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11 NOVEMBRE  2002

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LA CAMPAGNA ANTIFUMO DELL'UE SCEGLIE LA VIA DELLA MUSICA POP: STAR DELLA MUSICA FANNO PROPRIO LO SLOGAN "SENTITEVI LIBERI DI DIRE NO AL TABACCO" 

Bruxelles, 11 novembre 2002 - I giovani conoscono a memoria i nomi e le canzoni di Moby, Sophie Ellis Bextor, Tiziano Ferro, A-Teens, Liberty X, Loona, Billy Crawford, Natural e molti altri: è lungo l'elenco degli artisti di musica pop che dicono no al tabacco ed hanno aderito alla campagna dell'UE volta a prevenire il fumo tra i giovani. Questi artisti compaiono in spot pubblicitari che verranno trasmessi da 38 canali televisivi in tutti gli Stati membri, nonché da Mtv in tutta Europa. Gli spot verranno proiettati anche in oltre 5 000 sale cinematografiche dell'UE. "Sentitevi liberi di dire no" (Feel free to say no) è lo slogan di questa campagna antifumo condotta in tutta l'UE con l'intento di contribuire a contrastare il fumo tra i bambini e gli adolescenti. La campagna ha preso il via il 31 maggio in occasione dell'avvio dei campionati mondiali di calcio senza fumo, con il sostegno attivo dell'Uefa e di decine di calciatori europei impegnati nei mondiali. Rientra nella più ampia strategia di lotta contro il tabagismo della Commissione e si rivolge a 36,2 milioni di ragazzi di età compresa tra i 12 e i 18 anni in tutta l'UE. Il bilancio complessivo della campagna ammonta a 18 milioni di euro in tre anni (6 milioni di euro l'anno). David Byrne, commissario europeo responsabile della salute e della tutela dei consumatori, ha dichiarato: "La musica pop costituisce un aspetto importante della vita di molti giovani. Non dobbiamo accettare che il mondo della musica pop venga utilizzato quale terreno per le strategie di marketing dell'industria del tabacco strategie il cui scopo è quello di fare dei giovani dei nuovi fumatori per compensare la perdita di clienti di mezza età e più anziani dovuta a malattie connesse al fumo. È ben noto che otto fumatori su dieci iniziano a fumare ad un'età compresa tra i 12 e i 18 anni. Queste persone, una volta dipendenti dalla nicotina, non hanno più una vera possibilità di scelta. È per questo motivo che vogliamo che i giovani si sentano liberi di dire no al tabacco quando hanno ancora questa possibilità di scelta. Sono lieto di constatare l'adesione di un così folto gruppo di artisti alla lotta dell'UE contro il tabagismo. Questi cantanti non fumatori rendono maggiormente credibile agli occhi del loro pubblico lo slogan 'Vuoi essere alla moda? Non fumare' in modo che i giovani respingano l'influenza esercitata dall'industria del tabacco." Il tabagismo tra i giovani - Nell'UE fuma regolarmente circa un giovane su tre. Nell'ultimo sondaggio condotto in tutta l'UE il 36,8% dei giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni ha dichiarato di fumare regolarmente sigarette: la percentuale è del 38,8% tra i maschi e del 34,9% tra le femmine (Eurobarometro 57.2 "Atteggiamenti e opinioni dei giovani nei confronti delle droghe nelle UE", ottobre 2002). Nel contempo è ben noto che il periodo compreso tra i 12 e i 18 anni di età è cruciale per quanto riguarda il rifiuto o l'accettazione del fumo. Dai dati dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) emerge che in tutti gli Stati membri dell'UE aumenta la percentuale di giovani fumatori ("Health and Health behaviour among young people in Europe", indagine Hbsc 1997-98, Ufficio regionale dell'Oms per l'Europa). Un fumatore adolescente su due è destinato a morire per gli effetti negativi del fumo. Ogni anno, nell'Unione europea 500 000 persone muoiono prematuramente in seguito a malattie causate dal fumo. La campagna - Scopo della campagna antifumo dell'UE è quello di sensibilizzare maggiormente gli adolescenti circa gli effetti negativi del consumo di tabacco. La Commissione ha bandito una gara con procedura aperta e nel dicembre 2001 ha firmato un contratto di un anno con un'agenzia di comunicazione. Il contratto è rinnovabile due volte, previa valutazione positiva dei servizi resi dall'appaltatore. La campagna si fonda su una strategia di comunicazione integrata che fa ricorso alla pubblicità tradizionale, a spot televisivi, cinematografici e radiofonici, ad inserzioni e cartelloni pubblicitari nonché alle pubbliche relazioni e alle manifestazioni tradizionali. Un altro aspetto della campagna è costituito da un esauriente sito Internet in undici lingue http://www.feel-free.info che contiene anche link a centri cui si può telefonare e chiedere aiuto per smettere di fumare (quit lines), a Ong, autorità nazionali e siti web dell'UE. "Sentitevi liberi di dire no" va intesa come una campagna di immagine contro il fumo. Il messaggio è il seguente: chi fuma non è libero, bensì schiavo della sua dipendenza dalla nicotina; le sigarette non risolvono, ma piuttosto causano i problemi. I messaggi chiave della campagna non sono comunicati sotto forma di divieto o di avvertimento. Essi puntano piuttosto sul richiamo emotivo e sulla comunicazione creativa. I giovani che iniziano a fumare mettono a repentaglio la propria salute e la propria vita. Questi messaggi devono essere trasmessi al mondo giovanile mediante un atteggiamento verso la vita che sia positivo e libero dal fumo. Prima i calciatori ed ora le star della musica aderiscono alla lotta contro il fumo tra i giovani - La musica pop svolge un ruolo importante nella vita di molti giovani, che spesso si identificano con determinati artisti della musica pop. La notevole credibilità degli artisti, che sono essi stessi non fumatori, rafforza il messaggio "Vuoi essere alla moda? Non fumare" e fa risaltare il fatto che il non fumare è un comportamento "giusto" e "alla moda". Come già avvenuto con i campioni del calcio europeo che sono stati i protagonisti dei primi spot della campagna, le dichiarazioni forti contro il fumo rese da questi idoli dei giovani e da questi modelli di ruolo sosterranno i giovani nella decisione di non fumare. Gli spot della campagna variano da uno Stato membro all'altro in modo da tener conto della popolarità dei singoli artisti nei diversi paesi. Tra le star della musica che si esprimono nettamente contro il fumo negli spot della campagna figurano tra gli altri Moby ("In this world"), Sophie Ellis Bextor ("Murder on the dancefloor"), Tiziano Ferro ("Imbranato"), Natural ("Put your arms around me"), A-Teens ("Floor filler"), David Charvet ("Jusqu'au bout"), Billy Crawford ("You didn't expect that"), Leningrad Cowboys ("There must be an angel"), Loona ("Rhythm of the night"), Wonderwall ("Just more"), Liberty X ("Just a little"), Keti Garbi ("Ti theloun ta mati sou"), B3 ("I.O.I.O"), Chayenne ("Boom boom") e B4-4. B4-4 sta inoltre registrando la canzone ufficiale della campagna "Feel free to say no" che uscirà a gennaio. L'avvio della campagna antifumo dell'UE, che intende contribuire a contrastare il fumo tra i bambini e gli adolescenti, ha ricevuto il sostegno dell'Uefa e nei primi spot trasmessi durante i campionati mondiali di calcio figuravano campioni del calcio europeo non fumatori. L'impegno, la volontà di eccellere e le capacità dei giocatori sono caratteristiche positive con le quali i giovani si identificano (cfr. IP/02/782). Partner - Sono stati stabiliti contatti con autorità sanitarie nazionali e Ong al fine di promuovere una cooperazione nel contesto della campagna antifumo. La campagna è stata presentata alle Ong e agli enti sanitari nazionali, che nella maggioranza dei casi hanno accolto con favore l'iniziativa. Negli ultimi mesi Ong come la European Network on Young People and Tobacco (Enypat) hanno offerto volentieri il loro sostegno alla campagna. Importanti partner del mondo dei media, come ad esempio l'Union européenne de radiodiffusion (Uer), varie emittenti televisive nazionali, Mtv ed Eurosport hanno concesso sconti superiori al 50% per la trasmissione degli spot televisivi della campagna, consentendo così che la campagna avesse nei media una copertura doppia rispetto a quella programmata. Si è potuto disporre di un valore reale di oltre 3 milioni di euro per la nuova pubblicità con un bilancio effettivo inferiore ad 1,5 milioni di euro. Inoltre per la proiezione dello spot destinato alle sale cinematografiche è stato ottenuto un ulteriore sconto del 20%, per un valore superiore ad 1 milione di euro. Lotta contro il tabagismo in un contesto più ampio - La campagna antifumo dell'UE è uno degli elementi di una strategia di lotta contro il tabagismo molto più ampia. La direttiva 2001/37/CE riguarda la lavorazione, la presentazione e la vendita dei prodotti del tabacco (cfr. IP/01/1383). Una proposta della Commissione sulla pubblicità e sulla sponsorizzazione dei prodotti del tabacco è attualmente al vaglio del Parlamento europeo e del Consiglio (cfr. IP/01/767). Una relazione della Banca mondiale sugli effetti del tabacco conclude che una normativa diretta a vietare la pubblicità del tabacco ridurrebbe il consumo purché generalizzata, ovvero applicabile a tutti i media ed ad ogni uso dei marchi e dei logo. La Commissione sta assumendo un ruolo attivo nei negoziati in corso all'Oms per una convenzione quadro internazionale - giuridicamente vincolante - per la lotta al tabagismo; tali negoziati riguardano anche il divieto assoluto di pubblicità. Un'altra iniziativa della Commissione è la proposta di raccomandazione del Consiglio sulla prevenzione del fumo e su iniziative per rafforzare la lotta contro il tabagismo, che prevede in particolare una serie di misure destinate ad integrare la normativa dell'UE attualmente in vigore (cfr. IP/02/873). La raccomandazione invita gli Stati membri ad adottare misure destinate ad esempio a ridurre la possibilità di accesso ai prodotti del tabacco per i bambini e gli adolescenti, a limitare la promozione indiscriminata dei prodotti del tabacco, a garantire il monitoraggio delle attività promozionali delle industrie del tabacco, nonché a migliorare la protezione dei non fumatori dagli effetti derivanti dal fumo passivo. La raccomandazione è attualmente all'esame del Consiglio. List of television channels broadcasting the campaign adverts: Pan Europe: Eurosport, Mtv Europe; Austria Orf; North Belgium Jim Tv; South Belgium Rtl Tvi; Denmark Tv 2 Tv 2 Zulu; Finland Mtv 3, Nelonen; France M6, Fun Tv Paris Premiere; Germany Pro 7, Sat 1, Viva; Greece Et, Mega ; Star, Alpha; Ireland Network 2; Italy Rai Due, Italia 1; Luxembourg, Tele Letzeburg; Netherlands: Rtl 4/Rtl 5, Yorin, Tmf/Mtv Nl, The Box; Portugal Sic; Sweden: Tv 3 .Ztv; Spain Antena 3; Uk: Channel 4 E4. 

PROPOSTA PER UNA DIRETTIVA IN MATERIA DI PUBBLICITÀ DEI PRODOTTI DEL TABACCO - MITI DA SFATARE 
Bruxelles, 11 novembre 2002 - La precedente direttiva UE in materia di pubblicità dei prodotti del tabacco (98/43/CE) è stata annullata dalla Corte di giustizia delle Comunità europee nell'ottobre del 2000. Alla luce della sentenza della Corte e sulla base delle indicazioni in essa contenute, la Commissione europea ha - nel mese di maggio 2001 - adottato una nuova proposta di direttiva in materia di pubblicità dei prodotti del tabacco (cfr. IP/01/767). La nuova proposta intende armonizzare la normativa attuale in materia di pubblicità dei prodotti del tabacco negli Stati membri al fine di promuovere il mercato interno. La maggior parte degli Stati membri ha già predisposto ampi divieti della pubblicità del tabacco. Come previsto dal trattato CE, la proposta persegue nel contempo un livello elevato di protezione della salute dei cittadini. La proposta di direttiva prevede il divieto della pubblicità del tabacco a mezzo stampa, come pure il divieto della pubblicità radiofonica e su Internet dei prodotti del tabacco. Prevede inoltre il divieto della sponsorizzazione da parte delle società produttrici di tabacco di manifestazioni o attività che coinvolgano o si svolgano in più Stati membri Da allora sono trascorsi diciotto mesi e si constata che argomentazioni erronee e fuorvianti rallentano l'iter legislativo della proposta. Il Parlamento europeo ha in calendario la prima lettura di questa proposta di direttiva nella sessione dal 18 al 21 novembre Questo documento di riferimento affronta alcuni dei miti comuni da sfatare. Mito da sfatare: la proposta della Commissione è priva di una valida base giuridica. Falso - La proposta si basa sull'articolo 95 del trattato relativo al funzionamento del mercato interno. La Corte ha chiaramente stabilito (punti 98, 111 e 117 della sentenza) che è possibile adottare, in virtù di tale base giuridica, una direttiva che vieti determinate forme di pubblicità e sponsorizzazione a favore dei prodotti del tabacco. La Commissione si è preoccupata, in particolare, che la proposta di direttiva rispettasse i limiti fissati dalla sentenza della Corte. Mito da sfatare: la proposta è viziata in quanto intende introdurre una misura di sanità pubblica sfruttando le disposizioni del trattato in materia di mercato interno. Falso - La Corte ha chiaramente stabilito che "qualora le condizioni per far ricorso all'articolo 95 come fondamento giuridico siano soddisfatte, non può impedirsi al legislatore comunitario di basarsi su tali fondamenti giuridici per il fatto che la tutela della sanità pubblica sia determinante nelle scelte da operare". Mito - da sfatare: non ci sono prove che dimostrino l'esistenza di problemi per il mercato interno dovuti alla diversità delle legislazioni nazionali in materia di pubblicità del tabacco nei prodotti della stampa. Falso - È stata ricevuta una serie di denunce. L'annullamento della precedente direttiva ha prodotto legislazioni nazionali divergenti in materia di limitazioni alla pubblicità del tabacco. Secondo quanto previsto dalla Corte, "data l'evoluzione delle legislazioni nazionali in direzione di una crescente restrittività nei confronti della pubblicità dei prodotti del tabacco [...], è verosimile che in futuro possano insorgere ostacoli alla libera circolazione dei prodotti della stampa". La Corte ha riconosciuto che "l'articolo 95 del Trattato potrebbe pertanto consentire l'adozione di una direttiva che vieti la pubblicità dei prodotti del tabacco". Ed è proprio ciò che la Commissione si propone di fare. Mito -da sfatare: i media locali producono modestissimi effetti che travalicano le frontiere nazionali e pertanto non dovrebbero essere assoggettati alla legislazione relativa al mercato interno. Falso - I quotidiani locali o i programmi radiofonici a diffusione locale possono essere rispettivamente letti o ascoltati in altri paesi, in particolare nelle zone di confine. Distinguere tra media locali e media nazionali risulterebbe molto difficile e rischierebbe di provocare distorsioni nei confronti dei media a più larga diffusione. La Corte ha stabilito la possibilità di un divieto della pubblicità dei prodotti del tabacco sulla stampa "analogamente alla direttiva 89/552", ovvero la direttiva "Televisione senza frontiere" che vieta la pubblicità televisiva dei prodotti del tabacco. Questo divieto di ogni pubblicità televisiva per le sigarette e gli altri prodotti del tabacco non prevede alcuna eccezione per i programmi locali. Mito da sfatare: non occorre vietare la sponsorizzazione di manifestazioni prive di implicazioni transnazionali o con modeste implicazioni di questo tipo. Falso - La proposta non intende vietare la sponsorizzazione di manifestazioni prive di implicazioni transnazionali. La Corte ha chiaramente stabilito che il divieto di sponsorizzazione delle manifestazioni in alcuni Stati membri e non altri determina la scelta di una sede diversa per determinate manifestazioni con conseguenze economiche negative per lo Stato membro che "perde" la manifestazione. Come dimostrato dalla recente decisione della Fia di cancellare dal calendario il Gran premio del Belgio, la sponsorizzazione di determinate manifestazioni può tuttavia avere notevoli implicazioni transnazionali. Mito da sfatare: la Commissione va al di là delle proprie competenze laddove propone una distinta raccomandazione per introdurre ulteriori misure al di fuori del campo di applicazione della proposta di direttiva. Falso - Se da un lato la raccomandazione integra effettivamente la proposta di direttiva, la sua base giuridica, costituita dall'articolo 152 del trattato, è completamente diversa. Inoltre, come suggerisce il nome stesso, si tratta di una raccomandazione: non è vincolante e non ne può essere imposto il rispetto. Mito da sfatare: la pubblicità non promuove il fumo, bensì semplicemente la lealtà alla marca di un prodotto la cui vendita è regolarmente autorizzata. Falso - La pubblicità esercita un'influenza sulla promozione del fumo. È per questo motivo che tutti gli Stati membri hanno norme che limitano o vietano la pubblicità dei prodotti del tabacco. È analogamente limitata la pubblicità di altri prodotti (come ad esempio prodotti farmaceutici, armi da fuoco e alcoolici) la cui vendita è regolarmente autorizzata. Mito da sfatare: la proposta della Commissione indebolisce la posizione degli Stati membri che intendono avere una normativa più rigorosa in materia di pubblicità dei prodotti del tabacco, soprattutto in relazione alla pubblicità indiretta Falso - La Commissione propone di vietare la pubblicità dei prodotti del tabacco sulla stampa, alla radio e su Internet. Quando questa direttiva sarà stata adottata, le norme da essa previste sostituiranno la normativa nazionale vigente ed in tal modo la pubblicità dei prodotti del tabacco non sarà più consentita né a mezzo stampa, né alla radio né su Internet. Le questioni che non rientrano nel campo di applicazione della direttiva, come ad esempio la pubblicità indiretta, restano di competenza del legislatore nazionale e gli Stati membri che lo desiderino possono quindi vietare la pubblicità indiretta. La raccomandazione sulla lotta contro il tabagismo, che la Commissione ha proposto alla fine della scorsa primavera e che il Consiglio dovrebbe adottare il 2 o 3 dicembre, in effetti invita e sollecita gli Stati membri a vietare la pubblicità indiretta

TELEVISIONE SENZA FRONTIERE: DEDICANDO IN MEDIA IL 62% DEL TEMPO DI TRASMISSIONE A OPERE EUROPEE, LE EMITTENTI TELEVISIVE APPLICANO SEMPRE MEGLIO LE "QUOTE" PREVISTE DALLA DIRETTIVA 
Bruxelles, 11 novembre 2002 La Commissione europea ha adottato oggi una comunicazione sull'attuazione, nel 1999 e 2000, degli articoli 4 e 5 della direttiva "televisione senza frontiere" (Tvsf), aventi per obiettivo la promozione della diffusione di opere europee, comprese quelle dei produttori indipendenti dalle televisioni. Il tempo medio di trasmissione di opere europee è stato del 60,7% nel 1999 e del 62,2% nel 2000 per i Quindici. Quanto alla promozione dei lavori, soprattutto di quelli recenti, dei produttori indipendenti dalle televisioni, il tempo medio di trasmissione loro dedicato è stato del 37,5% nel 1999 e del 40,5% nel 2000, vale a dire ben oltre la soglia del 10% prevista dalla direttiva. "La relazione adottata oggi dalla Commissione mostra una tendenza positiva e dinamica per quanto riguarda la diffusione di opere europee da parte delle nostre emittenti televisive. Quest'evoluzione rivela a mio parere una crescente richiesta da parte del pubblico di programmi, soprattutto di fiction, nazionali ed europei. Questo fenomeno, che dimostra la vitalità della nostra diversità culturale, può essere messo in relazione col miglioramento della situazione del settore cinematografico europeo, che celebreremo in occasione dei Cined@ys dal 14 al 23 novembre", ha dichiarato Viviane Reding, membro della Commissione europea incaricato della Cultura e del settore audiovisivo. Il Commissario ha anche ricordato che entro la fine dell'anno presenterà al Collegio una relazione sull'applicazione della direttiva Tvsf nel suo insieme, accompagnata da un programma di lavoro per il 2003 volto a preparare una proposta di modifica della direttiva, in considerazione dell'evoluzione economica e tecnica del settore. L'articolo 4 della direttiva Tvsf, adottata nel 1989 e modificata nel 1997, chiede agli Stati membri di far sì, ogniqualvolta ciò sia realizzabile e ricorrendo ai mezzi appropriati, che le emittenti sottoposte alla loro giurisdizione riservino la maggior parte del tempo di trasmissione a opere europee. L'articolo 5 poi chiede agli Stati membri di far sì, ogniqualvolta ciò sia realizzabile e ricorrendo ai mezzi appropriati, che le emittenti riservino o il 10 % almeno del loro tempo di trasmissione o il 10% almeno del loro bilancio di programmazione a opere europee, in particolar modo recenti, provenienti da produttori indipendenti dalle emittenti televisive. Il tempo considerato per verificare il rispetto di tali disposizioni non comprende quello dedicato all'informazione, allo sport, ai giochi, alla pubblicità e ai servizi di teletext e televendita. In base alle relazioni trasmesse dagli Stati membri, la Commissione europea fa il punto ogni due anni sul rispetto di queste disposizioni della direttiva Tvsf. La relazione adottata oggi è la quinta, e s'inserisce nel contesto dell'importante aumento del numero di emittenti in Europa, passato dalle 550 che vi erano all'inizio del 1999 alle 670 dell'inizio del 2000, fino alle 820 d'inizio 2001, escluse le emittenti regionali. I tempi di trasmissione di opere europee per i Quindici e i paesi dello Spazio economico europeo equivaleva al 60,68% nel 1999 e al 62,18% nel 2000 Nel 2000, il 72,5% delle emittenti europee che sono state ha raggiunto o superato la soglia di trasmissione maggioritaria di opere europee, il che è un risultato ancor più notevole visto il forte aumento già indicato del numero di emittenti televisive. Quanto alla promozione delle opere di produttori indipendenti, si può osservare che, in tutti gli Stati membri, la soglia minima del 10% del tempo di trasmissione o del bilancio di programmazione è ampiamente superata, con medie nazionali che vanno dal 21% della Grecia al 59% della Francia per quanto riguarda il tempo di trasmissione. Nel 2000, come nel 1999, l'85% delle emittenti europee ha raggiunto l'obiettivo formulato dall'articolo 5 della direttiva Tvsf. La relazione adottata dalla Commissione individua inoltre i motivi addotti dagli Stati membri per spiegare perché talune emittenti non soddisfino le "quote" previste dagli articoli 4 e 5 della direttiva. Si tratta dei seguenti argomenti: il raggruppamento delle emittenti appartenenti allo stesso ente radiotelevisivo: le relazioni degli Stati membri in effetti a volte fanno notare che le emittenti prese in esame, considerate insieme, raggiungono o superano la soglia prevista dalla direttiva, anche se alcune singole emittenti del gruppo restano al di sotto; la natura tematica della programmazione di alcune emittenti (nicchia di mercato molto specifica); la novità dell'emittente. Va però sottolineato che molte emittenti nuove trasmettono in gran parte opere europee fin dai primi anni di funzionamento, al fine di penetrare un mercato in linea con la domanda; il caso delle filiali le cui società madre si trovano al di fuori dell'Unione europea. Tali emittenti fanno sistematicamente ricorso al proprio catalogo, e molto meno alle opere europee. 

Oeuvres européennes (article 4 de la directive « télévision sans frontières »)

 

% Temps de diffusion moyen d'oeuvres européennes

(chaînes réalisant les plus fortes audiences(1))

Etat membre

1999

2000

Croissance

A

56,6

58.8

2.2

B

59.29

60.23

0.94

DE

60,22

63

2,78

DK

60,66

61

0,34

GR

71,46

71,18

-0,28

ES

52.94

58.50

5.56

F

67,42

69

1,58

IRL

54,17

55,33

1,16

IT

65,9

65,98

0,08

LUX

100(2)

100(3)

0

NL

68

67.6

-0.40

P

48,7

49,5

0,8

FIN

66,25

69,5

3,25

SV

73,83 (4)

74,45 (5)

0,62

UK

64

68,8

4,8

Moyenne UE

60,68

62.18

1,50

Source : Commission européenne, Novembre 2002

European works (article 4 of the "Television without Frontiers" Directive)

 

Average % transmission time of European works (channels with the highest viewing figures(6))

Member State

1999

2000

Growth

A

56.6

58.8

2.2

B

59.29

60.23

0.94

DE

60.22

63

2.78

DK

60.66

61

0.34

GR

71.46

71.18

-0.28

ES

52.94

58.50

5.56

F

67.42

69

1.58

IRL

54.17

55.33

1.16

IT

65.9

65.98

0.08

LUX

100(7)

100(8)

0

NL

68

67.6

- 0.40

P

48.7

49.5

0.8

FIN

66.25

69.5

3.25

SV

73.83 (9)

74.45 (10)

0.62

UK

64

68.8

4.8

EU Average

60.68

62.18

1.50

Source : European Commission, November 2002

ON & AD MIRABILIA MINI & ME PERCHÉ NOI SIAMO COSÌ! OLTRE 10.000 DONNE NELLE CONCESSIONARIE MINI DI TUTTA ITALIA IN UN SOLO WEEK END, E PIÙ DI 5000 IDEE PER PERSONALIZZARE LA MINI DEI PROPRI SOGNI! 
Milano, 11 novembre 2002 - On agenzia di pubblicità e Ad Mirabilia agenzia di relazioni pubbliche, hanno pensato e realizzato per Mini un Œiniziativa interamente dedicata alle donne, un concorso davvero speciale che ha centrato l¹obiettivo: coinvolgere il pubblico femminile attraverso l¹invito aŠcreare la Mini dei propri sogni, completa di optional e allestimenti assolutamente personalizzati! Le partecipanti al concorso hanno il compito di personalizzare l¹aspetto esterno e gli interni della Mini, proponendo nuovi colori, nuove grafiche, nuovi materiali e creando accessori inediti: il tutto seguendo le semplicissime indicazioni disponibili sul sito mini.it nella parte dedicata al concorso. Nessun limite è stato imposto alla fantasia delle donne: ed il premio sarà proprio la Mini dei propri sogni, realizzata davvero dalla prestigiosa casa automobilistca di Monaco! Il concorso, nato dalla collaborazione vincente messa in atto da On e Ad Mirabilia, è destinato a stimolare la creatività femminile, e motivato dall¹attenzione particolare che Mini dedica alle donne, con la volontà di interagire con il pubblico femminile, per raccoglierne le esigenze e avvicinare le donne al mondo dell¹auto in un modo pensato proprio per loro. Ci piace pensare che sia il concorso al femminile più originale dell¹anno: le testimonial, nonché madrine della premiazione, individuate dopo un¹accurata selezione fra personaggi dello spettacolo, dello sport e del costume, sono Fiona May, Licia Colò e le Veline, che hanno però un ruolo piuttosto particolare nella comunicazione. All¹interno dei soggetti stampa e delle affissioni infatti, le testimonial brillano per la loroŠassenza: le protagoniste assolute della comunicazione sono invece le Mini, allestite appositamente per loro. Scopriamo così che la nostra atleta di punta fiona non smette mai di pensare ai propri record, neanche al volante. Che la giornalista ambientalista Licia ha soprattutto a cuore le specie animali protette. E che le affiatatissime Veline vanno sempre in coppia anche fuori dallo schermo. Il principale palcoscenico di questa bella e articolata operazione, sono state proprio le concessionarie Mini, dove le donne hanno partecipato numerose, trovando un ambiente, per la prima volta forse nella storia delle concessionarie auto, allestito espressamente per loro. Ma l'iniziativa continua fino al 20 novembre in internet sul sito mini.it. Ad oggi i dati sono davvero sorprendenti: nei primi quindici giorni dell¹iniziativa sono già pervenute più di 5000 proposte di Mini personalizzate, il 24% delle quali è stato raccolto a seguito di una partecipazione diretta delle donne in concessionaria. Il compito di valutare le idee proposte dalle concorrenti è stato affidato ad una Giuria qualificata, composta di sole donne. La presiede Marisol Manso Cortina, trim e colour designer di Mini, affiancata da Rossella Bertolazzi, direttrice della Scuola Ied Arti Visive dell¹Istituto di Design e da Paola Jacobbi, giornalista professionista ed ideatrice della mostra di design e arte "Dalla Mini al mini". Hanno inoltre accettato di far parte della Giuria le direttrici di alcune tra le principali testate giornalistiche italiane. Fra tutti gli elaborati pervenuti, la Giuria sceglierà il migliore in base a criteri di originalità, fantasia e creatività, e dall'idea vincente nascerà la Mini destinata ad essere prodotta e data in premio alla sua creatrice. On , Ad Mirabilia e il Marketing Mini hanno ideato, studiato e messo a punto il concorso Mini & Me, elaborando, producendo e declinando la comunicazione su tutti i mezzi, dal direct marketing alle affissioni, dai comunicati radiofonici all¹e-mailing, dall¹allestimento al femminile delle concessionarie Mini al gadget. 

PRIMADV FIRMA LA CAMPAGNA BIALETTI DESTINATA AL MERCATO SPAGNOLO 
Milano, 11 novembre 2002 - Sono destinate ad oltrepassare i confini italiani le pagine pubblicitarie create dall'agenzia bresciana Primadv per la nuova campagna Bialetti, realizzata dal Direttore Creativo Wilmer Travagliati e dall'art Alessandro Lolli. Bialetti, industria leader nel settore pentole e casalinghi, ha infatti recentemente affidato lo studio della propria immagine, destinata al mercato del sell in, ai buyers spagnoli, all'agenzia Primadv. Due gli annunci realizzati per le linee Bialetti e Rondine, che appariranno sulle principali testate del settore, entrambi caratterizzati da una comunicazione fortemente tecnica, volta ad evidenziare i plus che contraddistinguono da sempre i prodotti del marchio Bialetti."Punto focale della comunicazione è proprio il prodotto, che diventa così venditore di se stesso, è l'oggetto stesso che deve convincere e rassicurare l'acquirente sulle proprie indiscutibili qualità." Come sottolinea il Direttore Creativo dell'agenzia Wilmer Travagliati. 

SI È CONCLUSA A GENOVA IL 30 OTTOBRE SCORSO LA SESTA AVVENTURA DI OVERLAND
Trento, 11 novembre 2002 - Mezzi e uomini Sirio Film hanno seguito passo passo l'intera avventura. 10.800 minuti di girato pronti per essere selezionati, montati e trasmessi sulle reti Rai. Le riprese sono state seguite da sei operatori Sirio Film, lo stesso gruppo di lavoro che, forte dell'esperienza maturata, ha seguito le precedenti edizioni di Overland. 168 giorni di viaggio con 1051 ore di guida, 21 stati attraversati nei 35.000 kilometri percorsi (Italia, Francia, Svizzera, Italia, Slovenia, Croazia, Bosnia, Federazione di Serbia e Montenegro, Albania, Grecia, Turchia, Siria, Libano, Giordania, Egitto, Libia, Tunisia, Algeria, Sahara Occidentale (Saharawi), Mauritania, Marocco, Spagna, Francia, Italia). Il team è sempre guidato da Mr. Overland, Beppe Tenti, coadiuvato nel suo lavoro da un medico, un responsabile tecnico, otto autisti (di cui quattro Carabinieri e due donne), due operatori Sirio Film, un fotografo alpinista, un geografo alpinista, due reporter. Questo sesto capitolo arricchisce la storia di Overland con l'omaggio ad un ambiente fragile e maestoso come la montagna, a cui le Nazioni Unite hanno ufficialmente dedicato il 2002. Nel corso dei loro viaggi ai quattro angoli del pianeta, Overland aveva toccato tutti i principali rilievi della terra, dall'Himalaya alle Ande, in questa edizione, l'attenzione si sposta alla scoperta dei paesi, dei popoli e dei paesaggi che come noi si affacciano al Mediterraneo. Queste terre vicine ma sottovalutate a favore di orizzonti lontani, non tenendo conto della infinita ricchezza di suggestioni e di fascino che esse donano. Gli ingredienti per un impresa in grande stile ci sono stati tutti e in grande quantità. Sia in Italia, l'hanno percorsa tutta dalla Sardegna alla Sicilia, dagli Appennini alle Alpi, sia negli altri paesi. Dai Balcani, dove si sono documentate le ricostruzioni avvenute dopo i tristi episodi di guerra intestina, in Bosnia e Croazia e negli altri paesi dell'ex Jugoslavia. Dai luoghi magici della Grecia al medio oriente, in Turchia, in Libano, in Siria, in Giordania e poi il deserto. Il Sahara, dopo aver percorso i luoghi santi dell'Antico Testamento e la penisola del Sinai e dopo, la Libia, dove abbiamo avuto modo di vedere le rovine delle antiche città romane e le incredibili oasi che improvvisamente appaiono e le dune più grandi del mondo, poi la Tunisia. Come non ricordare le sabbie roventi dell'Algeria, insieme alla scoperta delle incredibili meraviglie che la natura ha creato con la forza del vento. Poi il Marocco e le aspre vallate dei Monti dell'Atlante con le comunità berbere. Il ritorno attraverso la Spagna, la Francia e l'Italia fino a Genova. Un viaggio che ci ha entusiasmato, entusiasmo che contiamo di trasmettere ai telespettatori in occasione della messa in onda su Raiuno della sesta serie di Overland. 

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