|
|
|
GIOVEDì
|
|
|
Notiziario Marketpress di
Giovedì 03 Febbraio 2005 |
|
Pagina4 | |
|
LE BASSE TEMPERATURE DELL'ARTICO MINACCIANO LA SALUTE IN EUROPA |
|
|
|
|
|
Bruxelles, 3 febbraio 2005 - Le basse temperature da record registrate nell'Artico stanno assottigliando lo strato protettivo d'ozono e potrebbero incidere sulla salute umana in alcune regioni dell'Ue: è questo l'avvertimento lanciato dalla Commissione europea. Gli scienziati europei del progetto Scout- 03, finanziato dall'Ue, hanno scoperto che le temperature complessive della fascia alta dell'atmosfera sono le più basse registrate negli ultimi 50 anni, ed avvertono che la distruzione dello strato protettivo d'ozono viene accelerata in modo sostanziale dalle condizioni di freddo intenso. Tutto ciò mette non solo a repentaglio la biodiversità, ma fa anche aumentare il rischio di cancro delle pelle in Scandinavia e addirittura nelle nazioni dell'Europa centrale. 'L'inverno nell'Artico è stato estremamente rigido. Adesso si vanno osservando i primi segni di perdita d'ozono, e ulteriori grandi perdite dovrebbero verificarsi se le condizioni di freddo persistono', ha detto il commissario europeo per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik. Il progetto integrato Scout-03, che riunisce 59 istituzioni partner di 19 paesi, è finanziato nell'ambito del Sesto programma quadro (6Pq) allo scopo di studiare le relazioni tra ozono stratosferico e mutamento climatico nell'Artico. Il progetto si propone di prevedere il futuro sviluppo dello strato d'ozono nei modelli climatici globali. Lo strato d'ozono è situato nella stratosfera, lo strato più basso dell'atmosfera, ed ha la funzione di proteggere la superficie della Terra dalle dannose radiazioni solari ultraviolette. Gli scienziati che lavorano al progetto Scout-03 affermano che condizioni eccezionalmente fredde e il grande e insolito numero di nubi polari hanno alterato la chimica dello strato d'ozono e stanno affrettando il ritmo a cui le sostanze chimiche prodotte dall'uomo stanno distruggendo l'ozono. Si prevede che, quando la luce del sole di primavera tornerà a splendere nelle prossime settimane, provocherà un ulteriore assottigliamento dello strato d'ozono. Attualmente l'area in cui questo strato è particolarmente sottile è contenuta dai venti, che isolano l'Artico dal resto del sistema climatico mondiale. I partner di Scout-03 pensano che questa barriera sarà spezzata e che la zona povera d'ozono si estenderà verso sud a partire dall'Europa settentrionale. Un buco nello strato d'ozono significherà che una maggiore quantità di dannosa radiazione ultravioletta potrà arrivare fino a terra, con un potenziale incremento del rischio di cancro della pelle. 'Le condizioni meteorologiche a cui stiamo assistendo adesso rassomigliano, se non addirittura superano le rigide condizioni dell'inverno 1999/2000, quando fu osservata la peggiore perdita d'ozono fino ad oggi', commenta Neil Harris dell'European Ozone Research Coordinating Unit dell'università di Cambridge. Nel complesso, spiega la Commissione, la diminuzione del totale d'ozono nella regione artica è stata osservata a partire dal 1980, sebbene nei valori notati vi sia una notevole variazione di anno in anno. 'Questa variabilità della perdita d'ozono è in contrasto con quanto avviene nell'Antartico, dove una perdita d'ozono quasi completa si è andata verificando in praticamente tutti gli inverni a partire dalla fine degli anni 80. Questa differenza è dovuta alle condizioni invernali più miti dell'Artico. La preoccupazione è che adesso l'Artico sembrerebbe avviarsi verso condizioni antartiche, cosa che produrrebbe un aumento dei livelli di radiazioni ultraviolette, con conseguenze sulla salute umana nei paesi dell'emisfero settentrionale', conclude la Commissione. Per maggiori informazioni su Scout-03: http://www.Ozone-sec.ch.cam.ac.uk/scout_o3/ |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
RESTILING TISSUTALE DALL’FDA AMERICANA LA NUOVA TECNICA PER IL TRATTAMENTO DI PATOLOGIE MEDICHE ED ESTETICHE |
|
|
|
|
|
Milano, 3 febbraio 2005 - Sfrutta la superspecializzazione, l’abilità e l’ esperienza del chirurgo e punta su strumenti semplici come aghi e fili la nuova tecnica , recentemente approvata dopo una lunga serie di sperimentazione e studi , dalla Food and Drug Administration americana, che rimodella e cancella i segni del tempo dal viso. Ma anche del seno, in alcuni casi senza l’utilizzo di protesi, glutei e gambe . Senza bisturi ,cicatrici e senza sofferenza. L’innovativa metodica che si avvale di sottilissimi fili chirurgici a spiga di grano e di mini aghi si effettua in anestesia locale e in regime ambulatoriale. “ I fili “spiega il professor Pierantonio Bacci , Docente Chirurgia Estetica-scuola di Chirurgia - Università di Siena, Direttore del primo Centro di Eccellenza in Italia indicato dell’Fda per la nuova metodica - il Centro Flebologia e di Patologie Estetiche di Arezzo - e pioniere della nuova tecnica , “agiscono da tensori e vengono inseriti sotto la pelle riposizionando i tessuti e risollevando le aree trattate . Si tratta di un approccio soft, senza traumi e che – garantisce l’esperto - permette di 'eliminare ' i segni dell'invecchiamento in tutta sicurezza. L’fda ha infatti richiesto una preparazione specifica dei chirurghi che la effettuano. Invece di puntare l´obiettivo solo sulle rughe e la perdita di tonicità l´invecchiamento della pelle” precisa Bacci , “ si può contrastare valutando anche la mancanza di sostanza. Il passare degli anni, infatti, provoca sia una discesa del tessuto sia un suo assottigliamento a causa della perdita di acqua e grasso. Così il volto si affina il seno si svuota e i glutei non sono più tonici e sodi Riempiendo le zone “svuotate” si ottiene un miglioramento dei volumi e un contorno più definito . Non cambiamo la figura , ma la riportiamo a com’era associando i fili chirurgici a nuovi fillers riempitivi a base di acido ialuronico e /o al lipofilling cellulare stabilizzato - cellule adipose purificate prelevate dall’addome vengono reiniettate nelle zone da trattare del viso.In questo modo i fili “scolpiscono' mentre grasso e acido ialuronico riempiono. Trent´anni fa si effettuavano interventi aggressivi, si asportavano tessuti, si modificava il corpo, ottenendo sì risultati ma anche molte cicatrici. Le tecniche oggi si sono affinate è l’obbiettivo è quello di ottenere buoni risultati con piccoli ritocchi,da ripetere a distanza di tempo”. La bellezza del futuro, passa quindi più per l´ambulatorio che non per la clinica ed è fatta più di mini-interventi che non di rifacimenti veri e propri. Nella logica di rallentare il progressivo invecchiamento e cedimento cutaneo e del mantenimento dei risultatiLe nuove tecniche anche se efficaci- ricorda Bacci - non manderanno 'in pensione' quelle tradizionali quando e' necessario –si deve ricorrere a lifting 'classici' e protesi. Flebologia estetica - le ultime tecniche per varici e capillari sono l'Endocoagulazione laser - una microsonda laser attraverso l’ ago di una normale siringa da scleroterapia raggiunge l’interno del capillare chiudendolo, la Termoterapia, indicata per i capillari finissimi rossi sfrutta invece un impulso termico che chiude il vaso Cellulite e adiposità localizzate – oltre al trattamento con i fili tensori che agisce sul cedimento dei tessuti delle gambe la nuova metodica non invasiva si chiama lipowash. Un piccolo ago dotato di tanti fori distribuisce sostanze lipolitiche e depurative regolarizzando i tratti fibrosi e quelli adiposi'. “Ma”, ricorda l’esperto , “ non bisogna dimenticare pochi fattori importanti come diagnosi, dieta idonea, integratori alimentari,attività fisica e linfodrenaggio”. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
NASCE LA SOCIETA' "FITNESS FESTIVAL INTERNATIONAL" SIGLATO UFFICIALMENTE L'ACCORDO TRA PROGETTI INTERNATIONAL E RIMINI FIERA SUL FORMAT DEL FESTIVAL DEL FITNESS DI RIMINI, ORGANIZZERÀ EVENTI A LIVELLO INTERNAZIONALE |
|
|
|
|
|
Rimini, 3 febbraio 2005 - Nasce Ffi Fitness Festival International, una newco tra Rimini Fiera e Progetti International, con l'obiettivo di organizzare eventi di fitness a livello internazionale. La costituzione della società, che oltre a studiare e gestire i diversi nuovi eventi in programma nel mondo sul format del festival del Fitness organizzerà una piattaforma web e produrrà strumenti di comunicazione editoriale internazionali, è stata siglata a Perugia ed è partecipata al 50% dai due soci fondatori. Ffi si gioverà così sia dell'esclusività mondiale di competenze e saperi di Progetti International, organizzatore del Festival del Fitness di Rimini, sia del know how nel settore espositivo di Rimini Fiera, oggi tra i primi soggetti fieristici italiani con un portafoglio di 22 manifestazioni organizzate direttamente. "In virtù dell'accordo raggiunto con Rimini Fiera - dice il presidente di Progetti International, Gabriele Brustenghi - siamo in grado di consolidare le location all'estero dove siamo già presenti come Miami e Monaco e, soprattutto, sviluppare il progetto di esportare la formula del Festival del Fitness di Rimini, che così tanto successo sta avendo in Italia, in tutto il mondo: la sinergia con Rimini Fiera ci consente di affrontare significative opportunità in prestigiose location come Mosca, Valencia, Pechino, Cape Town, Cannes, Lisbona" "Si tratta - dice il presidente di Rimini Fiera, Lorenzo Cagnoni - di un'operazione di alto valore. Da un lato, coerente con le nostre strategie di posizionamento internazionale, dall'altro in grado di sviluppare ulteriormente l'appeal mondiale del Festival del Fitness, facendo della manifestazione, della sua formula e di Rimini gli indiscussi leader del settore. Del resto, il rapporto tra Rimini Fiera e Progetti International, è un rapporto privilegiato che ci vede insieme, da tanti anni, tesi ad lavoro comune sempre più produttivo". Dopo aver compiuto, nei mesi scorsi, un importante percorso di studio e verifica delle potenzialità delle nuove manifestazioni nei diversi Paesi, si partirà a marzo con Miami, poi Mosca a settembre, quindi Monaco, Valencia, Pechino. Nel dettaglio, il know how di settore e l'esperienza organizzativa di Ffi, andranno a coniugarsi, nelle diverse parti del mondo, con un partner locale che darà vigore ai progetti. Nel caso dell'evento di Mosca, che si svolgerà al prestigioso Olimpijski Stadium, il partner sarà World Class, una affermata catena di fitness center, con cui realizzare l'evento utilizzando la loro approfondita conoscenza del territorio. Nel mondo il più grande mercato del fitness è quello statunitense, dove le palestre sono più di 25.000 ed i frequentatori non meno di 50 milioni. Il mercato mondiale del fitness è l'unico, nel vasto panorama dello sport praticato, che mantiene un trend di crescita continua, con valori intorno al 10% l'anno (5% negli Stati Uniti), ed è in questa prospettiva particolarmente significativo lo start up di Ffi, pronta e strutturata risposta per quei Paesi dove è in atto una forte evoluzione degli standard del comparto. Www.riminifiera.it |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
DATALOGIC AL FOOD & BEVERAGE LOGISTICS EXPO DI RIMINI, PRESSO GLI STAND DEI PARTNER ALFACOD, CODER E RCP. ESPONE LE SUE INNOVATIVE SOLUZIONI PER LA LOGISTICA |
|
|
|
|
|
Bologna, 3 febbraio 2005 - Datalogic partecipa attraverso i Quality Partner Alfacod, Coder e Rcp a Food & Beverage Logistics Expo, il primo evento fieristico in Italia dedicato ai servizi, alle tecnologie e alle attrezzature per la gestione della supply chain per il settore food & beverage. L’evento si terrà a Rimini, presso il padiglione C1 di Rimini Fiera, dal 5 all’8 febbraio, ed è organizzato da Rimini Fiera S.p.a. In collaborazione con Ailog (Associazione Italiana di Logistica e di Supply Chain Management) e Mark Up. Food & Beverage Logistics Expo è un appuntamento annuale riservato agli operatori del settore, che si propone come punto di riferimento per tutte le aziende industriali che operano nel settore alimentare, per gli operatori della Gdo e dei canali tradizionali, per tutti gli operatori logistici, ma anche per i fornitori di prodotti e servizi relativi alla supply chain del settore (prodotti informatici, servizi integrativi e infrastrutture). Accanto al Food & Beverage Logistics Forum, il programma di convegni di alto profilo patrocinato e supportato da Ailog, la manifestazione quest’anno prevede una parte espositiva, dove esperti ed aziende presenteranno soluzioni specifiche per l’area logistica. Qui sarà possibile conoscere anche le soluzioni per la logistica offerte da Datalogic, che negli stand dei suoi Quality Partner presenterà la gamma dei mobile computer industriali. Tra questi in particolare la serie dei terminali con architettura Windowsce.net, come il Rhino-net e il Viper-net, e il nuovo Pda professionale Jet, che combina in un unico strumento mobilità, affidabilità ed ergonomia, aumentando l’efficienza nelle operazioni di raccolta dati in tutte le aree della “supply chain” aziendale. Alfacod, che dal 1986 opera nel settore Aidc offrendo al mondo industriale sistemi completi di identificazione automatica, presenterà i prodotti Datalogic allo stand 116/117. Presso lo stand 001 E 002 sarà invece possibile toccare con mano i mobile computer Datalogic esposti da Coder, che dal 1995 offre un servizio a 360 gradi, pre e post-vendita, nel mondo dell'Aidc (Automatic Identification and Data Collection). Rcp Elettronica, che da 15 anni si occupa della distribuzione di prodotti per la decodifica e la stampa dei codici a barre, esporrà invece le soluzioni Datalogic allo stand 008 E 009. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
DAGLI USA E DALLA RUSSIA CON I 400 ESPOSITORI DI SEATEC 2005 AL VIA OGGI A CARRARA LA TERZA RASSEGNA INTERNAZIONALE DEI COMPONENTI PER LE NAVI E PER LE IMBARCAZIONI DA DIPORTO. |
|
|
|
|
|
Carrara 3 Febbraio 2005 – Si inaugura oggi a Marina di Carrara Seatec 2005, terza edizione della Rassegna Internazionale di Tecnologie e Subfornitura per la Cantieristica Navale e da Diporto in programma fino al 5 febbraio www.Sea-tec.it Gli espositori sono oltre 400 e rappresentano l’intera filiera produttiva. Le aziende dalla Toscana, regione leader nel mondo per il settore megayacht, sono in maggioranza, circa 80. Sono invece 70 gli espositori stranieri venuti per lo più da Stati Uniti, Inghilterra, Francia, Olanda, Australia, Nuova Zelanda, Russia, Finlandia, etc. La cerimonia di inaugurazione si terrà alle 11. Insieme al sindaco di Carrara, Giulio Conti, parteciperanno rappresentanti della Regione Toscana e della Provincia di Carrara. Guidati da Luccapromos, l’azienda speciale della Camera di Commercio di Lucca, sarà presente anche una delegazione di operatori turchi, in rappresentanza di 12 cantieri chiamati a fare business con i colleghi di Viareggio. Dalle 10 alle 17 il programma dei convegni di Seatec 2005 prevede il Simposio Compositi e nautica: check up sulle caratteristiche dei compositi, loro applicazioni e prospettive sull’utilizzo. E’ organizzato dalla rivista Via Mare e da Assocompositi (Associazione Italiana Compositi & Affini) che mostreranno l’efficacia dei nuovi materiali compositi (alternativi alla plastica) e di speciali collanti nel montaggio degli scafi. Nel corso del seminario ne saranno realizzati due. Anche nel pomeriggio sono in programma alcuni importanti convegni. Alle 14,30 la Cna Nautica, l’associazione delle aziende artigiane, presenta un’inedita indagine sull'evoluzione delle Pmi della cantieristica e della componentistica navale e da diporto. Titolo del convegno: La rotta della filiera nautica. Dalle 14,30 alle 17 si svolgerà il primo dei tre seminari (uno per ciascun giorno della rassegna) organizzati in collaborazione con Seatec dalla famosa rivista inglese The Yacht Report. Titolo comune: 1° Meeting Internazionale per il Personale Dirigente nell'industria dei Megayacht. Il seminario è rivolto alla business community della nautica chiamata a discutere dei problemi gestionali, finanziari ed operativi che riguardano l'industria dei superyacht. Oggi si inizia con il Meeting Dirigenti Italia, protagonisti i manager di quattro dei maggiori cantieri nautici (Azimut, Benetti, Crn & Ferretti) insieme ai più importanti fornitori. Argomento del dibattito: Il futuro del mercato Italiano dei Superyacht. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
BASTA PLASTICA, ECCO LE NUOVE TECNOLOGIE PER LE BARCHE DEL FUTURO A SEATEC 2005 TRE GIORNI DI SEMINARIO CON LA RIVISTA VIA MARE E I PRODUTTORI DI MATERIALI COMPOSITI. DUE SCAFI REALIZZATI EX NOVO SUL POSTO E CONFRONTATI CON I VECCHI SISTEMI |
|
|
|
|
|
Carrara, 3 febbraio 2005 - Come realizzare due nuove imbarcazioni con tecnologie innovative e materiali compositi alternativi alla plastica. E’ una dimostrazione in piena regola, con tanto di scafi costruiti sul posto, quella prevista dal workshop-seminario Compositi e Nautica: Check up sulle Caratteristiche dei Materiali Compositi, loro Applicazioni e Prospettive sull’Utilizzo in programma da oggi per tutti i tre giorni di Seatec 2005, la rassegna internazionale di Carrara dedicata alle tecnologie e alla subfornitura per la cantieristica navale e da diporto 3 – 5 febbraio, www.Sea-tec.it Le due imbarcazioni saranno realizzate con due diversi recentissimi sistemi. Il primo, chiamato Sprint, è basato su fibre asciutte e resine a matrice epossidica. L’altro è il sistema a infusione Sp. Entrambi sono utilizzati per creare di stampi per natanti e, appunto, non adottano soluzioni plastiche. Promotore del seminario la rivista Via Mare www.Viamare.it in collaborazione con Assocompositi, la nuova Associazione nazionale che riunisce le aziende dell’industria dei materiali compositi. Il round di oggi (ore 10 – 17) sarà essenzialmente teorico. Protagonisti Roberto Frassine (Politecnico di Milano) e una serie di manager chiamati a trattare vari argomenti: Fausto Silva (Lectra, tessuti per la nautica e i sistemi di taglio), Roberto Zanzottera (Belotti, modelli per stampi), Giovanni Manni (Wally Yacht, sistemi di progettazione) e Consorzio Cetma (ricerca e sviluppo). Nelle sessioni del 4 e 5 febbraio saranno invece messe a confronto pratico le due tecnologie Sprint e Sp. Protagonisti le aziende Belotti, F.lli Mugnaini, Lectra, Sp Systems, Tygavac e la stessa Seatec. Tecnici specializzati e alcuni video illustreranno le varie fasi di lavorazione degli stampi. Al termine della prova i due scafi saranno confrontati (peso, costo dei materiali, tempi di produzione, impatto ambientale) con un modello pre-esistente prodotto invece con la tecnica classica di laminazione wet. Le strutture interne saranno infine incollate con appositi adesivi agli scafi appena realizzati, secondo un processo sempre più diffuso nella produzione di imbarcazioni in composito a matrice epossidica. Scendendo brevemente nel dettaglio tecnico, Sprint è costituto da due strati di fibre asciutte separate da un film di resina epossidica pre-catalizzata. Per facilitare il posizionamento nello stampo, una faccia del laminato è trattata con un sottile film adesivo. A differenza dei materiali pre-impregnati tradizionali, le fibre Sprint restano asciutte e non impregnate fino alla fase di cottura. Questa caratteristica conferisce un ottimo flusso d’aria nel laminato, permettendo così di ottenere, con un processo di sacco a vuoto in forno, caratteristiche meccaniche e di finitura pari a quelle di un pezzo prodotto in autoclave. La nuova resina epossidica è studiata per la produzione di grossi e complessi stampi femmina in composito con fibre di carbonio o aramide. E’ caratterizzata da viscosità molto bassa e permette di ottenere caratteristiche meccaniche e termiche eccezionali. Questa resina è poco esotermica rendendo quindi possibile la produzione di laminati molto spessi, senza il rischio di un indurimento prematuro causato da generazione di calore durante la reazione chimica della resina. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
AL VIA LA TREDICESIMA EDIZIONE DEL COUNTRY LIFE, LA PIÙ IMPORTANTE FIERA SUL VIVERE COUNTRY CHE, FORTE DEL SUCCESSO DELLE PASSATE EDIZIONI A MODENA E A GENOVA, DEBUTTA NELLA CITTÀ DI PARMA. |
|
|
|
|
|
Parma, 3 febbraio 2005 - I padiglioni di Parma Fiere ospitano, dal 16 al 25 aprile 2005, il Country Life , la più importante manifestazione sul vivere country. Country Life è uno stile di vita. La semplicità del vivere a contatto con la natura, i sapori dei prodotti eno-gastronomici tipici d'Italia, la qualità di un artigianato genuino e naturale. È una filosofia, una nuova visione delle cose che può salvarci dalla voracità del mondo moderno. Racconta il piacere di vivere una dimensione a misura d'uomo in ambienti confortevoli, accurati, in cui la tradizione riemerge nei particolari, nell’arredamento, nell’abbigliamento, negli oggetti decorati a mano, nei cibi genuini, per riscoprire sapori e sensazioni sempre più difficili da provare nella fretta e nella routine di tutti i giorni. L'aspetto confortevole e spontaneo che caratterizza il country style, il gusto della semplicità e dell'armonia delle forme rilassate e naturali, i suoi affascinanti aspetti, ci riporta ad un tempo lontano, non ancora perduto, un’altra dimensione in cui riappropriarci dei ritmi lenti, assaporando ogni attimo. Nasce così il progetto “Vivere Country per un anno” ad opera di Mister Country Giancarlo Fabbi, l’uomo che dieci anni fa decise di trasformare in un evento la filosofia che da sempre guidava la sua vita. Partito lo scorso dicembre da Modena, seconda tappa fissata a Genova a febbraio, il progetto “Vivere Country per un anno” si sposta a Parma per celebrare la tredicesima edizione di uno stile di vita che appassiona sempre più. All’interno del Country Life di Parma dal 16 al 25 aprile 2005 sarà allestita una mostra tra le più originali e suggestive, curata dallo studio di architettura del paesaggio Bes di Modena, dal titolo "I giardini dell'illusione". Si tratta di un evento culturale, una fonte di ispirazione per chi possiede un piccolo spazio esterno al quale desidera dare maggior valore ed originalità. Trenta opere d'arte viventi che rappresentano trenta modi differenti di concepire uno spazio, attraverso il quale comunicare sensazioni ed emozioni. I "giardini dell'illusione" realizzati da noti paesaggisti, come M. Elena Fabbrucci e Simona Ventura, mettono in discussione tutti i pregiudizi relativi all'uso dello spazio esterno e, attraverso giochi prospettici ed illusioni cromatiche, mettono in rilievo il giardino come forma d'arte. I giardini sono visibili, lungo il percorso espositivo, attraverso delle aperture pensate come finestre sul verde; si viene a creare l’effetto di una galleria d’arte nella quale si alternano quadri tridimensionali prospettici. Le trenta “opere verdi”saranno esposte al pubblico come quadri. Una giuria di esperti selezionerà i progetti ritenuti i più meritevoli e consegnerà un premio ai vincitori. La manifestazione prevede diverse iniziative culturali tra cui Il giardino nel cinema: per i visitatori del Country Life di Parma è in programma una breve rassegna di film d’autore nei quali il giardino è protagonista. Le proiezioni saranno presentate dalla dottoressa Lina Danielli, autrice del libro “Giardini e Cinema”. Www.tolomeosrl.it |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
IL MAGICO MONDO DEL COUNTRY LIVING SI SPOSTA A GENOVA, DAL 24 AL 27 FEBBRAIO, PER CELEBRARE LA SECONDA TAPPA DEL PROGETTO “VIVERE COUNTRY PER UN ANNO” CHE, NEL 2005, PORTERÀ LA MANIFESTAZIONE IN GIRO PER L’ITALIA |
|
|
|
|
|
Genova, 3 febbraio 2005 - Mister Country, alias Giancarlo Fabbi patron della Tolomeo S.r.l. Mostre & Eventi, ha da dieci anni un occhio di riguardo per coloro che amano assaporare i momenti della propria giornata in modo rilassato, autentico e sincero, pensando al proprio benessere sia fisico sia spirituale. Per questo motivo, ha lanciato il progetto “Vivere Country per un anno” che, nel corso del 2005, porterà la più importante fiera del country living in giro per l’Italia. Archiviata con un bilancio più che positivo l’esperienza di Modena (+10% di presenze) il viaggio continua alla volta di Genova dove si daranno appuntamento tutti coloro che si lasciano entusiasmare dalla creatività manuale, esprimendola con tecniche più svariate nei settori più variegati: dall’arte di decorare a quella di cucinare, dall’arte del cucire declinata nelle sue infinite potenzialità all’arte di creare con i fiori. Arte pura. Arte che ritorna ancora nella mostra mercato dell’artigianato artistico ligure, con l’esposizione dei capolavori realizzati secondo le regole dell’artigianato locale. Per questa tappa del progetto “Vivere Country per un anno” ritorna il grande laboratorio interattivo di “Creare in fiera” che a Genova festeggia la sesta edizione. “Creare in fiera” si presenta ai visitatori come un grande atelier dove poter sviluppare la creatività manuale: agli occhi del pubblico si aprirà un paradiso di capolavori per l’arredamento, il giardino, il proprio piacere personale per ricreare, all’interno della propria casa, l’atmosfera calda e avvolgente dello stile country. Gli oggetti in mostra, realizzati con tante curiose tecniche, dalle più semplici alle più elaborate, tutte divertenti, sono sì in vendita, ma soprattutto - e sta qui la genialità dell’iniziativa - si possono imparare a creare direttamente in fiera. Creare In Fiera - Dopo il grande successo dello scorso dicembre che ha visto avvicendarsi tra i padiglioni di Modena Fiere ben 115.000 visitatori (con un giorno in meno rispetto all’edizione precedente), torna “Creare in Fiera” che durante l’edizione invernale di Modena divide il palcoscenico con Country Life. Caratterizzata da un universo di tecniche in cui spaziare, “Creare in Fiera” si presenta come il più importante evento rivolto al sempre più vasto ed eterogeneo pubblico amante della creatività. Tra le tante: biedermeier (tecnica che consiste nel comporre, armonizzare e decorare con spezie e bacche, con perline e nastri per ottenere delicate decorazioni), cartonnage (tecnica che consente di creare oggetti mediante l'assemblaggio di carta e cartone), craquelè (tecnica di pittura che conferisce all’oggetto un effetto anticato), cucito classico e creativo, ricamo, decorazione, decoupage (tecnica che consiste nell’applicazione di immagini, disegni, fotografie ritagliate da giornali e riviste su oggetti di materiale diverso), embossing (tecnica usata per creare un rilievo nella carta pergamena). E poi ancora il faux finishing (una tecnica che combina colori per creare l’aspetto del tessuto), mosaico, pasta di sale, quilling (lavorazione della filigrana di carta), stamping, transfer art, trompe l’oeil, vetro e window color. E poi ancora tessuti e stoffe, candele, perline, paillettes, nastri, bigiotteria e accessori, oggetti lavorato in legno, paglia e ferro battuto, articoli da regalo, per la casa, per la cura del corpo e per il faidate. A questo settore sull'apprendimento e sull'approfondimento delle tecniche più diverse, si affiancano sezioni dedicate a stoffe e tessuti, manualistica e editoria specializzata, aguglieria e macchine per cucire, angoli dove trovare originali idee regalo, per la casa, per la cura del corpo e per il fai da te. M.m.a.a. – Mostra Mercato Di Artigianato Artistico L’artigianato artistico costituisce un enorme patrimonio culturale ed economico, rappresenta l’emblema del gusto, della creatività, dell’unicità del prodotto Made in Italy nel mondo. L’artigiano opera in stretto rapporto con l’ambiente, la storia, i costumi e la cultura della sua regione, tanto da caratterizzare stili di vita, epoche e aree diversi. Per dare il proprio contributo alla valorizzazione dell’artigianato artistico ligure, i padiglioni di Genova Fiere ospiteranno un’esposizione di piccoli grandi capolavori, realizzati dagli artigiani locali che da sempre operano in modo da far emergere la ricchezza di proprio territorio nella sua totalità e tipicità. Ardesia, la pietra nera dalle mille facce. “Quando la natura ha inventato l'ardesia sapeva anche il posto giusto dove metterla; quel suo grigio ossidato in qualunque posto sarebbe triste, carico di una vecchia irreparabile malinconia. In Liguria, appena il sole la tocca, l'ardesia si accende, arde, questa è la sua luce favorevole; non una luce violenta lampante, ma la luce di qui, calma, tranquilla, amichevole, la stessa dei nostri olivi alacri e silenziosi”. V. G .Rossi. – Scrittore e Viaggiatore L’ardesia è una pietra elegante con cui si possono ricavare molti oggetti del nostro quotidiano, oggetti che arredano senza sfarzo ma con gusto, con la bellezza della semplicità, tipica dello spirito ligure. L’ardesia è talmente radicata nella cultura e nel paesaggio della Liguria da poter dire che non c'è Liguria dove non c'è ardesia. Lo pseudonimo “lavagna” deriva dalla cittadina del levante. È infatti alle sue spalle, esattamente nella Val Fontanabuona che sono presenti molte cave di questa pietra, e sono proprio gli artigiani della vallata a ricavarne oggetti, dai più comuni a piccoli grandi capolavori. L'ardesia è una pietra destinata a svariati usi e possiede alcune caratteristiche particolari: si divide con facilità in lastre, è impermeabile, ci si può scrivere sopra. Ed è proprio con questo materiale che si realizzavano le lavagne, le stesse che ci hanno visto protagonisti di più o meno brillanti interrogazioni a scuola. Pizzi al tombolo e merletti I pizzi macramè e al tombolo sono un'arte tutta ligure diventata ormai una rarità che, tuttavia, si può ancora ammirare nel Museo del Pizzo di Rapallo. A volte può capitare di vedere qualche donna anziana che incrocia i caratteristici legnetti sul tombolo e ne ricava merletti, mentre l'arte del macramè, il bordo di pizzo degli asciugamani, degli scialli e delle mantiglie, portata in Liguria dai crociati (che ne avevano appreso l’arte dagli arabi), è ormai una produzione delle nonne delle famiglie tigulline. La lavorazione del pizzo con fuselli e tombolo rappresenta il prodotto tipico dell’artigianato di Rapallo ed ha reso la città famosa nel mondo. Le donne rapallesi iniziarono ad eseguire merletti con l'intenzione di utilizzare quel filo avanzato ai mariti pescatori nel rimagliare le reti. Ben presto, però, impararono ad affinare la loro lavorazione, fino a farla diventare un'autentica arte. Crearono così un tipo di merletto unico: il famoso pizzo a "punto Rapallo", caratterizzato da disegni a trama molto fitta con forma o di seme o di fogliolina in rilievo. _ Il tombolo è un cuscino imbottito, rivestito in raso o in cotone, retto da un trespolo o da appoggiare alle ginocchia. La lavorazione dei pizzi si basa sull’intreccio di più fili raccolti, ad un’estremità, su piccoli fusi in legno di faggio tornito; l’altra estremità è invece fissata, con spilli, al tombolo dove è appuntato il cartone, con il disegno traforato, del pizzo che si deve realizzare. Il risultato è un disegno raffinatissimo e sfumato che ha ispirato anche molti pittori, tra i quali Rubens o Van Dick che hanno ritratto personaggi abbigliati sfarzosamente con pizzi e merletti assai simili a quelli liguri. Le sedie di Chiavari In Liguria i fitti boschi che ricoprono le zone interne hanno sempre fornito abbondante materia prima agli artigiani per le loro creazioni. Chiavari, un tempo fornitrice di remi alla Repubblica genovese, si è conquistata una grandissima fama per le sue sedie. La produzione di sedie nel golfo del Tigullio nasce intorno al primo Ottocento: nel 1807 il marchese Rivarola, governatore di Chiavari, tornò da Parigi e mostrò al falegname Gaetano Descalzi, detto il Campanino, (era nipote del campanaro della chiesa di Bacezza) alcune sedie portate dalla Francia. Il Campanino ne rimase talmente colpito che decise di dedicarsi unicamente alla creazione di sedie, che ben presto furono apprezzate in tutte le corti europee, dando così inizio ad una tradizione che continua ancora oggi. Purtroppo, però, come tutti i lavori tramandati negli anni, le famose "impagliatrici" sono rimaste estremamente poche. In Italia, ma anche all'estero, le “sedie chiavarine” sono diventate sinonimo di sedia leggera, ma non per questo meno resistente ed elegante. Sono caratterizzate da una linea snella ed arrotondata che rispetta la curvatura naturale del legno. Sono realizzate dalle abili mani dei maestri artigiani che utilizzano legno di ciliegio e di faggio che conferisce leggerezza, ma robustezza al tempo stesso. Il lavoro viene effettuato rigorosamente a mano, utilizzando piccoli attrezzi di ferro (spada, spadino, forbici). Il ferro battuto Tra le varie espressioni artistiche artigianali, quella della lavorazione del ferro vanta un’antichissima tradizione. Il lavoro del fabbro è un mestiere che ha bisogno di tanta passione e, soprattutto, di una notevole abilità tecnica coniugata con altrettanta capacità creativa. Visitando le botteghe artigiane, sparse sul territorio regionale, si ha l'impressione di tornare indietro nel tempo, non solo per gli oggetti prodotti ma per l'atmosfera caratterizzata dai grandi fuochi dove ancora viene forgiato a mano il ferro incandescente. Il segreto del ferro battuto, infatti, sta nel suo fascino antico, fascino che resta immutato anche negli ambienti moderni, e che lo fa inserire perfettamente in qualsiasi tipo di arredo. Gli artigiani liguri, restando fedeli alle antiche lavorazioni eseguite esclusivamente "a mano", realizzano prodotti di gran solidità e fine design, con grande cura artistica e massima qualità. Www.fiera.ge.it |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
PREMIO OFF ROAD: MERCEDES-BENZ UNIMOG ELETTO FUORISTRADA DELL'ANNO 2005 NELLA CATEGORIA "VEICOLI SPECIALI" I LETTORI DELLA RIVISTA "OFF ROAD" HANNO ELETTO UNIMOG U 3000 MIGLIOR FUORISTRADA |
|
|
|
|
|
Roma, 3 febbraio 2005 - Per la seconda volta Unimog è stato eletto dai lettori della rivista Off Road miglior fuoristrada dell'anno nella categoria "Veicoli speciali". Il premio "Fuoristrada dell'anno 2005" è stato consegnato in base ad una scelta di veicoli con qualità fuoristradistiche divisa in sette categorie, che la rivista specializzata di Monaco ha presentato nel suo numero di ottobre. La premiazione con l'obelisco di vetro Off Road è avvenuta a Dusseldorf nell'area della vecchia stazione merci lo scorso 14 dicembre. Circa 5.000 lettori hanno scelto i vincitori fra le 67 vetture in concorso, mettendo per ben due volte veicoli Mercedes-benz nelle prime posizioni: Unimog U 3000 conquista il primo posto nella categoria "Veicoli speciali" con un eccellente 64% dei voti dei lettori, mentre Mercedes-benz Classe G occupa con il 33,2% dei voti il secondo posto nella categoria "Fuoristrada classici". Si votava nelle categorie "Fuoristrada", "Fuoristrada di lusso", "Sports Utility Vehicles (Suv)", "Suv di lusso", "Classici", "Pick-up" e "Veicoli speciali". Fra i veicoli speciali - veicoli per fuori strada utilizzati per il trasporto di merci e carichi in zone isolate e come base per autopompe e veicoli militari e per spedizioni - Unimog 3000 è stato il vincitore incontrastato. Sono state particolarmente apprezzate le eccezionali qualità fuoristradistiche grazie agli assi portali e alla formidabile rigidità torsionale uniti a grande robustezza e solidità. O, per dirlo con le parole della redazione durante la premiazione: "Un voto non può essere più convincente, poiché questo veicolo così versatile è il sogno di ogni appassionato di fuoristrada". Già nel 1994 l'Unimog era stato votato fuoristrada dell'anno - allora sotto l'aspetto dell'U 90 "Funmog", un veicolo combinato per la città, per il tempo libero, da fuoristrada e "utility vehicle". La gamma Unimog da U 3000 fino a U 5000, prodotta dall'autunno 2002 nel nuovo stabilimento a Worth, grazie alla sua grande versatilità, si dimostra particolarmente adatta ad un uso fuori strada e predestinata per missioni difficili in zone lontane da ogni strada e sentiero. Grazie alle sue supreme qualità fuoristradistiche questa gamma è predestinata per l'uso sui percorsi più accidentati o al servizio della sicurezza internazionale. I veicoli sono maggiormente impiegati dai vigili del fuoco, soprattutto per combattere gli incendi forestali, nel soccorso in aree disastrate, nella protezione civile, come telaio di base per veicoli da spedizione e anche per lavori di manutenzione in luoghi difficilmente raggiungibili. I modelli Unimog U 3000, U 4000 e U 5000 completano perfettamente la gamma Unimog U 300-U500, presentata nella primavera del 2000. Questa gamma di porta-attrezzi da fuori strada trova impiego soprattutto da istituzioni dell'amministrazione pubblica, da aziende comunali, nell'industria edilizia ed energetica come nel trasporto in generale. La categoria "Classici" raggruppa quei fuoristrada che negli anni sono rimasti fedeli a se stessi a dispetto di tutte le tendenze di moda. Mercedes Classe G ha occupato il secondo posto in questa categoria con la motivazione che "dopo 26 anni di produzione è più ribelle che mai". Il suo fascino è sempre forte poiché l'impostazione con trazione integrale nel corso degli anni si è modificata poco, nonostante gli spazi interni siano stati continuamente aggiornati. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
HBU SKF AD ALTE PRESTAZIONI PER LE NUOVE FERRARI F430 |
|
|
|
|
|
Plymouth, Michigan, 3 febbraio 2005 – La Skf, partner di lunga data della Ferrari nello sviluppo di cuscinetti e anelli di tenuta per le vetture su strada e da competizione, ha realizzato unità mozzo ruote (Hbu) dalle elevate prestazioni per le nuove F430 e Superamerica Convertibile. Le Hbu consentono di migliorare la maneggevolezza di questi veicoli, grazie ad una maggiore rigidezza del mozzo che deve reggere gli elevati sforzi che si generano nelle curve. Le caratteristiche di queste unità mozzo, interamente in acciaio, sono le seguenti: un anello esterno flangiato per facilitare l’installazione e una connessione più rigida con il fuso a snodo che assicura la maneggevolezza dinamica e la precisione di sterzo. Un anello interno anch’esso flangiato, per facilitare l’installazione e un’interfaccia più rigida tra il disco e il cerchione. Un sensore attivo per l’Abs in grado di rilevare e regolare la rotazione della ruota, particolarmente efficace per il freno elettrico di parcheggio. Anelli a sezione sottile che favoriscono la riduzione degli ingombri. Un cuscinetto di elevata rigidezza e lunga durata, grazie alla selezionatura ottimale delle sfere. Protezione migliorata contro l’ossidazione grazie all’uso di un rivestimento speciale appliato sulle superfici esposte. Queste unità mozzo dalle elevate prestazioni sono state sottoposte a prove di laboratorio e a prove pratiche sulle piste della Ferrari e soddisfano i severi requisiti della casa di Maranello. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
INAUGURA A MILANO LA MOSTRA FOTOGRAFICA ENTRE-TEMPS 3 FEBBRAIO - 19 MARZO 2005 VENTI CORRENTI |
|
|
|
|
|
Milano, 3 febbraio 2005 - È dedicata all'artista parigino Dominique Laugé la mostra fotografica Entre-temps, composta da circa quaranta opere, in apertura da Venti Correnti a Milano il 3 febbraio. Tre sono le tematiche affrontate: la serie di immagini del Senegal riprese lo scorso anno durante una visita dell'artista a Dakar; fotografie di interni, in cui la presenza umana è indicata dal nudo femminile; infine, raffigurazioni paesaggistiche di mare, boschi e fiumi. La mostra è stata in parte già presentata a Parigi durante l'evento "Art Paris" nell'ottobre 2004, ed è ora visibile a Milano nel suo assetto completo. Le peculiarità che contraddistinguono molte delle fotografie di Dominique Laugé sono il formato (lungo, sia verticale sia orizzontale) e la tecnica, che integra lo sviluppo dello spazio con quello del tempo: l'obiettivo scruta il paesaggio da un punto all'altro dell'orizzonte e restituisce un'immagine dell'ambiente totalmente ampliata e dilatata. Sia nella raffigurazione dei paesaggi che degli interni, Dominique Laugé crea opere atemporali, che danno origine ad un tempo sospeso, ad un movimento fermo in un istante eterno. Tale procedimento è utilizzato come elemento poetico e analitico dello spazio fotografato: la macchina si sposta contemporaneamente ai soggetti ripresi, creando così un effetto in cui movimento e paesaggio si inseriscono in una prospettiva che sembra panoramica. Diversi lavori di Dominique Laugé appaiono infatti come normali ritratti della realtà, ma solo ad uno sguardo superficiale. Ad esempio guardando meglio la foto dei bambini che giocano a calcio nella Piazza di Gorée, si distinguono gli stessi bambini in due posti diversi della piazza. Fra uno scatto e l'altro si sono spostati, ma l’artista ha unito i due scatti in una sola immagine, e ha fatto dunque vivere gli stessi soggetti in punti diversi della fotografia. Anche nell’opera che ritrae la donna che cammina per strada, portando il carico sulla testa: scopriamo che questa stessa persona si trova in un altro punto della foto, ossia all'altra estremità della strada. La mostra Entre-temps è il risultato di una costruzione astratta, in cui le fotografie nascono dalla combinazione di diverse immagini riprese nel tempo. Un grande lavoro che l’artista ha approfondito scrutando le persone in momenti reali e nel contempo fittizi. Giovedì 3 febbraio 2005 alle ore 18,30 Informazioni al pubblico Venti Correnti Tel 02.86457053 info@venticorrenti.Com |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
CARNEVALE DI VENEZIA: ULTIME DATE CON "ARLECCHINO BOHEMIEN" |
|
|
|
|
|
Venezia – 3 febbraio 2005 - Ultime date per lo spettacolo "Arlecchino Bohemien" della compagnia Pantakin da Venezia, per la regia di Ted Keijser, nel Carnevale di Venezia. Giovedì 3 febbraio (alle 18.30) e venerdì 4 febbraio (alle 20.30) sono in programma le ultime due rappresentazioni al Teatro Piccolo Arsenale. Lo spettacolo è coprodotto dall'Assessorato al Turismo del Comune di Venezia e dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Padova, con il contributo della Regione del Veneto. Il canovaccio è di grande vivacità. Al Cabaret Grancassa si esibisce tutte le sere la splendida Mimì (Marta Dalla Via). Gli affari, però, non soddisfano più il vecchio Capitan Grancassa (Emanuele Pasqualini), proprietario del locale, che cerca di inventare nuovi numeri insieme al suo "socio-servo" Prozac (Benoit Roland). Niente è all'altezza della concorrenza, finché un giorno non giunge una misteriosa lettera portata da Arlecchino (Filippo Tognazzo), servitore di un lontano parente di Mimì. Buone notizie: la lettera contiene una grande eredità destinata a Mimì, ma... Il perfido Capitano con l'aiuto di Prozac riesce ad ingannare Arlecchino e ad impossessarsi del contratto di eredità. Mimì, scoperto l'inganno, cerca di vendicarsi aiutata da Arlecchino, pronto per lei ad ogni follia. Tra rocamboleschi travestimenti, numeri di magia, sparatorie e un sorprendente "Spettacolo spettacolare", gli ideali bohémiens, su tutti l'Amore, riusciranno a trionfare? Ma soprattutto il sospirato successo incoronerà i nostri protagonisti? Al nostro pubblico l'ardua sentenza! Le musiche sono eseguite dal vivo da Andrea Mazzacavallo e i personaggi indossano le maschere disegnate e realizzate dal maestro Stefano Perocco di Meduna. "Il lavoro svolto dalla compagnia nel corso degli anni sulla Commedia dell'Arte, luogo d'eccellenza per la sperimentazione interdisciplinare delle arti dell'attore e del teatro che nasce sulla piazza, è un modo efficace per riavvicinare la gente al teatro grazie alla sua intrinseca vocazione ad essere popolare - dichiara la compagnia -. Il lavoro sulla maschera, legato a pulsioni forti e decise, permette di esprimere con un linguaggio privo di retorica ma generoso d'energia e di contagiosa vitalità tematiche vive e contemporanee, capaci di incarnare la realtà d'oggi. Abbiamo progettato un percorso che si apre a vie non ancora esplorate e contribuisce a dare una rinnovata vitalità a questa tradizione, impegnando gli attori e i registi anche nel difficile compito di autori e attori del proprio lavoro". Info Pantakin da Venezia tel. 0415221740 - info@pantakin.It |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ARMANDO CARRARA A MIRA CON LA PRIMA NAZIONALE DE "IL DIAVOLO E L'ACQUASANTA" |
|
|
|
|
|
Mira (Ve), 3 febbraio 2005 - Dopo lo spettacolo di Roberto Citran, una nuova prima nazionale per il cartellone di "Veneto d'autore" di Villa dei Leoni. Domenica 6 febbraio alle 17 Armando Carrara presenta "Il Diavolo E L'acquasanta", da lui scritto e interpretato, una nuova produzione de La Piccionaia - I Carrara. Il lavoro di Armando Carrara, presentato nei mesi scorsi al pubblico in alcune tappe di anteprima, riprende autori noti e meno noti come punti di partenza di una narrazione orale e teatrale. In scena, un curato di campagna alle prese con i contadini e gli emigrati di un Veneto ormai remotissimo, ma che fa bene ricordare, per uno spettacolo che diverte e commuove. "Veneto d'autore" è un progetto dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Mira e La Piccionaia-i Carrara. "La scelta di presentare in questo cartellone la nuova prima nazionale della Piccionaia - sottolinea l'assessore Massimo Zuin - è ancora una volta segno dell'attenzione che Villa dei Leoni dedica alla produzione teatrale veneta". Armando Carrara "Il Diavolo E L'acquasanta" scritto e interpretato da Armando Carrara produzione La Piccionaia - I Carrara "Il Diavolo E L'acqua Santa" è il diario di un curato di campagna alle prese con i contadini e i montanari di un Veneto ormai remotissimo a pochi decenni di distanza. Un lavoro che nasce da un profondo rispetto verso un passato nel quale si possono leggere sia le radici di un benessere recente, quanto le preoccupazioni e le ansie che accompagnano questo benessere. La voce di un 'Don Giuseppe' ideale si fa sentire dal pulpito, forte ed autorevole, umana e investita di una missione di 'pastore' intesa quasi letteralmente. Ad essa fanno da contrasto le voci dei parrocchiani in confessione, le lettere dei parrocchiani emigrati, in un mosaico di storie con la s minuscola ricamate col filo della memoria. Ne risulta una cultura in cui il rapporto con Dio è un termine costante di riferimento in una esistenza a stretto contatto con bisogni ed elementi primari, umido e secco, donne ed uomini, piante ed animali, vita e morte. Le vicende degli uomini, rifluiscono in quelle delle stagioni con le loro piogge e nevicate, in quelle degli animali e delle piante, degli oggetti con la loro tenacia e la loro consunzione. La narrazione stringe l'esistenza in unità e le dà senso, riduce all'osso la sparpagliata molteplicità delle cose e le unisce in un unico respiro che le pervade e viene da lontano. Non si tratta di nostalgia di un passato idealizzato ma di un "c'era una volta..." in cui proiettare ansie e desideri della vita di oggi. Armando Carrara riprende in questo lavoro autori noti e meno noti come punti di partenza di una narrazione orale e teatrale. Tra le guide di questo viaggio un ricordo affettuoso va a Pino Sbalchiero, lo scrittore vicentino che ha portato il microcosmo di Isola Vicentina a sistema di una intera trasformazione storica e sociale. Significativo un passaggio del testo, testimone dello spirito che permea questo lavoro: "Imparate a non giudicare mai i balordi e i poveri, che forse sono fra i migliori che abbiamo". Www.teatrovilladeileoni.it |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
SCI: ASPETTANDO IL TROFEO PARRAVICINI |
|
|
|
|
|
Bergamo, 3 febbraio 2005 - Con la prima prova della Coppa Italia di sci alpinismo andata in scena lo scorso 16 gennaio ad Albosaggia, Sondrio, è scattato il circuito nazionale dedicato allo sci d’alta quota. La seconda edizione della Coppa Italia in Tecnica Classica, che dallo scorso anno affianca la versione in Tecnica Libera, vede al comando la coppia Dennis Brunod e Manfred Reichegger che nella gara d’apertura della “Valtellina-orobie-gara del Meriggio” ha avuto la meglio sul forte duo composto da Guido Giacomelli e Mirco Mezzanotte. In campo femminile vittoria e leadership provvisoria per le atlete Cristiane Nex e Gloriana Pellissier del S.c. Corrado Gex. Prossima tappa del circuito sarà la “Transclautana”, prevista il 6 febbraio, che risulterà importante per un cambio al vertice della classifica Fisi. Infatti gli atleti che risulteranno al comando metteranno una seria ipoteca sulla conquista del titolo di Coppa Italia 2005, in quanto il punteggio finale sarà calcolato conteggiando i migliori quattro piazzamenti su cinque gare. Da Regolamento Fisi, inoltre, il titolo di Coppa Italia in Tecnica Classica verrà assegnato individualmente, anche se le gare sono disputate a coppie. Il sipario della Coppa Italia in Tecnica Classica calerà con il Trofeo Parravicini del primo maggio quando oltre 50 coppie di atleti si sfideranno nello splendido scenario della conca del rifugio Calvi (2015 metri), per la conquista degli ultimi punti del ranking nazionale. La competizione, come di consueto, avrà uno sviluppo particolarmente impegnativo e suggestivo, lungo la cresta che dalla vetta del Monte Grabiasca (2705 metri) corre fino alla spalla del Monte Cabianca (2538 metri) per un totale di 17 Km con dislivello totale di circa 1900 metri. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
CINQUE MULINI WORLD CROSS 2005 CROSS D'AUTORE ALLA SETTANTATREESIMA EDIZIONE - S. VITTORE OLONA 5 E 6 FEBBARIO BALDINI, KEMBOI, KIPROP, SHAHEEN E JOHNSON TRA I PROTAGONISTI |
|
|
|
|
|
San Vittore Olona, 3 Febbraio 2005 - Domenica 6 febbraio tutti gli occhi saranno puntati sulla Cinque Mulini World Cross edizione numero settantatre. Del resto non può che essere così, considerato il prestigio degli atleti che vi partecipano. A darne notizia è Lucio Ghezzi, presidente dell?Unione sportiva sanvittorese, nel corso della conferenza stampa tenutasi nella tarda mattinata di martedì 1 febbraio presso la sede della Regione Lombardia, a Milano. Con lui, Pino Bravin, sindaco del comune di San Vittore Olona e Alberto Cova, l?indimenticabile Mr 10.000 metri, oro alle Olimpiadi di Los Angeles nel 1984. Settantatre anni sono molti, eppure - la Regina del Cross mondiale - non li dimostra. A corteggiare la bella signora sono molti atleti tra i quali spiccano i campioni olimpici, Stefano Baldini, oro nella maratona di Atene e il keniota Ezekiel Kemboi primo classificato nei 3000 siepi; il keniota, Saif Saaeed Shaheen, primatista del mondo delle siepi e il vincitore della scorsa edizione, l?ugandese Boniface Kiprop. Un quartetto che sin d?ora prospetta scintille d?agonismo ai molti appassionati. Un grande spettacolo, unica prova italiana inserita nel circuito della Iaaf, una delle competizioni da correre tutto d?un fiato e contrassegnata dall?incertezza dell?esito sino al traguardo. In veste di outsiders, gli eritrei Sultan Simret e Alì Abdallah Afringi, l?ucraino Vasil Matvichuck, lo svizzero Christian Belz e il polacco Rafal Wojcik, senza tralasciare gli azzurri Giuliano Battocletti (quarto nella scorsa edizione) e Massimo Pegoretti. Boniface Kiprop, nell?ultima edizione disputata, s?impose con una gara tutta impostata all?attacco nel corso della quale riuscì a distaccare il più volte campione continentale, l?ucraino Sergiy Lebid, fino a spegnerne del tutto le residue velleità. La Cinque Mulini - commenta Domenico Pisani, Assessore regionale allo sport - è la corsa decana del cross, la madre di tutte le campestri. Il segreto della sua longevità sta nella durata di una manifestazione che ha sfidato i tempi e le mode, arrivando perfettamente integra nei suoi aspetti esteriori e remoti, fino ai nostri giorni. Alla Cinque Mulini - conclude l?Assessore - si corre nel nome di uno sport sano e vero. Il resto è solo accademia. Sempre nella scorsa edizione ma in campo femminile, l?atleta della Tanzania Zakia Mrisho vinse davanti all?azzurra Patrizia Tisi. In questa Cinquemulini la nutrita selezione femminile composta dalla svizzera Anita Bragger, dalla ceka Lucie Mullerova, dall?ungherese Livia Toth, dalle italiane Rosanna Martin, Silvia Weissensteiner, Ivana Iozzia e le altre atlete, dovrà fare i conti con la forte Benita Johnson, campionessa mondiale della specialità lo scorso marzo a Bruxelles, decisa a sventolare la bandiera australiana sul gradino più alto del podio. Da segnalare una novità: la staffetta categoria juniores, su un percorso di 8 km (4x2), e altre gare che faranno da corollario alle due prove principali. Gli alunni degli istituti delle medie inferiori del legnanese si daranno infatti battaglia nella decima edizione della Cinque Mulini studentesca; poi è la volta della Cinque Mulini Rosea nella quale le partecipanti, sulla distanza dei sei e dodici chilometri, misureranno le loro ambizioni sul tracciato dei mulini e il Parco del Castello di Legnano. Www.cinquemulini.it |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
IL NORDIC WALKING È UNO SPORT DIFFUSISSIMO NEI PAESI NORDICI (DOVE È NATO COME ALLENAMENTO ESTIVO DEGLI GLI ATLETI DEL FONDO), IN GRANDISSIMA ESPANSIONE IN TUTTA L'EUROPA E STATI UNITI, E DA POCO ARRIVATO ANCHE IN ITALIA. |
|
|
|
|
|
Roma, 3 febbraio 2005 - Consiste nel camminare accompagnandosi con degli appositi bastoncini (diversi da quelli da trekking), in un movimento che ci porta a camminare più velocemente. L'uso dei bastoncini è determinante, perchè diminuisce notevolmente il carico sulle articolazioni degli arti inferiori e consente di far muovere insieme le braccia e le gambe, coinvolgendo i muscoli del tronco e quindi aumentando l’efficacia dell’allenamento. E' uno “sport per tutti” che sta facendo sempre più proseliti, perchè può essere praticato a tutte le età; ognuno di noi può regolare il suo passo in base alle proprie esigenze. Si può praticare ovunque (dall'asfalto, ai parchi della nostra città, ai prati sotto casa, ai sentieri collinari, fino agli sterrati di montagna), e molti eleggono il Nordic Walking come il proprio sport preferito proprio perché consente il diretto contatto con la natura e la possibilità di svolgere una attività fisica salutare e facile da apprendere. E' una attività completa perchè interessa fino al 90% della muscolatura, produce un consumo di energie superiore del 46% rispetto alla camminata senza bastoncini, diminuisce la frequenza cardiaca a riposo e sotto sforzo, previene l'osteoporosi, allena forza, resistenza, mobilità e coordinazione , consuma i grassi di riserva e quindi fa dimagrire (400 cal/ora rispetto alle 280 della camminata), stimola l’eliminazione degli ormoni originati dallo stress, scioglie le contrazioni nella zona delle spalle e della nuca, rinforza il sistema immunitario. I Nordic Walkers hanno dimostrato di ottenere benefici notevoli per quanto riguarda depressione, stress, energia, stanchezza, sbalzi di umore e capacità di concentrazione. A margine dell'aspetto puramente podistico (assolutamente non competitivo) vi è un vero programma di allenamento che prevede attività come lo stretching, il riscaldamento e il potenziamento muscolare ed una gamma di esercizi da eseguire anche in compagnia e personalizzabili secondo le esigenze di ognuno. Per chi volesse apprendere la tecnica del Nordici Walking in maniera appropriata o semplicemente per chi volesse provarlo, l’Associazione Nordic Walking Roma vi mette a disposizione Istruttori qualificati (gli unici nel centro Italia) che vi guideranno alla scoperta di questa fantastica disciplina. Www.nordicwalkingroma.it |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|