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6 SETTEMBRE 2001

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A VILLA D'ESTE LA 27 MA EDIZIONE DEL WORKSHOP AMBROSETTI SU : LO SCENARIO DI OGGI E DI DOMANI PER LE STRATEGIE AZIENDALI

Milano, 6 settembre 2001 - Inizia domani, venerdì 7 settembre alle oer 8.45 a Villa d' este di Cernobbio (Co) per concludersi domenica 9 ( alle ore 13.30) la ventisettesima edizione del tradizionale workshop, organizzato dallo studio Ambrosetti di Milano. Di seguito sono riportati i principali argomenti che saranno trattati nel corso dell'incontro: " Dove andiamo: i megatrend attualmente delineabili "; " Il quadro economico"; " Oggi il mondo di domani: la genetica"; " Oggi il mondo di domani : Innovazione e comunicazione del futuro"; " Intervento del Presidente della Commissione Europea"; " Stabilità mondiale e stato del processo di pace" ; " Un'agenda per l'Europa: allargamento, competitività e sviluppo sostenibile"; " Un agenda per l'Europa: Europa monetaria e finanziaria"; " Countri Focus: Finlandia"; " Country Focus: Spagna" ; " Leadership"; " Un'agenda per l'Italia". Fra i relatori interverranno: Gianni Agnelli, Josè Maria Aznar, Gary Becker, Frits Bolkenstein, Umberto Bossi, Loyola de Placio, Janez Drnovsek ( Primo Ministro della Slovenia), Renato Dulbecco, Wim Duisenberg, Jean-Paul Fitoussì, Franco Frattini, Newt Gingrach, Valery Giscard D'estaing, Harry Griffin, Dean Kamen, Henry Kissinger, Rita Levi Montalcini, Frkki Liikanen, Paavo Lipponen ( Primo Ministro della Finlandia) , Roberto Maroni, Antonio Martino, Antonio Marzano, Mario Monti, Giorgio Napolitano, Nicholas Negroponte, Jorma Ollila, Shimon Peres, Romano Prodi, Jospeh Ratzinger, Tom Ridge, Sergio Romano, Paolo Savona, Claudio Scajola, Lucio Stanca, Peter Sutherland, Angelo Tantazzi, Giulio Tremonti, Jean Claude Truchet, Lester Thurow, Karel Van Miert, Ernest Weheke. I lavori si svolgeranno a porte chiuse.

QUARTO NUMERO DELLA NEWSLETTER QCS NEWS
Roma, 6 settembre 2001 - E' da oggi disponibile sul sito del Ministero dell'Economia e delle Finanze www.tesoro.it  il quarto numero della newsletter Qcs news a cura del Dipartimento per le politiche di sviluppo e coesione.

ANNE MULCAHY RASSICURA GLI AZIONISTI "E' FUORI DI DUBBIO, XEROX TORNERÀ PROFITTEVOLE" IL NUOVO CEO DI XEROX CONFERMA I RISULTATI DEL PIANO DI RIORGANIZZAZIONE E RECUPERO DELLA REDDITIVITÀ
Milano, 6 settembre 2001 - Nel corso della riunione annuale con gli azionisti Anne Mulcahy, nuovo Ceo di Xerox Corporation, dopo aver illustrato le azioni aggressive portate avanti dalla società per recuperare la solidità finanziaria, ridurre i costi e consolidare il core business sulla tecnologia e sui servizi, ha reso noto agli azionisti che Xerox è tornata sulla via della profittabilità e del successo. Dall'ottobre 2000 - quando è stato annunciato il piano di riorganizzazione e recupero della redditività - Xerox ha fatto grandi progressi e ha semplificato il proprio business focalizzandosi sulle opportunità di crescita legate ai servizi a valore aggiunto, nei mercati della stampa ad alti volumi e delle stampanti per ufficio. "Xerox ha tenuto fede agli impegni presi: abbiamo venduto alcune attività, rafforzato la nostra liquidità e stiamo ridando solidità al nostro bilancio. Inoltre stiamo riducendo significativamente i costi" - ha dichiarato Anne Mulcahy. "Sappiamo che c'è ancora molta strada da percorrere, ma non ci sono dubbi sul fatto che avremo successo." Anne Mulcahy ha sottolineato che Xerox sta progressivamente recuperando la propria solidità finanziaria grazie anche alla vendita di attività per oltre 2 miliardi di dollari. La società ha chiuso il secondo trimestre con 2,2 miliardi di dollari di liquidità e una riduzione netta dei debiti, nel trimestre, di 700 milioni di dollari. Inoltre Xerox ha raggiunto già il 75% degli obiettivi, previsti per la fine dell'anno, di tagliare i costi di 1 miliardo, a seguito anche della riduzione del personale di circa 8.600 unità. Grazie a questi sforzi le spese generali, amministrative e di vendita sono scese del 7% e le scorte di magazzino si sono ridotte di 1 miliardo rispetto al secondo trimestre dello scorso anno. Sottolineando l'impegno della società per incrementare le entrate, Anne Mulcahy ha illustrato l'offerta principale della società in due aree chiave, la tecnologia di Xerox e i servizi. Riguardo alla stampa ad alti volumi e alle stampanti per ufficio, Xerox continuerà a sviluppare dispositivi avanzati per la gestione documentale, che si collega con il workflow digitale delle aziende. La società inoltre amplierà i propri servizi di gestione e consulenza che fanno leva sulla competenza di Xerox nella gestione di documenti, contenuti e della conoscenza in senso più ampio. "Continueremo a introdurre nel mercato prodotti, soluzioni e servizi di elevata qualità - continua Anne Mulcahy - "Questa settimana a Print 01, la famosa manifestazione di Chicago dedicata alle arti grafiche, Xerox presenterà la nuova tecnologia su cui si basa FutureColor, la nuova soluzione per la produzione digitale."

LA CMI (GRUPPO MONTEDISON )NEL SETTORE AMBIENTE CONTINUA LO SVILUPPO MIGLIORA LA REDDITIVITA' UTILE NETTO 1,4 MILIARDI CONTRO UN RISULTATO NEGATIVO DI 6,1 MILIARDI DI LIRE A GIUGNO 2000
Milano, 6 settembre 2001 - Il Consiglio di Amministrazione di Cmi SpA (Gruppo Montedison), presieduto dal dr. Alberto Falck, ha esaminato ed approvato la relazione semestrale al 30 giugno 2001. In linea generale, l'attività del periodo è proseguita sulla base delle strategie di business, tese a concretizzare le iniziative già acquisite, in particolare nel campo delle energie rinnovabili. Le considerazioni gestionali che seguono già considerano altresì come il confronto con i valori del corrispondente periodo del 2000 non sia propriamente omogeneo, a causa dell'area di consolidamento leggermente modificata, che ricomprende ora la sub-holding. Etr SpA e le sue controllate nonché le società-progetto impegnate nella realizzazione degli impianti di termovalorizzazione Eall Srl e Terni En.A. Spa. In sostanza, coeteris paribus, ciò significa una crescita dell'indebitamento consolidato, dedicato al finanziamento dei progetti di termovalorizzazione.Dal punto di vista operativo, la prima metà dell'esercizio 2001 ha visto un progresso nello sviluppo del core business del Gruppo, sebbene alcuni eventi connessi al tortuoso e incerto iter amministrativo e autorizzativo nel settore ambientale abbiano avuto riflessi negativi sull'attività di realizzazione di alcuni impianti, comportando, nello specifico, anche sospensioni delle attività su S. Vittore del Lazio e su Colleferro.Sono iniziate le costruzioni degli impianti di termovalorizzazione sito in Granarolo (Bologna) di proprietà della joint venture costituita con Seabo SpA e quella dell'impianto di compostaggio a Cologno M. (Milano) di proprietà della controllata Ecosesto.L'attività più tradizionale nel campo dei rifiuti, smaltimento in discarica, ha fatto registrare un andamento molto positivo, grazie all'incremento dei volumi trattati ed all'efficienza operativa raggiunta.Nel campo della gestione integrata delle acque, è da segnalare la partecipazione a importanti gare pubbliche nonché il consolidamento di attività sul territorio, destinate a veder accrescere i volumi trattati .E' inoltre proseguita l'attività di integrazione procedurale e operativa con il Gruppo Montedison. In tale ottica vanno inquadrati sia l'adozione da parte di Cmi dello schema di riferimento in tema di Corporate Governance dell'azionista di riferimento, sia l'allineamento dei principi contabili a quelli della stessa Montedison SpA.Le attività di Cmi inoltre coprono l'intero ciclo dei servizi ambientali: raccolta, trattamento e smaltimento rifiuti solidi urbani, trattamento e smaltimento di rifiuti industriali e tossico-nocivi, gestione del ciclo integrale delle acque. All'interno del core business dell'azienda, particolare rilievo riveste la produzione di energia da fonti rinnovabili, che rappresenta anche l'alternativa tecnologicamente più sicura ed avanzata allo smaltimento nelle discariche.La società riconferma quindi il proprio obiettivo, alla base del piano industriale di sviluppo, di divenire cioè un gruppo leader nella realtà italiana del settore Ambiente.Infine il Consiglio ha deliberato di convocare l'Assemblea Straordinaria degli azionisti, dando mandato al Presidente di stabilire il giorno, l'ora ed il luogo di convocazione, per deliberare la ridenominazione del Capitale Sociale in euro proponendo di darne attuazione mediante riduzione del valore nominale delle 51 milioni di azioni attualmente in circolazione da lire 2.000 a euro 1 cadauna, destinando l'importo derivante dalla riduzione, a riserva legale, con le modificazioni statutarie conseguenti.Ha inoltre deliberato di sottoporre alla stessa Assemblea, in ottemperanza al Decreto del Ministero della Giustizia del 30 marzo 2000, la modifica dell'art. 21 dello statuto sociale in relazione ai requisiti di professionalità dei membri del Collegio Sindacale.

ROLO BANCA 1473: ANDAMENTO DEL PRIMO SEMESTRE 2001, S.P.A. E CONSOLIDATO UTILE NETTO A 571 MILIARDI (+4% SUL 30/6/2000)
Bologna, 6 settembre 2001 - Il Consiglio di Amministrazione di Rolo Banca 1473 S.p.A., riunitosi in data odierna, ha esaminato i principali dati al 30 giugno 2001 della società e consolidati. Per facilitare confronti omogenei nell'analisi dell'evoluzione delle grandezze patrimoniali ed economiche, si è provveduto a ricostruire i dati semestrali pro-forma del 2000. Rolo Banca 1473 S.p.A. L'esercizio 2001 si è aperto, per Rolo Banca 1473, all'insegna della ristrutturazione organizzativa e commerciale cui sono state interessate tutte le strutture dell'Azienda, sia a livello centrale che periferico. Il I semestre dell'esercizio 2001 si chiude con un risultato economico netto di periodo di 571 miliardi, superiore di quasi il 4% al medesimo dato del I semestre 2000 (550 miliardi l'utile netto pro-forma a quella data). Nell'ambito dei valori amministrati, la raccolta diretta cresce - al 30 giugno 2001 - del 7,7% in termini annui, sfiorando 61.300 miliardi (56.900 al 30/6/2000) e rappresenta circa il 38% dei volumi complessivamente amministrati; anche elidendo le operazioni di pronti contro termine, l'incremento annuo rimane attorno al 7%. La raccolta indiretta ha superato i 101.100 miliardi, in aumento dell'1,5% rispetto all'anno precedente (+1.500 miliardi circa), mantenendo l'incidenza sul totale della massa amministrata ad oltre il 62%. Al suo interno, il settore del risparmio gestito ne assorbe, al 30/06/2001, circa il 37% (escludendo le polizze assicurative), in linea con quanto evidenziato a giungo 2000; il risparmio amministrato (principalmente costituito da depositi di terzi di valori mobiliari a custodia e amministrazione), in crescita di oltre 1.600 miliardi rispetto al 30/06/2000, rappresenta oltre il 63% della raccolta indiretta. Al 30 giugno 2001 il risparmio complessivamente gestito con prodotti Rolo (anche tramite le società partecipate) ha superato i 43.600 miliardi, oltre 100 miliardi in più rispetto alla fine del 2000. Un aumento che, seppur lieve, è da considerare comunque positivo data l'evoluzione negativa ed instabile evidenziata a livello di sistema nella crescita dei prodotti italiani del risparmio gestito, anche a seguito dell'andamento negativo dei mercati finanziari. Una ulteriore conferma deriva dall'andamento della raccolta netta dei fondi comuni che, a fine giugno 2001, è positiva per quasi 1.200 miliardi (era negativa per 96 miliardi alla fine del primo trimestre 2001). La quota di mercato italiana dei fondi comuni col marchio Rolo è passata in un semestre dal 3,31% del 31.12.2000 al 3,42% del 30/6/2001, interamente ascrivibile all'evoluzione della raccolta netta sopra citato. La massa amministrata complessiva (raccolta diretta + indiretta) assomma, alla fine del primo semestre 2001, a 162.400 miliardi, in aumento di quasi il 4% sul pari periodo dell'anno precedente (156.500 miliardi), a conferma del progressivo sviluppo commerciale promosso, con costanza, dalla Banca. Ancora positivo l'andamento della raccolta di prodotti assicurativi: i premi vita, al 30/6/2001, ammontano a oltre 2.000 miliardi, in crescita del 13% sulla fine del 2000. Gli impieghi con Clientela, in crescita del 10,5% annuo al 30/6/2001, mantengono una quota di mercato nazionale pari al 3,5% e raggiungono i 56.134 miliardi (1.200 miliardi in più rispetto al 1° trimestre dell'anno). I crediti in sofferenza (317 miliardi a valori di bilancio) si riducono, in un anno, del 12% (360 miliardi al 30/6/2000). Il relativo rapporto - al valore nominale - sugli impieghi economici (escludendo quindi le operazioni di pronti contro termine attive) si conferma all'1,3% del 31/12/2000 (1,5% alla fine di giugno 2000). La gestione denaro ha generato, nel I semestre 2001, un margine finanziario di 953 miliardi, in crescita di quasi il 10% rispetto al 30 giugno 2000 (869 miliardi). Il risultato è particolarmente apprezzabile se si considera che assorbe pure il mancato ricavo finanziario collegato agli investimenti strategici in partecipazioni effettuati nel corso del 2000 (circa 1.500 miliardi di lire). L'incremento di 84 miliardi è essenzialmente da ascriversi al margine derivante dai rapporti intrattenuti con la Clientela. I proventi da intermediazione e diversi (820 miliardi al 30/6/2001 contro gli 868 miliardi del I semestre 2000, -5,5%), risentono dell'indubbio effetto derivante dall'andamento sotto tono dei mercati finanziari, che suggeriscono agli investitori posizioni di attesa. Il solo secondo trimestre del 2001 (435 miliardi) fa comunque registrare un progresso, nel comparto, rispetto al I trimestre 2001 (385 miliardi) e rispetto al secondo trimestre 2000 (+3,1% sui 422 miliardi del pari periodo). In crescita i profitti e perdite da operazioni finanziarie (+13% a 61 miliardi). Le spese amministrative della Banca ammontano, al 30/6/2001, a 691 miliardi, 26 dei quali relativi a costi operativi recuperati (e rilevati fra gli altri proventi di gestione) e riguardanti - in misura prevalente - l'onere collegato al personale distaccato presso altre società del Gruppo (per la fornitura di prestazioni di servizi informatici e di back office a supporto dell'azienda). Escludendo dall'aggregato tale sostanziale "partita di giro", le spese amministrative si attestano, al 30/6/2001, a 665 miliardi, superiori del 5% al pari dato dei primi sei mesi del 2000 (633 miliardi). Il rapporto sul margine di intermediazione è pari al 39% (38,1% escludendo le poste anzidette), e l'evoluzione trimestrale evidenzia un ammontare di 334 miliardi nel I trimestre 2001 contro i 331 miliardi del II (sempre enucleando le citate "partite di giro"). Le spese per il Personale incidono a loro volta per il 25% sul margine d'intermediazione (29,4% le stime di Prometeia a livello di Sistema bancario) e ammontano a 442 miliardi, in crescita di circa il 7% rispetto ai 412 miliardi di giugno 2000. In questo contesto, si confermano ad un livello eccellente i principali indicatori di produttività e di efficienza aziendale al 30/6/2001; il valore aggiunto per dipendente (risultato lordo di gestione aumentato delle spese per il Personale in rapporto al numero medio dei dipendenti) tocca i 400 milioni pro-capite (390 milioni in tutto l'esercizio 2000); la contribuzione ai ricavi (margine d'intermediazione) per dipendente è pari a 465 milioni, contro i 451 milioni pro-capite del 31/12/2000, mentre il rapporto tra i costi di struttura e il margine di intermediazione (al netto delle partite di giro) è inferiore al 13% (13,5% alla fine del 2000). Il cost income ratio prima citato (spese amministrative in rapporto al margine di intermediazione), si conferma al 39%, fra i più bassi a livello europeo. Il risultato netto economico conseguito da Rolo Banca alla fine del I semestre 2001 raggiunge i 571 miliardi di lire, in incremento del 4% sul pari dato del 30 giugno 2000 (550 miliardi nella situazione pro-forma), dopo aver accantonato ai fondi per rischi ed oneri (tassati) l'importo di 22 miliardi di lire con riferimento alle agevolazioni collegate al Dlgs 153/99 (L.Ciampi), in conformità a quanto già definito nell'ambito del Gruppo UniCredito Italiano in sede di Bilancio 2000. L'utile netto ascrivibile al solo II trimestre del 2001 assomma a 291 miliardi, +4% rispetto ai 280 miliardi realizzati nel I trimestre. Le Rete commerciale si articola in 754 sportelli, cui si associa l'operatività collegata a 27 Private Banking; l'organico è composto da 7.765 dipendenti (7.494 alla fine di dicembre 2000 e 7.603 pro-forma al 30/6/2000). E' proseguito, con crescente successo, il trend delle adesioni al servizio RoloWeb, lo "sportello bancario" su Internet operativo dal febbraio 1999 e destinato a privati, liberi professionisti e piccole aziende. Gli utenti operativi, al 30/6/2001, erano 29.635 rispetto ai 9.348 al 30 giugno 2000 (+217,1%), di cui oltre 10.000 abilitati al Trading on Line. Gli ordini di compravendita titoli inseriti attraverso il servizio RoloWeb al 30/6/2001 sono stati quasi 175.000 per un controvalore attorno ai 3.000 miliardi e costituiscono, in media, il 29% circa di quelli giornalieri dell'intera Banca. In termini consolidati, prima di esaminarne i principali dati, è da rilevare come sia uscita dal perimetro la società Gespro S.p.A., ceduta nel mese di febbraio 2001 da Rolo Banca e da Cassa Risparmio Carpi (che ne possedevano rispettivamente il 68% e il 15% del capitale) a Uniriscossioni S.p.A., la nuova società del Gruppo UniCredito Italiano accentratrice di tutta l'attività collegata all'operatività esattoriale. Per contro, nel I semestre 2001 è stata acquisita da Rolo Banca 1473 una ulteriore partecipazione nel Mediocredito dell'Umbria, che ne ha portato l'interessenza diretta dall'11,01% del 31.12.2000 al 38,46% (considerando anche la partecipazione di controllo del 53,71% detenuta dalla Banca dell'Umbria 1462 nell'Istituto umbro, la quota ascrivibile al consolidato è quindi pari al 77% del capitale). Sempre dal I semestre 2001, si sono rilevati appieno gli effetti del consolidamento al patrimonio netto di Pioneer Investment Management USA Inc., società americana leader mondiale nell'Asset Management, partecipata per il 33% da Rolo Banca (e per il 67% da Unicredito) e di Pioneer Global Asset Management, società (non ancora pienamente operativa) accentratrice di tutto l'Asset Management del Gruppo UniCredito (33,4% Rolo Banca e 66,6% UniCredito Italiano). Si espongono, di seguito, i principali dati Patrimoniali consolidati al 30 giugno 2001, confrontati con il pari periodo del 2000, opportunamente riclassificato: raccolta diretta: 68.501 miliardi (+7,5% annuo) ; raccolta indiretta: 107.200 miliardi (+1,4% annuo) di cui risparmio gestito 46.379 miliardi (-1,1% nel I semestre 2001) ; impieghi: 63.642 miliardi (+ 10% annuo); di cui sofferenze nette 571 miliardi (-10,8% annuo) sofferenze nette su crediti netti confermate allo 0,9% (1,1% AL 30/6/2000). In termini economici, anche i dati consolidati esposti al 30/6/2001 riflettono l'andamento della S.p.A., il cui margine di intermediazione incide per il 92% sul valore consolidato, pari, al 30/6/2001, a 1.935 miliardi. Le società consolidate integralmente apportano al margine di intermediazione 1.988 miliardi a fine giugno 2001, un contributo superiore di quasi il 2% rispetto ai primi sei mesi del 2000 (1.954 miliardi). L'apporto delle società valutate al patrimonio netto è in flessione di circa il 70% (da 53 miliardi al 30/6/2000 a 16 miliardi al 30 giugno 2001). Rimane significativo il rapporto margine di intermediazione/dipendenti medi, pari a circa 430 milioni pro-capite alla fine di giugno 2001 rispetto ai 440 del 31/12/2000 e ai 436 del 30/6/2000. Le spese amministrative, anch'esse in linea con l'andamento espresso dalla S.p.A., ammontano a 843 miliardi (+7,7% sul 30/6/2000, pari a 783 miliardi) e comprendono 28 miliardi per costi - a sua volta recuperati - inerenti servizi amministrativi; enucleando tale impatto, le spese amministrative ammontano a complessivi 815 miliardi (+4,1% annuo). All'interno, le spese per il Personale sono 529 miliardi, in crescita del 6% sui 499 miliardi del 30/6/2000. L'utile consolidato delle attività ordinarie (826 miliardi) risente delle differenze emerse in sede di consolidamento integrale e da valutazione al patrimonio netto delle società interessate, nonché delle quote semestrali degli ammortamenti degli avviamenti iscritti in bilancio dalle aziende consolidate integralmente, per un controvalore complessivo pari a 34 miliardi (21 miliardi al 30/6/2000 pro-forma). Il I semestre dell'esercizio 2001 si chiude con un risultato economico netto consolidato di 492 miliardi (555 miliardi al 30 giugno 2000 pro-forma), dopo avere rilevato le quote di pertinenza di risultati negativi di società consolidate al patrimonio netto (42 miliardi al 30/6/2001) e le menzionate rettifiche di valore (34 miliardi a fine giugno 2001 e 21 miliardi al 30/6/2000). L'utile netto "normalizzato" del I semestre 2001 ammonterebbe, pertanto, a 568 miliardi, comparabile, a valori omogenei, a 576 miliardi riferibili al 30/6/2000 (-1,4%). Riguardo le società Banca dell'Umbria 1462 S.p.A., Cassa Risparmio Carpi e S+R Investimenti e Gestioni S.p.A. (entrate a far parte del consolidamento integrale soltanto negli ultimi mesi del 2000), è importante evidenziare il fatto che già nel primo semestre 2001 hanno raggiunto complessivamente il break-even point fra il contributo che forniscono all'utile di pertinenza del gruppo (24 miliardi) e l'onere che generano in termini di rettifiche di valore (ammortamenti) delle rispettive differenze di consolidamento (24 miliardi circa).

DESIATA: ANCHE SUI PREMI R.C. AUTO LA VERITÀ È VENUTA A GALLA
Milano, 6 settembre 2001 - Commentando i dati resi noti dall'Isvap sulle variazioni delle tariffe rc auto intervenute nel periodo luglio/settembre, il Presidente dell'Ania Alfonso Desiata ha dichiarato: "La verità viene sempre a galla, anche per i premi dell'assicurazione rc auto. I dati Isvap, che chiunque può verificare consultando il sito internet del Ministero delle attività produttive, confermano che quasi il 90% delle compagnie non ha fatto alcun aumento di tariffa e che i pochi aumenti effettuati sono minimi. Restano così confutate una volta per tutte le affermazioni di coloro che continuano a parlare di 'stangate sui premi rc auto', al solo fine di tenere alto il tono della polemica per ragioni strumentali, che evidentemente trascendono le problematiche assicurative".

IL MERCATO ITALIANO DELL'AUTO RIPETE I RISULTATI DEL 2000 ANCORA UNA VOLTA AGOSTO OLTRE LE 100.000 IMMATRICOLAZIONI A CONFERMA DEI MUTAMENTI DELLE ABITUDINI DEGLI ITALIANI
Roma, 6 settembre 2001 - Con 109.100 nuove immatricolazioni, il mercato italiano dell'auto fa registrare il secondo migliore agosto di sempre, di poco inferiore (soltanto -2,36%) a quello del 2000, anno record dell'automobile nel nostro Paese. Ciò conferma un'attitudine nuova da parte del consumatore, che per tradizione (causa vacanze) una volta disertava nell'ottavo mese dell'anno l'acquisto di nuove auto e conferma anche il persistere di una certa vivacità del mercato che si avvia a ripetere, grosso modo, gli ottimi risultati fatti registrare alla fine dello scorso anno. Nei primi otto mesi - infatti - le immatricolazioni sono state 1.744.400, solo lo 0,46% in meno rispetto alle 1.752.385 del gen/ago 2000. Positivo anche l'andamento degli ordini - il termometro più significativo del mercato - che, secondo la rilevazione Anfia/Unrae, ha fatto registrare 103.344 nuovi contratti, nonostante l'attesa per tutte le numerose novità di prodotto delle fasce B e C - quelle delle vetture di maggior volume - che saranno presenti al Salone di Francoforte e che presumibilmente alimenteranno l'andamento della domanda in questa parte finale del 2001. Nel comunicare le proiezioni del mese di agosto 2001, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha anche reso noto il dato riguardante i passaggi di proprietà delle vetture usate: 197.944 unità (comprese le "minivolture"), il 6,42% in più rispetto all'agosto 2000. Nei primi otto mesi i passaggi di proprietà sono stati 2.327.748, il 9,32% rispetto allo stesso periodo del 2000. "Si tratta di un segnale positivo - ha commentato il Presidente dell'Unrae Salvatore Pistola - poiché cumulando le vendite del nuovo e dell'usato si percepisce il sia pur lento miglioramento del parco circolante, visto che le vetture che in parallelo sono uscite dal parco erano non catalizzate con molti anni di anzianità". Il processo di svecchiamento del circolante con il conseguente miglioramento in termini di ecologia e sicurezza continua però ad essere un problema da risolvere radicalmente ed al più presto. "Di questo passo, infatti - sottolinea il Presidente dell'Associazione delle Case estere - ci vorranno quasi dieci anni per eliminare tutte le auto non catalizzate. C'è bisogno di iniziative che facilitino il ricambio, prima fra tutte la revisione fiscale dei passaggi di proprietà, che solo in Italia, fra tutti i Paesi europei, ha forme così onerose". Tornando alle nuove immatricolazioni di agosto, va notata la performance delle Case estere che hanno registrato il 67,03% del mercato totale, l'1,55% in più rispetto all'agosto 2000. Nei primi otto mesi del 2001, le Case associate all'Unrae hanno ottenuto il 65,24% delle vendite, lo 0,92% in più del corrispondente periodo dello scorso anno. Continua, infine, la costante crescita delle vetture diesel: il 37,42% del totale (in linea con il record storico dello scorso luglio: 37,67%), rispetto al 34,71% registratosi nell'agosto 2000. Nel gen/ago di quest'anno le vetture alimentate a gasolio hanno rappresentato il 35,03% del totale immatricolazioni, rispetto al 33,81% dei primi otto mesi del 2000.

CON L'AVVENTO DELLA NUOVA MONETA POSSIBILI AUMENTI NEL RESIDENZIALE E NEL TERZIARIO EURO E IMMOBILI, ARROTONDAMENTI AL RIALZO GLI AUMENTI MEDI POTREBBERO OSCILLARE TRA LO 0,1% E LO 0,8% IN PIÙ PER QUANTO RIGUARDA LA COMPRAVENDITA DEGLI APPARTAMENTI IN CITTÀ
Milano, 6 settembre 2001 - Il suo debutto ufficiale è atteso per l'inizio del 2002: ma già da oggi, l'euro, la moneta unica europea, agita i sonni dei consumatori che dovranno fare i conti con gli aumenti di prezzi "provocati" dai famigerati arrotondamenti. Se a preoccupare sono gli incrementi di tariffe, servizi comunali, generi alimentari e altri beni, non sono certo da sottovalutare gli aumenti che potrebbero subìre anche i prezzi degli immobili e delle locazioni. A sollevare la questione è Osmi-Borsa Immobiliare di Milano, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano che, a quattro mesi dall'entrata in vigore dell'euro, ha tracciato un possibile scenario per quanto riguarda il mercato immobiliare: si prevedono, infatti, dei ritocchi ai prezzi di appartamenti, uffici e dei canoni di locazione dei nuovi contratti. "La nostra è una semplice previsione, una stima del comportamento che potrebbero assumere i proprietari di immobili con l'avvento della moneta unica europea - spiega Giorgio Viganò, presidente di Osmi-Borsa Immobiliare, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano -. Non è escluso, infatti, che proprietari e operatori del settore decidano di effettuare arrotondamenti per eccesso. Dal canto nostro, come istituzione pubblica al servizio dei consumatori e degli addetti ai lavori (dagli agenti immobiliari agli studi professionali, alle banche, ecc.) siamo pronti ad affrontare il passaggio dalla lira all'euro. Infatti, in collaborazione con l'Euro Info Centre, azienda speciale della Camera di Commercio, stiamo avviando una serie di iniziative (che partiranno a breve) rivolte alle agenzie immobiliari, ai proprietari di immobili, agli inquilini. Un contributo sostanziale per un obiettivo importante: fornire tutta l'assistenza necessaria affinché l'operazione risulti il meno traumatica possibile". "L'indagine condotta da Osmi-Borsa Immobiliare è stata realizzata utilizzando i dati dell'ultima Rilevazione dei prezzi degli immobili di Milano e Provincia del giugno scorso - spiega Marco Plazzotta, direttore dell'azienda speciale della Camera di Commercio -. Alla base della ricerca è la previsione che, con l'euro, i proprietari di immobili decidano di effettuare arrotondamenti per eccesso: verosimilmente i ritocchi saranno alle decine, se non alla cinquantina, superiore. Così abbiamo stimato degli aumenti medi che oscillano tra lo 0,1% e lo 0,8% per quanto riguarda la compravendita degli appartamenti in città. Non molto diversi sono gli scostamenti che interessano la vendita di uffici: anche qui si passa da un + 0,2% ad un + 0,8%. Per le locazioni nel residenziale (in questo caso di tratta dei nuovi contratti mentre quelli già in corso non saranno modificati) abbiamo stimato una diminuzione dei canoni nella cerchia dei Bastioni (-0,06%), nella cerchia Circonvallazione (-0,7%) e nella periferia (-0,42%). E' ipotizzabile, invece, un incremento del 3,27% nel centro storico. Per gli affitti, nel terziario, sono previsti incrementi in tutte le macro zone: + 0,33% nel centro storico, + 1,65% nella cerchia Bastioni, + 2,51% nella Circonvallazione e + 1,91% in periferia". Appartamenti a Milano - Un appartamento nel centro storico di Milano, per esempio in via della Spiga, costa in media 13 milioni al metro quadro che, convertiti in euro, sono pari a 6.713,94 euro: ma se viene applicato l'arrotondamento per eccesso (alle decina o cinquantina superiore), secondo la stima di Osmi-Borsa Immobiliare il prezzo potrebbe "lievitare" tra i 6.720 e i 6.750 euro. Stesso discorso per gli appartamenti della zona nord: in piazza della Repubblica un metro quadro costerebbe in media 7 milioni di lire, pari a 3.615,20 euro: ma, se applicato l'arrotondamento, costerebbe tra i 3.620 e i 3.650 euro. Nella zona ovest il metro quadro più caro è in via Leopardi: oggi costa 5 milioni e 650 mila lire, pari a 4.209,12 euro ma per via dell'arrotondamento il prezzo potrebbe oscillare tra i 4.210 e i 4.250 euro al metro quadro. Nella macro-zona sud, in particolare in via Mercalli, per acquistare un metro quadro bisognerà sborsare 7 milioni e 150 mila lire, pari a 3.692,67 euro: per effetto dell'arrotondamento si toccherebbero i 3.700 euro. Infine nella zona est, nell'area Tribunale, un metro quadro costa 9 milioni e 500 mila lire, pari a 4.906,34 euro che, arrotondati, diventano 4.910 oppure 4.950 euro. Uffici a Milano - Un ufficio in centro a Milano, ad esempio in piazza Diaz costa, al metro quadro, 8 milioni di lire, pari a 4.131,66 euro: con gli arrotondamenti si andrebbe dai 4.140 ai 4.150 euro. Nella zona nord, in piazza Repubblica, dove in media si spendono 5 milioni e 750 mila lire si andrebbe dai 2.969,63 euro effettivi ai 2.970 euro, fino ai 3.000 euro (se si applica l'arrotondamento). Nella zona ovest, in via Leopardi, un ufficio al metro quadro costa 5 milioni e 650 mila lire, pari a 2.917,98 euro che, per effetto dell'arrotondamento, potrebbe toccare i 2.950 euro. In via Mercalli, nella zona sud, per acquistare un ufficio oggi, bisogna sborsare in media 4 milioni e 500 mila lire pari a 2.324,06 euro Cifra che salirebbe a 2.330 oppure 2.350 euro per effetto degli arrotondamenti. Infine nella zona est, l'area più costosa è quella intorno al Tribunale: qui, un metro quadro costa 3.7.44,31 euro (7 milioni e 250 mila lire) che, arrotondati, diventeranno 3.750 euro Locazioni - Per quanto riguarda i canoni di affitto, gli eventuali aumenti potrebbero interessare i nuovi contratti di affitto. Nel centro storico, per affittare un appartamento, si spendono 193,67 euro (375 mila al mq.): se venisse applicato l'arrotondamento alla decina superiore si andrebbe tranquillamente a toccare i 200 euro al metro quadro, con un non indifferente aumento di 7 euro e 67 centesimi. Tendenza inversa nei settori nord, est, sud e ovest: qui si potrebbero verificare degli arrotondamenti al ribasso. Quindi nella cerchia Bastioni da 160,10 euro al metro quadro (310 mila lire) si passerebbe a 160 euro; nella cerchia Circonvallazione da 100,71 euro (195 mila lire) si scenderebbe a 100 euro e, infine, in periferia da 90,38 euro (175 mila lire) si andrebbe a 98 euro. E' possibile poi che i canoni di affitto degli uffici subiscano delle brusche impennate: un metro quadro nel centro storico oggi costa 284,05 euro (550 mila lire), cifra che salirebbe a 285 euro con l'arrotondamento alla decina superiore. Uguale tendenza al rialzo anche nei settori nord, est, sud e ovest. Quindi, nella cerchia dei Bastioni da 206,58 euro al metro quadro (400 mila lire) si passerebbe a 210 euro; nella cerchia Circonvallazione da 131,70 euro (255 mila lire) si salirebbe a 135 euro e in periferia, da 98,13 euro (190 mila lire) si andrebbe a 100 euro

HENKEL: PRIMO SEMESTRE IN CRESCITA LE VENDITE NEL PRIMO SEMESTRE 2001 AMMONTANO A 6.7 MILIARDI DI EURO, IL PROFITTO OPERATIVO (EBIT) È PARI A 463 MILIONI DI EURO E L'UTILE NETTO D'ESERCIZIO DI 260 MILIONI DI EURO
Milano, 6 settembre 2001 - Nel primo semestre, il Gruppo Henkel ha prodotto vendite per 6.7 miliardi di euro con un incremento del 8.1% rispetto a quello dell'anno precedente. (6.2 miliardi di euro). All'aumento delle vendite la crescita organica ha contribuito per il 2.5% ed i tassi di cambio per il 1.1%; il profitto derivante dalle operazioni di acquisizioni e dismissioni ha influito in positivo per il 4.5%. Valutato in 463 milioni di euro, il profitto operativo (Ebit) è rimasto ai livelli del 2000 (462 milioni di euro) malgrado una perdita di 28 milioni di euro dovuta alla svalutazione della lira turca. Il profitto sul capitale investito (Roce) è stato del 13.3%. L'utile netto d'esercizio per il primo semestre è stato di 260 milioni di euro con un incremento rispetto allo scorso anno (245 milioni di euro) del 6.1%. Gli utili per azione sono aumentati del 7.6% a 1.69 euro (1.57 euro nell'anno scorso). Sviluppi locali - Tutte le Divisioni hanno contribuito all'incremento delle vendite in Europa, inclusi l'Africa ed il Medio Oriente. Il risultato operativo è migliorato a dispetto della crisi economica che ha colpito la Turchia. Negli USA ed in Canada, le vendite sono cresciute al di sopra della media, in seguito all'acquisizione della Dexter (Divisione Adesivi) e della Atofina (Surface Technologies). L'aumento delle vendite in America Latina è derivato dall'acquisizione della business unit dei detergenti industriali di Colgate in Messico. L'incremento delle vendite raggiunto nell'area Asia-Pacifico è stato determinato dall'acquisizione della Dexter e dagli ottimi risultati ottenuti dalla Divisione Cosmetica. Sviluppo delle Divisioni - La Divisione Adesivi ha fatturato 1.6 miliardi di euro con un incremento del 10.7%. Il risultato operativo è sceso di 16.2% a 109 milioni di euro. Questa diminuzione trova spiegazioni nella situazione economica piuttosto stagnante in Germania, nella crisi turca, nei prodotti contraffatti in Brasile e nella caduta della domanda in Giappone. Le vendite degli adesivi al consumo e per gli artigiani non mostrano variazioni rispetto al 2000. Pritt ed i nastri adesivi (Manco) hanno registrato buone prestazioni negli Usa. Le vendite di adesivi per edilizia sono cresciute fino al 28.0% durante il primo semestre 2001. Questo è stato possibile principalmente grazie all'acquisizione della business unit polimeri speciali della Dexter. Vi è stata un'ulteriore crescita organica nelle divisioni già esistenti in Europea e in America Latina. Gli adesivi industriali e per imballaggio hanno segnato un consistente aumento (+8.5%). Aumenti delle quote di mercato sono stati raggiunti in Nord America e in Asia per quanto riguarda gli adesivi per le industrie di arti grafiche e gli adesivi laminati. Le vendite per la Divisione Cosmetica sono cresciute del 7.4% pari a 1.1 miliardi di euro. Il risultato operativo è stato di 68 milioni di euro (+6.3%). Maggiori quote di mercato sono state raggiunte in Germania, Benelux, Italia, Russia ed America Latina. L'acquisizione della Yamahatsu, in Giappone, ha contribuito dell'1.1% all'aumento delle vendite. La crescita del risultato operativo è una conseguenza delle ottime performance ottenute in Germania, Russia e Benelux. Le vendite dei prodotti di marca nella prima metà dell'anno hanno avuto un incremento del 7.1%, mentre le vendite dei cosmetici per capelli sono aumentate del 16.3%. I prodotti più venduti sono stati i coloranti, che hanno avuto una performance abbastanza buona in Giappone ed hanno proseguito con una curva in crescita in Europa. Le ottime vendite dei prodotti per la cura ed il trattamento dei capelli sono state determinate dal lancio di una nuova linea di prodotti. Le vendite dei prodotti per la cura del corpo hanno registrato un +3.0%. Il marchio Fa è stato ulteriormente rafforzato dal lancio della serie Wellness. Le vendite dei prodotti per la cura del viso sono leggermente cresciute rispetto all'anno scorso. Diadermine e Aok hanno ottenuto buoni risultati grazie al lancio di nuovi prodotti. Le vendite dei prodotti per la cura orale hanno mantenuto gli stessi livelli del 2000. Il prodotto innovativo in tubo Theramed Perfekt è stato introdotto con grande successo in diversi Paesi dell'Europa. Le vendite della linea di prodotti per parrucchieri (Schwarzkopf Professional) sono cresciute del 8.3%. La Divisione Detersivi e Detergenti per la casa nel primo semestre ha incrementato le vendite del 12.9% a 1.5 miliardi di euro. Il risultato operativo è cresciuto del 9.4% a 105 milioni di euro. Tale positivo sviluppo è dovuto principalmente dagli ottimi risultati ottenuti in Germania, Italia e Medio Oriente. L'incremento del fatturato (+23.1%) è dovuto soprattutto ai detersivi industriali, mentre le vendite dei detersivi speciali sono diminuite del 1.7% rispetto al 2000. I prodotti per la pulizia della casa hanno registrato un incremento del 3.1% ed hanno rafforzato la loro leadership in Europa. Del 6.0% è l'incremento delle vendite registrato dalla Divisione Industrial and Istitutional Hygiene/Surface Technologies, 3.0% del quale ottenuto grazie all'acquisizione di Atofina e Vagnone&Boeri. Il risultato operativo è sceso del 6.3% a 75 milioni di euro, a causa dell'aumento dei prezzi delle materie prime (Industrial and Istitutional Hygiene) e della significativa contrazione dell'attività economica nel Nord America (Surface Technologies). Le vendite della Divisione Industrial and Istitutional Hygiene sono salite del 4.3% rispetto all'anno precedente; quelle della Divisione Surface Technologies del 8.2%. La Divisione Chimica, oggi unità legalmente indipendente sotto il nome Cognis, ha aumentato le proprie vendite del 4.0% a 1.5 miliardi di euro. Il risultato operativo è cresciuto del 3.6% a 116 milioni di euro. L'incremento è stato raggiunto malgrado un apprezzabile rallentamento dell'attività economica, particolarmente negli USA. L'aumento del risultato operativo, raggiunto nonostante il programma di ristrutturazione attuato negli USA (15 milioni di euro) e gli effetti negativi della crisi in Turchia, è stato particolarmente gratificante. Partecipazioni più rilevanti - Ecolab Inc., St. Paul, Minnesota, Usa, di cui Henkel detiene una partecipazione del 25.3%, ha registrato un incremento delle vendite pari al 7.3% a 1,177 milioni di dollari nel primo semestre 2001. L'utile netto d'esercizio è cresciuto per tale periodo dell'1.7% a 93 milioni di dollari. The Clorox Company, Oakland, California, Usa, di cui Henkel detiene il 26.6%, ha dichiarato vendite nell'anno fiscale 2000/2001 per 3,903 milioni di dollari, 2.2% in meno rispetto all'anno precedente. L'utile netto d'esercizio di 323 milioni di dollari è diminuito del 18% rispetto all'anno precedente. Dipendenti - Al 30 Giugno 2001, il Gruppo Henkel aveva circa 61,000 dipendenti, il 74% dei quali al di fuori della Germania. Eventi importanti - A Giugno 2001, Henkel ha annunciato un nuovo programma di azionariato per i suoi dipendenti nel mondo, con inizio in Settembre. Tutti i dipendenti del Gruppo potranno acquistare azioni privilegiate Henkel a condizioni favorevoli. Per ogni euro investito dal dipendente, Henkel aggiungerà 0.50 euro. Le azioni dovranno essere tenute per un minimo di tre anni. Previsioni - Il deterioramento delle condizioni economiche e la situazione di volatilità della moneta in alcuni Paesi emergenti rende difficile ogni previsione. In vista di un potenziale rallentamento economico mostrato in quasi tutti i Paesi, Henkel prevede che la situazione per la Divisione Adesivi e la Divisione Industrial and Istitutional Hygiene/Surface Technologies rimarrà difficile anche nella seconda metà dell'anno. Henkel anticipa, comunque, un incremento nelle vendite e nei profitti nel settore dei prodotti al consumo. Henkel è fiduciosa di raggiungere un considerevole incremento nelle vendite totali per l'anno fiscale 2001. Il risultato operativo, l'utile netto d'esercizio per l'anno e l'utile per azione dovrebbero raggiungere o superare leggermente il livello dell'anno precedente.

AERFRANCE: PRIMO TRIMESTRE (APRILE-GIUGNO 2001) AUMENTO DEL MARGINE OPERATIVO A 253 MILIONI DI EURO PROGRESSIONE DELL'UTILE NETTO A 195 MILIONI DI EURO
Roma, 6 settembre 2001 - In un contesto segnato dal rallentamento economico mondiale, Air France ha realizzato una buona performance commerciale con un fatturato consolidato, prodotto dall'attività passeggeri, pari a 2,57 miliardi di euro, in progressione del 16,3%. A perimetro contabile costante, tale fatturato si attesta a 2,38 miliardi di euro, in aumento del 10%. L'offerta espressa in Ask (avalaible seat-km) é aumentata del 9,7% ed il traffico espresso in Rpk (revenue passenger-km) del 9,1%. Il load factor rimane elevato: 79% (- 0,4 punti). Il ricavo unitario espresso in Ask (avalaible seat-km) risulta in progressione dello 0,3% e dell'1,9% dopo esclusione dell'effetto mix network (2,2%) e dell'effetto cambio (0,6%). Il ricavo unitario espresso in Rpk é aumentato dello 0,8% e del 2,4% dopo esclusione dell'effetto mix network e dell'effetto cambio. La crescita del traffico e del ricavo unitario dimostra come Air France disponga di un network equilibrato che consenta di ammortizzare gli effetti dovuti al rallentamento economico su alcune linee. Sulla rete lungo raggio subsonica (escluso l'effetto Concorde), il ricavo unitario espresso in ASK cresce del 2,0%: la diminuzione del ricavo unitario sull'America del Nord e del Sud é stata compensata dalla buona performance della rete Caraibi e Oceano Indiano, Africa/Medio Oriente e Asia. Sulla rete corto e medio raggio, il ricavo unitario espresso in ASK progredisce del 3,2%. Nel corso del primo trimestre dell'esercizio, l'attività merci é stata penalizzata in Asia e America del Nord. Il fatturato relativo all'attività merci é rimasto stabile a 317 milioni di euro (+0,2%) per un'offerta in aumento dello 0,4% ed un traffico in diminuzione dell'1,2%. Il ricavo unitario espresso in Rtk (revenue tonne-km) é aumentato dell'1,4% (-0,2% escluso l'effetto cambio). Il fatturato consolidato si stabilisce a 3,37 miliardi di euro, in aumento del 12,5% (+8,6% a perimetro contabile costante . Le filiali regionali (Brit Air, City Jet e Régional) hanno contribuito al fatturato per 190,3 milioni di euro. Gli oneri operativi ammontano a 3,18 miliardi di euro, in aumento del 13% e del 9% a perimetro contabile costante. I costi unitari espressi in Eask (equivalent available seat km) rimangono stabili (+0,1%). A tasso di cambio e prezzo del petrolio costanti, diminuiscono dell'1,1%. La fattura petrolifera ammonta a 392 milioni di euro, in aumento dell'11,4%. A perimetro contabile costante, si stabilisce a 375 milioni di euro, in aumento dell'8% di cui il 6% per effetto del cambio. Air France ha continuato a beneficiare dell'efficacia della sua politica di copertura: il prezzo del carburante pagato da Air France é sceso dell'1% e la copertura ha permesso di economizzare 32 milioni di euro. L'Ebitdar riporta una progressione del 13,9% a 557 milioni. Il contributo delle filiali regionali all'Ebitdar ammonta a 23,6 milioni di euro. Il margine operativo, escluse le cessioni aeronautiche, cresce del 5,4% a 195 milioni di euro. La Compagnia ha incassato 58 milioni di euro provenienti dalle cessioni aeronautiche (contro 1 milione di euro l'anno scorso) nel quadro d'applicazione del suo piano di flotta. Includendo le cessioni, il margine operativo si attesta a 253 milioni di euro, in crescita del 36% (+ 32,3% a perimetro contabile costante) rispetto al 1° trimestre 2000-01. Il polo regionale partecipa al margine operativo per 0,8 milioni di euro. Il margine operativo si articola come segue: l'attività passeggeri ha prodotto un margine operativo di 162 milioni di euro contro i 157 milioni di euro del 1° trimestre 2000-01; l'attività merci ha generato una perdita operativa di 5 milioni di euro contro un guadagno di 7 milioni di euro l'anno scorso; la manutenzione riporta un profitto operativo di 39 milioni di euro contro i 23 milioni d'euro al 30 giugno 2000; il saldo, vale a dire 57 milioni di euro (-1 milione di euro al 30 giugno 2000), deriva principalmente da cessioni d'aeromobili e dalle altre attività del gruppo. Il risultato finanziario é negativo per 60 milioni di euro. Escludendo le perdite valutarie, l'onere finanziario si stabilisce a 31 milioni di euro. Il risultato netto consolidato si attesta a 195 milioni di euro dopo un contributo negativo di 15 milioni di euro da parte delle filiali regionali. Nel corso del 1° trimestre dell'esercizio precedente, era di 267 milioni di euro dopo una plusvalenza dovuta alla cessione delle quote Amadeus per un importo di 89 milioni di euro. Escludendo le cessioni finanziarie, il risultato netto al 30 giugno 2001 cresce quindi del 9,5%. Al 30 giugno 2001, il tasso di indebitamento del gruppo é dello 0,69: l'indebitamento netto di 2,8 miliardi di euro resta significativamente inferiore ai mezzi propri di 4,1 miliardi di euro. La flotta Air France é cresciuta di 4 unità nel corso del 1° trimestre, passando da 238 a 242 aeromobili. La flotta regionale ha registrato 5 entrate e 2 uscite nel corso del trimestre e si stabilisce a 129 aeromobili al 30 giugno 2001. Per la fine dell'esercizio é stato previsto un aumento della flotta Air France pari a 11 aeromobili provenienti da 20 entrate di cui 11 per il lungo raggio e 9 uscite di cui 4 per il lungo raggio. La flotta regionale dovrebbe registrare 10 entrate e 6 uscite. (Vedi allegata scheda ricapitolativa della flotta ) Il rallentamento economico non ha comportato un degrado del ricavo unitario presso le principali compagnie europee. Al contrario, le ristrutturazioni intraprese sui network dai nostri concorrenti, si traducono in una chiusura delle linee dirette che rafforzano ancor più il vantaggio competitivo che rappresenta per Air France l'hub di Roissy Cdg. In occasione del programma invernale, Air France adatterà il programma alle condizioni del mercato: sull'America del Nord, l'offerta si stabilizzerà al livello dell'anno scorso, mentre rimarrà in crescita sulle altre destinazioni. In totale, l'aumento della capacità inizialmente previsto al 7,5% scenderà al 5,5%. Per quanto riguarda l'attività merci, il programma inverno 2001 registrerà una stabilità dell'offerta. Tenendo conto del livello d'attività, delle performance e delle condizioni di mercato fino ad oggi osservate, Air France mantiene l'obiettivo di raggiungere un margine operativo in linea con quello dell'anno scorso.

La flotta al 30 giugno 2001

AIR FRANCE

Al 31 marzo 2001

Entrate

Uscite

Al 30 giugno 2001

B737-200

6*

 

-3*

3*

B737-300

9

   

9

B737-500

25

2

 

27

A319

29

3

 

32

A320

59

1

 

60

A321

14

1

 

15

Medio raggio

142

7

-3

146

         
A310-200

6

 

-1

5

A310-300

4

   

4

B767-300

5

   

5

A340-300

21

1

 

22

B777-200

17

   

17

B747-200

10

   

10

B747-300

4

   

4

B747-400

13

   

13

Lungo raggio

80

1

-1

80

         
Concorde

5

   

5

Cargos - B747-200 F

11

   

11

         
Totale

238

8

-4

242

         
Flotta Regionale        
ATR 42

5

   

5

ATR 72

2

   

2

Canadair Jet 100

20

   

20

Canadair Jet 700

2

1

 

3

BAE 146

10

2

-1

11

Embraer RJ 135

9

   

9

Embraer RJ 145

22

2

 

24

Embraer 120

19

 

-1

18

Fokker 100

10

   

10

Beech 200

1

   

1

Beech 1900

18

   

18

Saab 2000

8

   

8

Totale

126

5

-2

129

         
Flotta Aéropostale        
Boeing 737-300

5

   

5

         
* Operatività arrestata        

 

IL CONCORDE RIOTTIENE IL CERTIFICATO DI NAVIGABILITA
Roma, 6 settembre 2001 - Air France accoglie con soddisfazione la decisione da parte delle autorità competenti di ripristinare la validità del Certificato di Navigabilità del Concorde. Le modifiche proposte dai costruttori sono state approvate dai rispettivi servizi di certificazione delle Autorità Francesi e Britanniche (Dgac e Civil Aviation Authority) e sono oggetto di direttive aeronautiche annunciate oggi. Fox Bravo sarà il primo Concorde di Air France a ritrovare il suo Certificato di Navigabilità. Tali modifiche saranno applicate su ciascuno degli altri 4 Concorde della flotta Air France che potranno cosi ritrovare il loro Certificato di Navigabilità Individuale. La Compagnia proseguirà con la formazione degli equipaggi, in modo tale da poter riprendere l'operatività commerciale tra Parigi e New York già dal mese di novembre.

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