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14 FEBBRAIO 2003
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L'AGENDA
DELLA POLITICA SOCIALE STA PROCEDENDO, ANNUNCIA LA COMMISSIONE EUROPEA
Bruxelles,
14 febbraio 2003 La Terza relazione annuale della Commissione sulla
situazione dell'Agenda della politica sociale dell'UE per il 2000 indica che
l'agenda sta andando avanti come stabilito e ha contribuito a rendere i
mercati del lavoro dell'UE maggiormente favorevoli all'occupazione, il che
si è tradotto nella creazione di 2,5 milioni di nuovi posti di lavoro nel
2001-2002. Essa indica anche pero' che l'UE non puo' abbandonarsi
all'autocompiacimento e deve anzi accelerare il ritmo della riforma se si
vogliono creare 15 milioni di nuovi posti di lavoro entro il 2010 come
stabilito al vertice di Lisbona. La Commissione critica in particolare gli
Stati membri per non aver fissato obiettivi nazionali in materia di
occupazione, il che rischia di rallentare la progressione verso gli
obiettivi occupazionali di Lisbona. La relazione sollecita anche un'azione
per ridurre i tassi di disoccupazione che, a causa del rallentamento
dell'economia, è salita al 7,8% nell'UE, e all'8,5% nella zona dell'euro.
La relazione aggiunge che le debolezze del mercato del lavoro sono in parte
responsabili dell'esclusione sociale e della povertà. Gli ultimi dati
disponibili sui redditi indicano che 15% della popolazione dell'UE si trova
esposta al rischio di povertà e 9% a un rischio persistente di povertà.
Tuttavia, la relazione sottolinea che 40% della popolazione dell'UE si
troverebbe esposta al rischio di povertà se non si tenesse conto dei
trasferimenti sociali. Essa anche rinvia al riesame intermedio dell'Agenda
della politica sociale che si terrà più avanti nel corso di quest'anno e
che ribadirà la necessità di "posti di lavoro migliori" quali
motore della crescita sia grazie ad aumenti di produttività sia per il
fatto di attirare più persone nel mondo del lavoro. Si ritiene che se l'UE
impartisse l'equivalente di un anno addizionale d'istruzione e formazione a
ognuno, cio' aumenterebbe la produttività complessiva dell'UE di circa 5%
nell'immediato e di un altro 5% nel lungo termine. In questo stesso contesto
si nota che buone condizioni di salute accrescono la produttività: i
lavoratori sani guadagnano 15-30% di più dei lavoratori dalla salute
malferma. Anna Diamantopoulou, Commissario responsabile dell'Occupazione e
degli Affari sociali ha affermato: "L'Agenda della Politica
sociale" è lo strumento che l'UE usa per raggiungere gli obiettivi
"posti di lavoro più numerosi e migliori" e "coesione
sociale", due aspetti della triplice strategia di Lisbona consistente
nella riforma dell'economia, dell'occupazione, e della politica sociale. La
nostra agenda sta rispettando i tempi stabiliti. Ma gli Stati membri, il
mondo dell'economia e i sindacati sono troppo esitanti nel realizzare le
riforme ora necessarie e si nascondono l'uno dietro l'altro allorché si
tratta di affrontare gli obiettivi di Lisbona. Essi dovranno fare la loro
parte se si vuole che l'UE raggiunga in tempo gli obiettivi
proclamati." L'Agenda della Politica sociale costituisce il quadro
dell'UE per modernizzare e migliorare il modello sociale europeo investendo
nelle persone e realizzando uno Stato sociale attivo. Essa promuove
l'obiettivo strategico di Lisbona consistente nel rafforzare il dinamismo
economico dell'UE, creare la piena occupazione con posti di lavoro di qualità
e promuovere la coesione sociale. Questo è il terzo quadro di valutazione
annuale che illustra l'attuazione dell'Agenda della Politica sociale.
L'obiettivo è di fare il punto dei successi, e degli insuccessi, assicurare
il continuo impegno dei diversi attori nell'esecuzione dell'Agenda (per
particolari cfr. l'allegato). Il quadro anticipa anche i principali punti
del riesame intermedio dell'Agenda della Politica sociale che si svolgerà
nel 2003. La situazione occupazionale e sociale La situazione
dell'occupazione Nonostante il recente rallentamento dell'economia, i
mercati del lavoro dell'UE manifestano una certa tenuta e nel 2001 e 2002
sono stati creati 2,5 milioni di nuovi posti di lavoro. La creazione di
posti di lavoro dovrebbe continuare nel 2003 con circa 500.000 nuovi
impieghi, ma nello stesso tempo, stando alle proiezioni, il tasso di
disoccupazione dovrebbe aumentare passando da 7,6% nel 2002 a 7,7% in media
nell'arco del 2003. Nonostante il miglioramento del tasso di occupazione,
rimangono importanti punti deboli che devono essere affrontati con urgenza.
Tra essi vi sono: perduranti livelli elevati di disoccupazione e di
disoccupazione di lunga durata; tassi persistentemente bassi di occupazione
femminile; differenze legate all'età nei tassi di occupazione; gli
immigranti, le minoranze etniche e altri gruppi svantaggiati si trovano
ancora ad affrontare importanti ostacoli sul mercato del lavoro; differenze
regionali in diversi Stati membri tali da pregiudicare la coesione sociale
dell'Europa; il persistere di strozzature nei mercati del lavoro regionali e
di carenze di qualifiche. Per raggiungere gli obiettivi di Lisbona entro il
2010, si dovranno creare altri 15 milioni di posti di lavoro. Percio' si
deve continuare positivamente con la riforma del mercato del lavoro
nell'ambito della nuova e più mirata strategia europea per l'occupazione
proposta di recente dalla Commissione e che sarà discussa da i ministri
dell'occupazione il 6 marzo. La situazione sociale - Le carenze strutturali
identificate sul mercato del lavoro sono in ampia misura responsabili del
persistere della povertà e dell'esclusione sociale. Si devono pero'
considerare anche altri fattori come la mancanza di abilità di base, la
cattiva salute o la disabilità. D'altro canto, un posto di lavoro puo' non
bastare per assicurare ai lavoratori i mezzi necessari per sfuggire alla
trappola della povertà e dell'esclusione sociale, soprattutto quando il
lavoro è legato a bassi salari, una scarsa qualità delle mansioni,
condizioni precarie di occupazione o una formazione insufficiente. Gli
ultimi dati disponibili sui redditi indicano che 15% della popolazione
dell'UE, vale a dire circa 56 milioni di persone, sono esposte al rischio di
povertà (in quanto vivono al di sotto della soglia del 60% del reddito
mediano nazionale equivalente). Colpisce in particolare il fatto che 9%
della popolazione dell'UE è esposta a rischio persistente di povertà (vale
a dire a rischio di povertà in almeno due dei tre anni precedenti). La
previdenza sociale è fondamentale per ridurre il rischio di povertà. Senza
i trasferimenti sociali il rischio di povertà sarebbe stato di 40%. Cio'
indica nello stesso tempo il ruolo e i limiti della ridistribuzione dei
redditi. Riesame intermedio dell'agenda - La strategia di Lisbona deve
configurare tutte le azioni volte a promuovere l'occupazione e la politica
sociale nell'UE. Cio' significa che le politiche devono essere indirizzate
per massimizzare l'interazione positiva tra le politiche economica,
occupazionale e sociale. E' questo il motivo per cui la politica sociale
intesa quale fattore produttivo è essenziale nella formulazione di
politiche ed è anche il motivo per cui il costo di politiche sociali
subottimali avrà uno spazio importante nel riesame intermedio dell'Agenda
della Politica sociale che si svolgerà nel primo semestre di quest'anno. Il
partenariato sociale e il dialogo sociale svolgono un importante ruolo
produttivo riducendo l'incertezza degli attori quanto al comportamento dei
loro interlocutori, creando così un clima favorevole all'accumulo di
capitale sociale. In un'economia sempre più basata sui saperi, il
partenariato sociale diventa una risorsa collettiva per l'innovazione. Vi
sono forti indicazioni del fatto che un miglioramento sul piano educativo
pari a un anno addizionale di scolarizzazione, accresce la produttività
aggregata di circa 5% nell'immediato e di un altro 5% nel lungo termine. A
livello microeconomico, si constata una forte correlazione tra la formazione
sul posto di lavoro e i salari individuali da cui emerge che un anno di
formazione fa salire i salari di addirittura 5%. Questa è una chiara
indicazione dei benefici risultanti dall'ottimizzare le politiche sociali e
gli investimenti nelle persone. Un analogo beneficio economico o costo lo si
riscontra per quanto concerne l'accesso a un'assistenza sanitaria di qualità.
I lavoratori in buona salute guadagnano 15-30% di più dei lavoratori in
condizioni di salute precarie. L'obiettivo di fondo della modernizzazione
della politica sociale consiste quindi nel fatto che essa puo' essere
concepita quale investimento che promuove l'efficienza del mercato piuttosto
che mero fattore volto a correggere le inefficienze. Per assicurare che
tutti gli attori e gli interessati rechino il loro contributo per valutare
quanto si è fatto finora per dare attuazione all'agenda e dibattere le
priorità del periodo rimanente, la Commissione organizza un'importante
conferenza il 19-20 marzo 2003. Per ulteriori dettagli si rinvia
all'indirizzo Internet http://europa.eu.int/comm/employment_social/news/2001/oct/
socpolag/social_pol_ag_en.html Allegato 1 Misure chiave
nell'ambito della Politica occupazionale e sociale nel 2002 1. L'Agenda
della Politica sociale - Comunicazione sul quadro di valutazione relativo
all'attuazione dell'Agenda della Politica sociale . 2. Promuovere posti di
lavoro più numerosi e migliori - Orientamenti per le politiche
occupazionali degli Stati membri; raccomandazione sull'attuazione delle
politiche occupazionali degli Stati membri; Bilancio del quinquennio della
strategia europea per l'occupazione Razionalizzazione dei cicli di
coordinamento della politica economica e occupazionale; Progetto di
relazione comune sull'occupazione 2002; Piano d'azione per le abilità e la
mobilità; Misure di incentivazione nel campo dell'occupazione. Anticipare e
capitalizzare sul cambiamento nel contesto lavorativo - Adozione formale di
una direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce una
quadro generale per l'informazione e la consultazione dei lavoratori nella
Comunità europea; Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che
modifica la direttiva 80/987/CEE del Consiglio concernente il ravvicinamento
delle legislazioni degli Stati membri relative alla tutela dei lavoratori
subordinati in caso di insolvenza del datore di lavoro; Proposta di
direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulle condizioni di lavoro
dei lavoratori interinali; Proposta della Commissione di direttiva del
Parlamento europeo e del Consiglio concernente certi aspetti
dell'organizzazione dell'orario di lavoro; Comunicazione della Commissione
sul dialogo sociale europeo, una forza per l'innovazione e il cambiamento;
Proposta di decisione del Consiglio che stabilisce un vertice sociale
tripartito per la crescita e l'occupazione; Accordo quadro sul telelavoro
concluso dalle parti sociali; Consultazione delle parti sociali:
"Anticipare e gestire il cambiamento: un approccio dinamico agli
aspetti sociali delle ristrutturazioni delle imprese; Seconda fase di
consultazione delle parti sociali sulla protezione dei dati personali dei
lavoratori; Prima fase di consultazione delle parti sociali sullo stress;
Comunicazione della Commissione su un quadro per la promozione della
partecipazione finanziaria dei lavoratori; Comunicazione della Commissione
sulla responsabilità sociale delle imprese; Creazione del Forum
plurilaterale europeo. Salute e sicurezza - Direttiva del Parlamento europeo
e del Consiglio sulle vibrazioni (agenti fisici) ; Accordo in sede di
conciliazione per una direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sul
rumore (agenti fisici); Prima lettura del PE e posizione comune del
Consiglio su una proposta per una direttiva del Parlamento europeo e del
Consiglio recante modifica della direttiva 83/477/CEE sulla protezione dei
lavoratori contro i rischi connessi con un'esposizione all'amianto durante
il lavoro; Una nuova strategia comunitaria sulla salute e sicurezza sul
lavoro 2002-2006 Promuovere l'inclusione sociale - Attuazione di Piani
d'azione nazionali ;Accordo del Consiglio su obiettivi comuni per la
prossima fase. 5. Modernizzazione della protezione sociale - Progetto di
relazione comune sulle pensioni adottato dalla Commissione; Progetto di
relazione comune sulla sanità; Accordo relativo a un regolamento del
Consiglio che estende le disposizioni del regolamento 1408/71 ai cittadini
di paesi terzi; Consultazione delle parti sociali sulla portabilità delle
pensioni 6. Parità tra i sessi - Adozione formale da parte del Parlamento
europeo e del Consiglio della direttiva che modifica la direttiva 76/207/Cee;
Conclusioni del Consiglio sull'incorporazione della prospettiva di genere
nel Consiglio agricoltura e sul mainstreaming della dimensione di genere
nelle politiche dell'UE; Relazione del PE sulla rappresentazione delle donne
tra le parti sociali dell'Unione europea; Strategia quadro per il programma
di lavoro 2002 7. Allargamento e relazioni internazionali - Apertura dei
quattro programmi d'azione nel campo dell'occupazione e degli affari sociali
ai paesi candidati; Documenti comuni di valutazione sulle priorità della
politica dell'occupazione; Preparazione del memorandum comune
sull'inserimento con in paesi candidati; Contributo alla 2a Assemblea
mondiale sull'invecchiamento Contributo al Vertice mondiale di Johannesburg.
Allegato 2 - Principali iniziative per il 2003 Per il 2003 la Commissione
avvierà diverse importanti iniziative. Riesame intermedio dell'Agenda della
Politica sociale. Sul fronte della occupazione, le iniziative principali
riguarderanno: Comunicazione sull'approccio da seguire per la revisione
della strategia europea per l'occupazione; Proposta di decisione del
Consiglio relativa a orientamenti per le politiche occupazionali degli Stati
membri per il 2003; Raccomandazione relativa a una raccomandazione del
Consiglio sull'attuazione delle politiche per l'occupazione degli Stati
membri per il 2003; Relazione della Commissione sull'età di uscita dal
mercato del lavoro; Comunicazione sull'interazione tra immigrazione,
occupazione e politiche sociali nell'Ue; Riesame intermedio dell'Fse nel
contesto del riesame dei Fondi strutturali; Comunicazione della Commissione
agli Stati membri che rivede gli orientamenti per l'iniziativa comunitaria
Equal concernente la cooperazione transnazionale per promuovere nuovi mezzi
per combattere tutte le forme di discriminazione e di disuguaglianza in
relazione al mercato del lavoro. In relazione al cambiamento e al contesto
lavorativo - Follow-up della consultazione delle parti sociali sul
trattamento dei dati personali e la protezione della riservatezza nel
contesto lavorativo; Consultazione delle parti sociali sull'opportunità di
rivedere la direttiva 94/45/CE riguardante l'istituzione di un comitato
aziendale europeo o di una procedura per l'informazione e la consultazione
dei lavoratori nelle imprese e nei gruppi di imprese di dimensione
comunitaria, tenendo conto del nuovo programma di lavoro delle parti sociali
in particolare per quanto concerne la ristrutturazione. Comunicazione della
Commissione sul riesame della direttiva 96/71/CE relativa al distacco dei
lavoratori nell'ambito di una prestazione di servizi; Comunicazione della
Commissione sul riesame della direttiva 93/104/CE sull'organizzazione
dell'orario di lavoro; Direttiva della Commissione che stabilisce un secondo
elenco di valori limite professionali indicativi in attuazione della
direttiva 98/24/CE del Consiglio sulla protezione della salute e della
sicurezza dei lavoratori contro i rischi derivanti da agenti chimici durante
il lavoro; Comunicazione della Commissione sull'effettiva attuazione della
legislazione in materia di salute e sicurezza (direttiva 89/391 e altre 6);
Sulla promozione dell'inclusione sociale e la lotta contro la
discriminazione - Progetto di relazione comune sull'inclusione sociale 2003;
Comunicazione della Commissione sul follow up dell'Anno europeo delle
persone con disabilità - 2003; Comunicazione della Commissione su una
valutazione dei progressi realizzati dall'Osservatorio europeo dei fenomeni
di razzismo e xenofobia, comprese proposte di modifica del regolamento CE
1035/97 che istituisce l'Osservatorio; Comunicazione della Commissione al
Consiglio sulla Convenzione delle Nazioni Unite relativa ai diritti umani
delle persone con disabilità; Prima relazione europea sull'uguaglianza e la
discriminazione. Sulla protezione sociale - Comunicazione al Consiglio, al
Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle
regioni sui prossimi passi della cooperazione politica nell'ambito della
sanità e dell'assistenza di lungo periodo; Potenziare la cooperazione
dell'UE per promuovere incentivi al lavoro nell'ambito dei sistemi
protezione sociale (rendere interessante il lavorare); Comunicazione
sull'introduzione di una Tessera europea di assicurazione sanitaria;
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica
il regolamento (Cee) n. 1408/71 del Consiglio relativo all'applicazione dei
regimi di sicurezza sociale ai lavoratori subordinati e ai loro familiari
che si spostano all'interno della Comunità e il regolamento (Cee) n. 574/72
che stabilisce le modalità di applicazione del regolamento (Ce) n. 1408/71;
Misure per migliorare la portabilità dei diritti a pensione da lavoro
(seconda fase di consultazione delle parti sociali) Sulle pari opportunità:
Rifusione delle direttive sulla parità tra i sessi; Relazione annuale sulle
pari opportunità nell'Ue; Relazione sul mainstreaming della dimensione di
genere; Programma di lavoro sulla parità tra i sessi; Mainstreaming della
dimensione di genere nei Fondi strutturali. Sull'allargamento: Continuare i
preparativi per l'allargamento; Firma di memorandi comuni per l'inserimento;
Relazione sulla situazione dei Documenti comuni di valutazione (Jap); Avvio
di un'iniziativa con le Ong per sviluppare la società civile nei paesi
candidati.
LIBERA
CIRCOLAZIONE DELLE MERCI: LA COMMISSIONE INTERVIENE NEI CONFRONTI DI CINQUE
STATI MEMBRI
Bruxelles, 14
frebbraio 2003 - La Commissione europea ha formalmente invitato il Belgio,
l'Italia e la Germania a eliminare alcuni ostacoli ingiustificati alla
libera circolazione delle merci nel mercato interno (in violazione degli
articoli 28-30 del trattato CE). Tali ostacoli interessano prodotti da
costruzione (B), rifiuti in polietilene (It), automobili (It), strumenti di
misurazione (D), antiparassitari (D) e integratori alimentari a base di
aglio (D). Le richieste della Commissione sono state formulate sotto forma
di parere motivato, seconda tappa della procedura d'infrazione di cui
all'articolo 226 del trattato CE. Se le autorità nazionali non rispondono
in maniera soddisfacente entro due mesi a contare dalla trasmissione del
parere motivato, la Commissione può decidere di adire alla Corte di
giustizia. La Commissione ha inoltre deciso di procedere in Corte di
giustizia nei confronti di Italia, Francia e Portogallo in merito ad altri
analoghi problemi. Si tratta di ostacoli alle importazioni di oggetti d'oro
(F), alimenti destinati a particolari regimi alimentari (It), registratori
di cassa (It) e tubi in polietilene (P). Se le normative nazionali
impediscono la libera circolazione delle merci all'interno dell'Unione
europea, le imprese europee private del diritto di vendere i loro prodotti
in tutta l'Unione in base a un'autorizzazione alla messa in commercio
rilasciata dallo Stato membro in cui risiedono. La concorrenza sui mercati
nazionali può quindi essere ridotta. Il risultato ultimo è che i
consumatori dispongono di minori possibilità di scelta e rischiano di
pagare di più. Belgio - prodotti da costruzione - La Commissione ha inviato
un parere motivato al Belgio a causa dell'obbligo che grava di fatto sui
prodotti da costruzione di ottenere il marchio di conformità "Benor"
o "Atg". La Commissione ha constatato che le autorità belghe
incoraggiano fortemente l'utilizzazione dei prodotti muniti del marchio
"Benor" o "Atg" e che vi è di fatto l'obbligo di
ottenere uno di tali marchi per poter accedere al mercato belga. Ne deriva
che, in pratica, qualsiasi operatore economico che desideri commercializzare
prodotti da costruzione legalmente fabbricati o commercializzati in un altro
Stato membro, si vede costretto, per accedere al mercato belga, a procurarsi
uno dei marchi citati. Inoltre, sembra che la procedura per il rilascio del
marchio "Atg", che viene concesso a prodotti idonei all'impiego
nell'edilizia ma non sono conformi alla normativa belga, sia molto più
gravosa, lunga e costosa di quella per il rilascio del marchio "Benor",
che attesta che un prodotto è conforme alla normativa belga. Germania -
calibratura degli strumenti di misurazione - La Commissione ha inviato un
parere motivato alla Germania, ritenendo ingiustificato l'obbligo derivante
dal regolamento tedesco relativo ai pesi e misure di apporre sugli strumenti
di misurazione una stampigliatura rilasciata dalle competenti autorità
tedesche. La Commissione ritiene che l'applicazione, come effettuata dalle
autorità tedesche, del regolamento relativo ai pesi e misure costituisca un
ostacolo ingiustificato alla libera circolazione dei beni, perché ostacola
e rende più costosa la commercializzazione di prodotti che vengono
legalmente fabbricati o commercializzati in altri Stati membri. Tale
normativa comporta infatti, in generale, l'intervento di un importatore
nonché il versamento di un corrispettivo all'organismo incaricato della
stampigliatura, e quindi costi supplementari. Germania - importazione
parallela di antiparassitari La Commissione ha inoltre invitato la Germania,
con l'invio di un parere motivato, a modificare la legislazione concernente
l'importazione parallela di antiparassitari, ritenendo ingiustificato il
fatto che, in caso di ritiro di un'autorizzazione alla messa in commercio (Amc)
di un prodotto fitosanitario di riferimento, la Germania non conceda agli
importatori paralleli un periodo di transizione adeguato per la liquidazione
delle scorte. Secondo la normativa tedesca, soltanto i prodotti fitosanitari
autorizzati dalle autorità tedesche possono essere messi in commercio.
L'esistenza di un'Amc rilasciata per un prodotto di riferimento rende
possibile l'importazione parallela dei prodotti. La revoca dell'Amc
rilasciata al prodotto di riferimento comporta invece, nella pratica
amministrativa tedesca, il divieto di commercializzare il prodotto importato
al di fuori delle reti ufficiali di distribuzione. Secondo la Commissione,
il ritiro immediato dell'Amc senza concedere un periodo di transizione
adeguato per la liquidazione delle scorte rappresenta una violazione dei
diritti degli importatori non proporzionale rispetto all'obiettivo
conclamato di protezione della salute, e costituisce quindi un ostacolo
commerciale ingiustificato. Germania - integratori alimentari a base di
aglio - La Commissione ha inviato alla Germania un parere motivato per
quanto riguarda la pratica delle autorità tedesche di considerare sempre
come medicinali i prodotti in capsule contenenti aglio secco, che vengono
pertanto sottoposti a procedure di autorizzazione alla messa in commercio
particolarmente pesanti, anche quando si tratta piuttosto di prodotti
alimentari. Secondo la Commissione, tale pratica è incompatibile con il
principio della libera circolazione delle merci, perché rende più
difficile la commercializzazione dei prodotti in questione senza essere
proporzionale rispetto all'obiettivo di protezione dei consumatori che si
prefigge di raggiungere. Italia - rifiuti in plastica - La Commissione ha
inviato all'Italia un parere motivato per contestare la compatibilità con
il diritto comunitario delle disposizioni concernenti l'esportazione di
rifiuti in polietilene e i contributi che gli operatori del settore devono
pagare al consorzio incaricato della gestione dei programmi di raccolta,
trattamento e riciclaggio. Il regolamento italiano in vigore ("decreto
Ronchi") obbliga gli operatori economici ad affidare esclusivamente ad
un consorzio nazionale la gestione di tutti i rifiuti in questione;
impedendo così qualsiasi vendita diretta di tali rifiuti ad altre
organizzazioni comunitarie autorizzate a trattarli, il regolamento comporta
di fatto un divieto delle esportazioni incompatibile con l'articolo 29 del
trattato CE. Risulta inoltre che, benché gli operatori debbano pagare un
corrispettivo proporzionale alla quantità dei prodotti e/o dei rifiuti in
polietilene trattati, gli importatori siano sottoposti ad un contributo più
elevato degli operatori che trattano rifiuti "nazionali". Secondo
il trattato CE (articolo 90), un'imposta interna che colpisce più
severamente i prodotti importati di quelli nazionali è considerata
illegittima. Italia - importazione parallela di automobili - La Commissione
ha inviato all'Italia un parere motivato in merito alle disposizioni
nazionali che hanno la conseguenza di ostacolare le importazioni parallele
di automobili, a titolo professionale o individuale. In effetti, queste
importazioni vengono scoraggiate per due motivi: da un lato, in virtù del
fatto che le vetture importate parallelamente non possano mai essere
immatricolate attraverso la procedura semplificata, ma esclusivamente
seguendo quella tradizionale; dall'altro, perché non è possibile
attribuire alle vetture importate parallelamente il codice
"antifrode" (codice specificamente utilizzato in Italia per
combattere il traffico di vetture rubate e attribuito alle sole automobili
destinate in partenza la mercato italiano), il che induce i potenziali
acquirenti a ritenere che solo le reti ufficiali di importazione possano
garantire la liceità dell'origine delle vetture vendute. Secondo la
Commissione, le disposizioni italiane costituiscono un ostacolo
ingiustificato al commercio intracomunitario. Francia - oggetti in metallo
prezioso - La Commissione ha deciso di adire alla Corte di giustizia nei
confronti della Francia in merito alla normativa in materia di
commercializzazione dei prodotti in oro. Questa legislazione prevede una
differenza di denominazione per gli oggetti in "lega d'oro" (375 e
585 millesimi) e quelli in "oro" (750, 916 e 999 millesimi), che
avrebbe la finalità di assicurare la protezione dei consumatori e la
correttezza delle transazioni commerciali. La Commissione ritiene che le
norme del trattato concernenti la libera circolazione delle merci (articolo
28), secondo la giurisprudenza della Corte di giustizia, si oppongano a che
uno Stato membro riservi l'utilizzazione della denominazione "oro"
soltanto agli oggetti con titolo di 750/000 o superiore, qualora una
siffatta denominazione sia legalmente utilizzata nello Stato membro di
provenienza per oggetti con titolo inferiore a 750/000. La Commissione
ritiene infatti che, per assicurare la protezione dei consumatori e la
correttezza delle transazioni commerciali, sia sufficiente che gli Stati
membri prescrivano un'etichettatura adeguata, ad esempio a fianco del
prezzo, per assicurare una corretta informazione sull'effettivo tenore in
oro dei diversi oggetti offerti alla vendita. La Commissione aveva ricevuto
un reclamo che denunciava il carattere non proporzionale di questa normativa
e le difficoltà che poneva per i prodotti originari di altri Stati membri
dove la denominazione "oro" viene utilizzata legalmente per
prodotti a titolo inferiore. Italia - etichettatura dei prodotti alimentari
- La Commissione europea ha deciso di tradurre l'Italia davanti alla Corte
di giustizia per quanto concerne gli obblighi in materia di etichettatura e
imballaggio di alcuni prodotti (ad esempio le barre o le bevande destinate
principalmente ad aiutare gli sportivi a recuperare le sostanze nutritive
perse durante l'attività fisica), che in Italia sono sottoposte ad una
procedura di autorizzazione preventiva alla messa in commercio Secondo le
disposizioni nazionali, il numero di registrazione e la data
dell'autorizzazione devono essere indicati sull'etichetta e/o la confezione
del prodotto. Pertanto, il produttore comunitario (o il responsabile della
messa in commercio in Italia) deve rifare l'etichettatura o l'imballaggio
del prodotto per assicurare la menzione di queste informazioni. La Corte di
giustizia (casi C-217/99 e C-55/99) ha già esaminato un analogo
regolamento, concludendo che l'onere supplementare in termini di tempo e di
costo non è giustificato laddove non garantisce la conformità del prodotto
alle esigenze della salute pubblica e non apporta agli utilizzatori
informazioni utili alla verifica che il prodotto non presenta rischi per la
salute. Del resto, la Commissione si è già rivolta alla Corte di giustizia
per quanto riguarda l'applicazione della procedura di autorizzazione
preventiva ai prodotti legalmente fabbricati e messi in commercio in un
altro Stato membro: tale procedura è attualmente in corso (vedi IP/02/999).
Italia - registratori di cassa - La Commissione ha deciso di adire alla
Corte di giustizia ritenendo ingiustificato l'obbligo imposto dall'Italia a
tutti i fabbricanti di registratori di cassa di sottoporre tali prodotti ad
una serie di test, controlli tecnici e misure amministrative che implicano,
fra l'altro, la ripetizione di controlli già effettuati, l'impossibilità
di far valere certificati rilasciati da un organismo omologato in un altro
Stato membro e l'obbligo di disporre di una rete di assistenza approvata dal
ministero delle finanze sul territorio italiano. Questi obblighi impongono
agli operatori con sede in un altro Stato membro costi supplementari e
ritardano la messa in commercio dei prodotti. La Commissione ritiene che le
condizioni imposte dalla legge italiana siano eccessive rispetto
all'obiettivo legittimo di lottare contro l'evasione fiscale. Benché le
autorità nazionali abbiano riconosciuto l'esistenza di ostacoli, non è
stato dato alcun seguito concreto al parere motivato della Commissione, che
aveva chiesto una semplificazione degli obblighi a carico degli operatori
economici comunitari che desiderano commercializzare in Italia i loro
prodotti, allo scopo di renderli proporzionali all'obiettivo d'interesse
generale in questione. Portogallo - omologazione dei tubi di polietilene per
acque sanitarie - La Commissione ha deciso di citare il Portogallo in Corte
di giustizia per la normativa di quel paese in materia di tubi di
polietilene per acque sanitarie utilizzati per costruzioni urbane. La
Commissione ritiene tale normativa incompatibile con il principio della
libera circolazione delle merci di cui al trattato CE. La normativa
portoghese prevede l'obbligo di rilascio di un parere preventivo del
laboratorio nazionale del ministero dei lavori pubblici (Lnec) per la messa
in commercio dei prodotti non coperti dalle norme nazionali portoghesi né
da norme europee recepite in Portogallo. Inoltre, l'omologazione non può
essere concessa che per il sistema di tubature nel suo complesso. La
Commissione ritiene che tale esigenza sistematica di parere preventivo,
senza tenere conto dei certificati e dei test effettuati in altri Stati
membri, sia ingiustificata. La Commissione ritiene inoltre non proporzionale
l'obbligo di omologare integralmente l'intero sistema. In effetti, tale
obbligo impedisce l'omologazione individuale dei singoli tubi. Benché le
autorità nazionali siano state avvertite degli ostacoli incontrati dagli
operatori economici che importano tubi per acque sanitarie fabbricati e
commercializzati legalmente in altri paesi membri, nella risposta al parere
motivato inviato dalla Commissione non è stato proposto nessun
miglioramento. Le informazioni sulle procedure d'infrazione in corso nei
riguardi dell'insieme degli Stati membri sono disponibili sul sito Internet
Europa all'indirizzo seguente: http://europa.eu.int/comm/secretariat_general/sgb/droit_com/index_en.htm
SCIP2:
OPERAZIONE DELL'ANNO PER STRUCTURED FINANCE INTERNATIONAL
Roma, 14 febbraio 2003 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica
che l'operazione "Scip 2", la seconda cartolarizzazione degli
immobili pubblici, ha ricevuto il premio "Deal of the Year 2002"
da Structured Finance International (Sfi), la più prestigiosa rivista
internazionale nel settore delle cartolarizzazioni. E' la prima volta che la
Repubblica Italiana ottiene questo riconoscimento, attribuito sulla base dei
voti espressi dagli investitori istituzionali internazionali. La rivista ha
giudicato Scip 2 "una delle più grandiose cartolarizzazioni che il
mercato abbia mai visto". Oltre al premio di Operazione dell'Anno, Sfi
ha assegnato all'operazione italiana anche il premio per la "Migliore
Operazione di uno Stato Sovrano", riconoscimento che la Repubblica
Italiana si aggiudica per il quarto anno consecutivo. I riconoscimenti di Sfi
si aggiungono ai due premi assegnati il 9 gennaio scorso alla Repubblica
Italiana da Ifr: "European Borrower" e "Sovereign Borrower".
GRUPPO
TELECOM ITALIA MIGLIORA LA REDDITIVITÀ RISPETTO AL 2001 ANTICIPATO IL PIANO
DI DISMISSIONI: REALIZZATI 5,2 MILIARDI DI EURO. IN MIGLIORAMENTO (+200
MILIONI DI EURO) RISPETTO ALL'OBIETTIVO PREFISSATO PER IL SETTEMBRE
2003
Milano, 14 febbraio 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Telecom
Italia, riunitosi oggi sotto la presidenza di Marco Tronchetti Provera, ha
esaminato i dati preliminari del Gruppo e della Capogruppo per l'esercizio
2002, tuttora in corso di revisione da parte degli auditors esterni.
Risultati preliminari 2002 del Gruppo Telecom Italia Il 2002 si è chiuso
rispettando e spesso migliorando le previsioni del Piano Industriale 2002 -
2004. Si sono registrati infatti importanti miglioramenti in termini di
redditività e, grazie al recupero di efficienza e al raggiungimento degli
obiettivi del piano di dismissioni, l'indebitamento finanziario si è
ulteriormente ridotto al di là delle previsioni. In particolare, questi
sono i principali risultati preliminari, confrontati con il 2001: I ricavi
consolidati sono pari a 30.404 milioni di euro, con un incremento di 1.107
milioni di euro (+3,8%) escludendo l'effetto cambio e la variazione del
perimetro di consolidamento. Non considerando tali effetti i ricavi
consolidati registrano una flessione dell'1,3%. Il margine operativo lordo (Mol)
è di 13.961 milioni di euro, con un incremento di 649 milioni di euro
(+4,9%), escludendo l'effetto cambio e la variazione del perimetro di
consolidamento. Non considerando tali effetti, l'incremento del Mol è pari
al 2,5%. Il rapporto Mol/Ricavi è pari al 45,9%, in aumento rispetto al
44,2% registrato nel 2001. Il risultato operativo è di 7.412 milioni di
euro, con incremento di 696 milioni di euro (10,4%), escludendo l'effetto
cambio e la variazione del perimetro di consolidamento. Non considerando
tali effetti, l'incremento del risultato operativo è pari all'11,1%. Il
rapporto risultato operativo/ricavi è pari al 24,4%, in aumento rispetto al
21,7% registrato nel 2001. Il free cash flow pari a 8.597 milioni di euro,
registra un aumento di 2.607 milioni di euro ed è pari al 28,3% dei ricavi
(19,4% nel 2001). Il debito netto consolidato, pari a 18.116 milioni di
euro, si riduce di 3.826 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2001
(21.942 milioni di euro), migliorando l'obiettivo di 18,3 miliardi di euro
previsto per la fine del 2002. Tiene anche conto dell'acquisto di azioni
proprie per 287 milioni di euro e del pagamento di dividendi per 4,9
miliardi di euro (3,2 miliardi di euro per il 2001 e distribuzione di
riserve a dicembre 2002 per 1,7 miliardi di euro). Sull'andamento del debito
hanno influito sia il piano di dismissioni che il recupero dell'efficienza.
E' inoltre migliorata la composizione del debito del Gruppo: la quota
dell'indebitamento con scadenza superiore all'anno è pari all'75% del
totale (64% nel 2001). Inoltre, rispetto all'obiettivo di 2 miliardi di euro
previsto nel triennio 2002 - 2004, è stato raggiunto l'80% di efficienza
(1,6 miliardi di euro). Tale risultato è stato raggiunto attraverso un
rigido controllo dei costi operativi, una politica di investimenti
selettiva, una forte focalizzazione per lo sfruttamento delle sinergie a
livello di Gruppo e la centralizzazione degli acquisti. Risultati
preliminari Telecom italia S.p.A. I ricavi della Capogruppo sono pari a
17.055 milioni di euro e registrano una flessione di 254 milioni di euro
(-1,5% rispetto al 2001), dovuta in gran parte alle riduzioni tariffarie
derivanti dalla politica di regolamentazione. Il margine operativo lordo (Mol)
è di 7.547 milioni di euro, in lieve decremento rispetto al 2001 (-24
milioni di euro, -0,3%). Migliora la redditività: il rapporto Mol/Ricavi è
pari al 44,3%, in aumento rispetto al 43,7% registrato nel 2001. Il
risultato operativo è pari a 4.078 milioni di euro con incremento di 95
milioni di euro rispetto al 2001 ( +2,4%). Il debito netto di Telecom Italia
S.p.A. diminuisce, rispetto al 31 dicembre 2001, di 1.785 milioni di euro e
si attesta a 15.128 milioni di euro. Eventi rilevanti - Quarto trimestre
2002 - - A novembre 2002 Telecom Italia S.p.A. ha raggiunto un accordo con
Interbanca S.p.A, agente per conto di Omniapartecipazioni S.p.A., per la
cessione a quest'ultima della propria partecipazione pari al 45% circa del
capitale di Immsi S.p.A.. Con questa operazione, che rientra nell'ambito del
piano di dismissioni avviato a fine 2001, Telecom Italia ha incassato 68,3
milioni di euro realizzando una plusvalenza, al lordo delle imposte, pari a
50,2 milioni di euro. Il piano prevede la cessione delle attività non-core
del Gruppo Telecom Italia e ha raggiunto quota 5,2 miliardi di euro a fine
2002, anticipando gli obiettivi che prevedevano dismissioni per 5 miliardi
di euro entro settembre 2003. Nell'ultimo trimestre 2002 Telecom Italia
Domestic Wireline ha perfezionato l'atto di conferimento del proprio ramo
d'azienda Servizi Wholesale Internazionali (Swi) a Tmi Italia (controllata
al 100% da Telecom Italia). Tale società ha assunto il nuovo brand di
Telecom Italia Sparkle. Telecom Italia Sparkle può contare su una rete
mondiale bilaterale comprensiva tra l'altro di circa 360.000 km di cavi
sottomarini, in grado di collegare l'Italia con 220 paesi e circa 240
operatori. In Europa, in particolare, sono disponibili oltre 18.000 km di
reti crossborder. Questa infrastruttura ha trasportato, nel 2002, un volume
di traffico "voce" di oltre 10 miliardi di minuti e banda IP per
più di 15 Gbit/s. Servizi Internet Broadband: attraverso l'acquisto da
Netsystem di accessi ai servizi Internet a banda larga via satellite a
condizione wholesale, Telecom Italia Domestic Wireline estenderà anche ai
piccoli comuni l'offerta di servizi broadband per la clientela residenziale.
Viene così abbattuto il digital divide che penalizza oggi i piccoli comuni
italiani e Telecom Italia si conferma come principale motore di sviluppo
della banda larga in Italia. Da dicembre 2002 è stata avviata la
sperimentazione del servizio di comunicazione Wi-Fi in ambiente pubblico per
mezzo di Wireless-Lan operante nella banda di frequenza 2004 - 2483,5 MHz.
Telecom Italia è stato il primo operatore italiano di Tlc a lanciare, nel
luglio 2002, il servizio Wi-Fi applicato alla tecnologia Adsl in luoghi
privati. A ottobre 2002 le Assemblee delle società interessate hanno
approvato il progetto di fusione per incorporazione di Netsiel S.p.A,
Saritel S.p.A, Sodalia S.p.A e Telesoft S.P.A In It Telecom S.P.A. A ottobre
2002, con l'apertura di 1000 punti vendita, in oltre 80 città, è partita
l'offerta commerciale di servizi Gsm in Brasile da parte dei tre operatori
Tim Sao Paulo, Tim Centro Sul Tim Rio Norte A dicembre 2002 è stato
stipulato l'atto di fusione per incorporazione di Blu S.p.a in Tim S.p.A. Il
Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia, nell'ambito delle attività
intraprese per l'implementazione delle regole di Corporate Governance, ha
altresì approvato la "Procedura per la comunicazione al mercato delle
informazioni price sensitive". Il documento stabilisce le modalità
operative ai fini della diffusione al mercato di tale tipo di informazioni,
individua le Funzioni e le Strutture coinvolte nel processo, disciplinando
anche la procedura da osservare in presenza di rumors o di richieste di
informazioni da parte dei soggetti preposti alla vigilanza ed alla gestione
del mercato. La procedura disciplina, inoltre, le attività da porre in atto
in occasione dei momenti di incontro della Società con la comunità
finanziaria e con la stampa, così da assicurare un uso non selettivo
dell'informazione societaria. Telecom Italia S.p.A., avvalendosi
dell'esonero previsto dall'art. 82, comma 2, della deliberazione Consob
11971/99 e successive modifiche ed integrazioni, in luogo della
pubblicazione della relazione trimestrale relativa al periodo
ottobre-dicembre 2002, metterà a disposizione del pubblico il progetto di
bilancio di esercizio ed il bilancio consolidato al 31 dicembre 2002 entro
90 giorni dalla chiusura dell'esercizio.
TELECOM
ITALIA DOMESTIC WIRELINE RICAVI: 17.022 MILIONI DI EURO (-0,9% RISPETTO AL
2001) MOL 7.968 MILIONI DI EURO (+2,8% RISPETTO AL 2001)
Milano, 14 febbraio 2003 - I risultati del 2002 testimoniano il
miglioramento della gestione industriale ed economica di Domestic Wireline,
la business unit per la telefonia fissa che fa capo all'Amministratore
Delegato di Telecom Italia Riccardo Ruggiero. Questi i principali dati del
2002 confrontati con il 2001: Ricavi pari a 17.022 milioni di euro, con una
diminuzione dello 0,9% rispetto al 2001. Il calo molto contenuto dei ricavi,
sensibilmente inferiore in confronto a quanto realizzatosi nel 2001 (-1,4%
rispetto al 2000), rappresenta un importante risultato reso possibile
dall'efficacia delle nuove offerte e dei servizi innovativi lanciati
dall'azienda e dalle strategie commerciali e pubblicitarie a supporto della
diffusione delle offerte. Mol pari a 7.968 milioni di euro, in aumento del
2,8% rispetto al 2001, con un'incidenza sui ricavi del 46,8% rispetto al
45,1% dell'anno precedente. L'aumento significativo del Mol è dovuto al
mantenimento del livello dei ricavi e ad un'accurata politica di
contenimento dei costi che, rispetto all'anno precedente, sono diminuiti
complessivamente del 3.9%. Tale riduzione nei costi e' stata realizzata
grazie all'avvio dell'ammodernamento e della re-ingegnerizzazione dei
sistemi e dei processi a supporto delle attivita' operative (installazione,
riparazione guasti, cura e servizio del cliente), con significativi
miglioramenti anche dei livelli di servizio offerti alla clientela. Il
risultato operativo è pari a 4.737 milioni di euro con un incremento
dell'8,6% rispetto al 2001. L'incidenza rispetto ai ricavi raggiunge quindi,
nel 2002, il 27,8% contro il 25,4% dell'anno precedente; Relativamente alla
diffusione dei pacchetti fonia-Teleconomy, il risultato raggiunto a fine
2002, pari ad oltre 5,2 milioni di linee, appare estremamente positivo:
circa il 25% della base clienti si dimostra fidelizzato utilizzando una
delle offerte fonia di Domestic Wireline Per i servizi broadband si registra
un più rapido aumento del numero dei clienti nell'ultimo trimestre del
2002. A fine 2002 sono stati raggiunti 850.000 clienti, con una crescita del
118% rispetto ai 390.000 accessi di fine del 2001. Nell'ultimo trimestre la
crescita e' stata di 200.000 accessi, molto superiore rispetto ai 132.000
del trimestre precedente. Il 4° trimestre 2002 è stato caratterizzato dal
significativo ampliamento del servizio di accesso disaggregato alla rete
locale (unbundling del local loop) con 55.000 clienti collegati alla rete
degli altri operatori di telecomunicazioni rispetto ai 31.000 del trimestre
precedente. A fine 2002 i collegamenti in unbundling complessivi sono pari a
131.000, risultato che pone l'Italia al secondo posto in Europa per numero
di linee disaggregate. Il Consiglio di Amministrazione del Gruppo Tiscali ha
approvato i risultati del quarto trimestre 2002. Raggiunto l'obiettivo del
pareggio a livello di Ebitda per l'esercizio 2002" bitda pari a 13,2
milioni di Euro nel quarto trimestre 2002" Cagliari 14 febbraio 2003
Tiscali, Internet Communication Company leader in Europa, ha chiuso
l'esercizio 2002 con un Ebitda positivo per 1 milione di Euro, confermando
in tal modo la validità della propria strategia e la profittabilità del
suo modello di business. L'attività del gruppo nel 2002 è stata
caratterizzata dal lancio di nuovi prodotti, sia dial up che Adsl,
dall'integrazione delle piattaforme tecnologiche volte a dotare le singole
attività nazionali degli strumenti necessari ad offrire servizi narrowband
e broadband, sia consumer che business, di alta qualità ed affidabilità e
dal controllo delle strutture dei costi diretti e indiretti. A seguito di
tali attività il quarto trimestre 2002 ha registrato una significativa
crescita dei ricavi, il netto miglioramento dell'Ebitda e la drastica
riduzione del fabbisogno finanziario originato dalla gestione operativa. In
particolare l'Ebitda è stato pari a 13,2 milioni di Euro, con un incidenza
del 7% sul totale ricavi, segnando la miglior performance operativa
registrata dal Gruppo confermando la solidità del business model di Tiscali
e il suo ruolo di protagonista nel mercato Internet europeo. Il
raggiungimento del pareggio di Ebitda per l'intero esercizio 2002 assume
particolare rilievo in rapporto al risultato dell'esercizio precedente,
durante il quale l'Ebitda è stato negativo per 170,4 milioni di Euro, e
considerando la difficile situazione macroeconomica che ha influenzato
negativamente il mercato Internet durante tutto il corso dell'anno. A ciò
va inoltre aggiunto il lento processo di liberalizzazione dei mercati
broadband nazionali che, iniziando a produrre i primi effetti positivi solo
nel secondo semestre dell'anno, ha rallentato significativamente lo sviluppo
delle offerte Adsl degli operatori indipendenti come Tiscali. A tal
proposito va sottolineata l'importanza della raccomandazione pubblicata ieri
dalla Commissione Europea ("Recommendation on relevant product and
service markets within the electronic communications sector susceptible to
ex-ante regulation") che apre la strada allo sviluppo e alla
competizione nel broadband. Tiscali ritiene che tale raccomandazione, se
implementata correttamente, consentirà un forte sviluppo dell'accesso ad
alta velocità in Europa, ponendo fine ad una condizione di monopolio di
fatto e permettendo agli operatori alternativi lo sviluppo di un
profittevole modello di business in questo segmento di mercato ad alto
potenziale di crescita, con indubbi vantaggi per i consumatori. Risultati
del Gruppo nel quarto trimestre 2002 - I ricavi nel quarto trimestre
dell'anno sono stati pari a 200,8 milioni di Euro in crescita del 12%
rispetto al terzo trimestre 2002 e in crescita del 7% rispetto al quarto
trimestre 2001. I ricavi da accesso, che rappresentano il 68% del totale,
sono stati pari a 137 milioni di Euro, in crescita del 13% rispetto al
trimestre precedente e del 16% rispetto al quarto trimestre 2001, grazie
all'ottima performance del segmento Adsl. I ricavi business confermano il
proprio trend di crescita attestandosi a 32,2 milioni di Euro circa, con un
incremento del 21% rispetto al quarto trimestre dell'esercizio precedente,
diventando così la seconda area di ricavi più importante per il Gruppo. I
ricavi da portale, pari a 11,3 milioni di Euro, sono cresciuti del 20%
rispetto al terzo trimestre 2002 mentre rispetto al quarto trimestre 2001
mostrano una diminuzione del 53%, in linea con la contrazione del mercato
pubblicitario. I ricavi derivanti da servizi di fonia sono stati pari a 14,6
milioni di Euro, in crescita del 14% rispetto al terzo trimestre 2002. La
performance industriale è risultata particolarmente soddisfacente: il gross
margin è pari al 51% del totale ricavi, in crescita del 27% rispetto al
quarto trimestre 2001, grazie al forte incremento di efficienza sul segmento
dell'accesso Internet. I costi operativi, pari a 89,5 milioni di Euro e in
diminuzione del 4% rispetto al trimestre precedente sono così suddivisi:
" 32 milioni di Euro costi di marketing e vendita " 33,8 milioni
di Euro costi per il personale " 23,7 milioni di Euro costi generali L'Ebitda
è risultato positivo per 13,2 milioni di Euro, registrando un'inversione di
tendenza che ha permesso il recupero delle perdite dei due trimestri
precedenti dovute principalmente a difficoltà legate all'implementazione
delle nuove infrastrutture tecnologiche in alcuni Paesi e al ritardato
lancio delle offerte broadband, conseguenza della difficile situazione
regolamentare che impediva agli operatori indipendenti di offrire servizi Adsl
competitivi. L'Ebit è stato negativo per 67,5 milioni di Euro, in
miglioramento del 24% rispetto al terzo trimestre 2002 e del 60% rispetto al
quarto trimestre 2001. La posizione finanziaria netta risulta negativa per
134,7 milioni di Euro; il cash-burn rate nel trimestre, pari a 31,7 milioni
di Euro, mostra una diminuzione del 66% rispetto al trimestre precedente
grazie alla migliorata profittabilità. Risultati del Gruppo nel 2002 - I
ricavi del gruppo nell'intero esercizio 2002 sono stati pari a 748,4 milioni
di Euro, in crescita del 18% rispetto all'esercizio precedente. L'accesso ad
Internet (narrowband e broadband) si conferma la principale fonte di ricavi
con una incidenza percentuale sul fatturato totale pari a circa il 69%, per
un totale di 517,2 milioni di Euro. La crescita rispetto al 2001, pari al
26%, è dovuta principalmente allo sviluppo delle offerte narrowband e
broadband nei vari paesi europei in cui Tiscali opera. I ricavi delle
attività business nel 2002 sono stati pari a 106,5 milioni di Euro, in
crescita del 25% rispetto al 2001. L'avvenuta integrazione delle
infrastrutture di rete nazionali con la rete internazionale e la loro
implementazione ha permesso al gruppo di sviluppare un valido portafoglio
prodotti e di incrementare il giro d'affari derivante dal servizio alle
imprese. I ricavi derivanti dalle attività del portale sono stati pari a
47,9 milioni di Euro, evidenziando una flessione del 26% rispetto all'anno
precedente, a causa della contrazione del mercato pubblicitario. Il gross
margin è cresciuto del 104% grazie principalmente alle sinergie generate
dall'integrazione del gruppo e alla migrazione del traffico Internet sulla
rete proprietaria, passando da 179 milioni di Euro a 364,8 milioni di Euro,
registrando un' incidenza percentuale del 49%. I costi operativi, pari a
363,8 milioni di Euro e in linea con il 2001, sono così suddivisi: "
122,8 milioni di Euro costi di marketing, " 140 milioni di Euro costi
per il personale, " 100,9 milioni di Euro costi generali E' di
particolare importanza il raggiungimento del pareggio a livello di Ebitda,
contro un risultato negativo per 170,4 milioni di Euro nel 2001. Tale
risultato è stato ottenuto grazie alle sinergie scaturite dall'integrazione
del gruppo e dalla politica di controllo dei costi attraverso la quale sono
state generate importanti economie di scala. L'Ebit è stato negativo per
505 milioni di Euro, in netto miglioramento rispetto all'esercizio
precedente nel quale la perdita era stata pari a 668,2 milioni di Euro.
Tutti i dati sopra menzionati non tengono in alcun modo conto dell'impatto
delle recenti acquisizioni di Airtelnet e Wanadoo Belgium. Previsioni per il
2003 - La strategia del gruppo Tiscali per il 2003 sarà focalizzata sul
mantenimento della leadership europea come operatore indipendente e
innovativo nel mercato Internet. A tal fine i principali driver di crescita
e di profittabilità saranno l'incremento della base utenti Adsl, il
rafforzamento della propria posizione competitiva sul mercato narrowband,
nonchè l'ulteriore incremento del livello di efficienza interna e della
profittabilità di tutte le business unit. In termini quantitativi il gruppo
prevede una crescita dei ricavi pari a circa il 20%, un Ebitda pari ad
almeno il 5-6% della base ricavi, con una base utenti Adsl pari a oltre 600
mila unità a fine esercizio 2003. A seguito delle dimissioni del
Consigliere James Kinsella, al quale va il ringraziamento della Società per
il lavoro svolto e l'impegno profuso, è stato nominato per cooptazione
Gabriel Pretre, manager della Fondazione Sandoz, il quale rimarrà in carica
sino alla prossima Assemblea.
BANCA
POPOLARE DI INTRA TRIMESTRALE DICEMBRE 2002 CRESCITA (+14,1%)
Verbania Intra, 14 febbraio 2003 - Il Consiglio di Amministrazione della
Banca Popolare di Intra ha esaminato e approvato ieri la relazione
trimestrale consolidata al 31.12.2002, redatta ai sensi dell¹art. 82 della
delibera Consob numero 11971 del 14 maggio 1999, che verrà domani
depositata presso la Borsa Italiana e presso la sede sociale in
Verbania-Intra Piazza Aldo Moro, 8. I risultati consolidati di Gruppo al
31.12.2002 comprendono, con il metodo Dell'integrazione globale, i risultati
alla stessa data della Capogruppo Banca Popolare di Intra e delle società
controllate Banca Popolare di Monza e Brianza spa, Banca Popolare di Sesto
San Giovanni spa, Intrafid srl, Intra Private Bank spa e Monza e Brianza
Leasing spa. Nell¹ultimo trimestre dell¹esercizio la gestione
caratteristica della Banca e del Gruppo ha confermato il positivo andamento
dei primi nove mesi dell¹anno, con risultati positivi sia in termini di
crescita dei volumi operativi che di redditività. Per quanto riguarda i
dati consolidati si evidenzia anzitutto l¹ulteriore crescita (+14,1%) della
raccolta diretta da clientela, che al 31 dicembre 2002 ammonta a 3.594,4
milioni di euro, contro 3.149,4 milioni di euro del 31 dicembre 2001. L¹andamento
della raccolta indiretta è stato ancora condizionato dalla fase di
incertezza attraversato dai mercati finanziari, attestandosi a 2.946,6
milioni di euro (2.943,7 milioni di euro a fine 2001). Gli impieghi alla
Clientela ammontano a fine 2002 a 3.194,1 milioni di euro e mostrano una
crescita rispetto al 2001 dell¹8,7%, nonostante l¹operazione di
cartolarizzazione sul portafoglio mutui in bonis perfezionato dalla
Capogruppo a fine dicembre per un importo di 445,1 milioni di euro. In
relazione all¹andamento economico, si segnala che il margine di interesse,
per effetto dello sviluppo dei volumi intermediati, ha registrato a fine
anno un progresso del 30,4% rispetto a fine esercizio 2001, attestandosi a
122,3 milioni di euro. Anche le commissioni e gli altri proventi netti di
gestione sono saliti in misura significativa (71,9 milioni di euro, a fronte
di 47,7 milioni di euro al 31.12.2001), con un incremento superiore al 50%.
Il margine di intermediazione si colloca pertanto a 156,2 milioni di euro
con una crescita del 23,5% rispetto al 31.12.2001 (126,5 milioni di euro).
Tale progresso appare ancora più apprezzabile se si considera che tale voce
è stata influenzata negativamente dalla contabilizzazione di minusvalenze
nette da valutazione titoli (già oggetto di precedenti comunicazioni al
mercato), che hanno comportato perdite da operazioni finanziarie per 39,2
milioni di euro solo in parte bilanciate dalla plusvalenza sulla citata
operazione di securitisation realizzata dalla Capogruppo (16,3 milioni di
euro). L¹aumento delle spese amministrative a 106,7 milioni di euro (91,1
milioni di euro al 31.12.2001), più contenuto rispetto al recente passato e
riferito in prevalenza agli investimenti effettuati in risorse umane e
tecnologiche a sostegno della crescita, ha condotto un risultato lordo di
gestione di 31,1 milioni di euro, in progresso di circa il 56% rispetto ai
19,9 milioni di euro di fine 2001. I risultati economici del Gruppo hanno
dovuto scontare tuttavia l¹elevata incidenza delle rettifiche nette e degli
accantonamenti, pari a complessivi 36,2 milioni di euro, nei quali sono
comprese rettifiche nette e accantonamenti su crediti per 31 milioni di
euro. Per quanto concerne la Capogruppo l¹andamento economico è stato
condizionato inoltre dalla svalutazione della partecipazione in Intra
Private Bank e dagli ulteriori accantonamenti prudenziali, già effettuati
in semestrale, per fronteggiare le perdite della controllata, previste per l¹esercizio
2003, ancorché in sensibile contrazione. L¹esecizio si è chiuso quindi
con un risultato netto in sostanziale pareggio per il Gruppo utile di 116
mila euro contro i 7,4 milioni di euro di fine 2001 e con un utile netto
riferito alla sola Capogruppo di 4,3 milioni di euro, avendo beneficiato
della contabilizzazione di proventi netti straordinari per complessivi 8,3
milioni di euro, in gran parte provenienti dalla cessione da parte della
Capogruppo dell¹immobile di Milano Via Cusani perfezionata nell¹ultimo
trimestre. Si segnala che il capitale della Banca Popolare di Intra è
aumentato a fine dicembre 2002 a 90.698.253,00 euro per effetto della
parziale conversione del prestito obbligazionario convertibile subordinato
Banca Popolare di Intra 3,00% 1998-2003, che ha comportato l¹emissione di
n. 404.898 azioni ordinarie del valore nominale unitario di 3 euro a
servizio della conversione di n. 368.089 obbligazioni. Al 31 dicembre 2002
risultano pertanto ancora in circolazione n. 1.595.477 obbligazioni
convertibili. Si precisa inoltre che nell¹ottobre 2002 la Banca Popolare di
Intra ha attivato una nuova Succursale a Cermenate , in provincia di Como.
Il nuovo sportello si inserisce nella rete operativa del Gruppo che al 31
dicembre 2002 è composto da 76 sportelli.
BENETTON:
IL CDA ESAMINA L'ANDAMENTO DELLA GESTIONE 2002 E LE PREVISIONI 2003
INTERROTTE LE TRATTATIVE PER LA CESSIONE DEL MARCHIO ROLLERBLADE
Ponzano, 14 febbraio 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Benetton
Group, riunitosi il 7 febbraio , ha esaminato le anticipazioni della
chiusura dell'esercizio 2002. I dati confermano un forte decremento del
fatturato del settore sportivo e un soddisfacente andamento delle vendite
nel settore dell'abbigliamento che beneficiano dei ricavi sviluppati dai
nuovi negozi. Il fatturato complessivo del gruppo potrebbe segnare un
decremento di circa il cinque per cento e gli utili netti prima delle
componenti straordinarie e non ricorrenti, dovrebbero attestarsi a circa il
6,5 per cento del fatturato. Il CdA Benetton ha quindi preso in esame il
potenziale impatto straordinario sull'utile derivante dalla scelta
strategica di procedere alla cessione dei rami d'azienda relativi
all'attrezzo sportivo. Pur non essendo stata ancora effettuata la
valutazione definitiva, si può ipotizzare che tali componenti straordinare
possano determinare una limitata perdita d'esercizio senza però influenzare
in misura rilevante i flussi finanziari. Il CdA ha poi analizzato le
tendenze dell'andamento gestionale nel 2003. In un contesto economico
caratterizzato da una generale contrazione dei consumi, dal calo delle
vendite nel mercato del tessile-abbigliamento e dalla debolezza del dollaro,
si prevedono per il settore abbigliamento fatturato e margini in linea con
l'esercizio 2002. Il CdA ha valutato lo stato delle trattative avviate in
esclusiva con The Hockey Company per la cessione del marchio Rollerblade,
prendendo la decisione di non proseguire nella negoziazione. Benetton Group
intende comunque perseguire il proprio indirizzo strategico volto alla
cessione del marchio
GRUPPO
CREMONINI: RICAVI CONSOLIDATI 2002 A 1.589,3 MILIONI DI EURO (+16,4%). IN
CRESCITA TUTTI GLI INDICATORI REDDITUALI: Ebitda CONSOLIDATO A 107,0 MILIONI
DI EURO (+25,3%) E EBIT CONSOLIDATO A 53,2 MILIONI DI EURO (+43,2%).
Castelvetro di Modena, 14 Febbraio 2003 - Il Gruppo Cremonini ha registrato
nel 2002 significative performance. I ricavi totali si sono attestati a
1.589,3 milioni di Euro, in progresso del 16,4% rispetto ai 1.364,9 milioni
di Euro del 2001; L'Ebitda ha raggiunto 107,0 milioni di Euro contro gli
85,4 milioni di Euro dell'esercizio precedente (+25,3%); l'Ebit ammonta a
53,2 milioni di Euro contro i 37,1 milioni di Euro del 2001 (+43,2%). Il
risultato ante imposte di gruppo ha raggiunto i 16,4 milioni di Euro, con un
incremento di 19,9 milioni di Euro rispetto alla perdita di 3,5 milioni di
Euro registrata nel 2001. Anche il quarto trimestre 2002 si è chiuso con
risultati economico-finanziari consolidati in crescita rispetto allo stesso
periodo dell'esercizio precedente. I ricavi totali del trimestre in esame
hanno raggiunto i 400,8 milioni di Euro, in crescita del 19,0% rispetto ai
336,8 milioni di Euro del 4° trimestre 2001; l'Ebitda si è attestato a
24,2 milioni di Euro, in aumento del 14,3% rispetto ai 21,2 milioni di Euro
dello stesso periodo dell'esercizio precedente, mentre l'Ebit ha registrato
una crescita del 26,8%, raggiungendo i 10,5 milioni di Euro contro gli 8,3
milioni di Euro del 2001.Il risultato ante imposte del quarto trimestre è
passato da 2,4 a 3,1 milioni di Euro, con un incremento del 32,2%. Continua
a migliorare la redditività del settore della produzione, che nel trimestre
in esame ha conseguito ricavi totali per 205,2 milioni di Euro (+23,6%) con
un margine operativo lordo di 14,8 milioni di Euro (+30,4%) e un risultato
operativo di 7,4 milioni di Euro (+48,1%). Nello stesso periodo i settori
della distribuzione e della ristorazione sono cresciuti ulteriormente in
termini di volumi. All'incremento del 14,8% dei ricavi della distribuzione,
che si sono attestati a 152,1 milioni di Euro contro i 132,5 milioni di Euro
del quarto trimestre 2001, segue l'aumento del 14,1% del fatturato della
ristorazione, che ha raggiunto i 51,1 milioni di Euro rispetto ai 44,8
milioni di Euro dello stesso periodo dell'esercizio precedente. Questi, in
sintesi, i principali dati contenuti nella relazione trimestrale al
31/12/2002, approvata oggi a Castelvetro di Modena dal Consiglio di
Amministrazione di Cremonini S.p.A..
ASTALDI
S.P.A.:NEL QUARTO TRIMESTRE RICAVI DA LAVORI IN CRESCITA DEL 6% 11 2002
CHIUDE CON UN UTILE NETTO DI 15 MILIONI DI EURO
Roma, 14 febbraio 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Astaldi S.p.A.,
presieduto dal Prof. Ernesto Monti, riunitosi oggi a Roma, ha approvato la
relazione del quarto trimestre 2002 e ha esaminato i risultati dei dodici
mesi dell'anno. Il Gruppo Astaldi ha chiuso il quarto trimestre 2002 con
valori in crescita sia per quanto riguarda i ricavi da lavori che i margini
di redditività. Il quarto trimestre - La relazione trimestrale approvata
dal Consiglio di amministrazione presenta ricavi per prestazioni e appalti
pari a oltre 202 milioni di euro, con una crescita del 6,2% rispetto al
terzo trimestre, mentre il totale del valore della produzione si attesta a
circa 217 milioni di euro. li margine operativo lordo dei periodo è stato
di oltre 47 milioni di euro, in aumento del 13,5% sul precedente trimestre.
Il risultato operativo, superiore ai 16 milioni di euro, risulta in aumento
del 6,6% sul terzo trimestre e fa salire al 7,4% l'incidenza sul valore
della produzione. II quarto trimestre ha chiuso con un risultato netto di
4,6 milioni di euro, sostanzialmente in linea con le stime del management,
basate sull'andamento del primo semestre, che indicavano in circa 20 milioni
di euro l'utile per l'intero anno. La contrazione dell'utile netto del terzo
trimestre, che sconta da un lato gli effetti del rallentamento dei lavori in
Turchia e dall'altro l'imputazione di oneri non-ricorrenti legati al
processo di quotazione, ha comportato una riduzione del risultato
complessivo a circa 15 milioni di euro per il 2002. La posizione finanziaria
netta ha registrato, nel corso del trimestre, un miglioramento di circa 28
milioni di euro, ascrivibile da un lato all'incasso dell'anticipazione
contrattuale relativo al nuovo contratto acquisito in Venezuela e dall'altro
alla cessione di crediti, che porta a 119 milioni l'indebitamento al 31
dicembre 2002 rispetto ai 147 milioni del 30 settembre 2002. I dati non sono
confrontati con quelli relativi al quarto trimestre dell'esercizio 2001
poiché a quella data non era stata predisposta analoga situazione
patrimoniale ed economica in quanto non obbligatoria. I dodici mesi I dati
relativi ai dodici mesi indicano un valore della produzione superiore a 855
milioni di euro, con un incremento del 3,5% rispetto al precedente esercizio
su base normalizzata (escludendo i ricavi della vendita dell'immobile di Via
Po). li risultato operativo è di 60,5 milioni di euro con una incidenza sul
valore della produzione del 7,1%, dopo avere accolto accantonamenti
prudenziali pari a 13,6 milioni di euro sul Venezuela. L'utile netto
consolidato è di oltre 15 milioni di euro contro 21 milioni dell'esercizio
2001 . Il volume della produzione dell'intero esercizio è da attribuire per
il 44,5% all'attività svolta in Italia e per il restante 55,5% all'estero.
La dinamica della posizione finanziaria netta nel corso dell'intero
esercizio evidenzia una variazione di circa 10 milioni di euro che include
gli effetti derivanti dalla operazione di quotazione in borsa della Società,
l'erogazione di dividendi per circa 13 milioni di euro ed il sostenimento di
importanti investimenti sia in attrezzature specialistiche che in studi e
progettazione nell'ambito delle iniziative in project financing e generai
contracting. Nel corso del 2002 Astaldi ha acquisito nuovi ordini per 1,5
miliardi di euro, superando ampiamente l'obiettivo previsto. Nel dettaglio,
sono state effettuate acquisizioni di notevole importanza quali la Fiera di
Milano (275 milioni di euro in quota Astaldi), l'ospedale di Mestre (65
milioni di euro per la parte costruzione e 378 milioni di euro per la
gestione in quota Astaldi), la Metropolitana di Brescia (278 milioni di euro
in quota Astaldi) e la prima fase del progetto Mose. Il portafoglio ordini
al 31.12.02 ammonta a 3.439 milioni di euro in crescita del 29% sull'anno
precedente. "I risultati ottenuti nel quarto trimestre - ha
sottolineato l'amministratore delegato Vittorio Di Paola - evidenziano un
incremento delle attività del Gruppo rispetto alla media dei tre trimestri
dell'esercizio ed un lieve incremento anche rispetto all'esercizio 2001,
dato questo ancor più apprezzabile se messo in relazione alla crisi
generalizzata dell'economia nazionale ed internazionale ed all'impatto a
livello complessivo di oneri non ricorrenti, legati al processo di
quotazione". 000 Il Gruppo Astaldi, quotato al segmento Star della
Borsa Italiana, è attivo da oltre 75 anni, in Italia e all'estero, nella
progettazione e costruzione di grandi opere di ingegneria civile. Il Gruppo
opera nelle seguenti aree di attività: infrastrutture di trasporto
(ferrovie, metropolitane, strade, autostrade, aeroporti e porti); lavori
idraulici e impianti di produzione energetica (dighe, impianti
idroelettrici, acquedotti, oleodotti, gasdotti e impianti di depurazione);
edilizia civile e industriale (ospedali, università, tribunali, opere edili
relative a centrali elettriche e nucleari, parcheggi); gestione in regime di
concessione di opere quali parcheggi, impianti di bonifica, ecc.
AIR
FRANCE: ESERCIZIO FISCALE 2002-03 TERZO TRIMESTRE (OTTOBRE - DICEMBRE 2002)
: LEGGERO MIGLIORAMENTO DEI RISULTATI IN UN CONTESTO MOLTO DIFFICILE
Parigi, 14 febbraio 2003 - Cifre consolidate
|
Trimestre
al
31 dicembre
|
9
mesi
al
31 dicembre
|
(in
milioni d’euro)
|
2002-03
|
2001-02
|
Variazione
|
2002-03
|
2001-02
|
Variazione
|
Fatturato
|
3
136
|
2
907
|
+7,9%
|
9
687
|
9
488
|
+2,1%
|
EBITDAR
|
378
|
261
|
+44,8%
|
1
442
|
1
250
|
+15,4%
|
Risultato
operativo prima delle cessioni aeronautiche
|
2
|
(114)
|
NS
|
295
|
157
|
+87,9%
|
Risultato
operativo prima delle cessioni aeronautiche
|
4
|
(112)
|
NS
|
315
|
213
|
+47,9%
|
Risultato
netto prima delle imposte
|
3
|
(127)
|
NS
|
278
|
165
|
+68,5%
|
Risultato
netto di competenza del gruppo
|
2
|
(131)
|
NS
|
218
|
152
|
+43,4%
|
Risultato
netto per azione (in euro)
|
|
|
|
0,99
|
0,69
|
+43,4%
|
2. Un
risultato netto equilibrato al 3° trimestre al 31 dicembre 2002 Malgrado un
contesto economico sempre difficile e il forte deprezzamento del dollaro, il
fatturato registra una progressione del 7,9% grazie alla ripresa
dell'attività passeggeri nel corso del trimestre e alla resistenza
dell'attività merci.
Attività passeggeri
|
3°
trimestre al
|
Cifre
consolidate
|
31/12/2002
|
31/12/2001
|
Variazione
|
Fatturato
totale attività passeggeri (in milioni di euro)
|
2
578
|
2
342
|
+10,1%
|
Fatturato
passeggeri di linea (in milioni di euro)
|
2
370
|
2
146
|
+10,4%
|
Ricavo
unitario espresso in ASK (in centesimi di euro
|
7,26
|
6,98
|
+3,9%
|
Ricavo
unitario espresso in RPK (in centesimi di euro)
|
9,63
|
9,99
|
-3,6%
|
Il
fatturato relativo al trasporto passeggeri di linea del gruppo Air France é
aumentato del 10,1% per un traffico in progressione del 14,4%. Il load
factor si stabilisce a 75,4% (+5,5 punti). Il ricavo unitario del gruppo,
espresso in posto chilometro offerto (Rask), aumenta del 5,4% senza tener
conto dell'effetto cambio (1,7%) e dell'effetto mix rete (0,3%). Dopo
correzione di tali effetti, il ricavo unitario, espresso in passeggero per
chilometro trasportato (Rrpk), cala del 2,2%. La performance per rete é la
seguente:
Ottobre-dicembre
2002
|
Offerta
(ASK)
|
Traffico
(RPK)
|
Fatturato
|
|
+7,9%
|
+16,8%
|
+17,6%
|
Medio
raggio internazionale
|
+5,9%
|
+9,4%
|
+10,3%
|
Medio
raggio domestico
|
-4,7%%
|
+3,4%
|
-5,09%
|
Totale
|
+6,1%
|
+14,4%
|
+10,4%
|
Attività
merci
|
3°
trimestre al
|
Cifre
consolidate
|
31/12/2002
|
31/12/2001
|
Variazione
|
Fatturato
totale merci (in milioni di euro)
|
402
|
391
|
+2,8%
|
Fatturato
trasporto merci (in milioni di euro)
|
356
|
345
|
+3,2%
|
Ricavo
unitario espresso in ATK (in centesimi di euro)
|
16,37
|
17,33
|
-5,5%
|
Ricavo
unitario espresso in RTK (in centesimi di euro)
|
24,60
|
25,50
|
-3,5%
|
Il
traffico é aumentato del 7,2% per un'offerta in aumento del 9,5%, con un
conseguente calo del load factor di 1,4 punti a 66,5%. Escluso l'effetto
cambio, il ricavo unitario scende dell'1,6%. Risultati - Per un fatturato
consolidato in aumento del 7,9% a 3,14 miliardi di euro, i costi operativi
risultano essere in aumento solo del 3,7% a 3,13 miliardi di euro. L'ebitdar
é fortemente aumentato a 378 milioni di euro (+44,8%), risultando superiore
anche rispetto al terzo trimestre dell'esercizio fiscale 2000-01. Prima
delle cessioni aeronautiche (2 milioni di euro), il risultato operativo é
positivo per 2 milioni (-114 milioni e -48 milioni rispettivamente al 31
dicembre 2001 e 2000). Il risultato operativo si attesta a 4 milioni di euro
dopo le cessioni aeronautiche (-112 milioni e -21 milioni nel 2001 e 2000).
I costi unitari espressi in posto chilometro offerto (Eask) sono in calo
dell'1,7%. Escluso l'effetto cambio (2,2%) e carburante (0,7%), scendono
dello 0,3%. Il risultato netto consolidato del Gruppo si attesta a 2 milioni
di euro contro una perdita di 131 milioni di euro al 31 dicembre 2001.
3. Un risultato netto prima delle imposte per 278 milioni di euro per i
primi nove mesi dell'esercizio Attività passeggeri
|
9
mesi al
|
Cifre
consolidate
|
31/12/2002
|
31/12/2001
|
Variazione
|
Fatturato
totale attività passeggeri (in milioni di euro)
|
8
048
|
7
870
|
+2,3%
|
Fatturato
passeggeri di linea (in milioni di euro)
|
7
429
|
7
191
|
+3,3%
|
Ricavo
unitario in ASK (in centesimi di euro)
|
7,47
|
7,40
|
+1,0%
|
Ricavo
unitario in RPK (in centesimi di euro)
|
9,75
|
9,76
|
-0,1%
|
Il
fatturato relativo al trasporto passeggeri di linea risulta in progressione
del 3,3% nel corso dei primi nove mesi, in linea con un traffico in aumento
del 3,3% per una capacità in crescita del 2,2%. Il load factor migliora a
76,7% (+0,8 punti). Il ricavo unitario espresso in posto per chilometro
offerto (Rasko) cresce del 2,0%, escluso l'effetto cambio (1,6%) e mix rete
(0,5%). Dopo correzione di questi effetti, il ricavo unitario, espresso in
passeggero per chilometro trasportato (Rrpk), sale dell'1,0%. La performance
per rete é la seguente:
Aprile-dicembre
2002
|
Offerta
(ASK)
|
Traffico
(RPK)
|
Fatturato
|
|
+3,3%
|
+4,7%
|
+8,2%
|
Medio
raggio internazionale
|
+1,4%
|
+2,8%
|
+3,5%
|
Medio
raggio domestico
|
-3,5%
|
-6,0%
|
-8,5%
|
Totale
|
+2,2%
|
+3,3%
|
+3,3%
|
Attività
merci
|
9
mesi al
|
Cifre
consolidate
|
31/12/2002
|
31/12/2001
|
Variazione
|
Fatturato
totale merci (in milioni di euro)
|
1
125
|
1
086
|
+3,6%
|
Fatturato
trasporto merci (in milioni di euro)
|
999
|
941
|
+6,2%
|
Ricavo
unitario in ATK (in centesimi di euro)
|
15,56
|
15,57
|
-0,1%
|
Ricavo
unitario in RTK (in centesimi di euro)
|
23,99
|
24,17
|
-0,8%
|
Nel
corso di questo periodo, il traffico é aumentato del 7,1% per un'offerta in
aumento del 6,4%. Il load factor ha guadagnato 0,4 punti a 64,9%. Il ricavo
unitario, espresso in tonnellata per chilometro offerta (Ratk), aumenta del
3,9% escluso l'effetto cambio. Il fatturato consolidato si stabilisce a 9,69
miliardi di euro (+2,1%) di cui 9,17 miliardi relativi al trasporto aereo,
vale a dire il 95% del totale. Il fatturato dell'attività di manutenzione
si attesta a 409 milioni di euro (-1,4%) e le altre attività a 105 milioni
(-10,3%). I costi unitari per posto chilometro offerto (Eask) scendono dello
0,9%. Dopo correzione degli effetti cambio (2%) e carburante (0,7%),
aumentano dell'1,8% di cui 1,13% dovuto all'incremento dei costi di
assicurazione e tasse aeroportuali. L'Ebitdar aumenta di 1,44 miliardi di
euro, in progressione del 15,4%. Il margine di Ebitdar é migliorato del
14,9%, ritrovando un livello superiore a quello del 31 dicembre 2000. Il
risultato operativo prima delle cessioni aeronautiche raggiunge i 295
milioni di euro contro i 157 milioni dell'anno scorso. Dopo le cessioni
aeronautiche pari a 20 milioni di euro (56 milioni al 31 dicembre 2001), il
risultato operativo risulta essere di 315 milioni contro i 213 al 31
dicembre 2001. Si suddivide nel modo seguente: - attività passeggeri: 206
milioni contro i 96 dell'anno scorso, - attività merci: 22 milioni contro
una perdita di 4 milioni al 31 dicembre 2001 - attività di manutenzione: 65
milioni contro i 59 milioni al 31 dicembre 2001 - altre attività: 22
milioni contro i 62 milioni un anno fa. Il risultato finanziario migliora
(-48 milioni contro -85 milioni) grazie ad una solida struttura finanziaria
e ad un risultato di cambio positivo per 56 milioni. Prima delle imposte, il
risultato si attesta a 278 milioni contro i 165 milioni di un anno fa. Dopo
le imposte, il risultato netto consolidato del gruppo risulta essere di 218
milioni (+43,4%). 4. Situazione finanziaria Il tasso di indebitamento si é
stabilizzato a 0,71 (0,73 al 31 marzo 2002). I capitali propri sono pari a
4,14 miliardi di euro e l'indebitamento netto a 2,96 miliardi. Gli
investimenti per i primi nove mesi ammontano a 984 milioni di euro e sono
stati finanziati con cash flow operativo di 703 milioni e 218 milioni di
cessioni. 5. Prospettive I risultati dell'ultimo trimestre sono conformi
alle attese della compagnia. Il trimestre in corso é iniziato con le forti
perturbazioni dovute alle tempeste di neve del 4 e 5 gennaio. Inoltre, lo
sciopero dei piloti, all'inizio di febbraio, ha provocato una perdita che si
aggira intorno ai 12 milioni di euro. Malgrado tali difficoltà e in assenza
di un peggioramento della situazione economica legata alla crisi in Medio
Oriente, l'obiettivo di un risultato operativo (escluse le cessioni
aeronautiche) in aumento, rispetto all'anno scorso, rimane
accessibile.
STATISTICHE
Esercizio
2002-03
|
Trimestre
al 31 dicembre
|
9
mesi al 31 dicembre
|
|
2002
|
2001
|
Variazione
|
2002
|
2001
|
Variazione
|
Air
France
|
|
|
|
|
|
|
Attività
passeggeri
|
|
|
|
|
|
|
ASK
(in milioni)
|
31
323
|
29
598
|
+5,8%
|
95
644
|
94
051
|
+1,7%
|
RPK
(in milioni)
|
23
828
|
20
904
|
+14,0%
|
73
879
|
71
902
|
+2,7%
|
Load factor
|
76,1%
|
70,6%
|
+5,4
pt
|
77,2%
|
76,5%
|
+0,8pt
|
RASK
(in centesimi)
Escluso
cambio e mix rete
|
6,93
|
6,68
|
+3,7%
+6,4%
|
7,14
|
7,10
|
+0,5%
+2,2%
|
RRPK
(in centesimi)
Escluso
cambio e mix rete
|
9,11
|
9,46
|
-3,7%
-1,1%
|
9,24
|
9,29
|
-0,5%
+1,2%
|
Attività
cargo
|
|
|
|
|
|
|
ATK
(in milioni)
|
2
178
|
1
989
|
+9,5%
|
6
416
|
6
034
|
+6,4%
|
RTK
(in milioni)
|
1
449
|
1
353
|
+7,2%
|
4
162
|
3
888
|
+7,1%
|
Load factor
|
66,5%
|
67,9%
|
-1,4
pt
|
64,9%
|
64,5%
|
+0,4
pt
|
RATK
(in centesimi)
Escluso
cambio
|
16,37
|
17,33
|
-5,5%
-1,8%
|
15,14
|
14,71
|
+3,0%
+6,6%
|
RATK
(in centesimi)
|
24,60
|
25,50
|
-3,5%
|
23,66
|
23,47
|
+0,8%
|
Costi
unitari
|
|
|
|
|
|
|
|
6,82
|
7,01
|
-2,7%
|
6,66
|
6,76
|
-1,5%
|
Gruppo
Air France
|
|
|
|
|
|
|
Attività
passeggeri
|
|
|
|
|
|
|
ASK
(in milioni)
|
32
581
|
30
717
|
+6,1%
|
99
298
|
97
189
|
+2,2%
|
RPK
(in milioni)
|
24
558
|
21
473
|
+14,4%
|
76
118
|
73
689
|
+3,3%
|
Load factor
|
75,4%
|
69,9%
|
-5,5
pt
|
76,7%
|
75,8%
|
+0,8
pt
|
RASK
(in centesimi)
Escluso
cambio e mix rete
|
7,26
|
6,98
|
+3,9%
+5,4%
|
7,47
|
7,40
|
+1,0%
+2,0%
|
RRPK
(in centesimi)
Escluso
cambio e mix rete
|
9,63
|
9,99
|
-3,6%
-2,2%
|
9,75
|
9,76
|
-0,1%
+1,0%
|
Costi
unitari del gruppo
|
|
|
|
|
|
|
EASK
(in centesimi)
|
7,08
|
7,20
|
-1,7%
|
6,93
|
6,99
|
-0,9%
|
AIR
FRANCE : LE MISURE DI AIR FRANCE IN SEGUITO ALLA CESSATA OPERATIVITA DI AIR
LIB
Roma, 14 febbraio 2003 - Voli supplementari - A partire dal 6 febbraio 2002
Air France ha incrementato i voli a destinazione di Toulouse, Nizza e Toulon.
La compagnia dispone inoltre dell'offerta necessaria per accogliere la
clientela a destinazione di Roma, Milano, Venezia, Pisa, Marsiglia e Pau.
Inoltre, Air France assicurerà la continuità del collegamento su Perpignan
da venerdì 7 febbraio. Sul lungo raggio, Air France ha aggiunto un volo
supplementare a destinazione della Réunion in partenza da Roissy
Charles-de-Gaulle e, a partire dall'8 febbraio, diventeranno 4. L'incremento
dei voli sulle Antille sarà assicurato dalla compagnia Corsair. Offerte
tariffarie - Air France ha lanciato delle offerte tariffarie per i clienti
in possesso di biglietti Air Lib. Sull'Italia e la Francia, in cambio dei
loro biglietti Air Lib, i clienti possono acquistare dei biglietti su Air
France contro: 100 € Ttc a tratta sull'Italia; 50 € Ttc a tratta sulla
Francia. Sulle Antille e la Réunion, al di là del periodo in cui i
rimpatri sono a carico dello Stato, Air France offrirà ai passeggeri di Air
Lib, in cambio dei loro biglietti, una riduzione di: 75 € a tratta sulle
Antille; 100 € a tratta sulla Réunion; Tali offerte sono vendibili
unicamente nelle agenzie Air France e presso le biglietterie Air France
negli aeroporti a partire dal 6 febbraio fino al 21 febbraio 2003. Il
periodo di trasporto per i voli Francia e Italia, si prolunga fino all'8
marzo 2003, ultimo ritorno. Per le Antille e la Réunion, il trasporto é
possibile per i viaggi che terminano entro e non oltre il 30 marzo
2003.
A
QUESTE TARIFFE, UNA SCAPPATA SI PUÒ FARE TUTTO L'ANNO NON SOLO A SAN
VALENTINO BRESCIA - LONDRA STANSTED, ANCONA - LONDRA STANSTED A PARTIRE DA
SOLI EURO 1.99 (SOLO ANDATA TASSE ESCLUSE)
Milano, 14 febbraio 2003 - Ryanair, la più grande compagnia aerea a basse
tariffe d'Europa, ha annunciato oggi una tariffa davvero speciale da Ancona
e da Brescia per Londra Stansted a soli 1.99 Euro. Per soli Euro 1.99 (solo
andata, tasse aeroportuali escluse) sarà possibile viaggiare a bordo dei
voli giornalieri Ryanair. Dalla mezzanotte del 14 febbraio sarà possibile
prenotare il proprio posto sul sito www.ryanair.com
usufruendo di questa speciale promozione. Peter Sherrard, coordinatore
Marketing e Vendite di Ryanair per l'Italia, commentando l'offerta
promozionale di oggi, ha detto: "Ryanair è lieta di poter offrire
questa eccezionale tariffa che permette a tutti di trascorrere alcuni giorni
di svago a Londra, la capitale europea di maggiore tendenza. Londra con i
suoi numerosi spettacoli, avvenimenti e mostre è una destinazione
particolarmente gettonata e con questa tariffa promozionale consigliamo a
tutti di prenotare il prima possibile il proprio posto sul nostro sito
Internet, www.ryanair.com ".
FISE
PRESENTA IL TERZO RAPPORTO SUI SERVIZI
Roma, 14 febbraio 2003 - Sarà presentato il prossimo 26 febbraio, presso
l'Auditorium della Tecnica di Confindustria (viale Tupini, 65, Roma) il
"Terzo Rapporto Fise sui Servizi - La finanza per le imprese di
servizi". Lo studio affronta il tema delle relazioni tra finanza e
imprese di servizi, per le quali la debolezza della struttura finanziaria
costituisce un fattore critico di impedimento alla crescita in un mercato
sempre più competitivo. I risultati dell'analisi confermano, infatti, che
nel nostro Paese esiste, accanto alla debolezza storica delle relazioni tra
finanza e industria, un rapporto ancora più debole tra finanza e servizi.
La gestione dei servizi nella logica del Facility Management, cui è
dedicata una parte del Terzo Rapporto, configura nuovi modelli
organizzativi. Questo tema assume particolare rilievo per i processi di
outsourcing che interessano la Pubblica Amministrazione e il sistema
produttivo industriale, sempre più orientato alla gestione del proprio core
business. La crescita della domanda di servizi integrati a supporto
dell'attività produttiva richiede, pertanto, una nuova finanza per lo
sviluppo competitivo del sistema e la costituzione di soggetti
imprenditoriali adeguati sotto il profilo dimensionale e qualitativo. Il
razionamento del credito per le piccole e medie imprese, derivante dai
fenomeni di concentrazione che hanno caratterizzato il nostro sistema
bancario, pone quindi l'esigenza di un nuovo rapporto tra banca e impresa.
Il legame della banca con il territorio nonché la diretta conoscenza delle
imprese che in esso operano, possono avere una significativa influenza sui
processi di razionamento del credito bancario e quindi sullo sviluppo delle
attività di servizi. Questo il programma del convegno: Registrazione
partecipanti ore 9.30, "Apertura dei lavori Introduzione del Presidente
Fise" Giovanni Gorla; "Terzo Rapporto sui servizi" La finanza
per le imprese di servizi Gianfranco Imperatori - Presidente Comitato
Scientifico Fise; Intervengono: On. Renato Brunetta - Deputato al Parlamento
Europeo; Giorgio Carducci - direttore Generale dell'Associazione Nazionale
fra le Banche Popolari; On. Enrico Letta - Responsabile Economico della
Margherita; Marcello Messori - Docente di Economia dell'università di Roma
"Tor Vergata"; On. Mario Valducci - Sottosegretario di Stato del
Ministero delle Attività Produttive. Conclude: Antonio D'Amato - Presidente
Confindustria. Per informazioni segreteria organizzativa Fise: tel.
06-5921076, fax 06-5919955, e-mail eventi@fise.org
ELEMENTI:
"PIÙ CENTRALI ELETTRICHE E NUOVE LINEE DI INTERCONNESSIONE. COSÌ IL
MERCATO EUROPEO DELL'ENERGIA SARÀ IL PIÙ EFFICIENTE DEL MONDO"
Roma, 14 febbraio 2003 - "Quello del 25 novembre 2002 tra gli stati
membri dell'Ue è stato un accordo storico, che ci permetterà di costituire
il più vasto mercato al mondo dell'elettricità e del gas." Così ha
affermato la vicepresidente della Commissione europea per l'energia Loyola
de Palacio in un suo articolo per Elementi, rivista del Grtn, dell'AU e del
Gme, il cui n. 4 è da oggi visibile sul sito internet www.grtn.it La de
Palacio sostiene che in Europa "attualmente sono liberalizzati due
terzi della domanda elettrica e circa l'80% di quella del gas. Ciò ha
portato ad una diminuzione dei prezzi, soprattutto nel settore elettrico,
poiché in base alla nostra esperienza l'apertura del mercato non è fine a
se stessa, ma deve offrire prezzi più competitivi, migliore qualità del
servizio e garantire la sicurezza della fornitura e dell'approvvigionamento
di energia". Secondo la de Palacio, "disporre di una vasta gamma
di fornitori significa, non soltanto, abbassare i prezzi, ma anche elevare
il livello del servizio. Ma occorre, però, una certa dose di
regolamentazione per garantire la realizzazione di alcuni obiettivi di
servizio pubblico, ad esempio, evitare distacchi arbitrari della fornitura
da parte delle imprese e servire anche gli utenti meno
"redditizi". Quanto allo sviluppo di nuova capacità di
generazione ed alla possibilità di creazioni di oligopoli energetici,
Loyola de Palacio sostiene che "saranno gli Stati membri e la
Commissione a verificare l'equilibrio fra domanda e offerta del mercato,
affinché gli Stati stessi possano, ove necessario, partecipare alle gare
per lo sviluppo di nuova capacità di generazione. Analogamente, le autorità
comunitarie assicureranno che il nuovo mercato interno non porti alla
creazione di oligopoli energetici, con effetti distorsivi sulla concorrenza
fra i fornitori. La Direttiva sulla liberalizzazione, sostiene la de Palacio,
prevede anche che le società di distribuzione siano separate da quelle di
produzione, al fine di evitare posizioni di privilegio sul mercato".
Sul tema dell'ampliamento delle infrastrutture energetiche, la
vicepresidente della Commissione Ue per l'energia e i trasporti, è del
parere che occorrerà necessariamente migliorarle ed ampliarle. Più in
particolare, "sarà fondamentale creare un numero sufficiente di
interconnessioni fra le varie reti nazionali e stabilire regole per gli
scambi transfrontalieri. Proposte legislative in questo senso sono state
presentate, afferma Loyola de Palacio, dalla Commissione europea che ha
anche individuato le principali strozzature e gli interventi necessari ad
eliminarle". Infine la de Palacio ha tenuto a sottolineare che,
"quella avviata è una liberalizzazione d'avanguardia, che porterà
alla creazione dei più grandi mercati integrati, aperti e sicuri
dell'elettricità e del gas. " Una puntuale analisi del ddl Marzano di
riordino del settore viene effettuata nel "Botta e Risposta",
proposto da Elementi, tra Giovanni Dell'Elce ed Enrico Letta. Secondo Letta,
ex ministro dell'Industria, "l'intervento di liberalizzazione contenuto
nel ddl è stato meno incisivo di quanto ci si sarebbe potuto
attendere." Infatti "da un lato il potere di mercato dell'ex
monopolista non viene intaccato e non vi sono norme tali da incrementare la
concorrenza. Dall'altro esistono, invece, norme che potrebbero determinare
un aumento dei prezzi, attraverso la non contestuale abolizione degli
stranded cost e della rendita idroelettrica, l'aumento della remunerazione
delle reti e la previsione di tributi ambientali a livello regionale."
Per Dell'Elce, invece, "il provvedimento ha come obiettivo primario
quello di trasferire all'utenza gli attesi benefici del processo di
liberalizzazione avviato sui mercati energetici europei. Un calo cioè delle
tariffe che in Italia registrano ancora un 'gap' notevole con gli altri
paesi europei. Inoltre il ddl si propone di assicurare un servizio
strategico, in termini di continuità e sicurezza degli approvvigionamenti,
mettendo in campo una serie di misure atte a scongiurare i rischi di black
out." Convergenza tra Letta e Dell'Elce sul ruolo dei gestori delle
reti: figure centrali in un sistema liberalizzato. La loro buona performance
- sostengono entrambi - è essenziale per assicurare una piena funzionalità
del settore, garantendo libero accesso a tutti gli operatori. Divergenze,
invece, sul tema della liberalizzazione. Per Letta, "in un momento in
cui i mercati dell'energia vanno verso dimensioni comunitarie, nel ddl
Marzano appare miope la difesa di "campioni nazionali": non si
promuove la concorrenza e si assicurano rendite agli ex-monopolisti come
quella legata ai contratti pluriennali di importazione." Non è così
per Dell'Elce: "il fatto che non sia stata prevista nel ddl un tetto
alla presenza dell'Enel sul mercato non cela la tentazione di difendere un
campione nazionale. Al contrario. La riforma ha invece preferito lasciare al
mercato le sue regole del gioco. Sono state così inserite una serie di
norme da demandare alla Borsa elettrica, tali da impedire al gruppo di
esercitare il suo peso nella formazione del prezzo." In primo piano
anche il tema dell'incremento della capacità produttiva. "Le norme
presenti nel ddl semplificano la realizzazione di nuove linee o
l'ampliamento di quelle esistenti", afferma Dell'Elce. "Gli
intenti sono lodevoli e tecnicamente apprezzabili, ribatte Letta, ma le
regole sono state disegnate in presenza di vincoli assai stringenti. In
assenza di interventi volti a rimuovere, almeno parzialmente questi vincoli,
gli effetti rischiano di essere deboli". L'incremento della capacità
produttiva e la necessità di diversificare le fonti energetiche sono i
punti focali trattati anche nel "Forum" proposto da Elementi, tra
Paolo Scaroni, Ad di Enel e Umberto Quadrino, Presidente di Edison. Secondo
Scaroni "l'Enel intende concentrarsi sulla produzione, distribuzione e
vendita di energia elettrica e gas, ponendo costante attenzione al recupero
di efficienza e riducendo i costi attraverso una modifica del mix di
combustibili utilizzati con un vasto programma di investimenti per la
ristrutturazione del parco centrali." Sfida raccolta da Edison, che
punta a "rafforzare la propria posizione di principale operatore
privato e secondo operatore nazionale." Sulla necessità di
diversificare le fonti di approvvigionamento l'Ad di Enel ricorda
"quanto il problema della diversificazione dei combustibili per
produrre energia elettrica sia centrale per garantire energia sicura e a
buon prezzo per il Paese", mentre il presidente di Edison insiste
sull'aumento dell'efficienza della rete nazionale. Ma per far ciò, ricorda
Quadrino, "vanno eliminati alcuni colli di bottiglia sulla rete che
creano inefficienze e costi per il sistema complessivo di generazione".
Elementi, oltre all'Editoriale dell'Ad del Grtn, Pier Luigi Parcu, che fa il
punto su alcuni aspetti del processo di liberalizzazione, propone un "Focus"
su "Mercati e Clienti" che ospita le interviste a Francesco Silva,
Presidente dell'Acquirente Unico ed a James Bushnell, direttore di ricerca
presso l'Ucei (University of California Energy Institute), il quale
racconta, al riguardo, l'esperienza statunitense. Nell'ambito del "Focus",
sul tema del mercato, sono presentati anche gli interventi di Torger Lien e
Maria Luisa Huidobro y Arreba, al vertice rispettivamente del Nord Pool e
della Borsa elettrica spagnola.
LUMENGEN
RICERCA E SVILUPPO IN UN CONVEGNO A MARZO
Milano, 14 febbraio 2003 - Il 7 Marzo 2003, verrà presentata ufficialmente
la realtà di Lumengen ed i suoi progetti in un convegno, organizzato presso
la suggestiva L'hotel Vittoria, di Via X Giornate, Brescia. L'appuntamento
è per le ore 19 per un aperitivo, cui seguiranno conferenza stampa, buffet
e uno spettacolo con il comico Andrea Pucci. Investire senza soste per
migliorare la qualità della propria offerta di servizi è la mission di
Lumenergia che impegna da sempre le proprie risorse nella ricerca del
migliore rendimento delle fonti energetiche. Lumenergia non solo sviluppa
prodotti tecnologici e brevetti presso il distretto industriale di Lumezzane,
ma promuove anche la ricerca in altri contesti nazionali ed internazionali.
Lumengen, il centro di ricerca nato in seno a Lumenergia, lavora in sinergia
con le più autorevoli realtà tecnico-scientifiche, all'avanguardia in
molteplici settori della ricerca e dell'engineering. Sono infatti oltre 50 i
brevetti a disposizione di Lumengen e dei suoi soci già sviluppati da
partners anche stranieri e già depositati, in settori fondamentali per lo
sviluppo delle tecnologie in campo energetico. I campi di ricerca di
Lumengen sono molteplici: progresso ecosostenibile, dialogo più armonico
con l'ambiente per produrre energia pulita e collaborazioni ad attività
profit e no-profit. Tra queste spiccano Biodiversity e Gcic che verranno
presentati ufficialmente in occasione del convegno organizzato a Brescia per
i primi di marzo. Biodiversity è la società che fornisce risposte
innovative nel campo della diagnostica molecolare e della ricerca
biotecnologica, per la creazione di nuovi materiali biocompatibili, nuovi
prodotti e tecnologie per l'industria. La biodiversità, struttura portante
della natura e materia prima delle biotecnologie, è la chiave di lettura
del futuro, la base da cui partire per una nuova rivoluzione industriale.
Lumengen sta attualmente finanziando uno studio sulla Diagnostica Molecolare
di grande importanza perché consente di rendere tracciabile l'origine di
qualsiasi alimento fornendo una specie di codice a barre genetico. Questa
tecnologia è applicabile per monitorare la sicurezza alimentare e le
tecniche agrarie, tutelare l'ambiente, ma anche come prevenzione veterinaria
e può essere utile addirittura alla Medicina forense per l'identificazione
individuale. La collaborazione con Gcic - Gold Coast Innovation Center -
rappresenta invece la ricerca per l'energia di domani. Infatti il Gcic è
una delle realtà di ricerca californiane più all'avanguardia nel progresso
ecocompatibile. Particolare attenzione è dedicata all'impiego delle nuove
energie. In questo senso il centro propone sia lo sviluppo di soluzioni
tecnologiche adeguate sia la pianificazione per il migliore inserimento di
queste all'interno delle imprese. Inoltre grazie al dialogo diretto con Gcic,
Lumengen dispone di un referente di straordinaria validità e prestigio, con
il quale può confrontare idee, effettuare test e pianificare correttamente
la concretizzazione dei propri progetti. Infine Lumengen ha rivolto
particolare attenzione verso l'energia del sole. Ecco perché è nata la
collaborazione con l'Università di Siena che ricerca nel settore dei
dispositivi fotovoltaici. Da qui nasce una nuova generazione di pannelli
capaci di migliorare il loro rendimento e la loro affidabilità abbattendo i
costi fino al 30%.
L'"INDUSTRIA"
DI SAN VALENTINO A MILANO: 700 MILA EURO IN CIONDOLI I REGALI PREZIOSI, DAI
CIONDOLI AGLI ANELLI, SONO SEMPRE GETTONATI, ANCHE SE SI COMPRANO ALL'ULTIMO
MINUTO.
Milano, 14 febbraio 2003. A San Valentino il regalo prezioso resta il
ciondolo. Per il 48% dei gioiellieri milanesi è il dono più richiesto. Ma
a guardare bene le richieste degli innamorati, qualcuno - pochi pari al 5% -
richiede piercing e cavigliere. Resistono gli anelli che sono richiesti dal
33% degli acquirenti. Cambiano anche i tempi per gli acquisti di San
Valentino: quello delle ultime ore è cresciuto per il 62% dei gioiellieri.
L'effetto San Valentino fa registrare un aumento delle vendite di preziosi
dell' 8,5%, con una stima della crescita del fatturato rispetto alla media
di 700 mila euro. Le gioiellerie in Italia sono quasi 26 mila, di queste
1371 a Milano e provincia. Sono questi i dati di un'indagine del Cisgem,
azienda speciale della Camera di commercio di Milano, su 100 gioiellerie di
Milano, Roma e Napoli. E se il vostro lover vi ha regalato un prezioso per
San Valentino, potete recarvi presso lo sportello del Cisgem per un consulto
e farlo analizzare: nel giro di qualche giorno l'analisi verrà effettuata e
l'oggetto potrà essere ritirato unitamente al certificato o alla verifica.
E' possibile inoltre, prenotando telefonicamente, concordare un'analisi in
giornata. Si può anche spedire la pietra al centro tramite corriere, posta
e ricevere poi l'oggetto con l'esito delle analisi tramite spedizione in
contrassegno. "Cisgem, il centro informazioni e servizi gemmologici
della Camera di Commercio di Milano,- ha dichiarato Dario Bossi, presidente
di Cisgem azienda speciale della Camera di commercio di Milano - è l'unico
servizio pubblico per l'analisi e la certificazione di qualità delle pietre
preziose, delle perle e dei materiali ornamentali esistente in Italia e
svolge un'importante funzione di promozione del controllo di qualità. Il
laboratorio è dotato delle tecnologie più avanzate che insieme
all'esperienza dei nostri analisti, permettono di distinguere tutti i
materiali in commercio e individuarne anche le più recenti sintesi e
sofisticazioni. Il centro che opera sin dal 1966 al servizio di operatori di
settore e consumatori, offre anche il servizio di analisi sui metalli
preziosi". Che pietra scegliere? Vuoi conquistare la donna desiderata?
Comprati un'agata. Hai bisogno che un tocco di magia favorisca un'unione
sentimentale? Scegli il granato o le perle. Ma per realizzare i sogni
d'amore la regina è la perla sfumata di azzurro. E se volete sposarvi,
regalatele l'acquamarina. Con i diamanti si accresce l'amore e si nutre la
felicità. Il rubino è simbolo d'amore ardente e duraturo. Ai più timidi
ed introversi regaliamo il quarzo rosa. E se proprio a San Valentino siete
soli, melanconici e un po' depressi regalatevi una tormalina gialla. Si
narra che Cleopatra, durante un banchetto offerto a Marco Antonio, disciolse
in aceto un'enorme perla d'immenso valore per berne il contenuto in onore
dell'ospite. Sappiamo come proseguì.... Nel Medioevo il granato veniva
utilizzato come pegno d'amore e si riteneva che favorisse i legami
sentimentali. I Dati Della Ricerca - Italia. In Italia ci sono 25.815
imprese di oreficeria e gioielleria. Nella settimana di S. Valentino il
fatturato cresce in media del 7,5%, pari ad una stima di più 8 milioni di
euro. Milano. Per i gioiellieri la crescita di fatturato è in media
dell'8,5%, pari a circa 700 mila euro. Si vendono soprattutto (risposta
multipla) ciondoli (lo dice il 48% degli imprenditori intervistati), anelli
(33%), catenine e braccialetti (19%), collier e orecchini per il 14%,
cavigliere, piercing, spille e gemelli (5%). Roma. E' dell'11,5% la crescita
del fatturato in media per San Valentino, pari a 347 mila euro. Per quanto
riguarda le vendite, il ciondolo ha la meglio (57%) seguito da anelli (29%),
collier e braccialetti (19%), catenine e orecchini (14%), cavigliere,
piercing, spille e gemelli (10%). Napoli. Il fatturato medio per San
Valentino è cresciuto del 3,5%, pari a 43 mila euro. Anche qui, nelle
vendite, è il ciondolo il prezioso più richiesto (43%). Seguono gli anelli
con il 29%, le catenine con il 14%, gli orecchini, i braccialetti e i
gemelli con il 10%, all'ultimo posto cavigliere, piercing e spille con il
5%. Le pietre. Per lei. Diamante (l'invincibile): è il conquistatore in
assoluto. Granato e perla, favoriscono le unioni sentimentali. La perla,
inoltre, rinsalda le amicizie e, se sfumata di azzurro, realizza i sogni
d'amore. Acquamarina per il "sì" all'altare. Rubino: simbolo
d'amore ardente e duraturo. ...per lui. Agata: comprarsela, per conquistare
la donna desiderata. Alessandrite: per celebrare "momenti unici".
Topazio: per non agire in modo "avventato". ...dei bambini. Giada:
per una crescita armoniosa e amorevole; pietra sacra e protettrice. ...e di
tutti. Ametista: portatrice di amore universale. Corniola: simbolo di pace.
Cristallo di rocca o quarzo lalino: è simbolo di lealtà, verità,
innocenza e fede: per un amore sereno. Inoltre, mantiene giovani. Granato:
per favorire i legami sentimentali. Lapislazzuli: per vincere le paure.
Malachite: portatrice di gioia e protettrice. Onice: per celebrare i riti di
fertilità: prezioso amuleto contro sterilità e impotenza. Quarzo: quarzo
citrino a chi è indeciso e per stimolare gioia; quarzo rosa alle persone
timide e introverse (stimola le relazioni sociali!) e a chi soffre di
carenze affettive. Anche lo smeraldo facilita il rapporto con gli altri.
Spinello, spesso detto anche rubino balascio: riconciliatore. Quello blu
infonde serenità, quello verde "fa far pace". A chi è
discontinuo e impulsivo, rubellite (varietà della tormalina). Zaffiro
contro invidia e gelosia. Zircone per facilitare gli incontri favorevoli.
Cisgem: l'unico servizio riconosciuto per legge in Italia. Opera su scala
nazionale: istituito con decreto del Ministero dell'Industria nel 1966, nel
1984 è stato trasformato da ufficio della Camera di Commercio di Milano in
azienda speciale. È l'unico servizio pubblico ufficiale che provveda
all'analisi e alla certificazione di qualità di tutti i materiali
gemmologici e più generalmente usati in ornamentazione: quindi pietre
preziose innanzi tutto, come diamanti, rubini, smeraldi eccetera; ma anche
avori, giada, lapislazzuli, perle. Si occupa inoltre di specifici settori
dei beni culturali. Chiunque può rivolgersi al Cisgem. Ogni cittadino può
portare una gemma acquistata per farne controllare l'autenticità. Sia
chiaro: i funzionari del Cisgem non fanno la valutazione di un gioiello, non
dichiarano un suo valore di mercato, ne certificano l'autenticità, le
caratteristiche tecnico-commerciali sulla base delle quali è poi possibile
una valutazione corretta. Certamente le aziende che operano nel settore
orafo o della gioielleria, i grossisti di pietre preziose possono rivolgersi
al Cisgem non solo per ottenere i certificati di qualità bensì per
disporre di una garanzia in più da rilasciare al cliente all'atto della
vendita.
BIANCO
(CNR): PRECISAZIONI SU COMMISSARIAMENTO ENTE
Roma, 14 febbraio 2003 - Il Presidente del Consiglio Nazionale delle
Ricerche, Lucio Bianco, sottolinea che il Piano Triennale del Cnr è
pefettamente aderente, come risulta dai documenti ufficiali, alle linee
guida e agli indirizzi formulati dal Ministero della Ricerca. Lucio Bianco
smentisce con fermezza le affermazioni del Ministro Letizia Moratti, che ha
dichiarato in Parlamento e a diversi organi di informazione di avere dovuto
procedere al commissariamento dell'ente a causa della "forte
contestazione" fatta dal Presidente del Cnr e della sua non
condivisione degli indirizzi di politica della ricerca portati avanti dal
Governo: "Il 2 aprile 2002 - sottolinea Bianco - ho trasmesso al
Ministro Letizia Moratti le osservazioni del Consiglio Nazionale delle
Ricerche, concordate d'intesa con il Comitato di Consulenza Scientifica
dell'Ente, alle Linee Guida per la politica scientifica e tecnologica del
Governo. Esse contenevano commenti estremamente positivi e suggerimenti
costruttivi a questo documento, come emerge dagli atti ufficiali. E d'altra
parte il Piano Triennale del Cnr risulta perfettamente aderente alle
suindicate Linee Guida". "Il dissenso - prosegue il Presidente
dell'Ente - ha riguardato esclusivamente il metodo seguito dal Ministro
nell'azione di riforma degli enti, perchè non condivido la decisione di
escludere qualsiasi consultazione preventiva con la comunità scientifica e
soprattutto la scelta fatta dalla Moratti di non volere mai ricevere, né
prima né dopo la presentazione delle Linee Guida, il Presidente del più
importante ente di ricerca pubblico italiano per parlare dell'applicazione
della riforma del 1999 e dei gravi problemi finanziari del Cnr".
Secondo Bianco, comunque, "il dibattito sulla riforma degli enti di
ricerca non va confuso in alcun modo con il problema del commissariamento,
dal momento che il ricorso presentato al Tar del Lazio rappresenta
un'iniziativa assolutamente autonoma, preordinata a contestare un
provvedimento che appare configurare violazioni di legge ed eccesso di
potere, e per questo è suscettibile di produrre effetti negativi nella
sfera del ricorrente". Proprio in ragione di tali effetti negativi, è
stata accordata dal Presidente della competente sezione del Tar del Lazio la
tutela anticipatoria prevista dalla legge, fatta salva ovviamente la
verifica in sede collegiale successiva all'ordinanza cautelare. Diverso
invece il discorso sulla riforma degli enti pubblici, un dibattito che
secondo Bianco "coinvolge insieme a tutta la comunità scientifica
illustri scienziati che desiderano solo difendere gli interessi della
scienza e l'autonomia della ricerca dalla politica".
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