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COMMISSIONE EUROPEA: I GRUPPI DI BENCHMARKING AFFRONTANO LA FASE SUCCESSIVA DEI LAVORI

Bruxelles, 9 luglio 2001 - Ora che la Commissione europea ha pubblicato i primi dati di benchmarking in materia di ricerca e sviluppo (R&S) in Europa, l'attenzione si è spostata alla fase successiva di questo progetto. In un documento di lavoro, la Commissione afferma che "il fine ultimo del benchmarking delle politiche di ricerca non è la mera elaborazione di indicatori o l'individuazione delle migliori prassi. Il benchmarking non implica peraltro neanche il trasferimento diretto di prassi da una situazione nazionale ad un'altra. Gli insegnamenti tratti dall'individuazione delle buone prassi possono essere applicati per migliorare il processo di attuazione delle politiche", si legge nel documento. Sono state già sottoposte a benchmarking le politiche relative a quattro settori, con l'utilizzo di cinque indicatori per ogni argomento. Si è ricorso finora ad indicatori quantitativi, ma i gruppi di esperti responsabili della compilazione dei dati hanno ora avviato un'attività di identificazione dei temi qualitativi pertinenti al benchmarking delle politiche nazionali di ricerca. Il gruppo di esperti che esamina le risorse umane nella ricerca e sviluppo tecnologico (Rst) ha dichiarato l'intenzione di esplorare, nella prossima fase del suo lavoro, gli ambiti seguenti: l'attrattiva esercitata dalla professione di scienziato; come arginare la "fuga dei cervelli"; la mobilità, la discriminazione sociale; il ruolo dei settori pubblico e privato; l'istruzione e la formazione. Il gruppo di esperti che studia gli investimenti pubblici e privati nella Rst si è finora dedicato alla comprensione delle motivazioni e delle limitazioni che influenzano gli investimenti nella Rst da parte di operatori pubblici e privati. Al fine di comprendere come incrementare gli investimenti pubblici e privati nella scienza e nella tecnologia, come utilizzare più efficientemente le risorse disponibili e come si comportano i principali attori in questo campo, il gruppo si propone di analizzare più approfonditamente: il ruolo delle politiche pubbliche; l'impatto del cambiamento istituzionale; la globalizzazione. Il gruppo di esperti dedito al benchmarking della produttività scientifica e tecnologica intende riservare una particolare attenzione a temi quali: il ruolo delle strutture di incentivazione; la situazione relativa alla dotazione ed all'organizzazione delle risorse; la struttura sociale e produttiva delle attività scientifiche e tecnologiche. Le attività del gruppo di esperti per l'impatto della Rst sulla competitività e sull'occupazione hanno sollevato varie questioni, che il gruppo intende affrontare nelle prossime fasi di lavoro che comprendono: l'impatto del cambiamento tecnologico; la natura integrata dell'ambiente innovativo; la comprensione dei nuovi settori di attività economica. I paesi candidati, unitamente ai paesi che hanno accordi di associazione al quinto programma quadro, parteciperanno a pieno titolo all'attività di benchmarking nel corso della prossima edizione del progetto, prevista a luglio del 2002.

100 SCIENZIATI EUROPEI HANNO PRESENTATO AL PRESIDENTE BUSH UNA PETIZIONE SUL PROTOCOLLO DI KYOTO
Bruxelles, 9 luglio 2001 - Il professor Eberhard Jochem, vicepresidente del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Intergovernmental panel on climate change - Ipcc ), ha presentato all'ambasciata degli Stati Uniti a Berlino un memorandum firmato da oltre 100 climatologi europei, nel quale hanno manifestato le loro apprensioni. Il memorandum incita il presidente Bush a riconsiderare la sua decisione sul protocollo di Kyoto ed afferma: "La sua decisione di non raccomandare la ratifica del protocollo di Kyoto da parte degli Stati Uniti d'America ci preoccupa profondamente". Il documento fa riferimento alla terza relazione di valutazione dell'Ipcc recentemente pubblicata e conclude che il clima globale sta già cambiando a causa delle emissioni di gas a effetto serra provocate dall'uomo. Il memorandum evidenzia inoltre le costanti di tempo estremamente lunghe riguardanti l'eliminazione di CO2 dall'atmosfera e i pericoli legati al cambiamento climatico. "L'aumento della temperatura media della superficie terrestre e dell'intensità di temporali e precipitazioni provocherà gravi danni in molti paesi, a causa di siccità, perdite di raccolti, inondazioni di aree densamente popolate e di fertili delta fluviali, nonché diffusione di malattie. È probabile che questi cambiamenti abbiano come conseguenza massicce migrazioni e pressioni sociali in molte regioni del mondo". Il memorandum continua: "Alla luce di questi fatti, non ci sono alternative all'azione concertata e tempestiva. Anche dal punto di vista economico, non è ragionevole aspettare, visto il notevole potenziale di profitto che presentano le diverse opzioni di intervento volte al contenimento dei danni". Per informazioni : Professor Dr Eberhard Jochem Tel: + 41 1632 06 48 /+49 721 6809 169 E-mail:
ejo@isi.fhg.de or E-mail: jochem@cepe.mavt.ethz.ch

CENTRI DI ECCELLENZA: IL MODELLO NORVEGESE
Bruxelles, 9 luglio 2001 - Mentre continua il dibattito sui nuovi centri e sulle nuove reti di eccellenza nell'ambito del sesto programma quadro, la Norvegia sta procedendo a pieno ritmo per creare i propri centri di eccellenza nazionali. Lavorando su una base, che prevedeva il miglioramento delle prestazioni in materia di ricerca e sviluppo (R&S), il governo norvegese ha chiesto al consiglio nazionale delle ricerche di mettere a punto uno strumento per creare centri di eccellenza. Un libro bianco parlamentare, pubblicato nel 1998, sottolineava l'esigenza di "qualità nella ricerca". Tale documento evidenziava, tra i vari fattori, cifre che dimostravano come la Norvegia fosse uno tra i paesi europei con un certo numero di articoli scientifici pubblicati per ogni 1.000 abitanti ed il livello più basso di citazioni tratte da questi articoli, nel periodo dal 1996 al 2000. Il consiglio norvegese delle ricerche si è quindi messo al lavoro per individuare le caratteristiche fondamentali, che avrebbero contribuito allo sviluppo dei nuovi centri di eccellenza proposti. Esse comprendevano la necessità di garantire i seguenti aspetti: i centri avrebbero ricevuto cospicui finanziamenti per almeno 10 anni, si sarebbero occupati di ricerca a livello internazionale, i gruppi di ricerca interessati sarebbero stati di dimensioni ragionevoli, sarebbero entrati in forte competizione per acquisire lo "status di centro di eccellenza" ed avrebbero dovuto provvedere alla formazione dei ricercatori. Il consiglio delle ricerche ammette apertamente che buona parte del suo operato s'ispira al modello danese, dimostratosi altamente efficace. Con queste linee guida, il consiglio delle ricerche puntava a ottenere il riconoscimento dello status di "centro di eccellenza" per 10-20 centri, basandosi su un budget annuale compreso tra 10 e 20 milioni di corone norvegesi (circa 1,2-2,5 milioni di euro). I centri possono essere ospitati da università, da istituti di ricerca, o persino da centri di ricerca del settore privato. Le 129 domande, presentate finora per ottenere lo status di centro di eccellenza, provengono in gran parte da università (78 percento) e istituti di ricerca (21 percento). Il consiglio delle ricerche non ha sottovalutato la possibilità di avere centri di eccellenza virtuali, che contribuirebbero a concentrare le esperienze sparse in un paese molto grande. Per quanto riguarda gli argomenti, i centri di eccellenza si pongono priorità come la ricerca di base a lungo termine in molteplici ambiti; tuttavia daranno particolare risalto a settori quali la ricerca marina, la medicina e la salute, le TIC (tecnologie dell'informazione e della comunicazione), l'energia e l'ambiente. La maggior parte delle domande finora presentate si concentra sui settori dell'energia e delle tecnologie industriali e scientifiche. "Il successo dei centri dipenderà dal loro carattere internazionale," afferma Viggo Mohr, consulente senior presso l'unità di politica scientifica del consiglio delle ricerche. "Questa dimensione internazionale migliorerà la qualità e fungerà da vetrina per la ricerca norvegese." Come effetto secondario di tutto questo, si delinea un aspetto che l'Unione europea sta cercando di promuovere - ossia una maggiore mobilità. Secondo Mohr, "l'istituto che ospita un centro di eccellenza dovrà approfondire i problemi pratici dei ricercatori." L'elemento finale, che consente di decidere quale dei richiedenti potrà acquisire lo status di "centro di eccellenza", è la valutazione. Per garantire la massima trasparenza e oggettività, la procedura decisionale viene assunta da un gruppo internazionale di pari. Una volta che questi abbiano annunciato chi ospiterà un centro di eccellenza, dopo tre anni e mezzo avrà luogo un'ulteriore revisione dei progressi conseguiti. "Sopravvivrà ogni centro che si dimostri sufficientemente valido", precisa Mohr.

IL MINISTRO PORTOGHESE DELLA RICERCA SOTTOLINEA LA NECESSITÀ DI COOPERAZIONE
Bruxelles, 9 luglio 2001 - In un'intervista concessa al Notiziario Cordis il ministro portoghese della Ricerca Mariano Gago ha ribadito l'importanza della cooperazione, sia tra i protagonisti della ricerca sia tra i ricercatori e la società, per il successo della politica europea di ricerca. Il ministro Gago ha sottolineato la rilevanza del lavoro in rete e della buona qualità nella diffusione di informazioni scientifiche, al fine di ridurre la distanza tra gli scienziati ed i cittadini. "A nostro parere, per ottenere progressi nella realizzazione dello Spazio europeo della ricerca si deve far affidamento sulle organizzazioni nazionali di ricerca e sulle agenzie nazionali, nonché sulla loro interazione", ha dichiarato al Notiziario Cordis il ministro Gago. Il Ministro ha però rilevato che l'attività in rete deve avvenire per libera scelta. "Non credo che possa mai realizzarsi una rete centralizzata a Bruxelles per i programmi nazionali, altrimenti sarebbe, con tutta probabilità, molto inefficiente", ha affermato. Il ministro Gago vorrebbe veder collaborare, di propria libera scelta, i consigli nazionali delle ricerche e le agenzie di ricerca nell'ambito di nuovi settori, creando in tal modo nuovi programmi. Egli ha aggiunto che, in tale prospettiva, il ruolo della Commissione sarebbe "molto limitato, e consisterebbe nel garantire che le informazioni siano pubbliche e che tutti possano essere al corrente delle proposte avanzate". Secondo il Ministro, l'utilizzo dell'articolo 169, che permette ad un gruppo di Stati membri di attuare autonomamente progetti di ricerca, dovrebbe essere considerato quale "una messa in rete del contenuto positivo dei programmi nazionali". A proposito di "scienza e società" il ministro Gago ha espresso la propria soddisfazione per l'attenzione che viene ora tributata a questo binomio da tutte le Presidenze dell'Ue. "Ritengo ottimo il fatto che ora tutte le Presidenze siano fondamentalmente consapevoli dell'importanza di questo tema e della necessità di prendere iniziative in questo settore", ha dichiarato. "Spero che nel corso della Presidenza belga si ottengano risultati non solo nel Consiglio 'Ricerca', ma principalmente al vertice europeo", ha proseguito Gago. Il Portogallo si è adoperato molto per aumentare il livello delle conoscenze scientifiche tra i suoi cittadini ed ha varato diverse iniziative di carattere innovativo. A partire dal 1997 il governo portoghese svolge la manifestazione "Scienza per i giovani durante le vacanze", che offre agli adolescenti l'occasione di partecipare a sessioni di formazione in laboratori pubblici e privati, centri di ricerca ed agenzie per la promozione della scienza, permettendo quindi loro di osservare la realtà della ricerca scientifica. Un'altra iniziativa è "Astronomia d'estate", una campagna volta ad aumentare la conoscenza dell'universo offrendo al pubblico l'opportunità di osservare le stelle in tutte le regioni del Portogallo. Il ministro Gago ha ammesso che avviare delle iniziative nell'ambito di "scienza e società" a livello europeo è un compito difficile in quanto coinvolge settori diversi: la ricerca, la diffusione dei risultati, l'istruzione ed i mezzi di comunicazione. "I mezzi di comunicazione sono chiaramente uno strumento privilegiato per diffondere informazioni, e devono esistere a livello europeo sia mezzi d'informazione specializzati, sia agenzie d'informazione dedicate alla scienza ed alla tecnologia, ma il problema non è ancora risolto, né per le nuove scoperte né per l'attività scientifica e tecnologica corrente", ha aggiunto. Il ministro Gago si è rammaricato del fatto che sia spesso più facile ricevere informazioni dall'America che da un vicino paese europeo, ed ha sostenuto che esiste "un problema interno all'Europa". Le occasioni di avvicinamento tra la scienza e la società si presentano nei momenti di dibattito scientifico, ha affermato, quando i cittadini si impegnano per comprendere l'oggetto della discussione. "Il ruolo della prossimità, delle porte aperte, delle giornate di libero accesso ai laboratori, diventerà molto importante nel futuro prossimo, essenzialmente perché l'opinione pubblica prova interesse per gli incontri dal vivo con persone che possano dire loro la verità e spiegare come sono giunte a tali conclusioni", ha dichiarato da ultimo il Ministro.

SECONDO SONDAGGIO ISPO-POLIX SU INTERNET E POLITICA: UN ITALIANO SU QUATTRO SI INFORMA DI POLITICA SUL WEB
Milano, 9 luglio 2001 - Anche dopo le elezioni, gli italiani continuano a consultare Internet per informarsi di politica. A confermarlo è il secondo sondaggio trimestrale Ispo-Polix,condotto dal Prof. Mannheimer
www.polix.it : un italiano su quattro (su 4425 intervistati) afferma di seguire la politica sul Web, riconoscendo alla Rete l'interattività e l'opportunità di essere parte attiva nel processo di informazione. Crescente consenso anche per il voto on line: il 45% vi intravede una prospettiva di risparmio per lo Stato, mentre cala chi considera il voto on line troppo complicato per anziani o persone che non hanno familiarità con il computer (dal 66% di marzo al 61% attuale). Rimangono i dubbi nei confronti della segretezza del proprio voto se espresso attraverso la Rete (46% degli intervistati), ma un italiano su tre è convinto che il voto elettronico potrebbe contribuire alla diminuzione dell'astensionismo.

NOMINA DEL PROF. GIUSEPPE VITALETTI A CONSIGLIERE ECONOMICO DEL MINISTRO E PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE TECNICA PER LA SPESA PUBBLICA
Roma, 9 luglio 2001 - Con due decreti il Ministro dell'Economia e delle Finanze ha nominato prof. Giuseppe Vitaletti presidente della Commissione tecnica del Ministero per la spesa pubblica ed ha altresì disposto la sua nomina a Consigliere economico del Ministro. La carica di presidente della Commissione della spesa pubblica durerà quattro anni. Docente di Scienza delle finanze, il prof. Vitaletti è autore di numerose pubblicazioni scientifiche in materia fiscale. E' inserito nel volume Who's Who in Finance and Industry 1998-1999 e 2000-01 che ha l'obiettivo di segnalare gli operatori più significativi a livello mondiale nei campi teorici e applicati della finanza e dell'industria privata.

EMISSIONE DI B.O.T.
Roma, 6 luglio 2001 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha disposto un'emissione, con regolamento 16 luglio 2001, da effettuarsi tramite asta il giorno 11 luglio 2001, di 9.000 milioni di Euro di B.O.T così ripartiti: Trimestrali importo (in ml. di Euro) 3.000 scadenza 3.000 gg 91; importo (in ml. di Euro) Annuali scadenza 15.07.2002 gg 364 E' da tener presente che vengono a scadere B.O.T. per 9.250 milioni di Euro, (ml. 3.000 trimestrali e ml. 6.250 annuali). I B.O.T. sono posti all'asta con il sistema di collocamento dell'asta competitiva e senza l'indicazione del prezzo base. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille Euro. Non sono ammesse all'asta richieste senza indicazione di prezzo. I prezzi indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei B.O.T., espressi in termini percentuali, possono variare, per tutte le tipologie di titoli, di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. L'importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di Euro. Il collocamento dei B.O.T. verrà effettuato nei confronti degli operatori di cui all'art. 5 del D.M. 16 novembre 2000. In attuazione di quanto disposto nella Sez.II - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. Il capitale nominale assegnato agli operatori partecipanti all'asta verrà riconosciuto mediante accreditamento nel relativo conto di deposito accentrato in titoli presso la Monte Titoli S.p.A.. A fronte delle assegnazioni, gli operatori accrediteranno i relativi importi nei conti intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo di tre per ciascuna tranche - dovranno pervenire alla Banca d'Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 11 luglio 2001 con l'osservanza delle modalità stabilite negli artt. 7 e 8 del D.M. 16 novembre 2000. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature che non consenta l'immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all'asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito di volta in volta nei decreti di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra, ai sensi del suindicato art. 8. Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l'importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella a prezzo più alto, fino a concorrenza dell'importo offerto. La circolazione dei B.O.T. al 29 giugno 2001 era pari a 120.511 milioni di Euro, di cui ml. 8.750 trimestrali, ml. 39.261 semestrali e ml. 72.500 annuali.

 

EMISSIONE DI TITOLI DI STATO A MEDIO/LUNGO TERMINE
Roma, 9 luglio 2001 Il Ministro dell'Economia e delle Finanze dispone l'emissione di titoli di Stato, rappresentati dai seguenti prestiti: Buoni del Tesoro Poliennali: triennali decorrenza: 1° luglio 2001; terza tranche scadenza: 1° luglio 2004 tasso d'interesse annuo lordo: 4,50%. Quinquennali: decorrenza: 15 marzo 2001; nona tranche scadenza: 15 marzo 2006 tasso d'interesse annuo lordo: 4,75%. "Trentennali" decorrenza: 1? novembre 1999; trentunesima tranche scadenza: 1? maggio 2031 tasso d'interesse annuo lordo: 6% Tutti i buoni suddetti, il cui importo minimo sottoscrivibile è di mille euro, sono emessi con il sistema dell'asta marginale riferita al prezzo, senza indicazione di prezzo base di collocamento e con esclusione delle richieste effettuate a prezzi inferiori al "prezzo di esclusione". Sono ammesse a partecipare all'asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonchè le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie indicate nei decreti recanti l'emissione dei suddetti buoni. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500.000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all'importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all'importo medesimo. I prezzi indicati varieranno di un importo minimo di un centesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - nel termine previsto dal sottoindicato calendario - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d'Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d'Italia medesima e conosciute dagli operatori. L'assegnazione dei buoni verrà effettuata, nella giornata in cui si perfezioneranno le operazioni d'asta, al prezzo meno elevato tra quelli offerti dai concorrenti rimasti aggiudicatari. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione ed il prezzo di esclusione saranno resi noti mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all'asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i buoni assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei buoni assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato in via automatica tramite la procedura giornaliera "Liquidazione titoli", al prezzo di aggiudicazione e con corresponsione dei dietimi d'interesse dal giorno successivo alla data di godimento dei buoni al giorno del regolamento. Per i BTP "trentennali", per i quali il 1° maggio u.s. è pervenuta a scadenza la terza cedola, i sottoscrittori dovranno corrispondere dietimi d'interesse per 77 giorni. Agli operatori medesimi viene riconosciuta, quale compenso dell'impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all'ammontare nominale dei buoni assegnati - pari allo: 0,20% per i B.T.P. triennali; 0,30% per i B.T.P. quinquennali; 0,40% per i B.T.P. "trentennali". Il pubblico potrà prenotare i buoni presso le suddette categorie di operatori nel termine previsto dal sottoindicato calendario; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l'eventuale versamento di un acconto sull'importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l'importo corrispondente ai buoni assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione, nonché ai dietimi d'interesse dovuti; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente: BTP triennali 12 luglio 2001 - Presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del 13 luglio 2001 17 luglio 2001, Regolamento sottoscrizioni 17 luglio 2001, dietimi d'interesse da corrispondere 16 giorni. BTP quinquennali 12 luglio 2001 - Presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del 13 luglio 2001 , Regolamento sottoscrizioni 17 luglio 2001, dietimi d'interesse da corrispondere 124 giorni. BTP trentennali 12 luglio 2001 - Presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del 13 luglio 2001 Regolamento sottoscrizioni 17 luglio 2001; dietimi d'interesse da corrispondere 77 giorni. Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti di titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione. L'offerta della tranche supplementare è stabilita, per ogni emissione, per un importo massimo non superiore al 10% dell'ammontare nominale offerto Gli "specialisti" che non hanno partecipato all'asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L'assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell'asta della presente emissione. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" alle assegnazioni supplementari vengono indicate nei rispettivi decreti recanti l'emissione dei titoli suddetti.

EMISSIONE DI CERTIFICATI DI CREDITO DEL TESORO "ZERO COUPON"
Roma, 6 luglio 2001 - Il Ministro dell'Economia e delle Finanze dispone l'emissione dei seguenti certificati di credito del Tesoro "zero coupon": Ctz 24 mesi: decorrenza: 15 giugno 2001 - quinta tranche, scadenza: 16 giugno 2003, importo nominale dell'emissione: 1.750 milioni di euro I certificati suddetti, il cui importo minimo sottoscrivibile è di mille euro, sono emessi con il sistema dell'asta marginale riferita al prezzo, senza indicazione di prezzo base di collocamento e con esclusione delle richieste effettuate a prezzi inferiori al "prezzo di esclusione". Sono ammesse a partecipare all'asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie indicate nei decreti recanti l'emissione dei suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500.000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all'importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all'importo medesimo. I prezzi indicati varieranno dell'importo minimo di un centesimo di euro ed eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - entro le ore 11 del giorno sottoindicato - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d'Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d'Italia medesima e conosciute dagli operatori. L'assegnazione dei certificati verrà effettuata, nella giornata in cui si perfezioneranno le operazioni d'asta, al prezzo meno elevato tra quelli offerti dai concorrenti rimasti aggiudicatari. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione ed il prezzo di esclusione saranno resi noti mediante comunicato stampa. Gli operatori partecipanti all'asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i certificati assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei certificati assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato in via automatica tramite la procedura giornaliera "Liquidazione titoli", al prezzo di aggiudicazione. Agli operatori medesimi viene riconosciuta, quale compenso dell'impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all'ammontare nominale dei certificati assegnati - pari allo 0,20%. Il pubblico potrà prenotare i certificati presso le suddette categorie di operatori nel giorno sottoindicato; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l'eventuale versamento di un acconto sull'importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l'importo corrispondente ai certificati assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente: prenotazione da parte del pubblico: entro il giorno 10 luglio 2001; presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del giorno 11 luglio 2001; regolamento sottoscrizione: il giorno 16 luglio 2001. Come di consueto, gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti di titoli di Stato, previsti automaticamente in via supplementare alle aste di emissione. L'importo della tranche supplementare è stabilito nella misura massima del 10% dell'ammontare nominale offerto. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all'asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L'assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell'asta relativa alla presente emissione. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" all'assegnazione supplementare vengono indicate nel decreto recante l'emissione dei relativi titoli.

DA FIAT E IBM NASCE GLOBALVALUE CHE OPERERÀ NEL SETTORE DEI SERVIZI DI INFORMATION TECHNOLOGY
Milano, 9 luglio 2001 - Da un accordo strategico tra Fiat e Ibm nasce GlobalValue che opererà nel settore dei servizi di Information Technology ad alto valore per le imprese. GlobalValue ha sede a Torino ed è partecipata per il 50% da Business Solutions, il settore per i servizi integrati alle imprese del gruppo Fiat, e per il 50% da Ibm Italia. Con questo accordo, i partner intendono raggiungere un duplice obiettivo: cogliere nuove opportunità di mercato in un settore ad alto potenziale di crescita e sostenere le strategie di crescita e diversificazione del Gruppo Fiat in tutto il mondo con soluzioni It avanzate e competitive. L'accordo valorizzerà capacità ed esperienze maturate nel settore industriale da parte del Gruppo Fiat, unendole alle competenze altamente specializzate e alla consolidata presenza sul mercato di Ibm. Le attività di GlobalValue si concentreranno in alcune aree di grande rilievo per l'innovazione e la competitività delle imprese. In particolare: la realizzazione di soluzioni informatiche di Erp (Enterprise Resource Planning) che sostengono e integrano i processi chiave delle aziende e ne consentono il collegamento con fornitori, partner e clienti; l'evoluzione verso Internet delle applicazioni informatiche tradizionali, per permetterne un più ampio accesso attraverso la rete e nuove forme di utilizzo quali l'Asp (Application Service Provider); la gestione in outsourcing di infrastrutture It, reti e applicazioni, con alti livelli di servizio nelle aree della sicurezza, della disponibilità e dell'aggiornamento tecnologico. Le attività impegneranno 2.600 professionisti, di cui approssimativamente due terzi provenienti dal gruppo Fiat e un terzo dal gruppo Ibm e avranno un fatturato iniziale di oltre 700 milioni di Euro all'anno su base mondiale. Le previsioni di incremento del fatturato sono in linea con le positive tendenze di sviluppo del mercato dei servizi IT che in Italia si stima in crescita con tassi annui superiori al 12% nei prossimi 4 anni. GlobalValue si articola su tre società: GlobalValue Services - specializzata nell'outsourcing delle infrastrutture It - dove verranno concentrate le attività delle società Its (Business Solutions) ed Intesa (Ibm); GlobalValue Solutions - specializzata in Erp e sviluppo di applicazioni software - dove saranno riunite la società GSA di Business Solutions e, da parte di Ibm, le società Proxima, Sap Italia Consulting, e Acg; GlobalValue - specializzata nel fornire servizi di supporto alle attività commerciali e di back-office. I servizi saranno indirizzati a imprese di tutte le dimensioni e di ogni settore, con una speciale attenzione per quello industriale. Le operazioni di GlobalValue saranno complementari e sinergiche con quelle svolte da Ibm in Italia nel mercato dei servizi. GlobalValue consentirà inoltre a Business Solutions di rafforzare e qualificare ulteriormente la propria offerta di servizi innovativi anche nelle altre aree dove è presente: Risorse Umane, Gestione Immmobiliare e Facility Management, Amministrazione, Acquisti ed e-Procurement. L'accordo ha ricevuto l'autorizzazione da parte delle autorità Antitrust europee.

CREDEM: A VITTORIO GAUDIO LA RESPONSABILITA' DI EUROMOBILIARE ASSET MANAGEMENT SGR
Milano, 9 luglio 2001 - Il Gruppo Credem ha affidato a Vittorio Gaudio l'incarico di guidare Euromobiliare Asset Management Sgr. 40 anni, laureato alla Bocconi, dopo aver lavorato per 4 anni in Sofiban (Gruppo Banco di Napoli) fino a diventare Direttore Investimenti, Gaudio ricopriva il ruolo di Vice Direttore Generale in Bipiemme Gestioni (Gruppo Banca Popolare di Milano). Nelle prossime settimane assumerà la carica di Direttore Generale e ne verrà proposta la cooptazione nel Consiglio della Società e la nomina ad Amministratore Delegato, con il compito di dirigere e sviluppare le attività di asset management del Gruppo. E' inoltre previsto l'inserimento nel Consiglio di Banca Euromobiliare per le evidenti sinergie nello sviluppo del risparmiio gestito. Euromobiliare Sgr gestisce 26 fondi comuni per un controvalore di circa 9 miliardi di Euro. Particolarmente favorevole l'andamento della raccolta, nonostante la situazione di mercato: nei primi 6 mesi dell'anno è stata di 733 milioni di Euro (145 nel solo mese di giugno) ed ha rappresentato oltre il 5% dei flussi complessivi del mercato. L'attività di Euromobiliare Sgr comprende anche la delega gestionale sulle Gpm di Credembanca, che al 31/3 ammontavano a 1.200 milioni di Euro.

GUCCI GROUP ACQUIRES BALENCIAGA
Amsterdam, The Netherlands, July 9, 2001: Gucci Group N.V. (Nyse: Guc; Euronext Amsterdam: Gcci.As) announces today that it has acquired Balenciaga S.A., owner of the Balenciaga luxury brand. Nicolas Ghesquière will continue as Creative Director of Balenciaga, with broad responsibilities for all aspects of the brand's creative direction and image. Last month, Ghesquière won the coveted "International Designer of the Year" award from the Council of Fashion Designers of America following several seasons of highly acclaimed collections shown in Paris. Working with Ghesquière, Gucci Group plans to accelerate the development of Balenciaga as a global luxury brand, building on its exceptional fashion heritage and focusing primarily on women's ready-to-wear, accessories and fragrances. Over the next few years, the company plans to open flagship stores in the world's fashion capitals as part of a plan to broaden its market reach. Gucci Group will own 91% of the share capital, with Nicolas Ghesquière holding the balance. Balenciaga will operate as an independent company under the Gucci Group umbrella. In line with Gucci Group's multi-brand strategy, the business will enjoy full creative autonomy while benefiting from the support of the Group's extensive resources and expertise in the global luxury goods business. Pascal Perrier, currently Executive Vice President and Director of Licensing at Yves Saint Laurent, will be appointed Chief Executive Officer of the business, effective September 1. Perrier brings considerable knowledge of the global luxury fashion industry to Balenciaga. Prior to joining Yves Saint Laurent he was Managing Director of Céline Japan K.K. and Managing Director of Céline S.A.. Pierre Foulquié is appointed Chief Financial Officer of Balenciaga effective immediately. He joins from Yves Saint Laurent, where he was Group Controller. Domenico De Sole, President and Chief Executive Officer of Gucci Group N.V., said: "We are delighted to acquire one of the world's great fashion brands and we are particularly pleased that Nicolas has agreed to play a key role in its future. His work displays exceptional creative talent and commercial sense and Balenciaga has become one of the outstanding fashion stories in recent years. We have already put in place an excellent management team led by Pascal, and with our support, we expect the brand's global development to accelerate." Tom Ford, Creative Director of Gucci Group and of the Gucci and Yves Saint Laurent labels said: "Cristobal Balenciaga was one of the masters of 20th century fashion. The house he created was one of the most influential in fashion history. Under the design leadership of Nicolas Ghesquière, Balenciaga has regained this position and is poised to continue to influence fashion in the 21st century. Nicolas' design talent is evident and this combined with his energy, intelligence and charm, will guarantee continued success. I am thrilled that Nicolas has decided to work with Gucci Group and I am excited about the future of Balenciaga." Nicolas Ghesquière, Creative Director of Balenciaga, added: "Since I started with the house of Balenciaga, my only wish has been to give it the international radiance it once had. I am very happy to have found in Gucci Group the ideal partner who shares this vision." In 2000, Balenciaga had net revenues of around $20 million, approximately two-thirds of which came from fragrances and the balance from ready-to-wear and accessories, including from licensed businesses. Under the terms of the acquisition, Balenciaga will retain creative control and direction over all aspects of the brand. A manufacturing and distribution agreement for the Balenciaga fragrances has been entered into with Groupe Jacques Bogart for respective periods of up to 3 and 4 years under Ysl Beauté control. A new fragrance line, which is expected to be launched in 2004, will be developed under license by Ysl Beauté, Gucci Group's fragrances and cosmetics division. The House of Balenciaga was founded in Spain in the 1920's. In 1937, Cristobal Balenciaga opened in Paris at 10 Avenue George V, where the flagship store still operates today. Balenciaga flourished as one of the great icons of the Paris fashion world and internationally under the guidance of Cristobal Balenciaga. He closed his haute couture business in 1968. The label subsequently continued primarily as a licensed fragrance operation until 1986 when it was acquired by the French fragrances and fashion group, Groupe Jacques Bogart. In 1995, the group hired Nicolas Ghesquière; his debut collection for the spring/summer 1998 season made a strong impact and effectively started the revitalisation of the Balenciaga brand. Details of the financial terms of the acquisition were not disclosed. However, Gucci Group notes that the impact on its financial condition and near-term earnings per share is not expected to be material.

ASSEMBLEA ANNUALE CONGIUNTA ANIE ED ANIMA - MILANO, MARTEDÌ 10 LUGLIO.
Milano, 9 luglio 2001 - Anie (Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche) e Anima (Federazione Associazioni Nazionali Industria Meccanica ed Affine) terranno per la prima volta congiuntamente l'Assemblea Annuale, nel corso della quale i Presidenti Renzo Tani, Anie e Savino Rizzio Anima, presenteranno i dati sull'andamento dei relativi settori ed illustreranno le novità in merito ai portali:
www.elettronet.it e http://www.italianmec.com Interverrà il Presidente Confindustria Antonio D'Amato e un Rappresentante di Governo. Martedì 10 luglio ore 11 presso Centro Congressi Cariplo, Via Romagnosi 6 - Milano

EDISON: IL CONSIGLIO ESAMINA OPA ITALENERGIA S.P.A.
Milano, 9 luglio 2001 - Il Consiglio di Amministrazione della Edison Spa, presieduto dal dottor Enrico Bondi, si è riunito oggi per iniziare l'esame della comunicazione ex articoli 102 e 106 del Testo Unico 58/98 notificata da Italenergia relativamente all'Offerta Pubblica di Acquisto obbligatoria "a cascata" di Italenergia stessa sulle azioni Edison Spa, derivante dalla più ampia operazione che ha portato anche al lancio dell'Opa sulla propria controllante Montedison Spa, considerata dalla stessa "ostile". Il Consiglio all'unanimità ha espresso dubbi riguardo alla legittimità della più ampia operazione nella quale si iscrive l'Offerta sulla Società ed in merito alla chiarezza delle informazioni ricevute. Il Consiglio, comunque, udita una prima relazione dell' advisor Credit Suisse First Boston, ha ritenuto che il prezzo dell'Offerta sia inadeguato. Il Consiglio si è infine riservato ogni ulteriore approfondimento e valutazione delle misure più opportune a difesa dell'interesse degli Azionisti e della Società, in coerenza con il piano industriale di crescita della Società stessa come multiutility attiva nei servizi integrati dell'elettricità, del gas, delle telecomunicazioni e dei servizi idrici.

MERLONI TERMOSANITARI (GRUPPO MTS) SI ESPANDE IN EUROPA: ACQUISITE DA PREUSSAG TRE SOCIETÀ CON UN FATTURATO DI E 550 MILIONI
Milano, 9 luglio 2001 - Il Gruppo Mts - Merioni TermoSanitari (marchio Ariston) - operante nel settore del riscaldamento e leader mondiale nel mercato degli scaldacqua con un fatturato 2000 pari a circa E 500 milioni - ha annunciato l'acquisizione da Pressaug Ag di tre aziende di primaria importanza nel settore delle caldaie murali, dei bruciatori e della climatizzazione: Elco~Cuenod Group (Germania/Svizzeraffirancia), Chaffoteaux et Maury (Francia) e Baymak (Turchia). L'acquisizione, realizzata dal Gruppo che fa capo all'Ing. Francesco Merloni, Ministro dei Lavori Pubblici nel 1992/1994, si inquadra nella strategia del Gruppo di consolidare la propria presenza in Europa nel settore del riscaldamento e costituisce, per dimensione delle società acquisite, una delle operazioni cross-border più rilevanti realizzate in Europa da una società italiana non quotata. L'acquisizione si qualifica come un'operazione fortemente sinergica grazie alla complementarità di prodotto e di mercato esistente tra il Gruppo Mts e le aziende acquisite. Il Gruppo Mts rafforzerà in maniera significativa la propria presenza sia nei settori delle caldaie murali e dei bruciatori che nei mercati del Nord Europa, integrando inoltre l'attuale leadership nel settore degli scaldacqua e nei mercati del Sud Europa. "Da tempo il Gruppo Mts era alla ricerca di un'opportunità che favorisse il processo di consolidamento in corso nel settore e che ci posizionasse fra i leader del mercato europeo - ha commentato Francesco Merloní, Presidente del Gruppo. 'Vacquisizione delle tre società, leader nelle caldaie murali e nei bruciatori nei principali mercati in cui operano, testimonia la volontà di focalizzare le risorse del Gruppo nel settore del riscaldamento. Con un fatturato di oltre 1 miliardo di euro, siamo oggi un Gruppo internazionale che intende continuare a crescere e prevede il ricorso alla Borsa entro i prossimi 3-5 anni". L'operazione è stata avviata nel novembre 2000 ed è stata perfezionata il 21 giugno 2001 a Basilea (Svizzera). L'acquisizione ha già ricevuto l'approvazione dal Consiglio di Amministrazione del Gruppo Mts e dal Consiglio di Supervisione di Pressaug AG. Il closing dell'operazione, inoltre, è previsto il l' settembre, una volta ottenuto il nullaosta dell'Antitrust. Entrambe le parti hanno concordato di mantenere confidenziale il prezzo dell'acquisizione. L'acquisizione ha ottenuto il pieno sostegno del sistema bancario italiano di due banche estere. Gli investitori nel capitale di rischio coinvolti nell'operazione sono: Abn Amro Ventures, Banca Nazionale del Lavoro, Nuova Holding San Paolo Imi, Intesa Bci, Fineco Capital, Banca delle Marche e la famiglia Merloni. Le banche coinvolte nel finanziamento dell'acquisizione sono: Banca Nazionale del Lavoro, Bnp Paribas, Intesa Bci e SanPaolo Imi. Banca Imi e Bnp Paribas hanno svolto il ruolo di M&A Advisor di Mts. Banca Imi, inoltre, è stata consulente finanziario per il Gruppo Mts e per il suo principale azionista nella raccolta del capitale di rischio e del debito. At Keamey ha agito da consulente strategico per il Gruppo, mentre Arthur Andersen come revisore contabile e consulente per gli aspetti fiscali. Gli studi legali coinvolti sono: Gianni Origoni Grippo & Partners / Linklaters Oppenhoff & Radler (per il Gruppo Mts), Clifford Chance (per il consorzio di raccolta del debito), Ughi e Nunziante (per gli investitori nel capitale di rischio).Advísor per Preussag Ag nell'operazione di vendita è stata Goldman, Sachs & Co. oHg.

ENI: AVVIATA LA PRODUZIONE DEL GIACIMENTO DI FOUKANDA NELL'OFFSHORE DEL CONGO
S. Donato Milanese, 9 luglio 2001 - Eni ha avviato la produzione del giacimento di Foukanda al largo delle coste congolesi. La produzione è iniziata in tempi record per il settore, dopo solo 3 anni e 3 mesi dalla scoperta avvenuta nel marzo 1998. La riduzione del "time to market", cioè del tempo tra la scoperta del giacimento e la sua messa in produzione, è stato uno degli obiettivi strategici del progetto Foukanda. Il completamento in tempi così brevi si è realizzato grazie a una opportuna strategia contrattuale, realizzata attraverso un contratto "chiavi in mano" che prevede incentivi per il rispetto dei tempi di consegna delle forniture principali del progetto e della data di avviamento. La strategia contrattuale, la professionalità del team di costruzione e l'efficace coordinamento da parte dell'Eni hanno contribuito al successo dell'iniziativa. Eni, che detiene il 65% della partecipazione, è l'operatore del blocco attraverso Agip Congo, mentre il restante 35% è detenuto dalla compagnia petrolifera di stato Snpc. Lo sviluppo del giacimento di Foukanda, costato 150 milioni di euro, permetterà la produzione di oltre 40 milioni di barili di riserve a olio, con una produzione totale giornaliera che raggiungerà un picco di 12.000 barili al giorno. La produzione del campo di Foukanda avviene grazie a una nuova piattaforma situata in 105 metri di profondità d'acqua, transita attraverso la piattaforma di Kitina e raggiunge il terminale di Djeno per l'esportazione. Il "jacket" della piattaforma, ovvero la struttura di sostegno di tutte le apparecchiature necessarie alla produzione, è stata costruita in Congo a Punta Nera, creando opportunità lavorative sia per la mano d'opera locale che per l'indotto. Il "deck" della piattaforma, la struttura dove sono installati gli impianti di produzione è stato invece costruito in Italia e trasportato in Congo per l'assemblaggio con il "jacket".

ENI: SNAMPROGETTI SI AGGIUDICA UN NUOVO PROGETTO IN KUWAIT
San Donato Milanese, 9 luglio 2001 - Al termine di una gara internazionale a cui hanno partecipato i maggiori operatori del settore, Snamprogetti, società dell'Eni per l'ingegneria e il main contracting, si è aggiudicata il contratto per l'installazione in Kuwait di una rete di distribuzione gas da reiniettare nei campi olio Sabriah e Roudhatain nel nord del Paese. Il progetto, chiavi in mano, sarà realizzato nell'arco di 18 mesi è ha un valore di circa 55 milioni di dollari per KOC (Kuwait Oil Company). La Snamprogetti opera nel Kuwait dal 1975. Tra le acquisizioni più recenti rientra l'assegnazione nel 2000 sempre dalla KOC del contratto per la raccolta e il trasferimento di acque reflue provenienti da pozzi e di un impianto di reiniezione acque a Minagish nel Kuwait occidentale. La società ha inoltre completato recentemente la realizzazione di un impianto di iniezione d'acqua di mare rivolto al mantenimento degli attuali livelli di produzione dei giacimenti di olio situati nel nord del paese. Tutti questi progetti rivestono importanza strategica per il Kuwait, essendo finalizzati al mantenimento o all'incremento della propria capacità estrattiva.

AUTO USATE: CON L'ABOLIZIONE DELL'IPT NEL MERCATO DELL'USATO IN 5 ANNI PARCO CIRCOLANTE COMPLETAMENTE CATALIZZATO
Roma, 9 luglio 2001 - "Riteniamo di particolare significato l'azione che l'Unrae vuole intraprendere nei confronti del Governo a sostegno del settore automotive e a beneficio degli automobilisti, cioè della stragrande maggioranza dei cittadini". Così Salvatore Pistola, Presidente dell'Associazione che rappresenta le Case automobilistiche estere operanti in Italia, ha introdotto - nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Roma - la minuziosa descrizione di una simulazione volta a dimostrare come l'abolizione dell'Ipt, Imposta Provinciale di Trascrizione e relativa addizionale sui passaggi di proprietà delle vetture usate, sia in grado di mettere in moto un circolo virtuoso capace di accelerare la sostituzione del parco di vetture non catalizzate, senza costi per lo Stato e con vantaggi concreti per il consumatore e per la comunità. In un arco di cinque anni, dal 2002 al 2006, con l'abolizione della tassa sui passaggi di proprietà si accelererebbe, infatti, la sostituzione dei circa 10 milioni di veicoli usati più inquinanti e meno sicuri, con altrettanti veicoli di seconda mano ma catalizzati e muniti delle dotazioni di sicurezza come airbag e, spesso, anche Abs. In parallelo si creerebbe un'ulteriore domanda di 200.000 vetture nuove l'anno che andrebbe a sostenere un mercato che si prevede in flessione, garantendo così il gettito Iva ottenuto negli anni migliori. L'uscita dalla circolazione delle vetture non catalizzate porterebbe ad una significativa riduzione degli agenti inquinanti, migliorando del 50% la qualità dell'aria. Il minor gettito generato dall'abolizione dell'Ipt sui passaggi di proprietà dell'usato, valutato dall'Unrae in 5.163 miliardi nel periodo in oggetto (2002 - 2006), verrebbe compensato da 5.350 miliardi di maggiori introiti dovuti all'Iva e all'Ipt (che resterebbe sulla vendita delle auto nuove) su 200.000 immatricolazioni aggiuntive. Vincerebbero Stato, consumatori e mercato In sostanza, l'abolizione dell'Ipt per il mercato dell'usato porterebbe ad una situazione che negli Stati Uniti viene definita win-win-win. Vincerebbe lo Stato, che a costo zero libererebbe le strade dalle vetture più inquinanti e meno sicure, vincerebbe il mercato che manterrebbe la tonicità di questi ultimi due anni con 2,4 milioni di vetture immatricolate, vincerebbero - infine - il consumatore, che non dovrebbe più sostenere i pesanti oneri dei passaggi di proprietà (allineando l'Italia agli altri Paesi europei) e la comunità, sia sul piano ecologico sia su quello della sicurezza della circolazione. Una approfondita simulazione, illustrata dal Segretario Generale dell'Unrae, Gianni Filipponi, ha dimostrato, cifre alla mano, la validità del processo descritto dal Presidente dell'Unrae. Dall'auto molte tasse, all'auto poche infrastrutture Salvatore Pistola ha, poi, affrontato altri due aspetti molto importanti, quello della spesa pubblica in favore della circolazione e quello del reale snellimento della macchina burocratico-amministrativa: "Vorrei ricordare che l'automobile genera, fra tasse dirette ed indirette, un gettito di 134.000 miliardi di lire, pari al 6% del Pil. Ebbene, mentre il traffico passeggeri dal '70 ad oggi è aumentato del 300% e quello merci su gomma del 350%, gli investimenti dello Stato per le infrastrutture equivalgono allo 0,2% del Pil, mentre a metà degli anni '70 costituivano l'1,4%. A fronte di un gettito fiscale sempre più elevato - ha concluso sull'argomento il Presidente dell'Unrae - si riscontra una preoccupante caduta degli investimenti per la viabilità". Sul fronte della burocrazia, Pistola ha esplicitamente ribadito che lo sportello unico, destinato a semplificare la vita dell'automobilista, avrebbe avuto più efficacia se fosse stata prevista anche la partecipazione dei concessionari. Quanto alla razionalizzazione del sistema fiscale gravante sugli autoveicoli, Salvatore Pistola ha richiamato l'attenzione sulla ridotta deducibilità dei costi relativi alle auto aziendali. "Il limite dei 35 milioni ai fini dell'ammortamento - ha precisato - è nettamente inferiore a quanto applicato in altri Paesi della Comunità Europea, dove la deducibilità è illimitata, dove non vi è la riduzione al 50% di tale limite riconosciuto come costo di utilizzo del bene e dove non vi è l'indetraibilità dell'Iva". Con 200 mila auto in meno, perdita Iva di 1.000 miliardi "Il sostegno che noi chiediamo per mantenere elevata la domanda non parte dalla volontà di ricevere contributi - ha concluso il Presidente dell' Unrae - poiché abbiamo indicato soluzioni strutturali, in grado di mantenere la tonicità del mercato attraverso misure che non fanno ricorso a contributi dello Stato, anzi, preoccupandosi di fare in modo che le vendite non debbano subire flessioni che si rifletterebbero proprio sul gettito fiscale: una caduta del mercato di 200.000 immatricolazioni comporterebbe per lo Stato una perdita di circa 1.000 miliardi solo di Iva". Mercato come il 2000: auto estere in crescita Dal canto suo, il Segretario Generale dell' Unrae, Gianni Filipponi, nel corso dell'incontro con la stampa ha illustrato e commentato i risultati del mercato dopo il primo semestre, precisando che gli indici di stagionalità elaborati dall' Unrae confermano, per l'intero anno, 2,4 milioni di immatricolazioni, in linea, quindi, con i risultati del 2000. "Le Case estere sono in continua crescita - ha spiegato Filipponi - avvicinandosi ormai ai due terzi del mercato totale. Ciò è dovuto, soprattutto, alla crescente presenza nel segmento B, al predominio nel segmento C e alla notevole crescita nell'ambito delle monovolume medie, dove molti prodotti delle Case estere sono stati, più o meno, recentemente commercializzati". Altro fenomeno di particolare rilievo - infine - la diffusione del diesel, ormai arrivato al 34% del mercato, con punte significative nell'ambito delle station wagon, dove tre vetture su quattro sono motorizzate a gasolio.

ACCORDO TRA I MERCATI ALL'INGROSSO DI MILANO E MELBOURNE - APERTA LA STRADA DELL'INTERSCAMBIO COMMERCIALE AUSTRALIA/ITALIA
Milano, 9 luglio 2001 - Salame di canguro, spezzatino di canguro, carne di struzzo, aragoste, mango, nettarine, noci macadamia: le specialità agroalimentari australiane cominciano a fare capolino sulle nostre tavole, specie la carne di canguro, che ha avuto un suo momento di notorietà come prodotto alternativo nel periodo dell'emergenza "mucca pazza". Tuttavia, l'intersambio commerciale nel settore agroalimentare tra Italia ed Australia risulta essere ancora modesto (solo il 7% delle 6254 imprese italiane che commerciano con l'Australia trattano prodotti agro-alimentari). Se ne è parlato a Milano nel corso di un incontro tenutosi in Camera di Commercio, in occasione della firma di un accordo di collaborazione tra i mercati all'ingrosso di Milano e Melbourne. All'incontro hanno partecipato: Simonpaolo Buongiardino, Presidente So.Ge.Mi(Soc.Gestione Mercati Milanesi); Geoff Webb, Presidente Melbourne Market Authority; Michael Tindall, Console Generale Australia; Robertp Predolin, Assessore Commercio Milano; Massimo Zanello, Assessore Industria-Pmi-Cooperazione e Turismo Regione Lombardia e rappresentanti Camere di Commercio di Milano e Melbourne. "Il protocollo di intesa firmato oggi - ha dichiarato Simonpaolo Buongiardino - non solo costituisce un gemellaggio tra i mercati all'ingrosso di Milano e Melbourne, i piùimportanti dei due Paesi, ma avrà la funzione di apripista per lo sviluppo dei rapporti sia commerciali che culturali tra l'Italia, la Lombardia in particolare, e l'Australia. I mercati all'ingrosso milanesi diventeranno, in virtù di questo accordo, il punto di riferimento a livello nazionale per lo sviluppo dell'interscambio agroalimentare tra Italia e Australia". Lo Stato di Victoria, di cui Melbiurne è la capitale - ha detto Geoff Webb - ha già avviato un progetto coordinato dalla Camera di Commercio ed Industria Italiana in Australia di Melbourne, che ha permesso l'esportazione in Italia dei primi significativi quantitativi di ortofrutta fresca, quest'ultima prodotta in contro-stagione rispetto a quella italiana. Ma siamo interessati ad ampliare l'interscambio di tutti i prodotti commercializzati nei mercati all'ingrosso di Milano ed anche, grazie all'interessamento della Camera di Commercio di Milano, di prodotti differenti quali macchinari e prodotti trasformati".

EURO: IL CODACONS PROPONE DI PARTIRE COL PIEDE GIUSTO INIZIANDO A UTILIZZARE LA MONETA UNICA NELLE GIOCATE DEL LOTTO, TOTIP, TOTOCALCIO, ECC. FIN DALL'1 SETTEMBRE 2001
Roma, 9 luglio 2001 - Dall'1 gennaio 2002 la moneta unica entrerà in vigore, scombussolando le abitudini degli italiani e creando non pochi problemi a chi, (e non sono pochi), non sa molto riguardo la nuova valuta. E' facile prevedere il caos che determinerà l'Euro soprattutto tra le persone anziane. Come evitare di far impazzire gli italiani? Un metodo c'è, secondo il Codacons. L'associazione, da sempre attenta alle problematiche ed alle esigenze dei cittadini, ha individuato in un'iniziativa innovativa, la soluzione al problema. E' necessario, secondo il Codacons, sensibilizzare con un certo anticipo rispetto all'entrata in vigore ufficiale dell'Euro, l'opinione pubblica, attraverso l'introduzione della moneta unica nelle giocate del Lotto, Superenalotto, Totocalcio, Totip, Enalotto e tutte i giochi a scommessa previsti dalla legge. A tal fine l'associazione ha scritto al Presidente del Consiglio dei Ministri, invitandolo ad emanare un decreto legge che imponga, a partire dall'1 settembre 2001, l'obbligo delle giocate esclusivamente in Euro per i giochi sopraccitati. Per il Codacons, infatti, è questo il modo più sicuro ed efficace per preparare gli italiani alla nuova moneta ed evitare, nel contempo, il verificarsi di truffe, raggiri ed imbrogli che facilmente potrebbero manifestarsi. Infatti giochi come Lotto, Superenalotto, Totip ecc. sono controllati dallo Stato, e si svolgono secondo norme ben definite che annullano la possibilità di truffa a danno dei cittadini. Inoltre proprio attraverso il gioco i cittadini impareranno molto più facilmente a utilizzare l'Euro. Per facilitare la conoscenza della nuova valuta è per di più indispensabile fissare la giocata minima ad un Euro, così da non creare confusione nel giocatore.

ASIA EUROPE BUSINESS FORUM
Roma, 9 luglio 2001 - Nei giorni 8-9 ottobre 2001 si terrà a Singapore la 6^ edizione dell'Asia Europe Business Forum (Aebf). È prevista la partecipazione di oltre 500 uomini d'affari provenienti dai 15 paesi dell'Unione Europea e da 10 paesi asiatici. Tema del Forum sarà "Integrating into the New Economy - Challenges and Opportunities" . I lavori dell'Aebf saranno articolati in 7 gruppi di lavoro per l'approfondimento di tematiche specifiche: Commercio, Servizi Finanziari, Infrastrutture, Pmi, Investimenti, Biotecnologie e Tecnologie informatiche e delle telecomunicazioni. È inoltre prevista la realizzazione di colloqui bilaterali fra imprese. Maggiori informazioni ed il modulo di partecipazione possono essere reperiti attraverso il Sito Internet
www.aebf.org www.aebf.net

GIOVANI IMPRENDITORI E PMI: PRIMO CONGRESSO MONDIALE VIRTUALE
Bruxelles, 9 luglio 2001 - La Commissione europea, in collaborazione con il Regno di Spagna, il Governo di Aragona e l'Associazione dei giovani imprenditori di Saragozza, sta organizzando il primo congresso mondiale virtuale dei giovani imprenditori e delle Pmi che si terrà da settembre 2001 fino a marzo 2002. Tra gli obiettivi del congresso figurano la creazione di un forum di discussione per scambiare idee ed esperienze sui problemi dei giovani imprenditori e delle Pmi, la massimizzazione degli scambi commerciali tra i partecipanti, la diffusione delle nuove tecnologie dell'informazione, la promozione di una cultura imprenditoriale e la diffusione delle buone prassi commerciali. Bruxelles, Madrid, Saragozza, Washington, Il Cairo, Tokio, San Pietroburgo e Buenos Aires sono le diverse sedi mondiali dove verrà presentata simultaneamente la videoconferenza che aprirà i lavori del congresso. I gruppi di lavoro verranno orientati verso temi d'interesse per i giovani imprenditori, sulla base di argomenti proposti dalle organizzazioni partecipanti. Si svolgeranno inoltre esposizioni su importanti questioni di attualità. Tra i vari temi che verranno discussi al congresso figura l'e-business e più specificatamente: nuovi modelli commerciali, globalizzazione e commercio esterno, strategia, risorse umane, qualità e sicurezza industriale, ambiente, società e imprese, imprenditorialità femminile, cultura e attività sportive nelle imprese. Verrà predisposta una bacheca che consentirà ai partecipanti di affiggere annunci per l'acquisto, la vendita e lo scambio di prodotti, servizi ed idee. Sarà inoltre allestito uno spazio nel quale le imprese potranno presentare al grande pubblico i loro prodotti e servizi. Infolink:
http://www.visionglobal.org Infolink: info@visionglobal.org

BUSINESS ANALYTICS: UN SONDAGGIO CONDOTTO DA PEOPLESOFT RIVELA CHE LA MAGGIOR PARTE DEI MANAGER EUROPEI ATTRIBUISCE ALLE INFORMAZIONI DI BUSINESS INTELLIGENCE UN'IMPORTANZA PURAMENTE FORMALE
Milano, 9 luglio 2001 - Un sondaggio condotto da PeopleSoft ha rivelato che il 78% dei manager aziendali attribuisce alle informazioni di Business Intelligence, ovvero Enterprise Performance Management (Epm) un'importanza puramente formale. Tuttavia, le aziende stanno iniziando a intravedere la possibilita' di disporre di procedure efficienti per la gestione delle prestazioni basate sulla suite Enterprise Performance Management, Epm di PeopleSoft, la soluzione di business intelligence piu' completa del mercato che fornisce un ambiente di collaborazione aperto e semplice da utilizzare. PeopleSoft Business Analytics integra informazioni interne ed esterne all'azienda, consentendo la quantificazione e l'analisi delle prestazioni reali. Il 91% degli interpellati concorda nell'affermare che le prestazioni aziendali potrebbero essere migliorate attraverso un accesso semplice e completo a informazioni dettagliate. PeopleSoft ha condotto lo studio raccogliendo i pareri dei delegati presenti a The European Balanced Scorecard Summit, svoltosi a Nizza, Francia, nel maggio del 2001. Anche se solo il 24% delle aziende ammette il proprio scetticismo nei confronti delle informazioni sulla gestione delle prestazioni, circa quattro intervistati su cinque dichiarano che i manager preferiscono basare sul proprio istinto le decisioni che riguardano l'azienda. "La nostra ricerca dimostra che le aziende desiderano ardentemente migliorare i propri processi di business attraverso un gestione ottimizzata delle prestazioni, ma la maggior parte di esse ha effettuato investimenti inadeguati nel tentativo di disporre di informazioni su cui basare i propri processi decisionali strategici. Sembrerebbe che i manager siano stati costretti a basare le proprie decisioni sull'istinto proprio per mancanza di informazioni significative, affidabili e aggiornate," ha affermato Amanda Buckley, international business consultant, PeopleSoft Center of Excellence La ricerca fornisce indizi rivelatori sul diffuso atteggiamento dei manager che non abbracciano pienamente il concetto di gestione delle prestazioni aziendali. Per esempio, in base a quanto affermato dal 63% degli interpellati, i manager incontrano molte difficolta' nell'accedere ai dati che stanno alla base dei problemi evidenziati e non sono quindi in grado di effettuare delle analisi volte all'individuazione di una soluzione accurata. Inoltre, l'87% delle aziende si e' munito di sistemi finalizzati alla gestione delle prestazioni aziendali e alle relative problematiche, ma solamente il 28% ha investito in applicazioni pacchettizzate specializzate. Il restante 60% dispone invece di sistemi piu' rudimentali basati su Microsoft Excel. Volendo utilizzare l'analogia con un'automobile, il sondaggio ha dimostrato che 46% delle aziende e' troppo impegnato a "controllare lo specchietto retrovisore" per reagire a cio' che accade davanti. Queste aziende dovrebbero sottrarre parte delle proprie risorse all'analisi storica, orientandole verso l'analisi e l' osservazione delle condizioni del mercato correnti e future. PeopleSoft Business Analytics - Workforce Analytics aiuta l'azienda nella gestione proattiva di salari, agevolazioni, ambienti e opportunita' di crescita con l'obiettivo di attrarre e trattenere le risorse umane migliori e piu' brillanti. Customer Relationship Management Analytics offre una panoramica sui modelli comportamentali dei clienti, sul comportamento pre e post vendita, sui fattori che influenzano la fedelta' della clientela e sulle possibili modalita' di interazione. Financial Analytics fornisce parametri di misura strategici e finanziari che supportano l'identificazione dei settori piu' redditizi di un'azienda. Supply Chain Analytics - Per migliorare l'efficienza della catena distributiva, PeopleSoft Supply Chain Analytics include piu' di cento parametri di misura e metriche derivate, progettate per fornire il controllo richiesto in un contesto finalizzato a un processo decisionale efficace. Profitability Management for Financial Services - PeopleSoft ha creato la prima suite integrata di applicazioni analitiche per le banche e altri istituti leader di mercato, raggruppando motori analitici settoriali come Funds Transfer Pricing, Risk Weighted Capital e Asset Liability Management con Activity-Based Management, Balanced Scorecard e Profitability Insight.

TARGET DELL'INDAGINE: IMPRENDITORI E TITOLARI DI PICCOLE E MEDIE IMPRESE

Milano, 9 luglio 2001 - Di seguito riportiamo i dati di un' Indagine realizzata su 287 imprenditori di tutto il territorio nazionale

Suddivisi nelle tre aree:

  • Nord: (Valle D’Aosta-Piemonte-Liguria-Lombardia-Trentino-Friuli Venezia Giulia-Veneto-Emilia Romagna)
  • Centro: (Toscana-Marche-lazio-Umbria)
  • Sud e isole: (Molise-Campania-Basilicata-Puglia-Calabria-Sicilia e Sardegna)
Ritiene che l’innovazione legata alla tecnologia informatica e alle telecomunicazioni possa contribuire a migliorare la Sua azienda?
Dipende 31%
Sì abbastanza 29%
Sì assolutamente 23%
Non risponde 9%
Per nulla 8%

 

Secondo lei quali sono i maggiori vantaggi che possono portare nella Sua azienda i servizi ITC e TLC più innovativi?
La possibilità di accedere più velocemente alle informazioni 18%
Competitività 16%
Efficienza 15%
Altro/non so 14%
Abbattimento dei costi e delle spese 12%
Apertura su nuovi mercati 11%
Fatturato 7%
Un incremento della produttività 7%

 

Secondo Lei quali sono i servizi ITC/TLC che consentiranno alla Sua azienda di ottenere un vantaggio competitivo? (possibile più di una risposta)
Integrazione dei sistemi 26%
Connessioni sempre più sicure 21%
Accesso a Internet sempre più veloce 17%
Applicativi e gestionali sempre più aggiornati 16%
Gestione ottimale degli archivi 13%
Servizi voce sempre più evoluti 11%
Altro/non so 11%

 

Si tiene informato sulle innovazioni e sulle nuove possibilità offerte dai servizi di ITC e di TLC?
Dipende 49%
27%
No 17%
Non risponde 7%

 

Quali sono i mezzi con cui si tiene informato? (possibile più di una risposta)
Giornali e riviste 52%
Colleghi e amici 45%
Radio 38%
Convegni e fiere 29%
Pubblicità 23%
Tecnici interni all’azienda 19%
Altro/non so 15%
Riviste tecniche e specializzate 14%
Televisione 11%
Siti Internet 9%

 

Chi è, nella Sua azienda, che si occupa della scelta dei servizi collegati all’innovazione tecnologica (ITC e TLC)? (possibile più di una risposta)
I miei assistenti 28%
Io stesso 24%
Il direttore marketing 20%
Dipende 19%
Un consulente esterno 11%
Un tecnico interno 9%
Altri/non so 3%

 

Nella Sua azienda, per le scelte legate allo sviluppo tecnologico, ci si basa su fornitori abituali o si esplora il mercato in cerca di novità?
Ogni volta si fa un confronto tra i vecchi fornitori e ciò che il mercato offre 31%
Siamo sempre alla ricerca di nuovi fornitori, soprattutto nel campo delle nuove tecnologie 27%
Normalmente ci si rivolge a fornitori già conosciuti 22%
Siamo propensi a differenziare la scelta a seconda delle nuove esigenze 15%
Altro/non so 5%

 

Quali sono gli elementi che nella Sua azienda vengono presi in considerazione per la scelta di un fornitore di servizi di ITC e di TLC?
Possibilità di affidare tutti i servizi ad un solo gestore 26%
Rapporto tra offerta e prezzo della stessa 21%
Localizzazione territoriale 17%
Dimensione del fornitore dei servizi 13%
La notorietà e l’esperienza del fornitore 11%
La pubblicità 8%
Altro/non so 4%

 

Cosa chiede a chi le offre servizi di TLC e ITC? (possibile più di una risposta)

Servizio completo

28%
Offerte competitive 46%
Flessibilità e personalizzazione delle offerte 42%
Gestione completa, anche dal punto di vista dell’assistenza 35%
Di poter avere un unico referente per tutti i servizi 26%
Un continuo aggiornamento 21%
Possibilità di avere dei servizi in outsourcing 19%
Altro/non so 13%

 

Quali difficoltà incontra approcciandosi al settore dell’ITC e delle TLC? (possibile più di una risposta)
Mancanza di professionalità adeguate a tutti i livelli 28%
Alti costi iniziali 23%
Difficoltà nel capire quali servizi siano necessari alla Mia azienda 21%
Rapidità con cui i prodotti tecnologici diventano obsoleti 17%

Mancanza di chiarezza e rigidità delle offerte

15%
La presenza di troppi referenti diversi con cui rapportarsi 14%
Altro/non so 9%
Difficoltà nell’adeguarmi alle nuove tecnologie 6%

 

 

Lei ha mai sentito parlare di ASP (Application Service Povider)?

Si 43%
No 35%
Non risponde 22%

 

Lei è più propenso ad acquistare e "tenere in casa" i servizi legati all’ITC e alle TLC o ad "affidarli in esterno"?

Dipende dal tipo di servizio 41%
Affittarli 29%
Acquistarli 24%
Non saprei 6%

 

Perché ritiene che per la Sua azienda sia meglio "averli in casa"? (per chi ha risposto che preferisce acquistare tali servizi – possibile più di una risposta)

Per poterli adattare al meglio alle esigenze della Mia azienda

18%
Per poter avere tutto all’interno dell’azienda, sotto controllo 67%
Perché mi fido solo di prodotti che sono di mia proprietà 58%
Per avere la certezza della sicurezza dei dati 45%
Per non dipendere da altri 39%
Per avere la certezza della spesa 31%
Perché sono convinto che convenga dal punto di vista economico 23%
Per un discorso di filosofia aziendale 15%
Altro/non so 12%

 

Perché ritiene che per la Sua azienda sia meglio "affidarli all’esterno"? (per chi ha risposto che preferisce affittare tali servizi – possibile più di una risposta)

Per non dover creare nuove infrastrutture all’interno dell’Azienda 39%
Per poter diluire nel tempo l’investimento 33%
Per non dovermi occupare anche della manutenzione 26%
Per poter avere un prodotto sempre aggiornato 23%
Perché preferisco affidare in outsourcing questo tipo di servizi 19%
Altro/non so 14%

 

Sa dovesse decidere di "affidare in esterno" alcuni servizi, su quali punterebbe?

Il gestionale e i pacchetti applicativi 19%
La connettività e le infrastrutture 16%
Mantenimento del sito e gestione del database 15%
Tutto ciò che concerne la creazione e la gestione della rete dati e voce 14%
I server 13%
Tutte quelle attività legate a Internet e all’e-business 12%
Altro/non so 11%

 

Quali sono, secondo Lei, gli "strumenti" che consentiranno alla Sua azienda di crescere nel prossimo periodo? (possibile più di una risposta)

Una diminuzione del costo del lavoro 32%
Una diminuzione della pressione fiscale sulle imprese 26%
Investimenti in ITC e TLC 21%
Maggior flessibilità 20%
L’associazionismo 17%
Un miglioramento delle infrastrutture 16%
Altro/non so 13%
Maggiore formazione 7%

 

SAT EXPO 2001 E FAST INTERNET - 5/8 OTTOBRE - FIERA DI VICENZA LE NOVITÀ 2001
Vicenza, 9 luglio 2001 - Il salone, grazie a un rapporto visitatori/espositori tra i più alti in assoluto (la media è di oltre 150 contatti "business" per ogni espositore), è la migliore occasione per presentare a un pubblico di addetti ai lavori - installatori, broadcaster, operatori sateglitari e di telecomunicazioni - i propri prodotti e progetti. C'è grandissima attesa per il debutto italiano - naturalmente a Sat Expo - di un nuovo operatore satellitare: Eutelisat S. A. E' il nome della nuova società privata che, su disposizione della Commissione Europea, a partire dal 2 luglio 2001 ha preso il posto dell'Organizzazione Internazionale Eutelsat. La nuova Eutelsat verrà a Vicenza per presentare la strategia per i prossimi tre anni, i nuovi servizi multimediali (OpenSky e Dvb-Rcs), mobili (M2sat), fissi (la bidirezionalità in banda Ka) e le modalità dei previsto collocamento azionarlo. Già questo varrebbe una visita, ma c'è di più. La società leader nel mercato anglosassone, Astra-Ses, scenderà a Vicenza . per annunciare le novità dei proprio sistema sateglitare dopo le operazioni finanziarie che l'hanno veduta protagonista, dall'acquisizione della flotta satellitare di Americom, acquistata da Generai Electric, fino alla partecipazione nell'italiana Netsystem. Sat Expo si espande anche per quanto riguarda gli operatori di servizi satellitari a Terra, ossia delle società che si occupano di trasmettere verso i satelliti tutti i contenuti delle piattaforme spaziali, attraverso le grandi stazioni fisse di Terra oppure con le antenne mobili a bordo di furgoncini. E' confermata la presenza dell'italiana Telespazio (gruppo Telecom Italia), operatore della più grande stazione di tic satellitari dei mondo, quella dei Fucino. Saranno presenti pure GlobeCast (gruppo France Telecom), British Telecom Worldwide e Deutsche Telekom. In arrivo quest'anno anche Belgacom, forte tra l'altro della straordinaria esperienza maturata nel trasferimento di dorsali internet via satellite Eutelsat ( oltre alla dorsale, Internet nazionale, operata via satellite, Belgacom gestisce in modalità satellitare anche le preziose dorsali di interconnessione Belgio-Medio Oriente, Belgio-Inghilterra-Stati Uniti e Belgio-Sìngapore). Il fiore all'occhiello dell'alta tecnologia spaziale italiana, Alenia Spazio, sarà presente a Sat Expo per dimostrare con orgoglio che la ricerca italiana produce frutti conosciuti in tutto li mondo tanto per le missioni scientifiche (come nel caso dei moduli recentemente forniti per la Stazione Spaziale Internazionale), quanto per l'industria delle telecomunicazioni: il 2001 sarà infatti l'anno dei lancio di Atiantic ßird 1, satellite geostazionario costruito proprio da Alenia per l'Atlantic Gate di Eutelsat a 12,5° Ovest e dedicato a Guglielmo Marconi nel centenario della sua prima trasmissione transatlantica. Ma questo sarà anche l'anno della consegna delle prime unità Skyplex in banda Ka, realizzate da Alenia per il nuovo satellite Eutelsat a 13° Est, Hot ßird 6. A proposito della dimensione internazionale di Alenia, ricordiamo inoltre il contratto siglato con le "officine spaziali" russe della Rscc (Compagnia Russa per le Comunicazioni Satellitari) per la costruzione e la consegna dei gruppi radio di tutte le prossime generazioni di satellitì della Federazione Russa. A Sat Expo non possono mancare inoltre i Comsat Laboratories, i laboratori Usa da cui uscì il primo satellite mai realizzato neil'aliora "blocco" occidentale, lo storico Early Bird. Il Salone presenta inoltre con grande piacere un'altra novità: il primo produttore mondiale di antenne satellitari ricetrasmittenti di piccole dimensioni: la Gliat che, con i suoi apparati Vsat - Very Small Aperture Terminal, ha conquistato buona parte dei mercato delle aziende e delle organizzazioni internazionali che avevano necessità di dotarsi di infrastrutture di trasmissione satellitare dalle dimensioni ridotte e di grande affidabilìtà. Infolink:
www.satexpo.it

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