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Notiziario Marketpress di Lunedì 21 Giugno 2004
Web e diritto per le nuove tecnologie
ELEZIONI EUROPEE: SPERIMENTATO LO SCRUTINIO ELETTRONICO  
 

Nel corso dell’ultima tornata elettorale, in base a quanto previsto dalla Legge n. 90/04 dell'8 aprile scorso, che dispone la sperimentazione dello scrutinio elettronico, in 1.500 sezioni, sparse in 49 province su tutto il territorio (tutti i capoluoghi di provincia del Sud e quelli di Regione del Centro Nord) è stato effettuato, in via sperimentale, il conteggio informatizzato dei voti.

Con la procedura elettronica i passaggi dello scrutinio si possono ridurre da 9 a 3, con un risparmio di almeno il 50% dei costi diretti complessivi, l'eliminazione degli errori e una contrazione del 65-70% dei tempi attuali.

Mentre avveniva lo scrutinio con le tradizionali procedure manuali, un operatore munito di lettore ottico ha, contemporaneamente, inserito in un pc lo stesso risultato dello spoglio: il dato era visibile sullo schermo dell'operatore ed anche su un monitor a disposizione del presidente e degli scrutatori che, così, potevano verificare l'immissione corretta del risultato.

Al termine i risultati della sezione dal pc sono stati trasferiti in una chiave portatile Usb, dotata di crittografia, e con questa sono stati inseriti nel computer centrale della sezione elettorale per essere inviati, on line, al Sistema Centrale del Ministero dell'Interno attraverso linee riservate, vale a dire non tramite internet.

I risultati non vengono divulgati, ma saranno esaminati da una apposita Commissione interministeriale che, entro il 30 giugno, predisporrà una relazione di massima sui risultati raggiunti e, entro il 30 settembre, redigerà una relazione conclusiva nella quale esprimerà un parere sugli ulteriori sviluppi della sperimentazione partita oggi.

Per l’esperimento sono stati impiegati 2.000 pc ed impegnati circa 2.000 tecnici informatici e 400 coordinatori informatici di plesso, 80 persone al call center nazionale, 110 persone nei centri di controllo e ricezione.

Lucio Stanca, Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, ha chiarito che la sperimentazione è "in linea con le diverse iniziative in atto per la modernizzazione del Paese, porta l'Italia all'avanguardia in Europa in questo settore e rappresenta la più grande sperimentazione a livello continentale" e ha sottolineato che "la complessa macchina ha funzionato con buona riuscita, addirittura superiore alle aspettative, e tutte le sezioni hanno completato con esito positivo la sperimentazione. Nel corso dello scrutinio non solo il sistema tecnologico si è dimostrato affidabile, ma soprattutto è stato ben accolto dai presidenti di sezione, con i quali si è stabilita un’ottima interazione".

 
   
   
CONVEGNO SU CSR  
 

L'Istituto Studi Direzionali (ISTUD) propone un'edizione pilota di un percorso di due giorni sulla responsabilità sociale dal titolo "La CSR come fattore d'innovazione d'impresa".

Il percorso, che nasce dai recenti risultati emersi dal progetto di ricerca REBUS - RElationship between BUsiness & Society, è rivolto alle aziende interessate a comprendere come questo tema possa influenzarne profondamente le scelte strategiche e organizzative e si pone l'obiettivo di offrire un nuovo modo di vedere e interpretare la CSR come risorsa strategica dell'impresa e di supportare le aziende nello sviluppo di una cultura socialmente responsabile.

Il corso, che si terrà il 23 e 24 giugno p.v. a Milano, è un percorso finanziato dal Fondo Sociale Europeo dedicato alle grandi imprese con sede in Lombardia e indirizzato alle persone che in azienda sono deputate a prendere decisioni in merito a questo tema e ad occuparsi dei suoi risvolti organizzativi.

 
   
   
INTESA FRA MINISTERO DEL LAVORO ED ASSOLOMBARDA PER DIFFONDERE LA CULTURA DELLA RESPONSABILITÀ SOCIALE D'IMPRESA  
 

Roberto Maroni, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, e Michele Perini, Presidente di Assolombarda Milano hanno sottoscritto, il 10 giugno 2004, un protocollo di intesa per promuovere azioni di sostegno alla diffusione della cultura della responsabilità sociale delle imprese (Csr - Corporate Social Responsibility), intesa come "l'integrazione, su base volontaria, da parte delle imprese delle preoccupazioni sociali ed ecologiche nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate (stakeholder)".

Tale definizione è ripresa dal Libro Verde "Promuovere un quadro europeo per la responsabilità sociale delle imprese" del luglio 2001 e dalla successiva "Comunicazione della Commissione relativa alla responsabilità sociale delle imprese: un contributo delle imprese allo sviluppo sostenibile" del luglio 2002, con la quale la Commissione europea ha invitato gli Stati Membri a farsi promotori della sensibilizzazione e dello sviluppo della Responsabilità Sociale nelle proprie realtà territoriali.

In base al protocollo i due enti si attiveranno per valorizzare le best practices, organizzare eventi informativi e formativi sul tema, in modo da approfondire e diffondere il Progetto Csr-sc del Ministero del Lavoro, e promuovere l'iniziativa Issim Contact, un innovativo servizio di informazione e consulenza telefonica, finalizzato a sostenere la persona nei momenti critici attinenti la sfera personale, familiare e lavorativa rivolto in particolare ai dipendenti delle piccole e medie imprese.

"Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali", ha affermato il Ministro Roberto Maroni, "si è da tempo impegnato sul tema della responsabilità sociale delle imprese con l'obiettivo di contribuire all'innovazione del sistema economico, istituzionale e sociale italiano. Nella consapevolezza che si tratta di un impegno importante e complesso e di una sfida decisiva per il futuro del nostro Paese. Mi auguro che le imprese sappiano cogliere questa straordinaria opportunità che la responsabilità sociale offre loro in termini di vantaggio competitivo".

"Assolombarda ha da tempo manifestato particolare sensibilità al tema della responsabilità sociale, promuovendo, fin dal 1995, Sodalitas, associazione che ha gettato un ponte tra il mondo delle imprese e quello del no profit", ha affermato Michele Perini, Presidente degli imprenditori milanesi. "Inoltre, Assolombarda dal 2000 redige un suo bilancio sociale, ha un consigliere incaricato dedicato a questa materia e in questi anni ha sviluppato diverse iniziative in materia sociale come, ad esempio, quella per la creazione degli asili nido nei luoghi di lavoro. Tutte cose che si pongono in modo coerente e sinergico con le iniziative attivate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in tale ambito".

Il protocollo d'intesa ha validità triennale a partire dalla data della sua sottoscrizione.

 
   
   
ISSIM CONTACT  
 

Uno dei punti salienti dell'accordo siglato a Milano tra il Ministero del Lavoro e l’Assolombarda è l'impegno preso da entrambi per promuovere "Issim Contact", un innovativo servizio di informazione e consulenza telefonica rivolto in particolare ai dipendenti delle piccole e medie imprese.

Barbara Vailati, Presidente dell'Istituto per il servizio sociale d'impresa ha spiegato che "attraverso un numero verde i lavoratori delle aziende che aderiranno all'iniziativa potranno accedere a un programma di consulenza personalizzata per orientarsi in situazioni di difficoltà legate alla sfera lavorativa, personale o familiare. Numerosi esperti forniranno un accesso veloce ed efficiente alle informazioni di cui il lavoratore ha bisogno su questioni legate, ad esempio, al disagio minorile, ai problemi con anziani o persone disabili a condizioni di difficoltà dovute a malattia o infortunio oppure a difficoltà relazionali legate al lavoro".

Tale iniziativa si inserisce nel concetto più vasto di responsabilità sociale delle imprese e riguarda in particolare la gestione di uno dei principali stakeholder, quello delle risorse umane.

 
   
   
PREMIO INTERNAZIONALE ALLA LIBERTA’  
 

Giovedì 17 Giugno 2004, al Castello Sforzesco di Milano, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, ed in collaborazione con il Comune di Milano e di RAI 2, si è svolta la II Edizione del "Premio Internazionale alla Libertà", istituito dall'Associazione Culturale "Società Libera".

Il Premio è assegnato a Personalità o Istituzioni, che si siano distinte a favore della valorizzazione degli ideali di libertà intesa come responsabilità individuale.

Finalità del Premio è la promozione e la valorizzazione di impegni e contributi espressi nel perseguire sostanziali livelli di liberalismo nel settore della Cultura, della Ricerca Scientifica e dell’Economia.

La manifestazione intende esaltare un valore culturale (i premiati come figura guida), un valore sociale (la riflessione su comportamenti eccellenti) ed un valore educativo (la sensibilizzazione verso il tema della responsabilità individuale).

I premiati sono stati: il Prof. Leonard Liggio, USA, per la cultura, il Prof. Francesco Forte, per l’economia, il Prof. Edoardo Boncinelli, per la ricerca scientifica. A Khalida Toumi Messaoudi, Ministro della Comunicazione e della Cultura algerina, è stato assegnato il premio speciale alla libertà.

Durante la serata Milva ha cantato alcuni brani dedicati alla libertà; l’Accademia del Teatro alla Scala ha contribuito con un balletto su musica di Verdi e l’Ensemble Limes ha suonato musiche di Mozart.

 
   
   
METEL ESPANDE I PROPRI SERVIZI ANCHE ALLA GESTIONE DELLA FATTURA ELETTRONICA  
 

Metel, la società di servizi per il comparto elettrico e dell'illuminazione, continua nella sua mission di fornire alle aziende della filiera elettrica non solo gli strumenti reali per migliorare la loro operatività, ma anche una guida strategica verso una maggiore competitività generale.

A tal fine Metel, completando il progetto già in atto di uno strumento standardizzato di comunicazione tra le varie aziende del comparto, sta studiando la nuova legislazione relativa alla fattura elettronica e sviluppando una serie di contatti con vari operatori coinvolti nella messa a punto dei processi necessari alla realizzazione di un progetto pilota.

Secondo i piani di Metel la fase di pilota dovrebbe completarsi entro dicembre 2004.

Le aziende saranno così messe nelle condizioni di realizzare un consistente abbattimento dei costi, caratteristici delle fatture cartacee e di risparmiare fino al 60%: le attività di scambio, trasmissione, trattamento e archiviazione delle fatture attive e passive vengono dematerializzate e diventano completamente virtuali, si tagliano i costi, enormi, della gestione amministrativa manuale, si annullano errori, dispute e relativi contenziosi, spariscono i costi per carta, buste, bolli, spazi per l'archiviazione, formazione e aggiornamento del personale, software e hardware dedicato.

La fattura elettronica si inserirà nella gamma dei servizi offerti da Metelwebed, già ricca di processi di comunicazione inter ed extra aziendale (gestione dei listini e del ciclo dell'ordine), già disponibili su una piattaforma comune.

Con la fattura elettronica Metel saranno rispettate tutte le richieste e le condizioni necessarie per la validità giuridica delle fatture: i documenti sono immodificabili e viaggiano sicuri e crittografati con l'ausilio del protocollo Intemet Https Secure Socket Layer (Ssl). Al protocollo di comunicazione Internet più diffuso, sarà abbinata la firma digitale avanzata, tecnologia in grado di certificare l'autenticità dei documenti per quanto riguarda la provenienza, l'integrità e garantendone la riservatezza e l'impossibilità di manomissione.

 
   
   
FATTURA ELETTRONICA: CARATTERISTICHE E GESTIONE  
 

L'iniziativa di Metel, volta a realizzare un progetto pilota per la gestione della fattura elettronica, ha preso corpo dopo che la Direttiva Cee 115 è diventata una realtà a livello europeo ed è stata recepita in Italia dal Decreto Legislativo n. 52 del 20 febbraio 2004.

Nel corso del convegno organizzato da Metel sulla fattura elettronica, il Dr. Nicola Carnevale, Funzionario del Ministero dell’Economia e Finanze, Ufficio studi e politiche giuridiche e tributarie, ha ricordato che, in caso di adozione del formato elettronico, occorre, comunque, osservare le disposizioni contenute nel D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, nel D.P.C.M. 13 gennaio 2004, nella deliberazione del CNIPA del 19 febbraio 2004, n. 11 e nel D.M. 23 gennaio 2004, rispettando, naturalmente, gli obblighi contabili fissati, in particolare, dal Titolo II del D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633.

La fattura elettronica, emessa all’atto della sua trasmissione per via elettronica (art. 21, comma 1, D.P.R. n. 633/72), deve avere la forma di documento statico non modificabile, ossia di documento informatico, e deve essere redatta in modo tale che il suo contenuto non possa essere alterato durante le fasi di accesso e di conservazione e che risulti immutabile nel tempo. La fattura elettronica, quindi, non deve contenere macroistruzioni né codice eseguibile tali da attivare funzionalità che possano modificare gli atti, i fatti o i dati in essa rappresentati.

Naturalmente anche sulla fattura emessa in formato elettronico devono essere apposti il riferimento temporale (data e ora che viene associata ad una o più fatture) e la sottoscrizione elettronica (apposizione della firma elettronica qualificata e certificato corrispondente alla chiave pubblica da utilizzare per la verifica) in modo da garantirne l’attestazione della data, l’autenticità e l’integrità.

La trasmissione per via elettronica delle fatture è consentita previo accordo con il destinatario.

La fattura elettronica e la firma degli insiemi di documenti sono memorizzate su qualsiasi supporto, di cui sia garantita la leggibilità nel tempo, assicurandone l’ordine cronologico, senza soluzione di continuità per ciascun periodo di imposta, consentendo la ricerca e l’estrazione delle informazioni dagli archivi informatici in relazione al cognome, al nome, alla denominazione, al codice fiscale alla partita IVA, alla data o associazioni logiche di detti elementi.

 
   
   
TELELAVORO: ACCORDO INTERCONFEDERALE DI RECEPIMENTO DELL'ACCORDO QUADRO EUROPEO  
 

Il 10 giugno 2004, la Confindustria ed altre 19 organizzazioni dei datori di lavoro hanno siglato, con Cgil, Cisl e Uil, l'accordo interconfederale per il recepimento dell'accordo-quadro europeo sul telelavoro, concluso a Bruxelles, il 16 luglio 2002, tra CES, UNICE/UEAPME e CEEP.

Dopo la Svezia, la Gran Bretagna, la Spagna e l'Olanda, l’Italia è il quinto Paese della UE ad aver dato attuazione all'accordo europeo.

L'accordo interconfederale definisce il quadro generale di riferimento della disciplina del telelavoro, lasciando ampio spazio alla contrattazione, collettiva ed individuale, nel rispetto delle condizioni minime di tutela poste.

Il telelavoro non è una nuova tipologia di rapporto di lavoro: nell'ambito del comune rapporto di lavoro subordinato, è solo una modalità di svolgimento della ordinaria prestazione lavorativa.

L'approccio al telelavoro è tutto di tipo volontario, sia da parte dell'impresa che del lavoratore. Entrambi sono liberi di accettare o respingere la richiesta di passare al telelavoro.