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2003 anno 6°  

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GIOVEDI'
13 NOVEMBRE  2003

pagina 1

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ULTIMO PROGRAMMA DI LAVORO DELLA COMMISSIONE PRODI

Bruxelles, 13 novembre 2003 - Sarà presentato all'Aula, martedì 18 novembre, il programma legislativo e di lavoro della Commissione europea per il 2004, l 'ultimo della Commissione Prodi. Alla luce delle sfide che l'Unione affronterà l'anno prossimo - allargamento il 1° maggio, firma di un nuovo Trattato costituzionale, elezioni europee in giugno e nuova Commissione dal 1° novembre - le priorità fissate sono l'adesione di dieci nuovi Stati membri, la stabilità e la crescita sostenibile. Per quanto riguarda l'allargamento, la Commissione intende garantire il felice completamente del processo di adesione dei dieci nuovi Stati membri, incluso il soddisfacimento degli obblighi giuridici in materia di acquis comunitario fin dal primo giorno dell'adesione. Si proseguiranno poi i negoziati coi rimanenti paesi candidati (Bulgaria e Romania) e sarà prodotta una raccomandazione relativa alla possibile apertura di negoziati di adesione con la Turchia. Sarà inoltre preparato un parere sulla domanda della Croazia. In quest'ottica, è necessario elaborare orientamenti futuri per l'Unione europea allargata e consolidare la riforma istituzionale e normativa, dare seguito ai risultati della Conferenza intergovernativa sul Trattato costituzionale e preparare la prospettiva finanziaria per il periodo successivo al 2006. Ai fini della stabilità, la Commissione individua due obiettivi principali: sviluppare un quadro politico stabile ed esaustivo per la cooperazione coi paesi vicini al fine di creare uno spazio di pace, stabilità e prosperità e di evitare nuove separazioni all'interno dell'Europa in seguito all'allargamento dell'Unione; sviluppare politiche interne in grado di favorire la stabilità e la sicurezza, consolidando i progressi verso la creazione di uno spazio di libertà, giustizia e sicurezza. Particolare attenzione sarà rivolta alla gestione delle frontiere comuni, sposando un'azione severa contro l'immigrazione clandestina con misure sul giusto trattamento e l'integrazione degli immigrati legali, e introducendo misure di lotta contro la criminalità e il terrorismo. In riferimento ai paesi vicini, si tratta di preparare una serie di piani d'azione, partendo da un numero massimo di otto paesi dell'Europa orientale e del Mediterraneo, di elaborare un quadro per i paesi vicini nella prospettiva di una loro partecipazione al mercato unico, di incoraggiare un maggiore coinvolgimento politico dell'Ue nella prevenzione dei conflitti e delle crisi e di realizzare una maggiore cooperazione culturale. Per la Russia , si dovrà attuare la decisione di sviluppare quattro «spazi comuni» (economico, della giustizia e degli affari interni, della sicurezza, della ricerca e cultura), ma anche migliorare l'attuazione degli accordi di partenariato e cooperazione con Mosca e con l'Ucraina. Quanto ai Balcani, sarà preparato un accordo di partenariato e studi di fattibilità sulla Bosnia-erzegovina e la Serbia-montenegro. In materia di crescita sostenibile, la Commissione punta a evidenziare una serie di azioni che «aiuteranno ad ottenere la crescita sostenibile e a migliorare la qualità della vita dei cittadini europei». Si vuole inoltre migliorare il coordinamento delle politiche economiche e di bilancio degli Stati membri, nonché continuare la lotta alla povertà e la promozione della crescita sostenibile in tutto il mondo.

LA COMMISSIONE EUROPEA ADOTTA MISURE PER INCREMENTARE LA PARTECIPAZIONE DELLE PMI AL 6PQ
Bruxeles, 13 novembre 2003 - La partecipazione delle piccole e medie imprese (Pmi) alle proposte selezionate per il primo invito pubblicato nell'ambito delle priorità tematiche del Sesto programma quadro (6Pq) corrisponde al 13 per cento degli stanziamenti disponibili. È quanto afferma Xabier Goenaga, capo unità presso la Dg Ricerca della Commissione. In un'intervista rilasciata al Notiziario Cordis, Goenaga ha definito tale percentuale "incoraggiante", ma ha chiarito che la Commissione adotterà misure per incrementarla ulteriormente. L'obiettivo della Commissione consiste, infatti, nel coinvolgere le Pmi nel programma in misura del 15 per cento. "Questi dati, pur essendo confortanti, non sono sufficienti. Dovremo impegnarci per migliorarli in futuro", ha dichiarato Goenaga. Egli ha spiegato che la prima iniziativa della Commissione consisterà nel monitorare attentamente le trattative dei contratti relativi al primo invito a presentare proposte, al fine di garantire, al termine della procedura, il 13 cento di partecipazione. Rivestono particolare importanza quei consorzi che subiscono decurtazioni degli stanziamenti richiesti. Goenaga ha descritto altresì le ulteriori misure correttive previste dalla Commissione per incrementare il numero di piccole imprese partecipanti al 6Pq. Fra queste figura la pubblicazione di "inviti complementari" per favorire l'adesione delle Pmi ai progetti integrati (Pi) già definiti. "Ciò rappresenta un modo estremamente efficace per facilitare la presentazione delle domande di partecipazione al 6Pq da parte delle Pmi, visto che il consorzio è già operativo e richiede loro un impegno minimo", secondo Goenaga. Un'altra proposta consiste nell'estendere ad altri settori del 6Pq l'utilizzo di uno strumento già applicato nella terza priorità tematica. Nel quadro dei primi inviti a presentare proposte per la priorità in materia di nanotecnologie, materiali e processi di produzione, era stato pubblicato un bando che prevedeva uno stanziamento di 40 milioni di euro a favore dei progetti integrati per le Pmi (Pi-pmi). I progetti integrati per le Pmi riguardano settori di particolare interesse per le piccole imprese e si caratterizzano per una partecipazione delle Pmi pari ad almeno il 50 per cento. Tali progetti sono di dimensioni inferiori rispetto ai normali progetti integrati e, benché sia ammessa la partecipazione delle grandi imprese al consorzio, il loro coordinamento deve essere affidato a piccole imprese con notevoli capacità di ricerca. Con l'aiuto dei dati forniti dalla Task force interservizi-Pmi, che sta monitorando le fasi di partecipazione delle Pmi agli inviti a presentare proposte per il 6Pq, la Commissione è stata in grado di individuare le aree tematiche prioritarie dove le Pmi sono sottorappresentate, sebbene ciò non influirà sulle modalità di adozione delle misure correttive. "Aree prioritarie quali le scienze della vita, l'aeronautica, la qualità e la sicurezza dei prodotti alimentari e il cambiamento globale hanno una partecipazione piuttosto bassa di Pmi e pertanto saranno adottate delle misure correttive per ognuna delle sette aree tematiche, comprese quelle che hanno ottenuto gli obiettivi previsti", ha affermato Goenaga. Alla domanda su quali siano le misure che gli Stati membri possono adottare per favorire al massimo la partecipazione delle piccole imprese al programma quadro, Goenaga ha sottolineato l'importanza di creare reti nazionali ed internazionali a sostegno delle Pmi. Egli ha affermato che le imprese di minori dimensioni hanno bisogno di assistenza nell'individuazione delle proprie esigenze di ricerca ed innovazione, come pure di potenziali partner industriali con i quali collaborare. Gli Stati membri dovrebbero sostenere altresì le Pmi nella presentazione delle proposte per il 6Pq, attraverso l'impiego di strumenti finanziari e la fornitura di servizi di consulenza. Infine, Goenaga ha osservato che la partecipazione delle Pmi dei futuri Stati membri e dei paesi candidati al primo invito a presentare proposte è stata complessivamente positiva, sebbene ritenga che il loro livello di partecipazione ai nuovi strumenti possa essere migliorato. " La Commissione , unitamente ai rappresentanti dei paesi candidati, sta considerando la possibilità di intensificare la partecipazione ai nuovi strumenti, ma va sottolineato che, oltre alle Pmi, saranno interessate anche le organizzazioni di qualsiasi dimensione".

STUDI PROGETTUALI, COSTRUZIONE DI NUOVE INFRASTRUTTURE E MISURE DI ACCOMPAGNAMENTO: INVITO A PRESENTARE PROPOSTE
Bruxelles, 13 novembre 2003 - La Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare proposte per studi progettuali, costruzione di nuove infrastrutture e misure di accompagnamento nell'ambito dell'attività "sostegno alle infrastrutture di ricerca". Si tratta di uno dei settori previsti dal programma specifico "Strutturare lo Spazio europeo della ricerca". L'obiettivo del presente invito è di contribuire, caso per caso, agli studi di fattibilità e ai lavori tecnici preparatori intrapresi in uno o più Stati membri o Stati associati, come specificato nella sezione 3.2.4 del programma di lavoro. Il sostegno riguarda le nuove infrastrutture che presentano chiaramente una dimensione e un interesse europei. I proponenti devono tener conto delle esigenze di tutti gli utenti potenziali, studiando sistematicamente le possibilità di contribuire al finanziamento di tali infrastrutture mediante altre risorse, segnatamente la Banca europea per gli investimenti (Bei) o i Fondi strutturali (per i progetti situati negli Stati membri) Lo strumento di finanziamento che le proposte devono utilizzare sono le "azioni di sostegno specifico". L'importo indicativo globale per il presente invito è di 70 milioni di euro. Per consultare il testo completo dell'invito, visitare il seguente indirizzo web: http://fp6.Cordis.lu/fp6/call_details.cfm?call_id=76

IL CONSIGLIO ADOTTA UNA RISOLUZIONE SULLA PROFESSIONE E LA CARRIERA DEI RICERCATORI
Bruxelles, 13 novembre 2003 - In occasione del Consiglio "Competitività", svoltosi il 10 novembre a Bruxelles, i ministri europei della Ricerca, del Mercato interno e dell'Industria hanno adottato una risoluzione sulla professione e la carriera dei ricercatori all'interno dello Spazio europeo della ricerca (Ser). La risoluzione riafferma il ruolo centrale svolto dai ricercatori nel promuovere la crescita e la competitività in Europa, e ammette che sono necessari ulteriori miglioramenti per creare un vero e proprio mercato interno dell'occupazione destinato ai ricercatori dell'Ue. A tal fine, il Consiglio chiede agli Stati membri e alla Commissione di intraprendere azioni, su base volontaria, volte a migliorare le prospettive di impiego e di carriera per i ricercatori. Tali misure comprendono lo scambio di buone prassi in merito ai sistemi di valutazione per le carriere nella ricerca, la promozione del dialogo sociale per accrescere la sensibilità pubblica nei confronti delle carriere scientifiche e l'eliminazione dei rimanenti ostacoli all'avanzamento di carriera nella ricerca. Le iniziative dovranno essere elaborate in maniera tale da promuovere le pari opportunità per uomini e donne, aggiunge la risoluzione. Il Consiglio approva altresì i piani della Commissione relativi all'elaborazione di una "Carta del ricercatore europeo" e di un codice di condotta per l'assunzione degli scienziati, nonché al lancio dell'Anno europeo dei ricercatori, al fine di rafforzare il riconoscimento pubblico delle carriere nella ricerca e sviluppo. La Commissione , inoltre, viene invitata ad intensificare gli sforzi per migliorare il funzionamento del portale dedicato alla mobilità dei ricercatori e della rete europea dei centri di mobilità, nonché a monitorare ulteriormente le questioni legate allo sviluppo delle carriere, attraverso la raccolta di dati e l'analisi delle esigenze. Infine, la risoluzione chiede alla Commissione di presentare regolarmente una relazione sui progressi ottenuti grazie agli sforzi che essa compie per migliorare le prospettive di impiego e di carriera per i ricercatori in Europa. Inoltre, durante la riunione, il Consiglio "Competitività" ha chiesto al Comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri di moltiplicare gli sforzi per raggiungere, in tempo per la prossima riunione del Consiglio, un accordo politico sulla proposta di regolamento in materia di brevetto comunitario. Per consultare le conclusioni provvisorie del Consiglio "Competitività" visitare il sito: http://ue.Eu.int/pressdata/en/intm/77861.pdf

GESTIONE E AMMINISTRAZIONE DELLA RICERCA IN UN MONDO CHE CAMBIA
Bucarest, 13 novembre 2003 - Dal 24 al 26 giugno 2004 si svolgerà a Bucarest (Romania) la conferenza annuale dell'Associazione europea dei direttori e degli amministratori della ricerca (Earma), dedicata al tema "Gestione e amministrazione della ricerca in un mondo che cambia". I dibattiti si concentreranno su molteplici questioni, fra le quali figurano: la gestione e la valutazione dei prodotti della R&s (ricerca e sviluppo), compresa la stesura di relazioni; il funzionamento efficace delle reti; le politiche in materia di proprietà intellettuale; la pianificazione strategica in vista di collaborazioni internazionali; la gestione dei mutamenti nella ricerca: sfide poste dal mondo reale. Per informazioni: Ruxandra Todoran Tel: +40 21 30 71 935 E-mail: info@earma2004.Ro  http://www.Earma2004.ro

BANCA LOMBARDA : RISULTATI CONSOLIDATI DEI PRIMI NOVE MESI DEL 2003 - AL VIA IL PROGETTO DI RIORGANIZZAZIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE UTILE NETTO: 106,1 MILIONI DI EURO (+4,9%)
Brescia, 13 novembre 2003 - Si è riunito ieri il Consiglio di Amministrazione di Banca Lombarda che ha approvato i conti economici e patrimoniali consolidati al 30 settembre 2003. I risultati dei primi nove mesi hanno evidenziato un utile netto di 106,1 milioni di Euro (+4,9%). Il Consiglio ha inoltre deliberato il Progetto di riorganizzazione del patrimonio immobiliare di alcune società del Gruppo. L'andamento del terzo trimestre è risultato complessivamente positivo registrando, rispetto all'analogo periodo del 2002, dinamiche significative per quasi tutte le principali voci di ricavo. Anche sul fronte dell'intermediazione dei volumi, i tassi di sviluppo sono risultati soddisfacenti preservando su livelli elevati la qualità del credito. E' stata inoltre deliberata, in funzione della dimensione operativa raggiunta dal Gruppo e nell'ambito dei piani di rafforzamento delle strutture di vertice, la nomina di tre nuovi vice direttori generali. Ettore Medda, Alberto Pella e Elvio Sonnino con decorrenza 1 Gennaio 2004, andranno a supportare il Direttore Generale Victor Massiah nella conduzione di Banca Lombarda. Medda, Direttore Centrale di Banca Lombarda, ha attualmente la responsabilità degli affari societari, delle partecipazioni, degli studi e relazioni esterne. Pella, Direttore Centrale di Banca Lombarda è distaccato presso il Banco di Brescia dove opera quale responsabile della Divisione Corporate. Sonnino, anch'egli Direttore Centrale di Banca Lombarda, è attualmente Direttore Generale di Lombarda Sistemi e Servizi, incarico che peraltro manterrà anche in futuro. Dati Consolidati Al 30 Settembre 2003 Lo sviluppo dei principali aggregati di intermediazione evidenzia: Gli impieghi hanno raggiunto i 22.429 milioni di Euro, con un incremento del 2,7% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio 2002. Al lordo dei 1.261 milioni di Euro di crediti cartolarizzati nel periodo, la crescita sarebbe dell'8,4%, ferma restando una sostanziale stabilità nella qualità del credito. L'incidenza delle sofferenze nette sugli impieghi è rimasta stabile all'1,1%. La raccolta diretta si è attestata sui 21.627 milioni di Euro, con un incremento del 3,1%, trainata in particolare dalla sostenuta crescita delle obbligazioni. Il risparmio gestito, incluse le riserve tecniche assicurative, ha superato i 22 miliardi di Euro, registrando un aumento significativo sul settembre 2002 pari al 16,1%. Tale risultato positivo è stato conseguito grazie a un incremento dell'11,7% sui fondi e sulle gestioni oltre ad uno sviluppo molto sostenuto delle riserve tecniche assicurative (35,6%). Il risparmio amministrato pari a 17.951 milioni di Euro ha manifestato una moderata crescita pari all'1,2%. Per quanto attiene il Conto Economico: il Margine di Interesse è risultato pari a 576,4 milioni di Euro, con una crescita di 7,3 milioni di Euro (+1,3%) rispetto al 30 settembre dell'anno precedente. Nell'ambito del Margine d'Interesse la componente del Margine Denaro ha segnato un incremento del 3,8%, mentre i dividendi hanno registrato una netta flessione. Nel 2002 erano infatti stati incassati dividendi straordinari da società partecipate. Il Margine da Servizi, pari a 402,4 milioni di Euro, ha registrato un incremento di 16,3 milioni di Euro (+4,2%) rispetto ai primi nove mesi del 2002. La crescita è riconducibile principalmente ai Profitti da Operazioni Finanziarie mentre gli Altri Proventi Netti, anche a seguito di quanto prima commentato, hanno più che controbilanciato la contrazione delle commissioni nette (-5,4%). La flessione di queste ultime è essenzialmente attribuibile all'area del risparmio gestito. Il Margine di Intermediazione si è attestato a 978,8 milioni di Euro, in crescita del 2,5% rispetto all'anno precedente. Al netto dei dividendi, il cui andamento come detto ha risentito di componenti straordinarie, il Margine d'Intermediazione avrebbe segnato un incremento del 4% circa. Le Spese Amministrative sono aumentate dell'1,7%, posizionandosi a 536,3 milioni di Euro. In particolare le Spese del Personale sono aumentate del 3,2% (321,5 milioni di Euro) in relazione agli adeguamenti economici previsti dal Ccnl. Le Altre Spese Amministrative sono diminuite dello 0,6% (214,8 milioni di Euro). Il Risultato Lordo di Gestione si è attestato a 442,5 milioni di Euro, il 3,4% in più rispetto al corrispondente periodo dello scorso esercizio. Le Rettifiche di Valore sulle Immobilizzazioni Materiali ed Immateriali sono ammontate a 104,1 milioni di Euro, in aumento del 7% rispetto all'anno precedente. Il Rapporto cost/income (misurato dall'incidenza sul Margine di Intermediazione delle Spese Amministrative e delle Rettifiche su Immobilizzazioni, al netto di quelle relative alle differenze positive di consolidamento e agli avviamenti) si è posizionato al 60,5%, rispetto al 61,1% rilevato al 30 settembre 2002. Le Rettifiche Nette di Valore sui Crediti, pari a 68,6 milioni di Euro, sono in aumento del 2,9%. Il costo del credito, calcolato rapportando le Rettifiche Nette su Crediti allo stock degli impieghi, è risultato pari allo 0,31%, rimanendo invariato rispetto al valore del periodo precedente. L'utile delle Attività Ordinarie si è attestato a 261,9 milioni di Euro, in crescita del 3,3% rispetto a quello del corrispondente periodo dell'anno precedente. Le Componenti Straordinarie hanno generato un saldo di 14,6 milioni di Euro, che si raffronta ad un valore di 23 milioni di Euro dei primi 9 mesi del 2002. Questo valore comprendeva fra l'altro le plusvalenze da realizzo di partecipazioni e immobili per circa 11 milioni di Euro. L'utile Netto, attestatosi a 106,1 milioni di Euro, ha segnato un incremento del 4,9% rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente. Il Roe cash annualizzato si è attestato al 12,1% contro l'11,4% del 2002. Si precisa che la situazione patrimoniale al 30 settembre 2003 include le consistenze di Banca Idea. Per quanto riguarda il conto economico, il consolidamento di Banca Idea ha riguardato solo i valori economici maturati da quest'ultima nel periodo compreso tra aprile e settembre 2003. Non si è proceduto inoltre alla proformizzazione dei risultati economici dei primi nove mesi del 2002 in quanto è intervenuta una significativa modificazione nella composizione dei rami aziendali che costituiscono l'attività di Banca Idea. Il consolidamento dei valori economici di Banca Idea maturati nel periodo da aprile a settembre 2003 ha determinato un impatto sull'Utile Netto consolidato di Banca Lombarda, negativo per 5,6 milioni di Euro. Si ricorda peraltro che l'acquisizione di Banca Idea ha rappresentato un'anticipazione di investimenti già programmati dal piano interno di sviluppo, che è stato opportunamente ricalibrato nell'entità degli investimenti programmati e non più necessari alla luce della citata acquisizione. Progetto Di Riorganizzazione Del Patrimonio Immobiliare Il Consiglio di Amministrazione di Banca Lombarda ha inoltre deliberato l'avvio di un progetto di riorganizzazione del patrimonio immobiliare strumentale di alcune società del Gruppo (Banca Lombarda e Banco di Brescia), con accentramento dello stesso in una apposita società, Solimm S.p.a., già facente parte del Gruppo Banca Lombarda. In particolare, l'operazione prevede il conferimento di due distinti rami aziendali immobiliari, facenti capo rispettivamente alla Capogruppo Banca Lombarda e al Banco di Brescia, costituiti dai cespiti immobiliari e relative pertinenze, dai rapporti contrattuali afferenti i rami stessi, dal personale e dalle attività e passività correlate. Solimm sarà strutturata in funzione della nuova mission assegnata alla stessa, con potenziamento della struttura organizzativa e con apporto di adeguate risorse tecniche e umane, con l'obiettivo di garantire livelli di competenza e di efficienza dei servizi offerti, anche attraverso contratti di outsourcing con Lombarda Sistemi e Servizi, anch'essa società del Gruppo Banca Lombarda. Sotto il profilo strategico, l'operazione di conferimento consentirà a Banca Lombarda e al Banco di Brescia di concentrare la propria attività sul core business e ottimizzare la gestione del patrimonio immobiliare, attraverso una società dedicata in grado di massimizzare la valorizzazione dello stesso in un contesto di contenimento dei costi. La valutazione dell'insieme degli immobili interessati all'operazione, effettuata con l'ausilio di consulenti esterni e applicando metodologie patrimoniali e reddituali, ha definito in circa 38 milioni di Euro il valore del ramo di azienda conferito dalla Capogruppo e in circa 274 milioni di Euro il valore di quello facente capo al Banco di Brescia. Tali valutazioni, raffrontate ai valori con cui i rispettivi rami di azienda sono iscritti a bilancio, produrranno sui conti economici di Banca Lombarda e Banco di Brescia plusvalenze lorde rispettivamente per circa 29 milioni e 157 milioni di Euro, soggette entrambe all'imposta sostitutiva del 19%, che verranno interamente destinate al rafforzamento patrimoniale.

CREDEM: AL 30 SETTEMBRE 2003 LA RACCOLTA COMPLESSIVA HA RAGGIUNTO I 54.007 MILIONI DI EURO (+15,9% RISPETTO AL 30 SETTEMBRE 2002).
Reggio Emilia, 13 novembre 2003 - Margine d’intermediazione consolidato a 612,6 milioni di Euro (+3,5% rispetto al 30 settembre 2002). Utile Netto consolidato a 91,4 milioni di Euro (+2,6%). Il Consiglio di Amministrazione di Credem ha approvato oggi la relazione trimestrale consolidata al 30 settembre 2003. Risultati economici consolidati Il “margine d’intermediazione” consolidato è incrementato del 3,5% raggiungendo nei primi nove mesi del 2003 i 612,6 mln E rispetto ai 591,6 mln E dello stesso periodo del 2002. In tale contesto è sostanzialmente invariata la contribuzione dell’intermediazione creditizia: la riduzione della “forbice tassi” è stata positivamente compensata dal significativo progresso delle masse, sia nel comparto bancario sia in quello del leasing. Il “margine finanziario”, sempre a livello di Gruppo, è cresciuto del 1,6% attestandosi a 231 mln E rispetto ai 227,4 mln E dello stesso periodo del 2002. In sensibile crescita (+4,8%) il margine dei servizi che ha raggiunto un valore pari a 381,6 mln E rispetto ai 364,2 mln E del settembre 2002. Significativo il contributo dell’area finanza (+36,1%) influenzato positivamente dall’operatività nell’area trading, considerando anche la severa svalutazione effettuata del comparto corporate bond. In leggero aumento i costi operativi (+3,9%) che hanno raggiunto i 391 mln E rispetto ai 376,2 mln E del settembre 2002 . Gli ammortamenti pari a 52,1 mln di Euro risultano in calo del 5,6% rispetto a settembre 2002. L’utile delle attivita’ ordinarie risulta pari a 150,1 mln E (143,5 mln E al 9/2002), mentre l’utile straordinario è passato da 18,1 mln E del 9/2002 a 7,1 mln E a settembre 2003. Si segnala difatti tra le componenti straordinarie il venir meno, rispetto al settembre dello scorso anno, di “proventi straordinari” legati alla cessione, da parte di Credembanca e Abaxbank, di significativi pacchetti partecipativi. L’utile netto consolidato, in crescita del 2,6%, si è attestato a 91,4 mln E, rispetto agli 89,1 mln E al 9/2002. La raccolta I primi 9 mesi del 2003 sono stati caratterizzati da un consistente incremento della raccolta complessiva raggiungendo, a livello consolidato, il valore di 54.007 mln E (+15,9% rispetto al corrispondente periodo del precedente esercizio). Più nel dettaglio, la raccolta diretta ha raggiunto i 14.992 milioni di Euro, pari ad una crescita del 10,2% rispetto al valore registrato al 30 settembre 2002. Risulta significativo l’incremento (+18,3%) della raccolta indiretta la quale ha raggiunto un valore pari a 39.015 mln E (32.993 mln E nei primi nove mesi 2002) confermando il positivo andamento dell’aggregato che aveva già fatto rilevare risultati apprezzabili nei primi 2 trimestri del 2003. Il progresso della raccolta gestita che ha raggiunto i 14.465 mln E (+22,3% rispetto al 9/2002), ha interessato l’intera gamma dei prodotti offerti, concentrandosi prevalentemente sui fondi comuni d’investimento obbligazionari. La produzione netta dei primi 9 mesi 2003 ha raggiunto 1,9 miliardi di Euro evidenziando un trend positivo in linea con il budget 2003. Impieghi Il gruppo Credem evidenzia risultati particolarmente positivi con crediti verso clientela al netto dei pronti contro termine in crescita del 21,1% a 10.657 mln E rispetto a 8.802 mln E del settembre 2002. Da segnalare il notevole incremento dell’erogazione del credito a medio-lungo termine alle famiglie, ed i significativi tassi di crescita nell’assistenza alle imprese, sia del settore retail che corporate. Qualità del credito Continuano ad essere positivi anche i dati relativi alle sofferenze nette che si sono attestate allo 0,22%, a conferma dell’elevata qualità del credito, tra le migliori dell’intero sistema bancario italiano. Al 30 settembre 2003 il Gruppo si articola in 457 filiali, 38 Centri Imprese, 55 Negozi Finanziari, 4.926 dipendenti e 895 promotori finanziari con mandato. Si allegano i prospetti di Stato Patrimoniale e Conto Economico consolidati di Bilancio e quelli riclassificati.

BANCA CARIGE FISSA I TERMINI E LE CONDIZIONI DEFINITIVE DELL’OPERAZIONE SUL CAPITALE SOCIALE E APPROVA LA RELAZIONE DEL TERZO TRIMESTRE 2003. UTILE NETTO A 79,4 MILIONI DI EURO (+13,5%)
Genova, 13 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Carige nella seduta dell’ 11 novembre ha fissato le condizioni definitive relative all’operazione sul capitale sociale, deliberata dal Consiglio il 29 settembre scorso a valere sulla delega attribuitagli dall’Assemblea degli Azionisti del 10 settembre scorso. L’offerta in opzione riguarderà, quindi: l’emissione di n. 79.991.450 azioni ordinarie e n. 12.785.775 azioni di risparmio, godimento 1/1/2003, offerte in opzione in ragione di 1 azione ordinaria o di risparmio ogni n. 11 vecchie azioni della medesima categoria possedute, ad un prezzo pari a € 2,20, compreso il sovrapprezzo, per ogni nuova azione ordinaria o di risparmio, per un controvalore complessivo pari a € 204 milioni circa; l’emissione di n. 40.821.979 obbligazioni subordinate convertibili del prestito “Banca Carige 1,50% 2003-2013 subordinato ibrido con premio al rimborso convertibile in azioni ordinarie” del valore nominale unitario di € 2,50, per un controvalore pari a € 102 milioni circa. Le obbligazioni saranno offerte in opzione in ragione di 1 obbligazione ogni gruppo di n. 25 azioni ordinarie e/o di risparmio possedute prima dell’aumento di capitale di cui al punto precedente. Le obbligazioni saranno convertibili in ragione di un’azione ordinaria ogni obbligazione posseduta e avranno le seguenti principali caratteristiche: Durata: 10 anni; Tasso di interesse: 1,50% annuo lordo; Rimborso: in un’unica soluzione sopra la pari con una maggiorazione del 16,00% rispetto al valore nominale; Rendimento effettivo a scadenza: 2,90% annuo lordo. I diritti di opzione dovranno essere esercitati dal 17 novembre 2003 sino al 5 dicembre 2003 compresi e saranno negoziabili in Borsa dal 17 novembre 2003 al 27 novembre 2003 compresi. La Fondazione Cassa di Risparmio di Genova e Imperia ha deliberato di sottoscrivere, alle condizioni di emissione, le nuove azioni ordinarie e di risparmio e le obbligazioni convertibili ad essa spettanti in opzione. Considerando anche gli impegni assunti dagli azionisti Caisse des Dépots et Consignations S.a., Westdeutsche Landesbank Girozentrale Ag, El Monte de Piedad y Caja de Ahorros Huelva y Sevilla, Gefip Holding S.a., Cattolica Assicurazioni S.c.a.r.l. E Ligurpart S.p.a., l’ammontare complessivo oggetto di impegno è pari ad almeno il 70% circa delle nuove azioni ordinarie, ad almeno il 98% circa delle nuove azioni di risparmio e ad almeno il 70% circa delle obbligazioni convertibili. L’offerta in opzione relativa alle nuove azioni ordinarie e alle obbligazioni convertibili, per la parte residua rispetto agli impegni di cui sopra, è assistita da una garanzia diretta da Mcc e Mediobanca. Nella stessa seduta, il Consiglio di Amministrazione ha approvato la relazione del terzo trimestre 2003, che evidenzia un utile netto dei primi nove mesi a 79,4 milioni, in crescita del 13,5% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Il risultato positivo di questa prima parte dell’anno è stato ottenuto in uno scenario congiunturale ancora caratterizzato da elementi di debolezza, che hanno significativamente condizionato lo sviluppo dell’attività bancaria. Dal punto di vista economico, l’andamento del margine d’interesse (240,8 milioni, +6,3%), dei ricavi netti da servizi (296,6 milioni; +20,7%) e dei costi operativi (365,4 milioni; +16,9%) è stato influenzato dallo sviluppo della dimensione aziendale derivante dall’acquisizione di 42 sportelli dal Gruppo Capitalia di fine 2002. In particolare, dal lato dei ricavi, si registra il positivo contributo delle commissioni attive (129,1 milioni; +7,5%) e dei dividendi (64,3 milioni; +9,3%). Per quanto riguarda l’intermediazione, si evidenzia una crescita delle Attività Finanziarie Intermediate per conto della clientela (Afi), rispetto a fine anno, del 4,4% a 22.578,2 milioni: le componenti della raccolta diretta ed indiretta registrano una crescita nel periodo rispettivamente del 5,4% e del 3,7%. I crediti verso la clientela raggiungono gli 8.830,4 milioni, con un incremento nei nove mesi del 2,3%, trascinati dai crediti concessi per l’acquisizione e la ristrutturazione delle abitazioni, saliti nel periodo di quasi il 13%. Nonostante il quadro economico non favorevole, il portafoglio crediti della Carige si è mantenuto su livelli di rischiosità contenuti, con un rapporto tra le sofferenze e gli impieghi lordi pari al 3,2%. La rete delle filiali della Carige nel corso del 2003 ha registrato l’apertura di Monza, che porta a 392 il numero complessivo degli sportelli della Banca, mentre a livello di Gruppo il numero ammonta a 455 unità, di cui il 53,4% localizzati in Liguria. Le agenzie assicurative risultano pari a 420 unità. A fine settembre il personale della Banca Carige è risultato pari a 3.788 unità ( 3.512 a fine 2002, a cui si sono aggiunti, con decorrenza 1/1/2003, i 371 dipendenti delle filiali acquisite da Capitalia). A livello consolidato, le Afi del Gruppo Carige aumentano nei nove mesi del 4% a 25.478,1 milioni, mentre gli impieghi a clientela, pari a 9.794,7 milioni, registrano una crescita del 3,2%. L’andamento dei risultati economici mostra uno sviluppo del risultato di gestione (140,3 milioni) pari al 12,2%; l’utile netto consolidato raggiunge quindi i 57,7 milioni evidenziando una crescita del 34,2% sull’utile netto del 2002. A livello di singole partecipate, si registrano risultati positivi delle controllate sia bancarie - Cassa di Risparmio di Savona e Banca del Monte di Lucca, con utile netto pari a 14,8 milioni (+61,9%) e 1,9 milioni (oltre il doppio rispetto a settembre 2002) rispettivamente, sia assicurative - Carige Vita Nuova e Carige Assicurazioni, che hanno conseguito utili rispettivamente pari a 3 milioni (più che raddoppiati rispetto all’analogo periodo del 2002) e 2,2 milioni (+37,5%), rappresentando una conferma della validità delle azioni di rafforzamento delle società e di sviluppo delle sinergie all’interno del Gruppo, promosse dalla Carige negli ultimi anni. Anche nel corso del 2003 il titolo Carige ha confermato la propria validità evidenziando una crescita del corso nei nove mesi del 32% circa, superiore all’incremento dell’indice generale Mibtel (5,7%) e dell’indice bancario Mib (18,9%).

MEDIOLANUM SPA RISULTATI DEFINITIVI PRIMI NOVE MESI 2003: UTILE NETTO CONSOLIDATO È CRESCIUTO DEL 79% (EURO 90 MILIONI)
Milano, 13 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Mediolanum S.p.a., riunitosi l'11 novembre a Milano, ha approvato la relazione sulla gestione dei primi nove mesi dell'anno 2003. Il Gruppo Mediolanum ha chiuso il periodo molto positivamente. Con riferimento ai Dati Complessivi Del Gruppo, che includono le nuove iniziative (Fibanc in Spagna, Gamax e Bankhaus August Lenz in Germania e Banca Esperia in Italia): L'utile Netto consolidato è cresciuto del 79% (Euro 90 milioni) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L'utile pre-imposte e partite straordinarie consolidato è stato di Euro 122 milioni, in crescita del 91% rispetto al risultato dei primi nove mesi del 2002. Le Masse Amministrate consolidate, grazie anche al buon andamento della raccolta netta, sono ammontate a Euro 23 miliardi, in crescita del 14% nei dodici mesi. La Raccolta Netta consolidata totale, che include assicurazione vita, fondi comuni e gestioni e la raccolta bancaria diretta e indiretta, è stata positiva per Euro 1.828 milioni. Al riguardo, significativi contributi sono giunti da Banca Esperia con Euro 343 milioni e da Fibanc con Euro 92 milioni. La raccolta del risparmio gestito è stata particolarmente rilevante, pari a Euro 1.567 milioni. Con riferimento all'Italia: L'utile Netto delle attività in Italia è stato pari a Euro 116 milioni, con un incremento del 43% rispetto al risultato dello scorso anno, mentre l'Utile pre-imposte e partite straordinarie è stato di Euro 149 milioni, con un incremento del 48% rispetto al 30 settembre 2002. Le Masse Amministrate, hanno raggiunto Euro 19 miliardi, in crescita del 12% nei dodici mesi. La Raccolta Netta è stata positiva per Euro 1.372 milioni. I Premi Lordi Vita sono ammontati complessivamente ad Euro 1.269 milioni, in diminuzione del 21% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Escludendo l'effetto della trasformazione da polizze vita tradizionali in nuovi prodotti assicurativi, molto importante nel 2002, i premi lordi calano solo del 10%. Altri indicatori degni di nota: Il totale dei C/c è stato di 331.100 a fronte dei n. 330.200 al 30 settembre dello scorso anno. Il numero totale dei Clienti è stato di 768.700 primi intestatari con un incremento del 2% rispetto allo stessa data dello scorso anno. Al 30 settembre 2003 l 'organico della Rete di vendita di Banca Mediolanum è stato di 5.008 consulenti globali, di cui 4.092 promotori finanziari (-1% rispetto al 30 settembre 2002). Da sottolineare che nel terzo trimestre l'organico di Banca Mediolanum si è incrementato di 153 unità. Aggiungendo i 954 operatori assicurativi di Partner Time, le Reti di vendita del Gruppo Mediolanum hanno raggiunto un organico complessivo di 5.962 unità. Con riferimento a Banca Esperia: L'utile Netto di pertinenza del Gruppo Mediolanum è stato di Euro 1 milione a fronte di una perdita di Euro 3 milioni nello stesso periodo dello scorso anno. Considerando il fatto che Banca Esperia è diventata operativa nel settembre 2001, è importante sottolineare come già dal secondo esercizio si sia registrato un utile. La Raccolta netta, sempre di pertinenza del Gruppo Mediolanum, è stata positiva per Euro 343 milioni in crescita dell'8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Da sottolineare che la raccolta del risparmio gestito è stata positiva per Euro 246 milioni in crescita del 37% rispetto al 30 settembre 2002. Con riferimento alla Spagna: La Raccolta Lorda totale, di Euro 347 milioni, ha fatto registrare una crescita del 47% rispetto ai primi nove mesi dello scorso anno, con un risultato molto positivo soprattutto per quanto riguarda il risparmio gestito (Fondi e Vita), che si è attestato su Euro 324 milioni, +53% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La Raccolta Netta totale è più che triplicata attestandosi su Euro 92 milioni contro Euro 28 milioni dello scorso anno. A tale risultato ha contribuito positivamente la raccolta netta del risparmio gestito (Euro 75 milioni). Al 30 settembre 2003 l 'organico della Rete di vendita del Gruppo Fibanc è stato di 472 agenti. Da segnalare l'incremento (+35%) dei consulenti globali (modello Mediolanum) che hanno raggiunto alla fine dei primi nove mesi le 322 unità.

SNIA S.P.A.: IL CDA APPROVA RISULTATI 3° TRIMESTRE: RICAVI PARI A EURO 203,3 MILIONI, IN FLESSIONE.
Milano, 13 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione della Snia Spa riunitosi ieri a Milano sotto la Presidenza di Umberto Rosa, ha esaminato ed approvato i risultati del 3° trimestre 2003. Il trimestre si chiude con ricavi pari a Euro 203,3 milioni, in flessione, a parità di perimetro e di tassi di cambio, del 2,7 % rispetto all’analogo periodo 2002. A questo dato le Tecnologie Medicali contribuiscono per Euro 171,6 milioni (+ 6,1% rispetto al 2002). In termini omogenei (perimetro e tassi di cambio) i ricavi diminuiscono del 2,4 % rispetto al passato esercizio, anche per la pressione sui prezzi indotta dalla svalutazione del dollaro. Il risultato ante imposte del trimestre è stato negativo per Euro 49,6 milioni, per effetto del perdurante ciclo negativo delle attività fibre e chimica. La quota parte Snia delle perdite Nylstar (Euro 29,8 milioni, di cui circa Euro 18,7 milioni dovuti a svalutazione di assets), le perdite di Caffaro (6,5 milioni di Euro) e oneri straordinari (per Euro 7,8 milioni) concorrono a questo risultato. L’indebitamento finanziario netto è passato da Euro 221,8 milioni al 30 giugno 2003 a Euro 272,1 milioni al 30 settembre 2003, riflettendo anche il pagamento del dividendo avvenuto a luglio. L’andamento negativo della joint venture Nylstar ha determinato la decisione di intervenire sulla Società con un piano radicale di ristrutturazione, dando ormai per scontata una forte componente strutturale nella crisi del mercato e quindi inutile e pericolosa l’aspettativa di una ripresa del ciclo, ormai in fase negativa dalla seconda metà del 2000. E’ stato quindi avviato, con l’assistenza di consulenti e di un nuovo management, un piano di ristrutturazione che riduce il perimetro di attività e semplifica l’organizzazione, con l’obiettivo di ottenere una configurazione sostenibile, dando per scontato il perdurare dell’attuale stagnazione di consumi e prevedendo un’ulteriore flessione dei prezzi di vendita. Il Consiglio della Snia ha preso atto del piano, la cui realizzazione richiederà interventi di sostegno valutati in Euro 80/90 milioni a carico degli azionisti (50 % a carico Snia, pari a Euro 40/45 milioni), prima che Nylstar sia in condizioni di riprendere a generare cassa. Nell’ambito della chimica, il Consiglio ha inoltre esaminato la situazione della Caffaro. La società è impegnata nella realizzazione del piano pluriennale di rilancio industriale del sito di Torviscosa (in particolare nel rinnovo dell’impianto cloro-soda con nuova tecnologia a membrana) e nella attivazione dei progetti di bonifica dei propri siti di Torviscosa e Brescia. In quest’ultimo sito si è aperto di recente un contenzioso con il Comune rispetto al quale Caffaro ha deciso di ricorrere al T.a.r.. Questo Piano, una volta completato nell’arco del prossimo biennio, si prevede potrà riportare la Società in condizioni di generare cassa e profitti.

IFIL: TERZO TRIMESTRE DEL 2003, NONCHÉ L’ANDAMENTO DEI PRIMI NOVE MESI DELL’ANNO: RISULTATO NETTO CONSOLIDATO DEL GRUPPO NEL TERZO TRIMESTRE 2003 È POSITIVO PER € 25 MILIONI (ERA NEGATIVO DI € 53 MILIONI NELLO STESSO PERIODO DEL 2002).
Torino, 13 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione dell’Ifil, riunitosi ieri a Torino sotto la presidenza di Gianluigi Gabetti, ha esaminato i risultati del terzo trimestre del 2003, nonché l’andamento dei primi nove mesi dell’anno. Il risultato netto consolidato del Gruppo nel terzo trimestre 2003 è positivo per € 25 milioni (era negativo di € 53 milioni nello stesso periodo del 2002). Per quanto riguarda i primi nove mesi dell’anno, il risultato netto consolidato risulta ancora negativo di € 20 milioni (era positivo di € 6 milioni nello stesso periodo del 2002). La variazione deriva soprattutto dalla riduzione delle quote di competenza Ifil nei risultati delle partecipate, solo parzialmente attenuata dalla plusvalenza generata dalla vendita del 25% di Sifalberghi al Gruppo Accor. Il patrimonio netto del Gruppo al 30 settembre 2003 ammonta a € 4.111,9 milioni, in crescita rispetto ai € 2.708,1 milioni di fine 2002, soprattutto a seguito dell’aumento di capitale a pagamento effettuato in luglio e del precedente aumento di capitale riservato a Ifi (a fronte del conferimento da parte di quest’ultima delle partecipazioni in Fiat, Sanpaolo Imi, Juventus e Soiem). Migliora la posizione finanziaria netta del “sistema holdings”, che al 30 settembre 2003 risulta negativa per € 464,5 milioni, mentre era negativa di € 484,4 milioni al 31 dicembre del 2002. Prevedibile evoluzione dell’attività del Gruppo Ifil per l’esercizio in corso L’equilibrato portafoglio delle partecipazioni di Ifil – per circa un terzo concentrato sul settore automotive e per circa due terzi diversificato – e gli sforzi messi in atto per il rilancio di Fiat costituiscono valide premesse per una ripresa del Gruppo che nel 2003 potrà verosimilmente manifestare i primi importanti segnali. Il risultato consolidato del Gruppo Ifil per l’esercizio in corso sarà peraltro influenzato dall’incertezza della congiuntura economica in cui hanno dovuto operare le principali partecipate per almeno buona parte dell’anno e dai risultati del Gruppo Fiat, per il quale il 2003, come previsto, rappresenta un anno di transizione difficile e impegnativo. Per quanto riguarda l’esercizio 2003 della capogruppo Ifil S.p.a., sulla base dei risultati ad oggi disponibili, è prevedibile un risultato positivo.

 GRUPPO IT HOLDING: APPROVATI OGGI I RISULTATI AL 30 SETTEMBRE 2003: FATTURATO CONSOLIDATO: +2,8%,
Milano, 12 novembre 2003: It Holding S.p.a., società operante nel settore dei luxury goods e quotata in Borsa dal 1997, ha approvato oggi i risultati al 30 settembre 2003. Fatturato consolidato in crescita del 2,8% per un ammontare di 520,9 milioni di euro (rispetto ai 506,6 milioni di euro del corrispondente periodo del 2003). Il fatturato sarebbe cresciuto di circa l’8,0% a cambi costanti e a parità di perimetro di consolidamento (ovvero deconsolidando, dai ricavi dei primi nove mesi 2002, il fatturato delle collezioni di prêt-à-porter e accessori Romeo Gigli, Gigli e Husky, affidate successivamente in licenza a terzi). In crescita anche il margine operativo lordo, che si attesta a 63,4 milioni di euro, in crescita del 2,8%, per un’incidenza sulle vendite pari al 12,2% dei ricavi, nonostante i maggiori investimenti pubblicitari aumentati del 30,0% rispetto al 30 settembre 2002. Il risultato operativo (Ebita¹) è stato pari a 42,5 milioni di euro, pari all’8,2% dei ricavi, sostanzialmente in linea con il valore al 30 settembre 2002 (43,5 milioni di euro). I ricavi del marchio Ferré, consolidati dal Gruppo It Holding, nei primi nove mesi hanno raggiunto quota 89,0 milioni di euro, con una crescita del 7,7 % rispetto al 30 settembre 2002, cui si aggiungono circa 90,0 milioni di euro di fatturato sviluppato da licenze esterne al Gruppo. Tonino Perna, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo, ha così commentato i risultati raggiunti: “In un contesto ancora difficile, sia macroeconomico che del settore di riferimento, questi dati confermano come il Gruppo si sia ben strutturato per affrontare con basi solide le fasi di riflessione del mercato. Confermiamo dunque il nostro obiettivo di raggiungere a fine anno una crescita del fatturato consolidato in linea con i risultati raggiunti nei primi nove mesi”. Ancora positiva la performance del settore abbigliamento e accessori, il cui fatturato è cresciuto del 4,2% (raggiungendo una quota sul totale del fatturato consolidato dell’88,8%), nonostante la sfavorevole dinamica dei cambi e la variazione del perimetro di consolidamento. Da segnalare la crescita rilevante del settore profumi che – pur avendo iniziato a generare fatturato nel 2002 – ha raggiunto 15,2 milioni di euro al 30 settembre, grazie anche ai successi dei profumi femminili “Roberto Cavalli” e “Romeo Gigli” e di quello maschile “Roberto Cavalli Man”. Per quanto riguarda la distribuzione geografica, oltre alla crescita relativa al mercato domestico (214,3 milioni di euro, in crescita del 5,3% e pari al 41,1% del totale del fatturato consolidato), sono da segnalare l’aumento della penetrazione in Europa (184,9 milioni di euro, +7,9%) e la sostanziale stabilità nel continente americano (58,0 milioni di euro, per una quota sul fatturato consolidato dell’11,1%). Il fatturato in Estremo Oriente e Giappone subisce una contrazione del 10,5% a 37,4 milioni di euro, principalmente a seguito dell’avvicendamento di un nuovo partner del Gruppo per la distribuzione delle collezioni “Gianfranco Ferré”. Le vendite ai clienti indipendenti e alle boutique in franchising continuano a rimanere il principale canale di vendita per il Gruppo It Holding, registrando ricavi per 479,2 milioni di euro (+3,7%), per un’incidenza che sale al 92,0%. Il fatturato sviluppato attraverso la rete retail (33 Dos e 6 factory outlet al 30 settembre 2003) ammonta a 32,1 milioni di euro (+2,9% rispetto al 30 settembre 2002), nonostante la chiusura temporanea per ristrutturazione di alcune boutique “Gianfranco Ferré”. Andamento gestionale A fronte di un incremento dei ricavi netti consolidati del 2,8%, rispetto al 30 settembre 2002, il margine industriale è cresciuto di ben il 7,7% (raggiungendo 322,8 milioni di euro), grazie a maggiori efficienze produttive e ad un miglior mix delle vendite. Il margine operativo lordo è aumentato in modo proporzionale rispetto ai ricavi consolidati (2,8%), attestandosi a 63,4 milioni di euro, e mantenendo un’incidenza sui ricavi consolidati del 12,2%. Il miglioramento in termini assoluti è da ricondurre essenzialmente ad una maggiore efficienza sui costi di campionario, che ha controbilanciato le maggiori spese pubblicitarie. A causa soprattutto dei forti investimenti pubblicitari, il risultato operativo (Ebita) è stato pari a 42,5 milioni di euro, in lieve contrazione rispetto al 30 settembre 2002 (-2,3% rispetto a 43,5 milioni di euro). 4 Il risultato ante imposte, la lordo dell’ammortamento del goodwill, è stato pari a 14,9 milioni di euro, in diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2002, a causa di maggiori oneri finanziari. In particolare, la fase di avvio del programma di securitization in luglio di quest’anno ha prodotto un incremento di questi oneri (circa 5 milioni di euro) non proporzionale alla variazione della posizione finanziaria. Nel corso dell’anno gli investimenti operativi sono stati pari a 32,0 milioni di euro, di cui 27,4 milioni in immobilizzazioni immateriali e 4,6 milioni in immobilizzazioni materiali. Tali investimenti sono riconducibili, in misura prevalente, all’attuazione del piano strategico del gruppo Ferré e al lancio di nuovi prodotti nel settore dei profumi e degli occhiali. Il debito bancario netto del Gruppo al 30 settembre 2003 è stato pari a 155,1 milioni di euro in aumento da 98,2 milioni di euro al 31 dicembre 2002, soprattutto per effetto della realizzazione del piano strategico Ferré, i cui effetti saranno visibile a partire dalla primavera/estate 2004, e della stagionalità delle vendite nel settore in cui il Gruppo opera. Conseguentemente, a fine settembre, il debito bancario raggiunge un livello più elevato per poi ridursi nell’ultimo trimestre. All’indebitamento bancario netto si aggiunge il prestito obbligazionario di 200,0 milioni di euro. Complessivamente la posizione finanziaria netta a fine anno non dovrebbe essere distante da quella al 31 dicembre 2002.

FILA HOLDING S.P.A. COMUNICA I RISULTATI DEL TERZO TRIMESTRE 2003
Biella, 13 novembre 2003 - Fila Holding S.p.a. Controllata da Rcs Mediagroup per il 98,2% ha diffuso il 10 novembre i risultati, non sottoposti a revisione, relativi al terzo trimestre conclusosi in data 30 settembre 2003. La società Fila Holding Spa in data 10 giugno 2003 ha perfezionato la vendita di tutte le società operative a Sport Brands International Llc alle condizioni già annunciate nel precedente comunicato stampa del 10 giugno 2003. Pertanto i risultati sotto riportati sono relativi alla sola Fila Holding S.p.a. E sono confrontati con i dati non consolidati della Società Fila Holding S.p.a. Nello stesso periodo del 2002. Risultato netto in Dollari In dollari statunitensi, l’utile netto del terzo trimestre 2003 è stato pari a U.s.$ 0,4 milioni rispetto alla perdita di U.s.$ 2,5 milioni nello stesso trimestre del 2002. Rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, l’Euro si è apprezzato del 14% sul dollaro; il cambio medio Euro /Us$ nel secondo trimestre 2003 si è attestato a Us$ 1,124 contro Us$ 0,984 nel corrispondente periodo 2002. Analisi Conto Economico Come conseguenza della cessione delle partecipazioni, la società non evidenzia né ricavi né costo del venduto, il risultato operativo è pertanto costituito solamente dalle spese generali e amministrative. I costi amministrativi, di vendita e le spese generali per il terzo trimestre 2003 ammontano a Euro 0,5 milioni rispetto a Euro 0,4 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente; questa voce è costituita principalmente da prestazioni di servizi / consulenze. La voce altri proventi ed oneri è positiva per Euro 0,3 milioni nel trimestre rispetto a costi per Euro 2,1 milioni nel terzo semestre 2002, come risultato di interessi netti attivi ed eliminazione delle perdite su oneri diversi. Nel terzo trimestre 2003, nella voce imposte e tasse si evidenzia una sopravvenienza attiva pari a Euro 0,5 milioni. Come risultato delle operazioni sopracitate, l’utile netto nel terzo trimestre 2003 si attesta a Euro 0,4 milioni rispetto ad una perdita netta Euro 2,6 milioni nel terzo trimestre 2002. Analisi dello Stato Patrimoniale Il capitale circolante al 30 settembre 2003 ammonta a Euro 10,0 milioni contro Euro 17,7 milioni al 30 settembre 2002 (-44%). Gli investimenti nelle società controllate, dopo la vendita di tutte le partecipazioni si riducono a zero, da Euro 78,9 milioni al 30 settembre 2002. La posizione finanziaria netta al 30 settembre 2003 è positiva per Euro 32,9 milioni contro Euro 35,2 milioni al 30 settembre 2002. Come precedentemente annunciato, a seguito dell’assemblea straordinaria degli azionisti del 24 ottobre 2003, la denominazione sociale della società è stata modificata da ‘‘Fila Holding S.p.a.’’ a ‘‘Rcs Investimenti S.p.a.’’ con efficacia dal primo gennaio 2004. Le American Depositary Shares (Adss), rappresentative di azioni ordinarie di Fila Holding S.p.a., sono state revocate dalla quotazione al New York Stock Exchange.

PARMALAT LIQUIDA LA PARTECIPAZIONE NEL FONDO EPICURUM
Milano, 13 novembre 2003 - Parmalat Finanziaria annuncia di aver ricevuto nella notte del 12 novembre (tarda serata ora americana) formale comunicazione da parte del fondo aperto caymano Epicurum, che lamentava, con toni di preoccupazione e forte disappunto, la grave situazione venutasi a creare in Italia, e successivamente anche in altri paesi, in relazione a e a seguito di taluni articoli di stampa e comunicati di varia fonte, anche di natura finanziaria. Il Fondo ha motivato il proprio disappunto e la propria sorpresa per la rappresentazione fornita di tale investimento da parte della stampa italiana, con le conseguenti negative reazioni di mercato. Il Fondo ha altresì lamentato che le circostanze prospettatesi negli ultimi giorni e la diffusione di notizie infondate relativamente al Fondo e i negativi apprezzamenti dello stesso e del suo management formulati, pur in assenza di specifiche informazioni, da parte della stampa italiana, hanno creato grave pregiudizio e danno al Fondo Epicurum, sia con riferimento all’immagine e alla operatività del fondo nel suo complesso, sia con riferimento a talune ipotesi di investimento attualmente in fase di studio, in Italia e all’estero. A ragione di quanto sopra il Fondo ha evidenziato un giudizio fortemente negativo della informazione italiana, sulle quali pare essersi formulata la percezione del mercato, dichiarando di volersi riservare di agire nei confronti dei responsabili della diffamazione distorta delle informazioni nelle competenti sedi, in ogni giurisdizione applicabile, a tutela della propria immagine e degli interessi propri e dei propri investitori e a titolo di risarcimento dei danni subiti; al riguardo, e al fine di poter meglio esperire le azioni ritenute necessarie, Epicurum ha espresso la forte raccomandazione che la Parmalat Finanziaria voglia aderire alla richiesta di liquidare il proprio investimento nel Fondo. A ragione di detta richiesta e della grave situazione, strumentalmente e immotivatamente creatasi, a danno del Gruppo Parmalat e del Fondo, Parmalat Finanziaria ha ritenuto di accettare la richiesta di liquidazione della propria quota di partecipazione nel Fondo, liquidazione che avrà luogo nei termini e alle condizioni delle disposizioni statutarie del fondo, l’importo stimato che il fondo liquiderà sarà di circa 600 milioni di Us$ e la liquidazione avverrà entro 15 giorni a far data da oggi. Anche a seguito di detta determinazione, che la società ha formalmente comunicato al Fondo la propria adesione alla richiesta di liquidazione delle quote, ringraziando i Managers dello stesso del supporto e della collaborazione ricevuti a far data dalla prima sottoscrizione e, da ultimo, in occasione delle spiacevoli circostanze di questi ultimi giorni, intendendosi fornire comunicazione di quanto sopra in occasione della riunione del Consiglio di Amministrazione convocato per il giorno 14 novembre 2003. Parmalat Finanziaria ha lamentato in diverse sedi, anche istituzionali, e in più occasioni, la diffusione anche strumentale, in varie forme, di notizie e supposizioni non veritiere e/o gravamente diffamatorie del nostro Gruppo, volte a paventare nuovi presunti scandali finanziari o inesistenti irregolarità contabili; notizie e supposizioni riprese e amplificate impropriamente da svariate fonti e continuate nel tempo con preoccupante accanimento, tali da conseguentemente originare il sedimentarsi, nostro malgrado, di una percezione negativa e di dubbi circa la nostra solidità finanziaria ed economica, nonostante i lusinghieri risultati operativi conseguiti nel 2002 e nel corso del presente esercizio, e condizionare negativamente il pricing del titolo Parmalat e il sentiment di mercato nei nostri confronti. Parmalat Finanziaria si riserva di agire contro i mandanti e i veicoli di diffamazione delle notizie diffamatorie strumentalmente utilizzate.

LUFTHANSA ANNUNCIA UN RISULTATO OPERATIVO POSITIVO DI €200 MILIONI PER IL TERZO TRIMESTRE DEL 2003.
Colonia-milano, 13 novembre 2003 - Dopo il successo registrato nel secondo trimestre 2003, Lufthansa annuncia un altro risultato positivo nel terzo trimestre dell'anno. Grazie alla continua modulazione dell'offerta e al contenimento dei costi, il Gruppo ha registrato nel terzo trimestre un risultato positivo per €200 milioni. "E' un risultato solido e dimostra che la crisi nel settore non riesce a sbilanciarci. Ora dobbiamo acquistare velocità e guadagnare quota. Rimane ancora molto da fare prima di poter tornare ad avere la profittabilità richiesta per finanziare la crescita e assicurare nuovi posti di lavoro", ha commentato nel corso della presentazione dei risultati Wolfgang Mayrhuber, Presidente e Ceo di Lufthansa. Per i primi nove mesi dell'anno, Lufthansa ha annunciato una perdita operativa complessiva di €154 milioni. Nel corso degli ultimi sei mesi, il Gruppo ha ridotto il passivo di €261 milioni rispetto alla perdita di €415 milioni registrata nel primo trimestre dell'anno. Nei primi nove mesi del 2002, Lufthansa aveva annunciato un risultato operativo positivo di €790 milioni. Nonostante la continua crisi economica, per il quarto trimestre il Gruppo prevede un miglioramento marginale e il raggiungimento di un risultato in sostanziale pareggio operativo per il 2003. L 'industria dell'aviazione non sta passando solo una crisi, è chiamata a confrontarsi con altri problemi strutturali. Le recenti vicissitudini internazionali hanno contribuito a fare emergere questi problemi in modo più rapido. "Le condizioni macroeconomiche in cui operiamo sono cambiate profondamente e continueranno a cambiare. Lufthansa deve considerare che le rese continueranno a diminuire ancora per un lungo periodo di tempo", ha dichiarato Wolfgang Mayrhuber. "Il Gruppo ha solo una sola strada da percorrere: risparmiare €1,2 miliardi nei prossimi due anni per creare le basi per una crescita futura e rimettere in servizio i 66 aerei oggi ancora a terra. Continueremo a contenere i costi dove necessario, mentre investiremo in qualità e sicurezza, in nuovi aerei come gli Airbus A340-600 e A330-300, nella nostra nuova Business Class sulle rotte a lungo raggio, nelle lounge e in nuovi terminal". Lufthansa deve essere in grado di contenere i costi e nel contempo accelerare sul fronte dell'innovazione. La strategia di Lufthansa consiste nell'essere più profittevole combinando soluzioni integrate e interdisciplinari lungo tutta la catena del valore con riduzione dei costi e misure che stimolino l'efficienza. Reinvestiremo per migliorare la qualità e la differenziazione del prodotto, mantenendo la nostra attenzione sul cliente. A questo fine Lufthansa sta negoziando con i propri partner, con i sindacati e i rappresentati dei gruppi dei lavoratori. "Nell'iniziativa 'Air Traffic for Germany', stiamo dando il nostro contributo per un miglioramento delle condizioni generali delle compagnie che operano con base in Germania", ha dichiarato W. Mayrhuber. Solo quando la base nazionale sarà competitiva, la Germania potrà rafforzarsi come leader nel traffico aereo internazionale. Wolfgang Mayrhuber sta accelerando il cambiamento anche all'interno del Gruppo Lufthansa. "Lufthansa ha bisogno di un network sempre più competitivo. Soltanto aumentando la produttività e riducendo ulteriormente i costi nelle tratte europee potremo crescere sul lungo raggio". Il programma per il "Futuro sviluppo del traffico continentale" mira a riorganizzare e potenziare il traffico nazionale ed europeo quale strumento per la crescita e il successo di Lufthansa. "Il prodotto Lufthansa si distinguerà dagli altri: la Business Class sarà migliorata notevolmente, così come la puntualità, l'affidabilità e la qualità", ha dichiarato Mayrhuber, illustrando le iniziative che saranno intraprese per migliorare le attività nelle tre aree primarie: la rete dei collegamenti, la produzione e le aree di prodotto. Lufthansa ha dato il via alla riorganizzazione del proprio traffico regionale dal 1 gennaio 2004, in modo tale da ottimizzare la cooperazione tra le compagnie aeree partner e integrarle maggiormente nel Gruppo. Per ciò che concerne il prodotto, l'obiettivo di Lufthansa è di semplificare ulteriormente le procedure a terra e offrire servizi di bordo differenziati. "I nostri standard qualitativi resteranno ad alto livello con più servizi e maggior comfort in futuro per i viaggiatori abituali e business". Il nostro obiettivo è quello di offrire un prodotto di bordo migliore della concorrenza: su tutti i voli interni in Germania e sui voli in Europa, la poltrona centrale delle file in Business Class sarà bloccata per ottenere il 50% in più di spazio a disposizione, maggior libertà di movimento e privacy. "Siamo convinti che questo nuovo prodotto aiuterà a posizionare Lufthansa in testa alle altre compagnie europee", aggiunge Mayrhuber. Lufthansa offrirà inoltre voli a prezzi ridotti per chi è in cerca di occasioni. "In linea con il nuovo concetto di prodotto, intendiamo aumentare la produttività degli aeromobili del 10% con il prossimo orario estivo", spiega Mayrhuber. Tutti gli aerei collegheranno le aree decentrali europee riducendo il tempo di permanenza a terra di 5 minuti e ottimizzando la programmazione dei voli. "Possiamo ottimizzare le attività del nostro hub di Francoforte distribuendo i collegamenti durante il giorno al di fuori degli attuali picchi, in modo tale da aumentare il flusso di velivoli in transito e, al contempo, ridurre gli imprevisti. Saremo migliori e più efficienti", ha sottolineato Wolfgang Mayrhuber. Le cifre per i primi 9 mesi 2003 Da gennaio a settembre 2003, il giro d'affari del Gruppo Lufthansa, ha raggiunto €11,8 miliardi, pari ad un calo del 6,5% rispetto allo stesso periodo del 2002. In un mercato ancora in difficoltà, le compagnie aeree del Gruppo hanno generato ricavi per €8,5 miliardi, un calo del 6,2% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente. Gli altri proventi sono aumentati del 31% raggiungendo quota €1,1 miliardi, di cui €79 milioni derivanti dalla cessione del pacchetto azionario detenuto in Amadeus e €119 milioni dalla vendita di aeromobili. Le rigorose misure di contenimento dei costi hanno portato alla riduzione, nel terzo trimestre, delle spese operative in tutti i segmenti di mercato riportandole ai livelli dello stesso periodo del 2002. Nei primi nove mesi del 2003, i costi operativi sono aumentati del 3,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente attestandosi a €12,9 miliardi. Il costo del personale è cresciuto del 4,5% a €3,4 miliardi. Alla fine di settembre, il Gruppo Lufthansa impiegava un totale di 94,963 persone. Se depurata dal consolidamento di nuove società, la voce ha registrato un calo del 3,9% pari a 3594 dipendenti portando il totale a 87,949. Le spese per carburante sono ammontate a €992 milioni (+2,6%). Se la compagnia non avesse adottato le misure di hedging sul carburante, questa voce di spesa sarebbe risultata superiore per €92 milioni. Nei primi 9 mesi del 2003 il Gruppo Lufthansa ha registrato una perdita netta di €409 milioni rispetto ad un attivo di €344 milioni registrato l'anno precedente. L'indebitamento netto del Gruppo per il periodo gennaio-settembre si attesta a €300 milioni. Lufthansa ha investito €717 milioni per ammodernare la flotta e in attività finanziarie.

GRUPPO BEGHELLI: IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE APPROVA LI DATI AL 30 SETTEMBRE 2003. UTILE DI GRUPPO A QUOTA 1,6 MILIONI DI EURO NEI PRIMI NOVE MESI DELL'ANNO (-6,8 MILIONI LA PERDITA AL 30 SETTEMBRE 2002).
Milano, 13 novembre 2003 - Utile di Gruppo a quota 1,6 milioni di Euro nei primi nove mesi del 2003, a conferma della netta inversione di tendenza rispetto alla perdita di -6,8 milioni al 30 settembre 2002. Ricavi netti consolidati a 86,9 milioni di Euro, con un incremento del 2,5% rispetto agli 84,9 milioni dei primi nove mesi del 2002. Prosegue il trend positivo anche relativamente alla redditività: il margine operativo lordo consolidato si attesta a 13,2 milioni di Euro (5,4 milioni nei primi nove mesi del 2002), il risultato operativo a 5,7 milioni (-5,4 milioni). L'incidenza dei margini sul fatturato 2003 è pari, rispettivamente, al 15.2% ed al 6,5%. Questi, in sintesi, i dati al 30 settembre 2003 approvati oggi dal Consiglio di Amministrazione dei Gruppo Beghelli, che progetta, produce e distribuisce sistemi elettronici per la sicurezza industriale e domestica ed è leader italiano nel settore dell'illuminazione dì emergenza e dell'illuminazione a risparmio energetico. Anche nei primi nove mesi del 2003 sì conferma la fase di crescita del Gruppo - già iniziata nel secondo semestre 2002 - ed il ritorno all'utile dì periodo nonostante l'incidenza della svalutazione della partecipazione in ipse 2000 per 963 mila Euro e il periodo congiunturale poco favorevole per l'economia. Con riferimento al terzo trimestre 2003, i risultati evidenziano un fatturato a quota 26,8 milioni di Euro, in sostanziale stabilità rispetto al terzo trimestre 2002, ed un netto miglioramento del margine operativo lordo e del risultato operativo pari, rispettivamente, a 3,9 milioni (3,1 milioni nel terzo trimestre 2002) e 1,5 milioni (-1,2 milioni). Ii trimestre chiude in utile per 536 mila Euro (-1,8 milioni la perdita dei terzo trimestre dello scorso esercizio). Relativamente alle singole linee di prodotto, il core business dell'illuminazione di emergenza ha generato nei primi nove mesi dei 2003 un fatturato di 59,2 milioni di Euro, a fronte dei 55,3 milioni nel corrispondente periodo del 2002 (+7%), mentre il settore dell'illuminazione si è attestato a 16,6 milioni (+21 % rispetto ai 13,7 milioni al 30 settembre 2002). Per quanto riguarda le aree geografiche, il fatturato estero del Gruppo Beghelli al 30 settembre 2003 è stato pari a 32,4 milioni di Euro, con un incremento dell'11,3% rispetto ai 29,1 milioni dei corrispondente periodo dello scorso esercizio, dovuto prevalentemente al positivo andamento della canadese Beghelli Canada (+54%), della tedesca Praezisa (+16,6%) e della ceca Beghelli Elplast (+14,8%). Prosegue anche la riduzione dell'indebitamento finanziario netto del Gruppo, che al 30 settembre 2003 è pari a 52,8 milioni di Euro, contro i 54,6 milioni del 30 giugno 2003 ed i 70 milioni al 31 dicembre 2002. Pur mantenendo il proprio core business nell'illuminazione d'emergenza, la Beghelli ha ampliato progressivamente la propria attività nei nuovi settori di business - illuminazione a risparmio energetico ed home automation - che rappresentano aree nelle quali la società valorizza pienamente il proprio know-how sviluppato sul binomio innovazione tecnologica-sicurezza. "Gli avvenimenti verificatisi recentemente in Italia nel settore energetico (black-out improvvisi, interruzioni programmate nell'erogazione di energia ecc.) e nell'assistenza domiciliare agli anziani - ha affermato il Presidente Gian Pietro Beghelli - hanno confermato l'attualità e la lungimiranza delle scelte da noi effettuate negli anni passati, focalizzate nei settori chiave del risparmio energetico e del telesoccorso".

GRUPPO PININFARINA: I PRIMI NOVE MESI DEL GRUPPO PININFARINA SEGNANO UN AUMENTO DEL VALORE DELLA PRODUZIONE (+ 38%) E DEL RISULTATO OPERATIVO (+ 17%). AVVIATO IL PROCESSO DI INTEGRAZIONE DI MATRA AUTOMOBILE ENGINEERING
Torino, 13 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione della Pininfarina S.p.a. Si è riunito oggi a Torino, sotto la Presidenza dell’ing. Sergio Pininfarina, e ha approvato la relazione al 30 settembre 2003 del Gruppo Pininfarina. L’analisi dei dati consolidati evidenzia che il valore della produzione è passato dai 424,4 milioni di euro del periodo gennaio-settembre 2002 a 586,9 milioni di euro dell’analogo periodo 2003 (+38,2%). Il risultato operativo è in crescita a 22,1 milioni di euro contro i 18,9 milioni di euro registrati nello stesso periodo del 2002 (+16,9%), la sua incidenza sul valore della produzione è pari al 3,8% (4,5% al 30.9.2002). Il risultato ante imposte ammonta a 16,5 milioni di euro con un aumento rispetto al 30.9.2002 di 6,2 milioni di euro (+ 60,1%), il suo rapporto sul valore della produzione è pari al 2,8% (2,4% un anno prima). Il risultato netto risulta di 7,1 milioni di euro con una diminuzione di 2,0 milioni di euro rispetto ad un anno prima (- 21,9%) a causa di un carico fiscale maggiore rispetto a quello del periodo di riferimento in cui si era beneficiato delle agevolazioni concesse dalla normativa tributaria; la sua incidenza sul valore della produzione è pari all’ 1,2% (2,2% al 30.9.2002). La posizione finanziaria netta al 30 settembre 2003 è positiva per 129,8 milioni di euro, con una riduzione di 12,8 milioni di euro rispetto al 30.6.2003 essenzialmente dovuta alla prima tranche di pagamento dell’acquisizione Matra Automobile Engineering. Le previsioni di chiusura dell’esercizio sono per un andamento del valore della produzione e dei margini economici in linea con quelli manifestatisi nei primi nove mesi dell’anno in corso. La Capogruppo Pininfarina S.p.a. Ha registrato, nei primi nove mesi dell’anno, un risultato netto che ammonta a 9.1 milioni di euro contro i 2,9 milioni di euro al 30 settembre 2002. Il miglioramento è dovuto in in particolare ai maggiori proventi da partecipazione e da quelli derivanti dalla gestione finanziaria. La previsione a termine esercizio è di un sostanziale mantenimento del dato trimestrale. Tra i fatti di rilievo del periodo preso in esame si segnala: nel settore produttivo a settembre la annunciata costituzione di Pininfarina Sverige Ab, Joint Venture con Volvo Car Corporation, in cui la Pininfarina S.p .a. Deterrà il 60% e avrà la responsabilità delle attività di sviluppo e di produzione in Uddevalla (Svezia). Nel settore engineering si ricorda l’acquisizione, avvenuta sempre a settembre, delle attività di progettazione, sperimentazione e prototipistica di Matra Automobile Engineering. L’avvio del processo di integrazione tra le società italiane e quelle francesi del settore hanno fatto emergere da subito ottime possibilità di realizzazione e completamento dei servizi offribili alla clientela. Nel settore design si ricorda infine la presentazione al Salone di Francoforte della “Maserati Quattroporte” berlina ad altissime prestazioni che ha riscosso un grande successo di critica e di pubblico.

TRIMESTRALE AUTOGRILL: IN AUMENTO EBITDA, RISULTATO ANTE IMPOSTE E CASH FLOW  NEI PRIMI 9 MESI L'UTILE ANTE IMPOSTE AUMENTA DEL 50,8%. IL CASH FLOW ANTE IMPOSTE SALE A 301,9 MILIONI DI EURO.
Milano, 13 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Autogrill S.p.a., riunitosi il 12 novembre sotto la presidenza di Gilberto Benetton, ha approvato la Relazione Trimestrale (*) relativa al terzo trimestre 2003. Nel trimestre in esame, il più importante dell'anno per il business, il Gruppo Autogrill ha registrato un incremento rilevante degli indici di redditività dovuto principalmente all'efficacia delle azioni commerciali e ai miglioramenti operativi conseguiti. L'andamento dei primi nove mesi. Al 30 settembre 2003, il Gruppo Autogrill ha realizzato un fatturato consolidato di 2.296,9 milioni di euro con una flessione del 5,4% rispetto ai primi 9 mesi dell'anno precedente. Realizzando il Gruppo circa il 50% dei ricavi in Nord America, il fatturato consolidato risente dell'effetto cambi. Al netto dell'effetto cambi registrerebbe un incremento del 3,7%. Tutti i principali indicatori di redditività risultano in aumento anche a cambi correnti. L'ebitda aumenta di 14,5 milioni di euro (+4,7%) e ammonta a 324,8 milioni di euro, pari al 14,1% dei ricavi contro il 12,8% del periodo di confronto. Rispetto al 30 settembre 2002, l 'indebitamento finanziario netto si riduce di 83,2 milioni di euro (da 953 a 869,8). Rispetto al 31 dicembre 2002 (919,8 milioni di euro) la riduzione è pari a 50 milioni di euro. Il cash flow ante imposte aumenta del 16,3% a 301,9 milioni di euro (13,1% dei ricavi), contro i 259,6 milioni di euro al 30 settembre 2002 (10,7% dei ricavi). Il risultato prima delle imposte balza a 118,1 milioni di euro dai 78,3 milioni dei primi 9 mesi del 2002, con un incremento del 50,8%. Autogrill Group Inc. Le vendite della controllata americana, che chiude il terzo trimestre al 12 settembre, risultano pari nei primi nove mesi a 1.240,3 milioni di dollari, con un incremento del 6,1% (in valore assoluto l'incremento è stato di 71 milioni di dollari, cui il consolidamento di Anton ha contribuito per 50,1 milioni). In particolare nel canale aeroporti le vendite sono aumentate del 4,2% su base comparabile, a fronte di un calo del traffico passeggeri del 3,2%. Positivo anche l'andamento della redditività, con un Ebitda di 176 milioni di dollari (di cui 167 relativi ad Hmshost e 9 ad Anton Airfood) pari al 14,2% delle vendite. Nel periodo di confronto l'Ebitda era di 155,2 milioni di dollari, pari al 13,3% delle vendite. Le attività in Italia e negli altri Paesi europei. In Italia nei primi nove mesi Autogrill ha realizzato ricavi per 786,3 milioni di euro, in aumento del 3,7% rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente. L'ebitda è aumentato del 7,4% a 134,6 milioni di euro da 125,4 milioni, e la sua incidenza sul fatturato è passata dal 16,5% al 17,1%. Gli altri Paesi europei hanno realizzato nel complesso un Ebitda di 43,4 milioni di euro, in crescita del 31,1% rispetto ai primi nove mesi del 2002. L 'incidenza dell'Ebitda sulle vendite è passata dall'8,1% all'11%. L'andamento del trimestre. Nel terzo trimestre i ricavi del Gruppo hanno fatto registrare una flessione del 2,8% a 875,5 milioni di euro (+ 3,8% al netto dell'effetto cambi). Migliora sensibilmente l'Ebitda, in aumento del 5,2% a 160,8 milioni di euro, pari al 18,4% dei ricavi, grazie agli interventi sulla produttività e sui costi fissi attuati nei principali mercati di riferimento. Il risultato ante imposte nel trimestre aumenta del 47,4% a 93,9 milioni di euro. Andamento prevedibile della gestione Nel periodo successivo alla chiusura del trimestre, il Gruppo ha registrato, in tutti i principali Paesi di attività, una conferma del positivo andamento di vendite e redditività.

1 TOD’S S.P.A.: CONFERMATI GLI OBIETTIVI DEL PIANO DI SVILUPPO. FATTURATO IN CRESCITA. IL FATTURATO DEL GRUPPO È PARI A 298 MILIONI DI EURO, INCREMENTO DEL 4,4%
Milano, 12 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Tod’s S.p.a., società quotata alla Borsa di Milano ed a capo dell’omonimo gruppo italiano del lusso, attivo nella creazione, produzione e distribuzione di calzature, pelletteria e abbigliamento di lusso con i marchi Tod’s, Hogan e Fay, ha approvato oggi la Relazione relativa al periodo 1 gennaio – 30 settembre 2003, che presenta ricavi consolidati pari a 286,4 milioni di Euro, in crescita dello 0,4% rispetto al corrispondente periodo del 2002. A cambi costanti, il fatturato del Gruppo è pari a 298 milioni di Euro, con un incremento del 4,4% L’andamento dei ricavi per canale distributivo è pienamente coerente con la strategia del Gruppo di spostare il fulcro della distribuzione verso il canale dei Dos, attraverso nuove aperture di negozi diretti, conversioni dei negozi in franchising in negozi di proprietà e razionalizzazione del canale wholesale, a protezione dell’esclusività dei marchi. I ricavi realizzati attraverso la rete dei Dos sono cresciuti del 24% nei primi 9 mesi del 2003, aumento che sale al 32,9% se considerato a cambi costanti. La maggior componente della crescita è rappresentata dalle nuove aperture di Dos (al 30 settembre 2003 la rete dei Dos è cresciuta di 28 unità rispetto al 30 settembre 2002, superiore quindi di oltre il 43% rispetto ai 65 negozi preesistenti, dato questo che può essere considerato eccezionale). Su base omogenea, il dato di crescita like for like a tutto il mese di ottobre 2003, calcolato come media mondiale sui Dos esistenti all’ 1/1/2002, è stato pari a 0,6%. Al 30 settembre 2003 la rete distributiva del Gruppo è composta da 93 Dos e 28 negozi in franchising. Nel mese di ottobre è stato inaugurato un nuovo importante flagship Tod’s a Parigi in Fauburg Saint-honorè, in uno spazio ampio e prestigioso, che per dimensioni, mix di prodotto ed arredamento rappresenta al meglio l’attuale filosofia del marchio e, soprattutto, la sua possibilità di sviluppo futuro. Tale negozio peraltro ci sta dando ottime performances di crescita. I ricavi a clienti terzi, in conseguenza della strategia precedentemente illustrata e relativa alla protezione dell’esclusività dei marchi, sono stati ridimensionati del 12,1%, La crescita delle vendite attraverso il canale diretto con la riduzione contemporanea e pilotata del canale dei rivenditori indipendenti si tradurrà in ricavi solo quando i prodotti saranno venduti dai Dos ai consumatori finali. Questa fase di passaggio ovviamente influenza la comparazione dei dati di vendita, quale che sia il criterio di suddivisione con cui vengano considerati. A cambi costanti, i ricavi a marchio Tod’s sono cresciuti del 2,6% nei primi 9 mesi del 2003. Il marchio Tod’s, che peraltro è quello che presenta una maggiore presenza all’estero rispetto agli altri due, è stato influenzato dall’andamento sfavorevole delle fluttuazioni delle valute. Tod’s si conferma il marchio principale del Gruppo con il 56,5% del fatturato complessivo. Il marchio Hogan ha registrato una diminuzione dell’8,6% nel periodo, che è stata determinata soprattutto dalla contrazione dei mercati esteri. A cambi costanti, la diminuzione è limitata al 7,2%; al 30 settembre 2003, i ricavi a marchio Hogan rappresentano il 24,3% del fatturato del Gruppo. Il marchio Fay, infine, ha registrato la migliore performance nei primi 9 mesi del 2003, con una crescita del 29,2% rispetto al corrispondente periodo del 2002. Al 30 settembre 2003, il marchio Fay rappresenta il 18% dei ricavi consolidati del Gruppo, rispetto al 14% del 2002. La crescita del 24,7% dei ricavi da abbigliamento riflette l’andamento del marchio Fay; al 30 settembre 2003, questa categoria merceologica rappresenta il 17,4% del fatturato complessivo (rispetto al 14% dell’anno precedente). In linea con la strategia di ampliamento delle categorie merceologiche del Gruppo, è continuata la forte crescita dei prodotti di pelletteria, i cui ricavi sono cresciuti del 16% nei primi 9 mesi del 2003 (l’incremento è stato del 25,8% a cambi costanti). Al 30 settembre 2003, la pelletteria, che include anche articoli da viaggio ed accessori, rappresenta il 17,6% del fatturato del Gruppo, rispetto al 15,2% di fine settembre 2002. Le calzature si confermano la merceologia di riferimento, con un peso del 64,9% sul fatturato consolidato. Buona la crescita sul mercato italiano, pari al 6,1% nei primi 9 mesi dell’anno; l’Italia rimane l’area geografica di riferimento per il Gruppo, rappresentando il 49,4% del fatturato consolidato. Nel resto d’Europa, i ricavi del Gruppo hanno risentito della situazione economica, registrando nel complesso una riduzione del 9,3%. Quest’area rappresenta il 28,9% dei ricavi del Gruppo al 30 settembre 2003. La performance del mercato americano è positiva: a cambi costanti i ricavi in tale area sono cresciuti del 7,8%. Al 30 settembre 2003, gli Usa rappresentano il 13,8% del fatturato del Gruppo. I mercati asiatici, infine, confermano il loro elevato tasso di crescita, che è stato pari al 32,4% ovvero 49% a cambi costanti; il peso di quest’area sul fatturato del Gruppo sale al 7,9% a settembre 2003, rispetto al 6% del 2002. Prima di esaminare i dati economico-patrimoniali del periodo, ricordiamo nuovamente che la disomogeneità del flusso di costi e ricavi nei diversi mesi dell’anno, che deriva dalla non uniformità dell’attività industriale e dalla continua espansione dell’attività commerciale, non consente di considerare il conto economico dei nove mesi come quota proporzionale dell’intero esercizio. L’andamento dei margini è coerente con la scelta strategica di accelerare gli investimenti per l’ampliamento della rete di vendita diretta, per la ricerca, lo sviluppo ed il lancio di nuove categorie merceologiche di prodotto e per il potenziamento delle strutture produttive del Gruppo, pur nella consapevolezza della momentanea situazione dei mercati. L’ebitda dei primi 9 mesi del 2003 è stato pari a 61.7 milioni di Euro, mentre salirebbe a 67,6 milioni di Euro a cambi costanti con un’incidenza del 22,7% sulle vendite. La variazione rispetto al corrispondente periodo del 2002 è riferibile in misura principale all’aumento del costo per lavoro, la cui incidenza sulle vendite è cresciuta di circa 200 punti percentuali, in seguito al consistente allargamento del numero dei dipendenti del Gruppo (da 1.673 unità a fine settembre 2002 a 1.872 al 30 settembre 2003), prevalentemente nell’ambito del retail. Da rilevare anche la maggiore incidenza sulle vendite del costo degli affitti (da 3,9% a 4,8%), quale effetto di breve termine della strategia di espansione del canale diretto di distribuzione. L’ebit dei primi 9 mesi del 2003 è stato pari a 37.5 milioni di Euro, che salirebbero a 42.9 milioni di Euro a cambi costanti, con un’incidenza sulle vendite di circa 14.4%. All’andamento dell’Ebit hanno contribuito gli stessi fattori che spiegano la dinamica dell’Ebitda, a cui si deve inoltre aggiungere l’aumento del peso percentuale degli ammortamenti, legato alla forte espansione della rete dei Dos (passati da 65 a settembre 2002 a 93 al 30 settembre 2003). Il risultato ante imposte si è attestato a 40.8 milioni di Euro, con un’incidenza sui ricavi del 14.2%. L’utile netto del Gruppo, infine, è stato pari a 22.9 milioni di Euro; il tax rate è stato del 43.6%, attenuato rispetto al 44.6% dei primi sei mesi dell’anno; un primo passo verso ulteriori prevedibili miglioramenti futuri. Nel corso dei primi nove mesi del 2003, il Gruppo ha realizzato investimenti complessivi per 35.1 milioni di Euro, di cui 16.6 in immobilizzazioni materiali, riferibili per circa 8 milioni di Euro ai lavori di costruzione del nuovo stabilimento produttivo, e 18.5 milioni di Euro in immobilizzazioni immateriali, riconducibili alla già commentata espansione della rete distributiva. La posizione finanziaria netta del Gruppo al 30 settembre 2003 è positiva e pari a 13.1 milioni di Euro; la diminuzione rispetto al 31 dicembre 2002 è fisiologicamente connessa al finanziamento tanto dei crediti commerciali legati ai ricavi wholesale, che verranno incassati nel quarto trimestre, quanto della merce introdotta nei Dos.. Analogamente, la posizione finanziaria netta al 30 settembre 2002 era pari a 22.5 milioni di Euro, rispetto ai 51.4 milioni di Euro di inizio anno. Diego Della Valle, Presidente e Amministratore Delegato di Tod’s Spa, ha così commentato: “Siamo particolarmente soddisfatti dell’accelerazione che abbiamo impresso allo sviluppo del Gruppo nonostante i mercati. Riceviamo concreti segnali di grande apprezzamento per le nuove merceologie e per tutti i nostri prodotti in genere. I dati e gli indicatori del periodo, unitamente alle buone performances delle ultime aperture, ci rendono particolarmente ottimisti per il futuro. Pur nella consapevolezza di ciò che tale strategia può comportare nel brevissimo termine, siamo convinti che l’aver puntato sulla forte valorizzazione ed espansione del Gruppo sia stata, e sarà sempre più, una scelta vincente”.

GRUPPO AEM TORINO RISULTATI DEI PRIMI NOVE MESI 2003: VOLUME D’AFFARI 502 MILIONI DI EURO (+52%) UTILE OPERATIVO 52 MILIONI DI EURO (+46%) UTILE ANTE IMPOSTE 32 MILIONI DI EURO (+30%)
Torino, 13 novembre 2003 – Ieri il consiglio di amministrazione di Aem Torino, presieduto dal professor Franco Reviglio, ha esaminato i risultati dei primi nove mesi 2003, che confermano il forte sviluppo economico già emerso nei risultati del primo semestre 2003.

Dati in migliaia di euro

Al 30/09/03

Al 30/09/02

Variazione

Volume D’affari

502.757

331.785

+52%

Utile Operativo

52.161

35.658

+46%

Utile Ante Imposte

31.533

24.306

+30%

I Primi Nove Mesi 2003 In Sintesi § Il volume d’affari consolidato ha raggiunto 503 milioni di euro, in crescita del 52%, superando il fatturato dell’intero anno 2002, grazie all’incremento del 76% delle vendite di energia elettrica e alle forniture di gas realizzate. § L’utile operativo (Ebit), pari a oltre 52 milioni di euro, è salito del 46%. I drivers di crescita reddituale sono attribuibili ai buoni risultati della controllata Aes Torino e allo sviluppo commerciale, nonostante la produzione idroelettrica, non più soggetta a penale, abbia risentito negativamente dell’anomala situazione climatica dell’estate 2003. § L’utile ante imposte ha raggiunto 32 milioni di euro con un incremento del 30% rispetto ai nove mesi dell’anno precedente (+70% su base trimestrale). § L’indebitamento finanziario netto consolidato è sostanzialmente stabile: al 30/09/2003, è pari a 546 milioni di euro (era 534 milioni di euro al 30/06/03). Esso sconta 149 milioni di euro di investimenti inerenti il piano di sviluppo, già realizzati nei primi nove mesi 2003. Il volume d’affari del Gruppo Aem Torino ha superato 502 milioni di euro, con un incremento del 52% rispetto ai 332 milioni di euro dei primi nove mesi del 2002. La crescita dei ricavi è conseguente al forte sviluppo delle attività legate al mercato libero dell’energia (elettricità e gas). Infatti, i ricavi per energia elettrica hanno raggiunto 321 milioni di euro, con un incremento del 61% per effetto dell’aumento del 76% delle quantità di energia elettrica vendute (pari a 3,6 Twh). I ricavi da vendita di calore pari a 43 milioni di euro registrano un incremento del 5%, mentre i corrispettivi per vettoriamento gas e calore (realizzati da Aes Torino) aumentano dell’11% e si attestano a 19 milioni di euro. L’energia elettrica complessivamente prodotta (1.147 Gwh) è stata inferiore del 6% rispetto a quella prodotta nei primi nove mesi 2002. In particolare: n la produzione idroelettrica si è ridotta del 10% a causa di manutenzioni programmate su alcuni impianti, nonchè dell’anomala situazione climatica dell’estate scorsa, i cui effetti si rifletteranno in parte anche nel quarto trimestre 2003. N la produzione termoelettrica ha registrato una lieve riduzione del 2%. La forte crescita nelle attività del core business aziendale è alla base dell’incremento del 27% del margine operativo lordo, che ha superato 92 milioni di euro, beneficiando anche dell’eliminazione della penale idroelettrica. L’utile operativo è stato pari a 52 milioni di euro (+46%). Grazie all’aumento di capitale dell’estate, la riduzione dell’indebitamento ha prodotto una riduzione del 14% degli oneri finanziari netti su base trimestrale. L’utile consolidato ante imposte raggiunge circa 32 milioni di euro (+30%).

TRIMESTRALE ASM BRESCIA: VALORE DELLA PRODUZIONE 579 MILIONI DI EURO + 26,4%
Brescia, 13 novembre 2003 – Si è riunito ieri, sotto la presidenza dell’ing. Renzo Capra, il Consiglio di Amministrazione di Asm Brescia Spa che ha approvato la relazione trimestrale al 30 settembre 2003. Il trend di forte crescita di utili e fatturato, evidenziatosi nella semestrale 2003, risulta confermato nonostante lo scarso peso del terzo trimestre dell’esercizio nel bilancio delle multiutility. Sia il valore della produzione che il margine operativo lordo salgono del 26% su base consolidata, rispetto al corrispondente periodo del 2002, passando rispettivamente da 458,1 a 578,9 e da 125,7 a 158,9 milioni di euro. Tale sviluppo è da attribuire principalmente alla crescita nel comparto energetico ed in particolare nel settore gas, oltre che al consolidamento della partecipata Plurigas. Il risultato operativo aumenta invece di oltre il 47% a 91,2 milioni euro, con un rapporto Ebit/valore della produzione pari al 16%. Nei primi nove mesi dell’anno gli investimenti, comprese le acquisizioni, hanno assorbito risorse per 81 milioni di euro, mentre le attività di esercizio hanno generato cassa per oltre 120 milioni di euro. L’utile netto del periodo sale del 110% a 66,8 milioni di euro contro i 31,76 dei primi nove mesi del 2002, sia per il miglioramento dei margini del comparto energetico che per effetto della valutazione della partecipazione in Endesa Holding Italia con il metodo del patrimonio netto. La posizione finanziaria netta di Asm si attesta ad un indebitamento di 289,7 milioni di euro. Con riferimento ai singoli business, il margine operativo del settore energia elettrica si attesta a 77,9 milioni di euro (34% dei ricavi) grazie ad un miglioramento del mix di vendita che ha più che compensato una lieve contrazione dei volumi venduti. Rispetto allo stesso trimestre del 2002 la crescita del Mol è stata del 23%. In tale comparto crescono gli investimenti (dall’inizio dell’anno 28 milioni di euro in immobilizzazioni materiali) nelle attività di repowering e di realizzazione di nuovi impianti, con particolare riferimento alle centrali di Cassano, Ponti sul Mincio e al Termoutilizzatore di Brescia, i cui lavori proseguono secondo i programmi stabiliti. Più che raddoppiato il Mol del comparto gas, che passa dai 12,3 milioni di euro dei primi nove mesi del 2002 a 26,9 milioni di euro (+118%). Tale incremento è dovuto all’aumento dei volumi venduti, al miglioramento dei relativi margini, al consolidamento della partecipata Plurigas per 5,5 milioni di euro ed all’aumento della redditività delle reti di distribuzione. Nel trimestre sono state acquisite otto società operanti nel settore della distribuzione e vendita di gas, che saranno assunte nel bilancio consolidato al 31/12/03 ed il cui contributo al margine del Gruppo si manifesterà nell’ultimo trimestre dell’esercizio in corso. Nel teleriscaldamento i volumi di calore venduti sono stati superiori rispetto ai primi nove mesi del 2002 sostanzialmente per via della diminuzione della temperatura media. Nei primi nove mesi il margine operativo presenta una crescita del 43,5%, attestandosi ad un valore di 27,4 milioni di euro rispetto ai 19 dello stesso periodo del 2002. Su tale risultato ha inciso anche la diminuzione del costo di produzione (riduzione del prezzo del carbone) e l’incremento delle quantità di energia elettrica prodotta dagli impianti di cogenerazione. Il settore ambiente: il Mol del periodo gennaio – settembre si attesta a 14,7 milioni di euro in diminuzione del 7% rispetto allo stesso periodo 2002, per effetto della riduzione dei volumi di rifiuti smaltiti dovuti alla contrazione dei conferimenti presso al discarica di Montichiari dei rifiuti extra provinciali. Il ciclo idrico integrato chiude il periodo con un Mol di 5,9 milioni di euro su cui incide l’incremento dei costi variabili dovuto alla fase di avviamento dell’impianto di Verziano. Nel periodo luglio – settembre 2003 il risultato operativo ammonta a 442 mila euro, mentre nell’analogo periodo dell’esercizio precedente era negativo per 299 mila euro.

AC.E.GA.S: IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE APPROVA LA RELAZIONE TRIMESTRALE AL 30 SETTEMBRE 2003 FATTURATO A 207,9 MILIONI DI EURO, IN CRESCITA DEL 21,8% RISPETTO AI PRIMI 9 MESI 2002
Trieste, 12 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Acegas – la multiutility di Trieste leader in Friuli-venezia Giulia quotata al Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana dal 2001 - ha approvato la Relazione Trimestrale al 30 settembre 2003. Nei primi 9 mesi dell’anno il fatturato consolidato di Acegas ha raggiunto i 207,9 milioni di euro, in crescita del 21,8% rispetto ai 170,7 milioni di euro del corrispondente periodo 2002. A fronte di un costante aumento dei ricavi anche la redditività è risultata in miglioramento con tutti gli indici in forte crescita: - Il margine operativo lordo (Ebitda) ha raggiunto i 35,1 milioni di euro, in crescita del 45,6% rispetto ai 24,1 milioni dei primi 9 mesi del 2002; -Il risultato operativo (Ebit) risulta pari a oltre 17 milioni di euro, in crescita del 233,2% rispetto ai 5,1 milioni di euro al 30 settembre 2002; - Il risultato netto ha superato gli 8,1 milioni di euro, in progresso del 257,6% rispetto ai 2,3 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio. Tale positivo aumento dei ricavi e della redditività è stato conseguito con un bilanciato sviluppo di tutte le aree di business (produzione e distribuzione di energia elettrica, gas, acqua, raccolta e smaltimento rifiuti e servizi cimiteriali) nelle quali la società è presente e con il contributo dei risultati ottenuti sul fronte del contenimento dei costi operativi. Settore Energia – I ricavi del settore energia ammontano a settembre 2003 a 102,8 milioni di euro (49,7% del totale consolidato) con un incremento del 21,9% dovuto ai maggiori volumi dell’energia venduta al mercato libero dalla controllata Estenergy, alla crescita dei contributi per allacciamenti e alle attività connesse alla manutenzione degli impianti di illuminazione pubblica e dei semafori. Settore Gas - I ricavi consolidati del settore gas relativi ai primi 9 mesi 2003 sono pari a oltre 48 milioni di euro (25,3% dei ricavi consolidati del gruppo) con un incremento dell' 8,0% dovuto all’aumento dei volumi di gas venduti. Settore Acqua - I ricavi del settore acqua al 30 settembre 2003 ammontano a 24,9 milioni di euro e rappresentano il 12,1% dei ricavi consolidati, con un incremento del 23,5% rispetto ai dati del corrispondente periodo 2002 da attribuire alla variazione tariffaria applicata a decorrere dal 1° luglio 2002, ai maggiori contributi di allacciamento e ai maggiori ricavi per prestazioni accessorie e per commesse conto terzi. Settore Ambiente - I ricavi nel settore Ambiente ammontano a circa 25,2 milioni di euro e rappresentano il 12,2% dei ricavi consolidati del gruppo. L’aumento del fatturato (+6,8%) deriva principalmente dall’incremento dei ricavi di vendita dell’energia prodotta nonché dall’incidenza positiva dei ricavi per lo smaltimento rifiuti. Nei primi nove mesi del 2003 Acegas e le sue partecipate hanno consolidato le attività tradizionali e avviato studi di fattibilità per la realizzazione di nuovi progetti anche al di fuori del territorio regionale. Tra i progetti industriali più rilevanti nei quali si è impegnata Acegas vi sono la progettazione e realizzazione di alcune linee di interconnessione con la Slovenia e la Croazia e la realizzazione di una nuova centrale turbogas a Gorizia da 50 Mw i cui i lavori di costruzione sono già cominciati nel mese di agosto Hanno, inoltre, raggiunto i 21,8 milioni di euro gli investimenti per il potenziamento dell’impianto di termovalorizzazione, opera finanziata per il 65% attraverso un contributo agevolato del Frie. A fronte dei numerosi investimenti la posizione finanziaria netta al 30 settembre 2003 risulta a debito per 107 milioni di euro. “Gli ottimi risultati della nostra società nei primi nove mesi dell’anno – ha commentato Massimo Paniccia, Amministratore Delegato di Acegas – sono frutto dello sviluppo e del consolidamento delle attività svolte dal gruppo sul territorio non possono che confermare le previsioni di crescita per l’intero esercizio 2003” . Procede il progetto di aggregazione con Aps Padova; l’11 dicembre l’Assemblea per le delibere di fusione. Nello scorso mese di ottobre i Consigli di Amministrazione di Acegas Spa e della società di servizi di Padova Aps Spa hanno approvato il progetto di scissione volto all’aggregazione tra le 2 società.

GRUPPO ZUCCHI IL CDA APPROVA LA RELAZIONE TRIMESTRALE AL 30 SETTEMBRE 2003: FATTURATO 260,6 MILIONI DI EURO, (-4,2% RISPETTO A QUELLO DELLO STESSO PERIODO DEL PRECEDENTE ESERCIZIO)
Milano, 13 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione della Vincenzo Zucchi S.p.a., società quotata presso l’Mta di Borsa Italiana, leader europeo nella produzione e distribuzione di biancheria per la casa, ha approvato ieri la relazione sull’andamento della gestione al 30.9.2003. Il fatturato di tale periodo è stato di 260,6 milioni di Euro, (-4,2% rispetto a quello dello stesso periodo del precedente esercizio). L’utile operativo è risultato di 5,2 milioni di Euro, contro 8,4 milioni di Euro dei primi nove mesi 2002. Il risultato al netto delle imposte e della quota di pertinenza di terzi è stato negativo per 4,6 milioni di Euro contro 4,2 milioni di Euro del corrispondente periodo 2002. L’indebitamento finanziario netto è passato da 85,4 milioni di Euro al 31.12.2002 a 109,6 milioni di Euro al 30.9.2003. L’incidenza degli interessi passivi netti sul giro d’affari è stata dello 0,8%, come nell’analogo periodo dell’esercizio precedente. I nuovi investimenti in immobilizzazioni sono ammontati a 15,7 milioni di Euro (17,8 milioni di Euro nei primi nove mesi 2002). "La crescente importanza delle vendite di fine anno e la maggior presenza di punti di vendita diretti – ha dichiarato Giordano Zucchi, Presidente della Capogruppo – accentuano l’andamento stagionale del fatturato, tradizionalmente più elevato nel quarto trimestre dell’anno, e rendono difficile, in un riflessivo clima di propensione al consumo, la previsione del risultato annuale, che si ritiene peraltro possa risultare non lontano da quello dell’esercizio precedente."

JOINT VENTURE BBVA-BNL PER IL CREDITO AL CONSUMO IN ITALIA  IL SUO OBIETTIVO È ACQUISIRE UNA QUOTA DI MERCATO DEL 5% IN CINQUE ANNI
Roma, 13 novembre 2003 - Bbva e Bnl hanno annunciato ieri la sottoscrizione di un accordo contenente i principi di intesa per la creazione di una società per lo sviluppo di attività nel campo del credito al consumo in Italia. La società - della quale le due banche avranno ciascuna il 50% e che comporterà un investimento totale di 150 milioni di euro in cinque anni - avrà l'obiettivo di raggiungere una quota di mercato di circa il 5% in cinque anni. La nuova società, che si prevede sarà operativa sin dal primo semestre 2004, una volta ottenute le autorizzazioni previste, sarà destinata ad offrire una vasta gamma di prodotti finanziari: credito al consumo finalizzato, carte di credito revolving, prestiti personali e finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio in conformità alla regolamentazione stabilita dalle leggi italiane. La nuova società, per la distribuzione di tali prodotti, si avvarrà di reti proprie e di terzi. Il top management della nuova joint venture sarà nominato di comune accordo tra gli azionisti. Il piano di business della nuova società contempla un investimento di capitale pari a 150 milioni di euro in un periodo di cinque anni, con una quota stimata di circa il 5% del mercato italiano. E' questa la prima joint venture che Bnl e Bbva avviano da quando il Gruppo spagnolo è entrato a far parte dell'azionariato della Banca italiana nel 1998 in coincidenza con la privatizzazione. Ciò rappresenta il primo passo di una più stretta relazione industriale e istituzionale. Con questa operazione, Bnl rafforzerà ulteriormente il proprio posizionamento in tutti i segmenti del mercato del credito al consumo in Italia. Per Bbva, la joint venture consentirà l'ingresso in uno dei mercati del credito al consumo tra i più interessanti in Europa e con le maggiori potenzialità. Bbva supporterà la nuova società con tutta la sua esperienza nello sviluppo e nella gestione di questo settore di attività, nel quale - in Spagna e in Portogallo come in molti paesi dell'America Latina - occupa una posizione di leadership. Bnl, da parte sua, contribuirà attraverso il proprio know how del settore: tra le banche, vanta nel segmento dei prestiti personali una quota del 10%; quest'anno, al 30 settembre, ha erogato complessivamente alle famiglie italiane 2,8 miliardi di euro in prestiti e mutui. 'Siamo molto soddisfatti di poter annunciare oggi questa nuova iniziativa congiunta con Bnl, una delle banche con maggior potenzialità di crescita in Italia e siamo pienamente fiduciosi del fatto che riusciremo a istituire insieme una leadership nel mercato del credito al consumo', ha affermato Gonzalo Toraño, Direttore ' Expansión Corporativa'di Bbva. 'E' motivo di grande soddisfazione che Bbva, nostro primo azionista, collabori con noi nello sviluppo di questa attività che, senza dubbio, è destinata ad ottenere successo', ha aggiunto Luigi Abete, presidente di Bnl. Attualmente il mercato dei finanziamenti al consumo in Italia rappresenta un po' più del 3% del Prodotto Interno Lordo, cifra relativamente bassa se confrontata con la Germania (10,3%), il Regno Unito (14,5%), la Spagna (17,2%); il margine di crescita di questa nuova iniziativa sviluppata congiuntamente da Bbva e Bnl è molto ampio. In Spagna, Bbva sviluppa la sua attività di credito al consumo attraverso la propria rete di sportelli con una quota di mercato - banche e casse di risparmio insieme - del 15,4%. Inoltre Bbva Finanzia - società del Gruppo specializzata nel credito al consumo - occupa, secondo l'Associazione Nazionale delle Istituzioni Finanziarie (Asnef), una posizione di leadership tra gli istituti finanziari indipendenti, con una quota del 13,4%.

BORSA: ACCORDO TRA DIRECTA E CREDITO COOPERATIVO RAVENNATE E IMOLESE
Torino, 13 novembre 2003. Directa Sim ha stipulato un accordo con il Credito Cooperativo Ravennate e Imolese, azienda tra le più importanti nel panorama del Credito Cooperativo, per rendere disponibile il suo servizio di trading online ai clienti della banca. Grazie a questo accordo, il Credito Cooperativo Ravennate e Imolese, che con i suoi 35 sportelli copre la provincia di Ravenna e l'area di Imola, offrirà ai suoi clienti tutti i vantaggi dell'operatività con Directa. "Siamo lieti di offrire ai nostri clienti la possibilità di operare direttamente sui mercati azionari, in maniera efficiente, affidabile e a costi estremamente competitivi, grazie alla collaborazione con Directa Sim, primario operatore del trading online in Italia. I risparmiatori che si affidano alla nostra Banca potranno avvalersi di un ulteriore prodotto per muoversi autonomamente su importanti mercati finanziari mondiali. Viene quindi arricchita la nostra offerta di servizi resi attraverso canali tradizionali e innovativi", ha sottolineato Celso Reali, Dirigente Commerciale del Credito Cooperativo Ravennate e Imolese. "L'accordo con il Credito Cooperativo Ravennate e Imolese ci offre l'opportunità di estendere la distribuzione del nostro servizio di trading online nel territorio emiliano-romagnolo - ha dichiarato Enzo Nicolino, responsabile dei rapporti con le istituzioni creditizie e finanziare di Directa - in un periodo di interessanti sviluppi per il trading Directa, quali l'introduzione dell'operatività sui futures dell'Eurex". Le commissioni di trading applicate ai clienti del Credito Cooperativo Ravennate e Imolese sono le normali condizioni Directa: per il mercato italiano e per l'Eurex partono da 8 euro per il primo eseguito della giornata e scendono di 1 euro per ogni eseguito successivo, fatto indifferentemente su Azioni, Cw, miniFib, Dj Euro Stoxx 50 fino a un minimo di 3 euro. Anche il contratto Fib30 e il Dax Future entrano nel computo, con una maggiorazione di 1 euro per eseguito. Per Mta e Mcw, in alternativa, il cliente può sempre scegliere la commissione dell'1.9 per mille (che diventa dell'1.3 per mille, dopo un intermediato pari a 2.5 milioni di euro) senza costi minimi per eseguito. Per i mercati americani le commissioni sono pari a 10 dollari per eseguito (oppure 9 dollari più un quarto di cent per azione se l'accesso al mercato avviene tramite Island, il principale Ecn del Nasdaq) senza costi di cambio e senza necessità di aprire un conto in dollari. In alternativa alle commissioni degressive, è possibile comperare e vendere contratti Fib e Dax Future con una commissione fissa di 6 euro per contratto, miniFib e Dj Euro Stoxx 50 con una commissione fissa di 4 euro per contratto. Attualmente la commissione sugli Idem Stock Futures è pari a 2.50 euro per contratto.

ARMONIA, LA NUOVA POLIZZA DI SELLA LIFE
Biella, 13 novembre 2003 – E’ Armonia il nome della nuova polizza unit linked lanciata da Sella Life, la compagnia assicurativa del Gruppo Banca Sella con sede a Dublino. Sella Life Armonia offre la possibilità di investire sui mercati finanziari (obbligazionari ed azionari), beneficiando contemporaneamente di forme di protezione del valore dell’investimento. Tali forme di protezione, grazie ad una metodologia di gestione innovativa, rendono Sella Life Armonia un prodotto su misura per tutti coloro che desiderano partecipare alle potenzialità di rendimento dei mercati finanziari, limitando i rischi e beneficiando dei vantaggi propri di un prodotto assicurativo. Sella Life Armonia è una polizza a vita intera che offre la possibilità di investire in uno dei 3 fondi interni attualmente a disposizione del sottoscrittore, ciascuno distinto per profilo di rischio e scadenza. Alla data di scadenza di ciascuno fondo interno il sottoscrittore avrà la possibilità di trasferire il controvalore maturato in fondi interni di nuova costituzione, senza applicazione di alcun costo di trasferimento. Trascorsi dieci anni dalla stipula della polizza è possibile richiedere la conversione del capitale liquidabile in caso di riscatto in una rendita vitalizia; è inoltre consentito riscattare parzialmente o totalmente la polizza in qualsiasi momento, senza alcuna penale o commissione d’uscita. Sella Life Armonia prevede un versamento minimo iniziale di 5 mila euro, e la possibilità di premi integrativi da 1500 euro; offre una speciale copertura in caso morte e tutti i benefici propri di un prodotto assicurativo: impignorabilità, insequestrabilità, esenzione dalle imposte in caso di morte. Le polizze Sella Life possono essere richieste on line all’indirizzo www.Sella.it, oppure sono sottoscrivibili in tutte le succursali di Banca Sella o attraverso i promotori di Sella Consult. Per informazioni rivolgersi al numero verde gratuito 800.77.22.99 dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 22. 

AUMENTANO LE COMPRAVENDITE DEGLI ESERCIZI COMMERCIALI, PREZZI ALLE STELLE PER LE HIGH STREETS SECONDO LA RICERCA NOMISMA /SISIM DAL TITOLO "IL MERCATO IMMOBILIARE DEI NEGOZI IN ITALIA ED EUROPA E IL SISTEMA DISTRIBUTIVO DELLA MODA"
Milano, 13 novembre 2003 - Il mercato immobiliare degli esercizi commerciali, relativamente alle compravendite, potrebbe chiudersi quest'anno con un incremento del 5,8%, superando la soglia dei 50 mila contratti. E' il dato preconsuntivo che emerge dalla ricerca "Il mercato immobiliare dei negozi in Italia ed Europa e il sistema distributivo della moda", realizzata dal centro studi Nomisma e commissionata da Sisim, società di consulenza alle reti distributive, presentata oggi a Milano al Palazzo delle Stelline. Inoltre, se si considera il valore di mercato al lordo dell'inflazione, la percentuale di aumento sale al 7%, raggiungendo poco più di 7,5 miliardi di euro. Aggiungendo il valore delle locazioni commerciali, stimate in 3,7 miliardi di euro, si arriva alla cifra record di 11,2 miliardi di euro per il mercato immobiliare relativamente ai negozi. A favorire l'incremento delle compravendite, comunque, rivela la ricerca, hanno contribuito alcuni fattori tra cui, l'aumento del mercato nei centri di minore dimensione rispetto a quelli maggiori e l'aumento dei valori di scambio, che nelle principali aree metropolitane dovrebbe segnare un + 8,4% a fine anno, rispetto al 7,5% dello scorso anno. La ricerca, condotta su un campione significativo di città italiane e su un panel di operatori qualificati, anticipa però che il positivo trend potrebbe rallentare nei prossimi anni. In particolare, nelle capitali direzionali, l'offerta risulta in crescita e la domanda in calo, sempre orientata verso le locations di migliore qualità. Tuttavia, "nelle high street, cioè le vie commerciali più prestigiose, - anticipa Stefano Stanzani, responsabile scientifico della ricerca di Nomisma - nonostante gli alti livelli raggiunti da prezzi e canoni, la corsa al rialzo non si fermerà neppure l'anno prossimo mentre una frenata potrebbe toccare alle locations meno appetite". Per dare qualche esempio, le compravendite delle migliori locations hanno toccato i 23.900 euro a metro quadro a Milano in Via Montenapoleone, i 19 mila euro sempre a metro quadro a Roma in Via Condotti, i 18.300 euro in Via Roma a Torino, e i 12 mila euro in Via Calabritto a Napoli. "Eppure, a fronte di questi prezzi, l'investimento in immobili commerciali può rappresentare ancora un buon affare - afferma Vittorio Fracassi, presidente di Sisim - in quanto l'esame delle curve di lungo periodo del numero indice dei prezzi medi deflazionati al 2003, sia delle abitazioni sia dei negozi, indica che il comparto abitativo ha raggiunto il suo picco proprio nel 2003 (eguagliando il successo del 1992), mentre ciò non è ancora avvenuto per i negozi e i margini di crescita, dall'analisi tecnica della curva, non sembrano mancare". In alcune delle città campione (Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Trieste, Venezia) il numero delle compravendite è sensibilmente diminuito, a eccezione di Trieste, passata da 307 a 325 compravendite, mentre il valore delle compravendite è aumentato ovunque con percentuali oscillanti tra l'11,6% di Venezia al 2,5% di Trieste. Milano, per esempio, ha registrato un incremento dei 9% e Roma del 9,9%. Passando a esaminare il mercato locativo degli immobili di impresa, e prendendo come riferimento i canoni medi di negozi centrali di Milano, i preconsuntivi del primo semestre del 2003 indicano, rispetto al 2002, una crescita considerevole del 10%. Anche i rendimenti continuano a risultare interessanti, in quanto risultano superiori ai 7 punti percentuali, a eccezione della città di Torino. Grande Distribuzione Secondo le previsioni della ricerca Nomisma/sisim, il 2003 dovrebbe chiudere un altro triennio positivo per la grande distribuzione organizzata italiana, con un probabile incremento dello stock pari a una sessantina di nuovi centri, così come era successo nel triennio precedente. "Nei prossimi anni, le nuove aperture, stimate complessivamente in 108, potrebbero concentrarsi per il 40% nel sud - anticipa Fracassi - e sempre nel sud dovrebbe anche avvenire la maggior quota dei 18 ampliamenti finora previsti per i centri esistenti". Inoltre, sono previste le aperture di 12 nuovi factory outlet su territorio nazionale. Confronto Con L'estero La ricerca dedica anche ampi capitoli all'analisi del mercato commerciale immobiliare di altri importanti paesi europei, a partire dai dati raccolti dal Centro Studi di Sisim. Da cui emerge che, rispetto agli altri paesi europei, i centri commerciali italiani risultano allineati in termini di merceologie. La diversificazione riguarda con prevalenza quelli inglesi, dove le attività dedicate al tempo libero e alla cultura risultano rilevanti, così pure i punti di ristorazione. Inoltre, la ricerca rileva un altro dato interessante costituito dalla straordinaria vicinanza dei centri commerciali monitorati dei paesi dell'Est, anche in termini di canoni di locazione, a quelli dei paesi occidentali.. "Il dato stupisce in quanto la quota di consumi alimentari sul totale in questi paesi, a differenza di quanto accade nell'attuale Ue, risulta significativa, e pari al 22-24% del totale dei consumi - afferma Stanzani, proseguendo che - ciò spiega la differenza nelle high streets di quei paesi, dove dopo il fashion, al secondo posto si colloca la merceologia alimentare".

AD ALSTOM LA FORNITURA DI SISTEMI E INFRASTRUTTURE PER LA RETE FERROVIARIA ITALIANA UN ORDINE DA 64,9 MILIONI DI EURO PER IL CONSORZIO GUIDATO DA ALSTOM
Milano, 13 novembre 2003 - Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), una delle società delle Ferrovie dello Stato, ha conferito ad un consorzio di imprese guidato da Alstom un ordine per la fornitura di sistemi e infrastrutture per la linea ferroviaria Milano;bologna, per un totale di 64,9 milioni di Euro. Alstom sarà impegnata nella progettazione, produzione, installazione e test dei sistemi di segnalamento e controllo, telecomunicazioni e fornitura di luce ed energia. La parte di progetto sviluppata da Alstom vale 39 milioni di Euro. Nell’ambito del sistema di controllo e comunicazione fornito da Alstom sono compresi: ; fornitura delle apparecchiature di congiungimento Smartlock per tre stazioni ; rinnovo di cinque sistemi di congiungimento ralay;based ; progettazione, fornitura e installazione di un sistema automatico di protezione del treno ; installazione di un sistema di telecomunicazioni in due stazioni I lavori di ingegneria e di costruzioni saranno invece realizzati dalle società italiane Sirti, Ceprini, Icefs e Clf. “Vogliamo ringraziare Rfi per questa manifestazione di fiducia nei confronti di Alstom e della sua esperienza nei sistemi ferroviari ; ha detto Philippe Mellier, Presidente di Alstom Transport ;. Apprezziamo molto questo riconoscimento del nostro impegno nella continua ricerca della migliore soluzione tecnologica possibile per ogni nostro cliente”. Mellier inoltre ha aggiunto: “Da quando abbiamo annunciato il nuovo pacchetto di aiuti finanziari, lo scorso 22 settembre, i nostri clienti hanno confermato ordini per circa 1 miliardo di Euro ad Alstom Transport. Il pacchetto finanziario ci garantisce le basi per poter continuare ad offrire ai nostri clienti i prodotti e i servizi di elevata qualità che si aspettano da noi, e i recenti ordini dimostrano che i nostri clienti sono consapevoli del nostro rinnovato impegno verso la qualità e l’efficienza”.

WARREN INDUSTRIES ANNUNCIA UNA PARTNERSHIP INTERNAZIONALE PER LA REALIZZAZIONE DI GIOCHI IN SCATOLA SU LICENZA LEGO.
Lafayette, Indiana 12 novembre 2003 - Warren Industries, azienda americana leader nella realizzazione di giochi da tavolo e puzzle, ha stipulato un accordo con Editrice Giochi, azienda italiana leader nel campo della produzione di giochi da tavolo e computer didattici, per commercializzare in Italia giochi in scatola con licenza Lego. Warren Industries ha inoltre stipulato un accordo con Lemada Industries Ltd, produttore del brand “Kodkod” in Israele. Nell’annunciare queste partnership Barrie Simpson, presidente di Warren Industries, ha dichiarato: “Questi accordi rappresentano un ulteriore passo in avanti nell’espansione del nostro business internazionale legato ai giochi da tavolo con licenza Lego. Editrice Giochi e Lemada hanno una solida base economica ed una forte penetrazione nei rispettivi mercati e ci aspettiamo che questo si tradurrà in significativi risultati a livello di vendita per i nostri giochi da tavolo Lego”. I partner internazionali di Warren hanno programmato di lanciare il pluripremiato Lego Create-it e Lego Racers nel corso del 2003. La grande esperienza di Editrice Giochi unita alla creatività di Lego ha portato alla realizzazione di una nuova linea di prodotti. Questi giochi grazie ai coloratissimi mattoncini Lego permettono ai bambini dai 3 agli 7 anni di divertirsi con le costruzioni. Le confezioni dei "Lego Games" contengono plance, carte da gioco, dadi e bellissimi pezzi Lego . Lego Create-it Pensato per bambini dai 5 anni in su, il gioco è basato sulla costruzione dei popolari modelli Lego quali robot, aeroplani e navi. I giocatori possono scegliere tra 20 card raffiguranti i modelli da comporre con i pezzi da raccogliere lungo il percorso disegnato sulla plancia di gioco. Il primo giocatore che completa il proprio modello Lego vince partita.

RC AUTO: OGGI PRIMA UDIENZA DINANZI AL GIUDICE DI PACE NELLA CAUSA DI UN AUTOMOBILISTA CONTRO COMPAGNIE DI ASSICURAZIONE E MINISTERO DELLE ATTIVITA’ PRODUTTIVE
Roma, 13 novembre 2003 - Si è tenuta ieri la prima udienza dinanzi al Giudice di Pace di Roma, Walter Carlotti, nella causa che vede un pensionato automobilista di 60 anni, difeso dall’Intesa dei consumatori, chiedere il rimborso del 20% della propria polizza rc auto alla compagnia di assicurazioni Maa chiamando a rispondere anche il Ministero delle attività produttive per il discutibile accordo firmato tra Marzano, Ania e alcune associazioni dei consumatori. Infatti né in relazione alla minore incidentalità registrata in Italia grazie alla patente a punti, né per effetto dell’accordo sopraccitato, le tariffe rc auto sono diminuite. E a sconfessare l’accordo del Ministero è la stessa compagnia assicuratrice chiamata in giudizio la quale, nella difesa presentata oggi, afferma: “Una diminuzione numerica della sinistrosità potrà significare soltanto, nella più benevola delle ipotesi (sic!!! n.D.r.), un rallentamento del progressivo e costante maggior costo, non certo una diminuzione. Ciò nega – ma lo negano mille altre diverse considerazioni e verità – la possibilità anche solo concettuale di quell’automatismo…”. Come a dire, le polizze non diminuiranno mai, al massimo la crescita del loro prezzo può solo rallentare! Ma allora perché il Ministro Marzano in ogni occasione utile parla di diminuzione delle polizze quando le stesse assicurazioni lo negano? A questo punto, affermano Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori, il Ministro in persona deve comparire dinanzi al Giudice e ripetere le dichiarazioni rese in pubbliche occasioni e relative alla necessità di far diminuire le tariffe delle polizze rc auto. La prossima udienza intanto è stata fissata per il 10 dicembre 2003.

CONVEGNO SULLE OPPORTUNITA’ DI INVESTIMENTO IN CILE
Fabriano, 13 novembre 2003 - Lunedì 17 novembre p.V. Sarà in visita ufficiale a Fabriano l’Ambasciatore del Cile in Italia, José Goñi Carrasco, il quale presenterà al mondo economico marchigiano le opportunità di investimento offerte dal Cile a seguito della firma di due importanti trattati di libero commercio con l’Unione Europea e con gli Stati Uniti. L’iniziativa è patrocinata dalla Regione Marche, dalla Provincia di Ancona e dal Comune di Fabriano in collaborazione con la Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana, l’Autorità Portuale di Ancona, l’Associazione Marche Cile. L’appuntamento è fissato presso la Sala Convegni della Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana in via don Giuseppe Riganelli 36 con inizio alle ore 17. Il Cile, paese noto a molti per le tristi vicende relative al Colpo di Stato del Generale Pinochet (di cui quest’anno ricorre il 30° anniversario) ed alla tragica morte del Presidente Salvador Allende, così come per la figura del grande Poeta Pablo Neruda, Premio Nobel per la Letteratura 1971 (di cui il prossimo anno ricorrerà il centenario della nascita), e di molti altri scrittori, da Isabel Allende a Luis Sepulveda, Francisco Coloane, Marcela Serrano per citare i più famosi, dal 1990 vive in democrazia e, grazie ad un ambiente favorevole e ad intelligenti politiche a sostegno dello sviluppo del Paese, è divenuto un luogo interessante ove poter realizzare ottimi investimenti e commerci. Nel novembre 2002 il Cile ha firmato il trattato di libero commercio con l’Unione Europea, in vigore dal primo febbraio 2003, con l’obiettivo che il Cile diventi “paese associato all’Ue” con relativa drastica riduzione dei dazi doganali e maggiore libertà per le azioni economiche. Il trattato prevede possibilità di azioni comuni in materia di Cooperazione industriale e nel settore delle Piccole e medie Imprese. Nel luglio 2003 il Cile ha sottoscritto un Trattato di Libero Commercio con gli Stati Uniti d’America, documento approvato dal Congresso americano e a fine ottobre dal Senato cileno. Il documento potrebbe entrare in vigore dal gennaio 2004 ed apre interessantissime opportunità per le aziende europee nei confronti del mercato nordamericano, considerato che è già in vigore un altro trattato economico firmato con il Canada. Quella di lunedì sarà dunque un’interessante occasione per conoscere un po’ più da vicino questo Paese che sta affacciandosi alla ribalta mondiale con la sua cultura e con le sue produzioni di eccellenza, quali ad esempio l’ottimo vino ed il salmone, esportati in tutto il mondo.

LAVORO: IN ITALIA CRESCE LA PAURA DI PERDERE IL POSTO. RISPETTO A MARZO L’INDICE DI SICUREZZA PROFESSIONALE DEGLI ITALIANI È SCESO SOTTO LA MEDIA EUROPEA
Milano, 13 novembre 2003 - Gli italiani hanno più paura di perdere il posto di lavoro. Lo rivela l’indagine svolta in 17 paesi (di cui 12 europei) da Right Management Consultants, società di consulenza nel settore dell’organizzazione aziendale con sede a Philadelphia (Usa). Nel sondaggio, che esprime con un punteggio da 0 a 100 gli umori dei lavoratori a tempo pieno sulle prospettive di carriera e sul mercato del lavoro, l’indice di sicurezza professionale degli italiani è passato dai 52,18 punti registrati a marzo ai 48 di oggi, scendendo sotto la media Europea che si è attestata a 49,90. In Italia, se da un lato cresce la paura di perdere il posto di lavoro dall’altro aumenta la fiducia di trovare una nuova occupazione. Infatti, la percentuale degli italiani che ritengono molto probabile o abbastanza probabile la perdita del proprio posto di lavoro nei prossimi 12 mesi è cresciuta da marzo dell’11%, passando dal 4,4 al 15,4%. Risulta invece in calo (-5,4%) la percentuale di lavoratori a tempo indeterminato che ritengono sia abbastanza difficile o molto difficile per una persona che perde il proprio posto di lavoro trovare un impiego analogo al precedente e con la stessa retribuzione. A marzo erano l’88,7% contro l’83,3% di oggi. In Europa i più pessimisti sono i tedeschi, con un indice di fiducia pari a 43,10, mentre i più ottimisti sono risultati gli svedesi (a quota 61,10). Due le sorprese che riguardano i paesi europei presi in considerazione dal sondaggio: il pessimismo degli olandesi, il cui indice di fiducia cala rispetto a marzo di 15,43 punti e il grande ottimismo degli spagnoli che passano da 55,18 a 59,40 punti, attestandosi dietro alla Svezia. Right Management Consultants ha calcolato che a livello internazionale, l’indice di fiducia è in calo, passando dai 50,85 punti di marzo ai 48,70 di oggi. Globalmente infatti, la media dei lavoratori che si attende un cammino travagliato nella ricerca di un nuovo impiego viaggia sull’80%, tre punti percentuali in più rispetto a marzo. La media dei timorosi di perdere il proprio posto di lavoro ùè salita dall’1,5 al 17,6%. “L’italia sta attraversando una profonda trasformazione culturale e strutturale del mercato del lavoro” ha dichiarato Elena Murelli, Amministratore Delegato di Right Management Consultants in Italia, commentando i dati. “Cresce la paura di perdere il lavoro, ma cresce anche la fiducia di ricollocarsi rapidamente. Questo significa che comincia a farsi strada, anche se a piccoli passi, l’idea di un maggiore dinamismo nei percorsi di carriera dei lavoratori. In futuro, prosegue Elena Murelli, il ruolo delle istituzioni e delle imprese dovrà essere sempre di più quello di facilitare il passaggio da un impiego a un altro, riducendo tempi e tutelando, e meglio ancora incrementando, le competenze professionali”. Cos’è l’indice di sicurezza professionale (Career Confidence Index) L’indice sulla fiducia della carriera verte attorno a due interrogativi posti ai lavoratori impiegati a tempo pieno di 17 Paesi: 1) Qual è la probabilità di essere licenziati nel prossimo anno? 2) Qual è la probabilità per una persona licenziata oggi di trovare un’occupazione simile alle stesse condizioni economiche? L’indice incorpora la tendenza delle due risposte. Fissando il tetto di fiducia al 100%, l’indice di fiducia globale della carriera nel mese di novembre 2003 è di 48,7, in calo da 50,9 nel mese di marzo 2003. Al di là dell’indice globale, Right Management Consultants calcola l’indice relativo a tre regioni e per ciascuno dei 17 Paesi aderenti all’inchiesta. La ricerca sull’indice globale di fiducia della carriera viene condotta da Right Management Consultants due volte all’anno per misurare la fiducia in tema di lavoro in tutto il mondo tra i lavoratori impiegati a tempo pieno. L’indice è rilevato attraverso sondaggi effettuati telefonicamente su un campione casuale di 350-1.000 lavoratori impiegati a tempo pieno per ogni singolo paese, in base alle proporzioni del Paese. I risultati riflettono i sondaggi condotti nei mesi di settembre – ottobre 2003 ed hanno un margine di errore di circa 4,16 punti percentuali. Sono stati intervistati i lavoratori dei seguenti Paesi: Australia, Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Germania, Hong Kong, Irlanda, Italia, Giappone, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito ed Usa. Il lavoro sul campo è stato condotto sotto la guida della Icr - International Communications Research of Media, Pennsylvania, Usa, partner di Eurisko in Italia.

Indice di sicurezza professionale

 

Indici per paese

 

 

 

 

 

 

 

 

mar-03

nov-03

Diff.

Australia

49,65

52,5

2,85

Belgio

57,45

52

-5,45

Canada

50,48

47,6

-2,88

Danimarca

61,6

52,9

-8,7

Francia

51,15

48,6

-2,55

Germania

44,18

43,1

-1,08

Giappone

50,23

49,7

-0,53

Hong Kong

41

41,5

0,5

Irlanda

49,48

44,9

-4,58

Italia

52,18

48

-4,18

Norvegia

57,63

56,2

-1,43

Olanda

59,63

44,2

-15,4

Regno Unito

47,08

45,7

-1,38

Spagna

55,18

59,4

4,22

Stati Uniti

44,48

44,3

-0,18

Svezia

59,2

61,1

1,9

Svizzera

45,3

44,4

-0,9

Fonte: Right Management Consultants Infolink: www.Right.com

CONFERENZA DI SALISBURGO SULLO SVILUPPO RURALE:„MENO IMPORTANZA A BRUXELLES E PIÙ IMPORTANZA A SALISBURGO, ALLA SAVOIA E ALLA SLOVENIA MERIDIONALE“
Salisburgo, 12 novembre 2003 - La conferenza di Salisburgo sul futuro della politica dello sviluppo rurale si è aperta con una conferenza stampa in occasione della quale è il Prof. Franz Fischler, Commissario europeo all'agricoltura, ha annunciato che sarà riservato un ruolo maggiore ai protagonisti locali e alle regioni. "Voglio discutere con gli oltre mille partecipanti alla conferenza su come sia possibile avvicinare maggiormente i programmi di sviluppo rurale alle regioni e alle realtà locali. Dobbiamo dare meno importanza a Bruxelles e più importanza a Salisburgo, alla Savoia e alla Slovenia meridionale!", ha affermato il Commissario. Dopo aver sottolineato che lo scopo precipuo della conferenza di Salisburgo è quello di fare della politica dello sviluppo rurale un pilastro portante della politica agricola, il Commissario Fischler ha affermato: "Regioni rurali dinamiche hanno un ruolo insostituibile per uno sviluppo sostenibile, ecologico, sociale ed economico in Europa. La bellezza dei nostri paesaggi, la campagna intesa come meta e fonte di distensione a disposizione degli abitanti delle città, dove intraprendere le più svariate attività per ricrearsi e rimanere in forma, come custode delle tradizioni e della coesione sociale: tutti questi sono valori che non devono essere dati per scontati, ma che hanno il loro prezzo. Se non siamo in grado di concepire una politica funzionale e moderna, capace di raccogliere queste sfide, temo che le campagne europee possano cadere vittima dell'esodo rurale, dell'invecchiamento della popolazione, dello spopolamento e della disoccupazione. Purtroppo esistono già alcuni esempi di tali pericoli. Per questo mi auguro che da questa conferenza venga un segnale forte sul contenuto e sui finanziamenti da riservare alla politica dello sviluppo rurale dopo il 2006." Fischler si aspetta che i partecipanti alla conferenza presentino proposte per la semplificazione dell'attuale politica. "Il nostro attuale sistema è complesso e rigido. Dobbiamo dare una maggior apertura alla politica dello sviluppo rurale. Lo sviluppo delle aree rurali non può essere un compito che spetta esclusivamente all'agricoltura. È chiaro che serve una ristrutturazione e una diversificazione all'interno del settore agricolo. Ma se vogliamo mantenere la vitalità delle nostre campagne abbiamo bisogno anche di opportunità di lavoro alternative al di fuori delle aziende agricole, di infrastrutture di vario tipo, come asili nido e scuole. In proposito sono già stati conseguiti risultati promettenti: ad esempio in Finlandia è in atto un progetto inteso a ridurre la disoccupazione dei giovani nelle campagne e un altro volto a promuovere le tecnologie dell'informazione.", ha sottolineato Fischler. Un tema importante della conferenza sarà quello dei finanziamenti. "Dobbiamo parlare anche di soldi. Il dibattito sulla ripartizione dei fondi comunitari nell'Unione allargata a 27 paesi è già iniziato. Perciò è importante che da questa conferenza venga un segnale chiaro per i politici. Attualmente, a livello europeo e nazionale, spendiamo ogni anno oltre 17 miliardi di euro per le zone rurali. È una dotazione finanziaria ingente, grazie alla quale già oggi vengono attuati numerosissimi programmi, fatti su misura per le zone rurali, dalla promozione dell'agricoltura biologica, agli aiuti agli investimenti a favore dei giovani agricoltori, alle azioni promozionali di vendita dei prodotti regionali di qualità. Il punto su cui dobbiamo prendere una decisione a Salisburgo è questo: abbiamo bisogno di più soldi? Se sì, da destinare a quali scopi? Sono convinto che l'opinione pubblica sia in gran parte favorevole ad un aumento degli stanziamenti a favore della politica dello sviluppo rurale. Tuttavia, in un periodo in cui le parole d'ordine sono tagli di bilancio e patto di stabilità, se vogliamo ottenere risultati tangibili dobbiamo presentare argomenti validi e inconfutabili.", ha concluso il Commissario.

PATTO PER LA SICUREZZA E LA QUALITA ’ ALIMENTARE IN LOMBARDIA
Milano, 13 novembre 2003 - Valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche lombarde, tutela del livello qualitativo della produzione locale, incremento della sicurezza alimentare per il consumatore. È dalla volontà della Regione Lombardia di perseguire tali obiettivi che nasce, su iniziativa degli assessorati Agricoltura, Sanità, Commercio Fiere e Mercati, il "Patto per la sicurezza e la qualità alimentare in Lombardia", che sarà presentato e siglato nel corso di un incontro che si terrà il prossimo giovedì 13 novembre alle ore 11,00 presso la Sala Eventi del Padiglione 24 della Fiera di Milano in occasione dell'inaugurazione dell'edizione 2003 dell' Expo dei Sapori. Un accordo quadro senza precedenti in Italia per la definizione di un sistema di gestione di filiera condiviso da tutte le principali realtà del comparto agroalimentare. Insieme agli assessori all'Agricoltura, alla Sanità e al Commercio della Regione sottoscriveranno infatti il documento, per la prima volta uniti in un progetto comune, Coldiretti, Federlombarda e Cia per il comparto primario, Assica, Assocarni, Assolatte, Confcooperative, Lega Cooperative, Apol, Ascovilo per il secondario, mentre per il settore distributivo sono state coinvolte le principali aziende: Auchan -Gruppo Rinascente, Carrefour Italia, Coop, Esselunga, Sma –Gruppo Rinascente- I Prodotti Tipici Lombardi La Lombardia rappresenta il 13,4% della produzione agroalimentare nazionale, confermandosi così la prima regione agroalimentare. Quella lombarda è una produzione ad elevata qualità come risulta dal numero delle denominazioni d'origine (19 prodotti Dop e Igp, 14 vini Doc e 3 Docg) ed in particolare dai relativi volumi produttivi, che la collocano ai primi posti a livello nazionale rappresentano il 17% del totale nazionale (le Dop e Igp rappresentano il 17% del totale nazionale mentre in volume sono il 26%; le Doc e Docg sono il 7% del totale nazionale a fronte del 3% della produzione complessiva di vino). La D.g. Agricoltura della Regione Lombardia è da tempo impegnata ad incentivare i produttori e l'insieme delle filiere agroalimentari verso una politica di qualità, sia per le produzioni industriali che per quelle di nicchia, premiando i migliori progetti in tema di certificazione e tracciabilità dei prodotti. Qualità e sicurezza sono dunque i cavalli di battaglia dei produttori lombardi. La Regione inoltre, attraverso la sua Struttura Qualità, tracciabilità e promozione dei prodotti agroalimentari, che fa parte dell'Unità Organizzativa Sviluppo delle Filiere, si occupa di promozione e valorizzazione delle produzioni agricole e agroalimentari, attraverso azioni attuate in collaborazione con Ersaf (Ente Regionale per i Servizi ali' Agricoltura e alle Foreste) come per esempio la partecipazione a fiere, la realizzazione di eventi volti a far conoscere le produzioni tipiche regionali e anche attraverso la concessione di contributi ad enti che attuano azioni di promozione sui prodotti protagonisti dello scenario agroalimentare lombardo. Un'altra attività della struttura riguarda l'educazione alimentare che prevede iniziative di informazione e divulgazione indirizzate al mondo scolastico e anche al consumatore in genere. Ecco quali sono i prodotti tipici lombardi: - Nel comparto lattiero caseario troviamo nove prodotti Dop, che rappresentano varie tipologie di formaggi, tutti vaccini: dagli stagionati (Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Provolone Valpadana) a quelli a breve stagionatura (Taleggio e Quartirolo Lombardo) e agli erborinati (Gorgonzola); produzioni di montagna (Bitto, Valtellina Casera, Formai de Mut dell' Alta Vai Brembana); produzioni caratterizzate da quantitativi decisamente rilevanti e prodotti di nicchia. - Nel comparto dei salumi Dop vi è il Salame Brianza e quattro prodotti Igp: la pregiata Bresaola della Valtellina, la Mortadella di Bologna, il Cotechino di Modena e lo Zampone di Modena. Un altro prodotto che sta ottenendo il riconoscimento Europeo è il Salame d'oca di Mortara. - Nel comparto ortofrutticolo sono presenti tre produzioni che hanno ottenuto tale riconoscimento: gli oli extravergini di oliva "Laghi Lombardi" e "Garda" e la Pera Mantovana. - Altro elemento di vanto per la Regione Lombardia è l'elevata percentuale (42% sul totale) di Vini di qualità prodotti con marchio Doc e Docg. Ben 221 sono i prodotti tradizionali censiti con d.G.r. N. Vii/8950 del 30 aprile 2002, tra i quali possiamo annoverare il Bagoss, il Violino, la Slinzega , il Salame Cremonese, il Torrone di Cremona, il Riso, i Pizzoccheri della Valtellina, il Miele. Www.agricoltura.regione.lombardia.it
 

INQUINAMENTO ATMOSFERICO E PATRIMONIO CULTURALE
Siviglia, 13 novembre 2003 - Dal 1° al 3 dicembre si svolgerà a Siviglia (Spagna) un seminario internazionale sul tema "Inquinamento atmosferico e patrimonio culturale". La manifestazione sarà organizzata nell'ambito del progetto Caramel, finanziato dall'Ue, il quale sta analizzando il ruolo svolto dalle cosiddette croste nere nel favorire il degrado della pietra, nonché la relazione esistente tra i contenuti di carbonio elementare nelle particelle e il livello di annerimento dei monumenti. I dati raccolti nel quadro del progetto saranno resi noti durante il seminario. Interverranno ricercatori, ambientalisti, professionisti e autorità responsabili dei beni culturali. Fra gli argomenti di discussione figurano: le ripercussioni del traffico sui monumenti; l'analisi della crosta nera; le particelle di fuliggine nell'atmosfera e l'impatto estetico dei depositi di fuliggine; il livello di sporcizia dei monumenti; la pulizia delle facciate. Infolink: http://www-llc.Fysik.lth.se/workshopsevillaspain.pdf

CUOA: 28 NOVEMBRE 2003:: UN CONVEGNO GRATUITO SUL TEMA “LO SVILUPPO DELLE RISORSE UMANE: NUOVE PROSPETTIVE E TECNOLOGIE”
Altavilla Vicentina, 13 novembre 2003 - Il 28 novembre 2003, alle ore 15.00, presso Villa Valmarana Morosini di Altavilla Vicentina (Vi) si terrà il convegno “Lo sviluppo delle risorse umane: nuove prospettive e tecnologie”, organizzato dalla Fondazione Cuoa del Veneto. Obiettivo dell’iniziativa, rivolta agli addetti del settore, è favorire un dibattito e un confronto su alcune innovative metodologie di formazione e sviluppo delle Risorse Umane, come la gestione delle R.u. Per competenze e l’outdoor come strumento di formazione e assessment. Fondamentale sarà il contributo di testimonianze aziendali e di esperti provenienti dal mondo accademico. La partecipazione è libera. Per motivi organizzativi, si prega di confermare la propria presenza entro il 24 novembre 2003 a: Fondazione Cuoa - Ufficio Marketing e Relazioni Esterne Villa Valmarana Morosini - 36077 Altavilla Vicentina (Vi) Tel. 0444 333787, Fax 0444 333989, E-mail: mre@cuoa.It

LA BOCCONI APRE LE PORTE E INVITA GLI STUDENTI A STUDIARLA DA VICINO
Milano, 13 novembre 2003 - Si svolgerà nelle due giornate di venerdì 14 e sabato 15 novembre l’edizione autunnale delle Giornate di Orientamento, l’appuntamento dedicato agli studenti di Iv e V superiore, ai loro genitori e ai docenti impegnati nella scelta dell’università. Docenti e testimonial aziendali, insieme a studenti tutor, laureati e personale dell’Università, saranno a disposizione per rispondere alle domande delle future matricole sui nove corsi di laurea triennali, la segreteria studenti, le borse di studio, gli alloggi, le tasse e i contributi, le relazioni internazionali e gli sbocchi professionali. Due giornate interamente dedicate agli studenti delle scuole superiori impegnati nella scelta universitaria. Presentazione della Facoltà, informazioni sulle strutture dell’Ateneo, una visita guidata del campus, colloqui di orientamento attitudinali e simulazione del test di ammissione. “Linus chiama Bocconi”, appuntamento sabato alle ore 12 con il direttore di Radio Deejay per una chiacchierata sulla scelta dell’università.

CONVEGNO SU RESPONSABILITÀ SOCIALE NELLE PMI
Torino, 13 novembre 2003 - Una conduzione d’impresa consapevole e rispettosa di tutte le risorse (materiali, umane, ambientali) e capace di conciliare esigenze di vita e quelle lavorative è possibile? E cosa significa garantire uno sviluppo sostenibile alla propria attività? Per offrire risposte concrete ad interrogativi “difficili” l’associazione Artigianato C.a.s.a. Di Torino ha dato vita al progetto “Un modello organizzativo di Responsabilità Sociale per Pmi e Imprese Artigiane” presentato ieri, 12 novembre 2003 presso il Teatro Nuovo di Torino, nel convegno “Responsabilità Sociale: conciliazione possibile fra vita e impresa”. Un progetto ambizioso che si propone di partire dalle piccole realtà imprenditoriali, in particolar modo quelle artigiane, per scoprire come venga risolto il problema della conciliazione tra vita e impresa, raccogliere ed analizzare richieste e bisogni, anche attraverso l’analisi di case history, con una particolare attenzione alle donne coinvolte in attività d’impresa. Obiettivo del progetto è quello d’individuare un modello di “buone prassi” per una Conduzione Socialmente Responsabile della piccola e media impresa, artigiana e non, dove la parità di genere, non solo dichiarata ma vissuta, possa diventare un elemento essenziale di crescita per imprese, istituzioni, lavoratrici e lavoratori. Tematiche, obiettivi, fasi operative del progetto sono state illustrate nel corso della prima parte del Convegno inaugurato dagli interventi di Franca De Battista, Direzione Formazione Lavoro della Regione Piemonte, intervenuta sul tema della programmazione regionale per la promozione delle pari opportunità nell'ambito delle risorse del Fse, e di Anna Mantini Consigliera di Parità regionale, che ha presentato il ruolo della Consigliera di parità con particolare riferimento alle competenze a disposizione delle Imprese. Paolo Mignone, Direttore Artigianato C.a.s.a., Barbara Chiavarino, responsabile del progetto per Artigianato C.a.s.a. E Amelia Andreasi di Idea Lavoro Onlus hanno illustrato ai/lle partecipanti il contesto normativo e l’evoluzione delle tematiche e approfondito l’approccio al tema della Responsabilità sociale individuato dal progetto. I/le relatori/trici si sono soffermate, in particolare, sugli aspetti che riguardano l’adozione di una conduzione Socialmente Responsabile nelle realtà delle Pmi offrendo stimoli e spunti di approfondimento per i tavoli di lavoro pomeridiani. «Calare la Responsabilità Sociale nella nostra realtà richiede uno sforzo culturale – spiega Barbara Chiavarino responsabile del progetto - un impegno reale di comprensione di quanto e come sia possibile conciliare vita e lavoro. Un saper “guardare a tutto tondo”, con quella capacità di comprensione che è propria del modo di essere e di pensare delle donne. Per questo abbiamo pensato al loro coinvolgimento attivo per l’elaborazione di un modello organizzativo, non l’ennesima certificazione-bollino “sociale”, che attinga dalle capacità e soluzioni già individuate dalle donne. Istituzioni di parità, enti, associazioni ed imprese sono state invitate a tavoli di lavoro per apportare la loro esperienze e avviare una riflessione sui vari aspetti del problema». «Abbiamo voluto iniziare da Torino con l’incontro odierno, il primo momento pubblico del progetto, per presentare il lavoro e lo studio condotto in questi mesi. – spiega Paolo Mignone, Direttore Artigianato C.a.s.a. – Coinvolgeremo poi i territori di Biella e Vercelli in quanto realtà lavorative da cui attingere esperienze e prassi differenti. Conclusa le fase di lavoro con le istituzioni, i tavoli di lavoro coinvolgeranno, nei mesi di febbraio – marzo 2004, direttamente le aziende per raccogliere un contributo da parte delle/gli operatrici/ori del settore». Dopo le 14.00 il convegno ha proseguito a porte chiuse con l’avvio del laboratorio di lavoro e confronto tra rappresentanti di Istituzioni, Enti ed agli Operatori. Le attività sono articolate in gruppi di lavoro, in cui i partecipanti si inseriscono sulla base alle proprie attitudini ed interessi. Vengono presi in esame: Risorse umane, Sostenibilità e Credito rispetto ai fattori chiave della Responsabilità Sociale. Il progetto “Un modello organizzativo di Responsabilità Sociale per Pmi e Imprese Artigiane” è finanziato dalla misura E 3.2 del P.o.r. Piemonte 2000-2006 e realizzato in collaborazione con l’associazione Idea Lavoro onlus di Torino. Infolink: www.Netimprese.org

IL CONVEGNO DI VENERDÌ 14 NOVEMBRE IN CAMERA DI COMMERCIO DI VARESE "DIRITTO ALLA FORMAZIONE: PERCORSI PER CHI LAVORA" LE OPPORTUNITÀ OFFERTE DALLA LEGGE 53/2000. PROGRAMMARE GLI INTERVENTI
Varese, 13 novembre 2003 - Obiettivo formazione continua: la legge 53/2000 istituisce il congedo per i lavoratori finalizzato sia all’acquisizione di un titolo di studio, sia alla frequenza di percorsi formativi in senso più ampio. In particolare l’articolo 6, riconoscendo il diritto appunto alla formazione continua, offre un’opportunità per sviluppare potenzialità professionali inespresse così da produrre miglioramenti nello svolgimento del lavoro e di riqualificarsi con minor fatica in un mercato travolto dalle innumerevoli trasformazioni in atto. Il convegno “La voglia di studiare è già un’idea” – organizzato dalla Camera di Commercio varesina e dalla sua azienda speciale Formas insieme al Coordinamento donna dei sindacati Cgil, Cisl e Uil Varese/ticino Olona – si propone di sensibilizzare le parti sociali, economiche e imprenditoriali, unitamente alle istituzioni territoriali affinché assumano l’impegno di programmare e di pianificare interventi significativi di formazione continua, sottoscrivendo accordi e sperimentando progetti collettivi. L’appuntamento è per la mattinata di venerdì 14 novembre 2003 con inizio alle ore 9.00 nella Sala Campiotti della sede centrale della Camera di Commercio in piazza Monte Grappa 5, a Varese. Subito dopo il saluto di Walter Baggini, vicepresidente della stessa Camera di Commercio nonché presidente di Formas, e la relazione introduttiva di Alessandra Fragrassi, del Coordinamento donne dei sindacati Cgil, Cisl e Uil Varese/ticino Olona, il convegno prevede un approfondimento sui congedi formativi a cura di Donata Gottardi, esperta di Diritto del lavoro. Seguiranno gli interventi di Lea Battistoni, esperta di politiche formative, di Consuela Casula, psicologa del lavoro, e di Gabriella Sberviglieri, Consigliere di parità della provincia di Varese. Il dibattito sarà poi arricchito dalle testimonianze in materia di “esperienze contrattuali” di Univa e Api. Le conclusioni saranno invece affidate a Ivana Brunato nella sua veste di esponente del Coordinamento donne dei sindacati Cgil, Cisl e Uil Varese/ticino Olona. A presiedere i lavori, inoltre, è stato chiamato Gabriele Dellutri, dei sindacati Cgil, Cisl e Uil Varese/ticino Olona. Informazioni e adesioni: Formas, Centro congressi “Ville Ponti” Varese Tel. 0332/235131-234644 Fax: 0331/289339 E-mail: info@formas.It

TRASPORTI PUBBLICI MARTEDÌ 18 NOVEMBRE 2003 SCIOPERO NAZIONALE DI 4 ORE DALLE 9 ALLE 13 PROCLAMATO DAL COMU
Milano 13 novembre 2003 - Martedì 18 novembre 2003, l’organizzazione sindacale Comu ha dichiarato uno sciopero nazionale di 4 ore in relazione al mancato rinnovo del 2° biennio economico del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro. Il servizio di trasporto pubblico sarà regolare: · dall’inizio del servizio alle 9; · dalle 13 al termine del servizio. Il personale Atm addetto alla guida dei treni delle linee metropolitane e delle linee interurbane Milano - Desio – Limbiate che aderisce all’agitazione si asterrà dal lavoro dalle 9 alle 13. Per ulteriori informazioni i Clienti Atm possono contattare il Numero Verde 800.80.81.81, operativo tutti i giorni dalle 7.30 alle 19.30, o consultare il sito Internet www.Atm-mi.it

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