NOTIZIARIO
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NEWS
di
GIOVEDI'
6 SETTEMBRE 2001
pagina 1
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A VILLA D'ESTE LA 27 MA EDIZIONE DEL WORKSHOP AMBROSETTI SU : LO
SCENARIO DI OGGI E DI DOMANI PER LE STRATEGIE AZIENDALI
Milano, 6 settembre 2001 - Inizia domani, venerdì 7 settembre alle oer
8.45 a Villa d' este di Cernobbio (Co) per concludersi domenica 9 ( alle ore
13.30) la ventisettesima edizione del tradizionale workshop, organizzato
dallo studio Ambrosetti di Milano. Di seguito sono riportati i principali
argomenti che saranno trattati nel corso dell'incontro: " Dove andiamo: i
megatrend attualmente delineabili "; " Il quadro economico"; " Oggi il mondo
di domani: la genetica"; " Oggi il mondo di domani : Innovazione e
comunicazione del futuro"; " Intervento del Presidente della Commissione
Europea"; " Stabilità mondiale e stato del processo di pace" ; " Un'agenda
per l'Europa: allargamento, competitività e sviluppo sostenibile"; " Un
agenda per l'Europa: Europa monetaria e finanziaria"; " Countri Focus:
Finlandia"; " Country Focus: Spagna" ; " Leadership"; " Un'agenda per
l'Italia". Fra i relatori interverranno: Gianni Agnelli, Josè Maria Aznar,
Gary Becker, Frits Bolkenstein, Umberto Bossi, Loyola de Placio, Janez
Drnovsek ( Primo Ministro della Slovenia), Renato Dulbecco, Wim Duisenberg,
Jean-Paul Fitoussì, Franco Frattini, Newt Gingrach, Valery Giscard D'estaing,
Harry Griffin, Dean Kamen, Henry Kissinger, Rita Levi Montalcini, Frkki
Liikanen, Paavo Lipponen ( Primo Ministro della Finlandia) , Roberto Maroni,
Antonio Martino, Antonio Marzano, Mario Monti, Giorgio Napolitano, Nicholas
Negroponte, Jorma Ollila, Shimon Peres, Romano Prodi, Jospeh Ratzinger, Tom
Ridge, Sergio Romano, Paolo Savona, Claudio Scajola, Lucio Stanca, Peter
Sutherland, Angelo Tantazzi, Giulio Tremonti, Jean Claude Truchet, Lester
Thurow, Karel Van Miert, Ernest Weheke. I lavori si svolgeranno a porte
chiuse.
QUARTO NUMERO DELLA NEWSLETTER QCS NEWS
Roma, 6 settembre 2001 - E' da oggi disponibile sul sito del Ministero
dell'Economia e delle Finanze www.tesoro.it
il quarto numero della newsletter Qcs news a cura del Dipartimento per le
politiche di sviluppo e coesione.
ANNE MULCAHY RASSICURA GLI AZIONISTI "E' FUORI DI DUBBIO, XEROX TORNERÀ
PROFITTEVOLE" IL NUOVO CEO DI XEROX CONFERMA I RISULTATI DEL PIANO DI
RIORGANIZZAZIONE E RECUPERO DELLA REDDITIVITÀ
Milano, 6 settembre 2001 - Nel corso della riunione annuale con gli
azionisti Anne Mulcahy, nuovo Ceo di Xerox Corporation, dopo aver illustrato
le azioni aggressive portate avanti dalla società per recuperare la solidità
finanziaria, ridurre i costi e consolidare il core business sulla tecnologia
e sui servizi, ha reso noto agli azionisti che Xerox è tornata sulla via
della profittabilità e del successo. Dall'ottobre 2000 - quando è stato
annunciato il piano di riorganizzazione e recupero della redditività - Xerox
ha fatto grandi progressi e ha semplificato il proprio business
focalizzandosi sulle opportunità di crescita legate ai servizi a valore
aggiunto, nei mercati della stampa ad alti volumi e delle stampanti per
ufficio. "Xerox ha tenuto fede agli impegni presi: abbiamo venduto alcune
attività, rafforzato la nostra liquidità e stiamo ridando solidità al nostro
bilancio. Inoltre stiamo riducendo significativamente i costi" - ha
dichiarato Anne Mulcahy. "Sappiamo che c'è ancora molta strada da
percorrere, ma non ci sono dubbi sul fatto che avremo successo." Anne
Mulcahy ha sottolineato che Xerox sta progressivamente recuperando la
propria solidità finanziaria grazie anche alla vendita di attività per oltre
2 miliardi di dollari. La società ha chiuso il secondo trimestre con 2,2
miliardi di dollari di liquidità e una riduzione netta dei debiti, nel
trimestre, di 700 milioni di dollari. Inoltre Xerox ha raggiunto già il 75%
degli obiettivi, previsti per la fine dell'anno, di tagliare i costi di 1
miliardo, a seguito anche della riduzione del personale di circa 8.600
unità. Grazie a questi sforzi le spese generali, amministrative e di vendita
sono scese del 7% e le scorte di magazzino si sono ridotte di 1 miliardo
rispetto al secondo trimestre dello scorso anno. Sottolineando l'impegno
della società per incrementare le entrate, Anne Mulcahy ha illustrato
l'offerta principale della società in due aree chiave, la tecnologia di
Xerox e i servizi. Riguardo alla stampa ad alti volumi e alle stampanti per
ufficio, Xerox continuerà a sviluppare dispositivi avanzati per la gestione
documentale, che si collega con il workflow digitale delle aziende. La
società inoltre amplierà i propri servizi di gestione e consulenza che fanno
leva sulla competenza di Xerox nella gestione di documenti, contenuti e
della conoscenza in senso più ampio. "Continueremo a introdurre nel mercato
prodotti, soluzioni e servizi di elevata qualità - continua Anne Mulcahy -
"Questa settimana a Print 01, la famosa manifestazione di Chicago dedicata
alle arti grafiche, Xerox presenterà la nuova tecnologia su cui si basa
FutureColor, la nuova soluzione per la produzione digitale."
LA CMI (GRUPPO MONTEDISON )NEL SETTORE AMBIENTE CONTINUA LO SVILUPPO
MIGLIORA LA REDDITIVITA' UTILE NETTO 1,4 MILIARDI CONTRO UN RISULTATO
NEGATIVO DI 6,1 MILIARDI DI LIRE A GIUGNO 2000
Milano, 6 settembre 2001 - Il Consiglio di Amministrazione di Cmi SpA
(Gruppo Montedison), presieduto dal dr. Alberto Falck, ha esaminato ed
approvato la relazione semestrale al 30 giugno 2001. In linea generale,
l'attività del periodo è proseguita sulla base delle strategie di business,
tese a concretizzare le iniziative già acquisite, in particolare nel campo
delle energie rinnovabili. Le considerazioni gestionali che seguono già
considerano altresì come il confronto con i valori del corrispondente
periodo del 2000 non sia propriamente omogeneo, a causa dell'area di
consolidamento leggermente modificata, che ricomprende ora la sub-holding.
Etr SpA e le sue controllate nonché le società-progetto impegnate nella
realizzazione degli impianti di termovalorizzazione Eall Srl e Terni En.A.
Spa. In sostanza, coeteris paribus, ciò significa una crescita
dell'indebitamento consolidato, dedicato al finanziamento dei progetti di
termovalorizzazione.Dal punto di vista operativo, la prima metà
dell'esercizio 2001 ha visto un progresso nello sviluppo del core business
del Gruppo, sebbene alcuni eventi connessi al tortuoso e incerto iter
amministrativo e autorizzativo nel settore ambientale abbiano avuto riflessi
negativi sull'attività di realizzazione di alcuni impianti, comportando,
nello specifico, anche sospensioni delle attività su S. Vittore del Lazio e
su Colleferro.Sono iniziate le costruzioni degli impianti di
termovalorizzazione sito in Granarolo (Bologna) di proprietà della joint
venture costituita con Seabo SpA e quella dell'impianto di compostaggio a
Cologno M. (Milano) di proprietà della controllata Ecosesto.L'attività più
tradizionale nel campo dei rifiuti, smaltimento in discarica, ha fatto
registrare un andamento molto positivo, grazie all'incremento dei volumi
trattati ed all'efficienza operativa raggiunta.Nel campo della gestione
integrata delle acque, è da segnalare la partecipazione a importanti gare
pubbliche nonché il consolidamento di attività sul territorio, destinate a
veder accrescere i volumi trattati .E' inoltre proseguita l'attività di
integrazione procedurale e operativa con il Gruppo Montedison. In tale
ottica vanno inquadrati sia l'adozione da parte di Cmi dello schema di
riferimento in tema di Corporate Governance dell'azionista di riferimento,
sia l'allineamento dei principi contabili a quelli della stessa Montedison
SpA.Le attività di Cmi inoltre coprono l'intero ciclo dei servizi
ambientali: raccolta, trattamento e smaltimento rifiuti solidi urbani,
trattamento e smaltimento di rifiuti industriali e tossico-nocivi, gestione
del ciclo integrale delle acque. All'interno del core business dell'azienda,
particolare rilievo riveste la produzione di energia da fonti rinnovabili,
che rappresenta anche l'alternativa tecnologicamente più sicura ed avanzata
allo smaltimento nelle discariche.La società riconferma quindi il proprio
obiettivo, alla base del piano industriale di sviluppo, di divenire cioè un
gruppo leader nella realtà italiana del settore Ambiente.Infine il Consiglio
ha deliberato di convocare l'Assemblea Straordinaria degli azionisti, dando
mandato al Presidente di stabilire il giorno, l'ora ed il luogo di
convocazione, per deliberare la ridenominazione del Capitale Sociale in euro
proponendo di darne attuazione mediante riduzione del valore nominale delle
51 milioni di azioni attualmente in circolazione da lire 2.000 a euro 1
cadauna, destinando l'importo derivante dalla riduzione, a riserva legale,
con le modificazioni statutarie conseguenti.Ha inoltre deliberato di
sottoporre alla stessa Assemblea, in ottemperanza al Decreto del Ministero
della Giustizia del 30 marzo 2000, la modifica dell'art. 21 dello statuto
sociale in relazione ai requisiti di professionalità dei membri del Collegio
Sindacale.
ROLO BANCA 1473: ANDAMENTO DEL PRIMO SEMESTRE 2001, S.P.A. E CONSOLIDATO
UTILE NETTO A 571 MILIARDI (+4% SUL 30/6/2000)
Bologna, 6 settembre 2001 - Il Consiglio di Amministrazione di Rolo Banca
1473 S.p.A., riunitosi in data odierna, ha esaminato i principali dati al 30
giugno 2001 della società e consolidati. Per facilitare confronti omogenei
nell'analisi dell'evoluzione delle grandezze patrimoniali ed economiche, si
è provveduto a ricostruire i dati semestrali pro-forma del 2000. Rolo Banca
1473 S.p.A. L'esercizio 2001 si è aperto, per Rolo Banca 1473, all'insegna
della ristrutturazione organizzativa e commerciale cui sono state
interessate tutte le strutture dell'Azienda, sia a livello centrale che
periferico. Il I semestre dell'esercizio 2001 si chiude con un risultato
economico netto di periodo di 571 miliardi, superiore di quasi il 4% al
medesimo dato del I semestre 2000 (550 miliardi l'utile netto pro-forma a
quella data). Nell'ambito dei valori amministrati, la raccolta diretta
cresce - al 30 giugno 2001 - del 7,7% in termini annui, sfiorando 61.300
miliardi (56.900 al 30/6/2000) e rappresenta circa il 38% dei volumi
complessivamente amministrati; anche elidendo le operazioni di pronti contro
termine, l'incremento annuo rimane attorno al 7%. La raccolta indiretta ha
superato i 101.100 miliardi, in aumento dell'1,5% rispetto all'anno
precedente (+1.500 miliardi circa), mantenendo l'incidenza sul totale della
massa amministrata ad oltre il 62%. Al suo interno, il settore del risparmio
gestito ne assorbe, al 30/06/2001, circa il 37% (escludendo le polizze
assicurative), in linea con quanto evidenziato a giungo 2000; il risparmio
amministrato (principalmente costituito da depositi di terzi di valori
mobiliari a custodia e amministrazione), in crescita di oltre 1.600 miliardi
rispetto al 30/06/2000, rappresenta oltre il 63% della raccolta indiretta.
Al 30 giugno 2001 il risparmio complessivamente gestito con prodotti Rolo
(anche tramite le società partecipate) ha superato i 43.600 miliardi, oltre
100 miliardi in più rispetto alla fine del 2000. Un aumento che, seppur
lieve, è da considerare comunque positivo data l'evoluzione negativa ed
instabile evidenziata a livello di sistema nella crescita dei prodotti
italiani del risparmio gestito, anche a seguito dell'andamento negativo dei
mercati finanziari. Una ulteriore conferma deriva dall'andamento della
raccolta netta dei fondi comuni che, a fine giugno 2001, è positiva per
quasi 1.200 miliardi (era negativa per 96 miliardi alla fine del primo
trimestre 2001). La quota di mercato italiana dei fondi comuni col marchio
Rolo è passata in un semestre dal 3,31% del 31.12.2000 al 3,42% del
30/6/2001, interamente ascrivibile all'evoluzione della raccolta netta sopra
citato. La massa amministrata complessiva (raccolta diretta + indiretta)
assomma, alla fine del primo semestre 2001, a 162.400 miliardi, in aumento
di quasi il 4% sul pari periodo dell'anno precedente (156.500 miliardi), a
conferma del progressivo sviluppo commerciale promosso, con costanza, dalla
Banca. Ancora positivo l'andamento della raccolta di prodotti assicurativi:
i premi vita, al 30/6/2001, ammontano a oltre 2.000 miliardi, in crescita
del 13% sulla fine del 2000. Gli impieghi con Clientela, in crescita del
10,5% annuo al 30/6/2001, mantengono una quota di mercato nazionale pari al
3,5% e raggiungono i 56.134 miliardi (1.200 miliardi in più rispetto al 1°
trimestre dell'anno). I crediti in sofferenza (317 miliardi a valori di
bilancio) si riducono, in un anno, del 12% (360 miliardi al 30/6/2000). Il
relativo rapporto - al valore nominale - sugli impieghi economici
(escludendo quindi le operazioni di pronti contro termine attive) si
conferma all'1,3% del 31/12/2000 (1,5% alla fine di giugno 2000). La
gestione denaro ha generato, nel I semestre 2001, un margine finanziario di
953 miliardi, in crescita di quasi il 10% rispetto al 30 giugno 2000 (869
miliardi). Il risultato è particolarmente apprezzabile se si considera che
assorbe pure il mancato ricavo finanziario collegato agli investimenti
strategici in partecipazioni effettuati nel corso del 2000 (circa 1.500
miliardi di lire). L'incremento di 84 miliardi è essenzialmente da
ascriversi al margine derivante dai rapporti intrattenuti con la Clientela.
I proventi da intermediazione e diversi (820 miliardi al 30/6/2001 contro
gli 868 miliardi del I semestre 2000, -5,5%), risentono dell'indubbio
effetto derivante dall'andamento sotto tono dei mercati finanziari, che
suggeriscono agli investitori posizioni di attesa. Il solo secondo trimestre
del 2001 (435 miliardi) fa comunque registrare un progresso, nel comparto,
rispetto al I trimestre 2001 (385 miliardi) e rispetto al secondo trimestre
2000 (+3,1% sui 422 miliardi del pari periodo). In crescita i profitti e
perdite da operazioni finanziarie (+13% a 61 miliardi). Le spese
amministrative della Banca ammontano, al 30/6/2001, a 691 miliardi, 26 dei
quali relativi a costi operativi recuperati (e rilevati fra gli altri
proventi di gestione) e riguardanti - in misura prevalente - l'onere
collegato al personale distaccato presso altre società del Gruppo (per la
fornitura di prestazioni di servizi informatici e di back office a supporto
dell'azienda). Escludendo dall'aggregato tale sostanziale "partita di giro",
le spese amministrative si attestano, al 30/6/2001, a 665 miliardi,
superiori del 5% al pari dato dei primi sei mesi del 2000 (633 miliardi). Il
rapporto sul margine di intermediazione è pari al 39% (38,1% escludendo le
poste anzidette), e l'evoluzione trimestrale evidenzia un ammontare di 334
miliardi nel I trimestre 2001 contro i 331 miliardi del II (sempre
enucleando le citate "partite di giro"). Le spese per il Personale incidono
a loro volta per il 25% sul margine d'intermediazione (29,4% le stime di
Prometeia a livello di Sistema bancario) e ammontano a 442 miliardi, in
crescita di circa il 7% rispetto ai 412 miliardi di giugno 2000. In questo
contesto, si confermano ad un livello eccellente i principali indicatori di
produttività e di efficienza aziendale al 30/6/2001; il valore aggiunto per
dipendente (risultato lordo di gestione aumentato delle spese per il
Personale in rapporto al numero medio dei dipendenti) tocca i 400 milioni
pro-capite (390 milioni in tutto l'esercizio 2000); la contribuzione ai
ricavi (margine d'intermediazione) per dipendente è pari a 465 milioni,
contro i 451 milioni pro-capite del 31/12/2000, mentre il rapporto tra i
costi di struttura e il margine di intermediazione (al netto delle partite
di giro) è inferiore al 13% (13,5% alla fine del 2000). Il cost income ratio
prima citato (spese amministrative in rapporto al margine di
intermediazione), si conferma al 39%, fra i più bassi a livello europeo. Il
risultato netto economico conseguito da Rolo Banca alla fine del I semestre
2001 raggiunge i 571 miliardi di lire, in incremento del 4% sul pari dato
del 30 giugno 2000 (550 miliardi nella situazione pro-forma), dopo aver
accantonato ai fondi per rischi ed oneri (tassati) l'importo di 22 miliardi
di lire con riferimento alle agevolazioni collegate al Dlgs 153/99 (L.Ciampi),
in conformità a quanto già definito nell'ambito del Gruppo UniCredito
Italiano in sede di Bilancio 2000. L'utile netto ascrivibile al solo II
trimestre del 2001 assomma a 291 miliardi, +4% rispetto ai 280 miliardi
realizzati nel I trimestre. Le Rete commerciale si articola in 754
sportelli, cui si associa l'operatività collegata a 27 Private Banking;
l'organico è composto da 7.765 dipendenti (7.494 alla fine di dicembre 2000
e 7.603 pro-forma al 30/6/2000). E' proseguito, con crescente successo, il
trend delle adesioni al servizio RoloWeb, lo "sportello bancario" su
Internet operativo dal febbraio 1999 e destinato a privati, liberi
professionisti e piccole aziende. Gli utenti operativi, al 30/6/2001, erano
29.635 rispetto ai 9.348 al 30 giugno 2000 (+217,1%), di cui oltre 10.000
abilitati al Trading on Line. Gli ordini di compravendita titoli inseriti
attraverso il servizio RoloWeb al 30/6/2001 sono stati quasi 175.000 per un
controvalore attorno ai 3.000 miliardi e costituiscono, in media, il 29%
circa di quelli giornalieri dell'intera Banca. In termini consolidati, prima
di esaminarne i principali dati, è da rilevare come sia uscita dal perimetro
la società Gespro S.p.A., ceduta nel mese di febbraio 2001 da Rolo Banca e
da Cassa Risparmio Carpi (che ne possedevano rispettivamente il 68% e il 15%
del capitale) a Uniriscossioni S.p.A., la nuova società del Gruppo
UniCredito Italiano accentratrice di tutta l'attività collegata
all'operatività esattoriale. Per contro, nel I semestre 2001 è stata
acquisita da Rolo Banca 1473 una ulteriore partecipazione nel Mediocredito
dell'Umbria, che ne ha portato l'interessenza diretta dall'11,01% del
31.12.2000 al 38,46% (considerando anche la partecipazione di controllo del
53,71% detenuta dalla Banca dell'Umbria 1462 nell'Istituto umbro, la quota
ascrivibile al consolidato è quindi pari al 77% del capitale). Sempre dal I
semestre 2001, si sono rilevati appieno gli effetti del consolidamento al
patrimonio netto di Pioneer Investment Management USA Inc., società
americana leader mondiale nell'Asset Management, partecipata per il 33% da
Rolo Banca (e per il 67% da Unicredito) e di Pioneer Global Asset
Management, società (non ancora pienamente operativa) accentratrice di tutto
l'Asset Management del Gruppo UniCredito (33,4% Rolo Banca e 66,6%
UniCredito Italiano). Si espongono, di seguito, i principali dati
Patrimoniali consolidati al 30 giugno 2001, confrontati con il pari periodo
del 2000, opportunamente riclassificato: raccolta diretta: 68.501 miliardi
(+7,5% annuo) ; raccolta indiretta: 107.200 miliardi (+1,4% annuo) di cui
risparmio gestito 46.379 miliardi (-1,1% nel I semestre 2001) ; impieghi:
63.642 miliardi (+ 10% annuo); di cui sofferenze nette 571 miliardi (-10,8%
annuo) sofferenze nette su crediti netti confermate allo 0,9% (1,1% AL
30/6/2000). In termini economici, anche i dati consolidati esposti al
30/6/2001 riflettono l'andamento della S.p.A., il cui margine di
intermediazione incide per il 92% sul valore consolidato, pari, al
30/6/2001, a 1.935 miliardi. Le società consolidate integralmente apportano
al margine di intermediazione 1.988 miliardi a fine giugno 2001, un
contributo superiore di quasi il 2% rispetto ai primi sei mesi del 2000
(1.954 miliardi). L'apporto delle società valutate al patrimonio netto è in
flessione di circa il 70% (da 53 miliardi al 30/6/2000 a 16 miliardi al 30
giugno 2001). Rimane significativo il rapporto margine di
intermediazione/dipendenti medi, pari a circa 430 milioni pro-capite alla
fine di giugno 2001 rispetto ai 440 del 31/12/2000 e ai 436 del 30/6/2000.
Le spese amministrative, anch'esse in linea con l'andamento espresso dalla
S.p.A., ammontano a 843 miliardi (+7,7% sul 30/6/2000, pari a 783 miliardi)
e comprendono 28 miliardi per costi - a sua volta recuperati - inerenti
servizi amministrativi; enucleando tale impatto, le spese amministrative
ammontano a complessivi 815 miliardi (+4,1% annuo). All'interno, le spese
per il Personale sono 529 miliardi, in crescita del 6% sui 499 miliardi del
30/6/2000. L'utile consolidato delle attività ordinarie (826 miliardi)
risente delle differenze emerse in sede di consolidamento integrale e da
valutazione al patrimonio netto delle società interessate, nonché delle
quote semestrali degli ammortamenti degli avviamenti iscritti in bilancio
dalle aziende consolidate integralmente, per un controvalore complessivo
pari a 34 miliardi (21 miliardi al 30/6/2000 pro-forma). Il I semestre
dell'esercizio 2001 si chiude con un risultato economico netto consolidato
di 492 miliardi (555 miliardi al 30 giugno 2000 pro-forma), dopo avere
rilevato le quote di pertinenza di risultati negativi di società consolidate
al patrimonio netto (42 miliardi al 30/6/2001) e le menzionate rettifiche di
valore (34 miliardi a fine giugno 2001 e 21 miliardi al 30/6/2000). L'utile
netto "normalizzato" del I semestre 2001 ammonterebbe, pertanto, a 568
miliardi, comparabile, a valori omogenei, a 576 miliardi riferibili al
30/6/2000 (-1,4%). Riguardo le società Banca dell'Umbria 1462 S.p.A., Cassa
Risparmio Carpi e S+R Investimenti e Gestioni S.p.A. (entrate a far parte
del consolidamento integrale soltanto negli ultimi mesi del 2000), è
importante evidenziare il fatto che già nel primo semestre 2001 hanno
raggiunto complessivamente il break-even point fra il contributo che
forniscono all'utile di pertinenza del gruppo (24 miliardi) e l'onere che
generano in termini di rettifiche di valore (ammortamenti) delle rispettive
differenze di consolidamento (24 miliardi circa).
DESIATA: ANCHE SUI PREMI R.C. AUTO LA VERITÀ È VENUTA A GALLA
Milano, 6 settembre 2001 - Commentando i dati resi noti dall'Isvap sulle
variazioni delle tariffe rc auto intervenute nel periodo luglio/settembre,
il Presidente dell'Ania Alfonso Desiata ha dichiarato: "La verità viene
sempre a galla, anche per i premi dell'assicurazione rc auto. I dati Isvap,
che chiunque può verificare consultando il sito internet del Ministero delle
attività produttive, confermano che quasi il 90% delle compagnie non ha
fatto alcun aumento di tariffa e che i pochi aumenti effettuati sono minimi.
Restano così confutate una volta per tutte le affermazioni di coloro che
continuano a parlare di 'stangate sui premi rc auto', al solo fine di tenere
alto il tono della polemica per ragioni strumentali, che evidentemente
trascendono le problematiche assicurative".
IL MERCATO ITALIANO DELL'AUTO RIPETE I RISULTATI DEL 2000 ANCORA UNA
VOLTA AGOSTO OLTRE LE 100.000 IMMATRICOLAZIONI A CONFERMA DEI MUTAMENTI
DELLE ABITUDINI DEGLI ITALIANI
Roma, 6 settembre 2001 - Con 109.100 nuove immatricolazioni, il mercato
italiano dell'auto fa registrare il secondo migliore agosto di sempre, di
poco inferiore (soltanto -2,36%) a quello del 2000, anno record
dell'automobile nel nostro Paese. Ciò conferma un'attitudine nuova da parte
del consumatore, che per tradizione (causa vacanze) una volta disertava
nell'ottavo mese dell'anno l'acquisto di nuove auto e conferma anche il
persistere di una certa vivacità del mercato che si avvia a ripetere, grosso
modo, gli ottimi risultati fatti registrare alla fine dello scorso anno. Nei
primi otto mesi - infatti - le immatricolazioni sono state 1.744.400, solo
lo 0,46% in meno rispetto alle 1.752.385 del gen/ago 2000. Positivo anche
l'andamento degli ordini - il termometro più significativo del mercato -
che, secondo la rilevazione Anfia/Unrae, ha fatto registrare 103.344 nuovi
contratti, nonostante l'attesa per tutte le numerose novità di prodotto
delle fasce B e C - quelle delle vetture di maggior volume - che saranno
presenti al Salone di Francoforte e che presumibilmente alimenteranno
l'andamento della domanda in questa parte finale del 2001. Nel comunicare le
proiezioni del mese di agosto 2001, il Ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti ha anche reso noto il dato riguardante i passaggi di proprietà
delle vetture usate: 197.944 unità (comprese le "minivolture"), il 6,42% in
più rispetto all'agosto 2000. Nei primi otto mesi i passaggi di proprietà
sono stati 2.327.748, il 9,32% rispetto allo stesso periodo del 2000. "Si
tratta di un segnale positivo - ha commentato il Presidente dell'Unrae
Salvatore Pistola - poiché cumulando le vendite del nuovo e dell'usato si
percepisce il sia pur lento miglioramento del parco circolante, visto che le
vetture che in parallelo sono uscite dal parco erano non catalizzate con
molti anni di anzianità". Il processo di svecchiamento del circolante con il
conseguente miglioramento in termini di ecologia e sicurezza continua però
ad essere un problema da risolvere radicalmente ed al più presto. "Di questo
passo, infatti - sottolinea il Presidente dell'Associazione delle Case
estere - ci vorranno quasi dieci anni per eliminare tutte le auto non
catalizzate. C'è bisogno di iniziative che facilitino il ricambio, prima fra
tutte la revisione fiscale dei passaggi di proprietà, che solo in Italia,
fra tutti i Paesi europei, ha forme così onerose". Tornando alle nuove
immatricolazioni di agosto, va notata la performance delle Case estere che
hanno registrato il 67,03% del mercato totale, l'1,55% in più rispetto
all'agosto 2000. Nei primi otto mesi del 2001, le Case associate all'Unrae
hanno ottenuto il 65,24% delle vendite, lo 0,92% in più del corrispondente
periodo dello scorso anno. Continua, infine, la costante crescita delle
vetture diesel: il 37,42% del totale (in linea con il record storico dello
scorso luglio: 37,67%), rispetto al 34,71% registratosi nell'agosto 2000.
Nel gen/ago di quest'anno le vetture alimentate a gasolio hanno
rappresentato il 35,03% del totale immatricolazioni, rispetto al 33,81% dei
primi otto mesi del 2000.
CON L'AVVENTO DELLA NUOVA MONETA POSSIBILI AUMENTI NEL RESIDENZIALE E NEL
TERZIARIO EURO E IMMOBILI, ARROTONDAMENTI AL RIALZO GLI AUMENTI MEDI
POTREBBERO OSCILLARE TRA LO 0,1% E LO 0,8% IN PIÙ PER QUANTO RIGUARDA LA
COMPRAVENDITA DEGLI APPARTAMENTI IN CITTÀ
Milano, 6 settembre 2001 - Il suo debutto ufficiale è atteso per l'inizio
del 2002: ma già da oggi, l'euro, la moneta unica europea, agita i sonni dei
consumatori che dovranno fare i conti con gli aumenti di prezzi "provocati"
dai famigerati arrotondamenti. Se a preoccupare sono gli incrementi di
tariffe, servizi comunali, generi alimentari e altri beni, non sono certo da
sottovalutare gli aumenti che potrebbero subìre anche i prezzi degli
immobili e delle locazioni. A sollevare la questione è Osmi-Borsa
Immobiliare di Milano, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano
che, a quattro mesi dall'entrata in vigore dell'euro, ha tracciato un
possibile scenario per quanto riguarda il mercato immobiliare: si prevedono,
infatti, dei ritocchi ai prezzi di appartamenti, uffici e dei canoni di
locazione dei nuovi contratti. "La nostra è una semplice previsione, una
stima del comportamento che potrebbero assumere i proprietari di immobili
con l'avvento della moneta unica europea - spiega Giorgio Viganò, presidente
di Osmi-Borsa Immobiliare, azienda speciale della Camera di Commercio di
Milano -. Non è escluso, infatti, che proprietari e operatori del settore
decidano di effettuare arrotondamenti per eccesso. Dal canto nostro, come
istituzione pubblica al servizio dei consumatori e degli addetti ai lavori
(dagli agenti immobiliari agli studi professionali, alle banche, ecc.) siamo
pronti ad affrontare il passaggio dalla lira all'euro. Infatti, in
collaborazione con l'Euro Info Centre, azienda speciale della Camera di
Commercio, stiamo avviando una serie di iniziative (che partiranno a breve)
rivolte alle agenzie immobiliari, ai proprietari di immobili, agli
inquilini. Un contributo sostanziale per un obiettivo importante: fornire
tutta l'assistenza necessaria affinché l'operazione risulti il meno
traumatica possibile". "L'indagine condotta da Osmi-Borsa Immobiliare è
stata realizzata utilizzando i dati dell'ultima Rilevazione dei prezzi degli
immobili di Milano e Provincia del giugno scorso - spiega Marco Plazzotta,
direttore dell'azienda speciale della Camera di Commercio -. Alla base della
ricerca è la previsione che, con l'euro, i proprietari di immobili decidano
di effettuare arrotondamenti per eccesso: verosimilmente i ritocchi saranno
alle decine, se non alla cinquantina, superiore. Così abbiamo stimato degli
aumenti medi che oscillano tra lo 0,1% e lo 0,8% per quanto riguarda la
compravendita degli appartamenti in città. Non molto diversi sono gli
scostamenti che interessano la vendita di uffici: anche qui si passa da un +
0,2% ad un + 0,8%. Per le locazioni nel residenziale (in questo caso di
tratta dei nuovi contratti mentre quelli già in corso non saranno
modificati) abbiamo stimato una diminuzione dei canoni nella cerchia dei
Bastioni (-0,06%), nella cerchia Circonvallazione (-0,7%) e nella periferia
(-0,42%). E' ipotizzabile, invece, un incremento del 3,27% nel centro
storico. Per gli affitti, nel terziario, sono previsti incrementi in tutte
le macro zone: + 0,33% nel centro storico, + 1,65% nella cerchia Bastioni, +
2,51% nella Circonvallazione e + 1,91% in periferia". Appartamenti a Milano
- Un appartamento nel centro storico di Milano, per esempio in via della
Spiga, costa in media 13 milioni al metro quadro che, convertiti in euro,
sono pari a 6.713,94 euro: ma se viene applicato l'arrotondamento per
eccesso (alle decina o cinquantina superiore), secondo la stima di
Osmi-Borsa Immobiliare il prezzo potrebbe "lievitare" tra i 6.720 e i 6.750
euro. Stesso discorso per gli appartamenti della zona nord: in piazza della
Repubblica un metro quadro costerebbe in media 7 milioni di lire, pari a
3.615,20 euro: ma, se applicato l'arrotondamento, costerebbe tra i 3.620 e i
3.650 euro. Nella zona ovest il metro quadro più caro è in via Leopardi:
oggi costa 5 milioni e 650 mila lire, pari a 4.209,12 euro ma per via
dell'arrotondamento il prezzo potrebbe oscillare tra i 4.210 e i 4.250 euro
al metro quadro. Nella macro-zona sud, in particolare in via Mercalli, per
acquistare un metro quadro bisognerà sborsare 7 milioni e 150 mila lire,
pari a 3.692,67 euro: per effetto dell'arrotondamento si toccherebbero i
3.700 euro. Infine nella zona est, nell'area Tribunale, un metro quadro
costa 9 milioni e 500 mila lire, pari a 4.906,34 euro che, arrotondati,
diventano 4.910 oppure 4.950 euro. Uffici a Milano - Un ufficio in centro a
Milano, ad esempio in piazza Diaz costa, al metro quadro, 8 milioni di lire,
pari a 4.131,66 euro: con gli arrotondamenti si andrebbe dai 4.140 ai 4.150
euro. Nella zona nord, in piazza Repubblica, dove in media si spendono 5
milioni e 750 mila lire si andrebbe dai 2.969,63 euro effettivi ai 2.970
euro, fino ai 3.000 euro (se si applica l'arrotondamento). Nella zona ovest,
in via Leopardi, un ufficio al metro quadro costa 5 milioni e 650 mila lire,
pari a 2.917,98 euro che, per effetto dell'arrotondamento, potrebbe toccare
i 2.950 euro. In via Mercalli, nella zona sud, per acquistare un ufficio
oggi, bisogna sborsare in media 4 milioni e 500 mila lire pari a 2.324,06
euro Cifra che salirebbe a 2.330 oppure 2.350 euro per effetto degli
arrotondamenti. Infine nella zona est, l'area più costosa è quella intorno
al Tribunale: qui, un metro quadro costa 3.7.44,31 euro (7 milioni e 250
mila lire) che, arrotondati, diventeranno 3.750 euro Locazioni - Per quanto
riguarda i canoni di affitto, gli eventuali aumenti potrebbero interessare i
nuovi contratti di affitto. Nel centro storico, per affittare un
appartamento, si spendono 193,67 euro (375 mila al mq.): se venisse
applicato l'arrotondamento alla decina superiore si andrebbe tranquillamente
a toccare i 200 euro al metro quadro, con un non indifferente aumento di 7
euro e 67 centesimi. Tendenza inversa nei settori nord, est, sud e ovest:
qui si potrebbero verificare degli arrotondamenti al ribasso. Quindi nella
cerchia Bastioni da 160,10 euro al metro quadro (310 mila lire) si
passerebbe a 160 euro; nella cerchia Circonvallazione da 100,71 euro (195
mila lire) si scenderebbe a 100 euro e, infine, in periferia da 90,38 euro
(175 mila lire) si andrebbe a 98 euro. E' possibile poi che i canoni di
affitto degli uffici subiscano delle brusche impennate: un metro quadro nel
centro storico oggi costa 284,05 euro (550 mila lire), cifra che salirebbe a
285 euro con l'arrotondamento alla decina superiore. Uguale tendenza al
rialzo anche nei settori nord, est, sud e ovest. Quindi, nella cerchia dei
Bastioni da 206,58 euro al metro quadro (400 mila lire) si passerebbe a 210
euro; nella cerchia Circonvallazione da 131,70 euro (255 mila lire) si
salirebbe a 135 euro e in periferia, da 98,13 euro (190 mila lire) si
andrebbe a 100 euro
HENKEL: PRIMO SEMESTRE IN CRESCITA LE VENDITE NEL PRIMO SEMESTRE 2001
AMMONTANO A 6.7 MILIARDI DI EURO, IL PROFITTO OPERATIVO (EBIT) È PARI A 463
MILIONI DI EURO E L'UTILE NETTO D'ESERCIZIO DI 260 MILIONI DI EURO
Milano, 6 settembre 2001 - Nel primo semestre, il Gruppo Henkel ha prodotto
vendite per 6.7 miliardi di euro con un incremento del 8.1% rispetto a
quello dell'anno precedente. (6.2 miliardi di euro). All'aumento delle
vendite la crescita organica ha contribuito per il 2.5% ed i tassi di cambio
per il 1.1%; il profitto derivante dalle operazioni di acquisizioni e
dismissioni ha influito in positivo per il 4.5%. Valutato in 463 milioni di
euro, il profitto operativo (Ebit) è rimasto ai livelli del 2000 (462
milioni di euro) malgrado una perdita di 28 milioni di euro dovuta alla
svalutazione della lira turca. Il profitto sul capitale investito (Roce) è
stato del 13.3%. L'utile netto d'esercizio per il primo semestre è stato di
260 milioni di euro con un incremento rispetto allo scorso anno (245 milioni
di euro) del 6.1%. Gli utili per azione sono aumentati del 7.6% a 1.69 euro
(1.57 euro nell'anno scorso). Sviluppi locali - Tutte le Divisioni hanno
contribuito all'incremento delle vendite in Europa, inclusi l'Africa ed il
Medio Oriente. Il risultato operativo è migliorato a dispetto della crisi
economica che ha colpito la Turchia. Negli USA ed in Canada, le vendite sono
cresciute al di sopra della media, in seguito all'acquisizione della Dexter
(Divisione Adesivi) e della Atofina (Surface Technologies). L'aumento delle
vendite in America Latina è derivato dall'acquisizione della business unit
dei detergenti industriali di Colgate in Messico. L'incremento delle vendite
raggiunto nell'area Asia-Pacifico è stato determinato dall'acquisizione
della Dexter e dagli ottimi risultati ottenuti dalla Divisione Cosmetica.
Sviluppo delle Divisioni - La Divisione Adesivi ha fatturato 1.6 miliardi di
euro con un incremento del 10.7%. Il risultato operativo è sceso di 16.2% a
109 milioni di euro. Questa diminuzione trova spiegazioni nella situazione
economica piuttosto stagnante in Germania, nella crisi turca, nei prodotti
contraffatti in Brasile e nella caduta della domanda in Giappone. Le vendite
degli adesivi al consumo e per gli artigiani non mostrano variazioni
rispetto al 2000. Pritt ed i nastri adesivi (Manco) hanno registrato buone
prestazioni negli Usa. Le vendite di adesivi per edilizia sono cresciute
fino al 28.0% durante il primo semestre 2001. Questo è stato possibile
principalmente grazie all'acquisizione della business unit polimeri speciali
della Dexter. Vi è stata un'ulteriore crescita organica nelle divisioni già
esistenti in Europea e in America Latina. Gli adesivi industriali e per
imballaggio hanno segnato un consistente aumento (+8.5%). Aumenti delle
quote di mercato sono stati raggiunti in Nord America e in Asia per quanto
riguarda gli adesivi per le industrie di arti grafiche e gli adesivi
laminati. Le vendite per la Divisione Cosmetica sono cresciute del 7.4% pari
a 1.1 miliardi di euro. Il risultato operativo è stato di 68 milioni di euro
(+6.3%). Maggiori quote di mercato sono state raggiunte in Germania, Benelux,
Italia, Russia ed America Latina. L'acquisizione della Yamahatsu, in
Giappone, ha contribuito dell'1.1% all'aumento delle vendite. La crescita
del risultato operativo è una conseguenza delle ottime performance ottenute
in Germania, Russia e Benelux. Le vendite dei prodotti di marca nella prima
metà dell'anno hanno avuto un incremento del 7.1%, mentre le vendite dei
cosmetici per capelli sono aumentate del 16.3%. I prodotti più venduti sono
stati i coloranti, che hanno avuto una performance abbastanza buona in
Giappone ed hanno proseguito con una curva in crescita in Europa. Le ottime
vendite dei prodotti per la cura ed il trattamento dei capelli sono state
determinate dal lancio di una nuova linea di prodotti. Le vendite dei
prodotti per la cura del corpo hanno registrato un +3.0%. Il marchio Fa è
stato ulteriormente rafforzato dal lancio della serie Wellness. Le vendite
dei prodotti per la cura del viso sono leggermente cresciute rispetto
all'anno scorso. Diadermine e Aok hanno ottenuto buoni risultati grazie al
lancio di nuovi prodotti. Le vendite dei prodotti per la cura orale hanno
mantenuto gli stessi livelli del 2000. Il prodotto innovativo in tubo
Theramed Perfekt è stato introdotto con grande successo in diversi Paesi
dell'Europa. Le vendite della linea di prodotti per parrucchieri (Schwarzkopf
Professional) sono cresciute del 8.3%. La Divisione Detersivi e Detergenti
per la casa nel primo semestre ha incrementato le vendite del 12.9% a 1.5
miliardi di euro. Il risultato operativo è cresciuto del 9.4% a 105 milioni
di euro. Tale positivo sviluppo è dovuto principalmente dagli ottimi
risultati ottenuti in Germania, Italia e Medio Oriente. L'incremento del
fatturato (+23.1%) è dovuto soprattutto ai detersivi industriali, mentre le
vendite dei detersivi speciali sono diminuite del 1.7% rispetto al 2000. I
prodotti per la pulizia della casa hanno registrato un incremento del 3.1%
ed hanno rafforzato la loro leadership in Europa. Del 6.0% è l'incremento
delle vendite registrato dalla Divisione Industrial and Istitutional Hygiene/Surface
Technologies, 3.0% del quale ottenuto grazie all'acquisizione di Atofina e
Vagnone&Boeri. Il risultato operativo è sceso del 6.3% a 75 milioni di euro,
a causa dell'aumento dei prezzi delle materie prime (Industrial and
Istitutional Hygiene) e della significativa contrazione dell'attività
economica nel Nord America (Surface Technologies). Le vendite della
Divisione Industrial and Istitutional Hygiene sono salite del 4.3% rispetto
all'anno precedente; quelle della Divisione Surface Technologies del 8.2%.
La Divisione Chimica, oggi unità legalmente indipendente sotto il nome
Cognis, ha aumentato le proprie vendite del 4.0% a 1.5 miliardi di euro. Il
risultato operativo è cresciuto del 3.6% a 116 milioni di euro. L'incremento
è stato raggiunto malgrado un apprezzabile rallentamento dell'attività
economica, particolarmente negli USA. L'aumento del risultato operativo,
raggiunto nonostante il programma di ristrutturazione attuato negli USA (15
milioni di euro) e gli effetti negativi della crisi in Turchia, è stato
particolarmente gratificante. Partecipazioni più rilevanti - Ecolab Inc., St.
Paul, Minnesota, Usa, di cui Henkel detiene una partecipazione del 25.3%, ha
registrato un incremento delle vendite pari al 7.3% a 1,177 milioni di
dollari nel primo semestre 2001. L'utile netto d'esercizio è cresciuto per
tale periodo dell'1.7% a 93 milioni di dollari. The Clorox Company, Oakland,
California, Usa, di cui Henkel detiene il 26.6%, ha dichiarato vendite
nell'anno fiscale 2000/2001 per 3,903 milioni di dollari, 2.2% in meno
rispetto all'anno precedente. L'utile netto d'esercizio di 323 milioni di
dollari è diminuito del 18% rispetto all'anno precedente. Dipendenti - Al 30
Giugno 2001, il Gruppo Henkel aveva circa 61,000 dipendenti, il 74% dei
quali al di fuori della Germania. Eventi importanti - A Giugno 2001, Henkel
ha annunciato un nuovo programma di azionariato per i suoi dipendenti nel
mondo, con inizio in Settembre. Tutti i dipendenti del Gruppo potranno
acquistare azioni privilegiate Henkel a condizioni favorevoli. Per ogni euro
investito dal dipendente, Henkel aggiungerà 0.50 euro. Le azioni dovranno
essere tenute per un minimo di tre anni. Previsioni - Il deterioramento
delle condizioni economiche e la situazione di volatilità della moneta in
alcuni Paesi emergenti rende difficile ogni previsione. In vista di un
potenziale rallentamento economico mostrato in quasi tutti i Paesi, Henkel
prevede che la situazione per la Divisione Adesivi e la Divisione Industrial
and Istitutional Hygiene/Surface Technologies rimarrà difficile anche nella
seconda metà dell'anno. Henkel anticipa, comunque, un incremento nelle
vendite e nei profitti nel settore dei prodotti al consumo. Henkel è
fiduciosa di raggiungere un considerevole incremento nelle vendite totali
per l'anno fiscale 2001. Il risultato operativo, l'utile netto d'esercizio
per l'anno e l'utile per azione dovrebbero raggiungere o superare
leggermente il livello dell'anno precedente.
AERFRANCE: PRIMO TRIMESTRE (APRILE-GIUGNO 2001) AUMENTO DEL MARGINE
OPERATIVO A 253 MILIONI DI EURO PROGRESSIONE DELL'UTILE NETTO A 195 MILIONI
DI EURO
Roma, 6 settembre 2001 - In un contesto segnato dal rallentamento economico
mondiale, Air France ha realizzato una buona performance commerciale con un
fatturato consolidato, prodotto dall'attività passeggeri, pari a 2,57
miliardi di euro, in progressione del 16,3%. A perimetro contabile costante,
tale fatturato si attesta a 2,38 miliardi di euro, in aumento del 10%.
L'offerta espressa in Ask (avalaible seat-km) é aumentata del 9,7% ed il
traffico espresso in Rpk (revenue passenger-km) del 9,1%. Il load factor
rimane elevato: 79% (- 0,4 punti). Il ricavo unitario espresso in Ask (avalaible
seat-km) risulta in progressione dello 0,3% e dell'1,9% dopo esclusione
dell'effetto mix network (2,2%) e dell'effetto cambio (0,6%). Il ricavo
unitario espresso in Rpk é aumentato dello 0,8% e del 2,4% dopo esclusione
dell'effetto mix network e dell'effetto cambio. La crescita del traffico e
del ricavo unitario dimostra come Air France disponga di un network
equilibrato che consenta di ammortizzare gli effetti dovuti al rallentamento
economico su alcune linee. Sulla rete lungo raggio subsonica (escluso
l'effetto Concorde), il ricavo unitario espresso in ASK cresce del 2,0%: la
diminuzione del ricavo unitario sull'America del Nord e del Sud é stata
compensata dalla buona performance della rete Caraibi e Oceano Indiano,
Africa/Medio Oriente e Asia. Sulla rete corto e medio raggio, il ricavo
unitario espresso in ASK progredisce del 3,2%. Nel corso del primo trimestre
dell'esercizio, l'attività merci é stata penalizzata in Asia e America del
Nord. Il fatturato relativo all'attività merci é rimasto stabile a 317
milioni di euro (+0,2%) per un'offerta in aumento dello 0,4% ed un traffico
in diminuzione dell'1,2%. Il ricavo unitario espresso in Rtk (revenue
tonne-km) é aumentato dell'1,4% (-0,2% escluso l'effetto cambio). Il
fatturato consolidato si stabilisce a 3,37 miliardi di euro, in aumento del
12,5% (+8,6% a perimetro contabile costante . Le filiali regionali (Brit
Air, City Jet e Régional) hanno contribuito al fatturato per 190,3 milioni
di euro. Gli oneri operativi ammontano a 3,18 miliardi di euro, in aumento
del 13% e del 9% a perimetro contabile costante. I costi unitari espressi in
Eask (equivalent available seat km) rimangono stabili (+0,1%). A tasso di
cambio e prezzo del petrolio costanti, diminuiscono dell'1,1%. La fattura
petrolifera ammonta a 392 milioni di euro, in aumento dell'11,4%. A
perimetro contabile costante, si stabilisce a 375 milioni di euro, in
aumento dell'8% di cui il 6% per effetto del cambio. Air France ha
continuato a beneficiare dell'efficacia della sua politica di copertura: il
prezzo del carburante pagato da Air France é sceso dell'1% e la copertura ha
permesso di economizzare 32 milioni di euro. L'Ebitdar riporta una
progressione del 13,9% a 557 milioni. Il contributo delle filiali regionali
all'Ebitdar ammonta a 23,6 milioni di euro. Il margine operativo, escluse le
cessioni aeronautiche, cresce del 5,4% a 195 milioni di euro. La Compagnia
ha incassato 58 milioni di euro provenienti dalle cessioni aeronautiche
(contro 1 milione di euro l'anno scorso) nel quadro d'applicazione del suo
piano di flotta. Includendo le cessioni, il margine operativo si attesta a
253 milioni di euro, in crescita del 36% (+ 32,3% a perimetro contabile
costante) rispetto al 1° trimestre 2000-01. Il polo regionale partecipa al
margine operativo per 0,8 milioni di euro. Il margine operativo si articola
come segue: l'attività passeggeri ha prodotto un margine operativo di 162
milioni di euro contro i 157 milioni di euro del 1° trimestre 2000-01;
l'attività merci ha generato una perdita operativa di 5 milioni di euro
contro un guadagno di 7 milioni di euro l'anno scorso; la manutenzione
riporta un profitto operativo di 39 milioni di euro contro i 23 milioni
d'euro al 30 giugno 2000; il saldo, vale a dire 57 milioni di euro (-1
milione di euro al 30 giugno 2000), deriva principalmente da cessioni
d'aeromobili e dalle altre attività del gruppo. Il risultato finanziario é
negativo per 60 milioni di euro. Escludendo le perdite valutarie, l'onere
finanziario si stabilisce a 31 milioni di euro. Il risultato netto
consolidato si attesta a 195 milioni di euro dopo un contributo negativo di
15 milioni di euro da parte delle filiali regionali. Nel corso del 1°
trimestre dell'esercizio precedente, era di 267 milioni di euro dopo una
plusvalenza dovuta alla cessione delle quote Amadeus per un importo di 89
milioni di euro. Escludendo le cessioni finanziarie, il risultato netto al
30 giugno 2001 cresce quindi del 9,5%. Al 30 giugno 2001, il tasso di
indebitamento del gruppo é dello 0,69: l'indebitamento netto di 2,8 miliardi
di euro resta significativamente inferiore ai mezzi propri di 4,1 miliardi
di euro. La flotta Air France é cresciuta di 4 unità nel corso del 1°
trimestre, passando da 238 a 242 aeromobili. La flotta regionale ha
registrato 5 entrate e 2 uscite nel corso del trimestre e si stabilisce a
129 aeromobili al 30 giugno 2001. Per la fine dell'esercizio é stato
previsto un aumento della flotta Air France pari a 11 aeromobili provenienti
da 20 entrate di cui 11 per il lungo raggio e 9 uscite di cui 4 per il lungo
raggio. La flotta regionale dovrebbe registrare 10 entrate e 6 uscite. (Vedi
allegata scheda ricapitolativa della flotta ) Il rallentamento economico non
ha comportato un degrado del ricavo unitario presso le principali compagnie
europee. Al contrario, le ristrutturazioni intraprese sui network dai nostri
concorrenti, si traducono in una chiusura delle linee dirette che rafforzano
ancor più il vantaggio competitivo che rappresenta per Air France l'hub di
Roissy Cdg. In occasione del programma invernale, Air France adatterà il
programma alle condizioni del mercato: sull'America del Nord, l'offerta si
stabilizzerà al livello dell'anno scorso, mentre rimarrà in crescita sulle
altre destinazioni. In totale, l'aumento della capacità inizialmente
previsto al 7,5% scenderà al 5,5%. Per quanto riguarda l'attività merci, il
programma inverno 2001 registrerà una stabilità dell'offerta. Tenendo conto
del livello d'attività, delle performance e delle condizioni di mercato fino
ad oggi osservate, Air France mantiene l'obiettivo di raggiungere un margine
operativo in linea con quello dell'anno scorso.
La flotta al 30 giugno 2001
AIR FRANCE
|
Al 31 marzo 2001 |
Entrate |
Uscite |
Al 30 giugno 2001 |
B737-200 |
6* |
|
-3* |
3* |
B737-300 |
9 |
|
|
9 |
B737-500 |
25 |
2 |
|
27 |
A319 |
29 |
3 |
|
32 |
A320 |
59 |
1 |
|
60 |
A321 |
14 |
1 |
|
15 |
Medio raggio |
142 |
7 |
-3 |
146 |
|
|
|
|
|
A310-200 |
6 |
|
-1 |
5 |
A310-300 |
4 |
|
|
4 |
B767-300 |
5 |
|
|
5 |
A340-300 |
21 |
1 |
|
22 |
B777-200 |
17 |
|
|
17 |
B747-200 |
10 |
|
|
10 |
B747-300 |
4 |
|
|
4 |
B747-400 |
13 |
|
|
13 |
Lungo raggio |
80 |
1 |
-1 |
80 |
|
|
|
|
|
Concorde |
5 |
|
|
5 |
Cargos -
B747-200 F |
11 |
|
|
11 |
|
|
|
|
|
Totale |
238 |
8 |
-4 |
242 |
|
|
|
|
|
Flotta
Regionale |
|
|
|
|
ATR 42 |
5 |
|
|
5 |
ATR 72 |
2 |
|
|
2 |
Canadair Jet
100 |
20 |
|
|
20 |
Canadair Jet
700 |
2 |
1 |
|
3 |
BAE 146 |
10 |
2 |
-1 |
11 |
Embraer RJ
135 |
9 |
|
|
9 |
Embraer RJ
145 |
22 |
2 |
|
24 |
Embraer 120 |
19 |
|
-1 |
18 |
Fokker 100 |
10 |
|
|
10 |
Beech 200 |
1 |
|
|
1 |
Beech 1900 |
18 |
|
|
18 |
Saab 2000 |
8 |
|
|
8 |
Totale |
126 |
5 |
-2 |
129 |
|
|
|
|
|
Flotta
Aéropostale |
|
|
|
|
Boeing
737-300 |
5 |
|
|
5 |
|
|
|
|
|
* Operatività
arrestata |
|
|
|
|
IL CONCORDE RIOTTIENE IL CERTIFICATO DI NAVIGABILITA
Roma, 6 settembre 2001 - Air France accoglie con soddisfazione la decisione
da parte delle autorità competenti di ripristinare la validità del
Certificato di Navigabilità del Concorde. Le modifiche proposte dai
costruttori sono state approvate dai rispettivi servizi di certificazione
delle Autorità Francesi e Britanniche (Dgac e Civil Aviation Authority) e
sono oggetto di direttive aeronautiche annunciate oggi. Fox Bravo sarà il
primo Concorde di Air France a ritrovare il suo Certificato di Navigabilità.
Tali modifiche saranno applicate su ciascuno degli altri 4 Concorde della
flotta Air France che potranno cosi ritrovare il loro Certificato di
Navigabilità Individuale. La Compagnia proseguirà con la formazione degli
equipaggi, in modo tale da poter riprendere l'operatività commerciale tra
Parigi e New York già dal mese di novembre.
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