NOTIZIARIO
MARKETPRESS
NEWS
di
VENERDI'
7 DICEMBRE 2001
pagina 1
La nostra vetrina dei
PRODOTTI
ARTIGIANALI
e' aperta... visitatela
Entrate nell'
AREA
DELLE NOVITA'
troverete esposti molti
prodotti interessanti
L'esposizione dei
PRODOTTI
PER IL LAVORO
è aperta visitatela
(* symbolcopyright c Comunitè
europee,2001 http://www.cordis.lu ) |
INTERVISTA DI MARKETPRESS ALLA DOTTORESSA SIMA SAMAR, CHE OGGI
FA PARTE DELL'AMMINISTRAZIONE PROVVISORIA AFGHANA
Milano, 7 dicembre 2001 - L'intervista alla dottoressa Sima Samar
direttore di Suhada Organization, da lei fondata nel 1989 a Quetta in
Pakistan e' stata pubblicata da Marketpress il
29 ottobre 2001 (vedi Archivio Notizie in prima pagina) in occasione di
una sua recentissima visita a Milano presso la Libera Università delle
Donne. Sima Samar fa oggi parte dell'amministrazione provvisoria, che in 6
mesi dovrebbe portare l'Afghanistan alla convocazione della Loya Jirga, e
quindi alle libere elezioni. Vicino dell'ex Re in esilio, la Samar ricopre
oggi la carica, assieme ad altri 4 uomini, di vicepresidente. Avrà inoltre
la delega degli affari per le donne.
E-GOVERNMENT - PRESIDENZA DELL'UE: LA SPAGNA PRONTA A MIGLIORARE LA
PENETRAZIONE INTERNET E AFFRONTARE QUESTIONI IN MERITO AL RISPETTO DELLA
PRIVACY IMPIEGO DEI "COOKIES" E ALLA CONNESSIONE A TARIFFA FISSA
Bruxelles, 7 dicembre 2001 - Anna Birulés, ministro spagnolo della Scienze e
della Tecnologia, ha dichiarato che l'incremento della penetrazione Internet
costituirà una priorità nel corso della Presidenza spagnola dell'Unione
europea, che inizierà il 1° gennaio 2002. L'obiettivo del Ministro è non
soltanto di assistere ad importanti sviluppi dell'e-Government, ma anche di
affrontare particolari questioni come l'accesso disaggregato alla linea
locale, il rispetto della privacy e l'impiego dei "cookies". La connessione
a tariffa fissa potrebbe inoltre rappresentare un punto di discussione. La
Birulés, intervenendo alla conferenza sull'e-Government, svoltasi a
Bruxelles il 28 e il 29 novembre, ha espresso il desiderio di concentrare
l'attenzione sull'agevolazione delle mosse future per questi settori e sulla
società dell'informazione. "Abbiamo bisogno di garantire maggiore sicurezza
all'informazione e di promuovere ampiamente i servizi paneuropei.
Desidererei anche vedere più istruzione e formazione per gli utenti e un
quadro giuridico volto a garantire l'impiego sicuro dei servizi
elettronici", ha dichiarato la Birulés. Ella ha proseguito sottolineando che
il tipo di formazione e istruzione richiesto potrebbe essere sostenuto dai
programmi, quali il sesto programma quadro (6Pq) e il programma Ten-Telecom.
In relazione ai lenti progressi registrati nel garantire l'accesso
disaggregato alla linea locale, la Commissione europea ha preso delle
iniziative, fra le quali la preparazione delle procedure di infrazione, la
cui applicazione è prevista per il 20 dicembre in quei paesi che non hanno
ancora messo in atto la direttiva comunitaria in materia. La Birulés si è
dichiarata certa che il suo paese non sarà interessato dalle suddette
procedure, nonostante la Spagna non figuri fra i quattro paesi (Belgio,
Finlandia, Svezia e Danimarca) che ottemperano già ai requisiti della
direttiva.
IL BELGIO SI OPPONE ALLA SOSPENSIONE INCONDIZIONATA DELLA MORATORIA SUGLI
OGM
Buxelles, 7 dicembre 2001 - Il 4 dicembre, il governo belga ha esposto
chiaramente la sua opposizione alla sospensione della moratoria de facto
sull'autorizzazione dei prodotti Gm (geneticamente modificati), finché non
verrà attuato un chiaro quadro normativo, al quale deve contribuire anche la
ricerca. Il ministro belga dell'Ambiente, Magda Aelvoet, ha dichiarato che
la ricerca biotecnologica finanziata con i fondi pubblici, capace di
apportare un "valore aggiunto sul piano sociale" dovrà essere sostenuta.
Ella ha sottolineato che, nonostante le biotecnologie posseggano un evidente
potenziale, i benefici che ne deriverebbero sarebbero possibili solo in
presenza di un chiaro quadro regolamentare e a condizione che gli sviluppi
biotecnologici siano sottoposti a rigidi controlli. Nell'Unione europea, una
moratoria de facto sulle nuove autorizzazioni di prodotti Ogm è in vigore
sin dal 1998. Francia, Danimarca, Grecia, Lussemburgo ed Austria, i cui voti
costituiscono una maggioranza più che sufficiente per bloccare qualsiasi
richiesta di nuove autorizzazioni, sono sostenitori attivi della moratoria.
Secondo la dichiarazione della Aelvoet, il Belgio non appoggerà la
sospensione della moratoria, finché non verranno attuati chiari regolamenti
in materia di rintracciabilità ed etichettatura. Il Belgio fissa due
condizioni che, a suo parere, devono essere soddisfatte prima di attuare
qualunque misura destinata alla revoca della moratoria: la trasposizione
nella legislazione nazionale belga della direttiva 2001/18/CE che disciplina
l'emissione volontaria di Ogm nell'ambiente, e l'approvazione formale di
nuovi regolamenti relativi alla rintracciabilità ed all'etichettatura "dalla
fattoria alla tavola" per i prodotti alimentari e per i mangimi transgenici.
La Aelvoet ha affermato che la decisione belga testimonia che il paese "sta
concentrando la sua attenzione sull'ambiente e sui consumatori" e che la
direttiva 2001/18/CE e i regolamenti in materia di rintracciabilità ed
etichettatura consentiranno di migliorare le scelte dei consumatori e di
valutare i rischi in maniera più precisa. "L'unica cosa logica è stabilire
innanzitutto un quadro legislativo adeguato e coerente, prima di adottare
altre misure. Siamo dunque lieti del chiaro messaggio che il Belgio ha
trasmesso alla Commissione", ha dichiarato la Aelvoet. Nei mesi scorsi, la
Commissione ha proposto la revoca della moratoria. Gli Stati Uniti, le cui
imprese stanno accusando una riduzione delle esportazioni nell'Ue, a causa
della moratoria, hanno minacciato di rispondere a tale divieto con
l'imposizione di sanzioni, mediante l'Organizzazione mondiale del commercio
(Omc). La questione verrà discussa dal governo belga nell'ottobre dell'anno
prossimo.
BUSQUIN SOSTIENE CHE LE IST SVOLGERANNO UN RUOLO FONDAMENTALE NELLA
COSTITUZIONE DEL SER
Bruxelles, 7 dicembre 2001 - Il commissario per la Ricerca, Philippe Busquin,
ha dichiarato che le tecnologie della società dell'informazione (Ist)
svolgeranno un ruolo fondamentale nella costruzione dello Spazio europeo
della ricerca (Ser). Nel corso del suo intervento alla conferenza "Ist
2001", tenutasi il 3 dicembre a Düsseldorf (Germania), il commissario
Busquin ha affermato: "Il settore delle tecnologie dell'informazione e della
comunicazione sta scrivendo una delle pagine più avvincenti nella storia
dell'umanità. La società dell'informazione mantiene in primo luogo la
promessa di un equo sviluppo su scala globale, attraverso l'aumento delle
opportunità nel campo dell'educazione, della salute e della sicurezza".
Busquin ha sostenuto che queste nuove tecnologie saranno fondamentali per la
realizzazione del Ser in quattro settori. Innanzitutto, lo sviluppo della
connessione ad Internet a banda larga favorirà una corrispondente crescita
nella domanda degli utenti. Le nuove tecnologie promuoveranno anche la
condivisione delle risorse scientifiche attraverso le banche dati di
specialisti, l'accesso remoto alle apparecchiature e la rete di laboratori
pubblici e privati. Inoltre, le tecnologie dell'informazione e della
comunicazione (Tic) daranno vita a nuovi metodi di lavoro in tutti i settori
scientifici, ad esempio tramite nuove modalità di visualizzazione, di
creazione di modelli e di valorizzazione dei dati. Infine, il Commissario ha
dichiarato che le nuove tecnologie stanno modificando la stessa comunità
scientifica, evidenziando fra queste, quelle che permettono ai ricercatori
di registrare un articolo in una banca dati on line, prima che lo stesso sia
stato pubblicato. Egli ha citato il progetto "e-BioSci", sostenuto
nell'ambito del programma "Qualità della vita" del quinto programma quadro
di ricerca, che ha ottenuto un finanziamento di 2,4 milioni di euro per
sviluppare banche dati e pubblicazioni elettroniche nei settori della
genomica e della proteomica. Per affrontare queste nuove sfide, Busquin ed
il commissario per le Imprese, Erkki Liikanen, hanno proposto un nuova
priorità per il sesto programma quadro (6Pq): "Tecnologie della conoscenza e
loro interfacce". Il commissario Busquin ha sottolineato che il nuovo
programma quadro sarà più che un semplice mezzo della politica di ricerca
comunitaria, poiché diventerà lo strumento finanziario di sostegno del Ser
"per eccellenza". Egli ha spiegato che due dei "nuovi strumenti" attorno ai
quali sarà strutturato il 6Pq, vale a dire le reti di eccellenza ed i
progetti integrati, sono particolarmente adatti a soddisfare le esigenze di
ricerca sulle nuove tecnologie. Le reti di eccellenza mirano a far sì che
gli organismi di ricerca si riuniscano per attuare programmi comuni di
attività, mentre i progetti integrati sono partenariati a larga scala che
mobilizzeranno risorse significative intorno ad obiettivi di ricerca ben
definiti. La "massa critica" e la maggiore integrazione create da tali
strumenti, aiuterà a dare impulso al lavoro in ambiti quali quello delle
comunicazioni mobili e satellitari, della microelettronica, delle
nanotecnologie e della sicurezza delle transazioni, ha affermato Busquin.
Egli ha spiegato che: "Il nostro obiettivo principale, oltre allo sviluppo
scientifico e tecnologico, è quello di contribuire alla crescita di una
forte base industriale in Europa, soprattutto nel settore della tecnologia
avanzata". Busquin ha dichiarato di aver proposto l'iniziativa dello Spazio
europeo della ricerca (Ser), nell'intento di far fronte alla debolezza della
ricerca europea e di porre l'Europa a capo dell'eccellenza scientifica e
tecnologica globale. Egli ha chiarito che la tecnologia dell'informazione è
un settore nel quale l'Europa è rimasta indietro ed ha citato l'esempio del
World Wide Web, che è stato inventato in Europa, ma successivamente
sviluppato negli Usa. Egli ha anche sottolineato che, la formazione e la
crescita di società start-up operanti nell'ambito dell'alta tecnologia e di
esperti di tecnologia avanzata, sono aree nelle quali si avverte l'esigenza
di ulteriore lavoro. Tuttavia le previsioni non sono del tutto negative,
secondo Busquin, dal momento che l'Europa primeggia in numerosi settori
strategici quali l'aeronautica, la chimica e le innovazioni nel settore
delle comunicazioni mobili, come il telefono cellulare. Egli ha affermato
che le nuove tecnologie forniranno anche un aiuto decisivo alla promozione
del ruolo dell'Europa nell'ambito degli sforzi condotti a livello mondiale,
per far fronte a problemi quali il cambiamento climatico e la lotta alle
malattie ed alla fame. Il Commissario si dice nel contempo fiducioso che,
nonostante il clima attuale dell'economica mondiale, il settore delle nuove
tecnologie resisterà alla tempesta e manterrà il suo dinamismo. Egli ha
aggiunto che, al fine di raggiungere tale obiettivo, "dobbiamo mobilitare
tutte le nostre forze e capacità, in particolare quelle dei giovani
scienziati, nell'ambito delle nostre università e, soprattutto, delle
imprese".
LUNEDÌ INCONTRO BILATERALE TREMONTI-RATO
Roma, 7 dicembre 2001 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica
che lunedì 10 dicembre si terrà a Madrid un incontro bilaterale tra il
Ministro, Giulio Tremonti, e il Vice Premier e Ministro dell'Economia
spagnolo, Rodrigo Rato. Si parlerà, tra l'altro, di occupazione, mercati
finanziari, economia dei Paesi del Mediterraneo, energia, e delle tematiche
collegate al prossimo Consiglio di Barcellona, in calendario per marzo 2002.
SUL SITO DEL TESORO IL SESTO NUMERO DELLA NEWSLETTER QCS NEWS
Roma 7 dicembre 2001 -Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica
che sul sito
www.tesoro.it è disponibile il sesto numero della
newsletter Qcs news, a cura del Servizio per le Politiche dei Fondi
Strutturali Comunitari. Questi i principali titoli: La programmazione punta
all'efficacia; Al via il Pon Trasporti ; Scuola nuova per un Sud moderno ;
Premialità: conclusa la prima tappa ; Italia-Ungheria, parte il gemellaggio.
CONSIDERAZIONI OPERATIVE SUI MERCATI FINANZIARI: STRATEGIE E TATTICHE PER
I PROSSIMI MESI
Milano, 7 dicembre 2001 - I mercati finanziari internazionali nell'ultimo
periodo sono stati contraddistinti da una forte volatilità, tale fattore
caratterizzerà sempre di più l'andamento delle piazze azionarie di tutto il
mondo per almeno il primo semestre del 2002. Al fine di poter impostare con
successo una strategia operativa è opportuno effettuare le seguenti
considerazioni. Revisione dei panieri azionari Morgan Stanley Capital
International - Sono partiti il 30 novembre i nuovi panieri azionari Morgan
Stanley Capital International, la divisione dell'omonima banca d'affari
americana specializzata nell'analisi dei titoli quotati nelle Borse di tutto
il mondo. I cambiamenti sono tutt'altro che marginali: è stato infatti
adottato il nuovo criterio basato sul flottate del titolo (ovvero sul numero
effettivo di azioni in circolazione) e non più sulla capitalizzazione di
Borsa (che comprende invece tutti i titoli della società, anche quelli
detenuti da Stati e governi). Tenendo conto che i panieri targati Morgan
Stanley sono tra i più usati dai gestori di fondi e Sicav internazionali e
italiani (si calcola che nel mondo facciano riferimento a questi indici
circa 3 miliardi di Dollari di attività, di cui 600 Milioni con gestione
passiva), si può facilmente intuire la portata dell'impatto sui portafogli
in gestione. Secondo gli analisti, a beneficiarne saranno soprattutto la
Borsa di Londra (con 10,3 miliardi di Euro di flussi in entrata) e Wall
Street (4,5 miliardi di Euro), mentre i listini di Tokyo (2,3 miliardi di
Euro), Francoforte (3,5 miliardi di euro), Parigi 85,2 miliardi di Euro) e
Piazza Affari (2,7 miliardi di Euro) subiranno fuoriuscite di capitali
dovute alla riduzione di peso negli indici Morgan Stanley. In conclusione
bisogna notare che solo il 40% dei portafogli interessati alla fine di
novembre era già stato ribilanciato. Statistiche Stagionali - Chi, dal 1970
a oggi, si fosse limitato a investire sulle borse europee solo nei mesi
compresi tra ottobre e il successivo aprile, avrebbe guadagnato il 1.991%.
Al contrario lo stesso investitore che avesse puntato ogni anno sui listini
europei da maggio a settembre si ritroverebbe oggi con una perdita del 45%.
Come dire, in borsa le stagioni non sono tutte uguali. Recessione o
Depressione - La recessione americana è cominciata nel marzo del 2000, in
quanto numerosi indicatori singoli, in particolare nell'occupazione, nella
produzione industriale, nel reddito personale, e nelle vendite al dettaglio,
e più in generale nella debolezza del settore manifatturiero mostravano di
aver imboccato un sentiero negativo proprio in quel mese. Uno dei dati più
eclatanti riguarda il numero delle società entrate in amministrazione
controllata: il record del 2000 è già stato superato ufficialmente con 224
aziende quotate in Borsa ad aver richiesto l'ingresso nella procedura
fallimentare fino al mese di novembre di quest'anno, contro le 176 aziende
per l'intero 2000. Le 224 società equivalgono a un giro d'affari complessivo
di 180 miliardi di dollari. Si è avuto un aumento anche del numero totale di
aziende entrate in procedura fallimentare: per i primi sei mesi di quest'anno
il totale (che include qualunque attività organizzata in forma societaria) è
salito a 20.335 unità contro le 18.699 per lo stesso periodo dell'anno
scorso. Il dato sulle nuove richieste di sussidi per la disoccupazione ha
registrato un aumento di 54mila domande superando le attese e toccando un
totale di 488mila, mentre gli ordinativi di beni durevoli sono aumentati nel
mese di ottobre del 12,8% dopo quattro mesi consecutivi di calo e un secco
-9,2% nel mese precedente. Il dato al netto del settore trasporti, dove c'è
stata una punta di +233,2% nelle vendite di aerei, ha riportato un pur
sempre marcato +3,5%, mentre al netto del settore della difesa l'aumento è
stato di +5,6%. Da ciò però emerge un fatto impressionante: se si esclude il
settore dei trasporti, con il boom di vendite delle auto, e quello della
difesa gli ordinativi sono calati del 7,2%. Ed è per questo che diversi
economisti hanno invitato a studiare il dato nei dettagli e a non farsi
confondere dalle prime impressioni sul fronte del lavoro "l'ondata di
licenziamenti sta rallentando, anche se prevediamo che l'occupazione calerà
per ancora qualche mese, e il tasso di disoccupazione dovrebbe arrivare al
7%." L'ultimo dato invece, non ha riservato sorprese, e confermato la tenuta
di un settore come quello immobiliare: nel mese di ottobre le vendite di
nuove abitazioni sono aumentate dello 0,2%, grazie ad un aumento del 15,8%
nel nordest degli Usa. Il totale delle abitazioni invendute, invece,
equivale per il terzo mese consecutivo a 4,3 mesi di vendite. Il settore
immobiliare ha mantenuto la sua forza in parte per il calo dei tassi
immobiliari, ma le vendite dovrebbero calare con l'aumento della perdita di
posti di lavoro. Situazione Giapponese - Forti perdite per sofferenze per le
principali banche giapponesi. Mizuho Holdings ha accumulato nel semestre
aprile-settembre perdite nette per 264,4 miliardi di Yen, circa 2,42
miliardi di Euro, contro un utile netto di 154,8 miliardi di Yen nello
stesso periodo del 2000. Mizuho ha effettuato accantonamenti per 391
miliardi di Yen e prevede di chiudere l'anno con perdite nette pari a 720
miliardi di yen. Anche Mitsubishi Tokyo Financial Group ha annunciato
perdite nette per un totale di 96,8 miliardi di Yen ma prevede di concludere
il 2001-2002 con un utile netto di 20 miliardi di Yen. Il gruppo ha tuttavia
annunciato il taglio di circa 4.500 posti di lavoro entro il 2005. Sumitomo
Mitsui Banking ha chiuso il semestre con un utile netto di 34,2 miliardi di
Yen (-68,1%), ma nell'intero 2001-2002 vuole procedere ad accantonamenti di
circa un migliaio di miliardi di Yen per eliminare le sue sofferenze e
quindi prevede di terminare l'esercizio con perdite nette pari a 150
miliardi di Yen. Titoli Consigliati - I raccomandati di ferro sono Unilever,
Procter & Gamble, Pepsico, Kraft, General Mills, Reckitt Benckiser, ovvero
un olandese (assai globalizzato), tre americani e un britannico, che si
consiglia di tenere sotto stretta osservazione. Le società scelte, per
essere davvero vincenti anche nei momenti difficili della Borsa, dovrebbero
continuare ad avere prospettive di crescita a doppia cifra. Per questo si
privilegiano i gruppi con una buona presenza nelle economie emergenti del
pianeta, dove i tassi di sviluppo sono più elevati e i mercati della
distribuzione molto frammentati e più facilmente penetrabili Sono state
selezionate, infatti, aziende con un marchio forte e diffuso su scala
mondiale, con modelli di distribuzione e vendita quanto più diretti
possibile e con una capacità di migliorare ulteriormente i margini di
profitto incidendo ancora sulle spese, in primis quelle di marketing.
Unilever, quotato alla Borsa di Amsterdam, è uno dei gruppi selezionati con
queste caratteristiche. Il gruppo ha sotto controllo marchi notissimi come
il tè Lipton e i dadi da brodo Knorr, una multinazionale di prim'ordine, che
sembra essere in grado di rispettare le promesse sui risultati di bilancio
del 2001. Procter & Gamble, è un altro nome di peso della top 6. Un
autentico colosso dalle cui fabbriche e sono prodotti conosciutissimi come
il detersivo Ariel, i pannolini Pampers, gli assorbenti Tampax, lo shampoo
Pantene e molto altro ancora. È la più grande azienda globale di prodotti
domestici, con un fatturato annuale che arriva a 39 miliardi di Dollari (più
di 80.000 miliardi di lire). Pepsi e Gatorade sono i marchi a noi più noti,
ma innumerevoli sono quelli diffusi soprattutto sul mercato domestico del
Nord America, dove Pepsico ottiene più dell'80% del fatturato. Uno dei
fattori di forza è l'unione tra Pepsico e Quaker, che potrebbe accelerare le
prospettive di crescita a lungo termine del gruppo facendole salire del 14%
entro i prossimi quattro anni. Kraft, il quarto nome della lista dei
magnifici sei è uno dei leader mondiali dell'alimentare e bevande tale
giudizio favorevole non è una novità. La società che agli italiani richiama
inevitabilmente alla mente le sottilette ha in realtà 61 potenti marchi
commerciali, tra i quali ci sono sette mega-brand (Kraft, Nabisco, Oscar
Mayer, Post, Maxwell House, Philadelphia e Jacobs), ciascuno dei quali
fattura oltre un miliardo di Dollari. Da oltre un decennio Kraft ha una
redditività forte e regolare, che continuerà anche in futuro. Il più famoso
produttore di cerali degli Stati Uniti, General Mills, è il quinto difensivo
d'oro della lista. I cereali di General Mills coprono il 32% del mercato Usa
e danno al gruppo la metà degli utili operativi. Una posizione di forza sul
mercato domestico americano, che sembra in grado di assicurare prospettive
di crescita significative nei prossimi 12-18 mesi, per i quali vedono
un'accelerazione di fatturato e profitti nel 2002 grazie alla acquisizione
della Pillsbury. Reckitt Benckiser, quotato a Londra, è l'ultimo dei sei
selezionati. Il gruppo nasce nel 1999 dalla fusione tra Reckitt&Colman e
Benckiser ed è uno grandi nomi mondiali del settore dei prodotti per la casa
e per la cura personale. Sotto il suo ombrello c'è una vasta produzione che
va dal detersivo per lavastoviglie Finish, alla crema depilatoria Veet e poi
ancora snack, ovattine e quant'altro. Infolink:
www.assoconsulenza.tv
UN REGOLAMENTO PIÙ SEVERO POTRÀ FAVORIRE LA CRESCITA REALE DEL NUOVO
MERCATO
Milano, 7 dicembre 2001 - Il Nuovo Mercato nasce più di tre anni fa, con
l'esigenza di portare sul mercato italiano aziende caratterizzate da
elementi di assoluta novità. L'Italia, infatti negli ultimi cinque anni ha
visto una crescita esponenziale di società di nuova generazione, con
fatturati superiori ad ogni più rosea aspettativa. Dall'indagine portata
avanti dal Centro Studi Assoconsulenza, si evince come nel nostro paese la
crescita di realtà aziendali legate alla nuova economia abbia resistito
anche negli ultimi due anni, nonostante i forti cali azionari dei mercati di
riferimento. Nel 99 il boom azionario dell'hi tech, ha comportato per il
listino italiano del Nuovo Mercato la rottura di equilibri fondamentali,
soprattutto per un mercato ancora profondamente immaturo. A tutto questo
sarebbero dovute seguire immediatamente regole profondamente più severe, in
modo da ottemperare l'euforia irrazionale del mercato. Ma in effetti questa
maggiore rigidità, auspicabile soprattutto nelle regole, non è arrivata e
così accanto a realtà di notevole valore economico si sono quotate società
con bassi requisiti, portate in borsa dall'euforia. Il crollo dei Mercati hi
tech di tutto il mondo, ha visto calare drasticamente le quotazioni di tutte
le società della nuova generazione. Nel Nuovo Mercato italiano si è
accentuata in modo davvero notevole la rottura degli equilibri e gli
investitori hanno cominciato a perdere fiducia, offuscando in questo modo le
numerose realtà aziendali di notevole spessore presenti sul listino. Il
problema, secondo l'indagine elaborata dal nostro Centro Studi, non si
troverebbe nella volatilità del Nuovo Mercato, ma nell'eccessiva
deregulation che lo contraddistingue. La volatilità, infatti è un elemento
comune a mercati legati alla nuova economia, settore che tutt'ora appare di
difficile valutazione Oggi a più di tre anni dalla nascita del Nuovo
Mercato, i volumi in netto rialzo sottolineano come gli investitori stiano
tornando sul listino hi tech milanese. Ci sembra quindi corretto auspicare
una riforma del regolamento del Nuovo Mercato, che possa stabilire in modo
netto e preciso i requisiti necessari alla quotazione. In questo modo si
stimolerà la crescita di un mercato, che viste le potenzialità delle società
quotate, potrà divenire di riferimento. Infolink:
www.assoconsulenza.tv
JULIUS BAER MEDIA CONFERENCE AUTUNNO: FORTE POSIZIONE NEL MERCATO COME
BASE PER IL SUCCESSO FUTURO
Zurigo, 7 dicembre 2001- Julius Baer guarda al futuro con fiducia nonostante
la difficile situazione dei mercati. Basandosi sulle sue forti posizioni nel
mercato, Julius Baer intende cogliere le sue opportunità nel mercato della
gestione patrimoniale growth. Per attrezzarsi rispetto alle sfide future,
nei mesi recenti il Gruppo Julius Baer ha dato avvio ad un'ampia serie di
misure tese a migliorare la struttura dei costi, che genereranno risparmi
consistenti nel prossimo anno. Rolf W. Aeberli entrerà a far parte del
Comitato Esecutivo del Gruppo, come Chief Financial Officer. Come previsto,
l'utile netto dei primi nove mesi è sceso di poco più della metà rispetto
allo stesso periodo dello scorso anno. Julius Baer intende posizionarsi tra
i leader della gestione patrimoniale in Europa, rimanendo fedele alle sue
radici in Svizzera. Nella media conference di autunno, Raymond J. Baer, Vice
Presidente del Comitato Esecutivo del Gruppo e Head del Private Banking, ha
sottolineato che la famiglia Baer continuerà ad esercitare la maggiore
influenza per assicurare ulteriori successi nello sviluppo del Gruppo. La
focalizzazione sulle competenze primarie consente a Julius Baer di offrire
prodotti e servizi di qualità e standard superiori alla media. Il Gruppo si
sta concentrando su relazioni con la clientela a lungo termine,
personalizzate. Tali servizi individualizzati sono disponibili grazie ad un
organico di team esperti ed affidabili. Il Ceo Walter Knabenhans ha
dichiarato di essere convinto che nonostante l'attuale difficile situazione
dei mercati, il Gruppo è ben posizionato per cogliere il massimo delle
opportunità nel mercato della gestione patrimoniale growth. Per il mercato
mobiliare, Julius Baer considera realistico prevedere una performance media
a lungo termine degli investimenti del 6-8% all'anno. Inoltre, proseguirà la
stabile accumulazione di patrimoni dalla clientela target del gruppo, con un
a crescita verosimilmente ancora più rapida dei patrimoni collettivi
gestiti, quali fondi di investimento e investimenti istituzionali come i
fondi pensione. Sulla base di tali valutazioni del mercato, il Gruppo Julius
Baer si è posto come obiettivo a lungo termine una crescita media annua del
5-8% nell'afflusso di nuovi capitali netti. In aggiunta, Julius Baer punta
ad un ROE superiore al 20%. Questi obiettivi saranno conseguiti
principalmente attraverso una crescita organica, ma saranno attentamente
considerate le opportunità di collaborazione o anche acquisizioni,
particolarmente sul mercato domestico svizzero, se si presenteranno. Con la
finalità di soddisfare il bisogno crescente di sistematica gestione di costi
e profitti, Rolf W. Aeberli, già Chief Financial officer (Cfo) del Credit
Suisse Banking entrerà a far parte del Comitato Esecutivo del Gruppo come
CFO a partire dal 1 marzo 2002. Inoltre , Jan A. Bielinski, Chief
Communications Officer, e Franco Taisch, Chief Legal Officer, entreranno a
far parte del Comitato Esecutivo Allargato del Gruppo a partire dal 1
gennaio 2002. Le misure avviate per una significativa riduzione dei costi
alla luce del calo di volume del business sono state presentate con la
relazione del primo semestre. Il congelamento delle assunzioni associato al
naturale logoramento e assestamento delle risorse interne ed esterne nelle
varie aree di business, renderanno possibile realizzare risparmi di 60-80
milioni di CHF nell'anno 2002. Inoltre, costi quali quelli associati
all'uscita del Gruppo dai progetti di brokerage online, e le cancellazioni
connesse con la ristrutturazione delle operazioni in Germania, non dovranno
essere affrontate il prossimo anno. Ciò produrrà uno sgravio totale nel 2002
di circa 100 milioni di Chf prima delle tasse, a beneficio del Gruppo. Il
Gruppo Julius Baer ha chiaramente risentito degli effetti sul business
derivanti dalla debolezza dei mercati nei primi nove mesi dell'anno. I
patrimoni privati e istituzionali gestiti ammontavano a 121 miliardi di CHF
alla fine di Settembre, con un calo del 14% rispetto al livello di metà anno
di CHF 141 miliardi. Questa riduzione, in ogni caso, è stata seguita da un
nuovo afflusso di patrimoni nei mesi di Ottobre e Novembre. In
considerazione del fatto che il difficile anno economico attualmente in
corso segue i risultati estremamente positivi dell'anno 2000, c'è da
aspettarsi un chiaro calo sui profitti di quest'anno. L'utile netto per i
primi nove mesi è sceso di poco più della metà rispetto allo stesso periodo
dello scorso anno e per tutto l'anno si prevede una contrazione della stessa
portata. Tuttavia, come risultato delle misure sopra descritte il Gruppo
prevede un significativo rimbalzo sugli utili per il 2002. Infolink:
www.juliusbaer.com I risultati per l'anno economico
2001 saranno pubblicati il 27 Febbraio 2002.
L'ASSEMBLEA EDISON DELIBERA UN DIVIDENDO STRAORDINARIO DI 0,58 EURO PER
AZIONE
Milano, 7 dicembre 2001 - L'assemblea della Edison ha deliberato la
distribuzione di un dividendo straordinario di euro 0,58 per ciascuna azione
ordinaria, per un controvalore complessivo di euro 367.592.702,34 da
prelevare dalla "riserva per utili portati a nuovo". L'ammontare del
dividendo al quale è attribuito il credito di imposta pieno nella misura del
58,73%, utilizzabile dal percettore senza limitazioni del diritto del
rimborso o del riporto a nuovo (Canestro A), è pari a euro 0,517, mentre
alla parte residua del dividendo, pari a euro 0,063, è attribuibile un
credito di imposta limitato (Canestro B) nella misura del 58,73%. Il
pagamento del dividendo straordinario avverrà a partire dal 13 dicembre 2001
(data stacco cedola, 10 dicembre 2001), conformemente a quanto stabilito dal
regolamento della Borsa Italiana Spa. L'assemblea ha inoltre preso atto
delle dimissioni dell'amministratore Stefano Meloni, esprimendo un sentito
ringraziamento per l'impegno profuso in questi anni nell'interesse della
società, ed ha confermato Umberto Quadrino amministratore. Il consiglio di
amministrazione, tenutosi successivamente all'assemblea, ha a sua volta
confermato il dott. Quadrino nella carica di presidente.
INFORMATION TECHNOLOGY : LA COMPLESSITÀ DEL SUCCESSO. PROFILO DELLA
DISTRIBUZIONE NELL'ANNO 2001
Milano, 7 dicembre 2001 - Si è appena concluso il censimento Mmas del mondo
dell'Information Technology, realizzato presso i titolari di oltre 9.000
attività operanti in Italia, attraverso l'esclusiva metodologia Micro
Marketing Analysis System di Marketing & Telematica. Dalle dichiarazioni
raccolte con interviste telefoniche quali-quantitative non a campione,
rilasciate dal 50% dell'universo, emerge il profilo di un canale sano e in
espansione dove, però, i confini delle specializzazioni si assottigliano e
gli ambiti di attività si fanno meno demarcati. Nel complesso mondo IT,
rappresentato nel diagramma, il censimento Mmas ha puntato l'attenzione
sulla distribuzione, business e retail, non mancando di raccogliere i dati
dalle softwarehouse che, comunque, hanno un'attività commerciale
complementare a quella principale e prioritaria di programmazione. In
generale, il canale dell'information technology sta attraversando un periodo
positivo. Le dichiarazioni di crescita dell'attività, infatti, riguardano
circa la metà degli intervistati e superano abbondantemente (1 a 4) quelle
segnalanti una diminuzione. I negozi di informatica, tra tutti gli
operatori, sembrano essere quelli più sensibili a variazioni negative del
lavoro, limitate tuttavia al 17% dei casi, con una particolare
concentrazione nelle aree del Nord Ovest e del Centro; al Sud e nelle Isole
si trovano, invece, con maggior frequenza dichiarazioni di crescita,
riscontrata presso il 53% degli intervistati. Attraverso il canale diretto
si vende prevalentemente hardware, ma il software è altrettanto presente
(soprattutto nel Nord Est e al Sud). In alcuni casi, specie nelle regioni
settentrionali e centrali, qualche pv (18%) fa anche attività di
assemblaggio di pc e di sviluppo software, per lo più legato alla
personalizzazione di pacchetti o alla realizzazione di siti Internet. La
clientela è prevalentemente composta da privati, da piccole e medie aziende
(nel complesso 53% dell'attività), anche se grandi aziende, pubblica
amministrazione e liberi professionisti occupano uno spazio non indifferente
(tra il 14 e il 18% ciascuno). Circa la metà dei pv si sviluppa su di una
superficie fino a 100 mq, con personale oscillante tra le due e le tre
unità. Metrature più elevate si incontrano con maggior frequenza al Nord,
mentre i negozi medio piccoli con un solo addetto sono diffusi
prevalentemente al Sud e nelle Isole. L'attività dei pv si è affermata negli
anni '90 (il 70% dei negozi ha dichiarato di aver iniziato l'attività in
questo periodo); circa il 18% aveva aperto già dall'80 e solo il 10% ancora
prima. Il posizionamento è quasi sempre in città, con un numero di vetrine
proporzionale alla superficie di vendita; solo per il 3% dei pv ha aperto
presso centri commerciali, mentre un buon numero aderisce a catene e
franchising (15%), specie nelle regioni del Centro e del Nord Est, che
solitamente raggruppano un numero elevato di esercizi (intorno o superiore a
100 unità ciascuno). Le softwarehouse dichiarano di andare bene: il 55% è in
crescita (al Centro e nel Nord Est addirittura oltre il 60%), contro un
contenutissimo 6% che fa rilevare una diminuzione del lavoro, specie al Sud
e nel Nord Ovest. Il core business è certamente lo sviluppo di pacchetti e
di programmi (il 70% degli intervistati dichiara di fare solo questo), con
una particolare concentrazione nelle aree del Nord Ovest. Rarissima è la
produzione di hardware (semmai legata a particolari applicazioni strumentali
e tecnologiche), mentre più frequente è la sua commercializzazione
(riscontrata presso una softwarehouse su tre) come frequenti sono gli
interventi di tipo consulenziale, di formazione e assistenza, finalizzati
alla personalizzazione, all'aggiornamento e alla manutenzione dell'hardware
o del software fornito. Il portafoglio clienti è prevalentemente composto da
piccole, medie e grandi aziende (70%). La Pubblica Amministrazione dà lavoro
nel 13% dei casi e non sono rare neppure le commesse di liberi
professionisti. Le sedi delle softwarehouse hanno generalmente dimensioni
medie (il 75% degli operatori dichiara fino a 150 mq). Al Centro Nord si
trovano con maggior frequenza sedi molto piccole, mentre più omogenea è la
distribuzione degli uffici grandi e medio-grandi. Mentre gli agenti di
vendita si concentrano nelle fasce di frequenza più basse (fino a 3), le
dichiarazioni relative agli addetti seguono la dimensione strutturale, anche
se è possibile distinguere un picco tra le 5 e le 10 unità, con una
disponibilità di postazioni pc quasi sempre leggermente superiore al
personale effettivo. Solo il 12% delle softwarehouse dichiara di far parte
di gruppi, raramente con oltre dieci aderenti. Il 34% delle società oggi
operanti nel campo dello sviluppo software ha iniziato la propria attività
negli anni '80. Il boom si è comunque verificato negli anni '90 (64% delle
costituzioni), anche nel 2000 si è riscontrato un numero elevato di inizio
attività (3%). Anche il business to business va bene, soprattutto al Nord
Est e nel Centro Sud, con il 56% degli intervistati che dichiara di trovarsi
in una fase di espansione e un altro 36% di avere un giro costante
dell'attività, incentrata soprattutto sulla commercializzazione di hardware
e software (dichiarata tra il 60 e l'80% degli intervistati), con una
maggior propensione al "mondo" hardware nei contesti regionali meridionali.
Le aziende rappresentano oltre la metà dei clienti di questo canale. Le
commesse della Pubblica Amministrazione sono più rare (il 50% di chi
realizza software per enti pubblici raramente lo fa per più del 30% del giro
d'affari) e ancor meno contano sull'attività i liberi professionisti (con
fasce basse di incidenza, non oltre il 20% sul fatturato). Nel 52% dei casi
la sede di questi operatori non oltrepassa i 100 mq e per un altro 23% non
risulta superiore a 150 mq. Le attività più piccole sono localizzate al
Centro e al Nord Est, quelle medie al Nord Ovest e al Sud. Le società di
grandi dimensioni si trovano con maggior frequenza al Nord. Il business to
business presenta un organico bilanciato sia tra forza vendita e addetti
interni, sia a livello di postazioni lavoro, soprattutto nelle fasce
dimensionali medie: non è raro, infatti, incontrare operatori che a un dato
numero di tecnici, operanti ciascuno su una propria stazione pc, affianca
una rete vendita altrettanto sviluppata. Nel business to business l'adesione
a gruppi è abbastanza frequente (14% dei casi), con una particolare
concentrazione nelle regioni dell'Area 2 (Nord Est) e al Sud, dove la
frequenza sale al 16%. Anche se ci si poteva aspettare che su questo tipo di
attività si fossero innestate e sviluppate precedenti esperienze di
consulenza e di fornitura aziendale, solo il 30% degli intervistati ha
dichiarato di operare fin dagli anni '70-'80, mentre il 64% ha iniziato la
propria attività nel decennio passato. Circa il 3% si è posto sul mercato
nell'ultimo anno. Questi e altri interessanti aspetti sono emersi
dall'indagine Marketing & Telematica, che dispone di un completo database
sul settore dell'Information Technology in Italia. Per ulteriori
informazioni è attivo il numero verde 800-011300.
EMISSIONE B.O.T.
Roma, 7 dicembre 2001. Il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha
disposto un'emissione, con regolamento 14 dicembre 2001, da effettuarsi
tramite asta il giorno 11 dicembre 2001, di 7.000 milioni di Euro di B.O.T
così ripartiti: Trimestrali importo (in ml. di Euro) 2.500 scadenza
15.03.2002 gg 91; Annuali importo (in ml. di Euro) 4.500 scadenza 16.12.2002
gg 367 E' da tener presente che vengono a scadere B.O.T. per 8.750 milioni
di Euro, (ml. 3.500 trimestrali e ml. 5.250 annuali). I B.O.T. sono posti
all'asta con il sistema di collocamento dell'asta competitiva e senza
l'indicazione del prezzo base. I buoni possono essere sottoscritti per un
importo minimo di mille Euro. Non sono ammesse all'asta richieste senza
indicazione di prezzo. I prezzi indicati dagli operatori partecipanti alle
aste dei B.O.T., espressi in termini percentuali, possono variare, per tutte
le tipologie di titoli, di un millesimo di punto percentuale o multiplo di
tale cifra. L'importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un
milione e mezzo di Euro. Il collocamento dei B.O.T. verrà effettuato nei
confronti degli operatori di cui all'art. 5 del D.M. 16 novembre 2000. In
attuazione di quanto disposto nella Sez.II - Tit. V del decreto legislativo
24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla
dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono
rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. Il
capitale nominale assegnato agli operatori partecipanti all'asta verrà
riconosciuto mediante accreditamento nel relativo conto di deposito
accentrato in titoli presso la Monte Titoli S.p.A.. A fronte delle
assegnazioni, gli operatori accrediteranno i relativi importi nei conti
intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo
di tre per ciascuna tranche - dovranno pervenire alla Banca d'Italia,
esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le
ore 11 del giorno 11 dicembre 2001 con l'osservanza delle modalità stabilite
negli artt. 7 e 8 del D.M. 16 novembre 2000. Si ricorda che in caso di
malfunzionamento delle apparecchiature che non consenta l'immissione dei
messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all'asta debbono essere
inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il
termine stabilito di volta in volta nei decreti di emissione non vengono
prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle
corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte
entro il termine di cui sopra, ai sensi del suindicato art. 8. Qualora le
richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l'importo
offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da
quella a prezzo più alto, fino a concorrenza dell'importo offerto. La
circolazione dei B.O.T. al 30 novembre 2001 era pari a 124.459,837 milioni
di Euro, di cui ml. 1.750 flessibili (ml. 750 I tranche 87 gg; ml 1.000 II
tranche 75 gg.), ml. 9.750 trimestrali, ml. 41.709,837 semestrali e ml.
71.250 annuali.
OPENGATE GROUP S.p.A.: NASCE NETRIC S.p.A. ELETTRODISTRIBUZIONE, UN NUOVO
NETWORK DISTRIBUTIVO NEL SETTORE DEL MATERIALE ELETTRICO
Milano, 7 dicembre 2001 - Opengate Group S.p.A. - leader nei settori della
distribuzione e produzione di prodotti informatici, nella fornitura di
servizi IT nell'e-business, nella logistica e nella distribuzione dei
materiali elettrici che ha chiuso l'esercizio 2000/2001 con un fatturato
consolidato di circa 1 miliardo di Euro - annuncia la nascita di Netric
S.p.A., società destinata a sviluppare ed implementare il progetto
distributivo di Opengate Group S.p.A. nel settore del materiale elettrico.
Netric S.p.A. nasce con l'intento di rappresentare un Network dinamico, un
polo operativo nel quale confluiranno le società del Gruppo attive in questo
comparto, capace di generare, gestire e presidiare il flusso della
distribuzione dei materiali elettrici. Cio' in linea con la "mission" di
creare valore per le imprese introducendo sul mercato un nuovo modello di
distribuzione basato sulla gestione integrata del flusso fisico e di quello
informativo. Per realizzare questo obiettivo Netric S.p.A. è stata dotata di
un capitale iniziale deliberato pari a 25 milioni di Euro, che servirà in
parte per finanziare le acquisizioni già effettuate nel corso dell'anno e
successivamente quelle previste che permetteranno il raggiungimento di una
importante massa critica. Attualmente il Gruppo opera nel settore della
distribuzione dei materiali elettrici partecipando al 70% Cignoli
Elettroforniture S.r.l. e Fin Lux S.r.l., ed al 100% Franchini Lamberto e C.
S.p.A. e Futurtec S.r.l. Pertanto Netric S.p.A. si propone da subito sul
mercato con una solida e forte presenza sia dimensionale che territoriale.
L'appartenenza di Netric ad Opengate Group S.p.A., società quotata al Nuovo
Mercato, assicura che il modello organizzativo societario e le regole sulla
"corporare governance", siano adeguate ai migliori standard e garantiscano
elevata visibilità e trasparenza sul mercato. "La nascita di questo nuovo
operatore - ha commentato l'Amministratore Delegato di Opengate Group Pietro
Pozzobon - dimostra come la "diversificazione" che il Gruppo ha fortemente
voluto, diventando così una realtà multibusiness, sia ormai una realtà
tangibile. Con Netric intendiamo presidiare un settore ad alta marginalità
applicando le competenze e le esperienze derivanti dal modello di business
utilizzato nella distribuzione dei prodotti informatici. L'aggregazione di
queste prime quattro società e la conseguente nascita di Netric rappresenta
solo il primo step per raggiungere una posizione di leadership sul
territorio italiano nel settore della distribuzione del materiale elettrico.
A questa operazione seguiranno certamente nuove acquisizioni. Parallelamente
Opengate Group continuerà ad applicare la propria strategia ed il proprio
modello di business entrando anche in altri settori distributivi che
riteniamo profittevoli".
A MILANO UN AMBROGIO SU QUATTRO E' IMPRENDITORE. A POCA DISTANZA DAI
BRAMBILLA
Milano, 7 dicembre 2001. Pare che chiamarsi Ambrogio porti particolarmente
fortuna se si vuole diventare imprenditori. A Milano sono 138 quelli che
fanno Ambrogio di nome o di cognome (a poca distanza dai più classici "Brambilla"
che sono 171). Mentre sono 571 i residenti nel comune di Milano che si
chiamano Ambrogio (537 di nome e 34 di cognome). Quindi un Ambrogio su
quattro è imprenditore. Se aggiungiamo la provincia, gli Ambrogio
imprenditori diventano 599 (e i Brambilla 787). Il top della milanesità è
costituito dai 77 Ambrogio Brambilla tra titolari d'impresa e membri di
consigli di amministrazione aziendali di Milano e provincia. E l'immagine
del Santo non poteva ovviamente mancare nello stemma della Camera di
Commercio di Milano. S. Ambrogio negli stemmi di Milano. A Milano sono
diverse le istituzioni che, oltre alla Camera di Commercio, hanno nel loro
logo l'immagine di S. Ambrogio. Tra queste la Curia, la Fondazione
Ambrosianeum, il Centro Culturale Salesiano e diverse Parrocchie. Inoltre
nel gonfalone del Comune di Milano è raffigurato S. Ambrogio che, impugnando
nella destra uno staffile, scaccia gli ariani. Sembra che l'immagine del
Santo sia da ricondurre all'episodio, narrato nel Vangelo di Giovanni, di
Gesù che allontana i mercanti dal tempio. S. Ambrogio sullo stemma della
Camera di Commercio. Il 13 luglio 1928 un decreto della Consulta araldica,
firmato dall'allora Capo del Governo Benito Mussolini, autorizzava la Camera
di Commercio "A far uso dell'emblema miniato nel foglio qui annesso che
consiste in un disco con l'immagine in grande di S. Ambrogio con attorno la
scritta Universitas Mercatorum Mediolanensium". Tale sigillo costituiva
l'emblema della corporazione mercantile le cui prime notizie sicure
risalgono al 1159. Il sigillo dell'Universitas Mercatorum dal 1150. E'
difficile stabilire con certezza quando sia comparso per la prima volta il
simbolo. Certamente, a partire dal 1150 il sigillo dell'Universitas
mercatorum attestava l'autorità degli atti dei Consoli, dei decreti degli
Abati (specialmente noto quello del 1492 che nomina i rappresentanti del
Regno di Napoli), dei trattati commerciali, delle richieste di
salvacondotto, dei diplomi. E poiché l'attività della corporazioni non
conobbe soste, l'emblema di un'istituzione che fu parte viva della storia
del nostro Paese accompagnò dovunque i mercanti ambrosiani, garantì
l'autenticità di una voce che difese contro i Principi stranieri il diritto
di una comunità vigorosa e spesso mandò oltre i confini l'immagine del
grande vescovo di Milano. Un simbolo di libertà. Poi il costume cambiò ed il
simbolo camerale non fu più usato. E di questo periodo purtroppo sono
rimasti pochissimi documenti anche perché le dominazioni che seguirono non
dovettero vedere volentieri un simbolo che voleva dire, in sostanza,
indipendenza e libertà. Ma le tradizioni di indipendenza non furono
facilmente dimenticate dalla Camera di Commercio di Milano dal momento che
questa, rispondendo nel 1853 alla richiesta della Camera di Commercio di
Como se fosse stato posto sull'ingresso della sede lo stemma imperiale,
scriveva che " Trovandosi l'iscrizione precedente in ottimo stato di
conservazione, - non si era creduto opportuno modificarlo evitando così
inutili spese." La memoria del passato non si spense mai e la Camera di
Commercio di Milano volle poter usare nuovamente lo stemma che riproduceva
il sigillo dell'Università dei mercanti che l'aveva preceduta.
Pagina 1 Pagina 2
Pagina 3
Pagina
4 Pagina 5
Titoli
Home
Archivio news
|