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12 MAGGIO 2003
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LA COMMISSIONE ADOTTA UNA NUOVA
DEFINIZIONE PER LE IMPRESE EUROPEE DI RIDOTTISSIME, PICCOLE E MEDIE
DIMENSIONI
Bruxelles, 12 maggio 2003 La
Commissione europea ha adottato l'8 maggio una nuova definizione d'imprese
di dimensioni ridottissime (microimprese) o piccole e medie (Pmi)
nell'intento di promuovere l'imprenditorialità, gli investimenti e la
crescita, di agevolare l'accesso ai capitali di ventura, di ridurre gli
oneri amministrativi e di consolidare la certezza del diritto. La nuova
definizione è stata elaborata in seguito a due ampi giri di consultazione
con il pubblico; nello stabilire le categorie di micro imprese e Pmi essa
mantiene le soglie relative al numero di dipendenti, ma stabilisce un
considerevole aumento del massimale finanziario (fatturato o volume totale
del bilancio), in particolare per tener conto dell'inflazione e degli
incrementi di produttività verificatisi dopo il 1996, data della prima
definizione comunitaria di Pmi. Diverse disposizioni fanno sì che il
vantaggio legato alla possibilità di accedere ai dispositivi nazionali ed
ai programmi europei di sostegno alle Pmi sia riservato alle imprese che
presentano effettivamente le caratteristiche di una Pmi (in quanto manca
loro la forza economica propria di organizzazioni di maggiori dimensioni).
Per consentire una transizione senza intoppi a livello d'Unione e nazionale
la nuova definizione verrà utilizzata a partire dall'1 gennaio 2005. Questa
modernizzazione della definizione di Pmi avrà ripercussioni atte a
promuovere la crescita, l'imprenditorialità, gli investimenti e
l'innovazione; favorirà inoltre la cooperazione ed il raggruppamento
d'imprese indipendenti. Erkki Liikanen, Commissario responsabile per le
imprese, ha dichiarato: "Le imprese di piccole e medie dimensioni
formano la spina dorsale dell'economia europea. Esse sono d'importanza
cruciale per lo spirito imprenditoriale e l'innovazione nell'Unione e quindi
per garantire la concorrenzialità dell'Unione stessa. Una valida
definizione di Pmi rende più agevole individuarne le esigenze e sviluppare
politiche efficienti per compensare gli specifici problemi derivanti dalle
loro dimensioni. Ciò riveste un'importanza vitale per la concorrenzialità,
la crescita e l'occupazione in un'Unione europea allargata."
Valori di soglia per le Pmi
Categoria
d'impresa
|
Numero
di dipendenti
(immutato)
|
Fatturato
|
o
|
Volume
totale di bilancio
|
Imprese
di media dimensione
|
<
250
|
€=
€ 50 milioni
(nel
1996: 40 milioni)
|
€=
€ 43 milioni
(nel
1996: 27 milioni)
|
|
Imprese
di piccole dimensioni
|
<
50
|
€=
€ 10 milioni
(nel
1996: 7 milioni)
|
€=
€ 10 milioni
(nel
1996: 5 milioni)
|
|
Imprese
di ridottissime dimensioni (microimprese)
|
<
10
|
€=
€ 2 milioni
(non
definito in passato)
|
€=
€ 2 milioni
(non
definito in passato)
|
|
La definizione di Pmi attualmente
utilizzata nell'ambito del diritto comunitario è quella adottata nella
raccomandazione della Commissione 96/280/CE Le proposte modifiche di tale
definizione sono state messe alla prova in due ampi giri di consultazione
con il pubblico, lanciati nel 2001 e nel 2002, ed hanno accomodato notevoli
cambiamenti del testo volti a tener conto delle esigenze e delle realtà del
settore. Finalità principali della revisione sono: Ridurre gli oneri
amministrativi ed accelerare le procedure Viene proposto un modello di
autocertificazione volontaria per le imprese. Questo formulario unico
dovrebbe ridurre gli oneri amministrativi per le imprese ed accelerare le
procedure sostituendo i vari formulari attualmente in uso per le diverse
finalità amministrative. Promuovere l'imprenditoria e le microimprese Per
la prima volta la definizione rivista contempla soglie finanziarie precise
per le microimprese, il che dovrebbe contribuire ad agevolare i programmi di
sostegno delle autorità regionali e nazionali per questa categoria
d'imprese. Viene così riconosciuto il ruolo fondamentale che le
microimprese svolgono nello sviluppare l'imprenditoria. Vengono altresì
riconosciute come imprese anche le attività connesse all'economia sociale e
le imprese artigianali . Promuovere la crescita Il considerevole aumento dei
massimali finanziari, che tiene conto degli incrementi di prezzi e
produttività verificatisi dopo il 1996, non determinerà un aumento marcato
del numero di Pmi ma favorirà le imprese che investono. Vengono parimenti
agevolate le partecipazioni minoritarie delle imprese di maggiori dimensioni
nelle Pmi, pur preservando l'indipendenza di queste ultime. Agevolare
l'accesso ai capitali di ventura La revisione agevola il finanziamento sotto
forma di partecipazione al capitale per le Pmi accordando un trattamento
favorevole ai fondi regionali, alle società che si occupano di capitali di
ventura ed ai business angels. Promuovere gli investimenti nell'innovazione
e nelle attività di ricerca Analoghe esenzioni sono introdotte anche per
gli investimenti nelle attività imprenditoriali derivate compiuti da
università ed istituti di ricerca, allo scopo di promuovere gli
investimenti nelle attività di ricerca e nell'innovazione. Promuovere i
raggruppamenti d'imprese e consolidare la certezza del diritto La revisione
favorisce i raggruppamenti di Pmi indipendenti introducendo una chiara
tipologia delle imprese (autonome, associate e collegate) ed un metodo
trasparente per calcolare il personale e le soglie finanziarie. Tale metodo
fornisce un quadro più realistico della forza economica delle imprese,
limitando al tempo stesso il numero di livelli di collegamento tra imprese
di cui occorre tener conto e contribuendo così notevolmente a consolidare
la certezza del diritto. Impedire i fenomeni di aggiramento delle regole Il
fatto di allineare il concetto d'imprese "collegate" alla
direttiva in tema di conti consolidati renderà estremamente difficile
aggirare tale definizione. Sotto questo profilo la nuova definizione tiene
conto delle esperienze compiute in tema di controllo degli aiuti pubblici.
Promuovere la formazione professionale e l'equilibrio tra attività
lavorative e vita privata Dal computo del personale in funzione dei
massimali sono esclusi apprendisti e studenti che ricevono una formazione
professionale, così da favorire le imprese che provvedono tale formazione.
Analogamente sono esclusi dal computo i periodi di congedo parentale o di
maternità, così da non penalizzare le imprese che promuovono l'equilibrio
tra vita privata e attività lavorativa. Ulteriori informazioni sulla
definizione di Pmi : http://europa.eu.int/comm/enterprise/enterprise_
policy/sme_definition/index_en.htm
PROPOSTA DI UN REGOLAMENTO SUGLI AIUTI
PER LA R&S A BENEFICIO DELLE PMI
Bruxelles, 12 maggio 2003 - La Commissione europea ha proposto un nuovo
regolamento che consentirà agli Stati membri di concedere aiuti per la
ricerca e sviluppo (R&S) alle piccole e medie imprese (Pmi), senza dover
richiedere preventiva autorizzazione alla Commissione stessa. Si tratta
della prima volta in cui l'Esecutivo prevede un'esenzione per categoria
degli aiuti di Stato in materia di R&S. Tale iniziativa è giunta in
risposta all'obiettivo di Lisbona di elevare la spesa per la ricerca e
sviluppo al tre per cento del prodotto interno lordo (Pil) degli Stati
membri entro il 2010. Commentando il proposto regolamento, il commissario
per la Ricerca Philippe Busquin ha affermato che fare ricerca in Europa,
talvolta, può essere paragonabile ad un percorso di guerra, a causa della
burocrazia e della mancanza di sostegno e coordinamento. "La proposta
esenzione dalla notifica per gli aiuti alla R&S a favore delle Pmi
consentirà di eliminare le pratiche amministrative superflue e di
incentivare l'utilizzo dei fondi di ricerca destinati alle imprese.
"Per diventare l'economia basata sulla conoscenza più competitiva al
mondo dobbiamo rimuovere tali impedimenti. [...] L'obiettivo del tre per
cento potrà essere raggiunto solo se riusciremo a creare, in Europa, delle
condizioni favorevoli alla ricerca. Gli aiuti di Stato svolgono un ruolo
importante a tal fine [...]. Si tratta di un passo avanti verso il
conseguimento dell'obiettivo di Lisbona", ha affermato il Commissario.
Ai sensi del regolamento, gli Stati membri potranno finanziare fino al 100
per cento dei costi per la ricerca di base o orientata al mercato, fino al
60 per cento delle spese relative alla ricerca industriale e fino al 35 per
cento dei costi per la ricerca incentrata sulla fase di
precommercializzazione. Quanto alle attività di ricerca che non rientrano
nelle suddette categorie, il nuovo regolamento stabilisce che i progetti
debbano essere valutati caso per caso. Fra gli altri ambiti che rientrano
nell'esenzione figurano gli studi di fattibilità tecnica, i costi per i
brevetti e i programmi di aiuti. Al fine di garantire un approccio esaustivo
alle disposizioni contenute nel regolamento, la Commissione avvierà una
consultazione con gli Stati membri. Infolink: http://europa.eu.int/comm/research/era/3pct/index_en.html
http://europa.eu.int/comm/competition/state_aid/legislation/aid3.html#D
E-GOVERNMENT: RAPPORTI ESCLUSIVAMENTE
ON LINE TRA IMPRESE E CAMERE COMMERCIO DAL 1 LUGLIO BILANCI IN INTERNET 5 -
ML DI EURO CONTRO LA PIRATERIA ON LINE NELLA PA
Venezia, 12 maggio 2003 - E' quanto ha annunciato il 10 maggio il ministro
per l'Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca, a margine della conferenza
internazionale, 'For a new transatlantic deal' dell'Aspen Institute Italia
svoltosi all'Hotel Excelsior del Lido di Venezia, intervenendo anche sulle
posizioni di Confindustria rispetto ai costi del rapporto imprese-Pubblica
amministrazione. ''Dal 1 luglio, quindi, tutti i rapporti tra imprese e
camere di commercio, per quanto riguarda la pubblicazione dei bilanci degli
atti e delle cariche sociali avverra' esclusivamente per via telematica a
livello nazionale''. Giro di vite del governo anche contro la pirateria on
line. Il ministro dell'Innovazione Tecnologica Lucio Stanca ha stanziato 5
milioni di euro per la lotta agli hacker e la sicurezza della rete
informatica della Pubblica Amministrazione. Lo ha annunciato lo stesso
ministro a margine dei lavori dell'Aspen, precisando che ''le reti
informatiche della pubblica amministrazione non sono poi cosi' mal ridotte''.
APPRENDERE LE TECNICHE GIAPPONESI DI
R&S IN SOLI DIECI GIORNI!
Bruxelles, 12 maggio 2003 - La Commissione europea e il ministero giapponese
dell'Economia, del Commercio e dell'Industria stanno organizzando un
programma di formazione che si terrà dal 12 al 21 maggio in Giappone,
promosso mediante lo slogan "Apprendere le tecniche giapponesi di
R&S [ricerca e sviluppo] in soli dieci giorni!". I partecipanti al
master avranno l'occasione di osservare il modo in cui le aziende giapponesi
utilizzano con successo le loro capacità di R&S e progettazione.
Malgrado l'evoluzione del mercato, la riduzione dei cicli di sviluppo e la
crescente concorrenza mondiale, le società nipponiche continuano a mostrare
un grado elevato di innovazione. Molte di esse hanno trasformato la ricerca
applicata in soluzioni personalizzate per soddisfare le esigenze della
società in termini di tecnologie dell'informazione (TI). La relazione della
Commissione dal titolo "Scienza, tecnologia e innovazione: cifre chiave
per il 2002" indica, infatti, che il Giappone trae dalle industrie
dell'high-tech la percentuale più elevata al mondo di valore aggiunto in
rapporto alla produzione totale. Secondo le ultime statistiche, i giapponesi
vantano un tasso dell'11,41 per cento, contro una media europea pari a solo
il 7,77 per cento. Il corso consentirà ai responsabili europei della
ricerca di incontrare i protagonisti giapponesi dell'innovazione nelle
industrie connesse alle TI. Il programma è ancora in via di definizione, ma
molto probabilmente consisterà in una serie di lezioni sui seguenti
argomenti: strategie sostenibili per la creazione di nuove industrie;
politica pubblica in materia di scienza e tecnologia per i sistemi di
R&S e tendenze in fatto di innovazione; -prospettive per la misurazione
e la creazione del valore nelle società ed evoluzione della creatività
tecnologica nelle aziende giapponesi; start-up avviate con capitali di
rischio in Giappone: studi di casi di successo. Il programma comprenderà,
inoltre, la visita a diverse aziende che operano in settori quali la
produzione di dispositivi LCD, la tecnologia ottica, le telecomunicazioni, i
circuiti LSI su misura, le sostanze chimiche altamente pure e le valvole di
misurazione della portata. Per partecipare al master, occorre essere
cittadini di uno Stato membro dell'UE e lavorare presso un'organizzazione,
la cui proprietà sia detenuta da una società giapponese o europea per
almeno il 50 per cento. Gli altri criteri di selezione sono elencati sul
sito web del corso, all'indirizzo sottoindicato. I costi del master saranno
finanziati dal Centro UE-Giappone, mentre si presuppone che le spese di
viaggio e di alloggio vengano sostenute dalle società dei partecipanti. Per
informazioni: Mariko Adachi Tel: +32 2 282 0042 E-mail: m.adachi@eujapan.com
http://www.eujapan.com/europe/market.html
CIPE: PER LA PRIMA VOLTA CONSISTENTI
RISORSE DESTINATE AL SUD PER LA SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE, IL CUI RUOLO
DIVENTA PRIORITARIO APPROVATI INGENTI FINANZIAMENTI SPECIFICI PER CENTINAIA
DI MILIONI DI €.
Roma, 12 maggio 2003 - Lo sviluppo della Società dell'Informazione,
condizione essenziale per l'ammodernamento del Paese e in particolare del
Sud, diventa strategico e fondamentale per l'azione del Governo. Per la
prima volta il Cipe ha assegnato in via prioritaria fondi molto rilevanti
per la Società dell' Informazione nel Mezzogiorno. È questo il risultato
dell'azione svolta da Lucio Stanca, ministro per l'Innovazione e le
Tecnologie. Nella riunione odierna, il Comitato ha stanziato per il processo
di realizzazione della Società dell'Informazione 226 milioni di € a
livello di amministrazione centrale, che però potranno anche essere usati
per cofinanziare iniziative delle Regioni nell'ambio delle risorse
complessivamente ad esse destinate per un ammontate di 3.400 milioni di €.
Non solo, ma il Cipe ha pure ritenuto prioritaria la Società
dell'Informazione anche per l'utilizzo di un fondo di riserva istituito per
la prima volta e pari a ben 900 milioni di €, che potrebbero essere
utilizzati in prospettiva per lo sviluppo della domanda di servizi e per le
infrastrutture in a rete a larga banda. Il ministro Lucio Stanca. dopo aver
ricordato che "le risorse rese disponibili rappresentano una novità
assoluta rispetto al passato", ha sottolineato che questa "è una
ulteriore testimonianza dell'impegno del presidente del Consiglio e del
Governo per l'ammodernamento del Paese ma, soprattutto, si mette in concreta
evidenza l'attenzione per una reale politica di sviluppo del Sud attraverso
il sostegno dell'innovazione tecnologica". Il ministro ha auspicato che
"si compia un ulteriore sforzo per connettere i finanziamenti destinati
alla Società dell'Informazione ai finanziamenti attribuiti alle Regioni
utilizzando gli accordi di programma quadro per rendere più sinergico e
proficuo l'uso delle risorse". Per quanto riguarda i progetti che
saranno finanziati dal Programma, essi rientrano nelle direttrici
strategiche previste dalle "Linee guida del Governo per lo sviluppo
della Società dell'Informazione nella legislatura", approvate dal
Consiglio dei Ministri lo scorso anno. Tali direttrici saranno coniugate con
le esigenze di sviluppo delle aree sottoutilizzate del Paese attraverso
azioni mirate in particolare alla sensibilizzazione ed alfabetizzazione
digitale dei cittadini e delle imprese, all'ammodernamento della P.A. ed al
miglioramento dei servizi erogati dalla stessa ai cittadini, all'innovazione
tecnologica nel settore delle attività produttive.
PRECISAZIONE SULLA CASSA DEPOSITI E
PRESTITI
Roma, 12 maggio 2003 - Con riferimento ad indiscrezioni di stampa
riguardanti la Cassa Depositi e Prestiti, il Ministero dell'Economia e delle
Finanze precisa che sono in fase di valutazione preliminare progetti di
riforma della Cassa che ne mantengano e ne rinforzino le funzioni. Ogni
altra ipotesi è destituita di fondamento.
SUL SITO LE NOTE ILLUSTRATIVE DELLE
DELIBERE APPROVATE OGGI DAL CIPE
Roma, 12 maggio 2003 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica
che sul sito www.tesoro.it
tra gli ultimi documenti pubblicati, sono disponibili la nota illustrativa
sulla Delibera del Cipe relativa alla Allocazione delle risorse per
interventi nelle aree sottoutilizzate e la tabella riassuntiva della
Delibera del Cipe relativa al Riparto delle risorse per le aree
sottoutilizzate relative al finanziamento della della L. 208/1998.
BORSA ITALIANA SPA: IN APRILE
SIGNIFICATIVA RIPRESA DEI CORSI AZIONARI E FORTE CRESCITA DEGLI SCAMBI DI
FUTURES SU AZIONI, CHE HANNO STABILITO UN NUOVO MASSIMO STORICO. PER
L'INDICE MIB LA PERFORMANCE PIU' ELEVATA DAL FEBBRAIO 2000
Milano, 12 maggio 2003 - Nel mese di aprile il mercato borsistico italiano
è stato caratterizzato da una forte crescita dei corsi azionari e da una
sostanziale stabilità dei volumi di negoziazione. Sull'Idem, gli scambi di
Idem stock futures hanno raggiunto nuovi massimi storici. Andamento degli
indici L'indice Mib è stato interessato da una costante crescita (più
pronunciata nella fase iniziale, in concomitanza con l'evoluzione degli
eventi bellici in Irak) che - con 13 sedute positive e 6 negative - lo ha
portato a chiudere il mese a quota 17.282, +10,5% rispetto a fine marzo (la
performance mensile più elevata dal febbraio 2000) e a risalire oltre i
livelli di fine 2002 (+1,9%). Rispetto al minimo annuale del 12 marzo, il
recupero è stato del 16,2%. L'indice Numex del Nuovo Mercato ha manifestato
una dinamica analoga, con una crescita nel mese del 13,2% (+0,8% rispetto a
fine 2002 e +18,4% rispetto al minino annuale del 12 marzo). Gli indici
continui hanno evidenziato un andamento omogeneo: Mibtel +10,2% (+1,4%
rispetto a fine 2002), Mib30 +10,6% (+1,7%), Midex +10,9% (+2,0%). L'indice
MibSTAR ha evidenziato in aprile una performance del +7,3%, superando
anch'esso i livelli di fine 2002 (+0,2%). In ambito europeo, il mercato
italiano ha evidenziato un andamento in linea con quello dei principali
mercati (Parigi +12,8%, Madrid +10,5%, Zurigo +11,2%, Londra +9,0%) a
eccezione di quello tedesco, caratterizzato da una crescita più marcata
(+21,4%). I tre macrosettori hanno evidenziato un andamento differenziato:
Finanziari +13,4%, Servizi +9,8% e Industriali +7,6%. L'andamento si
riflette in una variazione rispetto a fine 2002 di +9,4% per Finanziari, di
+2,8% per Servizi e di -9,4% per Industriali. In aprile tutti i principali
settori (pari ad almeno l'1% della capitalizzazione) hanno fatto registrare
variazioni positive, particolarmente accentuate per Auto (+17,9%), Banche
(+14,0%) e Assicurazioni (+13,5%). Rispetto alla fine dell'anno precedente
le variazioni più significative sono state da un lato quelle di
Trasporti-Turismo (+19,2%) e Immobiliari (+18,6%), dall'altro quelle di
Tessili (-13,4%) e di Minerari-Metall.-Petroliferi (-14,7%). Tra i
principali titoli del Mib30, tutti positivi, nel mese si sono distinti da un
lato Banca Fideuram (+25,7%), Banca Nazionale del Lavoro (+25,4%), Banca
Monte Paschi Siena (+24,6%), Parmalat Finanziaria (+23,8%) e Fiat (+23,0%),
dall'altro Snam Rete Gas (+1,6%), Enel (+2,6%) ed Eni (+4,6%). Dopo la
crescita del periodo precedente, la volatilità è scesa al 16,0% per la
Borsa (dove rimane sensibilmente più contenuta quella del segmento Star,
pari al 7,0%) e al 22,4% per il Nuovo Mercato. Capitalizzazione e listino La
crescita dei corsi azionari ha fatto crescere anche la capitalizzazione
delle società nazionali quotate, passata dai 414,3 miliardi di euro di fine
marzo a 460,8 (pari al 35,3% del Pil e superiore ai 458,0 di fine 2002). Nel
dettaglio, la ripartizione dei mercati vede la Borsa a quota 449,9 miliardi
di euro, il Nuovo Mercato a 6,1 e il Mercato Ristretto a 4,9. Il listino dei
mercati azionari di Borsa Italiana non ha subito alcuna variazione: il
numero di società quotate è pertanto rimasto pari a 287. Nel dettaglio le
società quotate sono 229 per la Borsa (di cui 6 estere), 44 per il Nuovo
Mercato (2 estere) e 14 per il Mercato Ristretto. A seguito di 368
ammissioni e 22 revoche, il numero degli strumenti quotati su Mcw è salito
da 2.652 a 2.998 (3.571 a fine 2002). Mercato primario Sono state concluse
le operazioni di aumento di capitale di Edison, Banca Popolare Lodi e Terme
Acqui che hanno portato alla raccolta di 1.682, 779 e 45 milioni di euro. Le
quote di inoptato delle tre operazioni sono risultate 19,7%, 1,5% e 8,7%.
Nel mese si sono anche concluse l'Opa volontaria di Newco Laser su Prima
Industrie, che non ha avuto esito, quella obbligatoria totalitaria di
Bipielle Retail su Banco di Chiavari e quella volontaria di Palio su Savino
del Bene, che hanno restituito al mercato rispettivamente 106 e 54 milioni
di euro. Scambi Gli scambi azionari (158.200 contratti e 2,78 miliardi di
euro al giorno) sono stati interessati da un lieve calo rispetto al mese
precedente (-6,86% i contratti, -3,9% il controvalore). Il confronto con
l'aprile 2002 evidenzia un calo dell'1,0% per i contratti e una crescita
dello 0,9% per il controvalore. Nei primi quattro mesi dell'anno la media
giornaliera si è attestata a 156.200 contratti e a 2,67 miliardi di euro
(-1,8% e +8,5% sul corrispondente periodo del 2002). Nel dettaglio, la media
giornaliera è stata di 148.200 contratti e 2,75 miliardi di euro per le
azioni quotate in Borsa (-7,9% e -4,1% rispetto a marzo, -0,2% e +1,0%
rispetto all'aprile 2002) e di 9.800 contratti e 31,8 milioni di euro per
quelle del Nuovo Mercato (+12,0% e +23,3% rispetto a marzo, -12,2% e -9,6%
rispetto all'aprile 2002). La dimensione media dei contratti su azioni
(Borsa, fase diurna) è in crescita dai livelli di marzo (da 18.100 euro a
18.800 euro), mantenendosi superiore al dato medio 2002 (17.100 euro). Eni
è l'azione più scambiata per controvalore, con il 14,3% degli scambi
totali, seguita da Stmicroelectronics (12,8%) e Tim (10,2%). Gli scambi di
covered warrant hanno evidenziato una lieve flessione dell'attività di
trading in termini di contratti negoziati (media giornaliera 19.600, -6,0%
su marzo, -22,0% su aprile 2002) e una crescita del controvalore (media
giornaliera 38,1 milioni di euro, +8,9% su marzo, -55,5% su aprile 2002).
Nei primi quattro mesi dell'anno la media giornaliera si è attestata a
19.400 contratti e a 35,4 milioni di euro (-20,0% e -54,9% sul
corrispondente periodo del 2002). Gli scambi dell'after hours hanno
registrato una media giornaliera di 5.900 contratti (-4,5% su marzo e -4,4%
su aprile 2002) e 29,9 milioni di euro (-6,7% e -5,8%). L'intensità
dell'attività di negoziazione rispetto alla fase diurna è rimasta
sostanzialmente stabile tanto per i contratti (12,7%) che per il
controvalore (3,7%). Nei primi quattro mesi dell'anno la media giornaliera
ha raggiunto i 5.800 contratti e i 28,3 milioni di euro (-12,8% e +19,8% sul
corrispondente periodo del 2002). Gli Etf, negoziati dalla fine del
settembre scorso, hanno fatto registrare in aprile scambi complessivi per
2.600 contratti -il nuovo massimo storico- e 69,4 milioni di euro. La
dimensione media dei contratti è sensibilmente inferiore al passato (26.400
euro), a indicazione della progressiva affermazione dei nuovi strumenti
presso il pubblico retail. L'Euromot ha confermato i buoni livelli di
liquidità, attestandosi a una media giornaliera di 586 contratti (+4,8% su
marzo e +215,4% rispetto ad aprile 2002) e a 14,0 milioni di euro (-4,9% e
+104,1%). Nei primi quattro mesi del 2003 la media giornaliera del
controvalore è stata pari a 15.0 milioni di euro, +66,5% rispetto al
corrispondente periodo dell'anno precedente. Gli scambi dei titoli a reddito
fisso sul Mot hanno registrato una flessione: per i titoli di Stato la media
giornaliera è scesa a 497 milioni di euro (-3,2% su marzo, -21,7% su aprile
2002), mentre le obbligazioni sono scese a 34,2 (-21,4% e +17,7%). Nei primi
quattro mesi del 2003 la media giornaliera di scambi di titoli di Stato ha
raggiunto i 514 milioni di euro (-19,0% rispetto al corrispondente periodo
dell'anno precedente), quella delle obbligazioni i 42,1 milioni di euro
(+18,2%). L'attività di negoziazione dei derivati azionari dell'Idem ha
evidenziato una flessione dai livelli record del mese precedente
(interessato anche dalla scadenza trimestrale). I futures sul Mib30 hanno
fatto registrare una media giornaliera di 18.000 contratti standard (-24,8%
rispetto a marzo, +9,1% su aprile 2002); il minifib si è attestato al suo
secondo risultato di sempre, con 12.600 contratti standard al giorno (+89,9%
su aprile 2002); le opzioni sul Mib30 hanno registrato una media di 10.800
contratti standard (+ 70,6%). Gli scambi di Idem stock futures - negoziati
dallo scorso luglio - sono cresciuti raggiungendo il nuovo massimo storico
con una media di 3.700 contratti standard giornalieri (+188,7% sul mese
precedente). In particolare, il 25 aprile (data in cui i mercati di Borsa
Italiana erano operativi) sono stati scambiati 14.474 contratti standard di
Idem stock futures, per un controvalore nozionale di 87,9 milioni di euro,
nuovo record di scambi in una singola seduta. Le opzioni su azioni hanno
negoziato 30.600 contratti standard al giorno (+11,9% su aprile 2002).
Considerando l'intero Idem, il dato medio di 75.800 contratti standard al
giorno evidenzia una crescita del 33,4% sull'aprile 2002. Nei primi quattro
mesi del 2003 la media giornaliera dell'Idem si è attestata a 76.300
contratti standard, con una crescita del 30,5% sul corrispondente periodo
del 2002.
UNICREDIT BANCA: PARTE LA PIÙ GRANDE
BANCA LOCALE ITALIANA 2.752 SPORTELLI 24.681 DIPENDENTI OLTRE 6.2 MILIONI DI
CLIENTI DAL 19 AL 23 MAGGIO INCONTRI PERSONALIZZATI CLIENTI/DIRETTORI DI
AGENZIA
Bologna, 12 maggio 2003 - E' stata presentata l'8 maggio a Bologna nel corso
di una conferenza stampa UniCredit Banca. Nata come banca specializzata nel
segmento delle famiglie e delle piccole imprese, a seguito della conclusione
a gennaio 2003 del progetto S3 di riorganizzazione del Gruppo UniCredito
Italiano, UniCredit Banca è oggi la più grande banca locale italiana, con
2.752 sportelli operativi (pari al 9,3% del totale del sistema) diffusi
sull'intero territorio italiano. Con oltre 6,2 milioni di clienti, la banca
è uno dei leader nazionali in tutti i principali comparti di prodotto, con
quote del 9,5% nei conti correnti famiglie, del 12,7% nei mutui
residenziali, dell'8,5% nei finanziamenti alle piccole imprese, del 5,9% nei
fondi comuni, del 19,5% nella bancassicurazione. Complessivamente, la banca
dispone di 50,5 miliardi di Euro in depositi, 36,4 miliardi di Euro di
impieghi e 97 miliardi di Euro di raccolta indiretta. La struttura di rete
di UniCredit Banca è articolata in 11 Direzioni Regionali, collocate in
altrettante città, a loro volta organizzate in 211 Direzioni di Mercato cui
riportano 2.752 sportelli e 207 unità dedicate alle piccole imprese. Questa
organizzazione, fortemente orientata al territorio, ha nel Direttore delle
Agenzie e nel personale che in esse operano i propri referenti fondamentali
in quanto quasi il 95% dei circa 25 mila dipendenti sono impegnati nelle
strutture operative e di consulenza della rete, mentre solo il 5% circa in
Direzione Generale. Alla professionalità del personale, su cui sono
rilevanti e continui gli investimenti in formazione ( 930 mila ore nel 2002
), si aggiunge il vantaggio della specializzazione su un solo segmento di
clientela che consente alle figure manageriali (Direttori di Agenzia e di
Mercato) di avere più tempo a disposizione per sviluppare un contatto
diretto con la generalità dei propri interlocutori, a differenza di quanto
accade nelle banche universali. UniCredit Banca ha come obiettivo primario
il miglioramento della qualità dei propri servizi e, a questo fine,
investirà nel 2003 quasi 100 milioni di Euro. In particolare nei mesi
scorsi, la banca ha raccolto le valutazioni dei propri clienti, in tutti i
211 mercati locali da essa serviti. Da queste valutazioni sono emerse
indicazioni decisive sull'importanza che i clienti danno alle
caratteristiche dei prodotti offerti, all'efficienza dei servizi e alla
relazione con il personale. Quest'ultimo elemento, in particolare, emerge
come determinante principale della soddisfazione dei clienti a dimostrazione
della correttezza dell'assetto che la banca si è data, basata sul
decentramento delle politiche territoriali e sulla centralità del ruolo del
Direttore di Agenzia. Nella settimana dal 19 al 23 maggio, UniCredit Banca
inaugurerà il suo nuovo modo di fare banca promovendo un incontro diretto e
personalizzato dei suoi clienti, attuali e potenziali, con i responsabili
delle strutture locali, all'interno di tutti i 2.752 sportelli nazionali. I
clienti e chiunque fosse interessato saranno al centro di un'iniziativa che
vuole segnare l'impegno della banca ad avere con i propri clienti un
rapporto personale, basato su fiducia, trasparenza e correttezza. Per tutta
la settimana, i direttori di mercato, i direttori di agenzia e il personale
saranno a disposizione del pubblico durante l'orario di apertura per fornire
delucidazioni sui servizi e prodotti offerti, sui cambiamenti che
recentemente hanno coinvolto la struttura dell'istituto e su cosa,
concretamente, UniCredit Banca può fare oggi e intende fare in futuro.
Questo, in un clima di dialogo, nel quale la banca sarà aperta a ricevere
da ciascun interlocutore opinioni e suggerimenti, consci che migliorare
richiede prima di tutto capacità di ascoltare. Questa attività sarà
accompagnata da una campagna pubblicitaria su circa 100 testate a carattere
locale e prevede un coinvolgimento diretto del personale non solo durante la
settimana del 19, ma anche nella sua preparazione. A questo scopo, oltre 3
mila manager della banca si sono riuniti sabato 10 maggio a Bologna per
condividere le ragioni e i dettagli dell'iniziativa con i vertici
dell'azienda.
POPOLARE DI BERGAMO: NASCE LA PIU'
GRANDE POPOLARE ITALIANA, 7° GRUPPO BANCARIO (6° PER SPORTELLI) APPROVATA
LA FUSIONE CON LA BPU - BANCHE POPOLARI UNITE SARÀ PRESENTE SU QUASI TUTTO
IL TERRITORIO NAZIONALE, AVRÀ OLTRE 1200 SPORTELLI
Bergamo, 12 maggio 2003. Si è svolta il 10 maggio l'assemblea ordinaria e
straordinaria della Banca Popolare di Bergamo-Credito Varesino alla quale
hanno partecipato 2.991 soci di cui 465 per delega e 203 per rappresentanza.
L'assemblea, con 2.124 voti favorevoli, pari al 96,1%, 81 voti contrari,
pari al 3,7% e 5 astenuti, ha approvato il Progetto di aggregazione che
prevede la fusione per unione tra la Banca Popolare di Bergamo-Credito
Varesino, la Banca Popolare Commercio e Industria e la Banca Popolare di
Luino e di Varese con la costituzione di una nuova banca popolare denominata
Banche Popolari Unite S.c.r.l o, in forma abbreviata, Bpu - Banca - avente
forma giuridica di cooperativa a responsabilità limitata. In data odierna
anche l'Assemblea della Banca Popolare Commercio e Industria ha approvato a
larga maggioranza il Progetto di Fusione. Già ieri l'Assemblea della Banca
Popolare di Luino e di Varese aveva approvato l'operazione a larga
maggioranza L' Assemblea ha anche approvato i rapporti di concambio nei
seguenti termini: numero 1,500 azioni della Capogruppo per ogni azione di
Bpb; numero 0,825 azioni della Capogruppo per ogni azione di Bpci; numero
0,660 azioni della Capogruppo per ogni azione di Bplv; che, con riferimento
a Bpb, corrispondono ai seguenti valori: numero 0,550 azioni di Bpb per ogni
azione di Bpci; numero 0,440 azioni di Bpb per ogni azione di Bplv. Bpu
Banca, capogruppo dell'omonimo Gruppo bancario, avrà sede legale,
amministrativa e direzione generale in Bergamo. L'assemblea ha inoltre
deliberato la richiesta di ammissione alla quotazione in Borsa delle azioni
ordinarie della nuova Bpu Banca risultante dalla fusione. Il titolo Bpu
Banca sarà l'unico titolo del nuovo Gruppo bancario per il quale sarà
richiesta l'ammissione alla quotazione in Borsa dalla data di efficacia
della fusione, presumibilmente il 1^ luglio 2003, in sostituzione dei titoli
delle tre banche interessate all'operazione. Il nuovo titolo farà
sicuramente parte del Mib 30. Nasce cosi la più grande banca popolare
italiana, ed il 7° gruppo bancario italiano (6°per numero di sportelli)
presente su quasi tutto il territorio nazionale e caratterizzato per (dati
pro-forma aggregati al 31 dicembre 2002, ove non diversamente specificato)
?una capitalizzazione di Borsa pari a circa 3,5 miliardi di Euro al 21 Marzo
2003 in ipotesi fully diluted ed ex dividendi - euro 3,7 miliardi in ipotesi
fully diluted con dividendi; ?oltre 1.200 sportelli, di cui il 68% nel
Centro-Nord Italia ed in particolare in Lombardia (circa 500 sportelli) ed
il 32% nel Sud Italia; ?oltre 2,5 milioni di clienti, prevalentemente
famiglie e piccole e medie imprese; ?circa 15.400 dipendenti; ?oltre 41
miliardi di Euro di impieghi a clientela ; circa 48 miliardi di Euro di
raccolta diretta da clientela; ?oltre 42 miliardi di Euro di raccolta
indiretta da clientela privata, di cui oltre 21 miliardi di Euro di raccolta
gestita; ?oltre 3,7 miliardi di Euro di patrimonio netto 2,8 miliardi di
Euro di Patrimonio Base Core, equivalente ad un Core Tier 1 ratio pari a
circa il 6,5% (fully diluted) I tratti distintivi del nuovo Gruppo Bpu Banca
sono essenzialmente: la compatibilità dei modelli di business, la
complementarietà territoriale, la redditività e remunerativa politica dei
dividendi, oltre al mantenimento di un'ottima qualità dell'attivo. Prima
del perfezionamento della fusione e subordinatamente all'efficacia della
stessa onde preservare il radicamento territoriale e valorizzare i propri
marchi, è previsto che Banca Popolare di Bergamo - Credito Varesino (nel
seguito anche Bpb), Bpci e Bplv conferiscano le proprie aziende bancarie a
favore di due società di nuova costituzione interamente possedute ed aventi
forma di società per azioni. Bpb attuerà lo scorporo della propria azienda
bancaria, costituita dalla rete di sportelli (con l'esclusione di uno
sportello in Bergamo), mediante il conferimento a favore di una nuova banca
costituita in forma giuridica di società per azioni e interamente posseduta
da Bpb stessa, che assumerà la denominazione di Banca Popolare di Bergamo
S.p.A. (nel seguito anche "Bpb S.p.A."). Bpci e Bplv attueranno lo
scorporo delle rispettive aziende bancarie, costituite dalle reti di
sportelli (con l'esclusione, per Bpci, di uno sportello in Milano), mediante
il conferimento a favore di una nuova banca costituita in forma giuridica di
società per azioni posseduta, interamente e pro-porzionalmente ai valori di
conferimento, da Bpci e Bplv stesse, che assumerà la denominazione di Banca
Popolare Commercio e Industria S.p.A. (nel seguito anche "Bpci S.p.A.").
Si precisa al riguardo che Bpci S.p.A. potrà anche utilizzare la
denominazione di "Banca Popolare di Luino e di Varese". Il
completamento del processo di aggregazione tra i due gruppi ed il
raggiungimento degli obiettivi strategici che il Gruppo Bpu Banca si pone,
consentono di ritenere realizzabili le seguenti previsioni al 2006: una
crescita media degli impieghi a clientela prossima al 7% circa annuo; un
incremento medio della raccolta diretta da clientela pari al 4% circa annuo;
l'ulteriore miglioramento dei livelli di efficienza (cost income di circa il
50%) un Roe di circa il 16% Dall'integrazione tra i due Gruppi, sulla base
del modello operativo ed organizzativo del Gruppo Bpu Banca, sono state
stimate sinergie (lorde) a regime per circa Euro 180 milioni annui, oltre a
quanto già previsto nei Piani Industriali dei due Gruppi singolarmente
considerati; le sinergie da ricavo, sono stimate complessivamente pari a
Euro 67 milioni a regime, mentre le principali sinergie di costo, a regime,
sono stimate pari a circa Euro 113 milioni. Approvazione del bilancio 2002
Il bilancio dell'esercizio 2002 della Capogruppo Banca Popolare di Bergamo -
Credito Varesino, che è stato approvato all'unanimità L'Assemblea ha
approvato la proposta di distribuzione di un dividendo di 1 euro per azione
su di un numero di azioni aumentato a 135.869.875. Il monte dividendi sale
così da 132,3 a 135,9 milioni di euro (+2,72%), mentre le attribuzioni a
riserve ammontano a 46,4 milioni di euro. La data di stacco del dividendo è
fissata al 19 maggio 2003, mentre quella di pagamento è al 22 maggio 2003.
Andamento del primo trimestre 2003 Nel corso dell'Assemblea, il Presidente
ha anticipato i principali dati patrimoniali ed economici relativi al primo
trimestre 2003, di seguito riportati, e che verranno sottoposti
all'approvazione del Consiglio di Amministrazione del prossimo 12 maggio
2003. Gli impieghi con la Clientela passano da 29.199 milioni di euro al
31.03.2002 a 30.478 milioni di euro al 31.03.2003 (+4,38%), mentre la
raccolta diretta da Clientela passa da 32.107 milioni di euro a 33.919
milioni di euro (+5,64%). In calo, a causa della contingente situazione dei
mercati finanziari, la raccolta indiretta che si colloca a 20.045 milioni di
euro di cui 11.108 di risparmio gestito. Per quanto riguarda i risultati
economici il margine di interesse sale del 3,77% passando da 240,1 a 249,1
milioni di euro, il margine di intermediazione rimane pressochè invariato a
358,8 milioni di euro, l'utile al lordo delle imposte si attesta a 138,6
milioni di euro (+0,37%), mentre l'utile di periodo aumenta del 3,50%
raggiungendo 63,1 milioni di euro. Infine l'utile normalizzato, tenendo
conto della ricostituzione di riserve connesse alla svalutazione delle
junior notes di Centrobanca sale da 67,4 a 69.7 milioni di euro (+3,39%)
L'Assemblea ha confermato nella carica i seguenti componenti del Consiglio
di Amministrazione: Cav. Lav. Dott. Emilio Zanetti, Avv. Giuseppe Calvi,
Dott. Giuseppe Antonio Banfi, Dott. Enzo Berlanda, Dott. Sergio Orlandi,
Ing. Carlo Pesenti, Dott. Marco Venier. Il Collegio dei Probiviri risulta
così composto: Avv. Giampiero Donati (Presidente), Avv. Mario Caffi
(effettivo), Avv. Attilio Rota (effettivo), Dott. Arnaldo Berera (supplente)
Avv. Roberto Magri (supplente) L'Assemblea ha rinnovato il mandato al
Consiglio di Amministrazione per l'acquisto e la vendita di azioni proprie
nell'ambito della specifica riserva. L'Assemblea ha conferito a Kpmg SpA,
con sede in Milano, Via Vittor Pisani 25, l'incarico di revisione contabile
per la certificazione del bilancio annuale di Bpu Banca e di quello
consolidato nonché l'incarico di revisione contabile limitata della
relazione semestrale e di verifica della contabilità per gli esercizi
2003-2004-2005. Al termine dell'Assemblea, il Presidente Zanetti ha
dichiarato: "I nostri soci hanno approvato a larghissima maggioranza
un'operazione storica ed irripetibile, che porterà, dopo dieci anni di
crescita ininterrotta, ancora più valore agli azionisti, migliori servizi
alla clientela e crescenti opportunità per il personale. Con questa
aggregazione siamo certi di garantire insieme le dimensioni indispensabili
per l'ulteriore sviluppo del Gruppo, lo storico radicamento sul territorio e
la nostra vocazione cooperativistica e solidaristica".
PIONEER: ANCHE IN APRILE SUPERATO IL
MILIARDO DI EURO DI VENDITE NETTE
Milano, 12 maggio 2003 - Pioneer Investments ha superato per il secondo mese
consecutivo il miliardo di raccolta netta, grazie soprattutto alla propria
attività all'estero (1.032,5 milioni di euro ad aprile 1.118 milioni di
euro a marzo). Dall'inizio dell'anno, la raccolta netta del gruppo risulta
pari a 3.126,6 milioni di euro (+18,4% anno su anno). Complessivamente, il
patrimonio gestito ha raggiunto i 105.765,2 milioni di euro con un
incremento del 2,8% rispetto al mese precedente (effetto mercato +1,76%).
L'Italia ha registrato vendite nette positive per 146,4 milioni di euro
grazie a nuovi accordi conclusi con clienti terzi (+66,6 milioni di euro) e
grazie al settore istituzionale (+138,2 milioni di euro) che ha beneficiato
della conclusione di nuovi mandati siglati con fondazioni bancarie e a
clienti acquisiti nel ramo assicurativo. All'interno del Gruppo, i fondi
comuni (perimetro Assogestioni) hanno ottenuto flussi netti positivi per 5,8
milioni di euro. Da inizio anno la raccolta complessiva della divisione
italiana è risultata pari a 767,4 milioni di euro. Patrimonio gestito in
Italia a fine mese: 81.105,7 milioni di euro, in crescita del 1,5% rispetto
al mese precedente. La divisione International ex Italia ha riportato flussi
netti per 267,2 milioni di euro raggiungendo i 496,7 milioni di euro
dall'inizio dell'anno. Da segnalare in particolare i buoni risultati di
vendita ottenuti in Germania (+59,2 milioni di euro), in America Latina,
soprattutto nell'area dei fondi pensione (+73,4 milioni di euro) e nei
rimanenti paesi dell'area europea (+40,1 milioni di euro). Patrimonio di
questa divisione (sempre esclusa l'Italia) a fine mese: 4.065,6 milioni di
euro. Il contributo della divisione nordamericana risulta positivo (+537,2
milioni di euro, record assoluto per la divisione americana con un
progressivo di +1.496,8 milioni di euro dall'inizio dell'anno). In termini
di vendite nette, a tutto aprile, il fondo più collocato rimane Pioneer
High Yield, seguito da Strategic Income Fund e dal fondo a capitale
garantito Pioneer Protected Principal Plus II. Il patrimonio della divisione
è risultato pari a 18.771,6 milioni di euro, in crescita del 6,35% rispetto
al mese precedente, nonostante il forte apprezzamento della divisa europea.
In dollari invece il patrimonio è salito a 20.894,6 milioni, in crescita
dell'8,7%. Continua il trend positivo della raccolta nella divisione New
Europe, con flussi per 81,7 milioni di euro e pari a 365,6 milioni di euro
dall'inizio dell'anno. Le vendite nette risultano prevalentemente
localizzate in Polonia, grazie al continuo successo dei prodotti
obbligazionari (Pioneer Bond Investment Fund, Pioneer Dollar Bond Open-end
Investment Fund). Raccolta positiva in Croazia e Bulgaria. Incremento
dell'8,8% rispetto al mese precedente per il patrimonio della divisione
(+19,7% dall'inizio dell'anno): raggiunto il massimo di 1.822,4 milioni di
euro. Flussi netti positivi per 62,9 milioni di euro per Alternative
Investment, in gran parte provenienti dal collocamento dei fondi Momentum.
Dall'inizio dell'anno la raccolta totale risulta pari a 175,7 milioni di
euro. A soli cinque mesi dall'acquisizione, Momentum, la società di
gestione dei fondi di fondi hedge, raggiunge il patrimonio massimo storico
dalla sua costituzione 16 anni fa. Ricordiamo infine che in aprile, Pioneer
Global Opportunities è stato il primo Hedge Funds gestito da un gruppo
europeo ad ottenere da parte di Standard & Poor's la doppia A di rating
dei fondi variabili (categoria f) sulla qualità del credito. Il patrimonio
complessivo in Hedge Funds, pari a 1.681,1 milioni di euro, è cresciuto del
4,4% rispetto al mese precedente e del 10,8% dall'inizio dell'anno (i dati
di raccolta, nonché gli AuM sono già compresi nei dati delle diverse aree
di business).
LOCAT: APPROVATA LA TRIMESTRALE
31/03/2003 UTILE NETTO EURO 15,4 MILIONI (+49,8%) CONCLUSE NUOVE OPERAZIONI
PER EURO 621,0 MILIONI (- 28,6%)
Milano, 12 maggio 2003 - Si è riunito il 9 maggio il Consiglio di
Amministrazione di Locat S.p.A., presieduto da Francesco Mezzadri Majani. Il
Consiglio ha approvato la Relazione Trimestrale al 31 marzo 2003 dalla quale
risulta che Locat ha concluso nuovi contratti per complessivi euro 621,0
milioni, con un decremento del 28,6% sull'analogo periodo dell'anno scorso,
che si confronta con un calo del mercato del 14,0%. Sul predetto risultato
ha influito particolarmente il diminuito apporto del "canale
banche". Margine di interesse e margine di contribuzione migliorano,
rispettivamente, del 25,5% e del 26,2%, rispetto al primo trimestre del
2002. In aumento dell'1,4% i costi di struttura, con il cost/income della
società che si è posizionato al 28,0% (34,8% al marzo 2002). L'utile ante
imposte è aumentato del 43,5%, ed ha raggiunto i 26,1 milioni di euro
(contro i 18,2 milioni di euro del marzo 2002); l'utile netto è stato di
euro 15,4 milioni che si confronta con i 10,3 milioni di euro dell'analogo
periodo dell'esercizio precedente (+ 49,8%). Sulla base dei risultati
conseguiti nell'anno 2002, il Consiglio di Amministrazione ha altresì
deliberato l'assegnazione al Top Management di n. 2.600.000 diritti di
sottoscrizione (stock option), pari allo 0,48% del capitale sociale. Tali
diritti, non cedibili, saranno esercitabili trascorsi almeno 18 mesi dalla
loro assegnazione, subordinatamente al raggiungimento dell'obiettivo di Roe
della Società relativo all'esercizio 2004, ad un prezzo di euro 0.766 che
corrisponde al valore normale dell'azione alla data odierna (media dei
trenta giorni precedenti).
RASBANK CRESCE IN SVIZZERA
Milano, 12 maggio 2003 - Banca Popolare di Vicenza scparl e RasBank Spa, in
forza delle delibere dei rispettivi Consigli di Amministrazione, hanno
siglato il 9 maggio l'accordo preliminare per la cessione a RasBank
dell'intera partecipazione posseduta dalla Banca Popolare di Vicenza nel
capitale sociale di Bpvi Suisse S.A., con sede in Lugano. L'operazione,
soggetta ad autorizzazione delle Autorità di vigilanza, controllo e
antitrust competenti, avverrà a un prezzo di 12,5 milioni di euro. Tale
prezzo - tenuto conto che il patrimonio netto di Ppvi Suisse è pari a 9
milioni di Euro - è stato ritenuto congruo dall'advisor indipendente
Mediobanca, incaricato dall'acquirente. L'acquisizione di Ppvi Suisse - che
opera attraverso uno sportello a Lugano - rappresenta un ulteriore tassello
nella crescita intrapresa da RasBank che consentirà così alla propria
clientela interessata ai servizi bancari svizzeri di fruire di tale
possibilità. Questa nuova realtà si aggiunge ai sei sportelli bancari
RasBank aperti in Italia, ai 230 centri di promozione finanziaria e alle 300
agenzie assicurative bancarizzate, a supporto della rete di 2.200 promotori
che operano sia all'interno delle agenzie assicurative sia in modo
indipendente sul mercato. La cessione della partecipazione da parte della
Popolare vicentina si inserisce nel riassetto della struttura di Gruppo
volta a privilegiare lo sviluppo del proprio core business costituito
dall'attività bancaria tradizionale, così come sottolineato dalla recente
acquisizione dal Gruppo Banca Monte dei Paschi di Siena della CariPrato.
CREDITO COOPERATIVO: DA CIAMPI IL
RICONOSCIMENTO DEL VALORE DELLE BANCHE LOCALI
Roma, 12 maggio 2003 - Il Credito Cooperativo italiano sottolinea
l'importante riconoscimento che il Presidente della Repubblica, Carlo
Azeglio Ciampi, ha voluto dedicare al sistema delle Banche locali
cooperative in occasione della Sua visita alla Città di Bergamo, il 7
maggio. Nell'ambito del Suo incontro istituzionale con le Autorità locali,
il Presidente della Repubblica, ha sottolineato il "ruolo
decisivo" che le prime Casse Rurali hanno avuto nel "sospingere lo
sviluppo rigoroso del tessuto produttivo". "E' materia di cui ho
avuto conoscenza diretta - ha detto Ciampi - fin dalle mie prime esperienze
di giovane funzionario della Banca d'Italia impegnato nella vigilanza
bancaria in un'altra Regione italiana, le Marche". "Ho potuto
allora verificare - ha continuato il Presidente della Repubblica - quanto
fosse importante, in zone ad alta vocazione imprenditoriale, la funzione del
credito esercitato in forma cooperativa: solo il sostegno cooperativo poteva
consentire a tanti giovani occupati nei campi o in botteghe artigiane di
creare le loro piccole imprese". Soprattutto, Ciampi ha voluto ribadire
le caratteristiche tipiche di queste banche nel favorire lo sviluppo:
"La banca locale è tale - ha proseguito - non perché di dimensioni in
generale contenute, ma perché si caratterizza con la capacità di
identificarsi con l'economia locale, per la conoscenza diretta dei problemi
degli operatori". Commentando l'intervento della più alta carica dello
Stato, il Presidente di Federcasse, Alessandro Azzi, ha ribadito come
"il Presidente Ciampi abbia colto con efficacia e chiarezza il senso
profondo del fare cooperazione di credito sul territorio. Tutto ciò appare
particolarmente significativo alla luce delle performance di crescita che il
sistema delle Banche di Credito Cooperativo ha conseguito negli anni
contribuendo allo sviluppo di migliaia di famiglie, piccole e medie imprese,
intere comunità locali". "Un riconoscimento valoriale importante
che ci motiva ulteriormente ed al contempo ci responsabilizza - ha concluso
Azzi - proprio nell'anno in cui si celebra il 120° anniversario della
costituzione della prima Cassa Rurale italiana, quella di Loreggia
(Padova)".
L'ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI DI BANCA
ANTONVENETA APPROVA IL BILANCIO 2002: DIVIDENDO DI EURO 0,60
Padova, 12 maggio 2003 - L'Assemblea degli Azionisti di Banca Antonveneta,
riunitasi il 10 maggio 2003 presso la Fiera di Padova, ha approvato il
Bilancio 2002 dell'Istituto, confermando il dividendo in ragione di Euro
0,60 per ciascuna azione, con data stacco cedola 19 maggio e pagamento in
data 22 maggio 2002. A livello di Gruppo Bancario, al 31 dicembre 2002, come
già precedentemente annunciato al Mercato, la raccolta complessiva è
risultata pari a 62.666 milioni di euro, con un incremento del 4,3%
sull'analogo periodo dell'anno precedente, con una raccolta diretta in
crescita a 36.128 milioni di euro (+11,3%); gli impieghi alla clientela sono
ammontati a 36.927 milioni di euro, con un incremento annuo del 9,5%. Per
quanto attiene al conto economico, il risultato lordo di gestione si è
attestato ad oltre 1.189 milioni di euro, e l'utile netto è rimasto
sostanzialmente invariato a 216,2 milioni di euro (+1,4%). L'Assemblea ha
inoltre eletto Consigliere d'Amministrazione Piero Luigi Montani, che era
stato cooptato dal Consiglio di Amministrazione della Società nella
riunione del 24 febbraio 2003, a seguito delle dimissioni dalla carica
presentate dal Consigliere Giorgio Cirla, ed era in carica, ai sensi
dell'art. 2386 comma 1 Cod. Civ., fino alla presente Assemblea. Il Consiglio
d'Amministrazione di Banca Antonveneta, riunitosi al termine dell'Assemblea,
ha poi confermato Piero Luigi Montani nella carica di Amministratore
Delegato dell'Istituto. L'Assemblea degli Azionisti di Banca Antonveneta ha
anche approvato il Regolamento che disciplina il funzionamento
dell'Assemblea ordinaria e straordinaria della società, redatto
conformemente a quanto raccomandato dal Codice di Autodisciplina delle
società quotate , avendo a riferimento lo schema-tipo di regolamento
assembleare predisposto congiuntamente dall'Abi (Associazione Bancaria
Italiana) e dell'Assonime (Associazione fra le società quotate). Nel corso
dell'Assemblea, il Presidente Dott. Antonio Ceola ha inoltre annunciato che,
nel ricordo del Dott. Silvano Pontello, Direttore Generale dal 1990 della
Banca Antoniana e dal 1996 della Banca Antonveneta, di cui poi divenne
Presidente pochi giorni prima della prematura scomparsa, avvenuta il 10
marzo 2002, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di costituire una
Fondazione. Tale Fondazione, senza finalità di lucro, avrà il compito di
perseguire le tradizionali finalità assistenziali, culturali e benefiche,
fino allo scorso anno effettuate direttamente dalla Banca, nella sua
precedente veste di "cooperativa popolare". Nell'ambito della
dotazione patrimoniale della costituenda Fondazione, che sarà operativa
entro il corrente anno, particolare attenzione verrà riservata alle
iniziative destinate a commemorare adeguatamente la memoria del Dott.
Pontello.
BANCAETRURIA APPROVA I DATI DEL PRIMO
TRIMESTRE 2003: UTILE +22,78% IN CRESCITA ANCHE IL MARGINE DI INTERESSE, IL
MARGINE DI INTERMEDIAZIONE E LA RACCOLTA
Arezzo, 12 maggio 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di BancaEtruria,
riunitosi l'8 maggio, ha approvato la relazione individuale e consolidata
sull'andamento della gestione al 31 marzo 2003 in linea con le previsioni di
budget. L'utile ante imposte di Banca Etruria, al netto di rettifiche ed
accantonamenti per 5,230 mln di euro, raggiunge i 9,131 milioni di Euro con
un incremento del 22,78% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il
margine di interesse si attesta a 35,501 milioni di Euro (+1,14% rispetto al
1° trimestre del 2002), anche il margine di intermediazione è in crescita
del 7,11% nel periodo considerato e si porta a 51,558 milioni di euro,
grazie al contributo della gestione finanziaria che segna un incremento di
2,154 milioni di Euro. A seguito dei primi interventi nell'ambito del Piano
Industriale 2003-2005, rispetto al primo trimestre dello scorso anno si
segnala una diminuzione dei costi di gestione che scendono a 35,443 milioni
di Euro (-2,88%). Per i principali aggregati patrimoniali della Capogruppo,
il totale della raccolta si attesta a 7.805 mln di euro (+0,18% rispetto al
31/12/2002): la componente diretta diminuisce a 3.958 mln di euro (- 2,49%),
mentre l'indiretta raggiunge i 3.846 mln di euro (+3,08% ), con la
componente gestita che sale a 1.185 mln di euro (+10,10%). Crescono gli
impieghi economici di 34 mln di euro, attestandosi a 3.315 milioni di Euro
(+1,05%). La tendenza registrata dai dati per BancaEtruria si conferma anche
a livello consolidato dove rispetto al primo trimestre 2002 l'utile ante
imposte raggiunge 9,965 milioni di Euro (+2,25%), il margine di interesse si
porta a 32,653 milioni di Euro (+0,69%) e il margine di intermediazione a
62,181 milioni di Euro (+7,19%).
BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA S.P.A
CONVOCA L'ASSEMBLEA SIA ORDINARIA CHE STRAORDINARIA, PER IL GIORNO 14
GIUGNO
Siena, 12 maggio 2003 - Banca Monte dei Paschi di Siena rende noto che
l'assemblea è stata convocata, sia in sede ordinaria che straordinaria, per
il giorno 14 giugno 2003 alle ore 9,30 presso i locali di proprietà della
Banca, posti in Siena, Viale Mazzini 23, e occorrendo, in seconda
convocazione per il giorno 15 giugno 2003, stessa ora e stesso luogo, con il
seguente Ordine del giorno - Parte ordinaria - 1) Eventuali provvedimenti ai
sensi dell'art. 6, comma secondo, del Decreto Ministeriale 18 marzo 1998, n.
161, in relazione alla composizione dell'Organo Amministrativo in seguito
alla deliberazione dell'8 maggio 2003 del Consiglio di Amministrazione.
Parte straordinaria 1) Modifiche degli artt. 6, 31 e 33 (nuovo), nonché 9,
14, 15, 16, 19 e 26 dello statuto sociale. 2) Sede secondaria: variazione di
indirizzo. Si informa, inoltre, che è stata convocata anche l'Assemblea
speciale degli azionisti di risparmio della Banca Monte dei Paschi di Siena
S.p.A. per il giorno 14 giugno 2003 alle ore 11,30 - e comunque subito dopo
il termine dell'assemblea ordinaria e straordinaria, convocata per la stessa
data, se successivo alle ore 11,30 - presso i locali di proprietà della
Banca, posti in Siena, Viale Mazzini 23, e occorrendo, in seconda
convocazione per il giorno 15 giugno 2003, stessa ora e stesso luogo,
chiamata ad approvare la delibera proposta al punto 2) dell'ordine del
giorno dell'assemblea straordinaria. Si precisa infine che: gli avvisi di
convocazione delle assemblee saranno pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale
della Repubblica Italiana (parte seconda), nonché sulla stampa nazionale;
la documentazione prevista dalla normativa vigente relativa agli argomenti
all'ordine del giorno, sarà depositata, a termini di legge, presso la sede
sociale e la Borsa Italiana S.p.A..
MERLONI BRILLA ANCHE NEL PRIMO
TRIMESTRE 2003FATTURATO +42% E MARGINE OPERATIVO +45
Fabriano, 12 maggio 2003 - Ancora un trimestre positivo per Merloni
Elettrodomestici, che ha messo a segno una crescita del fatturato e del
margine operativo rispettivamente del 42% e del 45% in confronto al primo
trimestre 2002. I conti del primo trimestre 2003 sono stati esaminati dal
Consiglio di Amministrazione, riunito oggi a Fabriano. I risultati includono
i dati di Gda (marchio Hotpoint), la società leader in Gran Bretagna
acquistata lo scorso anno e consolidata, a partire da questo trimestre, al
100%. "Anche in questo trimestre di congiuntura non facile - commenta
Vittorio Merloni - abbiamo registrato la crescita più alta del nostro
settore. Questi risultati li dobbiamo anche all'acquisizione di Gda, che si
è rivelata una scelta strategicamente molto valida per il Gruppo". Il
Consiglio di Amministrazione ha anche approvato il progetto di fusione di
Philco Italia e Star in Merloni Elettrodomestici, che già le possedeva al
100%. L'operazione sarà sottoposta all'Assemblea straordinaria delle Società
coinvolte nel progetto. Principali risultati del primo trimestre 2003 Il
fatturato è di 703 milioni di Euro, in crescita del 42% rispetto al primo
trimestre 2002 (495 milioni di Euro). Di questo 42% il 7% è da attribuire
alla crescita interna e il rimanente 35% è dovuto al consolidamento dei
ricavi di Gda. Il margine operativo lordo è di 78 milioni di Euro, in
aumento del 51% rispetto al primo trimestre 2002 (52 milioni di Euro).
L'incidenza sul fatturato è dell'11%, rispetto al 10,4% del primo trimestre
2002. Tale variazione è riconducibile principalmente al continuo
miglioramento dei processi organizzativi, delle economie di scala e alla
riduzione del costo medio degli approvvigionamenti industriali. Il margine
operativo è di 42 milioni di Euro, in crescita del 45% rispetto allo stesso
periodo del 2002 (29 milioni di Euro). In rapporto alle vendite, il margine
operativo si porta al 6%, rispetto al 5,9% del primo trimestre 2002. L'utile
ante imposte è di 36 milioni di Euro, in crescita del 41,7% rispetto al
primo trimestre 2002 (26 milioni di Euro). L'indebitamento finanziario netto
alla fine del trimestre è di 292 milioni di Euro (315 milioni di Euro nel
primo trimestre 2002). Il rapporto debt/equity passa da 0,82 di fine 2002 a
0,66 del 31 marzo 2003. I nuovi prodotti . Nei prossimi mesi sarà lanciato
in tutta Europa il marchio Ariston, completamente rinnovato. I nuovi
prodotti Ariston porteranno nelle case di tutta Europa benefici reali in
grado di migliorare la qualità del tempo: lavatrici silenziose, frigoriferi
sottovuoto che quadruplicano la durata degli alimenti, lavastoviglie e
lavatrici con cicli di lavaggio più brevi del 30%. Il comunicato stampa e i
dati della trimestrale sono disponibili sul sito della società,
www.merloni.com Il progetto di fusione di Philco e Star in Merloni
Elettrodomestici sarà messo a disposizione del pubblico nei tempi previsti
dalla normativa. Non è prevista la pubblicazione del Documento Informativo
in quanto l'operazione non è significativa ai sensi della normativa
vigente.
L'ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI DI SEAT
PAGINE GIALLE APPROVA L'OPERAZIONE DI SCISSIONE E IL BILANCIO DELL'ESERCIZIO
2002
Milano, 12 maggio 2003 - Si è svolta il 9 maggio a Milano, sotto la
presidenza di Riccardo Perissich, l'Assemblea straordinaria e ordinaria
degli Azionisti di Seat Pagine Gialle S.p.A. che ha approvato il progetto di
scissione parziale proporzionale del complesso aziendale attivo nel mercato
delle directories e il bilancio dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2002.
L'Assemblea ha altresì provveduto a nominare membro del Consiglio di
Amministrazione il dott. Riccardo Perissich, cooptato dal Consiglio del 4
settembre 2002 in sostituzione del dimissionario Enrico Bondi. Nel corso del
Consiglio post assembleare il dott. Perissich è stato altresì eletto
Presidente. L'Assemblea ha approvato in parte straordinaria il progetto di
scissione parziale proporzionale del complesso aziendale attivo nel mercato
delle directories (editoria telefonica, servizi di assistenza telefonica e
attività di "business information"), a favore di una società di
nuova costituzione, annunciato lo scorso 1 aprile. L'operazione consente di
creare due società indipendenti, ciascuna in grado di focalizzare le
proprie risorse industriali, finanziarie e manageriali sul rispettivo core
business. Si stanno infatti delineando due direttrici di sviluppo distinte
in termini di attività, contesto competitivo e caratteristiche del mercato
potenziale. Da un lato il settore delle directories che prevede l'erogazione
di risposte a ricerche effettuate attraverso i prodotti cartacei, on line e
il telefono; dall'altro l'offerta di servizi di accesso e di contenuti per
internet e televisione (insieme alla presenza nei prodotti per ufficio).
Ambedue i settori presentano interessanti prospettive di sviluppo anche
nell'ottica dell'accesso a larga banda e della televisione digitale
terrestre.I dettagli dell'operazione Il progetto di scissione prevede che
venga attribuita ad una nuova entità (la società beneficiaria) il
complesso aziendale relativo alle attività nelle directories e nella
directory assistance, comprensivo di prodotti cartacei, Pagine Gialle On
Line e Kompass, oltre a 89.24.24 Pronto Pagine Gialle, Tdl Infomedia-Thomson
Directories, Euredit, Telegate, nonché alle principali attività di
Business Information - Consodata, Netcreations, Panadress. La società
scissa modificherà, con effetto dalla data di efficacia della scissione, la
sua denominazione in Telecom Italia Media S.p.A.. Con ricavi consolidati
2002 pro-forma pari a 577 milioni di euro nei mercati di internet e della
televisione (nonché della distribuzione dei prodotti per ufficio), la
società scissa rafforzerà la sua presenza e visibilità su questi mercati
in piena coerenza con le strategie del gruppo Telecom Italia. Dalla
posizione finanziaria netta della società scissa (in base alla situazione
patrimoniale consolidata pro-forma al 31 dicembre 2002) risulta un attivo di
cassa di 37 milioni di euro.La società beneficiaria che, con effetto dalla
data di efficacia della scissione, assumerà la denominazione di Seat Pagine
Gialle S.p.A., potrà contare su ricavi consolidati 2002 pro-forma pari a
1.445 milioni di euro. L'indebitamento finanziario netto consolidato
pro-forma risulta pari a 717 milioni di euro al 31 dicembre 2002.Il progetto
di scissione prevede che il capitale sociale della società scissa non sarà
inferiore a euro 93.825.465,36 mentre quello della società beneficiaria non
sarà inferiore a euro 247.358.045,04.Le azioni della nuova Seat Pagine
Pagine Gialle verranno attribuite ai soci della Società Scissa in base ad
un criterio di attribuzione proporzionale e pertanto nel seguente
rapporto:a) per ogni n. 40 azioni ordinarie, che verranno ritirate e
annullate, saranno attribuite n. 11 azioni ordinarie della Società Scissa
da nominali Euro 0,03 cadauna (corrispondenti a 0,275 azioni ordinarie della
Società Scissa per ogni azione ordinaria ante scissione) e n. 29 azioni
ordinarie della Società Beneficiaria da nominali Euro 0,03 cadauna
(corrispondenti a 0,725 azioni ordinarie della Società Beneficiaria per
ogni azione ordinaria della Società Scissa ante scissione); b) per ogni n.
40 azioni di risparmio, che verranno ritirate e annullate, saranno
attribuite n. 11 azioni di risparmio della Società Scissa da nominali Euro
0,03 cadauna (corrispondenti a 0,275 azioni di risparmio della Società
Scissa per ogni azione di risparmio ante scissione) e n. 29 azioni di
risparmio della Società Beneficiaria da nominali Euro 0,03 cadauna
(corrispondenti a 0,725 azioni di risparmio della Società Beneficiaria per
ogni azione di risparmio della Società Scissa ante scissione); con
conseguente proporzionale riduzione del capitale sociale della Società
Scissa. Non è previsto alcun conguaglio in denaro. Anche le azioni della
Beneficiaria saranno quotate su mercati regolamentati: l'attuazione della
scissione, che dovrebbe perfezionarsi entro la fine di luglio, è infatti
subordinata all'ammissione a quotazione delle azioni della società
beneficiaria (la nuova Seat Pagine Gialle). L'Assemblea ha inoltre approvato
alcune modifiche statutarie, tra le quali, in particolare, la facoltà, da
parte dell'Assemblea che approva il bilancio di esercizio, di soddisfare i
diritti patrimoniali degli Azionisti di risparmio attingendo non più
soltanto dagli utili netti risultanti dal bilancio, ma, nell'ipotesi di
assenza ovvero insufficienza di tali utili, anche dalle riserve disponibili.
L'Assemblea ha approvato in parte ordinaria il bilancio della capogruppo
Seat Pagine Gialle S.p.A. che, pur non evidenziando utili, ha registrato
ricavi per 1.152,3 milioni di euro (+5,7% rispetto all'esercizio 2001),
derivanti dalle attività italiane delle Directories e della Directory
Assistance, nonché dai servizi di accesso a Internet. A livello consolidato
il Gruppo chiude con ricavi complessivi pari a 1.991 milioni di euro con una
crescita dell' 1,7% rispetto al 2001. Il risultato netto consolidato è
positivo per 13,8 milioni di euro rispetto ad una perdita di 313,3 milioni
di euro registrata nel 2001 e il free cash-flow operativo è di 326,3
milioni di euro (90,2 milioni di euro nel 2001). Nel corso dell'esercizio il
margine operativo lordo è cresciuto del 33,6% a 593 milioni di euro (pari
al 29,8% dei ricavi) e il risultato operativo è passato dai 31 milioni di
euro nel 2001 ai 232 milioni di euro nel 2002. L'indebitamento finanziario
netto si è ridotto da 922 a 679,6 milioni di euro, mentre è proseguita
l'opera di riorganizzazione del gruppo con la riduzione del numero di società
operative da circa 200 a circa 100.L'Assemblea ha altresì approvato - al
fine di consentire agli azionisti di risparmio di percepire il dividendo
privilegiato per gli esercizi 2001 e 2002 - la proposta di attribuire un
dividendo pari ad euro 0,003 per ciascuna delle n. 187.689.368 azioni di
risparmio emesse, per un totale di euro 563.068,104, mediante prelievo per
pari importo dalla riserva sovrapprezzo azioni. Detto dividendo - che sarà
messo in pagamento dal 22 maggio 2003, con data stacco cedola 19 maggio 2003
- non costituisce utile ai sensi dell'art. 44 del DPR 22 dicembre 1986 n.
917 e successive modificazioni, trattandosi di ripartizione di riserve
costituite con sovrapprezzo di emissione delle azioni. Di conseguenza,
l'incasso del dividendo non dà diritto a credito d'imposta.
MERLONI: L'ASSEMBLEA APPROVA IL
BILANCIO 2002 APPROVATO UN DIVIDENDO DI 0,322 EURO PER LE AZIONI ORDINARIE
(+ 46,4% RISPETTO ALL'ANNO PRECEDENTE
Fabriano, 12 maggio 2003 - L'Assemblea degli azionisti di Merloni
Elettrodomestici, riunitasi il 7 maggio a Fabriano, ha approvato il bilancio
al 31.12.2002, confermando i dati comunicati dal Consiglio di
Amministrazione lo scorso 20 marzo. L'Assemblea ha anche approvato la
distribuzione di un dividendo di 0,322 Euro per le azioni ordinarie (+ 46,4%
rispetto all'anno precedente) e di 0,340 Euro per le azioni di risparmio. I
dividendi delle azioni ordinarie e risparmio includono il rendimento di
0,032 euro risultante dalla ripartizione dei dividendi delle azioni proprie.
I dividendi saranno posti in pagamento dal 22 maggio 2003 (la data di stacco
della cedola è il 19 maggio 2003). L'assemblea ha inoltre conferito al
Consiglio di Amministrazione l'autorizzazione ad acquistare e a disporre
delle azioni proprie.
EDISON: INTERAMENTE SOTTOSCRITTO
L'AUMENTO DI CAPITALE
Milano, 12 maggio 2003 - Al termine del periodo di offerta in Borsa dei
diritti rimasti inoptati dopo il periodo di opzione, sono state sottoscritte
n. 412.760.723 azioni ordinarie Edison, con abbinati altrettanti
"warrant Edison ordinarie 2003-2007". L'aumento di capitale
risulta, pertanto, integralmente sottoscritto ad eccezione di n. 240.000
azioni che saranno sottoscritte da Italenergia Bis o suoi azionisti.
EDISON: IN FORTE SVILUPPO IL FATTURATO
ED IN NETTO MIGLIORAMENTO I RISULTATI OPERATIVI NEL CORE-BUSINESS
DELL'ENERGIA FATTURATO A 1.497 MILIONI DI EURO (+40%) E MARGINE OPERATIVO A
330 MILIONI DI EURO RISPETTO AI 233 MILIONI DI EURO (+41,6%) NEL PRIMO
TRIMESTRE 2002.
Milano 12 maggio 2003 - Si è svolto il 9 maggio, presso la sede di Foro
Buonaparte, il Consiglio di Amministrazione di Edison S.p.A., presieduto da
Umberto Quadrino, che ha approvato i risultati relativi al primo trimestre
dell'esercizio 2003. Il Gruppo nel primo trimestre 2003 ha realizzato ricavi
netti per 1.815 milioni di euro, un margine operativo lordo di 339 milioni
di euro e un utile operativo netto di 170 milioni di euro. Questi valori non
sono direttamente confrontabili con quelli del primo trimestre 2002 che
comprendeva attività in seguito cedute e quindi ora uscite dall'area di
consolidamento. Il fatturato è infatti diminuito da 3.825 milioni di euro
(primo trim. 2002) ai 1.815 milioni di euro (primo trim. 2003) ma giova
sottolineare che l'utile operativo netto è comunque cresciuto da 144 a 170
milioni di euro. Il core-business rappresentato dal settore energia e dalla
corporate ha realizzato ricavi netti per 1.497 milioni di euro, superiori
del 40% circa rispetto allo stesso periodo del 2002, un margine operativo
lordo di 330 milioni di euro, superiore di circa il 42% e un utile operativo
netto di 181 milioni di euro, più che triplicato rispetto al primo
trimestre dell'anno scorso (54 milioni di euro). Questi risultati fortemente
positivi si sono realizzati in tutti i comparti aziendali, dall'energia
elettrica al gas. In netto miglioramento anche i costi di struttura ed oneri
finanziari. Nell'energia elettrica le vendite sono aumentate sia in volume,
raggiungendo 11.444 milioni di kWh (+4% circa), sia in valore, attestandosi
sui 1.024 milioni di euro (+22% circa) anche in seguito all'aumento dei
prezzi unitari di vendita legati all'andamento del prezzo del petrolio. Il
margine operativo lordo è aumentato di circa 20 milioni di euro
raggiungendo i 226 milioni di euro (+9% circa). I risultati operativi,
rispetto al primo trimestre 2002, hanno beneficiato dei maggiori volumi di
vendita e di condizioni favorevoli dell'idraulicità nella produzione di
energia elettrica. Nel gas, pur in un mercato sostanzialmente stabile,
l'andamento delle vendite è stato molto positivo rispetto al primo
trimestre 2002 con un aumento del 72,6% a 2.944 milioni di metri cubi (di
cui 1.772 milioni di metri cubi a terzi, + 131%), avendo beneficiato del
forte sviluppo delle vendite a clienti finali e a società di distribuzione
che hanno raggiunto il 40% del totale. I ricavi netti si sono attestati a
668 milioni di euro (+85,6%); anche il margine operativo lordo è più che
raddoppiato raggiungendo i 123 milioni di euro, sia a seguito
dell'eccezionale aumento delle vendite che di maggiori prezzi medi di
vendita per effetto del rialzo del prezzo di riferimento del petrolio. I
costi di struttura nel trimestre sono in significativa diminuzione per circa
10 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2002, anche per la cessazione
di costi non ripetitivi connessi al piano di ristrutturazione. Anche per
quanto riguarda le altre attività non-core, i risultati complessivi sono in
miglioramento rispetto al primo trimestre 2002: il margine operativo lordo
complessivo è positivo per 9 milioni di euro nei primi tre mesi del 2003
contro una perdita di 7 milioni di euro del primo trimestre dell'anno
scorso. Gli oneri finanziari netti sono pari a 94 milioni di euro e sono in
forte diminuzione rispetto ai 170 milioni di euro del primo trimestre 2002
per il minor indebitamento. Pertanto il risultato prima delle componenti
straordinarie e delle imposte, che nel primo trimestre dell'anno scorso era
negativo per 25 milioni di euro è positivo per 81 milioni di euro nel primo
trimestre del 2003. La gestione non caratteristica è sostanzialmente in
pareggio mentre nel primo trimestre 2002 vi erano proventi netti per 81
milioni di euro tra cui la plusvalenza per la cessione di La Fondiaria
Assicurazioni (99 milioni di euro). Le imposte sul reddito sono pari a 107
milioni di euro a fronte di imposte nette positive per 27 milioni di euro
nel primo trimestre 2002 in quanto erano state iscritte imposte differite
attive per 135 milioni di euro nella ex Italenergia Spa. Dedotti gli
interessi di terzi, il Gruppo chiude il primo trimestre 2003 con una perdita
netta di 59 milioni di euro contro un utile di 8 milioni di euro nello
stesso periodo del 2002 che, come ricordato, aveva beneficiato di proventi
di natura non ricorrente quali la plusvalenza per la cessione di La
Fondiaria Assicurazioni e lo stanziamento di imposte differite attive per
oltre 230 milioni di euro complessivi. L'indebitamento finanziario netto del
Gruppo al 31 marzo 2003 è pari a 6.509 milioni di euro, in leggero aumento
rispetto al 31 dicembre 2002 principalmente per il pagamento della prima
tranche, pari a 50 milioni di euro, della transazione con Eni ed EniChem in
relazione al contenzioso Enimont. Il cash flow della gestione operativa,
escludendo tale pagamento, è positivo per circa 200 milioni di euro, in
deciso miglioramento rispetto al primo trimestre 2002. Gli investimenti
tecnici del trimestre sono pari a 94 milioni di euro di cui 80 milioni di
euro nel core business. Nel mese di aprile 2003, Edison ha firmato il
contratto di cessione al gruppo malese Petronas, tramite la controllata
Edison International, della partecipazione nella concessione West Delta Deep
Marine e negli impianti di trattamento e liquefazione del gas ad essa
collegati, per un valore complessivo di 1.602 milioni di euro. Tale
cessione, attualmente al vaglio delle autorità egiziane per le
autorizzazioni di competenza, comporta una plusvalenza, al netto dei
relativi effetti fiscali, stimata in oltre 300 milioni di euro nel bilancio
consolidato. L'aumento di capitale da 2,1 miliardi di euro é stato offerto
in opzione dal 17 marzo 2003 al 14 aprile 2003 ed è stato sottoscritto per
1.682 milioni di euro pari all'80,285%. Di questi, 1.503 milioni di euro
sono stati sottoscritti da Italenergia Bis e dai suoi azionisti che avevano
già versato in anticipo alla fine del 2002 il relativo ammontare. La parte
restante pari a 413 milioni di euro (19,715%) è stata offerta in Borsa ed
è stata pressoché interamente sottoscritta. Complessivamente è stato
eseguito il 99,988% dell'aumento di capitale. Le azioni non sottoscritte dal
mercato pari a n. 240.000 saranno sottoscritte da Italenergia Bis.
L'andamento del primo trimestre dell'anno, migliore rispetto alle
previsioni, e le ulteriori operazioni realizzate successivamente, lasciano
ritenere che, nell'esercizio 2003, possa essere raggiunto un risultato
complessivo netto positivo, e che la posizione finanziaria si collocherà ad
un livello del tutto proporzionato ai mezzi propri. La relazione trimestrale
al 31 marzo 2003 sarà depositata entro il 15 maggio 2003 presso la sede
sociale in Foro Buonaparte 31, Milano e presso la Borsa Italiana Spa a
disposizione di chi ne farà richiesta e sarà consultabile nel sito
internet www.edison.it
ENI: PRIMO TRIMESTRE 2003 UTILE
OPERATIVO: 3,3 MILIARDI DI EURO, +23% RISPETTO AL PRIMO TRIMESTRE 2002UTILE
NETTO: 2 MILIARDI DI EURO, +45%
Roma, 9 maggio 2003 - Il Consiglio di Amministrazione dell'Eni il 9 maggio
ha esaminato la Relazione trimestrale al 31 marzo 2003 che chiude con
l'utile netto di 2.006 milioni di euro con un aumento di 624 milioni di euro
rispetto al primo trimestre 2002, pari al 45,2%, dovuto in particolare agli
incrementi registrati dal prezzo del barile (+55,4% il petrolio; +36,6% il
gas naturale) e dai margini di raffinazione (+3,6 dollari/barile il margine
Brent), i cui effetti sono stati attenuati dall'apprezzamento dell'euro sul
dollaro (+22,5%), nonché all'aumento dei margini di distribuzione del gas
naturale e alla riduzione dei costi. All'incremento dell'utile hanno
contribuito inoltre proventi straordinari netti di 191 milioni di euro,
connessi in particolare alla transazione del contenzioso ex EniMont
stipulata con la Edison SpA (200 milioni di euro), e la riduzione dell'utile
di competenza di terzi azionisti in dipendenza dell'OPA eseguita dall'Eni
sulle azioni Italgas (+82 milioni di euro). Questi fattori positivi sono
stati parzialmente assorbiti dall'aumento delle imposte sul reddito (381
milioni di euro) dovuto essenzialmente all'incremento dell'utile prima delle
imposte. L'utile netto prima delle componenti non ricorrenti ammonta a 1.901
milioni di euro, con un aumento rispetto al primo trimestre 2002 del 36,8%.
La produzione giornaliera di idrocarburi è stata di 1.498 mila boe (barili
di petrolio equivalente) con un incremento di 57 mila boe, pari al 4%,
dovuto: (i) alla produzione della società norvegese Fortum Petroleum
acquisita nel primo trimestre; (ii) agli avvii di giacimenti, principalmente
in Iran, Trinidad & Tobago, Egitto, Stati Uniti e Pakistan; (iii) alla
crescita produttiva registrata principalmente in Nigeria e Kazakhstan.
Questi aumenti sono stati parzialmente assorbiti dagli effetti
dell'interruzione della produzione in Venezuela a causa dello sciopero
nazionale e dal declino produttivo di giacimenti maturi. La quota di
produzione estera sul totale raggiunge il 79,3% (78,3% nel 2002). Nel primo
trimestre sono proseguite le azioni di razionalizzazione e di miglioramento
dell'efficienza che hanno consentito di realizzare risparmi di costi di 113
milioni di euro compensando pressoché interamente gli incrementi dovuti
alla dinamica salariale e all'inflazione. L'utile operativo conseguito nel
primo trimestre 2003 ammonta a 3.333 milioni di euro, con un incremento di
633 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2002, pari al 23,4%, dovuto
agli aumenti registrati: dal settore Exploration & Production (448
milioni di euro, pari al 34,8%) connesso essenzialmente all'incremento del
prezzo del barile, i cui effetti sono stati attenuati dall'apprezzamento
dell'euro sul dollaro; dal settore Gas & Power (103 milioni di euro,
pari al 7,2%) connesso essenzialmente all'aumento dei margini e dei volumi
di vendita della distribuzione primaria e secondaria di gas naturale, i cui
effetti sono stati parzialmente assorbiti dalla variazione del mix di
vendita e di approvvigionamento nella distribuzione primaria; dal settore
Refining & Marketing (55 milioni di euro, pari all'88,7%) a seguito
essenzialmente dell'andamento particolarmente favorevole dello scenario di
raffinazione, i cui effetti sono stati parzialmente assorbiti: (i) dalla
minore redditività delle basi lubrificanti, del kerosene e dei prodotti per
la petrolchimica, in relazione alla debolezza della domanda, nonché delle
lavorazioni di semilavorati; (ii) dall'impatto della fermata di impianti per
manutenzioni che non ha consentito di cogliere pienamente il favorevole
andamento dello scenario; (iii) dall'apprezzamento dell'euro sul dollaro.
Fra le altre attività va segnalato il miglioramento della performance del
settore Petrolchimica. I ricavi della gestione caratteristica conseguiti nel
primo trimestre (14.359 milioni di euro) sono aumentati di 1.654 milioni di
euro rispetto al primo trimestre 2002, pari al 13%, a seguito essenzialmente
dell'aumento del prezzo del barile, del gas naturale e dei principali
prodotti del downstream, nonché dall'entrata nell'area di consolidamento
della Bouygues Offshore nel settore Ingegneria e Servizi, i cui effetti sono
stati attenuati dall'apprezzamento dell'euro sul dollaro. L'indebitamento
finanziario netto ammonta a 11.708 milioni di euro, con un aumento di 567
milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2002. Il rilevante fabbisogno
connesso agli investimenti tecnici e in partecipazioni (5.247 milioni di
euro) e all'acquisto di azioni proprie (219 milioni di euro) è stato in
larga parte coperto dal flusso di cassa generato dalla gestione. Alla
riduzione dell'indebitamento ha concorso l'apprezzamento dell'euro sul
dollaro. Il leverage (rapporto tra indebitamento finanziario netto e
patrimonio netto compresi gli interessi di terzi azionisti) passa dallo 0,39
del 31 dicembre 2002 allo 0,41 del 31 marzo 2003. Gli investimenti tecnici e
in partecipazioni ammontano a 5.247 milioni di euro (+202% rispetto al primo
trimestre 2002). Gli investimenti tecnici (1.735 milioni di euro, di cui il
91% nei settori Exploration & Production, Gas & Power e Refining
& Marketing) hanno riguardato in particolare: (i) lo sviluppo di
giacimenti di idrocarburi (1.124 milioni di euro) in Libia, Angola, Iran,
Nigeria, Italia e Kazakhstan; (ii) la ricerca esplorativa (154 milioni di
euro); (iii) lo sviluppo e il mantenimento della rete di trasporto primaria
e secondaria del gas naturale in Italia (95 milioni di euro); (iv) la
prosecuzione del programma di espansione della capacità di generazione di
energia elettrica (93 milioni di euro); (v) la realizzazione del gasdotto
Greenstream (46 milioni di euro) che trasporterà in Sicilia il gas estratto
da giacimenti libici; (vi) interventi di miglioramento delle strutture di
raffineria e il potenziamento della rete di distribuzione di carburanti in
Italia e all'estero (complessivamente 71 milioni di euro). Gli investimenti
in partecipazioni (3.512 milioni di euro) hanno riguardato essenzialmente
l'OPA sulle azioni Italgas (2.567 milioni di euro) e l'acquisto della Fortum
Petroleum (909 milioni di euro). Nel periodo 1° gennaio - 8 maggio 2003
sono state acquistate 17,2 milioni di azioni proprie per il corrispettivo
complessivo di 240 milioni di euro (in media 13,89 euro per azione). All'8
maggio 2003 l'Eni possiede 223,9 milioni di azioni proprie, pari al 5,59%
del capitale sociale, per un costo di 3.078 milioni di euro (in media 13,75
euro per azione). I risultati dell'Eni riflettono la stagionalità nella
domanda di gas naturale e di alcuni prodotti petroliferi a uso
riscaldamento, la cui domanda è più alta nel primo trimestre dell'anno,
che comprende i mesi più freddi, e più bassa nel terzo trimestre, che
comprende i mesi più caldi. Conseguentemente i risultati dell'Eni del primo
trimestre non possono essere estrapolati per l'intero esercizio.
SAIPEM : SITUAZIONE TRIMESTRALE AL 31
MARZO 2003 I RICAVI AMMONTANO A 803 MILIONI DI EURO.
Milano, 12 maggio 2003 - Il Consiglio di Amministrazione della Saipem S.p.A.
in data odierna ha esaminato la situazione trimestrale consolidata del
Gruppo (non oggetto di revisione contabile) al 31 marzo 2003. Valori
comprensivi di Saipem s.a. (ex Bouygues Offshore) I ricavi ammontano a 803
milioni di euro. L'utile operativo ammonta a 59 milioni di euro. L'utile
netto ammonta a 36 milioni di euro. Il cash flow (utile netto più
ammortamenti) è stato di 101 milioni di euro. Valori senza Saipem s.a. I
ricavi ammontano a 476 milioni di euro (623 nel primo trimestre del 2002).
L'utile operativo ammonta a 45 milioni di euro (81 nel primo trimestre del
2002). L'utile netto ammonta a 31 milioni di euro (56 nel primo trimestre
del 2002). Il cash flow è stato di 78 milioni di euro (121 nel primo
trimestre del 2002). Come più volte evidenziato, i volumi di ricavi
realizzati e la redditività ad essi associata, specialmente nelle attività
di Costruzione Mare e Terra, di L.N.G., e in misura inferiore nell'attività
di Perforazione, Leased Fpso e M.M.O., non sono lineari nel tempo,
dipendendo tra l'altro, oltre che dall'andamento del mercato, da fattori
climatici e dalla programmazione dei singoli lavori. Conseguentemente, i
dati di una frazione di esercizio possono variare significativamente
rispetto a quelli dei corrispondenti periodi di altri esercizi e non
consentono l'estrapolazione all'intero anno. Gli investimenti del primo
trimestre ammontano a 92 milioni di euro (178 nel primo trimestre del 2002)
ed hanno riguardato principalmente: il completamento della conversione della
nave Maxita nel nuovo mezzo per field development, Saipem 3000; gli
interventi sulla piattaforma semisommergibile di perforazione Scarabeo 5 per
renderla idonea all'esecuzione di una commessa in Norvegia; l'approntamento
dell'unità di produzione e stoccaggio galleggiante di petrolio (Fpso)
Mystras destinata ad operare nel campo di Okono/Okpoho in Nigeria.
L'indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2003, ammonta a 1.235 milioni
di euro con una riduzione di 13 milioni di euro rispetto al 31 dicembre
2002. Portafoglio ordini Nel primo trimestre 2003 Saipem ha acquisito nuovi
ordini per un totale di 1.141 milioni di euro (857 milioni nel primo
trimestre 2002) dei quali 870 milioni di euro riferiti ai settori mare
(Costruzioni, Perforazioni e Leased Fpso). Gli ordini acquisiti da Saipem
s.a. nel corso del primo trimestre dell'esercizio, ammontano a 454 milioni
di euro, dei quali 402 milioni riferiti alle Costruzioni Mare. Tra le
principali acquisizioni si segnalano: Per le Costruzioni Mare: - per conto
Exxon-Mobil, il progetto di tipo Epic (Engineering, Procurement,
Installation, Construction) Kizomba B, in Angola, per lo sviluppo di un
campo sottomarino mediante la posa di flowlines, risers e ombelicali; per
conto T.T.M. (Trans Thai-Malaysia) Ltd., in Thailandia, l'omonimo progetto
per il trasporto e la posa di una condotta; per conto Ptt Exploration and
Production Public Company Ltd, il progetto di tipo Epic, Bongkot Field
Development Phase 3, in Thailandia, per l'ingegneria, l'approvvigionamento,
la fabbricazione, il trasporto e l'installazione di una piattaforma; per
conto Bp, il noleggio di vari Rov (Remotely Operated Vehicles) nel Golfo del
Messico, principalmente destinati ad operare in acque profonde. Per le
Costruzioni Terra: per conto Nsov, il progetto Okpai Power Plant, in
Nigeria, per la costruzione di un Power Generation Plant a ciclo combinato,
in associazione con Alstom Power Italia; per conto Sonatrach, la seconda
fase del progetto di tipo Epv, Oz2 (Arzew Pump Stations), in Algeria, per la
realizzazione di tre stazioni di pompaggio, in associazione con Spie Capag;
per conto Saudi Aramco, il progetto di tipo EPC, East-West Rabigh Crude
Pipeline, in Arabia Saudita, per l' ingegneria, approvvigionamento e posa di
una condotta. Per le M.M.O.: per conto TotalFinaElf, l'estensione di
contratti per attività in Francia. Per le Perforazioni Mare: per conto
Exxon-Mobil, il noleggio, per tre anni, della piattaforma semisommergibile
Scarabeo 7 in Nigeria; per conto Petrobel, il noleggio, per due anni, del
jack up Perro Negro 4 in Egitto; per conto TotalFinaElf, il noleggio, per
sei mesi, della piattaforma semisommergibile Scarabeo 6 in Norvegia. Per le
Perforazioni Terra: per conto Lasmo, il noleggio, per un anno più un anno
di opzione, di due impianti in Venezuela; per conto Petrobel, il noleggio,
per due anni di un impianto in Egitto. Il portafoglio ordini raggiunge a
fine marzo 2003 il livello record di 5.496 milioni di euro (5.158 milioni di
euro al 31 dicembre 2002). Previsioni per l'esercizio 2003 L'elevato livello
del portafoglio ordini di fine 2002 e il buon andamento delle acquisizioni
nel corso del primo trimestre 2003 rafforzano l'aspettativa che per
l'esercizio 2003 si possa conseguire l'annunciato livello di ricavi di 4
miliardi di euro. Per quanto riguarda l'efficienza nella realizzazione dei
diversi progetti in fase di esecuzione, in particolare quelli 'chiavi in
mano' di grandi dimensioni, non emergono segnali di preoccupazione, anche se
diversi progetti sono ancora nella fase iniziale. Un fenomeno che incide
negativamente sulla redditività della Saipem è l'apprezzamento dell'euro
rispetto al dollaro USA in considerazione della circostanza che circa il 65%
dei ricavi attesi nel 2003 sarà denominato in tale valuta. L'apprezzamento
della valuta europea determina sia una riduzione, in termini di euro
equivalenti, dei margini generati dai contratti in dollari USA, sia un
rafforzamento della competitività dei concorrenti americani. L'impatto del
fenomeno sull'esercizio 2003 è mitigato dalla circostanza che i contratti
vengono coperti dal rischio di cambio al momento della loro acquisizione.
Alla luce di quanto conseguito in termini di acquisizione di nuovi contratti
e delle confortanti indicazioni fin qui emerse in merito alla efficiente
gestione dei progetti in esecuzione si ritiene, allo stato, che
nell'esercizio 2003 si possa conseguire un risultato sui livelli record del
2002, nonostante l'apprezzamento dell'euro fin qui registrato renda ancora
più sfidante tale obiettivo. Per quanto riguarda gli investimenti si
conferma la previsione di circa 230 milioni di euro complessivi. I dati e le
informazioni previsionali si basano su presupposti e assunzioni che possono
rivelarsi inesatti in quanto soggetti a rischi e variabili al di fuori del
controllo della Società, quali: le variazioni di cambio, le variazioni dei
tassi di interesse, gli investimenti dell'industria petrolifera e di altri
settori industriali, l'instabilità politica nel Golfo Persico e/o in altre
zone, il rafforzamento della concorrenza. Inoltre anche l'esecuzione dei
progetti è soggetta a variabili, quali le condizioni climatiche, al di
fuori del controllo della Società. I dati consuntivi possono pertanto
variare in misura sostanziale rispetto alle previsioni. Flussi finanziari La
riduzione dell'indebitamento finanziario netto di 13 milioni di euro
rispetto al 31 dicembre 2002 è la risultante di: impieghi investimenti in
immobilizzazioni materiali ed immateriali per 92 milioni di euro; coperture
cash flow (utile netto più ammortamenti) per 101 milioni di euro;
decremento del capitale di esercizio netto per 4 milioni di euro.
MARZOTTO RISULTATI DEL 1° TRIMESTRE
2003 FATTURATO NETTO CONSOLID AMMONTATO A 544 MILIONI DI EURO, CONTRO I 526
MILIONI DI EURO DEL PRIMO TRIMESTRE DEL 2002 (+ 3,5%).
Valdagno, 12 maggio 2003 - Il Consiglio di Amministrazione della Marzotto
S.p.A., riunitosi il 9 maggio , ha approvato la Relazione sul 1° trimestre
dell'esercizio 2003. Andamento del Gruppo Il fatturato netto consolidato dei
primi tre mesi del 2003 è ammontato a 544 milioni di euro, contro i 526
milioni di euro del primo trimestre del 2002 (+ 3,5%). L'incremento è
dovuto al consolidamento di Valentino ed al buon andamento del settore
tessile (+13%) che hanno più che compensato la flessione registrata dal
settore abbigliamento (-5%). La flessione del fatturato per area omogenea di
attività (da 526 milioni di euro a 510 milioni di euro) è più che
interamente imputabile al forte apprezzamento dell'euro. Gli utili operativi
del Gruppo, pari a 72 milioni di euro, sono diminuiti di 7 milioni rispetto
al periodo di raffronto e rappresentano il 13% del fatturato (15% al 31
marzo 2002). Il significativo miglioramento del settore tessile non ha
consentito di recuperare interamente la riduzione di redditività della
controllata Hugo Boss. Al 31 marzo 2003: a) l'utile netto consolidato
comprensivo delle minoranze azionarie è stato di 37 milioni di euro, in
diminuzione rispetto ai 50 milioni del 1° trimestre del 2002; b) l'utile
netto di competenza degli azionisti della Capogruppo ammonta a 16 milioni di
euro (31 marzo 2002: 23 milioni). L'indebitamento finanziario netto del
Gruppo al 31 marzo 2003 si riduce a 614 milioni di euro dai 628 milioni al
31 dicembre 2002. Previsioni per l'esercizio in corso Come già anticipato
nella relazione sul bilancio dell'esercizio 2002, le condizioni di debolezza
dei mercati e l'instabilità dei rapporti di cambio invitano alla prudenza
nella formulazione di previsioni per l'intero esercizio 2003. Tuttavia il
Gruppo considera raggiungibili gli obiettivi di una lieve crescita dei
ricavi e di un miglioramento del margine operativo, con una generazione
positiva di cassa.
MARZOTTO S.P.A.: APPROVATO IL BILANCIO
ESERCIZIO 2002 E NUOVO PRESIDENTE - GIOVANNI GAJO - E CONSIGLIO
D'AMMINISTRAZIONE.
Valdagno, 12 maggio. L'Assemblea ordinaria della Marzotto S.p.A., riunitasi
a Valdagno il 9 maggio , ha approvato il bilancio dell'esercizio 2002,
deliberando la distribuzione di dividendi per complessivi 23 milioni di euro
(invariati rispetto al precedente esercizio), da mettere in pagamento il 22
maggio 2003, previo stacco in data 19 maggio 2003, in ragione di: Euro 0,38
(2001: Euro 0,38) a ciascuna delle azioni di risparmio non convertibili
(cedola n. 18); Euro 0,34 (2001: Euro 0,34) a ciascuna delle azioni di
risparmio convertibili (cedola n. 26); Euro 0,32 (2001: Euro 0,32) a
ciascuna delle azioni ordinarie (cedola n. 36). Sulla distribuzione dei
dividendi, come sopra deliberata, è attribuito ai Soci il credito d'imposta
di cui all'art. 105, 1° comma, lett. a), del D.P.R. 917/86 (credito
d'imposta "rimborsabile") e lett. b) del D.P.R. 917/86 (credito
d'imposta "non rimborsabile") nella proporzione del 30% e del 70%
rispettivamente. Cariche Sociali L'Assemblea ha inoltre provveduto alla
nomina dei componenti il Consiglio di Amministrazione ed il Collegio
Sindacale per il triennio 2003-2004-2005. Il Consiglio di Amministrazione,
riunitosi al termine dell'Assemblea, ha provveduto alla nomina del
Presidente, del Vice Presidente ed Amministratore Delegato, del Comitato
Esecutivo e dei Comitati previsti dal Codice di Autodisciplina. I predetti
organi risultano ora così composti: Consiglio di Amministrazione Giovanni
Gajo - Presidente (1) (2) Antonio Favrin - Vice Presidente ed Amministratore
Delegato (1; Ferdinando Businaro; Luca Corabi; Andrea Donà dalle Rose (1)
(3) ; Sergio Erede; Gaetano Marzotto; Nicolò Marzotto; Pietro Marzotto (1)
; Umberto Marzotto; Luigi Amato Molinari (1) (3) ; Roberto Notabartolo di
Villarosa (2) ; Paolo Opromolla (2) ; Dario Federico Segre (1) ; Giuseppe
Vita (3). (1) Componente il Comitato Esecutivo (2) Componente il Comitato
per il Controllo Interno e la Corporate Governance (3) Componente il
Comitato per la Remunerazione Nel Consiglio di Amministrazione è presente
un adeguato numero di Amministratori Indipendenti. Collegio Sindacale
Vittorio Tonato (Presidente); Bruno Zanini (Sindaco Effettivo); Alberto
Giacobbo (Sindaco Effettivo); Carlo Domenico Vanoni (Sindaco Supplente);
Pier Paolo Piccinelli (Sindaco Supplente). L'Assemblea ha infine deliberato
di conferire l'incarico di revisione del bilancio per il triennio
2003-2004-2005 alla società "Kpmg S.p.A.". Azioni proprie
L'Assemblea ordinaria del 9 maggio 2003 ha inoltre autorizzato l'acquisto di
azioni proprie, per un ammontare massimo pari al 10% del capitale sociale e
comunque per un importo massimo di Euro 50.000.000, entro il termine di 18
mesi dalla data della deliberazione, previa revoca, per quanto non
utilizzata, dell'autorizzazione di acquisto e vendita di azioni proprie
concessa dall'Assemblea del 17 dicembre 2001. Stock Options - Il Consiglio
di Amministrazione della Marzotto, in esecuzione della delibera Assembleare
del 17 dicembre 2001, e previa revoca dei Piani approvati in data 17
dicembre 2001 e 10 maggio 2002, ha varato due nuovi piani di stock-options
riservati rispettivamente: Al Vice Presidente ed Amministratore Delegato.
L'assegnazione riguarda complessivamente n. 1.200.000 azioni ordinarie del
valore nominale di € 1 cadauna che verranno offerte al prezzo per azione
corrispondente alla media dei prezzi ufficiali rilevati nelle 30 sedute di
Borsa precedenti l'odierna riunione. Le opzioni sono esercitabili tra il
gennaio 2004 ed il gennaio 2006; ai Dirigenti della società e del Gruppo
che occupano le posizioni più direttamente responsabili dei risultati
aziendali. L'assegnazione riguarda complessivamente n. 598.000 azioni
ordinarie del valore nominale di € 1 cadauna che verranno offerte al
prezzo per azione corrispondente alla media dei prezzi ufficiali rilevati
nelle 30 sedute di Borsa precedenti l'odierna riunione. Le opzioni sono
esercitabili anche parzialmente dal 2004 al 2007. Infolink: www.marzotto.it
AUTOSTRADE : RISULTATI CONFERMANO
ATTESE E TREND, FORTE SPINTA A LAVORI E MANUTENZIONI
Roma, 12 maggio 2003 - I primi tre mesi dell'anno hanno registrato un
ulteriore, deciso impulso alle opere di potenziamento e ammodernamento della
rete: trasmessi all'Anas progetti esecutivi per circa 450 milioni di Euro
(oltre il 50% in più di quelli approvati dalla stessa Anas nell'intero
2002) - In crescita anche i lavori per manutenzioni e sicurezza sulla rete
del Gruppo - Sensibile diminuzione dell'incidentalità e della mortalità -
La concessionaria capogruppo nazionale si chiamerà Autostrade per l'Italia
S.p.A. Il Consiglio di Amministrazione di Autostrade, riunitosi il 9 maggio
a Roma sotto la presidenza di Gian Maria Gros-Pietro, ha approvato la
relazione sull'andamento gestionale al 31 marzo 2003, caratterizzato in
particolare da due fatti rilevanti: l'ingresso nell'area di consolidamento
di Strada dei Parchi S.p.A. e la cessione della partecipazione indiretta in
Blu S.p.A. I ricavi consolidati risultano pari a 562,4 milioni di Euro, con
un incremento di 55,1 milioni di Euro (+ 10,9%, anche per il contributo di
Strada dei Parchi S.p.A) rispetto all'analogo periodo del 2002 (507,3
milioni di Euro). Il margine operativo lordo (Ebitda), pari a 337,8 milioni
di Euro, presenta un incremento di 32,4 milioni di Euro (+10,6%) rispetto al
1° trimestre 2002; l'Ebitda margin rimane invariato al 60,2%, nonostante il
consolidamento di Strada dei Parchi S.p.A. e di Europpass Lwk. Il risultato
operativo (Ebit) risulta pari a 231,7 milioni di Euro, in crescita di 29,3
milioni di Euro (+14,5%); l'Ebit margin passa al 41,3%, dal 39,9% del 1°
trimestre 2002. Il costo del lavoro (119,7 milioni di euro) presenta un
incremento del 7,8% rispetto al corrispondente periodo del 2002, dovuto
principalmente all'ingresso, nell'area di consolidamento, di Strada dei
Parchi S.p.A., che ha pesato per 7,5 milioni di Euro (con 644 unità medie).
Il cash flow passa a 219,8 milioni di Euro, rispetto ai 224,0 del 1°
trimestre 2002 (dato quest'ultimo che scontava svalutazioni per 60,1 milioni
di Euro relative alla partecipazione indiretta in Blu S.p.A.) L'utile netto
del periodo (quota della Capogruppo) è pari a 118,4 milioni di Euro (+ 9,7%
rispetto ai 107,9 milioni di Euro pro-forma del medesimo periodo del 2002,
valore quest'ultimo rettificato per la svalutazione della partecipazione
indiretta in Blu S.p.A.). I mezzi propri, della Capogruppo e di terzi, sono
pari a 3.286,9 milioni di Euro (3.080,9 milioni di Euro al 31/12/02) e
rappresentano il 64,8% del capitale investito (69,4% al 31 dicembre 2002).
L'indebitamento finanziario netto (1.787,3 milioni di Euro), pari al 35,2%
del capitale investito, aumenta solo di 431,7 milioni di Euro, nonostante
l'effetto derivante dal consolidamento di Strada dei Parchi S.p.A (+ 783,8
milioni di Euro). Lavori e manutenzioni Gli interventi di adeguamento e
ammodernamento in corso sulla rete della Capogruppo Autostrade hanno
riguardato principalmente il tratto Bologna-Firenze-Incisa dell'autostrada
A1 e i lavori di ampliamento della galleria di Nazzano nel tratto Orte-Fiano.
Nel mese di aprile Autostrade ha deliberato la trasmissione all'Anas, per le
relative approvazioni, di progetti esecutivi relativi ad opere per
complessivi 445 milioni di Euro (oltre il 50% in più di quelli approvati
dalla stessa Anas nell'intero 2002). I progetti avviati all'Anas riguardano
in particolare: . Lotti 2 e 3 nel tratto Modena-Bologna dell'A1, per
complessivi 77 milioni di Euro. L'allargamento a 4 corsie dell'arteria
Modena-Bologna era stato approvato dalla Conferenza dei Servizi nel giugno
scorso . Lotti 12, 13a e svincolo di Barberino sul tracciato della Variante
di Valico, per un importo complessivo di 237 milioni di Euro. Si tratta di
interventi contigui alla Galleria di Base, per la quale sono in fase
avanzata le procedure di gara; . Lotti 7 e 8, relativi all'ampliamento a tre
corsie di circa 5 chilometri del tratto Firenze Nord-Firenze Sud dell'A1,
per complessivi 131 milioni di Euro. La trasmissione di questi progetti
esecutivi all'Anas determina un ulteriore, forte impulso alle attività per
il potenziamento e lo sviluppo della rete, che già nel corso del 2002 hanno
registrato una sensibile accelerazione. Autostrade ha così corrisposto
all'impulso dato dall'Anas e dal Ministero per le Infrastrutture e i
Trasporti. Gli altri interventi sulla rete del Gruppo hanno riguardato in
particolare: la prosecuzione dei lavori di ammodernamento e potenziamento
della Napoli-Pompei-Salerno; l'adeguamento della Tangenziale di Napoli; il
potenziamento del tratto terminale del raccordo autostradale della Val
d'Aosta Il Comitato Esecutivo ha inoltre approvato un importante piano di
manutenzioni per il 2003, che prevede in particolare interventi su circa 15
milioni di metri quadri di superfici (5,8 dei quali di usure drenanti) e una
spesa per circa 110 milioni di Euro, in incremento rispetto ai consuntivi
dello scorso anno (+21% per superfici e + 9% a valore, scontando una
diminuzione dei costi specifici). Andamento gestionale Tra gli elementi di
maggiore rilievo dell'esercizio nel settore autostradale, si segnalano: .
l'evoluzione del traffico: l'incremento complessivo dei chilometri percorsi
sulla rete di Autostrade nel 1° trimestre 2003 è dell'1,2% (+ 1% per i
veicoli leggeri e + 1,5 % per i pesanti), in relazione al fatto che nel 2002
le festività pasquali ricadevano quasi interamente nel mese di marzo,
mentre nel 2003 ricadono integralmente in aprile. L'incremento complessivo
del traffico al 30 aprile è infatti del 2,1%, in linea con le previsioni. .
la crescita dei livelli di sicurezza: nel corso del primo trimestre 2003,
rispetto all'analogo periodo del 2002, sulla rete Autostrade si è
registrata una diminuzione di oltre il 5% del numero degli incidenti totali
e del 17% del numero dei decessi . il proseguimento del trend positivo nella
diffusione degli strumenti automatizzati di pagamento: al 31 marzo 2003 gli
apparati Telepass in circolazione erano oltre 3.400.000 (+ 4% rispetto al 31
dicembre 2002), di cui 1.760.000 Telepass Family. L'incidenza dell'utilizzo
di mezzi automatici di pagamento (Telepass, Viacard, Fast Pay, carte di
credito e casse automatiche) sul totale delle transazioni effettuate sulla
rete di Autostrade ha raggiunto nel trimestre il 66,4% (63,8% nel primo
trimestre 2002) . il subentro, dal 1° gennaio 2003, della società Strada
dei Parchi S.p.A. (60% Autostrade) nella gestione delle autostrade A24/A25
Roma-L'Aquila-Teramo e Torano-Pescara . il ripristino, dal 1° marzo 2003,
del doppio senso di circolazione per i mezzi pesanti nel Traforo del Monte
Bianco, con il ritorno alla piena funzionalità del tunnel. Il Traforo era
stato riaperto al traffico il 9 marzo 2002, dopo circa 3 anni di chiusura;
la circolazione era stata consentita, in un primo momento, ai soli mezzi
leggeri, e successivamente, con alcune limitazioni, anche ai mezzi pesanti.
. l'aggiudicazione nel mese di febbraio ad una Ati con Autostrade capofila
della gara per il Global Service sulla Firenze-Pisa-Livorno, indetta dalla
Provincia di Firenze. Il contratto - del valore annuo di 4,6 milioni di Euro
per una durata di 9 anni - prevede la gestione dell'arteria (assistenza al
traffico, soccorso meccanico e informazione all'utenza, manutenzione
ordinaria e straordinaria). Fatti salienti successivi al 1° trimestre Tra i
fatti salienti successivi al 31 marzo 2003, si segnalano: . l'aggiudicazione
(in via provvisoria) da parte dell'Anas della concessione per la
realizzazione e gestione della nuova direttissima Brescia-Bergamo-Milano
alla società Brebemi S.p.A., della quale Autostrade detiene una quota del
16% (che salirà al 35% a seguito della aggiudicazione). Si tratta di un
risultato di grande rilievo per l'intera compagine azionaria, che comprende
altri operatori autostradali lombardi, Istituzioni locali e Banca Intesa; la
direttissima, infatti, rappresenta la sezione centrale del tratto padano del
Corridoio 5, qualora passi - come auspicato dal Governo - a sud delle Alpi
per consentire a una delle aree trainanti dell'economia europea, e al Paese
intero, di far parte a pieno titolo del sistema di collegamenti paneuropei
previsto dalla UE. I costi previsti per la realizzazione (in project
financing) dell'opera ammontano a poco meno di E 800 milioni .
l'approvazione da parte dell'Anas del progetto preliminare della nuova
Tangenziale Esterna Est di Milano, del quale è promoter la società
'Tangenziali Esterne di Milano S.p.A' della quale Autostrade detiene una
quota del 32% . 'Ponte di Primavera 2003'; dal 18 aprile al 4 maggio si è
svolto il più lungo ponte primaverile degli ultimi dieci anni, durante il
quale sono stati percorsi sulla rete Autostrade 2,2 miliardi di chilometri
(+ 4% rispetto all'analogo periodo del 2002). Il bilancio del ponte è
decisamente positivo, sia in termini di fluidità che di sicurezza della
circolazione, con una netta flessione degli incidenti totali (- 18%), dei
feriti (- 23%) e dei decessi (- 27%) Assemblea su fusione e Progetto
Mediterraneo Alle prossime Assemblee Ordinaria e Straordinaria di Autostrade
saranno sottoposti per approvazione, oltre al Bilancio 2002, il progetto di
fusione di Autostrade in Newco28 e il piano di riorganizzazione aziendale,
denominato 'Progetto Mediterraneo'. Il progetto di fusione per
incorporazione di Autostrade in Newco28 è finalizzato a riequilibrare la
struttura del capitale, nonché a semplificare la struttura di controllo
attraverso l'eliminazione di un livello intermedio tra gli azionisti e le
società operative, quali risulteranno a seguito dell'attuazione del
Progetto Mediterraneo. Il progetto di riorganizzazione è finalizzato alla
separazione delle attività svolte in regime di concessione dalle altre
attività. Ciò avverrà attraverso la creazione di una holding quotata che
manterrà il nome di Autostrade S.p.A, e la costituzione di una nuova società
beneficiaria del conferimento degli assets e delle partecipazioni del core
business autostradale, che si chiamerà Autostrade per l'Italia S.p.A. Il
nome prescelto conferma l'impegno strategico per il potenziamento e
l'ammodernamento della rete autostradale italiana, tramite il completamento
delle opere in Convenzione (5,6 mld di Euro) e gli investimenti ipotizzati
nell'atto aggiuntivo siglato con l'Anas (4,7 mld di Euro).
BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA SPA:
PAOLO MOLESINI, RESPONSABILE DELL'AREA COMMERCIALE ANNUNCIA LE
DIMISSIONI
Siena, 12 maggio 2003 - La Banca Monte dei Paschi di Siena SpA informa che
il Dott. Paolo Molesini, Responsabile dell'Area Commerciale Retail di
Gruppo, ha annunciato l'8 maggio la sua intenzione di lasciare il Gruppo Mps,
a decorrere dal 30.6. p.v., per motivi di natura familiare. Il Presidente
Prof. Pier Luigi Fabrizi ed il Vice Direttore Generale Vicario Dr. Pier
Giorgio Primavera nel prendere atto con rammarico di questa decisione,
manifestano al Dr. Molesini il ringraziamento per il suo significativo
contributo professionale nel corso degli ultimi due anni, in particolare
nella realizzazione della piattaforma Retail di Gruppo, e della
implementazione a livello produttivo e distributivo di strutture
specializzate per segmento di clientela (private, affluent e family).
IL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO "EUROINFLAZIONE
PLUS"
Milano, 12 maggio 2003 - Banca Carime propone il Prestito Obbligazionario
"EuroInflazione Plus" della durata di 5 anni - caratterizzato
dall'assenza di "rischio sul capitale". "EuroInflazione
Plus" consente di ottenere un interessante rendimento anche per
investimenti di piccole somme, perchè il taglio minimo della quota di
sottoscrizione è stato fissato in 1.000 €uro. Il rendimento di "EuroInflazione
Plus" è legato alla dinamica dell'inflazione europea: infatti, la
cedola sarà formata da una componente "fissa" - pari allo 0,90%
annuo - ed una componente "variabile" - pari al 100,00% della
variazione annua dell' Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo, escluso
tabacco, dell'Area Euro.
NUOVA EMISSIONE DI POLIZZE INDEX LINKED
PER IL GRUPPO CREDITO VALTELLINESE
Sondrio, 12 maggio 2003 - Il Gruppo bancario Credito Valtellinese ha
perfezionato, tramite la partecipata Global Assicurazioni S.p.A., una nuova
emissione di polizze "index-linked" denominata "Global Index
Serie 16", per complessivi € 30 milioni. Global Index Serie 16 si
articola in due componenti sottostanti: uno di carattere obbligazionario che
garantisce la restituzione del capitale a scadenza e del minimo garantito
del 5% e una seconda componente che viene investita in strumenti del mercato
azionario e che, nel caso di favorevole andamento, da luogo a un ulteriore
componente di rendimento. Global Index Serie 16 si configura come un
prodotto particolarmente utile perché offre l'opportunità, in periodi come
quello in corso caratterizzati da una forte volatilità dei mercati, di
beneficiare delle performance positive delle principali Borse
internazionali, facendo fronte all'incertezza sull'andamento delle stesse
grazie a soluzioni assicurative e finanziarie ad hoc. L'investimento, il cui
premio minimo sottoscrivibile è di € 2.500, ha una durata di 5 anni ed,
in aggiunta al rendimento minimo garantito, accorda un'ulteriore eventuale
rivalutazione sulla base delle performance realizzate da tre indici azionari
primari (DJ Eurostoxx 50, Standard&Poor's 500 e Nikkei 225), equamente
rappresentati all'interno del paniere. Il nuovo prodotto sarà a
disposizione della clientela di tutte le banche del Gruppo fino al 22 maggio
prossimo.
INFERENTIA DNM APPROVATO IL BILANCIO
2002 I RISULTATI DEL PIANO DI RISANAMENTO E RILANCIO: CRESCITA DEL VALORE
CONSOLIDATO DELLA PRODUZIONE FORTE RIDUZIONE DELLE PERDITE NETTO
MIGLIORAMENTO DELLA POSIZIONE FINANZIARIA A DELOITTE & TOUCHE L'INCARICO
DI REVISIONE CONTABILE PER IL PROSSIMO TRIENNIO
Milano, 12 maggio 2003 - L'Assemblea degli Azionisti di Inferentia DNM S.p.A.,
riunitasi l'8 ,maggio a Milano in seduta ordinaria, ha approvato il bilancio
2002. L'esercizio è stato caratterizzato dall'attuazione del piano di
ristrutturazione e rilancio che si è inserito in un contesto di congiuntura
sfavorevole di mercato. L'implementazione del piano, che prevedeva il
riposizionamento dell'offerta commerciale ed un rigoroso taglio dei costi,
ha permesso al gruppo di registrare risultati operativi positivi già nel
secondo semestre dell'anno. Il valore della produzione consolidato
dell'esercizio ammonta a € 47,4 milioni, contro € 37,8 milioni
dell'esercizio precedente. La forte crescita è prevalentemente dovuta al
consolidamento integrale, per l'intero esercizio, delle società del Gruppo
Fullsix e dell'ex-Gruppo DNM. Il margine operativo lordo (Ebitda), pur
negativo per circa € 4,1 milioni, è in consistente miglioramento rispetto
al risultato negativo di circa € 5,9 milioni del 2001. Il risultato
operativo (Ebit) è stato negativo per € 23,1 milioni (negativo per €
61,3 milioni nel 2001): ad esso hanno contribuito in misura significativa
accantonamenti e svalutazioni materiali per € 11,2 milioni e immateriali
per € 3,4 milioni. Il risultato economico netto consolidato è negativo
per € 29,4 milioni (negativo per € 71 milioni nel 2001) ed è
influenzato in larga misura da componenti di natura straordinaria. La
posizione finanziaria netta consolidata al 31 dicembre 2002 è negativa per
€ 3,1 milioni, in netto miglioramento rispetto al 31 dicembre 2001 anche
per effetto delle operazioni di natura staordinaria effettuate durante
l'anno. Il patrimonio netto consolidato al 31 dicembre 2002 ammonta a € 17
milioni, in linea con quello al 31 dicembre 2001. Per la Capogruppo
Inferentia DnmS.p.A. il valore della produzione è stato pari a €14,9
milioni (€ 13,9 milioni nel 2001), con un Ebitda negativo per € 5,2
milioni (negativo per € 2,1 milioni nel 2001). L'Ebit è negativo per €
6,5 milioni (negativo per € 6,4 milioni nel 2001); la perdita netta di
esercizio è pari a € 23,9 milioni, contro una perdita di € 74,8 milioni
nel 2001. Anche il risultato della Capogruppo è stato significativamente
influenzato da componenti di natura straordinaria. La posizione finanziaria
netta della Capogruppo al 31 dicembre 2002 è positiva per € 14,6 milioni
(negativa per € 5 milioni al 31 dicembre 2001). Il patrimonio netto al 31
dicembre 2002 ammontava a € 19,1 milioni (€ 13,5 milioni al 31 dicembre
2001). Sempre in sede ordinaria, l'Assemblea ha poi deliberato: la nomina a
Consigliere di Amministrazione di Massimo Tesei, avvocato, docente
universitario alla Luiss e consulente aziendale, in sostituzione di Alberto
Castelli, dimessosi dalla carica l'11 febbraio 2003; la nomina a componenti
del Collegio Sindacale di Nicola Zanussi (presidente), Fausto Provenzano,
Piermauro Carabellesi come sindaci effettivi e di Lorenza Desiata e Massimo
Codari come sindaci supplenti. il conferimento dell'incarico di revisione
contabile per il triennio 2003-2005 alla società Deloitte & Touche
Italia S.p.A.. In sede straordinaria, l'Assemblea ha poi approvato due
aumenti di capitale sociale con esclusione del diritto d'opzione ai sensi
dell'articolo 2441, 8° comma, cod. civ.: il primo, di massimi nominali €
181.250, mediante emissione di massime n. 362.500 nuove azioni ordinarie da
nominali € 0,5 cadauna, al prezzo complessivo, inclusivo di sovrapprezzo,
di € 6, da riservare ad alcuni dipendenti e manager della società
controllata FullSix S.A.S.; il secondo, di massimi nominali € 50.000,
mediante emissione di massime n. 100.0000 nuove azioni ordinarie da nominali
€ 0,5 cadauna, a un prezzo complessivo non inferiore a € 8 per azione,
al servizio di un piano di incentivazione azionaria da riservare ad alcuni
dipendenti, manager e collaboratori della società controllata FullSix
S.A.S.
OLIDATA: IL CONSIGLIO DI
AMMINISTRAZIONE DI OLIDATA HA DELIBERATO IN MERITO ALLE DELEGHE RICONOSCIUTE
AI SINGOLI CONSIGLIERI
Cesena, 12 maggio 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Olidata ha
deliberato in merito alle deleghe riconosciute ai singoli Consiglieri così
come segue: Ing. Adolfo Savini, Presidente del Consiglio di Amministrazione,
poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione; Dott. Antonio Masenza,
Amministratore Delegato, poteri di ordinaria amministrazione; Alessandri
Alessandra poteri di natura commerciale nell'ambito delle vendite; Conte
Enrico poteri nell'ambito della produzione, direttore di stabilimento; Dott.
Massimiliano Poni poteri di natura amministrativa/finanziaria; Ing.
Sangiorgi Marco poteri di natura commerciale nell'ambito degli acquisti;
Mauro Gennaccari poteri di natura commerciale nell'ambito delle vendite.
Sulla verifica dei requisiti di indipendenza degli amministratori in
ottemperanza al Codice di Autodisciplina per la Corporate Governance, il
Consiglio dichiara che i Consiglieri nominati risultano non essere in
possesso del requisito di indipendenza essendo agli stessi amministratori
attribuite deleghe specifiche con funzioni direttive nella società.
"VOGLIA DI NON VOLARE" (NEL
TRASPORTO AEREO IN ITALIA È SEMPRE PIÙ NECESSARIA UN AUTHORITY).
Roma, 12 maggio 2003 - "...Sono convinto che, continuando di questo
passo, prima o poi ci sarà qualcuno - non vorrei certo essere io - che,
esasperato, finirà per proporre il boicottaggio delle compagnie aeree
italiane. A boicottare nei limiti del possibile, naturalmente: che sono,
come si sa, i limiti delle condizioni di monopolio o di oligopolio che le
suddette compagnie sono riuscite a stabilire per cui su molte tratte
l'alterativa non prendere l'aereo di una compagnia italiana è quella di non
prendere un aereo affatto, di rinunciare a volare...". "...Il
boicottaggio servirebbe, tra l'altro, a punire quello che fuor di ogni
dubbio è stato storicamente anche il management più incapace, quello che
tuttora va avanti sfruttando la gallina dalle uova d'oro della tratta
Roma-Milano, dove si paga la tariffa aerea più cara del mondo, il
management che sulle tratte internazionali ( vale a dire dove la concorrenza
c'è ) batte da anni in ritirata...". "...Va aggiunto - per
completare il quadro - che è proprio lo stesso sistema delle tariffe
modulate, usato per taglieggiare quotidianamente gli italiani, a consentire
poi ai dirigenti dell'Alitalia, di AirOne eccetera, di farsi belli
periodicamente dalle pagine dei giornali pubblicizzando mirabolanti prezzi
scontati per viaggiare da un capo all'altro dell'Italia. Prezzi che non solo
però valgono esclusivamente per un piccolissimo numero di posti su ogni
volo ( ma questo è scritto a piè di pagine in caratteri microscopici ), ma
il cui basso prezzo, come ho cercato di spiegare, è più che compensato dal
sistematico alleggerimento dalle tasche praticato a danno di tutti gli
altri. Il tutto avviene - è bene ripeterlo - nell'apparente e totale
indifferenza di qualunque autorità di qualunque tipo...". Non sono le
parole di un agente di viaggio che stigmatizza il comportamento delle
compagnie aeree operanti in Italia e dei manager che le guidano, ma è un
articolo di Ernesto Galli della Loggia ( da Sette, supplemento del Corriere
della Sera, del 17 aprile 2003), che da consumatore attento, mette a fuoco
una serie di aspetti arcinoti all'interno del settore turistico, ma che mai
prima erano stati individuati sui mezzi di informazione e, comunque, non in
questi termini. È un segnale importante della diffusione di una
insoddisfazione dei consumatori, che diventano ogni giorno più competenti e
più attenti. Nell'articolo, scaricabile per intero sul nostro sito
www.assotravel.it che vi invitiamo a distribuire ai vostri clienti e a
tenere a disposizione in agenzia, vengono messi in luce una ulteriore serie
di aspetti e di esigenze che spetta proprio alle agenzie soddisfare:
esplicitare e chiarire al consumatore la "selva" tariffaria delle
compagnie aeree e gli aspetti meno chiari che queste non amano evidenziare
(posti disponibili a prezzi stracciati, cancellazioni, etc.). Un ruolo,
quello dell'agente di viaggio "scout" tra le tariffe, che le
compagnie mirano a limitare o a bypassare, comunque comprimendone gli utili.
Diventa, quindi, sempre più necessario che il settore dei trasporti, e
quello del trasporto aereo in particolare, vedano anche un intervento
istituzionale volto a "regolare" poteri ed equilibri. In questa
direzione, si sta muovendo la nostra associazione: ad esempio, questo
documento viene inviato, oltre che a tutte le agenzie di viaggio italiane,
anche alle Associazioni dei consumatori, alle autorità politiche e ai
giornali di settore e non.
RC AUTO: GALLI, URGENTE CHIARIMENTO SUI
DATI. OGGI TARIFFE IN FRENATA
Roma, 12 maggio 2003 - L'Antitrust pubblica due insieme di numeri, in
apparenza del tutto contraddittori fra di loro. Nella Tabella intitolata
"Evoluzioni dei premi rc auto e del Parco circolante" risulta che
dalla liberalizzazione al 2001 i premi rc auto sono aumentati in media del
55% (212,8 nel 2001 rispetto a 137,7 nel 1994) ha dichiarato il Direttore
Generale Ania Giampaolo Galli. Questo dato è ottenuto dividendo il totale
dei premi pagati alle compagnie (fonte Isvap) per il parco circolante (fonte
Aci). Guardando invece la tabella relativa ai "Singoli profili
tariffari" (per classi di età e di bonus malus) provincia per
provincia risultano aumenti enormemente superiori per tutti i profili
tariffari, compresi fra un minimo del 95,8% (40enne a Firenze in classe di
massimo sconto) e il 1816% (18enne a Napoli; ciclomotore). Come si spiega
che gli aumenti per tutti i singoli profili siano maggiori (e di molto)
della media? La media non dovrebbe essere compresa fra il minimo e il
massimo? E quale di questi diversi numeri è quello rilevante per la spesa
degli italiani? La risposta è molto semplice. Il dato che conta è il 55%.
Non è la media di Trilussa. E' il dato che misura effettivamente quanto in
più pagano gli italiani per le polizze rc auto. I motivi per cui dai
singoli profili risultano aumenti maggiori sono dati dal fatto che: a) i
dati riportati (per alcune province e per alcune tipologie di assicurati)
non sono rappresentavi dell'universo. b) soprattutto, questi dati non
tengono conto del fatto che ogni anno mediamente il 90% degli assicurati
passa ad una classe migliore di bonus/malus. Talché, ad esempio il 18enne
che nel 1994 a Torino pagava 481,37 euro oggi non paga 1770,95 euro, come
sembrerebbe dalla tabella, ma molto meno, perché ha 27 anni e, se non ha
fatto incidenti, ha migliorato la sua posizione nella scala di bonus malus e
pagherebbe, quindi, circa 694 euro. Come risulta anche dall'indagine
Antitrust, l'aumento del 55% è ampiamente giustificato dall'aumento del
costo dei risarcimenti. In ogni caso, oggi la situazione è molto diversa
dal passato. Come ha rilevato il Ministro delle Attività Produttive da
ottobre 2002 ad aprile 2003 l'incremento medio delle tariffe è stato di
appena il 2%, l'aumento più basso dalla liberalizzazione a oggi. È un
segnale positivo che si coniuga con gli impegni assunti nel Protocollo
d'intesa sulla rc auto sottoscritto il 5 maggio tra Governo, Ania e
Associazioni dei consumatori. Ania ritiene che si stia passando ad una fase
caratterizzata da una significativa moderazione della dinamica tariffaria rc
auto.
182.800 IMMATRICOLAZIONI (-5,77%) NEL
QUARTO MESE DELL'ANNO SOLO IL CONFRONTO CON UN APRILE 2002 DEBOLE CONSENTE
AL MERCATO DELL'AUTO DI TENERE LE POSIZIONI
Roma, 12 maggio 2003 - Sono state 182.800 le immatricolazioni di auto nuove
effettuate, secondo le proiezioni del Ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti, nel corso del mese di aprile, con una flessione del 5,77%
rispetto all'aprile del 2002, quando le immatricolazioni furono 193.992. Nel
cumulato dei primi 4 mesi del 2003, le targhe consegnate ammontano a
877.900, +3,18% rispetto alle 850.812 dell'analogo periodo del 2002. Gli
ordini raccolti, in base allo scambio di informazioni fra Anfia e Unrae,
sono stati 172.756, il 12,78% in meno rispetto ai 198.065 dell'aprile 2002.
Nel quadrimestre, gli ordini sono stati 911.117 il 6,0% in più rispetto
agli 859.512 del periodo gennaio-aprile 2002. Il quadro del mese di aprile,
a prima vista, propone un confronto non particolarmente negativo con lo
stesso mese dello scorso anno, considerando anche il fatto che segue
immediatamente la fine degli eco-incentivi dello Stato. In realtà, però,
la situazione è più seria di quanto appare. Innanzitutto, le
immatricolazioni si confrontano con un aprile 2002 estremamente basso, il
peggiore degli ultimi 6 anni: dal 1998 al 2001, infatti il quarto mese
dell'anno ha sempre registrato immatricolazioni superiori alle 213.000 unità.
In secondo luogo, l'intero confronto dei primi quattro mesi del 2003 viene
fatto con il primo quadrimestre del 2002, depresso per la mancanza degli
eco-incentivi, che vennero adottati solo nel mese di luglio. Ma ci sono
altri dati che, insieme al calo degli ordini, rendono bene l'idea di come
stanno realmente le cose ed essi vengono dall'elaborazione della tipologia
di consumatore effettuata dall'Unrae: le persone fisiche, cioè i privati
cittadini, quelli che hanno tratto maggior vantaggio dagli eco-incentivi nel
secondo semestre del 2002 e nei primi tre mesi di quest'anno, sono scesi dal
78,02% del primo trimestre al 70,51% di aprile, mentre sono decisamente
cresciute le immatricolazioni effettuate dalle società (dal 21,59 al
29,09%). Altro elemento rivelatore, la flessione della domanda di vetture
dei segmenti A e B (scese dal 57,42 al 52,95%) normalmente acquistate da
quelle categorie sociali che più hanno sfruttato l'opportunità offerta dal
sostegno alla rottamazione. "Questa somma di elementi - ha sottolineato
Gianni Filipponi, Segretario Generale dell'Unrae - evidenzia in modo chiaro
ed inequivocabile la reale, anche se non del tutto apparente, difficoltà
del mercato. Le immatricolazioni del mese di aprile - ha aggiunto Filipponi
- in base all'indice di stagionalità da noi elaborato, proiettano un anno
da 1.950.000 immatricolazioni, che sarebbe il peggior risultato dal
1997". Unici indicatori positivi, la crescita continua delle
motorizzazioni diesel e il buon andamento del mercato dell'usato. In aprile
le vendite di vetture a gasolio hanno raggiunto il 47,63%: si tratta del
record assoluto per il mercato italiano, che nel cumulato dei 4 mesi è al
44,93%. Quanto all'usato, sia pure contando anche le minivolture, i passaggi
di proprietà sono stati 346.510, l'11,53% in più rispetto ai 310.691
dell'aprile del 2002. Nel cumulato, la crescita è del 2,54%, salendo da
1.253.189 a 1.284.971 unità. "Il quadro generale - ha commentato
Filipponi - conferma ancora una volta l'opportunità che vengano riprese
misure strutturali a sostegno del rapido rinnovo del parco circolante,
ancora composto da troppe vetture non catalizzate, più inquinanti e meno
sicure di quelle oggi in produzione. Sono misure che - sottolinea il
Segretario Generale dell'Associazione delle Case estere - hanno ampiamente
dimostrato di sostenere la domanda e con essa l'importante contributo del
settore automobilistico all'economia generale del Paese".
BOLLO AUTO PIÙ GIUSTO CON LA RIFORMA
DEI TRIBUTI 12 MESI DI VALIDITÀ, ANCHE SE SI CAMBIA VEICOLO. RIMBORSI ENTRO
GIUGNO 2003
Milano, 12 maggio 2003 - In Lombardia si pagherà il bollo auto (tassa di
possesso) in un'unica scadenza, quella annuale. Il bollo avrà quindi
validità di 12 mesi qualunque sia il mese nel quale si effettua il primo
pagamento, cioè qualunque sia il mese in cui si è acquistato il veicolo.
Quindi niente più rinnovi frazionati. Non solo: il bollo pagato rimane
valido anche in caso di sostituzione del veicolo (per esempio demolito o del
quale si sia perso il possesso, per esempio in caso di furto) con un nuovo
veicolo. L'eventuale differenza di costo del bollo (dovuta alla differenza
di potenza dei veicoli stessi) viene conguagliata. Pagherà la differenza
l'automobilista che acquista una vettura di potenza superiore, ma solo sui
mesi relativi. Se l'automobilista acquista un veicolo di potenza inferiore,
quindi con un bollo meno caro, ha diritto al rimborso, sempre in ragione dei
mesi effettivi. Il bollo non è dovuto per eventuali periodi di non possesso
del veicolo. Nessuna sanatoria per un eventuale mancato o errato pagamento
del bollo per il 1999 (ultimo anno di gestione non regionale del bollo).
Entro il 30 giugno 2003 saranno invece rimborsati tutti i lombardi che, per
vari motivi, dal 1999 ad oggi sono in credito nei confronti dell'erario
(pagamento eccessivo o altro). Sono queste le novità contenute nel progetto
di riforma della tassa automobilistica, approvato dalla Giunta regionale su
proposta dell'Assessore alle Risorse Finanziarie e Bilancio, Romano Colozzi.
Il provvedimento è inserito nel più ampio progetto di legge di riordino
dei tributi regionali, il primo del genere a livello nazionale. Tale
provvedimento passerà ora all'esame del Consiglio regionale e le novità
potrebbero scattare già dal 2004. La tassa automobilistica non è un
tributo semplice: più di 250 voci di tariffa, incongruenze e contraddizioni
nella legislazione passata, imprecisioni negli archivi nazionali hanno
consegnato alla Regione, nel 1999, una situazione difficile da gestire. La
Lombardia ha ereditato anche la responsabilità degli accertamenti di
eventuali inadempienze, a partire dallo stesso anno. Con l'emissione di
avvisi 'bonari' si è avuta un'immediata entrata di 12 milioni di euro, che
hanno dimezzato le posizioni debitorie e che al termine dell'operazione
porteranno alle casse regionali ulteriori 30 milioni di euro. Sfiora gli 850
milioni di Euro il gettito relativo agli oltre 7,5 milioni di veicoli
immatricolati in Lombardia: questo è il "peso" della tassa
automobilistica, che rappresenta la prima voce in entrata fra le imposte
gestite direttamente dalla Regione. Oggi il bollo, in Lombardia, si può
pagare in oltre 6000 punti di riscossione: 3026 tabaccai, 211 agenzie di
pratiche auto, 194 delegazioni ACI, 1300 sportelli bancari e 1500 uffici
postali. "Stiamo valutando inoltre la possibilità - sottolinea
l'assessore Colozzi - di consentire il pagamento del bollo attraverso gli
sportelli Bancomat e, in futuro, di potenziare l'utilizzo della rete
telematica".
L'ITALIA VISTA DAGLI STRANIERI? PIZZA,
SOLE E... ABITINO VINCE PER MODA, QUALITÀ DELLA VITA, MA ANCHE COMPETITIVITÀ
DELLE IMPRESE. LE CITTÀ DEGLI AFFARI? MILANO (94,4%), TORINO (49,4%), ROMA
(42,7%), BOLOGNA (27%) E FIRENZE (10,1%).
Milano, 12 maggio 2003. E la Moda sorpassa la Pizza. L'Italia apprezzata
dagli imprenditori stranieri è fatta di conferme e stereotipi (cibo, sole e
calcio) ma anche sorprese (moda e competitività delle imprese) Le città più
conosciute per opportunità d'affari? Stravince Milano col 94,4% delle
preferenze straniere. Si piazzano bene Torino (49,4%), Roma (42,7%), Bologna
(27%) e un po' anche Firenze (10,1%). L'Italia è associata alla moda per il
78,7% degli intervistati. Al mangiar bene, cibo e vino (75,3%). E' famosa
come meta turistica (71,9%). Molti la ricordano soprattutto per la cultura:
chiese e musei (60,7%) e teatro e cultura (37,1%). Come Paese del sole e del
mare (39,3%). Grande rispetto per il calcio (65,2%). Un Paese da
comprare.... grazie allo shopping (41,6%). Le aziende più conosciute?
Decisamente Fiat e Ferrari (93,3%) e Pirelli (71,9%). Gli italiani simbolo?
Berlusconi (59,6%), Sophia Loren (51,7%) e Giorgio Armani (43,8%). E
l'economia? Il 47,2% degli intervistati ha indicato come grado di
competitività internazionale "molto". E il 15,7% ha dichiarato
"moltissimo". E aprire un'attività in Italia può rappresentare
un forte vantaggio competitivo per il 28,1%. Non solo a Milano (58,4%), ma
anche a Torino (22,5%), Roma (16,9%), Venezia e Bologna (7,9%). Perché è
un ottimo mercato potenziale (42,7%), per la posizione geografica (29,2%),
come porta d'ingresso sul mercato Mediterraneo (24,7%). Ma c'è anche un 20%
che ritiene il nostro paese poco o per niente vantaggioso per aprire
un'attività. I punti di forza? La qualità della vita (74,2%), l'ambiente
economico (34,8%), hotel e ristoranti (33,7%). E gli italiani sono
businessmen convincenti grazie alla capacità comunicativa (42,7%),
flessibilità (33,7%) ed eleganza (34,8%). Meno i riconoscimenti per
efficienza (10, 1%) e serietà (5,6%). Americani, inglesi e svedesi? Ci
ammirano per la moda. I tedeschi? Ci ritengono competitivi (73,3%), anche
per aprire un'attività (86,7%). E gli olandesi preferiscono puntare su
Milano (83,3%), gli inglesi su Torino (50%), i tedeschi su Roma (33,3%). Se
ne è parlato al convegno "La politica estera italiana e il ruolo delle
Camere di Commercio", promosso dalla Camera di Commercio di Milano e
dall'Unione Italiana delle Camere di Commercio. Dove sono stati presentati i
risultati di un'indagine sulle imprese e istituzioni estere "Economia
italiana e milanese. Vista dall'estero" effettuata da Promos-Camera di
Commercio di Milano su 400 imprenditori stranieri che fanno affari
attraverso le 20 sedi estere della Camera di Commercio di Milano (ci sono
risposte multiple e quindi il totale non dà 100, ma lo supera).
"L'internazionalizzazione del "sistema Italia" - ha
dichiarato Franco Frattini, ministro per gli Affari Esteri - è oggi
diventata un obiettivo centrale della diplomazia economica. Verso questo
obiettivo coinvolgeremo le circa 150.000 imprese che, secondo dati
Unioncamere, rivelano di avere un grande potenziale di crescita sull'estero
e che potrebbero aggiungersi ai circa 180.000 imprenditori che già
investono all'estero. Dobbiamo potenziare fortemente i nostri investimenti
diretti esteri che sono oggi purtroppo tra i più bassi fra quelli
dell'Unione Europea". "I tempi rapidi della globalizzazione - ha
commentato Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano e
dell'Unione Italiana delle Camere di Commercio - hanno incrementato la
competizione di sistema, quella cioè che coinvolge i territori e le città.
A partire da Milano, da sempre città europea, che infatti vince le
preferenze degli stranieri per l'economia in Italia. Ma per diventare un
paese protagonista nell'Europa occorre andare oltre. Ci vuole un impegno del
mondo istituzionale e della società civile, ma non solo. Bisogna agire
unendo le forze sul territorio nazionale. Per rendere una realtà già
attraente, riconosciuta e competitiva, ma anche invidiata per la qualità
della vita e la ricchezza culturale, un punto di eccellenza per affrontare
in modo vincente la sfida globale. E le Camere di Commercio sono il
"volto umano" della globalizzazione diffusa, provincia per
provincia". Città più conosciute per opportunità d'affari. Per il
94,4% degli intervistati Milano è la metropoli più conosciuta per gli
affari. Torino seconda (49,4%), seguita da Roma (42,7%), Bologna (27%),
Firenze (10,1%), Venezia (6,7%), Napoli (4,5%) e il 5,6% segnala altre città.
Per paesi. Milano è la città più conosciuta per gli affari da: Germania,
Spagna, Olanda, Svezia, Regno Unito e Usa (per tutte 100% delle preferenze),
seguite da Francia (93,8%) e Belgio (88,2%). Dopo Milano, Torino è
conosciuta da Regno Unito e Stati Uniti (75%), Germania e Spagna (66%),
Francia (56,3%), Olanda (33,3%), Svezia (28,6%) e Belgio (23,5%). Roma
invece è preferita dai tedeschi (80%), seguiti dagli statunitensi (50%),
dai belgi (35,3%), dagli olandesi (33.3%), dai francesi (31,3%), dai
britannici (25%), dagli spagnoli (16,7%) e dagli svedesi (14,3%). L'Italia
è conosciuta per... La moda per il 78,7% degli intervistati, cibo e vino
(75,3%), turismo (71,9%), calcio (65,2%), chiese e musei (60,7%), shopping
(41,6%), sole e mare (39,3%), teatro e cultura (37,1%), fiere (29,2%),
imprese (27%), tecnologia (19,1%), finanza (4,5%), vita notturna (3,4%),
altro (4,5%). Per paesi. Segnalano la moda il 100% degli statunitensi,
assieme ai britannici e agli svedesi, l'86,7% dei tedeschi, l'83,3% degli
olandesi, il 70,6% dei belgi, il 66,7% degli spagnoli e il 56,3% dei
francesi. Amano invece il cibo e il vino italiani soprattutto in Germania,
Olanda e Svezia (100%), Regno Unito e Usa (75%), Belgio (70,6%), Francia
(43,8%) e Spagna (33,3%). Il calcio è preferito dagli svedesi (100%), dai
francesi e dagli inglesi (75%), dagli olandesi (66,7%), dai tedeschi (60%,)
dai belgi (58,8%) e dagli spagnoli e dagli americani (50%). Le aziende
italiane maggiormente conosciute all'estero. Prima la Fiat (93,3%), Pirelli
(71,9%), Telecom (11,2%), Mediaset (10,1%), i 5 milioni di pmi (6,7%), i
distretti (3,4%), altro (12,4%). Per paesi. La Fiat è conosciuta
soprattutto in America, Germania, Svezia e Regno Unito (100%), Francia
(93%), Belgio (88,2%), Spagna e Olanda (83,3%). Mentre la Pirelli è ben
conosciuta nel Regno Unito (100%), Olanda (83,3%), Francia (75%), Germania
(66,7%), Belgio (64,7%), Svezia (57,1%), Francia e Stati Uniti (50%). Come
viene valutata la competitività internazionale dell'Italia. Il 47,2% degli
intervistati ha indicato come grado di competitività internazionale
"molto". Il 28,1% ha indicato "abbastanza" ed
addirittura il 15,7% ha dichiarato "moltissimo". Solo il 6,7% ha
dichiarato "poco". Per paesi. L'Italia è ritenuta competitiva a
livello internazionale dal 73,3% dei tedeschi, il 50% degli inglesi, degli
olandesi e degli spagnoli, dal 43,8% dei francesi, dal 42,9% degli svedesi e
dal 35,3% dei belgi. Aprire un'attività in Italia può rappresentare un
vantaggio competitivo? Il 31,5% degli intervistati ha indicato
"abbastanza". Il 28,1% "molto"; il 10,1%
"poco" e anche un 10,1% ha dichiarato "per nulla"; il 9%
"moltissimo"; il 6,7% "altro". Per paesi. Ritiene nel
complesso vantaggioso aprire un'attività in Italia l'86,7% dei tedeschi,
l'83,3% degli olandesi, l'81,3% dei francesi, il 70,6% dei belgi, il 57,1%
degli svedesi, il 50% dei britannici e degli americani e il 33,3% degli
spagnoli. ... e dove. Il 58,4% dichiara a Milano; Torino 22,5%, a Roma
16,9%, Venezia e Bologna 7,9%, Firenze 3,4%, Napoli 2,2%, altro 4,5%. Per
paesi. Milano è preferita dall'83,3% degli olandesi, dall'80% dei tedeschi,
dal 71,4% degli svedesi, dal 68,8% dei francesi, dal 50% degli spagnoli e
degli americani e dal 41,2% dei belgi. Torino invece piace al 50% degli
inglesi, al 46,7% dei tedeschi, al 25% dei francesi e degli americani, al
16,7% degli spagnoli, al 14,3% degli svedesi e all'11,8% dei belgi. Roma è
preferita in Germania (33,3%), Regno Unito (25%), Olanda (16,7%), Svezia
(14,3%), Belgio (11,8%) e Francia (6,7%). I punti di forza dell'Italia. La
qualità della vita (74,2%), l'ambiente economico (34,8%), hotel e
ristoranti (33,7%), l'internazionalità (28, 1%), centri congressi e fiere
(24,7%), aeroporti (10,1%), università (9%), altro (5,6%), trasporti
pubblici (3,4%). Per paesi. Il Bel Paese è rinomato per la qualità della
vita in Inghilterra, Stati Uniti e Germania (100%), Svezia (85,7%), Belgio
(70,6%), Francia (62,5%), Olanda (50%) e Spagna (16,7%). ... e degli
italiani. Capacità comunicativa (42,7%), eleganza (34,8%), flessibilità
(33,7%), abilità tecniche (29,2%), gentilezza (24,7%), impegno e capacità
di mediazione e creatività (16,9%), efficienza (10,1%), serietà (5,6%),
altro (3,4%). Per paesi. La capacità comunicativa degli italiani è famosa
presso il 73,3% dei tedeschi, il 56,3% dei francesi, il 50% degli spagnoli,
il 28,6% degli svedesi, il 17,6% dei belgi. L'eleganza italiana conquista
invece il 50% degli spagnoli, degli olandesi, dei francesi e degli
statunitensi, il 46,7% dei tedeschi, il 25% degli inglesi, il 14,3% degli
svedesi, l'11,8% dei belgi. Perché aprire un'attività in Italia può
rappresentare un vantaggio competitivo? Il 42,7% ritiene che sia un ottimo
mercato potenziale, il 29,2% sceglie la posizione geografica, il 24,7% la
porta d'ingresso sul mercato Mediterraneo; l'11,2% la porta d'ingresso sul
mercato Europeo e i bassi rischi. Il 15,7% è attratto dal potenziale delle
risorse umane, il 10,1% dall'assistenza nelle diverse fasi di apertura e dal
costo della forza lavoro, il 6,7% è attratto dalla crescita del contesto
economico, il 5,6% dal sistema fiscale, ma anche spera di aumentare la
visibilità, l'1,1% per le materie prime e il 2,2% per altro. Per paesi.
L'Italia è un ottimo mercato potenziale per le imprese francesi (56,3%),
tedesche (53,3%), olandesi (50%), svedesi (42,9%), spagnole (33,3%), inglesi
e americane (25%), belghe (23,5%). I personaggi famosi italiani all'estero.
Berlusconi è conosciuto per il 59,6% degli intervistati seguito da Sophia
Loren (51,7%) e Giorgio Armani (43,8%). Seguono Prodi (24,7%), Umberto
Agnelli (23,6%), Umberto Eco (18%), Dolce e Gabbana (12,4%), Renzo Piano
(10,1%), Roberto Benigni (6,7%), Dario Fo e Monica Bellucci (5,6%), Alex del
Piero (3,4%), Riccardo Muti, Carlo Rubbia (1,1%). Per paesi. Berlusconi è
ben conosciuto in Olanda (100%), Francia e Regno Unito (75%), Spagna
(66,7%), Belgio (58,8%), Germania (33,3%), Svezia (28,6%) e Usa (25%). Sofia
Loren e Giorgio Armani spopolano invece negli Usa (100%).
URBANI: "AL VIA LA CONCRETA
AUTONOMIA DELLE SOPRINTENDENZE SPECIALI"
Roma, 12 maggio 2003 - Il Consiglio dei Ministri ha deliberato oggi il
regolamento per l'autonomia contabile e finanziaria delle soprintendenze
speciali per i poli museali di Napoli, Roma, Venezia, Firenze e della
Soprintendenza archeologica autonoma di Roma. "È un provvedimento
molto atteso - afferma il Ministro per i Beni e le Attività Culturali,
Giuliano Urbani - perché consente alle soprintendenze speciali di poter
gestire autonomamente una rilevante quota parte degli incassi dovuti alla
vendita di biglietti d'ingresso, merchandising, iniziative di
sponsorizzazione e concessioni temporanee di locali. Finalmente verranno
superati i problemi di cassa che avevano determinato non poche difficoltà
alla spesa corrente di tali Soprintendenze, come emerso anche in recenti
polemiche". Il vuoto normativo aveva difatti determinato un intervallo
anche di un anno tra il momento dell'incasso delle Soprintendenze e quello
successivo dell'accreditamento dei fondi, poiché erano necessari articolati
passaggi presso il Ministero dell'Economia e il Ministero per i Beni e le
Attività Culturali. "Con l'attuazione di questo regolamento - conclude
il Ministro Urbani - l'autonomia delle Soprintendenze speciali diventa una
realtà concreta e non formale. Questo regolamento sarà anche un ulteriore
stimolo ad immaginare iniziative culturali che sappiano attirare
l'attenzione del pubblico, in modo da proseguire nella politica di
miglioramento dell'accoglienza nei nostri musei e nei siti
archeologici".
"VALORIZZARE IL RUOLO DELLE DONNE
NELLE COOPERATIVE SOCIALI" PRESENTATI IN UN CONVEGNO A PERUGIA I
RISULTATI DEL "PROGETTO V.A.L.E."
Perugina, 12 maggio 2003 - Chiedono una maggiore attenzione alle
problematiche legate al lavoro femminile, la valorizzazione delle risorse
umane, la creazione di un modello per il riconoscimento delle competenze,
politiche e progetti di conciliazione dei ruoli di donne di famiglia e
donne-lavoratrici. Sono le donne che lavorano all'interno delle cooperative
sociali, riunite il 9 maggio a convegno a Perugia in occasione della
presentazione dei risultati del "Progetto V.A.L.E." riferito
all'emanazione della Legge 125 del Ministero del Lavoro e realizzato
dall'Associazione "Progetto donna" di Bologna in collaborazione
con Confcooperative Umbria. Muovendo dal dato nazionale che attesta l'opera
nelle cooperative sociali di personale femminile oscillante tra il 74 e
l'82%, cui non corrisponde una significativa presenza ai vertici delle
stesse aziende che varia tra il 4 e l'8%, l'indagine di tipo qualitativo
mette in luce "risultati per certi versi sorprendenti - ha affermato
Patrizia Randini di "Progetto Donna" - tali da evidenziare una
sostanziale forma di discriminazione non solo di genere, ma anche dal punto
di vista dell'età, dell'etnia, della condizione sociale; da qui l'esigenza
di progettare criteri innovativi capaci di scardinare quest'autentica forma
di segregazione". Non è solo questione di conquista di posti di
comando, anche se si accusa che i modelli di carriera sono prettamente
maschili privilegiando più gli aspetti tecnici che di relazione: le donne
delle cooperative sociali accettano e difendono il proprio ruolo di base,
specie nel campo dell'assistenza, ma puntano l'indice, secondo Roberta
Bortolucci di "Progetto Donna", "sulla mancanza di
pianificazione nella gestione dell'azienda attraverso la condivisione delle
problematiche femminili a cominciare dai carichi familiari, sullo stato di
precarietà del lavoro femminile e sui contratti atipici, sulla scarsa
formazione, su una valutazione del lavoro in base alla quantità e non alla
qualità, sulla mancata considerazione del potenziale rilievo economico e di
immagine che può avere una diversificazione più articolata dei ruoli a
favore delle donne". Tutti aspetti questi che trovano pieno riscontro
sulla realtà umbra, ben chiara agli occhi di Leonia Lanari, vicepresidente
di Federsolidarietà-Confcooperative Umbria: "Nella mostra regione
siamo perfettamente in linea con i dati nazionali ed è fortissima
l'esigenza di valorizzare professionalità che hanno ruoli fondamentali
proprio grazie alle lavoratrici. Va per questo intensificato il confronto
sia all'interno delle singole aziende che con le istituzioni, pensando anche
a progetti di mobilità all'interno di reti consortili e al rafforzamento
della formazione". Non a caso era presente l'assessore provinciale alla
Formazione, Maria Pia Bruscolotti che ha sottolineato la "necessità di
un cambio di cultura nei vertici delle aziende e di una crescita del sistema
dei servizi a sostegno delle donne". Il sociologo Roberto Segatori ha
invece sostenuto il concetto di "trasformazione in corso dell'identità
femminile che deve fare i conti con l'organizzazione moderna delle aziende
senza potersi più riferire ai modelli lavorativi e agli stili di vita di
qualche decennio fa".
ASILI NIDO AZIENDALI: CON UNINDUSTRIA
TREVISO SONO A PORTATA DI Pmi COINVOLTE 8 MEDIE AZIENDE PER UN PROGETTO DA
500 MILA EURO CHE OSPITERÀ 38 BAMBINI
Treviso, 12 maggio 2003 - È stato promosso da Unindustria Treviso il primo
asilo nido interaziendale a livello nazionale che ospiterà 38 bambini di
dipendenti occupati nell'area produttiva di Scomigo, a cavallo tra i Comuni
di Conegliano e Vittorio Veneto. "Sino ad oggi gli asili nido aziendali
sono stati realizzati unicamente da poche grandi imprese illuminate",
ha affermato Sergio Bellato, presidente di Unindustria Treviso. "Uno
dei primi obiettivi di Unindustria Treviso, invece è fare sintesi attorno
ad esigenze condivise e consentire l'accesso di imprese anche di piccole e
medie dimensioni a soluzioni che, abitualmente, sono appannaggio delle
aziende di maggiori dimensioni. L'asilo interaziendale che ci apprestiamo a
realizzare ne è un esempio. Siamo fieri di aver collaborato con le aziende
del posto alla creazione di un servizio di tale importanza per la comunità
che opera a Scomigo". Per realizzare il progetto è stato creato il
Consorzio Interaziendale Servizi all'Infanzia e ai Minori che raggruppa 8
aziende che ad oggi hanno aderito all'iniziativa (Irinox, Kappe & Kappe
Falmec, Lainox, Permasteelisa, Ristorazione Ottavian, Sangalli Vetro, Silca,
Tegola Canadese) e Unindustria Treviso che opera attivamente attraverso la
propria società Immobiliare. Presidente del Corsorzio è stata nominata
Katia Da Ros, della Irinox di Corbanese di Tarzo (e mamma di una bambina di
un anno e mezzo). L'asilo nido ospiterà fino ad un massimo di 38 bambini
tra 3 mesi e 3 anni: è situato al terzo piano di un Centro Servizi in via
di realizzazione presso l'area di Scomigo, ed è progettato per avere circa
400 mq di area coperta e un giardino pensile di 510 mq. Il Centro Servizi a
supporto dell'attività della zona industriale di Scomigo, ospiterà fra
l'altro anche un ufficio postale, una banca, una palestra, degli uffici e,
più distaccati, degli spazi ad uso foresteria. L'iniziativa si inserisce
pienamente nel dettato della Finanziaria 2003 (art 91) che prevede
contributi per le imprese che realizzano, nei luoghi di lavoro, servizi di
asilo nido e micro-nidi. Per la realizzazione del progetto è stato, quindi,
richiesto un contributo a fondo perduto alla Regione Veneto che, se
approvato, permetterà alle aziende consorziate di partecipare al progetto
con una spesa di circa 30mila euro. "In un'area come la nostra - ha
affermato il Direttore di Unindustria Treviso Cesare Bernini -, dove si
fatica a trovare mano d'opera, una presenza sempre maggiore di donne nel
mondo del lavoro costituisce un'opportunità importante. Per favorire tale
processo è indispensabile promuovere una politica attiva per la natalità.
Ci sono di esempio in questa direzione paesi come Francia e Svezia che
presentano contemporaneamente sia il maggior numero di donne lavoratrici sia
i più alti tassi europei di sviluppo demografico. Riteniamo che questo
primo asilo, a cui speriamo ne possano seguire altri, costituisca un
contributo in questa direzione". L'intero progetto è nato per diretta
iniziativa di Unindustria che ha contribuito, fin dall'avvio della
realizzazione, allo studio delle particolari modalità contrattuali e legali
che accompagnano il progetto e ha finanziato integralmente, con il
contributo della Camera di Commercio, lo studio psico-pedagogico che
accompagna la progettazione di questo asilo nido.
INCONTRO CON MANAGER DI DOMANI: AZIENDA
OSPITE È PROCTER & GAMBLE
Torino, 12 maggio 2003 - Martedì 20 maggio 2003, alle ore 15.00, presso la
Facoltà di Economia (C.so Unione Sovietica 218 bis Torino), l'Ufficio Job
Placement organizza un incontro sull'orientamento al mondo del lavoro.
L'azienda ospite è Procter & Gamble , grande multinazionale di beni di
largo consumo. Presenterà interessanti "opportunità" di lavoro e
di stage per laureandi/laureati e dottorandi.Al termine dell'incontro sono
previsti test preliminari di selezione per i partecipanti l'incontro. Per
informazioni, rivolgersi al Job Placement (011/670.6007).
METTI, UNA SERA A CENA. 120
APPUNTAMENTI E UNA GUIDA PER PROMUOVERE LA BIODIVERSITA' E IL PATRIMONIO
AMBIENTALE
Roma, 12 maggio 2003 - Vengono presentate il 9 maggio iniziative nate dalla
collaborazione tra Enel e Slow Food: il Mese dei Presidi a sostegno della
Fondazione Slow Food per la Biodiversità e la Guida che raccoglie le
iniziative del programma Enel Natura e Territorio per la valorizzazione del
patrimonio ambientale nelle aree attigue ai propri impianti. Occasioni per
conoscere e degustare rari prodotti agroalimentari artigianali e per
scoprire nuovi e suggestivi percorsi turistico-ambientali nel nostro Paese,
attraverso un'inedita combinazione di sapori e luoghi, all'insegna della
salvaguardia culturale dei territori. "Il Mese dei Presìdi",
ovvero 120 cene tematiche nelle migliori osterie italiane. E' questa
l'originale proposta di Slow Food che, con il sostegno di Enel, promuove tra
maggio e giugno una serie di incontri per conoscere alcuni Presìdi italiani
ed internazionali come protagonisti del menù. L'occasione fornirà un
contributo alla Fondazione Slow Food per la Biodiversità: infatti una quota
del ricavato delle cene, grazie ai gestori delle Osterie e ai Soci Slow Food
che parteciperanno, verrà devoluta alla Fondazione. I Presìdi Slow Food
sono progetti finalizzati a sostenere, valorizzare e promuovere prodotti
agro-alimentari a rischio di estinzione, in Italia e nel mondo. Attraverso
la Fondazione per la Biodiversità, Slow Food intende fornire una solida
base alla nascita dei Presìdi Internazionali e contribuire al finanziamento
del Premio Slow Food per la Difesa della Biodiversità. "L'esperienza
di Slow Food e il successo del progetto dei Presidi, sottolinea Piero Sardo,
Presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità, ci hanno
insegnato che è la provincia italiana, con la sua ricchezza e vivacità
culturale, il luogo dell'eccellenza nel campo della piccola produzione
agroalimentare; non a caso le cene che vedono protagonisti questi gioielli
della nostra gastronomia sono distribuite su tutto il territorio nazionale.
Entrambe le iniziative che vengono presentate oggi hanno come punto di
riferimento il territorio, elemento centrale per la salvaguardia delle
radici culturali del nostro Paese." Il calendario delle cene sarà
disponibile sul sito internet www.slowfood.it. "Guida Natura e
Territorio" Enel accompagnerà Slow Food in questo particolare viaggio
in Italia, cena per cena, anche con un ulteriore concreto contributo alla
conoscenza e valorizzazione del patrimonio storico-ambientale italiano:
realizzerà e diffonderà infatti una guida agli oltre 100 itinerari
naturalistici, artistici, sportivi e culturali - creati nell'ambito del
programma Natura e Territorio nei pressi dei propri impianti e meta ogni
anno di migliaia di visitatori. La pubblicazione è integrata ed arricchita
con le informazioni sui Presìdi e le Osterie, selezionati da Slow Food, che
si trovano nei dintorni. "Il programma Natura e Territorio che Enel
porta avanti da molti anni testimonia l'impegno della società per la
salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale delle
aree dove opera, ha spiegato il presidente di Enel Piero Gnudi. L'accordo
con il Movimento Slow Food è fondato sulla comune sensibilità per la
conservazione delle ricchezze e delle peculiarità dei diversi territori del
nostro paese e consente di promuovere insieme alle risorse naturalistiche e
alle opere architettoniche ed artistiche delle aree interessate anche le
tradizioni enograstronomiche che sono un patrimonio del nostro paese."
La Guida verrà distribuita gratuitamente presso le sedi e gli uffici Enel e
attraverso gli uffici di promozione turistica delle zone interessate dal
programma Natura e Territorio. Tutti gli itinerari sono illustrati anche nel
sito internet www.enel.it/natura. Natura e Territorio è il programma Enel
mirato a valorizzare gli aspetti ambientali, turistici e ricreativi delle
aree attigue a impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di
energia elettrica. Enel in tal modo offre alla collettività un sistema
ambientale diffuso sull'intero territorio nazionale che, per il suo stato di
conservazione e per la presenza di una flora e una fauna intatte,
costituisce uno straordinario patrimonio naturale. Il programma si articola
in progetti mirati alla conoscenza dell'ambiente, allo studio del territorio
e allo sviluppo di attività ricreative e sportive e viene sviluppato in
collaborazione con Istituzioni, Aziende di Turismo, Associazioni
ambientaliste e sportive.
MARCIANISE ED IL DISAGIO ABITATIVO.
L'ASSESSORE FRATTOLILLO INTERVIENE IN UN CONVEGNO A NAPOLI
Marcianise 12 maggio 2003 Si è tenuto giovedì 8 maggio presso l'hotel
Terminus di Napoli il convegno dal titolo "Il disagio abitativo in
Campania". L'iniziativa organizzata dall'Agci Campania e dalla Lega
delle Cooperative regionale, ha visto la partecipazione, fra gli altri,
dell'Assessore all'Urbanistica del Comune di Marcianise Telia Frattolillo,
che ha presentato uno studio del territorio marcianisano sul disagio
abitativo. Dai dati dell'ultimo censimento, Marcianise si attesta come terza
città della provincia di Caserta per popolazione. Un incremento dell'11%
rispetto ai dati del 1991 che fa comprendere come negli ultimi anni il
disagio abitativo sia avvertito dalla comunità. Pur tuttavia la densità
abitativa risulta essere bassa a causa di una cattiva gestione del
territorio derivata, a sua volta dalla non completa attuazione del Prg del
1996. La mancata redazione dei Piani Particolareggiati delle zone C di
espansione ha determinato l'impossibilità di edificare in aree destinate a
residenza ed ha fatto si che l'abusivismo crescesse. Inoltre, il ritardo
sull'adozione del Piano di Recupero del centro storico lascia
sottoutilizzato un vasto parco di abitazioni potenzialmente disponibili sul
mercato, con consistenti quote del patrimonio abitativo in condizioni di
degrado. "In questi due anni di amministrazione - dichiara Frattolillo
- abbiamo lavorato e continueremo a farlo per affermarci sempre più, nello
scenario regionale, come il luogo della produzione di qualità e dei
servizi. Solo con queste iniziative è previsto lo spostamento di
numerosissime aziende che comporterà la localizzazione sul territorio
marcianisano di flussi migratori dall'hinterland napoletano. A questo
flusso, ed al conseguente disagio che ne deriverà, è necessario dare delle
risposte: fornire servizi adeguati ed ampliare il patrimonio
edilizio-residenziale". "Bisogna - continua l'assessore
all'Urbanistica - guardare alla casa come ad un servizio. Un servizio non
solo per garantire l'accesso ad un alloggio alle famiglie a basso reddito,
ma anche garantire la mobilità per incrociare le dinamiche sociali e del
mercato del lavoro". Al convegno erano presenti inoltre D. De Biase
(presidente Legacoop Campania), F. Califano (assessore Urbanistica Comune di
Caivano), V. De Vito (Assessore Riqualificazione Urbana Comune di Avellino),
F. Martino (Assessore Urbanistica Comune di Salerno), A. Lepore (Assessore
Casa Comune di Napoli), M.Di Lello (Assessore Edilizia Pubblica ed Abitativa
della Regione Campania).
SEMINARIO ECOLINK: IL RUOLO DEGLI
ECOCENTRI NELLO SVILUPPO LOCALE SOSTENIBILE
Bruxelles, 12 maggio 2003 - L'Ecosito del Pays de Thau sta organizzando, con
il finanziamento della Commissione europea, un seminario europeo Ecolink che
si terrà il 23 ed il 24 giugno nello Jutland occidentale (Danimarca). La
manifestazione si propone di rispondere a due interrogativi fondamentali:
"In che modo gli ecocentri possono contribuire allo sviluppo locale
sostenibile?", e "Quale tipo di ricerca occorre per migliorare la
comprensione di questo ruolo, per sostenerne l'attuazione e per rendere più
efficienti le corrispondenti politiche pubbliche?". A tal fine, i
partecipanti analizzeranno i contesti nei quali gli ecocentri possono
sorgere o sviluppare le proprie attività, valuteranno gli aspetti
pertinenti delle recenti ricerche sullo sviluppo locale ed, infine,
definiranno le potenzialità degli ecositi per l'attuazione delle politiche
europee in materia di sviluppo locale sostenibile. A seguito del dibattito,
gli organizzatori sperano di poter formulare una serie di raccomandazioni
riguardanti i requisiti scientifici a favore di una maggiore comprensione,
le politiche locali, regionali ed europee, nonché la creazione, lo sviluppo
ed il funzionamento degli ecocentri. Infolink: http://www.ecosites.net/
RIUNIONE DI ESPERTI SULL'AZIONE
CONGIUNTA DELL'UE NEL SETTORE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI
Vienna, 12 maggio 2003 - Una conferenza dal titolo "Azione congiunta
dell'UE nel settore delle tecnologie ambientali", si terrà il 26 ed il
27 maggio a Vienna (Austria). La manifestazione intende affrontare il tema
della diffusione delle nuove tecnologie ambientali della sostenibilità, con
l'intento di contribuire alla politica europea in questo settore. A tal
fine, la conferenza cercherà di individuare le tecnologie promettenti, gli
ostacoli ed i punti d'azione, prestando particolare attenzione all'obiettivo
della Commissione di definire, entro la fine del 2003, il piano d'azione nel
settore delle tecnologie ambientali (Etap - Environmental Technology Action
Plan). La manifestazione è organizzata dal governo austriaco e dalla
Federazione dell'industria austriaca, con il sostegno della Presidenza greca
dell'UE. Il periodo di consultazione per il proposto piano d'azione nel
settore delle tecnologie ambientali della Commissione si concluderà il 15
maggio. Le parti interessate sono invitate a presentare le loro osservazioni
entro questa data, al riferimento sottoindicato. Infolink: http://europa.eu.int/comm/research/environment/etap_en.html
PROCEDURA D'INFRAZIONE DELLA
COMMISSIONE CONTRO L'ITALIA PER TRATTAMENTO DISCRIMINATORIO DI ASSISTENTI DI
LINGUA STRANIERA NELLE UNIVERSITÀ ITALIANE
Bruxelles, 12 maggio 2003 La Commissione ha emesso un parere motivato a
norma dell'articolo 228 CE per la mancata esecuzione da parte dell'Italia
alla sentenza della Corte di giustizia del 26 giugno 2001 nella causa
C-212/99 riguardante il trattamento discriminatorio relativamente al
riconoscimento dei diritti acquisiti dei collaboratori linguistici (ex
assistenti di lingua straniera, cosiddetti "lettori") in diverse
università italiane(1). In questa sentenza la Corte ha dichiarato che la
Repubblica italiana, non avendo assicurato il riconoscimento dei diritti
quesiti agli ex lettori di lingua straniera, divenuti collaboratori
linguistici, riconoscimento invece garantito alla generalità dei lavoratori
nazionali, è venuta meno agli obblighi ad essa incombenti in forza delle
disposizioni del Trattato sul diritto di libera circolazione dei lavoratori
(art. 48 del Trattato CE divenuto art. 39 CE). La Corte ha tra l'altro
ritenuto che le università, non concedendo agli ex lettori di lingua
straniera divenuti collaboratori linguistici gli aumenti di stipendio,
l'anzianità e il versamento, da parte del datore di lavoro, dei contributi
previdenziali fin dalla data della loro prima assunzione, mentre tale
trattamento è riconosciuto e garantito a tutti i lavoratori nazionali
secondo la legislazione nazionale, abbiano trattato i cittadini di altri
paesi in modo diverso, commettendo una discriminazione in base alla
cittadinanza. Dalle informazioni fornite dalle autorità italiane circa le
misure adottate per conformarsi alla sentenza della Corte di giustizia
europea risulta chiaro che, malgrado un progetto di accordo concernente il
contratto collettivo nazionale di lavoro per il personale universitario, le
amministrazioni delle università interessate, ad eccezione di una, hanno
adottato decisioni unilaterali. Inoltre, gli aumenti di retribuzione
concessi ai collaboratori linguistici entrano in vigore in date diverse e
tanto il numero quanto la portata delle bande d'anzianità applicate variano
da una università all'altra. Per di più, le informazioni fornite non
indicano la categoria di lavoratori nazionali, le cui funzioni siano
analoghe o simili a quelle degli ex assistenti di lingua straniera presso le
università, adottata come parametro o riferimento per calcolare le
condizioni applicabili ai lettori. Mancano altresì informazioni per quanto
riguarda i contributi previdenziali. In assenza di informazioni concernenti
l'equivalenza e la comparabilità tra il trattamento dei lettori e i
pagamenti effettuati a favore della categoria di riferimento di lavoratori
nazionali, la Commissione ritiene che l'Italia non abbia ancora adottato
tutte le misure necessarie per eseguire correttamente e completamente la
suddetta sentenza della Corte. La Commissione ha pertanto deciso di emettere
un parere motivato sulla base dell'articolo 228 CE. Il governo italiano è
invitato a prendere le misure necessarie per conformarsi al parere motivato
entro due mesi dal ricevimento dello stesso, adottando le disposizioni che
l'esecuzione corretta e completa della sentenza comporta. Qualora il governo
italiano non adottasse le misure necessarie entro il termine indicato, la
Commissione può adire nuovamente la Corte di giustizia precisando l'importo
della somma forfettaria o della penalità che consideri adeguato alle
circostanze. Le Università della Basilicata, di Milano, di Palermo, di
Pisa, La Sapienza di Roma e lIstituto Universitario Orientale di
Napoli.
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