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2003 anno 6°  

NOTIZIARIO
MARKETPRESS

WEB GIURIDICA
ED
ECONOMICA

contributi di
GIOVANNI SCOTTI

e mail  scottigio@tin.it

LUNEDI'
27  OTTOBRE 2003

pagina 6

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SITO DELLA CAMERA DEI DEPUTATI: NUOVO LOOK

A otto anni dalla sua nascita il sito Internet della Camera dei Deputati ha subito un profondo restyling ed ora ha una veste più semplificata. L'impaginazione dei titoli è più snella. Nella home page hanno maggiore visibilità i capitoli che consentono di accedere nei meandri informativi del palazzo e di consultare testi legislativi, resoconti di sedute, lavori di commissione con la possibilità di effettuare ricerche e approfondimenti tematici.

PREMIO INTERNAZIONALE ALLA LIBERTÀ - SOCIETÀ LIBERA - CITTÀ DI CAPRI - PRIMA EDIZIONE
Segnaliamo un’iniziativa di  Società libera, l’associazione che si propone lo studio e la promozione del liberalismo, inteso come teoria morale della libertà e della responsabilità della persona, e come teoria politica delle istituzioni che stanno alla base della vita civile ed economica, nella convinzione che è soltanto da regole morali e da istituzioni salde che può derivare la condivisione degli ideali liberali.
L’associazione ha organizzato un premio alla libertà, che si caratterizza per le sue finalità connaturate ad un valore culturale, i premiati come figura guida, ad un valore sociale, la riflessione su comportamenti eccellenti, e ad un valore educativo, la sensibilizzazione verso il tema della responsabilità individuale. Ricordiamo che proprio la responsabilità della persona è stata assunta da Società Libera come cardine e fondamento di una concezione del liberalismo, ben distante dalla quotidianità e dai luoghi comuni. Proprio alla volontà di ragionare insieme vanno ricondotte le motivazioni che hanno spinto Società Libera ad istituire questo Premio, amplificando le riflessioni sui meriti e le criticità del liberalismo attraverso un evento che raggiunga l'opinione pubblica. Con questi intendimenti, il 4 ottobre scorso, a Capri, l’associazione ha premiato figure rappresentative, che, nei settori della Ricerca Scientifica, dell'Economia e della Cultura, intesa come scienze umane e giuridiche, hanno saputo testimoniare il valore della responsabilità e della libertà intellettuale. Sul sito di  Società libera è possibile consultare il catalogo del premio.

CONFERENZA UE SULLA PROPRIETÀ INTELLETTUALE
Ad Ischia dal 5 al 7 ottobre u.s. si è svolta una conferenza sulla proprietà industriale, organizzata dalla Commissione europea in collaborazione con la Presidenza italiana dell'Unione Europea.
Alla conferenza hanno partecipato i Ministri Marzano e Buttiglione, gli addetti ai lavori delle istituzioni comunitarie, i responsabili dei diversi uffici nazionali competenti in materia, esponenti dell'industria, addetti ai lavori, oltre a rappresentanti statunitensi e giapponesi del settore. I lavori sono stati aperti dal Commissario Bolkestein, responsabile del Mercato interno UE, che ha sottolineato la necessità di migliorare la comunicazione in materia di proprietà industriale e l'importanza della proprietà industriale per lo sviluppo dell'economia e la competitività europee. Il Commissario Bolkestein, in particolare, ha sottolineato che la Proprietà industriale deve apportare benefici anche ai consumatori ed evitare collusioni che possano falsare il libero gioco della concorrenza sui mercati europei che devono restare aperti, tenere conto dell'importanza delle biotecnologie, utili per lottare specifiche malattie (es. morbo di Parkinson), e valutare con attenzione l'aspetto etico che l'uso distorto delle biotecnologie solleva nonché comprendere le proteste sorte per l'uso dei prodotti farmaceutici in alcuni paesi terzi poveri, ma al tempo stesso tenere in debito conto delle esigenze delle case farmaceutiche.

CONFERENZA UE SULLA PROPRIETÀ INTELLETTUALE: INTERVENTO DI MARZANO
Nel corso delle conferenza sulla proprietà industriale, organizzata dalla Commissione europea in collaborazione con la Presidenza italiana dell'Unione Europea, tenutasi ad Ischia dal 5 al 7 ottobre u.s. il Ministro Marzano ha insistito sulla vera natura dell'impresa da lui definita nella sua essenza come la realizzazione e la concretizzazione di un'idea. Secondo il Ministro la stagnazione economica è causata dalla scarsa realizzazione di nuove idee. Occorre, pertanto, eliminare gli ostacoli che impediscono la concretizzazione delle nuove invenzioni e soprattutto l'appropriazione impropria delle idee altrui. Occorrerebbe creare un circolo virtuoso che abbia come volano la stretta collaborazione tra attività di ricerca, imprese e mercato.
La tutela della proprietà industriale è fondamentale per la crescita perché se non si tutela l'idea, manca uno dei principali incentivi a proporla e realizzarla e verranno quindi scoraggiati gli investimenti indispensabili alla realizzazione dell'idea e alla sua commercializzazione . Occorre, inoltre, che il "made in" sia difeso come espressione di indicazione di origine di qualità; ma non basta, l'Italia non può dipendere unicamente dall'acquisto di brevetti altrui, ma deve sviluppare le proprie idee in effettivi titoli di proprietà industriale che dovranno, successivamente, essere adeguatamente tutelati a livello internazionale, così come avviene negli USA, per la lotta contro la contraffazione e la pirateria per tutelare non solo le imprese, ma anche gli stessi consumatori. A titolo d'esempio il Ministro Marzano ha indicato alcuni settori industriali, quali l'abbigliamento, le calzature , dove i tassi di falsificazione raggiungono percentuali vicine al 60 % creando rilevanti danni alle imprese, sia per le mancate vendite che per la sottrazione di risorse che potrebbero essere investite per migliorare il prodotto e per creare nuovi posti di lavoro. Occorre, quindi, che, in sintonia con le disposizioni comunitarie, si intervenga nella lotta alla pirateria e contraffazione assicurando anche mezzi dissuasivi idonei a contrastarle; il risarcimento alle vittime di tali attività non dovrebbe prendere in considerazione solo il danno emergente e il lucro cessante ma anche quanto ottenuto da tali attività se maggiore.

CONFERENZA UE SULLA PROPRIETÀ INTELLETTUALE: INTERVENTO DI BUTTIGLIONE
Sempre nel corso delle conferenza sulla proprietà industriale, organizzata dalla Commissione europea in collaborazione con la Presidenza italiana dell'Unione Europea, tenutasi ad Ischia dal 5 al 7 ottobre u.s. il Ministro Buttiglione ha sottolineato l'importanza della proprietà industriale per la competitività che sta al centro dell'azione del governo italiano soprattutto durante il semestre di Presidenza dell'UE.
L'Italia è una grande nazione commerciale che non può chiudersi ai mercati internazionali e non può vivere unicamente con le proprie risorse, ma deve ricercare costantemente il maggiore grado di competitività dei propri prodotti. Lo stesso modello sociale europeo è sostenibile solo se l'Europa riesce a restare competitività sui mercati internazionali e ciò presuppone l'incentivazione della ricerca e la collaborazione tra Università ed imprese. L'Europa sta subendo la competizione dei paesi più poveri emergenti che hanno vantaggi competitivi dalla globalizzazione visto che i loro tassi di crescita aumentano proporzionalmente al grado di globalizzazione raggiunto. L'Europa si vede quindi costretta a difendere le proprie quote di mercato migliorando la qualità dei suoi prodotti, migliorando la propria competitività anche grazie ad un'adeguata tutela della proprietà industriale. Alla base di tale strategia sta quindi un'adeguata politica di proprietà industriale, in grado di permettere l'applicazione sistematica dell'innovazione con nuovi investimenti, nuovi prodotti e nuova occupazione. Per questo è importante realizzare il brevetto europeo che assicuri per la questione dell'uso delle lingue, una disciplina favorevole alle PMI per le quali è necessaria almeno la traduzione delle rivendicazioni in tutte le lingue comunitarie. Per l'Italia, inoltre, è importante assicurare il concreto uso dei marchi di qualità specialmente nei settori del design, della moda e dei prodotti gastronomici. E' necessario avere una protezione adeguata delle invenzioni fatte tramite computer, mentre occorre tutelare il rispetto dei principi etici nel settore della brevettabilità di parti del corpo umano ed in genere nel settore della biotecnologia. In proposito il criterio di scelta dovrebbe essere dettato dalla distinzione tra quello che costituisce un'invenzione che è assolutamente brevettabile, da quella che invece costituisce una semplice scoperta che di per se non dovrebbe essere brevettabile, mentre lo sarebbero solo i processi utilizzati per ottenerla.

CONFERENZA UE SULLA PROPRIETÀ INTELLETTUALE: ALCUNI INTERVENTI TECNICI
Di seguito sintetizziamo alcuni degli interventi tecnici tenuti ad Ischia, dal 5 al 7 ottobre, nel corso della conferenza sulla proprietà industriale, organizzata dalla Commissione europea in collaborazione con la Presidenza italiana dell'Unione Europea.
L'Organizzazione Mondiale per la Proprietà individuale (OMPI), ad esempio, ha sottolineato che, pur se negli ultimi tempi sono stati fatti passi in avanti, occorre lavorare molto per realizzare un quadro regolamentare internazionale che favorisca la proprietà industriale per dare maggiore fiducia ai mercati ed assicurare la correttezza degli scambi. Sarà necessario in particolare armonizzare i sistemi nazionali dei brevetti sviluppando un sistema semplice, non costoso ed efficace. L'Ufficio Europeo Brevetti, a sua volta, ha ribadito che occorre migliorare le prestazioni di servizi a favore dell'industria, cooperare a livello internazionale, effettuando una migliore allocazione delle risorse a livello europeo. L'Ufficio giapponese Brevetti auspica lo sviluppo di ulteriori accordi multilaterali sulla PI senza rinunciare alla stipulazione di accordi bilaterali e trilaterali. L'Ufficio per l'Armonizzazione nel Mercato Interno (marchi, disegni e modelli) (OAMI) ha espresso il parere che non è opportuno sviluppare sistemi regionali e locali per la PI perchè la materia deve inserirsi in una ottica di sistema globale ed internazionale che sia semplice, poco costoso ed efficace. L'US Federal Trade Commission ha chiarito che la disciplina USA per la tutela della concorrenza contro l'uso improprio di diritti di proprietà industriale non differisce molto da quella europea perchè prevede rimedi (risarcimenti, concessioni di licenze obbligatorie) e controlli analoghi a quelli europei.

CONSIGLIO EUROPEO, CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, CONSIGLIO D'EUROPA: TRE DIFFERENTI ISTITUZIONI
Il 1° luglio 2003 è iniziato il semestre italiano dell’Unione europea.
Fino al 31 dicembre 2003 il Presidente del nostro Consiglio dei Ministri, On. Silvio Berlusconi, è il premier di turno: egli rappresenta l’Unione europea in tema di politica estera e sicurezza, in concorso con la Commissione europea, guidata da Romano Prodi. A seguito del quesito di un nostro lettore chiariamo le differenze che intercorrono fra il  Consiglio europeo, il Consiglio dell'Unione europea ed il Consiglio d'Europa. Il Consiglio europeo  riunisce i Capi di Stato o di governo dei quindici Stati membri dell'Unione europea e il Presidente della Commissione europea. Il Consiglio europeo è ospitato dallo Stato che esercita la presidenza del Consiglio e scandisce la vita politica e lo sviluppo dell'Unione europea riunendosi almeno due volte l'anno (generalmente nei mesi di giugno e di dicembre). Le decisioni che vengono prese nelle riunioni del Consiglio europeo danno un impulso alla definizione degli orientamenti politici generali dell'Unione europea. Al termine di ogni riunione del Consiglio europeo, le conclusioni della Presidenza sono rese pubbliche. Il Consiglio dell'Unione europea, invece, è l'organo legislativo della Comunità, provvede al coordinamento delle politiche economiche generali degli Stati membri, conclude, a nome della Comunità, gli accordi internazionali tra quest'ultima e uno o più Stati ovvero un'organizzazione internazionale, costituisce, insieme al Parlamento europeo, l'autorità che adotta il bilancio della Comunità. In forza del Trattato sull'Unione europea, il Consiglio prende le decisioni necessarie per la definizione e l'attuazione della politica estera e di sicurezza comune in base agli orientamenti generali adottati dal Consiglio europeo, provvede al coordinamento dell'azione degli Stati membri e adotta le misure nel settore della cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale. Il Consiglio d'Europa, infine, non è un’istituzione, ma è un'organizzazione intergovernativa e, pertanto, non deve essere confuso con l'Unione europea. Tra i suoi obiettivi principali possiamo citare i seguenti: tutelare i diritti dell'uomo, la democrazia pluralista e il primato del diritto, favorire la presa di coscienza e la valorizzazione dell'identità culturale dell'Europa e della sua diversità, individuare soluzioni per i problemi sociali (discriminazione nei confronti delle minoranze, xenofobia, intolleranza, protezione ambientale, clonazione, aids, tossicodipendenza, terrorismo, criminalità organizzata), sviluppare la stabilità democratica in Europa, sostenendone le riforme politiche, legislative e costituzionali.

RISCALDAMENTO LIMITI ED ORARI
In risposta al quesito postoci da un lettore in merito ai limiti ed agli orari di funzionamento del riscaldamento, precisiamo che occorre fare riferimento al D.P.R. 26 agosto 1993, n. 412, emesso a suo tempo ai fini del risparmio energetico e tuttora in vigore. Il provvedimento detta il regolamento recante norme per la progettazione, l'installazione, l'esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia, in attuazione dell'art.  4, comma 4, della Legge 9 gennaio 1991, n. 10, .e dei relativi ed è stato aggiornato dal D.P.R. 21 dicembre 1999, n. 551. L’art. 2 di tale provvedimento individua la zona climatica ed i gradi-giorno. Infatti, il territorio nazionale è stato suddiviso in sei zone climatiche in funzione dei gradi-giorno, indipendentemente dalla ubicazione geografica: Zona A: comprende i comuni che presentano un numero di gradi-giorno non superiore a 600 in cui il periodo di accensione è compreso fra il 1° dicembre ed il 15 marzo con un orario massimo di 6 ore di riscaldamento giornaliero . Zona B: comprende i comuni che presentano un numero di gradi-giorno maggiore di 600 e non superiore a 900 in cui il periodo di accensione è compreso fra il 1° dicembre ed il 31 marzo con un orario massimo di 8 ore di riscaldamento giornaliero . Zona C: comprende i comuni che presentano un numero di gradi-giorno maggiore di 900 e non superiore a 1.400 in cui il periodo di accensione è compreso fra il 15 novembre ed il 31 marzo con un orario massimo di 10 ore di riscaldamento giornaliero . Zona D: comprende i comuni che presentano un numero di gradi-giorno maggiore di 1.400 e non superiore a 2.100 in cui il periodo di accensione è compreso fra il 1° novembre ed il 15 aprile con un orario massimo di 12 ore di riscaldamento giornaliero . Zona E: comprende i comuni che presentano un numero di gradi-giorno maggiore di 2.100 e non superiore a 3.000 in cui il periodo di accensione è compreso fra il 15 ottobre ed il 15 aprile con un orario massimo di 14 ore di riscaldamento giornaliero . Zona F: comprende i comuni che presentano un numero di gradi-giorno maggiore di 3.000 in cui non opera alcuna limitazione. La tabella, allegata al D.P.R. n. 412/93, ordinata per regioni e province, riporta, per ciascun comune l'altitudine della casa comunale, i gradi-giorno e la zona climatica di appartenenza. Secondo il provvedimento in esame la temperatura negli appartamenti non deve superare i 20 gradi, con una tolleranza fino a 22, i sindaci possono stabilire un ampliamento del periodo e dell’orario di riscaldamento in caso di freddo eccezionale ed i limiti di orario non si applicano agli impianti autonomi e centralizzati dotati di dispositivi per la produzione controllata di calore.

ASSICURAZIONE INFORTUNI: TERMINI DI PRESENTAZIONE DELLE DENUNCE DI ESERCIZIO, VARIAZIONE E CESSAZIONE DI ATTIVITÀ
Il Decreto ministeriale del 19 settembre 2003 ha approvato la delibera del Consiglio di Amministrazione dell'Inail n. 376 del 27 giugno 2002, con la quale, ai sensi dell'art. 14 del Decreto legislativo n. 38/00, sono introdotte modifiche ai termini di presentazione delle denunce di esercizio, di variazione e di cessazione dell'attività, previsti dall'art. 12, commi da 1 a 4, del Testo Unico n. 1124/65.
Secondo la precedente disciplina l'obbligo di denuncia di esercizio cadeva in una fase temporale nella quale era spesso problematico per le imprese poter disporre del complesso di dati informativi oggetto della denuncia stessa, mentre il termine di otto giorni per le variazioni e cessazioni risultava penalizzante per la sua eccessiva ristrettezza. Le modifiche adottate riguardano sia le comunicazioni di esercizio, che potranno essere effettuate contestualmente all'inizio dei lavori (e non più, come in precedenza, almeno cinque giorni prima dell'inizio degli stessi), sia le variazioni e le cessazioni, che potranno essere comunicate entro il trentesimo giorno successivo all'evento (e non più, come in precedenza, entro l'ottavo giorno). L'Inail, con la circolare n. 59 del 10 ottobre 2003, ha precisato che le nuove disposizioni si applicano agli eventi (inizio attività - variazioni - cessazioni) verificatisi a partire dal 9 ottobre 2003, data di entrata in vigore del decreto ministeriale, e non anche a quelli verificatisi precedentemente, anche se denunciati dopo il 9 ottobre 2003. Questi ultimi, pertanto, rimangono soggetti alla disciplina previgente.

RAS E ANGLAT: POLIZZE SU MISURA PER AUTOMOBILISTI CON HANDICAP
Ras e l’Associazione Nazionale Guida Legislazioni Andicappati Trasporti (ANGLAT) hanno firmato un accordo che prevede coperture assicurative su misura per tutti gli associati.
La convenzione è stata messa a punto grazie all'impegno di Claudio Puppo (Presidente ANGLAT) e Francesco Angelini (agenzia Ras Roma Ottavia) e prevede quattro tipi di garanzie in risposta a esigenze peculiari dei disabili . Il primo tipo è rappresentato dalla polizza RC Auto (comprensiva delle garanzie Incendio e Furto) a tariffa ridotta per le auto adattate per la guida o il trasporto di disabili. Il secondo tipo da una polizza a copertura degli infortuni del guidatore che prevede, in caso di incidente, la supervalutazione degli arti funzionanti. E’ prevista, poi,  una polizza di responsabilità civile verso terzi, che copre in particolare i danni causati dalla proprietà e dall'uso di carrozzine, protesi e ausili vari. Ed infine segnaliamo la garanzia accessoria che, grazie alla collaborazione con la centrale operativa di Elvia, attiva 24 ore su 24, prevede un servizio costante di assistenza tecnica al veicolo assicurato, in Italia e all'estero, con l'invio di un'auto sostitutiva o di un taxi per garantire sempre al disabile la possibilità di muoversi. Tramite il call centre Elvia sono inoltre disponibili una consulenza sanitaria specialistica e un servizio aggiornato di informazioni sul mondo dei disabili. Le polizze Ras-Anglat sono già disponibili in alcune agenzie Ras e la convenzione verrà progressivamente estesa a tutti i centri in cui è operativa una rappresentanza locale dell'associazione (che oggi conta oltre 36 mila iscritti e 70 delegazioni in tutta Italia).

GRUPPO VENTAGLIO E GET FIT: LA PARTNERSHIP
Il Gruppo Ventaglio, uno dei protagonisti indiscussi nel mercato del turismo italiano ed internazionale, che da anni ha legato il proprio nome ad importanti manifestazioni sportive, competizioni e spettacoli, ha avviato una collaborazione con Get Fit, a sua volta una delle realtà più prestigiose in Italia nel settore fitness e wellness.
La partnership porterà alla realizzazione di progetti nati dalla comune vocazione per la cultura dello sport e del ben essere psicofisico. In passato Ventaglio e Get Fit hanno già collaborato, presso il centro di via Ravizza 4 a   Milano, mettendo a disposizione dei clienti della palestra, nel periodo pre¬estivo, un agente appartenente ad un’agenzia di viaggio affiliata a VentaPoint, il network del Gruppo, per fornire informazioni relative ai viaggi. All’interno del centro Get Fit di via Ravizza 4, Ventaglio collabora anche con Delight Restaurant, esempio di come si possano felicemente coniugare un servizio di ristorazione ricco e raffinato e una particolare attenzione al benessere anche nell’alimentazione. Il locale è dedicato ai soci e ai loro ospiti, è aperto tutto il giorno per la prima colazione, il pranzo, la cena ed appuntamenti speciali.

GET FIT: LO SVILUPPO E LA SEDE DI VIA RAVIZZA 4
Il marchio Get Fit, nasce neI 1994 con l’apertura del club di via Piacenza e viene successivamente rilevato da Livio Leardi neI 1996. Dopo tre anni di costante crescita, Get Fit acquisisce un centro storico a Milano per lo squash, Sportitalia di via Piranesi, in cui vengono realizzati una nuova piscina, un thermarium particolarmente moderno e nuovi spogliatoi. Nel gennaio 2003 apre Get Fit Ravizza, la realtà Get Fit più ambiziosa e innovativa, ubicato in una zona centrale di Milano.
Con il club di via Ravizza 4, sorto dal recupero di una ex fabbrica di marmitte nascosta all’interno di una corte, grazie ad un progetto realizzato a quattro mani dal titolare Livio Leardi e dall’architetto Franco Scaglia, Get Fit consolida il proprio successo e la scelta di un deciso orientamento alla ricerca del benessere a 3600. Get Fit, infatti, non è solo un centro fitness, ma soprattutto un ambiente polivalente dove poter dedicare del tempo a se stessi, facendo sport, rilassandosi nella zona termale, incontrando gli amici nel Giardino d’inverno o gustandosi un brunch domenicale nel nuovissimo Delight Restaurant. Il Themiarium, fiore all’occhiello dei club Get Fit, poi, propone, in quattro percorsi di diversa durata, oltre ai consueti sauna, Hammam e idromassaggi, anche bagno thalasso, vasca di fanghi minerali, cascata calda/fredda e docce aromatizzate. Get Fit Ravizza ha presentato, per la prima volta in Italia, lo Step Balance, un programma di training completamente nuovo e unico nel suo genere. Nel corso del 50° lnternational Congress & Trade Show sul fitness, che si terrà a Milano a fine febbraio 2004, sarà presentato il nuovo progetto di Network che vedrà aprire, a novembre, il primo club a Roma presso il Warner Village per poi sviluppare su tutto il territorio nazionale una rete di centri wellness autonomi per gestione e proprietà, ma affiliati a un gruppo che condivide qualità, stile, operatività e importanti opportunità di business.

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