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di
MERCOLEDI'
12 NOVEMBRE 2003
pagina 1
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INIZIATIVA EUROPEA PER
LA CRESCITA
:
LA COMMISSIONE PRESENTA
UNA PROPOSTA FINALE AI LEADER DELL'UE
Bruxelles, 12 novembre 2003 - Ieri
la Commissione
europea ha presentato un piano d'azione completo che spiega in dettaglio
cosa sia necessario intraprendere per riattivare gli investimenti nelle reti
e nella conoscenza in tutta l'Unione europea. La relazione finale
dell'Iniziativa europea per la crescita è stata redatta con la stretta
collaborazione della Banca europea per gli investimenti ed è indirizzata
alla riunione di dicembre del Consiglio europeo. Essa conferma le proposte
iniziali della Commissione, dirette ad accelerare gli investimenti nei 29
progetti prioritari di reti transeuropee di trasporto, comprese le loro
sottoparti, proposti lo scorso ottobre dalla Commissione (Ip/03/1322). La
relazione è altresì diretta a collocare l'Ue all'avanguardia
dell'innovazione e della tecnologia, attraverso il lancio di progetti
paneuropei in questi settori, come dichiarato nella relazione intermedia (Ip/03/1321).
In tal modo, essa rafforza il più ampio programma di riforme strutturali
dell'Unione, varato al Consiglio europeo di Lisbona nel marzo 2000. La
proposta della Commissione comprende un programma di avviamento rapido di 56
progetti, pronti per l'avvio, dotati di un forte impatto transfrontaliero e
che produrranno risultati positivi in termini di crescita, posti di lavoro e
di tutela dell'ambiente. Il programma di avviamento rapido individua i
progetti che soddisfano i criteri e che dovrebbero essere intrapresi al
massimo entro i prossimi tre anni. Il costo totale degli investimenti da qui
al 2010 è pari a circa 38 miliardi di euro per le tratte transfrontaliere
chiave della rete di trasporto Ten, 10 miliardi di euro per i progetti
chiave delle reti transeuropee nel settore dell'energia e di circa 14
miliardi di euro per progetti legati alle reti di comunicazione ad alta
velocità, alla ricerca, allo sviluppo e all'innovazione. Ne deriva un
investimento annuo molto realistico di circa 10 miliardi di euro annui, che
deve essere coperto da fonti pubbliche e private. Il presidente della
Commissione Romano Prodi ha dichiarato: “L'iniziativa europea per la
crescita è un catalizzatore indispensabile per la crescita e per la
competitività all'interno di un'Unione allargata. Si tratta di trarre
profitto dalle sinergie e dalla coordinazione per innalzare il potenziale di
crescita dell'Europa. Ci attendiamo adesso che gli Stati membri traducano in
atti i loro impegni. Ciò significa che essi devono attuare le riforme
convenute e quelle in corso di esecuzione e sostenere gli investimenti che
producono crescita attraverso i loro piani di spesa nazionali e regionali. I
capitali privati potranno seguire solo se realizziamo un quadro credibile e
dimostriamo di impegnarci in progetti dotati di una dimensione europea.
La Commissione
presenta un programma di avviamento rapido per mostrare che un numero
importante di progetti transfrontalieri può iniziare immediatamente. Si
tratta di un elenco aperto. Più progetti soddisferanno i criteri, meglio
sarà. Spero che i governi siano motivati e prendano delle decisioni
riguardo tali progetti, decisioni che, peraltro, spesso si sarebbero dovute
prendere molto prima. Il nostro obiettivo resta quello di vedere tutti i
progetti conclusi entro i termini previsti o prima”. La relazione finale
della Commissione al Consiglio europeo segue la relazione intermedia
adottata il 1° ottobre 2003 (Ip/03/1321) e risponde alle conclusioni del
Consiglio europeo del 16 e 17 ottobre. La relazione finale della Commissione
evidenzia tre questioni importanti: sottolinea l'importanza dell'abolizione
delle barriere amministrative e normative che frenano gli investimenti. In
alcuni casi si tratta di accelerare il processo decisionale sulle riforme in
corso. In altri, si tratta di adottare dei provvedimenti concreti, quali la
nomina di un coordinatore unico per i progetti transfrontalieri complessi
(come proposto dalla Commissione nelle sue recenti proposte Ten), al fine di
sincronizzare gli sforzi di entrambi i lati della frontiera e di permettere
ai progetti di superare gli ostacoli amministrativi e finanziari che spesso
incontrano. Indica come possano essere finanziati tali progetti, proponendo
una combinazione di finanziamenti dell'Ue e nazionali, di aiuti della Banca
europea per gli investimenti e di investimenti privati. La commistione di
tali diverse fonti di finanziamento varierà da un progetto all'altro, ma la
forza dell'Iniziativa verrà valutata in funzione della sua capacità di
assicurare il funzionamento congiunto di tutti questi elementi. Parimenti,
saranno impiegate forme innovative di finanziamento, quali il nuovo
strumento di garanzia che
la Commissione
sta proponendo.
La Banca
europea per gli investimenti partecipa attivamente all'Iniziativa per la
crescita tramite il suo fondo investimenti Ten e l'iniziativa i2i,
attualmente in corso. Inoltre, essa ha ormai adottato le decisioni
necessarie per rafforzare il suo fondo finanziario strutturale, attraverso
il quale
la Banca
finanzia, fino a 2,5 miliardi di euro, i rischi di progetti che, altrimenti,
non sarebbero stati coperti dai suoi strumenti di prestito tradizionali.
La Bei
ha inoltre aumentato il sostegno ai capitali di rischio, impegnando 500
milioni di euro, e propone nuovi strumenti innovativi, quali i
“securisation Trusts” e meccanismi di prestito per le medie imprese
innovative. Istituisce un programma di avviamento rapido che risponde a
quattro criteri: (1) maturità, ovvero capacità di avviarsi entro i
prossimi tre anni, (2) dimensione transfrontaliera, (3) impatto sulla
crescita e sulle innovazioni, e (4) effetti positivi sull'ambiente. Nel
settore dei trasporti, il programma di avviamento rapido riprende l'elenco
completo dei sottoprogetti dell'elenco prioritario di 29 progetti di reti
transeuropee di trasporto, adottato dalla Commissione lo scorso ottobre (Ip/03/1322),
e insiste sulle parti indispensabili per la riuscita complessiva del
progetto. Nel quadro del programma Ten-energia dell'Unione, sono stati
inoltre individuati importanti collegamenti transfrontalieri nei settori del
gas e dell'elettricità, i quali permettono di ridurre i rischi di black-out
delle dimensioni recentemente sperimentate in alcuni Stati membri. L'accento
posto sulla banda larga, sulla ricerca, sulla conoscenza e sull'innovazione
rispecchia le priorità esistenti all'interno dello Spazio europeo della
ricerca o gli obiettivi dell'iniziativa eEurope dell'Unione europea. I
progetti individuati sono quelli che permettono all'Europa di raggiungere
importanti risultati. Ad esempio, il sostegno a collegamenti di trasporto
transfrontalieri complessi può rendere più attuabili altri collegamenti
nazionali, in quanto aiuta ad attirare gli investimenti privati.
Privilegiando i collegamenti ferroviari e marittimi teniamo conto dei
vantaggi ambientali. Parimenti, favorire un accesso internet ad alta velocità,
promuovere la nuova generazione di tecnologie centrali o rafforzare la
posizione dell'Europa nello Spazio rientra nella nostra strategia di Lisbona
e può procurare vantaggi in termini di innovazione, coesione e posti di
lavoro. Come richiesto dal Consiglio europeo di ottobre(1), il programma di
avviamento rapido è elaborato con la stretta collaborazione della Banca
europea per gli investimenti(2). Nel caso di reti transeuropee di trasporto,
i 31 progetti individuati richiedono un investimento di circa 38 miliardi di
euro da qui al 2010, mentre i progetti in materia di gas ed elettricità
necessitano di un investimento di circa 10 miliardi di euro. Per quanto
concerne le reti a banda larga, in cui è più probabile che gli
investimenti siano effettuati da privati, il fabbisogno complessivo sarà
individuato una volta che gli Stati membri avranno comunicato le loro
strategie nazionali sulla banda larga, attese entro fine anno. Tuttavia, ad
esempio, la banda larga ha beneficiato di 6 miliardi di euro programmati per
il periodo 2000-2006 nel quadro del Fondo strutturale dell'Ue a sostegno
della società dell'informazione e i progetti avranno i requisiti per
ottenere fino a 7 miliardi di euro messi a disposizione dalla Bei nella
seconda fase della sua iniziativa Innovazione 2010. Per quanto riguarda la
ricerca, lo sviluppo e l'innovazione (Rsi), i progetti dovrebbero comportare
un investimento di circa 10 miliardi di euro entro il 2010. I progetti di
ricerca designati dal programma di avviamento rapido vertono su tecnologie
di punta in settori quali l'idrogeno, le pile a combustibile, la
nanoelettronica e i laser della prossima generazione. Sia per la banda larga
che per i progetti Rsi, sono ancora in corso ulteriori contatti con le parti
interessate per definire meglio l'obiettivo specifico dei progetti
all'interno dell'area generale individuata.
LA COMMISSIONE EUROPEA
INDAGA SULLE MISURE A FAVORE DELLE SOCIETÀ
SPORTIVE PROFESSIONISTICHE IN ITALIA (‘SALVA CALCIO’)
Bruxelles, 12 novembre 2003 -
La Commissione
europea ha deciso di richiedere all'Italia informazioni concernenti due
aspetti di una recente legge nazionale relativa al rendiconto dei bilanci da
parte di società sportive professionistiche – comprese le squadre di
calcio di Serie A - in Italia. In primo luogo,
la Commissione
teme che la legge possa contravvenire alla normativa dell'Unione europea in
materia di contabilità e, in secondo luogo, che essa possa comportare la
concessione di aiuti di Stato. Entrambe le indagini rappresentano un primo
passo nell'ambito dei procedimenti formali pertinenti e non pregiudicano
un'eventuale decisione finale sul fatto che le misure in esame
contravvengano o meno al diritto comunitario. Se a determinate società
sportive vengono effettivamente concessi vantaggi finanziari rispetto ad
altre in Europa, ciò rappresenta una distorsione della concorrenza sia in
termini commerciali - l'ambito disciplinato dal diritto dell'Unione europea
in materia di mercato interno e di concorrenza - che, per estensione, in
termini sportivi. Le autorità italiane hanno ora due mesi di tempo per
fornire alla Commissione le informazioni richieste: se entro tale termine
non presenteranno elementi soddisfacenti,
la Commissione
può proseguire la procedura d'infrazione e, in ultima istanza, decidere di
adire
la Corte
di giustizia. Alla fine dello scorso anno l'Italia ha adottato provvedimenti
in relazione alle norme fiscali e contabili applicabili alle società
sportive professionistiche (Decreto legge n. 282 del 24 dicembre 2002,
convertito nella legge n. 27 del 21 febbraio 2003). Per effetto di questa
legge, alcune società sportive, in particolar modo le società di calcio le
cui maggiori uscite sono rappresentate dagli stipendi dei giocatori, possono
presentare rendiconti che sottostimano i costi effettivi di un dato
esercizio, nascondono perdite reali e forniscono un quadro distorto e
fuorviante della situazione agli investitori, i cui finanziamenti sono messi
a repentaglio. Un altro effetto collaterale – sebbene tale aspetto non sia
direttamente interessato dal diritto comunitario - consiste nel fatto che le
società sportive in questione possono, almeno nel breve termine, acquistare
giocatori a prezzi esorbitanti e pagarne gli elevati stipendi anche quando
la loro effettiva situazione finanziaria non glielo consentirebbe,
trovandosi quindi in una posizione di vantaggio. In termini tecnici, la
misura in questione permette alle società sportive di iscrivere in apposito
conto, tra le ‘attività’, l'ammontare delle svalutazioni dei diritti
pluriennali delle prestazioni sportive degli sportivi professionisti,
determinato sulla base di un'apposita perizia giurata. Tale posta sarà
contabilizzata tra le componenti attive del bilancio quali oneri pluriennali
da ammortizzare. La legge specifica inoltre che le società che scelgano la
normativa speciale introdotta dalla legge stessa dovranno procedere, per
questioni contabili e fiscali, all'ammortamento del conto di bilancio con
dieci rate annue di pari importo, anche qualora i diritti posti in essere
dai contratti con i relativi giocatori durino, ad esempio, soltanto due o
tre anni.
La Commissione
europea teme che tale misura violi tanto le norme contabili dell'Unione
europea quanto quelle in materia di aiuti di Stato.
La Quarta
(78/660/Cee) e Settima (83/349/Cee) direttiva del Consiglio (direttive
contabili) relative ai conti annuali e ai conti consolidati dispongono che i
contratti con i giocatori, quando siano considerati immobilizzazioni
immateriali, debbano essere ammortizzati durante il periodo della loro
utilizzazione, che corrisponderebbe in linea generale alla durata dei
contratti stessi. Il contratto non può essere ammortizzato su un periodo più
lungo della sua durata. Le direttive contabili dispongono inoltre che il
valore assegnato alle immobilizzazioni debba essere diminuito al loro valore
effettivo alla data del bilancio qualora si ritenga che la diminuzione del
loro valore avrà carattere permanente. Le direttive contabili stabiliscono
altresì il principio fondamentale in base al quale i rendiconti finanziari
devono fornire un quadro fedele della situazione patrimoniale, delle
responsabilità, della situazione finanziaria nonché del risultato
economico delle società.
La Commissione
ha pertanto motivo di credere che la legge italiana contravvenga alle
direttive contabili in quanto consente che i contratti con i giocatori,
considerati immobilizzazioni immateriali, siano ammortizzati su un periodo
più lungo della loro utilizzazione. La legge italiana sembra inoltre
consentire alle società sportive di non effettuare le rettifiche di valore
relative ai loro diritti contrattuali sulle prestazioni di atleti
professionisti, anche quando questi cessino di svolgere la propria attività
al livello richiesto, a causa ad esempio di un infortunio. I rendiconti
finanziari presentati in tal modo non possono fornire un quadro fedele della
situazione e non ottemperano al principio di prudenza promosso dalla Quarta
direttiva. Per quanto concerne l'eventuale violazione dell'articolo 87 del
trattato Ce, relativo agli aiuti di Stato, il vantaggio concesso potrebbe
essere definito un ammortamento accelerato, secondo la definizione
utilizzata nella comunicazione della Commissione sulle misure di tassazione
diretta delle imprese. Tale misura può comportare la rinuncia da parte
dello Stato italiano, nei confronti di determinate società sportive, ad un
gettito fiscale ricavato invece da altre società in analoga posizione
finanziaria. Si assiste dunque ad una distorsione della concorrenza nonché
ad un'incidenza sugli scambi intracomunitari. Alcune attività esercitate
dalle società sportive si svolgono evidentemente sui mercati
internazionali, si consideri ad esempio l'acquisto di giocatori e la vendita
dei diritti di trasmissione per competizioni europee quali
la Champions League.
Se la misura dovesse effettivamente costituire un aiuto di Stato ai sensi
dell'articolo 87, paragrafo 1, del trattato Ce, c'è il dubbio che l'aiuto
così concesso non sia compatibile con il trattato. Per gli ultimi
aggiornamenti sulle procedure d'infrazione nei confronti degli Stati membri,
si consulti il sito Internet: http://europa.Eu.int/comm/secretariat_general/sgb/droit_com/index_en.htm
IL PRESIDENTE PRODI VISITERÀ L'AFRICA OCCIDENTALE DAL 12 AL
15 NOVEMBRE
Bruxelles, 12 novembre 2003 - Il
presidente Prodi visiterà l'Africa occidentale dal 12 al 15 novembre Dal 12
al 15 novembre 2003, il presidente della Commissione europea Romano Prodi
farà visita a tre Stati dell'Africa occidentale: Senegal, Costa d'Avorio e
Burkina Faso. Questa visita conferma l'importanza attribuita dalla
Commissione al suo rapporto di partenariato con l'Africa. La visita del
presidente Prodi in Senegal (12-13/11), Costa d'Avorio (13-14/11) e Burkina
Faso (14-15/11) si svolge in un momento in cui si assiste alla nascita di
nuove istituzioni in Africa. Con il Nepad (Nuovo partenariato per lo
sviluppo dell'Africa) e la creazione dell'Unione africana (Ua), l'Africa sta
contribuendo in maniera fondamentale alla promozione della pace, della
democrazia, dello sviluppo sostenibile e del buon governo, come pure alla
riduzione della povertà nel continente.
La Commissione
intende assistere l'Africa molto da vicino in questo percorso. La visita del
presidente Prodi è un'ulteriore testimonianza della qualità di questo
partenariato. Durante la visita, il presidente Prodi incontrerà i capi di
Stato dei tre paesi (Senegal: Abdoulaye Wade, Costa d'Avorio: Laurent Gbagbo,
Burkina Faso: Blaise Compaore), terrà un discorso alle assemblee nazionali
di Senegal e Burkina Faso e incontrerà il presidente della commissione
dell'Uemoa (Unione economica e monetaria dell'Africa occidentale), Moussa
Toure, a Ougadougou. Il presidente Prodi intende riaffermare l'impegno della
Commissione ad assistere l'Africa nella promozione della pace, della
democrazia e del buon governo requisiti fondamentali per lo sviluppo del
continente. La visita del presidente Prodi offrirà l'opportunità di fare
un bilancio della cooperazione allo sviluppo che intercorre fra l'Unione
europea e l'Africa nel quadro del Fondo europeo di sviluppo (Fes) e di
effettuare inoltre uno scambio di vedute sulle sfide future, compresi gli
accordi di partenariato economico, l'iscrizione in bilancio del Fes e il
sostegno delle operazioni di mantenimento della pace condotte sul continente
africano su iniziativa dell'Africa. Il presidente Prodi ribadirà altresì
il sostegno da parte dell'Unione nella lotta all'Aids e il suo impegno nei
confronti dell'Iniziativa europea sull'acqua.
TERZA
RIUNIONE DEL COMITATO MINISTERIALE DEL FEMIP A NAPOLI: IL FEMIP RAGGIUNGE I
SUOI OBIETTIVI DURANTE IL PRIMO ANNO INTERO D'ATTIVITÀ, DISCUTE LE OPZIONI
PER IL SUO SVILUPPO FUTURO ED ANNUNCIA UN PORTAFOGLIO DI 270 MILIONI DI EURO
IN NUOVI PRESTITI
Napoli/lussemburgo, l'12 novembre 2003 - La terza riunione del Comitato
ministeriale del Fondo euromediterraneo d'investimento e di partenariato
della Bei (Femip), si è svolta a Napoli il 10 e 11 novembre 2003. Scopo
della riunione: stabilire un consuntivo sulle attività del Fondo, alla luce
di un anno intero d'attività, discutere le prospettive future del Femip ed
passare in rassegna altre importanti tematiche politiche cui fanno fronte i
Paesi partner mediterranei (Ppm), nella loro ricerca di uno sviluppo e
crescita sostenuti e sostenibili. La riunione, tenutasi a livello
ministeriale, è stata inaugurata e tenuta sotto la presidenza congiunta del
Ministro italiano dell'economia e delle finanze Giulio Tremonti, e del
Presidente della Bei Philippe Maystadt, alla presenza di Philippe de
Fontaine Vive Curtaz, Vicepresidente della Bei responsabile del Femip. Hanno
partecipato alla riunione i 15 Paesi membri dell'Ue, e i 12 Ppm, e
rappresentanti della Commissione europea, del Fondo monetario internazionale
(Fmi), del Gruppo Banca mondiale (Bm e Cfi), ed inoltre della Banca di
sviluppo africana (Bsaf). La riunione del comitato ministeriale si è tenuto
a seguito delle visite, svolte in quasi tutti i Paesi partner, dal
Presidente della Bei o dal Vicepresidente nel corso dell'anno. La terza
riunione del Comitato ministeriale del Femip ha riaffermato il forte
impegno, da parte dei 27 ministri europei e mediterranei dell'economia e
delle finanze, di creare una più stretta collaborazione economica. Il
Cmitato si è compiaciuto dei risultati raggiunti dal Femip, che hanno
soddisfatto appieno gli obiettivi definiti dalla Risoluzione europea del
marzo 2002. Il Femip costituisce un progresso rilevante sul cammino della
cooperazione economica e finanziaria tra l'Unione ed i Ppm. Le priorità del
Fondo sono le seguenti: un ampio coinvolgimento dei Ppm nella politica del
Femip, attraverso lo svolgimento di riunioni del Comitato ministeriale e
l'apertura di uffici regionali nei Paesi del Mashrak e del Maghreb;
concentrarsi sullo sviluppo di un settore privato che crei ricchezza e
occupazione; sviluppare gli investimenti nel capitale umano; apportare
maggiore assistenza tecnica alla progettazione e qualità dei progetti ed al
processo di riforma economica e di privatizzazione nei Ppm; utilizzare
prodotti finanziari innovativi e capitali di rischio; aumentare gradualmente
il volume annuale delle operazioni della Bei nei Ppm da 1,4 miliardi di euro
a 2 miliardi.
La Bei
programma d'investire un importo tra gli 8 e i 10 miliardi di euro nei Ppm
entro il 2006; essa ha, a sua disposizione, le risorse provenienti dagli
attuali mandati euromediterranei, capitali di rischio dal bilancio
comunitario e fondi per l'assistenza tecnica e aiuti agli investimenti
forniti dall'Ue in applicazione delle decisioni del Consiglio europeo di
Barcellona del marzo 2002. Femip un intero anno di attività (ottobre
2002-ottobre 2003) Nel corso del primo intero anno d'attività del Femip,
la Banca
ha finanziato un importo complessivo che supera 1,8 miliardi di euro, ed ha
approvato 17 nuove operazioni d'investimento per ulteriori 1,8 miliardi, a
favore di quasi tutti i Paesi partner del Mediterraneo (Ppm). [Graphic in
Pdf & Word format] L'attività della Bei riflette chiaramente la priorità
essenziale del Femip: più di un terzo delle operazioni sono state dirette a
promuovere la crescita delle imprese private, sia attraverso investimenti
esteri diretti in Turchia ed in Tunisia, sia attraverso joint ventures
derivanti dalla cooperazione tra i promotori dei Ppm (in Algeria), oppure
mediante prestiti alle Pmi (in Egitto, Siria, Tunisia, con la creazione di
un fondo regionale per il capitale di rischio). Il Femip, allo stesso tempo,
ha sottolineato l'importanza dei progetti per le infrastrutture di
trasporto, poiché essi sostengono lo sviluppo del settore privato in
Marocco, Algeria, Egitto, Libano e Siria. Altri progetti hanno riguardato la
distribuzione e l'erogazione d'elettricità e d'acqua potabile in Egitto,
Marocco e Tunisia, altri il miglioramento delle infrastrutture sanitarie in
Siria e Tunisia così come la profonda revisione dei sistemi educativi in
Giordania e in Turchia. Infine, il Femip ha promosso l'assistenza alle
popolazioni colpite da calamità naturali, rendendo disponibili, oppure
impegnando, un importo pari a 350 milioni di euro destinati alla
ricostruzione dopo i sismi del
1999 in
Turchia, e del maggio
2003 in
Algeria. Il Comitato ministeriale si è compiaciuto inoltre che siano stati
pienamente apportati tutti i necessari cambiamenti organizzativi, inclusa la
creazione di una nuova divisione per lo sviluppo del settore privato, e
l'apertura del primo ufficio regionale al Cairo. Lo sviluppo futuro del
Femip Nel quadro delle attuali tensioni politiche nella regione, vi è ampio
spazio per adoperarsi al fine di raggiungere una più stretta collaborazione
euromediterranea e per sviluppare ulteriormente le economie della regione.
La risoluzione del Consiglio europeo di Barcellona del marzo 2002 per creare
il Femip stabilisce inoltre che, un anno dopo il varo del Fondo, sarà presa
una decisione riguardo ad «incorporare una filiale, detenuta a maggioranza
dalla Bei e consacrata ai Ppm». Tale decisione è da prendersi «sulla base
della valutazione dei risultati del Fondo, e prendendo in considerazione
l'esito delle consultazioni con i partners del Processo di Barcellona»
Sulla base della risoluzione del Consiglio europeo di Barcellona, gli Stati
membri europei si trovano oggi di fronte a tre scelte di sviluppo: (i) far
proseguire tale Strumento, come stabilisce il Piano di attività del Femip
2003-2006, (ii) decidere se incorporare il Femip in una specifica filiale
della Bei per il Mediterraneo, (iii) rafforzare il Femip, incrementando le
sue attività ed il suo azionariato. Gli Stati membri stanno attualmente
vagliando tali possibilità, insieme ai diretti interessati nel Processo di
Barcellona. La decisione finale sarà presumibilmente adottata dal Consiglio
europeo agli inizi di dicembre
2003, a
seguito di un giro di consultazioni con i Ppm.
La Banca
è pronta ad attuare una qualsiasi delle valide opzioni decise dal Consiglio
europeo riguardo una possibile evoluzione del Femip ed a preparare
serratamene, per approvazione ai propri organi dirigenti, un piano d'azione
che specifichi le modalità di messa in opera delle nuove richieste.
Dibattito sulle tematiche politiche: Il Comitato ministeriale è stato
preceduto da una tavola rotonda su delle importanti tematiche politiche
riguardanti la crescita e lo sviluppo sostenuti e sostenibili nella regione,
in particolare: · il finanziamenti alle infrastrutture come sostegno allo
sviluppo del settore privato: la necessità di riforme che creino un
contesto adatto e la capacità di esplorare nuovi tipi di strumenti
finanziari adeguati, che consentano maggior coinvolgimento del settore
privato ed altri modi relativi di operazione. · facilitare gli investimenti
esteri diretti nella regione mediterranea: come impostare il compito di
migliorare i contesti istituzionali e normativi, incluso le prassi
amministrative, i sistemi legali, e gli incentivi fiscali. · strumenti
finanziari per lo sviluppo delle Pmi: come superare il problema della
scarsità di strumenti finanziari adeguati attraverso il miglioramento del
contesto legale ed amministrativo, lo sviluppo di istituzioni finanziarie
specializzate, ed adeguati prodotti finanziari (partecipazioni, strumenti di
leasing, fondi di garanzia ecc.). La prossima riunione del Comitato
ministeriale è programmata per giugno
2004 in
Egitto, a cui precederà una riunione ufficiale ad alto livello.
La Bei
annuncia nuovi finanziamenti pari ad un importo totale di 270 milioni di
euro, destinati ad un'ampia gamma di settori In occasione della riunione del
Comitato ministeriale di Napoli,
la Bei
ha annunciato la disponibilità di un nuovo portafoglio di finanziamenti
pari a 270 milioni di euro, da destinarsi ai trasporti regionali, ambiente,
capitale umano, settore privato ed energia in Marocco e in Tunisia. Il
Vicepresidente della Bei e responsabile del Femip, Philippe de Fontaine Vive
Curtaz, ha annunciato la presenza di F. Oualalou il Ministro dell'Economia,
delle finanze e della privatizzazione del Marocco, e di M. Jouini, il
Ministro allo sviluppo ed alla cooperazione internazionale della Tunisia. I
finanziamenti destinati al Marocco, 180 milioni: Un prestito di 10 milioni
di euro destinato alle associazioni di microfinanza marocchine, su una base
a lungo termine ed in moneta locale. Esso mira a sostenere un ampio numero
di piccoli progetti d'investimento promossi dai loro clienti. La
microfinanza ha dimostrato di essere uno strumento efficace per ridurre la
povertà e lo sviluppo di forme di base d'imprese private. L'operazione sarà
attuata attraverso un prestito globale diretto ad associazioni marocchine di
microcredito consolidate: “Al Amana” e “Zakoura”. Un prestito di 30
milioni di euro è destinato allo Stato stesso, il Regno del Marocco, con lo
scopo di contribuire alla formazione professionale, nella fattispecie per
l'ampliamento ed ammodernamento di circa 30 centri per il turismo, tessile e
It. Si tratta della prima operazione in assoluto della Bei, al di fuori
dell'Ue, di finanziamento della formazione professionale e fa parte della
strategia di sviluppo del settore privato attuata dal governo marocchino.
Co-finanziato con
la Commissione
, tale progetto costituirà un'apertura alla formazione per circa 15 000
lavoratori marocchini e professionisti disoccupati all'anno, e migliorerà
la qualità della formazione professionale allineando la forza lavoro
interna ai requisiti dell'economia basata sulla conoscenza, creando
opportunità di formazione permanente, ed offrendo nuove prospettive alle
imprese marocchine per elevare il livello di qualità professionale del
proprio capitale umano. Un prestito di 110 milioni di euro è destinato alla
Società autostrade nazionale, per il progetto di costruzione del tratto
autostradale Settat-marrakech, completando l'asse autostradale che va da
Marrakech, attraverso Casablanca e da Rabat fino a Tangeri. Cofinanziata con
i fondi arabi, tale autostrada regionale collegherà importanti centri di
crescita economica del Paese, insieme ai Paesi vicini ed all'Unione europea;
essa agevolerà, inoltre, il flusso del traffico passeggeri e merci, interno
ed internazionale, contribuendo allo sviluppo dell'economia del Paese. Un
prestito di 30 milioni di euro è diretto all'ente autonomo di distribuzione
dell'acqua e dell'elettricità d'Oujda, ed è destinato al potenziamento ed
all'estensione delle infrastrutture idriche di fornitura dell'acqua
potabile, smaltimento delle acque reflue e raccolta delle acque piovane di
Oujda, un centro urbano frontaliero di medie dimensioni. Il progetto
riguarda la costruzione di una stazione di trattamento delle acque reflue,
per consentire l'inizio della riutilizzazione di tali acque per uso
agricolo, e per ridurre il rischio d'inquinamento d'importanti risorse di
acqua potabile nella provincia marocchina e nel Paese limitrofo, l'Algeria.
Tale progetto concerne lo sviluppo «a monte» di uno studio preliminare di
progetto, sovvenzionato dalla Bei a titolo del Programma di assistenza
tecnica per l'ambiente nel Mediterraneo. Il progetto è cofinanziato dalla
Bei e da tre fondi arabi. Finanziamenti destinati alla Tunisia, 90 milioni:
Un prestito di 35 milioni di euro andrà alla Tunisacier S.a., allo scopo di
ammodernare l'impianto metallurgico che si trova presso la baia di Sabra,
nel porto franco di Bizerte in Tunisia, a
60 km
a nordovest di Tunisi. Si tratta di un'operazione di investimento estero
diretto, essendo
la Tunisacier S.a.
Filiale al 100% del Gruppo Riva, il primo produttore d'acciaio italiano, e
numero
9 a
livello mondiale. Dato che il progetto fa seguito ad un processo di
privatizzazione, esso implica una stretta integrazione, a livello di
produzione e trasferimenti di tecnologia tra
la Tunisia
e l'Italia. Il pacchetto finanziario è un esempio di operazione con
condivisione di rischio nella regione, ed è finanziato in cooperazione con
la Banca Unicredito
, un consolidato partner finanziario della Bei. Un prestito di 55 milioni di
euro è destinato alla Società tunisina di elettricità e del gas (Steg).
Obiettivo del prestito è potenziare la fornitura, il trasporto e la
distribuzione di gas naturale in Tunisia. Si tratta di un'operazione
consueta con
la Società
(ve ne sono già state
4 in
precedenza per un totale di 255 milioni di euro, prestiti firmati tra il
1995 e il 2002. Il progetto prevede una serie di spese in parte capitale da
effettuarsi nel Paese, volte ad utilizzare a) una miscela di gas naturale
liquefatto importato e di gas dai giacimenti tunisini verso il sud, b)
aumentare la capacità, flessibilità e sicurezza nella rete di trasporto
del gas, e c) sviluppare i canali di distribuzione pubblica nelle zone
attraversate dalla principale rete di trasporto del gas (area di Tunisi, del
Sahel e di Cap Bon). Il Femip è stato istituito in risposta alle
conclusioni del Consiglio europeo di Barcellona del 1516 marzo 2002, e della
Conferenza euromediterranea di Valencia del 22-23 aprile
2002. L
'obiettivo del Fondo è assistere i Ppm a raccogliere le sfide costituite
dalla modernizzazione economica e sociale e da un'integrazione regionale
potenziata, nell'ottica di creare un'area di libero scambio, tra l'Europa e
i Ppm, entro il 2010. Per più ampie informazioni riguardo alle attività
della Bei nei Ppm dal 1974, la nascita del Fondo, i progetti in fase di
approvazione del Femip, il contesto economico dei Ppm, le riunioni
precedenti del Comitato ministeriale del Femip di Barcellona ed Istanbul, si
prega di collegarsi al sito web della Bei, alla rubrica consacrata ai Paesi
partner mediterranei: http://www.Eib.org/lending/med/en/index.htm
BNL: PIANO OPERATIVO 2003-05 E RISULTATI
CONSOLIDATI AL 30 SETTEMBRE 2003 RAFFORZAMENTO PATRIMONIALE E UTILI IN
CRESCITA RISULTATO OPERATIVO +12,4%, UTILE ORDINARIO +12,1%, UTILE NETTO
+210,4%.
Roma, 12 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Bnl, riunitosi
eri a Roma sotto la presidenza di Luigi Abete, ha approvato il Piano
Operativo 2003-2005 e la relazione trimestrale consolidata al 30 settembre
2003 1 . Il Consiglio ha inoltre deliberato di proporre all’Assemblea
degli Azionisti, che sarà convocata per l’approvazione del bilancio 2003,
la distribuzione gratuita di azioni proprie ordinarie in portafoglio - a
valere sulla riserva impegnata - in ragione di una azione ogni 64 azioni
ordinarie e/o di risparmio possedute e, inoltre, di assegnare il dividendo
2003 alle sole azioni di risparmio. Piano Operativo 2003-2005 Partendo dagli
obiettivi già individuati nell’ambito del Piano Industriale 2002-2005, il
management ha elaborato un Piano Operativo per il periodo 2003-2005, volto a
realizzare una banca finanziariamente più equilibrata, con minori rischi,
più efficiente e con una redditività coerente con il livello di business.
Detto Piano punta ad aggredire in modo deciso e rapido le aree a maggiore
criticità, come il livello di patrimonializzazione, la qualità
dell’attivo, l’efficienza operativa e la redditività, fissandone i
relativi obiettivi al 2005: Tier 1 al 6,7%; Indice di copertura di
sofferenze e incagli (coverage ratio) al 51%; Cost/income al 58%; Roe al
10%. Per il raggiungimento degli obiettivi al 2005, è stato strutturato un
insieme organico di interventi sia sul piano della riduzione dei costi che
dello sviluppo del business, identificando nel dettaglio responsabilità e
tempi di realizzazione: Costituzione di una nuova società in partnership
paritetica con Bbva attiva nel settore del consumer lending (credito
finalizzato, prestiti personali, carte revolving) con reti distributive
proprie e di terzi. Realizzazione di una joint venture con una primaria
banca d’affari internazionale per la gestione di un portafoglio revolving
di crediti dubbi corporate di iniziali 900 milioni di euro di valore lordo.
1 La situazione trimestrale consolidata dei conti del Gruppo è stata
predisposta sulla base dei criteri di formazione del bilancio 2002 con le
eccezioni relative agli oneri sostenuti nel periodo per gli esodi del
personale (interamente imputati al conto economico nella voce Oneri
Straordinari anziché, come nel 2002, iscritti tra le attività immateriali)
e, al fine di stabilizzare il tax rate, alla contabilizzazione delle imposte
anticipate anche oltre l’arco temporale del Piano Industriale. Inoltre,
come già avvenuto con le rendicontazioni periodiche dal 2002, anche per la
trimestrale al 30.9.03 sono state escluse dall’area di consolidamento le
società controllate operanti in Argentina, facenti capo alla locale holding
company Bnl Inversiones Argentinas Sa. L’esclusione si è resa ancora una
volta necessaria vista l’impossibilità, che tuttora permane, da parte
della Capogruppo di ricevere il pertinente flusso contabile dotato di un
sufficiente grado di certezza e attendibilità civilistica. L’area di
consolidamento al 30 settembre 2003 comprende 21 società consolidate con il
metodo integrale (compresa
la Capogruppo
), 5 società valutate al patrimonio netto, con un valore di 104 milioni di
euro (
103 a
fine 2002), e 95 altre partecipate espresse al costo, con un valore di
carico di 383 milioni (
392 a
fine 2002). Al fine di assicurare una maggiore omogeneità, i dati di conto
economico riferito al terzo trimestre e ai primi nove mesi 2003 sono
raffrontati con i consuntivi riferiti agli stessi periodi dell’anno
precedente. I dati di stato patrimoniale invece, sono posti in relazione con
i dati al 30 giugno 2003 e con quelli al 31 dicembre 2002. Valutazione della
migliore valorizzazione di Banca Bnl Investimenti; Rilancio di Artigiancassa
attraverso un articolato programma volto a rafforzarne il ruolo di banca
specializzata nel settore artigiano, ampliandone la capacità distributiva
con l’ingresso di un nuovo partner strategico dotato di un’ampia rete.
Integrazione nella capogruppo del ramo d’azienda della controllata Bnl
Multiservizi per realizzare una gestione accentrata dell’Ict di gruppo e
rilevanti risparmi di struttura. E’ prevista inoltre un’importante
azione di valorizzazione del patrimonio immobiliare tramite la costituzione
di una joint venture con un primario investitore finanziario internazionale;
essendo in corso la valutazione degli effetti delle normative vigenti, i
valori economici e l’impatto patrimoniale relativi a tale operazione non
sono stati prudenzialmente inseriti nel Piano Operativo. Le azioni di
sviluppo del business sul mercato domestico faranno leva su: leadership sul
segmento mid-corporate; rafforzamento delle aree di eccellenza del wholesale
banking e sviluppo di servizi di investment banking al mid-corporate;
riposizionamento nel segmento dei piccoli operatori economici; leadership
nella pubblica amministrazione; sviluppo del wealth management. Sul fronte
delle risorse umane, il Piano Operativo, infine, prevede nel biennio
2004-2005 una riduzione del saldo netto degli organici di oltre 600 unità e
la focalizzazione su una più ampia azione di riqualificazione delle risorse
onde far fronte alle esigenze di riallocazione in funzione dei nuovi livelli
di business. Relazione al 30 settembre 2003 Al 30 settembre 2003, il Gruppo
Bnl conferma il positivo trend di crescita reddituale riscontrato nella
prima parte dell’anno, migliorando significativamente i margini di
profittabilità e gli indicatori di efficienza operativa ed economica
nonostante la perdurante debolezza del contesto congiunturale italiano e
internazionale. Il conto economico consolidato dei primi nove mesi del 2003
evidenzia una significativa crescita dell’utile netto consolidato che
raggiunge i 149 milioni di euro (+210,4% rispetto ai 48 di settembre 2002)
dopo aver interamente spesato gli oneri straordinari per gli esodi del
personale, pari a 102 milioni di euro. Questo positivo risultato è stato
ottenuto grazie alla rigorosa politica di contenimento e razionalizzazione
dei costi nonché alla maggiore capacità di produrre ricavi, pur in un
contesto di scarsa dinamicità degli aggregati patrimoniali. Il margine
d’intermediazione (2.290 milioni) aumenta del 2,5% per effetto della forte
crescita dei ricavi netti da servizi (+16,3%), controbilanciando la
flessione del margine d’interesse (-6,7%) dovuta alla diminuzione della
consistenza media dei prestiti conseguente alla ristrutturazione del
portafoglio crediti, in particolare all’estero, alle operazioni di
cartolarizzazione realizzate nell’anno, nonché all’ulteriore
contrazione degli spread e alla rivalutazione del cambio euro/dollaro.
Nell’ambito dei ricavi da servizi, il flusso delle commissioni e altri
proventi netti cresce del 7,4%, con una particolare accelerazione degli
introiti da commissioni (+11,1%). Il suo apporto al margine
d’intermediazione sale al 37,2% rispetto al 35,5% di settembre 2002 (era
al 36,7% a giugno 2003 e a 36,8% a fine 2002). I costi operativi sono
diminuiti del 2,5% da inizio anno e del 5,6% rispetto al terzo trimestre
2002. A
questo risultato ha contribuito principalmente la riduzione del costo del
personale (-1,7%), ottenuto attraverso il graduale ridimensionamento degli
organici (-489 unità rispetto a inizio anno), nonché la forte
razionalizzazione delle altre spese amministrative (-3,8%). Di conseguenza,
il cost to income ratio è regredito al 63,1% dal 66,4% di fine settembre
2002. Il risultato operativo consolidato risulta pari a 844 milioni, +12,4%
su settembre 2002. L’incremento è del 13,4% nel confronto col terzo
trimestre del 2002. L’utile ordinario consolidato si attesta a 379 milioni
(+12,1% rispetto al 30 settembre 2002), dopo aver effettuato rettifiche e
accantonamenti netti su crediti e per garanzie e impegni per 381 milioni di
euro (+29,2% rispetto al 30 settembre 2002) e dopo aver ricondotto il valore
della partecipazione in Albacom Spa, ora diretta e pari al 19,5%, a 133
milioni di euro. Considerando accantonamenti e rettifiche nette per 465
milioni e tenuto conto della conferma dello stanziamento di 40 milioni al
fondo rischi bancari generali (effettuato con la trimestrale del marzo
scorso), il conto economico al 30 settembre 2003 chiude con un utile netto
consolidato di 149 milioni rispetto ai 48 milioni dello stesso periodo
dell’anno precedente (+210,4%). Questo risultato sconta i costi sostenuti
dalla Capogruppo per gli esodi del personale, pari a 102 milioni di euro,
interamente imputati a conto economico tra gli oneri straordinari anziché,
come nel 2002, tra le attività immateriali e sottoposti ad ammortamento in
5 rate costanti. Tra i proventi straordinari è stato invece contabilizzato
il rimborso di 58,8 milioni di euro derivante dal recupero di una prima
parte delle linee di credito per cassa, già totalmente presidiate nel fondo
rischi su crediti, che
la Capogruppo
vanta nei confronti di Bnl Sa Buenos Aires. Nel terzo trimestre 2003 è
proseguito il processo di riequilibrio finanziario e patrimoniale del Gruppo
con un’ulteriore diminuzione dell’indebitamento finanziario e con un
aumento del Tier 1 stimato al 5,6%. Sotto il profilo patrimoniale, rispetto
ai valori di fine dicembre 2002, si osservano le seguenti dinamiche: la
flessione degli impieghi verso clienti del 5,1% in linea con la politica di
graduale rientro dei finanziamenti sull’estero e di ricomposizione delle
esposizioni settoriali, volta a ridurre il grado di concentrazione del
rischio di credito; l’incremento della raccolta complessiva diretta e
indiretta da clienti dell’1,4% (oltre 128 miliardi di euro); il
significativo miglioramento del rapporto impieghi/raccolta con clientela,
collocatosi a 103,7% contro 107,1% di fine 2002, che ha determinato una più
equilibrata struttura finanziaria; conseguente netto miglioramento della
situazione di liquidità, che ha consentito di limitare ulteriormente il
ricorso al mercato interbancario. Il Gruppo ha presentato a fine settembre
una esposizione debitoria netta di 2 miliardi di euro contro
8 a
fine 2002. Per effetto della cartolarizzazione di 2,2 miliardi di mutui
fondiari residenziali perfezionata dalla Capogruppo nell’aprile scorso,
nonché della politica di graduale riduzione dei finanziamenti sull’estero
e di ricomposizione delle esposizioni settoriali, gli impieghi a clientela,
al netto delle svalutazioni registrano un calo del 5,1% attestandosi a
57.147 milioni contro i 60.249 di fine 2002. L’insieme delle posizioni di
dubbio realizzo (ivi incluso il rischio Paese) diminuisce dello 0,5% da
3.781 a
3.763 milioni di euro. In particolare, le sofferenze, pari a 2.146 milioni
di euro (+4,3%) registrano un grado di copertura del 49,2% rispetto al 46,3%
di inizio esercizio. Le partite incagliate diminuiscono del 3,5%
attestandosi a 1.032 milioni di euro e il loro grado di copertura sale al
28,9% (27,6% a fine 2002). La copertura complessiva per sofferenze e incagli
sale al 44,1% rispetto al 41,2% di fine 2002. L’esposizione non garantita
del Gruppo verso Paesi a rischio, calcolata secondo la normativa della
vigilanza bancaria, al netto delle svalutazioni forfettarie di vigilanza,
mostra una significativa riduzione (-11,6%) attestandosi a 455 milioni dai
515 di fine 2002. Al lordo delle svalutazioni forfettarie e includendovi
anche i titoli, tali partite sono diminuite nei nove mesi del 29,9% da
1.065 a
747 milioni e la loro percentuale di copertura si è attestata al 34,8%.
Questi dati non includono le linee di credito ordinarie per cassa (tutte
regolarmente performing) erogate a società controllate residenti in
Argentina totalmente presidiate nell’ambito del fondo rischi su crediti.
La raccolta totale da clienti, comprensiva di prestiti subordinati per 2.797
milioni, diminuisce nei nove mesi del 2%, da
56.232 a
55.084 milioni di euro. La raccolta indiretta da clientela del Gruppo (che
comprende il risparmio gestito e quello amministrato) cresce del 4,2% su
dicembre 2002, attestandosi a fine settembre
2003 a
73.171 milioni di euro. Sommando tale dato alla raccolta diretta da
clientela, si perviene ad una raccolta complessiva di oltre 128 miliardi di
euro (+1,4% rispetto ai 126 di fine 2002). Esaminando più nel dettaglio
l’aggregato della raccolta indiretta, si registra un incremento del
risparmio gestito che si attesta a 29 miliardi (+3,9% su fine dicembre
2002). Nell’ambito di quest’ultimo settore, si osserva un aumento sia
nel segmento dei fondi comuni (+2,5%) , sia in quello delle gestioni
patrimoniali (+11,4%), mentre risultano in calo le gestioni fiduciarie
(-4,8%). In crescita anche il risparmio amministrato (+4,3%) che, al 30
settembre 2003, sale a 44 miliardi di euro. In positivo sviluppo anche il
settore assicurativo (+60,9% rispetto a settembre 2002) con una raccolta
premi pari a 1549 milioni e il comparto dei fondi immobiliari, dove il
gruppo Bnl è leader con una quota di circa il 19%. In uno scenario
economico-finanziario che seppur caratterizzato da un miglioramento del
trend evolutivo si prospetta ancora debole, il Gruppo Bnl è impegnato a
rafforzare ulteriormente la capacità di produrre reddito, a stabilizzare
l'equilibrio finanziario, a irrobustire la struttura patrimoniale e a
migliorare i relativi ratios, proseguendo nell'opera di riqualificazione/riposizionamento
degli attivi creditizi, indirizzata principalmente alla riduzione del
profilo complessivo di rischio. In tal senso si inquadra il trasferimento,
avvenuto dopo la chiusura del trimestre, dalla controllata argentina alla
Capogruppo di titoli a ulteriore rimborso delle linee di credito per cassa
in precedenza integralmente accantonate. Detti titoli sono stati già
negoziati sul mercato per un controvalore di circa 161 milioni di dollari
Usa; tale operazione concorrerà al raggiungimento dell’obiettivo di Tier
1 stimato al 6% per fine 2003. L’insieme di queste iniziative, nel quarto
trimestre 2003, permetterà al Gruppo Bnl di consolidare il soddisfacente
risultato operativo conseguito nei primi nove mesi dell'anno e di chiudere
il 2003 con margini gestionali tendenzialmente in linea con i risultati già
espressi. Al fine di fornire un’informativa più completa sui risultati
conseguiti nel periodo si allegano i prospetti relativi al conto economico e
ai dati patrimoniali consolidati inclusi nella relazione approvata dal Cda.
Si precisa inoltre che la relazione trimestrale consolidata non è oggetto
di controllo contabile da parte della società di revisione incaricata della
certificazione del bilancio annuale. La relazione trimestrale al 30
settembre 2003 è redatta in accordo all’art.82, comma2, del regolamento
Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 (e successive modifiche e integrazioni)
attuativo del dlgs 58/98 e alle indicazioni fornite dall’Abi con
comunicazione n. 002617 del 31 marzo 2000. Si segnala, infine, che il
bilancio individuale e consolidato al 31 dicembre 2003 verrà messo a
disposizione degli azionisti e del mercato entro il termine massimo
consentito di novanta giorni dalla data di chiusura dell’esercizio, e
pertanto non verrà predisposta l’informativa riguardante i dati del
quarto trimestre 2003.
PIONEER INVESTMENTS: RACCOLTA POSITIVA IN OTTOBRE (608
MILIONI DI EURO). USA: LANCIATO E INTERAMENTE SOTTOSCRITTO UN FONDO CHIUSO
PER 300 MILIONI DI $
Milano, 12 novembre 2003 - Pioneer Investments ha chiuso il mese di ottobre
con vendite nette positive per 608,3 milioni di euro grazie alle divisioni
estere (+690 milioni di euro). Dall’inizio dell’anno la raccolta del
gruppo ha raggiunto i 7.108 milioni di euro (+4.286 milioni rispetto allo
stesso periodo dell’anno precedente). Complessivamente il patrimonio
gestito si è attestato a 114,5 miliardi di euro registrando un incremento
del 10,4% da inizio anno e del 2,1% rispetto al mese precedente (effetto
mercato +1,5%). Raccolta leggermente negativa in Italia, peraltro in linea
con il mercato (-81,7 milioni di euro, fondi comuni (perimetro Assogestioni)
–96,8); dall’inizio dell’anno la raccolta rimane positiva per 1.671
milioni di euro. Si conferma un graduale spostamento della clientela verso
prodotti specializzati sui mercati azionari, oltre che verso prodotti
obbligazionari a spreads, tra cui spicca per raccolta il nuovo fondo
obbligazionario corporate etico. Patrimonio gestito in Italia a fine mese:
84.910,7 milioni di euro in crescita dello 0,6% rispetto al mese precedente
(+5,1% dall’inizio dell’anno). La divisione International (Italia
esclusa) conferma il trend positivo della raccolta netta con un flusso di
115,1 milioni di euro (+1.179 milioni di euro dall’inizio dell’anno)
questo mese grazie soprattutto alla Spagna (+46,1 milioni di euro).
Registrato un incremento dell’8% rispetto al mese precedente per il
patrimonio della divisione (+38,8% dall’inizio dell’anno) e raggiunti i
5.191 milioni di euro. Nella divisione nordamericana la crescita continua a
seguire un trend estremamente positivo; flussi netti per 536 milioni di euro
nel corso del mese e, dall’inizio dell’anno, per 3.242 milioni di euro.
In termini di vendite nette il fondo più collocato rimane Pioneer High
Yield, ma merita particolare risalto il significativo contributo del fondo
chiuso Pioneer Municipal Trust (oltre 300 milioni di dollari) lanciato nel
corso del mese ed interamente sottoscritto in soli 4 giorni di collocamento.
Il patrimonio della divisione a fine periodo è risultato pari a 22.094
milioni di euro (+25,1% dall’inizio dell’anno); in dollari
l’incremento è del 38,6% da fine dicembre 2002 raggiungendo i 25.678
milioni di dollari. Il contributo della divisione New Europe e’ ancora una
volta positivo per 38,4 milioni di euro con un progressivo di 1.015 milioni
di euro dall’inizio dell’anno. Questi risultati hanno consentito alla
divisione di raggiungere i nuovi massimi storici in termini sia di vendite
nette che di vendite lorde. Il patrimonio della divisione, localizzato
prevalentemente in Polonia, ha raggiunto i 2.327 milioni di euro, in
crescita del 52,8% dall’inizio dell’anno. Flussi netti positivi per 49,3
milioni di euro per Pioneer Alternative Investments (i cui dati di raccolta,
nonché di Aum sono già compresi in quelli delle diverse aree di business).
Dall’inizio dell’anno la raccolta totale ha superato i 620 milioni di
euro. Il patrimonio complessivo in Hedge Funds del gruppo Pioneer, pari a
2.156,2 milioni di euro, è cresciuto del 2,9% rispetto al mese precedente e
del 42,1% dall’inizio dell’anno.
IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI UNICREDIT BANCA
MEDIOCREDITO APPROVA I RISULTATI DEL 3° TRIMESTRE: IL MARGINE DI
INTERMEDIAZIONE È PARI A 63,8 MILIONI DI EURO IN LINEA CON L’ANALOGO
PERIODO DELL’ANNO PRECEDENTE
Torino, 12 Novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Unicredit
Banca Mediocredito ha approvato ieri la relazione trimestrale e la
situazione dei conti al 30 settembre 2003. Dopo i primi nove mesi di attività
il margine di intermediazione è pari a 63,8 milioni di euro,
sostanzialmente in linea con l’analogo periodo dell’anno precedente; a
tale risultato hanno primariamente contribuito le attività della banca nei
comparti a maggior valore aggiunto del corporate e del project finance : il
margine dai servizi, pari a 13,9 milioni di euro, risulta quasi raddoppiato
(+6,8 milioni) rispetto all’analogo periodo precedente. Gli accantonamenti
al fondo rischi su crediti e le rettifiche di valore su crediti, al netto
delle riprese di valore, risultano pari a 13,9 milioni di euro, in
diminuzione del 33,7% rispetto agli accantonamenti effettuati nei primi nove
mesi del 2002. La minor incidenza di tali accantonamenti è stata resa
possibile dall’accurata selezione e dall’attento presidio sulla qualità
del credito effettuato dalla banca sul proprio core-business, attività che
ha condotto ad un abbassamento della rischiosità media di portafoglio, come
testimoniato anche dalla riduzione dei crediti in sofferenza (-6,8%). Le
consistenze riferite agli impieghi lordi, pari a 4.924 milioni di euro, si
riducono nel periodo del 13,5% sia a causa di tale selettività
nell’erogazione del credito, sia ad opera di una naturale riduzione dei
capitali medi fruttiferi (-8,6%) connessi a segmenti di business presidiati
ora da altre società del gruppo. L’utile delle attività ordinarie è
pertanto pari a 16 milioni di euro, in incremento di 6,5 milioni rispetto
allo stesso periodo dell’esercizio precedente. L’utile lordo è pari a
22,7 milioni di euro (+8,9%), al netto dell’imposizione fiscale esso
risulta pari a 13,8 milioni di euro, in aumento del 13,9% rispetto al terzo
trimestre 2002. Il patrimonio netto, a seguito dell’integrale destinazione
dell’utile, ammonta a 373,85 milioni di euro.
TERZO TRIMESTRE POSITIVO PER IL GRUPPO
BIPIEMME - BANCA POPOLARE DI MILANO UTILE NETTO TERZO TRIMESTRE € 25 MLN
(+55%) UTILE LORDO PRIMI NOVE MESI € 125 MLN (+33%) RISPARMIO GESTITO €
16,4 MLD (+13,8%)
Milano, 12 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca
Popolare di Milano nella riunione dell’ 11 novembre ha approvato i
risultati consolidati del Gruppo Bipiemme al 30 settembre 2003, che
evidenziano un utile netto pari a € 81 milioni, grazie al contributo di
€ 25 milioni del solo terzo trimestre 2003, che presenta un netto
miglioramento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+55,2%). Per
il confronto con i primi nove mesi del 2002 occorre tenere in considerazione
che il risultato netto del 2002, pari a € 97,7 milioni, includeva € 63,0
milioni di proventi non ricorrenti; per un paragone omogeneo a livello
consolidato occorre pertanto tenere in considerazione l'utile lordo che
ammonta € 125,2 milioni, e che presenta una crescita del 33,0% rispetto ai
primi nove mesi del
2002. A
livello patrimoniale, si evidenzia una crescita della raccolta diretta a €
17,7 miliardi pari al 2,2% in più rispetto al corrispondente periodo dello
scorso anno, influenzata dal venir meno di alcuni rapporti con clientela
istituzionale facenti capo alle filiali estere. Ancora più significativo il
dato in termini medi: la provvista delle filiali italiane è in crescita del
5,6%, con uno sviluppo delle quote di mercato (calcolate sui flussi decadali
della Banca d'Italia) passate dal 2,10% dei primi nove mesi del 2002 al
2,12% del 2003. Di rilievo i risultati raggiunti nell'area del risparmio
gestito che, con una crescita rispetto al settembre 2002 del 13,8%, si
posiziona a € 16,4 miliardi sottolineando il vantaggio competitivo del
gruppo Bipiemme nel settore, come testimonia la costante crescita della
quota di mercato dei fondi delle società del gruppo, complessivamente
salita al 2,25% dal 2,21% del settembre 2002. Tale risultato è stato
raggiunto grazie al flusso positivo di raccolta netta (complessivamente pari
a € 1,4 miliardi nei primi nove mesi dell’anno in corso, rispetto a €
0,9 miliardi dell'intero anno 2002) a riprova degli sforzi congiunti delle
società prodotto, per l’ampliamento della gamma dei prodotti, e delle
reti commerciali, per il collocamento degli stessi. Il flusso di raccolta
netta dei fondi gestiti dalle società del Gruppo Bpm ha rappresentato il
2,9% di quanto registrato dal sistema. 2 Nei primi nove mesi del 2003
risulta particolarmente positivo l'andamento delle gestioni patrimoniali
(+17,8%) e delle riserve tecniche assicurative (+13,8%). La strategia
avviata nel 2002 di ricomposizione del portafoglio crediti, verso la
clientela retail e corporate di medie dimensioni del mercato domestico di
riferimento a scapito delle grandi imprese, ha influenzato l'andamento degli
impieghi a clientela attestati a € 16,0 miliardi, mantenendosi
complessivamente allineati ai trimestri precedenti (-0,6% sul settembre
2002). E' proseguito lo sviluppo della componente retail (privati ed
aziende) (+9,3% in termini medi progressivi rispetto ai primi nove mesi del
2002) e corporate (piccole e medie) (+10,5%) a scapito della esposizione
verso grandi corporate domestiche (-10,9%) e non domestiche (-23,9%). Per
quanto riguarda la qualità del credito, occorre rilevare che l'incidenza
delle sofferenze nette sul totale degli impieghi, pari allo 0,7%, si
mantiene a livelli d'eccellenza nell'ambito del sistema bancario italiano.
Dal punto di vista reddituale, nonostante l'andamento ancora riflessivo dei
mercati finanziari e la consistente discesa dei tassi di interesse rispetto
ai primi nove mesi del 2002, si è registrata una tenuta del margine di
intermediazione consolidato che raggiunge € 976,1 milioni (-0,5%), grazie
al contributo dei servizi a € 520,3 milioni (+ 5,7%), che hanno
integralmente compensato la riduzione del margine di interesse. Sotto
controllo la struttura dei costi che evidenzia una crescita del 2,5% in
linea con l'incremento dell'operatività e con l'espansione della rete
distributiva che, con le aperture previste entro fine anno, raggiungerà i
617 punti vendita (
592 a
settembre 2002). Le rettifiche di valore e gli altri accantonamenti
ammontano a € 93,2 milioni e presentano un notevole calo rispetto al
corrispondente periodo dell'anno precedente (€ -44,5 milioni, pari al
–32,3%), a seguito del miglioramento della qualità del portafoglio
crediti consentendo al risultato ordinario di raggiungere € 115,7 milioni,
con una crescita del 23,0% rispetto ai primi nove mesi del 2002. Dopo il
saldo delle componenti straordinarie positivo per € 9,5 milioni, ed
imposte per € 43,7 milioni (con un tax rate pari al 34,9%) il risultato
netto si attesta a € 81,0 milioni, con un importante contributo del terzo
trimestre (+55,2% sul terzo trimestre 2002), in calo rispetto al
corrispondente periodo del 2002 che era peraltro influenzato da una
importante componente di reddito non ricorrente (sotto forma di minori
imposte) pari € 63,0 milioni. Al netto di tale componente straordinaria la
crescita dell'utile di periodo risulterebbe superiore del 133%. A livello
della sola capogruppo Banca Popolare di Milano, i risultati non sono
direttamente confrontabili con l’anno precedente per effetto del piano di
riorganizzazione del gruppo Bipiemme che ha portato ad una riduzione del
flusso di dividendi provenienti dalle società del Gruppo ed al riassetto
della rete distributiva, che ha comportato il passaggio di 26 agenzie della
Banca Popolare di Milano alla Banca di Legnano nello scorso mese di marzo.
In particolare il risultato netto di periodo della capogruppo, dopo aver
computato imposte per 42,6 milioni (tax rate 33,6%), si colloca a € 84,0
milioni, in flessione del 43,9% rispetto al pari periodo 2002; la riduzione
è ascrivibile al saldo delle componenti straordinarie, che nel 2002 era
superiore di € 72,8 milioni rispetto al
2003, a
seguito di plusvalenze lorde rivenienti dal conferimento del ramo
d’azienda degli immobili non strumentali alla controllata Bipiemme
Immobili. Per quanto riguarda il contributo all’utile consolidato da parte
delle altre società del gruppo occorre rimarcare l’ottimo risultato di
Banca Akros, attestatosi a € 15,5 mln (+103,7%), cui si aggiunge il
positivo contributo di Bipiemme Gestioni Sgr, attestatosi a € 7,6 (+0,3%),
e di Bipiemme Vita, che con un utile di periodo di € 7,8 mln, presenta una
crescita del 52,9%. Si rende altresì noto che – al fine di ottimizzare
l’allocazione delle risorse patrimoniali all’interno del Gruppo – i
Consigli di Amministrazione della Banca di Legnano, Banca Akros e Bipiemme
Gestioni Sgr (nelle riunioni tenutesi rispettivamente in data 27 e 23
ottobre u.S. E nella giornata di ieri) hanno deliberato di procedere alla
distribuzione di riserve a suo tempo costituite con utili netti, nella
misura rispettivamente di Euro 55 milioni, di Euro 10 milioni e di Euro 5
milioni. Al fine di realizzare l’operazione tali società sottoporranno le
suddette proposte consiliari, entro la fine del corrente anno, alle
rispettive Assemblee dei soci. Sotto il profilo economico, l’operazione,
una volta realizzata, comporterà componenti positive di reddito a valere
sui conti economici della Bipiemme e della Banca di Legnano (socia al 40% di
Banca Akros e di Bipiemme Gestioni Sgr) nella misura seguente: Euro 96,5
milioni (di cui Euro 63,7 milioni per dividendi ed Euro 32,8 milioni per
credito d’imposta) per
la Bipiemme
; Euro 9,1 milioni (di cui Euro 6 milioni per dividendi ed Euro 3,1 milioni
per credito d’imposta) per
la Banca
di Legnano. Dal punto di vista patrimoniale l’operazione - che, a livello
consolidato, non avrà naturalmente alcun effetto – è ampiamente
compatibile rispetto ai coefficienti patrimoniali delle singole società
interessate. A questo proposito Banca Akros procederà all’accensione di
un finanziamento subordinato di tipo “Lower Tier
2”
di Euro 10 milioni, che verrà erogato dalla Banca di Legnano; per effetto
di tali operazioni, il “Tier
1”
e il “Total capital ratio” di Banca Akros (pari rispettivamente al 9,5%
e al 10,1% al 30 settembre 2003) si manterranno significativamente superiori
a quanto previsto dalla normativa di vigilanza.
IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI SANPAOLO
IMI HA APPROVATO I RISULTATI DEL TERZO TRIMESTRE 2003, CHE CONFERMANO GLI
OBIETTIVI DEL PIANO TRIENNALE.L’UTILE NETTO SI ATTESTA A 786 MILIONI DI
EURO (+36,7%)
Torino, 12 novembre 2003 – Il Consiglio di Amministrazione ha approvato
oggi i risultati del Gruppo Sanpaolo Imi relativi ai primi nove mesi del
2003, che evidenziano una positiva evoluzione dei principali margini
reddituali rispetto al corrispondente periodo del
2002. In
uno scenario di mercato ancora instabile, caratterizzato, soprattutto in
Europa, dalla debolezza degli investimenti delle imprese e dei consumi, il
Gruppo ha realizzato un utile ordinario di 1.566 milioni di euro (+67,7 %
rispetto al corrispondente periodo del 2002) ed un netto miglioramento del
margine di intermediazione (+5,1%), grazie alla crescita sia del margine di
interesse (+2,6%) che delle commissioni nette (+6,5%) e dei profitti
derivanti da operazioni finanziarie (+47,6%), dimostrando una minore
vulnerabilità al calo dei tassi di interesse e alla volatilità dei mercati
finanziari rispetto al 2002. L’utile ordinario ha beneficiato, oltre che
di una vivace dinamica delle principali grandezze operative, anche del
costante presidio dei costi e dell’elevata qualità del portafoglio
crediti. L’utile netto si è attestato a 786 milioni di euro (+36,7%),
beneficiando nel terzo trimestre di un flusso di 345 milioni di euro, il più
elevato da inizio anno. Tale risultato è stato conseguito grazie alla
crescita dei ricavi operativi. I risultati sono pienamente in linea con il
percorso di crescita tracciato in sede di budget 2003 e, anche alla luce del
trend attuale, consentono di confermare gli obiettivi del Piano Triennale:
Roe pari a circa il 9% nel 2003 ed al 15% nel 2005 e, per quella data, un
cost/income ratio pari al 55%. Il margine di intermediazione del Gruppo si
è attestato nei primi nove mesi del
2003 a
5.663 milioni di euro, grazie sia alla favorevole evoluzione del margine di
interesse, sia al positivo andamento dei ricavi commissionali (+6,5%) e dei
profitti derivanti da operazioni finanziarie e dividendi su azioni (+47,6%).
Il margine di interesse realizzato nei primi nove mesi del 2003 si è
attestato a 2.889 milioni di euro, continuando con l’inversione di
tendenza in atto rispetto al 2002: l’incremento del 2,6% rispetto
all’analogo periodo dell’anno scorso è sostanzialmente riconducibile al
positivo andamento dei crediti ed al miglioramento dello spread verso
clientela. Gli impieghi netti a clientela si sono attestati a 123,4 miliardi
di euro, in crescita dell’1,4% su base annua. L’incremento è
sostanzialmente riconducibile alla dinamica dei crediti a medio/lungo
termine, settore in crescita nei dodici mesi del 6,6%. Tale dinamica ha
permesso di compensare il calo degli impieghi a breve (-6,7%): infatti, se
da un lato vi è stato il ridimensionamento delle posizioni corporate ed
istituzionali, dall’altro è proseguito il buon andamento dei
finanziamenti destinati al settore retail (2,6 miliardi di euro i mutui
fondiari erogati dalle reti bancarie domestiche) e dei crediti erogati al
settore opere pubbliche ed infrastrutture (il totale dei mutui di Banca Opi
si attesta a fine periodo intorno a 18,2 miliardi di euro, in crescita del
12,4% sui dodici mesi). Le commissioni nette del Gruppo si sono attestate a
2.234 milioni di euro, in crescita del 6,5% rispetto al corrispondente
periodo dello scorso anno, con un flusso trimestrale di 806 milioni di euro,
il più elevato da inizio anno. Tale dinamica è il risultato del buon
andamento dei ricavi derivanti da tutti i comparti, con l’eccezione di una
modesta flessione (-0,9%) di quelli relativi al risparmio gestito, la cui
diminuzione – in miglioramento rispetto al –6,5% evidenziato in sede di
relazione semestrale – è riconducibile soprattutto al mutato mix delle
attività finanziarie della clientela, orientata verso tipologie di prodotti
a basso profilo di rischio per effetto dell’elevata volatilità dei
mercati. Si segnalano, inoltre, le buone performance ottenute dalle aree
dell’intermediazione mobiliare e custodia titoli e valute (238 milioni di
euro, +20,8%) e dei depositi e conti correnti (366 milioni di euro, +15,5%).
Le attività finanziarie della clientela si sono attestate a fine settembre
a circa 376 miliardi di euro, in crescita del 3,3% da inizio anno e del 4,2%
rispetto a fine settembre 2002. La raccolta diretta si è attestata a circa
134 miliardi di euro in calo del 2,8% da inizio anno. A fine settembre le
quote del Gruppo sul mercato domestico risultano pari al 10,8% nel comparto
degli impieghi ed al 10,3% per la raccolta diretta. Lo stock di raccolta
indiretta si è attestato a 241,9 miliardi di euro, in crescita del 7% da
fine dicembre e dell’8,5% su base annua, per effetto del favorevole
sviluppo sia della componente gestita che di quella amministrata. La
positiva evoluzione del risparmio gestito (+9,4% su base annua e +7,2% da
fine anno) è dovuta sia alla raccolta netta conseguita dalle reti
distributive (7,8 miliardi di euro), sia alla rivalutazione degli stock
degli assets in gestione. Lo stock di risparmio gestito ha raggiunto a fine
settembre i 148,1 miliardi di euro, con un flusso incrementale da inizio
anno di quasi 10 miliardi di euro. Il Gruppo Sanpaolo Imi, grazie anche ad
una raccolta netta di 3,7 miliardi di euro, continua ad occupare
nell’ambito della gestione dei fondi comuni di investimento la prima
posizione sul mercato domestico, con una quota di mercato del 21,1%. Le
riserve tecniche vita hanno confermato la crescita già evidenziata nel
corso del 2002 (+28% rispetto a fine settembre 2002 e +19,9% da inizio
anno): i prodotti assicurativi del ramo vita hanno rappresentato uno dei
prodotti trainanti del risparmio gestito ed una delle forme di investimento
preferite dalla clientela. La raccolta netta realizzata dalle reti
distributive nei primi nove mesi è stata pari a 4,6 miliardi di euro ed ha
portato le riserve tecniche vita a 32,6 miliardi di euro. Il risparmio
amministrato si è attestato a 93,7 miliardi di euro (+7,1% su base annua,
+6,7% da inizio anno). I primi nove mesi vedono in crescita anche i profitti
da operazioni finanziarie e dividendi su azioni (+47,6% rispetto
all’analogo periodo del 2002), che si sono attestati a 344 milioni di
euro, che derivano, per oltre due terzi, da proventi tipici generati
dall’attività di intermediazione in titoli, cambi e derivati di Banca Imi
e della Capogruppo. Gli utili delle società valutate al patrimonio netto e
i dividendi su partecipazioni sono risultati pari a 196 milioni di euro
(-18% su base annua). Il dato deriva dalla dinamica contrapposta fra gli
utili delle società valutate al patrimonio netto (+19,8%), in aumento
grazie soprattutto ai buoni risultati conseguiti dalle compagnie di
assicurazione, e fra i dividendi su partecipazioni di minoranza non
ricorrenti corrisposti al Gruppo nel 2002. Il risultato di gestione nei
primi nove mesi è stato pari a 2.071 milioni di euro, in crescita del 13,5%
su base annua, grazie anche ad un’attenta politica di contenimento dei
costi. Le spese amministrative si sono attestate a 3.489 milioni di euro
(+0,7%), come risultato di una dinamica contrapposta fra i costi relativi al
personale (+1,4%), le imposte indirette e tasse (+5,7%) e le altre spese
amministrative (-1,3%). In particolar modo, le spese per il personale (2.165
milioni di euro) sono state condizionate da fattori esogeni, quali gli
aumenti retributivi intervenuti in seguito all’applicazione del Ccnl, in
parte controbilanciati dalle azioni di ottimizzazione degli organici,
diminuiti del 2,1% in termini medi rispetto ai primi nove mesi del 2002:
migliora di conseguenza il cost/income ratio, che passa dal 64,3% al 61,5%,
con una riduzione di quasi 3 punti percentuali rispetto ai primi nove mesi
del 2002. Gli ammortamenti dei disavanzi di fusione e delle differenze
positive di consolidamento e di patrimonio netto sono stati pari a 115
milioni di euro, in calo del 9,4% rispetto all’analogo periodo dello
scorso esercizio, grazie al completamento, a fine 2002, dell’ammortamento
decennale dell’avviamento relativo all’incorporazione dell’ex Banca
Provinciale Lombarda e dell’ex Banco Lariano. Gli accantonamenti e le
rettifiche nette su crediti e immobilizzazioni finanziarie si sono attestati
a 390 milioni di euro, a fronte degli 764 milioni dei primi nove mesi del
2002, con una riduzione del 49%. Il flusso comprende 108 milioni di euro per
accantonamenti al fondo rischi e oneri, in diminuzione del 33,7% su base
annua, grazie sia alla ridefinizione della normativa sull’edilizia
agevolata, sia al venir meno degli oneri di ristrutturazione stanziati nel
2002 per l’integrazione fra Fideuram e Banca Sanpaolo Invest. Per quanto
riguarda invece le immobilizzazioni finanziarie, il Gruppo ha registrato nei
primi nove mesi dell’anno recuperi di valore netti per (+)14 milioni di
euro, rispetto ai (-)264 milioni di rettifiche nette relative al
corrispondente periodo dello scorso esercizio, imputabili principalmente al
significativo apprezzamento del titolo Santander Central Hispano, che ha
prodotto una ripresa di valore pari a 126 milioni di euro. Le partecipazioni
in H3g e in Fiat, hanno invece comportato l’iscrizione di una minusvalenza
rispettivamente di 74 e 10 milioni di euro. Le rettifiche nette di valore su
crediti e accantonamenti per garanzie ed impegni si sono attestati a 296
milioni di euro (rispetto ai 337 milioni di euro di settembre 2002) e
derivano dall’adeguamento ai valori di presunto realizzo di specifiche
posizioni. Il flusso di riserva generica del periodo, pari a 74 milioni di
euro, di cui 59 milioni nel terzo trimestre, ha portato lo stock complessivo
ad oltre 1,1 miliardi di euro, pari allo 0,9% del portafoglio crediti in
bonis: tale livello di copertura del rischio si ritiene rappresenti un
giusto equilibrio tra l’elevata qualità del portafoglio crediti e
l’instabilità dello scenario economico. Rispetto a fine settembre 2002
sono in calo del 6,7% le sofferenze nette (1.340 milioni di euro rispetto ai
1.436 del corrispondente periodo 2002), così come i crediti incagliati,
ristrutturati ed in corso di ristrutturazione diminuiscono del 5,8% (1.407
milioni di euro rispetto ai 1.493 del 2002): le percentuali di copertura
sono pari rispettivamente al 69,2% ed al 34,4%. Gli indici di rischiosità
del credito permangono buoni: sia il rapporto fra crediti netti in
sofferenza/ crediti netti verso clientela, sia quello fra i crediti
incagliati ed in corso di ristrutturazione/crediti netti verso clientela
sono dell’1,1%. Gli oneri straordinari netti si attestano a 211 milioni di
euro, a fronte dei 171 milioni di proventi netti realizzati nel 2002. Il
flusso ricomprende 363 milioni di euro di accantonamenti effettuati
principalmente per sostenere gli oneri straordinari derivanti dal ricorso al
“Fondo di Solidarietà” per l’incentivazione all’esodo. L’onere
aggiuntivo del trimestre (circa 90 milioni di euro) è dovuto al
prolungamento dei termini di scadenza per l’adesione e all’avvio
dell’iniziativa in Cardine. I risparmi stimati sul costo del personale
diventano quindi circa 200 milioni di euro a partire dal 2005. Gli oneri
straordinari netti sono stati parzialmente controbilanciati da 69 milioni di
euro derivanti dalla cessione di partecipazioni, quali Finconsumo Banca (44
milioni) e da 68 milioni di euro di proventi derivanti dall’utilizzo di
fondi per oneri potenziali risultati in eccesso. L’utile lordo si è
attestato a 1.355 milioni di euro (+22,6%), il tax rate è risultato pari al
39,9%. A fine settembre 2003 i coefficienti di solvibilità del Gruppo sono
stimati al 7,3% per quanto riguarda il tier 1 ratio ed al 10,6% per quanto
riguarda il total ratio. Il 7 novembre 2003 la quotazione del titolo
Sanpaolo Imi risultava pari a 9,914 euro, in crescita del 59,9% da inizio
anno.
BPVN RISULTATI PRIMI NOVE MESI 2003 NEI PRIMI
NOVE MESI DEL 2003 IL RISULTATO ECONOMICO DELLE ATTIVITÀ ORDINARIE È
CRESCIUTO DEL 9,4% RISPETTO A SETTEMBRE 2002.
Verona, 12 novembre 2003: - Il Consiglio di Amministrazione del Banco
Popolare di Verona e Novara ha approvato
la Relazione
trimestrale consolidata al 30/9/2003 che ha posto in luce un positivo
andamento di tutte le componenti del Gruppo con significative perfomance sia
nell’ambito delle attività che dei relativi esiti economici. In
particolare tutti i principali indicatori di stato patrimoniale sono
risultati in crescita. La raccolta diretta cresce del 2,9% rispetto al
settembre 2002 (+6,8% al netto delle operazioni pronti contro termine). La
raccolta indiretta è aumentata dell’11,9% grazie ad una crescita
dell’11,7% della raccolta gestita e del 12,0% della raccolta amministrata.
Gli impieghi sono cresciuti del 5,9% e la loro dinamica è trainata dalle
piccole e medie imprese e dalle famiglie. I crediti dubbi sono risultati in
calo del 2,8% e il rapporto tra sofferenze nette e impieghi netti scende dal
3,31% al 3,00%. Anche tutti gli indicatori di conto economico sono risultati
in crescita con la sola eccezione del margine di interesse che si è
attestato a 905,7 milioni, in calo del 3,8% rispetto a settembre 2002. Il
calo è da attribuire alla minore remunerazione della liquidità che deriva
dalla discesa dei tassi del mercato monetario. I dividendi e gli utili delle
partecipazioni valutate a patrimonio netto sono ammontati a 32,9 milioni
(24,9 milioni nel 2002). Il margine da servizi è salito a 726,1 milioni, in
crescita del 9% rispetto allo stesso periodo del 2002. Al suo interno le
commissioni nette sono risultate pari a 495,3 milioni, i profitti da
operazioni finanziarie a 103,1 milioni, gli altri proventi netti a 127,8
milioni. Le commissioni nel terzo trimestre, nonostante la stagionalità
negativa di agosto, sono state pari a 166,9 milioni, in linea con il secondo
trimestre e superiori ai 160,8 milioni del primo. Discorso opposto per i
profitti da operazioni finanziarie in flessione dai 38 milioni dei primi due
trimestri a 27 milioni. Questo spostamento dei ricavi da operazioni
finanziarie a commissioni indica una speculare variazione della domanda
della clientela da prodotti strutturati a prodotti più tradizionali di
risparmio gestito. Il margine di intermediazione è quindi salito da 1.632,8
milioni di settembre
2002 a
1.664,7 milioni al 30/9/2003 (+2,0%). I costi operativi sono risultati pari
a 1.025,6 milioni, sostanzialmente allineati ai livelli dell’anno
precedente. La stabilità dei costi evidenzia la capacità del Gruppo di
trarre beneficio dalle sinergie di costo che derivano dalla fusione del
giugno 2002. I costi del personale salgono a 619,2 milioni (+3,0%) e
l’aumento di 18 milioni deriva per 10 milioni da costi di integrazione. Le
altre spese amministrative sono ammontate a 309,7 milioni (in calo dello
0,7%), tali spese comprendono 9,3 milioni di costi non ricorrenti legati
all’integrazione contro 14,9 milioni dell’analogo periodo dell’anno
precedente. Gli ammortamenti sono risultati pari a 96,8 milioni (in
flessione del 13,1%). A seguito della stipula di appositi contratti di
outsourcing, sono stati ridotti gli investimenti e conseguentemente anche i
relativi ammortamenti e sono invece aumentate le spese amministrative, ne
segue che i due aggregati vanno confrontati congiuntamente e sono
complessivamente in calo di 16,7 milioni (-4%). Il risultato della gestione
è ammontato a 639,1 milioni, in crescita del 5% rispetto a settembre 2002.
L’utile delle attività ordinarie (dopo gli ammortamenti sugli avviamenti,
accantonamenti per rischi ed oneri, rettifiche nette di valore su crediti ed
immobilizzazioni finanziarie e accantonamenti per garanzie e impegni per
complessivi 155,0 milioni) si attesta a 484,1 milioni, in crescita del 9,4%
rispetto allo stesso periodo 2002. La riduzione delle rettifiche nette su
crediti da 93,2 milioni a 89,3 milioni riflette il miglioramento della
qualità del credito già evidenziato dall’andamento del rapporto tra
crediti dubbi ed impieghi. Tra le perdite straordinarie (65,3 milioni) sono
stati contabilizzati 64,1 milioni rappresentanti l’onere derivante
dall’adesione al fondo di solidarietà. L’ammontare contabilizzato
riguarda sia i 290 dipendenti che hanno lasciato il Gruppo il 1° novembre
che i 171 che lo lasceranno nel corso del 2004. L’utile lordo (comprensivo
degli oneri straordinari) si attesta a 418,8 milioni e non è confrontabile
con il dato a settembre 2002 (perché agli oneri del Fondo esuberi per il
2003 si contrappone nel 2002 un utile straordinario di 180,4 milioni in
larga parte riconducibile alle cessione della società immobiliare Impresol).
L’utile netto (dopo imposte per 192,5 milioni e l’utile di pertinenza di
terzi di 13,4 milioni) è pari a 212,9 milioni. L’utile netto ordinario
(utile netto depurato dal risultato straordinario netto) è pari a 256
milioni ed evidenzia un incremento del 13% rispetto all’analogo dato
riferito al 30 settembre 2002 (226,5 milioni). Il numero dei dipendenti è
passato dalle 13.013 unità del 31/12/2002 alle 12.893 al 30/9/2003 con una
diminuzione di 120 collaboratori mentre alla data del 1 novembre sono scesi
a
12.577 in
via prevalente per effetto dell’adesione al Fondo di Solidarietà, con una
variazione complessiva quindi, rispetto a fine 2002, di 436 unità. Al
30/9/2003 il numero degli sportelli era salito a 1.158 contro i 1.146, con
l’apertura di 12 nuove filiali. Successivamente alla chiusura del terzo
trimestre, tra i dati di maggior rilievo, si segnala che il 24 ottobre
scorso è stato redatto l’atto di scissione della Banca Popolare di Novara
S.p.a. Avente ad oggetto il trasferimento alla Capo Gruppo degli 84
sportelli e delle relative Aree Affari dislocati nel Triveneto e in Toscana.
Gli effetti giuridici contabili e fiscali hanno avuto decorrenza dal 1
novembre 2003. Sempre in data 24 ottobre è stato firmato il contratto di
cessione del ramo d’azienda costituito da n. 36 sportelli veneti, dalle
relative Aree Affari e dal marchio “Banco S. Marco” da parte del Credito
Bergamasco al Banco Popolare di Verona e Novara e nella stessa giornata è
stato sottoscritto il contratto di cessione del ramo d’azienda costituito
da 33 sportelli lombardi e dalle relative Aree Affari dalla Banca Popolare
di Novara al Credito Bergamasco. In tal modo il Banco Popolare di Verona e
Novara potrà contare su oltre 500 sportelli radicati nel Nord-est e
nell’area della Toscana;
la Banca Popolare
di Novara sarà radicata nell’Italia Nord-occidentale e nel Sud della
penisola con 417 sportelli e il Credito Bergamasco sarà maggiormente
concentrato in Lombardia, mantenendo nella sostanza il suo attuale
dimensionamento. Nelle stessa adunanza il Consiglio di Amministrazione del
Banco Popolare di Verona e Novara ha approvato il Piano Industriale
2004-2006 che è stato sviluppato sui dati fondamentali del Piano
Industriale del Progetto di Fusione 2002-2004 e conferma tutti gli elementi
industriali di quel documento: integrazione informatica ed organizzativa,
sinergie di costo e cross selling sui ricavi. Forte dell’integrazione e
delle sinergie ottenute, fermo restando il completamento del processo di
armonizzazione delle attività a livello di Gruppo, il prossimo triennio
consentirà di tornare a concentrare l’attenzione e gli sforzi sul core
business: l’attività commerciale. Lo scenario esterno di riferimento del
piano è estremamente prudenziale: Pil in crescita dell’1,4% nel 2004, del
2,2% nel 2005 e del 2% nel 2006; inflazione a circa il 2% per tutto
l’orizzonte temporale del Piano; tassi di mercato monetario in Europa
intorno al 2,1% nel 2004 e 2005 (livello inferiore a quello medio del 2003
pari al 2,3%) con un accenno di ripresa al 2,5% solo dal
2006. In
uno scenario esterno non favorevole diventa quindi necessaria la
focalizzazione sull’attività commerciale. Il Piano pone l’obiettivo di
raddoppiare il tempo dedicato dal personale di filiale all’attività
commerciale: dal 21% attuale al 40%. Terminata la fase di integrazione,
tutti gli sforzi organizzativi saranno dedicati alla eliminazione delle
attività a basso valore e alla qualità del servizio alla clientela. Il
raddoppio del tempo dedicato all’attività commerciale, l’apertura di
circa 90 sportelli – al netto delle chiusure per trasferimento -
prevalentemente in zone confinanti alle aree storiche del Gruppo,
l’allineamento di tutte le diverse offerte di prodotti e servizi alla
clientela nelle zone storiche (a titolo di esempio gli impieghi alle piccole
e medie imprese nelle zone storiche della Popolare di Novara e la raccolta
nel private banking in quella della Popolare di Verona) dovrebbero
consentire di aumentare la quota di mercato nazionale dal 3,2% al 3,5% negli
impieghi e dal 3,5% al 3,7% nella raccolta. In entrambi i casi l’obiettivo
di lungo periodo della quota di mercato è il 4%. I maggiori investimenti
per l’attività di sviluppo commerciale sono possibili grazie ai benefici
delle sinergie da costo: i costi, nonostante i nuovi investimenti,
resteranno sostanzialmente stabili nell’orizzonte del Piano (crescita tra
lo 0 e l’1%). Una crescita media dei ricavi di oltre il 6% dovrebbe quindi
consentire di avere una corrispondente crescita media del risultato della
gestione nel triennio 2004-2006 di oltre il 14% e dell’utile netto
ordinario di quasi il 20%. Nel 2006, quindi, il Gruppo si avvicinerebbe,
nonostante lo scenario sfavorevole, all´obiettivo del 50% di cost income
ratio che viene confermato come indicatore di riferimento per il Gruppo in
uno scenario di crescita “standard” tra il 2 e il 3% dell’economia.
EDISON: TERZO TRIMESTRE IN LINEA CON LE
ASPETTATIVE, CONFERMATE LE PREVISIONI DI UTILE PER FINE ANNO CORE BUSINESS:
NEI 9 MESI PROSEGUE
LA CRESCITA NEI
RICAVI NETTI A 3.729 MILIONI DI € (+21,8%) RISPETTO AL CORRISPONDENTE
PERIODO DELL’ANNO PRECEDENTE
Milano, 12 novembre 2003 - Si è svolto ieri presso la sede di Foro
Buonaparte il Consiglio di Amministrazione di Edison Spa, che ha esaminato
l’andamento della gestione relativa ai primi nove mesi dell’anno in
corso. Il Core Business Il Terzo Trimestre Il core business chiude il terzo
trimestre in sostanziale pareggio, nonostante la stagionalità tipicamente
non favorevole, portando il risultato a 250 milioni di euro (rispetto ad una
perdita pro-forma di periodo dello scorso anno di 433 milioni di euro). Nel
settore dell’energia elettrica, le vendite del trimestre (10,6 Twh) sono
state in linea con lo stesso periodo dell’anno precedente, i ricavi netti
aumentano del 4,6% a 840 milioni di euro; nel settore degli idrocarburi, un
effetto combinato di maggiori volumi commercializzati e dell’incremento
nei prezzi ha portato ad una crescita nel fatturato pari al 22,8% a 398
milioni di euro; i volumi crescono del 29%, rispetto allo stesso periodo
dell’anno precedente a 1.953 milioni di mc. I primi 9 mesi 2003
Complessivamente, durante i primi nove mesi del 2003, la gestione ha
registrato una crescita nei ricavi (+21,8%) a 3.729 milioni di euro, e nel
Mol (+18,3%) a 801 milioni di euro. In crescita i volumi e i margini
nell’energia elettrica e nel gas grazie al miglioramento del mix di
vendita, a politiche commerciali più incisive e, più in generale, ad uno
scenario petrolifero di riferimento favorevole. Nel settore dell’energia
elettrica, ciò ha comportato un aumento complessivo nei primi nove mesi
dell’anno del 3% a 33.363 Gwh dovuto in gran parte alle maggiori vendite
sul mercato libero. Il fatturato ha raggiunto i 2.837 milioni di euro, con
un aumento del 13,9% rispetto allo stesso periodo del 2002. Il Mol è
risultato pari a 605 milioni di euro (+11% rispetto all’anno precedente),
grazie alla migliore struttura dei prezzi. Nel settore degli idrocarburi i
volumi complessivi raggiungono quota 7,2 miliardi di mc (assorbiti per circa
il 55% dalle centrali termoelettriche del Gruppo), che corrispondono ad un
aumento complessivo del 59% rispetto allo stesso periodo del 2002. I ricavi
netti aumentano del 54% a 1.513 milioni di euro mentre il Mol progressivo è
in forte crescita (+25%) a 261 milioni di euro. A livello Corporate il minor
peso di operazioni straordinarie e le ottimizzazioni connesse alle
ristrutturazioni societarie hanno consentito una riduzione dei costi per
circa 12 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Altre attività in portafoglio Ingegneria: continua la crescita in termini
di volumi, redditività e situazione finanziaria già rilevata nel primo
semestre dell’anno. I ricavi netti, nei nove mesi, sono pari a 551 milioni
di euro ed il Mol è di 13 milioni di euro rispetto alla perdita di 11
milioni di euro nello stesso periodo del 2002; complessivamente il
portafoglio ordini a fine settembre supera il miliardo di euro. Acqua:
Risultati in linea con le previsioni; il trimestre chiude in sostanziale
pareggio a livello di margine operativo lordo, in miglioramento rispetto
allo stesso periodo dell’anno precedente; Chimica per la salute e
telecomunicazioni non compaiono più nei dati del trimestre in quanto
attività cedute. Il Gruppo Grazie al positivo andamento del core business,
alla riduzione degli oneri finanziari e ai proventi derivanti dalla cessione
delle riserve egiziane, il Gruppo chiude i primi 9 mesi del 2003 con un
utile netto di 149 milioni di euro rispetto alla perdita di 350 milioni di
euro rilevata nello stesso periodo dello scorso anno. Il confronto dei dati
tra i due periodi non è però significativo in quanto è mutato il
perimetro di riferimento. Indebitamento L’indebitamento finanziario netto
al 30 settembre 2003 è pari a 4.140 milioni di euro ed evidenzia una
significativa diminuzione rispetto ai 6.461 milioni di euro rilevati al 31
dicembre 2002, dovuta alle dismissioni (ca. 2 miliardi di euro),
all’incasso della parte residua (592 milioni di euro) dell’aumento del
capitale sociale di Edison Spa da 2,1 miliardi di euro deliberato nel
dicembre 2002, al netto dell’aumento di capitale sociale a favore della
collegata Edipower (0,4 miliardi di euro) e degli investimenti tecnici
effettuati nel periodo (0,2 miliardi di euro). Previsioni Il positivo
andamento della gestione, lo scenario di riferimento ancora favorevole e i
benefici riguardanti il processo di semplificazione societaria in corso,
consentono di confermare le previsioni di un risultato netto positivo a fine
2003. Programma di Stock Option Il Cda ha inoltre attribuito a dirigenti che
ricoprono posizioni chiave all’interno del Gruppo, opzioni valide per la
sottoscrizione, ad un prezzo determinato e nei termini fissati dal
regolamento in precedenza approvato, di azioni ordinarie della società. Il
Cda ha conseguentemente deciso di aumentare a pagamento e, a valere sulla
delega ricevuta dall’assemblea, il capitale sociale di massimi 4,2 milioni
di euro mediante l’emissione di un pari numero di azioni ordinarie del
valore nominale di 1 euro cadauna, da porre al servizio dell’esercizio dei
diritti di sottoscrizione assegnati. Il prezzo di sottoscrizione delle
azioni è stato individuato dalla media dei 30 gg. Precedenti
l’assegnazione ed è quindi pari a 1,36 euro per azione.
EDISON: CDA DELIBERA IL LANCIO DI
UN’EMISSIONE OBBLIGAZIONARIA NELL’AMBITO DI UN PROGRAMMA EMTN DI
AMMONTARE COMPLESSIVO PARI A 2 MILIARDI DI EURO E CONVOCA L’ASSEMBLEA DEI
PORTATORI DELL’EUROBOND EDISON LUGLIO 2007
Milano, 21 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Edison
riunitosi sotto la presidenza di Umberto Quadrino ha deliberato, a valere
sulla delega conferita dall’Assemblea Straordinaria Edison dell’11
Dicembre 2002, l’emissione di un prestito obbligazionario per un ammontare
benchmark. L’emissione costituisce la prima tranche del programma “Euro
Medium Term Note” di Edison Spa e Selm Holding International per un
ammontare complessivo di 2 miliardi di euro. Il programma sarà quotato
presso
la Borsa
del Lussemburgo e sarà governato dalla legge inglese secondo la prassi
dell’Euromercato. L’emissione obbligazionaria oggi deliberata sarà
offerta sull’Euromercato ai soli investitori istituzionali per il tramite
di un consorzio di collocamento composto da Banca Imi, Bnp Paribas, Caboto,
Citigroup ed Mcc. Il collocamento verrà effettuato entro la fine
dell’anno e le condizioni e ammontare definitivo del prestito saranno
stabilite, nei limiti della delega conferita, sulla base delle indicazioni
di mercato. Il prestito sarà quotato sulla Borsa del Lussemburgo.
L’emissione si inquadra in un programma volto a diversificare le fonti di
finanziamento attraverso un maggior ricorso al mercato dei capitali. I
proventi del prestito verranno utilizzati per consolidare nel medio termine
la raccolta allungando la vita media dell’indebitamento. Alla luce dei
risultati registrati dal Gruppo al 30 settembre e delle confortanti
prospettive per il futuro, che sembrano lasciare spazio a potenziali
miglioramenti dei rating, il Consiglio ha inoltre deliberato la convocazione
di un’assemblea dei portatori delle obbligazioni ‘Edison Luglio
2007’
del valore nominale di 600 milioni di euro per approvare un pacchetto di
misure che comprende: (i) la rimozione dell’opzione put contenuta nel
regolamento del prestito che era parte delle clausole introdotte nel
dicembre 2001 nell’ambito del processo di fusione della Edison in
Montedison. (ii) una parziale modifica dei meccanismi di calcolo della
cedola attualmente previsti dal regolamento del prestito atta a contenere la
riduzione degli interessi che verrebbe praticata ai portatori delle
obbligazioni in conseguenza di futuri miglioramenti del rating, immunizzando
i portatori delle obbligazioni da eventuali progressi dello stesso compresi
nella fascia Bbb-/baa3 – Bbb/baa2. (iii) la corresponsione di un importo
una tantum nell’ordine dello 0,35% del valore nominale di ciascuna
obbligazione che sarà comunicato in via definitiva prima dell’assemblea.
La società confida nel fatto che le modifiche proposte contribuiscano a
migliorare la qualità del credito di Edison e costituiscano un vantaggio
tanto per la società quanto per i possessori delle obbligazioni. Il
Consiglio ha dato mandato al Presidente di individuare la data
dell’assemblea che verrà convocata indicativamente entro la fine del mese
di Dicembre 2003. Il quorum necessario per la validità della assemblea in
prima convocazione è costituito da almeno la metà del valore nominale
delle obbligazioni in circolazione. La maggioranza richiesta per ottenere
l’approvazione della delibera è rappresentata dal maggiore di i) almeno
due terzi dei votanti in favore della delibera (incluso i voti per procura),
e ii) almeno la metà dell’ammontare nominale delle obbligazioni in
circolazione.
PIRELLI & C. SPA RISULTATI AL 30 SETTEMBRE 2003: IN
NETTO MIGLIORAMENTO
LA GESTIONE OPERATIVA
DEL GRUPPO IN UN CONTESTO DI MERCATO IN GENERALE ANCORA DEBOLE RISULTATI
CONSOLIDATI PIRELLI & C. SPA: · RICAVI: 4.928 MILIONI DI EURO CONTRO
5.027 MILIONI DI EURO (-2%); IN CRESCITA DEL 9,3%
Milano, 12 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Pirelli &
C. Spa, riunitosi ieri, ha esaminato e approvato i risultati della gestione
del Gruppo al 30 settembre 2003. I dati di seguito riportati includono gli
effetti contabili della fusione per incorporazione di Pirelli Spa in Pirelli
& C. Spa che decorrono dal 1° gennaio 2003. Il Gruppo Pirelli & C.
Spa Nei primi nove mesi del 2003 i ricavi a livello consolidato del Gruppo
Pirelli & C. Spa sono stati pari a 4.928 milioni di euro, in riduzione
del 2% rispetto ai 5.027 milioni dei primi nove mesi del 2002. Su base
omogenea (al netto degli effetti dovuti ai cambi, prezzo metalli e
variazione di perimetro di consolidamento), i ricavi crescono del 9,3%
essenzialmente per la crescita del settore pneumatici . Il margine operativo
lordo è pari a 468 milioni di euro ( 9,5% delle vendite ), contro i 408
milioni di euro dei primi nove mesi del 2002 (8,1% delle vendite). Il
risultato operativo nei primi nove mesi dell'anno registra un aumento dell'
88% a 197 milioni di euro. Tale risultato è comprensivo dell'effetto
economico relativo all'attribuzione dell'avanzo di fusione (circa 21 milioni
di euro). Nello stesso periodo del 2002 il risultato operativo è stato di
105 milioni di euro. Il rapporto sulle vendite ( Ros ) è del 4,0% (2,1% nei
primi nove mesi del 2002). Il miglioramento è dovuto all'incremento della
redditività delle attività industriali e ad una riduzione dei costi
centrali di struttura; il risultato contiene inoltre gli effetti della
transazione conclusa nel primo trimestre con Ciena sulla controversia per
utilizzo di brevetti per 10 milioni di euro. Il risultato da partecipazioni
presenta un saldo negativo di 41 milioni di euro contro gli 85 milioni di
euro dei primi nove mesi del 2002 e comprende l'effetto del risultato delle
società valutate con il metodo del patrimonio netto. In particolare, i
risultati del settore immobiliare sono stati positivi per 30 milioni di euro
(16 milioni di euro nei primi nove mesi 2002), mentre l'effetto di Olimpia
è stato negativo per 65 milioni di euro (82 milioni di euro nello stesso
periodo del 2002). Va ricordato che il risultato di Olimpia non contiene
dividendi che saranno iscritti per cassa nel conto economico al momento
della distribuzione. La voce oneri e proventi finanziari presenta un saldo
negativo di 105 milioni di euro contro 129 milioni di euro dello stesso
periodo del
2002, in
miglioramento rispetto all'anno precedente per effetto del minor
indebitamento. Il saldo oneri/proventi straordinari è positivo per 1
milione di euro, mentre nei primi nove mesi del 2002 il valore risultava
negativo per 59 milioni di euro e comprendeva essenzialmente
l'accantonamento per oneri di ristrutturazione (260 milioni di euro),
compensato parzialmente dalla plusvalenza derivante dal collocamento in
Borsa di azioni Pirelli & C. Real Estate (147 milioni di euro) e dalla
plusvalenza della cessione realizzata da Pirelli & C. Real Estate
dell'ultima tranche di titoli ex-Unim in portafoglio (54 milioni di euro) .
Il risultato netto al 30 settembre 2003, escludendo l'effetto Olimpia, è
positivo per 32 milioni di euro contro un negativo di 180 milioni di euro
dell'anno precedente; dopo l'effetto Olimpia , è negativo per 33 milioni di
euro contro un risultato negativo di 262 milioni di euro dei primi nove mesi
del 2002. La quota di risultato netto di competenza di Pirelli & C. Spa,
al 30 settembre 2003 è negativa per 53 milioni di euro (escludendo
l'effetto Olimpia risulta positiva per 12 milioni di euro), contro un
risultato negativo di 17 milioni di euro dei primi nove mesi del 2002
(positivo per 16 milioni di euro escludendo l'effetto Olimpia). Il
patrimonio netto di competenza di Pirelli & C. Spa al 30 settembre 2003
è pari a 3.465 milioni di euro, in aumento rispetto ai 1.933 milioni di
euro del 31 dicembre
2002, a
seguito delle operazioni legate alla fusione (aumento di capitale per cassa
e aumento di capitale per concambio). Il totale del patrimonio netto passa a
3.768 milioni di euro al 30 settembre 2003 da 4.626 milioni di euro al 31
dicembre 2002. La posizione finanziaria netta è passiva per 1.518 milioni
di euro, in riduzione rispetto ai 2.050 milioni di euro al 31 dicembre 2002.
Essa contiene gli effetti legati all'aumento di capitale effettuato da
Pirelli & C. Spa, quantificabili in 812 milioni di euro e all'esercizio
del diritto di recesso da parte degli azionisti della Società,
quantificabili in 163 milioni di euro. Il terzo trimestre dell'anno mostra
un significativo miglioramento della gestione del Gruppo, rispetto allo
stesso periodo dello scorso anno. I ricavi consolidati del Gruppo sono
cresciuti - in termini assoluti - del 6,3% rispetto allo stesso periodo del
2002, salendo da 1.533 milioni di euro a 1.630 milioni di euro. Su base
omogenea (al netto degli effetti dovuti ai cambi, prezzo metalli e
variazione di perimetro di consolidamento), i ricavi crescono del 9,7% . Il
risultato operativo è di 55 milioni di euro, contro i 4 milioni di euro
dello stesso periodo del 2002. Il Ros è salito al 3,4% dallo 0,3%. Le
attività industriali del Gruppo Per attività industriali si intende
l'insieme dei dati relativi ai diversi settori industriali, ovvero il
Settore Pneumatici, il Settore Cavi e Sistemi Energia e il Settore Cavi e
Sistemi Telecom. L' andamento delle attività industriali del Gruppo nei
primi nove mesi del 2003 mostra un incremento del risultato operativo , pur
in un contesto ancora influenzato negativamente dall'andamento della domanda
nelle infrastrutture per telecomunicazioni, dove i volumi permangono a
livelli bassi, con ulteriori spinte di riduzione dei prezzi. Nel Settore
Energia permane il rallentamento degli investimenti delle utilities,
specialmente in Europa nei segmenti della Bassa e Media Tensione, e una
pressione sui prezzi. Il Settore Pneumatici prosegue a registrare risultati
in continua crescita , con positivi contributi dei segmenti Performance e
Winter . Nei primi nove mesi del 2003 le vendite di Gruppo ammontano a circa
4.538 milioni di euro, con una riduzione del 6,3% . Su base omogenea (al
netto degli effetti dovuti ai cambi, prezzo metalli e variazione di
perimetro di consolidamento), i ricavi aumentano del 5,1% , essenzialmente
per la crescita del settore pneumatici. Il margine operativo lordo (Ebitda)
è di 424 milioni di euro, contro i 383 milioni di euro dei primi nove mesi
del
2002, in
crescita del 10,7% . Il risultato operativo (Ebit) nei primi nove mesi
dell'anno si attesta a 194 milioni di euro (comprensivo dell'effetto
relativo all'attribuzione dell'avanzo di fusione, circa 16 milioni di euro),
in aumento del 53% rispetto al dato di 127 milioni di euro dei primi nove
mesi del 2002. Il Ros (return on sales) sale al 4,3% dal 2,6% dello stesso
periodo del 2002. Il miglioramento del risultato operativo conferma la
continua crescita della redditività nel Settore Pneumatici ( +16% ) e la
capitalizzazione delle azioni di ristrutturazione tempestivamente varate dal
management del Gruppo nei Settori Cavi e Sistemi Energia e Cavi e Sistemi
per Telecomunicazioni. In particolare, il settore dei Cavi e Sistemi Energia
registra un aumento del risultato operativo di oltre il 54% rispetto ai
primi nove mesi del 2002 e il Settore Cavi e Sistemi Telecom un
significativo miglioramento della gestione . Il valore delle efficienze
lorde realizzate nei primi nove mesi del 2003 supera i 130 milioni di euro.
Tali misure hanno permesso di contrastare anche l'effetto negativo dovuto ai
cambi, quantificabile in circa 24 milioni di euro. Il risultato netto al 30
settembre è di 74 milioni di euro, contro il risultato negativo di 248
milioni di euro dello stesso periodo del 2002, che comprendeva 247 milioni
di euro di oneri di ristrutturazione. Il free cash flow è positivo per 219
milioni di euro pari al 4,8% sul fatturato. L'impegno prioritario del Gruppo
nella ricerca e nell'innovazione tecnologica , nonostante la congiuntura
negativa, viene confermato anche nei primi nove mesi del 2003 con costi di
ricerca e sviluppo per circa 159 milioni di euro, pari al 3,5% sulle
vendite, in linea con l'anno precedente. Il personale relativo alle attività
industriali del Gruppo al 30 settembre 2003 è formato da 33.915 unità ,
contro le 35.247 di fine 2002 e contro le 36.357 di fine settembre 2002.
Andamento dei settori industriali Settore Pneumatici Le vendite al 30
settembre 2003 ammontano a 2.250 milioni di euro, in aumento del 4,4%
rispetto allo stesso periodo del 2002; al netto dell'effetto cambi la
variazione effettiva è positiva per 14,3% , dovuta in pari misura
all'incremento di volumi e ad un miglior prezzo/mix. Il risultato operativo
è di 174 milioni di euro (pari al 7,7% delle vendite), in miglioramento del
16% sui primi nove mesi del 2002 (150 milioni di euro, pari al 7% sulle
vendite). Il risultato netto si attesta a 94 milioni di euro (dopo oneri
finanziari pari a 36 milioni, oneri fiscali pari a 55 milioni e proventi
straordinari per 11 milioni di euro), contro i 62 milioni di euro dei primi
nove mesi del 2002. I proventi straordinari dei nove mesi del 2003 si
riferiscono al corrispettivo riconosciuto alla società nell'ambito del
progetto ? Treno Alta Velocità Mi-to ? relativo allo stabilimento di
Settimo Torinese. A fine settembre 2003 il numero dei dipendenti è di
20.620 unità , comprensivo di 2.010 lavoratori temporanei, rispetto alle
20.222 unità di fine 2002. Settore Cavi e Sistemi Energia I ricavi nei
primi nove mesi del 2003 raggiungono i 1.966 milioni di euro contro i 2.306
milioni dello stesso periodo del 2002, con una riduzione del 14,7% . A
condizioni omogenee la variazione è negativa per l' 1,4% , essenzialmente
attribuibile ai minori volumi. Il risultato operativo è di 51 milioni di
euro, in netto miglioramento rispetto ai 33 milioni dei primi nove mesi del
2002, grazie soprattutto alle azioni di efficienza (circa 80 milioni di
euro) che hanno più che compensato l'impatto negativo dovuto al calo del
mercato. Il Ros cresce al 2,6% rispetto all'1,4% dello stesso periodo dello
scorso anno. Il risultato netto nei primi nove mesi del 2003 è positivo per
23 milioni di euro dopo oneri finanziari pari a 22 milioni di euro, proventi
straordinari per 8 milioni di euro e oneri fiscali pari a 14 milioni di
euro, in miglioramento rispetto al risultato negativo per 131 milioni di
euro dello stesso periodo del
2002. A
fine settembre 2003 il numero dei dipendenti è di 11.038 unità , con una
riduzione di 1.441 unità rispetto alla fine del 2002. Settore Cavi e
Sistemi Telecom Le vendite dei primi nove mesi del 2003 sono pari a 322
milioni di euro, contro i 380 milioni di euro dello stesso periodo del
2002, in
calo del 15,3%. Al netto dei cambi il calo è dell'8,7%, interamente dovuto
a prezzi/mix. Il risultato operativo è negativo per 31 milioni di euro
contro il valore negativo di 56 milioni di euro dei primi nove mesi del
2002, grazie soprattutto alle azioni di efficienza (circa 40 milioni di
euro) che compensano l'ulterore deterioramento di prezzi e mix. Tale dato
comprende inoltre l'effetto contabile dell'attribuzione dell'avanzo di
fusione sulle immobilizzazioni per 10 milioni di euro. Il risultato netto
nei primi nove mesi del 2003 è negativo per 43 milioni di euro, dopo oneri
finanziari pari a 14 milioni di euro e proventi straordinari per 2 milioni
di euro, contro un risultato negativo di 179 milioni di euro dei primi nove
mesi del
2002. A
fine settembre 2003 il numero dei dipendenti è di 2.257 unità , con una
riduzione di 289 unità rispetto alla fine del 2002. Le attività
immobiliari del Gruppo Nel passare alla descrizione dei dati si ricorda che
Pirelli Re è una management company che gestisce le attività immobiliari
nelle quali investe tramite quote di minoranza qualificata (attività di
asset management) e alle quali fornisce, così come ad altri clienti,
un'ampia gamma di servizi immobiliari (attività di service provider).
Pertanto, il valore aggregato della produzione al netto delle acquisizioni e
il risultato operativo comprensivo del risultato pro quota da partecipazioni
sono da considerarsi gli indicatori più significativi nell'esprimere,
rispettivamente, il volume d'affari gestito e l'andamento dei risultati a
livello operativo. Il valore aggregato della produzione nei primi nove mesi
del 2003 è risultato pari a 982,4 milioni di euro al netto delle
acquisizioni, in crescita del 41% rispetto ai 696,6 milioni di euro dei
primi nove mesi del 2002. Il risultato operativo comprensivo dei proventi
pro quota da partecipazioni ammonta a 71,7 milioni di euro, rispetto ai 57,2
milioni di euro dei primi nove mesi
2002, in
crescita di circa il 25% . Il risultato netto consolidato di competenza
delle attività immobiliari è pari a 52,1 milioni di euro , contro i 41,1
milioni di euro dei primi nove mesi del 2002, con una crescita di circa il
27% . Nei primi nove mesi del 2002 erano ancora presenti anche altre
componenti reddituali non immobiliari (in gran parte legate alla cessione
del portafoglio titoli riveniente da Unim), per un valore di 38,7 milioni di
euro; quindi l'esercizio al 30 settembre 2002 presentava un risultato netto
pari a 79,8 milioni di euro. Per ulteriori informazioni sull'andamento delle
attività immobiliari si rinvia al comunicato stampa diffuso lo scorso 7
novembre. Olimpia Nei primi nove mesi dell'anno Olimpia ha registrato un
risultato di competenza negativo per 65 milioni di euro (negativo di 82
milioni di euro nello stesso periodo del 2002), che nel 2003 non beneficia
ancora di dividendi. Eventi successivi al 30 settembre 2003 Olimpia Pirelli
& C Spa ha deliberato di contribuire alla integrale esecuzione del
previsto aumento di capitale di Olimpia, ciò che comporterà, per la
propria quota di competenza, un esborso di circa 400 milioni di euro.
Attività industriali · il pilota norvegese Petter Solberg , al volante di
una Subaru Impreza gommata Pirelli , ha conquistato la vittoria nel Rally di
Gran Bretagna aggiudicandosi, il 9 novembre scorso, il titolo di Campione
del Mondo piloti. Per
la Pirelli
, fornitore esclusivo di pneumatici al team Subaru, si tratta del 19mo
titolo iridato Rally della sua storia; nel mese di ottobre, Pirelli Cavi e
Sistemi Energia, in consorzio con Nexans, si è aggiudicata un contratto del
valore di 100 milioni di euro per la fornitura e l'installazione ?chiavi in
mano?, per conto dell'Ente nazionale per l'energia Steg ? Société
Tunisienne de l'Electricité et du Gaz , di cavi di trasmissione di energia
elettrica sotterranei ? operanti alla tensione di 90 e 225 kiloVolt - e
relativi accessori ad alta tensione per il potenziamento e l'ampliamento
della rete di trasmissione elettrica tunisina; Pirelli Cables Uk ha inoltre
firmato un contratto il Ministry of Electricity and Water del Kuwait per la
fornitura 39 kilometri di cavi ad alta tensione a olio fluido a 132 kiloVolt.
Il contratto, del valore di circa 8 milioni di euro , fa parte di un
progetto finalizzato al rinnovo e al potenziamento della rete elettrica nel
sud del Kuwait. Attività immobiliari In data 3 ottobre ha fatto il suo
esordio Pirelli Re Franchising , la nuova iniziativa di Pirelli & C.
Real Estate volta alla creazione di una rete di agenzie per l'offerta al
mercato retail di servizi e prodotti immobiliari, finanziari ed assicurativi
(mutui, leasing, assicurazioni). Il network, che nasce come evoluzione
strategica del modello di business di Pirelli & C. Real Estate, ha
l'obiettivo di realizzare la rete di riferimento per qualità e capacità
innovativa dei servizi, per competenza e per professionalità dei suoi
affiliati. Il piano di sviluppo prevede la contrattualizzazione di 130
affiliati entro la fine del 2003 ,
500 a
fine 2004 e
1.000 a
fine 2005 ; in data 22 ottobre Pirelli Re Sgr ha ottenuto dalla Banca
d'Italia l'approvazione del regolamento del fondo ad apporto Tecla Fondo
Uffici destinato al pubblico. In data 23 ottobre è stata presentata a Borsa
Italiana la domanda di ammissione a quotazione e, nella stessa data, il
relativo prospetto è stato depositato presso Consob per l'ottenimento
dell'autorizzazione alla pubblicazione. Il collocamento del fondo, tenuto
anche conto delle indicazioni delle banche collocatrici, è presumibile
avvenga a partire da gennaio 2004; in data 31 ottobre la joint venture
Pirelli & C. Real Estate (25%) - Morgan Stanley Real Estate Funds (75%)
ha perfezionato il closing per l'acquisizione di parte del patrimonio
immobiliare del Gruppo Fonsai . Il portafoglio è costituito da 68 immobili
per un valore di 780 milioni di euro. Previsioni per l'esercizio 2003 Per le
attività industriali , perdurando l'incertezza dello scenario di mercato, i
risultati conseguiti a settembre confermano l'obiettivo per l'anno in corso
di un significativo miglioramento del risultato operativo dei tre settori in
cui opera il Gruppo, con un tasso di crescita per lo meno in linea con
quello conseguito nei primi nove mesi del 2003. Il Settore Cavi e Sistemi
Telecom è previsto in crescita verso il break even nel corso dell'ultimo
trimestre. Per il settore immobiliare , sulla base delle informazioni
disponibili, si ritiene ragionevole attendere per il 2003 una crescita dei
risultati delle attività immobiliari , in linea con i target del piano
triennale 2003-2005. Nel complesso, Pirelli & C. Spa prevede di chiudere
l'esercizio in corso con un significativo miglioramento del risultato
operativo rispetto al 2002.
CONVOCAZIONE CDA OLIMPIA PER AUMENTO CAPITALE
Milano, 12 novembre 2003 - In seguito
alle notizie apparse sulla stampa quotidiana e al fine di stabilire
condizioni di parità informativa sul mercato, Olimpia rende noto che per il
prossimo giovedì 13 novembre è convocato il Consiglio di Amministrazione
della Società per deliberare di procedere ad un aumento di capitale in una
o più tranche fino a un massimo di 800 milioni di euro da utilizzare, per
700 milioni di euro, per l'acquisto di azioni ordinarie Telecom Italia. A
tal fine è stata raggiunta lo scorso 5 novembre una intesa con un primario
istituto bancario per il corrispondente acquisto di azioni ordinarie Telecom
Italia con un limite di prezzo di 2,50 euro per azione, condizionata
all'approvazione dell'aumento di capitale da parte degli organi sociali di
Olimpia. L'operazione potrà essere conclusa immediatamente a valle delle
riunioni degli organi sociali che è presumibile si terranno il prossimo 13
novembre, avendo l'istituto bancario informato
la Società
- su sua richiesta - che i titoli in questione sono già pressochè
integralmente nella disponibilità dell'istituto bancario stesso. Il prezzo
per l'acquirente Olimpia si dovrebbe aggirare intorno a 2,40 Euro per
azione.
GRUPPO MEDIASET:PRIMI NOVE MESI ESERCIZIO 2003
RICAVI PUBBLICITARI E ASCOLTI TELEVISIVI IN CRESCITA IN ITALIA E IN SPAGNA
Cologno Monzese, 12 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di
Mediaset, riunitosi oggi sotto
la Presidenza
di Fedele Confalonieri, ha approvato la relazione trimestrale di Gruppo al
30 settembre 2003. Nel corso del terzo trimestre del 2003 (luglio-settembre)
le reti Mediaset registrano un positivo andamento della raccolta
pubblicitaria che conferma il trend di crescita iniziato nel secondo
trimestre. Nel periodo in esame, anche il mercato pubblicitario, sia
televisivo che complessivo, ha evidenziato significativi segnali di ripresa.
Nel primi nove mesi del 2003 i ricavi pubblicitari televisivi di Publitalia
80 sulle reti Mediaset raggiungono i 1.830,8 milioni di euro con un
incremento pari al 2,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Le reti Mediaset hanno ottenuto eccellenti risultati d’ascolto. In prime
time l’audience complessiva delle tre reti sale al 45,4% di share con un
incremento di 1,6 punti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
In crescita anche l’ascolto nell’intera giornata: 44,3% rispetto al
43,0% dei primi nove mesi
2002. In
prime time Canale 5 si rafforza come prima rete italiana con il 23,7%
(+0,2%). Italia 1 si consolida al terzo posto con il 12,9% (+0,8%). Mentre
Retequattro conquista il miglior risultato (8,8%) degli ultimi cinque anni
(+0,6%). Anche il Gruppo Telecinco ha registrato nel corso dei primi nove
mesi del 2003 ottime performance. In particolare la raccolta pubblicitaria
è cresciuta del 10,2% rispetto allo stesso periodo del
2002. In
crescita anche gli ascolti che nelle 24 ore hanno raggiunto il 21,1% (19,7%
nello stesso periodo del 2002). Si rafforza anche l’indiscussa leadership
sul target commerciale che si è attestata al 24,1% rispetto al 22,9% dei
primi nove mesi del 2002. Bilancio Consolidato Gruppo Mediaset L’andamento
dei primi nove mesi dell’esercizio in corso è sintetizzato nei seguenti
risultati: · I ricavi netti consolidati ammontano a 2.111,8 milioni di
euro, di cui 425,2 milioni di euro relativi al consolidamento del gruppo
Telecinco, con una crescita del 26,6% rispetto ai 1.668,4 milioni di euro
dello stesso periodo dell’anno precedente. · Il margine operativo lordo (Ebitda)
sale a 1.225,1 milioni di euro rispetto ai 977,2 milioni di euro dello
stesso periodo dell’anno precedente (+25,4%). · Il risultato operativo (Ebit)
prima dell’ ammortamento del goodwill di Telecinco è pari a 518,1 milioni
di euro rispetto ai 412,2 milioni di euro dei primi nove mesi
dell’esercizio precedente, in aumento del 25,7%. · Il risultato
pre-imposte e quote di terzi cresce del 35,3% e raggiunge i 449,0 milioni di
euro rispetto ai 331,8 milioni di euro del primi nove mesi del 2002. · La
posizione finanziaria netta di Gruppo migliora e passa da –170,8 milioni
di euro del 31 dicembre
2002 a
–71,8 milioni di euro al 30 settembre 2003, inclusivo della liquidità
netta del Gruppo Telecinco pari a 209,3 milioni di euro. Va ricordato che la
posizione finanziaria netta dei primi nove mesi include l’esborso di 276
milioni di euro sostenuto a fronte dell’acquisizione delle partecipazioni
di un ulteriore 12% di Telecinco e Publiespana. Va precisato che i risultati
del 2003 recepiscono il consolidamento integrale delle società del gruppo
Telecinco di cui Mediaset è da quest’anno socio di maggioranza con una
quota pari al 52%. Al fine di poter apprezzare i risultati su basi omogenee,
di seguito riportiamo i principali dati generati dalle attività televisive
nelle due diverse aree geografiche. Per quanto riguarda Telecinco vengono
quindi forniti i dati consolidati “pro-forma” relativi ai primi nove
mesi del 2002. Italia · I ricavi netti consolidati delle attività in
Italia hanno registrato nei primi nove mesi del 2003 un incremento dell’
1,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Passando da
1.668,4 milioni di euro a 1.686,6 milioni di euro. · I costi operativi (al
netto del costo del lavoro) delle attività italiane evidenziano un
decremento di 2,0 milioni di euro (-0,4%) passando da 462,5 milioni di euro
a 460,5 milioni di euro (+0,3% includendo il costo del lavoro). I costi
televisivi complessivi, comprensivi anche del costo del lavoro e degli
ammortamenti tv, evidenziano una crescita contenuta al 2,5%, la più bassa
rispetto a quelle registrate nello stesso periodo negli ultimi 5 anni. ·
Grazie all’incremento dei ricavi e al contenimento dei costi il margine
operativo lordo (Ebitda) è cresciuto di 15,9 milioni di euro e passa da
977,2 milioni di euro dei primi nove mesi del
2002 a
993,1 milioni di euro nei primi nove mesi dell’esercizio in corso. · Il
risultato operativo (Ebit) è stato di 416,6 milioni di euro rispetto ai
412,2 milioni di euro del 2002 con un incremento pari a 4,4 milioni di euro
(+1,1%). · Il risultato pre-imposte cresce del 13,3% passando da 334,3
milioni di euro dei primi nove mesi del
2002 a
378,8 milioni di euro. · Nei primi nove mesi dell’anno gli investimenti
in diritti televisivi registrano una diminuzione e passano da 401,3 milioni
di euro dei primi nove mesi del
2002 a
377,9 milioni di euro dei primi nove mesi dell’esercizio 2003. Spagna ·
Nei primi nove mesi del 2003 i ricavi netti consolidati generati dal Gruppo
Telecinco sono stati pari a 425,4 milioni di euro, in crescita dell’ 8,5%
rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. · Il margine operativo
lordo sale nei primi nove mesi del 2003 di 39,8 milioni di euro (+20,7%) e
raggiunge i 232,0 milioni di euro. · I costi complessivi del Gruppo
Telecinco, inclusivi anche delle componenti legate al costo del lavoro e ad
ammortamenti e svalutazioni, si sono ridotti del 7,0% rispetto ai primi nove
mesi dell’anno precedente. · Grazie a questo risultato l’utile
operativo di Telecinco è più che raddoppiato raggiungendo i 101,5 milioni
di euro rispetto ai 43,9 milioni di euro dei primi nove mesi 2002 con una
crescita di 57,6 milioni di euro. · Il risultato pre-imposte sale a 102,6
milioni di euro rispetto ai 44,9 milioni di euro dei primi nove mesi 2002.
(+128%) Evoluzione prevedibile della gestione Sulla base delle evidenze
attualmente disponibili in merito dell’andamento della raccolta
pubblicitaria e dei costi televisivi relativi alle due aree geografiche di
attività del gruppo, si conferma il perseguimento per l’esercizio in
corso di un risultato operativo superiore a quello dell’esercizio
precedente, anche grazie al contributo legato al consolidamento integrale
del Gruppo Telecinco. Italia · La raccolta pubblicitaria relativa ai primi
dieci mesi dell’anno (gennaio-ottobre) evidenzia un incremento pari al
3,8%. In virtù di questo risultato e dalle prime indicazioni sull’ultimo
bimestre, Publitalia potrebbe raggiungere a fine anno una crescita in
termini percentuali superiore a quella conseguita nei primi dieci mesi. ·
Nei primi dieci mesi del 2003 le reti Mediaset hanno ottenuto un risultato
d’ascolto in Prime Time del 45,2% con una crescita dell’1,2% rispetto
allo stesso periodo del 2002 (44,0%). Nell’ intera giornata l’ascolto è
stato del 44,2% rispetto al 42,9% registrato nello stesso periodo
dell’anno precedente (+1,3%). In Prime Time Canale 5, con una share del
23.7% si conferma prima rete italiana. Spagna · La raccolta pubblicitaria
relativa ai primi dieci mesi dell’anno evidenzia un incremento pari al
10,6%. Sulla base dell’andamento atteso della raccolta pubblicitaria per
gli ultimi due mesi dell’anno, Publiespana dovrebbe conseguire nel 2003 un
fatturato pubblicitario in crescita di circa il 9%. · Telecinco conferma
anche al termine dei primi dieci mesi dell’anno i positivi risultati
d’ascolto già raggiunti, ottenendo una share media sulle 24 ore pari al
21,3% in crescita rispetto al 19,9% dello stesso periodo del 2002. Telecinco
rafforza la leadership degli ascolti nel target commerciale con una quota di
ascolto pari al 24,3% (23,2% nei primi dieci mesi 2002).
POLIGRAFICI EDITORIALE S.P.A.: UN MARGINE
OPERATIVO LORDO CONSOLIDATO POSITIVO DI 21 MILIONI DI EURO CONTRO 12,6
MILIONI DI EURO DELLO STESSO PERIODO DEL 2002
Bologna, 11 novembre 2003 Si è riunito ieri il Consiglio di Amministrazione
della Poligrafici Editoriale S.p.a. Per esaminare i risultati del Gruppo nel
terzo trimestre del 2003. I risultati del Gruppo Poligrafici Editoriale, nei
primi nove mesi del 2003, evidenziano: un Margine Operativo Lordo
consolidato positivo di 21 milioni di euro contro 12,6 milioni di euro dello
stesso periodo del 2002; un Risultato Operativo consolidato positivo di 3,9
milioni di euro contro un valore negativo di 4,7 milioni di euro dei primi
nove mesi del 2002; un aumento dei ricavi consolidati da 221,8 milioni di
euro a 231 milioni di euro; una riduzione, rispetto al 31 dicembre 2002,
dell’indebitamento finanziario consolidato da 82,6 milioni di euro a 65
milioni di euro. Il conto economico del Gruppo Poligrafici Editoriale chiude
i primi nove mesi del 2003 con un risultato ante imposte positivo di 0,6
milioni di euro, dopo aver accantonato ammortamenti e svalutazioni per 17,1
milioni di euro, oneri finanziari e straordinari netti per 3,9 milioni di
euro. Nello stesso periodo del 2002 il conto economico consolidato
registrava un risultato ante imposte in perdita di 7,7 milioni di euro. I
risultati del Gruppo Poligrafici Editoriale relativi al terzo trimestre del
2003, evidenziano: un Margine Operativo Lordo consolidato positivo di 3,7
milioni di euro contro un valore negativo 0,2 milioni di euro dello stesso
periodo del 2002; un aumento dei ricavi consolidati da 68,8 milioni di euro
a 73,2 milioni di euro. L’andamento della gestione del Gruppo Poligrafici
nei primi nove mesi dell’esercizio corrente è stato condizionato, per il
terzo anno consecutivo, dal perdurare delle difficoltà economiche nazionali
ed internazionali e dalle politiche di riduzione dei costi che sono tuttora
in corso. Il terzo trimestre dell’anno ha evidenziato una ripresa del
mercato pubblicitario (+6%) proprio in un periodo che statisticamente
risulta essere il più debole dell’esercizio. Questo segnale di ripresa
dovrebbe permettere di chiudere l’anno in corso agli stessi livelli di
fatturato pubblicitario registrati nel 2002. Il periodo in esame è stato
inoltre caratterizzato da un’intensa attività promozionale della
capogruppo Poligrafici Editoriale S.p.a. Che ha abbinato ai propri
quotidiani diverse iniziative editoriali. Quelle che hanno ottenuto maggiore
successo sono la collana “La biblioteca dei ragazzi”, i pocket “I
comicissimi”, le “Guide turistiche d’Italia” e la raccolta di
“Ricette della cucina regionale italiana”. Queste iniziative hanno
realizzato nei nove mesi un fatturato che ammonta a 17,4 milioni di euro. Le
operazioni di ristrutturazione aziendale per le società del Gruppo hanno
comportato una contrazione al costo del lavoro che registra, nei primi nove
mesi, una riduzione dell’8,4% pari a 7,1 milioni di euro in meno rispetto
allo stesso periodo del 2002. Per quanto concerne altri fatti di particolare
rilievo ricordiamo che il Ministero della Cultura e Comunicazione francese
ha già erogato alla Presse Alliance Sa, società editrice del quotidiano
France Soir Plus, un contributo a fondo perduto di 2,1 milioni di euro che
è stato contabilizzato proquota nei primi nove mesi del 2003. Conto
economico consolidato Il conto economico consolidato relativo al periodo in
esame espone il risultato ante imposte così come previsto dall’art.81 del
regolamento Consob per gli emittenti. Per una corretta valutazione dei
risultati del terzo trimestre si deve tener conto che i fatturati delle
aziende editoriali e delle concessionarie pubblicitarie sono caratterizzati
da una forte stagionalità. Infatti, mentre i costi di gestione si
ripartiscono nell’esercizio in misura pressoché costante, i ricavi del
terzo trimestre segnano il livello più basso dell’anno e la raccolta
pubblicitaria del mese di agosto è di solito inferiore alla metà della
media degli altri mesi. Fatti di particolare rilievo avvenuti
successivamente al 30 settembre 2003 ed evoluzione prevista nel quarto
trimestre. Non si segnalano fatti di particolare rilievo dopo il 30
settembre 2003. Il risultato economico consolidato dell’intero esercizio
2003 dovrebbe registrare, rispetto allo scorso anno, un sensibile m
iglioramento se non interverranno fatti negativi oggi non prevedibili. Il
risultato economico 2003 della Capogruppo dovrebbe essere positivo.
GRUPPO DADA TERZO TRIMESTRE 2003: CONFERMATO IL TREND DI
CRESCITA DELLA MARGINALITÀ. EBITDA CONSOLIDATO POSITIVO PER 0,83 MILIONI DI
EURO (- 4,56 MILIONI DI EURO AL 30 SETTEMBRE 2002) RICAVI CONSOLIDATI PARI A
20,1 MILIONI DI EURO (21,4 MILIONI DI EURO AL 30 SETTEMBRE 2002) DIVISIONE
DOMAIN & HOSTING: FATTURATO PARI A 4 MILIONI DI EURO (19%)
Firenze, 12 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Dada S.p.a.
(Nuovo Mercato: Da), riunitosi sotto la presidenza di Paolo Barberis, ha
approvato il 10 novembre la relazione trimestrale al 30 settembre 2003. I
Ricavi Netti Consolidati dei primi nove mesi del 2003 ammontano a 20,1
milioni di euro, di cui 6,7 milioni nel terzo trimestre, confermando il buon
trend di sviluppo in linea con il piano industriale che prevede la
focalizzazione sui servizi a maggiore redditività. Grazie ai primi
risultati del processo di razionalizzazione societaria basato su una
strategia fortemente orientata all’incremento dei margini operativi, è
migliorato sensibilmente il Margine Operativo Lordo Consolidato (Ebitda),
che nei primi nove mesi del 2003 risulta positivo per 0,83 milioni di euro e
pari al 4% del fatturato, rispetto ad un dato negativo di 4,5 milioni di
euro dello stesso periodo del 2002. Anche il Risultato Operativo Consolidato
ante ammortamento del Goodwill è migliorato significativamente passando da
-9,5 milioni di euro a -5,6 milioni di euro mentre il Risultato Operativo
Consolidato (Ebit) dei primi nove mesi del 2003 è migliorato e risulta pari
a –8,4 milioni di euro, contro i –12,4 milioni di euro al 30 settembre
2002. Su tale risultato hanno inciso ammortamenti ordinari per 6,4 milioni
di euro e ammortamenti Goodwill per 2,8 milioni di euro.
La Posizione Finanziaria
Netta Consolidata al 30 settembre 2003, infine, è positiva per 17,1 milioni
di euro (13,4 milioni di euro al 30 settembre 2002). Nei primi nove mesi del
2003 la capogruppo Dada registra ricavi netti pari a 9,4 milioni di euro
(10,1 milioni di euro ai primi nove mesi del 2002) e un miglioramento
dell’Ebitda, che passa da -4,7 milioni di euro al 30 settembre
2002 a
–0,6 milioni di euro al 30 settembre
2003. In
linea con gli obiettivi del piano industriale 2003-2005 approvato dal Cda lo
scorso 14 maggio, Dada completa la propria riorganizzazione operativa basata
sulla focalizzazione sulle aree a maggiore redditività tramite la creazione
delle tre divisioni Web & Wireless (Consumer Services), Business
Services e Domain & Hosting (Register.it). Analisi Breakdown Ricavi
Consolidati dei primi nove mesi del 2003: divisione Web & Wireless 7,4
milioni di euro, pari a 37% del totale; divisione Business Services 8,7
milioni di euro, pari a 44% del totale; divisione Domain & Hosting 4
milioni di euro, pari a oltre il 19% del totale. I primi 9 mesi del 2003
hanno segnato il progressivo posizionamento della divisione Web &
Wireless da network di portali a Operatore Online in grado di offrire ai
propri clienti una vasta gamma di prodotti e servizi informativi, di
entertainment e community, a pagamento e non, fruibili sia da Pc che da
dispositivo Mobile. In particolare, si assiste alla rapida crescita del
fatturato derivante dalla vendita dei servizi relativi a Incontri, una delle
prime community online in Italia che al 30 settembre 2003 supera i 260.000
iscritti, e dei cosiddetti Infoservices, servizi informativi ad abbonamento
fruibili tramite Pc e dispositivo mobile. Ad esempio, i primi 9 mesi del
2003 hanno visto il lancio di oltre 50 servizi informativi ad abbonamento,
molti dei quali realizzati nell’ambito delle partnership in essere con
alcune delle testate più importanti dei gruppi editoriali Rcs (Corriere
della Sera, Gazzetta dello Sport, Novella 2000, Max, Amica, Carnet, Oggi, Le
vie del Gusto etc.), Poligrafici (Il Resto Del Carlino, Il Giorno,
La Nazione
), e con i gestori di telefonia mobile Tim, Vodafone e Wind. Nei i primi 9
mesi del 2003 oltre 500 nuove aziende hanno affidato alla divisione Business
Services di Dada la realizzazione delle loro attività sul web. Tra queste,
anche società del calibro di Fininvest, Siemens, Medusa, Arena di Verona,
Grana Padano, Mediaset, Coca Cola Italia, Bburago, Unoarre, Chimento e Arena
Italia. Inoltre, la divisione ha introdotto due importanti novità: la
definizione di un portafoglio di offerta suddiviso in due macro aree:
Comunicazione&creatività e e-Business&tecnologia;
l’organizzazione della forza vendita distribuita sul territorio al
servizio di tutto il gruppo. La divisione Domain & Hosting che fa capo
alla controllata Register.it S.p.a., leader in Italia nella gestione della
presenza online di persone e aziende, gestisce al 30 settembre 2003 oltre
170.000 domini e ospita in hosting oltre 20.000 siti. Il primi 9 mesi del
2003 segnano inoltre la crescita del fatturato medio per cliente in virtù
dell’offerta di prodotti in upselling al dominio e la stipula di accordi
con alcune tra le più importanti aziende italiane nei settori moda,
entertainment e produzione industriale per la protezione dei rispettivi
brand online. Nella stessa seduta odierna il Consiglio di Amministrazione di
Dada, a seguito delle dimissioni per motivi personali dal Dr. Giorgio
Valerio, ha cooptato il Dr. Giorgio Riva. Il Cda ha poi deliberato in merito
alla modifica del piano di stock-option a valere sulla delibera già
esistente dell’assemblea del 22 marzo 2000, fissando il prezzo di
esercizio delle opzioni nonché identificando la lista degli assegnatari
sulla base del nuovo assetto organizzativo. Infine, l’organo
amministrativo ha preso atto dell’uscita dal capitale di Borsa.it S.r.l.
(società in cui deteneva una partecipazione del 30% il cui valore di
bilancio era già stato allineato al patrimonio netto della società al
31/12/2002). In linea con quanto comunicato in data 12/03/2002 Dada ha
proceduto al completamento dell’acquisizione di Clarence S.r.l.
ALITALIA LINEE AEREE ITALIANE S.P.A IL
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE APPROVA
LA RELAZIONE TRIMESTRALE
AL 30 SETTEMBRE 2003 IL VALORE DELLA PRODUZIONE NEL TRIMESTRE È STATO PARI
AD EURO 1.169 MILIONI CON UN DECREMENTO DI EURO 139 MILIONI RISPETTO AL
MEDESIMO PERIODO DELLO SCORSO ANNO
Roma 12 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Alitalia Linee
Aeree Italiane S.p.a. Riunitosi ieri presso la sede della Società ha
approvato la relazione trimestrale al 30 settembre 2003 della Compagnia.
Sintesi dei principali risultati economico-finanziari consolidati del
trimestre luglio-settembre 2003 e dei primi nove mesi del 2003 § Il Valore
della Produzione nel trimestre è stato pari ad Euro 1.169 milioni con un
decremento di Euro 139 milioni rispetto al medesimo periodo dello scorso
anno (di cui circa Euro 48 milioni per effetto delle valute). Relativamente
al periodo da gennaio a settembre il Valore della Produzione del Gruppo,
pari ad Euro 3.301 milioni, ha evidenziato un decremento di circa il 10%
rispetto a quanto consuntivato nei primi nove mesi dello scorso anno. § Il
risultato operativo del trimestre è stato pari ad una perdita di Euro 22
milioni in calo rispetto al risultato del terzo trimestre dello scorso anno
che era stato positivo per Euro 58 milioni. Nei primi nove mesi del 2003 la
perdita operativa del Gruppo è stata pari ad Euro 284 milioni con un
peggioramento rispetto al sostanziale pareggio consuntivato al 30 settembre
2002 (perdita operativa di 5 milioni di Euro). § Il risultato prima dei
componenti straordinari e delle imposte del trimestre è stato negativo per
47 milioni di Euro in calo di 74 milioni di Euro rispetto ai 26 milioni di
Euro dello scorso anno. Tale risultato nei primi nove mesi dell’anno è
stato negativo per 365 milioni di Euro con un peggioramento di Euro 272
rispetto al medesimo periodo dello scorso anno. § L’indebitamento
finanziario netto è aumentato dal 30 giugno 2003 di 13 milioni di Euro
attestandosi a 1.211 milioni di Euro al 30 settembre 2003 (Le disponibilità
monetarie nette del Gruppo sono passate da 876 milioni di Euro a 825 milioni
di Euro) dopo aver sostenuto investimenti per 56 milioni di Euro nel
trimestre (nell’anno gli investimenti sono stati pari ad Euro 314 milioni)
e aver rimborsato nel periodo luglio-settembre 2003 Euro 38 milio ni di
finanziamenti a medio/lungo termine in essere. § La forza media retribuita
del Gruppo nel trimestre è stata pari a 20.934 unità, con una rid uzione
di 408 unità rispetto all’analogo periodo dell’esercizio precedente. §
Per quanto concerne l’evoluzione del traffico e del network nel settore
passeggeri, comparto dal quale trae sostanzialmente origine il risultato
gestionale del Gruppo Alitalia, da luglio a settembre, è stata immessa sul
mercato, complessivamente, capacità aggiuntiva pari ad un incremento del
4,6% nei confronti del corrispondente trimestre dello scorso esercizio. Pur
con sensibili variazioni tra i vari settori di rete, a tale introduzione di
capacità addizionale, ha fatto riscontro, una crescita del trasportato
(espresso in tonnellate chilometro) dell’8,7%, con un conseguente aumento
del coefficiente di riempimento pari a 2,9 punti percentuali. In parallelo,
tuttavia, il fenomeno, ormai da tempo in corso, rappresentato
dall’erosione dei proventi unitari ha fatto registrare un calo del 13,4%
nei confronti del terzo trimestre dello scorso esercizio. Relativamente alla
prevedibile evoluzione della gestione , la relazione trimestrale approvata
in data odierna dal Consiglio di Amministrazione ha dato indicazione che,
tenuto conto dell’andamento economico registrato nel terzo trimestre,
considerato pure che l’implementazione delle nuove misure definite nel
Piano Industriale 2004-2006 non potranno esplicare i loro effetti se non a
partire dal prossimo anno, si va delineando per l’intero esercizio 2003,
come già recentemente.Annunciato dalla Compagnia in occasione
dell’approvazione delle azioni di implementazione del Piano, la
prospettiva di un risultato economico di segno negativo più ampio di quello
consuntivato nei primi sei mesi. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre
dato il via ad importanti iniziative di sviluppo del network sia
intercontinentale sia internazionale che saranno annunciate dalla Compagnia
nei prossimi giorni.
GRANDI NAVI VELOCI S.P.A. (GRUPPO GRIMALDI):
IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE HA APPROVATO I RISULTATI DEL III TRIMESTRE
2003. RISULTATO OPERATIVO DI 37,7 MILIONI (+1,1%) ED UTILE ANTE IMPOSTE PARI
A 33,4 MILIONI DI EURO (+5,9%).
Milano, 12 novembre 2003 - Ricavi caratteristici pari a 98,7 milioni di Euro
(+11,1%), margine operativo lordo di 47,2 milioni di Euro (+4,0%), risultato
operativo di 37,7 milioni (+1,1%) ed utile ante imposte pari a 33,4 milioni
di Euro (+5,9%). Questi i principali dati relativi alla relazione
trimestrale al 30 settembre 2003 approvati dal Consiglio di Amministrazione
di Grandi Navi Veloci S.p.a. - compagnia di navigazione attiva nel trasporto
di merci e passeggeri con auto al seguito nel Mediterraneo e quotata al
Mercato Telematico della Borsa Italiana S.p.a. - riunitosi oggi a Genova. Più
nello specifico i ricavi della gestione caratteristica relativi al terzo
trimestre luglio - settembre 2003 hanno raggiunto i 98,7 milioni di Euro
rispetto agli 88,8 milioni di Euro del settembre 2002 (+11,1%), il margine
operativo lordo i 47,2 milioni di Euro contro i 45,4 milioni di Euro del
settembre 2002 (+4,0%), il risultato operativo i 37,7 milioni di Euro
rispetto ai 37,2 milioni di Euro del corrispondente periodo dello scorso
anno (+1,1%). Dopo aver spesato oneri finanziari netti per 4,1 milioni, il
risultato prima delle imposte si attesta a 33,4 milioni di Euro contro i
31,5 milioni di Euro del settembre 2002 (+5,9%). Per ciò che riguarda
l’andamento della società nei primi nove mesi del 2003, questo mostra
ricavi della gestione caratteristica per 177,3 milioni di Euro (+8,7%), un
margine operativo lordo di 54,8 milioni di Euro, sostanzialmente in linea
con lo stesso periodo dell’anno precedente, un risultato operativo di 28,9
milioni di Euro contro i 32,7 milioni di Euro dell’anno precedente
(-11,8%) ed un risultato prima delle imposte di 15,7 milioni di Euro
(-13,2%). I risultati conseguiti, in linea con le attese del management,
possono ritenersi soddisfacenti, tenuto conto dell’effetto negativo
determinato dall’applicazione della normativa in tema di sgravi
contributivi - in vigore dal gennaio 2003 - la cui percentuale è stata
ridotta dall’80% al 25% sui contributi degli equipaggi. L’incremento del
valore della produzione - registrato nonostante un primo periodo dell’anno
condizionato negativamente dalla crisi generata dal conflitto iracheno - è
stato conseguito anche grazie ad una intensa attività di sviluppo
commerciale ed è dovuto essenzialmente all’entrata in esercizio di nuova
unità produttiva ed all’apertura della nuova rotta Genova-tunisi-malta.
Da sottolineare che l’indebitamento totale (al lordo delle
immobilizzazioni finanziarie) al 30/09/2003 ammonta a 344,9 milioni di Euro,
in sensibile riduzione rispetto ai 369,7 milioni di Euro del 30/06/2003
grazie all’elevato cash-flow generato nel periodo; in particolare, le
disponibilità liquide nel terzo trimestre sono aumentate
significativamente, passando dai 26,5 milioni di Euro al 30/06/2003 ai 45,5
milioni di Euro al 30/09/2003. Per quanto riguarda i dati commerciali del
trimestre luglio - settembre 2003, questi registrano un trasportato di
668.800 passeggeri (+5,9%), 230.200 auto al seguito (+8,1%),
497.900 metri
lineari di veicoli commerciali (+20,5%). Per i primi nove mesi del 2003 il
trasportato totale di passeggeri è stato pari a 1.052.700 unità (+4,2%),
di 348.800 auto al seguito (+7,2%) e di
1.480.600 metri
lineari di veicoli commerciali (+8,3%). Per quanto riguarda i fatti di
rilievo avvenuti dopo il 30 settembre 2003, si evidenzia l’avvio, in data
3 ottobre, del nuovo servizio di linea per passeggeri e merci tra
Civitavecchia (porto della Capitale) e Palermo nell’ottica dello sviluppo
dell’attività della Società in accordo con il progetto delle
“Autostrade del Mare”. Per quanto riguarda l’evoluzione prevedibile
della gestione, l’andamento procede secondo le aspettative del management,
ed è ragionevole prevedere una crescita del fatturato sostanzialmente in
linea con quella registrata nell’esercizio precedente; le previsioni sul
risultato netto dovranno tener conto dei maggiori costi ed oneri legati ai
nuovi investimenti effettuati, nonché dell’effetto dei minori sgravi
contributivi sul costo degli equipaggi.
GRUPPO EUPHON: RELAZIONE TRIMESTRALE AL 30
SETTEMBRE 2003.IN INCREMENTO DELL’8,7% IL VALORE DELLA PRODUZIONE
CONSOLIDATO, PARI A 78,2 MILIONI DI EURO (VS 71,9 MILIONI DI EURO AL
SETTEMBRE 2002) ED IN CRESCITA DEL 104% L’EBITDA PARI A 8,4 MILIONI DI
EURO (VS 4,1 MILIONI DI EURO DEL SETTEMBRE 2002).
Torino, 12 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Euphon S.p.a.,
società quotata al Nuovo Mercato della Borsa Italiana e primaria realtà
indipendente nel mercato della produzione televisiva e multimediale, ha
approvato ieri
la Relazione Trimestrale
al 30 settembre 2003. I dati a fine settembre 2003 includono il
consolidamento di Blue Gold. Al 30 settembre 2003 il Gruppo ha registrato un
valore della produzione consolidato pari a 78,2 milioni di Euro in
incremento dell’8,7% rispetto ai 71,9 milioni di Euro, annunciati lo
stesso periodo del 2002 e un margine operativo lordo (Ebitda) pari a 8,4
milioni di Euro, in crescita del 104% rispetto ai 4,1 milioni di Euro del 30
settembre
2002. A
fine settembre 2003 il risultato operativo prima degli ammortamenti
dell’avviamento e della differenza di consolidamento (Ebita) è ancora
negativo per 1,6 milioni di Euro rispetto ad un valore negativo di 3,8
milioni di Euro a fine settembre 2002. Nonostante il peso degli
ammortamenti, il risultato operativo (Ebit), negativo per 4 milioni di Euro,
è migliorato rispetto al dato di fine settembre 2002 negativo per 5,1
milioni di Euro. Al 30 settembre 2003 il Gruppo ha registrato un risultato
prima delle imposte (Ebt) negativo per 7,3 milioni di Euro, rispetto ad un
valore negativo di 6,7 milioni di Euro dello stesso periodo del
2002, a
causa dei costi straordinari e, prevalentemente, della diversa incidenza
degli oneri finanziari pari a 1,5 milioni di Euro. La posizione finanziaria
netta, pari a 26,8 milioni di Euro, risulta in miglioramento rispetto al
dato di fine giugno 2003 pari a 28,3 milioni di Euro. A fine settembre 2003
il valore degli investimenti (materiali e immateriali) è stato pari a 5,1
milioni di Euro, in diminuzione rispetto ad valore pari a 9,1 milioni di
Euro di settembre
2002, in
coerenza con la volontà della società di consolidare gli investimenti
effettuati durante gli anni passati, mantenendo inalterata la propria
posizione di leadership nei settori di riferimento. In linea con le
previsioni annunciate dalla società, il processo di riorganizzazione, che
sta interessando tutte le società del Gruppo, ha evidenziato nei primi nove
mesi del 2003 un risparmio di costi fissi nell’ordine di 3,8 milioni di
Euro rispetto al medesimo periodo del
2002 a
parità di perimetro di consolidamento. “In previsione di un andamento
stazionario dei mercati in cui il Gruppo Euphon opera – afferma Giancarlo
Rocchietti, A.d. Di Euphon - noi miriamo al mantenimento delle quote di
mercato acquisite ed al miglioramento della redditività e dei flussi
finanziari attraverso la riduzione dei costi fissi e degli investimenti.
Quest’ultimo obiettivo si rende possibile grazie alla forte capacità
produttiva disponibile in virtù anche delle acquisizioni realizzate.”
GRANITIFIANDRE: SIGLATO CONTRATTO DI FORNITURA
DA 2,9 MILIONI DI EURO COMPLESSIVI IN 5 ANNI CON
LA SICILIANA SALAMONE
& PULLARA E CONTESTUALE ACQUISIZIONE DEL 12,5% DELLA SOCIETÀ ATTRAVERSO
UN APPOSITO AUMENTO DI CAPITALE SOCIALE
Castellarano (Re), 12 novembre 2003 - Granitifiandre, azienda leader
mondiale nella produzione e commercializzazione di lastre in grès
porcellanato quotata al segmento Star di Borsa Italiana, ha siglato un
accordo commerciale di fornitura da 2,9 milioni di Euro complessivi per i
prossimi 5 anni con la società Salamone & Pullara Srl di Palermo che
prevede una crescita del 18% medio annuo rispetto agli attuali livelli di
vendita.
La Salamone
& Pullara, storica azienda palermitana attiva da 57 anni nella
commercializzazione di materiali per l’architettura, è il punto di
riferimento di maggior prestigio per il mondo della progettazione con 2 sale
mostre di cui una in costruzione nei punti chiave della città ed un
fatturato 2003 previsto di 7milioni di euro. Contestualmente all’accordo
commerciale è stata acquisita per 420mila Euro una partecipazione del 12,5%
nella Salamone & Pullara a seguito dell’avvenuta sottoscrizione di un
apposito aumento di capitale sociale. L’accordo prevede una opzione put a
favore di Granitifiandre per l’eventuale uscita a condizioni migliorative
oltre al diritto di prelazione sull’acquisto di ulteriori quote. "Si
tratta di un’importante operazione per Granitifiandre – ha affermato
Verdi – poiché Salamone & Pullara è attiva oltre che nella
commercializzazione di prodotti "alto di gamma" anche nel business
delle pareti ventilate, pavimenti sopraelevati e controsoffitti e permetterà
così a Granitifiandre di completare la gamma di offerta del nostro Gruppo
ai principali progettisti e committenti finali dell’area di Palermo".
Graziano Verdi, Presidente di Granitifiandre, entra nel Consiglio di
Amministrazione con delega al marketing strategico. Granitifiandre ha anche
inaugurato a Vitoria un nuovo Geologica Shop con Apaolaza Sa, distributore
spagnolo con il quale è stato anche siglato un contratto di fornitura di
materiale per un valore complessivo di 1,2 milioni di Euro nei prossimi 4
anni che prevede una crescita media annua di oltre il 15% rispetto agli
attuali livelli di vendita.
TERZA TRIMESTRALE ASTALDI: RADDOPPIA L’UTILE
NEI PRIMI NOVE MESI •PORTAFOGLIO LAVORI A 4.623 MILIONI DI EURO: RAGGIUNTO
IN ANTICIPO L’OBIETTIVO PREVISTO PER L’INTERO PERIODO DI PIANO
INDUSTRIALE 2003-2005ASTALDI CAPOFILA DEL RAGGRUPPAMENTO PROMOTORE DELLA
LINEA 5 DELLA METROPOLITANA DI MILANO
Roma, 12 novembre 2003 – Il Consiglio di amministrazione di Astaldi S.p.a.,
presieduto dal Prof. Ernesto Monti, riunitosi Ieri a Roma, ha approvato la
relazione trimestrale al 30 settembre 2003. Il conto economico consolidato
presenta una sensibile crescita del valore della produzione e dei margini,
sia nel trimestre che nei primi nove mesi rispetto agli stessi periodi
dell’esercizio precedente. L’acquisizione di nuovi lavori per 1.808
milioni di euro nei primi nove mesi dell’esercizio ha portato il valore
del portafoglio complessivo a oltre 4.600 milioni di euro, consentendo di
raggiungere in anticipo l’obiettivo previsto dal piano strategico
2003-2005. Conto economico consolidato I ricavi per prestazioni e appalti
nel terzo trimestre sono ammontati a 224 milioni di euro con un incremento
del 17,9% sul terzo trimestre 2002, pur in presenza di un indebolimento del
dollaro rispetto al cambio di inizio anno che ha portato una riduzione del
fatturato di circa 30 milioni di euro nel periodo. La crescita nel trimestre
conferma l’ottima performance su base progressiva annua e porta a 624
milioni di euro i ricavi dei primi nove mesi, in crescita del 13% sullo
stesso periodo 2002. Il buon andamento economico è evidenziato da un
margine operativo lordo pari a 28,4 milioni di euro nel trimestre in
crescita del 18% rispetto al terzo trimestre 2002; più evidente la crescita
nel cumulato dei primi nove mesi, che presenta un Mol di 102 milioni di
euro, pari al 15% del valore della produzione e con un incremento del +45%
rispetto ai primi nove mesi
2002. In
sensibile aumento anche l’Ebitda sia nel trimestre (+20%) che nei primi
nove mesi (+51%). Il risultato operativo è stato pari a 15,6 milioni di
euro nel terzo trimestre, in crescita di circa il 4%, sul corrispondente
trimestre 2002; nei primi nove mesi è ammontato a 47,5 milioni di euro,
pari al 7,1% del valore complessivo della produzione e in crescita di oltre
il 6% nei confronti dei primi nove mesi del 2002. Il terzo trimestre chiude
con un utile netto di oltre 3,4 milioni di euro rispetto ai 494 mila euro 1
dello stesso trimestre2003, che porta l’utile netto progressivo nei primi
nove mesi a 19,2 milioni di euro, raddoppiando il risultato di 9,8 milioni
di euro dei primi nove mesi del 2002. “I risultati raggiunti nei primi
nove mesi e l’ottimo andamento delle acquisizioni – ha dichiarato
l’amministratore delegato Vittorio Di Paola – consentono di confermare
la crescita nell’intero esercizio 2003 del volume d’affari e del
risultato rispetto all’anno precedente, ponendo le basi per un ulteriore
sviluppo negli anni successivi”. Di Paola sottolinea inoltre “la qualità
dell’attuale portafoglio, rappresentato da commesse di valore unitario
molto elevato e ad alto contenuto tecnologico. Di rilievo la nomina a
Promotore per la costruzione della linea 5 della Metro di Milano, un
progetto che conferma la leadership di Astaldi in Italia come General
Contractor”. Portafoglio lavori ed eventi rilevanti Nei primi nove mesi
del 2003 sono state portate a termine acquisizioni di nuovi lavori per un
importo di 1.808 milioni di euro, che portano il valore complessivo del
portafoglio di Gruppo a 4.623 milioni di euro. Nel solo terzo trimestre 2003
i nuovi lavori acquisiti sono pari a 427 milioni di euro. La consistenza
attuale del portafoglio lavori rappresenta il raggiungimento anticipato
dell’obiettivo finale dichiarato nel piano strategico triennale. Tra le
acquisizioni di rilievo concluse nel terzo trimestre si segnala
l’aggiudicazione dei lavori per la realizzazione della stazione
ferroviaria dell’Alta Velocità di Bologna Centrale, per un importo di
circa 290 milioni di euro. La commessa, che avrà una durata di 4,5 anni,
conferma la leadership di Astaldi come General Contractor e il
riconoscimento del elevatissimo requisiti tecnico – gestionali e
finanziari del Gruppo. A ulteriore conferma della consolidate
caratteristiche di Astaldi come General Contractor, il 4 novembre scorso il
comune di Milano ha formalizzato la nomina a Promotore del raggruppamento di
imprese guidato da Astaldi, per la realizzazione della nuova linea 5 della
metropolitana milanese. Le procedure di gara, previste nei prossimi mesi,
assegnano al Promotore Astaldi il diritto di prelazione. Si tratta di un
progetto ad elevato contenuto tecnologico e in grado di esaltare le capacità
di Astaldi, già sperimentate nella recente realizzazione della
metropolitana di Copenaghen che presenta le stesse caratteristiche della
futura linea 5 di Milano. Il valore del progetto, per la sola quota di
costruzione, è di 504 milioni di euro, per una durata lavori di 5 anni a
cui seguiranno 27 anni di gestione. Quella programmata dal Comune di Milano
è la prima opera di trasporto urbano che sarà realizzata in Italia
attraverso il sistema del Project Financing, in cui il Gruppo Astaldi è
ormai leader indiscusso.
La Società
conferma la scelta strategica di dedicare un forte impegno nelle nuove
iniziative con finanza strutturata in particolare nel settore delle
infrastrutture di trasporto. Il Consiglio ha inoltre approvato il calendario
delle date previste per il 2004 per le prossime riunioni del Consiglio di
amministrazione e dell'Assemblea degli azionisti di Astaldi S.p.a., di
seguito allegato. 1 Il risultato netto relativo al 30 settembre 2002 aveva
come riferimento il risultato prima delle imposte; al fine di rendere il
confronto omogeneo è stato riportato l’effetto fiscale determinato sulla
base dell’incidenza media delle imposte sul consuntivo dell’esercizio
2002.
DEUTSCHE POST WORLD NET REGISTRA UN INCREMENTO
DELL’UTILE NETTO NEL TERZO TRIMESTRE 2003 E SUPERA LE STIME DEL PROGRAMMA
STAR PREVISTE PER IL 2003
Milano, 12 novembre 2003 – Deutsche Post World Net ha evidenziato un
bilancio molto positivo per i primi nove mesi dell’anno 2003: il
fatturato, nonostante gli effetti negativi del cambio, è salito a euro 28,9
miliardi, con un incremento dello 0,3% rispetto allo scorso anno, mentre
l'utile netto consolidato è salito a 869 milioni rispetto ai 392 milioni
del 2002. Il programma di valorizzazione Star, lanciato da Dpwn nel novembre
del 2002 per favorire l’integrazione completa delle società del Gruppo,
Dhl, Danzas e Deutsche Post Euro Express, ha raggiunto risultati
estremamente positivi. Nei primi nove mesi di quest’anno, le attività
intraprese per l’implementazione del programma hanno fatto registrare
utili per 253 milioni di euro, 79 milioni dei quali sono stati prodotti nel
terzo trimestre, grazie anche ai miglioramenti organizzativi apportati a Dhl,
all’attività di consolidamento dei data centre internazionali del Gruppo
e all’ottimizzazione continua della rete. Forte dei risultati conseguiti,
Il Presidente del Consiglio di Amministrazione Klaus Zumwinkel ha dichiarato
che “I progressi effettuati nell’integrazione del gruppo e i risparmi
sui costi sono stati superiori a quelli previsti. Di conseguenza,
incrementeremo le nostre previsioni sugli utili da raggiungere nel 2003 da
350 a
400 milioni.” In generale, anche gli sviluppi nelle varie attività
operative sono incoraggianti e il Gruppo conferma, rispetto alle previsioni
complessive sull’Ebitda, un incremento di 2,9 miliardi di euro. Nei primi
nove mesi dell’anno il margine operativo è stato pari a 2,039 miliardi di
euro (- 4,8%) per tre principali ragioni: il ribasso delle tariffe postali
imposto all’inizio dell’anno, il costo dell’avviamento di Postbank e i
guadagni operativi straordinari che hanno influenzato il bilancio 2002.
Questi fattori sono tuttavia ampiamente bilanciati dall’andamento positivo
del terzo trimestre, in cui il margine operativo lordo si è attestato a 570
milioni di euro rispetto ai 568 milioni del 2002. Per quanto riguarda la
divisione Express, il bilancio dei primi nove mesi si chiude con una
crescita del fatturato del 4,1% (circa 11,5 miliardi di euro) e un margine
operativo lordo (Ebita) di 183 milioni (+ 63,4% rispetto all’anno
precedente). La divisione Logistics ha registrato nello stesso periodo un
aumento del fatturato del 3,9% (4,3 miliardi di euro) mentre il margine
operativo lordo ammonta a 135 milioni di euro (+16,4%).
LA COMMISSIONE APPROVA
SENZA CONDIZIONI
LA CONCENTRAZIONE SEB
/MOULINEX IN SPAGNA, FINLANDIA, IRLANDA, ITALIA E REGNO UNITO
Bruxelles, 12 novembre 2003 -
La Commissione
europea ha confermato oggi che l'acquisizione di Moulinex da parte di Seb,
due produttori di piccoli elettrodomestici, non presenta problemi sotto il
profilo della concorrenza in Spagna, Finlandia, Irlanda, Italia e Regno
Unito. Il caso è stato riesaminato a seguito della decisione del Tribunale
di primo grado, resa nell'aprile del corrente anno, che aveva confermato la
decisione della Commissione di rinviare alle autorità francesi l'esame
degli aspetti francesi e le condizioni imposte in diversi paesi europei, ma
aveva annullato l'approvazione senza condizioni negli altri cinque Stati
membri. Il nuovo esame approfondito ha confermato che nei mercati
britannico, italiano, finlandese, spagnolo ed irlandese esiste, anche dopo
l'operazione di concentrazione, un grado sufficiente di concorrenza di cui
beneficiano i consumatori. Seb è uno dei più grandi produttori di piccoli
elettrodomestici che detiene marchi di importanza mondiale (Tefal, Rowenta),
nonché marchi locali come Calor e Seb in Francia e in Belgio, Arno in
Brasile e nei paesi del Mercosur, e Samurai nei paesi del Patto Andino.
Moulinex, anch'essa francese, era una concorrente diretta di Seb con due
marchi di rinomanza mondiale, Moulinex e Krups. Con questi diversi marchi le
due imprese producono friggitrici, tostapane, caffettiere elettriche,
bollitori, robot da cucina, ferri da stiro e molti altri piccoli prodotti
elettrodomestici. L'8 gennaio 2002,
la Commissione
ha rinviato alle autorità francesi l'esame degli effetti della
concentrazione Seb/moulinex in Francia, ha autorizzato l'operazione senza
condizioni in cinque Stati membri (Spagna, Finlandia, Irlanda, Italia e
Regno Unito) ed ha subordinato la sua approvazione in nove altri paesi dell'Ue
alla concessione di licenze per l'uso del marchio Moulinex. Il 3 aprile
2003, il Tribunale di primo grado (Tpg), deliberando sui ricorsi presentati
da due imprese concorrenti, Philips e Babyliss, ha annullato la decisione di
autorizzazione nei citati cinque mercati. Il Tpg ha ritenuto che
la Commissione
non avesse fornito prove sufficienti dell'assenza di problemi sotto il
profilo della concorrenza per taluni mercati nei paesi interessati, pur
confermato in larga misura l'analisi effettuata dalla Commissione. Nuovo
esame A seguito della sentenza,
la Commissione
ha proceduto ad una nuova ed ampia indagine sui citati cinque paesi allo
scopo di valutare le conseguenze dell'operazione sotto l'aspetto della
concorrenza. L'indagine si è soprattutto incentrata su una valutazione
approfondita della posizione di ciascun concorrente su ciascun mercato in
termini di fatturato, offerta dei prodotti e valore dei marchi proposti. La
conclusione è che il gruppo Seb non deterrà o non rafforzerà alcuna
posizione dominante su nessuno dei mercati interessati, né attraverso il
cumulo delle nuove quote di mercato generate dall'operazione né a motivo
della sua posizione globale nel settore dei piccoli elettrodomestici
considerato nel suo insieme (effetto di gamma e di portafoglio). Quest'ultima
decisione non pregiudica la decisione del 2002 per quanto riguarda
l'attuazione da parte di Seb degli impegni assunti negli altri nove paesi.
Giova ricordare che Seb ha concesso una licenza per l'uso del marchio
Moulinex alle società Benrubi per
la Grecia
, e Saeco per gli altri otto paesi in cui si erano registrati problemi. Ciò
ha permesso ad un concorrente di consolidare la propria posizione su questi
mercati ed esercitare una pressione concorrenziale su Seb.
A DISPOSIZIONE 2 MILIONI E 700 MILA EURO PER
LE IMPRESE MILANESI CONTRIBUTI PER IL CHECK-UP FINANZIARIO, REALIZZAZIONE DI
PROGRAMMI DI INVESTIMENTO, OPERAZIONE DI PATRIMONIALIZZAZIONE,
INFORMATIZZAZIONE DEL SETTORE ARTIGIANO, ASSUNZIONE DI APPRENDISTI, QUALITÀ
E SICUREZZA
Milano, 12 novembre 2003. Ecco i contributi per le imprese milanesi: 2
milioni e 700 mila euro. Li mette a disposizione
la Camera
di Commercio di Milano attraverso sei bandi di concorso. L'obiettivo è
sostenere lo sviluppo delle piccole e medie imprese di Milano e provincia
attraverso la realizzazione di check-up finanziari, la concessione di
contributi in conto abbattimento tassi per la realizzazione di programmi di
investimento, di ristrutturazione e di opere di patrimonializzazione
aziendale, per l’informatizzatione del settore artigiano, la nuova
occupazione nel settore artigiano e sistemi di qualità, ambiente, salute e
sicurezza, responsabilità sociale. Le domande di contributo, compilate su
un apposito modulo distribuito dalla Camera di Commercio e dalle
associazioni di categoria, devono pervenire al Protocollo Generale della
Camera di Commercio in via Meravigli 9/b a Milano oppure presso le sedi
decentrate, entro il termine previsto da ciascun bando. I contributi sono
assegnati, fino all’esaurimento dello stanziamento. Per informazioni: 02
8515.4933/4251 (bandi credito), 02 8515.4574/4526 (informatizzazione settore
artigiano), 02 8515.4359/4377 (assunzione apprendisti). Sito Internet:
www.Mi.camcom.it, sezione “finanziamenti alle imprese” e poi
“contributi della Camera di Commercio di Milano”. “Una
riorganizzazione orientata all’innovazione, ad una finanza più solida,
alla formazione, alla qualità sono fra le necessità di modernizzazione che
maggiormente oggi si avvertono in particolare nelle piccole e medie imprese
- ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di
Milano -. Per aiutare le imprese della provincia di Milano a farvi fronte
la Camera
di Commercio ha deciso di stanziare circa due milioni e 700 mila euro da
erogare con appositi contributi. Con l’obiettivo di perseguire il
rafforzamento della competitività delle imprese e del sistema economico”.
L’ammontare complessivo delle somme stanziate per i contributi è di euro
2.688.900,00 così suddivisi: Check up aziendale: analisi economico
finanziaria. 77.400,00 euro a favore delle piccole e medie imprese del
settore industria con sede legale nella provincia di Milano, che nel periodo
dal 1° gennaio al 31 dicembre 2003, abbiamo sostenuto delle spese per un
percorso di analisi economico-finanziaria (check-up) realizzato da istituti
specializzati nella valutazione strategica e finanziaria delle imprese, che
operino in tale attività da almeno 5 anni. L'entità del contributo è pari
al 50% delle spese fino ad un massimo di 3.900,00 euro, per ciascuna
impresa. La scadenza del bando è il 15 gennaio 2004. Contributi per
investimenti o ristrutturazione. 865.000,00 euro per le piccole e medie
imprese dei settori industria, artigianato, commercio, turismo e servizi
della provincia milanese, che realizzano programmi di investimento e/o
ristrutturazione attraverso la concessione di un contributo volto a ridurre
il costo degli interessi sul prestito contratto con la banca o su operazioni
di leasing. L’impresa richiedente dovrà ottenere dalla banca la
concessione di un finanziamento in una data compresa fra il 1° gennaio 2003
e il 31 dicembre 2003. L’ammontare dell’importo agevolabile non potrà
essere inferiore a 10.000,00 euro o superiore a 200.000,00 euro. La scadenza
per presentare il bando è il 31 dicembre 2003. Contributi per operazioni di
patrimonializzazione aziendale. 200.000,00 euro a favore delle piccole e
medie imprese della provincia milanese, che effettuino operazioni di
patrimonializzazione aziendale (aumento capitale sociale) attraverso la
concessione di un contributo volto a ridurre il costo degli interessi sul
prestito contratto con la banca. L’impresa richiedente dovrà ottenere
dalla banca la concessione di un finanziamento in una data compresa fra il 1°
gennaio 2003 e il 31 dicembre 2003. L’ammontare dell’importo agevolabile
non potrà essere inferiore a 10.000,00 euro o superiore a 200.000,00 euro.
La scadenza per presentare il bando è il 31 dicembre 2003. Contributi per
gli artigiani per la realizzazione di contratti di apprendistato o di
formazione lavoro. Stanziamento: 516.500,00 euro a favore delle imprese
artigiane della provincia di Milano che realizzano contratti di
apprendistato e di formazione lavoro. Validità 15 luglio 2003 – 15
gennaio 2004. Informatizzazione nel settore artigiano. 230.000,00 euro a
favore delle imprese artigiane che nel periodo dal 3 novembre 2003 al 3
maggio 2004, realizzano progetti aziendali rivolti al miglioramento
dell’efficienza organizzativa e gestionale, mediante l’utilizzo delle
tecnologie informatiche e delle applicazioni Internet. L'entità del
contributo, per gli interventi su “tecnologie informatiche” è pari al
40% delle spese fino ad un massimo di 5.000,00 euro, mentre per gli
interventi relativi alle “applicazioni internet” il contributo è pari
al 40% delle spese fino ad un massimo di 7.000,00 euro, per ciascuna
impresa. Contributi per l’adozione di sistemi aziendali: qualità,
ambiente, salute e sicurezza, responsabilità sociale. 800.000,00 euro per
le piccole e medie imprese della provincia milanese, che realizzano
interventi aziendali a garanzia della qualità (400.000,00 euro con spese
non inferiori a 3.000,00 euro per impresa); per la certificazione di sistema
di gestione ambientale (euro 150.000,00 con spese non inferiori a 5.000,00
euro per impresa per norme uni en iso 14001 e 6.000,00 euro per l’Ecolabel
e Ecoaudit – sezione Emas); sistema di gestione per la salute e sicurezza
sul lavoro (euro 125.000,00 con spese non inferiori a 5.000,00 euro per
impresa) e per il rispetto di principi etici-sociali con spese non inferiori
a 5.000,00 euro per impresa). Il periodo di validità è dal 5 novembre 2003
al 30 settembre 2004.
AIR
DOLOMITI CERTIFICATA DA ENAC ALL’UTILIZZO DEL SISTEMA HGS/HUD PER
AVVICINAMENTI IN CAT
3 A
CON I CRJ 200.
Milano, 12 novembre 2003 - Air Dolomiti è la prima Compagnia aerea di linea
italiana autorizzata all’utilizzo del Hgs (Headup Guidance System)/hud (Headup
Display) per avvicinamenti in Cat
3 A
con i Bombardier Crj 200: la certificazione rilasciata da Enac arriva dopo
un’attenta valutazione dei parametri durata oltre un anno. Grazie
all’esito favorevole degli accertamenti condotti su documentazioni
tecniche, addestramento degli equipaggi e simulazioni, Enac ha riconosciuto
idonea Air Dolomiti all’utilizzo del sistema Hud per effettuare
avvicinamenti di categoria
3 A
con i propri velivoli Bombardier Crj200 con minimi di visibilità verticale
di 50piedi e 200metri di visibilità orizzontale negli aeroporti che
dispongono della Categoria 3 di Ils (Instrument Landing System). La nuova
certificazione permette ad Air Dolomiti di operare anche in condizioni
meteorologiche finora considerate limitative e quindi di offrire alla
propria utenza, soprattutto nel bacino Veronese, un’ulteriore garanzia di
qualità e di affidabilità operativa. Il ridotto parametro di atterraggio,
grazie all’affidabilità del sistema Hgs/hud, consente alla Compagnia
atterraggi anche a bassa visibilità, caratteristica frequente sia a Verona
che negli aeroporti del centro Europa dove Air Dolomiti concentra il core
business.
LA COMMISSIONE EUROPEA
APPROVA L'AIUTO REGIONALE PER
LA RISTRUTTURAZIONE DEL
TRASPORTO MERCI SU STRADA E LO SVILUPPO DEL TRASPORTO COMBINATO
Bruxelles, 12 novembre 2003 -
La Commissione
europea ha autorizzato oggi una parte del pacchetto di misure di aiuto per
la ristrutturazione del trasporto merci e lo sviluppo del trasporto
combinato, notificato dalla Regione Friuli-venezia Giulia. L'obiettivo del
regime di aiuti è fornire e modernizzare l'infrastruttura e i servizi a
livello regionale per migliorare le attività di trasporto merci e
sviluppare il trasporto combinato, oltre a ridurre l'inquinamento ambientale
e aumentare la sicurezza del traffico. Il programma di finanziamento sarà
valido per un periodo di tre anni, con uno stanziamento di circa 1,5 milioni
di euro.
La Commissione
ha deciso, tuttavia, di avviare un'indagine(1) sull'aiuto all'avviamento
notificato per lo sviluppo di nuovi servizi ferroviari e marittimi con
origine o destinazione nel Friuli-venezia Giulia. I beneficiari devono
essere soggetti di qualsiasi Stato membro dell'Ue attivi nel settore del
trasporto merci e aventi almeno una sede operativa in detta regione. Le
misure contenute nel regime di aiuto comprendono: costruzione di aree di
parcheggio e di assistenza per i veicoli adibiti al trasporto merci;
realizzazione e conversione di terminal per il trasporto combinato;
costruzione di depositi e fornitura dell'attrezzatura di movimentazione
necessaria; installazione di nuovi sistemi informatici (o aggiornamento di
quelli esistenti) destinati esclusivamente alla gestione di nuove tipologie
di traffico combinato; acquisizione di attrezzatura per il trasporto
combinato, comprendente nuove apparecchiature per una maggiore sicurezza del
trasporto marittimo nei porti nonché navi/trattori stradali che rispondono
a norme di sicurezza e ambientali più rigorose rispetto a quelle vigenti a
livello nazionale o dell'Ue.
La Commissione
considera le misure di aiuto compatibili con il trattato(2). Esse sono
conformi, altresì, con gli obiettivi del Libro bianco della Commissione
sulla politica dei trasporti(3).
La Commissione
ha deciso oggi di avviare un'indagine(4) sull'aiuto all'avviamento
notificato per lo sviluppo di nuovi servizi ferroviari e marittimi con
origine o destinazione nel Friuli-venezia Giulia. In questa fase,
la Commissione
ha delle riserve in merito al fatto se le modalità di applicazione
assicurano la necessità e la proporzionalità delle misure ai fini del
trasferimento delle merci dal trasporto su strada ad altri modi di trasporto
più rispettosi dell'ambiente. Il regime di aiuti non comprende, ad esempio,
alcun meccanismo che garantisca la non distorsione della concorrenza.
CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA: +1,1% A OTTOBRE
IN CALO LE IMPORTAZIONI DALL’ESTERO: -12,5% NEI PRIMI DIECI MESI DEL 2003
LA DOMANDA CRESCE
DEL 3,6%.
Roma, 12 novembre 2003 – Più 1,1% è la crescita della domanda di energia
elettrica nel mese di ottobre 2003 rispetto al corrisponente mese
dell’anno 2002. Il totale dell’energia richiesta in Italia è stato pari
27,1 miliardi di kWh. Il risultato del mese di ottobre 2003, ottenuto a
parità di giornate lavorative, ha risentito solo parzialmente di fattori
climatici (temperatura media mensile di poco superiore rispetto a ottobre
2002). Depurata da questo effetto la variazione è pari a +1,2%. 49.541
megawatt è la potenza massima richiesta sulla rete elettrica italiana nel
mese di ottobre 2003. Il valore, raggiunto martedì 28 alle ore 18, è
superiore del 2,6% rispetto al valore registrato alla punta nel
corrispondente mese dello scorso anno. Dall’analisi effettuata dal Gestore
della rete emerge che la crescita dei consumi, registrata a ottobre 2003,
rispetto a ottobre
2002, ha
interessato tutto il territorio nazionale: +0,9% al Nord, + 2,1% al Centro,
+0,8% al Sud. I 27,1 miliardi di kWh richiesti nel mese di ottobre 2003
risultano distribuiti per il 46,6% al Nord, per il 30% al Centro e per il
23,4% al Sud. La dinamica tendenziale della richiesta di energia elettrica
sul territorio, nel mese di ottobre
2003, ha
fatto registrare un +7,3% nell’area Emilia Romagna - Toscana, rispetto
allo stesso mese del 2002. Nel mese di ottobre 2003 il fabbisogno nazionale
di energia elettrica è stato coperto per l’84,4% con la produzione
nazionale e per la quota restante (15,6%) facendo ricorso alle importazioni,
in sensibile diminuzione (-12,5%) rispetto a ottobre 2002. Il calo delle
importazioni di energia elettrica dall’estero è dovuto alla riduzione,
effettuata nelle ore notturne, della quantità proveniente dalla Svizzera.
Il Gestore della rete ha applicato tale misura per esigenze di sicurezza a
seguito degli eventi del 28 settembre scorso. Complessivamente la produzione
nazionale netta a ottobre 2003 (23,7 miliardi di kilowattora) è aumentata
del 3,8% rispetto a ottobre
2002. In
particolare si è avuto un aumento delle produzioni termoelettrica (+10,1%),
geotermoelettrica (+4,8%) ed eolica (+65,1%). In diminuzione la produzione
idroelettrica (-28,4%). Il profilo congiunturale della domanda elettrica a
ottobre 2003 non ha fatto registrare variazioni di rilievo rispetto al mese
precedente. Nei primi dieci mesi dell’anno la richiesta di energia
elettrica è aumentata complessivamente del 3,6% rispetto al corrispondente
periodo dello scorso anno. Ulteriori informazioni e l’analisi
dell’andamento dei consumi elettrici mensili sono disponibili nella
pubblicazione “Rapporto Mensile sul Sistema Elettrico”, consultabile
alla voce “dati statistici” del sito www.Grtn.it
ATTENZIONE: C’E’ ANCHE UN “CODICE DELLA
NEVE”
Milano, 12 novembre 2003 - Le prime nevicate di questi giorni sulle Alpi
hanno dato il via, con un mese di anticipo, alla stagione sciistica e in
molte località sono già state aperte piste, anche da fondo, e sono entrate
in funzione seggiovie e funivie. Attenzione, però! Il continuo aumento
degli appassionati della neve di ogni età provoca, stagione dopo stagione,
un progressivo affollamento delle piste da sci, il che comporta,
inevitabilmente, anche l’incremento delle condizioni di pericolo. L’uni,
Ente Nazionale Italiano di Unificazione ricorda a questo proposito che la
sicurezza degli sciatori è affidata alla scrupolosa osservanza delle norme
tecniche che definiscono non solo le caratteristiche delle attrezzature e
degli impianti, ma anche la segnaletica che va installata sulle piste. La
corretta, chiara e visibile segnalazione dei pericoli e dei divieti,
infatti, è sicuramente il primo strumento di prevenzione degli incidenti.
Le norme Uni che sono state aggiornate dall’apposita commissione
sicurezza, nel dicembre dello scorso anno, prevedono che i cartelli
indicatori da installare sulle piste da sci - così come accade per i
segnali stradali - abbiano forme e colori diversi: devono essere rotondi
quelli delle piste da sci, a forma di rombo quelli per gli itinerari
sciistici e rettangolari quelli per le piste chiuse e per quelli che
segnalano il pericolo di valanghe. Per essere in regola, le frecce e i
cartelli destinati all’informazione del pubblico (ufficialmente definiti
sistemi di guida e orientamento visuali) devono avere supporti, dimensioni,
altezza dal suolo, colori, segni grafici, caratteri dei testi, eccetera,
corrispondenti agli standard che sono stati definiti proprio per rendere più
facile l’apprendimento e la memorizzazione delle varie informazioni. Le
norme Uni prevedono, inoltre, che le piste da sci devono essere suddivise in
base al loro grado di difficoltà: devono essere segnate con cartelli di
colore blu le piste facili (la loro pendenza longitudinale e trasversale non
può superare il 25%), di colore rosso quelle di media difficoltà (pendenza
non superiore al 40%) e di colore nero le piste difficili (con pendenze
superiori al 40%). I segnali devono essere posti ai due bordi della pista
(almeno all’inizio e immediatamente dopo incroci o diramazioni). Fra le
misure preventive, non va dimenticato l’uso del casco; ma anche in questo
caso, occorre stare attenti ad acquistare caschi che siano “a norma”,
che abbiano cioè tutti i requisiti minimi di sicurezza e di resistenza
richiesti dalle norme Uni. Le norme tecniche riguardano praticamente tutte
le attrezzature maggiormente utilizzate dai “patiti della neve”: dagli
sci (che devono avere elasticità, massa d'inerzia, entità delle vibrazioni
in flessione, punto di bilanciamento, carico di rottura, eccetera a seconda
delle dimensioni e degli usi cui sono destinati), agli scarponi, dagli
attacchi, alle giacche a vento e ai piumini d’oca, eccetera. Gli ultimi
aggiornamenti riguardano le norme internazionali Iso sui bastoncini per lo
sci alpino (che in Italia dovrebbero entrare in vigore dal prossimo mese di
gennaio) e quelle che regolano la pratica dello snowboard, il dinamicissimo
sport che secondo le statistiche dello scorso anno è praticato da oltre il
40% degli appassionati di sport invernali. Le nuove norme stabiliscono con
quali materiali devono essere fatte le “tavole”, quali forme e
dimensioni devono avere e quali specifiche prove tecniche devono superare
per essere a norma.
FLUIDTRANS COMPOMAC: ALESSANDRO BAGNI È IL
NUOVO PRESIDENTE
Milano, 12 novembre 2003 - I Componenti del Comitato di Presidenza Assiot,
Assofluid e Vnu hanno nominato lo scorso settembre Alessandro Bagni come
nuovo Presidente di Fluidtrans Compomac -
la Fiera Biennale
Internazionale delle Trasmissioni di Potenza e Movimento, Comandi, Controlli
e Progettazione. Nato a Milano il 6 Aprile 1958, Bagni si è laureato in
Ingegneria Elettronica al Politecnico di Milano. La sua carriera ha inizio
nei sistemi informativi dell'Alfa Romeo, prosegue con diverse esperienze di
consulenza direzionale e temporary management; dal Gennaio 1997 ricopre la
carica di General Manager della Divisione Trasmissioni Meccaniche della
Marzorati Tecnica Industriale S.p.a. "Raccolgo una eredità molto
importante - ha affermato Alessandro Bagni. Nella scorsa edizione la
manifestazione Fluidtrans Compomac ha avuto un grande successo: 813
espositori - di cui 367 provenienti dall'estero - con oltre 30.000
visitatori. "Quest'anno - continua Bagni - sono certo che confermeremo
il trend di crescita che ha caratterizzato l'aumento del numero di
espositori e di visitatori, negli ultimi dieci anni". Oltre ad essere
Presidente di Fluidtrans Compomac, Bagni è anche Presidente della
Commissione Economica di Assiot.
BRUNELLO MENICUCCI NUOVO MANAGING DIRECTOR DI
CARTOTECNICA SANTA CATERINA
Milano, 12 novembre 2003 - Brunello Menicucci è recentemente diventato
Managing Director di Cartotecnica Santa Caterina, società all’avanguardia
nella trasformazione di prodotti cartotecnici, realizzati esclusivamente con
materia prima ecologica, che integra a valle le attività di cartiera, con
sedi a Milano e Lucca. Toscano, coniugato con 2 figli, Brunello Menicucci,
ha sviluppato nel corso degli anni diverse esperienze professionali:
iniziata la propria carriera come Area Manager centro-nord per un importante
concessionario Honeywell della Toscana, ha successivamente fondato e diretto
la Improve
– Marketing & Comunicazione, organizzando campagne pubblicitarie ed
eventi. Dal marzo
1997 ha
lavorato in Cdc Point Spa, ricoprendo inizialmente il ruolo di Marketing
Manager del canale distribuzione e, dal 1998, Responsabile del canale Amico,
ottenendo sempre ottimi risultati nelle vendite e nella gestione degli area
manager sul territorio. Attento alla propria crescita professionale, ha
costantemente potenziato i propri skills attraverso corsi di
specializzazione in marketing e management organizzati da Summit e Sda
Bocconi. Cartotecnica Santa Caterina ha l’obiettivo di diventare un punto
di riferimento nel mercato degli articoli cartotecnici prodotti con carta
ecologica. Per far questo ha realizzato una gamma di prodotti cartotecnici
nel pieno rispetto dell’ambiente, prima fra tutte Ecocopia, la carta per
ufficio che ha ricevuto, unica in Europa, il marchio Ecolabel,
riconoscimento dell’Unione Europea a tutti i prodotti che, in base a
rigidi criteri, si dimostrino rispettosi dell’ambiente grazie a processi
produttivi eco-compatibili. “Cartotecnica Santa Caterina – dichiara
Brunello Menicucci – ha da sempre destinato importanti investimenti in
ricerca e sviluppo del know-how aziendale. Le strategie aziendali
dell’immediato futuro saranno, infatti, indirizzate ad un continuo
miglioramento delle attrezzature industriali e del processo di
trasformazione”.
IL CONAPI APRE AD ALTRE PRODUZIONI OLTRE AL
MIELE MOMENTO STORICO PER I 1300 SOCI DEL CONSORZIO, IN ASSEMBLEA IL 14-15
NOVEMBRE A MONTERENZIO (BOLOGNA): ANCHE I PRODUTTORI EQUOSOLIDALI
DELL’AMERICA LATINA E LIBERA TERRA ENTRANO NEL CONSORZIO.
Bologna, 12 novembre 2003 - Il 14 e 15 novembre importante appuntamento per
i soci del Conapi, il Consorzio Apicoltori e Agricoltori-biologici Italiani,
che si riuniranno a Monterenzio (Bologna) per fare il punto sulla loro
attività, per confrontarsi sulla situazione del mercato del miele e per
tenere l’annuale assemblea dei soci. Il mercato italiano del miele, così
come quello internazionale, è costretto da tempo a fare i conti con una
crisi legata sia alla scarsa qualità che alla scarsa quantità. La siccità
e il caldo torrido della scorsa estate hanno infatti indebolito o ridotto
alla fame molte famiglie di api, mentre su un altro versante sempre più
spesso accade che gli organi di controllo scoprano mieli di provenienza
incerta, contaminati da residui chimici o sofisticati con l’aggiunta di
sostanze sintetiche. Le segnalazioni si moltiplicano in Europa come altrove
e le conseguenze ricadono sia sui consumatori che su chi cerca, con
competenza e passione, di produrre un miele italiano di qualità, come da
sempre fanno gli apicoltori del Conapi, il Consorzio nato nell’83 leader
nella produzione di miele biologico. Un anno fa l’assemblea dei soci ha
approvato la trasformazione da “cooperativa di produttori di miele” a
“cooperativa di produttori di miele e prodotti biologici”:
nell’assemblea dei soci del prossimo 15 novembre questi produttori
biologici di riso, cereali e frutta entreranno a far parte del Conapi anche
a livello consiliare. L'assemblea, particolarmente importante, è chiamata
anche a deliberare l'apertura del corpo sociale a cooperative extraeuropee,
in particolare quelle appartenenti al circuito del fairtrade, operanti nel
commercio equo e solidale. "Si tratta di un passaggio storico –
spiega il presidente Lucio Cavazzoni - perché una esperienza fortemente
radicata su tutto il territorio italiano come la nostra decide di divenire
sin fronteras, cioè di condividere con altri prodotti e produttori i
principi fondamentali in cui crede: la qualità, l’identità e il
protagonismo degli agricoltori. Entrano infatti in Conapi a pieno titolo
importanti produttori di riso del Piemonte, di cereali della Toscana, di
frutta dell'imolese, di cacao del Costa Rica, di miele del Guatemala e del
Messico, di caffè del Nicaragua, solo per citare i principali. Fra le
proposte che saranno vagliate dall’assemblea, anche l’ammissione nel
consiglio di amministrazione di Gianluca Faraone, presidente della
Cooperativa Placido Rizzotto Libera Terra, che produce pasta e altri
prodotti ad alto valore sociale perché coltivati su terreni confiscati alla
mafia. Ai lavori dell'assemblea di Conapi parteciperanno anche tutti i
responsabili commerciali di Mediterrabio, la società che commercializza i
prodotti Mielizia: a loro è riservata una parte dei lavori relativamente al
mercato del miele e dei prodotti biologici.
FORMAZIONE CONTINUA: PROMOZIONE PIANI
FORMATIVI
Roma, 12 novembre 2003 - Per sostenere e orientare le iniziative di
formazione a favore dei lavoratori, per aggiornare ed accrescere le loro
competenze, e a favore delle imprese, per svilupparne la competitività, il
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha stanziato con il decreto
del 28 ottobre 2003 un fondo destinato alla realizzazione di piani formativi
individuali ed aziendali. Il finanziamento, ripartito tra le Regioni e le
Province autonome, ammonta a 50.000.000,00 Euro. I piani formativi sono
rivolti a tutti i lavoratori delle imprese private con meno di 15
dipendenti, a quelli con contratti di lavoro a tempo parziale, a tempo
determinato o di collaborazione coordinata e continuativa, a quelli in cassa
integrazione, a quelli con età superiore a 45 anni e a quelli in possesso
del solo titolo di licenza elementare o di istruzione obbligatoria http://www.Governo.it/governoinforma/dossier/formazione_continua/index.html
CONVEGNO: “CRESCE L’AZIENDA, CRESCE
LA CITTÀ NUOVE
IMPRESE E SVILUPPO DEL TERRITORIO”
Milano, 12 novembre 2003 - Nuove Imprese Per Nuove Periferie Sostegno
economico-finanziario e formativo a nuove imprese che sono nate in quartieri
disagiati dell’area metropolitana milanese. E’ questa l’azione di
sviluppo locale promossa dalla Camera di Commercio di Milano e dal Comune di
Milano attraverso il supporto di Formaper, azienda speciale della Camera di
Commercio. Il convegno “Cresce l’azienda, cresce la città - nuove
imprese e sviluppo del territorio”, che sarà l’occasione per parlare di
imprenditorialità e conoscere gli imprenditori che hanno usufruito di un
contributo a fondo perduto, di un corso di formazione e di assistenza
personalizzata per l’avvio della società, si terrà: giovedì 13 novembre
alle ore 10.00 Sala Consiglio Camera di Commercio Via Meravigli, 9/b -
Milano all’incontro
parteciperanno, tra gli altri, Pier Andrea Chevallard, segretario generale
della Camera di Commercio di Milano, Tiziana Maiolo, assessore politiche
sociali del Comune di Milano, Renato Borghi, presidente di Formaper, azienda
speciale della Camera di Commercio di Milano.
AWARD
ECOHITECH 2003 I VINCITORI DEL PREMIO ALLA TECNOLOGIA PULITA
Milano, 12 novembre 2003 – Si è svolta lunedì 10 novembre 2003, la sesta
edizione del premio Award Ecohitech, promosso dal Consorzio Ecoqual’it con
la collaborazione di Wwf Italia e Regione Lombardia, unico riconoscimento
alla tecnologia pulita. L’evento ha riscosso un notevole successo, sia in
termini di presenze giornalistiche e media, sia in termini di presenze
istituzionali e politiche. Una platea di oltre 120 persone ha assistito agli
interventi di Maurizio Bernardo (Assessore Servizi di Pubblica Utilità
della Regione Lombardia), Rosanna Laraia (Responsabile Rifiuti Apat),
Claudia Beghi (Osservatorio Nazionale Rifiuti), Fulco Pratesi e Andrea
Masullo (Presidente e Responsabile Energia Wwf Italia). La mattinata è
proseguita con un dibattito condotto dal giornalista televisivo Alessandro
Cecchi Paone, che ha coinvolto le imprese che hanno scelto di sostenere il
premio, nello specifico: Nrg Italia, Hewelett Packard Italia, Ibm Italia e
Stabilimenti Tipografici Carlo Colombo, aziende che si sono distinte per il
loro impegno verso l’ambiente e che per l’occasione hanno espresso il
loro punto di vista, ribadendo più volte come l’ambiente debba essere
considerato non solo un dovere ma soprattutto un’opportunità. Il
dibattito si è concluso con la presentazione ufficiale dell’evento
Habitat Azienda, che si svolgerà dal 17 al 20 marzo prossimi all’interno
di Sep 2004 (salone internazionale delle ecotecnologie). I vincitori dell’Award
Ecohitech
2003 A
.1) Per la categoria “Progettazione Di Processi Di Produzione E Di
Prodotti Elettrici Ed Elettronici Environmental Friendly” Premio a Epson
Italia Motivazioni: Eliminazione del piombo dalle paste saldanti, anticipata
volontariamente di un biennio rispetto al termine del 2006 stabilito dalla
Direttiva Rohs per la sostituzione delle sostanze pericolose impiegate nelle
apparecchiature elettriche ed elettroniche. Si tratta del completamento
della campagna per la sostituzione totale del piombo di Seiko-epson avviata
nel 1999, che nel periodo 2002-2003 aveva già raggiunto un livello di
eliminazione del 98,6%. A conferma della vocazione storica di Epson di
grande attenzione all’ambiente, oltre al piombo, entro il 2004 verranno
eliminate anche le altre sostanze pericolose nei componenti, ed entro il
2006 nelle apparecchiature. A.2) Per la categoria “Processi Di
Distribuzione Di Prodotti Elettrici Ed Elettronici E Servizi Correlati”
Premio a Canon Italia Motivazioni: Iper Activa (l’Ambiente Che Tuteliamo
Insieme Valorizza l’Assistenza) costituisce la conclusione del noto
percorso affrontato da Canon Italia in prima fase con Iper e,
successivamente, con Iper Points, entrambi operativi dal 2000. E’ previsto
che nel 2004, mediante Iper Activa, vengano coinvolti circa 7.000
rivenditori, con un incremento del 27% rispetto al 2003 e con una raccolta
di almeno 250 t. Di rifiuti contenenti sostanze pericolose. Canon Italia è
certificata Iso 9001:2000 e Iso 14.000, produce un Bilancio ambientale per
le sedi di Milano e Roma e promuove la certificazione Iso 9002:2000 ed Iso
14.000 dei Canon Solution Center, con l’obiettivo di avere tutta la rete
certificata entro il
2004. A
.3) Per la categoria “Prodotti Elettrici Ed Elettronici Environmental
Friendly” Premio a De’ Longhi S.p.a. Motivazioni: L’eco-pinguino De’
Longhi utilizza la tecnologia aria-acqua, che consente un significativo
risparmio energetico (-20% di consumi rispetto ai normali condizionatori). I
ventilatori interni girano a bassa velocità, consentendo, a parità di
refrigerazione, minore impatto acustico. Il circuito di raffreddamento
contiene gas propano non ozono lesivo e l’involucro è realizzato senza
incollaggi ed i materiali impiegati sono tutti recuperabili. La produzione
delle macchine a propano inizia nel 1995, quando non vi é ancora alcun
sentore del futuro divieto di utilizzo degli ozonolesivi (Cfc, Hcfc e Hfc) e
dell’R22. Dalla stessa data, De’ Longhi impiega plastiche non trattate
con ritardanti di fiamma (come i Pbde e i Pbb), attualmente vietati dalla
Direttiva Rohs. A.4) Per la categoria “Raccolta E Stoccaggio Dei Prodotti
Elettrici Ed Elettronici A Fine Vita” Premio a S.i.a.t. S.r.l.
Motivazioni: Ampliamento dell’attività dell’azienda al trattamento e
recupero delle batterie in genere, comprese le batterie
la Ni-cd
e Li. Realizzazione del progetto con know-how sviluppato dall’azienda
stessa. Azienda certificata Iso 9000:2000, Iso 14001 (dal 1997) ed Emas (dal
2003). Applica le Linee Guida Cei 308-2. L’azienda opera su tutto il
territorio nazionale e possiede due unità operative (Lombardia e Toscana),
dove mediamente nel 2002 il recupero di materiali ha raggiunto quota 83, 7%
e, in particolare, sono stati trattati beni hi-tech per circa 1.000 t. Ed
avviate ad inertizzazione circa 30 t. Di sostanze pericolose. A.5) Per la
categoria “Trattamento Dei Prodotti Elettrici Ed Elettronici A Fine
Vita” Premio a Sea Marconi Technologies S.a.s. Motivazioni: L’azienda ha
realizzato impianti mobili di decontaminazione e detossificazione (dealogenazione)
di Pcb in situ, a circuito chiuso in continuo, di trasformatori, senza
svuotamento, con recupero funzionale dell’apparecchiatura e
classificazione finale “no Pcb” di macchina ed olio, risorse non
altrimenti rinnovabili. Il processo tramuta il Pcb in sali neutri, evitando
la produzione di rifiuti pericolosi. Grazie agli impianti mobili,
l’azienda è in grado di operare in tutta l’Italia e all’estero: nel
2002, sono state messe in sicurezza ed avviate ad inertizzazione 800 t. Di
olio dielettrico e 35.000 t. Di macchine (trasformatori). Menzioni Speciali
B.1) Per la categoria “Raccolta E Stoccaggio Dei Prodotti Elettrici Ed
Elettronici A Fine Vita” Menzione Speciale per Ricoh Italia Motivazioni:
Raccolta in Italia di apparecchiature e toner a fine vita, con l’obiettivo
di raggiungere il 30% di raccolta rispetto al totale dei propri prodotti
venduti: dai dati forniti, si evince il recupero ed il trattamento del 52%
delle apparecchiature e del 48% delle cartucce toner esauste. Le sedi
italiane di Ricoh Italia, ovvero Verona, Cernusco Sn e Sesto San Giovanni
sono certificate Iso 14001 dal
2002. Ha
attivato un sistema informativo, formativo e di qualificazione rivolto alla
propria rete commerciale e di assistenza, denominato “Eco-dealer”, per
la qualità nei servizi di micro-raccolta delle apparecchiature a fine vita.
B.2) Per la categoria “Trattamento Dei Prodotti Elettrici Ed Elettronici A
Fine Vita” B.2.1) Menzione Speciale per Falck Ambiente S.r.l. Motivazioni:
Riavvio dal settembre
2003 in
nuova sede (Cavenago di Brianza) e con processi interamente rivisti/nuovi,
dell’attività che, dal 1996 al dicembre 2001, era svolta a Sesto S.
Giovanni. Copre tutte le tipologie di beni durevoli dismessi, mediante
processi sviluppati internamente, che riguardano sia la parte
“meccanica” dei processi sia quella di recupero delle sostanze
pericolose e di eliminazione di emissioni nell’atmosfera. Il nuovo
impianto, è curato in ogni dettaglio e certamente all’avanguardia
italiana e mondiale in tema di processi applicati e di gestione. - B.2.2)
Menzione Speciale per Sira S.r.l. Motivazioni: Trattamento dei frigoriferi,
televisori e apparecchiature informatiche con recupero dei materiali
riutilizzabili in altri cicli produttivi. E’ azienda operativa dal 1997,
socio Kyoto Club, certificata Iso 9000:2000 e Iso 14001; dal 2001 produce un
Bilancio Ambientale. Applica le Linee Guida Cei 308-2 Sviluppa
continuativamente miglioramenti dei processi per incrementare il recupero
dei materiali e per proteggere il lavoro degli addetti, anch grazie ad una
società collegata di progettazione e realizzazione di tecnologie per il
trattamento dei rifiuti ; collabora con primari produttori di impianti. C)
Menzione C.1) Per la categoria “Habitat Aziendale” Menzione per Sapi
S.r.l. Motivazioni: Ha portato avanti anche nel 2003 il progetto denominato
“Eticart” per il recupero e la rifabbricazione delle cartucce toner
laser esauste. Il Decreto Ronchi prevede il reimpiego ed il riutilizzo dei
beni a fine vita. Nel 2002, mediante il Progetto Eticart, Sapi ha creato 15
nuovi posti di lavoro nell’area del disagio. Parte dei fondi della vendita
delle cartucce Eticart è destinato ad attività sociali (come il centro
diurno anziani del quartiere Gratosoglio di Milano). La sessione pomeridiana
del premio è proseguita con la presentazione ufficiale del Consorzio Certo
(Consorzio Nazionale Eco Trattamento Rifiuto Tecnologico) e il punto di
vista degli operatori (in specifico Falck Ambiente ed Eredi Papini) e delle
imprese (in particolare di Hp e Ibm). Molto interessante anche
l’intervento di Catherine Fischer, rappresentante S.en.s Svizzera
Italiana, che ha mostrato le politiche e le attività messe in atto in
Svizzera per risolvere il problema dei rifiuti tecnologici. La giornata è
stata caratterizzata da altri due eventi importanti: - la creazione di un
Comitato Interregionale per la gestione comune dei rifiuti tecnologici, al
quale hanno partecipato i rappresentanti di Emilia-romagna, Liguria,
Lombardia, Piemonte Toscana, Veneto; - la presentazione della nuova edizione
del Vademecum Ecohitech, Ambiente & Hi-tech, riportante le normative e
casi di successo riguardanti la gestione dei rifiuti tecnologici. Il premio
è stato possibile grazie anche al supporto di Canon Italia, Kyocera Mita,
Refri e Ricoh Italia e ai media partner Tele Lombardia, Inquinamento e
Netcafé.
PRESENTATO RICICLOAPERTO 2003 TRA
IL 13 E I L 15 I N TUTTA ITALIA PIÙ DI 300.000 PERSONE IN GIRO PER I
116 EVENTI PRESSO IMPIANTI DI RICICLO, MUSEI E IPERCOOP
Milano, 12 novembre 2003 - 17.000 studenti delle scuole elementari, medie e
superiori di tutta Italia e 8.000 tra amministratori pubblici, tecnici,
rappresentanti di associazioni, imprenditori e famiglie visiteranno tra
venerdì 14 e sabato 15 novembre gli 85 impianti che riciclano la carta e il
cartone. 5 Musei offriranno gratuitamente ai loro visitatori tour guidati
nella storia della carta e laboratori didattici per realizzare la carta a
mano.. Aggiungiamo a questi i circa 300.000 consumatori che, secondo le
stime, visiteranno da giovedì 13 novembre le 19 Mostre sul riciclo degli
imballaggi cellulosici allestite presso gli Ipermercati Coop e le migliaia
di persone che potranno fare una visita virtuale a Ricicloaperto tramite il
nuovo sito da oggi on line, www.Ricicloaperto.orq Ecco Ricicloaperto 2003,
la terza edizione dell'iniziativa con cui Comieco (Consorzio Nazionale
Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica) vuole far conoscere
ai cittadini grandi e piccini il riciclo dei materiali cellulosici e
dimostrare che l'impegno nella raccolta differenziata di carta, cartone e
cartoncino non è vano, ma produce un vantaggio per l'ambiente e per la
comunità. L'iniziativa è stata presentata oggi al Museo della Scienza di
Milano, uno dei musei che partecipano a Ricicloaperto con laboratori per
insegnare ai bambini a fare la carta a mano. Tutti coloro che vogliono
partecipare a Ricicloaperto possono telefonare allo 06.441640360 per avere
gli indirizzi degli impianti che si possono visitare. Tutti i giovani
visitatori che porteranno un imballaggio cellulosico usato, riceveranno in
regalo un omaggio in materiale riciclato. Durante
l'incontro sono stati presentati anche i risultati di una ricerca condotta
da Tns Abacus che, con circa 2.000 interviste nelle scuole elementari e
medie di tutta Italia ha sondato, per conto di Comieco, le aspettative e i
giudizi degli adolescenti italiani nei confronti dell'educazione ambientale
e del riciclo. I ragazzi denunciano, in generale, poca informazione
ambientale a scuola, in famiglia e in tv. Nell'80% dei casi, i giovani
chiedono che la televisione parli di più di ambiente e che lo faccia
utilizzando il loro tono - ironico e un po' "dissacrante" -, il
loro stile di comunicazione - "cool" e anticonformista -, i loro
simboli - quelli della musica e dei Vj -, con testimoniai a loro vicini e
situazioni sdrammatizzate che riescano a connotare il comportamento di
riciclo come "trendy". "Abbiamo segnalato ai Presidenti di
Rai, Lucia Annunziata, di Mediaset, Fedele Confalonieri, e di La7, Marco
Tronchetti Provera, nonché al Direttore di Sky, Emilio Carelli e per
conoscenza al Ministro Gasparri, e al Segretariato Sociale Rai, i principali
risultati della ricerca sul versante dell'informazione televisiva, mentre al
Ministro della Pubblica Istruzione letizia Moratti è stato reso noto
l'esito sul fronte del rapporto tra i ragazzi, l'ambiente. E la
scuola", dichiara Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco, e
aggiunge: "dalla ricerca risulta che in Italia sono oltre 400mila i
ragazzi che dichiarano di non parlare mai con nessuno di ambiente e riciclo
(I'8% degli intervistati), dunque quelli tagliati completamente fuori da una
crescita ambientalmente responsabile e sostenibile, quelli che non ricevono
la giusta educazione al senso civico per diventare i cittadini di domani.
Questo va interpretato come un segnale di allarme." "Dalla ricerca
emerge chiaramente una domanda da parte dei giovani di costanza e
sistematicità nell'insegnamento delle tematiche ambientali - dichiara
Patrizia Amantini, Business Unit Manager del dipartimento Public Utilities
di Abacus, direttore della ricerca - Si registra inoltre un divario tra
scuola e famiglia, una distanza tra l'insegnamento teorico che avviene a
scuola in relazione alle tematiche ambientali, e la pratica domestica. Come
se fossero due livelli distinti, due mondi separati che i ragazzi non
riescono a far combaciare." Ricicloaperto è realizzato con il
patrocinio del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, del
Ministero delle Attività Produttive, dell'Osservatorio Nazionale sui
rifiuti, del Ministero dell'istruzione, dell'Università e della Ricerca e
del)' A.n.c.i. (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e in collaborazione
con Assocarta, Assografici, Fiseassoambiente, Federambiente. Quest'anno, per
la prima volta, a Ricicloaperto partecipa anche Coop. "Siamo convinti
che
la Grande Distribuzione
, vista la sua duplice funzione di distributore ed utilizzatore, debba
svolgere un ruolo chiave per quanto riguarda la razionalizzazione d'uso e il
miglioramento dei risvolti ambientali legati al packaging. Coop, dal canto
suo ha messo al centro delle sue politiche aziendali azioni per minimizzare
l'impatto ambientale degli imballaggi, migliorandone la riciclabilità,
diminuendone il peso fino ad arrivare alla completa eliminazione degli
imballi cosiddetti ridondanti " ha dichiarato Roberto Conti,
Vicepresidente di Ancc-coop. Coop parteciperà ai 6 convegni che negli
stessi giorni si terranno in altrettante città d'Italia e che
rappresenteranno un momento di confronto tra il mondo politico, quello
industriale, gli Enti locali e gli operatori del settore sullo sviluppo
della raccolta differenziata e il riciclo di carta e cartone nelle diverse
regioni italiane, tra situazioni di eccellenza e di emergenza rifiuti.
"Ormai la raccolta e il riciclo di carta e cartone sono una realtà
consolidata in molte parti d'Italia" ha dichiarato il Presidente di
Comieco, Piero Capodi-eci. " Sono più di due milioni mezzo le famiglie
giovani, con figli bambini o adolescenti, che ormai hanno acquisito quella
della raccolta differenziata tra le abitudini domestiche consolidate. Esse
rappresentano i due terzi del totale e costituiscono uno spaccato di
un'Italia giovane, moderna, ecologica, sostenibile, responsabile."
Comieco raggruppa circa 3.600 aziende della filiera cartaria e garantisce il
riciclo del milione e 600.000 tonnellate di materiale cellulosico -
imballaggi di carta, cartone e cartoncino, giornali e riviste - che i
cittadini raccolgono in modo differenziato nei 4.750 Comuni convenzionati in
tutta Italia. Ricicloaperto si inserisce nella campagna di comunicazione che
Comieco ha in corso da qualche giorno in tutta Italia su radio, stampa e
tramite affissioni. Inoltre, il nuovo sito, www.Ricicloaperto.orq,
sviluppato da Digital Pr e presentato dal suo amministratore Paolo Guadagni,
permetterà ai navigatori di effettuare una vera e propria visita virtuale
nel mondo dei riciclo della carta e degli imballaggi cellulosici.
"Vogliamo raggiungere potenzialmente tutti i cittadini, nelle grandi
città come nei piccoli centri " dichiara Manuela Kron, responsabile
comunicazione di Comieco "e dare un segnale positivo a tutti gli oltre
40 milioni di italiani che ogni giorno, con la raccolta differenziata ci
aiutano a ritagliare un futuro alla carta". Infolink: www.comieco.org
PETROLIO, E SAI COSA
MANGI E’ IL CIBO PREFERITO DEI BIC, BATTERI IDROCARBUROCLASTICI, CHE
GRAZIE AI LORO LAUTI BANCHETTI SONO IN GRADO DI RIPULIRE IL MARE DAL
PETROLIO.
Roma, 12 novembre 2003 - La loro missione è pulire il mare dal petrolio.
Sono Alcanivorax, Oleiphilus, Thalassolituus e Oleispira, la nuova squadra
di operatori ecologici scoperta dai ricercatori dell’Iamc, Istituto per
l’ambiente marino costiero, del Cnr di Messina. Un lavoro che svolgono con
soddisfazione visto che per eliminare l’oro nero, semplicemente, lo
mangiano. Già perché i fantastici quattro spazzini del mare altro non sono
che dei batteri mangia-petrolio. “Si tratta di vere e proprie macchine
biologiche altamente specializzate”, spiega Michail Yakimov il ricercatore
dell’Iamc che coordina il progetto europeo Comode, Communities of marine
microrganisms for oil degradation.“Macchine che, in quanto tali, non
possono che avere un’elevata affinità verso gli idrocarburi tanto da
utilizzarli come fonte di sostentamento”. Un felice banchetto,
scientificamente chiamato bioremediation, soprattutto se si pensa alle sue
conseguenze. “Il risultato, infatti”, continua Yakimov, “è la
biodegradazione dei composti recalcitranti con produzione di biomassa
autoctona, acqua e gas”. Insomma, per ripulire il mare dopo un disastro
ecologico come quello causato dalla nave Prestige il 13 novembre scorso in
Galizia, oltre agli interventi di tipo fisico, come il trasferimento delle
sostanze contaminanti, o chimico, con l’utilizzo cioè di prodotti ad
azione disperdente, la squadra Iamc – Cnr potrebbe dare un significativo
contributo al recupero delle risorse ambientali. “I nostri esperimenti”,
riprende la parola Yakimov, “hanno mostrato che, in presenza di nutrienti,
i Bic, ovvero i batteri idrocarburoclastici, rispondono in maniera
tempestiva all’input di petrolio diventando, in 10/15 giorni, la
popolazione batterica predominante”. I ricercatori del Cnr, in seguito al
monitoraggio di diverse aree costiere siciliane, oltre ad aver isolato i
nuovi ceppi batterici sono riusciti anche a coltivarli in laboratorio.
“Attualmente sono in programma esperimenti di bioaugmentation”, conclude
Yakimov, “che verranno effettuati aggiungendo all’ambiente naturale
densità opportune di batteri Bic. Questo ci permetterà di osservare
l’eventuale accelerazione dei processi naturali di biodegradazione del
petrolio su media scala”. Dopo aver ripulito il mare, il Cnr punta ora
agli oceani.
I NUOVI CORSI DI FORMAZIONE AILOG PER
L’AUTUNNO 2003 L’ASSOCIAZIONE ITALIANA DI LOGISTICA E DI SUPPLY CHAIN
MANAGEMENT PROPONE UNA SERIE DI INCONTRI DI APPROFONDIMENTO E DI
AGGIORNAMENTO.
Milano, 12 novembre 2003 - Con l’intento di svolgere al meglio il suo
compito istituzionale, Ailog propone per l’autunno del 2003 una serie di
incontri formativi utili all’aggiornamento professionale e culturale, su
temi di attualità relativi a differenti argomenti operativi e strategici
della logistica e della gestione della supply chain. I corsi, fondati su
casi reali, saranno tenuti da manager d’azienda che mettono a disposizione
la propria esperienza nell’approfondire le principali linee di tendenza
del settore, le problematiche più comuni e le modalità per raggiungere
traguardi di efficienza. Le lezioni saranno tenute da qualificati
rappresentanti del mondo accademico e consulenziale. Ecco le tematiche
trattate: "Il Controllo della Qualità nell’agro-alimentare"
17-18 novembre ‘03; "Material Handling (assicurare il servizio e
migliorare le prestazioni)" 20-21 novembre ‘03; "Trasporti e
distribuzioni delle merci" 24-25 novembre ‘03; "Il controllo di
gestione della logistica." 4-5 dicembre ‘03, Durante gli incontri,
saranno riportate diverse testimonianze di aziende leader. Tra queste
ricordiamo: Cidem, Coca-cola, Ducati Motor Holding, Fhp Vileda, Fiege
Borruso, Geodis, Influe, Lavazza, Number 1 Logistics Group. Le lezioni si
svolgeranno a Milano presso la sede dell’Ailog in via Cornalia, 19.
L’orario è dalle ore 9.00 alle ore 18.00. Ad ogni partecipante verrà
distribuito del materiale didattico utilizzato durante i lavori. Le quote di
iscrizione sono di 1.000 euro+iva (per due giornate) e di 700 euro + iva
(per una giornata). Per i soci Ailog è riservato uno sconto del 25% su
tutti i corsi del programma. Per informazioni sul programma gli interessati
possono collegarsi al sito dell’associazione: www.Ailog.it
oppure scrivere a formazione@ailog.It
ALL'UNIVERESITÀ DI PARMA FACOLTA’ DI
ECONOMIA CORSO DI CONSULENZA AVANZATA NEL COMPARTO ASSICURATIVO
Parma, 12 novembre 2003 - Obiettivo del corso è fornire le competenze e le
tecniche per un’efficace consulenza ed offerta di soluzioni e coperture
assicurative alla clientela costituita da aziende ed enti pubblici. Il Corso
ha inizio il 23 gennaio 2004 e termina il 5 giugno 2004. Il programma
prevede sessioni di 4 ore ciascuna nei giorni di venerdì pomeriggio e
sabato mattina suddiviso in 7 moduli: 1. Introduzione, 5 sessioni
(fondamenti di bilancio di società ed enti pubblici, tecniche di marketing
per aziende ed enti pubblici, fondamenti di diritto societario); 2. I rischi
property, 12 sessioni; 3. I rischi da interruzione di attività, 3 sessioni;
4. I rischi da responsabilità civile, 7 sessioni; 5. I prodotti
assicurativi per dipendenti, dirigenti e amministratori, 5 sessioni; 6.
L’assicurazione dei rischi e la creazione di valore per gli azionisti, 1
sessione. 7. Tecniche di comunicazione in relazione all’attività di
marketing, 3 sessioni La didattica, di tipo attivo, prevede lezioni
teoriche, testimonianze di intermediari ed esperti di risk management e
studio di casi e problemi concreti. La quota di iscrizione è di 2.200 €,
esente Iva. Il Corso, previa approvazione del Consiglio di Facoltà, potrà
fornire Crediti Formativi Universitari da utilizzare per il conseguimento
della laurea triennale o della laurea specialistica presso
la Facoltà
di Economia. Al termine del corso è previsto una prova scritta finale e il
rilascio, subordinatamente al buon esito di questo, di un diploma di
partecipazione. Coordinatore del Corso è il professor Claudio Cacciamani,
docente di Economia delle Aziende di Assicurazione e di Risk Management
presso l’Università di Parma. La sede del Corso è
la Facoltà
di Economia dell’Università di Parma, Via Kennedy 6. Sono previste
convenzioni per il soggiorno dei partecipanti. Per informazioni e
iscrizioni: claudio.Cacciamani@unipr.it
telefono 0521/032510
ISTRUZIONE E FORMAZIONE: L'URGENZA DELLE
RIFORME PER ATTUARE CON SUCCESSO
LA STRATEGIA DI
LISBONA
Bruxelles, 12 novembre 2003 - Con la strategia formulata a Lisbona (marzo
2000), l'Unione europea si è data l'obiettivo di fare dei suoi sistemi di
istruzione e di formazione un “punto di riferimento per la qualità a
livello mondiale entro il
2010”
e dell'Europa "la meta preferita di studenti e ricercatori del resto
del mondo”. A tale scopo, il Consiglio europeo ha fissato nel 2001 tre
fini strategici da raggiungere entro il 2010: i sistemi di istruzione e di
formazione dovranno fondere qualità, accesso e apertura sul mondo. I
ministri dell'istruzione e
la Commissione
europea hanno anche adottato nel 2002 un programma di lavoro contenente
criteri e riferimenti europei (cfr. Ip/02/1710 ) per cogliere questi
obiettivi, a un tempo ambiziosi e realistici, nel pieno rispetto della
sussidiarietà che caratterizza l'azione comunitaria rispetto a quella degli
Stati membri nel campo di queste politiche. Si tratta di un processo
politico che mira - lungi da qualsiasi armonizzazione - a coagulare i
sistemi nazionali di istruzione e di formazione intorno a obiettivi di
ammodernamento fissati di comune accordo. A che punto è la loro attuazione?
L'ue saprà coglierli entro il 2010, recuperando i ritardi sui suoi
principali concorrenti?
La Commissione
ha adottato oggi una comunicazione che affronta i ritardi attualmente
esistenti e propone provvedimenti urgenti divenuti ormai indispensabili. Su
di essa si fonderà la relazione congiunta sull'attuazione di “Istruzione
& formazione
2010”
che Consiglio (istruzione) e Commissione trasmetteranno al Consiglio europeo
di primavera del marzo 2004. “Le riforme dei sistemi di istruzione e di
formazione finora introdotte negli Stati membri non sono ancora all'altezza
della sfida e il loro ritmo attuale non permette per ora all'Ue di
raggiungere gli obiettivi che si è data”. Questo è quanto constata
Viviane Reding, commissario europeo con la responsabilità dell'istruzione e
della cultura, che ha aggiunto: “La comunicazione oggi adottata permette
di misurare il cammino che, nel rispetto della sussidiarietà in questo
campo, resta da percorrere per raggiungere gli obiettivi fissati di comune
accordo dagli Stati membri. Occorre accelerare i tempi e trasformare gli
impegni politici in azioni concrete, poiché senza l'istruzione, Lisbona è
destinata a fallire”. La constatazione della Commissione si fonda sulle
relazioni dei gruppi istituiti in seno al Programma di lavoro “Istruzione
& formazione
2010”
, su relazioni nazionali relative all'istruzione e alla formazione lungo
l'arco della vita, alla mobilità e a recenti analisi quantitative. Ne
emerge che i progressi compiuti rispetto agli obiettivi fissati sono assai
scarsi e che l'Ue nell'insieme continua ad accusare ritardi rispetto ai suoi
principali concorrenti: Esiste un deficit di investimento nelle risorse
umane contrariamente agli obiettivi fissati a Lisbona dagli Stati membri.
Nel periodo 1995-
2000, l
'investimento pubblico è diminuito nella maggior parte dei paesi e oggi è
il 4,9% circa del Pil dell'Ue. Inoltre, il settore privato dell'Ue investe
ben poco nell'istruzione e nella formazione: 5 volte meno degli Usa (2,2%
contro lo 0,4% del Pil nell'Ue-15) e 3 volte meno del Giappone (1,2%); Il
livello di istruzione degli europei è insufficiente rispetto alle necessità
della società della conoscenza. Solo il 75% dei giovani di 22 anni ha
terminato una forma di insegnamento secondario superiore, mentre l'obiettivo
era di raggiungere un tasso dell'85% entro il 2010. Con una media del 23% di
laureati e del 20% di laureate, nella popolazione tra 25 e 64 anni, l'Ue
manca anche di diplomati dell'insegnamento superiore. È una situazione
preoccupante poiché l'80% dei nuovi posti di lavoro che saranno creati
entro il 2010 richiederanno qualifiche dell'insegnamento superiore. Infine,
troppi scolari (1 su 5) abbandonano prematuramente il sistema scolastico
senza una qualifica e rischiano di essere marginalizzati nella società
della conoscenza. Saranno necessari sforzi notevoli per dimezzare come
previsto entro il 2010 questo tasso; Troppo pochi adulti partecipano
all'istruzione e alla formazione lungo l'arco della vita date le esigenze
della società della conoscenza. A causa del prevedibile allungamento della
vita attiva e di cambiamenti economici e sociali sempre più rapidi, i
cittadini dovranno aggiornare le loro competenze sempre più spesso. Ma meno
del 10% degli adulti partecipa a forme di apprendimento permanente, mentre
l'obiettivo era di raggiungere il 12,5% entro il 2010; Una minacciosa
penuria di insegnanti. Entro il 2015, soprattutto a causa dei pensionamenti,
dovrà essere assunto oltre 1 milione di insegnanti. Ma l'Ue ha di fronte
un'autentica penuria di candidature, il che solleva il cruciale problema
dell'attrattiva della professione e della sua capacità di trattenere i
migliori talenti. Il persistere di queste debolezze è molto inquietante,
tanto più che gli effetti degli investimenti e delle riforme sui sistemi si
fanno sentire solo a termine medio/lungo. È perciò indispensabile uno
scossone a tutti i livelli se si vuole ancora attuare Lisbona.
La Commissione
ritiene indispensabile agire intervenire subito agendo simultaneamente su
quattro leve prioritarie: concentrare riforme e investimenti su punti
decisivi in ogni paese, vista la situazione di ciascuno e gli obiettivi
comuni. Ciò implica a livello comunitario una cooperazione strutturata e
continua per sviluppare e valorizzare le risorse umane e dare massima
efficacia agli investimenti effettuati; definire strategie di istruzione e
di formazione nell'arco della vita veramente coerenti e globali, che tengano
conto di tutte le maglie della catena dell'apprendimento, coinvolgano tutti
gli interessati (parti sociali e società civile) a tutti i livelli e
iscrivano le riforme nazionali nel contesto europeo; costruire infine
l'Europa dell'istruzione e della formazione, attuando in tempi rapidi un
quadro europeo per le qualifiche dell'insegnamento superiore e della
formazione professionale; esso aiuterà a creare un vero mercato europeo
dell'occupazione, faciliterà la mobilità e renderà l'Europa
“leggibile” nel mondo; dare al Programma di lavoro “Istruzione &
formazione
2010”
il ruolo che merita. Esso deve diventare uno strumento più efficace per
formulare e verificare le politiche nazionali e comunitarie; è urgente
ricorrere a tutte le leve del coordinamento aperto.
La Commissione
ritiene anche necessario istituire fin dal 2004 un meccanismo di verifica
regolare dei progressi. Se si adottano rapidamente tutti questi
provvedimenti, gli obiettivi fissati dagli Stati membri possono ancora
essere raggiunti. Altrimenti, la divergenza tra l'Ue e i suoi principali
concorrenti crescerà ulteriormente. Peggio ancora, dato il ruolo centrale
dell'istruzione e della formazione per l'occupazione, la coesione sociale e
la crescita, sarà il successo d'insieme della strategia di Lisbona a
uscirne compromesso.
SI RIUNISCONO I LIBERALI
A MILANO CON UNO SGUARDO ALLE PROSSIME ELEZIONI PROVINCIALI
Milano, 12 novembre 2003 - Giovedì 13 novembre p.V. Alle ore 18 presso il
Circolo della stampa di Milano in corso Venezia 16 avrà luogo l'incontro
pubblico sul tema "Il cittadino protagonista della città e della
politica": intervengono I'avv. Raffaele Della Valle, l'Ing. Alberto
Banfi e il Prof. Marco Grandi. Presiede l'Arch. Gabriele Pagliuzzi già
deputato della precedente legislatura e Presidente dell'Associazione
Liberali per l'Italia. Il riferimento è alle prossime elezioni provinciali
di Milano alle quali i "Liberali per l'Italia" che raccolgono
l'eredità dello storico P.l.i. Hanno deciso di partecipare in modo autonomo
costituendosi capifila di una coalizione di forze della Destra non
rappresentata, aperta alla partecipazione e al contributo diretto dei
cittadini. In questo spirito verrà scelto sia il candidato alla Presidenza
della Provincia sia i candidati ai quarantacinque collegi del territorio
provinciale. Il problema della partecipazione dei cittadini alla cosa
pubblica è tuttora aperto nel nostro Paese. L'istituzione ormai da più di
dieci anni del sistema maggioritario e la conseguente
"semplificazione" del sistema di consenso ai partiti non hanno
portato ad un significativo aumento della libertà di approccio alla
"politica". Ne soffre la democrazia avviata ad una progressiva
delegittimazione ne soffre lo spirito di appartenenza dei cittadini ad una
comunità sociale che ha permanente bisogno di non restringere le aree di
rappresentanza. Il dibattito pertanto è quanto mai attuale ed è nelle
intenzioni dei liberali affrontarlo in termini politicamente organizzati.
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