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Notiziario Marketpress di
Giovedì 16 Dicembre 2004 |
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GLI SCIENZIATI INGLESI DANNO INIZIO AI TRIAL DEL VACCINO PER IL DIABETE |
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Bruxelles, 16 dicembre 2004 - Un gruppo di scienziati del Regno Unito si accinge a testare un nuovo vaccino che potrebbe rappresentare una cura per il diabete di tipo I, la forma piu grave della malattia che abitualmente colpisce le persone al di sotto dei 40 anni. Il nuovo vaccino, il cui sviluppo e durato dieci anni e che e gia stato testato con successo sui topi, verra ora testato su 72 diabetici al King's College London e alla Bristol University. Il vaccino comporta l'iniezione di una proteina che arresta la distruzione da parte dell'organismo delle cellule produttrici d'insulina nel pancreas. L'insulina e l'ormone indispensabile per decomporre lo zucchero nel modo normale. 'Siamo eccitati all'idea di portare avanti il lavoro sui pazienti', ha dichiarato Mark Peakman del King's College London. 'I primi trial ci diranno se il vaccino e sicuro. Quindi passeremo ad esaminare i suoi effetti sui pazienti che hanno appena sviluppato il diabete e vedremo se il processo puo essere arrestato'. 'In seguito', ha aggiunto il Professor Peakman, 'la logica vuole che il vaccino sia testato nelle persone a rischio, per vedere se e possibile la prevenzione del diabete'. Perché l'organismo umano smetta completamente di produrre insulina, possono volerci anche cinque anni dopo l'insorgere del diabete. Durante questo periodo il nuovo trattamento potrebbe rivelarsi efficace. I malati cronici invece non potranno avvantaggiarsene. In tutto il mondo, la malattia colpisce cinque milioni di persone e nel corso dei due ultimi decenni la sua incidenza si e quadruplicata nella fascia al di sotto dei cinque anni. Gli scienziati avvertono tuttavia che la ricerca e ancora ai suoi primi passi, e che potrebbero volerci dai cinque ai dieci anni prima che una forma umana di vaccino sia messa sul mercato. 'Cent'anni fa il diabete di tipo 1 era una sentenza di morte', ha commentato Georgina Slack, direttore della ricerca presso Diabetes Uk, che finanzia la ricerca. 'Abbiamo percorso un lungo cammino in termini di controllo della malattia. Adesso stiamo studiando i nuovi approcci che vanno emergendo dalla ricerca, che potrebbero migliorare le possibilita di fornire una cura. Non c'e dubbio che qualsiasi innovazione avra un enorme impatto sul trattamento delle persone colpite da diabete. La prospettiva di trovare un modo per arrestare gli attacchi che l'organismo rivolge contro se stesso e che provocano il diabete di tipo 1 e il santo graal della ricerca in questo campo', ha concluso la Slack. |
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NOVITA’ DELLA RICERCA NELLA TERAPIA ORMONALE SOSTITUTIVA. “IL TRATTAMENTO CHE NON AUMENTA IL RISCHIO DI CANCRO AL SENO” |
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Milano, 16 dicembre 2004 - La ricerca sul rapporto fra la funzione delle ovaie e il cancro al seno è iniziata fin dalla fine del 1800, quando un chirurgo inglese dimostrò che si poteva far regredire il tumore asportando le ovaie. Negli anni '30 del secolo scorso furono isolati gli ormoni sessuali e cominciò la ricerca sperimentale. Intanto si era osservato che le donne con più figli si ammalavano di meno. Nella seconda metà del secolo la ricerca epidemiologica chiarì che il rischio è più alto nelle donne che hanno la prima mestruazione presto e la menopausa tardi, cioè una più prolungata attività ovarica. Nel 1964 il professor Grattarola, ginecologo-endocrinologo dell'Istituto dei Tumori di Milano, confrontando le biopsie dell'endometrio di giovani donne sane e ammalate di cancro al seno dimostrò che l'alterazione ormonale che favorisce lo sviluppo del cancro dipende da un ovaio che produce troppi ormoni sessuali di tipo maschile (androgeni), e che non riesce ad ovulare e quindi non produce l'ormone sessuale che caratterizza normalmente la seconda metà del ciclo mestruale (il progesterone). Vent'anni dopo un suo allievo, il dr Secreto, dimostrava che nel sangue delle pazienti con cancro al seno i livelli di testosterone erano più alti e, prima della menopausa, i livelli di progesterone erano più bassi rispetto a donne sane della stessa età. Rimaneva da dimostrare che queste alterazioni fossero la causa e non la conseguenza della malattia. Fu così che iniziammo un grande studio prospettico a cui collaborarono 11.000 donne sane della provincia di Varese, di cui disponiamo di campioni di sangue prelevati in un preciso giorno del ciclo e conservati a bassissima temperatura (il progetto Ordet). Attraverso il registro tumori della Regione Lombardia sappiamo che già 400 di queste donne si sono ammalate di cancro al seno e i loro campioni di sangue ci sono preziosissimi per esaminare la loro condizione ormonale precedente alla malattia. Dimostrammo che dopo la menopausa alti livelli plasmatici sia di estrogeni sia di androgeni sono associati ad un alto rischio di cancro. Nel 2004 c'era un numero sufficiente di casi anche in donne che erano entrate nello studio prima della menopausa e - 40 anni dopo l'intuizione di Grattarola - il dr Micheli potè confermare che il cancro del seno premenopausale è effettivamente preceduto da una condizione di androgeni alti e progesterone basso: un grande risultato della ricerca italiana e dell'Istituto dei Tumori di Milano, che apre la strada a strategie di prevenzione primaria del cancro della mammella, attraverso la dieta, che può modulare la produzione degli ormoni sessuali, ed eventualmente attraverso farmaci chemiopreventivi. Nel frattempo però si era diffusa una teoria contrastante, basata anche su numerosi studi sugli effetti dei trattamenti ormonali per i disturbi della menopausa, dai quali risultava che l'associazione di estrogeni e progestinici conferiva un rischio maggiore per il seno che non gli estrogeni da soli. La contraddizione è solo apparente perché questi farmaci progestinici non sono progesterone naturale, bensì molecole di sintesi che hanno anche altri effetti, in particolare effetti androgenici, e il rischio è tanto maggiore quanto maggiore è l'azione androgenica. Il progesterone naturale, invece, che è stato usato per il trattamento sostitutivo in menopausa quasi esclusivamente in Francia, non ha effetti androgenici, e nel grande studio prospettico E3n/epic, condotto con la collaborazione di 100.000 donne insegnanti francesi, oggi in pubblicazione, non si vede alcun aumento di rischio di cancro al seno nelle donne che ne fanno uso. Lo stesso studio conferma invece un significativo aumento di rischio per chi usa progestinici di sintesi, anche per breve tempo. L'importanza di questo studio è anche legata a un disegno migliore rispetto a tutti gli studi precedenti: lo studio consente infatti di seguire le donne dal momento in cui hanno iniziato il trattamento e di tener conto della durata del trattamento. Gli studi precedenti invece semplicemente chiedevano a un gran numero di donne sane se stessero prendendo o se avessero mai preso questi farmaci e poi le seguivano nel tempo per vedere chi si sarebbe ammalata, ma poiché questi studi si fanno solo su donne che non si sono (ancora) ammalate, eventuali donne che si fossero già ammalate a causa del farmaco venivano escluse mentre quelle che non si erano ammalate venivano incluse, con la conseguenza di sottostimare il rischio. Negli anni passati sembrava che la terapia ormonale sostitutiva in menopausa fosse da prescrivere anche per la prevenzione di varie malattie croniche e che i rischi fossero ampiamente compensati dai benefici. Oggi sappiamo che non è così, che non sono farmaci per la prevenzione, che l'unica importante ragione di prescriverli sono i disturbi della menopausa; ma sappiamo anche che per le donne che ne hanno veramente bisogno esiste la possibilità di scegliere una molecola, che non sembra aumentare il rischio di cancro al seno. Comunque, è importante che anche l'uso del progesterone naturale sia monitorato, anche se i dati a oggi in nostro possesso, sono molto incoraggianti. |
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INSERM : TERAPIE ORMONALI SOSTITUTIVE. QUALI TERAPIE? QUALI I RISCHI DI CANCRO AL SENO? |
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Milano, 16 dicembre 2004 - Fino ad oggi, era noto che alcune associazioni estro-progestiniche, in particolare quelle utilizzate negli Stati Uniti e nell’Europa del Nord, aumentavano il rischio di cancro al seno. Questo aumento di rischio esiste anche con le Tos utilizzate in Francia? Le Tos messe a punto in Francia associano estrogeni, generalmente somministrati sotto forma di cerotto o di gel, a progesterone naturale micronizzato1 o a progestinici di sintesi (questi ultimi spesso diversi dai progestinici presi in esame negli studi precedenti). D’altro canto, le autorità sanitarie raccomandano ormai una Tos di breve durata. Qual è il rischio associato a terapie brevi? di struttura chimica identica a quella del progesterone naturalmente secreto dalle ovaie Per rispondere a questi quesiti, gli epidemiologi dell’Inserm (Institut National de la santé e de la recherche médicale) hanno analizzato i dati riguardanti 54.548 donne in menopausa sulle 99.897 partecipanti allo studio E3n. Seguite dal 1990, queste donne comunicano regolarmente, attraverso auto-questionari, informazioni estremamente precise sul loro stato di salute, sul loro assetto ormonale e la loro assunzione di terapie ormonali. In particolare, è proprio attraverso questo sistema che si viene a conoscenza della comparsa di una patologia oncologica. L’analisi condotta dai ricercatori dell’Inserm verte innanzi tutto sui rischi di cancro al seno in funzione della durata della Tos (inferiore a due anni, tra due e quattro anni, e superiore a quattro anni). I risultati tengono ugualmente conto del tipo di progestinico della Tos nonché della via di somministrazione degli estrogeni. Al fine di ridurre al minimo gli errori nella valutazione degli effetti dell’assunzione di Tos fin dall’inizio della terapia, questa analisi ha utilizzato unicamente i dati relativi a donne che non avevano mai assunto Tos al momento di inizio del follow-up. Di fatto, i tempi di durata della terapia oggetto di studio sono ancora brevi e il follow-up dovrà necessariamente essere prolungato per stimare il rischio relativo (Rr) su lunghi periodi. L’analisi globale dei risultati mostra un sensibile aumento del rischio di cancro al seno nelle donne che seguono una Tos (la durata media della terapia è, in questo studio, di 2,8 anni). A prescindere dal tipo di terapia, il rischio relativo è di 1,2 (intervallo di confidenza (Ci) 95%: 1,1-1,4); ciò significa che le donne sotto Tos hanno un rischio di 1,2 volte superiore di sviluppare un cancro al seno rispetto alle donne che non seguono questo tipo di terapia (per le quali il rischio relativo è pari a 1,0 per definizione2). D’altro canto sembra anche che un uso di breve durata (inferiore ai due anni) possa favorire l’evoluzione di un tumore latente. L’esame delle percentuali di cancro a seconda del tipo di ormoni suggerisce che nel caso l’estrogeno sia utilizzato da solo (terapia riservata alle donne che sono state sottoposte ad una isterectomia), l’aumento di rischio di sviluppare un cancro al seno è ridotto al minimo, se non inesistente. Al contrario, nel caso in cui l’estrogeno sia associato ad un progestinico di sintesi, il rischio di cancro al seno aumenta del 50% e ciò indipendentemente dalla via di somministrazione dell’estrogeno. Questo significa che il rischio aumenta del 20% (intervallo di confidenza (Ci) 95%: 10%,40%) rispetto al rischio per le donne che non ricorrono a Tos.la combinazione estrogeno + progesterone naturale micronizzato sembra non avere effetti cancerogeni, almeno a breve termine. Il rischio relativo viene stimato a 0,9 (intervallo di confidenza (Ci) 95%: 0,7-1,2) ed è significativamente inferiore a quello della combinazione estrogeno + progestinico di sintesi. Questo risultato inedito rimane da confermare per durate di terapia superiori ai quattro anni. Questi dati, essenziali per la valutazione del profilo beneficio/rischio associato alle diverse Tos utilizzate in Francia, potranno essere completati prossimamente con nuovi risultati provenienti dallo studio E3n. Un prolungamento del follow-up delle partecipanti permetterà di valutare l’impatto più a lungo termine dell’assunzione di Tos sul rischio di cancro del seno, ma anche su altre patologie. |
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UN SUCCESSO L’INIZIATIVA “LINEA 65”
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Milano, 16 dicembre 2004 - Necessità di una maggior diffusione delle informazioni sulla vaccinazione antipneumococcica: è sicuramente questa la principale indicazione che si può trarre dal successo avuto da “Linea 65”, il servizio messo a disposizione del pubblico su iniziativa dell’A.n.p.as. E che ha consentito a centinaia di cittadini di ricevere notizie e di approfondire le conoscenze su questo vaccino grazie a una semplice telefonata al numero verde. “Emerge un grande bisogno di favorire il miglioramento delle conoscenze di questo vaccino da parte dell’opinione pubblica e l’attuale carenza di informazione” conferma il professor Fabrizio Pregliasco, dell’Istituto di Virologia dell’Università di Milano. Dall’analisi delle telefonate ricevute emerge anche l’esigenza di una maggior sensibilizzazione sull’argomento da parte della classe sanitaria, ma anche quella di una maggior attenzione alla comunicazione: sono molti i cittadini che hanno telefonato a “Linea 65” per ricevere dettagli su indicazioni e controindicazioni alla vaccinazione e in alcuni casi sembrerebbe non siano state soddisfatte da parte di alcuni medici o farmacisti le richieste di approfondimento dei cittadini. “Se i risultati finora raggiunti in termini di conoscenza sono discreti per quanto riguarda la vaccinazione antinfluenzale, c’è ancora molto da fare per quel che riguarda quella antipneumococcica – commenta il virologo milanese -. E c’è molto da fare anche sul fronte istituzionale per confermare/convincere le strutture sanitarie pubbliche a promuovere una vaccinazione che ha dimostrato sul campo tutta la sua efficacia, anche sotto il profilo economico in termini di rapporti costo-beneficio”. Le telefonate ricevute indicano anche l’importante ruolo giocato dagli organi di informazione nel richiamare l’attenzione della popolazione sull’utilità del vaccino antipneumococcico: non sono state poche le persone che si sono rivolte a “Linea 65” dopo aver letto dell’esistenza del vaccino su giornali o riviste o dopo averne sentito parlare in programmi televisivi. In alcuni casi a chiedere informazioni erano gli stessi pazienti o i familiari di malati reduci da una grave infezione respiratoria, talvolta sicuramente provocata dallo pneumococco, e che si erano quindi “sensibilizzati” sull’opportunità del vaccino per aver provato in prima persona le conseguenze di un’infezione severa. Uno dei dubbi che più spesso veniva posto agli operatori del servizio riguardava la possibilità di associare la vaccinazione antipneumococcica a quella antinfluenzale o eventualmente alle terapie immunostimolanti che spesso i medici prescrivono a pazienti con malattie respiratorie croniche. In entrambi i casi il vaccino antipneumococcico può essere effettuato con assoluta tranquillità. Anzi: “L’associazione fra i due vaccini è sicuramente opportuna, sia perché le popolazioni nelle quali sono indicati sono essenzialmente le stesse, sia perché può essere opportuno cogliere il momento della campagna di vaccinazione antinfluenzale anche per effettuare quella contro lo pneumococco -sottolinea Pregliasco -. Oltretutto anche dati recenti confermano come i due vaccini possano essere somministrati insieme senza rischio di maggiori effetti indesiderati”. Senza dimenticare che il vaccino antipneumococcico, a differenza di quello antinfluenzale, può essere effettuato in qualsiasi momento dell’anno e che non deve essere ripetuto a ogni stagione, ma dopo 5 anni. A ulteriore conferma della necessità di una maggior diffusione delle informazioni su questo vaccino sono le richieste da parte di molti utenti del servizio sulle modalità pratiche per acquistarlo o per effettuare la vaccinazione presso le strutture pubbliche. Molta soddisfazione per il successo dell’iniziativa anche da parte dei suoi promotori. “È stato conseguito un ottimo risultato per un’iniziativa non usuale per il nostro movimento – commenta Fausto Casini Presidente dell’A.n.p.as. -: anche se le attività di educazione sanitaria rientrano nelle finalità dell’Associazione infatti, a tutt’oggi il nostro impegno si era indirizzato soprattutto nella formazione per il pronto soccorso. Questa esperienza sottolinea l’importanza di incidere sui comportamenti in senso preventivo”. |
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UN RAPPORTO DELL'UE ESAMINA LE ATTIVITA INNOVATIVE NEL SETTORE FARMACEUTICO |
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Bruxelles, 16 dicembre 2004 - Se vuole competere con Giappone e Usa come sede per attivita farmaceutiche innovative, l'Ue deve affinare il processo normativo e offrire alle aziende farmaceutiche un piu rapido accesso al mercato, afferma un recente rapporto. Lo studio, ordinato dalla Commissione europea dopo aver constatato che le richieste di autorizzazioni alla commercializzazione si erano ridotte nel 2002 e 2003, suggerisce ai responsabili politici dell'Ue di aumentare gl'incentivi all'innovazione introducendo un periodo armonizzato di dieci anni di esclusivita per i nuovi farmaci e una maggiore liberta di prezzi. Tra il 1999 e il 2003, le autorita normative dell'Ue hanno registrato una sensibile caduta delle richieste di approvazione di nuovi farmaci (da 27 a 17) e un calo delle richieste di autorizzazioni alla commercializzazione di nuove sostanze attive. Tuttavia, secondo il documento preparato dalla Charles River Associates, 'il recente declino [non] riflette una crisi dell'innovazione [...] e nei prossimi due anni si assistera a un graduale aumento delle autorizzazioni alla commercializzazione'. L'analisi si basa sulla valutazione delle 'filiere' di nuovi farmaci attualmente testati per l'uso. Il rapporto avverte nondimeno che la crisi si deve al fatto che 'il numero di nuovi prodotti non e aumentato, mentre il livello globale di risorse investite e drasticamente aumentato'. Alla base dell'aumento dei costi per sviluppare nuovi farmaci, c'e la loro maggiore complessita e la necessita di condurre piu trial che nel passato. 'Nell'ultimo decennio il costo dello sviluppo clinico e aumentato di cinque volte e il costo reale dello sviluppo preclinico e aumentato del 60%', affermano gli autori. Lo studio continua sostenendo che l'Ue ha perso competitivita nei confronti degli Usa, dove una struttura dei prezzi piu elastica e la possibilita di maggiori profitti ha portato a un cambio di attivita. Anche la crescente importanza dei medicinali generici in paesi quali la Francia o la Spagna, che hanno recentemente introdotto nuove norme per incoraggiare la concorrenza, riduce gl'incentivi ad innovare. 'Incoraggiare i medicinali generici e mantenere costanti i prezzi dei prodotti di marca, o addirittura imporne la riduzione, significa diminuire il ritorno sull'innovazione', ricorda il rapporto, che aggiunge: 'Nel lungo termine una tale situazione riduce gl'incentivi a portare nuovi prodotti sui mercati. Se si vuole incentivare l'innovazione, la propaganda a favore dei medicinali generici dev'essere bilanciata da una particolare attenzione ai prezzi nel periodo brevettuale'. Ridurre il prezzo privilegiato che i prodotti introdotti per primi in una nuova categoria possono applicare in molti paesi europei, portera a 'prezzi terapeutici di riferimento per i prodotti brevettati [che ridurranno] il ritorno sull'innovazione, e quindi gl'incentivi a investire nella R&s ', proseguono gli autori. Al contrario, concedere piu lunghi periodi di protezione dei dati e di esclusivita di mercato ai prodotti esistenti aumentera il ritorno sull'innovazione. Il documenta raccomanda poi due azioni fondamentali: 'Le scienze applicate hanno bisogno di ulteriore sviluppo per allinearsi allo sviluppo della ricerca fondamentale e delle nuove tecnologie', afferma. 'La politica deve concentrarsi sul 'percorso critico' tra ricerca fondamentale e sviluppo del prodotto, e in particolare su attivita come i progetti di trial clinici e lo sviluppo di opportuni bioindicatori'. In secondo luogo il rapporto suggerisce di migliorare la comunicazione tra autorita di autorizzazione e aziende farmaceutiche durante le fasi critiche del processo di sviluppo. Inoltre e necessaria una migliore cooperazione tra le organizzazioni di ricerca pubbliche e private che conducono ricerca fondamentale (universita, istituzioni di ricerca e industria farmaceutica) in modo da superare i sistemi di ricerca parcellizzati. 'I Nih (National Institutes of Health) statunitensi coordinano ricerca pubblica e privata, concentrano finanziamenti, conoscenza scientifica e centri di eccellenza. A livello europeo lo stesso compito potrebbe essere svolto dagl'istituti sanitari virtuali', conclude il documento. Per il testo completo del rapporto: http://pharmacos.Eudra.org/f2/pharmacos/docs/doc2004/nov/eu%20pharma%20innovation_25-11-04.pdf |
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ROCHE E UNIVERSITÀ DEL VERMONT CEDONO A CELL THERAPEUTICS, INC. (CTI) LA LICENZA ESCLUSIVA MONDIALE PER LO SVILUPPO DI UNA NUOVA CLASSE DI COMPOSTI ANTITUMORALI |
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Seattle e Presso, 16 dicembre 2004,—L’università del Vermont e Cell Therapeutics Europe S.r.l., consociata di Cell Therapeutics, Inc. (Cti) hanno siglato un accordo di licenza esclusivo a livello mondiale per lo sviluppo di una nuova classe di composti dotati di attività antitumorale contenenti platino denominati bis-platino complessi. In base all’accordo, che prevede royalty sulle vendite, Cti ha acquisito i diritti per lo sviluppo e la commercializzazione delle molecole. Contemporaneamente Roche ha concesso a Cti una licenza mondiale del proprio brevetto che rivendica un’analoga classe di composti. Entrambi gli accordi prevedono alcuni pagamenti al raggiungimento di milestone e royalty sulle vendite future dei farmaci sviluppati. “I bis-platino complessi fanno parte di un’importante classe di agenti antitumorali contenenti platino, che rappresentano il trattamento standard per alcune tipologie di tumori quali quelli del polmone, dell’ovaio e del colon-retto. Il nostro gruppo di sviluppo ha l’obiettivo di individuare entro il 2005 una molecola appartenente alla classe dei bis-platino complessi da avviare alla sperimentazione clinica nell’uomo entro il 2006” ha dichiarato Silvano Spinelli, Executive Vice-president per lo Sviluppo in Cti. Sebbene i farmaci a base di platino al momento in commercio rappresentino lo standard per il trattamento di molti tumori tra i più diffusi, i pazienti spesso sviluppano una resistenza a tali farmaci con una conseguente riduzione dell’efficacia e del beneficio clinico complessivo. I bis-platino complessi contengono due atomi di platino per molecola mentre i platino complessi fino ad oggi conosciuti ne contengono uno solo: questa caratteristica potrebbe essere molto importante per superare il fenomeno della resistenza dei tumori. Gli agenti a base di platino sono attivi contro i tumori grazie alla loro capacità di legare il Dna, tramite la formazione di un legame intramolecolare. Con due atomi di platino nella stessa molecola i bis-platino complessi sono capaci di generare differenti tipologie di legame al Dna – sia tra i due filamenti di Dna che all’interno dello stesso filamento della molecola di Dna. Cti studierà questa nuova tipologia di legame con l’obiettivo di valutare la capacità dei bis-platino complessi di superare la resistenza dei tumori, rendendo quindi possibile una terapia più efficace. |
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SMITH & NEPHEW ANNUNCIA IL RILASCIO DEL “PROGETTO D.LGS 231/2001” IL PROGETTO VIENE PRESENTATO UFFICIALMENTE OGGI |
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Milano, 16 dicembre 2004 - Congressi medici in pieno agosto nelle migliori località turistiche con inviti estesi alle famiglie, regali faraonici agli uffici acquisti degli ospedali, assunzioni strumentali ad ottenere commesse, false dichiarazioni di prodotti non conformi, falso in bilancio, tangenti: sono quasi infinite le casistiche dei reati che il d.Lgs 231/2001 mira a eliminare dal panorama economico italiano. Si tratta di un decreto legislativo che dovrebbe moralizzare le dinamiche del business nel nostro paese, che certamente le modificherà nella sostanza, ma di cui si parla ancora poco. Ora annuncia il rilascio del ‘progetto d.Lgs 231/2001’ Smith & Nephew, il gruppo di dispositivi medici leader assoluto nel campo delle medicazioni avanzate e dell’artroscopia e tra i primi al mondo nel settore ortopedico. Smith & Nephew, che dichiara tra i valori portanti del proprio business, l’onestà, rappresenta la case history ideale dell’applicazione del 231, in quanto attua da sempre comportamenti e processi ispirati appunto all’etica. L’impegno etico, in questa multinazionale che nel 2003 ha registrato 1.100 milioni di sterline di fatturato, con 7.500 dipendenti in 30 paesi, si concretizza nella ricerca scientifica orientata a prodotti che portino vantaggi contemporaneamente a malati e operatori, nella selezione dei clienti sulla base della correttezza nei rapporti di business, nell’impegno alla formazione degli operatori stessi e, sul fronte sociale, in una fondazione senza fini di lucro per il finanziamento di attività culturali e scientifiche L’adeguamento al Decreto legislativo 231 del 2001 rappresenta in pratica una ‘certificazione in correttezza e trasparenza”. A sottolineare l’importanza dell’evento, giovedì 16 dicembre sarà a Milano il Ceo (chief executive officer) mondiale Sir Christopher O’donnell. In base al D. Lgs 231/2001, l’azienda stessa, è colpita da sanzioni che incidono sulla sua stessa vita e che possono arrivare fino all’applicazione di sanzioni interdittive (fra cui il commissariamento e l’interdizione dall’esercizio dell’attività) anche temporaneamente prima della sentenza definitiva. All’azienda infatti si applicano tutte le disposizioni processuali relative all’imputato, come l’iscrizione nel registro degli indagati. Vale a dire che il decreto 231 è la prima normativa che colpisce i soggetti giuridici, quali appunto le aziende, anche con il loro patrimonio. Inoltre, in caso di sospetto, non è il magistrato che deve dimostrare l’illecito, ma è l’azienda che deve dimostrare, di fatto, di essersi messa nelle condizioni di evitarlo avendo costruito un processo di controllo e formando le proprie persone per condizionare i loro comportamenti. Il progetto di adeguamento al decreto legislativo 231 in Smith & Nephew è durato un anno, ha comportato l’analisi del modello di business e del contesto di mercato, lo studio dei comportamenti delle figure che concorrono al business (dipendenti, fornitori, agenti etc), la costruzione di un opportuno modello di controllo e l’avvio di un percorso permanente di formazione e di coach da parte del management. “Siamo tra le prime società del settore ad aver recepito la nuova normativa – dichiara l’Amministratore Delegato Loredana Bosisio – perché da sempre favoriamo la diffusione della cultura della correttezza e della trasparenza e ci auguriamo che questi criteri diventino il modus operandi di tutto il comparto, nell’interesse in primo luogo delle persone che hanno problemi di salute e si rivolgono a medici, istituzioni e ospedali con una fiducia che non si dovrebbe mai tradire”. |
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BIOFORUM DOPO IL SUCCESSO, LA CONFERMA! BIOFORUM 2005 PROSEGUE NELLA SUA MISSIONE: FARE INCONTRARE SCIENZA E IMPRESA, ANCHE A LIVELLO INTERNAZIONALE |
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Milano, 16 dicembre 2004 - Sono iniziati i preparativi per le seconda edizione di bioforum, la mostra convegno dedicata alle biotecnologie che andrà in scena a Milano il 28 e 29 settembre 2005. Bioforum, progetto nato con l’intento di istituire il primo evento interamente dedicato al biotech in Italia e in Lombardia in particolare (regione che vede la più alta concentrazione di aziende operanti nel settore), si pone ora l’obiettivo di ampliare questi orizzonti, anche per quanto riguarda le qualificate presenze. Bioforum 2004 ha infatti potuto contare quasi duemila partecipanti nel corso dei tre giorni, oltre cinquanta espositori e sponsor, ottantanove relatori e una importante presenza di Istituzioni patrocinanti. Significativo l’entusiasmo dimostrato dai partecipanti nel corso dello svolgimento e la soddisfazione generale al termine dei lavori. Lo stesso entusiasmo sta riscuotendo ora la fase organizzativa dell’edizione 2005, come dimostra la disponibilità da parte dei principali attori (Comitato Promotore, Enti e Istituzioni) ad arricchire ulteriormente il progetto in modo da perseguire l’intento che bioforum dichiara apertamente: fare incontrare scienza e impresa. Concretezza innanzitutto, quindi, e un’impostazione articolata in sei aree tematiche: salute, ambiente agro-alimentare, bioprocessi e bioprodotti industriali, bioinformatica, finanza e servizi. Come accade in seguito a ogni esordio positivo il compito più difficile è confermarsi ai medesimi livelli, se non addirittura riuscire a migliorarsi; i primi segnali sono positivi, grazie anche al fatto che l’attività di bioforum prosegue tutto l’anno tramite il sito internet www.Bioforum.it e la newsletter “bioforum news”, ricevuta da oltre cinquemila destinatari. |
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“ADOTTA UN RICERCATORE”: DAL 17 AL 19 DICEMBRE IN PIAZZA DELLA REPUBBLICA IL GAZEBO FIORGEN E LE TAZZINE DELLA RICERCA |
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Firenze, 16 dicembre 2004 - Tre giorni dedicati alla ricerca scientifica e alla raccolta di fondi per finanziare borse di studio di giovani ricercatori. Dal 17 al 19 dicembre in Piazza della Repubblica a Firenze, la Fondazione Farmacogenomica Fiorgen distribuirà, a fronte di un contributo minimo di 5 euro, tazzine da caffé in vetro insieme al materiale informativo e alla nuova newsletter che spiega nel dettaglio le diverse aree di ricerca in cui è impegnata la Fondazione fiorentina. L’appuntamento in Piazza della Repubblica con la campagna “Adotta un Ricercatore”, lanciata dalla Fondazione lo scorso dicembre, arriva dopo una lunga serie di iniziative che hanno coinvolto alcuni dei maggiori teatri fiorentini, istituzioni sportive e partner privati. La solidarietà dimostrata in questi mesi dal pubblico nei confronti delle finalità scientifiche perseguite da Fiorgen, ha permesso di potenziare il team di ricerca e consentirà di proseguire nel “reclutamento” di giovani meritevoli che contribuiranno allo studio dei farmaci “ad personam” per combattere patologie tumorali, cardiovascolari e degenerative del sistema nervoso. Fiorgen (Fondazione non lucrativa di utilità sociale) nasce a Firenze nel 2002 grazie alla collaborazione scientifica tra il Centro di Risonanze Magnetiche (Cerm) del Polo Scientifico Universitario di Sesto Fiorentino, il Polo Biomedico Universitario di Careggi, con il supporto istituzionale ed economico della Camera di Commercio Industria ed Artigianato di Firenze e dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze che sostiene la Fondazione mediante contributi finanziari finalizzati all’acquisto di strumentazioni biotecnologiche d’avanguardia. Lo scopo principale di Fiorgen è favorire, sostenere e promuovere l’attività di ricerca medico-scientifica, finalizzata al ritrovamento di farmaci più sicuri ed efficaci, adatti alla particolare struttura genomica diversa in ogni individuo, ed all’individuazione dei determinanti genetici di risposta al trattamento curativo. |
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3M ITALIA E IL "PULMINO DI ENEA": UNA PARTNERSHIP PER SOSTENERE L’ANZIANO NON AUTOSUFFICIENTE IN UN TOUR ITINERANTE NELLE PRINCIPALI PIAZZE ITALIANE |
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Segrate, 16 dicembre 2004 - 3M Italia diventa partner di un’importante iniziativa a sfondo "sociale" del Centro Studi Cure Domiciliari (C.s.c.d) per promuovere una campagna di sensibilizzazione dedicata alla "grande età", il mondo degli anziani non autosufficienti. A partire dal 15 dicembre, un Multivan 2.5 Tdi Volskswagen decorato grazie all’applicazione di grafiche 3M Scotchprintâ Graphics coinvolgerà numerose piazze italiane in un tour itinerante che partirà da Milano e raggiungerà successivamente nuove destinazioni quali Brescia, Alessandria, Catania e il cui calendario sarà definito e completato entro gennaio 2005, in relazione alle richieste di adesioni da parte degli Assessorati alle Politiche Sociali dei Comuni d’Italia. L’avanzato sistema 3M Scotchprintâ Graphics permette di personalizzare qualsiasi supporto con la grafica che si desidera (dai pavimenti alle pareti, dalle vetrate alle insegne, dagli aerei alle flotte, autobus e tram) secondo le esigenze più svariate. Grazie alla flessibilità di questo sistema, sul pulmino protagonista del tour e dell’iniziativa sono state riprodotte immagini dal forte impatto emotivo – il personaggio di Enea rappresenta l’icona simbolo dell’iniziativa, l’eroe che fugge da Troia con il padre Anchise sulle spalle, emblema dei valori della memoria; 3M Scotchprintâ Graphics consente, inoltre, di enfatizzare i messaggi creativi che si vogliono comunicare amplificandone la visibilità e la riconoscibilità. L’obiettivo di 3M è quello di mettere a disposizione la propria tecnologia a servizio di una causa diretta a promuovere la "social responsibility" a favore degli anziani ed è in linea con l’intento dell’Azienda di sostenere quelle manifestazioni relative a problemi che riguardano e condizionano numerose famiglie italiane. "Quest’anno abbiamo deciso di supportare concretamente un’iniziativa importante come quella promossa dal Centro Studi Cure Domiciliari (C.s.c.d) a favore di una campagna di sensibilizzazione dedicata alla vecchiaia non autosufficiente perché il tema degli anziani e la loro cura rappresenta una grande esigenza sociale. Comunicare un problema così profondo e soprattutto tradurne i concetti e i messaggi in una grafica efficace e dal forte impatto visivo è perfettamente in linea con la nostra filosofia aziendale" - ha dichiarato Gianfranco De Gregorio – Direttore Comunicazione 3M Italia – " e allo stesso tempo ci ha reso promotori di una nuova cultura dei valori!". |
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MONZA CHIUDE DOMENICA 19 DICEMBRE LA MOSTRA LEONARDO DUDREVILLE (1885-1975) DAL DIVISIONISMO AL NOVECENTO |
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Monza, 16 dicembre 2004 - Ancora pochi giorni per visitare, al Serrone di Villa Reale di Monza, la mostra Leonardo Dudreville (1885-1975). Dal Divisionismo Al Novecento. L’esposizione, aperta fino al 19 dicembre, ha ottenuto un significativo riscontro di visitatori (con una grande percentuale proveniente da fuori provincia) e una ricca rassegna stampa con ottimi giudizi sulla qualità dell’offerta espositiva. “L’antologica su Dudreville, protagonista tra i più significativi dell'arte italiana della prima metà del secolo scorso, ha ottenuto – sottolinea Annalisa Bemporad, assessore alla cultura del Comune di Monza – i due obiettivi che l’amministrazione si era proposta: presentare un’iniziativa di spessore artistico indiscutibile, proseguendo in quella programmazione espositiva che affronta il periodo tra le due guerre mondiali in cui Monza ha in ruolo non secondario, e riscuotere quel successo di pubblico e di stampa che porta alla nostra città un eccellente ritorno di immagine” La mostra, curata da Elena Pontiggia è promossa dal Comune di Monza, Assessorato alla Cultura, col patrocinio della Regione Lombardia – Culture, Identità e Autonomie della Lombardia, della Provincia di Milano, in collaborazione con il Museo di Belle Arti città di Lugano, i Musei Civici di Novara, l’Archivio Leonardo Dudreville, e Il Cittadino, bisettimanale di Monza Brianza, e la partecipazione di Ina Assicurazioni Monza e Cortesi Arte Monza, dicembre 2004 Per informazioni e visite guidate su prenotazione: Ufficio Mostre, viale Brianza 2, 20052 Monza; tel. 039.322086; fax 039.361558 eventiespositivi@comune.Monza.mi.it |
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A SAN SILVESTRO AL TEATRO CARCANO DI MILANO IL BALLETTO “LO SCHIACCIANOCI” |
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Milano, 16 dicembre 2004 - Lo Schiaccianoci debuttò al Teatro Marinskij di San Pietroburgo nel 1892 riscuotendo un grande successo e gli elogi del penultimo zar di Russia, Alessandro Iii. Il balletto, che da allora ha subito numerose modifiche coreografiche, fu eseguito per la prima volta in occidente nel 1934, a Londra, dal Vic Wells Ballet. La prima italiana ebbe luogo al Teatro alla Scala nel 1938. Come molti dei balletti appartenenti al periodo tardo-romantico, Lo Schiaccianoci, con la sua musica allegra, sognante e divertente, attinge all’inesauribile ricchezza delle favole per bambini. In esso però il fattore psicologico-sentimentale emerge a tratti in maniera significativa, anticipando il balletto del Novecento, con dei chiaroscuri che oscillano dal dorato mondo infantile ed una interpretazione psicanalitica del primo amore. Questa edizione, con la coreografia rinnovata di Alexander Vorotnikov valorizza la partitura di Ciajkovskij grazie alle scene dipinte che, fedeli alla tradizione, sono suddivise in quattro quadri dai colori vivaci, che richiamano l’atmosfera natalizia e il mondo magico dei sogni. I costumi sono stati confezionati a mano nel rispetto della tradizione culturale russa. E’ la vigilia di Natala e il borgomastro di Norimberga si prepara a dare con la moglie e i figli Clara e Fritz una festa attorno all’albero. Tra gli invitati vi è uno strano personaggio, Drosselmeyer, mago e giocattolaio, che ha portato con sé alcuni pupazzi meccanici e uno schiaccianoci di legno a forma di soldatino, un regalo per Clara. Invidioso del dono, Fritz cerca di strapparlo di mano alla sorella e, gettandolo a terra, lo rompe. L’ospite consola Clara, mentre la festa riprende sulle note della Danza del nonno. Clara va a dormire stringendo il suo schiaccianoci fra le braccia: suona la mezzanotte; nel sogno la stanza e l’albero di Natale diventano immensi. Una schiera di topi, guidati dal loro re, minaccia Clara; improvvisamente il soldatino, affiancato da un piccolo esercito, si lancia in battaglia per difenderla. In un momento di pericolo, Clara salva il suo eroe; per incanto, lo schiaccianoci di legno si trasforma in uno splendido principe, che accompagna la fanciulla nel reame dei dolciumi. Ora la visione fantastica s’inoltra in un bosco magico, coperto di neve: nel paese fatato Clara incontra la Fata Confetto e altri personaggi immaginari che danzano per lei, tra i quali il cioccolato (Danza spagnola), il Caffè (Danza araba) e il Tè (Danza cinese). Infine, sull’onda del Valzer dei fiori, Clara si sveglia tenendo lo schiaccianoci in grembo, felice del suo sogno natalizio. Ma è stato veramente un sogno? Il Balletto di Mosca–la Classique, fondato da Elik Melikov nel 1990, annovera tra le sue file danzatori di superba tecnica classico-accademica provenienti dai maggiori teatri russi, quali il Bolscioi di Mosca, il Kirov di San Pietroburgo, da Kiev, Odessa e altre città. La compagnia, composta da 48 elementi, vanta in repertorio i più famosi titoli della tradizione quali Giselle, Il lago dei cigni, Don Chisciotte, La bella addormentata. “Lo Schiaccianoci” è in scena al Teatro Carcano di Milano dal 31 dicembre 2004 al 2 gennaio 2005 con il Balletto di Mosca – La Classique, la coreografia di Alexander Vorotnikov e musica di Petr I. Ciajkovskij. I primi ballerini saranno Vera Sharipova, Andrei Iyapin, Eugenia Novikova/anna Kostina, Vladislav Ivanov. A San Silvestro due spettacoli: ore 19,30 (euro 46,50/36,50)e ore 22,30 con petit buffet e brindisi (euro 82,50/60,00). Per entrambi gli spettacoli sono previste riduzioni per over 60 e ragazzi fino a 14 anni. 1° gennaio ore 17 – 2 gennaio ore 15,30 (euro 30/21). Per prenotazioni 0255181377 – 0255181362. E’ in vendita l’abbonamento di Natale a 3 spettacoli a scelta a 72 euro in poltronissima (ridotto over 60 euro 54 – studenti euro 33). |
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IN ATTESA DEL NATALE PRIMO APPUNTAMENTO DELLA MANIFESTAZIONE “QUATTRO SABATI CON LA FAMIGLIA IN GALLERIA” |
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Genova, 16 dicembre 2004 - La Galleria Nazionale di Palazzo Spinola, grazie agli operatori didattici di “Museo Amico” coordinati da Monica Terminiello, propone un ciclo di incontri rivolti a genitori e figli che insieme vogliano scoprire la dimora aristocratica di Pellicceria in alcuni aspetti peculiari. Sono previsti quattro appuntamenti (18 dicembre 2004, 15 gennaio, 12 febbraio e 19 marzo 2005) e ciascuno di essi sarà caratterizzato dall’approfondimento di un tema di indagine e si articolerà con un primo approccio attraverso l’analisi dei contenuti delle opere prese in esame e con un secondo momento di laboratorio finalizzato alla realizzazione di un oggetto per consolidare, attraverso il fare, ciò che è stato appreso ascoltando, guardando e disegnando. La prima iniziativa, intitolata “In attesa del Natale”, è fissata per sabato 18 dicembre 2004 alle ore 15: dapprima gli operatori didattici accompagneranno i bambini nelle sale del Palazzo alla ricerca di dipinti legati al tema natalizio, quali l’Adorazione dei Pastori di Giovanni Battista Gaulli detto il Baciccio e l’Adorazione dei Magi di Bartolomeo Biscaino, e, successivamente, l’attività proseguirà nella sala didattica, dove, con l’aiuto degli adulti, i giovani visitatori si diletteranno nella costruzione di una “scarabattola”, un piccolo presepe di carta. L’incontro si concluderà alle ore 17 con una merenda. La partecipazione, grazie al contributo del Lions Club Genova Host, è gratuita per i ragazzi; l’iniziativa è aperta ad un massimo di 15 bambini, di età compresa tra i 5 e gli 11 anni, accompagnati da un adulto. Nel primo incontro, gli adulti che accompagneranno i ragazzi, mentre questi saranno impegnati ad individuare le opere di ispirazione natalizia, avranno la possibilità di effettuare una visita della dimora aristocratica degli Spinola guidati da Giovanna Rotondi Terminiello, già Soprintendente. Per informazioni: telefono 010/2705300. |
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IL VIAGGIO DAL 17 DICEMBRE AL 15 GENNAIO 2005 |
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Milano, 16 dicembre 2004 - Una mostra di un'agenda dedicata al viaggio. Un'autoriflessione sulla memoria visiva dello spostamento attraverso i lavori di 27 grafici italiani. Lo studio gumdesign è stato invitato a realizzare una delle 27 illustrazioni che compongono la nuova agenda 2005 e che hanno come tema l'interpretazione del viaggio. Galleria Aiap viale Col di Lana 12, Milano dal lunedì al venerdì ore 14-18 inaugurazione venerdì 17 dicembre ore 18.00 info: 02 58107207 Infoli nk: http://www.Gumdesign.it/news.html |
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"TEATRO SOTTO L'ALBERO": PER VILLA DEI LEONI QUATTRO CARNET PER UN REGALO ORIGINALE PRESENTATO IL PROGRAMMA DI "VENETO D'AUTORE", LA TRADIZIONE DELLA DOMENICA POMERIGGIO |
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Mira (Ve ),16 dicembre 2004 - Indecisi sui regali di Natale? Incerti sull'idea iù originale per accontentare un amico o un familiare? La risposta a tutti i dubbi e agli assilli dell'ultimo minuto si scopre a Villa dei Leoni, con la proposta "Teatro Sotto L'albero": un allettante carnet di formule d'abbonamento, che riservano sconti consistenti e offerte promozionali a chi acquista un "pacchetto regalo" entro il 23 dicembre 2004. Proposti in una accattivante confezione natalizia, da mercoledì 15 dicembre sono disponibili quattro opzioni: un Abbonamento Speciale a cinque titoli del programma serale (Gabriele, Smanie della villeggiatura, Cara professoressa, Tre sorelle, Croce del mio cuore), intero 45 euro - ridotto 40 euro un Abbonamento Veneto D'autore (30 euro per 6 appuntamenti) + un biglietto gratuito a scelta tra i 5 titoli dell'Abbonamento Speciale o le 4 date pomeridiane di Famiglie in Teatro un Abbonamento Famiglie In Teatro (4 spettacoli a 20 euro intero - 10 euro ridotto) + un biglietto gratuito a scelta tra Veneto d'Autore e i 5 titoli nel programma serale un Carnet a scelta costruito su multipli di due (per le coppie che vanno a teatro) con uno sconto del 10% Per chi voglia cogliere al volo la proposta conveniente di "Teatro Sotto L'albero", ma anche per chi desidera acquistare i biglietti per i singoli spettacoli, l'Ufficio Teatro di Mira (via Don Minzoni 26 - Mira Porte) è aperto dal martedì al venerdì ore 10-13 e 15-18. L'ufficio Teatro rimarrà invece chiuso dal 24 dicembre al 9 gennaio. Infolink: www.Teatrovilladeileoni.it |
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VILLA DEI LEONI: CAPODANNO A RITMO DI GOSPEL APPUNTAMENTO CON IL CONCERTO DELLE RIZEN, RIVELAZIONI DELLA SCENA MUSICALE USA PER LA PRIMA VOLTA NEL TRIVENETO |
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Mira Ve - 16 dicembre 2004 - Il capodanno a Villa dei Leoni si festeggia a ritmo di gospel. Sabato 1 gennaio al teatro di Mira un doppio, esclusivo appuntamento - alle 16 e alle 18 - con il gruppo gospel americano più acclamato del momento: le Rizen, quattro artiste di colore cariche di energia e talento, che nel 2003 con il loro album hanno trionfato ai prestigiosi "Retailers choise awards". Il concerto del primo dell'anno è un appuntamento che il Comune di Mira e La Piccionaia-i Carrara, in collaborazione con Caligola e con il patrocinio dell'Assessorato alla Cultura della Provincia di Venezia, offrono gratuitamente al pubblico mirese e non solo. "Una sorpresa e un regalo per iniziare in allegria il 2005 - annuncia l'assessore alla Cultura Massimo Zuin -. E un modo originale per scambiarsi gli auguri danzando sulle note di un gruppo molto stimato negli Usa e che davvero ha energia e talento da vendere". Il gruppo delle Rizen - per la prima volta nel Triveneto con il concerto di Mira - è composto da un quartetto di voci femminili accompagnate da cinque musicisti, è una delle realtà più sorprendenti nell'attuale panorama della musica americana nera. Giovani e dotate di gran talento, le quattro artiste propongono una rilettura dei classici del gospel in chiave moderna e attuale, rinnovando la tradizione dei gruppi gospel tutti al femminile così influenti nel sound americano dei '50 e '60. Il loro omonimo album d'esordio le ha portate quest'anno agli onori della critica, dopo aver conquistato l'edizione 2003 del "Retailers choise awards", venendo nominate "New artist spotlight", premio conferito a un "gruppo o artista nuovo che dimostra di possedere un talento eccezionale e promette di divenire punto di riferimento del futuro". Con il loro sound hanno fatto scatenare l'intera platea, esperienza che contano di ripetere coinvolgendo il pubblico di Villa dei Leoni. L'ingresso è gratuito, ma è necessario ritirare un voucher da giovedì 16 dicembre alla Biblioteca Comunale di Mira (piazza S. Nicolò 11/1) o, in alternativa, all'Ufficio Cultura (martedì 9-12, giovedì 9-12 e 15-17.30) e all'Ufficio Teatro (dal martedì al venerdì, 10-13 e 15-18). Info: Ufficio Teatro Villa dei Leoni - tel. 0414266545 Ufficio Cultura - tel. 0415628354 Biblioteca Comunale - tel. 0414265787 |
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IL SUONO RESTAURATO CONCERTO DEL “CANNONE” DI NICCOLÒ PAGANINI |
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Genova, 16 dicembre 2004 - Domenica 19 dicembre 2004 alle ore 17 nel salone della Galleria Nazionale di Palazzo Spinola il Maestro Mario Trabucco terrà un concerto per violino, esibendosi con lo strumento prediletto da Niccolò Paganini, detto il “Cannone”, donato per testamento nel 1837 dall’artista genovese alla sua città e di cui proprio il M° Trabucco da diversi anni è curatore. Il concerto sarà preceduto dall’intervento del liutaio conservatore dei violini storici Bruce Carlson, il quale, coadiuvato dai suoi collaboratori Alberto Giordano e Pio Montanari, presenterà i risultati del restauro ai cui recentemente lo strumento è stato sottoposto. Grazie alla disponibilità del Comune di Genova, per il quinto anno consecutivo il prezioso “Guarneri del Gesù” sarà suonato nella dimora storica di Pellicceria; pur trattandosi di un appuntamento ormai consolidato che tradizionalmente precede le festività natalizie, questa occasione avrà la peculiarità di essere una delle prime esibizioni pubbliche dopo che è stato ultimato il recupero storico dello strumento, motivato dal duplice scopo di migliorarne la suonabilità, nonché riproporre l’immagine del “Cannone”, non solo attraverso un attento studio filologico delle sue parti originali di cui ancora si dispone, ma anche basandosi sull’iconografia raccolta. La manifestazione è dedicata alla riapertura del Teatro alla Scala nel quadro dei festeggiamenti su iniziativa degli Amici della Scala. Ingresso libero sino ad esaurimento dei posti disponibili. Per informazioni: telefono 010/2705300 Mario Trabucco Diplomatosi al Conservatorio “Paganini” di Genova con il M.o Mario Ruminelli, ha vinto il Concorso "Vittorio Veneto" nel 1970 e ha ottenuto il diploma di merito ai Corsi di perfezionamento di musica all'Accademia Chigiana di Siena, tenuti da Salvatore Accardo e Riccardo Brengola. Ha tenuto concerti come solista in molte città italiane ed estere; è stato Primo Violino al Teatro dell'Opera di Roma, al Teatro Comunale di Firenze e al Teatro Carlo Felice di Genova. Collabora, sempre nello stesso ruolo, con l'Orchestra della Svizzera Italiana e recentemente con l'Orchestra di S. Cecilia a Roma. Docente di violino al Conservatorio di Genova, è il violinista curatore dei violini storici di civica proprietà. Con il "Cannone" ha tenuto diversi concerti all'estero tra cui ad Hanoi, per l'anniversario della fondazione dello Stato del Vietnam, ed in diverse manifestazioni culturali tenutesi a Santiago di Compostela, Tokyo, San Pietroburgo e al Parlamento Europeo a Strasburgo. Il recupero storico del “Cannone” Nell’anno in cui Genova è Capitale Europea della Cultura, uno dei suoi simboli, ossia il “Guarneri del Gesù” che Niccolò Paganini donò per testamento alla sua città nel 1837, è stato oggetto di un intervento di revisione della montatura, ossia delle parti accessorie più soggette all’usura, proposto ed eseguito dal liutaio conservatore Bruce Carlson assistito dai suoi colleghi Alberto Giordano e Pio Montanari. Il progetto, non legato esclusivamente ad un’ottica funzionale, nasce soprattutto col fine di consentire il recupero storico dell’immagine del “Cannone” ed è frutto di studi e ricerche, durati circa una decina d’anni e svolti in particolare da Alberto Giordano, che hanno avuto come fonti principali i documenti che produsse il liutaio Cesare Candi durante il restauro del 1937 e le antiche fotografie dello strumento di fine Ottocento conservate presso l’Archivio Storico Fotografico del Comune di Genova. Un altro importante tassello che ha contribuito in maniera determinante all’ottimo risultato finale dell’intervento è stato il “ritrovamento” delle parti accessorie originali (corde, ponticello ed archi) che, a partire dal secondo dopoguerra, visto il più intenso impiego dello strumento, furono sostituite con altre di gusto più moderno. Il loro studio, supportato dal materiale iconografico, ha permesso di “alleggerire” lo strumento di tutte le integrazioni moderne inserite dagli anni Cinquanta in poi, effettuando un recupero che non snaturasse né l’immagine storica né l’equilibrio statico ed acustico di questo prezioso violino. In particolare, la tastiera è stata accorciata di 8 mm per riportarla alle dimensioni originali, i piroli sono stati riprodotti con sistemi ad alta tecnologia e un artigiano cordaio ha realizzato, con cura filologica, una copia perfetta delle corde utilizzate da Paganini. Un’ultima curiosità: ogni qualvolta che il “Cannone” viene utilizzato per i concerti, l’assetto moderno prende il posto dell’assetto storico da esposizione, ossia vengono montati sullo strumento la mentoniera, la spalliera e le corde in acciaio. Il "Guarneri del Gesù" Il "Cannone ", il violino di Nicolò Paganini (1782 -1840), venne realizzato a Cremona nel 1743 per opera del liutaio Bartolomeo Giuseppe Guarneri (1698 -1744) detto "del Gesù". Gli storici paganiniani non sono ancora riusciti ad identificare la persona che gliene fece dono. Si ritiene probabile che fosse un mecenate francese, un certo Livron, nel 1802 a Livorno. Il famoso violinista lo predilesse tra tutti gli strumenti che possedeva e lo chiamava affettuosamente "il mio cannone violino" per la pienezza del suono. Tutte le parti principali del "Cannone " sono miracolosamente giunte intatte ai giorni nostri e questo fatto ne rafforza la sua peculiare unicità. Paganini, come tutti i suoi contemporanei, suonava il violino senza usare la mentoniera, poggiando quindi il mento direttamente sulla tavola armonica: per questo motivo sulla parte terminale di essa, a sinistra della cordiera la vernice è consumata. Inoltre, l'eccezionale estensibilità delle dita della mano sinistra gli permetteva di effettuare passaggi su tre e quattro corde non in successione ma simultaneamente: perciò, nello strumento, Paganini trovò un eccezionale partner per elevarsi a vertici insuperati di virtuosismo. Secondo una precisa disposizione contenuta nel testamento redatto a Genova nel 1837, il "Cannone" venne legato "alla città di Genova perché fosse perpetuamente conservato". Il violino, insieme ad altri cimeli paganiniani, dal 1851 si trova a Palazzo Tursi e sul suo stato di conservazione vigila un gruppo di esperti, tra i quali Mario Trabucco, violinista incaricato di suonarlo periodicamente, e Bruce Carlson, liutaio conservatore. Famosi violinisti si sono esibiti con il "Cannone" in concerti in Italia e all'estero, tuttavia rimane un privilegio riservato al vincitore del Concorso Internazionale per violino "Premio Paganini", suonare il prezioso strumento il 12 ottobre in occasione delle Celebrazioni Colombiane. Bruce Carlson Nato a Flint, Michigan (U.s.a.), nel 1947. A vent'anni ha scoperto in sè un grande interesse per la liuteria e nel 1972 è, perciò, giunto in Italia per frequentare la Scuola Internazionale di Liuteria di Cremona, dove si è diplomato. Desideroso di apprendere le tecniche del restauro, ha lavorato dal 1974 al 1977 a Los Angeles, per Hans Weisshaar. Nel 1979 ha aperto un proprio laboratorio a Cremona e dal 1991 è socio nella ditta Carlson Cacciatori Neumann & C.. È stato membro del comitato scientifico per l'esposizione "Capolavori di Antonio Stradivari" in concomitanza con le celebrazioni del 250° anniversario della morte di Antonio Stradivari ed assistente del Maestro Charles Beare nella realizzazione del libro commemorativo della stessa mostra. Nel 1995 è stato componente del Comitato Scientifico della mostra di violini di Giuseppe Guarneri del Gesù di cui ha anche curato il catalogo. Membro dell'Unione Internazionale dei Maestri Liutai e Archettai d'Arte, componente della giuria per il concorso di Minneapolis St. Paul della Società Americana dei Violini (Vsa), della settima edizione del Concorso Internazionale "Antonio Stradivari" a Cremona e del concorso, sponsorizzato da “Strad”, di costruzione di violoncelli a Manchester. Nel 1997 è stato consulente della mostra di strumenti di Domenico Montagnana a Lendinara, suo paese d'origine. Nel 1999 si è occupato della mostra "I viaggi di J.b. Guadagnini". Dal giugno 2000 il M.o Carlson è stato nominato, dal Comune di Genova, liutaio responsabile della conservazione dei violini storici di civica proprietà, il "Cannone" e la sua copia il "Sivori". Alberto Giordano Nato a Genova nel 1961, Alberto Giordano si diploma alla Scuola Internazionale di Liuteria di Cremona nel 1984 e nel 1987 inizia l’attività a Genova in piazza dei Garibaldi. Dal 1994 collabora con il Comune di Genova alla conservazione dei violini storici di civica proprietà. Dal 1997 è perito esperto della Camera di Commercio e del Tribunale di Genova. Nel 2001 è membro del comitato scientifico per la mostra “Originali, modelli e copie” dedicata all’influenza di Guarneri del Gesù sulla liuteria ottocentesca e moderna. Studioso di storia della liuteria, relatore in Italia e all'estero di varie conferenze, ha pubblicato tra le altre cose il volume "Liguria" della serie “Liuteria Italiana 1860 – 1960”, scritto insieme a Eric Blot e recentemente “Cesare Candi liutista”, lavoro monografico dedicato al caposcuola genovese novecentesco. Collabora alla rivista “The Strad”. Pio Montanari Nato a nel 1956, Pio Montanari si laurea in architettura e successivamente si diploma presso la Scuola Internazionale di Liuteria di Cremona. Dal 1995 collabora con il Comune di Genova alla conservazione dei violini storici di civica proprietà. Pio Montanari interviene in qualità di relatore in occasione di numerosi incontri o convegni sulla liuteria. |
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I GIOCHI DI EINSTEIN 12 MARZO - 30 OTTOBRE 2005 TRENTO, MUSEO TRIDENTINO DI SCIENZE NATURALI |
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Trento, 16 dicembre 2004 - La Teoria della Relatività l’avete dovuta accettare come un dogma di fede, che non si capisce ma si accetta? Persino il Teorema di Pitagora l’avete solo ben imparato a memoria emuli dei vecchi pappagalli? Newton, Faraday, Roget, Hertz hanno solo popolato i vostri incubi da interrogazione di fisica o di scienze? Nessun problema: è finalmente giunta l’ora del vostro riscatto! Una scintillante mostra in preparazione a Trento vi offrirà l’occasione – assolutamente unica e perciò imperdibile – di capire concetti che vi hanno fatto sentire piccolo-piccolo, incapace e zuccone, con il vantaggio di capirli senza dovervi stressare anzi divertendovi moltissimo. Che volere di più? Ad accompagnarvi in questo cammino di liberazione scientifica sarà proprio lui, Albert Einstein, il magico capoccione che ha aggiunto sorriso e ironia alla capacità di dimostrare quelle grandi intuizioni che hanno cambiato, se non la storia del mondo, certo quella del sapere scientifico. “I Giochi Di Einstein” è la nuova mostra interattiva del Museo Tridentino di Scienze Naturali che, dal 12 marzo 2005, mette la fisica nelle vostre mani. Oltre 50 installazioni e oggetti per scoprire la natura e il senso delle scoperte del più noto scienziato del Xx secolo. Strano ma vero: la relatività di Galilei potete sperimentarla a bordo di un trenino, Pitagora lo risolvete al volo con il gioco del domino, l’atomo di Rutherford si afferra con la mazza da golf e una stecca da biliardo è ciò che vi serve per giocare con le traiettorie di riflessione. Incredibili illusioni ottiche vi fanno passare attraverso un muro, potete imbattervi in miraggi, ombre cinesi, sorprendenti campi magnetici, scoprire i misteri della luce e della materia e vedere il mondo a quattro dimensioni da un tram che viaggia alla velocità della luce. Potete inoltre rivivere, con nuove e originali forme, alcuni esperimenti fondamentali per la fisica del tempo, come quelli di Franck e Hertz, Oersted e Faraday. Una misteriosa donna “bussola”, dai tratti minimali, vi accompagnerà in questo viaggio raccontando la storia dell’uomo e dello scienziato Albert Einstein e facendovi immergere nel clima culturale e sociale in cui si sviluppavano quelle straordinarie scoperte. La mostra - suddivisa in sette sezioni – inizia con l’infanzia di Einstein, dove si esplorano i concetti della meccanica classica con i quali il giovanissimo Albert si confrontava sul finire del Xix secolo, fino ad arrivare alla relatività generale, passando per temi come le onde e la luce, l’elettromagnetismo, la meccanica quantistica, i moti browniani e la relatività ristretta, affrontati secondo la logica interattiva e giocosa che da anni caratterizza le proposte del Museo di Trento. Ideata e realizzata assieme al Laboratorio di Comunicazione delle Scienze Fisiche dell’Università di Trento, la mostra resterà aperta fino al 30 ottobre 2005, Anno Mondiale della Fisica dedicato al centenario delle sorprendenti pubblicazioni di Albert Einstein che hanno rivoluzionato il nostro modo di pensare aprendo la strada alla fisica moderna. Infolink: www.Mtsn.tn.it |
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BOLOGNA BASILICA SANTO STEFANO SCENE E VOCI DA UN MARTIRIO 22 DICEMBRE 2004 |
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Bologna, 16 dicembre 2004 - L'oratorio "S.stefano - Scene e voci da un martirio" è una composizione recentissima, rappresentata per la prima volta nella chiesa di Baiano (Av), il 28 febbraio 2004, in omaggio a S.stefano protomartire, al quale la città dedica ben tre feste nel corso dell'anno, e successivamente a Milano, Università Bocconi. Scritto a 4 mani da Enzo Bocciero e Marina Valmaggi, è nato da spunti ispirativi diversi, che convergono in un'unica opera illuminandosi reciprocamente. La musica di E.bocciero, tutta sinfonica, è nata con un intento apertamente descrittivo: il protagonista, i luoghi e la gente, il processo, il dramma della lapidazione. È stata abbinata ad immagini proiettate sullo schermo, quasi a suggerire una sacra rappresentazione. La musica vocale di Marina Valmaggi, ispirata dalla forte affezione per Stefano Aletti - il giovane cui l'opera è dedicata - e la sua famiglia, è tutta fondata sulla parola. Il testo, che riporta brani della Bibbia, degli "Atti degli Apostoli" ed un breve passo del "Saulo di Tarso" di Milosz, è nato dalla riflessione su un'omelia di don Luigi Giussani, pronunciata da lui, ancora giovane diacono, in occasione della liturgia di S.stefano. Il severo linguaggio musicale assegnato al trio dei "narratori" (considerati narratori-interpreti, come nella lettura del "Passio") si alterna alle parti del solista e del coro, cui sono riservati soprattutto gli approfondimenti spirituali. L'oratorio "S.stefano" si può considerare un'opera nuova nella forma rispetto all'Oratorio classico, ma con esso in perfetta continuità, sia riguardo alla musica, che si muove liberamente tra dodecafonia e reminiscenze medievali, sia nel testo, che si apre e si chiude con una citazione latina, per svilupparsi in lingua italiana, così che l'ascoltatore possa comprendere ed assimilare ogni parola. Scene E Voci Da Un Martirio- musiche vocali Marina Valmaggi; musiche orchestrali Enzo Bocciero per Trio vocale Coro Ensemble strumentale Interpreti Coro "Millennium" direttore Guya Valmaggi; Trio Vocale Soprano I Giancarla Severi; Soprano Ii Maria Chiara Ciotti; Tenore Giovanni Cantarini. Rodaviva Chamber Orchestra: Massimo Ghetti flauto; Anna Colacioppo flauto; Enrico Volponi flauto in sol; Colaci Domenico Violino I; Giovanna Jannacconeviolino 2; Aldo Maria Zangheri Viola; Alessandro Culiani Violoncello; Albini Davide Contrabbasso; Claudio Tirincanti Percussioni. |
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DE LA GUARDA IN ITALIA |
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Milano, 16 dicembre 2004 - Approda per la prima volta in Italia al Gilli Cube di Milano il 18 gennaio 2005 Io spettacolo della compagnia argentina De La Guarda. Questo show innovativo e alternativo giunge nella città meneghina ancora un'altra volta grazie alla versatilità e all'intraprendenza del Gruppo Teatrale Officine Smeraldo, noto per essere stato il primo operatore a portare nel nostro paese spettacoli stranieri del calibro di A Chorus Line, West Side Story, Cats, David Copperfield, Woody Allen, Shirley Mc Laine, Stomp e Tap Dogs. Questo spettacolo è in collaborazione con Ego Menghini operatore italo - argentino che per primo ha promosso artisti musicali italiani in America Latina. Questa operazione di dimensione economica ed organizzativa inedita nel nostro paese, è stata possibile solo grazie all'attenzione e alla passione di grandi Sponsor che con entusiasmo hanno messo a disposizione le risorse finanziarie necessarie. 3 porta in Italia per la prima volta i De La Guarda: emozione, istinto e movimento per uno spettacolo senza precedenti. 3, la Mobile Video Company del Gruppo Hutchisòn Whampoa, sarà il main sponsor di "Villa Villa", lo spettacolo della compagnia argentina dei De La Guarda che fa registrare, dal 1995, il tutto esaurito nel mondo e che, per la prima volta, approda in Italia. La performance dei De La Guarda crea una dimensione mai vista, che sorprende, confonde, coinvolge e affascina il tutto e tutti attraverso un'energia fisica, estetica e musicale senza precedenti. Lo Spettacolo Lo spettacolo Villa Villa de i De La Guarda consiste in una performance interattiva, dove si vedono acrobazie di ogni genere accompagnate da musica house. E' un'esperienza indescrivibile dalla quale si esce adrenalinici. Allo show si assiste in piedi e dura circa un'ora e quindici minuti. Si entra in un cubo nero tutto buio; il soffitto si tinge di vari colori e ombre nel quale si intravedono strane forme che volano, si sentono grida e suoni della natura in un crescendo di emozione e stupore... E ancora non sai cosa succede... Il tetto si copre di gocce fosforescenti come uno strano cielo fatto di stelle liquide, si producono squittii e rumori di acqua che cade mentre il tetto viene percorso da suoni e strani effetti ottici... E ancora non sai cosa succede... Si crea suspence fino a quando dei corpi sospesi nel vuoto appesi a testa in giù si calano fino al pubblico. In un crescendo di ritmi musicali, il velario si squarcia finalmente in un parossismo di liberazione, danza ed allegria. Coriandoli, palloncini, palline, fumo travolgono il pubblico, dando inizio ad un rituale di festa. La colonna sonora (composta da Gaby Kerpel; e il Cd De La Guard prodotto da Howie B. Produttore artistico anche degli U2 e Bjork) va dalla musica techno a percussioni tribali suonate dal vivo. I danzatori s'inseguono sospesi nell'aria sfidando nebbia, vento, acqua che, come la pioggia, cade su di loro (e su chi del pubblico vuole farsi coinvolgere), salgono faticosamente su corde sospese a metri e metri da terra, chiamandosi l'un l'altro come se fosse in corso una tempesta da cui è impossibile uscirne vivi. I De La Guarda sfidano le leggi di gravità, volano vorticosamente e pericolosamente camminando in verticale sulle pareti; coinvolgono il pubblico in un morbido entusiasmo fatto di ballo, dove loro disperdendosi per la sala, vanno alla ricerca di un contatto fisico con il pubblico. Un danzatore-acrobata seminudo cala dall'alto, sceglie a caso delle spettatrici e le coinvolge in un volo spericolato;mentre in un'altra parte dell'arena danzano una sorta di tip tap cadenzati violentemente con strumenti metallici; una ragazza volante viene sbattuta contro la parete-schermo con sempre maggiore forza. Uno spettacolo liberatorio e primordiale in cui il ritmo della vita cadenza ripetutamente nel cuore degli spettatori; uno show indescrivibile ed indimenticabile; una performance emozionante che carica di adrenalina... Niente che in Italia sia stato mai visto prima. Da non perdere. Infolink: http://www.Delaguarda.com |
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VALTELLINA MONDIALE A BORMIO 2005 |
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Bormio, 16 dicembre 2004 - Per far conoscere la bellezza dei suoi paesaggi, la tipicità delle produzioni locali e delle specialità enogastronomiche e la varietà della propria offerta turistica, la Valtellina accoglierà i visitatori e gli sportivi che affolleranno i Mondiali di Sci fino al 13 febbraio 2005 grazie a Casa Valtellina, una finestra sulla Valle nel cuore di Bormio. Casa Valtellina è un punto d'incontro tra tradizioni e futuro: un percorso sensoriale che, attraverso degustazioni di prodotti Dop, dimostrazioni di lavorazioni che ancora oggi sopravvivono, ma anche stimoli olfattivi (i profumi della montagna) e tattili (come potrà essere camminare sull’erba di uno dei tanti alpeggi della Valle?), visivi (informazioni su dove alloggiare, su quali ristoranti provare, che attività sportive poter praticare, quali borghi montani visitare), offrirà al turista un assaggio di Valtellina, in tutti i sensi! Ecco perché, ideata dalla camera di Commercio e dalla Provincia di Sondrio, Casa Valtellina attende appassionati non solo dello sci ma anche del gusto e del buon vivere, che desiderino sperimentare dal vivo ed avere una visione d'insieme del come, quando e dove programmare una semplice gita o una vera vacanza in Valtellina. La Valtellina è sponsor ai Mondiali di Sci della prima edizione del Nation World Championship. Domenica 13 febbraio 2005 la Valtellina - rappresentata dalla Camera di Commercio e dalla Provincia di Sondrio- sponsorizzerà l’esordiente ed inedita gara a squadre “Nations World Championship”, una prima mondiale assoluta. Gli atleti – due donne e due uomini per ogni squadra-, dovranno dimostrare grande versatilità visto che si cimenteranno in due manche: uno Slalom –che richiede notevole capacità tecnica- ed un Super G, disciplina in cui conta invece soprattutto la velocità. Programma del Nations World Championship: domenica 13/02/05 h.9,30 Super G/ h. 13 Slalom. |
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LA NORVEGIA “VOLA” SUL PODIO DELLA TEAM SPRINT DI ASIAGO GARA A SENSO UNICO CON I NORVEGESI GJOEMLE E BJOERGEN VINCONO TRA LE DONNE |
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Asiago, 16 dicembre 2004 - – La Norvegia, e chi altri? Ella Gjoemle e Marit Bjoergen, quindi Tor Arne Hetland e Jens Arne Svartedal hanno “passeggiato” sulle piste del Golf Arena. Svartedal, abile giocatore di golf, avrebbe potuto anche fare un “tee-shot” (il primo tiro nel golf), tanto per dire quanto la supremazia sia stata grande. Oggi ad Asiago si disputava la terza gara Team sprint di stagione della Coppa del Mondo di fondo, sul “classico” percorso di 1.180 metri, il medesimo tracciato che martedì aveva esaltato la potente sciata sia di Marit Bjoergen che di Jens Arne Svartedal. Per prime sono scese in pista le donne. Il team norvegese ha guidato la prima semifinale dal primo all’ultimo dei sei giri. Una gara tutto sommato facile per la coppia “norge”, facilitata anche dalla sfortuna di Finlandia 2 con la Venaelaeinen che perdeva gli sci. Giappone e Kazakhstan, a sorpresa, si mettevano all’inseguimento delle battistrada, quindi nell’ultimo giro la Bjoergen regolava Giappone, Germania, Svezia e Kazakhstan. Nella seconda semifinale lo show era tutto per le finlandesi Saarinen e Kuitunen, che dovevano controllare prima le russe Sidko e Baranova e quindi le svedesi Ek e Dahlberg, che nell’ultimo giro ribaltavano la situazione con Svezia seconda davanti alla Russia. La squadra italiana con Moroder e Genuin riusciva a qualificarsi grazie al 5° posto. Nella prima semifinale maschile Norvegia 2 ha dovuto cedere ad un Pankratov e ad un Rotchev in gran forma. Iversen e Naess si sono, quindi, dovuti rassegnare al secondo posto ed a nulla è servito lo sprint di Naess su un rientrante Rotchev. Terzo posto per il team estone di Saarepuu e Jallai. La seconda semifinale ha avuto un avvio imprevisto, con la Polonia in testa al primo giro ed il Kazakhstan al secondo. Poi Hetland al secondo cambio ha ristabilito la gerarchia ponendosi al comando, inseguito dal team Russia 2 di Alypov ed Egoshin. Ci voleva lo sprint per assegnare le prime due posizioni e quindi la Polonia ha guadagnato il terzo posto. Molto più staccato si piazzava il Giappone (10”4) e poi l’Estonia. La squadra italiana dei fratelli Pasini perdeva l’accesso alla finale a causa di una caduta di Fabio Pasini, che si trovava sulla sua scia il finlandese Palolathi a terra. La finale femminile, come detto, era una vetrina per la Gjoemle e la Bjoergen, che per un paio di giri lasciavano sfogare la coppia della Finlandia, poi dal quarto giro la situazione si stabilizzava ed alle finlandesi non rimaneva che accontentarsi del secondo posto. La Kuitunen chiudeva la gara staccata di 1”, ma per il terzo posto della Svezia il cronometro scorreva veloce: ben 28 i secondi di distacco, con la Russia che perdeva lo sprint per 7/10. Solo decime le italiane. Pankratov si esibiva in un veloce avvio e dava il cambio a Rotchev al primo posto davanti a Estonia 2 (Saarepuu - Jallai) che al giro successivo, a sorpresa, passava a condurre, ma era solo la “quiete prima delle tempesta” perché Hetland prendeva in mano le redini della gara al terzo giro, il resto è solo storia tra Russia1 e Norvegia2. Svartedal non faceva fatica a mantenere il comando, lasciando a Rotchev la consolazione del secondo posto (2”9). Sul podio anche la seconda squadra norvegese. Conferma anche per l’Estonia, quarta, davanti alla Svezia di Fredriksson, caduto ai piedi della prima salita e ripartito ultimo. L’italia guadagnava il nono posto con Frasnelli e Debertolis. Lo stile classico, si sa, non è molto amato dai fondisti italiani, men che meno nelle gare sprint. Il bilancio per gli organizzatori della Coppa del Mondo di Asiago è decisamente positivo: l’Us Asiago Sci e il Gs Alpini hanno lavorato con una pattuglia di volontari come dei veri professionisti. All’orizzonte c’è una Coppa del Mondo nel 2007, ma lo sci di fondo sull’Altopiano di Asiago rimane sempre il piatto forte dell’inverno. Classifiche: Team Sprint Men: 1) Norway 14.15.4; 2) Russia +2.9; 3) Norway Ii +6.0; 4) Estonia +9.6; 5) Sweden +13.5; 6) Poland +15.3; 7) Russia Ii +18.3; 8) Estonia +22.8; 9) Italy Ii +35.5; 10) Japan +57.2. Team Sprint Women: 1) Norway 16.04.1; 2) Finland +1.0; 3) Sweden +28.0; 4) Russia +28.7; 5) Germany +39.8; 6) Switzerland +41.9; 7) Sweden Ii +42.9; 8) Kazakhstan +1.02.2; 9) Japan +1.02.6; 10) Italy +1.23.7 Info: www.Asiagoski.com |
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FRANCE FOOTBALL : IL CALCIATORE ANDRIY SHEVCHENKO ELETTO "PALLONE D’ORO" 2004 |
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Parigi/montebellua (Tv), 16 dicembre 2004 - Andriy Shevchenko è il nuovo vincitore del "Pallone d'Oro" 2004 di France Football. Un premio importante per Sheva che racchiude tutta una carriera, ma anche un'immensa soddisfazione per Lotto, sponsor delle scarpe da calcio con cui il bomber gioca e segna dal 2000. Nella vincita di questo premio Lotto vede riconosciuta anche la forza di una partnership quadriennale e la fiducia tra un giocatore e il proprio sponsor. Con le Sheva Speed ai piedi, le scarpe da calcio concepite dal giocatore in collaborazione con il reparto di Ricerche e Sviluppo di Lotto, il campione ucraino ha segnato alcuni dei gol più belli della storia del calcio e vanta oggi un palmares eccezionale. Il "Pallone d'Oro" 2004 di France Football è stato consegnato ufficialmente a Shevchenko lunedì sera, in diretta sul canale televisivo francese Canal +. Per festeggiare l'evento, Lotto ha realizzato una versione celebrativa, color oro, delle sue calzature, di cui mantiene inalterate le peculiari caratteristiche tecniche. "Sheva Gold" il nome del modello che, oltre alla particolare colorazione dorata, vanta la firma autografa del Campione e sarà disponibile dal prossimo marzo 2005. |
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