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15 APRILE 2002
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da:"Storia
del conflitto arabo israeliano palestinese"
autore: Giovanni Codovini
editore:Bruno Mondadori
"IL
MANDATO BRITANNICO SULLA PALESTINA(1920/1922)"
Il punto di riferimento essenziale per cogliere il nodo storico della
questione arabo-israeliana è il 1917,quando Lord Arthur J.Balfour,ministro
degli esteri inglese,annunciò sotto forma di una lettera inviata il 2
novembre a Lord Lionel W.Rothshild,presidente onorario della Federazione
sionista,che il governo di Sua maestà vedeva con favore la fondazione in
Palestina di"un focolare nazionale per il popolo ebraico",anche
se,continuava la Dichiarazione,<nulla sarà fatto che possa recare
pregiudizio ai diritti civili e religiosi delle Comunità non ebraiche
esistenti in Palestina o ai diritti e allo Statuto politico di cui godono
gli ebrei in ogni altro paese>. La Dichiarazione di Balfour,che affermava
l'impegno del governo inglese di costituire in Palestina la sede nazionale
del popolo ebraico,si inseriva nel contesto generale conseguente il crollo
dell'impero ottomano dopo la prima guerra mondiale. Infatti,la dichiarazione
servì alla Gran Bretagna per stabilire una testa di ponte nell'occupazione
della Palestina, che avrebbe voluto sottrarre alla Francia nella divisione
del Medioriente tra le potenze europee vittoriose...... Considerando tutti i
territori che erano stati dati agli arabi,Lord Balfour sperava apertamente
che il lembo di Palestina a est e ovest del Giordano,destinato al popolo
ebraico,non venisse ceduto a malincuore dai leader arabi.Del resto era lo
stesso sentimento che attraversava la strategia del movimento sionista,che
ritenne,una volta soddisfatti gli arabi, più facile per la Gran Bretagna
dedicarsi a sviluppare l'insediamento del"focolare ebraico"su
quanto era rimasto della Palestina.Ma così non fu. La realtà storica è
che la Gran Bretagna,una volta entrata in Palestina,sapeva perfettamente che
il nodo della questione sarebbe stato costituito dall'amicizia con gli
arabi;questa significava molto più della Palestina stessa,poichè
facilitava buone relazioni con vari paesi mediterranei e del Mar Rosso.....
In verità la fase iniziale del mandato britannico con Sir Herbert Samuel fu
propizia al sionismo:mentre l'immigrazione media contava 10.000 ebrei
l'anno,l'Alto commissariato riconobbe il Fondo nazionale ebraico...e incaricò
di collaborare con l'amministrazione britannica l'esecutivo
dell'Organizzazione sionista,che era stato costituito secondo i dettami del
Mandato,in attesa che fosse creata l'Agenzia ebraica,la quale fu fondata nel
1929 al Congresso sionista di Zurigo, con il compito di rappresentare il
popolo di Israele nel suo movimento di indipendenza.... Parallelamente però
aumentava l'avversione araba nei confronti della penetrazione ebraica in
Palestina.... Comunque,già la pubblicazione nel 1922 del Libro bianco di
Churchill, segretario di stato alle colonie,sulla politica dl mandato,nonchè
il rapporto Haicraft,contenente la conclusione dell'inchiesta sui disordini
di quegli anni,ebbero come effetto una prima modifica della condotta
britannica e ,sopratutto, cambiarono lo spirito della Dichiarazione di
Balfour.Benchè il "Libro Bianco<ribadisse la validità della
dichiarazione e contenesse una clausola favorevole agli ebrei, secondo la
quale lo stanziamento doveva avvenire per diritto reale e non per semplice
tolleranza,vi si dichiarava che il governo non voleva trasformare l'intera
Palestina in focolare nazionale,ma più correttamente fondare in
Palestina"un"focolare di tal genere....
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