NOTIZIARIO
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di
LUNEDI'
10 NOVEMBRE 2003
pagina 1
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SECONDO UNA RELAZIONE DELL'UEB, LE IMPRESE EUROPEE NON
RIESCONO A VALORIZZARE LE INFORMAZIONI BREVETTUALI
Bruxelles, 10 novembre 2003 - Secondo una nuova relazione dell'Ufficio
europeo dei brevetti (Ueb), quasi tutte le imprese europee non riescono ad
apprezzare il valore delle informazioni brevettuali e, pertanto, trascurano
un'importante fonte di conoscenze professionali e di innovazione. L'ueb ha
commissionato lo studio di 1.904 imprese, 443 avvocati specialisti in
brevetti e 29 università di 30 paesi europei, allo scopo di acquisire una
migliore conoscenza degli utenti effettivi e potenziali delle informazioni
brevettuali. L'organizzazione spera di impiegare i risultati per sviluppare
una nuova generazione di servizi informativi sui brevetti, che siano
caratterizzati dalla semplicità d'uso. Si stima che tutte le conoscenze
tecniche applicate, attualmente esistenti, siano contenute fino all'80 per
cento nei documenti dei brevetti, e che non possano essere reperite in altre
fonti. L'ueb descrive le informazioni brevettuali disponibili sotto forma di
banche dati, Cd e Dvd "come una miniera di informazioni tecniche e
conoscenze professionali senza precedenti". Tuttavia, la relazione
rileva che "[Q]uasi tutti le aziende, e in particolare le Pmi [piccole
e medie imprese], non sanno quali benefici possano trarre dalle informazioni
brevettuali". Questo risultato emerge nonostante la maggior parte delle
aziende coinvolte nello studio abbiano espresso il desiderio di acquisire
maggiori informazioni sull'innovazione e sui mercati, ai quali hanno
attualmente accesso. Secondo la relazione, la situazione è tutt'altro che
omogenea all'interno dell'Europa: "In generale, sembra che l'accesso
alle informazioni brevettuali sia migliore nell'Europa settentrionale e
occidentale piuttosto che nell'Europa orientale e meridionale".
Tuttavia spiccano eccezioni come le imprese della Repubblica Ceca,
dell'Ungheria, della Slovenia e della Slovacchia che beneficiano di livelli
di accesso relativamente elevati, mentre in Svezia e nel Liechtenstein
l'accesso è decisamente scarso. Il profilo tipico dell'impresa più idonea
a valorizzare le informazioni brevettuali è quello di un'organizzazione di
grandi dimensioni, concentrata sull'innovazione, con dipartimenti distinti
per trattare le questioni legate ai brevetti e alla proprietà intellettuale
(Pi). Secondo il documento, tali imprese sono situate quasi sempre in paesi
come
la Germania
, i Paesi Bassi,
la Finlandia
,
la Francia
, il Regno Unito,
la Svizzera
, il Belgio, l'Austria e
la Danimarca. I
fornitori di informazioni brevettuali come l'Ueb dovranno affrontare una
sfida fondamentale, che consiste nel mettere a disposizione prodotti di
facile uso. Secondo lo studio molte imprese, e in particolare le Pmi, non
sono spinte a valorizzare i dati dei brevetti perché li trovano
inaccessibili, difficili da utilizzare e costosi. Molti intervistati hanno
espresso la necessità di un servizio di assistenza per accedere alle
informazioni brevettuali, un ruolo che secondo l'Ueb potrebbe essere assolto
al meglio dagli Uffici brevetti nazionali. Infine, mentre quasi tutti hanno
citato Internet come strumento preferito per accedere alle informazioni
brevettuali, la relazione osserva che le imprese si avvalgono maggiormente
di conferenze, organizzazioni professionali e fornitori commerciali nei
paesi che dispongono di infrastrutture più avanzate per l'innovazione.
Pertanto si consiglia ai fornitori di informazioni di non investire tutto
l'impegno in Internet, ma di diversificare l'attività su vari canali di
fornitura.
IL REGNO UNITO VALUTA IL
LIVELLO DI RIUSCITA DELLE IMPRESE LOCALI NELL'ECONOMIA DELLA CONOSCENZA
Londra, 10 novembre 2003 - Il Regno Unito è in procinto di lanciare un
nuovo programma di ricerca per analizzare le capacità delle imprese locali
di adattarsi alle richieste dell'economia basata sulla conoscenza. Il
programma, denominato "Evolution of business knowledge"
(Evoluzione della conoscenza delle imprese), rappresenta la risposta a studi
precedenti secondo cui numerose imprese britanniche non riescono a
raccogliere le sfide poste dal passaggio ad un'economia di questo tipo.
"Diverse aziende del Regno Unito non hanno ancora capito cosa significa
competere in un ambiente basato sulla conoscenza", ha dichiarato il
professor Harry Scarborough, direttore del programma. Alcune di loro - ha
proseguito - sbagliano, perché sono ancora prigioniere del ciclo
caratterizzato da poche competenze e bassi costi. Altre si trovano in
difficoltà, poiché le loro attività di gestione dell'innovazione e della
conoscenza sono troppo limitate e non riescono a valorizzare i talenti del
loro organico". Al lancio della conferenza presenzierà il ministro
britannico della Scienza e dell'Innovazione, Lord Sainsbury.
CARTOLARIZZAZIONE INPDAP:
AL VIA SCIC DA OLTRE 4,2 MILIARDI
Roma, 10 novembre 2003 - Il Mef e l’Istituto Nazionale di Previdenza dei
Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica annunciano il lancio della
cartolarizzazione dei prestiti personali erogati dall’Inpdap, attraverso
la Società
di Cartolarizzazione Italiana Crediti (Scic). L’emissione sarà suddivisa
in tre tranche di obbligazioni a tasso variabile (Serie A1, A2 ed A4) ed una
a tasso fisso (Serie A3) per un ammontare complessivo di oltre 4,2 miliardi
di euro. Tutte le serie di titoli, emessi a fronte della cessione dei
prestiti personali erogati dall’Inpdap a dipendenti della Pa, godranno di
un rating "triplo A" da parte delle tre agenzie di rating: Fitch
Ratings, Moody’s e Standard & Poor’s. Gli arranger che hanno
strutturato l’operazione e che collocheranno le obbligazioni nelle
prossime settimane sono: Citigroup Global Markets Ltd, Credit Suisse First
Boston, Ubm-unicredit Banca Mobiliare. Il pricing della nuova emissione,
quotata sia sull’Mts che sulla Borsa del Lussemburgo, avverrà sulla base
della domanda di mercato. Il rimborso dei titoli avverrà in un’unica
soluzione alla scadenza (soft-bullet), ad eccezione della serie A4 che
seguirà un piano di ammortamento di tipo pass-through. Il ricavato
dell’emissione sarà incassato dall’Inpdap e contribuirà alla riduzione
del fabbisogno e del debito pubblico del 2003. L’operazione si inserisce
nella strategia di progressiva razionalizzazione e miglioramento di
efficienza nella gestione degli attivi pubblici perseguita dal Mef. Nella
fase di strutturazione è stata ridisegnata l’attività di gestione dei
prestiti personali erogati da Inpdap, in linea con i migliori standard
internazionali, per permettere all’Istituto, in prospettiva,
l’ampliamento dell’offerta di credito a condizioni favorevoli,
utilizzando la raccolta sul mercato. Il roadshow per presentare
l’operazione alla comunità finanziaria partirà la prossima settimana da
Milano e toccherà le principali Piazze finanziarie europee.
CIPE: APPROVATO PROGETTO
PRELIMINARE PER IL PASSANTE DI MESTRE
Roma, 10 novembre 2003 - Il Mef comunica che il Cipe, riunitosi il 7
novembre a Palazzo Chigi sotto la presidenza del Ministro, Giulio Tremonti,
ha esaminato ed approvato il progetto preliminare per la realizzazione del
passante di Mestre per il quale si è proceduto anche all’approvazione del
progetto di finanziamento. Il valore complessivo della nuova infrastruttura
stradale di grande importanza per lo sviluppo del Veneto è previsto
nell’ordine dei 750 milioni di euro, di cui
113,4 a
carico dello Stato attraverso gli stanziamenti già previsti per
la Legge Obiettivo.
CONVEGNO: "CONTROLLI
E GOVERNANCE- EFFICIENZA E LEGALITÀ NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE LOCALE.
IL PUNTO IN EUROPA" - PROVINCIA MILANO, 13/14 NOVEMBRE
Milano, 10 novembre 2003 -
La Provincia
di Milano - Direzione Generale - con il patrocinio del Senato della
Repubblica, del Dipartimento per
la Funzione Pubblica
e dell'Unione delle Province d'Italia - organizza un Convegno
internazionale, in occasione del semestre italiano di Presidenza europea,
dal titolo: "Controllie Governance. Efficienza e legalità nella
Pubblica Amministrazione locale. Il punto in Europa". Parteciperanno e
presenteranno relazioni amministratori pubblici italiani ed europei. La
partecipazione è gratuita. Per informazioni contattare la segreteria: tel.
02.7740.2219/2313 fax 02.7740.2673 e-mail: convegno.Europeo@provincia.milano.it
RAPPORTO CNEL SUL MERCATO
DEL LAVORO 2002
Roma, 10 novembre 2003 - Il Rapporto del Cnel sul mercato del lavoro nel
2002 fotografa i principali avvenimenti e le tendenze che hanno
caratterizzato l’anno, spingendosi fino al primo semestre 2003:
dall’andamento dell’occupazione alla riforma Biagi, con un’attenzione
particolare alla tematica femminile e a una lettura ‘di genere’ del
mercato italiano. Il testo, inoltre, mette a confronto due macro-aree, il
pubblico impiego e le professioni, ed è arricchito da numerosi
approfondimenti tematici: competitività, produttività e occupazione; le
collaborazioni coordinate e continuative; un bilancio del lavoro interinale;
la mobilità geografica del lavoro in Italia; il mercato del lavoro nel
sistema bancario; carenze di manodopera e carenze di mestiere; i lavoratori
extra-comunitari; i dati sull’occupazione e il ‘contatore’ dell’Inail;
le politiche del lavoro: beneficiari e spese. Elaborato da un gruppo di
ricercatori coordinati dal sociologo Aris Accornero e curato dalla
Commissione dell’Informazione del Cnel, presieduta da Giuseppe Capo, il
Rapporto assume con questa edizione cadenza annuale. Un anno al
rallentatore. Gli indicatori caratteristici Il
2002 ha
segnato per il mercato del lavoro italiano il settimo anno consecutivo di
crescita ininterrotta dell’occupazione, ma a ritmo decelerato. Il nostro
Paese si è mostrato come il più dinamico dell’Unione europea nel campo
dell’occupazione e ha continuato ad avvicinarsi agli obiettivi comuni
fissati per il 2010. Pur in presenza di un quadro demografico quasi
stagnante, cui ha sopperito solo in parte il contributo dei lavoratori
extra-comunitari, la crescita dell’occupazione ha superato quella del Pil.
Un andamento che ci allontana dallo ‘sviluppo senza posti’, ma evoca
problemi strutturali e rischi di declino: le performance del mercato del
lavoro, infatti, non bastano a risolvere i nodi dell’economia italiana,
quali i divari territoriali e l’economia sommersa. Inoltre, la produttività
è cresciuta meno dell’occupazione, anche perché i nuovi posti sono stati
creati in aziende di minori dimensioni o in settori a bassa produttività.
L’italia, pertanto, ha vissuto il 2002 come un momento di passaggio fra un
modello di mercato del lavoro già delineato, ma ancora bisognoso di
perfezionamenti e di completamenti, e ulteriori misure capaci di elevare la
competitività e la coesione del Paese. Nonostante il rallentamento
economico, le crisi aziendali e le tensioni sociali, nel 2002 gli occupati
sono aumentati di 315.000 unità e i disoccupati sono diminuiti di 104.000,
con il risultato che le forze di lavoro sono aumentate di 211.000 unità.
Gli occupati sono così arrivati a 21.829.000, contro i 21.500.000 del 2001.
Nel 2002, l’incremento è stato dunque dell’1,5%, contro il 2,1% del
2001. L’occupazione è cresciuta più della popolazione, ciò significa
che è aumentata la partecipazione al lavoro: oggi ci sono più italiani
attivi e tra questi sono aumentati coloro che hanno un impiego. Al tempo
stesso, i disoccupati sono scesi a 2.163.000 (-4,6%), il livello minimo
toccato dal 1992. L’incremento maggiore è stato quello degli occupati
dipendenti, che nel 2002 sono risultati
333.000 in
più, mentre gli indipendenti sono stati
18.000 in
meno. Per quanto riguarda i settori, confermate le tendenze degli ultimi
anni: mentre l’agricoltura ha perso 30.000 posti (-2,7%), l’industria ne
ha guadagnati 91.000 (+1,3%) e i servizi ben 254.000 (+1,9%). Un andamento
testimoniato dalle ore lavorate (diminuite nell’industria dell’1,2% e
aumentate nei servizi dello 0,2%) e dalle ore di cassa integrazione (+28,5%
nell’industria e +7,1% nei servizi). Infine, le retribuzioni sono salite
del 3,4% nell’industria contro il 5,5% dei servizi. In termini
dimensionali, hanno continuato a perdere occupati le grandi imprese (con
oltre 500 addetti), che nel complesso danno lavoro al 21% dei dipendenti, le
quali nel 2002 hanno perso 34.400 posti, di cui 29.000 nell’industria. Per
gli occupati il grado di stabilità, cioè la persistenza nella propria
posizione lavorativa a distanza di un anno, risulta del 94,2%: dopo 12 mesi
soltanto l’1,5% degli occupati risulta disoccupato mentre il 4,3% è
uscito dal mercato. Per i disoccupati, invece, il grado di stabilità è del
52,3%, poiché a un anno di distanza il 20,3% ha trovato un lavoro e il
26,9% è uscito dal mercato. Per gli inattivi, cioè coloro che sono fuori
dal mercato pur essendo in età lavorativa (15-65 anni), il grado di
stabilità è dell’89,9%; dopo un anno, infatti il 5,4% ha trovato lavoro
mentre il 4,7% si è messo a cercarlo ma risulta disoccupato. Donne e lavoro
Negli ultimi cinque anni, su un aumento di 1.622.000 posti, due terzi sono
andati alle donne (1.044.000, contro 578.000 degli uomini). La
disoccupazione, invece, si è ridotta un po’ più per gli uomini, fra i
quali è calata di 278.000 unità, contro le 247.000 per le donne. Il tasso
di disoccupazione è diminuito per entrambi, ma vede le donne ancora in
sensibile svantaggio (12,2% contro 7% degli uomini). Nel complesso, dunque,
la disoccupazione femminile mostra maggiori difficoltà di riassorbimento e,
per mantenere un andamento simile a quella maschile, sono necessarie
performance dell’occupazione 3 o 4 volte superiori. Ma non si può dire
che l’occupazione femminile si sia precarizzata: tra le donne, infatti, ci
sono ben 800 mila impieghi stabili in più, mentre tra gli uomini sono 227
mila in meno. I servizi offrono il triplo dei posti alle donne rispetto
all’industria: 27,1% contro 10,9%. Parallelamente, le preferenze per
assunzioni maschili sono del 26,3% nei servizi contro il 67,9% per le donne.
Nel 36% dei casi, però, un’impresa o ente assumerebbe indifferentemente
un uomo o una donna (46,6% nei servizi, 21,2% nell’industria). A livello
territoriale, le preferenze per assunzioni femminili passano dal 22,3% del
Nordest, 22,8% del Centro, 19,9% nel Nordovest al 17,6% al Sud (ma nel
complesso al Nord lavora la metà delle donne e al Sud appena il 27%). E dal
21,4% delle imprese piccole (1-9 dipendenti) al 15,8% di quelle medio grandi
(50-249). In generale, le ‘single’ hanno tassi di occupazione
elevatissimi e paragonabili a quelli maschili. Ma ciò che fa scendere
l’occupazione non è tanto essere in coppia quanto avere dei figli. Un
fenomeno nuovo che appare nelle famiglie è la comparsa di lavoro precario
tra gli adulti e la compresenza con la disoccupazione giovanile. Più di tre
quarti delle famiglie (76,5%) ha entrambi i coniugi o conviventi occupati in
modo stabile, mentre le situazioni di gravità assoluta, con entrambi i
componenti disoccupati, sono limitate all’1,9%. Non è finita la tendenza
all’abbandono del lavoro in età adulta, seppure compensata dal flusso in
entrata: in un anno circa 250 mila donne sono passate dalla condizione di
occupate a quella di casalinghe e quasi 350 mila hanno compiuto il percorso
inverso. Le donne che lavorano part time sono oggi 1.396.000 (16,9%), contro
476 mila uomini (3,5%). Se tra questi ultimi prevale come motivazione il
puro ripiego di fronte all’impossibilità di trovare un lavoro a tempo
pieno (43%), per le donne l’incidenza dei motivi personali è del 34,4%,
anche se per il 29% è una libera scelta. Per le donne il part time è
diffuso soprattutto al Nord, dove sfiora il 20% delle occupate mentre al Sud
è fermo al 13%. Se si considera l’orario atipico, cioè che comporta una
turnazione o lavoro svolto di sera o di notte, esso non è più
un’eccezione: coinvolge infatti il 30,7% degli uomini e il 24,5% delle
donne. Aumenta l’accesso delle donne alle qualifiche dirigenziali: nel
2003 le donne dirigenti - includendo il Pubblico impiego che influisce in
misura preponderante - sono il 24,2% e la percentuale sale al 37,4% tra i
quadri (è del 41% in generale l’incidenza femminile nel lavoro
dipendente). Ai livelli impiegatizi, poi, le donne soffrono in generale di
un sotto-inquadramento: le impiegate con laurea sono il 18,1%, contro il
12,5% degli uomini. Le donne, quindi, fanno meno carriera ma per farla hanno
bisogno di titoli di studio più elevati: è richiesto loro, infatti, un
titolo più elevato per raggiungere.
UNIONCAMERE: INDUSTRIA
ANCORA IN DIFFICOLTÀ MA
LA QUALITÀ ALIMENTARE
VA CONTROCORRENTE PRODUZIONE, FATTURATO ED EXPORT IN CALO IN TUTTO IL
MANIFATTURIERO NEL TERZO TRIMESTRE VANNO MEGLIO LE MEDIE IMPRESE. MA IL 35%
DELLE IMPRESE PREVEDE MIGLIORAMENTI NEL IV TRIMESTRE
Roma, 10 novembre 2003 – Si è chiuso con il segno meno il Iii trimestre
2003 per le imprese manifatturiere italiane. Come emerge dall’indagine
periodica del Centro Studi di Unioncamere sulla congiuntura delle piccole e
medie imprese industriali con 1-500 dipendenti, produzione e fatturato (-2.4%),
ordinativi (-2.7%) ed esportazioni (-1.2%) appaiono in flessione rispetto al
Iii trimestre 2002. Le medie imprese contengono i danni, segnando, rispetto
al 2002, un –0.7% in termini di produzione e fatturato e un –0.1% nelle
esportazioni. Andamento della produzione e del fatturato nel Iii trimestre
2003 Nel Iii trimestre 2003, oltre il 30% delle imprese del settore
manifatturiero ha segnalato una diminuzione sia della produzione sia del
fatturato rispetto al trimestre precedente, contro il 20% che ha indicato un
aumento. Oltre il 40% segnala invece stabilità. Rispetto al periodo
luglio-settembre
2002, in
maggiore difficoltà appaiono le imprese con 1-9 dipendenti, che fanno
registrare una flessione pari a –5.7% dell’andamento della produzione e
del –5.5% di quello del fatturato. Tutte le ripartizioni territoriali
mostrano segnali di frenata, più sensibili al Centro (-3.6% per la
produzione e –3.3% per il fatturato). Fatta eccezione per le industrie
alimentari e delle bevande (che segnano valori positivi in entrambi gli
indicatori: +0.5% per la produzione, +0.7% per il fatturato) quasi tutti gli
altri settori evidenziano andamenti negativi. Le flessioni maggiori
risultano quelle delle industrie tessili, abbigliamento, cuoio e calzature
(-7.6% il dato della produzione e –7.1 quello del fatturato), il
legno-arredo (-2.5% la produzione; -2.9% il fatturato) e le macchine
elettriche ed elettroniche (-3.0% la produzione; -2.9% il fatturato).
L’export La frenata produttiva è evidentemente collegata all’andamento
ancora stagnante delle esportazioni. Il –1.2% medio si declina in maniera
differente a seconda della dimensione d’impresa, oscillando tra il –4.7%
delle imprese con 1-9 dipendenti al –0.1% delle imprese con oltre 50
dipendenti. Il Centro (-3.2%) ed il Mezzogiorno (-2.3%) mostrano le
flessioni maggiori. Sotto la media anche l’andamento del Nord-est (-1.8%),
mentre il Nord-ovest segna un lieve incremento (+0.2%). Da segnalare la
buona performance delle industrie alimentari e delle bevande (2.7%) e la
sostanziale tenuta anche di altri settori (petrochimico, farmaceutico, gomma
e plastica e industrie elettriche ed elettroniche, entrambi con +0.8%). Sul
fronte opposto, invece, soprattutto l’andamento del settore moda (-5.5%).
Gli ordinativi Ancora in sofferenza anche il dato sugli ordinativi: la
variazione tendenziale segna complessivamente un –2.7%, con il Centro che
guida la classifica delle ripartizioni più penalizzate (-3.7%). Le
aspettative per il Iv trimestre 2003 Malgrado le prolungate difficoltà
congiunturali, le imprese mostrano ottimismo: +20, infatti, il saldo tra
quanti prevedono una crescita della produzione rispetto a quanti prevedono
una sua diminuzione. Le attese più positive appaiono quelle delle imprese
con più di 10 dipendenti (+23 il saldo per le aziende con 10-49 dipendenti;
+22 per quelle con oltre 50 dipendenti), ma un atteggiamento fiducioso
sembra caratterizzare anche le attese delle imprese minori (+11 il saldo per
le imprese con 1-9 dipendenti). Quanto ai settori, le industrie alimentari
(+33 il saldo) e quelle del settore della carta, stampa ed editoria (+31)
sono quelle che hanno formulato le migliori previsioni, mentre il settore
tessile e abbigliamento prevede una sostanziale stabilità. Centro e
Nord-ovest (entrambe +23) le aree nelle quali le imprese appaiono
maggiormente fiduciose.
L’ESPORTAZIONE DI
MACCHINE PER CERAMICA IN VISTA DELL’ALLARGAMENTO UE DEL MAGGIO 2004. UN
CONVEGNO ACIMAC-INTERMECCANICA PER I COSTRUTTORI ITALIANI
Modena, 10 novembre 2003 - Giovedì 13 novembre (dalle 14.30 alle 17.00), a
Modena, presso il Michelangelo Business Center di Viale Virgilio 58 avrà
luogo il convegno “Mappatura del recepimento delle Direttive Europee nei
Paesi di nuova adesione Ue”, promosso in ambito Intermeccanica e
organizzato da Acimac (Associazione Costruttori Italiani Macchine e
Attrezzature per Ceramica). L’incontro, a partecipazione gratuita e
riservato alle aziende associate, nasce dall’esigenza di illustrare ai
costruttori di impianti le modalità e la tempistica con cui i 10 nuovi
paesi che entreranno a far parte della Ue dal maggio 2004 (Polonia, Rep.ceca,
Slovacchia, Slovenia, Ungheria, Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta)
stanno recependo le Direttive Europee in tema di Sicurezza e Progettazione
delle Macchine. Normative che dovranno obbligatoriamente essere applicate in
fase di costruzione dei macchinari destinati a questi Paesi, molti dei quali
già rappresentano importanti mercati di sbocco per l’industria italiana
delle macchine per ceramica. Ai partecipanti al convegno sarà distribuito
un Cd Rom con tutte le leggi e le documentazioni tecniche inerenti
l’applicazione delle Direttive Europee nei nuovi Paesi Ue, ad oggi lo
strumento informativo più completo disponibile sulla materia. Il convegno
vedrà tra i relatori il Dr. Paolo Gambuli, Direttore Acimac, che aprirà i
lavori, il Dr. Bruno Maiocchi della Direzione Tecnica di Ucimu–sistemi per
Produrre (Associazione dei Costruttori Italiani di Macchine Utensili, Robot
e Automazione), e il Dr. Gino Zampieri, dello studio di consulenza Ac&e
di Verona e consulente tecnico dell’associazione Marmomacchine. Infolink: http://www.Acimac.it
LE INIZIATIVE DELLA
CAMPAGNA NAZIONALE GALGANO PER
LA QUALITA' UNA
CAMPAGNA PUBBLICITARIA E SETTE CONVEGNI PER DIBATTERE IL TEMA DELLA QUALITÀ
IN OTTICA DI RESPONSABILITÀ SOCIALE, MIGLIORAMENTO CONTINUO, PUBBLICA
AMMINISTRAZIONE E SANITÀ
Milano, 10 novembre 2003 - Sono oltre 400 le organizzazioni di ogni
dimensione, pubbliche e private, che condividono
la Campagna
, promossa dalla Galgano, in occasione della quindicesima Giornata Mondiale
della Qualità, che quest'anno si svolge giovedì 13 novembre, nell'ambito
della Nona Settimana Europea. L'iniziativa, che ha ottenuto l'alto Patronato
della presidenza della Repubblica, il patrocinio della Presidenza del
Consiglio e dei principali Ministeri, prevede, oltre alla campagna
pubblicitaria in uscita sui principali quotidiani, sette convegni che
la Galgano
promuove, in collaborazione con importanti organizzazioni, per dibattere il
tema della Qualità in ottica di Responsabilità sociale, Miglioramento
Continuo, Pubblica Amministrazione, Sanità. L'obiettivo delle iniziative,
volutamente gratuite, è quello di non limitarsi a celebrare ma di entrare
nel merito del dibattito (per inf. Tel.02.39.605.29 relazioni.Esterne@galganogroup.it.
). - "Responsabilità sociale delle imprese: ambiente, economia,
etica", Milano, martedì 11 novembre, con il sostegno di Assolombarda,
Excelsior Hotel Gallia, Italcementi, Naturasì, Nestlè, Pirelli & C.
Reale Estate, Siemens, Wind Telecomunicazioni (allegato programma) "La
lotta del valore contro lo spreco: come ottimizzare le risorse per dare
servizi eccellenti al cittadino" Roma, mercoledì 12 novembre, con il
Comune di Roma, - Milano, giovedì 13 novembre, con il Comune di Milano.
"2a Giornata mondiale della qualità in sanità", Roma, giovedì
13 novembre, con Fondazione San Raffaele e Tonsinvest Sanità; "Il
bilancio sociale", Macerata, giovedì 13 novembre, con
la Camera
di Commercio; "Il miglioramento continuo": Napoli, giovedì 13
novembre, con Unindustria; Verona, mercoledì 19 novembre, con
la Camera
di Commercio. Infolink: www.Galganogroup.it
COME ACCELERARE
L’ECONOMIA EUROPEA?
LA RISPOSTA DEI
BUSINESS ANGELS IL 13-14 NOVEMBRE SI RIUNIRANNO A MILANO LE RETI DEGLI
INVESTITORI INFORMALI DI TUTTA EUROPA PER FARE IL PUNTO CON IL COMMISSARIO
EUROPEO ERKII LIIKANEN E CON IL MINISTRO ANTONIO MARZANO
Milano, 10 novembre 2003 - L’economia dell’Unione Europea è ormai
adagiata su bassi livelli di crescita, con tutte le conseguenze negative di
questa condizione? Esistono degli strumenti per “cambiare marcia”,
almeno nei settori più qualificanti dal punto di vista dell’innovazione e
della tecnologia? E’ una delle domande cui cercheranno di trovare risposta
le reti di investitori informali europei, i business angels, che
costituiscono una delle principali fonti di finanziamento di nuove
iniziative imprenditoriali nei Paesi più evoluti a livello europeo e
mondiale, riunite a congresso a Milano presso il Museo Nazionale della
Scienza e della Tecnologia il 13 e 14 novembre. Al congresso parteciperanno
in veste di relatori e come parti attive nella ricerca di soluzioni il
Commissario Europeo per l’Impresa Erkii Liikanen e il ministro per le
Attività Produttive Antonio Marzano. Il quarto congresso
dell’associazione Eban è organizzato da Iban, l’associazione italiana
dei business angels con il sostegno del Ministero delle Attività Produttive
e della Commissione Europea, il patrocinio dell’Istituto per
la Promozione Industriale
, della Provincia di Milano e della Camera di Commercio Artigianato e
Industria di Milano e il contributo di Aifi, Deutsche Bank, Ibm e
Pricewaterhousecoopers. Concorrono tra gli altri alla promozione e
all’organizzazione del congresso Zapnet.tv e la rivista Wireless.
L’agenda degli interventi intende fare il punto sulle condizioni in cui si
trovano a operare le reti di investitori informali in Europa in un momento
di stagnazione se non recessione del mercato del capitale di rischio dopo lo
scoppio della bolla speculativa degli ultimi anni dello scorso decennio.
Alla fine del 2002 erano attive nei Paesi dell’Unione Europea più di 170
reti di business angels, buona parte su iniziativa privata, e nonostante
stiano tutte operando ed erogando finanziamenti e spesso servizi agli
imprenditori, le condizioni generali del mercato non appiano ottimali. In
base a uno studio pubblicato nel novembre 2002 dalla Commissione Europea
individuava una serie di best practice in opera in alcuni Paesi europei ma
assenti in buona parte degli stessi, e inoltre raccomandava di inserire nel
quadro normativo di contorno innovazioni che incrementassero l’interesse
da parte dei detentori di capitale finanziario a diventare dei business
angels. Tra queste possibili innovazioni sono di particolare rilievo quelle
che modificano le condizioni fiscali del punto di entrata (per esempio
l’abbassamento delle aliquote di tassazione sul reddito investito in nuove
aziende) e di quello di uscito (trattamento fiscale del capital gain e
capital loss). Iban ( www.Iban.it ),
fondata del 1999, è un’Associazione senza scopi di lucro che si prefigge
di fornire un quadro di riferimento stabile agli investitori informali
italiani (i business angels) e le reti locali che riuniscono imprenditori
proponenti di progetti di impresa e business angels.
NASCE
IL "COMITATO NO EURO - PIEMONTE"
Torino, 10 novembre 2003 – Lo scorso 28 ottobre 2003, presso
la Sede
di Via San Donato
55 a
Torino, si è costituito il "Comitato No Euro - Piemonte" che ha
come scopo principale l'uscita dell'Italia dall'Euro con qualsiasi metodo
democratico. Per il raggiungimento del proprio scopo principale il
"Comitato No Euro - Piemonte" potrà attivare qualsiasi iniziativa
democratica, dalla predisposizione di liste elettorali a tutti i livelli,
all'attuazione di un Referendum sull'argomento. Il "Comitato No Euro -
Piemonte" è gestito da un Ufficio di Presidenza composto da 5 membri
con le seguenti funzioni: - il Presidente, che rappresenta legalmente il
"Comitato No Euro - Piemonte"; - il Vice-presidente, che
sostituisce il Presidente in caso di suo impedimento; - il Tesoriere, che
gestisce le finanze ed il patrimonio del Comitato; l'Addetto Stampa,
responsabile dei rapporti con i media; il Responsabile Enti Locali, che
segue i rappresentanti istituzionali che aderiscono al Comitato.L'ufficio di
Presidenza del "Comitato No Euro - Piemonte" potrà istituire
Comitati Provinciali e Locali, qualora lo ritenga necessario per raggiungere
gli obiettivi prefissati, regolamentandone le funzioni anche in modo
differenti l'un l'altro. In un comunicato diffuso dal comitato si legge che:
due anni dopo l'introduzione Forzata dell'Euro in Italia si stanno
evidenziando i tragici effetti per il tessuto sociale ed economico del
nostro paese. Per l'Italia possiamo parlare di Introduzione Forzata poiché
il nostro- paese è stato fra i pochissimi che ha adottato l'Euro senza un
adeguato Referendum e quindi senza la scelta popolare. Infatti negli ultimi
anni del secolo scorso siamo stati chiamati ad esprimerci su una serie di
quesiti referendari irrilevanti; quali la soppressione dell'Albo dei
Giornalisti, la separazione delle carriere giudiziarie, o altri di ancor
minor interesse.Al contrario altri paesi di alta civiltà democratica e
sociale (vedi Danimarca e Svezia) hanno posto alla propria gente il quesito
se accettare o meno un cambiamento di monete con esiti ben noti. E' ormai
sotto gli occhi di tutti, anche dei più ostinati sostenitori dell'Euro, che
dall'introduzione dell'Euro i prezzi sono lievitati, il mercato sta
rallentando paurosamente, la competitività delle nostre aziende è via via
scesa, le prospettive occupazionali sono sempre più deboli. In pratica: '
1- I costi delle nostre aziende sono rimasti invariati, anzi sono aumentati;
gli aumenti sono quindi la necessità delle aziende di coprire i costi. 2 -
l'Italia subisce l'invasione del proprio mercato da parte degli altri paesi
dell'area Euro (latte e derivati dalla Germania e dall'Austria, prodotti da
forno e ortofrutta dalla Spagna, cioccolato dal Belgio, ecc.). Ciò grazie
alla maggior competitività della materia prima. 3 - Le multinazionali
stanno chiudendo le proprie unità produttive in Italia per migrare verso
mercati dove il lavoro è più competitivo. 4 - Oggi la nostra classe
politica non ha più gli strumenti per rilanciare l'economia o per difendere
il nostro mercato dagli stessi partner europei (mai come oggi si renderebbe
necessaria una svalutazione di una moneta italiana) In conclusione il grande
errore commesso dalla classe politica italiana è stato quello di aderire
sin dall'inizio all'Euro rinunciando quindi ad un arma fondamentale per il
nostro paese: la gestione della moneta. Per questo motivo oggi nasce il
Comitato "No Euro" che intende portare gli italiani ad esprimersi
sull'opportunità di uscire dall'Euro e per far ciò si dovrà creare un
movimento d'opinione che permetta di modificare le regole Costituzionali in
materia di Referendum economici, ed è per questo che, come strumenti
democratici, il Comitato No Euro prevede anche la presentazione di liste e
l'apertura a rappresentanze istituzionali per creare una forza d'opinione a
tutti i livelli, assolutamente non schierata con i due Poli. Infolink:
www.noeuro.it
TECNOLOGIE E MATERIALI
INNOVATIVI PER
LA TUTELA DEL
PATRIMONIO CULTURALE
Bruxelles, 10 novembre 2003 - Il 16 e 17 dicembre, si svolgerà ad Atene
(Grecia), con il patrocinio della Commissione europea, una conferenza sulle
tecnologie e materiali per la tutela del patrimonio culturale. La
manifestazione intende creare una piattaforma per l'integrazione della
ricerca, dell'industria e dell'istruzione nel settore della tutela del
patrimonio culturale. Inoltre, saranno discusse le possibili priorità nel
settore in vista del Settimo programma quadro. Gli altri argomenti di
discussione sono i seguenti: - valutazione integrata della sensibilità dei
materiali edili ai fattori di decadimento; - tecniche non distruttive per la
valutazione dei danni "in situ"; - progettazione, applicazione e
valutazione di materiali di restauro compatibili; - tecniche e materiali
innovativi per gli interventi di conservazione; - aspetti di marketing,
finanza e ricerca nel settore della conservazione e del restauro. Per informazioni a: Prof. A. Moropoulou National
Technical University of Athens School of Chemical Engineering Section of
Materials Science and Engineering Zografou Campus, 9 Iroon Polytechniou St.
15780, Athens, Greece E-mail: amoropul@central.Ntua.gr
Tel: +302-10772-1433 / 1431 Fax:
+302-10772-3215
UNICREDIT PRIVATE BANKING
E PIONEER ALTERNATIVE INVESTMENTS LANCIANO
LA GAMMA EFFICIENT
PORTAOLIO
Milano, 10 Novembre 2003 Unicredit Private Banking e Pioneer Alternative
Investments lanciano la gamma Efficient Portfolio. Grazie al mix di hedge
funds e fondi tradizionali l'efficienza del portafoglio in un unico prodotto
Unicredit Private Banking, banca leader in Italia nel Wealth Management, e
Pioneer Alternative Investments, divisione dedicata alla gestione di
investimenti alternativi del gruppo Pioneer Investments, mettono a
disposizione la nuova gamma di fondi di fondi hedge Pioneer Efficient
Portfolio. La gamma Efficient Portfolio rappresenta una importante novità
nel panorama degli hedge funds, combinando in un unico prodotto sia fondi
comuni tradizionali (long only) sia investimenti alternativi, riuscendo così
a migliorare l'efficienza del portafoglio. In particolare, gli Efficient
Portfolio si avvalgono degli hedge funds irlandesi single strategy e dei
fondi di fondi hedge multimanager Momentum entrambi gestiti da Pioneer
Alternative Investment Ltd, della famiglia dei Pioneer Funds e di altri
fondi per la parte long only. La nuova gamma, gestita in un’ottica di
absolute return, comprende tre differenti fondi di fondi, caratterizzati da
una diversa asset allocation e da una diversa esposizione alla componente
hedge in funzione dello specifico profilo di rischio: Pioneer Efficient Bond
Portfolio investe in hedge funds fino ad un massimo del 40% ed il resto in
fondi monetari e obbligazionari Pioneer Efficient Balanced Portfolio fino ad
un massimo del 45% in hedge funds, un massimo del 20% in fondi azionari ed
il resto in fondi monetari e obbligazionari Pioneer Efficient Advanced
Portfolio fino ad un massimo del 60% in hedge funds, un massimo del 30% in
fondi azionari ed il resto in fondi monetari e obbligazionari. “Siamo
partiti dalle esigenze di molti nostri clienti - spiega Francesco D’amico,
Direttore marketing e Servizi Private di Unicredit Private Banking - che
ricercano stabilità di rendimenti e gestione dinamica della loro asset
allocation. Gli Efficient Portfolio rappresentano una risposta completa a
queste esigenze, presentando anche il grande vantaggio di allargare la
fascia di clienti potenziali che possono beneficiare di una quota di
investimento in hedge funds.” “Pioneer Efficient Portfolio - aggiunge
Paolo Barbieri, Direttore commerciale di Pioneer Alternative Investment
Management Sgr - investe in una logica di absolute return che prevede una
gestione attiva e dinamica dell’intero portafoglio, in un ottica di
ottimizzazione dell’asset allocation complessiva. Proprio per questo
motivo, nel comitato d’investimento, che ha il compito di definire l’asset
allocation dei Fondi, saranno presenti anche rappresentanti di Pioneer
Investments e di Upb che forniranno il loro contributo per la quota di
portafoglio investita in asset classes tradizionali”. Grazie al crescente
successo dei fondi di fondi hedge presso i clienti di Unicredit Private
Banking, Pioneer Alternative Investment Sgr ha superato nel mese di ottobre
l'importante traguardo dei 500 milioni di Euro di patrimonio.
BANCA
ANTONVENETA:AUMENTO DI CAPITALE: FISSATO IL PREZZO DI EMISSIONE
Padova, 10 novembre 2003 – Il 6 novembre Banca Antonveneta, nell’ambito
del range deliberato dal Consiglio di Amministrazione del 16 ottobre scorso,
ha fissato in Euro 10,50 il prezzo definitivo di emissione per ciascuna
nuova azione. L’aumento di capitale avverrà quindi mediante emissione di
n. 51.804.621 azioni ordinarie del valore nominale di Euro 3,00 cadauna,
godimento 1° gennaio 2003, da offrire in opzione agli aventi diritto a un
prezzo di Euro 10,50 per ogni nuova azione, di cui Euro
7,50 a
titolo di sovrapprezzo, per un controvalore complessivo pari a Euro
543.948.520,50. In particolare le nuove azioni verranno offerte: agli
azionisti Banca Antonveneta nel rapporto di 1 nuova azione ogni 5 azioni
possedute; ai possessori delle obbligazioni convertibili subordinate
"Banca Antoniana Popolare Veneta 1999/2009 a tasso fisso – Isin
It0001335642" nel rapporto di 31.339 nuove azioni ogni 1.250
obbligazioni convertibili possedute. I diritti di opzione dovranno essere
esercitati, a pena di decadenza, dal 10 novembre 2003 al 1° dicembre 2003
compresi. I diritti di opzione staccati dalle azioni saranno negoziabili in
Borsa dal 10 novembre 2003 al 21 novembre 2003 compresi. I diritti di
opzione staccati dalle obbligazioni convertibili, in quanto generati da
strumento finanziario non quotato, non saranno negoziabili in Borsa. Banca
Antonveneta agevolerà la negoziazione di tali diritti dal 10 novembre 2003
al 21 novembre 2003 compresi, incrociando al proprio interno le eventuali
richieste di vendita con le eventuali proposte in acquisto. I diritti non
esercitati entro il 1° dicembre 2003 saranno offerti in Borsa da Banca
Antonveneta ai sensi dell’art. 2441, terzo comma, del Codice Civile.
L’offerta in opzione è assistita da un consorzio di garanzia promosso da
Mediobanca e Interbanca e diretto da Mediobanca.
BANCAETRURIA TERZO
TRIMESTRE 2003 POSITIVO PER BANCAETRURIA: UTILE ORDINARIO CONSOLIDATO +49%
Arezzo, 10 novembre 2003 - Riunitosi nella seduta del 6 novembre il
Consiglio di Amministrazione di Bancaetruria presieduto da Elio Faralli ha
approvato la relazione consolidata ed individuale al 30 settembre 2003. Nei
primi nove mesi dell'anno l'utile da attività ordinarie del Gruppo Etruria
raggiunge i 35 milioni di euro (+49% rispetto allo stesso periodo del 2002),
il margine di intermediazione si attesta a 178 milioni di euro (+8,19%) ed
il risultato lordo di gestione è pari a 51,7 milioni di euro (+48,1%). Nel
terzo trimestre gli impieghi con la clientela sono arrivati a 3.497 milioni
di euro (+2,95% rispetto a fine 2002) e la raccolta diretta ha raggiunto i
3.891 milioni di euro (-5,50% nei confronti del dato al 31 dicembre 2002).
La flessione di quest'ultimo aggregato è stata determinata dalle strategie
assunte dalla Capogruppo che hanno interessato il riassetto organizzativo
della rete commerciale e l'efficientamento dei rapporti con la clientela. I
dati economici a livello consolidato rapportati con i risultati raggiunti
nello stesso periodo del 2002 registrano un incremento del margine di
interesse attestato a 98,4 milioni di euro (+2,33%) e che si affianca alla
già citata crescita del margine di intermediazione. "il cui
miglioramento è stato determinato in particolare dai profitti da operazioni
finanziarie per 4,3 milioni di euro e dall'apporto delle commissioni nette
pari a 60,11 milioni di euro" sottolinea il Direttore Generale Luca
Simoni. Rapportando i dati del 3^ trimestre 2003 con lo stesso periodo del
2002 il margine di intermediazione raggiunge i 59,6 milioni di euro contro i
54 milioni di euro e l'utile da attività ordinarie passa da 3,3 milioni di
euro nel
2002 a
12 milioni quest'anno. Il risultato positivo dell'anno in corso è stato
determinato in particolare da un'efficace gestione delle spese
amministrative passate da 43,6 milioni di euro del terzo trimestre
2002 a
37 milioni di euro del terzo trimestre
2003. L
'indice cost income pari al 70,96% conferma il trend positivo avviatosi fin
dall'inizio dell'esercizio. Al 30 settembre '03 per
la Capogruppo Bancaetruria
l'utile da attività ordinarie è pari a 29,14 milioni di euro (+34,7% sul
30/9/2002). Il margine di intermediazione sale a 160,92 milioni di euro
(+10,54%) ed il risultato lordo di gestione raggiunge i 50,217 milioni di
euro (+35,28%). La raccolta totale nel corso dell'anno raggiunge 7.906
milioni di euro (+1,47%) in virtù dell'apporto della raccolta gestita pari
a 1.333,4 milioni di euro (+8,42%); il totale degli impieghi alla clientela
si attesta a 3.463,6 milioni di euro (1,98%) con i crediti in sofferenza che
raggiungono i 148,424 milioni di euro (+28,9%). "La dinamica dei
crediti in sofferenza", precisa Simoni, "è stata influenzata da
una più stringente valutazione del credito attuata dalla Banca, oltre che
da un contesto economico non ancora favorevole".
IL PRESTITO
OBBLIGAZIONARIO TRIENNALE "EURIBOR-SPREAD"
Milano, 10 novembre 2003 - Banca Carime propone il Prestito Obbligazionario
Triennale " Euribor Spread " - caratterizzato dall'assenza di
"rischio sul capitale" - che consente di ottenere un interessante
rendimento anche per investimenti di piccole somme, perchè il taglio minimo
della quota di sottoscrizione è stato fissato in 1.000 €uro. Il piano
cedole di " Euribor Spread " prevede il pagamento semestrale degli
interessi ed è strutturato in modo da offrire rendimenti sempre aderenti
alle condizioni di mercato; infatti, gli interessi annuali sono calcolati
sul valore nominale della quota con le seguenti modalità : - per la prima
cedola, l'applicazione dell'aliquota del 3.00%, - per la seconda e terza
cedola, l'applicazione di un'aliquota costituita da una parte fissa pari
all'1,40% e da una parte variabile rappresentata dall'eventuale differenza
positiva tra il tasso "Euribor 6 mesi" del periodo e l'analogo
tasso del periodo precedente. La valuta di regolamento della sottoscrizione
delle quote è stata fissata al 17 Novembre 2003.
CREDITO ARTIGIANO:
APPROVATA
LA RELAZIONE TRIMESTRALE
AL 30.9.2003 UTILE NETTO € 11,5 MILIONI, IN LINEA CON IL RISULTATO DEI
PRIMI NOVE MESI DELLO SCORSO ANNO.
Milano, 10 novembre 2003 – Il Consiglio di Amministrazione del Credito
Artigiano – Gruppo Credito Valtellinese – ha approvato il 4 novembre
la Relazione
trimestrale al 30.9.2003, che evidenzia un’ulteriore crescita degli
aggregati patrimoniali analogamente ai principali indicatori reddituali, in
linea con gli obiettivi di sviluppo prefissati. Rispetto alle consistenze
del 31 dicembre 2002, la raccolta diretta cresce del 13,8% e si attesta a
€ 3.184 milioni a fronte di 2.797 milioni. La raccolta indiretta, pari a
€ 3.861 milioni, aumenta dell’8,6% su € 3.556 milioni. Il risparmio
gestito, comprensivo del comparto assicurativo, si incrementa del 13,5%
raggiungendo € 1.790 milioni a fronte di € 1.578 milioni. Gli impieghi
alla clientela si attestano a € 2.546 milioni, con un aumento dell’1,7%
su € 2.503 milioni. Il margine di interesse, in rapporto al corrispondente
periodo dello scorso anno, evidenzia una crescita del 3,6% nonostante
un’ulteriore riduzione del differenziale tra tassi attivi e passivi nel
trimestre e si attesta a € 63,2 milioni a fronte di € 61 milioni. Il
margine da servizi – sommatoria delle commissioni nette e degli altri
proventi – evidenzia un incremento del 30,3%, passando da € 38,6 milioni
a € 50,3 milioni. Nei proventi netti – che passano da € 12,2 milioni a
€ 23,1 milioni – a differenza del corrispondente periodo 2002 sono
tuttavia compresi canoni per operazioni di leasing per € 10,4 milioni, in
relazione all’avvio dell’operatività diretta nello specifico comparto a
partire dal secondo semestre dello scorso anno. Crescono ancora in misura
significativa le commissioni relative all’area crediti e ai sistemi di
pagamento, anche la componente relativa all’area finanza evidenzia segnali
di ripresa nell’ultimo trimestre. Positivo, per € 3,1 milioni, il
contributo dei profitti da operazioni finanziarie alla formazione del
margine di intermediazione, che si attesta a € 119,5 milioni, in
incremento del 16,4% rispetto a € 102,7 milioni dello stesso periodo del
2002. Le spese amministrative subiscono un incremento dell’8,2%,
determinandosi in € 74,2 milioni contro € 68,6 milioni. Le rettifiche di
valore su immobilizzazioni materiali e immateriali passano da € 6,8
milioni a € 16,6 milioni, incremento essenzialmente ascrivibile agli
ammortamenti dei beni concessi in locazione finanziaria, complessivamente
pari a € 9,4 milioni. Il risultato lordo di gestione si determina in €
28,7 milioni contro € 27,3 milioni con un incremento del 5,1%. Dedotte
rettifiche ad accantonamenti per rischi ed oneri per € 7,5 milioni, il
risultato dell'attività ordinaria si attesta a € 21,2 milioni, in
crescita del 2,5% rispetto a € 20,7 milioni dello stesso periodo 2002
L’utile netto di periodo, raggiunge € 11,5 milioni, sostanzialmente in
linea con il risultato dei primi nove mesi dello scorso anno.
BANCA IFIS S.P.A.: IL
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE APPROVA I RISULTATI TRIMESTRALI AL 30 SETTEMBRE
2003 NEI PRIMI NOVE MESI DELL’ANNO: · +53,1%
LA CRESCITA DELL
’UTILE D’ESERCIZIO · +62,9% PER IL RISULTATO DI GESTIONE · COMMISSIONI
NETTE IN CRESCITA DEL 53,6% · MARGINE DI INTERESSE +42,6%
Mestre, 10 novembre 2003 – Il Consiglio di Amministrazione di Banca Ifis
S.p.a., impresa bancaria specializzata nel factoring, presieduta da
Sebastien Egon Fürstenberg e quotata al Mta di Borsa Italiana, riunitosi il
6 novembre, ha approvato
la Relazione Trimestrale
al 30 settembre 2003. Nel corso del terzo trimestre 2003
la Società
ha registrato un risultato netto pari a 1.562 mila euro, in crescita del
46,6% rispetto ai 1.065 mila euro del terzo trimestre 2002. Il risultato dei
primi nove mesi dell’anno raggiunge quindi i 4.572 mila euro (+53,1%
rispetto allo stesso periodo del 2002). Il risultato di gestione nel terzo
trimestre 2003 è stato pari a 3.802 mila euro (+57,6% rispetto al terzo
trimestre 2002 che aveva registrato un risultato di gestione di 2.412 mila
euro). Nei primi nove mesi del 2003 il risultato di gestione è stato pari a
11.054 mila euro, in crescita del 62,9% rispetto ai 6.785 mila euro
registrati nello stesso periodo dell’esercizio precedente. Il margine di
interesse è passato da 2.149 mila euro nel terzo trimestre
2002 a
3.001 mila euro nel terzo trimestre 2003, con una crescita del 39,6%. Il
margine di interesse nei primi nove mesi del 2003 risulta di 8.868 mila euro
in crescita del 42,6% rispetto ai 6.220 mila euro registrati al 30 settembre
2002. Le commissioni nette sono cresciute del 30,2%, passando da 1.824 mila
euro nel terzo trimestre
2002 a
2.615 mila euro nello stesso periodo dell’esercizio in corso. Nei primi
nove mesi del 2003 le commissioni nette pari a 7.789 mila euro, hanno
registrato una crescita del 53,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno
scorso.
GRUPPO
CATTOLICA: FORTE CRESCITA NEI PRIMI NOVE MESI DEL 2003 BALZO DELL’UTILE
NETTO CONSOLIDATO: + 44% A 72 MILIONI DI EURO
Verona, 10 novembre 2003. È proseguito anche nel corso del terzo trimestre
2003, con il forte incremento dell’utile e il costante sviluppo della
raccolta premi, il positivo andamento del Gruppo Cattolica Assicurazioni.
L’utile netto consolidato è salito a 72 milioni di euro, in aumento del
44% rispetto ai 50 milioni dei primi nove mesi del 2002, mentre la raccolta
premi complessiva ha raggiunto i 3.077 milioni (con un incremento del 21,81%
rispetto al 30 settembre 2002), di cui 1.005 milioni nei danni (+13,18%) e
2.072 milioni nei rami vita (+26,50%). I risultati raggiunti nel periodo
sono attribuibili al significativo miglioramento della gestione tecnica
danni, alla conferma dell’andamento positivo della gestione tecnica vita e
alla buona performance della gestione finanziaria, e mostrano la capacità
del Gruppo Cattolica di raggiungere gli obiettivi prefissati attraverso le
attività riferibili al core business assicurativo. É quanto emerge dalla
relazione trimestrale di Cattolica Assicurazioni e dalla relazione
trimestrale consolidata del Gruppo al 30 settembre 2003, approvate l'8
novembre dal Consiglio di Amministrazione di Cattolica Assicurazioni
presieduto da Giuseppe Camadini. Nei rami danni i premi del lavoro diretto
raggiungono i 982 milioni di euro con un aumento del 12,74% rispetto agli
871 milioni al 30 settembre 2002. Si distingue il comparto auto, che con una
raccolta diretta di 686 milioni di euro, in crescita del 16,67%, rappresenta
il 69,86% della raccolta danni. Al 30 settembre 2003 i rami danni
costituiscono il 32,15% della raccolta complessiva. In netto miglioramento
il combined ratio (il rapporto percentuale tra costo dei sinistri e spese di
gestione sui premi, al netto della riassicurazione), sceso in un anno dal
99,14% al 97,80%. Nel trimestre è proseguita la forte crescita dei rami
vita, i cui premi del lavoro diretto salgono a 2.072 milioni di euro,
registrando uno sviluppo del 26,5% rispetto ai 1.638 milioni al terzo
trimestre 2002, soprattutto grazie ai premi raccolti nei rami tradizionali
(cresciuti del 71,88% sullo stesso periodo dell’esercizio precedente),
pari al 41,89% della raccolta diretta dei rami vita. Sostenuto lo sviluppo
dei premi di nuova produzione vita, che nei primi nove mesi del 2003 hanno
superato i 1.932 milioni di euro contro i 1.485 milioni dello stesso periodo
dell’esercizio precedente, attestando una crescita del 30,10%,
notevolmente superiore alla media di mercato stimata (+13% secondo i dati
Iama Consulting di ottobre 2003). Per effetto del sensibile miglioramento
dei risultati tecnici vita e danni è cresciuto in misura rilevante
l’utile apportato dalla gestione tecnica assicurativa del Gruppo, che ha
raggiunto i 61 milioni di euro contro i 33 milioni dello stesso periodo del
2002, con un incremento pari all’84,85%; nel vita il risultato tecnico è
passato da
27 a
43 milioni, e nel danni da
6 a
18 milioni. Al miglioramento complessivo dei risultati ha contribuito anche
la riduzione delle altre spese di amministrazione che sono passate dal 2,30%
al 30 settembre 2002 all’ 1,98% al terzo trimestre 2003. Vanno poi
segnalati i risultati della gestione finanziaria, che conferma performance
in linea con il settore, beneficiando inoltre della ripresa del mercato
borsistico. L’embedded value (il valore intrinseco) del comparto vita del
Gruppo Cattolica è passato dai 408,71 milioni di euro di fine esercizio
2002 ai 437,73 milioni di euro del primo semestre 2003, crescendo del 7,1%.
Il valore è stato ottenuto sommando i 168,63 milioni di valore del
portafoglio (in-force value) ai 269,10 milioni del patrimonio netto
rettificato, al netto del costo del capitale, delle imposte, delle
retrocessioni agli assicurati. Al 30 settembre 2003 l’ammontare delle
riserve tecniche del lavoro diretto e indiretto del Gruppo Cattolica ha
raggiunto i 12.863 milioni di euro (+17,23% rispetto al 31 dicembre 2002),
di cui 2.165 milioni nei rami danni (+10,63%) e 10.698 milioni nei rami vita
(+18,67%). Gli investimenti sono passati dagli 11.075 milioni di euro di
fine esercizio
2002 a
12.953 milioni (+16,96%). Sul piano commerciale continua il potenziamento
del sistema distributivo multicanale del Gruppo. Al termine del terzo
trimestre le agenzie hanno raggiunto le 1.027 unità, con una raccolta premi
complessiva pari a 1.055 milioni di euro, in incremento del 16,32% rispetto
allo stesso periodo del 2002. Sempre rilevante l’incidenza del canale
agenziale sulla raccolta premi dei rami danni, pari al 91,34%. Prosegue il
rafforzamento del canale bancassicurativo: gli sportelli bancari che
distribuiscono prodotti del Gruppo Cattolica hanno raggiunto, anche in forza
del recente accordo intervenuto con Banca Carim (Cassa di Risparmio di
Rimini), le 2.934 unità, con una raccolta premi pari a 1.795 milioni di
euro (+20,71%). Cattolica ha inoltre raggiunto un’intesa con Iccrea
Holding, al vertice del sistema nazionale delle Banche di Credito
Cooperativo e Casse Rurali (460 istituti e 3.200 sportelli), per la
distribuzione di prodotti nei rami danni a un mercato potenziale di quattro
milioni di clienti. All’incremento di redditività complessivo del Gruppo
hanno contribuito le controllate, tra le quali si segnalano per il risultato
particolarmente favorevole Duomo Assicurazioni (con un utile netto al 30
settembre 2003 di 5,9 milioni di euro), Duomo Previdenza (con 2,3 milioni
alla stessa data), Lombarda Vita e Bpv Vita (rispettivamente con 3,2 e 2,7
milioni di euro di utili di competenza di Cattolica). Il Presidente di
Cattolica, Giuseppe Camadini, ha dichiarato che l’andamento del terzo
trimestre mette in luce una positiva operatività, che permetterà di
conseguire integralmente gli obiettivi prefissati per l’intero esercizio
2003.
La Società
comunica infine che la relazione trimestrale consolidata al 30 settembre
2003 di Cattolica Assicurazioni sarà a disposizione del pubblico presso la
sede sociale della Società e presso Borsa Italiana s.P.a. Entro il 14
novembre 2003.
PIRELLI
RE: APPROVATI DAL CDA I DATI AL 30 SETTEMBRE, CONFERMATO IL TREND DI
CRESCITA RISULTATO NETTO CONSOLIDATO DELLE ATTIVITA’ IMMOBILIARI: 52,1
MILIONI DI EURO + 27%
Milano, 10 novembre 2003 – Il Consiglio di Amministrazione di Pirelli
& C. Real Estate, riunitosi il 7 novembre, ha esaminato ed approvato i
risultati della gestione del Gruppo al 30 settembre. Nel passare alla
descrizione dei dati si ricorda che Pirelli Re è una management company che
gestisce le attività immobiliari nelle quali investe tramite quote di
minoranza qualificata (attività di asset management) ed alle quali
fornisce, così come ad altri clienti, un’ampia gamma di servizi
immobiliari (attività di service provider). Pertanto il valore aggregato
della produzione al netto delle acquisizioni e il risultato operativo
comprensivo del risultato pro quota da partecipazioni sono da considerarsi
gli indicatori più significativi nell’esprimere rispettivamente il volume
d’affari gestito e l’andamento dei risultati a livello operativo. Il
Gruppo Pirelli Re- Il valore aggregato della produzione dei primi nove mesi,
al netto delle acquisizioni, ammonta a 982,4 milioni di euro con una
crescita del 41% rispetto ai 696,6 milioni di euro dei primi nove mesi del
2002. Il valore della sola produzione consolidata al 30 settembre è di
388,9 milioni di euro, rispetto ai 305 milioni di euro dei primi nove mesi
del 2002. Il risultato operativo comprensivo dei proventi pro quota da
partecipazioni ammonta a 71,7 milioni di euro, rispetto ai 57,2 milioni di
euro dei primi nove mesi del
2002 in
crescita di circa il 25%. A tale risultato hanno contribuito i proventi pro
quota da partecipazioni, già al netto di imposte, per 29,6 milioni di euro
in aumento di circa l’84% rispetto ai 16,1 milioni dello stesso periodo.
Il risultato netto consolidato di competenza delle attività immobiliari è
pari a 52,1 milioni di euro, contro i 41,1 milioni di euro dei primi nove
mesi del 2002, con una crescita di circa il 27%. Nei primi nove mesi del
2002 erano ancora presenti anche altre componenti reddituali non immobiliari
(in gran parte legate alla cessione del portafoglio titoli riveniente da
Unim), per un valore di 38,7 milioni di euro; quindi l’esercizio al 30
settembre 2002 presentava un risultato netto pari a 79,8 milioni di euro. Il
patrimonio netto di competenza al 30 settembre 2003 ammonta a 371,5 milioni
di euro rispetto ai 359,8 milioni di euro del 30 giugno 2003 ed ai 367,9
milioni di euro di fine 2002. L’incremento di 3,6 milioni di euro rispetto
a fine 2002 è sostanzialmente dovuto al differenziale tra la distribuzione
dei dividendi (48,7 milioni di euro) e l’utile del periodo (52,1 milioni
di euro). La posizione finanziaria netta evidenzia un valore negativo di
48,7 milioni di euro, rispetto al valore negativo di 71,4 milioni di euro al
30 giugno 2003 e positivo di 12,3 milioni di euro di fine 2002. Il
miglioramento rispetto al 30 giugno 2003 è dovuto al calo del capitale
circolante netto, in particolare sul fronte dei crediti commerciali. La
posizione finanziaria rettificata (espressa al lordo dei finanziamenti soci
alle società partecipate con quote di minoranza) è negativa per 248
milioni di euro rispetto al valore negativo di 249,3 milioni di euro al 30
giugno 2003 e negativo di 166,7 milioni di euro di fine 2002. Il gearing, al
pari del 30 giugno 2003, si attesta su un valore di 0,7. A. Attività di
Asset Management (escluse aree) Nei primi nove mesi del 2003 l’attività
di Asset Management a livello aggregato ha registrato un valore della
produzione, al netto delle acquisizioni, pari a 717,9 milioni di euro, a
fronte dei 509 milioni di euro dei primi nove mesi del 2002, con un
incremento del 41%. Le nuove acquisizioni a valore di libro sono state pari
a 1.084,6 milioni di euro, di cui 272,7 milioni di euro perfezionati entro
il 30 settembre e 811,9 milioni di euro perfezionati entro la data del
presente Consiglio di Amministrazione. L’opera di valorizzazione del
patrimonio in gestione ha permesso di generare realizzi per 758,6 milioni di
euro a valore di libro, pari a 983,9 milioni di euro a valore di mercato, a
fronte di 629,5 milioni di euro (valore di mercato) dei primi nove mesi del
2002, con un incremento di circa il 56%. A seguito delle vendite e degli
acquisti effettuati nel periodo il patrimonio in gestione all’asset
management risulta in aumento di 326 milioni di euro a valore di libro. Le
fees sono state pari a 34,8 milioni di euro rispetto a 20,5 milioni di euro
dei primi nove mesi del
2002, in
crescita di circa il 70%. Il risultato operativo aggregato è stato pari a
357,6 milioni di euro, in crescita di circa il 45% rispetto a 247,4 milioni
di euro dei primi nove mesi del 2002. Il risultato operativo, inclusi i
proventi da partecipazioni , di competenza del Gruppo per le attività di
asset management (attività di capitale più fees) è pari a 47,6 milioni di
euro, a fronte dei 33,1 milioni di euro dell’anno precedente, con un
aumento del 44% circa. B. Attività di Asset Management Aree Il focus
strategico di questa business unit consiste nell’attività urbanistica per
lo sviluppo della maggior parte delle aree in iniziative che saranno gestite
e partecipate dalle business unit di prodotto. La parte restante delle aree,
dopo l’iter urbanistico, verrà ceduta a terzi. I dati di questa business
unit non sono confrontabili da periodo a periodo, in quanto riflettono le
diverse fasi degli iter urbanistici. Le aree della business unit ammontano a
circa 1,8 milioni di metri quadri edificabili, per un valore di prodotto
finito nei prossimi anni di circa 3,5 miliardi di euro. Il valore aggregato
della produzione al netto delle acquisizioni è pari a 47,3 milioni di euro.
Nell’ambito del valore della produzione, la business unit ha generato
realizzi per 39,2 milioni di euro relativi ad un’area ceduta ad una
business unit di prodotto. Le attività di Asset Management Aree hanno
generato fees per 2,6 milioni di euro. Il risultato operativo aggregato è
stato pari a 11,6 milioni di euro. Il risultato operativo inclusi i proventi
da partecipazioni (attività di capitale più fees) di competenza del Gruppo
è stato pari a 8 milioni di euro. Attività di Service Provider Nei primi
nove mesi del 2003 il valore della produzione delle attività di Service
Provider, interamente consolidate, è stato pari a 212,5 milioni di euro
rispetto ai 136,1 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente, con
un incremento di circa il 56%. Il risultato operativo è stato pari a 29,1
milioni di euro a fronte di 18,2 milioni di euro dei primi nove mesi del
2002, con una crescita di circa il 60%. Il Ros (return on sales) passa dal
13,4% del 2002 al 13,7% del 2003. Sono inoltre in corso le attività di
start-up della rete di franchising per la distribuzione di servizi
immobiliari e finanziari, che hanno comportato nel periodo in esame, come
previsto dal piano di Pirelli Re, oneri a livello operativo per 3,4 milioni
di euro. Fatti di rilievo del periodo Tra luglio e settembre Pirelli Re
Agency ha perfezionato due importanti contratti per la vendita per un totale
di circa 650 milioni di euro: il primo, in Associazione Temporanea d'Impresa
(70% Pirelli Re, 30% Ipi) per la commercializzazione di 29 immobili a
prevalente destinazione residenziale di proprietà di Initium (joint venture
tra Generali Properties e Lehman Brothers) per un valore di vendita di circa
350 milioni di euro; il secondo con Investire Immobiliare per la
commercializzazione di 14 immobili a prevalente destinazione residenziale
per un valore di vendita di circa 300 milioni di euro; In data 25 luglio la
cordata costituita da Pirelli Re (capofila) si è prequalificata nella gara
internazionale per la riqualificazione del Polo Urbano di Fiera Milano. Il
progetto è stato affidato a Renzo Piano; In settembre, Pirelli Re
unitamente ad altri due investitori istituzionali ha sottoscritto un
Memorandum of Understanding per l’acquisizione e la gestione di 43
immobili a prevalente destinazione residenziale del valore di circa 160
milioni di euro. Eventi successivi al 30 settembre 2003: In data 3 ottobre
la joint venture tra Pirelli Re (35%) e Citigroup (65%) ha sottoscritto un
contratto vincolante per l’acquisto, da un primario istituto di credito,
di un portafoglio di non performing loans per un valore complessivo di circa
100 milioni di euro, a fronte di un valore nominale di circa 600 milioni di
euro; In data 22 ottobre Pirelli Re Sgr ha ottenuto dalla Banca d’Italia
l’approvazione del regolamento del fondo ad apporto Tecla Fondo Uffici
destinato al pubblico. In data 23 ottobre è stata presentata a Borsa
Italiana la domanda di ammissione a quotazione e, nella stessa data, il
relativo prospetto è stato depositato presso Consob per l’ottenimento
dell’autorizzazione alla pubblicazione. Il collocamento del fondo, tenuto
anche conto delle indicazioni delle banche collocatrici, è presumibile
avvenga a partire da gennaio 2004; In data 31 ottobre la joint venture
Pirelli Re (25%) - Morgan Stanley Real Estate; Funds (75%) ha perfezionato
il closing per l’acquisizione di parte del patrimonio immobiliare del
Gruppo Fonsai. Il portafoglio è costituito da 68 immobili per un valore di
780 milioni di euro. L’operazione è stata realizzata con un finanziamento
bancario non recourse pari all’80% del prezzo di acquisto erogato da The
Royal Bank of Scotland, Banca Intesa, Unicredit Banca Mobiliare, Hypo Real
Estate Bank International e Cassa di Risparmio di Lucca (Gruppo Banca
Popolare di Lodi); Alla data di ieri
la Società
possiede 2.071.443 azioni proprie, pari al 5,1% del capitale sociale, ad un
valore medio unitario di 22,58 euro. Evoluzione della gestione per il 2003
Sulla base delle informazioni disponibili, si ritiene ragionevole attendere
per il 2003 una crescita dei risultati delle attività immobiliari , in
linea con i target del piano triennale 2003-2005. Il miglioramento dei
risultati nell’asset management residenza e terziario “short term”
rispetto al piano compensa, infatti, i risultati inferiori alle attese
nell’asset management terziario “long term” per il collocamento del
fondo Tecla che, come detto, si presume avvenga all’inizio del prossimo
esercizio. Adozione di piani di stock-option per le società di servizi Il
consiglio di amministrazione ha inoltre approvato i piani di stock-option
destinati a 33 tra dirigenti e amministratori delle società di servizi
interamente possedute da Pirelli Re. Si segnala che i piani non coinvolgono
amministratori e direttori generali della Capogruppo. Il piano di
stock-option per la controllata Pirelli Re Project Management è destinato a
9 dirigenti e/o amministratori e prevede l’attribuzione di massime n.
28.927 opzioni per l’acquisto di azioni della stessa Pirelli Re Project
Management (pari al 5,56% del capitale sociale) al prezzo unitario di
esercizio di Euro 64,22. Il piano di stock-option per la controllata Pirelli
Re Property Management è destinato a 8 dirigenti e/o amministratori e
prevede l’attribuzione di massime n. 3.657 opzioni per l’acquisto di
azioni della stessa Pirelli Re Property Management (pari al 3,20% del
capitale sociale) al prezzo unitario di esercizio di Euro 552,29. Il piano
di stock-option per la controllata Pirelli Re Facility Management è
destinato a 5 dirigenti e/o amministratori e prevede l’attribuzione di
massime n. 22.997 opzioni per l’acquisto di azioni della stessa Pirelli Re
Facility Management (pari al 4,10% del capitale sociale) al prezzo unitario
di esercizio di Euro 143,04. Il piano di stock-option per la controllata
Pirelli Re Agency è destinato a 11 dirigenti e/o amministratori e prevede
l’attribuzione di massime n. 36.250 opzioni per l’acquisto di azioni
della stessa Pirelli Re Agency (pari al 4,36% del capitale sociale) al
prezzo unitario di esercizio di Euro 285,85. Per tutti i piani approvati, i
prezzi di esercizio sono stati determinati sulla base di specifiche perizie
che hanno determinato il fair value delle società. Le opzioni potranno
essere esercitate nei mesi di aprile 2005 e di aprile 2006, subordinatamente
al raggiungimento, tra l’altro, di obiettivi di performance superiori
rispetto a quelli del piano 2003-2005. E’ inoltre previsto un meccanismo
di put e call per il riacquisto delle azioni rivenienti dall’eventuale
esercizio delle opzioni. Calendario eventi societari Di seguito il
calendario delle attività consiliari e assembleari per il 2004: 18 febbraio
2004: Consiglio di Amministrazione per l’esame dei risultati preliminari
al 31 dicembre 2003. 22 marzo 2004: Consiglio di Amministrazione per
l’esame del progetto di bilancio e del bilancio consolidato al 31 dicembre
2003. I suddetti documenti saranno resi disponibili al pubblico entro 90
giorni dalla chiusura dell’esercizio e pertanto, ai sensi dell’art. 82
della deliberazione Consob 11971/99, la relazione trimestrale relativa al
quarto trimestre 2003 non verrà predisposta. 7/10 maggio 2004: Assemblea
degli Azionisti per l’approvazione del bilancio. Prima della riunione
assembleare il Consiglio di Amministrazione esaminerà i risultati
consolidati del primo trimestre 2004. 28 luglio 2004: Consiglio di
Amministrazione per l’esame dei risultati preliminari al 30 giugno 2004. 9
settembre 2004: Consiglio di Amministrazione per esame della relazione
semestrale al 30 giugno 2004. Il suddetto documento sarà reso disponibile
al pubblico entro 75 giorni dalla chiusura del semestre e pertanto, ai sensi
dell’art. 82 della deliberazione Consob 11971/99, la relazione trimestrale
relativa al secondo trimestre 2004 non verrà predisposta. 10 novembre 2004:
Consiglio di Amministrazione per esame dei risultati consolidati del terzo
trimestre 2004.
IMMSI
: OPERAZIONE PIAGGIO
Milano, 10 novembre 2003 - Immsi S.p.a. Rende noto di aver depositato il 7
novembre, a disposizione del pubblico, presso la sede legale della Società
a Mantova e presso Borsa Italiana S.p.a. A Milano, il Documento
Informativo, relativo all’acquisizione, da parte della stessa Immsi,
del controllo della gestione del Gruppo Piaggio.
BAYER
- IL CONSIGLIO DIRETTIVO APPROVA NUOVI PIANI: UN NUOVO LANCIO SUL MERCATO
AZIONARIO PER IL SETTORE CHIMICO E UNA RIFOCALIZZAZIONE STRATEGICA DEL
SETTORE SANITÀ.
Leverkusen, 10 novembre 2003 - All´indomani della riorganizzazione, il
Gruppo Bayer intende continuare a focalizzarsi sulle attività chiave e a
concentrarsi in futuro su sanità, agrochimica e materiali innovativi. Per
questa ragione, Bayer Chemicals (ad eccezione di H.c. Starck e Wolff
Walsrode) andrà a costituire insieme ad alcune Business Unit del settore
Polimeri una nuova società denominata provvisoriamente "Newco". L´obiettivo
è quello di quotare in borsa questa società con un nuovo nome non oltre i
primi mesi del 2005. Il Consiglio di Controllo ha approvato questi piani del
Consiglio Direttivo del Gruppo nel corso della sua riunione di oggi. Ceo
della neonata società è stato nominato il Dr. Axel Claus Heitmann (44
anni), attuale membro del Comitato esecutivo di Bayer Polymers e attuale
capo di quest’ultima per
la Regione Asia
/pacifico, con sede a Shanghai. "Lo scorporo costituirà un vantaggio
sia per Bayer che per Newco, in quanto la quotazione sul mercato azionario
risulterà molto interessante sia per gli azionisti che per i
collaboratori," spiega Werner Wenning, Ceo di Bayer. "Grazie alla
separazione, Bayer – che oggi realizza un fatturato di circa 22 miliardi
di euro – sarà in grado di concentrarsi più intensamente sulle sue
attività core in cui può vantare tecnologie eccellenti, solide posizioni
di mercato e, soprattutto, aree con un buon potenziale di crescita che
intendiamo sviluppare ulteriormente mettendo in campo tutte le nostre
risorse. Puntiamo così a salvaguardare il successo della nostra società
nel lungo termine, generando nuovo valore. La riorganizzazione di Bayer era
essenziale per poter compiere questo importante passo. Al tempo stesso,
salvaguarderemo il futuro del settore Chimico in quanto, proprio perché
società indipendente, Newco sarà in grado di reagire in modo più rapido e
flessibile. In questo nuovo panorama, chimica e polimeri ne costituiranno le
attività core e saranno quindi le priorità principali del nuovo gruppo
dirigente della società." In futuro Bayer intende far convergere tutte
le sue risorse finanziarie e gestionali nello sviluppo e nell´espansione
delle sue attività chiave nei settori della sanità, dell’agrochimica e
dei materiali innovativi, aree che richiedono un forte impegno in termini di
ricerca. Wenning ritiene che questi settori abbiano un forte potenziale di
crescita, e un´altrettanto forte esigenza di investimenti. "Ciò
implica che non disponiamo di risorse sufficienti per conservare o
rafforzare le posizioni di mercato del nostro business della chimica e delle
attività nell´area polimeri," afferma il Ceo di Bayer. La separazione
dovrebbe dare slancio al necessario spirito d´iniziativa imprenditoriale e
creare le condizioni per ottimizzare le strategie di ciascuna società in
base alle diverse esigenze di business di ognuna." Il vasto patrimonio
di conoscenza acquisito da Bayer in relazione all´essere umano, agli
animali, alle piante e ai materiali, insieme ai rispettivi prodotti,
costituirà la base di partenza per un percorso sostenibile di crescita nel
lungo periodo nei promettenti mercati in cui Bayer intende specializzarsi.
In seguito alla riorganizzazione, Bayer sarà suddivisa in tre settori
operativi: Bayer Healthcare, Bayer Cropscience e Bayer Materialscience. La
crescita arriverà principalmente da nuovi principi attivi frutto della
ricerca Bayer, dal business dei prodotti da banco e dalla crescita del
mercato asiatico. Contributi all´incremento del valore della società
dovrebbero tuttavia venire anche dall´utilizzo allargato a tutto il Gruppo
di piattaforme tecnologiche, nanotecnologia e dall´espansione della
biotecnologia e dell´ingegneria genetica come principali fattori trainanti
dell´innovazione. La biotecnologia permette non soltanto in ambito
agrochimico di ottenere incrementi qualitativi e quantitativi in campo
alimentare, ma anche di aprire le porte a tutta una nuova gamma di
applicazioni in altri settori, quali quello della diagnostica basata sullo
studio dei geni. Il nuovo riallineamento di Bayer riguarda anche il
riposizionamento del business Pharma. "Abbiamo valutato tutte le
alternative in questo settore, in particolare la possibilità di alleanze,
ma abbiamo capito che nessuna di queste soluzioni sarebbe stata realmente
adeguata. Riteniamo che le soluzioni valutate non sarebbero state in grado
di creare valore aggiunto," ha spiegato Werner Wenning.
"Intendiamo quindi fare conto soltanto sulle nostre forze e guidare il
settore Farmaceutico verso un futuro di successo grazie a strutture
fortemente adeguate." Bayer concentrerà l´attività di ricerca nei
settori terapeutici in cui occupa già una posizione di leadership con
prodotti di successo: antinfettivi, prodotti per il sistema
cardiocircolatorio, inclusi prodotti per diabetici e obesi, e urologia.
Bayer vanta anche una serie di promettenti ritrovati in campo oncologico.
"Intendiamo posizionare il settore Farmaceutico come società di medie
dimensioni a livello europeo, poiché siamo convinti che questo porterà il
massimo vantaggio ai nostri azionisti," ha affermato Wenning. In
futuro, le attività della divisione si concentreranno più intensamente in
Europa, senza tuttavia trascurare gli importanti mercati statunitense e
asiatico. Secondo le parole di Wenning, nella ristrutturazione del settore
Farmaceutico sono già stati compiuti considerevoli passi avanti. Il lancio
coronato da successo di svariati nuovi prodotti ha generato ottimismo. Ad
esempio, le vendite del Levitra, il farmaco Bayer per la cura delle
disfunzioni erettili, sono state molto incoraggianti. Si sono inoltre
registrati importanti progressi nella settore della ricerca sul cancro. Un
inibitore dell‘enzima Raf chinasi per il trattamento del carcinoma
avanzato delle cellule renali, sviluppato in collaborazione con la società
americana Onyx, è ora entrato nella fase tre dei test clinici. Wenning
ritiene inoltre che nel settore per l‘automedicazione le opportunità di
crescita siano notevoli. Le divisioni Consumer Care, Diagnostici e sanità
Animale di Bayer occupano posizioni solide in tutto il mondo, e la società
intende espandere ulteriormente queste attività. Le business unit di
Cropscience - Erbicidi, Insetticidi, Fungicidi e Trattamento delle sementi -
detengono anch´esse posizioni eccellenti. L‘´obiettivo è quello di
crescere in questi settori più rapidamente del mercato. Environmental
Science è il fornitore leader del mercato dei prodotti contro gli insetti
nocivi per la casa e il giardino. L´unità Bio Science vanta un enorme
patrimonio di conoscenze nel campo della biotecnologia per cui gli esperti
prevedono tassi di crescita annuale nell´ordine del 15%. Per quanto
riguarda Materialscience, Bayer detiene posizioni di leadership a livello
mondiale nel settore dei poliuretani, dei policarbonati e delle materiae
prime rivestimenti. Esso ha accesso a tecnologie d´avanguardia apprezzate
su scala internazionale e detiene un vastissimo bagaglio di competenze
acquisite nel corso degli anni. Il suo obiettivo consiste nel continuare a
espandere le aree in crescita delle materie plastiche innovative e dei
materiali da rivestimento, con particolare attenzione agli investimenti nei
mercati asiatici in sviluppo. Soltanto in Cina, Bayer sta attualmente
realizzando o progettando svariati stabilimenti di produzione. Nel settore
Materialscience convergeranno in futuro anche le consociate H.c. Starck e
Wolff Walsrode. Oltre a questi tre settori operativi, all´interno del
Gruppo Bayer rimarranno anche le tre società di servizi. Queste società
erogheranno servizi anche per Newco, mentre i collaboratori le cui attività
rientrano in settori di Newco verranno trasferiti a quest´ultima. Con un
fatturato di 5,6 miliardi di euro e ca 20.000 collaboratori, Newco si
collocherà fra le principali società chimiche europee, in posizioni di
leadership in più di due terzi dei segmenti di mercato a livello globale e
sarà un leader tecnologico in campo manifatturiero. "L´indipendenza
darà slancio a un forte spirito d´iniziativa imprenditoriale, consentendo
inoltre a Newco di migliorare la competitività della sua tecnologia di
produzione e di generare crescita e valore al di là della media,"
afferma Wenning. L´indipendenza da Bayer dovrebbe mettere Newco in
condizioni di utilizzare in modo più efficiente le risorse di capitali per
diventare ancor più competitiva e di cercare partner o investitori a
propria discrezione. La nuova struttura agevolerà inoltre la focalizzazione
delle risorse gestionali sulle esigenze specifiche del settore chimico, l´adeguamento
di strutture e processi alle necessità dell´industria chimica e attiverà
mercati di nicchia utilizzando nuovi modelli di business. L´obiettivo è
quello di continuare a crescere dando maggiore rilievo all´innovazione,
utilizzando le risorse con più efficienza ed espandendo in modo mirato le
applicazioni specialistiche più interessanti. Newco avrà un vasto
portafoglio di circa 5000 prodotti, dai prodotti chimici di base, ai
prodotti speciali, alla chimica fine, ai polimeri. Questi prodotti
comprendono: prodotti intermedi per la produzione di principi attivi per
l’industria farmaceutica e agrochimica; prodotti per la protezione dei
materiali; prodotti chimici per l´industria del cuoio e della pelle, del
tessile e della carta; resine a scambio ionico per il trattamento delle
acque; pigmenti inorganici per la colorazione del calcestruzzo e della
plastica; additivi a base di polimeri quali agenti ritardanti della fiamma e
plastificanti; prodotti chimici a base di gomma e gomma solida per le
industria della gomma e dei pneumatici; prodotti termoplastici Abs (stirenici)
e semicristallini utilizzati principalmente nel settore automobilistico,
come pure per la produzione di rivestimenti e contenitori. Newco sarà
presente a livello globale con impianti di produzione e un’organizzazione
di vendita distribuiti in 40 società distribuite in 20 paesi. Dichiarazioni
revisionali- A causa di diversi rischi noti e ignoti, incertezze e altri
fattori, i risultati effettivi, la situazione finanziaria, l’andamento o
la performance della Società potrebbero differire in misura sostanziale
dalle stime qui fornite. Detti fattori comprendono quelli descritti nei
rapporti da noi redatti per
la Borsa Valori
di Francoforte e per le autorità statunitensi di controllo del mercato
mobiliare (compreso il Form 20-F).
La Società
non si assume alcun impegno di completare e aggiornare tali dichiarazioni
previsionali oppure di modificarle sulla scorta di eventi o andamenti
futuri.
SEAT PAGINE GIALLE:
ESAMINATI DAL C.D.A. I RISULTATI AL 30 SETTEMBRE 2003. L’ASSEMBLEA DEGLI
AZIONISTI DI RISPARMIO NOMINA IL PROF. PASTERIS RAPPRESENTANTE COMUNE RICAVI
CONSOLIDATI DEL BIMESTRE 1° AGOSTO – 30 SETTEMBRE
2003 A
266,1 MILIONI DI EURO E RISULTATO NETTO CONSOLIDATO DEL PERIODO, POSITIVO
PER 46,8 MILIONI DI EURO.
Torino, 10 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Seat Pagine
Gialle, riunitosi il 6 novembre sotto la presidenza di Enrico Giliberti, ha
esaminato e approvato i risultati al 30 settembre 2003, illustrati
dall’Amministratore Delegato Luca Majocchi. Gruppo Seat Pagine Gialle -
Andamento del bimestre Il risultato netto consolidato al 30 settembre 2003,
positivo per euro 46,8 milioni, ed i ricavi per 266,1 milioni riflettono
l’andamento economico del Gruppo per il solo periodo 1° agosto – 30
settembre 2003. L’indebitamento finanziario netto si attesta a 565,3
milioni di euro, rispetto ai 648,2 milioni di euro al 1° agosto 2003
Andamento proforma dei primi nove mesi I ricavi delle vendite e delle
prestazioni pro-forma, ammontano nei primi nove mesi del 2003 ad euro 980,1
milioni in diminuzione dello 0,8% rispetto allo stesso periodo del 2002; al
netto dell’effetto dei cambi si registra invece un incremento pari a
+0,4%: • I ricavi consolidati dell’Area “Directories”, nei nove
mesi, raggiungono 789,3 milioni di euro, in diminuzione dello 0,7% rispetto
allo stesso periodo dell’anno precedente. Pur in un contesto
caratterizzato da un ulteriore decremento degli investimenti pubblicitari in
Italia, in particolare da parte delle grandi aziende, i ricavi delle attività
italiane si assestano a 673,8 milioni (-0,9%), grazie alla tenuta
dell’editoria telefonica sulla clientela rappresentata da aziende medio
piccole, e al buon andamento dei nuovi servizi on-line (+ 13,7 %). I ricavi
delle attività estere, originati principalmente da Thomson si incrementano
dell’8% in valuta locale, ma risentono della flessione del tasso di cambio
nella conversione in euro. • I ricavi dell’Area “Directory Assistance”
aumentano del 14,7% rispetto allo stesso periodo del 2002: si rileva sia
l’importante crescita realizzata in Italia dal servizio 89.24.24 Pronto
Pagine Gialle (+35,8%) sia l’ottimo andamento del gruppo Telegate
(+10,0%). • I ricavi dell’Area “Business Information” risentono del
non positivo andamento del mercato del Direct Marketing e presentano una
riduzione del 21% rispetto ai primi nove mesi del 2002, questo anche a causa
della riduzione del perimetro di consolidamento (2,6 milioni di euro) e
della flessione del tasso di cambio del dollaro rispetto all’euro che ha
penalizzato i dati della consociata americana. Il margine operativo lordo
pro-forma migliora significativamente, passando da 431,5 milioni di euro nei
primi nove mesi del
2002 a
450,0 milioni nei primi nove mesi 2003, con un’incidenza sui ricavi in
crescita al 45,9% (43,7% nel 2002) . Il miglioramento del margine operativo
lordo deriva da un contenimento dei costi di funzionamento (-1,8%),
realizzato nonostante l’incremento degli investimenti in pubblicità per
circa 7 milioni di euro, e dalla riduzione del costo del lavoro in
conseguenza degli effetti derivanti dalle azioni di riorganizzazione. Il
personale del Gruppo al 30 settembre è pari 5.508 unità. Al netto degli
Accantonamenti a Fondi Rischi, degli stanziamenti rettificativi e dei
proventi e oneri diversi, il Margine Operativo lordo pro-forma (Ebitda) si
porta a 390 milioni di euro, in crescita del 4,4% sui 373,4 milioni di euro
proforma dei primi nove mesi 2002. Il risultato operativo ante ammortamenti
extraoperativi pro-forma, è positivo per 365,1 milioni di euro, in crescita
del 7,1% rispetto allo stesso periodo del 2002, con un’incidenza sui
ricavi del 37,3% (34,5% nel 2002).
La Capogruppo Seat
Pagine Gialle S.p.a. - Andamento del bimestre Il periodo 1° agosto – 30
settembre
2003 ha
registrato ricavi per 184,1 milioni di euro ed un risultato positivo per
43,1 milioni. L’indebitamento finanziario netto si attesta a 294,1 milioni
di euro, rispetto ai 375,7 milioni di euro al 1° agosto 2003 Andamento dei
primi nove mesi pro-forma Il fatturato pro-forma di Seat Pagine Gialle
S.p.a. Evidenzia al termine dei primi nove mesi del 2003 una crescita pari
al 1,2%, portando i ricavi a 703,8 milioni di euro (695,8 milioni nel 2002).
L’economia in generale e il mercato pubblicitario, in particolare, non
hanno mostrato ad oggi segnali evidenti di ripresa. I ricavi delle attività
italiane del settore Directories, di euro 673,8 milioni, risultano
sostanzialmente invariati rispetto allo scorso esercizio (-0,9%), grazie
alle innovazioni di prodotto recentemente introdotte, agli sforzi intrapresi
dalla rete commerciale e alle azioni poste in atto per fidelizzare la
clientela e contrastare la congiuntura negativa. In questo contesto, assai
positivo è stato il contributo dei servizi Internet (+13,7%) e del servizio
89.24.24 Pronto Pagine Gialle (+ 35,8%). Il margine operativo lordo
pro-forma nei nove mesi supera i 394 milioni di euro rispetto ai 381,6
milioni dei primi nove mesi 2002, grazie alle azioni di razionalizzazione
delle attività e contenimento dei costi. Il risultato operativo ante
ammortamenti extra operativi si assesta a 329,8 milioni. Prospettive Per Il
Quarto Trimestre 2003 - Pur in un contesto congiunturale difficile Seat
Pagine Gialle ritiene ragionevolmente di poter confermare il trend di
progressione dei suoi risultati operativi rispetto a quelli del periodo
precedente. L’andamento operativo e l’attenta selezione degli
investimenti industriali dovrebbero permettere un’ulteriore riduzione
dell’indebitamento finanziario consolidato. Eventi Successivi Al 30
Settembre Aggiornamento Operazione Di Fusione - Con riguardo
all’operazione di fusione per incorporazione di Seat in Silver e di Silver
in Spyglass si segnala, come già anticipato al Mercato, che - in linea con
quanto auspicato in merito alla tempistica dell’Operazione, che prevede la
conclusione del processo entro il corrente anno - il prossimo 1° dicembre
2003 (2 dicembre in seconda convocazione), l’Assemblea Straordinaria della
Società sarà chiamata a deliberare in ordine al progetto di fusione,
approvato dal Consiglio di Amministrazione della Società in data 15 ottobre
2003 Il Consiglio, inoltre, nell’ambito del processo di progressivo
adeguamento ai principi di Corporate Governance, ha formalizzato, con
apposita procedura, delle regole interne per la raccolta e la comunicazione
al Collegio Sindacale - ai sensi dell’art. 150, comma 1, T.u.f.- delle
informazioni inerenti l’attività svolta, le operazioni di maggior rilievo
economico, finanziario e patrimoniale, le operazioni in potenziale conflitto
di interesse con parti correlate (ivi comprese le operazioni infragruppo) e
le operazioni atipiche o inusuali. Sono stati altresì approvati dei
“Principi di comportamento” circa le modalità di realizzazione delle
operazioni con parti correlate. Tali principi sono volti, in particolare, a
garantire un’effettiva correttezza e trasparenza procedurale in materia.
L’assemblea speciale degli azionisti possessori di azioni di risparmio
Seat, riunitasi prima dell’inizio dei lavori consiliari, ha nominato
Rappresentante Comune di tale categoria di azionisti il Prof. Carlo Pasteris
GRUPPO
META : RISULTATI DEL TERZO TRIMESTRE 2003 CRESCITA DEI RICAVI E FORTE
INCREMENTO DELLA REDDITIVITÀ NEL TERZO TRIMESTRE 2003 RICAVI CONSOLIDATI:
207,9 MILIONI DI EURO (+13,3% RISPETTO AL 30.09.2002)
Modena, 10 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Meta S.p.a. Ha
esaminato ed approvato il 7 novembre la relazione trimestrale al 30.09.2003
del Gruppo Meta. Nei primi nove mesi dell’anno si registra un
miglioramento dei ricavi e della redditività, attraverso l’espansione
delle attività e grazie all’incremento di efficienza gestionale. Nel
periodo i ricavi consolidati del Gruppo sono stati pari a 207,9 milioni di
euro, con un incremento del 13,3% rispetto all’analogo periodo del 2002.
Tale incremento, pari a 24.5 milioni di euro, riguarda tutti i settori di
attività del Gruppo, in particolare il settore gas e calore, dal quale
deriva circa il 51% della crescita dei ricavi, ed il settore energia
elettrica, dal quale proviene circa il 35% dell’incremento. In
particolare, nei primi nove mesi del 2003 sono stati distribuiti 237,3
milioni di metri cubi di gas, con una crescita del 18,7% rispetto
all’analogo periodo del 2002 e sono stati venduti 228,6 milioni di metri
cubi di gas con un incremento del 18,0% rispetto al 30 settembre 2002. Tale
crescita è principalmente riconducibile alle condizioni climatiche più
rigide registrate, in particolare, nei primi tre mesi dell’anno ed al
pieno effetto dell’ampliamento del bacino di utenza derivato dai
conferimenti di cinque Comuni soci. L’energia elettrica distribuita al 30
settembre 2003 è stata pari a 696,0 Gwh, in aumento del 4,5% rispetto allo
stesso periodo del 2002, mentre quella complessivamente venduta, a clienti
vincolati e idonei, è stata di 599,1 Gwh, in crescita del 8,1% rispetto ai
primi nove mesi del
2002 a
causa del marcato aumento delle vendite di energia elettrica ai clienti
idonei. I rifiuti raccolti nei primi nove mesi del 2003 sono stati pari a
circa 173,7 migliaia di tonnellate, in lieve diminuzione rispetto
all’analogo periodo del 2002 (-1,8%), mentre quelli smaltiti in impianti
Meta ammontano a 317,0 migliaia di tonnellate, in decremento del 4,0%. I
volumi di acqua potabile venduta al 30 settembre 2003 sono stati pari a 22,1
milioni di metri cubi, in crescita del 6,3% rispetto all’analogo periodo
del 2002. Il margine operativo lordo (Ebitda) è di 47,0 milioni di euro e
registra un incremento del 23,0% rispetto allo stesso periodo del 2002 (+8,8
milioni di euro). Tale crescita ha comportato anche un incremento
dell’incidenza percentuale sui ricavi, pari al 22,6% al 30 settembre
2003 a
fronte del 20,8% registrato al 30 settembre 2002. Il risultato operativo (Ebit)
si è attestato a 24,4 milioni di euro, con un incremento del 40,0% sui
primi nove mesi del 2002, registrando una incidenza percentuale sui ricavi
pari al 11,7%, a fronte del 9,5% dell’analogo periodo del 2002. Il
risultato economico prima delle imposte è di 21,7 milioni di euro e
registra una crescita del 40,5% rispetto ai primi nove mesi del 2002 (+ 6,2
milioni di euro). Per il periodo sono state stimate imposte pari a 10,1
milioni di euro. Il risultato economico di periodo del Gruppo, al netto
della quota di utile di competenza di terzi, è pari a 11,5 milioni di euro
e registra una crescita del 47,3% rispetto al dato dell’analogo periodo
del 2002. L’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2003 è si
attesta a 22,2 milioni di euro, in diminuzione di 28,8 milioni di euro
rispetto al 31 dicembre 2002. Il rapporto debt/equity è sensibilmente
migliorato, attestandosi al 7,7% al 30 settembre 2003, rispetto al 19,5% del
31 dicembre 2002.
MARCOLIN
CONCLUDE RAPPORTO LICENZA CON FORNARI
Longarone, 10 novembre 2003 - Il Gruppo Marcolin e il Gruppo Fornari
annunciano che il rapporto di licenza per l’attività di produzione e
distribuzione della linea di occhiali da sole e montature da vista Fornarina
Vision Up! si esaurirà a dicembre 2003. Dopo quattro anni di costruttiva
collaborazione, le due società hanno deciso di non rinnovare il contratto
in virtù dei diversi orientamenti strategici delle due aziende.
MIRATO:
RISULTATI TERZO TRIMESTRE DI MILMIL76
LA RECENTE ACQUISIZIONE
MILMIL76 CONTINUA A CRESCERE ANCHE NEL TERZO TRIMESTRE ’03.
Landiona (No), 10 novembre 2003: Il Consiglio di amministrazione della
Milmil76 S.r.l. Ha approvato il 7 novembre la relazione sull’andamento
della gestione per il terzo trimestre dopo l’acquisizione da parte della
Mirato S.p.a. Nel gennaio 2003. Il terzo trimestre della controllata (100%)
Milmil76 si chiude con una forte crescita economica e reddituale; tale
crescita è generata dalle sinergie negli acquisti, dall’incremento delle
vendite della gestione caratteristica dei prodotti a marchio Milmil76 e
dalle maggiori produzioni verso Mirato S.p.a. In dettaglio, i ricavi netti
nel trimestre crescono del 21,2+% rispetto al medesimo periodo dell’anno
precedente e ammontano a 8,4 milioni di euro (da inizio anno tale crescita
è del 19%, con 22,1 milioni di euro), mentre l’Ebitda si porta a 1,3
milioni di euro con una crescita sempre sullo stesso periodo del +111,4% (da
inizio anno il risultato è +58,3%, con 3 milioni di euro). Altro aspetto di
particolare rilievo riguarda gli utili netti cresciuti del 205,6% rispetto
al terzo trimestre 2002 portandosi a 0,4 milioni di euro (da inizio anno
+119,3% portandosi a 0,6 milioni di euro). La posizione finanziaria netta è
pari – 2,6 milioni di euro, in miglioramento rispetto ai –3,2 milioni di
euro del 30/06/03; tale saldo include già il pagamento integrale della
acquisizione del marchio “Elidor” (ex Unilever), pari a 1,4 milioni di
euro effettuata ad Aprile 2003. Tale recente acquisizione sta peraltro
registrando, su base annua, una crescita del 30% circa rispetto al
precedente esercizio. I dati del terzo trimestre a gestione Mirato risultano
ancora più confortanti in quanto il terzo trimestre non risente ancora
delle sinergie industriali; il piano industriale del gruppo Mirato infatti
prevede l’internalizzazione delle commesse industriali, oggi ancora in
buona parte detenute da fornitori terzisti. Le prime produzioni di questo
tipo sono iniziate solo da giugno, e pertanto gli effetti dovrebbero farsi
sentire nella seconda parte dell’anno e, ancora di più, nel prossimo
esercizio. I buoni risultati di questo primo semestre della Mil Mil –ha
dichiarato Susanna Ravanelli, Presidente di Mil Mil 76 e Consigliere
Delegato di Mirato S.p.a.- dimostrano che ancora una volta abbiamo
effettuato non solo una buona acquisizione, ma anche che siamo in grado di
produrre sinergie e di creare valore da queste operazioni di crescita
esterna. Anche in virtù di questi primi dati Mil Mil, riteniamo di essere
in linea, a livello di gruppo, al fine di raggiungere i target previsti,
ovvero circa 150 milioni di fatturato e circa 23 milioni di Ebitda. E’
confortante inoltre notare come nel terzo trimestre vi sia stata una forte
accelerazione della crescita, rispetto al trimestre precedente, peraltro già
molto significativa, della recente acquisizione Milmil76 su tutti i
parametri commerciali, economici e finanziari”.
DURANTE L’INCONTRO CON
GLI ANALISTI PHILIPS HA PRESENTATO GLI SVILUPPI DEL MERCATO DELLE DIVISIONI
MEDICAL SYSTEMS E CONSUMER ELECTRONICS
Amsterdam 10 novembre 2003 - Nel corso dell’incontro con gli investitori e
gli analisti finanziari del 5 novembre, Royal Philips Electronics ha fornito
un aggiornamento complessivo sullo sviluppo del business delle divisioni
Medical Systems e Consumer Electronics. Philips ha confermato l’aumento
della profittabilità della divisione Medical Systems, grazie
all’espansione continua nei servizi al cliente, nelle soluzioni medicali
It e nella diagnostica per immagini molecolare. Relativamente alla divisione
Consumer Electronics, l’azienda ha illustrato i programmi intrapresi per
la riduzione del rischio operativo e ha sottolineato il percorso volto a
sostenere la profittabilità con l’introduzione di nuovi modelli di
business che guidino l’innovazione e la diversificazione dell’offerta
attraverso un’organizzazione più focalizzata, che consente allo stesso
tempo di contenere i costi della struttura. Philips Medical Systems - Alla
luce di una previsione di crescita costante del mercato dei sistemi
medicali, i vertici aziendali hanno spiegato che Philips sta completando il
processo di integrazione delle acquisizioni recenti che hanno ampliato il
portfolio aziendale di prodotti per la diagnostica e hanno posizionato
Philips come leader mondiale nel mercato dei sistemi medicali. “Stiamo
lavorando per raggiungere l’obiettivo del 14% di Ebita nel 2004 e
continueremo in questa direzione, allargando il nostro impegno nel servire
gli ospedali con soluzioni che li aiutino ad offrire cure di eccellente
qualità”, ha dichiarato Jouko Karvinen Presidente e Ceo di Philips
Medical Systems. Attraverso l’alleanza strategica recentemente siglata con
Epic Systems Corporation per offrire una gestione unitaria delle
informazioni sul paziente all’interno della struttura ospedaliera, Philips
ha ampliato il suo campo d’azione nell’ambito delle soluzioni medicali
It aiutando in questo modo gli ospedali a trarre pieno vantaggio dalle
tecnologie avanzate Philips per i dispositivi medicali. I vertici aziendali
hanno illustrato come questo accordo supporti le strutture ospedaliere nel
fornire una qualità eccellente nelle cure e mantenere allo stesso tempo il
controllo dei costi. Saranno inoltre intensificati i programmi della
divisione dedicati allo sviluppo di servizi al cliente, quali per esempio la
joint venture stipulata all’inizio dell’anno con Société Générale
per offrire finanziamenti alla clientela europea. Philips Consumer
Electronics - Nel business dell’elettronica di consumo il management ha
sottolineato che il cambiamento del piano di business ridurrà la complessità
dell’organizzazione e realizzerà un risparmio dei costi pari a 400
milioni di Euro all’anno entro la fine del 2005. Il programma ha
l’obiettivo di assicurare un business sostenibile e profittevole che
ottimizzi i costi di struttura della divisione eliminando le
sovrapposizioni, semplificando i processi globali, incrementando l’outsourcing,
in particolare verso l’Asia, e implementando un’organizzazione più
focalizzata. I costi di ristrutturazione previsti per questo programma
ammontano a circa 250 milioni di Euro entro la fine del 2005. “Con il
nuovo programma di business stiamo ponendo le basi per il nostro futuro nel
2003, in
modo da essere fortemente posizionati entro la fine del 2005 per portare i
margini operativi dal 2 al 2,5%, con un ulteriore margine del 2% derivante
dalle licenze”, ha dichiarato Gottfried Dutinè, Ceo di Philips Consumer
Electronics e membro del Board of Management. “Con il passaggio dalle
tecnologie analogiche a quelle digitali, il nostro business si evolve in
modo considerevole da un modello di grande produttore verso una struttura
aziendale più agile e pronta a cogliere le opportunità di crescita nelle
aree di maggiore importanza quali i display, le soluzioni per
l’entertainment e l’Infotainment”. Durante l’incontro con gli
analisti il management ha inoltre illustrato la strategia Connected Planet,
recentemente annunciata, che presenta un ampio portfolio dedicato di
prodotti wireless oltre ad avvalersi delle collaborazioni con Nike e Mtv,
che hanno creato una ulteriore diversificazione di marketing all’interno
dei prodotti dedicati all’Infotainment. Philips ha sottolineato infine
l’importanza delle partnership aziendali siglate con i maggiori operatori
europei delle telecomunicazioni per sviluppare e promuovere il mercato dei
dispositivi di connessione a banda larga.
GEORGE
W. BUSH CONSEGNA A DUPONT LA "NATIONAL MEDAL OF TECHNOLOGY"
Washington, District of Columbia, 10 novembre 2003 - Dupont e' stata
insignita il 6 novembre della National Medal of Technology, il piu'
importante riconoscimento all'innovazione tecnologica degli Usa, per la sua
politica ambientale e per la sua leadership tecnologica nell'ambito della
progressiva eliminazione e della sostituzione dei clorofluorocarburi (Cfc),
sostanze responsabili dell'impoverimento dello strato di ozono. George W.
Bush, presidente degli Usa, ha consegnato la medaglia a Charles O. Holliday
Jr., chairman e chief executive officer di Dupont, nel corso di una
cerimonia svoltasi nell'East Room della Casa Bianca il pomeriggio del 6
novembre. "Dupont e' un'azienda basata sulla scienza, concretamente
impegnata nella produzione di valore sociale ed economico riducendo nel
contempo l'impatto ambientale delle proprie attivita'. Siamo onorati di
questo riconoscimento al nostro contributo per la soluzione di uno dei
problemi ambientali piu' impegnativi che il mondo abbia mai dovuto
affrontare." ha dichiarato Holliday. Dupont ha condotto una ricerca
globale per comprendere scientificamente l'impatto ambientale dei Cfc,
sostanze comunemente impiegate, tra le loro molteplici applicazioni, per la
refrigerazione e la climatizzazione. Dupont ha, in seguito, guidato l'intera
industria verso lo sviluppo di sostanze alternative utilizzabili nelle
attrezzature gia' esistenti e in quelle di nuova concezione e costruzione.
"Tutto quello che uno scienziato puo' chiedere alle persone e' di
essere oneste, di prestare attenzione alle sue conoscenze, al modo
attraverso cui si arriva alla conoscenza, di essere obiettive nella
comunicazione delle informazioni. In base alla mia personale esperienza,
nessuno ha operato meglio di Dupont sulla questione dell'impoverimento dello
strato di ozono," ha commentato Susan Solomon, scienziata specializzata
nei problemi inerenti all'atmosfera, insignita nel 1999 della National Medal
of Science per le sue ricerche sull'impoverimento dello strato di ozono.
"Dupont ha affrontato il problema con molta attenzione, ponendo domande
imparziali e, soprattutto, ascoltando le risposte. Dupont ha intrapreso un
percorso scientifico, o, per meglio dire, un percorso responsabile, per
affrontare un problema cosi' impegnativo." La sfida consisteva nello
sviluppare prodotti che potessero essere impiegati negli impianti di
condizionamento dell'aria e di refrigerazione gia' esistenti, evitando gravi
disagi sociali e costi insostenibili per la progettazione di tecnologie
completamente nuove. Nei soli Usa, il valore degli impianti ammonta a oltre
135 miliardi di dollari, e comprende 150 milioni di sistemi per la
climatizzazione di autovetture e piccoli furgoni, 80.000 climatizzatori per
edifici e 69 milioni di frigoriferi domestici. La prima alternativa
sviluppata (e anche la piu' diffusa) e' stata l'idroclorofluorocarburo (Hcfc)
22. Caratterizzati da impatto sullo strato di ozono inferiore a quello dei
Cfc, gli Hcfc sono stati regolamentati dal Protocollo di Montreal e sono ora
in fase di progressiva eliminazione a livello mondiale. Nel gennaio 1991,
Dupont introdusse sul mercato il primo dei suoi idrofluorocarburi (Hfc) non
dannosi per l'ozono, i refrigeranti con marchio Suva(r). A partire da questa
data, l'azienda ha sviluppato e commercializzato 19 refrigeranti alternativi
e ottenuto oltre 375 brevetti. Queste nuove alternative sono ambientalmente
accettabili ed energeticamente efficienti. Recentemente, Dupont ha
annunciato un programma di investimenti per 100 milioni di dollari
focalizzato sulla produzione di refrigeranti a base di fluoro (Hfc) in Cina.
Nei paesi in via di sviluppo continua il processo di abbandono dei Cfc,
perche' i mercati della refrigerazione e della climatizzazione sono in forte
crescita e i produttori di sistemi vi si stabiliscono con sedi produttive e
commerciali. Dupont valuta che la refrigerazione e il condizionamento
dell'aria rappresentino circa il 50% delle applicazioni globali di questi
prodotti. E' la quarta volta in 13 anni che Dupont viene premiata con
la National Medal
of Technology. Nel 1990, Dupont ricevette il premio per avere
pionieristicamente contribuito allo sviluppo di polimeri ad alte
prestazioni, comeil Nylon, l'elastomero sintetico Neoprene e vari
tecnopolimeri. Nel 1993, lo scienziato di Dupont George Levitt venne
premiato per lo sviluppo delle solfuniluree, erbicidi ambientalmente
compatibili. Nel 1996, Stephanie Kwolek, scienziata di Dupont, e' stata
premiata per la scoperta e lo sviluppo della fibra aramidica successivamente
commercializzata con il marchio Kevlar(r), materiale che ha gia' salvato la
vita di circa 3.000 agenti di polizia. Dupont e' stata riconosciuta
un'azienda all'avanguardia nella sostenibilita' ambientale, ottenendo
numerosi premi, tra cui
la Gold Medal
del World Enviroment Center. Inoltre, e' stata pubblicamente citata per la
sua politica di responsabilita' sociale e i suoi risultati nella protezione
dell'ambiente da importanti media, come la rivista Fortune nella sua
classifica annuale "Most Admired Companies" e dal Financial Times
nella classifica "World's Most Respected Companies", stilata in
collaborazione con Pricewaterhousecoopers. Nell'ambito della sua missione
per una crescita sostenibile e ambientalmente responsabile, Dupont intende
raggiungere entro il 2010 quattro obiettivi, in aggiunta a quelli gia'
prefissati: - ricavare il 25% delle sue vendite da prodotti basati su
risorse rinnovabili; - ridurre le emissioni globali di gas con effetto serra
del 65%, considerando come anno di partenza il 1990 (l'azienda ha gia'
superato questo obiettivo ottenendo una riduzione del 68%); - mantenere
costante il consumo di energia, considerando come anno di partenza il 1990;
- coprire il 10% del suo fabbisogno globale di energia con risorse
rinnovabili. All'inizio del 2003, Dupont e' divenuta membro del Chicago
Climate Exchange, un programma volontario per la riduzione delle emissioni
di gas con effetto serra basato su meccanismi di scambio/mercato. I membri
del Chicago Climate Exchange si sono impegnati a ridurre entro il 2006 le
loro emissioni di gas con effetto serra di 4 punti percentuali al di sotto
della media di partenza rilevata tra il 1998 e il 2001. Nel giugno
2003, l
'Enviromental Protection Agency (Epa) degli Usa ha conferito a Dupont il
premio "Presidential Green Chemistry Award" per lo sviluppo della
nuova famiglia di polimeri Sorona(r) (utilizzabili, tra l'altro, per la
produzione di capi di abbigliamento, moquette e interni di autoveicoli)
realizzati impiegando il mais, in sostituzione dei processi convenzionali a
base di petrolio. Dupont sta inoltre collaborando con il Department of
Energy degli Usa per realizzare la prima "bioraffineria" integrata
del mondo, una struttura in grado di produrre carburante a base di etanolo e
sostanze chimiche con valore aggiunto partendo da fonti rinnovabili come il
mais.
AL VIA IN SICILIA IL
DISTRETTO TECNOLOGICO SUI MICRO E NANO-SISTEMI FIRMATO IL PROTOCOLLO
PRELIMINARE D'INTESA TRA IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITÀ E
DELLA RICERCA,
LA REGIONE SICILIA
, GLI ATENEI DI CATANIA, PALERMO E MESSINA, LE AMMINISTRAZIONI PROVINCIALI E
COMUNALI DELLE TRE CITTÀ INTERESSATE E
LA STMICROELECTRONICS.
Catania
, 10 novembre 2003 - Nasce in Sicilia il Distretto hi-tech per la promozione
dei micro e nano-sistemi. L'iniziativa è resa possibile dalla firma di un
Protocollo preliminare d'intesa siglato questa mattina all'Università di
Catania tra il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca,
la Regione Sicilia
, i tre atenei di Catania, Palermo e Messina, le amministrazioni provinciali
e comunali delle tre città interessate e
la Stmicroelectronics. Il
progetto nasce da uno studio preliminare condotto dal Miur, dall'Università
di Catania e dalla Stm, nel quale sono state valutate le potenzialità
dell'area di attività ed è stata delineata l'architettura del Distretto.
In particolare, è stata accertata l'esistenza delle condizioni di base,
scientifiche e industriali, per realizzare un Distretto tecnologico di
successo nel settore dei micro e nano-sistemi, con riferimento ai campi
della optoelettronica, della bioelettronica, biosensoristica e
bioinformatica, della fotonica molecolare e organica, dell'elettronica di
potenza su materiali composti, dei dispositivi e materiali nano-strutturati,
dei microsistemi per l'integrazione in silicio, delle applicazioni nel
settore Ict. A illustrare i contenuti del Protocollo preliminare d'intesa è
stato il Viceministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca,
Guido Possa: "L'obiettivo è di conseguire capacità di ricerca,
innovazione e imprenditorialità tecnologica a livello di eccellenza
internazionale, attraendo e formando giovani talenti e ricercatori con
competenze trasversali in ambiti multidisciplinari. Puntiamo anche ad
attivare progetti cooperativi volti alla ricerca e alla sperimentazione
industriale nell'ambito dei settori di focalizzazione individuati, mirando
ad attirare competenze complementari sul territorio (anche internazionali) e
a promuovere le opportunità offerte dai micro e nano-sistemi, sia sul
fronte dell'innovazione dei processi industriali in aziende esistenti, sia
su quello della creazione di nuove imprese". Il Distretto, che
coinvolgerà tutti gli attori che potranno contribuire alle sue iniziative,
dovrà essere guidato e rappresentato da leader autorevoli appartenenti al
mondo della ricerca e dell'industria e disporrà di una struttura societaria
centrale di coordinamento di dimensioni ridotte con manager di alto profilo.
Tutti i passaggi successivi saranno definiti attraverso accordi di programma
che scandiranno le fasi di progettazione e di avviamento del Distretto,
promuovendo la partecipazione all'iniziativa degli altri soggetti
istituzionali e imprenditoriali potenzialmente interessati.
ASSOGAS: PARI OPPORTUNITÀ
DI MERCATO PER GLI OPERATORI PRIVATI
Milano, 10 novembre 2003 – Assogas, l’Associazione Nazionale Industriali
Privati Gas e Servizi Collaterali aderente a Confindustria, intende tutelare
gli interessi dei propri associati mettendo in evidenza i rischi derivanti
dal quadro normativo in itinere a regolamentazione del settore energetico e
dei servizi pubblici locali. Assogas promuove e tutela gli interessi di 90
aziende del comparto, per 2,5 miliardi di m³ di gas erogato su tutto il
territorio nazionale con 1.600.000 clienti serviti in 900 comuni.
L’associazione da un anno a questa parte ha ridefinito il proprio ruolo,
ponendosi come interlocutore politico di riferimento per il comparto. Con il
nuovo direttivo (da giugno 2002) e il nuovo presidente (da luglio 2003)
questa associazione ha assunto un ruolo determinante e fattivo nella tutela
degli interessi dei propri associati, avendo riassorbito tutte le deleghe
che in passato erano state demandate alla federazione Gasit, che raggruppava
Assogas e Anigas e che oggi non esiste più, e avendo costituito tutte le
commissioni di lavoro sui singoli temi di interesse degli associati. Il
presidente di Assogas è Giandomenico Fabiani, consigliere delegato del
Gruppo Italcogim, e i direttori sono Gianfranco Maria Bedussi e Sergio Sala.
I Temi Oggetto Di Dibattito Assogas intende far conoscere le preoccupazioni
degli operatori privati del gas in merito al quadro normativo che si sta
oggi delineando relativo al settore energetico (Ddl Marzano, Finanziaria e
normativa sui Servizi pubblici locali), e vuole rimarcare le proprie
posizioni e osservazioni in merito. Tre i punti focali sui quali
l’associazione degli operatori privati del gas prende posizione e chiede
fermamente nuove regole: · il downstream (la distribuzione); ·
l’incompatibilità tra il decreto Letta che regola la liberalizzazione del
mercato del gas (164/2000) e la nuova normativa per la disciplina i servizi
pubblici locali; · l’upstream (l’approvvigionamento). Nelle ultime
settimane l’attenzione di Assogas è stata concentrata sull’art. 14 del
maxiemendamento del governo collegato alla Finanziaria, interamente
sostitutivo dell'articolato del decreto-legge sui conti pubblici. Il
maxiemendamento è stato ora approvato dall’assemblea del Senato ed è
ritornato alla Camera. Sono stati esclusi in materia di disciplina dei
servizi pubblici locali i settori relativi alla distribuzione di energia
elettrica e gas. Sembrano quindi essere state recepite le istanze di Assogas,
che chiedeva di non rivedere settori già normati, come appunto energia
elettrica e gas. Assogas esprime dunque in questa fase una nota di
apprezzamento per un approccio illuminato da parte del Governo. La questione
tuttavia è solo rimandata. I problemi di interpretazione sulla gestione
delle concessioni per la distribuzione del gas da parte dei Comuni erano già
radicati nel Ddl Marzano. La vicenda del black out non ha fatto altro che
accelerare una serie di processi a livello legislativo, congelando di fatto
il Ddl Marzano in favore del maxiemendamento. Approvato questo però, i
lavori delle commissioni al Senato per la discussione del Ddl Marzano
riprenderanno, e così i segnali di allarme da parte di Assogas.
Sostanzialmente Assogas contesta la finta liberalizzazione dei servizi
pubblici locali e gli enormi ritardi nell’apertura ai capitali privati e
nella messa in gara dei servizi pubblici da parte dei Comuni, cosa che sta
ratificando di fatto un ritorno al monopolio pubblico. L’azione promossa
da Assogas per arginare questo stato di cose non si limita
all’esternazione di posizioni ufficiali, ma si è concretizzata anche in
una serie di ricorsi fatti (e nell’80% dei casi vinti) relativi a bandi di
gara per l’aggiudicazione del servizio di distribuzione gas, che
manifestano evidente diseconomicità e barriere all’accesso. Altro tema è
quello dell’approvvigionamento. Anche in questo caso il problema è dato
da un’impostazione monopolistica che di fatto contrasta con la
liberalizzazione per ora rimasta solo sulla carta. Lo dimostra anche la
nuova Borsa del gas (Punto di Scambio Virtuale), entrata in funzione il 1°
di ottobre, che di fatto ottimizza le posizioni degli operatori per il
bilanciamento tecnico della rete ma non crea certo liquidità e concorrenza
del mercato. Nel tentativo di forzare le attuali rigidità del sistema e
creare le condizioni minime per la concorrenza, Assogas propone che Eni ceda
il 3,5% del mercato del gas (2,5 Mld mq di gas) tramite una procedura di
asta pubblica. Tale proposta, formulata sulla base di quanto successo in
Germania, dovrebbe servire per rendere disponibili sul mercato, a una
molteplicità di operatori, quantitativi di gas tali da creare le condizioni
base per la libera concorrenza e una reale politica di riduzione dei prezzi.
In conclusione Assogas propone iniziative concrete e finalizzate non
certamente a privilegiare il privato sul pubblico ma a creare un vero regime
di libera concorrenza che conceda pari opportunità tanto agli operatori
pubblici quanto ai privati e che soprattutto non vada a discapito della
sicurezza, della qualità del servizio e del vantaggio economico per
l’utente finale. Le proposte di Assogas sono: rendere effettivamente
disponibili sul mercato, ad una pluralità di operatori, quantitativi di
materia prima significativi e realmente contendibili, condizione, questa,
indispensabile per l’effettiva politica di riduzione dei prezzi al
consumatore finale, sia esso civile o industriale; garantire assoluta e
reale parità di condizioni fra gli operatori pubblici e privati in questa
fase di transizione verso i nuovi equilibri del mercato, nella quale si
vuole premiare l’imprenditorialità e l’efficienza più che l’origine
e la mera composizione del capitale azionario dei vari soggetti; assicurare
le certezze temporali necessarie al riordino delle strategie delle imprese,
che affrontano un cambiamento radicale del mercato in cui sono inserite.
Questa certezza è fra l’altro l’unica condizione necessaria a garantire
che il flusso degli investimenti volto alla tutela del patrimonio
impiantistico (e quindi della sicurezza del sistema gas) possa essere
mantenuto ed, anzi, opportunamente potenziato. L’auspicio di Assogas è
che le proroghe al regime transitorio previste dal Letta siano rese
automatiche e non a discrezione dell’ente locale. Infolink: www.Assogas.com
SKF INAUGURA UNA NUOVA
FABBRICA DI CUSCINETTI IN CINA
Göteborg, 10 novembre 2003 - Il 7 novembre
la Skf
, la maggiore azienda produttrice di cuscinetti del mondo, ha inaugurato
ufficialmente un nuovo stabilimento produttivo a Shanghai, China.
La Skf Shanghai
Bearings Co. Limited è una joint venture, in cui
la Skf
possiede sia la maggiore quota azionaria (60%) sia la responsabilità di
gestione. La società è stata costituita nel 2002 con
la Shanghai Bearing
Corporation (Sbc). La nuova fabbrica è situata nella Pudong Development
Zone ed è destinata alla produzione di cuscinetti radiali a sfere. Tre dei
sei canali produttivi, dotati delle più recenti innovazioni tecnologiche,
sono già operativi e hanno iniziato la produzione nel 2003, dopo che una
serie di campionature erano state sottoposte a rigorosi controlli da parte
degli stabilimenti Skf in Europa. I cuscinetti radiali a sfere dello
stabilimento cinese avranno dimensioni diverse e saranno prodotti in diverse
varianti per soddisfare le specifiche esigenze del mercato. Si tratta di
cuscinetti utilizzabili in varie applicazioni, tra cui elettrodomestici e
motori elettrici. All'inaugurazione ufficiale della nuova fabbrica di
Shanghai, Tom Johnstone, amministratore delegato e direttore generale dell'Ab
Skf ha così commentato: "Questo investimento è un'ulteriore
dimostrazione dell'impegno Skf in Cina. Negli ultimi anni siamo cresciuti
molto rapidamente e intendiamo continuare ad accettare nuove sfide e a
rafforzare la nostra posizione sul mercato internazionale". In vista di
possibili ulteriori investimenti, la fabbrica ha a disposizione uno spazio
sufficiente per raddoppiare la capacità produttiva. Questa è la quinta
joint venture della Skf in Cina e la seconda con
la Sbc
; la prima joint venture aveva dato vita nel 1995 alla Skf Automotive
Bearings Co. Limited.
ALITALIA: CONVOCAZIONE
DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Roma, 10 novembre 2003 - Per il giorno 11 novembre p.V., è stata convocata
una riunione del Consiglio di Amministrazione Alitalia con all'ordine del
giorno, tra l'altro,
la Relazione Trimestrale
al 30 settembre 2003.
IL PRESIDENTE ENAC CHIEDE
RELAZIONE SUI RITARDI DELLE COMPAGNIE AEREE
Roma, 10 novembre 2003 - Il Presidente dell’Ente Nazionale per l'Aviazione
Civile, Prof. Vito Riggio, a seguito delle numerose segnalazioni relative ai
ritardi aerei che comportano disagi agli utenti del settore, ha incaricato
il Direttore Generale, Com.te Silvano Manera, di redigere un rapporto
dettagliato sui ritardi di tutte le compagnie aeree, nazionali ed
internazionali, che operano negli aeroporti italiani. I dati raccolti
saranno sintetizzati in una relazione che analizzerà anche i motivi
all’origine di tali ritardi. Il rapporto sarà quindi presentato in uno
dei prossimi Consigli di Amministrazione dell’Ente, al fine di individuare
le azioni di competenza volte ad innalzare la qualità generale dei servizi
in ambito aereo e aeroportuale. Proprio ai fini di un continuo monitoraggio
della qualità dei servizi resi al passeggero, il Presidente Riggio ha
avviato le procedure di rinnovo del Comitato consultivo degli operatori e
degli utenti (art. 17 dello Statuto dell’Enac) di cui fanno parte, tra gli
altri, il Consiglio nazionale dei Consumatori e degli Utenti presso il
Ministero delle Attività Produttive, Assaeroporti, Assaereo, Aopa, Ibar,
Confavio, Aiad e Agisa, associazioni di categoria che racchiudono compagnie
aeree nazionali ed internazionali, società di gestione aeroportuale ed
industrie del settore.
CON VOLAREWEB VENEZIA
COLLEGATA CON ROMA 4 VOLTE AL GIORNO. NUOVI PONTI AEREI VERSO L’EST
Venezia, 10 novembre 2003 - volare trasforma tutta la propria attività di
linea di corto e medio raggio operata fino ad oggi in regime tradizionale,
in attività low cost. Pertanto con l’orario invernale (24 settembre e 26
ottobre) tutti i collegamenti in Italia e in Europa sono operati con il
marchio Volareweb.com, prenotabili e acquistabili su internet (
www.Volareweb.com ), attraverso il call center (899 500 030) o in agenzia di
viaggio. Questa decisione strategica lancia una fortissima attività low
cost su Venezia (a partire da 29,99 euro sola andata, tasse aeroportuali,
spese e altri eventuali supplementi esclusi, ma con promozioni nell’arco
dell’anno ancora più basse), che diventa così scalo di riferimento della
compagnia aerea veneta. In particolare vengono lanciati 3 collegamenti al
giorno di andata e 3 di ritorno su Roma, in orari comodissimi per il
traffico d’affari: due voli partiranno la mattina a distanza di 45 minuti,
cioè alle 7 e alle 7:45, il terzo volo alle 11:25, mentre i voli di ritorno
da Roma sono alle ore 9:25, 18:05 e 19:20. Inoltre si aprono ponti aerei in
regime di low cost verso l’Est europeo. A partire da venerdì 7 novembre
infatti, ci sarà un volo al giorno verso
la Romania
, cioè verso Bucarest e Timisoara, per supportare e promuovere i forti
scambi commerciali e industriali già esistenti fra il Nord Est e questa
area geografica dell’Europa. Parte inoltre un forte potenziamento dei
collegamenti low cost da Venezia verso le principali città italiane, cioè
verso Lamezia Terme e Napoli, che si affiancano a quelli esistenti per
Cagliari, Brindisi, Catania, Palermo. Venezia sarà infine più vicina
all’Europa con i nuovi voli per Berlino e Londra Luton, e con quelli per
Francoforte Hahn, Madrid, Parigi Orly, Praga.
SAVE ENGINEERING, SI
AGGIUDICA
LA DIREZIONE LAVORI
PER
LA PISTA DELL
’AEROPORTO DI BOLOGNA
Bologna, 10 novembre 2003 - Save
Engineering Spa, società del Gruppo Save, si è aggiudicata in qualità di
capogruppo di una Riunione Temporanea di Imprese la gara d’appalto per i
servizi di ingegneria e la direzione lavori relativi al prolungamento della
pista di volo 12/30 dell’aeroporto di Bologna, indetta da “Aeroporto G.
Marconi Spa”, società di gestione dello scalo bolognese.
La Riunione Temporanea
di Imprese comprende, oltre alla capogruppo, il Consorzio Rete, Spm Spa e
Sidel Spa. Il valore complessivo dei lavori, che avranno inizio entro la
fine del 2003 e la durata di circa 8 mesi, ammonta a 22 milioni di Euro.
Save Engineering Spa, società del Gruppo Save controllata al 97% dalla
capogruppo Save Spa che gestisce l’aeroporto di Venezia, si occupa delle
attività di progettazione e coordinamento dei lavori relativi alla
realizzazione di grandi opere aeroportuali e, più in generale, di nuove
infrastrutture. Lo sviluppo delle competenze tecniche acquisite, in
particolare, nell’ambito delle attività di controllo, supervisione e
coordinamento dei lavori per la realizzazione del nuovo terminal passeggeri
dello scalo veneziano, ha portato Save Engineering ad un maggior
orientamento al mercato e allo sviluppo del know how per linee esterne, con
importanti risultati già conseguiti. In ambito aeroportuale, oltre alla
direzione lavori all’aeroporto di Bologna, Save Engineering si è già
aggiudicata: - i servizi di ingegneria e la direzione lavori dei lavori di
riqualificazione della pista di volo dell’aeroporto di Treviso,e della
costruzione della nuova aerostazione; - la progettazione e la direzione
lavori della nuova; - aerostazione dell’aeroporto Nicelli del Lido di
Venezia e servizi di ingegneria collegati; - lo studio di fattibilità della
nuova pista di volo dell’aeroporto di Catania. In ambito extra
aeroportuale, il Comune di Venezia ha di recente assegnato a Save
Engineering i lavori relativi ad un tratto della nuova viabilità di Mestre.
La presenza di Save Engineering in 5 aeroporti italiani (Venezia, Treviso,
Lido di Venezia, Catania e Bologna) rappresenta la concretizzazione degli
obiettivi del Gruppo Save che, attraverso le specifiche attività di
business delle società che ne fanno parte, si è affermato come uno dei più
dinamici modelli nel mercato dei servizi aeroportuali, e più in generale
nel settore dei servizi ai viaggiatori, a livello internazionale.
Complessivamente il Gruppo Save è oggi attivo, oltre che a Venezia, in 19
aeroporti italiani nell’ambito delle attività di engineering, information
technology e di gestione degli spazi commerciali, di ristorazione e dei duty
free. Per quanto riguarda il traffico dell’aeroporto di Venezia, gestito
direttamente dalla capogruppo Save Spa, lo scorso 10 ottobre sono stati
raggiunti 4.216.398 passeggeri, tanti quanti registrati in tutto il 2002,
mentre nello scorso mese di agosto è stato raggiunto il record di 581.000
passeggeri in un mese. Si prevede di chiudere il 2003 con oltre 5.000.000
passeggeri.
ALICOS: NUOVO SERVIZIO
PER ALITALIA STATI UNITI E CANADA
Milano, 10 novembre 2003 - Ci sono voluti soltanto due anni per fare grande
la Società Alicos
, leader in Italia nella gestione dei contact center e dei servizi di
customer relationship management, che ha il suo centro operativo a Palermo.
La Società
(partecipata per il 60% dal Gruppo Cos e per il 40% da Alitalia) gestisce
per la compagnia aerea il call center rivolto ai clienti e le attività di
back office e informazioni. I mercati di riferimento per Alitalia sono
Italia, Inghilterra, Irlanda, Scandinavia, Francia, Spagna, Austria,
Svizzera, Belgio, Olanda e, a partire da novembre, anche Usa e Canada.
"Stiamo sempre più diventando una Società con una forte vocazione
internazionale – ha sottolineato il Presidente di Alicos, Enzo Savarese
– e il nuovo servizio offerto per il mercato statunitense e canadese lo
testimonia. Questo significa che una persona che chiama il call center di
Alitalia negli Stati Uniti e Canada parla con Palermo. Tutto questo per
l’elevata professionalità degli operatori impiegati (35% laureato, 65% in
possesso del diploma di scuola superiore) attivi tutto l’anno, 24 ore su
24, sette giorni su sette. Vogliamo crescere sempre di più, e il mercato è
in piena espansione, sino a diventare l'Azienda di riferimento nel Contact
Center" L’inaugurazione del nuovo servizio Alitalia per gli Stati
Uniti e il Canada oltre a rappresentare un ulteriore espansione sui mercati
internazionali proietta sempre di più la città di Palermo, attraverso
la Alicos
, verso il mercato globale mondiale. Alicos svolge attività non soltanto
per Alitalia ma effettua servizi anche per altre importanti Società quali
Aeroporti di Roma, Amadeus, Wind, H3g, American Express e dal prossimo mese
per Tim. Alcuni dati significativi: oltre 10 milioni sono le chiamate
nell'anno gestite; 650 postazioni; oltre 500 linee telefoniche; 1000
operatori; 16 milioni di euro il fatturato per il 2003.
PORTO DI GENOVA:
APPROVATO DAL COMITATO PORTUALE IL BILANCIO DI PREVISIONE 2004 APPROVATO
INOLTRE UN LIEVE AUMENTO DELLE TASSE PORTUALI PER CONSENTIRE
L’AUTOFINANZIAMENTO DELLE OPERE DI DRAGAGGIO
Genova, 10 novembre 2003 - Il Comitato portuale ha approvato il 5 novembre
il Bilancio di Previsione 2004 dell’Ente. Inoltre, è stato approvato un
lieve aumento alle tasse portuali – al massimo 23 centesimi di € - che
consentiranno di autofinanziare le opere di dragaggio. Il Presidente
Gallanti ha illustrato i tratti salienti del Bilancio ai componenti del
Comitato, riassumendoli come segue. Il contesto Una recente indagine di
Bankitalia, a proposito dell’andamento dell’economia regionale, ha
sottilineato che "pur risentendo della scarsa crescita del commercio
internazionale i porti liguri hanno aumentato la movimentazione di merci e
hanno conseguito risultati favorevoli nel settore passeggeri, registrando
incrementi nel fatturato e nell’occupazione". Le stesse rilevazioni
positive evidenziate a proposito del comparto delle costruzioni si
riconducono alle opere pubbliche realizzate nei porti. Nello scenario
tracciato dalla massima Istituzione economica del Paese e che indica nelle
attività portuali e cantieristiche il motore di sviluppo dell’intera
economia regionale, il porto di Genova è chiamato ad adottare importanti
scelte che riguardano il suo sviluppo territoriale e la sua capacità di
autofinanziamento. Tali scelte richiedono di essere condivise dall’intera
comunità portuale e cittadina. Accanto alle restrizioni di finanza
pubblica, il bilancio sconta anche alcune decisioni in merito alla rilevante
riduzione del territorio demaniale amministrato dall’Autorità Portuale ed
alla connessa contrazione delle entrate per l’Amministrazione. Se gli
effetti finanziari delle sdemanializzazioni rappresentano un elemento
preoccupante e di freno all’azione dell’Ente, ancora maggiore
preoccupazione si deve rappresentare in ordine alla condivisione dei
principali progetti di sviluppo portuale (espansione Voltri, riassetto di
Cornigliano, distretto della cantieristica) che risultano necessari non solo
e non tanto quale "ricompensa" dei territori sottratti
all’Amministrazione, ma piuttosto quali infrastrutture imprescindibili per
lo sviluppo commerciale ed industriale dello scalo. Le opere finanziate e
programmate Nei primi mesi del 2004 sarà completato il 6° modulo di Voltri,
nello stesso periodo saranno avviati ulteriori lavori di consolidamento e
ammodernamento sui restanti moduli. Entro l’anno saranno presentati al
Comitato Portuale i risultati degli approfondimenti tecnici ed economici
inerenti l’espansione del terminal, al fine di completare il
soddisfacimento delle condizioni poste in sede di Piano Regolatore Portuale
ed avviare le procedure per il relativo Accordo di Programma. Il progetto di
rifunzionalizzazione del polo petrolifero di Multedo è stato completato con
lo studio di impatto ambientale e sono quindi in corso le procedure per
l’Accordo di Programma, fermo restando che le ingenti risorse finanziarie
necessarie per la realizzazione dell’opera dovranno essere reperite in
futuri finanziamenti statali. Entro l’anno, a conclusione della procedura
avviata per l’assegnazione delle aree del Multipurpose, saranno
immediatamente attivati i cantieri per la ristrutturazione dell’area e la
realizzazione delle opere ritenute coerenti con l’assetto operativo che
verrà a delinearsi. Sempre entro l’anno si proseguirà nei lavori per la
ristrutturazione di ponte Etiopia e si aprirà il cantiere per la
ristrutturazione dei parchi ferroviari del bacino di Sampierdarena, progetto
quest’ultimo che ha ottenuto l’ammissione ai contributi comunitari
nell’ambito del Trans European Network rappresentando anzi l’unico
progetto italiano ammesso al cofinanziamento. Entro l’anno sarà
completato l’intervento di approfondimento dei fondali per il passo
marittimo di levante e potranno essere appaltati ulteriori interventi lungo
i pontili ed il canale di transito del bacino di Sampierdarena, oltreché i
lavori relativi alla riconfigurazione dell’imboccatura di ponente (il
progetto prevede anche il dragaggio della foce del Polcevera). Nei primi
mesi del 2004 partiranno le procedure di gara per l’esecuzione dei lavori
già approvati del Comitato per Calata Bettolo e Calata Oli Minerali.
Proseguono i lavori nel settore passeggeri e crociere, ormai quasi
completamente rinnovato sia nelle opere marittime sia nei servizi
all’utenza. Il comparto si arricchirà con la ristrutturazione ed il nuovo
banchinamento di ponte Doria, che potrà essere attivato nei prossimi mesi
ed inoltre con l’intervento su ponte Parodi, funzionale al traffico
crocieristico nell’ambito del disegno di riconversione urbana di Ponte
Parodi. Per il settore industriale quattro gli interventi previsti. Nei
prossimi mesi si avvieranno i lavori per il potenziamento dei pontili dei
due poli di costruzione e riparazione del porto di Genova (Sestri Ponente ed
ambito ex superbacino), mentre nel medio periodo le risorse disponibili
consentiranno di attivare l’intervento progettato su Molo Giano e per
l’ampliamento dei nuovi capannoni a levante, nonché di completare la
progettazione del nuovo bacino di carenaggio con vasca di 300 x 50 mt. Per
un periodo di quasi quattro anni gran parte del porto sarà contraddistinto
dalla presenza di cantieri con conseguenti ripercussioni sull’utilizzo
delle banchine disponibili e delle aree portuali, cui non potrà essere
assegnato il compito di "magazzino" ovvero di "sosta" di
mezzi e contenitori. In questo contesto acquista maggiore valenza strategica
l’attuazione degli indirizzi già approvati dal Comitato in materia di
logistica, sia con riferimento all’ambito locale sia a quello
extraregionale. La disponibilità delle aree di Cornigliano e dei relativi
fondi per l’infrastrutturazione, su cui sono state raggiunte alcune intese
preliminari, non sembrano concretamente acquisibili, quanto meno a breve
termine, per cui l’effetto indotto dallo sviluppo dei traffici di
manipolazione, confezionamento e gestione della merce e dei carichi non
concretizzerà, almeno nel breve periodo, alcun beneficio per l’economia
cittadina che non disporrà delle strutture necessarie a mantenere e
sviluppare parte del valore aggiunto generato dal porto.L’investimento
complessivo, tra opere già avviate e progetti in corso, è superiore a 400
milioni di euro. Le Cifre Innanzitutto, tutte le voci di trasferimento di
risorse da parte dello Stato e degli Enti pubblici sono uguali a zero. In
secondo luogo 1.200.000 euro, tale infatti è la riduzione dell’entrata
per canoni a seguito delle ricordate sdemanializzazioni (Fiera, Cornigliano)
i cui effetti sono soltanto nominalmente e parzialmente compensati dal
modesto adeguamento Istat e dalla massima attenzione posta in ordine alla
valorizzazione del territorio ed alla riscossione del fatturato. Sul
versante dell’entrata inoltre si deve evidenziare, con segno positivo, il
numero 5.425.000 euro che rappresenta il gettito stimato dall’introduzione
della sovrattassa sulle merci imbarcate e sbarcate. Al riguardo debbo
sottolineare la rilevanza della questione, fatto unico nella storia del
porto. Infatti per la prima volta si dà attuazione al principio
dell’autonomia finanziaria ricorrendo direttamente alle risorse prodotte
nel porto e legando, almeno in parte, l’espansione e l’ammodernamento
delle infrastrutture con l’andamento dei traffici movimentati. Sul
versante delle uscite sono previsti stanziamenti per opere nella misura di
oltre 134 milioni di euro. Nonostante l’assenza di trasferimenti dallo
Stato e dagli altri Enti pubblici, la riduzione del fatturato per canoni,
l’esigenza di impegnare il bilancio in ordine alla seconda rata del
condono fiscale (1,3 milioni di euro), si è in grado di assicurare
l’equilibrio sostanziale del bilancio attraverso la riduzione del 15%
delle spese correnti e di mantenere adeguati livelli di intervento sul
versante dei servizi, attraverso la soluzione di autonoma gestione di
entrata e l’aumento di altri proventi derivanti della gestione del
complesso autorizzativo e patrimoniale a disposizione.
VARATO SOMMERGIBILE
“SALVATORE TODARO” PRESENTI CIAMPI E MARTINO
Trieste, 10 novembre 2003 - Alla presenza del Capo dello Stato Carlo Azeglio
Ciampi e del Ministro della Difesa Antonio Martino, giovedì 6 novembre è
stato varato nello stabilimento Fincantieri di Muggiano (
La Spezia
) il sommergibile “Salvatore Todaro”, commissionato dalla Marina
Militare italiana nell’ambito di un programma di cooperazione governativa
e industriale tra l’Italia e
la Germania. Tale
programma, uno dei rari casi di collaborazione fra industrie europee della
difesa, è stato sviluppato con il German Submarin Consortium e prevede la
costruzione di quattro battelli della classe U212a per
la Germania
e due per l’Italia. Fincantieri fornirà alla Marina anche tutto il
supporto logistico integrato, compreso un nuovo e moderno centro di
addestramento per gli equipaggi presso l’Arsenale di Taranto. Alla
cerimonia hanno anche presenziato, tra gli altri, il Capo di Stato Maggiore
della Difesa, Gen. Rolando Mosca Moschini, i Capi di Stato Maggiore della
Marina italiana e tedesca, Amm. Marcello De Donno e Vizeadmiral Lutz Feltd
(in rappresentanza del Ministro della Difesa Peter Struck) e
l’ambasciatore tedesco in Italia Hern Klaus Neubert. Per l’occasione
Fincantieri era rappresentata dal Presidente Corrado Antonini, dal Vice
Presidente Roberto Tana e dall’Amministratore Delegato Giuseppe Bono.
Madrina del varo
la Signora Graziella
Marina Todaro, figlia del Capitano di corvetta Salvatore Todaro, scomparso
nel dicembre del 1942 durante un’eroica azione nel Mediterraneo e decorato
alla memoria con medaglia d’oro al valor militare. I due sommergibili
italiani, che saranno consegnati a metà del 2005 e del 2006, avranno un
dislocamento standard di 1.460 tonnellate, saranno lunghi
57 metri
, alti 12, con un diametro di
7 metri
e un equipaggio di 24 persone. Il portafoglio ordini della Direzione Navi
Militari di Fincantieri, il cui valore ammonta a due miliardi di Euro, oltre
al programma sommergibilistico, annovera anche quello per la nuova
portaeromobili “Andrea Doria” e quello italo-francese per due fregate
classe “Orizzonte” per ciascuna Marina. Italia e Francia, inoltre,
stanno conducendo uno studio di fattibilità per ulteriori ventisette
fregate multiruolo, delle quali dieci per l’Italia, da costruire negli
stabilimenti liguri di Fincantieri.
.LE PREVISIONI DI
CRESCITA POSITIVA PER LE CROCIERE EUROPEE SUPPORTANO I PROGRAMMI PER LA
COSTRUZIONE DI NUOVE NAVI .LA CROCIERA CONTINUA AD ESSERE UNA "SCELTA
VINCENTE"
Amburgo, 10 novembre 2003 -In qualità di relatore ad una importante
conferenza sul trasporto marittimo tenutasi ad Amburgo nell'ambito del
“Seatrade Europe Cruise, Ferry and River Cruise Convention” il
vice-chairman per il settore finanziario del Gruppo Festival Charles Bauccio
ha dichiarato che le previsioni di crescita del mercato crocieristico
europeo hanno fornito a Festival l'impulso per il lancio di un progetto il
cui obiettivo è la realizzazione di due navi da crociera da 1300 cabine con
un investimento stimato di oltre 700.000.000 di euro. Bauccio ha
sottolineato che l'industria crocieristica europea durante l'ultimo decennio
ha rinnovato ed ampliato la propria offerta, ma ciò non è stato
sufficiente: l'evoluzione del mercato spinge le compagnie a premere
sull'acceleratore. "Infatti, in Festival pensiamo che il mercato
europeo sia ancora poco sviluppato. L' 11 settembre ha interrotto molti dei
piani di sviluppo allora in corso, ed ora gli ordini sono inferiori rispetto
alle potenzialità di sviluppo del mercato." Citando alcune importanti
studi di settore Bauccio ha dichiarato: "Alla fine del
2003 in
Europa saranno commissionate solo 3 nuove costruzioni, per un totale di
6.000 posti letto. Nonostante ciò Festival sta varando proprio in questi
giorni un progetto per due ulteriori newbuildings, ed alcune indiscrezioni
indicano che non siamo isoli ad ordinare altre navi destinate al mercato
europeo." Per tenere il passo della domanda mondiale di crociere
bisognerà investire fino al 20 lOdi 2 miliardi di euro per la costruzione
di nuove navi, ha dichiarato Bauccio: "L'analisi è incoraggiante -ma
non si può escludere una velocità di crescita superiore." Ha anche
spiegato che l'introduzione di nuove navi è un mezzo consolidato per
stimolare un'ulteriore domanda, ma "c'è ancora molta strada da
percorrere: dobbiamo mirare sempre più al mercato europeo con prodotti in
grado di soddisfare il gusto della nostra clientela, presente e
potenziale." Durante l'intervento Bauccio ha sottolineato inoltre che
Gran Bretagna e, recentemente, anche
la Spagna
costituiscono due esempi lampanti di mercati in cui la domanda si rivolge
verso prodotti nazionalizzati. Entrambi questi mercati spingono verso la
costruzione di navi in grado di accontentare la clientela europea. Secondo
il rappresentante Festival, l'industria mondiale è "riemersa con
forza" dallo shock dell' Il settembre e dagli effetti, pur blandi, del
conflitto in Iraq. "Si potrebbe affermare che questo periodo ha avuto
dei risvolti molto positivi sulla forza e la capacità di ripresa
dell'industria crocieristica", "E' difficile immaginare delle
circostanze peggiori di queste, ma tutto sommato le compagnie di crociera
sono uscite dalla crisi internazionale ancora più forti. La crociera, in
particolare nel contesto del mercato europeo, continua ad essere una scelta
vincente". In rappresentanza di Festival erano presenti al “Seatrade
Europe Cruise, Ferry and River Cruise Convention” anche Theodore Kontes,
vice-presidente, e Vassilios Gazikas, il direttore delle operazioni
marittime della società. Infolink: www.Festivalcruises.com
NUOVO INCARICO PER GIACINTO SARUBBI
NELL’AMBITO DEL NETWORK ERNST & YOUNG
Milano, 10 novembre 2003 - Come responsabile della practice tax, ha il
compito di realizzare gli obiettivi strategici del tax in Italia. Giacinto
Sarubbi è partner dal 1998. Lo Studio Legale Tributario, in association
with Ernst & Young è attivo in Italia mediante una rete di oltre 700
professionisti presenti su tutto il territorio nazionale. Opera in stretta
collaborazione con colleghi del network internazionale ed è in grado di
offrire servizi di consulenza mirati su specifiche problematiche
internazionali anche grazie all’Italian desk presente a New York e ai
diversi Foreign desk presenti in Italia specializzati sulla normativa
fiscale di Usa, Francia, Paesi Bassi, Giappone e Germania. Specializzazione
e capacità di individuare le soluzioni più appropriate sono garantite
dall’organizzazione per dipartimenti: Transaction Tax, Int’l Tax
Services (Its), Corporate Tax, Global Tax Operate, Iva e Imposte Indirette,
Contenzioso, Human Capital, Gfs - Global Financial Services, Corporate
Services.
SVIZZERA: LAVORARE PER
LA CONFEDERAZIONE
: PROSPETTIVE E OPPORTUNITÀ
Lugano, 10 novembre 2003 - L’amministrazione federale offre interessanti e
promettenti opportunità di carriera in molteplici settori d’attività che
sono spesso poco conosciuti nella Svizzera italiana. Per illustrare le
possibilità di lavoro in ambito federale l'Ufficio del delegato per i
rapporti con
la Confederazione
ed i Cantoni organizza, in collaborazione con il Servizio Stage&placement
dell’Università della Svizzera italiana (Usi), un pomeriggio informativo
sul tema "Perché lavorare nell’amministrazione federale?"
giovedì 20 novembre 2003 dalle 16.30 alle 18.30 Università della Svizzera
italiana, v. G. Buffi 13, Lugano, aula 300 L’incontro è aperto a tutti e
rientra nel ciclo di presentazioni aziendali e istituzionali organizzato dal
Servizio Stage&placement che consentono agli studenti dell’Usi di
preparare in modo adeguato il passaggio dall’università al mondo
professionale. Il programma dell’incontro di giovedì 20 novembre 2003 è
il seguente: 1) Saluto di benvenuto: Edo Poglia, decano della facoltà di
Scienze della comunicazione; 2) Introduzione: Pierfranco Venzi, delegato per
i rapporti con
la Confederazione
e i Cantoni; 3) Saluto del Consiglio di Stato: on. Gabriele Gendotti,
Direttore del Decs; 4) L'amministrazione federale e il plurilinguismo:
Mariette Bottinelli, Direttrice supplente dell’Ufficio federale del
personale (in francese); 5) Al servizio dell'Amministrazione federale: un
intreccio di piacere e di esigenze: Gabriella Bardin Arigoni, Segretaria
generale supplente del Dipartimento federale dell'interno e responsabile
della promozione del plurilinguismo; 6) Il reclutamento visto da un
responsabile delle risorse umane: Daniel Wüthrich, responsabile delle
risorse umane al Dipartimento federale dell’economia; 7)
La Direzione
dello sviluppo e della cooperazione (Dsc): partner della società civile
ticinese: Fulvio Massard, membro di direzione della Dsc Un esempio di
collaborazione con
la Dsc
: Mimi Lepori Bonetti, responsabile Consono, Lugano; 8) Conclusione: Chiara
Simoneschi-cortesi, Presidente della Deputazione ticinese alle Camere
federali.
TERZO CONVEGNO ELPORE TH.
UN APPROCCIO EUROPEO ALL’INNOVAZIONE ORGANIZZATIVA
CAMBIARE IL MODO DI CAMBIARE
Milano, 10 novembre 2003 - Si parla molto di gestione del cambiamento nelle
imprese, di innovazione necessaria per il rilancio dell’economia del
nostro Paese. Nel convegno proposto da Elpore th, l’associazione per il
benessere psicologico in azienda, verranno esposti approcci, innovativi ed
efficaci, allo sviluppo delle organizzazioni che trovano presupposto teorico
nelle radici della cultura europea. L’incontro è basato sullo scambio di
esperienze concrete sia in ambito pubblico, sia privato. Interverrano
Lorenzo Fantini, Responsabile Divisione III - Dg Tutela delle condizioni di
lavoro. Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con una relazione
sull’approccio efficace alla innovazione/ la tutela delle condizioni di
lavoro; Mauro Bonaretti, Responsabile del Team di coordinamento del
Programma Cantieri del Dipartimento della Funzione Pubblica - Uff. Per
l'Innovazione delle Pubbliche Amministrazioni - della Presidenza del
Consiglio del Ministri che presenterà L'esperienza di "Cantieri per
l'Innovazione"; Erica Rizziato, Cnr, Dipartimento Attività
Scientifiche e Tecnologiche, Serv. Rapporti con l'Industria e Serviziche
illustrerà: il progetto intervento Cnr e l'esperienza del Gruppo Motiva;
Francesco Novara, Prof. Emerito di Psicologia del Lavoro, Università di
Torino che ripercorrerà l’esperienza di organizzazione del lavoro
promossa da Adriano Olivetti; Jaime Rojas, Segretario Socio Economico
dell'Istituto Italo Latino Americano che illustrerà Il caso del
Dipartimento delle Entrate olandese; Paolo Roj, Imprenditore di Biella, che
porterà la sua esperienza, Marina Sampietro, Iri Management sulle com-unit
come opportunità. L’incontro si chiuderà con una tavola rotonda sul
temaTransazioni relazionali e qualità dell'organizzazione" che vedrà
la partecipazione dei rappresentanti di Aidda, Associazione Imprenditrici
Donne Dirigenti di Azienda, di Aidaf Associazione Italiana delle Aziende
Familiari, di Aisl Associazione Italiana di Studio del Lavoro, di G.d.i.p./h.r.d.a.
Associazione direttori risorse umane. Il convegno è stato organizzato sulla
scia del consenso ottenuto con “Stress e Lavoro” del 28 novembre 2003 e
con “Qualità dell’organizzazione del lavoro e salute psicologica” del
29 maggio 2003. Anche questo gode del patrocinio del Ministero del Lavoro e
delle Politiche Sociali - Direzione Generale tutela condizioni di lavoro,
del Ministero della Sanità - Ispesl, del Network Europeo per
la Promozione
della Salute nei Luoghi di Lavoro, dell’Ordine degli Psicologi della
Lombardia. Milano, via Bernardino Luini,5 21 novembre 2003 dalle 9.30 alle
13. 30Iscrizioni: Segreteria Organizzativa – L’ippocastano - tel
0229011259 e-mail: convegni@elporeth.It
IL
"LIBRO BIANCO SULL'EFFETTO SERRA IN ITALIA" DEL COORDINAMENTO
COP9ITALIA 5 LINEE D’AZIONE PER RIDURRE L’EFFETTO SERRA IN ITALIA E
TAGLIARE DEL 50% I COMBUSTIBILI FOSSILI AL 2020 DUE I CAMPI D'AZIONE
STRATEGICI: EFFICIENZA ENERGETICA E TRASPORTI
Milano, 10 novembre 10 - Il Coordinamento Cop9 Italia, formato da una
trentina di associazioni per la lotta ai cambiamenti climatici, ha
presentato a Milano il “Libro Bianco sull’effetto serra in Italia”.
Alla presentazione del documento scientifico ha fatto seguito una tavola
rotonda tra il terzo settore, il mondo politico, l'industria, il mondo
economico, quello cattolico e quello del lavoro. Scopo del documento
scientifico, che a dicembre verrà sottoposto ai delegati che interverranno
alla Cop9, è quello di orientare le politiche nazionali verso azioni
concrete per la mitigazione dei cambiamenti climatici. Il cambiamento
climatico non è solo una minaccia per il futuro, ma una realtà del
presente. La temperatura globale è aumentata di
0,7°C
nell’ultimo secolo ed esiste una forte correlazione con la curva di
aumento dei gas serra. Sulle Alpi la superficie dei ghiacciai si è ridotta
di oltre il 40% nell’ultimo secolo. L'adempimento del protocollo di Kyoto,
pur così limitato nei suoi effetti, costituirebbe il punto d'avvio di una
politica globale che fronteggi questa grande sfida. Sarà il primo passo per
riportare nei prossimi decenni le concentrazioni di Co2 in atmosfera ai
livelli di equilibrio attraverso una drastica riduzione delle emissioni
globali. Il Coordinamento pone all’Italia l'obiettivo di ridurre del 50% i
consumi di combustibili fossili nell'arco dei prossimi 20 anni. Questo è il
futuro. Mentre a livello europeo si riscontra una riduzione del 2%, nel
nostro Paese, con 545.000 tonnellate di Co2 eqivalenti, dal 1990 al 2001 le
emissioni lorde sono cresciute del 7,3% e complessivamente nel 2001 lo
scarto rispetto all'obiettivo del protocollo di Kyoto è ormai pari a c.A.
Il 15%. Per conseguire gli obiettivi del Protocollo di Kyoto proponiamo 5
linee d'azione: · efficienza nell'uso delle risorse energetiche, dei
processi e dei prodotti. Oggi, attraverso interventi di maggiore efficienza,
sono conseguibili risparmi del 30% dei consumi finali. · sviluppo delle
fonti rinnovabili e conversione ambientale del parco termoelettrico
tradizionale con l'uso di tecnologie più efficienti. Può essere
l'occasione per sviluppare una rete di impianti decentrati, basati in primo
luogo su cogenerazione e micro-cogenerazione e che alimentino reti di
teleriscaldamento. · conversione del sistema della mobilità, attraverso il
contenimento della mobilità privata e la riduzione dei bisogni di mobilità
e attraverso reti efficienti di trasporto collettivo che siano in grado di
riequilibrare il sistema dei trasporti. · gestione dei meccanismi
flessibili, cioè dei crediti di emissioni ottenuti attraverso azioni nei
paesi in via di sviluppo. Per l'Italia la strada di Kyoto è la strada
dell'innovazione ambientale, della ricerca e delle nuove tecnologie,
dell'economia della conoscenza, dei servizi immateriali, di una nuova
industria che guarda alla qualità e non alla concorrenza sul costo del
lavoro. Due le strade da percorrere: quella dell'efficienza energetica e
quella di una mobilità sostenibile. Di fronte alla figuraccia del black-out
che dimostra l’incapacità di gestire il mercato libero dell’energia e
di organizzare una rete con la necessaria flessibilità è necessario
operare un’intelligente selezione delle proposte di “nuove centrali”
Nel processo di localizzazione il il semplice criterio di mercato non è
sufficiente. Allora occorre governare l'offerta energetica e la sua
distribuzione territoriale assegnando alle Regioni in maniera coordinata, la
funzione di operare una selezione basata su criteri di efficienza energetica
e di compatibilità ambientale e riduzione complessiva delle emissioni
climalteranti. La nuova offerta energetica deve essere anche sostitutiva di
vecchi impianti inefficienti e inquinanti La crescita della mobilità è il
principale fattore di incremento delle emissioni climalteranti in Italia,
come negli altri paesi sviluppati. Il nostro paese ha bisogno di interventi
per la riduzione dei bisogni di mobilità (attraverso telelavoro,
teleservizi, revisione degli insediamenti, politiche degli orari ecc.),
interventi di contenimento della mobilità privata (ticket di ingresso, aree
pedonalizzate etc), per il potenziamento dei trasporti pubblici in ambito
urbano (metropolitane e tram), il trasferimento su ferro (rotaia)e su acqua
(cabotaggio) di una parte cospicua del trasporto merci e passeggeri,
dell'adozione di biocombustibili e di carburanti a più basso contenuto di
carbonio, dell'introduzione di veicoli a bassa emissione (metano, ibridi..),
di una conversione ambientale della fiscalità (come l'eliminazione dei
benefici fiscali al trasporto merci, la detassazione dei biocombustibili,
l'agevolazione fiscale degli abbonamenti al trasporto pubblico e ferroviario
etc). Per realizzare questi obiettivi occorre innovare con decisione anche
sotto il profilo dell'uso degli strumenti economici e fiscali. La prima
urgenza è quella di procedere - oltre una carbon tax che non è di fatto
mai stata in vigore - ad una revisione generale della fiscalità sulla
produzione energetica, modulando l'insieme della fiscalità secondo il
principio della minimizzazione degli effetti ambientali. Insieme ai ticket
d'accesso nei centri urbani delle aree metropolitane e alla tassazione del
trasporto su gomma nelle aree alpine si può convertire il sistema della
mobilità urbana e incentivare le alternative su ferro e su acqua nel
trasporto merci. In secondo luogo occorre prevedere, potenziando e
affiancando il meccanismo dei certificati verdi e dei certificati bianchi,
specifici strumenti di incentivazione e agevolazione all'uso delle fonti
rinnovabili (ad esempio per il solare termico e la micro-cogenerazione),
anche per il sostegno alla ricerca e all'innovazione. Il documento e gli
appuntamenti del coordinamento sono scaricabili su: www.Cop9italia.org
ASSEGNATE LE DIECI BORSE
DI STUDIO UNRAE PER LE TESI SUL MARKETING DELL’AUTOMOBILE
Roma, 10 novembre 2003 - L’unrae, in collaborazione con le Università
italiane, ha portato a termine per il terzo anno la sua iniziativa di
incentivazione agli studi sul marketing dell’automobile. Sono state,
infatti, assegnate le dieci Borse di Studio per le migliori tesi dell’anno
accademico 2002-2003 messe in palio con l’intento, ampiamente perseguito,
di richiamare l’attenzione dei giovani su di un settore dalle notevoli
potenzialità in termini di lavoro e di crescita professionale. Le Borse di
Studio che prevedono un premio di € 1.200 e, cosa più importante, uno
stage semestrale presso Aziende associate Unrae, sono andate ai laureandi
Gian Luca Bergamo (Università Ca’ Foscari di Venezia), Andrea Genovese
(Università Cattolica di Milano), Lucia Meffe (Università degli Studi del
Molise), Stefano Meneghini (Università degli Studi di Verona), Luca Meschia
(Università di Torino), Vincenzo Napolitano (Università Luiss Guido Carli
di Roma), Luigi Pacileo (Università Bocconi di Milano), Simona Pilosi
(Università
La Sapienza
di Roma), Daniele Salodini (Università di Parma) e Carmelo Tringali
(Università Cattolica di Milano). Il Presidente dell’Unrae Salvatore
Pistola e il Segretario Generale Gianni Filipponi, hanno espresso
soddisfazione per il buon esito dell’iniziativa, che porta sin qui a 21 le
Borse di Studio assegnate nei tre anni di vita del programma, sottolineando
che il marketing dell’automobile come materia di studio sta prendendo
progressivamente piede nel mondo accademico e, in particolare, presso le
Università di Venezia e di Bologna, dove si svolgono specifici corsi atti a
preparare giovani desiderosi di affrontare, nella loro vita lavorativa,
carriere legate al complesso e affascinante mondo dell’automobile.
VENDITE DI AUTO NUOVE IN
EQUILIBRIO DOPO 10 MESI (+1,04%) SPINTO DAI NUOVI PRODOTTI E DA FORTI
PROPOSTE COMMERCIALI IL MERCATO DI OTTOBRE TIENE (191.600 IMMATRICOLAZONI,
-0,34%)
Roma, 10 novembre 2003 - In ottobre le immatricolazioni di auto nuove,
secondo le proiezioni del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
sono state 191.600, con una lievissima flessione (-0,34%), rispetto alle
192.258 dell’ottobre dello scorso anno. Nel cumulato dei primi dieci mesi,
il mercato ha espresso 1.921.911 immatricolazioni, praticamente in linea
(+1,04%) con i dieci mesi del 2002, quando le immatricolazioni furono
1.902.196. Anche l’andamento degli ordini, frutto dello scambio di
informazioni fra Anfia e Unrae, ha segnato invece un leggero calo (-4%),
essendo passato dai 209.966 dell’ottobre dello scorso anno ai 201.521
dell’ottobre di quest’anno. Nel cumulato dei dieci mesi, il segno è
ancora positivo: +0,2%, frutto della differenza fra 1.943.862 del 2002 e
1.947.572 del gen-ott 2003. Nel complesso, dunque, il mercato sta tenendo al
di là delle previsioni. Il merito è tutto da ascriversi alla estrema
effervescenza di un mix fra novità di prodotto, campagne promozionali,
basso costo del denaro e - non ultimo - lo sviluppo di modernissime
motorizzazioni diesel nei segmenti d’ingresso. “Un fattore che non va
trascurato - ha sottolineato il Presidente dell’Unrae, Salvatore Pistola -
è il significativo ritorno a forme di edonismo che ben si incrociano con le
più recenti offerte di prodotti, spesso acquistati perché espressione di
specifici stili di vita”. La centralità del prodotto, dunque, torna
prepotentemente alla ribalta, sconfiggendo anche i segnali certo non
positivi dell’economia. Una sorta di controtendenza che nasce dalle
offerte di un mercato estremamente competitivo, spesso ampiamente
evidenziate e descritte da una stampa specializzata che propone
all’attenzione dei consumatori le numerosissime novità proposte dai
costruttori. Ciò avviene nell’ambito sia del design, che offre soluzioni
estetiche anche di forte appeal, sia della tecnologia, che si propone in
forme sempre più accattivanti anche sulle vetture dei segmenti di maggior
diffusione. In questa ottica, infine, continua la crescita delle
immatricolazioni di vetture a gasolio, che hanno - per il secondo mese
consecutivo - superato la soglia della metà delle vendite (52%), mentre nel
cumulato dei dieci mesi, le auto diesel costituiscono il 47,83% del mercato
totale. L’interesse degli italiani per l’automobile è confermato anche
dal buon andamento dell’usato. In ottobre i passaggi di proprietà
(comprensivi delle “minivolture”, la registrazione temporanea a nome del
concessionario), sono stati 409.198 (+15,81% rispetto ai 353.346
dell’ottobre 2002), mentre nei dieci mesi l’incremento è stato del
6,39% (3.314.264 unità rispetto alle 3.115.307 del gennaio-ottobre dello
scorso anno).
CONTRIBUTI PER TAXI
ECOLOGICI BANDO PER
LA RICHIESTA DI
CONTRIBUTI PER L'ANNO 2004
Milano, 10 novembre 2003 - Pubblicato il bando per il 2004: prevede 750
mila euro di contributi per l’acquisto di nuovi taxi ecologici, la
trasformazione a metano o gpl (gas propano liquido) per quelli già
circolanti e l’adeguamento delle autovetture per il trasporto dei disabili.
Infolink: http://www.regione.lombardia.it/servlet/BlobServer?blobcol
=urlfilepath&blobkey=id&blobtable=
Allegato&blobwhere=1068145215605&blobheadername2=Content-
Disposition&blobheadername1=Content-
Type&blobheadervalue2=inline%3B+filename%3
DBANDO%20TAXI%202004&blobheadervalue1
=application/msword
DAL 14 DICEMBRE 37 TRENI
FERMANO A S. DONATO MILANESE ENTRERÀ COSÌ IN FUNZIONE UNA STAZIONE
REALIZZATA DA ANNI, MA
MAI ATTIVATA
S.
Donato Milanese, 10 nvoembre
2003 - Sono 37 i treni sulla linea Milano-piacenza che sia nei giorni
feriali che in quelli festivi, coprendo tutto l'arco della giornata,
fermeranno a San Donato Milanese dal prossimo 14 dicembre. La prima fermata
sarà alle 5,29 (treno proveniente da Piacenza per Milano Centrale);
l'ultima alle 23,53 (treno per Piacenza proveniente da Milano Porta
Garibaldi). Grazie infatti ad una revisione complessiva dell'orario nella
tratta Milano-piacenza, è stato possibile prevedere la fermata di San
Donato senza determinare ripercussioni significative sui tempi di
percorrenza dei treni. Il Comune di San Donato, insieme al Comune di Milano,
potrà ora attivarsi per garantire presso la stazione il transito o il
capolinea delle autolinee che servono il territorio comunale, per offrire
agli utenti un efficace interscambio. "Stiamo rispettando gli impegni
che ci siamo assunti a luglio - ha affermato l'assessore alle Infrastrutture
e Mobilità, Massimo Corsaro - e così, grazie al ruolo di coordinamento che
la Regione
sta esercitando, riusciremo finalmente ad aprire una stazione realizzata da
anni e mai attivata".
"BOSCHI PER IL
FUTURO. ACQUA E ALBERI: UN'INTERCONNESSIONE NECESSARIA PER L'AMBIENTE E
L'ECONOMIA" - CONVEGNO A TENITA PRESIDENZIALE DI CASTELPORZIANO
Roma, 8 novembre. Organizzata dall’Associazione Forestale Italiana, dalla
“Consulta Nazionale per le Foreste, il Legno e
la Carta
”, dalla Società Italiana Agricoltori e con il patrocinio del Presidente
della Repubblica, si è svolta nella magnifica tenuta presidenziale di
Castelporziano la “Giornata Nazionale del Bosco” che nel 2003 – Anno
Internazionale dell’Acqua – ha avuto come tema principale “Boschi per
il Futuro. Acqua e Alberi: un’interconnessione necessaria per l’Ambiente
e per l’Economia”. Il presidente della “Consulta Nazionale per le
Foreste, il Legno e
la Carta
” e della Società Italiana Agricoltori, Alfredo Diana, ha dichiarato:
“La celebrazione della quinta giornata nazionale del bosco, assume una
rilevanza particolare in un momento, come l' attuale, significativo per l'
affermazione degli ideali europei. Questa giornata avviene alla fine di un
periodo di prolungata siccità, che ha pesantemente colpito le campagne
arrecando sensibili danni all'agricoltura e che è stata anche la concausa
di una ripresa degli incendi boschivi nel nostro paese ed in quelli del
bacino del Mediterraneo. Mai, come in questa circostanza, sono apparsi
attuali i richiami del Presidente della Repubblica affinché nella
costituzione della casa europea, i governi si impegnino attraverso la
formazione e la scuola a diffondere tra i giovani e più in generale tra i
cittadini, la convinzione che la sicurezza non è concepibile senza la
cooperazione di tutta la comunità. Se questo è vero per la composizione
dei conflitti che sono ancora presenti sullo scenario internazionale, lo è
forse in maggior misura per la difesa del bosco e dell' ambiente. L 'inferno
di fuoco che ha ridotto in cenere oltre duecentomila ha di bosco in
Portogallo ed.Altre decine di migliaia in Spagna, in Francia e in Germania,
per non dire sul nostro territorio, è l' esempio più tangibile
dell'urgenza che vengano realizzate quelle misure di mutua assistenza che
erano state specificatamente richieste dall'U.e., mediante la costituzione
di una task-force europea fin dal 1992 e reiterate, di recente, dal Ministro
per le Politiche Agricole e Forestali On. Giovanni Alemanno. L' esperienza
ha dimostrato che non è sufficiente l' impegno volontaristico previsto
dalle procedure per poter arginare le onde di fuoco che non si limitano a
distruggere l' ecosistema bosco, ma che provocano anche tante perdite umane.
È evidente che la disponibilità di mezzi aerei e terrestri, di uomini
addestrati e ben coordinati è fondamentale per domare le fiamme, il punto
cruciale è che il fuoco dovrebbe diffondersi soltanto per cause naturali.
Agli inizi del secolo scorso, fu compiuto un tentativo, in Italia, per
sollecitare la sensibilità della popolazione ad amare il bosco. Sembra
fuori moda, ma è opportuno ricordare l'azione, purtroppo interrotta, del
Touring Club Italiano attraverso la rivista “L' Alpe”, per far conoscere
alla generazione che aveva portato a compimento il sogno dell'Unità
Nazionale, la bellezza delle foreste del nostro paese, dalle terre delle
nuove province redente alle isole. È semplicistico affermare che quel
tentativo è stato inutile, forse è più corretto riconoscere che è stato
fatto poco e per troppo breve tempo, al fine di far comprendere che l'albero
bruciato è una rinuncia al benessere individuale, poiché ogni giorno aiuta
a vivere regolando la temperatura dell'aria, 2 ~- immagazzinando l'acqua,
rendendo fertile il suolo, offrendo ristoro sotto la sua chioma, producendo
legno per rendere accogliente la casa e rendendo possibile la trasmissione
delle conoscenze e dei sentimenti quando viene trasformato in carta. Ci si
può interrogare, considerando le povere condizioni di vita delle campagne e
delle montagne, sui motivi per cui nel 1869, nel predisporre la bozza di una
delle prime leggi forestali, , Adolfo di Berenger allora direttore
dell'Istituto Superiore Forestale di Vallombrosa, dedicasse tanta parte
all'obbligatorietà dell'insegnamento della Selvicoltura nelle scuole di
ogni ordine e grado. Si trattava di un forestale che amando profondamente la
sua seconda patria, l'Italia, grazie anche alla vasta conoscenza del mondo
classico, cercava di trasmettere l' educazione ed il rispetto della foresta,
come veniva insegnato e continua ad esserlo nei paesi dell'Europa Centrale.
Non ebbe fortuna, ne migliore sorte toccò alle disposizioni di legge che il
Ministro Luzzati riuscì a farsi faticosamente approvare dal parlamento
nazionale, agli inizi del '900, per la difesa del bosco e del territorio,
che furono depurate da tutto ciò che poteva riguardare l'insegnamento della
vita e della cultura dei boschi nel sistema scolastico nazionale. Nel
momento in cui schiere di scienziati si confrontano per stabilire se la
temperatura del pianeta stia aumentando per cause naturali o come
conseguenza della scarsa attenzione all' equilibrio climatico da parte
dell'uomo, potrà sembrare ardito porre questa domanda: gli italiani sono
veramente convinti che il bosco eserciti funzioni insostituibili? Se la
risposta fosse positiva, allora non c'è che da rendere efficace e
determinante questo convincimento con tutti i mezzi possibili: in primo
luogo attraverso 1 'insegnamento obbligatorio delle discipline forestali, ma
anche rafforzando le iniziative che sono promosse dalle Associazioni, dagli
Enti, dal Volontariato, dalla Consulta Nazionale per le Foreste, il Legno e
la Carta
e dalle imprese del settore. L' obiettivo è quello di sensibilizzare la
fascia della popolazione che contribuisce alla diffusione degli incendi
boschivi per cause colpose e che, secondo la valutazione statistica del
Corpo Forestale dello Stato è pari al 76%. Con questo non si vuole sminuire
la priorità degli sforzi volti ad individuare e perseguire gli autori degli
incendi dolosi, ma se si riesce a contenere 1 'imponenza del fenomeno
determinato dalla disattenzione e le tragiche conseguenze che possono
derivare a causa dell'insufficiente senso di responsabilità, la superficie
percorsa dagli incendi risulterebbe sensibilmente ridotta e l'impegno delle
forze dell'ordine potrebbe dare risultati più positivi. 3 ~ .. Il bilancio
degli incendi dell' anno che sta per finire è risultato allarmante per la
qualità degli obiettivi che il fuoco ha devastato: riserve naturali, parchi
regionali, aree turistiche, ma anche boschi ad alta produttività e
piantagioni artificiali, il fenomeno è comune agli Stati Uniti ed al
Canada. La crisi del bosco su superfici sempre più vaste, che presentano
condizioni di stress prolungate nel tempo, merita di venire considerata in
tutta la sua complessità. Il paese non può permettersi la riduzione della
superficie boscata produttiva ad una velocità superiore alla capacità di
ricostituzione dei soprassuoli danneggiati. Nell'ultimo decennio, secondo le
statistiche del Corpo Forestale dello Stato sono stati percorsi dagli
incendi circa mezzo milione di ha a fronte di una capacità di
rimboschimento dieci volte inferiore. La prevenzione, la sorveglianza, la
rapidità degli interventi con mezzi aerei, rappresentano i cardini della
difesa, ma non si deve trascurare il miglioramento dei soprassuoli forestali
per la protezione dagli incendi, che è strettamente legata alla loro
multifunzionalità, cioè alla protezione del suolo e al mantenimento delle
risorse idriche. ---, In un recente incontro al Vittoriano con i
rappresentanti di numerosi paesi e della F Ao, il Ministro Alemanno aveva
tracciato un quadro significativo della partecipazione dell'Italia all' Anno
Internazionale dell' Acqua, promosso dall' Assemblea Generale delle Nazioni
Unite per i1 2003. Gli avvenimenti belli ci che si sono susseguiti in questi
mesi hanno fatto passare in secondo piano l'impegno dell'Onu, ma il problema
dell'acqua è destinato a condizionare la capacità di sviluppo se non di
sopravvivenza di molte popolazioni. Si tratta di un problema di tale gravità
che merita una specifica riflessione, affidata al prof. Francesco di Castri,
già vice direttore generale dell'Unesco, che ringrazio vivamente per la sua
disponibilità a partecipare attivamente a questo incontro. Bosco ed Acqua
sono strettamente collegati tra loro, non solo per la stabilità dei
versanti, per la disponibilità delle risorse idriche e della bio-diversità,
ma anche per la produzione legnosa e per le attività di trasformazione. Il
quadro dell'intero settore produttivo, tracciato dal Presidente di
Federlegno-arredo, Roberto Snaidero, in occasione dell' Assemblea svoltasi
aRoma nello scorso mese di giugno, conferma l'importanza dell'industria
manifatturiera per l'economia del paese, come dimostra il fatto che in
quanto a valore è il primo esportatore nel mondo, contribuendo al 15% della
bilancia commerciale ed al5 % della produzione totale del paese,
analogamente all'industria automobilistica. Risultati positivi, sono stati
possibili grazie alle caratteristiche della materia prima, all'innovazione
tecnologica ed al design italiano, che rappresenta un punto di riferimento
mondiale. Attualmente, l'industria del legno e dell'arredamento è presente
in 204 Paesi, ma i nostri prodotti per poter sostenere la crescente
concorrenzialità devono offrire prestazioni superiori che li mettano a
riparo da chi opera sulla scena internazionale con scarso rispetto delle
regole ambientali e facendo ricorso anche alla contraffazione.
L'allargamento dell'Unione Europea ad Est e l'ingresso della Cina nel Wto
impongono una maggiore attenzione affinché il processo di integrazione
economico non provochi distorsioni negative per il settore, che finirebbero
per compromettere le attività faticosamente avviate. Una guida illuminata
del settore foresta-legno-carta, Franco Arquati, nel presentare al Quirinale
la terza giornata nazionale del bosco, aveva chiaramente indicato la priorità
dello sviluppo, della ricerca e della formazione professionale, quali
elementi indispensabili per assicurare il ruolo preminente nel mondo della
produzione e del lavoro italiano. Questo auspicio non è rimasto
inascoltato, come dimostra l' esempio dato dal Presidente della Repubblica
che ha recentemente attribuito, d'intesa con il Ministro dell' Ambiente On.
Matteoli alla Tenuta di Castelporziano la funzione di Riserva Naturale dello
Stato con elevate finalità scientifiche e che non ha fatto mancare il suo
consenso alla realizzazione dell' Osservatorio-centro Multidisciplinare per
gli Ecosistemi Costieri Mediterranei, promosso dalla Commissione
tecnico-scientifica della Tenuta. Questa commissione è presieduta dal Prof.
Gian Tommaso Scarascia Mugnozza a cui va il più vivo apprezzamento per
l'iniziativa, che avrà positive ricadute per tutti i paesi del Mediterraneo
ed a cui va il mio ringraziamento per aver voluto contribuire con il suo
intervento a questo incontro. Un sentito grazie al Presidente della
Repubblica che con grande sensibilità ha individuato nella Giornata
Nazionale del Bosco un momento di efficace coesione fra tutti coloro che si
dedicano a favore della conservazione e del miglioramento dell'ambiente.
Info: Associazione Forestale Italiana, Roma. E-mail flaroma@federlegno.It
AD ORVIETO 150 RAGAZZI PER IL "CAMPUS
DEGLI STUDENTI D'EUROPA" L'INIZIATIVA COSTITUISCE IL PROGETTO PILOTA
PER UN MODELLO DI APPROCCIO ALLA CULTURA EUROPEA ED ALLA PROMOZIONE DI
AZIONI DI FORMAZIONE ALL'INTERNO DELLA SCUOLA, PER
LA COSTRUZIONE DI
UNA CITTADINANZA EUROPEA.
Roma, 10 novembre 2003 - Cento studenti italiani e cinquanta studenti
provenienti dai 25 Paesi dell'Ue allargata parteciperanno al primo
"Campus degli studenti d'Europa", organizzato ad Orvieto dall'11
al 15 novembre
2003. L
'iniziativa, promossa dal Miur in collaborazione con il Dipartimento delle
Politiche Comunitarie della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con la
rappresentanza in Italia dell'Ue e del Parlamento dell'Ue, è un progetto
pilota per un modello di approccio alla cultura europea ed alla promozione
di azioni di formazione all'interno della scuola, per una reale costruzione
di una cittadinanza europea. Gli studenti, accompagnati da 20 docenti e 10
genitori, saranno i protagonisti di seminari, dibattiti e simulazioni, per
la promozione e la diffusione del senso di appartenenza alla Comunità
europea e di educazione alla cittadinanza comunitaria. Tutti gli studenti
utilizzeranno la lingua inglese per i loro interventi: i lavori prevedono la
partecipazione in videoconferenza, dal Parlamento europeo, di parlamentari
europei, che risponderanno alle domande dei giovani partecipanti al Campus.
All'evento parteciperà Letizia Moratti, Ministro dell'Istruzione,
dell'Università e della Ricerca, Gianfranco Fini, Vice Presidente del
Consiglio e Rocco Buttiglione, Ministro delle Politiche Comunitarie. Durante
i cinque giorni di conferenza interverranno a seminari e discussioni il
Prof. Giuseppe Bertagna, il Prof. Carlo Curti Gialdino, il Prof. Giorgio
Rumi, il Prof. Agostino Giovagnoli, il Prof. Alberto Quadrio Curzio ed il
Prof. Pier Virgilio Dastoli.
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