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2003 anno 6°  

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LUNEDI'
27  OTTOBRE 2003

pagina 1

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L'EUROPARLAMENTO AUSPICA CHE SI RAGGIUNGA UN COMPROMESSO SULLE DOTAZIONI DI BILANCIO PER I PROGRAMMI D'ISTRUZIONE

Bruxelles, 27 ottobre 2003 - Con una duplice iniziativa, volta ad ampliare le opportunità offerte agli studenti europei, il Parlamento europeo ha approvato il bilancio per il programma "eLearning" dell'Ue e ha adottato una risoluzione sugli scambi universitari con i paesi terzi. La dotazione di bilancio per il programma "eLearning" è stata fonte di contrasto fra le istituzioni europee. La Commissione aveva originariamente proposto un bilancio di 36 milioni di euro, cifra ritenuta troppo bassa dal Parlamento europeo, il quale ha richiesto una dotazione di 54 milioni di euro. Il Consiglio, da parte sua, ha proposto una somma inferiore a quella avanzata dalla Commissione. Si ritiene che la cifra di compromesso, pari a 44 milioni di euro, possa essere accettata da tutte le parti. L'obiettivo generale del programma "eLearning" è incoraggiare l'integrazione di nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione (Tic) nei sistemi d'istruzione e formazione in Europa, migliorandone così la qualità e l'accessibilità. Erasmus Mundus è un'estensione dell'attuale programma Erasmus e si propone di promuovere gli scambi fra gli studenti delle università e degli istituti d'insegnamento superiore dell'Ue e dei paesi terzi. Il programma avrà una durata di cinque anni, dal 1° gennaio 2004 alla fine del 2008. La linea di bilancio dev'essere ancora definita, a causa del disaccordo fra le istituzioni comunitarie sulla dotazione appropriata. Il Parlamento attende ora la decisione del Consiglio sulla cifra di compromesso pari a 230 milioni di euro. Il programma offrirà borse a oltre 4.000 studenti laureati di paesi terzi e candidati all'adesione, nonché a 1.000 accademici. Gli eurodeputati auspicano che i corsi siano tenuti in almeno due delle lingue ufficiali dell'Unione e che gli studenti frequentino diversi atenei di tutta l'Europa.

CONFERENZA INTERNAZIONALE SULLA PERCEZIONE PUBBLICA DEL RISCHIO
Bruxelles, 27 ottobre 2003 - La Commissione europea sta organizzando una grande conferenza internazionale dal titolo "La percezione del rischio: scienza, dibattito pubblico e processo decisionale", che si svolgerà il 4 e 5 dicembre a Bruxelles. La manifestazione analizzerà in che modo si forma la percezione del rischio da parte delle persone e quali effetti produce in una democrazia complessa qual è l'Unione europea. Fra i quesiti che saranno affrontati figurano i seguenti: Quali ruoli dovrebbero svolgere politici e scienziati per comunicare il rischio al grande pubblico? È possibile rendere più aperto, più comprensibile e più inclusivo il processo decisionale basato sulla valutazione scientifica del rischio? In che modo debbono interagire la comunicazione e il dibattito a livello nazionale, comunitario e internazionale? In che modo la scienza, l'industria, il governo e la società civile debbono interagire nei dibattiti pubblici sul rischio? La conferenza comprenderà un forum per le parti interessate sulla percezione del rischio in riferimento alle colture ed agli alimenti geneticamente modificati. Infolink: http://europa.Eu.int/comm/food/risk_perception/

L'INDUSTRIA FISSA I REQUISITI MINIMI PER L'AGENZIA DI RICERCA IN MATERIA DI DIFESA
Bruxelles, 27 ottobre 2003 - "L'industria auspica la creazione di una struttura in grado di fornire valore aggiunto a tutta l'Ue attraverso una gestione più efficace dei programmi di ricerca, sviluppo e acquisizione". Questa la conclusione di un documento con il quale le organizzazioni che rappresentano il settore europeo della difesa esprimono la loro posizione sulla proposta Agenzia europea per gli armamenti, la ricerca strategica e le capacità militari. La decisione d'istituire un'agenzia è stata assunta dai Capi di Stato e di governo durante il Consiglio di Salonicco del giugno 2003. Nelle conclusioni del Consiglio si legge che tale agenzia ha per obiettivo lo sviluppo delle capacità di difesa "nel settore della gestione delle crisi, promuovere e intensificare la cooperazione europea in materia di armamenti, rafforzare la base industriale e tecnologica di difesa europea e creare un mercato europeo competitivo degli equipaggiamenti per la difesa, nonché promuovere, ove opportuno in collegamento con le attività di ricerca della Comunità, una ricerca che miri alla leadership nelle tecnologie strategiche per le future capacità di difesa e di sicurezza". Nel definire i requisiti "minimi" per quest'agenzia, l'Associazione europea dei costruttori di materiale aerospaziale (Aecma), Eurospace e il Gruppo europeo Industrie della Difesa (Edig) chiedono che l'agenzia svolga sia attività obbligatorie che programmi opzionali. Il documento propone che ciascuno Stato membro stanzi dei finanziamenti a favore delle attività amministrative e obbligatorie, e dei programmi opzionali, ad eccezione dei paesi che si sono dichiarati formalmente non interessati a partecipare all'iniziativa. In questo modo, sostiene il documento, si "rafforzerebbe la coesione fra le nazioni". Le industrie aerospaziali e di difesa insistono sul fatto che i compiti di ricerca dell'agenzia debbano essere basati su una lista di tecnologie strategiche definita da tutte le parti interessate. L'agenzia, tuttavia, non deve restare isolata dagli altri sviluppi realizzati nel settore della ricerca per la difesa e, per scongiurare tale eventualità, è opportuno che essa sia collegata con i responsabili delle politiche europee di ricerca in materia di difesa e sicurezza, al fine di tenersi aggiornata sugli ampi e avanzati studi condotti. Gli autori del documento sottolineano che quest'ultimo si limita a contenere i requisiti minimi per l'Agenzia europea per gli armamenti, la ricerca strategica e le capacità militari e che "vi sono voci nell'industria che chiedono un mandato più forte, nonché un impegno più deciso per ciò che concerne il finanziamento in compartecipazione". Il documento è stato inviato a quattro commissari europei, nonché all'Alto rappresentante del Consiglio europeo e a determinati eurodeputati. La versione integrale del documento di posizione è disponibile presso il seguente sito web: http://www.Aecma.org/whatsnew/aecma_position_paper.pdf      

BOND ARGENTINI ARGENTINA-ITALIA: TRE A TRE
Roma 27 ottobre 2003 Nell’incontro del 23 ottobre a Roma tra i rappresentanti del governo argentino e i rappresentanti dei risparmiatori sottoscrittori dei bond argentini, tra cui Altroconsumo, è stata ufficialmente illustrata la proposta di ristrutturazione del debito estero. Nessuna novità dal governo argentino che ha in pratica confermato il piano di ristrutturazione preannunciato nei giorni scorsi. Altroconsumo rifiuta il piano presentato. L’associazione indipendente di consumatori all’’indomani del default argentino aveva avanzato delle richieste al governo argentino da tener presenti in sede di rinegoziazione del debito: che i prestiti non venissero convertiti in pesos; che tutti i creditori – siano essi grandi istituti bancari o piccoli risparmiatori – venissero trattati allo stesso modo; disponibili a un abbassamento delle cedole e a un allungamento delle scadenze; non però a una riduzione del capitale finale. Nel caso in cui le cedole del nuovo prestito risultassero inferiori a quelle del vecchio, Altroconsumo chiedeva che questa differenza venisse colmata con un premio sul capitale da corrispondere al momento del rimborso. Purtroppo il piano fino ad ora proposto sembra andare verso un’altra direzione. Le tre opzioni argentine Gli obbligazionisti potranno scegliere tra scambiare i propri titoli con obbligazioni con un capitale notevolmente ridotto; obbligazioni con un capitale uguale o di poco inferiore a quello nominale ma con cedole ridotte e scadenza allungata; obbligazioni che prevedono la capitalizzazione degli interessi (gli interessi maturati vengono cioè reinvestiti di volta in volta). Nonostante le apparenti differenze, le tre opzioni sono equivalenti da un punto di vista finanziario: in sostanza dovrebbero comportare tutte un taglio del 75% del valore nominale dei titoli originari. Le tre risposte di Altroconsumo 1. Delle richieste avanzate a suo tempo al governo argentino da Altroconsumo solo una è stata rispettata – la non conversione del debito in pesos, con conseguente perdita sul capitale per i creditori. Non sembra sia stata invece rispettata la parità di trattamento, visto che dei 178 miliardi di dollari di debito totale l’Argentina prevede di “tagliarne” solo 90 circa, il 43,5% dei quali in mano ai privati. Mentre promette che verranno onorati quelli in mano agli organismi internazionali (Fondo monetario internazionale, Banca mondiale, …). Se per banche e grossi investitori sarebbe facile compensare con altre voci di bilancio la perdita incassata sul valore nominale del titolo, la cosa non è altrattanto semplice per il privato che potrebbe solo portare in detrazione le minusvalenze incassate su eventuali plusvalenze realizzate nei successivi 4 anni – e visti i tempi che corrono solo pochi “fortunati” avranno plusvalenze da compensare! Dunque, se si può parlare di equità finanziaria tra le tre opzioni, non si può parlare di equità di fatto. Altroconsumo teme che il fallimento del Paese vada a pesare per la maggior parte sulle spalle dei piccoli risparmiatori e chiede che per essi l’Argentina proponga una soluzione ad hoc. 2. Una delle tre opzioni proposte contempla la possibilità di scambiare i vecchi titoli con altri aventi cedole più basse, scadenze più lunghe e capitale pressoché invariato; ma la perdita effettiva sarà sempre del 75% e non verrà colmata con alcun premio finale. Inoltre, se il valore attuale del prestito dovrà essere 25, è facilmente intuibile che le cedole del nuovo prestito saranno bassissime e la scadenza lontanissima. Inaccettabile. Altroconsumo chiediamo uno sforzo maggiore a un Paese che ha fino ad ora goduto dell’appoggio e della fiducia della comunità finanziaria internazionale, nonostante la scarsa efficienza di un governo – più interessato alle sorti personali che a quelle del proprio Paese – incapace di risolvere una volta per tutte le sue difficoltà. 3. Altroconsumo invita lo Stato italiano, l’unico ad aver potere contrattuale di fronte al governo argentino, a intervenire nelle trattative. Non necessariamente con un sostegno finanziario diretto, moralmente discutibile perché allevierebbe le colpe di banche e incauti speculatori, ma facendo sentire la propria voce nel corso delle negoziazioni. Solo se il governo italiano si accordasse con quello tedesco, statunitense e giapponese – i Paesi più coinvolti nel default – insieme riuscirebbero più probabilmente a spuntare condizioni migliori per i risparmiatori. Senza con questo dimenticare le responsabilità delle banche nell’intera vicenda. Gran parte dei 400.000 risparmiatori coinvolti erano ignari del rischio a cui andavano incontro e furono le stesse banche a proporgli l’investimento. Un difetto di comunicazione e trasparenza molto grave che ha trascinato migliaia di risparmiatori nei crack di Argentina e Cirio e che solo oggi le banche intendono risanare. Ma a quanto pare hanno incominciato con il piede sbagliato come dimostra l’indagine sulla trasparenza bancaria presentata nei giorni scorsi da Altroconsumo.  

IL MERCATO DEI CAPITALI NELL’EUROPA DELL‘EST – LA VISIONE DI UNION INVESTMENT
Milano, 27 ottobre 2003 - I mercati dell’Est Europa hanno sofferto una certa debolezza in settembre, unica eccezione la borsa russa che ha continuato la fase rialzista grazie alla sempre elevata liquidità proveniente da investitori locali e stranieri. Russia e Ungheria restano i nostro favoriti nell’Europa dell’Est. Siamo sempre convinti che i mercati azionari dell‘Europa Orientale avranno uno sviluppo positivo per la restante parte del 2003. Le piazze di Polonia e Repubblica Ceca hanno avuto invece un andamento molto più debole. In particolare la borsa di Varsavia ha registrato forti perdite nel listino a causa dell’attuale discussione relativa al budget polacco. Il governo polacco ha infatti l’intenzione di aumentare le spese statali del 2004 per stimolare l’economia, ma questa manovra farà salire il deficit statale. Alcune stime parlano già di un 7% del Pil. L’annuncio di queste misure, oltre a causare un indebolimento del listino azionario locale, ha rappresentato un duro colpo per la valuta polacca, lo Zloty, facendo nascere il timore che futuri aumenti della spesa pubblica potrebbero spingere il governo a nuove e consistenti emissioni di titoli di stato. Ciò impedirebbe un ulteriore abassamento dei tassi di interesse. In settembre sono stati inoltre pubblicati alcuni dati congiunturali come, per esempio, la crescita del Pil relativa al secondo trimestre 2003: il tasso di crescita si é rivelato abbastanza elevato con un +3,8% rispetto all‘anno precedente (primo trimestre: +2,2%), ma un‘analisi delle componenti di crescita indica una situazione non uniforme. Mentre le esportazioni sono cresciute notevolmente grazie al cambio favorevole dello zloty, la forte riduzione degli investimenti (-3,1%) è un segnale piuttosto negativo. Positivi invece i dati sull’inflazione che in agosto registrava un aumento dello 0,7%. Nei confronti della Polonia restiamo sottopesati (underweight) anche se, dopo i primi segnali di miglioramento economico, abbiamo aumentato un po’ la nostra esposizione. Crediamo che un aumento delle spese per il consumo privato trainerà la crescità economica (per il 2003 é previsto un tasso di crescità del Pil pari al 4,5%) anche se, per la maggior parte, questo fenomeno è già scontato dalle quotazioni. Inoltre, le valutazioni sono già abbastanza elevate e questo rende difficile un ulteriore crescita. Per ciò che riguarda la situazione politica, il governo Sld che non ha la maggioranza parlamentare incontrerà notevoli difficoltà nell‘approvare riforme impopolari e le elezioni nella prossima primavera saranno fonte di nuove incertezze. Infine, le misure che aumenteranno il deficit avranno un impatto negativo sul mercato azionario. Anche sul mercato azionario della Repubblica Ceca settembre é stato leggermente negativo. Venendo ai dati economici pubblicati, i dati relativi alla crescità economica del seconodo trimestre hanno evidenziato una crescita del Pil del 2,1% (assolutamente in linea con le attese). L’aumento si dovuto a una forte crescita dei consumi privati (+ 5,5%), mentre gli investimenti sono rimasti leggermente negativi con un –0,4%. La borsa ungherese ha invece contenuto le perdite all’1% grazie alla stabilità del Fiorino che ha esercitato un impatto positivo sull’andamento borsisitico; il mercato obbligazionario sconta già un prossimo taglio del tasso di riferimento atteso nel prossimo trimestre. Anche in Ungheria le discussioni relative al budget 2004 hanno influenzato il mercato: il governo di Budapest ha allo studio misure per attirare investimenti stranieri in Ungheria, il cosidetto „pacchetto“ che contiene tra altro anche un progetto per la riduzione fiscale societaria dall’attuale 18% al 16%. Inoltre il governo sembra intenzionato ad abbassare anche le imposte sui redditi di persone fisiche aumentando contemporaneamente la Tva. L ’ungheria sta cercando di contenere il deficit pubblico anche attraverso la riduzione del 10% del numero di impiegati statali. Mentre nel 2003 il deficit pubblico é previsto intorno al 4,8% del Pil, per il 2004 il risultato dovrebbe attestarsi intorno al 3,8% e il mercato ha reagito positivamente a questa prospettiva. Meno positivi, invece, sono stati i dati sulla crescita economica del secondo trimestre 2003: forse a causa dei bassi consumi privati, in questo periodo il tasso di crescita del Pil é stato del 2,4%, inferiore rispetto allo stesso periodo del 2002 e inferiore alle attese. Notizie positive giungono invece dagli investimenti che hanno evidenziato un aumento dell’1,7%, in netto miglioramento rispetto al tasso di crescita negativo (-1,2%) del primo trimestre. Notizie positive anche dal fronte dell’inflazione: l’aumento dei prezzi del 4,7% é stato inferiore alle attese che indicavano un +5%. Per il mercato azionario ungherese continuiamo a essere positivi che – come la borsa russa – sovrappesiamo („overweight“). Non appena il Fiorino si sarà stabilizzato, la Banca Centrale ungherese dovrebbe tagliare i tassi di riferimento con conseguente effetto positivo sull’economia nazionale. L’andamento congiunturale ugherese é positivo e le attese di crescità relative al Pil indicano un 3,5%. Un‘ulteriore accelerazione della crescita è probabile data la riduzione del deficit budgetario. Infine, se confrontate con la media delle società dell’area, le valutazioni per l’Ungheria sono favorevoli e le buone prospettive relative ai risultati aziendali offrono interessanti opportunità d‘investimento. Alla luce di tutto ciò, siamo molto positivi, soprattutto a lungo termine, circa il mercato azionario ungherese. Oltre all’Ungheria la nostra preferenza va sempre al mercato azionario russo che, se confrontato con altri paesi emergenti e considerando la difficile situazione congiunturale globale, vanta una situazione macroeconomica eccezionalmente stabile (prova ne é la promozione – upgrade - da parte dell’agenzia di rating Moody’s recentemente assegnata alla Russia). Dopo che nel 2002 il Pil é cresciuto con un tasso del 4,3%, le stime per quest’anno sono ancora più positive indicando un lusinghiero 6%. Per ciò che riguarda la situazione politica, a fine anno sono previste le elezioni per la Duma e, nella prossima primavera, si terranno le elezioni presidenziali. Prima che questo accada non si può escludere, per la borsa russa, una certa volatilità, dettata forse da possibili scandali (come per esempio il caso Yukos di alcune settimane fa). Politica di investimento di Union Investment - Abbiamo aumentato gli investimenti nel settore russo di produzione di metali e costruttori di tubi metallici quali, ad esempio, Chelyabinskiy Metal Factory e Norilsk Nickel. Inoltre, abbiamo incrementato anche la posizione in piccole aziende petrolifere di minore importanza quali Slavneft-megionneftegas e Sakhalinmorneftegaz-rosneft. Prese di profitto sono state invece operate nella società di telecomunicazioni russe come Moscow City Telephone, Volga Telekom e Central Telecommunications. Abbiamo poi cominciato a costruire posizioni in Romania con l’acquisto dei seguenti titoli: Snp Petrom (una compagnia petrolifera che verrà presto privatizzata e il cui titolo è attualmente molto richiesto), Banca Transilvania e Impact (una piccola banca locale la prima e una società immobiliare la seconda che vantano un grosso potenziale di crescita e trattano a prezzi ragionevoli). In Polonia, dove le buone notizie sono probablmente già scontate dalle valutazioni, abbiamo effetuato realizzi poco prima che il mercato correggesse. E’ stata infatti ridotta la posizione in Computerland, nella società di telecomunicazione Tpsa, nella ditta appaltatrice Budimex e nella banca Bzwbk. Abbiamo completamente liquidato il precedente investimento nella banca Bph e nel produttore di rivestimenti per sedili automobilistici Inter Groclin. Infine, per la prima volta, abbiamo nel portafoglio del fondo le azioni della Bank Austria Creditanstalt, società bancaria con un legame stabile con l’Europa dell’Est – soprattutto con la Polonia dove possiede una società affiliata la Bph (che abbiamo venduto perché il titolo ormai ci sembrava sopravvalutato rispetto alla società madre che é invece molto più economica). Bank Austria Creditanstalt sarà quotata a breve alla borsa polacca e diventerà uno dei titoli a maggiore capitalizzazione del listino locale. Crediamo inoltre che il titolo sarà molto richiesto dai fondi pensione e dai fondi d’investimento. In Ungheria e Repubblica Ceca non abbiamo operato cambiamenti.

STIPULATO L’ATTO DI SCISSIONE PARZIALE DELLA BANCA POPOLARE DI NOVARA A FAVORE DEL BANCO POPOLARE DI VERONA E NOVARA
Verona, 27 ottobre 2003 - Conformemente alle delibere delle assemblee straordinarie della Banca Popolare di Novara S.p.a. E del Banco Popolare di Verona e Novara S.c.a r.L. Che hanno approvato il progetto di scissione parziale di ramo d’azienda costituito da n. 84 sportelli e dalle Aree Affari a supporto della rete, dalla Banca Popolare di Novara a favore del Banco Popolare di Verona e Novara, e avuto riguardo alla realizzazione degli adempimenti previsti dalla legge, in data odierna è stato stipulato il relativo atto di scissione, sottoscritto dal Presidente della Banca Popolare di Novara, prof. Siro Lombardini, e dal Presidente del Banco Popolare di Verona e Novara, avv. Carlo Fratta Pasini. Gli effetti giuridici della scissione decorreranno dal 1° novembre 2003, data entro la quale verrà effettuata l’iscrizione. Sottoscritti I Contratti Di Cessione Di Rami D’azienda Dal Credito Bergamasco Al Banco Popolare Di Verona E Novara E Dalla Banca Popolare Di Novara Al Credito Bergamasco. A fa seguito al comunicato congiunto del 14 ottobre scorso il 24 ottobre sono state perfezionate le cessioni di rami d’azienda relative al: trasferimento di n. 36 sportelli, dell’Area Affari Veneto e del marchio “Banco San Marco”, dal Credito Bergamasco al Banco Popolare di Verona e Novara, mediante la sottoscrizione del relativo contratto di cessione da parte dei Presidenti, avv. Cesare Zonca e avv. Fratta Pasini; trasferimento di n. 33 sportelli e dell’Area Affari Monza, dalla Banca Popolare di Novara al Credito Bergamasco, mediante la sottoscrizione del relativo contratto di cessione da parte dei Presidenti, prof. Siro Lombardini e avv. Cesare Zonca. Entrambe le operazioni sono subordinate all’ottenimento della richiesta autorizzazione dalla Banca d’Italia. Gli effetti giuridici, contabili, fiscali ed operativi delle predette cessioni decorreranno dal 1° dicembre 2003. Con l’efficacia delle predette operazioni il Banco Popolare di Verona e Novara disporrà di una rete complessiva di n. 504 sportelli, il Credito Bergamasco di n. 218 sportelli e la Banca Popolare di Novara di n. 417 sportelli.

DAL GRUPPO BANCARIO CREDITO VALTELLINESE UNA NUOVA POLIZZA INDEX-LINKED DELLA SERIE ORIZZONTI
Sondrio, 27 ottobre 2003 - Il Gruppo bancario Credito Valtellinese ha perfezionato, tramite la partecipata Global Assicurazioni S.p.a., una nuova emissione di polizze index-linked della serie Orizzonti, che abbinano la sicurezza del capitale versato e di un rendimento minimo garantito alla possibilità di beneficiare di andamenti positivi dei mercati finanziari. Global Orizzonti 2 è costituita da una base obbligazionaria, che assicura il capitale iniziale a scadenza e cedole annuali del 2% per i primi tre anni, e da un'opzione che al termine del contratto accorda un'eventuale percentuale di maggiorazione dell'importo versato, legata all'andamento di un paniere di tre primari indici azionari mondiali (Eurostoxx50, Standard&poor's500 e Nikkei225). In un periodo caratterizzato da forte volatilità dei mercati, Global Orizzonti 2 riscontra un notevole interesse presso gli investitori, in quanto offre l'opportunità di beneficiare delle performance positive delle principali Borse internazionali, facendo fronte all'incertezza sull'andamento delle stesse grazie a soluzioni assicurative e finanziarie ad hoc. L'investimento, il cui premio minimo sottoscrivibile è di 2.500 euro, ha una durata contrattuale di 6 anni e sarà a disposizione della clientela di tutte le banche del Gruppo fino al 13 novembre 2003.

DIGITAL BROS: L’ASSEMBLEA DEI SOCI HA APPROVATO IL BILANCIO D’ESERCIZIO AL 30 GIUGNO 2003.L’EBITDA È PARI A 3,5 MILIONI DI EURO IN CRESCITA DI OLTRE 4 MILIONI DI EURO
Milano, 27 ottobre 2003 - Autorizzato il Cda ad effettuare operazione di buy-back per sostenere il corso del titolo e effettuare eventuali operazioni di acquisizione di partecipazioni strategiche. Confermato Martial Chaillet quale membro del consiglio di amministrazione. Si è svolta , venerdì 24 ottobre 2003, l’Assemblea dei Soci di Digital Bros, gruppo operante nel digital entertainment quotato al Nuovo Mercato della Borsa Italiana. L’assemblea ha espresso la propria soddisfazione nell’operato della società approvando il Bilancio d’Esercizio del periodo 1 luglio 2002 – 30 giugno 2003. L’assemblea dei Soci ha inoltre autorizzato il Consiglio di Amministrazione ad effettuare operazioni di acquisto e di vendita di azioni proprie. Le operazioni di buy-back trovano motivazione nella volontà della società di sostenere il corso del titolo e di effettuare eventuali acquisizioni di partecipazioni strategiche. I Soci hanno inoltre manifestato la loro piena fiducia nei confronti di Martial Chaillet confermandolo quale membro indipendente del Consiglio di Amministrazione con scadenza del mandato contestuale alla scadenza dell’attuale Cda che coincide con l’assemblea che approverà il bilancio 2004/2005. Per quanto riguarda i dati di bilancio, il Gruppo chiude con un fatturato consolidato pari a 50,5 milioni di Euro, in aumento del 23,5% rispetto ai 40,9 milioni di Euro proforma registrati nel corrispondente periodo 2001/2002. L’ebitda è pari a 3,5 milioni di Euro in crescita di oltre 4 milioni di Euro rispetto al valore proforma dello stesso periodo 2001/2002 e l’Ebit risulta positivo per 1,2 milioni di Euro in aumento di 3,6 milioni di Euro rispetto al valore negativo registrato nell’anno precedente. L’ebt registra un valore negativo pari a 1,1 milioni di Euro ma con un forte incremento positivo di oltre 15 milioni di Euro rispetto al valore dell’anno precedente che peraltro era influenzato da significativi elementi straordinari. La capogruppo Digital Bros S.p.a., società operante nella localizzazione e distribuzione di videogiochi, ha registrato un incremento di fatturato del 25,7% che passa da 39,3 milioni di Euro registrato nel periodo 2001/2002 a 49,5 milioni di Euro del periodo 2002 /2003. Importanti miglioramenti a livello di capogruppo anche dei margini economici-finanziari. L’ebitda, rispetto ai 2,4 milioni di Euro registrati nel periodo 2001/2002, risulta in crescita di quasi 3 milioni di Euro e raggiunge 5,2 milioni di Euro attestandosi al 10,6% del fatturato. L’ebit, in aumento del 268% rispetto all’anno precedente, è pari a 3,5 milioni di Euro. L’ebt è in netto miglioramento a 1,1 milioni di Euro. La capogruppo chiude con un utile netto pari a 849 mila Euro. L’assemblea dei Soci ha approvato di rinviare a nuovo l’utile dell’esercizio. Le previsioni per il prossimo esercizio sono confermate: un fatturato previsto consolidato pari a 96,9 milioni di Euro e un Ebt pari a 4,6 milioni di Euro. 

FILA HOLDING S.P.A DIVENTA RCS INVESTIMENTI S.P.A.
Biella, 27 ottobre 2003 - L’assemblea dei soci di Fila Holding, tenutasi il 24 ottobre ha deliberato: la modifica della denominazione sociale della società da Fila Holding S.p.a. In Rcs Investimenti S.p.a. E il trasferimento della sede legale da Viale Cesare Battisti 26, in Biella, a Via Angelo Rizzoli 2, a Milano, in entrambi i casi con efficacia dal primo gennaio 2004; il riporto a nuovo di tutte le perdite esistenti al 30 giugno 2003; l’ assenso,sia alla revoca dalla quotazione presso il New York Stock Exchange delle Ads rappresentative di azioni ordinarie della Società ( in particolare non interponendo appello nel caso il New York Stock Exchange stesso, come attualmente, abbia già intrapreso di propria iniziativa una procedura di revoca dalla quotazione), che alla cancellazione della registrazione delle suddette Ads e delle azioni ordinarie di Fila Holding ai sensi del Securities and Exchange Act del 1934 degli Stati Uniti d’America e successive modifiche ed integrazioni, che anche alla risoluzione del vigente accordo di deposito tra Fila Holding, The Bank of New York ed i possessori di American Depositary Receipts rappresentativi delle suddette Ads relativo all’emissione ed amministrazione delle Ads medesime, autorizzando il Consiglio di Amministrazione a provvedervi nel rispetto delle condizioni legali applicabili.

LINIFICIO - ZIGNAGO STIPULATO L’ATTO DI FUSIONE
Fara Gera d’Adda, 27 Ottobre 2003 – E’ stato reso noto che in esecuzione della delibera dell’Assemblea Straordinaria del 10 ottobre 2003, il 24 ottobre è stato stipulato l’atto di fusione per incorporazione della Zignago Tessile S.p.a. Nel Linificio e Canapificio Nazionale S.p.a. Gli effetti giuridici dell’operazione avranno effetto dalle ore 00,01 del primo giorno successivo alla data dell’ultima iscrizione dell’atto di fusione nei Registri delle Imprese competenti; sulla decorrenza di tali effetti verrà fornita tempestiva informativa ai sensi della vigente normativa.

LA STAGNAZIONE NON RISPARMIA LA MECCANICA VARIA
Milano, 27 ottobre 2003 - Preoccupazione per la battuta d'arresto dei progranuni di investimento e per l'eccessivo apprezzamento dell'euro rispetto al dollaro, che non consente di fare fronte con l'export alla stasi del mercato interno. Intanto scende dal +8,9% a -10% il saldo tra le aziende che giudicano il loro fatturato "migliorato" e quelle che lo giudicano "peggiorato". "A causa di un euro troppo forte rispetto al dollaro e alle monete legate al dollaro" - commenta Savino Rizzio, presidente Anima- "le nostre aziende non riescono a beireficiare dei cenni di ripresa che provengono da alcuni mercati extraeuropei, mentre perdura la stavi del mercato interno". Dopo i segnali di ripresa manifestatisi nel secondo trimestre, tornano a soffiare i venti della stagnazione sulla meccanica varia italiana. E' quanto emerge dai risultati dell'indagine trimestrale sull'andamento del settore resi noti da Anima (Federazione delle Associazioni Nazionali dell'Industria Meccanica varia ed Affine). Analizzando i dati elaborati dalla Federazione su un campione di 378 imprese associate, emerge che tra luglio e settembre il saldo tra le aziende che denunciano una situazione di fatturato "migliorata" e quelle che invece la giudicano "peggiorata- è diventato negativo, passando da 94%ó del Il trimestre 2003 a -10% del Iii trimestre 2003. Aumentano infitti le aziende che dichiarano peggiorato il fatturato complessivo rispetto al periodo aprile giugno 2003, dal 22,6% del periodo precedente al 320% mentre diminuiscono quelle che segnalano un incremento (il 22% delle aziende contro il 31,5% nel Ii trimestre 2003). Fatturati stabili per il 46% del campione. Situazioni equivalenti sia sul mercato interno, con un saldo pari a -9,2 % (era +7,8 % nel trimestre precedente), che sui mercati esteri, che hanno fatto registrare un saldo pari a -10,4% (+3,2% )del Ii trimestre). Le aziende che dichiarano migliorato il fatturato Italia sono infatti il 22% (31,8% nel Ii trimestre 2003), contro il 31,2% che lo indica peggiorato (.Era il 240ó nel trimestre precedente.)., mentre per quanto riguarda i mercati esteri le imprese che nel periodo luglio settembre giudicano migliorato il fatturato sono il 19% (24,6% nel il trimestre 2003) contro il 29,4% che invece registra un peggioramento 21,4% nel periodo precedente). La situazione ordini - pur registrando un lieve incremento rispetto al trimestre precedente - è tra le più basse degli ultimi anni, Le previsioni, tuttavia, per il Iv trimestre sono improntate su un cauta fiducia nella ripresa, non generalizzata però a tutti i comparti rappresentati: se il 54,2% delle imprese si attende infatti il perdurare di una sostanziale stabilità, si prospetta un incremento della domanda per il 29.1% delle aziende, mentre solo il 16, 7% prevede un peggioramento. L'indagine denuncia aspettative di un leggero miglioramento sia per quanto riguarda l'Italia che l'estero: il x,9% delle aziende si attende un aumento sul mercato internazionale ed il 25.7% in Italia. Stabile la previsione relativa all'occupazione (per il 79,9% delle aziende intervistate.), ma una situazione di stallo caratterizza anche i programmi di investimento. Un Segnale. Questo, che è fonte di particolare apprensione per il presidente Rizzio, che afferma: "La situazione sta diventando allarmante per il persistere del basso valore del dollaro che penalizza pesantemente le nostre esportazioni verso i mercato mentre il mercato interno risulta ancora debole. Questa situazione di in passe non deve però influenzare negativamente le de dl 779 vestimento e lo sviluppo di nuovi prodotti dai quali dipende il futuro della nostra industria ". Analisi settoriale - Il comparto "Sistemi di sollevamento e movimentazione" ha accusato una frenata nel Iii trimestre sia per quanto riguarda il mercato nazionale che quelli esteri, con risultati nettamente inferiori anche a quelli dell'analogo periodo del 2002. Le previsioni mostrano per il Iv trimestre livelli di attività ancora contenuti. Urn'int.onazione congiunturale debole caratterizza anche il comparto delle 'Macchine edili, stradali, minerarie ed affini" negli ultimi 2 trimestri dell'anno. Come previsto, la ripresa segnata dalle "Macchine ed impianti per l'industria alimentare" e dalle `Affettatrici tritacarne ed affini" si è esaurita nel Ii trimestre e pesanti cali di attività sono attesi anche per il Iv trimestre, in particolare sui mercati esteri. Una nota leggermente più positiva contraddistingue le "Attrezzature frigorifere per il commercio". I risultati del Iii trimestre sono stati per il 50% delle aziende superiori a quelli dello scorso anno e buone performance sono attese sui mercati internazionali. Il comparto delle "Macchine per caffè espresso" sta vivendo una fase di stallo che non condiziona fortunatamente i programmi di investimento. E' proseguita nel Iii trimestre la ripresa della domanda nazionale per le "Macchine della lavorazione delle carni", più stabile la situazione sul fronte estero. Sono rallentate le richieste di `Apparecchiature aerauliche" dopo un Ii trimestre in espansione per il caldo eccezionale. Le previsioni per il Iv trimestre mostrano situazioni differenziate: u n terzo delle aziende intervistate si attende risultati in crescita rispetto al 2.002, un terzo stabili e un ulteriore terzo in calo. E' proseguita nel Iii trimestre l'evoluzione positiva del settore "Apparecchi e componenti per impianti termici", con il 50°ió del campione che dichiara una crescita del fatturato. Buone le opportunità in particolare all'estero. Le attese sono ancora improntate all'ottimismo. I risultati non brillanti del Iii trimestre non impediscono aí costruttori di "Serrature e ferramenta" di formulare delle previsioni abbastanza favorevoli per fine anno: il 46,2% delle aziende intervistate si attende un aumento rispetto al periodo precedente, il 53,5°'o una stabilità e nessuna un calo. Anche il comparto `'Casseforti, porte corazzate e cassette di sicurezza" ha accusato un generale calo del fatturato . La ripresa della domanda prevista per il Iv trimestre non consentirà di raggiungere gli stessi volumi dell'analogo periodo dell'armo precedente. Una situazione ordini bassa caratterizza a fine trimestre il settore "Posateria, coltelleria, vasellame, pentolame ed affme", tuttavia si spera in un miglior Lamento della situazione sul finale dell'anno, grazie in particolare ad una ripresa della domanda estera. Occupazione ed investimenti mostrano trend negativi. Il comparto "Impianti di finitura" attende, dopo una fase di rallentamento, il rivitalizzarsi del mercato nazionale nel Iv trimestre, mentre le prospettive per quanto riguarda l'estero sono meno favorevoli. In flessione l'occupazione, battuta d'arresto negli investimenti. Desta qualche preoccupazione la situazione del comparto "Rubinetteria sanitaria": oltre il 30°delle aziende denuncia un calo di fatturato sia in Italia che all'estero. Con un carnet ordini sceso ad un mese si profila una contrazione dell'attività produttiva nell'ultima parte dell'anno. Una situazione ordini bassa contraddistingue anche il comparto " Valvolame in bronzo e ottone". Il mercato nazionale offre migliori opportunità rispetto a quello estero, dove la concorrenza sui prezzi é sempre più accentuata. Dopo una pausa di riflessione l'attività del comparto " Valvolame ad uso industriale" ha ripreso slancio con il 62,5% delle aziende che vantano una crescita del fatturato. Per quel che riguarda gli Strumenti di misura, controllo e regolazione" si segnala performance non brillanti nei comparti "illisuratori per gas- e "Misuratori per acqua", migliori le previsioni per il comparto "Distributori di carburante" sostenuto dalla domanda interna. Una fase di stabilità contraddistingue il compatto "Sistemi elettronici di conversione". Il comparto "Dispositivi per la protezione individuale sul lavoro" si attende per il Iv trimestre un leggero rallentamento della sua naturale crescita. Infine il comparto "Caldareria", con 3,8 mesi di lavoro assicurato guarda a fine anno con una certa tranquillità: il 46,7% del campione si attende un incremento del fatturato, il 36,6% una stabilità e solo il 16,7% un calo. 

UN’ANIMA MECCANICA IN RUSSIA
Milano, 27 ottobre 2003 - “Abbiamo investito in Russia,” dice Matteo Donelli, marketing manager, della società Zapi Spa,di Reggio Emilia” accettando la sfida di un Paese che, stando ai dati Sace, è ancora a rischio 5 A per inflazione, debolezza del settore bancario e mentalità dirigenziale ancora statale. Lo abbiamo fatto perché le opportunità di business ci sono, c’è anche una favorevole politica economica. Abbiamo trovato inoltre utile avere degli interlocutori validi a livello associativo e istituzionale come Fbo, (Foreign Businessoffice) di Anima-italianmec. E’ importante non sentirsi soli per poter affrontare problematiche relative ai pagamenti, alle trattative commerciali , con tempestività, oltre che per puntare su una corretta strategia di mercato in Russia”. Da una recente indagine di Anima , federazione delle associazioni nazionali dell’industria meccanica varie ed affine, le principali difficoltà per le aziende italiane del settore meccanico in Russia riguardano: trovare compratori (42,9 per cento) , ottenere sicurezza dei pagamenti (38,6 per cento), avere interlocutori istituzionali a supporto. I risultati dell’indagine sono stati illustrati in un recente convegno sull’esportazione in Russia , realizzato in collaborazione con Regione Lombardia, Promos/cciaa Milano, Aidda, Fast e il consolato generale della federazione russa. Per agevolare le imprese è prevista dal 26 al 30 novembre una missione economica a Mosca con incontri e visite presso aziende russe. “L’industria lombarda, “dice Massimo Zanello, assessore pmi e cooperazione della Regione Lombardia,”ha, nel mercato russo, uno sbocco ottimale, con un Pil in crescita del 7,2 per cento e una produzione industriale salita del 6,8 per cento nel primo semestre 2003.Il progetto Anima-italianmec si svolge con la nostra collaborazione e vuole essere di sostegno mirato alle imprese del settore”. E’ prevista anche una seconda missione imprenditoriale a Mosca e altre due a S.pietroburgo tra la fine del 2003 e i primi mesi del 2004. L’obiettivo è favorire contatti tra aziende lombarde e partner locali qualificati ( www.Italianmec.com ) nei settori edilizia, industria, produzione di energia, ambiente per imprese che producono impianti e componenti per impianti, e beni di consuimo durevoli. Le esportazioni della meccanica verso la Russia , stando ai dati Anima, sono del 45,1 per cento. “Anche le donne manager russe stanno aumentando,” sottolinea Wanda Pandoli Ferrero, presidente di Aidda, associazione donne imprenditrici e dirigenti d’azienda,” è abbiamo già avviato un partenariato di cooperazione. Alla fine degli anni 80 le donne imprenditrici o in posizioni al vertice in Russia erano meno del 10 per cento, negli anni 90 occupavano il 18% delle posizioni di leadership nelle aziende e la crescita è lenta ma stabile in questo senso come orientamento positivo. Come Aidda collaboriamo con il board della associazione nazionale russa Women e Business e a novembre ci sarà un incontro a Milano per donne manager e imprenditrici per avviare progetti concreti (www.Aidda.org)”. Nella Federazione russa si sta assistendo ad un pilotaggio da parte del governo centrale di alcune aree e città, recuperando anni di stagnazione e di emarginazione: zone che sono entrate nel mirino di investitori stranieri per le grandi potenzialità offerte e che, nel corso dei prossimi anni , supereranno per interesse quelle di Mosca e di San Pietroburgo, ormai diventate mature per l’investimento e la produzione. La riqualificazione industriale e agricola di aree della Federazione ricchissime di materie prime e di risorse energetiche, quali alcune regioni della Siberia, attrarrà inevitabilmente operazioni di fornitura merci, attrezzature, tecnologie e favorirà lo sviluppo di joint venture con partner internazionali.

“BUSINESS ANGELS" E "SEED CAPITAL": SUPPORTI ALLA NASCITA E ALLA CRESCITA DELL'IMPRENDITORIALITÀ IN EUROPA?
Milano, 27 ottobre 2003 - Le reti di business angels devono e possono andare oltre il ruolo di piattaforma di incontro tra investitore e imprenditore? E' saggio per le reti di Ba assumere compiti di consulenza e al limite di training anche tecnologico (tecno-angel) nei confronti di investitori e imprenditori? Domande cruciali per la Fase Due dello sviluppo del capitale di rischio informale non solo in Italia. Alcune risposte al prossimo convegno Iban - Eban del 13 e 14 novembre a Milano, con la partecipazione confermata di: Erkki Liikanen - Commissario europeo responsabile delle Imprese e della Società dell'informazione Elio Catania - Presidente e Amministratore Delegato Ibm Italia

MILANO E L'ITALIA VISTA DAGLI IMPRENDITORI STRANIERI IN CONTATTO CON LE SEDI ESTERE DI PROMOS/CAMERA DI COMMERCIO
Milano, 27 ottobre 2003 - L’italia apprezzata dagli imprenditori stranieri è fatta di conferme e stereotipi (cibo, sole e calcio ma anche moda e competitività delle imprese) Le città più conosciute per opportunità d’affari? Stravince Milano col 94,4% delle preferenze straniere. Si piazzano bene Torino (49,4%), Roma (42,7%), Bologna (27%) e un po’ anche Firenze (10,1%). L’italia è associata alla moda per il 78,7% degli intervistati. Al mangiar bene, cibo e vino (75,3%). E’ famosa come meta turistica (71,9%). Molti la ricordano soprattutto per la cultura: chiese e musei (60,7%) e teatro e cultura (37,1%). Come Paese del sole e del mare (39,3%). Grande rispetto per il calcio (65,2%). Un Paese da comprare…. Grazie allo shopping (41,6%). Le aziende più conosciute? Decisamente Fiat e Ferrari (93,3%) e Pirelli (71,9%). E l’economia? Il 47,2% degli intervistati ha indicato come grado di competitività internazionale "molto". E il 15,7% ha dichiarato "moltissimo". E aprire un’attività in Italia può rappresentare un forte vantaggio competitivo per il 28,1%. Non solo a Milano (58,4%), ma anche a Torino (22,5%), Roma (16,9%), Venezia e Bologna (7,9%). Perché è un ottimo mercato potenziale (42,7%), per la posizione geografica (29,2%), come porta d’ingresso sul mercato Mediterraneo (24,7%). Ma c’è anche un 20% che ritiene il nostro paese poco o per niente vantaggioso per aprire un’attività. I punti di forza? La qualità della vita (74,2%), l’ambiente economico (34,8%), hotel e ristoranti (33,7%). E gli italiani sono businessmen convincenti grazie alla capacità comunicativa (42,7%), flessibilità (33,7%) ed eleganza (34,8%). Meno i riconoscimenti per efficienza (10, 1%) e serietà (5,6%). Americani, inglesi e svedesi? Ci ammirano per la moda. I tedeschi? Ci ritengono competitivi (73,3%), anche per aprire un’attività (86,7%). E gli olandesi preferiscono puntare su Milano (83,3%), gli inglesi su Torino (50%), i tedeschi su Roma (33,3%). Emerge da un’indagine realizzata da Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per l’internazionalizzazione sugli utenti stranieri delle sue sedi all’estero. Città più conosciute per opportunità d’affari. Per il 94,4% degli intervistati Milano è la metropoli più conosciuta per gli affari. Torino seconda (49,4%), seguita da Roma (42,7%), Bologna (27%), Firenze (10,1%), Venezia (6,7%), Napoli (4,5%) e il 5,6% segnala altre città. L'italia è conosciuta per… La moda per il 78,7% degli intervistati, cibo e vino (75,3%), turismo (71,9%), calcio (65,2%), chiese e musei (60,7%), shopping (41,6%), sole e mare (39,3%), teatro e cultura (37,1%), fiere (29,2%), imprese (27%), tecnologia (19,1%), finanza (4,5%), vita notturna (3,4%), altro (4,5%). Le aziende italiane maggiormente conosciute all'estero. Prima la Fiat (93,3%), Pirelli (71,9%), Telecom (11,2%), Mediaset (10,1%), i 5 milioni di pmi (6,7%), i distretti (3,4%), altro (12,4%). Come viene valutata la competitività internazionale dell'Italia. Il 47,2% degli intervistati ha indicato come grado di competitività internazionale "molto". Il 28,1% ha indicato "abbastanza" ed addirittura il 15,7% ha dichiarato "moltissimo". Solo il 6,7% ha dichiarato "poco". Per paesi. L’italia è ritenuta competitiva a livello internazionale dal 73,3% dei tedeschi, il 50% degli inglesi, degli olandesi e degli spagnoli, dal 43,8% dei francesi, dal 42,9% degli svedesi e dal 35,3% dei belgi. Aprire un’attività in Italia può rappresentare un vantaggio competitivo? Il 31,5% degli intervistati ha indicato “abbastanza”. Il 28,1% "molto"; il 10,1% “poco” e anche un 10,1% ha dichiarato “per nulla”; il 9% "moltissimo"; il 6,7% "altro". Per paesi. Ritiene nel complesso vantaggioso aprire un’attività in Italia l’86,7% dei tedeschi, l’83,3% degli olandesi, l’81,3% dei francesi, il 70,6% dei belgi, il 57,1% degli svedesi, il 50% dei britannici e degli americani e il 33,3% degli spagnoli. E dove. Il 58,4% dichiara a Milano; Torino 22,5%, a Roma 16,9%, Venezia e Bologna 7,9%, Firenze 3,4%, Napoli 2,2%, altro 4,5%. Per paesi. Milano è preferita dall’83,3% degli olandesi, dall’80% dei tedeschi, dal 71,4% degli svedesi, dal 68,8% dei francesi, dal 50% degli spagnoli e degli americani e dal 41,2% dei belgi. Torino invece piace al 50% degli inglesi, al 46,7% dei tedeschi, al 25% dei francesi e degli americani, al 16,7% degli spagnoli, al 14,3% degli svedesi e all’11,8% dei belgi. Roma è preferita in Germania (33,3%), Regno Unito (25%), Olanda (16,7%), Svezia (14,3%), Belgio (11,8%) e Francia (6,7%). I punti di forza dell'Italia. La qualità della vita (74,2%), l’ambiente economico (34,8%), hotel e ristoranti (33,7%), l’internazionalità (28, 1%), centri congressi e fiere (24,7%), aeroporti (10,1%), università (9%), altro (5,6%), trasporti pubblici (3,4%). … e degli italiani. Capacità comunicativa (42,7%), eleganza (34,8%), flessibilità (33,7%), abilità tecniche (29,2%), gentilezza (24,7%), impegno e capacità di mediazione e creatività (16,9%), efficienza (10,1%), serietà (5,6%), altro (3,4%). Per paesi. La capacità comunicativa degli italiani è famosa presso il 73,3% dei tedeschi, il 56,3% dei francesi, il 50% degli spagnoli, il 28,6% degli svedesi, il 17,6% dei belgi. L’eleganza italiana conquista invece il 50% degli spagnoli, degli olandesi, dei francesi e degli statunitensi, il 46,7% dei tedeschi, il 25% degli inglesi, il 14,3% degli svedesi, l’11,8% dei belgi. Perché aprire un'attività in Italia può rappresentare un vantaggio competitivo? Il 42,7% ritiene che sia un ottimo mercato potenziale, il 29,2% sceglie la posizione geografica, il 24,7% la porta d’ingresso sul mercato Mediterraneo; l’11,2% la porta d’ingresso sul mercato Europeo e i bassi rischi. Il 15,7% è attratto dal potenziale delle risorse umane, il 10,1% dall’assistenza nelle diverse fasi di apertura e dal costo della forza lavoro, il 6,7% è attratto dalla crescita del contesto economico, il 5,6% dal sistema fiscale, ma anche spera di aumentare la visibilità, l’1,1% per le materie prime e il 2,2% per altro. Per paesi. L’italia è un ottimo mercato potenziale per le imprese francesi (56,3%), tedesche (53,3%), olandesi (50%), svedesi (42,9%), spagnole (33,3%), inglesi e americane (25%), belghe (23,5%).

L’INTERNAZIONALIZZAZIONE PRODUTTIVA DI MILANO
Milano, 27 ottobre 2003 - Elaborazione ufficio studi Camera di Commercio di Milano su banca dati Reprint, sviluppata presso il Politecnico di Milano nell’ambito delle ricerche sull’internazionalizzazione produttiva dell’industria italiana promosse dal Cnel e dall’Ice E’ opinione ormai consolidata che l’internazionalizzazione produttiva attraverso gli Ide costituisca un importante fattore di competitività e di stimolo alla crescita delle economie locali. Infatti, sia l’espansione produttiva all’estero delle imprese nazionali (internazionalizzazione attiva) che le partecipazioni di imprese multinazionali estere in imprese industriali con sede amministrativa e/o impianti produttivi sul territorio locale (internazionalizzazione passiva) valorizzano le risorse esclusive delle imprese nazionali, massimizzano le opportunità di crescita e rappresentano un presupposto per un ulteriore accumulazione di vantaggi competitivi sui mercati internazionali. Il fatto di essere una multinazionale, cioè, consente di creare esternalità positive che agiscono come elemento propulsivo per le economie in cui risiedono le case madri. Tali imprese contribuiscono inoltre all’allargamento e al consolidamento della base produttiva, sia in termini di investimenti che in termini di occupazione. Se poi gli investimenti dall’estero sono fatti nei settori tecnologici e science based, questi trasferiscono nel paese ospite tecnologie, competenze e capitale umano, stimolano la competizione e inseriscono, attraverso partnership, i fornitori locali nei grandi circuiti internazionali. All’inizio del 2002 le imprese all’estero comunque partecipate (partecipazioni di controllo, paritarie e minoritarie) da imprese milanesi sono 3.361 per un totale di oltre 275 mila addetti. Le partecipazioni di controllo riguardano l’81% delle imprese partecipate e il 79% circa degli addetti. La grande maggioranza delle attività partecipate si concentra in due soli settori: l’industria manifatturiera (36%, ma ben l’84% considerando gli addetti) e il commercio all’ingrosso, ossia le filiali commerciali (43%). Di un certo rilievo la presenza estera nell’energia e costruzioni, mentre il settore dei servizi – in particolare software e telecomunicazioni – riveste un peso ancora modesto, seppure in crescita, nella proiezione multinazionale dell’economia milanese. Nel periodo più recente (2000-2002) si registra una crescita delle partecipazioni estere milanesi (+12% in termini di imprese e +13% in termini di addetti), che appare più decisa se riferita alle partecipazioni di controllo (+14% e +16%) e interessa, in diversa misura, quasi tutti i settori di attività (con andamenti particolarmente positivi per il comparto dei mezzi di trasporto e dei servizi professionali alle imprese). Milano detiene una indiscussa posizione di leadership nella proiezione internazionale del sistema produttivo italiano: nell’area milanese si concentra infatti oltre il 25% delle partecipazioni estere di tutte le imprese italiane. Questa relativa maggiore propensione all’internazionalizzazione attiva si accentua ulteriormente nei comparti manifatturieri caratterizzati da un più elevato contenuto tecnologico o da economie di scala, nonché nei servizi avanzati alle imprese, mentre si riduce per le attività di tipo tradizionale. Milano si presenta anche come la principale porta d’ingresso (o gateway) degli investimenti delle imprese estere in Italia: sempre all’inizio del 2002 si contano nell’area milanese 2.359 imprese a partecipazione estera, in cui sono occupati oltre 324 mila addetti. Il polo milanese assorbe ben il 43% del totale delle partecipazioni estere in Italia ( e il 37% dei relativi addetti), una concentrazione che appare ancora più elevata considerando le filiali commerciali (62% del totale nazionale in termini di addetti), l’informatica e le telecomunicazioni (65%) e i servizi professionali (56%), contro un’incidenza del settore manifatturiero nettamente più bassa (28%). In altre parole, le funzioni terziarie giocano a Milano – e più intensamente che altrove – un ruolo di primo piano nell’attrazione degli investimenti esteri. Tra il 2000 e il 2002, il tasso di crescita del numero delle imprese a partecipazione estera localizzate nella provincia di Milano assume un valore (+5%) inferiore alla già non particolarmente sostenuta tendenza nazionale (+7%), una dinamica rallentata che evidenzia l’esistenza di uno scarto tra il potenziale di risorse e opportunità di cui l’area milanese è ampiamente dotata e l’effettiva traduzione di tali risorse in un fattore di richiamo per gli investimenti delle imprese estere. 

NANDO PASQUALI E’ IL NUOVO AMMINISTRATORE DELEGATO DELL’ACQUIRENTE UNICO
Roma, 27 ottobre 2003 – Il nuovo Consiglio di Amministrazione dell’Acquirente Unico, riunito il 24 ottobre per la prima volta, ha nominato Nando Pasquali Amministratore Delegato della società. Questo incarico si va ad aggiungere a quello di Presidente dell’Au, conferito allo stesso Pasquali durante l’Assemblea degli azionisti del 21 ottobre scorso. Con la nomina odierna si completa la struttura del nuovo vertice dell’Au: Nando Pasquali, Presidente e Amministratore Delegato, Vittorio Corsini, Consigliere, Leonilde Vitolo, Consigliere. 

PIRELLI E NEXANS SI AGGIUDICANO UN CONTRATTO DA 100 MILIONI DI EURO IN TUNISIA NUOVI ELETTRODOTTI SOTTERRANEI RAFFORZERANNO LA RETE ELETTRICA NAZIONALE
Milano-parigi, 27 Ottobre 2003 - Il consorzio formato da Pirelli Cavi e Sistemi Energia e Nexans si è aggiudicato un contratto del valore di 100 milioni di euro per la fornitura e l'installazione "chiavi in mano", per conto dell'Ente nazionale per l'energia Steg - Société Tunisienne de l'Electricité et du Gaz , di cavi di trasmissione di energia elettrica sotterranei e relativi accessori ad alta tensione per il potenziamento e l'ampliamento della rete di trasmissione elettrica tunisina. In particolare, Pirelli - leader mondiale nel settore dei cavi energia - e Nexans realizzeranno nuove linee sotterranee per il collegamento in alta tensione tra le principali sottostazioni elettriche che forniscono energia alle più rilevanti regioni del Paese; queste nuove linee miglioreranno significativamente l'affidabilità e la capacità di trasmissione delle reti, riducendo i rischi di black-out. Il contratto, nell'ambito del quale Pirelli riveste il ruolo di capofila , prevede la fornitura e la posa in opera di cavi energia in polietilene Xlpe - operanti alla tensione di 90 e 225 kiloVolt - i relativi accessori e tutte le attività locali di installazione, supervisione, prova e attivazione. I cavi del progetto, che si estenderà dall'ultimo trimestre 2003 a tutto il 2005, saranno prodotti negli stabilimenti francesi di Pirelli e belgi di Nexans. L'accordo con Steg è un'ulteriore conferma della leadership di Pirelli e Nexans anche nell'area nord africana: negli ultimi tre anni, infatti, le due società hanno già vinto numerosi contratti con le utility locali e hanno installato cavi ed accessori per un totale di oltre 200 milioni di euro. 

ACEA: L’ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI HA ESAMINATO LA SEMESTRALE 2003 ED HA NOMINATO IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ED IL COLLEGIO SINDACALE
Roma, 27 ottobre 2003 – Si è riunita il 24 otttobre in sede ordinaria l’Assemblea degli Azionisti di Acea S.p.a., presieduta da Fulvio Vento, per esaminare la Relazione semestrale al 30 giugno 2003, già approvata dal Consiglio di Amministrazione il 12 settembre 2003. I principali indicatori economici della semestrale, approvata dal Consiglio di Amministrazione lo scorso 12 settembre e comunicati al mercato in precedenza, sono stati illustrati all’Assemblea dal Presidente e dall’Amministratore Delegato. La strategia perseguita dal Gruppo Acea si conferma fortemente orientata verso le attività di core business, come dimostrato dai principali eventi che hanno caratterizzato l’operatività del Gruppo nei primi sei mesi: il perfezionamento dell’acquisto di Interpower; l’aggiudicazione della gara per la selezione di un socio di minoranza negli Ato di Siena e Grosseto, Pisa e Firenze. L’assemblea degli Azionisti ha nominato il nuovo Consiglio d’Amministrazione, che resterà in carica per i prossimi tre anni, costituito da: Franco Bernabé, Massimo Caputi, Umberto Colombo, Fabiano Fabiani, Piero Giarda, Jean-pierre Hansen, Andrea Mangoni, Raffaele Ranucci, Luigi Spaventa. Fabiano Fabiani è stato eletto Presidente del Consiglio di Amministrazione. E’ stato altresì nominato, per il prossimo tiennio, il Collegio sindacale composto da: Roberto Pertile (Presidente), Francesco Lopomo e Maurizio Lauri (Sindaci effettivi) e infine Claudio Valerio e Pierumberto Spanò (Sindaci supplenti). Il Rappresentante dell’Azionista di maggioranza ha espresso apprezzamento e gratitudine al Presidente uscente, Fulvio Vento; ha altresì ringraziato per la dedizione mostrata l’Amministratore Delegato uscente, Paolo Cuccia.

AUTORITA’ PER L’ENERGIA ELETTRICA ED IL GAS: DESIGNAZIONI CLIENTELARI ED IN CONFLITTO CON LE AZIENDE CONTROLLATE
Roma, 27 ottobre 2003 - - Mentre in precedenza l’ Autorità per l’energia elettrica ed il gas ha cercato di assumere una lieve parvenza di equidistanza dalle imprese sottoposte al suo controllo (anche se gli ultimi commissari uscenti sono scaduti verso la totale subalternità agli interessi delle aziende dell’elettricità), l’ultima tornata di nomine varata ieri dal Governo, in perfetto stile spartitorio e clientelare, costituisce un “unicum”, un tutt’uno con talune aziende monopolistiche probabilmente loro espressione, con buona pace dei diritti e degli interessi dei consumatori ad avere servizi di qualità a prezzi calmierati. L’intesa dei consumatori misurerà l’indipendenza dei commissari nominati sottoposti peraltro al voto parlamentare, con i 25,82 euro di rimborso che, dopo il black out del 28 settembre, spettano di diritto a milioni di utenti. Non pretendevamo certo che tra i commissari nominati vi fosse anche una rappresentanza dell’Intesa – commentano Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori - ma designare alla presidenza l’ex vice presidente dell’Enel rappresenta un vulnus che l’Intesa non esiterà a riparare.  

CAMBIO DI POLTRONE IN POLYTEMS HIR BIANCA FERSINI MASTELLONI, NOMINATA PRESIDENTE ED AMMINISTRATORE DELEGATO
Roma, 27 Ottobre 2003. Polytems Hir, società di marketing e comunicazione economico-finanziaria, comunica che Bianca Fersini Mastelloni già Direttore della società, è stata nominata nuovo Presidente ed Amministratore Delegato. Bianca Fersini Mastelloni subentra al Presidente uscente Hélène Roch, Direttore Generale del Gruppo francese Polytems, impegnata nel rilancio del Gruppo in Francia in un segmento di mercato che vira dalle small-caps alle big-caps e già da tempo coinvolta nella privatizzazione di aziende in Tunisia ed Algeria. Tra gli obiettivi del nuovo Presidente il consolidamento nel segmento della comunicazione after-market, della comunicazione di operazioni di finanza straordinaria delle crisi aziendali di società quotate, nonchè l’ulteriore potenziamento degli uffici di Milano e Roma con l’assunzione di nuovi professionisti.

NUOVO CHIEF SALES OFFICER PER LOTTO SPORT ITALIA
Montebelluna (Tv),27 ottobre - A partire dal prossimo 3 novembre Alberto Niero assumerà la posizione di Chief Sales Officer di Lotto Sport Italia S.p.a., riportando direttamente ad Andrea Tomat, Presidente e Direttore Generale. Al Chief Sales Officer rispondono il Vice-president National Sales, Vincenzo Rebuf, e il Vice- President International Sales, Mauro Favaretti. Il Cso coordinerà inoltre l'attività di due organi di staff: l'Ufficio Retail, coordinato da Roberto Schiavo e l'Ufficio Sales Planning & Coordination, guidato attualmente da Giovanna Cagnin.
Andrea Tomat rimane, ad interim, Chief Marketing and Product Officer. L'inserimento di Alberto Niero si inquadra nei programmi di potenziamento della struttura aziendale nell'area commerciale, con l'intento di fornire un coordinamento più rapido delle attività ed una crescente incisività ai processi di crescita e sviluppo nei diversi mercati. L'inserimento di Niero è, inoltre, diretto a consentire una più efficace e attenta programmazione dei processi di previsione, programmazione e controllo delle vendite. Vincenzo Rebuf e Mauro Favaretti continueranno nelle funzioni sin qui svolte, mantenendo un ruolo chiave nella gestione delle attività di vendita nei rispettivi mercati. Laurea in Economia e Commercio, 41 anni, Alberto Niero ha lavorato nel Gruppo Coin - grande distribuzione - per sei anni; successivamente è entrato in Benetton Sport System - nella divisione Prince Europa - per poi passare alla Staff - Gruppo Diesel - ed infine ritornare in Bss a seguire il marchio Rollerblade. Ha occupato via, via posizioni di crescente responsabilità; inizialmente nell'area Amministrativa e nel Controllo di Gestione e, successivamente, in quella Commerciale. "Desidero augurare a Niero un pronto e pieno inserimento in azienda - ha dichiarato Andrea Tomat - Formulo a tutta la struttura vendite - interna ed esterna - i miei personali auguri perché sappia formare un team vincente e motivato capace di raggiungere importanti e prestigiosi traguardi, proseguendo nel cammino di successi che ci ha condotti fino qui."

AIR DOLOMITI E SIXT TI REGALANO L’UPGRADING
Milano, 27 ottobre 200 3- Air Dolomiti, in collaborazione con il partner Sixt, lancia una speciale promozione dedicata ai passeggeri che acquistano un biglietto on-line. Dal 13 ottobre al 09 novembre 2003 prenotando un biglietto aereo attraverso il sito della Compagnia e riservando un’automobile con Sixt è possibile riceverne una di categoria superiore rispetto a quella richiesta. Il biglietto aereo verrà spedito direttamente a casa insieme ad un voucher di upgrading di Sixt da presentare al momento del ritiro dell’autovettura. Air Dolomiti, la Compagnia regionale italiana partner di Lufthansa, concentra la propria attività sugli scali italiani di Verona, Trieste, Venezia, Bologna, Ancona, Bari, Cagliari, Genova, Milano Orio, Napoli, Milano Linate e Pisa. Offre centinaia di collegamenti in Europa e nel mondo via Vienna, Francoforte e Monaco di Baviera, il secondo hub di Lufthansa. Dall’aeroporto di Verona è possibile raggiungere le più belle capitali europee quali Parigi, Barcellona, Madrid, Bruxelles e Berlino dallo scalo Milano Linate. Sixt, oggi società specializzata nell’autonoleggio, viene fondata nel 1912 in Germania da Martin Sixt. Alla fine degli anni ’90, dopo aver stretto un importante accordo con Deutsche Lufthansa Ag, apre numerosi uffici nei maggiori aeroporti europei. La Sixt , in Italia, è presente su tutto il territorio nazionale, nei principali aeroporti e città. Società dinamica e flessibile conta una flotta di 5.000 auto e un sistema informatico avanzato Infolink: www.Airdolomiti.it  

FESTEGGIARE HALLOWEEN CON VOLAREWEB.COM
Milano, 27 ottobre 2003 - Si possono acquistare dalla mezzanotte di Lunedì 27 alla mezzanotte di Martedì 28 Ottobre con eccezionali tariffe a partire da 6,99* Euro, per volare da Mercoledì 29 a Venerdì 31 Ottobre 2003, le seguenti destinazioni: Milano Orio al Serio – Bari e viceversa; Milano Orio al Serio – Palermo e viceversa; Roma Fiumicino – Bari e viceversa; Venezia – Cagliari e viceversa; Napoli – Venezia e viceversa. I voli sono prenotabili attraverso il sito www.Volareweb.com, chiamando il Call Center Volareweb.com al numero 899 500 030 (per le chiamate da rete fissa 0,80 Euro più Iva al minuto e 0,103 Euro più Iva alla risposta; i costi della chiamata da rete mobile variano in funzione delle tariffe applicate dall'operatore), presso le biglietterie Volareweb.com (all'aeroporto di Milano Linate, Milano Orio al Serio, Venezia, Rimini, Roma Fiumicino, Napoli, Bari, Brindisi, Catania, Palermo, Lampedusa, Olbia; in centro città a Milano, in via Albricci, e a Gallarate; nell’aeroporto di Praga, Madrid, Palma di Maiorca e Valencia), oppure presso le agenzie di viaggio registrate al servizio. *Tariffe di sola andata, tasse aeroportuali escluse ( tasse a partire da 8,53 €). Spese amministrative € 6 per transazione. Supplemento Operations & Security € 12 per tratta. Escluse tariffe Flexible Fare. Tariffe soggette alla disponibilità di posti. Possono essere combinate con le normali tariffe disponibili in altri giorni. Non disponibili via Gds. Volareweb.com è un marchio di Volare Airlines S.p.a.: i voli hanno il codice del vettore Volare Airlines e saranno operati da aeromobili di Volare Airlines. I voli da Roma Fiumicino a Catania e vv, e da Roma Fiumicino a Palermo e vv. (esclusa la Va 8754/5) sono operati da Windjet. 

ALITALIA: NUOVO COLLEGAMENTOMILANO-MALPENSA/CLUJ
Roma, 27 ottobre 2003 - Un nuovo collegamento Milano-malpensa con Cluj, in collaborazione con la Compagnia aerea rumena Tarom, partirà dalla prossima stagione invernale con 3 voli a settimana il martedì, il giovedì e la domenica. L'introduzione del nuovo volo Milano Malpensa per Cluj porta a 34 i collegamenti settimanali fra l'Italia e la Romania. Per la stagione invernale 2003/2004 Alitalia effettua 14 voli settimanali da Milano-malpensa con aeromobile Md- 80, in aggiunta ai 7 voli settimanali da Roma-fiumicino sempre con aeromobile Md-80. La Tarom invece effettua un volo giornaliero da Roma, 3 voli settimanali da Timisoara e 3 da Cluj. Il nuovo collegamento Alitalia/tarom da Malpensa per Cluj consente di aumentare l'offerta nell'area industriale del nord della Romania, grazie anche alle numerose coincidenze sullo scalo milanese.

ALITALIA: NUOVO COLLEGAMENTO ROMA-BANGKOK-TAIPEI
Roma, 27 ottobre 2003 - Alitalia effettua a partire dal 26 ottobre un nuovo collegamento Roma-bangkok-taipei e viceversa in collaborazione con la Compagnia aerea China Airlines. Dal 26 ottobre quindi sarà possibile volare con Alitalia da Roma per Bangkok e Taipei tre volte la settimana (lunedì, mercoledì, venerdì), frequenze che saliranno a quattro a partire dal prossimo mese di Novembre. Il nuovo collegamento Alitalia/china Airlines, che sarà facilmente raggiungibile da tutta Italia e dalle principali città europee grazie alle numerose coincidenze che offre lo scalo intercontinentale di Roma-fiumicino, aumenta la presenza della nostra Compagnia in Estremo Oriente, area tra le più dinamiche per il settore del trasporto aereo. Grazie a questo accordo, Alitalia torna ad essere presente su uno degli scali storici, Bangkok, ed offre per la prima volta la destinazione Taipei, dove alta tecnologia e cultura millenaria si fondono insieme. I voli saranno effettuati con aeromobile Airbus 340, dove Alitalia offrirà servizi

PRECISAZIONI ALITALIA
Roma, 27 ottobre 2003 - In relazione a notizie stampa concernenti la sospensione da parte di Minerva Airlines dell'attività di volo e con riferimento, in particolare, alla giustificazione addotta da parte della stessa Minerva Airlines a tale sua iniziativa con riferimento ad un asserito credito rivendicato dalla stessa nei confronti di Alitalia per debiti che tale compagnia presume accumulati in nome e per conto della stessa Alitalia, si respinge il tentativo, privo di ogni fondamento, di coinvolgere Alitalia in decisioni di esclusiva competenza della Minerva e quello di addebitare sempre ad Alitalia gli esiti negativi dell'attività svolta anch'essa esclusivamente ascrivibile alla Minerva Airlines. Nel quadro di quanto sopra, Alitalia, nell'esclusivo interesse della clientela, assumerà iniziative per l'organizzazione di un operativo di protezione su propri voli o su voli di vettori terzi. Oggi  

GERMANIA EXPRESS, "LOW COST" A TARIFFE FISSE, VOLERÀ DA ROMA A MONACO DUE VOLTE AL GIORNO, DAL 3 NOVEMBRE.
Roma, 27 ottobre2003 - Il recente accordo tra le compagnie "low cost" tedesche, Germania Express, collegherà, a partire dal 3 Novembre prossimo, Roma Fiumicino a Monaco di Baviera con due voli giornalieri. Le tariffe saranno 44 euro a tratta per il lancio e 77 per il proseguio dell'attività. Germania Express, infatti, ha definito per tutto il suo network prezzi fissi: 44, 77, 88, 99 o 111 euro a tratta (da 250 euro da Dusseldorf a Tiblisi). Il vettore si basa su un sistema multi-hub su diverse città tedesche; 11 rotte da Berlino Tegel, sette da Amburgo e nove da Dusseldorf durante l’estate, ma anche su Zurigo, Svizzera, con dieci rotte. La compagnia, operativa dal primo giugno scorso, vola con Fokker 100 da un centinaio di posti venduti attarverso le agenzie viaggi (7% la commissione), il sito internet www.Gexx.de  al momento solo in tedesco e in inglese anche se è prevista una versione in italiana (oltre che spagnola e francese), nonchè via call center o biglietterie in aeroporto (per quest'ultime due possibilità è previsto una fee di 5 euro a tratta)

AIR ONE HA TRASPORTATO IL QUATTRO MILIONESIMO PASSEGGERO DALL’INIZIO DELL’ANNO.
Roma, 27 ottobre 2003 - Nel numero di passeggeri trasportati quest’anno la maggiore compagnia aerea privata italiana ha registrato finora una crescita del 22,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il quattro milionesimo passeggero è risultato il dott. Paolo Volturo, della Daimler Chrysler, che stava per imbarcarsi sul volo Ap6351 da Torino a Roma. Davide Lunetta, responsabile commerciale Air One per il Nord Italia, ha consegnato in premio al passeggero un carnet di sei biglietti validi su tutti i voli nazionali della compagnia. La Sagat , società di gestione dell’aeroporto di Torino Caselle, ha inoltre fatto omaggio al passeggero di una tessera di ingresso alla sala Vip dell’aeroporto valida fino alla fine del 2004. “Se nel 2002 la fortissima crescita di Air One ha fatto seguito all’apertura di molte nuove rotte, nel 2003 l’aumento del numero di passeggeri è dovuto soprattutto al maggiore tasso di riempimento dei nostri voli – un sicuro segno che gli orari, il servizio e le tariffe corrispondono alle esigenze del mercato”, commenta Claudio Balzarini, Direttore Vendite di Air One. La forte crescita di quest’anno del traffico di Air One fa seguito all’aumento dell’81% nel numero di passeggeri trasportati complessivamente nel 2002, il tasso di crescita più alto registrato in tutto il mondo (escludendo le compagnie nate nel 2001) Con l’inizio dell’orario invernale i voli quotidiani sulla rotta Roma-torino aumenteranno da 5 a 6, la tratta Torino-napoli sarà potenziata con un terzo volo giornaliero e le frequenze da Roma per Catania e Palermo aumenteranno da 4 a 5. Un’altra novità riguarderà la tratta principale di Air One: con l’introduzione di un volo da Milano Linate a Roma alle 6.30 (primo collegamento del mattino in assoluto tra le due città) e di una nuova frequenza da Roma a Linate alle 17.30, i collegamenti quotidiani nei giorni feriali sono complessivamente 16 in entrambe le direzioni. Infine il collegamento estivo Torino-lamezia sarà effettuato anche durante il periodo invernale e il nuovo volo Pisa-catania arricchirà l’ormai esteso network della compagnia. Air One opera oltre 1000 voli settimanali. Nel 2002 la compagnia ha trasportato oltre quattro milioni di passeggeri, registrando sui soli voli di linea una crescita del 91% rispetto all’anno precedente. Oggi la compagnia controllata dal Gruppo Toto ha circa 1.900 dipendenti, compresi quelli della consociata Eas per l’assistenza aeroportuale, ed una flotta costituita da 27 Boeing 737. Su tutti i voli Air One, ad eccezione di quelli da e per Trapani, è possibile accumulare miglia con "Miles & More", il programma frequent flyer di Lufthansa. Le miglia possono essere utilizzate per ottenere premi o biglietti gratuiti con Air One e con le compagnie della Star Alliance. 

CANADA: HMSHOST SI AGGIUDICA LA GARA PER I SERVIZI DI RETAIL NELL'AEROPORTO INTERNAZIONALE DI EDMONTON IL CONTRATTO HA DURATA DI SETTE ANNI E I RICAVI PREVISTI NEL PERIODO OLTREPASSANO I 30 MILIONI DI DOLLARI USA
Milano, 27 ottobre 2003 - Tramite la controllata Hmshost Corporation, il Gruppo Autogrill si è aggiudicato un nuovo contratto per la gestione delle attività di retail nell'Aeroporto Internazionale di Edmonton. Il contratto ha durata di sette anni e i ricavi previsti nel periodo oltrepassano i 30 milioni di dollari Usa. Con oltre 5 milioni di viaggiatori l'anno, l'aeroporto di Edmonton è il quarto aeroporto del Canada per traffico passeggeri. I nuovi punti di vendita 'retail', che Hmshost sta progettando, celebreranno la fama della città di Edmonton come la 'città dei Festival'. L'apertura della maggior parte dei nuovi negozi è prevista per novembre, in concomitanza con l'inaugurazione della nuova 'Central Hall' dello scalo. Newsstands . Hmshost gestirà cinque chioschi di giornali in diverse parti dell'aeroporto con la formula News Connection. Unendo in un unico concept il meglio della carta stampata, della programmazione radiofonica e televisiva e dei media elettronici, il nuovo servizio garantisce il meglio dell'informazione globale alla comunità dell'aeroporto di Edmonton. Edmonton Emporium. Àˆ la vetrina dei migliori oggetti d'arte e artigianato, dei migliori souvenirs e specialità gastronomiche della parte settentrionale della provincia di Alberta. L'atmosfera è piacevole e la gamma offerta ai viaggiatori dell'aeroporto di Edmonton è unica e distintiva. Roots. Àˆ un marchio di abbigliamento canadese conosciuto a livello internazionale per la qualità e lo stile dei suoi prodotti. Nel punto di vendita nell'aeroporto sarà disponibile l'intera gamma di abbigliamento e accessori casual per donna, uomo e bambino. Edmonton Sports Scene. La città di Edmonton è rinomata per la forte tradizione atletica, celebrata nell'aeroporto da una formula ad hoc: Edmonton Sport Scene. Presentando oggetti 'ricordo' delle squadre locali, il concept riflette lo spirito sportivo della città . Altri punti di vendita saranno Rocky Mountain Chocolate Factory e Laugh N'learn, famoso marchio di giocattoli di Edmonton.

ISVAP: ASTRA ASSICURAZIONI GENERALI S.A. NON È ATTUALMENTE ABILITATA ALL’ESERCIZIO DELL’ATTIVITÀ ASSICURATIVA IN ITALIA.
Roma, 27 ottobre 2003 - Sono pervenute all'Isvap segnalazioni riguardo alla circolazione sul territorio italiano di autoveicoli esponenti contrassegni per l’assicurazione della responsabilità civile auto recanti l’indicazione di una società denominata Astra Assicurazioni Generali S.a. Con sede in Atene – Grecia. Al riguardo si rende noto che la suddetta società, pur essendo autorizzata all’esercizio dell’attività assicurativa in Grecia, non è attualmente abilitata all’esercizio dell’attività assicurativa in Italia. Si richiama, pertanto, l’attenzione degli utenti e degli intermediari sulla circostanza che l’eventuale stipula di polizze recanti l’intestazione sopra indicata comporterebbe per i contraenti l’insussistenza della copertura obbligatoria r. C. Auto e per gli intermediari lo svolgimento di un’attività non consentita dalle vigenti disposizioni normative. Questo Istituto raccomanda pertanto di verificare preventivamente che i contratti da sottoscrivere siano emessi da imprese regolarmente autorizzate allo svolgimento dell’attività assicurativa. A tale proposito chiarimenti e informazioni potranno essere richiesti direttamente all’Isvap (Via del Quirinale, 21 – 00187 Roma – tel. 06. 42. 13. 31 – telefax 06.42.13.32.06) oppure acquisiti attraverso la consultazione del sito
www.Isvap.it

SICUREZZA STRADALE. SEN. FABRIS (UDEUR): « GRAVI MESSAGGI CONTRASTANTI DI LUNARDI»
Verona, 27 ottobre 2003 - Intervenendo al convegno del Silb-fipe (l’associazione degli imprenditori dei locali da ballo) nell’ambito del Primo Salone Internazionale della Sicurezza Stradale di Verona, il sen. Mauro Fabris (Udeur), Vice Presidente della Commissione Trasporti del Senato, ha dichiarato: “Pur apprezzando molto il coraggio del Ministro Lunardi nel dare attuazione ad importanti norme inerenti la sicurezza stradale, come la patente a punti voluta dal Parlamento nella scorsa Legislatura, non condivido la brutta abitudine di continuare a dare ai cittadini messaggi contrastanti. Se, infatti, inaugurando ieri il Salone della Sicurezza Stradale Lunardi aveva ribadito l’impegno del Governo su questa materia, la successiva dichiarazione, rilasciata a margine del Vertice informale dei Ministri Europei con delega alla sicurezza stradale, con cui annunciava l’innalzamento dei limiti di velocità a 150 Km/h su alcuni tratti autostradali, di cui peraltro ritengo che i gestori autostradali non vorranno assumersi la responsabilità, denuncia un atteggiamento ambiguo del Governo che confonde i cittadini e non giova alla loro sicurezza. Sarebbe, infatti, preferibile garantire prima un significativo implemento della sicurezza sulle nostre strade, sia in termini di una nuova cultura della sicurezza da parte degli utenti che di maggiori investimenti infrastrutturali. Una maggiore sicurezza stradale deriva – ha continuato Fabris – dall’applicazione di politiche di “capillarizzazione” delle norme innovative che in questo settore sono state introdotte, anche attraverso il coinvolgimento di tutte le realtà interessate. In questo senso condivido pienamente la proposta avanzata dal Silb-fipe per l’introduzione dei controlli sullo stato psico-fisico degli utenti dei locali pubblici all’uscita dagli stessi, a carico degli stessi gestori, per impedire che i ragazzi possano mettersi al volante in condizioni di pericolo, o per introdurre l’“accompagnatore” che assicuri il rientro a casa dei ragazzi non in condizione di guidare. Un mio personale intervento in sede i conversione in legge dell’ultimo decreto di riforma del Codice della Strada ha garantito l’approvazione di un ordine del giorno che impegna il Governo in tale direzione e sul quale ho riscontrato un ampio consenso tra tutte le forze politiche, dimostrando come il Parlamento non condivida nuove forme di proibizionismo quali la chiusura anticipata delle discoteche, misure che in nessun modo sono capaci di incidere sulla sostanza del problema”.

L’UNRAE ANALIZZA TENDENZE E PREFERENZE DEGLI ITALIANI DIESEL AD UN PASSO DAL 50% DEL MERCATO DEI 9 MESI RIPRESINA DELLE BERLINE, PIU’ TARGHE NELLE ISOLE
Roma, 27 ottobre 2003 - Cresce il diesel, ormai arrivato a 2,7 punti dal 50% del mercato annuale, si registra una forte accelerazione, dal 37,5 al 40,9% della domanda di vetture del secondo segmento (anche qui, fenomeno dovuto alla diffusione dei piccoli diesel di moderna tecnologia), riprende il noleggio dopo la crisi del turismo, conseguente alla tragedia delle 2 Torri di New York, riprende il mercato dei privati ma solo per via del primo trimestre di ecoincentivi, aumentano le immatricolazioni nelle isole e si contraggono quelle del nord est del paese. Fra i diversi stili di carrozzeria, già in precedenza detto della ripresa delle piccole (in particolar modo delle berline), sono in lieve flessione le station wagon ma anche le monovolume medie a causa del ciclo di rinnovo di alcuni prodotti trainanti del segmento, in forte crescita i fuoristrada e Suv, specie per merito dell’ampliamento dell’offerta di questi ultimi, in ripresa i monovolume grandi, stabili le multispazio e in significativa modificazione i settori dei cabrio e dei coupé, per via dell’ingresso sul mercato di vetture con tecnologia avanzata dei tettucci apribili, in grado di avere sia un cabrio sia un coupè secondo le esigenze del guidatore. I prodotti delle Case estere, infine, ottengono la prima posizione in 6 delle 8 classifiche delle Top Ten per tipologia di carrozzeria. Tutto questo, e molto altro ancora, emerge dall’analisi che l’Unrae elabora trimestralmente, per offrire all’attenzione degli analisti e del pubblico uno spaccato del mercato italiano dell’automobile nuova. L’elaborazione riguarda 1.749.105 autovetture immatricolate nei primi nove mesi dell’anno in corso, messo a confronto con il mercato totale degli ultimi due anni pieni, per consentire una valutazione dei trend più significativi.

ECOSYSTEMS: UN PROGETTO LEADER IN EUROPA
Milano, 27 ottobre 2003 - Si chiama Ecosystems è un progetto cofinanziato dalla Commissione europea nel settore delle macchine utensili. Il costo complessivo del progetto di ricerca Ecosystems è di 4.793 kEuro, di cui finanziati dalla Commissione Europea (nell'ambito del Quinto Programma Quadro) 2.734 kEuro. La cifra risulta superiore al 50 per cento del costo complessivo perchè il cofinanziamento è pari al 50% per le industrie, al 100% per le università.I partner del progetto sono: Centro Ricerche Fiat (I), Guehring (D); Rwth/wzl (D); Ideko-danobat (E), Ku Leuven (B); Rexroth-star (D); Franz-kessler (D), Platit (Ch); Natan (E). "Come Centro Ricerche Fiat ",sottolinea l'ing. Sergio Durante, di Crf, coordinatore di Ecosystems,"abbiamo partecipato a 300 progetti di ricerca comunitari, e di questi, il mio team ne ha coordinati 21. Consiglio alle piccole e medie imprese di aderire ai bandi comunitari anche se il Vi programma quadro è più difficile rispetto ai precedenti, fare parte però di un progetto integrato aiuta a crescere sia per le sinergie che nascono tra i partner che per i risultati che a cascata si hanno via via nel corso dello sviluppo dei singoli lavori di ricerca . Importante è accordarsi bene in partenza sui diritti legati a eventuali brevetti". Il progetto Ecosystems finisce a metà dell'anno prossimo, ha già dato vita a concreti risultati industriali per sistemi produttivi di nuova generazione: offre importanti soluzioni per lavorazioni meccaniche a secco, favorisce una produzione automobilistica più ecologica. La preoccupazione sempre maggiore per la salute umana e l'impatto ambientale, comporta profonde implicazioni sui sistemi produttivi per grandi serie, come la produzione di componenti automotive. Ecosystems sviluppa nuove macchine utensili, componenti, sistemi e strategie di lavorazione per ridurre l'impatto ambientale e migliorare la flessibilità nelle produzioni di componenti meccanici in media o grande serie: una particolare attenzione viene rivolta ai nuovi materiali a scarsa lavorabilità (difficult-to cut) oggi richiesti dall'industria automobilistica. "Siamo riusciti," dice Sergio Durante," a ridurre il rumore durante la lavorazione al di sotto dei 70 decibel,eliminare lubrorefrigeranti da taglio, attivando un approccio integrato di varie soluzionitecnologche e sviluppando moduli a più assi ad alta velocità. Due nuovi moduli sviluppati secondo questi principi, sono stati infine integrati a formare la trasferta ecosystems, in cui sono stati inseriti un nuovo sistema di recupero e compattazione del truciolo ed un sistema di "intelligent machining", che ottimizza precisione geometrica del componente compensando le distorsioni durante lavorazione. Inoltre sono state condotte analisi termografiche all'interno della camera di lavoro, durante il taglio , al fine di individuare le zone più sollecitate termicamente ed eventuali zone di accumulo truciolo caldo, e sono stati messi a punto rivestimenti nanocompositi per utensileria ad alta resistenza e ridotto coefficiente d'attrito. La messa a punto di nuovi sistemi Mql (Minumum Quantity Lubrication: l'impiego di aria ad alta pressione con una piccolissima quantità di olio in luogo della lubrorefrigerazione convenzionale),e l'impiego di nuove generazioni di utensili dedicati (nuovi materiali, geometrie e coating studiati per Mql) forniranno nuovi sviluppi e risultati entro l'estate prossima".Il Team Machining, di cui ing.Durante è il responsabile, è il gruppo di lavoro del Centro Ricerche Fiat che si occupa dello studio delle nuove lavorazioni meccaniche: nuove macchine utensili, utensili (materiali, geometrie e coating), sistemi accessori (ad esempio sistemi Mql), sistemi di fissaggio componenti, ma anche e soprattutto lo sviluppo di nuovi processi di lavorazione (ad esempio lavorazioni assistite laser, turn-milling, ecc.) e lavorabilità di nuovi materiali difficult-to cut. Questa struttura di ricerca è quasi unica in europa, in quanto generalmente le grandi aziende manifatturiere si affidano, per la ricerca in ambito machining, alle università del settore (specie in Germania) ed ai centri di ricerca nazionali. Team Machining si colloca al di fuori dei singoli Settori Fiat e, catalizzando la ricerca specialistica (per un valore di oltre 43Meuro), consente importante un vantaggio competitivo per tutto il Gruppo e per le Piccole e Medie Imprese partner di ricerca. Per tali ragioni il Team ricopre oggi una posizione leader in Europa

PRODOTTI FORESTALI ECOCOMPATIBILI
Oporto, 27 ottobre 2003 - Dal 22 al 24 settembre si è svolta ad Oporto (Portogallo) la prima conferenza sui prodotti forestali ecocompatibili. L'obiettivo dell'incontro è di riunire scienziati e industriali che operano nei settori silvicolo e ambientale, e di presentare le ricerche e le innovazioni più recenti sulla lavorazione dei prodotti in legno con un impatto ambientale minimo e in grado addirittura di portare vantaggi all'ambiente. Gli argomenti di discussione comprendono: adesivi ottenuti dalle risorse rinnovabili; impatto ambientale dei preservanti tradizionali; metodi innovativi per la protezione del legno (modifiche chimiche, metodi biologici, trapping, ecc.); riciclaggio del legname in generale e riciclaggio del legname trattato con preservanti; valutazione del ciclo di vita dei prodotti forestali; nuovi prodotti e processi con un impatto ambientale minimo. Termine ultimo per la presentazione degli abstract: 29 febbraio 2004. Infolink: http://www.Ufp.pt/events.php?intid=10038

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