NOTIZIARIO
MARKETPRESS
NEWS
di
GIOVEDI'
13 NOVEMBRE 2003
pagina 1
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ULTIMO
PROGRAMMA DI LAVORO DELLA COMMISSIONE PRODI
Bruxelles,
13 novembre 2003 - Sarà presentato all'Aula, martedì 18 novembre, il
programma legislativo e di lavoro della Commissione europea per il
2004, l
'ultimo della Commissione Prodi. Alla luce delle sfide che l'Unione
affronterà l'anno prossimo - allargamento il 1° maggio, firma di un nuovo
Trattato costituzionale, elezioni europee in giugno e nuova Commissione dal
1° novembre - le priorità fissate sono l'adesione di dieci nuovi Stati
membri, la stabilità e la crescita sostenibile. Per quanto riguarda
l'allargamento,
la Commissione
intende garantire il felice completamente del processo di adesione dei dieci
nuovi Stati membri, incluso il soddisfacimento degli obblighi giuridici in
materia di acquis comunitario fin dal primo giorno dell'adesione. Si
proseguiranno poi i negoziati coi rimanenti paesi candidati (Bulgaria e
Romania) e sarà prodotta una raccomandazione relativa alla possibile
apertura di negoziati di adesione con
la Turchia. Sarà
inoltre preparato un parere sulla domanda della Croazia. In quest'ottica, è
necessario elaborare orientamenti futuri per l'Unione europea allargata e
consolidare la riforma istituzionale e normativa, dare seguito ai risultati
della Conferenza intergovernativa sul Trattato costituzionale e preparare la
prospettiva finanziaria per il periodo successivo al 2006. Ai fini della
stabilità,
la Commissione
individua due obiettivi principali: sviluppare un quadro politico stabile ed
esaustivo per la cooperazione coi paesi vicini al fine di creare uno spazio
di pace, stabilità e prosperità e di evitare nuove separazioni all'interno
dell'Europa in seguito all'allargamento dell'Unione; sviluppare politiche
interne in grado di favorire la stabilità e la sicurezza, consolidando i
progressi verso la creazione di uno spazio di libertà, giustizia e
sicurezza. Particolare attenzione sarà rivolta alla gestione delle
frontiere comuni, sposando un'azione severa contro l'immigrazione
clandestina con misure sul giusto trattamento e l'integrazione degli
immigrati legali, e introducendo misure di lotta contro la criminalità e il
terrorismo. In riferimento ai paesi vicini, si tratta di preparare una serie
di piani d'azione, partendo da un numero massimo di otto paesi dell'Europa
orientale e del Mediterraneo, di elaborare un quadro per i paesi vicini
nella prospettiva di una loro partecipazione al mercato unico, di
incoraggiare un maggiore coinvolgimento politico dell'Ue nella prevenzione
dei conflitti e delle crisi e di realizzare una maggiore cooperazione
culturale. Per
la Russia
, si dovrà attuare la decisione di sviluppare quattro «spazi comuni»
(economico, della giustizia e degli affari interni, della sicurezza, della
ricerca e cultura), ma anche migliorare l'attuazione degli accordi di
partenariato e cooperazione con Mosca e con l'Ucraina. Quanto ai Balcani,
sarà preparato un accordo di partenariato e studi di fattibilità sulla
Bosnia-erzegovina e
la Serbia-montenegro. In
materia di crescita sostenibile,
la Commissione
punta a evidenziare una serie di azioni che «aiuteranno ad ottenere la
crescita sostenibile e a migliorare la qualità della vita dei cittadini
europei». Si vuole inoltre migliorare il coordinamento delle politiche
economiche e di bilancio degli Stati membri, nonché continuare la lotta
alla povertà e la promozione della crescita sostenibile in tutto il mondo.
LA COMMISSIONE EUROPEA
ADOTTA MISURE PER INCREMENTARE
LA PARTECIPAZIONE DELLE
PMI AL 6PQ
Bruxeles, 13 novembre 2003 - La partecipazione delle piccole e medie imprese
(Pmi) alle proposte selezionate per il primo invito pubblicato nell'ambito
delle priorità tematiche del Sesto programma quadro (6Pq) corrisponde al 13
per cento degli stanziamenti disponibili. È quanto afferma Xabier Goenaga,
capo unità presso
la Dg Ricerca
della Commissione. In un'intervista rilasciata al Notiziario Cordis, Goenaga
ha definito tale percentuale "incoraggiante", ma ha chiarito che
la Commissione
adotterà misure per incrementarla ulteriormente. L'obiettivo della
Commissione consiste, infatti, nel coinvolgere le Pmi nel programma in
misura del 15 per cento. "Questi dati, pur essendo confortanti, non
sono sufficienti. Dovremo impegnarci per migliorarli in futuro", ha
dichiarato Goenaga. Egli ha spiegato che la prima iniziativa della
Commissione consisterà nel monitorare attentamente le trattative dei
contratti relativi al primo invito a presentare proposte, al fine di
garantire, al termine della procedura, il 13 cento di partecipazione.
Rivestono particolare importanza quei consorzi che subiscono decurtazioni
degli stanziamenti richiesti. Goenaga ha descritto altresì le ulteriori
misure correttive previste dalla Commissione per incrementare il numero di
piccole imprese partecipanti al 6Pq. Fra queste figura la pubblicazione di
"inviti complementari" per favorire l'adesione delle Pmi ai
progetti integrati (Pi) già definiti. "Ciò rappresenta un modo
estremamente efficace per facilitare la presentazione delle domande di
partecipazione al 6Pq da parte delle Pmi, visto che il consorzio è già
operativo e richiede loro un impegno minimo", secondo Goenaga. Un'altra
proposta consiste nell'estendere ad altri settori del 6Pq l'utilizzo di uno
strumento già applicato nella terza priorità tematica. Nel quadro dei
primi inviti a presentare proposte per la priorità in materia di
nanotecnologie, materiali e processi di produzione, era stato pubblicato un
bando che prevedeva uno stanziamento di 40 milioni di euro a favore dei
progetti integrati per le Pmi (Pi-pmi). I progetti integrati per le Pmi
riguardano settori di particolare interesse per le piccole imprese e si
caratterizzano per una partecipazione delle Pmi pari ad almeno il 50 per
cento. Tali progetti sono di dimensioni inferiori rispetto ai normali
progetti integrati e, benché sia ammessa la partecipazione delle grandi
imprese al consorzio, il loro coordinamento deve essere affidato a piccole
imprese con notevoli capacità di ricerca. Con l'aiuto dei dati forniti
dalla Task force interservizi-Pmi, che sta monitorando le fasi di
partecipazione delle Pmi agli inviti a presentare proposte per il 6Pq,
la Commissione
è stata in grado di individuare le aree tematiche prioritarie dove le Pmi
sono sottorappresentate, sebbene ciò non influirà sulle modalità di
adozione delle misure correttive. "Aree prioritarie quali le scienze
della vita, l'aeronautica, la qualità e la sicurezza dei prodotti
alimentari e il cambiamento globale hanno una partecipazione piuttosto bassa
di Pmi e pertanto saranno adottate delle misure correttive per ognuna delle
sette aree tematiche, comprese quelle che hanno ottenuto gli obiettivi
previsti", ha affermato Goenaga. Alla domanda su quali siano le misure
che gli Stati membri possono adottare per favorire al massimo la
partecipazione delle piccole imprese al programma quadro, Goenaga ha
sottolineato l'importanza di creare reti nazionali ed internazionali a
sostegno delle Pmi. Egli ha affermato che le imprese di minori dimensioni
hanno bisogno di assistenza nell'individuazione delle proprie esigenze di
ricerca ed innovazione, come pure di potenziali partner industriali con i
quali collaborare. Gli Stati membri dovrebbero sostenere altresì le Pmi
nella presentazione delle proposte per il 6Pq, attraverso l'impiego di
strumenti finanziari e la fornitura di servizi di consulenza. Infine,
Goenaga ha osservato che la partecipazione delle Pmi dei futuri Stati membri
e dei paesi candidati al primo invito a presentare proposte è stata
complessivamente positiva, sebbene ritenga che il loro livello di
partecipazione ai nuovi strumenti possa essere migliorato. "
La Commissione
, unitamente ai rappresentanti dei paesi candidati, sta considerando la
possibilità di intensificare la partecipazione ai nuovi strumenti, ma va
sottolineato che, oltre alle Pmi, saranno interessate anche le
organizzazioni di qualsiasi dimensione".
STUDI PROGETTUALI,
COSTRUZIONE DI NUOVE INFRASTRUTTURE E MISURE DI ACCOMPAGNAMENTO: INVITO A
PRESENTARE PROPOSTE
Bruxelles, 13 novembre 2003 -
La Commissione
europea ha pubblicato un invito a presentare proposte per studi progettuali,
costruzione di nuove infrastrutture e misure di accompagnamento nell'ambito
dell'attività "sostegno alle infrastrutture di ricerca". Si
tratta di uno dei settori previsti dal programma specifico "Strutturare
lo Spazio europeo della ricerca". L'obiettivo del presente invito è di
contribuire, caso per caso, agli studi di fattibilità e ai lavori tecnici
preparatori intrapresi in uno o più Stati membri o Stati associati, come
specificato nella sezione 3.2.4 del programma di lavoro. Il sostegno
riguarda le nuove infrastrutture che presentano chiaramente una dimensione e
un interesse europei. I proponenti devono tener conto delle esigenze di
tutti gli utenti potenziali, studiando sistematicamente le possibilità di
contribuire al finanziamento di tali infrastrutture mediante altre risorse,
segnatamente
la Banca
europea per gli investimenti (Bei) o i Fondi strutturali (per i progetti
situati negli Stati membri) Lo strumento di finanziamento che le proposte
devono utilizzare sono le "azioni di sostegno specifico".
L'importo indicativo globale per il presente invito è di 70 milioni di
euro. Per consultare il testo completo dell'invito, visitare il seguente
indirizzo web: http://fp6.Cordis.lu/fp6/call_details.cfm?call_id=76
IL CONSIGLIO ADOTTA
UNA RISOLUZIONE SULLA PROFESSIONE E
LA CARRIERA DEI
RICERCATORI
Bruxelles, 13 novembre 2003 - In occasione del Consiglio "Competitività",
svoltosi il 10 novembre a Bruxelles, i ministri europei della Ricerca, del
Mercato interno e dell'Industria hanno adottato una risoluzione sulla
professione e la carriera dei ricercatori all'interno dello Spazio europeo
della ricerca (Ser). La risoluzione riafferma il ruolo centrale svolto dai
ricercatori nel promuovere la crescita e la competitività in Europa, e
ammette che sono necessari ulteriori miglioramenti per creare un vero e
proprio mercato interno dell'occupazione destinato ai ricercatori dell'Ue. A
tal fine, il Consiglio chiede agli Stati membri e alla Commissione di
intraprendere azioni, su base volontaria, volte a migliorare le prospettive
di impiego e di carriera per i ricercatori. Tali misure comprendono lo
scambio di buone prassi in merito ai sistemi di valutazione per le carriere
nella ricerca, la promozione del dialogo sociale per accrescere la
sensibilità pubblica nei confronti delle carriere scientifiche e
l'eliminazione dei rimanenti ostacoli all'avanzamento di carriera nella
ricerca. Le iniziative dovranno essere elaborate in maniera tale da
promuovere le pari opportunità per uomini e donne, aggiunge la risoluzione.
Il Consiglio approva altresì i piani della Commissione relativi
all'elaborazione di una "Carta del ricercatore europeo" e di un
codice di condotta per l'assunzione degli scienziati, nonché al lancio
dell'Anno europeo dei ricercatori, al fine di rafforzare il riconoscimento
pubblico delle carriere nella ricerca e sviluppo.
La Commissione
, inoltre, viene invitata ad intensificare gli sforzi per migliorare il
funzionamento del portale dedicato alla mobilità dei ricercatori e della
rete europea dei centri di mobilità, nonché a monitorare ulteriormente le
questioni legate allo sviluppo delle carriere, attraverso la raccolta di
dati e l'analisi delle esigenze. Infine, la risoluzione chiede alla
Commissione di presentare regolarmente una relazione sui progressi ottenuti
grazie agli sforzi che essa compie per migliorare le prospettive di impiego
e di carriera per i ricercatori in Europa. Inoltre, durante la riunione, il
Consiglio "Competitività" ha chiesto al Comitato dei
rappresentanti permanenti degli Stati membri di moltiplicare gli sforzi per
raggiungere, in tempo per la prossima riunione del Consiglio, un accordo
politico sulla proposta di regolamento in materia di brevetto comunitario.
Per consultare le conclusioni provvisorie del Consiglio "Competitività"
visitare il sito: http://ue.Eu.int/pressdata/en/intm/77861.pdf
GESTIONE E
AMMINISTRAZIONE DELLA RICERCA IN UN MONDO CHE CAMBIA
Bucarest, 13 novembre 2003 - Dal 24 al 26 giugno 2004 si svolgerà a
Bucarest (Romania) la conferenza annuale dell'Associazione europea dei
direttori e degli amministratori della ricerca (Earma), dedicata al tema
"Gestione e amministrazione della ricerca in un mondo che cambia".
I dibattiti si concentreranno su molteplici questioni, fra le quali
figurano: la gestione e la valutazione dei prodotti della R&s (ricerca e
sviluppo), compresa la stesura di relazioni; il funzionamento efficace delle
reti; le politiche in materia di proprietà intellettuale; la pianificazione
strategica in vista di collaborazioni internazionali; la gestione dei
mutamenti nella ricerca: sfide poste dal mondo reale. Per informazioni:
Ruxandra Todoran Tel: +40 21 30 71 935 E-mail: info@earma2004.Ro
http://www.Earma2004.ro
BANCA LOMBARDA :
RISULTATI CONSOLIDATI DEI PRIMI NOVE MESI DEL 2003 - AL VIA IL PROGETTO DI
RIORGANIZZAZIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE UTILE NETTO: 106,1 MILIONI DI
EURO (+4,9%)
Brescia, 13 novembre 2003 - Si è riunito ieri il Consiglio di
Amministrazione di Banca Lombarda che ha approvato i conti economici e
patrimoniali consolidati al 30 settembre 2003. I risultati dei primi nove
mesi hanno evidenziato un utile netto di 106,1 milioni di Euro (+4,9%). Il
Consiglio ha inoltre deliberato il Progetto di riorganizzazione del
patrimonio immobiliare di alcune società del Gruppo. L'andamento del terzo
trimestre è risultato complessivamente positivo registrando, rispetto
all'analogo periodo del 2002, dinamiche significative per quasi tutte le
principali voci di ricavo. Anche sul fronte dell'intermediazione dei volumi,
i tassi di sviluppo sono risultati soddisfacenti preservando su livelli
elevati la qualità del credito. E' stata inoltre deliberata, in funzione
della dimensione operativa raggiunta dal Gruppo e nell'ambito dei piani di
rafforzamento delle strutture di vertice, la nomina di tre nuovi vice
direttori generali. Ettore Medda, Alberto Pella e Elvio Sonnino con
decorrenza 1 Gennaio 2004, andranno a supportare il Direttore Generale
Victor Massiah nella conduzione di Banca Lombarda. Medda, Direttore Centrale
di Banca Lombarda, ha attualmente la responsabilità degli affari societari,
delle partecipazioni, degli studi e relazioni esterne. Pella, Direttore
Centrale di Banca Lombarda è distaccato presso il Banco di Brescia dove
opera quale responsabile della Divisione Corporate. Sonnino, anch'egli
Direttore Centrale di Banca Lombarda, è attualmente Direttore Generale di
Lombarda Sistemi e Servizi, incarico che peraltro manterrà anche in futuro.
Dati Consolidati Al 30 Settembre 2003 Lo sviluppo dei principali aggregati
di intermediazione evidenzia: Gli impieghi hanno raggiunto i 22.429 milioni
di Euro, con un incremento del 2,7% rispetto allo stesso periodo
dell'esercizio 2002. Al lordo dei 1.261 milioni di Euro di crediti
cartolarizzati nel periodo, la crescita sarebbe dell'8,4%, ferma restando
una sostanziale stabilità nella qualità del credito. L'incidenza delle
sofferenze nette sugli impieghi è rimasta stabile all'1,1%. La raccolta
diretta si è attestata sui 21.627 milioni di Euro, con un incremento del
3,1%, trainata in particolare dalla sostenuta crescita delle obbligazioni.
Il risparmio gestito, incluse le riserve tecniche assicurative, ha superato
i 22 miliardi di Euro, registrando un aumento significativo sul settembre
2002 pari al 16,1%. Tale risultato positivo è stato conseguito grazie a un
incremento dell'11,7% sui fondi e sulle gestioni oltre ad uno sviluppo molto
sostenuto delle riserve tecniche assicurative (35,6%). Il risparmio
amministrato pari a 17.951 milioni di Euro ha manifestato una moderata
crescita pari all'1,2%. Per quanto attiene il Conto Economico: il Margine di
Interesse è risultato pari a 576,4 milioni di Euro, con una crescita di 7,3
milioni di Euro (+1,3%) rispetto al 30 settembre dell'anno precedente.
Nell'ambito del Margine d'Interesse la componente del Margine Denaro ha
segnato un incremento del 3,8%, mentre i dividendi hanno registrato una
netta flessione. Nel 2002 erano infatti stati incassati dividendi
straordinari da società partecipate. Il Margine da Servizi, pari a 402,4
milioni di Euro, ha registrato un incremento di 16,3 milioni di Euro (+4,2%)
rispetto ai primi nove mesi del 2002. La crescita è riconducibile
principalmente ai Profitti da Operazioni Finanziarie mentre gli Altri
Proventi Netti, anche a seguito di quanto prima commentato, hanno più che
controbilanciato la contrazione delle commissioni nette (-5,4%). La
flessione di queste ultime è essenzialmente attribuibile all'area del
risparmio gestito. Il Margine di Intermediazione si è attestato a 978,8
milioni di Euro, in crescita del 2,5% rispetto all'anno precedente. Al netto
dei dividendi, il cui andamento come detto ha risentito di componenti
straordinarie, il Margine d'Intermediazione avrebbe segnato un incremento
del 4% circa. Le Spese Amministrative sono aumentate dell'1,7%,
posizionandosi a 536,3 milioni di Euro. In particolare le Spese del
Personale sono aumentate del 3,2% (321,5 milioni di Euro) in relazione agli
adeguamenti economici previsti dal Ccnl. Le Altre Spese Amministrative sono
diminuite dello 0,6% (214,8 milioni di Euro). Il Risultato Lordo di Gestione
si è attestato a 442,5 milioni di Euro, il 3,4% in più rispetto al
corrispondente periodo dello scorso esercizio. Le Rettifiche di Valore sulle
Immobilizzazioni Materiali ed Immateriali sono ammontate a 104,1 milioni di
Euro, in aumento del 7% rispetto all'anno precedente. Il Rapporto cost/income
(misurato dall'incidenza sul Margine di Intermediazione delle Spese
Amministrative e delle Rettifiche su Immobilizzazioni, al netto di quelle
relative alle differenze positive di consolidamento e agli avviamenti) si è
posizionato al 60,5%, rispetto al 61,1% rilevato al 30 settembre 2002. Le
Rettifiche Nette di Valore sui Crediti, pari a 68,6 milioni di Euro, sono in
aumento del 2,9%. Il costo del credito, calcolato rapportando le Rettifiche
Nette su Crediti allo stock degli impieghi, è risultato pari allo 0,31%,
rimanendo invariato rispetto al valore del periodo precedente. L'utile delle
Attività Ordinarie si è attestato a 261,9 milioni di Euro, in crescita del
3,3% rispetto a quello del corrispondente periodo dell'anno precedente. Le
Componenti Straordinarie hanno generato un saldo di 14,6 milioni di Euro,
che si raffronta ad un valore di 23 milioni di Euro dei primi 9 mesi del
2002. Questo valore comprendeva fra l'altro le plusvalenze da realizzo di
partecipazioni e immobili per circa 11 milioni di Euro. L'utile Netto,
attestatosi a 106,1 milioni di Euro, ha segnato un incremento del 4,9%
rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente. Il Roe cash
annualizzato si è attestato al 12,1% contro l'11,4% del 2002. Si precisa
che la situazione patrimoniale al 30 settembre 2003 include le consistenze
di Banca Idea. Per quanto riguarda il conto economico, il consolidamento di
Banca Idea ha riguardato solo i valori economici maturati da quest'ultima
nel periodo compreso tra aprile e settembre 2003. Non si è proceduto
inoltre alla proformizzazione dei risultati economici dei primi nove mesi
del
2002 in
quanto è intervenuta una significativa modificazione nella composizione dei
rami aziendali che costituiscono l'attività di Banca Idea. Il
consolidamento dei valori economici di Banca Idea maturati nel periodo da
aprile a settembre
2003 ha
determinato un impatto sull'Utile Netto consolidato di Banca Lombarda,
negativo per 5,6 milioni di Euro. Si ricorda peraltro che l'acquisizione di
Banca Idea ha rappresentato un'anticipazione di investimenti già
programmati dal piano interno di sviluppo, che è stato opportunamente
ricalibrato nell'entità degli investimenti programmati e non più necessari
alla luce della citata acquisizione. Progetto Di Riorganizzazione Del
Patrimonio Immobiliare Il Consiglio di Amministrazione di Banca Lombarda ha
inoltre deliberato l'avvio di un progetto di riorganizzazione del patrimonio
immobiliare strumentale di alcune società del Gruppo (Banca Lombarda e
Banco di Brescia), con accentramento dello stesso in una apposita società,
Solimm S.p.a., già facente parte del Gruppo Banca Lombarda. In particolare,
l'operazione prevede il conferimento di due distinti rami aziendali
immobiliari, facenti capo rispettivamente alla Capogruppo Banca Lombarda e
al Banco di Brescia, costituiti dai cespiti immobiliari e relative
pertinenze, dai rapporti contrattuali afferenti i rami stessi, dal personale
e dalle attività e passività correlate. Solimm sarà strutturata in
funzione della nuova mission assegnata alla stessa, con potenziamento della
struttura organizzativa e con apporto di adeguate risorse tecniche e umane,
con l'obiettivo di garantire livelli di competenza e di efficienza dei
servizi offerti, anche attraverso contratti di outsourcing con Lombarda
Sistemi e Servizi, anch'essa società del Gruppo Banca Lombarda. Sotto il
profilo strategico, l'operazione di conferimento consentirà a Banca
Lombarda e al Banco di Brescia di concentrare la propria attività sul core
business e ottimizzare la gestione del patrimonio immobiliare, attraverso
una società dedicata in grado di massimizzare la valorizzazione dello
stesso in un contesto di contenimento dei costi. La valutazione dell'insieme
degli immobili interessati all'operazione, effettuata con l'ausilio di
consulenti esterni e applicando metodologie patrimoniali e reddituali, ha
definito in circa 38 milioni di Euro il valore del ramo di azienda conferito
dalla Capogruppo e in circa 274 milioni di Euro il valore di quello facente
capo al Banco di Brescia. Tali valutazioni, raffrontate ai valori con cui i
rispettivi rami di azienda sono iscritti a bilancio, produrranno sui conti
economici di Banca Lombarda e Banco di Brescia plusvalenze lorde
rispettivamente per circa 29 milioni e 157 milioni di Euro, soggette
entrambe all'imposta sostitutiva del 19%, che verranno interamente destinate
al rafforzamento patrimoniale.
CREDEM: AL 30
SETTEMBRE 2003
LA RACCOLTA COMPLESSIVA
HA RAGGIUNTO I 54.007 MILIONI DI EURO (+15,9% RISPETTO AL 30 SETTEMBRE
2002).
Reggio Emilia, 13 novembre 2003 - Margine d’intermediazione consolidato a
612,6 milioni di Euro (+3,5% rispetto al 30 settembre 2002). Utile Netto
consolidato a 91,4 milioni di Euro (+2,6%). Il Consiglio di Amministrazione
di Credem ha approvato oggi la relazione trimestrale consolidata al 30
settembre 2003. Risultati economici consolidati Il “margine
d’intermediazione” consolidato è incrementato del 3,5% raggiungendo nei
primi nove mesi del 2003 i 612,6 mln E rispetto ai 591,6 mln E dello stesso
periodo del
2002. In
tale contesto è sostanzialmente invariata la contribuzione
dell’intermediazione creditizia: la riduzione della “forbice tassi” è
stata positivamente compensata dal significativo progresso delle masse, sia
nel comparto bancario sia in quello del leasing. Il “margine
finanziario”, sempre a livello di Gruppo, è cresciuto del 1,6%
attestandosi a 231 mln E rispetto ai 227,4 mln E dello stesso periodo del
2002. In
sensibile crescita (+4,8%) il margine dei servizi che ha raggiunto un valore
pari a 381,6 mln E rispetto ai 364,2 mln E del settembre 2002. Significativo
il contributo dell’area finanza (+36,1%) influenzato positivamente
dall’operatività nell’area trading, considerando anche la severa
svalutazione effettuata del comparto corporate bond. In leggero aumento i
costi operativi (+3,9%) che hanno raggiunto i 391 mln E rispetto ai 376,2
mln E del settembre 2002 . Gli ammortamenti pari a 52,1 mln di Euro
risultano in calo del 5,6% rispetto a settembre 2002. L’utile delle
attivita’ ordinarie risulta pari a 150,1 mln E (143,5 mln E al 9/2002),
mentre l’utile straordinario è passato da 18,1 mln E del 9/2002 a 7,1 mln
E a settembre 2003. Si segnala difatti tra le componenti straordinarie il
venir meno, rispetto al settembre dello scorso anno, di “proventi
straordinari” legati alla cessione, da parte di Credembanca e Abaxbank, di
significativi pacchetti partecipativi. L’utile netto consolidato, in
crescita del 2,6%, si è attestato a 91,4 mln E, rispetto agli 89,1 mln E al
9/2002. La raccolta I primi 9 mesi del 2003 sono stati caratterizzati da un
consistente incremento della raccolta complessiva raggiungendo, a livello
consolidato, il valore di 54.007 mln E (+15,9% rispetto al corrispondente
periodo del precedente esercizio). Più nel dettaglio, la raccolta diretta
ha raggiunto i 14.992 milioni di Euro, pari ad una crescita del 10,2%
rispetto al valore registrato al 30 settembre 2002. Risulta significativo
l’incremento (+18,3%) della raccolta indiretta la quale ha raggiunto un
valore pari a 39.015 mln E (32.993 mln E nei primi nove mesi 2002)
confermando il positivo andamento dell’aggregato che aveva già fatto
rilevare risultati apprezzabili nei primi 2 trimestri del 2003. Il progresso
della raccolta gestita che ha raggiunto i 14.465 mln E (+22,3% rispetto al
9/2002), ha interessato l’intera gamma dei prodotti offerti,
concentrandosi prevalentemente sui fondi comuni d’investimento
obbligazionari. La produzione netta dei primi 9 mesi
2003 ha
raggiunto 1,9 miliardi di Euro evidenziando un trend positivo in linea con
il budget 2003. Impieghi Il gruppo Credem evidenzia risultati
particolarmente positivi con crediti verso clientela al netto dei pronti
contro termine in crescita del 21,1% a 10.657 mln E rispetto a 8.802 mln E
del settembre 2002. Da segnalare il notevole incremento dell’erogazione
del credito a medio-lungo termine alle famiglie, ed i significativi tassi di
crescita nell’assistenza alle imprese, sia del settore retail che
corporate. Qualità del credito Continuano ad essere positivi anche i dati
relativi alle sofferenze nette che si sono attestate allo 0,22%, a conferma
dell’elevata qualità del credito, tra le migliori dell’intero sistema
bancario italiano. Al 30 settembre 2003 il Gruppo si articola in 457
filiali, 38 Centri Imprese, 55 Negozi Finanziari, 4.926 dipendenti e 895
promotori finanziari con mandato. Si allegano i prospetti di Stato
Patrimoniale e Conto Economico consolidati di Bilancio e quelli
riclassificati.
BANCA CARIGE FISSA I
TERMINI E LE CONDIZIONI DEFINITIVE DELL’OPERAZIONE SUL CAPITALE SOCIALE E
APPROVA
LA RELAZIONE DEL
TERZO TRIMESTRE 2003. UTILE NETTO A 79,4 MILIONI DI EURO (+13,5%)
Genova, 13 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Carige
nella seduta dell’ 11 novembre ha fissato le condizioni definitive
relative all’operazione sul capitale sociale, deliberata dal Consiglio il
29 settembre scorso a valere sulla delega attribuitagli dall’Assemblea
degli Azionisti del 10 settembre scorso. L’offerta in opzione riguarderà,
quindi: l’emissione di n. 79.991.450 azioni ordinarie e n. 12.785.775
azioni di risparmio, godimento 1/1/2003, offerte in opzione in ragione di 1
azione ordinaria o di risparmio ogni n. 11 vecchie azioni della medesima
categoria possedute, ad un prezzo pari a € 2,20, compreso il sovrapprezzo,
per ogni nuova azione ordinaria o di risparmio, per un controvalore
complessivo pari a € 204 milioni circa; l’emissione di n. 40.821.979
obbligazioni subordinate convertibili del prestito “Banca Carige 1,50%
2003-2013 subordinato ibrido con premio al rimborso convertibile in azioni
ordinarie” del valore nominale unitario di € 2,50, per un controvalore
pari a € 102 milioni circa. Le obbligazioni saranno offerte in opzione in
ragione di 1 obbligazione ogni gruppo di n. 25 azioni ordinarie e/o di
risparmio possedute prima dell’aumento di capitale di cui al punto
precedente. Le obbligazioni saranno convertibili in ragione di un’azione
ordinaria ogni obbligazione posseduta e avranno le seguenti principali
caratteristiche: Durata: 10 anni; Tasso di interesse: 1,50% annuo lordo;
Rimborso: in un’unica soluzione sopra la pari con una maggiorazione del
16,00% rispetto al valore nominale; Rendimento effettivo a scadenza: 2,90%
annuo lordo. I diritti di opzione dovranno essere esercitati dal 17 novembre
2003 sino al 5 dicembre 2003 compresi e saranno negoziabili in Borsa dal 17
novembre 2003 al 27 novembre 2003 compresi.
La Fondazione Cassa
di Risparmio di Genova e Imperia ha deliberato di sottoscrivere, alle
condizioni di emissione, le nuove azioni ordinarie e di risparmio e le
obbligazioni convertibili ad essa spettanti in opzione. Considerando anche
gli impegni assunti dagli azionisti Caisse des Dépots et Consignations S.a.,
Westdeutsche Landesbank Girozentrale Ag, El Monte de Piedad y Caja de
Ahorros Huelva y Sevilla, Gefip Holding S.a., Cattolica Assicurazioni
S.c.a.r.l. E Ligurpart S.p.a., l’ammontare complessivo oggetto di impegno
è pari ad almeno il 70% circa delle nuove azioni ordinarie, ad almeno il
98% circa delle nuove azioni di risparmio e ad almeno il 70% circa delle
obbligazioni convertibili. L’offerta in opzione relativa alle nuove azioni
ordinarie e alle obbligazioni convertibili, per la parte residua rispetto
agli impegni di cui sopra, è assistita da una garanzia diretta da Mcc e
Mediobanca. Nella stessa seduta, il Consiglio di Amministrazione ha
approvato la relazione del terzo trimestre 2003, che evidenzia un utile
netto dei primi nove mesi a 79,4 milioni, in crescita del 13,5% rispetto
all’analogo periodo dell’anno precedente. Il risultato positivo di
questa prima parte dell’anno è stato ottenuto in uno scenario
congiunturale ancora caratterizzato da elementi di debolezza, che hanno
significativamente condizionato lo sviluppo dell’attività bancaria. Dal
punto di vista economico, l’andamento del margine d’interesse (240,8
milioni, +6,3%), dei ricavi netti da servizi (296,6 milioni; +20,7%) e dei
costi operativi (365,4 milioni; +16,9%) è stato influenzato dallo sviluppo
della dimensione aziendale derivante dall’acquisizione di 42 sportelli dal
Gruppo Capitalia di fine
2002. In
particolare, dal lato dei ricavi, si registra il positivo contributo delle
commissioni attive (129,1 milioni; +7,5%) e dei dividendi (64,3 milioni;
+9,3%). Per quanto riguarda l’intermediazione, si evidenzia una crescita
delle Attività Finanziarie Intermediate per conto della clientela (Afi),
rispetto a fine anno, del 4,4% a 22.578,2 milioni: le componenti della
raccolta diretta ed indiretta registrano una crescita nel periodo
rispettivamente del 5,4% e del 3,7%. I crediti verso la clientela
raggiungono gli 8.830,4 milioni, con un incremento nei nove mesi del 2,3%,
trascinati dai crediti concessi per l’acquisizione e la ristrutturazione
delle abitazioni, saliti nel periodo di quasi il 13%. Nonostante il quadro
economico non favorevole, il portafoglio crediti della Carige si è
mantenuto su livelli di rischiosità contenuti, con un rapporto tra le
sofferenze e gli impieghi lordi pari al 3,2%. La rete delle filiali della
Carige nel corso del
2003 ha
registrato l’apertura di Monza, che porta a 392 il numero complessivo
degli sportelli della Banca, mentre a livello di Gruppo il numero ammonta a
455 unità, di cui il 53,4% localizzati in Liguria. Le agenzie assicurative
risultano pari a 420 unità. A fine settembre il personale della Banca
Carige è risultato pari a 3.788 unità (
3.512 a
fine
2002, a
cui si sono aggiunti, con decorrenza 1/1/2003, i 371 dipendenti delle
filiali acquisite da Capitalia). A livello consolidato, le Afi del Gruppo
Carige aumentano nei nove mesi del 4% a 25.478,1 milioni, mentre gli
impieghi a clientela, pari a 9.794,7 milioni, registrano una crescita del
3,2%. L’andamento dei risultati economici mostra uno sviluppo del
risultato di gestione (140,3 milioni) pari al 12,2%; l’utile netto
consolidato raggiunge quindi i 57,7 milioni evidenziando una crescita del
34,2% sull’utile netto del
2002. A
livello di singole partecipate, si registrano risultati positivi delle
controllate sia bancarie - Cassa di Risparmio di Savona e Banca del Monte di
Lucca, con utile netto pari a 14,8 milioni (+61,9%) e 1,9 milioni (oltre il
doppio rispetto a settembre 2002) rispettivamente, sia assicurative - Carige
Vita Nuova e Carige Assicurazioni, che hanno conseguito utili
rispettivamente pari a 3 milioni (più che raddoppiati rispetto
all’analogo periodo del 2002) e 2,2 milioni (+37,5%), rappresentando una
conferma della validità delle azioni di rafforzamento delle società e di
sviluppo delle sinergie all’interno del Gruppo, promosse dalla Carige
negli ultimi anni. Anche nel corso del 2003 il titolo Carige ha confermato
la propria validità evidenziando una crescita del corso nei nove mesi del
32% circa, superiore all’incremento dell’indice generale Mibtel (5,7%) e
dell’indice bancario Mib (18,9%).
MEDIOLANUM SPA
RISULTATI DEFINITIVI PRIMI NOVE MESI 2003: UTILE NETTO CONSOLIDATO È
CRESCIUTO DEL 79% (EURO 90 MILIONI)
Milano, 13 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Mediolanum
S.p.a., riunitosi l'11 novembre a Milano, ha approvato la relazione sulla
gestione dei primi nove mesi dell'anno 2003. Il Gruppo Mediolanum ha chiuso
il periodo molto positivamente. Con riferimento ai Dati Complessivi Del
Gruppo, che includono le nuove iniziative (Fibanc in Spagna, Gamax e
Bankhaus August Lenz in Germania e Banca Esperia in Italia): L'utile Netto
consolidato è cresciuto del 79% (Euro 90 milioni) rispetto allo stesso
periodo dello scorso anno. L'utile pre-imposte e partite straordinarie
consolidato è stato di Euro 122 milioni, in crescita del 91% rispetto al
risultato dei primi nove mesi del 2002. Le Masse Amministrate consolidate,
grazie anche al buon andamento della raccolta netta, sono ammontate a Euro
23 miliardi, in crescita del 14% nei dodici mesi.
La Raccolta Netta
consolidata totale, che include assicurazione vita, fondi comuni e gestioni
e la raccolta bancaria diretta e indiretta, è stata positiva per Euro 1.828
milioni. Al riguardo, significativi contributi sono giunti da Banca Esperia
con Euro 343 milioni e da Fibanc con Euro 92 milioni. La raccolta del
risparmio gestito è stata particolarmente rilevante, pari a Euro 1.567
milioni. Con riferimento all'Italia: L'utile Netto delle attività in Italia
è stato pari a Euro 116 milioni, con un incremento del 43% rispetto al
risultato dello scorso anno, mentre l'Utile pre-imposte e partite
straordinarie è stato di Euro 149 milioni, con un incremento del 48%
rispetto al 30 settembre 2002. Le Masse Amministrate, hanno raggiunto Euro
19 miliardi, in crescita del 12% nei dodici mesi.
La Raccolta Netta
è stata positiva per Euro 1.372 milioni. I Premi Lordi Vita sono ammontati
complessivamente ad Euro 1.269 milioni, in diminuzione del 21% rispetto allo
stesso periodo dello scorso anno. Escludendo l'effetto della trasformazione
da polizze vita tradizionali in nuovi prodotti assicurativi, molto
importante nel 2002, i premi lordi calano solo del 10%. Altri indicatori
degni di nota: Il totale dei C/c è stato di
331.100 a
fronte dei n. 330.200 al 30 settembre dello scorso anno. Il numero totale
dei Clienti è stato di 768.700 primi intestatari con un incremento del 2%
rispetto allo stessa data dello scorso anno. Al 30 settembre
2003 l
'organico della Rete di vendita di Banca Mediolanum è stato di 5.008
consulenti globali, di cui 4.092 promotori finanziari (-1% rispetto al 30
settembre 2002). Da sottolineare che nel terzo trimestre l'organico di Banca
Mediolanum si è incrementato di 153 unità. Aggiungendo i 954 operatori
assicurativi di Partner Time, le Reti di vendita del Gruppo Mediolanum hanno
raggiunto un organico complessivo di 5.962 unità. Con riferimento a Banca
Esperia: L'utile Netto di pertinenza del Gruppo Mediolanum è stato di Euro
1 milione a fronte di una perdita di Euro 3 milioni nello stesso periodo
dello scorso anno. Considerando il fatto che Banca Esperia è diventata
operativa nel settembre 2001, è importante sottolineare come già dal
secondo esercizio si sia registrato un utile.
La Raccolta
netta, sempre di pertinenza del Gruppo Mediolanum, è stata positiva per
Euro 343 milioni in crescita dell'8% rispetto allo stesso periodo dello
scorso anno. Da sottolineare che la raccolta del risparmio gestito è stata
positiva per Euro 246 milioni in crescita del 37% rispetto al 30 settembre
2002. Con riferimento alla Spagna:
La Raccolta Lorda
totale, di Euro 347 milioni, ha fatto registrare una crescita del 47%
rispetto ai primi nove mesi dello scorso anno, con un risultato molto
positivo soprattutto per quanto riguarda il risparmio gestito (Fondi e
Vita), che si è attestato su Euro 324 milioni, +53% rispetto allo stesso
periodo dello scorso anno.
La Raccolta Netta
totale è più che triplicata attestandosi su Euro 92 milioni contro Euro 28
milioni dello scorso anno. A tale risultato ha contribuito positivamente la
raccolta netta del risparmio gestito (Euro 75 milioni). Al 30 settembre
2003 l
'organico della Rete di vendita del Gruppo Fibanc è stato di 472 agenti. Da
segnalare l'incremento (+35%) dei consulenti globali (modello Mediolanum)
che hanno raggiunto alla fine dei primi nove mesi le 322 unità.
SNIA S.P.A.: IL CDA
APPROVA RISULTATI 3° TRIMESTRE: RICAVI PARI A EURO 203,3 MILIONI, IN
FLESSIONE.
Milano, 13 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione della Snia Spa
riunitosi ieri a Milano sotto
la Presidenza
di Umberto Rosa, ha esaminato ed approvato i risultati del 3° trimestre
2003. Il trimestre si chiude con ricavi pari a Euro 203,3 milioni, in
flessione, a parità di perimetro e di tassi di cambio, del 2,7 % rispetto
all’analogo periodo
2002. A
questo dato le Tecnologie Medicali contribuiscono per Euro 171,6 milioni (+
6,1% rispetto al 2002). In termini omogenei (perimetro e tassi di cambio) i
ricavi diminuiscono del 2,4 % rispetto al passato esercizio, anche per la
pressione sui prezzi indotta dalla svalutazione del dollaro. Il risultato
ante imposte del trimestre è stato negativo per Euro 49,6 milioni, per
effetto del perdurante ciclo negativo delle attività fibre e chimica. La
quota parte Snia delle perdite Nylstar (Euro 29,8 milioni, di cui circa Euro
18,7 milioni dovuti a svalutazione di assets), le perdite di Caffaro (6,5
milioni di Euro) e oneri straordinari (per Euro 7,8 milioni) concorrono a
questo risultato. L’indebitamento finanziario netto è passato da Euro
221,8 milioni al 30 giugno
2003 a
Euro 272,1 milioni al 30 settembre 2003, riflettendo anche il pagamento del
dividendo avvenuto a luglio. L’andamento negativo della joint venture
Nylstar ha determinato la decisione di intervenire sulla Società con un
piano radicale di ristrutturazione, dando ormai per scontata una forte
componente strutturale nella crisi del mercato e quindi inutile e pericolosa
l’aspettativa di una ripresa del ciclo, ormai in fase negativa dalla
seconda metà del 2000. E’ stato quindi avviato, con l’assistenza di
consulenti e di un nuovo management, un piano di ristrutturazione che riduce
il perimetro di attività e semplifica l’organizzazione, con l’obiettivo
di ottenere una configurazione sostenibile, dando per scontato il perdurare
dell’attuale stagnazione di consumi e prevedendo un’ulteriore flessione
dei prezzi di vendita. Il Consiglio della Snia ha preso atto del piano, la
cui realizzazione richiederà interventi di sostegno valutati in Euro 80/90
milioni a carico degli azionisti (50 % a carico Snia, pari a Euro 40/45
milioni), prima che Nylstar sia in condizioni di riprendere a generare
cassa. Nell’ambito della chimica, il Consiglio ha inoltre esaminato la
situazione della Caffaro. La società è impegnata nella realizzazione del
piano pluriennale di rilancio industriale del sito di Torviscosa (in
particolare nel rinnovo dell’impianto cloro-soda con nuova tecnologia a
membrana) e nella attivazione dei progetti di bonifica dei propri siti di
Torviscosa e Brescia. In quest’ultimo sito si è aperto di recente un
contenzioso con il Comune rispetto al quale Caffaro ha deciso di ricorrere
al T.a.r.. Questo Piano, una volta completato nell’arco del prossimo
biennio, si prevede potrà riportare
la Società
in condizioni di generare cassa e profitti.
IFIL: TERZO TRIMESTRE
DEL 2003, NONCHÉ L’ANDAMENTO DEI PRIMI NOVE MESI DELL’ANNO: RISULTATO
NETTO CONSOLIDATO DEL GRUPPO NEL TERZO TRIMESTRE 2003 È POSITIVO PER € 25
MILIONI (ERA NEGATIVO DI € 53 MILIONI NELLO STESSO PERIODO DEL 2002).
Torino, 13 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione dell’Ifil,
riunitosi ieri a Torino sotto la presidenza di Gianluigi Gabetti, ha
esaminato i risultati del terzo trimestre del 2003, nonché l’andamento
dei primi nove mesi dell’anno. Il risultato netto consolidato del Gruppo
nel terzo trimestre 2003 è positivo per € 25 milioni (era negativo di €
53 milioni nello stesso periodo del 2002). Per quanto riguarda i primi nove
mesi dell’anno, il risultato netto consolidato risulta ancora negativo di
€ 20 milioni (era positivo di € 6 milioni nello stesso periodo del
2002). La variazione deriva soprattutto dalla riduzione delle quote di
competenza Ifil nei risultati delle partecipate, solo parzialmente attenuata
dalla plusvalenza generata dalla vendita del 25% di Sifalberghi al Gruppo
Accor. Il patrimonio netto del Gruppo al 30 settembre 2003 ammonta a €
4.111,9 milioni, in crescita rispetto ai € 2.708,1 milioni di fine 2002,
soprattutto a seguito dell’aumento di capitale a pagamento effettuato in
luglio e del precedente aumento di capitale riservato a Ifi (a fronte del
conferimento da parte di quest’ultima delle partecipazioni in Fiat,
Sanpaolo Imi, Juventus e Soiem). Migliora la posizione finanziaria netta del
“sistema holdings”, che al 30 settembre 2003 risulta negativa per €
464,5 milioni, mentre era negativa di € 484,4 milioni al 31 dicembre del
2002. Prevedibile evoluzione dell’attività del Gruppo Ifil per
l’esercizio in corso L’equilibrato portafoglio delle partecipazioni di
Ifil – per circa un terzo concentrato sul settore automotive e per circa
due terzi diversificato – e gli sforzi messi in atto per il rilancio di
Fiat costituiscono valide premesse per una ripresa del Gruppo che nel 2003
potrà verosimilmente manifestare i primi importanti segnali. Il risultato
consolidato del Gruppo Ifil per l’esercizio in corso sarà peraltro
influenzato dall’incertezza della congiuntura economica in cui hanno
dovuto operare le principali partecipate per almeno buona parte dell’anno
e dai risultati del Gruppo Fiat, per il quale il 2003, come previsto,
rappresenta un anno di transizione difficile e impegnativo. Per quanto
riguarda l’esercizio 2003 della capogruppo Ifil S.p.a., sulla base dei
risultati ad oggi disponibili, è prevedibile un risultato positivo.
GRUPPO
IT HOLDING: APPROVATI OGGI I RISULTATI AL 30 SETTEMBRE 2003: FATTURATO
CONSOLIDATO: +2,8%,
Milano, 12 novembre 2003: It Holding S.p.a., società operante nel settore
dei luxury goods e quotata in Borsa dal
1997, ha
approvato oggi i risultati al 30 settembre 2003. Fatturato consolidato in
crescita del 2,8% per un ammontare di 520,9 milioni di euro (rispetto ai
506,6 milioni di euro del corrispondente periodo del 2003). Il fatturato
sarebbe cresciuto di circa l’8,0% a cambi costanti e a parità di
perimetro di consolidamento (ovvero deconsolidando, dai ricavi dei primi
nove mesi 2002, il fatturato delle collezioni di prêt-à-porter e accessori
Romeo Gigli, Gigli e Husky, affidate successivamente in licenza a terzi). In
crescita anche il margine operativo lordo, che si attesta a 63,4 milioni di
euro, in crescita del 2,8%, per un’incidenza sulle vendite pari al 12,2%
dei ricavi, nonostante i maggiori investimenti pubblicitari aumentati del
30,0% rispetto al 30 settembre 2002. Il risultato operativo (Ebita¹) è
stato pari a 42,5 milioni di euro, pari all’8,2% dei ricavi,
sostanzialmente in linea con il valore al 30 settembre 2002 (43,5 milioni di
euro). I ricavi del marchio Ferré, consolidati dal Gruppo It Holding, nei
primi nove mesi hanno raggiunto quota 89,0 milioni di euro, con una crescita
del 7,7 % rispetto al 30 settembre 2002, cui si aggiungono circa 90,0
milioni di euro di fatturato sviluppato da licenze esterne al Gruppo. Tonino
Perna, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo, ha così commentato
i risultati raggiunti: “In un contesto ancora difficile, sia
macroeconomico che del settore di riferimento, questi dati confermano come
il Gruppo si sia ben strutturato per affrontare con basi solide le fasi di
riflessione del mercato. Confermiamo dunque il nostro obiettivo di
raggiungere a fine anno una crescita del fatturato consolidato in linea con
i risultati raggiunti nei primi nove mesi”. Ancora positiva la performance
del settore abbigliamento e accessori, il cui fatturato è cresciuto del
4,2% (raggiungendo una quota sul totale del fatturato consolidato
dell’88,8%), nonostante la sfavorevole dinamica dei cambi e la variazione
del perimetro di consolidamento. Da segnalare la crescita rilevante del
settore profumi che – pur avendo iniziato a generare fatturato nel 2002
– ha raggiunto 15,2 milioni di euro al 30 settembre, grazie anche ai
successi dei profumi femminili “Roberto Cavalli” e “Romeo Gigli” e
di quello maschile “Roberto Cavalli Man”. Per quanto riguarda la
distribuzione geografica, oltre alla crescita relativa al mercato domestico
(214,3 milioni di euro, in crescita del 5,3% e pari al 41,1% del totale del
fatturato consolidato), sono da segnalare l’aumento della penetrazione in
Europa (184,9 milioni di euro, +7,9%) e la sostanziale stabilità nel
continente americano (58,0 milioni di euro, per una quota sul fatturato
consolidato dell’11,1%). Il fatturato in Estremo Oriente e Giappone
subisce una contrazione del 10,5% a 37,4 milioni di euro, principalmente a
seguito dell’avvicendamento di un nuovo partner del Gruppo per la
distribuzione delle collezioni “Gianfranco Ferré”. Le vendite ai
clienti indipendenti e alle boutique in franchising continuano a rimanere il
principale canale di vendita per il Gruppo It Holding, registrando ricavi
per 479,2 milioni di euro (+3,7%), per un’incidenza che sale al 92,0%. Il
fatturato sviluppato attraverso la rete retail (33 Dos e 6 factory outlet al
30 settembre 2003) ammonta a 32,1 milioni di euro (+2,9% rispetto al 30
settembre 2002), nonostante la chiusura temporanea per ristrutturazione di
alcune boutique “Gianfranco Ferré”. Andamento gestionale A fronte di un
incremento dei ricavi netti consolidati del 2,8%, rispetto al 30 settembre
2002, il margine industriale è cresciuto di ben il 7,7% (raggiungendo 322,8
milioni di euro), grazie a maggiori efficienze produttive e ad un miglior
mix delle vendite. Il margine operativo lordo è aumentato in modo
proporzionale rispetto ai ricavi consolidati (2,8%), attestandosi a 63,4
milioni di euro, e mantenendo un’incidenza sui ricavi consolidati del
12,2%. Il miglioramento in termini assoluti è da ricondurre essenzialmente
ad una maggiore efficienza sui costi di campionario, che ha controbilanciato
le maggiori spese pubblicitarie. A causa soprattutto dei forti investimenti
pubblicitari, il risultato operativo (Ebita) è stato pari a 42,5 milioni di
euro, in lieve contrazione rispetto al 30 settembre 2002 (-2,3% rispetto a
43,5 milioni di euro). 4 Il risultato ante imposte, la lordo
dell’ammortamento del goodwill, è stato pari a 14,9 milioni di euro, in
diminuzione rispetto allo stesso periodo del
2002, a
causa di maggiori oneri finanziari. In particolare, la fase di avvio del
programma di securitization in luglio di quest’anno ha prodotto un
incremento di questi oneri (circa 5 milioni di euro) non proporzionale alla
variazione della posizione finanziaria. Nel corso dell’anno gli
investimenti operativi sono stati pari a 32,0 milioni di euro, di cui 27,4
milioni in immobilizzazioni immateriali e 4,6 milioni in immobilizzazioni
materiali. Tali investimenti sono riconducibili, in misura prevalente,
all’attuazione del piano strategico del gruppo Ferré e al lancio di nuovi
prodotti nel settore dei profumi e degli occhiali. Il debito bancario netto
del Gruppo al 30 settembre 2003 è stato pari a 155,1 milioni di euro in
aumento da 98,2 milioni di euro al 31 dicembre 2002, soprattutto per effetto
della realizzazione del piano strategico Ferré, i cui effetti saranno
visibile a partire dalla primavera/estate 2004, e della stagionalità delle
vendite nel settore in cui il Gruppo opera. Conseguentemente, a fine
settembre, il debito bancario raggiunge un livello più elevato per poi
ridursi nell’ultimo trimestre. All’indebitamento bancario netto si
aggiunge il prestito obbligazionario di 200,0 milioni di euro.
Complessivamente la posizione finanziaria netta a fine anno non dovrebbe
essere distante da quella al 31 dicembre 2002.
FILA HOLDING S.P.A.
COMUNICA I RISULTATI DEL TERZO TRIMESTRE 2003
Biella, 13 novembre 2003 - Fila Holding S.p.a. Controllata da Rcs Mediagroup
per il 98,2% ha diffuso il 10 novembre i risultati, non sottoposti a
revisione, relativi al terzo trimestre conclusosi in data 30 settembre 2003.
La società Fila Holding Spa in data 10 giugno
2003 ha
perfezionato la vendita di tutte le società operative a Sport Brands
International Llc alle condizioni già annunciate nel precedente comunicato
stampa del 10 giugno 2003. Pertanto i risultati sotto riportati sono
relativi alla sola Fila Holding S.p.a. E sono confrontati con i dati non
consolidati della Società Fila Holding S.p.a. Nello stesso periodo del
2002. Risultato netto in Dollari In dollari statunitensi, l’utile netto
del terzo trimestre 2003 è stato pari a U.s.$ 0,4 milioni rispetto alla
perdita di U.s.$ 2,5 milioni nello stesso trimestre del 2002. Rispetto allo
stesso trimestre dello scorso anno, l’Euro si è apprezzato del 14% sul
dollaro; il cambio medio Euro /Us$ nel secondo trimestre 2003 si è
attestato a Us$ 1,124 contro Us$ 0,984 nel corrispondente periodo 2002.
Analisi Conto Economico Come conseguenza della cessione delle
partecipazioni, la società non evidenzia né ricavi né costo del venduto,
il risultato operativo è pertanto costituito solamente dalle spese generali
e amministrative. I costi amministrativi, di vendita e le spese generali per
il terzo trimestre 2003 ammontano a Euro 0,5 milioni rispetto a Euro 0,4
milioni nello stesso periodo dell’anno precedente; questa voce è
costituita principalmente da prestazioni di servizi / consulenze. La voce
altri proventi ed oneri è positiva per Euro 0,3 milioni nel trimestre
rispetto a costi per Euro 2,1 milioni nel terzo semestre 2002, come
risultato di interessi netti attivi ed eliminazione delle perdite su oneri
diversi. Nel terzo trimestre 2003, nella voce imposte e tasse si evidenzia
una sopravvenienza attiva pari a Euro 0,5 milioni. Come risultato delle
operazioni sopracitate, l’utile netto nel terzo trimestre 2003 si attesta
a Euro 0,4 milioni rispetto ad una perdita netta Euro 2,6 milioni nel terzo
trimestre 2002. Analisi dello Stato Patrimoniale Il capitale circolante al
30 settembre 2003 ammonta a Euro 10,0 milioni contro Euro 17,7 milioni al 30
settembre 2002 (-44%). Gli investimenti nelle società controllate, dopo la
vendita di tutte le partecipazioni si riducono a zero, da Euro 78,9 milioni
al 30 settembre 2002. La posizione finanziaria netta al 30 settembre 2003 è
positiva per Euro 32,9 milioni contro Euro 35,2 milioni al 30 settembre
2002. Come precedentemente annunciato, a seguito dell’assemblea
straordinaria degli azionisti del 24 ottobre 2003, la denominazione sociale
della società è stata modificata da ‘‘Fila Holding S.p.a.’’ a
‘‘Rcs Investimenti S.p.a.’’ con efficacia dal primo gennaio 2004. Le
American Depositary Shares (Adss), rappresentative di azioni ordinarie di
Fila Holding S.p.a., sono state revocate dalla quotazione al New York Stock
Exchange.
PARMALAT LIQUIDA
LA PARTECIPAZIONE NEL
FONDO EPICURUM
Milano, 13 novembre 2003 - Parmalat Finanziaria annuncia di aver ricevuto
nella notte del 12 novembre (tarda serata ora americana) formale
comunicazione da parte del fondo aperto caymano Epicurum, che lamentava, con
toni di preoccupazione e forte disappunto, la grave situazione venutasi a
creare in Italia, e successivamente anche in altri paesi, in relazione a e a
seguito di taluni articoli di stampa e comunicati di varia fonte, anche di
natura finanziaria. Il Fondo ha motivato il proprio disappunto e la propria
sorpresa per la rappresentazione fornita di tale investimento da parte della
stampa italiana, con le conseguenti negative reazioni di mercato. Il Fondo
ha altresì lamentato che le circostanze prospettatesi negli ultimi giorni e
la diffusione di notizie infondate relativamente al Fondo e i negativi
apprezzamenti dello stesso e del suo management formulati, pur in assenza di
specifiche informazioni, da parte della stampa italiana, hanno creato grave
pregiudizio e danno al Fondo Epicurum, sia con riferimento all’immagine e
alla operatività del fondo nel suo complesso, sia con riferimento a talune
ipotesi di investimento attualmente in fase di studio, in Italia e
all’estero. A ragione di quanto sopra il Fondo ha evidenziato un giudizio
fortemente negativo della informazione italiana, sulle quali pare essersi
formulata la percezione del mercato, dichiarando di volersi riservare di
agire nei confronti dei responsabili della diffamazione distorta delle
informazioni nelle competenti sedi, in ogni giurisdizione applicabile, a
tutela della propria immagine e degli interessi propri e dei propri
investitori e a titolo di risarcimento dei danni subiti; al riguardo, e al
fine di poter meglio esperire le azioni ritenute necessarie, Epicurum ha
espresso la forte raccomandazione che
la Parmalat Finanziaria
voglia aderire alla richiesta di liquidare il proprio investimento nel
Fondo. A ragione di detta richiesta e della grave situazione,
strumentalmente e immotivatamente creatasi, a danno del Gruppo Parmalat e
del Fondo, Parmalat Finanziaria ha ritenuto di accettare la richiesta di
liquidazione della propria quota di partecipazione nel Fondo, liquidazione
che avrà luogo nei termini e alle condizioni delle disposizioni statutarie
del fondo, l’importo stimato che il fondo liquiderà sarà di circa 600
milioni di Us$ e la liquidazione avverrà entro 15 giorni a far data da
oggi. Anche a seguito di detta determinazione, che la società ha
formalmente comunicato al Fondo la propria adesione alla richiesta di
liquidazione delle quote, ringraziando i Managers dello stesso del supporto
e della collaborazione ricevuti a far data dalla prima sottoscrizione e, da
ultimo, in occasione delle spiacevoli circostanze di questi ultimi giorni,
intendendosi fornire comunicazione di quanto sopra in occasione della
riunione del Consiglio di Amministrazione convocato per il giorno 14
novembre 2003. Parmalat Finanziaria ha lamentato in diverse sedi, anche
istituzionali, e in più occasioni, la diffusione anche strumentale, in
varie forme, di notizie e supposizioni non veritiere e/o gravamente
diffamatorie del nostro Gruppo, volte a paventare nuovi presunti scandali
finanziari o inesistenti irregolarità contabili; notizie e supposizioni
riprese e amplificate impropriamente da svariate fonti e continuate nel
tempo con preoccupante accanimento, tali da conseguentemente originare il
sedimentarsi, nostro malgrado, di una percezione negativa e di dubbi circa
la nostra solidità finanziaria ed economica, nonostante i lusinghieri
risultati operativi conseguiti nel 2002 e nel corso del presente esercizio,
e condizionare negativamente il pricing del titolo Parmalat e il sentiment
di mercato nei nostri confronti. Parmalat Finanziaria si riserva di agire
contro i mandanti e i veicoli di diffamazione delle notizie diffamatorie
strumentalmente utilizzate.
LUFTHANSA ANNUNCIA UN RISULTATO
OPERATIVO POSITIVO DI €200 MILIONI PER IL TERZO TRIMESTRE DEL 2003.
Colonia-milano, 13 novembre 2003 - Dopo il successo registrato nel secondo
trimestre 2003, Lufthansa annuncia un altro risultato positivo nel terzo
trimestre dell'anno. Grazie alla continua modulazione dell'offerta e al
contenimento dei costi, il Gruppo ha registrato nel terzo trimestre un
risultato positivo per €200 milioni. "E' un risultato solido e
dimostra che la crisi nel settore non riesce a sbilanciarci. Ora dobbiamo
acquistare velocità e guadagnare quota. Rimane ancora molto da fare prima
di poter tornare ad avere la profittabilità richiesta per finanziare la
crescita e assicurare nuovi posti di lavoro", ha commentato nel corso
della presentazione dei risultati Wolfgang Mayrhuber, Presidente e Ceo di
Lufthansa. Per i primi nove mesi dell'anno, Lufthansa ha annunciato una
perdita operativa complessiva di €154 milioni. Nel corso degli ultimi sei
mesi, il Gruppo ha ridotto il passivo di €261 milioni rispetto alla
perdita di €415 milioni registrata nel primo trimestre dell'anno. Nei
primi nove mesi del 2002, Lufthansa aveva annunciato un risultato operativo
positivo di €790 milioni. Nonostante la continua crisi economica, per il
quarto trimestre il Gruppo prevede un miglioramento marginale e il
raggiungimento di un risultato in sostanziale pareggio operativo per il
2003. L
'industria dell'aviazione non sta passando solo una crisi, è chiamata a
confrontarsi con altri problemi strutturali. Le recenti vicissitudini
internazionali hanno contribuito a fare emergere questi problemi in modo più
rapido. "Le condizioni macroeconomiche in cui operiamo sono cambiate
profondamente e continueranno a cambiare. Lufthansa deve considerare che le
rese continueranno a diminuire ancora per un lungo periodo di tempo",
ha dichiarato Wolfgang Mayrhuber. "Il Gruppo ha solo una sola strada da
percorrere: risparmiare €1,2 miliardi nei prossimi due anni per creare le
basi per una crescita futura e rimettere in servizio i 66 aerei oggi ancora
a terra. Continueremo a contenere i costi dove necessario, mentre
investiremo in qualità e sicurezza, in nuovi aerei come gli Airbus A340-600
e A330-300, nella nostra nuova Business Class sulle rotte a lungo raggio,
nelle lounge e in nuovi terminal". Lufthansa deve essere in grado di
contenere i costi e nel contempo accelerare sul fronte dell'innovazione. La
strategia di Lufthansa consiste nell'essere più profittevole combinando
soluzioni integrate e interdisciplinari lungo tutta la catena del valore con
riduzione dei costi e misure che stimolino l'efficienza. Reinvestiremo per
migliorare la qualità e la differenziazione del prodotto, mantenendo la
nostra attenzione sul cliente. A questo fine Lufthansa sta negoziando con i
propri partner, con i sindacati e i rappresentati dei gruppi dei lavoratori.
"Nell'iniziativa 'Air Traffic for Germany', stiamo dando il nostro
contributo per un miglioramento delle condizioni generali delle compagnie
che operano con base in Germania", ha dichiarato W. Mayrhuber. Solo
quando la base nazionale sarà competitiva,
la Germania
potrà rafforzarsi come leader nel traffico aereo internazionale. Wolfgang
Mayrhuber sta accelerando il cambiamento anche all'interno del Gruppo
Lufthansa. "Lufthansa ha bisogno di un network sempre più competitivo.
Soltanto aumentando la produttività e riducendo ulteriormente i costi nelle
tratte europee potremo crescere sul lungo raggio". Il programma per il
"Futuro sviluppo del traffico continentale" mira a riorganizzare e
potenziare il traffico nazionale ed europeo quale strumento per la crescita
e il successo di Lufthansa. "Il prodotto Lufthansa si distinguerà
dagli altri:
la Business Class
sarà migliorata notevolmente, così come la puntualità, l'affidabilità e
la qualità", ha dichiarato Mayrhuber, illustrando le iniziative che
saranno intraprese per migliorare le attività nelle tre aree primarie: la
rete dei collegamenti, la produzione e le aree di prodotto. Lufthansa ha
dato il via alla riorganizzazione del proprio traffico regionale dal 1
gennaio
2004, in
modo tale da ottimizzare la cooperazione tra le compagnie aeree partner e
integrarle maggiormente nel Gruppo. Per ciò che concerne il prodotto,
l'obiettivo di Lufthansa è di semplificare ulteriormente le procedure a
terra e offrire servizi di bordo differenziati. "I nostri standard
qualitativi resteranno ad alto livello con più servizi e maggior comfort in
futuro per i viaggiatori abituali e business". Il nostro obiettivo è
quello di offrire un prodotto di bordo migliore della concorrenza: su tutti
i voli interni in Germania e sui voli in Europa, la poltrona centrale delle
file in Business Class sarà bloccata per ottenere il 50% in più di spazio
a disposizione, maggior libertà di movimento e privacy. "Siamo
convinti che questo nuovo prodotto aiuterà a posizionare Lufthansa in testa
alle altre compagnie europee", aggiunge Mayrhuber. Lufthansa offrirà
inoltre voli a prezzi ridotti per chi è in cerca di occasioni. "In
linea con il nuovo concetto di prodotto, intendiamo aumentare la produttività
degli aeromobili del 10% con il prossimo orario estivo", spiega
Mayrhuber. Tutti gli aerei collegheranno le aree decentrali europee
riducendo il tempo di permanenza a terra di 5 minuti e ottimizzando la
programmazione dei voli. "Possiamo ottimizzare le attività del nostro
hub di Francoforte distribuendo i collegamenti durante il giorno al di fuori
degli attuali picchi, in modo tale da aumentare il flusso di velivoli in
transito e, al contempo, ridurre gli imprevisti. Saremo migliori e più
efficienti", ha sottolineato Wolfgang Mayrhuber. Le cifre per i primi 9
mesi 2003 Da gennaio a settembre 2003, il giro d'affari del Gruppo Lufthansa,
ha raggiunto €11,8 miliardi, pari ad un calo del 6,5% rispetto allo stesso
periodo del
2002. In
un mercato ancora in difficoltà, le compagnie aeree del Gruppo hanno
generato ricavi per €8,5 miliardi, un calo del 6,2% rispetto allo stesso
periodo dell'esercizio precedente. Gli altri proventi sono aumentati del 31%
raggiungendo quota €1,1 miliardi, di cui €79 milioni derivanti dalla
cessione del pacchetto azionario detenuto in Amadeus e €119 milioni dalla
vendita di aeromobili. Le rigorose misure di contenimento dei costi hanno
portato alla riduzione, nel terzo trimestre, delle spese operative in tutti
i segmenti di mercato riportandole ai livelli dello stesso periodo del 2002.
Nei primi nove mesi del 2003, i costi operativi sono aumentati del 3,4%
rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente attestandosi a €12,9
miliardi. Il costo del personale è cresciuto del 4,5% a €3,4 miliardi.
Alla fine di settembre, il Gruppo Lufthansa impiegava un totale di 94,963
persone. Se depurata dal consolidamento di nuove società, la voce ha
registrato un calo del 3,9% pari a 3594 dipendenti portando il totale a
87,949. Le spese per carburante sono ammontate a €992 milioni (+2,6%). Se
la compagnia non avesse adottato le misure di hedging sul carburante, questa
voce di spesa sarebbe risultata superiore per €92 milioni. Nei primi 9
mesi del 2003 il Gruppo Lufthansa ha registrato una perdita netta di €409
milioni rispetto ad un attivo di €344 milioni registrato l'anno
precedente. L'indebitamento netto del Gruppo per il periodo
gennaio-settembre si attesta a €300 milioni. Lufthansa ha investito €717
milioni per ammodernare la flotta e in attività finanziarie.
GRUPPO BEGHELLI: IL CONSIGLIO DI
AMMINISTRAZIONE APPROVA LI DATI AL 30 SETTEMBRE 2003. UTILE DI GRUPPO A
QUOTA 1,6 MILIONI DI EURO NEI PRIMI NOVE MESI DELL'ANNO (-6,8 MILIONI
LA PERDITA AL
30 SETTEMBRE 2002).
Milano, 13 novembre 2003 - Utile di Gruppo a quota 1,6 milioni di Euro nei
primi nove mesi del
2003, a
conferma della netta inversione di tendenza rispetto alla perdita di -6,8
milioni al 30 settembre 2002. Ricavi netti consolidati a 86,9 milioni di
Euro, con un incremento del 2,5% rispetto agli 84,9 milioni dei primi nove
mesi del 2002. Prosegue il trend positivo anche relativamente alla
redditività: il margine operativo lordo consolidato si attesta a 13,2
milioni di Euro (5,4 milioni nei primi nove mesi del 2002), il risultato
operativo a 5,7 milioni (-5,4 milioni). L'incidenza dei margini sul
fatturato 2003 è pari, rispettivamente, al 15.2% ed al 6,5%. Questi, in
sintesi, i dati al 30 settembre 2003 approvati oggi dal Consiglio di
Amministrazione dei Gruppo Beghelli, che progetta, produce e distribuisce
sistemi elettronici per la sicurezza industriale e domestica ed è leader
italiano nel settore dell'illuminazione dì emergenza e dell'illuminazione a
risparmio energetico. Anche nei primi nove mesi del 2003 sì conferma la
fase di crescita del Gruppo - già iniziata nel secondo semestre 2002 - ed
il ritorno all'utile dì periodo nonostante l'incidenza della svalutazione
della partecipazione in ipse 2000 per 963 mila Euro e il periodo
congiunturale poco favorevole per l'economia. Con riferimento al terzo
trimestre 2003, i risultati evidenziano un fatturato a quota 26,8 milioni di
Euro, in sostanziale stabilità rispetto al terzo trimestre 2002, ed un
netto miglioramento del margine operativo lordo e del risultato operativo
pari, rispettivamente, a 3,9 milioni (3,1 milioni nel terzo trimestre 2002)
e 1,5 milioni (-1,2 milioni). Ii trimestre chiude in utile per 536 mila Euro
(-1,8 milioni la perdita dei terzo trimestre dello scorso esercizio).
Relativamente alle singole linee di prodotto, il core business
dell'illuminazione di emergenza ha generato nei primi nove mesi dei 2003 un
fatturato di 59,2 milioni di Euro, a fronte dei 55,3 milioni nel
corrispondente periodo del 2002 (+7%), mentre il settore dell'illuminazione
si è attestato a 16,6 milioni (+21 % rispetto ai 13,7 milioni al 30
settembre 2002). Per quanto riguarda le aree geografiche, il fatturato
estero del Gruppo Beghelli al 30 settembre 2003 è stato pari a 32,4 milioni
di Euro, con un incremento dell'11,3% rispetto ai 29,1 milioni dei
corrispondente periodo dello scorso esercizio, dovuto prevalentemente al
positivo andamento della canadese Beghelli Canada (+54%), della tedesca
Praezisa (+16,6%) e della ceca Beghelli Elplast (+14,8%). Prosegue anche la
riduzione dell'indebitamento finanziario netto del Gruppo, che al 30
settembre 2003 è pari a 52,8 milioni di Euro, contro i 54,6 milioni del 30
giugno 2003 ed i 70 milioni al 31 dicembre 2002. Pur mantenendo il proprio
core business nell'illuminazione d'emergenza,
la Beghelli
ha ampliato progressivamente la propria attività nei nuovi settori di
business - illuminazione a risparmio energetico ed home automation - che
rappresentano aree nelle quali la società valorizza pienamente il proprio
know-how sviluppato sul binomio innovazione tecnologica-sicurezza. "Gli
avvenimenti verificatisi recentemente in Italia nel settore energetico
(black-out improvvisi, interruzioni programmate nell'erogazione di energia
ecc.) e nell'assistenza domiciliare agli anziani - ha affermato il
Presidente Gian Pietro Beghelli - hanno confermato l'attualità e la
lungimiranza delle scelte da noi effettuate negli anni passati, focalizzate
nei settori chiave del risparmio energetico e del telesoccorso".
GRUPPO PININFARINA: I
PRIMI NOVE MESI DEL GRUPPO PININFARINA SEGNANO UN AUMENTO DEL VALORE DELLA
PRODUZIONE (+ 38%) E DEL RISULTATO OPERATIVO (+ 17%). AVVIATO IL PROCESSO DI
INTEGRAZIONE DI MATRA AUTOMOBILE ENGINEERING
Torino, 13 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione della Pininfarina
S.p.a. Si è riunito oggi a Torino, sotto
la Presidenza
dell’ing. Sergio Pininfarina, e ha approvato la relazione al 30 settembre
2003 del Gruppo Pininfarina. L’analisi dei dati consolidati evidenzia che
il valore della produzione è passato dai 424,4 milioni di euro del periodo
gennaio-settembre
2002 a
586,9 milioni di euro dell’analogo periodo 2003 (+38,2%). Il risultato
operativo è in crescita a 22,1 milioni di euro contro i 18,9 milioni di
euro registrati nello stesso periodo del 2002 (+16,9%), la sua incidenza sul
valore della produzione è pari al 3,8% (4,5% al 30.9.2002). Il risultato
ante imposte ammonta a 16,5 milioni di euro con un aumento rispetto al
30.9.2002 di 6,2 milioni di euro (+ 60,1%), il suo rapporto sul valore della
produzione è pari al 2,8% (2,4% un anno prima). Il risultato netto risulta
di 7,1 milioni di euro con una diminuzione di 2,0 milioni di euro rispetto
ad un anno prima (- 21,9%) a causa di un carico fiscale maggiore rispetto a
quello del periodo di riferimento in cui si era beneficiato delle
agevolazioni concesse dalla normativa tributaria; la sua incidenza sul
valore della produzione è pari all’ 1,2% (2,2% al 30.9.2002). La
posizione finanziaria netta al 30 settembre 2003 è positiva per 129,8
milioni di euro, con una riduzione di 12,8 milioni di euro rispetto al
30.6.2003 essenzialmente dovuta alla prima tranche di pagamento
dell’acquisizione Matra Automobile Engineering. Le previsioni di chiusura
dell’esercizio sono per un andamento del valore della produzione e dei
margini economici in linea con quelli manifestatisi nei primi nove mesi
dell’anno in corso.
La Capogruppo Pininfarina
S.p.a. Ha registrato, nei primi nove mesi dell’anno, un risultato netto
che ammonta a 9.1 milioni di euro contro i 2,9 milioni di euro al 30
settembre 2002. Il miglioramento è dovuto in in particolare ai maggiori
proventi da partecipazione e da quelli derivanti dalla gestione finanziaria.
La previsione a termine esercizio è di un sostanziale mantenimento del dato
trimestrale. Tra i fatti di rilievo del periodo preso in esame si segnala:
nel settore produttivo a settembre la annunciata costituzione di Pininfarina
Sverige Ab, Joint Venture con Volvo Car Corporation, in cui
la Pininfarina S.p
.a. Deterrà il 60% e avrà la responsabilità delle attività di sviluppo e
di produzione in Uddevalla (Svezia). Nel settore engineering si ricorda
l’acquisizione, avvenuta sempre a settembre, delle attività di
progettazione, sperimentazione e prototipistica di Matra Automobile
Engineering. L’avvio del processo di integrazione tra le società italiane
e quelle francesi del settore hanno fatto emergere da subito ottime
possibilità di realizzazione e completamento dei servizi offribili alla
clientela. Nel settore design si ricorda infine la presentazione al Salone
di Francoforte della “Maserati Quattroporte” berlina ad altissime
prestazioni che ha riscosso un grande successo di critica e di pubblico.
TRIMESTRALE AUTOGRILL:
IN AUMENTO EBITDA, RISULTATO ANTE IMPOSTE E CASH FLOW
NEI PRIMI 9 MESI L'UTILE ANTE IMPOSTE AUMENTA DEL 50,8%. IL CASH FLOW
ANTE IMPOSTE SALE A 301,9 MILIONI DI EURO.
Milano, 13 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Autogrill
S.p.a., riunitosi il 12 novembre sotto la presidenza di Gilberto Benetton,
ha approvato
la Relazione Trimestrale
(*) relativa al terzo trimestre 2003. Nel trimestre in esame, il più
importante dell'anno per il business, il Gruppo Autogrill ha registrato un
incremento rilevante degli indici di redditività dovuto principalmente
all'efficacia delle azioni commerciali e ai miglioramenti operativi
conseguiti. L'andamento dei primi nove mesi. Al 30 settembre 2003, il Gruppo
Autogrill ha realizzato un fatturato consolidato di 2.296,9 milioni di euro
con una flessione del 5,4% rispetto ai primi 9 mesi dell'anno precedente.
Realizzando il Gruppo circa il 50% dei ricavi in Nord America, il fatturato
consolidato risente dell'effetto cambi. Al netto dell'effetto cambi
registrerebbe un incremento del 3,7%. Tutti i principali indicatori di
redditività risultano in aumento anche a cambi correnti. L'ebitda aumenta
di 14,5 milioni di euro (+4,7%) e ammonta a 324,8 milioni di euro, pari al
14,1% dei ricavi contro il 12,8% del periodo di confronto. Rispetto al 30
settembre
2002, l
'indebitamento finanziario netto si riduce di 83,2 milioni di euro (da
953 a
869,8). Rispetto al 31 dicembre 2002 (919,8 milioni di euro) la riduzione è
pari a 50 milioni di euro. Il cash flow ante imposte aumenta del 16,3% a
301,9 milioni di euro (13,1% dei ricavi), contro i 259,6 milioni di euro al
30 settembre 2002 (10,7% dei ricavi). Il risultato prima delle imposte balza
a 118,1 milioni di euro dai 78,3 milioni dei primi 9 mesi del 2002, con un
incremento del 50,8%. Autogrill Group Inc. Le vendite della controllata
americana, che chiude il terzo trimestre al 12 settembre, risultano pari nei
primi nove mesi a 1.240,3 milioni di dollari, con un incremento del 6,1% (in
valore assoluto l'incremento è stato di 71 milioni di dollari, cui il
consolidamento di Anton ha contribuito per 50,1 milioni). In particolare nel
canale aeroporti le vendite sono aumentate del 4,2% su base comparabile, a
fronte di un calo del traffico passeggeri del 3,2%. Positivo anche
l'andamento della redditività, con un Ebitda di 176 milioni di dollari (di
cui 167 relativi ad Hmshost e 9 ad Anton Airfood) pari al 14,2% delle
vendite. Nel periodo di confronto l'Ebitda era di 155,2 milioni di dollari,
pari al 13,3% delle vendite. Le attività in Italia e negli altri Paesi
europei. In Italia nei primi nove mesi Autogrill ha realizzato ricavi per
786,3 milioni di euro, in aumento del 3,7% rispetto al corrispondente
periodo dell'anno precedente. L'ebitda è aumentato del 7,4% a 134,6 milioni
di euro da 125,4 milioni, e la sua incidenza sul fatturato è passata dal
16,5% al 17,1%. Gli altri Paesi europei hanno realizzato nel complesso un
Ebitda di 43,4 milioni di euro, in crescita del 31,1% rispetto ai primi nove
mesi del
2002. L
'incidenza dell'Ebitda sulle vendite è passata dall'8,1% all'11%.
L'andamento del trimestre. Nel terzo trimestre i ricavi del Gruppo hanno
fatto registrare una flessione del 2,8% a 875,5 milioni di euro (+ 3,8% al
netto dell'effetto cambi). Migliora sensibilmente l'Ebitda, in aumento del
5,2% a 160,8 milioni di euro, pari al 18,4% dei ricavi, grazie agli
interventi sulla produttività e sui costi fissi attuati nei principali
mercati di riferimento. Il risultato ante imposte nel trimestre aumenta del
47,4% a 93,9 milioni di euro. Andamento prevedibile della gestione Nel
periodo successivo alla chiusura del trimestre, il Gruppo ha registrato, in
tutti i principali Paesi di attività, una conferma del positivo andamento
di vendite e redditività.
1 TOD’S S.P.A.:
CONFERMATI GLI OBIETTIVI DEL PIANO DI SVILUPPO. FATTURATO IN CRESCITA. IL
FATTURATO DEL GRUPPO È PARI A 298 MILIONI DI EURO, INCREMENTO DEL 4,4%
Milano, 12 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Tod’s S.p.a.,
società quotata alla Borsa di Milano ed a capo dell’omonimo gruppo
italiano del lusso, attivo nella creazione, produzione e distribuzione di
calzature, pelletteria e abbigliamento di lusso con i marchi Tod’s, Hogan
e Fay, ha approvato oggi
la Relazione
relativa al periodo 1 gennaio – 30 settembre 2003, che presenta ricavi
consolidati pari a 286,4 milioni di Euro, in crescita dello 0,4% rispetto al
corrispondente periodo del
2002. A
cambi costanti, il fatturato del Gruppo è pari a 298 milioni di Euro, con
un incremento del 4,4% L’andamento dei ricavi per canale distributivo è
pienamente coerente con la strategia del Gruppo di spostare il fulcro della
distribuzione verso il canale dei Dos, attraverso nuove aperture di negozi
diretti, conversioni dei negozi in franchising in negozi di proprietà e
razionalizzazione del canale wholesale, a protezione dell’esclusività dei
marchi. I ricavi realizzati attraverso la rete dei Dos sono cresciuti del
24% nei primi 9 mesi del 2003, aumento che sale al 32,9% se considerato a
cambi costanti. La maggior componente della crescita è rappresentata dalle
nuove aperture di Dos (al 30 settembre 2003 la rete dei Dos è cresciuta di
28 unità rispetto al 30 settembre 2002, superiore quindi di oltre il 43%
rispetto ai 65 negozi preesistenti, dato questo che può essere considerato
eccezionale). Su base omogenea, il dato di crescita like for like a tutto il
mese di ottobre 2003, calcolato come media mondiale sui Dos esistenti all’
1/1/2002, è stato pari a 0,6%. Al 30 settembre 2003 la rete distributiva
del Gruppo è composta da 93 Dos e 28 negozi in franchising. Nel mese di
ottobre è stato inaugurato un nuovo importante flagship Tod’s a Parigi in
Fauburg Saint-honorè, in uno spazio ampio e prestigioso, che per
dimensioni, mix di prodotto ed arredamento rappresenta al meglio l’attuale
filosofia del marchio e, soprattutto, la sua possibilità di sviluppo
futuro. Tale negozio peraltro ci sta dando ottime performances di crescita.
I ricavi a clienti terzi, in conseguenza della strategia precedentemente
illustrata e relativa alla protezione dell’esclusività dei marchi, sono
stati ridimensionati del 12,1%, La crescita delle vendite attraverso il
canale diretto con la riduzione contemporanea e pilotata del canale dei
rivenditori indipendenti si tradurrà in ricavi solo quando i prodotti
saranno venduti dai Dos ai consumatori finali. Questa fase di passaggio
ovviamente influenza la comparazione dei dati di vendita, quale che sia il
criterio di suddivisione con cui vengano considerati. A cambi costanti, i
ricavi a marchio Tod’s sono cresciuti del 2,6% nei primi 9 mesi del 2003.
Il marchio Tod’s, che peraltro è quello che presenta una maggiore
presenza all’estero rispetto agli altri due, è stato influenzato
dall’andamento sfavorevole delle fluttuazioni delle valute. Tod’s si
conferma il marchio principale del Gruppo con il 56,5% del fatturato
complessivo. Il marchio Hogan ha registrato una diminuzione dell’8,6% nel
periodo, che è stata determinata soprattutto dalla contrazione dei mercati
esteri. A cambi costanti, la diminuzione è limitata al 7,2%; al 30
settembre 2003, i ricavi a marchio Hogan rappresentano il 24,3% del
fatturato del Gruppo. Il marchio Fay, infine, ha registrato la migliore
performance nei primi 9 mesi del 2003, con una crescita del 29,2% rispetto
al corrispondente periodo del 2002. Al 30 settembre 2003, il marchio Fay
rappresenta il 18% dei ricavi consolidati del Gruppo, rispetto al 14% del
2002. La crescita del 24,7% dei ricavi da abbigliamento riflette
l’andamento del marchio Fay; al 30 settembre 2003, questa categoria
merceologica rappresenta il 17,4% del fatturato complessivo (rispetto al 14%
dell’anno precedente). In linea con la strategia di ampliamento delle
categorie merceologiche del Gruppo, è continuata la forte crescita dei
prodotti di pelletteria, i cui ricavi sono cresciuti del 16% nei primi 9
mesi del 2003 (l’incremento è stato del 25,8% a cambi costanti). Al 30
settembre 2003, la pelletteria, che include anche articoli da viaggio ed
accessori, rappresenta il 17,6% del fatturato del Gruppo, rispetto al 15,2%
di fine settembre 2002. Le calzature si confermano la merceologia di
riferimento, con un peso del 64,9% sul fatturato consolidato. Buona la
crescita sul mercato italiano, pari al 6,1% nei primi 9 mesi dell’anno;
l’Italia rimane l’area geografica di riferimento per il Gruppo,
rappresentando il 49,4% del fatturato consolidato. Nel resto d’Europa, i
ricavi del Gruppo hanno risentito della situazione economica, registrando
nel complesso una riduzione del 9,3%. Quest’area rappresenta il 28,9% dei
ricavi del Gruppo al 30 settembre 2003. La performance del mercato americano
è positiva: a cambi costanti i ricavi in tale area sono cresciuti del 7,8%.
Al 30 settembre 2003, gli Usa rappresentano il 13,8% del fatturato del
Gruppo. I mercati asiatici, infine, confermano il loro elevato tasso di
crescita, che è stato pari al 32,4% ovvero 49% a cambi costanti; il peso di
quest’area sul fatturato del Gruppo sale al 7,9% a settembre 2003,
rispetto al 6% del 2002. Prima di esaminare i dati economico-patrimoniali
del periodo, ricordiamo nuovamente che la disomogeneità del flusso di costi
e ricavi nei diversi mesi dell’anno, che deriva dalla non uniformità
dell’attività industriale e dalla continua espansione dell’attività
commerciale, non consente di considerare il conto economico dei nove mesi
come quota proporzionale dell’intero esercizio. L’andamento dei margini
è coerente con la scelta strategica di accelerare gli investimenti per
l’ampliamento della rete di vendita diretta, per la ricerca, lo sviluppo
ed il lancio di nuove categorie merceologiche di prodotto e per il
potenziamento delle strutture produttive del Gruppo, pur nella
consapevolezza della momentanea situazione dei mercati. L’ebitda dei primi
9 mesi del 2003 è stato pari a 61.7 milioni di Euro, mentre salirebbe a
67,6 milioni di Euro a cambi costanti con un’incidenza del 22,7% sulle
vendite. La variazione rispetto al corrispondente periodo del 2002 è
riferibile in misura principale all’aumento del costo per lavoro, la cui
incidenza sulle vendite è cresciuta di circa 200 punti percentuali, in
seguito al consistente allargamento del numero dei dipendenti del Gruppo (da
1.673 unità a fine settembre
2002 a
1.872 al 30 settembre 2003), prevalentemente nell’ambito del retail. Da
rilevare anche la maggiore incidenza sulle vendite del costo degli affitti
(da 3,9% a 4,8%), quale effetto di breve termine della strategia di
espansione del canale diretto di distribuzione. L’ebit dei primi 9 mesi
del 2003 è stato pari a 37.5 milioni di Euro, che salirebbero a 42.9
milioni di Euro a cambi costanti, con un’incidenza sulle vendite di circa
14.4%. All’andamento dell’Ebit hanno contribuito gli stessi fattori che
spiegano la dinamica dell’Ebitda, a cui si deve inoltre aggiungere
l’aumento del peso percentuale degli ammortamenti, legato alla forte
espansione della rete dei Dos (passati da
65 a
settembre
2002 a
93 al 30 settembre 2003). Il risultato ante imposte si è attestato a 40.8
milioni di Euro, con un’incidenza sui ricavi del 14.2%. L’utile netto
del Gruppo, infine, è stato pari a 22.9 milioni di Euro; il tax rate è
stato del 43.6%, attenuato rispetto al 44.6% dei primi sei mesi dell’anno;
un primo passo verso ulteriori prevedibili miglioramenti futuri. Nel corso
dei primi nove mesi del 2003, il Gruppo ha realizzato investimenti
complessivi per 35.1 milioni di Euro, di cui
16.6 in
immobilizzazioni materiali, riferibili per circa 8 milioni di Euro ai lavori
di costruzione del nuovo stabilimento produttivo, e 18.5 milioni di Euro in
immobilizzazioni immateriali, riconducibili alla già commentata espansione
della rete distributiva. La posizione finanziaria netta del Gruppo al 30
settembre 2003 è positiva e pari a 13.1 milioni di Euro; la diminuzione
rispetto al 31 dicembre 2002 è fisiologicamente connessa al finanziamento
tanto dei crediti commerciali legati ai ricavi wholesale, che verranno
incassati nel quarto trimestre, quanto della merce introdotta nei Dos..
Analogamente, la posizione finanziaria netta al 30 settembre 2002 era pari a
22.5 milioni di Euro, rispetto ai 51.4 milioni di Euro di inizio anno. Diego
Della Valle, Presidente e Amministratore Delegato di Tod’s Spa, ha così
commentato: “Siamo particolarmente soddisfatti dell’accelerazione che
abbiamo impresso allo sviluppo del Gruppo nonostante i mercati. Riceviamo
concreti segnali di grande apprezzamento per le nuove merceologie e per
tutti i nostri prodotti in genere. I dati e gli indicatori del periodo,
unitamente alle buone performances delle ultime aperture, ci rendono
particolarmente ottimisti per il futuro. Pur nella consapevolezza di ciò
che tale strategia può comportare nel brevissimo termine, siamo convinti
che l’aver puntato sulla forte valorizzazione ed espansione del Gruppo sia
stata, e sarà sempre più, una scelta vincente”.
GRUPPO AEM TORINO
RISULTATI DEI PRIMI NOVE MESI 2003: VOLUME D’AFFARI 502 MILIONI DI EURO
(+52%) UTILE OPERATIVO 52 MILIONI DI EURO (+46%) UTILE ANTE IMPOSTE 32
MILIONI DI EURO (+30%)
Torino, 13 novembre 2003 – Ieri il consiglio di amministrazione di Aem
Torino, presieduto dal professor Franco Reviglio, ha esaminato i risultati
dei primi nove mesi 2003, che confermano il forte sviluppo economico già
emerso nei risultati del primo semestre 2003.
Dati in migliaia
di euro
|
Al 30/09/03
|
Al 30/09/02
|
Variazione
|
Volume D’affari
|
502.757
|
331.785
|
+52%
|
Utile Operativo
|
52.161
|
35.658
|
+46%
|
Utile Ante Imposte
|
31.533
|
24.306
|
+30%
|
I Primi Nove Mesi
2003 In
Sintesi § Il volume d’affari consolidato ha raggiunto 503 milioni di
euro, in crescita del 52%, superando il fatturato dell’intero anno 2002,
grazie all’incremento del 76% delle vendite di energia elettrica e alle
forniture di gas realizzate. § L’utile operativo (Ebit), pari a oltre 52
milioni di euro, è salito del 46%. I drivers di crescita reddituale sono
attribuibili ai buoni risultati della controllata Aes Torino e allo sviluppo
commerciale, nonostante la produzione idroelettrica, non più soggetta a
penale, abbia risentito negativamente dell’anomala situazione climatica
dell’estate 2003. § L’utile ante imposte ha raggiunto 32 milioni di
euro con un incremento del 30% rispetto ai nove mesi dell’anno precedente
(+70% su base trimestrale). § L’indebitamento finanziario netto
consolidato è sostanzialmente stabile: al 30/09/2003, è pari a 546 milioni
di euro (era 534 milioni di euro al 30/06/03). Esso sconta 149 milioni di
euro di investimenti inerenti il piano di sviluppo, già realizzati nei
primi nove mesi 2003. Il volume d’affari del Gruppo Aem Torino ha superato
502 milioni di euro, con un incremento del 52% rispetto ai 332 milioni di
euro dei primi nove mesi del 2002. La crescita dei ricavi è conseguente al
forte sviluppo delle attività legate al mercato libero dell’energia
(elettricità e gas). Infatti, i ricavi per energia elettrica hanno
raggiunto 321 milioni di euro, con un incremento del 61% per effetto
dell’aumento del 76% delle quantità di energia elettrica vendute (pari a
3,6 Twh). I ricavi da vendita di calore pari a 43 milioni di euro registrano
un incremento del 5%, mentre i corrispettivi per vettoriamento gas e calore
(realizzati da Aes Torino) aumentano dell’11% e si attestano a 19 milioni
di euro. L’energia elettrica complessivamente prodotta (1.147 Gwh) è
stata inferiore del 6% rispetto a quella prodotta nei primi nove mesi
2002. In
particolare: n la produzione idroelettrica si è ridotta del 10% a causa di
manutenzioni programmate su alcuni impianti, nonchè dell’anomala
situazione climatica dell’estate scorsa, i cui effetti si rifletteranno in
parte anche nel quarto trimestre 2003. N la produzione termoelettrica ha
registrato una lieve riduzione del 2%. La forte crescita nelle attività del
core business aziendale è alla base dell’incremento del 27% del margine
operativo lordo, che ha superato 92 milioni di euro, beneficiando anche
dell’eliminazione della penale idroelettrica. L’utile operativo è stato
pari a 52 milioni di euro (+46%). Grazie all’aumento di capitale
dell’estate, la riduzione dell’indebitamento ha prodotto una riduzione
del 14% degli oneri finanziari netti su base trimestrale. L’utile
consolidato ante imposte raggiunge circa 32 milioni di euro (+30%).
TRIMESTRALE ASM BRESCIA:
VALORE DELLA PRODUZIONE 579 MILIONI DI EURO + 26,4%
Brescia, 13 novembre 2003 – Si è riunito ieri, sotto la presidenza
dell’ing. Renzo Capra, il Consiglio di Amministrazione di Asm Brescia Spa
che ha approvato la relazione trimestrale al 30 settembre 2003. Il trend di
forte crescita di utili e fatturato, evidenziatosi nella semestrale 2003,
risulta confermato nonostante lo scarso peso del terzo trimestre
dell’esercizio nel bilancio delle multiutility. Sia il valore della
produzione che il margine operativo lordo salgono del 26% su base
consolidata, rispetto al corrispondente periodo del 2002, passando
rispettivamente da
458,1 a
578,9 e da
125,7 a
158,9 milioni di euro. Tale sviluppo è da attribuire principalmente alla
crescita nel comparto energetico ed in particolare nel settore gas, oltre
che al consolidamento della partecipata Plurigas. Il risultato operativo
aumenta invece di oltre il 47% a 91,2 milioni euro, con un rapporto Ebit/valore
della produzione pari al 16%. Nei primi nove mesi dell’anno gli
investimenti, comprese le acquisizioni, hanno assorbito risorse per 81
milioni di euro, mentre le attività di esercizio hanno generato cassa per
oltre 120 milioni di euro. L’utile netto del periodo sale del 110% a 66,8
milioni di euro contro i 31,76 dei primi nove mesi del 2002, sia per il
miglioramento dei margini del comparto energetico che per effetto della
valutazione della partecipazione in Endesa Holding Italia con il metodo del
patrimonio netto. La posizione finanziaria netta di Asm si attesta ad un
indebitamento di 289,7 milioni di euro. Con riferimento ai singoli business,
il margine operativo del settore energia elettrica si attesta a 77,9 milioni
di euro (34% dei ricavi) grazie ad un miglioramento del mix di vendita che
ha più che compensato una lieve contrazione dei volumi venduti. Rispetto
allo stesso trimestre del 2002 la crescita del Mol è stata del 23%. In tale
comparto crescono gli investimenti (dall’inizio dell’anno 28 milioni di
euro in immobilizzazioni materiali) nelle attività di repowering e di
realizzazione di nuovi impianti, con particolare riferimento alle centrali
di Cassano, Ponti sul Mincio e al Termoutilizzatore di Brescia, i cui lavori
proseguono secondo i programmi stabiliti. Più che raddoppiato il Mol del
comparto gas, che passa dai 12,3 milioni di euro dei primi nove mesi del
2002 a
26,9 milioni di euro (+118%). Tale incremento è dovuto all’aumento dei
volumi venduti, al miglioramento dei relativi margini, al consolidamento
della partecipata Plurigas per 5,5 milioni di euro ed all’aumento della
redditività delle reti di distribuzione. Nel trimestre sono state acquisite
otto società operanti nel settore della distribuzione e vendita di gas, che
saranno assunte nel bilancio consolidato al 31/12/03 ed il cui contributo al
margine del Gruppo si manifesterà nell’ultimo trimestre dell’esercizio
in corso. Nel teleriscaldamento i volumi di calore venduti sono stati
superiori rispetto ai primi nove mesi del 2002 sostanzialmente per via della
diminuzione della temperatura media. Nei primi nove mesi il margine
operativo presenta una crescita del 43,5%, attestandosi ad un valore di 27,4
milioni di euro rispetto ai 19 dello stesso periodo del 2002. Su tale
risultato ha inciso anche la diminuzione del costo di produzione (riduzione
del prezzo del carbone) e l’incremento delle quantità di energia
elettrica prodotta dagli impianti di cogenerazione. Il settore ambiente: il
Mol del periodo gennaio – settembre si attesta a 14,7 milioni di euro in
diminuzione del 7% rispetto allo stesso periodo 2002, per effetto della
riduzione dei volumi di rifiuti smaltiti dovuti alla contrazione dei
conferimenti presso al discarica di Montichiari dei rifiuti extra
provinciali. Il ciclo idrico integrato chiude il periodo con un Mol di 5,9
milioni di euro su cui incide l’incremento dei costi variabili dovuto alla
fase di avviamento dell’impianto di Verziano. Nel periodo luglio –
settembre 2003 il risultato operativo ammonta a 442 mila euro, mentre
nell’analogo periodo dell’esercizio precedente era negativo per 299 mila
euro.
AC.E.GA.S: IL CONSIGLIO
DI AMMINISTRAZIONE APPROVA
LA RELAZIONE TRIMESTRALE
AL 30 SETTEMBRE 2003 FATTURATO A 207,9 MILIONI DI EURO, IN CRESCITA DEL
21,8% RISPETTO AI PRIMI 9 MESI 2002
Trieste, 12 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Acegas – la
multiutility di Trieste leader in Friuli-venezia Giulia quotata al Mercato
Telematico Azionario di Borsa Italiana dal 2001 - ha approvato
la Relazione Trimestrale
al 30 settembre 2003. Nei primi 9 mesi dell’anno il fatturato consolidato
di Acegas ha raggiunto i 207,9 milioni di euro, in crescita del 21,8%
rispetto ai 170,7 milioni di euro del corrispondente periodo
2002. A
fronte di un costante aumento dei ricavi anche la redditività è risultata
in miglioramento con tutti gli indici in forte crescita: - Il margine
operativo lordo (Ebitda) ha raggiunto i 35,1 milioni di euro, in crescita
del 45,6% rispetto ai 24,1 milioni dei primi 9 mesi del 2002; -Il risultato
operativo (Ebit) risulta pari a oltre 17 milioni di euro, in crescita del
233,2% rispetto ai 5,1 milioni di euro al 30 settembre 2002; - Il risultato
netto ha superato gli 8,1 milioni di euro, in progresso del 257,6% rispetto
ai 2,3 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio. Tale
positivo aumento dei ricavi e della redditività è stato conseguito con un
bilanciato sviluppo di tutte le aree di business (produzione e distribuzione
di energia elettrica, gas, acqua, raccolta e smaltimento rifiuti e servizi
cimiteriali) nelle quali la società è presente e con il contributo dei
risultati ottenuti sul fronte del contenimento dei costi operativi. Settore
Energia – I ricavi del settore energia ammontano a settembre
2003 a
102,8 milioni di euro (49,7% del totale consolidato) con un incremento del
21,9% dovuto ai maggiori volumi dell’energia venduta al mercato libero
dalla controllata Estenergy, alla crescita dei contributi per allacciamenti
e alle attività connesse alla manutenzione degli impianti di illuminazione
pubblica e dei semafori. Settore Gas - I ricavi consolidati del settore gas
relativi ai primi 9 mesi 2003 sono pari a oltre 48 milioni di euro (25,3%
dei ricavi consolidati del gruppo) con un incremento dell' 8,0% dovuto
all’aumento dei volumi di gas venduti. Settore Acqua - I ricavi del
settore acqua al 30 settembre 2003 ammontano a 24,9 milioni di euro e
rappresentano il 12,1% dei ricavi consolidati, con un incremento del 23,5%
rispetto ai dati del corrispondente periodo 2002 da attribuire alla
variazione tariffaria applicata a decorrere dal 1° luglio 2002, ai maggiori
contributi di allacciamento e ai maggiori ricavi per prestazioni accessorie
e per commesse conto terzi. Settore Ambiente - I ricavi nel settore Ambiente
ammontano a circa 25,2 milioni di euro e rappresentano il 12,2% dei ricavi
consolidati del gruppo. L’aumento del fatturato (+6,8%) deriva
principalmente dall’incremento dei ricavi di vendita dell’energia
prodotta nonché dall’incidenza positiva dei ricavi per lo smaltimento
rifiuti. Nei primi nove mesi del 2003 Acegas e le sue partecipate hanno
consolidato le attività tradizionali e avviato studi di fattibilità per la
realizzazione di nuovi progetti anche al di fuori del territorio regionale.
Tra i progetti industriali più rilevanti nei quali si è impegnata Acegas
vi sono la progettazione e realizzazione di alcune linee di interconnessione
con
la Slovenia
e
la Croazia
e la realizzazione di una nuova centrale turbogas a Gorizia da 50 Mw i cui i
lavori di costruzione sono già cominciati nel mese di agosto Hanno,
inoltre, raggiunto i 21,8 milioni di euro gli investimenti per il
potenziamento dell’impianto di termovalorizzazione, opera finanziata per
il 65% attraverso un contributo agevolato del Frie. A fronte dei numerosi
investimenti la posizione finanziaria netta al 30 settembre 2003 risulta a
debito per 107 milioni di euro. “Gli ottimi risultati della nostra società
nei primi nove mesi dell’anno – ha commentato Massimo Paniccia,
Amministratore Delegato di Acegas – sono frutto dello sviluppo e del
consolidamento delle attività svolte dal gruppo sul territorio non possono
che confermare le previsioni di crescita per l’intero esercizio
2003”
. Procede il progetto di aggregazione con Aps Padova; l’11 dicembre
l’Assemblea per le delibere di fusione. Nello scorso mese di ottobre i
Consigli di Amministrazione di Acegas Spa e della società di servizi di
Padova Aps Spa hanno approvato il progetto di scissione volto
all’aggregazione tra le 2 società.
GRUPPO ZUCCHI IL CDA
APPROVA
LA RELAZIONE TRIMESTRALE
AL 30 SETTEMBRE 2003: FATTURATO 260,6 MILIONI DI EURO, (-4,2% RISPETTO A
QUELLO DELLO STESSO PERIODO DEL PRECEDENTE ESERCIZIO)
Milano, 13 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione della Vincenzo
Zucchi S.p.a., società quotata presso l’Mta di Borsa Italiana, leader
europeo nella produzione e distribuzione di biancheria per la casa, ha
approvato ieri la relazione sull’andamento della gestione al 30.9.2003. Il
fatturato di tale periodo è stato di 260,6 milioni di Euro, (-4,2% rispetto
a quello dello stesso periodo del precedente esercizio). L’utile operativo
è risultato di 5,2 milioni di Euro, contro 8,4 milioni di Euro dei primi
nove mesi 2002. Il risultato al netto delle imposte e della quota di
pertinenza di terzi è stato negativo per 4,6 milioni di Euro contro 4,2
milioni di Euro del corrispondente periodo 2002. L’indebitamento
finanziario netto è passato da 85,4 milioni di Euro al 31.12.2002 a 109,6
milioni di Euro al 30.9.2003. L’incidenza degli interessi passivi netti
sul giro d’affari è stata dello 0,8%, come nell’analogo periodo
dell’esercizio precedente. I nuovi investimenti in immobilizzazioni sono
ammontati a 15,7 milioni di Euro (17,8 milioni di Euro nei primi nove mesi
2002). "La crescente importanza delle vendite di fine anno e la maggior
presenza di punti di vendita diretti – ha dichiarato Giordano Zucchi,
Presidente della Capogruppo – accentuano l’andamento stagionale del
fatturato, tradizionalmente più elevato nel quarto trimestre dell’anno, e
rendono difficile, in un riflessivo clima di propensione al consumo, la
previsione del risultato annuale, che si ritiene peraltro possa risultare
non lontano da quello dell’esercizio precedente."
JOINT VENTURE BBVA-BNL
PER IL CREDITO AL CONSUMO IN ITALIA IL
SUO OBIETTIVO È ACQUISIRE UNA QUOTA DI MERCATO DEL 5% IN CINQUE ANNI
Roma, 13 novembre 2003 - Bbva e Bnl hanno annunciato ieri la sottoscrizione
di un accordo contenente i principi di intesa per la creazione di una società
per lo sviluppo di attività nel campo del credito al consumo in Italia. La
società - della quale le due banche avranno ciascuna il 50% e che comporterà
un investimento totale di 150 milioni di euro in cinque anni - avrà
l'obiettivo di raggiungere una quota di mercato di circa il 5% in cinque
anni. La nuova società, che si prevede sarà operativa sin dal primo
semestre 2004, una volta ottenute le autorizzazioni previste, sarà
destinata ad offrire una vasta gamma di prodotti finanziari: credito al
consumo finalizzato, carte di credito revolving, prestiti personali e
finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio in conformità alla
regolamentazione stabilita dalle leggi italiane. La nuova società, per la
distribuzione di tali prodotti, si avvarrà di reti proprie e di terzi. Il
top management della nuova joint venture sarà nominato di comune accordo
tra gli azionisti. Il piano di business della nuova società contempla un
investimento di capitale pari a 150 milioni di euro in un periodo di cinque
anni, con una quota stimata di circa il 5% del mercato italiano. E' questa
la prima joint venture che Bnl e Bbva avviano da quando il Gruppo spagnolo
è entrato a far parte dell'azionariato della Banca italiana nel
1998 in
coincidenza con la privatizzazione. Ciò rappresenta il primo passo di una
più stretta relazione industriale e istituzionale. Con questa operazione,
Bnl rafforzerà ulteriormente il proprio posizionamento in tutti i segmenti
del mercato del credito al consumo in Italia. Per Bbva, la joint venture
consentirà l'ingresso in uno dei mercati del credito al consumo tra i più
interessanti in Europa e con le maggiori potenzialità. Bbva supporterà la
nuova società con tutta la sua esperienza nello sviluppo e nella gestione
di questo settore di attività, nel quale - in Spagna e in Portogallo come
in molti paesi dell'America Latina - occupa una posizione di leadership. Bnl,
da parte sua, contribuirà attraverso il proprio know how del settore: tra
le banche, vanta nel segmento dei prestiti personali una quota del 10%;
quest'anno, al 30 settembre, ha erogato complessivamente alle famiglie
italiane 2,8 miliardi di euro in prestiti e mutui. 'Siamo molto soddisfatti
di poter annunciare oggi questa nuova iniziativa congiunta con Bnl, una
delle banche con maggior potenzialità di crescita in Italia e siamo
pienamente fiduciosi del fatto che riusciremo a istituire insieme una
leadership nel mercato del credito al consumo', ha affermato Gonzalo Toraño,
Direttore ' Expansión Corporativa'di Bbva. 'E' motivo di grande
soddisfazione che Bbva, nostro primo azionista, collabori con noi nello
sviluppo di questa attività che, senza dubbio, è destinata ad ottenere
successo', ha aggiunto Luigi Abete, presidente di Bnl. Attualmente il
mercato dei finanziamenti al consumo in Italia rappresenta un po' più del
3% del Prodotto Interno Lordo, cifra relativamente bassa se confrontata con
la Germania
(10,3%), il Regno Unito (14,5%),
la Spagna
(17,2%); il margine di crescita di questa nuova iniziativa sviluppata
congiuntamente da Bbva e Bnl è molto ampio. In Spagna, Bbva sviluppa la sua
attività di credito al consumo attraverso la propria rete di sportelli con
una quota di mercato - banche e casse di risparmio insieme - del 15,4%.
Inoltre Bbva Finanzia - società del Gruppo specializzata nel credito al
consumo - occupa, secondo l'Associazione Nazionale delle Istituzioni
Finanziarie (Asnef), una posizione di leadership tra gli istituti finanziari
indipendenti, con una quota del 13,4%.
BORSA: ACCORDO TRA
DIRECTA E CREDITO COOPERATIVO RAVENNATE E IMOLESE
Torino, 13 novembre 2003. Directa Sim ha stipulato un accordo con il Credito
Cooperativo Ravennate e Imolese, azienda tra le più importanti nel panorama
del Credito Cooperativo, per rendere disponibile il suo servizio di trading
online ai clienti della banca. Grazie a questo accordo, il Credito
Cooperativo Ravennate e Imolese, che con i suoi 35 sportelli copre la
provincia di Ravenna e l'area di Imola, offrirà ai suoi clienti tutti i
vantaggi dell'operatività con Directa. "Siamo lieti di offrire ai
nostri clienti la possibilità di operare direttamente sui mercati azionari,
in maniera efficiente, affidabile e a costi estremamente competitivi, grazie
alla collaborazione con Directa Sim, primario operatore del trading online
in Italia. I risparmiatori che si affidano alla nostra Banca potranno
avvalersi di un ulteriore prodotto per muoversi autonomamente su importanti
mercati finanziari mondiali. Viene quindi arricchita la nostra offerta di
servizi resi attraverso canali tradizionali e innovativi", ha
sottolineato Celso Reali, Dirigente Commerciale del Credito Cooperativo
Ravennate e Imolese. "L'accordo con il Credito Cooperativo Ravennate e
Imolese ci offre l'opportunità di estendere la distribuzione del nostro
servizio di trading online nel territorio emiliano-romagnolo - ha dichiarato
Enzo Nicolino, responsabile dei rapporti con le istituzioni creditizie e
finanziare di Directa - in un periodo di interessanti sviluppi per il
trading Directa, quali l'introduzione dell'operatività sui futures dell'Eurex".
Le commissioni di trading applicate ai clienti del Credito Cooperativo
Ravennate e Imolese sono le normali condizioni Directa: per il mercato
italiano e per l'Eurex partono da 8 euro per il primo eseguito della
giornata e scendono di 1 euro per ogni eseguito successivo, fatto
indifferentemente su Azioni, Cw, miniFib, Dj Euro Stoxx 50 fino a un minimo
di 3 euro. Anche il contratto Fib30 e il Dax Future entrano nel computo, con
una maggiorazione di 1 euro per eseguito. Per Mta e Mcw, in alternativa, il
cliente può sempre scegliere la commissione dell'1.9 per mille (che diventa
dell'1.3 per mille, dopo un intermediato pari a 2.5 milioni di euro) senza
costi minimi per eseguito. Per i mercati americani le commissioni sono pari
a 10 dollari per eseguito (oppure 9 dollari più un quarto di cent per
azione se l'accesso al mercato avviene tramite Island, il principale Ecn del
Nasdaq) senza costi di cambio e senza necessità di aprire un conto in
dollari. In alternativa alle commissioni degressive, è possibile comperare
e vendere contratti Fib e Dax Future con una commissione fissa di 6 euro per
contratto, miniFib e Dj Euro Stoxx 50 con una commissione fissa di 4 euro
per contratto. Attualmente la commissione sugli Idem Stock Futures è pari a
2.50 euro per contratto.
ARMONIA,
LA NUOVA POLIZZA
DI SELLA LIFE
Biella, 13 novembre 2003 – E’ Armonia il nome della nuova polizza unit
linked lanciata da Sella Life, la compagnia assicurativa del Gruppo Banca
Sella con sede a Dublino. Sella Life Armonia offre la possibilità di
investire sui mercati finanziari (obbligazionari ed azionari), beneficiando
contemporaneamente di forme di protezione del valore dell’investimento.
Tali forme di protezione, grazie ad una metodologia di gestione innovativa,
rendono Sella Life Armonia un prodotto su misura per tutti coloro che
desiderano partecipare alle potenzialità di rendimento dei mercati
finanziari, limitando i rischi e beneficiando dei vantaggi propri di un
prodotto assicurativo. Sella Life Armonia è una polizza a vita intera che
offre la possibilità di investire in uno dei 3 fondi interni attualmente a
disposizione del sottoscrittore, ciascuno distinto per profilo di rischio e
scadenza. Alla data di scadenza di ciascuno fondo interno il sottoscrittore
avrà la possibilità di trasferire il controvalore maturato in fondi
interni di nuova costituzione, senza applicazione di alcun costo di
trasferimento. Trascorsi dieci anni dalla stipula della polizza è possibile
richiedere la conversione del capitale liquidabile in caso di riscatto in
una rendita vitalizia; è inoltre consentito riscattare parzialmente o
totalmente la polizza in qualsiasi momento, senza alcuna penale o
commissione d’uscita. Sella Life Armonia prevede un versamento minimo
iniziale di 5 mila euro, e la possibilità di premi integrativi da 1500
euro; offre una speciale copertura in caso morte e tutti i benefici propri
di un prodotto assicurativo: impignorabilità, insequestrabilità, esenzione
dalle imposte in caso di morte. Le polizze Sella Life possono essere
richieste on line all’indirizzo www.Sella.it, oppure sono sottoscrivibili
in tutte le succursali di Banca Sella o attraverso i promotori di Sella
Consult. Per informazioni rivolgersi al numero verde gratuito 800.77.22.99
dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 22.
AUMENTANO LE COMPRAVENDITE DEGLI
ESERCIZI COMMERCIALI, PREZZI ALLE STELLE PER LE HIGH STREETS SECONDO
LA RICERCA NOMISMA
/SISIM DAL TITOLO "IL MERCATO IMMOBILIARE DEI NEGOZI IN ITALIA ED
EUROPA E IL SISTEMA DISTRIBUTIVO DELLA MODA"
Milano, 13 novembre 2003 - Il mercato immobiliare degli esercizi
commerciali, relativamente alle compravendite, potrebbe chiudersi quest'anno
con un incremento del 5,8%, superando la soglia dei 50 mila contratti. E' il
dato preconsuntivo che emerge dalla ricerca "Il mercato immobiliare dei
negozi in Italia ed Europa e il sistema distributivo della moda",
realizzata dal centro studi Nomisma e commissionata da Sisim, società di
consulenza alle reti distributive, presentata oggi a Milano al Palazzo delle
Stelline. Inoltre, se si considera il valore di mercato al lordo
dell'inflazione, la percentuale di aumento sale al 7%, raggiungendo poco più
di 7,5 miliardi di euro. Aggiungendo il valore delle locazioni commerciali,
stimate in 3,7 miliardi di euro, si arriva alla cifra record di 11,2
miliardi di euro per il mercato immobiliare relativamente ai negozi. A
favorire l'incremento delle compravendite, comunque, rivela la ricerca,
hanno contribuito alcuni fattori tra cui, l'aumento del mercato nei centri
di minore dimensione rispetto a quelli maggiori e l'aumento dei valori di
scambio, che nelle principali aree metropolitane dovrebbe segnare un + 8,4%
a fine anno, rispetto al 7,5% dello scorso anno. La ricerca, condotta su un
campione significativo di città italiane e su un panel di operatori
qualificati, anticipa però che il positivo trend potrebbe rallentare nei
prossimi anni. In particolare, nelle capitali direzionali, l'offerta risulta
in crescita e la domanda in calo, sempre orientata verso le locations di
migliore qualità. Tuttavia, "nelle high street, cioè le vie
commerciali più prestigiose, - anticipa Stefano Stanzani, responsabile
scientifico della ricerca di Nomisma - nonostante gli alti livelli raggiunti
da prezzi e canoni, la corsa al rialzo non si fermerà neppure l'anno
prossimo mentre una frenata potrebbe toccare alle locations meno
appetite". Per dare qualche esempio, le compravendite delle migliori
locations hanno toccato i 23.900 euro a metro quadro a Milano in Via
Montenapoleone, i 19 mila euro sempre a metro quadro a Roma in Via Condotti,
i 18.300 euro in Via Roma a Torino, e i 12 mila euro in Via Calabritto a
Napoli. "Eppure, a fronte di questi prezzi, l'investimento in immobili
commerciali può rappresentare ancora un buon affare - afferma Vittorio
Fracassi, presidente di Sisim - in quanto l'esame delle curve di lungo
periodo del numero indice dei prezzi medi deflazionati al 2003, sia delle
abitazioni sia dei negozi, indica che il comparto abitativo ha raggiunto il
suo picco proprio nel 2003 (eguagliando il successo del 1992), mentre ciò
non è ancora avvenuto per i negozi e i margini di crescita, dall'analisi
tecnica della curva, non sembrano mancare". In alcune delle città
campione (Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Trieste,
Venezia) il numero delle compravendite è sensibilmente diminuito, a
eccezione di Trieste, passata da
307 a
325 compravendite, mentre il valore delle compravendite è aumentato ovunque
con percentuali oscillanti tra l'11,6% di Venezia al 2,5% di Trieste.
Milano, per esempio, ha registrato un incremento dei 9% e Roma del 9,9%.
Passando a esaminare il mercato locativo degli immobili di impresa, e
prendendo come riferimento i canoni medi di negozi centrali di Milano, i
preconsuntivi del primo semestre del 2003 indicano, rispetto al 2002, una
crescita considerevole del 10%. Anche i rendimenti continuano a risultare
interessanti, in quanto risultano superiori ai 7 punti percentuali, a
eccezione della città di Torino. Grande Distribuzione Secondo le previsioni
della ricerca Nomisma/sisim, il 2003 dovrebbe chiudere un altro triennio
positivo per la grande distribuzione organizzata italiana, con un probabile
incremento dello stock pari a una sessantina di nuovi centri, così come era
successo nel triennio precedente. "Nei prossimi anni, le nuove
aperture, stimate complessivamente in 108, potrebbero concentrarsi per il
40% nel sud - anticipa Fracassi - e sempre nel sud dovrebbe anche avvenire
la maggior quota dei 18 ampliamenti finora previsti per i centri
esistenti". Inoltre, sono previste le aperture di 12 nuovi factory
outlet su territorio nazionale. Confronto Con L'estero La ricerca dedica
anche ampi capitoli all'analisi del mercato commerciale immobiliare di altri
importanti paesi europei, a partire dai dati raccolti dal Centro Studi di
Sisim. Da cui emerge che, rispetto agli altri paesi europei, i centri
commerciali italiani risultano allineati in termini di merceologie. La
diversificazione riguarda con prevalenza quelli inglesi, dove le attività
dedicate al tempo libero e alla cultura risultano rilevanti, così pure i
punti di ristorazione. Inoltre, la ricerca rileva un altro dato interessante
costituito dalla straordinaria vicinanza dei centri commerciali monitorati
dei paesi dell'Est, anche in termini di canoni di locazione, a quelli dei
paesi occidentali.. "Il dato stupisce in quanto la quota di consumi
alimentari sul totale in questi paesi, a differenza di quanto accade
nell'attuale Ue, risulta significativa, e pari al 22-24% del totale dei
consumi - afferma Stanzani, proseguendo che - ciò spiega la differenza
nelle high streets di quei paesi, dove dopo il fashion, al secondo posto si
colloca la merceologia alimentare".
AD ALSTOM
LA FORNITURA DI
SISTEMI E INFRASTRUTTURE PER
LA RETE FERROVIARIA
ITALIANA UN ORDINE DA 64,9 MILIONI DI EURO PER IL CONSORZIO GUIDATO DA
ALSTOM
Milano, 13 novembre 2003 - Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), una delle società
delle Ferrovie dello Stato, ha conferito ad un consorzio di imprese guidato
da Alstom un ordine per la fornitura di sistemi e infrastrutture per la
linea ferroviaria Milano;bologna, per un totale di 64,9 milioni di Euro.
Alstom sarà impegnata nella progettazione, produzione, installazione e test
dei sistemi di segnalamento e controllo, telecomunicazioni e fornitura di
luce ed energia. La parte di progetto sviluppata da Alstom vale 39 milioni
di Euro. Nell’ambito del sistema di controllo e comunicazione fornito da
Alstom sono compresi: ; fornitura delle apparecchiature di congiungimento
Smartlock per tre stazioni ; rinnovo di cinque sistemi di congiungimento
ralay;based ; progettazione, fornitura e installazione di un sistema
automatico di protezione del treno ; installazione di un sistema di
telecomunicazioni in due stazioni I lavori di ingegneria e di costruzioni
saranno invece realizzati dalle società italiane Sirti, Ceprini, Icefs e
Clf. “Vogliamo ringraziare Rfi per questa manifestazione di fiducia nei
confronti di Alstom e della sua esperienza nei sistemi ferroviari ; ha detto
Philippe Mellier, Presidente di Alstom Transport ;. Apprezziamo molto questo
riconoscimento del nostro impegno nella continua ricerca della migliore
soluzione tecnologica possibile per ogni nostro cliente”. Mellier inoltre
ha aggiunto: “Da quando abbiamo annunciato il nuovo pacchetto di aiuti
finanziari, lo scorso 22 settembre, i nostri clienti hanno confermato ordini
per circa 1 miliardo di Euro ad Alstom Transport. Il pacchetto finanziario
ci garantisce le basi per poter continuare ad offrire ai nostri clienti i
prodotti e i servizi di elevata qualità che si aspettano da noi, e i
recenti ordini dimostrano che i nostri clienti sono consapevoli del nostro
rinnovato impegno verso la qualità e l’efficienza”.
WARREN INDUSTRIES ANNUNCIA UNA PARTNERSHIP
INTERNAZIONALE PER
LA REALIZZAZIONE DI
GIOCHI IN SCATOLA SU LICENZA LEGO.
Lafayette, Indiana 12 novembre 2003 - Warren Industries, azienda americana
leader nella realizzazione di giochi da tavolo e puzzle, ha stipulato un
accordo con Editrice Giochi, azienda italiana leader nel campo della
produzione di giochi da tavolo e computer didattici, per commercializzare in
Italia giochi in scatola con licenza Lego. Warren Industries ha inoltre
stipulato un accordo con Lemada Industries Ltd, produttore del brand
“Kodkod” in Israele. Nell’annunciare queste partnership Barrie Simpson,
presidente di Warren Industries, ha dichiarato: “Questi accordi
rappresentano un ulteriore passo in avanti nell’espansione del nostro
business internazionale legato ai giochi da tavolo con licenza Lego.
Editrice Giochi e Lemada hanno una solida base economica ed una forte
penetrazione nei rispettivi mercati e ci aspettiamo che questo si tradurrà
in significativi risultati a livello di vendita per i nostri giochi da
tavolo Lego”. I partner internazionali di Warren hanno programmato di
lanciare il pluripremiato Lego Create-it e Lego Racers nel corso del 2003.
La grande esperienza di Editrice Giochi unita alla creatività di Lego ha
portato alla realizzazione di una nuova linea di prodotti. Questi giochi
grazie ai coloratissimi mattoncini Lego permettono ai bambini dai 3 agli 7
anni di divertirsi con le costruzioni. Le confezioni dei "Lego Games"
contengono plance, carte da gioco, dadi e bellissimi pezzi Lego . Lego
Create-it Pensato per bambini dai 5 anni in su, il gioco è basato sulla
costruzione dei popolari modelli Lego quali robot, aeroplani e navi. I
giocatori possono scegliere tra 20 card raffiguranti i modelli da comporre
con i pezzi da raccogliere lungo il percorso disegnato sulla plancia di
gioco. Il primo giocatore che completa il proprio modello Lego vince
partita.
RC AUTO: OGGI PRIMA UDIENZA DINANZI AL GIUDICE
DI PACE NELLA CAUSA DI UN AUTOMOBILISTA CONTRO COMPAGNIE DI ASSICURAZIONE E
MINISTERO DELLE ATTIVITA’ PRODUTTIVE
Roma, 13 novembre 2003 - Si è tenuta ieri la prima udienza dinanzi al
Giudice di Pace di Roma, Walter Carlotti, nella causa che vede un pensionato
automobilista di 60 anni, difeso dall’Intesa dei consumatori, chiedere il
rimborso del 20% della propria polizza rc auto alla compagnia di
assicurazioni Maa chiamando a rispondere anche il Ministero delle attività
produttive per il discutibile accordo firmato tra Marzano, Ania e alcune
associazioni dei consumatori. Infatti né in relazione alla minore
incidentalità registrata in Italia grazie alla patente a punti, né per
effetto dell’accordo sopraccitato, le tariffe rc auto sono diminuite. E a
sconfessare l’accordo del Ministero è la stessa compagnia assicuratrice
chiamata in giudizio la quale, nella difesa presentata oggi, afferma: “Una
diminuzione numerica della sinistrosità potrà significare soltanto, nella
più benevola delle ipotesi (sic!!! n.D.r.), un rallentamento del
progressivo e costante maggior costo, non certo una diminuzione. Ciò nega
– ma lo negano mille altre diverse considerazioni e verità – la
possibilità anche solo concettuale di quell’automatismo…”. Come a
dire, le polizze non diminuiranno mai, al massimo la crescita del loro
prezzo può solo rallentare! Ma allora perché il Ministro Marzano in ogni
occasione utile parla di diminuzione delle polizze quando le stesse
assicurazioni lo negano? A questo punto, affermano Adoc, Adusbef, Codacons e
Federconsumatori, il Ministro in persona deve comparire dinanzi al Giudice e
ripetere le dichiarazioni rese in pubbliche occasioni e relative alla
necessità di far diminuire le tariffe delle polizze rc auto. La prossima
udienza intanto è stata fissata per il 10 dicembre 2003.
CONVEGNO
SULLE OPPORTUNITA’ DI INVESTIMENTO IN CILE
Fabriano, 13 novembre 2003 - Lunedì 17 novembre p.V. Sarà in visita
ufficiale a Fabriano l’Ambasciatore del Cile in Italia, José Goñi
Carrasco, il quale presenterà al mondo economico marchigiano le opportunità
di investimento offerte dal Cile a seguito della firma di due importanti
trattati di libero commercio con l’Unione Europea e con gli Stati Uniti.
L’iniziativa è patrocinata dalla Regione Marche, dalla Provincia di
Ancona e dal Comune di Fabriano in collaborazione con
la Cassa
di Risparmio di Fabriano e Cupramontana, l’Autorità Portuale di Ancona,
l’Associazione Marche Cile. L’appuntamento è fissato presso
la Sala Convegni
della Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana in via don Giuseppe
Riganelli 36 con inizio alle ore 17. Il Cile, paese noto a molti per le
tristi vicende relative al Colpo di Stato del Generale Pinochet (di cui
quest’anno ricorre il 30° anniversario) ed alla tragica morte del
Presidente Salvador Allende, così come per la figura del grande Poeta Pablo
Neruda, Premio Nobel per
la Letteratura
1971 (di cui il prossimo anno ricorrerà il centenario della nascita), e di
molti altri scrittori, da Isabel Allende a Luis Sepulveda, Francisco Coloane,
Marcela Serrano per citare i più famosi, dal 1990 vive in democrazia e,
grazie ad un ambiente favorevole e ad intelligenti politiche a sostegno
dello sviluppo del Paese, è divenuto un luogo interessante ove poter
realizzare ottimi investimenti e commerci. Nel novembre 2002 il Cile ha
firmato il trattato di libero commercio con l’Unione Europea, in vigore
dal primo febbraio 2003, con l’obiettivo che il Cile diventi “paese
associato all’Ue” con relativa drastica riduzione dei dazi doganali e
maggiore libertà per le azioni economiche. Il trattato prevede possibilità
di azioni comuni in materia di Cooperazione industriale e nel settore delle
Piccole e medie Imprese. Nel luglio 2003 il Cile ha sottoscritto un Trattato
di Libero Commercio con gli Stati Uniti d’America, documento approvato dal
Congresso americano e a fine ottobre dal Senato cileno. Il documento
potrebbe entrare in vigore dal gennaio 2004 ed apre interessantissime
opportunità per le aziende europee nei confronti del mercato nordamericano,
considerato che è già in vigore un altro trattato economico firmato con il
Canada. Quella di lunedì sarà dunque un’interessante occasione per
conoscere un po’ più da vicino questo Paese che sta affacciandosi alla
ribalta mondiale con la sua cultura e con le sue produzioni di eccellenza,
quali ad esempio l’ottimo vino ed il salmone, esportati in tutto il mondo.
LAVORO: IN ITALIA CRESCE
LA PAURA DI
PERDERE IL POSTO. RISPETTO A MARZO L’INDICE DI SICUREZZA PROFESSIONALE
DEGLI ITALIANI È SCESO SOTTO
LA MEDIA EUROPEA
Milano, 13 novembre 2003 - Gli italiani hanno più paura di perdere il posto
di lavoro. Lo rivela l’indagine svolta in 17 paesi (di cui 12 europei) da
Right Management Consultants, società di consulenza nel settore
dell’organizzazione aziendale con sede a Philadelphia (Usa). Nel
sondaggio, che esprime con un punteggio da
0 a
100 gli umori dei lavoratori a tempo pieno sulle prospettive di carriera e
sul mercato del lavoro, l’indice di sicurezza professionale degli italiani
è passato dai 52,18 punti registrati a marzo ai 48 di oggi, scendendo sotto
la media Europea che si è attestata a 49,90. In Italia, se da un lato
cresce la paura di perdere il posto di lavoro dall’altro aumenta la
fiducia di trovare una nuova occupazione. Infatti, la percentuale degli
italiani che ritengono molto probabile o abbastanza probabile la perdita del
proprio posto di lavoro nei prossimi 12 mesi è cresciuta da marzo
dell’11%, passando dal 4,4 al 15,4%. Risulta invece in calo (-5,4%) la
percentuale di lavoratori a tempo indeterminato che ritengono sia abbastanza
difficile o molto difficile per una persona che perde il proprio posto di
lavoro trovare un impiego analogo al precedente e con la stessa
retribuzione. A marzo erano l’88,7% contro l’83,3% di oggi. In Europa i
più pessimisti sono i tedeschi, con un indice di fiducia pari a 43,10,
mentre i più ottimisti sono risultati gli svedesi (a quota 61,10). Due le
sorprese che riguardano i paesi europei presi in considerazione dal
sondaggio: il pessimismo degli olandesi, il cui indice di fiducia cala
rispetto a marzo di 15,43 punti e il grande ottimismo degli spagnoli che
passano da
55,18 a
59,40 punti, attestandosi dietro alla Svezia. Right Management Consultants
ha calcolato che a livello internazionale, l’indice di fiducia è in calo,
passando dai 50,85 punti di marzo ai 48,70 di oggi. Globalmente infatti, la
media dei lavoratori che si attende un cammino travagliato nella ricerca di
un nuovo impiego viaggia sull’80%, tre punti percentuali in più rispetto
a marzo. La media dei timorosi di perdere il proprio posto di lavoro ùè
salita dall’1,5 al 17,6%. “L’italia sta attraversando una profonda
trasformazione culturale e strutturale del mercato del lavoro” ha
dichiarato Elena Murelli, Amministratore Delegato di Right Management
Consultants in Italia, commentando i dati. “Cresce la paura di perdere il
lavoro, ma cresce anche la fiducia di ricollocarsi rapidamente. Questo
significa che comincia a farsi strada, anche se a piccoli passi, l’idea di
un maggiore dinamismo nei percorsi di carriera dei lavoratori. In futuro,
prosegue Elena Murelli, il ruolo delle istituzioni e delle imprese dovrà
essere sempre di più quello di facilitare il passaggio da un impiego a un
altro, riducendo tempi e tutelando, e meglio ancora incrementando, le
competenze professionali”. Cos’è l’indice di sicurezza professionale
(Career Confidence Index) L’indice sulla fiducia della carriera verte
attorno a due interrogativi posti ai lavoratori impiegati a tempo pieno di
17 Paesi: 1) Qual è la probabilità di essere licenziati nel prossimo anno?
2) Qual è la probabilità per una persona licenziata oggi di trovare
un’occupazione simile alle stesse condizioni economiche? L’indice
incorpora la tendenza delle due risposte. Fissando il tetto di fiducia al
100%, l’indice di fiducia globale della carriera nel mese di novembre 2003
è di 48,7, in calo da 50,9 nel mese di marzo 2003. Al di là dell’indice
globale, Right Management Consultants calcola l’indice relativo a tre
regioni e per ciascuno dei 17 Paesi aderenti all’inchiesta. La ricerca
sull’indice globale di fiducia della carriera viene condotta da Right
Management Consultants due volte all’anno per misurare la fiducia in tema
di lavoro in tutto il mondo tra i lavoratori impiegati a tempo pieno.
L’indice è rilevato attraverso sondaggi effettuati telefonicamente su un
campione casuale di 350-1.000 lavoratori impiegati a tempo pieno per ogni
singolo paese, in base alle proporzioni del Paese. I risultati riflettono i
sondaggi condotti nei mesi di settembre – ottobre 2003 ed hanno un margine
di errore di circa 4,16 punti percentuali. Sono stati intervistati i
lavoratori dei seguenti Paesi: Australia, Belgio, Canada, Danimarca,
Francia, Germania, Hong Kong, Irlanda, Italia, Giappone, Paesi Bassi,
Norvegia, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito ed Usa. Il lavoro sul campo
è stato condotto sotto la guida della Icr - International Communications
Research of Media, Pennsylvania, Usa, partner di Eurisko in Italia.
Indice di sicurezza professionale
|
|
Indici per paese
|
|
|
|
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|
|
|
|
mar-03
|
nov-03
|
Diff.
|
Australia
|
49,65
|
52,5
|
2,85
|
Belgio
|
57,45
|
52
|
-5,45
|
Canada
|
50,48
|
47,6
|
-2,88
|
Danimarca
|
61,6
|
52,9
|
-8,7
|
Francia
|
51,15
|
48,6
|
-2,55
|
Germania
|
44,18
|
43,1
|
-1,08
|
Giappone
|
50,23
|
49,7
|
-0,53
|
Hong Kong
|
41
|
41,5
|
0,5
|
Irlanda
|
49,48
|
44,9
|
-4,58
|
Italia
|
52,18
|
48
|
-4,18
|
Norvegia
|
57,63
|
56,2
|
-1,43
|
Olanda
|
59,63
|
44,2
|
-15,4
|
Regno Unito
|
47,08
|
45,7
|
-1,38
|
Spagna
|
55,18
|
59,4
|
4,22
|
Stati Uniti
|
44,48
|
44,3
|
-0,18
|
Svezia
|
59,2
|
61,1
|
1,9
|
Svizzera
|
45,3
|
44,4
|
-0,9
|
Fonte: Right Management Consultants
Infolink: www.Right.com
CONFERENZA DI SALISBURGO
SULLO SVILUPPO RURALE:„MENO IMPORTANZA A BRUXELLES E PIÙ IMPORTANZA A
SALISBURGO, ALLA SAVOIA E ALLA SLOVENIA MERIDIONALE“
Salisburgo, 12 novembre 2003 - La conferenza di Salisburgo sul futuro della
politica dello sviluppo rurale si è aperta con una conferenza stampa in
occasione della quale è il Prof. Franz Fischler, Commissario europeo
all'agricoltura, ha annunciato che sarà riservato un ruolo maggiore ai
protagonisti locali e alle regioni. "Voglio discutere con gli oltre
mille partecipanti alla conferenza su come sia possibile avvicinare
maggiormente i programmi di sviluppo rurale alle regioni e alle realtà
locali. Dobbiamo dare meno importanza a Bruxelles e più importanza a
Salisburgo, alla Savoia e alla Slovenia meridionale!", ha affermato il
Commissario. Dopo aver sottolineato che lo scopo precipuo della conferenza
di Salisburgo è quello di fare della politica dello sviluppo rurale un
pilastro portante della politica agricola, il Commissario Fischler ha
affermato: "Regioni rurali dinamiche hanno un ruolo insostituibile per
uno sviluppo sostenibile, ecologico, sociale ed economico in Europa. La
bellezza dei nostri paesaggi, la campagna intesa come meta e fonte di
distensione a disposizione degli abitanti delle città, dove intraprendere
le più svariate attività per ricrearsi e rimanere in forma, come custode
delle tradizioni e della coesione sociale: tutti questi sono valori che non
devono essere dati per scontati, ma che hanno il loro prezzo. Se non siamo
in grado di concepire una politica funzionale e moderna, capace di
raccogliere queste sfide, temo che le campagne europee possano cadere
vittima dell'esodo rurale, dell'invecchiamento della popolazione, dello
spopolamento e della disoccupazione. Purtroppo esistono già alcuni esempi
di tali pericoli. Per questo mi auguro che da questa conferenza venga un
segnale forte sul contenuto e sui finanziamenti da riservare alla politica
dello sviluppo rurale dopo il 2006." Fischler si aspetta che i
partecipanti alla conferenza presentino proposte per la semplificazione
dell'attuale politica. "Il nostro attuale sistema è complesso e
rigido. Dobbiamo dare una maggior apertura alla politica dello sviluppo
rurale. Lo sviluppo delle aree rurali non può essere un compito che spetta
esclusivamente all'agricoltura. È chiaro che serve una ristrutturazione e
una diversificazione all'interno del settore agricolo. Ma se vogliamo
mantenere la vitalità delle nostre campagne abbiamo bisogno anche di
opportunità di lavoro alternative al di fuori delle aziende agricole, di
infrastrutture di vario tipo, come asili nido e scuole. In proposito sono
già stati conseguiti risultati promettenti: ad esempio in Finlandia è in
atto un progetto inteso a ridurre la disoccupazione dei giovani nelle
campagne e un altro volto a promuovere le tecnologie
dell'informazione.", ha sottolineato Fischler. Un tema importante della
conferenza sarà quello dei finanziamenti. "Dobbiamo parlare anche di
soldi. Il dibattito sulla ripartizione dei fondi comunitari nell'Unione
allargata a 27 paesi è già iniziato. Perciò è importante che da questa
conferenza venga un segnale chiaro per i politici. Attualmente, a livello
europeo e nazionale, spendiamo ogni anno oltre 17 miliardi di euro per le
zone rurali. È una dotazione finanziaria ingente, grazie alla quale già
oggi vengono attuati numerosissimi programmi, fatti su misura per le zone
rurali, dalla promozione dell'agricoltura biologica, agli aiuti agli
investimenti a favore dei giovani agricoltori, alle azioni promozionali di
vendita dei prodotti regionali di qualità. Il punto su cui dobbiamo
prendere una decisione a Salisburgo è questo: abbiamo bisogno di più
soldi? Se sì, da destinare a quali scopi? Sono convinto che l'opinione
pubblica sia in gran parte favorevole ad un aumento degli stanziamenti a
favore della politica dello sviluppo rurale. Tuttavia, in un periodo in cui
le parole d'ordine sono tagli di bilancio e patto di stabilità, se vogliamo
ottenere risultati tangibili dobbiamo presentare argomenti validi e
inconfutabili.", ha concluso il Commissario.
PATTO
PER
LA SICUREZZA E
LA QUALITA
’ ALIMENTARE IN LOMBARDIA
Milano, 13 novembre 2003 - Valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche
lombarde, tutela del livello qualitativo della produzione locale, incremento
della sicurezza alimentare per il consumatore. È dalla volontà della
Regione Lombardia di perseguire tali obiettivi che nasce, su iniziativa
degli assessorati Agricoltura, Sanità, Commercio Fiere e Mercati, il
"Patto per la sicurezza e la qualità alimentare in Lombardia",
che sarà presentato e siglato nel corso di un incontro che si terrà il
prossimo giovedì 13 novembre alle ore 11,00 presso
la Sala Eventi
del Padiglione 24 della Fiera di Milano in occasione dell'inaugurazione
dell'edizione 2003 dell' Expo dei Sapori. Un accordo quadro senza precedenti
in Italia per la definizione di un sistema di gestione di filiera condiviso
da tutte le principali realtà del comparto agroalimentare. Insieme agli
assessori all'Agricoltura, alla Sanità e al Commercio della Regione
sottoscriveranno infatti il documento, per la prima volta uniti in un
progetto comune, Coldiretti, Federlombarda e Cia per il comparto primario,
Assica, Assocarni, Assolatte, Confcooperative, Lega Cooperative, Apol,
Ascovilo per il secondario, mentre per il settore distributivo sono state
coinvolte le principali aziende: Auchan -Gruppo Rinascente, Carrefour
Italia, Coop, Esselunga, Sma –Gruppo Rinascente- I Prodotti Tipici
Lombardi
La Lombardia
rappresenta il 13,4% della produzione agroalimentare nazionale,
confermandosi così la prima regione agroalimentare. Quella lombarda è una
produzione ad elevata qualità come risulta dal numero delle denominazioni
d'origine (19 prodotti Dop e Igp, 14 vini Doc e 3 Docg) ed in particolare
dai relativi volumi produttivi, che la collocano ai primi posti a livello
nazionale rappresentano il 17% del totale nazionale (le Dop e Igp
rappresentano il 17% del totale nazionale mentre in volume sono il 26%; le
Doc e Docg sono il 7% del totale nazionale a fronte del 3% della produzione
complessiva di vino).
La D.g. Agricoltura
della Regione Lombardia è da tempo impegnata ad incentivare i produttori e
l'insieme delle filiere agroalimentari verso una politica di qualità, sia
per le produzioni industriali che per quelle di nicchia, premiando i
migliori progetti in tema di certificazione e tracciabilità dei prodotti.
Qualità e sicurezza sono dunque i cavalli di battaglia dei produttori
lombardi.
La Regione
inoltre, attraverso la sua Struttura Qualità, tracciabilità e promozione
dei prodotti agroalimentari, che fa parte dell'Unità Organizzativa Sviluppo
delle Filiere, si occupa di promozione e valorizzazione delle produzioni
agricole e agroalimentari, attraverso azioni attuate in collaborazione con
Ersaf (Ente Regionale per i Servizi ali' Agricoltura e alle Foreste) come
per esempio la partecipazione a fiere, la realizzazione di eventi volti a
far conoscere le produzioni tipiche regionali e anche attraverso la
concessione di contributi ad enti che attuano azioni di promozione sui
prodotti protagonisti dello scenario agroalimentare lombardo. Un'altra
attività della struttura riguarda l'educazione alimentare che prevede
iniziative di informazione e divulgazione indirizzate al mondo scolastico e
anche al consumatore in genere. Ecco quali sono i prodotti tipici lombardi:
- Nel comparto lattiero caseario troviamo nove prodotti Dop, che
rappresentano varie tipologie di formaggi, tutti vaccini: dagli stagionati
(Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Provolone Valpadana) a quelli a breve
stagionatura (Taleggio e Quartirolo Lombardo) e agli erborinati
(Gorgonzola); produzioni di montagna (Bitto, Valtellina Casera, Formai de
Mut dell' Alta Vai Brembana); produzioni caratterizzate da quantitativi
decisamente rilevanti e prodotti di nicchia. - Nel comparto dei salumi Dop
vi è il Salame Brianza e quattro prodotti Igp: la pregiata Bresaola della
Valtellina,
la Mortadella
di Bologna, il Cotechino di Modena e lo Zampone di Modena. Un altro prodotto
che sta ottenendo il riconoscimento Europeo è il Salame d'oca di Mortara. -
Nel comparto ortofrutticolo sono presenti tre produzioni che hanno ottenuto
tale riconoscimento: gli oli extravergini di oliva "Laghi
Lombardi" e "Garda" e
la Pera Mantovana.
- Altro elemento di vanto per
la Regione Lombardia
è l'elevata percentuale (42% sul totale) di Vini di qualità prodotti con
marchio Doc e Docg. Ben 221 sono i prodotti tradizionali censiti con d.G.r.
N. Vii/8950 del 30 aprile 2002, tra i quali possiamo annoverare il Bagoss,
il Violino,
la Slinzega
, il Salame Cremonese, il Torrone di Cremona, il Riso, i Pizzoccheri della
Valtellina, il Miele. Www.agricoltura.regione.lombardia.it
INQUINAMENTO ATMOSFERICO
E PATRIMONIO CULTURALE
Siviglia, 13 novembre 2003 - Dal 1° al 3 dicembre si svolgerà a Siviglia
(Spagna) un seminario internazionale sul tema "Inquinamento atmosferico
e patrimonio culturale". La manifestazione sarà organizzata
nell'ambito del progetto Caramel, finanziato dall'Ue, il quale sta
analizzando il ruolo svolto dalle cosiddette croste nere nel favorire il
degrado della pietra, nonché la relazione esistente tra i contenuti di
carbonio elementare nelle particelle e il livello di annerimento dei
monumenti. I dati raccolti nel quadro del progetto saranno resi noti durante
il seminario. Interverranno ricercatori, ambientalisti, professionisti e
autorità responsabili dei beni culturali. Fra gli argomenti di discussione
figurano: le ripercussioni del traffico sui monumenti; l'analisi della
crosta nera; le particelle di fuliggine nell'atmosfera e l'impatto estetico
dei depositi di fuliggine; il livello di sporcizia dei monumenti; la pulizia
delle facciate. Infolink: http://www-llc.Fysik.lth.se/workshopsevillaspain.pdf
CUOA: 28 NOVEMBRE 2003:: UN CONVEGNO GRATUITO
SUL TEMA “LO SVILUPPO DELLE RISORSE UMANE: NUOVE PROSPETTIVE E
TECNOLOGIE”
Altavilla Vicentina, 13 novembre 2003 - Il 28 novembre 2003, alle ore 15.00,
presso Villa Valmarana Morosini di Altavilla Vicentina (Vi) si terrà il
convegno “Lo sviluppo delle risorse umane: nuove prospettive e
tecnologie”, organizzato dalla Fondazione Cuoa del Veneto. Obiettivo
dell’iniziativa, rivolta agli addetti del settore, è favorire un
dibattito e un confronto su alcune innovative metodologie di formazione e
sviluppo delle Risorse Umane, come la gestione delle R.u. Per competenze e
l’outdoor come strumento di formazione e assessment. Fondamentale sarà il
contributo di testimonianze aziendali e di esperti provenienti dal mondo
accademico. La partecipazione è libera. Per motivi organizzativi, si prega
di confermare la propria presenza entro il 24 novembre 2003 a: Fondazione
Cuoa - Ufficio Marketing e Relazioni Esterne Villa Valmarana Morosini -
36077 Altavilla Vicentina (Vi) Tel. 0444 333787, Fax 0444 333989, E-mail: mre@cuoa.It
LA BOCCONI APRE
LE PORTE
E INVITA GLI STUDENTI A STUDIARLA DA VICINO
Milano, 13 novembre 2003 - Si svolgerà nelle due giornate di venerdì 14 e
sabato 15 novembre l’edizione autunnale delle Giornate di Orientamento,
l’appuntamento dedicato agli studenti di Iv e V superiore, ai loro
genitori e ai docenti impegnati nella scelta dell’università. Docenti e
testimonial aziendali, insieme a studenti tutor, laureati e personale
dell’Università, saranno a disposizione per rispondere alle domande delle
future matricole sui nove corsi di laurea triennali, la segreteria studenti,
le borse di studio, gli alloggi, le tasse e i contributi, le relazioni
internazionali e gli sbocchi professionali. Due giornate interamente
dedicate agli studenti delle scuole superiori impegnati nella scelta
universitaria. Presentazione della Facoltà, informazioni sulle strutture
dell’Ateneo, una visita guidata del campus, colloqui di orientamento
attitudinali e simulazione del test di ammissione. “Linus chiama
Bocconi”, appuntamento sabato alle ore 12 con il direttore di Radio Deejay
per una chiacchierata sulla scelta dell’università.
CONVEGNO SU RESPONSABILITÀ SOCIALE NELLE PMI
Torino, 13 novembre 2003 - Una conduzione d’impresa consapevole e
rispettosa di tutte le risorse (materiali, umane, ambientali) e capace di
conciliare esigenze di vita e quelle lavorative è possibile? E cosa
significa garantire uno sviluppo sostenibile alla propria attività? Per
offrire risposte concrete ad interrogativi “difficili” l’associazione
Artigianato C.a.s.a. Di Torino ha dato vita al progetto “Un modello
organizzativo di Responsabilità Sociale per Pmi e Imprese Artigiane”
presentato ieri, 12 novembre 2003 presso il Teatro Nuovo di Torino, nel
convegno “Responsabilità Sociale: conciliazione possibile fra vita e
impresa”. Un progetto ambizioso che si propone di partire dalle piccole
realtà imprenditoriali, in particolar modo quelle artigiane, per scoprire
come venga risolto il problema della conciliazione tra vita e impresa,
raccogliere ed analizzare richieste e bisogni, anche attraverso l’analisi
di case history, con una particolare attenzione alle donne coinvolte in
attività d’impresa. Obiettivo del progetto è quello d’individuare un
modello di “buone prassi” per una Conduzione Socialmente Responsabile
della piccola e media impresa, artigiana e non, dove la parità di genere,
non solo dichiarata ma vissuta, possa diventare un elemento essenziale di
crescita per imprese, istituzioni, lavoratrici e lavoratori. Tematiche,
obiettivi, fasi operative del progetto sono state illustrate nel corso della
prima parte del Convegno inaugurato dagli interventi di Franca De Battista,
Direzione Formazione Lavoro della Regione Piemonte, intervenuta sul tema
della programmazione regionale per la promozione delle pari opportunità
nell'ambito delle risorse del Fse, e di Anna Mantini Consigliera di Parità
regionale, che ha presentato il ruolo della Consigliera di parità con
particolare riferimento alle competenze a disposizione delle Imprese. Paolo
Mignone, Direttore Artigianato C.a.s.a., Barbara Chiavarino, responsabile
del progetto per Artigianato C.a.s.a. E Amelia Andreasi di Idea Lavoro Onlus
hanno illustrato ai/lle partecipanti il contesto normativo e l’evoluzione
delle tematiche e approfondito l’approccio al tema della Responsabilità
sociale individuato dal progetto. I/le relatori/trici si sono soffermate, in
particolare, sugli aspetti che riguardano l’adozione di una conduzione
Socialmente Responsabile nelle realtà delle Pmi offrendo stimoli e spunti
di approfondimento per i tavoli di lavoro pomeridiani. «Calare
la Responsabilità Sociale
nella nostra realtà richiede uno sforzo culturale – spiega Barbara
Chiavarino responsabile del progetto - un impegno reale di comprensione di
quanto e come sia possibile conciliare vita e lavoro. Un saper “guardare a
tutto tondo”, con quella capacità di comprensione che è propria del modo
di essere e di pensare delle donne. Per questo abbiamo pensato al loro
coinvolgimento attivo per l’elaborazione di un modello organizzativo, non
l’ennesima certificazione-bollino “sociale”, che attinga dalle capacità
e soluzioni già individuate dalle donne. Istituzioni di parità, enti,
associazioni ed imprese sono state invitate a tavoli di lavoro per apportare
la loro esperienze e avviare una riflessione sui vari aspetti del problema».
«Abbiamo voluto iniziare da Torino con l’incontro odierno, il primo
momento pubblico del progetto, per presentare il lavoro e lo studio condotto
in questi mesi. – spiega Paolo Mignone, Direttore Artigianato C.a.s.a. –
Coinvolgeremo poi i territori di Biella e Vercelli in quanto realtà
lavorative da cui attingere esperienze e prassi differenti. Conclusa le fase
di lavoro con le istituzioni, i tavoli di lavoro coinvolgeranno, nei mesi di
febbraio – marzo 2004, direttamente le aziende per raccogliere un
contributo da parte delle/gli operatrici/ori del settore». Dopo le 14.00 il
convegno ha proseguito a porte chiuse con l’avvio del laboratorio di
lavoro e confronto tra rappresentanti di Istituzioni, Enti ed agli
Operatori. Le attività sono articolate in gruppi di lavoro, in cui i
partecipanti si inseriscono sulla base alle proprie attitudini ed interessi.
Vengono presi in esame: Risorse umane, Sostenibilità e Credito rispetto ai
fattori chiave della Responsabilità Sociale. Il progetto “Un modello
organizzativo di Responsabilità Sociale per Pmi e Imprese Artigiane” è
finanziato dalla misura E 3.2 del P.o.r. Piemonte 2000-2006 e realizzato in
collaborazione con l’associazione Idea Lavoro onlus di Torino. Infolink: www.Netimprese.org
IL CONVEGNO DI VENERDÌ 14 NOVEMBRE IN CAMERA
DI COMMERCIO DI VARESE "DIRITTO ALLA FORMAZIONE: PERCORSI PER CHI
LAVORA" LE OPPORTUNITÀ OFFERTE DALLA LEGGE 53/2000. PROGRAMMARE GLI
INTERVENTI
Varese, 13 novembre 2003 - Obiettivo formazione continua: la legge 53/2000
istituisce il congedo per i lavoratori finalizzato sia all’acquisizione di
un titolo di studio, sia alla frequenza di percorsi formativi in senso più
ampio. In particolare l’articolo 6, riconoscendo il diritto appunto alla
formazione continua, offre un’opportunità per sviluppare potenzialità
professionali inespresse così da produrre miglioramenti nello svolgimento
del lavoro e di riqualificarsi con minor fatica in un mercato travolto dalle
innumerevoli trasformazioni in atto. Il convegno “La voglia di studiare è
già un’idea” – organizzato dalla Camera di Commercio varesina e dalla
sua azienda speciale Formas insieme al Coordinamento donna dei sindacati
Cgil, Cisl e Uil Varese/ticino Olona – si propone di sensibilizzare le
parti sociali, economiche e imprenditoriali, unitamente alle istituzioni
territoriali affinché assumano l’impegno di programmare e di pianificare
interventi significativi di formazione continua, sottoscrivendo accordi e
sperimentando progetti collettivi. L’appuntamento è per la mattinata di
venerdì 14 novembre 2003 con inizio alle ore 9.00 nella Sala Campiotti
della sede centrale della Camera di Commercio in piazza Monte Grappa
5, a
Varese. Subito dopo il saluto di Walter Baggini, vicepresidente della stessa
Camera di Commercio nonché presidente di Formas, e la relazione
introduttiva di Alessandra Fragrassi, del Coordinamento donne dei sindacati
Cgil, Cisl e Uil Varese/ticino Olona, il convegno prevede un approfondimento
sui congedi formativi a cura di Donata Gottardi, esperta di Diritto del
lavoro. Seguiranno gli interventi di Lea Battistoni, esperta di politiche
formative, di Consuela Casula, psicologa del lavoro, e di Gabriella
Sberviglieri, Consigliere di parità della provincia di Varese. Il dibattito
sarà poi arricchito dalle testimonianze in materia di “esperienze
contrattuali” di Univa e Api. Le conclusioni saranno invece affidate a
Ivana Brunato nella sua veste di esponente del Coordinamento donne dei
sindacati Cgil, Cisl e Uil Varese/ticino Olona. A presiedere i lavori,
inoltre, è stato chiamato Gabriele Dellutri, dei sindacati Cgil, Cisl e Uil
Varese/ticino Olona. Informazioni e adesioni: Formas, Centro congressi
“Ville Ponti” Varese Tel. 0332/235131-234644 Fax: 0331/289339 E-mail: info@formas.It
TRASPORTI PUBBLICI MARTEDÌ 18 NOVEMBRE 2003
SCIOPERO NAZIONALE DI 4 ORE DALLE 9 ALLE 13 PROCLAMATO DAL COMU
Milano 13 novembre 2003 - Martedì 18 novembre 2003, l’organizzazione
sindacale Comu ha dichiarato uno sciopero nazionale di 4 ore in relazione al
mancato rinnovo del 2° biennio economico del Contratto Collettivo Nazionale
di Lavoro. Il servizio di trasporto pubblico sarà regolare: ·
dall’inizio del servizio alle 9; · dalle 13 al termine del servizio. Il
personale Atm addetto alla guida dei treni delle linee metropolitane e delle
linee interurbane Milano - Desio – Limbiate che aderisce all’agitazione
si asterrà dal lavoro dalle 9 alle 13. Per ulteriori informazioni i Clienti
Atm possono contattare il Numero Verde 800.80.81.81, operativo tutti i
giorni dalle 7.30 alle 19.30, o consultare il sito Internet www.Atm-mi.it
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