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19 NOVEMBRE 2001
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da:Liberation 14/11/2001
"L'FBI HA BLOCCATO L'INCHIESTA SU AL-QAEDA"
SECONDO DUE INVESTIGATORI FRANCESI, BUSH HA TRATTATO CON KABUL FINO AL
LUGLIO SCORSO.IL PETROLIO LO IMPONE.
di Patricia Tourancheau
Il libro"Bin Laden,la verità vietata"(edizioni Denoel),uscito il
14/11,espone in modo dettagliato le reticenze del dipartimento di Stato
americano a inimicarsi il regime afgano, le negoziazioni
dell'amministrazione Bush e dei petrolieri texani con i rappresentanti dei
talebani dal febbraio all'agosto 2001, ed i sostegni finanziari sauditi ad
Osama Bin Laden.
...Jean-Charles Brisard,33 anni,specialista privato in investigazione
economica, che ha lavorato a Vivendi,ha elaborato nel 1997 un "Rapporto sul
mondo economico di Osama Bin Laden" per conto della Direzione di
Sorveglianza del Territorio francese(DST).Il suo coautore,Guillaume Dasquié,35
anni,é il capo redattore della lettera specializzata"Intelligence online"
- Perché l'amministrazione Bush aveva deciso di negoziare con i talebani?
Guillaume Dasquié. Per i grandi petrolieri americani vicini a Bush,(arrivato
al potere il 25 gennaio 2001),era assolutamente necessario negoziare con i
talebani per ragioni di sicurezza energetica in Asia centrale.Il Kazakhstan,oggi,
è il nuovo "Kuweit",quasi una succursale del Texas.Ma gli oleodotti sono
controllati dai russi.L'unica soluzione per gli americani che hanno un
progetto di oleodotto, è quella di passare per l'Afghanistan. Nel febbraio
2001,i talebani si dichiarano pronti a negoziare con gli Stati Uniti ed a
studiare l'estradizione di Bin Laden, in cambio di un riconoscimento
internazionale. Bush riprende allora le discussioni, iniziate con Clinton e
poi interrotte.Incontri vengono organizzati a Whashington da Laila Helms,
una sorta di Mata Hari tra Kabul e Whashington,nipote di Richard Helms, ex
direttore della CIA.
Nell'aprile 2001 queste negoziazioni diventano importanti.Si fanno riunioni
"discrete" a Berlino sotto l'egida del rappresentante del Segretario
Generale dell'ONU,Francesc Vendrell,talvolta alla presenza"discreta" dei
talebani,e anche dell'Alleanza del Nord.Lo scopo è quello di creare con i
talebani ed altre entità uno stato afgano più accettabile sul piano
internazionale ed ottenere l'estradizione di Bin Laden.Al Dipartimento di
Stato questi colloqui sono condotti da Christina Rocca, ex responsabile
delle relazioni con i guerriglieri islamisti presso la CIA, e direttrice
dell'Ufficio Affari Asiatici, la quale ha incontrato il 2 agosto 2001
l'ambasciatore dei talebani ad Islamabad.Sino all'ultimo, gli Stati Uniti
negoziano con i talebani, e li vogliono mantenere al potere in cambio del
rilascio di Bin laden,senza capire che quest'ultimo è diventato uno dei
padroni dell 'Afghanistan, quello che ha veramente creato il potere di
Mollah Omar.Il Dipartimento di Stato e il Consiglio di Sicurezza dell'Onu
sono entrambi irresponsabili.Il primo, perchè imbocca un vicolo cieco, senza
intuire il reale potere di Bin Laden,l'ONU, perchè il suo rappresentante
Francesc Vendrell, negozia con il re d'Afghanistan in esilio a Roma,Zaher
Shah,dal 16 maggio 2001,proponendogli di prendere il potere a Kabul al fine
di allontanare i talebani.Si dà dunque loro tutto il tempo di radicalizzarsi
e di porre fine a tutte le negoziazioni.La storia dell'attentato è la
vicenda di quelle relazioni tra il febbraio ed il settembre 2001.
- Pensa davvero che gli attentati siano la conseguenza dell'insuccesso di
questi negoziati?
G:D:Si,lo penso.E' stato un grande errore diplomatico dell'amministrazione
Bush.Un'opzione militare contro l'Afghanistan era stata già presa seriamente
in considerazione prima degli attentati e proposta dal Consiglio Nazionale
di Sicurezza. Nel corso di una riunione nel giugno 2001 tra la sua
direttrice Condoleezza Rice, che ha diretto per 9 anni il consiglio di
amministrazione della Chevron ed il rappresentante dell'ONU Francersc
Vendrell,per discutere le sorti dell'Afghanistan, la logica di sicurezza
energetica si sposta allora verso una logica militare.Da quel momento
l'amministrazione americana decide di mettere in essere un'alternativa"voi
avrete un tappete d'oro o di bombe".Minaccia, resa poi nota ai pakistani.
- Perchè O'Neill, il numero due dell'FBI a New York, ed ex coordinatore
della lotta antiterrorista, incaricato delle inchieste su Al Qaeda, se n'è
andato quest'estate sbattendo la porta all'FBI?
Jan-Claude Brisard.John O'Neill, che ho incontrato,m'ha svelato che
l'ostacolo principale alle inchieste americane su queste reti,sono
precisamente l'Arabia Sauduta ed il petrolio.Nelle organizzazioni caritative
che finanziano Osama bin Laden ci sono membri della famiglia reale.Le
quattro o cinque familie saudite, che le sostengono rappresentano il 15% del
PIB.Ciò che Bin Laden ha potuto ricevere in dieci anni dai sauditi e dalla
propria famiglia attraverso le organizzazioni caritative va dai 50 ai 100
milioni di dollari.Almeno sei membri della sua famiglia hanno aiutato queste
reti.Il principale finanziatore di Al Qaeda,Khalid ben Mafouz, è il primo
banchiere dell' Arabia Saudita e per di più, cognato di Bin Laden.Secondo
John O' Neill,il Dipartimento di Stato ha preferito tutelare i suoi propri
interessi, e la direzione dell'FBI ha bloccato le sue inchieste.In
particolare sull'attentato nello Yemen contro il cacciatorpediniere USS
Cole(17 morti), il 17 ottobre 2000.Di fronte ad un'amministrazione
insensibile alle sue argomentazioni sul ruolo primario dell'Arabia Saudita
nell'espansione delle reti di Bin Laden,John O'Neill si arrabbia e si
licenzia dall'FBI nell'agosto 2001.Ricopre quindi l'incarico di direttore
della sicurezza del World Trade Center.L'11 settembre é tra le vittime,
nella torre.
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