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MARTEDì

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Notiziario Marketpress di Martedì 21 Giugno 2005
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CONSIGLIO EUROPEO, VIA AL “PIANO D” PER LA COSTITUZIONE UE  
 
Bruxelles, 21 giugno 2005 - Jean-claude Juncker, presidente in carica del Consiglio europeo, ha riassunto i lavori dei capi di Stato e di governo dell'Unione al termine del primo giorno del Consiglio europeo (16 e 17 giugno 2005 a Bruxelles), nei termini seguenti: “Il processo di ratifica prosegue il suo cammino. Non ci saranno nuovi negoziati perché non c’è mai stato un piano B, ma c’è un piano D, di ‘dialogo’ e di ‘dibattito’. Gli Stati membri che procederanno alla ratifica per via parlamentare lo faranno al momento che giudicheranno opportuno. Gli Stati membri che procederanno per via referendaria anche, ma con più tempo per poter debitamente informare i cittadini. Il Consiglio europeo esaminerà sotto la presidenza austriaca (gennaio-giugno 2006, ndr) lo stato dei dibattiti sulla ratifica del trattato costituzionale in tutti gli Stati membri dell’Unione europea”. Per le ultime novità sul Consiglio europeo consultare il sito della Presidenza: http://www.Eu2005.lu/fr/index.html  
   
   
DICHIARAZIONE DEI CAPI DI STATO O DI GOVERNO DEGLI STATI MEMBRI DELL'UNIONE EUROPEA SULLA RATIFICA DEL TRATTATO CHE ADOTTA UNA COSTITUZIONE PER L'EUROPA (CONSIGLIO EUROPEO DEL 16/17 GIUGNO 2005)  
 
Bruxelles, 21 giugno 2005 - Abbiamo proceduto ad un ampio giro d'orizzonte sul processo di ratifica del trattato che adotta una costituzione per l'Europa. Tale trattato è il frutto di un processo collettivo, destinato a fornire la risposta adeguata per un funzionamento più democratico, più trasparente e più efficace di un'Unione europea allargata. La nostra ambizione europea, così proficua per più di cinquant'anni e che ha consentito all'Europa di riunirsi intorno ad una stessa visione, rimane più che mai pertinente. È questa ambizione che consente di assicurare il benessere dei cittadini, la difesa dei nostri valori e dei nostri interessi nonché di assumerci le nostre responsabilità quale attore internazionale di primo piano. Per meglio combattere la disoccupazione e l'esclusione sociale, per favorire una crescita economica sostenibile, per rispondere alle sfide della globalizzazione, per tutelare la sicurezza interna ed esterna, per proteggere l'ambiente abbiamo bisogno dell'Europa, di un'Europa più unita e più solidale. A tutt'oggi 10 Stati membri hanno concluso con successo le procedure di ratifica e hanno così espresso la loro adesione al trattato costituzionale. Abbiamo preso atto dei risultati dei referendum in Francia e nei Paesi Bassi. Riteniamo che tali risultati non rimettano in discussione l'interesse dei cittadini per la costruzione europea. I cittadini hanno tuttavia espresso preoccupazioni e inquietudini di cui occorre tener conto. È dunque necessario intraprendere una riflessione comune a tale riguardo. Detto periodo di riflessione servirà a consentire in ciascuno dei nostri paesi un ampio dibattito, che coinvolga i cittadini, la società civile, le parti sociali, i parlamenti nazionali e i partiti politici. Tale dibattito mobilitante, già in corso in parecchi Stati membri, deve essere intensificato e allargato. Le istituzioni europee dovranno parimenti apportarvi il loro contributo; in tale ambito un ruolo particolare spetta alla Commissione. I recenti sviluppi non rimettono in questione la validità della prosecuzione dei processi di ratifica. Abbiamo convenuto che il calendario della ratifica in vari Stati membri sarà adeguato, se necessario, alla luce di tali sviluppi e in base alle circostanze in detti Stati membri. Ci diamo appuntamento nel primo semestre del 2006 per procedere ad una valutazione globale dei dibattiti nazionali e per decidere sul seguito del processo.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA AFFERMA CHE ORA SPETTA AGLI STATI MEMBRI E ALLE INDUSTRIE CREARE LE CONDIZIONI PER LE INIZIATIVE TECNOLOGICHE COMUNI (JTI)  
 
Bruxelles, 21 giugno 2005 - La Commissione ha individuato in un documento di lavoro dei servizi pubblicato il 10 giugno sei temi potenziali riguardo ai quali potrebbero essere istituite le Iniziative tecnologiche comuni (Jti), ma ha precisato che spetta alle industrie competenti e agli Stati membri creare le condizioni in merito. La relazione, che è stata inoltrata al Consiglio europeo, presenta lattuale situazione relativamente alle piattaforme tecnologiche europee e si sofferma ad analizzare gli approcci per realizzarle, per poi esaminare le opzioni di individuazione e attuazione delle relative Jti. Secondo quanto riportato nella relazione, le piattaforme tecnologiche generalmente "seguono un processo a tre fasi e [...] il completamento di ciascuna rappresenta una condizione imprescindibile per l'attuazione efficace delle fasi successive". Le tre fasi in questione sono: l'individuazione e l'istituzione della piattaforma tecnologica, la definizione di un programma per la ricerca strategica (descritta nel documento come un elemento chiave), e l'attuazione del suddetto programma per la ricerca strategica . Data l'esperienza acquisita fino a questo momento nell'istituzione delle 25 piattaforme tecnologiche attualmente operative in Europa, la Commissione ha individuato una serie di fattori essenziali per il loro sviluppo positivo. Le piattaforme tecnologiche devono essere dotate di una leadership forte che offra la credibilità e l'esperienza necessarie a mobilitare le parti interessate, devono evitare di divenire "vetrine esclusive" di raggruppamenti di settore limitati, e promuovere l'apertura e la trasparenza, devono inoltre avere la libertà di determinare la struttura organizzativa più appropriata, e devono garantire il coinvolgimento impegnato delle autorità nazionali. La Commissione ritiene che il proprio ruolo consista nello stabilire le piattaforme tecnologiche e nell'assicurare che la dimensione europea venga presa adeguatamente in considerazione. Durante la fase di creazione della piattaforma, il principale compito dellEsecutivo sarà promuovere il concetto presso le parti interessate. Una volta sviluppato un programma per la ricerca strategica, la Commissione ne terrà conto quando formulerà proposte per il Settimo programma quadro (7Pq) e appoggerà l'attuazione di quelle parti che corrispondono agli obiettivi della politica europea in materia di ricerca. Per contro, le Iniziative tecnologiche comuni, nel frattempo, possono "essere utili per attuare una parte specifica dell'insieme della piattaforma tecnologica europea". Alla luce di ciò, gli obiettivi primari sono: garantire l'attuazione coerente delle iniziative europee nel campo della ricerca, concentrare gli sforzi su progetti chiave per contribuire a promuovere la competitività europea, e orientare gli investimenti nella ricerca e sviluppo verso soluzioni operative e commerciabili. I criteri per valutare la necessità di una Jti dovrebbero tener conto dell'importanza strategica del tema, delle prove concrete di un valore aggiunto per l'Unione, dell'esistenza di un impegno sostanziale e a lungo termine da parte del settore, e dell'inadeguatezza o altro degli strumenti comunitari esistenti, si legge nella relazione. "Dato lo stadio attuale di sviluppo dei programmi per la ricerca strategica delle piattaforme tecnologiche europee, la Commissione ha individuato sei aree in cui un'Iniziativa tecnologica comune potrebbe rivestire una particolare rilevanza", prosegue la relazione. Le aree sono: idrogeno e celle a combustibile, aeronautica e trasporto aereo, farmaci innovativi, tecnologie nanoelettroniche (2020), sistemi informatici integrati, e monitoraggio globale per l'ambiente e la sicurezza (Gmes). In termini di strutture possibili per le Jti, la Commissione ritiene che si stiano delineando due opzioni che offrono l'equilibrio necessario tra adattabilità e coordinamento. La prima prevedrebbe che la Comunità stessa istituisca una struttura dedicata ai sensi dell'articolo 171 del trattato, ad esempio un'impresa comune, mentre la seconda consisterebbe nell'esplorare altre possibili forme giuridiche, ad esempio un'organizzazione non a scopo di lucro o una società di capitali a ristretta base azionaria. La relazione conclude che le Jti, grazie al sostegno di partenariati ampi e a lungo termine tra pubblico e privato, potrebbero diventare il fiore all'occhiello dei progetti a favore di un'economia europea più dinamica e competitiva. "Spetta ai responsabili dei settori coinvolti creare le condizioni per dimostrare che i programmi per la ricerca strategica che sono stati sviluppati rispondono ai criteri dettagliati di un'Iniziativa tecnologica comune, e che la loro attuazione porterà a risultati realistici concreti che eserciteranno un impatto positivo sulla competitività industriale dell'Europa", aggiunge. La relazione termina affermando: "[Gli Stati membri] sono invitati a riflettere sulla misura in cui possono unirsi alla Commissione per sviluppare ulteriormente il concetto presentato, nella prospettiva di istituire partenariati pubblici-privati nel campo della R&s per promuovere la competitività industriale sotto forma di Iniziative tecnologiche comuni". Http://www.cordis.lu/technology-platforms/  
   
   
DOPO L’UMTS, IVREA DIVENTA LA SEDE SPECIALIZZATA NEL SUPPORTO DIRETTO AI RIVENDITORI  
 
 Ivrea, 21 giugno 2005 - Nasce ad Ivrea il Call Center Vodafone dedicato ai rivenditori, dove saranno concentrate le attività di supporto diretto ai negozi Vodafone One nell'assistenza al cliente. La creazione di un unico team dedicato alla rete distributiva di Vodafone consente di garantire al cliente l'integrazione tra il momento di acquisto di un prodotto o di un servizio e quello successivo di assistenza, sia che si rivolga al suo negozio di fiducia, sia che chiami il 190. "La scelta di Ivrea come sede nazionale per la concentrazione di queste attività" - dichiara Giovanni Orestano, Direttore Customer Care di Milano e Ivrea - "é assolutamente coerente con la spiccata sensibilità ai bisogni del cliente, la buona preparazione tecnica e la conoscenza del mondo consumer dei nostri dipendenti. Tale eccellenza è stata anche alla base della scelta di costituire, proprio ad Ivrea, un gruppo dedicato alla nuova tecnologia Umts.". "Questo team specializzato" - aggiunge Massimo Borsatto, nuovo Customer Care Manager di Ivrea - "é costituito da 60 colleghi opportunamente preparati attraverso programmi di formazione ad hoc. Informerà sullo stato d'avanzamento delle richieste dei clienti e darà supporto anche nella gestione dell'applicativo web che consente di eseguire direttamente in negozio le attivazioni di promozioni e tariffe." . Presso il Customer Care di Ivrea lavorano circa 700 persone.  
   
   
SEMPLIFICAZIONE DEL 7PQ: SECONDO POTOCNIK SE NON SI POSSONO RADDOPPIARE I FINANZIAMENTI, SI DEVONO RADDOPPIARE GLI SFORZI  
 
Bruxelles, 21 giugno 2005 - Quando ha illustrato le dieci misure proposte al fine di semplificare l'accesso al Settimo programma quadro (7Pq), il Commissario europeo per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik ha ammesso di non nutrire un'eccessiva fiducia sull'esito delle discussioni relative alle prospettive finanziarie svoltesi in seno al Consiglio europeo di Bruxelles il 17 giugno. Il 6 aprile intervenendo a un workshop organizzato per analizzare il documento di lavoro sulla semplificazione e sulla gestione del Settimo programma quadro (7Pq) che ha integrato la proposta della Commissione, il Commissario Potocnik ha osservato tuttavia che "se non possiamo raddoppiare i finanziamenti, dobbiamo raddoppiare gli sforzi - in particolare quelli relativi alla semplificazione". "Dobbiamo far sì che le procedure per la partecipazione al programma quadro siano quanto più efficienti e semplici possibile", ha dichiarato il Commissario Potocnik. "Uno dei miei impegni principali è garantire che il 7Pq sia aperto e accessibile a tutti: enti grandi o piccoli, istituti privati o pubblici, - abbiamo bisogno di tutti per contribuire alla ricerca, allo sviluppo e alla crescita dell'Europa", ha aggiunto. Il Commissario Potocnik ha spiegato che tra le dieci misure proposte figurano: la razionalizzazione dei regimi di finanziamento - un nuovo approccio basato su un insieme più semplice di strumenti, il ricorso ad un linguaggio di comunicazione di alta qualità, più semplice e meno burocratico, la riduzione del numero e della dimensione dei documenti, la diminuzione del numero di richieste rivolte ai partecipanti e l'elaborazione di una procedura di presentazione snella, la riduzione dei controlli a priori (ovvero i controlli che precedono l'approvazione del progetto), il rafforzamento dell'autonomia dei consorzi, la semplificazione della procedura di selezione, l'analisi di nuovi modi di finanziamento e la semplificazione del sistema di finanziamento basato sui costi. La Commissione auspica inoltre di creare un'agenzia esecutiva che si faccia carico delle parti del programma prettamente amministrative e non di natura politica, quali le borse di studio e le borse di ospitalità Marie Curie e altre azioni di mobilità, l'assistenza alle piccole e medie imprese (Pmi), nonché i compiti amministrativi correlati ad altri progetti di ricerca. Il Commissario Potocnik, preoccupato in particolare del ruolo delle strutture più piccole e del loro accesso al 7Pq, ha anche chiesto la creazione di un comitato di valutazione composto da attori di minori dimensioni che partecipano alle azioni di ricerca. "Il mondo della scienza, della ricerca e dell'innovazione rifiuta di fermarsi; è in costante evoluzione e noi dobbiamo cambiare con lui. Se non avanziamo in sincronia con lo sviluppo della conoscenza, rimarremo indietro, l'Europa rimarrà indietro. Ciò comporta la costante revisione delle nostre pratiche e il loro cambiamento, non per amore del cambiamento, tanto per complicarci la vita, ma per apportare modifiche laddove possano accelerare le cose, semplificarle e dare risultati", ha dichiarato il Commissario Potocnik. Sebbene abbia espresso la propria preoccupazione per il fatto che "qualora fosse adottata, la proposta della Presidenza lussemburghese in merito alle prospettive finanziarie, discussa oggi a Bruxelles, ostacolerà il pieno conseguimento degli obiettivi che ci siamo prefissati nel campo della ricerca", il Commissario Potocnik ha ribadito che, a prescindere dal risultato, la sfida rimane quella di fare del 7Pq il miglior programma quadro possibile.  
   
   
SECONDO IL COMMISSARIO HÜBNER, I FONDI STRUTTURALI COMUNITARI SONO FONDAMENTALI PER PROMUOVERE LA R&S DELL'UE  
 
Bruxelles, 21 giugno 2005 - Nel periodo compreso tra il 2000 e il 2006 verranno destinati circa 13 miliardi di euro, finanziati attraverso i Fondi strutturali, alle infrastrutture e alle reti di ricerca, alle imprese di nuova costituzione di tipo innovativo e alla modernizzazione delle piccole e medie imprese (Pmi). I Fondi strutturali stanno quindi svolgendo un ruolo sostanziale nella promozione della ricerca e dell'innovazione nell'Ue, sostiene Danuta Hübner, Commissario europeo per la Politica regionale. Tale ruolo si accrescerà con l'atteso spostamento da parte dei programmi a titolo dei Fondi strutturali verso un'economia maggiormente basata sulla conoscenza e più innovativa. "I Fondi strutturali comunitari finanziano gli investimenti nelle infrastrutture e nelle reti di ricerca in regioni dove il potenziale per la ricerca a livello mondiale attende di essere sviluppato, rafforzando allo stesso tempo la capacità innovativa e il trasferimento di tecnologie in tutta l'Unione", ha affermato la Hübner, spiegando che la politica regionale dell'Ue è sempre più incentrata sull'obiettivo europeo di una maggiore competitività e un maggiore dinamismo. Nell'ue, le attività di ricerca e ad alta tecnologia sono fortemente concentrate in poche regioni importanti, con la metà della spesa pubblica e privata per la ricerca destinata a solo 30 regioni su 254. Le disparità tra le regioni sotto il profilo della spesa industriale nella ricerca sono anche più ampie. La spesa industriale media nella ricerca ammonta all'1,7% del Pil in Germania, al 2,2% in Finlandia e al 2,7% in Svezia, ma a meno dello 0,2% in tutte le regioni del Portogallo e della Grecia eccetto Lisbona, l'Attica e il Peloponneso. Per correggere queste discrepanze, l'Ue investirà 13 miliardi di euro - circa il sei per cento dei Fondi strutturali comunitari - nella ricerca e nell'innovazione nell'arco di sei anni. Come spiegato dal Commissario Hübner, alcuni di questi finanziamenti sono destinati alle infrastrutture di ricerca in regioni dove deve essere sviluppata la capacità di intraprendere la ricerca a livello mondiale, mentre il resto va in direzione del rafforzamento della capacità innovativa per diffondere maggiormente i benefici della ricerca. Tra le priorità di spesa dei 13 miliardi di euro impiegati direttamente nelle infrastrutture di ricerca e nell'innovazione, gli investimenti in infrastrutture fisiche e quelli relativi alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (Tic) e il capitale umano aiutano a promuovere il trasferimento di tecnologie in tutte le regioni. La Spagna, la Germania e l'Italia sono i tre Stati membri che stanziano la più grande proporzione di Fondi strutturali per la ricerca e l'innovazione. La quantità è equamente suddivisa tra infrastrutture di ricerca (come centri di innovazione e parchi tecnologici), progetti innovativi (tecnologie dell'informazione, trasferimento di tecnologie, nuove imprese e progetti di ricerca applicata), e ambiente per l'innovazione (fondi per le Pmi). La Commissione, ha affermato la Hübner, propone di rendere il "miglioramento della conoscenza e dell'innovazione per la crescita" un tema fondamentale nelle prossime linee guida strategiche comunitarie che forniranno gli orientamenti ai programmi finanziati dall'Ue per il periodo 2007-2013. L'aumento e il miglioramento degli investimenti nella ricerca e nello sviluppo tecnico e l'agevolazione dell'innovazione rientreranno in questo contesto, insieme ad altre linee guida relative alla promozione della società dell'informazione per tutti e al miglioramento dell'accesso ai finanziamenti, ha concluso il Commissario. Http://europa.eu.int/comm/regional_policy/index_it.htm  
   
   
IL GRUPPO PPE-DE INVITA IL CONSIGLIO EUROPEO A ONORARE LE PROMESSE IN MATERIA DI RICERCA  
 
Bruxelles, 21 giugno 2005 - Alcuni membri di spicco del gruppo Ppe-de al Parlamento europeo hanno rilasciato una dichiarazione nella quale invitano il Consiglio europeo ad onorare le proprie promesse in materia di ricerca, mantenendo intatto il bilancio Ue proposto per il settore. "Rendere l'Europa meno competitiva significa ridurre la crescita economica e il numero di posti di lavoro," recita la dichiarazione. "I membri della commissione per l'industria appartenenti al Ppe-de desiderano vedere incrementare la crescita economica, la competitività e l'occupazione attraverso il mantenimento del bilancio destinato alla ricerca. La scienza e la ricerca sono le basi per ottenere più competitività e innovazione in Europa. L'economia nell'Unione europea deve stimolare la ricerca privata e trasformare efficacemente i risultati della ricerca in prodotti economici". La dichiarazione risponde a un compromesso di bilancio proposto dalla Presidenza lussemburghese, che potrebbe ridurre i fondi disponibili per le attività correlate con la competitività di circa il 40 per cento. Il compromesso è attualmente oggetto di discussione tra i Capi di Stato e di governo europei. "Il Consiglio intende decurtare pesantemente le risorse disponibili per la ricerca europea. Ciò comporta una regressione in un settore cruciale per il futuro della nostra economia. L'ambizione dell'Europa di diventare la società basata sulla conoscenza più dinamica a livello mondiale (come definita durante il vertice di Lisbona del 2000) esige una forte concentrazione sulla ricerca e sull'innovazione per la competitività. Tale obiettivo è gravemente in pericolo", continuano gli europarlamentari del Ppe-de. Tra i firmatari figurano Giles Chichester, presidente della commissione parlamentare per l'industria, la ricerca e l'energia (Itre), il relatore sul Settimo programma quadro (Fp7) Jerzy Buzek ed il vicepresidente del Parlamento europeo Alejo Vidal-quadras Roca.  
   
   
IL 30 GIUGNO A ROMA LA CONFERENZA SULL’E-GOVERNMENT NELLE REGIONI E NEGLI ENTI LOCALI, DURANTE LA QUALE VERRÀ PRESENTATO IL 3° RAPPORTO SULL’INNOVAZIONE DEL PROGETTO CRC  
 
 Roma, 21 giugno 2005 – Per il terzo anno consecutivo, il Rapporto Innovazione segna il bilancio e i passi avanti nell’ attuazione dell’e-government in Italia. Si tratta di una fotografia del coinvolgimento delle Regioni e degli Enti Locali nei processi di innovazione, dopo un anno di grande fermento, animato dalla pubblicazione dei bandi e degli avvisi relativi alla seconda fase dell’e-government e da una cooperazione sempre più solida e fruttuosa tra livello locale e livello di governo centrale. La terza Conferenza sull’e-govenrment nelle Regioni e negli Enti locali, che avrà luogo il 30 giugno e 1 luglio prossimi a Roma (Complesso San Michele a Ripa, via di San Michele, 22), sarà aperta da Livio Zoffoli, Presidente del Cnipa. Stefano Kluzer (Progetto Crc) presenterà i contenuti del Rapporto Innovazione; Giovanni De Costanzo (Regione Basilicata) interverrà sulle strategie regionali per lo sviluppo della Società dell’informazione, mentre Giulio De Petra (Direttore Area Innovazione Regioni ed Enti Locali del Cnipa) illustrerà le strutture condivise di cooperazione per la promozione e l’attuazione dell’e-government. La cooperazione interistituzionale sarà l’oggetto anche della successiva tavola rotonda cui prenderanno parte i Presidenti delle Regioni, i Presidenti di Anci, Upi e Uncem e il Ministro degli Affari Regionali Enrico La Loggia. Le conclusioni della mattinata saranno affidate a Vasco Errani, Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, e al Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca. La sessione pomeridiana, di taglio più squisitamente tecnico, affronterà i temi quali le infrastrutture per la P.a., il quadro normativo, la diffusione della banda larga e il Sistema Pubblico di Connettività. Un approfondimento, infine, sarà dedicato alle carte digitali, indispensabili per il riconoscimento dei cittadini e per il loro accesso ai servizi erogati in rete. L’analisi dello scenario di attuazione dell’e-government a livello locale proseguirà il 1 luglio, con la presentazione del Catalogo e delle Linee Guida per i progetti di Riuso e con una sessione dedicata alla realizzazione dei Centri di Servizio Territoriale (Cst).  
   
   
UBS: TORNANO IN AUGE LE MATERIE PRIME  
 
Zurigo/basilea, 21 giugno 2005 - Negli ultimi anni l’interesse degli investitori nelle materie prime ha evidenziato un incremento significativo, sostenuto prevalentemente dalla crescente globalizzazione e dalla consapevolezza che l’Asia si riconferma come una forza economica che nel tempo andrà acquisendo un’importanza sempre maggiore. Non solo: gli investitori hanno acquisito consapevolezza dei bassi rendimenti generati dalle asset class tradizionali a partire dallo scoppio della bolla di Internet, notando le possenti forze cicliche e strutturali di cui invece beneficiano le materie prime. Diversamente dalle categorie d’investimento «classiche» come azioni od obbligazioni, gli investitori con una conoscenza ridotta delle caratteristiche positive e delle particolarità delle materie prime tendono a concentrarsi sull’elemento di elevata volatilità di questa asset class che peraltro vanta una lunga storia. Lo studio di Ubs sulle materie prime pubblicato in data odierna si prefigge di fugare i timori che molti investitori nutrono nei confronti di questa asset class, passando in rassegna le caratteristiche generali delle materie prime e analizzando in dettaglio le singole materie prime che compongono questa categoria. Lo studio si suddivide in due parti. Nella prima sono trattati gli aspetti di carattere più generale delle materie prime: partendo da una descrizione dei mercati delle materie prime, il documento prende in esame i più diffusi indici in questo ambito, discutendo poi le peculiarità delle materie prime all’interno di un portafoglio. Viene inoltre data una risposta ad alcune importanti domande che gli investitori si pongono con maggiore frequenza, come ad esempio qual è il motore del mercato delle materie prime e perché questa asset class è tornata ad avere una popolarità così diffusa. Nella seconda parte, lo studio si concentra in maggior dettaglio sulle materie prime più importanti e sulle loro caratteristiche specifiche. Nel comparto energetico, vengono prese in esame le questioni strutturali che hanno spinto il prezzo del greggio verso i massimi storici, ma anche altri argomenti che rivestiranno una funzione di primaria importanza ai fini dell’andamento dei corsi petroliferi in futuro. Lo studio offre inoltre una panoramica dei mercati di gas naturale, gasolio da riscaldamento e benzina. Oltre al settore dell’energia, vengono analizzate anche le dinamiche dei metalli di base (rame, alluminio, zinco, nichel, stagno e piombo) e dei metalli preziosi (oro, argento, platino e palladio). Infine, lo studio passa in rassegna le cosiddette «soft materie prime», cioè i prodotti agricoli, nell’ambito dei quali l’attenzione si concentra sui tre prodotti più scambiati, ovvero caffè, zucchero e cacao. Allegato - Jeremy Baker, Senior materie prime analyst di Ubs Wealth Management Research, parla delle materie prime Le forze strutturali che negli ultimi due anni hanno svolto un ruolo determinante nello sviluppo delle materie prime rappresentano una costante nel corso di tutta la nostra storia. Imperi ed economie, sia nell’era antica che in quella moderna, hanno sempre poggiato le loro fondamenta sul processo di trasformazione reso possibile attraverso lo sviluppo di nuove tecnologie, che hanno portato la società un passo avanti sulla scala del progresso. Dall’inizio della rivoluzione industriale nel 18° secolo, gli studiosi dei cambiamenti economici, sociali e politici sono sempre stati affascinati dalla forza sprigionata dai processi di industrializzazione e urbanizzazione, peraltro strettamente correlati fra di loro, i quali hanno portato società tradizionalmente agricole e contadine verso una nuova fase di sviluppo socio-economico. La costruzione di infrastrutture come ferrovie, strade e porti ha a sua volta comportato l’espansione del commercio internazionale. Il trait-d’union tra questi sviluppi non è rappresentato soltanto dall’impiego di tecnologie sempre più avanzate, bensì dall’uso di materie prime, ovvero i pilastri portanti dell’industrializzazione quali il rame, l’alluminio, il nichel, il petrolio e i suoi derivati. Nonostante le materie prime siano una delle asset class negoziate da più tempo, la loro percezione da parte degli investitori è molto diversa: le materie prime sono infatti considerate come un investimento estremamente volatile con un elevato grado di rischio, privo di qualsiasi ruolo significativo all’interno di un moderno portafoglio diversificato. Lo studio di Ubs sulle materie prime fa luce in modo obiettivo su questa percezione, sottolineando che le materie prime possono svolgere un ruolo decisivo all’interno di un portafoglio ben diversificato grazie alla loro correlazione elevata con le forze inflazionistiche e minima con azioni e obbligazioni. Tale configurazione presenta caratteristiche estremamente diverse rispetto alle «normali» asset class, e questa potrebbe essere la ragione per cui gli investitori hanno sempre espresso una certa diffidenza nei confronti delle materie prime. Inoltre, i rendimenti storici delle materie prime sono stati molto interessanti nel lungo periodo, rendendo le materie prime un’interessante opportunità d’investimento. Ma gli attuali livelli di prezzo non hanno forse già raggiunto i massimi storici? In termini assoluti, i prezzi attuali si collocano sui propri massimi storici, e in questo senso concordiamo con tale affermazione. Tuttavia, lo studio spiega che la considerazione del prezzo assoluto di una materie prime nel tempo non è particolarmente indicativa, a meno che non riconosciamo il fatto che, perlomeno nello scorso secolo, tutti i prezzi siano saliti, ovvero il potere di acquisto sia diminuito. I prezzi delle materie prime e l’inflazione evidenziano una stretta correlazione, e in questo senso sarebbe facile indicare nelle materie prime il principale responsabile per i periodi di elevata inflazione come a metà degli anno ’70 e all’inizio degli ’80. Effettivamente, l’aumento dei prezzi delle materie prime può spingere al rialzo i costi di produzione e, a seconda della capacità dei fabbricanti di imporre i propri prezzi, implicare prezzi al consumo più elevati. La conclusione a cui giungiamo è che il petrolio si è realmente apprezzato in termini reali per l’intero periodo, mentre l’oro è riuscito a conservare il proprio valore. Per contro, nei periodi in rassegna il ritmo di crescita dei prezzi dei principali metalli di base (rame e alluminio) è risultato inferiore a quello dell’indice complessivo dei prezzi al consumo. La spiegazione di tale evoluzione è data dal costante calo dei costi di estrazione e produzione di tali metalli nel corso dell’intero periodo. Un altro aspetto interessante è il raffronto del comportamento delle diverse materie prime a partire dal 1970, ovvero prima delle poderose spirali inflazionistiche degli anni ’70 e inizio ’80. In questa prospettiva, solo l’oro e il petrolio sono riusciti a conservare il proprio valore o addirittura ad apprezzarsi, mentre rame e alluminio hanno perso all’incirca il 50% del loro valore reale. Di conseguenza, riteniamo che, nonostante il sostenuto rally dei prezzi delle materie prime a partire dal 2002, siamo ancora ben lontani dai massimi espressi in termini reali registrati nel corso dell’ultima fase rialzista registrata dai mercati delle materie prime. Inoltre, le materie prime forniscono una protezione dall’inflazione soltanto nella misura in cui si sceglie di puntare su quelle giuste.  
   
   
SCM IN UN ANNO RAGGIUNGE QUOTA 2,5 MILIARDI DI EURO LA SGR ISTITUZIONALE DEL GRUPPO BANCA SELLA FESTEGGIA IL PRIMO ANNO DI ATTIVITÀ LANCIANDO UN NUOVO COMPARTO AZIONARIO DI SICAV  
 
Milano, 21 Giugno 2005 – E’ più che positivo il bilancio del primo anno di attività di Sella Capital management, Sgr nata in seno al Gruppo Banca Sella con lo scopo di fornire un servizio di qualità alla clientela istituzionale. Un miliardo e 100 di euro gestiti direttamente, e altri 1,4 raccolti tramite contratti di advisory, sono il risultato raggiunto al 30 aprile scorso, frutto di servizi di gestione a rischio controllato, e altamente personalizzabili, e di performance soddisfacenti (al 30/4 il 75% del patrimonio registrava rendimenti sopra all’obiettivo). “Quella che proponiamo alla clientela – afferma Paolo Galvani, Amministratore delegato di Scm – è una gestione a rischio controllato assicurata da un team dedicato al controllo del rischio, oltre che alla gestione del portafoglio, che implementa le strategie di gestione mantenendo una continuo monitoraggio della relazione rischio/rendimento accettato dal cliente. In aggiunta il servizio di risk management monitora le scelte fatte dal team di gestione”. Trasparenza, massima condivisione delle informazioni, performance nette, costi totalmente esplicitati (sono previste commissioni di gestione fisse tra lo 0,20 e lo 0,60%, nessuna commissione di negoziazione, e commissioni di over performance condivise con il cliente e variabili tra il 20 e il 30 %nel caso in cui si batta l’obiettivo) sono le altre caratteristiche del servizio offerto da Sella Capital Managament. “Nessuna sorpresa per il cliente è la nostra filosofia operativa – aggiunge Galvani – che riusciamo a garantire anche grazie a una visibilità completa del portafoglio”. Nonostante una vocazione sostanzialmente obbligazionaria, Scm ha inaugurato il secondo anno di attività con la partenza di un nuovo comparto di sicav azionario (sempre riservato a clientela istituzionale) che investe in un paniere di una trentina di azioni europee selezionate grazie ad un modello quantitativo proprietario. “L’operatività su tale comparto abbina alla selezione del paniere un controllo del rischio con l’applicazione di stop loss sia sulle singole posizioni che sul totale del portafoglio e, in base a un back test di mercato sugli ultimi cinque anni – spiega il Direttore Investimenti di Scm, Nicola Trivelli – abbiamo potuto verificare performance interessanti che assicurano rendimenti sì inferiori al mercato in situazioni di forti guadagni, ma rendimenti interessanti in mercati laterali ed una maggiore tenuta in caso di discesa dei mercati, e sappiamo che per la nostra clientela, investitori istituzionali (per lo più banche e assicurazioni), è sicuramente importante limitare preventivamente le perdite in caso di mercati molto negativi”.  
   
   
ISVAP: DISPOSIZIONI IN MATERIA DI FORME TECNICHE DEL BILANCIO CONSOLIDATO IAS  
 
Roma, 20 giugno 2005 - Sono stati resi disponibili sul sito dell’Isvap www.Isvap.it per la pubblica consultazione gli schemi di Stato patrimoniale e Conto economico, corredati dagli allegati, che le imprese di assicurazione dovranno adottare per la redazione dei bilanci consolidati secondo i criteri previsti dai nuovi principi contabili internazionali (Ias). In base al d. Lgs. 38/2005, infatti, tutte le società del settore assicurativo sono tenute a redigere i propri conti consolidati a partire dall’esercizio 2005 secondo i nuovi principi contabili internazionali emanati dallo Iasb (International Accounting Standard Board). Si tratta di un passaggio fondamentale nella realizzazione del progetto di convergenza verso un sistema contabile unico in tutta l’Unione Europea, peraltro non ancora completamente definito per il settore assicurativo. Le innovazioni allo stato introdotte dagli Ias sono rilevanti. Tra gli aspetti più significativi si segnala: una nuova definizione di contratto di assicurazione che implicherà la riclassificazione di parte dei contratti emessi dalle compagnie in base alla significatività del rischio assicurativo in essi contenuto; l’obbligo di considerare nel perimetro di consolidamento tutte le attività svolte dal gruppo, rimovendo l’attuale limite riferito alle sole attività assicurative e a quelle ad esse omogenee; l’introduzione di nuove e più ampie regole in materia di disclosure. L’obiettivo dell’Istituto nel definire i nuovi schemi è quello di migliorare la rappresentazione dei risultati di periodo e della situazione economico-finanziaria delle società vigilate in modo da garantire elevati livelli di trasparenza, comparabilità ed uniformità dell’informativa di settore nell’interesse degli assicurati, degli investitori e di tutte le parti interessate.  
   
   
UNIPOL: PRECISAZIONI IN MERITO ALA PARTECIPAZIONE DETENUTA IN BANCA NAZIONALE DEL LAVORO S.P.A.  
 
Bologna, 21 giugno 2005 - Su espressa richiesta formulata da Consob, in relazione ale ilazioni di stampa circa la possibilità che Unipol Assicurazioni lanci un’offerta pubblica di acquisto sule azioni di Banca Nazionale del Lavoro S.p.a. (Bnl), Unipol Assicurazioni ribadisce di non essere in procinto di promuovere, da sola o con altri soggetti, , alcuna offerta su azioni Bnl. Il Consiglio di Amministrazione della Società, unico organo societario deputato all’assunzione di decisioni di tale portata, non ha esaminato alcun dossier in proposito, non è stato a tal fine convocato, né tanto meno è prevista la sua convocazione per la corrente settimana. Ciò premesso, viste le reiterate e infondate illazioni apparse sula stampa in questi ultimi giorni, nonostante le posizioni ufficialmente assunte da Unipol Assicurazioni, anche con appositi comunicati stampa, si informa che la Società, in presenza di fati che possano arecare danno ala Società e creare turbative al mercato, ha dato mandato ai propri legali affinché ne tutelino i diritti in tute le sedi, anche penali, ritenute più opportune. Su ulteriore e specifica richiesta di Consob, Unipol Assicurazioni - con riferimento ale strategie di investimento circa la partecipazione detenuta in Bnl, ribadendone la funzionalità per la tutela dell’investimento effettuato nella joint venture assicurativa Bnl Vita S.p.a., di assoluta rilevanza per il Gruppo Unipol - precisa che sta valutando, tra le varie opzioni possibili, la soluzione migliore per la tutela del proprio investimento effettuato in Bnl Vita S.p.a., soluzione che non esclude, come già comunicato a Consob in data 30 maggio 2005, l’ipotesi (i) dell’adesione all’oferta pubblica di scambio promossa da Banco Bilbao Vizcaya Argentaria S.a.; (i) dell’incremento dela propria partecipazione in Bnl e, quindi, l’eventuale promozione di un’offerta pubblica di acquisto, secondo le disposizioni di legge e di regolamento, sulle azioni Bnl e (i) del mantenimento dell’atuale partecipazione.  
   
   
CREMONINI SPA: ESERCITATA INTEGRALMENTE DAI DIPENDENTI MARR L’OPZIONE RELATIVA ALLE AZIONI RIVENIENTI DAL PIANO DI STOCK-OPTIONS DEL 2003  
 
Milano, 21 giugno 2005 - E’ stata interamente esercitata dai dipendenti Marr destinatari del piano di stock-option deliberato nell’anno 2003 l’opzione di vendita a Cremonini S.p.a. Dei diritti relativi a 309.420 azioni Marr (0,468% del capitale sociale). La cessione delle azioni è avvenuta, così come previsto dal contratto siglato il 27 maggio 2005, al prezzo di 6,65 Euro per azione - pari al prezzo dell’Offerta Globale di azioni Marr - per un ammontare complessivo pari a 2.057.643 Euro. Le azioni acquisite da Cremonini, che finanzierà l’investimento mediante disponibilità di cassa, saranno soggette ad un vincolo di lock-up di 180 giorni a partire dalla data dell’Offerta Globale.  
   
   
DIANA BRACCO ELETTA PRESIDENTE DI ASSOLOMBARDA "METTERE L'IMPRESA AL CENTRO, È L'UNICO MODO PER RILANCIARE LO SVILUPPO ECONOMICO SIA IN EUROPA SIA IN ITALIA”.  
 
Milano, 21 giugno 2005 - L'assemblea Generale di Assolombarda ha eletto ieri Diana Bracco Presidente dell'Associazione per il quadriennio 2005-2009. Cavaliere del Lavoro, laureata in chimica e, honoris causa, in farmacia e in medicina, Diana Bracco è Presidente e Amministratore Delegato di Bracco Spa, ed è stata Presidente di Federchimica e Vicepresidente per l'Innovazione e lo Sviluppo Tecnologico di Confindustria. Bracco Spa, storica azienda milanese, è oggi un gruppo integrato internazionale, leader mondiale nelle soluzioni globali per la diagnostica per immagini, con un fatturato di circa un miliardo di euro, di cui oltre il 60% sui mercati esteri. E' presente in 115 paesi e impiega circa 3300 operatori in tutto il mondo, dei quali più di 600 in ricerca, attività nella quale investe oltre il 15% del fatturato di riferimento e vanta un patrimonio di 1500 brevetti in tutto il mondo. Nel corso dell'Assemblea di Assolombarda, a cui hanno partecipato molti protagonisti della vita politica ed economica italiana, Diana Bracco ha affermato: "Mettere l'impresa al centro è l'unico modo per rilanciare lo sviluppo economico sia in Europa sia in Italia. Personalmente metterò l'impresa e il suo sviluppo al centro del programma dei prossimi quattro anni di Assolombarda; al centro delle nostre proposte per il Paese; al centro dell'attenzione della nostra città e del nostro territorio. Il momento economico è molto delicato, ma noi imprenditori non possiamo e non vogliamo rassegnarci a una bassa crescita. Per questo", ha aggiunto, "diciamo che occorre uno sforzo comune per ridare fiducia al Paese e per far ripartire la crescita". "Come imprenditori", ha proseguito Diana Bracco, "dobbiamo rivolgere il nostro impegno a produrre valore e ad alzare la soglia del valore economico e sociale che generiamo. Ciascuno di noi non deve interrompere mai, neppure per un minuto, il suo impegno per migliorare. Dobbiamo ripensare l'organizzazione dell'impresa, cogliere tutte le occasioni per salire la scala delle produzioni più sofisticate. Dobbiamo promuovere cultura manageriale e organizzativa come presupposto per la crescita e la competitività. Dobbiamo imparare a conoscere e utilizzare gli strumenti disponibili, a cogliere le opportunità offerte dai mercati internazionali". Un'altra indicazione forte contenuta nella relazione del nuovo Presidente di Assolombarda, associazione che con le sue oltre 5.800 aziende aderenti è la più rappresentativa del sistema Confindustria, è quella di puntare sull'innovazione e la ricerca. "Fare più ricerca e produrre più innovazione, prima che una questione di risorse, è una questione di atteggiamento verso il futuro", ha detto Diana Bracco. "Mantenere il gusto della sfida è il primo ingrediente per fare innovazione. I nostri giovani devono uscire dall'Italia; ma devono anche avere ottime ragioni per volerci tornare; e, con loro, devono essere attratte le risorse umane più brillanti che oggi preferiscono altre destinazioni. Un paese capace di attrarre ricercatori è un paese in crescita. Dobbiamo poter contare su risorse finanziarie adeguate, nella misura e nelle modalità: logiche di compromesso e di distribuzione a pioggia devono lasciare il passo a merito e capacità di fare rete. Occorre una fiscalità che favorisca il rapporto tra università e impresa, e per questa via incentivi l'autonomia finanziaria degli atenei, prima misura della loro efficienza". Toccando l'importante tema dell'ambiente il Presidente di Assolombarda ha invece affermato: "Dalla mia esperienza di imprenditrice, rilevo che affrontare il tema cruciale dell'ambiente come opportunità di innovazione, e non come vincolo di costo, consente di dare un vantaggio in più alle aziende e un contributo al territorio in cui operano. Non dobbiamo rinunciare a darci obiettivi ambiziosi, anche se con realismo. Auspico che il Governo mantenga gli impegni assunti attivando la Delega per il Riordino della normativa ambientale, che consentirà di razionalizzare le norme riguardanti l'ambiente, e di orientarle alla competitività". Diana Bracco è poi passata ad elencare le condizioni essenziali allo sviluppo e alla crescita delle imprese. "Per competere le imprese hanno bisogno di infrastrutture moderne, adeguate a una domanda di mobilità in rapida crescita e già oggi gravemente insoddisfatta; di energia a costi non penalizzanti per le imprese che devono competere a livello internazionale, e con un mercato regolato in modo chiaro e prevedibile; di meno leggi e più efficienza pubblica, di norme, facili da applicare e da rispettare. I tempi e le procedure della burocrazia costano ogni anno alle imprese 10 miliardi di euro. Come si può crescere, conquistare nuovi mercati, se le imprese devono dedicare tanto tempo e risorse per parlare con la Pubblica Amministrazione"? Si è chiesta Diana Bracco, che poi ha aggiunto: " Per crescere ed essere competitive, alle imprese occorre avere a fianco una finanza efficiente, che sappia valutare la qualità dei progetti industriali, in tutte le fasi di sviluppo dell'impresa. Il sistema delle banche in Italia ha fatto passi avanti negli ultimi anni. Ma abbiamo bisogno di banche più vicine alle imprese per quello che sono e per le esigenze che hanno. Come pure abbiamo bisogno di una presenza maggiore di venture capital, per accompagnare le start up nel loro percorso e per sostenere la ricerca. Un tema, quest'ultimo, rispetto al quale anche le fondazioni bancarie possono svolgere un ruolo importante". "Per facilitare l'attività d'impresa", ha poi aggiunto, "occorre porsi in modo molto serio il problema della politica fiscale e contributiva. Innanzitutto, facendo pagare le tasse a chi non le paga, facendo emergere chi fa concorrenza sleale operando nella troppo vasta "economia sommersa". Poi affrontando l'annoso problema del cuneo fiscale e contributivo. Se in Italia, mediamente, un'impresa paga 193 euro Irap compresa per darne 100 di salario netto, a Milano, data la struttura più elevata delle qualifiche, ne paga 210. Non possiamo più accettare che un costo pesante per le imprese si traduca in un risultato modesto per il lavoratore e in un grande affare per il fisco". Nella sua relazione programmatica, Diana Bracco ha poi auspicato che l'Europa assuma un ruolo politico e di governo, non invasivo, ma determinato. "lo credo che i cittadini europei che in Francia e in Olanda hanno detto "no" alla Costituzione, abbiano detto "no" a un'idea indeterminata di Unione Europea alla quale hanno addebitato solo incertezze e paure. Non credo che abbiano detto "no" all'Europa delle libertà che stiamo costruendo da cinquant'anni. Rimane una domanda forte di Europa. È un appello pressante", ha affermato il Presidente di Assolombarda, "che da Milano, città sempre attenta a questo tema, rivolgiamo all'intera classe dirigente europea. L'europa deve tornare a generare sviluppo, deve porre al centro delle sue politiche la competitività del sistema industriale. Invece, il 40% del bilancio comunitario è destinato a sussidiare l'agricoltura. E la politica della ricerca, ancorata a risorse limitate, non riesce a diventare fattore unificante e di spinta dell'economia del continente. È grave", ha sottolineato, "constatare che l'appuntamento delle decisioni sul bilancio dell'Unione è diventato un'occasione di rinvio, anziché un'opportunità di rilancio". Concludendo la sua relazione Diana Bracco ha, infine, parlato di Milano, affermando che questa è un'area tra le più ricche, solide e intraprendenti d'Europa, e che tanto da e può ancora dare al Paese. Alla società milanese, tra l'altro, appartiene la capacità di integrare culture, provenienze, religioni e censi. Una capacità che, nella storia, si è sempre manifestata in modo concreto e visibile. È un tema di rilevanza europea cui Milano può dare il suo contributo. Occorre quindi partire da questo patrimonio culturale e sociale e da alcune grandi opportunità che offre la città: università, filiera della sanità, giovani e cultura". "L'operazione Fiera Milano è l'esempio del metodo e del risultato. Una sfida vinta all'insegna della "cultura del fare", dove tutti, le Istituzioni nazionali, la Regione Lombardia, la Provincia, le Amministrazioni comunali hanno fatto sistema con la Fondazione Fiera, la Camera di Commercio e il mondo delle imprese", ha auspicato il nuovo Presidente di Assolombarda. "Replichiamo questo modello in altri progetti chiave. Rendiamo più attrattivo e competitivo il nostro territorio. Progettiamo e creiamo nuovo sviluppo per le nostre imprese e il nostro territorio. Sapendo che promuovere Milano vuoi anche dire promuovere l'Italia". "Nel 2004, la crescita del numero delle imprese milanesi è stata particolarmente elevata, raggiungendo il secondo miglior risultato dell'ultimo decennio", ha ricordato Diana Bracco che poi ha aggiunto: "di questo ritrovato slancio imprenditoriale ha beneficiato anche il mercato del lavoro, con un'occupazione aumentata di quasi il 4% nell'ultimo anno. Pur all'interno di una situazione congiunturale critica, che ha creato difficoltà a non poche aziende, dunque, a Milano si è continuato a fare impresa, a creare lavoro qualificato, a rafforzare strategie di crescita. È questo il contributo che l'impresa può dare e che consente di arrivare a traguardi importanti, in un sistema in cui l'integrazione sia il metodo praticato". Alla riunione annuale degli imprenditori milanesi sono intervenuti, oltre a Diana Bracco, Michele Perini, che ha concluso il suo mandato quadriennale alla guida di Assolombarda, il Vice Presidente del Consiglio dei Ministri Giulio Tremonti e il Presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo. All'assemblea, tra gli altri, hanno partecipato anche il Ministro per l'Innovazione Lucio Stanca, il Sottosegretario al Lavoro e alle Politiche Sociali Maurizio Sacconi, il Prefetto Bruno Ferrante, i Presidenti di Regione e Provincia Roberto Formigoni e Filippo Penati, il Sindaco di Milano Gabriele Albertini, il Questore Paolo Scarpis e i segretari di Cgil, Cisl e Uil di Milano.  
   
   
UN PROGETTO EUROPEO SEGNALA CHE LO SVILUPPO DI UNA "ABITUDINE AD APPRENDERE" PUÒ CONTRIBUIRE A PRESERVARE LA SICUREZZA DEL POSTO DI LAVORO  
 
 Bruxelles, 21 giugno 2005 - Secondo i risultati di un progetto finanziato dall'Unione europea, essere un dirigente altamente qualificato di un'impresa ad alta tecnologia non garantisce più la sicurezza del posto di lavoro. Molti fattori di rischio, come le mutevoli esigenze di qualifiche e competenze specializzate, possono indebolire persino la situazione professionale del personale più qualificato. Uno studio condotto da un progetto europeo denominato Forco-precanet sostiene che, per salvaguardare la propria posizione, è sempre più necessario ricorrere ad un'autoformazione continua. Il progetto Forco-precanet ha esaminato il ruolo che la formazione continua riveste per il personale altamente qualificato delle società dell'economia di rete attive in settori quali il commercio elettronico e la ricerca delle informazioni. Lo studio si è concentrato soprattutto sui casi in cui i dirigenti si trovano confrontati a nuove e sempre più precarie situazioni professionali, causate da crisi economiche nel settore di loro competenza, e al sorgere di nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Il progetto ha svolto uno studio su 690 dirigenti di società operanti nel settore dell'economia di rete, analizzando la loro situazione professionale e l'approccio da essi adottato nei confronti della formazione continua. I risultati dell'indagine hanno consentito di elaborare uno strumento volto ad analizzare i processi che si verificano in situazioni professionali in fase di deterioramento, nonché a determinare il ruolo svolto dalla formazione continua in tali contesti. Grazie ad essi, è inoltre possibile svolgere un confronto a livello europeo nel settore. Di conseguenza, lo studio sottolinea l'importanza che i lavoratori continuino ad analizzare, di propria iniziativa, la necessità di ricorrere a una costante autoformazione. Inoltre, lo studio sostiene che tale formazione non dovrebbe caratterizzare solo la vita professionale di una persona, ma dovrebbe anche costituire parte integrante della vita personale dei lavoratori, in modo da diventare un costante processo di acquisizione e sviluppo di conoscenze e competenze individuali e collettive. Lo studio individua quindi il profilo di un "lavoratore apprendista" che sviluppa una "abitudine ad apprendere", ossia è in grado di analizzare le sue esigenze personali in termini di formazione, oltre ad avere la capacità di apprendere tramite i propri strumenti. Acquisire tale abitudine all'apprendimento accrescerebbe dunque sia il valore personale dei lavoratori che quello del mercato del lavoro. A questo progetto triennale, coordinato dall'Università di Toulouse-le Mirail, in Francia, partecipano undici partner provenienti da cinque paesi - Cipro, Spagna, Francia, Grecia e Italia. Finanziato a titolo dell'azione comunitaria Leonardo Da Vinci, il progetto resterà in vigore fino a tutto il mese di novembre 2005. Http://www.univ-tlse2.fr/leonardo/forco-precanet/index.htm  
   
   
CEDUTA PARTECIPAZIONE IN MIDLAND EXPRESS LIMITED  
 
Roma, 21 giugno 2005 – Autostrade S.p.a. Comunica che ieri la propria controllata Autostrade Participations S.a. Ha venduto l’intera partecipazione del 25% detenuta in Midland Express Limited (Mel), società concessionaria della M6toll, la prima autostrada a pedaggio nel Regno Unito, aperta al traffico nel dicembre del 2003. Il controvalore dell’operazione di cessione ammonta a 49 milioni di sterline inglesi (pari a circa 73 milioni di euro), con una plusvalenza consolidata pari a 12 milioni di sterline (pari a circa 18 milioni di euro) rispetto al valore di carico della partecipazione. L’intera partecipazione è stata acquisita da Macquarie Midland Holdings Ltd, società controllata da Macquarie Infrastructure Group, che già deteneva il restante 75% del capitale di Mel, in base al pre-esistente contratto di Call Option sottoscritto tra le parti nel settembre del 2000.  
   
   
BPU BANCA HA RAGGIUNTO UN ACCORDO PER LA CESSIONE AD UNA CORDATA FACENTE CAPO A PIRELLI RE E LEHMAN BROTHERS DEL 100% DI IMMOBILIARE SERICO, SOCIETA’ CONFERITARIA DI IMMOBILI NON STRUMENTALI DEL GRUPPO, PER UN CONTROVALORE COMPLESSIVO DI 150 MILIONI DI EURO  
 
 Bergamo, 21 giugno 2005 – Il Gruppo Bpu Banca ha raggiunto un accordo per la cessione ad una cordata facente capo a Pirelli Re e Lehman Brothers del 100% di Immobiliare Serico, società conferitaria di ramo d’azienda relativo ad immobili non funzionali del Gruppo Bpu, per un controvalore complessivo di 150 milioni di euro. L’operazione ha ad oggetto un patrimonio immobiliare suddiviso su 150 immobili, con una superficie totale di circa 137.000 mq edificati collocati principalmente in Lombardia (54%), Puglia (21%) e Calabria (24%), a prevalente destinazione residenziale e affittati per circa il 65%. Per il Gruppo Bpu Banca l’operazione, che comporta la cessione di società conferitaria di un patrimonio immobiliare non strumentale rappresentativo di meno del 10% del patrimonio immobiliare totale di Gruppo, genera una plusvalenza lorda di circa 54 milioni di euro e netta di circa 37. L’operazione rientra nella strategia di focalizzazione del Gruppo sul core business bancario e di ottimizzazione della base di capitale, contribuendo all’ulteriore miglioramento degli indici patrimoniali di Gruppo, miglioramento quantificabile nello 0,11% circa (prendendo a base i dati stimati al 31 marzo 2005, il Core Tier 1 passa dal 6,61% al 6,72%, il Tier 1 dal 7,43% al 7,54% , il Total Capital Ratio dal 10,70% al 10,82%). L’operazione è soggetta al previo rilascio delle autorizzazioni di legge. Bpu Banca si è avvalsa della consulenza finanziaria di Lazard e della consulenza legale dello Studio Pedersoli e Associati e, per gli aspetti giuridici attinenti gli immobili di Serico, dello Studio Legale Palmieri-collarile.  
   
   
L’AUTOVETTURA DIESEL PIÙ POTENTE AL MONDO AUDI A8 4.2 TDI QUATTRO  
 
 Verona, 21 giugno 2005 - Con una potenza più che impressionante di 240 kW (326 Cv), la nuova Audi A8 4.2 Tdi quattro si colloca al primo posto tra tutte le autovetture Diesel al mondo. Con l’inedito 8 cilindri da 4,2 litri con due turbocompressori, la berlina di lusso leggera con scocca in alluminio accelera da 0 a 100 km/h in soli 5,9 secondi. La velocità massima è limitata elettronicamente a 250 km/h. Oltre a queste qualità dinamiche, il nuovo propulsore rivela una regolarità di funzionamento che impone nuovi standard persino nella categoria top di gamma ed eleva la A8 4.2 Tdi quattro ad ammiraglia perfetta per lunghi viaggi. Il nuovo motore la fa da padrone anche in termini di consumi. Abbinato di serie alla trazione integrale permanente quattro e al cambio tiptronic a 6 rapporti, consuma in media appena 9,4 litri di carburante Diesel per percorrere 100 km e vanta un’autonomia totale di oltre 950 km con un pieno. La Audi A8 4.2 Tdi quattro è dotata di serie di filtro antiparticolato che funziona senza additivi e non necessita di manutenzione alcuna per l’intera vita del veicolo. La A8 4.2 quattro dispone di serie di autotelaio con sospensioni pneumatiche e ammortizzazione adattiva (adaptive air suspension Audi), che consentono uno stile di guida decisamente sportivo ed estremamente confortevole e soddisfano qualsiasi desiderio del conducente. Come gli altri modelli A8, anche il nuovo Tdi si pregia dell’esclusivo frontale caratterizzato dalla calandra single frame. La berlina di lusso potrà essere ordinata da giugno 2005 sia a passo normale sia in versione L con passo più lungo di 130 millimetri. Le prime vetture saranno consegnate nel terzo trimestre 2005. In Germania il prezzo base della A8 4.2 Tdi quattro è di 81.000 euro. Grazie alla pura potenza e alle caratteristiche di spicco dell’otto cilindri, la Audi A8 si conferma nuovamente la berlina più sportiva del segmento di lusso. E con il suo Tdi di punta, la Audi dimostra ancora una volta la sua immensa competenza e rafforza ulteriormente la sua leadership nello sviluppo di propulsori Diesel potenti e raffinati, ma anche parsimoniosi. Un motore completamente ridisegnato Anche il modello precedente della nuova A8 4.2 Tdi con il suo otto cilindri da 4 litri aveva imposto nuovi standard tra le berline Diesel della categoria di lusso. Con i suoi 275 Cv e 650 Nm ha rappresentato per lungo tempo dal suo debutto nell’estate del 2003 la vettura con motore V8 Diesel più potente. Anche per quanto riguardava i consumi con 9,6 litri ogni 100 km occupava il primo posto tra le sue concorrenti. Grazie a queste caratteristiche, con una quota di mercato pari al 71% la A8 4.0 Tdi ha conquistato il primo posto in Europa tra le berline di lusso con motore V8 Diesel. Con tali presupposti gli obiettivi di sviluppo per la nuova Tdi erano di conseguenza molto ambiziosi: si voleva realizzare l’autovettura Diesel più potente del mercato, con valori eccellenti in materia di dinamica di marcia con consumi ridotti, - un’acustica ottimale del motore, peso ridotto, costruzione corta e compatta. Per soddisfare tali requisiti, i progettisti Tdi della Audi hanno concepito un motore completamente nuovo. Proprio come i recenti 3.0 e 2.7 Tdi, il grande V8 Tdi da 4,2 litri rientra nella nuova gamma di motori a V della Audi dotati di trasmissione a catena per alberi a camme e gruppi ausiliari. La distanza tra i cilindri del nuovo monoblocco è di appena 90 millimetri: nel complesso il motore ha una lunghezza di appena 520 millimetri. Un attuale V8 della concorrenza di uguale cilindrata misura ben 140 millimetri in più. Il basamento, dal peso totale di 62 kg, è realizzato in ghisa grafitica vermicolare (Ggv) e rappresenta un importante passo avanti nella limitazione del peso complessivo del motore che raggiunge oggi appena i 255 kg, ossia ben 15 kg in meno del precedente 4.0 Tdi.  
   
   
RISANAMENTO APPROVA L’ACQUISTO DI 4 IMMOBILI SITI IN ROMA  
 
Milano, 21 giugno 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Risanamento riunitosi ieri sotto la presidenza dell’Avv. Umberto Tracanella ha approvato l’acquisto di quattro immobili siti in Roma e precisamente in Piazza Vittorio Emanuele, in via Stoppato - località Romanina, in via Frattina e in via Viola - Parco dei Medici. Il prezzo complessivo è di circa Euro 217 milioni oltre Iva. Banca Italease fornirà per lo stesso importo risorse finanziarie mediante specifici contratti di compravendita e connesse locazioni finanziarie della durata di 15 anni. Si tratta di immobili di prestigio provenienti dal Gruppo Coppola, che saranno ceduti a Risanamento da società veicolo controllate dal Cav. Luigi Zunino ad un prezzo pari al costo complessivo sostenuto per il loro acquisto dal Gruppo Coppola (anche tramite l’acquisizione delle relative società veicolo) e quindi senza realizzo di alcun margine da parte de soggetto controllante di Risanamento. In ogni caso Risanamento ha richiesto perizie indipendenti a supporto del valore dei 4 immobili. Tre degli immobili sono attualmente locati e garantiscono canoni di circa Euro 8,9 milioni annui (l’immobile di via Frattina non è locato). Risanamento prosegue così la strategia, iniziata con l’acquisto di immobili siti in Parigi, di essere presente nelle principali città italiane ed internazionali che presentano le maggiori opportunità di sviluppo del mercato immobiliare. Nel contempo bilancia il portafoglio immobiliare tra iniziative in sviluppo, notevolmente incrementatesi dopo l’acquisto dell’area ex Falck a Sesto San Giovanni, e quelle destinate a reddito/trading Risanamento intende portare a temine gli acquisti al più presto e oggi ha già avuto esecuzione l’acquisto dell’immobile di via Viola - Parco dei Medici, immobile di prestigio (attualmente concesso il locazione ad un’agenzia delle Nazioni Unite – World Food Programme), ad un prezzo pari ad Euro 90.000.000 (novantamilioni/00) oltre Iva. Non sono previste per questa operazione variazioni ai compensi degli amministratori di Risanamento e/o di società da questa controllate.  
   
   
INVESTIMENTO PER IL FONDO INVEST REAL SECURITY ACQUISTO DELL’IMMOBILE SITO IN TORINO, VIA MAROCCHETTI, 11  
 
Roma, 21 giugno 2005 - Beni Stabili Gestioni S.p.a. Sgr rende noto di aver perfezionato in data odierna l’acquisto dell’immobile sito in Torino, via Marocchetti, 11. L’immobile, che ha destinazione d’uso ad uffici ed una superficie complessiva di oltre 19.000 metri quadri, è affittato al Gruppo Fiat. L’investimento, effettuato per il fondo Invest Real Security, è avvenuto al prezzo di Euro 18 milioni e produrrà un reddito da locazione lordo pari all’8% annuo. La società venditrice è la Fiat Partecipazioni S.p.a., che non ha alcun legame con il gruppo di appartenenza della Beni Stabili Gestioni S.p.a. Sgr. Come previsto dall’articolo 11 (ii) del Regolamento di Gestione del Fondo, la documentazione relativa all’operazione sarà a disposizione del pubblico nella sede della Sgr, nella sede della Banca depositaria Iccrea Banca e presso le filiali della stessa situate nei capoluoghi di Regione nonché presso le sedi dei soggetti incaricati del collocamento e sul sito Internet www.Benistabiligestioni.it  
   
   
L’AGENZIA LAZIO LAVORO PRESENTA I RISULTATI DEL PROGRAMMA SULLO SVILUPPO DEI SERVIZI PER L’IMPIEGO  
 
Roma, 21 giugno 2004 - Mercoledì 22 giugno, a partire dalle ore 10, presso la Sala Bernini della Residenza di Ripetta, l'Agenzia Lazio Lavoro presenterà nel corso di un Convegno i risultati del Programma “Intervento per lo Sviluppo dei Servizi per l’Impiego”, finanziato dal Fse (Fondo Sociale Europeo). Il “Programma Fse” – affidato all’Agenzia Lazio Lavoro dalla Giunta regionale con delibera nel 2003 - è finalizzato allo sviluppo organizzativo e all’innovazione dei servizi per l’impiego, al potenziamento ed ampliamento dell’offerta di servizi, migliorandone l’accessibilità, all’attuazione dei principi di integrazione e sussidiarietà. L’intero progetto è stato suddiviso in 12 Azioni, che saranno dettagliatamente descritte nel corso del Convegno. Le 12 Azioni sono rappresentate da approfondite indagini e ricerche svolte sui temi di interesse del progetto, ognuna delle quali è stata realizzata da un apposito gruppo di lavoro composto da esperti del settore. Alle ore 15 è prevista la tavola rotonda “Creare il Lavoro per tutelare il Lavoro”, alla quale parteciperanno il Resp. Scientifico del Cles (Centro Ricerche e Studi sui problemi del Lavoro) prof. Paolo Leon, il prof. Franco Liso Orinario di Diritto del Lavoro Università La Sapienza, l’Assessore al Lavoro, Pari Opportunità e Politiche giovanili della Regione Lazio Alessandra Tibaldi, il Direttore Macroarea Mercato del Lavoro e Pol. Sociali dell’Isfol Aviana Bulgarelli, il Direttore del settimanale Lavorare Michele Caropreso.  
   
   
EPIC 2005: PAINTING BY NUMBERS L’AVANGUARDIA DEL REAL ESTATE E DELLA FINANZA SI INCONTRANO A ROMA IL 29 E 30 SETTEMBRE PER TRACCIARE LE LINEE DI SVILUPPO DEL MERCATO IMMOBILIARE ITALIANO  
 
Roma, 21 giugno 2005 - Il 29 e 30 Settembre si svolgerà a Roma presso il Westing Excelsior la settima edizione di Epic, la conferenza italiana dedicata al settore immobiliare e alle sue relazioni con il sistema della finanza internazionale promossa da Risorse per Roma con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e del Comune di Roma. Acronimo di European Property Italian Conference, nei suoi sette anni di attività Epic ha accompagnato l’evoluzione del mercato immobiliare in Italia, dalle prime esperienze pionieristiche all’attuale sviluppo finanziario, anticipando i temi e le tendenze del settore. Mix vincente tra meeting istituzionale e momento conviviale, Epic ha contribuito alla nascita di una fiorente community, ben integrata nel contesto europeo e composta da specialisti, uomini di affari e affermati professionisti. Quest’anno la conferenza cercherà di tracciare l’evoluzione del Real Estate Italiano degli ultimi sette anni, analizzando i risultati con il linguaggio universale della finanza internazionale: i numeri. Sette anni fa tutti i grandi investimenti immobiliari in Italia erano considerati ad alto rischio: informazioni insufficienti sulle condizioni del mercato locale, un sistema dotato di poche regole e scarsa liquidità in termini di debito ed equity. I primi rilevanti investimenti sono stati opportunistici e speculativi. Oggi invece, grazie ad un quadro normativo chiaro e ad un ricco patrimonio di dati e informazioni, il numero degli investitori è cresciuto: sono nuovi soggetti, sia istituzionali che privati, che operano attraverso una varietà di nuovi strumenti. Attraverso sessioni plenarie e parallele, per permettere ai delegati di scegliere tra gli argomenti di maggior interesse professionale, Epic analizzerà il ritorno degli investimenti immobiliari degli ultimi 7 anni, quali settori hanno prodotto le migliori performance, chi ha raccolto i frutti del boom del mercato, quali i benefici per la collettività in termini di crescita economica ed introiti fiscali. Ma soprattutto, attraverso la lettura dei numeri, traccerà previsioni e tendenze per il futuro grazie agli interventi dei massimi esperti e protagonisti del settore; tra gli altri: Ugo De Bernardi Citylife, Massimo De Meo Beni Stabili, Rosemary Feenan Jll, Cesare Ferrero Censis, Arjan Knibbe Ubs, Pietro Malaspina Sonae Sierra, Gianluca Marcato Cass Business School, Aldo Mazzocco Beni Stabili, Marco Plazzotta Ras Immobiliare, Massimo Ponzellini Patrimonio dello Stato S.p.a., Michael Rhydderch Cushman & Wakefield, Giulio Rolandino Mediobanca, Giancarlo Scotti Lazard Re, Lanfranco Senn Bocconi, Gualtiero Tamburini Nomisma, Kelly Whitman Ppr. Www.epic.it    
   
   
ITALIA, GIORNATA D'INFORMAZIONE SUL TEMA "QUALITÀ E SICUREZZA ALIMENTARE"  
 
Roma, 21 giugno 2005 – Oggi ha luogo a una presentazione concernente le opportunità di finanziamento offerte nell'ambito della priorità tematica "Qualità e sicurezza alimentare" del Sesto programma quadro (6Pq). L'obiettivo della manifestazione è offrire a tutte le parti interessate un approfondimento delle opportunità offerte dall'ultimo invito a presentare proposte nell'ambito della quinta priorità. Http://www.apre.it/serviziapre/eventi/giornata.asp?id=689  
   
   
PALERMO E NEW YORK UNITE DA EUROFLY AL VIA I COLLEGAMENTI DIRETTI IL SABATO E LA DOMENICA  
 
 Palermo, 21 giugno 2005 – Da oggi la Sicilia si congiunge all’America: Eurofly, in collaborazione con il suo partner Coretur Viaggi di Palermo, debutta con il primo volo diretto tra Palermo e New York a bordo del nuovissimo Airbus A 330-200. A siglare l’avvio della nuova tratta, si è svolta stamane, intorno alle 13, la cerimonia di battesimo con taglio del nastro all’aeroporto Internazionale “Falcone e Borsellino” della capitale siciliana. All’evento hanno partecipato fra gli altri, Diego Cammarata - sindaco di Palermo, Augusto Angioletti - Amministratore delegato di Eurofly, Francesco Musotto - Presidente della Provincia di Palermo, Giuseppe Costanzo - Presidente di Confindustria Sicilia, Francesco Scoma - Assessore Regionale al Lavoro ed all’Emigrazione, Giacomo Terranova - Amministratore delegato Gesap, Agostino Porretto – Dirigente generale dell’Assessorato Regionale al Turismo e Carmelo Scelta – Direttore Generale Gesap. Da oggi e fino al 18 settembre, le partenze dall’aeroporto palermitano sono previste la domenica alle 15,55 con arrivo nella ‘Grande mela’ alle 19,40, mentre dal Jfk di New York si decolla in notturna il sabato alle 23,55 per atterrare a Palermo alle 14,25 sempre del giorno successivo. “Southern Italy has never been closer”: così recita lo slogan della campagna pubblicitaria approntata dalla compagnia aerea italiana leader nel leisure, a siglare la volontà di creare un connubio di prestigio e ad alto potenziale con i ‘cugini d’America’ attraverso cui tessere legami e scambi felici per l’immagine e l’economia italiane. “Siamo orgogliosi del riscontro positivo dell’avvio di questo progetto – dichiara il Comandante Augusto Angioletti Amministratore delegato Eurofly – di respiro e di approvazione internazionali. A tale proposito vorrei sottolineare come la scorsa settimana, nel corso della presentazione agli operatori del settore svoltasi a New York, ho riscontrato un clima di grande interesse che risponde ad una domanda di mercato reale dall’altra sponda dell’oceano. Con l’avvio della tratta Palermo-new York Eurofly il Sud Italia si rende protagonista di un processo di promozione e di dinamismo socio-economico importante e consapevole; ciò grazie anche alla cooperazione e al supporto della Regione Siciliana, del Comune di Palermo e della Provincia Regionale, cui Eurofly rivolge un ringraziamento sentito”.  
   
   
GERMANWINGS ORDINA 18 NUOVI AEROMOBILI LA COMPAGNIA LOW COST RADDOPPIA LA SUA FLOTTA E PREVEDE UNA VELOCE ESPANSIONE. OPZIONATI ULTERIORI 12 AIRBUS  
 
Milano, 21 giugno 2005 - Germanwings prevede una veloce espansione ed ha ordinato 18 nuovi Airbus. La compagnia low cost tedesca ha inoltre opzionato 12 ulteriori aeromobili. L’accordo è stato firmato ieri, giovedì 16 giugno, dal management Germanwings e dai rappresentanti Airbus all’Airshow di Parigi - Le Bourget. Gli Airbus – che dispongono ciascuno di 156 posti - verranno consegnati a partire dal 2006. ”L’airbus A319 è per noi il modello ideale di aeromobile. Si tratta del modello più moderno nella sua classe, che permette anche importanti economie” ha commentato Joachim Klein, Chairman of the Management Board Germanwings. ”Grazie a questo nuovo ordine disponiamo della flotta necessaria per la nostra nuova espansione e competitivitài”. Con la sua nuova flotta Germanwings si assicura una veloce espansione, con nuove destinazioni in tutta Europa. La compagnia, che ha inaugurato due settimane fa il nuovo hub di Berlino Schönefeld, ha annunciato di voler aprire un quarto hub in Germania entro la fine dell’anno. A tre anni dal lancio del primo volo, Germanwings prevede di aver trasportato entro la fine del 2005 cinque milioni di passeggeri e di raggiungere un fatturato di oltre 350 milioni di euro. Le destinazioni Germanwings per l’orario invernale 2005/06 (30 ottobre 2005 – 25 marzo 2006) da Colonia/bonn sono: Ankara, Atene, Barcellona, Berlino, Birmingham, Bologna, Budapest, Cracovia, Dresda, Dublino, Edimburgo, Helsinki, Istanbul, Lisbona, Londra (Gatwick), Londra (Stansted), Madrid, Milano, Mosca, Monaco di Baviera, Nizza, Oslo, Parigi, Praga, Roma, Salonicco, Stoccolma, Varsavia, Verona, Vienna, Zagabria, Zurigo. Le destinazioni Germanwings per l’orario invernale 2005/06 da Stoccarda sono: Amburgo, Barcellona, Berlino, Budapest, Cracovia, Dresda, Istanbul, Lisbona, Londra (Stansted), Madrid, Roma, Salonicco, Varsavia, Vienna, Zagabria. Le destinazioni Germanwings per l’orario invernale 2005/06 da Berlino-schönefeld sono: Ankara, Colonia/bonn, Düsseldorf, Istanbul, Monaco di Baviera, Mosca, Oslo, Praga, Stoccarda, Stoccolma, Varsavia, Zagabria.  
   
   
ARINC E VANCO OFFRIRANNO CONNETTIVITÀ BROADBAND GLOBALE AGLI OPERATORI DEL TRASPORTO AEREO  
 
 Milano, 21 giugno 2005 - Arinc Incorporated ha annunciato un accordo esclusivo con Vanco, per offrire connettività broadband sicura a basso costo e alta qualità nel settore del trasporto aereo. Grazie all'accordo, Arinc potrà dunque accedere a competenze di altissimo livello messe a disposizione dal principale provider di soluzioni di rete globali gestite basate su tecnologie Dsl e Mpls, mentre Vanco potrà contare sull'apporto offerto da un partner di grande esperienza nel settore del trasporto aereo e usufruire, per la promozione dei propri servizi, di canali commerciali specifici del settore dei viaggi e del trasporto aereo. L'offerta congiunta è di particolare importanza per le compagnie aeree, fino ad ora vincolate a infrastrutture legacy. Queste società ora potranno invece avere immediato accesso a una soluzione che si adatta perfettamente alle loro esigenze. "Con le soluzioni Vanco, Arinc permetterà al settore dell'aviazione e del trasporto aereo di risparmiare milioni di dollari ogni anno sui costi delle reti Wan, compiendo un impressionante salto in avanti nel rapporto prezzo/prestazioni", ha affermato Stephen E. Means, Vice President Marketing and Sales di Arinc. L'accordo con Vanco soddisfa due importanti esigenze del settore: ridurre i costi delle telecomunicazioni e fornire soluzioni broadband di alta qualità e completamente gestite, fondamentali per gli ambienti It di tipo application-driven. "è nostra intenzione trasformare le modalità con cui nel settore dei viaggi e del trasporto aereo oggi vengono gestite le esigenze di networking", ha continuato Means. "Società con centinaia di uffici locali possono ad esempio sostituire le costose infrastrutture legacy adottando servizi Dsl sicuri e completamente gestiti offerti a costi nettamente inferiori e comprendenti parametri Sla (Service Level Agreement) per soddisfare necessità di rete business-critical". Arinc proporrà il servizio Vanco “Ip Secure”, una soluzione Vpn broadband su Internet totalmente gestita e corredata da Sla e opzioni di backup . Arinc offrirà inoltre il servizio Vanco Mpls Matrix integrato all'interno delle attuali capacità Mpls di Avinet, in modo da proporre 6 classi di servizi per il supporto di voce, video e altre tipologie di dati. Il servizio Arinc Avinet Private Ip integrato trasparentemente con i servizi Vanco dà vita a una rete privata completa già disponibile in un numero di Paesi senza precedenti. "La combinazione fra la leadership di Vanco quale Vno globale e la solida reputazione di Arinc nel settore del trasporto e dei viaggi aerei risulterà vincente", ha dichiarato Allen Timpany, Chief Executive di Vanco. "Il portafoglio Vanco offrirà infatti ai clienti Arinc una scelta ancora più ampia di risorse di rete proposte nell'ambito di un unico servizio. Questa combinazione di dimensione globale, solidità di connessione ed esperienza nell'implementazione della tecnologia Dsl non ha eguali nel settore". Offrendo dieci volte l'ampiezza di banda delle vecchie connessioni legacy a una frazione del loro costo, i servizi Dsl consentiranno finalmente alle compagnie aeree di giustificare l'adozione di servizi di networking ad alta velocità presso postazioni quali strutture per operazioni di carico, uffici spedizioni, biglietterie urbane, chioschi e piccoli aeroporti. Anche le compagnie aeree con reti di media dimensione possono risparmiare fino a 1 milione di dollari all'anno trasferendo su Dsl le postazioni a bassa criticità. Molti altri operatori del settore potranno abbandonare reti complesse e contratti con più fornitori adottando un'unica soluzione gestita da un unico operatore.  
   
   
SIEMENS PRESENTA IL TRENO DIESEL DESIRO A ISEO.  
 
Milano, 21 giugno 2005 - Si è tenuto il 19 giugno a Iseo in collaborazione con il Cifi, la presentazione del nuovo treno diesel di Siemens Desiro. Dopo una conferenza nel corso della quale sono state illustrate caratteristiche e innovative funzionalità del veicolo, l’automotrice Desiro ha effettuato in mattinata un giro di prova sulla tratta delle Ferrovie Nord Milano Iseo-edolo e ha sostato poi presso la stazione di Iseo dove ha postutot essere visitata dal pubblico nel corso del pomeriggio. Desiro è stato sviluppato da Siemens in particolare per il traffico regionale di media frequentazione, e per rispondere alle esigenze degli operatori ferroviari che necessitano di veicoli in grado di effettuare operazioni di transito rapide e convenienti. Il nuovo treno Siemens infatti garantisce buone accelerazioni e tempi di incarrozzamento bassi grazie anche al 60% di zone a pianale ribassato che lo rende particolarmente adatto all’utilizzo su linee con basse distanze interstazionali. L’alta percentuale di piano ribassato garantisce anche il massimo comfort dei passeggeri, insieme agli arredamenti interni e al design particolarmente accogliente derivato dai treni ad alta velocità. L’impiego di motori diesel ecologici che rispettano i limiti di emissione della normativa Europea, un alto livello di sicurezza e la flessibilità del servizio lo rendono particolarmente innovativo. Desiro è costituito da componenti prodotti in larga scala ed ampiamente collaudati. La modularità è una caratteristica del veicolo di cui si è tenuto conto durante la progettazione ed i cui vantaggi sono dati da una semplice interfaccia. Completano la dotazione di questo treno gli impianti di aria condizionata, le obliteratrici, i sistemi di video sorveglianza e di radio diffusione, i display luminosi interni ed esterni per fornire informazioni sulle fermate e sulle relative tratte ferroviarie e le zone multiuso per il trasporto di biciclette. Già presente in Germania, Danimarca, Ungheria, Austria, Romania e Bulgaria, ma anche negli Stati Uniti in California, questo treno ha dato risultati molto soddisfacenti, con oltre 500 automotrici in esercizio.  
   
   
UNIVERSITÀ E SOCIETÀ DELLA CONOSCENZA IL COMMISSARIO EUROPEO JÀN FIGEL' A “LA SAPIENZA”  
 
Roma, 21 giugno 2005 - Il Commissario europeo all’istruzione, formazione, cultura e multilinguismo Jàn Figel', in Italia per una visita ufficiale, incontrerà una delegazione della Crui, il Rettore de “La Sapienza”, prof. Renato Guarini, i membri del Senato accademico de “La Sapienza”, tra i quali le rappresentanze studentesche, i Rettori delle altre università statali romane. Tema dell’incontro sarà il ruolo delle Università nella strategia di Lisbona e nella costruzione della società della conoscenza nell’Unione Europea. Alle ore 11 il Commissario Figel’ terrà una conferenza stampa. La visita di Figel’ in Italia prevede, tra il 22 e il 23 giugno, incontri con esponenti del Governo, tra i quali i Ministri Letizia Moratti e Rocco Buttiglione, e un'audizione presso le commissioni parlamentari competenti. Le diverse iniziative europee nel campo dell'istruzione e della cultura nonché i futuri programmi europei "Lifelong Learning", "Cittadini per l'Europa" e "Cultura" saranno al centro delle discussioni.  
   
   
UNA COMMISSIONE D'INDAGINE SULLE IRREGOLARITÀ NEI CONCORSI UNIVERSITARI IL MINISTRO MORATTI: "IN ARRIVO REGOLE NUOVE PER IL RECLUTAMENTO DEI DOCENTI"  
 
Roma, 21 giugno 2005 - Il seguito alle notizie diffuse dalla stampa riguardanti presunte irregolarità nei concorsi universitari, il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca ricorda che il disegno di legge sulla docenza universitaria, approvato nei giorni scorsi dalla Camera su proposta del Ministro Letizia Moratti, prevede precise regole che eviteranno il verificarsi o il ripetersi di tali irregolarità. In particolare l'iniziativa legislativa disciplina ex novo le procedure del reclutamento dei docenti. Il reclutamento sarà gestito a livello centrale ministeriale, come peraltro auspicato da autorevoli interventi. Le relative commissioni verranno costituite mediante sorteggio di cinque commissari nazionali, con esclusione dei docenti dell'ateneo che ha bandito il concorso. "Con questo provvedimento", ha detto il Ministro Moratti, "saremo in grado di evitare incresciosi episodi che non fanno onore al nostro sistema universitario. Per quanto riguarda le vicende denunciate dalla stampa", ha aggiunto il Ministro, "nominerò una commissione d'indagine, della quale farà parte anche una rappresentanza della Conferenza dei rettori".  
   
   
E’ ARRIVATO ALLA QUARTA EDIZIONE IL MASTER IN FASHION, EXPERIENCE & DESIGN MANAGEMENT  
 
 Milano, 21 giugno 2005 – Mafed, il Master in Fashion, Experience & Design Management della Sda Bocconi (Bocconi School of Management) è arrivato alla sua quarta edizione. Il Corso (interamente in lingua inglese) dura da gennaio a dicembre 2006. Obiettivo del Mafed è quello di formare manager per le aziende della moda, del design e per quelle dove l’esperienza del prodotto e dell’acquisto è un elemento critico per la marca Il Mafed è un programma di formazione manageriale leader a livello internazionale grazie a un mix unico di fattori. I partecipanti: 40 ragazzi (età media 26 anni), di oltre 20 diverse nazionalità e con differenti esperienze formative e professionali. Le aziende coinvolte: solo a Milano è possibile avere in aula quasi cento testimonianze di aziende della moda e del design, organizzare decine di visite a siti produttivi, showroom e fiere, o partecipare a eventi di rilievo mondiale, come la Settimana della Moda e il Salone del Mobile. I docenti specializzati con una lunga esperienza di ricerca sul campo, a cui si aggiungono visiting professor e professionisti del mondo delle imprese della moda e del design. I destinatari di questa iniziativa sono tutti coloro che ambiscono a posizioni, in ambito internazionale, nel settore del merchandising, nella pianificazione strategica, nell’ufficio stampa, nel retail e nello sviluppo del prodotto delle aziende della moda e del design. Il programma prevede due tipologie di corsi: i Corsi in General Management, che permettono di acquisire gli strumenti metodologici e i concetti chiave su moda e design e i Corsi Specialistici che entrano nel vivo dei processi manageriali nelle aziende della moda, del design e di quelle imprese i cui marchi sono associati a esperienze di consumo uniche. A questi corsi si aggiungono alcuni Seminari di approfondimento di temi specifici. Da metà giugno a fine novembre, undici settimane sono dedicate ai Progetti sul Campo, che permettono ai partecipanti di applicare quanto appreso a casi reali, in un processo di collaborazione con alcune delle più prestigiose aziende della moda e del design. I due Major, in Brand e Retail Management concludono il percorso di studi consentendo di acquisire una specializzazione nelle due aree più critiche per la moda e il design. Il Mafed rappresenta, comunque, qualcosa di più di un apprendimento teorico e pratico. I partecipanti, oltre a numerose attività extra-curriculari, hanno l’opportunità di comprendere meglio la cultura italiana grazie ad un corso di italiano e alla possibilità di partecipare a eventi, mostre e manifestazioni culturali. E, soprattutto, imparano dal continuo confronto reciproco: dalla varietà di esperienze, valori, punti di vista che solo una classe composta da diverse nazionalità diverse può offrire. Il Mafed è svolto in partnership con Altagamma, associazione nata nel 1992, che riunisce le più importanti imprese italiane che si distinguono per innovazione, qualità, servizio, design e prestigio. Marchi quali Alessi, Boffi, Bulgari, Flos, Fontanaarte, Ermenegildo Zegna, Salvatore Ferragamo, Gucci, Tod’s hanno sostenuto negli anni il programma, erogando borse di studio e coinvolgendo i partecipanti in progetti sul campo. Molte altre aziende Altagamma intervengono come testimoni e per visite aziendali http://www.Sdabocconi.it/mafed