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RASSEGNA STAMPA ESTERA: "THE GUARDIAN" E LA CRISI AFGHANA

Milano, 8 ottobre 2001 - Da "the Guardian" 29 settembre 2001: "Se gli americani sono un po'incerti nell'individuare geograficamente l'Afghanistan,(si dice che si registra il tutto esaurito quanto alle mappe sul paese), l'America e l'Afghanistan sono invece amici di vecchia data. Dopo l'invasione sovietica dell'Afghanistan, nel 1979, la Cia e il pakistano Isi (Inter Services Intelligence) diedero il via alla più grande operazione segreta della storia della Cia.Lo scopo era quello di sfruttare la forza della resistenza afghana contro i russi per trasformarla in guerra santa, una Jihad Islamica, che avrebbe dovuto far ribellare i paesi islamici all'interno dell'Unione Sovietica contro il regime comunista, ed eventualmente destabilizzarlo. All'inizio lo si immaginò come un altro Vietnam, ai danni dell'Unione Sovietica. Ciò che ne seguì fu in realtà, ben più di questo. Attraverso l'Isi, la Cia sponsorizzò e arruolò negli anni quasi 100.000 mujaheddin radicali, provenienti da 40 paesi islamici, soldati della guerra americana combattuta per procura. Ma la gran massa dei mujaheddin restò all'oscuro, che la loro jihad fosse in realtà combattuta per conto dello zio Sam.(Ironia della sorte,anche l'America non immaginava di finanziare una guerra futura contro di sè). Nel 1989,dopo essere stati dissanguati da 10 anni di incessante conflitto, i russi si ritirarono, lasciandosi dietro una civiltà tra le macerie. La guerra civile in Afghanistan continuò. La jihad dilagò, estendendosi alla Cecenia, al Kosovo e infine al Kasmir. La Cia continuò a far fluire denaro ed armi, ma le spese erano ormai immense ed occorreva sempre più denaro. I mujjaeddin ordinarono allora ai contadini di piantare oppio, come "tassa della rivoluzione". L'Isi mise in piedi in tutto l'Afghanistan centinaia di laboratori di eroina. In due anni, dall'arrivo della Cia, il confine tra Pakistan ed Afghanistan si era trasformato nel maggior produttore di eroina del mondo, e la maggior singola fonte di eroina che si riversava sulle strade americane. I proventi annuali, ritenuti tra i 100 e 200 bilioni di $,venivano riinvestiti addestrando ed armando i militanti. Nel 1995 i talebani, a quel tempo una setta marginale di pericolosi e intransigenti integralisti, presero il potere in Afghanistan. Quella vecchia banda della Cia, fu sponsorizzata dall'Isi e sostenuta da molti partiti politici in Pakistan.I talebani instaurarono un regime di terrore.Le loro prime vittime furono la loro stessa gente ed in particolare le donne. Dopo tutto quel che è successo, ci può essere nulla di più ironico del fatto che Russia e America , mano nella mano, ri-distruggano l'Afghanistan? La domanda è se si possa distruggere la distruzione. Buttare ulteriori bombe sull' Afghanistan vuol dire soltanto ribaltare le macerie, rivoltare vecchie tombe e disturbare i morti. Il paesaggio desolato afgano ha segnato la fine del comunismo sovietico ed è stato il trampolino di lancio di un mondo unipolare dominato dall'America. Ha fatto spazio al neocapitalismo ed alla globalizzazione comune, ancora una volta dominata dall'America. E che dire del fido alleato dell'America? Anche il Pakistan ha enormemente sofferto. Il governo americano non si è mai tirato indietro quando si trattò di sostenere dittatori militari, che impedirono all'idea di democrazia di radicarsi nel paese. Prima che la Cia arrivasse, c'era un esiguo mercato rurale dell'oppio in Pakistan. Tra il'79 e l'85 il numero dei drogati di eroina crebbe da zero ad un milione e mezzo. Anche prima dell'11 settembre, esistevano 3 milioni di rifugiati afgani accampati al confine. L'economia pakistana è allo stremo. Violenza settaria, programmi di aggiustaggio strutturale nei confronti della globalizzazione e signori della droga stanno mettendo in ginocchio il paese. Istituiti per combattere i sovietici, i centri d'addestramento dei terroristi hanno sfornato fondamentalisti con un enorme consenso popolare all'interno dello stesso Pakistan. I talebani, che il governo del Pakistan ha finanziato, supportato e appoggiato per anni, possono contare su alleanze materiali e strategiche tra gli stessi partiti politici pakistani. Ora il governo americano chiede(chiede?)l'esecuzione del piccolo"pet", allevato e custodito con amorose cure nel cortile di casa per così tanto tempo. Si può ben dire che il presidente Musharraf, impegnatosi a sostenere gli Stati Uniti, si potrebbe ritrovare tra le mani qualcosa che assomiglia da vicino alla guerra civile.

BUSQUIN FIRMA ALCUNI ACCORDI DI COOPERAZIONE FRA UE E RUSSIA IN CAMPO ENERGETICO E SPAZIALE
Bruxelles, 8 ottobre 2001 - In occasione della visita a Bruxelles, il 3 ottobre, del presidente russo Vladimir Putin, il commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin ha siglato con la Russia alcuni accordi di cooperazione nel campo della ricerca energetica e spaziale. Busquin ha incontrato il ministro russo dell'Energia atomica Alexander Roumyantsev, per firmare due accordi di cooperazione sulla fusione nucleare e l'energia da fissione, accordi che rientrano nella strategia del Commissario di apertura del proposto Spazio europeo della ricerca ai paesi terzi e di promozione della collaborazione con la Federazione russa. L'accordo sulla fusione nucleare è incentrato sulla ricerca in materia di energia generata mediante fusione nucleare controllata e sullo sviluppo della tecnologia necessaria alla costruzione di un reattore adatto a tale processo. L'accordo euro-russo può essere considerato un tentativo, da parte della Russia, di rafforzare la propria posizione come possibile sede per l'installazione del reattore di fusione. La Russia, infatti, è uno dei paesi - accanto a Francia, Giappone e Canada - che si sono candidati ad accogliere il reattore, la cui ubicazione apporterebbe vantaggi scientifici ed economici. La fusione nucleare, che rappresenta una potenziale fonte di produzione energetica sicura, sostenibile e priva di emissioni di gas-serra, negli ultimi anni ha assunto un carattere di grande attualità, tanto da spingere la Commissione a proporre di stanziare 700 milioni di euro a favore della ricerca in questo campo nell'ambito del prossimo programma quadro di Rst (6PQ). Inoltre, la fusione nucleare potrebbe svolgere un ruolo chiave nella risoluzione dei problemi energetici che in futuro potrebbero interessare l'Ue. Aprendo i lavori della conferenza sull'energia rinnovabile, tenutasi a Bruxelles il 25 settembre, Busquin ha affermato che attualmente l'UE importa il 50 per cento dell'energia. Secondo le stime del Libro verde "Verso una strategia europea di sicurezza dell'approvvigionamento energetico", ha aggiunto il Commissario, la dipendenza dell'Unione potrebbe raggiungere il 70 per cento entro il 2020-2030, una situazione che rischia di essere ulteriormente accentuata dall'allargamento dell'UE. L'accordo sulla sicurezza nucleare è incentrato sulla sicurezza dei reattori, la radioprotezione, la gestione delle scorie radioattive, lo smantellamento degli impianti obsoleti e il controllo del materiale nucleare. La cooperazione nell'ambito degli accordi sulla sicurezza e la fusione nucleare, aventi una durata iniziale rispettiva di dieci e cinque anni, verterà soprattutto sullo scambio di conoscenze tecniche, esperti, materiali e apparecchiature, nonché sulla formazione e gli studi in comune. Entrambi gli accordi saranno soggetti al controllo di gruppi di lavoro congiunti. Oltre a ciò, Busquin ha consolidato la cooperazione di lunga data fra la Russia e l'Europa in campo spaziale, firmando con il direttore generale dell'agenzia spaziale russa Youri Koptiev un documento congiunto sul partenariato euro-russo in tale settore. L'accordo avrà per oggetto i sistemi di navigazione satellitare come Galileo e Glonass, nonché l'iniziativa "Monitoraggio globale dell'ambiente e della sicurezza" (Gmes) e i servizi di lancio, in particolare il lancio dei razzi Soyuz a partire dal Centro spaziale europeo di Kourou (Guiana francese). Il partenariato verterà altresì su nuove attività spaziali, comprese le missioni con equipaggio a bordo, l'esplorazione planetaria, lo sviluppo dei futuri sistemi di trasporto e l'utilizzo della Stazione spaziale internazionale. L'accordo sarà soggetto alla supervisione di un comitato direttivo di alto livello, il cui compito consisterà nel mettere in atto il partenariato e nel garantire che ogni programma congiunto soddisfi gli obiettivi e gli standard fissati. Tale organismo vigilerà inoltre su una ripartizione equa ed economicamente vantaggiosa delle attività, nonché sulla condivisione dei risultati e dei benefici. (*)

TECNOPOLITICA: SPERIMENTATO " E-POLL" IL VOTO ELETTRONICO A DISTANZA
Avellino, 8 ottobre 2001 - In occasione del Referendum Costituzionale di ieri 7 ottobre, è stata avviata ad Avellino la prima sperimentazione di voto elettronico a distanza. La sperimentazione è avvenuta nell'ambito del progetto transnazionale di ricerca e sviluppo tecnologico E-Poll, co-finanziato dalla direzione generale per la società dell'informazione della Commissione dell'Unione europea nell'ambito del programma Ist (Information Society Technologies) del quinto programma quadro. Il progetto vede all'opera il consorzio internazionale costituito da sei partner: il Ministero dell'Interno, Siemens Informatica (società del Gruppo Siemens Business Services), che agisce da coordinatore, Ancitel (la struttura tecnica dell'Anci, Associazione Nazionale Comuni d'Italia) France Telecom, Aquitaine European Communication e Municipium (Polonia). Per consentire di comprendere il valore della prima sperimentazione, il consorzio E-Poll, in collaborazione con il Comune di Avellino ha organizzato un incontro nel corso del quale è stato presentato il sistema di voto "E-Poll". L'incontro è avvenuto Domenica, 7 ottobre presso la sala consiliare del Palazzo di Città del Comune Avellino. Oltre al benvenuto del Sindaco di Avellino e quindi la presentazione del sistema di voto "E-Poll" vi è stato anche un intervento de La Commissione dell'Unione europea e il voto elettronico. Successivamente vi è stato anche un incontro con gli elettori dopo le operazioni di voto. Alle 22.00 a Roma, al Viminale, è stata aperta l'urna virtuale.

NESSUN RAPPORTO RISERVATO DEI SERVIZI SEGRETI AL COMITATO EURO
Roma, 8 ottobre 2001Il Segretario Generale del Comitato Euro, Giancarlo Del Bufalo, Direttore Generale del Dipartimento Amministrazione Generale del Personale e Servizi del Tesoro del Ministero dell'Economia e delle Finanze, smentisce i contenuti dell'articolo "Mafia, pronta la stangata sulla lira" pubblicato oggi da Mf attinenti al Comitato Euro. Non risponde al vero, infatti, che il Comitato abbia ricevuto rapporti riservati dei servizi segreti in materia di falsificazione monetaria. Del Bufalo precisa anche che è normale che in Italia, come negli altri Paesi dell'Unione, vi siano preoccupazioni sulle falsificazioni, sia per quanto riguarda la moneta nazionale che perderà corso legale, sia per l'euro. A questo riguardo, si ricorda che il Decreto Legge n.350, del 25 settembre del 2001, contiene misure antifalsificazione, che sono valide per l'euro ma anche per la lira, come per ogni mezzo di pagamento. Tra l'altro l'articolo 7 del Decreto, in attuazione del Regolamento comunitario 1338/2001, dispone che le autorità nazionali competenti ad individuare, raccogliere ed analizzare i dati tecnici e statistici, nonché le altre informazioni sui casi di falsificazione, trasmettono al Ministero dell'Economia (e non al Comitato Euro) le informazioni di cui dispongono, secondo le modalità e i termini stabiliti dallo stesso Ministero, di concerto con il Ministero dell'Interno. Sarà poi l'ufficio competente a trasmettere le informazioni alle Istituzioni europee.

IL MINISTRO STANCA: MISSIONE STRATEGICA DIGITALIZZAZIONE P.A.
Roma, 8 ottobre 2001 Secondo il ministro sono due le strade da seguire: avvicinare la P.A. ai cittadini attraverso i servizi e migliorare l'efficienza amministrativa della macchina statale. Contemporaneamente pero' ''vanno messe in atto politiche di settore che portino tutto il Paese nell'era digitale''. ''Attuare una missione strategica di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione''. E' questo l'obiettivo primario del nuovo dicastero per l'innovazione e le tecnologie, sintetizzato dallo stesso ministro Lucio Stanca nel corso della tavola rotonda ''e.government: quali opportunita' per le amministrazioni''. Stanca ha rilevato, inoltre, che l'Italia e' tra gli ultimi paesi dell'Unione Europea in termini di nuove tecnologie: ''Dopo di noi - dice - solo Portogallo e Grecia''.

CONFERENZA SUL COLLEGAMENTO IN RETE DELL'INNOVAZIONE PER ASSISTERE LE PMI EUROPEE
Bologna, 8 ottobre 2001 - I partecipanti ad un progetto sull'innovazione per le PMI (piccole e medie imprese) finanziato, tra gli altri, dalla Commissione europea, si riuniranno a Bologna il 26 e 27 ottobre, per discutere le esperienze maturate nei tre anni di attività del progetto Il progetto Tetris, avviato nel 1998 e conclusosi nel giugno 2001, ha dato vita ad una rete per lo scambio delle migliori prassi nel settore dell'innovazione tra le Pmi europee. Le informazioni così ottenute sono state analizzate e convalidate prima di essere scambiate ulteriormente con altre regioni europee. Avvalendosi del sostegno del programma "Innovazione" della Dg Imprese, i partecipanti al progetto (provenienti da Irlanda, Italia, Spagna e Portogallo) hanno individuato nelle prassi di scambio dell'innovazione in Europa alcuni temi di particolare interesse, che la conferenza di Bologna dovrà affrontare. I principali settori di discussione riguarderanno le esperienze maturate dai partecipanti nella diffusione delle prassi innovative fra le Pmi, le sfide che un'attività simile rappresenta sia a livello europeo che regionale e le conseguenze che un'economia basata sulla conoscenza e il futuro sviluppo e allargamento della rete Tetris possono comportare per la politica dell'innovazione. Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Segretariato della conferenza internazionale Tetris Ervet -Politiche per le Imprese SpA Sig.ra Francesca Altomare Tel: +39-051-6450411 E-mail:
tetris-conference@ervet.it

OLIVETTI, TRONCHETTI PROVERA: L'AUMENTO DI CAPITALE SARÀ LIMITATO A 4 MILIARDI DI EURO. LE EVENTUALI OPERAZIONI FUTURE SUL CAPITALE SOTTOPOSTE ALL'APPROVAZIONE DELL'ASSEMBLEA
Roma, 8 ottobre 2001 - In riferimento alla richiesta di delega di aumento di capitale sociale, oggetto dell'assemblea Olivetti, convocata per i giorni 11, 12 e 13 ottobre (in prima, seconda e terza convocazione), il vicepresidente di Olivetti e presidente di Telecom Italia, Marco Tronchetti Provera ha reso la seguente dichiarazione: "Il Consiglio di Amministrazione di Olivetti nel richiedere la delega per aumenti di capitale per i prossimi cinque anni, ha inteso tutelare gli interessi della Società e dei suoi azionisti utilizzando un mezzo previsto dalla legge per accedere in tempi brevi al mercato dei capitali con la necessaria flessibilità in relazione alle diverse situazioni di mercato che si possono prospettare. Questo non è invece realizzabile tramite la procedura ordinaria di aumento di capitale. La deliberazione di Olivetti è stata oggetto di diverse interpretazioni malgrado le precisazioni rilasciate dalla Società. A fronte di quanto sopra, qualora l'Assemblea della prossima settimana approvi la delega, proporrò al Consiglio di Olivetti di utilizzarla esclusivamente nei limiti di circa 4 miliardi di euro, già previsti per l'operazione illustrata il giorno 27 settembre scorso al mercato. I residui circa 13 miliardi di euro, oggetto della delega, non verrebbero così utilizzati. Ogni eventuale futura operazione sul capitale verrebbe pertanto sottoposta all'approvazione preventiva dell'Assemblea degli azionisti".

EMISSIONE BOT
Roma, 5 ottobre 2001 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha disposto un'emissione, con regolamento 15 ottobre 2001, da effettuarsi tramite asta il giorno 10 ottobre 2001, di 8.500 milioni di Euro di B.O.T così ripartiti: Trimestrali Importo(in ml di Euro) 3.000 Scadenza 15.01.2002 gg 92; Annuali Importo(in ml di Euro) 5.500 Scadenza 15.10.2002 gg 365 E' da tener presente che vengono a scadere B.O.T. per 9.000 milioni di Euro, (ml. 3.000 trimestrali e ml. 6.000 annuali). I B.O.T. sono posti all'asta con il sistema di collocamento dell'asta competitiva e senza l'indicazione del prezzo base. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille Euro. Non sono ammesse all'asta richieste senza indicazione di prezzo. I prezzi indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei B.O.T., espressi in termini percentuali, possono variare, per tutte le tipologie di titoli, di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. L'importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di Euro. Il collocamento dei B.O.T. verrà effettuato nei confronti degli operatori di cui all'art. 5 del D.M. 16 novembre 2000. In attuazione di quanto disposto nella Sez.II - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. Il capitale nominale assegnato agli operatori partecipanti all'asta verrà riconosciuto mediante accreditamento nel relativo conto di deposito accentrato in titoli presso la Monte Titoli S.p.A.. A fronte delle assegnazioni, gli operatori accrediteranno i relativi importi nei conti intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo di tre per ciascuna tranche - dovranno pervenire alla Banca d'Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 10 ottobre 2001 con l'osservanza delle modalità stabilite negli artt. 7 e 8 del D.M. 16 novembre 2000. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature che non consenta l'immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all'asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito di volta in volta nei decreti di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra, ai sensi del suindicato art. 8. Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l'importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella a prezzo più alto, fino a concorrenza dell'importo offerto. La circolazione dei B.O.T. al 3 ottobre 2001 era pari a 124.272,412 milioni di Euro, di cui ml. 1.750 flessibili (ml. 750 I tranche 87 gg; ml 1.000 II tranche 75 gg.), ml. 9.750 trimestrali, ml. 40.772,412 semestrali e ml. 72.000 annuali.

EMISSIONE DI CERTIFICATI DI CREDITO DEL TESORO "ZERO COUPON"
Roma, 8 ottobre 2001 - Il Ministro dell'Economia e delle Finanze dispone l'emissione dei seguenti certificati di credito del Tesoro "zero coupon": Ctz 24 mesi: decorrenza: 14 settembre 2001 - quinta tranche; Scadenza: 15 settembre 2003; importo nominale dell'emissione: 1.500 milioni di euro I certificati suddetti, il cui importo minimo sottoscrivibile è di mille euro, sono emessi con il sistema dell'asta marginale riferita al prezzo, senza indicazione di prezzo base di collocamento e con esclusione delle richieste effettuate a prezzi inferiori al "prezzo di esclusione". Sono ammesse a partecipare all'asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie indicate nei decreti recanti l'emissione dei suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500.000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all'importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all'importo medesimo. I prezzi indicati varieranno dell'importo minimo di un centesimo di euro ed eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - entro le ore 11 del giorno sottoindicato - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d'Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d'Italia medesima e conosciute dagli operatori. L'assegnazione dei certificati verrà effettuata, nella giornata in cui si perfezioneranno le operazioni d'asta, al prezzo meno elevato tra quelli offerti dai concorrenti rimasti aggiudicatari. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione ed il prezzo di esclusione saranno resi noti mediante comunicato stampa. Gli operatori partecipanti all'asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i certificati assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei certificati assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato in via automatica tramite la procedura giornaliera "Liquidazione titoli", al prezzo di aggiudicazione. Agli operatori medesimi viene riconosciuta, quale compenso dell'impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all'ammontare nominale dei certificati assegnati - pari allo 0,20%. Il pubblico potrà prenotare i certificati presso le suddette categorie di operatori nel giorno sottoindicato; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l'eventuale versamento di un acconto sull'importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l'importo corrispondente ai certificati assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente: prenotazione da parte del pubblico: entro il giorno 9 ottobre 2001; presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del giorno 10 ottobre 2001; regolamento sottoscrizione: il giorno 15 ottobre 2001. Come di consueto, gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti di titoli di Stato, previsti automaticamente in via supplementare alle aste di emissione. L'importo della tranche supplementare è stabilito nella misura massima del 10% dell'ammontare nominale offerto. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all'asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L'assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell'asta relativa alla presente emissione. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" all'assegnazione supplementare vengono indicate nel decreto recante l'emissione dei relativi titoli.

L'INDUSTRIA DEI MISURATORI FISCALI ADERISCE ALL'ASSOCIAZIONE TELECOMUNICAZIONI E INFORMATICA DI ANIE
Roma, 8 ottobre 2001 - Le aziende che operano nella progettazione, produzione, vendita/assistenza dei misuratori fiscali hanno aderito all'Associazione Nazionale Telecomunicazioni e Informatica di Anie, la Federazione aderente a Confindustria che rappresenta oltre 1000 imprese del settore elettrotecnico ed elettronico. Ad oggi hanno deciso di aderire ad Anie la stragrande maggioranza delle imprese del settore, vale a dire: Dataprocess Europe Spa; Epson Italia Spa; Eutron Srl; Fasy Spa; Ncr Italia Spa; Rch Spa; Società Italiana Distribuzione Sid Srl; Wincor Nixdorf Srl. A queste si deve aggiungere Ibm, già iscritta ad Anie, e Microrex Spa che aderirà a breve. L'adesione ad Anie è maturata per ottenere una maggiore tutela e rappresentanza, fino a oggi affidate ai soli concessionari, a vantaggio di aziende che operano in un comparto caratterizzato da una costante innovazione tecnologica, che assicura un importante saldo attivo all'export. Nel 2001, il valore del mercato complessivo dei misuratori fiscali in Italia (comprensivo di registratori di cassa, Pos e software relativo, assistenza) è quasi raddoppiato rispetto all'anno precedente ed ammonta a 1.500 miliardi di lire, di cui il 10% (150 miliardi) è costituito dal mercato dell'assistenza. Ciò, grazie alla prossima entrata in vigore dell'euro che sta determinando un'impennata nelle vendite di misuratori nuovi e la richiesta pressante di aggiornamento di quelli obsoleti. Nel nostro paese l'installato è di 850mila misuratori fiscali, con un ciclo di vita medio di circa 7 anni. Il numero degli addetti - tra produzione, commercializzazione e assistenza - è pari a 15mila unità. Con l'ingresso in Anie, obiettivo prioritario delle aziende sarà quello di offrire ai ministeri competenti, principalmente a quello delle Finanze, tutte le informazioni e tutto il know-how necessari per lo sviluppo del settore e per conseguire un'efficace salvaguardia degli interessi dei consumatori. In particolare, la nuova normativa sui registratori di cassa e la certificazione dei ricavi dei punti vendita dovrebbe attribuire validità allo scontrino fiscale anche ai fini delle detrazioni dai redditi individuali, così come avviene per gli acquisti dei farmaci.

COMMERCIO: ANCORA UNA BEFFA SUL SOTTOCOSTO. GOVERNO CEDE A PRESSING GRANDE DISTRIBUZIONE A DANNO DELLE PMI
Roma, 8 ottobre 2001La decisione del Governo di rimandare di cinque mesi l'entrata in vigore del regolamento sulle vendite sottocosto, cedendo alle forti pressioni della grande distribuzione, rappresenta un'ulteriore beffa a danno dei consumatori e dei piccoli esercizi commerciali. Questi ultimi infatti dovranno attendere ancora per vedere messa al bando una pratica che li danneggia e contro la quale nulla possono che invece ha agevolato e continuerà ancora ad agevolare la grande distribuzione, contribuendo ad incrementare in gap già eclatante tra le due tipologie distributive. Le motivazioni che hanno indotto la richiesta di proroga per l'attuazione del provvedimento rappresentano un goffo tentativo di arrampicarsi sugli specchi. È infatti poco credibile la tesi secondo la quale il varo del nuovo regolamento potrebbe creare una situazione di caos durante la fase di transizione dalla lira all'euro. Soprattutto tenuto in considerazione il fatto che il provvedimento sulle vendite sottocosto prevedeva un primo periodo di "rodaggio" e quindi di maggiore flessibilità. La sensazione è dunque quella che alcune organizzazioni, in particolare quelle che rappresentano la grande distribuzione commerciale, vogliano trarre un ulteriore vantaggio dal mantenimento dell'attuale regime anche in questo ultimo periodo di circolazione della lira. Per questo Confesercenti farà appello alle forze parlamentari affinché l'emendamento proposto non venga accolto.

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