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16 NOVEMBRE 2001
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europee,2001 http://www.cordis.lu ) |
IL PARLAMENTO EUROPEO E IL CONSIGLIO D'EUROPA HANNO ENTRAMBI
VOTATO NUOVE MISURE CHE INCIDERANNO SULLE REGOLE PER L'IMPIEGO DI INTERNET
IN EUROPA E DECIDE ANCHE SULLA PRIVACY COOKIE E SPAM (MESSAGGI DI POSTA NON
SOLLECITATI)
Bruxelles, 16 novembre 2001 - Mentre, il 13 novembre, il Parlamento
europeo adottava un emendamento al disegno di legge sulla privacy e sulla
tutela dei dati per affrontare il problema dello "spam" (messaggi di posta
elettronica non sollecitati), il Consiglio d'Europa aveva appena approvato
un trattato per definire gli elementi costitutivi del cybercrimine. Il
disegno di legge del Parlamento prevede che siano gli utenti di Internet a
decidere se vogliono ricevere o meno i messaggi non sollecitati. In caso
affermativo, riceverebbero solo i messaggi di siti autorizzati all'invio. In
caso negativo, gli utenti dovrebbero iscriversi in un registro contenente i
nomi di tutti coloro che non desiderano ricevere tali messaggi.
L'emendamento chiede che anche i "cookie" (file inviati da alcuni siti
Internet ai computer degli utenti, spesso a loro insaputa) possano essere
utilizzati da tali siti solo se gli utenti danno il loro consenso. Quest'ultimo
elemento ha causato preoccupazioni tra le società pubblicitarie, perché i
cookie vengono impiegati principalmente per identificare le modalità di
navigazione degli utenti in un sito e le pubblicità da essi consultate. Tali
società hanno sottolineato che, senza "cookie", in alcuni siti si dovrebbe
procedere a una nuova registrazione ogni volta che vengono visitati da un
utente. L'Interactive advertising bureau (Iab) ha già dichiarato che farà
pressione contro l'emendamento prima che passi alla seconda lettura in
Parlamento. Nel frattempo è stata accolta favorevolmente l'adozione, da
parte del Consiglio d'Europa, di un trattato che standardizza gli elementi
costitutivi del cybercrimine, anche se sono stati avanzati timori in merito
ai possibili pericoli per la privacy online e ai poteri che verranno
attribuiti alle forze di polizia. Tra i crimini, il documento mette in
evidenza la frode e la pornografia infantile e autorizza le forze di polizia
nazionali a richiedere la collaborazione dei loro colleghi d'oltreoceano,
per condurre le inchieste e trattenere gli indiziati. Gli Stati membri
sottoscriveranno il trattato nel corso di una conferenza sul cybercrimine,
che si terrà a Budapest il 23 novembre. Basterà la firma di cinque paesi
membri del Consiglio d'Europa per farlo entrare in vigore, ma ci vorranno
anni perché sia formalmente adottato e tempi ancora più lunghi perché sia
completamente recepito nelle legislazioni nazionali. Gruppi di utenti per la
libertà on line e in rappresentanza degli hacker sostengono che il documento
costituisce una minaccia per la democrazia e ne chiedono la revisione,
nonostante questa sia la versione finale della ventisettesima bozza già
presentata.
INDAGINE DELLA CAMERA DI COMMERCIO SUI SETTORI COINVOLTI ARRIVA L'EURO,
INSIEME ALLE CODE MA IL BANCOMAT CI SALVERA' AL SUPERMERCATO, IN AUTOSTRADA,
AL CINEMA. A PARTIRE DA GENNAIO
Milano, 16 novembre 2001. Il primo gennaio è giorno di festa. I negozi sono
chiusi e di grandi spese neanche parlarne. Al massimo si esce sul tardi per
un caffè al bar. Che, quest'anno, si potrà scegliere di pagare o 1.500 lire
o 0,77 euro. Ma in tutta tranquillità, perché, il primo gennaio, di file
alla cassa difficilmente ne incontreremo. Non così l'indomani e men che meno
nei giorni successivi quando, veramente e a pieno ritmo, l'euro farà il suo
ingresso nella nostra vita di tutti i giorni. Complicandoci, bene o male,
l'esistenza e contribuendo, soprattutto nei primi due mesi quando si potrà
pagare, e quindi ricevere il resto, sia in lire che in euro, ad incrementare
le "code". Al supermercato come in autostrada e al cinema. Come emerge da
un'indagine della Camera di Commercio che ha coinvolto i settori
potenzialmente più colpiti. "La Camera di Commercio - ha dichiarato Gabriele
Lanfredini, Presidente di Euro Info Centre, azienda speciale della Camera di
Commercio di Milano - è attiva da tempo per promuovere la conoscenza
dell'euro tra le imprese ed aiutarle nella transizione. Abbiamo attivato
strumenti informativi attivi 24 ore su 24 come Pronto Euro 840 500 700 e il
nuovo sito internet euro.mi.camcom.it. E le imprese che hanno più bisogno
dei nostri servizi sono proprio le piccole attività. L'importante è arrivare
preparati, ma come risulta da una nostra indagine l'80% degli intervistati
assicura che il processo di adeguamento all'euro della propria struttura si
concluderà entro la fine dell'anno; solo il 12,4 % delle società rimanda al
2002 le pratiche per l'adeguamento. Certo si tratta di una transizione di
grande portata e per questo richiede tempo e interventi per l'adattamento".
Il problema del resto in euro. Eppure, e comunque, fila sarà. Perché un
conto è allungare 20.000 lire e verificare che, a fronte di un biglietto
d'ingresso al cinema, ne ritornino 7.000; un altro allungare le stesse due
banconote da diecimila, e controllare che il resto, in euro, sia esattamente
pari alla differenza fra 20.000 lire e 6,71 euro. E passi per la fila al
cinema. Ma un litro di latte costerà 1,08 euro. E non sempre, e soprattutto
non da parte di tutti, sarà possibile mettere mano al provvidenziale
bancomat. I supermercati. Uno degli aspetti difficili del passaggio all'Euro
è costituito dall'identificazione delle banconote, delle monete e dei
centesimi. Questo per i primi tempi potrà creare alcuni disagi nel lavoro
delle cassiere, uno "stress da resto", accanto ad un rallentamento generale
alla barriera casse. E le code? Si allungheranno, inevitabilmente.
Soprattutto i primi due mesi, col regime del doppio resto. Secondo le Coop
ci sarà un surplus di lavoro del 60% e per questo hanno messo in conto un
rafforzamento del personale addetto alle casse. La ricetta anti-code?
Bancomat e carte di credito. In coda al casello: le autostrade.
Analogamente, un più diffuso utilizzo di bancomat e carte di credito viene
auspicato dalla Società Autostrade, soprattutto da parte dei cosiddetti
"utenti occasionali", quelli che non hanno interesse alla Viacard e al
Telepass, ma che, alla fine, si ritrovano tutti in fila ai caselli, contanti
alla mano, in occasione di ponti, esodi e vacanze estive. Alle Poste. Per
evitare le code le Poste italiane hanno puntato sull'informazione agli
utenti, distribuendo 23.000 euroconvertitori, brochure e altro materiale
informativo. Per quel che riguarda i dipendenti invece hanno realizzato
corsi di formazione mirati. Al cinema e al teatro per acquistare il
biglietto. Secondo l'Agis - l'associazione generale italiana dello
spettacolo, cui a Milano fanno capo oltre 70 sale cinematografiche, 25
teatri e 4 sedi musicali - il 50 % delle sale milanesi dispone di casse
automatiche, ma il vero problema, quello che inevitabilmente creerà
rallentamenti e code, sarà quello del resto. Il personale alle casse
aumenterà almeno per il primo mese. E bisognerà anche fare i conti con la
quantità di euro di cui gli esercizi saranno inizialmente riforniti. Un caso
per tutti, quello del cinema milanese Anteo, tre sale per un totale di 700
posti, dove la cassa è una sola. Non escludono di modificare gli orari degli
spettacoli, onde evitare che, iniziando tutti e tre insieme, gravino
eccessivamente sui tempi della biglietteria.
LE PMI BRITANNICHE RICEVERANNO 40 MILIONI DI EURO DALL'UE
Bruxelles, 16 novembre 2001 - La Banca europea per gli investimenti (Bei) ha
concluso un accordo di finanziamento del valore di 40 milioni di euro con la
Co-operative Bank del Regno Unito, al fine di sostenere le attività delle
piccole e medie imprese (Pmi). I fondi, erogati sotto forma di un prestito
globale, saranno impiegati dalla banca britannica per sostenere gli
investimenti realizzati dalle Pmi nell'ambito dell'industria, dei programmi
di turismo rurale ed urbano e del settore dei servizi. L'obiettivo
dell'investimento è di incrementare la produttività e la competitività delle
Pmi, contribuendo nel frattempo alla crescita ed all'occupazione. La maggior
parte del denaro andrà a favore delle regioni assistite del Nord-Ovest
dell'Inghilterra, del Midlands, dello Yorkshire e del Galles. "La Bei è
lieta di poter contribuire allo slancio delle Pmi insieme alla Co-operative
Bank la quale, mediante i suoi finanziamenti a favore di piccole e medie
imprese, municipalità e comunità locali, svolge un importante ruolo per
favorire lo sviluppo", ha dichiarato il vicepresidente della Bei Peter
Sedgwick. "Questo strumento consentirà alla Co-operative Bank di estendere
le sue attività di finanziamento alle Pmi, in particolare a quelle di
piccole dimensioni che necessitano di fondi per la loro crescita", ha
proseguito. Il direttore generale della Co-operative Bank, Mervyn Pedelty,
ha aggiunto: "Siamo compiaciuti di collaborare con la Bei per sostenere le
aziende delle regioni assistite. La Co-operative Bank auspica di stabilire
con la Bei una relazione duratura e fruttuosa, nel quadro della quale noi
potremo mettere a profitto le risorse della Bei e le competenze delle nostre
imprese locali a beneficio delle regioni in cui hanno sede". Per
informazioni : Adam McDonaugh Tel: +352 43 79 31 47 E-mail:
a.mcdonaugh@eib.org
A SOLI 47 GIORNI DALL'INTRODUZIONE DELL'EURO OTTO ITALIANI SU DIECI
TERRANNO IN RICORDO ALCUNI ESEMPLARI DI LIRA
Roma, 16 Novembre 2001 Gli Italiani si dimostrano i più sentimentali -
rispetto agli altri europei - nei confronti della propria valuta nazionale.
E' quanto emerge da un sondaggio commissionato da American Express alla
società di ricerca indipendente Taylor Nelson Sofres. L'indagine rivela
infatti che 8 Italiani su 10 (81%) hanno intenzione di conservare per
ricordo, alcuni esemplari di lira quando, il prossimo anno, l'euro verrà
definitivamente introdotto. Malgrado gli Italiani si dimostrino più
sentimentalmente legati alla valuta nazionale rispetto agli altri Europei -
(solo il 57% dei Tedeschi e il 48% degli abitanti dell'Olanda, dichiarano di
voler trattenere per ricordo alcuni esemplari delle rispettive valute
nazionali) - solo un Italiano su dieci, è stato in grado di rispondere che
Alessandro Volta appare sul fronte delle banconote da 10.000 Lire. Il
periodo per conoscere l'euro... E' importante notare che, a soli 47 giorni
dall'introduzione di banconote e monete euro per effettuare gli acquisti,
solo un Italiano su tre (34%) è stato in grado di elaborare in euro il
corrispondente delle proprie spese settimanali attuali, rispetto al 51%
registrato in Germania ed al solo 25% in Spagna. In Italia, gli uomini
risultano più preparati in materia di conversione/valore dell'euro rispetto
alle donne: il 41% degli uomini ha risposto correttamente rispetto al 29%
delle donne. Malgrado questi risultati, circa la metà degli Italiani
intervistati (18%) ritiene di avere una buona conoscenza della nuova valuta.
La ricerca condotta da American Express, rivela un gap effettivo tra il
livello di percezione sulla conoscenza e la "reale" comprensione. Per
evitare confusione i consumatori effettueranno i loro acquisti con Carte ...
Al fine di evitare confusione nella fase di introduzione dell'euro, i
risultati rivelano che sei Italiani su dieci (60%), pianificano un utilizzo
pari o maggiore a quello attuale delle proprie Carte di debito e credito.
Massimo Quarra, President, American Express Europe Services Limited
commenta: "Le Carte American Express renderanno più facile la gestione degli
acquisti di ogni giorno. Utilizzare le Carte durante questo periodo di
potenziale disorientamento, garantisce una forma di pagamento sicura,
eliminando lo stress determinato dall'incertezza di avere abbastanza
contanti per pagare gli acquisti quotidiani, conteggio del resto e monetine,
consentendo una maggiore flessibilità dei tempi di adattamento e familiarità
con la nuova valuta." "L'introduzione dell'euro in banconote e monete
potrebbe generare confusione, in particolare nel periodo di doppia valuta,
sia per i residenti in Eurolandia che per i visitatori che dovranno
abituarsi alla nuova valuta ed ai nuovi valori." Quarra continua: "American
Express gioca un ruolo chiave nell'agevolare, ai Clienti in Europa, la
transazione all'euro, rendendo la nuova valuta di facile utilizzo. American
Express partecipa infatti al Partnership Programme indetto dalla Banca
Centrale Europea e collabora attivamente al fine di creare maggiore
conoscenza tra i consumatori sulle nuove banconote e monete." La ricerca è
stata condotta da Taylor Nelson Sofres, tra il 28 ed il 30 Settembre 2001,
attraverso interviste telefoniche ad un campione rappresentativo di 1014
residenti in Italia. Altri Paesi inclusi nella ricerca sono Francia,
Germania, Spagna e Olanda.
APRE A TORINO LA QUINTA FILIALE CITIBANK
Milano, 16 novembre 2001 - Citibank, la banca per gli investimenti del
Gruppo Citigroup, apre a Torino la sua quinta filiale, dopo quelle già
operative di Milano (due), Roma e Firenze. A solo un mese di distanza
dall'apertura della sede di Firenze (ottobre 2001), la nuova filiale di
Torino testimonia la volontˆ della Banca di rafforzarsi nel nord ovest,
un'area geografica con un alto potenziale di sviluppo. Il programma
quinquennale di espansione di Citibank prevede, entro il 2005, un totale di
15 filiali nei principali centri italiani. Le filiali Citibank, tutte
ubicate nei centri storici delle città e studiate appositamente per ricevere
i clienti in ambienti confortevoli e riservati, offrono servizi di
consulenza personalizzata per gli investimenti, prodotti di risparmio
gestito e i tradizionali servizi di sportello (conto corrente, carta di
credito e di debito, domiciliazione utenze). I clienti, con l'assistenza di
un personal advisor, possono comporre il proprio portafoglio di investimenti
scegliendo tra fondi comuni lussemburghesi (21 comparti di cui alcuni in
doppia valuta), Gpf (tre linee multibrand e cinque con i fondi del Gruppo),
Sicav (con tre comparti di asset allocation e tre comparti specializzati
sull'area euro), polizze vita unit linked e un servizio di negoziazione
titoli sui mercati nazionali e internazionali. Responsabile della struttura
è il branch manager Alberto Quallio, 38 anni, piemontese da generazioni,
recentemente entrato in Citibank dopo un'esperienza decennale in Banca Sella
prima come direttore di filiale e poi come capoarea della Sella Consult Sim
per Torino, provincia torinese e Valle d'Aosta. La nuova filiale si trova
nel centro storico di Torino, all'incrocio tra via Principe Amedeo e via
Bogino, al piano terra di un antico palazzo. Negli uffici, distribuiti su
un'area di 300 metri quadrati, operano oggi tre personal advisor, tutti con
esperienze pluriennali in altri istituti bancari. Il programma di sviluppo
prevede l'inserimento di sette personal advisor e un obiettivo di patrimonio
gestito di oltre 300 miliardi. La filiale è aperta al pubblico dal lunedì al
venerdì dalle 8.30 alle 19.00 con orario continuato. "L'apertura di Torino a
un mese di intervallo dall'apertura di Firenze, la costruzione di una rete
di quasi 100 promotori con 13 agenzie già operative e altre in fase di
apertura dopo solo un anno di attività testimonia l'efficacia del progetto
di sviluppo di Citibank in Italia". Dichiara Alain Hazan, amministratore
delegato di Citibank Global Consumer nel nostro Paese. "Su queste basi
proseguiremo nell'implementazione del programma di espansione che prevede,
entro il 2005, 15 filiali operative sul territorio, il reclutamento di altri
400 promotori finanziari e l'acquisizione di 100 mila clienti nell'area
investimenti con un patrimonio gestito di 20 mila miliardi".
PRESTITO SINDACATO DI EURO 50.000.000 A FAVORE DI BANCA PREALPI PRIMO
PRESTITO SINDACATO A FAVORE DI UNA BANCA DI CREDITO COOPERATIVO IN ITALIA
Milano, 16 novembre 2001 E' stato stipulato ieri a Londra il prestito
sindacato di Euro 50.000.000 a favore di Banca Prealpi, la banca di credito
cooperativo con sede a Tarzo (Tv) operante nelle provincie di Treviso e
Belluno con una rete di 17 sportelli. L'operazione, organizzata da
Mediobanca quale Mandated Lead Arranger ed a cui hanno partecipato in veste
di Co-Arrangers Landesbank Baden-Württemberg e Unicredito Italiano Bank plc
(Gruppo UniCredito), prevede una durata triennale con rimborso a scadenza ed
è finalizzata a soddisfare le esigenze di raccolta a medio termine di Banca
Prealpi. Il merito di credito della beneficiaria, nonché la struttura
contrattuale che tra l'altro prevede il monitoraggio di indicatori sintetici
del rischio di credito, ha permesso a Banca Prealpi di raccogliere sul
mercato un importo superiore agli Euro 50.000.000, anche se l'istituto ha
preferito non incrementare l'importo del finanziamento, che prevede un
margine di 35 punti base sopra l'Euribor a sei mesi. All'operazione hanno
partecipato complessivamente dieci banche italiane ed estere con le quote ed
i ruoli indicati nella tabella che segue.
Mandated Lead Arranger |
Partecipazione in Euro |
Mediobanca – Banca di
Credito Finanziario S.p.A. |
9.000.000 |
Co-Arrangers |
|
Unicredito Italiano Bank (Ireland)
plc, Dublin |
8.000.000 |
Landesbank Baden-Württemberg,
London Branch |
8.000.000 |
Managers |
|
Landesbank
Schleswig-Holstein Girozentrale, Kiel |
5.000.000 |
Landwirtschaftliche
Rentenbank, Frankfurt |
5.000.000 |
Cassa di Risparmio della
Provincia di Chieti S.p.A. |
5.000.000 |
Participants |
|
Landesbank Saar Girozentrale,
Luxembourg Branch |
2.500.000 |
Banque et Caisse d'Epargne
de l'Etat, Luxembourg |
2.500.000 |
Raiffeisenverband Salzburg
reg.Gen.m.b.H., Salzburg |
2.500.000 |
Banca Mediterranea S.p.A. |
2.500.000 |
Banca Mediterranea S.p.A. 2.500.000 Banca Prealpi, nata nel 1970
dalla fusione della Cassa di Montaner (fondata nel 1894), Cassa di Revine
(fondata nel 1895) e Cassa di Tarzo (fondata nel 1963), è una banca di
credito cooperativo operante nelle provincie di Treviso e Belluno con una
rete di 17 sportelli. La strategia della banca è focalizzata sul
rafforzamento della propria posizione nel territorio di competenza e nella
promozione economica e culturale della comunità locale. Oltre ai tipici
servizi di credito, Banca Prealpi distribuisce presso la propria clientela
prodotti assicurativi e di risparmio gestito; è, inoltre, attiva nel virtual
banking, tramite il trading on line e l'accesso al conto personale mediante
computer.
INVESTITORI RETAIL E BORSA: I RISULTATI DI UN'INDAGINE PRESSO I
RISPARMIATORI ITALIANI
Milano, 16 novembre 2001 - Massimo Capuano, Amministratore Delegato di Borsa
Italiana: "Il retail è una ricchezza del nostro mercato che Borsa Italiana
intende sviluppare con servizi, prodotti ed education, impegnandosi in
un'azione di crescita della cultura dei mercati dell'equity. La
partecipazione del retail al mercato borsistico, sia in forma diretta che
indiretta, deve essere sempre più una partecipazione stabile alle compagini
azionarie delle società che costituiscono il tessuto produttivo italiano". A
partire dal 1999 la partecipazione degli investitori retail ai mercati di
Borsa è divenuto un fenomeno di dimensioni consistenti. I comportamenti dei
risparmiatori si sono modificati e l'attitudine a detenere investimenti
azionari in portafoglio si è andata consolidando e sembra essere divenuta
permanente. Un'analisi di Borsa Italiana quantifica come il peso relativo
delle azioni italiane quotate detenute in modo diretto dalle famiglie
italiane sia quadruplicato nel periodo 1995-2000, passando dal 2% all'8% del
totale delle attività finanziarie. A fine 2000, gli investitori retail
italiani detengono direttamente un quarto dell'intera capitalizzazione di
Borsa che supera il 35% considerando anche la partecipazione indiretta
attraverso i fondi comuni di investimento e altri investitori istituzionali.
La novità dell'indagine di Borsa Italiana è quella di prendere in
considerazione la popolazione degli investitori in azioni italiane quotate
e, in seconda battuta, in strumenti derivati azionari. La survey descrive le
caratteristiche socio-demografiche di queste tipologie di investitori, ne
valuta i comportamenti di allocazione del risparmio e la struttura del
portafoglio, individua le motivazioni dell'investimento in azioni, la
tipologia di intermediari utilizzati nonché i canali di formazione ed
informazione consultati. Il profilo dell'investitore - Coloro che hanno
negoziato nel corso degli ultimi due anni azioni italiane quotate sono
soprattutto maschi (65,3%) e residenti nel Nord Ovest (44,1%). Il 57,0% ha
un'età compresa tra i 30 e i 50 anni. Le professioni più diffuse sono
imprenditore/libero professionista (22,0% rispetto al 4,0% della
popolazione) e impiegato (24,9% rispetto al 14,7% della popolazione). Il
29,2% è laureato, il 53,4% ha un diploma di scuola media superiore. La
situazione economica della famiglia è percepita dall'investitore come solida
(l'83,2% riesce a risparmiare) e il 47,6% si attende un miglioramento.
L'intervistato si definisce prevalentemente un investitore di tipo
"moderatamente conservatore" (43,6%) o "moderatamente aggressivo" (37,1%).
L'analisi cluster applicata al campione individua tre principali tipologie
di investitori in azioni che ripartiscono in modo pressoché equivalente
l'intera popolazione. I tre gruppi si differenziano per il diverso grado di
coinvolgimento, tanto emotivo quanto operativo, nella gestione del risparmio
e negli investimenti in azioni. Il gruppo degli investitori "appassionati"
(28,5% del campione) ama effettuare le transazioni in piena autonomia, senza
intermediazione e operando da casa o dall'ufficio. Costoro seguono i loro
investimenti regolarmente e tengono monitorato con sistematicità il mercato
azionario. Il secondo gruppo, gli investitori "pragmatici" (35,8% del
campione), è conscio della necessità di gestire il proprio portafoglio in
modo attivo, ma vive questa opportunità più come un dovere che come un
divertimento. Preferisce quindi delegare le decisioni, soprattutto finali, a
persone ritenute più esperte. Nel delegare, però, si rivolge a più
intermediari alla ricerca delle condizioni migliori. Il terzo gruppo, gli
investitori "statici" (35,7% del campione), dichiara di non sentirsi
all'altezza di decidere gli investimenti in azioni (che in ogni caso ha
deciso di effettuare). Opta dunque per una delega completa nella gestione
del portafoglio, solitamente rivolgendosi a un'unica istituzione e
scegliendo portafogli a basso contenuto di rischio. La composizione e la
movimentazione del portafoglio azionario - Relativamente alle decisioni di
portafoglio, le azioni maggiormente negoziate sono le blue-chip (menzionate
dall'88,4% degli intervistati); seguono le azioni del Nuovo Mercato (31,7%)
e le mid e small caps (20,8%). Le azioni italiane quotate pesano per il
32,2% in portafoglio. Questo dato indica però la presenza di un gruppo,
peraltro non numeroso, che possiede un portafoglio estremamente concentrato
sull'investimento azionario diretto in società italiane: circa il 10% degli
intervistati detiene l'80% o più del proprio portafoglio in azioni italiane
quotate. Questo effetto di concentrazione sembra tipico della detenzione di
azioni italiane quotate rispetto alle altre forme di investimento. Nel corso
degli ultimi 12 mesi il portafoglio di azioni blue-chip è stato movimentato
quasi 10 volte, quello di azioni del Nuovo Mercato 16, le mid e small caps
13 volte. Il minor tasso di movimentazione delle azioni blue-chip indica
come è verso questa tipologia di azione che si concentrano gli investitori
cosiddetti "cassettisti", tipicamente caratterizzati da un lungo orizzonte
temporale nella detenzione di azioni. Nella relazione con altri prodotti
finanziari, e specificatamente con i fondi comuni azionari, le azioni
italiane quotate rappresentano un prodotto autonomo. L'analisi di
correlazione delle quantità detenute nel portafoglio degli investitori
evidenzia come non vi sia una relazione negativa tra l'investimento in
azioni e la sottoscrizione di fondi comuni azionari, ma come anzi emerga un
rapporto di complementarietà. Le motivazioni all'investimento e le azioni
negoziate - L'esperienza dell'investimento in azioni inizia nel maggior
numero dei casi (63,0%) oltre due anni fa e il 64,6% degli intervistati
indica la privatizzazione di una società pubblica come il momento di
acquisto delle azioni. Tra le motivazioni che hanno indotto a iniziare a
investire in azioni, le più citate sono: ottenere rendimenti migliori,
realizzare rapidi guadagni e diversificare il proprio portafoglio. Le
ragioni per le quali si continua ad investire in azioni restano per molti
aspetti le stesse: si riduce però la ragione legata ai rapidi guadagni o
all'imitazione degli amici. Tra coloro che, all'atto dell'intervista, non
hanno più azioni italiane quotate in portafoglio (ovvero il 9% degli
intervistati) il 50,8% sostiene che si tratta di un fatto temporaneo o che
dipende dal mercato momentaneamente non favorevole. Solo il 17,5% (pari a
meno del 2% del campione generale) dichiara di aver abbandonato
definitivamente il mercato borsistico. I canali utilizzati per la
negoziazione e le fonti di informazione - L'investitore in azioni italiane
quotate rivendica un'ampia autonomia decisionale e gestionale del suo
portafoglio. Nel 46,3% dei casi decide autonomamente quando e come
movimentare. La banca tradizionale è il principale canale di realizzazione
degli investimenti (69,0%), il 22,7% degli investitori menziona i promotori
finanziari mentre il 10,4% utilizza sistemi on-line forniti dagli
intermediari. Il 79,2% degli intervistati effettua le proprie operazioni di
persona presso la banca o negli uffici della rete di vendita. Il canale di
informazione per decidere e seguire l'investimento in azioni più utilizzato
è la stampa: il 37,6% del campione cita i quotidiani economici, il 23,9% gli
altri quotidiani, il 13,8% periodici economici. L'11,9% consulta siti web
economico-finanziari. Il 28,2% degli intervistati si informa attraverso
contatti con il personale delle banche, il 20,7% con promotori finanziari e
il 18,4% con familiari e amici. Alle diverse tipologie di investitori sono
associate scelte diverse di intermediari e di modalità di informazione. Tra
gli investitori "appassionati" si registra una tendenza a spersonalizzare
tanto il rapporto con l'intermediario che con le modalità di informazione.
E' più elevato il numero degli intervistati che, per realizzare i propri
investimenti, utilizzano il telefono (14,3%) o le connessioni Internet
(16,9%). Questo gruppo di investitori manifesta un maggiore interesse per i
periodici specializzati e per Internet come fonte di informazione, mentre
perdono di importanza i rapporti personali con l'impiegato di banca, il
promotore finanziario o il gruppo dei conoscenti. Gli investitori in
strumenti derivati azionari - Per quanto riguarda gli investitori in
strumenti derivati azionari (covered warrant, futures e opzioni), il profilo
socio demografico individua come si tratti soprattutto di maschi (80%), con
un titolo di studio medio-alto (metà è laureato e l'altra metà ha un titolo
di studio di scuola media superiore). Nel 60% dei casi hanno un'età
inferiore ai 40 anni e nel 40% sono liberi professionisti. La situazione
economico-finanziaria degli investitori in strumenti derivati azionari è
decisamente buona: la classe sociale di appartenenza è per il 60%
medio-superiore o superiore. Il livello di conoscenza dei temi finanziari è
buono. Oltre a un buon livello di istruzione, il 50% dichiara di aver
frequentato corsi di approfondimento su temi finanziari. La metà di questi
si percepisce come "moderatamente aggressivo" e un quarto come "aggressivo".
Questa tipologia di investitore ha comportamenti di allocazione dei risparmi
che, nel confronto con gli investitori in azioni, sono maggiormente volti a
una più accentuata diversificazione del portafoglio a favore di attività
rischiose, a un consapevole utilizzo delle potenzialità del mercato
finanziario e a una maggiore diversificazione dei mercati ai quali è
possibile rivolgersi. Per quanto concerne la tipologia di intermediari
utilizzati per negoziare gli strumenti derivati, alla banca tradizionale si
affiancano, con un'importanza equivalente, il promotore finanziario e la
banca on-line. Le fonti di informazione maggiormente segnalate, tanto per
gli investimenti in generale che per quelli in strumenti derivati, sono i
quotidiani economici specializzati (60% degli intervistati). Anche
l'utilizzo di Internet è diffuso (i siti economici specializzati sono
menzionati dal 40% degli intervistati). Relativamente alle figure
professionali citate come fonte informativa è di rilievo il ruolo del
promotore finanziario, meno quello dell'impiegato di banca. Dopo l'11
settembre 2001 - Per verificare gli impatti sulle decisioni finanziarie
degli attentati terroristici dell'11 settembre 2001, si è proceduto ad un
recall di un sottoinsieme di intervistati. I risultati ottenuti sembrano
indicare un elevato grado di costanza nella detenzione di azioni. Non si
sono verificati significativi gradi di abbandono e il 50% degli intervistati
ritiene immutata la propria attitudine nei confronti dell'investimento
azionario.
SI SVOLGERA' A RIMINI NEL FEBBRAIO 2002: ORIENTAFINANZA EXPO
Milano, 16 novembre 2001 - Tra i temi che sono stati selezionati: trading on
line, e-banking, fondi di investimento, previdenza, ed euro. Orientafinanza
Expo, mostra convegno dei servizi finanziari e delle tecnologie per
l'investitore privato e le pmi, si svolgera' dal 22 al 24 febbraio 2002.
L'evento organizzato da RiminiFiera e da Expoint ospitera' convegni e
seminari ufficiali organizzati dal quotidiano Il Sole 24 Ore, mentre altre
iniziative saranno promosse direttamente dagli espositori.
MORGAN STANLEY RICONQUISTA LA PRIMA POSIZIONE IN ITALIA NEL RISPARMIO
GESTITO
Milano, 16 novembre 2001 - Secondo i dati elaborati da Assogestioni, al 29
settembre 2001 il patrimonio in gestione dalla Sicav (Società di
Investimento a Capitale Variabile) Morgan Stanley è pari a 4.157,8 milioni
di euro, posizionando il gruppo di servizi finanziari globali al primo posto
della classifica dei gruppi internazionali attivi nel nostro Paese. Il
patrimonio in gestione dei clienti italiani è investito per il 63% in
comparti azionari, per il 31 % in comparti obbligazionari e il restante 6%
in comparti monetari. Rispetto al 31 dicembre 2000, il valore del patrimonio
in gestione è passato da 3.475,6 a 4.157,8 milioni di euro evidenziando un
aumento della massa in gestione di 682,2 milioni di euro pari ad un aumento
percentuale del 19.6. Nei primi nove mesi del 2001, sono stati lanciati due
nuovi comparti: a gennaio lo Europe ex UK Property Fund, che investe in
titoli azionari di società con sede in Europa, esclusa la Gran Bretagna,
operanti nel settore immobiliare, e nel mese di settembre lo Euro Corporate
Bond, che investe in titoli obbligazionari di emissione aziendale con rating
elevato denominati in euro. La Sicav Morgan Stanley attualmente è composta
da 24 comparti azionari, 9 obbligazionari e 3 monetari, classificati per
area geografica (globali, regionali e nazionali). La diversificazione dei
comparti azionari è strutturata per differenti stili di gestione (growth/value/core),
per dimensione aziendale (large cap/small cap), per mercato di riferimento
(mercati sviluppati/mercati emergenti) e per tipologíe di settore. In
Italia, che rappresenta il 41 % della raccolta complessiva in Europa della
Sicav, il network di clienti comprende numerosi collocatori, tra cui 30
banche, 14 reti di promotori finanziari e Sim e 6 siti Internet ed un
elevato numero di gestori istituzionali. A margine dell'incontro di
presentazione dei comparti europei della Sicav Morgan Stanley che si è
svolto oggi a Milano, Stefano Russo, Responsabile per l'Europa della
distribuzione della Sicav Morgan Stanley, ha commentato "La posizione di
leadership che abbiamo raggiunto nel mercato italiano, così come in altri
Paesi europei, deriva anche dalla diversificazione per stili di gestione che
caratterizza la nostra famiglia di fondi, che ha permesso ai nostri clienti
di effettuare scelte di investimento opportune nelle diverse fasi di mercato
ottenendo risultati significativi."
CLICKICT : NASCE DA GEA-CONSULENTI ASSOCIATI, GEA LAB E GRUPPO BANCA
POPOLARE DI BERGAMO OLTRE IL PORTALE, LA CONSULENZA E IL KNOW-HOW ONLINE
Milano, 15 novembre 2001 - Un portale di nuova generazione, che integra
oltre 30 anni di esperienza nella consulenza manageriale e gestionale con la
forza e i servizi di una banca leader. Un'offerta che apre a migliaia di
imprese italiane, anche piccole e medie, livelli superiori di conoscenza
professionale, tecnica e di scenario nell'informatica e le telecomunicazioni
utilizzando strumenti e piattaforme innovative basate sul Web. Il nuovo
portale è ClickICT www.clickict.com proposto da Gea Lab, società di
consulenza strategica e fornitore di soluzioni complete di ebusiness. E'
stato creato con l'apporto di Gea-Consullentì associati di gestione
aziendale, e della Banca Popolare di Bergamo-Credito Varesino. Quest'ultima
è azionista al 45 per cento di Clickict, mentre Gea Lab - assieme al
management della Società - ha il restante 55 per cento. Clickict è stato
presentato ieri alla stampa da Ugo Cedrangolo, seníor partner di Gea,
assieme a Mario Consiglio, senior partner di Gea, Marco Bozzetti,
amministratore delegato della nuova Società e Vaieríano D'Urbano,
amministratore delegato di Coralis. L'unicità dei nuovo portale, che
utilizza tecnologie d'avanguardia nel settore delle piattaforme
collaborative, sta proprio nella sua impostazione focalizzata ad assistere
le imprese nella gestione e nello sviluppo delle tecnologie Ict (Information
& Communicatìons Technology). Il servizio viene realizzato attraverso una
rete di esperti dei vari settori dell'Ict che toccano la vita di un'impresa.
Questi Il consulenti virtuali " (peraitro, si tratta di professionisti o
strutture ben consolidate) contribuiscono con la loro professionalità e il
capitale di know-how a fornire risposte di consulenza, outsourcing di
sicurezza, selezione di risorse umane, formazione a distanza. Le tecnologie
Web forniscono un ulteriore vantaggio di rapidità e semplicità di accesso e
consentono di realizzare il servizio con un costo estremamente competitivo.
Sono previsti due livelli di utilizzo di Clickict: gli utenti registrati
possono accedere ad alcuni servizi, nell'ambito di un abbonamentobase, che
costa solamente 100 euro all'anno. Gli abbonati possono poi acquistare
"moduli prepagati" per disporre dei servizi più sofisticati: si accede alla
pagina riservata che visualizza quanto è stato consumato dei modulo
prepagato e quali sono i servizi disponibili. I prezzi dei vari servizi a
consumo sono indicati nelle pagine descrittive dei servizi stessi. Oggi, i
principali partner di Clickict, che mettono i loro servizi e il foro
know-how a disposizione degli abbonati, sono, oltre a Gea, Gea Lab e Banca
Popolare di Bergamo: AdriaLab
www.adrialab.it struttura
di servizio per lo sviluppo di attività Web, che appartiene al Gruppo Gea
Lab (55 per cento), a Merloni Elettrodomestici (40 per cento) e
all'Università di Ancona (5 per cento); Alice Comunicazione Interattiva
www.aliceinteractive.it multimedía consultant
specializzato in formazione a distanza e comunicazione interattiva,
joint-venture tra Gruppo Pragma e Sistematica; Club TI, associazione di
professionisti Ict; Coralis
www.coralis.it il
marketplace digitale per le piccole e medie aziende, avviato dal Gruppo
Banca Popolare di Bergamo; e-Security
www.arabesque-vpn.it joint-venture tra Engíneering e
Marconi per le soluzioni di sicurezza sul Web; Fine Tuning
www.finetuning.it Web agency specializzata nella
realizzazione di progetti basati sul Web, controllata da Gea Lab; Giga
Information Group
www.gigaweb.com società
internazionale di consulenza IT; Ricerca Quadri, servizi di consulenza e
risorse umane qualificate; Sirmi
www.sirmi.it tra i leader
nelle ricerche e analisi di mercato, specialista di Ict; Svp
www.svp.it
fornitore di informazione manageriale specializzata.
AVVISO AI PORTATORI DEI "WARRANT AZIONI ORDINARIE OLIVETTI 2001-2002"
"WARRANT AZIONI ORDINARIE OLIVETTI EX TECNOST 1999-2004" RETTIFICA DEI
PREZZI DI ESERCIZIO
Ivrea, 16 novembre 2001 - In una nota diffusa Olivetti comunica che, in
applicazione dei Regolamenti dei warrant in oggetto (rispettivamente artt. 2
e 3) e a seguito dell'operazione sul capitale sociale deliberata dal
Consiglio di Amministrazione della Società il 13 ottobre 2001 e avviata il 5
novembre 2001 (con termine il 23 novembre 2001 compreso), i prezzi di
sottoscrizione delle azioni rivenienti dall' esercizio dei warrant saranno
diminuiti di un importo pari a: Euro 0,133 corrispondente alla differenza
fra la media aritmetica semplice degli ultimi cinque prezzi ufficiali
dell'azione ordinaria Olivetti "cum diritto" e la media aritmetica semplice
dei primi cinque prezzi ufficiali dell'azione ordinaria Olivetti "ex
diritto". Pertanto, i prezzi di sottoscrizione delle azioni rivenienti dall'
esercizio dei warrant saranno modificati come segue: "Warrant azioni
ordinarie Olivetti 2001-2002": Euro 1,867 (per le richieste di esercizio
aventi effetto in data successiva al 5 novembre 2001); "Warrant azioni
ordinarie Olivetti ex Tecnost 1999-2004": Euro 3,158 (per le richieste di
esercizio aventi efficacia il 14 novembre 2001. I valori relativi agli
esercizi futuri saranno via via disponibili sul sito
www.olivetti.it
RAPIDA CRESCITA DELLE TRANSAZIONI ONLINE NEI MARKETPLACE ELETTRONICI UNA
RICERCA CONDOTTA DA GLOBAL TRADING WEB ASSOCIATION CONFERMA LA CRESCITA
DELLE TRANSAZIONI E DEL VOLUME D'AFFARI DEGLI E-MARKETPLACE
Milano, 16 novembre 2001 - Global Trading Web Association, la più grande
associazione indipendente di marketplace elettronici al mondo, ha annunciato
volumi di transazioni e di vendite senza precedenti, a dimostrazione del
notevole impulso alla crescita dei marketplace elettronici B2B a livello
mondiale e della forza del commercio elettronico. In un annuncio dato in
occasione del Comdex da Sandy Kemper, Chairman di Gtwa
www.gtwa.net
e Ceo di eScout, e Dennis Jones, Presidente di Gtwa e Presidente e Vice
Chairman di Commerce One
www.commerceone.com le
transazioni sui marketplace che fanno parte di Gtwa sono passate dalle
106.168 del periodi gennaio-giugno 2000 alle 884.166 del corrispondente
periodo del 2001, con un incremento del 733%. Le previsioni per la fine del
2001 sono di 2.140.500 transazioni. Le vendite registrate dai marketplace
che fanno parte di Gtwa sono passate da 115.258.841 dollari Usa nel primo
semestre del 2000 a 3.700.144.295 dollari nel corrispondente periodo del
2001, per un incremento del 3.110%. Le proiezioni per la fine del 2001 sono
di vendite pari a 6.238.433.526 dollari. Crescono anche la quantità di
prodotti e la scelta, con 4.318.654 codici a catalogo a giugno 2000 e
17.146.539 a giugno 2001. La previsione per la fine del 2001 è di 23.829.542
unità a catalogo. Una maggiore scelta di prodotti deriva direttamente della
soddisfazione dei clienti, da decisioni di acquisto più rapide e dalla
reiterazione degli acquisti fatti.
IL 25% DI AZIENDE GLOBAL 2000 INTERVISTATE DA MORGAN STANLEY SCEGLIE
SEEBEYOND COME FORNITORE STRATEGICO DI EAI
Milano, 16 novembre 2001. - SeeBeyond, leader a livello mondiale nella
fornitura di soluzioni di eBusiness Integration, ha annunciato che una
recente analisi pubblicata da Morgan Stanley Equity Research ha rilevato che
integrazione applicativa e sicurezza saranno le due aree di spesa strategica
con la piu' alta percentuale di investimento tra le aziende Global 2000 e
che il 25% dei Cio intervistati, che hanno gia' scelto un fornitore eAI
strategico, ha optato per SeeBeyond: una percentuale superiore a qualsiasi
altro fornitore. Pubblicata nell'ambito di una serie di interviste tutt'ora
in corso con i Cio delle aziende Global 2000 per identificare le varie
iniziative di pianificazione I/T da parte delle stesse aziende, l'indagine
e' orientata a identificare i trend di spesa a carattere tecnologico e le
aree del mercato software aziendale che presumibilmente avranno la piu' alta
percentuale di investimento. Nella piu' recente analisi delle interviste ai
Cio pubblicata il 1° novembre 2001, Morgan Stanley rivela anche che nel 79%
dei casi le aziende non hanno ancora scelto un eAI strategico, elemento che
mette in evidenza come l'area dell'integrazione costituisca di fatto un
significativo settore di potenziale crescita. Delle aziende Global 2000 che
hanno operato una scelta tra i fornitori di eAI, il 25% ha scelto SeeBeyond:
questo posiziona SeeBeyond al top dell'area dell'integrazione applicativa ed
e' indicativo dell'importante ruolo che la suite completa e unificata di
prodotti process-driven di SeeBeyond ha svolto nel processo decisionale
delle aziende. I partner strategici di SeeBeyond in ambito software e
servizi hanno inoltre avvalorato la scelta di SeeBeyond per implementazioni
globali su vasta scala. ''Nell'odierno contesto economico le aziende devono
assumere decisioni sempre piu' ponderate per quanto riguarda gli
investimenti I/T'', ha dichiarato Jim Demetriades, fondatore e Ceo di
SeeBeyond. ''SeeBeyond, che e' sempre stata all'avanguardia nelle soluzioni
di eAI, mette le aziende nelle condizioni di utilizzare al meglio i sistemi
di cui dispongono attraverso un'efficace integrazione anziche'
sostituendoli. La recente indagine di Morgan Stanley riconferma che
SeeBeyond fornisce un'infrastruttura leader di mercato che consente alle
aziende di realizzare il pieno potenziale di attivita' di business efficaci
e ottimizzate, con un nuovo livello di flessibilita' e un impatto positivo
sui risultati economici''. Infolink:
http://www.seebeyond.com
PROGRAMMA DI STABILITÀ: PRECISAZIONE SU WIND
Roma, 16 novembre 2002 - Con riferimento alle divergenti interpretazioni
apparse sulla stampa odierna sull'alienazione di Wind, il Ministero
dell'Economia e delle Finanze, specifica che il termine "cessione",
utilizzato nel Piano di Privatizzazioni contenuto nel Programma di
stabilità, è da intendersi in termini generici e che l'operazione di
collocamento più volte annunciata e attualmente prevista per il 2002 segue
il programma approvato dagli azionisti Enel e France Telecom.
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