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NOTIZIARIO
23 DICEMBRE 2000
La nostra vetrina dei
L'esposizione dei
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MOSTRE IN CORSO O IN PROGRAMMAZIONE TANA DI WURMKOS - DALLA CASA ALLA TANA ALLA CASA - SABATO 23 DICEMBRE 2000, GALLERIA BORDONE VIA TELESIO, 13 MILANO. Wurmkos è un laboratorio di arti visive creato nel 1987 da Pasquale Campanella e dalle persone con disagio psichico utenti della Cooperativa Lotta contro l'Emarginazione, Sesto S. Giovanni, Milano. È un luogo aperto nel quale entrano, sui diversi progetti, artisti, disagiati e non, critici, persone che collaborano alla realizzazione di opere e testi. Alcuni dei precedenti lavori di Wurmkos hanno indagato il concetto di casa (Wurmkos Design, Spazio Viafarini, Milano, 1992; Antonio Valente, Care/Of, Cusano Milanino, Milano, 1995; Caterina Caserta, Galleria Bordone, Milano, 1995; Dis Loc Azione, Sarema, Quarto Inferiore, Bologna, 1995) case fatte di oggetti, di sole finestre e porte, casette trasportabili, pavimenti, appartamenti, stanze con l'attitudine espressiva propria del fare artistico, senza troppo badare alla funzionalità. E adesso la tana. Gli animali si costruiscono la tana, architettura precisa per la propria misura. E allora questa mostra è una tana: tutti i pavimenti coperti di tappeti bianchi (si entrerà senza scarpe) nei quali si aprono buchi o emergono sporgenze e forme in cui entrare o accucciarsi, sulle pareti decine e decine di disegni di Wurmkos su casa e tana, ma anche ciò da cui derivano, scritti, disegni architettonici, disegni di tane di animali rigorosamente, in bianco e nero. E poi la casa. Tutte queste elaborazioni tornano allo spazio reale in cui vivono la maggior parte dei Wurmkos, la Comunità Parpagliona nella quale un lavoro di ricostruzione della storia della casa, attraverso una serie di immagini fotografiche di archivio - a cui hanno partecipato sia Wurmkos che gli artisti coinvolti su questo progetto, che gli operatori che qui lavorano - vuole essere il prologo di un recupero e di una ristrutturazione degli spazi interni della comunità. L'interessante esperienza è stata presentata dal 14 ottobre dalla galleria Bordone via Telesio, 13 Milano e si è conclusa sabato 23 con una festa aperta a tutti, avente le finalità di coinvolgere del vicinato. Incontro con Pier Aldo Rovatti, galleria Bordone via Telesio, 13 Milano.Tana di Wurmkos, fino al 23 dicembre 2000:susanna abate piero almeoni pasquale campanella monica carrera caterina caserta alessandro cravera isabella de robertis angela di bartolomeo elisabetta longari samuele lovaglio aldona matloch andrea perrone ottavio raimondo antonio russo nicola santoro antonio valente. Cooperativa lotta contro l'emarginazione: via Parpagliona, 41 Sesto San Giovanni (Milano) stefano boccalini pasquale campanella vita casavola davide motto alice nastri claudio palvarini in collaborazione con la comunità parpagliona musica nicola guiducci. OVERLAP DI ARIS PROVATÀS, DA GIOVEDÌ 18 GENNAIO 2001 ALLE 18,30, ALLA GALLERIA BORDONE DI VIA TELESIO, 13, MILANO Prima personale del giovane artista greco che ruota intorno alla relazione tra video e superfici fotosensibili due strumenti il cui fascino, per Provatàs, è dato dalla inevitabile caducità dell'immagine legata a problemi tecnologici. L'indagine allora si specifica nella costruzione dell'immagine stessa. La corrosione dei negativi è una distruzione controllata e voluta che anticipa così quello che avverrebbe col tempo. L'intervento diretto sui negativi toccati con gli acidi si ricollega alla tradizione storica di sperimentazione sui processi di formazione delle immagini fotografiche da Moholy-Nagy in poi. Punta il dito, il giovane Provatàs, su una questione doppiamente interessante: il fatto che ogni nuova tecnologia porta con sé nuovi problemi di durata del supporto e il fatto che a maggior ragione ogni opera contemporanea contiene la sua sparizione. Il legame con il video è in questo caso circolare; presenterà in questa mostra un nuovo video che allarga lo spazio della galleria e che idealmente conterrà le stampe. La mostra chiude a fine marzo. TESORI PREINCAICI ORI, ARGENTI, CERAMICHE, LITICI: TIWANAKU CITTA' ETERNA DELLE ANDE - FINO AL 1° APRILE 2001, ALLA FONDAZIONE METROPOLITAN DI CORSO ITALIA ANG. ST.EUFEMIA MILANO. Tiwanaku, una delle culture più ricche ed importanti dell'antica America Latina, si sviluppò nel cuore di un preciso contesto geografico; più esattamente sull'altipiano dell'attuale Repubblica Boliviana: una vasta meseta incastonata fra i due bracci della cordigliera delle Ande e incorniciata da cime imponenti che svettano oltre i 6.000 metri. A partire dal suo epicentro culturale, sistuato in prossimità del Lago Titicata, Tiwanaku costituì il primo stato andino con un territorio centrale. La sua benefica influenza civilizzatrice e culturale si estese oltre l'altipiano e le valli delle immediate vicinanze, allargandosi fino a coprire la parte occidentale e quella centrale della attuale Repubblica Boliviana, il nord est argentino ed il litorale del Pacifico da Kopayapu verso nord. Fu la cultura più longeva del continente sudamericano. La mostra archeologia, i cui reperti provengono dal Museo Nazionale di Archeologia e dal Museo di Metalli Preziosi di Bolivia, presenta in un valido contesto scenografico, realizzato con grafici, plastici e testi esplicativi, 237 reperti archeologici tra cui ori, argenti, bronzi, ceramiche, statue e importanti stele litiche. Biglietto ingresso: Lit. 14.000 comprensive di autoguida. Ridotto Lit. 10.000. Sono previste visite guidate. Info e prenotazioni tel. 02/8604.14 e-mail: fondazione@fondazionemetropolitan.it TERZO MILLENNIO PREMIO INTERNAZIONALE DI SCULTURA Ha fatto tappa a Milano, il Premio di Scultura Terzo Millennio, organizzato dal gruppo Franciacortino Terra Moretti. Dal 12 al 21 dicembre sono stati ospitati nella rinnovata sede dell'Angelicum i progetti vincitori e finalisti di un concorso unico nel suo genere. Inedita anche l'iniziativa editoriale collaterale: un catalogo che illustra tutti i 756 progetti che hanno chiesto di partecipare al Premio. La giuria del Premio era presieduta dal critico Pierre Restany. Nella conferenza di presentazione della mostra e del catalogo sono intervenuti Philippe Daverio e tra gli invitati il sindaco di Milano Gabriele Albertini e padre Eligio, fondatore della comunità Mondo X e promotore delle iniziative che da anni contrassegnano l'attività dell'Angelicum, da sempre all'avanguardia nella difesa e nella valorizzazione delle idee più giovani e innovative. Info: www.terramoretti E-mail: group@terramoretti.it A CREMONA UNA NUOVA STAGIONE DI GRANDI MOSTRE Veramente intenso è il programma di lavoro che l'A.P.I.C. (l'Associazione Promozione Iniziative Culturali nata nel 1996 per volontà della Provincia di Cremona, della Camera di Commercio, dei Comuni di Cremona, Crema, Casalmaggiore e dell'A.P.T. del Cremonese) ha saputo delineare fino alla primavera del 2004, con uno sforzo ideativo e progettuale che si raccorda ai tempi della programmazione turistica internazionale e che consente il necessario respiro alla elaborazione scientifica, alla organizzazione e alla promozione delle singole iniziative. L'impegno risponde essenzialmente ad un bisogno di fare cultura, per mantenere aperte, pur nella esasperata contraddittorietà del presente e nella sofferenza del sentire dell'uomo contemporaneo, possibilità sempre nuove di comunicare emozioni e tensioni, in un affinamento della capacità di comprendere e relazionare; tuttavia, con coraggio, puntiamo anche a vincere - in tempi ragionevolmente brevi - la scommessa di riconoscere Cremona e la sua provincia fra le mete stabili dei grandi flussi turistici che ridanno smalto al prestigio, all'orgoglio e alla capacità di sviluppo, anche economico, di intere comunità. L'auspicio è quello di sempre: che i nuovi progetti possano ripagare gli sforzi di tutti nell'offrire ai visitatori - che attendiamo numerosi già ai due grandi appuntamenti del 2000 - una insostituibile occasione di conoscenza, insieme al richiamo fascinoso e sottile di questa nostra provincia e del suo glorioso passato, nel quale sono fiorite esperienze artistiche e tradizioni musicali uniche al mondo. Gian Carlo Corada, Presidente della Provincia di Cremona e dell'Associazione Promozione Iniziative Culturali. CREMONA MOSTRE Cremona: "Vincenzo Campi: scene del quotidiano" Cremona: "Dipingere la musica. "Strumenti in posa nell'arte del Cinque e Seicento". VINCENZO CAMPI SCENE DEL QUOTIDIANO (Cremona, Museo civico Ala Ponzone, via Ugolani Dati 4, fino al 18 marzo 2001). Una città compatta, dalle solide mura, con belle chiese e palazzi sontuosi: così appare la Cremona del Cinquecento nella pianta disegnata da Antonio Campi nel 1578. Roberto Longhi definì la città di quel tempo "una piccola Anversa". E proprio con le Fiandre, i suoi mercanti e i suoi banchieri, Cremona - già allora città agricola per eccellenza - tesseva intensi traffici. Malgrado i potenti di turno fossero di volta in volta milanesi, veneziani, francesi e spagnoli, la città e i suoi quarantamila abitanti godevano di floridezza. E quando la Spagna la conquistò definitivamente nel 1535, per Cremona cominciò un periodo ancora più prospero. In questi anni nasce Vincenzo Campi, il più giovane di una famiglia di artisti che annovera il capostipite Galeazzo e i figli Giulio, Antonio e, naturalmente, Vincenzo; mentre Bernardino, che pure aveva lo stesso cognome, non era neppure parente. È a Vincenzo che oggi Cremona, nelle nuovissime sale espositive del Museo civico Ala Ponzone, riserva una mostra importante che arriva a quindici anni esatti dall'allestimento dedicato all'intera famiglia e alla cultura artistica cremonese nel Cinquecento. L'idea della mostra su Vincenzo Campi è nata tre anni fa, in occasione della scoperta del "San Martino", un dipinto di Vincenzo che si rifà a una secolare tradizione delle campagne lombarde: l'11 novembre, giorno dedicato al santo, i contadini traslocavano da una cascina all'altra in cerca di lavoro, raccogliendo le loro misere cose sui carri. Il quadro - che raffigura dunque un trasloco - è stato rinvenuto negli uffici della Prefettura di Cremona, dove era giunto dopo numerosi passaggi nel corso dei secoli. Restaurato e oggi custodito alla pinacoteca cremonese, l'opera illustra uno spaccato di vita quotidiana, di quelle "scene del quotidiano" che connotano e circoscrivono il tema della mostra. Non tutte di Vincenzo Campi sono le oltre quaranta opere esposte: il Comitato scientifico - coordinato da Franco Paliaga e composto da Luisa Bandera†, Giacomo Berra, Angela Ghirardi, Mina Gregori, Valerio Guazzoni, Bram de Klerck, Francesco Landolfi, Mario Amedeo Lazzari e Gianni Toninelli - ha accostato anche altri dipinti cinquecenteschi, in modo da suggerire un confronto con l'artista cremonese. Ma, accanto ad una singolare natura morta dell'Arcimboldo da New York, a opere di Jacopo Bassano da Vienna, ad un'opera inedita della scuola dei Bassano da Cremona, ad opere da Berlino, Firenze, Milano, Parigi e Trento, a dipinti fiamminghi da Modena, Napoli, Parma, Sestri Levante e Verona, è soprattutto Vincenzo Campi a riservare le principali sorprese. Insieme alle opere più note dalla Pinacoteca di Brera, dallo Staatliche Museen di Berlino e dagli Uffizi di Firenze, vengono presentati un dipinto, mai visto in Italia, proveniente dal Musée des Beaux-Arts di Lione, opere di derivazione dello stesso soggetto conservate in collezioni private e, vera novità della mostra, cinque tele assolutamente inedite che, per la prima volta dopo quattro secoli, dal castello della Baviera dove sono conservate tornano nella città in cui furono dipinte. Nessuno, a parte i proprietari e qualche ospite privilegiato, da allora ha mai potuto ammirarle: la loro presenza, da sola, giustifica una visita alla mostra. Anche per questo siamo particolarmente orgogliosi di un progetto che riapre per l'Associazione Promozione Iniziative Culturali di Cremona (A.P.I.C.) una stagione di grandi mostre, favorita - nel nostro caso - dalla fondamentale collaborazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Lombardia, di prestigiosi musei italiani e stranieri, del Comune di Cremona e del Museo civico Ala Ponzone che ospita l'evento e lo arricchisce di numerose presenze artistiche, della Fondazione Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde e di una ben nota ditta cremonese, la Gennaro Auricchio S.p.A., che, come sponsor ufficiale, ha voluto insieme a noi rendere omaggio ad uno fra i pittori più importanti dell'arte italiana del Cinquecento. Catalogo Skira, Sponsor ufficiale: Auricchio S.p.A., Sponsor tecnici: Tartaglia Fine Art, Axa Nordstern Art "Vincenzo Campi: scene del quotidiano":Biglietti e agevolazioni, Intero 12.000, Ridotto 9.000, Comitive di almeno 10 persone, militari, ragazzi al di sotto dei 14 anni di età, ultrasessantenni, prenotazioni via e-mail: apic@digicolor.net Ridotto speciale 7.000, Scuole, gruppi oltre 200 persone, visitatori di mostre contemporanee collegate, possessori di: carta FS "Amico Treno", biglietto ferroviario in arrivo a Cremona, coupon Carnet, tessera Touring Club. DIPINGERE LA MUSICA STRUMENTI IN POSA NELL'ARTE DEL CINQUE E SEICENTO Cremona, Santa Maria della Pietà fino al 18 marzo 2001. Vienna, Kunsthistorisches Museum, Palais Harrach, 3 aprile - 1° luglio 2001. In collaborazione e con il contributo della Commissione Europea, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali italiano, della Regione Lombardia, della Fondazione Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde e della Fondazione "Walter Stauffer" di Cremona, l'Associazione Promozione Iniziative Culturali di Cremona (A.P.I.C.) e il Kunsthistorisches Museum di Vienna presentano - dal 12 dicembre 2000 al 18 marzo 2001 in Santa Maria della Pietà (piazza Giovanni XXIII) a Cremona, e dal 3 aprile al 1° luglio 2001 al Kunsthistorisches Museum, Palais Harrach - la mostra internazionale "Dipingere la musica. Strumenti in posa nell'arte del Cinque e Seicento". L'idea della mostra è stata concepita e sviluppata da un prestigioso Comitato internazionale di esperti, così composto: * Sylvia Ferino-Pagden, Kunsthistorisches Museum, Vienna * Luiz Marques, Università di Campinas, São Paulo, Brasile * Anna Maria Petrioli Tofani, Direttore della Galleria degli Uffizi, Firenze * Sybille Ebert-Schifferer, Generaldirektor der Staatlichen Kunstsammlungen Dresden, Dresda * Rudolf Hopfner, Sammlumg Musikinstrumente Kunsthistorisches Museum, Vienna * Wolfgang Prohaska, Gemäldegalerie Kunsthistorisches Museum, Vienna * Augusto Gentili, Università di Cà Foscari, Venezia * Volker Scherliess, musicologo, Lubecca * Nicola Spinosa, Soprintendente ai Beni Artistici e Storici di Napoli * Marisa Zaccagnini, Curatore delle arti applicate, Galleria d'Arte Antica a Palazzo Barberini in Roma. L'iconografia musicale è un terreno sconfinato. Nonostante la straordinaria fortuna del motto oraziano Ut pictura poesis, un rapido sguardo retrospettivo alla storia dell'arte rivela che anche fra la musica e la pittura intercorrono rapporti intensi ed eloquenti. Tantissime sono sempre state le motivazioni e le strategie che hanno portato la pittura - dai ceramisti greci ai cubisti - a raffigurare la musica, a servirsene appunto come di uno strumento con cui produrre, non già suoni, ma significati. Se i rapporti fra pittura e poesia sono già da tempo tema prediletto di studi approfonditi, quelli fra musica e pittura non hanno finora goduto di molta attenzione. Anche se esistono studi su aspetti particolari, non vi è stato ad oggi alcun tentativo di una trattazione più ampia. L'evoluzione di maggior rilievo nella storia della musica dal Quattrocento in poi è stata l'emancipazione della musica strumentale dalla musica vocale. Nel corso del Cinquecento lo strumento musicale ha goduto di un sviluppo senza precedenti, con una parallela vasta attività editoriale di testi musicali. Questo prodigioso moltiplicarsi di illustrazioni degli strumenti nella letteratura musicale aveva come scopo la normazione della morfologia, della costruzione e della pratica strumentale. Molto più importante, però, di questa sussidiaria funzione illustrativa è stata la progressiva creazione di un vero e proprio linguaggio pittorico degli strumenti, tramite il quale dovevano nascere nuove ed illimitate possibilità di dialogo, di opposizioni o di complementarità simbo-liche, fra musica e pittura. Compito fondamentale della mostra è di tentare una prima ricognizione dei diversi ambiti nei quali la pittura si è avvalsa dell'universo della musica per ampliare o precisare i propri sistemi espressivi, rendendoli così più adatti a partecipare al dibattito culturale del loro tempo. La mostra vuol essere un invito ad affrontare la grande diversità dei temi pittorici nei quali si sono prodotte queste tangenze, talvolta questi attriti, fra due sistemi complessi di espressioni artistiche. Quasi duecento saranno i dipinti, i disegni, le stampe e gli oggetti decorativi presentati, secondo criteri di qualità artistica, ma anche di eloquenza iconografica. La mostra verrà poi arricchita, a mo' di contrappunto spesso chiarificatore, da una ventina di strumenti musicali coevi e da altrettanti pezzi di archeologia musicale. Mentre gli uni apportano all'esperienza di godimento delle opere una dimensione propriamente musicologica, gli altri recano la testimonianza dei modelli antichi, rispetto ai quali la mostra si presenta, soprattutto nella prima delle sei sezioni, come un insieme di variazioni. Saranno presentate opere provenienti da musei e collezioni private di Paesi europei e d'Oltreoceano per un insieme di capolavori di artisti di eccezionale importanza e richiamo, fra i quali: Giorgione da Castelfranco (dalla National Gallery of Art di Washington), Tiziano Vecellio (da New York e dal Museo del Prado di Madrid), Il Guercino (dagli Uffizi di Firenze e da Varsavia), Nicolas Poussin (da Londra), Anton Van Dyck (dal Prado), Jusepe de Ribera (da Osuna in Spagna), Georges de la Tour (dal Paul Getty Museum di Los Angeles), Cecco del Caravaggio (dalla Pinacoteca Nazionale di Atene), Mattia Preti, Palma il Vecchio, Annibale Carracci, Lorenzo Lotto, Luca Giordano, Bernardo Strozzi (accanto alla "Suonatrice di violoncello" da Dresda, dello Strozzi verrà presentato il "Ritratto di Monteverdi" proveniente da Vienna), Rosso Fiorentino (dagli Uffizi), Maestro dell'Annuncio ai Pastori (da Oviedo in Spagna), Maestro delle mezze figure femminili (da Poznan e Rohrau), Antiveduto Gramatica e Evaristo Baschenis (da Vienna), Hendrick Terbrugghen, Sweerts, Dirk van Baburen. Iniziative musicali collaterali (il concerto di inaugurazione e il CD proposti dalla casa musicale Foné di Livorno come colonna sonora della mostra) verranno ad aggiungere valore intrinseco ad un progetto culturale che vuol porre l'accento su percorsi tematici cari alla città natale di Stradivari e onteverdi. Catalogo Skira, Sponsor ufficiale: Sperlari S.p.A., Sponsor tecnici: Tartaglia Fine Art, Axa Nordstern Art, Foné di Giulio Cesare Ricci, FilmWorks. "Dipingere la musica. Strumenti in posa nell'arte del Cinque e Seicento". Biglietti e agevolazioni, Intero 12.000, Ridotto 9.000, Comitive di almeno 10 persone, militari, ragazzi al di sotto dei 14 anni di età, ultrasessantenni, prenotazioni via e-mail: apic@digicolor.net Ridotto speciale 7.000. Scuole, gruppi oltre 200 persone, visitatori di mostre contemporanee collegate, possessori di: carta FS "Amico Treno", biglietto ferroviario in arrivo a Cremona, coupon Carnet, tessera Touring Club. Biglietti cumulativi e agevolazioni, (Vincenzo Campi: scene del quotidiano e Dipingere la musica), Intero 18.000, Ridotto speciale 12.000, Comitive di almeno 10 persone, militari, ragazzi al di sotto dei 14 anni di età, ultrasessantenni, prenotazioni via e-mail: apic@digicolor.net Scuole, gruppi oltre 200 persone, visitatori di mostre contemporanee collegate, possessori di: carta FS "Amico Treno", biglietto ferroviario in arrivo a Cremona, coupon Carnet, tessera Touring Club. I biglietti cumulativi danno diritto all'accesso alle collezioni del Museo civico "Ala Ponzone" di Cremona. Agevolazioni particolari verranno riservate ai possessori della "Cremona City Card" promossa dall'A.P.T. del Cremonese e in vendita presso l'Ufficio Informazioni A.P.T. - Cremona, piazza del Comune 5, tel. 0372 23233. Info mostre: A.P.I.C. Cremona, Tel. 0372 461026 fax 0372 461109 Numero Verde: 800-655511, e-mail apic@digicolor.net www.stradivarius.com/apic RUSSI 1900 - 1920 LE RADICI DELL'AVANGUARDIA, LARIONOV, GONCHAROVA, KANDINSKY E GLI ALTRI. BRESCIA, PALAZZO MARTINENGO, 20 DICEMBRE 2000 - 16 APRILE 2001. (con il patrocinio di Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero degli Esteri, Ministero per i Beni e le Attività Culturali) A Brescia, fino al 16 aprile 2001, le sale di Palazzo Martinengo ospitano la rassegna "Russi 1900-1920 - Le radici dell'avanguardia. Larionov, Goncharova, Kandinsky e gli altri", organizzata da Brescia Mostre in collaborazione con il Museo Russo di Stato di San Pietroburgo, da cui provengono i circa settanta dipinti esposti, accanto a icone, acquerelli, incisioni e pezzi d'artigianato antico. Gli autori in mostra sono, tra gli altri, Natalija Goncharova, Michail Larionov, Vasilij Kandinsky, Pavel Filonov, Olga Rozanova, Kazimir Malevic, Il'ja Maškov, Vladimir Tatlin, Nikolaj Rerich e David Burljuk. L'esposizione, curata da Evgenia Petrova, vicedirettore e responsabile scientifico del Museo Russo di Stato di San Pietroburgo, compie una panoramica dettagliata su uno dei periodi cruciali, e forse non ancora abbastanza indagati, dell'arte russa: i primi decenni del Novecento, quando gli artisti attraversarono una straordinaria esperienza creativa in equilibrio tra il richiamo della tradizione popolare e le suggestioni delle nuove forme espressive. Già a cavallo del secolo gli artisti dell'Occidente europeo avevano vissuto un periodo di forte interesse per l'arte primitiva. In questo senso Gauguin, Modigliani, Picasso, primi fra tutti, avevano indicato ai colleghi russi una traccia da seguire nella costruzione del loro linguaggio. E, mentre nel resto d'Europa, da Parigi soprattutto, gli artisti guardavano a mondi lontani, esotici, gli artisti russi trovarono nella propria cultura, nelle proprie radici popolari l'universo di suggestioni e di segni a cui ispirarsi. Cresciuti nel ricordo di un'infanzia circondata da oggetti quotidiani di raffinata manifattura artigianale, molti di loro riproposero quei segni, quei colori caldi, quelle atmosfere nei loro dipinti. Pittori come Michail Larionov, Vasilij Kandinsky, Kazimir Malevic divennero collezionisti di icone, ricami, oggetti in legno, insegne. Larionov nel 1913 organizzò la mostra "Bersaglio" in cui, accanto alle opere dei pittori professionisti, erano esposti anche oggetti, testimonianze della creatività popolare. L'arte popolare, agli inizi del Novecento, divenne quindi modello di riferimento per gli artisti dell'avanguardia russa, dalla Goncharova a Filonov, da Maškov alla Rozanova, oltre ai citati Larionov, Kandinsky e Malevic, i quali fecero propria la rappresentazione ingenua del mondo, tipica dei maestri artigiani, per liberare la loro arte dai rischi del manierismo culturale e dalle eccessive raffinatezze del simbolismo, raggiungendo in questo modo esiti di estrema purezza formale. Il percorso espositivo comprende anche gli oggetti dei maestri dell'artigianato russo d'epoca, a testimonianza di quella creatività popolare che è all'origine dell'ispirazione degli artisti in mostra. La rassegna si avvale di un catalogo che contiene, oltre al saggio della curatrice, testi di Irina Boguslavskaja, Elena Basner, Renato Barilli e di due tra i massimi esperti italiani di cultura russa, Enzo Bettiza e Vittorio Strada. Info:Sede espositiva Palazzo Martinengo, Via Musei 30, Brescia, Tel. 030.2807934 Orari 9,30 - 19,30, chiuso il lunedì. Biglietti: Intero, £ 12.000 (Euro 6,20), Ridotto, £ 8.000 (Euro 4,13), Ridotto speciale, £ 5.000 (Euro 2,58) [scuole, gruppi (min. 10 persone), adulti +65, weekend famiglie (min. 3 persone), Visite guidate, £ 50.000 (Euro 25,82); per le scolaresche £ 30.000 (Euro 15,49); prenotazione obbligatoria: tel. 030.297551 Tutti i giorni alle ore 18,00 - la domenica anche alle ore 11,00 - Brescia Mostre mette a disposizione una visita guidata gratuita. Info: tel. 030.2975524 - fax 030.2975517 - elenasiracusa@bresciamostre.it www.bresciamostre.it Visite guidate Per la visita guidata alla mostra è necessaria le prenotazione, da effettuarsi presso la segreteria di Brescia Mostre, in orario di ufficio, telefonando allo 030.297551. Il costo della guida (gruppi di 20/25 persone max.) è di £. 50.000 (Euro 25,82), per le scolaresche £ 30.000. Visite guidate gratuite. Tutti i giorni di apertura, alle ore 18,00 (la domenica anche alle ore 11,00), è disponibile per i visitatori presenti (gruppi esclusi) la guida gratuita. Facilitazioni: hanno diritto all'ingresso ridotto: studenti, insegnanti, militari in divisa, i possessori della carta "Amico Treno" delle FS e accompagnatore, i possessori del biglietto delle Ferrovie Nord con destinazione Brescia, gli abbonati ai trasporti pubblici dell'Asm-Brescia, i dipendenti dell'Asm e dell'Università degli Studi di Brescia, i soci Fai, ANISA, Aab, Club La Repubblica, Touring Club Italiano, Carta Nouvelles Frontières, Carta Ninfea, Acli, Arci, CTS Membership e Group Card, Cts Eden MasterCard, ISIC Card, ITIC Card, Carta Giovani Euro <26, associazioni sindacali, Cral aziendali e dopolavoro. Convenzione con i Civici Musei: hanno diritto al biglietto ridotto i visitatori che presentano alla biglietteria delle esposizioni di Brescia Mostre il biglietto d'ingresso ai Civici Musei di Brescia. A loro volta, i visitatori delle rassegne di Brescia Mostre hanno diritto al biglietto d'ingresso ridotto negli stessi musei. Locali convenzionati: esibendo il biglietto d'ingresso alle mostre, i visitatori possono accedere a uno sconto sui prezzi di listino presso ristoranti, pizzerie e bar convenzionati con Brescia Mostre. Per informazioni, chiedere l'elenco dei locali alla cassa oppure telefonare alla segreteria in orario d'ufficio (030.297551). Info: tel. 030.2975524; fax 030.2975517, elenasiracusa@bresciamostre.it www.bresciamostre.it Scheda tecnica: Promotori: Brescia Mostre - Comune di Brescia - Provincia di Brescia con il Museo Russo di Stato di San Pietroburgo. Curatela: Evgenia Petrova. (responsabile scientifico del Museo Russo di Stato di San Pietroburgo). Allestimento: Carlo Pagani. Opere esposte: 64 dipinti, 10 tra acquerelli e opere grafiche, 8 icone e numerosi pezzi dell'artigianato russo d'epoca, (tutte le opere in mostra appartengono al Museo Russo di Stato di San Pietroburgo). Catalogo: Edizione bilingue (italiano/inglese) Palace Editions del Museo Russo di Stato di San Pietroburgo e Brescia Mostre. Saggi in catalogo: Evgenia Petrova, Elena Basner, Irina Boguslavskaja, Renato Barilli, Enzo Bettiza, Vittorio Strada. Filmati storici: Archivio Studi Cinematografici dei Film Documentari di S.Pietroburgo. Sponsor: BIPOP-Carire per la Cultura, Multimoda Network, Dinema computers service, Terra Moretti. Organizzazione generale:Brescia Mostre in collaborazione con International Service S.r.l., Torino. MARCELLO DUDOVICH, MANIFESTI PER MILANO Fino al 25 febbraio 2001, 12 réclame del grande cartellonista triestino saranno esposte nel Castello Sforzesco. Il Comune di Milano (Cultura e Musei - Settore Musei e Mostre) e la Civica Raccolta delle Stampe 'Achille Bertarelli' presentano DUDOVICH, RECLAME A MILANO. 12 manifesti dalla Raccolta Bertarelli del Castello Sforzesco. Il percorso espositivo si svolgerà attraverso 12 manifesti (restaurati dall'Enaip, Scuola regionale per la vadorizzazione dei Beni culturali) scelti da Giovanna Ginex, con cui si intende far conoscere alcuni straordinari esempi della produzione artistica del grande cartellonista e valorizzare il patrimonio della Raccolta Bertarelli, la seconda per ricchezza in Italia con più di settemila manifesti e locandine conservati. Marcello Dudovich (Trieste 1878 - Milano 1962) inizia la sua formazione a Trieste nel clima dell'avanguardia mitteleuropea. Dopo aver frequentato gli studi dei pittori cittadini si trasferisce a Milano, centro di sviluppo dell'arte applicata all'industria e quindi della moderna pubblicità. Attorno al 1898 viene assunto come litografo alle Officine Ricordi da Leopoldo Metlicovitz, all'epoca già affermato cartellonista. Da questo momento avrà inizio la sua lunga e fortunata carriera, che si svilupperà per oltre mezzo secolo all'interno dell'arte pubblicitaria, di cui è indiscusso caposcuola con oltre 1000 manifesti realizzati. La réclame, come ancora era chiamata la grafica di comunicazione di aziende e di enti statali e culturali, si affermava allora come nuovo mezzo visivo sul quale credere e investire. In particolare in Lombardia, il manifesto pubblicitario illustrato o colorato divenne elemento di paesaggio urbano già negli anni Ottanta dell'Ottocento, sostituendosi agli annunci composti di solo testo. Il Comune di Milano - Cultura e Musei, congiuntamente a questa iniziativa, realizzerà l'Agenda 200I, illustrandola con i 12 manifesti esposti. DUDOVICH, RECLAME A MILANO, 12 manifesti dalla Raccolta Bertarelli dei Castello Sforzesco Milano, Castello Sforzesco, 16 dicembre 2000 - 25 febbraio 2001 Orari: 9.30 - 17.30. Lunedì chiuso Informazioni tel. 0286461404, Sito web: www.mimu.it Segreteria Organizzativa Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli del Castello Sforzesco 20121 Milano; tel +39 0286461404 Fax +39 028693071; tel +3902433403-0248008462 Fax +39 024813841; e-mail: clprelpb@tin.it IL TIBET'FOTOGRAFATO DA FOSCO MARAINI 60 ANNI FA IN MOSTRA A REGGIO EMILIA: 108 IMMAGINI DOCUMENTANO LE SPEDIZIONI IN TIBET. ESPOSTE IN PALAZZO MAGNANI FINO AL 21 GENNAIO 2001. Il Tibet visto, da Fosco Maraini sarà il protagonista della mostra Tibet perduto,in programma in Palazzo Magnani a Reggio Emilia dal 10 dicembre al 21 gennaio, organizzata dalla Provincia di Reggio Emilia e dalla Fondazione Votigno di Canossa-Casa dei Tibet. Il percorso espositivo, curato da Sandro Parmiggiani, presenterà 108 fotografie in bianco e nero realizzate da Fosco Maraini durante due spedizioni, nel 1937 e nel 1948, guidate dall'orientalista Giuseppe Tucci, insieme ad una cinquantina di oggetti dell'antica tradizione tibetana. Le immagini documentano un Tibet ancora immerso in un 'medioevo' privo di quei mezzi tecnologici da noi ritenuti essenziali, quando la sua antica e multiforme civiltà religiosa e artistica non era ancora stata drammaticamente colpita e quasi cancellata dall'invasione cinese iniziata nel 1950, fino all'occupazione totale del territorio e alla fuga dei Dalai Lama nel 1959. E questo aggiunge un valore alle fotografie, quello di documento, di memoria di qualcosa che non c'è più. Fosco Maraini (Firenze, 1912) ha avuto molte passioni - come in parte documenta il suo ultimo libro Case, amori, universi - che l'hanno portato a essere viaggiatore e alpinista, fotografo e narratore, etnologo e antropologo, orientalista e docente universitario. In occasione della mostra vengono pubblicati due cataloghi: uno edito da Skira con la riproduzione delle 108 fotografie e una lunga conversazione di Maraini con Parmiggiani; l'altro, nella collana "I quaderni di Palazzo Magnani", con le immagini a colori degli oggetti in mostra e testi sulla storia e sulla cultura tibetana. TIBET PERDUTO, Reggio Emilia, Palazzo Magnani, 10 dicembre 2000 - 21 gennaio 2001; Biglietti: L.6.000 intero; L.4.000 ridotto; L.2.000 scuole. Orari: 9.30-13.00 \ 15.30-19.00. Lunedì chiuso. La mostra rimarrà aperta il 26 e il 31 dicembre, il pomeriggio del l°gennaio e l'Epifania. Info: tel. 0522/459.392; 02433403 - 0248008462 - fax 024813841; e-mail: clprelpb@tin.it GABRIUS PRINTSTORE La galleria Gabrius Printstore apre un nuovo capitolo all'interno di E-Gabrius, la Web Publishing Company di Milano che da settembre ha lanciato www.gabrius.com, un portale verticale dedicato all'arte. E-Gabrius produce e commercializza multipli d'autore tirati in numero limitato di copie. L'idea di una galleria nel cuore della città nasce dall'esigenza di esporre concretamente le opere già visibili ed acquistabili nel sito www.gabriusprintstore.com e di creare un punto d'incontro centrale per il pubblico, gli artisti, la critica, i collezionisti. Le opere presenti in Gabrius Printstore sono prevalentemente grafiche di artisti affermati e giovani emergenti, alcune delle quali realizzate in esclusiva per E-Gabrius e accompagnate dalle relative monografie, sempre edite da E-Gabrius. Poiché molti artisti presenti nel catalogo di Gabrius Printstore sono esponenti di grande spicco nel mondo dell'arte contemporanea internazionale, il concetto del multiplo d'artista si impreziosisce e diventa volontà di rendere le loro opere fruibili da parte di un pubblico più vasto rispetto a quello costituito dai collezionisti tradizionali. Gabrius Printstore, diffonde quindi multipli d'autore di grande prestigio e valore culturale. GLI ARTISTI DI GABRIUS PRINTSTORE Carla Accardi, Ross Bleckner, Paolo Canevari, Vincenzo Castella, Andrea Chiesi, Aldo Damioli, Enrico T. De Paris, Do-Ho Suh, Tano Festa, Michelangelo Galliani, Omar Galliani, Robert Gligorov, Francesco De Grandi,Timothy Greenfield-Sanders, Riccardo Gusmaroli, Allen Jones, Konrad Klapheck, Roy Lichtenstein, Urs Luthi, Sebastian Matta, Claes Oldenburg, Mimmo Paladino, Vettor Pisani, Michelangelo Pistoletto, Robert Rauschenberg, Man Ray, David Salle, Salvo, Julian Schnabel, Hellen Van Meene, Andy Warhol. LA PECULIARITÀ Con Gabrius Printstore nasce una nuova galleria il cui business viaggia in rete oltre che nel luogo fisico. Le opere si possono infatti vedere ed acquistare sia sul sito www.gabriusprintstore.com che nella galleria di Piazza Borromeo 10. Gabrius Printstore si appresta a diventare anche un polo d'attrazione per artisti, critici, appassionati d'arte, collezionisti, attraverso un programma di soirée, incontri, mostre, presentazioni di monografie. Un modo particolare di aprirsi alla vita culturale di Milano, di configurarsi come luogo in cui si parla di arte e si vive l'arte, nel vivace cuore pulsante della città. I VANTAGGI Con Gabrius Printstore si può diventare collezionisti con capitali limitati e operando sempre un investimento sicuro, grazie all'opzione del riacquisto dell'opera dopo due anni da parte di E -Gabrius, con una rivalutazione garantita del 10%. Attraverso questa formula si prospetta dunque una condizione di guadagno certo per l'acquirente oltre alla possibilità di partecipare attivamente alla diffusione e valorizzazione dell'arte contemporanea. L'idea di E-Gabrius è quella di proporre una soluzione diversificata di investimento senza il rischio che naturalmente comporta l'acquisto di un'opera d'arte. E-GABRIUS: il profilo E-Gabrius è una Web Publishing Company di Milano, con una forte specializzazione nel settore dell'arte contemporanea. Fondata nel 1997 da Alberico Cetti Serbelloni, la società, allora chiamata Gabrius Multimedia S.p.A., deve il suo successo a Gabrius Data Bank, una banca dati su Cd-rom che raccoglie dati e andamenti di mercato delle opere d'arte quotate dalle più importanti case d'asta sulle principali piazze internazionali. Nel 1999 si conferma il successo di Gabrius Multimedia e delle sue banche dati che consentono di raggiungere un fatturato record di 113 miliardi di lire. Sfruttando le potenzialità offerte dal rapido sviluppo delle nuove tecnologie si comincia la realizzazione di www.gabrius.com, un portale verticale interamente dedicato al settore della Fine Art, che rappresenta uno dei più autorevoli ed accreditati punti di riferimento per esperti ed appassionati d'arte che desiderano investire, acquistare, conoscere ed informarsi sul mondo dell'arte. Il portale è diviso in tre aree che indagano i molteplici aspetti del mondo dell'arte: FINANCE, COMMERCE e CULTURE. Attraverso l'area COMMERCE si raggiunge e si visita www.gabriusprintstore.com. E-Gabrius è inoltre editrice di tema celeste, una delle più autorevoli riviste d'arte contemporanea che da giugno 2000 è pubblicata anche in edizione internazionale. Nell'area culture di Gabrius è possibile visitare il magazine online www.temaceleste.com Infro: Ufficio Marketing: Sara Mortarotti, Susanna Filomeno, tel 028065171 Palazzo Borromeo P.za Borromeo, 10 - Via Borromei, 2 - Milano (MM Cordusio) tel 028065171 - fax 0280651743 sara.mortarotti@e-gabrius.com susanna.filomeno@e-gabrius.com Uff.stampa evento: Claudia Ratti tel e fax 0392721502, claudiaratti@metropolink.net BRUNO BOZZETTO, ALLEGRI... NON TROPPO, 40 ANNI DI CINEMA DI ANIMAZIONE A cura di Bruno Bozzetto e Luigi Pedrazzi, con la collaborazione di Ambrogio Pellegrini, fino al 4 febbraio 2001, Milano, Arteutopia Galleria-Musei di Porta Romana, V.le Sabotino, 22. Orari: ma/do 10.30-20; chiuso lunedì. Ingresso £. 12.000/8.000. IL PERCORSO: * Più di 200 rodovetri e disegni originali (molti dei quali mai esposti prima) con scenografie riguardanti la produzione di Bruno Bozzetto: dal primo cortometraggio d'animazione Tapum! La storia delle armi ai celebri lungometraggi West and Soda e Vip mio fratello superuomo, fino ad Allegro non troppo, alle avventure del Sig. Rossi e ai filmati divulgativi creati per la trasmissione televisiva Quark. * Poster e locandine dei lungometraggi e delle produzioni cinematografiche di Bozzetto, da Sandwich e Spider al film Sotto il Ristorante Cinese. * Video-mosaico: spezzoni di film e cortometraggi di Quark. * Story-boards originali sulla realizzazione di cartoni animati e un prezioso documentario in bianco e nero girato dall'autore nel 1960, durante la nascita del primo film del Sig. Rossi. * Sagome ritraenti alcuni dei suoi personaggi, da Vip al Sig. Rossi. * Libri, fotografie, scenografie, disegni originali, vignette e documenti relativi non solo ai personaggi più noti del mondo animato di Bozzetto, ma anche alle sigle televisive, agli spot pubblicitari ed alle illustrazioni discografiche. * Oggettistica originale proveniente dalla collezione privata di Bruno Bozzetto. LA RASSEGNA CINEMATOGRAFICA Nella sala cinema della sede espositiva verranno riproposti interamente a orari fissi i tre lungometraggi Vip, mio fratello superuomo - West and soda - Allegro non troppo. Sarà proiettata anche la raccolta dei migliori cortometraggi di Bozzetto, da lui stesso presentati, The Best of Bruno Bozzetto. Conclude la rosa il film dal vero Sotto il ristorante cinese. BRUNO BOZZETTO: GLI ESORDI Nato a Milano nel 1938, Bruno Bozzetto dimostra ben presto una grande passione per il disegno ed il cinema effettuando i suoi primi esperimenti come socio del Cine Club Milano. Appena ventenne realizza Tapum! La storia delle armi, cortometraggio d'animazione che lo impone all'attenzione del pubblico e della critica (vince il primo Premio di Categoria a Rapallo nel 1958 e a Carcassonne nel 1960). Fonda nel 1960 la "Bruno Bozzetto Film". Da questo momento l'attività di Bozzetto si sdoppia: da un lato la pubblicità e dall'altro i film a soggetto. Anche il filone pubblicitario gli porta numerosi premi, fra cui il "Primo Premio Categoria Film Pubblicitario" ottenuto a Trieste nel 1962. I LUNGOMETRAGGI Grazie al suo entusiasmo e a quello di validissimi collaboratori, come Guido Manuli, Giovanni Mulazzani, Giuseppe Laganà, Maurizio Nichetti, Giorgio Valentini e molti altri, alla fine degli anni Sessanta, Bozzetto è il solo in Italia ad avere il coraggio di produrre tre lungometraggi: West and Soda, 1965; Vip, mio fratello superuomo, 1968; Allegro... non troppo, 1976. Interpretando e analizzando con ironia i fatti del nostro tempo, i suoi film suggeriscono riflessioni attraverso la carica ironica e satirica delle immagini, proponendo una concezione adulta del cinema di animazione. West and Soda gli vale il "Premio Mifed-Anica" di Milano nel 1965, mentre con Allegro non troppo ottiene sia la "Gold Plaque" di Chicago nel 1976 sia il "Grand Prix Golden Kuker" di Varna nel 1979. LA DIVULGAZIONE SCIENTIFICA: I FILMATI PER QUARK Convinto che l'animazione possa sintetizzare e rendere comprensibili al grande pubblico anche i concetti più difficili, Bozzetto decide con Piero Angela di realizzare circa cento filmati da inserire nella trasmissione televisiva Quark. In questi filmati la divulgazione scientifica si sposa con le animazioni di Bozzetto affrontando argomenti come la meccanica quantistica, i binomi spazio/tempo e uguaglianza/diversità. Con questi contributi televisivi si aggiudica, nel 1982, la "Gold Medal" a Marburg e il "Premio per la Divulgazione Scientifica" a Verona. IL CINEMA DAL VERO Interessato anche al cinema dal vero, nel 1987 Bozzetto realizza un lungometraggio, Sotto il ristorante cinese, interpretato da Claudio Botosso, Amanda Sandrelli, Bernard Blier, Nancy Brilli, Claudia Lorenz. I CORTOMETRAGGI E PREMI RECENTI La vera passione di Bozzetto resta, comunque, quella dei cortometraggi d'autore che continua a produrre: Mister Tao, della durata di due minuti, gli è valso l'Orso d'Oro al Festival di Berlino del 1990 come miglior cortometraggio, mentre Cavallette ha vinto il Nastro d'Argento a Roma nel 1990 e ha poi ottenuto la Nomination all'Oscar nel 1991. Nel 1998, al 13° World Festival of Animated Films di Zagabria, gli viene conferito il premio al "Contributo allo sviluppo dell'arte dell'animazione". Nel 1999 ottiene l'"Airone d'Oro alla carriera" nell'ambito della 50° Mostra Internazionale del Cortometraggio. OGGI Attualmente Bruno Bozzetto sta sperimentando l'animazione con computer 2D e sta realizzando con lo studio Animation Band la serie TV La famiglia Spaghetti (26 cortometraggi di 26 minuti) di prossima programmazione. BRUNO BOZZETTO E LA RAI Bruno Bozzetto e Piero Angela all'inizio degli anni Ottanta hanno inventato per la trasmissione scientifica della RAI QUARK un nuovo modo di divulgare la scienza, rendendola accessibile al pubblico attraverso i cortometraggi a disegni animati. Ma la collaborazione fra Bozzetto e la RAI era cominciata molto prima, e ancora oggi perdura. Da trent'anni, a partire dal 1972 con Gulp, la RAI è stata per lo Studio Bozzetto uno dei più importanti committenti, non solo per cortometraggi, spot e sigle, ma anche attraverso alcune coproduzioni. Oggi infatti l'avventura RAI-Bozzetto continua con la serie di 26 film Spaghetti Family. FILM REALIZZATI DA BRUNO BOZZETTO PER LA RAI 1972 GULP, colore, disegni animati (6 cortometraggi) 1974 LE VACANZE SONO BELLE MA SCOMODE, disegni animati 1976 IL SIG. ROSSI CERCA LA FELICITA', colore, disegni animati (COPRODUZIONE: RAI - WAGNER HALLIG FILM GmbH - BOZZETTO) 1980 MA COME FANNO A FARLI COSI' BELLI, colore, dal vero (COPRODUZIONE:RAI - TV SVIZZERA ITALIANA - BOZZETTO) 1981-84 QUARK, colore, disegni animati (7 corti) 1984 IL CORSARO NERO, film pilota, 1° episodio, colore, disegni animati 1985 QUARK, colore, disegni animati (5 corti) 1986 QUARK ECONOMIA, colore, disegni animati (13 film) 1987 QUARK, colore, disegni animati (5 corti) 1988 QUARK IN PILLOLE, colore, disegni animati (29 film) 1988 QUARK , colore, disegni animati (6 film) 1996 SPAGHETTI FAMILY, film pilota, 1° episodio, video, colore, disegni animati (COPRODUZIONE: RAI - BOZZETTO) BOZZETTO E LA RAI OGGI 2000 QUARK, colore, animazione (11 film) 2000 SPAGHETTI FAMILY, serie di 26 film da 26 minuti cad. (COPRODUZIONE: RAI - The Animation Band) SIGLE TELEVISIVE FIORELLINO -- PORTOBELLO -- CAVALLINO MICHELE -- TANTE SCUSE -- LA BELLA TARTARUGA -- SBIRULINO -- ISOTTA -- JOHNNY BASSOTTO INFO Info: Arteutopia Galleria, tel 0234531563, www.arteutopia.com - Evento:Claudia Ratti, tel e fax 0392721502; claudiaratti@clarart.com info@clarart.com www.clarart.com - Giemme Eventi, Tel: 02 58430316, e-mail: info@giemmeventi.com Biglietteria e sede espositiva: Arteutopia Galleria/Musei di Porta Romana, Tel 0258303635,fax 0258300292. V.le Sabotino, 22 (MM Porta Romana). JOHNSON ARTE LA NUOVA GALLERIA DI MULTIPLI D'AUTORE ON LINE CON SHOW-ROOM A MILANO. Johnson, marchio storico, fin dal 1836 ha realizzato medaglie e multipli d'arte per i più grandi artisti, da Hayez a Bistolfi, da Greco a Minguzzi, da Moore a Pomodoro. Oggi apre una sezione dedicata interamente al multiplo d'autore e rivolta a un pubblico più vasto rispetto a quello costituito dai collezionisti tradizionali. Attraverso il multiplo è infatti possibile acquistare un'opera di valore con un investimento limitato di capitali. JOHNSON ARTE si rivolge dunque a tutti gli appassionati e amanti dell'arte, con le sue tirature certificate, numerate e firmate.Info: www.johnsonarte.com - e-mail: info@johnsonarte.com - Show-room: Milano, via Bramante 41, tel. 0234934575 Molti artisti contemporanei hanno aderito a questo progetto, mettendo a disposizione in esclusiva per JOHNSON ARTE alcune delle loro opere più significative, in tiratura limitata, nell'ambito della piccola scultura, della grafica, del gioiello: Kengiro Azuma, Floriano Bodini, Miguel Berrocal, Paolo Borghi, Wolfgang Kossuth, Lucio del Pezzo, Giorgio Facchini, Angelo Grilli, Carlo Mo, Marcello Pietrantoni, Guido Veroi. JOHNSON ARTE propone anche una serie di nuovi autori ciascuno dei quali è stato criticamente recensito in occasione di mostre personali: Dora Aliverti, Giuseppe dal Bianco, Gianfranco de Palos, Nicoletta Frigerio, Stefano Soddu, Paolo Tatavitto. IL SITO Nel sito si possono vedere e ordinare le opere, avere notizie sugli artisti, collegarsi con gallerie e Musei che espongono le loro opere, lasciare messaggi, notizie e informazioni. Periodicamente saranno presentate on line mostre a tema e tavole rotonde virtuali. LO SHOW-ROOM Presso lo show-room è possibile vedere dal vivo le opere, visitare le mostre a tema (prossima apertura: Lo zoo di Johnson Arte, una mostra incentrata sulle microsculture dedicate agli animali). Per Natale sarà possibile visitare lo show-room a caccia di un regalo particolare, prezioso e inusuale. Curatrice del sito e dello show-room è Mariangela Johnson, architetto con una lunga esperienza di marketing e relazioni esterne nell'azienda Johnson Medaglie, da tempo impegnata come organizzatrice di mostre e oggi vice-presidente e delegato per l'Italia della Fidem (Féderation Internationale de la Médaille). MOSTRA "PAUL KLEE. FIGURE E METAMORFOSI", FINO AL 4 MARZO 2001. All'inaugurazione erano previsti gli interventi di: Marina Deserti Assessore alla Cultura del Comune di Bologna Giordano Gasparini Direttore della Programmazione Culturale del Comitato Bologna 2000 Marco Macciantelli Assessore alla Cultura della Provincia di Bologna Raffaele Poggeschi Consigliere della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna Francesco Berti Arnaoldi Veli Presidente dell¹Associazione Amici del Museo Morandi Bruno Filetti Presidente Ascom Marilena Pasquali Curatore della mostra e alcuni studiosi che hanno collaborato al catalogo. Info 051-269267. PAUL KLEE figure e metamorfosi, a cura di Marilena Pasquali La rassegna intende presentare uno spaccato particolare della vastissima opera dell¹artista, focalizzando l¹attenzione sulle sue creature in perenne trasformazione ed in equilibrio precario fra cielo e terra. Funamboli e prestigiatori, streghe e maghi, arlecchini e danzatrici, angeli e cantastorie, pesci e uccelli fantastici abitano il microcosmo dell¹artista con le loro sorprendenti presenze, nate dalla sua immaginazione come dalla sua profonda cultura filosofica, letteraria e musicale . In un percorso espositivo ricco di 99 opere tra il 1910 e il 1940, verrà dato il maggior risalto possibile al 'bildnerische Denken' di Klee, quel suo personalissimo pensare pittorico - attraverso e con le immagini - che ha fatto di lui uno dei maestri indiscussi del XX secolo. Si sono privilegiati i disegni e le opere su carta realizzate con le sue particolari tecniche ad olio, acquerello o gouache, a fianco delle quali saranno proposti volumi illustrati, riviste, cataloghi e fotografie originali, così da ricreare un clima e una stagione della cultura europea in cui le forze migliori si sono incontrate prima del disastro della seconda guerra mondiale. Molti sono i capolavori che la mostra propone ed alcuni tra questi giungono per la prima volta in Italia, come Artiges Kunststück (Gioco di prestigio garbato) del 1918 proveniente dalla Staatliche Galerie di Halle, Schleiertanz (La danza del velo) del 1920 dell¹Israel Museum di Gerusalemme, Irma Rossa die Bändigerin (Irma Rossa, la domatrice) del 1918 prestata dallo Sprengel Museum di Hannover. Nell'ordine delle collaborazioni con altri musei, va sottolineato il rapporto nato con la Galleria d¹Arte Moderna e Contemporanea di Torino, che negli stessi mesi proporrà una rassegna parallela su Paul Klee, nel comune intento di ampliare il più possibile la conoscenza dell¹opera dell¹artista. Di particolare significato è inoltre il rilevante contributo offerto dalla Fondazione Antonio Mazzotta di Milano. COLORI DELLA MUSICA DIPINTI, STRUMENTI E CONCERTI TRA CINQUECENTO E SEICENTO Roma, Palazzo Barberini, fino al 28 febbraio 2001 Siena, Santa Maria della Scala, 6 aprile - 17 giugno 2001 La Fondazione Accademia Nazionale di Santa Cecilia, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Roma, il Santa Maria della Scala e il Comune di Siena, propone nella doppia sede di Palazzo Barberini a Roma e Santa Maria della Scala a Siena un itinerario che ripercorre l'evolversi della rappresentazione della musica nella pittura a cavallo tra la fine del XVI e i primi decenni del XVII secolo. Questi anni costituiscono uno dei momenti chiave non solo per la storia dell'arte, ma anche per la storia della musica: si passa dalla sporadica presenza di strumenti musicali nei cori angelici, a una vera e propria apoteosi di dipinti che hanno come protagonista principale, spesso anche unico e assoluto, la rappresentazione della musica. Perno della mostra, realizzata sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e con il Patrocinio dell'Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma, il nucleo di dipinti dedicati all'immagine e al mito di Santa Cecilia, divenuta progressivamente la santa protettrice dell'arte musicale. L'esposizione, sponsorizzata da Raymond Weil e Club Repubblica, si snoda attraverso un percorso accurato. Un primo nucleo di dipinti è dedicato ai più significativi precedenti cinquecenteschi rintracciabili soprattutto nella cultura veneta, lombarda ed emiliana. Da segnalare in questo primo gruppo i Concerti di area tizianesca; i Suonatori di liuto, importanti modelli per lo stesso Caravaggio e testimonianza dell'affermarsi prepotente di un nuovo strumento protagonista sulla scena musicale; la rappresentazione di situazioni idilliche - amorose o di quelle apertamente sensuali di Tiziano, un tema poi amplificato e arricchito di altri significati. Segue un ristretto gruppo di opere di transizione, che prende in esame i pittori e le opere protagonisti del passaggio cruciale tra il '500 e il '600. Tra questi un ruolo di primo piano fu certamente svolto dal giovane Caravaggio, autore, nel corso dell'ultimo decennio del Cinquecento, dei primi "nuovi" quadri musicali. La mostra prevede anche l'esposizione di alcuni dipinti che riflettono la contemporanea produzione della cultura classicista bolognese all'interno della quale, seppure in maniera minore rispetto a Caravaggio, cominciano a manifestarsi i primi sintomi di cambiamento. Significativa a questo proposito la produzione di Bartolomeo Passarotti. Il nucleo più importante della mostra è dedicato al nuovo secolo e alla diffusione, la fortuna e gli sviluppi che ebbero nella prima metà del '600 i nuovi modelli caravaggeschi. Per rendere più esplicito e analizzare chiaramente il fenomeno, ogni nuovo tema è stato illustrato da un gruppo più o meno numeroso di esempi pittorici. Prima di tutto i tre temi principali (l'amor vincitore, il suonatore di liuto e il concerto), derivanti direttamente dai prototipi caravaggeschi, sono stati successivamente rielaborati dai suoi seguaci, tra i quali Manetti, Petrazzi, Riminaldi, Strozzi ed alcuni fiamminghi. Si tratta di quadri di eccezionale qualità stilistica e di grande interesse, che consentono di capire l'impatto di questi temi sulla cultura contemporanea. Un altro gruppo di dipinti riunisce i più significativi esempi dell'evoluzione dei primi motivi musicali caravaggeschi e la loro contaminatio con altri elementi. Un insieme di allegorie, simboli, allusioni, alcuni dei quali tratti dal repertorio dello stesso Caravaggio: La buona ventura, Il gioco, Le scene di taverna. Un aspetto molto particolare dell'evoluzione delle tematiche musicali è quello della sensualità e dell'erotismo, già presente in embrione anche nella pittura veneta cinquecentesca e documentato da un ristretto ma significativo gruppo di dipinti. Da sottolineare il fatto che autori di questi quadri non sono pittori italiani, ma fiamminghi e olandesi, presenti a Roma nel secondo decennio. Tra questi J. Baeck con Festa musicale e Hendrich Ter Bruggen con Concerto. Dopo il ritorno in patria, a partire dalla fine degli anni Venti, questi artisti iniziano a sviluppare un'attenzione particolare per il tema della seduzione associato a quello musicale. L'ultimo, nutrito gruppo di opere in mostra si ricollega direttamente ai temi tradizionali dell'iconografia musicale e in particolare a quella ceciliana. Si è voluto infatti ripercorrere antecedenti e paralleli di tale simbologia, attraverso una breve panoramica di dipinti dedicati ai personaggi che tradizionalmente rappresentano l'arte musicale o vi alludono: Santa Cecilia, David, Apollo, gli angeli musicanti. Di particolare interesse, in quest'ambito, le straordinarie portelle d'organo dipinte da Gerolamo Bedoli, che affiancano ai personaggi più ricorrenti figure quali Maria di Aronne e Hubart, il cui accostamento all'arte musicale risale al Medioevo. Come l'evoluzione dell'arte figurativa e pittorica, anche quella musicale si snoda secondo un percorso per molti versi analogo, il cui perno è individuabile nell'arte di Claudio Monteverdi. Nella mostra saranno esposti alcuni strumenti antichi di grande pregio, provenienti dalle collezioni del Museo Nazionale di strumenti musicali e del Museo strumentale dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, a testimonianza del fiorire, con il nuovo secolo, del lussureggiante strumentario barocco. Nella sede di Siena saranno invece esposti strumenti provenienti dalle collezione dell'Accademia Musicale Chigiana. Sono inoltre previste esecuzioni musicali dal vivo, che vedranno protagonisti giovani musicisti del Conservatorio "Santa Cecilia" di Roma e a Siena giovani musicisti toscani, accanto a interpreti esperti nel repertorio rinascimentale e barocco. Un sistema audio realizzato in collaborazione con la RAI permetterà ai visitatori, forniti di cuffie all'ingresso della mostra, di ascoltare musiche del periodo preso in esame, individuate per il particolare riferimento ad alcuni degli strumenti o delle tematiche iconografiche presenti nei dipinti. Il catalogo della mostra, pubblicato da Skira Editore, contiene oltre ai testi di Claudio Strinati, Rossella Vodret e Annalisa Bini, curatori della mostra, saggi di Omar Calabrese, Augusto Gentili, Giorgio Adamo, Rodolfo Baroncini, Renato Meucci, Silvia Danesi Squarzina, Stefania Maciocie e Rudolf Preimsberger. Info: GALLERIA NAZIONALE D'ARTE ANTICA, PALAZZO BARBERINI, Roma Tel. 06 4814591 / 4824184; ARTI SRL, Roma Tel. 06/3242492 Fax 06/3242495 E mail: artisrl@tin.it SANTA MARIA DELLA SCALA, Siena Tel. 0577/224811-224835 Fax 0577/224829 E mail: infoscala@comune.siena.it ARTIFICIO SKIRA, Firenze Tel. 055 2720711 Fax. 055 280813 e.mail artificio@artificioskira.it Info:BONDARDO COMUNICAZIONE, Milano Tel. 02/29005700 Fax 02/29005656 Guido Spaini g.spaini@bondardo.com Barbara Gambaccini b.gambaccini@bondardo.com ALFREDO CASALI - OPERE 1998/2000; MOSTRA: ALFREDO CASALI - OPERE 1998 - 2000. (fino al 27 gennaio 2001 presso la Galleria Braga, Via Cavour 46/C - 29100 Piacenza ). Attraverso una trentina di dipinti a olio e alcune carte, tutti realizzati tra il 1998 e il 2000, l'esposizione illustra gli ultimi sviluppi dell'opera dell'artista piacentino. Estremamente coerente ed originale nello stile, nella scelta di una composizione spoglia, ridotta all'essenziale, e di un colore quasi monocromo - una singolare tonalità di grigio-blu-verde, che è scuro ma ha una sua luminosità non è spento né cupo - Casali sta attraversando una fase di svolta nella sua attività. Dagli interni, spazi irreali dominati da un solo oggetto quotidiano, il punto di vista si sposta all'esterno. Il paesaggio del suo paese di origine sull'Appennino, i luoghi familiari, carichi di memoria, appaiono irreali e insieme inventati: la facciata di una casa che sembra immensa, gli alberi disposti lungo il pendio della montagna, una baracca un po' sbilenca. Sono composizioni apparentemente semplici, dotate di una grande forza evocativa, cariche di significati e di memorie, immagini di una solitudine fra malinconica e contemplativa. Scrive Marina De Stasio nel testo in catalogo: "Nel paese che si chiama Casali come lui, un borgo quasi disabitato, dimenticato dai più, l'autore ritrova l'essenziale, ritrova se stesso: dall'apparente complicazione, moltiplicazione della città, risale alle origini, riconosce l'uomo sempre uguale a se stesso, l'eterno ricorrere delle sue vicende". La mostra rimane aperta fino al 27 gennaio 2001, col seguente orario: dal martedì al sabato dalle ore 16,00 alle ore 19,00 - giovedì chiuso la mattina solo per appuntamento. Catalogo a cura di Marina De Stasio - (con un testo di Flavio Arensi). Per informazioni: Antonio Braga, tel.: 0523 331768, cell.: 0338 9077 I DIRITTI UMANI NEL MONDO CONTEMPORANEOI DIRITTI UMANI NEL MONDO CONTEMPORANEO SANTA MARIA DELLA SCALA, SIENA FINO AL 14 GENNAIO 2001, SANTA MARIA DELLA SCALA. Inaugura il 9 dicembre 2000 al Santa Maria della Scala, in occasione del 52° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, la mostra I diritti umani nel mondo contemporaneo, organizzata dall'Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai in collaborazione con l'Istituzione Santa Maria della Scala, con il patrocinio del Comune e della Provincia di Siena, e con il contributo della banca Monte dei Paschi di Siena. La mostra, già allestita in altri Paesi come il Giappone, la Svizzera, la Gran Bretagna e la Germania, giunge a Siena dopo il grande successo di pubblico (più di 100.000 presenze) registrato nei precedenti allestimenti italiani tra Roma, Milano, Venezia, Napoli, Torino e Grosseto. E giunge non a caso al Santa Maria della Scala, un'istituzione che da secoli è simbolo di una cultura dell'accoglienza e che anche oggi non viene meno alla sua vocazione, ospitando le istanze dei cittadini del mondo intero, con le loro storie diverse, spesso storie di diritti negati. Alle origini della mostra c'è un incontro tra due personalità che hanno dedicato la loro vita alla causa dei diritti umani: Nelson Mandela, già presidente del Sudafrica e simbolo della lotta all'apartheid, e Daisaku Ikeda, presidente della Soka Gakkai International - associazione non governativa che fa parte dell'ONU dal 1981 e collabora con le sue sedi per il disarmo, per i diritti umani, gli aiuti ai rifugiati e l'informazione pubblica - e con l'Alto Commissariato per i rifugiati. Dal 1997 la Soka Gakkai International fa parte della Federazione Mondiale delle Associazioni delle Nazioni Unite. Il percorso della mostra è composto da 90 pannelli con oltre 170 fotografie, grafici e mappe e si articola in quattro diverse sezioni. La prima sezione illustra la nascita del concetto di diritto umano e la sua evoluzione storica fino ai giorni nostri, mentre la seconda documenta, in tutta la loro efferatezza, le minacce alla dignità degli esseri umani, siano esse frutto di abusi di diritti fondamentali o di guerre e carestie. "Molte persone credono di pensare ma stanno solo riorganizzando i loro pregiudizi", questo l'inizio della terza sezione della mostra sui diritti umani. La terza sezione illustra le discriminazioni verso le minoranze. Illustra anche azioni possibili contro la discriminazione e per le pari opportunità, con particolare attenzione ai diritti di donne e bambini. La quarta sezione indica invece le iniziative, attuabili o già in atto, necessarie per l'affermazione di una cultura universale dei diritti umani. L'obiettivo principale della mostra è di riuscire, fornendo elementi d'informazione e conoscenza, ad invogliare più persone possibili a fare qualcosa di concreto perché il rispetto dei diritti umani divenga una realtà in tutto il mondo. Ma dal momento che il rispetto nasce sempre dall'educazione non può sfuggire anche il grande valore didattico che la mostra ha per i più giovani. Sono previste visite guidate per scuole elementari, medie e superiori, tenute da animatori volontari appositamente preparati, durante le quali sarà distribuito gratuitamente un quaderno didattico preparato specificamente per la mostra in collaborazione con il professore Antonio Papisca, direttore del Centro di studi e formazione sui diritti della persona e dei popoli dell'Università di Padova. L'ingresso per le scolaresche è gratuito, previa prenotazione al numero 0577/241363. Tutte le altre informazioni relative alla mostra, che sarà aperta fino al 14 gennaio 2001, si possono ottenere telefonando allo 0577/224811-35, oppure consultando il sito web www.mostradirittiumani.it A conclusione della mostra, di cui è stato ideatore e promotore nel mondo, Daisaku Ikeda riceverà un riconoscimento per l'opera che svolge da anni per la pace, consegnato dal Sindaco di Siena a nome di tutta l'Amministrazione. Daisaku Ikeda, filosofo e scrittore, nato a Tokio nel 1928, è il presidente della Soka Gakkai International, un'organizzazione buddista presente in 166 paesi del mondo che, al di là di qualsiasi schieramento politico ed ideologico, lavora per la pace contro qualsiasi forma di violenza, e diffonde la cultura e l'educazione umanistica quali fonti di benessere per l'umanità. Come organizzazione non governativa (Ong) riconoscita dall'Onu, la Soka Gakkai ha portato avanti molte iniziative per i rifugiati e un ampio programma d'informazione pubblica ed educazione su temi quali il disarmo, la pace, l'ambiente, lo sviluppo e i diritti umani. Dagli anni settanta a oggi Daisaku Ikeda ha incontrato numerosi capi di stato: da Chou Enlai a Michail Gorbaciov, da François Mitterand a Nelson Mandela. Nel corso dei suoi viaggi Ikeda ha tenuto conferenze nelle pù importanti università del mondo, ricevendo ovunque riconoscimenti e onorificenze per la sua attività e i suoi sforzi in nome della pace e pubblicando numerosi saggi sotto forma di dialogo con filosofi, economisti e politici del nostro tempo. Ikeda ha ricevuto, in Italia e nel mondo, numerosi riconoscimenti ed onorificenze, motivati dalla sua opera infaticabile per la pace e il dialogo, in particolare nel 1983 ha ricevuto il Premio della Pace delle Nazioni Unite e nel 1997 il Premio Tagore per la Pace, dalla Società Asiatica dell'India. Per informazioni BONDARDO COMUNICAZIONE 02 29005700 Ufficio Stampa Ufficio Stampa Guido Spaini g.spaini@bondardo.com Barbara Gambaccini b.gambaccini@bondardo.com Pag. 1 Pag. 2 Pag. 3 Pag. 4 Pag.5 Pag.6 Pag.7 Pag.8
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