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LA
COMMISSIONE EUROPEA ADOTTA IL PIANO D'AZIONE "EEUROPE 2005"PER LA
SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE GLOBALE
Bruxelles,
3 giugno 2002 - La Commissione europea ha adottato il 29 maggio un nuovo
piano d'azione al fine di fornire a tutti i cittadini europei l'opportunità
di partecipare alla società dell'informazione globale. L'obiettivo del
piano d'azione "eEurope 2005" è di costituire un contesto
propizio agli investimenti privati ed alla creazione di nuovi posti di
lavoro, nonché di stimolare la produttività, modernizzare i servizi
pubblici ed il settore dell'istruzione e mettere a disposizione della società
nel suo insieme i vantaggi delle nuove tecnologie dell'informazione e della
comunicazione. Il commissario per le Imprese e la Società dell'informazione
Erkki Liikanen ha dichiarato: "eEurope 2005 rappresenta un decisivo
passo avanti verso l''obiettivo prefissato a Lisbona' di fare dell'Europa,
entro il 2010, l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e
dinamica del mondo. Il piano permette di incentrare le nostre attività sui
settori nei quali le pubbliche autorità sono in grado di migliorare le
condizioni d'investimento e garantire che, nei prossimi anni, tutti i
cittadini europei possano usufruire dei vantaggi della società
dell'informazione". La Commissione sostiene che, mentre il precedente
piano d'azione "eEurope 2002" mirava ad ampliare la diffusione
delle connessioni ad Internet in Europa, "eEurope 2005" punta
invece a convertire tale aspetto in una maggiore produttività economica ed
in servizi migliori e più accessibili, sostenuti da un'infrastruttura a
banda larga più diffusa e sicura. Essa ritiene che l'ultimo piano sia
maggiormente specifico, poiché contiene due gruppi di azioni che si
rafforzano vicendevolmente: da un lato servizi, contenuti e applicazioni,
dall'altro l'infrastruttura a banda larga e la sicurezza. Il piano
stabilisce che, entro l'anno 2005, l'Europa deve dotarsi di: - moderni
servizi pubblici on line, in particolare servizi di e-government
(amministrazioni), e-learning (istruzioni) ed e-health (sanità); un
ambiente dinamico di e-business; ampia disponibilità di accesso a banda
larga a prezzi competitivi; un'infrastruttura di protezione
dell'informazione. "Ognuna di queste priorità è collegata alle
altre", ha commentato Liikanen. "L'ampia diffusione dell'accesso a
banda larga, ad esempio, richiede l'apprestamento di servizi e contenuti
nuovi in materia di e-government, di e-health o di intrattenimento.
Tuttavia, molti di questi servizi richiedono una connessione di tipo 'always
on' (permanente) e la velocità di trasmissione della banda larga, oltre che
una maggiore sicurezza". Egli ha aggiunto che l'accesso ad Internet
deve estendersi, "al di là del PC", a piattaforme quali la
televisione digitale ed i telefoni cellulari di terza generazione. "eEurope
2005" seguirà l'impostazione adottata da "eEurope 2002"
accelerando l'adozione di nuove misure legislative e reimpostando i
programmi esistenti in base alle priorità fissate nel piano d'azione. Verrà
dato maggiore risalto all'individuazione ed alla valutazione comparata delle
buone prassi, nonché al coordinamento generale. Liikanen ha aggiunto che il
piano è volto a migliorare l'"e-inclusion", garantendo che ognuno
tragga vantaggio dalle opportunità offerte dalla società
dell'informazione, compresi gli individui con esigenze particolari e coloro
i quali non hanno dimestichezza con il computer.
UNA
COMMISSIONE PARLAMENTARE EUROPEA ADOTTA DUE RELAZIONI SU SPECIFICI PROGRAMMI
E NORME DI PARTECIPAZIONE AL 6PQ
Bruxelles, 3 giugno 2002 - La commissione per l'industria, il commercio
esterno, la ricerca e l'energia del Parlamento europeo ha adottato il 28
maggio due relazioni sul sesto programma quadro (6PQ) relative alle norme di
partecipazione ed ai programmi specifici. A seguito di un accordo con il
Consiglio, gli europarlamentari non hanno introdotto nuovi emendamenti in
materia di etica nei programmi specifici, adottando invece diverse modifiche
alle proposte della Commissione. In merito alle norme di partecipazione, la
commissione parlamentare ha votato vari emendamenti di compromesso. Gli
eurodeputati insistono affinché la valutazione dei progetti sia realizzata
con una procedura in due tempi. Molti partecipanti potenziali sono dissuasi
dalla sproporzione esistente tra i benefici ed i costi correlati alla
presentazione di proposte e offerte. Una procedura in due tempi eliminerebbe
la necessità di sottoporre costose proposte dettagliate prima della
valutazione dei possibili vantaggi. Secondo gli europarlamentari, la qualità
scientifica e tecnologica, nonché il grado di innovazione, dovrebbero
costituire il principale criterio di selezione, in quanto rispecchiano gli
obiettivi strategici del vertice di Lisbona. Tuttavia, secondo gli
eurodeputati, la Commissione europea dovrebbe anche poter prendere in
considerazione i nuovi criteri proposti in sede parlamentare, che
comprendono le sinergie con l'istruzione a tutti i livelli, la capacità di
collaborare anche con operatori esterni alla comunità della ricerca, nonché
le attività mirate ad un ruolo più incisivo delle donne nella ricerca. Si
prevede che le relazioni saranno adottate alla sessione plenaria di giugno
del Parlamento europeo; infine il Consiglio verosimilmente adotterà il 6PQ
nella parte A dell'ordine del giorno, in occasione del Consiglio
"Occupazione e politica sociale" del 3 giugno.
BLOCCATE
LE INCURSIONI DEGLI HACKER NEL VERTICE NATO-RUSSIA GRAZIE A UN SOFISTICATO
SISTEMA DI PROTEZIONE MESSO A PUNTO DALL'ITALIANA RIGEL SECUREWAY DEL GRUPPO
ITWAY
Ravenna, 3 giugno 2002 - E' un gruppo di esperti tecnici informatici
italiani della società Rigel Secureway, che fa capo a Itway, ad aver
garantito la protezione dalle incursioni degli hacker nei sistemi installati
a Pratica di Mare in occasione dello storico vertice Nato-Russia del 28
maggio scorso. Per ragioni di sicurezza la notizia viene divulgata soltanto
oggi, a tre giorni dalla conclusione del vertice, che dunque può
considerarsi un successo anche dal punto di vista della protezione
informatica che il nostro Paese, tante volte indicato come fanalino di coda
dell'hi-tech mondiale, ha saputo garantire. Nei giorni scorsi il presidente
del consiglio Silvio Berlusconi aveva dichiarato che per il vertice di
Pratica di Mare erano state predisposte tutte le misure necessarie per
prevenire qualsiasi attacco anche di tipo elettronico. Così è stato grazie
a una decina di super-esperti della Rigel Secureway, che dalle prime ore di
martedì 28 erano all'opera per vigilare sulle reti di comunicazione, pronti
ad affrontare qualsiasi attacco sferrato attraverso le connessioni Internet.
I tecnici della Rigel Secureway, in collaborazione con Telecom Italia, hanno
progettato, attraverso sofisticate metodologie di Security risk management,
un'architettura di sicurezza elettronica utilizzando una serie di
sofisticati software, firewall e strumenti di "intrusion
detection" (monitoraggio dei tentativi di incursione) attentamente
messi a punto nei giorni precedenti il vertice e installati su 700 macchine
tra personal computer e server di Sun Microsystems con il sistema operativo
Unix. Il sistema messo a punto da Rigel Secureway ha protetto le oltre 500
postazioni della sala stampa e i sistemi installati nell'edificio dove si è
svolto il vertice, mantenendo così al sicuro il flusso di notizie e
comunicazioni da e per Pratica di Mare attraverso i tre sistemi di rete
predisposti: due per la comunicazione tra i giornalisti e le rispettive
redazioni e la diffusione delle informazioni attraverso la sala stampa, un
terzo per la navigazione su Internet. Tutto ha funzionato alla perfezione,
dimostrando le capacità dei tecnici di Rigel Secureway, che hanno messo in
piedi il sistema di protezione in solo una settimana, e la solidità della
tecnologia di sicurezza fornita dalla casa madre Itway, ben nota sul mercato
italiano proprio per le competenze nel settore della sicurezza
informatica.
CONVEGNO
UNIVERSITÀ BOCCONI: IL FUTURO DEL MOBILE BUSINESS E UNA SERIE DI
TESTIMONIANZE CONCRETE IN UNA RICERCA SDA BOCCONI - SMAU
Milano, 3 giugno 2002 - Le tecnologie a supporto della mobilità,
tipicamente wireless, si stanno diffondendo rapidamente in Italia e
attualmente sono usate soprattutto per le comunicazioni vocali e per lo
scambio di dati in formato Sms. Ma poiché i fabbisogni di raggiungibilità
e mobilità nel settore voce sono stati soddisfatti grazie all'ampia
copertura delle reti di comunicazione mobile, ci si attende ora che anche
nel settore wireless si verifichi una crescita del volume dei dati
scambiati, sull'esempio di quanto accaduto nelle reti di comunicazione
fisse, dove grazie allo sviluppo del web si è enormemente ampliato il
traffico dati. Il convegno dal titolo Mobile business: tecnologie,
applicazioni e soluzioni organizzative (mercoledì 12 giugno, ore 10, Aula
Magna dell'Università Bocconi), organizzato da Sda Bocconi e Smau, intende
offrire spunti di riflessione su questa analogia, alla luce delle
caratteristiche dei sistemi di comunicazione esistenti o di prossimo
sviluppo, delle applicazioni che possono essere fruite da strumenti mobili,
dei costi associati con l'utilizzo di questi strumenti e delle reali
necessità di applicazioni mobili delle aziende. Nel corso del convegno
saranno presentati anche alcuni casi concreti di applicazioni innovative. Al
convegno, introdotto dal rettore dell'Università Bocconi, Carlo Secchi,
saranno presenti Antonio Emmanueli, presidente Smau, Pier Franco Camussone,
direttore Area Sistemi Informativi Sda Bocconi, Alfredo Biffi, vicedirettore
Area sistemi Informativi di Sda Bocconi, Claudio Bassoli, direttore
strategie, investimenti e alleanze Cisco Systems, Valentino Bravi,
amministratore delegato Siemens Informatica, Francesco Caio, amministratore
delegato Netscalibur, Andrea Gavosto, responsabile studi economici Telecom
Italia, Luigi Micci, presidente consorzio Fishtel.
HYPO
TIROL SAVE SIM PRESENTA: SAVE DYNAMIC E SAVEMIX ETICO
Milano, 3 giugno 2002 - La Hypo Tirol Save Sim, società controllata al 100%
dal Gruppo Hypo Tirol Bank di Innsbruck, -Austria (Rating AA+ recentemente
confermato da Standard & Poors) in questi giorni ha lanciato sul mercato
due nuovi prodotti di gestione.I due prodotti, denominati rispettivamente
Save Dynamic e SaveMix Etico, appartengono alla categoria delle Gestioni
Patrimoniali in Fondi ed hanno caratteristiche molto particolari. Save
Dynamic, ovvero "un metodo intelligente per stare nei mercati solo
quando conviene". Il concetto fondamentale è la messa a punto di una
metodologia matematico - statistica che in modo molto efficace trova i
momenti giusti per passare da Fondi azionari a Fondi monetari in tempi
rapidissimi. L'analisi ed il riposizionamento avvengono settimanalmente,
senza nessun costo per il cliente. SaveMix Etico, dove grandi istituzioni
mondiali sono state raggruppate per coniugare i principi etici all'economia
ed alla finanza. E' una gestione costituita da fondi comuni e sicav estere
socialmente responsabili e/o etici: si tratta di Fondi che investono in
aziende particolarmente attente alle tematiche della difesa ambientale, dei
diritti sociali ed umani, selezionate con criteri oggettivi da agenzie di
rating internazionali; in alternativa si tratta di Fondi che devolvono in
beneficenza parte delle commissioni. La Hypo Tirol Save Sim donerà in
beneficenza parte delle commissioni percepite. Il 4 giugno prossimo alle ore
17.30 presso l'Hotel Cavalieri di Piazza Missori, 1 20123 Milano, l'ufficio
di Milano coordinato dal sig. E. Di Nicolò in collaborazione con la Bank
Sarasin & Co. (Ch) (1), ha organizzato un incontro aperto al pubblico
con gestori ed analisti. Altri uffici della Hypo Tirol sono a Brescia,
Bologna, Firenze, Vicenza. I nuovi prodotti sono distribuiti inoltre da
circa 100 promotori Hypo Tirol Save Sim, presso lo sportello di Hypo Tirol
Bank di Bolzano e presso i circa 100 sportelli di Banche di Credito
Cooperativo convenzionate. Per informazioni e-mail milano@save-sim.com
BIPIEMME
GESTIONI: RACCOLTA NETTA FONDI DI 340 MILIONI DI € (+ 12%) NEI PRIMI 4
MESI 2002CONCLUSI ACCORDI COMMERCIALI CON 5 BANCHE, UNA RETE DI PROMOTORI E
UN SITO INTERNET
Milano, 3 giugno 2002 -Raccolta netta nei fondi comuni di 340 milioni di
euro (+ 12%) nei primi 4 mesi del 2002 per Bipiemme Gestioni, società di
gestione del risparmio del gruppo Bipiemme - Banca Popolare di Milano. Il
risultato rappresenta l'11% della raccolta netta dei fondi comuni in Italia
nel periodo. Il patrimonio gestito in fondi da Bipiemme Gestioni ha
raggiunto a fine aprile 10,7 milioni di euro, pari al 2,1% dell'intero
sistema. Il patrimonio complessivo gestito supera i 16,7 miliardi di euro
considerando oltre ai fondi comuni, i fondi pensione e le gestioni
patrimoniali e delegate. "Il positivo andamento della raccolta",
spiega Fabrizio Viola direttore generale di Bipiemme Gestioni,
"riflette l'efficacia della rete commerciale del gruppo Banca Popolare
di Milano, che ha saputo interpretare le esigenze dei clienti in un periodo
di forte instabilità dei mercati finanziari". La rete distributiva
comprende gli oltre 500 sportelli del Gruppo Bipiemme - Banca Popolare di
Milano, i 68 della Banca di Legnano e il sito Internet www.webank.it
Bipiemme Gestioni ha annunciato oggi la conclusione di accordi di
distribuzione dei propri prodotti con 5 istituti di credito fortemente
radicati nel proprio territorio, con un totale di 312 sportelli: Banca
Popolare Friuladria, Banca Popolare dell'Alto Adige, Banca di Piacenza,
Banca del Piemonte e Banca Popolare Vesuviana. Analoghe intese sono state
firmate con la rete di promotori finanziari FCB Sim e con la piattaforma di
collocamento tramite Internet www.onlinesim.it "Accordi commerciali
sono in corso di perfezionamento con altre banche", aggiunge Viola,
"in aree in cui siamo poco presenti con la nostra rete. Potremo così
valorizzare il patrimonio di professionalità che ci ha permesso di ottenere
positivi risultati nella gestione per i nostri clienti". Bipiemme
Gestioni opera in tutti i settori del risparmio gestito con una gamma
completa di prodotti e servizi in grado di risolvere le esigenze di
investimento di privati e imprese: fondi comuni di investimento, fondi di
fondi multimanager, gestioni patrimoniali mobiliari in quote di fondi e di
Sicav, gestioni patrimoniali personalizzate, prodotti per la gestione della
liquidità dei privati e delle imprese e fondi pensione aperti. Nel 2001
Bipiemme Gestioni ha stretto una partnership con Sei Investiments, leader
mondiale nella fornitura di servizi integrati per investitori istituzionali,
che ha in gestione un patrimonio di 78 miliardi di dollari. Dall'alleanza è
nato Bipiemme & Co., fondo di fondi multimanager che investe in quote di
centinaia di fondi comuni e Sicav.
SONDAGGIO
BIPIEMME GESTIONI SULLE PREFERENZE DEI CALCIATORI DI SERIE A E B I CAMPIONI
DEL PALLONE PUNTANO SU GESTIONI, OBBLIGAZIONI E AZIONI OGNI ANNO UN FLUSSO
DI RISPARMI FRA I 180 E I 200 MILIONI DI EURO
Milano, 3 giugno 2002 - Ogni anno i 200 calciatori delle 18 squadre italiane
di serie A risparmiamo in totale fra i 180 e i 200 milioni di euro. Una
massa enorme di denaro, frutto degli ingaggi e delle sponsorizzazioni. Quali
sono le preferenze dei calciatori negli investimenti? La risposta viene da
un sondaggio fra una cinquantina di atleti di serie A e B, realizzato da
Bipiemme Gestioni, società fra i leader in Italia nel risparmio gestito,
che fa capo al Gruppo Bipiemme - Banca Popolare di Milano. Dal sondaggio,
curato dalla società Eta Meta, emerge che i calciatori preferiscono, per
circa due terzi le attività finanziarie e per un terzo gli immobili. Si
avvalgono in prevalenza di operatori professionali, ma in molti casi
prediligono il fai-da-te. Si mantengono tutti molto informati sull'andamento
dei mercati, in un terzo dei casi attraverso Internet e in genere con
giornali e riviste. Hanno un orizzonte di investimento di medio-lungo
periodo (da 3 anni in su). Si dichiarano poco propensi al rischio, ma in
realtà la metà di loro investe in modo significativo in azioni,
soprattutto chi gioca in un ruolo di difensore. Gli attaccanti, d'altro
canto, hanno in genere come obiettivo "la sicurezza della
famiglia" . I calciatori intervistati in modo anonimo da Bipiemme
Gestioni hanno in media 27 anni e militano in una ventina di squadre di A e
B, fra le quali i campioni d'Italia della Juventus, l'Inter, il Chievo, l'Atalanta,
il Brescia, il Como, il Genoa e il Palermo. Circa la metà sono sposati. Due
calciatori su tre, fra quelli intervistati, hanno come prima scelta gli
investimenti finanziari. Gli altri puntano, invece, su case, terreni e
attività commerciali. Poco interesse suscitano oro, gioielli e opere
d'arte. Le decisioni sugli investimenti vengono di solito prese dal singolo
calciatore o insieme con la partner. I "single" scelgono insieme
con i familiari. A chi si rivolgono i calciatori per avere consigli sugli
investimenti finanziari? Secondo il sondaggio di Bipiemme Gestioni, la
preferenza si divide fra banche e consulenti professionali e "amici e
parenti". Fra gli investimenti finanziari, circa il 40% dei calciatori
si avvale di gestori professionali (fondi comuni, fondi pensione o gestioni
patrimoniali). Circa un terzo si orienta sulle obbligazioni. Ma la cosa
sorprendente è che il 28% punta in modo diretto sulle azioni, dimostrando
una propensione al rischio decisamente più elevata del risparmiatore-tipo
italiano. L'obiettivo principale che si pongono i calciatori è
"l'aumento del proprio patrimonio", seguito dalla "sicurezza
per la propria famiglia" (indicata dagli atleti sposati). Due terzi dei
giocatori di calcio intervistati da Bipiemme Gestioni segue in modo continuo
l'andamento dei mercati finanziari, mentre i restanti in modo sporadico.
Rispetto al risparmiatore-tipo, secondo il sondaggio Bipiemme Gestioni, i
calciatori hanno quindi un comportamento piuttosto "aggressivo".
Tuttavia alla domanda sulla disponibilità a correre rischi maggiori per
ottenere rendimenti più elevati, solo il 7% ha risposto di sì. Una
prudenza forse legata all'andamento non brillante dei mercati finanziari
nell'ultimo anno. Per mantenersi informati, ben un terzo dei giocatori si
avvale dei siti Internet. Molto seguiti anche giornali e riviste. La
maggioranza, comunque, segue listini e quotazioni attraverso la propria
banca o un consulente professionale. Gli investimenti dei giocatori di serie
A e B hanno un orizzonte temporale di medio-lungo periodo. Il 20% del
campione, tuttavia, mira a risultati a breve termine (1 anno). Un
atteggiamento comprensibile, considerando che la carriera dei giocatori è
piuttosto intensa, ma breve, con elevati rischi professionali (infortuni,
esclusione dalla rosa dei titolari, etc.).
Come impiegano i risparmi i calciatori
Fonte: sondaggio Bipiemme Gestioni - maggio 2002
Gli
strumenti finanziari preferiti dai calciatori (*) Dato comprendente fondi
comuni, fondi pensione e gestioni patrimoniali Fonte: sondaggio Bipiemme
Gestioni - maggio 2002
Come
i giocatori di calcio si informano sull'andamento dei mercati
Fonte: sondaggio Bipiemme Gestioni - maggio 2002
INDAGINE
BIPIEMME GESTIONI SULLE 30 SOCIETÀ EUROPEE DI CALCIO QUOTATE IL MANCHESTER
VINCE IL CAMPIONATO DEI CLUB IN BORSA CON +736% IN DIECI ANNI
Milano, 3 giugno 2002 - Mentre cominciano i Mondiali di calcio, un business
da 3 miliardi di euro, c'è una squadra inglese che ha già vinto lo
speciale campionato dei club quotati in Borsa: è il Manchester United, il
cui titolo ha avuto in dieci anni a Londra una performance del +735,7%
(+23,6% il rendimento annualizzato), rispetto all'indice di categoria, DJ
Stoxx Media, salito del 111,5%. Un andamento molto positivo, che riflette i
successi sportivi e la buona gestione del team britannico (nel 2001 utile
netto di 23,5 milioni di euro). E' quanto emerge da un'analisi sulle 30
società di calcio quotate in Borsa in Europa (fra le quali Juventus, Lazio
e Roma) condotta da Bipiemme Gestioni Sgr, la società di gestione del
risparmio del gruppo Bipiemme - Banca Popolare di Milano. I 30 club, di sei
paesi, hanno una capitalizzazione complessiva di oltre 1,7 miliardi di euro.
L'indagine mostra che negli ultimi 12 mesi il nuovo indice DJ Stoxx Football
(che raggruppa le 30 società di calcio) è sceso del 42%. Un andamento
decisamente peggiore rispetto all'indice generale delle Borse europee, DJ
Euro Stoxx, sceso solo del 19%. Nonostante il periodo negativo, alcune
squadre hanno brillato, anche grazie ai successi sportivi. In testa alla
classifica c'è l'inglese Birminghan City, con una performance del + 17,9%.
Seguono la portoghese Sporting Lisbona (+9,2%), l'inglese West Bromwich
(+5,3%) e la danese Brondby (+0,8%). Il Manchester United è al dodicesimo
posto (-32,7%). Anche le società italiane hanno sofferto nell'ultimo anno,
a dispetto del buon andamento in campionato che le ha viste primeggiare. Le
due società romane, Lazio e Roma, si posizionano infatti rispettivamente al
23° posto (-48,8% negli ultimi 12 mesi) e al penultimo (-66,4%) fra le 30
società complessive prese in considerazione. La lista non comprende la
Juventus, quotata solo di recente, che è la squadra europea con più
tifosi: circa 17 milioni in Europa. Una decina di altri club sono in rotta
verso la Borsa, in Portogallo, Danimarca, Olanda e Italia.
I campioni del pallone in Borsa in dieci anni
Fonte:
analisi Bipiemme Gestioni - dati al 22 maggio 2002 in valuta locale.
Calcio:
un business mondiale da 250 miliardi di euro.
Il business complessivo del calcio, a livello mondiale, si aggira sui 250
miliardi di euro (stima della Fifa): il dato comprende le più svariate
attività, dagli introiti per i diritti televisivi, alle attività di
sponsorizzazione e merchandising. Per i mondiali 2002 ci si aspetta una
audience di 41 miliardi di spettatori, di cui almeno un miliardo il 30
giugno, giorno della finale. L'indagine Bipiemme Gestioni rivela che in
generale le squadre di calcio devono far fronte ad ingenti costi, in primo
luogo per i cospicui ingaggi degli atleti. Fattori chiave per la redditività
di una società calcistica sono i diritti televisivi, gli incassi delle
partite e la diversificazione del business, con un più intenso utilizzo
commerciale del marchio. Le società di calcio quotate dovranno puntare su
una solidità economica a prescindere dai risultati sportivi. Una delle
attività principe da questo punto di vista appare la gestione diretta dello
stadio e delle aree annesse. Un'altra fonte di introito a cui le società di
calcio guardano con grande interesse è legato alla gestione e
commercializzazione del marchio. L'esperienza maturata dai club inglesi
dimostra le grandi potenzialità che la fidelizzazione del marchio sportivo
è in grado di offrire.
Club quotati: le migliori performance ad un anno
Fonte:
analisi Bipiemme Gestioni - dati al 22 maggio 2002 in valuta locale
BANCA
DELLA RETE LANCIA LA NUOVA APPLICAZIONE POCKETBDR PER IL BANKING E IL
TRADING ON LINE
Milano, 3 giugno 2002 - In occasione del lancio del Conto Tecnico, il conto
corrente che permette di avere un conto di appoggio, senza alcun canone
mensile e destinato a chi necessità di un conto di liquidità per operare
in titoli e fondi, banca della rete lancia la sua nuova applicazione per il
banking on line, l'informativa dei mercati e il trading online sviluppata
appositamente per gli iPaq di Compaq L'applicativo sviluppato appositamente
per piattaforme PocketBdr consente, in qualunque luogo e in qualunque
momento, di accedere, attraverso la connessione gsm - gprs del telefono
cellulare, all'operatività completa sia per quanto riguarda le funzionalità
di banking sia per quelle di trading. Il programma istallato sugli iPaq H
3850, che banca della rete fornirà in promozione ai sottoscrittori del
Conto Tecnico, permette infatti di ricevere in tempo reale i dati del
Mercato Telematico della Borsa italiana, visualizzare i relativi grafici
intraday completi di media mobile, indice RSI e segnali operativi, e di
effettuare operazioni di trading. Oltre all'applicazione PocketBdr
attraverso pocket Internet Explorer sarà inoltre possibile consultare una
versione ad hoc del sito banca della rete, che permette di effettuare tutte
le operazioni bancarie e di trading dal proprio computer palmare La
tecnologia utilizzata è di tipo push e comprende un'applicazione server
push che risiede sui server di banca della rete e un applicativo client
realizzato per la piattaforma Pocketpc. La tecnologia, è stata sviluppata
ad hoc per il mondo wireless per ottimizzare il numero di bytes trasferiti
tra server e client permettendo un'ottima fruibilità anche utilizzando
modem Gsm cellulari alla velocità di 9600 baud. L'applicazione è comunque
compatibile con tutti gli standard TCP Wireless (Gprs, Ethernet 802.11, etc)
e wired. Il collegamento tra client e server utilizza il protocollo internet
http sulla sua porta standard (porta 80), permettendo l'utilizzo
dell'applicativo anche dietro firewall aziendali, utilizzando proxy e da
qualunque connessione internet standard. Per lanciare il programma basta
seguire alcune semplici istruzioni: cliccare sull'icona di banca della rete
nel Menù principale e all'interno dei programmi. Il software permetterà di
accedere ad un'area informativa e ad un'area dispositiva che richiede
autenticazione tramite login e password. Dalla schermata iniziale si potrà
accedere: alla consultazione della propria posizione che riepiloga i dati
relativi alla liquidità del proprio conto corrente e al proprio portafoglio
di titoli e fondi; all' area banking da cui è possibile effettuare
bonifici, giroconti e visualizzare il proprio saldo e movimenti; all'area
trading all'interno della quale è possibile controllare lo stato dei propri
ordini, negoziare e tenere sotto controllo il proprio portafoglio; all'area
informativa mercati con il dettaglio di tutti i titoli e indici in modalità
push; all'area chat per parlare con i trader esperti. La sezione informativa
mercati, che non necessita di autenticazione e password, mostra in modalità
push l'elenco di tutti i titoli del Mib30 suddivisi in ordine alfabetico,
gli indici e i future della Borsa Italiana, mentre dalla sezione chat è
possibile accedere alle chat azioni e chat derivati in formato testo e
confrontarsi con i trader professionisti della sala operativa durante gli
orari di Borsa. Infine è possibile visualizzare il dettaglio del titolo di
proprio interesse selezionando la voce "titoli" nei sottomenù di
informativa mercati e accedere alla lista con i simboli dei titoli per
controllare l'ultima quotazione e la variazione percentuale. Grazie alla
tecnologia push gli aggiornamenti dei titoli avvengono in tempo reale in
modo da mostrare le variazioni durante gli orari di apertura dei mercati.
Cliccando sul nome del titolo apparirà un grafico dell'andamento intraday
del titolo, con un intervallo modificabile. L'iPaq con l'applicativo per il
banking on line, l'informativa dei mercati e il trading ondine è destinato
oltre ai sottoscrittori del conto tecnico anche ai promotori di banca della
rete che avranno a disposizione uno strumento innovativo che permetterà
loro di operare sempre al meglio nel lavoro quotidiano di supporto e
consulenza alla clientela.
ASSICURAZIONI:
FUSIONE TRA SAI E LA FONDIARIA
Milano, 3 giugno 2002 - Il Consiglio di Amministrazione di Sai - Società
Assicuratrice Industriale S.p.A., riunitosi il 30 maggio sotto la presidenza
di Jonella Ligresti, preso atto delle risultanze del lavoro svolto dagli
advisors Jp Morgan per Sai e Lehman Brothers per La Fondiaria Assicurazioni
S.p.A., ha esaminato ed approvato le principali linee guida del futuro
progetto di fusione tra Sai e La Fondiaria di seguito riportate: 1. Modalità
di fusione: Fusione per incorporazione di Sai in La Fondiaria, sempre che
tutte le autorità competenti diano il loro benestare, anche con riguardo
all'assenza di eventuali obblighi di promuovere offerte pubbliche di
acquisto. In alternativa, fusione per incorporazione di La Fondiaria in Sai
nel caso sia ritenuta congiuntamente più opportuna e conveniente alla luce
delle risultanze degli incontri con le autorità competenti. 2.
Denominazione sociale, sede legale e funzioni di governo: La denominazione
sociale della società post-fusione sarà "Fondiaria-Sai". La sede
legale sarà posta a Firenze, dove verrà altresì mantenuta una parte
significativa delle funzioni generali di governo. 3. Rapporti di concambio
previsti: a) 4 azioni ordinarie Fondiaria ogni 1 azione ordinaria Sai; b)
2,5 azioni di risparmio Fondiaria ogni 1 azione di risparmio Sai; 4.
Emissione di warrants: E' prevista l'emissione da parte di La Fondiaria di
Warrants gratuiti da assegnarsi agli attuali azionisti della medesima La
Fondiaria - eccezion fatta per l'azionista SAI che rinuncerà
all'assegnazione di Warrants - nel rapporto di 1 Warrant ogni 10 azioni
ordinarie e di risparmio possedute alla data dell'atto di fusione. I
warrants, esercitabili a partire dal 30 giugno 2005, daranno diritto a
sottoscrivere entro il 30 giugno 2008 n. 1 azione ordinaria Fondiaria-SAI al
valore nominale di € 0,52 ovvero l'equivalente in caso di fusione di La
Fondiaria in SAI. 5. Governance: Consiglio di Amministrazione di
Fondiaria-Sai. Verrà proposto all'assemblea degli azionisti che il
Consiglio di Amministrazione della società risultante dalla fusione, con
durata triennale, sia composto da 15 membri, come di seguito illustrato:
Presidente: indipendente, indicato dal CdA Sai; Amministratore Delegato:
indicato dal CdA Sai; Vice Presidente: indicato dal CdA La Fondiaria; Vice
Presidente: indicato dal CdA Sai. In aggiunta ai già menzionati membri, 5
consiglieri saranno proposti dal Consiglio di Amministrazione di La
Fondiaria, 5 consiglieri saranno proposti dal Consiglio di Amministrazione
di Sai, ed 1 consigliere indipendente indicato dal Consiglio di
Amministrazione di Sai all'interno di una rosa di tre nomi proposti dal
Consiglio di Amministrazione di Fondiaria. Comitato Esecutivo di
Fondiaria-Sai - Il Comitato Esecutivo sarà formato da 7 membri: il
Presidente, i 2 Vicepresidenti, l'Amministratore Delegato, un consigliere
tra quelli proposti dal Consiglio di Amministrazione di SAI e 2 consiglieri
tra quelli proposti dal Consiglio di Amministrazione di La Fondiaria.
Deleghe operative in Fondiaria-Sai- Amministratore Delegato Carlo Ciani,
indicato da SAI: Finanza, Partecipazioni e Corporate Development, Immobili,
Amministrazione, Bilancio, Pianificazione & Controllo, Affari Legali e
Societari, Controllo Interno; Vice Presidente Roberto Gavazzi, indicato da
La Fondiaria: Strategia e Sviluppo Internazionali. Direzione Generale e Vice
Direzioni Generali di Fondiaria-Sai, Direttore Generale Fausto Marchionni,
indicato da Sai. Vice Direttori Generali: due verranno indicati da La
Fondiaria con competenze che verranno definite dal Consiglio. Amministratore
Delegato e Presidente di Milano Assicurazioni L'Amministratore Delegato ed
il Presidente di Milano Assicurazioni saranno proposti dal Consiglio di
Amministrazione di Sai. Il Consiglio ha dato mandato all'advisor Jp Morgan
di predisporre il progetto di fusione ai sensi dell'art. 2501 bis c.c.
L'operazione, che si ritiene non dar luogo ad obblighi di offerta pubblica,
è comunque subordinata all'ottenimento di tutte le necessarie
autorizzazioni da parte delle autorità competenti ed all'esercizio da parte
di Sai delle note opzioni call sul 29,9% del capitale di La Fondiaria. Il
Consiglio ha espresso viva soddisfazione per il progetto giudicato di ampio
respiro per entrambe le Società, i suoi azionisti, gli agenti ed il
personale tutto, nel rispetto della tradizione e dell'identità di ambedue
le compagnie. La prospettata fusione darà infatti vita al secondo operatore
nazionale in termini di premi lordi raccolti, con una posizione di
leadership nel comparto danni, una rete di distribuzione composta da circa
3.000 agenzie e 1.300 promotori finanziari ed un bacino di clientela di
oltre 8 milioni di clienti. L'integrazione di Sai e Fondiaria consentirà
peraltro il perseguimento di importanti sinergie operative potenzialmente
fautrici di una significativa crescita di valore per gli azionisti tutti, ed
un miglior servizio alla clientela.
SORATO
NUOVO VICE DIRETTORE GENERALE COLOMBINI NOMINATO VICE DIRETTORE GENERALE
VICARIO
Vicenza, 3 giugno, 2002 - Novità al vertice della direzione della Banca
Popolare di Vicenza. Samuele Sorato, dirigente di divisione dell'Istituto,
è stato nominato vice direttore generale ed affianca l'attuale vice
direttore generale Luciano Colombini, che assume le funzioni di vice
direttore generale vicario. Le nomine sono state deliberate nella seduta del
30 maggio dal Consiglio di Amministrazione dell'Istituto, riunitosi sotto la
presidenza di Gianni Zonin, e completano l'assetto del vertice
dell'esecutivo, alla cui guida da inizio 2001 siede il direttore generale
Divo Gronchi. Il nuovo vice direttore generale Sorato è attualmente
responsabile della Divisione Risorse della Popolare di Vicenza, mentre
all'altro vice direttore generale Colombini è affidata la responsabilità
della Divisione Mercati. I due alti dirigenti, veneziano 42 anni il primo,
vicentino 47 anni il secondo, hanno percorso la loro carriera di manager
all'interno della Popolare di Vicenza. Ambedue ricoprono anche importanti
incarichi nell'ambito delle società del gruppo. Samuele Sorato è
amministratore delegato di Informatica Vicentina e presidente della Sec, il
consorzio che fornisce in outsourcing servizi di information e communication
technology ad una ventina di isitituti bancari e istituzioni finanziarie.
Luciano Colombini è presidente di BPVi Suisse, la banca di diritto svizzero
specializzata in gestione di patrimoni, costituita a Lugano dalla Popolare
di Vicenza, ed è, tra l'altro, consigliere di Nordest Merchant, la merchant
bank del gruppo.
CRESCE
L'OCCUPAZIONE INDUSTRIALE, VOLANO L'EXPORT PRO CAPITE E I CONSUMI ELETTRICI
UN'ANALISI DELLA FONDAZIONE EDISON METTE IN LUCE LA VITALITÀ DI 12 PROVINCE
DISTRETTUALI "SUPERSTAR".
Milano, 3 giugno 2002 - Nonostante la congiuntura internazionale debole stia
leggermente frenando l'export dei distretti, e più in generale quello
dell'intera economia italiana, la vitalità dei sistemi produttivi locali
emerge in modo sempre più chiaro dalle statistiche, confermando il ruolo
propulsivo strutturale che i distretti svolgono nell'ambito del "made
in Italy". La Fondazione Edison, nata nel 1999 proprio per studiare il
fenomeno "sistemi produttivi locali", ha confrontato i dati
provvisori appena pubblicati del censimento Istat 2001 con quelli
sull'export del 2001 e con le ultime statistiche disponibili sui consumi
elettrici provinciali, mettendo in luce nuovi aspetti del boom dei
distretti. Innanzitutto, il contributo all'occupazione. Come è noto, l'Istat
ha appena annunciato per il periodo 1991-2001 una crescita del 4,4% degli
addetti totali delle unità locali in Italia, a fronte però di un
decremento del 9,6% degli addetti dell'industria. Sono stati soprattutto i
servizi diversi dal commercio a far aumentare l'occupazione e ciò è
avvenuto, secondo l'Istat, in particolare nelle aree distrettuali. L'analisi
della Fondazione Edison aggiunge ora nuova luce su questo aspetto. Secondo I
dati raccolti, infatti, tra il 1991 e il 2001 si è registrato un incremento
dell'occupazione industriale solo in 22 province, che hanno aumentato i loro
addetti di quasi 64.000 unità, mentre l'industria italiana nel suo
complesso ha perso oltre 660.000 addetti. Il "miracolo"
occupazionale si è verificato soprattutto in 12 province fortemente
distrettualizzate, contenenti cioè uno o più distretti industriali. Si
tratta di: Novara, Lecco, Bergamo, Mantova, Vicenza, Belluno, Treviso,
Pordenone, Reggio Emilia, Modena, Arezzo e Pesaro-Urbino. Queste 12
province, nel periodo considerato, hanno accresciuto i loro addetti di
48.932 unità (pari ai tre quarti di tutta la nuova occupazione industriale
delle 22 province industriali in crescita), con un aumento percentuale del
4,2% tra il 1991 e il 2001. Alcune province distrettuali hanno brillato in
particolar modo: Treviso (sede di distretti del tessile-abbigliamento, del
mobilio, delle calzature sportive) ha aumentato i propri addetti industriali
di oltre 15.000 unità; Modena (capitale mondiale delle piastrelle ceramiche
con il distretto di Sassuolo) ha creato oltre 10.000 posti di lavoro in più
nell'industria; Pesaro-Urbino (con i suoi distretti del mobile e delle
macchine specializzate) ha generato quasi 7.000 nuovi addetti industriali;
Pordenone (con distretti del mobile e meccanici) ha visto aumentare i propri
occupati nell'industria di oltre 5.000 unità; Reggio Emilia (con attività
nelle piastrelle e specializzazioni nella meccanica e nella meccatronica) ha
prodotto oltre 3.000 addetti industriali in più. In altri casi gli
incrementi dell'occupazione industriale sono stati più contenuti: Arezzo
(con il suo distretto orafo e importanti localizzazioni di attività di
pelletteria) ha creato poco più di un migliaio di posti di lavoro; Mantova
(con il distretto delle calze femminili di Castel Goffredo) ha fatto
altrettanto, mentre il distretto della rubinetteria del Lago d'Orta ha
contribuito in modo determinante a mantenere i livelli occupazionali
dell'industria dell'intera provincia di Novara a livelli leggermente
superiori a quelli del 1991. "Questi dati - ha commentato Alberto
Quadrio Curzio, Preside della Facoltà di Scienze Politiche dell'Università
Cattolica e Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Edison -
appaiono davvero notevoli. Infatti, in tutti i maggiori paesi avanzati si
assiste ad un netto calo del numero degli addetti industriali per effetto
della terziarizzazione e della crescita della produttività (dovuta
all'impiego di nuove tecnologie, di macchinari sempre più efficienti e
all'adozione di nuove forme organizzative). Nei distretti italiani, al
contrario, se togliamo i casi delle province imperniate prevalentemente su
distretti tessili o calzaturieri che hanno sperimentato fenomeni di
delocalizzazione all'estero, l'occupazione industriale cresce ancora o, come
minimo, si mantiene stabile: segno evidente di una espansione anche
dimensionale di molti distretti e della loro capacità di innovazione che li
ha portati a diventare spesso leader mondiali nei loro settori di attività".
Il merito delle 12 province distrettualizzate "superstar"
individuate dalla Fondazione Edison va ben oltre l'aver creato posti di
lavoro in più nell'industria. Grazie ad ambienti locali fertili e vivaci,
la stessa occupazione nel terziario si è notevolmente accresciuta, per cui
tali province hanno fatto registrare anche incrementi dell'occupazione
totale tra i più alti del paese, mediamente del 12,5% a fronte della
crescita media italiana del 4,4%. Ben 7 delle 12 province distrettuali
"superstar" figurano inoltre nei primi 10 posti della classifica
2001 delle province italiane con il più alto export pro capite: Vicenza
(con oltre 15.000 euro pro capite è al primo posto), Modena (più di 12.200
euro, 3° posto), Reggio Emilia (quasi 11.400 euro, 4° posto), seguite da
Pordenone (5°), Treviso (6°), Mantova (10°). Altre tre province
"superstar" rientrano tra le prime 20 per esportazioni per
abitante: Novara (11°), Bergamo (12°) e Belluno (17°). Un altro
indicatore della grande vitalità produttiva delle province distrettuali è
fornito dai consumi elettrici pro capite nell'industria. Rispetto ad una
media italiana di poco più di 2,6 kWh per abitante, nelle province
distrettuali "superstar" analizzate dalla Fondazione Edison i
consumi elettrici pro capite nell'industria superano in 9 casi su 12
largamente i 3-4 kWh per abitante. Spiccano i casi di Mantova, Bergamo,
Vicenza, Novara e Lecco con oltre 4,5 kWh per abitante. Solo in provincia di
Arezzo e in quella di Pesaro-Urbino (dove le attività manifatturiere
prevalenti, rispettivamente orafa e del mobilio, sono poco energy intensive)
i consumi elettrici industriali pro capite risultano inferiori alla media
nazionale. Nei primi tre anni di liberalizzazione del settore, la forte
domanda di energia elettrica dei distretti industriali ha spinto le piccole
e medie imprese ad aggregarsi in consorzi di acquisto, ottenendo sconti
significativi da fornitori alternativi all'Enel. Alla fine del 2001 Edison
ha conquistato una quota del 17% del mercato libero con 16 miliardi di kWh
forniti. Edison, in particolare, fornisce ad oggi circa 2.500 siti
industriali, circa il 25% dei clienti idonei, raccolti in 113 consorzi di
acquisto di energia elettrica in buona parte ubicati proprio nella province
distrettuali più dinamiche, da Novara a Vicenza, da Treviso a Mantova, da
Pesaro-Urbino a Modena. Molti di questi consorzi sono al terzo anno
consecutivo di rinnovo del contratto con Edison. I considerevoli risparmi
sulla bolletta energetica conseguiti hanno permesso a questo fondamentale
settore dell'industria italiana di migliorare la propria competitività.
MARZOTTO
: CONCLUSO L'ACQUISTO DI VALENTINO
Milano, 3 giugno 2002 - Il Gruppo Marzotto, in esecuzione dell'accordo
preliminare sottoscritto in data 27 marzo 2002, ottenute le autorizzazioni
da parte delle autorità antitrust competenti, ha concluso il 31 maggio
l'acquisto della società Valentino S.p.A. dal Gruppo HdP. L'operazione è
stata perfezionata sulla base di un valore d'impresa di Euro 240 milioni, di
cui Euro 204,4 milioni sono rappresentati dall'indebitamento finanziario
netto al 31 dicembre 2001 e Euro 35,6 milioni dal prezzo di acquisizione del
capitale. Il Consiglio di Amministrazione della Valentino S.p.A. ha nominato
Presidente l'ing. Antonio Favrin, Amministratore Delegato il dott. Michele
Norsa e Direttore Generale il dott. Fabio Giombini.
MILA
SCHÖN FIRMA LA SUA PRIMA COLLEZIONE DEDICATA ALLE BAMBINE
Milano, 3 giugno 2002- La Maison del gruppo Mariella Burani ha infatti
varato una nuova etichetta per la Primavera/Estate 2003 che verrà
presentata alla prossima edizione di Pitti Immagine Bimbo dal 28 al 30
giugno. La collezione al debutto riassume e concentra tutta la filosofia
dello stile Mila Schön, caratterizzato da quella linearità sottintesa ed
esaltata nella purezza grafica, coniugata al fascino dell'impronta couture.
Unica e inconfondibile, da sempre segno distintivo di una griffe che ha
scritto le pagine più belle del made in Italy nel mondo. Oggi Mila Schön
traduce l'arte sapiente dei tagli essenziali, il rigore intransigente nella
cura dei dettagli e delle finiture in una nuova semplicità per piccole
donne comme il faut. Al riparo dagli eccessi della moda e, soprattutto, nel
rispetto della giovane età. La collezione nasce da un accordo stipulato tra
Mila Schön Group SpA e Gi.mel. Srl, un'azienda pugliese in costante
evoluzione e di consolidata esperienza nel settore dell'abbigliamento per
l'infanzia rivolto ad un target medio-alto, che produce 5 marchi propri:
Carlotta (1-8 anni), Gimel (1-8 anni), Serena (8-16 anni), Shot (8-16 anni)
e Fefé (0-2 anni). Gi.mel distribuisce le sue linee sul mercato nazionale ,
grazie ad una rete di 25 rappresentanti. I suoi marchi sono venduti anche in
altri paesi europei, in Asia, Paesi Arabi, Usa e America Latina. La
distribuzione si completa inoltre con Gi.mel Stores presenti in Italia e in
alcuni stati esteri. Certificata Iso 9001, Gi.mel ha fra i suoi obiettivi
primari quello di offrire un servizio ottimale alla propria clientela. Per
Mila Schön Gi.mel produce e distribuisce due linee complete: una più
elegante dedicata alle bambine dai 4 ai 12 anni e un'altra, rivolta ad una
fascia di età compresa tra i 6 e 14 anni, caratterizzata da un total look
sportivo e disinvolto.
MILANO
E L'EUROPA: MAI COSÌ VICINE, MAI COSÌ LONTANE PRIMEGGIA GRAZIE
ALL'ECONOMIA E ALLA CAPACITÀ DI INNOVARE, MA PERDE POSIZIONI A CAUSA DI
INQUINAMENTO, TRAFFICO, SICUREZZA, INFRASTRUTTURE, TRASPORTI. E DALL'ESTERO
MOLTI CI VORREBBERO VENIRE A VIVERE E LAVORARE
Milano, 3 giugno 2002. Milano "capitale europea"? Va bene la
competititività, ma le altre pretendenti fanno meglio. Così si guadagnano
i primi posti in classifica Stoccolma (indice tra un minimo di 0 e un
massimo di 20: 16,7), Vienna (16,5), Barcellona (14,7), Francoforte (13,6),
Zurigo (13,2), Bruxelles (13,1), Madrid (12,9). In nona postazione arriva
Milano (11,4), subito dopo, quasi a pari merito, con Amsterdam (11,5).
Chiudono in coda Lione (10,1), Birmingham (9,7) e Torino (8,5). Tutte città
con cui Milano è in competizione diretta. E con successo, quando si
guadagna un quinto posto in Europa per l'ambiente economico e un sesto per
capacità innovativa. Ma le difficoltà di Milano nascono sull'apertura
verso l'esterno: è al nono posto. Qui le pecche sono: strade, ferrovie e
centro congressi, anche se eccelle per fiere e aeroporti. Per qualità della
vita Milano scivola in decima postazione: pesano soprattutto inquinamento e
traffico. Vista dall'estero, tuttavia, Milano piace. Sulla base di un
campione di "testimoni privilegiati" Milano infatti risulta terza
tra le città più adeguate per insediare imprese; come città in cui vivere
più volentieri Milano occupa a pari merito con Lione il quarto posto. Sono
questi alcuni dati che emergono dalla ricerca "Milano capitale
europea" della Camera di Commercio di Milano, realizzata in
collaborazione con il CERTeT - Centro di Economia Regionale, dei Trasporti e
del Turismo dell'Università Bocconi di Milano. "Il procedere
dell'integrazione europea e l'avvio della moneta unica - ha commentato Carlo
Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano - hanno incentivato
ancor di più la competizione tra i territori e le città. Milano è da
sempre città europea, ma per diventare "capitale europea" occorre
un impegno comune di istituzioni e società civile. Milano può contare su
un ambiente economico forte e competitivo, su eccellenze da capitale. Ma la
forza di Milano è data dal mix di identità e di innovazione, di imprese e
di società civile. Milano "capitale europea" è soprattutto una
questione di "qualità", di qualità quotidiana di servizi
pubblici e privati, di infrastrutture e di ambiente. Milano "capitale
europea" significa soprattutto una città facile ed amica. D'altra
parte, la qualità della vita è oramai il tema chiave della capacità
attrattiva di una città. Ed è probabilmente questo il vero valore aggiunto
da cui le istituzioni della città dovrebbero partire per rendere Milano non
soltanto un'ottima città per localizzare una impresa, ma anche un posto in
cui si vive bene". "Milano "capitale europea"? Anzi
meglio Milano "capitale euro-mediterranea" - ha dichiarato Bruno
Ermolli, presidente di Promos, azienda speciale della Camera di Commercio
per l'internazionalizzazione -. La proiezione futura di Milano risiede
nell'essere snodo tra Europa e Mediterraneo. E Milano rappresenta oggi un
quinto dell'interscambio italiano con i Paesi del Mediterraneo. Ma con un
orizzonte di un'area di libero scambio tra 40 Stati e 600-800 milioni di
consumatori".
TUTTI I DATI DELLA RICERCA Indice complessivo.
Milano è al nono posto tra le città europee con cui è in competizione
diretta per quanto riguarda la sua attrattività in tema di investimenti
(indice pari a 11,4 tra un minimo di 0 e un massimo di 20): viene dopo
Stoccolma (indice: 16,7), Vienna (16,5), Barcellona (14,7), Francoforte
(13,6), Zurigo (13,2), Bruxelles (13,1), Madrid (12,9) e Amsterdam (11,5).
Mentre precede Lione (10,1), Birmingham (9,7) e Torino (8,5). In una
competizione che si misura sui vantaggi "localizzativi", cioè
sulla dotazione di infrastrutture e servizi e sui vantaggi
"relazionali", cioè legati alla capacità di sviluppo,
all'innovazione, alla sostenibilità urbana e all'ambiente sociale. E mentre
Milano è al nono posto nel primo caso, si conquista una buona sesta
posizione nel secondo. Milano presenta diversi punti di forza: in
particolare in relazione al suo ambiente economico (prima per numero di
attività nel settore dei servizi alle imprese; nell'intermediazione
finanziaria e nella logistica e telecomunicazioni; terza per valore aggiunto
al costo dei fattori) e alla capacità innovativa (seconda per addetti nel
settore high tech; terza per brevetti registrati; quarta per imprese nel
settore ricerche e sviluppo; quinta per numero di laureati). Le difficoltà
di Milano nascono su altri fronti: in primo luogo sul versante dell'apertura
verso l'esterno (ottava per dotazione di strade; nona per quello di
ferrovie; ultima per disponibilità di sale convegno, anche se seconda per
manifestazioni fieristiche all'anno e quarta per accessibilità
aeroportuale). Ci sono poi i problemi legati alla qualità della vita: se
infatti Milano va bene per la presenza di servizi creativi e attrezzature
sportive (seconda) e per teatri (quarta), decisamente più complicata la
situazione per quanto riguarda ambiente e livello di inquinamento (ultima),
sicurezza (decima), traffico (nona), e disponibilità di posti letto in
albergo e asili nido (ottava). Indice apertura verso l'esterno. Tale
indicatore valuta l'apertura verso l'esterno dell'intero "sistema città",
in particolare la capacità delle infrastrutture per la mobilità
(aeroporti, ferrovie, autostrade e strade) e la disponibilità di servizi
idonei ad accogliere flussi turistici, in particolare il turismo d'affari.
In una scala da 0 a 5 (dove 0 è il minimo), Milano ottiene 2,28 - al nono
posto tra le 12 principali città europee in competizione con lei. Al primo
posto in questo indice Francoforte, seguita da Bruxelles, Vienna e Zurigo.
Se si scompone l'indice e si considerano le sue componenti, la situazione in
parte cambia: per quanto riguarda l'accessibilità aeroportuale, Milano si
situa al quarto posto, dietro ancora una volta a Francoforte, Amsterdam e
Zurigo. Per quanto riguarda la dotazione infrastrutturale di tipo
tradizionale (trasporti), scivola al settimo posto con un valore decisamente
modesto (0,76): in particolare al quinto posto per dotazione di autostrade,
all'ottavo per le strade e al nono posto per la rete ferroviaria. Per
finire, per quanto riguarda la vacazione al turismo d'affari, Milano arretra
al nono posto, precedendo soltanto Zurigo, Amsterdam e Torino. Tuttavia, la
bassa posizione per questa categoria è dovuta soprattutto alla scarsa
dotazione di sale convegno (ultimo posto) e ai posti letto in albergo
(ottavo posto), mentre decisamente meglio va la situazione per quanto
riguarda la manifestazioni fieristiche (al secondo posto subito dopo
Birmingham). Indice della capacità innovativa. Tale indice è formata da 5
categorie: brevetti registrati nell'anno; numero di imprese operanti nel
settore R&S; numero di occupati nel settore R&S; addetti nel settore
High Tech; numero di studenti universitari. Complessivamente Milano dimostra
di avere buone prospettive collocandosi al sesto posto (punteggio indice:
2,95), dietro a Stoccolma, Barcellona, Vienna, Madrid e Lione. In
particolare, molto bene va nella categoria brevetti registrati all'anno,
dove è terza (superata da Stoccolma e Barcellona), e negli addetti del
settore High Tech dove è seconda (ancora una volta dietro a Barcellona).
Ottiene invece il quarto e il sesto posto nei due aggregati riferiti al
settore della R&S (imprese R&S, dove al primo posto è Vienna,
seguita da Zurigo e Bruxelles; e occupati R&S, dove al vertice si situa
Stoccolma, e poi Vienna, Torino, Bruxelles e Zurigo). Infine Milano si
attesta al quinto posto (dopo Vienna, Madrid, Lione e Francoforte) per
numero di studenti universitari, che costituiscono il bacino della futura
manodopera qualificata. Indice dell'ambiente economico. Questo indice,
inteso nel senso di clima economico favorevole alla localizzazione e
attrazione di imprese, è stato costruito utilizzando dieci categorie: PIL
pro capite; valore aggiunto al costo dei fattori; indice dei prezzi al
consumo - ovvero costo della vita; saldo movimento imprese; servizi alle
imprese (intermediazione finanziaria; imprese di trasporti, logistica e
telecomunicazioni); occupati nel settore dei servizi alle imprese; imprese
quotate in borsa; imprese quotate con sede in città; tasso di
disoccupazione; tasso di attività. Complessivamente, Milano conquista un
buon quinto posto, con un valore pari a 3,65 che la pone fra le città più
competitive, superata solo da Zurigo, Stoccolma, Vienna e Bruxelles. Per
quanto riguarda le variabili tradizionalmente considerate nella misurazione
della performance economica di un territorio, Milano è al sesto posto per
quanto riguarda il valore del PIL pro capite (al primo posto Francoforte,
seguita da Bruxelles), al terzo per il valore aggiunto al costo dei fattori
(dietro Bruxelles e Francoforte), e infine al quinto sia per l'indice dei
prezzi al consumo sia per il tasso di disoccupazione (al vertice Zurigo e
Stoccolma). Molto bene la situazione di Milano per il settore dei servizi
alle imprese: prima sia per numero di imprese nel settore dei servizi, che
in quello dell'intermediazione finanziaria, che in quello del numero di
imprese in trasporti, logistica e telecomunicazioni. Bene la situazione
anche per quanto riguarda gli occupati ai servizi, dove Milano è quarta
(dietro a Zurigo, Stoccolma e Bruxelles), per numero di società con sede in
città quotate in Borsa (terza) e per il saldo movimento imprese (sesta). Da
migliore invece l'aggregato relativo al numero di imprese quotate in Borsa
(qua Milano è soltanto decima), e quello relativo al tasso di attività
(nona). Indice della qualità della vita. Tale indice è composto da sei
categorie: servizi ricreativi (cinema, attrezzature sportive, bar e
ristoranti); servizi culturali (musei, teatri, biblioteche pubbliche);
ambiente civico (posti letto in ospedale; posti negli asili nido; tasso di
disoccupazione femminile; % di votanti alle elezioni); traffico e trasporti
(linee urbane; % utilizzo mezzi pubblici; vetture in circolazione);
sicurezza (incidenti stradali; crimini); ambiente (inquinamento aria; spazi
verdi; rifiuti urbani raccolti). Complessivamente la posizione di Milano è
deficitaria (punteggio indice: 2,2), classificandosi al decimo posto,
superando soltanto Torino e Birmingham (ai primi posti: Stoccolma, Vienna,
Barcellona e Madrid). Se si vanno ad esaminare i singoli punteggi ottenuti
nelle diverse categorie, Milano si colloca in buona posizione soltanto per
quanto riguarda i servizi ricreativi (seconda posizione, subito dopo
Madrid), mentre ottiene un ottavo posto nei servizi culturali (al vertice
Vienna, Lione e Amsterdam) e nell'ambiente civico (al vertice: Stoccolma,
Zurigo e Francoforte); un nono posto nel traffico e trasporti (al vertice
Stoccolma, Barcellona e Francoforte; tuttavia Milano sale al quinto posto se
si considera soltanto la percentuale di utilizzo dei mezzi pubblici); un
decimo posto nella sicurezza (precedendo soltanto Francoforte e Zurigo; ai
primi due posti ancora una volta Stoccolma e poi Barcellona); un dodicesimo
posto nell'ambiente (ultima, mentre al primo posto c'è Stoccolma e Vienna;
in particolare ultima per inquinamento dell'aria; nona per la raccolta di
rifiuti urbani; mentre quinta per gli spazi verdi). Milano vista
dall'esterno. Sulla base di un campione di "testimoni
privilegiati" (operatori di agenzie di sviluppo, ricercatori,
professori universitari, operatori di banca, architetti) provenienti dalla
12 città europee (compresa Milano), l'immagine che emerge del capoluogo
lombardo è decisamente positiva: Milano, secondo gli intervistati, è
infatti la terza città tra le aree più adatte all'insediamento di sedi di
imprese, subito dopo Amsterdam e Francoforte; mentre alla domanda della città
in cui vivrebbero più volentieri (che cattura la rispettiva qualità della
vita), Milano occupa a pari merito con Lione il quarto posto, subito dopo
Barcellona, Amsterdam e Madrid; in fondo alla classifica invece ci sono
Birmingham, Francoforte e Bruxelles. L'opinione che all'esterno si ha della
città, soprattutto per quanto riguarda la qualità della vita, è quindi
decisamente migliore rispetto a quella che sembrerebbe emergere considerando
soltanto i meri dati quantitativi. La percezione della città da parte degli
abitanti. Complessivamente gli interlocutori sono soddisfatti della città
in cui vivono: quelli milanesi, in particolare, danno un voto di poco
superiore al 6 a Milano, in questo allineandosi con i torinesi e gli
abitanti di Francoforte. I più insoddisfatti sono gli abitanti di
Birmingham: voto alla propria città di poco superiore al 5. Quelli più
soddisfatti invece sono gli abitanti di Vienna (voto: 9), quelli di
Stoccolma e di Zurigo (voto superiore all'8). Superiore al 7 anche i voti di
chi vive ad Amsterdam, Lione, Bruxelles, Barcellona e Madrid. Se si guardano
poi i singoli aspetti delle città, il quadro diventa più variegato: per
quanto riguarda la dotazione di strutture per il tempo libero e l'offerta di
svaghi culturali, Milano prende un bell'8, a pari merito con Barcellona,
Lione, Amsterdam e Bruxelles, mentre è superata soltanto da Vienna,
Stoccolma e Zurigo. Per quanto riguarda l'offerta di servizi alla persona ed
alle famiglie (ospedali, asili, servizi sociali), gli interlocutori di
Milano sono i meno soddisfatti (voto vicino al 6), precedendo soltanto
quelli di Birmingham, e a pari merito con quelli di Torino. Ancora una volta
i più soddisfatti sono quelli di Vienna (voto: 9), seguiti da quelli di
Amsterdam e Stoccolma. Migliore invece la valutazione dei milanesi per
quanto riguarda l'ambiente economico della città: quasi 7, a pari merito
con Bruxelles e prima di Barcellona e Birmingham; al vertice invece si situa
Stoccolma (voto 9) che precede Vienna. In particolare, Milano prende un voto
vicino all'8 per quanto riguarda il sistema formativo (prima Stoccolma con
9, seguita da Zurigo con 8,5), mentre più difficile la situazione per
quanto riguarda la valutazione delle infrastrutture: Milano è ultima
assieme a Torino con un voto pari a 5; prime invece a pari merito Stoccolma,
Vienna, Zurigo e Francoforte. La percezione della città da parte degli
abitanti: variazione nel tempo. Le variazioni avvenute nell'economia delle
rispettive città nel corso degli ultimi 10 anni, sono considerate positive
da tutti gli interlocutori, sebbene con differenti gradi di intensità.
Anche qua la situazione a Milano è positiva anche se non al vertice (voto:
6), superando Torino e Vienna. Lione e Bruxelles sono invece le città dove
il miglioramento nell'ambiente economico è parso maggiore, seguite da
Stoccolma e Madrid. Per quanto riguarda la percezione nella variazione della
qualità della vita, Milano è bocciata con un voto inferiore al 5, una
insufficienza che condivide con Francoforte. I miglioramenti più sensibili
nella qualità della vita sono invece stati riscontrati a Lione e Torino
(voto 8), seguiti da Barcellona e Madrid (voto: 7,5). Per quanto riguarda,
infine, la valutazione del contributo che negli ultimi 10 anni le politiche
pubbliche hanno dato al miglioramento della situazione economica e sociale
delle rispettive città, è soltanto Milano a prendere una sonora
insufficienza (voto: 3), mentre al vertice si situano Bruxelles (voto: 9) e
Birmingham (voto: 8), seguite da Lione, Torino e Barcellona.
MILANO: POSIZIONE COMPETITIVA NEL GRUPPO DELLE 12 CITTÀ
Fattori di attrazione
|
Imprese nel settore
servizi alle imprese
|
1
|
Imprese
intermediazione finanziaria
|
1
|
Imprese trasporti,
logistica e telecomunicazioni
|
1
|
Manifestazioni
fieristiche all’anno
|
2
|
Addetti settore high
tech
|
2
|
Occupati servizi alle
imprese
|
2
|
Servizi ricreativi
|
2
|
Attrezzature sportive
|
2
|
Brevetti registrati
|
3
|
Valore aggiunto al
costo dei fattori
|
3
|
Imprese quotate con
sede in città
|
3
|
Indice di accessibilità
aeroportuale
|
4
|
Imprese
R&S
|
4
|
Occupati nel settore
servizi alle imprese
|
4
|
Teatri
|
4
|
% di votanti alle
elezioni
|
4
|
Autostrade
|
5
|
Studenti universitari
|
5
|
AMBIENTE ECONOMICO
|
5
|
Indice dei prezzi al
consumo
|
5
|
Imprese servizi alle
imprese
|
5
|
Occupati
intermediazione finanziaria
|
5
|
Tasso di
disoccupazione
|
5
|
Linee urbane
|
5
|
% utilizzo mezzi
pubblici
|
5
|
Spazi verdi con
accesso al pubblico
|
5
|
Valori medi
|
CAPACITA’ INNOVATIVA
|
6
|
Occupati R&S
|
6
|
PIL pro capite
|
6
|
Saldo movimento
imprese
|
6
|
Occupati trasporti,
logistica e telecomunicazioni
|
6
|
Cinema
|
6
|
Bar e ristoranti
|
6
|
Posti letto in
ospedale
|
6
|
Fattori critici
|
Indice infrastrutture
|
7
|
Vetture in
circolazione
|
7
|
Crimini registrati
|
7
|
Strade
|
8
|
Posti letto in albergo
|
8
|
Servizi culturali
|
8
|
Ambiente civico
|
8
|
Posti negli asili nido
|
8
|
Tasso di
disoccupazione femminile
|
8
|
APERTURA VERSO
L’ESTERNO
|
9
|
Ferrovie
|
9
|
Turismo d’affari
|
9
|
Tasso di attività
|
9
|
Traffico e trasporti
|
9
|
Rifiuti urbani
raccolti
|
9
|
Imprese quotate in
borsa
|
10
|
QUALITA’ DELLA VITA
|
10
|
Musei
|
10
|
Sicurezza
|
10
|
Biblioteche pubbliche
|
11
|
Incidenti stradali
|
11
|
Capacità delle sale
convegno
|
12
|
Ambiente
|
12
|
Livello inquinamento
|
12
|
Milano:
posizione competitiva nel gruppo delle 12 città
Definizione
|
posizione di MILANO
|
APERTURA VERSO L'ESTERNO
|
9
|
Indice CERTeT di accessibilità aeroportuale
|
4
|
Indice infrastrutture
|
7
|
Strade
|
8
|
Autostrade
|
5
|
Ferrovie
|
9
|
Turismo d'affari
|
9
|
Manifestazioni fieristiche all'anno
|
2
|
Capacità delle sale convegno
|
12
|
Posti letto in albergo
|
8
|
CAPACITÀ INNOVATIVA
|
6
|
Brevetti registrati all'anno
|
3
|
Imprese R&S
|
4
|
Occupati R&S
|
6
|
Addetti settore HT
|
2
|
Studenti universitari
|
5
|
AMBIENTE ECONOMICO
|
5
|
PIL pro capite
|
6
|
VA al costo dei fattori
|
3
|
Indice dei prezzi al consumo
|
5
|
Saldo movimento imprese
|
6
|
Imprese nel settore servizi alle imprese
|
1
|
Imprese intermediazione finanziaria
|
1
|
Imprese servizi alle imprese
|
5
|
Imprese trasporti, logistica e telecomunicazioni
|
1
|
Occupati nel settore servizi alle imprese
|
4
|
Occupati intermediazione finanziaria
|
5
|
Occupati servizi alle imprese
|
2
|
Occupati trasporti, logistica e telecomunicazioni
|
6
|
Imprese quotate in borsa
|
10
|
Imprese quotate con sede in città
|
3
|
Tasso di disoccupazione
|
5
|
Tasso di attività
|
9
|
QUALITÀ' DELLA VITA
|
10
|
Servizi ricreativi
|
2
|
Cinema
|
6
|
Attrezzature sportive
|
2
|
Bar e ristoranti
|
6
|
Servizi culturali
|
8
|
Musei
|
10
|
Teatri
|
4
|
Biblioteche pubbliche
|
11
|
Ambiente civico
|
8
|
Posti letto in ospedale
|
6
|
Posti negli asili nido
|
8
|
Tasso di disoccupazione femminile
|
8
|
Percentuale di votanti alle elezioni
|
4
|
Traffico e trasporti
|
9
|
Linee urbane
|
5
|
% utilizzo mezzi pubblici
|
5
|
Vetture in circolazione
|
7
|
Sicurezza
|
10
|
Incidenti stradali
|
11
|
Crimini registrati
|
7
|
Ambiente
|
12
|
Livello inquinamento
|
12
|
Spazi verdi con accesso al pubblico
|
5
|
Rifiuti urbani raccolti
|
9
|
CESARE
RAGAZZI COMPANY È DA OGGI UNA SPA L' AZIENDA BOLOGNESE AUMENTA IL CAPITALE
SOCIALE A 200 MILA EURO
Bologna, 3 giugno 2002 - La Cesare Ragazzi Company modifica la propria
ragione sociale e si trasforma in S.p.A. L¹atto costitutivo sottoscrive un
capitale sociale di 200 mila Euro. Il passaggio a S.p.A. è stato supportato
da un costante e progressivo aumento del volume d'affari che ha visto l¹azienda
registrare, negli ultimi nove anni, un incremento pari al 215%. Nei soli
primi quattro mesi del 2002, si è assistito ad un trend positivo pari a più
25 %. La grande attenzione per il cliente e la capillare presenza sul
territorio sono i punti di forza dell'azienda che risponde ottimamente alle
richieste del mercato: i servizi di bellezza costituiscono, per gli
italiani, il 3,5% del totale dei consumi, un mercato che vale 22 milioni di
Euro. La neonata Cesare Ragazzi Company S.p.A. eredita e rilancia la vitalità
che da trent¹anni caratterizza l¹azienda bolognese: oltre ai 51 centri in
Italia, ai 4 punti di assistenza negli Usa ed alla raddoppiata presenza a
Zurigo, presto approderà a Palma di Maiorca, Barcellona, Montecarlo, Nizza
e Atene.
"RENCONTRES
D'AFFAIRES ALUMINIUM EUROPE-QUÉBEC EN RHÔNE-ALPES"
Milano, 3 giugno 2002 - Si svolgeranno a Lione il 13 e 14 giugno 2002 con
l'obiettivo di creare momenti d'incontro tra le aziende europee del settore
e potenziali partner canadesi, interessati a sviluppare partnership,
cooperazioni, joint-venture, contratti di fornitura e/o di sub-fornitura. Le
due giornate di "match-making" , organizzate dalla Società Rhônes-Alpes
International (Erai), la Camera di Commercio di Lione, il Centro Tecnico
delle Industrie della Fonderia (Ctif), "Les Fondeurs du Sud-Est",
il Centro Tecnico della Fonderia con il Centro di Ricerca e di Sviluppo
dell'Alluminio del Québec, e la Delegazione Generale del Québec a Parigi,
prevedono infatti l'organizzazione di un calendario di appuntamenti tra i
partecipanti che avranno così l'opportunità di incontrarsi e discutere
eventuali partnership tecnologiche, commerciali e finanziarie. A questi
incontri d'affari è prevista la presenza di una delegazione di oltre 50
aziende canadesi nel campo dell'alluminio, accompagnate da circa 20 centri
di ricerca, formazione e da enti di sviluppo economico. Nel file allegato
travate l'elenco completo di tali aziende, con l'indicazione della tipologia
di partnership ricercata e potrete valutare da subito se si tratta di
proposte di vostro interesse. Per il pernottamento sono state previste
convenzioni con alberghi della città di Lione. Per ogni ulteriore
informazione e/o per l'iscrizione all'evento, contattare la Dott.ssa Sandra
Bonanni dell'Ufficio Affari Québec-Italia : Tel: (02) 7200.1828, Fax: (02)
7200.1849, e-mail: affari.quebec@mi.camcom.it
EDIPOWER
CONCLUDE L'ACQUISIZIONE DI EUROGEN, IL SECONDO PRODUTTORE ITALIANO DI
ENERGIA ELETTRICA
Milano, 3 giugno 2002 - Edipower, la newco creata da Edison (40%), Aem
Milano (13,4%), Aem Torino (13,3%), e Atel (13,3%), cui partecipano anche
Unicredito (10%), Interbanca (5%) e Royal Bank of Scotland (5%), ha concluso
il 31 maggio l'acquisizione di Eurogen, la più grande delle tre società di
produzione di energia elettrica che Enel sta privatizzando. Eurogen,
infatti, dispone di oltre 7.000 MW di potenza installata, pari a circa il
10% della capacità produttiva nazionale. I soci industriali di Edipower
utilizzeranno pro quota la capacità produttiva della società (50% Edison,
16,8% Aem Milano, 16,6% Aem Torino e 16,6% Atel) sulla base di "tolling
agreements", o analoghi accordi commerciali, con la società di
produzione (Eurogen), e gestiranno pertanto ciascuno autonomamente la
commercializzazione dell'energia prodotta. Includendo il debito finanziario
di Eurogen, il valore complessivo dell'operazione è di circa 3,7 miliardi
di euro. Per finanziare l'operazione, i soci di Edipower hanno sottoscritto
aumenti di capitale pari circa il 25% del valore dell'operazione. Edipower
ha ottenuto un acquisition financing a 18 mesi da parte di un sindacato di
banche italiane (Interbanca, IntesaBci, e Gruppo Unicredito) e straniere (Barclays,
Credit Agricole Indosuez, Royal Bank of Scotland e Societé Generale): 1,8
miliardi di euro sono garantiti dagli assets di Eurogen, senza alcun ricorso
agli azionisti, mentre la parte rimanente è garantita solo dagli azionisti
industriali. E' prevista un'ulteriore linea di credito per far fronte agli
investimenti in repowering programmati per i prossimi 18 mesi.
SNAM
RETE GAS RESPINGE IL TRIBUTO DELLA REGIONE SICILIA SUI GASDOTTI
San Donato Milanese, 1 giugno 2002, Lo scorso 31 maggio il Consiglio di
Amministrazione di Snam Rete Gas ha deciso di porre in atto tutte le azioni
necessarie per la disapplicazione in base alle norme comunitarie e per la
dichiarazione di illegittimità costituzionale del tributo istituito dalla
Regione Sicilia. Conseguentemente, la Società ha già provveduto alla
notifica alla Regione dell'istanza di rimborso delle somme finora pagate,
atto propedeutico al successivo contenzioso giurisdizionale, ed alla diffida
di disporre di tali somme in considerazione del loro dovuto rimborso. A
questo primo atto farà seguito un esposto alla Comunità Europea. Il
Consiglio di Snam Rete Gas, supportato da autorevoli pareri legali e fiscali
e condividendo la recente delibera dell'Autorità per l'Energia Elettrica e
il Gas, ritiene il tributo affetto da molteplici profili di illegittimità,
tra i quali: la violazione delle norme comunitarie che escludono dazi
doganali, ed ogni tassa di effetto equivalente, sull'importazione,
esportazione e transito del gas naturale, nonché quella della Costituzione
della Repubblica che vieta gli ostacoli alla libera circolazione delle
persone e delle cose tra le Regioni; l'incoerenza tra le dichiarate finalità
di risanamento ambientale e l'assenza di ogni effetto inquinante
ricollegabile al presupposto del tributo stesso, anche tenendo conto che la
posa dei gasdotti è sempre seguita da interventi di riqualificazione
ambientale a carico dei proprietari dei gasdotti; il mancato rispetto dei
principi di coordinamento, sia con la legislazione statale sia con quella
delle altre Regioni, avendo la Regione Sicilia legiferato senza attendere le
specifiche disposizioni dello Stato recanti i principi fondamentali "di
coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario". La
Società, in ragione della vigenza del tributo, ancorché ritenuto
illegittimo, ha effettuato il pagamento della seconda rata. Snam Rete Gas ha
incluso il tributo, in quanto onere di gestione, nella proposta tariffaria
per l'anno termico 2002-2003 presentata all'Autorità per l'Energia
Elettrica e il Gas in data 28 marzo 2002.
LA
COMMISSIONE DÀ IL VIA LIBERA ALL'ACQUISIZIONE DI HDW, IMPRESA CANTIERISTICA
TEDESCA (SOTTOMARINI), DA PARTE DELLA SOCIETÀ STATUNITENSE BANK ONE
CORPORATION
Bruxelles, 3 giugno 2002 La Commissione europea ha autorizzato la proposta
acquisizione di Howaldtswerke-Deutsche Werft (Hdw), impresa tedesca
costruttrice di sottomarini, da parte di Bank One Corporation, società
bancaria statunitense. L'indagine della Commissione ha confermato che
l'operazione non avrà effetti anticompetitivi, in quanto non determinerà
sovrapposizioni delle attività delle due parti nell'Unione europea.
Inoltre, relativamente all'acquisizione di Hdw, l'attenta indagine della
Commissione non ha evidenziato alcun legame tra Bank One e gruppi
statunitensi attivi nel settore della difesa, né sono emersi elementi sul
coinvolgimento di altre società nel finanziamento dell'operazione. Bank One
Corporation è una holding proprietaria di numerose banche e che fornisce
servizi bancari al dettaglio, servizi finanziari e servizi di carta di
credito negli Stati Uniti. A livello mondiale la società offre inoltre
servizi bancari commerciali nonché servizi di amministrazione fiduciaria e
di gestione degli investimenti. Tramite le sue unità operanti nel settore
degli investimenti e dei capitali di rischio, Bank One controlla società
attive in numerosi settori, quali il commercio all'ingrosso di metalli e
minerali, la produzione di strumenti di misurazione e di macchinari e
attrezzature per la lavorazione della gomma. L'impresa tedesca Hdw è tra le
aziende leader a livello mondiale nella costruzione di sottomarini a
propulsione convenzionale. Costruisce inoltre navi militari di superficie e
effettua lavori di riconversione e di riparazione sia di sottomarini che di
navi militari. Oltre a ciò, Hdw è attiva nella costruzione di navi
traghetto, di portacontainer, di cantieri navali, di navi da crociera e
fornisce servizi di riconversione e di riparazione di navi mercantili. Gli
attuali azionisti di Hdw sono Babcock Borsig, Preussag e BayernFinanz.
Secondo i termini dell'accordo notificato alla Commissione il 25 aprile per
l'ottenimento del nulla osta regolamentare ai sensi del regolamento europeo
sulle concentrazioni, Bank One procederà, tramite Hdw Holding, società
interamente controllata, all'acquisizione del 75% meno un'azione del
capitale di Hdw. La restante quota azionaria sarà detenuta da Babcock
Borsig. Secondo la prassi, la Commissione ha esaminato attentamente le
attività detenute dalle società nella UE, giungendo alla conclusione che
non esistono sovrapposizioni, data l'assenza sia di Bank One che delle sue
controllate nei settori di attività di Hdw nell'Unione europea. La
Commissione ha altresì attentamente esaminato possibili legami tra Bank One
e gruppi statunitensi attivi nel settore della difesa ovvero possibili
finanziamenti dell'acquisizione da parte di società diverse da Bank One.
L'esame non ha tuttavia messo in luce alcun legame di sorta.
UNA
CONFERENZA EUROPEA ESAMINERÀ LA RICERCA E SVILUPPO IN MATERIA DI BIOMASSA
Amsterdam, 3 giugno 2002 - La dodicesima conferenza europea e mostra
tecnologica sulla biomassa per l'energia, l'industria e la protezione
climatica si terrà ad Amsterdam (Paesi Bassi) dal 17 al 21 giugno 2002. La
manifestazione, organizzata da Wip (Wirtschaft und Infrastruktur GmbH &
Co Planungs Kg) e da Eta (Energia Trasporti Agricoltura), esaminerà le
strategie globali, le tecnologie, i progetti e le migliori prassi più
recenti per l'energia e l'ambiente. Scienziati, politici e persone
interessate all'utilizzo della biomassa quale fonte energetica avranno
inoltre l'opportunità di intavolare discussioni. I dibattiti verteranno
principalmente su una serie di questioni comprendenti la ricerca e sviluppo
nel settore delle tecnologie di conversione della bioenergia, le risorse di
biomassa, la dimostrazione e l'applicazione della bioenergia per il
riscaldamento, l'elettricità e i trasporti, le questioni strategiche e
politiche, nonché la biomassa nei paesi in via di sviluppo. La
manifestazione prevede altresì l'assegnazione del premio di eccellenza
"Biomass" e del premio "Biomass Junior" in
riconoscimento delle importanti iniziative promosse in questo settore.
Attualmente, il tre per cento dell'energia primaria consumata nell'UE deriva
da risorse di biomassa. La valorizzazione di questa fonte energetica è un
modo per mantenere l'impegno assunto dall'UE a Kyoto di ridurre, entro il
periodo 2008-2012, le emissioni di gas-serra dell'otto per cento rispetto ai
livelli del 1990 e di realizzare l'obiettivo del Libro bianco dell'Ue di
aumentare fino al 12 per cento la percentuale di fonti di energia
rinnovabile nella produzione energetica in Europa entro il 2010. Infolink: http://www.etaflorence.it
http://www.wip-munich.de
LANCIATA
L'EDIZIONE 2002 DEL CONCORSO EUROWARDS (PREMI EUROPEI PER LO SPIRITO
IMPRENDITORIALE) RIVOLTO AGLI IMPRENDITORI.
Bruxelles, 3 giugno 2002 - La competizione, organizzata dal gruppo
"Spirito d'impresa", si svolgerà in oltre 25 paesi europei. Essa
si rivolge alle aziende di tutti i settori e riguarda quattro categorie:
incoraggiamento, avviamento, start-up ed espansione. Frédéric Béguin,
presidente del gruppo "Spirito d'impresa", ha dichiarato:
"Non si tratta solamente della migliore opportunità di mettere alla
prova il vostro piano d'impresa di fronte alla concorrenza proveniente da
tutta Europa, ma anche della maniera più semplice di ottenere capitali di
rischio, dal momento che il concorso è correlato con i fondi di capitale di
rischio che investono nelle imprese che hanno ambizioni europee". Le
decisioni da parte del comitato di selezione europeo e la cerimonia di
consegna dei premi avranno luogo in Belgio il 19 e 20 novembre 2002.
Infolink: http://www.eurowards.com
UN
PREMIO PER LA COMUNICAZIONE SCIENTIFICA RIVOLTO AI GIOVANI RICERCATORI
Bruxelles, 3 giugno 2002 - I giovani scienziati capaci di esprimere per
iscritto le attività e le teorie che stanno alla base delle loro ricerche
possono aggiudicarsi fino a 800 euro attraverso la redazione di un articolo.
Il concorso, rivolto ai giovani scienziati dei nuovi Stati indipendenti (Nsi),
è gestito da Intas (Associazione internazionale per la promozione della
cooperazione con gli scienziati dei nuovi Stati indipendenti). Per
partecipare, i candidati devono aver ricevuto una borsa di studio dall'intas.
Gli articoli non devono superare le 1.000 parole e i primi tre si
aggiudicheranno rispettivamente 800, 400 e 200 euro. Uno dei criteri di
selezione decisivo per aggiudicarsi il premio è il fatto di saper rendere
le attività e i risultati delle ricerche svolte accessibili ad un ampio
pubblico. Gli articoli devono essere presentati entro e non oltre il 13
settembre e i nomi dei vincitori verranno comunicati a novembre. Per
informazioni : Joëlle Lepot E-mail: lepot@intas.be
Fax: +32-2-5490156
AUMENTO
CAPITALE - PRIMA TRANCHE
Roma, 3 giugno 2002 - Alitalia informa che, il Ministero dell'Economia e
delle Finanze, nel far seguito alle deliberazioni assunte dall'Assemblea
straordinaria degli Azionisti Alitalia nella riunione tenutasi il 28 maggio
u.s., ha comunicato di sottoscrivere e integralmente liberare una prima
tranche dell'aumento di capitale allo stesso riservato. Il Ministero
dell'Economia e delle Finanze ha, in particolare, sottoscritto n.268.987.500
nuove azioni della Compagnia ad un prezzo di Euro 0,96 cadauna comprensivo
di un sovrapprezzo unitario di Euro 0,59 cadauna, liberandone il
corrispondente importo (pari a complessivi Euro 258.228.000) mediante
l'utilizzo delle somme già versate in conto aumento di capitale nello
scorso mese di dicembre.
LE
NOVITÀ DEI SERVIZI DI BORDO ALITALIA DAL 30 MAGGIO
Roma, 3 giugno 2002 - Importanti novità operative, come già anticipato,
per la nuova stagione estiva. Alitalia a partire dal 1° giugno ristruttura
il suo prodotto per il Brasile: il collegamento con San Paolo diventa
giornaliero e viene aperto il nuovo collegamento Roma-San Paolo (2 voli a
settimana), i rimanenti 5 voli continuano ad essere effettuati da Milano: Az
674 Roma-Fiumicino/San Paolo Mercoledì/Giovedì 10,15/17,05 ; Az 675 San
Paolo/Roma-Fiumicino Mercoledì/Giovedì 19,05/11,15 . Da Milano-Malpensa
Alitalia manterrà il collegamento diretto con San Paolo: Az 672
Milano-Malpensa/San Paolo lu-ma-ve-sa-do 10,00-17,05 ; Az 673 San Paolo/Milano-Malpensa
lu-ma-ve-sa-do 20,05/12,20 Alitalia oltre ai collegamenti citati ed in
collaborazione con Varig dispone di un volo da San Paolo per Rio de Janeiro
in connessione con volo intercontinentale. Tutti i voli saranno effettuati
con l'aeromobile Md-11 nelle versioni da 283 posti (full pax) e 204 posti (combi
Pax/cargo). Con il nuovo collegamento Roma-San Paolo vi saranno ulteriori
possibilità di connessione a Fiumicino per i passeggeri provenienti o in
prosecuzione verso altri scali italiani ed internazionali nell'arco di due
ore. Sempre dal 1° giugno, i 6 voli settimanali Alitalia su Caracas
diventeranno giornalieri con partenza da Milano-Malpensa alle ore 10,00 e
arrivo a Caracas alle ore 14,35; la partenza da Caracas è alle ore 16,25
con arrivo a Milano-Malpensa alle ore 8,20. Alitalia è l'unica compagnia ad
effettuare collegamenti diretti Italia-Venezuela. Inoltre, sempre dal 1°
giugno, le 3 frequenze settimanali operate da Alitalia su Osaka diventeranno
5, per soddisfare una domanda sempre crescente, con partenze da Malpensa
alle ore 14,35 e arrivo a Osaka alle ore 9,30; le partenze da Osaka sono
alle ore 11,25 con arrivo a Malpensa alle ore 17,25. Alitalia inoltre al
fine di cogliere l'opportunità dell'apertura della seconda pista
nell'aeroporto di Tokyo-Narita, ha raddoppiato dal 18 aprile scorso i
servizi su questa destinazione sino ad effettuare 7 voli settimanali tra
Milano-Malpensa e Tokyo e 3 voli settimanali diretti tra Roma-Fiumicino e
Tokyo. Altri 6 voli settimanali (di cui 3 da Roma e 3 da Milano) saranno
offerti da Alitalia in collaborazione con Jal (in qualità di vettore
operativo).
UN
PROGETTO FINANZIATO DALL'UE CONFERMA LA POSSIBILITÀ DI REALIZZARE AEREI AD
IDROGENO LIQUIDO
Ispra, 3 giugno 2002 - Il 27 ed il 28 maggio sono stati presentati ad Ispra
(Italia) i risultati di un progetto finanziato dall'UE, "Cryoplane",
che hanno confermato la possibilità di realizzare velivoli ad idrogeno
liquido quale alternativa agli aerei alimentati con combustibili fossili. Il
progetto ha ottenuto finanziamenti nell'ambito del programma
"Crescita" del quinto programma quadro, è durato 26 mesi ed ha
coinvolto 35 partner provenienti dal settore industriale, dai centri di
ricerca e dalle istituzioni universitarie di 11 paesi dell'UE, compreso il
Centro comune di ricerca (Ccr) della Commissione. Quest'ultima ritiene che
il progetto "Cryoplane" sia rappresentativo dell'approccio alla
ricerca previsto per il prossimo sesto programma quadro (6PQ). "Il
progetto 'Cryoplane' non è soltanto un buon esempio di come la ricerca sia
una componente di vitale importanza nella promozione della competitività
industriale e dello sviluppo sostenibile, ma dimostra inoltre come l'unione
di risorse altrimenti disperse possa offrire un vantaggio competitivo alla
ricerca ed allo sviluppo dell'Europa", ha affermato il commissario
europeo per la Ricerca Philippe Busquin. "In ciò si sostanzia lo
spirito del 6PQ. Stiamo andando nella giusta direzione", ha aggiunto il
Commissario. "Cryoplane" si proponeva di valutare i requisiti
degli aerei ad idrogeno liquido. Fra le questioni affrontate nel corso del
progetto erano comprese la configurazione ed i rendimenti dei velivoli, i
sistemi ed i componenti, i metodi di propulsione non convenzionali, la
sicurezza, la compatibilità ambientale, la produzione di carburante, la
gestione aeroportuale e le simulazioni del passaggio dal cherosene
all'idrogeno. Il progetto è riuscito a confermare che i motori ad idrogeno
possono essere efficienti quanto quelli al cherosene in termini di energia
consumata, con vantaggi che comprendono una sostanziale riduzione delle
emissioni. Le simulazioni al computer hanno dimostrato altresì che le scie
di condensazione prodotte dai velivoli ad idrogeno contribuiranno in misura
minore alla produzione di gas ad effetto serra rispetto agli aerei
alimentati con cherosene. "Cryoplane" ha rivelato nel contempo che
gli aerei ad idrogeno non avranno difficoltà a soddisfare i requisiti
internazionali di navigabilità aerea. La valutazione della fattibilità e
della disponibilità tecnica dei componenti delle configurazioni del sistema
di alimentazione ha mostrato altresì che questi possono adattarsi ad
assetti alternativi del serbatoio. Se da un lato le risorse di combustibile
fossile saranno in grado di soddisfare le esigenze dell'aviazione per i
prossimi 50 anni, dall'altro si sollecita un passaggio alle tecnologie
sostenibili e ciò potrebbe verificarsi al più presto nel 2015. Nonostante
una diminuzione dei viaggi aerei a seguito degli attacchi terroristici
dell'11 settembre 2001, si prevede che la crescita riprenderà ad una tasso
annuo compreso fra il quattro ed il cinque per cento nel corso del prossimo
decennio. Il traffico aereo contribuisce per circa il 3 per cento alle
emissioni artificiali di gas ad effetto serra, in particolare del biossido
di carbonio. L'idrogeno liquido è l'unico carburante sostenibile
alternativo sperimentato per questa applicazione. Esso può essere prodotto
attraverso l'elettrolisi dell'acqua utilizzando l'energia delle fonti
rinnovabili. Il suo principale prodotto di combustione è l'acqua, per cui
tale carburante rilascia emissioni estremamente basse ed è in grado di
eliminare la dipendenza dai combustibili fossili. Infolink: http://www.eads.net/eads/en/index.htm?/xml/en/businet/
airbus/cryoplane/cryoplane.htm&airbus
AMBIENTE:
EMISSIONI DI GAS SERRA IN AUMENTO, SI ALLONTANA L'OBIETTIVO DI KYOTO
Roma, 3 giugno 2002 - Nel 2020 le emissioni di gas serra mondiali saranno il
50% in più di quelle attuali. Una previsione allarmante che allontana il
raggiungimento degli obiettivi di riduzione fissati nel 1997 dal Protocollo
di Kyoto: nel 2010 l'Unione europea registrerà emissioni superiori del 18%
rispetto all'obiettivo di Kyoto (-8% per la Ue), con un incremento dell'1%
annuo, a fronte della riduzione del 3,5% raggiunta nel decennio precedente.
Molto resta da fare anche in Italia, dove le emissioni sono aumentate del
5,6% tra il 1990 e il 2001, mentre le previsioni di Kyoto al 2010 impongono
nel nostro paese un calo del 6,5%. Agli impegni assunti nel quadro del
negoziato internazionale sull'ambiente, che ha visto l'Italia in primo
piano, non corrisponde quindi un'azione efficace per lo sviluppo
sostenibile. Un significativo contributo potrebbe arrivare dalla nuova
strategia nazionale di azione ambientale che, in coerenza con l'approccio
europeo, pone come priorità i cambiamenti climatici, la salute e la qualità
della vita, la natura e la biodiversità, la gestione di risorse naturali e
rifiuti, i sistemi di trasporto e l'uso del territorio. E' questo il quadro
della situazione energetico-ambientale tracciato dal "Rapporto 2001
sullo stato di attuazione del Patto per l'energia e l'ambiente",
predisposto dall'Enea per il Cnel, a tre mesi dal Summit mondiale sullo
sviluppo sostenibile che si svolgerà alla fine di agosto in Sudafrica.
"Incontrare Johannesburg 2002" è infatti il titolo del documento,
giunto alla terza edizione, che fa il punto sull'attuazione del Patto per
l'energia e l'ambiente (firmato quattro anni fa da 35 soggetti pubblici,
privati e sociali e di cui il Cnel è garante), rappresentando un utile
strumento per la definizione delle politiche e delle misure in discussione
al prossimo Summit, tra cui la gestione sostenibile delle risorse
ambientali, il governo globale dell'ambiente e la trasformazione del modello
di produzione e di consumo. Il Rapporto è stato presentato oggi a Villa
Lubin da: Mario Sai (presidente Commissione attività produttive e risorse
ambientali del Cnel), Giancarlo Abete (coordinatore Gruppo ambiente del Cnel),
Claudio Falasca (Coordinatore Comitato Patto energia e ambiente del Cnel),
Natale Massimo Caminiti (Enea), oltre a rappresentanti delle istituzioni,
delle organizzazioni sindacali e imprenditoriali, delle associazioni
ambientaliste e dei consumatori. I dati confermano la tendenza all'aumento
della domanda mondiale di energia primaria, che registrerà un incremento
del 50% entro il 2020, con una media annua del 2%. Nello stesso periodo, si
prevede che i consumi dei paesi in via di sviluppo superino quelli dei paesi
industrializzati, mentre permarrà lo squilibrio nei consumi pro-capite, 5
volte maggiore nei paesi industrializzati. Nel 2020 i combustibili fossili
saranno ancora le fonti energetiche dominanti: se le riserve provate possono
soddisfare i fabbisogni mondiali fino alla metà del secolo, è comunque
previsto un aumento della produzione del 53% al 2020, pari al 2,1% in più
ogni anno. In particolare, il petrolio resterà la fonte energetica
prevalente, soprattutto nel settore dei trasporti (il suo utilizzo è
destinato invece a calare nella produzione elettrica), ma il maggiore
aumento di consumi spetterà al gas naturale che, con una crescita di oltre
il 50%, diventerà la seconda fonte di approvvigionamento energetico. Una
crescita dei consumi è prevista anche per il carbone e soprattutto per il
nucleare, che registrerà un incremento medio annuo del 17%. Resterà invece
trascurabile il contributo alla domanda di energia mondiale fornito dalle
fonti rinnovabili, nonostante la previsione di un elevato incremento del
loro utilizzo. In controtendenza il dato europeo che fa prevedere una
flessione della produzione interna di energia primaria del 22% entro il 2020
(contro l'incremento medio annuo dell'1% registrato nell'ultimo decennio),
accentuando la forte dipendenza energetica dell'Unione (le importazioni
energetiche dovrebbero infatti aumentare del 50%). La dipendenza energetica
è ancora più rilevante per il nostro paese, dove nel 2001 ha sfiorato
l'84%, a fronte di un incremento dei consumi di energia primaria (+15% nel
periodo 1990-2001); l'aumento riguarda in particolare la domanda di energia
elettrica, cresciuta del 30% negli ultimi dieci anni.
CONCORSO
PER IL III MASTER IN "FINANZA PER LA BANCA E PER L'ASSICURAZIONE":
20 BORSE DI STUDIO AI PRIMI CLASSIFICATI
Roma. 3 giugno 2002 - Il Master, organizzato dalla Facoltà di Scienze
Statistiche e finanziato dalla Banca di Roma, è finalizzato a formare
figure professionali esperte nel settore della Finanza.La Banca di Roma
provvederà a coprire le spese d'iscrizione al corso ai primi 20
classificati nella prova di selezione. La domanda di partecipazione deve
essere redatta compilando il modulo prestampato allegato al bando e
visionabile - a partire dal 1 giugno 2002 - all'indirizzo internet
www.sta.uniroma1.it Il modulo di adesione deve pervenire entro il termine
perentorio del 2 ottobre 2002 alla Presidenza della Facoltà di Scienze
Statistiche - Segreteria del Master in Finanza - Università degli studi di
Roma "La Sapienza" - p.le A. Moro, 5 - 00185 Roma. Informazioni:
Segreteria del Master - Donatella Carini - tel. 06.49910323 Infolink: www.sta.uniroma1.it
ALICE
LISSONI VENTIDUENNE LOMBARDA, SI AGGIUDICA LA QUARTA EDIZIONE DEL PREMIO
L'"INFIL AWARD 2002" PREMIO PER GIOVANI STILISTI DI MAGLIERIA
INTIMA
Milano, 3 giugno 2002 - La Giuria di Infil Award 2002, composta da Gigliola
Curiel, (stilista), Walter Passerini, (direttore di Corriere Lavoro,
supplemento del Corriere della Sera), Federica Passero, (gallerista), Enea
Pieracini, (fotografo) e Franco Airoldi (Direttore Generale di Infil),
riunitasi a Milano, ha selezionato la vincitrice e le due finaliste del
Premio per giovani stilisti di maglieria intima. I criteri, a cui la Giuria
si è attenuta nella selezione dei lavori, vanno dalla creatività alla
ricerca di nuovi materiali, alle forme innovative e alla fattibilità. La
vincitrice, Alice Lissoni, ha solo 22 anni, e una grande determinazione nel
raggiungere i suoi obiettivi. Fin da quando era piccola ha sempre apprezzato
l'arte e ora si è avvicinata al mondo della moda proprio come fenomeno
artistico. Appena ne ha avuto la possibilità ha iniziato a frequentare a
Milano il corso di Fashion and Textile Design presso il Centro di Formazione
Professionale della Regione Lombardia. I suoi disegni esprimono nei tratti
questo grande amore per la moda a cui unisce la sua freschezza con la
massima cura nei dettagli che rendono i suoi capi all'avanguardia nello
stile. Con il Premio "Infil Award 2002" si è aggiudicata una
borsa di studio di 3.000 Euro, la possibilità di effettuare uno stage di
tre mesi presso l'ufficio stile dell'azienda e la presentazione della sua
collezione al Sil (Salon International de la Lingerie) di Parigi nel gennaio
2003. Sung Sik Kim, coreana, 27 anni e Chiara Montinaro, marchigiana, 22
anni, sono le due finaliste che usufruiranno di uno stage di due mesi presso
l'Ufficio Stile Infil. Sung Sik Kim per i suoi lavori si è ispirata a capi
classici con uno stile essenziale, semplice e lineare. E' attenta alla cura
dei particolari oltre che alle esigenze dell'uomo e della donna del nostro
tempo. Cerca di inserire nelle sue collezioni il blu del mare, il suo colore
preferito. Il suo sogno è poter produrre nel suo paese gli hanbok, gli
abiti tradizionali coreani con tutti gli accessori. Chiara Montinaro 22enne
marchigiana ha sempre sviluppato il suo amore prima per il disegno artistico
e poi per il disegno di moda. Per lei la maglieria intima è non solo
intimità ma ricerca dei tessuti nel segno di novità e creatività. I suoi
dessous per donna, uomo e bambino esprimono il suo temperamento determinato
nel disegnare capi semplici e pratici. Quest'anno hanno partecipato alla
selezione del premio oltre 400 lavori da ogni parte d'Italia, sia a titolo
individuale che attraverso scuole italiane tradizionalmente già conosciute
nel settore. La quinta edizione del Premio "Infil Award 2003" verrà
bandita nel prossimo ottobre e saranno ammessi tutti i giovani fino ai 30
anni, italiani e stranieri residenti in Italia, studenti di moda/design o
che abbiano maturato esperienze nel settore. Infil, leader in Italia e nel
mondo nella produzione di maglieria intima, rinnova così il suo impegno
verso i giovani con il duplice obiettivo di promuovere la creatività, la
ricerca, l'innovazione e lo stile della scuola italiana di moda e l'esigenza
del mercato di stilisti di maglieria intima.
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