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12  NOVEMBRE 2003

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INIZIATIVA EUROPEA PER LA CRESCITA : LA COMMISSIONE PRESENTA UNA PROPOSTA FINALE AI LEADER DELL'UE

Bruxelles, 12 novembre 2003 - Ieri la Commissione europea ha presentato un piano d'azione completo che spiega in dettaglio cosa sia necessario intraprendere per riattivare gli investimenti nelle reti e nella conoscenza in tutta l'Unione europea. La relazione finale dell'Iniziativa europea per la crescita è stata redatta con la stretta collaborazione della Banca europea per gli investimenti ed è indirizzata alla riunione di dicembre del Consiglio europeo. Essa conferma le proposte iniziali della Commissione, dirette ad accelerare gli investimenti nei 29 progetti prioritari di reti transeuropee di trasporto, comprese le loro sottoparti, proposti lo scorso ottobre dalla Commissione (Ip/03/1322). La relazione è altresì diretta a collocare l'Ue all'avanguardia dell'innovazione e della tecnologia, attraverso il lancio di progetti paneuropei in questi settori, come dichiarato nella relazione intermedia (Ip/03/1321). In tal modo, essa rafforza il più ampio programma di riforme strutturali dell'Unione, varato al Consiglio europeo di Lisbona nel marzo 2000. La proposta della Commissione comprende un programma di avviamento rapido di 56 progetti, pronti per l'avvio, dotati di un forte impatto transfrontaliero e che produrranno risultati positivi in termini di crescita, posti di lavoro e di tutela dell'ambiente. Il programma di avviamento rapido individua i progetti che soddisfano i criteri e che dovrebbero essere intrapresi al massimo entro i prossimi tre anni. Il costo totale degli investimenti da qui al 2010 è pari a circa 38 miliardi di euro per le tratte transfrontaliere chiave della rete di trasporto Ten, 10 miliardi di euro per i progetti chiave delle reti transeuropee nel settore dell'energia e di circa 14 miliardi di euro per progetti legati alle reti di comunicazione ad alta velocità, alla ricerca, allo sviluppo e all'innovazione. Ne deriva un investimento annuo molto realistico di circa 10 miliardi di euro annui, che deve essere coperto da fonti pubbliche e private. Il presidente della Commissione Romano Prodi ha dichiarato: “L'iniziativa europea per la crescita è un catalizzatore indispensabile per la crescita e per la competitività all'interno di un'Unione allargata. Si tratta di trarre profitto dalle sinergie e dalla coordinazione per innalzare il potenziale di crescita dell'Europa. Ci attendiamo adesso che gli Stati membri traducano in atti i loro impegni. Ciò significa che essi devono attuare le riforme convenute e quelle in corso di esecuzione e sostenere gli investimenti che producono crescita attraverso i loro piani di spesa nazionali e regionali. I capitali privati potranno seguire solo se realizziamo un quadro credibile e dimostriamo di impegnarci in progetti dotati di una dimensione europea. La Commissione presenta un programma di avviamento rapido per mostrare che un numero importante di progetti transfrontalieri può iniziare immediatamente. Si tratta di un elenco aperto. Più progetti soddisferanno i criteri, meglio sarà. Spero che i governi siano motivati e prendano delle decisioni riguardo tali progetti, decisioni che, peraltro, spesso si sarebbero dovute prendere molto prima. Il nostro obiettivo resta quello di vedere tutti i progetti conclusi entro i termini previsti o prima”. La relazione finale della Commissione al Consiglio europeo segue la relazione intermedia adottata il 1° ottobre 2003 (Ip/03/1321) e risponde alle conclusioni del Consiglio europeo del 16 e 17 ottobre. La relazione finale della Commissione evidenzia tre questioni importanti: sottolinea l'importanza dell'abolizione delle barriere amministrative e normative che frenano gli investimenti. In alcuni casi si tratta di accelerare il processo decisionale sulle riforme in corso. In altri, si tratta di adottare dei provvedimenti concreti, quali la nomina di un coordinatore unico per i progetti transfrontalieri complessi (come proposto dalla Commissione nelle sue recenti proposte Ten), al fine di sincronizzare gli sforzi di entrambi i lati della frontiera e di permettere ai progetti di superare gli ostacoli amministrativi e finanziari che spesso incontrano. Indica come possano essere finanziati tali progetti, proponendo una combinazione di finanziamenti dell'Ue e nazionali, di aiuti della Banca europea per gli investimenti e di investimenti privati. La commistione di tali diverse fonti di finanziamento varierà da un progetto all'altro, ma la forza dell'Iniziativa verrà valutata in funzione della sua capacità di assicurare il funzionamento congiunto di tutti questi elementi. Parimenti, saranno impiegate forme innovative di finanziamento, quali il nuovo strumento di garanzia che la Commissione sta proponendo. La Banca europea per gli investimenti partecipa attivamente all'Iniziativa per la crescita tramite il suo fondo investimenti Ten e l'iniziativa i2i, attualmente in corso. Inoltre, essa ha ormai adottato le decisioni necessarie per rafforzare il suo fondo finanziario strutturale, attraverso il quale la Banca finanzia, fino a 2,5 miliardi di euro, i rischi di progetti che, altrimenti, non sarebbero stati coperti dai suoi strumenti di prestito tradizionali. La Bei ha inoltre aumentato il sostegno ai capitali di rischio, impegnando 500 milioni di euro, e propone nuovi strumenti innovativi, quali i “securisation Trusts” e meccanismi di prestito per le medie imprese innovative. Istituisce un programma di avviamento rapido che risponde a quattro criteri: (1) maturità, ovvero capacità di avviarsi entro i prossimi tre anni, (2) dimensione transfrontaliera, (3) impatto sulla crescita e sulle innovazioni, e (4) effetti positivi sull'ambiente. Nel settore dei trasporti, il programma di avviamento rapido riprende l'elenco completo dei sottoprogetti dell'elenco prioritario di 29 progetti di reti transeuropee di trasporto, adottato dalla Commissione lo scorso ottobre (Ip/03/1322), e insiste sulle parti indispensabili per la riuscita complessiva del progetto. Nel quadro del programma Ten-energia dell'Unione, sono stati inoltre individuati importanti collegamenti transfrontalieri nei settori del gas e dell'elettricità, i quali permettono di ridurre i rischi di black-out delle dimensioni recentemente sperimentate in alcuni Stati membri. L'accento posto sulla banda larga, sulla ricerca, sulla conoscenza e sull'innovazione rispecchia le priorità esistenti all'interno dello Spazio europeo della ricerca o gli obiettivi dell'iniziativa eEurope dell'Unione europea. I progetti individuati sono quelli che permettono all'Europa di raggiungere importanti risultati. Ad esempio, il sostegno a collegamenti di trasporto transfrontalieri complessi può rendere più attuabili altri collegamenti nazionali, in quanto aiuta ad attirare gli investimenti privati. Privilegiando i collegamenti ferroviari e marittimi teniamo conto dei vantaggi ambientali. Parimenti, favorire un accesso internet ad alta velocità, promuovere la nuova generazione di tecnologie centrali o rafforzare la posizione dell'Europa nello Spazio rientra nella nostra strategia di Lisbona e può procurare vantaggi in termini di innovazione, coesione e posti di lavoro. Come richiesto dal Consiglio europeo di ottobre(1), il programma di avviamento rapido è elaborato con la stretta collaborazione della Banca europea per gli investimenti(2). Nel caso di reti transeuropee di trasporto, i 31 progetti individuati richiedono un investimento di circa 38 miliardi di euro da qui al 2010, mentre i progetti in materia di gas ed elettricità necessitano di un investimento di circa 10 miliardi di euro. Per quanto concerne le reti a banda larga, in cui è più probabile che gli investimenti siano effettuati da privati, il fabbisogno complessivo sarà individuato una volta che gli Stati membri avranno comunicato le loro strategie nazionali sulla banda larga, attese entro fine anno. Tuttavia, ad esempio, la banda larga ha beneficiato di 6 miliardi di euro programmati per il periodo 2000-2006 nel quadro del Fondo strutturale dell'Ue a sostegno della società dell'informazione e i progetti avranno i requisiti per ottenere fino a 7 miliardi di euro messi a disposizione dalla Bei nella seconda fase della sua iniziativa Innovazione 2010. Per quanto riguarda la ricerca, lo sviluppo e l'innovazione (Rsi), i progetti dovrebbero comportare un investimento di circa 10 miliardi di euro entro il 2010. I progetti di ricerca designati dal programma di avviamento rapido vertono su tecnologie di punta in settori quali l'idrogeno, le pile a combustibile, la nanoelettronica e i laser della prossima generazione. Sia per la banda larga che per i progetti Rsi, sono ancora in corso ulteriori contatti con le parti interessate per definire meglio l'obiettivo specifico dei progetti all'interno dell'area generale individuata.

LA COMMISSIONE EUROPEA INDAGA SULLE MISURE A FAVORE DELLE SOCIETÀ SPORTIVE PROFESSIONISTICHE IN ITALIA (‘SALVA CALCIO’)
Bruxelles, 12 novembre 2003 - La Commissione europea ha deciso di richiedere all'Italia informazioni concernenti due aspetti di una recente legge nazionale relativa al rendiconto dei bilanci da parte di società sportive professionistiche – comprese le squadre di calcio di Serie A - in Italia. In primo luogo, la Commissione teme che la legge possa contravvenire alla normativa dell'Unione europea in materia di contabilità e, in secondo luogo, che essa possa comportare la concessione di aiuti di Stato. Entrambe le indagini rappresentano un primo passo nell'ambito dei procedimenti formali pertinenti e non pregiudicano un'eventuale decisione finale sul fatto che le misure in esame contravvengano o meno al diritto comunitario. Se a determinate società sportive vengono effettivamente concessi vantaggi finanziari rispetto ad altre in Europa, ciò rappresenta una distorsione della concorrenza sia in termini commerciali - l'ambito disciplinato dal diritto dell'Unione europea in materia di mercato interno e di concorrenza - che, per estensione, in termini sportivi. Le autorità italiane hanno ora due mesi di tempo per fornire alla Commissione le informazioni richieste: se entro tale termine non presenteranno elementi soddisfacenti, la Commissione può proseguire la procedura d'infrazione e, in ultima istanza, decidere di adire la Corte di giustizia. Alla fine dello scorso anno l'Italia ha adottato provvedimenti in relazione alle norme fiscali e contabili applicabili alle società sportive professionistiche (Decreto legge n. 282 del 24 dicembre 2002, convertito nella legge n. 27 del 21 febbraio 2003). Per effetto di questa legge, alcune società sportive, in particolar modo le società di calcio le cui maggiori uscite sono rappresentate dagli stipendi dei giocatori, possono presentare rendiconti che sottostimano i costi effettivi di un dato esercizio, nascondono perdite reali e forniscono un quadro distorto e fuorviante della situazione agli investitori, i cui finanziamenti sono messi a repentaglio. Un altro effetto collaterale – sebbene tale aspetto non sia direttamente interessato dal diritto comunitario - consiste nel fatto che le società sportive in questione possono, almeno nel breve termine, acquistare giocatori a prezzi esorbitanti e pagarne gli elevati stipendi anche quando la loro effettiva situazione finanziaria non glielo consentirebbe, trovandosi quindi in una posizione di vantaggio. In termini tecnici, la misura in questione permette alle società sportive di iscrivere in apposito conto, tra le ‘attività’, l'ammontare delle svalutazioni dei diritti pluriennali delle prestazioni sportive degli sportivi professionisti, determinato sulla base di un'apposita perizia giurata. Tale posta sarà contabilizzata tra le componenti attive del bilancio quali oneri pluriennali da ammortizzare. La legge specifica inoltre che le società che scelgano la normativa speciale introdotta dalla legge stessa dovranno procedere, per questioni contabili e fiscali, all'ammortamento del conto di bilancio con dieci rate annue di pari importo, anche qualora i diritti posti in essere dai contratti con i relativi giocatori durino, ad esempio, soltanto due o tre anni. La Commissione europea teme che tale misura violi tanto le norme contabili dell'Unione europea quanto quelle in materia di aiuti di Stato. La Quarta (78/660/Cee) e Settima (83/349/Cee) direttiva del Consiglio (direttive contabili) relative ai conti annuali e ai conti consolidati dispongono che i contratti con i giocatori, quando siano considerati immobilizzazioni immateriali, debbano essere ammortizzati durante il periodo della loro utilizzazione, che corrisponderebbe in linea generale alla durata dei contratti stessi. Il contratto non può essere ammortizzato su un periodo più lungo della sua durata. Le direttive contabili dispongono inoltre che il valore assegnato alle immobilizzazioni debba essere diminuito al loro valore effettivo alla data del bilancio qualora si ritenga che la diminuzione del loro valore avrà carattere permanente. Le direttive contabili stabiliscono altresì il principio fondamentale in base al quale i rendiconti finanziari devono fornire un quadro fedele della situazione patrimoniale, delle responsabilità, della situazione finanziaria nonché del risultato economico delle società. La Commissione ha pertanto motivo di credere che la legge italiana contravvenga alle direttive contabili in quanto consente che i contratti con i giocatori, considerati immobilizzazioni immateriali, siano ammortizzati su un periodo più lungo della loro utilizzazione. La legge italiana sembra inoltre consentire alle società sportive di non effettuare le rettifiche di valore relative ai loro diritti contrattuali sulle prestazioni di atleti professionisti, anche quando questi cessino di svolgere la propria attività al livello richiesto, a causa ad esempio di un infortunio. I rendiconti finanziari presentati in tal modo non possono fornire un quadro fedele della situazione e non ottemperano al principio di prudenza promosso dalla Quarta direttiva. Per quanto concerne l'eventuale violazione dell'articolo 87 del trattato Ce, relativo agli aiuti di Stato, il vantaggio concesso potrebbe essere definito un ammortamento accelerato, secondo la definizione utilizzata nella comunicazione della Commissione sulle misure di tassazione diretta delle imprese. Tale misura può comportare la rinuncia da parte dello Stato italiano, nei confronti di determinate società sportive, ad un gettito fiscale ricavato invece da altre società in analoga posizione finanziaria. Si assiste dunque ad una distorsione della concorrenza nonché ad un'incidenza sugli scambi intracomunitari. Alcune attività esercitate dalle società sportive si svolgono evidentemente sui mercati internazionali, si consideri ad esempio l'acquisto di giocatori e la vendita dei diritti di trasmissione per competizioni europee quali la Champions League. Se la misura dovesse effettivamente costituire un aiuto di Stato ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 1, del trattato Ce, c'è il dubbio che l'aiuto così concesso non sia compatibile con il trattato. Per gli ultimi aggiornamenti sulle procedure d'infrazione nei confronti degli Stati membri, si consulti il sito Internet: http://europa.Eu.int/comm/secretariat_general/sgb/droit_com/index_en.htm

IL PRESIDENTE PRODI VISITERÀ L'AFRICA OCCIDENTALE DAL 12 AL 15 NOVEMBRE
Bruxelles, 12 novembre 2003 -  Il presidente Prodi visiterà l'Africa occidentale dal 12 al 15 novembre Dal 12 al 15 novembre 2003, il presidente della Commissione europea Romano Prodi farà visita a tre Stati dell'Africa occidentale: Senegal, Costa d'Avorio e Burkina Faso. Questa visita conferma l'importanza attribuita dalla Commissione al suo rapporto di partenariato con l'Africa. La visita del presidente Prodi in Senegal (12-13/11), Costa d'Avorio (13-14/11) e Burkina Faso (14-15/11) si svolge in un momento in cui si assiste alla nascita di nuove istituzioni in Africa. Con il Nepad (Nuovo partenariato per lo sviluppo dell'Africa) e la creazione dell'Unione africana (Ua), l'Africa sta contribuendo in maniera fondamentale alla promozione della pace, della democrazia, dello sviluppo sostenibile e del buon governo, come pure alla riduzione della povertà nel continente. La Commissione intende assistere l'Africa molto da vicino in questo percorso. La visita del presidente Prodi è un'ulteriore testimonianza della qualità di questo partenariato. Durante la visita, il presidente Prodi incontrerà i capi di Stato dei tre paesi (Senegal: Abdoulaye Wade, Costa d'Avorio: Laurent Gbagbo, Burkina Faso: Blaise Compaore), terrà un discorso alle assemblee nazionali di Senegal e Burkina Faso e incontrerà il presidente della commissione dell'Uemoa (Unione economica e monetaria dell'Africa occidentale), Moussa Toure, a Ougadougou. Il presidente Prodi intende riaffermare l'impegno della Commissione ad assistere l'Africa nella promozione della pace, della democrazia e del buon governo requisiti fondamentali per lo sviluppo del continente. La visita del presidente Prodi offrirà l'opportunità di fare un bilancio della cooperazione allo sviluppo che intercorre fra l'Unione europea e l'Africa nel quadro del Fondo europeo di sviluppo (Fes) e di effettuare inoltre uno scambio di vedute sulle sfide future, compresi gli accordi di partenariato economico, l'iscrizione in bilancio del Fes e il sostegno delle operazioni di mantenimento della pace condotte sul continente africano su iniziativa dell'Africa. Il presidente Prodi ribadirà altresì il sostegno da parte dell'Unione nella lotta all'Aids e il suo impegno nei confronti dell'Iniziativa europea sull'acqua.

TERZA RIUNIONE DEL COMITATO MINISTERIALE DEL FEMIP A NAPOLI: IL FEMIP RAGGIUNGE I SUOI OBIETTIVI DURANTE IL PRIMO ANNO INTERO D'ATTIVITÀ, DISCUTE LE OPZIONI PER IL SUO SVILUPPO FUTURO ED ANNUNCIA UN PORTAFOGLIO DI 270 MILIONI DI EURO IN NUOVI PRESTITI
Napoli/lussemburgo, l'12 novembre 2003 - La terza riunione del Comitato ministeriale del Fondo euromediterraneo d'investimento e di partenariato della Bei (Femip), si è svolta a Napoli il 10 e 11 novembre 2003. Scopo della riunione: stabilire un consuntivo sulle attività del Fondo, alla luce di un anno intero d'attività, discutere le prospettive future del Femip ed passare in rassegna altre importanti tematiche politiche cui fanno fronte i Paesi partner mediterranei (Ppm), nella loro ricerca di uno sviluppo e crescita sostenuti e sostenibili. La riunione, tenutasi a livello ministeriale, è stata inaugurata e tenuta sotto la presidenza congiunta del Ministro italiano dell'economia e delle finanze Giulio Tremonti, e del Presidente della Bei Philippe Maystadt, alla presenza di Philippe de Fontaine Vive Curtaz, Vicepresidente della Bei responsabile del Femip. Hanno partecipato alla riunione i 15 Paesi membri dell'Ue, e i 12 Ppm, e rappresentanti della Commissione europea, del Fondo monetario internazionale (Fmi), del Gruppo Banca mondiale (Bm e Cfi), ed inoltre della Banca di sviluppo africana (Bsaf). La riunione del comitato ministeriale si è tenuto a seguito delle visite, svolte in quasi tutti i Paesi partner, dal Presidente della Bei o dal Vicepresidente nel corso dell'anno. La terza riunione del Comitato ministeriale del Femip ha riaffermato il forte impegno, da parte dei 27 ministri europei e mediterranei dell'economia e delle finanze, di creare una più stretta collaborazione economica. Il Cmitato si è compiaciuto dei risultati raggiunti dal Femip, che hanno soddisfatto appieno gli obiettivi definiti dalla Risoluzione europea del marzo 2002. Il Femip costituisce un progresso rilevante sul cammino della cooperazione economica e finanziaria tra l'Unione ed i Ppm. Le priorità del Fondo sono le seguenti: un ampio coinvolgimento dei Ppm nella politica del Femip, attraverso lo svolgimento di riunioni del Comitato ministeriale e l'apertura di uffici regionali nei Paesi del Mashrak e del Maghreb; concentrarsi sullo sviluppo di un settore privato che crei ricchezza e occupazione; sviluppare gli investimenti nel capitale umano; apportare maggiore assistenza tecnica alla progettazione e qualità dei progetti ed al processo di riforma economica e di privatizzazione nei Ppm; utilizzare prodotti finanziari innovativi e capitali di rischio; aumentare gradualmente il volume annuale delle operazioni della Bei nei Ppm da 1,4 miliardi di euro a 2 miliardi. La Bei programma d'investire un importo tra gli 8 e i 10 miliardi di euro nei Ppm entro il 2006; essa ha, a sua disposizione, le risorse provenienti dagli attuali mandati euromediterranei, capitali di rischio dal bilancio comunitario e fondi per l'assistenza tecnica e aiuti agli investimenti forniti dall'Ue in applicazione delle decisioni del Consiglio europeo di Barcellona del marzo 2002. Femip un intero anno di attività (ottobre 2002-ottobre 2003) Nel corso del primo intero anno d'attività del Femip, la Banca ha finanziato un importo complessivo che supera 1,8 miliardi di euro, ed ha approvato 17 nuove operazioni d'investimento per ulteriori 1,8 miliardi, a favore di quasi tutti i Paesi partner del Mediterraneo (Ppm). [Graphic in Pdf & Word format] L'attività della Bei riflette chiaramente la priorità essenziale del Femip: più di un terzo delle operazioni sono state dirette a promuovere la crescita delle imprese private, sia attraverso investimenti esteri diretti in Turchia ed in Tunisia, sia attraverso joint ventures derivanti dalla cooperazione tra i promotori dei Ppm (in Algeria), oppure mediante prestiti alle Pmi (in Egitto, Siria, Tunisia, con la creazione di un fondo regionale per il capitale di rischio). Il Femip, allo stesso tempo, ha sottolineato l'importanza dei progetti per le infrastrutture di trasporto, poiché essi sostengono lo sviluppo del settore privato in Marocco, Algeria, Egitto, Libano e Siria. Altri progetti hanno riguardato la distribuzione e l'erogazione d'elettricità e d'acqua potabile in Egitto, Marocco e Tunisia, altri il miglioramento delle infrastrutture sanitarie in Siria e Tunisia così come la profonda revisione dei sistemi educativi in Giordania e in Turchia. Infine, il Femip ha promosso l'assistenza alle popolazioni colpite da calamità naturali, rendendo disponibili, oppure impegnando, un importo pari a 350 milioni di euro destinati alla ricostruzione dopo i sismi del 1999 in Turchia, e del maggio 2003 in Algeria. Il Comitato ministeriale si è compiaciuto inoltre che siano stati pienamente apportati tutti i necessari cambiamenti organizzativi, inclusa la creazione di una nuova divisione per lo sviluppo del settore privato, e l'apertura del primo ufficio regionale al Cairo. Lo sviluppo futuro del Femip Nel quadro delle attuali tensioni politiche nella regione, vi è ampio spazio per adoperarsi al fine di raggiungere una più stretta collaborazione euromediterranea e per sviluppare ulteriormente le economie della regione. La risoluzione del Consiglio europeo di Barcellona del marzo 2002 per creare il Femip stabilisce inoltre che, un anno dopo il varo del Fondo, sarà presa una decisione riguardo ad «incorporare una filiale, detenuta a maggioranza dalla Bei e consacrata ai Ppm». Tale decisione è da prendersi «sulla base della valutazione dei risultati del Fondo, e prendendo in considerazione l'esito delle consultazioni con i partners del Processo di Barcellona» Sulla base della risoluzione del Consiglio europeo di Barcellona, gli Stati membri europei si trovano oggi di fronte a tre scelte di sviluppo: (i) far proseguire tale Strumento, come stabilisce il Piano di attività del Femip 2003-2006, (ii) decidere se incorporare il Femip in una specifica filiale della Bei per il Mediterraneo, (iii) rafforzare il Femip, incrementando le sue attività ed il suo azionariato. Gli Stati membri stanno attualmente vagliando tali possibilità, insieme ai diretti interessati nel Processo di Barcellona. La decisione finale sarà presumibilmente adottata dal Consiglio europeo agli inizi di dicembre 2003, a seguito di un giro di consultazioni con i Ppm. La Banca è pronta ad attuare una qualsiasi delle valide opzioni decise dal Consiglio europeo riguardo una possibile evoluzione del Femip ed a preparare serratamene, per approvazione ai propri organi dirigenti, un piano d'azione che specifichi le modalità di messa in opera delle nuove richieste. Dibattito sulle tematiche politiche: Il Comitato ministeriale è stato preceduto da una tavola rotonda su delle importanti tematiche politiche riguardanti la crescita e lo sviluppo sostenuti e sostenibili nella regione, in particolare: · il finanziamenti alle infrastrutture come sostegno allo sviluppo del settore privato: la necessità di riforme che creino un contesto adatto e la capacità di esplorare nuovi tipi di strumenti finanziari adeguati, che consentano maggior coinvolgimento del settore privato ed altri modi relativi di operazione. · facilitare gli investimenti esteri diretti nella regione mediterranea: come impostare il compito di migliorare i contesti istituzionali e normativi, incluso le prassi amministrative, i sistemi legali, e gli incentivi fiscali. · strumenti finanziari per lo sviluppo delle Pmi: come superare il problema della scarsità di strumenti finanziari adeguati attraverso il miglioramento del contesto legale ed amministrativo, lo sviluppo di istituzioni finanziarie specializzate, ed adeguati prodotti finanziari (partecipazioni, strumenti di leasing, fondi di garanzia ecc.). La prossima riunione del Comitato ministeriale è programmata per giugno 2004 in Egitto, a cui precederà una riunione ufficiale ad alto livello. La Bei annuncia nuovi finanziamenti pari ad un importo totale di 270 milioni di euro, destinati ad un'ampia gamma di settori In occasione della riunione del Comitato ministeriale di Napoli, la Bei ha annunciato la disponibilità di un nuovo portafoglio di finanziamenti pari a 270 milioni di euro, da destinarsi ai trasporti regionali, ambiente, capitale umano, settore privato ed energia in Marocco e in Tunisia. Il Vicepresidente della Bei e responsabile del Femip, Philippe de Fontaine Vive Curtaz, ha annunciato la presenza di F. Oualalou il Ministro dell'Economia, delle finanze e della privatizzazione del Marocco, e di M. Jouini, il Ministro allo sviluppo ed alla cooperazione internazionale della Tunisia. I finanziamenti destinati al Marocco, 180 milioni: Un prestito di 10 milioni di euro destinato alle associazioni di microfinanza marocchine, su una base a lungo termine ed in moneta locale. Esso mira a sostenere un ampio numero di piccoli progetti d'investimento promossi dai loro clienti. La microfinanza ha dimostrato di essere uno strumento efficace per ridurre la povertà e lo sviluppo di forme di base d'imprese private. L'operazione sarà attuata attraverso un prestito globale diretto ad associazioni marocchine di microcredito consolidate: “Al Amana” e “Zakoura”. Un prestito di 30 milioni di euro è destinato allo Stato stesso, il Regno del Marocco, con lo scopo di contribuire alla formazione professionale, nella fattispecie per l'ampliamento ed ammodernamento di circa 30 centri per il turismo, tessile e It. Si tratta della prima operazione in assoluto della Bei, al di fuori dell'Ue, di finanziamento della formazione professionale e fa parte della strategia di sviluppo del settore privato attuata dal governo marocchino. Co-finanziato con la Commissione , tale progetto costituirà un'apertura alla formazione per circa 15 000 lavoratori marocchini e professionisti disoccupati all'anno, e migliorerà la qualità della formazione professionale allineando la forza lavoro interna ai requisiti dell'economia basata sulla conoscenza, creando opportunità di formazione permanente, ed offrendo nuove prospettive alle imprese marocchine per elevare il livello di qualità professionale del proprio capitale umano. Un prestito di 110 milioni di euro è destinato alla Società autostrade nazionale, per il progetto di costruzione del tratto autostradale Settat-marrakech, completando l'asse autostradale che va da Marrakech, attraverso Casablanca e da Rabat fino a Tangeri. Cofinanziata con i fondi arabi, tale autostrada regionale collegherà importanti centri di crescita economica del Paese, insieme ai Paesi vicini ed all'Unione europea; essa agevolerà, inoltre, il flusso del traffico passeggeri e merci, interno ed internazionale, contribuendo allo sviluppo dell'economia del Paese. Un prestito di 30 milioni di euro è diretto all'ente autonomo di distribuzione dell'acqua e dell'elettricità d'Oujda, ed è destinato al potenziamento ed all'estensione delle infrastrutture idriche di fornitura dell'acqua potabile, smaltimento delle acque reflue e raccolta delle acque piovane di Oujda, un centro urbano frontaliero di medie dimensioni. Il progetto riguarda la costruzione di una stazione di trattamento delle acque reflue, per consentire l'inizio della riutilizzazione di tali acque per uso agricolo, e per ridurre il rischio d'inquinamento d'importanti risorse di acqua potabile nella provincia marocchina e nel Paese limitrofo, l'Algeria. Tale progetto concerne lo sviluppo «a monte» di uno studio preliminare di progetto, sovvenzionato dalla Bei a titolo del Programma di assistenza tecnica per l'ambiente nel Mediterraneo. Il progetto è cofinanziato dalla Bei e da tre fondi arabi. Finanziamenti destinati alla Tunisia, 90 milioni: Un prestito di 35 milioni di euro andrà alla Tunisacier S.a., allo scopo di ammodernare l'impianto metallurgico che si trova presso la baia di Sabra, nel porto franco di Bizerte in Tunisia, a 60 km a nordovest di Tunisi. Si tratta di un'operazione di investimento estero diretto, essendo la Tunisacier S.a. Filiale al 100% del Gruppo Riva, il primo produttore d'acciaio italiano, e numero 9 a livello mondiale. Dato che il progetto fa seguito ad un processo di privatizzazione, esso implica una stretta integrazione, a livello di produzione e trasferimenti di tecnologia tra la Tunisia e l'Italia. Il pacchetto finanziario è un esempio di operazione con condivisione di rischio nella regione, ed è finanziato in cooperazione con la Banca Unicredito , un consolidato partner finanziario della Bei. Un prestito di 55 milioni di euro è destinato alla Società tunisina di elettricità e del gas (Steg). Obiettivo del prestito è potenziare la fornitura, il trasporto e la distribuzione di gas naturale in Tunisia. Si tratta di un'operazione consueta con la Società (ve ne sono già state 4 in precedenza per un totale di 255 milioni di euro, prestiti firmati tra il 1995 e il 2002. Il progetto prevede una serie di spese in parte capitale da effettuarsi nel Paese, volte ad utilizzare a) una miscela di gas naturale liquefatto importato e di gas dai giacimenti tunisini verso il sud, b) aumentare la capacità, flessibilità e sicurezza nella rete di trasporto del gas, e c) sviluppare i canali di distribuzione pubblica nelle zone attraversate dalla principale rete di trasporto del gas (area di Tunisi, del Sahel e di Cap Bon). Il Femip è stato istituito in risposta alle conclusioni del Consiglio europeo di Barcellona del 1516 marzo 2002, e della Conferenza euromediterranea di Valencia del 22-23 aprile 2002. L 'obiettivo del Fondo è assistere i Ppm a raccogliere le sfide costituite dalla modernizzazione economica e sociale e da un'integrazione regionale potenziata, nell'ottica di creare un'area di libero scambio, tra l'Europa e i Ppm, entro il 2010. Per più ampie informazioni riguardo alle attività della Bei nei Ppm dal 1974, la nascita del Fondo, i progetti in fase di approvazione del Femip, il contesto economico dei Ppm, le riunioni precedenti del Comitato ministeriale del Femip di Barcellona ed Istanbul, si prega di collegarsi al sito web della Bei, alla rubrica consacrata ai Paesi partner mediterranei: http://www.Eib.org/lending/med/en/index.htm  

BNL: PIANO OPERATIVO 2003-05 E RISULTATI CONSOLIDATI AL 30 SETTEMBRE 2003 RAFFORZAMENTO PATRIMONIALE E UTILI IN CRESCITA RISULTATO OPERATIVO +12,4%, UTILE ORDINARIO +12,1%, UTILE NETTO +210,4%.
Roma, 12 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Bnl, riunitosi eri a Roma sotto la presidenza di Luigi Abete, ha approvato il Piano Operativo 2003-2005 e la relazione trimestrale consolidata al 30 settembre 2003 1 . Il Consiglio ha inoltre deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti, che sarà convocata per l’approvazione del bilancio 2003, la distribuzione gratuita di azioni proprie ordinarie in portafoglio - a valere sulla riserva impegnata - in ragione di una azione ogni 64 azioni ordinarie e/o di risparmio possedute e, inoltre, di assegnare il dividendo 2003 alle sole azioni di risparmio. Piano Operativo 2003-2005 Partendo dagli obiettivi già individuati nell’ambito del Piano Industriale 2002-2005, il management ha elaborato un Piano Operativo per il periodo 2003-2005, volto a realizzare una banca finanziariamente più equilibrata, con minori rischi, più efficiente e con una redditività coerente con il livello di business. Detto Piano punta ad aggredire in modo deciso e rapido le aree a maggiore criticità, come il livello di patrimonializzazione, la qualità dell’attivo, l’efficienza operativa e la redditività, fissandone i relativi obiettivi al 2005: Tier 1 al 6,7%; Indice di copertura di sofferenze e incagli (coverage ratio) al 51%; Cost/income al 58%; Roe al 10%. Per il raggiungimento degli obiettivi al 2005, è stato strutturato un insieme organico di interventi sia sul piano della riduzione dei costi che dello sviluppo del business, identificando nel dettaglio responsabilità e tempi di realizzazione: Costituzione di una nuova società in partnership paritetica con Bbva attiva nel settore del consumer lending (credito finalizzato, prestiti personali, carte revolving) con reti distributive proprie e di terzi. Realizzazione di una joint venture con una primaria banca d’affari internazionale per la gestione di un portafoglio revolving di crediti dubbi corporate di iniziali 900 milioni di euro di valore lordo. 1 La situazione trimestrale consolidata dei conti del Gruppo è stata predisposta sulla base dei criteri di formazione del bilancio 2002 con le eccezioni relative agli oneri sostenuti nel periodo per gli esodi del personale (interamente imputati al conto economico nella voce Oneri Straordinari anziché, come nel 2002, iscritti tra le attività immateriali) e, al fine di stabilizzare il tax rate, alla contabilizzazione delle imposte anticipate anche oltre l’arco temporale del Piano Industriale. Inoltre, come già avvenuto con le rendicontazioni periodiche dal 2002, anche per la trimestrale al 30.9.03 sono state escluse dall’area di consolidamento le società controllate operanti in Argentina, facenti capo alla locale holding company Bnl Inversiones Argentinas Sa. L’esclusione si è resa ancora una volta necessaria vista l’impossibilità, che tuttora permane, da parte della Capogruppo di ricevere il pertinente flusso contabile dotato di un sufficiente grado di certezza e attendibilità civilistica. L’area di consolidamento al 30 settembre 2003 comprende 21 società consolidate con il metodo integrale (compresa la Capogruppo ), 5 società valutate al patrimonio netto, con un valore di 104 milioni di euro ( 103 a fine 2002), e 95 altre partecipate espresse al costo, con un valore di carico di 383 milioni ( 392 a fine 2002). Al fine di assicurare una maggiore omogeneità, i dati di conto economico riferito al terzo trimestre e ai primi nove mesi 2003 sono raffrontati con i consuntivi riferiti agli stessi periodi dell’anno precedente. I dati di stato patrimoniale invece, sono posti in relazione con i dati al 30 giugno 2003 e con quelli al 31 dicembre 2002. Valutazione della migliore valorizzazione di Banca Bnl Investimenti; Rilancio di Artigiancassa attraverso un articolato programma volto a rafforzarne il ruolo di banca specializzata nel settore artigiano, ampliandone la capacità distributiva con l’ingresso di un nuovo partner strategico dotato di un’ampia rete. Integrazione nella capogruppo del ramo d’azienda della controllata Bnl Multiservizi per realizzare una gestione accentrata dell’Ict di gruppo e rilevanti risparmi di struttura. E’ prevista inoltre un’importante azione di valorizzazione del patrimonio immobiliare tramite la costituzione di una joint venture con un primario investitore finanziario internazionale; essendo in corso la valutazione degli effetti delle normative vigenti, i valori economici e l’impatto patrimoniale relativi a tale operazione non sono stati prudenzialmente inseriti nel Piano Operativo. Le azioni di sviluppo del business sul mercato domestico faranno leva su: leadership sul segmento mid-corporate; rafforzamento delle aree di eccellenza del wholesale banking e sviluppo di servizi di investment banking al mid-corporate; riposizionamento nel segmento dei piccoli operatori economici; leadership nella pubblica amministrazione; sviluppo del wealth management. Sul fronte delle risorse umane, il Piano Operativo, infine, prevede nel biennio 2004-2005 una riduzione del saldo netto degli organici di oltre 600 unità e la focalizzazione su una più ampia azione di riqualificazione delle risorse onde far fronte alle esigenze di riallocazione in funzione dei nuovi livelli di business. Relazione al 30 settembre 2003 Al 30 settembre 2003, il Gruppo Bnl conferma il positivo trend di crescita reddituale riscontrato nella prima parte dell’anno, migliorando significativamente i margini di profittabilità e gli indicatori di efficienza operativa ed economica nonostante la perdurante debolezza del contesto congiunturale italiano e internazionale. Il conto economico consolidato dei primi nove mesi del 2003 evidenzia una significativa crescita dell’utile netto consolidato che raggiunge i 149 milioni di euro (+210,4% rispetto ai 48 di settembre 2002) dopo aver interamente spesato gli oneri straordinari per gli esodi del personale, pari a 102 milioni di euro. Questo positivo risultato è stato ottenuto grazie alla rigorosa politica di contenimento e razionalizzazione dei costi nonché alla maggiore capacità di produrre ricavi, pur in un contesto di scarsa dinamicità degli aggregati patrimoniali. Il margine d’intermediazione (2.290 milioni) aumenta del 2,5% per effetto della forte crescita dei ricavi netti da servizi (+16,3%), controbilanciando la flessione del margine d’interesse (-6,7%) dovuta alla diminuzione della consistenza media dei prestiti conseguente alla ristrutturazione del portafoglio crediti, in particolare all’estero, alle operazioni di cartolarizzazione realizzate nell’anno, nonché all’ulteriore contrazione degli spread e alla rivalutazione del cambio euro/dollaro. Nell’ambito dei ricavi da servizi, il flusso delle commissioni e altri proventi netti cresce del 7,4%, con una particolare accelerazione degli introiti da commissioni (+11,1%). Il suo apporto al margine d’intermediazione sale al 37,2% rispetto al 35,5% di settembre 2002 (era al 36,7% a giugno 2003 e a 36,8% a fine 2002). I costi operativi sono diminuiti del 2,5% da inizio anno e del 5,6% rispetto al terzo trimestre 2002. A questo risultato ha contribuito principalmente la riduzione del costo del personale (-1,7%), ottenuto attraverso il graduale ridimensionamento degli organici (-489 unità rispetto a inizio anno), nonché la forte razionalizzazione delle altre spese amministrative (-3,8%). Di conseguenza, il cost to income ratio è regredito al 63,1% dal 66,4% di fine settembre 2002. Il risultato operativo consolidato risulta pari a 844 milioni, +12,4% su settembre 2002. L’incremento è del 13,4% nel confronto col terzo trimestre del 2002. L’utile ordinario consolidato si attesta a 379 milioni (+12,1% rispetto al 30 settembre 2002), dopo aver effettuato rettifiche e accantonamenti netti su crediti e per garanzie e impegni per 381 milioni di euro (+29,2% rispetto al 30 settembre 2002) e dopo aver ricondotto il valore della partecipazione in Albacom Spa, ora diretta e pari al 19,5%, a 133 milioni di euro. Considerando accantonamenti e rettifiche nette per 465 milioni e tenuto conto della conferma dello stanziamento di 40 milioni al fondo rischi bancari generali (effettuato con la trimestrale del marzo scorso), il conto economico al 30 settembre 2003 chiude con un utile netto consolidato di 149 milioni rispetto ai 48 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente (+210,4%). Questo risultato sconta i costi sostenuti dalla Capogruppo per gli esodi del personale, pari a 102 milioni di euro, interamente imputati a conto economico tra gli oneri straordinari anziché, come nel 2002, tra le attività immateriali e sottoposti ad ammortamento in 5 rate costanti. Tra i proventi straordinari è stato invece contabilizzato il rimborso di 58,8 milioni di euro derivante dal recupero di una prima parte delle linee di credito per cassa, già totalmente presidiate nel fondo rischi su crediti, che la Capogruppo vanta nei confronti di Bnl Sa Buenos Aires. Nel terzo trimestre 2003 è proseguito il processo di riequilibrio finanziario e patrimoniale del Gruppo con un’ulteriore diminuzione dell’indebitamento finanziario e con un aumento del Tier 1 stimato al 5,6%. Sotto il profilo patrimoniale, rispetto ai valori di fine dicembre 2002, si osservano le seguenti dinamiche: la flessione degli impieghi verso clienti del 5,1% in linea con la politica di graduale rientro dei finanziamenti sull’estero e di ricomposizione delle esposizioni settoriali, volta a ridurre il grado di concentrazione del rischio di credito; l’incremento della raccolta complessiva diretta e indiretta da clienti dell’1,4% (oltre 128 miliardi di euro); il significativo miglioramento del rapporto impieghi/raccolta con clientela, collocatosi a 103,7% contro 107,1% di fine 2002, che ha determinato una più equilibrata struttura finanziaria; conseguente netto miglioramento della situazione di liquidità, che ha consentito di limitare ulteriormente il ricorso al mercato interbancario. Il Gruppo ha presentato a fine settembre una esposizione debitoria netta di 2 miliardi di euro contro 8 a fine 2002. Per effetto della cartolarizzazione di 2,2 miliardi di mutui fondiari residenziali perfezionata dalla Capogruppo nell’aprile scorso, nonché della politica di graduale riduzione dei finanziamenti sull’estero e di ricomposizione delle esposizioni settoriali, gli impieghi a clientela, al netto delle svalutazioni registrano un calo del 5,1% attestandosi a 57.147 milioni contro i 60.249 di fine 2002. L’insieme delle posizioni di dubbio realizzo (ivi incluso il rischio Paese) diminuisce dello 0,5% da 3.781 a 3.763 milioni di euro. In particolare, le sofferenze, pari a 2.146 milioni di euro (+4,3%) registrano un grado di copertura del 49,2% rispetto al 46,3% di inizio esercizio. Le partite incagliate diminuiscono del 3,5% attestandosi a 1.032 milioni di euro e il loro grado di copertura sale al 28,9% (27,6% a fine 2002). La copertura complessiva per sofferenze e incagli sale al 44,1% rispetto al 41,2% di fine 2002. L’esposizione non garantita del Gruppo verso Paesi a rischio, calcolata secondo la normativa della vigilanza bancaria, al netto delle svalutazioni forfettarie di vigilanza, mostra una significativa riduzione (-11,6%) attestandosi a 455 milioni dai 515 di fine 2002. Al lordo delle svalutazioni forfettarie e includendovi anche i titoli, tali partite sono diminuite nei nove mesi del 29,9% da 1.065 a 747 milioni e la loro percentuale di copertura si è attestata al 34,8%. Questi dati non includono le linee di credito ordinarie per cassa (tutte regolarmente performing) erogate a società controllate residenti in Argentina totalmente presidiate nell’ambito del fondo rischi su crediti. La raccolta totale da clienti, comprensiva di prestiti subordinati per 2.797 milioni, diminuisce nei nove mesi del 2%, da 56.232 a 55.084 milioni di euro. La raccolta indiretta da clientela del Gruppo (che comprende il risparmio gestito e quello amministrato) cresce del 4,2% su dicembre 2002, attestandosi a fine settembre 2003 a 73.171 milioni di euro. Sommando tale dato alla raccolta diretta da clientela, si perviene ad una raccolta complessiva di oltre 128 miliardi di euro (+1,4% rispetto ai 126 di fine 2002). Esaminando più nel dettaglio l’aggregato della raccolta indiretta, si registra un incremento del risparmio gestito che si attesta a 29 miliardi (+3,9% su fine dicembre 2002). Nell’ambito di quest’ultimo settore, si osserva un aumento sia nel segmento dei fondi comuni (+2,5%) , sia in quello delle gestioni patrimoniali (+11,4%), mentre risultano in calo le gestioni fiduciarie (-4,8%). In crescita anche il risparmio amministrato (+4,3%) che, al 30 settembre 2003, sale a 44 miliardi di euro. In positivo sviluppo anche il settore assicurativo (+60,9% rispetto a settembre 2002) con una raccolta premi pari a 1549 milioni e il comparto dei fondi immobiliari, dove il gruppo Bnl è leader con una quota di circa il 19%. In uno scenario economico-finanziario che seppur caratterizzato da un miglioramento del trend evolutivo si prospetta ancora debole, il Gruppo Bnl è impegnato a rafforzare ulteriormente la capacità di produrre reddito, a stabilizzare l'equilibrio finanziario, a irrobustire la struttura patrimoniale e a migliorare i relativi ratios, proseguendo nell'opera di riqualificazione/riposizionamento degli attivi creditizi, indirizzata principalmente alla riduzione del profilo complessivo di rischio. In tal senso si inquadra il trasferimento, avvenuto dopo la chiusura del trimestre, dalla controllata argentina alla Capogruppo di titoli a ulteriore rimborso delle linee di credito per cassa in precedenza integralmente accantonate. Detti titoli sono stati già negoziati sul mercato per un controvalore di circa 161 milioni di dollari Usa; tale operazione concorrerà al raggiungimento dell’obiettivo di Tier 1 stimato al 6% per fine 2003. L’insieme di queste iniziative, nel quarto trimestre 2003, permetterà al Gruppo Bnl di consolidare il soddisfacente risultato operativo conseguito nei primi nove mesi dell'anno e di chiudere il 2003 con margini gestionali tendenzialmente in linea con i risultati già espressi. Al fine di fornire un’informativa più completa sui risultati conseguiti nel periodo si allegano i prospetti relativi al conto economico e ai dati patrimoniali consolidati inclusi nella relazione approvata dal Cda. Si precisa inoltre che la relazione trimestrale consolidata non è oggetto di controllo contabile da parte della società di revisione incaricata della certificazione del bilancio annuale. La relazione trimestrale al 30 settembre 2003 è redatta in accordo all’art.82, comma2, del regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 (e successive modifiche e integrazioni) attuativo del dlgs 58/98 e alle indicazioni fornite dall’Abi con comunicazione n. 002617 del 31 marzo 2000. Si segnala, infine, che il bilancio individuale e consolidato al 31 dicembre 2003 verrà messo a disposizione degli azionisti e del mercato entro il termine massimo consentito di novanta giorni dalla data di chiusura dell’esercizio, e pertanto non verrà predisposta l’informativa riguardante i dati del quarto trimestre 2003.

PIONEER INVESTMENTS: RACCOLTA POSITIVA IN OTTOBRE (608 MILIONI DI EURO). USA: LANCIATO E INTERAMENTE SOTTOSCRITTO UN FONDO CHIUSO PER 300 MILIONI DI $
Milano, 12 novembre 2003 - Pioneer Investments ha chiuso il mese di ottobre con vendite nette positive per 608,3 milioni di euro grazie alle divisioni estere (+690 milioni di euro). Dall’inizio dell’anno la raccolta del gruppo ha raggiunto i 7.108 milioni di euro (+4.286 milioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). Complessivamente il patrimonio gestito si è attestato a 114,5 miliardi di euro registrando un incremento del 10,4% da inizio anno e del 2,1% rispetto al mese precedente (effetto mercato +1,5%). Raccolta leggermente negativa in Italia, peraltro in linea con il mercato (-81,7 milioni di euro, fondi comuni (perimetro Assogestioni) –96,8); dall’inizio dell’anno la raccolta rimane positiva per 1.671 milioni di euro. Si conferma un graduale spostamento della clientela verso prodotti specializzati sui mercati azionari, oltre che verso prodotti obbligazionari a spreads, tra cui spicca per raccolta il nuovo fondo obbligazionario corporate etico. Patrimonio gestito in Italia a fine mese: 84.910,7 milioni di euro in crescita dello 0,6% rispetto al mese precedente (+5,1% dall’inizio dell’anno). La divisione International (Italia esclusa) conferma il trend positivo della raccolta netta con un flusso di 115,1 milioni di euro (+1.179 milioni di euro dall’inizio dell’anno) questo mese grazie soprattutto alla Spagna (+46,1 milioni di euro). Registrato un incremento dell’8% rispetto al mese precedente per il patrimonio della divisione (+38,8% dall’inizio dell’anno) e raggiunti i 5.191 milioni di euro. Nella divisione nordamericana la crescita continua a seguire un trend estremamente positivo; flussi netti per 536 milioni di euro nel corso del mese e, dall’inizio dell’anno, per 3.242 milioni di euro. In termini di vendite nette il fondo più collocato rimane Pioneer High Yield, ma merita particolare risalto il significativo contributo del fondo chiuso Pioneer Municipal Trust (oltre 300 milioni di dollari) lanciato nel corso del mese ed interamente sottoscritto in soli 4 giorni di collocamento. Il patrimonio della divisione a fine periodo è risultato pari a 22.094 milioni di euro (+25,1% dall’inizio dell’anno); in dollari l’incremento è del 38,6% da fine dicembre 2002 raggiungendo i 25.678 milioni di dollari. Il contributo della divisione New Europe e’ ancora una volta positivo per 38,4 milioni di euro con un progressivo di 1.015 milioni di euro dall’inizio dell’anno. Questi risultati hanno consentito alla divisione di raggiungere i nuovi massimi storici in termini sia di vendite nette che di vendite lorde. Il patrimonio della divisione, localizzato prevalentemente in Polonia, ha raggiunto i 2.327 milioni di euro, in crescita del 52,8% dall’inizio dell’anno. Flussi netti positivi per 49,3 milioni di euro per Pioneer Alternative Investments (i cui dati di raccolta, nonché di Aum sono già compresi in quelli delle diverse aree di business). Dall’inizio dell’anno la raccolta totale ha superato i 620 milioni di euro. Il patrimonio complessivo in Hedge Funds del gruppo Pioneer, pari a 2.156,2 milioni di euro, è cresciuto del 2,9% rispetto al mese precedente e del 42,1% dall’inizio dell’anno.

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI UNICREDIT BANCA MEDIOCREDITO APPROVA I RISULTATI DEL 3° TRIMESTRE: IL MARGINE DI INTERMEDIAZIONE È PARI A 63,8 MILIONI DI EURO IN LINEA CON L’ANALOGO PERIODO DELL’ANNO PRECEDENTE
Torino, 12 Novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Unicredit Banca Mediocredito ha approvato ieri la relazione trimestrale e la situazione dei conti al 30 settembre 2003. Dopo i primi nove mesi di attività il margine di intermediazione è pari a 63,8 milioni di euro, sostanzialmente in linea con l’analogo periodo dell’anno precedente; a tale risultato hanno primariamente contribuito le attività della banca nei comparti a maggior valore aggiunto del corporate e del project finance : il margine dai servizi, pari a 13,9 milioni di euro, risulta quasi raddoppiato (+6,8 milioni) rispetto all’analogo periodo precedente. Gli accantonamenti al fondo rischi su crediti e le rettifiche di valore su crediti, al netto delle riprese di valore, risultano pari a 13,9 milioni di euro, in diminuzione del 33,7% rispetto agli accantonamenti effettuati nei primi nove mesi del 2002. La minor incidenza di tali accantonamenti è stata resa possibile dall’accurata selezione e dall’attento presidio sulla qualità del credito effettuato dalla banca sul proprio core-business, attività che ha condotto ad un abbassamento della rischiosità media di portafoglio, come testimoniato anche dalla riduzione dei crediti in sofferenza (-6,8%). Le consistenze riferite agli impieghi lordi, pari a 4.924 milioni di euro, si riducono nel periodo del 13,5% sia a causa di tale selettività nell’erogazione del credito, sia ad opera di una naturale riduzione dei capitali medi fruttiferi (-8,6%) connessi a segmenti di business presidiati ora da altre società del gruppo. L’utile delle attività ordinarie è pertanto pari a 16 milioni di euro, in incremento di 6,5 milioni rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente. L’utile lordo è pari a 22,7 milioni di euro (+8,9%), al netto dell’imposizione fiscale esso risulta pari a 13,8 milioni di euro, in aumento del 13,9% rispetto al terzo trimestre 2002. Il patrimonio netto, a seguito dell’integrale destinazione dell’utile, ammonta a 373,85 milioni di euro.

TERZO TRIMESTRE POSITIVO PER IL GRUPPO BIPIEMME - BANCA POPOLARE DI MILANO UTILE NETTO TERZO TRIMESTRE € 25 MLN (+55%) UTILE LORDO PRIMI NOVE MESI € 125 MLN (+33%) RISPARMIO GESTITO € 16,4 MLD (+13,8%)
Milano, 12 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Milano nella riunione dell’ 11 novembre ha approvato i risultati consolidati del Gruppo Bipiemme al 30 settembre 2003, che evidenziano un utile netto pari a € 81 milioni, grazie al contributo di € 25 milioni del solo terzo trimestre 2003, che presenta un netto miglioramento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+55,2%). Per il confronto con i primi nove mesi del 2002 occorre tenere in considerazione che il risultato netto del 2002, pari a € 97,7 milioni, includeva € 63,0 milioni di proventi non ricorrenti; per un paragone omogeneo a livello consolidato occorre pertanto tenere in considerazione l'utile lordo che ammonta € 125,2 milioni, e che presenta una crescita del 33,0% rispetto ai primi nove mesi del 2002. A livello patrimoniale, si evidenzia una crescita della raccolta diretta a € 17,7 miliardi pari al 2,2% in più rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno, influenzata dal venir meno di alcuni rapporti con clientela istituzionale facenti capo alle filiali estere. Ancora più significativo il dato in termini medi: la provvista delle filiali italiane è in crescita del 5,6%, con uno sviluppo delle quote di mercato (calcolate sui flussi decadali della Banca d'Italia) passate dal 2,10% dei primi nove mesi del 2002 al 2,12% del 2003. Di rilievo i risultati raggiunti nell'area del risparmio gestito che, con una crescita rispetto al settembre 2002 del 13,8%, si posiziona a € 16,4 miliardi sottolineando il vantaggio competitivo del gruppo Bipiemme nel settore, come testimonia la costante crescita della quota di mercato dei fondi delle società del gruppo, complessivamente salita al 2,25% dal 2,21% del settembre 2002. Tale risultato è stato raggiunto grazie al flusso positivo di raccolta netta (complessivamente pari a € 1,4 miliardi nei primi nove mesi dell’anno in corso, rispetto a € 0,9 miliardi dell'intero anno 2002) a riprova degli sforzi congiunti delle società prodotto, per l’ampliamento della gamma dei prodotti, e delle reti commerciali, per il collocamento degli stessi. Il flusso di raccolta netta dei fondi gestiti dalle società del Gruppo Bpm ha rappresentato il 2,9% di quanto registrato dal sistema. 2 Nei primi nove mesi del 2003 risulta particolarmente positivo l'andamento delle gestioni patrimoniali (+17,8%) e delle riserve tecniche assicurative (+13,8%). La strategia avviata nel 2002 di ricomposizione del portafoglio crediti, verso la clientela retail e corporate di medie dimensioni del mercato domestico di riferimento a scapito delle grandi imprese, ha influenzato l'andamento degli impieghi a clientela attestati a € 16,0 miliardi, mantenendosi complessivamente allineati ai trimestri precedenti (-0,6% sul settembre 2002). E' proseguito lo sviluppo della componente retail (privati ed aziende) (+9,3% in termini medi progressivi rispetto ai primi nove mesi del 2002) e corporate (piccole e medie) (+10,5%) a scapito della esposizione verso grandi corporate domestiche (-10,9%) e non domestiche (-23,9%). Per quanto riguarda la qualità del credito, occorre rilevare che l'incidenza delle sofferenze nette sul totale degli impieghi, pari allo 0,7%, si mantiene a livelli d'eccellenza nell'ambito del sistema bancario italiano. Dal punto di vista reddituale, nonostante l'andamento ancora riflessivo dei mercati finanziari e la consistente discesa dei tassi di interesse rispetto ai primi nove mesi del 2002, si è registrata una tenuta del margine di intermediazione consolidato che raggiunge € 976,1 milioni (-0,5%), grazie al contributo dei servizi a € 520,3 milioni (+ 5,7%), che hanno integralmente compensato la riduzione del margine di interesse. Sotto controllo la struttura dei costi che evidenzia una crescita del 2,5% in linea con l'incremento dell'operatività e con l'espansione della rete distributiva che, con le aperture previste entro fine anno, raggiungerà i 617 punti vendita ( 592 a settembre 2002). Le rettifiche di valore e gli altri accantonamenti ammontano a € 93,2 milioni e presentano un notevole calo rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente (€ -44,5 milioni, pari al –32,3%), a seguito del miglioramento della qualità del portafoglio crediti consentendo al risultato ordinario di raggiungere € 115,7 milioni, con una crescita del 23,0% rispetto ai primi nove mesi del 2002. Dopo il saldo delle componenti straordinarie positivo per € 9,5 milioni, ed imposte per € 43,7 milioni (con un tax rate pari al 34,9%) il risultato netto si attesta a € 81,0 milioni, con un importante contributo del terzo trimestre (+55,2% sul terzo trimestre 2002), in calo rispetto al corrispondente periodo del 2002 che era peraltro influenzato da una importante componente di reddito non ricorrente (sotto forma di minori imposte) pari € 63,0 milioni. Al netto di tale componente straordinaria la crescita dell'utile di periodo risulterebbe superiore del 133%. A livello della sola capogruppo Banca Popolare di Milano, i risultati non sono direttamente confrontabili con l’anno precedente per effetto del piano di riorganizzazione del gruppo Bipiemme che ha portato ad una riduzione del flusso di dividendi provenienti dalle società del Gruppo ed al riassetto della rete distributiva, che ha comportato il passaggio di 26 agenzie della Banca Popolare di Milano alla Banca di Legnano nello scorso mese di marzo. In particolare il risultato netto di periodo della capogruppo, dopo aver computato imposte per 42,6 milioni (tax rate 33,6%), si colloca a € 84,0 milioni, in flessione del 43,9% rispetto al pari periodo 2002; la riduzione è ascrivibile al saldo delle componenti straordinarie, che nel 2002 era superiore di € 72,8 milioni rispetto al 2003, a seguito di plusvalenze lorde rivenienti dal conferimento del ramo d’azienda degli immobili non strumentali alla controllata Bipiemme Immobili. Per quanto riguarda il contributo all’utile consolidato da parte delle altre società del gruppo occorre rimarcare l’ottimo risultato di Banca Akros, attestatosi a € 15,5 mln (+103,7%), cui si aggiunge il positivo contributo di Bipiemme Gestioni Sgr, attestatosi a € 7,6 (+0,3%), e di Bipiemme Vita, che con un utile di periodo di € 7,8 mln, presenta una crescita del 52,9%. Si rende altresì noto che – al fine di ottimizzare l’allocazione delle risorse patrimoniali all’interno del Gruppo – i Consigli di Amministrazione della Banca di Legnano, Banca Akros e Bipiemme Gestioni Sgr (nelle riunioni tenutesi rispettivamente in data 27 e 23 ottobre u.S. E nella giornata di ieri) hanno deliberato di procedere alla distribuzione di riserve a suo tempo costituite con utili netti, nella misura rispettivamente di Euro 55 milioni, di Euro 10 milioni e di Euro 5 milioni. Al fine di realizzare l’operazione tali società sottoporranno le suddette proposte consiliari, entro la fine del corrente anno, alle rispettive Assemblee dei soci. Sotto il profilo economico, l’operazione, una volta realizzata, comporterà componenti positive di reddito a valere sui conti economici della Bipiemme e della Banca di Legnano (socia al 40% di Banca Akros e di Bipiemme Gestioni Sgr) nella misura seguente: Euro 96,5 milioni (di cui Euro 63,7 milioni per dividendi ed Euro 32,8 milioni per credito d’imposta) per la Bipiemme ; Euro 9,1 milioni (di cui Euro 6 milioni per dividendi ed Euro 3,1 milioni per credito d’imposta) per la Banca di Legnano. Dal punto di vista patrimoniale l’operazione - che, a livello consolidato, non avrà naturalmente alcun effetto – è ampiamente compatibile rispetto ai coefficienti patrimoniali delle singole società interessate. A questo proposito Banca Akros procederà all’accensione di un finanziamento subordinato di tipo “Lower Tier 2” di Euro 10 milioni, che verrà erogato dalla Banca di Legnano; per effetto di tali operazioni, il “Tier 1” e il “Total capital ratio” di Banca Akros (pari rispettivamente al 9,5% e al 10,1% al 30 settembre 2003) si manterranno significativamente superiori a quanto previsto dalla normativa di vigilanza.

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI SANPAOLO IMI HA APPROVATO I RISULTATI DEL TERZO TRIMESTRE 2003, CHE CONFERMANO GLI OBIETTIVI DEL PIANO TRIENNALE.L’UTILE NETTO SI ATTESTA A 786 MILIONI DI EURO (+36,7%)
Torino, 12 novembre 2003 – Il Consiglio di Amministrazione ha approvato oggi i risultati del Gruppo Sanpaolo Imi relativi ai primi nove mesi del 2003, che evidenziano una positiva evoluzione dei principali margini reddituali rispetto al corrispondente periodo del 2002. In uno scenario di mercato ancora instabile, caratterizzato, soprattutto in Europa, dalla debolezza degli investimenti delle imprese e dei consumi, il Gruppo ha realizzato un utile ordinario di 1.566 milioni di euro (+67,7 % rispetto al corrispondente periodo del 2002) ed un netto miglioramento del margine di intermediazione (+5,1%), grazie alla crescita sia del margine di interesse (+2,6%) che delle commissioni nette (+6,5%) e dei profitti derivanti da operazioni finanziarie (+47,6%), dimostrando una minore vulnerabilità al calo dei tassi di interesse e alla volatilità dei mercati finanziari rispetto al 2002. L’utile ordinario ha beneficiato, oltre che di una vivace dinamica delle principali grandezze operative, anche del costante presidio dei costi e dell’elevata qualità del portafoglio crediti. L’utile netto si è attestato a 786 milioni di euro (+36,7%), beneficiando nel terzo trimestre di un flusso di 345 milioni di euro, il più elevato da inizio anno. Tale risultato è stato conseguito grazie alla crescita dei ricavi operativi. I risultati sono pienamente in linea con il percorso di crescita tracciato in sede di budget 2003 e, anche alla luce del trend attuale, consentono di confermare gli obiettivi del Piano Triennale: Roe pari a circa il 9% nel 2003 ed al 15% nel 2005 e, per quella data, un cost/income ratio pari al 55%. Il margine di intermediazione del Gruppo si è attestato nei primi nove mesi del 2003 a 5.663 milioni di euro, grazie sia alla favorevole evoluzione del margine di interesse, sia al positivo andamento dei ricavi commissionali (+6,5%) e dei profitti derivanti da operazioni finanziarie e dividendi su azioni (+47,6%). Il margine di interesse realizzato nei primi nove mesi del 2003 si è attestato a 2.889 milioni di euro, continuando con l’inversione di tendenza in atto rispetto al 2002: l’incremento del 2,6% rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso è sostanzialmente riconducibile al positivo andamento dei crediti ed al miglioramento dello spread verso clientela. Gli impieghi netti a clientela si sono attestati a 123,4 miliardi di euro, in crescita dell’1,4% su base annua. L’incremento è sostanzialmente riconducibile alla dinamica dei crediti a medio/lungo termine, settore in crescita nei dodici mesi del 6,6%. Tale dinamica ha permesso di compensare il calo degli impieghi a breve (-6,7%): infatti, se da un lato vi è stato il ridimensionamento delle posizioni corporate ed istituzionali, dall’altro è proseguito il buon andamento dei finanziamenti destinati al settore retail (2,6 miliardi di euro i mutui fondiari erogati dalle reti bancarie domestiche) e dei crediti erogati al settore opere pubbliche ed infrastrutture (il totale dei mutui di Banca Opi si attesta a fine periodo intorno a 18,2 miliardi di euro, in crescita del 12,4% sui dodici mesi). Le commissioni nette del Gruppo si sono attestate a 2.234 milioni di euro, in crescita del 6,5% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno, con un flusso trimestrale di 806 milioni di euro, il più elevato da inizio anno. Tale dinamica è il risultato del buon andamento dei ricavi derivanti da tutti i comparti, con l’eccezione di una modesta flessione (-0,9%) di quelli relativi al risparmio gestito, la cui diminuzione – in miglioramento rispetto al –6,5% evidenziato in sede di relazione semestrale – è riconducibile soprattutto al mutato mix delle attività finanziarie della clientela, orientata verso tipologie di prodotti a basso profilo di rischio per effetto dell’elevata volatilità dei mercati. Si segnalano, inoltre, le buone performance ottenute dalle aree dell’intermediazione mobiliare e custodia titoli e valute (238 milioni di euro, +20,8%) e dei depositi e conti correnti (366 milioni di euro, +15,5%). Le attività finanziarie della clientela si sono attestate a fine settembre a circa 376 miliardi di euro, in crescita del 3,3% da inizio anno e del 4,2% rispetto a fine settembre 2002. La raccolta diretta si è attestata a circa 134 miliardi di euro in calo del 2,8% da inizio anno. A fine settembre le quote del Gruppo sul mercato domestico risultano pari al 10,8% nel comparto degli impieghi ed al 10,3% per la raccolta diretta. Lo stock di raccolta indiretta si è attestato a 241,9 miliardi di euro, in crescita del 7% da fine dicembre e dell’8,5% su base annua, per effetto del favorevole sviluppo sia della componente gestita che di quella amministrata. La positiva evoluzione del risparmio gestito (+9,4% su base annua e +7,2% da fine anno) è dovuta sia alla raccolta netta conseguita dalle reti distributive (7,8 miliardi di euro), sia alla rivalutazione degli stock degli assets in gestione. Lo stock di risparmio gestito ha raggiunto a fine settembre i 148,1 miliardi di euro, con un flusso incrementale da inizio anno di quasi 10 miliardi di euro. Il Gruppo Sanpaolo Imi, grazie anche ad una raccolta netta di 3,7 miliardi di euro, continua ad occupare nell’ambito della gestione dei fondi comuni di investimento la prima posizione sul mercato domestico, con una quota di mercato del 21,1%. Le riserve tecniche vita hanno confermato la crescita già evidenziata nel corso del 2002 (+28% rispetto a fine settembre 2002 e +19,9% da inizio anno): i prodotti assicurativi del ramo vita hanno rappresentato uno dei prodotti trainanti del risparmio gestito ed una delle forme di investimento preferite dalla clientela. La raccolta netta realizzata dalle reti distributive nei primi nove mesi è stata pari a 4,6 miliardi di euro ed ha portato le riserve tecniche vita a 32,6 miliardi di euro. Il risparmio amministrato si è attestato a 93,7 miliardi di euro (+7,1% su base annua, +6,7% da inizio anno). I primi nove mesi vedono in crescita anche i profitti da operazioni finanziarie e dividendi su azioni (+47,6% rispetto all’analogo periodo del 2002), che si sono attestati a 344 milioni di euro, che derivano, per oltre due terzi, da proventi tipici generati dall’attività di intermediazione in titoli, cambi e derivati di Banca Imi e della Capogruppo. Gli utili delle società valutate al patrimonio netto e i dividendi su partecipazioni sono risultati pari a 196 milioni di euro (-18% su base annua). Il dato deriva dalla dinamica contrapposta fra gli utili delle società valutate al patrimonio netto (+19,8%), in aumento grazie soprattutto ai buoni risultati conseguiti dalle compagnie di assicurazione, e fra i dividendi su partecipazioni di minoranza non ricorrenti corrisposti al Gruppo nel 2002. Il risultato di gestione nei primi nove mesi è stato pari a 2.071 milioni di euro, in crescita del 13,5% su base annua, grazie anche ad un’attenta politica di contenimento dei costi. Le spese amministrative si sono attestate a 3.489 milioni di euro (+0,7%), come risultato di una dinamica contrapposta fra i costi relativi al personale (+1,4%), le imposte indirette e tasse (+5,7%) e le altre spese amministrative (-1,3%). In particolar modo, le spese per il personale (2.165 milioni di euro) sono state condizionate da fattori esogeni, quali gli aumenti retributivi intervenuti in seguito all’applicazione del Ccnl, in parte controbilanciati dalle azioni di ottimizzazione degli organici, diminuiti del 2,1% in termini medi rispetto ai primi nove mesi del 2002: migliora di conseguenza il cost/income ratio, che passa dal 64,3% al 61,5%, con una riduzione di quasi 3 punti percentuali rispetto ai primi nove mesi del 2002. Gli ammortamenti dei disavanzi di fusione e delle differenze positive di consolidamento e di patrimonio netto sono stati pari a 115 milioni di euro, in calo del 9,4% rispetto all’analogo periodo dello scorso esercizio, grazie al completamento, a fine 2002, dell’ammortamento decennale dell’avviamento relativo all’incorporazione dell’ex Banca Provinciale Lombarda e dell’ex Banco Lariano. Gli accantonamenti e le rettifiche nette su crediti e immobilizzazioni finanziarie si sono attestati a 390 milioni di euro, a fronte degli 764 milioni dei primi nove mesi del 2002, con una riduzione del 49%. Il flusso comprende 108 milioni di euro per accantonamenti al fondo rischi e oneri, in diminuzione del 33,7% su base annua, grazie sia alla ridefinizione della normativa sull’edilizia agevolata, sia al venir meno degli oneri di ristrutturazione stanziati nel 2002 per l’integrazione fra Fideuram e Banca Sanpaolo Invest. Per quanto riguarda invece le immobilizzazioni finanziarie, il Gruppo ha registrato nei primi nove mesi dell’anno recuperi di valore netti per (+)14 milioni di euro, rispetto ai (-)264 milioni di rettifiche nette relative al corrispondente periodo dello scorso esercizio, imputabili principalmente al significativo apprezzamento del titolo Santander Central Hispano, che ha prodotto una ripresa di valore pari a 126 milioni di euro. Le partecipazioni in H3g e in Fiat, hanno invece comportato l’iscrizione di una minusvalenza rispettivamente di 74 e 10 milioni di euro. Le rettifiche nette di valore su crediti e accantonamenti per garanzie ed impegni si sono attestati a 296 milioni di euro (rispetto ai 337 milioni di euro di settembre 2002) e derivano dall’adeguamento ai valori di presunto realizzo di specifiche posizioni. Il flusso di riserva generica del periodo, pari a 74 milioni di euro, di cui 59 milioni nel terzo trimestre, ha portato lo stock complessivo ad oltre 1,1 miliardi di euro, pari allo 0,9% del portafoglio crediti in bonis: tale livello di copertura del rischio si ritiene rappresenti un giusto equilibrio tra l’elevata qualità del portafoglio crediti e l’instabilità dello scenario economico. Rispetto a fine settembre 2002 sono in calo del 6,7% le sofferenze nette (1.340 milioni di euro rispetto ai 1.436 del corrispondente periodo 2002), così come i crediti incagliati, ristrutturati ed in corso di ristrutturazione diminuiscono del 5,8% (1.407 milioni di euro rispetto ai 1.493 del 2002): le percentuali di copertura sono pari rispettivamente al 69,2% ed al 34,4%. Gli indici di rischiosità del credito permangono buoni: sia il rapporto fra crediti netti in sofferenza/ crediti netti verso clientela, sia quello fra i crediti incagliati ed in corso di ristrutturazione/crediti netti verso clientela sono dell’1,1%. Gli oneri straordinari netti si attestano a 211 milioni di euro, a fronte dei 171 milioni di proventi netti realizzati nel 2002. Il flusso ricomprende 363 milioni di euro di accantonamenti effettuati principalmente per sostenere gli oneri straordinari derivanti dal ricorso al “Fondo di Solidarietà” per l’incentivazione all’esodo. L’onere aggiuntivo del trimestre (circa 90 milioni di euro) è dovuto al prolungamento dei termini di scadenza per l’adesione e all’avvio dell’iniziativa in Cardine. I risparmi stimati sul costo del personale diventano quindi circa 200 milioni di euro a partire dal 2005. Gli oneri straordinari netti sono stati parzialmente controbilanciati da 69 milioni di euro derivanti dalla cessione di partecipazioni, quali Finconsumo Banca (44 milioni) e da 68 milioni di euro di proventi derivanti dall’utilizzo di fondi per oneri potenziali risultati in eccesso. L’utile lordo si è attestato a 1.355 milioni di euro (+22,6%), il tax rate è risultato pari al 39,9%. A fine settembre 2003 i coefficienti di solvibilità del Gruppo sono stimati al 7,3% per quanto riguarda il tier 1 ratio ed al 10,6% per quanto riguarda il total ratio. Il 7 novembre 2003 la quotazione del titolo Sanpaolo Imi risultava pari a 9,914 euro, in crescita del 59,9% da inizio anno.

BPVN RISULTATI PRIMI NOVE MESI 2003 NEI PRIMI NOVE MESI DEL 2003 IL RISULTATO ECONOMICO DELLE ATTIVITÀ ORDINARIE È CRESCIUTO DEL 9,4% RISPETTO A SETTEMBRE 2002.
Verona, 12 novembre 2003: - Il Consiglio di Amministrazione del Banco Popolare di Verona e Novara ha approvato la Relazione trimestrale consolidata al 30/9/2003 che ha posto in luce un positivo andamento di tutte le componenti del Gruppo con significative perfomance sia nell’ambito delle attività che dei relativi esiti economici. In particolare tutti i principali indicatori di stato patrimoniale sono risultati in crescita. La raccolta diretta cresce del 2,9% rispetto al settembre 2002 (+6,8% al netto delle operazioni pronti contro termine). La raccolta indiretta è aumentata dell’11,9% grazie ad una crescita dell’11,7% della raccolta gestita e del 12,0% della raccolta amministrata. Gli impieghi sono cresciuti del 5,9% e la loro dinamica è trainata dalle piccole e medie imprese e dalle famiglie. I crediti dubbi sono risultati in calo del 2,8% e il rapporto tra sofferenze nette e impieghi netti scende dal 3,31% al 3,00%. Anche tutti gli indicatori di conto economico sono risultati in crescita con la sola eccezione del margine di interesse che si è attestato a 905,7 milioni, in calo del 3,8% rispetto a settembre 2002. Il calo è da attribuire alla minore remunerazione della liquidità che deriva dalla discesa dei tassi del mercato monetario. I dividendi e gli utili delle partecipazioni valutate a patrimonio netto sono ammontati a 32,9 milioni (24,9 milioni nel 2002). Il margine da servizi è salito a 726,1 milioni, in crescita del 9% rispetto allo stesso periodo del 2002. Al suo interno le commissioni nette sono risultate pari a 495,3 milioni, i profitti da operazioni finanziarie a 103,1 milioni, gli altri proventi netti a 127,8 milioni. Le commissioni nel terzo trimestre, nonostante la stagionalità negativa di agosto, sono state pari a 166,9 milioni, in linea con il secondo trimestre e superiori ai 160,8 milioni del primo. Discorso opposto per i profitti da operazioni finanziarie in flessione dai 38 milioni dei primi due trimestri a 27 milioni. Questo spostamento dei ricavi da operazioni finanziarie a commissioni indica una speculare variazione della domanda della clientela da prodotti strutturati a prodotti più tradizionali di risparmio gestito. Il margine di intermediazione è quindi salito da 1.632,8 milioni di settembre 2002 a 1.664,7 milioni al 30/9/2003 (+2,0%). I costi operativi sono risultati pari a 1.025,6 milioni, sostanzialmente allineati ai livelli dell’anno precedente. La stabilità dei costi evidenzia la capacità del Gruppo di trarre beneficio dalle sinergie di costo che derivano dalla fusione del giugno 2002. I costi del personale salgono a 619,2 milioni (+3,0%) e l’aumento di 18 milioni deriva per 10 milioni da costi di integrazione. Le altre spese amministrative sono ammontate a 309,7 milioni (in calo dello 0,7%), tali spese comprendono 9,3 milioni di costi non ricorrenti legati all’integrazione contro 14,9 milioni dell’analogo periodo dell’anno precedente. Gli ammortamenti sono risultati pari a 96,8 milioni (in flessione del 13,1%). A seguito della stipula di appositi contratti di outsourcing, sono stati ridotti gli investimenti e conseguentemente anche i relativi ammortamenti e sono invece aumentate le spese amministrative, ne segue che i due aggregati vanno confrontati congiuntamente e sono complessivamente in calo di 16,7 milioni (-4%). Il risultato della gestione è ammontato a 639,1 milioni, in crescita del 5% rispetto a settembre 2002. L’utile delle attività ordinarie (dopo gli ammortamenti sugli avviamenti, accantonamenti per rischi ed oneri, rettifiche nette di valore su crediti ed immobilizzazioni finanziarie e accantonamenti per garanzie e impegni per complessivi 155,0 milioni) si attesta a 484,1 milioni, in crescita del 9,4% rispetto allo stesso periodo 2002. La riduzione delle rettifiche nette su crediti da 93,2 milioni a 89,3 milioni riflette il miglioramento della qualità del credito già evidenziato dall’andamento del rapporto tra crediti dubbi ed impieghi. Tra le perdite straordinarie (65,3 milioni) sono stati contabilizzati 64,1 milioni rappresentanti l’onere derivante dall’adesione al fondo di solidarietà. L’ammontare contabilizzato riguarda sia i 290 dipendenti che hanno lasciato il Gruppo il 1° novembre che i 171 che lo lasceranno nel corso del 2004. L’utile lordo (comprensivo degli oneri straordinari) si attesta a 418,8 milioni e non è confrontabile con il dato a settembre 2002 (perché agli oneri del Fondo esuberi per il 2003 si contrappone nel 2002 un utile straordinario di 180,4 milioni in larga parte riconducibile alle cessione della società immobiliare Impresol). L’utile netto (dopo imposte per 192,5 milioni e l’utile di pertinenza di terzi di 13,4 milioni) è pari a 212,9 milioni. L’utile netto ordinario (utile netto depurato dal risultato straordinario netto) è pari a 256 milioni ed evidenzia un incremento del 13% rispetto all’analogo dato riferito al 30 settembre 2002 (226,5 milioni). Il numero dei dipendenti è passato dalle 13.013 unità del 31/12/2002 alle 12.893 al 30/9/2003 con una diminuzione di 120 collaboratori mentre alla data del 1 novembre sono scesi a 12.577 in via prevalente per effetto dell’adesione al Fondo di Solidarietà, con una variazione complessiva quindi, rispetto a fine 2002, di 436 unità. Al 30/9/2003 il numero degli sportelli era salito a 1.158 contro i 1.146, con l’apertura di 12 nuove filiali. Successivamente alla chiusura del terzo trimestre, tra i dati di maggior rilievo, si segnala che il 24 ottobre scorso è stato redatto l’atto di scissione della Banca Popolare di Novara S.p.a. Avente ad oggetto il trasferimento alla Capo Gruppo degli 84 sportelli e delle relative Aree Affari dislocati nel Triveneto e in Toscana. Gli effetti giuridici contabili e fiscali hanno avuto decorrenza dal 1 novembre 2003. Sempre in data 24 ottobre è stato firmato il contratto di cessione del ramo d’azienda costituito da n. 36 sportelli veneti, dalle relative Aree Affari e dal marchio “Banco S. Marco” da parte del Credito Bergamasco al Banco Popolare di Verona e Novara e nella stessa giornata è stato sottoscritto il contratto di cessione del ramo d’azienda costituito da 33 sportelli lombardi e dalle relative Aree Affari dalla Banca Popolare di Novara al Credito Bergamasco. In tal modo il Banco Popolare di Verona e Novara potrà contare su oltre 500 sportelli radicati nel Nord-est e nell’area della Toscana; la Banca Popolare di Novara sarà radicata nell’Italia Nord-occidentale e nel Sud della penisola con 417 sportelli e il Credito Bergamasco sarà maggiormente concentrato in Lombardia, mantenendo nella sostanza il suo attuale dimensionamento. Nelle stessa adunanza il Consiglio di Amministrazione del Banco Popolare di Verona e Novara ha approvato il Piano Industriale 2004-2006 che è stato sviluppato sui dati fondamentali del Piano Industriale del Progetto di Fusione 2002-2004 e conferma tutti gli elementi industriali di quel documento: integrazione informatica ed organizzativa, sinergie di costo e cross selling sui ricavi. Forte dell’integrazione e delle sinergie ottenute, fermo restando il completamento del processo di armonizzazione delle attività a livello di Gruppo, il prossimo triennio consentirà di tornare a concentrare l’attenzione e gli sforzi sul core business: l’attività commerciale. Lo scenario esterno di riferimento del piano è estremamente prudenziale: Pil in crescita dell’1,4% nel 2004, del 2,2% nel 2005 e del 2% nel 2006; inflazione a circa il 2% per tutto l’orizzonte temporale del Piano; tassi di mercato monetario in Europa intorno al 2,1% nel 2004 e 2005 (livello inferiore a quello medio del 2003 pari al 2,3%) con un accenno di ripresa al 2,5% solo dal 2006. In uno scenario esterno non favorevole diventa quindi necessaria la focalizzazione sull’attività commerciale. Il Piano pone l’obiettivo di raddoppiare il tempo dedicato dal personale di filiale all’attività commerciale: dal 21% attuale al 40%. Terminata la fase di integrazione, tutti gli sforzi organizzativi saranno dedicati alla eliminazione delle attività a basso valore e alla qualità del servizio alla clientela. Il raddoppio del tempo dedicato all’attività commerciale, l’apertura di circa 90 sportelli – al netto delle chiusure per trasferimento - prevalentemente in zone confinanti alle aree storiche del Gruppo, l’allineamento di tutte le diverse offerte di prodotti e servizi alla clientela nelle zone storiche (a titolo di esempio gli impieghi alle piccole e medie imprese nelle zone storiche della Popolare di Novara e la raccolta nel private banking in quella della Popolare di Verona) dovrebbero consentire di aumentare la quota di mercato nazionale dal 3,2% al 3,5% negli impieghi e dal 3,5% al 3,7% nella raccolta. In entrambi i casi l’obiettivo di lungo periodo della quota di mercato è il 4%. I maggiori investimenti per l’attività di sviluppo commerciale sono possibili grazie ai benefici delle sinergie da costo: i costi, nonostante i nuovi investimenti, resteranno sostanzialmente stabili nell’orizzonte del Piano (crescita tra lo 0 e l’1%). Una crescita media dei ricavi di oltre il 6% dovrebbe quindi consentire di avere una corrispondente crescita media del risultato della gestione nel triennio 2004-2006 di oltre il 14% e dell’utile netto ordinario di quasi il 20%. Nel 2006, quindi, il Gruppo si avvicinerebbe, nonostante lo scenario sfavorevole, all´obiettivo del 50% di cost income ratio che viene confermato come indicatore di riferimento per il Gruppo in uno scenario di crescita “standard” tra il 2 e il 3% dell’economia.

EDISON: TERZO TRIMESTRE IN LINEA CON LE ASPETTATIVE, CONFERMATE LE PREVISIONI DI UTILE PER FINE ANNO CORE BUSINESS: NEI 9 MESI PROSEGUE LA CRESCITA NEI RICAVI NETTI A 3.729 MILIONI DI € (+21,8%) RISPETTO AL CORRISPONDENTE PERIODO DELL’ANNO PRECEDENTE
Milano, 12 novembre 2003 - Si è svolto ieri presso la sede di Foro Buonaparte il Consiglio di Amministrazione di Edison Spa, che ha esaminato l’andamento della gestione relativa ai primi nove mesi dell’anno in corso. Il Core Business Il Terzo Trimestre Il core business chiude il terzo trimestre in sostanziale pareggio, nonostante la stagionalità tipicamente non favorevole, portando il risultato a 250 milioni di euro (rispetto ad una perdita pro-forma di periodo dello scorso anno di 433 milioni di euro). Nel settore dell’energia elettrica, le vendite del trimestre (10,6 Twh) sono state in linea con lo stesso periodo dell’anno precedente, i ricavi netti aumentano del 4,6% a 840 milioni di euro; nel settore degli idrocarburi, un effetto combinato di maggiori volumi commercializzati e dell’incremento nei prezzi ha portato ad una crescita nel fatturato pari al 22,8% a 398 milioni di euro; i volumi crescono del 29%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente a 1.953 milioni di mc. I primi 9 mesi 2003 Complessivamente, durante i primi nove mesi del 2003, la gestione ha registrato una crescita nei ricavi (+21,8%) a 3.729 milioni di euro, e nel Mol (+18,3%) a 801 milioni di euro. In crescita i volumi e i margini nell’energia elettrica e nel gas grazie al miglioramento del mix di vendita, a politiche commerciali più incisive e, più in generale, ad uno scenario petrolifero di riferimento favorevole. Nel settore dell’energia elettrica, ciò ha comportato un aumento complessivo nei primi nove mesi dell’anno del 3% a 33.363 Gwh dovuto in gran parte alle maggiori vendite sul mercato libero. Il fatturato ha raggiunto i 2.837 milioni di euro, con un aumento del 13,9% rispetto allo stesso periodo del 2002. Il Mol è risultato pari a 605 milioni di euro (+11% rispetto all’anno precedente), grazie alla migliore struttura dei prezzi. Nel settore degli idrocarburi i volumi complessivi raggiungono quota 7,2 miliardi di mc (assorbiti per circa il 55% dalle centrali termoelettriche del Gruppo), che corrispondono ad un aumento complessivo del 59% rispetto allo stesso periodo del 2002. I ricavi netti aumentano del 54% a 1.513 milioni di euro mentre il Mol progressivo è in forte crescita (+25%) a 261 milioni di euro. A livello Corporate il minor peso di operazioni straordinarie e le ottimizzazioni connesse alle ristrutturazioni societarie hanno consentito una riduzione dei costi per circa 12 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Altre attività in portafoglio Ingegneria: continua la crescita in termini di volumi, redditività e situazione finanziaria già rilevata nel primo semestre dell’anno. I ricavi netti, nei nove mesi, sono pari a 551 milioni di euro ed il Mol è di 13 milioni di euro rispetto alla perdita di 11 milioni di euro nello stesso periodo del 2002; complessivamente il portafoglio ordini a fine settembre supera il miliardo di euro. Acqua: Risultati in linea con le previsioni; il trimestre chiude in sostanziale pareggio a livello di margine operativo lordo, in miglioramento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; Chimica per la salute e telecomunicazioni non compaiono più nei dati del trimestre in quanto attività cedute. Il Gruppo Grazie al positivo andamento del core business, alla riduzione degli oneri finanziari e ai proventi derivanti dalla cessione delle riserve egiziane, il Gruppo chiude i primi 9 mesi del 2003 con un utile netto di 149 milioni di euro rispetto alla perdita di 350 milioni di euro rilevata nello stesso periodo dello scorso anno. Il confronto dei dati tra i due periodi non è però significativo in quanto è mutato il perimetro di riferimento. Indebitamento L’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2003 è pari a 4.140 milioni di euro ed evidenzia una significativa diminuzione rispetto ai 6.461 milioni di euro rilevati al 31 dicembre 2002, dovuta alle dismissioni (ca. 2 miliardi di euro), all’incasso della parte residua (592 milioni di euro) dell’aumento del capitale sociale di Edison Spa da 2,1 miliardi di euro deliberato nel dicembre 2002, al netto dell’aumento di capitale sociale a favore della collegata Edipower (0,4 miliardi di euro) e degli investimenti tecnici effettuati nel periodo (0,2 miliardi di euro). Previsioni Il positivo andamento della gestione, lo scenario di riferimento ancora favorevole e i benefici riguardanti il processo di semplificazione societaria in corso, consentono di confermare le previsioni di un risultato netto positivo a fine 2003. Programma di Stock Option Il Cda ha inoltre attribuito a dirigenti che ricoprono posizioni chiave all’interno del Gruppo, opzioni valide per la sottoscrizione, ad un prezzo determinato e nei termini fissati dal regolamento in precedenza approvato, di azioni ordinarie della società. Il Cda ha conseguentemente deciso di aumentare a pagamento e, a valere sulla delega ricevuta dall’assemblea, il capitale sociale di massimi 4,2 milioni di euro mediante l’emissione di un pari numero di azioni ordinarie del valore nominale di 1 euro cadauna, da porre al servizio dell’esercizio dei diritti di sottoscrizione assegnati. Il prezzo di sottoscrizione delle azioni è stato individuato dalla media dei 30 gg. Precedenti l’assegnazione ed è quindi pari a 1,36 euro per azione.

EDISON: CDA DELIBERA IL LANCIO DI UN’EMISSIONE OBBLIGAZIONARIA NELL’AMBITO DI UN PROGRAMMA EMTN DI AMMONTARE COMPLESSIVO PARI A 2 MILIARDI DI EURO E CONVOCA L’ASSEMBLEA DEI PORTATORI DELL’EUROBOND EDISON LUGLIO 2007
Milano, 21 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Edison riunitosi sotto la presidenza di Umberto Quadrino ha deliberato, a valere sulla delega conferita dall’Assemblea Straordinaria Edison dell’11 Dicembre 2002, l’emissione di un prestito obbligazionario per un ammontare benchmark. L’emissione costituisce la prima tranche del programma “Euro Medium Term Note” di Edison Spa e Selm Holding International per un ammontare complessivo di 2 miliardi di euro. Il programma sarà quotato presso la Borsa del Lussemburgo e sarà governato dalla legge inglese secondo la prassi dell’Euromercato. L’emissione obbligazionaria oggi deliberata sarà offerta sull’Euromercato ai soli investitori istituzionali per il tramite di un consorzio di collocamento composto da Banca Imi, Bnp Paribas, Caboto, Citigroup ed Mcc. Il collocamento verrà effettuato entro la fine dell’anno e le condizioni e ammontare definitivo del prestito saranno stabilite, nei limiti della delega conferita, sulla base delle indicazioni di mercato. Il prestito sarà quotato sulla Borsa del Lussemburgo. L’emissione si inquadra in un programma volto a diversificare le fonti di finanziamento attraverso un maggior ricorso al mercato dei capitali. I proventi del prestito verranno utilizzati per consolidare nel medio termine la raccolta allungando la vita media dell’indebitamento. Alla luce dei risultati registrati dal Gruppo al 30 settembre e delle confortanti prospettive per il futuro, che sembrano lasciare spazio a potenziali miglioramenti dei rating, il Consiglio ha inoltre deliberato la convocazione di un’assemblea dei portatori delle obbligazioni ‘Edison Luglio 2007’ del valore nominale di 600 milioni di euro per approvare un pacchetto di misure che comprende: (i) la rimozione dell’opzione put contenuta nel regolamento del prestito che era parte delle clausole introdotte nel dicembre 2001 nell’ambito del processo di fusione della Edison in Montedison. (ii) una parziale modifica dei meccanismi di calcolo della cedola attualmente previsti dal regolamento del prestito atta a contenere la riduzione degli interessi che verrebbe praticata ai portatori delle obbligazioni in conseguenza di futuri miglioramenti del rating, immunizzando i portatori delle obbligazioni da eventuali progressi dello stesso compresi nella fascia Bbb-/baa3 – Bbb/baa2. (iii) la corresponsione di un importo una tantum nell’ordine dello 0,35% del valore nominale di ciascuna obbligazione che sarà comunicato in via definitiva prima dell’assemblea. La società confida nel fatto che le modifiche proposte contribuiscano a migliorare la qualità del credito di Edison e costituiscano un vantaggio tanto per la società quanto per i possessori delle obbligazioni. Il Consiglio ha dato mandato al Presidente di individuare la data dell’assemblea che verrà convocata indicativamente entro la fine del mese di Dicembre 2003. Il quorum necessario per la validità della assemblea in prima convocazione è costituito da almeno la metà del valore nominale delle obbligazioni in circolazione. La maggioranza richiesta per ottenere l’approvazione della delibera è rappresentata dal maggiore di i) almeno due terzi dei votanti in favore della delibera (incluso i voti per procura), e ii) almeno la metà dell’ammontare nominale delle obbligazioni in circolazione.

PIRELLI & C. SPA RISULTATI AL 30 SETTEMBRE 2003: IN NETTO MIGLIORAMENTO LA GESTIONE OPERATIVA DEL GRUPPO IN UN CONTESTO DI MERCATO IN GENERALE ANCORA DEBOLE RISULTATI CONSOLIDATI PIRELLI & C. SPA: · RICAVI: 4.928 MILIONI DI EURO CONTRO 5.027 MILIONI DI EURO (-2%); IN CRESCITA DEL 9,3%
Milano, 12 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Pirelli & C. Spa, riunitosi ieri, ha esaminato e approvato i risultati della gestione del Gruppo al 30 settembre 2003. I dati di seguito riportati includono gli effetti contabili della fusione per incorporazione di Pirelli Spa in Pirelli & C. Spa che decorrono dal 1° gennaio 2003. Il Gruppo Pirelli & C. Spa Nei primi nove mesi del 2003 i ricavi a livello consolidato del Gruppo Pirelli & C. Spa sono stati pari a 4.928 milioni di euro, in riduzione del 2% rispetto ai 5.027 milioni dei primi nove mesi del 2002. Su base omogenea (al netto degli effetti dovuti ai cambi, prezzo metalli e variazione di perimetro di consolidamento), i ricavi crescono del 9,3% essenzialmente per la crescita del settore pneumatici . Il margine operativo lordo è pari a 468 milioni di euro ( 9,5% delle vendite ), contro i 408 milioni di euro dei primi nove mesi del 2002 (8,1% delle vendite). Il risultato operativo nei primi nove mesi dell'anno registra un aumento dell' 88% a 197 milioni di euro. Tale risultato è comprensivo dell'effetto economico relativo all'attribuzione dell'avanzo di fusione (circa 21 milioni di euro). Nello stesso periodo del 2002 il risultato operativo è stato di 105 milioni di euro. Il rapporto sulle vendite ( Ros ) è del 4,0% (2,1% nei primi nove mesi del 2002). Il miglioramento è dovuto all'incremento della redditività delle attività industriali e ad una riduzione dei costi centrali di struttura; il risultato contiene inoltre gli effetti della transazione conclusa nel primo trimestre con Ciena sulla controversia per utilizzo di brevetti per 10 milioni di euro. Il risultato da partecipazioni presenta un saldo negativo di 41 milioni di euro contro gli 85 milioni di euro dei primi nove mesi del 2002 e comprende l'effetto del risultato delle società valutate con il metodo del patrimonio netto. In particolare, i risultati del settore immobiliare sono stati positivi per 30 milioni di euro (16 milioni di euro nei primi nove mesi 2002), mentre l'effetto di Olimpia è stato negativo per 65 milioni di euro (82 milioni di euro nello stesso periodo del 2002). Va ricordato che il risultato di Olimpia non contiene dividendi che saranno iscritti per cassa nel conto economico al momento della distribuzione. La voce oneri e proventi finanziari presenta un saldo negativo di 105 milioni di euro contro 129 milioni di euro dello stesso periodo del 2002, in miglioramento rispetto all'anno precedente per effetto del minor indebitamento. Il saldo oneri/proventi straordinari è positivo per 1 milione di euro, mentre nei primi nove mesi del 2002 il valore risultava negativo per 59 milioni di euro e comprendeva essenzialmente l'accantonamento per oneri di ristrutturazione (260 milioni di euro), compensato parzialmente dalla plusvalenza derivante dal collocamento in Borsa di azioni Pirelli & C. Real Estate (147 milioni di euro) e dalla plusvalenza della cessione realizzata da Pirelli & C. Real Estate dell'ultima tranche di titoli ex-Unim in portafoglio (54 milioni di euro) . Il risultato netto al 30 settembre 2003, escludendo l'effetto Olimpia, è positivo per 32 milioni di euro contro un negativo di 180 milioni di euro dell'anno precedente; dopo l'effetto Olimpia , è negativo per 33 milioni di euro contro un risultato negativo di 262 milioni di euro dei primi nove mesi del 2002. La quota di risultato netto di competenza di Pirelli & C. Spa, al 30 settembre 2003 è negativa per 53 milioni di euro (escludendo l'effetto Olimpia risulta positiva per 12 milioni di euro), contro un risultato negativo di 17 milioni di euro dei primi nove mesi del 2002 (positivo per 16 milioni di euro escludendo l'effetto Olimpia). Il patrimonio netto di competenza di Pirelli & C. Spa al 30 settembre 2003 è pari a 3.465 milioni di euro, in aumento rispetto ai 1.933 milioni di euro del 31 dicembre 2002, a seguito delle operazioni legate alla fusione (aumento di capitale per cassa e aumento di capitale per concambio). Il totale del patrimonio netto passa a 3.768 milioni di euro al 30 settembre 2003 da 4.626 milioni di euro al 31 dicembre 2002. La posizione finanziaria netta è passiva per 1.518 milioni di euro, in riduzione rispetto ai 2.050 milioni di euro al 31 dicembre 2002. Essa contiene gli effetti legati all'aumento di capitale effettuato da Pirelli & C. Spa, quantificabili in 812 milioni di euro e all'esercizio del diritto di recesso da parte degli azionisti della Società, quantificabili in 163 milioni di euro. Il terzo trimestre dell'anno mostra un significativo miglioramento della gestione del Gruppo, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I ricavi consolidati del Gruppo sono cresciuti - in termini assoluti - del 6,3% rispetto allo stesso periodo del 2002, salendo da 1.533 milioni di euro a 1.630 milioni di euro. Su base omogenea (al netto degli effetti dovuti ai cambi, prezzo metalli e variazione di perimetro di consolidamento), i ricavi crescono del 9,7% . Il risultato operativo è di 55 milioni di euro, contro i 4 milioni di euro dello stesso periodo del 2002. Il Ros è salito al 3,4% dallo 0,3%. Le attività industriali del Gruppo Per attività industriali si intende l'insieme dei dati relativi ai diversi settori industriali, ovvero il Settore Pneumatici, il Settore Cavi e Sistemi Energia e il Settore Cavi e Sistemi Telecom. L' andamento delle attività industriali del Gruppo nei primi nove mesi del 2003 mostra un incremento del risultato operativo , pur in un contesto ancora influenzato negativamente dall'andamento della domanda nelle infrastrutture per telecomunicazioni, dove i volumi permangono a livelli bassi, con ulteriori spinte di riduzione dei prezzi. Nel Settore Energia permane il rallentamento degli investimenti delle utilities, specialmente in Europa nei segmenti della Bassa e Media Tensione, e una pressione sui prezzi. Il Settore Pneumatici prosegue a registrare risultati in continua crescita , con positivi contributi dei segmenti Performance e Winter . Nei primi nove mesi del 2003 le vendite di Gruppo ammontano a circa 4.538 milioni di euro, con una riduzione del 6,3% . Su base omogenea (al netto degli effetti dovuti ai cambi, prezzo metalli e variazione di perimetro di consolidamento), i ricavi aumentano del 5,1% , essenzialmente per la crescita del settore pneumatici. Il margine operativo lordo (Ebitda) è di 424 milioni di euro, contro i 383 milioni di euro dei primi nove mesi del 2002, in crescita del 10,7% . Il risultato operativo (Ebit) nei primi nove mesi dell'anno si attesta a 194 milioni di euro (comprensivo dell'effetto relativo all'attribuzione dell'avanzo di fusione, circa 16 milioni di euro), in aumento del 53% rispetto al dato di 127 milioni di euro dei primi nove mesi del 2002. Il Ros (return on sales) sale al 4,3% dal 2,6% dello stesso periodo del 2002. Il miglioramento del risultato operativo conferma la continua crescita della redditività nel Settore Pneumatici ( +16% ) e la capitalizzazione delle azioni di ristrutturazione tempestivamente varate dal management del Gruppo nei Settori Cavi e Sistemi Energia e Cavi e Sistemi per Telecomunicazioni. In particolare, il settore dei Cavi e Sistemi Energia registra un aumento del risultato operativo di oltre il 54% rispetto ai primi nove mesi del 2002 e il Settore Cavi e Sistemi Telecom un significativo miglioramento della gestione . Il valore delle efficienze lorde realizzate nei primi nove mesi del 2003 supera i 130 milioni di euro. Tali misure hanno permesso di contrastare anche l'effetto negativo dovuto ai cambi, quantificabile in circa 24 milioni di euro. Il risultato netto al 30 settembre è di 74 milioni di euro, contro il risultato negativo di 248 milioni di euro dello stesso periodo del 2002, che comprendeva 247 milioni di euro di oneri di ristrutturazione. Il free cash flow è positivo per 219 milioni di euro pari al 4,8% sul fatturato. L'impegno prioritario del Gruppo nella ricerca e nell'innovazione tecnologica , nonostante la congiuntura negativa, viene confermato anche nei primi nove mesi del 2003 con costi di ricerca e sviluppo per circa 159 milioni di euro, pari al 3,5% sulle vendite, in linea con l'anno precedente. Il personale relativo alle attività industriali del Gruppo al 30 settembre 2003 è formato da 33.915 unità , contro le 35.247 di fine 2002 e contro le 36.357 di fine settembre 2002. Andamento dei settori industriali Settore Pneumatici Le vendite al 30 settembre 2003 ammontano a 2.250 milioni di euro, in aumento del 4,4% rispetto allo stesso periodo del 2002; al netto dell'effetto cambi la variazione effettiva è positiva per 14,3% , dovuta in pari misura all'incremento di volumi e ad un miglior prezzo/mix. Il risultato operativo è di 174 milioni di euro (pari al 7,7% delle vendite), in miglioramento del 16% sui primi nove mesi del 2002 (150 milioni di euro, pari al 7% sulle vendite). Il risultato netto si attesta a 94 milioni di euro (dopo oneri finanziari pari a 36 milioni, oneri fiscali pari a 55 milioni e proventi straordinari per 11 milioni di euro), contro i 62 milioni di euro dei primi nove mesi del 2002. I proventi straordinari dei nove mesi del 2003 si riferiscono al corrispettivo riconosciuto alla società nell'ambito del progetto ? Treno Alta Velocità Mi-to ? relativo allo stabilimento di Settimo Torinese. A fine settembre 2003 il numero dei dipendenti è di 20.620 unità , comprensivo di 2.010 lavoratori temporanei, rispetto alle 20.222 unità di fine 2002. Settore Cavi e Sistemi Energia I ricavi nei primi nove mesi del 2003 raggiungono i 1.966 milioni di euro contro i 2.306 milioni dello stesso periodo del 2002, con una riduzione del 14,7% . A condizioni omogenee la variazione è negativa per l' 1,4% , essenzialmente attribuibile ai minori volumi. Il risultato operativo è di 51 milioni di euro, in netto miglioramento rispetto ai 33 milioni dei primi nove mesi del 2002, grazie soprattutto alle azioni di efficienza (circa 80 milioni di euro) che hanno più che compensato l'impatto negativo dovuto al calo del mercato. Il Ros cresce al 2,6% rispetto all'1,4% dello stesso periodo dello scorso anno. Il risultato netto nei primi nove mesi del 2003 è positivo per 23 milioni di euro dopo oneri finanziari pari a 22 milioni di euro, proventi straordinari per 8 milioni di euro e oneri fiscali pari a 14 milioni di euro, in miglioramento rispetto al risultato negativo per 131 milioni di euro dello stesso periodo del 2002. A fine settembre 2003 il numero dei dipendenti è di 11.038 unità , con una riduzione di 1.441 unità rispetto alla fine del 2002. Settore Cavi e Sistemi Telecom Le vendite dei primi nove mesi del 2003 sono pari a 322 milioni di euro, contro i 380 milioni di euro dello stesso periodo del 2002, in calo del 15,3%. Al netto dei cambi il calo è dell'8,7%, interamente dovuto a prezzi/mix. Il risultato operativo è negativo per 31 milioni di euro contro il valore negativo di 56 milioni di euro dei primi nove mesi del 2002, grazie soprattutto alle azioni di efficienza (circa 40 milioni di euro) che compensano l'ulterore deterioramento di prezzi e mix. Tale dato comprende inoltre l'effetto contabile dell'attribuzione dell'avanzo di fusione sulle immobilizzazioni per 10 milioni di euro. Il risultato netto nei primi nove mesi del 2003 è negativo per 43 milioni di euro, dopo oneri finanziari pari a 14 milioni di euro e proventi straordinari per 2 milioni di euro, contro un risultato negativo di 179 milioni di euro dei primi nove mesi del 2002. A fine settembre 2003 il numero dei dipendenti è di 2.257 unità , con una riduzione di 289 unità rispetto alla fine del 2002. Le attività immobiliari del Gruppo Nel passare alla descrizione dei dati si ricorda che Pirelli Re è una management company che gestisce le attività immobiliari nelle quali investe tramite quote di minoranza qualificata (attività di asset management) e alle quali fornisce, così come ad altri clienti, un'ampia gamma di servizi immobiliari (attività di service provider). Pertanto, il valore aggregato della produzione al netto delle acquisizioni e il risultato operativo comprensivo del risultato pro quota da partecipazioni sono da considerarsi gli indicatori più significativi nell'esprimere, rispettivamente, il volume d'affari gestito e l'andamento dei risultati a livello operativo. Il valore aggregato della produzione nei primi nove mesi del 2003 è risultato pari a 982,4 milioni di euro al netto delle acquisizioni, in crescita del 41% rispetto ai 696,6 milioni di euro dei primi nove mesi del 2002. Il risultato operativo comprensivo dei proventi pro quota da partecipazioni ammonta a 71,7 milioni di euro, rispetto ai 57,2 milioni di euro dei primi nove mesi 2002, in crescita di circa il 25% . Il risultato netto consolidato di competenza delle attività immobiliari è pari a 52,1 milioni di euro , contro i 41,1 milioni di euro dei primi nove mesi del 2002, con una crescita di circa il 27% . Nei primi nove mesi del 2002 erano ancora presenti anche altre componenti reddituali non immobiliari (in gran parte legate alla cessione del portafoglio titoli riveniente da Unim), per un valore di 38,7 milioni di euro; quindi l'esercizio al 30 settembre 2002 presentava un risultato netto pari a 79,8 milioni di euro. Per ulteriori informazioni sull'andamento delle attività immobiliari si rinvia al comunicato stampa diffuso lo scorso 7 novembre. Olimpia Nei primi nove mesi dell'anno Olimpia ha registrato un risultato di competenza negativo per 65 milioni di euro (negativo di 82 milioni di euro nello stesso periodo del 2002), che nel 2003 non beneficia ancora di dividendi. Eventi successivi al 30 settembre 2003 Olimpia Pirelli & C Spa ha deliberato di contribuire alla integrale esecuzione del previsto aumento di capitale di Olimpia, ciò che comporterà, per la propria quota di competenza, un esborso di circa 400 milioni di euro. Attività industriali · il pilota norvegese Petter Solberg , al volante di una Subaru Impreza gommata Pirelli , ha conquistato la vittoria nel Rally di Gran Bretagna aggiudicandosi, il 9 novembre scorso, il titolo di Campione del Mondo piloti. Per la Pirelli , fornitore esclusivo di pneumatici al team Subaru, si tratta del 19mo titolo iridato Rally della sua storia; nel mese di ottobre, Pirelli Cavi e Sistemi Energia, in consorzio con Nexans, si è aggiudicata un contratto del valore di 100 milioni di euro per la fornitura e l'installazione ?chiavi in mano?, per conto dell'Ente nazionale per l'energia Steg ? Société Tunisienne de l'Electricité et du Gaz , di cavi di trasmissione di energia elettrica sotterranei ? operanti alla tensione di 90 e 225 kiloVolt - e relativi accessori ad alta tensione per il potenziamento e l'ampliamento della rete di trasmissione elettrica tunisina; Pirelli Cables Uk ha inoltre firmato un contratto il Ministry of Electricity and Water del Kuwait per la fornitura 39 kilometri di cavi ad alta tensione a olio fluido a 132 kiloVolt. Il contratto, del valore di circa 8 milioni di euro , fa parte di un progetto finalizzato al rinnovo e al potenziamento della rete elettrica nel sud del Kuwait. Attività immobiliari In data 3 ottobre ha fatto il suo esordio Pirelli Re Franchising , la nuova iniziativa di Pirelli & C. Real Estate volta alla creazione di una rete di agenzie per l'offerta al mercato retail di servizi e prodotti immobiliari, finanziari ed assicurativi (mutui, leasing, assicurazioni). Il network, che nasce come evoluzione strategica del modello di business di Pirelli & C. Real Estate, ha l'obiettivo di realizzare la rete di riferimento per qualità e capacità innovativa dei servizi, per competenza e per professionalità dei suoi affiliati. Il piano di sviluppo prevede la contrattualizzazione di 130 affiliati entro la fine del 2003 , 500 a fine 2004 e 1.000 a fine 2005 ; in data 22 ottobre Pirelli Re Sgr ha ottenuto dalla Banca d'Italia l'approvazione del regolamento del fondo ad apporto Tecla Fondo Uffici destinato al pubblico. In data 23 ottobre è stata presentata a Borsa Italiana la domanda di ammissione a quotazione e, nella stessa data, il relativo prospetto è stato depositato presso Consob per l'ottenimento dell'autorizzazione alla pubblicazione. Il collocamento del fondo, tenuto anche conto delle indicazioni delle banche collocatrici, è presumibile avvenga a partire da gennaio 2004; in data 31 ottobre la joint venture Pirelli & C. Real Estate (25%) - Morgan Stanley Real Estate Funds (75%) ha perfezionato il closing per l'acquisizione di parte del patrimonio immobiliare del Gruppo Fonsai . Il portafoglio è costituito da 68 immobili per un valore di 780 milioni di euro. Previsioni per l'esercizio 2003 Per le attività industriali , perdurando l'incertezza dello scenario di mercato, i risultati conseguiti a settembre confermano l'obiettivo per l'anno in corso di un significativo miglioramento del risultato operativo dei tre settori in cui opera il Gruppo, con un tasso di crescita per lo meno in linea con quello conseguito nei primi nove mesi del 2003. Il Settore Cavi e Sistemi Telecom è previsto in crescita verso il break even nel corso dell'ultimo trimestre. Per il settore immobiliare , sulla base delle informazioni disponibili, si ritiene ragionevole attendere per il 2003 una crescita dei risultati delle attività immobiliari , in linea con i target del piano triennale 2003-2005. Nel complesso, Pirelli & C. Spa prevede di chiudere l'esercizio in corso con un significativo miglioramento del risultato operativo rispetto al 2002.

CONVOCAZIONE CDA OLIMPIA PER AUMENTO CAPITALE
Milano, 12 novembre 2003 -  In  seguito alle notizie apparse sulla stampa quotidiana e al fine di stabilire condizioni di parità informativa sul mercato, Olimpia rende noto che per il prossimo giovedì 13 novembre è convocato il Consiglio di Amministrazione della Società per deliberare di procedere ad un aumento di capitale in una o più tranche fino a un massimo di 800 milioni di euro da utilizzare, per 700 milioni di euro, per l'acquisto di azioni ordinarie Telecom Italia. A tal fine è stata raggiunta lo scorso 5 novembre una intesa con un primario istituto bancario per il corrispondente acquisto di azioni ordinarie Telecom Italia con un limite di prezzo di 2,50 euro per azione, condizionata all'approvazione dell'aumento di capitale da parte degli organi sociali di Olimpia. L'operazione potrà essere conclusa immediatamente a valle delle riunioni degli organi sociali che è presumibile si terranno il prossimo 13 novembre, avendo l'istituto bancario informato la Società - su sua richiesta - che i titoli in questione sono già pressochè integralmente nella disponibilità dell'istituto bancario stesso. Il prezzo per l'acquirente Olimpia si dovrebbe aggirare intorno a 2,40 Euro per azione.

GRUPPO MEDIASET:PRIMI NOVE MESI ESERCIZIO 2003 RICAVI PUBBLICITARI E ASCOLTI TELEVISIVI IN CRESCITA IN ITALIA E IN SPAGNA
Cologno Monzese, 12 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Mediaset, riunitosi oggi sotto la Presidenza di Fedele Confalonieri, ha approvato la relazione trimestrale di Gruppo al 30 settembre 2003. Nel corso del terzo trimestre del 2003 (luglio-settembre) le reti Mediaset registrano un positivo andamento della raccolta pubblicitaria che conferma il trend di crescita iniziato nel secondo trimestre. Nel periodo in esame, anche il mercato pubblicitario, sia televisivo che complessivo, ha evidenziato significativi segnali di ripresa. Nel primi nove mesi del 2003 i ricavi pubblicitari televisivi di Publitalia 80 sulle reti Mediaset raggiungono i 1.830,8 milioni di euro con un incremento pari al 2,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le reti Mediaset hanno ottenuto eccellenti risultati d’ascolto. In prime time l’audience complessiva delle tre reti sale al 45,4% di share con un incremento di 1,6 punti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In crescita anche l’ascolto nell’intera giornata: 44,3% rispetto al 43,0% dei primi nove mesi 2002. In prime time Canale 5 si rafforza come prima rete italiana con il 23,7% (+0,2%). Italia 1 si consolida al terzo posto con il 12,9% (+0,8%). Mentre Retequattro conquista il miglior risultato (8,8%) degli ultimi cinque anni (+0,6%). Anche il Gruppo Telecinco ha registrato nel corso dei primi nove mesi del 2003 ottime performance. In particolare la raccolta pubblicitaria è cresciuta del 10,2% rispetto allo stesso periodo del 2002. In crescita anche gli ascolti che nelle 24 ore hanno raggiunto il 21,1% (19,7% nello stesso periodo del 2002). Si rafforza anche l’indiscussa leadership sul target commerciale che si è attestata al 24,1% rispetto al 22,9% dei primi nove mesi del 2002. Bilancio Consolidato Gruppo Mediaset L’andamento dei primi nove mesi dell’esercizio in corso è sintetizzato nei seguenti risultati: · I ricavi netti consolidati ammontano a 2.111,8 milioni di euro, di cui 425,2 milioni di euro relativi al consolidamento del gruppo Telecinco, con una crescita del 26,6% rispetto ai 1.668,4 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno precedente. · Il margine operativo lordo (Ebitda) sale a 1.225,1 milioni di euro rispetto ai 977,2 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno precedente (+25,4%). · Il risultato operativo (Ebit) prima dell’ ammortamento del goodwill di Telecinco è pari a 518,1 milioni di euro rispetto ai 412,2 milioni di euro dei primi nove mesi dell’esercizio precedente, in aumento del 25,7%. · Il risultato pre-imposte e quote di terzi cresce del 35,3% e raggiunge i 449,0 milioni di euro rispetto ai 331,8 milioni di euro del primi nove mesi del 2002. · La posizione finanziaria netta di Gruppo migliora e passa da –170,8 milioni di euro del 31 dicembre 2002 a –71,8 milioni di euro al 30 settembre 2003, inclusivo della liquidità netta del Gruppo Telecinco pari a 209,3 milioni di euro. Va ricordato che la posizione finanziaria netta dei primi nove mesi include l’esborso di 276 milioni di euro sostenuto a fronte dell’acquisizione delle partecipazioni di un ulteriore 12% di Telecinco e Publiespana. Va precisato che i risultati del 2003 recepiscono il consolidamento integrale delle società del gruppo Telecinco di cui Mediaset è da quest’anno socio di maggioranza con una quota pari al 52%. Al fine di poter apprezzare i risultati su basi omogenee, di seguito riportiamo i principali dati generati dalle attività televisive nelle due diverse aree geografiche. Per quanto riguarda Telecinco vengono quindi forniti i dati consolidati “pro-forma” relativi ai primi nove mesi del 2002. Italia · I ricavi netti consolidati delle attività in Italia hanno registrato nei primi nove mesi del 2003 un incremento dell’ 1,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Passando da 1.668,4 milioni di euro a 1.686,6 milioni di euro. · I costi operativi (al netto del costo del lavoro) delle attività italiane evidenziano un decremento di 2,0 milioni di euro (-0,4%) passando da 462,5 milioni di euro a 460,5 milioni di euro (+0,3% includendo il costo del lavoro). I costi televisivi complessivi, comprensivi anche del costo del lavoro e degli ammortamenti tv, evidenziano una crescita contenuta al 2,5%, la più bassa rispetto a quelle registrate nello stesso periodo negli ultimi 5 anni. · Grazie all’incremento dei ricavi e al contenimento dei costi il margine operativo lordo (Ebitda) è cresciuto di 15,9 milioni di euro e passa da 977,2 milioni di euro dei primi nove mesi del 2002 a 993,1 milioni di euro nei primi nove mesi dell’esercizio in corso. · Il risultato operativo (Ebit) è stato di 416,6 milioni di euro rispetto ai 412,2 milioni di euro del 2002 con un incremento pari a 4,4 milioni di euro (+1,1%). · Il risultato pre-imposte cresce del 13,3% passando da 334,3 milioni di euro dei primi nove mesi del 2002 a 378,8 milioni di euro. · Nei primi nove mesi dell’anno gli investimenti in diritti televisivi registrano una diminuzione e passano da 401,3 milioni di euro dei primi nove mesi del 2002 a 377,9 milioni di euro dei primi nove mesi dell’esercizio 2003. Spagna · Nei primi nove mesi del 2003 i ricavi netti consolidati generati dal Gruppo Telecinco sono stati pari a 425,4 milioni di euro, in crescita dell’ 8,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. · Il margine operativo lordo sale nei primi nove mesi del 2003 di 39,8 milioni di euro (+20,7%) e raggiunge i 232,0 milioni di euro. · I costi complessivi del Gruppo Telecinco, inclusivi anche delle componenti legate al costo del lavoro e ad ammortamenti e svalutazioni, si sono ridotti del 7,0% rispetto ai primi nove mesi dell’anno precedente. · Grazie a questo risultato l’utile operativo di Telecinco è più che raddoppiato raggiungendo i 101,5 milioni di euro rispetto ai 43,9 milioni di euro dei primi nove mesi 2002 con una crescita di 57,6 milioni di euro. · Il risultato pre-imposte sale a 102,6 milioni di euro rispetto ai 44,9 milioni di euro dei primi nove mesi 2002. (+128%) Evoluzione prevedibile della gestione Sulla base delle evidenze attualmente disponibili in merito dell’andamento della raccolta pubblicitaria e dei costi televisivi relativi alle due aree geografiche di attività del gruppo, si conferma il perseguimento per l’esercizio in corso di un risultato operativo superiore a quello dell’esercizio precedente, anche grazie al contributo legato al consolidamento integrale del Gruppo Telecinco. Italia · La raccolta pubblicitaria relativa ai primi dieci mesi dell’anno (gennaio-ottobre) evidenzia un incremento pari al 3,8%. In virtù di questo risultato e dalle prime indicazioni sull’ultimo bimestre, Publitalia potrebbe raggiungere a fine anno una crescita in termini percentuali superiore a quella conseguita nei primi dieci mesi. · Nei primi dieci mesi del 2003 le reti Mediaset hanno ottenuto un risultato d’ascolto in Prime Time del 45,2% con una crescita dell’1,2% rispetto allo stesso periodo del 2002 (44,0%). Nell’ intera giornata l’ascolto è stato del 44,2% rispetto al 42,9% registrato nello stesso periodo dell’anno precedente (+1,3%). In Prime Time Canale 5, con una share del 23.7% si conferma prima rete italiana. Spagna · La raccolta pubblicitaria relativa ai primi dieci mesi dell’anno evidenzia un incremento pari al 10,6%. Sulla base dell’andamento atteso della raccolta pubblicitaria per gli ultimi due mesi dell’anno, Publiespana dovrebbe conseguire nel 2003 un fatturato pubblicitario in crescita di circa il 9%. · Telecinco conferma anche al termine dei primi dieci mesi dell’anno i positivi risultati d’ascolto già raggiunti, ottenendo una share media sulle 24 ore pari al 21,3% in crescita rispetto al 19,9% dello stesso periodo del 2002. Telecinco rafforza la leadership degli ascolti nel target commerciale con una quota di ascolto pari al 24,3% (23,2% nei primi dieci mesi 2002).

POLIGRAFICI EDITORIALE S.P.A.: UN MARGINE OPERATIVO LORDO CONSOLIDATO POSITIVO DI 21 MILIONI DI EURO CONTRO 12,6 MILIONI DI EURO DELLO STESSO PERIODO DEL 2002
Bologna, 11 novembre 2003 Si è riunito ieri il Consiglio di Amministrazione della Poligrafici Editoriale S.p.a. Per esaminare i risultati del Gruppo nel terzo trimestre del 2003. I risultati del Gruppo Poligrafici Editoriale, nei primi nove mesi del 2003, evidenziano: un Margine Operativo Lordo consolidato positivo di 21 milioni di euro contro 12,6 milioni di euro dello stesso periodo del 2002; un Risultato Operativo consolidato positivo di 3,9 milioni di euro contro un valore negativo di 4,7 milioni di euro dei primi nove mesi del 2002; un aumento dei ricavi consolidati da 221,8 milioni di euro a 231 milioni di euro; una riduzione, rispetto al 31 dicembre 2002, dell’indebitamento finanziario consolidato da 82,6 milioni di euro a 65 milioni di euro. Il conto economico del Gruppo Poligrafici Editoriale chiude i primi nove mesi del 2003 con un risultato ante imposte positivo di 0,6 milioni di euro, dopo aver accantonato ammortamenti e svalutazioni per 17,1 milioni di euro, oneri finanziari e straordinari netti per 3,9 milioni di euro. Nello stesso periodo del 2002 il conto economico consolidato registrava un risultato ante imposte in perdita di 7,7 milioni di euro. I risultati del Gruppo Poligrafici Editoriale relativi al terzo trimestre del 2003, evidenziano: un Margine Operativo Lordo consolidato positivo di 3,7 milioni di euro contro un valore negativo 0,2 milioni di euro dello stesso periodo del 2002; un aumento dei ricavi consolidati da 68,8 milioni di euro a 73,2 milioni di euro. L’andamento della gestione del Gruppo Poligrafici nei primi nove mesi dell’esercizio corrente è stato condizionato, per il terzo anno consecutivo, dal perdurare delle difficoltà economiche nazionali ed internazionali e dalle politiche di riduzione dei costi che sono tuttora in corso. Il terzo trimestre dell’anno ha evidenziato una ripresa del mercato pubblicitario (+6%) proprio in un periodo che statisticamente risulta essere il più debole dell’esercizio. Questo segnale di ripresa dovrebbe permettere di chiudere l’anno in corso agli stessi livelli di fatturato pubblicitario registrati nel 2002. Il periodo in esame è stato inoltre caratterizzato da un’intensa attività promozionale della capogruppo Poligrafici Editoriale S.p.a. Che ha abbinato ai propri quotidiani diverse iniziative editoriali. Quelle che hanno ottenuto maggiore successo sono la collana “La biblioteca dei ragazzi”, i pocket “I comicissimi”, le “Guide turistiche d’Italia” e la raccolta di “Ricette della cucina regionale italiana”. Queste iniziative hanno realizzato nei nove mesi un fatturato che ammonta a 17,4 milioni di euro. Le operazioni di ristrutturazione aziendale per le società del Gruppo hanno comportato una contrazione al costo del lavoro che registra, nei primi nove mesi, una riduzione dell’8,4% pari a 7,1 milioni di euro in meno rispetto allo stesso periodo del 2002. Per quanto concerne altri fatti di particolare rilievo ricordiamo che il Ministero della Cultura e Comunicazione francese ha già erogato alla Presse Alliance Sa, società editrice del quotidiano France Soir Plus, un contributo a fondo perduto di 2,1 milioni di euro che è stato contabilizzato proquota nei primi nove mesi del 2003. Conto economico consolidato Il conto economico consolidato relativo al periodo in esame espone il risultato ante imposte così come previsto dall’art.81 del regolamento Consob per gli emittenti. Per una corretta valutazione dei risultati del terzo trimestre si deve tener conto che i fatturati delle aziende editoriali e delle concessionarie pubblicitarie sono caratterizzati da una forte stagionalità. Infatti, mentre i costi di gestione si ripartiscono nell’esercizio in misura pressoché costante, i ricavi del terzo trimestre segnano il livello più basso dell’anno e la raccolta pubblicitaria del mese di agosto è di solito inferiore alla metà della media degli altri mesi. Fatti di particolare rilievo avvenuti successivamente al 30 settembre 2003 ed evoluzione prevista nel quarto trimestre. Non si segnalano fatti di particolare rilievo dopo il 30 settembre 2003. Il risultato economico consolidato dell’intero esercizio 2003 dovrebbe registrare, rispetto allo scorso anno, un sensibile m iglioramento se non interverranno fatti negativi oggi non prevedibili. Il risultato economico 2003 della Capogruppo dovrebbe essere positivo.

GRUPPO DADA TERZO TRIMESTRE 2003: CONFERMATO IL TREND DI CRESCITA DELLA MARGINALITÀ. EBITDA CONSOLIDATO POSITIVO PER 0,83 MILIONI DI EURO (- 4,56 MILIONI DI EURO AL 30 SETTEMBRE 2002) RICAVI CONSOLIDATI PARI A 20,1 MILIONI DI EURO (21,4 MILIONI DI EURO AL 30 SETTEMBRE 2002) DIVISIONE DOMAIN & HOSTING: FATTURATO PARI A 4 MILIONI DI EURO (19%)
Firenze, 12 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Dada S.p.a. (Nuovo Mercato: Da), riunitosi sotto la presidenza di Paolo Barberis, ha approvato il 10 novembre la relazione trimestrale al 30 settembre 2003. I Ricavi Netti Consolidati dei primi nove mesi del 2003 ammontano a 20,1 milioni di euro, di cui 6,7 milioni nel terzo trimestre, confermando il buon trend di sviluppo in linea con il piano industriale che prevede la focalizzazione sui servizi a maggiore redditività. Grazie ai primi risultati del processo di razionalizzazione societaria basato su una strategia fortemente orientata all’incremento dei margini operativi, è migliorato sensibilmente il Margine Operativo Lordo Consolidato (Ebitda), che nei primi nove mesi del 2003 risulta positivo per 0,83 milioni di euro e pari al 4% del fatturato, rispetto ad un dato negativo di 4,5 milioni di euro dello stesso periodo del 2002. Anche il Risultato Operativo Consolidato ante ammortamento del Goodwill è migliorato significativamente passando da -9,5 milioni di euro a -5,6 milioni di euro mentre il Risultato Operativo Consolidato (Ebit) dei primi nove mesi del 2003 è migliorato e risulta pari a –8,4 milioni di euro, contro i –12,4 milioni di euro al 30 settembre 2002. Su tale risultato hanno inciso ammortamenti ordinari per 6,4 milioni di euro e ammortamenti Goodwill per 2,8 milioni di euro. La Posizione Finanziaria Netta Consolidata al 30 settembre 2003, infine, è positiva per 17,1 milioni di euro (13,4 milioni di euro al 30 settembre 2002). Nei primi nove mesi del 2003 la capogruppo Dada registra ricavi netti pari a 9,4 milioni di euro (10,1 milioni di euro ai primi nove mesi del 2002) e un miglioramento dell’Ebitda, che passa da -4,7 milioni di euro al 30 settembre 2002 a –0,6 milioni di euro al 30 settembre 2003. In linea con gli obiettivi del piano industriale 2003-2005 approvato dal Cda lo scorso 14 maggio, Dada completa la propria riorganizzazione operativa basata sulla focalizzazione sulle aree a maggiore redditività tramite la creazione delle tre divisioni Web & Wireless (Consumer Services), Business Services e Domain & Hosting (Register.it). Analisi Breakdown Ricavi Consolidati dei primi nove mesi del 2003: divisione Web & Wireless 7,4 milioni di euro, pari a 37% del totale; divisione Business Services 8,7 milioni di euro, pari a 44% del totale; divisione Domain & Hosting 4 milioni di euro, pari a oltre il 19% del totale. I primi 9 mesi del 2003 hanno segnato il progressivo posizionamento della divisione Web & Wireless da network di portali a Operatore Online in grado di offrire ai propri clienti una vasta gamma di prodotti e servizi informativi, di entertainment e community, a pagamento e non, fruibili sia da Pc che da dispositivo Mobile. In particolare, si assiste alla rapida crescita del fatturato derivante dalla vendita dei servizi relativi a Incontri, una delle prime community online in Italia che al 30 settembre 2003 supera i 260.000 iscritti, e dei cosiddetti Infoservices, servizi informativi ad abbonamento fruibili tramite Pc e dispositivo mobile. Ad esempio, i primi 9 mesi del 2003 hanno visto il lancio di oltre 50 servizi informativi ad abbonamento, molti dei quali realizzati nell’ambito delle partnership in essere con alcune delle testate più importanti dei gruppi editoriali Rcs (Corriere della Sera, Gazzetta dello Sport, Novella 2000, Max, Amica, Carnet, Oggi, Le vie del Gusto etc.), Poligrafici (Il Resto Del Carlino, Il Giorno, La Nazione ), e con i gestori di telefonia mobile Tim, Vodafone e Wind. Nei i primi 9 mesi del 2003 oltre 500 nuove aziende hanno affidato alla divisione Business Services di Dada la realizzazione delle loro attività sul web. Tra queste, anche società del calibro di Fininvest, Siemens, Medusa, Arena di Verona, Grana Padano, Mediaset, Coca Cola Italia, Bburago, Unoarre, Chimento e Arena Italia. Inoltre, la divisione ha introdotto due importanti novità: la definizione di un portafoglio di offerta suddiviso in due macro aree: Comunicazione&creatività e e-Business&tecnologia; l’organizzazione della forza vendita distribuita sul territorio al servizio di tutto il gruppo. La divisione Domain & Hosting che fa capo alla controllata Register.it S.p.a., leader in Italia nella gestione della presenza online di persone e aziende, gestisce al 30 settembre 2003 oltre 170.000 domini e ospita in hosting oltre 20.000 siti. Il primi 9 mesi del 2003 segnano inoltre la crescita del fatturato medio per cliente in virtù dell’offerta di prodotti in upselling al dominio e la stipula di accordi con alcune tra le più importanti aziende italiane nei settori moda, entertainment e produzione industriale per la protezione dei rispettivi brand online. Nella stessa seduta odierna il Consiglio di Amministrazione di Dada, a seguito delle dimissioni per motivi personali dal Dr. Giorgio Valerio, ha cooptato il Dr. Giorgio Riva. Il Cda ha poi deliberato in merito alla modifica del piano di stock-option a valere sulla delibera già esistente dell’assemblea del 22 marzo 2000, fissando il prezzo di esercizio delle opzioni nonché identificando la lista degli assegnatari sulla base del nuovo assetto organizzativo. Infine, l’organo amministrativo ha preso atto dell’uscita dal capitale di Borsa.it S.r.l. (società in cui deteneva una partecipazione del 30% il cui valore di bilancio era già stato allineato al patrimonio netto della società al 31/12/2002). In linea con quanto comunicato in data 12/03/2002 Dada ha proceduto al completamento dell’acquisizione di Clarence S.r.l.

ALITALIA LINEE AEREE ITALIANE S.P.A IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE APPROVA LA RELAZIONE TRIMESTRALE AL 30 SETTEMBRE 2003 IL VALORE DELLA PRODUZIONE NEL TRIMESTRE È STATO PARI AD EURO 1.169 MILIONI CON UN DECREMENTO DI EURO 139 MILIONI RISPETTO AL MEDESIMO PERIODO DELLO SCORSO ANNO
Roma 12 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Alitalia Linee Aeree Italiane S.p.a. Riunitosi ieri presso la sede della Società ha approvato la relazione trimestrale al 30 settembre 2003 della Compagnia. Sintesi dei principali risultati economico-finanziari consolidati del trimestre luglio-settembre 2003 e dei primi nove mesi del 2003 § Il Valore della Produzione nel trimestre è stato pari ad Euro 1.169 milioni con un decremento di Euro 139 milioni rispetto al medesimo periodo dello scorso anno (di cui circa Euro 48 milioni per effetto delle valute). Relativamente al periodo da gennaio a settembre il Valore della Produzione del Gruppo, pari ad Euro 3.301 milioni, ha evidenziato un decremento di circa il 10% rispetto a quanto consuntivato nei primi nove mesi dello scorso anno. § Il risultato operativo del trimestre è stato pari ad una perdita di Euro 22 milioni in calo rispetto al risultato del terzo trimestre dello scorso anno che era stato positivo per Euro 58 milioni. Nei primi nove mesi del 2003 la perdita operativa del Gruppo è stata pari ad Euro 284 milioni con un peggioramento rispetto al sostanziale pareggio consuntivato al 30 settembre 2002 (perdita operativa di 5 milioni di Euro). § Il risultato prima dei componenti straordinari e delle imposte del trimestre è stato negativo per 47 milioni di Euro in calo di 74 milioni di Euro rispetto ai 26 milioni di Euro dello scorso anno. Tale risultato nei primi nove mesi dell’anno è stato negativo per 365 milioni di Euro con un peggioramento di Euro 272 rispetto al medesimo periodo dello scorso anno. § L’indebitamento finanziario netto è aumentato dal 30 giugno 2003 di 13 milioni di Euro attestandosi a 1.211 milioni di Euro al 30 settembre 2003 (Le disponibilità monetarie nette del Gruppo sono passate da 876 milioni di Euro a 825 milioni di Euro) dopo aver sostenuto investimenti per 56 milioni di Euro nel trimestre (nell’anno gli investimenti sono stati pari ad Euro 314 milioni) e aver rimborsato nel periodo luglio-settembre 2003 Euro 38 milio ni di finanziamenti a medio/lungo termine in essere. § La forza media retribuita del Gruppo nel trimestre è stata pari a 20.934 unità, con una rid uzione di 408 unità rispetto all’analogo periodo dell’esercizio precedente. § Per quanto concerne l’evoluzione del traffico e del network nel settore passeggeri, comparto dal quale trae sostanzialmente origine il risultato gestionale del Gruppo Alitalia, da luglio a settembre, è stata immessa sul mercato, complessivamente, capacità aggiuntiva pari ad un incremento del 4,6% nei confronti del corrispondente trimestre dello scorso esercizio. Pur con sensibili variazioni tra i vari settori di rete, a tale introduzione di capacità addizionale, ha fatto riscontro, una crescita del trasportato (espresso in tonnellate chilometro) dell’8,7%, con un conseguente aumento del coefficiente di riempimento pari a 2,9 punti percentuali. In parallelo, tuttavia, il fenomeno, ormai da tempo in corso, rappresentato dall’erosione dei proventi unitari ha fatto registrare un calo del 13,4% nei confronti del terzo trimestre dello scorso esercizio. Relativamente alla prevedibile evoluzione della gestione , la relazione trimestrale approvata in data odierna dal Consiglio di Amministrazione ha dato indicazione che, tenuto conto dell’andamento economico registrato nel terzo trimestre, considerato pure che l’implementazione delle nuove misure definite nel Piano Industriale 2004-2006 non potranno esplicare i loro effetti se non a partire dal prossimo anno, si va delineando per l’intero esercizio 2003, come già recentemente.Annunciato dalla Compagnia in occasione dell’approvazione delle azioni di implementazione del Piano, la prospettiva di un risultato economico di segno negativo più ampio di quello consuntivato nei primi sei mesi. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre dato il via ad importanti iniziative di sviluppo del network sia intercontinentale sia internazionale che saranno annunciate dalla Compagnia nei prossimi giorni.

GRANDI NAVI VELOCI S.P.A. (GRUPPO GRIMALDI): IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE HA APPROVATO I RISULTATI DEL III TRIMESTRE 2003. RISULTATO OPERATIVO DI 37,7 MILIONI (+1,1%) ED UTILE ANTE IMPOSTE PARI A 33,4 MILIONI DI EURO (+5,9%).
Milano, 12 novembre 2003 - Ricavi caratteristici pari a 98,7 milioni di Euro (+11,1%), margine operativo lordo di 47,2 milioni di Euro (+4,0%), risultato operativo di 37,7 milioni (+1,1%) ed utile ante imposte pari a 33,4 milioni di Euro (+5,9%). Questi i principali dati relativi alla relazione trimestrale al 30 settembre 2003 approvati dal Consiglio di Amministrazione di Grandi Navi Veloci S.p.a. - compagnia di navigazione attiva nel trasporto di merci e passeggeri con auto al seguito nel Mediterraneo e quotata al Mercato Telematico della Borsa Italiana S.p.a. - riunitosi oggi a Genova. Più nello specifico i ricavi della gestione caratteristica relativi al terzo trimestre luglio - settembre 2003 hanno raggiunto i 98,7 milioni di Euro rispetto agli 88,8 milioni di Euro del settembre 2002 (+11,1%), il margine operativo lordo i 47,2 milioni di Euro contro i 45,4 milioni di Euro del settembre 2002 (+4,0%), il risultato operativo i 37,7 milioni di Euro rispetto ai 37,2 milioni di Euro del corrispondente periodo dello scorso anno (+1,1%). Dopo aver spesato oneri finanziari netti per 4,1 milioni, il risultato prima delle imposte si attesta a 33,4 milioni di Euro contro i 31,5 milioni di Euro del settembre 2002 (+5,9%). Per ciò che riguarda l’andamento della società nei primi nove mesi del 2003, questo mostra ricavi della gestione caratteristica per 177,3 milioni di Euro (+8,7%), un margine operativo lordo di 54,8 milioni di Euro, sostanzialmente in linea con lo stesso periodo dell’anno precedente, un risultato operativo di 28,9 milioni di Euro contro i 32,7 milioni di Euro dell’anno precedente (-11,8%) ed un risultato prima delle imposte di 15,7 milioni di Euro (-13,2%). I risultati conseguiti, in linea con le attese del management, possono ritenersi soddisfacenti, tenuto conto dell’effetto negativo determinato dall’applicazione della normativa in tema di sgravi contributivi - in vigore dal gennaio 2003 - la cui percentuale è stata ridotta dall’80% al 25% sui contributi degli equipaggi. L’incremento del valore della produzione - registrato nonostante un primo periodo dell’anno condizionato negativamente dalla crisi generata dal conflitto iracheno - è stato conseguito anche grazie ad una intensa attività di sviluppo commerciale ed è dovuto essenzialmente all’entrata in esercizio di nuova unità produttiva ed all’apertura della nuova rotta Genova-tunisi-malta. Da sottolineare che l’indebitamento totale (al lordo delle immobilizzazioni finanziarie) al 30/09/2003 ammonta a 344,9 milioni di Euro, in sensibile riduzione rispetto ai 369,7 milioni di Euro del 30/06/2003 grazie all’elevato cash-flow generato nel periodo; in particolare, le disponibilità liquide nel terzo trimestre sono aumentate significativamente, passando dai 26,5 milioni di Euro al 30/06/2003 ai 45,5 milioni di Euro al 30/09/2003. Per quanto riguarda i dati commerciali del trimestre luglio - settembre 2003, questi registrano un trasportato di 668.800 passeggeri (+5,9%), 230.200 auto al seguito (+8,1%), 497.900 metri lineari di veicoli commerciali (+20,5%). Per i primi nove mesi del 2003 il trasportato totale di passeggeri è stato pari a 1.052.700 unità (+4,2%), di 348.800 auto al seguito (+7,2%) e di 1.480.600 metri lineari di veicoli commerciali (+8,3%). Per quanto riguarda i fatti di rilievo avvenuti dopo il 30 settembre 2003, si evidenzia l’avvio, in data 3 ottobre, del nuovo servizio di linea per passeggeri e merci tra Civitavecchia (porto della Capitale) e Palermo nell’ottica dello sviluppo dell’attività della Società in accordo con il progetto delle “Autostrade del Mare”. Per quanto riguarda l’evoluzione prevedibile della gestione, l’andamento procede secondo le aspettative del management, ed è ragionevole prevedere una crescita del fatturato sostanzialmente in linea con quella registrata nell’esercizio precedente; le previsioni sul risultato netto dovranno tener conto dei maggiori costi ed oneri legati ai nuovi investimenti effettuati, nonché dell’effetto dei minori sgravi contributivi sul costo degli equipaggi.

GRUPPO EUPHON: RELAZIONE TRIMESTRALE AL 30 SETTEMBRE 2003.IN INCREMENTO DELL’8,7% IL VALORE DELLA PRODUZIONE CONSOLIDATO, PARI A 78,2 MILIONI DI EURO (VS 71,9 MILIONI DI EURO AL SETTEMBRE 2002) ED IN CRESCITA DEL 104% L’EBITDA PARI A 8,4 MILIONI DI EURO (VS 4,1 MILIONI DI EURO DEL SETTEMBRE 2002).
Torino, 12 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Euphon S.p.a., società quotata al Nuovo Mercato della Borsa Italiana e primaria realtà indipendente nel mercato della produzione televisiva e multimediale, ha approvato ieri la Relazione Trimestrale al 30 settembre 2003. I dati a fine settembre 2003 includono il consolidamento di Blue Gold. Al 30 settembre 2003 il Gruppo ha registrato un valore della produzione consolidato pari a 78,2 milioni di Euro in incremento dell’8,7% rispetto ai 71,9 milioni di Euro, annunciati lo stesso periodo del 2002 e un margine operativo lordo (Ebitda) pari a 8,4 milioni di Euro, in crescita del 104% rispetto ai 4,1 milioni di Euro del 30 settembre 2002. A fine settembre 2003 il risultato operativo prima degli ammortamenti dell’avviamento e della differenza di consolidamento (Ebita) è ancora negativo per 1,6 milioni di Euro rispetto ad un valore negativo di 3,8 milioni di Euro a fine settembre 2002. Nonostante il peso degli ammortamenti, il risultato operativo (Ebit), negativo per 4 milioni di Euro, è migliorato rispetto al dato di fine settembre 2002 negativo per 5,1 milioni di Euro. Al 30 settembre 2003 il Gruppo ha registrato un risultato prima delle imposte (Ebt) negativo per 7,3 milioni di Euro, rispetto ad un valore negativo di 6,7 milioni di Euro dello stesso periodo del 2002, a causa dei costi straordinari e, prevalentemente, della diversa incidenza degli oneri finanziari pari a 1,5 milioni di Euro. La posizione finanziaria netta, pari a 26,8 milioni di Euro, risulta in miglioramento rispetto al dato di fine giugno 2003 pari a 28,3 milioni di Euro. A fine settembre 2003 il valore degli investimenti (materiali e immateriali) è stato pari a 5,1 milioni di Euro, in diminuzione rispetto ad valore pari a 9,1 milioni di Euro di settembre 2002, in coerenza con la volontà della società di consolidare gli investimenti effettuati durante gli anni passati, mantenendo inalterata la propria posizione di leadership nei settori di riferimento. In linea con le previsioni annunciate dalla società, il processo di riorganizzazione, che sta interessando tutte le società del Gruppo, ha evidenziato nei primi nove mesi del 2003 un risparmio di costi fissi nell’ordine di 3,8 milioni di Euro rispetto al medesimo periodo del 2002 a parità di perimetro di consolidamento. “In previsione di un andamento stazionario dei mercati in cui il Gruppo Euphon opera – afferma Giancarlo Rocchietti, A.d. Di Euphon - noi miriamo al mantenimento delle quote di mercato acquisite ed al miglioramento della redditività e dei flussi finanziari attraverso la riduzione dei costi fissi e degli investimenti. Quest’ultimo obiettivo si rende possibile grazie alla forte capacità produttiva disponibile in virtù anche delle acquisizioni realizzate.”

GRANITIFIANDRE: SIGLATO CONTRATTO DI FORNITURA DA 2,9 MILIONI DI EURO COMPLESSIVI IN 5 ANNI CON LA SICILIANA SALAMONE & PULLARA E CONTESTUALE ACQUISIZIONE DEL 12,5% DELLA SOCIETÀ ATTRAVERSO UN APPOSITO AUMENTO DI CAPITALE SOCIALE
Castellarano (Re), 12 novembre 2003 - Granitifiandre, azienda leader mondiale nella produzione e commercializzazione di lastre in grès porcellanato quotata al segmento Star di Borsa Italiana, ha siglato un accordo commerciale di fornitura da 2,9 milioni di Euro complessivi per i prossimi 5 anni con la società Salamone & Pullara Srl di Palermo che prevede una crescita del 18% medio annuo rispetto agli attuali livelli di vendita. La Salamone & Pullara, storica azienda palermitana attiva da 57 anni nella commercializzazione di materiali per l’architettura, è il punto di riferimento di maggior prestigio per il mondo della progettazione con 2 sale mostre di cui una in costruzione nei punti chiave della città ed un fatturato 2003 previsto di 7milioni di euro. Contestualmente all’accordo commerciale è stata acquisita per 420mila Euro una partecipazione del 12,5% nella Salamone & Pullara a seguito dell’avvenuta sottoscrizione di un apposito aumento di capitale sociale. L’accordo prevede una opzione put a favore di Granitifiandre per l’eventuale uscita a condizioni migliorative oltre al diritto di prelazione sull’acquisto di ulteriori quote. "Si tratta di un’importante operazione per Granitifiandre – ha affermato Verdi – poiché Salamone & Pullara è attiva oltre che nella commercializzazione di prodotti "alto di gamma" anche nel business delle pareti ventilate, pavimenti sopraelevati e controsoffitti e permetterà così a Granitifiandre di completare la gamma di offerta del nostro Gruppo ai principali progettisti e committenti finali dell’area di Palermo". Graziano Verdi, Presidente di Granitifiandre, entra nel Consiglio di Amministrazione con delega al marketing strategico. Granitifiandre ha anche inaugurato a Vitoria un nuovo Geologica Shop con Apaolaza Sa, distributore spagnolo con il quale è stato anche siglato un contratto di fornitura di materiale per un valore complessivo di 1,2 milioni di Euro nei prossimi 4 anni che prevede una crescita media annua di oltre il 15% rispetto agli attuali livelli di vendita.

TERZA TRIMESTRALE ASTALDI: RADDOPPIA L’UTILE NEI PRIMI NOVE MESI •PORTAFOGLIO LAVORI A 4.623 MILIONI DI EURO: RAGGIUNTO IN ANTICIPO L’OBIETTIVO PREVISTO PER L’INTERO PERIODO DI PIANO INDUSTRIALE 2003-2005ASTALDI CAPOFILA DEL RAGGRUPPAMENTO PROMOTORE DELLA LINEA 5 DELLA METROPOLITANA DI MILANO
Roma, 12 novembre 2003 – Il Consiglio di amministrazione di Astaldi S.p.a., presieduto dal Prof. Ernesto Monti, riunitosi Ieri a Roma, ha approvato la relazione trimestrale al 30 settembre 2003. Il conto economico consolidato presenta una sensibile crescita del valore della produzione e dei margini, sia nel trimestre che nei primi nove mesi rispetto agli stessi periodi dell’esercizio precedente. L’acquisizione di nuovi lavori per 1.808 milioni di euro nei primi nove mesi dell’esercizio ha portato il valore del portafoglio complessivo a oltre 4.600 milioni di euro, consentendo di raggiungere in anticipo l’obiettivo previsto dal piano strategico 2003-2005. Conto economico consolidato I ricavi per prestazioni e appalti nel terzo trimestre sono ammontati a 224 milioni di euro con un incremento del 17,9% sul terzo trimestre 2002, pur in presenza di un indebolimento del dollaro rispetto al cambio di inizio anno che ha portato una riduzione del fatturato di circa 30 milioni di euro nel periodo. La crescita nel trimestre conferma l’ottima performance su base progressiva annua e porta a 624 milioni di euro i ricavi dei primi nove mesi, in crescita del 13% sullo stesso periodo 2002. Il buon andamento economico è evidenziato da un margine operativo lordo pari a 28,4 milioni di euro nel trimestre in crescita del 18% rispetto al terzo trimestre 2002; più evidente la crescita nel cumulato dei primi nove mesi, che presenta un Mol di 102 milioni di euro, pari al 15% del valore della produzione e con un incremento del +45% rispetto ai primi nove mesi 2002. In sensibile aumento anche l’Ebitda sia nel trimestre (+20%) che nei primi nove mesi (+51%). Il risultato operativo è stato pari a 15,6 milioni di euro nel terzo trimestre, in crescita di circa il 4%, sul corrispondente trimestre 2002; nei primi nove mesi è ammontato a 47,5 milioni di euro, pari al 7,1% del valore complessivo della produzione e in crescita di oltre il 6% nei confronti dei primi nove mesi del 2002. Il terzo trimestre chiude con un utile netto di oltre 3,4 milioni di euro rispetto ai 494 mila euro 1 dello stesso trimestre2003, che porta l’utile netto progressivo nei primi nove mesi a 19,2 milioni di euro, raddoppiando il risultato di 9,8 milioni di euro dei primi nove mesi del 2002. “I risultati raggiunti nei primi nove mesi e l’ottimo andamento delle acquisizioni – ha dichiarato l’amministratore delegato Vittorio Di Paola – consentono di confermare la crescita nell’intero esercizio 2003 del volume d’affari e del risultato rispetto all’anno precedente, ponendo le basi per un ulteriore sviluppo negli anni successivi”. Di Paola sottolinea inoltre “la qualità dell’attuale portafoglio, rappresentato da commesse di valore unitario molto elevato e ad alto contenuto tecnologico. Di rilievo la nomina a Promotore per la costruzione della linea 5 della Metro di Milano, un progetto che conferma la leadership di Astaldi in Italia come General Contractor”. Portafoglio lavori ed eventi rilevanti Nei primi nove mesi del 2003 sono state portate a termine acquisizioni di nuovi lavori per un importo di 1.808 milioni di euro, che portano il valore complessivo del portafoglio di Gruppo a 4.623 milioni di euro. Nel solo terzo trimestre 2003 i nuovi lavori acquisiti sono pari a 427 milioni di euro. La consistenza attuale del portafoglio lavori rappresenta il raggiungimento anticipato dell’obiettivo finale dichiarato nel piano strategico triennale. Tra le acquisizioni di rilievo concluse nel terzo trimestre si segnala l’aggiudicazione dei lavori per la realizzazione della stazione ferroviaria dell’Alta Velocità di Bologna Centrale, per un importo di circa 290 milioni di euro. La commessa, che avrà una durata di 4,5 anni, conferma la leadership di Astaldi come General Contractor e il riconoscimento del elevatissimo requisiti tecnico – gestionali e finanziari del Gruppo. A ulteriore conferma della consolidate caratteristiche di Astaldi come General Contractor, il 4 novembre scorso il comune di Milano ha formalizzato la nomina a Promotore del raggruppamento di imprese guidato da Astaldi, per la realizzazione della nuova linea 5 della metropolitana milanese. Le procedure di gara, previste nei prossimi mesi, assegnano al Promotore Astaldi il diritto di prelazione. Si tratta di un progetto ad elevato contenuto tecnologico e in grado di esaltare le capacità di Astaldi, già sperimentate nella recente realizzazione della metropolitana di Copenaghen che presenta le stesse caratteristiche della futura linea 5 di Milano. Il valore del progetto, per la sola quota di costruzione, è di 504 milioni di euro, per una durata lavori di 5 anni a cui seguiranno 27 anni di gestione. Quella programmata dal Comune di Milano è la prima opera di trasporto urbano che sarà realizzata in Italia attraverso il sistema del Project Financing, in cui il Gruppo Astaldi è ormai leader indiscusso. La Società conferma la scelta strategica di dedicare un forte impegno nelle nuove iniziative con finanza strutturata in particolare nel settore delle infrastrutture di trasporto. Il Consiglio ha inoltre approvato il calendario delle date previste per il 2004 per le prossime riunioni del Consiglio di amministrazione e dell'Assemblea degli azionisti di Astaldi S.p.a., di seguito allegato. 1 Il risultato netto relativo al 30 settembre 2002 aveva come riferimento il risultato prima delle imposte; al fine di rendere il confronto omogeneo è stato riportato l’effetto fiscale determinato sulla base dell’incidenza media delle imposte sul consuntivo dell’esercizio 2002.

DEUTSCHE POST WORLD NET REGISTRA UN INCREMENTO DELL’UTILE NETTO NEL TERZO TRIMESTRE 2003 E SUPERA LE STIME DEL PROGRAMMA STAR PREVISTE PER IL 2003
Milano, 12 novembre 2003 – Deutsche Post World Net ha evidenziato un bilancio molto positivo per i primi nove mesi dell’anno 2003: il fatturato, nonostante gli effetti negativi del cambio, è salito a euro 28,9 miliardi, con un incremento dello 0,3% rispetto allo scorso anno, mentre l'utile netto consolidato è salito a 869 milioni rispetto ai 392 milioni del 2002. Il programma di valorizzazione Star, lanciato da Dpwn nel novembre del 2002 per favorire l’integrazione completa delle società del Gruppo, Dhl, Danzas e Deutsche Post Euro Express, ha raggiunto risultati estremamente positivi. Nei primi nove mesi di quest’anno, le attività intraprese per l’implementazione del programma hanno fatto registrare utili per 253 milioni di euro, 79 milioni dei quali sono stati prodotti nel terzo trimestre, grazie anche ai miglioramenti organizzativi apportati a Dhl, all’attività di consolidamento dei data centre internazionali del Gruppo e all’ottimizzazione continua della rete. Forte dei risultati conseguiti, Il Presidente del Consiglio di Amministrazione Klaus Zumwinkel ha dichiarato che “I progressi effettuati nell’integrazione del gruppo e i risparmi sui costi sono stati superiori a quelli previsti. Di conseguenza, incrementeremo le nostre previsioni sugli utili da raggiungere nel 2003 da 350 a 400 milioni.” In generale, anche gli sviluppi nelle varie attività operative sono incoraggianti e il Gruppo conferma, rispetto alle previsioni complessive sull’Ebitda, un incremento di 2,9 miliardi di euro. Nei primi nove mesi dell’anno il margine operativo è stato pari a 2,039 miliardi di euro (- 4,8%) per tre principali ragioni: il ribasso delle tariffe postali imposto all’inizio dell’anno, il costo dell’avviamento di Postbank e i guadagni operativi straordinari che hanno influenzato il bilancio 2002. Questi fattori sono tuttavia ampiamente bilanciati dall’andamento positivo del terzo trimestre, in cui il margine operativo lordo si è attestato a 570 milioni di euro rispetto ai 568 milioni del 2002. Per quanto riguarda la divisione Express, il bilancio dei primi nove mesi si chiude con una crescita del fatturato del 4,1% (circa 11,5 miliardi di euro) e un margine operativo lordo (Ebita) di 183 milioni (+ 63,4% rispetto all’anno precedente). La divisione Logistics ha registrato nello stesso periodo un aumento del fatturato del 3,9% (4,3 miliardi di euro) mentre il margine operativo lordo ammonta a 135 milioni di euro (+16,4%).

LA COMMISSIONE APPROVA SENZA CONDIZIONI LA CONCENTRAZIONE SEB /MOULINEX IN SPAGNA, FINLANDIA, IRLANDA, ITALIA E REGNO UNITO
Bruxelles, 12 novembre 2003 - La Commissione europea ha confermato oggi che l'acquisizione di Moulinex da parte di Seb, due produttori di piccoli elettrodomestici, non presenta problemi sotto il profilo della concorrenza in Spagna, Finlandia, Irlanda, Italia e Regno Unito. Il caso è stato riesaminato a seguito della decisione del Tribunale di primo grado, resa nell'aprile del corrente anno, che aveva confermato la decisione della Commissione di rinviare alle autorità francesi l'esame degli aspetti francesi e le condizioni imposte in diversi paesi europei, ma aveva annullato l'approvazione senza condizioni negli altri cinque Stati membri. Il nuovo esame approfondito ha confermato che nei mercati britannico, italiano, finlandese, spagnolo ed irlandese esiste, anche dopo l'operazione di concentrazione, un grado sufficiente di concorrenza di cui beneficiano i consumatori. Seb è uno dei più grandi produttori di piccoli elettrodomestici che detiene marchi di importanza mondiale (Tefal, Rowenta), nonché marchi locali come Calor e Seb in Francia e in Belgio, Arno in Brasile e nei paesi del Mercosur, e Samurai nei paesi del Patto Andino. Moulinex, anch'essa francese, era una concorrente diretta di Seb con due marchi di rinomanza mondiale, Moulinex e Krups. Con questi diversi marchi le due imprese producono friggitrici, tostapane, caffettiere elettriche, bollitori, robot da cucina, ferri da stiro e molti altri piccoli prodotti elettrodomestici. L'8 gennaio 2002, la Commissione ha rinviato alle autorità francesi l'esame degli effetti della concentrazione Seb/moulinex in Francia, ha autorizzato l'operazione senza condizioni in cinque Stati membri (Spagna, Finlandia, Irlanda, Italia e Regno Unito) ed ha subordinato la sua approvazione in nove altri paesi dell'Ue alla concessione di licenze per l'uso del marchio Moulinex. Il 3 aprile 2003, il Tribunale di primo grado (Tpg), deliberando sui ricorsi presentati da due imprese concorrenti, Philips e Babyliss, ha annullato la decisione di autorizzazione nei citati cinque mercati. Il Tpg ha ritenuto che la Commissione non avesse fornito prove sufficienti dell'assenza di problemi sotto il profilo della concorrenza per taluni mercati nei paesi interessati, pur confermato in larga misura l'analisi effettuata dalla Commissione. Nuovo esame A seguito della sentenza, la Commissione ha proceduto ad una nuova ed ampia indagine sui citati cinque paesi allo scopo di valutare le conseguenze dell'operazione sotto l'aspetto della concorrenza. L'indagine si è soprattutto incentrata su una valutazione approfondita della posizione di ciascun concorrente su ciascun mercato in termini di fatturato, offerta dei prodotti e valore dei marchi proposti. La conclusione è che il gruppo Seb non deterrà o non rafforzerà alcuna posizione dominante su nessuno dei mercati interessati, né attraverso il cumulo delle nuove quote di mercato generate dall'operazione né a motivo della sua posizione globale nel settore dei piccoli elettrodomestici considerato nel suo insieme (effetto di gamma e di portafoglio). Quest'ultima decisione non pregiudica la decisione del 2002 per quanto riguarda l'attuazione da parte di Seb degli impegni assunti negli altri nove paesi. Giova ricordare che Seb ha concesso una licenza per l'uso del marchio Moulinex alle società Benrubi per la Grecia , e Saeco per gli altri otto paesi in cui si erano registrati problemi. Ciò ha permesso ad un concorrente di consolidare la propria posizione su questi mercati ed esercitare una pressione concorrenziale su Seb.

A DISPOSIZIONE 2 MILIONI E 700 MILA EURO PER LE IMPRESE MILANESI CONTRIBUTI PER IL CHECK-UP FINANZIARIO, REALIZZAZIONE DI PROGRAMMI DI INVESTIMENTO, OPERAZIONE DI PATRIMONIALIZZAZIONE, INFORMATIZZAZIONE DEL SETTORE ARTIGIANO, ASSUNZIONE DI APPRENDISTI, QUALITÀ E SICUREZZA
Milano, 12 novembre 2003. Ecco i contributi per le imprese milanesi: 2 milioni e 700 mila euro. Li mette a disposizione la Camera di Commercio di Milano attraverso sei bandi di concorso. L'obiettivo è sostenere lo sviluppo delle piccole e medie imprese di Milano e provincia attraverso la realizzazione di check-up finanziari, la concessione di contributi in conto abbattimento tassi per la realizzazione di programmi di investimento, di ristrutturazione e di opere di patrimonializzazione aziendale, per l’informatizzatione del settore artigiano, la nuova occupazione nel settore artigiano e sistemi di qualità, ambiente, salute e sicurezza, responsabilità sociale. Le domande di contributo, compilate su un apposito modulo distribuito dalla Camera di Commercio e dalle associazioni di categoria, devono pervenire al Protocollo Generale della Camera di Commercio in via Meravigli 9/b a Milano oppure presso le sedi decentrate, entro il termine previsto da ciascun bando. I contributi sono assegnati, fino all’esaurimento dello stanziamento. Per informazioni: 02 8515.4933/4251 (bandi credito), 02 8515.4574/4526 (informatizzazione settore artigiano), 02 8515.4359/4377 (assunzione apprendisti). Sito Internet: www.Mi.camcom.it, sezione “finanziamenti alle imprese” e poi “contributi della Camera di Commercio di Milano”. “Una riorganizzazione orientata all’innovazione, ad una finanza più solida, alla formazione, alla qualità sono fra le necessità di modernizzazione che maggiormente oggi si avvertono in particolare nelle piccole e medie imprese - ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano -. Per aiutare le imprese della provincia di Milano a farvi fronte la Camera di Commercio ha deciso di stanziare circa due milioni e 700 mila euro da erogare con appositi contributi. Con l’obiettivo di perseguire il rafforzamento della competitività delle imprese e del sistema economico”. L’ammontare complessivo delle somme stanziate per i contributi è di euro 2.688.900,00 così suddivisi: Check up aziendale: analisi economico finanziaria. 77.400,00 euro a favore delle piccole e medie imprese del settore industria con sede legale nella provincia di Milano, che nel periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2003, abbiamo sostenuto delle spese per un percorso di analisi economico-finanziaria (check-up) realizzato da istituti specializzati nella valutazione strategica e finanziaria delle imprese, che operino in tale attività da almeno 5 anni. L'entità del contributo è pari al 50% delle spese fino ad un massimo di 3.900,00 euro, per ciascuna impresa. La scadenza del bando è il 15 gennaio 2004. Contributi per investimenti o ristrutturazione. 865.000,00 euro per le piccole e medie imprese dei settori industria, artigianato, commercio, turismo e servizi della provincia milanese, che realizzano programmi di investimento e/o ristrutturazione attraverso la concessione di un contributo volto a ridurre il costo degli interessi sul prestito contratto con la banca o su operazioni di leasing. L’impresa richiedente dovrà ottenere dalla banca la concessione di un finanziamento in una data compresa fra il 1° gennaio 2003 e il 31 dicembre 2003. L’ammontare dell’importo agevolabile non potrà essere inferiore a 10.000,00 euro o superiore a 200.000,00 euro. La scadenza per presentare il bando è il 31 dicembre 2003. Contributi per operazioni di patrimonializzazione aziendale. 200.000,00 euro a favore delle piccole e medie imprese della provincia milanese, che effettuino operazioni di patrimonializzazione aziendale (aumento capitale sociale) attraverso la concessione di un contributo volto a ridurre il costo degli interessi sul prestito contratto con la banca. L’impresa richiedente dovrà ottenere dalla banca la concessione di un finanziamento in una data compresa fra il 1° gennaio 2003 e il 31 dicembre 2003. L’ammontare dell’importo agevolabile non potrà essere inferiore a 10.000,00 euro o superiore a 200.000,00 euro. La scadenza per presentare il bando è il 31 dicembre 2003. Contributi per gli artigiani per la realizzazione di contratti di apprendistato o di formazione lavoro. Stanziamento: 516.500,00 euro a favore delle imprese artigiane della provincia di Milano che realizzano contratti di apprendistato e di formazione lavoro. Validità 15 luglio 2003 – 15 gennaio 2004. Informatizzazione nel settore artigiano. 230.000,00 euro a favore delle imprese artigiane che nel periodo dal 3 novembre 2003 al 3 maggio 2004, realizzano progetti aziendali rivolti al miglioramento dell’efficienza organizzativa e gestionale, mediante l’utilizzo delle tecnologie informatiche e delle applicazioni Internet. L'entità del contributo, per gli interventi su “tecnologie informatiche” è pari al 40% delle spese fino ad un massimo di 5.000,00 euro, mentre per gli interventi relativi alle “applicazioni internet” il contributo è pari al 40% delle spese fino ad un massimo di 7.000,00 euro, per ciascuna impresa. Contributi per l’adozione di sistemi aziendali: qualità, ambiente, salute e sicurezza, responsabilità sociale. 800.000,00 euro per le piccole e medie imprese della provincia milanese, che realizzano interventi aziendali a garanzia della qualità (400.000,00 euro con spese non inferiori a 3.000,00 euro per impresa); per la certificazione di sistema di gestione ambientale (euro 150.000,00 con spese non inferiori a 5.000,00 euro per impresa per norme uni en iso 14001 e 6.000,00 euro per l’Ecolabel e Ecoaudit – sezione Emas); sistema di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro (euro 125.000,00 con spese non inferiori a 5.000,00 euro per impresa) e per il rispetto di principi etici-sociali con spese non inferiori a 5.000,00 euro per impresa). Il periodo di validità è dal 5 novembre 2003 al 30 settembre 2004.

AIR DOLOMITI CERTIFICATA DA ENAC ALL’UTILIZZO DEL SISTEMA HGS/HUD PER AVVICINAMENTI IN CAT 3 A CON I CRJ 200.
Milano, 12 novembre 2003 - Air Dolomiti è la prima Compagnia aerea di linea italiana autorizzata all’utilizzo del Hgs (Headup Guidance System)/hud (Headup Display) per avvicinamenti in Cat 3 A con i Bombardier Crj 200: la certificazione rilasciata da Enac arriva dopo un’attenta valutazione dei parametri durata oltre un anno. Grazie all’esito favorevole degli accertamenti condotti su documentazioni tecniche, addestramento degli equipaggi e simulazioni, Enac ha riconosciuto idonea Air Dolomiti all’utilizzo del sistema Hud per effettuare avvicinamenti di categoria 3 A con i propri velivoli Bombardier Crj200 con minimi di visibilità verticale di 50piedi e 200metri di visibilità orizzontale negli aeroporti che dispongono della Categoria 3 di Ils (Instrument Landing System). La nuova certificazione permette ad Air Dolomiti di operare anche in condizioni meteorologiche finora considerate limitative e quindi di offrire alla propria utenza, soprattutto nel bacino Veronese, un’ulteriore garanzia di qualità e di affidabilità operativa. Il ridotto parametro di atterraggio, grazie all’affidabilità del sistema Hgs/hud, consente alla Compagnia atterraggi anche a bassa visibilità, caratteristica frequente sia a Verona che negli aeroporti del centro Europa dove Air Dolomiti concentra il core business.

LA COMMISSIONE EUROPEA APPROVA L'AIUTO REGIONALE PER LA RISTRUTTURAZIONE DEL TRASPORTO MERCI SU STRADA E LO SVILUPPO DEL TRASPORTO COMBINATO
Bruxelles, 12 novembre 2003 - La Commissione europea ha autorizzato oggi una parte del pacchetto di misure di aiuto per la ristrutturazione del trasporto merci e lo sviluppo del trasporto combinato, notificato dalla Regione Friuli-venezia Giulia. L'obiettivo del regime di aiuti è fornire e modernizzare l'infrastruttura e i servizi a livello regionale per migliorare le attività di trasporto merci e sviluppare il trasporto combinato, oltre a ridurre l'inquinamento ambientale e aumentare la sicurezza del traffico. Il programma di finanziamento sarà valido per un periodo di tre anni, con uno stanziamento di circa 1,5 milioni di euro. La Commissione ha deciso, tuttavia, di avviare un'indagine(1) sull'aiuto all'avviamento notificato per lo sviluppo di nuovi servizi ferroviari e marittimi con origine o destinazione nel Friuli-venezia Giulia. I beneficiari devono essere soggetti di qualsiasi Stato membro dell'Ue attivi nel settore del trasporto merci e aventi almeno una sede operativa in detta regione. Le misure contenute nel regime di aiuto comprendono: costruzione di aree di parcheggio e di assistenza per i veicoli adibiti al trasporto merci; realizzazione e conversione di terminal per il trasporto combinato; costruzione di depositi e fornitura dell'attrezzatura di movimentazione necessaria; installazione di nuovi sistemi informatici (o aggiornamento di quelli esistenti) destinati esclusivamente alla gestione di nuove tipologie di traffico combinato; acquisizione di attrezzatura per il trasporto combinato, comprendente nuove apparecchiature per una maggiore sicurezza del trasporto marittimo nei porti nonché navi/trattori stradali che rispondono a norme di sicurezza e ambientali più rigorose rispetto a quelle vigenti a livello nazionale o dell'Ue. La Commissione considera le misure di aiuto compatibili con il trattato(2). Esse sono conformi, altresì, con gli obiettivi del Libro bianco della Commissione sulla politica dei trasporti(3). La Commissione ha deciso oggi di avviare un'indagine(4) sull'aiuto all'avviamento notificato per lo sviluppo di nuovi servizi ferroviari e marittimi con origine o destinazione nel Friuli-venezia Giulia. In questa fase, la Commissione ha delle riserve in merito al fatto se le modalità di applicazione assicurano la necessità e la proporzionalità delle misure ai fini del trasferimento delle merci dal trasporto su strada ad altri modi di trasporto più rispettosi dell'ambiente. Il regime di aiuti non comprende, ad esempio, alcun meccanismo che garantisca la non distorsione della concorrenza.

CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA: +1,1% A OTTOBRE IN CALO LE IMPORTAZIONI DALL’ESTERO: -12,5% NEI PRIMI DIECI MESI DEL 2003 LA DOMANDA CRESCE DEL 3,6%.
Roma, 12 novembre 2003 – Più 1,1% è la crescita della domanda di energia elettrica nel mese di ottobre 2003 rispetto al corrisponente mese dell’anno 2002. Il totale dell’energia richiesta in Italia è stato pari 27,1 miliardi di kWh. Il risultato del mese di ottobre 2003, ottenuto a parità di giornate lavorative, ha risentito solo parzialmente di fattori climatici (temperatura media mensile di poco superiore rispetto a ottobre 2002). Depurata da questo effetto la variazione è pari a +1,2%. 49.541 megawatt è la potenza massima richiesta sulla rete elettrica italiana nel mese di ottobre 2003. Il valore, raggiunto martedì 28 alle ore 18, è superiore del 2,6% rispetto al valore registrato alla punta nel corrispondente mese dello scorso anno. Dall’analisi effettuata dal Gestore della rete emerge che la crescita dei consumi, registrata a ottobre 2003, rispetto a ottobre 2002, ha interessato tutto il territorio nazionale: +0,9% al Nord, + 2,1% al Centro, +0,8% al Sud. I 27,1 miliardi di kWh richiesti nel mese di ottobre 2003 risultano distribuiti per il 46,6% al Nord, per il 30% al Centro e per il 23,4% al Sud. La dinamica tendenziale della richiesta di energia elettrica sul territorio, nel mese di ottobre 2003, ha fatto registrare un +7,3% nell’area Emilia Romagna - Toscana, rispetto allo stesso mese del 2002. Nel mese di ottobre 2003 il fabbisogno nazionale di energia elettrica è stato coperto per l’84,4% con la produzione nazionale e per la quota restante (15,6%) facendo ricorso alle importazioni, in sensibile diminuzione (-12,5%) rispetto a ottobre 2002. Il calo delle importazioni di energia elettrica dall’estero è dovuto alla riduzione, effettuata nelle ore notturne, della quantità proveniente dalla Svizzera. Il Gestore della rete ha applicato tale misura per esigenze di sicurezza a seguito degli eventi del 28 settembre scorso. Complessivamente la produzione nazionale netta a ottobre 2003 (23,7 miliardi di kilowattora) è aumentata del 3,8% rispetto a ottobre 2002. In particolare si è avuto un aumento delle produzioni termoelettrica (+10,1%), geotermoelettrica (+4,8%) ed eolica (+65,1%). In diminuzione la produzione idroelettrica (-28,4%). Il profilo congiunturale della domanda elettrica a ottobre 2003 non ha fatto registrare variazioni di rilievo rispetto al mese precedente. Nei primi dieci mesi dell’anno la richiesta di energia elettrica è aumentata complessivamente del 3,6% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno. Ulteriori informazioni e l’analisi dell’andamento dei consumi elettrici mensili sono disponibili nella pubblicazione “Rapporto Mensile sul Sistema Elettrico”, consultabile alla voce “dati statistici” del sito www.Grtn.it

ATTENZIONE: C’E’ ANCHE UN “CODICE DELLA NEVE”
Milano, 12 novembre 2003 - Le prime nevicate di questi giorni sulle Alpi hanno dato il via, con un mese di anticipo, alla stagione sciistica e in molte località sono già state aperte piste, anche da fondo, e sono entrate in funzione seggiovie e funivie. Attenzione, però! Il continuo aumento degli appassionati della neve di ogni età provoca, stagione dopo stagione, un progressivo affollamento delle piste da sci, il che comporta, inevitabilmente, anche l’incremento delle condizioni di pericolo. L’uni, Ente Nazionale Italiano di Unificazione ricorda a questo proposito che la sicurezza degli sciatori è affidata alla scrupolosa osservanza delle norme tecniche che definiscono non solo le caratteristiche delle attrezzature e degli impianti, ma anche la segnaletica che va installata sulle piste. La corretta, chiara e visibile segnalazione dei pericoli e dei divieti, infatti, è sicuramente il primo strumento di prevenzione degli incidenti. Le norme Uni che sono state aggiornate dall’apposita commissione sicurezza, nel dicembre dello scorso anno, prevedono che i cartelli indicatori da installare sulle piste da sci - così come accade per i segnali stradali - abbiano forme e colori diversi: devono essere rotondi quelli delle piste da sci, a forma di rombo quelli per gli itinerari sciistici e rettangolari quelli per le piste chiuse e per quelli che segnalano il pericolo di valanghe. Per essere in regola, le frecce e i cartelli destinati all’informazione del pubblico (ufficialmente definiti sistemi di guida e orientamento visuali) devono avere supporti, dimensioni, altezza dal suolo, colori, segni grafici, caratteri dei testi, eccetera, corrispondenti agli standard che sono stati definiti proprio per rendere più facile l’apprendimento e la memorizzazione delle varie informazioni. Le norme Uni prevedono, inoltre, che le piste da sci devono essere suddivise in base al loro grado di difficoltà: devono essere segnate con cartelli di colore blu le piste facili (la loro pendenza longitudinale e trasversale non può superare il 25%), di colore rosso quelle di media difficoltà (pendenza non superiore al 40%) e di colore nero le piste difficili (con pendenze superiori al 40%). I segnali devono essere posti ai due bordi della pista (almeno all’inizio e immediatamente dopo incroci o diramazioni). Fra le misure preventive, non va dimenticato l’uso del casco; ma anche in questo caso, occorre stare attenti ad acquistare caschi che siano “a norma”, che abbiano cioè tutti i requisiti minimi di sicurezza e di resistenza richiesti dalle norme Uni. Le norme tecniche riguardano praticamente tutte le attrezzature maggiormente utilizzate dai “patiti della neve”: dagli sci (che devono avere elasticità, massa d'inerzia, entità delle vibrazioni in flessione, punto di bilanciamento, carico di rottura, eccetera a seconda delle dimensioni e degli usi cui sono destinati), agli scarponi, dagli attacchi, alle giacche a vento e ai piumini d’oca, eccetera. Gli ultimi aggiornamenti riguardano le norme internazionali Iso sui bastoncini per lo sci alpino (che in Italia dovrebbero entrare in vigore dal prossimo mese di gennaio) e quelle che regolano la pratica dello snowboard, il dinamicissimo sport che secondo le statistiche dello scorso anno è praticato da oltre il 40% degli appassionati di sport invernali. Le nuove norme stabiliscono con quali materiali devono essere fatte le “tavole”, quali forme e dimensioni devono avere e quali specifiche prove tecniche devono superare per essere a norma.

FLUIDTRANS COMPOMAC: ALESSANDRO BAGNI È IL NUOVO PRESIDENTE
Milano, 12 novembre 2003 - I Componenti del Comitato di Presidenza Assiot, Assofluid e Vnu hanno nominato lo scorso settembre Alessandro Bagni come nuovo Presidente di Fluidtrans Compomac - la Fiera Biennale Internazionale delle Trasmissioni di Potenza e Movimento, Comandi, Controlli e Progettazione. Nato a Milano il 6 Aprile 1958, Bagni si è laureato in Ingegneria Elettronica al Politecnico di Milano. La sua carriera ha inizio nei sistemi informativi dell'Alfa Romeo, prosegue con diverse esperienze di consulenza direzionale e temporary management; dal Gennaio 1997 ricopre la carica di General Manager della Divisione Trasmissioni Meccaniche della Marzorati Tecnica Industriale S.p.a. "Raccolgo una eredità molto importante - ha affermato Alessandro Bagni. Nella scorsa edizione la manifestazione Fluidtrans Compomac ha avuto un grande successo: 813 espositori - di cui 367 provenienti dall'estero - con oltre 30.000 visitatori. "Quest'anno - continua Bagni - sono certo che confermeremo il trend di crescita che ha caratterizzato l'aumento del numero di espositori e di visitatori, negli ultimi dieci anni". Oltre ad essere Presidente di Fluidtrans Compomac, Bagni è anche Presidente della Commissione Economica di Assiot.

BRUNELLO MENICUCCI NUOVO MANAGING DIRECTOR DI CARTOTECNICA SANTA CATERINA
Milano, 12 novembre 2003 - Brunello Menicucci è recentemente diventato Managing Director di Cartotecnica Santa Caterina, società all’avanguardia nella trasformazione di prodotti cartotecnici, realizzati esclusivamente con materia prima ecologica, che integra a valle le attività di cartiera, con sedi a Milano e Lucca. Toscano, coniugato con 2 figli, Brunello Menicucci, ha sviluppato nel corso degli anni diverse esperienze professionali: iniziata la propria carriera come Area Manager centro-nord per un importante concessionario Honeywell della Toscana, ha successivamente fondato e diretto la Improve – Marketing & Comunicazione, organizzando campagne pubblicitarie ed eventi. Dal marzo 1997 ha lavorato in Cdc Point Spa, ricoprendo inizialmente il ruolo di Marketing Manager del canale distribuzione e, dal 1998, Responsabile del canale Amico, ottenendo sempre ottimi risultati nelle vendite e nella gestione degli area manager sul territorio. Attento alla propria crescita professionale, ha costantemente potenziato i propri skills attraverso corsi di specializzazione in marketing e management organizzati da Summit e Sda Bocconi. Cartotecnica Santa Caterina ha l’obiettivo di diventare un punto di riferimento nel mercato degli articoli cartotecnici prodotti con carta ecologica. Per far questo ha realizzato una gamma di prodotti cartotecnici nel pieno rispetto dell’ambiente, prima fra tutte Ecocopia, la carta per ufficio che ha ricevuto, unica in Europa, il marchio Ecolabel, riconoscimento dell’Unione Europea a tutti i prodotti che, in base a rigidi criteri, si dimostrino rispettosi dell’ambiente grazie a processi produttivi eco-compatibili. “Cartotecnica Santa Caterina – dichiara Brunello Menicucci – ha da sempre destinato importanti investimenti in ricerca e sviluppo del know-how aziendale. Le strategie aziendali dell’immediato futuro saranno, infatti, indirizzate ad un continuo miglioramento delle attrezzature industriali e del processo di trasformazione”.

IL CONAPI APRE AD ALTRE PRODUZIONI OLTRE AL MIELE MOMENTO STORICO PER I 1300 SOCI DEL CONSORZIO, IN ASSEMBLEA IL 14-15 NOVEMBRE A MONTERENZIO (BOLOGNA): ANCHE I PRODUTTORI EQUOSOLIDALI DELL’AMERICA LATINA E LIBERA TERRA ENTRANO NEL CONSORZIO.
Bologna, 12 novembre 2003 - Il 14 e 15 novembre importante appuntamento per i soci del Conapi, il Consorzio Apicoltori e Agricoltori-biologici Italiani, che si riuniranno a Monterenzio (Bologna) per fare il punto sulla loro attività, per confrontarsi sulla situazione del mercato del miele e per tenere l’annuale assemblea dei soci. Il mercato italiano del miele, così come quello internazionale, è costretto da tempo a fare i conti con una crisi legata sia alla scarsa qualità che alla scarsa quantità. La siccità e il caldo torrido della scorsa estate hanno infatti indebolito o ridotto alla fame molte famiglie di api, mentre su un altro versante sempre più spesso accade che gli organi di controllo scoprano mieli di provenienza incerta, contaminati da residui chimici o sofisticati con l’aggiunta di sostanze sintetiche. Le segnalazioni si moltiplicano in Europa come altrove e le conseguenze ricadono sia sui consumatori che su chi cerca, con competenza e passione, di produrre un miele italiano di qualità, come da sempre fanno gli apicoltori del Conapi, il Consorzio nato nell’83 leader nella produzione di miele biologico. Un anno fa l’assemblea dei soci ha approvato la trasformazione da “cooperativa di produttori di miele” a “cooperativa di produttori di miele e prodotti biologici”: nell’assemblea dei soci del prossimo 15 novembre questi produttori biologici di riso, cereali e frutta entreranno a far parte del Conapi anche a livello consiliare. L'assemblea, particolarmente importante, è chiamata anche a deliberare l'apertura del corpo sociale a cooperative extraeuropee, in particolare quelle appartenenti al circuito del fairtrade, operanti nel commercio equo e solidale. "Si tratta di un passaggio storico – spiega il presidente Lucio Cavazzoni - perché una esperienza fortemente radicata su tutto il territorio italiano come la nostra decide di divenire sin fronteras, cioè di condividere con altri prodotti e produttori i principi fondamentali in cui crede: la qualità, l’identità e il protagonismo degli agricoltori. Entrano infatti in Conapi a pieno titolo importanti produttori di riso del Piemonte, di cereali della Toscana, di frutta dell'imolese, di cacao del Costa Rica, di miele del Guatemala e del Messico, di caffè del Nicaragua, solo per citare i principali. Fra le proposte che saranno vagliate dall’assemblea, anche l’ammissione nel consiglio di amministrazione di Gianluca Faraone, presidente della Cooperativa Placido Rizzotto Libera Terra, che produce pasta e altri prodotti ad alto valore sociale perché coltivati su terreni confiscati alla mafia. Ai lavori dell'assemblea di Conapi parteciperanno anche tutti i responsabili commerciali di Mediterrabio, la società che commercializza i prodotti Mielizia: a loro è riservata una parte dei lavori relativamente al mercato del miele e dei prodotti biologici.

FORMAZIONE CONTINUA: PROMOZIONE PIANI FORMATIVI
Roma, 12 novembre 2003 - Per sostenere e orientare le iniziative di formazione a favore dei lavoratori, per aggiornare ed accrescere le loro competenze, e a favore delle imprese, per svilupparne la competitività, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha stanziato con il decreto del 28 ottobre 2003 un fondo destinato alla realizzazione di piani formativi individuali ed aziendali. Il finanziamento, ripartito tra le Regioni e le Province autonome, ammonta a 50.000.000,00 Euro. I piani formativi sono rivolti a tutti i lavoratori delle imprese private con meno di 15 dipendenti, a quelli con contratti di lavoro a tempo parziale, a tempo determinato o di collaborazione coordinata e continuativa, a quelli in cassa integrazione, a quelli con età superiore a 45 anni e a quelli in possesso del solo titolo di licenza elementare o di istruzione obbligatoria http://www.Governo.it/governoinforma/dossier/formazione_continua/index.html  

CONVEGNO: “CRESCE L’AZIENDA, CRESCE LA CITTÀ NUOVE IMPRESE E SVILUPPO DEL TERRITORIO”
Milano, 12 novembre 2003 - Nuove Imprese Per Nuove Periferie Sostegno economico-finanziario e formativo a nuove imprese che sono nate in quartieri disagiati dell’area metropolitana milanese. E’ questa l’azione di sviluppo locale promossa dalla Camera di Commercio di Milano e dal Comune di Milano attraverso il supporto di Formaper, azienda speciale della Camera di Commercio. Il convegno “Cresce l’azienda, cresce la città - nuove imprese e sviluppo del territorio”, che sarà l’occasione per parlare di imprenditorialità e conoscere gli imprenditori che hanno usufruito di un contributo a fondo perduto, di un corso di formazione e di assistenza personalizzata per l’avvio della società, si terrà: giovedì 13 novembre alle ore 10.00 Sala Consiglio Camera di Commercio Via Meravigli, 9/b - Milano  all’incontro parteciperanno, tra gli altri, Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di Commercio di Milano, Tiziana Maiolo, assessore politiche sociali del Comune di Milano, Renato Borghi, presidente di Formaper, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano.

AWARD ECOHITECH 2003 I VINCITORI DEL PREMIO ALLA TECNOLOGIA PULITA
Milano, 12 novembre 2003 – Si è svolta lunedì 10 novembre 2003, la sesta edizione del premio Award Ecohitech, promosso dal Consorzio Ecoqual’it con la collaborazione di Wwf Italia e Regione Lombardia, unico riconoscimento alla tecnologia pulita. L’evento ha riscosso un notevole successo, sia in termini di presenze giornalistiche e media, sia in termini di presenze istituzionali e politiche. Una platea di oltre 120 persone ha assistito agli interventi di Maurizio Bernardo (Assessore Servizi di Pubblica Utilità della Regione Lombardia), Rosanna Laraia (Responsabile Rifiuti Apat), Claudia Beghi (Osservatorio Nazionale Rifiuti), Fulco Pratesi e Andrea Masullo (Presidente e Responsabile Energia Wwf Italia). La mattinata è proseguita con un dibattito condotto dal giornalista televisivo Alessandro Cecchi Paone, che ha coinvolto le imprese che hanno scelto di sostenere il premio, nello specifico: Nrg Italia, Hewelett Packard Italia, Ibm Italia e Stabilimenti Tipografici Carlo Colombo, aziende che si sono distinte per il loro impegno verso l’ambiente e che per l’occasione hanno espresso il loro punto di vista, ribadendo più volte come l’ambiente debba essere considerato non solo un dovere ma soprattutto un’opportunità. Il dibattito si è concluso con la presentazione ufficiale dell’evento Habitat Azienda, che si svolgerà dal 17 al 20 marzo prossimi all’interno di Sep 2004 (salone internazionale delle ecotecnologie). I vincitori dell’Award Ecohitech 2003 A .1) Per la categoria “Progettazione Di Processi Di Produzione E Di Prodotti Elettrici Ed Elettronici Environmental Friendly” Premio a Epson Italia Motivazioni: Eliminazione del piombo dalle paste saldanti, anticipata volontariamente di un biennio rispetto al termine del 2006 stabilito dalla Direttiva Rohs per la sostituzione delle sostanze pericolose impiegate nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche. Si tratta del completamento della campagna per la sostituzione totale del piombo di Seiko-epson avviata nel 1999, che nel periodo 2002-2003 aveva già raggiunto un livello di eliminazione del 98,6%. A conferma della vocazione storica di Epson di grande attenzione all’ambiente, oltre al piombo, entro il 2004 verranno eliminate anche le altre sostanze pericolose nei componenti, ed entro il 2006 nelle apparecchiature. A.2) Per la categoria “Processi Di Distribuzione Di Prodotti Elettrici Ed Elettronici E Servizi Correlati” Premio a Canon Italia Motivazioni: Iper Activa (l’Ambiente Che Tuteliamo Insieme Valorizza l’Assistenza) costituisce la conclusione del noto percorso affrontato da Canon Italia in prima fase con Iper e, successivamente, con Iper Points, entrambi operativi dal 2000. E’ previsto che nel 2004, mediante Iper Activa, vengano coinvolti circa 7.000 rivenditori, con un incremento del 27% rispetto al 2003 e con una raccolta di almeno 250 t. Di rifiuti contenenti sostanze pericolose. Canon Italia è certificata Iso 9001:2000 e Iso 14.000, produce un Bilancio ambientale per le sedi di Milano e Roma e promuove la certificazione Iso 9002:2000 ed Iso 14.000 dei Canon Solution Center, con l’obiettivo di avere tutta la rete certificata entro il 2004. A .3) Per la categoria “Prodotti Elettrici Ed Elettronici Environmental Friendly” Premio a De’ Longhi S.p.a. Motivazioni: L’eco-pinguino De’ Longhi utilizza la tecnologia aria-acqua, che consente un significativo risparmio energetico (-20% di consumi rispetto ai normali condizionatori). I ventilatori interni girano a bassa velocità, consentendo, a parità di refrigerazione, minore impatto acustico. Il circuito di raffreddamento contiene gas propano non ozono lesivo e l’involucro è realizzato senza incollaggi ed i materiali impiegati sono tutti recuperabili. La produzione delle macchine a propano inizia nel 1995, quando non vi é ancora alcun sentore del futuro divieto di utilizzo degli ozonolesivi (Cfc, Hcfc e Hfc) e dell’R22. Dalla stessa data, De’ Longhi impiega plastiche non trattate con ritardanti di fiamma (come i Pbde e i Pbb), attualmente vietati dalla Direttiva Rohs. A.4) Per la categoria “Raccolta E Stoccaggio Dei Prodotti Elettrici Ed Elettronici A Fine Vita” Premio a S.i.a.t. S.r.l. Motivazioni: Ampliamento dell’attività dell’azienda al trattamento e recupero delle batterie in genere, comprese le batterie la Ni-cd e Li. Realizzazione del progetto con know-how sviluppato dall’azienda stessa. Azienda certificata Iso 9000:2000, Iso 14001 (dal 1997) ed Emas (dal 2003). Applica le Linee Guida Cei 308-2. L’azienda opera su tutto il territorio nazionale e possiede due unità operative (Lombardia e Toscana), dove mediamente nel 2002 il recupero di materiali ha raggiunto quota 83, 7% e, in particolare, sono stati trattati beni hi-tech per circa 1.000 t. Ed avviate ad inertizzazione circa 30 t. Di sostanze pericolose. A.5) Per la categoria “Trattamento Dei Prodotti Elettrici Ed Elettronici A Fine Vita” Premio a Sea Marconi Technologies S.a.s. Motivazioni: L’azienda ha realizzato impianti mobili di decontaminazione e detossificazione (dealogenazione) di Pcb in situ, a circuito chiuso in continuo, di trasformatori, senza svuotamento, con recupero funzionale dell’apparecchiatura e classificazione finale “no Pcb” di macchina ed olio, risorse non altrimenti rinnovabili. Il processo tramuta il Pcb in sali neutri, evitando la produzione di rifiuti pericolosi. Grazie agli impianti mobili, l’azienda è in grado di operare in tutta l’Italia e all’estero: nel 2002, sono state messe in sicurezza ed avviate ad inertizzazione 800 t. Di olio dielettrico e 35.000 t. Di macchine (trasformatori). Menzioni Speciali B.1) Per la categoria “Raccolta E Stoccaggio Dei Prodotti Elettrici Ed Elettronici A Fine Vita” Menzione Speciale per Ricoh Italia Motivazioni: Raccolta in Italia di apparecchiature e toner a fine vita, con l’obiettivo di raggiungere il 30% di raccolta rispetto al totale dei propri prodotti venduti: dai dati forniti, si evince il recupero ed il trattamento del 52% delle apparecchiature e del 48% delle cartucce toner esauste. Le sedi italiane di Ricoh Italia, ovvero Verona, Cernusco Sn e Sesto San Giovanni sono certificate Iso 14001 dal 2002. Ha attivato un sistema informativo, formativo e di qualificazione rivolto alla propria rete commerciale e di assistenza, denominato “Eco-dealer”, per la qualità nei servizi di micro-raccolta delle apparecchiature a fine vita. B.2) Per la categoria “Trattamento Dei Prodotti Elettrici Ed Elettronici A Fine Vita” B.2.1) Menzione Speciale per Falck Ambiente S.r.l. Motivazioni: Riavvio dal settembre 2003 in nuova sede (Cavenago di Brianza) e con processi interamente rivisti/nuovi, dell’attività che, dal 1996 al dicembre 2001, era svolta a Sesto S. Giovanni. Copre tutte le tipologie di beni durevoli dismessi, mediante processi sviluppati internamente, che riguardano sia la parte “meccanica” dei processi sia quella di recupero delle sostanze pericolose e di eliminazione di emissioni nell’atmosfera. Il nuovo impianto, è curato in ogni dettaglio e certamente all’avanguardia italiana e mondiale in tema di processi applicati e di gestione. - B.2.2) Menzione Speciale per Sira S.r.l. Motivazioni: Trattamento dei frigoriferi, televisori e apparecchiature informatiche con recupero dei materiali riutilizzabili in altri cicli produttivi. E’ azienda operativa dal 1997, socio Kyoto Club, certificata Iso 9000:2000 e Iso 14001; dal 2001 produce un Bilancio Ambientale. Applica le Linee Guida Cei 308-2 Sviluppa continuativamente miglioramenti dei processi per incrementare il recupero dei materiali e per proteggere il lavoro degli addetti, anch grazie ad una società collegata di progettazione e realizzazione di tecnologie per il trattamento dei rifiuti ; collabora con primari produttori di impianti. C) Menzione C.1) Per la categoria “Habitat Aziendale” Menzione per Sapi S.r.l. Motivazioni: Ha portato avanti anche nel 2003 il progetto denominato “Eticart” per il recupero e la rifabbricazione delle cartucce toner laser esauste. Il Decreto Ronchi prevede il reimpiego ed il riutilizzo dei beni a fine vita. Nel 2002, mediante il Progetto Eticart, Sapi ha creato 15 nuovi posti di lavoro nell’area del disagio. Parte dei fondi della vendita delle cartucce Eticart è destinato ad attività sociali (come il centro diurno anziani del quartiere Gratosoglio di Milano). La sessione pomeridiana del premio è proseguita con la presentazione ufficiale del Consorzio Certo (Consorzio Nazionale Eco Trattamento Rifiuto Tecnologico) e il punto di vista degli operatori (in specifico Falck Ambiente ed Eredi Papini) e delle imprese (in particolare di Hp e Ibm). Molto interessante anche l’intervento di Catherine Fischer, rappresentante S.en.s Svizzera Italiana, che ha mostrato le politiche e le attività messe in atto in Svizzera per risolvere il problema dei rifiuti tecnologici. La giornata è stata caratterizzata da altri due eventi importanti: - la creazione di un Comitato Interregionale per la gestione comune dei rifiuti tecnologici, al quale hanno partecipato i rappresentanti di Emilia-romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte Toscana, Veneto; - la presentazione della nuova edizione del Vademecum Ecohitech, Ambiente & Hi-tech, riportante le normative e casi di successo riguardanti la gestione dei rifiuti tecnologici. Il premio è stato possibile grazie anche al supporto di Canon Italia, Kyocera Mita, Refri e Ricoh Italia e ai media partner Tele Lombardia, Inquinamento e Netcafé. 

PRESENTATO RICICLOAPERTO 2003 TRA  IL 13 E I L 15 I N TUTTA ITALIA PIÙ DI 300.000 PERSONE IN GIRO PER I 116 EVENTI PRESSO IMPIANTI DI RICICLO, MUSEI E IPERCOOP
Milano, 12 novembre 2003 - 17.000 studenti delle scuole elementari, medie e superiori di tutta Italia e 8.000 tra amministratori pubblici, tecnici, rappresentanti di associazioni, imprenditori e famiglie visiteranno tra venerdì 14 e sabato 15 novembre gli 85 impianti che riciclano la carta e il cartone. 5 Musei offriranno gratuitamente ai loro visitatori tour guidati nella storia della carta e laboratori didattici per realizzare la carta a mano.. Aggiungiamo a questi i circa 300.000 consumatori che, secondo le stime, visiteranno da giovedì 13 novembre le 19 Mostre sul riciclo degli imballaggi cellulosici allestite presso gli Ipermercati Coop e le migliaia di persone che potranno fare una visita virtuale a Ricicloaperto tramite il nuovo sito da oggi on line, www.Ricicloaperto.orq Ecco Ricicloaperto 2003, la terza edizione dell'iniziativa con cui Comieco (Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica) vuole far conoscere ai cittadini grandi e piccini il riciclo dei materiali cellulosici e dimostrare che l'impegno nella raccolta differenziata di carta, cartone e cartoncino non è vano, ma produce un vantaggio per l'ambiente e per la comunità. L'iniziativa è stata presentata oggi al Museo della Scienza di Milano, uno dei musei che partecipano a Ricicloaperto con laboratori per insegnare ai bambini a fare la carta a mano. Tutti coloro che vogliono partecipare a Ricicloaperto possono telefonare allo 06.441640360 per avere gli indirizzi degli impianti che si possono visitare. Tutti i giovani visitatori che porteranno un imballaggio cellulosico usato, riceveranno in regalo un omaggio in materiale riciclato. Durante l'incontro sono stati presentati anche i risultati di una ricerca condotta da Tns Abacus che, con circa 2.000 interviste nelle scuole elementari e medie di tutta Italia ha sondato, per conto di Comieco, le aspettative e i giudizi degli adolescenti italiani nei confronti dell'educazione ambientale e del riciclo. I ragazzi denunciano, in generale, poca informazione ambientale a scuola, in famiglia e in tv. Nell'80% dei casi, i giovani chiedono che la televisione parli di più di ambiente e che lo faccia utilizzando il loro tono - ironico e un po' "dissacrante" -, il loro stile di comunicazione - "cool" e anticonformista -, i loro simboli - quelli della musica e dei Vj -, con testimoniai a loro vicini e situazioni sdrammatizzate che riescano a connotare il comportamento di riciclo come "trendy". "Abbiamo segnalato ai Presidenti di Rai, Lucia Annunziata, di Mediaset, Fedele Confalonieri, e di La7, Marco Tronchetti Provera, nonché al Direttore di Sky, Emilio Carelli e per conoscenza al Ministro Gasparri, e al Segretariato Sociale Rai, i principali risultati della ricerca sul versante dell'informazione televisiva, mentre al Ministro della Pubblica Istruzione letizia Moratti è stato reso noto l'esito sul fronte del rapporto tra i ragazzi, l'ambiente. E la scuola", dichiara Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco, e aggiunge: "dalla ricerca risulta che in Italia sono oltre 400mila i ragazzi che dichiarano di non parlare mai con nessuno di ambiente e riciclo (I'8% degli intervistati), dunque quelli tagliati completamente fuori da una crescita ambientalmente responsabile e sostenibile, quelli che non ricevono la giusta educazione al senso civico per diventare i cittadini di domani. Questo va interpretato come un segnale di allarme." "Dalla ricerca emerge chiaramente una domanda da parte dei giovani di costanza e sistematicità nell'insegnamento delle tematiche ambientali - dichiara Patrizia Amantini, Business Unit Manager del dipartimento Public Utilities di Abacus, direttore della ricerca - Si registra inoltre un divario tra scuola e famiglia, una distanza tra l'insegnamento teorico che avviene a scuola in relazione alle tematiche ambientali, e la pratica domestica. Come se fossero due livelli distinti, due mondi separati che i ragazzi non riescono a far combaciare." Ricicloaperto è realizzato con il patrocinio del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, del Ministero delle Attività Produttive, dell'Osservatorio Nazionale sui rifiuti, del Ministero dell'istruzione, dell'Università e della Ricerca e del)' A.n.c.i. (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e in collaborazione con Assocarta, Assografici, Fiseassoambiente, Federambiente. Quest'anno, per la prima volta, a Ricicloaperto partecipa anche Coop. "Siamo convinti che la Grande Distribuzione , vista la sua duplice funzione di distributore ed utilizzatore, debba svolgere un ruolo chiave per quanto riguarda la razionalizzazione d'uso e il miglioramento dei risvolti ambientali legati al packaging. Coop, dal canto suo ha messo al centro delle sue politiche aziendali azioni per minimizzare l'impatto ambientale degli imballaggi, migliorandone la riciclabilità, diminuendone il peso fino ad arrivare alla completa eliminazione degli imballi cosiddetti ridondanti " ha dichiarato Roberto Conti, Vicepresidente di Ancc-coop. Coop parteciperà ai 6 convegni che negli stessi giorni si terranno in altrettante città d'Italia e che rappresenteranno un momento di confronto tra il mondo politico, quello industriale, gli Enti locali e gli operatori del settore sullo sviluppo della raccolta differenziata e il riciclo di carta e cartone nelle diverse regioni italiane, tra situazioni di eccellenza e di emergenza rifiuti. "Ormai la raccolta e il riciclo di carta e cartone sono una realtà consolidata in molte parti d'Italia" ha dichiarato il Presidente di Comieco, Piero Capodi-eci. " Sono più di due milioni mezzo le famiglie giovani, con figli bambini o adolescenti, che ormai hanno acquisito quella della raccolta differenziata tra le abitudini domestiche consolidate. Esse rappresentano i due terzi del totale e costituiscono uno spaccato di un'Italia giovane, moderna, ecologica, sostenibile, responsabile." Comieco raggruppa circa 3.600 aziende della filiera cartaria e garantisce il riciclo del milione e 600.000 tonnellate di materiale cellulosico - imballaggi di carta, cartone e cartoncino, giornali e riviste - che i cittadini raccolgono in modo differenziato nei 4.750 Comuni convenzionati in tutta Italia. Ricicloaperto si inserisce nella campagna di comunicazione che Comieco ha in corso da qualche giorno in tutta Italia su radio, stampa e tramite affissioni. Inoltre, il nuovo sito, www.Ricicloaperto.orq, sviluppato da Digital Pr e presentato dal suo amministratore Paolo Guadagni, permetterà ai navigatori di effettuare una vera e propria visita virtuale nel mondo dei riciclo della carta e degli imballaggi cellulosici. "Vogliamo raggiungere potenzialmente tutti i cittadini, nelle grandi città come nei piccoli centri " dichiara Manuela Kron, responsabile comunicazione di Comieco "e dare un segnale positivo a tutti gli oltre 40 milioni di italiani che ogni giorno, con la raccolta differenziata ci aiutano a ritagliare un futuro alla carta". Infolink: www.comieco.org 

PETROLIO, E SAI COSA MANGI E’ IL CIBO PREFERITO DEI BIC, BATTERI IDROCARBUROCLASTICI, CHE GRAZIE AI LORO LAUTI BANCHETTI SONO IN GRADO DI RIPULIRE IL MARE DAL PETROLIO.
Roma, 12 novembre 2003 - La loro missione è pulire il mare dal petrolio. Sono Alcanivorax, Oleiphilus, Thalassolituus e Oleispira, la nuova squadra di operatori ecologici scoperta dai ricercatori dell’Iamc, Istituto per l’ambiente marino costiero, del Cnr di Messina. Un lavoro che svolgono con soddisfazione visto che per eliminare l’oro nero, semplicemente, lo mangiano. Già perché i fantastici quattro spazzini del mare altro non sono che dei batteri mangia-petrolio. “Si tratta di vere e proprie macchine biologiche altamente specializzate”, spiega Michail Yakimov il ricercatore dell’Iamc che coordina il progetto europeo Comode, Communities of marine microrganisms for oil degradation.“Macchine che, in quanto tali, non possono che avere un’elevata affinità verso gli idrocarburi tanto da utilizzarli come fonte di sostentamento”. Un felice banchetto, scientificamente chiamato bioremediation, soprattutto se si pensa alle sue conseguenze. “Il risultato, infatti”, continua Yakimov, “è la biodegradazione dei composti recalcitranti con produzione di biomassa autoctona, acqua e gas”. Insomma, per ripulire il mare dopo un disastro ecologico come quello causato dalla nave Prestige il 13 novembre scorso in Galizia, oltre agli interventi di tipo fisico, come il trasferimento delle sostanze contaminanti, o chimico, con l’utilizzo cioè di prodotti ad azione disperdente, la squadra Iamc – Cnr potrebbe dare un significativo contributo al recupero delle risorse ambientali. “I nostri esperimenti”, riprende la parola Yakimov, “hanno mostrato che, in presenza di nutrienti, i Bic, ovvero i batteri idrocarburoclastici, rispondono in maniera tempestiva all’input di petrolio diventando, in 10/15 giorni, la popolazione batterica predominante”. I ricercatori del Cnr, in seguito al monitoraggio di diverse aree costiere siciliane, oltre ad aver isolato i nuovi ceppi batterici sono riusciti anche a coltivarli in laboratorio. “Attualmente sono in programma esperimenti di bioaugmentation”, conclude Yakimov, “che verranno effettuati aggiungendo all’ambiente naturale densità opportune di batteri Bic. Questo ci permetterà di osservare l’eventuale accelerazione dei processi naturali di biodegradazione del petrolio su media scala”. Dopo aver ripulito il mare, il Cnr punta ora agli oceani.

I NUOVI CORSI DI FORMAZIONE AILOG PER L’AUTUNNO 2003 L’ASSOCIAZIONE ITALIANA DI LOGISTICA E DI SUPPLY CHAIN MANAGEMENT PROPONE UNA SERIE DI INCONTRI DI APPROFONDIMENTO E DI AGGIORNAMENTO.
Milano, 12 novembre 2003 - Con l’intento di svolgere al meglio il suo compito istituzionale, Ailog propone per l’autunno del 2003 una serie di incontri formativi utili all’aggiornamento professionale e culturale, su temi di attualità relativi a differenti argomenti operativi e strategici della logistica e della gestione della supply chain. I corsi, fondati su casi reali, saranno tenuti da manager d’azienda che mettono a disposizione la propria esperienza nell’approfondire le principali linee di tendenza del settore, le problematiche più comuni e le modalità per raggiungere traguardi di efficienza. Le lezioni saranno tenute da qualificati rappresentanti del mondo accademico e consulenziale. Ecco le tematiche trattate: "Il Controllo della Qualità nell’agro-alimentare" 17-18 novembre ‘03; "Material Handling (assicurare il servizio e migliorare le prestazioni)" 20-21 novembre ‘03; "Trasporti e distribuzioni delle merci" 24-25 novembre ‘03; "Il controllo di gestione della logistica." 4-5 dicembre ‘03, Durante gli incontri, saranno riportate diverse testimonianze di aziende leader. Tra queste ricordiamo: Cidem, Coca-cola, Ducati Motor Holding, Fhp Vileda, Fiege Borruso, Geodis, Influe, Lavazza, Number 1 Logistics Group. Le lezioni si svolgeranno a Milano presso la sede dell’Ailog in via Cornalia, 19. L’orario è dalle ore 9.00 alle ore 18.00. Ad ogni partecipante verrà distribuito del materiale didattico utilizzato durante i lavori. Le quote di iscrizione sono di 1.000 euro+iva (per due giornate) e di 700 euro + iva (per una giornata). Per i soci Ailog è riservato uno sconto del 25% su tutti i corsi del programma. Per informazioni sul programma gli interessati possono collegarsi al sito dell’associazione: www.Ailog.it  oppure scrivere a formazione@ailog.It

ALL'UNIVERESITÀ DI PARMA FACOLTA’ DI ECONOMIA CORSO DI CONSULENZA AVANZATA NEL COMPARTO ASSICURATIVO
Parma, 12 novembre 2003 - Obiettivo del corso è fornire le competenze e le tecniche per un’efficace consulenza ed offerta di soluzioni e coperture assicurative alla clientela costituita da aziende ed enti pubblici. Il Corso ha inizio il 23 gennaio 2004 e termina il 5 giugno 2004. Il programma prevede sessioni di 4 ore ciascuna nei giorni di venerdì pomeriggio e sabato mattina suddiviso in 7 moduli: 1. Introduzione, 5 sessioni (fondamenti di bilancio di società ed enti pubblici, tecniche di marketing per aziende ed enti pubblici, fondamenti di diritto societario); 2. I rischi property, 12 sessioni; 3. I rischi da interruzione di attività, 3 sessioni; 4. I rischi da responsabilità civile, 7 sessioni; 5. I prodotti assicurativi per dipendenti, dirigenti e amministratori, 5 sessioni; 6. L’assicurazione dei rischi e la creazione di valore per gli azionisti, 1 sessione. 7. Tecniche di comunicazione in relazione all’attività di marketing, 3 sessioni La didattica, di tipo attivo, prevede lezioni teoriche, testimonianze di intermediari ed esperti di risk management e studio di casi e problemi concreti. La quota di iscrizione è di 2.200 €, esente Iva. Il Corso, previa approvazione del Consiglio di Facoltà, potrà fornire Crediti Formativi Universitari da utilizzare per il conseguimento della laurea triennale o della laurea specialistica presso la Facoltà di Economia. Al termine del corso è previsto una prova scritta finale e il rilascio, subordinatamente al buon esito di questo, di un diploma di partecipazione. Coordinatore del Corso è il professor Claudio Cacciamani, docente di Economia delle Aziende di Assicurazione e di Risk Management presso l’Università di Parma. La sede del Corso è la Facoltà di Economia dell’Università di Parma, Via Kennedy 6. Sono previste convenzioni per il soggiorno dei partecipanti. Per informazioni e iscrizioni: claudio.Cacciamani@unipr.it  telefono 0521/032510

ISTRUZIONE E FORMAZIONE: L'URGENZA DELLE RIFORME PER ATTUARE CON SUCCESSO LA STRATEGIA DI LISBONA
Bruxelles, 12 novembre 2003 - Con la strategia formulata a Lisbona (marzo 2000), l'Unione europea si è data l'obiettivo di fare dei suoi sistemi di istruzione e di formazione un “punto di riferimento per la qualità a livello mondiale entro il 2010” e dell'Europa "la meta preferita di studenti e ricercatori del resto del mondo”. A tale scopo, il Consiglio europeo ha fissato nel 2001 tre fini strategici da raggiungere entro il 2010: i sistemi di istruzione e di formazione dovranno fondere qualità, accesso e apertura sul mondo. I ministri dell'istruzione e la Commissione europea hanno anche adottato nel 2002 un programma di lavoro contenente criteri e riferimenti europei (cfr. Ip/02/1710 ) per cogliere questi obiettivi, a un tempo ambiziosi e realistici, nel pieno rispetto della sussidiarietà che caratterizza l'azione comunitaria rispetto a quella degli Stati membri nel campo di queste politiche. Si tratta di un processo politico che mira - lungi da qualsiasi armonizzazione - a coagulare i sistemi nazionali di istruzione e di formazione intorno a obiettivi di ammodernamento fissati di comune accordo. A che punto è la loro attuazione? L'ue saprà coglierli entro il 2010, recuperando i ritardi sui suoi principali concorrenti? La Commissione ha adottato oggi una comunicazione che affronta i ritardi attualmente esistenti e propone provvedimenti urgenti divenuti ormai indispensabili. Su di essa si fonderà la relazione congiunta sull'attuazione di “Istruzione & formazione 2010” che Consiglio (istruzione) e Commissione trasmetteranno al Consiglio europeo di primavera del marzo 2004. “Le riforme dei sistemi di istruzione e di formazione finora introdotte negli Stati membri non sono ancora all'altezza della sfida e il loro ritmo attuale non permette per ora all'Ue di raggiungere gli obiettivi che si è data”. Questo è quanto constata Viviane Reding, commissario europeo con la responsabilità dell'istruzione e della cultura, che ha aggiunto: “La comunicazione oggi adottata permette di misurare il cammino che, nel rispetto della sussidiarietà in questo campo, resta da percorrere per raggiungere gli obiettivi fissati di comune accordo dagli Stati membri. Occorre accelerare i tempi e trasformare gli impegni politici in azioni concrete, poiché senza l'istruzione, Lisbona è destinata a fallire”. La constatazione della Commissione si fonda sulle relazioni dei gruppi istituiti in seno al Programma di lavoro “Istruzione & formazione 2010” , su relazioni nazionali relative all'istruzione e alla formazione lungo l'arco della vita, alla mobilità e a recenti analisi quantitative. Ne emerge che i progressi compiuti rispetto agli obiettivi fissati sono assai scarsi e che l'Ue nell'insieme continua ad accusare ritardi rispetto ai suoi principali concorrenti: Esiste un deficit di investimento nelle risorse umane contrariamente agli obiettivi fissati a Lisbona dagli Stati membri. Nel periodo 1995- 2000, l 'investimento pubblico è diminuito nella maggior parte dei paesi e oggi è il 4,9% circa del Pil dell'Ue. Inoltre, il settore privato dell'Ue investe ben poco nell'istruzione e nella formazione: 5 volte meno degli Usa (2,2% contro lo 0,4% del Pil nell'Ue-15) e 3 volte meno del Giappone (1,2%); Il livello di istruzione degli europei è insufficiente rispetto alle necessità della società della conoscenza. Solo il 75% dei giovani di 22 anni ha terminato una forma di insegnamento secondario superiore, mentre l'obiettivo era di raggiungere un tasso dell'85% entro il 2010. Con una media del 23% di laureati e del 20% di laureate, nella popolazione tra 25 e 64 anni, l'Ue manca anche di diplomati dell'insegnamento superiore. È una situazione preoccupante poiché l'80% dei nuovi posti di lavoro che saranno creati entro il 2010 richiederanno qualifiche dell'insegnamento superiore. Infine, troppi scolari (1 su 5) abbandonano prematuramente il sistema scolastico senza una qualifica e rischiano di essere marginalizzati nella società della conoscenza. Saranno necessari sforzi notevoli per dimezzare come previsto entro il 2010 questo tasso; Troppo pochi adulti partecipano all'istruzione e alla formazione lungo l'arco della vita date le esigenze della società della conoscenza. A causa del prevedibile allungamento della vita attiva e di cambiamenti economici e sociali sempre più rapidi, i cittadini dovranno aggiornare le loro competenze sempre più spesso. Ma meno del 10% degli adulti partecipa a forme di apprendimento permanente, mentre l'obiettivo era di raggiungere il 12,5% entro il 2010; Una minacciosa penuria di insegnanti. Entro il 2015, soprattutto a causa dei pensionamenti, dovrà essere assunto oltre 1 milione di insegnanti. Ma l'Ue ha di fronte un'autentica penuria di candidature, il che solleva il cruciale problema dell'attrattiva della professione e della sua capacità di trattenere i migliori talenti. Il persistere di queste debolezze è molto inquietante, tanto più che gli effetti degli investimenti e delle riforme sui sistemi si fanno sentire solo a termine medio/lungo. È perciò indispensabile uno scossone a tutti i livelli se si vuole ancora attuare Lisbona. La Commissione ritiene indispensabile agire intervenire subito agendo simultaneamente su quattro leve prioritarie: concentrare riforme e investimenti su punti decisivi in ogni paese, vista la situazione di ciascuno e gli obiettivi comuni. Ciò implica a livello comunitario una cooperazione strutturata e continua per sviluppare e valorizzare le risorse umane e dare massima efficacia agli investimenti effettuati; definire strategie di istruzione e di formazione nell'arco della vita veramente coerenti e globali, che tengano conto di tutte le maglie della catena dell'apprendimento, coinvolgano tutti gli interessati (parti sociali e società civile) a tutti i livelli e iscrivano le riforme nazionali nel contesto europeo; costruire infine l'Europa dell'istruzione e della formazione, attuando in tempi rapidi un quadro europeo per le qualifiche dell'insegnamento superiore e della formazione professionale; esso aiuterà a creare un vero mercato europeo dell'occupazione, faciliterà la mobilità e renderà l'Europa “leggibile” nel mondo; dare al Programma di lavoro “Istruzione & formazione 2010” il ruolo che merita. Esso deve diventare uno strumento più efficace per formulare e verificare le politiche nazionali e comunitarie; è urgente ricorrere a tutte le leve del coordinamento aperto. La Commissione ritiene anche necessario istituire fin dal 2004 un meccanismo di verifica regolare dei progressi. Se si adottano rapidamente tutti questi provvedimenti, gli obiettivi fissati dagli Stati membri possono ancora essere raggiunti. Altrimenti, la divergenza tra l'Ue e i suoi principali concorrenti crescerà ulteriormente. Peggio ancora, dato il ruolo centrale dell'istruzione e della formazione per l'occupazione, la coesione sociale e la crescita, sarà il successo d'insieme della strategia di Lisbona a uscirne compromesso.

SI RIUNISCONO I LIBERALI A MILANO CON UNO SGUARDO ALLE PROSSIME ELEZIONI PROVINCIALI
Milano, 12 novembre 2003 - Giovedì 13 novembre p.V. Alle ore 18 presso il Circolo della stampa di Milano in corso Venezia 16 avrà luogo l'incontro pubblico sul tema "Il cittadino protagonista della città e della politica": intervengono I'avv. Raffaele Della Valle, l'Ing. Alberto Banfi e il Prof. Marco Grandi. Presiede l'Arch. Gabriele Pagliuzzi già deputato della precedente legislatura e Presidente dell'Associazione Liberali per l'Italia. Il riferimento è alle prossime elezioni provinciali di Milano alle quali i "Liberali per l'Italia" che raccolgono l'eredità dello storico P.l.i. Hanno deciso di partecipare in modo autonomo costituendosi capifila di una coalizione di forze della Destra non rappresentata, aperta alla partecipazione e al contributo diretto dei cittadini. In questo spirito verrà scelto sia il candidato alla Presidenza della Provincia sia i candidati ai quarantacinque collegi del territorio provinciale. Il problema della partecipazione dei cittadini alla cosa pubblica è tuttora aperto nel nostro Paese. L'istituzione ormai da più di dieci anni del sistema maggioritario e la conseguente "semplificazione" del sistema di consenso ai partiti non hanno portato ad un significativo aumento della libertà di approccio alla "politica". Ne soffre la democrazia avviata ad una progressiva delegittimazione ne soffre lo spirito di appartenenza dei cittadini ad una comunità sociale che ha permanente bisogno di non restringere le aree di rappresentanza. Il dibattito pertanto è quanto mai attuale ed è nelle intenzioni dei liberali affrontarlo in termini politicamente organizzati.

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