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Notiziario Marketpress di Giovedì 03 Febbraio 2005
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LA COMMISSIONE EUROPEA VARA UNA NUOVA STRATEGIA AMBIZIOSA PER LA CRESCITA E L’OCCUPAZIONE PER L’UE  
 
Bruxelles, 3 febbraio 2005 - La Commissione europea ha presentato ieri una nuova strategia dell'Unione europea per generare più crescita e occupazione. L’obiettivo è rivitalizzare la cosiddetta agenda di Lisbona – che costituisce dal 2000 il programma di riforma economica dell’Ue. Le azioni che propone oggi la Commissione potrebbero incrementare il Pil del 3 per cento entro il 2010 e creare oltre 6 milioni di posti di lavoro. C’è un bisogno impellente di agire con urgenza: a cinque anni dal varo iniziale, la strategia di Lisbona è lungi dal dare i frutti attesi. Per garantire il futuro del modello europeo di sviluppo sostenibile si deve rafforzare la competitività dell’Unione e dinamizzarne l’economia. La Commissione definisce ora un concreto programma d’azione affinché l’Unione e gli Stati membri possano produrre una crescita economica sostenuta e creare più posti di lavoro e di migliore qualità. A tal fine invita gli Stati membri a costruire, al Consiglio europeo di primavera del 22 e 23 marzo, un nuovo partenariato Ue per la crescita e l’occupazione. “L’europa deve fare di meglio”, ha dichiarato il presidente Barroso. “Oggi proponiamo di dare libero sfogo al suo immenso potenziale economico. Cosa necessaria, se vogliamo conservare il modello di società europeo che tanto apprezziamo e che sta anche a fondamento della giustizia sociale e di un mondo di opportunità per tutti. La nostra ambizione è intatta. Nel complesso gli obiettivi di Lisbona erano corretti, ma l’azione volta ad attuarli è stata carente. L’insegnamento di questi ultimi cinque anni è che occorre riorientare l’agenda perché dia risultati. Ritengo che la nuova strategia offra gli strumenti giusti per raggiungere gli obiettivi che ci siamo proposti. Il punto non è produrre dati o fatti su carta, la vera questione è l’impatto che questi hanno sulla vita della gente: come trovare le risorse per l’istruzione, le pensioni, i servizi sociali e la sanità. Nel mettere a punto queste proposte abbiamo fatto scelte difficili e valutazioni rigorose. L’obiettivo è, e resta, lo sviluppo sostenibile. La Commissione prosegue imperterrita nella sua azione per dare impulso al rinnovamento economico.” Il vicepresidente Günter Verheugen ha aggiunto: “Questa volta non possiamo sbagliare, dobbiamo unire le forze e dare ai cittadini quel che più vogliono: lavoro. Il messaggio di oggi è che non esistono soluzioni miracolo. Bisogna rimboccarsi le maniche e con spirito di collaborazione definire il quadro politico necessario per promuovere la crescita e l’occupazione. La Commissione farà la sua parte perché le imprese possano lavorare al meglio.” La Commissione europea ha presentato oggi le sue raccomandazioni strategiche per la revisione intermedia dell’agenda di Lisbona. Essa ritiene che per passare dalle parole agli atti sia necessario imprimere un nuovo impulso e concentrarsi su un minor numero di obiettivi, più raggiungibili. La strategia di Lisbona è stata portata fuori rotta da una combinazione di fattori: le condizioni economiche, il clima di incertezza internazionale, la reazione lenta degli Stati membri e il graduale annebbiarsi della visione politica. Posta di fronte alla sfida di una società che va invecchiando e all’intensificarsi della concorrenza internazionale di paesi a basso costo come l’India e la Cina, l’Europa deve incrementare la produttività e creare maggiore occupazione. La Commissione ha presentato un concreto programma d’azione incentrato sui seguenti obiettivi. Rendere l’Europa più capace di attrarre investimenti e lavoro Completare il mercato interno nei settori che possono offrire guadagni reali in termini di crescita e occupazione e sono di rilevanza immediata per i consumatori (un accordo equilibrato su servizi, professioni regolamentate, energia, appalti pubblici e servizi finanziari, un accordo equilibrato su Reach, il nuovo quadro normativo per le sostanze chimiche, che tenga conto dell’impatto della competitività e dell’innovazione, le Pmi). Garantire mercati aperti e competitivi all’interno e all’esterno dell’Europa: riorientare gli aiuti di Stato verso settori con elevate potenzialità di crescita, creare un contesto economico favorevole alle Pmi, garantire l’accesso a mercati terzi, semplificare la normativa europea e nazionale. Migliorare la normativa europea e nazionale per ridurre gli oneri amministrativi. Ampliare e migliorare le infrastrutture europee. Proseguire gli sforzi sul fronte del brevetto comunitario e verso la definizione di una base imponibile consolidata per le società. Porre la conoscenza e l’innovazione al servizio della crescita Raggiungere l’obiettivo del 3% del Pil per la spesa in R&s. Favorire l’integrazione delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Promuovere la costituzione di poli di innovazione che colleghino centri regionali, università e imprese. Promuovere le iniziative tecnologiche europee attraverso partenariati pubblico/privato. Promuovere le ecoinnovazioni energeticamente efficaci e a basso livello di emissioni. Contribuire alla creazione di una forte base industriale europea mobilitando forme di collaborazione fra pubblico e privato. La Commissione propone di creare un Istituto europeo di tecnologia per attrarre i cervelli migliori, le idee e le imprese in Europa. Creare nuovi e migliori posti di lavoro Attrarre un maggior numero di persone nel mercato del lavoro, in particolare con misure dirette a ridurre la disoccupazione giovanile (iniziativa europea a favore della gioventù), e modernizzare i sistemi di protezione sociale. Accrescere la capacità di adeguamento dei lavoratori e delle imprese e la flessibilità dei mercati del lavoro rimuovendo gli ostacoli alla mobilità dei lavoratori. Aumentare gli investimenti in capitale umano migliorando l’istruzione e le qualifiche attraverso la riforma dei fondi strutturali e del Fondo di coesione dell’Ue. Partenariato: Occupazione, politica macroeconomica e riforme strutturali sono settori nei quali le competenze dell’Unione e degli Stati membri si sovrappongono: per questo è necessario costruire un partenariato. Il programma d’azione distingue chiaramente fra interventi a livello comunitario e interventi a livello nazionale e, forte dell’esperienza del programma per il mercato interno, individua responsabilità, fissa scadenze, misura i progressi. I governi dovrebbero nominare “un signor o una signora Lisbona” che si incarichi della sua attuazione. Semplifica inoltre i meccanismi esecutivi e prevede, dopo un’ampia consultazione, un unico programma nazionale d’azione e un’unica relazione nazionale di attuazione. L’ambizione ha un costo. L’unione sarà in grado di centrare gli obiettivi in materia di investimento e coesione sociale soltanto se gli Stati membri saranno disposti a accordare all'Unione risorse finanziarie adeguate alle sue priorità economiche e sociali fondamentali e agli impegni assunti insieme.  
   
   
LA COMMISSIONE VALUTA I PROGRAMMI DI STABILITÀ AGGIORNATI DI BELGIO, FINLANDIA, FRANCIA, GERMANIA, IRLANDA E ITALIA  
 
Bruxelles, 3 febbraio 2005 - Avendo esaminato i rispettivi programmi di stabilità pluriennali aggiornati[1], la Commissione europea è giunta alla conclusione che Finlandia e Irlanda hanno soddisfatto pienamente i requisiti del patto di stabilità e crescita mentre il Belgio va elogiato per aver proseguito nella riduzione del proprio debito elevato e per aver mantenuto un avanzo di bilancio. Francia, Germania e Italia, ovvero gli altri membri dell’area dell’euro i cui programmi sono stati valutati questa settimana, devono proseguire il risanamento delle finanze per raggiungere l’obiettivo di medio termine di un bilancio prossimo al pareggio o in attivo. Le raccomandazioni della Commissione in merito ai sei programmi di stabilità nonché ai cinque programmi di convergenza[2] valutati oggi (cfr. Ip/05/127) saranno all’ordine del giorno della riunione dei ministri delle finanze dell’Unione europea del 17 febbraio. “Il raggiungimento e il mantenimento di bilanci nazionali prossimi al pareggio o in attivo nel medio termine è uno degli aspetti fondamentali del patto di stabilità e crescita che deve essere riportato in primo piano. Si tratta di un obiettivo positivo per l’economia e per la crescita in quanto crea margini di stabilizzazione nelle fasi di recessione economica, accresce l’efficienza del settore pubblico e il suo contributo all’economia, assicurando nel contempo la sostenibilità delle finanze pubbliche”, ha dichiarato il commissario per gli affari economici e monetari Joaquín Almunia. Il programma di stabilità italiano per il periodo 2004-2008 prevede che il disavanzo sia stato pari al 2,9% del Pil nel 2004 e che scenda leggermente fino al 2,7% nel 2005 per poi arrivare allo 0,9% nel 2008. Questi dati sono basati su ipotesi di crescita del 2,1% nel 2005 e del 2,3% negli ultimi due anni del programma, che appaiono piuttosto ottimistiche. Oltre al rischio di una revisione al ribasso dei dati relativi allo scenario macroeconomico, la valutazione della Commissione pone altresì in rilievo rischi inerenti all’attuazione della strategia di bilancio. Questi sono relativi, tra l’altro, alle incertezze che riguardano l’impatto sulle entrate delle misure una tantum, la dimensione dell’aggiustamento necessario, e le misure precise che saranno prese negli anni dopo il 2005. Nel complesso gli obiettivi di bilancio contenuti nel programma non forniscono un margine di sicurezza sufficiente per evitare che il disavanzo superi il livello di riferimento del 3% del Pil almeno fino al 2006. Il rapporto debito/Pil, che secondo le stime nel 2004 è stato prossimo al 106% del Pil, dovrebbe scendere al di sotto del 100% nel 2007 per raggiungere il 98% nel 2008. Per ottenere una riduzione più rapida del debito, il governo dovrebbe fare ulteriori sforzi per raggiungere una posizione di bilancio vicino al pareggio entro la fine del periodo e prestare maggiore attenzione ai fattori oltre al disavanzo che hanno effetti sulla dinamica del debito. Il perseguimento di questa strategia di bilancio e l’implementazione della riforma delle pensioni recentemente adottata aiuterebbero inoltre l’Italia a posizionarsi su un percorso sostenibile per quanto riguarda gli sviluppi di lungo termine delle finanze pubbliche. Le singole valutazioni della Commissione sono disponibili all’indirizzo seguente: http://europa.Eu.int/comm/economy_finance/about/activities/sgp/year/year20042005_en.htm  
   
   
LUSSEMBURGO E REGNO UNITO INDICANO LE PRIORITÀ DEL CONSIGLIO PER IL 2005  
 
 Bruxelles, 3 febbraio 2005 - Lussemburgo e Regno Unito hanno definito un programma operativo comune del Consiglio per il 2005, facendo proprio il punto di vista del presidente della Commissione Barroso, secondo cui rispettare l'agenda di Lisbona dovrebbe essere la priorità assoluta dell'Ue. Secondo i due governi, la continuità tra le successive presidenze è ora più che mai importante, e ciò spiega la necessità di un programma operativo comune che definisca il lavoro principale sul quale si concentreranno i due Stati membri nel corso del 2005. Il programma, hanno aggiunto, riflette le priorità dal 2004 al 2006 convenute dai capi di Stato e di governo nel 2003. 'Nel 2005 l'Unione europea dovrà fronteggiare numerose sfide importanti', afferma il documento. 'In particolare, l'Unione ha bisogno di ulteriori progressi per conseguire gli obiettivi dell'agenda di Lisbona, di più numerosi e qualificati posti di lavoro, di una crescita economica sostenibile e di una maggiore competitività'. Nonostante le affermazioni secondo cui bisogna concentrarsi maggiormente sull'aspetto competitività della strategia di Lisbona, Lussemburgo e Regno Unito si sono impegnati a costruire sui risultati già ottenuti 'grazie a una strategia equilibrata che tiene conto delle dimensioni economica, sociale e ambientale'. Il solo mezzo per ottenere un progresso reale, tuttavia, consiste nel concentrarsi maggiormente sui risultati, e il programma identifica numerose aree che richiedono in priorità un'azione. In primo luogo, il Consiglio intende presentare alla riunione primaverile dei leader europei il suo riesame della 'Azione per la crescita' e del 'Programma quick-start', ed esaminare le proposte per finanziare l'Iniziativa per la crescita, attese per luglio. Le altre misure per rafforzare la competitività europea rientrano in tre categorie: riforma normativa, innovazione e industria, ricerca e istruzione. Nella prima categoria, Lussemburgo e Regno Unito dichiarano di voler attivare a fondo il 'miglior piano d'azione normativo', continuare il lavoro delle presidenze irlandese e olandese per rivedere e semplificare le norme esistenti, rafforzare la dimensione competitiva degli esercizi di valutazione d'impatto delle nuove proposte legislative. Per tentare di rafforzare innovazione e industria, i due paesi si sono impegnati a studiare con attenzione, tra le altre cose, il piano d'azione per l'innovazione, la carta europea per le Pmi (Piccole e medie imprese) e il piano d'azione per l'imprenditorialità, la strategia per le scienze della vita e per le biotecnologie, il lancio di un centro europeo di competitività imprenditoriale, una settimana dell'Ue per le aziende. Lussemburgo e Regno Unito si sono inoltre impegnati a trovare un modo per superare l'attuale punto morto sul brevetto europeo e a raggiungere un accordo finale sulle proposte di brevettabilità delle invenzioni attuate per mezzo di elaboratori elettronici. A proposito della promozione della ricerca, il programma operativo nota che gl'investimenti pubblici e privati in tutte le aree della 'catena della conoscenza' sono fondamentali per la competitività. 'Le due presidenze incoraggeranno quindi l'adozione di azioni concrete [...] e favoriranno maggiori investimenti nella R&s (Ricerca e sviluppo) e nell'innovazione e sviluppo delle risorse umane nei settori scientifico e tecnologico'. I due Stati membri hanno ricordato l'impegno a portare avanti il lavoro fino ad ora realizzato per creare un Ser (Spazio europeo della ricerca), e hanno anticipato che, vista l'importanza fondamentale del Settimo programma quadro (7Pq) per questo processo, si comincerà a lavorare sulla proposta durante la presidenza lussemburghese della prima metà del 2005, in modo da garantire un lancio tempestivo del futuro programma. Per finire, il documento aggiunge che le due presidenze contribuiranno a sviluppare la politica spaziale europea, ad analizzare il ruolo della ricerca in materia di sicurezza per una maggiore competitività, a fare in modo che il Consiglio adotti le necessarie decisioni sul progetto Iter. Per il testo del programma operativo comune Lussemburgo-regno Unito: ttp://www.Eu2005.lu/en/presidence/priorites_et_
pgm/programme_pres/operational_programme_2005.pdf
 
   
   
LA MAGGIOR PARTE DEGLI STATI MEMBRI È FAVOREVOLE ALLA PROPOSTA DELLA COMMISSIONE RELATIVA ALLA RIFORMA DELLA POLITICA DI COESIONE PER IL PERIODO 2007-2013  
 
Bruxelles, 3 febbraio 2005 - Danuta Hübner, Commissario europeo responsabile per la politica regionale, ha oggi sottolineato che la proposta della Commissione relativa alla nuova generazione di programmi di coesione ha il sostegno della maggior parte degli Stati membri. Si tratta di un passo significativo verso il raggiungimento di un accordo entro il mese di giugno. Nelle sue proposte la Commissione sollecita una riforma della politica di coesione basata su tre obiettivi: convergenza, competitività regionale e cooperazione territoriale. In data odierna i Ministri degli affari esteri dei 25 Stati membri si sono riuniti nel Consiglio Affari Generali per discutere la rubrica 1b (politica di coesione) delle future prospettive finanziarie. La riunione è stata un’occasione per far avanzare i negoziati onde trovare un compromesso sotto la presidenza lussemburghese. Dalla discussione è emerso che la maggior parte degli Stati membri è favorevole alla proposta della Commissione. Il Commissario Hübner ha dichiarato: “Ho ascoltato attentamente gli Stati membri e sono molto lieta che la maggior parte di essi sia favorevole alla proposta della Commissione. Si tratta di un notevole passo in avanti verso il raggiungimento di un accordo entro il mese di giugno, risultato importante perché può risparmiare all’Unione europea un lungo periodo di incertezza in materia di bilancio, situazione che non è nell’interesse di nessuno. Prendo atto ovviamente anche delle opinioni divergenti riguardo al livello complessivo della spesa prevista. A coloro che contestano la proposta rispondo che con 100 milioni di cittadini europei in più, con un marcato aumento delle disparità regionali e con la sfida della strategia di Lisbona davanti a noi, ridurre il livello degli investimenti nella coesione economica, sociale e territoriale dell’Unione non sarebbe né saggio né giustificato. Per questo motivo una dotazione finanziaria limitata all’1% del reddito nazionale lordo non contribuirebbe ad un’Europa migliore.” La proposta di riforma della politica di coesione prospettata dalla Commissione prevede una dotazione finanziaria di 336,1 miliardi di euro nel periodo 2007-2013. Il 79% di questa somma (pari a 264 miliardi di euro) è destinato alle regioni e agli Stati membri più poveri nell’ambito del nuovo obiettivo “convergenza”, il 17% (pari a 57,9 miliardi di euro) al sostegno comunitario nell’ambito del nuovo obiettivo “competitività regionale e occupazione” e il 4% (ossia 14, 2 miliardi di euro) all’obiettivo “cooperazione territoriale”. Il Commissario Hübner ha inoltre aggiunto: ”La politica di coesione riguarda tutte le regioni dell’Unione. Non si tratta di beneficenza, ma di investire nella crescita e nell’occupazione. Non vedo alcun valore aggiunto nel sostituire l’aiuto comunitario alle regioni con un aiuto nazionale”. Il Commissario è contrario a rendere più flessibile la disciplina della gestione finanziaria dei fondi, poiché ritiene che si tratti di un elemento essenziale del contratto fondamentale con il contribuente europeo.  
   
   
IL PARLAMENTO EUROPEO (PE) APPROVA IL PROGRAMMA ECONTENTPLUS A FAVORE CHE VUOLE FAVORIRE LO SVILUPPO DI CONTENUTO PLURILINGUE PER I SERVIZI ONLINE  
 
Strasburgo, 3 febbraio 2005 - Il Parlamento europeo ha votato a favore del programma eContentplus, che vuole favorire lo sviluppo di contenuto plurilingue per i servizi online innovativi nell'Ue, con un solo emendamento che porta il bilancio per il periodo 2005-2008 a 149 milioni di euro (invece dei 135 proposti dal Consiglio). La proposta eContentplus della Commissione si occupa della frammentazione del mercato del contenuto digitale europeo e vuole migliorare l'accessibilità, l'usabilità e lo sfruttamento delle informazioni geografiche, del contenuto culturale, del materiale educativo. 'Internet offre alle aziende dei contenuti un'opportunità unica di ampliare un mercato fino ad ora essenzialmente nazionale', ha dichiarato Viviane Reding, commissario europeo per la Società dell'informazione e i media, rallegrandosi per il voto positivo del Parlamento. 'Il programma eContentplus renderà più facile produrre e distribuire contenuto europeo online, stimolando così innovazione e creatività, e al tempo stesso aiuterà a salvaguardare e condividere le identità culturali e linguistiche dell'Europa, dando loro un posto più importante in Internet'. Il voto del Parlamento, ha aggiunto Reding, autorizza inoltre un bilancio sostanzialmente superiore a quello del programma precedente. Come spiega la Commissione, l'Europa non è riuscita fino ad ora a cogliere le opportunità offerte dalla convergenza dei media e dalla ricchezza globale di Internet, che hanno trasformato il contenuto digitale in una attività potenzialmente lucrativa. Le barriere legate alla molteplicità delle lingue, delle culture e delle pratiche dell'amministrazione pubblica e delle aziende hanno bloccato la creazione di servizi transfrontalieri europei basati sul contenuto digitale. La Commissione ha quindi proposto di adottare un programma di sostegno finanziario che renda il contenuto digitale europeo più accessibile, contribuendo in questo modo alla strategia di Lisbona e rafforzando la competitività europea nell'economia della conoscenza. 'Il nuovo programma coprirà le aree del mercato del contenuto digitale che in Europa mostrano una chiara frammentazione e nelle quali le sole forze di mercato non sono state sufficienti a pilotare la crescita, concentrandosi su tre settori: dati spaziali (o geografici), materiale educativo, contenuto culturale', spiega la Commissione. Il programma vuole assicurare una maggiore resa economica dei servizi basati sull'accesso e l'uso (o riuso) del contenuto digitale, ampliare la scelta degli utilizzatori, aiutare gli operatori a cogliere i benefici offerti dal contenuto digitale arricchito dalla conoscenza. Si pone quindi tre obiettivi operativi: facilitare l'accesso al contenuto digitale europeo, migliorare la qualità favorendo le buone prassi nel contenuto digitale, rafforzare la collaborazione e la consapevolezza tra gli operatori di contenuto digitale. 'In Europa, è stato ora fatto il primo passo per sfruttare appieno l'inesplorato potenziale del contenuto digitale', conclude la Commissione. Per ulteriori dettagli sul programma eContentplus: http://www.Cordis.lu/ist/directorate_e/telearn/econtentplus.htm  
   
   
A PRAGA IL MICROSOFT GOVERNMENT LEADERS FORUM L'EVENTO RIUNISCE I CAPI DI GOVERNO EUROPEI PER DISCUTERE DEI PROGRESSI OTTENUTI RISPETTO AGLI OBIETTIVI DEFINITI DAL PROGRAMMA DI LISBONA ED EVIDENZIA I PROGETTI DI MICROSOFT PER IL SETTORE PUBBLICO  
 
Praga, 3 febbraio 2005 - Il Microsoft Government Leaders Forum è stato aperto ieri a Praga da Jean-philippe Courtois, Senior Vive President e Chief Executive Officer di Microsoft Emea. Bill Gates, Chairman e Chief Software Architect di Microsoft, e Gerri Elliott, Corporate Vice President di Microsoft per il settore pubblico a livello mondiale, sono intervenuti per sottolineare l'impegno della società nel rispondere alle particolari esigenze dei governi internazionali e nel proseguire nella realizzazione di innovativi programmi governativi a supporto delle opportunità economiche. "L’obiettivo del programma di Lisbona di sfruttare la tecnologia per il progresso sociale ed economico sono condivisi da Microsoft”, ha dichiarato Gates prima dell'evento. "Siamo consapevoli delle nostre responsabilità come cittadini e, attraverso iniziative quali Glf, intendiamo ascoltare con attenzione i nostri partner governativi e operare con tenacia per supportarne gli sforzi con tecnologie e programmi efficaci, in un impegno continuo a proseguire e incrementare tale collaborazione". A sostegno degli obiettivi delineati nel programma di Lisbona per potenziare le collaborazione tra aziende, governi e clienti, Courtois ha presentato il programma European Union Grants Advisor (Eu Grants Advisor). Lanciato tre anni fa come programma pilota, l'Eu Grants Advisor è un progetto di collaborazione guidato da Microsoft per aiutare le aziende di piccole e medie dimensioni, nonché i governi locali e regionali, a comprendere e utilizzare al meglio le opportunità create dai fondi dell'Unione Europea a livello internazionale, nazionale e regionale. Il programma ha avuto significativi risultati nel sostenere piccole e medie imprese in Polonia, Spagna e Ungheria ed è stato esteso alla Francia proprio la settimana scorsa; prossimamente sarà lanciato anche in Italia. L'eu Grants Advisor rafforza l'impegno di Microsoft a investire in Europa, incoraggiando la crescita economica e aiutando le aziende a prendere coscienza del proprio potenziale tramite l'adozione di tecnologie. "La maggior parte delle aziende europee è costituita da imprese di piccole e medie dimensioni. Tali società rappresentano l'elemento propulsore per la creazione di opportunità lavorative nuove e migliori, nonché per lo sviluppo di competitività e innovazione", ha dichiarato Courtois. "Con il programma Eu Grants Advisor intendiamo favorire la crescita e il progresso di queste importanti aziende europee, con l’obiettivo di incoraggiare un'economia basata sulla conoscenza". Oltre 20 milioni di piccole e medie aziende operano attualmente nei 25 stati membri dell'Unione Europea, impiegando più di 122 milioni di persone. In media, non più del 45% di queste piccole aziende dell'Unione Europea è a conoscenza dei fondi europei disponibili e soltanto il 4% circa delle aziende di piccole e medie dimensioni ha effettivamente richiesto sovvenzioni. Infine, soltanto l'1% ha ottenuto una risposta positiva alla propria richiesta (e un recente rapporto indica che questa cifra è in diminuzione). Proprio a fronte di tali considerazioni è stato sviluppato l'Eu Grants Advisor, volto ad aumentare la consapevolezza e la comprensione delle opportunità di supporto finanziario. Attraverso un sito Web dedicato alle aziende di piccole e medie dimensioni, i responsabili aziendali possono ottenere tutte le informazioni necessarie sui diversi fondi dell'Unione Europea e valutare con maggiore competenza quali siano quelli più appropriati. L'iniziativa offre inoltre una consulenza locale indipendente e specializzata sulle sovvenzioni disponibili per progetti tecnologici specifici, aiuta le aziende a comprendere le proprie esigenze tecnologiche e a definire le soluzioni più appropriate, e offre un servizio di supporto per gestire tutte le procedure formali e le azioni da intraprendere per inviare una richiesta di sovvenzione. "La formazione e i modelli predefiniti forniti da Microsoft ci hanno consentito di semplificare l'identificazione delle sovvenzioni più adatte e di ridurre le attività amministrative necessarie ai nostri clienti per la richiesta di fondi europei", ha dichiarato Róbert Bobrovniczki, Responsabile Vendite di Vt-soft Ltd, Certified Partner di Microsoft in Ungheria. "Tutto ciò è stato di grande aiuto per i nostri clienti, per la maggior parte aziende di piccole e medie dimensioni, per implementare soluzioni It personalizzate". Microsoft ha inoltre annunciato la partecipazione del Ministero dell’Interno italiano al programma Government Security Program (Gsp) e prevede di presentare altri due partecipanti durante il forum Glf. Lanciato nel gennaio 2003 e seguito da almeno 60 paesi, il Gsp è un'iniziativa che fornisce gratuitamente ai governi nazionali e alle organizzazioni internazionali l'accesso al codice sorgente di Windows e Office per condurre analisi sulla sicurezza dei prodotti Microsoft. Ad oggi, 36 governi e organizzazioni di tutto il mondo partecipano al programma.  
   
   
EUROBAROMETER ON LISBON AGENDA: EUROPEANS SEE MORE INVESTMENT IN KNOWLEDGE AND INNOVATION AS KEY TO HIGHER GROWTH  
 
Brussels, 3 February 2005 - Most citizens of the European Union consider that the current economic and social situation in their country is bad. In particular, three out of four citizens say that the employment situation in their country is "bad" compared with only 22% who take the opposite view. However, as far as the European economy is concerned, 49% of the respondents consider that the situation is good. At the same time, the study also shows that the European public opinion is ready for solutions in order to foster growth and address crucial issues like unemployment or the future of pensions. These are the result of a special Eurobarometer poll realised between the 27th of October and the 29th of November 2004 among a sample of nearly 25.000 persons. Five years after its launch, numerous objectives of the Lisbon Strategy have still to be achieved. European Union citizens are aware of this. Clearly the economic context, above all in the area of employment, is not favorable. Indeed, a large number of people interviewed are critical of their national economic situation. However, they seem to be less critical when assessing their own situation i.E. Their quality of life. For instance, 81% of Eu 25 respondents state they are confident in their ability to keep their job. If respondents have a fairly accurate view of the economic reality in the Eu, their knowledge of the European Union’s economic performance in relation to its main global competitors tends to be weak. One area of concern might be the fact that European citizens do not seem to clearly relate quality of life and economic performance. The main points of this Eurobarometer are the following: 49% of European citizens consider that the situation of the European Economy is good. 37% take the opposite view. However, a majority of respondents (around 4 out 10) say that the European Economy is performing worse than the American or Japanese one; 59% consider, on the contrary, that the European economy is performing better than the Indian economy and 42% share the same view when it comes to China. For the next five years, 55% of the Union citizens are quite optimistic concerning the improvement of situation of the European economy; they are less confident concerning employment and social welfare situations at their country level However, only 38% of Eu citizens believe that the Eu could become the world’s top economic power within the next five years. The need for a knowledge-based economy is something relevant for a vast majority of European citizens: with 63% of answers, “improving education and professional training” represents the top priority in order to improve the performance of the European economy. “Invest in research and innovation” follows with 49% of citations. The European Union is viewed as lagging behind Japan and the United States when it comes to the benefits gained from the developments of new information and communication technologies. 43% agree with the idea that “we need immigrants to work in certain sectors of our economy” while 54% disagree. One worker in two is aware of the need for training in order to progress in his/her career. 73% of European citizens are not confident when it comes to the future of pensions. The most acceptable solution aimed at guaranteeing the financing of the pension system would be to increase contribution while maintaining the retirement age. Technical notice: The special Eurobarometer n°215 was realised by Tns Opinion & Social between the 27th of October and the 29th of November 2004. 24.786 citizens of the European Union aged 15 and more have been surveyed in the 25 Member States. The complete report of the survey is published today. All Eurobarometer polls are available on the website: http://europa.Eu.int/comm/public_opinion/index_en.htm  
   
   
NASCE A TRENTO UN CENTRO DI ECCELLENZA PER LA RICERCA SCIENTIFICA IL GOVERNO ITALIANO E MICROSOFT COLLABORANO PER DARE UN NUOVO IMPULSO ALLA RICERCA NEL NOSTRO PAESE  
 
Praga, 2 febbraio 2005 - L'italia gioca oggi un ruolo da protagonista nello scenario scientifico europeo grazie a una nuova iniziativa internazionale di innovazione e ricerca avanzata. Nell'ambito della Conferenza europea "Government Leaders Forum", infatti, è stata annunciata la formazione nei prossimi mesi a Trento di un centro di eccellenza multidisciplinare per la ricerca e l'innovazione. Il centro è frutto di un accordo, siglato oggi a Praga, tra il Ministro dell'Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca, il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Letizia Moratti, Bill Gates, Chairman e fondatore di Microsoft, il rettore dell'Università degli Studi di Trento Davide Bassi e l'Assessore alla Ricerca e all'Innovazione della Provincia Autonoma di Trento Gianluca Salvatori. L'evento è una tappa importante per rilanciare l'Italia nei settori cruciali della convergenza tra scienze, medicina, biologia, genetica e tecnologia dell'informazione. Il nuovo centro, denominato Microsoft Research - University of Trento Centre for Computational and Systems Biology è nato con il contributo del Governo italiano e della Provincia Autonoma di Trento e con l'apporto culturale e scientifico dell'Università degli Studi di Trento. Esso è la risposta concreta alle esigenze espresse dal mondo politico ed economico di dare un nuovo impulso allo sviluppo del Sistema Italia attraverso l'innovazione e la ricerca, per richiamare investimenti da parte di aziende straniere e rilanciare la competitività del nostro Paese. Il contributo di questo centro è volto allo sviluppo di studi e programmi in grado di oltrepassare le attività classiche della ricerca di base e portare a nuove scoperte scientifiche che abbiano un grande impatto a livello sociale e medico, come, ad esempio, una migliore comprensione delle cause di gravi e comuni malattie, l'individuazione di nuove terapie e di vaccini più avanzati. Il lavoro di ricerca condotto da Microsoft e dall'Università degli Studi di Trento nelle tecnologie computazionali più avanzate, nella convergenza tra informatica, biotecnologie e medicina, e la loro applicazione nei settori di interesse del centro creano un valore unico all'interno del panorama di ricerca nazionale e internazionale. Il centro, fortemente voluto e supportato nella sua fase di ideazione da Microsoft Italia, si avvarrà del lavoro di risorse qualificate come ricercatori permanenti e specialisti post-dottorato. La struttura metterà anche a disposizione posizioni per dottorati di ricerca per la specializzazione nelle discipline di interesse. "Questa iniziativa contribuirà a creare una nuova realtà che vedrà convergere vari settori della ricerca scientifica", ha detto Letizia Moratti, Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. "Con un approccio interdisciplinare saranno selezionati e finanziati progetti di ricerca industriale, di innovazione tecnologica, per la formazione di personale di ricerca altamente qualificato e per la creazione di nuove imprese ad alto contenuto tecnologico. L'istituzione a Trento di questo centro", ha aggiunto il Ministro Moratti, "è un'altra buona notizia per la ricerca italiana, che negli ultimi tre anni ha visto crescere gli investimenti pubblici (la spesa per il 2004 si attesta attorno allo 0,60% del Pil) e il numero di ricercatori, aumentato tra il 2000 e il 2004 di 7.000 unità nel settore pubblico e di 4.500 nel settore privato". "L'innovazione tecnologica è forse la sfida maggiore che oggi hanno tutte le economie avanzate ed il nostro Paese in particolare. Questa iniziativa", ha detto Lucio Stanca, Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, "rappresenta un passo molto significativo in termini di ricerca e di sviluppo industriale proprio all'intersezione di due aree di grandissima prospettiva, come le "scienze della vita" e le tecnologie digitali, con rilevanti ricadute sul piano scientifico, industriale e occupazionale. La circostanza che una grande multinazionale dell'innovazione abbia scelto l'Italia e l'Università degli Studi di Trento per un centro di eccellenza prova ancora che il nostro Paese può avere le caratteristiche per competere con successo nelle sfide del futuro". "Dal dibattito sociale e politico sta emergendo sempre più forte e chiara la richiesta di rilanciare la ricerca tecnico-scientifica in Italia. Lo stesso Presidente Ciampi se ne è fatto più volte convinto e tenace sostenitore. Per questo, l'accordo siglato oggi tra i rappresentanti dei Ministeri, dell'Università e della Provincia di Trento, e Microsoft va nella giusta direzione. Il nuovo Centro rappresenta infatti un passo concreto per promuovere fattivamente la collaborazione tra pubblico e privato, non solo a sostegno dello sviluppo del Sistema Paese e del suo tessuto economico e produttivo, ma anche per contribuire agli obiettivi delineati a livello europeo dall'Agenda di Lisbona", ha dichiarato Umberto Paolucci, Senior Chairman di Microsoft Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) e Vice President di Microsoft Corporation. "Ringraziamo il Governo e il mondo accademico per aver creduto in questo importante progetto e aver iniziato un percorso comune verso l'innovazione, riconoscendo l'impegno e l'attenzione che da sempre Microsoft riserva alla ricerca e allo sviluppo tecnologico". "L'alta qualità della ricerca e il taglio originale e innovativo degli studi in bioinformatica, area scientifica di interesse del futuro centro, condotti dall'Università di Trento, ha richiamato l'attenzione di Microsoft, con la quale il Dipartimento di Informatica e Telecomunicazioni ha da tempo instaurato proficue collaborazioni, anche grazie a rapporti diretti tra docenti e ricercatori". E' con parole di soddisfazione per l'importante risultato raggiunto che il rettore dell'Università di Trento, Davide Bassi, ha commentato la firma dell'accordo con Microsoft per la costituzione di un nuovo centro di ricerca, che sorgerà sotto gli auspici e con l'appoggio convinto di due Ministeri. "Si tratta di un'intesa - ha aggiunto Bassi - che conferma ulteriormente l'ottima considerazione a livello nazionale e internazionale di cui gode l'Università di Trento, un ateneo di piccole dimensioni, ben inserito nel territorio, agile ed efficiente nella sua struttura organizzativa e gestionale, che negli anni ha saputo tessere rapporti accademici e scientifici di rilievo. Questa tappa è per tutto l'Ateneo motivo di orgoglio e stimolo a procedere nella direzione intrapresa per garantire uno sviluppo di successo per il nuovo centro". "Il Trentino è un territorio che da tempo scommette sulla ricerca, l'alta formazione e l'innovazione quali fattori determinanti per lo sviluppo. Il fatto che Microsoft abbia scelto Trento quale sede di un proprio centro di ricerca conferma la bontà di questa scommessa". Con queste parole, anche a nome del presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, l'assessore provinciale alla programmazione, ricerca e innovazione Gianluca Salvatori ha commentato stamani l'annuncio della prossima apertura in Trentino di un centro di ricerca Microsoft. "Sentiamo fortemente la responsabilità derivante dall'ospitare una realtà così prestigiosa come Microsoft" - ha detto Salvatori. "Siamo certi però che, grazie alle tante competenze accumulate dalla nostra università e dai nostri centri di ricerca, e alla speciale sensibilità che l'amministrazione provinciale ha sempre dimostrato in questi campi, sapremo essere all'altezza della sfida. Una sfida che rappresenta una grande opportunità per il Trentino ma anche per tutto il Paese".  
   
   
BANCA INTESA LANCIA EUROBOND BENCHMARK A 5 ANNI PER UN MILIARDO DI EURO  
 
Milano, 3 febbraio 2005 - Banca Intesa ha lanciato ieri sui mercati internazionali un’emissione obbligazionaria per un miliardo di euro nell’ambito del programma di “Medium Term Notes”. Si tratta di “Euro Medium Term Notes” Senior a tasso variabile a 5 anni con cedola trimestrale indicizzata al tasso Euribor a tre mesi maggiorato di 10 punti base. Il prezzo di emissione è stato fissato in 99,761%. Tenuto conto del prezzo di emissione “sotto la pari”, lo spread totale per l’investitore è pari a Euribor a 3 mesi + 15 punti base. La data di regolamento è prevista per l’11 febbraio. Il titolo non è destinato al mercato retail italiano ma a investitori istituzionali e a intermediari finanziari internazionali e verrà quotato presso la Borsa di Lussemburgo oltre che nel consueto mercato “Over-the-counter”. Con questa operazione Banca Intesa integra la propria curva benchmark con una scadenza quinquennale. Tale curva si compone ora di emissioni a 2 anni, 3 anni, 5 anni, 7 anni e 10 anni. Tutte queste emissioni benchmark hanno un capitale nominale di un miliardo di euro o oltre. I capofila incaricati della distribuzione del titolo sono Banca Caboto, Calyon e Citigroup.  
   
   
AGRICOLTURA: IN CRESCITA SOSTEGNO BANCHE A SETTORE  
 
Roma, 3 febbraio 2005 - Cresce il sostegno delle banche italiane al comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca: a settembre 2004 i finanziamenti erogati ammontano a 29,1 miliardi di euro, per un incremento del 9% rispetto a settembre 2003 e del 24% rispetto a dicembre 2001. Impegno che può ulteriormente migliorare nella sua qualità proprio con l’accordo di Basilea 2 che ha l’obiettivo di coniugare equità ed efficienza in un’ottica di maggiore collaborazione tra imprese bancarie e i settori produttivi. Sono questi i dati principali presentati dal Presidente dell’Abi Maurizio Sella al convegno “Modelli di rating per le imprese agricole ed agroalimentari italiane” organizzato da Ismea, in collaborazione con Moody’s Kmv e ministero delle Politiche agricole e Forestali, e che si è tenuto oggi a Roma. “In una congiuntura economica non brillante – ha dichiarato Sella – il sistema bancario ha continuato a sostenere in maniera significativa il comparto agricolo. In questo contesto, Basilea 2 rappresenta l’occasione per una nuova fase di sviluppo con notevoli opportunità per tutte le imprese. Ci aspettiamo vantaggi soprattutto per le Pmi che saranno stimolate a rafforzare i processi di trasparenza amministrativa e di autovalutazione”. “Allo stesso tempo – ha proseguito il Presidente dell’Abi – l’intero sistema bancario è fortemente concentrato sulla revisione dei processi organizzativi interni che possono consentire di assumere con maggiore consapevolezza le decisioni relative alla concessione del credito e alla gestione del rischio relativo”. I processi di integrazione politica e di ampliamento ad Est dell’Unione Europea, rappresentano un passaggio importante nell’evoluzione dei rapporti tra l’impresa agricola e il sistema bancario. In particolare, si sta sviluppando un orientamento volto a sostenere e rafforzare un modello agricolo basato sulla compatibilità ambientale, la sostenibilità economica e la sicurezza alimentare, ossia un modello che è culturale ancor prima che tecnico ed economico.  
   
   
BANCHE: PROTOCOLLO D’INTESA ABI-FIABA PER ABBATTERE LE BARRIERE ARCHITETTONICHE ALLO SPORTELLO  
 
Roma, 3 febbraio 2005 - Gli sportelli delle banche senza più barriere architettoniche. Per analizzare tutte le problematiche in questo campo e realizzare le misure necessarie, è stato siglato oggi un protocollo d’intesa tra Abi (Associazione bancaria italiana) e Fiaba (Fondo italiano abbattimento barriere architettoniche). Obiettivo del protocollo – firmato dal Presidente dell’Abi Maurizio Sella e dal Presidente di Fiaba Giuseppe Trieste – è “rendere le banche accessibili a tutti”. Tra gli impegni stabiliti dal Protocollo e che saranno inseriti nell’agenda dei lavori del tavolo interbancario su questi temi già operativo presso l’Abi, c’è quello di “impedire il sorgere e la diffusione di nuove barriere culturali e fisiche e incentivare la nascita di nuovi spazi, servizi e trasporti accessibili e fruibili da tutti”. Saranno anche promossi e realizzati studi e ricerche con lo scopo di evitare il sorgere di nuove barriere e contribuire a migliorare le norme che già esistono su questo tema. Saranno inoltre organizzate giornate di eventi e raccolta fondi, coinvolgendo istituzioni, cittadini, forze sociali e produttive. Il protocollo d’intesa siglato da Abi e Fiaba si inserisce nell’ambito di un impegno che ha già visto Abi collaborare con diverse associazioni e realizzare importanti iniziative come le “Linee Guida per l’accessibilità dei servizi di home banking” e gli “Standard per ampliare l’accessibilità agli sportelli bancomat”. Fiaba, da tempo attiva in un’ampia opera di sensibilizzazione e informazione anche attraverso la “Giornata nazionale per l’abbattimento delle barriere architettoniche”, ha già realizzato numerose collaborazioni con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, i Ministeri, le Regioni, le Province, i Comuni, le Università, gli Istituti di cultura e le associazioni di categoria.  
   
   
RAPPORTO ISAE “LE PREVISIONI PER L’ECONOMIA ITALIANA: CRESCITA E STRUTTURA PRODUTTIVA”  
 
Roma, 3 febbraio 2005- Con il 2004 si è chiuso uno degli anni di crescita più elevata attraversati dall’economia internazionale negli ultimi trent’anni. Tale positivo andamento si è realizzato nonostante l’acutizzarsi delle tensioni nei prezzi internazionali delle materie prime e lo scaricarsi sui mercati valutari dell’instabilità generata dagli ampi squilibri americani, come il rincaro del petrolio, arrivato per il Brent a quasi 50 dollari al barile nella media di ottobre, e il cambio sull’euro, che a fine dicembre si è spinto sopra il livello record di 1,36. Alla base della previsione per il biennio 2005-2006, l’Isae assume un lento ritorno verso valori più equilibrati tanto nelle quotazioni delle materie prime, quanto nei tassi di cambio. Per quanto riguarda il petrolio, si sconta una quotazione media annua ai 38 dollari nel 2005 e ai 33 nel 2006; il cambio del dollaro con l’euro si situa a 1,33 nella media di quest’anno 2005 e a 1,29 nel 2006. Dopo il picco ciclico del 2004, la crescita internazionale si modera nel biennio 2005-2006. Negli Stati Uniti, l’evoluzione del Pil nel 2005 si attesterebbe al 3,4% (4,4% nel 2004) e al 2,9% nel 2006, rimanendo in linea con la crescita potenziale; il Pil del Giappone invece risulterebbe dell’1,7% (2,9% nel 2004), e del 2,3% nel 2006. Nell’area euro, la crescita si colloca all’1,8% nel 2005 (come nel 2004), e al 2% nel 2006. L’asia conserverebbe un buon ritmo di espansione, la Cina registrerebbe un rallentamento contenuto come l’America Latina e l’Europa centro-orientale. In Estremo Oriente, il disastro del maremoto del 26 dicembre ha comportato perdite umane di proporzioni enormi, ma con un limitato impatto economico. India, Indonesia e Malesia sembrano in grado di assorbire lo shock nel breve termine, un effetto marginalmente maggiore potrebbe riguardare Thailandia e Sri Lanka, a causa della maggiore incidenza dei danni e del peso che riveste l’industria del turismo in queste economie. In Italia, nonostante una certa debolezza iniziale dell’export, dovuta agli effetti di freno derivanti dall’apprezzamento dell’euro, dovrebbero cominciare a manifestarsi gli stimoli derivanti da un rafforzamento della domanda interna, legato ad un aumento dei consumi, grazie all’andamento più sostenuto del reddito disponibile reale, e a un incremento degli investimenti dalla seconda metà del 2005. La stabilizzazione della quotazione dell’euro sul dollaro nella prima metà del 2005 e l’avvio nel secondo semestre di una sua inversione di tendenza potrebbero consentire un recupero di tono delle esportazioni. Secondo l’Isae la crescita del Pil si attesta all’1,8% nel 2005 (1,3% nel 2004), e al 2% nel 2006, in linea con l’area della moneta unica. Nel mercato del lavoro italiano la fase di ripresa economica, che dovrebbe interessare il 2005, si accompagnerebbe al mantenimento di una positiva dinamica nella domanda dell’input di lavoro. Nel 2005 le unità standard si incrementerebbero dello 0,6 per cento e quasi all’1% nel 2006. In termini di persone, l’aumento complessivo nell’arco del periodo 2005-2006 sarebbe di circa 420.000 unità; il tasso di disoccupazione continuerebbe a ridimensionarsi, portandosi al 7,9 nel 2005 e al 7,6 per cento nel 2006. All’interno del Rapporto inoltre l’Isae torna a verificare, con un’indagine ad hoc, gli effetti dell’entrata in vigore della nuova normativa sul mercato del lavoro rappresentata dalla legge Biagi (principali canali di reclutamento, tipologie contrattuali privilegiate, ecc.). Allo stesso modo nel Rapporto si illustrano alcuni risultati delle inchieste che l’Isae ha condotto per conto della Ue presso consumatori e imprese industriali. La previsione del’Isae sull’inflazione sconta per il biennio 2005-2006 la prosecuzione del processo di rientro. Nel 2005 si attesterebbe all’1,9%, riuscendo a confermarla anche nel 2006 (era 2,2% nel 2004). Per la finanza pubblica, secondo le stime dell’Isae, l’indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche sarebbe risultato nel 2004 pari al 2,9% del Pil, conseguendo l’obiettivo fissato nella Relazione previsionale e programmatica di settembre. Il rapporto debito/Pil del 2004 dovrebbe essersi ridotto di circa mezzo punto percentuale, scendendo al 105,8% (dal 106,2% del 2003). Per il 2005, l’Isae assume la piena realizzazione e la completa efficacia dei provvedimenti definiti nella legge Finanziata approvata lo scorso dicembre e prevede un deficit al 2,9% del Pil e un debito in calo al 104,4% del prodotto. Nel 2006, in termini tendenziali a politiche invariate, il disavanzo toccherebbe il 3,4% e il debito scenderebbe al 103% del Pil. Una manovra di correzione delle tendenze di poco superiore al mezzo punto percentuale di Pil manterrebbe il deficit sotto la soglia di Maastricht, con effetti complessivamente limitati sulla crescita dell’economia. Il Rapporto Isae dedica un capitolo a “crescita e struttura produttiva dell’Italia” in cui si esaminano gli andamenti di lungo periodo del reddito pro-capite, della produttività e del mercato del lavoro della nostra economia in confronto con Germania, Francia e Stati Uniti. Dall’analisi emergono i seguenti punti: Non si riscontra tra una specificità in negativo dell’Italia rispetto ai maggiori sistemi europei; tra il 1990 e il 2003, il reddito pro capite degli italiani è aumentato, in termini reali, come quello dei tedeschi e dei francesi; dopo il 1995, si assiste a un rallentamento dell’Italia rispetto alla Francia, ma non nei confronti della Germania. I tre paesi europei, nel loro insieme, si erano avvicinati notevolmente al benchmark americano nel corso dei decenni precedenti, grazi a un forte miglioramento della produttività. Nel 1995, i livelli di produttività delle tre economie europee erano in linea o anche superiori allo standard degli Stati Uniti. Un ritardo rispetto agli Stati Uniti ha invece continuato a caratterizzare Italia, Germania e Francia in termini di tassi di occupazione e ore di lavoro per occupato. Dopo il 1995, gli Stati Uniti sono ripartiti con grande slancio, grazie al migliore utilizzo delle tecnologie della comunicazione e dell’informazione (Tci); i settori che spiegano la migliore performance americana a partire dalla metà del decennio novanta non sono quelli che producono Tci, ma quelli che utilizzano Tci, in particolare alcuni servizi come la distribuzione all’ingrosso e al dettaglio, l’intermediazione finanziaria e alcuni servizi alle imprese; in queste attività è il “segreto” del successo degli Stati Uniti. La ripresa della rincorsa di Italia, Germania e Francia nei confronti degli Stati Uniti implica che si migliori la performance del mercato del lavoro (maggiore utilizzo di lavoratori nei processi produttivi) e che si adottino misure di liberalizzazione nell’ampio settore dei servizi che consentano di aumentarne l’efficienza, con ricadute positive per i settori acquirenti, in primo luogo quello manifatturiero esposto alla concorrenza internazionale.  
   
   
SEMINARI DI GESTIONE D'IMPRESA:BASILEA 2: RISCHIO O OPPORTUNITA'?  
 
Milano, 3 febbraio 2005 - Per il secondo anno il Mip Politecnico di Milano ed Economy-Mondadori presentano l'iniziativa dei Seminari di Gestione d'Impresa che propongono temi di alto profilo, inerenti alla gestione e cultura dimpresa e sono destinati a manager, imprenditori e professionisti, con l’obiettivo di rispondere alle esigenze di crescita del mondo manageriale e professionale. Un'opportunit` per confrontarsi, stabilire relazioni e acquisire nuove competenze, con il contributo di docenti italiani ed internazionali e di testimonial eccellenti dal mondo delle imprese. Il 15 febbraio 2005 chiuderanno le iscrizioni al seminario “Basilea 2: Rischio O Opportunita'?” Come aiutare l'impresa a migliorare il suo rapporto con la banca 23 febbraio 2005 Agenda dell'incontro: 1 Problemi Ed Opportunita' Offerte Dal Nuovo Accordo Di Basilea2; 2 Il Bilancio Gestionale: Strumento Di Analisi Aziendale; 3 La Pianificazione Ed Il Controllo; 4 L'importanza Della Comunicazione. Docenti: Marco Giorgino, Professore Ordinario di Analisi dei Sistemi Finanziari Ii- Politecnico di Milano. Mario Sartirana e Ottavio Mazzoni, Consulenti di Basile@2system. Testimoni: Giuseppe Cipriano , Amministratore Delegato,cosmo Spa. Sede del seminario: Mip Politecnico di Milano, Via Garofalo, 39 - Milano. Orario dei seminari: 9.30 - 17.30 Il programma del seminario, la scheda di iscrizione e le facilitazioni/modalit` di iscrizione sono consultabili sul sito Mip Politecnico di Milano o possono essere richiesti direttamente alla Segreteria di coordinamento dei seminari allo 02 2399 2861 o seminari@mip.Polimi.it  
   
   
ENEL ANNUNCIA I DATI PRELIMINARI CONSOLIDATI 2004: RICAVI A 36,5 MILIARDI DI EURO (31,3 MILIARDI NEL 2003, +17%) EBITDA A 11 MILIARDI DI EURO (9,8 MILIARDI NEL 2003, + 12%) STABILE L’INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO A 24,3 MILIARDI DI EURO (24,2 MILIARDI NEL 2003)  
 
Roma, 3 febbraio 2005 – Il Consiglio di Amministrazione dell’Enel, riunitosi oggi sotto la presidenza di Piero Gnudi, ha esaminato i risultati consolidati preliminari dell’esercizio 2004. I Ricavi ammontano a oltre 36,5 miliardi di euro, in crescita del 17% rispetto ai 31,3 miliardi di euro del 2003, essenzialmente a causa dell’introduzione dell’Acquirente Unico nel 2004 che ha aumentato i ricavi ed i costi dell’energia destinata al mercato vincolato. L’ebitda (margine operativo lordo) sale a 11 miliardi di euro, in crescita dell’12% dai 9,8 miliardi di euro del 2003. Escluse le partite straordinarie e non ricorrenti (1.068 milioni di euro nel 2004, dovuti al riconoscimento degli standed costs maturati negli anni passati, 410 milioni di euro nel 2003, dovuti alla restituzione della cosiddetta “penale idro”) l’Ebitda ammonta a 9,9 miliardi di euro, in crescita del 5% rispetto ai 9,4 miliardi di euro del 2003. L’indebitamento finanziario netto a fine 2004 è pari a 24,3 miliardi di euro (24,2 miliardi di euro a fine 2003). La consistenza del personale a fine 2004 era di 61.898 unità (64.770 alla fine del 2003). Commentando i dati, l’amministratore delegato Paolo Scaroni ha detto: “Nonostante una domanda debole e il taglio delle tariffe della distribuzione, il 2004 è stato un altro anno positivo per Enel grazie ai nostri programmi di efficienza e di riduzione costi. Il margine operativo lordo del 2004 è migliorato significativamente e, di conseguenza, è migliorata anche la nostra redditività ordinaria, che ci aspettiamo cresca ulteriormente nel 2005.” Nel 2004 Enel ha prodotto 126 Twh di elettricità in Italia (138 Twh nel 2003), ne ha distribuito sulla propria rete 251 Twh (244 Twh nel 2003) e ne ha venduto 158 Twh (152 Twh nel 2003). Nel 2004, Enel ha venduto a terzi 5,2 miliardi di metri cubi di gas (4,4 miliardi di metri cubi nel 2003).  
   
   
INTROITATI DA PROGETTO VENEZIA S.P.A. 6,6 MILIONI DI EURO A TITOLO DI PENALE  
 
Varese, 2 febbraio 2005 A seguito del mancato versamento della seconda rata di pagamento prezzo con scadenza contrattualmente stabilita per il 31 gennaio 2005, nel rispetto del contratto di cessione, la società Progetto Venezia S.p.a. Ha acquisito il titolo per incamerare il deposito a garanzia pari a euro 6,6 milioni pagati dall’investitore-acquirente Reda Alaywan in data 8 novembre 2004. Il mancato pagamento della seconda rata, oltre a costituire titolo per la società Progetto Venezia S.p.a. Di trattenere la somma già versata, risolve il contratto di cessione e pertanto riporta nel possesso di Progetto Venezia S.p.a. La quota (80%) di Progetto Venezia S.r.l., società proprietaria del compendio “Isola di Sacca Sessola”. Il Consiglio di Amministrazione di Progetto Venezia S.p.a. È stato convocato per il giorno venerdì 4 febbraio 2005 al fine di prendere atto sia della intervenuta risoluzione che dell’avvenuto titolo a trattenere le somme già pagate, nonché definire e conferire un nuovo mandato a vendere il compendio immobiliare.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA PROMUOVE LA COLLABORAZIONE TRA UE E NUOVA ZELANDA ALLA CONFERENZA SULLE NANOTECNOLOGIE  
 
Bruxelles, 3 febbraio 2005 - Nel quadro della conferenza internazionale su materiali avanzati e nanotecnologie che si svolgerà dal 6 all'11 febbraio a Queenstown (Nuova Zelanda), alti funzionari della Commissione europea dirigeranno un workshop su come sviluppare una più stretta collaborazione tra Ue e Nuova Zelanda nel campo delle nanotecnologie. La delegazione dell'Ue descriverà inoltre la strategia europea per le nanotecnologie e illustrerà in dettaglio la ricerca nel settore nell'ambito del Sesto programma quadro (6Pq). La conferenza intende favorire la collaborazione internazionale nelle aree dei materiali avanzati e delle nanotecnologie in senso lato, con particolare attenzione alle tecnologie nuove e nascenti.
Per ulteriori dettagli sulla conferenza: http://www.Elec.canterbury.ac.nz/amn-2  
Per ulteriori dettagli sulle nanotecnologie nell'Ue: http://www.Cordis.lu/nmp/home.html
 
   
   
OPPORTUNITÀ DI FINANZIAMENTO PER LE SCIENZE DELLA VITA NEL 6PQ, CORDOBA  
 
 Bruxelles, 3 febbraio 2005 - Il 17 febbraio si svolgerà a Cordoba una sessione transnazionale di formazione sulle opportunità di finanziamento per le scienze della vita nel Sesto programma quadro (6Pq). La sessione offrirà ai potenziali proponenti, in particolare le Pmi (Piccole e medie imprese), una formazione su vari aspetti fondamentali del finanziamento e della procedura di presentazione delle proposte nell'area delle scienze della vita nel 6Pq. Verranno trattati gl'inviti a presentare proposte (ancora aperti o futuri), gli aspetti legali e i risvolti finanziari. Un rappresentante delle Pmi illustrerà l'esperienza da lui acquisita partecipando al programma. Per il modulo di registrazione: http://www.Redfue.es/registration_form.doc  
   
   
IMPRESE: LE SOCIETÀ DI CAPITALE GUIDANO LA CRESCITA DEL SISTEMA ITALIA NEL 2004 ALTRE 90MILA IMPRESE IN PIÙ, 48MILA SONO SOCIETÀ IL LAVORO AUTONOMO RESISTE GRAZIE AGLI IMMIGRATI: 1 NEO-IMPRENDITORE SU 3 VIENE DA UN PAESE NON UE.  
 
Roma, 3 febbraio 2004 – Sono 5.997.749 le imprese che, alla fine del 2004, risultano registrate presso il Registro delle Imprese gestito dalle Camere di Commercio italiane. Nell’anno da poco concluso sono state 425.510 le imprese che hanno aperto i battenti, a fronte delle quali 335.145 hanno cessato di operare. Il saldo complessivo, il migliore degli ultimi sette anni, è risultato pertanto positivo per 90.365 unità, un terzo delle quali ha un titolare immigrato da Paesi non appartenenti all’Unione Europea. Il tasso di crescita annuale è stato pari all’1,53% del totale delle imprese registrate (il 2,17% se non si tiene conto del settore agricolo). Fallimenti stabili e meno liquidazioni rispetto al 2003. Sono questi i principali risultati che emergono dai dati diffusi oggi da Unioncamere sulla base di Movimprese, la rilevazione trimestrale sul movimento demografico delle imprese condotta da Infocamere, la società consortile di informatica delle Camere di Commercio italiane (tutti i dati sono disponibili sul sito www.Infocamere.it “Il tessuto imprenditoriale del Paese continua a rafforzare la sua trama – ha detto il Presidente di Unioncamere, Carlo Sangalli, illustrando i dati di Movimprese 2004 – e conferma di avere voglia di competere e di svolgere un ruolo guida nel progresso sociale. Avere più società di capitali significa poter contare su imprese più forti, perché più organizzate e quindi potenzialmente più competitive. D’altro canto, i dati evidenziano come la crescita del lavoro autonomo sia legata in maniera sempre più significativa alle imprese costituite da imprenditori immigrati. L’impresa è dunque un potente fattore di integrazione sociale, di dialogo tra le culture, oltre che di creazione di benessere a tutti i livelli. Questa iniezione di fiducia – ha detto il presidente di Unioncamere – non deve però far dimenticare che vanno migliorate alcune condizioni di sistema per consentire alle imprese di restare sul mercato in termini competitivi. Penso in particolare ad una pubblica amministrazione più semplice e capace di affiancare le imprese, ad un legame più stretto tra ricerca tecnologica e innovazione nei prodotti e nei processi aziendali, alla finanza di progetto per le infrastrutture, ad una rete veramente coesa e organizzata al servizio dell’internazionalizzazione e del turismo. Sono queste peraltro – ha concluso Carlo Sangalli - le proposte che l’Unioncamere ha avanzato in vista del varo del provvedimento sulla competitività”. Il Quadro Generale Da quest’anno Movimprese include stabilmente l’universo delle imprese agricole nella presentazione dei risultati[1], con alcuni effetti statistici degni di nota sui diversi fenomeni demografici analizzati dall’indagine. In termini strutturali, l’inclusione dell’Agricoltura accresce l’incidenza delle Ditte individuali (largamente prevalenti, con il 92,0% tra le imprese agricole) che era pari al 51,9% fra le imprese extra-agricole e che ora è pari al 58,2% sul totale di tutte le imprese. Conseguentemente si riduce il peso di tutti gli altri tipi di impresa costituiti adottando una qualche forma societaria. In termini congiunturali, l’inclusione delle imprese agricole tende ad aumentare il fenomeno delle cessazioni: l’agricoltura è un settore tradizionale nel quale cresce continuamente la produttività e che, insieme a profonde trasformazioni, negli ultimi anni conosce una continua riduzione del numero delle aziende, diminuite tra il 1998 e il 2004 del 18,1% (mediamente oltre 28.000 unità all’anno). Anche tenendo conto di questa novità, il 2004 (vedi la tavola 1), si afferma come il migliore degli ultimi sette anni, sia in termini di nuove iscrizioni sia in termini di saldo attivo, facendo registrate un tasso di incremento delle imprese praticamente pari a quelli del 2000 e del 2001. Tabella 1 – Andamento demografico delle imprese italiane nel periodo 1998-2004 (tutti i settori)
Anno Iscrizioni Cessazioni Saldo Tasso di Crescita
1998 408.475 368.023 40.452 0,74%
1999 390.074 313.345 76.729 1,39%
2000 403.408 316.632 86.776 1,55%
2001 421.451 331.713 89.738 1,57%
2002 417.204 347.074 70.130 1,21%
2003 389.342 317.553 71.789 1,23%
2004 425.510 335.145 90.365 1,53%
Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese Le Dinamiche Per Forma Giuridica L’anno 2004 conferma due fenomeni: una ormai consolidata dinamica di lungo periodo (la crescente rilevanza, in termini assoluti e relativi, delle società di capitale), e una dinamica più recente (la tenuta, in termini assoluti, delle ditte individuali). La tabella 2 illustra come, nell’arco dei sette anni considerati, le società di capitale abbiano accresciuto complessivamente di 3,7 punti percentuali il proprio peso sul totale delle imprese registrate; contemporaneamente le ditte individuali hanno visto ridursi di 4 punti percentuali il proprio peso sul totale. Tabella 2 – Evoluzione dello stock delle imprese registrate ripartito per forma giuridica (valori percentuali, tutti i settori)
Anno Società di capitale Società di persone Ditte individuali Altre forme Totale
1998 14,2 20,5 62,2 3,1 100,0
1999 14,8 20,7 61,4 3,1 100,0
2000 15,4 20,9 60,5 3,2 100,0
2001 16,2 20,9 59,6 3,3 100,0
2002 16,7 20,8 59,3 3,2 100,0
2003 17,3 20,8 58,6 3,3 100,0
2004 17,9 20,6 58,2 3,3 100,0
Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese L’accresciuto peso delle società di capitale è confermato da un altro dato che, dal punto di vista dei flussi, illustra l’accrescersi del loro peso: in tutti i sette anni le società di capitale spiegano più del 50% del saldo annuale complessivo, dal minimo del 50,3% avuto nel 1999, al massimo del 73,1% registrato nel 2002. Lo scorso anno le società di capitale hanno determinato il 53,1% del saldo complessivo tra imprese nate e imprese cessate. La tabella 3 (che isola la dinamica dei saldi fra imprese di nuova iscrizione e cessate) conferma d’altro canto la tenuta in valore assoluto del saldo delle ditte individuali, in virtù della quale negli anni recenti si registra stabilmente una serie positiva di saldi tra imprese iscritte e cessate. Il fenomeno inizia nel 1999 (dopo il forte saldo negativo del 1998 influenzato in particolare dalle molte imprese agricole cessate), e si fa chiaro a partire dal 2001 quando spiega con 2.146 unità il 2,4% del saldo complessivo, per salire al 4,5% nel 2002 (3.129 unità), all’8,9% nel 2003 (6.424 unità) per arrivare al 29,6% (26.728 unità) nell’anno da poco concluso, grazie in particolare alla crescita di ditte individuali nel commercio al dettaglio. Tabella 3 – Andamento del saldo annuale delle imprese ripartito per forma giuridica
Anno Società di capitale Società di persone Ditte individuali Altre forme Totale
1998 29.351 34.036 -27.788 4.853 40.452
1999 38.565 29.269 1.694 7.201 76.729
2000 46.713 27.251 1.450 11.362 86.776
2001 58.468 20.985 2.146 8.139 89.738
2002 51.293 11.366 3.129 4.342 70.130
2003 48.552 12.415 6.424 4.398 71.789
2004 47.976 13.680 26.728 1.981 90.365
Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimpresele Dinamiche Per Circoscrizione Territoriale La distribuzione dei principali dati anagrafici fra le quattro grandi circoscrizioni territoriali sottolinea la stabilità di fondo del sistema italiano delle imprese, cui corrisponde tuttavia una più marcata dinamica rilevabile se si osserva da vicino l’evoluzione a livello settoriale. Dal punto di vista della demografia delle imprese, la situazione strutturale è illustrata dal seguente prospetto che mette a confronto i dati del 2004 con quelli del 1998. Tabella 4 - Distribuzione territoriale delle imprese registrate
1998 2004
Valori assoluti Valori % Valori assoluti Valori %
Nord-ovest 1.450.530 26,3 1.578.907 26,3
Nord-est 1.146.811 20,8 1.200.462 20,0
Centro 1.133.995 20,5 1.226.000 20,5
Sud e Isole 1.785.247 32,4 1.992.380 33,2
Italia 5.516.583 100,0 5.997.749 100,0
Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimpresecome mostra la tabella, il peso delle circoscrizioni Nord-ovest e Centro resta stabile, mentre alla riduzione del Nord-est (-0,8 punti percentuali) corrisponde un pari aumento della circoscrizione Sud e Isole. In termini relativi, dunque, le dinamiche complessive risultano modeste. Risultano però meno modeste se si fa riferimento all’incremento registrato nell’arco dei sette anni presi in esame. Questo, infatti, è pari a 481.166 unità in termini assoluti e all’8,7% in termini relativi. Tale incremento (e qui entrano in gioco le dinamiche dei diversi settori produttivi), è completamente dovuto agli incrementi dei settori extra-agricoli. In questa prospettiva, l’aumento delle imprese nella circoscrizione Sud e Isole contribuisce per il 43,0% alle 481.166 unità in più, indicando indirettamente che anche l’incremento delle imprese extra-agricole nel Mezzogiorno si è mantenuto superiore – in termini relativi ed assoluti – a quello di tutte le altre circoscrizioni e non solo nel 2004. La tabella n.5 mette a confronto per gli anni 2001 e 2004 i flussi che determinano gli stock a livello territoriale. Tabella 5 – Confronto intertemporale in termini relativi fra il valore dei flussi demografici di imprese nelle quattro grandi circoscrizioni territoriali
2001 2004
Iscrizioni Cessazioni Saldi Iscrizioni Cessazioni Saldi
Nord-ovest 26,9 26,4 28,8 27,4 27,5 26,7
Nord-est 19,4 22,1 9,4 19,7 21,2 14,2
Centro 21,1 20,3 23,9 20,7 20,8 20,4
Sud e Isole 32,6 31,2 37,9 32,2 30,5 38,7
Italia 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese Le Dinamiche Settoriali Nel 2004 i saldi più elevati, in termini assoluti, sono stati registrati nel settore delle costruzioni (29.855 unità), in quello dei servizi alle imprese (22.651 unità), nel settore del commercio (18.555 unità) e in quello degli altri servizi pubblici, sociali e personali (7.562 unità). Questi quattro settori determinano da soli l’84,7% del saldo complessivo. In termini relativi (tralasciando i quattro settori di dimensione inferiore alle 20.000 imprese), i migliori incrementi sono stati conseguiti da sanità e altri servizi sociali (5,5%); servizi alle imprese (4,1%); costruzioni (4,0%); altri servizi pubblici sociali e personali (3,3%); alberghi e ristoranti (2,7%); trasporti, magazzinaggio e comunicazioni (2,3%): tutti risultati nettamente migliori dell’incremento medio nazionale. La tabella n.6 mostra come siano variati nell’arco dei sette anni (per i quali è possibile il confronto con l’inclusione dell’agricoltura), i pesi dei singoli settori nell’universo delle imprese registrate e, al tempo stesso, offre una misurazione in termini percentuali dell’incremento verificatosi nello stesso arco di tempo. Tabella 6 – Confronto del peso dei settori (valori assoluti e percentuali) nel 1998 e nel 2004 e relative variazioni percentuali
Settori 1998 2004 Variazioni % 1998-2004
Imprese registrate Peso % Imprese registrate Peso %
Settori principali per numerosità
Commercio 1.506.295 27,3 1.581.817 26,4 5,0
Agricoltura 1.092.525 19,8 972.940 16,2 -10,9
Costruzioni 621.180 11,3 771.432 12,9 24,2
Manifatturiero 740.492 13,4 752.188 12,5 1,6
Totale Parziale 3.960.492 71,8 4.078.377 68,0 3,0
Altri settori del terziario
Att. Immobiliari, noleggio, informatica… 460.949 8,4 581.272 9,7 26,1
Alberghi e ristoranti 256.180 4,6 285.118 4,8 11,3
Altri servizi pubblici, sociali e personali 220.995 4,0 240.039 4,0 8,6
Trasporti e comunicazioni 201.630 3,7 212.943 3,6 5,6
Intermed. Monetaria e finanziaria 90.589 1,6 108.008 1,8 19,2
Sanità e altri servizi sociali 19.844 0,4 25.213 0,4 27,1
Istruzione 13.848 0,3 18.939 0,3 36,8
Totale Parziale 1.264.035 22,9 1.471.532 24,5 16,4
Altri settori 21.083 0,4 21.592 0,4 2,4
Imprese non classificate 270.973 4,9 426.248 7,1 57,3
Totale 5.516.583 100,0 5.997.749 100,0 8,7
Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese I quattro principali settori per numerosità di imprese sono aumentati nei sette anni del 3,0%, molto meno della crescita nazionale complessiva (+8,7%). Ciò è dipeso soprattutto dal rallentamento della crescita delle imprese manifatturiere (solo +1,6%), di quelle del commercio (+5,0%), e dalla forte diminuzione delle imprese agricole (-10,9%), legata alla continua riduzione delle superfici destinate ad uso agricolo e, in minor misura, ai modesti processi di accorpamento dei fondi agricoli. Fa eccezione il settore delle costruzioni (+24,2%), cresciuto ad un ritmo quasi tre volte superiore a quello medio nazionale; crescita probabilmente legata alle peculiari caratteristiche del patrimonio abitativo nazionale (e alle cure che esso richiede), che alimentano un “naturale” ruolo delle attività di ristrutturazione, ammodernamento, risanamento, manutenzione, spesso di carattere artigianale. Complessivamente, i quattro grandi settori vedono diminuire il loro peso dal 71,8% nel 1998 al 68,0% nell’anno da poco concluso (-3,8 punti percentuali). Il gruppo dei servizi alle persone e quello dei servizi alle imprese (ad esclusione dei trasporti che sembrano muoversi parallelamente con il settore del commercio, solo +5,6% nei sette anni), insieme al settore dei servizi pubblici, sociali e personali, registrano una crescita relativa superiore al valore medio nazionale: dall’11,3% del settore alberghi e ristoranti al 26,1% del settore attività immobiliari, noleggio di attrezzature, informatica, ricerca, altre attività imprenditoriali e professionali (esattamente il triplo dell’aumento medio nazionale), al 36,8% del minuscolo settore dell’istruzione. Complessivamente i servizi, nell’arco di sette anni, passano da un peso del 22,9% a quello del 24,5% (+1,6 punti percentuali, cui corrisponde una variazione dello stock del 16,4%). La Crescita Delle Imprese E Il Ruolo Degli Imprenditori Immigrati Negli ultimi anni è venuto assumendo crescente rilievo l’insediarsi sul territorio italiano di attività economiche gestite da titolari immigrati, provenienti prevalentemente dai Paesi dell’Europa dell’Est, del Nord-africa e dalla Cina. Con riferimento alle sole imprese costituite in forma di ditta individuale (per le quali alla forma giuridica corrisponde direttamente la persona fisica alla guida dell’azienda), Movimprese ha analizzato il fenomeno dell’imprenditoria cosiddetta “di immigrazione” mettendo a confronto la diffusione del fenomeno rispetto all’universo delle corrispondenti imprese individuali totali. La tabella n.7 mostra innanzitutto che la presenza di ditte individuali di immigrati tende a concentrarsi in pochi settori (commercio, costruzioni e attività manifatturiere): il saldo dei tre settori rappresenta, infatti, il 76,7% del saldo complessivo delle ditte individuali costituite da immigrati nel 2004. Un secondo importante aspetto da sottolineare riguarda il contributo dato dall’imprenditoria immigrata al saldo complessivo delle ditte individuali: su ha registrato nel 2004 un saldo positivo notevole (26.728 unità in più in dodici mesi) grazie ad un saldo attivo ancora più notevole delle ditte individuali di cui sono titolari cittadini di origine immigrata (30.983 unità), superiore al saldo complessivo dell’intera classe di imprese. Tabella 7 – Iscrizioni, cessazioni e saldi delle ditte individuali per settori nel 2004 Graduatoria dei saldi delle imprese con titolare immigrato e contributo % sul saldo totale
Settori Totale ditte individuali di cui con titolare immigrato Contributo % immigrati sul saldo totale
Iscrizioni Cessazioni Saldi Iscrizioni Cessazioni Saldi
Costruzioni 55.865 35.683 20.182 15.359 3.675 11.684 57,9%
Commercio al dettaglio 53.502 46.115 7.387 13.213 2.841 10.372 140,4%
Commercio all'ingrosso 27.628 23.203 4.425 2.723 1.003 1.720 38,9%
Poste e telecomunicazioni 2.136 507 1.629 1.274 133 1.141 70,0%
Trasporti terrestri 7.268 8.508 -1.240 1.274 467 807 65,1%
Altre attivita' professionali e imprenditoriali 10.779 8.045 2.734 1.367 570 797 29,2%
Confezione di abbigliamento 2.989 3.660 -671 1.616 954 662 98,7%
Agricoltura 33.772 49.686 -15.914 706 322 384 2,4%
Industrie alimentari e delle bevande 5.251 4.183 1.068 604 276 328 30,7%
Fabbr. E lavorazione di prodotti in metallo 4.043 4.441 -398 552 266 286 71,9%
Altri servizi pubblici, sociali e personali 9.799 9.498 301 581 306 275 91,4%
Alberghi e ristoranti 11.690 11.595 95 731 475 256 269,5%
Altro 47.140 40.010 7.130 3.918 1.647 2.271 31,9%
Totale 271.862 245.134 26.728 43.918 12.935 30.983 115,9%
Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese In alcuni settori questo fenomeno risulta determinante per la tenuta o la crescita dell’intero comparto. Ciò avviene nel settore del commercio al dettaglio, in cui il saldo determinato dagli immigrati (10.372 unità) supera da solo il saldo complessivo del settore (7.387 unità) e nel settore alberghi e ristoranti, dove le 256 unità in più con titolare immigrato superano da sole il saldo complessivo del comparto (95 unità). Il contributo degli imprenditori immigrati è significativo nei servizi di telecomunicazione (dove determina il 70% del saldo di imprese individuali), nel settore delle costruzioni (il 57,9% del saldo) e nel commercio all’ingrosso (il 38,9%). In alcuni casi, peraltro, il pur consistente saldo di imprese di immigrati non riesce a compensare la perdita di imprese nazionali, come nell’abbigliamento: le 662 imprese in più con passaporto straniero bilanciano solo a metà il saldo negativo di 1.333 imprese imprenditori italiani. Il Ricambio Nel Tessuto Delle Imprese: Liquidazioni E Fallimenti Un ulteriore, prezioso elemento di conoscenza dello stato del tessuto imprenditoriale viene dall’analisi dei loro stati di attività. In particolare, le dinamiche di entrata in stato di liquidazione o fallimento sono un termometro del loro stato di salute e, più in generale, di quello della congiuntura economica. Entrambe gli stati, infatti, preludono alla chiusura dell’attività, con l’importante differenza che la liquidazione rappresenta una fase fisiologica della vita dell’impresa, mentre il fallimento è indice di una fine dell’attività generalmente più traumatica. Dopo un triennio in discesa, i 9.306 fallimenti aperti nel 2004 confermano il lieve incremento fatto segnare già nel 2003. La spinta viene in particolare dalle attività manifatturiere e dai servizi alle imprese, mentre si conferma praticamente stabile il commercio, dopo un sensibile calo registrato nel triennio 2000-2002. Complessivamente, se rapportato al numero totale di imprese registrate, il fenomeno rimane stabile lungo tutto il quinquennio esaminato. Grafico 1 - Imprese entrate in fallimento per anno di apertura della procedura
Settori 2000 2001 2002 2003 2004
Commercio 2.824 2.717 2.512 2.516 2.559
Attività manifatturiere 1.659 1.632 1.631 1.749 1.801
Costruzioni 1.295 1.243 1.152 1.183 1.275
Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca 709 735 747 730 804
Alberghi e ristoranti 513 517 479 567 635
Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni 260 292 287 344 370
Altri servizi pubblici, sociali e personali 179 187 173 173 227
Altro 2.435 1.847 1.900 1.728 1.635
Totale 9.874 9.170 8.881 8.990 9.306
Peso % sullo stock delle imprese registrate 0,17% 0,16% 0,15% 0,15% 0,16%
Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese Diverso andamento mostra il fenomeno delle imprese che hanno avviato negli anni scorsi un procedimento di liquidazione dell’attività. Il 2004 segna infatti una significativa riduzione nel ricorso alla liquidazione rispetto all’anno precedente: 65.122 casi contro i 70.752 del 2003. Nel 2004 la diminuzione delle procedure di liquidazione ha interessato praticamente tutti i settori, mentre a livello complessivo il loro peso sul totale delle imprese registrate fa segnare una riduzione apprezzabile rispetto all’andamento pressoché stabile dei quattro anni precedenti. Grafico 2 - Imprese entrate in liquidazione per anno di apertura della procedura
Settori 2000 2001 2002 2003 2004
Commercio 12.865 14.185 13.134 14.166 13.447
Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca 9.493 10.740 11.269 12.157 11.319
Attività manifatturiere 7.655 8.496 8.349 9.199 8.759
Costruzioni 6.511 7.162 6.953 7.241 6.899
Alberghi e ristoranti 3.088 3.639 3.499 4.101 3.995
Altri servizi pubblici, sociali e personali 1.959 2.091 2.047 2.217 2.289
Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni 1.292 1.492 1.571 1.745 1.757
Altro 19.618 21.557 20.572 19.926 16.657
Totale 62.481 69.362 67.394 70.752 65.122
Peso % sullo stock delle imprese registrate 0,34% 0,37% 0,35% 0,34% 0,28%
Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese Riepiloghi Nati-mortalita' Delle Imprese Per Aree Geografiche - Anno 2004
Iscrizioni Cessazioni Saldi Stock Stock Tasso di Tasso di
Regioni 31.12.2004 31.12.2003 crescita 2004 crescita 2003
Piemonte 33.855 29.425 4.430 460.540 455.959 0,97% 0,64%
Valle D'aosta 976 912 64 14.731 14.667 0,44% -0,24%
Lombardia 68.883 51.610 17.273 938.262 920.369 1,88% 1,38%
Trentino A. A. 6.478 5.622 856 108.730 107.849 0,79% 0,76%
Veneto 34.987 29.629 5.358 506.591 500.940 1,07% 0,56%
Friuli V. G. 7.442 6.817 625 115.913 115.214 0,54% -0,13%
Liguria 12.627 10.281 2.346 165.374 162.970 1,44% 0,63%
Emilia Romagna 34.857 28.903 5.954 469.228 463.015 1,29% 0,87%
Toscana 30.253 23.648 6.605 409.838 403.020 1,64% 1,30%
Umbria 6.022 4.864 1.158 93.016 91.849 1,26% 0,98%
Marche 11.918 10.072 1.846 175.413 173.518 1,06% 0,71%
Lazio 40.035 31.197 8.838 547.733 538.659 1,64% 2,59%
Abruzzo 9.896 7.758 2.138 147.624 145.409 1,47% 1,35%
Molise 2.428 2.202 226 36.689 36.451 0,62% -0,10%
Campania 38.168 27.622 10.546 533.520 522.855 2,02% 1,74%
Puglia 26.722 21.925 4.797 391.653 386.758 1,24% 0,59%
Basilicata 3.239 3.073 166 63.025 62.847 0,26% -0,44%
Calabria 14.614 7.900 6.714 181.344 174.609 3,85% 2,26%
Sicilia 30.813 23.464 7.349 468.193 460.711 1,60% 1,45%
Sardegna 11.297 8.221 3.076 170.332 167.214 1,84% 2,28%
Aree geografiche
Nord-ovest 116.341 92.228 24.113 1.578.907 1.553.965 1,55% 1,07%
Nord-est 83.764 70.971 12.793 1.200.462 1.187.018 1,08% 0,63%
Centro 88.228 69.781 18.447 1.226.000  
   
   
TECNOCASA: PREVISIONI 2005: UN ANNO DI EQUILIBRIO PER IL MERCATO IMMOBILIARE  
 
Milano, 3 febbraio 2005 - Equilibrio sarà la parola chiave del 2005: i prezzi degli immobili cresceranno ancora ma ad un ritmo più lento rispetto agli anni passati. L’ufficio Studi Tecnocasa ha realizzato le previsioni sull’andamento del mercato immobiliare per il 2005, basandosi sull’analisi delle richieste dei potenziali acquirenti e della loro capacità di spesa nel tempo. L’incremento delle quotazioni nelle grandi città previsto per il 2005 è del 4.1%. I rialzi maggiori sono attesi a Firenze (+8%), Napoli (6%), Bologna (+5%), Genova (+5%) e Roma (+5%). Da non sottovalutare i piccoli comuni dell’hinterland e i capoluoghi di provincia a misura d’uomo che hanno sicuramente uno spazio di valorizzazione superiore. Tra le città da considerare per eventuali investimenti sicuramente Torino, dove l’arrivo della Metropolitana e le Olimpiadi del 2006 stanno contribuendo alla trasformazione urbanistica della città. Restano comunque sempre validi gli acquisti di piccoli tagli in quartieri e zone che vantano la presenza di facoltà Universitarie o in aree anche periferiche, interessate da interventi di recupero urbanistico. Sono numerosi sul territorio italiano, in particolare nelle grandi città, i lavori di recupero delle aree dimesse (tra queste citiamo Milano, Roma, Bologna). Da considerare anche i grandi tagli da ristrutturare e successivamente frazionare, in zone residenziali semicentrali e ben servite. Per quanto riguarda l’analisi della domanda e dell’offerta si ipotizza una stabilità della prima ed un rialzo della seconda. A questo proposito segnaliamo che nel 2005 in Italia si completeranno 300 mila nuove case (Fonte Cresme), mentre dagli ultimi dati in possesso sull’analisi della domanda, nel periodo tra ottobre e novembre, non si sono registrate grandi variazioni nella richiesta di immobili. A livello nazionale la tipologia maggiormente richiesta è il trilocale. Nelle grandi città, in particolare a Roma e Milano, è il bilocale a concentrare la maggior parte della domanda sebbene si stia registrando un lieve spostamento verso il trilocale. Il numero di compravendite dovrebbe subire una leggera contrazione in seguito all’allungamento dei tempi medi di vendita. Nelle trattative di compravendita saranno favoriti i compratori e sempre più determinante sarà la qualità degli immobili acquistabili. Molto ambiti saranno gli immobili di qualità per i quali si possono ipotizzare tempi di vendita più celeri; per le abitazioni di qualità mediocre i tempi di vendita saranno maggiori e si potranno ottenere ribassi dei prezzi richiesti dai venditori. Ma l’analisi del mercato immobiliare non può prescindere da quella del mercato creditizio. Un elemento importante è infatti la futura dinamica dei tassi di interesse. Il valore dell’Euribor a tre mesi ha toccato punte minime storiche, grazie anche alla decisione della Bce che ha lasciato invariato il costo del denaro. Ma per il futuro, considerando anche le prospettive di una crescita dell’inflazione, si nutrono aspettative al rialzo dei tassi di interesse. Ci aspettiamo quindi un mercato immobiliare più riflessivo per i prossimi mesi, acquirenti sicuramente più attenti e selettivi nelle scelte che dovranno contemplare immobili con caratteristiche apprezzate dal mercato e facilmente vendibili. Guido Lodigiani – Ufficio Studi Tecnocasa Variazioni percentuali dei prezzi previste nelle Grandi Citta’ per il 2005
Milano +3%
Roma +5%
Torino +4%
Bologna +5%
Genova +5%
Firenze +8%
Napoli +6%
Bari +3%
Cagliari -1%
Palermo +3%
Fonte: Ufficio Studi Tecnocasa Variazioni percentuali dei prezzi previste nei Capoluoghi per il 2005
Aosta -5%
Bergamo 0%
Brescia 2%
Catania 3%
Como 0%
Cosenza 4%
Cremona 5%
Foggia 0%
Grosseto -3%
L'aquila -3%
Lecce 0%
Lecco 10%
Mantova 3%
Messina -3%
Modena 5%
Padova 6%
Parma 8%
Pavia 6%
Prato 4%
Rimini 6%
Savona -1%
Siracusa 0%
Taranto -4%
Terni 10%
Trieste 12%
Udine 4%
Varese 3%
Vicenza 14%
Viterbo 4%
Fonte: Ufficio Studi Tecnocasa
 
   
   
WORKSHOP : “LA CHIMICA PER L’AMBIENTE” UNA PROPOSTA ITALIANA PER UNA PIATTAFORMA TECNOLOGICA EUROPEA PER LA CHIMICA SOSTENIBILE  
 
Milano, 3 febbraio 2005 – Di seguito il programma del convegno sul tema “La chimica per l’ambiente” nel corso del quale sarà presentata la proposta italiana per una piattaforma tecnologica europea per la chimica sostenibile. All’ evento partecipa il prof. Pietro Tundo, presidente del consorzio interuniversitario nazionale. L’incontro avrà luogo il 4 Febbraio 2005 presso il Politecnico di Milano Campus Leonardo, P.zza Leonardo da Vinci, 32 ; Aula S01 a Milano. “A European Technology Platform For Sustainable Chemistry » La proposta italiana Programma ; 9.30 Registrazione ; 10.00 Apertura dei Lavori Giuseppe Biardi Preside Iii Facoltà - Politecnico di Milano, Attilio Citterio Politecnico di Milano ; 10.20 « Lo Schema Concettuale delle Piattaforme Tecnologiche » Francesco Beltrame Delegato Miur Piattaforme Tecnologiche ; 10.40 « La Piattaforma Tecnologica della Chimica Sostenibile in Preparazione del Vii Programma Quadro » Andrea Tilche Dc Research European Commission; 11.00 « Le aziende chimiche europee e la Piattaforma Europea della Chimica Sostenibile » Andreas Fösters Research Coordinator Dechema e.V.; 11.20 Vittorio Prodi Deputato Parlamento Europeo ; 11.40 « Finanziamento all'innovazione » Paolo Monini Banca Europea Investimenti ; 12.00 Intervento di Alberto Donati Vice presidente Federchimica ; 12.20 Intervento del Vice Ministro Guido Possa Miur ; 14.10 Esposizione della proposta Pietro Tundo Consorzio Inca ; 14.30 Tavola rotonda "Sviluppo sostenibile: una opportunità per le aziende" Intervengono Johan A. Thoen, Dow Chemicals ; Giorgio Tauszik, Polimeri Europa ; Amilcare Collin,a Mapei ; Maurizio Galimberti Pirelli Labs ; Franco Fattorini Lechler. Coordina Ferruccio Trifirò (Università di Bologna) ; 15.30 Intervento di Mariagrazia Midulla Wwf Italia ; 15.45 Intervento di Sergio Treichler Federchimica ; 16.00 Tavola rotonda "Ambiti di ricerca innovativa nella Chimica Sostenibile" Intervengono : Ezio Pelizzetti Crui (Rettore Università di Torino) ; Claudio Bianchini Cnr ; Giulio Izzo Enea ; Coordina Fulvio Uggeri (Bracco). 17.00 Conclusione dei Lavori : Attilio Citterio ; Politecnico di Milano ; Pietro Tundo ; Consorzio Inca.  
   
   
LA DIRETTIVA MACCHINE. GUIDA ALLA REALIZZAZIONE DEL FASCICOLO TECNICO. UNA NUOVA LINEA GUIDA PER TECNICI E IMPRENDITORI, COSTRETTI A SCONTRARSI OGNI GIORNO CON LE NORME NECESSARIE ALLA REALIZZAZIONE DEL FTC.  
 
Modena, 3 febbraio 2005 – L a particolarità dello spirito imprenditoriale emiliano sta, forse, anche nella capacità di dare risposte pratiche e 'creare soluzioni' quando Stato, legislatura e tecnologia non arrivano. Le aziende del Comprensorio Ceramico, come tutta l'imprenditoria italiana, si sono scontrate a lungo con il problema della sicurezza e quindi del fascicolo tecnico: troppo recenti sono le cronache di incidenti sul lavoro anche in aziende 'eccellenti'. Dalla necessità di trovare una 'via semplice' alla realizzazione del fascicolo tecnico, e quindi alla comprensione delle nuove leggi, è nato il testo di P.g.ferrari,che, appoggiato da nomi altisonanti dell'imprenditoria (prestatisi anche a commenti all'interno del volume), sta riscuotendo un notevole successo proprio perchè capace di dare risposte pratiche e comprensibili alle richieste di imprenditori e dipendenti. Le norme sulla sicurezza, emanate dal legislatore, sono ritenute dalla maggior parte degli imprenditori ‘tardive’: il loro concepimento avviene infatti col fine di regolare e gestire una problematica già divenuta realtà. Come riconosciuto da numerosi imprenditori e tecnici del Centro Nord, ed in particolare delle industrie del Comprensorio Ceramico, il testo di P.ferrari, oltre a definire uno standard di Fascicolo Tecnico Costruttivo riesce ad ‘anticipare’ la necessità di nuove norme, proponendo soluzioni d’avanguardia. (Nel 2004 gli infortuni sul lavoro sono stati 937.160,senza dimenticare che il costo sociale degli incidenti sui luoghi di lavoro arriva a 28 miliardi di euro. In particolare, nel settore dell'industria e servizi, si contano 868.514 infortuni, mentre in agricoltura sono stati registrati 68.646 casi. Sono 30.285 gli infortuni nel Nordovest (85 mortali), 33.207 nel Nordest (79 mortali), 21.478 al Centro (67 mortali), 13.926 al Sud (71 mortali), 6.442 nelle Isole (29 mortali).) Questa guida si propone di ridurre gli incidenti rendendo facilmente comprensibile ai tecnici e ai progettisti un argomento fondamentale quale la sicurezza del prodotto. Nel testo è inoltre stata già inserita l’interpretazione e l’applicazione della nuova direttiva macchine che uscirà nel 2006. Parte della guida è fruibile on line al sito www.Pieffe-studio.com  è inoltre possibile ricevere il modulo d’ordine contattando pieffe_studio@virgilio.It  Fondamentale per: • adempiere ai requisiti delle direttive europee e leggi nazionali; • conoscere approfonditamente le norme per la tutela professionale; • avere a disposizione un metodo per la formazione aziendale in materia di sicurezza; • analizzare esempi di corretta compilazione pratica del ftc grazie a foto e illustrazioni. Pier Giuseppe Ferrari libero professionista dal 1985 è formatore/consulente aziendale responsabile della sicurezza e qualità. E’ inoltre docente per centri di formazione professionale nella provincia di Modena e in Emilia Romagna.  
   
   
ACCORDO TRA MASTER TEAM ED ELECTROLUX, LA FORMAZIONE SI FA IN OUTSOURCING  
 
Milano, 3 febbraio 2005 - La partnership tra la multinazionale svedese colosso dell’elettrodomestico e delle apparecchiature professionali - che in Italia conta oltre 10.000 dipendenti - e la società di consulenza milanese, inizia quasi tre anni fa con una scelta innovativa da parte dell’azienda: quella di portare all’esterno il processo di formazione istituzionale, allo scopo di renderlo più qualificato possibile. Si tratta in effetti di un’iniziativa nuova in questo campo specifico. Il lungo sodalizio che lega l’azienda ai consulenti Master Team - società relativamente giovane ma che vanta una lunga esperienza nel settore in cui opera Electrolux – ha portato ad una forma di cogestione delle attività. La Governance dell’intero processo è infatti garantita da alcuni organi di coordinamento, nell’ambito dei quali l’azienda svolge il ruolo primario di guida e controllo – mai quello prescrittivo - mentre a Master Team compete l’aggiornamento delle competenze critiche. Grazie infatti alla sua consolidata esperienza e professionalità Master Team propone ogni anno temi “di frontiera” da inserire nei programmi di formazione destinati ai manager e ai professionisti di Electrolux, un’azienda da sempre molto orientata alla valorizzazione del proprio capitale intellettuale e a potenziarne il talento, in un’ottica di investimento nel tempo, certa che questa sarà la scelta vincente nel contesto competitivo globale. Un primo livello di coordinamento viene esercitato dagli Advisors, un gruppo di Vice Presidents che rappresentano le funzioni vitali dell’azienda e che hanno il compito di fornire le Linee Guida Strategiche verso cui Electrolux si sta muovendo per cogliere le opportunità offerte dal mercato. A livello più operativo, il Comitato Misto, cui fanno parte alcuni Human Resources Manager e Direttori dell’azienda e alcuni partner di Master Team, traduce la strategia nel piano formativo. A scadenza trimestrale il Comitato Misto si riunisce nel quartiere generale di Electrolux per seguire l’andamento dei corsi sia a livello di contenuti erogati, che di valutazione dei singoli programmi rispetto ai risultati attesi. La verifica di fine anno, solitamente nel mese di novembre, è la fase finale del processo, i cui punti di controllo (definizione dei partecipanti, provenienza aziendale, commenti e valutazioni espresse dagli stessi riguardo ai programmi frequentati, adeguamento del livello di competenze e commenti da parte dei responsabili) servono per capire se le previsioni sono state attendibili e se le singole Business Units, i singoli stabilimenti hanno dimostrato sensibilità nei confronti dello sviluppo delle proprie persone. All’interno di ognuna di queste Bu esiste infatti un’ampia autonomia decisionale, pur nell’ambito di un’organizzazione strutturata per processi e di dimensioni internazionali. I responsabili di funzione sono liberi se scegliere o meno i programmi offerti da Master Team, la quale - a sua volta – come un normale imprenditore, deve essere molto vigile rispetto ai bisogni espressi dal cliente, in questo caso le singole unità committenti. Tra il 2003 e il 2004 i partecipanti Electrolux ai corsi di formazione istituzionale Master Team sono stati circa 350 persone (tra neolaureati, professional e manager di diversa seniority), mentre la valutazione globale dei corsi si assesta tra il buono e l’ottimo. Un indice significativo che ci conferma quanto questa partnership, così come viene attualmente gestita, sia efficace e di successo oltre a essere innovativa riguardo alla prassi e ai sistemi di controllo per mantenere alto il livello di qualità e il coinvolgimento delle attività di formazione rispetto alle esigenze di rinnovamento della Multinazionale, da sempre all’avanguardia nell’individuazione dei talenti e nello sviluppo delle risorse umane grazie a strumenti ricercati e moderni. “Abbiamo la fortuna di lavorare con Electrolux, un Gruppo ad alto tenore di innovazione, uno stimolo per noi a fare ogni giorno meglio- afferma Nicola Costantino Senior Partner di Master Team.possiamo citare due esempi in tal senso: lo workshop Conoscenza e creatività per Innovare e la consulenza-intervento di Coaching Individuale – afferma il Responsabile dell’Area Formazione Master Team. Nel primo caso uno degli obiettivi di Electrolux era di favorire lo sviluppo delle capacità di innovazione da parte delle funzioni che lavorano in presa diretta col prodotto. L’esigenza primaria è di rafforzare la Brand Identity e la riconoscibilità delle features “Electrolux” da parte del consumatore finale, man mano che nuovi e agguerriti Competitor, provenienti dal Far East si affacciano e si affermano sul mercato….Con conseguenze ben note. La nostra sfida come Master Team è stata quella di mettere a confronto nella stessa aula progettisti e key-account, funzioni tecniche e commerciali insieme. Due visioni di prodotto apparentemente in conflitto si sono confrontate in termini costruttivi e hanno collaborato nella ricerca di soluzioni creative, sviluppando know-how altrimenti inespresso. Questo programma è stato molto utile all’azienda per diffondere la cultura dell’innovazione e per fronteggiare il processo di cambiamento, entrambi fattori determinanti per competere oggi. Altro esempio di intervento di successo – questa volta nel campo della consulenza ad personam – è il caso del Coaching Individuale. Avendo individuato un disallineamento nel comportamento organizzativo di un componente del Management Team, l’azienda ha deciso di fornire un supporto mirato al ruolo del Senior Manager in questione, una figura tra l’altro molto significativa nel processo di cambiamento che l’unità in questione sta attualmente vivendo. L’intervento, cadenzato nell’arco di un anno (rispettando così i passaggi critici e le tempistiche del processo istituzionale di Talent Review) e definito assieme al candidato, è stato di grande supporto nel rafforzamento delle capacità di comunicazione degli obiettivi strategici, nello sviluppo della leadership e nel processo di sostegno e crescita dei collaboratori di cui il Senior Manager è a capo. In particolare, l’aver ricevuto un feedback costante da parte del consulente, l’aver avuto il tempo di sperimentarsi sul lavoro è stato di grande aiuto per adeguare progressivamente i comportamenti rispetto alle attese. Strumenti diagnostici come la Leadership Situazionale e il Persuasive Communicator Ô basati sul processo di valutazione a 360°, hanno permesso un riscontro inequivocabile tra la percezione che il candidato aveva di sé e l’apprezzamento da parte della sua struttura (collaboratori, capo, colleghi, clienti interni). In sostanza si è trattato di rendere esplicito il talento posseduto dal candidato; c’è stato bisogno di stabilire con lui un rapporto di fiducia, aiutandolo a riflettere sul proprio percorso professionale, alla luce di un ruolo che col tempo è cambiato. I risultati sono stati eccezionali e di questo siamo molto soddisfatti…..” Un’azienda modernamente organizzata come Electrolux è capace di individuare persone di talento da sviluppare, preparandole ad interpretare il cambiamento. Oggi sono sempre più richieste figure di manager capaci di dialogare a tutti i livelli dell’organizzazione, e soprattutto in grado di lavorare in team internazionali. Ecco perché la multinazionale svedese sente più che mai la necessità di affidare lo sviluppo e la manutenzione delle proprie competenze critiche a professionisti quali Master Team rappresenta. Con programmi di formazione e gli interventi progettati “ad hoc”, essa agisce in modo flessibile arginando le lacune comportamentali, stimolando le persone a ricercare sempre l’eccellenza, attitudine che rappresenta la chiave di volta di un florido sistema industriale. “L’outsourcing della formazione istituzionale italiana poteva apparire critico quando cominciammo a valutarlo dice Michele Campione Organizational Development Manager – Ehp Europe Industrial Operations e coordinatore del Comitato misto Electrolux-master Team, ma la fiducia si basava su alcuni fattori decisivi: a) la nostra conoscenza e capacita’ di controllo del processo formativo basata su un’esperienza ultradecennale di erogazione di corsi per giovani laureati, middle manager ed executive b) un’analisi dei fabbisogni estremamente chiara in quanto proveniente dal nostro processo di Talent Management c) il livello di conoscenza approfondita di Electrolux da parte dei consulenti Master Team. Oggi posso aggiungere un quarto punto: un organo di “governance” come il comitato misto Electrolux-master Team dove, nel rispetto dell’autonomia imprenditoriale della societa’ di consulenza il successo dell’esperienza della formazione in outsourcing per Electrolux sono testimonianza del fatto che i consulenti Master Team sanno integrarsi nel sistema committente e comprenderlo, interpretandone la cultura organizzativa ed individuando i fattori chiave su cui intervenire. La professionalità di Master Team è testimoniata dall’impegno e dalla condivisione delle responsabilità legate agli interventi sul cambiamento, aspetto su cui si innesta e prende forma una reale prospettiva di partnership”.  
   
   
RINNOVATA LA CONVENZIONE ENAC – VIGILI DEL FUOCO PER CONSULENZA TECNICA SULLE ATTIVITÀ AERONAUTICHE  
 
Roma, 3 febbraio 2005 - Ieri, presso la Direzione Generale dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, alla presenza del Presidente dell’Enac, on. Prof. Vito Riggio, del Direttore Generale, com.Te Silvano Manera, e del Prefetto Mario Morcone è stato firmato il secondo rinnovo della convenzione di consulenza tecnica ed operativa tra il Ministero dell’Interno – Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile – e l’Enac. La consulenza ha la durata di nove anni, riguarda sia l’ambito tecnico che quello operativo ed è finalizzata all’impiego sicuro degli aeromobili del Corpo Nazionale di Vigilie del Fuoco nello svolgimento delle attività aeronautiche. Rispetto ai precedenti accordi, il primo dei quali è stato stipulato nel 1995, quello odierno vede l’estensione della consulenza anche al settore operativo e della formazione del personale, a testimonianza della necessità di ampliare una convenzione che si dimostrata valida e soddisfacente per i contraenti. Durante la cerimonia di firma il Prefetto Morcone ed il Presidente Riggio hanno sottolineato la fattiva collaborazione tra il Dipartimento dei Vigili del Fuoco e l’Enac dimostrata in questi anni, nonché l’importanza di un confronto continuo delle due realtà che ha sempre portato ad un utile scambio delle reciproche esperienze in ambito aeronautico.  
   
   
L’ENAC SULLA VERTENZA DEI LAVORATORI STAGIONALI DELL’AEROPORTO DI PALERMO  
 
Roma, 3 febbraio 2005 - In merito alla vertenza dei lavoratori stagionali della Gesap che chiedono garanzie occupazionali a seguito dell’ingresso del Consorzio Pae Mas nel mercato di handling (servizi di assistenza a terra) dell’Aeroporto di Palermo, ed in merito alle manifestazioni di protesta che hanno portato alcuni lavoratori ad incatenarsi davanti alla sede della Direzione Aeroportuale dell’Enac dello scalo palermitano, il Direttore Generale dell’Enac, com.Te Silvano Manera, nel confermare l’impegno dell’Ente a favore dello sviluppo del mercato e della libera concorrenza, era intervenuto nella vicenda invitando a deferire l’inizio dell’attività al 13 febbraio, per dare al Prefetto di Palermo la possibilità di individuare soluzioni per il superamento del momento di crisi. Il Direttore Generale manifesta forte contrarietà nell’apprendere che gli operatori interessati non solo non hanno compreso la finalità dell’iniziativa, ma non hanno voluto aderire all’invito, e rende pertanto noto che tale comportamento avrà ripercussioni sulle modalità di rapporto tra l’Enac ed i soggetti vigilati coinvolti nella vicenda.  
   
   
LIVINGSTON AVIATION GROUP ( GRUPPO VENTAGLIO, OPERANTE CON I MARCHI LAUDA AIR E LIVINGSTON): APPROVATO IL BILANCIO AL 31 OTTOBRE 2004 EBITDA CONSOLIDATO POSITIVO PARI A 14,2 MILIONI DI EURO (17,5 MILIONI NEL 2003); PASSEGGERI TRASPORTATI PARI A 1.009.000 (630.000 NEL 2003) CON UN LOAD FACTOR MEDIO DELL'82%.  
 
 Vizzola Ticino, 3 febbraio 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Livingston Aviation Group Spa, società controllata dal Gruppo Ventaglio, a cui fanno capo le società Lauda Air Spa e Livingston Spa, ha approvato i dati relativi all'esercizio al 31 ottobre 2004. Il valore della produzione consolidato ha raggiunto i 242,4 Milioni di Euro (+41% rispetto al 2003), mentre 1'Ebitda consolidato è positivo e pari a 14,2 Milioni di Euro (17,5 milioni di Euro nel 2003). Ammortamenti, svalutazioni e accantonamenti hanno determinato nel complesso oneri pari a 14,4 milioni di Euro di cui 5,9 milioni di Euro riconducibili al fondo manutenzione ciclica, mentre oneri finanziari e straordinari hanno mostrato un saldo netto di - 0,1 milioni di Euro. Il risultato ante imposte consolidato è pari a 1,7 Milioni di Euro prima dell'ammortamento del goodwill e pari a -0,3 Milioni di Euro dopo l'ammortamento del goodwill e pertanto in sostanziale equilibrio. Lauda Air Spa, la compagnia aerea di linea e charter per il lungo raggio, ha chiuso l'esercizio 2003/2004 con un valore della produzione di 169,6 Milioni di Euro (142,3 Milioni di Euro nel 2003), un Ebitda pari a 9,5 Milioni di Euro (15,0 Milioni di Euro nel 2003) e un risultato ante imposte pari a 0,8 Milioni di Euro (6,6 Milioni di Euro nel 2003). Livingston Spa, la compagnia aerea charter per il corto/medio raggio operativa da maggio 2003, registra, per l'esercizio in oggetto, un valore della produzione di 87,3 Milioni di Euro (29,3 Milioni di Euro nel 2003), un Ebitda di 4,3 Milioni di Euro (1,0 Milioni di Euro nel 2003) e un risultato ante imposte pari a 0,9 Milioni di Euro (-0,4 Milioni di Euro nel 2003). La diversa configurazione di flotta aerea del Gruppo Livingston rispetto all'esercizio precedente (Boeing e Airbus), unitamente al notevole incremento del costo del carburante, sono gli elementi che hanno determinato differenti performance reddituali. Sulla redditività di Lauda Air Spa hanno inciso, infatti, negativamente i costi straordinari (costi di configurazione, training, personale di back-up) sostenuti per il completamento del processo di cambio flotta, conclusosi nel mese di ottobre 2004 con l'introduzione di 3 aeromobili Airbus 330-200 con una età media di 8 mesi, e gli elevati livelli raggiunti dal costo del carburante (costo medio + 27% per l'anno 2004 rispetto al 2003 e pari a 10,5 Milioni di Euro). Il miglioramento della redditività di Livingston Spa è riconducibile al completamento della fase di start-up (anno 2003) e, quindi, ad un'operatività a pieno regime. Nel corso dell'esercizio in oggetto, le due compagnie aeree del Gruppo Livingston hanno fatto registrare un totale di 32.164 ore di volo, 1.009.000 passeggeri trasportati (630.000 nel 2003) con un load factor medio del 82%. Il Gruppo Livingston opera oggi con una flotta tra le più moderne con un'età media di 24 mesi, composta da 3 aeromobili Airbus 330-200 (età media 8 mesi) per il lungo raggio (Lauda Air Spa) e 3 Airbus 321-200 (età media 40 mesi) per il corto/medio raggio (Livingston Spa), configurati secondo i migliori standard di comfort relativamente al proprio mercato di riferimento. Il 59% del fatturato di Lauda Air S.p.a. E il 27% del fatturato di Livingston Spa sono stati realizzati attraverso contratti commerciali con diversi tour operator italiani, mentre la rimanente parte di fatturato attraverso il Gruppo Ventaglio. "In un momento difficile per il settore aereo quale quello attuale, chiudere l'esercizio con risultati positivi è comunque motivo di soddisfazione anche in relazione al fatto che sono continuati gli investimenti in qualità, sicurezza e rinnovo flotta" - commenta Luciano Di Fazio, Presidente di Livingston Aviation Group Spa - "L'assetto strategico del Gruppo Livingston (partnership con il Gruppo Ventaglio e dimensione della flotta) è tale da permettere il conseguimento di risultati soddisfacenti anche nei momenti particolarmente difficili del mercato delle compagnie aeree". `I risultati conseguiti sono stati influenzati da una minore efficienza dei costi industriali di Lauda Air S.p.a. Con particolare riguardo al costo del lavoro del personale navigante - commenta Claudio Calabi. Amministratore Delegato di Livingston Aviation Group Spa - "Il piano di risparmi avviato a inizio esercizio, unitamente ad auspicati benefici sul costo del lavoro, pur mantenendo gli elevati standard qualitativi che ci contraddistinguono da sempre, dovrebbe permettere un recupero di redditività, elemento essenziale per garantire la stabilità e lo sviluppo delle attività."  
   
   
SWISS: NUOVO SERVIZIO BUSINESS JET TRA ZURIGO E NEW YORK  
 
Milano, 3 febbraio 2005 – Swiss International Air Lines ha recentemente inaugurato il nuovo servizio Business Jet tra Zurigo e New York (Newark), un prodotto studiato in base alle esigenze degli uomini d’affari. Il volo è operato da Privatair con un aeromobile Boeing 737-800 e può trasportare 56 passeggeri. Il nuovo servizio Business di Swiss International Air Lines, inaugurato il 16 gennaio 2005, è operativo sei volte a settimana tra Zurigo e New York Newark in entrambe le direzioni. Questo collegamento dà a Swiss la possibilità di offrire un prodotto allettante, concorrenziale e “a misura d’uomo d’affari”. Un orario attentamente studiato e operazioni d’imbarco e sbarco molto rapide sono solo alcune delle caratteristiche del servizio. Con una configurazione di soli 56 posti, i passeggeri Swiss possono trascorrere il volo in un’atmosfera da club privato nel comfort di poltrone “lie-flat” completamente reclinabili con uno spazio tra i sedili di 152 cm. Inoltre è possibile godere degli stessi eccellenti pasti proposti Swiss Business nei voli a lungo raggio. L’aeromobile Boeing 737-800 che opera il collegamento è gestito da Privatair per conto di Swiss. Il design, i colori e la livrea sono quelli di Privatair, ma la configurazione a bordo (poltrone, servizi di intrattenimento, ecc.) è stata affidata a Swiss. Privatair è responsabile per l’aeromobile, l’equipaggio, la manutenzione e le assicurazioni. Swiss cura invece tutti gli aspetti commerciali, tra cui carburante, catering e tutte le attività di marketing e promozione. Con 27 anni di esperienza nei voli esclusivamente dedicati al traffico Business, Privatair, che ha sede a Ginevra, è il partner ideale di Swiss per questo nuovo servizio. Il nuovo volo opererà con i seguenti orari
Frequenza        Partenza      Arrivo              Volo n°
12345-7 Zurigo 16:45 New York/ewr 20:15 Lx18
12345-7 New York/ewr 21:45 Zurigo 11:30 Lx19
offrendo ottime coincidenze ai viaggiatori d’affari italiani più esigenti, in particolar modo ai passeggeri in partenza da Milano Malpensa:
Milano 14:55 Zurigo 15:55 Volo Lx1629
Zurigo 12:10 Milano 13:05 Volo Lx1628
www.Swiss.com
 
   
   
ALITALIA: ENTRA NELLA CARGO US JV DI SKYTEAM  
 
Roma, 3 febbraio 2005 - Alitalia ha firmato l’accordo per l’ingresso nella Cargo Us Jv di Skyteam, società di base ad Atlanta che commercializza i prodotti e i servizi per conto di Air France, Korean Air, Delta. L’ingresso di Alitalia, previsto per aprile, conferma la volontà del vettore italiano di perseguire la scelta strategica alla base dell’alleanza Skyteam. La Us/jv è il modello industriale che meglio rappresenta le sinergie ottenibili tra i vettori che ne fanno parte, poiché mette a disposizione del mercato statunitense un unico punto di contatto per la clientela. Alitalia prevede di aumentare la propria capacità offerta sul mercato statunitense grazie all’immissione in flotta dei 5 aeromobili Md11 combi, ora in conversione per la trasformazione in all-cargo. In particolare, oltre ad aumentare da aprile le proprie frequenze su New York e Chicago, Alitalia ha pianificato di operare 2 frequenze settimanali su Atlanta (rispettivamente da settembre e da dicembre)  
   
   
COMUNE E CITTADINI COSTRUISCONO LE PISTE PER LE DUE RUOTE IL 5 FEBBRAIO CONVEGNO SU “VIMERCATE CITTÀ CICLABILE”  
 
Vimercate, 3 febbraio 2005 - Il Comune chiama i cittadini a esprimersi su come e dove vorrebbero i percorsi ciclabili in città. In un convegno, organizzato per sabato 5 febbraio, dalle 9.30 alle 13, nell’auditorium della biblioteca, il Comune presenta e allarga alla partecipazione dei cittadini il progetto “Vimercate città ciclabile”, che da un paio di anni impegna due gruppi di lavoro comunali intorno all’elaborazione di una rete continua cittadina di piste ciclabili, da un lato, e alla creazione di iniziative volte a migliorare la cultura e la diffusione della bicicletta in città, dall’altro. L’ultima di queste iniziative, “che costituisce la base dell’aspetto partecipativo del prossimo convegno”, precisano all’ufficio ecologia, è il questionario distribuito nella primavera del 2004, con le indicazioni che il nutrito campione di cittadini (522 schede pervenute) ha fornito all’Amministrazione Comunale. Questi e altri suggerimenti costituiscono l’aspettativa degli organizzatori del convegno del 5 febbraio, il cui programma vede una prima parte, di circa un’ora, dedicata a tre interventi tecnici sullo stato di fatto della ciclabilità vimercatese e dei progetti dell’Agenda21 locale, come i percorsi sicuri casa-scuola; la seconda parte invece sarà dedicata al dibattito pubblico, che potrà esprimersi su alcune tematiche proposte dai moderatori e suggerirne liberamente. Forte dell’esperienza del progetto Pedalare, la rete ciclabile sovracomunale che ha raccolto la partecipazione di 26 Comuni del vimercatese-trezzese, e della formula della partecipazione civica, Palazzo Trotti ha deciso di confrontarsi con i cittadini circa le scelte da fare “in un ambito, come quello della mobilità alternativa, cui questi ultimi hanno più volte dimostrato la loro sensibilità”, come osserva Claudio Corno, assessore allo sviluppo sostenibile.  
   
   
PATENTE A PUNTI: PER PERDERLI, IL GUIDATORE DEVE ESSERE IDENTIFICATO AL MOMENTO DELL’INFRAZIONE. QUALI GLI EFFETTI PRATICI DELLA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE?  
 
Verona, 3 febbraio 2005 - La sentenza della Corte Costituzionale non ha efficacia retroattiva, quindi non ci sarà alcun effetto nei confronti di quei cittadini ai quali è già stata comunicata la decurtazione del punteggio. Se invece ciò non è ancora avvenuto, sarà illegale procedere alla registrazione della decurtazione non solo per chi verrà sanzionato in futuro, ma anche per coloro che sono già stati sanzionati e che sono “in attesa” di ricevere la comunicazione della sottrazione dei punti. Se per qualche motivo la decurtazione venisse loro applicata, essi potrebbero ricorrere per ottenere giustizia. La sentenza darà luogo ad un aumento dei controlli sulle strade da parte delle forze dell’ordine, con conseguente aumento del rischio-sanzioni per i guidatori. Con la polizza di Protezione Legale Arag Patente Protetta è possibile difendere i propri diritti, e quindi il proprio documento di guida, senza dover pagare la parcella del proprio avvocato.
All’indomani della sentenza della Corte Costituzionale n. 27 del 24 Gennaio 2005 che ha stabilito l’illegittimità costituzionale dell’art. 126 bis del Codice della Strada “nella parte in cui assoggetta il proprietario del veicolo alla decurtazione dei punti della patente quando ometta di comunicare all’Autorità amministrativa procedente le generalità del conducente che abbia commesso l’infrazione alle regole della circolazione”, ci si interroga sulle effettive conseguenze che essa avrà nei confronti dei cittadini. Per fare un esame dello scenario che riguarda coloro i quali hanno già subito, o sono in attesa di subire, la decurtazione dei punti a seguito dell’applicazione del secondo comma dell’art. 126 del Codice della Strada, sono necessarie due premesse: 1) le sentenze della Corte Costituzionale non hanno efficacia retroattiva quindi nel caso in cui la Corte dichiari la illegittimità costituzionale di norme o parti di esse, queste non saranno più applicate solo dal giorno successivo alla pubblicazione del provvedimento sulla Gazzetta Ufficiale (la sentenza in questione è stata pubblicata sulla G.u. N. 4 del 26 gennaio). 2) il meccanismo pratico attraverso il quale vengono decurtati i punti è descritto nel medesimo art. 126 del Codice della Strada. Questo prevede che quando la contestazione, cioè la comunicazione della “multa” al contravventore, sia divenuta definitiva (cioè quando la sanzione sia stata pagata, siano decorsi i termini per le impugnazioni, oppure siano giunti a conclusione i procedimenti di opposizione), l’organo che ha emesso la contestazione ne dia comunicazione all’Anagrafe degli abilitati alla guida, istituita presso il Dipartimento per i Trasporti Terrestri. E’ solo da questo momento che sarà effettivamente registrata la decurtazione dei punti a carico del conducente responsabile della violazione. Sotto il primo profilo quindi la sentenza in questione non potrà avere alcun effetto nei confronti di quei cittadini ai quali l’Anagrafe degli abilitati alla guida abbia già comunicato la decurtazione del punteggio. Infatti sino al giorno della dichiarazione di illegittimità la norma è stata valida ed efficace. E’ Diversdiverso amenteinvece il caso di per tutti coloro che siano stati destinatari di provvedimenti già definitivi, quindi non più impugnabili, ai quali però non è ancora stato materialmente sottratto il punteggio dalla patente. Nella prassi attuale è infatti possibile che fra il momento della definitività della contestazione e quello della comunicazione dell’Anagrafe dell’effettiva decurtazione in capo al conducente/proprietario, passino anche otto – dieci mesi. E’ verosimile dunque che molti cittadini siano “in attesa” della decurtazione. In questo caso la sentenza spiega tutti i suoi effetti in favore dei destinatari della decurtazione illegittima: l’Anagrafe non potrà più procedere alla registrazione della decurtazione senza porre in essere un provvedimento viziato da “violazione di legge” ed “eccesso di potere”. Qualora, per ragioni imprevedibili, la decurtazione venisse comunque applicata, è senz’altro proponibile il ricorso giurisdizionale avanti il Tribunale Amministrativo Regionale per chiedere l’annullamento della registrazione della decurtazione, ormai contra legem. ____________________________________________________________________________ Il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Pietro Lunardi si dice “pienamente soddisfatto della sentenza della Consulta, che ristabilisce equità” e, confermando la validità della Patente a Punti lancia la proposta “più controlli e agenti in moto”. Ciò significa che per chi guida aumenteranno le situazioni di rischio-sanzioni. Come difendersi dunque dalla eventuale illegittima decurtazione dei punti dalla patente? Con la copertura Arag di Tutela Giudiziaria per la patente è possibile difendere i propri diritti, e quindi il proprio documento di guida, al solo costo della polizza, senza dover pagare la parcella del proprio avvocato. Un assicurato con polizza Arag Patente Protetta telefona alla Compagnia perché è rimasto coinvolto in un incidente stradale: la Polstrada l’ha ritenuto colpevole di non aver dato precedenza ad uno stop (Art.145 del N.c.d.s.), commettendo una infrazione che comporta la riduzione decurtazione di 6 punti dalla patente di guida. Egli non è dello stesso avviso, non crede di dover subire questa sanzione che avrebbe serie ripercussioni per la sua professione, dato che di mestiere fa l’agente di commercio e la patente per lui costituisce un vero e proprio strumento di lavoro. Spiega quindi al telefono al consulente Arag la sua versione dei fatti ed in effetti gli viene risposto che c’è lo spazio per un ricorso, perché l’accertamento della violazione risulterebbe essere stato compiuto in modo errato. La Compagnia di conseguenza incarica il legale di fiducia dell’assicurato, così che questi possa presentare immediatamente ricorso al prefetto per l’accertamento, con contestuale richiesta di audizione (il costo di un ricorso di questo tipo varia da €350 a €450). Il prefetto, nel giro di qualche mese (entro max. 120 gg) fissa l’audizione e decide sul ricorso: lo accoglie in quanto l’accertamento del verbale era basato su presunzioni e non su una valutazione concreta dei fatti. In questo modo l’assicurato non perde i punti e, nell’ambito della responsabilità dell’incidente non risponde per la mancata precedenza. Arag Assicurazioni S.p.a., la Compagnia leader in Italia nel ramo della Tutela Giudiziaria, per prima tra le Compagnie del mercato aveva lanciato nel 2003 la polizza Patente Protetta, in risposta all’entrata in vigore della “patente a punti”. Oggi Arag propone ai propri assicurati una tutela ancora più forte, con un aggiornamento del prodotto che lo rende, allo stesso costo, ancora più appetibile. Ecco le novità più significative: - La possibilità, per tramite dell’avvocato, di presentare in ogni caso il ricorso/l’opposizione all’Autorità competente in tutti i casi di sospensione della patente di guida; - Ricorso e opposizione avverso qualunque sanzione connessa ad infrazioni che prevedono la decurtazione di più di 5 punti dalla patente di guida; - Corresponsione di una Diaria anche a seguito di sospensione della patente per mancato uso delle cinture di sicurezza (N.b.: Art. 172 C.d.s. – con 256.993 rilevazioni nel 2004 – Fonte: Ministero dell’Interno - è la seconda infrazione più commessa dagli italiani e prevede la sospensione della patente se viene contestata 2 volte in due anni); - La possibilità di presentare ricorso amministrativo o giurisdizionale alle autorità competenti in caso di errata variazione dei punti; Le altre garanzie principali della polizza, oltre all’assistenza per l’assicurato del proprio avvocato di fiducia – con pagamento della parcella da parte di Arag - prevedono: - Indennità Autoscuola, cioè il rimborso delle spese per il corso che l’assicurato deve frequentare presso una scuola guida da lui scelta per recuperare i punti persi; - Indennità Zero punti, cioè il pagamento delle spese per la revisione e per l’esame per il ri-ottenimento del documento di guida, qualora all’assicurato siano stati detratti tutti i punti dalla patente; - Difesa in sede penale nel caso in cui, a seguito dI incidente stradale, l’assicurato abbia provocato lesioni a qualcuno; - Il servizio di consulenza telefonica Aragtel, a disposizione dell’assicurato per informazioni riguardanti la polizza, chiarimenti sulle normative vigenti e assistenza nel prendere tempestivamente le decisioni più corrette; - Corresponsione di una diaria all’assicurato per tutto il periodo in cui sarà inabilitato alla guida (ritiro o sospensione della patente per incidente stradale e in caso di contestazione di altre infrazioni previste dal C.d.s., quali: eccesso di velocità, guida in stato di ebbrezza, mancata precedenza, sorpasso ecc.); Una delle caratteristiche vincenti di questo prodotto assicurativo consiste nell’ampiezza della copertura territoriale. Chi si assicura con questa polizza potrà sentirsi più tranquillo non solo in Italia, ma in tutti i paesi d’Europa (oltre ai paesi dell’Unione Europea anche Croazia, Turchia, Romania, Ucraina, Russia, ecc.) senza rinunciare a nessuna delle garanzie previste, a cominciare dall’assistenza in loco di un avvocato di propria fiducia, fino alla possibilità di ricevere la diaria per il periodo di interdizione alla guida (il rimborso previsto dalla diaria può andare dai 20 ai 200 euro al giorno per una durata massima compresa tra i 180 e i 360 giorni). Arag Patente Protetta è composta da moduli che il cliente può combinare in base alle sue esigenze. A titolo di esempio, per una polizza della durata di un anno che preveda la possibilità di ricevere una diaria giornaliera di € 50,00 per almeno 180 giorni, l’importo del premio è di € 170,00. Per la categoria professionale degli autotrasportatori inoltre, è previsto un pacchetto ad hoc che prevede una specifica estensione delle prestazioni per questa attività lavorativa.
 
   
   
PRIMI DATI SUI CONSUMI ELETTRICI NEL 2004: +0,4% LA CRESCITA DELLA DOMANDA. IN AUMENTO LA PRODUZIONE NAZIONALE: +2,5%  
 
Roma, 3 febbraio 2005 – Più 0,4% è la crescita della domanda di energia elettrica nel 2004 rispetto al 2003. Il totale dell’energia richiesta in Italia è stato pari a 322 miliardi di kWh. Il risultato ha risentito di fattori calendariali (5 giornate lavorative in più rispetto al 2003) e di fattori climatici (temperature medie mensili più basse in estate e più alte in inverno, rispetto all’anno precedente). Depurata da questi effetti la variazione è pari a +0,8%. Dall’analisi effettuata dal Gestore della rete emerge che a livello territoriale l’andamento dei consumi, registrato nel 2004 rispetto al 2003, è stato disomogeneo sul territorio nazionale: si è avuta, infatti, una crescita superiore alla media (+2,1%) nell’area della Campania, Puglia, Basilicata e Calabria, in Sardegna (+1,6%) e nell’area della Toscana ed Emilia Romagna (+1,6%), mentre si è registrata una diminuzione della domanda in Lombardia (-1,3%), nel Triveneto (-0,9%) e nell’area del Piemonte e Valle d’Aosta (-0,4%). I 322 miliardi di kWh richiesti risultano distribuiti, complessivamente, per il 45,9% al Nord, per il 29,6% al Centro e per il 24,5% al Sud. Nel 2004 il fabbisogno nazionale di energia elettrica è stato coperto per l’85,8% con la produzione nazionale e per la quota restante (14,2%) dal saldo con l’estero, in forte diminuzione rispetto all’anno precedente (-10,5%). Il calo del contributo estero si spiega con le riduzioni delle importazioni di energia elettrica che, iniziate a partire da settembre 2003 per esigenze di sicurezza del sistema, si sono protratte fino a tutto ottobre 2004. Complessivamente la produzione nazionale netta (276,3 miliardi di kilowattora) è aumentata del 2,5% rispetto al 2003. In particolare, si sono registrati incrementi per la produzione termoelettrica (+0,7%), idroelettrica (+10,1%), eolica (+25,6%) e geotermoelettrica (+1,6%). Altri due fenomeni hanno caratterizzato l’andamento della richiesta nel 2004: la nuova punta storica di domanda sulla rete elettrica nazionale, pari a 53.606 megawatt, registrata lo scorso 16 dicembre, e superiore dello 0,4% rispetto all’anno precedente; il nuovo picco di domanda nel periodo estivo, verificatosi il 23 luglio in concomitanza con una forte ondata di caldo, pari a 53.507 megawatt e superiore dello 0,8% rispetto al 2003.  
   
   
QUALI PROSPETTIVE PER L’ IT NELLE UTILITIES IN ITALIA? ATOS ORIGIN E NEXTVALUE ANCORA INSIEME PER LA SECONDA INDAGINE SUL SETTORE DELLE UTILITIES NEL COMPARTO GAS E ELETTRICITÀ: TREND E SOLUZIONI IT  
 
Milano, 3 febbraio 2005 - In uno scenario in cui l’economia continua a presentare solo piccoli segnali di ripresa, tra i tanti di incertezza e di debolezza del settore informatico nel suo complesso, il mercato dell’energia in Italia si è distinto negli ultimi tre anni come fortunata eccezione. Sull’onda del completamento dei processi di liberalizzazione, avvenuta per i clienti nel mercato del gas all’inizio del 2003 e prevista entro la metà del 2007 per il settore elettrico, la gran parte delle aziende del settore è stata impegnata in un vasto processo di rinnovamento delle proprie infrastrutture informatiche, soprattutto nell’area dei sistemi applicativi gestionali e commerciali. A partire dall’inizio di quest’anno, tuttavia, segnali provenienti da fonti diverse sembrano indicare un rallentamento del fenomeno. Su questa riflessione si è innestata una strutturata analisi del segmento, redatta per il secondo anno consecutivo, dopo l’ottimo riscontro avuto dalle aziende destinatarie del rapporto, da Atos Origin, uno dei principali It service provider a livello internazionale e Nextvalue, partner italiano di Aberdeeen Group. Partendo dall’analisi dello scenario macroeconomico, sono state evidenziati il livello attuale di automazione dei sistemi informativi e le prospettive di sviluppo nei prossimi 12/24 mesi, rilevati in modo puntuale nelle aziende del settore. Nel mese di settembre Nextvalue ha condotto un’indagine su un campione accuratamente selezionato e rappresentativo di aziende del settore dell’Energia in Italia, attive in modo esclusivo nel comparto del Gas o in quello dell’Elettricità (Monoutility) o Multiutility. Il tema centrale dell’analisi è stato il ruolo oggi riconosciuto all’Information Technology, nell’ambito delle aziende intervistate. Le risposte del campione si sono concentrate sull’evidenza di un ruolo strategico (73%), con una netta prevalenza del ruolo di supporto al cambiamento (54%) rispetto a quello strategico di guida del cambiamento (19%). Il ruolo tattico è stato citato solo nel 27% dei casi. Si è, inoltre, rilevato il ruolo dell’It quale strategico, in prevalenza dove sussiste un modello di business quale quello della Multiutility e un fatturato significativo. Per quanto riguarda i dati relativi alla percentuale di spesa It rispetto al fatturato, il 49% del campione si posiziona al di sotto dell’1%, e solamente l’8% supera la soglia del 2%. La concentrazione del campione nelle fasce al di sotto dell’1,5% sembra indicare la conclusione di una fase, durata 2-3 anni, di forti e generalizzati investimenti per il rinnovamento del sistema informativo. Inoltre la concentrazione dei picchi di investimento nelle Multiutility evidenzia ancora una volta un maggior dinamismo, anche sul piano della ricerca di nuovi modelli strutturali e organizzativi, di questo segmento rispetto ad una assoluta staticità delle Monoutility, nelle quali sembra dominare esclusivamente il tema della crescita dimensionale. I risultati, inseriti nel contesto economico e strutturale dell’intero comparto, si coniugano all’interno dello studio con l’approccio metodologico e l’offerta completa proposti da Atos Origin, finalizzato all’analisi e definizione delle migliori strategie aziendali & It, alla proposta e sviluppo di soluzioni ai problemi derivanti dai processi di trasformazione, nonché all'ottimizzazione delle risorse esistenti. “Abbiamo rinnovato la collaborazione di successo con Atos Origin – ha affermato Alfredo Gatti, Amministratore Delegato di Nextvalue – per supportare con competenze specifiche attività puntuali di analisi nel mercato Ict e tracciare un quadro completo di un settore tra i più rappresentativi e in forte trasformazione come quello dell’energia”. “Grazie alle esperienze maturate in Italia e all’estero, Atos Origin è in grado di supportare il management delle aziende del settore ad affrontare con successo le sfide nel mercato dell’energia” ha commentato Maurizio Zotti, Direttore Commerciale di Atos Origin. “Atos Origin ha messo a punto soluzioni focalizzate per il segmento Energy/utilities con un approccio denominato "Real Time Energy Enterprise”, costituito da soluzioni integrate “end to end” che consentono una governance efficace dei processi e delle evoluzioni It in tutte le fasi di gestione di vita di un progetto”.  
   
   
ACEGAS-APS: APPROVATO IL CALENDARIO DEGLI EVENTI SOCIETARI 2005  
 
Trieste, 3 febbraio 2005 - È stato approvato il calendario relativo ai principali eventi societari per l'anno 2005 di Acegas-aps S.p.a., così come di seguito descritto: Mer, 30 marzo 2005: riunione del Consiglio di Amministrazione per l’approvazione del progetto di bilancio di Acegas-aps Spa, del Bilancio Consolidato del Gruppo Acegas-aps e della proposta di destinazione degli utili; Ven, 29 aprile 2005: Assemblea dei Soci per l'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2004 (1° convocazione); Ven, 6 maggio 2005: Assemblea dei Soci per l'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2004 (2° convocazione); Ven, 13 maggio 2005: riunione del Consiglio di Amministrazione per l’approvazione della relazione trimestrale al 31 marzo 2005; Mar, 13 settembre 2005: riunione del Consiglio di Amministrazione per l'approvazione della relazione semestrale al 30 giugno 2005; Lun, 14 novembre 2005: riunione del Consiglio di Amministrazione per l'approvazione della relazione trimestrale al 30 settembre 2005. Il progetto di bilancio di esercizio e il bilancio consolidato che saranno approvati nel corso del C.d.a. Del 30 marzo 2005, nonché la relazione semestrale 2005 che sarà approvata nel corso del C.d.a. Del 13 settembre 2005, saranno resi disponibili presso la sede sociale e presso la società di gestione del mercato entro i termini stabiliti dall’art.82, secondo comma del Regolamento Emittenti. Pertanto si comunica che Acegas-aps Spa intende avvalersi della facoltà di esonero dalla pubblicazione della quarta trimestrale 2004 e della seconda trimestrale 2005.  
   
   
A SESTO SAN GIOVANNI I DISTRETTI PRODUTTIVI FALCK E BREDA SCELGONO IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE EMAS 2 E INIZIANO LA LORO TRASFORMAZIONE IN ECODISTRETTI  
 
Milano 2 febbraio 2004 - Rilanciare e rafforzare l’identità del territorio attraverso la creazione di ecodistretti è la grande sfida lanciata da Unione Europea, Regione Lombardia e raccolta con il progetto Sustainable Emas North Milan dall’Amministrazione Comunale di Sesto San Giovanni, dall’Agenzia Sviluppo Nord Milano, dall’Associazione Imprenditori Nord Milano. La presentazione ufficiale dell’operazione, denominata Senomi, è avvenuta oggi a Milano, presso il Palazzo delle Stelline, in collaborazione con la rappresentanza milanese della Commissione europea. Strumento strategico per il raggiungimento dell’ambizioso traguardo è il sistema europeo di ecogestione e audit Emas 2, uno standard di certificazione ambientale di territorio che si rivolge prioritariamente alle piccole e medie imprese e che ora viene proposto alle 47 società dei distretti produttivi artigianali sorti in questi ultimi anni sulle aree sestesi ex Falck ed ex Breda. Leva Arti Grafiche, Sai Automazione (quadri elettrici per apparecchiature industriali), Autotrasporti Fraconti, Farti (guarnizioni industriali) e Sadema (testaletto per ospedali e case di cura) sono le prime imprese sestesi ad aver aderito al progetto. Emas 2 le impegnerà a migliorare la loro efficienza ambientale e a condividere il rispetto di una serie di standard e parametri ecologici, in pieno accordo con le indicazioni che emergono dalle Agende 21 locali del Nord Milano e con un’attenzione particolare ai temi comuni dell’energia e dei rifiuti. L’applicazione della certificazione Emas 2 alla gestione dei distretti produttivi costituisce una straordinaria opportunità per diffondere i sistemi di gestione ambientale in modo capillare e integrato sul territorio del Nord Milano e per sviluppare un modello lombardo di eccellenza ambientale. Le esperienze del distretto di Lumezzane (Brescia), del distretto metalmeccanico di Lecco, del polo industriale di Mantova, del bacino del Lambro Seveso Olona ci dimostrano che l’approccio territoriale agevola la diffusione della certificazione tra le imprese, e lungo la catena dei loro fornitori, perché la rende più efficace e meno costosa. Le imprese certificate Emas 2 hanno anche guadagnato nel lungo periodo una maggiore credibilità sul mercato, un aumento dei canali di accesso al credito, risorse umane più motivate dalla condivisione del processo riorganizzativo interno. Il percorso verso il riconoscimento della certificazione Emas 2, supportato dai tecnici di Ambiente Italia, inizia con un’analisi ambientale, necessaria per individuare punti di forza e criticità del distretto, prosegue con l’individuazione degli obiettivi di miglioramento e la stesura di un programma ambientale. La fase operativa dell’iter è la messa a punto del sistema di gestione ambientale che si innesta sulla struttura organizzativa, sulle procedure dell’impresa ridefinendole per ottimizzarne le prestazioni ambientali così da ridurre costi e sprechi. Il costante monitoraggio della situazione è possibile attraverso audit interni ed esterni all’impresa che certificano la corrispondenza tra il sistema di gestione ambientale e i requisiti Emas 2. La Dichiarazione ambientale finale sancisce il raggiungimento della certificazione e la sua comunicazione a tutti gli attori del territorio. L’ecodistretto e i suoi risultati in termini di prestazioni ambientali diventano un esempio per altre organizzazioni e altri territori.  
   
   
LE NUOVE REGOLE AMBIENTALI E UNA SOLUZIONE DI SUCCESSO MATRIXONE ANNUNCIA MATRIXONE MATERIALS COMPLIANCE CENTRAL, UNA NUOVA APPLICAZIONE DI PROCESSO CHE PERMETTE DI FAR FRONTE AI NUOVI REGOLAMENTI AMBIENTALI  
 
Westford, Mass., 3 febbraio 2004 – Matrixone, Inc fornitore di soluzioni collaborative Plm per la value chain, ha annunciato la disponibilità di Matrixone Materials Compliance Central, un’applicazione di processo progettata per aiutare le aziende ad attenersi alle nuove regole di conformità ambientale durante tutto il processo di sviluppo dei prodotti. Le aziende, in particolar modo quelle del settore dell’automotive e dell’elettronica, stanno subendo forti pressioni dovute a queste nuove direttive, soprattutto in merito allo spreco di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Waste Electrical and Electronic Equipement - Weee), alla riduzione di sostanze pericolose (Restriction of Hazardous Substances – Rohs) e alla rottamazione di un veicolo (End-of-life Vehicle –Elv- Regulations). L’obiettivo è quello di ridurre la quantità di materiale non idoneo contenuto nei nuovi prodotti e assicurare che i materiali siano riciclabili al termine del ciclo di vita degli stessi. I produttori dovranno quindi implementare processi per riunire, organizzare, analizzare e monitorare i dati inerenti i materiali relativi a tutti i nuovi prodotti. La applicazione Material Compliance Central Tm di Matrixone si rivela un ottimo strumento per semplificare e ottimizzare questi processi: gli utenti saranno in grado di analizzare i Bill of Material (Bom), verificarne (anche tramite cross-reference) la conformità ai vincoli normativi già a partire dalle prime fasi di progetto, con conseguente riduzione del numero di design iteration. La soluzione può essere implementata come singola applicazione o può essere integrata con altre applicazioni di Matrixone.  
   
   
DOPPIA CERTIFICAZIONE PER IL COBAT QUALITÀ & AMBIENTE  
 
Milano, 3 febbraio 2005 - Il Cobat, Consorzio Obbligatorio batterie al piombo esauste, ha ottenuto una doppia attestazione che premia la sua attività nella salvaguardia dell¹ambiente. Ha conseguito, non solo la certificazione per la qualità dei servizi offerti, definita dall¹I.s.o. (International Organization for Standardization) Uni En Iso 9001:2000, ma anche e soprattutto la certificazione del Sistema di Gestione Ambientale secondo lo standard internazionale Uni En Iso 14001:1996, che ratifica l¹impiego da parte del Consorzio di tecnologie e processi eco-compatibili ed eco-sostenibili. Il Sistema di Gestione Integrato Qualità e Ambiente del Cobat, prevede il coinvolgimento e la partecipazione diretta di tutto il personale dell¹azienda, ad ogni livello, nella ricerca di un costante miglioramento della performance dell¹ente attraverso la definizione e l¹attuazione di obiettivi e programmi specifici, lo sviluppo di soluzioni tecnologicamente all¹avanguardia e la costante verifica dei feedback sui servizi e le procedure provenienti dagli utenti, dai dipendenti stessi, dalle pubbliche istituzioni e dalle organizzazioni di controllo internazionali. A rilasciare i due prestigiosi riconoscimenti, che pongono ancora una volta il Cobat tra i Consorzi più attivi sul fronte della tutela dell¹ambiente e della gestione dei rifiuti pericolosi, è stato l¹Istituto di Certificazione della Qualità Certiquality, riconosciuto dal Sincert, Sistema Nazionale per l'Accreditamento degli Organismi di Certificazione e Ispezione. Certiquality, inoltre, aderisce alla Cisq, la Federazione indipendente che rappresenta gli 11 maggiori organismi di certificazione italiani, che a sua volta è anche l¹unico membro italiano di Iqnet (International Quality Certification Network), ossia la più grande e importante rete internazionale di enti di certificazione. Il processo di certificazione ottenuto dal Cobat, rappresenta, dunque un'ulteriore e sostanziale garanzia per la completa soddisfazione dei diversi utenti (Amministrazioni Locali, auto-riparatori, aziende di igiene urbana, grandi operatori, Gdo e cittadini) e del servizio di raccolta/riciclo degli accumulatori esausti, che dal 1992 viene assicurato dal Consorzio sull¹intero territorio nazionale. Per il Consorzio il procedimento di certificazione non rappresenta, comunque, un punto d¹arrivo, ma il riferimento indispensabile per un costante miglioramento di tutti gli strumenti e le procedure, cosi da garantire un alto standard qualitativo dei processi e la loro affidabilità nel tempo. ³Le certificazioni ottenute dal Cobat ha dichiarato l¹ing. Giancarlo Morandi, Presidente del Cobat testimoniano ancora una volta il forte orientamento del nostro Consorzio verso i principi dello sviluppo sostenibile².  
   
   
MASTER POST-LAUREA IN PROFESSIONE GEOLOGO - PROROGA TERMINE ISCRIZIONE LE ISCRIZIONI SONO PROROGATE AL 10 FEBBRAIO  
 
 Milano, 3 febbraio 2005 - Sono prorogate fino al 10 febbraio 2005 le iscrizioni al Master post-laurea in Professione Geologo, organizzato dal Dipartimento di Scienze della Terra "A. Desio" - Università degli Studi di Milano in collaborazione con l'Ordine dei Geologi della Lombardia e Regione Lombardia - Direzione Territorio e Urbanistica. Le prove di selezione e di ammissione si terranno il 15 febbraio 2005 alle ore 9,00 presso il Dipartimento di Scienze della Terra "Ardito Desio" - via Mangiagalli n.34 - Milano http://studenti.Unimi.it/master/master0405/area_fse/schede/master/tabacco.htm  
   
   
GIOVEDÌ 3 FEBBRAIO PROVVEDIMENTO TARGHE ALTERNE DALLE 8 ALLE 20 IL SERVIZIO ATM  
 
Milano 3 febbraio 2005 - In seguito al provvedimento delle targhe alterne previsto per giovedì 3 febbraio, dalle 8 alle 20, Atm potenzierà il servizio nell’arco della giornata compatibilmente, per le ore di punta, con la disponibilità delle vetture. In relazione al contestuale incremento della domanda di trasporto sarà, quindi, inevitabile che nelle ore di punta mattutina si abbia un aumento rispetto all’attuale numero dei passeggeri. Con l’aumento del numero di vetture in servizio, potrebbe inoltre non esserci più corrispondenza (nella fascia oraria 8-20) tra gli orari esposti e l’effettivo passaggio dei veicoli, fatta eccezione per le linee interurbane. A chi proviene da fuori Milano, per accedere alla città si consiglia di utilizzare i parcheggi di corrispondenza, ubicati nelle immediate vicinanze delle vie di accesso (tangenziali, autostrade, ecc.). In particolare, segnaliamo i parcheggi situati in corrispondenza delle linee metropolitane: · M1: Molino Dorino, Bisceglie; Lampugnano; San Leonardo, Sesto Marelli; · M2: Crescenzago, Cologno Nord, Famagosta, Gessate, Cascina Gobba, Romolo; · M3: San Donato 1 e 2. Telefonando al Numero Verde Atm 800.80.81.81, è possibile prenotare il posto macchina presso uno dei suddetti parcheggi; sul sito internet www.Atm-mi.it  sono pubblicati i percorsi di accesso ai parcheggi.