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LUNEDì

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Notiziario Marketpress di Lunedì 21 Giugno 2004
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L'UNIONE EUROPEA FINANZIA UNA RETE DI ECCELLENZA SULL'INFIAMMAZIONE CRONICA  
 
Bruxelles, 21 giugno 2004 - L'infiammazione cronica, che comprende malattie come l'asma, l'artrite, l'aterosclerosi e il morbo di Alzheimer, colpisce in tutto il mondo milioni di persone. Per ovviare a questo stato di cose, la Commissione europea erogherà dieci milioni di euro su quattro anni ad una nuova rete di eccellenza, il progetto Main (Cell Migration and Inflammation), il cui scopo è identificare e caratterizzare i meccanismi molecolari che stanno alla base delle risposte infiammatorie croniche. La rete, che sarà coordinata dal Prof. Ruggero Pardi dall'Istituto Scientifico Universitario San Raffaele, riunirà 150 ricercatori e laureati di cinque paesi dell'Unione, oltre che della Svizzera e di Israele. Inoltre Main lavorerà in stretta collaborazione con il Cmc, il consorzio americano sulla migrazione delle cellule, 'che si è proposto di studiare i meccanismi complessi alla base della migrazione delle cellule nello sviluppo embrionale, la guarigione delle ferite e il cancro. Main e Cmc condivideranno piattaforme per la tecnologia e l'informazione e svilupperanno un'agenda coordinata di avvenimenti scientifici per dare comunicazione delle loro conquiste ad una più vasta audience di scienziati oltre che al pubblico in generale', spiega il professor Pardi. Il fattore comune a tutte le malattie da infiammazione cronica è che la risposta infiammatoria, originariamente diretta al riconoscimento ed all'eliminazione degli agenti estranei 'patogeni' o dannosi, reagisce nei loro confronti in modo eccessivo e provoca ai tessuti un danno che può essere nocivo per la persona. La sfida che attende gli scienziati è reperire un modo per limitare questo eccesso di reazione senza peraltro compromettere l'efficienza della risposta infiammatoria. Attualmente gli strumenti terapeutici, specie gli anti infiammatori e gli steroidi, tendono ad abbassare i meccanismi di difesa naturali del paziente e producono una miriade di effetti collaterali indesiderati. La difficoltà con le risposte infiammatorie croniche è che esse comportano un ampio ventaglio di processi biologici complessi senza relazione tra di loro, che vengono innescati da molteplici stimoli nocivi. Pertanto è essenziale riunire scienziati appartenenti a rami di specializzazione differenti e con competenze diverse per giungere alla completa dissezione molecolare di ciascun processo. 'Riteniamo che la strategia più efficace per superare le barriere e progredire nel campo dell'infiammazione cronica sia promuovere l'interazione sinergica di scienziati appartenenti a parecchie discipline, in modo da affrontare i summenzionati processi procedendo per eliminazione', spiega in una dichiarazione in consorzio Main. 'Nell'era della biologia dei sistemi, appare sconsiderato iniziare questo grande sforzo studiando i molti problemi non in relazione tra loro, quantunque pertinenti se considerati uno per uno, che stanno alla base delle risposte infiammatorie croniche. Concentrandoci su uno solo di questi processi invece che su vari non correlati in modo meccanicistico, speriamo di giungere al più alto grado d'integrazione tra gli scienziati partecipanti, massimizzando le opportunità di rafforzare l'eccellenza scientifica e tecnologica al livello europeo', conclude la dichiarazione. Main conseguirà i suoi obiettivi scientifici dirigendo quattro programmi di ricerca orientata allo sviluppo (sviluppo di strumenti; identificazione di bersagli; validazione del bersaglio e messa a punto di farmaci), tre laboratori di sostegno (imaging, proteomica e microarray) e un laboratorio centrale (bioinformatica), ciascuno coordinato da due ricercatori. Per maggiori informazioni: http://www.Main-noe.org/  
   
   
LA SPAGNA PREMIA CINQUE SCIENZIATI LEADER MONDIALI NELLA LOTTA CONTRO IL CANCRO  
 
Bruxelles, 21 giugno 2004 - La Spagna ha conferito il premio annuale per la ricerca scientifica e tecnica Príncipe de Asturias ad una équipe internazionale di esperti cancerologi. Ai cinque cancerologi di fama mondiale - tre americani, un inglese e uno spagnolo - è stata consegnata la somma di 50.000 euro ed una scultura dell'artista spagnolo Joan Miró. 'Nelle loro diverse linee di investigazione, questi scienziati sono all'avanguardia nella lotta contro quel gruppo di malattie denominato cancro, che è una delle massime sfide scientifiche poste all'umanità', ha dichiarato il biologo Julio Rodriguez Villanueva, presidente della giuria. Tra i vincitori figura il ricercatore inglese Tony Hunter, che ha studiato in che modo le mutazioni dei geni che regolano la crescita conducano al cancro. Egli è stato premiato per 'una fondamentale scoperta nello sviluppo di nuovi farmaci di notevole efficacia'. Il barcellonese Joan Massague, presidente del programma Cancer Biology and Genetics presso il Memorial Sloan-kettering Cancer Center di New York, è stato premiato in riconoscimento del suo lavoro di fama internazionale sulla proliferazione delle cellule. Judah Folkman, dell'università di Harvard, è un pioniere nel campo dell'angiogenesi, usata per trattare i tumori privando le cellule maligne dell'afflusso di sangue. Il Dr Folkman ebbe gli onori della prima pagina nel 1998, quando comunicò che aveva potuto guarire topi dal cancro con l'impiego di farmaci. Il vincitore Bert Vogelstein, professore della statunitense John Hopkins University, è specialista nell'identificazione e caratterizzazione dei geni che provocano i tumori del colon. Il terzo americano, il professor Robert Weinberg del Massachusetts Institute of Technology, ha scoperto l'oncogeno e il gene soppressore dei tumori, ed è specializzato nella ricerca sul cancro alla mammella. In un comunicato la giuria lo ha definito 'uno dei pionieri del carattere genetico del cancro'. In un messaggio alla fondazione, Weinberg ha dichiarato di essere 'lusingato al di là di ogni espressione' per il premio. 'Le persone come me lavorano nei laboratori di ricerca perché è una cosa affascinante e un giorno potrebbe alleviare le sofferenze umane', ha affermato. 'Un riconoscimento come questo giunge del tutto inaspettato, e ti fa pensare che i frutti del tuo lavoro sono stati riconosciuti al di là degli stretti confini dei laboratori di ricerca'. Creato nel 1981, il premio è destinato a riconoscere e promuovere le conquiste scientifiche, culturali, sociali e letterarie in tutto il mondo. Infolink: http://www.Fpa.es/ing/  
   
   
L'UE BLOCCA LA COLZA GM DELLA MONSANTO  
 
Bruxelles, 21 giugno 2004 - Il 16 giugno, il comitato di normatori nazionali dei paesi dell'Ue che doveva decidere se concedere o meno l'autorizzazione ad importare nell'Ue la colza geneticamente modificata (Gm) prodotta dalla Monsanto non è pervenuto ad un accordo. La mossa non solo indebolisce gli sforzi per diffondere una controversia commerciale transatlantica sulle restrizioni comunitarie sugli alimenti geneticamente modificati, ma mette nelle mani dei ministri una decisione carica di valenze politiche. I ministri nazionali dovranno decidere sul problema della colza o, come hanno già fatto il mese scorso nel caso del frumento Syngenta, lasciare che sia la Commissione europea a farlo. La Commissione europea ha già chiesto ai ministri di approvare l'importazione del frumento geneticamente alterato della Monsanto destinato all'alimentazione animale, dopo che i normatori l'avevano bloccata a febbraio. La decisione dei ministri è attesa per fine giugno. Un portavoce della Monsanto ha affermato: 'Ci auguriamo che il Consiglio dei ministri approvi il prodotto, dato che l'Autorità europea per la sicurezza alimentare lo ha dichiarato sicuro'.  
   
   
SUCCESSO ANNUNCIATO PER ANALYTICA 2004: OLTRE MILLE ESPOSITORI E CIRCA 30MILA VISITATORI HANNO VARCATO I CANCELLI DEL CENTRO FIERISTICO DI MONACO DI BAVIERA  
 
Verona, 21 Giugno 2004 – L’ottimismo è la nota con la quale si è conclusa il 14 Maggio scorso a Monaco di Baviera la diciannovesima edizione di Analytica 2004, il Salone Internazionale delle analisi strumentali, tecniche di laboratorio e biotecnologie. Durante i quattro giorni della manifestazione (dall’11 al 14 Maggio 2004), presso il Centro Fieristico di Monaco di Baviera si sono, infatti, avvicendati anche importanti convegni internazionali che hanno arricchito l’ampia offerta espositiva. Su un’area di 60mila metri quadrati, 1.120 espositori provenienti da 35 Paesi (tra i quali emergono per il maggior numero di presenze Germania, Stati Uniti, Gran Bretagna, Svizzera, Italia, Francia e i Paesi del Benelux), ha attirato un pubblico qualificato e motivato. Per l’Italia hanno, in particolare, esposto le loro novità a Analytica 2004 24 aziende. <­<­Analytica 2004 - afferma Klaus Dittrich, Amministratore Delegato di Messe München Gmbh - ha consolidato il suo ruolo di evento di riferimento a livello internazionale. La percentuale dei visitatori straneri è, infatti, aumentata registrando un incremento del 6% rispetto al 2002. Siamo, quindi, ampiamente soddisfatti per i risultati raggiunti da questa edizione>>. Le aziende hanno, infatti, manifestato ampia soddisfazione per l’elevata professionalità dei 30mila visitatori provenienti oltre che dalla Germania anche da Asia, Stati Uniti, Paesi Arabi, Repubblica Ceca, Ungheria e Svizzera. La prossima edizione di Analytica avrà luogo dal 25 al 28 Aprile 2006 presso il Centro Fieristico di Monaco di Baviera. Analytica 2004 è riuscita a rafforzare ancora di più la sua posizione come importante piattaforma di comunicazione per il mercato delle biotecnologie e tale aspetto è stato avvalorato dalle considerazioni positive del pubblico e degli espositori. L’85% dei visitatori ha, infatti, sottolineato il ruolo chiave di Analytica 2004 tra le fiere internazionali dedicate alla life sciences e il 91% ha apprezzato la consistente presenza di numerosi leader del mercato. Gli espositori hanno, inoltre, verificato come gli eventi business che si sono svolti in congiunzione con la manifestazione hanno offerto un importante valore aggiunto. Analytica 2004 si è distinta anche per il lancio di un nuovo marchio europeo per i materiali di riferimento destinati alle misurazioni chimiche e biologiche. Tre importanti organismi europei hanno, infatti, unito le forze per creare un nuovo quadro di cooperazione a livello europeo. Si tratta dell’Istituto dei materiali di riferimento e delle misure (Irmm, Institute for Reference Materials and Measurements), un servizio del Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea, del laboratorio nazionale di chimica britannico (Lgc, Laboratory of the Government Chemist) e dell’Istituto Federale Tedesco di ricerca e di prova dei materiali (Bam, Bundesanstalt für Materialforschung und –prüfung). Durante il primo giorno della manifestazione, si è svolto un incontro con la stampa durante il quale Hendrik Emons (Irmm), John Marriott (Lcg) e Irene Nehls (Bam) hanno presentato i primi 130 materiali Erm. Il marchio Erm (European Reference Materials) rappresenta un sistema di garanzia di qualità per la misurazione di elementi chimici e biologici negli alimenti e in altri prodotti. Il sistema consente, ad esempio, di rilevare le monete false, di misurare il tenore di zolfo nei carburanti e di individuare gli organismi geneticamente modificati (Ogm). Il marchio Erm contribuisce a rafforzare la fiducia dei consumatori negli alimenti, nei prodotti per la cura della salute, nella protezione ambientale e nel commercio equo, garantendo che le operazioni di misura in Europa siano basate su materiali di riferimento affidabili. A Analytica 2004 si è svolto per la prima volta anche l’International Partnering Event organizzato dalla Innovation Relay Centre Bayern (Icr). In questa occasione, i 110 partecipanti (tra aziende e organismi di ricerca) provenienti da 13 Paesi europei, hanno presentato nel corso dei 400 “business meeting bilaterali” che si sono tenuti durante le due giornate dell’evento 135 nuove tecnologie. Anche il programma congressuale di Analytica 2004 si è rivelato ricco di tematiche interessanti che hanno attirato importanti personalità del mondo accademico e industriale. Analytica Conference (che si è svolta dall’11 al 13 maggio 2004 presso l’Icm) ha affrontato aspetti rigorosamente scientifici. Gli organizzatori sono stati ampiamente soddisfatti per i risultati raggiunti durante l’edizione di quest’anno. Il programma, caratterizzato da oltre 100 conferenze scientifiche, è stato ideato e realizzato da importanti organismi e associazioni di ricerca, quali la German Chemical Society (Gdch), l’Association for Biochemistry and Molecular Biology (Gbm) e la German Association for Clinical Chemistry and Laboratori Medicine (Dgkl). Il pubblico di Analytica Conference ha apprezzato il carattere internazionale delle conferenze e quest’anno, per la prima volta, all’interno del programma congressuale sono stati ritagliati momenti significativi, riservati agli interventi degli espositori. Le aziende espositrici che avevano contattato, precedentemente alla manifestazione i loro target group di riferimento, sono state ricompensate dalla proficua affluenza presso i loro stand di numerosi ospiti avviando buone relazioni. Analytica Conference è stata, inoltre, caratterizzata dalla partecipazione di autorità scientifiche di fama internazionale. Marc Lebeau (Fbi, Federal Bureau of Investigation, Usa), ha esposto quali sono le attuali problematiche e le “trappole” che si riscontrano nei procedimenti di analisi delle sostanze tossiche per l’uomo. Un importante contributo scientifico è stato anche quello di David M. Lubman della Stanford University (Usa), che ha parlato ampiamente delle tecniche di analisi delle proteine (e di tutte quelle alterazioni nella loro struttura o nei loro livelli di espressione che contribuiscono alla proliferazione delle cellule tumorali) utili per una diagnosi precoce del cancro. Stephan Hann della Universität für Bodenkultur di Vienna (Austria), invece, ha realizzato interessanti approfondimenti relativi agli effetti sull’ambiente dell’uso del carbo-platino nella chemioterapia per il cancro. Si è rivelato interessante anche l’intervento di Isabel Taverniers del Centre of Agricultural Research di Melle (Belgio) che ha esaminato le tecniche utilizzate nell’ambito della biologia molecolare utili per identificare gli organismi geneticamente modificati. Tra gli interventi interessanti anche quello di uno studioso italiano, Carlo Barbante dell’Università di Venezia, che ha parlato di inquinamento ambientale facendo riferimento, in particolare, al caso del platino emesso dalle auto catalizzate, che sta erodendo i ghiacci della Groenlandia. Durante Analytica Forum (che si è svolto dall’11 al 14 Maggio, nel Pad. A5), sono state affrontate le opportunità di business del settore della life science. Secondo l’analisi realizzata dalla Tns Infratest (importante istituto di ricerche di mercato), il 6% dei visitatori che ha partecipato a Analytica Forum ha dimostrato un notevole interesse soprattutto perché ha acquisito un numero consistente di informazioni sulle applicazioni pratiche e sui servizi in laboratorio. Alcune aziende ai vertici dell’industria della life-science ed alcune Associazioni hanno avuto la possibilità di presentare al pubblico internazionale nuovi prodotti, innovazioni e risultati scientifici, quali diamanti sintetici utilizzati per la misurazione ed il controllo dei processi, tecniche di trattamento delle superfici per colture cellulari, nuovi metodi spettroscopici, strumentazioni digitali per misurare le particelle organiche, sistemi avanzati di gestione dei dati oggetto di analisi. Di grande richiamo per gli addetti ai lavori è stato anche il Job Day (che si è svolto il 14 Maggio 2004) offrendo una panoramica sull’attuale situazione lavorativa e sulle prospettive di occupazione nel settore delle biotecnologie. Per la prima volta a Analytica 2004 ha partecipato il Dipartimento di Analisi della Bayer Industry di Leverkusen (Germania) che ha mostrato un’ampia gamma di servizi analitici rivolti al cliente. I visitatori provenienti dal mondo industriale e dai media hanno avuto l’opportunità di esaminare a fondo una vasta gamma di servizi. Proseguendo nella rassegna delle novità presentate dalle aziende tedesche, la Leica Microsystems di Benshein (Germania) ha offerto al pubblico le nuove soluzioni complete per la formazione di immagini per la microscopia. La qualità dei risultati analitici dipende in gran parte dalla qualità dell’acqua utilizzata e la conoscenza dei contaminanti presenti nell’acqua, delle tecnologie per rimuoverli, dei metodi di stoccaggio e di produzione di acqua pura e ultrapura, consente di impiegare l’acqua nel migliore modo possibile. Millipore di Saint-quentin-yvelines Cedex (Francia) ha presentato a Analytica 2004 una vasta gamma di sistemi per la purificazione d’acqua: i sistemi di purificazione d’acqua ultrapura Milli-q utili per le applicazioni cromotografiche e i sistemi di purificazione Elix; i sistemi Rios che, invece, producono acqua pura di Tipo Iii a grado laboratorio con portata costante vengono alimentati direttamente con acqua di rete potabile ed uniscono tecnologie di purificazione complementari a un design di sistema compatto, facile da utilizzare, affidabile, e che consente, a bassi costi operativi, un controllo totale sull’acqua prodotta; i sistemi Afs che sfruttano un insieme di tecnologie di purificazione e di tecniche di monitoraggio della qualità dell’acqua per garantire una produzione d’acqua di qualità costante e, infine, il sistema Super-q Plus, progettato come purificatore finale dell’acqua che è stata preventivamente purificata per osmosi inversa, distillazione o demonizzazione. Analytica 2004 è stata anche l’occasione giusta per presentare il 33 mm Sample Preparation Millex Filter Units progettato per minimizzare il grippaggio delle proteine. I nuovi filtri hanno un’area di superficie più grande di quasi 20% rispetto alle unità di filtraggio da 25 millimetri per trasportare più velocemente il flusso garantire un più alto rendimento. Oltre a essere la fiera di riferimento in Europa per il mercato globale delle biotecnologie, Analytica è al centro di un network internazionale, voluto dalla Messe München Gmbh. In alternanza con Analytica si svolge, infatti, Bioanalytica (5-7 Aprile 2005), il Salone Internazionale delle Biotecnologie. Tutte le informazioni sull’universo che ruota intorno ad Analytica sono disponibili sul sito web www.Analytica-world.com, che è stato recentemente rinnovato nei contenuti e nello stile. Grazie a questo portale, il mondo della life science avrà un ideale luogo di ritrovo. Il sito contiene anche una banca dati di informazioni sulle industrie. Ad oggi, sono oltre 1.600 le aziende registrate nel database della sezione “Product world”.  
   
   
BUSINESS PRESS BRINDA CON CECCHI ALLA PRIMA EDIZIONE DEL MI-WINE  
 
Milano, 21 giugno 2004 - Cecchi, azienda vinicola toscana che ha esportato il made in Italy in tutto il mondo, brinda al successo della prima edizione del Miwine, la prima esposizione internazionale del vino e dei distillati, che ha chiuso il sipario questa settimana con un grande successo di partecipazione. Numerosi giornalisti sono intervenuti alla fiera che corona Milano "nuova città del vino", insieme a Verona, Torino e Bordeaux. "La nostra azienda ha partecipato con grande entusiasmo a questa prima edizione del Miwine", ha commentato Cesare Cecchi, direttore commerciale dell'azienda. "E' stata un'ottima opportunità d'incontro con gli operatori selezionati del settore, italiani e internazionali e l'occasione per rilasciare interviste ai giornalisti e raccontare la nostra storia, che oggi vanta 5 tenute di produzione. La nostra presenza al Miwine è stata anche una dimostrazione tangibile che Cecchi, leader internazionale presente in 53 paesi, punta a rafforzare la politica distributiva in Lombardia" L'attività di ufficio stampa per Cecchi rafforza la posizione di Business Press anche nel mercato "food & beverage" e coniuga l'esperienza di 15 anni sul fronte ufficio stampa con il know-how maturato nella comunicazione di brand.  
   
   
NOTTE BIANCA DELLA CULTURA SUI NAVIGLI NAVIGLI DI MILANO, DALLE 22 DI SABATO 19 GIUGNO ALLE 4 DI DOMENICA 20  
 
Milano, 21 giugno 2004 - La Notte bianca della Cultura, a cura di Massimiliano Finazzer Flory: 6 ore di attività culturale; 140 performance a fronte di una presenza di 20.000 persone; 18 attori della Scuola del Piccolo Teatro; 14 i brani di poesia, letteratura e filosofia; oltre 50 gli spazi teatralizzati tra gallerie, librerie, bar e ristoranti, e su tutti i ponti dei due Navigli. “Il tutto nel pieno rispetto ed integrazione del contesto architettonico, trasformando i Navigli in un set di spettacolo il cui prodotto è consigliato: non inquina né rumoreggia”, dichiara Massimiliano Finazzer Flory, ideatore e organizzatore dell’evento. Da segnalare diversi inseguimenti da parte del pubblico per vedere gli attori, molta curiosità e interesse per le performance dall’imbarcazione che ha percorso il Naviglio Grande recitando i versi di Zang Tumb Tuum e Uccidiamo il chiaro di luna di Marinetti (nati a Milano, in Corso Venezia, ma lecitamente concessi alla notte dei Navigli). Letture composte e piene di ascolto per il Xix canto del Purgatorio di Dante, tra laboratori di artisti e autobus lungo la Darsena. L’interpretazione del passaggio dell’Orlando Furioso, Astolfo sulla Luna, ha toccato ogni mezz’ora tutti i ponti del Naviglio pavese e poi si diretto nei molti locali e negozi aperti fino a tarda ora. Una sorpresa a Libri Senza Data, dove gli attori che recitavano le poesie di Rimbaud, Hugo, Bonnefoy e Queneau e Borges si sono improvvisati librai d’eccezione. Contesti intimi e raccolti per le performance nelle gallerie (Pardo Gallery, Galleria Del Barcon, Laboratorio 44, Riparte e Obraz). Provocazioni forti dagli aforismi di Nietzsche durante le inaspettate incursioni all’Officina 12 e alle Scimmie. Hanno raccolto attenzione e poi applausi Il sogno d’una notte di mezza estate al palco del Ponticello, Dovstoeskji a Le Vigne, i brani sulla notte tratti da Gadda e Manganelli al Torchietto, alla Briosca, all’Osteria al numero 46 dell’Alzaia. Infine conclusione corale al Sacrestia, alle prime luci dell’aurora. I brani interpretati durante la Notte bianca della Cultura sono tratti da: Pedro Calderón de la Barca, La vita è sogno; William Shakespeare, Sogno d’una notte di mezza estate; Fëdor M. Dostoevskij, Le notti bianche; Giorgio Manganelli, La notte; Carlo Emilio Gadda, Nella notte da Le meraviglie di Italia - Gli anni; Victor Hugo, Notti di giugno da Le poesie; Yves Bonnefoy, Psiche davanti al castello di amore da Quel che fu senza luce. Inizio e fine della neve; Raymond Queneau, Io rispetto la notte da L’istante fatale; Arthur Rimbaud, Alba da Illuminazioni; Friedrich Nietzsche, Aurora. Pensieri sui pregiudizi morali; Filippo Tommaso Marinetti, Zang Tumb Tuum - Uccidiamo il chiaro di luna da Teoria e invenzione futurista; Ludovico Ariosto, Orlando Furioso, canto Xxxiv, Astolfo sulla Luna; Jorge Luis Borges Luna da Poesie (1923-1976) scelte da Borges; Dante Alighieri, Divina Commedia, Purgatorio, canto Xix. Un estratto del copione potrà essere ritirato gratuitamente presso la Boutique Montblanc di Via Montenapoleone, mentre in autunno – a cura di Massimiliano Finazzer Flory – verrà pubblicata da Marsilio l’antologia completa dei testi recitati, integrata da altre pagine emblematiche ispirate alla notte, alla luna, all’aurora, tra cui Le memorie della mia vita di Casanova e l’Ulisse di Joyce.  
   
   
STORIA RELIGIOSA DI CROAZIA E SLOVENIA XXVI SETTIMANA EUROPEA  
 
Gazzada (Varese), 21 giugno 2004 - L’iniziativa delle «settimane europee» della Fondazione Ambrosiana Paolo Vi presso Villa Cagnola a Gazzada (Varese), divenute un appuntamento tradizionale d’inizio settembre, fa parte di un progetto nato alla fine degli anni Settanta, che si propone di delineare un quadro complessivo della storia religiosa del nostro Continente, attraverso l’approfondimento della storia dei diversi popoli, di particolare attualità e utilità nel contesto dell’allargamento dell’Unione Europea. L’edizione di quest’anno, realizzata in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e con il Patronato della Presidenza della Regione Lombardia, inaugura un ciclo di tre settimane dedicato all’Europa Balcanica ed approfondisce la storia religiosa di Croazia e Slovenia. Dal 31 agosto al 4 settembre si ripercorrerà tutta la vicenda religiosa dei due Paesi, dalla loro evangelizzazione fino ai nostri giorni, incrociando la narrazione diacronica con la trattazione tematica, tesa a focalizzare l’esperienza autonoma e l’azione durevole di alcuni settori chiave della vita religiosa, in risposta a problemi e istanze che la storia ha posto e pone al cristianesimo di questi popoli. L’europa Balcanica è, infatti, estremamente frammentata dal punto di vista delle lingue e delle culture, anche religiose, così che all’interno di uno stesso Stato si moltiplicano le “storie religiose”, rendendo difficile la loro trattazione articolata per Paesi, come è nella tradizione delle nostre «settimane». Pur permanendo sullo sfondo il compito di trattare globalmente la storia religiosa del Balcano, e innanzi tutto del Balcano slavo, nelle sue tre principali componenti religiose – cattolica, ortodossa e islamica –, l’intenzione è quella di esplorare le diverse identità nazionali, mettendo in luce la storia di quelle comunità, garantite nel tempo – ad onta delle variabili religiose – da comuni appartenenze statali, da comuni lingue e letterature, da comuni basi culturali e civili, ma non sottacendo il fatto che Paesi a marcata o assoluta maggioranza religiosa non si limitano a professare all’interno la propria religione, ma se ne fanno esportatori all’esterno, per ragioni di apostolato, ma anche di potere politico. Parteciperanno all’iniziativa relatori di prestigio e specialisti di Storia della Chiesa come Miran Špelič Ofm dell’Università di Lubiana, Franjo Šanjek Op dell’Università di Zagabria e Roberto Morozzo Della Rocca della Comunità di Sant’egidio. La settimana residenziale è riconosciuta «corso d’aggiornamento» per insegnanti e può essere frequentata anche da pendolari (iscrizione obbligatoria). La Fondazione Ambrosiana Paolo Vi mette a disposizione 10 posti di partecipazione gratuita, comprensivi di vitto e alloggio, riservati a universitari e ricercatori meritevoli italiani ed esteri (le domande con dati personali, curriculum e attestato del professore che segue le ricerche dovranno pervenire entro il 31 luglio 2004. Villa Cagnola - Gazzada (Varese) 31 agosto -4 settembre 2004 Segreteria della Fondazione: tel. 0332-462104, e-mail: fapgazzada@tin.It  
   
   
DOPO IL SUCCESSO OTTENUTO A VICENZAORO 2 BAGLIORI D’ORO ALL’OLIMPICO DAL 22 GIUGNO LA MOSTRA “DEL FAR CATENA” ALL’ODEO DEL TEATRO OLIMPICO  
 
Roma, 21 giugno 2004 - Dopo il successo ottenuto Vicenzaoro2 la mostra curata per la Fiera di Vicenza da Tommasina Andrighetto “Del far catena. La catena, dalla prima industrializzazione all’avanguardia” si trasferisce dal 22 giugno all’Odeo del Teatro Olimpico dove rimarrà aperta al pubblico fino al 29 agosto. L’esposizione ripercorre le tappe dell’evoluzione della catena, nei modi di produzione e nelle tipologie del prodotto, dall’inizio della meccanizzazione in Italia, nei primi anni del Novecento, sino all’eccezionale ripresa del secondo dopoguerra. Un tema in realtà molto legato al territorio di Vicenza poiché la catena è una delle più vivaci espressioni della creatività e dell’innovazione tecnologica vicentina ed è considerata tra gli elementi di spicco del settore orafo mondiale. Il tema della catena viene trattato riscoprendo la “manin” antica e le sue interpretazioni d’avanguardia, le esperienze meccaniche della “lumachina” e del “rolo” degli Anni Venti e Trenta rivisitate dalle nuove tecnologie, della “veneziana” e della “bizantina” della “forzatina” e della “corda” che diventano mantelle, top, parei, copricapo, fino alle lavorazioni contemporanee tecnologicamente più sofisticate dei girocolli dai pesi minimi,inferiori al grammo. Nello splendido scenario palladiano del Teatro Olimpico, monumento Unesco conosciuto in tutto il mondo, dunque, “Del far catena” godrà della particolare ambientazione e delle sontuose decorazioni ad affresco. Per la prima volta l’Odeo diventerà sede espositiva grazie alla felice collaborazione tra Fiera di Vicenza, Teatro Olimpico, direzione del Museo Civico e Accademia Olimpica, a significare la fattiva collaborazione tra enti vicentini, e l’intima correlazione tra momento della produzione e cultura, tra oreficeria e arte, a cinquant’anni dall’apertura del primo Salone Specializzato dell’Oreficeria di Vicenza, a cinquant’anni inoltre dalle sfilate di gioielleria al massimo teatro palladiano. L’inaugurazione della mostra si terrà la sera del 20 giugno con il concerto “Omaggio a Palladio: Schiff e i suoi Amici” con la partecipazione del mezzosoprano Cecilia Bartoli a cura della Società del Quartetto e Amici della Musica di Vicenza.  
   
   
L'ARTISTA COREANA KIM SOOJA A MILANO PER INAUGURARE LA SUA PRIMA PERSONALE IN ITALIA  
 
 Milano 21 giugno 2004 - E'arrivata da New York l'artista coreana Kim Sooja, per seguire le fasi di allestimento della sua prima personale italiana dal titolo "Kimsooja. Conditions of Humanity", che verrà presentata alla stampa martedì 22 giugno alle 11.30 nelle sale del Pac di Milano, e inaugurata mercoledì 23 giugno alle ore 18.30. L'esposizione del Pac include, oltre a diverse proiezioni video, la grande installazione A Laundry Woman (Lavandaia), 2000 nella quale tessuti tradizionali coreani, grandi e coloratissimi, fitti di ricami dai motivi simbolici, sono fissati su sottili fili metallici tesi lungo il parterre del padiglione, come panni messi ad asciugare. Il visitatore è invitato ad aggirarsi fra i tessuti, e a sperimentarne, da vicino e tangibilmente, la bellezza, la delicatezza e la grande energia cromatica. Percepiti nell'installazione dell'artista soprattutto come elementi estetici e simbolici, in Corea questi tessuti hanno una precisa funzione utilitaria: sono usati per il letto - una coperta per riposare, dormire, amare - per accogliere i defunti, ma anche per contenere e trasportare in un fagotto tutti i beni di una persona. Per celebrare i 50anni dalla nascita della principale istituzione civica milanese destinata all'arte contemporanea, progettata nel 1954 da Ignazio Gardella, l'ingresso alla mostra "Kimsooja. Conditions of Humanity", in programma durante l'estate, sarà gratuito, così come gratuite saranno le attività didattiche e le iniziative collaterali.  
   
   
MACHINA MUNDI IMMAGINI E MISURE DEL COSMO DA COPERNICO A NEWTON FIRENZE, ISTITUTO E MUSEO DI STORIA DELLA SCIENZA, 18 GIUGNO – 18 DICEMBRE 2004  
 
Firenze, 21 giugno 2004 – E' stata inaugurata all’Istituto e Museo di Storia della Scienza (Imss) la mostra Machina Mundi. Immagini e misure del Cosmo da Copernico a Newton (18 giugno – 18 dicembre 2004), uno spettacolare viaggio nell’Universo seguendone le diverse rappresentazioni elaborate da astronomi e scienziati fra il Cinquecento e il Settecento ( www.Imms.fi.it ). Realizzata nell’ambito del progetto europeo Worldview Network – Cultura 2000, la mostra nasce dalla collaborazione dell’Imss con quattro prestigiose istituzioni: il Landskrona Kulturforvaltining och Tycho Brahe Museet di Ven (Svezia), il Muzeum Nikolaja Kopernica di Frombork (Polonia), il Nàrodnì Technickè Muzeum di Praga (Repubblica Ceca) e il National Trust di Woolsthorpe Manor (Inghilterra) che, dopo Firenze, ospiteranno a turno l’esposizione. Machina Mundi è stata presentata stamani dal direttore dell’Imss, Paolo Galluzzi, da Göran Nystrom, coordinatore del Worldview Network, e dai curatori Paolo Del Santo e Giorgio Strano. Scopo dell’iniziativa è di raccontare, soprattutto a vantaggio dei più giovani, la grande storia del rapporto tra l’uomo e il cielo stellato, dalle osservazioni empiriche fino alle ardite ipotesi scientifiche che hanno prodotto i moderni sistemi planetari e aperto la strada a una comprensione sempre più evoluta della struttura e della fisica dell’Universo. E’ un percorso che procede dal sistema geocentrico tolemaico (Ii secolo d.C), così come esso fu ereditato dagli astronomi del primo Cinquecento, fino alla sintesi eliocentrica di Isaac Newton (1642 – 1727), passando per i calcoli e le scoperte di Copernico, Tycho Brahe, Galileo e Keplero. A illustrare questo cammino quattro planetari dinamici, 6 riproduzioni di strumenti antichi, fedelmente ricostruiti per mostrarne il funzionamento e per essere utilizzate dal pubblico, vari oggetti interattivi per comprendere alcuni concetti decisivi dell’astronomia antica. Eccone alcuni esempi. Un set di stereoscopi (visori con immagini tridimensionali) fa vedere su quali basi si può determinare la distanza di un astro dalla Terra. Un triquetro, un astrolabio armillare e un sestante triangolare chiariscono come si misuravano le coordinate e le distanze angolari degli astri. Telescopi di vario tipo (di Galileo - l’originale si trova proprio all’Imss - di Keplero, di Newton) consentono di apprezzarne le caratteristiche ottiche. Sezioni dei telescopi, grazie a fasci laser, mostrano in che modo i raggi luminosi producono le immagini all’interno dei diversi sistemi ottici. In mostra, ma solo a Firenze, anche circa trenta preziosissimi volumi originali. Tra gli altri, il De revolutionibus di Copernico, il De mundi aetherei di Tycho Brahe, il Dialogo sopra i due massimi sistemi di Galileo, il Mysterium Cosmographicum di Keplero e i Principia di Newton. Provengono dalla biblioteca dell’Imss, dalla Biblioteca Nazionale di Firenze, ma anche dalla Scuola Normale di Pisa e dal Museo Astronomico Copernicano di Roma. Stasera, per festeggiare l’inaugurazione, il museo sarà aperto in via straordinaria dalle 20 alle 22. Identica iniziativa lunedì 21 e 28 giugno.  
   
   
ALLA COMPAGNIA DEL DISEGNO DI MILANO DAL 22 GIUGNO AL 2 LUGLIO IN MOSTRA LE FOTOGRAFIE DI ROBERTO MINEO  
 
Milano, 21 giugno 2004 - Dal 22 giugno al 2 luglio la Compagnia del Disegno di Milano ospita la mostra Spaesaggismo che presenta quindici immagini del fotografo Roberto Mineo, inedite per l’Italia. La selezione delle opere, curata da Vincenzo Sanfo (presidente del Centro italiano per le arti e la cultura di Torino) copre un percorso creativo che inizia nel 1990 ed illustra la cartteristica principale del lavoro di Mineo: il suo continuo dialogo tra scultura e fotografia. Mineo, infatti, realizza modelli di paesaggi fantastici descritti nei minimi dettagli che successivamente vengono fotografati assumendo un aspetto del tutto straniante. Non a caso la mostra prende spunto da una riflessione di Jean Cocteau che attraverso il termine ‘spaesaggismo’ aveva identificato quegli artisti che delegittimano la visione applicando un processo di perenne spiazzamento. In mostra è esposta una serie d'immagini fotografiche che si rifanno ad un universo verosimile ma mai vero come accade in Alien, un omaggio a Ridley Scott, dove la mano misteriosa di un alieno con quattro dita allungate raccoglie una cinepresa intesa come reperto archeologico. O in Il trasporto impossibile dove un camion per trasporti con la scritta Dhl s'inerpica su una montagna misteriosa portando via addirittura un monumento neoclassico. In un'altra occasione, viene ricostruita una pompa di benzina americana degli anni Cinquanta creando un'atmosfera che potrebbe ricordare un dipinto di Edward Hopper. Nell'ambito di questa esposizione è emblematico Vie di fuga, omaggio ai labirinti borgesiani di Escher in tre dimensioni. Tra le fotosculture più recenti, va citata anche Alta tensione, opera che potrebbe essere ricollegata ad un ready made di Marcel Duchamp anche se le intenzioni, ovviamente, appaiono del tutto differenti. In questa circostanza, Mineo ha realizzato un lavoro partendo dal ritrovamento e dal restauro di un quadro elettrico degli anni Cinquanta arrivando a inserire l'illuminazione all'interno del voltometro. A ben vedere, tutta l'opera dell'artista milanese, che è stato allievo di Bruno Oliviero e di Giovanni Gastel, nasce dal desiderio di modificare la struttura della rappresentazione. Niente è più vero del falso, così come niente appare più falso del vero, sembra dirci l'artista che sul filo di questo paradosso costruisce i suoi modellini che successivamente fotografa per poi farli sparire, una volta che hanno compiuto il loro ciclo vitale. "Credo che il mio lavoro manifesti un'insoddisfazione profonda nei confronti della realtà e un desiderio di reinventarla con forme, colori e luci proprie mantenendo intatto il senso ludico". "Mineo", ha scritto Alberto Fiz nel catalogo Silvana Editoriale che accompagna l’esposizione, "compie un viaggio nel tempo ibridando stili ed epoche, cinema e arte, fumetto e pubblicità creando sconfinamenti e traslitterazioni. Qualunque strada scelga e qualunque scorribanda compia nel mondo della fiction, l'artista milanese inventa e reinventa la sua realtà usando il vero per sponsorizzare il falso". La mostra di Milano dopo essere stata alla Fundacion Sebastian di Città del Messico, si traserirà dal 13 luglio al 17 agosto allo Spazio Italia (Istituto Italiano di Cultura) di Los Angeles. Per informazioni: Compagnia del Disegno 02.8053374; info@compagniadeldisegno.Com  
   
   
LE VIE DELL’ARTE BRESCIA, IL GARDA E I SUOI COLLI BRESCIA, MUSEO DI SANTA GIULIA - GARDONE RIVIERA, IL VITTORIALE DEGLI ITALIANI - LONATO, FONDAZIONE UGO DA COMO  
 
Brescia, 21 giugno 2004 - Da Santa Giulia, ovvero da uno dei più bei musei d’Europa, a quell’unicum al mondo che è il Vittoriale degli Italiani, passando per Lonato dove sono finalmente godibili la singolare dimora e le straordinarie collezioni di Ugo da Como. Queste le tre tappe (principali ma, naturalmente, non le uniche) de “Le vie dell’arte. Brescia, il Garda, i Colli”, il percorso suggerito al turista e all’appassionato d’arte e di storia che nei prossimi giorni sceglierà Brescia e il suo territorio per un fine settimana o per una vacanza più lunga. Chi sceglie di godere di questo magnifico percorso spenderà meno: tutti e tre i musei saranno visitabili con un biglietto a prezzo ridotto disponibile in ciascuna struttura. Ecco alcune informazioni sulle tre sedi. Santa Giulia è l’affascinante sede del Museo della città di Brescia, ospitato negli storici ambienti del Monastero Benedettino femminile di San Salvatore e Santa Giulia, fondato nel 753 dal Duca Desiderio, poi re dei Longobardi, e dalla moglie Ansa. Visitare il complesso architettonico del Museo permette di viaggiare nel tempo, scoprendo le radici romane della città, di cui magicamente sono visibili mosaici, affreschi e un tratto di strada pubblica, e lo sviluppo del Monastero nelle diverse epoche. La chiesa di San Salvatore di età longobarda, l’Oratorio romanico di Santa Maria in Solario, il Coro delle Monache, la Chiesa di Santa Giulia e i Chiostri di età rinascimentale sono testimonianza tangibile di uno splendore lungo mille anni che trova coronamento in una grande raccolta di materiali e opere d’arte provenienti dalla città e dal territorio. Di particolare rilievo il settore Collezionismo e Arti applicate, in cui si ammira il gusto di importanti collezionisti vissuti a Brescia tra il Settecento e l’Ottocento, tra cui spicca per importanza Paolo Tosio, le cui importanti raccolte celano oggetti di grande interesse. Eccezionale la collezione di vetri antichi di Murano, composta da oltre duecento pezzi, cui si accompagna, come per le altre sezioni, uno spazio didattico introduttivo che illustra le tecniche di lavorazione. I suggestivi spazi del complesso di Santa Giulia ospiteranno inoltre da ottobre, per cinque anni, una serie di mostre che renderanno Brescia capitale dell’arte europea. Lasciato il Museo della città, le Vie dell’Arte conducono attraverso i colori e i profumi del paesaggio verso il borgo di Lonato, nell’immediato entroterra gardesano, dove si trova la Fondazione Ugo da Como, al centro di un complesso monumentale di grande fascino. L’imponente Rocca viscontea-veneta, eretta attorno al Mille e ricostruita nel secolo Xiv dai Visconti, è uno degli edifici fortificati più estesi della Lombardia, apprezzato anche da Napoleone per la sua struttura imponente; fu il senatore bresciano Ugo da Como (1869-1941) a unificare la Rocca alla cosiddetta casa “del Podestà” con una serie di mirate acquisizioni, creando un centro culturale che gli potesse sopravvivere. La casa-museo, eccezionalmente conservata, è la sede ideale entro cui dialogare sull’evoluzione e le trasformazioni del collezionismo e sull’idea dell’abitare tra l’Ottocento e il Novecento: oltre tremila oggetti arricchiscono i dodici ambienti della dimora, completamente immersa in un giardino disposto su quattro terrazze. La collocazione degli oggetti è rimasta inalterata: i mobili, le porcellane, le sculture e i dipinti furono scelti e collocati sulla base di un gusto estetico da scoprire, come fosse l’anima nascosta del collezionista. La passione maggiore che animò Ugo da Como fu per il libro antico: oltre 500.000 volumi, 400 incunaboli e 500 manoscritti compongono la straordinaria biblioteca entro la quale egli volle gli oggetti d’arte accanto alle fonti documentarie della storia bresciana, in particolare quella napoleonica e risorgimentale. Lasciato Lonato, il percorso prosegue rivelando il blu del lago lungo il quale si è accompagnati verso Gardone Riviera e il Vittoriale degli Italiani: la sorprendente casa-museo di Gabriele d’Annunzio è una cittadella cinta da mura che si estende per circa nove ettari e il cui cuore pulsante è costituito dalla casa del poeta. Il grande giardino, ricco di fontane, multiformi edifici e viali, è solo il preludio alla visita alla casa dove regna sovrana l’eccentrica personalità del Vate e il suo “vivere inimitabile”, concretamente visibile nella sterminata collezione di oggetti, opere d’arte e cimeli. Museo tra i più rivistati in Italia, unico al mondo in quanto dimora della memoria, il Vittoriale è una gigantesca dedica di d’Annunzio a sé stesso e alle sua passioni, prima fra tutte l’ardimento e l’eroismo: in tale contesto celebrativo si collocano il Museo della Guerra, l’aereo Sva e il motoscafo Mas 96, ma anche i cimeli e le opere d’arte collocati nei giardini. Le Vie dell’Arte è dunque un’occasione per immergersi nella bellezza di un paesaggio tra i più ammirati in Italia e per scoprirne i tesori artistici, ma anche un modo per conoscere tre personalità preziose per la storia dell’arte e del collezionismo: Paolo Tosio, Ugo da Como e Gabriele d’Annunzio, a titolo diverso e con differenti atteggiamenti mecenati di tesori artistici di cui oggi possiamo godere. Unire i tre musei, con una ideale linea conduttrice e una concreta via attraverso le meraviglie del territorio bresciano, significa anche sostenere la tesi che questa bellezza sia nata qui, e non altrove, per una serie di motivi che rimandano non solo ai colori del paesaggio, ma anche al carattere delle genti, al clima mutevole e alla ricca storia di questo territorio. Per questo Le Vie dell’Arte è un programma che parte da questi luoghi simbolo per accompagnare il visitatore alla scoperta di una zona ricca di interesse, spesso non dovutamente conosciuta, nella speranza che riesca anch’egli a cogliere quel fascino che tale paesaggio ha esercitato su tanti insigni personaggi del passato. La possibilità di acquistare un biglietto cumulativo che garantisce sconti nei tre musei vuole essere quindi prima di tutto un invito ad una conoscenza più approfondita e un suggerimento a cogliere analogie e differenze tra i tesori e le bellezze del territorio. Infolink: www.Comune.brescia.it/musei  www.Fondazionecab.it  www.Vittoriale.it  www.Fondazioneugodacomo.it  
   
   
GRANDE SUCCESSO A TREVIGLIO AL 3° RADUNO NAZIONALE DAIHATSU 4WD  
 
Treviglio, 21 giugno 2004 - Domenica 13 giugno si è svolto a Treviglio il “3° Raduno Nazionale Daihatsu 4Wd”, un’ occasione che ha coinvolto in una giornata di festa 38 tra fuoristrada e Suv della marca nipponica. Non si è trattato di una competizione agonistica, ma di un momento per stare insieme, scoprendo ambienti tipici della bassa bergamasca. Un vero e proprio giro turistico con piacevoli soste gastronomiche all’insegna del divertimento, per tutta la famiglia, soprattutto per quelli che si sono cimentati per la prima volta con road book e test attitudinali! 120 persone suddivise in 38 gli equipaggi sono partite dalla sede Jap Daihatsu di Treviglio. Una carrellata di 4x4 Daihatsu vecchi e nuovi. Terios, Feroza, Rocky e anche un Taft 1600cc hanno seguito un percorso di circa 75 Km lungo gli sterrati della zona, attraversando paesaggi caratteristici immersi nella natura lontani dal caos del traffico cittadino. Ma non sono mancate aree test conprove valutative in fuoristrada con diversi gradi di difficoltà per dare a tutti la possibilità di testare il proprio fuoristrada e le proprie qualità di pilota. “Nei nostri raduni – spiega Silvia Bertolini responsabile Jap – non puntiamo sull’agonismo, ma cerchiamo di avvicinare alla filosofia del fuoristrada persone che normalmente utilizzano i nostri veicoli Daihatsu esclusivamente sull’asfalto. E quale mezzo migliore se non il coinvolgimento dell’intera famiglia in una domenica diversa all’insegna del 4x4?” Alla fine del percorso le “fatiche” del raduno sono state premiate con un pranzo a base di prodotti tipici. Tutti i partecipanti hanno avuto in omaggio al momento dell’iscrizione alcuni gadget (marsupio, corda traino capellino e spilla Daihatsu) e per più della metà dei piloti partecipanti sono stati estratti tanti altri gadget e premi: Il più fortunato di tutti è stato sicuramente Giuseppe Buttinoni che si è portato a casa un Medium Bar della Misutonida: una protezione anteriore in acciaio inox da montare sulla sua Terios!