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di
VENERDI'
9 MAGGIO 2003
pagina 1
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MAGGIO FESTA DELL'EUROPA 2003 - MESSAGGIO DI ROMANO PRODI
Bruxelles,
9 maggio 2003 - Il 9 maggio 1950 un grande europeo, Robert Schuman,
pronunciava la dichiarazione che festeggiamo oggi. Quella dichiarazione ha
dato il via al lungo viaggio verso l'Europa unita. Un'Europa costruita sulla
pace e sulla solidarietà, sulla democrazia e sullo Stato di diritto.
Un'Europa tesa alla ricerca dell'unità di intenti e di azioni comuni. La
'dichiarazione Schuman' è l'atto di nascita della prima Comunità. Mettendo
in comune la produzione di carbone e di acciaio si è realizzata la prima
"fusione di interessi" di cui parla la dichiarazione. Quella prima
iniziativa concreta ha creato così la "solidarietà di fatto"
invocata da Schuman e ha messo fine al "contrasto secolare" che
aveva provocato tante guerre. Essa ha spianato alla strada per una comunità
di valori e di interessi condivisi. Il 9 maggio è quindi per noi il giorno
dell'orgoglio. Lungo il percorso abbiamo trovato altri compagni di viaggio.
I sei paesi originari sono diventati via via nove, poi dieci, poi dodici e
ora siamo in quindici. E il mese scorso dieci nuovi paesi hanno firmato il
Trattato per entrare nella nostra Unione. Dal 1950 ne abbiamo fatta di
strada! Abbiamo messo in comune la nostra sovranità in molti campi e,
grazie a questo, oggi siamo tutti più forti. Abbiamo il Mercato unico, una
sola moneta, una politica commerciale comune e presto avremo un cielo unico
europeo. Abbiamo fatto grandi progressi verso l'unità in molti altri campi.
Questi successi pratici sono essenziali. Robert Schuman ha detto
"L'Europa non potrà farsi un una sola volta, né sarà costruita tutta
insieme". Egli credeva che i progressi politici sarebbero scaturiti
dalle realizzazioni concrete. E aveva ragione. L'Europa sognata da Robert
Schuman era molto più grande dei sei Stati fondatori. Per anni abbiamo
parlato di un'Europa lontana dalla realtà. Un'Europa che comprendeva solo
una parte del continente. Grazie all'attuale processo di unificazione, la
divisione dell'Europa in due blocchi appartiene ormai al passato. Certo,
esistono ancora delle divisioni, ma scompariranno poco a poco. Abbiamo
aperto la porta ai Balcani. Sono profondamente convinto che il processo di
unificazione europea sarà completo solo quando tutti i paesi dei Balcani
entreranno nell'Unione. Sono certo anche che l'Europa allargata deve
istituire relazioni speciali con tutti i suoi vicini, dalla Russia ai paesi
del Mediterraneo. L'Europa sta prendendo forma dal punto di vista
geografico. Ora, essa deve prendere alcune decisioni di fondo sulla sua
struttura e soprattutto su ciò che vuole essere. L'Europa deve prendere
forma anche dal punto di vista politico. Ma la strada verso l'unità
politica è difficile. Quindi, il 9 maggio è per noi anche la giornata
dell'umiltà. Perché dobbiamo ancora decidere ciò che vogliamo essere
veramente, dobbiamo ancora decidere ciò che vogliamo davvero fare insieme e
come farlo. È il momento delle scelte. Molte questioni politiche e
istituzionali restano ancora aperte. Dobbiamo moltiplicare gli sforzi per
garantire che l'Europa di domani sia effettivamente più democratica, più
efficiente e più semplice. Ho paragonato il progetto europeo a un viaggio.
Lungo la strada si trovano tappe, ostacoli e deviazioni. Ora ci troviamo a
un bivio: siamo di fronte a una scelta difficile e delicata. Dobbiamo fare
tesoro delle lezioni apprese in 50 anni di integrazione e nei recenti eventi
internazionali. Dobbiamo fare la scelta migliore per i popoli e per gli
Stati d'Europa. Se l'Europa cessa di ricercare l'unità rinunciando alla sua
dimensione politica, essa andrà alla deriva. Oggi abbiamo un'occasione
unica. La Convenzione europea sta elaborando una Costituzione per l'Europa
del futuro. Non dobbiamo sprecarla. La Convenzione non può fallire; con
essa dobbiamo fare un passo avanti, non un passo indietro. La Costituzione
che ci presenterà dovrà essere buona per tutti: sia per i paesi piccoli
che per quelli grandi. La nuova Costituzione deve fondare l'Unione
sull'equilibrio, sulla comprensione reciproca e su obiettivi chiari e
comuni. Essa deve dar vita a un sistema nuovo che conservi il meglio di
quello attuale; un sistema che sia capace di evolversi e di adattarsi ai
nuovi fatti politici e alle nuove sfide. L'Unione europea è un organismo
senza uguali in quanto è l'unica democrazia sovranazionale. Ma non abbiamo
ancora finito di costruirla. Non siamo arrivati al termine del viaggio. La
storia dell'Europa ci indica la strada verso il futuro. Essa ci ha dato gli
anticorpi necessari per debellare i mali del passato. Ora non dobbiamo
gettare al vento il metodo che ci ha condotti fin qui. Non possiamo smettere
ora di cercare l'unità nella democrazia. Un saluto caloroso per la Festa
dell'Europa.
LE
IMPRESE APPREZZANO IL PIANO D'AZIONE PER LA RICERCA, MA CHIEDONO DI PIÙ
Bruxelles, 9 maggio 2003 - Eurochambres, l'Associazione delle Camere di
commercio e dell'Industria europee, ha giudicato favorevolmente il piano
d'azione della Commissione per rilanciare gli investimenti nella ricerca, ma
ha espresso dei dubbi sulla reale efficacia di alcune proposte. "Le
imprese si complimentano con la Commissione per aver prodotto una
valutazione concisa e nel contempo esaustiva delle sfide in termini di
R&S [ricerca e sviluppo] che l'Unione europea si trova ad affrontare e
per aver proposto una serie di azioni che sono, nel complesso, chiare e
specifiche", ha affermato Christoph Leitl, presidente di Eurochambres.
L'organizzazione ha apprezzato, in particolare, quattro aspetti del piano
d'azione: - l'impegno a riesaminare annualmente i progressi compiuti e a
valutare l'efficacia delle azioni intraprese; - la proposta di creare delle
piattaforme per gli operatori interessati, al fine di sviluppare le
tecnologie chiave; - la proposta di eliminare le norme e le pratiche
nazionali che ostacolano la cooperazione e il trasferimento tecnologico in
Europa; - l'elaborazione di programmi di garanzie a livello nazionale e
regionale, al fine di migliorare l'accesso delle piccole e medie imprese (Pmi)
ai finanziamenti con mezzi propri per la ricerca e l'innovazione.
"Investire oggi nella ricerca e nell'innovazione significa investire
nella prosperità e nella crescita futura dell'intera Unione
allargata", ha affermato Leitl. Tuttavia, Eurochambres non è convinta
che il metodo aperto di coordinamento proposto dalla Commissione eserciti
una sufficiente pressione sugli Stati membri, affinché procedano
all'attuazione dei 26 punti d'azione di cui sono responsabili o nei quali
sono coinvolti. "Per quanto importante, questo piano non servirà a
nulla se gli Stati membri non lo sosterranno realmente, perseguendolo e
trasformandolo in realtà", ha affermato Leitl, citando l'agenda di
Lisbona come esempio di coordinamento aperto inefficace, poiché i progressi
avvengono ad un ritmo decisamente inferiore alle aspettative.
L'organizzazione, inoltre, auspica un maggior impegno al fine di
incrementare la partecipazione delle Pmi ai programmi nazionali di R&S.
"Eurochambres si rammarica del fatto che la Commissione si limiti a
raccomandare agli Stati membri di fissare degli obiettivi per la
partecipazione delle Pmi ai programmi nazionali di R&S, sulla falsariga
dell'obiettivo del 15 per cento stabilito dal programma quadro di ricerca
comunitario", recita una dichiarazione dell'Associazione.
DUE
CONFERENZE EUROPEE AFFRONTANO IL TEMA DELLA PARTECIPAZIONE DELLE DONNE
NELL'AMBITO DELLA SCIENZA E DELLA SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE
Bruxelles, 9 maggio 2003 - La presenza delle donne nel settore della scienza
e delle tecnologie dell'informazione è stata al centro delle discussioni di
due manifestazioni tenutesi in Europa il 5 maggio. Mentre il commissario
europeo per l'Occupazione e gli Affari sociali Anna Diamantopoulou lanciava
un appello a favore delle pari opportunità nella società
dell'informazione, il ministro tedesco dell'Istruzione e della Ricerca
Edelgard Bulmahn esortava i datori di lavoro ad assumersi la responsabilità
di garantire pari opportunità per le donne nel mondo scientifico.
"Sono stati compiuti dei progressi e le donne riconoscono il valore
delle nuove tecnologie", ha affermato la Diamantopoulou durante un
congresso svoltosi ad Atene in materia di genere e società
dell'informazione. "A livello politico, la Commissione sta creando, in
collaborazione con gli Stati membri, le necessarie infrastrutture [...] al
fine di facilitare l'integrazione delle donne in questo settore. Si tratta
di un processo lento e difficile ed esorto tutte le donne a mobilitarsi e ad
assumere un ruolo di primo piano nella creazione della società
dell'informazione e nella fruizione dei vantaggi offerti", ha affermato
il Commissario. Gli uomini occupano ancora i due terzi dei posti di lavoro
nel settore delle tecnologie dell'informazione (TI) e, sebbene le donne
ottengano il 19 per cento dei dottorati assegnati in questo settore nell'UE,
la percentuale delle ricercatrici che decidono di proseguire, creando
un'impresa propria, è decisamente inferiore. Nel discorso d'apertura della
conferenza dei rettori universitari, tenutasi il 5 maggio a Dresda
(Germania), Edelgard Bulmahn ha sottolineato che la questione delle pari
opportunità nella scienza non riguarda solo le donne, ma anche i datori di
lavoro. Trascurare la componente femminile, ha affermato il Ministro,
significa sprecare un'enorme quantità di talenti e competenze. La Bulmahn
ha ricordato che circa la metà degli attuali scienziati andrà in pensione
nei prossimi dieci anni. "Dobbiamo sfruttare questo cambio
generazionale per incrementare in modo significativo la percentuale di donne
titolari di cattedre o di posizioni al vertice", ha affermato il
Ministro, esprimendo l'auspicio di veder aumentare fino ad un quinto la
presenza delle donne nel corpo docenti. L'incremento della presenza
femminile fra i detentori delle massime cariche nel settore della ricerca
costituisce una priorità per il governo tedesco. Attualmente, la Germania
stanzia 30,7 milioni di euro l'anno per il programma "Pari opportunità
per le donne nel settore della ricerca e della formazione", volto a
sostenere le donne che desiderano ottenere una cattedra.
RACCOLTA
NETTA RISPARMIO GESTITO AD APRILE : € 226 MILIONI. MASSE AMMINISTRATE DEL
GRUPPO BANCA FIDEURAM IN MARZO: € 54,2 MILIARDI.
Roma, 9 maggio 2003 - Ad aprile la raccolta netta di risparmio gestito del
gruppo Banca Fideuram (fondi, gestioni e assicurazioni) ha registrato, per
il quarto mese consecutivo, un saldo positivo ed è stata pari a € 226
milioni. Il risultato del mese di aprile consolida (come di consueto
dall'inizio del 2003) i risultati operativi delle reti dei private banker di
Banca Fideuram e Sanpaolo Invest. Per quanto riguarda gli asset under
management, il risultato consolidato (riferito al "gruppo Banca
Fideuram" nel presente comunicato e nella tabella allegata) è relativo
a marzo 2003, mentre per il mese di aprile è disponibile solo il dato
relativo a Banca Fideuram ex Sanpaolo Invest ("stand alone" nel
presente comunicato e nella tabella allegata). I primi quattro mesi del 2003
rappresentano un'importante conferma di come il nuovo sistema di
incentivazione disegnato da Banca Fideuram, il cui obiettivo è quello di
premiare la generazione di valore per l'azienda, stia procedendo in maniera
molto soddisfacente. A tal proposito si evidenziano i dati cumulati di
raccolta netta gestita del gruppo Banca Fideuram nel periodo gennaio -
aprile 2003, in netto miglioramento rispetto al corrispondente periodo del
2002. Va inoltre rilevato che il dato cumulato di raccolta netta
assicurativa del 2003 non evidenzia € 150 milioni di assets migrati da
prodotti tradizionali a prodotti unit linked, il cui effetto in termini di
volumi netti è pari a zero, mentre in termini di valore generato è
certamente positivo. Ad aprile il saldo complessivo del risparmio non
gestito è stato invece negativo per € 3 milioni. La raccolta netta totale
di aprile (saldo tra risparmio gestito e non gestito) è stata dunque
positiva per € 223 milioni. All'interno del risparmio gestito è da
segnalare la raccolta netta dei fondi comuni, pari a € 120 milioni.
Positivo anche il saldo delle assicurazioni vita, pari a € 124 milioni. Ad
aprile le polizze vita hanno complessivamente incassato premi per € 181
milioni. La nuova produzione assicurativa è stata pari a € 151 milioni
(2% in più rispetto a marzo), interamente costituita da polizze unit linked
di Banca Fideuram. Per quanto riguarda le masse totali di risparmio gestito
(fondi, gestioni e assicurazioni) consolidate del gruppo Banca Fideuram, a
fine marzo 2003 erano oltre € 40,1 miliardi. Il patrimonio dei fondi
comuni, incluse le gestioni patrimoniali (€13,4 miliardi), ammontava a €
29 miliardi. A fine marzo il totale delle masse amministrate del gruppo
Banca Fideuram era di € 54,2 miliardi. Per quanto riguarda Banca Fideuram
stand alone, a fine aprile il totale delle masse amministrate era pari circa
€ 47,2 miliardi (+2,1% rispetto al mese precedente). A fine aprile i
private banker1 del gruppo Banca Fideuram erano 4.574 a cui vanno aggiunti
105 produttori assicurativi per un totale di 4.679 professionisti. In
allegato sono riportate le tabelle relative a: raccolta netta e premi vita
incassati del gruppo Banca Fideuram ad aprile 2003; dimensioni delle reti di
private banker del gruppo Banca Fideuram relative ad aprile 2003; asset
under management del gruppo Banca Fideuram a marzo 2003; asset under
management di Banca Fideuram stand alone ad aprile 2003.
OFFERTA
PUBBLICA DI ACQUISTO TOTALITARIA A CARATTERE VOLONTARIO SU AZIONI ORDINARIE
DI BANCA POPOLARE DELL'ADRIATICO
Torino, 9 maggio 2003 - Sanpaolo Imi S.p.A. ("Offerente") il 5
maggio provveduto a comunicare alla Consob, ai sensi di quanto previsto
dall'articolo 102 del D. Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 ("Testo
Unico") nonché delle altre disposizioni applicabili dello stesso e del
regolamento approvato con Delibera Consob n.11971 del 14 maggio 1999 e
successive modificazioni ed integrazioni ("Regolamento"), la
propria volontà di procedere ad un'Offerta Pubblica di Acquisto Totalitaria
a carattere volontario ("Offerta") sulle azioni ordinarie
("Azioni") della Banca Popolare dell'Adriatico
("Emittente"). Alla comunicazione è stato allegato il Documento
d'Offerta. Per l'operazione suddetta Sanpaolo Imi si è avvalso della
consulenza finanziaria di JP Morgan. L'Offerta - che non è soggetta ad
autorizzazione da parte di alcuna autorità - viene promossa alle condizioni
che di seguito si riportano: 1. Soggetti partecipanti all'operazione
Soggetto Offerente: Sanpaolo Imi S.p.A., con sede in Torino, piazza San
Carlo, 156, e Sedi Secondarie rispettivamente in Roma, viale dell'Arte 25 e
in Bologna, via Farini 22, Capitale sociale Euro 5.144.064.800 interamente
versato, Banca Iscritta all'Albo delle Banche e Capogruppo del Gruppo
Bancario Sanpaolo Imi iscritto all'Albo dei Gruppi Bancari, iscritta nel
Registro delle Imprese - Ufficio di Torino al n. 06210280019, Aderente al
Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. Soggetto Emittente: Banca
Popolare dell'Adriatico S.p.A., con sede in Teramo, via M. Capuani 99,
Capitale sociale Euro 100.636.580,20 interamente versato, rappresentato da
n.38.706.377 azioni del valore nominale unitario di Euro 2,6, Banca iscritta
all'Albo delle Banche, appartenente al Gruppo Bancario Sanpaolo Imi iscritto
all'Albo dei Gruppi Bancari, iscritta nel Registro delle Imprese - Ufficio
di Teramo al n. 00876970674, aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei
Depositi, società quotata al mercato ristretto. 2. Titoli Oggetto
dell'Offerta Oggetto dell'offerta sono n. 10.931.850 azioni ordinarie
dell'Emittente del valore nominale di Euro 2,60 ciascuna, rappresentanti il
28,24% del capitale sociale dell'Emittente e la totalità delle azioni
ordinarie in circolazione, dedotte le azioni che sono già indirettamente
detenute dall'Offerente avuto riguardo, più precisamente: i) alle n.
27.427.267 azioni ordinarie detenute attraverso la propria controllata
totalitaria Cardine Finanziaria, rappresentanti una partecipazione pari al
70,86% (la "Partecipazione") e ii) alle n. 347.260 azioni
ordinarie detenute dalla stessa Emittente ai sensi dell'art.2357 c.c. (le
"Azioni Proprie"), rappresentanti una ulteriore percentuale pari
allo 0,90% del capitale sociale. L'Offerta è rivolta a parità di
condizioni a tutti i titolari delle Azioni che ne formano oggetto.
L'Offerente si riserva, durante il periodo di adesione all'Offerta, di
effettuare operazioni di acquisto aventi ad oggetto Azioni nel rispetto
delle disposizioni di cui agli art.li 41 e 42 del Regolamento. Le Azioni
acquistate saranno sommate a quelle già possedute ai fini del
raggiungimento della partecipazione di cui al punto 5, indicata quale
condizione dell'Offerta. 3. Corrispettivo unitario per le Azioni Il
corrispettivo dell'Offerta (il "Corrispettivo") è fissato in Euro
7,26 per ciascuna Azione, al netto dei bolli e dei compensi, delle
provvigioni e delle spese, che rimarranno a carico dell'Offerente. Il
Corrispettivo sarà versato interamente in contanti. 4. Modalità di
finanziamento e garanzie A garanzia delle obbligazioni assunte l'Offerente
immetterà nei prossimi giorni, presso l'Intermediario Incaricato (Banca di
Intermediazione Mobiliare Imi S.p.A.), in deposito irrevocabile ed
incondizionatamente vincolato all'adempimento delle obbligazioni derivanti
dalla presente Offerta, titoli obbligazionari di sua proprietà depositati
presso Monte Titoli S.p.A., emessi dallo Stato italiano in Euro aventi
caratteristiche di pronta liquidità per un valore nominale di Euro 81
milioni ed un valore corrente di mercato di Euro 84.645.000,00,
corrispondente al controvalore complessivo dell'Offerta - pari ad Euro
79.365.231,00 - aumentato del 6% circa. Tale deposito permarrà vincolato
sino al pagamento del corrispettivo ed in ogni caso sino all'esaurimento
degli obblighi derivanti dalla presente Offerta. La copertura finanziaria
dell'esborso derivante dall'Offerta sarà effettuata con mezzi propri
attingendo alle disponibilità di tesoreria, con risorse differenti da
quelle poste a garanzia dell'Offerta. 5. Condizioni dell'Offerta L'Offerta
è subordinata alla condizione che le adesioni siano tali da consentire
all'Offerente di conseguire, considerate anche la Partecipazione e le Azioni
Proprie già detenute, di detenere almeno il 90% più una Azione del
capitale sociale di Bpa. Pertanto essa è subordinata alla condizione che
siano apportate almeno 7.061.214 Azioni, rappresentanti una percentuale pari
al 18,24% del capitale sociale dell'Emittente ed al 64,59% delle Azioni
oggetto dell'Offerta (la "Condizione"): per il computo di tale
percentuale dovrà tenersi altresì conto delle Azioni eventualmente
acquistate dall'Offerente durante il periodo di adesione all'Offerta ma al
di fuori dell'Offerta, come indicato nel precedente punto 2. Nel caso di
adesioni per un quantitativo inferiore alla percentuale indicata,
l'Offerente si riserva peraltro la facoltà di acquistare comunque tale
quantitativo. L'Offerente darà notizia, entro le 7:59 del primo giorno di
borsa aperta successivo alla chiusura del periodo di adesione, mediante
comunicazione alla Consob, alla Borsa Italiana S.p.A. e ad almeno due
agenzie di stampa, dell'eventuale raggiungimento della soglia di adesioni
richiesta per l'efficacia dell'Offerta, ovvero dell'eventuale esercizio
della facoltà dianzi descritta di accettare i quantitativi inferiori
apportati. 6. Periodo di adesione all'Offerta e data di pagamento Il periodo
di adesione all'Offerta dovrà essere concordato con la società di gestione
del mercato, nell'osservanza delle disposizioni vigenti. In via indicativa
si prevede che esso possa iniziare nell'ultima settimana del corrente mese
di maggio. Riferimenti più precisi saranno contenuti nel Documento di
Offerta che verrà reso noto al pubblico una volta che sarà consentita la
sua pubblicazione da parte della Consob. L'Offerta avrà inizio dopo la
messa in pagamento del dividendo 2002 di BPA (con stacco della cedola il 5
maggio 2003 e messa in pagamento il successivo 8 maggio), pari ad Euro 0,24
per azione, come deliberato dall'Assemblea del 10 aprile 2003. Il pagamento
del Corrispettivo, come specificato nel Documento di Offerta, avverrà il
terzo giorno di borsa aperta successivo alla data di chiusura del periodo di
adesione, fatte salve le proroghe e/o le modifiche dell'Offerta pubblicate
secondo le vigenti disposizioni normative. 7.Partecipazioni detenute Alla
data della comunicazione alla Consob l'Offerente è indirettamente titolare,
come già specificato nel punto 2, di n. 27.427.267 azioni ordinarie
detenute attraverso la propria controllata totalitaria Cardine Finanziaria,
pari al 70,86%, e di n. 347.260 azioni ordinarie detenute dalla stessa
Emittente, pari allo 0,90%, per una quota complessiva del 71,76%. 8. Finalità
dell'operazione L'Offerta, deliberata dal Consiglio di Amministrazione
dell'Offerente in data 25 marzo 2003, della quale in pari data è stata data
informativa al pubblico, è volta ad acquisire la totalità delle Azioni di
BPA, al fine di creare le condizioni necessarie alla loro revoca dalla
quotazione e s'inquadra nell'ambito degli indirizzi strategici definiti in
relazione al modello distributivo del Sanpaolo Imi. In tale contesto
l'iniziativa persegue infatti l'obiettivo di favorire una più ampia
integrazione della Banca Popolare dell'Adriatico all'interno del Gruppo.
Qualora ad esito dell'Offerta, l'Offerente venisse a detenere - direttamente
ed indirettamente - una partecipazione complessiva al capitale
dell'Emittente superiore al 90%, ma inferiore al 98%, l'Offerente dichiara
sin da ora che non ricostituirà il flottante ma promuoverà, ai sensi
dell'art.108 del Testo Unico, un'offerta pubblica di acquisto residuale (di
seguito, "OPA Residuale"). Nel caso in cui, ad esito dell'Offerta
o dell'eventuale OPA Residuale, l'Offerente venisse a detenere -
direttamente ed indirettamente - una partecipazione complessiva al capitale
dell'Emittente superiore al 98%, l'Offerente dichiara sin da ora la propria
intenzione di avvalersi del diritto di acquistare le Azioni residue ai sensi
e per gli effetti dell'art.111 del Testo Unico, entro quattro mesi dalla
data di pagamento dell'offerta ad esito della quale è stata superata la
soglia del 98%. 9. Mercato sul quale è promossa l'Offerta L'Offerta è
promossa esclusivamente sul mercato italiano. L'Offerta è rivolta a parità
di condizioni a tutti gli azionisti della Banca Popolare dell'Adriatico, ma
non è stata e non sarà diffusa negli Stati Uniti di America nonché in
qualsiasi altro paese nel quale tale diffusione non sia consentita in
assenza di autorizzazioni da parte delle competenti autorità
(collettivamente gli "Altri Paesi") né utilizzando i servizi
postali né alcun altro strumento di comunicazione o commercio
internazionale o interstato (ivi inclusi, a titolo esemplificativo, la rete
postale, il fax, il telex, la posta elettronica, il telefono ed Internet)
degli Stati Uniti di America o degli Altri Paesi, né attraverso alcuno dei
mercati regolamentati nazionali degli Stati Uniti di America o degli Altri
Paesi, né in alcun altro modo. Ne consegue che copia del Documento di
Offerta, così come copia di qualsiasi diverso documento che l'Offerente
emetterà in relazione all'Offerta, non sono e non dovranno essere inviati o
in qualsiasi modo trasmessi o comunque distribuiti negli o dagli Stati Uniti
di America o negli o dagli Altri Paesi. Chiunque riceva il Documento di
Offerta (ivi inclusi, in via esemplificativa e non limitativa, custodi,
fiduciari e trustees) non potrà distribuirlo, inviarlo (anche a mezzo
posta) negli o dagli Stati Uniti di America e negli o dagli Altri Paesi né
utilizzare i servizi postali e gli altri mezzi di consimile natura in
relazione all'Offerta. Chiunque si trovi in possesso dei suddetti documenti
si deve astenere dal distribuirli, inviarli o spedirli sia negli o dagli
Stati Uniti di America sia negli o dagli Altri Paesi, e si deve altresì
astenere dall'utilizzare strumenti di comunicazione o commercio
internazionale degli Stati Uniti di America o degli Altri Paesi per
qualsiasi fine collegato all'Offerta. Il Documento d'Offerta non potrà
essere interpretato quale offerta rivolta a soggetti residenti negli Stati
Uniti di America o negli Altri Paesi. Saranno accettate solo adesioni
all'Offerta poste in essere in conformità alle limitazioni di cui sopra e
conseguentemente non saranno ritenute né valide né efficaci dall'Offerente
o dall'Intermediario Incaricato le offerte effettuate in violazione delle
limitazioni di cui sopra.
SI
CONSOLIDA L'ALLEANZA "BCC - CODESARROLLO". IL CREDITO COOPERATIVO
FINANZIA UN PIANO TRIENNALE DI FORMAZIONE PER 300 GIOVANI OPERATORI DELLE
CASSE RURALI IN ECUADOR
Roma, 9 maggio 2003 - Si consolida il progetto "Microfinanza Campesina"
del Credito Cooperativo a sostegno del sistema delle Casse Rurali
dell'Ecuador, estendendosi anche alla formazione di centinaia di futuri
dirigenti e operatori. Il sistema delle Banche di Credito Cooperativo
italiane - attraverso la Fondazione Internazionale "Tertio
Millennio" (la Onlus costituita dalle Banche di Credito Cooperativo per
la promozione di iniziative di solidarietà sociale in Italia e all'estero)
- ha sottoscritto con il Fondo Ecuadoriano Popolorum Progressio (Fepp) un
accordo per il sostegno di un Piano di Formazione triennale per giovani da
impiegare presso le Casse Rurali del paese andino. L'intesa, che viene a
porsi a complemento del progetto di microfinanza avviato dal Credito
Cooperativo italiano nel 2001, è stato firmato a Montichiari (Brescia) dal
Presidente della "Fondazione Internazionale Tertio Millennio" (e
presidente di Federcasse) Alessandro Azzi, e dal Direttore del "Fondo
Ecuadoriano Popolorum Progressio" (Fepp) nonché presidente di
Codesarrollo, la cooperativa di secondo livello cui aderiscono le Casse
Rurali ecuadoriane, Giuseppe Tonello. L'intesa, in particolare, ha
l'obiettivo di sostenere finanziariamente, attraverso una erogazione
triennale di 150 mila dollari (messa a disposizione da Banca Agrileasing) -
il programma di formazione professionale definito dal Fepp a favore di circa
300 giovani delle comunità rurali da inserire nel sistema nascente delle
banche cooperative ecuadoriane, con l'obiettivo di diffondere la cultura
della cooperazione e della solidarietà economica. A tutt'oggi sono 53 le
Banche di Credito Cooperativo italiane impegnate nel progetto di "Microfinanza
Campesina" che hanno messo a disposizione a condizioni agevolate un
plafond complessivo superiore ai 5 milioni di dollari. Ciò consentirà a
Codesarrollo di ampliare ulteriormente la capacità di erogare nuovi crediti
di cui già oggi beneficiano 65 mila famiglie di contadini. Il Progetto
"Microfinanza Campesina" è recente vincitore del Premio "Sodalitas
Social Award" 2002 per la sezione "finanza eticamente
orientata".
IL
GRUPPO CENDANT CHIUDE IL 2002 IN ITALIA CON UN FATTURATO DI 250 MILIONI DI
EURO
Milano, 9 maggio 2003 - Cendant Corp., una delle più grandi organizzazioni
per la fornitura di servizi orientati al consumatore e alle aziende, chiude
il 2002 con un fatturato superiore ai 14 miliardi di dollari. In Italia, il
Gruppo, che comprende Cims, Rci, Cuendet e Galileo, ha totalizzato un
fatturato di 250 milioni di Euro, raggiungendo i 500 dipendenti. In
particolare, Cims, azienda leader mondiale nello sviluppo di strategie
relazionali e programmi di marketing, consolida la propria posizione ed è
stata protagonista, nel corso del 2002, di importanti iniziative che hanno
consentito di incrementare del 20% la base di titolari aderenti ai programmi
di fidelizzazione sviluppati in collaborazione con le aziende partner.
L'azienda ha visto, nel 2002, il ritorno ai propri vertici di Gionata
Tedeschi e il varo di un nuovo piano industriale triennale focalizzato sullo
sviluppo di nuovi prodotti di "value marketing" e sull'ingresso in
nuovi mercati. Nel corso del 2002, inoltre, è stata definita la joint
venture con Jakala, società operante nell'incentive e nel loyalty
marketing, contribuendo a rafforzare la posizione di Cims nello sviluppo e
nella gestione di iniziative di fidelizzazione associate a programmi a
punti, rivolti alle aziende caratterizzate da un'ampia base di clienti.
"CIMS, partendo da queste solide basi" spiega Edoardo Moretti,
Vice Direttore Generale di Cims. "può dunque concentrarsi, nel 2003,
su nuovi e importanti obiettivi che la vedranno protagonista di azioni verso
nuovi settori, come il mercato delle assicurazioni e quello delle utilities,
attraverso lo sviluppo di nuovi prodotti e soluzioni".
SES
GLOBAL: APPROVATO IL BILANCIO 2002 LE ENTRATE DEL MAGGIORE OPERATORE
SATELLITARE MONDIALE AUMENTANO DEL 38%
Betzdorf-Milano, 8 maggio 2003 - L'assemblea generale degli azionisti
riunitasi a Betzdorf, Lussemburgo, ha approvato il bilancio 2002 di Ses Global
S.A. (Sesgalla Borsa di Lussemburgo e Francoforte), che con una copertura
del 95% della popolazione mondiale (83% in Europa), è il maggiore operatore
satellitare mondiale. Durante l'assemblea è stato proposto un dividendo di
0.20 euro per azione, che sarà pagato agli intestatari e agli azionisti di
Ses Global Fdrs il 20 maggio 2003. Nel 2002 le entrate di Ses Global sono
ammontate a 1,35 miliardi di euro (+38%), l' Ebitda è stato pari a 1,1
miliardi di euro (che rappresenta un margine Ebitda di 82%) e il guadagno
netto di 205 milioni di euro. Questo risultato e' stato raggiunto nonostante
il difficile periodo nel mercato delle telecomunicazioni e del broadcasting.
Nei primi mesi del 2003 Ses Global, e entrambe le società operative in
Europa, Ses Astra, e negli Usa, Ses Americom hanno realizzato un
significante progresso. In Europa, Ses Astra ha stipulato nuovi contratti
tra i quali: Bt Broadcast, Kingston inmedia, Mtv 2 Pop, Vrt, Ki.Ka. Inoltre,
la società ha stretto un accordo con la European Space Agency (Esa) e con
aziende leader nel settore come CanalSatellite e Thomson, per sviluppare
Satmode, un canale di ritorno via satellite a basso costo per sostenere
applicazioni Tv interattive. Negli Usa, EchoStar, grazie a un accordo sull'
affitto della capacità del satellite Amc-15, è diventato il primo cliente
di Americom2home di Sat Americom - piattaforma direct-to-home. Inoltre la
società ha siglato accordi con Cornerstone, Discovery, Foundation
Telecommunications Inc., e Nsab. Nel mese di Aprile, Ses Americom ha
lanciato Signalsat , un nuovo servizio che permette ai broadcaster
televisivi di penetrare interamente i loro mercati locali. A Americom
Government Services e' stato assegnato un Federal Gsa Schedule. Allo stesso
tempo, il nuovo satellite di Americom, Amc-9, sta aspettando di essere
lanciato su un veicolo Proton K/Breeze M a Baikonour, Kazakhstan. Infine, in
Asia, AsiaSat, partner di Ses Global, ha celebrato il 12 aprile 2003 il
successo del lancio del suo quarto satellite da Cape Canaveral, a bordo di
Atlas 3B.
ALIQUOTE
FISCALI SUI REDDITI D'IMPRESA NEL MONDO: L'INDAGINE DI KPMG INTERNATIONAL -
L'ITALIA E' AL SECONDO POSTO IN EUROPA (DOPO LA GERMANIA) PER IL LIVELLO DI
TASSAZIONE SULLE IMPRESE.
Milano, 9 maggio 2003 - Kpmg International ha diffuso oggi i risultati
dell'indagine annuale internazionale sulle aliquote fiscali sui redditi
d'impresa. L'analisi, giunta alla sua decima edizione, è stata condotta su
un campione di 68 paesi, tra cui quelli dell'Unione Europea, i paesi membri
dell'Ocse, nonché i principali paesi dell'area Asiatica/Pacifica e
dell'America Latina. Le aliquote fiscali applicate alle imprese italiane nel
2003 posizionano il nostro Paese al quarto posto a livello mondiale dopo
Giappone, Usa e Germania. Rispetto allo scorso anno, l'Italia è scesa di
una posizione (era terza) ed ha, contestualmente, perso il
"primato" europeo per il livello più alto delle aliquote, che è
stato riconquistato dalla Germania (che era già al primo posto nel 2000).
In Italia, infatti, il livello complessivo delle aliquote fiscali sulle
imprese è sceso dal 40,25% del 2002 al 38,25% del 2003. Una diminuzione
determinata dalla riduzione dell'aliquota Irpeg, prevista dalla Finanziaria
2003, che è scesa di due punti percentuali dal 36% del 2002 al 34% del
2003. Per Vincenzo Donnamaria, Managing Partner di KLegal, il network di
avvocati e fiscalisti associato a Kpmg International, che ha curato i
risultati della ricerca per il nostro paese" Il 2003 rappresenta l'anno
in cui l'Italia fa un primo passo in avanti in direzione dell'armonizzazione
fiscale con gli altri paesi dell'UE. Una prima riduzione che costituisce
l'obiettivo dichiarato della "riforma Tremonti" destinata a
portare il livello d' imposizione sulle società al 33%. Tra gli effetti
principali della riforma, rileviamo l'introduzione all'interno del nostro
ordinamento di istituti quali il consolidato fiscale domestico ed
internazionale, la "participation exemption", la "thin
capitalization", la tassazione per trasparenza sul reddito prodotto da
società di capitali, che uniformeranno il nostro sistema a quello dei
principali paesi industrializzati, semplificandone la complessità e
aumentandone la capacità di attrazione per le imprese internazionali".
Donnamaria sottolinea anche come "Per ciò che concerne l'Irap
rileviamo che, a seguito della finanziaria 2003, sono stati effettuati
alcuni interventi che hanno ridotto (seppure, di fatto, in modo limitato con
riferimento specifico alle società) la base imponibile dell'imposta stessa.
Peraltro le Regioni stanno già usufruendo nel 2003, della facoltà a loro
concessa dalla normativa di riferimento di variare l'aliquota base in più o
in meno di un punto percentuale. Gli effetti concreti di tali scelte
discrezionali (cioè a livello di imposizione effettiva) non sono ad oggi
pienamente valutabili a livello "macro", ma è doveroso segnalare
che le variazioni apportate hanno visto in molti casi la diminuzione
dell'aliquota base. Alla luce delle considerazioni finora effettuate, il
livello di imposizione per le società in Italia può dunque considerarsi
sostanzialmente migliorato rispetto allo scorso anno. Una valutazione finale
dipenderà dai contenuti effettivi della "riforma Tremonti" nonché
dai tempi di realizzazione della stessa che auspichiamo non debbano essere
condizionati da congiunture economiche nazionali ed internazionali
sfavorevoli." Lo studio conferma anche per quest'anno la tendenza
generale alla diminuzione delle aliquote fiscali, soprattutto nell'area Ocse
e nell'Unione Europea. Tra i paesi membri dell'Unione Europea, Belgio e
Irlanda hanno fatto registrare le riduzioni più significative. In Belgio
nel 2003, le aliquote sono scese al 33,9% rispetto al 40,17% del 2002 (-
15,38%), mentre in Irlanda passano al 12,5% rispetto al 16% dello scorso
anno (- 21,88%). Da sottolineare, in particolare, il risultato dell'Irlanda,
che raggiunge in soli due anni l'obiettivo prestabilito di portare le
aliquote fiscali sui redditi d'impresa al 12,5% (erano al 20% nel 2001 e al
16% nel 2002), il livello più basso dell'UE. La Germania al contrario, è
l'unico paese dell'UE che ha aumentato le aliquote rispetto all'anno
precedente, portandole al 39,58% rispetto al 38,26% del 2002.
Complessivamente il livello medio delle aliquote nell'ambito dell'Unione
Europea nel 2003 è sceso al 31,68%, rispetto al 32,53% del 2002. "Una
media che è destinata è scendere ulteriormente" precisa Donnamaria,
come ulteriore spunto di riflessione "per effetto del cosiddetto
Trattato di Atene siglato lo scorso mese di aprile che prevede
l'allargamento dell'Unione europea (dal 1° maggio 2004) a paesi come Cipro,
Repubblica ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia,
Repubblica slovacca e Slovenia, che applicano alle società aliquote fiscali
normalmente più basse di quelle degli attuali membri dell'Unione. Il
ribasso dell'aliquota media continua anche nei Paesi Ocse, dove nel 2003 è
scesa al 30,79% rispetto al 31,39% del 2002. In termini di trend storico,
nel periodo 1996-2003, nell'Unione Europea la media delle aliquote fiscali
è scesa dal 39% al 31,68%, mentre sempre nello stesso periodo nell'area
Ocse la media è passata dal 37,6 % al 30,79%. Tra i paesi del G8, oltre
all'Italia, solo il Canada ha diminuito il livello delle aliquote fiscali
con una riduzione dal 38,6% del 2002 al 36,6% del 2003. Gli altri paesi,
Stati Uniti (40%), Giappone (42%), Francia (34,33%), Regno Unito (30%) e
Russia (24%) hanno mantenuto invariate le loro aliquote rispetto allo scorso
anno. Mentre, la Germania ha registrato l'aumento già evidenziato.
Nell'area Asia/Pacifico e nell'America Latina si registrano variazioni più
contenute. Tra i paesi che hanno ridotto le proprie aliquote rispetto al
2002 Sri Lanka, Bangladesh e Singapore. In particolare, il governo dello Sri
Lanka, ha diminuito le aliquote sui redditi d'impresa di circa il 17% con
una diminuzione del livello delle aliquote dal 42% al 35%. Mentre, nel
Bangladesh, le imposte societarie si sono ridotte dal 35% al 30%. Nelle
altre regioni dell'Asia-Pacifico, tuttavia, non si sono registrate
variazioni significative (in Nuova Guinea ad esempio si è registrata la
tendenza inversa: le aliquote sono passate dal 25% al 30%). La Cina (che
mantiene ancora l'aliquota al 33%) continua ad offrire aliquote inferiori
alle società estere che hanno sede in particolari aree economiche. In
America Latina, il Messico ha abbassato le aliquote al 34% (dal 35%),
confermando l'intenzione di voler raggiungere il livello del 32% entro il
2005, mentre in Perù le aliquote sono passate dal 30% al 27%.
ECONOMIA
ITALIANA E MILANESE. VISTA DALL'ESTERO
Milano, 9 maggio 2003 - Che cosa ne pensano all'estero dell'economia
italiana? E verrebbero a investire nel Belpaese? Qual è il ruolo di Milano?
Come si collocano le istituzioni nazionali e locali? Se ne parlerà al
convegno "La politica estera italiana e il ruolo delle Camere di
Commercio". Saranno presentati i risultati di un'indagine sulle imprese
e istituzioni estere "Economia italiana e milanese. Vista
dall'estero" sulla competitività del sistema economico e produttivo a
livello internazionale, sulla capacità di attrarre investimenti. A partire
da Milano e dalla Lombardia. L'evento, promosso dalla Camera di Commercio di
Milano e dall'Unione Italiana delle Camere di Commercio, si terrà: Venerdì
9 maggio ore 16.00-18.30 Camera di Commercio - Palazzo Turati Sala
Conferenze Via Meravigli 9/b - Milano. Ospiti di Carlo Sangalli, presidente
Camera di Commercio di Milano e dell'Unione Italiana delle Camere di
Commercio, interverranno: Franco Frattini, ministro per gli Affari Esteri,
Adolfo Urso, vice ministro per le Attività Produttive, Roberto Formigoni,
presidente Regione Lombardia, Vico Valassi, presidente Unioncamere
Lombardia, Augustro Strianese, consigliere delegato di Unioncamere per
l'internazionalizzazione, Luca Mantellassi, vice presidente Eurochambres e
presidente Camera di Commercio di Firenze, Edoardo Pollastri, vice
presidente Assocamerestero.
AI
FRANCE TRAFFICO APRILE 2003ASIA ESCLUSA, L'EVOLUZIONE DEL TRAFFICO (-3,9%)
RISULTA ESSERE IN LINEA CON L'ADEGUAMENTO DELLE CAPACITÀ (-3,4%)
Roma, 9 maggio 2003 - Il conflitto in Iraq e la Sars hanno fortemente pesato
sull'attività ed i risultati del mese di aprile. Il traffico del Gruppo
diminuisce dell'8,4% per un'offerta in riduzione del 3,6%. Il load factor
regredisce di 3,8 punti a 73,5%. Nonostante ciò, si registra un
miglioramento progressivo del traffico ed il ritmo delle prenotazioni per
gli ultimi giorni di aprile, primi di maggio, riduce il ritardo preso nel
corso delle settimane precedenti. Il degrado del traffico in Asia incide per
più della metà sul calo dell'attività globale. Esclusa l'Asia e
conformemente alle misure annunciate per il mese di aprile, la riduzione
dell'offerta (-3,4%) ha consentito di mantenere abbastanza stabile il load
factor a 75,6% (-0,4 punti) sulle altre reti. La rete lungo raggio mostra un
calo del 9,3% del traffico per una riduzione delle capacità del 3,7%. Il
load factor si stabilisce a 76,4% (-4,8 punti). Sull'America del Nord, il
traffico diminuisce del 17,4% per capacità in riduzione del 14,7%. Il load
factor rimane alto a 79,2% (- 2,6 punti). Sull'America latina, il load
factor guadagna 2,6 punti a 80,5%, il traffico aumenta dello 0,9% per
un'offerta in calo del 2,4%. Sulla rete asiatica la Sars comporta un calo
del traffico del 29,5% per un'offerta in riduzione del 4,7%. Il load factor
crolla di 21,9 punti per raggiungere quota 62,1%. Sulla rete Africa - Medio
Oriente, la diminuzione del traffico (-18,6%) é in linea con quella delle
capacità (-18,0%). Il load factor si stabilisce a 72,2% (-0,5 punti).
L'attività sulla rete Caraibi / Oceano Indiano rimane sempre molto
dinamica. L'aumento dell'offerta (+20,4%) é dovuto principalmente alla
ripartizione di una parte delle capacità dalle reti più toccate verso
quelle più dinamiche. Il traffico aumenta del 21,5% ed il load factor
guadagna 0,8 punti a 85,0%. La rete medio raggio internazionale La difficile
situazione economica pesa sull'Europa, con un traffico in calo del 9,1%
contro una riduzione dell'offerta dell'1,7%. Il load factor si stabilisce a
64,7% (-5,3 punti). La rete domestica continua a registrare una buona
performance con un load factor che guadagna 3,9 punti (68,2%) ed un traffico
stabile contro una riduzione della capacità del 5,8%. Attività cargo Nel
corso del mese di aprile, il load factor guadagna 2,2 punti a 67,4%, con un
traffico in calo del 5,7% per un'offerta in diminuzione dell'8,8%.
GIAMPAOLO
FABRIS ADERISCE AL PROGETTO ALLAXIA
Milano, 9 maggio 2003 - World Investment Partners S.A., che detiene il
controllo di Allaxia S.p.A., ha acquisito il 100% del Gruppo Gpf&Associati
(fondato nel 1982 dal Prof. Giampaolo Fabris) le cui azioni sono state
contestualmente cedute ad Allaxia e con esse il controllo del gruppo. Con
questa transazione Allaxia acquisisce anche il 50% di Cfi Group & Gpf,
joint venture con Cfi - società americana leader in Ricerche di Customer /
Employee Satisfaction e promotrice dell'Acsi (American Customer Satisfaction
Index) - e il 100% di Telefield - dedicata alle attività di rilevazione e
gestione delle indagini telefoniche e on-line. Nel 2002 il Gruppo Gpf&A
ha realizzato un fatturato consolidato di oltre 8 milioni di Euro.
"Abbiamo scelto Allaxia perché è un progetto tutto italiano, ne
condividiamo il piano industriale e l'approccio Customer Centric, che bene
interpreta le nuove esigenze del mercato." afferma Giampaolo Fabris,
che prosegue "La nostra missione è mantenere le imprese in costante
sintonia con i propri consumatori, e supportarle nell'attuazione delle loro
strategie. Abbiamo creato in Italia un nuovo modo di fare ricerca che ha
aperto la strada all'analisi degli scenari evolutivi del consumo. Tutto
questo troverà ulteriori sviluppi nell'interazione e collaborazione con le
altre divisioni del Gruppo Allaxia." "Coerentemente con le linee
guida nel nostro piano industriale, negli ultimi mesi abbiamo gradualmente
sviluppato le nostre cinque divisioni, seguendo un percorso rigoroso di
identificazione e analisi di aziende best-in-class. L'incontro di competenze
fra Ispo e Gpf e la loro perfetta complementarietà, ci consente di
presidiare al meglio il mercato con un'offerta completa e integrata e di
valorizzare sinergie e opportunità di cross-selling." - dichiara
Raffaele Jacovelli Presidente e Ad di Wip e Allaxia, che prosegue "La
personalità e carisma del Prof. Fabris, unite a quelle del Prof. Mannheimer,
ci posizionano come un nuovo punto di riferimento del settore, con
caratteristiche uniche e distintive." L'obiettivo dell'acquisizione è
rafforzare la divisione Market Research di Allaxia, ribattezzata in
"Social & Market Research" che si colloca, per fatturato (con
oltre 13 milioni di Euro), tra le prime aziende Italiane del settore, forte
della credibilità dei suoi protagonisti e di uno staff di circa 80 esperti
e ricercatori. Il piano industriale prevede la fusione di Gpf&A in
Allaxia S.p.A. (al pari di Ispo) concentrando volume e fatturato sulla
capogruppo, sviluppando tutte le sinergie che derivano dall'integrazione,
dai fattori di scala, e dalla messa a denominatore comune delle
infrastrutture di staff. All'interno della Divisione Social & Market
Research, il Prof. Fabris mantiene la responsabilità
scientifico-metodologica di Gpf&A, diventa il punto di riferimento per
la costituenda Business Unit "Fashion & Luxury Goods", oltre
che Chairman dell'Advisory Board del Gruppo Allaxia. Paolo Sari mantiene la
carica di Presidente della Divisione e membro del Consiglio di
Amministrazione di Allaxia. A Luca Antonietti è affidata la gestione
dell'integrazione di Gpf&A e delle sue controllate in Allaxia,
mantenendo la carica di Amministratore Delegato di Cfi Group & Gpf e Gpf&A.
Il Prof. Renato Mannheimer mantiene la direzione del Comitato Scientifico
del Gruppo Allaxia. Nell'ambito del progetto di integrazione Telefield
entrerà a far parte della Divisione Enabling Technologies & Services,
mentre Cfi Group & Gpf, in quanto joint venture, rimarrà un'entità
legale separata. Parte del valore dell'operazione è stato corrisposto in
azioni di Wip S.A., e pertanto Giampaolo Fabris e Luca Antonietti entrano
nella compagine azionaria del Gruppo. Advisor dell'operazione sono stati
Luca Breveglieri e Claudia Verzini dello studio Bvs per la parte legale e
Walter Spanio e Karim Ladjeri di Meliorbanca per gli aspetti
finanziari.
INFOGRAMS
ES ADOTTA IL NOME ATARI, MARCHIO STORICO E MITICO DEL MONDO DEI VIDEOGIOCHI
D'ORA IN AVANTI, QUINDI, SCOMPARE IL NOME INFOGRAMES E RINASCE IL NOME ATARI.
Lainate, 9 maggio 2003 - Dopo 30 anni, Atari torna a rivoluzionare il mondo
del mercato videoludico, da oggi, infatti, Infogrames adotta il nome Atari,
azienda precursore del settore videoludico e autori di videogiochi famosi e
storici, quali Pong. Infogrames Entertainment annuncia il cambiamento di
nome in Atari, a partire da oggi stesso, per tutte le sue attività a
livello mondiale. Infogrames Inc. ha già adottato il nome Atari Inc., e
resta quotata al Nasdaq, cambiando il simbolo che diventa " Atar
". Infogrames Entertainment mantiene la sua denominazione sociale e il
suo codice Euronext " 5257 " alla Borsa di Parigi. Tutte le
filiali dislocate nei diversi paesi del mondo, d'ora in avanti,
diventeranno, quindi, le filiali di Atari con il nome del paese di origine.
(Per esempio, Infogrames Italia diventa da oggi, Atari Italia) Infogrames
Interactive, Inc., società di Infogrames Entertainment, che sviluppa
videogiochi dei catalogo Hasbro, si chiamerà da oggi, Atari Interactive
Inc. Bruno Bonnell, Presidente e Direttore Generale di Infogrames
Entertainment e di Atari dichiara "Atari è da sempre sinonimo di
videogioco in tutti i paesi del mondo e, pertanto, gode di una notorietà
incredibile. Oggi, il mercato dei videogiochi è diventato più importante
del mercato del cinema. Non ho nessun dubbio che questo settore conoscerà
una crescita spettacolare poiché risponde all'esigenza di ognuno di noi di
giocare. Scegliendo il nome Atari si conferma la volontà di Infogrames di
avere un ruolo di primaria importanza nel settore videoludico." Da
molti mesi, infatti, Infogrames utilizza il marchio Atari sui prodotti di
qualità che sono divenuti successi mondiali, quali per esempio, Neverwinter
Nights della Bioware, Unreal di Epic, Digital Extremes e Legend, Stuntman di
Reflections, V-Rally 3 degli Eden Studios e Enter the Matrix, il gioco più
atteso dell'anno, sviluppato da Shiny Entertainment e che uscirà in tutto
il mondo il 15 maggio 2003, in contemporanea con l'uscita,nelle sale
americane, di Matrix Reloaded. Tutti i prodotti del catalogo futuro saranno
marchiati Atari. "Questo è il momento ideale per compiere il
cambiamento di nome" ha ancora commentato Bruno Bonnel " La
settimana prossima lanceremo Enter the Matrix, un gioco che ridefinisce il
rapporto tra mondo del cinema e mondo dei videogiochi. L'innovatività di
cui Enter the Matrix è esempio rappresenta perfettamente i valori che Atari
ha da sempre rappresentato nel settore dei videogiochi e illustra bene la
personalità del nostro gruppo. La migliore parte dell'eredità di Atari è
la ricetta che permette di creare dei videogiochi che catturano
l'immaginazione del pubblico: idee innovative, il talento necessario per la
loro creazione e la passione" ha aggiunto Bruno Bonneli " Noi
beneficiamo oggi della nostra linea migliore di prodotti grazie al nostro
legame diretto con gli sviluppatori migliori del mercato" Enter the
Matrix rientra già nel catalogo Atari così come altri importanti titoli su
licenza quali Terminator 3, Mission Impossibile 2, Dragonball Z, Superman e
Godzilla; la linea di videogiochi dedicata ai più piccoli, come per
esempio, i titoli legati al mondo Looney Tunes; i prodotti per gli hard core
gamer - Unreal , Neverwinter Nights e Dungeons & Dragons; e, infine,
titoli per il grande pubblico, Civilization III e Rollercoaster Tycoon In
occasione della più importante fiera del settore videoludico - l'Electronic
Entertainment Expo (E3), che si terrà a Los Angeles dal 14 al 16 maggio
2003, Atari presenterà la sua nuova identità e presenterà il suo catalogo
di titoli per l'anno 2003/2004 che sarà all'altezza degli ambiziosi
progetti di Atari. "Dall'acquisizione di GT Interactive nel dicembre
1999 e, successivamente, da quella di Hasbro Interactive - gennaio 2001 - il
nostro obiettivo è stato duplice: fornire al Gruppo una presenza capillare
in tutti i paesi del mondo e avere un catalogo di grande forza al fine di
riuscire a rafforzare la notorietà del marchio Atari a livello mondiale.
Infatti, oltre ad essere un semplice marchio di videogiochi, il logo Atari,
che simboleggia il monte Fuji, esprime lo spirito del piacere del
videogiocatore che rimane invariato dopo molte generazioni di
giocatori".
MERCI
E STRADE, LOMBARDIA AL COLLASSO PER IL 2010 PREVISTO UN INCREMENTO DEL
TRAFFICO DEL 50%. SENZA LE INFRASTRUTTURE INTERMODALI NECESSARIE, A RISCHIO
IL RUOLO DELL'ITALIA
Milano, 9 maggio 2003 - La Lombardia è a rischio paralisi. Lo afferma a
chiare lettere Gianfranco Piseri, presidente dell'Associazione Lombarda
Cooperative Servizi e Turismo Legacoop (Alcst): "Se non ci sarà
un'immediata inversione di tendenza, la congestione del sistema logistico
rischia di soffocare la vocazione del capoluogo lombardo di polo europeo dei
servizi, strategico per tutta l'economia nazionale". La situazione
attuale in Lombardia mostra una significativa sproporzione della dotazione
stradale (9% della rete italiana) rispetto al numero di mezzi in
circolazione (16,5% rispetto al totale nazionale). Una realtà destinata a
peggiorare, visto che ad ogni punto di crescita del Pil, corrisponde un
punto e mezzo di crescita dei trasporti su strada, che in Lombardia pesano
per il 93% del totale del movimento merci, a fronte di un misero 7% del
trasporto ferroviario. Sono alcuni dati emersi dalla ricerca Infrastrutture
logistiche e intermodali: consistenze e fabbisogni nella grande area
metropolitana lombarda, presentata oggi a Milano, al ristorante Savini,
dall'Associazione Lombarda Cooperative Servizi e Turismo Legacoop. Lo
studio, realizzato dalla società Physis, fotografa la situazione attuale e
ne prevede l'andamento per i prossimi cinque anni. "A Milano - continua
Piseri - la velocità commerciale media è di 22 chilometri orari, la più
bassa rispetto alle altre principali città europee. Un indicatore
emblematico del livello di inefficienza raggiunto, oltre che un costo
insostenibile anche dal punto di vista sociale" . Attualmente nell'area
milanese si registrano circa 8 milioni di spostamenti al giorno, di cui 5,8
hanno come origine o destinazione il Comune di Milano. Ogni giorno 541.000
veicoli attraversano le barriere autostradali (di cui 107.000 veicoli
merci), 628.000 il cordone esterno della città (di cui 78.000 veicoli
merci) e 402.000 quello interno (di cui 33.000 veicoli merci). Viaggiando
verso l'interno della città cambia la tipologia degli automezzi destinati
al trasporto merci: gli autotreni diminuiscono a favore degli autocarri e
dei furgoni che, nel cordone interno, raggiungono il 73%. Il trasporto in
conto proprio, già il 40% alle barriere, arriva al 53% al cordone esterno e
addirittura al 63% in quello interno: un dato significativo, se si considera
che è in media dieci volte meno efficiente di quello in conto terzi. La
percentuale dei veicoli che viaggiano vuoti, pari al 14% alle barriere
esterne, raggiunge il 33% nel cordone interno. Lo sviluppo produttivo ed
economico ha portato alla costituzione di un'unica grande area metropolitana
lombarda che, abitata da 7,5 milioni di persone (con oltre 7,3 milioni di
autovetture), rappresenta la terza area commerciale europea. Un territorio
che produce il 20,9% del Pil nazionale (a fronte del 15,8% della
popolazione), da cui passano il 28% delle esportazioni e delle importazioni
italiane e che vanta la più alta concentrazione di grandi imprese di
logistica e movimentazione sul territorio nazionale (30% del mercato). Un
territorio con al centro Milano, polo continentale di servizi e centro
storico e culturale, a Nord-Est l'area a forte vocazione manifatturiera
Bergamo-Brescia, e a Nord-Ovest l'area Varese-Novara-Malpensa-Gallarate,
orientata alla logistica e all'intermodalità. Un'unica grande area
metropolitana, attraversata da ingenti flussi di traffico continentale e
locale, continuamente modificata da processi di urbanizzazione, da
trasferimenti industriali, da nuove forme di commercializzazione, dai
pendolarismi e dall'immigrazione nazionale e internazionale. La mancanza di
uno sviluppo strutturale e infrastrutturale adeguato e di tempi certi anche
sulle opere individuate come prioritarie dalle Istituzioni, hanno creato
negli ultimi due anni un ulteriore degrado del già saturo sistema viario e
logistico lombardo, carente anche dal punto di vista ferroviario e
aeroportuale e impossibilitato a sostenere un ulteriore carico. I costi
diretti e indiretti dell'inefficienza sono sempre maggiori e si riversano
pericolosamente sulla qualità della vita nel territorio, sull'economia e
sulle imprese, in un momento in cui i grandi gruppi stranieri entrano sul
mercato italiano e i costi più bassi dei trasportatori dell'ex Iugoslavia e
dei paesi dell'Est iniziano a far sentire il proprio peso. "Il Piano
del sistema dell'intermodalità e della logistica in Lombardia - spiega
Piseri - prevede un fabbisogno di capacità terminalistica per il 2005 di
circa 22,6 milioni di tonnellate anno. Ad oggi i 19 impianti intermodali
attivi in Lombardia ne movimentano 14,5 milioni. Il che significa che
mancano all'appello più di 8 milioni di tonnellate annue". I grandi
progetti previsti (tra cui gli sviluppi dei valichi alpini, l'alta capacità,
la Pedemontana e i nuovi poli intermodali) sono in forte ritardo e comunque
potrebbero non essere sufficienti per far superare l'emergenza. "Nella
logistica, non c'è più tempo per il breve periodo - sottolinea Piseri -.
Occorre una regia istituzionale in grado di agire subito, la cui nascita non
può essere ulteriormente posticipata. Siamo arrivati al paradosso per cui
le imprese della logistica che posizionano i magazzini all'esterno delle
città, invece di essere incentivate, pagano prezzi improponibli per la
mancanza di infrastrutture intermodali di cui soffre l'area
extraurbana". A fronte di un ampliamento del mercato e di una pressante
domanda di potenziamento dei trasporti per assecondare i nuovi flussi di
import-export, la grande Europa, allargata a 28 Stati, potrebbe anche
portare allo sviluppo di nuovi corridoi internazionali per i trasporti,
alternativi agli attuali, che vedono l'Italia in posizione strategica,
spostando nei Balcani i traffici tra Sud e Nord della Comunità e a Nord
delle Alpi quelli tra Europa dell'Ovest e dell'Est. "Un rischio che è
possibile evitare - spiega Piseri - valorizzando e potenziando il know-how
logistico e le strutture specializzate nel trattamento delle merci,
garantendo anche in futuro quel ruolo cruciale di piattaforma verso l'Europa
che appartiene storicamente alla Lombardia e di cui il sistema Italia non può
privarsi". La sfida sarà migliorare i servizi di trasporto senza
aggravare ulteriormente il già fragile bilancio ambientale. Tra le
soluzioni indicate dalla ricerca ci sono lo sviluppo del traffico
intermodale gomma-ferro e della navigazione fluviale, in sintonia con il
Piano europeo dei trasporti di Essen, che definisce la politica Ue fino al
2010 e prevede finanziamenti fino al 50% dell'importo totale per i progetti
che promuovono un minor impatto ambientale. Le decisioni in corso a
Bruxelles saranno perciò d'importanza fondamentale per l'Italia e la
Lombardia. "Ogni chiatta - conclude Piseri - toglie dalla strada 40
camion: quest'anno sull'idrovia Mantova-mare hanno viaggiato 70mila
chiatte". La ricerca e la presentazione di un piano d'azione operativo
sono il primo atto del nuovo Osservatorio permanente sulla logistica Alcst
Legacoop, che punta a promuovere la costituzione di un tavolo permanente,
rappresentativo di tutti gli stakeholder del settore, delle istituzioni
pubbliche e della comunità territoriale. In un'ottica di mobilità e di
sviluppo sostenibili e di rispetto dei diritti e delle necessità di tutti i
soggetti coinvolti.
MANAGER
DI DOMANI :ENI
Torino, 9 maggio 2003 - Martedì 13 maggio 2003, alle ore 16, presso la
Facoltà di Economia (C.so Unione Sovietica 218 bis Torino), l'Ufficio Job
Placement organizza un incontro sull'orientamento al mondo del lavoro.
L'azienda ospite è Eni Corporate University, società costituita per
coordinare e gestire le attività di orientamento, ricerca, selezione e
formazione del personale del Gruppo Eni. L'obbiettivo dell'incontro è
quello di favorire la conoscenza delle opportunità professionali offerte
dal gruppo Eni, per consentire ai neolaureati/laureandi interessati, di
orientare al meglio la propria scelta al momento dell'ingresso nel mondo del
lavoro, e valutare le effettive esigenze professionali del Gruppo.
Quest'iniziativa è un'ulteriore testimonianza dell'efficacia della
collaborazione tra l'Università e l'impresa, nonché un'opportunità di
conoscenza delle prospettive che si potranno concretizzare all'interno del
gruppo Eni. Per informazioni, rivolgersi al Job Placement
(011/670.6007).
MILANO
CAPITALE DELLA MODA E DELLA SOLIDARIETÀ: CON IL LIBRO "IL CORPO E LA
MODA" SI COMBATTE CONTRO LA SPINA BIFIDA
Milano, 9 maggio 2003 - La moda e la solidarietà si incontrano ancora una
volta. Dopo le dieci edizioni di Convivio a sostegno della lotta contro
l'Aids e la partita tra stilisti e piloti dell'undici settembre scorso, per
commemorare le vittime delle Twin Towers e offrire un aiuto alle famiglie
colpite, l'assessorato alla Moda del Comune di Milano patrocina un'altra
iniziativa benefica. Si tratta del libro fotografico dal titolo "Il
Corpo e la Moda" di Marco Maria Lussuoso, un'opera che servirà per
devolvere fondi all'associazione G.A.S.B.I. che combatte la spina bifida.
"Ancora una volta -spiega l'assessore Giovanni Bozzetti- moda fa rima
con solidarietà. Moda, infatti, non significa solo sfilate ma anche design,
inventiva, arte e, grazie a questa e ad altre iniziative passate si può
dire che il mondo della moda si apra anche al sociale. Milano attraverso
iniziative come Convivio, e "Il corpo e la moda" si conferma non
solo capitale della moda ma anche della solidarietà. Invito, quindi, i
cittadini milanesi ad acquistare il libro del fotografo Marco Maria
Lussuoso, che contiene immagini suggestive e originali dello scintillante
mondo della moda, per dare il proprio contributo alla lotta alla spina
bifida, una terribile malattia che causa disabilità permanente dalla
nascita". Infolink: www.comune.milano.it
FERRAGAMO
SPONSORIZZA UNA BORSA DI STUDIO AL POLIMODA IN MEMORIA DI MARIA MARGHERITA
NASTI DAVIDE
Milano, 9 maggio 2003 - Sostenere i giovani, incoraggiare la creatività e
l'innovazione nel settore della calzatura ed accessori. Questo è
l'obiettivo che ha condotto la Salvatore Ferragamo Italia S.p.A a
sponsorizzare una borsa di studio, della durata di due anni, in memoria di
Maria Margherita Nasti Davide recentemente scomparsa. Si vuole così onorare
una persona che, in una vita dedicata al lavoro insieme al marito, Gabriele
Davide, e ai figli, nel calzaturificio Nada di Napoli, ha formato, grazie
alla Sua esperienza e alle Sue capacità tecniche, decine di giovani,
specializzandoli nell'arte della calzatura. La Salvatore Ferragamo vuole con
questo gesto sottolineare i 40 anni di collaborazione e costruttivo lavoro
con questa Azienda. Coerente con la propria tradizione e competenza, la
Salvatore Ferragamo ha optato per il Corso di Design di Calzatura ed
Accessori organizzato dal Polimoda, noto Istituto internazionale di fashion,
design e marketing che offre tra le mura della sua storica sede, Villa
Strozzi, conoscenze, esperienze e aggiornate metodologie, in grado di
preparare le nuove generazioni alle sfide del futuro. La borsa di studio si
rivolge a tutti gli studenti italiani che abbiano presentato regolare
iscrizione, nonché la richiesta per l'ottenimento della borsa di studio
stessa. Tutte le domande pervenute, entro e non oltre il 30 maggio 2003,
saranno valutate da un'apposita commissione costituita da alcuni
rappresentanti del Polimoda e della Salvatore Ferragamo, che procederanno
all'assegnazione sulla base delle prove sostenute per l'ammissione ai corsi
dell'istituto. Esami ulteriori potranno essere richiesti per raggiungere una
scelta definitiva. Il/la prescelto/a, che dovrà mantenere una media
accademica di almeno 26/30, potrà anche conoscere da vicino la realtà
aziendale della Salvatore Ferragamo Italia S.p.A. attraverso gli stage
previsti dal corso di studi.
"UN
CLICK E S'IMPARA?" CONVEGNO ORGANIZZATO DALLA FONDAZIONE IBM ITALIA E
DALLA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE DELL'UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI
MILANO - BICOCCA
Milano, 9 maggio 2003 - Il convegno che si terrà martedì 13 maggio presso
il Centro Congressi Cariplo Via Romagnosi, 6 Milano intende presentare i
risultati della ricerca "Un modello degli stadi di sviluppo dei sistemi
di e-learning", promossa dalla Fondazione Ibm Italia e dalla Facoltà
di Scienze della Formazione dell'Università degli Studi di Milano -
Bicocca. Condotto sul campo presso università e imprese che, in Italia e
nel mondo, hanno sperimentato metodi e tecniche di e-learning, lo studio ha
dato origine al libro "La formazione, il cemento e la rete" curato
da Raoul C. D. Nacamulli ed edito da Etas all'interno della collana della
Fondazione Ibm Italia. Al termine del Convegno sarà data in omaggio ai
partecipanti una copia del volume. Programma: 10.00: "E-learning:
sistemi educativi e imprese" Giampio Bracchi, Vicepresidente di Banca
Intesa Marcello Fontanesi, Rettore dell'Università degli Studi di Milano -
Bicocca Andrea Pontremoli, General Manager Ibm Global Services South Region;
10.50:"Una ricerca sugli stadi di sviluppo dei sistemi di e-learning"
Angelo Failla, Fondazione Ibm Italia; 11.00: "E-learning e cambiamento
dei sistemi educativi. I risultati della ricerca" Raoul C. D. Nacamulli,
Università degli Studi di Milano - Bicocca; 11.30: "E-learning e
change management. Un'esperienza universitaria" Lennart Badersten, Lund
University; 12.00: "Un confronto su e-learning e sistemi
educativi" Modera: Franco Carlini, giornalista. Intervengono: Giancarlo
Forestieri, Università Bocconi; Maria Amata Garito, Consorzio Nettuno;
Susanna Mantovani, Università degli Studi di Milano-Bicocca; Guido
Martinotti, Università degli Studi di Milano - Bicocca; Sergio Primus, Eni
Corporate University; Gilles Van Wijk, École Supérieure des Sciences
Economiques et Commerciales 14.30: "E-learning e valore del capitale
intellettuale aziendale. I risultati della ricerca" Raoul C. D.
Nacamulli, Università degli Studi di Milano - Bicocca; 15.00: "E-learning
e cambiamento organizzativo. Un'esperienza aziendale" Ian Green, Ibm
Emea; 15.30: "Un confronto su e-learning e valore del capitale
intellettuale" Modera: Enrico Sasson, giornalista. Intervengono:Gustavo
Bracco, Telecom Italia; Gian Filippo Cuneo, Cuneo e Associati; Giorgio
Merli, IBM Italia; Elserino Piol, Pino Venture; Marco Vergeat, Fiat
Dibattito con il pubblico 17.30: Chiusura dei lavori
AL VIA
LO "ADVANCED WOODWORKING TRAINING CENTRE" DI BANGALORE, UNA
REALIZZAZIONE FIRMATA DA IWST, ACIMALL E ICE
Milano, 9 maggio 2003 - Sono 17 gli studenti che hanno
"inaugurato" l'"Advanced woodworking training centre" di
Bangalore, nello Stato del Karnataka. Il 30 aprile scorso, infatti, ha preso
ufficialmente il via il primo corso organizzato dal centro di addestramento
sulla tecnologia di base per la lavorazione del legno ospitato presso la
sede dell'Institute of wood science e technology e frutto di un accordo tra
lo stesso Istituto, Acimall (Associazione Italiana Macchine Lavorazione
Legno) e Ice (Istituto italiano per il commercio estero). I corsi che si
svolgono all'Iwst di Bangalore sono organizzati in tre differenti
"moduli" della durata di due settimane ciascuno. Il primo modulo
riguarda il "primo approccio alla lavorazione del legno", il
secondo modulo è dedicato agli "elementi di base dell'utilizzo delle
macchine", mentre il terzo è incentrato sull'"utilizzo avanzato
delle macchine". A ciascun corso partecipano mediamente una ventina di
persone e, secondo le prime stime, saranno circa 700 coloro che potranno
usufruire di questa importante opportunità ogni anno. Alla realizzazione di
questa particolare iniziativa promozionale della tecnologia del legno "made
in Italy" hanno contribuito ben 26 aziende italiane che hanno fornito
macchine e materiali con i quali attrezzare un'efficiente falegnameria
tradizionale in grado di lavorare sia il legno massiccio sia il pannello.
Ecco, in ordine alfabetico, l'elenco delle aziende: Acm, Alfamacchine, Bma,
Balducci, Coral, Fantoni, Fimac, Framar, F.lli Bini, Freud Pozzo, Gamma
Zinken, Grifo, Lazzari, Leitz Italia, Maggi Engineering, Metal World, Omga,
Ormamacchine, Paoloni macchine, Pizzi, Sicar, Utensilegno, Utensili Spl,
Vitap, Veba Meccanica. "Devo dire - commenta Giancarlo Anselmi,
vicepresidente di Acimall - che il consiglio della nostra associazione aveva
deciso di rinnovare gli strumenti che hanno caratterizzato per anni
l'attività promozionale, per cui ci siamo proposti di creare una sorta di
network a livello mondiale, una rete di centri collocati in quei Paesi dove
riteniamo che i mezzi di promozione fin qui usati non siano adatti per
ottenere risultati certi. Ma voglio anche aggiungere - prosegue Anselmi -
che questa prima realizzazione darà sicuramente frutti che ricadranno
positivamente sulle macchine italiane, benché sia altrettanto evidente che
una tale operazione non può non essere accompagnata da indubbi valori
sociali. L'obiettivo è certamente promuovere la penetrazione delle macchine
italiane, ma non va sottovalutato che la nostra promozione in India si
accompagna a un processo teso a dare maggiori opportunità di sviluppo, a
creare un ambiente di lavoro pulito e sicuro, a dare una concreta possibilità
di crescita professionale ed economica e, dunque, un miglioramento della
qualità della vita per un significativo numero di famiglie" Infolink: www.acimall.com
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