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14 FEBBRAIO 2003

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L'AGENDA DELLA POLITICA SOCIALE STA PROCEDENDO, ANNUNCIA LA COMMISSIONE EUROPEA

Bruxelles, 14 febbraio 2003 La Terza relazione annuale della Commissione sulla situazione dell'Agenda della politica sociale dell'UE per il 2000 indica che l'agenda sta andando avanti come stabilito e ha contribuito a rendere i mercati del lavoro dell'UE maggiormente favorevoli all'occupazione, il che si è tradotto nella creazione di 2,5 milioni di nuovi posti di lavoro nel 2001-2002. Essa indica anche pero' che l'UE non puo' abbandonarsi all'autocompiacimento e deve anzi accelerare il ritmo della riforma se si vogliono creare 15 milioni di nuovi posti di lavoro entro il 2010 come stabilito al vertice di Lisbona. La Commissione critica in particolare gli Stati membri per non aver fissato obiettivi nazionali in materia di occupazione, il che rischia di rallentare la progressione verso gli obiettivi occupazionali di Lisbona. La relazione sollecita anche un'azione per ridurre i tassi di disoccupazione che, a causa del rallentamento dell'economia, è salita al 7,8% nell'UE, e all'8,5% nella zona dell'euro. La relazione aggiunge che le debolezze del mercato del lavoro sono in parte responsabili dell'esclusione sociale e della povertà. Gli ultimi dati disponibili sui redditi indicano che 15% della popolazione dell'UE si trova esposta al rischio di povertà e 9% a un rischio persistente di povertà. Tuttavia, la relazione sottolinea che 40% della popolazione dell'UE si troverebbe esposta al rischio di povertà se non si tenesse conto dei trasferimenti sociali. Essa anche rinvia al riesame intermedio dell'Agenda della politica sociale che si terrà più avanti nel corso di quest'anno e che ribadirà la necessità di "posti di lavoro migliori" quali motore della crescita sia grazie ad aumenti di produttività sia per il fatto di attirare più persone nel mondo del lavoro. Si ritiene che se l'UE impartisse l'equivalente di un anno addizionale d'istruzione e formazione a ognuno, cio' aumenterebbe la produttività complessiva dell'UE di circa 5% nell'immediato e di un altro 5% nel lungo termine. In questo stesso contesto si nota che buone condizioni di salute accrescono la produttività: i lavoratori sani guadagnano 15-30% di più dei lavoratori dalla salute malferma. Anna Diamantopoulou, Commissario responsabile dell'Occupazione e degli Affari sociali ha affermato: "L'Agenda della Politica sociale" è lo strumento che l'UE usa per raggiungere gli obiettivi "posti di lavoro più numerosi e migliori" e "coesione sociale", due aspetti della triplice strategia di Lisbona consistente nella riforma dell'economia, dell'occupazione, e della politica sociale. La nostra agenda sta rispettando i tempi stabiliti. Ma gli Stati membri, il mondo dell'economia e i sindacati sono troppo esitanti nel realizzare le riforme ora necessarie e si nascondono l'uno dietro l'altro allorché si tratta di affrontare gli obiettivi di Lisbona. Essi dovranno fare la loro parte se si vuole che l'UE raggiunga in tempo gli obiettivi proclamati." L'Agenda della Politica sociale costituisce il quadro dell'UE per modernizzare e migliorare il modello sociale europeo investendo nelle persone e realizzando uno Stato sociale attivo. Essa promuove l'obiettivo strategico di Lisbona consistente nel rafforzare il dinamismo economico dell'UE, creare la piena occupazione con posti di lavoro di qualità e promuovere la coesione sociale. Questo è il terzo quadro di valutazione annuale che illustra l'attuazione dell'Agenda della Politica sociale. L'obiettivo è di fare il punto dei successi, e degli insuccessi, assicurare il continuo impegno dei diversi attori nell'esecuzione dell'Agenda (per particolari cfr. l'allegato). Il quadro anticipa anche i principali punti del riesame intermedio dell'Agenda della Politica sociale che si svolgerà nel 2003. La situazione occupazionale e sociale La situazione dell'occupazione Nonostante il recente rallentamento dell'economia, i mercati del lavoro dell'UE manifestano una certa tenuta e nel 2001 e 2002 sono stati creati 2,5 milioni di nuovi posti di lavoro. La creazione di posti di lavoro dovrebbe continuare nel 2003 con circa 500.000 nuovi impieghi, ma nello stesso tempo, stando alle proiezioni, il tasso di disoccupazione dovrebbe aumentare passando da 7,6% nel 2002 a 7,7% in media nell'arco del 2003. Nonostante il miglioramento del tasso di occupazione, rimangono importanti punti deboli che devono essere affrontati con urgenza. Tra essi vi sono: perduranti livelli elevati di disoccupazione e di disoccupazione di lunga durata; tassi persistentemente bassi di occupazione femminile; differenze legate all'età nei tassi di occupazione; gli immigranti, le minoranze etniche e altri gruppi svantaggiati si trovano ancora ad affrontare importanti ostacoli sul mercato del lavoro; differenze regionali in diversi Stati membri tali da pregiudicare la coesione sociale dell'Europa; il persistere di strozzature nei mercati del lavoro regionali e di carenze di qualifiche. Per raggiungere gli obiettivi di Lisbona entro il 2010, si dovranno creare altri 15 milioni di posti di lavoro. Percio' si deve continuare positivamente con la riforma del mercato del lavoro nell'ambito della nuova e più mirata strategia europea per l'occupazione proposta di recente dalla Commissione e che sarà discussa da i ministri dell'occupazione il 6 marzo. La situazione sociale - Le carenze strutturali identificate sul mercato del lavoro sono in ampia misura responsabili del persistere della povertà e dell'esclusione sociale. Si devono pero' considerare anche altri fattori come la mancanza di abilità di base, la cattiva salute o la disabilità. D'altro canto, un posto di lavoro puo' non bastare per assicurare ai lavoratori i mezzi necessari per sfuggire alla trappola della povertà e dell'esclusione sociale, soprattutto quando il lavoro è legato a bassi salari, una scarsa qualità delle mansioni, condizioni precarie di occupazione o una formazione insufficiente. Gli ultimi dati disponibili sui redditi indicano che 15% della popolazione dell'UE, vale a dire circa 56 milioni di persone, sono esposte al rischio di povertà (in quanto vivono al di sotto della soglia del 60% del reddito mediano nazionale equivalente). Colpisce in particolare il fatto che 9% della popolazione dell'UE è esposta a rischio persistente di povertà (vale a dire a rischio di povertà in almeno due dei tre anni precedenti). La previdenza sociale è fondamentale per ridurre il rischio di povertà. Senza i trasferimenti sociali il rischio di povertà sarebbe stato di 40%. Cio' indica nello stesso tempo il ruolo e i limiti della ridistribuzione dei redditi. Riesame intermedio dell'agenda - La strategia di Lisbona deve configurare tutte le azioni volte a promuovere l'occupazione e la politica sociale nell'UE. Cio' significa che le politiche devono essere indirizzate per massimizzare l'interazione positiva tra le politiche economica, occupazionale e sociale. E' questo il motivo per cui la politica sociale intesa quale fattore produttivo è essenziale nella formulazione di politiche ed è anche il motivo per cui il costo di politiche sociali subottimali avrà uno spazio importante nel riesame intermedio dell'Agenda della Politica sociale che si svolgerà nel primo semestre di quest'anno. Il partenariato sociale e il dialogo sociale svolgono un importante ruolo produttivo riducendo l'incertezza degli attori quanto al comportamento dei loro interlocutori, creando così un clima favorevole all'accumulo di capitale sociale. In un'economia sempre più basata sui saperi, il partenariato sociale diventa una risorsa collettiva per l'innovazione. Vi sono forti indicazioni del fatto che un miglioramento sul piano educativo pari a un anno addizionale di scolarizzazione, accresce la produttività aggregata di circa 5% nell'immediato e di un altro 5% nel lungo termine. A livello microeconomico, si constata una forte correlazione tra la formazione sul posto di lavoro e i salari individuali da cui emerge che un anno di formazione fa salire i salari di addirittura 5%. Questa è una chiara indicazione dei benefici risultanti dall'ottimizzare le politiche sociali e gli investimenti nelle persone. Un analogo beneficio economico o costo lo si riscontra per quanto concerne l'accesso a un'assistenza sanitaria di qualità. I lavoratori in buona salute guadagnano 15-30% di più dei lavoratori in condizioni di salute precarie. L'obiettivo di fondo della modernizzazione della politica sociale consiste quindi nel fatto che essa puo' essere concepita quale investimento che promuove l'efficienza del mercato piuttosto che mero fattore volto a correggere le inefficienze. Per assicurare che tutti gli attori e gli interessati rechino il loro contributo per valutare quanto si è fatto finora per dare attuazione all'agenda e dibattere le priorità del periodo rimanente, la Commissione organizza un'importante conferenza il 19-20 marzo 2003. Per ulteriori dettagli si rinvia all'indirizzo Internet http://europa.eu.int/comm/employment_social/news/2001/oct/
socpolag/social_pol_ag_en.html
  Allegato 1 Misure chiave nell'ambito della Politica occupazionale e sociale nel 2002 1. L'Agenda della Politica sociale - Comunicazione sul quadro di valutazione relativo all'attuazione dell'Agenda della Politica sociale . 2. Promuovere posti di lavoro più numerosi e migliori - Orientamenti per le politiche occupazionali degli Stati membri; raccomandazione sull'attuazione delle politiche occupazionali degli Stati membri; Bilancio del quinquennio della strategia europea per l'occupazione Razionalizzazione dei cicli di coordinamento della politica economica e occupazionale; Progetto di relazione comune sull'occupazione 2002; Piano d'azione per le abilità e la mobilità; Misure di incentivazione nel campo dell'occupazione. Anticipare e capitalizzare sul cambiamento nel contesto lavorativo - Adozione formale di una direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce una quadro generale per l'informazione e la consultazione dei lavoratori nella Comunità europea; Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 80/987/CEE del Consiglio concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alla tutela dei lavoratori subordinati in caso di insolvenza del datore di lavoro; Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulle condizioni di lavoro dei lavoratori interinali; Proposta della Commissione di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio concernente certi aspetti dell'organizzazione dell'orario di lavoro; Comunicazione della Commissione sul dialogo sociale europeo, una forza per l'innovazione e il cambiamento; Proposta di decisione del Consiglio che stabilisce un vertice sociale tripartito per la crescita e l'occupazione; Accordo quadro sul telelavoro concluso dalle parti sociali; Consultazione delle parti sociali: "Anticipare e gestire il cambiamento: un approccio dinamico agli aspetti sociali delle ristrutturazioni delle imprese; Seconda fase di consultazione delle parti sociali sulla protezione dei dati personali dei lavoratori; Prima fase di consultazione delle parti sociali sullo stress; Comunicazione della Commissione su un quadro per la promozione della partecipazione finanziaria dei lavoratori; Comunicazione della Commissione sulla responsabilità sociale delle imprese; Creazione del Forum plurilaterale europeo. Salute e sicurezza - Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulle vibrazioni (agenti fisici) ; Accordo in sede di conciliazione per una direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sul rumore (agenti fisici); Prima lettura del PE e posizione comune del Consiglio su una proposta per una direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio recante modifica della direttiva 83/477/CEE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con un'esposizione all'amianto durante il lavoro; Una nuova strategia comunitaria sulla salute e sicurezza sul lavoro 2002-2006 Promuovere l'inclusione sociale - Attuazione di Piani d'azione nazionali ;Accordo del Consiglio su obiettivi comuni per la prossima fase. 5. Modernizzazione della protezione sociale - Progetto di relazione comune sulle pensioni adottato dalla Commissione; Progetto di relazione comune sulla sanità; Accordo relativo a un regolamento del Consiglio che estende le disposizioni del regolamento 1408/71 ai cittadini di paesi terzi; Consultazione delle parti sociali sulla portabilità delle pensioni 6. Parità tra i sessi - Adozione formale da parte del Parlamento europeo e del Consiglio della direttiva che modifica la direttiva 76/207/Cee; Conclusioni del Consiglio sull'incorporazione della prospettiva di genere nel Consiglio agricoltura e sul mainstreaming della dimensione di genere nelle politiche dell'UE; Relazione del PE sulla rappresentazione delle donne tra le parti sociali dell'Unione europea; Strategia quadro per il programma di lavoro 2002 7. Allargamento e relazioni internazionali - Apertura dei quattro programmi d'azione nel campo dell'occupazione e degli affari sociali ai paesi candidati; Documenti comuni di valutazione sulle priorità della politica dell'occupazione; Preparazione del memorandum comune sull'inserimento con in paesi candidati; Contributo alla 2a Assemblea mondiale sull'invecchiamento Contributo al Vertice mondiale di Johannesburg. Allegato 2 - Principali iniziative per il 2003 Per il 2003 la Commissione avvierà diverse importanti iniziative. Riesame intermedio dell'Agenda della Politica sociale. Sul fronte della occupazione, le iniziative principali riguarderanno: Comunicazione sull'approccio da seguire per la revisione della strategia europea per l'occupazione; Proposta di decisione del Consiglio relativa a orientamenti per le politiche occupazionali degli Stati membri per il 2003; Raccomandazione relativa a una raccomandazione del Consiglio sull'attuazione delle politiche per l'occupazione degli Stati membri per il 2003; Relazione della Commissione sull'età di uscita dal mercato del lavoro; Comunicazione sull'interazione tra immigrazione, occupazione e politiche sociali nell'Ue; Riesame intermedio dell'Fse nel contesto del riesame dei Fondi strutturali; Comunicazione della Commissione agli Stati membri che rivede gli orientamenti per l'iniziativa comunitaria Equal concernente la cooperazione transnazionale per promuovere nuovi mezzi per combattere tutte le forme di discriminazione e di disuguaglianza in relazione al mercato del lavoro. In relazione al cambiamento e al contesto lavorativo - Follow-up della consultazione delle parti sociali sul trattamento dei dati personali e la protezione della riservatezza nel contesto lavorativo; Consultazione delle parti sociali sull'opportunità di rivedere la direttiva 94/45/CE riguardante l'istituzione di un comitato aziendale europeo o di una procedura per l'informazione e la consultazione dei lavoratori nelle imprese e nei gruppi di imprese di dimensione comunitaria, tenendo conto del nuovo programma di lavoro delle parti sociali in particolare per quanto concerne la ristrutturazione. Comunicazione della Commissione sul riesame della direttiva 96/71/CE relativa al distacco dei lavoratori nell'ambito di una prestazione di servizi; Comunicazione della Commissione sul riesame della direttiva 93/104/CE sull'organizzazione dell'orario di lavoro; Direttiva della Commissione che stabilisce un secondo elenco di valori limite professionali indicativi in attuazione della direttiva 98/24/CE del Consiglio sulla protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori contro i rischi derivanti da agenti chimici durante il lavoro; Comunicazione della Commissione sull'effettiva attuazione della legislazione in materia di salute e sicurezza (direttiva 89/391 e altre 6); Sulla promozione dell'inclusione sociale e la lotta contro la discriminazione - Progetto di relazione comune sull'inclusione sociale 2003; Comunicazione della Commissione sul follow up dell'Anno europeo delle persone con disabilità - 2003; Comunicazione della Commissione su una valutazione dei progressi realizzati dall'Osservatorio europeo dei fenomeni di razzismo e xenofobia, comprese proposte di modifica del regolamento CE 1035/97 che istituisce l'Osservatorio; Comunicazione della Commissione al Consiglio sulla Convenzione delle Nazioni Unite relativa ai diritti umani delle persone con disabilità; Prima relazione europea sull'uguaglianza e la discriminazione. Sulla protezione sociale - Comunicazione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni sui prossimi passi della cooperazione politica nell'ambito della sanità e dell'assistenza di lungo periodo; Potenziare la cooperazione dell'UE per promuovere incentivi al lavoro nell'ambito dei sistemi protezione sociale (rendere interessante il lavorare); Comunicazione sull'introduzione di una Tessera europea di assicurazione sanitaria; Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (Cee) n. 1408/71 del Consiglio relativo all'applicazione dei regimi di sicurezza sociale ai lavoratori subordinati e ai loro familiari che si spostano all'interno della Comunità e il regolamento (Cee) n. 574/72 che stabilisce le modalità di applicazione del regolamento (Ce) n. 1408/71; Misure per migliorare la portabilità dei diritti a pensione da lavoro (seconda fase di consultazione delle parti sociali) Sulle pari opportunità: Rifusione delle direttive sulla parità tra i sessi; Relazione annuale sulle pari opportunità nell'Ue; Relazione sul mainstreaming della dimensione di genere; Programma di lavoro sulla parità tra i sessi; Mainstreaming della dimensione di genere nei Fondi strutturali. Sull'allargamento: Continuare i preparativi per l'allargamento; Firma di memorandi comuni per l'inserimento; Relazione sulla situazione dei Documenti comuni di valutazione (Jap); Avvio di un'iniziativa con le Ong per sviluppare la società civile nei paesi candidati. 

LIBERA CIRCOLAZIONE DELLE MERCI: LA COMMISSIONE INTERVIENE NEI CONFRONTI DI CINQUE STATI MEMBRI 
Bruxelles, 14 frebbraio 2003 - La Commissione europea ha formalmente invitato il Belgio, l'Italia e la Germania a eliminare alcuni ostacoli ingiustificati alla libera circolazione delle merci nel mercato interno (in violazione degli articoli 28-30 del trattato CE). Tali ostacoli interessano prodotti da costruzione (B), rifiuti in polietilene (It), automobili (It), strumenti di misurazione (D), antiparassitari (D) e integratori alimentari a base di aglio (D). Le richieste della Commissione sono state formulate sotto forma di parere motivato, seconda tappa della procedura d'infrazione di cui all'articolo 226 del trattato CE. Se le autorità nazionali non rispondono in maniera soddisfacente entro due mesi a contare dalla trasmissione del parere motivato, la Commissione può decidere di adire alla Corte di giustizia. La Commissione ha inoltre deciso di procedere in Corte di giustizia nei confronti di Italia, Francia e Portogallo in merito ad altri analoghi problemi. Si tratta di ostacoli alle importazioni di oggetti d'oro (F), alimenti destinati a particolari regimi alimentari (It), registratori di cassa (It) e tubi in polietilene (P). Se le normative nazionali impediscono la libera circolazione delle merci all'interno dell'Unione europea, le imprese europee private del diritto di vendere i loro prodotti in tutta l'Unione in base a un'autorizzazione alla messa in commercio rilasciata dallo Stato membro in cui risiedono. La concorrenza sui mercati nazionali può quindi essere ridotta. Il risultato ultimo è che i consumatori dispongono di minori possibilità di scelta e rischiano di pagare di più. Belgio - prodotti da costruzione - La Commissione ha inviato un parere motivato al Belgio a causa dell'obbligo che grava di fatto sui prodotti da costruzione di ottenere il marchio di conformità "Benor" o "Atg". La Commissione ha constatato che le autorità belghe incoraggiano fortemente l'utilizzazione dei prodotti muniti del marchio "Benor" o "Atg" e che vi è di fatto l'obbligo di ottenere uno di tali marchi per poter accedere al mercato belga. Ne deriva che, in pratica, qualsiasi operatore economico che desideri commercializzare prodotti da costruzione legalmente fabbricati o commercializzati in un altro Stato membro, si vede costretto, per accedere al mercato belga, a procurarsi uno dei marchi citati. Inoltre, sembra che la procedura per il rilascio del marchio "Atg", che viene concesso a prodotti idonei all'impiego nell'edilizia ma non sono conformi alla normativa belga, sia molto più gravosa, lunga e costosa di quella per il rilascio del marchio "Benor", che attesta che un prodotto è conforme alla normativa belga. Germania - calibratura degli strumenti di misurazione - La Commissione ha inviato un parere motivato alla Germania, ritenendo ingiustificato l'obbligo derivante dal regolamento tedesco relativo ai pesi e misure di apporre sugli strumenti di misurazione una stampigliatura rilasciata dalle competenti autorità tedesche. La Commissione ritiene che l'applicazione, come effettuata dalle autorità tedesche, del regolamento relativo ai pesi e misure costituisca un ostacolo ingiustificato alla libera circolazione dei beni, perché ostacola e rende più costosa la commercializzazione di prodotti che vengono legalmente fabbricati o commercializzati in altri Stati membri. Tale normativa comporta infatti, in generale, l'intervento di un importatore nonché il versamento di un corrispettivo all'organismo incaricato della stampigliatura, e quindi costi supplementari. Germania - importazione parallela di antiparassitari La Commissione ha inoltre invitato la Germania, con l'invio di un parere motivato, a modificare la legislazione concernente l'importazione parallela di antiparassitari, ritenendo ingiustificato il fatto che, in caso di ritiro di un'autorizzazione alla messa in commercio (Amc) di un prodotto fitosanitario di riferimento, la Germania non conceda agli importatori paralleli un periodo di transizione adeguato per la liquidazione delle scorte. Secondo la normativa tedesca, soltanto i prodotti fitosanitari autorizzati dalle autorità tedesche possono essere messi in commercio. L'esistenza di un'Amc rilasciata per un prodotto di riferimento rende possibile l'importazione parallela dei prodotti. La revoca dell'Amc rilasciata al prodotto di riferimento comporta invece, nella pratica amministrativa tedesca, il divieto di commercializzare il prodotto importato al di fuori delle reti ufficiali di distribuzione. Secondo la Commissione, il ritiro immediato dell'Amc senza concedere un periodo di transizione adeguato per la liquidazione delle scorte rappresenta una violazione dei diritti degli importatori non proporzionale rispetto all'obiettivo conclamato di protezione della salute, e costituisce quindi un ostacolo commerciale ingiustificato. Germania - integratori alimentari a base di aglio - La Commissione ha inviato alla Germania un parere motivato per quanto riguarda la pratica delle autorità tedesche di considerare sempre come medicinali i prodotti in capsule contenenti aglio secco, che vengono pertanto sottoposti a procedure di autorizzazione alla messa in commercio particolarmente pesanti, anche quando si tratta piuttosto di prodotti alimentari. Secondo la Commissione, tale pratica è incompatibile con il principio della libera circolazione delle merci, perché rende più difficile la commercializzazione dei prodotti in questione senza essere proporzionale rispetto all'obiettivo di protezione dei consumatori che si prefigge di raggiungere. Italia - rifiuti in plastica - La Commissione ha inviato all'Italia un parere motivato per contestare la compatibilità con il diritto comunitario delle disposizioni concernenti l'esportazione di rifiuti in polietilene e i contributi che gli operatori del settore devono pagare al consorzio incaricato della gestione dei programmi di raccolta, trattamento e riciclaggio. Il regolamento italiano in vigore ("decreto Ronchi") obbliga gli operatori economici ad affidare esclusivamente ad un consorzio nazionale la gestione di tutti i rifiuti in questione; impedendo così qualsiasi vendita diretta di tali rifiuti ad altre organizzazioni comunitarie autorizzate a trattarli, il regolamento comporta di fatto un divieto delle esportazioni incompatibile con l'articolo 29 del trattato CE. Risulta inoltre che, benché gli operatori debbano pagare un corrispettivo proporzionale alla quantità dei prodotti e/o dei rifiuti in polietilene trattati, gli importatori siano sottoposti ad un contributo più elevato degli operatori che trattano rifiuti "nazionali". Secondo il trattato CE (articolo 90), un'imposta interna che colpisce più severamente i prodotti importati di quelli nazionali è considerata illegittima. Italia - importazione parallela di automobili - La Commissione ha inviato all'Italia un parere motivato in merito alle disposizioni nazionali che hanno la conseguenza di ostacolare le importazioni parallele di automobili, a titolo professionale o individuale. In effetti, queste importazioni vengono scoraggiate per due motivi: da un lato, in virtù del fatto che le vetture importate parallelamente non possano mai essere immatricolate attraverso la procedura semplificata, ma esclusivamente seguendo quella tradizionale; dall'altro, perché non è possibile attribuire alle vetture importate parallelamente il codice "antifrode" (codice specificamente utilizzato in Italia per combattere il traffico di vetture rubate e attribuito alle sole automobili destinate in partenza la mercato italiano), il che induce i potenziali acquirenti a ritenere che solo le reti ufficiali di importazione possano garantire la liceità dell'origine delle vetture vendute. Secondo la Commissione, le disposizioni italiane costituiscono un ostacolo ingiustificato al commercio intracomunitario. Francia - oggetti in metallo prezioso - La Commissione ha deciso di adire alla Corte di giustizia nei confronti della Francia in merito alla normativa in materia di commercializzazione dei prodotti in oro. Questa legislazione prevede una differenza di denominazione per gli oggetti in "lega d'oro" (375 e 585 millesimi) e quelli in "oro" (750, 916 e 999 millesimi), che avrebbe la finalità di assicurare la protezione dei consumatori e la correttezza delle transazioni commerciali. La Commissione ritiene che le norme del trattato concernenti la libera circolazione delle merci (articolo 28), secondo la giurisprudenza della Corte di giustizia, si oppongano a che uno Stato membro riservi l'utilizzazione della denominazione "oro" soltanto agli oggetti con titolo di 750/000 o superiore, qualora una siffatta denominazione sia legalmente utilizzata nello Stato membro di provenienza per oggetti con titolo inferiore a 750/000. La Commissione ritiene infatti che, per assicurare la protezione dei consumatori e la correttezza delle transazioni commerciali, sia sufficiente che gli Stati membri prescrivano un'etichettatura adeguata, ad esempio a fianco del prezzo, per assicurare una corretta informazione sull'effettivo tenore in oro dei diversi oggetti offerti alla vendita. La Commissione aveva ricevuto un reclamo che denunciava il carattere non proporzionale di questa normativa e le difficoltà che poneva per i prodotti originari di altri Stati membri dove la denominazione "oro" viene utilizzata legalmente per prodotti a titolo inferiore. Italia - etichettatura dei prodotti alimentari - La Commissione europea ha deciso di tradurre l'Italia davanti alla Corte di giustizia per quanto concerne gli obblighi in materia di etichettatura e imballaggio di alcuni prodotti (ad esempio le barre o le bevande destinate principalmente ad aiutare gli sportivi a recuperare le sostanze nutritive perse durante l'attività fisica), che in Italia sono sottoposte ad una procedura di autorizzazione preventiva alla messa in commercio Secondo le disposizioni nazionali, il numero di registrazione e la data dell'autorizzazione devono essere indicati sull'etichetta e/o la confezione del prodotto. Pertanto, il produttore comunitario (o il responsabile della messa in commercio in Italia) deve rifare l'etichettatura o l'imballaggio del prodotto per assicurare la menzione di queste informazioni. La Corte di giustizia (casi C-217/99 e C-55/99) ha già esaminato un analogo regolamento, concludendo che l'onere supplementare in termini di tempo e di costo non è giustificato laddove non garantisce la conformità del prodotto alle esigenze della salute pubblica e non apporta agli utilizzatori informazioni utili alla verifica che il prodotto non presenta rischi per la salute. Del resto, la Commissione si è già rivolta alla Corte di giustizia per quanto riguarda l'applicazione della procedura di autorizzazione preventiva ai prodotti legalmente fabbricati e messi in commercio in un altro Stato membro: tale procedura è attualmente in corso (vedi IP/02/999). Italia - registratori di cassa - La Commissione ha deciso di adire alla Corte di giustizia ritenendo ingiustificato l'obbligo imposto dall'Italia a tutti i fabbricanti di registratori di cassa di sottoporre tali prodotti ad una serie di test, controlli tecnici e misure amministrative che implicano, fra l'altro, la ripetizione di controlli già effettuati, l'impossibilità di far valere certificati rilasciati da un organismo omologato in un altro Stato membro e l'obbligo di disporre di una rete di assistenza approvata dal ministero delle finanze sul territorio italiano. Questi obblighi impongono agli operatori con sede in un altro Stato membro costi supplementari e ritardano la messa in commercio dei prodotti. La Commissione ritiene che le condizioni imposte dalla legge italiana siano eccessive rispetto all'obiettivo legittimo di lottare contro l'evasione fiscale. Benché le autorità nazionali abbiano riconosciuto l'esistenza di ostacoli, non è stato dato alcun seguito concreto al parere motivato della Commissione, che aveva chiesto una semplificazione degli obblighi a carico degli operatori economici comunitari che desiderano commercializzare in Italia i loro prodotti, allo scopo di renderli proporzionali all'obiettivo d'interesse generale in questione. Portogallo - omologazione dei tubi di polietilene per acque sanitarie - La Commissione ha deciso di citare il Portogallo in Corte di giustizia per la normativa di quel paese in materia di tubi di polietilene per acque sanitarie utilizzati per costruzioni urbane. La Commissione ritiene tale normativa incompatibile con il principio della libera circolazione delle merci di cui al trattato CE. La normativa portoghese prevede l'obbligo di rilascio di un parere preventivo del laboratorio nazionale del ministero dei lavori pubblici (Lnec) per la messa in commercio dei prodotti non coperti dalle norme nazionali portoghesi né da norme europee recepite in Portogallo. Inoltre, l'omologazione non può essere concessa che per il sistema di tubature nel suo complesso. La Commissione ritiene che tale esigenza sistematica di parere preventivo, senza tenere conto dei certificati e dei test effettuati in altri Stati membri, sia ingiustificata. La Commissione ritiene inoltre non proporzionale l'obbligo di omologare integralmente l'intero sistema. In effetti, tale obbligo impedisce l'omologazione individuale dei singoli tubi. Benché le autorità nazionali siano state avvertite degli ostacoli incontrati dagli operatori economici che importano tubi per acque sanitarie fabbricati e commercializzati legalmente in altri paesi membri, nella risposta al parere motivato inviato dalla Commissione non è stato proposto nessun miglioramento. Le informazioni sulle procedure d'infrazione in corso nei riguardi dell'insieme degli Stati membri sono disponibili sul sito Internet Europa all'indirizzo seguente: http://europa.eu.int/comm/secretariat_general/sgb/droit_com/index_en.htm 

SCIP2: OPERAZIONE DELL'ANNO PER STRUCTURED FINANCE INTERNATIONAL 
Roma, 14 febbraio 2003 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica che l'operazione "Scip 2", la seconda cartolarizzazione degli immobili pubblici, ha ricevuto il premio "Deal of the Year 2002" da Structured Finance International (Sfi), la più prestigiosa rivista internazionale nel settore delle cartolarizzazioni. E' la prima volta che la Repubblica Italiana ottiene questo riconoscimento, attribuito sulla base dei voti espressi dagli investitori istituzionali internazionali. La rivista ha giudicato Scip 2 "una delle più grandiose cartolarizzazioni che il mercato abbia mai visto". Oltre al premio di Operazione dell'Anno, Sfi ha assegnato all'operazione italiana anche il premio per la "Migliore Operazione di uno Stato Sovrano", riconoscimento che la Repubblica Italiana si aggiudica per il quarto anno consecutivo. I riconoscimenti di Sfi si aggiungono ai due premi assegnati il 9 gennaio scorso alla Repubblica Italiana da Ifr: "European Borrower" e "Sovereign Borrower". 

GRUPPO TELECOM ITALIA MIGLIORA LA REDDITIVITÀ RISPETTO AL 2001 ANTICIPATO IL PIANO DI DISMISSIONI: REALIZZATI 5,2 MILIARDI DI EURO. IN MIGLIORAMENTO (+200 MILIONI DI EURO) RISPETTO ALL'OBIETTIVO PREFISSATO PER IL SETTEMBRE 2003 
Milano, 14 febbraio 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia, riunitosi oggi sotto la presidenza di Marco Tronchetti Provera, ha esaminato i dati preliminari del Gruppo e della Capogruppo per l'esercizio 2002, tuttora in corso di revisione da parte degli auditors esterni. Risultati preliminari 2002 del Gruppo Telecom Italia Il 2002 si è chiuso rispettando e spesso migliorando le previsioni del Piano Industriale 2002 - 2004. Si sono registrati infatti importanti miglioramenti in termini di redditività e, grazie al recupero di efficienza e al raggiungimento degli obiettivi del piano di dismissioni, l'indebitamento finanziario si è ulteriormente ridotto al di là delle previsioni. In particolare, questi sono i principali risultati preliminari, confrontati con il 2001: I ricavi consolidati sono pari a 30.404 milioni di euro, con un incremento di 1.107 milioni di euro (+3,8%) escludendo l'effetto cambio e la variazione del perimetro di consolidamento. Non considerando tali effetti i ricavi consolidati registrano una flessione dell'1,3%. Il margine operativo lordo (Mol) è di 13.961 milioni di euro, con un incremento di 649 milioni di euro (+4,9%), escludendo l'effetto cambio e la variazione del perimetro di consolidamento. Non considerando tali effetti, l'incremento del Mol è pari al 2,5%. Il rapporto Mol/Ricavi è pari al 45,9%, in aumento rispetto al 44,2% registrato nel 2001. Il risultato operativo è di 7.412 milioni di euro, con incremento di 696 milioni di euro (10,4%), escludendo l'effetto cambio e la variazione del perimetro di consolidamento. Non considerando tali effetti, l'incremento del risultato operativo è pari all'11,1%. Il rapporto risultato operativo/ricavi è pari al 24,4%, in aumento rispetto al 21,7% registrato nel 2001. Il free cash flow pari a 8.597 milioni di euro, registra un aumento di 2.607 milioni di euro ed è pari al 28,3% dei ricavi (19,4% nel 2001). Il debito netto consolidato, pari a 18.116 milioni di euro, si riduce di 3.826 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2001 (21.942 milioni di euro), migliorando l'obiettivo di 18,3 miliardi di euro previsto per la fine del 2002. Tiene anche conto dell'acquisto di azioni proprie per 287 milioni di euro e del pagamento di dividendi per 4,9 miliardi di euro (3,2 miliardi di euro per il 2001 e distribuzione di riserve a dicembre 2002 per 1,7 miliardi di euro). Sull'andamento del debito hanno influito sia il piano di dismissioni che il recupero dell'efficienza. E' inoltre migliorata la composizione del debito del Gruppo: la quota dell'indebitamento con scadenza superiore all'anno è pari all'75% del totale (64% nel 2001). Inoltre, rispetto all'obiettivo di 2 miliardi di euro previsto nel triennio 2002 - 2004, è stato raggiunto l'80% di efficienza (1,6 miliardi di euro). Tale risultato è stato raggiunto attraverso un rigido controllo dei costi operativi, una politica di investimenti selettiva, una forte focalizzazione per lo sfruttamento delle sinergie a livello di Gruppo e la centralizzazione degli acquisti. Risultati preliminari Telecom italia S.p.A. I ricavi della Capogruppo sono pari a 17.055 milioni di euro e registrano una flessione di 254 milioni di euro (-1,5% rispetto al 2001), dovuta in gran parte alle riduzioni tariffarie derivanti dalla politica di regolamentazione. Il margine operativo lordo (Mol) è di 7.547 milioni di euro, in lieve decremento rispetto al 2001 (-24 milioni di euro, -0,3%). Migliora la redditività: il rapporto Mol/Ricavi è pari al 44,3%, in aumento rispetto al 43,7% registrato nel 2001. Il risultato operativo è pari a 4.078 milioni di euro con incremento di 95 milioni di euro rispetto al 2001 ( +2,4%). Il debito netto di Telecom Italia S.p.A. diminuisce, rispetto al 31 dicembre 2001, di 1.785 milioni di euro e si attesta a 15.128 milioni di euro. Eventi rilevanti - Quarto trimestre 2002 - - A novembre 2002 Telecom Italia S.p.A. ha raggiunto un accordo con Interbanca S.p.A, agente per conto di Omniapartecipazioni S.p.A., per la cessione a quest'ultima della propria partecipazione pari al 45% circa del capitale di Immsi S.p.A.. Con questa operazione, che rientra nell'ambito del piano di dismissioni avviato a fine 2001, Telecom Italia ha incassato 68,3 milioni di euro realizzando una plusvalenza, al lordo delle imposte, pari a 50,2 milioni di euro. Il piano prevede la cessione delle attività non-core del Gruppo Telecom Italia e ha raggiunto quota 5,2 miliardi di euro a fine 2002, anticipando gli obiettivi che prevedevano dismissioni per 5 miliardi di euro entro settembre 2003. Nell'ultimo trimestre 2002 Telecom Italia Domestic Wireline ha perfezionato l'atto di conferimento del proprio ramo d'azienda Servizi Wholesale Internazionali (Swi) a Tmi Italia (controllata al 100% da Telecom Italia). Tale società ha assunto il nuovo brand di Telecom Italia Sparkle. Telecom Italia Sparkle può contare su una rete mondiale bilaterale comprensiva tra l'altro di circa 360.000 km di cavi sottomarini, in grado di collegare l'Italia con 220 paesi e circa 240 operatori. In Europa, in particolare, sono disponibili oltre 18.000 km di reti crossborder. Questa infrastruttura ha trasportato, nel 2002, un volume di traffico "voce" di oltre 10 miliardi di minuti e banda IP per più di 15 Gbit/s. Servizi Internet Broadband: attraverso l'acquisto da Netsystem di accessi ai servizi Internet a banda larga via satellite a condizione wholesale, Telecom Italia Domestic Wireline estenderà anche ai piccoli comuni l'offerta di servizi broadband per la clientela residenziale. Viene così abbattuto il digital divide che penalizza oggi i piccoli comuni italiani e Telecom Italia si conferma come principale motore di sviluppo della banda larga in Italia. Da dicembre 2002 è stata avviata la sperimentazione del servizio di comunicazione Wi-Fi in ambiente pubblico per mezzo di Wireless-Lan operante nella banda di frequenza 2004 - 2483,5 MHz. Telecom Italia è stato il primo operatore italiano di Tlc a lanciare, nel luglio 2002, il servizio Wi-Fi applicato alla tecnologia Adsl in luoghi privati. A ottobre 2002 le Assemblee delle società interessate hanno approvato il progetto di fusione per incorporazione di Netsiel S.p.A, Saritel S.p.A, Sodalia S.p.A e Telesoft S.P.A In It Telecom S.P.A. A ottobre 2002, con l'apertura di 1000 punti vendita, in oltre 80 città, è partita l'offerta commerciale di servizi Gsm in Brasile da parte dei tre operatori Tim Sao Paulo, Tim Centro Sul Tim Rio Norte A dicembre 2002 è stato stipulato l'atto di fusione per incorporazione di Blu S.p.a in Tim S.p.A. Il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia, nell'ambito delle attività intraprese per l'implementazione delle regole di Corporate Governance, ha altresì approvato la "Procedura per la comunicazione al mercato delle informazioni price sensitive". Il documento stabilisce le modalità operative ai fini della diffusione al mercato di tale tipo di informazioni, individua le Funzioni e le Strutture coinvolte nel processo, disciplinando anche la procedura da osservare in presenza di rumors o di richieste di informazioni da parte dei soggetti preposti alla vigilanza ed alla gestione del mercato. La procedura disciplina, inoltre, le attività da porre in atto in occasione dei momenti di incontro della Società con la comunità finanziaria e con la stampa, così da assicurare un uso non selettivo dell'informazione societaria. Telecom Italia S.p.A., avvalendosi dell'esonero previsto dall'art. 82, comma 2, della deliberazione Consob 11971/99 e successive modifiche ed integrazioni, in luogo della pubblicazione della relazione trimestrale relativa al periodo ottobre-dicembre 2002, metterà a disposizione del pubblico il progetto di bilancio di esercizio ed il bilancio consolidato al 31 dicembre 2002 entro 90 giorni dalla chiusura dell'esercizio. 

TELECOM ITALIA DOMESTIC WIRELINE RICAVI: 17.022 MILIONI DI EURO (-0,9% RISPETTO AL 2001) MOL 7.968 MILIONI DI EURO (+2,8% RISPETTO AL 2001) 
Milano, 14 febbraio 2003 - I risultati del 2002 testimoniano il miglioramento della gestione industriale ed economica di Domestic Wireline, la business unit per la telefonia fissa che fa capo all'Amministratore Delegato di Telecom Italia Riccardo Ruggiero. Questi i principali dati del 2002 confrontati con il 2001: Ricavi pari a 17.022 milioni di euro, con una diminuzione dello 0,9% rispetto al 2001. Il calo molto contenuto dei ricavi, sensibilmente inferiore in confronto a quanto realizzatosi nel 2001 (-1,4% rispetto al 2000), rappresenta un importante risultato reso possibile dall'efficacia delle nuove offerte e dei servizi innovativi lanciati dall'azienda e dalle strategie commerciali e pubblicitarie a supporto della diffusione delle offerte. Mol pari a 7.968 milioni di euro, in aumento del 2,8% rispetto al 2001, con un'incidenza sui ricavi del 46,8% rispetto al 45,1% dell'anno precedente. L'aumento significativo del Mol è dovuto al mantenimento del livello dei ricavi e ad un'accurata politica di contenimento dei costi che, rispetto all'anno precedente, sono diminuiti complessivamente del 3.9%. Tale riduzione nei costi e' stata realizzata grazie all'avvio dell'ammodernamento e della re-ingegnerizzazione dei sistemi e dei processi a supporto delle attivita' operative (installazione, riparazione guasti, cura e servizio del cliente), con significativi miglioramenti anche dei livelli di servizio offerti alla clientela. Il risultato operativo è pari a 4.737 milioni di euro con un incremento dell'8,6% rispetto al 2001. L'incidenza rispetto ai ricavi raggiunge quindi, nel 2002, il 27,8% contro il 25,4% dell'anno precedente; Relativamente alla diffusione dei pacchetti fonia-Teleconomy, il risultato raggiunto a fine 2002, pari ad oltre 5,2 milioni di linee, appare estremamente positivo: circa il 25% della base clienti si dimostra fidelizzato utilizzando una delle offerte fonia di Domestic Wireline Per i servizi broadband si registra un più rapido aumento del numero dei clienti nell'ultimo trimestre del 2002. A fine 2002 sono stati raggiunti 850.000 clienti, con una crescita del 118% rispetto ai 390.000 accessi di fine del 2001. Nell'ultimo trimestre la crescita e' stata di 200.000 accessi, molto superiore rispetto ai 132.000 del trimestre precedente. Il 4° trimestre 2002 è stato caratterizzato dal significativo ampliamento del servizio di accesso disaggregato alla rete locale (unbundling del local loop) con 55.000 clienti collegati alla rete degli altri operatori di telecomunicazioni rispetto ai 31.000 del trimestre precedente. A fine 2002 i collegamenti in unbundling complessivi sono pari a 131.000, risultato che pone l'Italia al secondo posto in Europa per numero di linee disaggregate. Il Consiglio di Amministrazione del Gruppo Tiscali ha approvato i risultati del quarto trimestre 2002. Raggiunto l'obiettivo del pareggio a livello di Ebitda per l'esercizio 2002" bitda pari a 13,2 milioni di Euro nel quarto trimestre 2002" Cagliari 14 febbraio 2003 Tiscali, Internet Communication Company leader in Europa, ha chiuso l'esercizio 2002 con un Ebitda positivo per 1 milione di Euro, confermando in tal modo la validità della propria strategia e la profittabilità del suo modello di business. L'attività del gruppo nel 2002 è stata caratterizzata dal lancio di nuovi prodotti, sia dial up che Adsl, dall'integrazione delle piattaforme tecnologiche volte a dotare le singole attività nazionali degli strumenti necessari ad offrire servizi narrowband e broadband, sia consumer che business, di alta qualità ed affidabilità e dal controllo delle strutture dei costi diretti e indiretti. A seguito di tali attività il quarto trimestre 2002 ha registrato una significativa crescita dei ricavi, il netto miglioramento dell'Ebitda e la drastica riduzione del fabbisogno finanziario originato dalla gestione operativa. In particolare l'Ebitda è stato pari a 13,2 milioni di Euro, con un incidenza del 7% sul totale ricavi, segnando la miglior performance operativa registrata dal Gruppo confermando la solidità del business model di Tiscali e il suo ruolo di protagonista nel mercato Internet europeo. Il raggiungimento del pareggio di Ebitda per l'intero esercizio 2002 assume particolare rilievo in rapporto al risultato dell'esercizio precedente, durante il quale l'Ebitda è stato negativo per 170,4 milioni di Euro, e considerando la difficile situazione macroeconomica che ha influenzato negativamente il mercato Internet durante tutto il corso dell'anno. A ciò va inoltre aggiunto il lento processo di liberalizzazione dei mercati broadband nazionali che, iniziando a produrre i primi effetti positivi solo nel secondo semestre dell'anno, ha rallentato significativamente lo sviluppo delle offerte Adsl degli operatori indipendenti come Tiscali. A tal proposito va sottolineata l'importanza della raccomandazione pubblicata ieri dalla Commissione Europea ("Recommendation on relevant product and service markets within the electronic communications sector susceptible to ex-ante regulation") che apre la strada allo sviluppo e alla competizione nel broadband. Tiscali ritiene che tale raccomandazione, se implementata correttamente, consentirà un forte sviluppo dell'accesso ad alta velocità in Europa, ponendo fine ad una condizione di monopolio di fatto e permettendo agli operatori alternativi lo sviluppo di un profittevole modello di business in questo segmento di mercato ad alto potenziale di crescita, con indubbi vantaggi per i consumatori. Risultati del Gruppo nel quarto trimestre 2002 - I ricavi nel quarto trimestre dell'anno sono stati pari a 200,8 milioni di Euro in crescita del 12% rispetto al terzo trimestre 2002 e in crescita del 7% rispetto al quarto trimestre 2001. I ricavi da accesso, che rappresentano il 68% del totale, sono stati pari a 137 milioni di Euro, in crescita del 13% rispetto al trimestre precedente e del 16% rispetto al quarto trimestre 2001, grazie all'ottima performance del segmento Adsl. I ricavi business confermano il proprio trend di crescita attestandosi a 32,2 milioni di Euro circa, con un incremento del 21% rispetto al quarto trimestre dell'esercizio precedente, diventando così la seconda area di ricavi più importante per il Gruppo. I ricavi da portale, pari a 11,3 milioni di Euro, sono cresciuti del 20% rispetto al terzo trimestre 2002 mentre rispetto al quarto trimestre 2001 mostrano una diminuzione del 53%, in linea con la contrazione del mercato pubblicitario. I ricavi derivanti da servizi di fonia sono stati pari a 14,6 milioni di Euro, in crescita del 14% rispetto al terzo trimestre 2002. La performance industriale è risultata particolarmente soddisfacente: il gross margin è pari al 51% del totale ricavi, in crescita del 27% rispetto al quarto trimestre 2001, grazie al forte incremento di efficienza sul segmento dell'accesso Internet. I costi operativi, pari a 89,5 milioni di Euro e in diminuzione del 4% rispetto al trimestre precedente sono così suddivisi: " 32 milioni di Euro costi di marketing e vendita " 33,8 milioni di Euro costi per il personale " 23,7 milioni di Euro costi generali L'Ebitda è risultato positivo per 13,2 milioni di Euro, registrando un'inversione di tendenza che ha permesso il recupero delle perdite dei due trimestri precedenti dovute principalmente a difficoltà legate all'implementazione delle nuove infrastrutture tecnologiche in alcuni Paesi e al ritardato lancio delle offerte broadband, conseguenza della difficile situazione regolamentare che impediva agli operatori indipendenti di offrire servizi Adsl competitivi. L'Ebit è stato negativo per 67,5 milioni di Euro, in miglioramento del 24% rispetto al terzo trimestre 2002 e del 60% rispetto al quarto trimestre 2001. La posizione finanziaria netta risulta negativa per 134,7 milioni di Euro; il cash-burn rate nel trimestre, pari a 31,7 milioni di Euro, mostra una diminuzione del 66% rispetto al trimestre precedente grazie alla migliorata profittabilità. Risultati del Gruppo nel 2002 - I ricavi del gruppo nell'intero esercizio 2002 sono stati pari a 748,4 milioni di Euro, in crescita del 18% rispetto all'esercizio precedente. L'accesso ad Internet (narrowband e broadband) si conferma la principale fonte di ricavi con una incidenza percentuale sul fatturato totale pari a circa il 69%, per un totale di 517,2 milioni di Euro. La crescita rispetto al 2001, pari al 26%, è dovuta principalmente allo sviluppo delle offerte narrowband e broadband nei vari paesi europei in cui Tiscali opera. I ricavi delle attività business nel 2002 sono stati pari a 106,5 milioni di Euro, in crescita del 25% rispetto al 2001. L'avvenuta integrazione delle infrastrutture di rete nazionali con la rete internazionale e la loro implementazione ha permesso al gruppo di sviluppare un valido portafoglio prodotti e di incrementare il giro d'affari derivante dal servizio alle imprese. I ricavi derivanti dalle attività del portale sono stati pari a 47,9 milioni di Euro, evidenziando una flessione del 26% rispetto all'anno precedente, a causa della contrazione del mercato pubblicitario. Il gross margin è cresciuto del 104% grazie principalmente alle sinergie generate dall'integrazione del gruppo e alla migrazione del traffico Internet sulla rete proprietaria, passando da 179 milioni di Euro a 364,8 milioni di Euro, registrando un' incidenza percentuale del 49%. I costi operativi, pari a 363,8 milioni di Euro e in linea con il 2001, sono così suddivisi: " 122,8 milioni di Euro costi di marketing, " 140 milioni di Euro costi per il personale, " 100,9 milioni di Euro costi generali E' di particolare importanza il raggiungimento del pareggio a livello di Ebitda, contro un risultato negativo per 170,4 milioni di Euro nel 2001. Tale risultato è stato ottenuto grazie alle sinergie scaturite dall'integrazione del gruppo e dalla politica di controllo dei costi attraverso la quale sono state generate importanti economie di scala. L'Ebit è stato negativo per 505 milioni di Euro, in netto miglioramento rispetto all'esercizio precedente nel quale la perdita era stata pari a 668,2 milioni di Euro. Tutti i dati sopra menzionati non tengono in alcun modo conto dell'impatto delle recenti acquisizioni di Airtelnet e Wanadoo Belgium. Previsioni per il 2003 - La strategia del gruppo Tiscali per il 2003 sarà focalizzata sul mantenimento della leadership europea come operatore indipendente e innovativo nel mercato Internet. A tal fine i principali driver di crescita e di profittabilità saranno l'incremento della base utenti Adsl, il rafforzamento della propria posizione competitiva sul mercato narrowband, nonchè l'ulteriore incremento del livello di efficienza interna e della profittabilità di tutte le business unit. In termini quantitativi il gruppo prevede una crescita dei ricavi pari a circa il 20%, un Ebitda pari ad almeno il 5-6% della base ricavi, con una base utenti Adsl pari a oltre 600 mila unità a fine esercizio 2003. A seguito delle dimissioni del Consigliere James Kinsella, al quale va il ringraziamento della Società per il lavoro svolto e l'impegno profuso, è stato nominato per cooptazione Gabriel Pretre, manager della Fondazione Sandoz, il quale rimarrà in carica sino alla prossima Assemblea. 

BANCA POPOLARE DI INTRA TRIMESTRALE DICEMBRE 2002 CRESCITA (+14,1%) 
Verbania Intra, 14 febbraio 2003 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Intra ha esaminato e approvato ieri la relazione trimestrale consolidata al 31.12.2002, redatta ai sensi dell¹art. 82 della delibera Consob numero 11971 del 14 maggio 1999, che verrà domani depositata presso la Borsa Italiana e presso la sede sociale in Verbania-Intra Piazza Aldo Moro, 8. I risultati consolidati di Gruppo al 31.12.2002 comprendono, con il metodo Dell'integrazione globale, i risultati alla stessa data della Capogruppo Banca Popolare di Intra e delle società controllate Banca Popolare di Monza e Brianza spa, Banca Popolare di Sesto San Giovanni spa, Intrafid srl, Intra Private Bank spa e Monza e Brianza Leasing spa. Nell¹ultimo trimestre dell¹esercizio la gestione caratteristica della Banca e del Gruppo ha confermato il positivo andamento dei primi nove mesi dell¹anno, con risultati positivi sia in termini di crescita dei volumi operativi che di redditività. Per quanto riguarda i dati consolidati si evidenzia anzitutto l¹ulteriore crescita (+14,1%) della raccolta diretta da clientela, che al 31 dicembre 2002 ammonta a 3.594,4 milioni di euro, contro 3.149,4 milioni di euro del 31 dicembre 2001. L¹andamento della raccolta indiretta è stato ancora condizionato dalla fase di incertezza attraversato dai mercati finanziari, attestandosi a 2.946,6 milioni di euro (2.943,7 milioni di euro a fine 2001). Gli impieghi alla Clientela ammontano a fine 2002 a 3.194,1 milioni di euro e mostrano una crescita rispetto al 2001 dell¹8,7%, nonostante l¹operazione di cartolarizzazione sul portafoglio mutui in bonis perfezionato dalla Capogruppo a fine dicembre per un importo di 445,1 milioni di euro. In relazione all¹andamento economico, si segnala che il margine di interesse, per effetto dello sviluppo dei volumi intermediati, ha registrato a fine anno un progresso del 30,4% rispetto a fine esercizio 2001, attestandosi a 122,3 milioni di euro. Anche le commissioni e gli altri proventi netti di gestione sono saliti in misura significativa (71,9 milioni di euro, a fronte di 47,7 milioni di euro al 31.12.2001), con un incremento superiore al 50%. Il margine di intermediazione si colloca pertanto a 156,2 milioni di euro con una crescita del 23,5% rispetto al 31.12.2001 (126,5 milioni di euro). Tale progresso appare ancora più apprezzabile se si considera che tale voce è stata influenzata negativamente dalla contabilizzazione di minusvalenze nette da valutazione titoli (già oggetto di precedenti comunicazioni al mercato), che hanno comportato perdite da operazioni finanziarie per 39,2 milioni di euro solo in parte bilanciate dalla plusvalenza sulla citata operazione di securitisation realizzata dalla Capogruppo (16,3 milioni di euro). L¹aumento delle spese amministrative a 106,7 milioni di euro (91,1 milioni di euro al 31.12.2001), più contenuto rispetto al recente passato e riferito in prevalenza agli investimenti effettuati in risorse umane e tecnologiche a sostegno della crescita, ha condotto un risultato lordo di gestione di 31,1 milioni di euro, in progresso di circa il 56% rispetto ai 19,9 milioni di euro di fine 2001. I risultati economici del Gruppo hanno dovuto scontare tuttavia l¹elevata incidenza delle rettifiche nette e degli accantonamenti, pari a complessivi 36,2 milioni di euro, nei quali sono comprese rettifiche nette e accantonamenti su crediti per 31 milioni di euro. Per quanto concerne la Capogruppo l¹andamento economico è stato condizionato inoltre dalla svalutazione della partecipazione in Intra Private Bank e dagli ulteriori accantonamenti prudenziali, già effettuati in semestrale, per fronteggiare le perdite della controllata, previste per l¹esercizio 2003, ancorché in sensibile contrazione. L¹esecizio si è chiuso quindi con un risultato netto in sostanziale pareggio per il Gruppo utile di 116 mila euro contro i 7,4 milioni di euro di fine 2001 e con un utile netto riferito alla sola Capogruppo di 4,3 milioni di euro, avendo beneficiato della contabilizzazione di proventi netti straordinari per complessivi 8,3 milioni di euro, in gran parte provenienti dalla cessione da parte della Capogruppo dell¹immobile di Milano Via Cusani perfezionata nell¹ultimo trimestre. Si segnala che il capitale della Banca Popolare di Intra è aumentato a fine dicembre 2002 a 90.698.253,00 euro per effetto della parziale conversione del prestito obbligazionario convertibile subordinato Banca Popolare di Intra 3,00% 1998-2003, che ha comportato l¹emissione di n. 404.898 azioni ordinarie del valore nominale unitario di 3 euro a servizio della conversione di n. 368.089 obbligazioni. Al 31 dicembre 2002 risultano pertanto ancora in circolazione n. 1.595.477 obbligazioni convertibili. Si precisa inoltre che nell¹ottobre 2002 la Banca Popolare di Intra ha attivato una nuova Succursale a Cermenate , in provincia di Como. Il nuovo sportello si inserisce nella rete operativa del Gruppo che al 31 dicembre 2002 è composto da 76 sportelli. 

BENETTON: IL CDA ESAMINA L'ANDAMENTO DELLA GESTIONE 2002 E LE PREVISIONI 2003 INTERROTTE LE TRATTATIVE PER LA CESSIONE DEL MARCHIO ROLLERBLADE 
Ponzano, 14 febbraio 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Benetton Group, riunitosi il 7 febbraio , ha esaminato le anticipazioni della chiusura dell'esercizio 2002. I dati confermano un forte decremento del fatturato del settore sportivo e un soddisfacente andamento delle vendite nel settore dell'abbigliamento che beneficiano dei ricavi sviluppati dai nuovi negozi. Il fatturato complessivo del gruppo potrebbe segnare un decremento di circa il cinque per cento e gli utili netti prima delle componenti straordinarie e non ricorrenti, dovrebbero attestarsi a circa il 6,5 per cento del fatturato. Il CdA Benetton ha quindi preso in esame il potenziale impatto straordinario sull'utile derivante dalla scelta strategica di procedere alla cessione dei rami d'azienda relativi all'attrezzo sportivo. Pur non essendo stata ancora effettuata la valutazione definitiva, si può ipotizzare che tali componenti straordinare possano determinare una limitata perdita d'esercizio senza però influenzare in misura rilevante i flussi finanziari. Il CdA ha poi analizzato le tendenze dell'andamento gestionale nel 2003. In un contesto economico caratterizzato da una generale contrazione dei consumi, dal calo delle vendite nel mercato del tessile-abbigliamento e dalla debolezza del dollaro, si prevedono per il settore abbigliamento fatturato e margini in linea con l'esercizio 2002. Il CdA ha valutato lo stato delle trattative avviate in esclusiva con The Hockey Company per la cessione del marchio Rollerblade, prendendo la decisione di non proseguire nella negoziazione. Benetton Group intende comunque perseguire il proprio indirizzo strategico volto alla cessione del marchio 

GRUPPO CREMONINI: RICAVI CONSOLIDATI 2002 A 1.589,3 MILIONI DI EURO (+16,4%). IN CRESCITA TUTTI GLI INDICATORI REDDITUALI: Ebitda CONSOLIDATO A 107,0 MILIONI DI EURO (+25,3%) E EBIT CONSOLIDATO A 53,2 MILIONI DI EURO (+43,2%). 
Castelvetro di Modena, 14 Febbraio 2003 - Il Gruppo Cremonini ha registrato nel 2002 significative performance. I ricavi totali si sono attestati a 1.589,3 milioni di Euro, in progresso del 16,4% rispetto ai 1.364,9 milioni di Euro del 2001; L'Ebitda ha raggiunto 107,0 milioni di Euro contro gli 85,4 milioni di Euro dell'esercizio precedente (+25,3%); l'Ebit ammonta a 53,2 milioni di Euro contro i 37,1 milioni di Euro del 2001 (+43,2%). Il risultato ante imposte di gruppo ha raggiunto i 16,4 milioni di Euro, con un incremento di 19,9 milioni di Euro rispetto alla perdita di 3,5 milioni di Euro registrata nel 2001. Anche il quarto trimestre 2002 si è chiuso con risultati economico-finanziari consolidati in crescita rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente. I ricavi totali del trimestre in esame hanno raggiunto i 400,8 milioni di Euro, in crescita del 19,0% rispetto ai 336,8 milioni di Euro del 4° trimestre 2001; l'Ebitda si è attestato a 24,2 milioni di Euro, in aumento del 14,3% rispetto ai 21,2 milioni di Euro dello stesso periodo dell'esercizio precedente, mentre l'Ebit ha registrato una crescita del 26,8%, raggiungendo i 10,5 milioni di Euro contro gli 8,3 milioni di Euro del 2001.Il risultato ante imposte del quarto trimestre è passato da 2,4 a 3,1 milioni di Euro, con un incremento del 32,2%. Continua a migliorare la redditività del settore della produzione, che nel trimestre in esame ha conseguito ricavi totali per 205,2 milioni di Euro (+23,6%) con un margine operativo lordo di 14,8 milioni di Euro (+30,4%) e un risultato operativo di 7,4 milioni di Euro (+48,1%). Nello stesso periodo i settori della distribuzione e della ristorazione sono cresciuti ulteriormente in termini di volumi. All'incremento del 14,8% dei ricavi della distribuzione, che si sono attestati a 152,1 milioni di Euro contro i 132,5 milioni di Euro del quarto trimestre 2001, segue l'aumento del 14,1% del fatturato della ristorazione, che ha raggiunto i 51,1 milioni di Euro rispetto ai 44,8 milioni di Euro dello stesso periodo dell'esercizio precedente. Questi, in sintesi, i principali dati contenuti nella relazione trimestrale al 31/12/2002, approvata oggi a Castelvetro di Modena dal Consiglio di Amministrazione di Cremonini S.p.A.. 

ASTALDI S.P.A.:NEL QUARTO TRIMESTRE RICAVI DA LAVORI IN CRESCITA DEL 6% 11 2002 CHIUDE CON UN UTILE NETTO DI 15 MILIONI DI EURO 
Roma, 14 febbraio 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Astaldi S.p.A., presieduto dal Prof. Ernesto Monti, riunitosi oggi a Roma, ha approvato la relazione del quarto trimestre 2002 e ha esaminato i risultati dei dodici mesi dell'anno. Il Gruppo Astaldi ha chiuso il quarto trimestre 2002 con valori in crescita sia per quanto riguarda i ricavi da lavori che i margini di redditività. Il quarto trimestre - La relazione trimestrale approvata dal Consiglio di amministrazione presenta ricavi per prestazioni e appalti pari a oltre 202 milioni di euro, con una crescita del 6,2% rispetto al terzo trimestre, mentre il totale del valore della produzione si attesta a circa 217 milioni di euro. li margine operativo lordo dei periodo è stato di oltre 47 milioni di euro, in aumento del 13,5% sul precedente trimestre. Il risultato operativo, superiore ai 16 milioni di euro, risulta in aumento del 6,6% sul terzo trimestre e fa salire al 7,4% l'incidenza sul valore della produzione. II quarto trimestre ha chiuso con un risultato netto di 4,6 milioni di euro, sostanzialmente in linea con le stime del management, basate sull'andamento del primo semestre, che indicavano in circa 20 milioni di euro l'utile per l'intero anno. La contrazione dell'utile netto del terzo trimestre, che sconta da un lato gli effetti del rallentamento dei lavori in Turchia e dall'altro l'imputazione di oneri non-ricorrenti legati al processo di quotazione, ha comportato una riduzione del risultato complessivo a circa 15 milioni di euro per il 2002. La posizione finanziaria netta ha registrato, nel corso del trimestre, un miglioramento di circa 28 milioni di euro, ascrivibile da un lato all'incasso dell'anticipazione contrattuale relativo al nuovo contratto acquisito in Venezuela e dall'altro alla cessione di crediti, che porta a 119 milioni l'indebitamento al 31 dicembre 2002 rispetto ai 147 milioni del 30 settembre 2002. I dati non sono confrontati con quelli relativi al quarto trimestre dell'esercizio 2001 poiché a quella data non era stata predisposta analoga situazione patrimoniale ed economica in quanto non obbligatoria. I dodici mesi I dati relativi ai dodici mesi indicano un valore della produzione superiore a 855 milioni di euro, con un incremento del 3,5% rispetto al precedente esercizio su base normalizzata (escludendo i ricavi della vendita dell'immobile di Via Po). li risultato operativo è di 60,5 milioni di euro con una incidenza sul valore della produzione del 7,1%, dopo avere accolto accantonamenti prudenziali pari a 13,6 milioni di euro sul Venezuela. L'utile netto consolidato è di oltre 15 milioni di euro contro 21 milioni dell'esercizio 2001 . Il volume della produzione dell'intero esercizio è da attribuire per il 44,5% all'attività svolta in Italia e per il restante 55,5% all'estero. La dinamica della posizione finanziaria netta nel corso dell'intero esercizio evidenzia una variazione di circa 10 milioni di euro che include gli effetti derivanti dalla operazione di quotazione in borsa della Società, l'erogazione di dividendi per circa 13 milioni di euro ed il sostenimento di importanti investimenti sia in attrezzature specialistiche che in studi e progettazione nell'ambito delle iniziative in project financing e generai contracting. Nel corso del 2002 Astaldi ha acquisito nuovi ordini per 1,5 miliardi di euro, superando ampiamente l'obiettivo previsto. Nel dettaglio, sono state effettuate acquisizioni di notevole importanza quali la Fiera di Milano (275 milioni di euro in quota Astaldi), l'ospedale di Mestre (65 milioni di euro per la parte costruzione e 378 milioni di euro per la gestione in quota Astaldi), la Metropolitana di Brescia (278 milioni di euro in quota Astaldi) e la prima fase del progetto Mose. Il portafoglio ordini al 31.12.02 ammonta a 3.439 milioni di euro in crescita del 29% sull'anno precedente. "I risultati ottenuti nel quarto trimestre - ha sottolineato l'amministratore delegato Vittorio Di Paola - evidenziano un incremento delle attività del Gruppo rispetto alla media dei tre trimestri dell'esercizio ed un lieve incremento anche rispetto all'esercizio 2001, dato questo ancor più apprezzabile se messo in relazione alla crisi generalizzata dell'economia nazionale ed internazionale ed all'impatto a livello complessivo di oneri non ricorrenti, legati al processo di quotazione". 000 Il Gruppo Astaldi, quotato al segmento Star della Borsa Italiana, è attivo da oltre 75 anni, in Italia e all'estero, nella progettazione e costruzione di grandi opere di ingegneria civile. Il Gruppo opera nelle seguenti aree di attività: infrastrutture di trasporto (ferrovie, metropolitane, strade, autostrade, aeroporti e porti); lavori idraulici e impianti di produzione energetica (dighe, impianti idroelettrici, acquedotti, oleodotti, gasdotti e impianti di depurazione); edilizia civile e industriale (ospedali, università, tribunali, opere edili relative a centrali elettriche e nucleari, parcheggi); gestione in regime di concessione di opere quali parcheggi, impianti di bonifica, ecc. 

AIR FRANCE: ESERCIZIO FISCALE 2002-03 TERZO TRIMESTRE (OTTOBRE - DICEMBRE 2002) : LEGGERO MIGLIORAMENTO DEI RISULTATI IN UN CONTESTO MOLTO DIFFICILE 
Parigi, 14 febbraio 2003 - Cifre consolidate 

 

Trimestre

al 31 dicembre

9 mesi

al 31 dicembre

(in milioni d’euro)

2002-03

2001-02

Variazione

2002-03

2001-02

Variazione

Fatturato

3 136

2 907

+7,9%

9 687

9 488

 +2,1%

EBITDAR

378

261

+44,8%

1 442

1 250

+15,4%

Risultato operativo prima delle cessioni aeronautiche

 

2

 

(114)

 

NS

 

295

 

157

 

 +87,9%

Risultato operativo prima delle cessioni aeronautiche

 

4

 

(112)

 

NS

 

315

 

213

 

 +47,9%

Risultato netto prima delle imposte

3

(127)

NS

278

165

+68,5%

Risultato netto di competenza del gruppo

2

(131)

NS

218

152

+43,4%

Risultato netto per azione (in euro)

 

 

 

0,99

0,69

 +43,4%

2. Un risultato netto equilibrato al 3° trimestre al 31 dicembre 2002 Malgrado un contesto economico sempre difficile e il forte deprezzamento del dollaro, il fatturato registra una progressione del 7,9% grazie alla ripresa dell'attività passeggeri nel corso del trimestre e alla resistenza dell'attività merci. 
Attività passeggeri 

 

3° trimestre al

Cifre consolidate

31/12/2002

31/12/2001

Variazione

Fatturato totale attività passeggeri (in milioni di euro)

2 578

2 342

+10,1%

Fatturato passeggeri di linea (in milioni di euro)

2 370

2 146

+10,4%

Ricavo unitario espresso in ASK (in centesimi di euro

7,26

6,98

+3,9%

Ricavo unitario espresso in RPK (in centesimi di euro)

9,63

9,99

-3,6%

Il fatturato relativo al trasporto passeggeri di linea del gruppo Air France é aumentato del 10,1% per un traffico in progressione del 14,4%. Il load factor si stabilisce a 75,4% (+5,5 punti). Il ricavo unitario del gruppo, espresso in posto chilometro offerto (Rask), aumenta del 5,4% senza tener conto dell'effetto cambio (1,7%) e dell'effetto mix rete (0,3%). Dopo correzione di tali effetti, il ricavo unitario, espresso in passeggero per chilometro trasportato (Rrpk), cala del 2,2%. La performance per rete é la seguente: 

 

Ottobre-dicembre 2002

Offerta

(ASK)

Traffico

(RPK)

Fatturato

Lungo raggio

+7,9%

+16,8%

+17,6%

Medio raggio internazionale

+5,9%

+9,4%

+10,3%

Medio raggio domestico

-4,7%%

+3,4%

-5,09%

Totale

+6,1%

+14,4%

+10,4%

 Attività merci 

 

3° trimestre al

Cifre consolidate

31/12/2002

31/12/2001

Variazione

Fatturato totale merci (in milioni di euro)

402

391

+2,8%

Fatturato trasporto merci (in milioni di euro)

356

345

+3,2%

Ricavo unitario espresso in ATK (in centesimi di euro)

16,37

17,33

-5,5%

Ricavo unitario espresso in RTK (in centesimi di euro)

24,60

25,50

-3,5%

Il traffico é aumentato del 7,2% per un'offerta in aumento del 9,5%, con un conseguente calo del load factor di 1,4 punti a 66,5%. Escluso l'effetto cambio, il ricavo unitario scende dell'1,6%. Risultati - Per un fatturato consolidato in aumento del 7,9% a 3,14 miliardi di euro, i costi operativi risultano essere in aumento solo del 3,7% a 3,13 miliardi di euro. L'ebitdar é fortemente aumentato a 378 milioni di euro (+44,8%), risultando superiore anche rispetto al terzo trimestre dell'esercizio fiscale 2000-01. Prima delle cessioni aeronautiche (2 milioni di euro), il risultato operativo é positivo per 2 milioni (-114 milioni e -48 milioni rispettivamente al 31 dicembre 2001 e 2000). Il risultato operativo si attesta a 4 milioni di euro dopo le cessioni aeronautiche (-112 milioni e -21 milioni nel 2001 e 2000). I costi unitari espressi in posto chilometro offerto (Eask) sono in calo dell'1,7%. Escluso l'effetto cambio (2,2%) e carburante (0,7%), scendono dello 0,3%. Il risultato netto consolidato del Gruppo si attesta a 2 milioni di euro contro una perdita di 131 milioni di euro al 31 dicembre 2001. 
3. Un risultato netto prima delle imposte per 278 milioni di euro per i primi nove mesi dell'esercizio Attività passeggeri 

 

9 mesi al

Cifre consolidate

31/12/2002

31/12/2001

Variazione

Fatturato totale attività passeggeri (in milioni di euro)

8 048

7 870

+2,3%

Fatturato passeggeri di linea (in milioni di euro)

7 429

7 191

+3,3%

Ricavo unitario in ASK (in centesimi di euro)

7,47

7,40

+1,0%

Ricavo unitario in RPK (in centesimi di euro)

9,75

9,76

-0,1%

 Il fatturato relativo al trasporto passeggeri di linea risulta in progressione del 3,3% nel corso dei primi nove mesi, in linea con un traffico in aumento del 3,3% per una capacità in crescita del 2,2%. Il load factor migliora a 76,7% (+0,8 punti). Il ricavo unitario espresso in posto per chilometro offerto (Rasko) cresce del 2,0%, escluso l'effetto cambio (1,6%) e mix rete (0,5%). Dopo correzione di questi effetti, il ricavo unitario, espresso in passeggero per chilometro trasportato (Rrpk), sale dell'1,0%. La performance per rete é la seguente: 

 

Aprile-dicembre 2002

Offerta

(ASK)

Traffico

(RPK)

Fatturato

Lungo raggio

+3,3%

+4,7%

+8,2%

Medio raggio internazionale

+1,4%

+2,8%

+3,5%

Medio raggio domestico

-3,5%

-6,0%

-8,5%

Totale

+2,2%

+3,3%

+3,3%

Attività merci 

 

9 mesi al

Cifre consolidate

31/12/2002

31/12/2001

Variazione

Fatturato totale merci (in milioni di euro)

1 125

1 086

+3,6%

Fatturato trasporto merci (in milioni di euro)

999

941

+6,2%

Ricavo unitario in ATK (in centesimi di euro)

15,56

15,57

-0,1%

Ricavo unitario in RTK (in centesimi di euro)

23,99

24,17

-0,8%

Nel corso di questo periodo, il traffico é aumentato del 7,1% per un'offerta in aumento del 6,4%. Il load factor ha guadagnato 0,4 punti a 64,9%. Il ricavo unitario, espresso in tonnellata per chilometro offerta (Ratk), aumenta del 3,9% escluso l'effetto cambio. Il fatturato consolidato si stabilisce a 9,69 miliardi di euro (+2,1%) di cui 9,17 miliardi relativi al trasporto aereo, vale a dire il 95% del totale. Il fatturato dell'attività di manutenzione si attesta a 409 milioni di euro (-1,4%) e le altre attività a 105 milioni (-10,3%). I costi unitari per posto chilometro offerto (Eask) scendono dello 0,9%. Dopo correzione degli effetti cambio (2%) e carburante (0,7%), aumentano dell'1,8% di cui 1,13% dovuto all'incremento dei costi di assicurazione e tasse aeroportuali. L'Ebitdar aumenta di 1,44 miliardi di euro, in progressione del 15,4%. Il margine di Ebitdar é migliorato del 14,9%, ritrovando un livello superiore a quello del 31 dicembre 2000. Il risultato operativo prima delle cessioni aeronautiche raggiunge i 295 milioni di euro contro i 157 milioni dell'anno scorso. Dopo le cessioni aeronautiche pari a 20 milioni di euro (56 milioni al 31 dicembre 2001), il risultato operativo risulta essere di 315 milioni contro i 213 al 31 dicembre 2001. Si suddivide nel modo seguente: - attività passeggeri: 206 milioni contro i 96 dell'anno scorso, - attività merci: 22 milioni contro una perdita di 4 milioni al 31 dicembre 2001 - attività di manutenzione: 65 milioni contro i 59 milioni al 31 dicembre 2001 - altre attività: 22 milioni contro i 62 milioni un anno fa. Il risultato finanziario migliora (-48 milioni contro -85 milioni) grazie ad una solida struttura finanziaria e ad un risultato di cambio positivo per 56 milioni. Prima delle imposte, il risultato si attesta a 278 milioni contro i 165 milioni di un anno fa. Dopo le imposte, il risultato netto consolidato del gruppo risulta essere di 218 milioni (+43,4%). 4. Situazione finanziaria Il tasso di indebitamento si é stabilizzato a 0,71 (0,73 al 31 marzo 2002). I capitali propri sono pari a 4,14 miliardi di euro e l'indebitamento netto a 2,96 miliardi. Gli investimenti per i primi nove mesi ammontano a 984 milioni di euro e sono stati finanziati con cash flow operativo di 703 milioni e 218 milioni di cessioni. 5. Prospettive I risultati dell'ultimo trimestre sono conformi alle attese della compagnia. Il trimestre in corso é iniziato con le forti perturbazioni dovute alle tempeste di neve del 4 e 5 gennaio. Inoltre, lo sciopero dei piloti, all'inizio di febbraio, ha provocato una perdita che si aggira intorno ai 12 milioni di euro. Malgrado tali difficoltà e in assenza di un peggioramento della situazione economica legata alla crisi in Medio Oriente, l'obiettivo di un risultato operativo (escluse le cessioni aeronautiche) in aumento, rispetto all'anno scorso, rimane accessibile. 
STATISTICHE

Esercizio 2002-03

Trimestre al 31 dicembre

9 mesi al 31 dicembre

 

2002

2001

Variazione

2002

2001

Variazione

Air France

 

 

 

 

 

 

Attività passeggeri

 

 

 

 

 

 

ASK (in milioni)

31 323

29 598

+5,8%

95 644

94 051

+1,7%

RPK (in milioni)

23 828

20 904

+14,0%

73 879

71 902

+2,7%

Load factor

76,1%

70,6%

+5,4 pt

77,2%

76,5%

+0,8pt

RASK (in centesimi)

Escluso cambio e mix rete

6,93

6,68

+3,7%

+6,4%

7,14

7,10

+0,5%

+2,2%

RRPK (in centesimi)

Escluso cambio e mix rete

9,11

9,46

-3,7%

-1,1%

9,24

9,29

-0,5%

+1,2%

Attività cargo

 

 

 

 

 

 

ATK (in milioni)

2 178

1 989

+9,5%

6 416

6 034

+6,4%

RTK (in milioni)

1 449

1 353

+7,2%

4 162

3 888

+7,1%

Load factor

66,5%

67,9%

-1,4 pt

64,9%

64,5%

+0,4 pt

RATK (in centesimi)

Escluso cambio

16,37

17,33

-5,5%

-1,8%

15,14

14,71

+3,0%

+6,6%

RATK (in centesimi)

24,60

25,50

-3,5%

23,66

23,47

+0,8%

Costi unitari

 

 

 

 

 

 

EASK (in centesimi)

6,82

7,01

-2,7%

6,66

6,76

-1,5%

Gruppo Air France

 

 

 

 

 

 

Attività passeggeri

 

 

 

 

 

 

ASK (in milioni)

32 581

30 717

+6,1%

99 298

97 189

+2,2%

RPK (in milioni)

24 558

21 473

+14,4%

76 118

73 689

+3,3%

Load factor

75,4%

69,9%

-5,5 pt

76,7%

75,8%

+0,8 pt

RASK (in centesimi)

Escluso cambio e mix rete

7,26

6,98

+3,9%

+5,4%

7,47

7,40

+1,0%

+2,0%

RRPK (in centesimi)

Escluso cambio e mix rete

9,63

9,99

-3,6%

-2,2%

9,75

9,76

-0,1%

+1,0%

Costi unitari del gruppo

 

 

 

 

 

 

EASK (in centesimi)

7,08

7,20

-1,7%

6,93

6,99

-0,9%

AIR FRANCE : LE MISURE DI AIR FRANCE IN SEGUITO ALLA CESSATA OPERATIVITA DI AIR LIB 
Roma, 14 febbraio 2003 - Voli supplementari - A partire dal 6 febbraio 2002 Air France ha incrementato i voli a destinazione di Toulouse, Nizza e Toulon. La compagnia dispone inoltre dell'offerta necessaria per accogliere la clientela a destinazione di Roma, Milano, Venezia, Pisa, Marsiglia e Pau. Inoltre, Air France assicurerà la continuità del collegamento su Perpignan da venerdì 7 febbraio. Sul lungo raggio, Air France ha aggiunto un volo supplementare a destinazione della Réunion in partenza da Roissy Charles-de-Gaulle e, a partire dall'8 febbraio, diventeranno 4. L'incremento dei voli sulle Antille sarà assicurato dalla compagnia Corsair. Offerte tariffarie - Air France ha lanciato delle offerte tariffarie per i clienti in possesso di biglietti Air Lib. Sull'Italia e la Francia, in cambio dei loro biglietti Air Lib, i clienti possono acquistare dei biglietti su Air France contro: 100 € Ttc a tratta sull'Italia; 50 € Ttc a tratta sulla Francia. Sulle Antille e la Réunion, al di là del periodo in cui i rimpatri sono a carico dello Stato, Air France offrirà ai passeggeri di Air Lib, in cambio dei loro biglietti, una riduzione di: 75 € a tratta sulle Antille; 100 € a tratta sulla Réunion; Tali offerte sono vendibili unicamente nelle agenzie Air France e presso le biglietterie Air France negli aeroporti a partire dal 6 febbraio fino al 21 febbraio 2003. Il periodo di trasporto per i voli Francia e Italia, si prolunga fino all'8 marzo 2003, ultimo ritorno. Per le Antille e la Réunion, il trasporto é possibile per i viaggi che terminano entro e non oltre il 30 marzo 2003. 

A QUESTE TARIFFE, UNA SCAPPATA SI PUÒ FARE TUTTO L'ANNO NON SOLO A SAN VALENTINO BRESCIA - LONDRA STANSTED, ANCONA - LONDRA STANSTED A PARTIRE DA SOLI EURO 1.99 (SOLO ANDATA TASSE ESCLUSE) 
Milano, 14 febbraio 2003 - Ryanair, la più grande compagnia aerea a basse tariffe d'Europa, ha annunciato oggi una tariffa davvero speciale da Ancona e da Brescia per Londra Stansted a soli 1.99 Euro. Per soli Euro 1.99 (solo andata, tasse aeroportuali escluse) sarà possibile viaggiare a bordo dei voli giornalieri Ryanair. Dalla mezzanotte del 14 febbraio sarà possibile prenotare il proprio posto sul sito www.ryanair.com  usufruendo di questa speciale promozione. Peter Sherrard, coordinatore Marketing e Vendite di Ryanair per l'Italia, commentando l'offerta promozionale di oggi, ha detto: "Ryanair è lieta di poter offrire questa eccezionale tariffa che permette a tutti di trascorrere alcuni giorni di svago a Londra, la capitale europea di maggiore tendenza. Londra con i suoi numerosi spettacoli, avvenimenti e mostre è una destinazione particolarmente gettonata e con questa tariffa promozionale consigliamo a tutti di prenotare il prima possibile il proprio posto sul nostro sito Internet, www.ryanair.com ".

FISE PRESENTA IL TERZO RAPPORTO SUI SERVIZI 
Roma, 14 febbraio 2003 - Sarà presentato il prossimo 26 febbraio, presso l'Auditorium della Tecnica di Confindustria (viale Tupini, 65, Roma) il "Terzo Rapporto Fise sui Servizi - La finanza per le imprese di servizi". Lo studio affronta il tema delle relazioni tra finanza e imprese di servizi, per le quali la debolezza della struttura finanziaria costituisce un fattore critico di impedimento alla crescita in un mercato sempre più competitivo. I risultati dell'analisi confermano, infatti, che nel nostro Paese esiste, accanto alla debolezza storica delle relazioni tra finanza e industria, un rapporto ancora più debole tra finanza e servizi. La gestione dei servizi nella logica del Facility Management, cui è dedicata una parte del Terzo Rapporto, configura nuovi modelli organizzativi. Questo tema assume particolare rilievo per i processi di outsourcing che interessano la Pubblica Amministrazione e il sistema produttivo industriale, sempre più orientato alla gestione del proprio core business. La crescita della domanda di servizi integrati a supporto dell'attività produttiva richiede, pertanto, una nuova finanza per lo sviluppo competitivo del sistema e la costituzione di soggetti imprenditoriali adeguati sotto il profilo dimensionale e qualitativo. Il razionamento del credito per le piccole e medie imprese, derivante dai fenomeni di concentrazione che hanno caratterizzato il nostro sistema bancario, pone quindi l'esigenza di un nuovo rapporto tra banca e impresa. Il legame della banca con il territorio nonché la diretta conoscenza delle imprese che in esso operano, possono avere una significativa influenza sui processi di razionamento del credito bancario e quindi sullo sviluppo delle attività di servizi. Questo il programma del convegno: Registrazione partecipanti ore 9.30, "Apertura dei lavori Introduzione del Presidente Fise" Giovanni Gorla; "Terzo Rapporto sui servizi" La finanza per le imprese di servizi Gianfranco Imperatori - Presidente Comitato Scientifico Fise; Intervengono: On. Renato Brunetta - Deputato al Parlamento Europeo; Giorgio Carducci - direttore Generale dell'Associazione Nazionale fra le Banche Popolari; On. Enrico Letta - Responsabile Economico della Margherita; Marcello Messori - Docente di Economia dell'università di Roma "Tor Vergata"; On. Mario Valducci - Sottosegretario di Stato del Ministero delle Attività Produttive. Conclude: Antonio D'Amato - Presidente Confindustria. Per informazioni segreteria organizzativa Fise: tel. 06-5921076, fax 06-5919955, e-mail eventi@fise.org 

ELEMENTI: "PIÙ CENTRALI ELETTRICHE E NUOVE LINEE DI INTERCONNESSIONE. COSÌ IL MERCATO EUROPEO DELL'ENERGIA SARÀ IL PIÙ EFFICIENTE DEL MONDO" 
Roma, 14 febbraio 2003 - "Quello del 25 novembre 2002 tra gli stati membri dell'Ue è stato un accordo storico, che ci permetterà di costituire il più vasto mercato al mondo dell'elettricità e del gas." Così ha affermato la vicepresidente della Commissione europea per l'energia Loyola de Palacio in un suo articolo per Elementi, rivista del Grtn, dell'AU e del Gme, il cui n. 4 è da oggi visibile sul sito internet www.grtn.it La de Palacio sostiene che in Europa "attualmente sono liberalizzati due terzi della domanda elettrica e circa l'80% di quella del gas. Ciò ha portato ad una diminuzione dei prezzi, soprattutto nel settore elettrico, poiché in base alla nostra esperienza l'apertura del mercato non è fine a se stessa, ma deve offrire prezzi più competitivi, migliore qualità del servizio e garantire la sicurezza della fornitura e dell'approvvigionamento di energia". Secondo la de Palacio, "disporre di una vasta gamma di fornitori significa, non soltanto, abbassare i prezzi, ma anche elevare il livello del servizio. Ma occorre, però, una certa dose di regolamentazione per garantire la realizzazione di alcuni obiettivi di servizio pubblico, ad esempio, evitare distacchi arbitrari della fornitura da parte delle imprese e servire anche gli utenti meno "redditizi". Quanto allo sviluppo di nuova capacità di generazione ed alla possibilità di creazioni di oligopoli energetici, Loyola de Palacio sostiene che "saranno gli Stati membri e la Commissione a verificare l'equilibrio fra domanda e offerta del mercato, affinché gli Stati stessi possano, ove necessario, partecipare alle gare per lo sviluppo di nuova capacità di generazione. Analogamente, le autorità comunitarie assicureranno che il nuovo mercato interno non porti alla creazione di oligopoli energetici, con effetti distorsivi sulla concorrenza fra i fornitori. La Direttiva sulla liberalizzazione, sostiene la de Palacio, prevede anche che le società di distribuzione siano separate da quelle di produzione, al fine di evitare posizioni di privilegio sul mercato". Sul tema dell'ampliamento delle infrastrutture energetiche, la vicepresidente della Commissione Ue per l'energia e i trasporti, è del parere che occorrerà necessariamente migliorarle ed ampliarle. Più in particolare, "sarà fondamentale creare un numero sufficiente di interconnessioni fra le varie reti nazionali e stabilire regole per gli scambi transfrontalieri. Proposte legislative in questo senso sono state presentate, afferma Loyola de Palacio, dalla Commissione europea che ha anche individuato le principali strozzature e gli interventi necessari ad eliminarle". Infine la de Palacio ha tenuto a sottolineare che, "quella avviata è una liberalizzazione d'avanguardia, che porterà alla creazione dei più grandi mercati integrati, aperti e sicuri dell'elettricità e del gas. " Una puntuale analisi del ddl Marzano di riordino del settore viene effettuata nel "Botta e Risposta", proposto da Elementi, tra Giovanni Dell'Elce ed Enrico Letta. Secondo Letta, ex ministro dell'Industria, "l'intervento di liberalizzazione contenuto nel ddl è stato meno incisivo di quanto ci si sarebbe potuto attendere." Infatti "da un lato il potere di mercato dell'ex monopolista non viene intaccato e non vi sono norme tali da incrementare la concorrenza. Dall'altro esistono, invece, norme che potrebbero determinare un aumento dei prezzi, attraverso la non contestuale abolizione degli stranded cost e della rendita idroelettrica, l'aumento della remunerazione delle reti e la previsione di tributi ambientali a livello regionale." Per Dell'Elce, invece, "il provvedimento ha come obiettivo primario quello di trasferire all'utenza gli attesi benefici del processo di liberalizzazione avviato sui mercati energetici europei. Un calo cioè delle tariffe che in Italia registrano ancora un 'gap' notevole con gli altri paesi europei. Inoltre il ddl si propone di assicurare un servizio strategico, in termini di continuità e sicurezza degli approvvigionamenti, mettendo in campo una serie di misure atte a scongiurare i rischi di black out." Convergenza tra Letta e Dell'Elce sul ruolo dei gestori delle reti: figure centrali in un sistema liberalizzato. La loro buona performance - sostengono entrambi - è essenziale per assicurare una piena funzionalità del settore, garantendo libero accesso a tutti gli operatori. Divergenze, invece, sul tema della liberalizzazione. Per Letta, "in un momento in cui i mercati dell'energia vanno verso dimensioni comunitarie, nel ddl Marzano appare miope la difesa di "campioni nazionali": non si promuove la concorrenza e si assicurano rendite agli ex-monopolisti come quella legata ai contratti pluriennali di importazione." Non è così per Dell'Elce: "il fatto che non sia stata prevista nel ddl un tetto alla presenza dell'Enel sul mercato non cela la tentazione di difendere un campione nazionale. Al contrario. La riforma ha invece preferito lasciare al mercato le sue regole del gioco. Sono state così inserite una serie di norme da demandare alla Borsa elettrica, tali da impedire al gruppo di esercitare il suo peso nella formazione del prezzo." In primo piano anche il tema dell'incremento della capacità produttiva. "Le norme presenti nel ddl semplificano la realizzazione di nuove linee o l'ampliamento di quelle esistenti", afferma Dell'Elce. "Gli intenti sono lodevoli e tecnicamente apprezzabili, ribatte Letta, ma le regole sono state disegnate in presenza di vincoli assai stringenti. In assenza di interventi volti a rimuovere, almeno parzialmente questi vincoli, gli effetti rischiano di essere deboli". L'incremento della capacità produttiva e la necessità di diversificare le fonti energetiche sono i punti focali trattati anche nel "Forum" proposto da Elementi, tra Paolo Scaroni, Ad di Enel e Umberto Quadrino, Presidente di Edison. Secondo Scaroni "l'Enel intende concentrarsi sulla produzione, distribuzione e vendita di energia elettrica e gas, ponendo costante attenzione al recupero di efficienza e riducendo i costi attraverso una modifica del mix di combustibili utilizzati con un vasto programma di investimenti per la ristrutturazione del parco centrali." Sfida raccolta da Edison, che punta a "rafforzare la propria posizione di principale operatore privato e secondo operatore nazionale." Sulla necessità di diversificare le fonti di approvvigionamento l'Ad di Enel ricorda "quanto il problema della diversificazione dei combustibili per produrre energia elettrica sia centrale per garantire energia sicura e a buon prezzo per il Paese", mentre il presidente di Edison insiste sull'aumento dell'efficienza della rete nazionale. Ma per far ciò, ricorda Quadrino, "vanno eliminati alcuni colli di bottiglia sulla rete che creano inefficienze e costi per il sistema complessivo di generazione". Elementi, oltre all'Editoriale dell'Ad del Grtn, Pier Luigi Parcu, che fa il punto su alcuni aspetti del processo di liberalizzazione, propone un "Focus" su "Mercati e Clienti" che ospita le interviste a Francesco Silva, Presidente dell'Acquirente Unico ed a James Bushnell, direttore di ricerca presso l'Ucei (University of California Energy Institute), il quale racconta, al riguardo, l'esperienza statunitense. Nell'ambito del "Focus", sul tema del mercato, sono presentati anche gli interventi di Torger Lien e Maria Luisa Huidobro y Arreba, al vertice rispettivamente del Nord Pool e della Borsa elettrica spagnola. 

LUMENGEN RICERCA E SVILUPPO IN UN CONVEGNO A MARZO 
Milano, 14 febbraio 2003 - Il 7 Marzo 2003, verrà presentata ufficialmente la realtà di Lumengen ed i suoi progetti in un convegno, organizzato presso la suggestiva L'hotel Vittoria, di Via X Giornate, Brescia. L'appuntamento è per le ore 19 per un aperitivo, cui seguiranno conferenza stampa, buffet e uno spettacolo con il comico Andrea Pucci. Investire senza soste per migliorare la qualità della propria offerta di servizi è la mission di Lumenergia che impegna da sempre le proprie risorse nella ricerca del migliore rendimento delle fonti energetiche. Lumenergia non solo sviluppa prodotti tecnologici e brevetti presso il distretto industriale di Lumezzane, ma promuove anche la ricerca in altri contesti nazionali ed internazionali. Lumengen, il centro di ricerca nato in seno a Lumenergia, lavora in sinergia con le più autorevoli realtà tecnico-scientifiche, all'avanguardia in molteplici settori della ricerca e dell'engineering. Sono infatti oltre 50 i brevetti a disposizione di Lumengen e dei suoi soci già sviluppati da partners anche stranieri e già depositati, in settori fondamentali per lo sviluppo delle tecnologie in campo energetico. I campi di ricerca di Lumengen sono molteplici: progresso ecosostenibile, dialogo più armonico con l'ambiente per produrre energia pulita e collaborazioni ad attività profit e no-profit. Tra queste spiccano Biodiversity e Gcic che verranno presentati ufficialmente in occasione del convegno organizzato a Brescia per i primi di marzo. Biodiversity è la società che fornisce risposte innovative nel campo della diagnostica molecolare e della ricerca biotecnologica, per la creazione di nuovi materiali biocompatibili, nuovi prodotti e tecnologie per l'industria. La biodiversità, struttura portante della natura e materia prima delle biotecnologie, è la chiave di lettura del futuro, la base da cui partire per una nuova rivoluzione industriale. Lumengen sta attualmente finanziando uno studio sulla Diagnostica Molecolare di grande importanza perché consente di rendere tracciabile l'origine di qualsiasi alimento fornendo una specie di codice a barre genetico. Questa tecnologia è applicabile per monitorare la sicurezza alimentare e le tecniche agrarie, tutelare l'ambiente, ma anche come prevenzione veterinaria e può essere utile addirittura alla Medicina forense per l'identificazione individuale. La collaborazione con Gcic - Gold Coast Innovation Center - rappresenta invece la ricerca per l'energia di domani. Infatti il Gcic è una delle realtà di ricerca californiane più all'avanguardia nel progresso ecocompatibile. Particolare attenzione è dedicata all'impiego delle nuove energie. In questo senso il centro propone sia lo sviluppo di soluzioni tecnologiche adeguate sia la pianificazione per il migliore inserimento di queste all'interno delle imprese. Inoltre grazie al dialogo diretto con Gcic, Lumengen dispone di un referente di straordinaria validità e prestigio, con il quale può confrontare idee, effettuare test e pianificare correttamente la concretizzazione dei propri progetti. Infine Lumengen ha rivolto particolare attenzione verso l'energia del sole. Ecco perché è nata la collaborazione con l'Università di Siena che ricerca nel settore dei dispositivi fotovoltaici. Da qui nasce una nuova generazione di pannelli capaci di migliorare il loro rendimento e la loro affidabilità abbattendo i costi fino al 30%. 

L'"INDUSTRIA" DI SAN VALENTINO A MILANO: 700 MILA EURO IN CIONDOLI I REGALI PREZIOSI, DAI CIONDOLI AGLI ANELLI, SONO SEMPRE GETTONATI, ANCHE SE SI COMPRANO ALL'ULTIMO MINUTO.
Milano, 14 febbraio 2003. A San Valentino il regalo prezioso resta il ciondolo. Per il 48% dei gioiellieri milanesi è il dono più richiesto. Ma a guardare bene le richieste degli innamorati, qualcuno - pochi pari al 5% - richiede piercing e cavigliere. Resistono gli anelli che sono richiesti dal 33% degli acquirenti. Cambiano anche i tempi per gli acquisti di San Valentino: quello delle ultime ore è cresciuto per il 62% dei gioiellieri. L'effetto San Valentino fa registrare un aumento delle vendite di preziosi dell' 8,5%, con una stima della crescita del fatturato rispetto alla media di 700 mila euro. Le gioiellerie in Italia sono quasi 26 mila, di queste 1371 a Milano e provincia. Sono questi i dati di un'indagine del Cisgem, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, su 100 gioiellerie di Milano, Roma e Napoli. E se il vostro lover vi ha regalato un prezioso per San Valentino, potete recarvi presso lo sportello del Cisgem per un consulto e farlo analizzare: nel giro di qualche giorno l'analisi verrà effettuata e l'oggetto potrà essere ritirato unitamente al certificato o alla verifica. E' possibile inoltre, prenotando telefonicamente, concordare un'analisi in giornata. Si può anche spedire la pietra al centro tramite corriere, posta e ricevere poi l'oggetto con l'esito delle analisi tramite spedizione in contrassegno. "Cisgem, il centro informazioni e servizi gemmologici della Camera di Commercio di Milano,- ha dichiarato Dario Bossi, presidente di Cisgem azienda speciale della Camera di commercio di Milano - è l'unico servizio pubblico per l'analisi e la certificazione di qualità delle pietre preziose, delle perle e dei materiali ornamentali esistente in Italia e svolge un'importante funzione di promozione del controllo di qualità. Il laboratorio è dotato delle tecnologie più avanzate che insieme all'esperienza dei nostri analisti, permettono di distinguere tutti i materiali in commercio e individuarne anche le più recenti sintesi e sofisticazioni. Il centro che opera sin dal 1966 al servizio di operatori di settore e consumatori, offre anche il servizio di analisi sui metalli preziosi". Che pietra scegliere? Vuoi conquistare la donna desiderata? Comprati un'agata. Hai bisogno che un tocco di magia favorisca un'unione sentimentale? Scegli il granato o le perle. Ma per realizzare i sogni d'amore la regina è la perla sfumata di azzurro. E se volete sposarvi, regalatele l'acquamarina. Con i diamanti si accresce l'amore e si nutre la felicità. Il rubino è simbolo d'amore ardente e duraturo. Ai più timidi ed introversi regaliamo il quarzo rosa. E se proprio a San Valentino siete soli, melanconici e un po' depressi regalatevi una tormalina gialla. Si narra che Cleopatra, durante un banchetto offerto a Marco Antonio, disciolse in aceto un'enorme perla d'immenso valore per berne il contenuto in onore dell'ospite. Sappiamo come proseguì.... Nel Medioevo il granato veniva utilizzato come pegno d'amore e si riteneva che favorisse i legami sentimentali. I Dati Della Ricerca - Italia. In Italia ci sono 25.815 imprese di oreficeria e gioielleria. Nella settimana di S. Valentino il fatturato cresce in media del 7,5%, pari ad una stima di più 8 milioni di euro. Milano. Per i gioiellieri la crescita di fatturato è in media dell'8,5%, pari a circa 700 mila euro. Si vendono soprattutto (risposta multipla) ciondoli (lo dice il 48% degli imprenditori intervistati), anelli (33%), catenine e braccialetti (19%), collier e orecchini per il 14%, cavigliere, piercing, spille e gemelli (5%). Roma. E' dell'11,5% la crescita del fatturato in media per San Valentino, pari a 347 mila euro. Per quanto riguarda le vendite, il ciondolo ha la meglio (57%) seguito da anelli (29%), collier e braccialetti (19%), catenine e orecchini (14%), cavigliere, piercing, spille e gemelli (10%). Napoli. Il fatturato medio per San Valentino è cresciuto del 3,5%, pari a 43 mila euro. Anche qui, nelle vendite, è il ciondolo il prezioso più richiesto (43%). Seguono gli anelli con il 29%, le catenine con il 14%, gli orecchini, i braccialetti e i gemelli con il 10%, all'ultimo posto cavigliere, piercing e spille con il 5%. Le pietre. Per lei. Diamante (l'invincibile): è il conquistatore in assoluto. Granato e perla, favoriscono le unioni sentimentali. La perla, inoltre, rinsalda le amicizie e, se sfumata di azzurro, realizza i sogni d'amore. Acquamarina per il "sì" all'altare. Rubino: simbolo d'amore ardente e duraturo. ...per lui. Agata: comprarsela, per conquistare la donna desiderata. Alessandrite: per celebrare "momenti unici". Topazio: per non agire in modo "avventato". ...dei bambini. Giada: per una crescita armoniosa e amorevole; pietra sacra e protettrice. ...e di tutti. Ametista: portatrice di amore universale. Corniola: simbolo di pace. Cristallo di rocca o quarzo lalino: è simbolo di lealtà, verità, innocenza e fede: per un amore sereno. Inoltre, mantiene giovani. Granato: per favorire i legami sentimentali. Lapislazzuli: per vincere le paure. Malachite: portatrice di gioia e protettrice. Onice: per celebrare i riti di fertilità: prezioso amuleto contro sterilità e impotenza. Quarzo: quarzo citrino a chi è indeciso e per stimolare gioia; quarzo rosa alle persone timide e introverse (stimola le relazioni sociali!) e a chi soffre di carenze affettive. Anche lo smeraldo facilita il rapporto con gli altri. Spinello, spesso detto anche rubino balascio: riconciliatore. Quello blu infonde serenità, quello verde "fa far pace". A chi è discontinuo e impulsivo, rubellite (varietà della tormalina). Zaffiro contro invidia e gelosia. Zircone per facilitare gli incontri favorevoli. Cisgem: l'unico servizio riconosciuto per legge in Italia. Opera su scala nazionale: istituito con decreto del Ministero dell'Industria nel 1966, nel 1984 è stato trasformato da ufficio della Camera di Commercio di Milano in azienda speciale. È l'unico servizio pubblico ufficiale che provveda all'analisi e alla certificazione di qualità di tutti i materiali gemmologici e più generalmente usati in ornamentazione: quindi pietre preziose innanzi tutto, come diamanti, rubini, smeraldi eccetera; ma anche avori, giada, lapislazzuli, perle. Si occupa inoltre di specifici settori dei beni culturali. Chiunque può rivolgersi al Cisgem. Ogni cittadino può portare una gemma acquistata per farne controllare l'autenticità. Sia chiaro: i funzionari del Cisgem non fanno la valutazione di un gioiello, non dichiarano un suo valore di mercato, ne certificano l'autenticità, le caratteristiche tecnico-commerciali sulla base delle quali è poi possibile una valutazione corretta. Certamente le aziende che operano nel settore orafo o della gioielleria, i grossisti di pietre preziose possono rivolgersi al Cisgem non solo per ottenere i certificati di qualità bensì per disporre di una garanzia in più da rilasciare al cliente all'atto della vendita. 

BIANCO (CNR): PRECISAZIONI SU COMMISSARIAMENTO ENTE 
Roma, 14 febbraio 2003 - Il Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Lucio Bianco, sottolinea che il Piano Triennale del Cnr è pefettamente aderente, come risulta dai documenti ufficiali, alle linee guida e agli indirizzi formulati dal Ministero della Ricerca. Lucio Bianco smentisce con fermezza le affermazioni del Ministro Letizia Moratti, che ha dichiarato in Parlamento e a diversi organi di informazione di avere dovuto procedere al commissariamento dell'ente a causa della "forte contestazione" fatta dal Presidente del Cnr e della sua non condivisione degli indirizzi di politica della ricerca portati avanti dal Governo: "Il 2 aprile 2002 - sottolinea Bianco - ho trasmesso al Ministro Letizia Moratti le osservazioni del Consiglio Nazionale delle Ricerche, concordate d'intesa con il Comitato di Consulenza Scientifica dell'Ente, alle Linee Guida per la politica scientifica e tecnologica del Governo. Esse contenevano commenti estremamente positivi e suggerimenti costruttivi a questo documento, come emerge dagli atti ufficiali. E d'altra parte il Piano Triennale del Cnr risulta perfettamente aderente alle suindicate Linee Guida". "Il dissenso - prosegue il Presidente dell'Ente - ha riguardato esclusivamente il metodo seguito dal Ministro nell'azione di riforma degli enti, perchè non condivido la decisione di escludere qualsiasi consultazione preventiva con la comunità scientifica e soprattutto la scelta fatta dalla Moratti di non volere mai ricevere, né prima né dopo la presentazione delle Linee Guida, il Presidente del più importante ente di ricerca pubblico italiano per parlare dell'applicazione della riforma del 1999 e dei gravi problemi finanziari del Cnr". Secondo Bianco, comunque, "il dibattito sulla riforma degli enti di ricerca non va confuso in alcun modo con il problema del commissariamento, dal momento che il ricorso presentato al Tar del Lazio rappresenta un'iniziativa assolutamente autonoma, preordinata a contestare un provvedimento che appare configurare violazioni di legge ed eccesso di potere, e per questo è suscettibile di produrre effetti negativi nella sfera del ricorrente". Proprio in ragione di tali effetti negativi, è stata accordata dal Presidente della competente sezione del Tar del Lazio la tutela anticipatoria prevista dalla legge, fatta salva ovviamente la verifica in sede collegiale successiva all'ordinanza cautelare. Diverso invece il discorso sulla riforma degli enti pubblici, un dibattito che secondo Bianco "coinvolge insieme a tutta la comunità scientifica illustri scienziati che desiderano solo difendere gli interessi della scienza e l'autonomia della ricerca dalla politica". 

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