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GIOVEDì

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Notiziario Marketpress di Giovedì 12 Maggio 2005
Web alimentazione e benessere
FRUTTA E VERDURA CON IL MARCHIO D'ORIGINE  
 
In vista dell'annunciata riforma dell'organizzazione del mercato degli ortofrutticoli, la commissione agricoltura e sviluppo rurale propone alla Plenaria una relazione di María Esther Herranz García (Ppe/de, Es) con la quale si chiede il rafforzamento delle organizzazioni di produttori e un loro più ampio sostegno finanziario, nonché l'introduzione di un più efficace sistema di gestione delle crisi di mercato. I deputati sollecitano inoltre un aumento delle soglie di produzione dei prodotti trasformati e l'istituzione di un sistema di etichettatura che segnali il paese d'origine del prodotto agricolo elaborato nei trasformati, un più ampio ricorso alla promozione del consumo, la garanzia della preferenza comunitaria e una maggiore tutela dalle importazioni. Più in particolare. Organizzazioni di produttori I deputati sollecitano la Commissione a presentare una proposta entro luglio 2005 per rafforzare il ruolo delle organizzazioni di produttori nella gestione dei mercati e a introdurre un maggior grado di flessibilità e sussidiarietà a favore degli Stati membri. Al fine di migliorare il reddito, specie delle imprese agricole minori, inoltre, reputano necessario consentire alle aziende che vendono direttamente al consumatore finale una quota superiore al 20% o al 25% della loro produzione di aderire ad una organizzazione di produttori riconosciuta. La relazione, poi, rileva la necessità di mantenere in linea generale il massimale vigente per la partecipazione comunitaria ai fondi di esercizio, aumentandolo però dal 4,1% al 6% in caso di raggruppamenti transnazionali, fusioni, associazioni e collaborazioni tra organizzazioni. Inoltre, i deputati chiedono di aumentare al 60% il tasso di cofinanziamento comunitario nel caso di collaborazioni, fusioni e associazioni di organizzazioni di produttori. D'altra parte è chiesto che, nel quadro della nuova regolamentazione dei fondi di esercizio, sia sancito che i fondi comunitari non utilizzati nel corso di un dato anno potranno essere utilizzati l'anno successivo. In ogni caso, per i deputati, occorre garantire che qualunque stanziamento di bilancio inutilizzato a seguito della riforma dell'Ocm (eliminazione delle pratiche di riconoscimento preliminare, ritiri, restituzioni, ecc.) dovrà ritornare al settore. E' necessario, inoltre, snellire i meccanismi di contribuzione finanziaria dei produttori membri ai rispettivi fondi di esercizio e, pertanto, la nuova legislazione dovrebbe consentire all'organizzazione di produttori stessa di contribuire ai fondi di esercizio. E' auspicata poi la revisione dell'elenco positivo delle azioni che possono essere finanziate, al fine di adeguare meglio i programmi operativi alle esigenze e di accordare una maggiore autonomia nella gestione di tali azioni. Inoltre, è chiesto che s'incoraggino le organizzazioni di produttori di ortofrutticoli a prevedere, nei loro programmi, azioni concernenti le certificazioni di qualità, le garanzie di sicurezza alimentare e l'ambiente. Infine, i deputati, ritengono che le organizzazioni di produttori e i loro membri dovrebbero in futuro avere pieno accesso ai fondi regionali di sviluppo, dal momento che i fondi operativi non sono sufficienti a finanziare gli investimenti infrastrutturali più importanti. Gestione delle crisi Nel sollecitare l'introduzione di un sistema efficace di gestione delle crisi di mercato per evitare che il settore si ritrovi inerme dinanzi a forti cadute dei prezzi, i deputati sostengono che tale sistema dovrebbe consentire alle organizzazioni di produttori di assumere un ruolo attivo nella commercializzazione dei loro prodotti. La relazione, inoltre, chiede che il regime di ritiri attualmente in vigore sia integrato da un fondo di sicurezza gestito dalle organizzazioni di produttori e finanziato dall'Unione europea, dagli Stati membri e dagli agricoltori. Tale fondo potrebbe servire ad indennizzare i produttori dei ritiri effettuati in occasione di crisi, ad erogare aiuti per la riduzione della produzione nonché ad istituire, su base volontaria per gli agricoltori e a condizione che si realizzi uno studio preliminare di fattibilità, un regime di garanzie di reddito e di sostegno nel caso di condizioni climatiche avverse. Nel quadro di questo nuovo sistema di gestione delle crisi, sarebbe opportuno aumentare gli aiuti ai ritiri di prodotti destinati alla distribuzione gratuita ad istituti di beneficenza, poiché attualmente detti aiuti non compensano gli elevati costi di trasporto e lavorazione, nonché alla promozione del consumo di ortofrutticoli nelle scuole. Regime degli ortofrutticoli trasformati e etichettatura I deputati ritengono utile aumentare le soglie di produzione per le conserve di pomodoro e le soglie di trasformazione degli agrumi. Per le prime, inoltre, si dichiarano favorevoli a consentire agli Stati membri che lo ritengano opportuno di regionalizzarle. Per le seconde, invece, sarebbe opportuno migliorarne lo sfruttamento prevedendo la possibilità di trasferire le soglie tra prodotti qualora una di esse non venga completamente sfruttata. La penalizzazione dell'aiuto nel caso di superamento delle soglie di produzione per gli agrumi, inoltre, dovrebbe aver luogo soltanto qualora sia stata superata la somma di tutte le soglie di produzione applicabili alle varie specie di agrumi a livello comunitario. Notando che il disaccoppiamento degli aiuti, che è un'altra delle opzioni discusse per questo settore, legittimerebbe l'utilizzo del settore della trasformazione dei pomodori quale settore rifugio da parte degli agricoltori che abbandonano altre coltivazioni colpite dalla riforma della Pac del settembre 2003, i deputati ritengono che ciò «contribuirebbe a complicare le relazioni tra le organizzazioni di produttori e l'industria». Essi, inoltre, sostengono che il disaccoppiamento degli aiuti ai prodotti trasformati non sia giustificato nell'ambito dei negoziati dell'Organizzazione mondiale del commercio. I deputati, infine, si dichiarano favorevoli all'istituzione di un sistema di etichettatura che segnali il paese di origine del prodotto agricolo elaborato nei trasformati, in quanto «migliorerebbe il valore aggiunto delle produzioni comunitarie dinanzi alle importazioni da paesi terzi, garantendo al contempo adeguati livelli di sicurezza e qualità alimentare, che le importazioni dai paesi terzi non sempre soddisfano». Promozione degli ortofrutticoli I deputati denunciano «la mancanza di una strategia e di una di ricerca comunitaria finalizzata a sostenere i consumi nonché la scarsità dei fondi destinati alla promozione generica degli ortofrutticoli», affermando che ciò «contrasta con la crescente preoccupazione dell'Unione europea per l'equilibrio nutrizionale della popolazione e la sicurezza alimentare». Pertanto chiedono che, nel quadro dei regolamenti destinati alla promozione interna ed esterna dei prodotti agricoli comunitari, si dedichi agli ortofrutticoli una linea specifica di 15 milioni di euro all'anno. Le campagne generiche dovranno inoltre puntare sulla valorizzazione della "origine comunitaria" e presentare una dimensione qualitativa, e non solo quantitativa. Preferenza comunitaria, concorrenza delle importazioni da Paesi terzi e negoziati Omc Nel sollecitare una semplificazione del complesso sistema di sdoganamento applicato alle importazioni provenienti da paesi terzi soggette al regime del prezzo di entrata, i deputati chiedono alla Commissione di studiare la possibilità di istituire un aiuto specifico per i prodotti che si trovano in situazioni critiche a seguito delle importazioni provenienti da paesi terzi, come i frutti a polpa tenera, l'aglio e i funghi coltivati, nonché le amarene, le ciliegie, il succo di mela, le albicocche trasformate, gli asparagi, i pomodori, gli agrumi in spicchi e in succo e altri prodotti ortofrutticoli che potrebbero trovarsi in una situazione di mercato critica. La Commissione, inoltre, dovrebbe elaborare studi di impatto sui nuovi accordi con paesi terzi, per valutarne le ripercussioni nel settore europeo degli ortofrutticoli. Nell'ambito di accordi commerciali bilaterali, inoltre, l'Unione europea dovrebbe negoziare la reciprocità nell'apertura degli scambi agricoli, compresi gli aspetti fitosanitari. Nel richiamare, infine, l'attenzione della Commissione sul fatto che le importazioni dai paesi terzi «non offrono sempre i livelli di sicurezza e di qualità ai quali il consumatore europeo è abituato», i deputati reputano necessario introdurre controlli adeguati per garantire che i prodotti provenienti dai paesi terzi rispettino i medesimi requisiti in materia di sicurezza e di qualità dei prodotti dell'Unione europea, e che siano ottenuti nel rispetto di altri principi fondamentali, quali ad esempio condizioni lavorative eque. Nel quadro dei negoziati per la liberalizzazione degli scambi mondiali in seno all'Organizzazione mondiale del commercio, la relazione chiede alla Commissione di difendere il mantenimento e l'applicazione effettivi del principio di preferenza comunitaria per gli ortofrutticoli e la qualifica degli ortofrutticoli come prodotti "sensibili" nel capitolo relativo all'accesso ai mercati. L'esecutivo, inoltre deve garantire che i risparmi derivanti dall'attesa graduale soppressione delle sovvenzioni alle esportazioni vengano messi a disposizione, tra l'altro, dei provvedimenti di riequilibrio del mercato comunitario che subisce un'intensa concorrenza da prodotti analoghi di paesi terzi. Nel ritenere necessaria la garanzia di reciprocità nell'apertura dei mercati, dal punto di vista tanto quantitativo quanto qualitativo, i deputati reputano che a tale scopo occorre intensificare il controllo e il monitoraggio delle ripercussioni delle concessioni commerciali, per quanto riguarda gli effetti sia sui paesi beneficiari delle concessioni, sia sugli Stati membri produttori. Essi, inoltre, chiedono di vigilare affinché l'apertura commerciale nel settore degli ortofrutticoli non fragilizzi i modelli di produzione agricola dei paesi in via di sviluppo. Riforma intermedia della Pac e futuro regolamento sullo sviluppo rurale La relazione chiede che siano mobilitati i mezzi necessari per garantire il rispetto del divieto della coltivazione di ortofrutticoli sui terreni ammissibili a beneficiare di un aiuto dissociato. In caso contrario, per i deputati, la riforma della Pac del settembre 2003 potrebbe dare ingiustamente adito a situazioni di concorrenza sleale e di discriminazione tra gli agricoltori che dispongono di un pagamento unico e i produttori di ortofrutticoli tradizionali che non ne dispongono, «aggravando così lo squilibrio già esistente in determinati mercati ortofrutticoli». I deputati, inoltre, si dichiarano favorevoli ad eliminare l'incompatibilità esistente tra i fondi di sviluppo rurale e i fondi di esercizio, «poiché ciò colloca il settore ortofrutticolo in una posizione di discriminazione rispetto ad altri settori agricoli». Infine, essi si oppongono alla proposta della Commissione di limitare alle piccole imprese e alle microimprese la concessione degli aiuti agli investimenti, alla commercializzazione e alla trasformazione nel quadro della prossima programmazione finanziaria della politica di sviluppo rurale.  
   
   
FOCUS SULLE CERTIFICAZIONI ALIMENTARI: UN’INIZIATIVA ANNUNCIATA DA DNV A CIBUS MED 2005 (BARI, 3-5 MAGGIO) PRODOTTI ALIMENTARI? MEGLIO SE CERTIFICATI  
 
Secondo un sondaggio commissionato a Doxa dall’ente di certificazione Det Norske Veritas (Dnv), la maggioranza degli italiani ha più fiducia nei prodotti alimentari certificati da organismi indipendenti. E chiede più informazione sui contenuti dei diversi tipi di certificazione. “Le certificazioni sono utili, ma è indispensabile informare i consumatori sul reale significato e sul valore aggiunto di ognuna di esse. Migliorando la comunicazione. A cominciare dalle etichette”, commenta Marino Melissano, Vice Presidente di Altroconsumo. Gli italiani preferiscono i prodotti alimentari certificati. L’86,2% si dichiara più propenso ad acquistare prodotti con marchi di certificazione rilasciati da enti di terza parte indipendenti rispetto a prodotti che non siano certificati. E ben il 93,2 % vorrebbe ricevere maggiori informazioni sulle diverse certificazioni, per conoscerne meglio il significato e i vantaggi. E’ quanto emerge da un sondaggio commissionato a Doxa da Det Norske Veritas (Dnv), l’organismo internazionale leader nel settore, nell’ambito di una ricerca svolta da una società indipendente per fare il punto sul sistema delle certificazioni di terza parte in un settore fondamentale per l’economia italiana come quella agro-alimentare. Quali sono i punti di forza e di debolezza delle certificazioni di processo e di prodotto? Quale è la percezione che ne hanno i consumatori e quali sono le loro aspettative rispetto ad esse? Come sfruttare completamente le potenzialità delle certificazioni per differenziare i prodotti italiani, migliorarne la competitività e contribuire a rispondere al meglio alla domanda di qualità e di sicurezza che viene dal mercato? Su questi temi, oltre a tastare il polso dell’opinione pubblica con il sondaggio Doxa, la società di ricerca incaricata da Dnv ha raccolto il punto di vista e i commenti di esperti del mondo accademico e istituzionale, di rappresentanti dei produttori agricoli, dell’industria di trasformazione e dei consumatori. I risultati finali della ricerca saranno resi noti nelle prossime settimane. L’iniziativa è stata annunciata da Dnv in occasione di Cibus Med 2005, il 5° Salone dell’alimentazione mediterranea in corso alla Fiera di Bari (3-5 maggio 2005). Altroconsumo: certificazioni utili, ma serve più informazione L’obiettivo principale del sondaggio commissionato a Doxa da Dnv era quello di verificare l’effettiva conoscenza da parte degli italiani del significato delle certificazioni nel settore agro-alimentare e, in seconda battuta, la propensione all’acquisto dei prodotti alimentari certificati, dopo aver fornito agli intervistati una definizione delle certificazioni stesse. La ricerca è stata condotta con 1.004 interviste telefoniche a un campione rappresentativo della popolazione italiana adulta. Il quadro complessivo che ne emerge rivela un basso livello di conoscenza delle certificazioni e, al contempo, un interesse diffuso per uno strumento che può aiutare in modo concreto a rendere più consapevoli i consumi alimentari. “E’ un dato di fatto indiscutibile, confermato anche da nostre recenti indagini, che i consumatori non conoscono il significato e il contenuto esatti dei diversi marchi di certificazione”, commenta Marino Melissano, Vice Presidente di Altroconsumo. “La diffusione delle certificazioni è un vantaggio, perché significa che ci sono più controlli, effettuati da organismi indipendenti. L’importante è che i consumatori siano informati in modo preciso. Oggi non è così. Occorre fare chiarezza, aumentando e migliorando la comunicazione”. A cominciare dalle etichette: secondo Melissano, infatti, sulle confezioni dei prodotti con certificazione di terza parte dovrebbe esserci un’etichetta che spieghi con semplicità che cosa è stato certificato, se solo i processi dell’azienda o le caratteristiche del prodotto, evidenziando i vantaggi concreti per il consumatore. “Una maggiore informazione aiuterebbe senz’altro chi fa gli acquisti, fornendo uno strumento in più nella scelta dei prodotti”, dichiara Stefano Crea, Global Food Manager di Dnv. “E’ fondamentale che i consumatori siano consapevoli del fatto che un determinato prodotto abbia contenuti di qualità che lo differenziano da altri e che queste caratteristiche distintive siano state verificate e certificate da un organismo indipendente dall’azienda. Dare maggiore evidenza alle certificazioni sarebbe un vantaggio anche per le aziende produttrici, che potrebbero valorizzare adeguatamente i propri sforzi e investimenti nelle politiche di qualità”. Dnv, il principale ente di certificazione operante in Italia con una vasta esperienza nel settore agro-alimentare, è particolarmente impegnata in questo sforzo di comunicazione e sensibilizzazione con iniziative rivolte non solo al suo interlocutore tradizionale, vale a dire il mondo delle imprese, ma anche ai consumatori. Iniziative che hanno l’obiettivo di suscitare un più ampio dibattito tra gli addetti ai lavori e, allo stesso tempo, promuovere tra i consumatori una cultura più diffusa e radicata sui temi della certificazione di terza parte, per favorire la conoscenza e la consapevolezza dei vantaggi di uno strumento che, opportunamente valorizzato, potrebbe avere un ruolo sempre più importante negli acquisti dei prodotti alimentari. I risultati in dettaglio del sondaggio Doxa. Letti più in dettaglio, i risultati del sondaggio Doxa evidenziano che sono le donne a dichiarare una maggiore propensione all’acquisto di prodotti alimentari che siano stati certificati; in altre parole, prodotti che - secondo la definizione fornita agli intervistati prima di formulare questa specifica domanda - siano stati controllati da un ente terzo indipendente per quanto riguarda aspetti come le materie prime, le modalità di produzione, la gestione della filiera ecc. Un dato significativo considerato il ruolo di “responsabili” degli acquisti che le donne ricoprono ancora all’interno della maggior parte delle famiglie italiane. Per quanto riguarda le aree geografiche, è il Centro Italia – seguito da vicino dal Nord est - a dare maggior peso alle certificazioni nelle intenzioni di acquisto. Sono ancora soprattutto le donne e le aree Centro e Nord Est a rivelarsi più sensibili e interessate a ricevere maggiori informazioni sulle certificazioni e le produzioni certificate, a conferma dell’interesse per un argomento percepito come rilevante ai fini di consentire acquisti sempre più consapevoli. Come già anticipato, l’esigenza di approfondire il tema delle certificazioni di terza parte, fornendo maggiori informazioni e più strumenti con cui formarsi un’adeguata cultura della “qualità” e della “sicurezza”, si impone per ragioni obiettive perché l’effettiva conoscenza della loro natura specifica non è molto diffusa. Alla domanda “Lei conosce il significato delle certificazioni alimentari?”, il 33% degli intervistati non è in grado di rispondere, mentre un altro 33% associa le certificazioni alla “provenienza” dei prodotti, cogliendo così solo un aspetto, e non il più caratteristico, del concetto di certificazioni. Solo il 16,1% le identifica con il concetto di “qualità” e il 4,8% con quello di “controlli”, richiamando, cioè, elementi che sono effettivamente costitutivi delle certificazioni di terza parte. Un quadro che chiama aziende ed organismi di certificazione a uno sforzo di comunicazione e di formazione sui contenuti, in modo da creare le condizioni perché questo fondamentale indicatore di qualità (intesa in senso lato, comprensiva cioè dei contenuti basilari di sicurezza e rispetto dell’ambiente) sia non solo riconosciuto, ma anche utilizzato sistematicamente e concretamente nella prassi quotidiana di acquisto. “E’ ormai diffusa la consapevolezza che il ‘Sistema Paese’ debba investire nelle politiche di qualità per non perdere la propria forza competitiva”, conclude Crea. “Sempre più evidente è il nesso che esiste tra la qualità e le certificazioni, fattore di garanzia per i consumatori e strumento per differenziare i prodotti comunicandone al mercato il valore”.  
   
   
IL FORMAGGIO ASIAGO ALLA PROVA DEL “NASO ELETTRONICO” IL CONSORZIO DI TUTELA: INVESTIMENTO PER LA QUALITÀ I RISULTATI DI UNA RICERCA SCIENTIFICA DURATA QUATTRO ANNI  
 
 Il Consorzio per la Tutela del Formaggio Asiago presenta i risultati di una ricerca unica e originale nel panorama caseario, condotta dallíIstituto per la Qualità di Thiene di Veneto Agricoltura su 200 forme di formaggio Asiago. Il lavoro si è svolto in collaborazione con il Distam (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari e Microbiologiche) della Facolt‡ di Agraria dellíUniversità degli Studi di Milano per il ìnaso elettronicoî. La ricerca ha riguardato entrambe le tipologie di Asiago presenti sul mercato: il fresco e lo stagionato, conosciuto anche come "d'allevo". Essa è una delle indagini più vaste e approfondite mai condotte su una produzione casearia, in quanto ha interessato tutta la produzione di tutti i caseifici della Dop Asiago. I campioni di formaggio, rappresentativi della produzione complessiva del formaggio Asiago, sono stati prelevati in vari periodi dell’anno per quattro anni consecutivi; le ultime analisi sono state effettuate nel mese di dicembre 2004. L'obbiettivo della ricerca, provare la relazione tra le misurazioni ottenute e la qualità oggettiva del formaggio, ha avuto successo. I due laboratori scientifici hanno cercato di stabilire una corrispondenza certa tra alcune tecniche analitiche strumentali su parametri chimico-fisici e la qualità dellíAsiago esaminato. Gli stessi campioni sono stati sottoposti anche alla valutazione di due collegi di assaggiatori che hanno operato secondo le tecniche di degustazione Iso (International Standard Organization): la Commissione Confronto Qualità del Consorzio di tutela e un panel di esperti costituito appositamente. Il responso dei due giurì è stato quindi confrontato con il risultato delle otto rilevazioni di laboratorio, tra le quali il “naso elettronico” e altre. Due di esse hanno sempre trovato conferma nel responso delle commissioni di assaggio. Si tratta della cosiddetta frazione volatile, o Gc (gascromatografia), e l'analisi degli acidi grassi volatili. La sperimentazione ha applicato al formaggio otto tecniche analitiche aggiuntive rispetto a quelle sui parametri igienico-sanitari, obbligatoriamente eseguite per routine su tutta la produzione, come previsto dal disciplinare della Dop approvato dalla Ue e recepito dallíordinamento giuridico italiano mediante Dm. Il “naso elettronico”, messo a disposizione dal Distam dellíUniversità di Milano, aveva inizialmente destato grande interesse e curiosità. Puntuale, ha “annusato” tutti e 200 i campioni di Asiago, ma lo strumento, che viene usato con successo nell’analisi di vini, oli e caffè, non si presta all’analisi dei prodotti solidi. “La misurazione della qualità del formaggio con criteri inoppugnabili”, ha commentato il Presidente del Consorzio di Tutela, avv. Giuseppe Paiusco, “è di grande utilità per líassaggio della produzione, operazione già normalmente svolta dalla Commissione Confronto Qualità del Consorzio. Il successo di questa iniziativa ci consente di lavorare all’ulteriore miglioramento della qualità del nostro formaggio. Questa ricerca", ha proseguito il Presidente, ìdel cui risultato qualunque produzione casearia potrà fare tesoro, ci ha fornito dati scientifici di inopinabile validità. Essa è perciò per il Consorzio un prezioso strumento di conoscenza per garantire che le caratteristiche qualitative ed organolettiche del nostro formaggio siano sempre le più gradite. Mi auguro che i nostri associati sappiano avvantaggiarsi delle opportunità che questa iniziativa ci offre per conquistare le dispense degli estimatori dei formaggi veri e vivi”. Un impegno che fa ben sperare per la più grande Dop veneta e trentina: oggi l’Asiago vale alla produzione 100 milioni di euro l’anno ed è il quinto grande formaggio più presente sulle tavole degli italiani dopo il Grana Padano, il Parmigiano-reggiano, il Gorgonzola e la Mozzarella di Bufala Campana. La ricerca è stata condotta con il contributo del Ministero per le Politiche Agricole e Forestali (D.m. 66786 del 22.12.2003).  
   
   
GRANDE SUCCESSO PER LA IV EDIZIONE DELLA CONVENTION INTERNAZIONALE “VINO & TERRITORIO”  
 
Una cinquantina tra i più prestigiosi produttori del Friuli Venezia Giulia, oltre 65 buyer provenienti da tutto il mondo, una trentina di giornalisti specializzati della stampa italiana ed internazionale e alcuni tra i principali tour operator italiani ed esteri, specializzati in enogastronomia: questi sono solo alcuni dei numeri significativi del grande successo riscosso da Vino&territorio, la prestigiosa convention sul vino, che ha chiuso i battenti domenica 8 maggio al Grand Hotel Astoria di Grado. Giunto alla sua Iv edizione, Vino & Territorio si è confermato ancora una volta un importante strumento per diffondere la conoscenza dei prodotti e del territorio del Friuli Venezia Giulia, promuovendo lo stretto legame che tra essi intercorre e che dà origine ad un universo di valori da riscoprire e valorizzare. Eccellente padrona di casa, la presidente regionale Elda Felluga, accompagnata da Walter Filiputti, presidente dell’Associazione Friuli Via dei Sapori, li ha guidati attraverso enopercorsi, visite e degustazioni, con abbinamenti cibo-vino, che hanno permesso agli ospiti di scoprire la ricchezza dei sapori tradizionali del Friuli Venezia Giulia. Grande novità è stata quest’anno una giornata di apertura al pubblico, che ha riunito per l’intera domenica al Grand Hotel Astoria di Grado, sede della convention, più di 400 appassionati del vino, richiamando l’attenzione anche dei primi turisti austriaci presenti a Grado, che hanno avuto la possibilità di degustare grandi vini in abbinamento ai celebri prodotti locali, quali il prosciutto di San Daniele firmato Dok Dall’ava, il Montasio delle Latterie Friulane e le primizie dell’Associazione per la certificazione Dop della mela friulana. Grande soddisfazione è stata espressa da parte di produttori e buyer provenienti da tutto il mondo (tra cui paesi come India, Australia, El Salvador e Cipro) per gli interessanti contatti intercorsi e per le ottime possibilità di sviluppi futuri, offerti dai due giorni di workshop, svoltisi il 6 e 7 maggio. Particolarmente apprezzati i vini provenienti da vitigni autoctoni. La riuscita dell’evento è stata possibile grazie ad un importante contributo finanziario erogato nell’ambito dei programmi promozionali Ice-regione e alla collaborazione della Cciaa di Gorizia che ha avuto il compito di coordinare l’iniziativa, con la collaborazione dell’Aiat di Grado, del Comune di Grado e della Federdoc Fvg.  
   
   
ORNELLA VENICA È IL NUOVO PRESIDENTE DEL CONSORZIO COLLIO - RINNOVATO ANCHE IL CDA DELL'ENTE CAMERALE ISONTINO  
 
Dopo sei anni con Marco Felluga la presidenza del Consorzio vini doc Collio passa, con voto unanime, ad una tra le più note ed apprezzate vignaiole friulane, Ornella Venica. Laureata in lettere e filosofia-conservazione dei beni culturali, Ornella Venica insieme al marito Gianni e al cognato Giorgio è impegnata nella conduzione dell’azienda di proprietà a Dolegna e, dal 1989, è iscritta all’associazione Donne del Vino. Per di più è già avvezza al mondo delle grandi associazioni di sviluppo e promozione essendo stata per due anni, nel biennio 2001-02, presidente nazionale del Movimento Turismo del Vino. Il percorso per l’elezione del nuovo presidente dell'ente isontino era iniziato già il 22 aprile quando, nella sede consortile di Cormòns, era stata indetta l'assemblea dei soci per rinnovare il consiglio direttivo che attualmente è composto dai consiglieri consiglieri: David Buzzinelli, Paolo Caccese, Lorenzo D'osvaldo, Marco Fantinel, Roberto Felluga, Martin Figelij, Edi Keber, Antonino Livon, Marco Perco, Robert Princic, Silvano Stefanutti, Matijaz Tercic All’elezione del cda è quindi seguita, da parte dei 15 membri del direttivo, una nuova riunione che, fissata per martedì 3 maggio, ha portato alla compilazione definitiva della dirigenza del Consorzio Collio: Ornella Venica presidente, i vignaioli Fabio Coser di Cormòns e Marko Primosic di Oslavia vicepresidenti e l’uscente Marco Felluga presidente onorario. “Questo è un momento di crescita personale. Sono giustamente motivata anche se non posso nascondere una certa paura a ricoprire un ruolo così importante – ha commentato a caldo la Venica che ha proseguito -: cercherò di onorarlo con senso di responsabilità e puntando decisamente sulla strada che porta ad una crescita globale del territorio. La denominazione Collio – ha ricordato la neopresidente – è sempre stata leader con una capacità trainante a livello nazionale come promotrice di qualità e oggi siamo chiamati a un ulteriore approfondimento facendo del Consorzio uno strumento di valorizzazione della produzione ma anche della sua comunicazione. Un obiettivo fondamentale a cui puntiamo è la qualità diffusa, non solo nelle cantine ma in tutto il territorio che è anche storia, gastronomia, ospitalità, tradizioni e ambiente”.  
   
   
IL CONSORZIO TUTELA PROVOLONE VALPADANA D.O.P. COLLABORA CON PEDIATRI E FARMACISTI PER FAVORIRE UNA CORRETTA EDUCAZIONE ALIMENTARE.  
 
Una corretta educazione alimentare inizia fin dall’infanzia: ecco perché il Consorzio per la Tutela del Provolone Valpadana Dop desidera collaborare con pediatri e farmacisti, su tutto il territorio nazionale, per trasmettere i valori presenti in una dieta sana ed equilibrata. L’iniziativa, che coinvolgerà più di 6000 studi medici e farmacie, comincia a maggio di quest’anno e proseguirà fino ai primi mesi del 2006. Il progetto prevede di creare materiale informativo, sia sotto forma di testo che di fumetto, da consultare presso le sale di attesa degli ambulatori medici, nei punti informativi delle farmacie o negli stessi congressi di medicina. Il target di riferimento sono le famiglie con minori in età prescolare che desiderano trasmettere ai propri figli le regole principali per una alimentazione sana e bilanciata. In particolare verranno trattate: le virtù nutrizionali e le caratteristiche chimiche del formaggio Provolone Valpadana, le raccomandazioni per una dieta corretta e bilanciata, gli usi migliori del prodotto in cucina e una serie di note teoriche sulle funzioni dei Consorzi di tutela, la conoscenza del marchio D.o.p. E sulla diffusione nel territorio nazionale dei prodotti D.o.p. “Da diversi anni il Consorzio per la Tutela del Provolone Valpadana, ha commentato il direttore del Consorzio, Vittorio Emanuele Pisani, ha scelto di essere presente nel mondo dell’infanzia per trasmettere la cultura dell’alimentazione in modo divertente e fantasioso. L’iniziativa in oggetto fa parte quindi di un progetto più grande che ci permetterà di trasmettere ai ragazzi il ricchissimo patrimonio gastronomico italiano, le tradizioni culturali legate all’alimentazione, sia a livello locale che nazionale”. Per informazioni e aggiornamenti si può consultare il sito: www.Provolonevalpadana.it. Il Consorzio Tutela Provolone Valpadana nasce nel 1975 a Piacenza, ma viene subito trasferito a Cremona, che è da sempre la sede ufficiale. Il compito del Consorzio è di fornire servizi che garantiscano la tutela, la vigilanza e che migliorino la qualità stessa del prodotto e della sua commercializzazione. Grande importanza viene attribuita all’attività di ricerca e sviluppo, alla formazione per gli associati e alla promozione internazionale del formaggio Provolone Valpadana. I principali fruitori di questi servizi sono: gli Associati, le Aziende Private, gli Enti Pubblici e Privati che ne fanno richiesta. Dal 1996, infine, il Provolone Valpadana ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Protetta (Dop) da parte dell’Unione Europea.  
   
   
CONVEGNO SUL TEMA: “IL LUGANA, UN VINO ANCORA DA SCOPRIRE”  
 
Il Gran Priorato del Lugana festeggia nel 2005 il 25° anno di vita della sua fondazione, un traguardo importante a cui giunge con orgoglio, fierezza e con tanta storia e tradizione alle spalle. Quale migliore occasione per organizzare e promuovere un convegno dal titolo “Il Lugana, un vino ancora da scoprire” che si terrà sabato 14 maggio alle 16.00, presso il Parc Hotel Paradiso & Golf Resort di Peschiera del Garda (Vr). L’incontro ha lo scopo di approfondire i molteplici aspetti legati alla zona di produzione del vino Lugana, quali il territorio, la tradizione, l'enogastronomia, il turismo, nonché l'importanza nell'economia agricola lombarda e bresciana in particolare. Il convegno vede la partecipazione di autorità e personalità di rilievo legate al mondo luganista e ai comparti agricoli, enogastronomici, turistici e ristorativi. Aprirà il dibattito il Gran Priore Ing. Giorgio Reggiani, seguirà l’Assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia Viviana Beccalossi, che discuterà sull’importanza del territorio Lugana nell’economia lombarda, a cui si legherà l’intervento del Dott. Gianfranco Bertoli, giornalista enogastronomo del Giornale di Brescia, relativo alla valenza del Lugana all’interno dell’enogastronomia bresciana. Importanti le testimonianze che via via verranno rilasciate da parte del Dott. Michele Vescia, Accademico della vite e del vino, e del Dott. Paolo Fabiani, Presidente del Consorzio Tutela Lugana Doc, entrambi volti a scandagliare da vicino l’universo luganista, passato, presente e futuro di un grande vino e una terra generosa. Chiuderanno il convegno Ezio Campagnola, ristoratore del Garda, con un intervento relativo al connubio tra Lugana e ristorazione locale, e Luca Formentini, Presidente della Strada dei Vini e dei Sapori del Garda, che presenterà la situazione turistica gardesana e il suo intimo legame con il vino Lugana. Ogni relazione sarà coordinata dal moderatore Dott. Gianfranco Bertoli, caporedattore del Giornale di Brescia.  
   
   
LA GASTRONOMIA ITALIANA HA UNA BIBLIOGRAFIA ON LINE E IL SALONE DEDICATO “LIBRI DA GUSTARE”  
 
Il Consorzio Baicr è impegnato per statuto sui temi della trasmissione della memoria culturale. Con la realizzazione nel 2000 del sito/banca dati www.Culturagastronomicaitaliana.it, in collaborazione con le Regioni Piemonte ed Emilia Romagna e con l’università di Bologna, il Baicr ha dato concreta attuazione al riconoscimento dei beni enogastronomici e dei saperi connessi quali beni culturali a tutti gli effetti, preziose testimonianze di civiltà. Il sito infatti è dedicato alla ricostruzione di luoghi, libri, immagini e protagonisti della civiltà della tavola e - avvalendosi della supervisione scientifica dei massimi esperti nella storia del cibo e dell’alimentazione -mira ad offrire, con l’efficacia della multimedialità, un apparato di ricerca attraverso i secoli, aggiornato e indicizzato per ricerche full text, su tutto ciò che concorre a formare la geografia del gusto, in stretto rapporto con il territorio e i suoi prodotti. La banca dati, inaugurata con una prima larga informazione di natura testuale, è stata poi implementata con altre aree. In particolare la Bibliografia Gastronomica Italiana dal 1400 ai nostri giorni, elenca e descrive tutte le pubblicazioni gastronomiche edite in Italia e aventi per oggetto specifico la gastronomia italiana, offrendo dunque una rappresentazione efficace della produzione culturale e della trasmissione di memorie attraverso i secoli. La sezione, che attualmente conta circa 11000 titoli, intende fornire da subito - per la produzione editoriale corrente e retrospettiva - e a lungo termine - per la produzione non libraria (pubblicazioni minori a stampa, multimediali, risorse elettroniche) - un ragguaglio bibliografico tendenzialmente esaustivo della documentazione avente per oggetto la cultura gastronomica del nostro Paese. Sono dunque incluse, nell’ambito definito, le numerosissime pubblicazioni che per motivi diversi, tra cui le disfunzioni della legge sul deposito obbligatorio, la Bibliografia Nazionale Italiana non descrive. Molte edizioni di interesse locale, prodotte al di fuori dei circuiti commerciali, non compaiono infatti nelle bibliografie, mentre sono fondamentali per la conoscenza di una tradizione o di un sapere locale. Sono invece escluse dalla Bgi le pubblicazioni straniere e quelle italiane riguardanti esclusivamente le cucine straniere, a meno che non si evidenzi un qualche nesso con la gastronomia italiana. Sono altresì escluse, secondo l’ambito tematico bene espresso dal titolo, le pubblicazioni di natura sostanzialmente estranea al concetto di gastronomia, secondo le definizioni lessicali più accreditate: “la gastronomia si distingue dalla dietetica e dalla scienza dell’alimentazione, e verte principalmente sulla civiltà della tavola in tutte le sue manifestazioni, dalla preparazione dei piatti all’allestimento della mensa, alle norme di comportamento che conferiscono un tono e un carattere al convito, sia pubblico che privato”. Attraverso tipologia, titoli, autori, editori, data e parole chiave, ciascuno potrà costruirsi la propria bibliografia, dai ricettari classici alla cucina naturale, dai menù storici alla cucina nel cinema. La base dati è inoltre corredata di un Aperitivo Bibliografico”, elenco ragionato di opere generali “di base” sulla cultura gastronomica (bibliografie, enciclopedie e dizionari enciclopedici, lessici e glossari, storie, guide ed atlanti, riviste.) La Bibliografia Gastronomica Italiana è un work in progress, sia per le esigenze di sistematico aggiornamento, sia per il necessario inserimento di tutte quelle opere che via via vengono individuate anche attraverso le segnalazioni degli utenti. Si tratta di una puntuale attività di ricerca, resa più complessa dall’assenza di strumenti consolidati: proprio per questo é un’opportunità inestimabile per stringere rapporti con l’editoria e le librerie specializzate. Culturagastronomica@baicr.it www.Baicr.it La Biblioteca tematica. L’associazione Ca dj’A mix rende fruibile alla generalità del pubblico il risultato di un lungo e minuzioso lavoro caratterizzato da iniziative e manifestazioni a carattere divulgativo. La vasta collezione di libri di proprietà di Claudia Ferraresi, presidente dell’Associazione, viene ora messa a disposizione di tutti. Negli scaffali sono ordinati volumi rari, numerati, edizioni limitate, pubblicazioni di enti pubblici e associazioni libri di autori locali, letteratura d’ambiente, libri di agricoltura e viticoltura, guide, libri d’arte antica e contemporanea, testi in lingua, e, soprattutto, opere riguardanti l’enogastronomia e il territorio. La Biblioteca è parte del sistema Bibliotecario regionale e si compone di circa 3000 volumi. La catalogazione è stata effettuata in conformità al codice internazionale Dewey, che consentirà, in un prossimo futuro, di entrare a far parte del sistema Isbn e di collaborare dunque al meglio con le altre biblioteche. L’inaugurazione della costituenda Biblioteca “Libri da Gustare” avverrà a La Morra in contemporanea all’apertura del Ix Salone del Libro Enogastronomico. “Libri da gustare” é il Ix Salone del Libro Enogastronomico e di Territorio, che si svolge a La Morra (Cuneo) dal 2 al 5 giugno. Il Salone del Libro Enogastronomico e di ‘territorio “Libri da gustare” è nato nelle Langhe nel 1994 e, alla sua Ix edizione, il sogno di Claudia Ferraresi, ideatrice della manifestazione e presidente dell’Associazione Culturale Ca dj’ Amis, si realizza in un progetto importante con l’inaugurazione di una biblioteca permanente collegata al Sistema Bibliotecario Regionale. Www.libridagustare.it  
   
   
FIERA DEL CIOCCOLATO ARTIGIANALE DI FIRENZE: PARTE IL PROGETTO “INTERNAZIONALE”. SVIZZERA E BELGIO PRESENTI ALLA PROSSIMA EDIZIONE.  
 
Parte il progetto di internazionalità della Fiera del Cioccolato Artigianale di Firenze. Gli organizzatori, infatti, già attivi nella progettazione della seconda edizione, sono lieti di annunciare la presenza di due delegazioni di cioccolatieri rigorosamente artigianali provenienti dalla Svizzera e dal Belgio. Grazie all’intervento del Console Onorario della Svizzera a Firenze dottor Edgar Kraft e del Console Italiano delle Fiandre in Belgio, la dottoressa Donata Robiolo Bose, la Fiera del Cioccolato Artigianale di Firenze sarà lieta di allestire 2 aree dedicate ai due paesi migliori produttori di cioccolato al mondo. Questa iniziativa segna un passo importante per il raggiungimento di uno degli obiettivi a breve termine: qualificarsi come fiera internazionale ponendosi alla sua terza edizione tra le tre grandi fiere di Firenze, la Btc, la Mostra dell’Artigianato e Pitti Immagine. Per rimanere sempre in tema di internazionalità, la Fiera del Cioccolato ha preso inoltre contatti con importatori esteri per la realizzazione di manifestazioni a livello internazionale e coordinare i nostri migliori produttori italiani in un progetto per la commercializzazione del cioccolato italiano di qualità sui mercati esteri. “Questo va esattamente nella direzione voluta per il nostro sviluppo – afferma Alessandro Nosei, Amministratore della Fiera – che prevede un consolidamento nel mercato nazionale per poi sviluppare i mercati esteri sia con manifestazioni che con l’esportazione del cioccolato artigianale, fiore all’occhiello della produzione italiana”. Informazioni Utili: La prima edizione della Fiera del Cioccolato Artigianale ha avuto luogo a Firenze nella struttura del Saschall dal 20 al 23 gennaio 2005. Si è conclusa riportando numeri di grande successo: locali gremiti di pubblico, oltre 12.000 visitatori per un evento che ha visto la partecipazione di 24 espositori esclusivamente artigianali e diverse manifestazioni di intrattenimento completamente dedicate al cioccolato.  
   
   
IL V SIMPOSIO INTERNAZIONALE DEL GEWÜRZTRAMINER A TERMENO IL 15 E IL 16 LUGLIO  
 
Annunciata la quinta edizione del Simposio Internazionale del Gewürztraminer, l’attesissimo appuntamento che ogni due anni riunisce a Tramin-termeno i maggiori produttori di questo straordinario vitigno. Il 15 e il 16 luglio, la piccola località altoatesina sarà ancora una volta al centro della attenzione internazionale e sarà la affascinante cornice di un programma ricchissimo, impreziosito dalla presenza di personalità illustri provenienti da tutto il mondo. Oltre alle più rinomate aziende altoatesine, tra i primi ospiti confermati al Simposio, le grandi aziende Zind Humbrecht e Weinbach, che rappresenteranno il rinomato Gewürztraminer alsaziano, e il neo Campione Mondiale dei Sommelier Enrico Bernardo. Proprio il 28enne campione milanese sarà protagonista di varie degustazioni speciali, presentando la sua personale selezione di Gewürztraminer proveniente da diversi stati e una particolare degustazione di Gewürztraminer abbinata all’acqua. Promosso dall’Associazione Gewürztraminer di Tramin-termeno, presieduta da Martin Foradori Hofstätter, il Simposio si concluderà sabato 16 con una serata durante la quale sarà possibile assaggiare le migliori etichette partecipanti al concorso, organizzato dalla rivista gastronomica tedesca “Der Feinschmecker” e verranno premiati i vincitori delle singole categorie. Nato nel 1999 per volontà dei produttori di Gewürztraminer del paese di Tramin-termeno, il Simposio è diventato un appuntamento imperdibile per appassionati e “addetti ai lavori”, che vogliono scoprire o approfondire le straordinarie qualità di questo vitigno, autentico fiore all’occhiello della produzione altoatesina.  
   
   
I PRODOTTI DI FATTORIA DIRETTAMENTE DAGLI AGRICOLTORI CON L’INIZIATIVA “PER CORTI E CASCINE”  
 
L’iniziativa Per Corti e Cascine ha da sempre tra i propri obiettivi la promozione della produzione agricola lombarda. I prodotti di fattoria sono venduti al pubblico direttamente dagli agricoltori nelle proprie aziende con la garanzia di impiego, prevalente o esclusivo, di materie prime di origine aziendale e con l’applicazione di tecniche di produzione rispettose dell’ambiente. La maggior parte dei produttori aderenti all’iniziativa applica diversi sistemi di garanzia del metodo di produzione e di certificazione dello tipicità e dello provenienza: la denominazione di origine (regolamento Cee 2061 e 2062 del ‘91), la produzione biologica (regolamento Cee 2092/91), il prodotto tradizionale (D.m.350/99), la produzione agricola integrata. I prodotti di fattoria sono genuini e sicuri. Gustarli significa riscoprire sapori quasi dimenticati. La loro qualità deriva dall’utilizzo dì tecniche di produzione all’avanguardia unite a un saper fare che appartiene alla cultura contadina. Nel realizzare questi prodotti gli agricoltori trasmettono la loro storia e la passione per il loro lavoro, elementi essenziali la valorizzazione del patrimonio enogastronomico, sociale e culturale del territorio lombardo.  
   
   
IL CIOCCOLATO DI MODICA - DAL 2003 ATTIVO IL CONSORZIO DI TUTELA PER OTTENERE L’IGP PER IL CIOCCOLATO ARTIGIANALE DI MODICA  
 
Cioccobarocco. Il gioco di parole è più che invitante e riesce ad esprimere il senso di una città che progetta il suo futuro conservando il proprio passato. E’ dai secoli in cui la Contea di Modica scriveva gran parte della storia della Sicilia che arriva sino a noi l’arte del cioccolato modicano, una filosofia produttiva che ha radici lontane nel tempo, quando gli spagnoli arrivarono nell’isola portando con sé anche i meravigliosi prodotti del nuovo mondo, primo fra tutti i semi della pianta del Cacao, da cui si ottiene quello che gli Aztechi chiamarono Xocoàtl. L’introduzione della lavorazione del Cacao in Sicilia ebbe modo di integrarsi e fondersi con le culture precedenti (araba e bizantina), che avevano nell’utilizzo delle spezie la peculiarità più evidente. Il cioccolato modicano è così l’alimento che meglio può esprimere questo incontro tra mondi diversi e culture lontane, definendo un gusto che non trova confronti. Ancora oggi i semi del Cacao, importati dal Sud America, vengono accuratamente lavorati a Modica. Il processo è interamente artigianale: dalla tostatura dei semi sino all’impasto con lo zucchero semolato che ne accentua la granulosità. Secondo la lavorazione originale azteca del Xv secolo, fatta a freddo, il cioccolato non raggiunge mai lo stato liquido, per cui la sua consistenza rimane grumosa. Nel morderlo sembra si sfaldi, in realtà ci si accorge soltanto della sua solidità. La pasta di cioccolato ottenuta viene aromatizzata con le spezie tradizionali come Cannella, Vaniglia e Peperoncino. Ovviamente divieto assoluto di aggiunta di grassi vegetali o di lecitine. Puro Cacao, genuino, frutto di un gusto antico e immutato nel tempo, che ha fatto dire a Leonardo Sciascia “di inarrivabile sapore . .Che sfiora l’assoluto”. Una recente testimonianza del rinnovato interesse per il Cioccolato di Modica è la nascita nel 2003 di un Consorzio di Tutela al quale aderiscono ben 17 realtà produttive: Antica Dolceria Bonajuto, Antica Gelateria Rizza, Bar Fucsia, Bar del Viale, Bar Napoli, Caffè dell’Arte, Casalindolci, Dolce Arte, Dolce Millennio, Dolceria Giunta, Dolci Pensieri, Donna Elvira, Pasticceria Bonomo, Pasticceria Cappello, Pasticceria Di Lorenzo, Pasticceria Fede, Pasticceria Sacro Cuore.  
   
   
I PIATTI STELLATI DELLA CUCINA D’ECCELLENZA BRESCIANA SERVONO IL GARDA CLASSICO D.O.C.  
 
È un matrimonio all’insegna dell’eccellenza quello che andrà in onda sulle tavole di alcuni dei migliori ristoranti bresciani dal 24 giugno al 3 luglio. I ristoranti sono tutti stellati e risultano essere di grande fama. Il Consorzio per la Tutela del vino Garda classico D.o.c. Vuole in questo modo suggellare un’ambizione da tempo nel cassetto, cioè quella di coniugare i sapori freschi e austeri, sapidi e delicati dei vini che ne fanno parte con i favolosi piatti, il fascino della cucina d’autore ed un servizio inappuntabile. Considerare che per una decina di giorni le migliori tavole proporranno i loro menu ed accompagneranno le pietanze con il Garda classico è ragione di vanto per il nostro Consorzio ed al tempo stesso testimoniano l’elevata qualità raggiunta da parte delle nostre bottiglie, ha affermato Paolo Turina, presidente del Consorzio. Potremmo dire quindi materie prime di indiscutibile qualità e per lo più locali, opportunamente lavorate da chef di fama internazionale, a braccetto con i vini della migliore tradizione bresciana. Ma vediamo cosa prevede nel dettaglio l’evento, denominato Garda classico e Stelle, cibo divino. Sarà possibile sedersi ai tavoli dei ristoranti a menu convenzionati che saranno accompagnati per l’occasione da vini che appartengono alle cantine associate al Consorzio. In ciascuno dei locali, scegliendo dall’elegante carta che verrà proposta, sarà possibile richiedere il menu "Garda classico e Stelle, cibo divino", oltre a quello tradizionalmente offerto dal ristoratore. L’organizzazione dell’evento è stata affidata a Riccardo Lagorio, non nuovo ad iniziative volte a valorizzare prodotti e cucina del territorio, territorio che ha saputo conciliare le esigenze di notorietà e raffinatezza dei locali con la necessaria promozione che il Garda classico ottiene dalla partecipazione di questi locali. Promozione@gardaclassico.it  
   
   
TUTTI I SAPORI DELLA REPUBBLICA DOMINICANA RASSEGNA GASTRONOMICA A MILANO  
 
Ci sono tradizioni gastronomiche che hanno il loro segreto nella capacità di saper interpretare lo spirito dei luoghi da cui provengono, esaltandolo attraverso una sapiente combinazione di sapori e profumi. La cucina dominicana appartiene a questo tipo di tradizioni e i gourmet potranno scoprire i suoi piatti più caratteristici dal 26 al 29 maggio - presso l’Hotel Sheraton Diana Majestic di Milano – che saranno protagonisti di una golosa rassegna gastronomica. E per “incontrare” veramente la Repubblica Dominicana, chi assaporerà i piatti di questo incantevole Paese, avrà anche l’occasione di apprezzarne il prezioso artigianato, la pittura, la musica e…il rum! Arancia amara, cilantro, platano, malanga, tapioca, patate rosse, mais, carne di manzo…questi sono soltanto alcuni degli ingredienti del sancocho, uno dei piatti più rappresentativi della cucina dominicana. E a prepararlo, sarà proprio un’équipe di chef dominicani che sarà in Italia appositamente per la rassegna dedicata alla gastronomia e alla cultura del paese caraibico. Naturalmente, il sancocho non sarà l’unico piatto proposto nel corso di questa saporita kermesse; i cuochi prepareranno anche chicarrones, una gustosa carne di maiale allo spiedo; l’arroz con leche, uno squisito dolce a base di riso e latte, aromatizzato alla cannella; le banderas, saporita pietanza a base di riso, fagioli e carne. Oltre a questi “classici” della cucina dominicana, tante altre saranno le prelibatezze che delizieranno gli appassionati che si recheranno presso il ristorante nella suggestiva cornice dell’Hotel Sheraton Diana Majestic di Milano. Gli amanti dei connubi tra il “buon mangiare e buon il bere” potranno, inoltre, sperimentare nel corso della rassegna perfetti abbinamenti tra il cibo e una delle specialità dominicane per eccellenza: el ron! Come ogni distillato, anche il rum esalta il proprio inconfondibile aroma se servito alla giusta temperatura e con i corretti abbinamenti. Quello dominicano – il più famoso è il “blasonato” Brugal - è uno dei migliori del mondo e sarà servito nei suoi differenti gradi di affinamento, proprio per farne comprendere e apprezzare la notevole varietà aromatica. L’evento sarà allietato dalle sonorità dominicane – merengue e bachata, sopra tutte – che affondano le proprie radici nel melting pot culturale che già a metà dell’800 caratterizzava il Paese. La cucina dominicana è rappresentativa della ricchezza di quel luogo affascinante che sono i Caraibi. Questa terra generosa ha mescolato tradizioni e usi di differenti popolazioni e le ha coniugate con la grande varietà dei prodotti che crescono rigogliosamente, aiutati da un clima estremamente favorevole. Ecco che, allora, grandi protagonisti della gastronomia dominicana sono la frutta, la verdura e gli intensi aromi che unendosi a differenti tipi di carne e pesce e al riso, regalano anche ai palati più esigenti intense emozioni gustative.  
   
   
LA CHEF VIVIANA VARESE, UNA DELLE PIÙ GIOVANI RISTORATRICI D’ITALIA, PROPRIETARIA DEL RISTORANTE GIRASOLE PARTECIPA AL FESTIVAL DELLA COZZA TARANTINA 2005  
 
Lunedì 16 maggio a Peschiera del Garda si terranno i quarti di finale del ‘Festival Italiano della cozza Tarantina’ edizione 2005. Viviana Varese, una delle più giovani ristoratrici d’Italia e proprietaria del ristorante ‘Girasole’ di Orio Litta in provincia di Lodi, e la sua vice-chef Sandra Ciciriello saranno tra gli otto partecipanti ai quarti di finale di questa manifestazione che vedrà misurarsi gli chef del nord Italia. Chi supererà i quarti di finale parteciperà poi alla semi-finale (località da definire) e di seguito alla finale che si terrà a Taranto. Per l’occasione la Signora Varese propone un piatto insolito: ‘la millefoglie di cozze tarantine, con bufala campana, pomodoro, melanzane e croccanti’ . La maitre e sommelier del Girasole, Sandra Ciciriello, parteciperà invece alla gara preparando un piatto di ‘calamaretti ripieni di cozze con croccante di pane e salsa prezzemolata’. Gli ospiti del ristorante Girasole potranno poi assaggiare i due insoliti piatti in gara, frutto della passione delle due chef per la cucina di pesce mediterranea. Il ‘Girasole’ offre ai propri clienti un menu ricco di pesce per fare onore alla tradizione campana (terra di provenienza della proprietaria e della sommelier), ma propone ai non amanti del pesce anche un’ampia scelta di piatti tipici lodigiani. E-mail: girasole.Orio@libero.it  
   
   
YEHUDA BERESI : DALL’ALTA MODA AD UNA RAFFINATA CUCINA INTERNAZIONALE YEHUDABERESI.COM  
 
Un designer di Altamoda e oggi anche di una raffinata Cucina Internazionale, che fa del suo passato un’arte, della sua cultura e delle tradizioni una virtù, che offre e presenta dai migliori piatti tradizionali a quelli di paesi lontani. Yehuda Beresi è disponibile a portare un pezzo della sua storia, dei suoi viaggi presso le case e le cucine private per una cena unica, un rinfresco da non dimenticare, un pranzo speciale. Eccezionali i piatti tradizionali tipici della cucina ottomana, turca, ebraica e greca. Odori e sapori della cucina orientale si mescolano con quella mediorientale, le cui ricette vengono rivisitate per i palati più fini ed esigenti. Una cucina che racconta una storia, che porta con sé sapori ed odori di paesi lontani mescolando cannella con zenzero e curry, limone secco, garofano e miele di datteri, che fa sposare cumino e coriandolo, zafferano e noce moscata. I piatti unici della cucina ottomana presentano molta frutta e verdura, come il melone ripieno di carne mista al forno, le melanzane ripiene di cipolla e pomodori, il tutto bollito e aromatizzato all’olio d’oliva. Carciofi ripieni con aglio, coriandolo e carne speziata, per finire con prugne ripiene cotte nel vino rosso. Unico il cous-cous dolce o salato, carico di spezie e molto profumato e il riso basmati con patate e funghi. Tipico della cucina ebraica e turca invece è il contorno di cavolo rosso, con noci e mele, cotto con vino, uva passa, zucchero e aceto. Www.yehudaberesi.com  
   
   
ACQUA MINERALE SAN BENEDETTO L’ACQUA DEI CAMPIONI  
 
Dopo essere stata Fornitore Ufficiale nel vittorioso incontro di Coppa Davis tra Italia e Marocco, Acqua Minerale San Benedetto ha confermato la sua tradizionale presenza agli Internazionali d'Italia, Telecom Italia Masters 2005, quest’anno alla 75^ edizione. Grande evento sportivo ma anche mondano, un autentico salotto internazionale, che ha visto tutti i più grandi della racchetta mondiale darsi battaglia sulla terra rossa dei campi del Foro Italico di Roma, ravvivati dai colori della primavera San Benedetto. Accanto ai big di oggi, con il ritorno del beniamino del Foro Andre Agassi, sono sbarcati a Roma altri grandissimi di un recente passato, come Courier, Wilander, Muster, Mcenroe, Sanchez, Forget, Furlan e Canè e altri, protagonisti del "Delta Tour of Champions", un revival che sul piano dello spettacolo ha avuto poco da invidiare alla prova Atp. San Benedetto ha voluto nuovamente legare la sua immagine al grande evento, per dare continuità al rapporto con il suo grande pubblico di milioni di consumatori, e trasmettere il senso della qualità e i propri valori positivi. Tra i protagonisti in tutti i campi di gioco, vi sono stati dunque anche alcuni classici prodotti di punta dell’azienda, come Acqua Minerale Naturale e leggermente frizzante San Benedetto, apprezzati per il prezioso equilibrio di sali minerali e la bassa percentuale di sodio, e Energade, l’integratore di sali minerali, fedele amico non solo dei grandi campioni ma di tutti gli sportivi. Ancora una volta San Benedetto ha ribadito il suo ruolo di leader e l’impegno costante per offrire una gamma ampia di prodotti innovativi, ricchi di gusto e benessere e garantire completa soddisfazione del consumatore. Www.sanbenedetto.it  
   
   
MADONNA ALTA - LA NUOVA GENERAZIONE DELLA TRADIZIONE UMBRA  
 
A Montefalco, nell'Umbria più suggestiva e fertile, ha sede l'Azienda Agricola Madonna Alta, nome desunto da una chiesa, fuori le mura, dedicata alla Madonna, "Alta" in quanto posta a dominio della Valle Umbra e prossima ai poderi di proprietà della famiglia Ferraro, locati in posizione dominante e incorniciato dai Monti Martani. I possedimenti dell'Azienda si estendono per circa cinquanta ettari e sono coltivati a vigneti e oliveti. Qui sono sorte anche le cantine, laboratori di ricerca di qualità, in cui si combinano perfettamente innovazione tecnologica e patrimonio della tradizione. E', questa, una realtà giovane che crea vini di grande personalità, espressione significativa della produzione locale (Montefalco Sagrantino Docg, Montefalco Rosso Doc, Falconero Rosso Umbria Igt, Falconero Bianco Umbria Igt, Grechetto Colli Martani Doc e un olio extra vergine di oliva che nasce da oliveti privati in agricoltura biologica - "Olea"). L'azienda Agricola Madonna Alta - di Montefalco in provincia di Perugia - produttrice di vini della tradizione umbra (Sagrantino Docg, Montefalco Rosso Doc e Grechetto Doc) e del tipico olio umbro "Olea" che merita assaggio per le sue peculiarità, potrà accogliere gruppi di visitatori in occasione di "Cantine Aperte" da sabato 28 a domenica 29 maggio 2005. E-mail madonnalta@libero.It  
   
   
LA REALTÀ IMPORTANTE DI LA CANTINA VALDADIGE  
 
La cantina Valdadige opera al confine tra il Veneto e il Trentino Alto Adige. Lavora mediamente 60.000 quintali di uva conferita interamente dai suoi 250 soci; il 65% è a bacca bianca, il 35% a bacca rossa. Si è dotata dei più moderni sistemi di lavorazione delle uve e di conservazione del mosto e del vino (tecnologia del freddo, conservazione sotto azoto), di una linea di imbottigliamento all’avanguardia, di locali per l’affinamento dei vini in botti di legno di varie grandezze, di strutture ricettive per gruppi in visita, sala convegni, sala degustazioni. Gli enoturisti potranno apprezzare al Welcome point, sala degustazione con cucina che aprirà a fine giugno, la varietà di vini provenienti da vitigni autoctoni e internazionali coltivati in Valdadige. La linea Altariva, risultato della massima espressione qualitativa, presenta Pinot Grigio, Chardonnay, Cabernet Sauvignon, Enantio. Ci sono i vini bianchi e i rossi Valdadige Doc (con Schiava e Teroldego). La linea Vallagarina comprende le Indicazioni Tipiche (tra cui Cabernet e Merlot). I frizzanti hanno la veste brillante dello Chardonnay e del Mueller Thurgau . E per finire: Moscato del Lunei, Athesinum spumante Brut metodo classico, Passito di Enantio fino alla grappa di Moscato e di Enantio. Cantina Valdadige, www.Cantinavaldadige.it  e mail: info@cantinavaldadige.It   La Cantina Valdadige sarà presente con la vasta gamma dei suoi vini al Bosco dei poeti (Dolcè, Verona) per la Festa della poesia del 22 maggio. La maggiore realtà vitivinicola della Valdadige è partner dell'evento culturale, contribuendo alla caratterizzazione della zona come territorio di vini sempre più pregiati e manifestazioni sempre più importanti. Infatti, avrà luogo in Cantina, organizzato dal comune di Brentino Belluno, il 1° Concorso internazionale del Pinot Grigio, in programma dal 29 giugno al 2 luglio 2005, a cui parteciperanno i produttori dei Paesi dell’Unione Europea, della Svizzera, dell’ex Urss e dei Paesi extraeuropei, coinvolgendo l’universo vinicolo interessato al Pinot Grigio.  
   
   
MARSALA PELLEGRINO, LA TRADIZIONE CHE SI RINNOVA  
 
I compleanni sono sempre momenti di bilancio e progettazione dei nuovi traguardi da raggiungere. È per questo che le Cantine Pellegrino festeggiano 125 anni di storia con la produzione di alcuni vini Marsala classici e di nuova concezione: un modo di guardare al futuro con gli occhi della tradizione, rivisitandola. I nuovi vini sono il Marsala Vergine D.o.c. Riserva 1962, un vino colore ambra, dal profumo intenso, speziato, dalle evidenti note di confettura di albicocca, invecchiato oltre quaranta anni in botti di rovere; poi, il Marsala Fine Dcc. Rubino, un rosso intenso di moderna interpretazione e dal gusto fruttato, fortificato con acquavite e lasciato invecchiare per oltre un anno in botti di rovere di Allier. E ancora: il Marsala D.o.c. Superiore Riserva Oro, delicato e accattivante vino invecchiato per oltre quattro anni in botti di rovere di Slavonia; dal colore oro intenso, ha un profumo etereo e piacevolmente vanigliato che viene esaltato dalla presenza di acquavite. E non ultimo, il Marsala Vergine D.o.c. Riserva del Centenario annata 1980, il vino da meditazione per eccellenza, di colore ambrato e dal sapore secco, asciutto e armonico, invecchiato oltre vent’anni in botti di rovere di Slavonia. Questi preziosi prodotti sono rivolti a un target alto e verranno commercializzati esclusivamente nel canale delle enoteche e della ristorazione. Un momento importante di quella che è una vera e propria reinterpretazione di un vino storico come il Marsala passa attraverso il rinnovamento dell’immagine. E naturalmente, com’è tradizione della Pellegrino, nulla è stato lasciato al caso: il packaging dei nuovi Marsala è stato affidato a Claessens International di Londra, uno degli studi grafici più noti del mondo. Www.carlopellegrino.it  
   
   
L’OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA “DOP” RIVIERA LIGURE – RIVIERA DEI FIORI DELL’ANTICA AZIENDA RAINERI  
 
L’antica Azienda Raineri di Oneglia, conosciuta in Italia e all’estero per la sua produzione di olio extra vergine di oliva di alta qualità spremuto a freddo, presenta alla sua affezionata clientela l’Olio Extravergine di Oliva “Dop” Riviera Ligure-riviera dei Fiori, un olio extra vergine ottenuto dalle olive più pregiate della riviera ligure. Da molti secoli in Liguria vengono coltivate dodici varietà di olivo, la più pregiata delle quali è conosciuta con il nome di “taggiasca” o “gentile”. Dal Ponente Ligure, nelle terre aspre e difficili dove da sempre si coltiva l’oliva taggiasca, nasce, in quantità limitata, questo olio extravergine di oliva a denominazione di origine protetta “Riviera Ligure-riviera dei Fiori”, un prodotto completamente italiano oltre che genuino. La raccolta delle olive è effettuata secondo i metodi tradizionali, interamente a mano, e le olive una volta raccolte vengono selezionate e immediatamente trasportate al frantoio dove vengono molite per preservare tutta la loro freschezza. L’olio Extravergine di Oliva “Dop” è un olio di oliva di categoria superiore ed è confezionato in bottiglie da 0,500 lt. Di vetro scuro per proteggerlo dalla luce, dal formato talmente piacevole da poter essere messe direttamente in tavola. Si tratta di un prodotto garantito dal Ministerro delle Politiche Agricole e Forestali. Caratteristiche organolettiche: olio delicato con corpo decisamente dolce, lievemente fruttato, dal caratteristico retrogusto di mandorla e carciofo. Ideale per le preparazioni a base di pesce ed in generale, condimento di grande versatilità per la sua tendenza a non coprire gli altri sapori, ma ad esaltarli con equilibrio. Consigli di conservazione: da conservare in luogo fresco e asciutto, al riparo da fonti di calore. Certificazioni: L’antica Azienda Raineri opera secondo quanto disposto dal Dl 155 in merito all’autocontrollo (Haccp) e confeziona olio extra vergine di oliva con materie prime di qualità, da fornitori selezionati. Dispone inoltre di idonee procedure che consentono la gestione ed il controllo della tracciabilità dei lotti (Iso 9002).  
   
   
OM: PIANTE E CIBI SECONDO NATURA  
 
Un’oasi operosa, in cui la vita scorre secondo natura. E’ l’universo di Om, Officinali Montaùto, azienda agricola biologica in provincia di Grosseto, tra Capalbio e Saturnia, che in 130 ettari di terreno coltiva amorevolmente, o lascia che crescano spontaneamente, le piante classiche della Maremma toscana. Per ricavarne poi – sempre con il marchio Om - oli essenziali, tisane, miele, olio, tinture madri. Tutto nasce da una passione, che si è fatta intuizione imprenditoriale. Luigi e Alessia Scognamiglio, giovane coppia milanese, dopo aver vissuto a Hong Kong e a Londra, sulla scia di business assai diversi da quello attuale, con Om sono riusciti a dare forma a un loro sogno. Da sempre appassionati di piante, delle piante hanno fatto oggi il proprio lavoro, producendole in un terreno che si è voluto incolto e vergine, perché recepisse al meglio le colture biologiche e le tecniche biodinamiche. Il loro ampio appezzamento nella Maremma più selvatica e antica - in località Santa Barbera di Montaùto – ha una precisa identità toscana, ed italiana, rafforzata dalla scelta di mantenere saldo il rapporto col territorio: niente piante esotiche, per intenderci, ma solo coltivazioni proprie della macchia mediterranea. “Qui da noi – spiega Luigi Scognamiglio – lasciamo che le erbe crescano spontanee, senza costrizioni né forzature.” E l’identità toscana, subito percepibile, rappresenta un eccellente biglietto da visita per l’estero. Le piante della tenuta di Montaùto – raccolte nella stagione e nell’ora più propizia – vengono lavorate, cioè distillate o essiccate, in laboratori distanti pochi passi dai campi. Senza lunghi spostamenti, senza sbalzi termici, senza attese che alterino la freschezza dei fiori e delle foglie, la qualità del lavorato risulta eccelsa. Ed eccelsi sono gli oli essenziali di Om: melissa, timo, cipresso, lavanda, alloro, mirto… Nel complesso, si coltivano a Montaùto oltre 30 erbe della macchia mediterranea che si ritrovano nelle sue tisane e nelle sue tinture madri. Accostarsi allo “Spaccio Agricolo” di Om, in corso Magenta 12, è come schiacciare il tasto pausa del registratore. Lo “Spaccio” si trova in un cortile ottagonale, elegante e un po’ segreto; a guidare il visitatore è il profumo di erbe percepibile già dal marciapiede antistante, in corso Magenta. La curiosità di chi si avventura nel cortile ombroso è subito premiata. L’accoglienza è calorosa come il benvenuto in un club – il club ideale degli appassionati di piante. Ecco un luogo per parlare con calma, per ottenere spiegazioni e informazioni, per partecipare a incontri su erbe officinali e aromaterapia. E naturalmente per acquistare prodotti di qualità sicura, ad un prezzo accessibile, fare degustazione di tisane, avere spiegazioni sulla natura dei prodotti Om, informazioni sulle proprietà curative delle erbe, che – ben in vista in ciotole di legno – possono essere toccate e odorate. Un’intera stanza, chiara e profumata, è dedicata agli assaggi dell’olio novello e del miele di Montaùto. In pochi minuti lo “Spaccio” condensa le emozioni di una passeggiata in Maremma, restando in centro a Milano. Artemisiasrl@fastwebnet.it  
   
   
VIVIG PESCA, LA NUOVA BEVANDA ALLA FRUTTA PRODOTTA DA CONFRUIT: L’ENERGIA DELL’ESTATE OGNI GIORNO  
 
È il frutto dell’estate per eccellenza perché gustosa, fresca e succosamente dissetante. La pesca possiede buone proprietà nutritive ed energetiche, oltre a svolgere un’importante azione diuretica. Tutte caratteristiche che vengono perfettamente mantenute ed esaltate da Vivi G Pesca, la nuova bevanda alla frutta prodotta da Confruit – Gruppo La Doria per dissetare in modo sano e naturale. Solo il succo delle migliori pesche italiane colte al giusto grado di maturazione senza zuccheri aggiunti. La bevanda alla pesca, come tutti gli altri prodotti Vivi G, non contiene infatti saccarosio aggiunto, ma solo gli zuccheri naturali della frutta, riducendo così il rischio di carie dentali. Inoltre, essendo arricchita di vitamina C, la bevanda di pesca è l’ideale per una sana e corretta alimentazione. Vivi G ha scelto poi di non utilizzare edulcoranti di sintesi e Ogm. Grazie all’utilizzo del succo d’uva, Vivi G fornisce un apporto calorico ridotto del 10% rispetto ai tradizionali nettari, pur mantenendo intatta tutta la dolcezza e la freschezza della frutta appena raccolta. Vivi G Pesca è così l’ideale per restare in forma senza rinunciare al gusto: per le donne attente alla linea e per i bambini che non devono assumere quantità eccessive di zuccheri. Cosa c’è allora di meglio di un sorso di pesca per gustare la bontà di questo semplice ma prelibato frutto in qualsiasi momento della giornata? Disponibile in comodi e maneggevoli tetra brik da 200ml confezionati in cluster da tre e da sei, il nuovo Vivi G si può portare ovunque: in bici, facendo footing, in piscina. Confruit – Gruppo la Doria ha scelto di non utilizzare ingredienti derivanti da Organismi geneticamente modificati e di privilegiare materie prime coltivate secondo i principi della produzione integrata. Un metodo di coltivazione che rispetta l’ambiente, riducendo l’uso di prodotti chimici di sintesi. Grazie all’applicazione di un rigoroso sistema di rintracciabilità durante tutte le fasi della filiera produttiva, è sempre possibile risalire alla frutta utilizzata dall’azienda. Per il grande rispetto dell’ambiente e la grande attenzione per la qualità, Confruit – Gruppo La Doria ha ottenuto le certificazioni Uni En Iso 9001, che attesta la rispondenza del suo sistema a norme di qualità internazionali, ed Uni En Iso 14001, che conferma la presenza di un sistema di gestione che controlla e riduce l’impatto ambientale dell’azienda, in una prospettiva di sviluppo sostenibile. Confruit – Gruppo La Doria ha inoltre scelto di metter l’uomo al centro dei suoi pensieri ottenendo la certificazione etica Sa 8000, il primo standard ufficiale in materia di Responsabilità Sociale. Tante caratteristiche che fanno la differenza tra un prodotto e un successo.  
   
   
BRESCIALAT: BONTA’ APPENA MUNTA  
 
Brescialat S.p.a è un azienda agroalimentare dedita alla produzione, lavorazione, confezionamento e commercializzazione di prodotti lattiero-caseari, articolata in varie linee (Brescialat Freschi, Brescialat Stagionati, Cascina delle Betulle, Tesori di Sardegna, Tesori d’Italia). Fil rouge che collega le diverse produzioni ed anche la distribuzione è un’attenzione particolare alla qualità ed alla genuinità. Profilo aziendale . Brescialat S.p.a è un’azienda lattiero-casearia nata agli inizi degli anni 90’, la cui vocazione, sin dall’inizio, è stata quella di affermarsi sul mercato puntando su prodotti di qualità. L’azienda è una sussidiaria del Gruppo Cioli, proprietà della famiglia Cioli, composta da differenti società che operano nelle seguenti aree: Tessile, Similpelle, Tessuto/non tessuto, Prodotti agro-alimentari, Immobiliare, Hotel e Ristoranti, Allevamento di animali e aziende agricole. Un’idea nata negli anni passati, che oggi trova la sua completezza e concretizzazione nel nuovissimo stabilimento di Chiari, immerso nella tranquilla pianura bresciana, dove la natura e la produzione convivono con rispetto ed armonia. Brescialat ha deciso infatti di investire risorse umane e finanziarie nella terra e nei suoi frutti, con un occhio attento alla tradizione del patrimonio alimentare italiano ma con uno sguardo rivolto al futuro, alle tecnologie più moderne e alle nuove aspettative di una migliore qualità della vita. Un prospetto ambizioso ed altamente etico che ha trovato riscontro positivo nella risposta che il mercato le ha dato, con un fatturato che nel 2004 ha raggiunto i 30.000.000 di Euro. Il core business dell’azienda è da sempre la produzione di formaggi freschi (stracchino, crescenza, taleggio, robiola e muffettati bianchi), diventando in questo comparto un’azienda di riferimento per il mercato italiano. Da anni l’azienda presidia con attenzione anche aree di mercato relative ai formaggi stagionati (Grana Padano, Parmigiano Reggiano, etc). Il completamento del processo produttivo è assicurato da Brescialat Distribuzione, società collegata a Brescialat S.p.a. Che si occupa della distribuzione capillare dei prodotti a livello interprovinciale attraverso la propria rete commerciale. Filosofia di base di Brescialat è una profonda conoscenza ed un sentito rispetto delle tradizioni del passato. Un credo che si basa sulla stabilità del patrimonio alimentare italiano e che guida l’azienda con passione in un continuo processo di miglioramento. I core values che legano l’intera produzione nella costante ricerca della perfezione sono infatti legati al rispetto della natura e del consumatore finale: qualità, genuinità, tradizione, salubrità e passione sono infatti le parole chiave che racchiudono 15 anni di storia. Un’azienda essenzialmente legata alla tradizione che convive in perfetta armonia con un obiettivo proiettato al futuro: proseguire il percorso qualitativo intrapreso, adottando sempre nuove tecnologie d’avanguardia per una sempre maggiore tutela della salubrità dei prodotti e per una costante soddisfazione delle esigenze del consumatore. Una filosofia avvalorata da una profonda conoscenza delle problematiche produttive acquisite negli allevamenti e alle stazioni sperimentali proprietà del Gruppo Cioli. La qualita’ Brescialat. Il Gruppo Brescialat crede fortemente che la Qualità rappresenti l’aspetto fondamentale nella produzione e nella commercializzazione dei formaggi scelti e stagionati. L’impegno profuso nella ricerca della Qualità si traduce in circa 2000 ore di lavoro/anno che il personale impiega per le analisi di laboratorio, per l’elaborazione ed implementazione di nuove e migliori procedure di lavoro, per l’elaborazione e redazione di analisi statistiche utili per capire e migliorare, e per effettuare formazione del personale attraverso corsi specifici. Brescialat ha infatti ottenuto nel corso degli anni le certificazioni Uni En Iso 9001:2000 e Uni 10939 e dal 1997 la società ha dotato lo stabilimento del Sistema di Autocontrollo igienico Haccp(hazard Analysis & Critical Control Point). Qualità: Uni En Iso 9001:2000. Le norme della serie Iso 9000 costituiscono uno standard di organizzazione aziendale applicabili ai più diversi settori di attività e sono ormai recepite da più di 100 Paesi nel mondo. Dall’inizio della loro introduzione hanno subito delle modifiche e dei cambiamenti per adeguarsi alle mutate esigenze della rapida evoluzione industriale e sociale. In qualsiasi caso la certificazione di qualità non riguarda e non si riferisce ad uno o più prodotti, bensì al modo di operare dell’azienda, che uniformandosi volontariamente agli standard della norma Uni garantisce un prodotto ed un servizio di qualità. Già nel dicembre 1998, dopo un breve ma intenso periodo di sperimentazione, Brescialat ha ottenuto la certificazione del proprio sistema Qualità secondo la norma Uni En Iso 9001:2000 attraverso il più prestigioso ente di certificazione agroalimentare italiano: il Csqa. Nel corso del dicembre 2003, seguendo il processo di continuo miglioramento, Brescialat ha ottenuto il rinnovo della certificazione di qualità secondo la nuova edizione della norma: la Uni En Iso 9001:2000, comunemente nota come “Vision 2000” Qualità: Uni 10939. Sempre nell’ambito “Qualità” Brescialat ha ottenuto nel dicembre 2003 la prestigiosa certificazione di prodotto per il Taleggio D.o.p, per il quale è in grado di garantire la rintracciabilità nella filiera alimentare. La certificazione di filiera relativa al Taleggio D.o.p unisce in una catena immaginaria quattro aziende del poliedrico Gruppo Cioli: Azienda Agricola Volpere, Azienda agricola Cascina delle Betulle, Brescialat S.p.a, Brescialat Distribuzione S.r.l. Questa certificazione di filiera, facente capo alla norma Uni 10939, è stata fortemente voluta dalla proprietà, desiderosa di vedere finalmente riconosciuta la collaborazione tra le proprie aziende del settore agroalimentare. Per raggiungere questo obiettivo è stato necessario a priori implementare e certificare un sistema Qualità anche nell’azienda agricola Cascina delle Betulle. Solo dopo questo passaggio è stato possibile certificare anche il sistema di filiera.  
   
   
PARMALAT LANCIA JEUNESSE, LA PRIMA LINEA DI PRODOTTI ARRICCHITA CON COENZIMA Q10 E VITAMINA E PER “NUTRIRE OGGI LA GIOVINEZZA DI DOMANI”  
 
Il piacere della tavola incontra il benessere, il gusto sposa la leggerezza. Jeunesse è un nuovo modo per nutrirsi prendendosi cura del proprio organismo e del proprio aspetto: grazie alla presenza del coenzima Q10 e di preziose vitamine, Jeunesse aiuta a rigenerare giorno dopo giorno il benessere del corpo con tanto gusto e pochi grassi. Un’alimentazione equilibrata, su tutta la linea. Jeunesse è una linea completa di prodotti leggeri e ricchi di gusto, con in più vitamine e antiossidanti, particolarmente attivi contro i radicali liberi. Per offrire al consumatore tutto il piacere di rimanere vitale e in forma, la linea Jeunesse è stata pensata appositamente per rispondere alle sue esigenze durante l’intero arco della giornata. La gamma Jeunesse è composta da: Yogurt Magro (0,1% di grassi) ai gusti Papaya e Aloe Vera, Mirtillo e Uva Rossa, Frutti Rossi, Fragola, Ananas, Caffè e Bianco. Latte Scremato (0,1% di grassi) Bevande alla frutta (27kcal/100ml) ai gusti Arancia e Mango, Pesca e Guava. Dessert all’Ananas (0,9% di grassi). Per mantenere intatti i suoi principi attivi, i prodotti Jeunesse si trovano nei banchi frigo della distribuzione. “Parmalat è un’azienda da sempre attenta agli investimenti in innovazione, con un particolare focus sui prodotti funzionali ad alto valore aggiunto per una sana e corretta alimentazione – afferma Carlo Prevedini Direttore Generale del Gruppo Parmalat – con Jeunesse abbiamo voluto realizzare qualcosa di veramente importante e innovativo”. “Per Jeunesse – continua Prevedini – abbiamo un budget di fatturato per il primo anno di 25 milioni di Euro e per il momento questa linea sarà prodotta e distribuita solo in Italia, ma contiamo di portarla presto anche negli altri Paesi in cui opera l'azienda”. “La mission di Parmalat – conclude Prevedini – prevede che il Gruppo concentri la sua operatività sui prodotti funzionali (latte e suoi derivati e bevande frutta) e crediamo che l’azienda, nonostante quanto accaduto, continui la crescita e l’affermazione sui mercati”. In tutti i prodotti della linea Jeunesse è presente il coenzima Q10. Si tratta di un componente naturale, presente nelle cellule del nostro corpo, che contribuisce a contrastare i processi di invecchiamento riducendo l’ossidazione e stimolando la rigenerazione cellulare. Un mercato affamato di novità e di benessere. Da diversi anni la parola d’ordine della società è “benessere”: fitness, cura di sé, ma anche equilibrio mentale, genuinità. Viviamo in un mondo che presta sempre più attenzione alla salute e alla forma fisica. Anche il cibo è vissuto come elemento fondamentale per questa ricerca: Jeunesse è la risposta perfetta alle esigenze di un pubblico evoluto, dinamico, innovativo. Giovane anche nel packaging. Le caratteristiche della linea, gusto e benessere trovano espressione nel marchio e nel packaging. Confezioni giovani e moderne dal tratto raffinato, lineare, estremamente riconoscibile.  
   
   
LATTERIA SOCIALE MERANO PRESENTA BIONESSERE ACTION CALORIE-CONTROL: UN VALIDO AIUTO PER IL CONTROLLO E IL MANTENIMENTO DEL PESO  
 
Dalla collaborazione tra Latteria Sociale Merano e Henri Chenot è nata la linea di latte fermentato probiotico Bionessere Action Calorie-control, un’assoluta novità per ridurre l’apporto calorico quotidiano e un valido supporto a chi voglia perdere peso o restare in linea senza stress, mantenendo un corpo sano e un perfetto equilibrio psico-fisico. Bionessere Action Calorie-control è arricchito infatti con Olibra, un prodotto a base di lipidi naturali, provenienti dall’olio di palma e di avena. Essi agiscono sul senso di sazietà, il quale viene prolungato fino a 8 ore dal loro consumo, dopo le quali non viene sentita la necessità di recupero delle calorie. L’assunzione giornaliera di calorie può essere ridotta in questo modo fino al 15% con una confezione e fino al 27% con due o più confezioni. Bionessere Calorie-control comprende i gusti mela/uva e ananas, due gusti golosi derivanti da frutti i cui principi attivi utili per il mantenimento del peso sono da tempo noti nel campo della medicina. Bionessere Anti-oxydant come tutta la linea Bionessere è inoltre:ad alta digeribilità, contiene infatti meno dello 0,2% di lattosio, perfetto cioè per chi soffre di intolleranze alimentari e, più in generale, per chiunque voglia mantenersi giovane con una bevanda fresca, leggera, digeribile; senza zucchero, contiene esclusivamente fruttosio, il che significa che fornisce energia a lento assorbimento aiutando in questo modo a tenere sotto controllo la glicemia; con fermenti attivi probiotici. Bionessere contiene i fermenti attivi probiotici Lactobacillus Acidophilus e Lactobacillus Casei, fermenti probiotici che arrivano vivi e attivi nell’intestino regolando la microflora dal cui corretto funzionamento dipende il nostro equilibrio fisico, aiutandoci in questo modo a rinforzare le nostre difese immunitarie.  
   
   
DA ALCE NERO SOLORISO BIO IL LATTE VEGETALE CHE DÀ UNA NUOVA FORMA AL BENESSERE  
 
Oggi ai nostri alimenti si chiede non solo di essere fonte di nutrimento, ma anche di migliorare la qualità e il gusto della vita, e quindi di porsi come elemento fondamentale nel mantenimento del benessere psicofisico. In sintonia con questa filosofia Alce Nero presenta un nuovo prodotto di elevata qualità, di origine italiana al 100% ottenuto dalla lavorazione di materie prime provenienti esclusivamente da agricoltura biologica. Soloriso Bio Alce Nero è una bevanda al 100% vegetale, a base di riso e senza zuccheri aggiunti, che grazie alle sue grandi potenzialità salutistiche e nutrizionali è un’ottima alternativa al latte di origine animale. Dal delicato sapore di cereale, è leggero, facilmente digeribile e assimilabile, e quindi energetico. Le sue principali caratteristiche distintive sono: senza colesterolo, senza grassi animali, non contiene glutine, non contiene lattosio, senza conservanti, senza zucchero, non contiene Organismi Geneticamente Modificati. Soloriso Bio Alce Nero è la bevanda ideale per una alimentazione sana ed equilibrata. Adatto per tutte le età e per chi presenta intolleranze al latte di origine animale, altamente digeribile. Alce Nero consiglia Soloriso Bio in ogni momento della giornata: caldo per una prima colazione leggera, da provare insieme al caffè, oppure con i cereali o il cacao; come fresca bevanda dissetante o in un rigenerante frappé mixato con frutta fresca; perfetto inoltre in cucina, come ingrediente per la preparazione di salse, budini, creme e dolci.  
   
   
PROFUMA D’ESTATE LA NUOVA CONFEZIONE REGALO DI CAFFÈ BRISTOT  
 
La sabbia rosata e le bianche conchiglie sulla confezione evocano il luogo ideale dove rilassarsi e gustare la migliore miscela di caffè Bristot. Nulla è più piacevole, infatti, dell’aroma e del sapore di un buon caffè, anche shakerato o ghiacciato, in una calda giornata estiva sia in città che in vacanza. La confezione da 250 g con la sua chiusura ermetica, ideale per mantenere sempre fresco e fragrante l’aroma, soprattutto nel periodo più caldo, è un singolare elemento d’arredo, da collezionare ogni stagione, con un soggetto differente. La pregiata miscela Bristot, è il risultato di un’attenta selezione della materia prima e di un costante e severo controllo del processo produttivo, che soddisferà appieno i consumatori più esigenti che, a casa come al bar, vogliono ottenere il miglior risultato possibile in termini di gusto e di aroma. Il barattolo Bristot e’ in vendita in esclusiva nei migliori punti vendita.  
   
   
NUOVI GOLOSI PRODOTTI DA DOLCI PREZIOSI  
 
Squizzy, crema alla nocciola: si tratta di una gustosa crema alla nocciola di ottima qualità, con il 13% di nocciole intere che garantiscono un importante apporto nutritivo. Il prodotto si presenta in un inedito pack monodose in plastica “alimentare” (quindi né nocivo, né inquinante) che permette di spararsi la crema direttamente in bocca “stritolando” i vari personaggi. I characters rappresentati sul pack sono ben 15 e garantiscono un maggior coinvolgimento nello spettacolo, dando “smack down” ai personaggi! Crema alla nocciola: crema di ottima qualità con il 13% di nocciole e corredata con gustosi grissini da spalmare, è disponibile in due versioni: singola e bi-pack