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2003 anno 6°  

NOTIZIARIO
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NEWS
di

GIOVEDI'
27 FEBBRAIO  2003

pagina 1

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(* symbolcopyright c Comunitè europee,2001 http://www.cordis.lu )

 

UNA NUOVA RELAZIONE ESAMINA LA DIMENSIONE SOCIOECONOMICA COMPLESSIVA DEL 5PQ

Bruxelles, 27 febbraio 2003 - Una nuova relazione, stilata dalla DG Ricerca della Commissione in merito alla dimensione socioeconomica complessiva del quinto programma quadro (5PQ), è giunta alla conclusione che la valenza socioeconomica generale dei progetti del 5PQ è elevata e che occorre adottare ulteriori azioni per migliorare l'impatto socioeconomico della ricerca. "Dall'analisi delle prospettive future [...] emerge la necessità di concentrare gli sforzi non tanto sull'aumento della quantità di ricerche attinenti alla sfera socioeconomica, ma piuttosto sul miglioramento del valore sociale ed economico che è possibile trarre dai programmi di ricerca", si legge nella relazione. Ciò induce ad una distinzione fra la dimensione socioeconomica attribuita ad un progetto (input) e l'impatto socioeconomico che esso produce (output). Per massimizzare efficacemente l'impatto della ricerca comunitaria sull'economia e la società, la relazione identifica, innanzitutto, la necessità di disporre di strumenti quantitativi e qualitativi per valutare tali impatti. Tuttavia, gli autori del documento definiscono qualsiasi tentativo di misurazione dei cambiamenti socioeconomici "un esercizio estremamente impegnativo". Un esempio della difficoltà insita nella valutazione dell'impatto socioeconomico di un progetto è rappresentato dalla determinazione dell'arco temporale da considerare ai fini dell'analisi. "Gli effetti socioeconomici di una determinata attività di ricerca potrebbero non essere visibili a breve termine ed è possibile che la loro materializzazione dipenda da ulteriori iniziative mirate. La valutazione dell'impatto, pertanto, dovrebbe essere effettuata in un arco temporale prorogabile all'occorrenza", si legge nella relazione. Il documento riconosce che, attualmente, non è possibile effettuare una valutazione sistematica e credibile dell'impatto socioeconomico sotto il profilo quantitativo, a causa della mancanza di dataset (insiemi di dati) appropriati. Nell'ambito del 5PQ, tuttavia, sono stati compiuti significativi progressi verso lo sviluppo di metodi e strumenti per una valutazione dell'impatto complessivo, i quali dovrebbero favorire la futura creazione di dataset specifici relativi all'aspetto socioeconomico. Per tentare, invece, una valutazione qualitativa dell'impatto, si può ricorrere al metodo dell'"indice delle citazioni", basato sull'analisi dei casi in cui le attività di ricerca hanno direttamente ispirato azioni politiche (come legislazioni o direttive). L'analisi quantitativa della dimensione socioeconomica dei programmi di ricerca risulta più semplice misurando, per esempio, la quantità di risorse espressamente destinate al raggiungimento di obiettivi di natura socioeconomica. Utilizzando questo metodo, gli autori della relazione hanno analizzato il livello di finanziamenti stanziati a favore delle attività di ricerca socioeconomiche nell'ambito della sezione del 5PQ maggiormente orientata alle questioni economiche e sociali ("Accrescere il potenziale umano"). Tale livello è stato quantificato attorno ai 190 milioni di euro e, se si considerano gli elementi attinenti alla sfera socioeconomica in altri programmi, la cifra complessiva supera i 200 milioni di euro. La relazione, inoltre, stima che nell'ambito dei programmi facenti capo alle sezioni "Cittadini e governance", "Sostegno allo sviluppo coerente delle politiche" e "Scienza e società" del sesto programma quadro (6PQ), il nucleo primario di finanziamenti dedicati alle attività di natura socioeconomica raggiungerà i 355 milioni di euro. Anche in questo caso, tale cifra verrà integrata dai finanziamenti stanziati a favore della ricerca socioeconomica nell'ambito delle altre aree prioritarie tematiche ed orizzontali. Indipendentemente dai livelli di finanziamento appositamente dedicati alla ricerca socioeconomica, la relazione sottolinea l'importanza del seguente aspetto dei programmi quadro: "L'impatto socioeconomico non deve essere considerato come uno dei tanti tasselli di un quadro di valutazione basato su molteplici criteri, ma piuttosto come il criterio principale che determina, in ultima istanza, il successo (o il fallimento) delle attività di ricerca; lo strumento che consente di identificare le esigenze di ricerca in base ai problemi sociali" 

STANCA: LA COMPLESSITÀ DELL'AMMINISTRAZIONE PUBBLICA TALVOLTA LIMITA LA CRESCITA DEMOCRATICA ED ECONOMICA 
Roma, 26 febbraio 2003 - "Nel Sistema Italia persiste una complessità della amministrazione pubblica tale da costituire talvolta addirittura un limite alla crescita democratica ed economica. Per questo un motivo di speranza per la rivoluzione tecnologica intrapresa per l'ammodernamento del Paese può essere il ruolo dei giovani, i primi a comprendere l'essenza e, soprattutto, l'utilità dell'innovazione applicata nella Pubblica Amministrazione e, quindi, a trasformarla affinché sia un luogo di eccellenza". A porre la questione, stimolando i giovani a rendersi protagonisti della rivoluzione digitale e del processo di inclusione in atto, è stato Lucio Stanca, ministro per la Innovazione e le Tecnologie, alla conferenza sull'e-Government de "Il Circolo giovani di Roma". L'e-Government, ossia l'innovazione tecnologica applicata alla pubblica amministrazione - ha detto il ministro citando dati dell'Ocse - "con l'accesso on-line potrebbe far scomparire o almeno ridurre drasticamente la 'tassa occulta' che la burocrazia fa pagare alle imprese europee. Un balzello che pesa per il 4% del valore della produzione industriale europea, ossia un costo medio annuo di 4.100 € per impiegato e di 28 mila € per ciascuna impresa comunitaria, ma con una incidenza maggiore per quelle minori, che rappresentano quasi il 90% del tessuto economico continentale". Stanca ha spiegato che "il rapporto fra Stato democratico e cittadini deve essere alimentato dall'efficienza, dalla trasparenza, nonché dalla partecipazione di tutti nelle decisioni che riguardano tutti, ma anche dal passaggio da parte dei dirigenti pubblici da una cultura dell'adempimento ad una del risultato". Sul fronte dell'e-Government, Stanca ha tra l'altro ricordato che "abbiamo avviato con gli enti locali ben 138 grandi progetti e sono state attivate risorse per 360 milioni di €, il più grande impegno finanziario e capillare per l'Ict nella Pubblica Amministrazione locale". L'attività di questi ultimi dodici mesi, ha concluso Stanca, ha già prodotti significativi risultati: "la qualità dei 20 servizi pubblici, considerati prioritari in Europa, nel nostro paese è infatti migliorata di quasi il 20% e nella classifica europea dell'e-Government dal 12° siamo saliti al 9° posto, davanti a paesi quali Germania, Belgio, Austria e Olanda". 

OPEN SKIES (CIELI APERTI): LA COMMISSIONE DEFINISCE LA SUA POLITICA NEL TRASPORTO AEREO INTERNAZIONALE
Bruxelles, 27 febbraio 2003 - La Commissione ha adottato in data odierna un pacchetto di misure che creerà un quadro normativo per disciplinare tutte le relazioni bilaterali tra l'Unione europea e il resto del mondo nel settore del trasporto aereo. Questo pacchetto eliminerà l'incertezza presente nell'industria del trasporto aereo internazionale in quanto la Corte di giustizia europea ha stabilito che gli accordi bilaterali "open skies" conclusi tra otto Stati membri e gli Stati Uniti non sono compatibili con il trattato UE. Le misure adottate oggi consentiranno inoltre alle compagnie aeree comunitarie di sviluppare vere e proprie reti su scala europea e internazionale poiché la Comunità potrà eliminare i requisiti di nazionalità dei proprietari ancora presenti in numerosi accordi. Loyola de Palacio, vicepresidente della Commissione europea e responsabile dei settori dei trasporti e dell'energia, ha commentato che "con l'approccio strutturato e la ripartizione delle competenza proposti, riusciremo finalmente a garantire all'UE la possibilità di unire gli sforzi in questo settore e lavorare per lo sviluppo del trasporto aereo internazionale a vantaggio dell'industria e dei consumatori. Inoltre, grazie a questa iniziativa il Consiglio potrà avviare i negoziati tra l'UE e gli Usa, un obiettivo che continuiamo a ritenere prioritario". Il pacchetto adottato oggi si compone di tre parti: una dichiarazione della Commissione, in cui gli Stati membri sono invitati a rispettare i principi illustrati nelle sentenze della Corte in attesa dell'approvazione delle nuove proposte normative che formeranno un quadro per l'azione. In particolare, la Commissione esorta gli Stati membri, nei loro contatti con i governi di paesi terzi, a operare a favore degli obiettivi generali della Comunità, a scambiare informazioni con i partner nell'UE e a evitare di favorire le loro compagnie aeree di bandiera a svantaggio di altri vettori europei. Una proposta della Commissione per un mandato generale di negoziato per negoziare accordi comunitari con paesi terzi con l'intento di porre fine alla discriminazione tra vettori comunitari e affrontare le questioni di competenza della Comunità su cui gli Stati membri non possono più assumere impegni nei confronti dei loro partner commerciali. Il mandato sarà sottoposto all'approvazione del Consiglio e consentirà all'UE di agire come un'unica entità per conseguire gli obiettivi prioritari stabiliti. Con questi accordi comunitari si intendono sostituire le disposizioni degli accordi bilaterali esistenti che non sono compatibili con il trattato, introducendo clausole standard comuni. In particolare, l'obiettivo è assicurare che i diritti di traffico da e per la Comunità non siano più riservati alle compagnie di bandiera ma siano aperti ai vettori di proprietà o sotto il controllo di soggetti europei. Grazie a un'azione comunitaria finalizzata a risolvere queste problematiche, gli Stati membri potranno anche concentrare l'attenzione sulla gestione degli aspetti di loro competenza - in particolare la negoziazione delle rotte aeree e delle frequenze da e verso paesi terzi. Una proposta di regolamento che assicurerà un adeguato scambio di informazioni all'interno della Comunità e il trattamento non discriminatorio di tutti i vettori europei per le questioni di competenza degli Stati membri. Considerando le sentenze della Corte e lo sviluppo di un approccio europeo coordinato, ora è essenziale che le informazioni sui negoziati bilaterali tra gli Stati membri e i paesi terzi siano trasmesse agli altri Stati membri e alla Commissione per assicurare il rispetto di una linea comune, che possa risultare vantaggiosa per gli interessi dell'UE nella sua totalità. Inoltre, nell'applicazione dei risultati dei negoziati deve essere garantito che tutti i vettori UE ammissibili abbiano pari opportunità di chiedere l'assegnazione di diritti di traffico negoziati da uno Stato membro e di usufruirne. Il regolamento garantirà uguali diritti a tutte le compagnie aeree comunitarie. 

TRASPORTI AEREI: LA COMMISSIONE PROPONE REGOLE CHIARE PER IL CONTROLLO SULLE ALLEANZE TRA COMPAGNIE AEREE UE E COMPAGNIE AEREE NON-UE 
Bruxelles, 27 febbraio 2003 - La Commissione europea ha adottato una proposta di regolamento che le conferirebbe pieni poteri di esame in materia di trasporto aereo tra la Comunità e i paesi terzi. Verrebbe così posto fine all'anomalia attuale dovuta al fatto che la Commissione ha giurisdizione sulle alleanze tra compagnie aeree europee ma non ad esempio sulle alleanza di queste con compagnie aeree statunitensi. Commentando l'adozione della proposta, il commissario Mario Monti ha dichiarato: "La necessità di porre termine a questa anomalia si è avvertita con ancora più urgenza dopo la recente sentenza Open Skies ("Cieli aperti") della Corte di giustizia europea, sentenza che ha riconosciuto la competenza della UE in materia di relazioni con i paesi terzi nel settore dei trasporti aerei. È prevedibile che essa porti ad un ulteriore consolidamento del settore". Il regolamento proposto al Consiglio e al Parlamento europeo conferirà alla Commissione poteri effettivi ed efficaci di esaminare, ad esempio, le alleanze tra le compagnie aeree UE e le compagnie aeree non-UE, non diversamente da quanto la Commissione già fa nel caso di alleanze tra compagnie aeree con sede nella UE La proposta prevede anche il conferimento alla Commissione del potere di concedere esenzioni per categoria, quando ciò risulti giustificato. Ci si augura che, se adottato, il nuovo regolamento possa entrare in vigore il 1° maggio 2004, contestualmente all'entrata in vigore del nuovo regolamento (CE) n. 1/2003 in materia di controllo antitrust che fissa le regole e le procedure per l'applicazione degli articoli 81 e 82 del trattato CE. Al momento la Commissione non dispone di poteri effettivi per applicare le regole di concorrenza europee al settore del trasporto aereo tra l'Unione europea e i paesi terzi. Finora tale mancanza si è fatta particolarmente sentire nei casi relativi alle alleanze tra compagnie aeree della UE e compagnie aere non-UE, siano esse statunitensi o di altro paese. Si tratta chiaramente di un'anomalia, dato che negli anni ottanta il regolamento (CEE) n. 3975/87 ha conferito alla Commissione il potere di applicare le regole di concorrenza al trasporto aereo tra gli aeroporti della UE, ivi comprese le alleanze tra compagnie aeree europee. Non vi sono regole o procedure che disciplinino il trasporto aereo tra la Comunità e i paesi terzi. La Commissione può però esaminare le alleanze conformemente all'articolo 85 del trattato CE, il quale autorizza la Commissione a "proporre" alle imprese interessate "i mezzi atti" a porre termine ad un'infrazione alle regole di concorrenza o ad "autorizzare" gli Stati membri ad adottare le misure necessarie. L'articolo 85 non fornisce alla Commissione i necessari strumenti di indagine, non le consente di intimare alle imprese di porre termine alle infrazioni, né l'autorizza ad imporre misure correttive o sanzioni. Una delle conseguenze dirette di questo stato di cose è che l'esame di tali alleanze può richiedere anni per l'esattezza sei, come nel caso delle alleanze tra Lufthansa, Sas e United Airlines, e tra Klm e Northwest. Naturalmente ciò non ha costretto le compagnie aeree interessate ad aspettare sei anni per mettere in atto gli accordi conclusi in merito al code-sharing, alla ripartizione degli utili o alla condivisione dei programmi frequent-flyer, elementi che caratterizzano in genere queste alleanze. Tuttavia, il fatto che la Commissione non possa adottare una decisione in tempi più rapidi crea incertezza giuridica. Il settore del trasporto aereo costituisce l'unica eccezione Il settore del trasporto aereo rappresenta l'unico settore per il quale la Commissione non dispone di chiari poteri di applicazione delle regole di concorrenza nei casi che interessano compagnie aeree non-UE. Per tutti gli altri settori dell'economia, tranne poche eccezioni minori, sono state adottate norme di esecuzione e procedurali che vengono pienamente applicate quando gli accordi anticoncorrenziali o i comportamenti abusivi hanno effetti sul mercato dell'UE. Il regolamento (CE) n. 1/2003, che sostituirà il regolamento n. 17/1962 e le disposizioni procedurali del regolamento (CEE) n. 3975/87, non cambierà questo stato di cose. La Commissione ritiene che la recente sentenza Open Skies ("cieli aperti") della Corte di giustizia accresca l'esigenza di una politica europea coerente in materia di trasporto aereo internazionale. A questo proposito la Commissione ha proposto un pacchetto di misure per l'azione futura (IP/03/281). La concorrenza è, senza alcun dubbio, un elemento essenziale della politica dell'Unione nel settore del trasporto aereo internazionale. La finalità del regolamento proposto è innanzitutto quella di creare un dispositivo procedurale più efficiente e più efficace in materia di concorrenza nel settore del trasporto aereo tra la Comunità e i paesi terzi. A questo scopo si propone di sopprimere le disposizioni del regolamento (CE) n. 1/2003 che attualmente escludono dal campo di applicazione del regolamento il trasporto aereo tra la UE e i paesi terzi: in tal modo le norme del regolamento (CE) n. 1/2003 si applicherebbero anche al trasporto aereo. Si propone inoltre di abrogare il regolamento (CEE) n. 3975/87, dato che esso perderà di rilevanza pratica a seguito della modifica del regolamento (CE) n. 1/2003 e dell'adozione del regolamento proposto. Infine, la Commissione propone che le venga conferito il potere di accordare esenzioni per categoria, come è già autorizzata a fare nel caso del trasporto aereo tra aeroporti europei. Attualmente sono in vigore due di tali esenzioni per categoria: per la consultazione delle tariffe di interlining e per l'assegnazione degli slot di decollo e di atterraggio negli aeroporti. Il progetto di regolamento riguarda il trasporto aereo tra la UE e i paesi terzi. Esso copre ad esempio le alleanze transatlantiche nel settore del trasporto aereo, non però le operazioni di concentrazione: a queste si applica il regolamento sulle concentrazioni, a prescindere dal paese in cui ha sede la compagnia aerea. Le alleanze nel settore aereo sono accordi di cooperazione. Esse abbracciano spesso aspetti quali gli orari e le frequenze dei voli, le tariffe, il code-sharing, l'utilizzo in comune delle infrastrutture e degli impianti aeroportuali e la condivisione di programmi frequent-flyer. 

L'E-GOVERNMENT IN SARDEGNA AL CONVEGNO DI ALGHERO IL PUNTO DELLA SITUAZIONE SULL'E-GOVERNMENT E LA SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE IN SARDEGNA
Alghero, 27 febbraio 2003 - L'11 febbraio il Ministro dell'Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, ha incontrato le amministrazioni del territorio sardo per continuare a lavorare per una pianificazione condivisa delle politiche di e-government. Firmata la convenzione che costituisce il Crc Sardegna. Il convegno, cui hanno partecipato tutti maggiori esponenti del sistema amministrativo locale, è stata l'occasione per dialogare e confrontarsi su ciò che si è fatto e si vuol fare per avviare la seconda fase di e-government locale a partire dai risultati del primo Avviso. La partecipazione della Sardegna al primo Avviso ha coinvolto: tutte le province; il 70% dei Comuni; l'88% delle Comunità Montane. Per supportare e affiancare l'azione delle Autonomie Locali tesa ad innovare i servizi ed a sviluppare i piani e i progetti di e-government e della Società dell'Informazione in Sardegna, il Ministro Stanca ed il Presidente della Giunta Regionale, Mauro Pili, hanno firmato la convenzione per la costituzione del Centro Regionale di Competenza della Sardegna. 

GLI EURODEPUTATI SOSTENGONO UN PROGETTO DI PARERE PER L'ELABORAZIONE DI LINEE GUIDA PIÙ CHIARE SULLA BREVETTABILITÀ DEI SOFTWARE 
Bruxelles, 27 febbraio 2003 - Il 19 febbraio, la commissione per l'industria, il commercio estero, la ricerca e l'energia dell'Europarlamento ha approvato un progetto di parere per una definizione più chiara della brevettabilità delle invenzioni attuate per mezzo di elaboratori elettronici. Il progetto di parere chiede di stabilire con esattezza "se i limiti di ciò che è brevettabile sono ancora sufficientemente chiari e correttamente applicati, soprattutto in considerazione del fatto che le varie normative nazionali e l'Ueb [Ufficio europeo dei brevetti] non tengono sempre conto degli stessi criteri". Il documento sostiene che l'attuale proposta, malgrado quanto affermi la Commissione, "apre la strada ad un uso più esteso dei brevetti come modello di tutela dei software informatici". Il progetto di parere fa riferimento al testo della direttiva 91/250/Cee, relativa alla tutela giuridica dei programmi per elaboratore. Sebbene l'attuale testo escluda dalla brevettabilità i programmi per elaboratore, nonché i metodi commerciali, numerosi brevetti relativi a software e ad invenzioni correlate sono stati rilasciati, in settori tecnici, per dispositivi e processi che non possono funzionare indipendentemente dalle componenti software che applicano. Al fine di migliorare la definizione dei criteri per la brevettabilità, ed evitare così abusi ed effetti perversi, gli europarlamentari hanno chiesto una migliore definizione dell'espressione "invenzione attuata per mezzo di elaboratori elettronici", utilizzata nel testo della proposta della Commissione. Il progetto di parere pone particolare enfasi, inoltre, sull'importanza del ruolo del software come forma fondamentale di creatività ed espressione. Alla luce degli oltre dieci milioni di progettisti professionisti nel mondo e delle decine di milioni di persone che sviluppano software, in una forma o l'altra, gli eurodeputati hanno convenuto che i brevetti non debbono consentire la monopolizzazione degli strumenti d'espressione, creazione, diffusione e scambio di informazioni e conoscenze. Si spera, inoltre, che tale emendamento impedisca la brevettabilità di meri metodi commerciali, normali programmi per elaboratori e metodi matematici o di altro tipo. "Un'invenzione attuabile per mezzo di un elaboratore elettronico non dovrebbe essere considerata brevettabile per il semplice fatto che si utilizza un elaboratore o che su un apparecchio programmabile privo di caratteristiche di novità viene eseguito un programma che presenta invece tali caratteristiche. È necessario che vi sia un contributo tecnico", affermano gli eurodeputati. Gli europarlamentari hanno posto l'accento, inoltre, sulla questione delle competenze delegate all'Ufficio europeo dei brevetti, chiedendosi se esse siano ancora compatibili con le esigenze connesse all'armonizzazione della legislazione europea e con i principi di trasparenza e responsabilità. Infine, la relatrice per parere Elly Plooij-van Gorsel ha osservato che i brevetti non sono gli unici strumenti di tutela e che occorre dedicare più attenzione a modelli di protezione alternativi più adeguati alle specificità del software informatico. 

FOREIGN SALES CORPORATIONS: LA COMMISSIONE EUROPEA SOTTOPONE AGLI STATI MEMBRI UN ELENCO PROVVISORIO DI PRODOTTI CHE POTREBBERO ESSERE OGGETTO DI CONTROMISURE 
Brussels, 27 February 2003 La Commissione ha trasmesso oggi agli Stati membri un progetto rivisto di elenco dei prodotti che potrebbero essere oggetto di contromisure nell'ambito del caso "Foreign Sales Corporations" (regime fiscale statunitense relativo alle società di vendita all'estero). L'elenco è stato preparato in base alle osservazioni ricevute dagli operatori economici in seguito alla consultazione pubblica avviata lo scorso settembre e riguarda prodotti che ammontano ad un totale di 4 miliardi di dollari statunitensi, corrispondente a quanto stabilito dall'Omc nell'agosto dell'anno passato. Pascal Lamy, commissario UE responsabile degli scambi commerciali, ha dichiarato: "L'obiettivo dell'UE resta la revoca di questo regime incompatibile con l'Omc. Consideriamo incoraggiante la proposta del presidente Bush di prevedere tale revoca nel bilancio per l'esercizio 2004. Nel frattempo l'UE porta avanti la procedura necessaria all'introduzione delle contromisure, nell'eventualità che il processo di attuazione della decisione dell'Omc non dia risultati rapidi". L'elenco definitivo sarà stabilito dopo aver consultato, nelle prossime settimane, gli Stati membri dell'UE. Quando l'elenco sarà pronto, la Commissione intende notificarlo all'Omc chiedendo l'autorizzazione all'imposizione di sanzioni. L'elenco dei prodotti statunitensi che potrebbero essere oggetto di contromisure è stato preparato attraverso una consultazione pubblica degli operatori economici che non ha precedenti. Le varie centinaia di risposte ricevute hanno permesso alla Commissione di valutare, e quindi di attenuare il più possibile, le conseguenze negative che le eventuali contromisure potrebbero comportare per l'industria europea. Contesto Il 30 agosto 2002 l'Omc ha riconosciuto all'Unione europea il diritto di adottare contromisure nei confronti degli Stati Uniti sotto forma di dazi sulle importazioni di taluni prodotti provenienti da questo paese. I dazi possono arrivare fino al 100% del valore del prodotto, entro un tetto massimo di 4 miliardi di dollari statunitensi l'anno. Il 13 settembre 2002 la Commissione ha pubblicato un elenco dei prodotti ai quali applicare misure di ritorsione. Secondo la prassi vigente nell'ambito dell'Omc, l'elenco comprendeva prodotti per un ammontare totale superiore all'importo stabilito dall'Omc (4 miliardi di dollari Usa), perché dei prodotti potessero essere esclusi in seguito alla procedura di consultazione. Scopo della consultazione, che è durata 60 giorni, era di ridurre al minimo le conseguenze negative che eventuali sanzioni potrebbero determinare per l'industria europea. In questa ottica la Commissione ha privilegiato l'inclusione nell'elenco dei prodotti la cui quota delle importazioni dagli Stati Uniti è bassa (inferiore al 20%). L'elenco è composto da un'ampia gamma di merci selezionate dai 46 capitoli della tariffa doganale comune ed è stato notificato all'Omc già nel novembre 2000. Per l'esatta definzione dei codici della nomenclatura combinata si veda al sito Internet http://europa.eu.int/eur-lex/ 

BANCA LOMBARDA: ALLA PROSSIMA ASSEMBLEA VERRÀ PROPOSTO DI CONFERIRE FACOLTÀ AL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI AUMENTARE IL CAPITALE SOCIALE UTILE NETTO A EURO 130 MILIONI (- 10,4%) MARGINE DI INTERESSE A EURO 766 MILIONI (+ 4,5%) 
Brescia, 27 febbraio 2003 - Ieri il Consiglio d'Amministrazione della Banca Lombarda ha esaminato i dati di preconsuntivo sulle risultanze patrimoniali e economiche consolidate del Gruppo al 31 dicembre 2002. Gli aggregati patrimoniali hanno fatto registrare una crescita della raccolta diretta da clientela di circa il 7%, mentre gli impieghi alla clientela sono cresciuti di circa l'11%. Le prime risultanze di conto economico registrano un positivo andamento delle principali voci, che evidenziano: un margine di interesse, comprensivo dei dividendi, pari a Euro 766 milioni, con un incremento del 4,5% sull'analogo dato al 31.12.01; commissioni nette e altri proventi netti pari a Euro 493 milioni (+ 1%) un margine di intermediazione pari a Euro 1.284 milioni, con un incremento del 2,2% spese amministrative che ammontano a Euro 717 milioni (+ 1,2%), di cui spese per il personale pari Euro 420 milioni (+ 1%) un risultato lordo di gestione di Euro 567 milioni, con un incremento del 3,4% un utile netto di Euro 130 milioni, in contrazione, rispetto al 2001, del 10,4%. Il progetto di bilancio d'esercizio ed il bilancio consolidato 2002 verranno esaminati dal Consiglio d'Amministrazione nella prossima riunione prevista per il 12 marzo p.v. Nella medesima seduta il Consiglio di Amministrazione ha approvato un progetto di rafforzamento patrimoniale e un nuovo Piano di Stock Option per il management che verranno sottoposti alla prossima Assemblea Sociale. Il progetto di rafforzamento patrimoniale è volto a sostenere lo sviluppo operativo del Gruppo, nel costante rispetto dei requisiti patrimoniali previsti dalla norme di vigilanza e a cogliere eventuali possibili occasioni di crescita per linee esterne. In merito il Consiglio, dopo aver analizzato modalità e tempi per l'attuazione del progetto ha ritenuto opportuno proporre alla prossima assemblea l'adozione dello strumento della delega al Consiglio stesso ai sensi dell'art. 2443 c.c. in quanto ritenuto maggiormente flessibile, potendo essere attivato tenendo conto delle condizioni di mercato in relazione all'andamento del titolo ed in presenza di una concreta opportunità di sviluppo del Gruppo. Pertanto verrà proposto il conferimento al Consiglio di Amministrazione della facoltà di aumentare il capitale sociale, ai sensi dell'art. 2443 c.c., in una o più volte entro cinque anni, mediante emissione a pagamento di massime n. 45.000.000 di azioni ordinarie da offrire in opzione agli azionisti. Stock Option Tenuto inoltre conto della conclusione del Piano di Stock Option riservato a managers del Gruppo deliberato dall'Assemblea del gennaio 2001, confermata la valenza di tale strumento di incentivazione e fidelizzazione, verrà proposto all'Assemblea il conferimento al Consiglio di Amministrazione della facoltà di aumentare il capitale sociale, ai sensi dell'art. 2443 c.c., in una o più volte entro cinque anni, con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell'art. 2441, 8° comma C.C., mediante emissione a pagamento di massime n. 3.500.000 di azioni ordinarie al servizio del Piano. 

RIARTICOLAZIONE DELLA RETE DISTRIBUTIVA DELLE BANCHE DEL GRUPPO BANCO POPOLARE DI VERONA E NOVARA 
Milano, 27 febbraio 2003 - L'operazione prevede il passaggio di 84 sportelli dalla Banca Popolare di Novara al Banco Popolare di Verona e Novara, di 33 sportelli dalla Banca Popolare di Novara al Credito Bergamasco e di 36 sportelli dal Credito Bergamasco al Banco Popolare di Verona e Novara. Il criterio ispiratore è rappresentato dalla valorizzazione dei marchi e del radicamento sul territorio, uno dei passaggi fondamentali del Piano Industriale nonché riconosciuta leva di creazione di valore per il Gruppo. Gli obiettivi della riarticolazione della rete sono pertanto: rafforzare i marchi secondo le linee del Piano Industriale; focalizzare le Banche sui rispettivi territori storici intensificandone la presenza "a maglia fitta"; contenere il rischio di concorrenza interna al Gruppo nelle aree( di sovrapposizione territoriale; sostenere la condivisione delle migliori( competenze commerciali nonchè la gestione con elevati livelli di efficienza. Il riassetto si tradurrà in significativi benefici per le Banche commerciali del Gruppo. Il Banco Popolare di Verona e Novara rafforzerà in maniera consistente la propria presenza nel Triveneto, in Emilia-Romagna e in Toscana. In particolare nel Veneto il Banco conterà su 251 sportelli contro gli attuali 184. Venezia, grazie agli sportelli acquisiti dal Credito Bergamasco con il marchio Banco San Marco, sarà per il Banco Popolare la seconda provincia del Veneto dopo Verona per numero di sportelli. Al tempo stesso lo storico marchio "Banco San Marco" trarrà motivo di ulteriore valorizzazione e rafforzamento nell'ambito del gruppo bancario mediante l'utilizzo su altre filiali dell'area veneziana. Su questa provincia, dopo l'operazione, il Banco Popolare raggiungerà una forte presenza territoriale con una quota di mercato del 10,58%. Il Credito Bergamasco manterrà un dimensionamento sostanzialmente in linea con quello attuale ma con un contestuale rafforzamento nel cuore del Nord Italia ed in particolare nel triangolo industriale di Milano-Bergamo-Brescia. Amplierà così le proprie quote di mercato nelle zone di insediamento storico ed acquisirà nuove aree contigue (Lecco, Como, Varese, Cremona, Brianza) ove creare una rete a maglie fitte, divenendo polo di espansione del Gruppo in tali ambiti geografici. Ciò ripropone la vocazione alla crescita del Credito Bergamasco sia nelle zone storiche, dove ha sviluppato relazioni privilegiate con la clientela, sia mantenendo la presenza nei principali capoluoghi di provincia del nord, (Torino, Alessandria, Novara, Genova, Mantova, Verona, Vicenza, Padova, Treviso, Parma, Bologna) nonchè nella principale piazza finanziaria italiana e nella capitale, dove è presente con 11 sportelli. La Banca Popolare di Novara sarà prevalentemente focalizzata nel Nord-Ovest (Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia occidentale) dove resterà concentrato oltre l'80% della rete territoriale, conservando inoltre la rete Centro-Meridionale. Rispetto alle ipotesi originarie, il riassetto posiziona la Banca in netto anticipo rispetto ai tempi previsti, in linea con il target dimensionale di 400 sportelli, indicato a suo tempo nel Piano Industriale solo a regime. I trasferimenti delle filiali saranno realizzabili solo al termine della migrazione della Banca Popolare di Novara S.p.a sul sistema informativo di gruppo e saranno operativi, in due fasi successive, tra la fine del 2003 e l'inizio del 2004. Le modalità con cui verranno realizzati i trasferimenti prevedono la scissione di ramo d'azienda per il passaggio di sportelli dalla Banca Popolare di Novara al Banco Popolare di Verona e Novara e la cessione di ramo d'azienda per il passaggio di sportelli dalla Banca Popolare di Novara al Credito Bergamasco e da Credito Bergamasco a Banco Popolare di Verona e Novara. La scissione avverrà sulla base della situazione patrimoniale dei conti al 31 dicembre 2002, operazione da sottoporre alla prossima assemblea dei soci del Banco Popolare di Verona e Novara chiamata ad approvare il bilancio, convocata anche in sede straordinaria. Per le operazioni di cessione, in considerazione della presenza di azionisti di minoranza in Credito Bergamasco è prevista la nomina di periti comuni con le Società interessate - nonché di advisor specifici per il Credito Bergamasco - per la valutazione dei rami d'azienda, ivi compreso il marchio Banco San Marco. Verranno predisposti al riguardo i documenti valutativi in ottica probatoria del valore, con riferimento alla normativa Consob concernente le "parti correlate". Delle deliberazioni finali, adottate dai Consigli di Amministrazione, verrà data piena informativa al mercato, in conformità al Regolamento Consob concernente la disciplina degli emittenti. 

BPV: INTERRUZIONE DEL PROCESSO DI DISMISSIONE DEL COMPLESSO IMMOBILIARE "L.MANFREDINI" DI MODENA 
Verona, 27 febbraio 2003 - Con riferimento alla preannunciata promessa di compravendita del Centro Direzionale "L. Manfredini", di cui al nostro comunicato stampa del 19 dicembre 2002, si informa che il Banco Popolare di Verona e Novara ha deciso, in data odierna, di interrompere il relativo processo di dismissione non essendosi concretizzati i presupposti necessari alla sua ulteriore prosecuzione. Con riferimento alla preannunciata promessa di compravendita del Centro Direzionale "L. Manfredini", di cui al nostro comunicato stampa del 19 dicembre 2002, si informa che il Banco Popolare di Verona e Novara ha deciso, in data odierna, di interrompere il relativo processo di dismissione non essendosi concretizzati i presupposti necessari alla sua ulteriore prosecuzione. 

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI MPS MERCHANT S.P.A. HA ESAMINATO ED APPROVATO IL BILANCIO DELL'ESERCIZIO 2002 DELLA BANCA CHE CHIUDE CON CON UN UTILE NETTO DI 30 MILIONI DI EURO, CON UN INCREMENTO DEL 29% RISPETTO AL 2001
Siena, 27 febbraio 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Mps Merchant S.p.A., presieduto dal Prof. Saverio Carpinelli, nella seduta di ieri ha esaminato ed approvato il bilancio dell'esercizio 2002 della Banca che chiude con un utile netto di 30 milioni di euro, con un incremento del 29% rispetto al 2001, mentre il margine d'intermediazione presenta una crescita del 26%. Il Roe si attesta al 12,9%, collocando Mps Merchant tra i migliori competitors a livello nazionale del settore di appartenenza. Gli impieghi in essere verso clientela e banche ammontano a 4.664 milioni di euro con un incremento del 23%. Nel corso del 2002 il flusso delle domande di finanziamento è aumentato del 48%, quello dei contratti stipulati è cresciuto del 53%, mentre i finanziamenti, erogati nel 2002 per complessivi 1.545 milioni di ?uro, registrano un incremento del 39% e risultano equamente ripartiti tra nord (33%), centro (40%), sud e isole (26%). La concentrazione in Mps Merchant delle professionalità che già seguivano nelle varie realtà del Gruppo Monte dei Paschi di Siena l'offerta dei prodotti e servizi connessi alla finanza innovativa, già iniziata nel 2001,, ha contribuito al notevole sviluppo dell'attività nei comparti del project financing (+ 156% rispetto al precedente esercizio), del Merger & Acquisition e delle Asseverazioni. Per l'attività di servizi e consulenza, le commissioni attive sono state pari a 23 milioni di euro. Il margine da servizi, cresciuto nel 2002 del 37,4%, ha aumentato la sua incidenza sul margine di intermediazione (34% contro il 31,4% nel 2001), in coerenza con la nuova mission di "Banca d'affari per le Pmi". La costante attenzione al controllo dei costi ha fatto migliorare ulteriormente l'indice cost/income che scende al 29,7% dal 30,1% del precedente esercizio, nonostante un incremento dell'organico dell'11% (240 dipendenti al 31.12.02) e gli investimenti effettuati per il completamento della rete degli Uffici di Rappresentanza, che - con l'apertura di ulteriori 3 presidi- sono attualmente 16 e coprono l'intero territorio nazionale. Il 19 giugno 2002 l'Assemblea degli Azionisti di Mps Merchant ha approvato l'aumento del capitale sociale da 62,4 milioni di euro a 68,9 milioni di euro al fine di sostenere il previsto forte sviluppo in tutti i comparti e, in particolare, nella finanza innovativa. Sempre nel 2002 è stata avviata la nuova Società di Gestione del Risparmio (Sgr) "Mps Venture", controllata da Mps Merchant, che gestirà i Fondi Chiusi Mobiliari per l'intervento nel capitale delle Pmi. Il fondo ha già iniziato la propria attività e conseguentemente nel 2003 Mps Merchant potrà avvalersi di un ulteriore strumento per lo sviluppo dell'attività di "private equity". Il Presidente Prof. Saverio Carpinelli ha manifestato la propria soddisfazione per l'attribuzione ad Mps Merchant da parte di Moody's dei rating A1 (per il debito a lungo termine) e P-1 (per il debito a breve termine), con un outlook stabile. Il Presidente ha tenuto a sottolineare che "la valutazione di Moody's conferma l'importante e crescente ruolo che Mps Merchant ricopre all'interno del Gruppo Monte dei Paschi di Siena, l'elevato livello di integrazione con le altre attività del Gruppo, l'adeguatezza della situazione economico-finanziaria e le buone prospettive di sviluppo". Il Direttore Generale della Banca, Dott. Carlo Platania sottolinea come "i risultati, ottenuti attraverso la stretta collaborazione con le banche del gruppo, testimoniano il crescente interesse del Gruppo Monte dei Paschi di Siena nel settore corporate e la sempre maggiore attenzione verso i bisogni delle Pmi". Il Direttore Generale ha inoltre commentato con grande soddisfazione i risultati raggiunti, facendo notare come questo bilancio, già di per se ottimo, si inserisca in una lunga serie di bilanci positivi, ed ha evidenziato il favore con il quale il mercato "corporate" ha apprezzato l'offerta "global service" di Mps Merchant, attraverso l'avvio dell'operatività nella finanza innovativa. 

IMPRESE ASSOGESTI AL MIPIM 
Parigi, 27 febbraio 2003 - Il 4 marzo 2003 si aprirà ufficialmente la quattordicesima edizione del Mipim, il Salone internazionale dei professionisti dell'immobiliare d'impresa e di investimento, organizzato dalla Reed Midem di Parigi (4 - 7 marzo), che come ogni anno si svolge a Cannes www.mipim.com Come è noto, tale manifestazione è ormai considerata il più importante appuntamento Immobiliare del settore a livello mondiale. Tra le più significative presenze imprenditoriali del Mipim 2003 si annoverano i Soci di Assogesti - Associazione Gestori Patrimoni Immobiliari : Aedes Ipi: Prof. Cesare Ferrero - Presidente Assorgesti; Metropolis: Dott. Timoteo Benedetti - Consigliere Assorgesti; Norman 95: Dott. Massimo Cimatti - Consigliere Assorgesti; Pirelli & C.Real Estate: Dott. Giovanni Nassi - Vice Presidente Assogesti,Dott. Lucino Manfredi - Consigliere Assorgesti; Risanamento Spa; Romeo Gestioni: Avv. Alfredo Romeao - Consigliere Assorgesti. 

COMPAGNIA DELLE OPERE E BPM ATTIVANO LO "SPORTELLO UNICO" 
Milano, 27 febbraio 2003 - Compagnia delle Opere Milano e Provincia in collaborazione con Banca Popolare di Milano e Co.Fidi Consorzio di garanzia collettiva, ha attivato uno sportello finanziario cosiddetto "Sportello Unico", con sede in Via Mazzini 9 a Milano, interamente dedicato alle esigenze dei propri associati. Gli obiettivi primari dello sportello sono l'individuazione delle corrette fonti di finanziamento per l'impresa e la velocizzazione dell'iter deliberativo sulle normali operazioni di finanziamento, ovvero: Per le aziende: Affidamenti bancari, leasing, factoring, mutui immobiliari, prestiti, prestiti uso d'oro. Per le persone fisiche: Mutui ipotecari, prestiti rateali, prestiti auto. 

DIGITAL BROS: IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE HA APPROVATO LA RELAZIONE SEMESTRALE AL 31/12/2002. FATTURATO CONSOLIDATO A 30,859 MILIONI DI EURO (+ 58.7% RISPETTO A 19,447 MILIONI DI EURO DELLO STESSO PERIODO 2001). 
Milano, 27 febbraio 2003 - Fatturato consolidato pari a 30,859 milioni di Euro (+58,7% rispetto all'anno passato), margine operativo lordo a 2,446 milioni di Euro, Ebit pari a 1,427 milioni di Euro e risultato ante imposte a 38 mila Euro Questi, in sintesi, i principali risultati consolidati della Relazione Semestrale al 31 dicembre 2002, approvati oggi, mercoledì 26 febbraio 2003, dal Consiglio di Amministrazione di Digital Bros, Gruppo di Digital Entertainment quotato al Nuovo Mercato della Borsa Italiana. La crescita del mercato dei videogiochi, già evidenziata nel corso del I semestre 2002, è proseguita nel corso del II semestre 2002. In particolare il fatturato della capogruppo nel periodo lugliodicembre 2002, impegnata nel settore del co-publishing e della distribuzione italiana di videogiochi, è pari a 30,318 milioni di Euro. Significativo miglioramento dei margini: l'Ebitda è pari a 3,418 milioni di Euro (+110,1% rispetto ai 1,627 milioni di Euro dell'anno passato), l'Ebit a 2,573 milioni di Euro (+173,7% rispetto ai 0,940 milioni di Euro dell'anno passato) e il risultato ante imposte a 1,183 milioni di Euro. "I risultati estremamente positivi di questo semestre - ha commentato Raphael Galante, Amministratore Delegato Digital Bros Spa - sono riconducibili all'integrazione tra le diverse attività del Gruppo, alla validità delle scelte strategiche, all'esperienza del management, alla selezione di titoli di qualità e all'implementazione di mirate ed efficaci politiche commerciali e di marketing. Nel 2003 intendiamo ulteriormente consolidare l'attività di distribuzione di videogiochi dove già deteniamo una quota di mercato vicina al 30% e di proseguire nel processo di sviluppo delle attività innovative del Gruppo, televisione digitale e on-line gaming, per affermarci sempre più quale player internazionale di riferimento". Nei dodici mesi del 2002 - calcolati su base proforma - Digital Bros evidenzia sia al livello consolidato che di capogruppo una forte crescita del fatturato e dei margini. A livello consolidato il fatturato 2002 raggiunge 52,324 milioni di Euro, in crescita del 45% rispetto a 35,987 milioni di Euro dell'anno precedente. In crescita anche gli altri indicatori economici-finanziari, in particolare il risultato operativo (Ebit) ha raggiunto i 103 mila Euro, in miglioramento di oltre 2 milioni di Euro rispetto ai meno 1,935 milioni di Euro dell'anno passato e l'Ebitda è positivo per un valore pari ad 2,144 milioni di Euro, contro i meno 268 mila Euro dell'anno precedente. La posizione finanziaria netta del Gruppo Digital Bros al 31 dicembre 2002 risulta pari a meno 19,5 milioni di Euro, in diminuzione rispetto a meno 10,94 milioni di Euro dello stesso periodo 2001 a seguito degli investimenti in Capitale Circolante Netto necessari per raggiungere i margini di crescita effettivamente realizzati. Le previsioni per l'esercizio sono positive; in particolare il fatturato consolidato si prevede pari a 55 milioni di Euro con margini lordi positivi . Martial Chaillet, 55 anni, è stato nominato Consigliere Indipendente del Consiglio di Amministrazione del Digital Bros. Martial Chaillet attualmente Presidente e fondatore di Mediawin Partners, società di private equity specializzata in media ed entertainment con sede a Ginevra. Prima di ricoprire tale carica è stato dal 1990 al 2002 Senior Vice President di Capital Group Companies, società svizzera di asset management nella quale aveva responsabilità e competenza nel settore Telecom e media. L'ingresso di Martial Chaillet, con le sue esperienze professionali e le competenze maturate nei settori media e entertainment, porterà enorme beneficio alle nuove attività del Gruppo di televisione digitale e online gaming. 

EST EUROPA, BERS APRE INVESTIMENTI ALLE IMPRESE LOMBARDE FORMIGONI INCONTRA IL PRESIDENTE DELLA BANCA EUROPEA DI RICOSTRUZIONE E SVILUPPO 
Milano, 27 febbraio 2003 - Si aprono per le piccole e medie imprese lombarde possibilità di investimenti nei paesi dell'Europa dell'Est. Questo il primo risultato dell'incontro che il presidente della Regione, Roberto Formigoni, ha avuto con il presidente della Banca Europea di Ricostruzione e Sviluppo (Bers), Jean Lemierre, e con i rappresentanti di alcune significative aziende lombarde e dei principali istituti di credito (Intesa Bci, Unicredito,, San Paolo, Popolare di Sondrio e Federazione Banche di Credito Cooperativo). Gli investimenti saranno possibili da un lato attraverso la creazione di di consorzi tra piccole e medie imprese e alla messa a punto di nuovi strumenti per la condivisione dei rischi finanziari, dall'altro. "Nella prospettiva dell'allargamento dell'Ue, la Lombardia e la Bers - ha commentato il presidente Formigoni - hanno avviato una collaborazione che può tradurre concretamente le grandi opportunità presenti in quest'area". "Se dieci anni fa - ha aggiunto il presidente Lemierrre - erano le grandi imprese a investire nell'Est Europa, oggi è necessario sostenere le piccole e medie imprese, perché sono loro che possono giocare la partita del futuro". Tre in particolare i comparti nei quali si stanno indirizzando gli investimenti cofinanziati dalla Bers nelle regioni dell'Est: infrastrutture, energia e settore manifatturiero. 

LE PRENOTAZIONI DI RYANAIR CONTINUANO COME SEMPRE SU RYANAIR.COM 
Milano, 27 febbraio 2003 - Ryanair, la piu' grande compagnia aerea a bassa tariffe d'Europa desidera smentire vivamente la diffusione della notizia che i voli Ryanair vengono cancellati. Su tutta la rete Ryanair nussun volo e' stato cancellato e le prenotazioni procedono come sempre sul sito Internet di grande successo della compagnia www.ryanair.com Ryanair e' la linea aerea di maggiore successo in Europa e anche quella piu' redditizia. Sta crescendo a un tasso del 35% all'anno e continuera' ad abbassare le sue tariffe negli anni a venire. La notizia che Ryanair abbia deciso di cancellare dei voli e' stata erroneamente diffusa su larga scala in Italia. L'origine di questa notizia, supponiamo derivi dal fatto che Ryanair ha annunciato la sua intenzione, in caso di acquizione della Buzz, di eliminare alcune rotte Buzz. Sin dal momento della proposta di acquisizione, presentata qualche settimana fa, Ryanair aveva preannunciato che la compagnia aerea Buzz avrebbe subito tagli di personale e di rotte per il semplice motivo che perde circa 1.000.000 Euro alla settimana. Nessuna della rotte , delle tariffe, degli aerei della flotta Ryanair (comprese tutte e 25 le rotte in Italia) saranno condizionati da questo piano, relativo solo ed esclusivamente a una strategia di ristrutturazione e riorganizzazione aziendale per il recupero di Buzz. Infolink:,
www.ryanair.com

SABRE ESPANDE A 26 LE CLASSI DI SERVIZIO. 
Milano, 27 febbraio 2003 - Sabre espande a 26 il numero delle Classi di Servizio disponibili per le Compagnie Aeree presenti nel sistema. In questo modo Sabre contribuisce ad ottimizzare lo yeld management dei vettori, facilita il lavoro delle Agenzie di Viaggi e risponde alle necessità dei programmi frequent flyer. Le compagnie aeree non dovranno accollarsi nessun tipo di costo né lavoro aggiuntivo per implementare questa nuova funzionalità ed alle Agenzie di Viaggi non è richiesto nessun cambiamento nella normale procedura di vendita La presenza di ulteriori classi di servizio previste per un dato segmento verrà evidenziata da un asterisco posto a destra della classe di servizio che appare nella schermata iniziale di ricerca disponibilità. 

CITTÀ E UNIVERSITÀ DELL'EUROPA ALLARGATA: SI INCONTRANO A ROMA SINDACI E RETTORI 
Roma, 26 febbraio 2003 Su iniziativa del Comune di Roma, della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, dell'Ufficio per l'Italia del Parlamento europeo e dell'Associazione Cantiere Europa, il 27 e 28 febbraio si incontreranno a Roma, nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, i Sindaci delle maggiori città dell'Europa dei 15 e della nuova Europa allargata e i Rettori degli Atenei delle medesime metropoli. Il primo oggetto di discussione sarà l'allargamento della Comunità europea a 25 paesi, i problemi e le opportunità che ne derivano (unificazione legislativa, relazioni economiche, osmosi culturale). Sul tavolo di lavoro dei Sindaci anche il ruolo delle città nella dimensione europea, il rapporto con lo Stato centrale, l'amministrazione del territorio, la vivibilità dei centri urbani, la questione ambientale, gli standard dei servizi sociali e collettivi, la programmazione urbanistica e abitativa, la mobilità. I Rettori, oltre a porre a confronto le esperienze dei diversi Atenei, studieranno la possibilità di corsi universitari fruibili a livello continentale e la definizione di documenti e attestati relativi a corsi di studi validi per tutti i paesi dell'Unione. Allo scopo di favorire una formazione unitaria dei giovani universitari, verranno esaminati gli strumenti per incentivare i meccanismi e gli istituti che consentono ai giovani di viaggiare, studiare e vivere fuori dai confini del loro paese di origine. Dal convegno scaturiranno proposte legislative da sottoporre al Parlamento europeo e ai Parlamenti nazionali in materia di governo delle città, di diritto allo studio e di qualificazione professionale internazionale. Sarà anche l'occasione per una riflessione comune sulla cultura europea (anche in relazione alla stesura della Costituzione europea) e sul ruolo che l'Europa può avere quale entità unitaria in politica estera. 

LA RIFORMA DEGLI STUDI GIURIDICI COME SI FORMERÀ IL GIURISTA DI DOMANI PRESIDI DI FACOLTÀ E DOCENTI A CONVEGNO
Firenze, 27 febbraio 2003 - Le trasformazioni profonde di una società globale in continua evoluzione pongono problemi sempre più complessi alla formazione degli operatori del diritto. Un convegno nazionale promuove una riflessione sulla didattica del diritto: s'intitola "La riforma degli studi giuridici" e si svolgerà venerdì 28 febbraio (Aula Magna, piazza S. Marco, 4, inizio ore 9.30) per iniziativa del Dipartimento di Diritto pubblico dell'Università di Firenze. Uno degli obiettivi del Convegno - il primo nel suo genere per dimensioni e pubblicità - è la creazione di un Annuario sulla formazione giuridica, premessa per realizzare un vero e proprio Osservatorio permanente sugli studi giuridici. I lavori si articoleranno in due sessioni, rispettivamente dedicate all'influenza delle trasformazioni degli ordinamenti negli studi giuridici ed alla riforma degli studi giuridici. Alla prima sessione parteciperanno, fra gli altri, Paolo Grossi, Paolo Caretti, Stefano Grassi, Francesco Onida ed Orlando Roselli. Nel pomeriggio è prevista una tavola rotonda tra Presidi di alcune Facoltà di Giurisprudenza italiane, tra cui Alfredo Corpaci, preside della facoltà fiorentina e Carlo Angelici, Presidente della Conferenza nazionale dei Presidi di Giurisprudenza. Tra gli interventi in programma, quelli di Giuseppe Ugo Rescigno, Enzo Colarullo e Pierfrancesco Lotito. 

INTEL INCONTRA GLI INSEGNANTI PER ILLUSTRARE I RISULTATI ED ESPORRE LE NOVITA' DEL PROGRAMMA "INTEL TEACH TO THE FUTURE" 
Milano/Genova, 27 febbraio 2003 - Anche quest'anno Intel Corporation Italia partecipa a Ted 2003, l'evento nazionale di riferimento per le tecnologie didattiche per la scuola. Intel, il maggior costruttore al mondo di chip al vertice dell'innovazione tecnologica, è fortemente impegnata a livello mondiale per sostenere l'affermazione di standard più elevati nell'istruzione scolastica. Proprio con questo obiettivo, aiutare gli insegnanti a integrare l'uso della tecnologia durante l'attività didattica, è stato sviluppato il programma Intel Teach To The Future ("insegnare al futuro"). In Italia il programma è cominciato all'inizio dello scorso aprile ed i suoi percorsi e contenuti sono stati integrati all'interno del progetto di formazione in ingresso per i docenti neoassunti di Indire (Istituto Nazionale di Domumentazione per l'Innovazione e la Ricerca Educativa), per conto del Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca. Nel corso del 2002 sono stati formati 5000 insegnanti, come previsto dagli accordi tra Intel e Indire, ed è attualmente in corso la formazione di altri 5000 insegnanti iscrittisi all'iniziativa al momento della sua presentazione. Nel corso dell'anno 2003 parteciperanno all'iniziativa altri 15000 insegnanti. I contenuti del programma sono stata localizzati in collaborazione con la cattedra di Tecnologie dell'Istruzione di Scienze della Formazione dell'Università di Bologna, e successivamente condensati nella terza edizione del manuale del programma Intel Teach To The Future, che viene costantemente arricchito ed aggiornato con i risultati delle esperienze di insegnanti e ricercatori. Il manuale ha visto inoltre aggiungersi recentemente al comitato scientifico di redazione anche la Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Padova che diventa quindi il secondo referente accademico coinvolto ufficialmente nella redazione dei contenuti e nell'auditing dei prodotti didattici degli insegnanti pubblicati sul sito del progetto. Allo stand di Intel presso il Ted si svolgeranno incontri per illustrare i risultati finora ottenuti dal programma ed aggiornare gli insegnanti sulle modalità di iscrizione e partecipazione. "Il programma Intel Teach to the Future ci ha consentito di raggiungere importanti traguardi anche in Italia, in meno di un anno" commenta Dino Mincuzzi, Direttore Marketing Consumer, Education e Government di Intel Corporation Italia. "Siamo fieri del livello d'integrazione di contenuti e delle sinergie sviluppate con le istituzioni didattiche nazionali. I risultati ottenuti ci stimolano a continuare il nostro impegno per la diffusione della tecnologia nelle scuole, a tutto vantaggio del livello di preparazione dei giovani che dovranno entrare nel mondo del lavoro e della società tecnologica con cui sempre più dovremo confrontarci". Intel sponsorizza inoltre una delle "Tecnoclassi" denominata Tecnoclasse Intel: si tratta di alcune aree high-tech polifunzionali, sede di incontri tra insegnanti, formatori ed imprese, dove si alterneranno workshop, dimostrazioni interattive e momenti di aggiornamento online dedicati al programma Intel Teach To The Future. 

ICONMEDIALAB ITALIA TRA LE PRIME 35 MIGLIORI AZIENDE EUROPEE PER QUALITÀ DELL'AMBIENTE LAVORATIVO 
Milano, 27 febbraio 2002 - IconMedialab, leader mondiale nell'ideazione e implementazione di progetti e soluzioni per l'e-business, ha ricevuto per il secondo anno consecutivo, in occasione del 2° Simposio Nazionale sul clima organizzativo delle aziende 2002, il riconoscimento per essersi classificata tra le 35 migliori aziende in Europa per la qualità dell'ambiente organizzativo e lavorativo. L'indagine, patrocinata dal Great Place to Work Institute, organizzazione specializzata nello studio e nella consulenza finalizzata al miglioramento della qualità dell'ambiente di lavoro, è alla sua seconda edizione italiana ed è stata condotta con le medesime modalità utilizzate da oltre venti anni sia negli Stati Uniti che in altri paesi europei e asiatici. I risultati dell'iniziativa, realizzata con il patrocinio di alcune associazioni territoriali e di Confindustria, sono stati pubblicati dal Sole 24 Ore e rappresentano un vero e proprio successo per la società di matrice svedese, da oltre 4 anni attiva in Italia. La valutazione della qualità dell'ambiente organizzativo svolta dal Great Place to Work Institute si basa sullo studio e l'analisi dei dati raccolti mediante la somministrazione di test specifici ai dipendenti, e sull'esperienza consulenziale maturata all'estero operando con questa tipologia di ricerche. L'indagine del Great Place to Work Institute si fonda sullo studio delle relazioni che intercorrono tra il singolo individuo (lavoratore) e le tre componenti dell'organizzazione (azienda): il management aziendale, il lavoro svolto, i colleghi. La prima relazione è caratterizzata dal livello di fiducia reciproca esistente tra il management e l'individuo, la seconda dal livello di orgoglio maturato dal dipendente - legato a molteplici aspetti, che vanno dalla qualità del lavoro all'immagine dell'azienda, alla sua responsabilità sociale - , la terza dal senso di appartenenza al team e dai rapporti interpersonali tra colleghi. "Tra le ragioni che hanno spinto IconMedialab a prendere parte nuovamente a questa iniziativa - dichiara Marco Tosi, Amministratore Delegato di IconMedialab Italia - c'è sicuramente il successo riportato lo scorso anno. Il respiro europeo assunto dall'indagine per l'edizione 2002, inoltre, ha costituito per noi un'ulteriore sfida, e qualificarci per il secondo anno consecutivo ci conferma nelle nostre scelte di attenzione e valorizzazione del nostro capitale umano e professionale". Tra gli aspetti più importanti che hanno contraddistinto l'inserimento di IconMedialab tra le 30 aziende giudicate migliori rispetto alla qualità dell'ambiente organizzativo e lavorativo: il forte coinvolgimento professionale, generato da un profondo senso di appartenenza al team di lavoro, dalla disponibilità verso i propri colleghi e dalla soddisfazione nello sviluppare soluzioni dagli standard qualitativi elevati; la notevole responsabilizzazione dei dipendenti da parte del management. 

L'IMPIEGO DELLE NUOVE TECNOLOGIE NEL SETTORE PETROLIFERO IN GRADO DI SOSTITUIRE LE RISERVE DELL'IRAQ NEL GIRO DI 5-10 ANNI È QUANTO EMERGE DA UNO STUDIO CONDOTTO DALL'ISTITUTO CERA IN COLLABORAZIONE CON DELOITTE CONSULTING 
Milano, 27 febbraio 2003 - L'introduzione delle nuove tecnologie nel settore petrolifero è potenzialmente in grado di determinare un aumento delle riserve mondiali di greggio di circa 125 miliardi di barili in un arco temporale variabile dai cinque ai dieci anni. E' quanto emerge da uno studio condotto dall'istituto di ricerca e consulenza britannico Cera (Cambridge Energy Research Associates) in collaborazione con Deloitte Consulting, la società internazionale di consulenza che sta per cambiare il nome in Braxton, e altri importanti gruppi operanti nel settore energetico e nell'Information Technology. La ricerca dimostra come l'utilizzo di una serie di nuove tecnologie, abbinato a un nuovo modo di operare e a un cambiamento di approccio da parte delle compagnie petrolifere mondiali, possa garantire una riduzione dei costi di estrazione tra il 10 e il 25%, un incremento del recupero di greggio da un dato giacimento tra il 2 e il 7% e un aumento della produzione tra il 2 e il 4%. Le nuove dotazioni tecnologiche, in pratica, consentirebbero di ottenere nel giro di 3-5 anni un incremento delle riserve petrolifere mondiali pari all'attuale ammontare delle riserve dell'Iraq o di quelle dell'intera America Latina. "Il raggiungimento della vision proposta dalla nostra ricerca non richiederà soltanto l'introduzione delle nuove tecnologie, ma anche il riallineamento della strategia, della struttura, dei processi di business e, cosa più importante, del comportamento delle persone" sottolinea Carlo Capé, Partner di Deloitte Consulting Italia e Responsabile della Industry Energy a commento della ricerca. "Lo studio - aggiunge - identifica chiaramente quali tecnologie saranno concretamente ed economicamente disponibili da subito per l'upstream, ma la nostra esperienza indica che i fattori chiave che renderanno possibile la trasformazione saranno l'effettiva adozione e assimilazione di queste tecnologie da parte delle persone nell'organizzazione, ossia un comportamento propenso al cambiamento". L'avvio e l'ottimizzazione dell'impiego di cinque tecnologie (rilevamento a distanza, visualizzazione tridimensionale, trivellazione "intelligente", automazione e integrazione dei dati) consentiranno alle aziende di settore di esplorare, osservare e valutare i giacimenti petroliferi con maggiore precisione, di pianificare strategie ottimali di trivellazione e produzione e di gestire le operazioni in modo più efficiente. Si tratta in primo luogo delle tecnologie "time-lapse seismic", caratterizzate da meccanismi di rilevazione in grado di osservare attentamente la conformazione del sottosuolo e il percorso dei flussi petroliferi. Inoltre, grazie a visualizzatori tridimensionali, sensori sotterranei e valvole per il controllo dei flussi, il nuovo complesso di tecnologie consente anche di raccogliere dati durante le operazioni di trivellazione per massimizzare l'efficacia della penetrazione, ottimizzare la produzione e prevenire imprevisti. Nuovi strumenti di controllo a distanza, poi, permettono la raccolta automatica dei dati, la segnalazione automatica di eventuali allarmi e una riduzione del personale nei luoghi delle operazioni, favorendo un consistente contenimento dei costi. Di fondamentale importanza sono anche le tecnologie per l'integrazione e la gestione delle informazioni relative ai giacimenti, che consentono alle società petrolifere di fare arrivare i dati corretti alla persona giusta nei tempi prestabiliti. Dallo studio del Cera emerge che le tecnologie in questione sono già in uso o in fase di espansione in altri settori economici e che il loro trasferimento nell'industria petrolifera (così come in quella del gas naturale) è relativamente semplice, a patto però che le società, pubbliche o private che siano, implementino i necessari sistemi hardware e software, creino nuove partnership tecnologiche e siano in grado di affrontare nuove sfide competitive. 

CREARE VALORE CON L'AMBIENTE NELLE IMPRESE DEL COMMERCIO MODERNO A MILANO, IN OCCASIONE DELLA TAVOLA ROTONDA CONFIMPRESE-GALGANO 
Milano, 27 febbraio 2003 - La recente tavola rotonda sul tema " Creare valore con l'ambiente"., organizzata a Milano da Confimprese in collaborazione con la Galgano & Associati, società leader nella consulenza di direzione, ha messo a confronto esperienze e ha stimolato riflessioni importanti. "E' necessario sensibilizzare le imprese del commercio moderno sulla convenienza sia di un corretto rapporto con l'ambiente, sia sui vantaggi di un impatto ambientale equilibrato" ha detto, aprendo i lavori, Paolo Dalcò, direttore generale di Confimprese. Secondo Emilio Di Cristofaro, vicepresidente Galgano & Associati, "è necessario trasformare la percezione dell'ambiente da centro di costo a centro di profitto. Le imprese devono ottimizzare, sia in termini quantitativi che qualitativi, il rapporto input/output nei processi produttivi mediante l'adozione di nuove tecnologie e di adeguate pratiche gestionali. Per seguire la strategia dello sviluppo sostenibile non vuol dire produrre meno ma produrre diversamente. La "rivoluzione" dell'eco-efficienza sta nell'aumentare il profitto, evitando gli sprechi e riducendo i costi" Mario Aspesi, direttore generale altri paesi europei Autogrill, ha ribadito che "l'azienda deve andare oltre il business e il profitto, per avere un ruolo attivo nei confronti dell'ambiente". In questa direzione Autogrill ha già mosso i primi passi attraverso il bilancio sociale e un progetto in corso nato dal problema dello smaltimento delle acque reflue. " Il primo criterio di successo di un sistema di gestione ambientale è un forte impegno della Direzione /Proprietà dell'azienda" ha proseguito Vermondo Busnelli, responsabile ambiente e qualità di Coca Cola. "Le priorità ambientali per il sistema di Coca Cola in Italia sono il sistema produttivo e distributivo, l'imballaggio, l'ozono e l'effetto serra, la conservazione delle acque. La comunicazione ambientale, inoltre, è un tassello determinante". Sergio Marchetti, consulente Migros, ha concluso i lavori ricordando che "la Migros attua ormai da 20 anni una propria politica ambientale che si fonda sulla stessa politica aziendale. Già 70 anni fa, infatti, il fondatore ha messo nello statuto la frase ricordati dell'ambiente ". Un esempio significativo presentato è quello adottato dalle filiali dove, mediante la copertura sistematica dei congelatori con calotte di vetro in tutta l'area di vendita, Migros punta infatti a un miglioramento dell' efficienza energetica. Si tratta di un intervento relativamente semplice e accolto positivamente dalla clientela, capace di ridurre del 40% il consumo di corrente dei congelatori. Ma oltre all'ottimizzazione energetica, gli obiettivi del piano 2000/2005 coprono un vasto raggio di attenzione/azione: prodotti, imballaggi, gestione rifiuti, trasporti ed emissioni. E il futuro Marchetti lo delinea in modo chiaro " trovare partners per etica e ambiente anche fuori dalla Svizzera per implementare la politica ambientale Migros" 

"IL BILANCIO DEL CARBONIO DEGLI ECOSISTEMI FORESTALI": ASPETTI SCIENTIFICI ED ECONOMICI. CONVEGNO A LAVARONE (TRENTO), 28 FEBBRAIO
Lavarone, 27 febbraio 2003 - "A partire dalla rivoluzione industriale, la concentrazione d'anidride carbonica nell'atmosfera è in continuo aumento a causa dello squilibrio tra le emissionì di CO2 , ; (combustibili fossili, combustione di biomasse, respirazione di piante ed animali) e gli assorbi menti (chimica del carbonio degli oceani e fotosintesi dei vegetali). Tra le possibili conseguenze negative di un'elevata concentrazione atmosferica di CO2 si possono ipotizzare il i riscaldamento del pianeta per effetto serra, il cambiamento della distribuzione planetaria delle precipitazioni e dell'umidità del suolo e l'aumento del livello dei mari. Tra i possibili benefici si possono invece ipotizzare la stimolazione del processo di fotosintesi, e quindi la miglior crescita delle colture agrarie e forestali, e un aumento dell'efficienza dei vegetali nell'uso dell'acqua. Particolare attenzione si sta ponendo alla valutazione delle conseguenze che rapide variazioni nella distribuzione planetaria. di temperatura e. umidità potranno avere sugli ecoslsteml terrestri, ed In particolare sulle foreste. Le foreste sono in grado di adattarsi lentamen te ai cambiamenti ambientali; variazioni improwise del clima possono quindi provocare gravi squilibri nella stabilità biologica e fisica di questi ecosistemi. Il primo passo per affrontare a livello internazionale questo problema è stato compiuto con la ratifica del Protocollo di Kyoto, firmando ìl quale le nazioni industrializzate si impegnano a quantificare e a ridurre le emissioni d'anidride carbonica, al fine di stabilizzare la concentrazio ne dei gas serra nell'atmosfera ad un livello che eviti dannose interferenze antropiche sui sistemi climatici. Una precisa quantificazione delle emissioni nette di anidride carbonica richiede la stima degli assorbimenti di questo gas negli ecosistemi acquatici e terrestri. Tali .stime richiedono la partecipazione a reti mondiali di monitoraggio e lo scambio continuo di tecnologia e metodologie, date le notevoli difficoltà tecniche che s'incontrano nella stima dei flussi di carbonio. Per tale ragione è importante supportare iniziative nazionali e internazionali di ricerca, volte a chiarire gli aspetti meno noti del ciclo del carbonio, a prevedere gli effetti sul clima e sugli ecosistemi dell'effetto serra, e a definire strategie di gestione di "sources "e "sinks" in un'ottica di sviluppo sostenibile. Con questa duplice finalità, il progetto, di cui si espon-gono i primi risultati nel convegno, intende portare un contributo scientifico per affrontare in maniera responsabile i grandi cambiamenti che stanno interessando il Pianeta. Info: Centro di Ecologia Alpina www.cealp.it 

ECOLAB: RISULTATI DEL QUARTO TRIMESTRE IN CRESCITA DEL 30%, PERFETTAMENTE IN LINEA CON LE PREVISIONI. LA SOCIETÀ, CHE PER IL 66° ANNO CONSECUTIVO PAGHERÀ I DIVIDENDI AI PROPRI AZIONISTI, PREVEDE UN ULTERIORE CRESCITA ANCHE PER IL 2003 
Agrate Brianza 27 febbraio 2003 - Ecolab, leader nello sviluppo e nella commercializzazione di prodotti e servizi per la pulizia, l'igiene, la sanitizzazione nonché nei servizi integrati di lotta antiparassitaria all'interno dei mercati istituzionali, industriali e dell'ospitalità - annuncia i risultati finanziari relativi al quarto trimestre 2002 e all'intero anno fiscale, terminato il 31 dicembre 2002. Il quarto trimestre si è chiuso con un fatturato pari a 833 milioni di dollari e con un incremento del 59% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. In crescita anche l'utile pro-forma per azione, derivante delle operazioni correnti, che ha raggiunto quota 0,45 dollari (+32%). Positivi anche i risultati dell'intero anno fiscale 2002 chiusosi a quota 3,4 miliardi di dollari e con aumento del 46,70% rispetto all'anno scorso (2,3 miliardi di dollari). Tali risultati sono stati raggiunti grazie a una focalizzazione su politiche di vendita aggressive a livello nazionale e internazionale, a un incremento significativo del numero dei clienti in tutti i 27 Paesi nei quali l'azienda è presente, e grazie ad una forte attenzione al controllo dei costi. "Un ruolo fondamentale - ha dichiarato Luciano Iannuzzi, Vice President and General Manager Europe - ha avuto anche la strategia di crescita e acquisizioni che Ecolab sta perseguendo in Europa e che ha permesso alla società di entrare in nuovi segmenti di business quali ad esempio il mercato degli antiparassitari, con l'acquisizione del secondo produttore inglese Terminix". "Inoltre - prosegue Iannuzzi - Ecolab non ha risentito del momento di crisi che ha investito i mercati internazionali, grazie alla propria strategia di diversificazione nelle sei aree di business in cui opera, all'offerta di servizi globali e all'espandersi in nuovi settori" Agli inizi del 2002 sono state acquisite anche le attività produttive di detergenza e sanificazione della Klenecare Hygiene in Inghilterra, Francia, Svizzera e Olanda. Per il primo trimestre dell'anno fiscale 2003 Ecolab prevede un incremento del 9-10% delle vendite con un margine operativo lordo pari al 51%. "Il 2003 sarà un altro anno record per Ecolab: ci aspettiamo infatti un ulteriore miglioramento dei risultati finanziari, grazie al successo che l'implementazione della nostra strategia 'Circle the Customer, Circle the Globe' sta riscuotendo" - commenta Allan L. Schuman, Chairman e Chief Executive Officer di Ecolab. "La nostra strategia, ha come obiettivo principale lo sviluppo di prodotti e servizi a valore aggiunto, appositamente studiati per rispondere al meglio alle esigenze dei nostri clienti, aumentando al tempo stesso il valore della azioni della nostra società". Ecolab ha dichiarato che per il 66° anno consecutivo paghera' i dividendi ai propri azionisti. Il prossimo 15 aprile tutti i possessori di azioni ordinarie di Ecolab riceveranno quindi 0,145% dollari per azione. 

CONFERENZA IN POLONIA SULLE TECNOLOGIE E L'AMBIENTE 
Szczyrk (Polonia), 27 febbraio 2003 - Dal 17 al 19 marzo 2003 si svolgerà una conferenza internazionale sulle tecnologie al servizio dell'ambiente. Il convegno è organizzato nell'ambito della sezione del quinto programma quadro dedicata alla cooperazione internazionale (Inco). Sono attesi circa 100 partecipanti provenienti dagli Stati membri dell'Ue, dai paesi dell'Europa centrale ed orientale e dai nuovi Stati indipendenti. La conferenza verterà sui seguenti temi: qualità ambientale nelle aree urbane; propagazione transfrontaliera degli inquinanti nell'ambiente; metodi di individuazione e valutazione delle emissioni atmosferiche e sonore da impianti industriali; modellizzazione della propagazione di inquinanti atmosferici e rumore nelle aree industriali; metodi per la riduzione delle emissioni sonore da impianti industriali e rete stradale; utilizzo di miniere per lo smaltimento di rifiuti pericolosi; applicazione di sistemi all'avanguardia per la gestione dei rifiuti municipali; rivitalizzazione delle aree postindustriali. Per ulteriori informazioni consultare il seguente indirizzo web: http://www.komag.gliwice.pl 

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