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MARTEDì
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Notiziario Marketpress di
Martedì 15 Marzo 2005 |
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IL SERVIZIO DI INFORMAZIONE EUROPE DIRECT RAPPRESENTA IL CUORE DELLA STRATEGIA DELLA COMMISSIONE EUROPEA AL FINE DI CREARE UN CONTATTO DIRETTO TRA L'UE E I SUOI CITTADINI |
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Bruxelles, 15 marzo 2005 - Il 2005 è l’anno in cui 10 Stati membri dell’Ue celebreranno il primo anniversario della loro adesione all’Unione europea. È l’anno in cui la Commissione europea e il Parlamento europeo, entrambi nominati ed eletti di recente, implementeranno i loro piani e le loro proposte. Inoltre, il 2005 è l’anno in cui i cittadini della Ue voteranno la nuova Costituzione dell’Unione europea, firmata a Roma nell’ottobre 2004. Il 2005 è quindi un anno in cui 450 milioni di cittadini europei avranno più motivi che mai per informarsi a proposito dell’Ue, per imparare a conoscere i propri diritti e le proprie opportunità in qualità di cittadini dell’Ue e per comprendere a fondo le implicazioni sulla vita di tutti i giorni dell’essere cittadini europei. Mettere in contatto l’Ue con i propri cittadini è uno degli obiettivi dichiarati dalla vicepresidente della Commissione Margot Wallström. Una parte centrale di quest’obiettivo consiste nell’aiutare i cittadini europei a trovare le risposte alle loro domande su quesiti in merito alle istituzioni, Costituzione o temi quali la mobilità e i finanziamenti a favore dei sistemi di istruzione, creando così un canale di comunicazione diretto. Europe Direct, un servizio di informazione gratuito che offre una linea diretta di comunicazione tra l’Ue e i cittadini, è una delle iniziative già attuata dalla Commissione, che si occupa proprio di questo, avendo quindi un ruolo fondamentale nel raggiungimento dell’obiettivo preposto. Che cos’è Europe Direct? Europe Direct è composto di due parti: un servizio di assistenza telefonica gratuito in tutti gli Stati membri e un servizio diretto via e-mail per tutti i cittadini. Le domande di carattere generale relative all’Unione europea riceveranno una risposta immediata, mentre le domande più complesse possono essere inoltrate ad esperti o a “servizi” specializzati nella soluzione di determinati problemi. Se necessario, gli utenti potranno essere indirizzati verso la migliore fonte di informazione o consulenza a livello comunitario, nazionale, regionale o locale. Le domande potranno essere formulate in una delle 20 lingue ufficiali dell’Ue grazie alla presenza di multilingue di Europe Direct: circa 30 agenti della comunicazione con sede a Bruxelles. Tutti gli agenti partecipano ad un programma di formazione completo che fornisce loro gli strumenti necessari per gestire un’ampia gamma di tematiche. Il servizio è monitorato quotidianamente dalla Direzione Generale Stampa e comunicazione della Commissione europea, che si occupa ulteriormente delle questioni a carattere politico o prettamente tecniche. L’insieme di tutti questi elementi consente a Europe Direct di esistere quanto informativo di alta qualità per offrire risposte personalizzate alle domande dei cittadini. La crescente popolarità di Europe Direct è dimostrata dal fatto che nel 2004 il numero di utenti è aumentato del 60% rispetto al 2003. Attualmente, arrivano circa 8.000 domande al mese. Gli utenti di Europe Direct vanno dallo studente che sta preparando un esame, all’imprenditore di una piccola o media azienda che necessita di sapere come ricevere fondi per avviare o espandere la propria attività, al professionista che chiede consulenza riguardo alle direttive comunitarie al pensionato che vuole scoprire come godersi la pensione in un paese diverso dell’Unione. Esempi di domande più frequenti : Un cittadino polacco ha bisogno del permesso di lavoro per lavorare in Italia? Chi posso contattare per il riconoscimento del mio diploma italiano (insegnamento/scienze infermieristiche) nel Regno Unito? Dove posso trovare informazioni sulla possibilità di carriera in un’istituzione comunitaria? Come posso ottenere fondi comunitari per studiare all’estero? Chi devo contattare per avere consulenza riguardo ai fondi comunitari per le piccole imprese? Posso ritirare la mia pensione in un altro Stato membro dell’Unione? Mi potete dire in che modo questa direttiva comunitaria influenzerà la mia attività? Quali sono i principali cambiamenti istituzionali nella nuova Costituzione europea? Informazioni generali Il call centre è attivo dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.30 Cet. Al di là di questo orario é possibile lasciare un messaggio sulla segreteria telefonica di Europe Direct. Il servizio offre: Un numero verde unico (00 800 6 7 8 9 10 11) per chiamare da qualsiasi località nei 25 Stati membri. Un numero di telefono convenzionale (+32 2 299 96 96) per telefonare da qualsiasi altra parte del mondo (soggetto alla normale tariffa telefonica locale). Un servizio e-mail tramite il sito web http://europa.Eu.int/europedirect/ Un servizio di assistenza via Internet tramite lo stesso sito web http://europa.Eu.int/europedirect/ |
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GRAZIE A UN NUOVO STRUMENTO ONLINE LA COMMISSIONE FORNISCE CONSULENZA SCIENTIFICA AI RESPONSABILI DELLE DECISIONI POLITICHE |
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Bruxelles, 15 marzo 2005 - La Commissione europea ha lanciato uno strumento online volto a rendere le consulenze scientifiche più facilmente accessibili ai responsabili delle decisioni politiche e a incoraggiare il dibattito scientifico tra i vari gruppi della comunità scientifica. Sinapse (scientific information for policy support in Europe) metterà a disposizione una biblioteca interattiva di pareri e consulenze di carattere scientifico, nonché un sistema di allarme preventivo per una più tempestiva individuazione di potenziali crisi, per esempio in relazione alla sicurezza alimentare o alla salute degli animali. "Ho assunto l'impegno preciso di portare all'attenzione dei responsabili politici le informazioni più avanzate e aggiornate in campo scientifico, a livello comunitario e nazionale", ha dichiarato il Commissario europeo responsabile della Scienza e la ricerca Janez Poto?nik. "Ritengo che con Sinapse disponiamo di uno strumento efficace per accedere in tempo reale a competenze [scientifiche]. Se riusciremo nel nostro intento e se gli scienziati e le loro organizzazioni impareranno a utilizzare questa rete come un normale strumento di lavoro, credo che potremo accorciare le distanze tra la scienza e la società". "Invito tutti coloro che possono contribuire agli obiettivi di Sinapse a iscriversi immediatamente, per consentire al sistema di entrare in piena fase operativa il prima possibile", ha aggiunto il Commissario Poto?nik. Come spiega la Commissione, le competenze scientifiche stanno diventando un elemento sempre più cruciale nella progettazione, nell'attuazione e nella valutazione di politiche pubbliche. Per garantire decisioni oggettive e basate su dimostrazioni scientificamente attendibili, Sinapse fornirà uno strumento che consentirà alla Commissione di consultare la comunità scientifica su questioni che potrebbero avere ripercussioni importanti per tutta l'Europa. L'iniziativa ha già riscosso un notevole successo, e oltre 150 organizzazioni, università e cittadini si sono iscritti a quelle che la Commissione descrive come le "Pagine gialle della consulenza scientifica". Il funzionamento del sistema si baserà sulla raccolta di pareri e consulenze di carattere scientifico in Europa e non solo in Europa. I membri, dopo aver indicato le loro aree di interesse, saranno avvisati con un segnale di allarme automatico ogniqualvolta verrà inviato un nuovo documento relativo al loro settore. Gli utenti potranno anche servirsi di uno strumento di ricerca per sapere se in un'area specifica siano già state svolte ricerche. Oltre a fornire consulenza, Sinapse contribuirà anche a limitare la duplicazione del lavoro di ricerca. Http://europa.eu.int/comm/research/science-society/science-governance/sinapse_en.html |
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IL COMMISSARIO FIGEL' INAUGURA LA LIBRERIA ONLINE "EU BOOKSHOP" |
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Bruxelles, 15 marzo 2005 - L'ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee (Upuce) ha istituito una libreria online fornendo un unico accesso alle varie pubblicazioni delle istituzioni, delle agenzie e degli altri organismi dell'Ue. Il portale è stato presentato da Ján Figel', Commissario responsabile dell'Istruzione, la formazione, la cultura e il multilinguismo, nonché delle relazioni con l'Upuce. "L'ue Bookshop rappresenta uno strumento fondamentale per agevolare e migliorare l'accesso e l'utilizzo delle informazioni dell'Ue in una molteplicità di lingue", ha affermato il Commissario Figel'. Sebbene la Gazzetta ufficiale sia facilmente accessibile attraverso i servizi online Eur-lex e Ted (gestiti dall'Upuce), la ricerca delle altre pubblicazioni comunitarie ha spesso richiesto parecchio tempo. Ogni anno l'Upuce produce varie migliaia di pubblicazioni le cui versioni sono disponibili sui diversi siti Internet delle istituzioni che ne hanno curato la stesura. Grazie all'Eu Bookshop è possibile accedere immediatamente al contenuto di queste pubblicazioni attraverso un'esauriente bibliografia. Con le principali pagine di navigazione di Eu Bookshop, attualmente disponibili in 19 lingue (tutte le lingue ufficiali dell'Ue eccetto il maltese), il sito offre un accesso multilingue a quasi 4 000 pubblicazioni. Le pubblicazioni recenti in formato Pdf possono essere scaricate gratuitamente e gli utenti possono anche ordinare una copia stampata di qualsiasi testo gratuito. Inoltre si possono scaricare e ordinare online anche le pubblicazioni che sono a pagamento. Oltre a numerosi titoli noti quali l'Annuario Eurostat e, quest'anno, la Costituzione europea, l'Upuce si occupa anche di alcune pubblicazioni riguardanti i programmi comunitari di ricerca e innovazione, incluso Cordis focus. L'ue Bookshop ha anche un catalogo in continua evoluzione, in sostituzione dei voluminosi cataloghi cartacei di un tempo, diventati ormai obsoleti. Il numero delle pubblicazioni in catalogo aumenterà nettamente con la pubblicazione di nuovi titoli e l'aggiunta in archivio di quelli vecchi. Http://bookshop.eu.int |
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IL PARLAMENTO EUROPEO GIUNGE ALLA CONCLUSIONE CHE LE PRIORITÀ DEL 7PQ DEVONO RISPECCHIARE QUELLE DELL'AGENDA DI LISBONA |
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Bruxelles, 15 marzo 2005 - Il Parlamento europeo ha adottato una relazione sulle proposte della Commissione per la futura politica di ricerca dell'Ue, chiedendo che le principali tematiche di ricerca nell'ambito del Settimo programma quadro (7Pq) riflettano le priorità strategiche dell'agenda di Lisbona aggiornata. Nel corso di una seduta plenaria svoltasi il 10 marzo, i deputati al Parlamento europeo hanno adottato la relazione d'iniziativa della parlamentare italiana Pia Locatelli sulla comunicazione della Commissione intitolata "La scienza e la tecnologia, chiavi del futuro dell'Europa - Orientamenti per la politica di sostegno alla ricerca dell'Unione". Il Parlamento concorda con la Commissione che, per rendere l'Unione europea più competitiva, è necessario stanziare maggiori risorse finanziarie per la ricerca e l'innovazione. "I deputati chiedono pertanto almeno il raddoppio della quota rappresentata dal bilancio del 7Pq nel Pil degli Stati membri e che tale obiettivo non venga messo in discussione nei negoziati sulle prospettive finanziarie", come emerge dalla dichiarazione del Parlamento. Pur manifestando ampio sostegno per le proposte della Commissione, i deputati hanno tuttavia auspicato un chiarimento e una semplificazione delle procedure nell'ambito del programma quadro. Il programma, secondo i deputati, deve anche fondarsi su un reale dibattito in seno alle Istituzioni europee e nazionali, alla comunità scientifica e al mondo economico. In merito alle priorità tematiche per il 7Pq, il Parlamento ha approvato la proposta della Commissione di integrare la ricerca spaziale e la sicurezza, sottolineando tuttavia che è altresì essenziale la ricerca nei campi delle scienze della vita, delle nanotecnologie e della chimica. I deputati hanno indicato l'energia rinnovabile e l'efficienza energetica quali settori cui destinare maggiore sostegno e hanno chiesto che vengano investite più risorse comunitarie per la ricerca sulle malattie che colpiscono i paesi in via di sviluppo, in quanto tale settore non è finanziato a sufficienza. Infine, il Parlamento ha accordato il suo sostegno alla proposta di creazione di un Consiglio europeo della ricerca (Cer). I deputati ne auspicano la rapida istituzione, sottolineando tuttavia che "non deve comportare sovrapposizioni con gli organi esistenti, quali il Centro comune di ricerca [...], deve disporre di finanziamenti adeguati ed evitare di accrescere gli oneri burocratici". Per seguire il dibattito sul futuro della politica di ricerca dell'Ue consultare il sito: http://www.Cordis.lu/era/fp7.htm |
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I RICERCATORI INDICANO QUELLA CHE, SECONDO LORO, DOVREBBE ESSERE LA VIA DA SEGUIRE PER L'EUROPA |
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Bruxelles, 15 marzo 2005 - L'europa deve imparare a promuovere una cultura dello sviluppo nel settore della R&s, e deve farlo in fretta, afferma un autorevole esperto internazionale nel campo della ricerca e cura del cancro. Intervenendo il 10 marzo a una conferenza organizzata dalla Fondazione Umberto Veronesi per il progresso scientifico, il professor Gordon Mcvie e altri oratori hanno anche sottolineato la necessità per la comunità scientifica di promuovere il dialogo con la società. Il messaggio che i partecipanti hanno voluto trasmettere è che è indispensabile compiere ulteriori sforzi per rendere il pubblico più consapevole delle scelte fondamentali che il progresso scientifico impone alla società. Se la comunità scientifica ha il sostegno di un pubblico informato, l'Europa potrà creare il tipo di condizioni favorevoli alla ricerca che già esistono negli Stati Uniti. L'aspetto ritenuto più significativo per spiegare la differenza tra l'Unione europea e gli Stati Uniti è quello dei finanziamenti, ha precisato il professor Mcvie. "Negli Stati Uniti si può contare su un forte finanziamento pubblico, su una strategia in materia di sanità pubblica e sulle due cose di cui l'Europa ha disperatamente bisogno, vale a dire flessibilità e velocità di risposta", ha inoltre osservato. "Nel campo della ricerca sul cancro, in Europa la situazione è estremamente soddisfacente per quanto riguarda la scienza di base, eppure si registrano ancora considerevoli ritardi nella ricerca clinica e in quella preventiva. A differenza dell'Unione europea, gli Stati Uniti sono sempre pronti a sviluppare prodotti innovativi. Occorre affrontare il crescente divario con un senso di urgenza", ha esortato il professor Mcvie. "Considerate con quanta facilità e rapidità può essere costituita una nuova impresa di biotecnologia negli Stati Uniti. Questo è il tipo di situazione che si deve creare in Europa. È necessario definire una chiara strategia per la ricerca, migliorare il coordinamento e istituire un sistema in grado di fornire la flessibilità e la rapidità di risposta di cui gli Stati Uniti dispongono, e lo si deve fare in fretta", ha detto il professor Mcvie. Secondo Umberto Veronesi, le iniziative private hanno un ruolo fondamentale da svolgere nella divulgazione della cultura scientifica e nel finanziamento di progetti scientifici innovativi. È pertanto essenziale introdurre incentivi in campo fiscale a livello europeo per incoraggiare le donazioni private. "L'europa resta un'area di grande creatività scientifica", ha concluso Jacques Bernier, il responsabile del servizio di radioterapia oncologica di Bellinzona, in Svizzera. Occorre accrescere la consapevolezza individuale e collettiva di ciò che è la ricerca. Dobbiamo renderci conto che non è statica e che investendo nella ricerca potremo offrire ai nostri nipoti un futuro migliore". Http://www.fondazioneveronesi.it/ |
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PER LA PRIMA VOLTA, L'UFFICIO EUROPEO BREVETTI (EPO) DECIDE DI REVOCARE UN BREVETTO PER PIRATERIA |
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Bruxelles, 15 marzo 2005 - Nel 1995 era stato riconosciuto un brevetto al ministero dell'Agricoltura statunitense e alla multinazionale Wr Grace per le proprietà fungicide di estratti di semi dell'albero neem, originario dell'India. La decisione aveva però immediatamente scatenato una campagna per la revoca di tale brevetto, lanciata da una coalizione tripartita formata dal gruppo Verde/alleanza libera europea (del Parlamento europeo), dalla Fondazione per la ricerca scientifica, tecnologica ed ecologica indiana e dalla Federazione internazionale dei movimenti per l'agricoltura biologica. "Si tratta di una vittoria per le conoscenze e le pratiche tradizionali. È la prima volta che un brevetto viene respinto sulla base di simili argomentazioni. In secondo luogo, si tratta di una vittoria della solidarietà: con i popoli dei paesi in via di sviluppo, che hanno ottenuto in via definitiva il diritto di sovranità sulle proprie risorse naturali, e con i nostri colleghi delle Ong (organizzazioni non governative), che negli ultimi dieci anni si sono battuti al nostro fianco contro questo brevetto", ha affermato Magda Aelvoet, presidente del gruppo Verde/alleanza libera europea (Verts/ale) nel 1995, quando fu presentata la prima volta la richiesta all'Epo. Il brevetto era stato revocato cinque anni dopo essere stato riconosciuto, seguito però da un ricorso in appello da parte del ministero dell'Agricoltura statunitense e della multinazionale Wr Grace. La decisione dell'8 marzo scorso pone fine a una disputa durata dieci anni. La "biopirateria" è il processo con cui risorse biologiche o conoscenze e pratiche tradizionali vengono brevettate, e il loro uso di conseguenza sottoposto a restrizioni di proprietà intellettuale. Le risorse in questione provengono prevalentemente da paesi in via di sviluppo e sono soggetti alla richiesta di brevetti da parte di società dei paesi sviluppati. In India l'albero neem è stato usato per millenni in agricoltura, per la salute, in medicina, per ligiene, per prodotti cosmetici e per la protezione del bestiame. Una domanda di brevetto andrebbe sempre respinta se esistono precedenti conoscenze sul prodotto. |
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COMMISSION LAUNCHES PUBLIC CONSULTATION ON THE LAW APPLICABLE TO INTERNATIONAL DIVORCES |
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Brussels, 15 March 2005 - The European Commission launched a public consultation on the applicable law and jurisdiction in divorce matters. The current situation may lead to practical difficulties for the increasing number of “international” couples who divorce each year within the European Union. The Green Paper describes these difficulties and proposes possible solutions. The initiative is part of the European Union’s on-going work to create a common judicial area in the field of family law with the aim to facilitate the daily life of the citizens. “This is on of those issues that touch upon the daily life of our citizens” said Franco Frattini, Vice-president of the Commission and Commissioner for Justice, Freedom and Security. The European Union has so far established common rules on jurisdiction and recognition in divorce matters, but it is also necessary to tackle the question of applicable law. It is currently difficult for an “international” couple who want to divorce to predict which national divorce law the divorce court will apply. The Green Paper takes stock of the current situation and proposes possible solutions. “The aim is not to harmonise the divorce laws of the Member States, but to find solutions which facilitate the life of the citizens., Vice-president Frattini said. Thousands of citizens divorce each year in the European Union. Many of these divorces concern marriages between spouses of different nationalities or spouses living in different Member States. As an illustration, approximately 30.000 couples of different nationalities divorce each year in Germany only. There are currently no Community rules on applicable law to divorces. Council Regulation (Ec) No. 2201/2003 of 27 November 2003 sets out rules on jurisdiction of courts and provides for mutual recognition of divorce judgments, but does not include conflict-of-law rules. The current jurisdiction rules may in certain cases encourage a spouse to file for divorce before the other spouse to ensure the application of a particular divorce law. Another problem is the lack of legal certainty and predictability for the spouses. The current rules may finally result in situations that do not respond to the legitimate expectations of the citizens. The lack of legal certainty and predictability is particularly striking when the spouses are of different nationalities and do not live in the same Member State. As an example, a Portuguese-italian couple who split up shortly after the marriage and move back to their respective Member States may apply for divorce in either Portugal or Italy. An Italian court would apply the law of the State where the marriage was “principally based”. A Portuguese court would, on the other hand, apply the law of the State with which the spouses have the “closest connection”. The spouses would in both cases have difficulties to predict what the applicable law would be. These and other problems are described in the Green Paper on the basis of practical examples. It suggests several possible solutions to enhance legal certainty and meet the legitimate expectations of the citizens. It is the beginning of a wide-ranging public consultation with all interested stakeholders. The Commission will organise a public hearing in the course of 2005 to which all those responding to the Green Paper will be invited. |
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MAPOSSERVA.IT: L'OSSERVATORIO DEI PREZZI E DELLE TARIFFE |
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Roma, 15 marzo 2005 - Banche dati contenenti oltre cinque milioni di informazioni statistiche sul livello e sulle tendenze dei prezzi dei prodotti di largo consumo in Italia e in Europa, sono di facile e immediata consultazione sul sito internet www.Maposserva.it il portale dell'Osservatorio dei prezzi e delle tariffe realizzato dal Ministero delle Attività Produttive. L'iniziativa rappresenta un punto di riferimento, sia per i consumatori, sia per gli operatori economici, per informarsi sull'andamento dei prezzi dei beni e dei servizi di largo consumo sulla loro varianza e sulle dinamiche inflazionistiche. La prima delle banche dati presenti sul sito è di fonte Istat e fornisce i livelli dei prezzi dei prodotti più venduti in tutte le tipologie della distribuzione commerciale. La seconda, di fonte Nielsen, fornisce informazioni sui prezzi rilevati con il codice a barre di circa 50 mila beni venduti dalla grande distribuzione. La terza, di fonte Infomercati, fornisce i prezzi all'ingrosso per le diverse tipologie dei prodotti ortofrutticoli, monitorati con cadenza settimanale, nei 15 principali mercati nazionali e confrontandoli con sette dei più importanti mercati europei. Http://www.governo.it/governoinforma/dossier/prezzi_osservatorio/index.html |
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IL MINISTRO SINISCALCO ALLA CONFERENZA MONDIALE SULL’IVA |
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Roma, 15 marzo 2005 - Il Ministero dell’Economia e delle Finanze comunica che il Ministro Domenico Siniscalco introdurrà i lavori della prima Conferenza mondiale sull’Iva, che si svolgerà a Roma il 15 e 16 marzo, a Villa Miani. Si tratta di un evento promosso dall’International Tax Dialogue (Itd), iniziativa congiunta del Fmi, dell’Ocse e della Banca Mondiale, con l’Onu come osservatore. Scopo della Conferenza è esaminare le esperienze dei Paesi che applicano l’imposta sul valore aggiunto su beni e servizi. Interverranno ai lavori anche il Commissario Ue alla fiscalità, Laszlo Kovacs, il segretario generale dell’Ocse, Donald Johnston, il vicepresidente della Banca Mondiale, Danny Leipziger, e il direttore del Dipartimento per gli Affari Fiscali del Fondo Monetario, Teresa Ter-minassian. E’ prevista la partecipazione di delegati provenienti da 85 Paesi, nonché di rappresentanti di organismi fiscali internazionali e regionali. |
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BILANCIO DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA PER L’ESERCIZIO TERMINATO IL 31 DICEMBRE 2004: PERDITA NETTA DI 1.636 MILIONI DI EURO |
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Francoforte, 15 marzo 2005 - L’11 marzo 2005 il Consiglio direttivo della Banca centrale europea (Bce) ha approvato il bilancio verificato della Bce per l’esercizio terminato il 31 dicembre 2004. Nel 2004 la Bce ha registrato una perdita netta di 1.636 milioni di euro, a fronte di una perdita netta di 477 milioni nel 2003. Come per lo scorso esercizio, tale perdita è principalmente riconducibile all’andamento dei tassi di cambio, che ha inciso negativamente sul controvalore in euro delle attività denominate in valute estere, soprattutto dollari statunitensi, detenute dalla Bce. I criteri di rilevazione contabile e di redazione del bilancio adottati dalla Bce sono improntati in particolare al principio della prudenza. In linea con esso, le minusvalenze non realizzate derivanti dalla valutazione ai tassi di cambio e ai prezzi di mercato delle consistenze in oro e in divise estere della Bce sono considerate come realizzate e imputate al conto economico a fine esercizio. Tuttavia, le plusvalenze non realizzate risultanti dalla valutazione ai tassi cambio e ai prezzi di mercato di tali attività non sono rilevate come utili, bensì iscritte direttamente nei conti di rivalutazione. Nel 2004 l’apprezzamento dell’euro ha comportato minusvalenze nette derivanti dalla valutazione ai tassi di cambio per un ammontare pari a quasi 2,1 miliardi di euro. I proventi ordinari della Bce comprendono principalmente i redditi rivenienti dall’investimento delle riserve ufficiali da essa detenute e del capitale versato di 4,1 miliardi di euro, nonché gli interessi attivi sulla quota dell’8% del valore totale delle banconote in euro in circolazione assegnata alla Bce. Anche nell’esercizio 2004 gli interessi attivi netti della Bce hanno risentito negativamente del basso livello dei tassi di interesse sulle attività in euro e in divisa estera; essi ammontano a 690 milioni di euro, a fronte di 715 milioni nel 2003. Al netto di 733 milioni di euro di interessi attivi derivanti dalla quota attribuita alla Bce sul totale delle banconote in circolazione, si registrano interessi passivi pari a 43 milioni di euro, rispetto a un risultato attivo di 17 milioni nel 2003. La Bce ha corrisposto 693 milioni di euro alle banche centrali nazionali (Bcn) a titolo di interessi sui crediti relativi alle riserve ufficiali ad essa trasferite. Le spese di amministrazione della Bce per stipendi e costi connessi, affitti di immobili, acquisto di beni e servizi ammontano a 340 milioni di euro, rispetto a 286 milioni nel 2003. L’incremento è essenzialmente riconducibile a un accantonamento, costituito sulla base del calcolo attuariale, per far fronte a un aggravio degli obblighi della Bce connessi con il fondo pensioni. Gli oneri risultanti dall’ammortamento di immobilizzazioni ammontano a 34 milioni di euro. Alla fine del 2004 la Bce presentava un organico di 1.309 dipendenti (di cui 131 dirigenti), a fronte di 1.213 unità l’anno precedente. L’11 marzo 2005 il Consiglio direttivo della Bce ha deciso, in primo luogo, di coprire la perdita netta di 1.636 milioni di euro utilizzando l’intero ammontare del fondo di riserva generale, pari a 296 milioni di euro, e, in secondo luogo, di ripianare i rimanenti 1.340 milioni di euro con il reddito monetario assegnato alle banche centrali nazionali per l’esercizio finanziario 2004, in proporzione agli importi attribuiti a ciascuna di esse. Il bilancio, unitamente alla relazione sulla gestione per l’esercizio terminato il 31 dicembre 2004, sarà pubblicato il 26 aprile 2005 nel Rapporto annuale della Bce. |
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UNICREDIT: UTILE A QUOTA 2.131 MILIONI (+ 8,7 % A/A) NEL QUARTO TRIMESTRE 2004 PROFITTI PER 627 MILIONI DI EURO (+65% A/A) PROPOSTO UN DIVIDENDO ORDINARIO DI 0,205 EURO (+ 20% RISPETTO AL 2003) |
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Milano, 15 marzo 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Unicredit ha approvato ieri il progetto di bilancio consolidato 2004 di Gruppo1. Nel 2004 il Gruppo Unicredit ha realizzato un utile netto di 2.131 milioni, che si confronta con i 1.961 milioni del 2003, pari ad una crescita dell’8,7%. Il quarto trimestre dell’anno si è chiuso con un utile in forte accelerazione (627 milioni, +65% a/a). Il Roe si è portato al 17,9%, dal 17,7% del 2003, mentre l’utile per azione si è attestato a 34 centesimi di euro, rispetto ai 31 centesimi del precedente esercizio. Il margine d’interesse si è portato a fine 2004 a un livello di 5.200 milioni, pari ad una crescita del 4,3% a/a e del 15,2% nel quarto trimestre sull’anno precedente. La dinamica positiva del margine d’interesse è stata sostenuta essenzialmente dalla crescita dei volumi intermediati, in atto dalla metà dello scorso esercizio, che ha consentito di compensare l’effetto negativo della riduzione dei tassi d’interesse sia sul differenziale tra tassi attivi e passivi, sia sul rendimento dell’investimento del patrimonio libero. I crediti verso clientela, pari a 140,4 miliardi, mostrano un incremento del 10,8% sul dicembre 2003. Tra le componenti degli impieghi si è confermata la crescita sostenuta dei mutui (+4,8% nel trimestre e +18,9% su fine 2003), positivamente influenzata dall’andamento del mercato immobiliare e dai bassi tassi d’interesse, mentre la dinamica dei crediti per contratti di locazione finanziaria è stata condizionata dall’operazione di securitisation effettuata da Locat in data 1 ottobre (2.525 milioni). La quota di mercato delle unità operanti in Italia si attesta al 10,83% in crescita di circa 10 centesimi di punto nell’esercizio. La quota negli impieghi a medio-lungo realizza un ulteriore progresso passando dal 10,80% di fine 2003 all’11,06% di fine 2004. Il complesso dei crediti dubbi netti con clientela si è attestato a 4.901 milioni registrando un incremento del 4% da inizio anno imputabile prevalentemente alle sofferenze (2.621 milioni, +10,5%), la cui crescita peraltro si accompagna ad una riduzione degli incagli (1.991 milioni, -7,7%), ed all’aumento dei crediti in corso di ristrutturazione. Il flusso netto da crediti in bonis a crediti dubbi nell’anno è stato pari a 1.925 milioni in netta flessione rispetto all’anno precedente (2.208 milioni, - 12,8%). Il rapporto tra totale crediti dubbi netti e totale dei crediti è migliorato nel corso dell’anno passando dal 3,72% di dicembre 2003 al 3,49% di dicembre 2004. Il rapporto sofferenze nette su crediti si è mantenuto costante nell’anno all’ 1,87%. Il rapporto di copertura sul totale dei crediti dubbi risulta pari al 48,2% e quello sulle sofferenze si attesta al 60,2%, entrambi in miglioramento rispetto a dicembre 2003. La raccolta diretta si attesta su un livello di 156,9 miliardi, in aumento del 7,2% nel trimestre e del 16% a/a . La raccolta indiretta si colloca a 253 miliardi, un valore in crescita del 4,7% nel trimestre e del 6,9% a/a. All’interno del comparto evolvono positivamente sia la raccolta gestita (+9,5% a/a), sia quella amministrata (+4,5% a/a). Il risultato di gestione raggiunge i 4.434 milioni e mostra una flessione del 5,8% a/a, accompagnata da un quarto trimestre in netta ripresa sull’anno precedente (+9,6%). L’evoluzione del risultato di gestione è determinata da una lieve flessione a/a del margine d’intermediazione (-0,7%) in crescita del 5,3% nel quarto trimestre sull’anno precedente, accompagnata da costi operativi in crescita del 3,5% a/a, +2,5% nel quarto trimestre sull’anno precedente. La dinamica dei ricavi e dei costi ha portato il cost/income dell’anno al 57,3%, livello che si confronta con il 55% del 2003. I proventi di intermediazione si portano a dicembre a 5.175 milioni, un livello inferiore del 5,3% rispetto all’anno precedente. Tale flessione è imputabile alla marcata contrazione dei profitti da operazioni finanziarie (-22,8% a/a), mentre la dinamica delle altre componenti sostanzialmente si compensa. La flessione dei profitti da operazioni finanziarie (993 nel 2004 contro i 1.287 del 2003) è spiegata principalmente dalla contrazione della vendita di derivati alla clientela corporate. Quest’ultima voce dei ricavi aveva mostrato una significativa accelerazione nella prima parte del 2003, derivante anche da condizioni di mercato caratterizzate da una elevata volatilità dei tassi. Le commissioni nette si collocano a 3.289 milioni, sostanzialmente in linea (-0,5%) con il livello del 2003. Un andamento sul quale ha influito significativamente la riduzione delle commissioni “up-front” (404 milioni, -37,7% a/a) in gran parte compensata dalla crescita delle altre commissioni (2.885 milioni, +8,5% a/a), legate ad una gestione del risparmio dei clienti in un’ottica di più lungo periodo. L’andamento del quarto trimestre evidenzia una ripresa rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+1,4%). I costi operativi, pari a 5.941 milioni nell’esercizio, registrano un incremento sul 2003 del 3,5%, ma di solo il 2,2% a/a a cambi costanti. Le spese per il personale evidenziano nei dodici mesi un incremento sul 2003 del 3,3% a cambi storici e del 2,2% a cambi costanti, peraltro in parte imputabile alle risorse acquisite con il ramo mutui di Abbey National Bank of Italy. A parità di perimetro la variazione sarebbe infatti pari a circa il 2,75% a/a (+1,7% a cambi costanti). Le altre spese amministrative registrano un incremento sull’anno precedente del 5,5% a/a a cambi storici e del 4,3% a cambi costanti, sostenute da quelle relative agli immobili, dalle prestazioni di servizi vari resi da terzi, dalle manutenzioni e canoni per mobili, macchine e impianti, oltre che dalle spese postali e telefoniche. L’incremento di queste ultime è anche connesso, oltre che all’aumento delle tariffe postali, alle maggiori spese per la comunicazione e la trasparenza, a seguito dell’implementazione della recente nuova normativa sull’argomento. Le rettifiche di valore su avviamenti e su differenze positive di consolidamento sono pari a 276 milioni (12 milioni in più rispetto al 2003), di cui 91 milioni relativi al Gruppo Pioneer e 69 milioni a Pekao. L’aumento è sostanzialmente spiegato dalle rettifiche sulle nuove acquisizioni per complessivi 19 milioni (in particolare su Anbi, Ing e sulle nuove quote di Cassa Risparmio di Carpi e Locat). Gli accantonamenti per rischi ed oneri sono pari a 273 milioni, contro i 230 milioni del 2003. In tale importo sono compresi stanziamenti relativi a revocatorie, a cause in corso e altri rischi. Le rettifiche di valore su crediti e accantonamenti per garanzie e impegni, al netto delle riprese, raggiungono 891 milioni, contro i 957 milioni del 2003. La riduzione è concentrata nella Divisione Corporate (-104 milioni) per la presenza nelle rettifiche del 2003 di quelle sui crediti di Parmalat, ed in misura minore nella New Europe (-14 milioni), mentre la Divisione Retail evidenzia un aumento di 37 milioni, anche correlato all’aumento delle partite entrate in sofferenza. L’apporto della componente straordinaria da inizio anno è stato positivo per 218 milioni, contro i 215 milioni dell’anno precedente. A tale risultato hanno contribuito, tra l’altro, utili netti da realizzi per 180 milioni (132 relativi a cessioni di immobili, 39 milioni riferiti a partecipazioni), eccedenze su accantonamenti precedentemente costituiti per 171 milioni (dei quali 67 relativi al cosiddetto “disinquinamento fiscale”, ovvero al recupero di importi in precedenza accantonati a fini fiscali e non più consentiti in base alla nuova normativa societaria), conguagli positivi netti sulla fiscalità differita di esercizi precedenti per 155 milioni e oneri per incentivi all’esodo per 246 milioni, prevalentemente connessi al Piano Industriale. Le imposte sul reddito, pari a 1.036 milioni, registrano una riduzione del 22,4% rispetto al 2003, beneficiando sia degli effetti delle nuove disposizioni tributarie, in particolare quelle relative al consolidato fiscale che dal corrente esercizio consente alle società di recuperare le imposte in caso di reddito imponibile negativo, sia di una favorevole composizione degli utili lordi. In rapporto all’utile lordo l’incidenza delle imposte scende pertanto al 31%, rispetto al 39% dell’ultimo bilancio. La consistenza del Fondo Rischi Bancari Generali, posta del patrimonio netto assimilabile alle riserve formatasi nel tempo con l’accantonamento di utili tassati a presidio dei rischi latenti nell’attività bancaria, anche in vista dell’adozione dei principi contabili internazionali che non prevedono tale riserva, viene riconferita a conto economico per riportarla nella piena disponibilità degli azionisti, determinando un apporto di 130 milioni all’utile netto. L’utile del periodo da inizio anno si porta su un livello di 2.300 milioni, con un incremento del 10,3% sull’anno precedente. La quota di terzi di tale utile, pari a 169 milioni, registra un aumento di 45 milioni (+36,3% a/a), correlato essenzialmente all’incremento dell’utile del Gruppo Pekao. L’utile netto di pertinenza del Gruppo si attesta pertanto a 2.131 milioni, in crescita dell’8,7% rispetto ai 1.961 milioni dell’esercizio precedente. Il Core Tier 1 si attesta a 7,35% da 6,97% di dicembre 2003, il Total Capital Ratio raggiunge l’11,63 % (da 11,12% nel dicembre 2003). La struttura del Gruppo2 a fine dicembre 2004 era composta da un organico di 68.571 dipendenti (‑ 677 unità rispetto a giugno 2004, -491 rispetto a dicembre 2003) e da una rete di 4.442 sportelli (-121 su fine 2003). Il Consiglio di Amministrazione ha altresì approvato il progetto di bilancio della Capogruppo che ha riportato un risultato netto di 1.750 milioni, rispetto ai 1.793 milioni dell’esercizio precedente. Grazie a tale risultato viene proposta all’Assemblea ordinaria degli azionisti la distribuzione di un dividendo unitario di euro 0,205 per le azioni ordinarie e di euro 0,220 per le risparmio, entrambi superiori rispettivamente del 20% e del 18% ai livelli dell’anno precedente. Con un rendimento complessivo (Dividend Yield3) del 5,02% (4,32% a fine 2003). Il dividendo, nell’ammontare deliberato dall’Assemblea medesima, sarà messo in pagamento il giorno 26 maggio 2005 con data stacco cedola il 23 maggio 2005. La Divisione Retail La Divisione Retail ha riportato a fine 2004 un utile netto di 546 milioni (-6,7% rispetto a dicembre 2003). Il risultato 2004 è peraltro influenzato da componenti straordinari non ripetibili quali gli accantonamenti per la costituzione di un fondo incentivazione all’esodo, in parte compensati da recuperi della fiscalità di Clarima e Unicredit Banca per la Casa, al netto dei quali l’apporto al consolidato risulterebbe in crescita. Più in dettaglio, il margine d’interesse si attesta a 2.360 milioni (+0,9% a/a). Tale andamento è influenzato negativamente dalla flessione dei tassi di mercato (Euribor medio annuo ad 1 mese: - 27 punti base) che è stato contrastato con un consistente incremento dei volumi intermediati, pari al +16,1% per gli impieghi sui dati di fine periodo. La dinamica trimestrale del margine di interesse mostra una accelerazione, l’ultimo trimestre chiude, infatti, con un aumento del 12% rispetto al 4° trimestre del 2003 (+3,5% anche rispetto al 3° trimestre del 2004). I crediti a clientela, pari a quasi 56,7 miliardi, registrano un aumento del 16% a/a, grazie ad una crescita significativa dei mutui a famiglie e piccole imprese (ca. 40,9 miliardi, +18,4% a/a rispetto a fine 2003) e delle altre forme di finanziamento alla clientela (15,8 miliardi, +10,7% a/a). Da evidenziare, in particolare, il rapido sviluppo del credito al consumo (quasi 1,3 miliardi di erogazioni di prestiti personali) e delle carte revolving (270.000), principalmente grazie all’attività di Clarima e della rete distributiva di Unicredit Banca. Per quanto riguarda la qualità dell’attivo, il totale dei crediti dubbi ammonta a 2.185 milioni (+ 9,4% a/a) con un rapporto del 3,86% sul totale degli impieghi (4,09% a dicembre 2003). Il rapporto di copertura dei crediti dubbi si attesta al 38,2%, in miglioramento rispetto a fine 2003 (37,8%). Le sofferenze sono pari a 1.105 milioni (+15,1% a/a) e si attestano all’1,95% dell’ammontare complessivo dei crediti a clientela, (1,97% a fine 2003). La massa amministrata della clientela ammonta a circa 187,4 miliardi (+5,8% a/a), al suo interno la raccolta diretta si attesta a 67,2 miliardi, (+11,6% a/a) sostenuta dalle emissioni obbligazionarie e la raccolta indiretta raggiunge i 120,3 miliardi, in crescita del 2,8% a/a, con un’evoluzione positiva sia nella componente gestita (+3,9% a/a) sia in quella amministrata (+1,9% a/a). Più in dettaglio, la consistenza del risparmio gestito (gestioni patrimoniali, fondi comuni di investimento collocati, prodotti banca-assicurazione) si attesta a 53,9 miliardi (45% del totale della raccolta indiretta). In tale ambito, si riscontra il forte impulso commerciale derivante dalla vendita di prodotti innovativi di gestione patrimoniale (Focus Invest) per una raccolta netta pari ad oltre 3 miliardi di euro (realizzati a partire da luglio, mese di lancio del nuovo prodotto), e di prodotti banca-assicurazione (polizze, prodotti a premi ricorrenti, etc.), la cui quantificazione di stock è misurabile in quasi 18,7 miliardi, rispetto ai 15,7 di fine 2003. I proventi di intermediazione e diversi sono pari a 1.963 milioni, in diminuzione del 2,3% a/a. All’interno dell’aggregato si riducono le commissioni, secondo una tendenza che si è evidenziata già dall’inizio del 2004, riconducibile ad una specifica linea strategica intrapresa dalla Divisione che privilegia, all’interno delle commissioni, la componente ricorrente a discapito di quella una-tantum di ingresso. Si registra una buona tenuta delle commissioni da risparmio gestito, nelle componenti legate alle commissioni di management e quelle derivanti dalla vendita di fondi comuni e gestioni patrimoniali. Leggermente inferiore il contributo dei prodotti di bancassicurazione rispetto al 2003 per una ricomposizione del mix di vendita. Il margine d’intermediazione nell’esercizio 2004 è pertanto pari a 4.323 milioni, in lieve diminuzione rispetto al 2003 (-0,6%) ma con passo trimestrale crescente nel 2004 (+6% 4Trim04/3trim04). I costi operativi si attestano a 2.958 milioni, in leggero aumento (+2,6%) a/a. Un confronto più omogeneo con il 2003 (incorporando il ramo Anbi acquisito) limiterebbe peraltro la crescita dei costi operativi all’1,3% a/a. I costi del personale, pari a 1.543 milioni di euro, sono aumentati del 2,8% a/a: l’incremento è sostanzialmente da ricondurre allo sviluppo delle attività di Clarima, che hanno reso necessario un potenziamento dell’organico (+44 unità a/a). Nelle altre banche della Divisione i risparmi sulla diminuzione dell’organico per efficientamenti delle strutture sono stati compensati dagli aumenti retributivi riconducibili agli accantonamenti per il futuro Ccnl, ad incrementi retributivi programmati ed adeguamenti per l’incentivazione del personale. Gli altri costi operativi, diversi dalle spese del personale, ammontano a 1.415 milioni (+2,4% a/a). Il Cost/income a fine 2004 si attesta al 68,4%. Il risultato di gestione è pari a 1.365 milioni (-6,8% a/a). Gli accantonamenti e le rettifiche su crediti totalizzano 334 milioni, in aumento del 5,4% a/a. Le cause della crescita sono ascrivibili sia all’incrementata attività creditizia (anche su attività che richiedono elevati livelli di copertura, come le carte revolving), sia all’adeguamento del livello di copertura dei crediti in bonis, oltre che, in minor misura, a perdite a carico dell’esercizio di carattere straordinario. Il costo del rischio (rettifiche nette/crediti netti) è pari allo 0,50%, stabile rispetto a fine 2003. Rilevante l’incidenza sull’utile delle componenti straordinarie, che ammontano a -129 milioni, gravate in particolare da oneri per incentivi all’esodo per circa 135 milioni, prevalentemente connessi al piano industriale 2004-2007. Nel 2004 gli sportelli della Divisione Retail ammontano a 2.742, (-156 sul 2003). Il numero dei dipendenti raggiunge 25.136 unità (- 332 rispetto al 2003). La Divisione Corporate La Divisione Corporate ha chiuso l’esercizio con un utile netto di 950 milioni. Più in dettaglio, il margine di interesse si è attestato a 1.504 milioni (+2% a/a). Le commissioni nette, insieme agli altri proventi netti, hanno raggiunto i 711 milioni, in aumento del 3,2% a/a. Sulla dinamica reddituale dei profitti da operazioni finanziarie (820 milioni, -25,7% a/a) ha influito negativamente l’andamento dell’attività di collocamento di prodotti derivati, condizionata dalle mutate condizioni di mercato. Il margine di intermediazione della Divisione si attesta così a 3.035 milioni, un valore inferiore del 7,1% rispetto a quanto registrato nel 2003. Gli impieghi a clientela della divisione (al netto dei pronti contro termine) raggiungono i 62,9 miliardi (+0,1% a/a). Considerando l’impatto delle operazioni di securitisation nel 2004 (per circa 3 miliardi), la crescita degli impieghi sale al 4,9% a/a con un contributo particolarmente dinamico del medio-lungo termine (25,6 miliardi, +9,2% a/a). Unicredit Banca d’Impresa ha migliorato lo share of wallet sulla clientela (società non finanziarie) dal 12,3% al 12,4% di fine 2004, mantenendo peraltro livelli di spread sugli impieghi in miglioramento (2,34% in media nel 2004, +8 pb a/a). I debiti verso clientela della Divisione Corporate, al netto dei pronti contro termine, sono pari a quasi 11,8 miliardi, in aumento dell’8,8% sull’anno precedente. I costi operativi (incluse altre spese e ammortamenti per 487 milioni, +2,1% a/a) ammontano a 1.013 milioni, in flessione dello 0,9% a/a, principalmente grazie all’andamento delle spese per il personale (526 milioni, -3,5% a/a). Il Cost/income si posiziona al 33,4%. Il risultato di gestione raggiunge 2.022 milioni, il 9,9% in meno rispetto al 2003. Il totale degli accantonamenti e delle rettifiche nette di valore si attesta a 562 milioni, in diminuzione rispetto ai 641 milioni di un anno prima (il calo è del 12,3%). In particolare, le rettifiche di valore su crediti e gli accantonamenti per garanzie e impegni ammontano complessivamente a 575 milioni, contro i 687 milioni di fine 2003. Nell’esercizio si sono registrate riprese di valore su crediti per 99 milioni, valore sostanzialmente in linea con quello del 2003 (107 milioni). I riflessi delle difficoltà del contesto economico sul profilo della qualità creditizia sono stati attenuati da politiche di attenta gestione della qualità del credito. I crediti dubbi della Divisione ammontano a 1.771 milioni (+11,1% sul 2003, -2,8% sul Sett04) con un’incidenza del 2,62% sul totale crediti. Il rapporto di copertura dei crediti dubbi è pari al 35,7%. Nel 2004 gli sportelli della Divisione Corporate ammontano a 243 (+29 a/a). I dipendenti sono 6.334 (+14 unità). La Divisione Private & Asset Management La Divisione Private & Asset Management chiude l’esercizio 2004 con un utile netto di 401 milioni, in forte crescita sull’anno precedente (+63,7% a/a). Il risultato di gestione si attesta a 429 milioni, in aumento del 9,2% a/a. Il margine d’intermediazione raggiunge 1.167 milioni (+6,7% a/a), principalmente grazie alla favorevole dinamica delle commissioni nette (8% a/a). Più in dettaglio, questo ultimo andamento è riconducibile ad un aumento delle masse medie in gestione di Pioneer (+11% a/a) accompagnato da un miglioramento del mix, da una più elevata produttività dei promotori finanziari (massa amministrata pro capite da 4,6 a 5,9 milioni, +28,3%) e dall’applicazione ai promotori ex-Ing del mandato standard di Xelion. I costi operativi (inclusi ammortamenti per 30 milioni) si attestano a 738 milioni, in crescita del 4,7% a/a. Tale andamento è riconducibile alle maggiori spese per il personale (331 milioni, +8,9% a/a) conseguenti al rafforzamento degli organici e all’accresciuta incidenza di spese progettuali, di pubblicità e connesse allo sviluppo del business. Il Cost/income è in miglioramento dal 64,2% di dicembre 2003 al 63,2%. L’utile netto risente in misura significativa dell’apporto delle componenti straordinarie, pari a 68 milioni, tra cui si evidenziano principalmente 41 milioni di proventi per fiscalità anticipata e 11 milioni di rimborso assicurativo a fronte di perdite contabilizzate in precedenti esercizi. La Divisione Private & Asset Management gestisce ed amministra circa 172 miliardi di attività finanziarie, avvalendosi di oltre 3.000 gestori di clientela tra dipendenti e promotori finanziari mandatari. Di rilievo sono i risultati conseguiti dalla società di asset management e asset gathering (Xelion). Pioneer Investments, infatti, ha chiuso il 2004 con vendite nette pari a 3,5 miliardi, grazie soprattutto al contributo delle componenti estere (raccolta netta Usa 767 milioni, International inclusa Italia oltre 2 miliardi, New Europe oltre 700 milioni). Il peso degli hedge funds passa dal 2,1% di dicembre 2003 al 3% di fine 2004. Il patrimonio gestito ha raggiunto i 129,8 miliardi, +9% a/a, di cui 2,9% a/a relativo alla raccolta netta, +4,2% a/a alla performance di mercato, +1,9% relativo all’acquisizione Safeco, nonostante il forte deprezzamento del dollaro. Xelion ha ripetuto il primato del 2003 nel settore per raccolta netta, con un totale di oltre 2 miliardi, che è valso una quota di mercato del 25% circa e ha rappresentato una crescita dell’8,4% rispetto al 2003 (a parità di perimetro). La Divisione Nuova Europa Nel corso del 2004 la Divisione Nuova Europa ha ulteriormente rafforzato la propria posizione di leadership in una regione di dimensioni rilevanti (oltre 174 milioni di abitanti), caratterizzata da forti prospettive di crescita e da una progressiva riduzione del costo del rischio per effetto del processo di convergenza e di entrata nell’Ue. In tale contesto, la Divisione ha raggiunto i migliori risultati dall’inizio della sua formazione, sia in termini assoluti sia in termini di contribuzione agli obiettivi di gruppo. Tale ottimo andamento si riflette su tutte le grandezze economiche e patrimoniali, che analizzeremo di seguito valorizzate a cambi costanti. L’utile netto del periodo della Divisione si è attestato a 585 milioni, di cui 398 milioni di pertinenza del Gruppo, mostrando, quest’ultimo, un aumento del 22,8% a/a grazie all’elevata performance di tutte le banche. Il margine di intermediazione è pari a 1.835 milioni, in crescita del 4,8% sull’anno precedente, grazie al positivo contributo di tutte le voci di ricavo. Più in dettaglio, il margine d’interesse cresce del 2,8% (1.154 milioni), anche grazie ai maggiori volumi, i profitti da operazioni finanziarie del 9,4% a/a (128 milioni) e le commissioni e gli altri proventi netti (553 milioni) aumentano dell’8,2%. Questo ultimo andamento è riconducibile allo sviluppo nella distribuzione di prodotti di risparmio gestito in Pekao. I crediti verso la clientela4 della divisione si attestano a 14 miliardi, in crescita del 10,6% a/a (+18,6% a/a a cambi storici). I debiti verso clientela5 raggiungono i 22,3 miliardi (+2,5% a/a, +10,8% a/a a cambi storici). La severa politica di controllo delle spese adottata dalle banche della Nuova Europa si è tradotta in un limitato aumento dei costi operativi (1.013 milioni, +3,4% a/a), a fronte di un’inflazione media ponderata dell’area di circa il 4%. Più in dettaglio, le spese per il personale, pari a 492 milioni, aumentano solo dell’1,9% a/a bilanciando l’aumento delle altre spese amministrative (382 milioni, +4,8% a/a), peraltro in linea con l’inflazione media ponderata dell’area. Le rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali (139 milioni) crescono del 4,5% sul 2003 principalmente per alcuni investimenti legati ai sistemi informativi in Bulbank. Il Cost/income si attesta al 55,2%, in miglioramento rispetto all’anno precedente (56% a fine 2003). L’ottimo controllo del rischio di credito si traduce in una diminuzione delle rettifiche nette su crediti (125 milioni, -19,4% a/a), accompagnata da un miglioramento del coverage ratio sulle sofferenze (da 81,4% del 2003 a 84,8% del 2004) e sui crediti dubbi (da 64% a 70,8%). I crediti dubbi raggiungono 888 milioni (-21,3% a/a), le sofferenze sono pari a 373 milioni (-13,9% a/a). Il risultato di gestione si attesta a 822 milioni, in crescita del 6,6% a/a. A fine 2004 il numero totale dei dipendenti della divisione è pari a 27.568 unità6 (rispetto a 28.039 del 2003, -417 unità), gli sportelli ammontano a 1.287 (+6 rispetto al 2003). La transizione ai principi contabili internazionali Per affrontare l’introduzione dei principi contabili internazionali Ias/ifrs, il Gruppo Unicredito Italiano ha avviato un progetto dedicato allo studio degli impatti che si produrranno sulle diverse funzioni delle società del Gruppo ed all’implementazione delle relative modifiche operative e procedurali. Le attività del progetto si sono concretizzate in specifiche iniziative che, trasversalmente alle diverse funzioni del Gruppo, consentono di affrontare le diverse problematiche (di business, di gestione delle informazioni e di rendicontazione) connesse alla transizione agli Ias. Tale transizione ha comportato e sta comportando un notevole impegno per lo sviluppo di un nuovo sistema informatico, in parallelo a quello attualmente utilizzato per la predisposizione dei bilanci sulla base dei principi contabili nazionali che verrà comunque pro-tempore mantenuto. Tale sistema è in fase di completamento e di test, mentre è in corso il disegno e la predisposizione dei supporti informatici, da sviluppare anche sulla base dei nuovi schemi e tabelle di nota integrativa, necessari per l’alimentazione ed elaborazione dei dati Ias ai fini di bilancio. In base a quanto sopra, ed in particolare al fatto che talune opzioni di rilevante impatto sono state definite dalla Commissione Europea solo recentemente, in particolare con riferimento ad alcuni aspetti dello Ias 39, e che altri elementi rilevanti sono ancora in fase di definizione, il Gruppo prevede prudentemente di diffondere l’informativa quantitativa in base ai principi contabili internazionali a partire dalla relazione semestrale al 30 giugno 2005. Ulteriori dettagli sul processo di transizione ai principi contabili internazionali sono riportati nella relazione di bilancio approvata in data odierna. Progetto Di Fusione Per Incorporazione In Unicredito Italiano Di Banca Dell’umbria 1462 E Cassa Risparmio Carpi A completamento del processo che ha portato negli anni scorsi alla riarticolazione delle banche italiane del Gruppo Unicredit secondo un nuovo modello di “banche di segmento a copertura nazionale”, è stato avviato un piano di razionalizzazione delle attività di Banca dell’Umbria 1462 S.p.a. E di Cassa Risparmio Carpi S.p.a., società entrambe attualmente controllate da Unicredit Banca, banca Retail del Gruppo, detenuta interamente da Unicredit. A tal fine, il Consiglio di Amministrazione di Unicredit ha approvato il progetto di fusione per incorporazione in Unicredit medesimo delle predette banche, previa acquisizione delle stesse da Unicredit Banca, nonché l’avvio dell’iter che porterà all’immediata integrazione delle attività di queste ultime in altre società del Gruppo (retail, corporate, private ed immobiliare) in funzione dei rispettivi profili di attività ed in coerenza con il modello unitario di business del Gruppo medesimo. Nell'ambito del progetto di fusione in discorso il Consiglio di Amministrazione di Unicredit ha approvato, sulla base dei dati e delle informazioni disponibili, i seguenti rapporti di concambio: - 1,03 azioni ordinarie Unicredit per ogni azione ordinaria Banca dell’Umbria 1462 - 5,48 azioni ordinarie Unicredit per ogni azione ordinaria con privilegio di rendimento Cassa Risparmio Carpi. Sulla congruità dei predetti rapporti si esprimerà l’esperto comune nominato ai sensi dell’art. 2501 sexies del Codice Civile. Il Consiglio di Amministrazione di Unicredit ha, pertanto, deliberato di convocare l'Assemblea Straordinaria - dando mandato al Presidente di fissarne le date in concomitanza con le adunanze dell'Assemblea Ordinaria chiamata ad approvare il bilancio di esercizio 2004 - per sottoporre ai Soci il citato progetto ed, in particolare, la proposta di un aumento di capitale di massimi Euro 2.796.307, mediante emissione di massime 5.592.614 azioni ordinarie da nominali Euro 0,50 cadauna, al servizio del concambio delle azioni delle banche che verranno incorporate. E’ escluso il diritto di recesso, non rientrando l’operazione nelle previsioni dell’art. 2437 del Codice Civile. Inoltre, in considerazione del limitato numero di azioni che la Società Incorporante emetterà al servizio della fusione, non sono previste variazioni apprezzabili nelle quote di partecipazione al capitale con diritto di voto di Unicredit da parte dei suoi maggiori azionisti. Si stima di perfezionare la fusione ed il contestuale scorporo dei rami d’azienda da parte della Capogruppo a favore delle banche/società di segmento del Gruppo in data 1° luglio 2005. Non ricorrono le condizioni previste dall’art. 71 bis del Regolamento Emittenti Consob per la predisposizione del documento informativo ivi previsto. Il Consiglio di Amministrazione ha altresì deliberato un aumento di capitale di nominali euro 670.740 per l’emissione di 1.341.480 azioni ordinarie (performance share) da assegnare al Top Management del Gruppo nell’ambito del Sistema di incentivazione a medio termine varato lo scorso anno al fine di sostenere il raggiungimento dei risultati del Piano Strategico triennale. |
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BNL: CDA APPROVA PROGETTO DI BILANCIO 2004: RAFFORZAMENTO PATRIMONIALE, RIDUZIONE DEL PROFILO DI RISCHIO E SEGNALI POSITIVI NELLE AREE “CORE” DI ATTIVITA’ RISULTATO NETTO CONSOLIDATO NEGATIVO PER 34 MILIONI |
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Roma, 15 marzo 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Bnl, presieduto da Luigi Abete, ha approvato il bilancio consolidato di Gruppo e il progetto di bilancio della Capogruppo per il 2004. I risultati conseguiti dal Gruppo Bnl sono caratterizzati dalla forte accelerazione impressa ai processi di rafforzamento patrimoniale, dal miglioramento della qualità del credito e dalla crescita commerciale in alcune aree “core” di attività. La base patrimoniale del Gruppo è stata fortemente rafforzata grazie all’aumento di capitale realizzato lo scorso dicembre e all’opera di riposizionamento selettivo degli attivi ponderati nelle aree di attività non-core con un conseguente miglioramento del Tier 1 ratio, che si attesta al 7,67% (dal 6,21% del 2003 e dal 5,02% del 2002). I livelli raggiunti consentono sia di far fronte agli impatti derivanti dall’applicazione dei principi contabili Ias/ifrs, sia di sostenere ulteriormente le politiche di sviluppo commerciale. Il profilo di rischio del Gruppo ha subíto una ulteriore importante riduzione. La copertura dei crediti problematici è stata alzata al 51,4% (dal 45,6% nel 2003); per le sole sofferenze la copertura si attesta al 57,6% (dal 48,7%). I crediti problematici netti (sofferenze più incagli) si riducono del 12,3% rispetto a dicembre 2003 attestandosi a 2.804 milioni di euro. Le sofferenze nette, pari a 2.008 milioni, scendono del 14,7% rispetto all’anno precedente. L’intervento sulle coperture, unitamente ai risultati conseguiti nella riduzione del grado di rischiosità attesa del portafoglio, ha permesso di raggiungere con un anno di anticipo i target del Piano Operativo. La razionalizzazione del portafoglio delle partecipazioni italiane ed estere è avanzata a ritmo serrato con la dismissione di numerose società non più coerenti con il profilo di Gruppo ridisegnato dal Piano Operativo al 2005. Si ricordano in particolare le cessioni di Bnl Investimenti, Albacom, Hesse Newman, Bnl Brasile. L’uscita dall’area latino-americana si completerà con la cessione degli asset in Argentina, per i quali, come recentemente comunicato, sono state fissate le intese sui termini di vendita. D’altro canto è stato dato impulso allo sviluppo delle società impegnate in settori strategici da presidiare: Advera, società in Jv con Bbva nel credito al consumo ha iniziato l’operatività; con l’accordo di massima raggiunto con Iccrea, sono state poste le basi per accrescere le potenzialità di business di Artigiancassa. La ricomposizione delle attività verso i settori strategici (retail e mid corporate domestico) ha consentito di conseguire una crescita significativa degli impieghi domestici (+4%) in particolare nel settore retail (prestiti personali +5,6% e mutui residenziali +26,7%). Gli impieghi domestici in bonis, crescono, al lordo delle cartolarizzazioni effettuate nel periodo, di quasi il 10% (circa 3,9 miliardi l’incremento in valore assoluto). Ciò si è tradotto in un aumento della quota di mercato che si attesta al 4,96% (era del 4,80% nel 2003) 1. Gli impieghi a clientela estera, dopo la drastica contrazione operata nel 2003, sono stati ridotti di un ulteriore 30%, con un disinvestimento totale nel biennio nell’ordine di quasi 5 miliardi. Il Cda ha inoltre convocato l’Assemblea Ordinaria degli azionisti per il 30 aprile prossimo alle ore 10,00 in prima convocazione e il 21 maggio alle ore 10,00 in seconda convocazione. Nella riunione odierna il Cda ha altresì approvato la relazione sull’attività svolta dai Comitati per il Controllo Interno e Comitato per la Remunerazione secondo quanto previsto dal Codice di autodisciplina delle società quotate. E’ stato infine deciso di proporre il rinnovo, da sottoporre all’Assemblea, per ulteriori 18 mesi del fondo acquisto azioni proprie per circa 75 milioni di euro, nonché le relative modalità di compravendita. In materia di corporate governance, al fine di prevenire potenziali conflitti d’interesse e di salvaguardare il principio di separatezza tra banca e impresa non bancaria né finanziaria, sono state rafforzate le competenze del Consiglio di Amministrazione per quelle operazioni poste in essere con azionisti della Banca. In particolare è stato deciso di adottare una disciplina analoga a quella stabilita dalla precedente delibera del 2002 per le “parti correlate” anche per le operazioni da porre in essere con azionisti aderenti ad un patto parasociale al quale sono conferite azioni ordinarie Bnl in misura superiore al 10%. Inoltre, si applicherà quanto imposto dall’art.136 del Tub e dalle relative Istruzioni di Vigilanza oltre che ad operazioni effettuate da esponenti aziendali anche a quelle operazioni che comportano obbligazioni di qualsiasi natura per la Banca (come, ad esempio, operazioni finanziarie, commerciali, di joint venture) effettuate con azionisti di Bnl che svolgono in misura rilevante attività d’impresa in settori non bancari né finanziari e che detengono, in via diretta o indiretta, azioni ordinarie di Bnl in misura superiore al 2% del capitale ordinario. La Banca ha avviato fin dal giugno 2003 il progetto Ias/ifrs per l’adeguamento delle strutture contabili ed organizzative ai nuovi principi contabili che dovranno essere adottati nel Bilancio di Gruppo a partire dal 2005. Per le rendicontazioni infrannuali 2005 la Consob ha delineato un processo di graduale transizione, indicando un regime transitorio per le prime due trimestrali consolidate. La conversione delle procedure alle nuove esigenze contabili è in una fase avanzata, anche se il completamento di talune di esse è condizionato dalla definizione del trattamento di alcuni strumenti finanziari. E’ intenzione della Banca predisporre in tempi utili per l’Assemblea che approverà il Bilancio 2004 un prospetto con gli impatti sul Patrimonio Netto derivanti dall’approvazione delle nuove regole contabili, mentre il dettaglio di riconciliazione per la prima applicazione degli Ias/ifrs sarà allegato alla prima rendicontazione infrannuale predisposta con tali nuovi principi. I dati risultanti dal processo di transizione saranno verificati dalla società di revisione. A J'• ~ Y i 9 J Sintesi Dei Risultati 2004 Il margine di intermediazione si attesta a 2.903 milioni, in contrazione su base annua del 5,4% ma in crescita nell’ultimo trimestre (+7% rispetto alla media dei primi tre trimestri dell’anno); per la Capogruppo la riduzione è del 3,5% (2.565 milioni). Il calo dei ricavi è stato principalmente determinato dal margine di interesse, a livello di Gruppo pari a 1.496 milioni e in calo del 9,9%, penalizzato sia dall’andamento sfavorevole dei tassi di interesse sia dagli effetti dell’azione di ricomposizione del portafoglio sviluppata in esecuzione del piano operativo. E’ utile sottolineare che il differenziale negativo accumulato nella prima parte dell’esercizio (15,7% il calo annuale al 30 giugno 2004) è stato in parte recuperato nella seconda: un’evoluzione coerente con la precitata politica di ricomposizione del portafoglio che ha visto prevalere nella parte finale del 2003 e nella prima parte del 2004 la fase di importante riduzione degli attivi nei settori non strategici per la Banca. La dinamica più favorevole è stata particolarmente significativa nel quarto trimestre dove il margine d’interesse ha fatto registrare una crescita dell’8,7% rispetto alla media dei primi tre trimestri. I proventi netti da servizi, che totalizzano 1.407 milioni, sono invece rimasti sostanzialmente sugli stessi livelli dell’anno precedente (-0,1% su dicembre 2003) con un significativo recupero, anche in questo caso, nell’ultima parte dell’anno (+5,3% sulla media dei primi tre trimestri). In particolare commissioni ed altri proventi netti ammontano a 1.153 milioni (+0,3%), con commissioni rivenienti dal risparmio gestito pari a 311 milioni in crescita dello 0,6% sull’anno precedente. Il risultato, senz’altro positivo alla luce della congiuntura, è stato sostenuto principalmente dal settore assicurativo la cui produzione è cresciuta nell’anno di oltre il 20% con conseguente incremento della quota di mercato. I profitti e le perdite da operazioni finanziarie si attestano a 178 milioni (-3,3%) mentre gli utili delle società valutate al patrimonio netto e dividendi sono pari a 77 milioni (+1,3%). Il processo di miglioramento dell’efficienza operativa è proseguito con il conseguimento di una ulteriore riduzione della struttura di costo. I costi operativi totali, pari a dicembre 2004 a 1.881 milioni, registrano infatti un calo del 2,2% rispetto all’anno precedente. In tale ambito le spese per il personale diminuiscono del 5,1% su base annua, attestandosi a 1.045 milioni, per effetto della prosecuzione del programma di esodo degli organici messo in atto anche durante il 2004. Il numero dei dipendenti del Gruppo a fine anno è pertanto sceso a 16.876 unità: con 926 uscite e 377 nuove assunzioni. Le spese amministrative restano sostanzialmente ferme ai livelli dell’anno precedente (623 milioni; -0,5%) a testimonianza dell’efficacia della politica di ridimensionamento strutturale operata. Le rettifiche su immobilizzazioni materiali e immateriali, pari a 213 milioni, crescono dell’8,7% soprattutto a seguito della rivalutazione del patrimonio immobiliare. Il risultato operativo consolidato si attesta pertanto a 1.022 milioni in calo del 10,9% (la Capogruppo a 857, -9,3%). Nel quarto trimestre esso è risultato pari a 274 milioni, in calo dell’8,7% sul quarto trimestre 2003 ed in crescita del 33,7% sul terzo trimestre 2004. L’intrapresa azione di miglioramento della qualità dell’attivo, articolata attraverso l’avvio di una politica di dismissione delle posizioni in sofferenza, l’accelerazione nell’allineamento dei criteri di valutazione dei crediti problematici nonché il recepimento delle osservazioni dell’Autorità di Vigilanza, nel comportare il sostanziale assorbimento del margine prodotto nell’anno, ha permesso al Gruppo Bnl di migliorare significativamente il grado di copertura delle esposizioni e di collocarsi così nella parte alta della media del sistema. Nel complesso, rettifiche ed accantonamenti netti ammontano a 1.000 milioni (+18,5%), ripartiti come segue:849 milioni per rettifiche su crediti ed accantonamenti netti ai fondi rischi su crediti;148 milioni accantonamento per rischi ed oneri; 3 milioni rettifiche nette su immobilizzazioni finanziarie. Inoltre si è provveduto ad incrementare la rettifica per rischi fisiologici, portandola allo 0,68% dei crediti in bonis a clientela (era dello 0,47% nel 2003); in questa voce di rettifica è stato anche ricondotto il presidio dei crediti della Banca verso le partecipate argentine. Esso risulta ancora pari a circa il 30% del valore dell’esposizione, tenuto conto del miglioramento della situazione del Paese e le intese preliminari raggiunte per la cessione delle attività. In precedenza i crediti risultavano totalmente coperti dal Fondo rischi su credito generico. L’utile straordinario consolidato netto è pari a 3 milioni (contro i 72 realizzati nel 2003) ed include tra l’altro i ricavi per 74 milioni relativi alla plusvalenza della cessione di Bnl 7 Investimenti e i costi per 77 milioni relativi agli esodi del personale. Sono inoltre stati appostati 43 milioni a titolo di svalutazione immobilizzazioni finanziarie (163 nel 2003) relativi alla partecipazione in Albacom e alla cessione della stessa. Il fondo rischi bancari generali è stato utilizzato per 64 milioni (67 l’importo utilizzato nel 2003). L’esercizio chiude con un risultato consolidato netto negativo di 34 milioni (rispetto ad un utile di 141 milioni riportato nel 2003), ottenuto dopo aver imputato 76 milioni a titolo di imposte sul reddito dell’esercizio (135 milioni nel 2003). La Capogruppo registra un risultato netto negativo di 60 milioni. K Sotto il profilo patrimoniale, gli impieghi a clienti nel loro complesso sono cresciuti nell’anno dell’1,9%, attestandosi a 57.083 milioni. La crescita è avvenuta sul mercato domestico, dove gli impieghi, pari a 54.501 milioni (+4,2%), sono cresciuti di quasi 2 miliardi nonostante le cartolarizzazioni per circa 1,9 miliardi effettuate nel periodo. Lo sviluppo si è indirizzato in particolare nei settori mid corporate e retail, che offrono le migliori opportunità di ottimizzare il rapporto rischio rendimento. La raccolta diretta da clienti risulta pari a 53.482 milioni, in calo dell’1,7% soprattutto a causa della forte contrazione della componente estera (che si attesta a 3.569 milioni in calo del 43,6%), mentre sul mercato domestico si è avuta una significativa crescita rispetto ai livelli del precedente esercizio. La raccolta indiretta si attesta a 70.104 milioni (-3,6%). Il calo è focalizzato nel comparto del risparmio gestito (26.982 milioni; -7,7%) dove le masse dei fondi comuni si sono contratte essenzialmente a seguito della cessione di Bnl Investimenti. Il risparmio amministrato, pari a 43.122 milioni, è sostanzialmente stazionario (-0,8%). I titoli di proprietà sono iscritti per 5.510 milioni, con un incremento del 42,7% sul 2003. L’aumento, operato nell’ambito dei titoli non immobilizzati, è incentrato nel portafoglio dei titoli di stato ed obbligazionari che totalizza 4.421 milioni. I titoli immobilizzati ammontano invece a 665 milioni, con una riduzione del 38,2% sull’anno precedente. L’insieme dei crediti problematici netti (sofferenze e incagli) diminuisce nell’anno del 12,3% da 3.199 a 2.804 milioni, mentre il coefficiente di copertura sale al 51,4% contro il 45,6% di dicembre 2003. In particolare le sofferenze nette registrano una riduzione del 14,7% e il loro grado di copertura sale al 57,6% dal 48,7% di fine 2003; le partite incagliate diminuiscono del 5,6% e il loro indice di copertura si attesta al 24,4%. |
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FITCH CONFERMA IL RATING DELLA BANCA POPOLARE DI LODI |
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Lodra-Milano 15 marzo 2005 - L'agenzia internazionale Fitch Ratings, ha confermato l’11 marzo , a seguito della revisione annuale, i rating assegnati alla Banca Popolare di Lodi che rimangono: Bbb+ Lungo termine; F2 Breve Termine, Individual 'C', Support '3'. Outlook 'Stabile'. |
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GRUPPO CIR: 149,6 MILIONI DI UTILE NETTO NEL 2004 (62,8 NEL 2003) CRESCONO TUTTE LE CONTROLLATE RAFFORZATA LA STRUTTURA PATRIMONIALE E FINANZIARIA DEL GRUPPO |
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Milano, 15 marzo 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Cir, riunitosi l’11 marzo a Milano sotto la presidenza dell'ing. Carlo De Benedetti, ha approvato la proposta di bilancio civilistico e il bilancio consolidato del Gruppo per l'esercizio 2004, che verranno sottoposti all'Assemblea degli Azionisti convocata per il prossimo 26 aprile in prima convocazione e per il 27 aprile in seconda convocazione. L'esercizio 2004, che si è chiuso con un utile netto consolidato di 149,6 milioni di euro rispetto a 62,8 milioni nel 2003 (+138%), è stato caratterizzato da due fattori: il buon andamento dei settori operativi che, pur in un contesto economico europeo di crescita ancora limitata, hanno contribuito al miglioramento del risultato della gestione ordinaria; la sottoscrizione da parte di Verbund di un aumento di capitale di Energia e la favorevole soluzione del contenzioso fra Cir e il gruppo Hutchison, con una corresponsione complessiva alla controllata Cirtel di 469,6 milioni di euro. L'aumento di capitale di Verbund in Energia, pari a 150 milioni di euro, ha generato per la quota di competenza di Cir un provento di circa 64 milioni e ha portato a 880 milioni di euro il valore implicito di Energia, di cui Cir detiene una quota di controllo del 57,5%. L'investimento netto effettuato da Cir nel Gruppo Energia dalla sua costituzione, awenuta nel 1999, era al momneto dell'operazione di circa 65 milioni di euro complessivi. A seguito della soluzione del contenzioso con Hutchison, nel conto economico consolidato di Cir relativo all'esercizio 2004 sono stati iscritti proventi straordinari netti per 26,4 milioni di euro, e la posizione finanziaria netta ha beneficiato di un significativo aumento, corrispondente all'importo incassato. Sulla struttura finanziaria del Gruppo Cir ha poi influito il prestito obbligazionario di 300 milioni di euro, con scadenza 2024, collocato con successo il 2 dicembre 2004, che ha esteso in modo significativo la durata media dell'indebitamento lordo. Nel 2004 il fatturato consolidato del Gruppo Cir è stato di 3.061,2 milioni di euro, rispetto a 2.839 milioni nel 2003 (+7,8%). All'aumento hanno concorso il Gruppo Espresso per 28,7 milioni di euro, il Gruppo Energia per 135,2 milioni e il Gruppo Sogefi per 63,7 milioni. Media Il Gruppo Espresso ha conseguito nel 2004 un fatturato consolidato di 1.079,8 milioni di euro, rispetto a 1.051,1 milioni nel 2003 (+2,7%), con una crescita molto significativa dell'utile netto consolidato passato da 67,8 milioni nel 2003 a 87,7 milioni nel 2004 (+29,3%). In presenza di un incremento del 2,3% dei ricavi pubblicitari, l'esercizio 2004 è stato caratterizzato dall'avvio a pieno regime del progetto full color de 'la Repubblica', dalla conferma del successo dei prodotti opzionali veicolati con 'la Repubblica' e 'L'espresso', dalla crescita dell'audience delle emittenti radiofoniche e dal sostanziale risanamento dell'area intemet. Parallelamente, nell'ambito dello sviluppo di nuove iniziative editoriali, è stato raggiunto un importante accordo per l'acquisto dell'emittente televisiva nazionale Rete A. Utilities Nel 2004 il Gruppo Energia ha continuato a registrare un forte sviluppo del proprio business, con una crescita del fatturato consolidato del 16,7% rispetto al 2003 (943,2 milioni di euro contro 808 milioni), grazie in particolare al buon andamento delle vendite del gas (+34% in volume). L'utile netto consolidato è stato di 36,4 milioni di euro, rispetto a 16,1 milioni del 2003. Questo dato è stato significativamente influenzato dal risultato di Tirreno Power, controllata al 50% da Energia Italiana, che a seguito di decreto ministeriale ha registrato il riconoscimento di stranded costs per 167,5 milioni di euro. Il Gruppo Energia è fortemente impegnato nella realizzazione di un programma di centrali termoelettriche "greenfield", ciascuna da 770 Mw, a ciclo combinato e alimentate a gas naturale. Dopo la centrale di Termoli (in costruzione da oltre un anno), la centrale di Modugno ha ottenuto l'autorizzazione unica e l'avvio dei lavori è previsto nei prossimi mesi. I progetti relativi ad Aprilia (Latina), Pisticci (Matera) e Bertonico-turano Lodigiano (Lodi) progrediscono negli iter autorizzativi. Energia sta inoltre sviluppando altri progetti di generazione da fonti rinnovabili, con particolare attenzione alla realizzazione di nuovi impianti eolici. Componentistica Per Autoveicoli Nel 2004 il Gruppo Sogefi ha conseguito un fatturato consolidato di 966,1 milioni di euro, in progresso del 7,1% rispetto al 2003 (902,4 milioni). L'utile netto consolidato è stato di 37,9 milioni, rispetto a 28,5 (+33,1%). Tra i leader mondiali nei sistemi di filtrazione e nei componenti per sospensioni per autoveicoli, Sogefi ha realizzato nel 2004 i migliori risultati registrati nei suoi 25 anni di attività, pur in presenza di forti tensioni sui prezzi delle materie prime. Tali elementi negativi sono stati contrastati con successo attraverso l'incremento dei volumi di vendita, il parziale ribaltamento sui prezzi dei maggiori costi delle materie prime e un'ulteriore contrazione dei costi di struttura dopo le riorganizzazioni industriali e societarie già realizzate. Ii 4 marzo 2005 il fondo Bpm Private Equity Fund ha siglato un accordo per acquisire il 15,1% di Hss (Holding Sanità e Servizi), partecipando con 5 milioni di euro a un prossimo aumento di capitale della stessa società. Nel 2004 Hss ha realizzato un fatturato di 18,6 milioni di euro e gestisce attualmente circa 1.200 posti letto. I risultati economici dell'esercizio 2004 Nel 2004 Cir ha realizzato un fatturato consolidato di 3.061,2 milioni di euro, rispetto a 2.839 milioni del 2003 (+7,8%). A questo risultato hanno contribuito per il 35,3% i media, per il 30,8% le utilities, per il 31,6% la componentistica per autoveicoli (il rimanente 2,3% è dovuto ad altre attività). Il risultato consolidato della gestione ordinaria è stato positivo per 268,6 milioni di euro (8,6% del valore della produzione), in aumento del 5,3%, rispetto a 255,1 milioni del 2003 (8,8% del valore della produzione). Il risultato ante imposte e quota terzi prima dei proventi e oneri straordinari è stato positivo per 275,3 milioni di euro, rispetto a 223,7 milioni del 2003 (+23%). L' utile netto consolidato è stato di 149,6 milioni di euro, contro 62,8 milioni nel 2003 (+138%). Come già evidenziato, sulla performance hanno inciso il buon andamento dei settori operativi, unitamente all'aumento di capitale di Energia sottoscritto da Verbund e alla soluzione del contenzioso con il Gruppo Hutchison. Il risultato risente positivamente anche dell'adesione del Gruppo alla procedura del "consolidato fiscale nazionale" introdotto con la riforma dell'Ires. Il patrimonio netto consolidato del Gruppo passa da 874,7 milioni di euro al 31 dicembre 2003 a 996,8 milioni al 31 dicembre 2004, con un incremento netto di 122,1 milioni di euro, dopo aver pagato dividendi per 35 milioni. Il patrimonio netto totale al 31 dicembre 2004 ammonta a 1.524,1 milioni di euro, rispetto a 1.244,6 milioni al 31 dicembre 2003, con un incremento di 279,5 milioni dopo la distribuzione di 35 milioni di euro di dividendi da parte di Cir e di complessivi 32,7 milioni da parte delle controllate ai propri azionisti terzi. All'incremento del patrimonio netto totale concorre, oltre al risultato netto di 149,6 milioni di euro, l'aumento di capitale in Energia per un importo di 150 milioni. La posizione finanziaria netta consolidata del Gruppo al 31 dicembre 2004 presentava un indebitamento di 129,4 milioni di euro, contro un indebitamento di 552,4 milioni al 31 dicembre 2003. Ai 31 dicembre 2004 la posizione finanziaria netta aggregata, relativa a Cir e società interamente controllate, presentava un saldo positivo per 358,2 milioni di euro, rispetto a un indebitamento netto di 96,6 milioni al 31 dicembre 2003, riconducibile all'incasso a fine esercizio di 469,6 milioni di euro a seguito della favorevole conclusione del lodo arbitrale con il Gruppo Hutchison. Ai 31 dicembre 2004 il Gruppo Cir impiegava 10.192 dipendenti. Per quanto riguarda la Capogruppo Cir Spa, l'esercizio 2004 chiude con un utile netto di 149,6 milioni di euro e un patrimonio netto di 996,8 milioni al 31 dicembre 2004. Questi dati, per effetto dell'applicazione del metodo del patrimonio netto, coincidono con quelli corrispondenti a livello consolidato e si confrontano quindi con 62,8 milioni di utile e 874,7 milioni di patrimonio netto dell'esercizio 2003. Ai 31 dicembre 2004 la posizione finanziaria netta presentava un saldo positivo per 119,7 milioni di euro, contro una posizione finanziaria netta positiva pe 138,2 milioni al 31 dicembre 2003. Il Consiglio di Amministrazione proporrà all'Assemblea degli Azionisti un dividendo di 0,050 euro per azione (contro 0,046 nel 2003). L'ammontare complessivo dei dividendi 2004 è pari a circa 38 milioni di euro. Il dividendo verrà messo in pagamento il 12 maggio 2005, contro stacco della cedola il 9 maggio 2005. Il Consiglio di Amministrazione, utilizzando la delega concessa dall'Assemblea del 12 maggio 2000, ha deliberato di aumentare il capitale sociale per complessivi 2.215.000 euro, mediante emissione di n. 4.430.000 azioni, al prezzo unitario di 2,34 euro. Tale aumento di capitale è al servizio di un piano di stock options a favore di dipendenti di Cir e della controllante Cofide. Il Consiglio di Amministrazione sottoporrà inoltre all'approvazione della prossima Assemblea degli Azionisti: in sede ordinaria la proposta di revoca e rinnovo della delega al Consiglio stesso, per un periodo di diciotto mesi, per l'acquisto di massime n. 25 milioni di azioni proprie, a un prezzo unitario minimo di 0,50 euro e massimo di 4,00 euro, con un potenziale esborso massimo di 100 milioni di euro. Le motivazioni principali per cui viene rinnovata l'autorizzazione sono: da un Iato, la possibilità di investire in azioni della società a prezzi ritenuti inferiori al loro effettivo valore intrinseco, basato sulla consistenza economica del patrimonio netto e sulle prospettive reddituali dell'azienda; e dall'altro Iato la possibilità di ridurre il costo medio del capitale della Società. La Società ha attualmente in portafoglio n. 15.759.000 azioni, corrispondenti al 2,03% delle azioni in circolazione. In sede straordinaria la proposta di rinnovo della delega al Consiglio stesso per aumenti di capitale fino a un importo massimo di 500 milioni di euro, per aumenti di capitale sociale a favore di dipendenti per un importo massimo di 20 milioni di euro, e per emettere prestiti obbligazionari convertibili nei limiti di legge. Infine, la prossima Assemblea degli Azionisti sarà chiamata a deliberare in merito al rinnovo del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, nonché al conferimento degli incarichi alla società di revisione. |
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GRUPPO COFIDE: 56,4 MILIONI DI UTILE NETTO NEL 2004 (16,7 MILIONI NEL 2003) |
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Milano, 15 marzo 2005 - Si è riunito l’11 gennaio, sotto la presidenza dell'ing. Carlo De Benedetti, il Consiglio di Amministrazione di Cofide - Compagnia Finanziaria De Benedetti Spa, per esaminare il bilancio dell'esercizio 2004 che verrà sottoposto all'Assemblea degli Azionisti convocata per il prossimo 26 aprile in prima convocazione e per il 27 aprile in seconda convocazione. Nel 2004 Cofide ha conseguito un utile netto consolidato di 56,4 milioni di euro, rispetto a 16,7 milioni nel 2003. Ii risultato è stato determinato per circa 50,8 milioni di euro dal contributo della controllata Cir (al netto dell'ammortamento dell'awiamento), grazie al buon andamento delle attività industriali del Gruppo, pur in un contesto economico europeo di crescita ancora limitata. L'esercizio 2004 è stato caratterizzato: dalla sottoscrizione da parte di Verbund di un aumento di capitale di 150 milioni di euro in Energia, che ha generato un provento di 29 milioni per la quota parte di competenza di Cofide; dalla favorevole soluzione del contenzioso fra la controllata Cir e il gruppo Hutchison, con una corresponsione complessiva a Cirtel di 469,6 milioni di euro e con la conseguente iscrizione nel conto economico consolidato di Cofide di proventi straordinari netti per 12 milioni di euro per la quota parte di competenza di Cofide. Il fatturato consolidato dell'esercizio 2004 del Gruppo Cofide è stato di 3.061,2 milioni di euro, rispetto a 2.839 milioni nel 2003 (+7,8%). L'utile consolidato della gestione ordinaria è stato di 248,5 milioni di euro (7,9% del valore della produzione), rispetto a 234,4 milioni nel 2003 (8,1% del valore della produzione), con un incremento del 6%. L' utile ante imposte e quota terzi prima dei proventi e oneri straordinari è stato di 261,7 milioni di euro, rispetto a 207,3 milioni nel 2003 (+26,2%). Il patrimonio netto consolidato del Gruppo Cofide al 31 dicembre 2004 era di 460 milioni di euro, rispetto a 405,4 milioni al 31 dicembre 2003. Il patrimonio netto totale ammontava al 31 dicembre 2004 a 1.527,3 milioni di euro, rispetto a 1.229,8 milioni al 31 dicembre 2003. L'indebitamento finanziario netto consolidato era sceso da 596,3 milioni di euro al 31 dicembre 2003 a 150,3 milioni al 31 dicembre 2004. La posizione finanziaria netta aggregata presentava un indebitamento di 20,4 milioni di euro al 31 dicembre 2004, rispetto a un indebitamento di 43,9 milioni al 31 dicembre 2003. Al 31 dicembre 2004 il Gruppo Cofide impiegava 10.197 dipendenti. L' utile netto della Capogruppo Cofide Spa nel 2004 è stato di 56,4 milioni di euro, e si confronta con un utile di 16,7 milioni dell'esercizio precedente. Il patrimonio netto di Cofide Spa al 31 dicembre 2004 era di 460 milioni di euro, rispetto a 405,4 milioni al 31 dicembre 2003. Il Consiglio di Amministrazione proporrà all'Assemblea degli Azionisti un dividendo di 0,013 euro per azione (contro 0,011 euro nel 2003). Ii dividendo verrà messo in pagamento il 12 maggio 2005, contro stacco della cedola il 9 maggio 2005. La prossima Assemblea degli Azionisti sarà chiamata a deliberare in merito al rinnovo del Collegio Sindacale e al conferimento degli incarichi alla società di revisione. |
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ERGO PREVIDENZA S.P.A. BILANCIO 2004 UTILE D’ESERCIZIO PARI A € 39,0 MILIONI (€ 19,3 MILIONI NEL 2003) RETURN ON EQUITY (ROE) PARI AL 15,1% (8,2% NEL 2003) |
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Milano, 10 marzo 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Ergo Previdenza S.p.a., società appartenente al gruppo assicurativo tedesco Ergo Versicherungsgruppe Ag di Dússeldorf, holding a sua volta controllata da Múnich Re, primo riassicuratore internazionale, si è riunito il 10 marzo per approvare il progetto di bilancio 2004. Utile d’esercizio pari a € 39,0 milioni (€ 19,3 milioni nel 2003) Il bilancio di Ergo Previdenza S.p.a al 31 dicembre 2004 evidenzia un utile netto di € 39,0 milioni, rispetto all’utile di € 19,3 milioni dell’esercizio 2003, con un incremento pari al 102,3%. Il positivo risultato economico di fine esercizio evidenzia la stabilità del trend già presente nei risultati trimestrali (primo trimestre € 5,9 milioni; secondo trimestre € 13,1 milioni; terzo trimestre € 22,8 milioni), grazie alla realizzazione di un portafoglio investimenti con basso livello di rischio ed in grado di garantire stabili ritorni reddituali. Return on Equity (Roe) pari al 15,1% (8,2% nel 2003) Positivo il Roe (Return on Equity) pari al 15,1%, rispetto all’8,2% del 2003 e all’1,6% del 2002. · Valore intrinseco (Embedded Value) valutato pari a circa € 650,6 milioni (648,3 milioni nel 2003) Le prime stime indicano un valore intrinseco (embedded value) della società al 31 dicembre 2004 pari a circa € 650,6 milioni (€ 648,3 milioni al 31 dicembre 2003). I risultati definitivi della verifica indipendente effettuata da Tillinghast, società di consulenza attuariale, verranno inclusi nel fascicolo di bilancio sottoposto all’approvazione dell’Assemblea degli Azionisti, prevista il 19 aprile p.V. Massa gestita (Aum) in stabile incremento: + € 659,0 milioni (+21,1%) La stabilità prospettica dello sviluppo della compagnia è adeguatamente evidenziata dalla positiva crescita della massa gestita (totale investimenti inclusa la liquidità disponibile per gli investimenti – Asset Under Management) che si attesta a € 3.787,1 milioni (market value) con un incremento di € 659,0 milioni (+21,1%). Risultato tecnico positivo pari a € 41,5 milioni (+40,4%) Il risultato tecnico positivo del periodo pari a € 41,5 milioni è da ritenersi apprezzabile in un contesto di mercato che vede una generalizzata riduzione dei margini di profitto della gestione caratteristica. - Stabile e positivo apporto della componente finanziaria ai risultati della Compagnia La gestione finanziaria ha contribuito significativamente al risultato tecnico ed al superamento degli obiettivi reddituali del piano strategico triennale 2003-2005. Il saldo dei proventi da investimenti, al netto degli oneri patrimoniali e finanziari, è stato pari a € 108,1 milioni manifestando una rilevante crescita (+30,0%) rispetto allo scorso esercizio (€ 83,2 milioni), confermando l’ormai stabile e positivo apporto della componente finanziaria ai risultati della compagnia. La prevalente componente ordinaria dei proventi netti evidenzia il raggiungimento della stabilità in termini di contributo reddituale degli investimenti finanziari. Questa situazione è il risultato dell’attenta politica di Asset Liability Management e Strategic Asset Allocation, che la Società ha rigorosamente perseguito a partire dall’esercizio 2002 e che si è dimostrata la migliore scelta per supportare uno stabile e profittevole sviluppo di medio e lungo periodo, unito ad un basso livello di rischio del portafoglio investimenti. Gestione tecnica ed operativa improntata sulla profittabilità dei prodotti, sul basso profilo di rischio e sull’attento controllo dei costi. La variazione netta delle riserve tecniche e dei pagamenti è pari a € 453,9 milioni contro € 395,4 milioni del precedente periodo (+ 14,8%). Le riserve tecniche lorde al 31 dicembre 2004, comprensive delle somme da pagare, ammontano complessivamente a € 3. 539,7 milioni, con un incremento del 17,6% rispetto alle riserve stanziate a fine 2003, ammontanti globalmente a € 3.010,7 milioni. I costi generali e di acquisizione evidenziano un incremento del 22,8%, passando da € 38,9 milioni del 2003 a € 47,7 milioni alla fine del 2004. Gli oneri di acquisizione, che ammontano a € 46,7 milioni, presentano un’incidenza del 6,8% sui premi emessi (6,5% nel 2003). Escludendo l’impatto dell’ammortamento delle provvigioni di acquisto iniziato dall’1.1.2003, l’incidenza scende al 7,6% in riduzione rispetto al 9,3% registrato nel 2003. Gli oneri di acquisizione diretti (Provvigioni di acquisto e rappel) ammontano a € 21,6 milioni (10,5% sulla nuova produzione) e risultano in riduzione rispetto allo scorso anno (€ 32,2 milioni pari al 22,6% sulla nuova produzione), principalmente a causa della diversa composizione della nuova produzione fra premi annui e premi unici caratterizzati da bassi costi di acquisizione ( i premi unici rappresentano nel 2004 l’89% della nuova produzione, nel 2003 erano il 73%). Le spese generali, al lordo dei trasferimenti agli oneri commerciali e finanziari, risultano pari a a € 33,5 milioni (€ 35,9 milioni al 31 dicembre 2003) presentando un decremento del 6,8%. L’incidenza delle spese generali sui premi emessi è scesa al 4,9% ( 5,4% nel 2003 ). Le spese di amministrazione (spese lorde al netto dei trasferimenti agli oneri commerciali e finanziari) ammontano a € 24,8 milioni e presentano la stessa incidenza percentuale del 2003 sui premi emessi (3,6% ), mentre sui premi conservati si evidenzia una lieve flessione. Risultato ordinario pari a € 61,4 milioni (+65,6%) Il positivo risultato dell’attività ordinaria, considerando anche gli altri proventi ed oneri, tecnici e non tecnici, ammonta a € 61,4 milioni contro € 37,1 milioni del passato esercizio, con un incremento del 65,6%. Risultato prima delle imposte pari a € 64,8 milioni (+97,0%) In assenza di significativi oneri e proventi straordinari netti, il risultato ante imposte, pari ad € 64,8 milioni, è sostanzialmente attribuibile al risultato della gestione ordinaria. Le componenti straordinarie nette passano, infatti, da € –4,2 milioni del 2003 a € 3,4 milioni a fine esercizio. Raccolta complessiva lorda pari a € 686,5 milioni (+3,1 %) Nel corso del 2004 si è raggiunta una raccolta complessiva lorda pari a € 686,5 milioni, in incremento del 3,1% rispetto al 2003. Attualmente il mercato vita, in attesa delle delibere governative connesse con la Previdenza Complementare, non presenta nuove opportunità di sviluppo. Ancorché la nuova produzione, pari a € 205,6 milioni, sia in incremento del 44,4% rispetto allo scorso esercizio, il mix risulta essere sostanzialmente diverso da quello degli esercizi precedenti. Infatti, i premi annui, di lungo periodo ed a più elevata remunerazione, presentano una contrazione del 54% passando da € 38,5 milioni dello scorso esercizio a € 22,6 milioni nel 2004, a causa della costante contrazione della domanda di questo prodotto e, di conseguenza, della nuova produzione da parte della rete multilevel network. Di converso, i premi unici, caratterizzati da margini più ridotti, sono incrementati da € 103,9 milioni del 2003 a € 183,0 milioni nel 2004. Alla luce di quanto sopra, viene confermata la positiva scelta strategica che ha trasformato la Compagnia in una realtà multiprodotto/multicanale. In tale contesto la società sta valutando nuovi indirizzi strategici volti al perseguimento di una costante redditività nel tempo, in un mercato sempre più competitivo ed in continuo cambiamento. Viene confermata, infine, in termini di premi emessi, la positiva peculiarità del portafoglio assicurativo di Ergo Previdenza caratterizzato per il 73,24% da contratti a premi annui e per il 26,76% da contratti a premi unici. Raccolta complessiva netta (premi conservati) pari a € 454,7 milioni (+14,3%) Per quanto riguarda la raccolta netta (conservata), l’incremento del livello di conservazione deriva principalmente dal cambiamento della politica riassicurativa intervenuto a partire dall’esercizio 2003, che mira all’integrale conservazione dei cosiddetti premi commerciali sulla nuova produzione. Conseguentemente la partecipazione dei riassicuratori (premi ceduti pari a € 231,8 milioni) è diminuita del –13,6% rispetto all’esercizio 2003 (€ 268,2 milioni). La raccolta netta (conservata), di conseguenza, si attesta a € 454,7 milioni con un incremento del 14,3% rispetto al dato dello scorso esercizio (€ 397,8 milioni). Conferma della forte solidità patrimoniale attuale e prospettica A completamento del quadro complessivo, attuale e prospettico, va aggiunto che la gestione della Compagnia continua a svolgersi in un contesto di elevata solidità patrimoniale. E’ dunque con soddisfazione che il Consiglio di Amministrazione approva il progetto di bilancio 2004, che conferma il positivo avvio del nuovo corso della Società, manifestando nei numeri, nelle azioni e nei valori la concretezza di quanto previsto dal piano strategico triennale 2003-2005. Proposta la distribuzione di un dividendo pari a € 0,174 per azione (€ 0,086 nel 2003, +102,3%) Coerentemente alla stabile politica dei dividendi sino ad ora perseguita, il Consiglio d’Amministrazione della Compagnia ha deliberato di proporre un dividendo pari a circa € 0,174 per azione, da porsi in pagamento in data 5 maggio p.V., con stacco cedola in data 2 maggio 2005. Il dividendo proposto, segno tangibile per gli azionisti dei risultati raggiunti, risulta significativamente superiore a quello distribuito lo scorso esercizio (€ 0,086 per azione). |
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MONDADORI: IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE PROPORRÀ ALL'ASSEMBLEA IL RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'ACQUISTO DI AZIONI PROPRIE FINO AL 10% DEL CAPITALE SOCIALE |
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Segrate, 15 marzo 2005 – Il Consiglio di Amministrazione di Arnoldo Mondadori Editore S.p.a. Proporrà alla prossima Assemblea degli Azionisti il rinnovo – fino all'approvazione del bilancio 2005 – dell'autorizzazione all'acquisto di azioni proprie sino al limite di legge consentito del 10% del capitale sociale, autorizzazione già deliberata dall'Assemblea del 26 aprile 2004 e in scadenza con la prossima approvazione del bilancio al 31 dicembre 2004. All'assemblea verrà inoltre richiesta l'autorizzazione, ai sensi dell'art. 2357 ter cod. Civ., a disporre delle azioni proprie acquistate o in portafoglio alla Società. Con la richiesta di rinnovo dell'autorizzazione all'acquisto di azioni proprie il Consiglio di Amministrazione intende fornire al mercato un segnale significativo in termini di fiducia sulle potenzialità del titolo Mondadori. Le motivazioni per le quali è richiesta l'autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie trovano fondamento nella facoltà di consentire al Consiglio di Amministrazione di: - utilizzare le azioni proprie acquistate o già in portafoglio quale eventuale corrispettivo dell'acquisizione di partecipazioni nel quadro della politica di investimenti della Società; - disporre delle azioni proprie a fronte dell'esercizio delle opzioni per l'acquisto delle azioni stesse assegnate ai destinatari del Piano di Stock Option 2000-2002 e del Piano di Stock Option 2003-2005. Considerato che la Società detiene ad oggi n. 15.572.326 di azioni proprie e che ulteriori n. 3.029.319 di azioni Mondadori sono state acquistate sul mercato dalla controllata Mondadori International S.a. (per complessive quindi n. 18.601.645 di azioni pari al 7,17% del capitale sociale), la nuova autorizzazione attribuirebbe al Consiglio di Amministrazione la facoltà di acquistare fino a ulteriori n. 7.341.338 di azioni ordinarie. Gli acquisti verrebbero effettuati sul mercato secondo modalità concordate con Borsa Italiana S.p.a. Ai sensi dell'art. 132 del decreto legislativo 24 febbraio 1998 n. 58. Il corrispettivo minimo e massimo di acquisto verrebbe determinato alle stesse condizioni di cui alle precedenti autorizzazioni assembleari e quindi a un prezzo unitario non inferiore al prezzo ufficiale di Borsa del giorno precedente le operazioni di acquisto, diminuito del 20%, e non superiore al prezzo ufficiale di Borsa del giorno precedente le operazioni di acquisto, aumentato del 10%. Il Consiglio di Amministrazione si riunirà nuovamente mercoledì 23 marzo 2005 per esaminare il progetto di bilancio al 31 dicembre 2004. Come da calendario degli eventi societari già comunicato, si ricorda che l'Assemblea degli Azionisti è prevista in prima convocazione per mercoledì 20 aprile 2005 e in seconda convocazione per mercoledì 27 aprile 2005. |
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GRUPPO ZUCCHI PRECONSUNTIVO DELL'ESERCIZIO 2004 FATTURATO CONSOLIDATO 2004 A 360,1 MILIONI DI EURO (-7,3%) ESERCIZIO 2005 PREVISTO IN MIGLIORAMENTO |
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Milano, 14 marzo 2005 - Il Consiglio di Amministrazione della Vincenzo Zucchi S.p.a., società quotata presso 1'Mta di Borsa Italiana, leader europeo nella produzione e distribuzione di biancheria per la casa si è riunito l’ 11 marzo a Milano per esaminare i risultati di preconsuntivo relativi all'esercizio 2004 e non il progetto di bilancio come comunicato con il calendario degli eventi societari. Il Cda che esaminerà il progetto di bilancio 2004 è stato convocato per il 29 marzo in quanto la società è ancora in attesa di ricevere da parte dell'Agenzia delle Entrate una risposta alla domanda di interpello per l'adesione al Consolidato Fiscale Mondiale che comporterà una significativa riduzione del carico fiscale. Il fatturato dell'anno 2004 si è attestato a 360,1 milioni di euro, con una flessione del 7,3% rispetto ai 388,6 milioni di euro dell'esercizio precedente risentendo in particolare dei minori volumi sul mercato francese e della contrazione registrata dai settori dei semilavorati e tinto stamperia per conto terzi. Il risultato operativo è stato positivo per 1 milione di euro, contro i 16,1 milioni dell'esercizio precedente. Tale risultato è stato prevalentemente condizionato dall'andamento negativo del polo francese (con perdite per 11,9 milioni di euro) e della Mascioni (con perdite per 1,5 milioni di euro), mentre le attività di Zucchi e Bassetti hanno registrato buone performance. Va tuttavia sottolineato come il risultato operativo del secondo semestre, grazie alle operazioni di ristrutturazione già operate si è attestato a 11,2 milioni di euro, pari al 5,8% del fatturato di periodo contro il 6,1% dell'omologo periodo dell'anno precedente. Nel corso dell'anno 2004 sono stati registrati oneri straordinari per 12,5 milioni di euro, inerenti la ristrutturazione, tuttora in corso, di parte delle attività industriali francesi. Tali oneri sono stati parzialmente compensati da proventi straordinari legati alla cessione di asset non strategici per 5,2 milioni di euro. Anche a causa di questi oneri straordinari il risultato ante-imposte è stato negativo per 10,9 milioni di euro rispetto ad un utile di 11,0 milioni di euro dell'esercizio precedente. Gli oneri finanziari netti hanno inciso per 1'1,1% sul fatturato (0,7% nel 2003). L'indebitamento finanziario netto al 31.12.2004 è pari a 143,8 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto ai 142,7 milioni di euro al 30.09.04. In tale cifra sono inclusi 18,4 milioni di euro legati al trattamento contabile secondo Ias17 dei beni ricevuti da terzi in locazione finanziaria. Gli investimenti d'esercizio sono ammontati a 39,2 milioni di euro, di cui 14,7 milioni di euro per l'ultimazione del polo logistico francese, a fronte di ammortamenti per 27,8 milioni di euro. Le importanti azioni di riorganizzazione aziendale iniziate nel corso del 2004 e il mutamento strutturale in atto, con il ridimensionamento delle unità produttive e la marcata compressione dei costi, fanno prevedere, a parere del management, un deciso miglioramento per l'esercizio 2005. La continua innovazione funzionale ed estetica dei prodotti e la notorietà dei marchi, brand e griffes con i quali il Gruppo opera insieme all'ulteriore sviluppo dell'attività commerciale in Italia e all'estero, consentiranno di tornare a generare profitto e di riprendere la via della crescita. Vincenzo Zucchi S.p.a. È la holding industriale di un Gruppo leader in Europa nella produzione e distribuzione della biancheria per la casa. |
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GEMINA INCONTRA GLI INTERESSATI ALL’OPERAZIONE DI RICAPITALIZZAZIONE DI IMPREGILO S.P.A. |
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Milano, 15 marzo 2005 - Gemina comunica che nei primi giorni di questa settimana si terranno incontri con i rappresentanti dei soggetti che hanno presentato manifestazioni di interesse a partecipare all’operazione di ricapitalizzazione di Impregilo S.p.a. Per approfondire aspetti ancora oggetto di discussione in via propedeutica alle riunioni del Consiglio di Amministrazione di Gemina che assumerà le opportune deliberazioni in merito. |
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IGD S.P.A.: VALORE DELLA PRODUZIONE A 51,2 MILIONI DI EURO. EBITDA A 33 MILIONI DI EURO; EBIT A 17,8 MILIONI DI EURO UTILE A 6,2 MILIONI DI EURO |
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Bologna, 15 marzo 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Igd S.p.a., società quotata in Borsa, operante nel settore immobiliare della grande distribuzione, ha approvato l’11 marzo a Bologna i dati relativi all’esercizio 2004, che si sono confermati in linea con le previsioni anticipate nelle recenti presentazioni alla comunità finanziaria, in occasione del collocamento azionario. Più in particolare, i ricavi di vendita si sono attestati a 48,7 milioni di euro circa, in crescita del 8,6% rispetto ai 44,8 dell’esercizio precedente, mentre il valore della produzione ha raggiunto a 51,2 milioni di euro in diminuzione del 6,6% circa rispetto al valore al 31/12/2003 che comprende una plusvalenza di 7,8 milioni di Euro, derivante dalla cessione della galleria del Centro Lame di Bologna. Alla composizione del valore della Produzione concorrono per circa 49 milioni di Euro i ricavi derivanti dalla gestione immobiliare e locativa e per circa 2 milioni di euro, in crescita del 77% rispetto a 1,1 milioni di Euro dell’esercizio 2003, da attività di servizi. Il margine operativo lordo (Ebitda) si è attestato a 33 milioni di euro, con una crescita del 2 %, rispetto ai 32,3 dell’esercizio 2003, mentre l’utile operativo ( Ebit) ha registrato un incremento del 19 %, passando da 14,9 milioni di Euro a 17,8 milioni di euro, con una marginalità del 34,8 %. Come previsto, l’utile netto della società si è attestato a 6,2 milioni di Euro rispetto agli 8,5 milioni di Euro dell’esercizio 2003 che beneficiava della plusvalenza relativa alla cessione della galleria del centro Lame a Bologna. Il Consiglio di Amministrazione ha proposto inoltre all’Assemblea degli azionisti, che si terrà il 28 aprile, la distribuzione di un dividendo di 0,02 euro per azione. Lo stacco della cedola sarà effettuato il 16 maggio 2005. La posizione finanziaria netta si è attestata a – 191,5 milioni di Euro in aumento rispetto al pari valore dell’esercizio 2003, pari a -130 milioni di Euro, principalmente per l’acquisizione del Centro commerciale “Le fonti del Corallo” di Livorno. Nel corso dell’esercizio 2004, Igd ha inoltre acquistato il rimanente 40% di Gescom, posseduto da Coop Adriatica. “ I risultati raggiunti – ha commentato Filippo Carbonari, Amministratore Delegato di Igd – sono in linea con le nostre aspettative e rispecchiano le particolarità del settore immobiliare. Grazie ai proventi realizzati dalla quotazione in Borsa potremmo continuare il piano di sviluppo, che punta ad una espansione del portafoglio di immobili in nostro possesso.” |
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SOTTOSCRITTO IL CONTRATTO DI FINANZIAMENTO TRA RONCADIN ED UN POOL DI BANCHE ORGANIZZATO DA BNP PARIBAS ITALIA |
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Milano, 15 marzo 2005 – Roncadin S.p.a. (“Roncadin”) ed un pool di banche organizzato da Bnp Paribas Italia hanno stipulato un contratto di finanziamento ai sensi del quale le banche finanziatrici si sono impegnate a concedere a favore di Roncadin un finanziamento per un ammontare massimo pari a Euro 55.450.000,00. Il pool di banche risulta composto da Bnp Paribas, Unicredit, Banca Popolare di Milano, Cassa di Risparmio di Rimini e Banca Popolare dell’Emilia Romagna. Il finanziamento, che verrà rimborsato in unica soluzione entro il 1 marzo 2006, è suddiviso in due tranche: la Tranche A, che verrà erogata in data 18 marzo, è di importo pari ad Euro 46.000.000,00, la Tranche B, che verrà erogata in data 15 giugno, è di importo pari ad Euro 9.450.000,00. I proventi del finanziamento verranno utilizzati direttamente o indirettamente da Roncadin al fine di rimborsare debiti di Roncadin e di altre società del Gruppo Roncadin, presistenti e di pari importo, verso Arena Holding S.p.a. (“Arena”). In sostanza si tratta di un “Bridge Loan”, in vista dell’aumento di capitale e per il generale rifinanziamento del debito del Gruppo. I covenants che assistono il contratto di finanziamento sono in linea con quelli di operazioni analoghe. |
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FIDELITY RINFORZA LA SUA PRESENZA IN EUROPA E IN ASIA |
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Milano, 15 Marzo 2005 – Fidelity Investments società indipendente di gestione di fondi comuni di investimento continua la sua espansione mondiale con l’apertura di tre nuove sedi in Germania, India e Corea del Sud. Fidelity Investments è ora presente in 22 Paesi in tutto il mondo. In Germania, Fidelity è entrata nel mercato tedesco nel 1992. Secondo Klaus-juergen Baum, responsabile di Fidelity in Germania, “in Germania negli ultimi 5 anni abbiamo assistito ad una crescita significativa del mercato del risparmio gestito e oggi siamo al settimo posto nel settore. Con la creazione di una nuova Kag (Kapitalanlagegesellschaft), società di gestione tedesca, siamo nella posizione di offrire agli investitori tedeschi un gamma completa di servizi e prodotti”. In Asia, Fidelity può vantare un’esperienza d’investimento che dura da più di 35 anni, da quando nel 1969 fu aperta la sede di Tokyo che ha portato negli anni seguenti all’espansione della compagnia ad Hong-kong, Taïwan e Singapore. Secondo Ashu Suyash, responsabile di Fidelity in India, “abbiamo iniziato ad investire nel comparto azionario indiano dalla metà degli anni 90; guardandoci indietro, questa scelta si è rilevata di grande successo. In India il mercato del risparmio gestito è ancora agli albori di una futura e sostanziale crescita. Per questo motivo, siamo contenti di poter giocare un ruolo decisivo in questa fase di sviluppo del settore”. In Corea del Sud, Fidelity è entrata nel mercato locale nel 1999 commercializzando fondi offshore. Il 3 marzo di quest’anno la sede di Fidelity in Corea ha lanciato 10 nuovi fondi nazionali che comprendono un fondo azionario internazionale, uno obbligazionario internazionale e uno composto da azioni Coreane. Evan Hale, responsabile di Fidelity in Corea del Sud, vede nella crescita delle attività coreane un percorso logico: “In Corea, siamo già uno dei più grandi fornitori di fondi stranieri e, con queste risorse addizionali, siamo sicuri che l’espansione delle nostre attività sarà un successo. Il mercato del risparmio gestito in Corea ha eccezionali potenzialità di crescita e Fidelity e’ intenzionata ad utilizzare al meglio questo straordinario potenziale.” |
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CINVEN NOMINA TRE NUOVI INVESTMENT EXECUTIVE |
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Milano 15 marzo 2005 - Cinven, fondo europeo di private equity, ha annunciato la nomina di tre nuovi investment executive per i team di Londra, Francoforte e Parigi. Roberto Italia, Partner, Londra Roberto è entrato in Cinven nel marzo 2005, dopo aver diretto come partner la presenza e l'espansione di Henderson Private Capital in Italia. Precedentemente, aveva lavorato per oltre 8 anni in Warburg Pincus fino a ricoprire la carica di partner e managing director, focalizzandosi sul settore delle telecomunicazioni nonché sui mercati italiano e spagnolo. Prima dell'esperienza in Warburg Pincus, Roberto aveva lavorato nel gruppo Telecom Italia. Roberto ha conseguito una laurea in Economia presso la Luiss di Roma e un Mba presso I'insead. Tobias Knechtle, Principal, Francoforte Tobias è entrato in Cinven nel febbraio 2005. Precedentemente, aveva trascorso sei anni presso le sedi di Zurigo e San Paolo del Brasile di The Boston Consulting Group, operando nel settore dei servizi finanziari, e dei beni industriali e di consumo. Prima di quest'incarico, aveva lavorato per la Nestlé. Tobias ha conseguito un Mba presso l'Università di Berna, in Svizzera. Geoffroy Willaume, Associate, Parigi Geoffroy è entrato in Cinven nel dicembre 2004, dopo aver trascorso due anni nella divisione di private equity dell'ufficio londinese di Goldman Sachs. Geoffroy ha conseguito una laurea in Ingegneria presso I'ecole des Mines di Parigi ed un Master in Finanza presso la London School of Economics. Robin Hall, Managing Partner di Cinven, ha dichiarato: "Nel corso del 2004 abbiamo affidato importanti incarichi a specialisti di successo al fine di promuovere la crescita della nostra società in Europa. Le nomine annunciate oggi confermano la strategia di espansione, in quanto vanno a rafforzare ulteriormente i nostri team di Londra, Parigi e Francoforte e ci consentono di avere una presenza sicuramente più incisiva sui mercati italiano e svizzero." |
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CENTRALE DEL LATTE DI TORINO & C. S.P.A. ESERCIZIO 2004: RICAVI NETTI CONSOLIDATI RISULTANO STABILI DIVIDENDO DI 0,03 EURO PER AZIONE |
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Torino, 15 marzo 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Centrale del Latte di Torino - società operante, unitamente alle controllate Centro Latte Rapallo e Centrale del Latte di Vicenza, nella produzione e commercializzazione di latte fresco, derivati e prodotti ultrafreschi e quotata al segmento Star della Borsa Italiana - ha approvato l’11 marzo il progetto di bilancio consolidato al 31 dicembre 2004 che sarà posto all’approvazione dell’Assemblea degli Azionisti prevista a Torino in prima convocazione il 26 aprile 2005 e, occorrendo, in seconda il 2 maggio 2005. Alla fine del 2004, il Gruppo ha raggiunto ricavi netti pari a 95 milioni di Euro, sostanzialmente in linea con quelli dell’esercizio 2003, pari a 95,6 milioni di Euro, confermando la capacità del Gruppo di presidiare il proprio mercato di riferimento anche in una situazione di contrazione dei consumi. Evidenziando una linea di costi operativi stabile rispetto a quella del 2003, al 31.12.2004 il Gruppo ha registrato un valore dell’Ebitda (margine operativo lordo) pari a 10,2 milioni di Euro sostanzialmente analogo rispetto ai 10,3 milioni di Euro dell’anno 2003. A fine anno il risultato operativo, pari a 4,7 milioni di Euro rispetto ai 4,5 milioni di Euro del 2003, risulta in crescita del 4% circa. Questo dato è da imputare prevalentemente ad un sostanziale contenimento dei costi operativi in tutte le società del Gruppo, in particolare quelli relativi al consumo delle materie prime a seguito di una più attenta politica di razionalizzazione degli approvvigionamenti. Per ciò che riguarda l’utile netto, il Gruppo evidenzia un incremento dell’8% pari a 1,3 milioni di Euro, rispetto a 1,2 milioni di Euro del 31.12.2003. In costante miglioramento anche la Posizione Finanziaria Netta che al 31 dicembre 2004 è negativa per 1,8 milioni di Euro rispetto ai -3,1 milioni di Euro del 30 settembre 2004 e ai -6,2 milioni di Euro dell’esercizio 2003. La Capogruppo Centrale del Latte di Torino a fine dicembre 2004 ha registrato ricavi complessivi di 55,7 milioni di Euro, in crescita rispetto ai 53,6 milioni di Euro del 2003; l’Ebitda sale a 7,2 milioni di Euro, in crescita rispetto ai 7,1 milioni di Euro del 2003, mentre il risultato operativo è di 4,6 milioni di Euro, in incremento rispetto ai 3,5 milioni di Euro del 2003 e l’utile netto è di 1,9 milioni di Euro rispetto a 1,8 milioni di Euro del 2003. Alla luce dei positivi risultati ottenuti, il Consiglio di Amministrazione ha pertanto deciso di proporre alla prossima Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo pari a 0,03 Euro per azione che verrà posto in pagamento dal 19 maggio 2005 contro stacco cedola in data 16 maggio 2005. “L’anno 2004 - afferma Luigi Luzzati, Presidente della Centrale del Latte di Torino & C. - è stato un anno di consolidamento dei risultati economici e di rafforzamento della solidità patrimoniale del Gruppo in vista degli impegnativi programmi di sviluppo avviati durante l’anno e che troveranno realizzazione nel prossimo biennio. Questi programmi comprendono la costruzione del nuovo insediamento produttivo della Centrale del Latte di Vicenza i cui lavori sono stati avviati lo scorso dicembre”. Diversamente da quanto riportato da alcuni organi di stampa, la Società non ha formulato ipotesi di crescita per i prossimi anni se non quella per l’anno 2005 che prevede un incremento di fatturato pari all’1,6% a parità di prezzi di listino e a redditività costante. |
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MARZOTTO BILANCIO 2004 : UTILE NETTO CONSOLIDATO: 82 MILIONI DI EURO (+ 41% VS 2003: 58 MILIONI) DIVIDENDI PROPOSTI ORDINARIE 0,36 (+ 13 % VS 2003: 0,32) |
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Milano, 15 marzo 2005 - Il Consiglio di Amministrazione della Marzotto S.p.a. Ha approvato il progetto di bilancio al 31 dicembre 2004 della Società, quello consolidato di Gruppo e la relazione sulla gestione, documenti che verranno resi pubblici ai sensi di legge. Gruppo Marzotto Il fatturato netto consolidato dell’esercizio 2004, che a parità di Fatturato … cambi e di perimetro di business è risultato in crescita del 10%, ha raggiunto 1.824 milioni di euro (2003: 1.743 milioni), in aumento del 5% (a cambi correnti) rispetto al precedente esercizio: Il Settore Abbigliamento ha realizzato una crescita a cambi correnti del 5%, con una forte accelerazione nell’ultimo trimestre del 2004 (+ 16%), accentuando così il trend positivo evidenziato nei precedenti mesi dell’anno. A cambi costanti e di perimetro di business la crescita è stata del 12%. Il Settore Tessile, pur in un difficile momento per l’industria europea, con 302 milioni di euro di fatturato ha confermato il livello dell’esercizio precedente grazie al positivo andamento dell’area tessuti (+7%). A livello geografico continua il rafforzamento del Gruppo nei principali mercati extra europei: Nord America + 12% (+25% in Us$); Asia +11% (Cina: +28%; Giappone: +10%; Hong Kong: +14%). Positiva anche la crescita registrata in Europa, con un +10% realizzato in Germania, dove la Hugo Boss conquista quote di mercato, e in altri paesi con crescita in doppia cifra (Gran Bretagna +16%, Benelux +20%, Spagna +20%, Portogallo +16%). Complessivamente la percentuale di fatturato realizzata fuori dall’Italia ha raggiunto l’83% (2003: 81%). I ricavi da Royalties risultano in diminuzione per effetto dell’internalizzazione di alcune licenze da parte di Hugo Boss. Il fatturato consolidato è stato realizzato come segue:
| 2004 | 2003 | Var % | ... Per settore di attività | Hugo Boss | 1.168 | 1.054 | +11% | | Valentino | 170 | 151 | +13% | | Marzotto Abbigliamento | 260 | 281 | (7%) | | Interscambi | (48) | (16) | | | Settore Abbigliamento | 1.550 | 1.470 | +5% | | Marzotto Tessile | 271 | 268 | +1% | | Linificio (pro-quota) | 32 | 35 | (9%) | | Interscambi | (1) | (1) | | | Settore Tessile | 302 | 302 | 0% | | Altro/eliminazioni | (28) | (29) | | | Totale | 1.824 | 1.743 | +5% | ... E per area geografica | Italia | 288 | 318 | (9%) | | Germania | 325 | 294 | +10% | | Altri Paesi Europei | 695 | 632 | +10% | | Nord America | 252 | 226 | +12% | | Asia | 155 | 140 | +11% | | Altri Paesi | 50 | 55 | (9%) | | Prodotti e Servizi | 1.765 | 1.665 | +6% | | Royalties | 59 | 70 | (16%) | | Ricavi non ricorrenti | - | 8 | | | Totale | 1.824 | 1.743 | +5% | | | | | | L’utile operativo dell’esercizio ammonta a 172 milioni di euro (9,4% del fatturato), in aumento del 30% rispetto ai 133 milioni del 2003 (7,6% del fatturato). A tale risultato hanno contribuito: l’aumento del 14% dell’utile Hugo Boss (12% sui ricavi, contro l’11% del 2003); il forte progresso dell’utile Valentino (11% sui ricavi, contro il 4% del 2003); il miglioramento delle Attività Laniere che hanno raggiunto un risultato positivo per 4 milioni di euro contro una perdita di 9 milioni nel 2003. Gli utili pre-tax del Gruppo risultano pari a 143 milioni di euro, in aumento del 17% rispetto al 2003 (122 milioni). L’utile netto consolidato, comprensivo degli utili di competenza delle minoranze azionarie, è ammontato a 82 milioni di euro (2003: 58 milioni) in aumento del 41%. L’utile netto di competenza degli Azionisti della Capogruppo è più che raddoppiato raggiungendo i 40 milioni di euro (2003: 19 milioni). Al 31 dicembre 2004, gli organici del Gruppo assommavano a 12.561 unità, contro gli 11.077 di fine 2003, di cui 3.604 nel settore tessile, 8.838 nel settore abbigliamento e 119 nell’area corporate. Gli investimenti materiali ed immateriali dell'esercizio sono ammontati a 79 milioni di euro (2003: 75 milioni), di cui l’84% nel settore abbigliamento, il 9% in quello tessile e il 7% nelle altre attività. L'indebitamento finanziario netto del Gruppo al 31 dicembre 2004 si è ridotto a 543 milioni di euro, contro i 598 milioni della chiusura dell’esercizio precedente e i 605 del 30 settembre 2004. Il free cashflow della gestione corrente è aumentato a 133 milioni di euro (2003: 85 milioni). Al 31 dicembre 2004, il patrimonio netto consolidato di competenza degli azionisti della Capogruppo ammontava a 452 milioni di euro (436 milioni a fine 2003). Marzotto S.p.a. Il fatturato della Capogruppo è ammontato a 470 milioni di euro (2003: 486 milioni). Le esportazioni hanno rappresentato nel 2004 il 49% del fatturato della Società (2003: 50%). L’utile netto è ammontato a 31 milioni di euro (2003: 2 milioni), dopo aver stanziato ammortamenti per 17 milioni di euro (2003: 23 milioni). Gli investimenti dell’esercizio sono ammontati a 11 milioni di euro (2003: 10 milioni). Gli oneri finanziari sono ammontati a 9 milioni di euro (2003: 8 milioni), con un’incidenza sul fatturato dell’1,9% (2003: 1,6%). L'indebitamento finanziario netto della Marzotto S.p.a. È stato pari a 281 milioni di euro (2003: 333 milioni). Previsioni per l’esercizio in corso Per l’anno 2005, tenuto conto del previsto andamento del mercato del fashion e della consistenza del portafoglio ordini in essere, si prevede che il Settore Abbigliamento possa raggiungere un aumento del fatturato, con un miglioramento dell’utile operativo. Il mercato tessile, che a livello europeo e mondiale sta attraversando un periodo di profondo cambiamento, è caratterizzato da una crescente concorrenza dei produttori extra europei. In tale contesto, si prevede che il Settore Tessile registri una leggera riduzione del fatturato, con utili operativi in miglioramento per effetto dei programmi di recupero di efficienza in atto. Distribuzione di dividendi Il Consiglio di Amministrazione proporrà all’Assemblea Ordinaria degli Azionisti la distribuzione di dividendi complessivi per 26 milioni di euro (23 milioni nel precedente esercizio) in ragione di: Euro 0,36 (2003: Euro 0,32) a ciascuna delle azioni ordinarie; Euro 0,38 (2003: Euro 0,34) a ciascuna delle azioni di risparmio convertibili; Euro 0,42 (2003: Euro 0,38) a ciascuna delle azioni di risparmio non convertibili. Su delega del Consiglio di Amministrazione il Presidente provvederà alla convocazione dell’Assemblea entro la fine del mese di aprile. Con apposito comunicato verrà data tempestiva informazione al mercato sulla data dell’assemblea stessa nonché su quelle di stacco e pagamento del dividendo. Principi contabili internazionali La società sta completando la fase di preparazione per la transizione ai nuovi principi contabili Ias/ifrs che sottoporrà quanto prima all’esame da parte della propria società di revisione Kpmg. A partire dalla presentazione dei dati economico/patrimoniali del primo trimestre 2005, verrà predisposto un prospetto di raccordo analitico tra il patrimonio netto e l’utile di periodo, redatti secondo i previgenti principi contabili e quelli secondo gli Ias/ifrs. 2. Scissione Di Marzotto Il Consiglio di Amministrazione ha approvato il progetto di scissione parziale proporzionale delle attività del settore Abbigliamento in favore di una beneficiaria, attualmente denominata Italfashion S.p.a., costituita in data 9 febbraio 2005 e interamente posseduta da Marzotto. La scissione risponde a obiettivi di natura industriale e commerciale, in considerazione del fatto che i settori Tessile e Abbigliamento sono caratterizzati da logiche di mercato e gestionali diverse. Secondo l’Ing. Antonio Favrin, Presidente di Marzotto, “la scissione permette di valorizzare le caratteristiche distintive dei due settori, favorendo le condizioni per la crescita e lo sviluppo”. “Inoltre – continua l’Ing. Favrin – la separazione garantisce una migliore visibilità dei due business sui mercati finanziari e consente un investimento in attività omogenee, grazie alla creazione di due gruppi indipendenti, leader e potenziali poli aggreganti nei rispettivi settori”. Alla società Beneficiaria saranno trasferite le attività del settore abbigliamento (principalmente Valentino, Marlboro Classics e M Missoni), nonché la partecipazione in Hugo Boss. Per l’ing. Favrin “con tale portafoglio di marchi e con le strutture distributive e logistiche di cui disporrà in tutto il mondo, il nascente Gruppo sarà uno dei pochi protagonisti globali della moda e del lusso”. Marzotto manterrà le attività nel settore laniero, cotoniero e liniero (principalmente con i marchi Marzotto, Lanerossi, Guabello, Marlane e Tessuti di Sondrio), nonché le attività non core (tra cui figurano asset immobiliari non strumentali e le partecipazioni in Zucchi, Mascioni e Mediobanca). Marzotto potrà far leva sulla notorietà internazionale dei propri marchi, sulla qualità della produzione, nonché sulla capacità di ricerca e innovazione dei prodotti. Il Consiglio di Amministrazione sottolinea che Marzotto intende mantenere la propria leadership nel mercato tessile italiano e mondiale. Sulla base dei dati 2004, il Gruppo facente capo alla Beneficiaria ha conseguito un fatturato di 1.550 milioni di euro, un margine operativo lordo di 237 milioni di euro, a fronte di debiti finanziari netti di complessivi 423 milioni di euro. Il Gruppo facente capo alla Scissa ha conseguito un fatturato di 302 milioni di euro, un margine operativo lordo di 31 milioni di euro e mantiene gli investimenti in partecipazioni finanziarie e industriali di minoranza, nonché le attività immobiliari non strumentali al business, a fronte di debiti finanziari netti nell’ordine di 120 milioni di euro. Il progetto prevede altresì che, a scissione avvenuta, il nuovo Consiglio di Amministrazione valuti l’opportunità di un’integrazione della Valentino con la Beneficiaria medesima, finalizzata alla creazione di un’unica società operativa quotata in Italia. Alla convocanda Assemblea della Beneficiaria verrà proposto: Nell’ottica della predetta integrazione, la modifica della denominazione sociale da Italfashion S.p.a. A Valentino Fashion Group S.p.a. La nomina di un Consiglio di Amministrazione temporaneamente composto da 5 membri, nelle persone degli attuali membri del Comitato Esecutivo di Marzotto S.p.a. (ovvero Antonio Favrin, Andrea Donà dalle Rose, Luigi Molinari, Roberto Notarbartolo di Villarosa, Dario Federico Segre). A valle della scissione, nei minori tempi tecnici, sarà convocata l’assemblea della Beneficiaria per la nomina del nuovo Consiglio della medesima. La Scissione verrà deliberata sulla base del progetto di bilancio di Marzotto al 31 dicembre 2004 nonché della situazione patrimoniale della Società Beneficiaria all’11 marzo 2005 e sarà effettuata a valori contabili. Per effetto della Scissione il patrimonio netto della Società Beneficiaria sarà pari a euro 197.961.054 costituito da: un minimo di euro 72.457.802 ad un massimo di euro 74.106.302 di capitale sociale (in funzione dell'ammontare delle stock option esercitate in Marzotto); e massimo di euro 125.503.252 ad un minimo di euro 123.854.752 di riserve. Il capitale sociale della Società Beneficiaria, al completamento della Scissione, risulterà ripartito in azioni ordinarie, di risparmio non convertibili e di risparmio convertibili che saranno assegnate agli azionisti di Marzotto proporzionalmente alle quote di partecipazione da ciascuno di essi detenute nel capitale di Marzotto alla data di efficacia della Scissione come segue: - per ogni n. 1 azione ordinaria di Marzotto sarà assegnata n. 1 azione ordinaria della Società Beneficiaria del valore nominale di euro 1,00 (uno) ciascuna; - per ogni n. 1 azione di risparmio convertibile di Marzotto sarà assegnata n. 1 azione di risparmio convertibile della Società Beneficiaria del valore nominale di euro 1,00 (uno) ciascuna; - per ogni n. 1 azione di risparmio non convertibile di Marzotto sarà assegnata n. 1 azione di risparmio non convertibile della Società Beneficiaria del valore nominale di euro 1,00 (uno) ciascuna. Le azioni della Società Beneficiaria avranno le medesime caratteristiche ed attribuiranno i medesimi diritti della corrispondente categoria di azioni Marzotto; per le stesse sarà richiesta l’ammissione alla quotazione sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.a. Non sono previsti conguagli in denaro e non ricorrono i presupposti per l’esercizio da parte degli azionisti Marzotto del diritto di recesso. Il perfezionamento dell'operazione di scissione è subordinato: al rilascio all’ammissione a quotazione delle azioni ordinarie, azioni di risparmio convertibili e azioni di risparmio non convertibili della Società Beneficiaria sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.a.; al completamento della scissione avviata in Olanda della controllata Marzotto International N.v., al fine di separare le partecipazioni del settore tessile attualmente detenute dalla controllata olandese. Con provvedimento in data 11 marzo 2005 la Bafin (Autorità competente per la vigilanza dei mercati finanziari in Germania) ha confermato che la Scissione non determina l’obbligo per la Società Beneficiaria di procedere al lancio di un’offerta pubblica di acquisto (Opa) sulle azioni della controllata Hugo Boss Ag, che è quotata sul mercato regolamentato tedesco. L'operazione appena descritta verrà sottoposta all'assemblea degli azionisti prevista per l'ultima decade di aprile mentre il completamento della scissione e la quotazione delle azioni ordinarie, di risparmio non convertibili e di risparmio convertibili sono previsti entro il mese di luglio. Per un maggior approfondimento sugli argomenti qui trattati si invita a prendere visione del progetto di scissione, delle situazioni patrimoniali di scissione, della relazione illustrativa al progetto di scissione e del Documento Informativo che verranno messi a disposizione, nelle forme e nei termini di legge, a chiunque ne faccia richiesta. Per il progetto di scissione, Marzotto S.p.a. Si è avvalsa dell’assistenza di Mediobanca e di Eidos Partners quali advisor finanziari, di Chiomenti Studio Legale per gli aspetti legali e dello Studio Lugano – Ceppellini per gli aspetti fiscali. A Mediobanca è stato inoltre affidato il ruolo di sponsor della Società Beneficiaria per il percorso di ammissione alla quotazione in Borsa. |
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PASSIONE EDUCATIVA: LA DIMENSIONE DI OGNI RAPPORTO CICLO DI INCONTRI PER PROFESSORI, INSEGNANTI, GENITORI E IMPRENDITORI DELL’ALTOMILANESE |
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Busto Arsizio 15 marzo 2005 - Fondazione San Giacomo e Compagnia delle Opere Alto Milanese propongono il terzo appuntamento del ciclo di incontri dedicati al tema dell’educazione “Passione educativa: la dimensione di ogni rapporto”. Mercoledì 16 marzo 2005 - alle ore 21.15 nell’Auditorium della Fondazione San Giacomo in piazza Xxv Aprile,1 a Busto Arsizio (Va) - la prof. Daniela Canziani interviene su “Il rischio educativo” seconda parte: Verifica e Rischio. Il percorso ha avuto inizio alcuni mesi fa, a novembre, in un Auditorium stracolmo di professori, insegnanti, genitori e imprenditori dell’Altomilanese. In quella occasione la dott.Ssa Vittoria Maioli Sanese affrontò la questione della relazione “adulto - bambino - adolescente”. A gennaio è poi intervenuta la prof. Daniela Canziani presentando la prima parte dell’argomento “Il rischio educativo” - Tradizione e Autorità. Volendo affrontare in maniera concreta questo argomento la prof. Canziani, anche per questo suo secondo appuntamento, prende spunto dal libro di mons. Luigi Giussani “Il rischio educativo. Come creazione di personalità e di storia” Società Editrice Internazionale. Dalla premessa si evince che “Il tema principale, per noi, in tutti in nostri discorsi, è l’educazione: come educarci, in che cosa consiste e come si svolge l’educazione, un’educazione che sia vera, cioè corrispondente all’umano. Educazione, dunque, dell’umano, dell’originale che è in noi, che in ognuno si flette in modo diverso, anche se, sostanzialmente e fondamentalmente, il cuore è sempre lo stesso. Infatti, nella varietà delle espressioni, delle culture e delle consuetudini, il cuore dell’uomo è uno: il cuore mio è il cuore tuo, ed è il medesimo cuore di chi vive lontano da noi, in altri Paesi o continenti.” “Introduzione alla realtà totale” ecco cos’è l’educazione per mons. Giussani. A conclusione del ciclo di incontri sono in programma due dibattiti/assemblee con domande e approfondimenti sulle tematiche trattate durante il percorso. Mercoledì 6 aprile appuntamento con il prof. Giovanni Mocchetti preside Scuola Media “Don Carlo Costamagna” (Busto Arsizio), il prof. Eugenio Pagani preside Scuola Media “S. M. Kolbe” (San Vittore Olona) e il prof. Franco Silanos preside Liceo Scientifico “B. Pascal” (Busto Arsizio). Mercoledì 11 maggio ultimo attesissimo appuntamento: infatti tornerà la dott.Ssa Vittoria Maioli Sanese che, con la sua prima lezione, suscitò un notevole interesse tra i numerosi presenti in sala. Gli incontri sono gratuiti ed aperti al pubblico. E’ gradita la conferma alla segreteria della Fondazione San Giacomo (telefono 0331.336.390 e-mail info@fondazionesangiacomo.It |
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COMPETITIVITA’ DARIO VISCONTI: “NON CI SIAMO: LA MONTAGNA PARTORISCE IL TOPOLINO. INTERVENTI POCO INCISIVI PER LE PICCOLE IMPRESE |
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Milano, 15 marzo 2005 - Dario Visconti giudica "per molti aspetti insoddisfacenti gli interventi del Governo contenuti nel Piano d'azione per lo sviluppo". "Non ci siamo. Le misure sulla competitività - sostiene Visconti - si sono progressivamente svuotate dei contenuti più significativi. Tra rinvii, correzioni e ripensamenti gli interventi previsti hanno perso di efficacia: insomma, la 'montagna sta per partorire un topolino'. Sono venute meno sia la capacità di incidere sul rilancio del sistema imprenditoriale sia la volontà di accelerare i processi di liberalizzazione. Ne è un esempio, il dietrofront sulla riforma delle professioni. Inoltre mancano, oppure sono scarsamente incisive, norme mirate a sostenere le piccole imprese. Basta leggere, a questo proposito, le misure sugli investimenti per ricerca e sviluppo e sulla riforma degli incentivi." Cesati fa notare anche che "gli interventi sugli ammortizzatori sociali per artigiani e piccole imprese sono inadeguati rispetto alla crisi del settore: con le risorse stanziate si può dare tutela ad appena 3.300 lavoratori per 3 mesi, oppure a 10.000 lavoratori per 1 mese". Cita un altro esempio: la semplificazione burocratica. "Rispetto alla prima bozza del provvedimento è stata cancellata l'Agenzia per le imprese, sollecitata da tutte le Organizzazioni imprenditoriali, gli interventi sono stati 'spezzettati' in parte nel decreto legge e in parte nel disegno di legge con tempi di attuazione molto incerti. Come se non bastasse, si rischia una paradossale sovrapposizione con la Legge di semplificazione 2005 all'esame del Parlamento". "Nonostante gli impegni e gli annunci - conclude Dario Visconti - manca il coraggio di andare fino in fondo per sciogliere i veri nodi che frenano la competitività delle nostre imprese: come nel caso della nostra richiesta per ridurre il peso della componente fiscale nella bolletta elettrica delle piccole imprese". |
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BENESSERE ORGANIZZATIVO, IL KIT DI CANTIERI |
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Roma, 15 marzo 2005 - Il Ministro per la Funzione Pubblica ha presentato, nell'ambito del convegno "Human Governance" tenutosi a Bruxelles, il Kit del benessere organizzativo. Realizzato dal Dipartimento della Funzione Pubblica attraverso il Programma Cantieri, il Kit consiste in un cd-rom che offre a tutte le amministrazioni pubbliche la possibilità di svolgere in maniera autonoma e rigorosa un'analisi del livello di benessere che regna all'interno dei propri uffici. Il Kit si compone di quattro elementi principali: il questionario di rilevazione, il software per l'analisi dei dati, il manuale sul benessere organizzativo e la direttiva emanata dal Ministro per la Funzione Pubblica nel marzo 2004. Le amministrazioni interessate ad usufruire del Kit e ad avviare l'indagine sul benessere organizzativo devono inviare una richiesta ufficiale tramite lettera protocollata a firma di un rappresentante apicale dell'amministrazione. La lettera va spedita al seguente indirizzo: Dipartimento della Funzione Pubblica - Programma Cantieri Via del Sudario, 49 00186 Roma. La lettera può essere inviata anche via Fax al numero: 0668997099. Http://www.governo.it/governoinforma/dossier/benessere_cantieri/index.html |
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AIR TRANSPORT: AN AMBITIOUS EXTERNAL RELATIONS AGENDA |
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Brussels, 15 March 2005 - Two years after the “open skies” rulings confirming the Eu's external competence with regard to certain aspects of international air services agreements, the Commission is today presenting a strategic approach to develop the external aspect of the internal aviation market. The European Commission wishes to create a common airspace with neighbouring countries by 2010 and is therefore recommending that the Council authorise it to start negotiations aimed at ambitious air agreements with China and Russia without further ado. “International air traffic regulations are in need of modernising. By creating a single aviation market, the European Union has opened up new opportunities for airlines and passengers. Common markets have yet to be created between the European Union and third countries,” said Vice-president Jacques Barrot, adding, “Europe’s capacity to build new markets, in relationships of trust with its partners, will give air traffic worldwide a major boost.” In addition to bringing the existing bilateral agreements between Member States and non-Eu countries into line with European law, the Commission’s policy is targeted at two major objectives. Firstly, its ambition is to create a common airspace with the Eu's neighbouring countries in the Mediterranean and along its eastern borders. This airspace should have common security and safety rules and should create new economic opportunities throughout the region. This would also be a sectoral contribution to the European Union’s neighbourhood policy. The Commission is currently negotiating air agreements with Morocco and the countries of the Western Balkans. Secondly, the Commission plans shortly to initiate negotiations aimed at global agreements in major world regions. It intends to open up world markets gradually and in fair conditions. This strategy is clearly in the interests of Europe’s economy and air carriers and passengers in Europe. Negotiations leading to an air agreement with the United States have been going on since 2003. Creating an open air space with the Us continues to be a priority for the European Union, given the scale of the trans-Atlantic market. The Commission is now recommending that negotiations be opened also with China and Russia with a view to concluding air agreements which would systematise the considerable new relationships between the European Union and these two major partners. The European Union is the destination of 75% of all passenger traffic from Russia. China, with its great potential for growth, is currently engaged in gradually opening up its air market. The agreements are aimed both at economic opening up and at cooperation with a view to harmonising the rules governing the markets. An agreement with Russia would also put an end to disputes regarding a situation prejudicial to European airlines by making arrangements to eliminate the fees imposed for overflying Siberia, a principle established during negotiations prior to Russia’s joining the World Trade Organisation. Commission Vice-president Jacques Barrot will be visiting Washington on 21 and 22 March to review the progress of negotiations with the United States and renew the relationship of positive cooperation with the new American administration. Annex 1 – Background information on the development of Eu-china aviation relations 1. Eu-china aviation relations – some facts and figures The People’s Republic of China, the world’s most populous nation, is becoming an increasingly important partner for the European Union. Following Eu enlargement in 2004, the Eu is now China’s largest trading partner. The Chinese aviation market is among the fastest growing in the world. The average annual growth rate of air travellers in China has been approximately 16% between 1958 and 2002. Growth this year is expected at some 15% and very high growth rates are expected to prevail until 2020. Over the next 10 years, China is expected to become the largest Asian market and leading hub for air passenger traffic as well as for international cargo. Since 1990, the number of seats available on scheduled non-stop flights between the Eu and China has increased from approx. 275,000 to nearly 5.4 million in 2004 (+1,950%). The 2004 agreement between China and the Eu under which Europe will enjoy an “Approved Destination Status” is expected to attract large numbers of Chinese tourists to our continent. 2. Towards an open Eu-china aviation agreement China’s civil aviation sector is undergoing considerable change these years and China is gradually seeking to open both its domestic and international markets to more competition. The 2008 Olympic Games in Beijing and the 2010 World Expo in Shanghai will provide major impetus to the development of an efficient and modern aviation industry and to the massive infrastructure investments necessary in the Chinese aviation sector. The proposed Eu-china aviation agreement would establish a coherent framework in which to develop comprehensive Eu-china aviation relations in the coming years. Such a framework would inter alia aim to improve market opportunities for both sides, ensure compliance with Eu law; promote the approximation of aviation laws where appropriate and establish joint mechanisms for co-operation on security, safety and environmental standards, as well as foster technical and industrial co-operation. As a consequence of the “open skies” judgements of the European Court of Justice on 5 November 2002, the bilateral agreements between Member States and China are unsustainable and need in any case to be amended. In view of (i) the growing importance of the Chinese aviation market, (ii) the difficulties encountered by individual Member States in seeking to bring bilateral agreements into conformity with Eu law and (iii) the benefits of replacing the fragmented European approach in its relations with China with a co-ordinated and liberal approach, the Commission is of the view that it is now time to develop a wider range of opportunities between China and the Community in air transport. A comprehensive open aviation agreement between China and the Eu would entail significant economic benefits to both sides. As part of a closer Eu-china co-operation in civil aviation, an Eu-china Aviation Summit will be jointly organised in June in Beijing. Annex 2 – Background information on the development of Eu-russia aviation relations 1. Eu - Russia aviation relations – some facts and figures The Eu is Russia’s largest trade partner. Aviation is a particularly dynamic transport sector and is indispensable to link the European Union with the Russian Federation. Russian international passenger traffic is largely concentrated on European destinations. In 2002, 4.3 million passengers travelled between Russia and Western Europe and 1 million passengers between Russia and Central and Eastern Europe. Around 75% of all Russian passenger traffic is directed towards European destinations and is forecast to grow by 5.8% in the years to 2007 Air traffic between Eu and Russia rose significantly in the last ten years. Weekly frequencies between Eu Member States and Russia rose from 279 in 1992 to 465 in 2003. For the European Union, the importance of the aviation relations with Russia increased following the accession of the new Member States and the considerable growth of the aviation sector in Russia (+ 9.9% in 2003 for passenger transport). Together with China, Russia is one of the largest “high potential” tourist markets in the world. The overall number of tourists to the Russian Federation grew by 7.3% in 2002 (Europe average 2.3%). Russian tourism is of increasing importance to the Eu tourist industry, in particular in the Mediterranean area. Russian tourists are among the world’s top spenders in international tourism (12 billion Us Dollar in 2002).[3] 2. Towards an Eu- Russia aviation agreement The bilateral aviation relations of the Eu Member States have long been hampered by such issues as limited market access and restrictive agreements, difficulties for Russian-built aircraft to meet Eu safety and environmental standards, and above all the commercially-damaging and discriminatory Russian scheme requiring Eu carriers to make payments for flying over Russian territory towards destinations in China or Japan (Siberian overflight payments). The proposed agreement would establish a coherent framework in which to constructively develop Eu-russia aviation relations in the coming years bringing about significant economic benefits. Such a framework would inter alia aim to improve market opportunities for both sides, ensure compliance with Eu law, promote convergence of aviation laws, establish joint mechanisms for co-operation on security, safety and environmental standards, and strengthen co-operation in the industrial field. It would also establish a transition period for the phasing-out of Siberian overflight payments by 2013. The prospect of creating new commercial opportunities and establishing new areas of cooperation in air transport between the Eu and Russia, the new Eu competence in external aviation policy, as well as the need to bring existing bilateral aviation relations into conformity with Eu law mean that the time is ripe for Europe to adopt a coherent and wide-ranging approach to aviation relations with the Russian Federation. |
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COMPETITION: COMMISSION CONSULTS ON FUTURE OF IATA PASSENGER TARIFF CONFERENCES |
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Brussels, 15 March 2005 - The European Commission has published a consultation document seeking views on whether the International Air Transport Association (Iata) passenger tariff conferences can continue to be exempted from the Ec Treaty’s ban on restrictive business practices (Article 81). The Commission began consultations in mid-2004 as the current exemption expires on 30 June 2005. Tariff conferences reduce price competition between airlines but also benefit consumers because they can use one ticket for a journey involving flights on several different airlines (so-called ‘interlining’). The Commission recognises interlining is a clear benefit for consumers which should be maintained, but wonders whether this could be achieved through less restrictive means than Iata tariff conferences. Competition Commissioner Neelie Kroes said “Interlining is in principle good for consumers but price fixing is not. We need to safeguard the benefits but get rid of the restrictions. However I want more feedback from the market and from customers before taking a firm view as to how this should be achieved.” A first consultation paper on the future of Iata Article 81exemptions was published on 30 June 2004, eliciting a mixed response. While airlines favour a prolongation of existing exemptions, corporate customers and travel agents do not. Responses to the consultation paper have been published on the Internet. Airlines within the Eu benefit from a block exemption allowing them to discuss prices for scheduled passenger flights, provided these prices are for interlining (Commission Regulation (Eec) No 1617/93). In practice, the block exemption allows Iata to organise tariff conferences where carriers agree on interlining prices. Airlines wishing to participate in the Iata system for interlining can interline with others at the rates set in the conferences. Tariff Conferences restrict competition and restrictions of competition are in principle negative for consumers. It is unclear whether the economic and consumer benefits of Iata Tariff Conferences compensate fairly consumers for the restriction of competition. Interlining brings both economic and consumer benefits and is valued by passengers. However, interlining can be done in various ways, including alliances between air carriers and code share agreements. The proliferation of such agreements raises the question of whether the Iata interlining system is necessary given the alternative interlining systems that already exist on intra-Eu air journeys. In light of these alternatives, the discussion paper asks whether the Iata interlining system continues to compensate consumers fairly for the restrictions of competition flowing from Iata tariff conferences and whether there are less restrictive means than price fixing that would secure the benefits of interlining. Interested parties are invited to submit comments before 1 April 2005. Useful links: • The Dg Competition Discussion Paper is available at: http://europa.Eu.int/comm/competition/antitrust/others/discussion_paper_en.pdf • The Dg Competition Consultation Paper from 30 June 2004 is available at: http://europa.Eu.int/comm/competition/antitrust/others/consultation_paper_en.pdf • Submissions and responses received following the June 2004 Consultation Paper are available under: http://europa.Eu.int/comm/competition/antitrust/others/1617/contributions.html |
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AEROPORTO DI FIRENZE (ADF S.P.A.): NELL’ESERCIZIO 2004 PASSEGGERI, PARI A 1.485.207, IN CRESCITA DEL 7,6% RICAVI PARI A 28.044 MIGLIAIA DI EURO, IN AUMENTO DEL 14% |
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Firenze, 15 marzo 2005 – Il Consiglio d’Amministrazione di Aeroporto di Firenze – Adf S.p.a., su proposta del presidente Michele Legnaioli, ha approvato l’ 11 marzo il progetto di Bilancio civilistico e consolidato al 31.12.2004. L’esercizio 2004 rappresenta il primo anno di consolidamento del Gruppo Adf, a seguito dell’acquisizione, in data 29 dicembre 2004, del 51% della società Parcheggi Peretola S.r.l.; Nel 2004 l’aeroporto di Firenze ha gestito un traffico passeggeri, in partenza e arrivo, pari a 1.485.207 (linea e charter), con una crescita del 7,6% rispetto al 2003. La crescita del traffico, registrata a partire da agosto 2004, è stata favorita dall’incremento dell’offerta di posti generata dall’impiego degli Airbus A319 su alcuni collegamenti nazionali ed internazionali già esistenti, e dall’attivazione di ben 8 nuovi collegamenti nel corso del 2004 di cui 3 nazionali e 5 internazionali. Anche il traffico merci ha fatto registrare un risultato positivo, con 3.354.005 kg movimentati nel 2004, in partenza e arrivo, in crescita del 73% rispetto al 2003. Tale incremento è dovuto, principalmente, all’effetto annuo sull’esercizio 2004 di un volo merci attivato a settembre del 2003. I ricavi del 2004 sono stati pari a 28.044 migliaia di Euro, in crescita del 14% rispetto a quelli del 2003, pari a 24.592 migliaia di Euro. In particolare, i ricavi aeronautici sono ammontati a 21.194 migliaia di Euro, facendo registrare una crescita dell’8,4% rispetto a quelli dell’esercizio 2003 pari a 19.549 migliaia di Euro, principalmente grazie agli incrementi del traffico, mentre sono rimaste invariate le tariffe relative ai diritti d’imbarco passeggeri, ai diritti di approdo/partenza degli aeromobili e ai servizi di sicurezza per passeggeri e bagagli. I ricavi non aeronautici hanno subito un significativo miglioramento, raggiungendo 6.301 migliaia di Euro e facendo registrare un incremento del 26,5% rispetto ai 4.980 migliaia di Euro del 2003. Questo risultato è in buona parte dovuto ai nuovi ricavi generati dal passaggio ad Adf, a partire dall’11 febbraio 2003 - data della concessione quarantennale Adf per la gestione totale dell’aeroporto di Firenze- della gestione diretta di aree e beni in concessione. I relativi canoni, oggi introitati direttamente da Adf, erano di competenza dell’Enac. Anche la voce parcheggi ha fatto registrare un incremento, grazie all’effetto su base annua nel 2004 della apertura all’utenza aeroportuale (19/06/2003) di 91 posti auto a pagamento di fronte all’aerostazione partenze. I costi operativi, pari a 9.432 migliaia di Euro nel 2004, hanno fatto registrare un incremento del 7,7% rispetto al dato del 2003 pari a 8.754 migliaia di Euro. La maggior parte degli incrementi è relativa ai costi della ristrutturazione aziendale e dello studio di fattibilità elaborato per la ricerca di nuove ipotesi di sviluppo del master plan dell’aeroporto completati nell’anno. La maggior parte dei costi operativi sono stati impiegati per il mantenimento della qualità dei servizi in presenza di una crescita dell’attività registrata sullo scalo e per gli interventi finalizzati a migliorare la sicurezza e l’operatività dell’aeroporto. Il Margine Operativo Lordo del 2004 è stato pari a 8.936 migliaia di Euro, in aumento del 28,6% rispetto al dato del 2003 pari a 6.946 migliaia . Gli ammortamenti sono stati pari a 6.007 migliaia di Euro, in crescita del 3,6% rispetto ai 5.795 migliaia di euro del 2003. Il risultato operativo è ammontato a 2.445 migliaia di Euro, facendo registrare un incremento del 166% rispetto alle 919 migliaia di Euro del 2003, mentre il risultato ante imposte è stato pari a 2.624 migliaia di Euro, in aumento dell’82,1% rispetto alle 1.441 migliaia di Euro dell’esercizio precedente. La posizione finanziaria netta al 31/12/2004 è stata positiva per 5.217 migliaia di Euro facendo registrare un lieve decremento rispetto alle 5.417 migliaia di Euro del 31/12/2003, consolidata pari a 3.190 migliaia di Euro. Per i prossimi mesi si prevede la prosecuzione del trend di crescita del traffico con il conseguente consolidamento dei risultati economici. Il Consiglio ha infine proposto all’Assemblea il pagamento di un dividendo di 0,06 Euro per azione, in crescita del 50% rispetto ai 0,04 euro per azione dell’esercizio 2003. La prima data utile per lo stacco della cedola n. 5 inerente il dividendo Adf per l'esercizio 2004 sarà il 25 aprile 2005 , con pagamento a decorrere dal 28/4/2005, nel caso in cui l'Assemblea degli Azionisti si svolgesse in prima convocazione (15 aprile 2005). Nel caso invece l'assemblea degli Azionisti si tenesse in seconda convocazione (29 aprile 2005), la prima data utile per lo stacco della cedola sarà il 9 maggio 2005 con pagamento a decorrere dal 12/05/2005. |
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ALITALIA SU DICHIARAZIONI DELL'AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA RYANAIR |
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Roma, 15 marzo 2005 - L’idea della concorrenza che ha O’leary e’ alquanto atipica. La compagnia da lui guidata, infatti, invece di pagare, come fanno tutti gli altri vettori, per operare negli aeroporti, riceve finanziamenti e incentivi. Parlare quindi di sovvenzioni pubbliche ad Alitalia e non considerare sovvenzioni gli "incentivi" che riceve O’leary per Ryanair dalle societa’ di gestione aeroportuale, che sono anch’esse per la maggior parte enti pubblici, e’ veramente singolare. Un esempio di comunicazione non veritiera che non ci si aspetta da un vettore come Ryanair cosi’ aggressivo e attento al marketing e alla comunicazione. Sorprende, infine, il giudizio superficiale sul management Alitalia, che O’leary non ha mai conosciuto. E’ questo solo un modo di farsi pubblicita’ a danno di altri, senza un vero confronto. Un modo poco leale, anche in questo caso, di competere, senza conoscere cosa realmente il management Alitalia sta facendo per risanare e rilanciare la compagnia e renderla sempre piu’ competitiva. Quanto alle altre considerazioni sui destini della compagnia, considerando che sono coinvolte migliaia di persone, rimandiamo alle più elementari norme di buongusto e di educazione. |
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CON BMI E LUFTHANSA VOLI A LONDRA A PARTIRE DA SOLI 30 EURO. PROMOZIONE PER VOLI DIRETTI DA MILANO LINATE, VENEZIA E NAPOLI A LONDRA HEATHROW FINO AL 30 APRILE |
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2005 Milano, 15 marzo 2005 - Comincia questa settimana la campagna di comunicazione di bmi, la seconda compagnia aerea di linea britannica e partner di Lufthansa, a supporto della nuova tariffa a partire da 30 euro per il volo diretto di sola andata e da 60 euro per andata e ritorno, operati da Milano Linate, Venezia e Napoli per l'aeroporto di Londra Heathrow. La tariffa di classe economica, tasse aeroportuali e supplementi esclusi, è soggetta a specifiche restrizioni, alla disponibilità di posti e prevede una permanenza massima di dodici mesi. L'offerta è valida per biglietti acquistati entro e non oltre 72 ore dalla prenotazione, se la prenotazione avviene nelle 72 ore che precedono la partenza, il biglietto deve essere acquistato contestualmente. Informazioni sono disponibili presso le agenzie di viaggi, presso il call center Lufthansa al numero 199 400 044 e sul sito www.Lufthansa.it Tutti i voli bmi permettono di accumulare miglia nel programma Miles & More di Lufthansa. La campagna di lancio della nuova tariffa prevede una pianificazione di due settimane sulle emittenti radiofoniche locali a partire da lunedì 14 marzo. Dal 16 marzo per altre due settimane, la campagna proseguirà su altri mezzi, con billboard negli aeroporti di Milano Linate e Malpensa, Venezia e Napoli (dal 29 marzo), distribuzione di flyer negli aeroporti e alla fiera Bmt a Napoli, presenza sul sito Lufthansa www.Lufthansa.it nella sezione bmi. |
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CONVEGNO « MOBILITA’ SOSTENIBILE. ESPERIENZE DI OGGI, PROGETTI DI DOMANI » A FORLÌ IL 17 MARZO |
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Forlì, 15 marzo 2005 – L a cittadina diventa per un giorno capitale del trasporto rispettoso dell’ambiente. L’occasione è offerta dal convegno « Mobilità sostenibile, esperienze di oggi e progetti di domani », che si svolgerà il 17 marzo nell¹auditorium della Cassa dei Risparmi di Forlì e vedrà la partecipazione di alcuni fra i più importanti esperti del settore italiani e stranieri. Il tema della mobilità sostenibile è quanto mai attuale, specialmente in questi primi mesi del 2005: l’esplosione dell’emergenza smog in quasi tutte le città del nord Italia, a causa dei ripetuti sforamenti del tetto ammesso dall¹Ue per la concentrazione delle polveri sottili, e l¹entrata in vigore del protocollo di Kyoto (15 febbraio) che ha l’obiettivo di abbattere del 5% entro il 2012 l’emissione dei gas responsabili dell’effetto serra, mettono in primo piano la necessità di ripensare i sistemi di spostamento individuale e collettivo in un¹ottica di minor impatto ambientale. Organizzato da Atr, Agenzia per la mobilità di Forlì-cesena, in occasione del suo 30° anniversario, il convegno prenderà in esame le esperienze di mobilità ecocompatibile già attuate all¹interno della comunità europea. Partendo dal progetto europeo ³Ecocity² si parlerà di alcuni esempi pratici di pianificazione sulla mobilità nella regione fiamminga del Belgio, a Friburgo-germania, nel comune e provincia di Reggio Emilia e nel territorio di Forlì-cesena. Saranno affrontati anche altri temi interessanti a cominciare dal ruolo delle agenzie locali per la mobilità sostenibile, ai trasporti innovativi ³Personal Rapid Transit System², al progetto ³Mercì² mobilità ecologica risorsa per la città (primo esperimento realizzato per la consegna delle merci nel Centro Storico con veicoli a basso o nullo impatto ambientale) e al progetto ³Emotions², il marketing emozionale per una nuova cultura della mobilità. Estremamente qualificati i relatori che daranno il loro contributo. Š Massimo Bastiani, docente alla facoltà di Architettura dell¹Università La Sapienza di Roma, amministratore e ricercatore di Ecoazioni (società che si occupa di sviluppo locale sostenibile) e componente della Commissione Nazionale Legambiente Architettura e Ecologia, parlerà di ³Pianificazione urbana e mobilità sostenibile. Il progetto europeo Ecocity²; Š Andrea Leverano collaboratore dell¹Ökoinstitut Südtirol/ Alto Adige nel settore mobilità per diversi progetti a livello nazionale ed europeo, finalizzati alla promozione della mobilità sostenibile rivolta ai diversi target di utenza, membro del consiglio di amministrazione di Car Sharing Italia, Srl che dal gennaio 2005 gestisce il servizio a Milano, affronterà il tema ³Il progetto Emotions:il marketing emozionale per una nuova cultura della mobilità²; Š Arcangelo Merella Assessore alla mobilità urbana di Genova, Presidente dell_Associazione delle Città Metropolitane per la Mobilità Sostenibile e lo sviluppo dei Trasporti e Coordinatore Nazionale della Consulta Nazionale dell¹Anci per la Mobilità Sostenibile e per i Trasporti. E¹ stato inoltre componente della Commissione per la valutazione dei progetti strategici, nel campo della sicurezza stradale, del Ministero Infrastrutture Trasporti. Tema del suo intervento ³Il progetto Merciì² Mobilità Ecologica Risorsa per la Città²; Š Maria Rosa Vittadini docente Facoltà di Architettura Università Iuav Venezia, è stata responsabile di Master e Corsi di specializzazione sui temi della pianificazione del territorio e della sostenibilità ambientale delle trasformazioni territoriali e Direttore Generale del Servizio Valutazione dell¹impatto ambientale (Via) del Ministero dell¹Ambiente. Ha svolto inoltre è stata responsabile di Master e Corsi di specializzazione sui temi della pianificazione del territorio e della sostenibilità ambientale delle trasformazioni territoraliattività professionali su incarico di numerose Amministrazioni pubbliche ai diversi livelli come responsabile per la redazione di Piani dei trasporti alle diverse scale, Piani regolatori, piani territoriali di area vasta; Š Francesco Zaini socio fondatore di Equiteam, società di consulenza partner di Arthur D. Little, focalizzata sui temi di Responsabilità d¹Impresa, Sviluppo Sostenibile e Performance management. Ha affiancato gli Enti Locali in diversi bacini territoriali nella definizione del ruolo delle nuove agenzie per la mobilità. Assiste le agenzie nell_acquisizione completa di tale ruolo, in particolare per quanto riguarda la Mobilità Sostenibile. Il suo intervento sarà incentrato su ³Il ruolo delle agenzie locali per la mobilità sostenibile²; Š Valter Ballestro amministratore delegato di T-bridge, società di consulenza direzionale e di formazione manageriale che raccoglie e prosegue l¹esperienza di Metis; è anche presidente di Evoluzione Informatica Spa, Società operante sul mercato delle soluzioni e dei servizi nel settore dell¹informatica e dei sistemi informativi gestionali, e membro del consiglio di amministrazione di Clickmobility Spa società che si occupa del settore della mobilità e del trasporto pubblico locale. Parlerà di ³Trasporti innovativi e mobilità sostenibile: i Personal Rapid Transit System²; Š A Giulio Guerrini direttore generale Atr Forlì-cesena e membro del Comitato Consultivo di Asstra, Associazione Aziende di Trasporto pubblico, toccherà il compito di illustrare ³La mobilità sul territorio di Forlì-cesena. Scenari attuali e nuove opportunità². A completare il quadro dei relatori la presenza di due ospiti stranieri, che illustreranno esperienze particolarmente innovative, maturate in Europa: Tim Asperges dell¹Istituto per la Mobilità dell¹Università di Limburg in Belgio parlerà dell¹Accordo fiammingo sulla mobilità: un esempio di pianificazione della mobilità¹; invece Thomas Ruff, ingegnere responsabile del settore operativo dell¹agenzia del Traffico di Friburgo-germania, e consulente per le aziende dei trasporti delle città di Bradenburgo, Innsbruck e anche per il Comune di Prato, presenterà ŒLa mobilità nell¹una società di consulenza direzionale e di formazione manageriale che occupa una posizione di rilievo nel settore. La società raccoglie e prosegue l¹esperienza di Metis, costituita nel 1981, una delle prime società italiane di consulenza manageriale ad operare in regime di Qualità.area di Friburgo¹. Nel pomeriggio i lavori proseguiranno con una tavola rotonda all¹approfondimento del tema su base locale con riflessioni e progetti di governo della mobilità per il comprensorio di Forlì-cesena. Interverranno Guido Tampieri assessore all¹ambiente Regione Emilia-romagna, Bruno Ginocchini direttore agenzia Trasporti pubblici Regione E-r, Enrico Mingardi presidente di Asstra associazione trasporti, Massimo Bulbi presidente Provincia Forlì-cesena, Nadia Masini sindaco di Forlì, Giordano Conti sindaco di Cesena. Le conclusioni così come l¹introduzione del convegno spetteranno ad Adriano Marchi presidente Atr. |
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PROGETTO ICARO 2005 |
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Roma, 15 maggio 2005 - "Vivere la strada nel segno della sicurezza", è questo lo slogan che accompagna fin dalla sua prima edizione il Progetto Icaro, la campagna di sicurezza stradale promossa dalla Polizia di Stato, con la collaborazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e con il sostegno dell'Unicef. L'iniziativa partita nel 2001, e giunta quest'anno alla sua quinta edizione, ha l'obiettivo di far comprendere ai giovani l'importanza del rispetto delle regole, per una cultura della legalità e per evitare di assumere comportamenti pericolosi che sono la causa principale degli incidenti stradali. I ragazzi coinvolti sono quelli delle scuole elementari, medie e superiori e ogni anno un tour attraversa le città italiane con carovane itineranti composte dal pullman azzurro, auto d'epoca, mezzi attuali e tecnologie di controllo della polizia stradale. Lo scopo è quello di parlare ai giovani con il loro stesso linguaggio e, nelle varie edizioni, i ragazzi hanno dimostrato di essere ben disposti a recepire messaggi e consigli. Http://www.governo.it/governoinforma/dossier/icaro_2005/index.html |
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PIRELLI FORNIRA’ UN CAVO AD ALTISSIMA TENSIONE PER LO SVILUPPO DELLA RETE DI TRASMISSIONE DI ENERGIA ELETTRICA NELL’AMBITO DEL NUOVO COLLEGAMENTO “TURBIGO-RHO” |
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Milano, 15 marzo 2005 – Pirelli Cavi e Sistemi Energia si è aggiudicata la fornitura, di un cavo ad altissima tensione, nell’ambito del progetto relativo al nuovo collegamento 380 kV tra Turbigo e Rho, nell’hinterland di Milano, sviluppato da Terna (Società proprietaria di oltre il 90% della rete di trasmissione dell’energia elettrica ad alta ed altissima tensione). Il nuovo progetto di interconnessione rientra nel piano di sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale, predisposto dal Grtn (Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale) e approvato dal Ministero delle Attività Produttive lo scorso anno. Il progetto prevede la realizzazione di un collegamento misto ad altissima tensione, realizzato parte in cavo (8 km) e parte in linea aerea (20 km); due stazioni di transizione, della superficie di 3.000 mq ciascuna nei comuni di Pogliano Milanese e Rho, consentiranno il passaggio da linea aerea a cavo interrato e viceversa. La fornitura Pirelli prevede circa 48 km di cavo isolato in Xlpe (polietilene reticolato) che sarà prodotto nello stabilimento Pirelli di Gron in Francia, centro di eccellenza per i cavi ad alta ed altissima tensione, mentre gli accessori (giunti e terminali) verranno realizzati nell’impianto italiano di Livorno. E’ previsto che i lavori per la realizzazione del collegamento siano completati entro aprile 2006. “L’afidamento della fornitura conferma la leadership tecnologica di Pirelli nella realizzazione di collegamenti terrestri e in cavo come dimostrano gli importanti progetti che ci siamo aggiudicati negli ultimi anni in tutto il mondo, da Madrid a Singapore”, ha commentato Valerio Battista, Amministratore Delegato di Pirelli Cavi e Sistemi Energia. “Siamo particolarmente orgogliosi di poter contribuire alla realizzazione del collegamento 380 kV Turbigo-rho, che costituirà una tappa importante nel processo di potenziamento della rete nazionale di trasmissione”. |
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CAMPAGNA ANTITRUFFA, L’IMPEGNO DI AEM E POSTE ITALIANE |
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Milano, 15 marzo 2005 - Sarà allegata alle prossime bollette del gas la nuova Campagna informativa Antitruffa voluta da Aem, indirizzata a tutti i Clienti, che partirà il 14 marzo e che raggiungerà circa 830.000 famiglie di Milano e dei comuni dell’hinterland serviti da Aem (Bollate, Buccinasco, Cassano d’Adda, Cinisello Balsamo, Corsico, Novate Milanese, Rosate, Segrate, Sesto San Giovanni). “3 consigli prima di aprire la porta di casa Vostra” è questo il messaggio con il quale Aem ricorda di prestare la massima attenzione a chi si presenta alla porta di casa, in nome e per conto della Società. L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con “Poste Italiane”, da sempre attenta, così come Aem, alle tematiche sociali. Oltre ad essere uno strumento di informazione e sensibilizzazione, la Campagna vuole rappresentare un contributo concreto per chi, Forze dell’Ordine e Istituzioni, ogni giorno si trova a dover contrastare il perpetrarsi di odiosi raggiri e truffe che, nella maggior parte dei casi, vanno a colpire le persone anziane. Infatti non è purtroppo raro leggere nella cronaca dei quotidiani di sedicenti incaricati Aem che, forti del legame di fiducia esistente tra cliente e azienda, riescono a introdursi nelle abitazioni chiedendo di verificare il contatore, di farsi mostrare le bollette, di riscuotere o controllare somme di denaro per poi raggirare e derubare i malcapitati. I Veri incaricati Aem, possono entrare in casa dei Clienti solo su loro richiesta o preavvisandoli; non sono assolutamente autorizzati a riscuotere o controllare banconote, assegni, ecc. O a farsi mostrare le bollette e hanno sempre, ben in vista, un documento di riconoscimento. E’ importante che, in caso anche minimo di dubbio, vengano immediatamente avvertiti Polizia o Carabinieri. La comunicazione può aiutare a prevenire ed è per questo che Aem ha voluto impegnarsi in questa campagna a tutela e salvaguardia della cittadinanza. |
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COMPETITIVITA': MARCEGAGLIA, SULL'AMBIENTE |
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Roma, 15 marzo 2005 - "Il provvedimento sulla competitivit avrebbe potuto essere una prima occasione per introdurre la semplificazione amministrativa per le imprese eco-certificate. Si persa un'opportunit per dare al mondo delle industrie un segnale concreto in nome della tanto dichiarata semplificazione. E' arrivato invece un messaggio di disattenzione agli sforzi compiuti dalle imprese nell'ottica dello sviluppo sostenibile. Auspichiamo che nel corso dell'iter di approvazione del provvedimento si possa recuperare attenzione su questo tema". Cos Emma Marcegaglia, vice presidente per impresa e territorio Confindustria, a margine del convegno promosso dal ministero dell'Ambiente sul tema "La comunicazione ambientale"."Confindustria – ha proseguito Marcegaglia - aveva proposto alcune misure "a costo zero" per l'Amministrazione, condivise dal Ministero dell'Ambiente e oggetto di raccomandazione da parte dell'Unione Europea, gi adottate in parte in alcune realt territoriali.L'ambiente, del resto, destinato a divenire sempre pi un fattore di business per le innovazioni tecnologiche e gestionali che attiva. Occorre per passare dall'approccio rigido e vincolistico che ha spesso contraddistinto la politica ambientale nel nostro Paese, ad un approccio che utilizzi le forze del mercato e che premi le azioni qualitativamente pi avanzate sul versante dei risultati ambientali. Conversando con i giornalisti sul tema del convegno, Emma Marcegaglia ha affermato che la comunicazione ambientale "deve contribuire a responsabilizzare tutti i soggetti interessati, istituzioni, operatori economici e mass media, attraverso la diffusione di dati oggettivi riconosciuti da organismi scientifici". "Occorre poi che ci sia una maggiore attenzione verso tutti i miglioramenti in campo ambientale, che spesso vengono sottovalutati. Per questo motivo – ha concluso il vicepresidente degli industriali - Confindustria intende continuare a promuovere e sostenere tutte quelle iniziative, come la certificazione ambientale, che prevedendo il coinvolgimento di soggetti qualificati garantiscono quegli elementi di condivisione e di oggettivit necessari ad una corretta comunicazione ambientale". |
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LA SCIENZA INTORNO AL FARO |
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Isola di Lampedusa, 15 marzo 2005 - L’enea, nell’ambito delle manifestazioni per la Xv Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica, promossa dal Miur, organizza a Lampedusa, presso la Stazione di Osservazioni Climatiche dell’Enea “Roberto Sarao”, il 18 e 19 marzo, il convegno “La scienza intorno al faro”, in collaborazione con l’Area Marina Protetta “Isole Pelagie”. Ai lavori parteciperanno numerose autorità locali, regionali e nazionali: il Sindaco del Comune di Lampedusa e Linosa, Dott. Sebastiano Bruno Siragusa, l’On. Giuseppe Scalia e l’On. Angelino Alfano, rispettivamente delle Commissioni Parlamentari Ambiente e Bilancio; la Provincia Regionale di Agrigento sarà rappresentata dal Presidente, Dott. Vincenzo Fontana, e la Regione Sicilia dall’On. Michele Cimino, in qualità di Assessore alla Presidenza. Le relazioni tecniche svolte dai ricercatori dell’Enea affronteranno il tema dell’ambiente marino, con particolare riferimento al Mediterraneo. Gli studenti delle scuole di Lampedusa, a cui il convegno è rivolto, avranno occasione di conoscere, visitando anche i laboratori, le attività condotte dall’Enea per la caratterizzazione e la salvaguardia dell’ambiente marino, e di approfondire le tematiche relative ai cambiamenti climatici. La Stazione di Osservazioni Climatiche permanente dell’Enea svolge ricerche e misure dei gas ad effetto serra e dei processi chimico-fisici nell’atmosfera aventi un effetto sul clima nell’area mediterranea. Per questo l’osservatorio Enea, che fa parte della rete mondiale di sorveglianza climatica Global Atmosphere Watch dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale delle Nazioni Unite, costituisce il punto di rilevamento più attrezzato e più importante del Mediterraneo per le osservazioni del clima. Il titolo del convegno: “La scienza intorno al faro” prende spunto dalla collocazione dell’Osservatorio dell’Enea, situato nelle vicinanze del faro dell’isola, per sottolineare l’impegno di voler costituire un punto di riferimento per le attività di studio dell’ambiente marino e per la divulgazione scientifica in quell’area. |
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