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di
SABATO
12 LUGLIO 2003
pagina 4
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VISITA SPELEOLOGICA AL PARCO DEI GESSI
BOLOGNESI E CALANCHI DELL'ABBADESSA (EMILIA-ROMAGNA)
L'Ente Parco dei Gessi Bolognesi
organizza per domenica 13 luglio una visita speleologica, che partirà alle
ore 9.30 dalla località "Palazza" (via Benassi - Ponticella di S.
Lazzaro - BO). La visita è adatta a tutti, purché in normali condizioni di
salute fisica; sconsigliata ai bambini di età inferiore agli 8 anni. Si
consiglia di indossare stivali di gomma o scarpe da trekking, vestiti
"sporcabili" adatti a una temperatura di 12°C (felpa, k-way,
pantaloni lunghi) e di portarsi un cambio di vestiti e di scarpe. La quota
di partecipazione è di 12 euro per i maggiorenni e di 6 euro per i
minorenni, da versare in anticipo sul Ccp 26849406 intestato a: Parco dei
Gessi Bolognesi, via Jussi 171, 40030 Farneto di San Lazzaro (BO). La
ricevuta del versamento va consegnata alla guida il giorno della visita. Si
può prenotare telefonando dalle ore 9.30 alle ore 12.30 (dal martedì al
sabato) al Centro Parco: tel. 051/6251934. http://www.parks.it/parco.gessi.bolognesi
I LAGHI DELLA TINA AL PARCO NATURALE
REGIONALE DEL BEIGUA (LIGURIA)
Domenica 13 luglio l'Ente Parco del Beigua propone il facile percorso ad
anello "I Laghi della Tina": questo itinerario si snoda
pianeggiante sopra la Val Lerone, attraversando zone di pineta, lecceta e
alcuni rii; lungo il cammino si godono suggestivi panorami sulla Val Lerone
e sul Ponte Negrone, crocevia di altri pittoreschi itinerari. Dopo aver
incontrato il torrente, in corrispondenza del "Passo du Figu", lo
si risale per alcune decine di metri; qui si costeggiano splendidi laghetti
scavati nella roccia ofiolitica, collegati da cascate, sino a giungere al più
grande e profondo: il Lago della Tina. Non mancano lungo il cammino
splendide fioriture di specie protette, come i gigli e la Dafne odorosa. Al
termine dell'escursione presso l'Azienda Agrituristica "Argentea"
sarà possibile consumare una gustosa merenda (facoltativa, a pagamento). Il
ritrovo è fissato alle ore 9 presso l'uscita del casello autostradale di
Arenzano (Arenzano - Ge), per raggiungere la quale è necessario l'uso di
mezzi propri. E' previsto pranzo al sacco. La durata dell'escursione è di
circa 3,5 ore più sosta pranzo. Il costo dell'escursione è di euro 5,50. http://www.parks.it/parco.beigua/tip-agr.html
http://www.parks.it/parco.beigua
"TRANS PARCO" AL PARCO
NAZIONALE DELLE DOLOMITI BELLUNESI (VENETO)
Da domenica 13 luglio a sabato 19 luglio, nell'ambito dell'iniziativa
"Escursioni Estive 2003", l'Ente Parco delle Dolomiti Bellunesi
organizza un trekking di sette giorni, in cammino attraverso il Parco da
Croce d'Aune a Forno di Zoldo. L'itinerario sarà il seguente: primo giorno,
Croce D'Aune - Rifugio Dal Piaz; secondo giorno, Rifugio Dal Piaz - Rifugio
Boz; terzo giorno, Rifugio Boz - Bivacco Cimonega; quarto giorno, Bivacco
Cimonega - Val Canzoi - Campotorondo; quinto giorno, Campotorondo - Val del
Mis - C. Pinei - Rifugio Bianchet; sesto giorno, Rifugio Bianchet - Rifugio
Pian de Fontana; settimo giorno, Rifugio Pian de Fontana. Il ritrovo è
fissato alle ore 9 di domenica 13 luglio alla stazione ferroviaria di Feltre
(BL). Iscrizioni: MAZAROL Guide Ufficiali ed Esclusive del P.N.D.B. guide.pndb@libero.it
http://www.parks.it/parco.nazionale.dol.bellunesi
ANELLO COMPLETO DEL GRAN PARADISO (PIEMONTE
E VALLE D'AOSTA)
Dal 13 al 20 luglio al Parco Nazionale del Gran Paradiso il Parnassius
Apollo Club Trekking, in collaborazione con l'Ente Parco Nazionale Gran
Paradiso, organizza trekking intorno al Massiccio del Gran Paradiso, da
facili a impegnativi ma che richiedono comunque un certo allenamento. Da
domenica 13 a domenica 20 luglio è previsto l'anello completo del Gran
Paradiso, con partenza e rientro a Pont Canavese e salita alla cima del Gran
Paradiso, l'unico quattromila interamente in territorio italiano.
Prenotazioni: Gianni Tamiozzo guida del Parco parnassius.apollo@libero.it
http://www.parks.it/parco.nazionale.gran.paradiso
FESTA PER L'INAUGURAZIONE PARCO
MINERARIO NATURALISTICO DI GAVORRANO (GROSSETO)
Sabato 19 luglio 2003 alle ore 17 si terrà la cerimonia per l'inaugurazione
della miniera Ravi Marchi con inizio "Passeggiata nella memoria"
percorso nella natura: dalla miniera di Ravi Marchi alla miniera di
Gavorrano (piazzale ex Bagnetti). Alle ore 19 a Gavorrano (piazzale "ex
Bagnetti") inaugurazione Centro di accoglienza e Museo Minerario Parco
delle Rocce (percorso in galleria). Interverranno: Claudio Martini
Presidente della Giunta Regionale Toscana Hubert Corsi Presidente del
Comitato di gestione del Parco Tecnologico e Archeologico delle Colline
Metallifere Grossetane, Alessandro Fabbrizzi Sindaco di Gavorrano.
Celebrativo in occasione dell'inaugurazione del Parco dalle ore 20: buffet
con prodotti tipici locali. Ore 21,30 Gavorrano piazzale "ex
Bagnetti" Davide Riondino e la Filarmonica "Giuseppe Verdi"
di Gavorrano presentano lo spettacolo "Le belle signore". Sono
previste visite guidate al Museo Minerario e alla miniera Ravi Marchi
(servizio bus navetta dall'area ex Bagnetti). E' attivo il numero verde
800-915777 per le informazioni aperto dalle ore 8 alle ore 18. Durante la
giornata è previsto l'Annullo Postale celebrativo dedicato
all'inaugurazione del Parco. La storia del progetto del Parco Minerario
Naturalistico di Gavorrano ha preso il via negli anni successivi alla
chiusura delle miniere. Alla fine degli anni '80, gruppi ambientalisti ed
associazioni locali elaborarono e discussero l'ipotesi di recuperare a fini
museali gli edifici e i siti minerari. Il Comune di Gavorrano, fin dal 1991,
ha promosso la realizzazione di tale iniziativa. La fase preparatoria alla
progettazione vera e propria si è svolta quindi tra il 1990 ed il 1994-95.
Successivamente è stato impostato il progetto di fattibilità del Parco,
grazie al coordinamento fra il Comitato scientifico diretto dal prof. Arch.
Alberto Magnaghi dell'Università di Firenze e l'Aquater. Il lavoro di
progettazione è durato circa due anni. In questa fase il progetto è stato
diviso in lotti e per ognuno di essi sono state indicate le possibili fonti
di finanziamento e le fattibilità economico-finanziarie, tecniche e
giuridiche. Nel 1996 il lavoro progettuale è stato consegnato. Dopo la fase
di progettazione il Comune di Gavorrano ha formato un Ufficio del Piano,
coordinato dal punto di vista scientifico dallo stesso prof. Magnaghi con la
preziosa collaborazione del prof. Massimo Preite dell'Università di
Firenze, con il compito di seguire tutta la fase esecutiva del progetto,
l'organizzazione del Parco e la promozione della fase gestionale di esso. I
ritardi nell'erogazione dei finanziamenti provenienti dal Ministero
dell'Industria, dall'Unione Europea e dalla Regione Toscana hanno fatto sì
che soltanto nel 1998-99 il progetto potesse entrare nella sua fase
esecutiva. I primi cantieri (Parco delle Rocce su progetto del gruppo del
Prof. Pedrolli, Parco di Ravi Marchi su progetto dei gruppi di lavoro
diretti dal Prof. Carmassi e dal prof. Saragosa) sono stati aperti nel 1999.
Successivamente è stato aperto il cantiere per il teatro all'aperto (Ing.
Focacci ed arch. Fantini). Poi è partito il cantiere per il Museo minerario
nella galleria dell'ex polveriera (progetto curato nella fase di restauro
dell'area e del primo allestimento dallo studio Gabetti & Isola e per
l'allestimento museale finale dall'Architetto Gabriella Maciocco). Oggi il
Parco, con i primi lotti, è realtà. La porta di ingresso al Parco
Minerario Naturalistico si trova a poche centinaia di metri dall'abitato di
Gavorrano. Il visitatore che da Bagno di Gavorrano sale su verso l'abitato
di Gavorrano trova sulla sinistra l'impone nte castello minerario di Pozzo
Roma, un simbolo dell'epoca mineraria della zona. Poche decine di metri
ancora e sulla destra, accanto al grande edificio degli "ex
bagnetti" e a due passi dalla galleria di carreggio e dal castello
minerario di Pozzo Impero, si trova il centro di accoglienza al parco al cui
interno campioni di minerale sono esposti in teche di cristallo collocate
nei quattro angoli della sala. Spicca tra gli edifici del centro accoglienza
una costruzione avveniristica, a tronco di cono. In questo spazio che
introduce al museo in galleria vero e proprio è visibile un plastico
dell'area mineraria di Gavorrano posizionato al centro mentre su due
pannelli circolari disposti perimetralmente figurano, da un lato il passato
della miniera (in diversi momenti della sua attività) dall'altro il futuro
di essa come complesso ecomuseale. Da questo luogo prendono avvio tutte le
visite al Parco Minerario Naturalistico e in particolare al museo minerario
in galleria, all'area ex mineraria di Ravi Marchi, al Teatro delle Rocce.
Nel "Museo minerario del Parco delle Rocce", le viscere della
terra parlano della storia e della memoria della miniera di Gavorrano. Il
Museo minerario in galleria è il cuore del Parco delle Rocce. Al buio,
nella roccia, sottoterra si è svolta la vita della miniera di Gavorrano,
nella roccia è tornata a vivere grazie a questo museo in galleria che è
testimonianza e ricordo di un mondo, quello minerario, di un popolo, quello
dei minatori, di un patrimonio di umanità, solidarietà ed ingegno. Il
museo è stato realizzato in una polveriera o riservetta destinata a
deposito di esplosivi e materiale detonante utilizzati nelle operazioni di
abbattimento delle rocce in miniera. La riservetta, ricavata in una galleria
lunga circa 150 metri, poteva contenere più di 100 kg di esplosivo, la
temperatura all'interno non doveva superare i 40°C né scendere al di sotto
degli 8°C ed era dotata di fornelli di ventilazione per garantire una
perfetta circolazione d'aria. Seppur localizzata a distanza di sicurezza
dagli edifici minerari, essa fu ubicata in prossimità della galleria di
carreggio di Pozzo Impero da dove il materiale esplosivo veniva trasportato
su appositi carrelli all'interno della miniera per essere impiegato nelle
operazioni di abbattimento. Nel corso della visita al museo minerario in
galleria l'osservatore ha modo di sperimentare le condizioni di vita
all'interno della miniera, attraverso immagini e suoni che provengono dal
passato e dalla memoria del mondo minerario. L'allestimento della galleria
come spazio museale ha permesso di realizzare un insieme di ricostruzioni
rappresentative dell'arte mineraria. Dopo la ricostruzione ambientale degli
spogliati e della lampisteria (luogo dove venivano distribuite le lampade da
portare in sotterraneo) si prosegue con la discesa in miniera che è stata
esemplificata con la realizzazione di una gabbia simile a quella di Pozzo
Impero. Le diverse fasi del cantiere minerario sono rappresentate attraverso
sezioni dedicate all'attività di ricerca, alla posa degli esplosivi, alle
tecniche di coltivazione e alle opere di sostegno. Queste, realizzate con
quadri in legno ed in ferro, hanno un duplice scopo: didattico, in quanto il
visitatore può apprezzare dal vero come le gallerie venivano costruite, e
di sicurezza in quanto assicurano la perfetta percorribilità della
galleria. Un apparato mediatico formato non soltanto da pannelli esplicativi
ma anche da un sistema sincronizzato di luci, immagini, e suoni provvederà
ad evocare in forma sensoriale l'interno della miniera. A conclusione della
visita, sarà possibile assistere ad una proiezione che ripercorre le tappe
salienti della storia passata della miniera e le tappe future che preludono
ad un nuovo scenario di sviluppo per il territorio delle ex miniere di
Gavorrano. A pochi metri di distanza dal Centro di accoglienza e dal museo
minerario in galleria si trova un'altra delle gemme del Parco Minerario
Naturalistico di Gavorrano. E' il teatro delle Rocce. Questo grande teatro
all'aperto inaugurerà la sua prima stagione di spettacoli nel prossimo mese
di settembre. Grazie alla sua localizzazione e alla sua capienza diventerà
presto il teatro all'aperto più importante della zona nord della Provincia
di Grosseto. Un punto di incontro ideale tra natura e cultura. La natura è
quella dura e particolare delle Cave di San Rocco. Pietra, vegetazione e
cielo sono questi gli elementi di questo spicchio di Colline Metallifere.
Nel suo grembo si muoveranno come fossero sempre stati lì attori e
musicisti. Il teatro è stato realizzato ai piedi della grande cava di San
Rocco, in una piccola cava semicircolare con pareti di roccia, fronti in
calcare massiccio e calcari grigi con affioramenti d'argilla. Il progetto
dell'arch. Davide Fantini e dell'ing. Gino Antonio Focacci ha voluto
salvaguardare il paesaggio suggestivo della cava. La scelta è stata quella
di non compromettere l'equilibrio naturale dell'area con l'inserimento di un
nuovo manufatto. Il volume del teatro è stato quindi sviluppato sul
piazzale antistante la cava. E' stata occupata soltanto una minima parte
della parete rocciosa. I gradoni seguono l'andamento del fronte di pietra e
con esso sono armonizzati fino a fondersi insieme e a divenire un tutt'uno.
Teatro e cava. Arte, roccia e storia di lavoro e di sofferenza. L'utilizzo
dell'acciaio per realizzare il sistema di parapetti sulle gradinate è
coerente alla scelta progettuale di armonia tra manufatto e luogo in cui
esso si trova. Le strutture d'acciaio si mimetizzano perfettamente con la
roccia senza creare alcun ingombro visivo. La volontà progettuale di non
occupare l'area con volumi estranei ha portato anche alla localizzazione dei
servizi del teatro sotto la struttura dei gradoni. I camerini sono invece
sotterranei e si trovano a due passi dal grande palcoscenico semovente. La
capienza del teatro è di 600 posti. Un pubblico ancora più numeroso potrà
essere accolto nel teatro grazie al palco che, posto su rotaie, può essere
collocato in posizioni diverse più o meno vicino ai gradoni. In questo
Teatro si terranno rappresentazioni, serate di musica, concerti, spettacoli
di danza all'aperto, convegni, manifestazioni d'arte contemporanea, grandi
eventi culturali. Dal recupero di un'area degradata è nato dunque uno
spazio culturale polifunzionale ed un luogo di incontro con grandi
potenzialità di fruizione e di utilizzo, destinato ad accogliere anche i
tanti visitatori che d'estate vengono a conoscere e a vivere, dal mare
all'entroterra, questo pezzo di Toscana. I siti del Parco Minerario, "Ravi
Marchi", come un vero sito archeologico. Un vero e proprio sito
archeologico. Così i progettisti hanno considerato il complesso minerario
di Ravi Marchi, nei pressi dell'abitato di Ravi, quando si sono avvicinati
ad esso. Il lungo periodo di abbandono seguito alla dismissione
dell'impianto avvenuta nel 1965 aveva fatto sì che la miniera e le sue
strutture esterne fossero sepolte da riempimenti di terra e nascoste da una
fitta vegetazione. Inaccessibile era la fitta rete di gallerie sotterranee.
E' stata così eseguita una vera e propria campagna di scavi. Le strutture
murarie sono state consolidate. Le strutture metalliche superstiti, come ad
esempio i castelli dei pozzi ed i sistemi di trasporto, sono state
sottoposte ad interventi di conservazione e, ove necessario, di ripristino.
Sono stati inoltre realizzati due nuovi piccoli padiglioni. Il primo, in
corrispondenza dell'ingresso, ospita i servizi igienici e la centrale degli
impianti; il secondo collocato al centro del grande dorr alla base della
laveria nuova è stato pensato come spazio didattico preparatorio alla
visita. Gli elementi architettonici sono stati lasciati così come erano in
origine. L'itinerario dei visitatori è accompagnato e reso sicuro da un
sistema di scale e parapetti in metallo che non crea alcun ingombro visivo
per chi osserva lo scenario di Ravi Marchi. L'area interessata dalle visite
è quella di Vignaccio I. Proprio a Vignaccio, si svolse gran parte
dell'attività mineraria di Ravi Marchi fino alla cessione di questa miniera
alla Montecatini nel 1965. In quest'area erano localizzati gli impianti
delle laverie. La prima laveria fu costruita nel 1918-1920 e ampliata circa
5 anni dopo. Nel 1955 iniziano i lavori per la laveria nuova. La Laveria
nuova rappresenta il cuore della visita al sito. Delimitata da due snelle
murature parallele di pietra, la laveria nuova ha una struttura a gradoni
incisi sul fianco del monte che ospitavano ai diversi livelli i macchinari
per la frantumazione e la selezione del minerale. L'unico aspetto carente
dell'area è purtroppo la mancanza di accessibilità alle parti sotterranee
che avrebbero messo in luce anche il metodo di coltivazione, i sistemi di
ventilazione e di eduzione delle acque. Sono, comunque, ancora perfettamente
visibili due pozzi con i due castelli minerari in ferro: Vignaccio I e
Vignaccio II. Il castelletto di ferro a due gabbie e tutti gli impianti di
estrazione del pozzo Vignaccio I furono costruiti nel 1949. San Rocco, i
nuovi colori dell'ex oratorio. L'ex oratorio di San Rocco è tornato a
vivere. Grazie alla pittura di Alain Cancilleri e dei suoi collaboratori
della Ideastudi la ex chiesa che si trova nell'area dell'omonima cava ha
ritrovato il suo originario fascino. L'idea che sta alla base di questo
progetto è stata quella di creare un luogo dedicato al ricordo di San Rocco
e del profondo legame che da secoli unisce Gavorrano ed questo Santo. Il
Comune ha affidato al gruppo di lavoro della Ideastudio di Follonica questo
lavoro. Il risultato è un'opera realizzata con la tecnica della pittura a
calce che introduce in Provincia di Grosseto un modello artistico che ha
prodotto opere assai interessanti in diverse aree d'Europa, quello del
recupero pittorico di piccole cappelle abbandonate o ricostruite. La
riscoperta ed il recupero di questa piccola ex chiesa ha per la comunità di
Gavorrano un grande significato. San Rocco, la cui vicenda terrena risale al
XIV sec, ha lasciato un segno indelebile a Gavorrano. Patrono dei pellegrini
e dei viaggiatori ma anche dei selciatori e dei cavatori di pietre, non
poteva che essere dedicata a lui la grande Cava che si trova a due passi
dall'abitato di Gavorrano. Ma visitiamo il piccolo oratorio dopo il lavoro
di Cancilleri e dei suoi colleghi. Nella parete di destra, appena entrati,
troviamo raffigurate alcune scene della vita di San Rocco con, in
particolare, la conversione, il pellegrinaggio, la malattia nella grotta e
la guarigione di appestati. Nella parete di sinistra è raffigurata una
processione che ricorda quelle che si tenevano in passato ogni 16 agosto
dalla Chiesa di Gavorrano alla cappella nella cava. Sia nella parete a
destra che in quella a sinistra si trovano due "telamoni" che
sorreggono simbolicamente il cielo. Ai lati dell'abside sono visibili le
figure ieratiche di San Rocco e di San Giuliano patrono di Gavorrano con i
relativi attributi iconografici. Nell'abside un tondo con il cielo stellato,
sorretto da un "telamone", contenente il viso grande di Cristo. Lo
stile dell'opera ha i caratteri dell'arte contemporanea ma con forti rimandi
all'iconografia ed ai simboli della tradizione pittorica toscana del XIV
sec. Oratorio di San Rocco, le origini. Il piccolo oratorio è edificato di
fronte al paese ad una distanza di circa un chilometro, alle pendici del
Monte Calvo, sotto la grande cava di pietra che prende il suo nome. Si
presenta come una piccola cappella costruita direttamente sulla roccia.
Realizzata in pietra locale ha la facciata a capanna con una piccola porta
sovrastata da una finestrella. E' ad aula unica. All'interno, un arco a
tutto sesto divide le due parti. Il pavimento è in cotto. E' ancora
presente un altare in stucco presumibilmente settecentesco con il suo
tabernacolo a nicchia. Il documento che per primo cita l'oratorio è un
verbale di assemblea della compagnia laicale del 1806. Nel XIX sec.
l'oratorio fu annesso alla compagnia che aveva l'obbligo di celebrarvi la
festa del santo con processione e Messa cantata. Rimase unito alla compagnia
per molto tempo. Con l'ampliarsi dell'attività della miniera di pirite e
delle sue cave per motivi di sicurezza la Curia lo cedette alla Società
Montecatini. g.lonzi@comune.gavorrano.gr.it
CASTELL'QRQUATO (PIACENZA): RICORDANZA
DI SAPORI DOMENICA 20 LUGLIO
Domenica 20 luglio Castell'Arquato, nell'antica Rocca dei Visconti, ospita
un nuovo appuntamento in costume con le "Ricordanze di sapori
2003". "Del gusto, dell'amore e delle stelle" che altro
desiderare in una sera d'estate da trascorrere in piacevole compagnia
all'ombra del dongione di Castell'Arquato? L'imponente mole che sembra
vigilare benevola sugli ospiti del castello, recentemente restaurata e ora
visibile fino all'ultimo piano, darà il benvenuto agli invitati che,
domenica 20 luglio, riempiranno il cortile delle Armi, dei Soldati e dei
Cavalieri della Rocca viscontea per un nuovo appuntamento con le
"Ricordanze dei sapori 2003". Un'occasione per rivivere il
tormentato amore tra Laura e Sergio, di cui le mura trecentesche del maniero
furono testimoni, un amore che sfida il tempo e la sorte avversa per
giungere fino a noi nel racconto che accompagnerà i vari momenti della
serata, tra musica, canti, danze e le fiammate dei mangiafuoco. Mentre lo
chef Ivana Tubia delizierà gli ospiti con le leccornie di un tipico
banchetto medievale con piatti tratti dagli antichi ricettati, che prosegue
la tradizione della kermesse storico-enogastronomica giunta alla settima
edizione e organizzata dall'Associazione dei Castelli del Ducato di Parma e
Piacenza in collaborazione con le Province di Parma, Piacenza e con la Banca
di Piacenza. La cena non potrebbe avere esordio migliore: nell'ingresso
della Rocca, gli invitati troveranno ad attenderli nettare d'uva, delizie
fruttate e crostini della festa, seguiti dal "Salame a mo' di una
volta", dalla "Culaccia" (antenato del Culatello) e dalla
"Torta poveri de' porri". "Bomba de riso con lo sugo de
anatra" e "Caramelle de Farnese con lo ripieno de ortiche"
come primi prepareranno il palato allo "Stinco de vitello in bello
arrosto con delizie de Monte Uliveto" e al coronamento del banchetto
con la "Torta del Borgo" e caffè. Ampia la scelta dei vini D.O.C.
dei colli piacentini che accompagneranno la cena allietata dall'Ortrugo
2002, dal Gutturnio 2002, dalla Malvasia 2002 e dallo Spumante Val d'Arda,
tutti di produzione dell'Azienda Agricola "Pusterla" di Vigolo
Marchese (PC). La cena, per la quale è obbligatoria la prenotazione, avrà
inizio alle ore 20 per un costo di 45 euro a persona. Chi lo desidera potrà
partecipare alla serata medievale noleggiando un costume d'epoca
direttamente alla rocca per un costo che va dai 10 ai 15 euro (Info: tel.
0523.803091). Per il pernottamento, si può scegliere l'Albergo Ostello
Conservatorio Villaggi tel. 0523.803651 (prezzi per camera doppia con prima
colazione 66 euro, 45 euro in camera singola). Informazioni: Associazione
Castelli del Ducato di Parma e Piacenza - Club di Prodotto www.castellidelducato.it
info@castellidelducato.it
Rocca di Castell'Arqauto iat@castell'arquato.com
Parma Turismi parma.turismi@tin.it
Piacenza Turismi infotur@piacenzaturismi.net
AL VIA IL SANTÀL RAD TOUR PER
UN'ESTATE ALL'INSEGNA DELL'ENERGIA, DEL BENESSERE E DEL DIVERTIMENTO Mare,
giochi, sport e divertimento, questi gli ingredienti per un'estate
all'insegna dell'allegria. Anche quest'anno, prende il via a partire dal 26
luglio, il Santàl Rad tour: dalle spiagge di Jesolo fino alle spiagge di
San Benedetto del Tronto, passando per Marina di Ravenna, Milano Marittima,
Cervia, Cesenatico, Rimini, Riccione, Pesaro, Fano, Senigallia. 15 tappe di
grande animazione con protagonisti assoluti il pallone e Santàl Active
Drink Rad, la nuova dissetante bevanda Parmalat, a base di arance rosse,
pomodoro e carota. Sulle caldissime spiagge italiane di ogni località sarà
allestito un coloratissimo Active Rad Park per ritrovare la giusta carica
d'energia e punto di incontro per giochi, sport, divertimento. I vincitori
delle varie competizioni si aggiudicheranno premi originali ed esclusivi e,
per riprendersi dalle fatiche, per tutti tanti gustosissimi, dissetanti
succhi Santàl! Ma il divertimento non finisce qui, a giugno riprende anche
l'attività sportiva presso il Santàl Beach Stadium di Cervia, in una delle
strutture polivalenti fra le più grandi d'Europa per gli sport in spiaggia,
tanti importanti appuntamenti sportivi. Gli appuntamenti Santàl: 19-20
luglio: beach rugby, campionato italiano; 26-27 luglio: beach handball,
Italian cup; 4-6 agosto: beach volley, international cup; 11 agosto:
sculture di sabbia, trofeo città di Cervia; 12-15 agosto: sculture di
sabbia, world master
ANCHE LA BELLEZZA VA IN VACANZA:
BEIERSDORF CON NIVEA VITAL NELLE LOCALITA' TURISTICHE ITALIANE
E' partita la nuova iniziativa firmata Beiersdorf con il prodotto Nivea
Vital, una linea di creme per il viso che combina ingredienti attivi e
vitamine, selezionati per stimolare la vitalità naturale delle pelli
mature. L'iniziativa, ideata e realizzata da Mirata, prevede la presenza di
ragazze in abbigliamento personalizzato Nivea Vital che, nelle passeggiate,
nei parchi e nelle strade principali delle maggiori località turistiche
della Liguria, Toscana ed Emilia Romagna, omaggeranno tutte le donne con una
simpatica pochette contenete i campioni di prodotto. La linea completa Nivea
Vital è stata concepita dai Laboratori Beiersdorf proprio per venire
incontro alle esigenze di un'epidermide non più giovane, che necessita
d'idratazione, nutrimento e protezione. A completamento dei sei trattamenti
della gamma Nivea Vital - arricchiti di vitamine e Coenzima Q10, un
componente naturale della pelle che aiuta a stimolare le funzioni delle
cellule - un settimo prodotto, la Crema Ristrutturante con Vitamina C pura,
è stata realizzata dai laboratori Beiersdorf quale ulteriore apporto alla
bellezza della pelle del viso delle donne. Tutti i prodotti agiscono in
sinergia per riattivare il metabolismo cellulare, aumentare le difese
naturali dell'epidermide, contrastarne la perdita d'idratazione e di
compattezza e tono. Per la pulizia del viso Nivea Vital ha formulato il
Latte Detergente Rivitalizzante, un'emulsione fluida, arricchita con
vitamina F e provitamina B5, che elimina delicatamente le impurità e le
tracce di trucco dal viso svolgendo un'intensa azione idratante e lasciando
la pelle fresca, morbida e pronta a ricevere i trattamenti di bellezza
quotidiani. Il trattamento base è composto dalla Crema da Giorno
Rivitalizzante e della Crema da Notte Rigenerante. Le prossime località in
cui Nivea Vital incontrerà le donne, saranno: 14/7/2003: Lido Di
Spina/Degli Estendi, Porto Garibaldi/Lido Degli Scacchi, Forte Dei Marmi,
Marina Di Pietrasanta, Pietra Ligure, Loano 15/7/2003: Forlì, Lido Di
Savio, Portovenere, Marina Di Massa, S. Stefano A Mare, Sanremo
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