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LUNEDì

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Notiziario Marketpress di Lunedì 25 Ottobre 2004
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UN PROGETTO DELL'UE ORGANIZZA UN CORSO SULLA BIOLOGIA DEI SISTEMI COMPUTAZIONALI  
 
Bruxelles, 25 ottobre 2004 - Il progetto comunitario Symbionic, una 'azione di supporto specifico' finanziata nell'ambito del Sesto programma quadro (6Pq), organizza dal 6 al 10 dicembre a Trieste un corso sulla biologia dei sistemi computazionali delle cellule neurali. Il corso si propone di: addestrare i giovani scienziati nel campo della biologia dei sistemi neurali; metterli in condizione di integrare i differenti modelli esaustivi in un più ampio quadro di riferimento, nell'ottica di una rappresentazione globale in-silico del neurone. Per informazioni: Paola Roncaglia Tel: +39 040 378724  E-mail: symbionic@laylinegenomics.Com  Infolink: http://www.Symbionicproject.org/categories.asp?article_category_id_start=4&article_category_id=18  
   
   
SETTE PAESI DELL'UE CHIEDONO UNA MAGGIORE COOPERAZIONE NELLA RICERCA DI UN VACCINO CONTRO L'AIDS  
 
Bruxelles, 25 ottobre 2004 - I ministri della Sanità di sette paesi europei, e la Commissione europea, hanno annunciato che aumenteranno la cooperazione nella ricerca di un vaccino per l'Hiv/aids. In una riunione tenutasi a Parigi il 19 ottobre, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito, Spagna e Svezia hanno detto di voler strutturare le ricerche e coordinare gli sforzi per condurre trial clinici che accelerino la scoperta di un vaccino per l'Hiv/aids. Philippe Douste-blazy, ministro francese della Sanità, ha ospitato la riunione, intesa a 'definire un punto di vista europeo unico' sul problema dello sviluppo di un vaccino per l'Hiv/aids, in vista della riunione del G8 che si terrà il 21 ottobre negli Usa. Nel corso della riunione del G8 la Francia insisterà per un accresciuto ruolo europeo nella ricerca internazionale del vaccino. 'Attualmente', ha detto Douste-blazy, 'oltre un terzo dei possibili vaccini in fase di trial clinico nel mondo sono il risultato della ricerca europea, ma il 90% dei trial in fase I e il 100% dei trial in fase Ii si svolgono negli Usa.' 'L'europa spera d'invertire la tendenza', ha aggiunto il ministro. La ricerca europea soffre perché, rispetto a quella americana, è frammentata, non coordinata e sottofinanziata, ha detto Douste-blazy. 'Dobbiamo preparare un'agenda scientifica europea sui vaccini, che sotto la responsabilità di un comitato scientifico definisca il finanziamento comunitario e mobiliti l'industria, praticamente assente sul continente. Dobbiamo agire immediatamente. E insieme. Domani sarà troppo tardi', ha aggiunto il ministro della Sanità. Secondo Douste-blazy, la ricerca europea soffre di una mancanza di coerenza a livello sia scientifico che strutturale. La Commissione europea sostiene la ricerca e lo sviluppo di possibili vaccini, ma la necessità di passare per un bando di gara e non per un programma di sostegno pluriennale fragilizza l'iniziativa, ha sostenuto. In una dichiarazione congiunta, i sette ministri si sono detti pronti a unire gli sforzi per raggiungere validi risultati ed evitare una duplicazione dei test. La riunione dev'essere considerata un punto di partenza, ha detto Morgan Johansson, ministro svedese per la Sanità. Si tratta di 'unire i nostri sforzi' e collaborare con gli Usa da una 'posizione che non sia di subordinazione', ha aggiunto Antonio Guidi, segretario di Stato italiano alla Sanità. Nel definire l'iniziativa 'cruciale', Octavio Quintana Trias, a nome della Commissione europea, ha dichiarato che l'Unione europea è 'pronta a fare uno sforzo' per aumentare i finanziamenti, ma che anche gli Stati membri debbono mettere a disposizione maggiori contributi. Secondo il professor Michel Kazatchkine, direttore dell'Anrs (Agence Nationale de Recherches sur le Sida), quando si arriva alle prove a grande scala (fase Iii) i test per verificare l'efficacia di un possibile vaccino contro l'Hiv/aids hanno un costo variabile dai 40 ai 120 milioni di euro. I test clinici, l'ultima fase della procedura, dovrebbero svolgersi tra il 2007 e il 2009, ma sarà ancora necessario attendere fino al 2011-2013 per avere una risposta su un possibile vaccino, ha sottolineato. Anche se non potranno prevenire l'infezione, i primi vaccini disponibili permetteranno ai pazienti di meglio difendersi dal virus e quindi di ritardare lo sviluppo della malattia, ha detto Kazatchkine.  
   
   
89° CONGRESSO S.I.O.T. SOCIETÀ IT. DI ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA  
 
Napoli, 25 ottobre 200 4- Sono ormai trascorsi 34 anni da quando si è tenuto a Napoli un Congresso Nazionale S.i.o.t. In questi anni, numerosi interventi strutturali hanno reso la città di Napoli ancora più bella e accogliente. Anche la sede congressuale, la "Mostra d’Oltremare", con il suo "Polo Congressuale", è stata oggetto di profondi restauri, con possibilità di ampi ed accoglienti spazi per tutte le attività congressuali. Il Congresso prevede due temi: I trapianti ossei ed i sostituti dell’osso (compresi i fattori di crescita) e Le deformità angolari e rotatorie degli arti inferiori. Oltre le relazioni relative ai due temi, sono previste Sessioni di Comunicazioni sui temi individuati dalla S.i.o.t., Sessioni di Comunicazioni libere, Sessione poster, Corsi di istruzione, Simposi satelliti. Il Congresso ha avuto inizio domenica 24 ottobre 2004 con le sessioni delle Società Superspecialistiche; continuerà nei giorni di lunedì, martedì e mercoledì e di giovedì mattina, con le consuete Sessioni Scientifiche, che vedranno Corsi di Istruzione, Relazioni, Tavole rotonde, Interventi preordinati, Comunicazioni e Poster. La Cerimonia di Apertura del Congresso si terrà, come è consuetudine, nel tardo pomeriggio di domenica 24 ottobre, nello splendido scenario di Castel Sant’elmo. La Cerimonia di Chiusura si terrà mercoledì 27 ottobre, nella tarda mattinata, anche se, di fatto, i lavori congressuali termineranno giovedì. In tale occasione, saranno consegnati i premi, le borse di studio, i master e vi sarà un breve discorso da parte dei Presidenti del Congresso, oltre ad una breve presentazione del prossimo Congresso nazionale. La seduta amministrativa farà immediatamente seguito, con inizio previsto per le ore 11.00 e termine per le ore 13.30. Un’altra novità sarà costituita dal Volume degli Abstracts, che conterrà un breve riassunto delle Relazioni e delle Comunicazioni e che sarà consegnato in sede congressuale a tutti gli iscritti al Congresso. Gli Abstracts delle Comunicazioni accettate per la presentazione e pervenuti anche in lingua inglese saranno pubblicati sull’Edizione inglese del Journal of Bone and Joint Surgery.  
   
   
CONCLUSO A TORINO (17-20 OTTOBRE) IL CONGRESSO NAZIONALE A.I.R.O CHE CONFERMA UNA SVOLTA NELLA CURA DEI TUMORI CEREBRALI : MIGLIORANO LE PROSPETTIVE DI SOPRAVVIVENZA E DI QUALITÀ DI VITA PER LE 4000 PERSONE COLPITE OGNI ANNO IN ITALIA  
 
Torino, 25 ottobre 2004 - Per la cura dei tumori cerebrali, dopo un lungo periodo di scarse e limitate prospettive di trattamento, si è rivelata quanto mai promettente una nuova modalità di impiego di un farmaco finora utilizzato soltanto in fase di recidiva: la temozolomide. Sulla base delle esperienze già presentate lo scorso giugno al Congresso dell'American Society of Clinical Oncology (Asco), ora discusse a Torino, l'associazione di radioterapia e temozolomide consente di raddoppiare la sopravvivenza dei pazienti affetti da glioblastoma multiforme, una delle neoplasie cerebrali con la prognosi in assoluto più grave. La temozolomide, disponibile in Italia dal 1999, presenta una serie di vantaggi: l'assunzione per via orale semplifica il trattamento e permette al paziente di proseguirlo al proprio domicilio, non è gravata dai classici e devastanti effetti collaterali della chemioterapia ed è efficace in tutte le fasce d'età. «Il trattamento con temozolomide è maneggevole e privo di tossicità particolari. Questo riveste notevole importanza sotto il profilo clinico in quanto l'obiettivo prioritario del trattamento dei pazienti affetti da tumori cerebrali è di ridurre il più possibile l'impatto negativo sulla qualità di vita, già peraltro compromessa dalla neoplasia» afferma Umberto Ricardi, Direttore Radioterapia all'Università di Torino. La temozolomide consente ai pazienti di mantenere un livello normale di attività lavorativa e sociale, superando così il rischio dell'emarginazione e della perdita di autostima. I tumori cerebrali, si differenziano dalle altre malattie neoplastiche per alcune peculiarità. In particolare quelli ad alto grado di malignità sono più invasivi e condizionano una prognosi peggiore, con una maggiore incidenza di complicanze a rapido decorso quali deficit neurologici sensitivi e motori, parestesie e disfunzioni cognitive che incidono sulla qualità di vita del paziente. L'incidenza di tali patologie, che rappresentano il 2% di tutti i tumori, è in Europa di 5 casi ogni 100.000 abitanti. I riscontri positivi ottenuti con l'impiego di temozolomide aprono ora nuove prospettive di ricerca nel trattamento anche delle altre neoplasie del sistema nervoso centrale.  
   
   
LA REGIONE BASILICATA CONTRO LA MORTE CARDIACA IMPROVVISA  
 
Matera, 25 ottobre 2004 - Domenica 24 ottobre, nella Sala Congressi del Palazzo dell’Annunziata in Piazza Vittorio Veneto a Matera si è parlato di “Morte Improvvisa: ricaduta sul territorio di una corretta politica di prevenzione”. Affronterà il tema della morte cardiaca improvvisa Giuseppe Troito, cardiologo dell’ospedale Madonna delle grazie di Matera. E’ seguita, poi, una tavola rotonda cui hanno partecipato Luciano Veglia, Tommaso Scandiffio e Giancarlo Calculli, della Divisione cardiologia dell’Utic del nosocomio materano e Luciano Tantalo, presidente del comitato tecnico-scientifico dell’Associazione materana degli Amici del cuore. “ La nostra associazione che, tra le primissime in Italia, ha sentito il bisogno di donare due defibrillatori ai Vigili del fuoco materani, è convinta dell’assoluta necessità di potenziare l’attività locale e dare vita quanto prima a un servizio di prevenzione della morte cardiaca improvvisa tramite la creazione di una rete di defibrillazione precoce sul territorio. Questo significa inevitabilmente intensificare i corsi di formazione per personale non sanitario affinché, nonostante le difficoltà geografiche, sia possibile effettuare le manovre di soccorso prima dell’arrivo del 118”. Questo è quanto sostiene Luigi Bradascio, presidente provinciale e responsabile dell’area meridionale dell’Associazione Amici del Cuore, promotrice degli incontri Cuore Vivo in territorio lucano Queste iniziative rientrano nelle attività Cuore Vivo (www.Cuorevivo.org), una campagna di informazione volta a sensibilizzare popolazione, comunità medica e Istituzioni sulla tematica della Morte Cardiaca Improvvisa, patologia che ogni anno in Italia colpisce 57.000 persone. La Morte Cardiaca Improvvisa, che rappresenta il 40% di tutti i decessi per causa cardiaca, non è, però, una patologia imprevedibile. Attraverso uno stile di vita adeguato, semplici esami, come elettrocardiogramma ed ecocardiogramma e una giusta terapia preventiva, che va dai farmaci ai defibrillatori impiantabili, circa il 50% dei decessi dovuti a Morte Cardiaca Improvvisa si potrebbero evitare. Questa attività nasce per volontà di Conacuore (Coordinamento Nazionale Associazioni di volontariato del cuore), Aiac (Associazione Italiana di Aritmologia e Cardiostimolazione) e Simeu (Società Italiana Medicina Emergenza Urgenza) e rientra nei progetti previsti dal Ministero della Sanità per il “2004, Anno del cuore” Testimonial nazionale della campagna Cuore Vivo Domenico Fioravanti oro olimpico di nuoto a Sydney che ha dovuto interrompere l’attività agonistica a causa di un difetto cardiaco scoperto proprio grazie a un ecocardiogramma e un Ecg dinamico, “All’inizio il mondo mi è crollato addosso” dice Domenico. “Ho avuto, però, il tempo di metabolizzare l’accaduto e arrivare a pensare che questi esami che hanno fermato la mia attività agonistica hanno messo comunque al riparo la salute del mio cuore proteggendomi da possibili aritmie, e non c’è niente di più importante. Partendo dalla mia esperienza – continua Fioravanti - voglio spingere quindi la popolazione a controllare il proprio cuore, per mantenerlo sempre vivo e in salute, proprio come dice la Campagna che ho accettato di sostenere. Credo fermamente che l’informazione e la prevenzione possano realmente salvare tante vite”. Mci: le terapie più efficaci - La Morte Cardiaca Improvvisa è un evento prevedibile. Attraverso esami quali elettrocardiogramma ed ecocardiogramma è possibile, infatti, individuare le persone a rischio reale. Tali soggetti possono essere adeguatamente protetti con una serie di misure terapeutiche che vanno dai trattamenti farmacologici all’impianto di un defibrillatore. Quest’ultimo dispositivo è in grado di riconoscere la comparsa di un’aritimia grave e di interromperla mediante l’invio di una scarica elettrica al cuore. Molti studi condotti finora su questa nuova tecnica terapeutica hanno dimostrato un’efficacia superiore rispetto alle cure farmacologiche nella prevenzione della Mci.  
   
   
DUE GIORNI DI SIMPOSIO NAZIONALE PER FARE IL PUNTO PIÙ AGGIORNATO SULL’IMMUNOTERAPIA SPECIFICA (ITS)  
 
Cervia, 25 ottobre 2004 - Un Simposio Monotematico sull’Immunoterapia Specifica (Its). Un momento di approfondimento, aggiornamento e riflessione che ha visto intervenire oltre 40 esperti di provenienza nazionale, dedicato a Specialisti, non Specialisti, Decisori delle Politiche Sanitarie e Medici dell’Organizzazione. Venerdì 22 ottobre 2004 e sabato 23 ottobre 2004 presso il Club Hotel Dante a Cervia (Ra), si è svolto il Simposio Its: lo Stato dell’Arte – Edoardo Spada Symposium 2004. Si è trattato di una manifestazione di grande importanza, che ha tracciato il quadro più aggiornato sull'Immunoterapia Specifica (Its) ed ha visto intervenire oltre 40 relatori di importanza nazionale; è riunione dell’Aaito (Associazione Allergologi Immunologi Territoriali Ospedalieri) e contemporaneamente ha fuso gli incontri allergologici con l’Edoardo Spada Symposium, in memoria del compianto Direttore dell’Unità Operativa di Pneumologia di Lugo (Ra). L’immunoterapia Specifica (Its), utilizzata da numerosi anni nella terapia delle malattie allergiche, è un esempio di modulazione non farmacologica del sistema immunitario. Con la somministrazione di piccolissime quantità dell’allergene responsabile si ottiene un miglioramento dell’alterazione della risposta immunitaria che permette al paziente di ridivenire “tollerante” nei confronti della sostanza cui è allergico. Negli ultimi anni si è assistito ad un importante incremento delle conoscenze scientifiche e parallelamente ad un affinamento degli aspetti tecnologici con conseguente miglioramento dell’efficacia clinica e della sicurezza dell’Its. Presidenti del Simposio sono i Professori Floriano Bonifazi, Giuseppe Perri e Giuseppe Francesco Stefanini. Presidente onorario è il Professor Giovanni Gasbarrini. Alcuni degli argomenti trattati Gestione del paziente allergico (Con tosse, iperattività bronchiale ed asma; Nell’allergia a lattice e immenotteri; Nella patologia cutanea; In età pediatrica); Aspetti clinici ; Aspetti organizzativi e gestionali dell’ambulatorio allergologico; L’immunoterapia specifica nel Iii millennio (Lettura); Recenti progressi in immunologia (Lettura); Its sublinguale (Lettura). Infolink: www.Aaito.it/prog_cervia04.pdf  
   
   
L’INNOVATIVO UTILIZZO DEL MEDPOR NELLA CHIRURGIA RICOSTRUTTIVA DEL NASO PER OTTENERE UNA BASSISSIMA INCIDENZA DI CASI DI RIGETTO  
 
Milano, 25 ottobre 2004 - Il Dott. Antonio Corti, Specialista in Otorinolaringoiatria e Patologia Cervico-facciale, è uno dei pochissimi rinologi in Italia a utilizzare ormai da tre anni un biomateriale lineare di polietilene ad alta densità nella chirurgia ricostruttiva del naso. Il Medpor, questo il nome del materiale da tempo utilizzato nella produzione di impianti chirurgici, consente secondo il Dott.corti ottimi risultati e una bassissima incidenza di casi di rigetto. Quando si affronta l’argomento “Rinosettoplastica” bisogna considerare che ormai donne e uomini, a qualsiasi età, hanno spesso gli stessi problemi e non c’è un gran divario nel numero e nella qualità delle richieste. Tutti chiedono un naso che funzioni e che meglio si inserisca nell’equilibrio del viso e non sia in contrasto con il loro carattere. Nel caso di situazioni particolarmente compromesse, ovvero di nasi che presentano importanti deformità conseguenti a malformazioni congenite, a gravi traumi o ancora ad interventi precedenti poco fortunati si parla di ricostruzione. Quando lo scheletro di sostegno presenta carenze strutturali è spesso necessario ricorrere ad innesti. A tal fine possono essere utilizzati materiali prelevati dallo stesso paziente (Autoplastici), come cartilagini o porzioni di osso, oppure preparati sintetici (Alloplastici) di diverse composizioni chimiche, sia solidi che fluidi. Con ossa e cartilagini si possono effettuare ottime ricostruzioni ma il prelievo di questi innesti prevede un tempo chirurgico aggiuntivo nel corso dell’intervento e, soprattutto nel caso delle cartilagini, l’inconveniente vero che si può presentare è il riassorbimento. Un eccesso di questo fenomeno può determinare problematiche secondarie così da dover ricorrere a ritocchi aggiuntivi od addirittura a reinterventi. I materiali sintetici o alloplastici invece, da tempo sono utilizzati nella chirurgia e rappresentano la vera alternativa per la chirurgia ricostruttiva nasale. Questi materiali sono di facile utilizzo, sono già pronti per l’uso, anche preformati e riducono i tempi chirurgici. Il loro impiego nella struttura nasale non aveva mai sollevato entusiasmi per una non trascurabile percentuale di insuccessi, rappresentati soprattutto da reazione di rigetto oppure dalla mobilità dell’innesto piuttosto che dalla fissità con la cute sovrastante; fenomeni questi che toglievano naturalezza al risultato. Da circa tre anni il Dott. Antonio Corti, laddove si presenta la necessità di rifacimento dello scheletro, sia osseo che cartilagineo, con conseguente impiego di significativi innesti o di delicati rifacimenti della punta del naso (ad esempio: allungamenti del profilo, sostegno della punta, ricostruzioni delle cartilagini alari, correzione di problematiche funzionali come perforazioni settali o pinzature anteriori che riducono la funzionalità respiratoria) utilizza il Medpor un biomateriale di polietilene ad alta densità, poroso. Questa sostanza, molto maneggevole e malleabile, è in commercio sia in forma di foglietti o laminette di spessore variabile fino ad un minimo di 0,2 mm., o in pezzi preformati per ricostruire dorsi nasali od addirittura l’insieme delle cartilagini alari. La particolare struttura a poro aperto interconnesso del biomateriale Medpor consente la crescita tissutale all’interno dell’impianto. Gli impianti chirurgici Medpor sono forniti in un imballo sterile e non pirogeno a doppia busta. I blocchi, i fogli, le sfere ed i modelli preformati possono essere utilizzati come modelli di base ed essere modificati dal chirurgo per essere utilizzati nel modo più appropriato in funzione della situazione particolare di ciascun paziente. Per informazioni Dott. Antonio Corti, Milano, tel.338-9983098  
   
   
ARRIVA L’INVERNO, IMPARIAMO A PROTEGGERCI  
 
Milano, 25 ottobre 2004 – Le temperature tiepide che hanno accompagnato questo inizio di autunno stanno ormai diventando un ricordo. L’inverno è alle porte e porterà con se tutti i tipici malanni di stagione. E’ fondamentale in questo periodo usare tutti gli accorgimenti elementari di prevenzione e, tra questi, coprirsi meglio, assumere Vitamina C e consumare alimenti che contengano sostanze in grado di rafforzare le difese naturali dell’organismo, tra cui i probiotici. “Probiotico – ha dichiarato il Professor Marcello Giovannini, Direttore della Clinica Pediatrica dell’Università di Milano - significa in difesa della vita. “I probiotici sono 'germi buoni' che colonizzano l'intestino, ne potenziano le difese e evitano che il bambino incorra in infezioni dell'apparato gastro-intestinale e diarrea, riducendo i giorni di manifestazione della patologia”. “La condizione necessaria è che ce ne sia una concentrazione di almeno 1 miliardo o più per 100 ml di prodotto, soglia sotto la quale la loro assunzione ha minor efficacia” – ha continuato Giovannini. “Il probiotico colonizza ma non si replica – ha ancora proseguito Giovannini – è quindi importante che ci sia una somministrazione costante, continuata e non episodica nei bambini, ma anche negli adulti e negli anziani, meglio attraverso alimenti cosumati a colazione, prima del pasto o a merenda, che non in terapie farmacologiche”. Secondo studi effettuati in Svezia, i probiotici difendono l’organismo, soprattutto nella flora intestinale, dallo sviluppo di batteri o virus patogeni come il rotavirus che determina le diarree. Non solo, ma alcuni studi dimostrano una efficacia dei probiotici come presidi anti-allergici, in particolare per ridurre il rischio di allergia alimentare (proteine del latte vaccino) in bimbi predisposti per familiarità, ma anche per meglio gestire la dermatite su base allergica in quei pazienti che già ne mostrano i segni. Per questi ultimi problemi non vi sono indicazioni definitive. “Lactobacilli e bifidobatteri hanno la proprietà di difendere la permeabilità intestinale e evitano lo sviluppo di germi patogeni, bloccandone la crescita, per ciò hanno effetti difensivi verso la flora batterica intestinale e quindi verso l’organismo umano”. “Studi in corso stanno dimostrando che l'efficacia del probiotico nelle difese intestinali si estende anche alla difesa di altri apparati; si è visto, infatti, che l’acidificazione del latte consente l’isolamento di Peptidi che sono utili fortificando il sistema immunitario non solo a livello intestinale, ma anche a livello generale – ha ancora dichiarato Giovannini. “Quanto parliamo di probiotici, ci riferiamo a latti acidificati che contengono lactobacilli ma anche Bifido batteri e alcuni Saccaromiceti. L’importanza del Bifido batterio è evidente se si pensa che la flora del bambino allattato naturalmente è ricca di Bifido batteri. Anche lo yogurt ha una grande importanza per la presenza lactobacillus acidophilus e streptococcus bulgaricus, tuttavia i latti acidificati con altri specifici lactobacilli e bifido batteri consentono una miglior colonizzazione intestinale e quindi una miglior difesa contro le infezioni” – ha concluso Giovannini.  
   
   
UN MEDICO VETERINARIO SCIVAC PRESSO LA GRANDE DISTRIBUZIONE PER INFORMAZIONI E CONSIGLI AI PROPRIETARI DI ANIMALI DA COMPAGNIA  
 
 Milano, 25 ottobre 2004 - E’ partita la nuova iniziativa organizzata da Purina con la collaborazione dei medici veterinari di Scivac (la società Culturale Italiana Veterinari Animali da Compagnia) rivolta ai proprietari di animali da compagnia. Informazioni e consigli sulla salute, la nutrizione e il benessere dei pet: questa la consulenza di un Medico Veterinario che Purina, azienda di riferimento del mercato Petcare, metterà a disposizione di tutti i proprietari di animali da compagnia che il 20, 23, 29 e 30 ottobre visiteranno i punti vendita Carrefour di Milano-assago, Torino-grugliasco, Bologna-casalecchio e Roma-la Romanina fra le ore 17 e le ore 20. Questa attività nasce da dodici anni di esperienza di “Purina per Voi” 800.525.505, il numero verde organizzato in collaborazione con Scivac che offre ai proprietari di pet informazioni su prodotti e nutrizione, oltre a una consulenza veterinaria telefonica gratuita di pronto soccorso 365 gg. L’anno, 24 h su 24, con l’obiettivo di assicurare ai pet una vita più lunga, più sana e più felice. Un Medico veterinario Scivac di Purina per Voi che questa volta i proprietari di animali potranno incontrare direttamente.  
   
   
IN OCCASIONE DEL TERZO INCONTRO ANNUALE TRA LE CHIESE DI ORIENTE E OCCIDENTE, L’ASSOCIAZIONE MITTELEUROPA FESTEGGIA TRENTA ANNI DI ATTIVITÀ  
 
Udine, 25 ottobre 2004 - Doppio appuntamento con l’Associazione Mitteleuropa che il , 22 ottobre, ha tenuto all’Abbazia di Rosazzo (Ud) il Convegno sulle Chiese, terzo incontro annuale delle Chiese di Oriente e Occidente sul tema “Spiritualità cristiana e Unità d’Europa” e sabato 23 ottobre, a Cervignano del Friuli, è stato celebrato il trentesimo anniversario dalla sua fondazione presso il “Teatro Pier Paolo Pasolini” alla presenza di numerose autorità istituzionali, religiose, diplomatiche, politiche e culturali. Venerdì 22 ottobre, Abbazia di Rosazzo: “Spiritualità cristiana e Unità d’Europa” L’incontro è stato introdotto dal padre gesuita Richard Cemus, del Pontificio istituto Orientale Aletti di Roma. Poi sono intervenuti i delegati delle Chiese Ortodosse di Costantinopoli, Alessandria, Mosca, Belgrado, Bucarest, Atene, nonché della Chiesa Apostolica Armena e della Chiesa Evangelico Luterana e concluderà il convegno il Cardinale Tomas Spidlik, con una relazione su “Spiritualità europea. Attualità della missione di Aquileia”. “La matrice comune a tutta l’Europa, dal Baltico agli Urali, è la cristianità e perciò va aiutato il dialogo ecumenico come fattore fondante di unità europea sostiene Paolo Petiziol presidente di Mitteleuropa. È da questo presupposto che nel 2002 nasceva il progetto triennale “Aquileia fra Oriente e Occidente. Se Aquileia si è dimostrato il luogo gradito e deputato di incontro per tutte le Chiese, il messaggio è “ri-troviamoci ad Aquileia che ha visto la cristianità unita prima dello scisma del 1054”. Questo è il messaggio di Mitteleuropa che partirà da Aquileia alla fine del terzo anno. Un messaggio su cui non mancheranno di aprirsi ulteriori spunti di confronto e dialogo. Associazione Mitteleuropa: trenta anni di impegno culturale e civile - L’appuntamento annuale di Giassico nato come una sagra locale, è diventato un evento internazionale, unico in Europa afferma Paolo Petiziol. La “Giornata del ricordo” - il 2 maggio 1989, è stata proposta nel 1990 ed è stata fatta diventare un evento internazionale portandola in tutte le capitali dei paesi centro-europei fino a Gorizia nel 2004 in cui è stato fatto re-incontrare Alois Mock e Gyula Horn (Ministri degli Esteri dei Governi di Austria e di Ungheria nel 1989, furono loro a tagliare il filo spinato sul confine fra i due Paesi era il 2 maggio 1989 - decretando la caduta della cortina di ferro e consentendo di fatto l’avvio del processo di riunificazione europea, che di lì a pochi mesi si sarebbe definitivamente concretizzato con la caduta del muro di Berlino). E anche il più recente incontro con le Chiese di Oriente e Occidente, sviluppatosi su un triennio, è un evento che ha dato risultati eccezionali. Il Vaticano e le Chiese orientali stesse ne riconoscono l’importanza. Con il nostro impegno abbiamo coinvolto e richiamato nella nostra Regione personalità di alto profilo non solo teologico ma anche protocollare”. Sono solo alcune delle attività internazionali poste in essere dall’associazione Mitteleuropa in trenta anni di impegno sociale e civile, “attività di grande soddisfazione per la nostra regione e di grande valenza per la nostra gente, che sembra incredibile siano state gestite da una piccola associazione come Mitteleuropa e quasi completamente autofinanziate commenta Petiziol”. Nata a Cervignano del Friuli, il 26 ottobre 1974, sabato scorso Mitteleuropa ha celebrato tale significativa meta, anche in considerazione delle importanti attività poste in essere in trent’anni, dei risultati raggiunti sia sul piano locale che internazionale, della stima e considerazione di cui gode l’associazione fra le Istituzioni e le Diplomazie di mezza Europa. Nella piccola cittadina di Cervignano del Friuli sono arrivati da tutta Europa autorità e rappresentanti della cristianità. Tra le personalità attese ambasciatori presso la Santa Sede di Serbia e Slovacchia; rappresentanti dei Governi bavarese, sloveno, carinziano; vescovi e autorevoli delegato dei Patriarchi di tutte le Chiese d’Oriente fra le quali spicca quella di Mosca rappresentata dal segretario particolare di Sua Santità il Patriarca Alessio Ii. “Anche i riconoscimenti ottenuti dalla Commissione Europea e da diversi Governi dell’Europa centrale, m’inducono a conferire giusta rilevanza a quest’evento precisa Petiziol” il quale per il suo impegno personale è stato insignito, quasi contemporaneamente, di due importanti riconoscimenti. Il 22 ottobre il Ministero degli Esteri della Repubblica Ceca ha conferito a Paolo Petiziol una medaglia per avere contribuito allo sviluppo dei rapporti fra i due Paesi nonché la diffusione della conoscenza e della cultura della Repubblica Ceca in Italia mentre il 14 settembre scorso ha ricevuto una medaglia dall’Ambasciatore della Repubblica Slovacca, Jozef Miklosko, per l’apprezzata opera svolta in favore delle relazioni tra la Repubblica Slovacca e la Repubblica Italiana. Infolink: www.Mitteleuropa.it  
   
   
EXPOTRADE RETAIL. IL NUOVO CONSUMATORE È KIDULT  
 
Milano, 25 ottobre 2004 - E’ molto interessante uno dei fenomeni che emerge dal mondo del commercio e del retail in scena a Expotrade Salone Internazionale dedicato al Sistema Commercio, organizzato da Expocts e Fiera Milano fino al 25 ottobre. Appare sulla scena del mercato un nuovo consumatore. Il Kidult (kid + adult). Un fenomeno proveniente da oltre oceano, che negli ultimi anni si è affermato trasformando uomini attempati in instancabili frequentatori di palestre ed happy Hours e mamme in infaticabili teenagers con jeans a vita bassa. I tempi cambiano e dopo la parità dei sessi ci stiamo scontrando con quella delle generazioni. Nasce un popolo che non vuole invecchiare. I sociologi già da molto tempo parlano di morfogenesi, di regressione e di inversione dei ruoli. Bambini e ragazzini che bruciano le tappe, sempre più precoci e adulti che vorrebbero azzerare l’orologio biologico. Tendenza che se forse destabilizza la famiglia, di questi tempi fa sicuramente bene all’economia. Così, tutti presi dalla schizofrenia di essere sempre cool, crescono nuove generazioni di consumatori che si dedicano allo shopping in modo nuovo. A Nemo Next Shop – Laboratorio di esplorazione sulle tendenze del Commercio e dei Consumi presente ad Expotrade con una mostra dal titolo “Il futuro è negoziabile” – ha esplorato queste tendenze commerciali. Da locali di ristorazione e di fashion, che non hanno più un target di riferimento segmentato per età, ma una tipologia di Kidult a cui si rivolgono - fondendo abiti, cibi, instant music da scaricare on line - a locali che cambiano, per seguire questi nuovi consumatori, trasformandosi da negozi a locali notturni solo modificando la scenografia interna. Al “consum-attore”, cioè a quel consumatore evoluto, passato dalla materialità alla maturità, che sceglie e che consuma in modo critico e sostenibile”. Al trend del “wireless-shopping” che sfrutta la telefonia mobile per aprire nuove strade allo shopping, perché la tecnologia oggi è un imperativo. Un trend molto interessante per i consumi. Expotrade riflette questa tendenza. Palestre, prodotti di bellezza e per la cura della persona, molta moda giovane, sofisticati Hi-fi per la casa e tecnologia. Una massiccia presenza di brand leader del mondo dei giovani che diventano di riferimento anche per genitori che, se ieri avevano un ruolo storicamente istituzionale all’interno della famiglia, oggi ricercano una “coetaneizzazione” con i propri figli. Ma per un pubblico più tradizionale, Expotrade è anche altro. L’area espositiva che ospita circa 300 operatori del settore provenienti da 12 paesi, si conferma come la più importante Manifestazione del sistema del commercio e della distribuzione moderna. Il Salone presenta cinque aree specialistiche: Franchising & Partnership; Tecnotrade; Shop Project; Bicom, Trade Visions. Aree rappresentative di un settore consolidato, ma allo stesso tempo in continua evoluzione, in cui si stanno affacciando in tutto il mondo nuovi concept store. Insomma se il consumatore si è evoluto, il mercato risponde. Expotrade, Salone Internazionale del Sistema Commercio, si svolge in Fiera Milano presso il padiglione 16/I e 16/Ii, ingresso Porta Scarampo, prezzo del biglietto 12 €.  
   
   
TENDENZE COLORI E TESSUTI DEL FUTURO ALLA 22^ EDIZIONE DI “FILO” IL SALONE INTERNAZIONALE DEDICATO ALLA FIBRA E AL FILATO MILANO - SUPERSTUDIOPIÙ DAL 27 AL 28 OTTOBRE 2004  
 
Milano 25 ottobre 2004 - Provenienti da molti paesi del mondo, inclusi Egitto, Marocco e Tunisia, più grandi creativi del filato, i tessitori e i produttori si danno appuntamento al Superstudiopiù di Milano per Filo 2004 il 27 e 28 ottobre. In questa occasione, accanto ai momenti più strettamente dedicati all’incontro di domanda e offerta, sono previsti spazi per l’approfondimento e occasioni di contatto con nuove realtà del settore tessile. Un appuntamento fondamentale perché verranno presentate in anteprima assoluta le nuove tendenze, i colori e i tessuti che riempiranno gli armadi nella Primavera-estate 2006. La 22^ edizione di Filo sceglie ancora una volta Milano: la tradizione italiana del filato, che ha contribuito a rendere celebre in tutto il mondo il prodotto italiano, ha da sempre un grande appeal sul mercato mondiale del settore per la capacità di unire l’arte manifatturiera classica alle tecniche più all’ avanguardia, garantendo sempre uno standard qualitativo molto alto. L’edizione 2004 di Filo propone, infatti, Nextex, sezione dedicata ai tessili tecnici e innovativi e Lab, uno ‘sguardo verso le nuove frontiere’ che si propone di offrire elementi d’ispirazione per le future collezioni. Nel perseguire questi obiettivi, Filo strizza l’occhio al passato e presenta ’50 anni di fibra’, mostra progettata da Gianni Bologna, concept manager di Lab: una galleria di quaranta immagini di pagine pubblicitarie pubblicate dal 1950 al 2000 che ripercorre la storia del costume italiano.  
   
   
IOSPOSA A BARI DAL 28 AL 31 OTTOBRE 2004 – FIERA DEL LEVANTE  
 
Bari, 25 ottobre 2004 - Dopo il meritato successo a Verona Fiere, Iosposa, la fiera-evento per scoprire i dettagli dei preparativi per la cerimonia di nozze, inaugura giovedì 28 Ottobre 2004 a Bari alla Fiera del Levante per tutte le coppie di fidanzati della Puglia. Con Iosposa, nasce un nuovo stile di fiera per guidare e consigliare gli oltre 500.000 fidanzati che ogni anno in Italia si sposano spendendo oltre 6,7 miliardi di euro (fonte Eurisko). Moda, bellezza, casa, gioielli, ricevimento, lista nozze, viaggi sono alcuni dei settori rappresentati a Iosposa Bari da 150 espositori altamente selezionati locali e nazionali. Molti gli eventi a calendario nei quattro giorni di fiera: Le sfilate in programma sabato e domenica, i concerti al wedding cafe’ di sposabella, da new york la bellezza e le consulenze di estée lauder per il make up, passion for diamonds la mostra dei gioielli con diamanti, la libreria di vogue sposa, gli incontri di domina, il matrimonio dei sensi e due chiacchiere con katia pedrotti del grande fratello 4 (allo stand sky) sposa promessa (si dice…) del bell’Ascanio. Per continuare con: bridal lesson, ovvero come imparare tutti i trucchi del galateo del matrimonio, come abbinare tessuti e colori, quando indossare gli abiti importanti e con che accessori. E non finisce qui! corso in home management, per i mariti più “evoluti”, sostenitori dell’indipendenza e dell’intercambiabilità dei ruoli, potranno imparare in sole due ore (e per sempre) come stirare camicie e pantaloni. Infolink: www.Iosposa.it  
   
   
IBM A NEMO NEXT SHOP 2004 IBM ERA PRESENTE ALL’EXPOTRADE 2004 IL 19° SALONE INTERNAZIONALE DEL COMMERCIO CHE SI TIENE A FIERA DI MILANO DAL 22 AL 25 OTTOBRE  
 
Segrate, 25 ottobre 2004 - Ibm è presente nell’Area Nemo Next Shop (Pad. 16/2), uno spazio di ricerca che presenta le grandi tendenze del trade del futuro, lo shopping di domani, gli attori e i protagonisti del commercio internazionale di domani. Nei prossimi anni infatti questo settore sarà rivoluzionato dalle mutate condizioni del mercato, caratterizzato da differenti comportamenti di acquisto, da un’estrema complessità della domanda e dalla predominanza dei grandi distributori a livello mondiale. Queste tendenze porteranno alla presenza sul mercato di “grandi vincitori” e “grandi perdenti”: un “Mondo di estremi”. La sfida fondamentale per i retailer starà nell’abilità di cavalcare questo cambiamento, focalizzando l’attenzione sul cliente. I retailer “vincenti” saranno quelli “innovatori”, in grado cioè di soddisfare le esigenze attuali dei clienti e di anticipare quelle future. Per realizzare tali obiettivi e aiutare le aziende a crescere e continuare ad essere profittevoli, Ibm offre soluzioni e servizi innovativi. Il Next Generation Shop Ibm è un punto vendita dinamico, caratterizzato da programmi di fidelizzazione personalizzati, chioschi elettronici informativi, soluzioni Self Checkout, Digital Media, Rfid, con l’obiettivo di migliorare il servizio al cliente arricchendo la sua esperienza d’acquisto. Queste le novità presentate quest’anno: - Self Checkout: la cassa self-service che permette al cliente di eseguire le operazioni di checkout in completa autonomia. - Ibm Kiosk: chiosco elettronico per una efficace comunicazione interattiva con il cliente che può accedere in modo semplice e veloce ai molti servizi e informazioni disponibili per lui. - Visualstore: la soluzione applicativa sviluppata S3 – Store System Solutions per la gestione integrata dei punti vendita della media e grande distribuzione, nei segmenti food e non food. Presentata su Ibm Surepos 700. - Dynamic in Store Merchandising: per gestire l’intero flusso di campaign management all’interno dell’azienda, dalla definizione della campagna alla fase di advertising nei negozi, sfruttando appieno la potenzialità dell’electronic advertising attraverso i Kiosk Ibm e i display dei Point of Sales, fino alla fase di analisi dei risultati. - Soluzioni Rfid: per la gestione intelligente degli scaffali del punto vendita - Nts 100: basata su piattaforma Ibm Surepos 500, è la soluzione per la gestione, prenotazione ed emissione di biglietti ed abbonamenti secondo la nuova normativa fiscale.  
   
   
INAUGURATA SABATO, ALLA STAZIONE MARITTIMA LA XXII EDIZIONE DI TRIESTEANTIQUA  
 
Trieste, 25 ottobre 2004 - sabato 23 ottobre, con inizio alle ore 11, nella prestigiosa sede del Palazzo dei Congressi della Stazione Marittima, si è svolta la cerimonia inaugurale della Xxii edizione di Triesteantiqua, una delle mostre-mercato di antiquariato più importanti a livello internazionale. Il programma della cerimonia inaugurale prevedeva il saluto, da parte del Presidente di Promotrieste Claudio Giorgi e brevi interventi dei principali protagonisti, che hanno reso possibile anche quest’anno la realizzazione dell’importante appuntamento per tutti gli appassionati di cose belle d’altri tempi. Triesteantiqua è organizzata dal Consorzio Promotrieste con il sostegno della Camera di Commercio; il patrocinio della Regione Autonoma Friuli-venezia Giulia, della Provincia, del Comune, dell’Agenzia d'Informazione e di Accoglienza Turistica di Trieste e con la collaborazione dell’Associazione Antiquari del Friuli-venezia Giulia. La mostra-mercato, che durerà fino a lunedì 1 novembre (prezzo d’ingresso 8 Euro – Orari di apertura: festivi e pre-festivi dalle 10 alle 20; feriali dalle 15 alle 20) confema il ruolo di capitale dell’antiquariato che spetta di diritto alla città di Trieste: secondo le statistiche, è la città italiana che, in rapporto al numero di abitanti, ha la più alta concentrazione di botteghe d'arte e di antiquariato. Quest'anno, accanto agli espositori “storici” che hanno contribuito con il livello delle loro esposizioni alla fama di Triesteantiqua (tra i quali anche gli antiquari della Stiria, la cui presenza oramai è divantata buona tradizione), ci sono anche le new enrty, che confermano il prestigio della mostra-mercato triestina: una collezione di sculture cinesi ed indiane, una rara raccolta numismatica (con la prima esposizione per il pubblico della medaglia commemorativa di Joyce), nonché una selezione di dipinti, gioielli, mobili e costumi teatrali dei Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste. E’ ormai tradizione consolidata, per Triesteantiqua ospitare al proprio interno delle mostre collaterali, tutte di grande respiro storico-culturale. Quest’anno, la prima collaterale, tradizionalmente allestita a scopo benefico dal comitato del Friuli Venezia Giulia dell’A.i.r.c., Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, è dedicata a S. Eligio, protettore dell‘antica arte dei ferrai: presenta, infatti, chiavi e chiavistelli di epoche passate, curiosi testimoni (ecustodi!) di tanti segreti antichi. La seconda collaterale mette in mostra il tabarro, il glorioso indumento della tradizione padano-veneta che affonda le proprie radici nell’antica Roma e nel Medioevo. Infolink: www.Promotrieste.it/triesteantiqua  
   
   
APRE ROMAGNA ANTIQUARIATO ALLA FIERA DI FORLÌ DAL 23 OTTOBRE ALL'1 NOVEMBRE  
 
Forli, 25 ottobre 2004 - E’ stata inaugurata sabato 23 ottobre la Xvii edizione di Romagna Antiquariato, la più importante rassegna di Antiquariato della Romagna. La mostra-mercato, che è divenuta un classico del settore e che ha saputo conquistarsi un posto di primo piano nel panorama delle fiere antiquarie nazionali, sarà aperta fina dalla mattinata, ùmentre l’inaugurazione è prevista per le ore 15 alla presenza del Sindaco di Forlì Nadia Masini. I cento espositori della rasssegna, provenienti da tutta la penisola, propongono un’offerta che dall’antiquariato d’alta epoca spazia fino al Novecento da collezione. Per dieci giorni Forlì diviene vetrina di prestigio di antiquari per proporre un’offerta che vede protagonisti soprattutto mobili e arredi, capaci di caratterizzare col loro fascino ogni tipo di ambiente, lasciando grande spazio anche ai collezionismi più classici e minori. Si spazia dall’argenteria tradizionale alle vecchie stampe, dalla gioielleria antica ai bronzi e tutto ciò che può rientrare nel grande alveo del collezionismo d’arte. Le mostre collaterali Come tradizione, anche quest’anno “Romagna Antiquariato” è arricchita da una serie di mostre collaterali ospitate nei padiglioni della Fiera di Forlì, a corredo della parte commerciale. Tra queste spiccano una Galleria di ritratti d’epoca, che vede l’esposizione di una serie di dipinti provenienti dalla Pinacoteca civica di Forlì (dal Cinquecento al Settecento), e una mostra di meccanismi a orologeria e orologi di un tempo. Inoltre sono esposti anche quindici quadri di grandi dimensioni di Francesco Nonni (Faenza 1885-1976), pittore decoratore, pastellista e ceramista che studiò nella scuola faentina diretta dal. Prof. Antonio Berti. Le sue xilografie e le ceramiche vengono inserite nelle maggiori gallerie italiane e straniere, nella litografic, è considerato fra i primi incisori d’Italia. Interprete raffinato dello stile Decòottenne successi in varie esposizioni nazionali e internazionali. “L’evoluzione del costume e della moda attraverso i secoli” è il tema dell’esposizione in anteprima di ceramiche dipinte a mano dall’artista Mila Piccinini, che reinterpreta autorevoli opere appartenenti alla storia dell’arte. Come è ormai tradizione sono in mostra anche tre quadri provenienti dalla quadreria della Fondazione della Cassa dei Risparmi di Forlì, rappresentanti paesaggi d’autore. Infolink: www.Fieraforli.it  
   
   
RENO: APPUNTAMENTO A MAPIC PER LA PRESENTAZIONE DI NUOVI PROGETTI DI SVILUPPO.  
 
Milano, 25 ottobre 2004 - Puntuale come ogni anno, dal 17 al 19 novembre. Il Palais des Festivals di Cannes ospiterà l’edizione 2004 di Mapic, il Mercato Internazionale professionale dell’insediamento commerciale, appuntamento atteso con trepidazione dagli operatori del settore di tutto il mondo. Reno, com’è ormai tradizione dal 1999 ad oggi, sarà presente alla manifestazione con alcuni fra i clienti storici che la società di sviluppo segue ormai da diversi anni. Vediamoli nel dettaglio: Original Marines. Marchio italiano di abbigliamento bambino e famiglia con più di 300 p.V. All’attivo; Stroili. Firma italiana di gioielleria e orologeria, da poco acquisita da Lcapital, fondo partecipato da Lvmh. Obiettivo dell’azienda nel periodo 2005-2007 sarà l’apertura di 90 punti vendita; Mondadori. Librerie, con più di 90 negozi su tutto il territorio nazionale; √ Happy Center. Leader nella realizzazione di aree di divertimento nelle gallerie dei centri commerciali, con più di 150 punti vendita. Q8. Fra i leader nel settore della distribuzione carburante con in più un’offerta di servizi di ristorazione/shopping; Presenti anche clienti di più recente o recentissima acquisizione, che approfitteranno del Mapic e delle relazioni professionali di Reno con gli operatori di settore per presentare i loro piani di sviluppo. Inverso. L’azienda dei fratelli Rosa ha appena inaugurato il 27° punto vendita d’abbigliamento a Castelguelfo (Bo), e altri 13 progetti sono in stato avanzato di realizzazione; Lisi & Bartolomei. Negozi di ottica dal mix merceologico completo: dall’ottica oftalmica (occhiali da vista e lenti), alle lenti a contatto, ai prodotti per la contattologia, per finire con occhiali da sole e geodesia (binocoli, microscopi, etc.); “Benessere by Francesca Angelini. E’ il nuovo punto d’incontro per tutti coloro che sono alla ricerca di prodotti e servizi dedicati al benessere psico-fisico: fitoterapia, profumeria, cosmetica, aromaterapia, etc. Il primo p.V. È stato aperto nell’aprile 2003, a cui è seguita una seconda apertura a dicembre. Ad oggi i negozi sono 3, più 1 in fase di apertura; Franco Trading. 69 p.V. In Italia con una vasta offerta merceologica di gioielleria. L’azienda è stata acquisita nell’ottobre 2004 da Lcapital, fondo partecipato da Lvmh; Mapic darà inoltre a Reno l’occasione per presentare le recenti collaborazioni avviate con Lollipops, Pizza New e Trudi, nonché il recentissimo progetto Jade nel settore dell’abbigliamento intimo, quest’ultimo, oggi più che mai, foriero del lancio di nuovi marchi.  
   
   
PROMOZIONE ESPORTAZIONE ITALIANA IN ESTONIA  
 
 Milano, 25 ottobre 2004 - Feanor presenta le recenti attività e progetti di ricerca e sviluppo alla fiera Instrutec 2004 - Tallinn (Estonia) dal 17 al 19 novembre 2004, nei settori aerospazio, trasporto e nanotecnologie ed è fortemente interessata a promuovere gli investimenti italiani nel paese baltico. Instrutec 2004 (alla sua 10 edizione) è la più importante fiera del settore meccanico in Estonia, con sezioni dedicate all'Organizzazione della Produzione, Utensili e Tecnologia Meccanica, Subfornitura, Metrologia e Sistemi di Misura, Manutenzione. Statistiche dalle edizioni precedenti mostrano una predominanza di visitatori ed investitori da paesi Scandinavi (Svezia 39%, Finlandia 30%), anche se il mercato industriale estone ha visto nel 2003 una percentuale di ben il 14% di investimenti da parte dei Paesi Bassi e del 7% dagli Stati Uniti (settore ferroviario). Il paese baltico ha, come noto, una notevole vivacità nei settori della Information Technology e delle Telecomunicazioni. La presenza di aziende italiane non è ancora molto diffusa nel settore metalmeccanico, e si manifesta tendenzialmente nel settore alimentare ed immobiliare. Instrutec 2004 è un’ottima occasione per trovare nuovi partner commerciali, clienti o fornitori nel nuovo Paese Ue. Infolink: www.Feanor.com  
   
   
LA 17 EDIZIONE DELLA FIERA DEL BARATTO E DELL’USATO SI TERRÀ A NAPOLI, ALLA MOSTRA D’OLTREMARE, IL 30,31 OTTOBRE ED IL 1 NOVEMBRE TRASFORMA E RIUTILIZZA TUTTO: FAI SEMPRE FELICE QUALCUNO….  
 
Napoli, 25 ottobre 2004 - Oltre settecento Collezionisti ed Espositori,mille e duecento stand, mostre e laboratori danno vita al più grande mercato dell’usato “garantito” ; una manifestazione che insegna, ai visitatori di tutte le età, a riciclare ed a risparmiare con piccoli accorgimenti quotidiani,realizzata in collaborazione con Asia, Vodafone, E-bay Italia,tetrapak,latte Berna,coop e Radio Kisskiss Nuovo gradito Ospite della rassegna,quest ’ anno,è il Conai che presenta il ciclo della raccolta differenziata; l’obiettivo è sottrarre il maggior quantitativo di rifiuti riciclabili alle discariche. Una proposta innovativa, in linea con il principio del “recupero,del riciclo,della riduzione dei consumi” che distingue la mission di tutte le Aziende partner della Fiera del baratto e dell’usato. Da Napoli,quindi, finalmente anche risposte avanzate al grande problema dei rifiuti . La Fiera del baratto e dell’usato,dopo il grande successo di aprile , giunge alla diciassettesima edizione a Napoli, ed è l’unica manifestazione del genere in Italia. Oltre mille espositori,quattro padiglioni,oltre 25mila metri quadrati divisi per aree tematiche è arricchita da mostre,iniziative speciali, laboratori per l’educazione al riciclo ed al rispetto dell’ambiente. Ideata ed organizzata da Sandro Luglio ed Augusto Lacala (Presidente e Vice Presidente dell’ Associazione Bidonville) nasce dal principio che spesso ciò che appare inutile può essere ancora usato. Qualche esempio? Un frullatore rotto può tornare a nuova vita ed ospitare un pesciolino rosso,un giocattolo in disuso può ancora fare la felicità di un altro bambino, (o di un vecchio collezionista) , il passeggino abbandonato in soffitta che consente di far risparmiare i nuovi genitori… “Sono solo alcuni esempi di come ciò che oramai sembra inutile,vecchio, da buttare , ritorni invece utile,riutilizzabile ed economico – spiegano Luglio e Lacala – e di come si possa vivere, in questo momento di Euro Fobia, senza sperperare e senza distruggere l’ambiente con piccole attenzioni quotidiane; da vari anni, oramai, lo spirito della Rassegna raccoglie consensi generando,nel tempo, mode. Il Vintage, ad esempio sta tornando ovunque di moda. Vestirsi con abbigliamento recuperato dalle soffitte e dai vecchi bauli torna utile per motivi di budget e d’immagine .Lo slogan di Bidonville è infatti “l’Associazione di chi riutilizza tutto. Anche la testa!”. Un modo spiritoso per sottolineare che la filosofia di questo gruppo nega il consumo rapido di immagini, si oppone al principio dell’usa e getta insistendo invece sui prodotti e su quelle forme scelti perché con un piccolo gesto di recupero, possano ancora vivere con e per noi.“Tendiamo ,cioè , al cosiddetto sviluppo sostenibile- aggiungono gli organizzatori- alla possibilità di soddisfare i bisogni della popolazione attuale senza compromettere le risorse indispensabili alle generazioni future. La Fiera del Baratto e dell’Usato può rappresentare un piccolo contributo affinché il rispetto dell’ambiente e delle sue risorse possa diventare per tutti un modo di vivere”. Nell’ambito della Fiera Claudio Calveri & Mario Guida jr. Presentano “Parole Fuori Sede” In collaborazione con Bidonville, Laboratorio di scrittura umoristica “Achille Campanile”, Notgallery, Nonarte studio Una iniziativa di promozione culturale finalizzata alla creazione di un network informativo circa le proposte culturali cittadine mediante autocensimento degli utenti interessati. Nei tre giorni si articoleranno inoltre progetti di intrattenimento quali il torneo di “insulto creativo” curato in collaborazione con Pino Imperatore e Eddi Bellini, responsabili del Laboratorio di scrittura umoristica “Achille Campanile”, e la designazione del luogo più romantico di Napoli, per la quale gli stessi visitatori della Fiera saranno invitati ad esprimersi, indicando quale sia stato il posto ove hanno ricevuto o offerto la loro più bella dichiarazione d’amore. Lagnanze e rimbrotti a tutto tondo troveranno invece spazio sul “Muro del Pianto”, un “writer’s corner” allestito appositamente perché ciascuno possa esporre per iscritto ed affiggere pubblicamente i motivi del proprio malcontento, da quello affettivo a quello civico o altro ancora. E’ prevista inoltre “Parole da due soldi”, una piccola mostra permanente di curiosi libri d’epoca (anche fine ‘800 e inizio ‘900) in edizione economica oltre alla presentazione di nuove realtà culturali emergenti quali la Galleria d’arte “Notgallery” e il “Nonarte studio”, i cui responsabili illustreranno le relative attività. Infolink: www.Bidonville.org  
   
   
CHIUSE CON SUCCESSO A GORIZIA VINUM LOCI, VITE E RURALIA DAL CONVEGNO SUI VITIGNI AUTOCTONI: RAFFORZARE IL LEGAME CON IL TERRITORIO  
 
 Gorizia, 25 ottobre 2004 - Ribolla Gialla, Malvasia, Chianti Classico, Lambrusco di Sorbara, Refosco dal Peduncolo Rosso, Sagrantino di Montefalco. Sono solo alcune delle oltre 200 etichette proposte in degustazione nel corso della 4° rassegna nazionale dei vini antichi e autoctoni “Vinum Loci” che si è conclusa a Gorizia insieme al 7° Salone delle specialità agroalimentari Dop e Igp e Mostra mercato dei prodotti alimentari di qualità “Ruralia” e all’11° edizione del Salone biennale della barbatella “Vite”. Migliaia di visitatori si sono recati nei padiglioni della fiera del capoluogo isontino per visitare le tre rassegne, organizzate con la partnership di Banca Popolare Friuladria e inserite per la prima volta in un unico evento fieristico. L’importante calendario di incontri convegnistici è stato inaugurato dalla tavola rotonda “Il vino autoctono come medium del territorio”, moderata dal giornalista Davide Paolini ed organizzata dal Comitato Nazionale Vinum Loci, nato lo scorso anno proprio a Gorizia per promuovere e tutelare i vitigni antichi e autoctoni italiani. “Sono soddisfatto della rete di rapporti creatasi attorno al Comitato – ha sottolineato il direttore di Gorizia Fiere e segretario generale del Comitato Maurizio Tripani – che ha permesso alla nostra città, geograficamente decentrata, di assumere un ruolo centrale nel settore del vino. Attraverso gli autoctoni, che sono un patrimonio da difendere, si può comunicare il territorio, per valorizzarlo e farlo conoscere”. Di grande interesse la presenza di Attilio Scienza, presidente del Comitato scientifico di Vinum Loci e docente ordinario di viticoltura dell'Università degli studi di Milano, che ha presentato una relazione dei lavori e delle ricerche svolte negli ultimi due anni dal comitato scientifico, rese possibile anche grazie all’emanazione di borse di studio da parte della Banca Popolare Friuladria che è partner del Comitato. Massimizzare la diversità genetica intervarietale e intravarietale: questa la mission da raggiungere secondo Scienza con l’esplorazione, valutazione, descrizione, recupero, conservazione, caratterizzazione agronomica, valorizzazione commerciale e, soprattutto, la protezione legislativa dei vitigni autoctoni. “In Italia esistono 116 varietà e 84 ceppi che raggruppano varietà note e non – ha sottolineato -. E’ stato creato anche il dizionario dei vitigni antichi minori italiani, in cui ne vengono descritti 160: l’obiettivo è quello di polarizzare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla varietà della nostra vinicoltura, affinchè questi vitigni, molti dei quali a rischio di erosione genetica, non vadano perduti”. Attraverso azioni di natura legislativa e legale bisogna difendere l’identità ed evitare la massificazione dei vitigni, spesso soggetti a sinonimie. “Talvolta è difficile risalire all’età dei vitigni – ha sottolineato Scienza -, l’unico modo per distinguerli tra loro è conoscere il luogo in cui sono cresciuti. Il vitigno autoctono deve rimanere nel luogo dove è nato e il paese d’origine deve imparare a valorizzarlo, perché comunicando il vino si comunica anche il territorio”. Davide Paolini ha poi evidenziato che “mentre quattro anni fa, alla nascita di Vinum Loci, gli interessati erano pochi, oggi sembra quasi che il vino autoctono sia diventato una “moda”: questo non deve succedere perché rischierebbe la massificazione. Il vitigno autoctono è importante per il territorio come per i produttori: deve diventare un bene culturale, viste anche le quantità minime e la poca notorietà dei vini che se ne ricavano”. Tra i presenti al convegno sono intervenuti Oscar Bielli, assessore all’agricoltura della Provincia di Asti, Andrea Cecchi (Casa Vinicola Luigi Cecchi-castellina in Chianti), Angelo Cesarò (azienda agricola Gurrida-giarre), Francesco Iacono (azienda agricola Fratelli Muratori-giardini Arimei, Ischia), Riccardo Isetti (Ca’ Vittoria - Conegliano Veneto), Walter Massa (Vigneti Massa–monleale), l’amministratore delegato di Agrapromo Fvg Bepi Pucciarelli, Adriano Gigante presidente di Federdoc Fvg, il sindaco di Montefalco Valentino Valentini, Salvatore Vullo dell’assessorato all’agricoltura della Regione Piemonte. Le conclusioni sono state affidate a Paolo Benvenuti, presidente del Comitato Vinum Loci e direttore generale dell’Associazione nazionale Città del Vino che ha sottolineato come “la cultura dei vini autoctoni crescerà ancora: non li troveremo sui mercati internazionali, ma sulle tavole di quei territori in cui sono nati e cresciuti”. Tra le iniziative del padiglione “Vinum Loci”, tutto esaurito nello stand del Vigneto Chiamato Friuli (dove si trovavano riuniti i vini dei 9 Consorzi tutela doc e docg del Friuli Venezia Giulia) che ha proposto degustazioni guidate di vini autoctoni regionali con il coordinamento della Federdoc Fvg. Molti anche i visitatori nel padiglione dell’11° Salone biennale della barbatella “Vite” che, oltre al Salone delle selezioni clonali microvinificate, ha offerto un’ampia panoramica della filiera vigneto-cantina per i tecnici di settore e ha organizzato il convegno “Il vivaismo viticolo come osservatorio dello sviluppo della futura viticoltura”, coordinato da Antonio Calò dell’Istituto sperimentale per la viticoltura di Conegliano Veneto. Infolink: www.Goriziafiere.it  www.Vinumloci.com  
   
   
PARCHEGGI SICURI ANCHE IN SPAZI RISTRETTI SISTEMI DI ASSISTENZA AL PARCHEGGIO DI BOSCH UNA RICERCA CONFERMA CHE GLI AUTOMOBILISTI DESIDERANO UN SISTEMA DI ASSISTENZA AL PARCHEGGIO OBIETTIVO FINALE: PARCHEGGIO AUTOMATICO  
 
Milano, 25 ottobre 2004 - Per molti automobilisti, parcheggiare è uno stress. Soprattutto nei parcheggi in file orizzontali, spesso i guidatori eseguono manovre sbagliate con il volante ed effettuano parecchi tentativi, con molte correzioni. Questo è il risultato di ricerche Bosch, che è stato presentato dal Dr. Thomas Kropf, Responsabile Sviluppo Sistemi nel Reparto Produttivo Sistemi di Assistenza alla Guida della Divisione Elettronica per l’Automobile della Robert Bosch Gmbh. Come riferito da Kropf durante una Conferenza Stampa, tenutasi recentemente a Stoccarda, la scelta del parcheggio, il numero delle manovre e la durata del parcheggio differiscono molto da un automobilista all’altro. Tanto più ridotto è lo spazio di parcheggio, quanto maggiore è il tempo necessario per decidere se lo spazio disponibile per parcheggiare la propria vettura sia sufficiente. In questi casi, Kropf assicura che in futuro sistemi di assistenza al parcheggio di Bosch costituiranno un valido aiuto, perché informano il guidatore se lo spazio di parcheggio disponibile sia sufficiente per parcheggiare la sua vettura. In tal modo, l’automobilista trova più rapidamente lo spazio giusto per la sua auto. In una fase successiva, i sistemi aiuteranno direttamente a eseguire le manovre di parcheggio. Gli attuali sistemi di assistenza al parcheggio sono semplici dispositivi di segnalazione della distanza, i cui sensori sorvegliano l’area antistante e retrostante la vettura. Kropf ha presentato il nuovo sistema Parking Space Measurement (Psm) di Bosch, dotato di due ulteriori sensori, montati su entrambi i lati del frontale della vettura. Il loro compito è quello di misurare la lunghezza dell’area di parcheggio, mentre la vettura vi passa davanti. L’elettronica comunica, poi, al guidatore se lo spazio a disposizione sia sufficiente per parcheggiare la sua vettura. Con quali e quante manovre con il volante è possibile inserire l’auto nello spazio di sosta in modo veloce e sicuro? La risposta a questa domanda, posta da molti automobilisti, viene fornita dal Park Assistent Semiautonomo (Spa) di Bosch, la cui produzione di serie inizierà nel 2007. Durante il passaggio davanti allo spazio libero, questo dispositivo rileva, con l’ausilio di un sensore a ultrasuoni montato lateralmente in coda alla vettura, non solo la lunghezza, ma anche la relativa profondità fino al marciapiede. Sulla base di tutti i dati scandagliati, un microcomputer calcola ora le manovre da effettuare con lo sterzo, necessarie per parcheggiare in tutta sicurezza l’auto nello spazio libero. L’elettronica segnala, poi, al guidatore in modo acustico e ottico come debba sterzare, per parcheggiare nello spazio di sosta. L’interconnessione dei sistemi elettrici ed elettronici a bordo dell’auto rende possibile, secondo Kropf, anche uno stadio evolutivo successivo: il comando automatico dello sterzo in fase di parcheggio. Se l’automobile è dotata di un servosterzo elettrico, quest’ultimo può essere comandato direttamente, in funzione della traiettoria di parcheggio calcolata. In questo caso, la sequenza delle operazioni è la seguente: lo spazio di sosta viene misurato in lunghezza e in profondità. Se questo è sufficiente, l’elettronica dà “luce verde”. Il guidatore attiva il sistema di parcheggio, ad esempio, inserendo la retromarcia, poi accelera e frena, seguendo le indicazioni dell’assistente al parcheggio, mentre i movimenti del volante vengono eseguiti con l’aiuto del servomotore del servosterzo, in base alle indicazioni della traiettoria. È, ovviamente, possibile ipotizzare anche che il guidatore affidi completamente le manovre di parcheggio al sistema di assistenza e che quest’ultimo guidi la vettura nello spazio di sosta in modo completamente autonomo. Da una ricerca di Bosch è, però, risultato che una simile soluzione non è ancora gradita alla maggior parte degli automobilisti. Kropf si è detto certo del fatto che i sistemi di assistenza al parcheggio presentati avranno un grande futuro davanti a sé, perché riducono l’aggravio dell’automobilista in relazione ad un compito tutt’altro che gradito.  
   
   
SECONDO ANNIVERSARIO DI GM DAEWOO: DUE ANNI DI RAPIDA CRESCITA ESPORTAZIONI GLOBALI IN CRESCITA DELL’80% VENDITE IN EUROPA IN CRESCITA: DA 96MILA AD OLTRE 140MILA NEI PRIMI 9 MESI  
 
Roma, 25 ottobre 2004 - A due anni dalla sua fondazione, la sede produttiva sud coreana di Gm continua ad incrementare le esportazioni nel mercato globale. Nel periodo Gennaio-settembre 2004, Gm Daewoo Auto & Technology Co. (Gm Dat) ha esportato 561.946 veicoli. Più del doppio di quanto esportato nello stesso periodo del 2003 (quando raggiunse le 269.658 unità) e quasi il triplo del 2002 (198.581 unità). Nell’anno completo, Gm Dat stima una crescita attorno all’80% rispetto al 2003 attestandosi a circa 800.000 unità. In Europa, le vendite di modelli Daewoo e Chevrolet costruiti da Gm Dat hanno raggiunto quota 143.000 nei primi 9 mesi dell’anno (96.000 nel corrispondente periodo dello scorso anno), con un incremento del 49 percento. I maggiori tassi di crescita (oltre il 200%) si sono registrati nell’Europa Centrale ed Orientale dove i prodotti Gm Dat sono commercializzati con il marchio Chevrolet. Nell’intervallo di tempo preso in considerazione, la quota di mercato in Europa è passata da 0,65 a 0,91 percento. Ancora una volta, nei mercati dell’Europa Centrale ed Orientale Chevrolet ha conseguito una più rapida diffusione rispetto al marchio Daewoo utilizzato nei paesi dell’Europa Occidentale, raggiungendo una quota dell’1,25 percento rispetto allo 0,51 dell’anno precedente. Gm Dat, dopo essere diventata operativa, ha riorganizzato le sue filiali di vendita estere al fine di consentire ad alcuni dei più prestigiosi marchi globali di Gm di commercializzare i prodotti Gm Dat minimizzando, contemporaneamente, gli investimenti per la creazione di una nuova rete di distribuzione a livello mondiale. Chevrolet, ad esempio, ha recentemente annunciato che inizierà a vendere i veicoli prodotti da Gm Dat in tutta Europa con l’inizio del 2005. Come dimostrano i dati che abbiamo citato, i mercati pilota nell’Europa Centrale e dell’Est, come anche la Turchia, seguendo questa strategia hanno conseguito risultati promettenti. Gli stabilimenti coreani di Gm prevedono di produrre e vendere circa 900.000 veicoli quest’anno. La cifra include 550.000 prodotti finiti (100.000 nel mercato domestico e 450.000 destinati all’esportazione) e 350.000 unità in kit. Ciò rappresenta un aumento del 55 percento rispetto alle 579.893 unità dello scorso anno e del 122 percento dalle 405.673 del 2002. Per l’anno a venire, la prospettiva di produzione e vendite stima una crescita di un altro 10% che consentirebbe di superare la quota di 1 milione di unità Fin dalla sua creazione, Gm Dat ha fatto della ricerca e sviluppo e dell’introduzione di nuovi modelli i suoi principali obiettivi. Tra i veicoli che sono stati diffusi nel mercato dalla fondazione della nuova società troviamo le nuove Kalos, Nubira e Lacetti. Tra i nuovi prodotti a marchio Chevrolet sulla via dell’Europa nel 2005 sono previsti il modello a 3 porte di Kalos e le nuova generazione di Matiz. Lo scorso Marzo, Gm annunciò una serie di cospicui investimenti nelle sue attività in Sud Corea per un importo complessivo di 1,48 miliardi di dollari nei prossimi tre anni. Tali investimenti serviranno per la costruzione di nuovi stabilimenti produttivi, il lancio di nuovi prodotti in nuovi segmenti di mercato e lo sviluppo di una nuova famiglia di motori diesel.  
   
   
AL TEATRO NUOVO DAL 2 – AL 14 NOVEMBRE NAPOLI HOTEL EXCELSIOR  
 
Milano, 25 ottobre 2004 - È una città assolutamente vitale quella che Tato Russo presenta in “Napoli Hotel Excelsior”: dopo quattordici anni il Maestro napoletano ritorna sul “suo” Viviani per rimettere in gioco la sua voglia di fare l’attore, avendo attraversato tanto teatro di regia e diverse personali avventure di scrittura. “Di Viviani prediligo l’atto unico. La zampata. La graffiata improvvisa. Lui, il poeta gatto, non ama le complicanze in tre atti. Mette poco a disegnare un mondo. Trenta minuti per un capolavoro del teatro di tutti i tempi qual è la grande “Musica” e “Via Partenope”. Lui, l’aristocratico passeggiatore notturno, cannocchiale della miseria della città in cui vive, ci conduce con la sua macchina da presa a far da osservatori di cose e di mondi quotidiani e lui, il poeta, li commenta con voce da finissimo doppiatore.” Allora, il ritratto di una società in piena decadenza si carica, tuttavia, di una sua nobiltà interiore. Il cantore di Partenope infatti, quel Don Raffaele della grande tradizione napoletana, sapeva affrescare con pochi tocchi l’immagine di una Napoli degli inizi del ‘900, sempre duplice, doppia, ma in nessun aspetto falsa, raccontata attraverso specchi che non rifrangono ricordi ma li catturano per conservarli. Scegliendo una scenografia imponente - linee sghembe ed essenziali, grandi finestre ed arcate solenni – lo spettacolo si sdoppia nel contrasto con la schiettezza dei vicoli che entrano nella vita con le loro piccole voci, subito prepotenti come quelle della gente comune: i vetturini, gli scugnizzi, i posteggiatori e i pescatori del porto. Fondazione Teatro di Napoli - Teatro Nazionale del Mediterraneo: testo e musiche Raffaele Viviani; uno spettacolo di e con Tato Russo; con la partecipazione di Graziella Marina; con Rino Di Martino, Antonio Romano e con Giovanni Allocca, Luca Bagagli, Salvatore Benitozzi, Enrico Bernardo, Luigi Cesarano Franco D'amato, Angela De Matteo, Toni Lama, Giulio Liguori, Susi Muselli, Umberto Noto, Claudia Paganelli, Carmen Pommella, Antonella Ruggiero, Daniele Russo, Caterina Scalatrice, Massimo Sorrentino. Scene Uberto Bertacca; elaborazione musicale Antonio Sinagra; costumi Giusi Giustino; coreografie Aurelio Gatti. Il Viviani Di “Napoli Hotel Excelsior” Di Viviani prediligo l’atto unico. La “zampata”. La graffiata improvvisa. Lui, il poeta gatto, non ama le complicanze in tre atti. Mette poco a disegnare un mondo. Trenta minuti per un capolavoro del teatro di tutti i tempi qual’è la grande “Musica”. Lui, l’aristocratico passeggiatore notturno, cannocchiale della miseria della città in cui vive, ci conduce con la sua macchina da presa a far da osservatori di cose e di mondi quotidiani e lui, il poeta, li commenta con voce da finissimo doppiatore. “Inquadratura” è il punto di vista. E lui, il gran regista, con una sola inquadratura ha detto tutto. E il “taglio” della vita, il punto di vista sull’esistenza, lo sguardo attento alle miserie del mondo. “Via Partenope” mi ha interessato per questo, per il fatto di fornire un punto di vista, un’inquadratura fissa e determinante della città. Lui, l’eterno scugnizzo, l’intellettuale separato, che osserva una società in piena decadenza, sotto vetro, che fa fatica a coprire della sua nobile facciata esteriore il sudiciume degli interni, la sporcizia delle vetrate, untuose quando la luce proviene dal di dentro a mostrar vizi e categorie di un mondo che caracolla su se stesso inarrestabilmente. Ed ecco l’eccesso della deformazione caricaturale alla quale mi ha condotto la scelta di questo grande contenitore di sguardi. L’hotel Excelsior, immaginario luogo di favole, desiderato e impenetrabile, mondo di sogni inaccessibili, contro il quale si infrangono i sogni degli esclusi, dei tanti scugnizzi che moltiplicano le loro tragiche storia al di là del Grande Vetro. Un grande Fuori e un immaginario Dentro. E l’assurdo incrociarsi di queste due città impossibili, eternamente conviventi che eternamente si toccano e mai si sfiorano, che quando lo fanno conducono solo alla tragedia della contaminazione. Questa balorda e caratteristica promiscuità che disvela da una parte un’infinita galleria di caratteri tragici, di diversi, di miserabili, e dall’altra i tipi dì una classe ormai reclinata su se stessa, del tutto improduttiva e ritratta nel suo definitivo progetto di decadenza. Questa la storia di una grande pescata, di una grande Attesa, con personaggi che aspettano ognuno qualcosa in una lunga notte che chissà quando e se finirà. E le due città viste dall’Eterno Scugnizzo appaiono entrambe rallentate nello spazio e nel tempo e sembra venire a gravare sull’altra in forma di assioma finale e morale, ecco dall’altra spuntare un anelito di vita e di speranza come puro atto rivoluzionario. Tato Russo. Raffaele Viviani nacque da Raffaele e da Teresa Sansone a Castellammare di Stabia il 9 gennaio del 1888. Suo padre era vestiarista teatrale, e gestiva in paese un locale estivo: l’ “Arena Margherita”. Il debutto di Papiluccio avvenne a quattro anni e mezzo, a Napoli, dove Raffaele si trasferì con la famigliuola (aveva altri due figli, maggiori del Nostro: Vincenzo e Luisella); ed avvenne in circostanze straordinarie. Raffaele dava in fitto i costumi al suo amico e socio Aniello Scarpati, impresario del “Nuovo San Carlino” al Largo delle Pigne: un localuccio dove alle rappresentazioni dell’ “Opera dei pupi” si alternavano “numeri” di varietà. Una sera venne a mancare al programma un certo Trengi, tenore e comico, e Papiluccio lo sostituì, indossando il fracchettino d’un pupo, aggiustatogli addosso da sua madre. L’anno dopo (1893) Raffaele costruì un suo teatro, il “Masaniello”, nei pressi di Porta Capuana; e Papiluccio debuttò in prosa in un dramma intitolato appunto Masaniello, dovuto ad un tal Quadretti. Nel 1895 egli cominciò ad eseguire canzoncine da solo e duetti con sua sorella Luisella in un secondo teatro “Masaniello”, anche questo di gestione paterna, ch’era sito in via Marina. Tre anni dopo, il vecchio Raffaele Viviani costruì un terzo teatro “Masaniello” al Corso Garibaldi: teatro che divenne un centro popolare assai vivo, proprio in quel tempo ed in quel luogo in cui, nell’estate, dovevano scoppiare i famosi moti operai del ‘98. Nel 1900, diventato orfano di padre, Papiluccio e Luisella furono costretti a lavorare per dura necessità. Comincia il periodo più spietato nella vita del Nostro. Nel 1904 a quattordici anni è scritturato in un Circo equestre ed interpreta il famoso “contrasto” settecentesco “La canzone di Zeza”. L’anno dopo riesce a debuttare al Teatro Petrella a Basso Porto, dove ottiene uno straordinario successo ne Lo scugnizzo di Capurro e Buongiovanni. Successivamente è all’ “Arena Olimpia ” alla Ferrovia; e qui crea con “Fifì Rino ” la sua prima canzoncina comica, versi e musica. L’esito ottenuto lo spinge a perseverare; diventa poeta e musicista come era diventato istruito: tutta forza di volontà. Nell’inverno di quello stesso anno ritenta una nuova tournée in “Alta Italia” (la prima, tentata nel 1904, s’era conclusa a Civitavecchia, dove, rimasto affamato sulla “piazza”, era stato tratto in arresto, prima di poter essere “rimpatriato” dalla Questura). Viene scritturato dalla Compagnia di varietà di Bova e Camerlingo e parte per Milano, in un carrozzone da circo equestre. Nel 1907 è a Malta; nel 1908 riesce a debuttare all’“Eden” di Napoli, uno dei maggiori “varietà” cittadini, ed il suo “genere” realistico impressiona. Nell’estate dello stesso anno è al Teatro Nuovo e quindi a Roma, al Teatro Jovinelli, con Petrolini. Qui interpreta tre film in costume: uno dei quali, “Amore selvaggio”, avendo ad antagonista Giovanni Grasso. Tre anni dopo è a Budapest, dove crea le sue pantomime di sapore avanguardistico; e di là, tornato in Italia, conquista i maggiori pubblici di “varietà” della Penisola con il suo “numero” originale. A Roma lo scopre Tommaso Salvini; e Mario Corsi sulla “Tribuna” gli dedica un saggio critico in terza pagina. Nel 1912 sposa Maria Di Maio, nipote di Gaetano Gesualdi, e cioè del reale “creatore” del “Teatro d’Arte Napoletana”. Ormai è un artista celebre, al punto da contendere a Petrolini persino il successo alla “Sala Umberto” di Roma, nella stagione del 1914, in una straordinaria rassegna di tutto il Varietà Italiano. Nel 1917 fu a Parigi, ma non interessò. Al ritorno in Italia, a causa della disfatta di Caporetto, ed essendo venuto l’ordine governativo di chiusura dei “varietà”, organizzò una compagnia di prosa e musica e debuttò al Teatro Umberto di Napoli con l’atto unico “‘O vico”. Cominciò da qui per Raffaele Viviani un’attività febbrile: in pochissimo tempo scriveva versi, prosa e musica - metteva in iscena e recitava, pretendendo ed ottenendo da attori completamente “nuovi” una recitazione a memoria. E’ ammirato da Eduardo Scarpetta, Roberto Bracco, Matilde Serao, Salvatore Di Giacomo; Gemito vagheggia su di lui un ritratto, che eseguirà nel 1926, così Saverio Gatto, Luca Postiglione, Ezechiele Guardascione (l’ultimo a dipingere i tratti sarà Luigi Crisconio nel 1947). Egli rimase all’“Umberto” nella stagione del 1918, ’19 e ‘20: quindi cominciò a “girare” per i teatri della Penisola. Nel 1921, i suoi primi comici lo abbandonarono e Viviani, in pochi giorni li sostituì, ottenendo ancora più successo. Agli “atti unici” aveva aggiunto lavori in due atti ed anche in tre. Fu a Tripoli nel 1925; e, quattro anni dopo, si recò nell’America Latina (Argentina, Uruguay, Brasile) dove dimorò circa un anno ottenendo memorabili successi. Al ritorno in Italia fu interprete del “Cerchio della morte” di Cavacchioli al “Lirico” di Milano e, due anni dopo, fu protagonista de “La tavola dei poveri”: un film da lui stesso tratto da una sua commedia, allora appena abbozzata per la regia di Alessandro Blasetti. Gino Rocca, nel 1934, lo chiamò a Venezia, interprete del personaggio di Don Marzio, nella “Bottega del caffè” di Carlo Goldoni, data in Campo San Luca. L’anno dopo fu a Tunisi; nel 1936 fu il protagonista del “Malato immaginario” di Molière ed a Torino, città particolarmente “vivianesca”, conobbe tramite Tatiana Pavlova, sua grande e fedele amica, Nemirovic Dàncenco, fondatore del Teatro di Stato di Mosca, che lo avrebbe voluto per una “stagione” in Russia. Sono gli anni più duri di Raffaele Viviani, quelli che precedono la seconda guerra mondiale. La lotta al dialetto, voluta dal regime di allora, fa sì che la Direzione dello Spettacolo gli neghi i teatri. A questo s’aggiunga la funzione di copertura del “ trust ” delle sale di spettacolo perseguita dalla sedicente “U.n.a.t.”; la quale dà addirittura l’ostracismo a Viviani che però eroicamente resiste e combatte, continuando a scrivere ed a recitare. Fa un film: “L’ultimo scugnizzo” per la regia di Righelli; nel 1940 recita in “Miseria e nobiltà” di Eduardo Scarpetta e in “Chicchignola” di Petrolini; e l’anno dopo fa conoscere Antonio Petito, interpretandone una commedia ed indossando egli stesso il camiciotto bianco di “Pulcinella”. Fermatosi a Napoli, nella stagione del 1942, recita tre mesi, ininterrottamente, al Teatro delle Palme, noncurante delle incursioni aeree che sconvolgono la città. Qui interpreta una “novità” di Pirandello: “Bella vita” (la sua terza interpretazione dell’Agrigentino dopo “La patente” e “Pensaci Giacomino”). E intanto collabora alla sceneggiatura del suo dramma “I pescatori”: film che non riesce ad interpretare perché una crisi fisica glielo impedisce. Si riprende a stento dal male che lo mina e, dopo la “liberazione”, torna per un breve periodo alle scene nel 1945, chiudendo definitivamente la sua carriera nel giorno di Pentecoste di quell’anno con “‘O vico”: il suo primo lavoro. Da allora, chiuso nella sua casa al corso Vittorio Emanuele, scrive con la collaborazione del figlio Vittorio “I dieci Comandamenti”, riordina le sue “Poesie” edite ed inedite, la sua “Autobiografia” e tenta ancora due commedie rimaste incompiute: “Cavalli ed asini” e “Trovare un posto”. Muore il 22 marzo 1950. Tournee 2004/2005: 2 - 14 novembre Milano - Teatro Nuovo; 16 - 18 novembre Locarno - Teatro Di Locarno; 19 - 21 novembre Seregno - Teatro San Rocco; 23 novembre Merate - Teatro Manzoni; 24 novembre Arcore - Teatro Nuovo; 2 dicembre Battipaglia - Teatro Garofalo; 3 dicembre Taranto - Teatro Orfeo; 4 - 5 dicembre Avellino - Teatro Partenio; 7 dicembre Maddaloni - Teatro Alambra; 8 dicembre Sulmona - Teatro Comunale; 9 - 12 dicembre Bari - Teatro Piccinni; 14 - 19 dicembre Palermo - Teatro Biondo; 20 dicembre Trapani - Teatro Dell’universita’; 6 gennaio Sant’arpino - Teatro Lendi; 7 - 9 gennaio Barletta; 11 - 16 gennaio Genova - Teatro Della Corte; 17 gennaio Alassio - Sala Alassio 18 gennaio Brugherio - Teatro San Giuseppe 19 - 23 gennaio Brescia - Teatro Sociale; 25 gennaio Gallarate - Teatro Delle Arti; 27 - 30 gennaio Trento - Auditorium Santa Chiara; 2 - 3 febbraio Pescara - Teatro Massimo; 4 - 6 febbraio L’aquila - Teatro Comunale; 8 - 12 febbraio Cagliari - Teatro Alfieri; 13 - 14 febbraio Sassari - Teatro Verdi; 16 - 17 febbraio Livorno - Teatro La Gran Guardia; 18 - 20 febbraio Reggio Emilia - Teatro Romolo Valli; 6 - 8 maggio Cosenza - Teatro Rendano.  
   
   
AL TEATRO GRASSI MEZZ’ORA PER UN SONETTO, LETTURE DAL CANZONIERE DEL PETRARCA  
 
Milano, 25 ottobre 2004 - Nell’ambito delle manifestazioni organizzate dal Comune di Milano per i Settecento anni dalla nascita di Francesco Petrarca, al Teatro Grassi, Mezz’ora per un sonetto. Letture dal Canzoniere di Petrarca, un progetto del Piccolo Teatro, firmato da Enrico D’amato, a cura di Giuseppina Carutti. L’appuntamento nasce dal desiderio di dare corpo ad alcuni dei versi più amati della storia della letteratura italiana attraverso la lettura – affidata al giovane attore Tommaso Minniti – e al commento di Cesare Segre, “teatralizzato” dagli allievi della Scuola del Piccolo. “L’idea” –dichiara la curatrice Giuseppina Carutti –“è creare una sorta di “officina” intorno ai sonetti del Petrarca, con i giovani allievi attori e con Tommaso Minniti che lavorano per una settimana su sette sonetti, e ne danno prova in scena. Per dare maggior fisicità alle parole, sul palco è proiettato il sonetto recitato: è trattato come un quadro, ci si guarda dentro e ci si appassiona”. La collocazione oraria della rassegna (dalle 13 alle 13.30) consente al pubblico di trascorrere la pausa di colazione nel segno della poesia: nel foyer del Teatro Grassi – dove sarà diffuso in amplificazione l’incontro – sarà possibile usufruire dei servizi del bar, acquistare o consultare libri, visitare una mostra iconografico-documentaria (testi di Clelia Martignoni e Cesare Segre) dedicata al Petrarca. Gli incontri, con scadenza settimanale nella giornata di mercoledì, si protrarranno fino al 2 febbraio con il seguente calendario:mercoledì 3 novembre, mercoledì 10 novembre, mercoledì 1 dicembre, mercoledì 15 dicembre, mercoledì 22 dicembre, mercoledì 12 gennaio, mercoledì 2 febbraio. Infolink: www.Piccoloteatro.org  
   
   
IL 6 E 7 NOVEMBRE AL FESTIVAL DEL MEDITERRANEO DALLA PALESTINA “SOGNI SENZA CONFINI” UN RITRATTO DI CHE GUEVARA  
 
Milano, 25 ottobre 2004 - Sabato 6 novembre, al Teatro Studio (ore 19.30), al Festival del Mediterraneo è la volta del gruppo teatrale palestinese Inad Theatre di Mu’ien Bsiso. Rappresentato con successo in Palestina a Beit Jala, Betlemme e Ramallah e al Festival Internazionale del Teatro Sperimentale del Cairo nel 2003, lo spettacolo racconta la storia di una piccola comunità di contadini e minatori che, alla notizia della morte di Che Guevara, sceglie di ispirarsi alle sue parole e dare vita a manifestazioni di protesta per ottenere migliori condizioni di lavoro, libertà di pensiero e di espressione. “Crediamo che quest’opera simboleggi la resistenza quotidiana del nostro popolo”, spiegano gli attori dell’Inad Theatre. “La resistenza dell’insegnante che ogni giorno si reca a scuola, quella del suo allievo che va in classe ad imparare, consci entrambi di rischiare la vita. Tutti auspichiamo un futuro migliore per il nostro popolo e per tutti i popoli della terra. E crediamo fermamente che il teatro e la diffusione della cultura siano l’unica speranza di porre fine all’ingiustizia in maniera definitiva e non violenta”. Un impegno, questo, che Inad, unica compagnia teatrale stabile dei territori a sud del Giordano, porta avanti dal 1987, anno della sua costituzione, con attività di produzione e laboratori rivolti soprattutto ai bambini. Il teatro è considerato infatti un mezzo per presentare ai giovani culture e punti di vista diversi e offrire loro strumenti, lontani dalla violenza in cui sono quotidianamente immersi, per esprimere pensieri ed elaborare emozioni. “Principi e valori sembrano ormai scomparsi, umiliazione e sconforto sono l’emblema di questo tempo e la speranza è stata spinta sull’orlo di un precipizio senza fondo – affermano gli attori dell’Inad commentando il senso di questo lavoro – noi ci siamo sentiti in dovere di finire di dipingere l’ ‘affresco dei nostri sogni’ dichiarando ‘abbiamo sogni senza confini’, nonostante la tragedia”. Lo spettacolo, in lingua araba con sottotitoli in italiano, è in scena anche domenica 7 novembre (ore 16). Infolink: www.Piccoloteatro.org  
   
   
OPERAFESTIVAL VENETO: IN SCENA LA "LUCIA LAMMERMOOR" DI GAETANO DONIZETTI  
 
Bassano (Vi), 25 ottobre 2004 - Dopo lo straordinario successo del "Nabucco" verdiano, secondo appuntamento con la Stagione Lirica dell'Operafestival Veneto, promosso dal Comune di Bassano del Grappa - Assessorato allo Spettacolo, dalla Regione Veneto, dal Ministero per i beni e le attività culturali con Unicredit Banca. In programma mercoledì 27 ore 20,30 al Palabassano una delle più belle opere di Gaetano Donizetti: "Lucia Di Lammermoor" in una nuova produzione del Teatro La Fenice di Venezia. Opera di grande pregio musicale tratta dal romanzo storico di Walter Scott "The Bride", "Lucia Di Lammermoor" esordì al Teatro San Carlo di Napoli il 26 settembre 1835 con esito trionfale. Il successo dell'opera di Donizetti spazzò via, con la perentorietà che solo i veri capolavori sanno imporre, le molteplici versioni che in quegli anni si erano ispirate all'opera di Scott. Messe in scena realizzate da diversi autori europei, più per una moda che corrispondeva al gusto del pubblico di allora, che per autentica ispirazione. Sullo sfondo di un'intensa pittura d'ambiente, fatta di paesaggi notturni, nebbie fitte e castelli misteriosi in terra di Scozia, si consuma il dramma di Lucia Asthon innamorata di Edgardo Ravenswood nemico giurato della sua famiglia e per questo osteggiato con crudele decisione dal fratello di lei Enrico. E' Salvatore Cammarano, nell'eccellente libretto che scrive ispirandosi all'opera di Scott, a concentrare l'intreccio su queste tre figure, eliminando il personaggio della madre. Questo, se da un lato contribuisce a destabilizzare fin dall'inizio il personaggio di Lucia, provata per la grave perdita e dunque psicologicamente fragile, produce come risultato quello di rafforzare la tipizzazione dei personaggi, caratteristica del melodramma romantico italiano: il grande amore fra soprano e tenore ostacolato dal perfido baritono. Ciò che fa di questa opera un autentico capolavoro è la felice commistione tra la riuscitissima scrittura scenica, capace di appassionare e coinvolgere dall'inizio alla fine, e la costruzione musicale che fa da contrappunto alla ferocia degli eventi che si abbattono sui due giovani innamorati. I personaggi vivono così in una dimensione straniata di altissimo lirismo, che offre agli interpreti la possibilità di confrontarsi con alcune delle più belle pagine musicali nella storia del melodramma. L'allestimento presentato a Bassano rientra in un progetto regionale di promozione lirica che vede l'Opera Festival al fianco dei due enti lirici veneti: il Teatro La Fenice di Venezia e l'Arena di Verona. Un progetto che, per questo appuntamento con la grande lirica, permetterà al pubblico bassanese di vedere impegnata una tra le nostre orchestre più prestigiose, alle prese con una partitura musicale di rara bellezza. Dirige Manlio Benzi, mentre l'allestimento proviene dall'Esplanade Opéra Théâtre de Saint-étienne e avrà la regia di Jean-louis Pichon, le scene di Alexandre Heyraud e i costumi di Frederic Pineau. Tutti giovani gli interpreti, com'è ormai tradizione delle produzioni bassanesi, Alla Simoni (Lucia), Federico Lepre (Edgardo per il 24), Giorgio Casciarri (Edgardo per il 27), Alessandro Paliaga (Enrico), Riccardo Zanellato (Raimondo), Julie Mellor (Alisa), Gianluca Moschetti (Normanno). Un cast di sicuro talento per una versione che non presenta mai un momento di cedimento, che convincerà i cultori e appassionerà chi per la prima volta si confronterà con quest'opera. I biglietti sono in vendita presso l'Ufficio Iat Informazioni e Accoglienza Turistica - Biglietteria Operafestival in L.go Corona d'Italia a Bassano, dal lunedì al sabato dalle ore 16,00 alle 19,30. Infolink: www.Comune.bassano.vi.it  
   
   
DA GIOVEDI’ 28 OTTOBRE, AL TEATRO STUDIO, IO TI GUARDO NEGLI OCCHI DI ANDREA MALPELI, REGIA DI CHERIF  
 
Milano, 25 ottobre 2004 - Giovedì 28 ottobre, al Teatro Studio, ore 20.30, Io ti guardo negli occhi, di Andrea Malpeli, regia di Chérif, costumi Capucci Corporation, musiche e video David Barittoni e Joe Casagrande. Una produzione Compagnia La Famiglia delle Ortiche, La Biennale di Venezia, con il contributo del Premio di Produzione Riccione per il Teatro 2003. Recente debutto nazionale alla Biennale Teatro di Venezia, Io ti guardo negli occhi, premio Riccione 2003, racconta il mondo degli altri con straordinaria forza poetica e profonda partecipazione umana. Frutto dell’esperienza personale dell’autore, ricercatore universitario, impegnato anche come docente di italiano in un centro di prima accoglienza alla periferia di Brescia, sua città natale, il testo “nasce da un confronto serrato con l’alterità, tessuto a partire dall’esperienza, sia qui, in un mondo alla periferia delle nostre città, sia lontano attraverso le esperienze di viaggi e soggiorni di lavoro all’interno di progetti di cooperazione nel cosiddetto sud del mondo (Africa e Sud America), dove spesso avevo più tempo per lasciar sedimentare le voci e i volti di questa alterità”. Così l’autore. “Nasce così – prosegue Malpeli – il secondo aspetto di questo viaggio, e cioè il viaggio nella memoria delle esperienze sedimentate, dove spesso la memoria cede il passo all’immaginazione che cerca di tessere un senso tra quei frammenti di esperienza”. Una ragazzina, Nadir, dalla sua patria, il Marocco , telefona al padre, operaio in Italia. In un intrecciarsi continuo tra il vissuto della giovane e la voce del padre lontano, un affresco poetico in cui i personaggi – dichiara l’autore – “aprono spazi in cui respirare e vivere” e in cui si racconta l’ ‘emigrazione’, si illumina la prospettiva di chi resta non di chi parte per incontrare altre realtà. Realtà che tuttavia filtrano attraverso le parole dei protagonisti, intessendosi con episodi di vita marocchina, un intreccio di vicende semplici rese con vitalità dalla voce narrante e da un “coro” di personaggi che ne completano la prospettiva. Teatro Studio dal 28 al 31 ottobre 2004, Io ti guardo negli occhi. Infolink: www.Piccoloteatro.org  
   
   
MILANO DEI GRANDI IDEALI VINCENZA CERATI RIVOLTA, ‘L’AMICA SORRIDENTE’ CHE PORTÒ LA BUONA MUSICA TRA I SOFFERENTI E I POVERI RIFLESSIONI D’AUTORE CON SIPARIO MUSICALE  
 
Milano 20 ottobre 2004 - Aprirà la serata la pianista Maria Manera con brani di Chopin. Intervengono al dibattito: Achille Bosoni, Presidente Rotary Club Milano San Siro; Aldo De Martino, giornalista, Rettore Academia degli Inquieti; Gian Carlo Rivolta, avvocato e docente dell’Università Statale di Milano; Attilio Trentini, Editore Sugarco; Fabio Trazza, editore e direttore del “Narratario”; Tiziana Abate, vice-direttore alla Cultura Il Giorno, autrice della biografia di Montanelli; Annamaria Rossi Castaldi, docente universitaria esperta di formazione; Leonardo Taschera, Rettore del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Mirton Vajani, allieva di Vincenza Cerati Rivolta e nota attrice milanese recita la poesia “All’amica sorridente” di Gianfranco Carlevaro. Il personaggio Erano gli Anni Venti quando Vincenza Cerati Rivolta, quindicenne, nipote del filosofo e pedagogista Saverio De Dominicis e orfana del giornalista Mario Cerati, con geniale intuito didattico e autentico spirito filantropico insegnando musica si prodigava per l’educazione e il recupero dei giovani. Poi negli Anni Cinquanta fondò il “Giardino Musicale” per recare, con la musica, sollievo e sostegno ad ammalati e sofferenti. Per lei si mobilitarono artisti come il direttore d’orchestra di fama internazionale Gianfranco Rivoli, il chitarrista Aldo Minella, il baritono Giuseppe Zecchillo, il violinista Luigi Gamberoni, i soprano Emma Tegani e Fernanda Ciani. E folle di giovani. Come quando al Collegio Borromeo di Pavia fu portata in trionfo da un gruppo di studenti. Oggi un libro dal titolo “L’amica sorridente – Attualità del messaggio di Vincenza Cerati Rivolta” (Sugarco Edizioni €14,00) racconta e testimonia il valore esemplare di questa donna che per oltre settant’anni (si è spenta a 95, il 15 dicembre 2000) senza finanziamenti né pubblici né privati né quote associative, ha portato la più misteriosa delle arti “nelle scuole, nelle parrocchie, negli ospedali, negli orfanotrofi, nei pensionati, nelle periferie metropolitane e nelle borgate di campagna”, come ricorda nella presentazione del libro Giorgio Rumi. Il volume offre documenti d’epoca e testimonianze di giornalisti come Aldo De Martino e Franco Manzoni, intellettuali come Fabio Trazza e musicisti come Maria Cecilia Farina, protagonisti della cultura milanese come mons. Angelo Majo. E si conclude con un breve delicato ritratto della musicista vista dal figlio, il noto avvocato e professore Giancarlo Rivolta, a sua volta scrittore. Destinato a biblioteche di umanisti e amanti della musica, per i valori di cui ci rende partecipi, il libro sarebbe in realtà un testo da far conoscere ai tanti che oggi soffrono la mancanza di ideali. L’occasione è data dall’evento che si terrà martedì 26 al Circolo della stampa: una parentesi di raffinata riflessione su una certa realtà lombarda intessuta di cultura e generosità, onestà e serietà, dignità e umiltà, che oggi sono in molti a rimpiangere. Martedì 26 ottobre ore 17,30 Salone d’Onore- Circolo della Stampa C.so Venezia, 16 - Milano. Aperto a tutti  
   
   
STEFANO COLOMBO DI PUBLICIS IN MOSTRA CON “SKULL’N’ BONES”  
 
Milano, 25 ottobre 2004.- Partirà il 26 ottobre presso Nord Est Cafè alle ore 19.00 la personale di Stefano Colombo, Creative Director & Head of Art di Publicis. “Skull’n’ bones”, a cura di Maria Cristina Didero, si propone come una sperimentazione visiva sul tema del corpo umano. Commenta Stefano Colombo: “E’ un’esplorazione della struttura a noi invisibile che regge i nostri organi interni, i muscoli, il sistema vascolare; si tratta dello scheletro, sintesi estrema del nostro corpo. Nella nostra cultura lo scheletro e il teschio sono simboli di morte e di una paura reverenziale della morte. In contrapposizione “skull’n’ bones” propone una visione ironica, colorata, fumettistica della morte, dove i pezzi di ossa formano delle pattern grafiche colorate ispirate a dei tappeti orientali, oppure dove lo scheletro muta aspetto suggerendo personaggi mitologici o fantastici completamente inventati. Ecco dunque il teschio di Pinocchio o lo scheletro della sirena. Le ossa vengono anche plasmate dai contenitori-vestiti, come le scarpe col tacco alto, con risultati alquanto sorprendenti.” Il mondo colorato di “skull’n’bones” viene pubblicato da “Tank”e da “This is a magazine”, entrambe pubblicazioni inglesi di tendenza. Si può coglierne un’ anticipazione su: http://www.Skullnbones.org/ ’  Milano, 26 ottobre 2004 – 11 gennaio 2005. Orari 7.30 – 2.00. Sabato chiuso Nordest Caffè- Via Borseri 35  
   
   
SEAT PAGINE GIALLE PRESENTA I GIOVANI ARTISTI SELEZIONATI PER L'ILLUSTRAZIONE DEGLI ELENCHI PAGINEBIANCHE DEL LAZIO  
 
Roma, 24 ottobre 2004 - Roma, Museo Maxxi, 22 ottobre 2004 – con la selezione dell’opera che illustrerà le copertine degli elenchi telefonici del Lazio, Paginebianche D’autore entra nella fase più importante del progetto: “Se telefonando…” di Chiara (Varese, 1976), la prima opera vincitrice a livello nazionale, verrà riprodotta sugli oltre 4.410.000 volumi distribuiti nei prossimi giorni in tutto il Lazio. Tra le opere di maggior interesse, sempre per il territorio laziale, sono state segnalati anche i lavori di altri quattro giovani artisti: Matteo Basilè con “tesututto/tedapertutto”, Silvia Fiorenza con “Festa”, Alessandro Gianvenuti con “Hand (connection)” e Simone Bergantini con “Facile Trovarsi”: anche queste quattro opere selezionate per la particolare qualità artistica, per la ricerca e l’innovazione nell’elaborazione, oltre che per la coerenza con il tema dell’iniziativa, saranno pubblicate da Seat all’interno degli elenchi, nella sezione “Paginebianche Informa”. I lavori candidati sono stati giudicati da un’apposita commissione presieduta da Luca Beatrice, critico d’arte e docente di Storia dell’Arte all’Accademia di Brera, da Alessandro Magnano, Amministratore Delegato dell’Agenzia Burnett Bgs (che cura la creatività e l’immagine del prodotto Paginebianche), da Rita D’uva, Direttore Marketing di Seat Pagine Gialle, da Simone Borgioli, Brand Manager Paginebianche, e da Roberto Veronesi, Direttore Comunicazione sempre del Gruppo Seat Pagine Gialle. Gli artisti si sono cimentati nell’interpretazione del payoff del marchio Paginebianche “Facile trovarsi”, raffigurando la centralità del contatto fra persone e la serenità data dalla certezza di trovare sulle Paginebianche stesse proprio ciò che si sta cercando. Infatti, Paginebianche consente di creare contatti sia nella sfera personale sia nel mondo degli “affari”, costituito da operatori economici, professionisti e dalla Pubblica Amministrazione. Ad oggi già 1.125 giovani artisti da tutto il territorio nazionale si sono iscritti alla selezione per le 20 regioni d’Italia, e di questi ben 82 si sono candidati per il Lazio. Sono numeri che evidenziano il successo di un’iniziativa che ha inteso promuovere la creatività che nasce in tutte le regioni italiane e far entrare l’energia e il dinamismo dell’arte giovane in tutte le case e le aziende grazie alla straordinaria diffusione del sistema Paginebianche di Seat: 30 milioni di volumi distribuiti ogni anno, oltre 3 milioni di utenti unici al mese su paginebianche.It (11 milioni di visite e oltre 83 milioni di pagine viste al mese), 5 milioni di cdrom Paginebianche Office e oltre 30 mila copie di cdrom Paginebianche Cd Italia. Le attività realizzate da Seat Pg e la continua ricerca di innovazione del prodotto e del servizio ai clienti, soddisfano esigenze non solo di natura economica, ma anche sociale mettendo in contatto persone e aziende, esigenze e soluzioni, e favorendo gli scambi economici. Per questa sua innata natura relazionale il Gruppo tende ad impegnarsi in iniziative coerenti, finalizzate al sociale, proprio come Paginebianche d’Autore che si riconosce pienamente in questi valori e in questa mission. Il successo dell’iniziativa è stato reso possibile anche e soprattutto grazie al sostegno e alla collaborazione della Darc - la Direzione Generale per l'Architettura e l'Arte Contemporanee del Ministero per i Beni e le Attività Culturali del Dipartimento per i Beni Culturali e Paesaggistici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che promuove e valorizza la creatività contemporanea in tutto il Paese - e del Gai - l'Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani che raccoglie attualmente 39 Amministrazioni locali in tutto il Paese allo scopo di sostenere la creatività giovanile attraverso iniziative di formazione, promozione e ricerca. Nei giorni scorsi sono state selezionate le opere candidate per la Basilicata, la Campania, l’Emilia Romagna, il Piemonte, la Puglia e la Sicilia. Le prossime scadenze per le iscrizioni all’iniziativa saranno: • il 10 dicembre 2004 per le regioni Umbria, Calabria, Lombardia. • il 10 febbraio 2005 per le regioni Toscana, Veneto, Sardegna e Friuli Venezia Giulia. • l’11 aprile 2005 per le regioni Liguria, Marche, Abruzzo, Trentino Alto Adige, Molise e Valle D’aosta. Le opere selezionate saranno pubblicate, oltre che sulla copertina e all’interno del volume di Paginebianche relativo alla regione per cui hanno partecipato, anche su www.Paginebianchedautore.it e su www.Paginebianche.it, nel ciclo editoriale che parte dall’edizione 2004/2005 del volume di Roma e che terminerà con l’edizione 2005/2006 del volume di Bolzano. Alla fine del ciclo produttivo nazionale, verrà edito un catalogo con la raccolta delle opere vincenti comprendente, oltre a quelle pubblicate sulla copertina, anche quelle più significative che avranno ottenuto i migliori giudizi. E’ inoltre allo studio la possibilità di organizzare un’importante asta di beneficenza per la vendita delle opere selezionate.  
   
   
LA FONDAZIONE AMBROSETTI ARTE CONTEMPORANEA PRESENTA UNA SELEZIONE DI OPERE DELL’ULTIMO DECENNIO DI UNA DELLE ARTISTE PIÙ RAPPRESENTATIVE DELLA SUA GENERAZIONE, LILIANA MORO  
 
Milano, 25 ottobre 2004 - La stagione espositiva della Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea, nella sua sede di Palazzo Panella a Palazzolo s/O (Bs), si apre il 22novembre con la mostra personale di Liliana Moro. L¹esposizione, curata da Loredana Parmesani, propone una selezione di sette installazioni realizzate a partire dal 1992, più una concepita per lo spazio di Palazzo Panella, che documentano il lavoro di una delle artiste più rappresentative della sua generazione e nel quale media diversi si incontrano in una narrazione penetrante ed ironica: disegno, scultura, suono, parole, video e performance vanno a comporre un mondo variegato, una realtà spesso cruda rappresentata utilizzando in modo ³poetico² materiali poveri e oggetti di uso comune. L´opera di Liliana Moro evidenzia, attraverso un gioco di fragilità e forza, uno sguardo acuto e feroce insieme, in grado di smascherare sovrastrutture e convenzioni. Nei suoi lavori troviamo spesso lo spostamento del punto di vista: si pensi all¹opera Abbassamento (1992), dove centinaia di bamboline di carta si contrappongono ad una sorta di città in miniatura. Lo spettatore è costretto, per vedere meglio, ad abbassarsi; tale movimento rappresenta anche una sollecitazione a porre lo sguardo sui ³margini², su ciò che è rimasto fuori o che la Storia fa fatica a contenere. Lo sguardo di Liliana Moro attraversa la tradizione popolare con una particolare attenzione alla memoria orale, proprio perché anch¹essa comprende ciò che non è ufficialmente riportato dai testi. L’artista ha elaborato un linguaggio poetico in cui il discorso sulla realtà si intreccia con il mondo dell’infanzia, in cui la dimensione del possibile prevale su quella operativa. La favola, la maschera, il gioco  elementi centrali del lavoro della Moro - compongono i tasselli di una sintassi personale che consente all¹artista di esplorare densità emotive proprie e, allo stesso tempo, di riflettere sulle relazioni sociali. Anche in occasione di questa esposizione la Fondazione Ambrosetti continua il suo progetto editoriale - che si è già concretizzato in numerose edizioni, a testimonianza della priorità data all¹attività di ricerca - pubblicando, in collaborazione con Skira, il volume bilingue (italiano  inglese) Liliana Moro. La fidanzata di Zorro. Il libro, curato da Loredana Parmesani e da Cecilia Casorati, fornisce, per la prima volta, una panoramica completa dell¹opera di Liliana Moro e raccoglie gran parte delle sue opere (70 immagini), una antologia di testi critici, una accurata bibliografia e la trascrzione della conferenza che l’artista ha tenuto alla Fondazione Ambrosetti nel gennaio del 2003.Infolink: www.Fondazioneambrosetti.it  
   
   
MILENA BARBERIS E I POETI OPERE METROPOLITANE 10 NOVEMBRE - 13 DICEMBRE 2004 CHIESA DI SAN PIETRO IN ATRIO - COMO  
 
Como, 25 ottobre 2004 - Opere digitali e poesie si intersecano in un dialogo contemporaneo nella Chiesa di San Pietro in Atrio con la mostra Milena Barberis e i poeti. Opere metropolitane, prodotta dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Como. L’esposizione crea un’occasione di confronto tra arte e letteratura sul tema della città. E riapre un orizzonte a lungo perso di vista, rimettendo in questione il valore delle immagini in poesia e nell’arte contemporanea, sullo sfondo comune delle "opere metropolitane". Insomma, un vero e proprio documento sulla metamorfosi in atto nell’uomo e nel suo abitare. La rassegna, nata dall’interscambio creativo tra Milena Barberis e dieci poeti, si compone di 30 nuovi lavori digitali e altrettante poesie, un suggestivo progetto di installazioni dove l’opera visiva e quella testuale entrano in un rapporto vitale e decisivo. Milena Barberis ha scelto per ogni autore due testi, legati ai luoghi di città, e a ciascuno di essi ha dedicato un’opera; in risposta, ogni poeta a sua volta ha scelto un lavoro digitale e ha dedicato all’artista una poesia. Attraversando gli spazi cittadini col salvacondotto che le viene offerto dalle parole dei poeti, Milena Barberis penetra nella terra di nessuno muovendosi tra aree di degrado e futuribili eldorado del consumo, fra convivenze sconfitte e nuove progettualità. Edifici, oggetti della città, del quotidiano e persone vengono inseriti e riplasmati nelle sue elaborazioni, dove, tra connessioni inaspettate e improvvise felicità, il pensiero divaga, combinando figure e poesie, riportando al sostrato antico dell’immagine. Come per incanto, riemerge un "vedere" metropolitano per parole e figure che non abbiamo mai smesso di cercare. I dieci poeti presenti in mostra con poesie inedite e edite dai maggiori editori sono: Patrizia Cavalli, Giuseppe Conte, Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Sebastiano Grasso, Ermanno Krumm, Vivian Lamarque,valerio Magrelli, Tiziano Rossi, Valentino Zeichen. In catalogo Gianluca Marziani scrive: "dieci poeti italiani, dieci grandi autori che usano le parole col gesto infinitesimale di un chirurgo dentro una cellula. I loro versi incontrano l’immaginario digitale di Milena Barberis, entrano nelle strutture formali di uno sguardo rispettoso ed affabile, nel plasticismo elettronico che interpreta quei versi. […] Scorci di metropoli abrase, eccessive, rumorose… strade che si annodano come fibre ottiche senza regole… persone in fluttuante movimento sopra asfalti crepati… treni che sfrecciano nei loro fiumi su rotaie stonate… impalcature che curano la pelle muraria di antichi edifici…" "La mostra, unica in Italia nel suo genere" sottolinea Sergio Gaddi, Assessore alla Cultura del Comune di Como "è un tassello importante del nostro progetto creativo Como città d'arte e di cultura". Dopo la mostra alla Fondazione Mudima, curata da Achille Bonito Oliva, con questa nuova rassegna Milena Barberis continua la sua ricerca sull’antropologia del contemporaneo. In occasione del vernissage, dopo una breve presentazione critica di Gianluca Marziani, i poeti leggeranno le loro poesie. Informazioni al pubblico Comune di Como ufficio cultura Tel 031.252352 – 031.252472 e-mail cultura@comune.Como.it  
   
   
ARTE E CHARITY A MILANO  
 
Milano, 25 ottobre 2004 - Arte e solidarietà si sposano a Milano grazie al pittore Giorgio Melzi che presenta, in occasione dell’apertura della sua nuova mostra, il calendario “Melzi2005” (tiratura 1500 copie), continuando così una iniziativa che si ripete con successo dal 2000. Alla Galleria d’Arte Rosenberg di via Ugo Bassi, saranno esposte, giovedì 11 novembre, dalle ore 18.30, 15 tele di uno degli artisti più significativi dell’ultima generazione, un innamorato del colore le cui opere sono state accolte in numerose rassegne nazionali e internazionali. Melzi, che ha frequentato l’accademia delle Belle Arti di Brera, ha esordito nel panorama artistico alla fine degli Anni Sessanta ma non ha mai voluto legarsi ad un filone o ad una corrente: il suo divertimento pittorico è un costante “work in progress”, eppure lo stile è preciso, identificabile, unico. Un rapporto diretto, quasi carnale fra l’artista e il suo doppio che si oggettivizza sulla tela. Le sue opere sono in primis caratterizzate da una forte carica emotiva, sempre in bilico tra la crudeltà del rosso sangue, del segno che lacera tela e coscienza, e gli azzurri limpidi di sogni luminosi e trasparenti. I fondi raccolti durante la serata (consegna del calendario a offerte libere) saranno devoluti a sostegno di un programma di controllo e lotta contro la tubercolosi a Bombei (nella regione di Maharashtra, India) voluto dall’associazione Medici Senza Frontiere. Beneficiari diretti dell’operazione di charity, sostenuta anche dal governo indiano, sono i 4000 abitanti della zona 1 della città, di cui oltre il 50% vive nelle baraccopoli. La serata sarà presentata da Roberto Salvini, giornalista e presentatore tv, e vedrà la partecipazione di una madrina d’eccezione, l’attrice Marina Remi, che a febbraio vedremo accanto ad Ornella Muti e Sebastiano Somma nella fiction tv “La bambina dalle mani sporche” in onda su Rai1 Alla serata milanese saranno presenti inoltre giornalisti, artisti e operatori culturali, oltre che le telecamere di Punto Italia, rotocalco informativo di cultura e attualità in diretta su Tv7 Lombardia, che riprenderà la serata giovedì 18 novembre a partire dalle ore 19. Infolink: www.Giorgiomelzi.com  
   
   
FATTO A PARMA 20 – 30 ... 50 ANNI DOPO  
 
Parma, 25 ottobre 2004 - Ritratti, foto d’archivio, immagini di costume: una salutare full-immersion nel passato recente e un’occasione di riflessione senza pregiudizi sul mondo in cui viviamo. La gente. Volti, abbigliamento, comportamenti. Quanto siamo cambiati nel corso degli ultimi vent’anni? I risultati della premiazione di un concorso fotografico organizzato dall’associazione Confartigianato – A.p.l.a. Di Parma insieme all’Area Cultura del Comune di Parma – Servizio Eventi e Mostre ci offrono l’occasione di mettere a confronto le immagini delle persone, del costume, della società di oggi con altre realizzate nel 1984. Quanti di noi ricordano di essere stati ripresi per caso a Parma in piazza Garibaldi vent’anni fa durante un’iniziativa della Confartigianato, dal titolo, appunto, “Fatto a Parma”? Magari l’immagine nostra o di qualcuno che conosciamo giace da due decenni negli archivi dell’associazione, e nemmeno lo sappiamo. Una galleria di immagini la cui consultazione è a disposizione di chiunque ne faccia richiesta. Ma che ora può essere ammirata direttamente in mostra: per una settimana, dal 13 al 20 novembre 2004 presso la Galleria S. Andrea in via Cavestro, sarà aperta al pubblico l’esposizione fotografica “Fatto a Parma 20 – 30 ... 50 anni dopo”. La mostra parte dallo spunto di questo curioso confronto a cavallo di vent’anni, per allargarsi ad un mosaico di immagini varie che risalgono ancor più indietro negli anni, fino al 1954: un’intera sezione è dedicata infatti a foto che ritraggono attività o eventi locali della seconda metà del Xx secolo. In totale, saranno esposte una cinquantina di foto della Parma di ieri e una selezione di una cinquantina tra le immagini che hanno partecipato al concorso la cui premiazione è avvenuta lo scorso 16 ottobre. A questo proposito, sono state circa 130 le immagini che hanno partecipato al concorso, tutte a noi contemporanee, che siano state realizzate appositamente o meno per la partecipazione. La mostra è a ingresso gratuito e sarà aperta a Parma presso la Galleria S. Andrea (in via Cavestro 6) gestita da U.c.a.i. (Unione Cristiana Artisti Italiani) – Centro Culturale S. Andrea fino al 20 novembre 2004 con orario 10-12 e 16-19 tutti i giorni tranne la domenica mattina e il lunedì. L’inaugurazione è prevista per le ore 17 di sabato 13 novembre 2004. Informazioni: Dr. Andrea Piazza, Back-office Cultura del Comune di Parma, tel. 0521/218683, e-mail a.Piazza@comune.parma.it
 
   
   
XXII MOSTRA INTERNAZIONALE D’ILLUSTRAZIONE PER L’INFANZIA “LE IMMAGINI DELLA FANTASIA” PETER PAN  
 
Sarmede (Tv), 25 ottobre 2004 - Peter Pan vola a Sarmede. Lo accompagnano, com’è d’obbligo, Trilli Campanellino e Capitan Uncino. Tutti protagonisti della sezione monografica della 22^ Mostra Internazionale d’Illustrazione per l’Infanzia che il piccolo borgo ai piedi del Gran Bosco del Consiglio ospita dal 23 ottobre al 19 dicembre.Per sempre bambini. Allegri e spensierati come si può essere solo in un'isola che non c’è! Seconda stella a destra e dritto fino al mattino, direbbe Peter Pan, simbolo del sogno universale di restare bambini e dell’utopia dell’eterna giovinezza che tanto profondamente ha segnato l’epoca moderna.Il ragazzo volante ha compiuto cent’anni. James Barrie, autore di Peter Pan, disse che la scintilla dell’ispirazione gli era venuta dai bambini, e non v’è dubbio che sia proprio lo spirito dell’infanzia a permeare l’opera e il personaggio. Durante questo secolo pochi personaggi hanno come lui popolato il cinema e la musica, conquistando i sogni di molti, bambini e adulti. La sua vicenda è persino assurta agli onori di sindrome psicologica, di fatto sociale, marchio di una generazione di adulti che vogliono continuare a restare bambini. Se Walt Disney ci ha focalizzato l’immagine sua, di Capitan Uncino e del ticchettante coccodrillo che lo insegue, Spielberg lo ho reinterpretato da par suo, segno di come questa storia continui a catturare grandi e piccini.Compresi i grandi illustratori per l’infanzia che a Sarmede, novella Never Land, lo racconteranno, lo interpreteranno. Accanto ai “mostri sacri” dell’illustrazione internazionale, scenderanno in campo i giovani illustratori che proprio a Sarmede si sono plasmati grazie ai corsi estivi di illustrazione.In catalogo, a commentare le immagini, ma soprattutto a ragionare liberamente su Peter Pan e sul fanciullo che ognuno porta con sé, sono stati invitati il sociologo Sabino Acquaviva e lo scrittore di libri per ragazzi Luigi Dal Cin, che hanno reso un personalissimo tributo alla favola.Accanto all’omaggio a Peter Pan, la Xxii edizione della Mostra di Sarmede propone il meglio delle illustrazioni pubblicate nel mondo negli ultimi due anni, con meravigliose tavole originali di 42 artisti provenienti da una ventina di Paesi, che ben testimoniano come l’illustrazione sia un’arte viva e fantasiosa come poche. L’autore cui la mostra riserva quest’anno la personale è lo spagnolo Ulises Wensell, con opere che vanno dal 70 ai giorni nostri. Ingegnere per formazione, disegnatore e illustratore per vocazione e decisione personale, racconta di aver imparato a dipingere osservando suo padre e di aver cominciato ad illustrare diapositive didattiche quando studiava chimica industriale. Oggi le illustrazioni di Wensell sono conosciute ed apprezzate in molti paesi del mondo, l’esperienza di oltre trent’anni nel campo gli ha permesso di sperimentare tutte le tecniche per distillare uno stile inconfondibile, tenero e profondamente espressivo. L’intenzione di esprimere sensazioni, sentimenti ed emozioni è la costante dei suoi lavori, Wensell dipinge per i bambini, profondamente convinto dell’importanza del buon libro illustrato per il divertimento e la crescita interiore dei più piccoli.A contenere, per la verità sempre più a stento, le tre ricchissime proposte espositive della Xxii Mostra Internazionale d’Illustrazione per l’Infanzia, è il Municipio di Sarmede, edificio che nel mondo degli illustratori viene definito come “la Cappella degli Scrovegni della fantasia”. E questo perché anonime pareti e soffitti di androni ed uffici sono state “prese in consegna” da uno dei massimi illustratori viventi: Jozef Wilkon che, anno dopo anno, aggiunge nuove sezioni al suo capolavoro, trasformando una seriosa sede municipale in un regno della immaginazione e della fantasia dove per entrare nell’ufficio del Sindaco bisogna passare tra leoni ed elefanti e dove persino i lampadari si sono trasformati in animali perfettamente ambientati nella giungla o nelle profondità marine nelle quali continuano a lavorare - certamente con il sorriso - gli addetti all’anagrafe e all’Ici.altri protagonisti del mondo dell’illustrazione, calamitati tra queste colline dalla magnetica personalità di Stepan Zavrel che qui aveva trovato rifugio, hanno lasciato il loro segno sulle pareti di molte case della zona, trasformando veramente Sarmede nel “Paese della fiaba”. Persino la Comunità Europea ha riconosciuto questa unicità decretando un suo finanziamento per i percorsi “Luoghi di Fiaba” che, percorrendo le Prealpi Trevigiane ai piedi del Gran Bosco del Consiglio, portano il visitatore a scoprire angoli di assoluta suggestione resi ancora più indimenticabili dagli affreschi, tutti rigorosamente dedicati alla interpretazione di fiabe o di antiche storie locali, realizzati dai maggiori illustratori di mezzo mondo. “Sarà un’avventura grandissima”, avrebbe detto Peter Pan!  Infolink: www.Sarmedemostra.it  
   
   
TRA SOGNI E REALTÀ I MONOPOLI DI STATO IERI E OGGI  
 
Roma 25 Ottobre 2004 - Giovedì 21 ottobre Aams - Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato - alla presenza del Presidente della Camera, On. Pier Ferdinando Casini; del Ministro dell'Economia e delle Finanze, Prof. Domenico Siniscalco; del Ministro dei Beni Culturali, On. Giuliano Urbani e del Ministro per le Pari Opportunità, On. Stefania Prestigiacomo e del Direttore Generale di Aams Giorgio Tino ha inaugurato presso il Complesso del Vittoriano, la mostra "Tra sogni e realtà. I Monopoli di Stato ieri e oggi", organizzata per celebrare gli 80 anni di vita dell'Amministrazione. L'esposizione, promossa dall'Aams, sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, si avvale del patrocinio del Ministero dell'Economia e delle Finanze, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Pari Opportunità con la partecipazione di Federazione Italiana Tabaccai, Gioco del Lotto - Lottomatica, Sisal, Snai e Sogei. "Tra sogni e realtà" si propone di documentare la storia dei Monopoli di Stato ripercorrendone le vicende e le attività sotto diversi profili. Attraverso un itinerario che illustra decenni di intensa attività, l'esposizione vuole mettere in luce il ruolo dei Monopoli come autorità di garanzia e di regolamentazione di alcuni settori della produzione e distribuzione fondamentali nella vita e nella storia del nostro Paese. Nel salone centrale dell'Ala Brasini saranno esposti oltre 300 oggetti: tra questi, circa un centinaio di documenti originali, bolle, editti, bandi, domande di concessione, notificazioni, antiche giocate e antichi bollettini delle estrazioni del lotto e oltre 250 fotografie inedite dal 1915 in poi provenienti dagli archivi dei Monopoli di Stato. Sono previste anche immagini pubblicitarie di varie epoche, stampe antiche e un prestigioso olio su tela di Alessandro Mantovani raffigurante Piazza Mastai provenienti dal Museo di Roma - Palazzo Braschi, attrezzature di vario genere provenienti dalla Manifattura tabacchi di Lucca e dalle saline di Margherita di Savoia nelle Puglie, pannelli didattici, ricostruzioni scenografiche, giornali d'epoca e una pianta topografica di Roma del 1863 con il progetto di Antonio Sarti relativo alla manifattura Tabacchi. La rassegna prevede, inoltre, la proiezione di filmati dell'Istituto Luce, in gran parte inediti. Un lungo percorso dall'Unità d'Italia, quando si pose il problema di unificare i diversi monopoli fiscali istituiti dai vari Stati pre-unitari, ad oggi, con la nuova veste assunta alla vigilia della privatizzazione in atto. I Monopoli di Stato ieri 8 dicembre 1927: il regio decreto, convertito in legge il 6 dicembre dell'anno successivo, istituisce l'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, quale approdo di un lungo percorso iniziato con l'Unità d'Italia. I Monopoli di Stato hanno sempre recitato un ruolo molto importante, istituendo regole di condotta che hanno permesso la diffusione e la protezione dei bisogni popolari che correvano il rischio di finire preda di pericolose speculazioni. L'esposizione rimarcherà le ragioni che hanno portato alla creazione di una struttura centralizzata partendo dalle diverse situazioni esistenti prima dell'unità d'Italia, evidenziando il rapporto tra l'amministrazione centralizzata e le differenti realtà locali legate alla produzione e distribuzione dei vari prodotti controllati dallo stato. L'ampio spazio dedicato ai Monopoli di Stato ieri, racconterà la storia, legata alla realtà, la narrazione e la illustrazione dei vecchi prodotti tutelati dallo Stato, prodotti fortemente legati alla nostra quotidianità, concreti e, alcuni, indispensabili. Saranno allestite sezioni autonome per tabacchi, sale, chinino, gioco antico e gioco moderno: ognuna di queste offrirà al visitatore una propria specifica chiave di lettura tesa a illustrare la rilevanza e il ruolo del Monopolio in relazione ai singoli fenomeni socio-culturali. La prima sezione "Palazzo Mastai" con pannelli introduttivi, ricostruzione scenografica della facciata, , fotografie degli anni '60 relative ai lavori di ristrutturazione del palazzo, giornali d'epoca e il busto di Papa Mastai, si propone come punto di partenza e snodo primario alle varie sezioni che seguono. Partendo dalla realtà di quella che fu la manifattura tabacchi di Roma, ideata e progettata nel 1859, si racconterà la storia dei tabacchi nel corso degli anni attraverso le più significative trasformazioni. Il progetto della nuova manifattura tabacchi, iniziato nel 1860 da Papa Pio Ix al secolo Ferretti Mastai, fu portato a termine tre anni dopo, in un momento di grande fermento politico e di profonda trasformazione che portò, con la costituzione del Regno d'Italia, ad un revisione dell'intero sistema dei monopoli detenuti fino a quel momento dalle singole realtà locali. Antonio Sarti ideò, così, la Manifattura Tabacchi di Palazzo Mastai, oggi sede della Direzione Generale dell'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, "una mole di tanta imponenza" che doveva porsi al centro di una vera cittadella operaia, quale modello di un'utopia sociale a scala europea. Intorno a Piazza Mastai si sviluppò un interno quartiere operaio con lavatoi, granai, negozi, fontane e scuole ad opera di Andrea Busiri appositamente creato per gli impiegati e lavoranti dello stabilimento. Dalla ricostruzione del "quartiere operaio" di Piazza Mastai, definito il più importante intervento urbanistico nella Roma di Pio Ix, si entrerà nel vivo della produzione e lavorazione del tabacco cui è dedicata la seconda sezione. Ampio spazio sarà dedicato al contributo fondamentale delle donne nella manifattura dei tabacchi. Determinante, in quegli anni, il loro ruolo. Tutte le fasi della lavorazione del tabacco erano, infatti, esercitate fondamentalmente da manodopera femminile. Le tabacchine e le sigaraie costituivano il cuore insostituibile della lavorazione del tabacco dal momento che non erano ancora state realizzate macchine che potessero meccanizzare le due fasi più importanti della lavorazione: la scolatura delle foglie del tabacco e la confezione del sigaro. Lavori eseguiti manualmente dalle donne che riuscivano a confezionare circa 1000 sigari al giorno. Famose per la velocità di realizzazione del prodotto e la destrezza manuale, esse lavoravano rispettose della rigida disciplina, ligie ed attente, con una grande maturità politica ed un grande spirito di solidarietà. Tra gli oggetti più interessanti del passato, inoltre, attrezzi da lavoro, bilance per il controllo del peso medio dei sigari, una sonda per controllare l'umidità della massa di tabacco, contenitori poggiasigari per verificarne la combustibilità, una sedia per sigaraia, attrezzatura per il reclutamento delle operaie, documenti originali, filmati, fotografie. La terza sezione dedicata al sale mira a introdurre il visitatore alla conoscenza di un altro settore-prodotto prioritario e di diretto controllo dei Monopoli di Stato. Tutto ciò avviene attraverso ricostruzioni scenografiche mirate e con l'ausilio di materiale audiovisivo e fotografico, nonché attraverso l'esposizione di antichi attrezzi di lavoro in dotazione ai salinari, oggetti provenienti per la maggior parte dalle saline di Margherita di Savoia. Attraverso un analogo meccanismo espositivo e con l'ausilio di materiale proveniente dal Museo Storico Nazionale dell'Arte Sanitaria di Roma, si introdurrà, nella quarta sezione, la storia del chinino in Italia come genere di Monopolio. Nel percorso della mostra verrà allestita una sala dedicata alla ricostruzione dell'antichissimo gioco del lotto nato a Genova intorno al 1500. Fortemente legato alle realtà delle singole città italiane, la storia del Lotto (l'antico gioco del Seminario) per diversi secoli fu segnata da momenti difficili. Proibito a più riprese a seconda dell'avvicendarsi delle varie personalità al potere, il gioco del Lotto ha vissuto momenti di clandestinità alternati ad una piena accettazione e regolamentazione. Una storia affascinante quella del lotto che affonda le sue radici nell'antichità e giunge fino a noi, pienamente riconosciuto nel 1863 a seguito della nascita del nuovo Regno d'Italia, data che segnò anche la nascita del moderno Lotto Nazionale. I Monopoli di Stato oggi La sezione dedicata ai giochi moderni illustrerà il nuovo volto dell'Ente che, alla luce delle recenti evoluzioni normative, tra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90, ha assunto il monopolio del gioco - lotto, totocalcio, totogol, totip, superenalotto e lotterie. Nel corso degli anni, dal 1927, l'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato ha subito notevoli cambiamenti, fino ad arrivare al moderno ruolo di ente preposto alla regolazione ed al controllo del comparto del gioco pubblico, avendone acquisito le relative funzioni statali. Verranno esposti e illustrati i nuovi moderni macchinari preposti alla realizzazione delle giocate che sottolineeranno le caratteristiche peculiari, le specifiche mansioni e le attività delle moderne apparecchiature. Il gioco, dunque, quale rappresentazione di un sogno, delle nuove speranze, di milioni di italiani che in esso investono parte delle loro risorse, non solo economiche. Ma il gioco anche quale fattore di promozione e sviluppo dell'integrazione sociale e della comunicazione tra individui. La sala cinema con un montaggio-collage dei più noti film italiani e stranieri che hanno come tema il gioco concluderà il viaggio virtuale all'interno del mondo del gioco. Con l'esclusiva competenza del gioco, l'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, che ha comunque mantenuto alcune delle tradizionali competenze sui prodotti derivanti dalla lavorazione del tabacco, assolve il proprio ruolo disegnando le linee guida per il razionale e dinamico sviluppo del settore, verificando costantemente la regolarità del comportamento degli operatori, intervenendo nel contrasto di ogni fenomeno illegale, agendo in garanzia della ottimizzazione del gettito erariale di competenza. Proprio in virtù del maggior valore attribuito al momento ludico, l'esigenza di creare un contesto regolamentato e un ambiente tecnologicamente avanzato e costantemente monitorato. Per informazioni: tel. 06/6780664  
   
   
DOMENICA 7 E LUNEDI’ 8 NOVEMBRE DA LISBONA LE ATMOSFERE DEL FADO CON LA VOCE INTENSA DI ALDINA DUARTE  
 
Milano, 25 ottobre 2004 - Domenica 7 e lunedì 8 novembre, al Teatro Studio (ore 20.30), nell’ambito delle Notti del Mediterraneo, Recital di Fado di Aldina Duarte: Per la grande interprete portoghese, erede della più pura tradizione di canto di Lisbona è un ritorno, dopo che, nel 1995, Giorgio Strehler la volle quale “anima sonora” dello spettacolo “Gli ultimi tre giorni di Fernando Pessoa” di Antonio Tabucchi. L’ artista più amata del Portogallo non nasce come cantante di fado. Cresciuta nei quartieri poveri di Lisbona, è stata giornalista, attrice, cantante pop. Poi, a 24 anni, ha sentito per la prima volta cantare Beatriz da Conceição in una casa del fado del Barrio Alto. È stato amore a prima vista. “Avevo già ascoltato dei dischi di Amália Rodriguez, conoscevo Carlos de Carmo, ma conoscere dei cantanti di fado non significa conoscere il fado”. Gli anni successivi sono stati spesi in uno studio appassionato, quasi ossessivo della melodicità e delle tecniche complesse del fado: “Nel fado tradizionale esistono più di 120 melodie composte appositamente per ciascun fadista, per le sue caratteristiche vocali e interpretative. Ogni cantante si è creato un proprio repertorio di musiche e di temi e l’ha ulteriormente arricchito con le proprie improvvisazioni. Ho quindi dovuto lavorare molto sul mio registro, sulla mia fisicità, sulla mia voce. Il fado sembra semplice, in realtà è molto difficile, perché richiede una conoscenza profonda della propria voce per poter arrivare ad improvvisare con naturalezza”. Così Aldina Duarte. Un lungo percorso di apprendimento che ha visto Aldina seguire la via dei fadisti tradizionali, ovvero cantare quotidianamente nelle “case del fado”, imparare a conoscere le melodie classiche, comporne di nuove seguendo una tecnica di improvvisazione (estilar) quasi prossima a quella del jazz. Esito di questo lavoro, il primo album Apenas o Amor, pubblicato nella primavera del 2004, un emozionante tributo al fado tradizionale i cui brani faranno da colonna portante del concerto milanese.  
   
   
SPEDIZIONE K2 2004-50 ANNI DOPO OLTRE L’ALPINISMO…  
 
Torino, 25 ottobre 2004 - 26 luglio 2004, ore 13.30 italiane, Silvio Mondinelli e Karl Unterkircher - in diretta telefonica con Agostino Da Polenza - annunciano: “Siamo arrivati in vetta!!!”. Dopo 50 anni il successo alpinistico italiano si ripete. Il Giubileo del K2 ha ribadito anche un altro importante risultato, il connubio tra alpinismo e ricerca scientifica in montagna. Il Convegno, che avrà luogo il 3 novembre 2004 dalle ore 16 alle ore 18.30, organizzato dal Dipartimento di Scienze Merceologiche dell’Università degli Studi di Torino, dall’Imont e dal Comitato Ev-k2-cnr, con il supporto dell’Atlec, è l’occasione per rivivere con uno dei protagonisti, Silvio Mondinelli, le fasi salienti della spedizione alpinistica e presentare i risultati delle ricerche scientifiche condotte nell’area del Baltoro. Tali ricerche hanno visto il coinvolgimento di varie istituzioni nazionali, tra le quali il Dipartimento di Scienze Merceologiche che si è impegnato nella definizione e applicazione di criteri di ecocompatibilità per l’allestimento di un Sistema di Gestione Ambientale per la Spedizione italiana al K2, nell’ambito di una convenzione con l’Istituto Nazionale della Montagna (Imont) ed in accordo con il Comitato Ev-k2-cnr. Un progetto significativo, testato sul campo per arrivare a definire delle “Linee Guida per spedizioni ecocompatibili”. Interverranno Agostino Da Polenza, Presidente del Comitato Ev-k2-cnr e Capo Spedizione, Giancarlo Morandi, Presidente del Consiglio Scientifico Imont, Silvio Mondinelli, Alpinista, Enrico Bernieri, Ricercatore e coordinatore Imont per i progetti scientifici, Riccardo Beltramo, del Dipartimento di Scienze Merceologiche dell’Università di Torino, Enrico Gennaro, Presidente Atlec (Associazione Torinese Laureati in Economia). 3 novembre 2004 ore 16.00 Aula Magna - Facoltà di Economia C.so Unione Sovietica, 218bis, Torino. Per informazioni ed iscrizioni: Dipartimento di Scienze Merceologiche Università degli Studi di Torino Tel. 011 - 6705718-17, Fax. 011-6705720 Email: dipmerceol@econ.Unito.it  Infolink: http://web.Econ.unito.it/cresta  
   
   
AL FORUM NORDICUM DI OBERSTDORF SI PARLA ANCORA DI “CLASSICAL RESORT”  
 
Trento, 25 ottobre 2004 - In questi giorni si è svolto ad Oberstdorf in Germania il “Forum Nordicum”, il congresso annuale dei giornalisti dello sci nordico. Nella località che a febbraio ospiterà i Campionati Mondiali di fondo, salto e combinata nordica, la Fis e i più importanti comitati organizzatori, i tecnici e gli allenatori hanno introdotto la stagione che sabato e domenica aprirà ufficialmente i battenti con la tradizionale gara di Coppa del Mondo sprint a Duesseldorf, sul circuito cittadino con neve artificiale. Le gare della Val di Fiemme, presentate dalla segreteria generale e dall’ufficio stampa, sono state al centro dell’attenzione. Quella del Classical Resort della Val di Fiemme è una situazione consolidata, ma soprattutto apprezzata da tutto l’ambiente perchè le strutture, l’organizzazione e l’ospitalità fiemmesi sono sempre state di ottimo livello. In programma l’11 ed il 12 dicembre prossimo, le sei gare del Classical Resort - un termine tecnico per indicare una tappa fissa di Coppa del Mondo di sci nordico come succede, per fare qualche esempio, con Kitzbuhel o Garmisch nello sci alpino - propongono una doppia sfida nella combinata nordica (mass start e sprint), ma soprattutto la spettacolare double pursuit e, domenica 12, la staffetta nella quale gli atleti maschi, solitamente tra i protagonisti mondiali, devono rifarsi della “magra” rimediata proprio sulle piste di Lago di Tesero in Val di Fiemme durante i Campionati Mondiali 2003. Uno spettacolo di lusso con la “crema” del fondismo mondiale, su quelle nevi che potrebbero diventare nuovamente iridate se la Fisi accetterà di presentare la candidatura italiana per il 2011 o per il 2013. La nuova iniziativa “Media Friends” lanciata dal comitato presieduto dall’assessore provinciale Tiziano Mellarini e da Pietro De Godenz (comitato esecutivo) ha destato molta curiosità. In Val di Fiemme infatti i giornalisti riceveranno un supporto degno, o forse maggiore, di un “mondiale” con servizi di primo piano. Non è una novità infatti che le gare della Val di Fiemme hanno lo scopo principale di promuovere nel mondo l’immagine del Trentino e della vallata nello specifico. La Val di Fiemme col Classical Resort proporrà sei accattivanti appuntamenti anche nel 2006, unico evento di cartello italiano nell’anno delle Olimpiadi invernali di Torino; nel 2007 potrebbe rientrare nello speciale ed innovativo calendario del tour europeo dello sci di fondo, tre giornate consecutive per nazione con Germania, Austria e Italia in primo piano. Intanto a Predazzo (salto) ed a Lago di Tesero (fondo) hanno già tolto i cannoni dalla “naftalina”. Prima di dicembre li aspetta una battaglia furente, pronti a sparar neve non appena il termometro scenderà sotto zero. La squadra azzurra del fondo è pronta a suonare la carica contro le truppe straniere…