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IL PARLAMENTO EUROPEO ELOGIA IL SOSTEGNO FORNITO DALLA
COMMISSIONE ALLE PMI
Bruxelles 22 gennaio 2001 - Il Parlamento europeo ha
adottato la risoluzione proposta dall'eurodeputato britannico Philip
Bushill-Matthews sulla relazione della Commissione europea in merito alla
valutazione dell'assistenza finanziaria alle piccole e medie imprese (Pmi)
innovative, per un importo di 450 milioni di euro. Il Parlamento ha accolto
con favore tale iniziativa ed evidenziato l'importanza di incoraggiare la
promozione delle Pmi e la formazione di un clima legislativo tale da
stimolare l'investimento, l'innovazione e l'imprenditorialità in tutta l'Ue
e nei paesi candidati. Gli eurodeputati hanno però osservato che, rispetto
agli Stati Uniti, l'Europa rivela valori notevolmente inferiori di capitale
di rischio investito. Gli eurodeputati hanno deplorato il ritardo con il
quale la prima relazione annuale è pervenuta al Parlamento, ma hanno
accolto con favore l'attività svolta individuando in essa una misura
positiva al fine dell'aumento e del miglioramento delle prospettive di
occupazione in tutta l'Ue. Il Parlamento ha proposto che le relazioni future
includano un feedback da parte dei beneficiari dei fondi ed altresì da
parte dei non beneficiari. Gli Stati membri, le cui imprese non si sono
ancora avvalse del programma, sono stati invitati ad incoraggiare le proprie
istituzioni finanziarie e le Pmi ad utilizzarlo.
FEIC WEB SITE BRINGS ALL EUROPEAN PLYWOOD INDUSTRIES
TOGETHER
Milano, 22 gennaio 2001 The Eurupean Federation of the Plywood Industry
recently launched a web site, with the address: www.europlywoood.org
The web site provides a direct contact to all European plywood companies,
which are afftliated to Feic, in the European Union, as well as in Central
and Eastern Europe. Besides the companies, the Feic web site gives
information on plywood as a product and its main applications in
construction, furniture, transport, packaging, etc. For more professional
users technical standards are quoted and the environmentally friendliness of
plywood is underlined. Furthemore, the basic statistics on plywood
production, imports and exports are given.
DA WIND (ENEL) E INFOSTRADA NASCE NEW WIND UN GIGANTE
DA 60 MILA MLD
Milano, 22 gennaio 2001 - Il nuovo gruppo potra' contare su una dorsale in
fibra ottica di 17.500 km e su oltre 800 km di anelli ottici nelle
principali citta' italiane. Per l'acquisto di Infostrada da Vodafone, l'Enel
si e' impegnato a pagare 22 mila miliardi. Dovrebbe cioe' nascere il primo
operatore convergente al mondo ed il secondo nelle tlc italiano, dopo
Telecom. Si tratta di un gigante delle tlc da circa 60 mila miliardi, che
dovrebbe debuttare in Borsa nei prossimi mesi. E' quello che dovrebbe
nascere dall'acquisto di Infostrada da parte di Enel: un'operazione sulla
quale la parola passa all'Antitrust italiana, dopo che la Commissione
Europea ha deciso di rinviarne l'esame al garante nazionale. La New Wind,
questo il nome che convenzionalmente e' stato dato alla nuova societa' che
dovrebbe prendere corpo dalla fusione tra Wind ed Infostrada, si dovrebbe
presentare al mercato con una credenziale di oltre 12,5 milioni di clienti,
la leadership nel settore Internet, un fatturato aggregato 2000 di oltre 5
mila miliardi e una licenza Umts gia' nel cassetto. Secondo operatore di
telefonia fissa con 5,1 milioni di clienti e il terzo in quella mobile (4,5
milioni di clienti), New Wind si candida inoltre a diventare, con 3,4
milioni di clienti, il primo Internet provider del mercato italiano e quarto
a livello europeo.
TIM: ENTRO L'ESTATE TERMINALI GPRS A FINE ANNO 1 MLN DI
APPARECCHI
Milano, 22 gennaio 2001 - Nel corso della conferenza stampa di presentazione
della nuova campagna pubblicitaria svolta si a Roma Tim conta di avere entro
la fine dell'anno un milione di abbonati Gprs. ''La nostra rete e' pronta
-ha detto l'amministratore delegato di Tim Marco De Benedetti c'e' un
problema di terminali ma ritengo che entro l'estate tutto sara' risolto''.
La societa' che sta continuando la sperimentazione conta di vendere entro
l'estate circa 200-300 mila cellulari. Almeno 900mila, forse un milione li
venderemo verso la fine dell'anno con Natale i telefonini Tim che
disporranno della nuova tecnologia Gprs, la previsione e' del direttore
generale della societa' telefonica Mauro Sentinelli. " La nostra rete
Gprs - continua Sentinelli - era pronta al 31 dicembre scorso; a
scarseggiare sono gli apparecchi e questo non dipende da noi. Comunque - ha
proseguito - gia' nei prossimi giorni cominceremo a fornirli alle imprese
piu' grandi e, tra maggio e giugno, cominceremo a dedicarci al mercato dei
consumatori''. Per quanto riguarda la situazione economica: ''Non posso
anticipare i conti del 2000, perche' il Cda non ha ancora esaminato la
chiusura dell'anno, ma posso dire che e' confermato lo stesso trend
realizzato nel primi nove mesi''. A soffermarsi sui conti della societa' e'
Marco De Benedetti e " Per quest'anno - sottolinea De Benedetti - vi
sono obiettivi di crescita significativi''. Secondo De Benedetti ''dovrebbe
essere confermato l'andamento dei primi 9 mesi dell'anno di cui i dati sono
noti. " In merito alla quota in Bouygues ''Il nostro interesse per la
Francia esiste ma l'aumento della nostra quota in Bouygues non avverra' a
qualsiasi prezzo''. Inoltre De Benedetti ha confermato l'interesse di Tim
per la partecipazione attraverso la societa' francese alla gara per l'Umts e
ha detto che si sta ''discutendo quali potranno essere le evoluzioni dell'azionariato.
In merito alla joint venture con la giapponese Ntt Docomo e l'olandese Kpn
in un anno l'investimento di Tim potrebbe arrivare a 90 milioni di dollari.
Lo ha detto l'amministratore delegato di Tim, Marco De Benedetti, in una
recente intervista su ''La Repubblica''. ''Per il momento non c'e' un
impegno preciso in questo senso'' L'amministratore delegato di Tim ha
aggiunto che il nuovo servizio Gprs dovrebbe partire a gennaio del 2002 in
attesa che si completi la rete Umts, non prima del 2007. Alla domanda se l'
accordo con giapponesi di Docomo potesse trasformarsi in una collaborazione
finanziaria De Benedetti ha risposto: "E' altamente improbabile una
partnership finanziaria di Tim con i giapponesi di Docomo" confermando
che l'accordo con i giapponesi e' per la ''fornitura di contenuti''. Con
l'operazione di conversione delle azioni di risparmio in ordinarie, che ha
fruttato 10 mila miliardi, Tim pensa di espandere il proprio mercato
all'estero. Brasile, Turchia, Peru' e Venezuela
TELECOM ITALIA WIRELINE: INVESTIMENTI PER 6.500
MILIARDI DI LIRE IN TUTTA ITALIA (2001-2002) PER LO SVILUPPO DELLA LARGA
BANDA. MILANO CITTÀ STRATEGICA NEI PROSSIMI 2 ANNI, GLI INVESTIMENTI PER LA
RETE AMMONTERANNO A QUASI 500 MILIARDI
Milano, 22 gennaio 200 1 - La città di Milano riveste un'importanza
strategica per lo sviluppo della rete a larga banda di Telecom Italia
Wireline Services, la Business Unit di Telecom Italia per la telefonia fissa
e Internet per le aziende. "Proprio a Milano, infatti -ha dichiarato
Rocco Sabelli, Direttore di Telecom Italia Wireline Services in occasione
della tappa milanese del PalaTelecom- l'azienda sta intensificando lo
sviluppo dell'accesso broadband, destinando a questo progetto le più
importanti risorse in termini di innovazione, investimenti e know-how".
"Telecom -ha aggiunto Sabelli - prevede di investire nel biennio
2001-2002 circa 6.500 miliardi di lire in tutta Italia per la larga banda,
di cui 500 nella sola città di Milano". Lo sviluppo della rete di
accesso a larga banda rappresenta una straordinaria opportunità di crescita
economica per il Paese. La strategia di Telecom Italia Wireline segue due
importanti direttrici in funzione delle esigenze della clientela in termini
di capacità trasmissiva: la tecnologia Adsl, dedicata alle esigenze di
larga banda delle famiglie e delle piccole imprese, e l'accesso ottico,
rivolto alle aziende di dimensioni medio-grandi. Per quanto riguarda
l'accesso Adsl, a fine 2000 è stata raggiunta una copertura su 113 città.
Entro il 2002 i piani di Telecom Italia Wireline prevedono il raggiungimento
di circa 2 milioni di famiglie estendendo la copertura a 500 centri urbani.
La rete in fibra ottica ha una consistenza di circa 3 milioni di km di fibra
in trasporto e oltre 400.000 km di fibra in accesso. Le imprese attualmente
collegate sono circa 2000 con la previsione di raggiungerne 25.000 entro il
2002. L'obiettivo è quello di potenziare una rete già di per sé moderna e
aperta al futuro, facendo leva su 250 centrali di commutazione completamente
digitali, in grado di offrire servizi avanzati Isdn, oltre 8 milioni di km
di circuiti in rame e 500 anelli ottici che sviluppano circa 170.000 km di
fibra. Nel capoluogo lombardo sono inoltre attivi i 20 maggiori nodi dati
"Atm/Ip" della rete di Telecom Italia Wireline che assicurano una
capacità trasmissiva di oltre 200 Gigabit/s (una capacità che permette di
vedere oltre 50.000 film in qualità Dvd in contemporanea). Grazie a questa
infrastruttura di rete, a Milano sono già attivi 13.000 accessi in larga
banda: 12.000 in tecnologia Adsl e Hdsl sulla tradizionale rete in rame e
1.000 ottici. Attualmente la copertura Adsl a Milano è pari al 60% della
popolazione, mentre sono circa 170.000 i km di fibra ottica (equivalenti al
55% dell'intera rete situata nella città) posati da Telecom Italia Wireline.
Una rete capillare già in grado di fornire le tecnologie più innovative
sia nelle case sia nelle aziende: tutti i quartieri sono attraversati da una
o più direttrici ottiche. Un simile sviluppo della larga banda non può
comunque prescindere dal potenziamento del backbone. Per questo Telecom
Italia Wireline ha iniziato ad installare nuovi cavi e sofisticati sistemi
ottici nella rete di trasporto: un cavo di 5.000 km collegherà Palermo con
Milano e Torino con Venezia, per complessivi 500.000 km di fibra. Una simile
azione potenzierà decisamente la capacità trasmissiva disponibile per la
città di Milano. Nel 2002 gli accessi a larga banda sulla rete in rame
saranno oltre 160.000 e più di 5.000 i clienti connessi alla rete in fibra
ottica. Grazie proprio a questa infrastruttura in accesso e in backbone,
Telecom Italia Wireline ricopre un ruolo da leader nel campo delle
applicazioni broadband che hanno il loro punto di riferimento negli Internet
Data Center. Proprio a Milano è in funzione uno dei due Internet Data
Center di Telecom Italia presenti sul territorio nazionale. Si tratta di una
struttura di oltre 1.000 mq di spazio attrezzato disponibile per le nuove
applicazioni di Web Hosting, Web Housing, Telelearning, E-Procurament e
E-Commerce. Milano è anche lo scenario principale dove Telecom Italia
Wireline sta sviluppando molte delle innovazioni tecnologiche di rete, dalla
sperimentazione delle tecniche Vdsl (che consentono di raggiungere sulla
rete in rame velocità fino a 26 Mbit/s) alle applicazioni di voce su Ip (Voip)
che andranno ad arricchire l'offerta dei servizi a larga banda per la
clientela residenziale e business, e con la quale trasformerà l'intera
piattaforma voce per offrire nuovi servizi e consentire forti ottimizzazioni
in termini di costi.
TELECOM ITALIA: CORRETTA E TRASPARENTE L'OFFERTA
SERVIZI SU CANALE VIRTUALE LE CONDIZIONI PRESENTATE GARANTIVANO PIENAMENTE
LA CONCORRENZA
Roma, 22 gennaio 2001 In merito a quanto riportato, di recente, circa
l'offerta dei cosiddetti servizi di "canale virtuale permanente"
(fornitura dei servizi di trasmissione dati a Larga Banda in tecnologia Xdsl),
Telecom Italia sta valutando le indicazioni contenute nella delibera
predisposta dall'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni
sull'argomento. L'azienda è impegnata a rispondere entro il 27 gennaio,
rispettando i tempi previsti dalla stessa delibera, ma ricorda che,
coerentemente con quanto richiesto dall'Autorità, ha pubblicato fin da
maggio 2000 un'offerta wholesale per consentire ai propri concorrenti di
disporre del cosiddetto "circuito virtuale permanente" che
costituisce l'"essential facility", necessaria per le offerte
commerciali in tecnologia Xdsl. Telecom Italia sottolinea infine che,
comunque, tale delibera, giungendo otto mesi dopo la proposta presentata
dall'azienda, ha causato un indubbio svantaggio per le imprese e per i
clienti e un ritardo nello sviluppo delle tecnologie a larga banda nel
nostro paese.
OMNITEL PRIMA A "COPRIRE" LA A6 TORINO-SAVONA.
PIÙ SICUREZZA NELLE DODICI GALLERIE DELL'AUTOSTRADA
Milano, 22 Gennaio 2001 - Prosegue il potenziamento della rete Gsm di
Omnitel che porta il segnale anche in tutte le gallerie dell'autostrada
Torino-Savona. Per i numerosi automobilisti che si trovano a viaggiare
sull'importante arteria autostradale è ora possibile parlare al telefono
cellulare, senza timori di "caduta" della conversazione. Omnitel,
grazie anche alla collaborazione della Società Autostrada To-Sv, porta
così a termine il progetto di potenziamento di copertura della
Torino-Savona rendendo più sicure le dodici gallerie. Ora è possibile
segnalare le emergenze direttamente dagli stessi tunnel consentendo la
tempestiva attivazione delle procedure di soccorso e la gestione operativa
delle stesse. "Proseguiamo nel costante impegno - ha dichiarato
Ferruccio Borsani, Direttore Generale di Omnitel per l'Area Nord-Ovest - per
la copertura dei tratti autostradali, perchè riteniamo fondamentale
rispondere alle continue richieste di migliaia di cittadini che per esigenze
professionali o personali desiderano comunicare in condizioni ottimali.
Consideriamo assolutamente prioritario garantire anche la sicurezza
all'interno delle gallerie ad alto traffico automobilistico e non a caso
Omnitel è il primo gestore italiano a portare il segnale nei tunnel della
Torino Savona".
CORRIER1 PREVEDE UNA SIGNIFICATIVA CRESCITA DEL GIRO DI
AFFARI RELATIVO AL TRAFFICO DATI E DEI RICAVI COMPLESSIVI NEL CORSO DEL 2001
E CONTINUERÀ A SVILUPPARE ANELLI METROPOLITANI A LARGA BANDA IN VENTI
CITTÀ EUROPEE
Milano, 22 gennaio 2001 - Forte di ima consolidata capacità nell'acquisire
crescenti quote di mercato nel settore dati, Carrier1 International S.A. ha
previsto per il 2001 un incremento del fatturato relativo ai dati del 240%,
con una più remunerativa distribuzione complessiva dei ricavi derivati dal
traffico dati (40 %) e di quelli del traffico voce (60 %). Carrier1 ha
previsto inoltre ricavi complessivi tra i 420 e i 450 milioni di dollari nel
2001, con una crescita superiore al 50% rispetto ai valori di 270-275
milioni di dollari relativi all'anno 2000. "Siamo molto soddisfatti
della significativa crescita registrata nel business dati, in Internet e
servizi a larga banda - ha detto Stig Johansson, Presidente e Ceo di Carrerl.
- La domanda relativa ai nostri servizi sta esplodendo in Europa e siamo
particolarmente stimolati dal fatto di essere considerati dalle aziende
partner primari per la comunicazione, godendo di un'ottima reputazione
nell'offerta di servizi ad alta qualità e sicuri, cosi come di una solida
posizione finanziaria". I ricavi relativi agli ordini da evadere alla
fine del 2000 sono pari a 285 milioni di dollari ed includono vendite di
servizi a larga banda e di infrastrutture riconosciute da un contratto per
un periodo che oscilla dai 15 ai 20 anni. Nel fare questo annuncio Carrier1
ha detto inoltre che le proiezioni relative al suo Ebitda stanno migliorando
in modo sorprendente, passando da una perdita compresa tra 34 e 36 milioni
di dollari nel 2000 a valori che oscillano tra 15 e 25 milioni di dollari
nel 2001. "I servizi offerti da Carrier1 daranno luogo a significativi
Ebitda positivi nel 2001 - il terzo anno di operazioni commerciali - grazie
alla capacità dell'azienda di usare il capitale in modo efficiente e di
riuscire a generare ricavi con alti margini velocemente sulla base degli
investimenti di capitale - L'azienda sta conseguendo ciò con un livello di
Sg&A (Sales General & Administration) relativamente basso, analogo
al margine del 13% atteso per il 2000, grazie al proprio focus paneuropeo e
al fatto di poter contare su personale altamente specializzato esperto nel
trattamento delle più recenti tecnologie di rete", ha sottolineato
Joachim Bauer, Chief Financial Officer di Carrier1. Carrer1 continuerà a
sviluppare anelli metropolitani a larga banda in venti città europee ed
ogni città si estenderà in media di 60 km. Questi anelli metropolitani
collegheranno in media dieci points of presence, attrezzati di servizio web
hosting, housing e di co-location. Nel corso dei primi sei mesi del 2001,
Carrier1 renderà disponibile strutture in co-location in undici città in
Europa fra cui Berlino, Francoforte, Ginevra, Hannover, Londra, Milano,
Monaco, Oslo, Parigi, Stoccolma, Zurigo. Le strutture, che saranno
contrassegnate dal marchio ClearSpace, copriranno in totale 11.000 metri
quadrati (121.000 sq.ft.) e saranno integrate nell'offerta di Carrier1 di
servizi Internet e connettività a larga banda. Gli investimenti, che
oscillano tra 220 e 250 milioni di dollari, verranno utilizzati nel 2001 per
lo sviluppo di nuove tecnologie dati, che offriranno assistenza alle
piattaforme dell'azienda già esistenti e che aumenteranno le possibilità
di utilizzo dì fibra per le reti metropolitane e per la rete city-to-city.
Ci si attende che i contratti per le vendite di infrastutture generino un
valore di cassa per un valore approssimativo compreso tra i 50 ed i 70
milioni di dollari nel 2001. Inoltre Carrieri inizierà l'anno 2001 con un
indice di indebitamento previsto sul capitale pari al 32% ed una posizione
di cassa illimitata per un valore approssimativo di 320 milioni di dollari.
"Disponiamo di un business pian a lungo termine totalmente finanziato
così come di una significativa riserva di cassa corrispondente a circa 150
milioni di dollari ed abbiamo molta fiducia nella possibilità di
raggiungere i nostri obiettivi finanziari. La nostra strategia di capitale
efficiente consolida la nostra forte posizione finanziaria e ci aiuta a
conquistare quote di mercato in Europa", ha detto Stig Johansson.
SIGLATA A MILANO LA PRIMA CONVENZIONE OPERATIVA TRA ICE
E UNIONCAMERE PER IL PROGETTO MEDITERRANEO L'EXPORT VERSO IL MEDITERRANEO
SFIORA 13.000 MILIARDI
Milano, 22 gennaio 2001 - Carlo Sangalli, presidente di Unioncamere, e
Fabrizio Onida, presidente Ice, hanno firmato di recente la prima
convenzione operativa tra i due enti per il progetto Mediterraneo. L'accordo
prevede la realizzazione di un programma di attività articolato in progetti
finalizzati a promuovere lo sviluppo delle relazioni economiche e
commerciali tra l'Italia e i paesi rivieraschi del Mediterraneo, con
particolare riferimento alle piccole e medie imprese, sulla base degli
obiettivi e delle priorità stabiliti dalle linee direttrici del Ministero
del Commercio Estero. "E' importante rafforzare questo ruolo di ponte
tra Europa e Mediterraneo - ha commentato Carlo Sangalli, presidente
Unioncamere - perché il bacino rappresenta un nuova centralità, anche alla
luce delle nuove ratte di scambio del commercio; inoltre, possiamo
contribuire a risolvere le grandi contraddizioni di questa società:
l'Italia può' esportare una vera e propria diplomazia operativa ed
economica rappresentata dalle Pini che costituiscono oltre I'80% del tessuto
economico italiano ed è guardato con interesse dai paesi del
Mediterraneo". La Convenzione scadrà il 31 dicembre 2001 e le
previsioni complessive di spesa ammontano a £ 2.023.000.000, di cui
1.000.000.000 a carico dell'Ice e 1.023.000.000 a carico del sistema
camerale; il Ministero del Commercio Estero, per il tramite dell'Ice, ed il
sistema camerale, per il tramite dell'Unioncamere, effettueranno
congiuntamente un monitoraggio trimestrale sulla realizzazione delle
iniziative, sulla quantificazione dei fondi utilizzati dalle due parti e sui
risultati conseguiti. Si tratta, dunque, di un programma integrato di
attività di sostegno alle economie in via di sviluppo dei paesi del
Mediterraneo - area che si profila come uno. degli assi strategici per
l'Europa, in quanto suo ideale confine meridionale e in linea con il secondo
programma Ue sul Mediterraneo - e di supporto all'ineternazionalizzazione
delle imprese italiane. L'Italia, inoltre, è tra i paesi europei che
mostrano una maggior propensione al commercio con i paesi dell'area
mediterranea, Nord Africana e Mediorientale, in cui i fattori di prossimità
geografica e di affinità culturale e produttiva hanno un peso rilevante;
infatti il nostro paese costituisce già per 1 principali paesi del bacino
il maggior partner commerciale (soprattutto Tunisia, Egitto, Marocco,
Giordania e Turchia) e l'interesse dette nostre Pmi è in continua crescita,
In considerazione delle positive prospettive di sviluppo. Milano e il
Mediterraneo - Milano e la Lombardia possono essere considerate centro
nevralgico per l'economia del Mediterraneo. Hanno la propria sede nella
provincia di Milano il 17 % delle 4.190 imprese italiane che esportano in
Egitto, il 16 % delle 1.956 imprese italiane che esportano in Algeria, il 15
% delle 6,270 che esportano in Turchia e delle 1,542 che esportano in
Siria". Interscambio coi Paesi Mediterranei. Sono 4,932 le imprese
lombarde che commerciano con la Grecia (2.233 le milanesi), 2.225 con la
Turchia (959 le milanesi), 2.031 con Israele (896 le milanesi), 1623 con
l'Egitto (716 le milanesi), 1373 con la Tunisia, (568 milanesi), 1362 con il
Libano (556 milanesi), 1121 eon il Marocco (463 milanesi), 955 con Malta
(442 milanesi), 845 con Cipro (370 milanesi), 712 con l'Algeria (319
milanesi), 597 con la Siria (237 milanesi), 532 con la Giordania (245
milanesi). L'esportazione verso i paesi del Mediterraneo - L'esportazione
della Lombardia verso i dieci Paesi del Mediterraneo, per il 1999, è stato
di 7.592.201.069 di lire (in migliaia di lire), La sola città di Milano ha
esportato per 3.995.226.384 di lire (in migliaia di lire), in particolare in
Turchia per £.1.075.907.761; in Giordania per £.79.863.185; in Tunisia per
£.331.208.218; in Egitto per £. 610.759.410; in Marocco per
£.205-1331261; in Grecia per £.1.064.782.401; a Malta per £ 245.572.258;
m Siria per £.141,439.942; in Cipro per £.79.042.333; in Libano per £,
161.517.615. (cifre espresse inmigliaia di lire). Il progetto prevede sei
interventi per settori economici - le 'filiere' - e azioni di comunicazione:
il 'Campo prova'-Tunisia; il settore agroindustriale -Tunisia, Marocco,
Palestina, Giordania; la filiera turismo; la filiera tessile; la lavorazione
della pietra; l'Ict. Obiettivo del progetto 'Campo prova'-Tunisia- è quello
di contribuire all'incremento della produzione avicola del paese attraverso
l'introduzione di tecnologie adeguate e il miglioramento delle pratiche
agrobiomiche; prevede inoltre la formazione di tecnici e agronomi tunisini
in Italia, L'intervento per il settore agroindustriale è volto a indagare
sulle difficoltà che le aziende italiane hanno incontrato nell'accedere a
Questi mercati, allo scopo di ridurre le perdite di prodotti agricoli e
zootecnici, aprire prospettive di impiego o reimpiego di impianti per le
imprese italiane, messa a fuoco deU(r) potenzialità dei paesi dell'arsa
mediterranea e del loro potenziale di acquisto. Anche per quanto riguarda la
filiera turismo, il progetto parte da e Rimini e le imprese italiane del
distretto romagnolo attive nel settore turistico sono il nucleo portante, al
fine di aprire nuove prospettive economiche alle nostre aziende in
riferimento a 12 mercati mediterranei: Tunisia, Marocco, Algeria, Egitto,
Israele, Giordania, Siria, Palestina, Libano, Turchia, Cipro, Malta. Le
imprese di Egitto, Giordania, Siria, da una parte, e le 5.000 aziende del
distretto lombardo sono invece le beneficiarie della filiera tessile, il cui
obiettivo è favorire le integrazioni produttive tra l'Italia e i paesi
della sponda Sud del Mediterraneo, attraverso la valutazione delle
opportunità per le parti interessate e la pre-aelezione dei possibili
partner, incontri d'affari e formazione tecnica. Giordania, Turchia e
Territori palestinesi sono i paesi interessati al progetto della lavorazione
della pietra, diretto all' internazionalizzazione delle 1.140 imprese del
comprensorio lapideo ligure-apuo-versiliese e all'attivazione di accordi di
collaborazione industriale, joint-venture, investimenti e iniziative di
trasferimento tecnologico che potrebbero portare anche alla realizzazione di
un Medpartenariat, patrocinato dall'Unione europea. Le iniziative legate
alle nuove tecnologie sono dirette alle aziende italiane operanti nel
settore dell'Ict, sono promosse da Promos, azienda speciale della Camera di
Commercio di Milano e aperte alla collaborazione dell'intero sistema
camerale, con fiere, incontri bilaterali con imprese egiziane, workshop in
Tunisia e delegazioni di imprese provenienti da Marocco, Egitto, Tunisia e
Turchia. Inoltre, il progetto Mediterraneo prevede una serie di azioni di
comunicazione e informazione, dirette alle aziende italiane e ai soggetti
che operano nel settore dell'internazionalizzazione d'impresa, attraverso la
realizzazione di una Guida al Mediterraneo, di dodici profili paese, di
quaderni monografici che accompagneranno le azioni previste nelle sei 'filiere',
la divulgazione di notizie inerenti le varie iniziative sulle riviste
cameraali e sul sito Internet dell'Ice, la creazione di un database delle
imprese interessate alle diverse aree del Mediterraneo, l'organizzazione di
seminari di presentazione del programma.
ENERGIA ELETTRICA: ASSEMBLEA DEI SOCI DI AEM TORINO
NOMINATI DUE NUOVI CONSIGLIERI
Torino, 22 gennaio 2001 - Si è tenuta il 19 scorso a Torino, la prima
Assemblea straordinaria e ordinaria dei Soci dell'Azienda Energetica
Metropolitana Torino SpA, successiva alla quotazione in Borsa. Nel corso
della parte straordinaria si è provveduto, in base alle indicazioni
ricevute dalla Consob, a modificare alcuni articoli dello Statuto sociale.
Nel corso della parte ordinaria è stata approvata: la nomina di due
Consiglieri di amministrazione nelle persone del professor Umberto Bocchini
e dell'ingegner Giuliano Mari;la nomina di due Sindaci supplenti nelle
persone del dottor Giovanni Covati e della dottoressa Silvia Rinaldi; il
riconoscimento di incentivi al Presidente e Amministratore delegato
professor Franco Reviglio in relazione all'andamento del Titolo. Pertanto il
Consiglio di amministrazione risulta così composto: professor Franco
Reviglio, presidente e amministratore delegato, professor Giovanni Del Tin,
vicepresidente, professor Umberto Bocchino, avvocato Nicola Durazzo,
ragioniera Anna Ferrero, ingegner Giuliano Mari e professor Angelo Tartaglia
, consiglieri. Il Collegio sindacale diventa costituito da: professor Carlo
Pasteris, presidente; dottor Massimiliano Fisher e dottoressa Lucia Starola,
sindaci; dottor Giovanni Covati e dottoressa Silvia Rinaldi, sindaci
supplenti.
MUTUI: CESARINI D'ACCORDO CON SELLA
Milano, 22 gennaio 2001 - "Ha ragione il presidente dell'Abi a
denunciare e respingere i tentativi che da più parti vengono fatti per
modificare il testo del Decreto Legge recentemente approvato dal governo sui
cosiddetti mutui usurari. La politicizzazione di un problema che poteva e
doveva trovare soluzione sul piano tecnico-economico rischia di minare,
presso gli osservatori e gli investitori internazionali, la credibilità del
Sistema Italia". Il neo Presidente di UniCredito Italiano, Francesco
Cesarini, interviene per appoggiare con forza il comunicato diramato dal
Presidente dell'Abi, Maurizio Sella. In particolare, Cesarini ritiene che la
raffica di emendamenti presentati in Parlamento sul Decreto Legge potrebbe
far saltare il delicatissimo equilibrio raggiunto fra governo e parti
interessate.
MUTUI BANCARI: LA POSIZIONE DI AURELIANO BENEDETTI,
PRESIDENTE DELLA CASSA DI RISPARMIO DI FIRENZE
Milano, 22 gennaio 2001 - Aureliano Benedetti, Presidente della Cassa di
Risparmio di Firenze e Vice Presidente dell'Abi esprime il suo commento in
merito agli ultimi sviluppi sul tema della rinegoziazione dei Mutui bancari
all'esame del Parlamento: "E' necessario che il Parlamento non cada
nella tentazione della ricerca di facili consensi nella difesa dei presunti
interessi dei consumatori. Tali interessi hanno plurime sfaccettature e
oltre ai consumatori, nella società civile, esistono anche i risparmiatori
che hanno molto da perdere da una eccessiva penalizzazione del sistema
bancario. "Su questo argomento l'Europa ci sta guardando ed è ancora
una volta sorpresa su come l'Italia affronti un tema che è sorto soltanto
per deficienza legislativa, suscitando polemiche, dilaniazioni, dispersioni
di energie, anche intellettuali, che dovrebbero essere allocate su argomenti
ben più incisivi per le esigenze del Sistema Italia. "Il decreto
assumeva parametri di riferimento obiettivi rispetto a quello che è stato
l'andamento finanziario negli ultimi anni e correggere questa impostazione
danneggerebbe ulteriormente una categoria, le banche, che ha costantemente
sorretto le ricorrenti crisi economiche del Paese consentendo l'evoluzione
del Sistema. "Ricordo questo - conclude il Presidente Benedetti -
nell'interesse generale del Paese e in assoluta serenità in quanto la
nostra azienda non ha in questo momento posizioni soggette a rinegoziazione
dei tassi".
CONSIDERAZIONI SU UN ANNO BORSISTICO TURBOLENTO DI
CHRISTOPH BRUNS - GESTORE DI UNION INVESTMENT
Milano, 22 gennaio 2001 - Violente oscillazioni dei corsi, fortissime
discese dei tassi, aumento dei prezzi del petrolio ed un Euro estremamente
debole che alla fine però si è ripreso. Lo scorso anno gli investitori
hanno avuto bisogno di nervi molto saldi, che purtroppo, però, in molti
casi non sono stati sufficienti per un lieto fine. Chi aveva assunto una
forte esposizione verso titoli tecnologici e titoli dei nuovi mercati, ha in
parte subito drastiche perdite. Passiamo brevemente in rassegna il 2000. Che
cosa è successo? Per scongiurare pericolose spaccature nei mercati dei
capitali per effetto delle crisi asiatica e russa del 1998, la Fed e la Bce
avevano tagliato fortemente i tassi, generando un notevole afflusso di
liquidità. Il risultato è stata una forte ripresa dell'economia -
soprattutto negli USA - legata ad un forte apporto di capitale straniero,
che ha portato a nuovi massimi dei mercati azionari e ad un dollaro in
costante crescita. Particolarmente richiesti sono stati i cosiddetti titoli
Tmt - principalmente società operanti nei settori della Tecnologia, dei
Media e delle Telecomunicazioni. Dalla fine del 1999 all'inizio del 2000 le
quotazioni di molte società Internet, che appartengono a questo settore,
sono letteralmente schizzate al rialzo. Molte società, a causa dei timori
legati alla problematica anno 2000, avevano incrementato i loro budget per
l'It, favorendo una temporanea crescita del fatturato e degli utili del
settore It (in particolar modo società di servizi per l'It). La
problematica anno 2000 non è stata comunque l'unico fattore ad aver
stimolato la domanda relativa alle tecnologie informatiche e di
comunicazione: negli ultimi anni, un costante calo dei prezzi del settore It,
così come il continuo miglioramento delle prestazioni di computer e
software e le forti aspettative nei confronti di Internet, avevano portato
al boom delle spese per l'It - soprattutto negli Usa. Ma già all'inizio del
2000 sono cominciate a calare alcune ombre. Il forte aumento della crescita
economica ha provocato un aumento della domanda energetica. Analogamente si
è registrato un forte aumento dei prezzi: se all'inizio del 1999 il prezzo
del West Texas Oil al barile era ancora inferiore a 10 dollari, nell'estate
dello scorso anno ha superato i 35 dollari. Inoltre le banche centrali di
Stati Uniti, Europa e Giappone, sulla base dei timori di un aumento del
tasso d'inflazione, hanno ripreso la politica di raccolta del denaro a basso
prezzo. Dalla metà del 1999 all'estate del 2000, la Fed ha aumentato
complessivamente il tasso ufficiale di 175 punti base; la BCE addirittura di
225. La prima bolla borsistica è scoppiata nel mese di marzo. L'indice
Nasdaq è sceso del 30%, arrivando a 3.500 punti. Ancora più marcata la
perdita del Nemax All Share Index, che nei 6 mesi precedenti si era più che
triplicato. In misura sempre crescente, gli investitori non si sono più
accontentati di modelli aziendali "convincenti", ma fino ad oggi
non redditizi. Hanno preferito società già produttive o che almeno
facevano ravvisare che avrebbero potuto raggiungere il break-even in breve
tempo. Nonostante ciò, molti investitori rimangono fedeli al mercato
azionario. I titoli della cosiddetta "Old Economy", ad esempio gli
automobilistici ed i finanziari, che durante la generale euforia tecnologica
erano stati snobbati, si sono ripresi e molti di essi hanno chiuso il 2000
ai loro massimi storici. All'inizio dell'estate, sul breve periodo si è
nuovamente instaurato un clima ottimistico, soprattutto il Nasdaq ha
guadagnato il 20%. Nel frattempo hanno cominciato a farsi sentire gli
effetti degli aumenti dei tassi delle banche centrali. La congiuntura
statunitense aveva superato il suo Zenit, il tasso di inflazione era
cresciuto pericolosamente. Un nuovo crollo - ancora più forte - ha scosso
il settore tecnologico. I titoli che prima erano i favoriti hanno perso
gradualmente la fiducia degli investitori. Comunicazioni fuorvianti, bilanci
non completamente veritieri, errori di contabilizzazione e perfino presunte
manipolazioni hanno avuto la loro parte. Alla fine il Nemax All Share ha
perso circa la metà del suo valore. Il Nasdaq ha perso circa il 40%
rispetto al 31.12.99. Bisogna comunque dire che non tutti i titoli
tecnologici sono stati penalizzati. La biotecnologia e le fonti di energia
alternative hanno continuato ad attrarre l'interesse di molti investitori.
Con alcuni mesi di ritardo hanno reagito anche i mercati valutari: durante
la fase generale di eccessi, andava di moda acquistare più società
possibili nella terra promessa, gli USA. Questo - così come il forte
afflusso di liquidità nei titoli statunitensi e nelle obbligazioni
societarie - ha fatto salire la quotazione del dollaro Usa rispetto
all'Euro. Da quando ha cominciato a mostrarsi un chiaro rallentamento della
congiuntura negli Usa, anche l'Euro ha potuto sensibilmente riprendersi. Sui
mercati dei tassi si è verificato un fenomeno interessante: sebbene il
tasso d'inflazione in Eurolandia fosse aumentato nel corso dell'anno da 1,7
a 2,9% e la Banca Centrale Europea avesse alzato il tasso di rifinanziamento
principale dal 3 al 4,75%, i tassi sono scesi ampiamente sul tratto a lungo.
I rendimenti delle obbligazioni di Stato decennali sono diminuiti di 80
punti, passando dal 5,5 al 4,8%. Negli Usa i tassi sono scesi addirittura di
140 punti. L'aumento dei prezzi del petrolio e i tassi di inflazione sono
stati evidentemente considerati dai mercati come un fenomeno transitorio.
Per contro l'andamento favorevole dei bilanci pubblici statunitense ed
europeo, così come la scarsa propensione al rischio hanno confermato i
mercati dei tassi nel loro ruolo di "porti sicuri". Prospettive
per i mercati azionari per il 2001 - A causa di una serie di pesanti profit
warning annunciati da molte società di rilievo, le quotazioni sui mercati
tecnologici globali si sono nel frattempo ridimensionate. Comunque i casi di
eccessivi ribassi sono stati finora isolati. Sebbene molti titoli siano nel
frattempo valutati in modo più ragionevole rispetto al passato, molti sono
ancora i titoli sovrastimati. Per quanto riguarda le "quotazioni
attuali", queste, nonostante i ribassi, non devono in alcun modo essere
sottostimate. Il settore High-Tech deve mantenere le quotazioni elevate del
passato. Titoli primari come Cisco, Nokia, Siebel, SAP, Yahoo etc., non sono
generalmente sottostimati. Allo stesso modo, dal punto di vista delle
quotazioni, non è possibile dare un segnale di cessato allarme generale per
il Neuer Markt, dato che per la schiera degli investitori risulta sempre
più evidente che tipo di qualità aziendali si celano dietro ai singoli
titoli. In questo contesto, anche le valutazioni delle società quotate al
Neuer Markt subiscono delle variazioni interessanti. Un produttore di
macchinari speciali, come ad esempio Singulus, viene valutato non più come
società High-Tech, ma piuttosto come società produttrice di macchinari. In
modo analogo, Deutsche Telekom viene sempre più spesso classificata come
società di erogazione di servizi che come società in crescita.
Naturalmente ciò ha avuto delle conseguenze sulle quotazioni. L'ultimo
crollo ha completamente cancellato, sul Nasdaq e sul Neuer Markt, gli
eccessi registrati nel 1999 e nel 2000. Il clima esuberante dei mercati
azionari è, nel frattempo, notevolmente cambiato. Dal novembre scorso, la
dilagante euforia ha lasciato il posto ad umori fortemente negativi. Poiché
ormai la correzione degli eccessi di borsa è ampiamente alle nostre spalle,
la cosa più ragionevole da fare è impegnarsi in una prospettiva
costruttiva. Inoltre è da notare la recente inversione di tendenza
dell'Euro, che dovrebbe avere effetti positivi sui flussi di capitale.
Cresce così l'importanza dell'Europa quale area per gli investimenti
azionari. All'inizio del 2001 sono presenti le premesse per un buon
andamento dei mercati azionari europei. Bassi tassi dei mercati dei
capitali, diminuzione del prezzo del petrolio, umori borsistici offuscati,
quotazioni più realistiche e prospettive congiunturali favorevoli
determinano attualmente lo scenario sui mercati finanziari del vecchio
continente. Per far sì che tali variabili possano trasformarsi in un anno
borsistico positivo, è necessario che sulle borse statunitensi non perduri
ulteriormente l'andamento al ribasso, dato che il mercato azionario USA
continua ad essere il punto di riferimento per gli umori delle borse di
tutto il mondo. Le oscillazioni osservate recentemente sui mercati
finanziari fanno pensare ad una sottostante variazione del flusso
finanziario (Flow of Funds). In questo senso i prossimi semestri presentano
notevoli potenziali di cambiamento. A prescindere da questo, la congiuntura
globale si trova di nuovo in una fase caratterizzata da bassi tassi, che
favoriscono gli investimenti azionari rispetto ad altri tipi di
investimento. A tale riguardo una delle domande principali sarà se gi
investitori americani sono pronti, così come negli anni Ottanta, a
modificare il loro atteggiamento, prevalentemente incentrato su investimenti
sul mercato domestico, a favore di un comportamento orientato agli
investimenti esteri. Se così fosse, Asia ed Eurolandia diventerebbero le
aree di investimento preferite, con un corrispondente sviluppo delle
relative divise. A tale riguardo il Flow of Funds può svolgere un ruolo
fondamentale per l'andamento delle borse nel 2001. Molto probabilmente il
meccanismo precursore dei mercati azionari farà sì che le borse assumano
un andamento al rialzo, anche se per il momento l'economia reale sarà
tendenzialmente al ribasso. Per quanto riguarda l'andamento a lungo termine
dei mercati azionari europei, il nostro orientamento è fortemente positivo.
Sulla base delle riforme ancora in sospeso e dei potenziali nascosti, che
potrebbero essere sviluppati in Europa dalle ristrutturazioni aziendali,
riteniamo possibile che, nei prossimi anni, i mercati azionari europei
possano guadagnare, in media, il 10% all'anno. Con l'approvazione della
riforma tributaria, la Germania si è lasciata alle spalle la fase di stallo
delle riforme e questo si ripercuoterà anche su altre regioni europee. C'è
da aspettarsi che tale sviluppo sarà salutare per i mercati azionari
europei. Inoltre ci sono altre riforme in cantiere, cosicché, da questo
lato, i mercati azionari potrebbero essere accompagnati da notizie positive.
Bisogna comunque sempre tenere presente che non è realmente possibile
immaginare una ripresa delle borse in Europa e in Asia senza un contesto
borsistico costruttivo negli Stati Uniti. A saldo, supponiamo che il 2001
sarà un anno positivo per i mercati, purché i flussi netti di liquidità
presso gli enti collocatori non diventino negativi. Le borse internazionali
hanno iniziato il 2001 in un clima di nervosismo e con un'atmosfera di fondo
in miglioramento. È lecito comunque supporre che le settimane più
difficili appartengano ormai al passato. Anche se non ci si attende una
replica dell'andamento delle quotazioni come quello del 1998 e del 1999, per
quest'anno si può ben pensare ad una tendenza di fondo positiva su tutti i
mercati mondiali. Le nostre stime per i mercati azionari al 31.12.2001 sono
le seguenti: Dax: 8.000; Nemax All Share 4.000; Eurostoxx 50: 5.500; Dow
Jones: 11.000; Nasdaq: 3.000; Nikkei: 15.000. Rispetto al mese di novembre,
abbiamo rivisto al ribasso le nostre previsioni per il Nemax All Share e per
il Nasdaq Composite di 1.000 punti. Prevediamo che i mercati tecnologici si
riprenderanno nelle prossime settimane e che per questo gli umori, in
generale, miglioreranno. È probabile che il Neuer Markt necessiti di un
periodo più lungo del Nasdaq per riprendersi in modo sostanziale. La
fiducia degli investitori è andata per lo più persa e può essere
recuperata solamente passo dopo passo e in un lasso di tempo di diversi mesi
(regole borsistiche più rigide, dati trimestrali positivi, nuove emissioni
con un andamento positivo, etc.). Attualmente la qualità delle società
quotate su questo mercato non è sufficientemente convincente. Le
conclusioni dal punto di vista degli investitori: Il 2000 ha mostrato
chiaramente che un'ampia diversificazione del portafoglio può evitare danni
più gravi. Chi aveva investito in modo equilibrato in Blue Chips, titoli a
reddito fisso, eventualmente titoli immobiliari ed allo stesso tempo in
titoli tecnologici, è uscito quasi indenne dal "cattivo" anno
borsistico appena trascorso. Una tale diversificazione avrebbe garantito un
rendimento compreso fra +5 e -5%, a seconda del fulcro dell'investimento e
della propensione al rischio. Tutto questo dopo cinque anni
straordinariamente positivi (dal 1995 al 1999), in cui i mercati azionari
avevano registrato un guadagno medio annuo superiore al 20%.
OFFERTA PUBBLICA DI SOTTOSCRIZIONE DI AZIONI ORDINARIE
DMAIL.IT SPA
Milano, 22 gennaio 2001 - In qualità di responsabile del collocamento per
l'offerta pubblica di azioni ordinarie Dmail.it S.p.A., Banca Intesa
comunica che, in base alle segnalazioni pervenute dall'emittente e dai
collocatori, le operazioni di compravendita effettuate in conto proprio dai
predetti soggetti nel periodo dal 4 dicembre 2000 al 18 gennaio 2001
(inclusi) hanno riguardato complessivamente n. 699.052 azioni ordinarie
Dmail.it S.p.A.
A.S. LO SPECIALISTA DEL CONSOLIDAMENTO E DEL REPORTING
FINANZIARIO PER I GRUPPI, ANNUNCIA LA CREAZIONE DELLA FILIALE ITALIANA
Milano, 22 gennaio 2001 - A.S., società specialista dell'informazione
finanziaria aziendale a livello internazionale con sede a Parigi ha
recentemente aperto a Milano la sua filiale A.S. Italia. L'offerta di A.S.
si articola attorno ai software Reflex ed Equilibrio, due soluzioni globali
per il consolidamento e il reporting finanziario del gruppi di qualsiasi
dimensione e settore di attività. A.S. conta in Italia ed in Europa clienti
con un fatturato da 20 milioni a 25 miliardi di Euro nel settore
industriale, bancario, assicurativo. Offre alle funzioni di consolidamento
legale e di reporting finanziario, le soluzioni di A.S. forniscono anche
strumenti di informazione decisionale, in risposta alle richieste del
mercato. I software di A.S. utilizzano tecnologie innovative come quelle web
based e sono disponibili in 8 lingue con ta capacità di gestire valute
diverse, cambi variabili, regole contabili nazionali specifiche. Grazie al
preparametraggio. la loro installazione è facile e sono operativi in poco
tempo. L'apertura della filiale italiana si inserisce nella politica di
espansione internazionale di A.S., che conta ben 750 clienti in 15 paesi tra
i quali l'Italia. La performance degli strumenti di consolidamento e
reporting diventa strategica per ogni società che deve coordinare
l'informazione finanziaria di diversi stabilimenti, divisioni, filiali e
sedi in uno stesso paese o a livello internazionale (quindi con pratiche
contabili e fiscali diverse). Rispetto alle soluzioni tradizionali e ormai
superate di molti sistemi esistenti, i prodotti di A.S. coniugano tré
funzioni oggi fondamentali: il consolidamento contabile, il reporting
finanziario e l'analisi decisionale. La capacità di rispettare le tecniche
di consolidazione internazionali, la rapidità di esecuzione delle
operazioni oggi sempre più frequenti, l'affidabilità dello strumento di
financial advise, l'efficacia degli strumenti di analisi, una vera
dimensione internazionale che si rispecchia nella possibilità di gestire
lingue, valute, regole di diversi paesi sono i primi criteri di scelta di un
software di consolidazione e reporting. Considerando che il consolidamento
legale riguarda da solo oltre 3000 aziende in Italia, il mercato, pur
rimanendo di nicchia, non è certo da sottostimare. Per di più, si tratta
di un mercato di specialisti poiché i moduli finanziari dei programmi Erp e
quelli di consolidamento dei software di contabilità non offrono le
garanzie e la completezza delle funzionalità di un software altamente
specializzato. A.S., con i programmi Equilibrio e Reflex, aspira a
raggiungere sul mercato italiano la stessa posizione di leader che occupa in
altri paesi europei, rispondendo in maniera affidabile, veloce ed economica
alle attese delle imprese. I suoi programmi hanno prezzi contenuti, che
variano dai 25 Milioni ai 60 Milioni a licenza. Oltre al preparametraggio,
secondo le norme di molti paesi, i programmi di A.S. possono essere
personalizzati per trasformare i dati contabili in informazioni finanziarie
e in strumenti da utilizzare come supporto decisionale. Reflex è una
soluzione completa che risponde ai bisogni del consolidamento civilistico e
gestionale. E' indirizzato ai gruppi che hanno esigenze anche complesse e
necessitano di un'installazione immediata. Equilibrio risponde ai bisogni
dì consolidamento civilistico, reporting finanziario ed analisi
decisionale, inoltre è una soluzione client server su data base Oracle o
Sql server. Una serie di moduli della gamma A.S. rispondono ai bisogni
specifici delle aziende come Open Web System, che sfrutta la tecnologia
Interne! per il trasferimento dei dati tra le società controllate. Nel 2000
il fatturato previsto di A.S. è valutato in 13,2 miliardi di lire, in
crescita del 45% rispetto all'esercizio precedente. Il capitale dì A.S. è
per il 75% detenuto dai fondatori e per il 25% da Abn Amro. I fondatori
hanno aperto il suo capitale presso la banca olandese nel 1999 al fine di
finanziare i suoi sforzi perla ricerca e lo sviluppo che mobilitano il 25 %
del suo fatturato. Dal 20% del fatturato nel 1997. la quota delle vendite
realizzate all'Internazionale è passata al 25%nel 1999. Oggi A.S. è
presente in dodici paesi, Francia compresa, ed ha filiali in cinque paesi
europei: Belgio, Spagna, Portogallo, Italia, Lussemburgo. Alcune partnership
sono state concluse con: Produttori di software di contabilità e finanza:
Oracle Financiais, JDEdwards, Intentia, Coda Financiais, Sage ... Società
di revisione contabile e consulenza aziendale: Ernst & Young, Kpmg,
Deloitte & Touche, Arthur Andersen, Mazars & Guérard, Salustro
Reydel, Constantin Auditing
NEL 2000 IL NUMERO DEI CLIENTI DI COMDIRECT È
CRESCIUTO RAGGIUNGENDO UN VALORE TOTALE DI OLTRE 577.000, FACENDO REGISTRARE
UN AUMENTO DI 300.000 CLIENTI
Milano, 22 gennaio 2000 - Il gruppo comdirect bank (Wkn 542 800) ha
annunciato che, nonostante una concorrenza più agguerrita tra i direct
broker, è stato in grado di conservare la propria leadership di mercato.
Alla fine del 2000, il gruppo comdirect ha registrato un totale di 577.465
clienti. Nel 1999 tale numero era pari a 277.146, si è quindi avuto un
incremento di più di 300.000 clienti. In Germania, comdirect ha raggiunto
il numero di 575.221 clienti, di cui 536.951 erano clienti nel settore
direct brokerage (nel 1999 tale numero era pari a 226.159). Durante l'anno
appena concluso anche le attività connesse agli ordini sono cresciute di
pari passo. Il numero di ordini di titoli realizzati all'interno del gruppo
comdirect è cresciuto di 6,4 milioni raggiungiendo la cifra complessiva di
10,3 milioni alla fine dell'anno, mentre nel 1999 era stato raggiunto un
totale di 3,9 milioni di ordini. 2,4 milioni di ordini sono stati eseguiti
nel quarto trimestre del 2000. Nell'ultimo anno, nel solo mercato tedesco,
è stato eseguito un totale di 10,2 milioni di ordini di titoli. Nonostante
una diminuzione nelle attività connesse agli ordini nella seconda parte del
2000, il numero degli ordini eseguiti per ogni cliente è cresciuto a 26,8
durante il corso dell'anno (nel 1999 erano stati registrati 23,1 ordini per
ogni cliente). L'intero patrimonio è cresciuto da 8,9 miliardi di Euro del
31 dicembre 1999 a 10,2 miliardi di Euro del 31 dicembre 2000 (nella sola
Germania 10,1 miliardi di Euro). In Germania il volume del portafoglio alla
fine dell'anno 2000 ha raggiunto 8,1 miliardi di Euro (nel 1999 erano 6,8
miliardi di Euro), mentre il volume dei depositi ammontava a 2 miliardi di
Euro (nel 1999: 2,1 miliardi di Euro). Il volume del portafoglio al 31
dicembre 2000 comprendeva un totale di 1,1 miliardi di Euro investiti in
fondi, portando la percentuale dei fondi rispetto al volume complessivo del
portafoglio al 13,9% (nel 1999: 10%).
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