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DAI MEDIA EUROPEI: RASSEGNA STAMPA ESTERA
Milano, 22 ottobre 2001 - da Financial Times, 20/21 ottobre 2001 "Rivalità'e
mancanza di tracce rallentano la caccia alle cellule terroriste". ...La
struttura di al-Qaeda rappresenta di per sè un problema per gli
investigatori. Gli associati vi operano singolarmente o in piccoli nuclei.
"La rete è strutturata a compartimenti in modo che se una cellula si
infrange, ce ne sia un'altra anche più potente in un'altra città.",dice il
signor Gunaratna(esperto di terrorismo alla St.Andrew's University in
Scozia).Un altro problema è dato dal fatto che al-Qaeda lavora a a stetto
contatto con altri gruppi sciolti dell'estremismo islamico, che condividono
la stessa ideologia e in molti casi la stessa ammirazione per Bin Laden. Gli
appartenenti a queste altre reti può darsi si siano formati nei campi di
addestramento afgani, senza però aver prestato giuramento di fedeltà ad
al-Qaeda, sostiene un funzionario dei servizi segreti. Molti arresti in
Europa dopo l'11 settembre,sono stati di associati a tali gruppi, piuttosto
che di associati di nuclei di al-Qaeda veri e propri. Questi gruppi,
conosciuti come "mujaheddin non allineati"nell'ambito dei servizi segreti
tedeschi, progettano attacchi terroristici su piccola scala oppure
forniscono supporto logistico ad al-Qaeda.L'ufficio di governo tedesco,
preposto alla protezione della costituzione, sostiene che "i confini
organizzativi "tra questi gruppi ed al-Qaeda si "stanno lentamente
annullando ".Questa struttura a strati dei gruppi terroristici significa che
molti degli arresti dall'11 settembre in poi hanno permesso probabilmente di
intuire soltanto qualcosa di come funzioni al-Qaeda, ammette il funzionario
dei servizi segreti......"Ora sappiamo bene che non abbiamo a che fare con
gruppi primariamente nazionali nellla loro operatività, ma che abbiamo di
fronte il terrorismo islamico internazionale". "Niente da nascondere"al
Centro Islamico di Milano noto come la base europea di al-Qaeda". ...Denaro
sufficiente viene anche raccolto per mantenere l'imam dell'istituto, Abu
Emad, e la sua famiglia, stando a quanto dice il Signor Hamid(direttore
dell'Istituto).L'imam Emad fu imprigionato per sei mesi nel 1995, quando la
polizia italiana arrestò 63 egiziani a Milano, sospettati di far parte di un
gruppo terroristico, rilasciati successivamente per mancanza di prove. Hamid
ha dichiarato che la polizia italiana ha tenuto l'istituto sotto controllo
dal 1988,da quando fu aperto, ed è abbastanza probabile che i servizi
segreti di Egitto,Siria, Algeria e Tunisia abbiano delle spie che passano
per l'istituto e per gli altri due centri di preghiera a Milano. da "The
Guardian", sabato 20 ottobre 2001 "La Cina avrebbe pagato Bin Laden per
vedere missili cruise." La Cina pagò Osama Bin Laden parecchi milioni di
dollari per accedere a missili americani cruise, inesplosi,lasciati dopo
l'attacco americano alle sue basi tre anni fa, così sostiene un presunto
vecchio militante di al-Qaeda in Europa. La pretesa dichiarazione del
militante è raccolta nella trascrizione di una conversazione registrata
segretamente tra sostenitori di Osama bin Laden, di cui "The Guardian" è
venuto in possesso.La rivelazione è stata resa nota dopo l'annuncio del
Presidente Bush di aver ottenuto il sostegno di Beijing alla guerra al
terrorismo.......Il governo cinese ha negato di essersi procurato missili
americani dopo il raid del 1998,effettuato in risposta ai bombardamenti
delle ambasciate americane in Kenia e Tanzania. Si dice che Beijing abbia
concluso un negoziato con al-Qaida per acquisire i missili, alo scopo di
fronteggiare una minaccia crescente dei separatisti musulmani nella regione
dello Xinjiang.Nel 1999 la Cina accusò l'organizzazione di Bin Laden di
formare alla guerriglia i membri dell'organizzazione indipendentista. Il 20
agosto 1998 gli Usa lanciarono 75 missili sull'Afghanistan durante l'attacco
ai campi di Bin Laden.Un articolo apparso quattro mesi dopo sul giornale
pakistano Ausaf, asseriva che, stando a fonti talebane,40 sarebbero stati
trovati inesplosi. Il seguito della storia fu raccolto quest'anno da Lased
Ben Heni in una conversazione con i militanti.Ben Heni, un libanese di 32
anni, arrestato a Monaco la scorsa settimana,è accusato dal pubblico
ministero italiano di essere la persona di collegamento tra due cellule
terroriste di Francoforte e Milano, che hanno prestato giuramento di fedeltà
ad al-Qaida .Il 9 marzo, in un fatiscente appartamento di Gallarate, nei
sobborghi di Milano, incontrò Sami Ben Khemais Essid(alias"Saber"),leader
della cellula italiana, e gli parlò delle sue esperienze in Afghanistan ,
quando visitò i campi di Bin Laden.Ad insaputa dei due uomini , la polizia
anti-terrorismo italiana aveva installato microspie nell'appartamento."Forse
gli americani sono convinti che, bombardando i centri d'addestramento dello
sceicco(Bin Laden)",si dice abbia detto Ben Heni. "Secondo loro fu una
vittoria.Ma in realtà fu una sconfitta, perchè la maggior parte dei missili
rimase inesplosa".Dopo una digressione, la trascrizione prosegue così:"Con
queste armi lui(Bin Laden)ha aumentato le sue risorse finanziarie. Da tutto
il mondo sono arrivati uomini d'affari, che odiano gli americani per
studiare la strategia missilistica americana. "In particolare sono venuti
dalla Cina.Lui lavora moltissimo con la Cina.Ha con loro buone relazioni.
"Li vedi e ti chiedi:"Ma che cosa ci fanno qui?" Alla fine capisci che
lavorano per lo sceicco e che sono venuti per studiare questi missili."
Grazie al denaro che fluisce dall'estero per questi studi, ha creato
l'esercito dei mujaheddin capeggiato da Omar Zayan(o Zaghan) in Cecenia." In
un passaggio successivo, dove il significato non è molto chiaro, si sente
Ben Heni asserire:"Quando(Bin Laden) vide che la gente afghana stava morendo
di fame, passò i missili allo sceicco Messaoud, egli contrattò con i cinesi
e li vendette per un'immensa somma - penso 10 milioni di dollari-ma solo
dopo che lo sceicco li ebbe studiati. "La trascrizione costituisce la prima
prova dal di dentro di al-Qaida a supporto di sporadiche voci nei mesi che
seguirono nel '98 l'attacco, che la Cina aveva acquistato due missili
Tomahawk, rimasti inesplosi. Nel marzo del'99, un portavoce del ministero
degli esteri cinese definì le voci"prive di fondamento". Il Presidente Jiang
Zemin dichiarò ad una conferenza stampa internazionale, dopo l'incontro con
Bush,(19 ottobre,)che era stato trovato un "consensus" sul terrorismo, pur
insistendo egli sul fatto che l'azione antiterroristica "colpisse
accuratamente" ed evitasse incidenti inutili".
ATTIVATA A MILANO L'UNITA' DI CRISI PER FRONTEGGIARE L'ANTITERRORISMO
BIOLOGICO
Milano, 22 ottobre 2001 L'Asl Citta' di Milano informa di aver attivato
dalla data odierna una unità di crisi per fronteggiare l'emergenza
antiterrorismo biologico, chimico, fisico. Secondo le indicazioni del
ministero della salute e della regione Lombardia i cittadini che sono venuti
in contatto con materiale ritenuto sospetto devono rivolgersi alle forze
dell' ordine, che prenderanno i provvedimenti opportuni. Come di consueto,
per evenienze di carattere sanitario i cittadini possono rivolgersi al
proprio medico di famiglia. confermando che al 19.10.01, in Milano tutte le
segnalazioni sono risultate infondate la Asl Citta' di Milano informa che da
oggi lunedì 22 ottobre sarà, attivo, dalle ore 9.00 alle ore 18.00 e dal
lunedì al venerdì un numero verde a cui potranno rivolgersi i cittadini per
informazioni. il numero verde e': 800 – 720330
INDAGINE ASSOLOMBARDA NONOSTANTE LA CRISI INTERNAZIONALE LE IMPRESE
MILANESI RISPETTANO I PROGRAMMI DI INVESTIMENTO
Milano, 22 ottobre 2001 - L'economia milanese rallenta, ma non si ferma e
nonostante la crisi internazionale scatenata dagli attentati terroristici
dell'11 settembre scorso le imprese manifatturiere milanesi confermano i
loro programmi di investimento. Sono questi, in sintesi, i principali
risultati dell'Indagine previsionale sull'andamento dell'industria milanese
negli ultimi mesi del 2001, presentata oggi dal Presidente di Assolombarda,
Michele Perini, dal Direttore Generale Michele Porcelli e dal Consigliere
incaricato per il Centro Studi Alfonso Lavanna. "Di fronte alla crisi
internazionale le nostre imprese stanno usando la testa, mantengono cioè i
nervi saldi e ragionano a medio periodo e non a breve", afferma Michele
Perini, che aggiunge: "certo gli attacchi terroristici hanno reso più cupo e
incerto lo scenario macroeconomico internazionale e nel breve termine la
congiuntura soffre di un inevitabile contraccolpo psicologico per quanto è
accaduto. Tuttavia in futuro la situazione migliorerà. Certo, se l'Italia
non vuole perdere altro terreno nella sfida competitiva, è necessario che
metta mano alle riforme strutturali. Pensioni, riduzione del peso
contributivo e fiscale, lotta all'economia sommersa, flessibilità del
mercato del lavoro ed efficienza della Pubblica amministrazione: ecco le
riforme necessarie e urgenti su cui il Governo deve fare scelte coraggiose
per creare sviluppo e nuovi posti di lavoro in un paese che ha un tasso di
occupazione nazionale fermo al 52% e addirittura al 42% se si considera il
solo Sud Italia". Vediamo ora, più in dettaglio, le previsioni per i diversi
indicatori economici così come emergono dall'Indagine del Centro Studi di
Assolombarda, condotta su un campione di imprese di tutti i settori
produttivi e dimensioni. In linea con le recenti previsioni macroeconomiche
formulate dai più accreditati Istituti di ricerca, le indicazioni fornite
dalle aziende interpellate hanno prefigurato una riduzione dell'attività
produttiva, a causa del ridimensionamento della domanda interna e
soprattutto di quella estera, che avrà ripercussioni anche sui livelli del
fatturato e, in misura molto più contenuta, anche sul fronte occupazionale.
Sul fronte dell'interscambio internazionale, le imprese del campione hanno
dichiarato di esportare in media il 28,7% del fatturato e hanno prospettato
riduzioni del fatturato estero proveniente dai principali partner
commerciali: Unione Europea, Est Europa e Russia, Usa e Canada. Tali aree
coprono più del 65% delle esportazioni complessive milanesi; in particolare
il 49% delle esportazioni sono destinate all'Unione Europea, il 12% agli Usa
- Canada e il 6% all'Est Europa - Russia. Riguardo ai prezzi di vendita, nel
complesso si è evidenziata una sostanziale stazionarietà particolarmente
significativa da un duplice punto di vista: da un lato, perché le aziende
interpellate sembrano escludere un pericoloso incremento delle quotazioni
delle materie prime derivante dalle attuali tensioni internazionali e,
dall'altro, perché si dovrebbe assistere di conseguenza ad un'ulteriore
decelerazione dell'indice dei prezzi alla produzione. Dall'analisi dei dati
disaggregati per classi dimensionali di addetti si possono osservare
previsioni più pessimistiche tra le imprese maggiori (quelle cioè con almeno
100 addetti) rispetto a quanto emerso da quelle più piccole. Questo giudizio
di fondo trova riscontro nelle attese espresse in merito a: la produzione
media giornaliera, la domanda estera, il fatturato, le scorte,
l'occupazione. Viceversa, le imprese maggiori hanno fornito indicazioni meno
cedenti in merito all'andamento della domanda interna rispetto alle aziende
di dimensioni più ridotte. Passando a rilevare la propensione agli
investimenti e alla loro destinazione, si può notare che le principali linee
direttrici su cui si orienteranno gli investimenti riguarderanno soprattutto
la realizzazione di nuovi impianti (36% delle risposte) e le attività di
formazione-aggiornamento del personale (23%). Queste indicazioni
evidenziano, quindi, l'intenzione di aumentare la competitività e la
capacità produttiva aziendale in vista di un possibile miglioramento del
quadro congiunturale. La ricerca di una sempre maggiore competitività non
riguarda, però, soltanto gli investimenti fissi, ma coinvolge anche quelli
relativi alla riqualificazione del personale. Quest'ultimo aspetto sta
assumendo un'importanza crescente nelle politiche aziendali delle imprese
manifatturiere milanesi e indica anche la necessità di raccordare in modo
stabile l'offerta formativa a livello territoriale ai fabbisogni di
professionalità espressi dal mondo produttivo.
GLOBAL CREDIT MANAGEMENT. ACCORDO DI 2,7 MLD TRA GRUPPO ETRURIA E AISOFTW@RE
PER LO SVILUPPO CONGIUNTO DI FIDIGEST, UNO STRUMENTO A SUPPORTO DEL PROCESSO
DI CONCESSIONE E GESTIONE DEL CREDITO
Milano - Arezzo, 22 Ottobre 2001 - Aisoftw@re S.p.A. società di It quotata
al Nasdaq Europe e al Nuovo mercato di Borsa Italia e Etruria Informatica
Gruppo Etruria società del Gruppo Etruria di cui BancaEtruria è Capogruppo,
hanno siglato una partnership per lo sviluppo congiunto di Fidigest, una
soluzione applicativa a supporto del processo di concessione e governo del
credito sia in ambito gestionale che legale ed amministrativo. Il nuovo
prodotto, la cui release definitiva è attesa entro il giugno 2002, andrà ad
estendere l'operatività di Global Credit Management, un sistema integrato e
modulare di Soluzioni applicative, mirate al supporto delle diverse attività
di valutazione, creazione, controllo e gestione del portafoglio crediti di
un istituto di credito. Global Credit Management è stato scelto dal Gruppo
Etruria, proprio per la specifica capacità di gestire in maniera globale
tutte le funzioni connesse ai processi bancari per il credito. Global Credit
Management, basato su una metodologia che fa dell'Internal Rating il suo
elemento centrale, garantisce la coerenza fra processi interni, commerciali
e creditizi, nonché la comunicazione fra direzione generale e struttura
operativa. La modularità della soluzione garantisce una perfetta
integrazione del nuovo software applicativo Fidigest che, una volta
completato, potrà essere utilizzato dalle Banche appartenenti al Gruppo
Etruria e, più in generale, dalle Banche che abbiano in essere una
convenzione per l'impiego del sistema informativo adottato dal Gruppo.
L'accordo sottoscritto affida ad Aisoftw@re anche le attività di promozione
e diffusione di Fidigest su tutto il territorio nazionale: il nuovo
prodotto, oltre ad apportare vantaggi in termini di incremento del numero di
referenze in portafoglio, apre così al Gruppo Aisoftw@re ulteriori
significative opportunità di penetrazione commerciale sul mercato bancario
italiano, dove è già presente nelle principali realtà. Guido Materozzi,
Direttore di Etruria Informatica, ha sottolineato che "con questo accordo il
Gruppo Etruria dispone oggi di un software di altissimo livello per la
gestione bancaria e di prodotti connessi, che consente già di erogare con
estrma semplicità un servizio "multicliente" ben oltre le semplici procedure
informatiche". "Lo standing del Gruppo Etruria", ha dichiarato l'ing.
Giorgio De Porcellinis, Direttore Generale di Aisoftw@re SpA, "è una
ulteriore conferma della qualità della nostra offerta, che ci consente di
conquistare nuove quote di mercato nel settore del software bancario
puntando su prodotti ad alto valore aggiunto".
DAL 2 AL 6 OTTOBRE MILANO È STATA LA CAPITALE DELL'ENERGIA
Milano, 22 ottobre 2001 - Dopo 5 giorni di intensi confronti, verifiche e
dibattiti su temi di grande attualità, si chiude oggi la prima edizione di
Milanoenergia 2001, la fiera dedicata al mondo delle risorse energetiche che
è stata inaugurata lo scorso 2 ottobre da Massimo Zanello e Maurizio
Bernardo, Assessori all'Industria e PMI e Risorse Idriche e Pubblica Utilità
della Regione Lombardia. Organizzata da Assoexpo e Eiom, in collaborazione
con la Fast - la Federazione Nazionale delle Associazioni Scientifiche e
Tecniche - con il patrocinio della Presidenza del Consiglio, dei Ministeri
delle Attività Produttive, Istruzione, Ambiente e dell'Assessorato alle
Risorse Idriche e Pubblica Utilità della Regione Lombardia, la fiera è stata
la vetrina dei cambiamenti in materia di energia che nei prossimi anni
interesseranno le nostre case, automobili e fabbriche. Tetti fotovoltaici,
celle a combustibile, macchine ad idrogeno, motorini elettrici, diventeranno
presto parte della vita di tutti noi. Sono state quasi 5.000 le persone che
sono accorse in fiera in questi giorni per visitare Milanoenergia 2001. I
due organizzatori Walter Rampini e Roberto Pinna Berchet, soddisfatti del
successo di questa prima edizione, commentano così la nascita del salone:
"Il tema dell'energia torna oggi più che mai alla ribalta per i progressi
fatti dalla ricerca nel settore delle fonti rinnovabili, per il graduale
processo di liberalizzazione dei mercati e purtroppo per la delicata
situazione internazionale che si è creata ultimamente. In un momento così
"caldo" Milanoenergia 2001 ha voluto essere una vetrina dei mutamenti in
atto nel panorama europeo per lo sviluppo di strategie vincenti. La grande
affluenza di pubblico che ha caratterizzato questa prima edizione è per noi
motivo di vanto e di grande orgoglio; forti di questo successo, per
l'edizione del 2003 di Milanoenergia, ci attendiamo un numero di visitatori
ancor più elevato". Tre sono stati i punti di forza della manifestazione:
numerose e qualificate imprese del settore che in un'ampia area espositiva
hanno incontrato i visitatori e presentato i propri prodotti; un ricco
programma di convegni su temi di grande attualità promossi e organizzati
dalla Fast e da altre associazioni partner e, infine, vera "chicca" della
fiera, la prima mostra italiana sull'idrogeno. Realizzata dal Museo della
Scienza e della Tecnica, la mostra era articolata nelle sezioni: Cos'è
l'idrogeno, Dove si trova, Come si produce, Come si usa, Idrogeno ed
energia: le tecniche e le esperienze in Italia e nel mondo. In esposizione
all'interno della mostra anche un modellino di "casa del futuro" riscaldata
da una cella a combustibile.
ANFAO (OCCHIALI): CONFERMATA LA CRESCITA NEL 1° SEMESTRE 2001 PREVISTO UN
SIGNIFICATIVO RALLENTAMENTO NEL IV TRIMESTRE 2001
Roma, 22 ottobre 2001 - Nel 1° semestre del 2001, l'industria italiana
dell'occhialeria ha mantenuto un trend di crescita interessante, con un
incremento delle esportazioni pari al 15,45% (da 1.386,9 a 1.601,2 miliardi
di lire), e con una quota delle importazioni pari a 444,5 miliardi di lire
rispetto ai precedenti 382,9 miliardi del 1° semestre 2000 (+16,09%). A
trainare il made in Italy è stato ancora una volta l'export di occhiali da
sole, cresciuto del 27,38% e pari a 911,9 miliardi di lire, contro i 715,9
miliardi dello stesso periodo del 2000, mentre il valore relativo alle
montature è rimasto pressoché invariato rispetto allo scorso semestre,
ovvero da 643,3 si è passati a 643,7 miliardi (+0,06%). Riguardo all'
import, invece, se le montature sono aumentate del 31,28%, passando da 130 a
170,7 miliardi di lire, gli occhiali da sole sono scesi a 138 miliardi di
lire dai 149 del semestre 2000 (-7,83%). Quest'ultimo dato, però, è il
risultato di due fattori concomitanti: da un lato, una netta riduzione
dell'import dai mercati europei, dall'altro, purtroppo, una crescita
sostenuta (+26,1%) di prodotti di bassa qualità provenienti dall'Estremo
Oriente. A questo proposito, sarà opportuno intensificare maggiormente gli
sforzi presso sedi nazionali ed europee per richiedere misure di
salvaguardia e di controllo poste a bloccare le importazioni di quei
prodotti non conformi provenienti dai mercati internazionali. Argomento sul
quale Anfao da anni è impegnata con campagne di sensibilizzazione e di
corretta informazione, anche in collaborazione con l'Unione Nazionale
Consumatori Italiani. Questi dati, sebbene significativi per fornire uno
spaccato sulla salute del settore italiano, letti a fronte dei recenti
avvenimenti americani appaiono oggi un po' anacronistici e, soprattutto,
poco indicativi per poter individuare un reale trend di chiusura anno.
Infatti, lo scenario post 11 settembre ha cambiato sensibilmente la
situazione ed ora bisogna fare i conti con una percentuale importante: circa
il 32,7% delle esportazioni di occhiali made in Italy è destinato al mercato
Usa. Una cifra significativa alla quale si aggiunge un altro parametro di
riferimento: l'occhiale italiano è leader mondiale nel segmento di prodotto
medio-alto, con una quota pari al 71%, e rientra a pieno titolo nel mercato
del lusso. Per alcune aziende dell'occhialeria italiana l'incidenza delle
vendite negli Stati Uniti sul fatturato consolidato totale va da un massimo
di circa 60% a quote più ridotte di circa il 5%. Anfao, dunque, prevede per
il IV trimestre 2001 un significativo rallentamento. La flessione, però,
potrebbe essere abbastanza contenuta in quanto le vendite - e quindi le
esportazioni - in questi mesi sono legate all'occhiale da vista, la cui
quota di penetrazione sui mercati internazionali è più bassa rispetto al
prodotto sole, ed è comunque un articolo anticiclico, legato ad esigenze
effettive, meno volubile rispetto all'occhiale da sole. Riguardo al futuro
degli occhiali italiani, Paolo Cannicci, presidente di Anfao, si esprime con
cautela: "Il primo semestre 2001 ha registrato valori soddisfacenti per
l'intero comparto, ma i recenti fatti di cronaca stanno creando su tutti i
mercati internazionali ulteriori difficoltà, per questo prevediamo che
alcune delle nostre aziende associate dovranno fare ricorso alla cassa
integrazione. Fra qualche settimana un primo bilancio realistico potrà
essere redatto, oggi è ancora difficile poter individuare l'entità di questa
flessione e le immediate conseguenze occupazionali". Anfao, da parte sua, è
attivamente impegnata a raccogliere dalle associate tutte le informazioni
necessarie per verificare le criticità e l'entità dei danni subiti.
Un'analisi approfondita di questi dati servirà per individuare, qualora
fosse necessario, azioni mirate al rilancio del made in Italy. Inoltre,
solleciterà i Ministeri competenti perché compiano azioni immediate per dare
maggior sostegno al comparto, quali l'abbattimento temporaneo del 50%
dell'Iva e dell'Irap relativa al costo del lavoro, nonché la tutela e il
monitoraggio dei prodotti importati sui mercati e non conformi alle
direttive comunitarie. Il settore dell'occhialeria italiana ha acquisito nel
tempo quelle valenze di qualità, stile e "tradizione artigianale" che
garantiscono e tutelano il prodotto italiano e che, soprattutto in questi
momenti di crisi, potranno costituire un asset apprezzato dal consumatore.
LA CIRCOLARE DELLE DOGANE SULLA RESTITUZIONE DI ACCISA SUL GASOLIO PER
AUTOTRASPORTO
Roma, 22 ottobre 2001 - Con Decreto del Ministro dell'Economia e delle
Finanze del 9 ottobre 2001, è stata fissata in lire 112 per litro di gasolio
la misura della restituzione di accisa spettante agli operatori del settore
del trasporto di merci e persone, per il primo semestre 2001 (si rimanda, a
proposito, al comunicato n. 314 del 16 ottobre 2001). L'Agenzia delle Dogane
ha predisposto una circolare esplicativa con la quale chiarisce che i
destinatari del beneficio che avessero già presentato la prescritta
dichiarazione sulla base della misura provvisoria di 100 lire per litro di
gasolio acquistato, possono ricalcolare e utilizzare in compensazione il
maggior rimborso spettante, senza dover presentare una nuova dichiarazione.
Gli operatori, che non hanno ancora provveduto, hanno tempo fino al 31
ottobre grazie alla riapertura dei termini fissata dal Decreto Legge 356 del
1° ottobre 2001. A tal fine, potranno anche utilizzare il fac-simile di
dichiarazione allegato alla circolare o reperibile attraverso la
consultazione del sito Internet dell'Agenzia
www.agenziadogane.it
SUL SITO DEL MINISTERO LA CIRCOLARE SU DONAZIONI E SUCCESSIONI
Roma 18 ottobre 2001 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica
che è disponibile sul sito delle Finanze
www.finanze.it
e su quello del Tesoro
www.tesoro.it la Circolare
18 ottobre n. 91/E (diramata dall'Agenzia delle entrate) che contiene i
primi chiarimenti sull'abolizione dell'imposta sulle successioni e
donazioni.
CONVEGNO GIST (GRUPPO ITALIANO STAMPA TURISTICA) PER DISCUTERE DEI TEMI
RELATIVI AL DIFFICILE MOMENTO CHE IL SETTORE TURISTICO
Milano, 22 ottobre 2001 - I recenti, tragici avvenimenti, hanno avuto un
immediato e pesante contraccolpo sul mercato del turismo e in particolare
del trasporto aereo. Le rilevazioni dei tour operator e degli agenti di
viaggio evidenziano una caduta verticale della domanda che si protrarrà nei
prossimi mesi, le compagnie aeree di tutto il mondo attraversano una
congiuntura che non è esagerato definire drammatica. Per discutere dei temi
relativi al difficile momento che il settore si trova ad attraversare il
Gist (Gruppo Italiano Stampa Turistica) ha organizzato un convegno che avrà
luogo giovedì 25 ottobre al Circolo della Stampa di Milano (Corso Venezia
16), con inizio alle ore 20.30 dal titolo La nuova geografia: come cambia la
mappa del viaggiatore. Al convegno che sarà moderato da Riccardo
Venchiarutti, presidente del Gist, parteciperanno come relatori la prof.ssa
Magda Antonioli Corigliano, condirettore del Master in Turismo
dell'Università Bocconi; Giuseppe Boscoscuro, presidente di Astoi
(l'Associazione dei tour operator aderente a Confindustria); Donatella Marai,
presidente della Fiavet Lombardia (la federazione degli agenti di viaggio);
Marco Ferrari, responsabile delle relazioni esterne per l'Europa di Starwood
(una fra le più importanti compagnie alberghiere mondiali, che controlla
anche Ciga); Camillo Bozzolo, il direttore Italia di Delta Airlines.
AGGIORNAMENTO CDA GANDALF
Orio al Serio (Bergamo), 19 ottobre 2001 - Il Consiglio di Amministrazione
di Gandalf, riunitosi sotto la presidenza di Carlo Peretti, ha preso atto
della relazione della società di revisione, già comunicata al mercato nella
scorsa serata, riguardante la situazione semestrale al 30 giugno 2001. Gli
amministratori, come preannunciato nei precedenti comunicati, hanno
verificato gli impegni a sottoscrivere l'operazione di ricapitalizzazione e
ad effettuare anticipatamente versamenti in conto capitale finalizzati a
concorrere alla copertura dei fabbisogni connessi all'esecuzione del piano
di ristrutturazione. Tali impegni assunti alla data 19 ottobre ammontano ad
euro 2.900.000, pari a circa il 50% degli impegni complessivi che il
consiglio aveva determinato quale richiesta rivolta agli azionisti soggetti
al vincolo di lock up. Relativamente alla richiesta di ristrutturazione
degli impegni derivanti dai contratti di leasing, il Consiglio ha preso atto
che dalle risposte pervenute emerge la richiesta di ulteriori informazioni e
verifiche. Vista la progressione della adesioni all'assunzione di impegni di
ricapitalizzazione di cui sopra, intervenuta perlopiù negli ultimi giorni,
il Consiglio ha ritenuto opportuno di aggiornarsi alla data di lunedì 29
ottobre prossimo per: esaminare gli eventuali ulteriori impegni comunicati
dagli azionisti; verificare le risultanze di una prima situazione economico
gestionale al 30 settembre 2001; verificare l'avanzamento di trattative in
corso con partner interessati a partecipare alla operazione di
ricapitalizzazione e alle iniziative di sviluppo della società. La posizione
finanziaria netta alla data del 18 ottobre ammonta a - 21.154 Milioni di
lire (- 22.609 Milioni di lire al 30 giugno 2001).
DELTA APPLAUDE IL NUOVO ACCORDO DI OPEN SKIES TRA STATI UNITI E FRANCIA
Milano, 22 ottobre 2001 - Delta accoglie con favore il nuovo accordo siglato
oggi dai governi di Stati Uniti e Francia, che sostituisce il sistema
attualmente in vigore con una liberalizzazione del trasporto aereo. Il nuovo
sistema consente alle compagnie aeree di entrambi i paesi il libero accesso
al mercato del traffico aereo tra Stati Uniti e Francia. Leo F. Mullin,
Presidente e Ceo di Delta, ha detto: "Questo nuovo accordo rappresenta un
ulteriore passo avanti per la clientela internazionale. La liberalizzazione
del trasporto aereo favorisce una maggiore competitività e nuove opportunità
per il trasporto di passeggeri e merci. La Francia è il terzo mercato
europeo e questo nuovo accordo apre le porte a buona parte dell'Europa
continentale". L'accordo di "open skies" permette alle compagnie aeree di
entrambi i paesi di richiedere l'antitrust immunity che favorisce i
passeggeri, poiché consente ai vettori aerei di operare congiuntamente
servizi e coordinare gli loro orari. Delta, Air France, Alitalia e Csa hanno
richiesto l'antitrust immunity, lo scorso agosto, al Dipartimento dei
Trasporti degli Stati Uniti. Questo nuovo accordo permetterà al Governo
degli Stati Uniti di completare la procedura di richiesta. L'accordo odierno
è il risultato di cinque anni di sforzi compiuti dai Governi di Stati Uniti
e Francia per liberalizzare il mercato del trasporto aereo. Delta, Air
France e Csa offrono servizi in code-share su rotte transatlantiche operate
tra Stati Uniti, Francia e Repubblica Ceca. Inoltre Delta collega la sua
vasta rete operativa negli Stati Uniti con numerose destinazioni servite da
Air France e Csa. Delta e Alitalia hanno annunciato l'intenzione di operare,
dal prossimo mese, servizi in code-share fra Stati Uniti e Italia e di
estendere il code-share anche a servizi Alitalia per destinazioni in Europa,
Africa e Medio Oriente. L'obiettivo di Delta è diventare la compagnia aerea
"Numero Uno" agli occhi dei suoi clienti trasportando merci e passeggeri da
e per ogni parte del mondo. Già oggi i passeggeri scelgono di volare con
Delta Air Lines più spesso che con qualsiasi altra compagnia aerea nel
mondo. I passeggeri hanno a disposizione un network di 4.813 voli ogni
giorno per 370 città in 64 paesi con Delta, Delta Express, Delta Shuttle, le
compagnie di Delta Connection ed i partner internazionali. Delta è uno dei
co-fondatori dell'alleanza globale SkyTeam. Per ulteriori informazioni il
sito Delta è
www.delta.com
ACCORDO TRA VERTEX INTERACTIVE ITALIA E MULTINAZIONALE TESSILE PER CREARE
MAGGIORE EFFICIENZA NELLA LOGISTICA
Milano, 22 ottobre 2001 - Vertex Interactive Italia, consociata di Vertex
Interactive Inc. (Nasdaq - Vetx), fornitore globale di soluzioni integrate
ed applicazioni industriali per la gestione della supply chain, ha
annunciato oggi il compimento della prima fase di un accordo mondiale che
prevede fornitura della propria soluzione Umdc (Universal Mobile Data
Capture) a SaatiPrint, la divisione "Printing" del gigante internazionale
tessile-chimico Saati Group. Utilizzando Umdc, Vertex integra i terminali
portatili in radiofrequenza con il sistema Sap R/3, installato in Saati, per
tracciare e controllare il flusso di prodotti e materiali nell'ambiente
produttivo Saati a livello mondiale. Con uffici negli Usa, Sud America, Asia
ed Europa, il Gruppo Saati deve far fronte ad un complesso sistema di
logistica e gestione dei materiali. Le 140 persone dedicate alla logistica
muovono ogni anno circa 10 milioni di metri lineari di tessuto solo per la
divisione Printing. La soluzione fornita da Vertex Interactive permetterà al
personale, che gestisce magazzini e logistica, di tracciare i movimenti dei
materiali all'interno di Saati. La soluzione, infatti, utilizza terminali
portatili che istantaneamente identificano i materiali e forniscono le
informazioni direttamente al sistema centrale Erp Sap R/3. "La soluzione
Vertex Interactive, permetterà la totale visibilità dei flussi di materiali
nelle attività globali di produzione Saati apportando significativi risparmi
in termini economici attraverso la riduzione delle scorte di materie prime."
commenta Gaetano Montalbano, Amministratore Delegato di Vertex Interactive
Italia, che continua: "Il sistema Vertex accelererà anche la gestione degli
ordini e assicurerà un maggior livello di accuratezza nella consegna degli
ordini". Nell'ambito di questo accordo, valutato per la prima fase attorno
ai 350.000 Euro, Vertex fornirà una completa soluzione composta da hardware,
software e servizi. "Abbiamo scelto di lavorare con Vertex Interactive
poiché è l'unica società che ci offre una soluzione completa e non solo un
prodotto software," ha commentato Angelo Casero, responsabile della
Logistica al quartier generale Saati. "I consulenti Vertex hanno compreso
chiaramente la nostra attività e hanno capito quello che dovevamo
migliorare. Essi sono in grado di integrare e configurare i sistemi,
addestrare il nostro personale e fornire un supporto continuo per Hardware e
Software".
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