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NOTIZIARIO
25 settembre 2000 pagina 3 La nostra vetrina dei
L'esposizione dei
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LE VALUTAZIONI DELLE CONFEDERAZIONI ARTIGIANE SULLA LEGGE QUADRO PER L'ARTIGIANATO Roma,20 settembre 2000 - Le Confederazioni nazionali dell'Artigianato hanno accolto con positivo interesse l'avvio del dibattito sulla riforma della Legge-quadro per l'Artigianato, prevista dal Disegno di legge presentato su iniziativa del Sen. De Carolis. Questa iniziativa viene condivisa nei suoi principi essenziali dal mondo dell'artigianato, in quanto in essa si affrontano in modo complessivo i nodi della riforma della disciplina dell'impresa artigiana: la nuova cornice di princìpi disegnati dal provvedimento sarebbe utile per identificare il settore artigiano nel sistema economico e sociale, tenendo conto del ruolo traente che esso riveste nella dimensione economica e produttiva del Paese, in armonia con il principio della tutela del lavoro, quale valore fondante della Costituzione, ed in applicazione degli stessi princìpi di tutela e di sviluppo dell'artigianato previsti dall'articolo 45. Tuttavia, prima di entrare nel merito del Disegno di legge di riforma, vorremmo rappresentare all'attenzione della X Commissione alcune valutazioni di metodo concernenti l'andamento del dibattito parlamentare sul Disegno di legge Collegato alla Finanziaria 2000, recante "Disposizioni in materia di apertura e regolazione dei mercati", già approvato dal Senato ed attualmente all'attenzione della X Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati. In quel provvedimento figura la nota previsione mirata a riconoscere la facoltà per le imprese artigiane di costituirsi, o di trasformarsi, in società a responsabilità limitata pluripersonale. Tale innovazione legislativa - approvata con il pieno consenso della X Commissione Industria del Senato - assume sicuramente una rilevanza strategica per rafforzare la struttura finanziaria e per potenziare i fattori di ammodernamento e di innovazione nel processo produttivo e nell'organizzazione delle società operanti nel settore artigiano. Ma quella innovazione, oltre a valorizzare il ruolo insostituibile che le imprese artigiane svolgono ai fini dell'avviamento qualificato al lavoro e dell'incremento dell'occupazione, risulta essenziale, più in generale, per sviluppare la crescita produttiva del sistema delle micro e piccole imprese del Paese, di cui fanno parte le imprese artigiane, in piena sintonia con gli obiettivi indicati dal Dpef dello scorso anno come ribaditi dall'ultimo Documento per gli anni 2001-2004, ed in totale conformità al Piano di Azione approvato dalla Commissione Europeo nel 1999, mirato a rafforzare la struttura finanziaria delle Piccole Imprese e delle Imprese Artigiane stimolando forme di partecipazione di capitale. L'essenziale è che il rafforzamento finanziario delle società artigiane possa avvenire tramite una forma di Srl nella quale restino fermi alcuni requisiti organizzativi e funzionali volti a garantire la valorizzazione del lavoro professionale e qualificato dei soci-artigiani e la concentrazione nelle loro mani dei poteri deliberanti e della maggioranza del capitale sociale, nel quadro dei princìpi propri della disciplina giuridica dell'impresa artigiana. Il provvedimento, in sostanza, costituirebbe un fatto di civiltà giuridica e di equità economica volta a riequilibrare le condizioni oggettive di debolezza strutturale, e quindi concorrenziale, in cui le forme societarie del settore artigiano si trovano rispetto a quello delle Piccole Imprese. Pertanto, le Confederazioni artigiane ribadiscono con fermezza la necessità di procedere con urgenza all'approvazione definitiva del provvedimento in questione ed esprimono alla X Commissione ed alle Forze politiche presenti in essa il più forte auspicio affinché possa essere assunto ogni utile impegno per conseguire tale risultato. A questo punto, volendo partire dall'ipotesi di considerare come acquisito il riconoscimento della SRL con qualifica artigiana - e solo a tale condizione - le Confederazioni artigiane convocate nella presente audizione evidenziano come uno dei capisaldi essenziali del Disegno di legge di riforma della Legge-quadro per l'artigianato all'attenzione della X Commissione del Senato, sia da considerare ormai assorbito, e soddisfatto, dal Collegato in materia di Regolazione dei mercati: questo impone una riflessione attenta circa l'opportunità di mantenere inalterato l'attuale assetto del Disegno di legge di riforma soprattutto in relazione al fatto che il periodo residuo della Legislatura in corso non consentirebbe di portare a buon fine un provvedimento di tale portata. In sostanza, anziché porre mano ad un'autentica riforma, sarebbe maggiormente opportuno, con ogni probabilità, prevedere alcune modifiche di maggiore necessità ed immediatezza da apportare all'assetto normativo attualmente previsto dalla Legge-quadro per l'artigianato. In questa ottica vorremmo evidenziare i seguenti aspetti di rilevanza prioritaria. Abbiamo rilevato che nel Disegno di legge in esame, per quanto concerne l'organico dell'impresa artigiana, è stato previsto un limite massimo ordinario di 20 addetti, ridotto a 10 per le lavorazioni in serie, (purché la lavorazione non si svolga con processo del tutto automatizzato) e di 35 addetti per le lavorazioni artistiche, tradizionali e dell'abbigliamento su misura. Al riguardo vorremmo osservare che nell'attuale realtà dimensionale dell'impresa artigiana - nella quale il numero medio degli addetti per ogni impresa, compresi i titolari, soci e dipendenti, risulta pari a 2,4 - il vero problema da risolvere non consiste nell'innalzare il tetto massimo di organico ma riguarda il sistema eccessivamente rigido di computo degli addetti che fino ad oggi, soprattutto a causa dei criteri eccessivamente restrittivi seguiti dagli istituti previdenziali e dagli ispettorati del lavoro, hanno provocato serie situazioni di conflittualità ai fini del mantenimento della qualifica artigiana delle imprese interessate. Pertanto, vorremmo richiamare l'attenzione, in particolare, sulla norma prevista dall'art. 5, comma 4, con la quale la delimitazione dimensionale di organico viene resa flessibile in quanto si consente all'impresa artigiana la facoltà di conservare la propria qualifica innalzando i limiti massimi, per specifiche esigenze produttive, fino al 25 per cento e per un periodo massimo di tre anni, così da poter programmare in modo graduale l'eventuale ampliamento della propria dimensione organizzativa riservandosi, a seconda dei casi, la possibilità di rientrare nell'ambito della dimensione normale, ovvero di continuare eventualmente a sviluppare e ad espandere l'organizzazione aziendale assumendo natura industriale o di terziario con un passaggio non necessariamente traumatico, legato al repentino venir meno dello status agevolativo inerente alla propria condizione artigiana. Vedremmo in modo favorevole anche la condizione di peculiare flessibilità legata alla funzione addestrativa e formativa dell'impresa artigiana, di cui all'art. 5, comma 5, con la quale si prevede anche la possibilità di mantenere in forza nell'impresa un numero consistente di apprendisti (fino ad un massimo di due terzi del numero complessivo di addetti). Un'altra considerazione di grande rilievo riguarda la possibilità per l'impresa artigiana di avvalersi di sedi secondarie ai sensi dell'articolo 2203 del codice civile, nonché di unità locali per lo svolgimento di una o più fasi del processo produttivo: tale norma, prevista dall'art. 3, comma 4 del Disegno di legge, riteniamo che possa risultare di grande utilità per ampliare le potenzialità organizzative e di commercializzazione delle imprese artigiane. Nel passare ad un altro aspetto nevralgico della disciplina attuale - quello concernente l'iscrizione all'Albo delle imprese artigiane - vorremmo richiamare l'attenzione sull'articolo 7 del Disegno di legge che prevede apposite norme mirate a stabilire con chiarezza la natura e l'efficacia dell'iscrizione e la decorrenza degli effetti delle delibere inerenti alla tenuta dell'albo. Condividiamo pienamente l'impostazione di tale norma e, senza riproporre quanto ampiamente e compiutamente illustrato nella relazione di accompagnamento dello stesso Disegno di legge, vorremmo evidenziare come il principio dell'efficacia costitutiva dell'iscrizione risulti di rilevanza centrale nell'assetto legislativo per il settore artigiano. In merito ricordiamo come la disciplina prevista dalla Legge-quadro per l'artigianato del 1985 si fosse limitata ad enunciare i principi della obbligatorietà e dell'efficacia costitutiva dell'iscrizione all'Albo, senza predisporre il necessario coordinamento con le altre norme vigenti per l'artigianato in materia previdenziale ed assistenziale e con quelle relative all'inquadramento delle imprese artigiane con dipendenti nel ramo artigianato ai fini contributivi. Si è creata, così, una situazione di notevole incertezza e di grave conflittualità fra la sfera di potestà degli Istituti previdenziali, soprattutto dell'INPS, e le funzioni esclusive di accertamento dei requisiti di qualifica artigiana attribuite alle Commissioni per l'Artigianato, portando a situazioni insostenibili di contenzioso ingiustificatamente gravose e penalizzanti per le imprese artigiane. Tale situazione si è trascinata fino ai giorni nostri a causa di varie norme di legge che, in assoluto spregio di ogni esigenza di razionalità e di coerenza, si sono susseguite nel tempo senza coordinarsi fra loro, anzi entrando in reciproco contrasto, così da appesantire oltremodo il contenzioso a carico delle imprese artigiane legittimamente interessate a sostenere e mantenere la propria giusta qualifica. Pertanto, riprendendo quanto sancito dall'art. 7 del Disegno di legge, occorre ribadire che il principio della obbligatorietà e della efficacia costitutiva della iscrizione all'albo, connesso strettamente al principio della potestà esclusiva delle Commissioni per l'Artigianato in materia di accertamento dei requisiti di qualifica artigiana, è mirato a sancire i requisiti di qualifica artigiana, quale presupposto di diritto per l'applicazione di tutte le norme dell'ordinamento riferibili al settore artigiano, ad esempio ai fini dell'applicazione delle agevolazioni creditizie, agli effetti obbligatori in campo previdenziale ed assistenziale per gli imprenditori artigiani e loro coadiuvanti, ai fini della classificazione dell'impresa artigiana con dipendenti per gli effetti contributivi, e per l'applicazione delle normative contrattuali del settore. In questa prospettiva vorremmo anche ricordare che la stessa Giurisprudenza di legittimità della Cassazione ha offerto negli ultimi anni alcuni supporti interpretativi di grande rilievo; va ricordato, altresì, che anche la suprema Corte Costituzionale, con propria sentenza n. 196 del 24-28 maggio 1999, ha ribadito con chiarezza il principio dell'efficacia costitutiva dell'iscrizione all'Albo. Ora, l'attenzione va richiamata su di altro aspetto direttamente connesso al principio ricordato: ci riferiamo alle procedure di iscrizione, modificazione e cancellazione, nell'albo delle imprese artigiane, ed ai ricorsi per il contenzioso amministrativo e giudiziario, di cui all'art. 8 del Disegno di legge in esame. Condividiamo pienamente l'impostazione adottata da tale norma in quanto essa, da un lato, è mirata a razionalizzare le attuali procedure di tenuta dell'Albo coordinandole rispetto al Registro delle imprese e salvaguardando, comunque, le potestà esclusive di accertamento dei requisiti di qualifica artigiana da parte delle Commissioni; dall'altro lato la norma è orientata a risolvere in modo efficace il problema del coordinamento delle disposizioni di natura speciale relative alle procedure di contenzioso in sede amministrativa e giudiziaria in materia di qualifica artigiana, con le altre disposizioni di legge che prevedono la coesistenza di altre procedure di contenzioso. Infatti, molto spesso accade che il Giudice, qualora vengano attivate procedure di contenzioso in materia civile, commerciale, amministrativa e del lavoro che coinvolgono l'impresa artigiana, disattende il valore e la portata applicativa dell'iscrizione all'Albo e si pronuncia discrezionalmente nel merito del giudizio principale senza tener conto dello stato dell'iscrizione dell'impresa all'Albo artigiano o, anche, disapplicando lo stesso provvedimento di iscrizione. Questa situazione finisce con il travolgere i diritti acquisiti delle imprese artigiane ai fini dell'accesso ai benefici ed alle agevolazioni previste dall'ordinamento, quali l'ammissione al beneficio del privilegio sui crediti delle imprese artigiane, il riconoscimento di un determinato trattamento (ad es. in sede di controversie di lavoro per l'inquadramento contrattuale dei dipendenti) o la conferma di agevolazioni di natura contributiva od anche creditizia. Si tratta, dunque, di un'impostazione contraddittoria e del tutto priva di coerenza che comporta una pesante situazione di incertezza, oltre che di pregiudizio economico, a carico delle imprese del settore, compromettendo le esigenze di certezza del diritto che l'ordinamento dovrebbe garantire nei confronti del settore dell'artigianato. Rispetto a quanto evidenziato si condivide quanto previsto dall'articolo 8 del disegno di legge: in sostanza, i procedimenti in sede di ricorso amministrativo e le procedure di contenzioso giurisdizionale in materia civile, amministrativa e del lavoro, la cui definizione discenda dall'accertamento pregiudiziale dei requisiti di qualifica artigiana, dovrebbero essere decisi solo a seguito del preventivo esperimento e della definizione delle procedure di contenzioso in materia di qualifica artigiana appositamente previste dalla Legge-quadro. Infine, con riferimento all'articolo 10 del Disegno di legge in esame, prendiamo atto del fatto che tale norma risulta mirata a colmare il grande vuoto amministrativo e funzionale che si è venuto a creare a seguito della soppressione del Consiglio Nazionale dell'Artigianato, stabilita dal Decreto legislativo n. 112 del 31 marzo 1998 in materia di conferimento di funzioni amministrative dallo Stato alle Regioni. Tale soppressione, come a suo tempo affermato dalle nostre Confederazioni, è apparsa del tutto inopportuna in quanto la funzione che il Consiglio, organo tecnico-consultivo in materia di artigianato presso il Ministero dell'Industria, avrebbe potuto continuare ad esplicare nell'adozione di indirizzi interpretativi per l'attuazione e per il coordinamento delle norme legislative ed amministrative applicabili al settore artigiano, si è rivelata, negli anni scorsi, di significativo rilievo ai fini di garantire una funzione coerente ed organica di tenuta dell'albo delle imprese artigiane da parte delle Commissioni per l'Artigianato sul territorio nazionale e di prevenire, altresì, pesanti situazioni di contenzioso. Comunque, proprio nell'ottica di tener conto dall'assetto introdotto con le norme sul cosiddetto "federalismo amministrativo", si propone di affidare alla Conferenza Stato-regioni, disciplinata dal Decreto Legislativo 28 agosto 1997, n. 281, il compito essenziale di adottare indirizzi interpretativi per l'attuazione coerente e per il coordinamento delle norme legislative ed amministrative applicabili al settore artigiano e di esercitare, altresì, funzioni consultive ai fini della definizione degli indirizzi di politica economica e settoriale inerenti il settore, in piena conformità con quanto stabilito dallo stesso decreto legislativo n. 112 del 1998, sul decentramento delle funzioni amministrative in materia di artigianato, ed in armonia, altresì, con le norme che disciplinano la Conferenza Stato-regioni. La Conferenza potrebbe essere sentita su tali materie anche su richiesta del Ministro dell'Industria, del commercio e dell'artigianato o, per sua delega, del sottosegretario competente, degli assessori regionali preposti all'artigianato, dei presidenti delle commissioni regionali per l'artigianato e delle organizzazioni artigiane maggiormente rappresentative presenti nel CNEL. In tale quadro la stessa Conferenza potrebbe svolgere una funzione consultiva qualificata e concertata. In definitiva, le Confederazioni artigiane ritengono che, in virtù delle specifiche proposte di modifica illustrate, sarebbe possibile rendere maggiormente organico e funzionale l'attuale assetto legislativo previsto dalla Legge-quadro per l'artigianato confermandolo come strumento normativo essenziale per continuare a soddisfare il superiore principio della tutela e dello sviluppo dell'artigianato previsto dall'art. 45 della Costituzione. AIR-ONE:IN TRE GIORNI MILLE PASSEGGERI SUL CATANIA-MILANO Milano, 25 settembre 2000 - La nuova rotta Catania-Milano Linate di Air One esordisce sotto i migliori auspici: nei primi tre giorni oltre 1.000 persone hanno scelto Air One per volare tra le due città. Sin dal primo giorno, i nuovi voli hanno registrato un coefficiente di occupazione posti elevato, di oltre il 60%. "L'alto numero di passeggeri trasportati nei primi giorni sulla nuova tratta è la conferma dei vantaggi determinati dalla concorrenza in termini di convenienza e qualità di servizio" ha detto Michèle Piraux, Direttore Marketing di Air One. "L'andamento di questi voli conferma la forte potenzialità di traffico del bacino etneo e la validità delle nostre scelte". TURISMO: BENE I PRIMI 8 MESI DELL'ANNO. +2,2% GLI ARRIVI E +14,8% IL SALDO DELLA BILANCIA VALUTARIA Roma, 25 settembre 2000 - Le stime Assoturismo Confesercenti per i primi otto mesi del 2000 presentano un bilancio soddisfacente per il turismo italiano. Nel periodo da gennaio ad agosto si sono registrati 55,6 milioni di arrivi nel complesso degli esercizi ricettivi (alberghi, campeggi, ecc.) con un incremento del 2,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e oltre 245 milioni di pernottamenti (+1,9%). In particolare gli italiani sono stati 32 milioni (+2,3%) e gli stranieri 23,4 milioni (+2,2%), mentre i pernottamenti sono stati rispettivamente 147,8 milioni (+1,6%) per gli italiani e 97,2 milioni per gli stranieri (+2,7%). Molto bene anche il saldo delle entrate e delle uscite valutarie per viaggi all'estero che segna un incremento di quasi il 15% rispetto allo scorso anno sfiorando i 16.500 miliardi di lire. I viaggi degli italiani continuano a crescere con un +4,5% di incremento della spesa all'estero pari a 22.800 miliardi. Ma ancora di più crescono le entrate da parte dei turisti stranieri (+8,6%) con un introito di quasi 32.300 miliardi. "E' evidente che questi risultati positivi non fanno che confermare il trend di crescita del nostro turismo - commenta Gaetano Orrico, presidente dell'Assoturismo-Confesercenti - ma non dobbiamo dimenticare che siamo nell'anno del Grande Giubileo e questi tassi di incremento andranno verificati il prossimo anno. Le future politiche del turismo dovranno accordare maggiore attenzione alle piccole e medie imprese che costituiscono una forza trainante del settore. Sarà quindi necessario in occasione della Conferenza Nazionale per il Turismo del prossimo ottobre ma soprattutto della prossima legge finanziaria, definire interventi dando priorità a programmi di aiuto finanziario sia con gli incentivi diretti alle imprese sia riducendo il peso del fisco soprattutto sulle Pmi, puntando soprattutto sulla innovazione tecnologica, sulla qualità ambientale e dei servizi. E' bene ricordare ancora una volta, che la legge di riforma del settore è ancora ferma in Parlamento relegando il nostro Paese in una posizione non certo favorevole a livello internazionale. TELECOM:DAL 24 SETTEMBRE IL NUOVO SPOT DELLA CAMPAGNA ISTITUZIONALE DEL GRUPPO "LA TECNOLOGIA E' IMPORTANTE MA ANCHE TUTTO IL RESTO" Roma, 25 settembre 2000 - Leonardo Di Caprio, diretto da Chris Cunningham, testimonial di Telecom Italia che riprende la sua campagna istituzionale di Gruppo "Come vorresti che fosse il futuro?" per completarla con un nuovo protagonista d'eccezione: Leonardo di Caprio. La campagna, ideata in collaborazione con l'agenzia creativa Leagas Delaney, con questo ultimo spot intende trasmettere e comunicare un messaggio inatteso, in un certo senso controcorrente: "la tecnologia è importante, ma anche tutto il resto". Dopo le paure nei confronti del futuro di Woody Allen, il desiderio di un mondo senza barriere di Marlon Brando e l'impegno sociale di Nelson Mandela, i primi tre testimonial diretti da registi come Tony Scott, lo stesso Woody Allen e Spike Lee, Telecom Italia lega la sua immagine istituzionale a Leonardo di Caprio. Protagonista dell'ultimo spot della campagna istituzionale, Leonardo è distaccato dalle ultime tecnologie in un mondo, come quello di oggi, dove a volte per comunicare non basta solo la tecnologia più moderna. Disteso su un prato nei colori rosa arancioni dell'alba, infatti, è circondato dalla natura e minuscoli insetti si lasciano toccare in un contesto di magia e di serenità. Poi la vibrazione del suo personal communicator lo scuote ma non lo distrae, " non adesso " risponde Leo; questa è l'unica battuta dello spot. In quello splendido prato lui è già in comunicazione con se stesso e con lo natura che lo avvolge. Così Telecom Italia completa la sua campagna istituzionale che ha visto quattro grandi personaggi del nostro tempo parlare del futuro, ognuno in modo differente e con una visione diversa, rivolgendosi a tutti e raccontandosi in modo naturale, autentico e originale rispetto alle convezioni pubblicitarie. MAGNOLIT PRESENTA IL MAGNETE ANTICALCARE PER PROTEGGERE LE TUBAZIONI, LE INSTALLAZIONI E GLI ELETTRODOMESTICI. Milano, 25 settembre 2000 - Magnolit sfrutta l'effetto fisico esercitato dai campi magnetici sull'acqua corrente. Un raffinato sistema di campi magnetici modifica le caratteristiche fisiche e chimiche dell'acqua e consente di ottenere un'acqua ''dinamicizzata''. Il problema: Nell'acqua calcarea si formano dei cristallini di calcare duri e dalle forme bizzarre, che si depositano all'interno delle tubazioni, creando incrostazioni difficili da eliminare. L'acqua dura e' fonte di grossi problemi, comporta costi elevati e minaccia di distruggere gli elettrodomestici. La soluzione con l'utilizzo di Magnolit: Nell'acqua magnetizzata si formano dei cristallini circolari e ''morbidi'' che non si depositano all'interno delle tubazioni. Questo calcare ''morbido'' puo' essere eliminato con un colpo di spugna! Lo splendore e la lucentezza della cucina e del bagno sono garantiti nel corso degli anni, e si potra' rinunciare a tutti i detergenti aggressivi. I detergenti e i detersivi agiscono molto piu' efficacemente nell'acqua dinamicizzata! Inoltre Magnolit si avvita semplicemente alla tubazione senza utilizzare utensili e senza aprire la tubazione. Per informazioni: Huber Johann Tel. 0335 - 206207 Fax. 0474 - 553433 IL CONSORZIO DNV-MODULO UNO, IL NUOVO ENTE ITALIANO PER LA CERTIFICAZIONE DI PRODOTTO Milano, 25 settembre 2000 - Il Consorzio Dnv-Modulo Uno nasce dall'unione di esperienza e capacità di due grandi enti: Det Norske Veritas - leader nel settore della certificazione sistemi - e Modulo Uno - società italiana leader nel suo settore - laboratorio accreditato Sinal e Centro di taratura riconosciuto Sit per l'attività di prova su strumentazione e prodotto per l'erogazione di servizi di prova su strumentazione e prodotto. Grazie a questa sinergia le aziende trovano in un unico interlocutore l'esperienza di un leader internazionale nel settore della certificazione di sistemi e tutte le potenzialità di un grande Ente italiano per l'erogazione di servizi di prove e certificazione di prodotto. Per le attività di verifica periodiche e al fine di garantire una corretta e tempestiva gestione del parco impianti, il Consorzio si è dotato di un sistema informatico ad hoc che permette la pianificazione automatica ed ottimizzata degli interventi. Il Consorzio Dnv-Modulo Uno - Organismo italiano notificato con il numero identificativo assegnato dalla Commissione Europea n. 0496 - è quindi in grado di rispondere, con efficienza e competenza, ai requisiti richiesti dagli stati membri dell'Unione Europea per la certificazione prodotto in regime cogente (Marcatura Ce). Le normative europee prevedono che le aziende devono provvedere alla certificazione dei propri prodotti per essere in regola e soddisfare i requisiti di sicurezza richiesti. Il nuovo approccio europeo in merito alla valutazione di conformità permette oggi alle aziende di scegliere diverse strade per arrivare alla marcatura CE. In alcuni casi, per quei prodotti che il legislatore europeo ha giudicato potenzialmente più rischiosi, è previsto l'intervento di un Organismo notificato. L'offerta dei servizi: Macchine (89/392/CEE) - Dopo la sua entrata in vigore, la marcatura Ce rappresenta un requisito cogente, obbligatorio per la commercializzazione di macchine. Per alcune categorie di macchine, la legislazione europea prevede, prima della dichiarazione di conformità a cura del fabbricante, procedure di certificazione più restrittive per le quali è necessario ricorrere ad un Organismo di Certificazione notificato quale il Consorzio Dnv-Modulo Uno. Imbarcazioni da diporto - Dal 16 giugno 98 possono essere immessi sul mercato comunitario solo imbarcazioni da diporto e relativi componenti marcati CE. Il Consorzio Dnv-Modulo Uno è un organismo autorizzato ad espletare la valutazione di conformità per le imbarcazioni da diporto e relativi componenti e a valutare il soddisfacimento dei Requisiti Essenziali di Sicurezza fissati con la Direttiva 94/25/CE. Ascensori: La Direttiva 95/16/Ce prevede la marcatura Ce obbligatoria, rilasciata da un Organismo di Certificazione notificato, per la commercializzazione e messa in servizio degli ascensori nuovi. Secondo la direttiva, gli installatori sono "responsabili della progettazione, fabbricazione ed installazione" degli ascensori. L'installatore deve quindi dichiarare la conformità dell'impianto e apporre la Marcatura CE tramite un Organismo notificato. Il Dpr N.162 del 30 aprile 99 prevede che le verifiche periodiche biennali su ascensori e montacarichi siano effettuate da un Organismo di Certificazione notificato. Inoltre, l'esecuzione di collaudi di ascensori installati precedentemente all'entrata in vigore della nuova legislazione, che non abbiano perfezionato l'iter per ottenere la licenza di messa in servizio, viene conferita agli Organismi notificati. LE CALZATURE ITALIANE SALTANO IL FOSSATO DAI DATI ANCI I PRIMI SEGNALI DI RECUPERO DOPO TRÉ ANNI DI CONGIUNTURA NEGATIVA Milano, 25 settembre 2000 - Produzione in crescita, export in ripresa, importazioni meno "esplosive". Sembra essere arrivata la fine del ciclo negativo che aveva caratterizzato gli ultimi tré anni dell'industria calzaturiera italiana. A spiegare i contorni di questa novità è Antonio Brotini, presidente di Anci, Associazione Nazionale Calzaturifici Italiani: "l'aumento dell'I,5% della produzione in quantità e del 4,5% in valore, rilevati attraverso la consueta indagine campionaria semestrale, rappresentano un primo segnale di interruzione dei segnali negativi accumulati nell'ultimo perìodo. Lo stesso export, che aveva registrato per tré anni consecutivi un pesante ridimensionamento, frena apprezzabilmente la propria caduta, limitandola (nei primi 5 mesi) ad un -1,8%. Ma il dato più positivo arriva dalla crescita registrata in termini dì valore (+10%) o/tré che dei relativi prezzi medi (+12,9%).w Non si tratta ancora di un vero e proprio ciclo positivo in quanto le trasformazioni intervenute sul mercato negli ultimi anni e i dati non ancora pienamente univoci non consentono ancora di fare previsioni di medio periodo. Le importazioni ad esempio rimangono in crescita (+3,5% in quantità), segno che domanda e offerta internazionali stanno cercando nuovi equilibri sul mercato. Alcuni fenomeni esogeni (ripresa dei mercati del Far East, deprezzamento dell'Euro, ulteriore rafforzamento del ciclo economico statunitense) potrebbero poi rafforzare l'illusione di essere usciti dal tunnel. "Siamo però convinti - afferma il Presidente Brotini - che i grossi sforzi di investimenti, di razìonalizzazioni e di affinamenti della capacità commerciale che la generalità delle imprese calzaturiere ha realizzato in questi anni, hanno contribuito fortemente ad agganciare e valorizzare questi fattori esterni. Il rafforzamento della domanda interna, anche se limitato, e le stesse aspettative degli operatori per il secondo semestre dell'anno ci consentono qualche elemento di ottimismo". L'orizzonte appare più roseo quindi anche se non mancano insidie e minacce: il rafforzamento del dollaro non significa solo maggiore competitivita commerciale sui mercati extra-europei, ma anche un decisivo contributo al forte aumento del prezzo delle pelli grezze che non potrà non avere effetti inflativi sul settore a valle. "Proprio perché siamo consapevoli che l'andamento congiunturale del settore sarà sempre più legato ai fenomeni macroeconomici internazionali l'attenzione dell'Associazione - spiega Brotini - sarà sempre più rivolta anche a riflessioni a più largo respiro in cui le esperienze degli imprenditori si possano confrontare con le conoscenze degli esperti" Una delle prossime occasioni di riflessioni sarà il convegno-seminario del 21-22 ottobre organizzato da Anci "Calzature: nuove strategie per vincere le sfide del mercato globale" in cui si potranno anche discutere nuove proposte di politica economica per il rilancio del settore. "Durante la legislatura che si sta per concludere, - prosegue il Presidente dei calzaturieri italiani - Anci ha raggiunto importanti obiettivi sia in ambito promozionale che in ambito industriale. Basta ricordare il Tavolo Tac istituito dal Ministero dell'Industria e ora unificato con quello per le attività promozionali all'estero. Da questo importante strumento sono arrivati sia i finanziamenti per la promozione diretta al trade sul mercato statunitense, sia il disegno dì legge approvato lo scorso luglio dal Consiglio dei Ministri per agevolare l'adozione dì nuove tecnologie da parte delle aziende tessili-abbiglìamento-calzature" Anche se si sono fatti alcuni passi in avanti l'attenzione del governo verso il sistema calzaturiero, ad alta incidenza di manodopera e quindi con un significativo valore sociale, è ancora insufficiente. "Non si capisce ad esempio il mancato intervento del Ministero dell'Industria nell'ambito dell'annoso problema della marchiatura delle suole. Esiste già un protocollo di intesa tra Unac e Anci che stabilisce la regole di apporre il marchio made-in-ltaly all'interno e non più al'esterno della suola. L'intervento ministeriale sarebbe necessario e sufficiente per rendere tale regola valida erga omnes." Questa soluzione consentirebbe di conciliare il diritto dei suolifici di marchiare il proprio prodotto con l'esigenza di una corretta informazione per il consumatore sull'origine del prodotto finito in quanto non necessariamente la suola marchiata made in italy implica una scarpa "made in Italy". IMMAGINE, INFORMAZIONE ED ATTUALITA' A CERSAIE 2000 Bologna, 25 settembre 2000 - Cersaie 2000, la più importante e partecipata rassegna internazionale dedicata alla ceramica per edilizia ed all'arredobagno, si terrà a Bologna da martedì 3 a domenica 8 ottobre. Sotto le insegne del nuovo manifesto firmato da Ettore Sottsass, uno dei padri dell'architettura e del design del '900, due sono gli appuntamenti che spiccano nell'articolato e vasto programma: il Convegno Inaugurale e la Conferenza Stampa Internazionale. Gli scenari per gli anni 2000: sfide ed opportunità della globalizzazione Palazzo dei Congressi - Sala Europa, martedì 3 ottobre ore 11.00 Un appuntamento a caratura internazionale quello che, dopo il saluto di Luca Cordero di Montezemolo, Presidente BolognaFiere, vedrà le relazioni di Angelo Borelli, Presidente di Assopiastrelle, Elio Catania, Presidente ed Amministratore Delegato Ibm Italia, e Umberto Agnelli, Vice Presidente ed Amministratore Delegato Ifi. Una panoramica delle principali trasformazioni strategiche in un convegno promosso da Assopiastrelle ed organizzato da Edi.Cer SpA, in collaborazione con Ambrosetti, che vede il contributo di Atlanet. LaConferenza Stampa Internazionale si terrà a Palazzo dei Congressi - Sala Italia, mercoledì 4 ottobre ore 16.00 A fronte di una platea di giornalisti italiani e stranieri, provenienti dai cinque continenti, il Direttore Generale dell'Ice Gioacchino Gabbuti, il Presidente di Assopiastrelle Angelo Borelli, il vice Presidente dell'Associazione con la delega alle Attività Promozionali e Fiere Sergio Sassi ed il Presidente di Federchimica e Mapei Giorgio Squinzi, illustrano lo stato dell'arte dell'industria italiana delle piastrelle di ceramica, le sue strategie promozionali e di mercato, le prospettive europee e mondiali dell'industria chimica.Durante l'incontro verranno premiati i quattro rivenditori di Germania, Francia, Polonia e del Paese Mediorientale che con la loro attività hanno contribuito ad affermare l'eccellenza e la qualità delle piastrelle di ceramica italiane, nonché la cerimonia di consegna del Cersaie Journalism Award 2000 relativo ai migliori articoli pubblicati relativi all'edizione 1999. L'evento è promosso da Assopiastrelle in collaborazione con l'ICE e vede il contributo di Mapei, E' prevista la traduzione simultanea in inglese, francese, tedesco e spagnolo, Infolink: www.cersaie.it UN FORUM SU CUORE, DE AMICIS, LA MAESTRINA DALLA PENNA ROSSA, GARRONE E COMPAGNIA Padova, 25 settembre 2000 - Da settembre, alle migliaia di siti dedicati a De Amicis e al suo libro se ne è aggiunto uno nuovo, aperto all'opinione di tutti. E' il sito che l'Assessorato alla Cultura di Padova propone in occasione della grande mostra dedicata a "Cuore illustrato" che sarà aperta il primo dicembre nella Civica Galleria di Piazza Cavour. "Cuore illustrato" è una mostra che non è solo una mostra ma molto di più. Quello in programma a Padova è un grande workshop su Cuore, un laboratorio ideale che conterrà anche veri laboratori, per entrare dentro, capire o non capire, poter giudicare liberamente e schierarsi serenamente intorno a Cuore. Questo forum consentirà di esprimere assensi, dissensi, indifferenza, odio, amore per Cuore e per i suoi personaggi. Opinioni che saranno parte della mostra e che si metteranno a confronto con quelle espresse, altrettanto liberamente, dai visitatori. Per dire la propria su Cuore, De Amicis, i suoi personaggi, i "buoni sentimenti" o semplicemente sul cuore, questi gli indirizzi: dal sito www.padovanet.it/padovacult o direttamente su cultura.morphnet.it/discus
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