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26 SETTEMBRE  2003

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LA VICENDA EUROSTAT : RELAZIONE DI ROMANO PRODI PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA

 

Strasburgo, 26 settembre 2003 - Di seguito riportiamo la relazione di Romano Prodi presidente della Commissione Europea in merito alla vicenda eurostat nel corso della Conferenza dei Presidenti dei Gruppi politici del Parlamento europeo "Signor Presidente, Siamo tutti consapevoli dell'importanza dell'esercizio di democrazia al quale ci dedichiamo insieme oggi In primo luogo, voglio ringraziare la Commissione per il controllo del Bilancio e in particolar modo la sua Presidente--l'onorevole Theato--e i relatori del discarico del bilancio, gli onorevoli Casaca e Bosch. Grazie alla loro energia e perseveranza oggi possiamo vedere la vicenda Eurostat e le sue implicazioni sotto una luce più chiara. Il sentimento più forte che provo e che condivido pienamente con il Presidente Pat Cox e con ciascuno di voi è di tristezza. Dopo tanti sforzi fatti dal Collegio nella sua totalità con il pieno sostegno del Parlamento e del personale per riformare la nostra istituzione, abbiamo visto ripetersi pratiche che tutti noi sinceramente speravamo appartenessero per sempre al passato. Per me, si tratta di una lezione di modestia e di un richiamo alla realtà. Alcuni hanno visto in questa crisi il fallimento della grande riforma nella quale ci siamo impegnati. A questi voglio dire molto serenamente che non è vero, o almeno di aspettare prima di giudicare. Vorrei ricordare agli Onorevoli Deputati la spietata analisi del 'Comitato di esperti indipendenti' sulle pratiche in vigore nella Commissione europea, contenuta in una serie di relazioni rese pubbliche fra marzo e settembre 1999. Questa è la situazione ricevuta in eredità dalla mia Commissione. Un'amministrazione dove si mescolano culture amministrative diversissime, con tutti i loro pregi e i loro difetti, ma anche un'amministrazione per nulla preparata ad affrontare la crescita straordinaria dei compiti esecutivi e di gestione assunti nel corso degli anni '90. Per porre rimedio alle gravi lacune individuate in quelle relazioni, la mia Commissione ha compiuto uno sforzo senza precedenti. Abbiamo riesaminato tutto senza concezioni aprioristiche, abbiamo riformato ovunque fosse necessario e abbiamo creato regole e codici di condotta laddove non ce n'erano. Non è rimasto un solo dettaglio che non abbiamo passato in rassegna. Quest'opera di riforma non è ancora terminata. Abbiamo però segnato una nuova rotta. Ma la Commissione non è una piccola barca da regata che vira con un solo gesto. Per cambiare direzione ha bisogno di tempo e di molto spazio. Citerò due esempi. Il nuovo Regolamento finanziario, che è il testo centrale della Riforma finanziaria, è entrato in vigore solamente il primo gennaio 2003. Il nuovo Statuto del personale, che farà da cornice a tutta la nostra riforma della gestione delle risorse umane e sarà adottato solo alla fine di quest'anno. Vi chiedo pertanto di non giudicare gli anni dal 2000 al 2003 pensando che tutto dovesse essere in ordine già dal primo giorno. La verità è che si tratta di un periodo di transizione durante il quale la nuova cultura mette progressivamente radici e i dispositivi non hanno ancora raggiunto piena efficacia. Non scarto a priori l'idea che ci vorranno altre misure per aumentare il nostro livello di sicurezza finanziaria. Abbiamo anzi adottato nuove misure e continueremo a farlo con lo spirito aperto ad apprendere dalla realtà. Tuttavia sono convinto, sulla base dei fatti stabiliti dai rapporti di inchiesta, che le deviazioni più gravi che abbiamo rilevato all'Eurostat e la cui origine si colloca negli anni '90, avrebbero avuto poche probabilità di verificarsi in presenza dei meccanismi di prevenzione e di controllo introdotti dalla riforma e che stanno entrando progressivamente in vigore. Signor Presidente, All'inizio del mio mandato ho lanciato il motto "Tolleranza zero contro la frode". Mantengo in pieno quell'impegno. "Tolleranza zero" significa una politica di prevenzione fondata su testi chiari, responsabilità ben definite e controlli efficaci. "Tolleranza zero" significa che il fine non giustifica i mezzi. Significa che nessuno può aspettarsi dalla sua gerarchia o dai responsabili politici la minima indulgenza di fronte a comportamenti discutibili. Ma "tolleranza zero" non significa affatto giustizia sommaria o condanna senza indagini, senza prove e senza rispetto del diritto alla difesa. Signor Presidente, vorrei strutturare il mio intervento su tre grandi temi. Primo: Che cosa sappiamo oggi dell'esatta portata della vicenda? Il secondo tema riguarda l'azione della Commissione: ci siamo mossi con rapidità? In caso contrario, perché no? Per finire, non intendo affatto evitare il dibattito sulle conseguenze da trarre, comprese quelle a livello di responsabilità politica. I Fatti Che cosa sappiamo esattamente della vicenda? Ho chiesto al Direttore generale dell'Olaf, al Revisore interno e al Direttore generale aggiunto Peter Zangl, responsabile della Task force speciale, di consegnarmi una sintesi del loro lavoro sulla vicenda Eurostat in vista dell'audizione di oggi. Questi documenti vi sono stati distribuiti. Inoltre, la relazione completa della Task force e la seconda relazione intermedia del Revisore interno sono state trasmesse seguendo la procedura detta dell'Allegato Iii per consentire alla Commissione per il controllo del Bilancio di svolgere un'analisi più approfondita. Le sintesi che vi sono state distribuite oggi, assieme alla relazione dell'Olaf, costituiscono la base dell'analisi che vi espongo. Ad esse vorrei aggiungere che ho ricevuto personalmente gli autori di queste relazioni i quali mi hanno assicurato due cose: in primo luogo che non hanno ricevuto alcuna pressione per orientare l'analisi e le conclusioni in un senso o nell'altro; in secondo luogo che le sintesi che mi hanno consegnato riflettono bene il contenuto e l'equilibrio delle relazioni finali. Per prima cosa, vorrei ricordare l'origine di queste vicende inserendole nel loro contesto. All'origine di tutta la vicenda c'è uno schema che era già stato individuato nelle Relazioni degli esperti indipendenti del 1999. L'eurostat, come altri servizi della Commissione negli anni '90, ha assunto un numero crescente di funzioni senza avere il personale adeguato per svolgerle. E come altri servizi, è ricorsa a collaborazioni esterne, finanziate tramite sovvenzioni, o a contratti per esperti e servizi senza disporre di un quadro di gestione adeguato. Occorre aggiungere a questo quadro una specificità inerente all'attività statistica, un settore nel quale le principali competenze sono interne o affiliate agli Istituti nazionali di statistica. Da ciò deriva la creazione di strutture con lo statuto di società senza fini di lucro (Asbl) che offrivano a Eurostat le competenze necessarie, sostanzialmente sulla base di sovvenzioni. Queste strutture venivano considerate in qualche modo un prolungamento di Eurostat. I loro esperti lavoravano spesso nelle sedi della Commissione, a volte sotto il controllo diretto del personale dirigente di Eurostat e i loro organi societari erano costituiti dagli alti funzionari di Eurostat e degli Istituti nazionali di statistica. Tale coabitazione allora era nota e accettata dalla Commissione. Questa situazione comportava evidenti rischi, soprattutto a livello di conflitto di interessi. Malgrado le istruzioni impartite dalla Commissione precedente di ritirarsi da questi organi e malgrado la forte dotazione di personale statutario che la Commissione aveva accordato a Eurostat fra il 1995 e il 1999, il Direttore generale ha proseguito la cooperazione con questi enti sotto altre forme e in altri modi. Si sono verificate quindi delle deviazioni. Un certo numero di relazioni di audit, in particolare quella portata a termine nel giugno del 2000 sui circuiti finanziari di Eurostat, evidenziano irregolarità a volte gravi o gravissime rispetto ai testi in vigore, irregolarità che arrecano danno agli interessi finanziari dell'Unione. Tutte queste relazioni sono state trasmesse all'Olaf da Eurostat o dal Controllo finanziario centrale, diventato poi Dg Audit. L'olaf ha aperto diverse inchieste e finora ha deferito tre casi alla magistratura. Signor Presidente, Onorevoli Deputati Poiché avete già la sintesi dell'Olaf e delle altre indagini credo non ci sia bisogno di dare ulteriore lettura dei fatti. Vorrei confermare comunque che questi fatti ci sono apparsi in tutta la loro gravità e portata nel maggio 2003, nella prima nota sostanziale trasmessa dall'Olaf al Segretariato generale. Oltre alla gravità dei fatti, l'elemento senza precedenti e più sconfortante è che nella vicenda Data Shops sono implicati lo stesso Direttore generale di Eurostat e un altro alto funzionario. Questo ha spezzato un anello fondamentale: la legittima fiducia che il livello politico accorda a un Direttore generale. Il fatto getta una luce completamente diversa sull'intera vicenda Eurostat e impone una rilettura profonda di tutta la cronologia degli eventi. Questa nota dell'Olaf, successiva alla trasmissione degli atti alla Procura di Parigi, è stata tanto più sconvolgente in quanto si erano appena conclusi i lavori difficili ma costruttivi che avevano portato al discarico del bilancio per il 2001. Vorrei aggiungere, a questo proposito, che condivido l'amarezza della Commissione per il controllo del Bilancio e del suo relatore l'Onorevole Casaca che, dopo aver mostrato un atteggiamento tanto costruttivo, hanno certamente avuto l'impressione di un raggiro. Ritengo mio dovere di fronte alla Commissione per il controllo del Bilancio e soprattutto di fronte a lei, Onorevole Casaca, fare piena luce su questa vicenda e analizzare scrupolosamente le mancanze che hanno condotto a questa carenza di informazione. Che cosa rivelano le indagini che abbiamo commissionato e il riassunto dell'Olaf? Traggo, con un'analisi che voi potete riscontrare nei testi, le seguenti dieci conclusioni. Primo. I fatti precedenti il 1999, che sono stati oggetto degli audit e, in seguito, delle indagini dell'Olaf costituiscono, oltre all'eventuale rilevanza penale, un campionario di cattive pratiche, di lassismo, direi persino di dilettantismo nella gestione e nel controllo. Di patenti irregolarità e di frodi potenziali, se non di frodi vere e proprie. E di tutto questo si è reso responsabile il più alto livello della gerarchia di Eurostat. Secondo. A partire dal 1999 non ci sono più prove che queste pratiche si siano ripetute o che siano proseguite. Naturalmente, questa affermazione è da prendere con tutte le cautele del caso visto che le indagini sono ancora in corso. In particolare, non sono più affluiti fondi alle riserve segrete costituite nel contesto dei Data Shops, benché resti qualche punto interrogativo sulla liquidazione dei conti aperti fra il 1996 e il 1999. Tuttavia, le pratiche del passato hanno avuto certamente un impatto duraturo sulla situazione competitiva dei principali contraenti di Eurostat. Terzo. A partire dal 1999/2000 sono state progressivamente introdotte misure correttive nel quadro della riforma. Sono stati introdotti nuovi circuiti e procedure finanziari, manuali adeguati e standard di controllo interno. Tuttavia la chiusura con il passato e la correzione delle situazioni indicate nelle relazioni di audit sembra essere stata condotta in condizioni di trasparenza ridotta e in modo incompleto. La situazione di transizione creata dalla riforma finanziaria ha creato un terreno favorevole, poiché, lo ricordo, fino al primo gennaio 2003 è rimasto in vigore il vecchio sistema, in particolare l'approvazione ex ante del Controllo finanziario centrale. Quarto. L'assenza di trasparenza e di comunicazione all'Eurostat spiega anche perché sia il livello centrale che il livello politico non abbiano potuto individuare le deviazioni per tempo. La comunicazione del Direttore generale con i suoi Direttori e soprattutto con il Commissario responsabile risulta insoddisfacente. È sintomatico che la Direttrice incaricata della gestione delle risorse avesse il mandato di migliorare le procedure di gestione future ma di "non occuparsi del passato", vale a dire del seguito da dare agli audit. È altrettanto sintomatico e grave che la prima menzione dell'esistenza di una relazione di audit inviata all'Olaf sui Data Shops e sul Cesd sia apparsa in un briefing inviato da Eurostat al Gabinetto del Commissario solo nel luglio 2002. Inoltre, questo briefing è pervenuto al Gabinetto solo dietro sua specifica richiesta e le informazioni erano poco proporzionate rispetto alla gravità dei fatti. In realtà, le regole di condotta vigenti avrebbero richiesto un'informazione spontanea, immediata e completa sin dal primo contatto fra il Direttore generale e il suo Commissario. Si tratta di un punto importante sul quale ritornerò. Quinto. La nuova cultura di responsabilità, di controllo e di attenzione nella condotta delle operazioni finanziarie ha fatto fatica ad affermarsi all'Eurostat. Si tratta forse dell'effetto di una chiara assenza di mobilità del personale e dei quadri evidenziata in una delle relazioni? Oppure si deve al carattere molto specifico delle attività statistiche? O forse alla personalità del Direttore generale? In ogni caso, malgrado un più alto rispetto formale delle procedure, alla fine del 2002 ritroviamo la stessa dipendenza di Eurostat da un gruppo piccolissimo di fornitori di servizi. Sesto. Tenendo conto di ciò che il Direttore generale sapeva su tutti questi casi, alcuni contratti stipulati dopo il 2000 da Eurostat--contratti che abbiamo comunque deciso di rescindere a luglio 2003-- non si sarebbero indubbiamente dovuti concludere in applicazione del più elementare principio di precauzione. Questo fatto continua a sorprendermi e anche a preoccuparmi. La mia preoccupazione cresce leggendo certe osservazioni espresse nelle relazioni della Task force e dell'Ias secondo cui le gare d'appalto spesso hanno messo in concorrenza solo un numero ridottissimo di società, molte delle quali di proprietà degli stessi gruppi. Settimo. Come minimo, e sulla base dell'esperienza infelice degli anni '90, ci sono le basi per un'indagine immediata e più profonda sul sistema di controllo e di esecuzione di questi contratti nel contesto dell'audit sistematico che l'Ias ha già programmato e che occorre avviare con urgenza. Ottavo. Ci sono le basi anche per un'ampia indagine amministrativa, con il consenso dell'Olaf, su eventuali mancanze della dirigenza dell'Eurostat nell'applicazione delle regole di attribuzione e di esecuzione dei contratti e delle sovvenzioni. Nono. La situazione di Eurostat così come si delinea in queste indagini richiede, secondo me, una riorganizzazione profonda dell'Eurostat sulla quale tornerò più tardi. Decimo. Il Revisore interno nel suo rapporto fa delle osservazioni sulla gestione finanziaria che meritano la nostra attenzione. È certo che si rilevano delle debolezze all'Eurostat, ma occorre interrogarsi anche sui miglioramenti da apportare a livello di controllo centrale. Signor Presidente, signore e signori, Questi sono i fatti e i commenti preliminari che tali fatti mi suggeriscono. Il secondo tema che intendo affrontare riguarda l'azione della Commissione di fronte a questi eventi. Non voglio sfuggire alle comprensibili domande sulla nostra reazione di fronte alla vicenda Eurostat. Dal momento in cui lo scorso maggio sono venuto a conoscenza del coinvolgimento degli alti funzionari di Eurostat da una corrispondenza dell'Olaf, ho preso immediatamente misure rigorose e senza precedenti e ne ho subito informato il Parlamento. Mi hanno rimproverato addirittura di aver avuto una reazione eccessiva, rimprovero che io non prendo affatto alla leggera. Prima di passare a un'analisi dettagliata della nostra azione, vorrei ricordate questo fatto essenziale: I fatti più gravi si sono verificati negli anni precedenti il mio arrivo, ma è sotto la mia Commissione che le Relazioni di audit su queste deviazioni si sono concluse e sono state trasmesse all'Olaf. È sotto la mia Commissione che l'Olaf, svolge le sue indagini in piena indipendenza e senza alcuna ingerenza. È sotto la mia Commissione che si sono chiuse le inchieste e sono state trasmesse alla magistratura, che alti funzionari sono stati rimossi, che si sono rescissi i contratti con tutti gli enti suscettibili di essere implicati nelle irregolarità. E vi assicuro che inchieste supplementari verranno avviate per estirpare il male alla radice. Tuttavia condivido la frustrazione di molti di voi quando mi dite "da qualche tempo vi avevamo dato indicazioni su certi fatti di cui eravamo a conoscenza, abbiamo inviato degli avvertimenti, ci siamo posti alcune domande, ecc. E l'azione è stata tardiva". È vero. Questi segnali non sono stati captati. E questa è effettivamente una domanda alla quale non intendo sottrarmi. Vi chiedo semplicemente di riconoscere con me che è infinitamente più facile captare questi segnali oggi che ieri. A questo punto, signor Presidente, sento il dovere di rispondere alle seguenti domande: chi, nel periodo 2000-2003 quando i meccanismi della riforma si stavano concretizzando poco a poco in tutta la Commissione, sapeva e chi poteva fare qualcosa? Il primo a sapere, ovviamente, era il Direttore generale stesso di Eurostat. Le indagini rivelano che il livello di comunicazione in seno alla sua Direzione generale era inadeguato. Questo spiega perché le misure correttive delle situazioni passate siano state insufficienti. La Riforma lo chiamava a rendere conto delle proprie attività, ma la Relazione annuale che ha inviato nel 2002 relativa all'anno 2001, conteneva riserve così poco esplicite da non costituire un segnale d'allarme chiaro. Per quanto riguarda in modo particolare le informazioni al Commissario responsabile, dalla relazione dell'Ias risulta chiaramente che esse erano inadeguate. All'atto del suo insediamento, il Commissario Solbes non è stato informato di nessuno, ripeto nessuno, dei casi di cui tratta la sintesi dell'Olaf: Eurocost, Eurogramme, Data Shops e Cesd. Mi dispiace ripetermi, tuttavia si tratta di un punto importantissimo. A questo punto, occorre considerare con attenzione la cronologia. Per riassumere, direi che per tutto il periodo compreso fra il 2000 e il 2001 le informazioni sono venute da Eurostat con il contagocce e avevano sempre un tono rassicurante. Nel 2002 è arrivato qualche segnale più significativo: la Relazione annuale delle attività per l'anno 2001 di cui ho già parlato. Ma soprattutto la nota di briefing, richiesta a Eurostat dal gabinetto nel luglio 2002 dopo la pubblicazione del comunicato dell'Olaf, che annunciava la trasmissione di due serie di atti riguardanti Eurostat alla Procura di Lussemburgo. Questa nota di briefing, alla quale la Relazione dell'Ias dedica un'analisi dettagliata, porta per la prima volta all'attenzione del gabinetto responsabile l'esistenza delle relazioni di audit trasmesse all'Olaf sui casi Data Shops e Cesd. Si può pensare che a partire da quel momento al gabinetto fossero giunti alcuni pezzi del puzzle, pezzi di per sé non sufficienti a far scattare la reazione, perché mancava l'elemento più importante: il coinvolgimento del Direttore generale stesso. Ciascuno di noi, secondo la propria cultura amministrativa, può giudicare questa chiara mancanza di comunicazione e quindi di reazione. Qualcuno può ritenere che toccasse al gabinetto esercitare una pressione più forte e andare a caccia di quelle informazioni che il Direttore generale non forniva spontaneamente. Io mi pongo una domanda semplice. Chi aveva interesse a nascondere la verità su certi fatti che risalivano al passato? Certo non il Commissario Solbes! E mi faccio anche un'altra domanda. Si può fondare il rapporto fra un Commissario e il suo Direttore generale su una base diversa della fiducia reciproca? Questo è ciò che ha fatto il Commissario Solbes. Comportarsi diversamente implicherebbe dei poteri di indagine paralleli che qui non vuole nessuno. Chi altri aveva questa visione globale? La risposta è l'Olaf. Tuttavia, per diverse ragioni sulle quali Brüner, il suo Direttore, ha già riferito in Parlamento, l'obiettivo principale delle indagini dell'Olaf è quello di radunare un numero sufficiente di prove e di trasmettere alla magistratura elementi solidi di conoscenza. Sono riconoscente al Dott. Brüner per aver dichiarato al Parlamento che la Commissione da me presieduta ha sempre rispettato scrupolosamente la sua assoluta indipendenza. L'olaf è il solo responsabile delle sue indagini e delle informazioni che fornisce. Nella condotta delle indagini riguardanti Eurostat si può dire, senza lanciare accuse verso un servizio giovane, che l'azione dell'Olaf è stata lenta. L'olaf era di fatto l'unico servizio, oltre allo stesso Direttore generale di Eurostat, a disporre per molto tempo di una serie di relazioni di audit che, nell'insieme, già componevano un quadro impressionante di irregolarità o quantomeno di cattiva gestione, ancor prima che avessero inizio le indagini. L'olaf non ha ritenuto di avvisare la Commissione della portata reale dei fatti individuati in queste relazioni. E la nostra preoccupazione di non interferire nelle indagini dell'Olaf ha frenato la nostra capacità di determinare le eventuali responsabilità e di adottare le misure cautelative necessarie a proteggere gli interessi finanziari dell'Unione. Alla luce degli eventi, penso che dobbiamo riflettere insieme su come consentire all'Olaf di svolgere meglio i suoi compiti, soprattutto fornendogli più personale per condurre le indagini. Occorre anche chiarire, come abbiamo già iniziato a fare con un Memorandum of understanding, le condizioni per uno scambio di informazioni più concreto e più rapido fra l'Olaf e la Commissione. Ricordo che il Parlamento, e in modo particolare la Cocobu, lotta da anni per portare avanti l'idea di un Procuratore europeo. Questa idea non ha avuto l'eco che essa merita né presso gli Stati membri né alla Convenzione. Eppure, la vicenda Eurostat illustra perfettamente il valore aggiunto di un Procuratore europeo. In questo caso, esso avrebbe raccolto direttamente le informazioni, avrebbe svelato prima la possibilità di una frode, con il sostegno diretto dei suoi delegati negli Stati membri. Avrebbe cioè offerto garanzie migliori dei diritti degli individui implicati nei diversi casi. In questo contesto si pone di nuovo la questione dell'esternalizzazione dell'Olaf il cui ruolo potrebbe svilupparsi verso quello di ausiliario di giustizia sia per le indagini interne che per quelle esterne. Ci sono state mancanze a livello di controllo centrale? In primo luogo, è vero che la Dg Audit (l'ex Controllo finanziario) nel 2000 aveva completato un audit sui circuiti finanziari di Eurostat. Questa relazione è stata inclusa nella voluminosa eredità che l'ex Direttrice generale della Dg Audit ha trasmesso, lasciando l'incarico nel giugno 2002, a tutti i Direttori generali affinché ciascuno di essi conducesse il suo lavoro in conformità alle disposizioni introdotte dalla Riforma. Quanto al nuovo Servizio di audit interno, che ha preso il posto della vecchia Dg Audit, ha considerato queste 64 relazioni ricevute in eredità dal suo predecessore, comprese quelle riguardanti Eurostat, come materiale di riferimento che sarebbe dovuto servire per audit futuri e non per analizzare il passato. E sappiamo che né Eurostat né il Controllo finanziario hanno inviato questo audit su Eurostat ai responsabili politici. In secondo luogo, la relazione di diverse centinaia di pagine inviata dal signor Van Buitenen all'Olaf e al Direttore generale della Dg Admin nell'agosto del 2001 conteneva diverse pagine sui fatti riguardanti l'Eurostat. La Dg Admin e l'Olaf si sono accordati per suddividere il seguito di questo dossier fra di loro. Poiché l'Olaf in quel momento aveva già aperto alcune inchieste su Eurostat è stato deciso che spettasse all'Olaf dare seguito alla parte Eurostat della Relazione Van Buitenen. In terzo luogo, non posso non menzionare le numerose interrogazioni parlamentari che hanno attirato la nostra attenzione su alcuni aspetti della questione e alle quali abbiamo sempre risposto in buona fede ma sulla base delle informazioni di cui disponevamo all'epoca e che, alla luce di ciò che sappiamo oggi, si rivelano parziali. Complessivamente il quadro non è affatto buono, ma rinvia ai tre elementi che ho già menzionato e cioè: una riforma che viene attuata progressivamente con degli scarti inevitabili nel passaggio da un sistema all'altro, relazioni ancora imprecise fra l'Olaf e la Commissione e, infine, la mancanza di trasparenza e di comunicazione all'Eurostat. La situazione non riguarda solamente i servizi. La sensibilità del livello politico ai segnali che pure arrivavano non è stata soddisfacente. Anche su questo piano ha prevalso un riflesso di non intervento. L'olaf era al lavoro e il Direttore generale sembrava avere la situazione sotto controllo. E allora, perché fare altre mosse con il rischio di vedersi accusare di interferenze nella gestione? In assenza di comunicazioni dell'Olaf, questa idea di compartimenti stagni nei rapporti fra i servizi e i gabinetti in materia di gestione ha generato molte difficoltà. Non si tratta di una questione di facile soluzione. Senza tornare all'interventismo dei gabinetti del passato, la vicenda Eurostat dimostra che non abbiamo ancora risolto il problema. Arrivo ora alle conseguenze che dobbiamo trarre da questa vicenda. Vorrei farlo su tre piani: - Eurostat, - la riforma e - la responsabilità politica. In primo luogo, per quanto riguarda l'Eurostat stesso, abbiamo già reagito con decisione. Dallo scorso mese di maggio abbiamo preso misure drastiche. Sul piano giudiziario, una denuncia contro ignoti alla Procura di Parigi. Restiamo pronti a rispondere a questo proposito ad ogni suggerimento dell'Olaf. Sul piano disciplinare, procedure disciplinari contro tre alti funzionari di Eurostat. E ne apriremo altre se fatti nuovi lo richiedessero. Voglio cogliere questa occasione per ribadire la mia incrollabile volontà di andare fino in fondo e sradicare il male alla radice. Ci vorrà del tempo. Ma la vicenda verrà liquidata fino alle conseguenze ultime. Non dubitate del mio impegno o della mia volontà di trasparenza totale di fronte al Parlamento, e in particolare della Cocobu. A livello dei contratti, abbiamo immediatamente sospeso i pagamenti, e in seguito rescisso, secondo le procedure previste, tutti i contratti che legano le nostre istituzioni con gli organismi e le società suscettibili di essere implicate in queste vicende. Abbiamo nominato al vertice di Eurostat un nuovo Direttore generale. La prossima settimana farò adottare dalla Commissione il nuovo organigramma dell'Eurostat che risponde a due obiettivi: focalizzare le missioni di Eurostat e trasformare la cultura amministrativa. Un piano di mobilità a livello di Direttori e Capi unità accompagnerà questa ristrutturazione. In secondo luogo, questa vicenda ci porta a considerare di nuovo l'efficacia dei meccanismi istituiti con la riforma. Il principio fondamentale della Riforma finanziaria prevista dal Regolamento finanziario entrato in vigore nel 2003 è la soppressione del controllo finanziario ex ante esercitato a livello centrale. Il controllo finanziario centrale ex ante è un'illusione, come è stato dimostrato largamente in passato e come conferma l'esperienza recente. I contratti e le sovvenzioni di Eurostat sui quali l'Ias ha indagato per il periodo 1999/2002 avevano ottenuto l'accordo previo del Controllo finanziario centrale. A livello centrale, vista la massa delle operazioni, si può esercitare solamente un controllo puramente formale e procedurale. Sarebbe pertanto un grave errore reintrodurlo. La chiave della Riforma finanziaria è precisamente quella di attribuire tutta la responsabilità delle operazioni alle Direzioni generali. In questo quadro, il Direttore generale assume la responsabilità diretta di organizzare i circuiti finanziari, di stabilire e applicare standard elevati di controllo interno e di dotarsi di una struttura interna di audit. A questo potere e a questa responsabilità personale e diretta attribuita ai Direttori generali si contrappone una serie di misure di riequilibrio e di controllo che si stanno progressivamente concretizzando dal 2000. Ne citerò due. La Relazione annuale delle attività, abbinata a una Dichiarazione di garanzia, nella quale il Direttore generale rende conto della sua gestione e si assume le sue responsabilità. Il primo esercizio di questo tipo è stato condotto nel 2002 relativamente all'anno 2001. Si tratta di un processo di apprendimento. Il secondo è in corso attualmente. Le Relazioni delle attività dei Direttori generali così come il rapporto di sintesi che ne risulta vengono trasmessi al Parlamento e alla Corte dei conti. Un'altra misura di riequilibrio è il Servizio di audit interno istituito nel 2001 che ha potere di indagine su tutti i servizi, riferisce al Collegio e raccoglie una sintesi di tutte le Relazioni di audit svolte nei servizi. Alla luce della vicenda Eurostat, a luglio 2003 abbiamo chiesto ai servizi di comunicare ai responsabili politici, almeno una volta ogni sei mesi, i risultati delle loro indagini e la loro valutazione dei problemi gestionali e abbiamo loro chiesto di attirare l'attenzione del Commissario competente quando venga rilevato un caso di irregolarità. Quanto ho riferito dimostra che tutti i meccanismi previsti dalla riforma finanziaria si stanno progressivamente concretizzando. Ai punti già toccati aggiungo altri aspetti della Riforma, come ad esempio un quadro giuridico e procedurale chiaro per la gestione delle sovvenzioni, la regola della mobilità per le funzioni sensibili, la mobilità dei quadri superiori, le regole riguardo il whistle blowing, ecc. Certo non oserei affermare di fronte a voi che la frode è diventata impossibile. Posso però sostenere che il ripresentarsi di vicende come quelle che abbiamo visto all'Eurostat è diventato infinitamente meno probabile. Infine, non voglio sottrarmi al dibattito sulla responsabilità politica. La Conferenza dei capigruppo e la Commissione per il controllo del Bilancio hanno ascoltato i tre Commissari che, a vario titolo, sono interessati da queste vicende: il vicepresidente Neil Kinnock e i Commissari Michaele Schreyer e Pedro Solbes che, in quell'occasione, vi hanno esposto il loro punto di vista sulla vicenda. Conoscete bene questi tre Commissari e quindi non ho bisogno di sottolineare la loro integrità personale e le loro capacità politiche. Neil Kinnock ha condotto con talento ed energia la grande riforma della Commissione da me voluta e che continua. Michaele Schreyer ne ha assunto con competenza la parte finanziaria e di bilancio. Infine Pedro Solbes ha conquistato il rispetto di tutti per il modo in cui disimpegna funzioni fra le più alte alla Commissione, ovvero l'Unione economica e monetaria e il Patto di stabilità e di crescita. Per quanto riguarda Michaele Schreyer, l'analisi dei fatti dimostra che non ha ricevuto il rapporto di audit del Controllore finanziario del marzo 2000 e che quindi non era in condizione né di agire né di lanciare segnali di avvertimento. Conto ora sul suo impegno per assolvere al compito di adattare il nostro sistema contabile alle raccomandazioni della Corte dei conti. Per quanto riguarda Neil Kinnock, il suo unico legame con la vicenda Eurostat si limita al caso della signora Schmidt-brown, che i suoi servizi hanno trattato come un caso di discordia nel personale. Il Commissario Kinnock in seguito ha fornito alla signora Schmidt-brown tutto il sostegno necessario. Per quanto riguarda Pedro Solbes, infine, tutta la ricostruzione che vi ho fornito e che si fonda sull'insieme delle relazioni oggi a mia disposizione dimostra che le deviazioni di Eurostat risalgono, sostanzialmente, a un periodo nel quale il Servizio non ricadeva sotto la sua responsabilità. Il Commissario Solbes non è stato informato correttamente dal suo Direttore generale. Dirò di più: sulla base dei dati si può parlare quasi di disinformazione quando, da parte sua, aveva fondato la sua relazione con Eurostat sulla base della fiducia accordata al suo Direttore generale. Nessuno infatti poteva prevedere che l'indagine dell'Olaf avrebbe chiamato in causa addirittura il Direttore generale. Quindi il Commissario Solbes non ha nulla da rimproverarsi personalmente. Tuttavia gli ho naturalmente parlato e, altrettanto naturalmente dal profondo della sua onestà individuale, condivide la mia tristezza e il mio grande rammarico per tutti questi avvenimenti. Signor Presidente, signore e signori Vi ricordo i dibattiti che abbiamo avuto all'inizio del mio mandato sulla responsabilità politica e in particolare sulla responsabilità individuale dei Commissari. Vi ho detto che gli impegni che avevo raccolto dai Commissari mi avrebbero consentito di agire se la situazione l'avesse richiesto. Ciò resta ancor più valido oggi. Oggi infatti si tratta di sapere se la vicenda Eurostat implica una responsabilità politica. Nel 1999 avevamo in mente il caso in cui un membro della Commissione potesse incorrere in vicende giudiziarie. Da parte mia, ho preso in considerazione anche i casi di un Commissario che infrangesse le regole della collegialità, tenesse una condotta personale inappropriata o, più semplicemente, non fosse all'altezza del compito. Siamo in questa situazione? La mia risposta è chiara: No! Sulla base dei fatti che ho appena esposto, ritengo, dopo attente riflessioni e in tutta coscienza che non ci siano le condizioni per chiamare in causa la responsabilità politica e chiedere l'allontanamento di un Commissario. Ciò non significa che queste vicende non ci impartiscano alcuni insegnamenti. Ne vedo anzi tre che vi passo a esporre: Eurostat: esso dovrà essere ristrutturato a fondo e focalizzato nelle sue funzioni. La riforma: essa dovrà essere consolidata sui seguenti punti: relazioni fra Commissari, gabinetti e servizi, relazioni fra il centro e la periferia in materia di controllo e di audit e trasparenza e semplificazione delle procedure. Olaf: ad esso dovrà essere garantita l'autonomia in una cornice politica chiara. In questo contesto, ribadisco la mia volontà di portare avanti l'idea di un Procuratore europeo e di presentare le necessarie proposte legislative. Sulla riforma e sull'Olaf chiedo a Neil Kinnock e a Michaele Schreyer di procedere a una analisi della situazione e di proporre un piano d'azione con tutte le raccomandazioni necessarie per operare i miglioramenti che appaiono indispensabili alla luce degli eventi. Sono pronto a tornare in questa sede per condividere con voi queste analisi. Onorevoli Deputati, gli insegnamenti di queste vicende sulle quali abbiamo insieme meditato non solo debbono spingerci a fare giustizia per il passato, ma debbono anche guidarci per far avanzare e progredire le nostre Istituzioni".

 

COSTITUZIONE PER L'EUROPA:CHE I CITTADINI NON SIANO EMARGINATI NELLA COSTITUZIONE, DICE IL MEDIATORE EUROPEO
Bruxelles, 26 settembre 2003 - Il Mediatore europeo, P. Nikiforos Diamandouros, ha invitato ad inserire nel testo della nuova costituzione per l'Europa il riferimento ad un chiaro ed effettivo sistema di ricorsi non giurisdizionali per i cittadini. "Ciò sarebbe una conquista reale e visibile per i cittadini, che troppo spesso sembra siano emarginati nel progetto di integrazione europea". Nel progetto di costituzione per l'Europa sono elencati i ricorsi giurisdizionali che i cittadini possono utilizzare per difendere i loro diritti derivanti dal diritto comunitario, ma non sono elencati i ricorsi non giurisdizionali esistenti. Questi ultimi hanno il vantaggio di essere gratuiti, meno formali e più rapidi se confrontati con i procedimenti dinanzi ai tribunali, afferma il Mediatore, continuando a battersi per una Costituzione migliore nell'aspetto relativo ai cittadini. In occasione del dibattito annuale dinanzi al Parlamento sull'attività del Mediatore europeo, il signor Diamandouros ha spiegato che ciò che il Mediatore può fare è porre il cittadino in una posizione di forza quando questi gli si rivolge per chiedere la protezione dei propri diritti. Oltre ad un ruolo reattivo a seguito della presentazione di denunce, il Mediatore "deve avere un ruolo attivo per dare maggiore potere ai cittadini e per aumentare gli strumenti di difesa dei loro diritti". Si tratta del ruolo chiave che i difensori civici giocano per migliorare la qualità della democrazia nelle società moderne. Dall'inizio dell'attività come Mediatore europeo il 1° aprile di quest'anno, il signor Diamandouros ha dato prova del suo impegno a raggiungere tutti i cittadini dell'Unione - vecchi e nuovi- per informarli sui loro diritti derivanti dal diritto comunitario e su come difenderli. Durante il semestre scorso, egli ha visitato quasi la metà degli attuali e futuri Stati membri dell'Unione per presentare ai cittadini il suo lavoro e rafforzare la già esistente rete di collegamento dei difensori civici nazionali e regionali.

LA COMMISSIONE CHIARISCE LE REGOLE PER LA CONCESSIONE DEI FINANZIAMENTI DEL 6PQ AI FUTURI STATI MEMBRI, PRIMA DELLA LORO ADESIONE
Bruxelles, 26 settembre 2003 - Vista la confusione creatasi in merito alla concessione di finanziamenti ai paesi candidati all'adesione all'Ue nell'ambito dei primi progetti per il Sesto programma quadro (6Pq), la Commissione europea ha pubblicato una nota per chiarire la situazione. I malintesi riguardano l'articolo 32 del trattato di adesione, in base al quale non si può assumere alcun impegno finanziario a favore dei dieci futuri Stati membri nel periodo compreso fra il 1° gennaio ed il 30 aprile 2004. La Commissione intende tuttavia sottolineare che tali disposizioni non influiscono sulla partecipazione al 6Pq delle organizzazioni provenienti da questi paesi. Le disposizioni amministrative riguardanti i contratti da sottoscrivere ed i progetti da avviare nel corso di questo periodo stabiliscono quanto segue: - azioni multipartner nelle quali il coordinatore non proviene da uno dei paesi candidati. I finanziamenti della Commissione possono essere utilizzati per coprire le spese indicative sostenute da un qualunque partner appartenente ai dieci futuri Stati membri. Il contratto comprende una clausola secondo la quale l'adesione dei contraenti di questi paesi diventerà effettiva il 1° maggio 2004, ma tutte le spese sostenute da tali contraenti saranno ammissibili a partire dalla data d'inizio del progetto, anche se anteriore al 1° maggio. - azioni multipartner nelle quali il coordinatore proviene da uno dei dieci futuri Stati membri. Il consorzio del progetto deve scegliere fra due alternative: rimandare la conclusione del contratto al 1° maggio 2004 (ciò non influirà sulla finalizzazione dei contributi dei partner, che potrà essere effettuata prima di tale data), oppure sostituire temporaneamente il coordinatore con un cittadino di uno Stato membro dell'Ue, per il periodo compreso fra la sottoscrizione del contratto ed il 1° maggio 2004. - azioni intraprese da un solo partner nelle quali il contraente proviene da uno dei dieci futuri Stati membri. Anche in questo caso sono previste due soluzioni: il contraente può rimandare la conclusione del contratto al 1° maggio 2004, oppure includere nel contratto una clausola che ne fissa l'entrata in vigore al 1° maggio 2004. Ciò non influirà sull'ammissibilità delle spese sostenute prima di questa data, se la data d'inizio del progetto stabilita nel contratto è anteriore al 1° maggio 2004. L'articolo 32 non si applica ai contratti dei valutatori e di altri esperti.


LA RELAZIONE STRAORDINARIA  MEDIOBANCA E' DISPONIBILE SUL SITO
Milano, 26 settembre 2003 - Mediobanca comunica che copia della relazione straordinaria all’Assemblea dei soci  resterà depositata, a partire da oggi 25 settembre, presso la sede sociale e gli uffici della Borsa Italiana S.p.A., a disposizione di chi ne faccia richiesta, nonché consultabile sul sito internet
www.mediobanca.it

VENTURE CONSULTING GROUP: CRESCE IL FATTURATO, PRIMO SEMESTRE 2003 A +25% CRESCITA GUIDATA DAI RISULTATI DELL'ITALIA, BUONE LE PERFORMANCE DI GERMANIA E SPAGNA, QUEST'ULTIMA A BREAK-EVEN IN ANTICIPO SUL PIANO
Milano, 26 settembre 2003 - Ancora un semestre di piena soddisfazione per Venture Consulting Group, società internazionale di consulenza strategica nata agli inizi del 2000 nel momento di massima bolla speculativa, che dimostra così di avere capacità e strategie vincenti per affrontare l'attuale congiuntura economica. I dati semestrali, approvati ieri dal consiglio di amministrazione presieduto da Ettore Pietrabissa parlano chiaro: +25% sull'anno precedente, risultati di tutto rispetto anche in Germania, break-even anticipato in Spagna, e continua crescita dell'attività di business development nel Regno Unito, con un'accelerazione del ritorno degli investimenti all'estero. Inoltre, Il Gruppo è cresciuto in un anno fino a circa 90 professionisti. "Il segmento della consulenza strategica a livello internazionale sta soffrendo da tempo - spiega Alessandro Di Fiore, Amministratore Delegato del Gruppo - le imprese bloccano gli investimenti, si focalizzano sul breve, rimandando ogni azione di ripensamento e innovazione. Nello scenario competitivo Venture Consulting rappresenta un vero e proprio "caso": sono i clienti a decretare quotidianamente il nostro successo, ci percepiscono come un Team coeso e in grado di generare soluzioni davvero innovative. Il nostro punto di forza è un approccio ai grandi temi di strategia diverso dalla consulenza tradizionale, e significa lavorare bene, insieme ai nostri clienti, giorno per giorno, per implementare strategie con risultati tangibili per una crescita sostenibile".

FONDI PENSIONE APERTI: OLTRE 350.000 GLI ISCRITTI, IL PATRIMONIO SUPERA I 1.400 MILIONI DI EURO. SGR PRIME TRA GLI ISTITUTORI. DONNE SEMPRE PIÙ NUMEROSE. NEL NORD-OVEST IL MAGGIOR NUMERO DI ISCRITTI.
Milano, 26 settembre 2003 - Continuano a crescere i fondi pensione aperti che, nel secondo trimestre 2003, hanno raggiunto i 350.356 iscritti e i 1.428 milioni di euro di attivo netto. Le Società di Gestione del Risparmio occupano ancora la vetta della classifica degli istitutori con i loro 106.995 iscritti. Al secondo posto le Società di Intermediazione Immobiliare (104.098 iscritti) seguite da Imprese di Assicurazione (72.548 iscritti) e Banche (66.715 iscritti). Il numero delle donne iscritte ai fondi pensione si avvicina sempre più a quota 100.000. A fine giugno le iscritte erano 94.976, il numero degli uomini si è attestato invece a 254.209 iscritti. Continua a crescere il peso dei contributi dei lavoratori dipendenti sul totale dei flussi di entrata (dal 29,5% del primo trimestre al 34,7% di fine giugno). I contributi dei lavoratori autonomi si attestano invece al 50,6%. Le fasce d’età più rappresentate sono quelle dai 40 ai 49 anni (33,7% del totale iscritti) e dai 30 ai 39 anni (32,3%). Gli iscritti con un’età compresa tra i 50 e i 59 anni sono il 20,3%. I giovani sotto i 30 anni sono il 9,6% del totale iscritti, gli over 59 rappresentano invece il 3,8%. In tutte le fasce d’età, le donne si dimostrano generalmente più “prudenti” degli uomini prediligendo la categoria dei bilanciati. Tra gli uomini invece il quadro si presenta meno omogeneo: gli under 30 e quelli compresi tra i 30 e i 39 anni prediligono la categoria azionaria, le altre fasce d’età investono invece prevalentemente nel comparto bilanciato. Dal punto di vista della distribuzione geografica è il Nord-ovest l’area in cui risiede la maggior parte degli iscritti (31,2%). Seguono il Centro (26,7%), il Nord-est (18,8%), il Sud (18,4%) e le Isole (4,6%). Gli iscritti del Nord-est si confermano, anche nel secondo trimestre del 2003, come i più “aggressivi” dato che il 35,3% degli uomini e il 32,8% delle donne che abitano in quest’area del Paese preferiscono i comparti azionari. Rispetto al primo trimestre 2003, i dati relativi alla ripartizione degli investimenti in base all’area geografica evidenziano la diminuzione del peso del mercato italiano (da 35,1% a 33,8%) e la crescita del peso del mercato Usa (da 21,1% a 22,5%), di quello degli altri Paesi Ue (da 24,9% a 27,1%) e del Giappone (da 2,8% a 3òk%). Il peso degli Oicr sul totale degli investimenti è pari al 35,2%. Al 30 giugno i fondi pensione aperti investivano per il 47,8% in titoli e Oicr azionari e per il 42,7% in titoli e Oicr obbligazionari. L’evoluzione di fondi pensione e la riforma previdenziale saranno al centro dei lavori del Forum del Risparmio Gestito 2003 organizzato da Assogestioni, che si svolgerà a Milano il prossimo 23 ottobre presso la sede storica di Borsa Italiana a Palazzo Mezzanotte. All’evento, che sarà dedicato anche alla valorizzazione della media impresa italiana attraverso la quotazione in borsa, parteciperanno illustri esponenti dell’imprenditoria, della finanza, della politica, delle istituzioni, delle accademie e della stampa. L’edizione 2003 si svolgerà sotto il patrocinio del Parlamento Europeo (Ufficio per l’Italia), della Regione Lombardia e del Comune di Milano.
Infolink: www.Assogestioni.it

DISPONIBILE IN 11.000 UFFICI POSTALI LA POLIZZA VITA "RITMO" CAPITALE E RENDIMENTO MINIMO GARANTITI A SCADENZA.
Roma, 26 settembre 2003 - Fino al 25 ottobre si può sottoscrivere in 11.000 uffici postali "Ritmo", il nuovo prodotto di investimento di Poste Vita, la compagnia assicurativa al 100% di Poste Italiane. "Ritmo" è un prodotto con durata 7 anni che a scadenza offre: - la garanzia della restituzione integrale del capitale investito; - la possibilità di conseguire un rendimento legato all'andamento di 10 indici settoriali Dow Jones Euro Stoxx (Materie Prime, Telecomunicazioni, Banche, Settore Automobilistico, Servizi di Pubblica Utilità, Energia, Assicurazioni, Generi Alimentari, Tecnologici, Media); - un rendimento minimo pari al tasso di inflazione europea anche in caso di andamenti negativi degli indici. Il tasso di inflazione europea viene fissato dall'indice Monetary Union Index of Consumer Prices (Muicp), calcolato da Eurostat, che rispecchia l'andamento dei prezzi al consumo dei paesi dell'Unione Europea. Ogni anno in base al verificarsi di una variazione degli indici, "Ritmo" prevede il pagamento di un tasso di interesse semplice che può arrivare fino a un massimo dell'8% per ognuno dei sette anni di durata della polizza. Il rendimento finale si ottiene sommando a scadenza i tassi di interesse maturati anno per anno (sulla base del meccanismo riportato in tabella). Se il tasso di interesse finale dovesse risultare inferiore al tasso di inflazione europea sui 7 anni verrà comunque garantito quest' ultimo (Muicp).

Se nel periodo di riferimento nessun indice settoriale rispetto al valore iniziale è sceso più del:

Tasso di interesse semplice maturato nel periodo

20%

8,00%

40%

2,75%

Oltre il 40%

0%

 

Il rendimento annuale viene calcolato in base al livello minimo raggiunto dagli indici, rispetto al loro valore iniziale, nel periodo di riferimento annuale. Inoltre, se il valore di almeno un indice scendesse di oltre il 40% del valore iniziale durante il periodo di riferimento annuale, l'indice che avesse registrato la peggior variazione rispetto al valore iniziale verrebbe definitivamente escluso dalle successive rilevazioni. Trascorso un anno, il Cliente può chiedere il riscatto anticipato: in questo caso il rimborso avverrà al valore di mercato della polizza. "Ritmo" prevede anche una specifica garanzia in caso di pagamento della polizza al Beneficiario per decesso dell'Assicurato: se il valore di mercato dell'investimento fosse, in quel momento, inferiore al premio versato Poste Vita integrerà, fino a un massimo di 5.000 euro, la differenza tra il valore di mercato e il premio versato. In più, come per ogni prodotto assicurativo, le somme corrisposte non sono né pignorabili né sequestrabili (tranne che nei casi previsti dalla legge). Gli altri principali vantaggi di "Ritmo" sono: la libera designazione dei beneficiari anche al di fuori dell'asse ereditario e la possibilità, alla scadenza, di ricevere il capitale in unica soluzione o di convertirlo in una rendita rivalutabile, anche a favore di terzi. "Ritmo", come tutte le proposte della famiglia "Programma Dinamico" di Poste Vita, permette a tutti i risparmiatori di accedere con tranquillità ai mercati finanziari più sofisticati, unendo la sicurezza dei prodotti assicurativi alle prospettive di crescita dei mercati azionari.

GERLING NCM DIVENTA ATRADIUS: OBIETTIVO 200 MILIONI DI EURO DI FATTURATO NEL 2005 (+ 33%) ALLA BASE DELLA FORTE CRESCITA PREVISTA, L’AMPLIAMENTO DELLA GAMMA DI PRODOTTI OFFERTI E L’INGRESSO IN NUOVI SETTORI DI MERCATO
Milano, 26 settembre 2003 - Atradius, nuovo brand di Gerling Ncm, secondo gruppo assicurativo mondiale nel Credit Management, con una quota di mercato del 25%, prevede di raggiungere in Italia un fatturato di 200 milioni di euro nel 2005 (+ 33% rispetto ai 150 milioni di euro dell’ultimo esercizio). E’ quanto ha annunciato oggi Giorgio Cimagalli, country manager di Gerling Ncm e presidente e amministratore delegato della Società Italiana Cauzioni, nel corso di un incontro con la stampa nel quale ha presentato le nuove linee strategiche di crescita della società che prevedono, tra l’altro, l’ampliamento del mix di offerta con l’inclusione di aree di attività a maggior valore aggiunto, quali nuovi servizi nel factoring, nuove polizze e lo sviluppo del ramo cauzioni nel settore dei contratti per appalti di lavori pubblici, previsto in forte crescita nei prossimi anni. Atradius, in seguito al cambiamento della compagine azionaria avvenuto il 12 agosto 2003, oggi fa capo a: Swiss Re (47,50%), Deutsche Bank (35,22%), Fondo Pensione della Gerling Ncm (7,14%), Sal.
Oppenheim (7%), Gerling Group (3,04%). Atradius è un gruppo privato che opera attraverso 3.700 dipendenti in oltre 40 Paesi con un fatturato totale nel 2002 di 1,3 miliardi di euro per una quota di mercato del 25% a livello mondiale. In Italia, il gruppo è presente attraverso la compagnia assicurativa Società Italiana Cauzioni, acquisita nel 2001. La Società Italiana Cauzioni, fondata a Roma nel 1948, è specializzata nel ramo cauzioni e nell’assicurazione del credito commerciale. Ha uffici a Roma e Milano, 250 dipendenti, un volume di premi di oltre 150 milioni di euro nel 2002 e una quota di mercato, sempre nel 2002, del 20% nel ramo credito e del 17% nel ramo cauzioni.

ING DIRECT: AL VIA LA BANCA DIRETTA SU MISURA PER GLI ‘OVER 50’ IL PROGETTO VIENE PRESENTATO IN OCCASIONE DI GOLD AGE 2003
Milano, 26 settembre 2003 - Ing Direct, la banca diretta del Gruppo Ing che commercializza Conto Arancio esclusivamente via telefono e internet, è sponsor ufficiale del Gold Age 2003 – Iv Forum Internazionale della terza età, che avrà luogo dal 26 al 29 settembre a Riva del Garda. In occasione del Forum, Ing Direct presenta il progetto per gli ‘over 50’, realizzato in partnership con 50&Più Fenacom. L’iniziativa prevede uno speciale ‘invito alla prova’ di Conto Arancio - il conto di deposito al 3,10% di interesse, zero rischi e zero - per tutti gli associati 50&Più Fenacom. A partire dal 26 settembre saranno attivi in Ing Direct due canali dedicati: una linea telefonica (848 800 222) gestita da personale formato ad hoc per rispondere alle esigenze di questa clientela e una pagina web www.Ingdirect.it/fenacom caratterizzata dall’estrema immediatezza di utilizzo, da cui sarà possibile aprire un conto di deposito in soli 5 click. “La sponsorizzazione di Gold Age e l’accordo con 50&Più Fenacom – commenta Christian Miccoli, Chief Executive Officer di Ing Direct Italia – nascono per diffondere e favorire la conoscenza e l’utilizzo della banca diretta presso i cosiddetti ‘anziani vitali’, quella fascia di popolazione anziana caratterizzata da elevata dinamicità e vitalità, che si dimostra sempre più attenta alle novità e alle nuove forme di risparmio. L’assenza di rischi e la semplicità di utilizzo, in particolare, fanno del conto di deposito di Ing Direct un prodotto finanziario sempre più apprezzato dagli ‘over 50’ che, con l’avvicinarsi dell’età pensionabile, tendono ad orientarsi verso investimenti sicuri”. Christian Miccoli interverrà a Gold Age domenica 28 settembre in occasione del workshop “Un modo nuovo di fare banca”.

CREDEM: INAUGURATO IL NUOVO CREDEMPOINT DI RENDE  PROSEGUE IL PIANO DI ESPANSIONE E CONSOLIDAMENTO DELLA RETE DI PROMOTORI FINANZIARI NELLA REGIONE CALABRIA.
Rende, 26 settembre 2003 - E’ stato inaugurato il nuovo Credempoint di Rende, provincia di Cosenza, in Via Rossini, il centro finanziario dedicato ai Promotori Finanziari Credem ed alla loro clientela, la quale potrà disporre di tutta la gamma di prodotti e servizi offerti dal Gruppo bancario. Il team iniziale di promotori, coordinato dal Divisional Manager Maurizio Bozzarello, conta 16 professionisti, che nei piani di crescita della struttura commerciale supereranno a regime le 20 unità. L’apertura del Credempoint di Rende, rientra nella strategia di Credem di consolidamento e ulteriore sviluppo del Gruppo nel Sud Italia, basata sui valori tradizionali di vicinanza e attenzione alle relazioni personali con i clienti, su un approccio dinamico e sempre innovativo nonché sulla ricerca costante di qualità e miglioramento dei servizi offerti – spiega Marco Riva, Responsabile della Rete Promotori Finanziari di Credem. "Con l’apertura di Rende " – commenta Riccardo Mancini, Area Manager di Credem per la Regione Calabria – "ci siamo posti l’obiettivo di raggiungere i 25 mln di Euro di masse per fine 2003, incrementando il patrimonio totale della rete di promotori finanziari Credem della Calabria a oltre 40 mln di Euro" La struttura iniziale del Credempoint sarà composta, tra gli altri, dal Branch Manager Eugenio Barberio, il Supervisore Luigina De Santo e i Promotori Tito e Roberto Greco. In Calabria la rete dei promotori finanziari Credem conta ad oggi 27 promotori finanziari, che raggiungeranno le 40 unità per fine anno. Credem, tra i più importanti e dinamici gruppi bancari italiani con una tradizione quasi centenaria, è presente in 18 regioni con una rete di 456 dipendenze, 52 negozi finanziari e 38 Centri Imprese per un totale di 4.904 dipendenti e 864 promotori finanziari. Con oltre 20 società specializzate nei settori del banking, dell’investment banking, dell’asset management e della bancassurance, il Gruppo Bancario Credem si propone al mercato con un’offerta di servizi finanziari completa, innovativa e strutturata per soddisfare le molteplici esigenze della clientela.

ERGO PREVIDENZA FITCH RATINGS CONFERMA RATING
Milano, 26 settembre 2003 - L'agenzia londinese Fitch Ratings il 1° agosto 2003 ha reso noto di aver confermato il rating "Aa-" attribuito ad Ergo Previdenza S.p.a. (società appartenente al gruppo assicurativo tedesco Ergo Versicherungsgruppe Ag ), con outlook stabile. L'agenzia di rating riconosce la forza di capitale di Ergo Previdenza, che giudica una componente strategicamente importante per il gruppo Ergo, valutando positivamente il progressivo rafforzarsi dei legami tra la capogruppo Ergo ed Ergo Previdenza. La società italiana ha promosso un piano strategico triennale dal 2003 per trasformare Ergo Previdenza da una compagnia basata essenzialmente sulla vendita di polizze a premio annuo, principalmente attraverso la rete di vendita Ssi (Star Service International), in una compagnia che distribuisce una più ampia gamma di prodotti, sia attraverso la propria rete agenziale, sia grazie allo sviluppo di accordi di Bancassurance, una strategia che Fitch reputa potrà dare sicuramente vantaggi potenziali nel lungo termine. Se avrà successo, tale strategia porterà Ergo Previdenza in competizione diretta con le maggiori compagnie assicurative del mercato italiano. L'agenzia londinese ha rilevato, infine, che, nonostante l'alta competitività del mercato bancassurance con polizze a premio unico, in cui Ergo Previdenza vuole entrare, i programmi di riassicurazione, interamente realizzati attraverso il gruppo Munich Re, ed il mix di investimenti di Ergo Previdenza presentano bassi livelli di rischio.

FINALIZZATO IERI L’ACCORDO PER LA CESSIONE DI HANSENET DA E.BISCOM A TELECOM ITALIA
Milano, 26 settembre 2003 – E’ stato finalizzato ieri, dopo l’approvazione dell’Antitrust tedesca, l’accordo e il relativo trasferimento del 100% del capitale azionario di Hansenet Telekommunikation Gmbh dal Gruppo e.Biscom al Gruppo Telecom Italia. A partire dal 1° ottobre, Hansenet quindi non sarà più incorporata nel consolidamento di e.Biscom.

FIDIA S.P.A.: IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE APPROVA LA RELAZIONE SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2003.FATTURATO CONSOLIDATO PER 16,1 MILIONI DI EURO NEL PRIMO SEMESTRE 2003 (- 7,2% RISPETTO AI 17,4 MILIONI DI EURO AL 30 GIUGNO 2002)
Torino, 26 settembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Fidia S.p.a., società quotata al Nuovo Mercato della Borsa Italiana e holding di un gruppo attivo nella progettazione e realizzazione di controlli numerici e sistemi di fresatura per la lavorazione di forme complesse, stampistica ed aeronautica, ha approvato la Relazione Semestrale al 30 giugno 2003. Il primo semestre 2003 si è chiuso con un fatturato consolidato di 16,1 milioni di Euro (-7,2% rispetto ai 17,4 milioni di Euro al 30/06/02), un risultato operativo consolidato negativo per 3,3 milioni di Euro (-2,5 milioni di Euro al 30/06/02) e un risultato ante imposte negativo per 3,7 milioni di Euro (risultato negativo di 2,6 milioni di Euro nel primo semestre 2002). Oltre alla negativa situazione congiunturale dei mercati finanziari, che si è riflessa in una riduzione degli ordini e del fatturato, i risultati del primo semestre sono stati penalizzati dalla debolezza del dollaro e dall’effetto Sars. Il mercato statunitense e canadese rappresenta al 30 giugno 2003 il 27% del fatturato totale del Gruppo. La svalutazione del dollaro ha determinato una riduzione dei prezzi finali di vendita con un impatto negativo sul margine operativo lordo stimabile in 1,1 milioni di Euro rispetto alla quotazione media del dollaro del primo semestre 2002. Purtroppo il fenomeno Sars ha influito negativamente sull’area cinese che ha registrato una riduzione del 47% nelle acquisizioni di ordini rispetto al primo semestre 2002. La ripartizione del fatturato tra le due linee di business ha visto una sostanziale tenuta dei sistemi di fresatura ad alta velocità (10 milioni di euro rispetto ai 10,3 milioni di euro al 30/06/02) e una riduzione nella linea dei controlli numerici e software (6,1 milioni di Euro rispetto a 7,1 milioni di Euro al primo semestre 2002). Il portafoglio ordini al 30 giugno 2003 è pari a 8,3 milioni di Euro, rispetto ai 12,2 milioni di Euro al 30 giugno 2002. A livello di capogruppo, Fidia S.p.a. Ha conseguito nei primi sei mesi del 2003 un fatturato di 11,1 milioni di Euro (12,8 milioni di Euro al 30/06/02) ed un risultato operativo negativo per 2,9 milioni di euro (-2,3 milioni di Euro al 30/06/02). Il Gruppo ha definito un piano di contenimento dei costi con l’obiettivo di affrontare la difficile situazione congiunturale e di migliorare i margini. Effetti positivi del piano, in termine di riduzione dei costi, si avranno, con effetti significativi, a partire dal 2004. “Nel primo semestre 2003 – afferma Giuseppe Morfino, Presidente e Amministratore Delegato di Fidia - il Gruppo Fidia è stato penalizzato in termini di fatturato e di risultati dalla debolezza del dollaro, che costituisce la valuta dei nostri maggiori mercati di sbocco, nonché dalla stasi del mercato cinese connessa all’effetto Sars. Nonostante queste difficoltà sono stati mantenuti tutti gli investimenti in ricerca e sviluppo di nuovi prodotti e saremo in grado di presentare significative novità nell’occasione della prossima Emo a Milano.”

IL TREND REPORT BASELWORLD RELATIVO AL SETTORE DELL'OROLOGERIA E DELLA GIOIELLERIA DI PRESTIGIO, PREVEDE IMPORTANTI MUTAMENTI PER LE FIRME DEL LUSSO
Milano, 26 settembre 2003 - Il Trend Report, realizzato dalla società di ricerche di mercato leader a livello internazionale Ipsos France, in collaborazione con il Salone Mondiale dell'Orologeria e della Gioielleria Baselworld, è una "prima" per l'industria. Esso rappresenta lo studio più completo sulle sfide attuali relative al mercato dell'orologeria e della gioielleria di prestigio. "Noi ci attendiamo di assistere all'ascesa di una ristretta cerchia di `super-marchi' e di marchi che offrano prodotti particolari e design unici. Questi mutamenti avverranno quando i marchi cercheranno di riaffermare la loro identità mentre la competizione aumenta e i consumatori ricercano i valori tradizionali del marchio quali la sicurezza e la permanenza nel tempo", commenta Monica Guarnaccia, Direttore Marketing e Comunicazione del Salone Baselworld. J E mentre i marchi dell'orologeria e della gioielleria di lusso continuano ad adattarsi al clima instauratosi dopo I'11 settembre, il Trend Report avverte che sopravviveranno soltanto le aziende stabili dal punto di vista finanziario. Questo potrebbe anche produrre un impatto grave sulla creatività e sulla capacità di distinzione - come osserva uno degli intervistati: "Noi assisteremo allo stesso fenomeno che si è verificato nel settore automobilistico: in passato c'erano molte marche di auto di piccole dimensioni ma sono tutte scomparse a beneficio di pochi esemplari delle marche più importanti; e quando guardiamo le auto che circolano oggi, sembrano tutte uguali". Il Trend Report punta anche l'attenzione sull'incremento verticale nella qualità del prodotto e sulla riduzione del numero di categorie di prodotti, dal momento che i marchi tendono sempre più a ritornare alle loro radici tradizionali di esclusività e prestigio, i fondamenti chiave dei prodotti di marca prima degli anni '80. Da quel momento, in particolare nel periodo fino al 2000 ed oltre, i marchi dei lusso persero prestigio quando affrontarono il mercato di massa, sottolineando l'accessibilità e il prezzo medio. Nonostante il ritorno ai valori fondamentali, i marchi dovranno continuare a creare innovazione. "Ma l'innovazione non sarà troppo radicale o troppo frequente come è avvenuto in anni più recenti. Al contrario, il valore del marchio diverrà più importante e, alla fine, l'innovazione sarà utilizzata per migliorare la funzionalità del prodotto", fa notare Stéphane Truchi, Direttore di Ipsos France. Questo contrasta con il segmento più basso del mercato in cui l'innovazione comporta caratteristiche di prodotto ad effetto. Mentre i marchi riaffermano la propria identità introducendo prodotti facilmente identificabili e che riflettono il proprio valore intrinseco, la loro strategia di marketing e comunicazione studierà un'immagine di marchio più forte. "I marchi di lusso del "mercato di massa" enfatizzeranno ancor più la loro accessibilità, mentre ci attendiamo che i marchi di prestigio esalteranno l'esclusività", osserva Valérie Chassé, Vice Direttore di Ipsos France. Ciò che guida la trasformazione del settore del lusso sono i profondi mutamenti nel comportamento di acquisto dei consumatori, come risultato dei grandi mutamenti sociali ed economici nella società, in particolare dagli anni '80 in avanti. Prima di allora, la gioielleria e l'orologeria di lusso erano prodotti da poche società esclusive per una clientela esclusiva ed erano acquistati principalmente come oggetti regalo da indossare solo in occasione di eventi formali. I prodotti stessi erano realizzati con materiali preziosi ed erano destinati a durare nel tempo. Invece, dagli anni '80 in avanti si affermò una nuova realtà economica che vide l'ascesa di nuove classi sociali e la diffusione della cultura della notorietà e del benessere. Questi nuovi consumatori desideravano accrescere la propria individualità e miravano ad uno stile di vita elevato, che costrinse i marchi a produrre una grande varietà di stili - il lusso per le masse. I valori tradizionali del marchio quasi scomparvero quando i consumatori cominciarono ad acquistare beni di lusso per il piacere di farlo e per indossarli quotidianamente. La tendenza ha sostituito la tradizione. Questo mondo in cui l'immagine e la disponibilità economica imperavano, fu però profondamente scosso dagli eventi dell'11 settembre. I consumatori tornarono inconsapevolmente al valore del marchio del passato in quanto ricercavano prodotti che accrescessero il loro senso di sicurezza personale. Oggi i superricchi ricercano pezzi all'avanguardia, mentre l'élite tradizionale ricerca gli articoli su misura e la classe media è meno incline alle spese incontrollate. L'offerta del prodotto riflette questa tendenza, con il segmento di prezzo medio in caduta tra i consumatori per il fatto che quegli articoli sono troppo costosi per giustificare "l'acquisto per diletto" e non garantiscono lo status symbol o il valore dell'immagine - da cui deriva la polarizzazione tra il livello elevato e quello di accesso. Il Trend Report Baselworld conferma che i concetti di duraturo, affidabilità e senza tempo sono ritornati a far parte del lessico dei marchi dei lusso, rispondendo così alle mutate esigenze del nuovo consumatore.

ALITALIA FESTEGGIA PARIGI IN OCCASIONE DELLA NOTTE BIANCA DI ROMA
Roma, 26 settembre 2003 - Nella "Notte Bianca" di Roma di sabato 27 settembre, evento che vede la Capitale gemellata a Parigi in una serie di appuntamenti di arte, cinema, teatro, musica e sport, Alitalia interviene una iniziativa senza precedenti per promuovere le vendite sul sito: sulla tratta Roma-parigi-roma (con partenza soltanto da Roma) Alitalia offre una tariffa speciale di andata\ritorno di 65 euro (+12 euro di crisis surcharge + 16 euro di fuel surcharge + 26,77 euro di tasse aeroportuali e sicurezza bagagli), per biglietti utilizzabili dal 3 al 30 novembre (ultima data di rientro). I biglietti potranno essere acquistati dalle ore 20 di sabato 27 alle ore 8 di domenica 28 settembre, esclusivamente sul sito www.Alitalia.it  Questa speciale promozione per "La Notte Bianca" si inserisce in una più ampia strategia di sviluppo delle politiche commerciali di Alitalia su Internet, strategia di sviluppo che si è concretizzata di recente in una nuova versione della Home Page del sito web Alitalia.

AIR DOLOMITI E MILES & MORE RADDOPPIANO LE MIGLIA SULLA TRATTA VERONA-PARIGI
Milano, 26 settembre 2003 - Air Dolomiti, la Compagnia regionale partner di Lufthansa, in collaborazione con Miles & More, dedica a tutti i passeggeri in partenza da Verona verso la capitale francese una vantaggiosa promozione per duplicare le miglia volate. Iscrivendosi entro il 30 novembre 2003 al programma a premi Miles & More e volando entro tale data, le miglia cumulate sulla tratta Verona-parigi verranno raddoppiate. Per diventare membri del programma di Lufthansa è sufficiente compilare l’apposito modulo distribuito a bordo dalle assistenti di volo, oppure collegarsi al sito della Compagnia www.Airdolomiti.it L’offerta è valida anche per i passeggeri già membri Miles&more. Per chi si iscrive compilando il modulo a bordo e dal 29 settembre 2003 al 31 gennaio 2004 accumula almeno 3.000 miglia sulla tratta Verona-parigi, Miles&more ha riservato uno speciale bonus di 2000 miglia.
Infolink: www.Airdolomiti.it

RYANAIR ANNUNCIA LA SUA PARTECIPAZIONE ALLO SMAU 2003 VOLI GRATIS PER I VISITATORI DELLA FIERA
Milano, 26 settembre 2003 - Ryanair, la linea aerea a basse tariffe N.1 in Europa ha annunciato oggi la sua partecipazione straordinaria alla Smau e ha svelato i dettagli di una promozione aperta soltanto ai visitatori della fiera che si terrà dal 2 al 6 Ottobre a Milano All'interno del suo stand, N. C31, Padiglione 13 Piano Terra, sarà possibile effettuare la prenotazione di biglietti gratis (tasse aeroportuali esculse) sulle seguenti rotte: Milano Orio al Serio - Bruxelles Charleroi Gratis; Milano Orio al Serio - Amburgo Lubecca Gratis; Milano Orio al Serio - Londra Luton Gratis; Milano Orio al Serio - Londra Stansted Gratis; Genova - Londra Stansted Gratis; Brescia - Londra Stansted Gratis. Peter Sherrard, Coordinatore Marketing e Vendite Ryanair per l'Italia, ha detto: "Ryanair e E-commerceland sono partner naturali. Ryanair.com genera quest'anno 7,2 milioni di prenotazioni che rappresentano 23 milioni di passeggeri per 1,2 miliardi di Euro di fatturato e più di 50 milioni di Euro derivanti da attività collaterali. Quasi il 94% delle nostre vendite avvengono on-line sul sito Internet, www.Ryanair.com  Lanciato solo 5 anni fa è diventato il primo sito Internet per i viaggi in Europa e solo il mese scorso è stato il brand più richiesto in Europa dopo Ferrari. Con questa offerta speciale dedicata in esclusiva ai visitatori dello Smau vogliamo dimostrare quanto è realmente facile viaggiare con un clic." "Sono proprio realtà come Ryanair quelle che consentono al grande pubblico di sperimentare i vantaggi di Internet per gli acquisti online. - ha commentato Giulio Finzi, Fondatore di Costameno e ideatore di E-commerceland - Abbiamo quindi fatto davvero di tutto per averli nostri ospiti a E-commerceland perché crediamo che possano far avvicinare all'acquisto online anche il pubblico più lontano da Internet e dalle nuove tecnologie." Periodo di Prenotazione Venerdì 1 Ottobre-mezzanotte 6 Ottobre; Periodo di Viaggio 3 Novembre-17 Dicembre; Giorni Applicabili Lunedì - Giovedì; Prenotazione Solo presso lo stand C31 Padiglione 13 allo Smau; Supplemento Weekend 25 Euro per viaggiare Ven-sab-dom.

GERMANWINGS: PRIMA FRA LE LOW COST TEDESCHE PER IL RAPPORTO/QUALITA’ PREZZO IN UN’INDAGINE DI CAPITAL - GERMANIA SEMPRE PIÙ GIOVANI MANAGER VIAGGIANO LOW COST
Milano, 26 settembre 2003 - In un’inchiesta sulla qualità del servizio aereo recentemente condotta fra i suoi lettori dall’edizione tedesca di Capital, il mensile economico più letto in Europa, Germanwings è risultata la migliore fra le compagnie low cost per le categorie “sensazione di sicurezza trasmessa” e “comfort della poltrona a bordo”. Nella stessa indagine, che Capital ha condotto per la diciassettesima volta ricevendo dai suoi lettori ben 6000 risposte, Germanwings è stata scelta anche come la migliore compagnia low cost tedesca per il rapporto offerto in termini di qualità/prezzo. “Siamo molto soddisfatti del risultato conseguito da Germanwings nell’indagine di Capital” ha commentato Joachim Klein, Managing Director Germanwings “e consideriamo come estremamente positivo l’essere stati scelti quale migliore compagnia per il rapporto qualità-prezzo da un target così importante come i business traveller”. Secondo una ricerca condotta fra 800 top manager da Handelsblatt, autorevole quotidiano economico tedesco, sono soprattutto i giovani manager, in particolare quelli delle piccole e medie imprese, a prestare attenzione ai prezzi per le trasferte di lavoro e a decidere per le low cost. Secondo l’indagine, il 28% dei manager intervistati utilizzano molto frequentemente o frequentemente le offerte delle compagnie low cost, mentre il 34% lo farebbe sporadicamente. “Il profilo del business traveller che emerge dall’indagine pubblicata da Handelsblatt combacia con quello dei nostri passeggeri: per i top manager, infatti, come per chi viaggia con Germanwings, un ottimale rapporto qualità-prezzo nel viaggiare è più importante degli status symbol” ha detto Joachim Klein. Germanwings collega Colonia/bonn con Milano (Malpensa), Roma (Fiumicino), Venezia, Bologna, Atene, Barcellona, Berlino, Budapest, Dresda, Edimburgo, Ibiza, Istanbul, Lisbona, Londra (Stansted), Madrid, Nizza, Parigi (Charles de Gaulle), Praga, Salonicco, Smirne, Vienna e Zurigo. Dal 15 settembre 2003, inoltre, Germanwings volerà da Stoccarda a Barcellona, Budapest, Istanbul, Lisbona, Praga, Roma (Fiumicino), Salonicco e Vienna. Dal 26 ottobre saranno attivi i collegamenti da Stoccarda per Berlino e Madrid. Su tutti i voli Germanwings, indipendentemente dal periodo, verrà messo a disposizione un alto contingente di posti a 19 e 29 Euro, comprese tasse e spese. I voli possono essere prenotati via internet: www.Germanwings.com  telefonando al numero 06 65 684 024 o presso le agenzie di viaggi.

LA COMMISSIONE EUROPEA FINANZIA LA PRIMA MISSIONE COMMERCIALE EUROPEA NEL SETTORE DELLE ECO-TECNOLOGIE IN GIAPPONE
Bruxelles, 26 settembre 2003 - La Commissione ha sostenuto la partecipazione di 21 Pmi (piccole e medie imprese), provenienti da tutta l'Unione, alla prima missione commerciale nel settore delle eco-tecnologie, tenutasi in Giappone. La missione, organizzata nell'ambito del programma della Commissione "Eu gateway to Japan", si è svolta a Tokyo dall'8 al 12 settembre. Le aziende europee partecipanti e i rispettivi prodotti sono stati presentati a oltre 250 società giapponesi operanti nel settore ambientale, generando una media di 12 opportunità commerciali per ciascuna azienda. In Giappone vengono prodotti ogni anno circa 400 milioni di tonnellate di rifiuti industriali, cifra che mette a dura prova gli impianti di trattamento. Di conseguenza, si prevede che entro il 2010 il mercato giapponese nel settore delle tecnologie ambientali crescerà fino a un valore di oltre 40 trilioni di yen (24,7 trilioni nel 1997): in quest'ambito, le eco-tecnologie europee hanno già suscitato un notevole interesse. Il programma "Eu gateway to Japan" è stato avviato dalla Commissione nel 1991, allo scopo di aiutare le Pmi europee ad entrare nei mercati giapponesi e a trovare partner commerciali nel paese. La prossima missione commerciale nel settore delle eco-tecnologie in Giappone si svolgerà nel mese di marzo 2004; le Pmi che intendono partecipare dovranno registrarsi entro dicembre.
Infolink: http://www.Eu-gateway-to-japan.be/eu/home.shtml  

L’EUROPA CHE LAVORA CONCORDA SULL’IMPORTANZA DELL’AMBIENTE AZIENDALE UN’INDAGINE CONDOTTA SU 8000 IMPIEGATI IN SETTE PAESI EUROPEI EVIDENZIA L’IMPORTANZA DELL’ AMBIENTE DI LAVORO NELLA SCELTA DELL’ IMPIEGO.
Milano, 26 Settembre 2003 – Secondo i dati di una ricerca commissionata da Stepstone – leader europeo nel mercato del recruiting online - e condotta dal noto istituto di ricerca internazionale Gallup Research, l’ambiente di lavoro, le possibilità di crescita professionale e l’arricchimento delle proprie conoscenze sono i fattori determinanti nella scelta di un nuovo impiego. Circa il 90% degli intervistati ha dichiarato di essere più interessato alla propria crescita professionale rispetto alla quantità di tempo libero a disposizione (scelto dal 16%) o alla possibilità di usufruire di un orario flessibile (il 51%). Inoltre, aspetti economici quali un salario più elevato e i benefit aziendali (auto, cellulare) non risultano particolarmente prioritari essendo stati scelti rispettivamente dal 54% e dal 28% degli intervistati. I dati mettono in rilievo non solo la difficile situazione in cui versa il mercato del lavoro, ma anche i cambiamenti strutturali che molte aziende si trovano a dover affrontare. "Oggi, avere un impiego fisso non comporta più il "diritto" ad una promozione, - afferma Diego Vicamini, Country Manager di Stepstone Italia, commentando i risultati – l’adozione di strutture gerarchiche piatte e le riduzioni di personale, spesso impongono agli impiegati la scelta di un ruolo specializzato piuttosto che l’assunzione di responsabilità manageriali. Proprio per questo è oggi importante migliorare continuamente le proprie capacità professionali". Un superiore competente (82%) e la possibilità di assumersi delle responsabilità (60%) sono due aspetti che giocano un un ruolo importante per la vita lavorativa di danesi, svedesi, norvegesi, italiani, belgi, olandesi e tedeschi. Altrettanto importanti nella ricerca di un nuovo lavoro risultano essere una forte cultura aziendale e la solida posizione finanziaria dell’impresa. "Il fatto che per il 73% degli intervistati sia molto importante la solidità finanziaria dell’azienda riflette la disastrosa situazione che il mercato del lavoro sta attraversando in tutta Europa – continua Diego Vicamini. La paura di perdere il proprio posto di lavoro – e, di conseguenza, le risorse necessarie per vivere - è estremamente sentita in questo momento". Un’ulteriore indagine condotta direttamente dalle pagine internet di Stepstone conferma questi risultati. Le risposte dei 1.744 partecipanti sono in linea con quanto emerso dalla ricerca Gallup. Alla domanda ‘qual è il fattore determinante per la soddisfazione da un punto di vista professionale', oltre il 30% considera importanti un ruolo di responsabilità e la possibilità di mettersi in gioco. Alcuni altri fattori decisivi sono risultati essere una buona atmosfera e colleghi piacevoli: un terzo degli intervistati preferisce nettamente un ambiente lavorativo armonioso rispetto ad aspetti economici come lo stipendio (21%) o benefit quali il cellulare o l’auto aziendale (3%). Solo l’11% ha sottolineato l’importanza di orari flessibili e di maggior tempo libero a disposizione.

MONITORAGGIO DELL'AMBIENTE GEOLOGICO
Segovia, (Spagna), 26 settembre 2003 - Dal 5 al 7 luglio 2004, si svolgerà a Segovia (Spagna) una conferenza internazionale sul monitoraggio, la simulazione e la bonifica dell'ambiente geologico. La manifestazione si rivolge ad un pubblico eterogeneo di ricercatori, professionisti e funzionari di governo che operano in una vasta gamma di settori, compresa l'ingegneria civile, l'ingegneria forestale e agraria, la geografia, la biologia, l'ecologia e l'idrologia.
Infolink: http://www.Wessex.ac.uk/conferences/2004/geoenvironment04/index.html

CONVEGNO - L'APPLICAZIONE DELL'INGEGNERIA NATURALISTICA NELLA DIFESA DEL SUOLO - L'ESPERIENZA DELLA VAL DORENA
Brescia, 26 settembre 2003 - Gli interventi di ingegneria naturalistica realizzati in Val Dorena (Comune di Monno) dalla Regione Lombardia con la Struttura Sviluppo del Territorio della Sede di Brescia costituiscono un'esperienza innovativa, sia dal punto di vista delle tecniche utilizzate, sia per l'interesse suscitato nell'ambito scientifico ed accademico. La presentazione di esperienze diverse e il confronto sulle varie metodologie applicate alle opere di difesa del suolo e al ripristino delle condizioni di sicurezza ambientale rappresentano non solo un interessante momento di approfondimento tecnico scientifico, ma anche la testimonianza di un nuovo e significativo approccio delle istituzioni nei confronti del territorio. Al Convegno parteciperanno Viviana Beccalossi (Vice Presidente della Regione Lombardia), Alberto Cavalli (Presidente della Provincia di Brescia), Riccardo Minini (Assessore Provinciale al Lavoro) che insieme a Docenti universitari e tecnici presenteranno i risultati di un'esperienza pilota nel campo della protezione ambientale e della difesa del suolo. Il Convegno avrà luogo giovedì 25 settembre dalle 9.30 alle 17.30, presso la Sede Territoriale della Regione Lombardia in Via Dalmazia 94 a Brescia.

QUANTA ACQUA CONSUMIAMO AL GIORNO? 8 LITRI PER LAVARCI I DENTI 120 PER FARE LA DOCCIA, MA 300 PER IL BAGNO DA 80 A 100 LITRI PER UN CICLO DI LAVAGGIO DELLA LAVATRICE DA 60 A 80 LITRI PER L’USO DELLA LAVASTOVIGLIE 80 LITRI PER LAVARE I PIATTI CON ACQUA CORRENTE “ACQUA: UN TESORO PER IL FUTURO”
Cernobbio, 26 settembre 2003 - Rappresentati Ue e delle amministrazioni dei singoli paesi, oltre ai migliori addetti del settore, si riuniscono per una conferenza internazionale su cultura, economia e sviluppo della risorsa acqua Nell’anno internazionale dell’acqua indetto dalle Nazioni Unite, la Regione Lombardia riunisce operatori, imprenditori e legislatori internazionali per un confronto sulla risorsa acqua. A Villa D’este – Cernobbio, il 29 e 30 settembre si riuniscono le migliori competenze del settore per un tavolo di lavoro che, per l’importanza dell’argomento trattato, entra a pieno titolo tra le iniziative del semestre italiano di presidenza europea. Il convegno, organizzato dalla Regione Lombardia, insieme al Ministero per l’Ambiente e a Confservizi, crea un momento di incontro e confronto. I 250 invitati, tra cui rappresentati della Comunità Europea e delle istituzioni dei diversi paesi oltre a quelli delle maggiori associazioni e compagnie del settore acqua del bacino mediterraneo, avranno l’occasione per analizzare e verificare le azioni che potranno nel breve termine essere intraprese singolarmente o in parternariato, con riferimento specifico all’area euro-mediterranea. Lo scopo della conferenza è quello di promuovere un cambiamento dell’approccio, verso la risorsa acqua, da parte di tutti i soggetti coinvolti nel processo gestionale, dalle istituzioni nazionali e regionali agli enti locali, dagli agricoltori agli industriali. L’acqua è un bene economico, sociale e ambientale e come tale deve essere gestita con l’obiettivo di proteggere un patrimonio comune nell’interesse della collettività. È dunque indispensabile garantirne la disponibilità nel tempo, mediante forme di utilizzo sostenibile che permettano di far fronte alle esigenze attuali senza minacciare la sua qualità, l’equilibrio ambientale e i bisogni delle generazioni future. Ad accompagnare i partecipanti durante i lavori, la mostra “L’oro blu”, allestimento che racconta la storia, i percorsi, i simboli e l’impiego dell’acqua, nel passato e oggi. A moderare l’inizio dei lavori ci sarà Alessandro Cecchi Paone che presenterà in anteprima il filmato “Storia di una goccia d’acqua”. Il 18 settembre, con una puntata speciale de “La macchina del tempo”, Cecchi Paone affronterà l’argomento acqua, anticipando i temi della conferenza e del filmato stesso. “L’obiettivo principale della conferenza Acqua: un tesoro per il futuro – ha dichiarato Maurizio Bernardo, Assessore Risorse Idriche e Servizi di Pubblica Utilità della Regione Lombardia – è quello di stimolare una presa di coscienza più ampia del problema attraverso il confronto delle esperienze e delle realtà dei diversi paesi che parteciperanno a queste due giornate. Lo scopo è di sviluppare, con una gestione integrata delle risorse idriche, una cultura dell’acqua che dovrà coinvolgere in prima persona i cittadini-utenti informandoli e rendendoli partecipi del processo di gestione del patrimonio acqua”. Villa D’este – Cernobbio (Co) 29 – 30 settembre 2003

STONEFLY PRESENTA UN NUOVO PROGETTO: "LEARNING BY NATURE" - DESIGN ITALIANO E INNOVAZIONI TECNOLOGICHE PER LA CALZATURA.
Treviso (Casella d’Asolo), 26 settembre. Stonefly, l'azienda leader nel settore comfort&style, grazie alla sua abilità di unire il design italiano alle più innovative soluzioni tecnologiche, ha presentato in occasione della recente esposizione internazionale della calzatura Micam a Fiera Milano un nuovo progetto retrò: “Learning by nature”. Dalla natura c'è solo da imparare. Da questa idea nasce, agli inizi degli anni '80, il progetto”Learning by Nature”. Sono gli anni dell'edonismo, della moda che si fa esibizione. Ma sono anche gli anni di una nuova coscienza che riavvicina l'uomo alla natura e porta il consumatore a un diverso ordine di scelte, privilegiando le materie prime naturali, le forme che assecondano il suo comfort. Il modello trainante di quella collezione torna, a 20 anni di distanza, proponendosi come perfetto caso di “Outdoor Heritage”, ideale risposta al nuovo trend classico sportivo. Un percorso ne/la natura esaltato dai principi del comfort Stonefly. Un richiamo ad uno stile che ha lasciato una traccia nella memoria e torna prepotentemente d'attualità. Ci sono cose che è quasi impossibile migliorare, “must” a cui il tempo non toglie nulla, ma aggiunge invece un richiamo “vintage”. E' il caso di questa proposta che ripercorre I'heritage Stonefly, in tutto e per tutto identica al modello originale datato 1983. Con l'aggiunta "non visibile" dei più evoluti sistemi per il benessere del piede. La collezione “Learning by nature” garantisce uno stile unico ogni giorno, esaltando nel contempo la perfezione del piede e contribuendo a una sensazione di perfetta naturalità in ogni condizione. La suola in gomma ha un'altissima resistenza all'abrasione ed è modellata in modo da assicurare stabilità su ogni tipo di terreno. L'innovativa soletta anti-batterica e traspirante mantiene il piede asciutto e controlla la temperatura all'interno della scarpa. In più Lbn 1983 by Stonefly usa solo collanti naturali ecologici a bassa viscosità, non irritanti per la pelle e non inquinanti.
Www.stonefly.it

MOLECOLE È UN PROGETTO CHE NASCE DALLA PARTNERSHIP DI DUE AZIENDE LEADER: MORELLATO E SILMAR.
Milano, 27 settembre 2003 - Morellato è leader a livello mondiale nella produzione e commercializzazione di cinturini per orologio. Nel 2000 ha lanciato la propria linea di gioielli "prét à porter", divenendo uno dei brand più rappresentativi nel panorama del gioiello moda. Silmar è un'azienda leader nella produzione di oreficeria che si distingue per la capacità innovativa coniugata con forti competenze tecniche - di progettazione e di produzione - che hanno portato il marchio vicentino a una posizione consolidata di predominanza internazionale nel segmento di riferimento. Molecole unisce i punti di forza delle due Aziende - innovazione e marketing Morellato, know-how tecnologico e design Silmar - e li rende fattori di successo per creare un nuovo mercato grazie all'approccio originale, al posizionamento distintivo, ad un prodotto innovativo e a una sensibilità nuova nell'interpretare il gusto e i bisogni delle donne di oggi. Molecole intende divenire il referente per una consumatrice che vive il gioiello come un accessorio importante ma al contempo accessibile, da poter cambiare stagione dopo stagione col divenire dello stile e della moda. Molecole si sviluppa in collezioni che interpretano in modo innovativo e originale il divenire della moda. Molecole unisce metalli preziosi con materie inedite, in sintesi innovative rese possibili da un design deciso e originale. Molecole è un nuovo stile in cui gli elementi preziosi si abbinano con disinvoltura ad altri materiali, resi audaci da un design vero che consente di giocare anche con l'oro. Molecole è creata per sprigionare errtozioni e per coinvolgere donne dai sentimenti forti e dalle passioni intense. Molecole è una formula nuova che interpreta l'essenza di una femminilità moderna, decisa e sofisticata.

MARKETING MANAGEMENT NEI MERCATI DI SERVIZI OTTO GIORNI DI FORMAZIONE, NEL MESE DI OTTOBRE, PER COLORO CHE NELLE IMPRESE DI SERVIZI OPERANO NELL’AREA COMMERCIALE.
Milano, 26 settembre 2003 – Orientamento al cliente, customer satisfaction, valore dell’offerta: sono concetti ormai adottati dalla gran parte delle imprese, soprattutto da quelle di servizi che hanno un contatto diretto con i propri clienti. Eppure è proprio nel rapporto con il mondo del terziario che sempre più i clienti ravvisano la sensazione che quei concetti non trovino riscontro nella realtà. D’altro canto la conquista di vantaggi competitivi duraturi e difendibili, e il mantenimento di relazioni stabili con la domanda si fonda sulla capacità delle imprese di creare un’esperienza positiva per il cliente nella fruizione del servizio offerto. Il corso “Marketing Management nei mercati di servizi” proposto dall’Area Marketing della Sda Bocconi (suddiviso in due moduli: dal 7 al 10 ottobre e dal 21 al 24 ottobre 2003) si propone dunque di analizzare le problematiche tipiche delle imprese di servizi nel rapporto con il mercato, proponendo modelli interpretativi e strumenti utili per affrontarle, sia con riferimento ai servizi rivolti ai consumatori finali che alle imprese operanti nel Btob. Il corso si rivolge a coloro che, nelle imprese di servizi, operano nell’area commerciale o che gestiscono la relazione con i clienti. Utilizzando un approccio trasversale, attento alle problematiche di relazione con i clienti ma contemporaneamente ai processi interni dell’impresa, il corso può fornire un’utile chiave interpretativa delle problematiche gestionali anche per i responsabili dell’impresa o di singole unità di erogazione del servizio. I temi affrontati nel corso ripercorrono il processo di marketing management riferito ai servizi. Prendendo avvio dall’analisi del servizio in termini di prestazioni offerte e dei processi che le generano, il corso affronta poi le modalità di gestione del rapporto tra impresa e mercato mediante lo sviluppo delle politiche di marketing. Queste le tematiche trattate: Primo modulo: Il servizio nell’ottica dell’impresa e dell’esperienza del cliente; I diversi livelli di analisi della concorrenza; L’analisi della domanda e del processo di acquisto dei clienti; La segmentazione della domanda e il posizionamento del servizio. La definizione del service concept; La“customer satisfaction”: la risposta alle aspettative del cliente e la generazione di esperienze positive. L’analisi dei processi esterni e interni; La gestione della partecipazione del cliente. Il cliente come co-produttore del servizio; Le problematiche di produzione del servizio.
Il “customer centered reengineering”. Secondo modulo: Lo sviluppo e la gestione di un nuovo servizio; La distribuzione del servizio: lo sviluppo delle reti di vendita; L’analisi del portafoglio clienti. L’identificazione e la gestione dei grandi clienti; La comunicazione: obiettivi, strumenti e modalità. I problemi di integrazione tra comunicazione esterna e interna; Il ruolo di internet nei servizi: l’impatto sui processi di distribuzione e di comunicazione; Il prezzo come elemento del valore percepito dall’utente. La relazione con i costi; Il piano di marketing . Per ricevere ulteriori informazioni sul corso potete chiamare i seguenti numeri telefonici: 02.5836.6848,6853,6881,6874. Dettagliate informazioni sul corso sono reperibili all’indirizzo Internet: http://www.Sdabocconi.it/mktg/lett001  

STUDIARE DA RISK MANAGER: A BOLOGNA SI PUÒ
Bologna, 26 settembre 2003 - L'università di Bologna, in collaborazione con Crif - gruppo internazionale specializzato nello sviluppo di soluzioni per il controllo del rischio di credito - organizza a Bologna il Master di I livello in Gestione dei Rischi Finanziari. Il Master in Gestione dei Rischi Finanziari si propone ormai da alcuni anni come un valido anello di congiunzione tra il mondo accademico e quello aziendale, formando professionalità di alto profilo in grado di rispondere alle esigenze espresse dal mercato del lavoro. La figura del risk manager è stata infatti negli ultimi tempi una delle più richieste nei settori bancario, finanziario e assicurativo. Il Master si terrà presso la facoltà di Scienze Statistiche dal 1/12/2003 al 30/11/2004. I partecipanti avranno modo di approfondire, con i più avanzati strumenti di teoria economica, econometria, statistica ed informatica, le loro competenze nell'analisi quantitativa dei rischi finanziari, nelle modalità di gestione del rischio di credito, nei metodi di scoring e rating, nell'asset e liability management, nella gestione delle scelte di portafoglio, nei prodotti finanziari derivati, nelle assicurazioni vita e nei fondi pensione. L'attività didattica si articolerà in quattro fasi: formazione teorica in aula, formazione professionale specifica in aula e laboratorio, stage aziendale presso Crif o altre realtà del mondo bancario e finanziario, project work finalizzato alla presentazione sul mercato del lavoro. Il Master è aperto ai laureati nelle Facoltà di Economia, Ingegneria, Scienze Statistiche, Scienze Politiche, o equipollenti, ai laureati in Fisica, Matematica, o equipollenti, nonché ai laureati all'estero. Il numero dei partecipanti ammessi è fissato in 25. L'impegno dei partecipanti al Master è a tempo pieno e la frequenza è obbligatoria. Sono per altro previste alcune borse di studio a copertura dei contributi di iscrizione. Le domande dovranno pervenire entro il 31 ottobre presso l'Ufficio Master in via Zamboni 34 a Bologna. Per tutti gli interessati, sarà possibile partecipare a un incontro di presentazione del master che si terrà il 13 ottobre, presso la Facoltà di Scienze Statistiche, Palazzo Bianconcini, Via Belle Arti 42 a Bologna.
Infolink: http://www.Crif.com/master.asp

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