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2003 anno 6°  

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12 MAGGIO 2003

pagina 1

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(* symbolcopyright c Comunitè europee,2001 http://www.cordis.lu )

 

LA COMMISSIONE ADOTTA UNA NUOVA DEFINIZIONE PER LE IMPRESE EUROPEE DI RIDOTTISSIME, PICCOLE E MEDIE DIMENSIONI 

Bruxelles, 12 maggio 2003 La Commissione europea ha adottato l'8 maggio una nuova definizione d'imprese di dimensioni ridottissime (microimprese) o piccole e medie (Pmi) nell'intento di promuovere l'imprenditorialità, gli investimenti e la crescita, di agevolare l'accesso ai capitali di ventura, di ridurre gli oneri amministrativi e di consolidare la certezza del diritto. La nuova definizione è stata elaborata in seguito a due ampi giri di consultazione con il pubblico; nello stabilire le categorie di micro imprese e Pmi essa mantiene le soglie relative al numero di dipendenti, ma stabilisce un considerevole aumento del massimale finanziario (fatturato o volume totale del bilancio), in particolare per tener conto dell'inflazione e degli incrementi di produttività verificatisi dopo il 1996, data della prima definizione comunitaria di Pmi. Diverse disposizioni fanno sì che il vantaggio legato alla possibilità di accedere ai dispositivi nazionali ed ai programmi europei di sostegno alle Pmi sia riservato alle imprese che presentano effettivamente le caratteristiche di una Pmi (in quanto manca loro la forza economica propria di organizzazioni di maggiori dimensioni). Per consentire una transizione senza intoppi a livello d'Unione e nazionale la nuova definizione verrà utilizzata a partire dall'1 gennaio 2005. Questa modernizzazione della definizione di Pmi avrà ripercussioni atte a promuovere la crescita, l'imprenditorialità, gli investimenti e l'innovazione; favorirà inoltre la cooperazione ed il raggruppamento d'imprese indipendenti. Erkki Liikanen, Commissario responsabile per le imprese, ha dichiarato: "Le imprese di piccole e medie dimensioni formano la spina dorsale dell'economia europea. Esse sono d'importanza cruciale per lo spirito imprenditoriale e l'innovazione nell'Unione e quindi per garantire la concorrenzialità dell'Unione stessa. Una valida definizione di Pmi rende più agevole individuarne le esigenze e sviluppare politiche efficienti per compensare gli specifici problemi derivanti dalle loro dimensioni. Ciò riveste un'importanza vitale per la concorrenzialità, la crescita e l'occupazione in un'Unione europea allargata." 
Valori di soglia per le Pmi

Categoria d'impresa

Numero di dipendenti
(immutato)

Fatturato

o

Volume totale di bilancio

Imprese di media dimensione

< 250

€= € 50 milioni
(nel 1996: 40 milioni)

€= € 43 milioni
(nel 1996: 27 milioni)

 

Imprese di piccole dimensioni

< 50

€= € 10 milioni
(nel 1996: 7 milioni)

€= € 10 milioni
(nel 1996: 5 milioni)

 

Imprese di ridottissime dimensioni (microimprese)

< 10

€= € 2 milioni
(non definito in passato)

€= € 2 milioni
(non definito in passato)

 

La definizione di Pmi attualmente utilizzata nell'ambito del diritto comunitario è quella adottata nella raccomandazione della Commissione 96/280/CE Le proposte modifiche di tale definizione sono state messe alla prova in due ampi giri di consultazione con il pubblico, lanciati nel 2001 e nel 2002, ed hanno accomodato notevoli cambiamenti del testo volti a tener conto delle esigenze e delle realtà del settore. Finalità principali della revisione sono: Ridurre gli oneri amministrativi ed accelerare le procedure Viene proposto un modello di autocertificazione volontaria per le imprese. Questo formulario unico dovrebbe ridurre gli oneri amministrativi per le imprese ed accelerare le procedure sostituendo i vari formulari attualmente in uso per le diverse finalità amministrative. Promuovere l'imprenditoria e le microimprese Per la prima volta la definizione rivista contempla soglie finanziarie precise per le microimprese, il che dovrebbe contribuire ad agevolare i programmi di sostegno delle autorità regionali e nazionali per questa categoria d'imprese. Viene così riconosciuto il ruolo fondamentale che le microimprese svolgono nello sviluppare l'imprenditoria. Vengono altresì riconosciute come imprese anche le attività connesse all'economia sociale e le imprese artigianali . Promuovere la crescita Il considerevole aumento dei massimali finanziari, che tiene conto degli incrementi di prezzi e produttività verificatisi dopo il 1996, non determinerà un aumento marcato del numero di Pmi ma favorirà le imprese che investono. Vengono parimenti agevolate le partecipazioni minoritarie delle imprese di maggiori dimensioni nelle Pmi, pur preservando l'indipendenza di queste ultime. Agevolare l'accesso ai capitali di ventura La revisione agevola il finanziamento sotto forma di partecipazione al capitale per le Pmi accordando un trattamento favorevole ai fondi regionali, alle società che si occupano di capitali di ventura ed ai business angels. Promuovere gli investimenti nell'innovazione e nelle attività di ricerca Analoghe esenzioni sono introdotte anche per gli investimenti nelle attività imprenditoriali derivate compiuti da università ed istituti di ricerca, allo scopo di promuovere gli investimenti nelle attività di ricerca e nell'innovazione. Promuovere i raggruppamenti d'imprese e consolidare la certezza del diritto La revisione favorisce i raggruppamenti di Pmi indipendenti introducendo una chiara tipologia delle imprese (autonome, associate e collegate) ed un metodo trasparente per calcolare il personale e le soglie finanziarie. Tale metodo fornisce un quadro più realistico della forza economica delle imprese, limitando al tempo stesso il numero di livelli di collegamento tra imprese di cui occorre tener conto e contribuendo così notevolmente a consolidare la certezza del diritto. Impedire i fenomeni di aggiramento delle regole Il fatto di allineare il concetto d'imprese "collegate" alla direttiva in tema di conti consolidati renderà estremamente difficile aggirare tale definizione. Sotto questo profilo la nuova definizione tiene conto delle esperienze compiute in tema di controllo degli aiuti pubblici. Promuovere la formazione professionale e l'equilibrio tra attività lavorative e vita privata Dal computo del personale in funzione dei massimali sono esclusi apprendisti e studenti che ricevono una formazione professionale, così da favorire le imprese che provvedono tale formazione. Analogamente sono esclusi dal computo i periodi di congedo parentale o di maternità, così da non penalizzare le imprese che promuovono l'equilibrio tra vita privata e attività lavorativa. Ulteriori informazioni sulla definizione di Pmi : http://europa.eu.int/comm/enterprise/enterprise_
policy/sme_definition/index_en.htm
 

PROPOSTA DI UN REGOLAMENTO SUGLI AIUTI PER LA R&S A BENEFICIO DELLE PMI 
Bruxelles, 12 maggio 2003 - La Commissione europea ha proposto un nuovo regolamento che consentirà agli Stati membri di concedere aiuti per la ricerca e sviluppo (R&S) alle piccole e medie imprese (Pmi), senza dover richiedere preventiva autorizzazione alla Commissione stessa. Si tratta della prima volta in cui l'Esecutivo prevede un'esenzione per categoria degli aiuti di Stato in materia di R&S. Tale iniziativa è giunta in risposta all'obiettivo di Lisbona di elevare la spesa per la ricerca e sviluppo al tre per cento del prodotto interno lordo (Pil) degli Stati membri entro il 2010. Commentando il proposto regolamento, il commissario per la Ricerca Philippe Busquin ha affermato che fare ricerca in Europa, talvolta, può essere paragonabile ad un percorso di guerra, a causa della burocrazia e della mancanza di sostegno e coordinamento. "La proposta esenzione dalla notifica per gli aiuti alla R&S a favore delle Pmi consentirà di eliminare le pratiche amministrative superflue e di incentivare l'utilizzo dei fondi di ricerca destinati alle imprese. "Per diventare l'economia basata sulla conoscenza più competitiva al mondo dobbiamo rimuovere tali impedimenti. [...] L'obiettivo del tre per cento potrà essere raggiunto solo se riusciremo a creare, in Europa, delle condizioni favorevoli alla ricerca. Gli aiuti di Stato svolgono un ruolo importante a tal fine [...]. Si tratta di un passo avanti verso il conseguimento dell'obiettivo di Lisbona", ha affermato il Commissario. Ai sensi del regolamento, gli Stati membri potranno finanziare fino al 100 per cento dei costi per la ricerca di base o orientata al mercato, fino al 60 per cento delle spese relative alla ricerca industriale e fino al 35 per cento dei costi per la ricerca incentrata sulla fase di precommercializzazione. Quanto alle attività di ricerca che non rientrano nelle suddette categorie, il nuovo regolamento stabilisce che i progetti debbano essere valutati caso per caso. Fra gli altri ambiti che rientrano nell'esenzione figurano gli studi di fattibilità tecnica, i costi per i brevetti e i programmi di aiuti. Al fine di garantire un approccio esaustivo alle disposizioni contenute nel regolamento, la Commissione avvierà una consultazione con gli Stati membri. Infolink: http://europa.eu.int/comm/research/era/3pct/index_en.html  http://europa.eu.int/comm/competition/state_aid/legislation/aid3.html#D 

E-GOVERNMENT: RAPPORTI ESCLUSIVAMENTE ON LINE TRA IMPRESE E CAMERE COMMERCIO DAL 1 LUGLIO BILANCI IN INTERNET 5 - ML DI EURO CONTRO LA PIRATERIA ON LINE NELLA PA 
Venezia, 12 maggio 2003 - E' quanto ha annunciato il 10 maggio il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca, a margine della conferenza internazionale, 'For a new transatlantic deal' dell'Aspen Institute Italia svoltosi all'Hotel Excelsior del Lido di Venezia, intervenendo anche sulle posizioni di Confindustria rispetto ai costi del rapporto imprese-Pubblica amministrazione. ''Dal 1 luglio, quindi, tutti i rapporti tra imprese e camere di commercio, per quanto riguarda la pubblicazione dei bilanci degli atti e delle cariche sociali avverra' esclusivamente per via telematica a livello nazionale''. Giro di vite del governo anche contro la pirateria on line. Il ministro dell'Innovazione Tecnologica Lucio Stanca ha stanziato 5 milioni di euro per la lotta agli hacker e la sicurezza della rete informatica della Pubblica Amministrazione. Lo ha annunciato lo stesso ministro a margine dei lavori dell'Aspen, precisando che ''le reti informatiche della pubblica amministrazione non sono poi cosi' mal ridotte''. 

APPRENDERE LE TECNICHE GIAPPONESI DI R&S IN SOLI DIECI GIORNI! 
Bruxelles, 12 maggio 2003 - La Commissione europea e il ministero giapponese dell'Economia, del Commercio e dell'Industria stanno organizzando un programma di formazione che si terrà dal 12 al 21 maggio in Giappone, promosso mediante lo slogan "Apprendere le tecniche giapponesi di R&S [ricerca e sviluppo] in soli dieci giorni!". I partecipanti al master avranno l'occasione di osservare il modo in cui le aziende giapponesi utilizzano con successo le loro capacità di R&S e progettazione. Malgrado l'evoluzione del mercato, la riduzione dei cicli di sviluppo e la crescente concorrenza mondiale, le società nipponiche continuano a mostrare un grado elevato di innovazione. Molte di esse hanno trasformato la ricerca applicata in soluzioni personalizzate per soddisfare le esigenze della società in termini di tecnologie dell'informazione (TI). La relazione della Commissione dal titolo "Scienza, tecnologia e innovazione: cifre chiave per il 2002" indica, infatti, che il Giappone trae dalle industrie dell'high-tech la percentuale più elevata al mondo di valore aggiunto in rapporto alla produzione totale. Secondo le ultime statistiche, i giapponesi vantano un tasso dell'11,41 per cento, contro una media europea pari a solo il 7,77 per cento. Il corso consentirà ai responsabili europei della ricerca di incontrare i protagonisti giapponesi dell'innovazione nelle industrie connesse alle TI. Il programma è ancora in via di definizione, ma molto probabilmente consisterà in una serie di lezioni sui seguenti argomenti: strategie sostenibili per la creazione di nuove industrie; politica pubblica in materia di scienza e tecnologia per i sistemi di R&S e tendenze in fatto di innovazione; -prospettive per la misurazione e la creazione del valore nelle società ed evoluzione della creatività tecnologica nelle aziende giapponesi; start-up avviate con capitali di rischio in Giappone: studi di casi di successo. Il programma comprenderà, inoltre, la visita a diverse aziende che operano in settori quali la produzione di dispositivi LCD, la tecnologia ottica, le telecomunicazioni, i circuiti LSI su misura, le sostanze chimiche altamente pure e le valvole di misurazione della portata. Per partecipare al master, occorre essere cittadini di uno Stato membro dell'UE e lavorare presso un'organizzazione, la cui proprietà sia detenuta da una società giapponese o europea per almeno il 50 per cento. Gli altri criteri di selezione sono elencati sul sito web del corso, all'indirizzo sottoindicato. I costi del master saranno finanziati dal Centro UE-Giappone, mentre si presuppone che le spese di viaggio e di alloggio vengano sostenute dalle società dei partecipanti. Per informazioni: Mariko Adachi Tel: +32 2 282 0042 E-mail: m.adachi@eujapan.com  http://www.eujapan.com/europe/market.html 

CIPE: PER LA PRIMA VOLTA CONSISTENTI RISORSE DESTINATE AL SUD PER LA SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE, IL CUI RUOLO DIVENTA PRIORITARIO APPROVATI INGENTI FINANZIAMENTI SPECIFICI PER CENTINAIA DI MILIONI DI €. 
Roma, 12 maggio 2003 - Lo sviluppo della Società dell'Informazione, condizione essenziale per l'ammodernamento del Paese e in particolare del Sud, diventa strategico e fondamentale per l'azione del Governo. Per la prima volta il Cipe ha assegnato in via prioritaria fondi molto rilevanti per la Società dell' Informazione nel Mezzogiorno. È questo il risultato dell'azione svolta da Lucio Stanca, ministro per l'Innovazione e le Tecnologie. Nella riunione odierna, il Comitato ha stanziato per il processo di realizzazione della Società dell'Informazione 226 milioni di € a livello di amministrazione centrale, che però potranno anche essere usati per cofinanziare iniziative delle Regioni nell'ambio delle risorse complessivamente ad esse destinate per un ammontate di 3.400 milioni di €. Non solo, ma il Cipe ha pure ritenuto prioritaria la Società dell'Informazione anche per l'utilizzo di un fondo di riserva istituito per la prima volta e pari a ben 900 milioni di €, che potrebbero essere utilizzati in prospettiva per lo sviluppo della domanda di servizi e per le infrastrutture in a rete a larga banda. Il ministro Lucio Stanca. dopo aver ricordato che "le risorse rese disponibili rappresentano una novità assoluta rispetto al passato", ha sottolineato che questa "è una ulteriore testimonianza dell'impegno del presidente del Consiglio e del Governo per l'ammodernamento del Paese ma, soprattutto, si mette in concreta evidenza l'attenzione per una reale politica di sviluppo del Sud attraverso il sostegno dell'innovazione tecnologica". Il ministro ha auspicato che "si compia un ulteriore sforzo per connettere i finanziamenti destinati alla Società dell'Informazione ai finanziamenti attribuiti alle Regioni utilizzando gli accordi di programma quadro per rendere più sinergico e proficuo l'uso delle risorse". Per quanto riguarda i progetti che saranno finanziati dal Programma, essi rientrano nelle direttrici strategiche previste dalle "Linee guida del Governo per lo sviluppo della Società dell'Informazione nella legislatura", approvate dal Consiglio dei Ministri lo scorso anno. Tali direttrici saranno coniugate con le esigenze di sviluppo delle aree sottoutilizzate del Paese attraverso azioni mirate in particolare alla sensibilizzazione ed alfabetizzazione digitale dei cittadini e delle imprese, all'ammodernamento della P.A. ed al miglioramento dei servizi erogati dalla stessa ai cittadini, all'innovazione tecnologica nel settore delle attività produttive. 

PRECISAZIONE SULLA CASSA DEPOSITI E PRESTITI 
Roma, 12 maggio 2003 - Con riferimento ad indiscrezioni di stampa riguardanti la Cassa Depositi e Prestiti, il Ministero dell'Economia e delle Finanze precisa che sono in fase di valutazione preliminare progetti di riforma della Cassa che ne mantengano e ne rinforzino le funzioni. Ogni altra ipotesi è destituita di fondamento. 

SUL SITO LE NOTE ILLUSTRATIVE DELLE DELIBERE APPROVATE OGGI DAL CIPE 
Roma, 12 maggio 2003 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica che sul sito www.tesoro.it   tra gli ultimi documenti pubblicati, sono disponibili la nota illustrativa sulla Delibera del Cipe relativa alla Allocazione delle risorse per interventi nelle aree sottoutilizzate e la tabella riassuntiva della Delibera del Cipe relativa al Riparto delle risorse per le aree sottoutilizzate relative al finanziamento della della L. 208/1998. 

BORSA ITALIANA SPA: IN APRILE SIGNIFICATIVA RIPRESA DEI CORSI AZIONARI E FORTE CRESCITA DEGLI SCAMBI DI FUTURES SU AZIONI, CHE HANNO STABILITO UN NUOVO MASSIMO STORICO. PER L'INDICE MIB LA PERFORMANCE PIU' ELEVATA DAL FEBBRAIO 2000 
Milano, 12 maggio 2003 - Nel mese di aprile il mercato borsistico italiano è stato caratterizzato da una forte crescita dei corsi azionari e da una sostanziale stabilità dei volumi di negoziazione. Sull'Idem, gli scambi di Idem stock futures hanno raggiunto nuovi massimi storici. Andamento degli indici L'indice Mib è stato interessato da una costante crescita (più pronunciata nella fase iniziale, in concomitanza con l'evoluzione degli eventi bellici in Irak) che - con 13 sedute positive e 6 negative - lo ha portato a chiudere il mese a quota 17.282, +10,5% rispetto a fine marzo (la performance mensile più elevata dal febbraio 2000) e a risalire oltre i livelli di fine 2002 (+1,9%). Rispetto al minimo annuale del 12 marzo, il recupero è stato del 16,2%. L'indice Numex del Nuovo Mercato ha manifestato una dinamica analoga, con una crescita nel mese del 13,2% (+0,8% rispetto a fine 2002 e +18,4% rispetto al minino annuale del 12 marzo). Gli indici continui hanno evidenziato un andamento omogeneo: Mibtel +10,2% (+1,4% rispetto a fine 2002), Mib30 +10,6% (+1,7%), Midex +10,9% (+2,0%). L'indice MibSTAR ha evidenziato in aprile una performance del +7,3%, superando anch'esso i livelli di fine 2002 (+0,2%). In ambito europeo, il mercato italiano ha evidenziato un andamento in linea con quello dei principali mercati (Parigi +12,8%, Madrid +10,5%, Zurigo +11,2%, Londra +9,0%) a eccezione di quello tedesco, caratterizzato da una crescita più marcata (+21,4%). I tre macrosettori hanno evidenziato un andamento differenziato: Finanziari +13,4%, Servizi +9,8% e Industriali +7,6%. L'andamento si riflette in una variazione rispetto a fine 2002 di +9,4% per Finanziari, di +2,8% per Servizi e di -9,4% per Industriali. In aprile tutti i principali settori (pari ad almeno l'1% della capitalizzazione) hanno fatto registrare variazioni positive, particolarmente accentuate per Auto (+17,9%), Banche (+14,0%) e Assicurazioni (+13,5%). Rispetto alla fine dell'anno precedente le variazioni più significative sono state da un lato quelle di Trasporti-Turismo (+19,2%) e Immobiliari (+18,6%), dall'altro quelle di Tessili (-13,4%) e di Minerari-Metall.-Petroliferi (-14,7%). Tra i principali titoli del Mib30, tutti positivi, nel mese si sono distinti da un lato Banca Fideuram (+25,7%), Banca Nazionale del Lavoro (+25,4%), Banca Monte Paschi Siena (+24,6%), Parmalat Finanziaria (+23,8%) e Fiat (+23,0%), dall'altro Snam Rete Gas (+1,6%), Enel (+2,6%) ed Eni (+4,6%). Dopo la crescita del periodo precedente, la volatilità è scesa al 16,0% per la Borsa (dove rimane sensibilmente più contenuta quella del segmento Star, pari al 7,0%) e al 22,4% per il Nuovo Mercato. Capitalizzazione e listino La crescita dei corsi azionari ha fatto crescere anche la capitalizzazione delle società nazionali quotate, passata dai 414,3 miliardi di euro di fine marzo a 460,8 (pari al 35,3% del Pil e superiore ai 458,0 di fine 2002). Nel dettaglio, la ripartizione dei mercati vede la Borsa a quota 449,9 miliardi di euro, il Nuovo Mercato a 6,1 e il Mercato Ristretto a 4,9. Il listino dei mercati azionari di Borsa Italiana non ha subito alcuna variazione: il numero di società quotate è pertanto rimasto pari a 287. Nel dettaglio le società quotate sono 229 per la Borsa (di cui 6 estere), 44 per il Nuovo Mercato (2 estere) e 14 per il Mercato Ristretto. A seguito di 368 ammissioni e 22 revoche, il numero degli strumenti quotati su Mcw è salito da 2.652 a 2.998 (3.571 a fine 2002). Mercato primario Sono state concluse le operazioni di aumento di capitale di Edison, Banca Popolare Lodi e Terme Acqui che hanno portato alla raccolta di 1.682, 779 e 45 milioni di euro. Le quote di inoptato delle tre operazioni sono risultate 19,7%, 1,5% e 8,7%. Nel mese si sono anche concluse l'Opa volontaria di Newco Laser su Prima Industrie, che non ha avuto esito, quella obbligatoria totalitaria di Bipielle Retail su Banco di Chiavari e quella volontaria di Palio su Savino del Bene, che hanno restituito al mercato rispettivamente 106 e 54 milioni di euro. Scambi Gli scambi azionari (158.200 contratti e 2,78 miliardi di euro al giorno) sono stati interessati da un lieve calo rispetto al mese precedente (-6,86% i contratti, -3,9% il controvalore). Il confronto con l'aprile 2002 evidenzia un calo dell'1,0% per i contratti e una crescita dello 0,9% per il controvalore. Nei primi quattro mesi dell'anno la media giornaliera si è attestata a 156.200 contratti e a 2,67 miliardi di euro (-1,8% e +8,5% sul corrispondente periodo del 2002). Nel dettaglio, la media giornaliera è stata di 148.200 contratti e 2,75 miliardi di euro per le azioni quotate in Borsa (-7,9% e -4,1% rispetto a marzo, -0,2% e +1,0% rispetto all'aprile 2002) e di 9.800 contratti e 31,8 milioni di euro per quelle del Nuovo Mercato (+12,0% e +23,3% rispetto a marzo, -12,2% e -9,6% rispetto all'aprile 2002). La dimensione media dei contratti su azioni (Borsa, fase diurna) è in crescita dai livelli di marzo (da 18.100 euro a 18.800 euro), mantenendosi superiore al dato medio 2002 (17.100 euro). Eni è l'azione più scambiata per controvalore, con il 14,3% degli scambi totali, seguita da Stmicroelectronics (12,8%) e Tim (10,2%). Gli scambi di covered warrant hanno evidenziato una lieve flessione dell'attività di trading in termini di contratti negoziati (media giornaliera 19.600, -6,0% su marzo, -22,0% su aprile 2002) e una crescita del controvalore (media giornaliera 38,1 milioni di euro, +8,9% su marzo, -55,5% su aprile 2002). Nei primi quattro mesi dell'anno la media giornaliera si è attestata a 19.400 contratti e a 35,4 milioni di euro (-20,0% e -54,9% sul corrispondente periodo del 2002). Gli scambi dell'after hours hanno registrato una media giornaliera di 5.900 contratti (-4,5% su marzo e -4,4% su aprile 2002) e 29,9 milioni di euro (-6,7% e -5,8%). L'intensità dell'attività di negoziazione rispetto alla fase diurna è rimasta sostanzialmente stabile tanto per i contratti (12,7%) che per il controvalore (3,7%). Nei primi quattro mesi dell'anno la media giornaliera ha raggiunto i 5.800 contratti e i 28,3 milioni di euro (-12,8% e +19,8% sul corrispondente periodo del 2002). Gli Etf, negoziati dalla fine del settembre scorso, hanno fatto registrare in aprile scambi complessivi per 2.600 contratti -il nuovo massimo storico- e 69,4 milioni di euro. La dimensione media dei contratti è sensibilmente inferiore al passato (26.400 euro), a indicazione della progressiva affermazione dei nuovi strumenti presso il pubblico retail. L'Euromot ha confermato i buoni livelli di liquidità, attestandosi a una media giornaliera di 586 contratti (+4,8% su marzo e +215,4% rispetto ad aprile 2002) e a 14,0 milioni di euro (-4,9% e +104,1%). Nei primi quattro mesi del 2003 la media giornaliera del controvalore è stata pari a 15.0 milioni di euro, +66,5% rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente. Gli scambi dei titoli a reddito fisso sul Mot hanno registrato una flessione: per i titoli di Stato la media giornaliera è scesa a 497 milioni di euro (-3,2% su marzo, -21,7% su aprile 2002), mentre le obbligazioni sono scese a 34,2 (-21,4% e +17,7%). Nei primi quattro mesi del 2003 la media giornaliera di scambi di titoli di Stato ha raggiunto i 514 milioni di euro (-19,0% rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente), quella delle obbligazioni i 42,1 milioni di euro (+18,2%). L'attività di negoziazione dei derivati azionari dell'Idem ha evidenziato una flessione dai livelli record del mese precedente (interessato anche dalla scadenza trimestrale). I futures sul Mib30 hanno fatto registrare una media giornaliera di 18.000 contratti standard (-24,8% rispetto a marzo, +9,1% su aprile 2002); il minifib si è attestato al suo secondo risultato di sempre, con 12.600 contratti standard al giorno (+89,9% su aprile 2002); le opzioni sul Mib30 hanno registrato una media di 10.800 contratti standard (+ 70,6%). Gli scambi di Idem stock futures - negoziati dallo scorso luglio - sono cresciuti raggiungendo il nuovo massimo storico con una media di 3.700 contratti standard giornalieri (+188,7% sul mese precedente). In particolare, il 25 aprile (data in cui i mercati di Borsa Italiana erano operativi) sono stati scambiati 14.474 contratti standard di Idem stock futures, per un controvalore nozionale di 87,9 milioni di euro, nuovo record di scambi in una singola seduta. Le opzioni su azioni hanno negoziato 30.600 contratti standard al giorno (+11,9% su aprile 2002). Considerando l'intero Idem, il dato medio di 75.800 contratti standard al giorno evidenzia una crescita del 33,4% sull'aprile 2002. Nei primi quattro mesi del 2003 la media giornaliera dell'Idem si è attestata a 76.300 contratti standard, con una crescita del 30,5% sul corrispondente periodo del 2002. 

UNICREDIT BANCA: PARTE LA PIÙ GRANDE BANCA LOCALE ITALIANA 2.752 SPORTELLI 24.681 DIPENDENTI OLTRE 6.2 MILIONI DI CLIENTI DAL 19 AL 23 MAGGIO INCONTRI PERSONALIZZATI CLIENTI/DIRETTORI DI AGENZIA 
Bologna, 12 maggio 2003 - E' stata presentata l'8 maggio a Bologna nel corso di una conferenza stampa UniCredit Banca. Nata come banca specializzata nel segmento delle famiglie e delle piccole imprese, a seguito della conclusione a gennaio 2003 del progetto S3 di riorganizzazione del Gruppo UniCredito Italiano, UniCredit Banca è oggi la più grande banca locale italiana, con 2.752 sportelli operativi (pari al 9,3% del totale del sistema) diffusi sull'intero territorio italiano. Con oltre 6,2 milioni di clienti, la banca è uno dei leader nazionali in tutti i principali comparti di prodotto, con quote del 9,5% nei conti correnti famiglie, del 12,7% nei mutui residenziali, dell'8,5% nei finanziamenti alle piccole imprese, del 5,9% nei fondi comuni, del 19,5% nella bancassicurazione. Complessivamente, la banca dispone di 50,5 miliardi di Euro in depositi, 36,4 miliardi di Euro di impieghi e 97 miliardi di Euro di raccolta indiretta. La struttura di rete di UniCredit Banca è articolata in 11 Direzioni Regionali, collocate in altrettante città, a loro volta organizzate in 211 Direzioni di Mercato cui riportano 2.752 sportelli e 207 unità dedicate alle piccole imprese. Questa organizzazione, fortemente orientata al territorio, ha nel Direttore delle Agenzie e nel personale che in esse operano i propri referenti fondamentali in quanto quasi il 95% dei circa 25 mila dipendenti sono impegnati nelle strutture operative e di consulenza della rete, mentre solo il 5% circa in Direzione Generale. Alla professionalità del personale, su cui sono rilevanti e continui gli investimenti in formazione ( 930 mila ore nel 2002 ), si aggiunge il vantaggio della specializzazione su un solo segmento di clientela che consente alle figure manageriali (Direttori di Agenzia e di Mercato) di avere più tempo a disposizione per sviluppare un contatto diretto con la generalità dei propri interlocutori, a differenza di quanto accade nelle banche universali. UniCredit Banca ha come obiettivo primario il miglioramento della qualità dei propri servizi e, a questo fine, investirà nel 2003 quasi 100 milioni di Euro. In particolare nei mesi scorsi, la banca ha raccolto le valutazioni dei propri clienti, in tutti i 211 mercati locali da essa serviti. Da queste valutazioni sono emerse indicazioni decisive sull'importanza che i clienti danno alle caratteristiche dei prodotti offerti, all'efficienza dei servizi e alla relazione con il personale. Quest'ultimo elemento, in particolare, emerge come determinante principale della soddisfazione dei clienti a dimostrazione della correttezza dell'assetto che la banca si è data, basata sul decentramento delle politiche territoriali e sulla centralità del ruolo del Direttore di Agenzia. Nella settimana dal 19 al 23 maggio, UniCredit Banca inaugurerà il suo nuovo modo di fare banca promovendo un incontro diretto e personalizzato dei suoi clienti, attuali e potenziali, con i responsabili delle strutture locali, all'interno di tutti i 2.752 sportelli nazionali. I clienti e chiunque fosse interessato saranno al centro di un'iniziativa che vuole segnare l'impegno della banca ad avere con i propri clienti un rapporto personale, basato su fiducia, trasparenza e correttezza. Per tutta la settimana, i direttori di mercato, i direttori di agenzia e il personale saranno a disposizione del pubblico durante l'orario di apertura per fornire delucidazioni sui servizi e prodotti offerti, sui cambiamenti che recentemente hanno coinvolto la struttura dell'istituto e su cosa, concretamente, UniCredit Banca può fare oggi e intende fare in futuro. Questo, in un clima di dialogo, nel quale la banca sarà aperta a ricevere da ciascun interlocutore opinioni e suggerimenti, consci che migliorare richiede prima di tutto capacità di ascoltare. Questa attività sarà accompagnata da una campagna pubblicitaria su circa 100 testate a carattere locale e prevede un coinvolgimento diretto del personale non solo durante la settimana del 19, ma anche nella sua preparazione. A questo scopo, oltre 3 mila manager della banca si sono riuniti sabato 10 maggio a Bologna per condividere le ragioni e i dettagli dell'iniziativa con i vertici dell'azienda. 

POPOLARE DI BERGAMO: NASCE LA PIU' GRANDE POPOLARE ITALIANA, 7° GRUPPO BANCARIO (6° PER SPORTELLI) APPROVATA LA FUSIONE CON LA BPU - BANCHE POPOLARI UNITE SARÀ PRESENTE SU QUASI TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE, AVRÀ OLTRE 1200 SPORTELLI
Bergamo, 12 maggio 2003. Si è svolta il 10 maggio l'assemblea ordinaria e straordinaria della Banca Popolare di Bergamo-Credito Varesino alla quale hanno partecipato 2.991 soci di cui 465 per delega e 203 per rappresentanza. L'assemblea, con 2.124 voti favorevoli, pari al 96,1%, 81 voti contrari, pari al 3,7% e 5 astenuti, ha approvato il Progetto di aggregazione che prevede la fusione per unione tra la Banca Popolare di Bergamo-Credito Varesino, la Banca Popolare Commercio e Industria e la Banca Popolare di Luino e di Varese con la costituzione di una nuova banca popolare denominata Banche Popolari Unite S.c.r.l o, in forma abbreviata, Bpu - Banca - avente forma giuridica di cooperativa a responsabilità limitata. In data odierna anche l'Assemblea della Banca Popolare Commercio e Industria ha approvato a larga maggioranza il Progetto di Fusione. Già ieri l'Assemblea della Banca Popolare di Luino e di Varese aveva approvato l'operazione a larga maggioranza L' Assemblea ha anche approvato i rapporti di concambio nei seguenti termini: numero 1,500 azioni della Capogruppo per ogni azione di Bpb; numero 0,825 azioni della Capogruppo per ogni azione di Bpci; numero 0,660 azioni della Capogruppo per ogni azione di Bplv; che, con riferimento a Bpb, corrispondono ai seguenti valori: numero 0,550 azioni di Bpb per ogni azione di Bpci; numero 0,440 azioni di Bpb per ogni azione di Bplv. Bpu Banca, capogruppo dell'omonimo Gruppo bancario, avrà sede legale, amministrativa e direzione generale in Bergamo. L'assemblea ha inoltre deliberato la richiesta di ammissione alla quotazione in Borsa delle azioni ordinarie della nuova Bpu Banca risultante dalla fusione. Il titolo Bpu Banca sarà l'unico titolo del nuovo Gruppo bancario per il quale sarà richiesta l'ammissione alla quotazione in Borsa dalla data di efficacia della fusione, presumibilmente il 1^ luglio 2003, in sostituzione dei titoli delle tre banche interessate all'operazione. Il nuovo titolo farà sicuramente parte del Mib 30. Nasce cosi la più grande banca popolare italiana, ed il 7° gruppo bancario italiano (6°per numero di sportelli) presente su quasi tutto il territorio nazionale e caratterizzato per (dati pro-forma aggregati al 31 dicembre 2002, ove non diversamente specificato) ?una capitalizzazione di Borsa pari a circa 3,5 miliardi di Euro al 21 Marzo 2003 in ipotesi fully diluted ed ex dividendi - euro 3,7 miliardi in ipotesi fully diluted con dividendi; ?oltre 1.200 sportelli, di cui il 68% nel Centro-Nord Italia ed in particolare in Lombardia (circa 500 sportelli) ed il 32% nel Sud Italia; ?oltre 2,5 milioni di clienti, prevalentemente famiglie e piccole e medie imprese; ?circa 15.400 dipendenti; ?oltre 41 miliardi di Euro di impieghi a clientela ; circa 48 miliardi di Euro di raccolta diretta da clientela; ?oltre 42 miliardi di Euro di raccolta indiretta da clientela privata, di cui oltre 21 miliardi di Euro di raccolta gestita; ?oltre 3,7 miliardi di Euro di patrimonio netto 2,8 miliardi di Euro di Patrimonio Base Core, equivalente ad un Core Tier 1 ratio pari a circa il 6,5% (fully diluted) I tratti distintivi del nuovo Gruppo Bpu Banca sono essenzialmente: la compatibilità dei modelli di business, la complementarietà territoriale, la redditività e remunerativa politica dei dividendi, oltre al mantenimento di un'ottima qualità dell'attivo. Prima del perfezionamento della fusione e subordinatamente all'efficacia della stessa onde preservare il radicamento territoriale e valorizzare i propri marchi, è previsto che Banca Popolare di Bergamo - Credito Varesino (nel seguito anche Bpb), Bpci e Bplv conferiscano le proprie aziende bancarie a favore di due società di nuova costituzione interamente possedute ed aventi forma di società per azioni. Bpb attuerà lo scorporo della propria azienda bancaria, costituita dalla rete di sportelli (con l'esclusione di uno sportello in Bergamo), mediante il conferimento a favore di una nuova banca costituita in forma giuridica di società per azioni e interamente posseduta da Bpb stessa, che assumerà la denominazione di Banca Popolare di Bergamo S.p.A. (nel seguito anche "Bpb S.p.A."). Bpci e Bplv attueranno lo scorporo delle rispettive aziende bancarie, costituite dalle reti di sportelli (con l'esclusione, per Bpci, di uno sportello in Milano), mediante il conferimento a favore di una nuova banca costituita in forma giuridica di società per azioni posseduta, interamente e pro-porzionalmente ai valori di conferimento, da Bpci e Bplv stesse, che assumerà la denominazione di Banca Popolare Commercio e Industria S.p.A. (nel seguito anche "Bpci S.p.A."). Si precisa al riguardo che Bpci S.p.A. potrà anche utilizzare la denominazione di "Banca Popolare di Luino e di Varese". Il completamento del processo di aggregazione tra i due gruppi ed il raggiungimento degli obiettivi strategici che il Gruppo Bpu Banca si pone, consentono di ritenere realizzabili le seguenti previsioni al 2006: una crescita media degli impieghi a clientela prossima al 7% circa annuo; un incremento medio della raccolta diretta da clientela pari al 4% circa annuo; l'ulteriore miglioramento dei livelli di efficienza (cost income di circa il 50%) un Roe di circa il 16% Dall'integrazione tra i due Gruppi, sulla base del modello operativo ed organizzativo del Gruppo Bpu Banca, sono state stimate sinergie (lorde) a regime per circa Euro 180 milioni annui, oltre a quanto già previsto nei Piani Industriali dei due Gruppi singolarmente considerati; le sinergie da ricavo, sono stimate complessivamente pari a Euro 67 milioni a regime, mentre le principali sinergie di costo, a regime, sono stimate pari a circa Euro 113 milioni. Approvazione del bilancio 2002 Il bilancio dell'esercizio 2002 della Capogruppo Banca Popolare di Bergamo - Credito Varesino, che è stato approvato all'unanimità L'Assemblea ha approvato la proposta di distribuzione di un dividendo di 1 euro per azione su di un numero di azioni aumentato a 135.869.875. Il monte dividendi sale così da 132,3 a 135,9 milioni di euro (+2,72%), mentre le attribuzioni a riserve ammontano a 46,4 milioni di euro. La data di stacco del dividendo è fissata al 19 maggio 2003, mentre quella di pagamento è al 22 maggio 2003. Andamento del primo trimestre 2003 Nel corso dell'Assemblea, il Presidente ha anticipato i principali dati patrimoniali ed economici relativi al primo trimestre 2003, di seguito riportati, e che verranno sottoposti all'approvazione del Consiglio di Amministrazione del prossimo 12 maggio 2003. Gli impieghi con la Clientela passano da 29.199 milioni di euro al 31.03.2002 a 30.478 milioni di euro al 31.03.2003 (+4,38%), mentre la raccolta diretta da Clientela passa da 32.107 milioni di euro a 33.919 milioni di euro (+5,64%). In calo, a causa della contingente situazione dei mercati finanziari, la raccolta indiretta che si colloca a 20.045 milioni di euro di cui 11.108 di risparmio gestito. Per quanto riguarda i risultati economici il margine di interesse sale del 3,77% passando da 240,1 a 249,1 milioni di euro, il margine di intermediazione rimane pressochè invariato a 358,8 milioni di euro, l'utile al lordo delle imposte si attesta a 138,6 milioni di euro (+0,37%), mentre l'utile di periodo aumenta del 3,50% raggiungendo 63,1 milioni di euro. Infine l'utile normalizzato, tenendo conto della ricostituzione di riserve connesse alla svalutazione delle junior notes di Centrobanca sale da 67,4 a 69.7 milioni di euro (+3,39%) L'Assemblea ha confermato nella carica i seguenti componenti del Consiglio di Amministrazione: Cav. Lav. Dott. Emilio Zanetti, Avv. Giuseppe Calvi, Dott. Giuseppe Antonio Banfi, Dott. Enzo Berlanda, Dott. Sergio Orlandi, Ing. Carlo Pesenti, Dott. Marco Venier. Il Collegio dei Probiviri risulta così composto: Avv. Giampiero Donati (Presidente), Avv. Mario Caffi (effettivo), Avv. Attilio Rota (effettivo), Dott. Arnaldo Berera (supplente) Avv. Roberto Magri (supplente) L'Assemblea ha rinnovato il mandato al Consiglio di Amministrazione per l'acquisto e la vendita di azioni proprie nell'ambito della specifica riserva. L'Assemblea ha conferito a Kpmg SpA, con sede in Milano, Via Vittor Pisani 25, l'incarico di revisione contabile per la certificazione del bilancio annuale di Bpu Banca e di quello consolidato nonché l'incarico di revisione contabile limitata della relazione semestrale e di verifica della contabilità per gli esercizi 2003-2004-2005. Al termine dell'Assemblea, il Presidente Zanetti ha dichiarato: "I nostri soci hanno approvato a larghissima maggioranza un'operazione storica ed irripetibile, che porterà, dopo dieci anni di crescita ininterrotta, ancora più valore agli azionisti, migliori servizi alla clientela e crescenti opportunità per il personale. Con questa aggregazione siamo certi di garantire insieme le dimensioni indispensabili per l'ulteriore sviluppo del Gruppo, lo storico radicamento sul territorio e la nostra vocazione cooperativistica e solidaristica". 

PIONEER: ANCHE IN APRILE SUPERATO IL MILIARDO DI EURO DI VENDITE NETTE 
Milano, 12 maggio 2003 - Pioneer Investments ha superato per il secondo mese consecutivo il miliardo di raccolta netta, grazie soprattutto alla propria attività all'estero (1.032,5 milioni di euro ad aprile 1.118 milioni di euro a marzo). Dall'inizio dell'anno, la raccolta netta del gruppo risulta pari a 3.126,6 milioni di euro (+18,4% anno su anno). Complessivamente, il patrimonio gestito ha raggiunto i 105.765,2 milioni di euro con un incremento del 2,8% rispetto al mese precedente (effetto mercato +1,76%). L'Italia ha registrato vendite nette positive per 146,4 milioni di euro grazie a nuovi accordi conclusi con clienti terzi (+66,6 milioni di euro) e grazie al settore istituzionale (+138,2 milioni di euro) che ha beneficiato della conclusione di nuovi mandati siglati con fondazioni bancarie e a clienti acquisiti nel ramo assicurativo. All'interno del Gruppo, i fondi comuni (perimetro Assogestioni) hanno ottenuto flussi netti positivi per 5,8 milioni di euro. Da inizio anno la raccolta complessiva della divisione italiana è risultata pari a 767,4 milioni di euro. Patrimonio gestito in Italia a fine mese: 81.105,7 milioni di euro, in crescita del 1,5% rispetto al mese precedente. La divisione International ex Italia ha riportato flussi netti per 267,2 milioni di euro raggiungendo i 496,7 milioni di euro dall'inizio dell'anno. Da segnalare in particolare i buoni risultati di vendita ottenuti in Germania (+59,2 milioni di euro), in America Latina, soprattutto nell'area dei fondi pensione (+73,4 milioni di euro) e nei rimanenti paesi dell'area europea (+40,1 milioni di euro). Patrimonio di questa divisione (sempre esclusa l'Italia) a fine mese: 4.065,6 milioni di euro. Il contributo della divisione nordamericana risulta positivo (+537,2 milioni di euro, record assoluto per la divisione americana con un progressivo di +1.496,8 milioni di euro dall'inizio dell'anno). In termini di vendite nette, a tutto aprile, il fondo più collocato rimane Pioneer High Yield, seguito da Strategic Income Fund e dal fondo a capitale garantito Pioneer Protected Principal Plus II. Il patrimonio della divisione è risultato pari a 18.771,6 milioni di euro, in crescita del 6,35% rispetto al mese precedente, nonostante il forte apprezzamento della divisa europea. In dollari invece il patrimonio è salito a 20.894,6 milioni, in crescita dell'8,7%. Continua il trend positivo della raccolta nella divisione New Europe, con flussi per 81,7 milioni di euro e pari a 365,6 milioni di euro dall'inizio dell'anno. Le vendite nette risultano prevalentemente localizzate in Polonia, grazie al continuo successo dei prodotti obbligazionari (Pioneer Bond Investment Fund, Pioneer Dollar Bond Open-end Investment Fund). Raccolta positiva in Croazia e Bulgaria. Incremento dell'8,8% rispetto al mese precedente per il patrimonio della divisione (+19,7% dall'inizio dell'anno): raggiunto il massimo di 1.822,4 milioni di euro. Flussi netti positivi per 62,9 milioni di euro per Alternative Investment, in gran parte provenienti dal collocamento dei fondi Momentum. Dall'inizio dell'anno la raccolta totale risulta pari a 175,7 milioni di euro. A soli cinque mesi dall'acquisizione, Momentum, la società di gestione dei fondi di fondi hedge, raggiunge il patrimonio massimo storico dalla sua costituzione 16 anni fa. Ricordiamo infine che in aprile, Pioneer Global Opportunities è stato il primo Hedge Funds gestito da un gruppo europeo ad ottenere da parte di Standard & Poor's la doppia A di rating dei fondi variabili (categoria f) sulla qualità del credito. Il patrimonio complessivo in Hedge Funds, pari a 1.681,1 milioni di euro, è cresciuto del 4,4% rispetto al mese precedente e del 10,8% dall'inizio dell'anno (i dati di raccolta, nonché gli AuM sono già compresi nei dati delle diverse aree di business). 

LOCAT: APPROVATA LA TRIMESTRALE 31/03/2003 UTILE NETTO EURO 15,4 MILIONI (+49,8%) CONCLUSE NUOVE OPERAZIONI PER EURO 621,0 MILIONI (- 28,6%) 
Milano, 12 maggio 2003 - Si è riunito il 9 maggio il Consiglio di Amministrazione di Locat S.p.A., presieduto da Francesco Mezzadri Majani. Il Consiglio ha approvato la Relazione Trimestrale al 31 marzo 2003 dalla quale risulta che Locat ha concluso nuovi contratti per complessivi euro 621,0 milioni, con un decremento del 28,6% sull'analogo periodo dell'anno scorso, che si confronta con un calo del mercato del 14,0%. Sul predetto risultato ha influito particolarmente il diminuito apporto del "canale banche". Margine di interesse e margine di contribuzione migliorano, rispettivamente, del 25,5% e del 26,2%, rispetto al primo trimestre del 2002. In aumento dell'1,4% i costi di struttura, con il cost/income della società che si è posizionato al 28,0% (34,8% al marzo 2002). L'utile ante imposte è aumentato del 43,5%, ed ha raggiunto i 26,1 milioni di euro (contro i 18,2 milioni di euro del marzo 2002); l'utile netto è stato di euro 15,4 milioni che si confronta con i 10,3 milioni di euro dell'analogo periodo dell'esercizio precedente (+ 49,8%). Sulla base dei risultati conseguiti nell'anno 2002, il Consiglio di Amministrazione ha altresì deliberato l'assegnazione al Top Management di n. 2.600.000 diritti di sottoscrizione (stock option), pari allo 0,48% del capitale sociale. Tali diritti, non cedibili, saranno esercitabili trascorsi almeno 18 mesi dalla loro assegnazione, subordinatamente al raggiungimento dell'obiettivo di Roe della Società relativo all'esercizio 2004, ad un prezzo di euro 0.766 che corrisponde al valore normale dell'azione alla data odierna (media dei trenta giorni precedenti). 

RASBANK CRESCE IN SVIZZERA 
Milano, 12 maggio 2003 - Banca Popolare di Vicenza scparl e RasBank Spa, in forza delle delibere dei rispettivi Consigli di Amministrazione, hanno siglato il 9 maggio l'accordo preliminare per la cessione a RasBank dell'intera partecipazione posseduta dalla Banca Popolare di Vicenza nel capitale sociale di Bpvi Suisse S.A., con sede in Lugano. L'operazione, soggetta ad autorizzazione delle Autorità di vigilanza, controllo e antitrust competenti, avverrà a un prezzo di 12,5 milioni di euro. Tale prezzo - tenuto conto che il patrimonio netto di Ppvi Suisse è pari a 9 milioni di Euro - è stato ritenuto congruo dall'advisor indipendente Mediobanca, incaricato dall'acquirente. L'acquisizione di Ppvi Suisse - che opera attraverso uno sportello a Lugano - rappresenta un ulteriore tassello nella crescita intrapresa da RasBank che consentirà così alla propria clientela interessata ai servizi bancari svizzeri di fruire di tale possibilità. Questa nuova realtà si aggiunge ai sei sportelli bancari RasBank aperti in Italia, ai 230 centri di promozione finanziaria e alle 300 agenzie assicurative bancarizzate, a supporto della rete di 2.200 promotori che operano sia all'interno delle agenzie assicurative sia in modo indipendente sul mercato. La cessione della partecipazione da parte della Popolare vicentina si inserisce nel riassetto della struttura di Gruppo volta a privilegiare lo sviluppo del proprio core business costituito dall'attività bancaria tradizionale, così come sottolineato dalla recente acquisizione dal Gruppo Banca Monte dei Paschi di Siena della CariPrato. 

CREDITO COOPERATIVO: DA CIAMPI IL RICONOSCIMENTO DEL VALORE DELLE BANCHE LOCALI
Roma, 12 maggio 2003 - Il Credito Cooperativo italiano sottolinea l'importante riconoscimento che il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha voluto dedicare al sistema delle Banche locali cooperative in occasione della Sua visita alla Città di Bergamo, il 7 maggio. Nell'ambito del Suo incontro istituzionale con le Autorità locali, il Presidente della Repubblica, ha sottolineato il "ruolo decisivo" che le prime Casse Rurali hanno avuto nel "sospingere lo sviluppo rigoroso del tessuto produttivo". "E' materia di cui ho avuto conoscenza diretta - ha detto Ciampi - fin dalle mie prime esperienze di giovane funzionario della Banca d'Italia impegnato nella vigilanza bancaria in un'altra Regione italiana, le Marche". "Ho potuto allora verificare - ha continuato il Presidente della Repubblica - quanto fosse importante, in zone ad alta vocazione imprenditoriale, la funzione del credito esercitato in forma cooperativa: solo il sostegno cooperativo poteva consentire a tanti giovani occupati nei campi o in botteghe artigiane di creare le loro piccole imprese". Soprattutto, Ciampi ha voluto ribadire le caratteristiche tipiche di queste banche nel favorire lo sviluppo: "La banca locale è tale - ha proseguito - non perché di dimensioni in generale contenute, ma perché si caratterizza con la capacità di identificarsi con l'economia locale, per la conoscenza diretta dei problemi degli operatori". Commentando l'intervento della più alta carica dello Stato, il Presidente di Federcasse, Alessandro Azzi, ha ribadito come "il Presidente Ciampi abbia colto con efficacia e chiarezza il senso profondo del fare cooperazione di credito sul territorio. Tutto ciò appare particolarmente significativo alla luce delle performance di crescita che il sistema delle Banche di Credito Cooperativo ha conseguito negli anni contribuendo allo sviluppo di migliaia di famiglie, piccole e medie imprese, intere comunità locali". "Un riconoscimento valoriale importante che ci motiva ulteriormente ed al contempo ci responsabilizza - ha concluso Azzi - proprio nell'anno in cui si celebra il 120° anniversario della costituzione della prima Cassa Rurale italiana, quella di Loreggia (Padova)". 

L'ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI DI BANCA ANTONVENETA APPROVA IL BILANCIO 2002: DIVIDENDO DI EURO 0,60 
Padova, 12 maggio 2003 - L'Assemblea degli Azionisti di Banca Antonveneta, riunitasi il 10 maggio 2003 presso la Fiera di Padova, ha approvato il Bilancio 2002 dell'Istituto, confermando il dividendo in ragione di Euro 0,60 per ciascuna azione, con data stacco cedola 19 maggio e pagamento in data 22 maggio 2002. A livello di Gruppo Bancario, al 31 dicembre 2002, come già precedentemente annunciato al Mercato, la raccolta complessiva è risultata pari a 62.666 milioni di euro, con un incremento del 4,3% sull'analogo periodo dell'anno precedente, con una raccolta diretta in crescita a 36.128 milioni di euro (+11,3%); gli impieghi alla clientela sono ammontati a 36.927 milioni di euro, con un incremento annuo del 9,5%. Per quanto attiene al conto economico, il risultato lordo di gestione si è attestato ad oltre 1.189 milioni di euro, e l'utile netto è rimasto sostanzialmente invariato a 216,2 milioni di euro (+1,4%). L'Assemblea ha inoltre eletto Consigliere d'Amministrazione Piero Luigi Montani, che era stato cooptato dal Consiglio di Amministrazione della Società nella riunione del 24 febbraio 2003, a seguito delle dimissioni dalla carica presentate dal Consigliere Giorgio Cirla, ed era in carica, ai sensi dell'art. 2386 comma 1 Cod. Civ., fino alla presente Assemblea. Il Consiglio d'Amministrazione di Banca Antonveneta, riunitosi al termine dell'Assemblea, ha poi confermato Piero Luigi Montani nella carica di Amministratore Delegato dell'Istituto. L'Assemblea degli Azionisti di Banca Antonveneta ha anche approvato il Regolamento che disciplina il funzionamento dell'Assemblea ordinaria e straordinaria della società, redatto conformemente a quanto raccomandato dal Codice di Autodisciplina delle società quotate , avendo a riferimento lo schema-tipo di regolamento assembleare predisposto congiuntamente dall'Abi (Associazione Bancaria Italiana) e dell'Assonime (Associazione fra le società quotate). Nel corso dell'Assemblea, il Presidente Dott. Antonio Ceola ha inoltre annunciato che, nel ricordo del Dott. Silvano Pontello, Direttore Generale dal 1990 della Banca Antoniana e dal 1996 della Banca Antonveneta, di cui poi divenne Presidente pochi giorni prima della prematura scomparsa, avvenuta il 10 marzo 2002, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di costituire una Fondazione. Tale Fondazione, senza finalità di lucro, avrà il compito di perseguire le tradizionali finalità assistenziali, culturali e benefiche, fino allo scorso anno effettuate direttamente dalla Banca, nella sua precedente veste di "cooperativa popolare". Nell'ambito della dotazione patrimoniale della costituenda Fondazione, che sarà operativa entro il corrente anno, particolare attenzione verrà riservata alle iniziative destinate a commemorare adeguatamente la memoria del Dott. Pontello. 

BANCAETRURIA APPROVA I DATI DEL PRIMO TRIMESTRE 2003: UTILE +22,78% IN CRESCITA ANCHE IL MARGINE DI INTERESSE, IL MARGINE DI INTERMEDIAZIONE E LA RACCOLTA 
Arezzo, 12 maggio 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di BancaEtruria, riunitosi l'8 maggio, ha approvato la relazione individuale e consolidata sull'andamento della gestione al 31 marzo 2003 in linea con le previsioni di budget. L'utile ante imposte di Banca Etruria, al netto di rettifiche ed accantonamenti per 5,230 mln di euro, raggiunge i 9,131 milioni di Euro con un incremento del 22,78% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il margine di interesse si attesta a 35,501 milioni di Euro (+1,14% rispetto al 1° trimestre del 2002), anche il margine di intermediazione è in crescita del 7,11% nel periodo considerato e si porta a 51,558 milioni di euro, grazie al contributo della gestione finanziaria che segna un incremento di 2,154 milioni di Euro. A seguito dei primi interventi nell'ambito del Piano Industriale 2003-2005, rispetto al primo trimestre dello scorso anno si segnala una diminuzione dei costi di gestione che scendono a 35,443 milioni di Euro (-2,88%). Per i principali aggregati patrimoniali della Capogruppo, il totale della raccolta si attesta a 7.805 mln di euro (+0,18% rispetto al 31/12/2002): la componente diretta diminuisce a 3.958 mln di euro (- 2,49%), mentre l'indiretta raggiunge i 3.846 mln di euro (+3,08% ), con la componente gestita che sale a 1.185 mln di euro (+10,10%). Crescono gli impieghi economici di 34 mln di euro, attestandosi a 3.315 milioni di Euro (+1,05%). La tendenza registrata dai dati per BancaEtruria si conferma anche a livello consolidato dove rispetto al primo trimestre 2002 l'utile ante imposte raggiunge 9,965 milioni di Euro (+2,25%), il margine di interesse si porta a 32,653 milioni di Euro (+0,69%) e il margine di intermediazione a 62,181 milioni di Euro (+7,19%). 

BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA S.P.A CONVOCA L'ASSEMBLEA SIA ORDINARIA CHE STRAORDINARIA, PER IL GIORNO 14 GIUGNO 
Siena, 12 maggio 2003 - Banca Monte dei Paschi di Siena rende noto che l'assemblea è stata convocata, sia in sede ordinaria che straordinaria, per il giorno 14 giugno 2003 alle ore 9,30 presso i locali di proprietà della Banca, posti in Siena, Viale Mazzini 23, e occorrendo, in seconda convocazione per il giorno 15 giugno 2003, stessa ora e stesso luogo, con il seguente Ordine del giorno - Parte ordinaria - 1) Eventuali provvedimenti ai sensi dell'art. 6, comma secondo, del Decreto Ministeriale 18 marzo 1998, n. 161, in relazione alla composizione dell'Organo Amministrativo in seguito alla deliberazione dell'8 maggio 2003 del Consiglio di Amministrazione. Parte straordinaria 1) Modifiche degli artt. 6, 31 e 33 (nuovo), nonché 9, 14, 15, 16, 19 e 26 dello statuto sociale. 2) Sede secondaria: variazione di indirizzo. Si informa, inoltre, che è stata convocata anche l'Assemblea speciale degli azionisti di risparmio della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. per il giorno 14 giugno 2003 alle ore 11,30 - e comunque subito dopo il termine dell'assemblea ordinaria e straordinaria, convocata per la stessa data, se successivo alle ore 11,30 - presso i locali di proprietà della Banca, posti in Siena, Viale Mazzini 23, e occorrendo, in seconda convocazione per il giorno 15 giugno 2003, stessa ora e stesso luogo, chiamata ad approvare la delibera proposta al punto 2) dell'ordine del giorno dell'assemblea straordinaria. Si precisa infine che: gli avvisi di convocazione delle assemblee saranno pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana (parte seconda), nonché sulla stampa nazionale; la documentazione prevista dalla normativa vigente relativa agli argomenti all'ordine del giorno, sarà depositata, a termini di legge, presso la sede sociale e la Borsa Italiana S.p.A.. 

MERLONI BRILLA ANCHE NEL PRIMO TRIMESTRE 2003FATTURATO +42% E MARGINE OPERATIVO +45
Fabriano, 12 maggio 2003 - Ancora un trimestre positivo per Merloni Elettrodomestici, che ha messo a segno una crescita del fatturato e del margine operativo rispettivamente del 42% e del 45% in confronto al primo trimestre 2002. I conti del primo trimestre 2003 sono stati esaminati dal Consiglio di Amministrazione, riunito oggi a Fabriano. I risultati includono i dati di Gda (marchio Hotpoint), la società leader in Gran Bretagna acquistata lo scorso anno e consolidata, a partire da questo trimestre, al 100%. "Anche in questo trimestre di congiuntura non facile - commenta Vittorio Merloni - abbiamo registrato la crescita più alta del nostro settore. Questi risultati li dobbiamo anche all'acquisizione di Gda, che si è rivelata una scelta strategicamente molto valida per il Gruppo". Il Consiglio di Amministrazione ha anche approvato il progetto di fusione di Philco Italia e Star in Merloni Elettrodomestici, che già le possedeva al 100%. L'operazione sarà sottoposta all'Assemblea straordinaria delle Società coinvolte nel progetto. Principali risultati del primo trimestre 2003 Il fatturato è di 703 milioni di Euro, in crescita del 42% rispetto al primo trimestre 2002 (495 milioni di Euro). Di questo 42% il 7% è da attribuire alla crescita interna e il rimanente 35% è dovuto al consolidamento dei ricavi di Gda. Il margine operativo lordo è di 78 milioni di Euro, in aumento del 51% rispetto al primo trimestre 2002 (52 milioni di Euro). L'incidenza sul fatturato è dell'11%, rispetto al 10,4% del primo trimestre 2002. Tale variazione è riconducibile principalmente al continuo miglioramento dei processi organizzativi, delle economie di scala e alla riduzione del costo medio degli approvvigionamenti industriali. Il margine operativo è di 42 milioni di Euro, in crescita del 45% rispetto allo stesso periodo del 2002 (29 milioni di Euro). In rapporto alle vendite, il margine operativo si porta al 6%, rispetto al 5,9% del primo trimestre 2002. L'utile ante imposte è di 36 milioni di Euro, in crescita del 41,7% rispetto al primo trimestre 2002 (26 milioni di Euro). L'indebitamento finanziario netto alla fine del trimestre è di 292 milioni di Euro (315 milioni di Euro nel primo trimestre 2002). Il rapporto debt/equity passa da 0,82 di fine 2002 a 0,66 del 31 marzo 2003. I nuovi prodotti . Nei prossimi mesi sarà lanciato in tutta Europa il marchio Ariston, completamente rinnovato. I nuovi prodotti Ariston porteranno nelle case di tutta Europa benefici reali in grado di migliorare la qualità del tempo: lavatrici silenziose, frigoriferi sottovuoto che quadruplicano la durata degli alimenti, lavastoviglie e lavatrici con cicli di lavaggio più brevi del 30%. Il comunicato stampa e i dati della trimestrale sono disponibili sul sito della società, www.merloni.com Il progetto di fusione di Philco e Star in Merloni Elettrodomestici sarà messo a disposizione del pubblico nei tempi previsti dalla normativa. Non è prevista la pubblicazione del Documento Informativo in quanto l'operazione non è significativa ai sensi della normativa vigente. 

L'ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI DI SEAT PAGINE GIALLE APPROVA L'OPERAZIONE DI SCISSIONE E IL BILANCIO DELL'ESERCIZIO 2002 
Milano, 12 maggio 2003 - Si è svolta il 9 maggio a Milano, sotto la presidenza di Riccardo Perissich, l'Assemblea straordinaria e ordinaria degli Azionisti di Seat Pagine Gialle S.p.A. che ha approvato il progetto di scissione parziale proporzionale del complesso aziendale attivo nel mercato delle directories e il bilancio dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2002. L'Assemblea ha altresì provveduto a nominare membro del Consiglio di Amministrazione il dott. Riccardo Perissich, cooptato dal Consiglio del 4 settembre 2002 in sostituzione del dimissionario Enrico Bondi. Nel corso del Consiglio post assembleare il dott. Perissich è stato altresì eletto Presidente. L'Assemblea ha approvato in parte straordinaria il progetto di scissione parziale proporzionale del complesso aziendale attivo nel mercato delle directories (editoria telefonica, servizi di assistenza telefonica e attività di "business information"), a favore di una società di nuova costituzione, annunciato lo scorso 1 aprile. L'operazione consente di creare due società indipendenti, ciascuna in grado di focalizzare le proprie risorse industriali, finanziarie e manageriali sul rispettivo core business. Si stanno infatti delineando due direttrici di sviluppo distinte in termini di attività, contesto competitivo e caratteristiche del mercato potenziale. Da un lato il settore delle directories che prevede l'erogazione di risposte a ricerche effettuate attraverso i prodotti cartacei, on line e il telefono; dall'altro l'offerta di servizi di accesso e di contenuti per internet e televisione (insieme alla presenza nei prodotti per ufficio). Ambedue i settori presentano interessanti prospettive di sviluppo anche nell'ottica dell'accesso a larga banda e della televisione digitale terrestre.I dettagli dell'operazione Il progetto di scissione prevede che venga attribuita ad una nuova entità (la società beneficiaria) il complesso aziendale relativo alle attività nelle directories e nella directory assistance, comprensivo di prodotti cartacei, Pagine Gialle On Line e Kompass, oltre a 89.24.24 Pronto Pagine Gialle, Tdl Infomedia-Thomson Directories, Euredit, Telegate, nonché alle principali attività di Business Information - Consodata, Netcreations, Panadress. La società scissa modificherà, con effetto dalla data di efficacia della scissione, la sua denominazione in Telecom Italia Media S.p.A.. Con ricavi consolidati 2002 pro-forma pari a 577 milioni di euro nei mercati di internet e della televisione (nonché della distribuzione dei prodotti per ufficio), la società scissa rafforzerà la sua presenza e visibilità su questi mercati in piena coerenza con le strategie del gruppo Telecom Italia. Dalla posizione finanziaria netta della società scissa (in base alla situazione patrimoniale consolidata pro-forma al 31 dicembre 2002) risulta un attivo di cassa di 37 milioni di euro.La società beneficiaria che, con effetto dalla data di efficacia della scissione, assumerà la denominazione di Seat Pagine Gialle S.p.A., potrà contare su ricavi consolidati 2002 pro-forma pari a 1.445 milioni di euro. L'indebitamento finanziario netto consolidato pro-forma risulta pari a 717 milioni di euro al 31 dicembre 2002.Il progetto di scissione prevede che il capitale sociale della società scissa non sarà inferiore a euro 93.825.465,36 mentre quello della società beneficiaria non sarà inferiore a euro 247.358.045,04.Le azioni della nuova Seat Pagine Pagine Gialle verranno attribuite ai soci della Società Scissa in base ad un criterio di attribuzione proporzionale e pertanto nel seguente rapporto:a) per ogni n. 40 azioni ordinarie, che verranno ritirate e annullate, saranno attribuite n. 11 azioni ordinarie della Società Scissa da nominali Euro 0,03 cadauna (corrispondenti a 0,275 azioni ordinarie della Società Scissa per ogni azione ordinaria ante scissione) e n. 29 azioni ordinarie della Società Beneficiaria da nominali Euro 0,03 cadauna (corrispondenti a 0,725 azioni ordinarie della Società Beneficiaria per ogni azione ordinaria della Società Scissa ante scissione); b) per ogni n. 40 azioni di risparmio, che verranno ritirate e annullate, saranno attribuite n. 11 azioni di risparmio della Società Scissa da nominali Euro 0,03 cadauna (corrispondenti a 0,275 azioni di risparmio della Società Scissa per ogni azione di risparmio ante scissione) e n. 29 azioni di risparmio della Società Beneficiaria da nominali Euro 0,03 cadauna (corrispondenti a 0,725 azioni di risparmio della Società Beneficiaria per ogni azione di risparmio della Società Scissa ante scissione); con conseguente proporzionale riduzione del capitale sociale della Società Scissa. Non è previsto alcun conguaglio in denaro. Anche le azioni della Beneficiaria saranno quotate su mercati regolamentati: l'attuazione della scissione, che dovrebbe perfezionarsi entro la fine di luglio, è infatti subordinata all'ammissione a quotazione delle azioni della società beneficiaria (la nuova Seat Pagine Gialle). L'Assemblea ha inoltre approvato alcune modifiche statutarie, tra le quali, in particolare, la facoltà, da parte dell'Assemblea che approva il bilancio di esercizio, di soddisfare i diritti patrimoniali degli Azionisti di risparmio attingendo non più soltanto dagli utili netti risultanti dal bilancio, ma, nell'ipotesi di assenza ovvero insufficienza di tali utili, anche dalle riserve disponibili. L'Assemblea ha approvato in parte ordinaria il bilancio della capogruppo Seat Pagine Gialle S.p.A. che, pur non evidenziando utili, ha registrato ricavi per 1.152,3 milioni di euro (+5,7% rispetto all'esercizio 2001), derivanti dalle attività italiane delle Directories e della Directory Assistance, nonché dai servizi di accesso a Internet. A livello consolidato il Gruppo chiude con ricavi complessivi pari a 1.991 milioni di euro con una crescita dell' 1,7% rispetto al 2001. Il risultato netto consolidato è positivo per 13,8 milioni di euro rispetto ad una perdita di 313,3 milioni di euro registrata nel 2001 e il free cash-flow operativo è di 326,3 milioni di euro (90,2 milioni di euro nel 2001). Nel corso dell'esercizio il margine operativo lordo è cresciuto del 33,6% a 593 milioni di euro (pari al 29,8% dei ricavi) e il risultato operativo è passato dai 31 milioni di euro nel 2001 ai 232 milioni di euro nel 2002. L'indebitamento finanziario netto si è ridotto da 922 a 679,6 milioni di euro, mentre è proseguita l'opera di riorganizzazione del gruppo con la riduzione del numero di società operative da circa 200 a circa 100.L'Assemblea ha altresì approvato - al fine di consentire agli azionisti di risparmio di percepire il dividendo privilegiato per gli esercizi 2001 e 2002 - la proposta di attribuire un dividendo pari ad euro 0,003 per ciascuna delle n. 187.689.368 azioni di risparmio emesse, per un totale di euro 563.068,104, mediante prelievo per pari importo dalla riserva sovrapprezzo azioni. Detto dividendo - che sarà messo in pagamento dal 22 maggio 2003, con data stacco cedola 19 maggio 2003 - non costituisce utile ai sensi dell'art. 44 del DPR 22 dicembre 1986 n. 917 e successive modificazioni, trattandosi di ripartizione di riserve costituite con sovrapprezzo di emissione delle azioni. Di conseguenza, l'incasso del dividendo non dà diritto a credito d'imposta. 

MERLONI: L'ASSEMBLEA APPROVA IL BILANCIO 2002 APPROVATO UN DIVIDENDO DI 0,322 EURO PER LE AZIONI ORDINARIE (+ 46,4% RISPETTO ALL'ANNO PRECEDENTE 
Fabriano, 12 maggio 2003 - L'Assemblea degli azionisti di Merloni Elettrodomestici, riunitasi il 7 maggio a Fabriano, ha approvato il bilancio al 31.12.2002, confermando i dati comunicati dal Consiglio di Amministrazione lo scorso 20 marzo. L'Assemblea ha anche approvato la distribuzione di un dividendo di 0,322 Euro per le azioni ordinarie (+ 46,4% rispetto all'anno precedente) e di 0,340 Euro per le azioni di risparmio. I dividendi delle azioni ordinarie e risparmio includono il rendimento di 0,032 euro risultante dalla ripartizione dei dividendi delle azioni proprie. I dividendi saranno posti in pagamento dal 22 maggio 2003 (la data di stacco della cedola è il 19 maggio 2003). L'assemblea ha inoltre conferito al Consiglio di Amministrazione l'autorizzazione ad acquistare e a disporre delle azioni proprie. 

EDISON: INTERAMENTE SOTTOSCRITTO L'AUMENTO DI CAPITALE 
Milano, 12 maggio 2003 - Al termine del periodo di offerta in Borsa dei diritti rimasti inoptati dopo il periodo di opzione, sono state sottoscritte n. 412.760.723 azioni ordinarie Edison, con abbinati altrettanti "warrant Edison ordinarie 2003-2007". L'aumento di capitale risulta, pertanto, integralmente sottoscritto ad eccezione di n. 240.000 azioni che saranno sottoscritte da Italenergia Bis o suoi azionisti. 

EDISON: IN FORTE SVILUPPO IL FATTURATO ED IN NETTO MIGLIORAMENTO I RISULTATI OPERATIVI NEL CORE-BUSINESS DELL'ENERGIA FATTURATO A 1.497 MILIONI DI EURO (+40%) E MARGINE OPERATIVO A 330 MILIONI DI EURO RISPETTO AI 233 MILIONI DI EURO (+41,6%) NEL PRIMO TRIMESTRE 2002. 
Milano 12 maggio 2003 - Si è svolto il 9 maggio, presso la sede di Foro Buonaparte, il Consiglio di Amministrazione di Edison S.p.A., presieduto da Umberto Quadrino, che ha approvato i risultati relativi al primo trimestre dell'esercizio 2003. Il Gruppo nel primo trimestre 2003 ha realizzato ricavi netti per 1.815 milioni di euro, un margine operativo lordo di 339 milioni di euro e un utile operativo netto di 170 milioni di euro. Questi valori non sono direttamente confrontabili con quelli del primo trimestre 2002 che comprendeva attività in seguito cedute e quindi ora uscite dall'area di consolidamento. Il fatturato è infatti diminuito da 3.825 milioni di euro (primo trim. 2002) ai 1.815 milioni di euro (primo trim. 2003) ma giova sottolineare che l'utile operativo netto è comunque cresciuto da 144 a 170 milioni di euro. Il core-business rappresentato dal settore energia e dalla corporate ha realizzato ricavi netti per 1.497 milioni di euro, superiori del 40% circa rispetto allo stesso periodo del 2002, un margine operativo lordo di 330 milioni di euro, superiore di circa il 42% e un utile operativo netto di 181 milioni di euro, più che triplicato rispetto al primo trimestre dell'anno scorso (54 milioni di euro). Questi risultati fortemente positivi si sono realizzati in tutti i comparti aziendali, dall'energia elettrica al gas. In netto miglioramento anche i costi di struttura ed oneri finanziari. Nell'energia elettrica le vendite sono aumentate sia in volume, raggiungendo 11.444 milioni di kWh (+4% circa), sia in valore, attestandosi sui 1.024 milioni di euro (+22% circa) anche in seguito all'aumento dei prezzi unitari di vendita legati all'andamento del prezzo del petrolio. Il margine operativo lordo è aumentato di circa 20 milioni di euro raggiungendo i 226 milioni di euro (+9% circa). I risultati operativi, rispetto al primo trimestre 2002, hanno beneficiato dei maggiori volumi di vendita e di condizioni favorevoli dell'idraulicità nella produzione di energia elettrica. Nel gas, pur in un mercato sostanzialmente stabile, l'andamento delle vendite è stato molto positivo rispetto al primo trimestre 2002 con un aumento del 72,6% a 2.944 milioni di metri cubi (di cui 1.772 milioni di metri cubi a terzi, + 131%), avendo beneficiato del forte sviluppo delle vendite a clienti finali e a società di distribuzione che hanno raggiunto il 40% del totale. I ricavi netti si sono attestati a 668 milioni di euro (+85,6%); anche il margine operativo lordo è più che raddoppiato raggiungendo i 123 milioni di euro, sia a seguito dell'eccezionale aumento delle vendite che di maggiori prezzi medi di vendita per effetto del rialzo del prezzo di riferimento del petrolio. I costi di struttura nel trimestre sono in significativa diminuzione per circa 10 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2002, anche per la cessazione di costi non ripetitivi connessi al piano di ristrutturazione. Anche per quanto riguarda le altre attività non-core, i risultati complessivi sono in miglioramento rispetto al primo trimestre 2002: il margine operativo lordo complessivo è positivo per 9 milioni di euro nei primi tre mesi del 2003 contro una perdita di 7 milioni di euro del primo trimestre dell'anno scorso. Gli oneri finanziari netti sono pari a 94 milioni di euro e sono in forte diminuzione rispetto ai 170 milioni di euro del primo trimestre 2002 per il minor indebitamento. Pertanto il risultato prima delle componenti straordinarie e delle imposte, che nel primo trimestre dell'anno scorso era negativo per 25 milioni di euro è positivo per 81 milioni di euro nel primo trimestre del 2003. La gestione non caratteristica è sostanzialmente in pareggio mentre nel primo trimestre 2002 vi erano proventi netti per 81 milioni di euro tra cui la plusvalenza per la cessione di La Fondiaria Assicurazioni (99 milioni di euro). Le imposte sul reddito sono pari a 107 milioni di euro a fronte di imposte nette positive per 27 milioni di euro nel primo trimestre 2002 in quanto erano state iscritte imposte differite attive per 135 milioni di euro nella ex Italenergia Spa. Dedotti gli interessi di terzi, il Gruppo chiude il primo trimestre 2003 con una perdita netta di 59 milioni di euro contro un utile di 8 milioni di euro nello stesso periodo del 2002 che, come ricordato, aveva beneficiato di proventi di natura non ricorrente quali la plusvalenza per la cessione di La Fondiaria Assicurazioni e lo stanziamento di imposte differite attive per oltre 230 milioni di euro complessivi. L'indebitamento finanziario netto del Gruppo al 31 marzo 2003 è pari a 6.509 milioni di euro, in leggero aumento rispetto al 31 dicembre 2002 principalmente per il pagamento della prima tranche, pari a 50 milioni di euro, della transazione con Eni ed EniChem in relazione al contenzioso Enimont. Il cash flow della gestione operativa, escludendo tale pagamento, è positivo per circa 200 milioni di euro, in deciso miglioramento rispetto al primo trimestre 2002. Gli investimenti tecnici del trimestre sono pari a 94 milioni di euro di cui 80 milioni di euro nel core business. Nel mese di aprile 2003, Edison ha firmato il contratto di cessione al gruppo malese Petronas, tramite la controllata Edison International, della partecipazione nella concessione West Delta Deep Marine e negli impianti di trattamento e liquefazione del gas ad essa collegati, per un valore complessivo di 1.602 milioni di euro. Tale cessione, attualmente al vaglio delle autorità egiziane per le autorizzazioni di competenza, comporta una plusvalenza, al netto dei relativi effetti fiscali, stimata in oltre 300 milioni di euro nel bilancio consolidato. L'aumento di capitale da 2,1 miliardi di euro é stato offerto in opzione dal 17 marzo 2003 al 14 aprile 2003 ed è stato sottoscritto per 1.682 milioni di euro pari all'80,285%. Di questi, 1.503 milioni di euro sono stati sottoscritti da Italenergia Bis e dai suoi azionisti che avevano già versato in anticipo alla fine del 2002 il relativo ammontare. La parte restante pari a 413 milioni di euro (19,715%) è stata offerta in Borsa ed è stata pressoché interamente sottoscritta. Complessivamente è stato eseguito il 99,988% dell'aumento di capitale. Le azioni non sottoscritte dal mercato pari a n. 240.000 saranno sottoscritte da Italenergia Bis. L'andamento del primo trimestre dell'anno, migliore rispetto alle previsioni, e le ulteriori operazioni realizzate successivamente, lasciano ritenere che, nell'esercizio 2003, possa essere raggiunto un risultato complessivo netto positivo, e che la posizione finanziaria si collocherà ad un livello del tutto proporzionato ai mezzi propri. La relazione trimestrale al 31 marzo 2003 sarà depositata entro il 15 maggio 2003 presso la sede sociale in Foro Buonaparte 31, Milano e presso la Borsa Italiana Spa a disposizione di chi ne farà richiesta e sarà consultabile nel sito internet www.edison.it 

ENI: PRIMO TRIMESTRE 2003 UTILE OPERATIVO: 3,3 MILIARDI DI EURO, +23% RISPETTO AL PRIMO TRIMESTRE 2002UTILE NETTO: 2 MILIARDI DI EURO, +45% 
Roma, 9 maggio 2003 - Il Consiglio di Amministrazione dell'Eni il 9 maggio ha esaminato la Relazione trimestrale al 31 marzo 2003 che chiude con l'utile netto di 2.006 milioni di euro con un aumento di 624 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2002, pari al 45,2%, dovuto in particolare agli incrementi registrati dal prezzo del barile (+55,4% il petrolio; +36,6% il gas naturale) e dai margini di raffinazione (+3,6 dollari/barile il margine Brent), i cui effetti sono stati attenuati dall'apprezzamento dell'euro sul dollaro (+22,5%), nonché all'aumento dei margini di distribuzione del gas naturale e alla riduzione dei costi. All'incremento dell'utile hanno contribuito inoltre proventi straordinari netti di 191 milioni di euro, connessi in particolare alla transazione del contenzioso ex EniMont stipulata con la Edison SpA (200 milioni di euro), e la riduzione dell'utile di competenza di terzi azionisti in dipendenza dell'OPA eseguita dall'Eni sulle azioni Italgas (+82 milioni di euro). Questi fattori positivi sono stati parzialmente assorbiti dall'aumento delle imposte sul reddito (381 milioni di euro) dovuto essenzialmente all'incremento dell'utile prima delle imposte. L'utile netto prima delle componenti non ricorrenti ammonta a 1.901 milioni di euro, con un aumento rispetto al primo trimestre 2002 del 36,8%. La produzione giornaliera di idrocarburi è stata di 1.498 mila boe (barili di petrolio equivalente) con un incremento di 57 mila boe, pari al 4%, dovuto: (i) alla produzione della società norvegese Fortum Petroleum acquisita nel primo trimestre; (ii) agli avvii di giacimenti, principalmente in Iran, Trinidad & Tobago, Egitto, Stati Uniti e Pakistan; (iii) alla crescita produttiva registrata principalmente in Nigeria e Kazakhstan. Questi aumenti sono stati parzialmente assorbiti dagli effetti dell'interruzione della produzione in Venezuela a causa dello sciopero nazionale e dal declino produttivo di giacimenti maturi. La quota di produzione estera sul totale raggiunge il 79,3% (78,3% nel 2002). Nel primo trimestre sono proseguite le azioni di razionalizzazione e di miglioramento dell'efficienza che hanno consentito di realizzare risparmi di costi di 113 milioni di euro compensando pressoché interamente gli incrementi dovuti alla dinamica salariale e all'inflazione. L'utile operativo conseguito nel primo trimestre 2003 ammonta a 3.333 milioni di euro, con un incremento di 633 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2002, pari al 23,4%, dovuto agli aumenti registrati: dal settore Exploration & Production (448 milioni di euro, pari al 34,8%) connesso essenzialmente all'incremento del prezzo del barile, i cui effetti sono stati attenuati dall'apprezzamento dell'euro sul dollaro; dal settore Gas & Power (103 milioni di euro, pari al 7,2%) connesso essenzialmente all'aumento dei margini e dei volumi di vendita della distribuzione primaria e secondaria di gas naturale, i cui effetti sono stati parzialmente assorbiti dalla variazione del mix di vendita e di approvvigionamento nella distribuzione primaria; dal settore Refining & Marketing (55 milioni di euro, pari all'88,7%) a seguito essenzialmente dell'andamento particolarmente favorevole dello scenario di raffinazione, i cui effetti sono stati parzialmente assorbiti: (i) dalla minore redditività delle basi lubrificanti, del kerosene e dei prodotti per la petrolchimica, in relazione alla debolezza della domanda, nonché delle lavorazioni di semilavorati; (ii) dall'impatto della fermata di impianti per manutenzioni che non ha consentito di cogliere pienamente il favorevole andamento dello scenario; (iii) dall'apprezzamento dell'euro sul dollaro. Fra le altre attività va segnalato il miglioramento della performance del settore Petrolchimica. I ricavi della gestione caratteristica conseguiti nel primo trimestre (14.359 milioni di euro) sono aumentati di 1.654 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2002, pari al 13%, a seguito essenzialmente dell'aumento del prezzo del barile, del gas naturale e dei principali prodotti del downstream, nonché dall'entrata nell'area di consolidamento della Bouygues Offshore nel settore Ingegneria e Servizi, i cui effetti sono stati attenuati dall'apprezzamento dell'euro sul dollaro. L'indebitamento finanziario netto ammonta a 11.708 milioni di euro, con un aumento di 567 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2002. Il rilevante fabbisogno connesso agli investimenti tecnici e in partecipazioni (5.247 milioni di euro) e all'acquisto di azioni proprie (219 milioni di euro) è stato in larga parte coperto dal flusso di cassa generato dalla gestione. Alla riduzione dell'indebitamento ha concorso l'apprezzamento dell'euro sul dollaro. Il leverage (rapporto tra indebitamento finanziario netto e patrimonio netto compresi gli interessi di terzi azionisti) passa dallo 0,39 del 31 dicembre 2002 allo 0,41 del 31 marzo 2003. Gli investimenti tecnici e in partecipazioni ammontano a 5.247 milioni di euro (+202% rispetto al primo trimestre 2002). Gli investimenti tecnici (1.735 milioni di euro, di cui il 91% nei settori Exploration & Production, Gas & Power e Refining & Marketing) hanno riguardato in particolare: (i) lo sviluppo di giacimenti di idrocarburi (1.124 milioni di euro) in Libia, Angola, Iran, Nigeria, Italia e Kazakhstan; (ii) la ricerca esplorativa (154 milioni di euro); (iii) lo sviluppo e il mantenimento della rete di trasporto primaria e secondaria del gas naturale in Italia (95 milioni di euro); (iv) la prosecuzione del programma di espansione della capacità di generazione di energia elettrica (93 milioni di euro); (v) la realizzazione del gasdotto Greenstream (46 milioni di euro) che trasporterà in Sicilia il gas estratto da giacimenti libici; (vi) interventi di miglioramento delle strutture di raffineria e il potenziamento della rete di distribuzione di carburanti in Italia e all'estero (complessivamente 71 milioni di euro). Gli investimenti in partecipazioni (3.512 milioni di euro) hanno riguardato essenzialmente l'OPA sulle azioni Italgas (2.567 milioni di euro) e l'acquisto della Fortum Petroleum (909 milioni di euro). Nel periodo 1° gennaio - 8 maggio 2003 sono state acquistate 17,2 milioni di azioni proprie per il corrispettivo complessivo di 240 milioni di euro (in media 13,89 euro per azione). All'8 maggio 2003 l'Eni possiede 223,9 milioni di azioni proprie, pari al 5,59% del capitale sociale, per un costo di 3.078 milioni di euro (in media 13,75 euro per azione). I risultati dell'Eni riflettono la stagionalità nella domanda di gas naturale e di alcuni prodotti petroliferi a uso riscaldamento, la cui domanda è più alta nel primo trimestre dell'anno, che comprende i mesi più freddi, e più bassa nel terzo trimestre, che comprende i mesi più caldi. Conseguentemente i risultati dell'Eni del primo trimestre non possono essere estrapolati per l'intero esercizio. 

SAIPEM : SITUAZIONE TRIMESTRALE AL 31 MARZO 2003 I RICAVI AMMONTANO A 803 MILIONI DI EURO. 
Milano, 12 maggio 2003 - Il Consiglio di Amministrazione della Saipem S.p.A. in data odierna ha esaminato la situazione trimestrale consolidata del Gruppo (non oggetto di revisione contabile) al 31 marzo 2003. Valori comprensivi di Saipem s.a. (ex Bouygues Offshore) I ricavi ammontano a 803 milioni di euro. L'utile operativo ammonta a 59 milioni di euro. L'utile netto ammonta a 36 milioni di euro. Il cash flow (utile netto più ammortamenti) è stato di 101 milioni di euro. Valori senza Saipem s.a. I ricavi ammontano a 476 milioni di euro (623 nel primo trimestre del 2002). L'utile operativo ammonta a 45 milioni di euro (81 nel primo trimestre del 2002). L'utile netto ammonta a 31 milioni di euro (56 nel primo trimestre del 2002). Il cash flow è stato di 78 milioni di euro (121 nel primo trimestre del 2002). Come più volte evidenziato, i volumi di ricavi realizzati e la redditività ad essi associata, specialmente nelle attività di Costruzione Mare e Terra, di L.N.G., e in misura inferiore nell'attività di Perforazione, Leased Fpso e M.M.O., non sono lineari nel tempo, dipendendo tra l'altro, oltre che dall'andamento del mercato, da fattori climatici e dalla programmazione dei singoli lavori. Conseguentemente, i dati di una frazione di esercizio possono variare significativamente rispetto a quelli dei corrispondenti periodi di altri esercizi e non consentono l'estrapolazione all'intero anno. Gli investimenti del primo trimestre ammontano a 92 milioni di euro (178 nel primo trimestre del 2002) ed hanno riguardato principalmente: il completamento della conversione della nave Maxita nel nuovo mezzo per field development, Saipem 3000; gli interventi sulla piattaforma semisommergibile di perforazione Scarabeo 5 per renderla idonea all'esecuzione di una commessa in Norvegia; l'approntamento dell'unità di produzione e stoccaggio galleggiante di petrolio (Fpso) Mystras destinata ad operare nel campo di Okono/Okpoho in Nigeria. L'indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2003, ammonta a 1.235 milioni di euro con una riduzione di 13 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2002. Portafoglio ordini Nel primo trimestre 2003 Saipem ha acquisito nuovi ordini per un totale di 1.141 milioni di euro (857 milioni nel primo trimestre 2002) dei quali 870 milioni di euro riferiti ai settori mare (Costruzioni, Perforazioni e Leased Fpso). Gli ordini acquisiti da Saipem s.a. nel corso del primo trimestre dell'esercizio, ammontano a 454 milioni di euro, dei quali 402 milioni riferiti alle Costruzioni Mare. Tra le principali acquisizioni si segnalano: Per le Costruzioni Mare: - per conto Exxon-Mobil, il progetto di tipo Epic (Engineering, Procurement, Installation, Construction) Kizomba B, in Angola, per lo sviluppo di un campo sottomarino mediante la posa di flowlines, risers e ombelicali; per conto T.T.M. (Trans Thai-Malaysia) Ltd., in Thailandia, l'omonimo progetto per il trasporto e la posa di una condotta; per conto Ptt Exploration and Production Public Company Ltd, il progetto di tipo Epic, Bongkot Field Development Phase 3, in Thailandia, per l'ingegneria, l'approvvigionamento, la fabbricazione, il trasporto e l'installazione di una piattaforma; per conto Bp, il noleggio di vari Rov (Remotely Operated Vehicles) nel Golfo del Messico, principalmente destinati ad operare in acque profonde. Per le Costruzioni Terra: per conto Nsov, il progetto Okpai Power Plant, in Nigeria, per la costruzione di un Power Generation Plant a ciclo combinato, in associazione con Alstom Power Italia; per conto Sonatrach, la seconda fase del progetto di tipo Epv, Oz2 (Arzew Pump Stations), in Algeria, per la realizzazione di tre stazioni di pompaggio, in associazione con Spie Capag; per conto Saudi Aramco, il progetto di tipo EPC, East-West Rabigh Crude Pipeline, in Arabia Saudita, per l' ingegneria, approvvigionamento e posa di una condotta. Per le M.M.O.: per conto TotalFinaElf, l'estensione di contratti per attività in Francia. Per le Perforazioni Mare: per conto Exxon-Mobil, il noleggio, per tre anni, della piattaforma semisommergibile Scarabeo 7 in Nigeria; per conto Petrobel, il noleggio, per due anni, del jack up Perro Negro 4 in Egitto; per conto TotalFinaElf, il noleggio, per sei mesi, della piattaforma semisommergibile Scarabeo 6 in Norvegia. Per le Perforazioni Terra: per conto Lasmo, il noleggio, per un anno più un anno di opzione, di due impianti in Venezuela; per conto Petrobel, il noleggio, per due anni di un impianto in Egitto. Il portafoglio ordini raggiunge a fine marzo 2003 il livello record di 5.496 milioni di euro (5.158 milioni di euro al 31 dicembre 2002). Previsioni per l'esercizio 2003 L'elevato livello del portafoglio ordini di fine 2002 e il buon andamento delle acquisizioni nel corso del primo trimestre 2003 rafforzano l'aspettativa che per l'esercizio 2003 si possa conseguire l'annunciato livello di ricavi di 4 miliardi di euro. Per quanto riguarda l'efficienza nella realizzazione dei diversi progetti in fase di esecuzione, in particolare quelli 'chiavi in mano' di grandi dimensioni, non emergono segnali di preoccupazione, anche se diversi progetti sono ancora nella fase iniziale. Un fenomeno che incide negativamente sulla redditività della Saipem è l'apprezzamento dell'euro rispetto al dollaro USA in considerazione della circostanza che circa il 65% dei ricavi attesi nel 2003 sarà denominato in tale valuta. L'apprezzamento della valuta europea determina sia una riduzione, in termini di euro equivalenti, dei margini generati dai contratti in dollari USA, sia un rafforzamento della competitività dei concorrenti americani. L'impatto del fenomeno sull'esercizio 2003 è mitigato dalla circostanza che i contratti vengono coperti dal rischio di cambio al momento della loro acquisizione. Alla luce di quanto conseguito in termini di acquisizione di nuovi contratti e delle confortanti indicazioni fin qui emerse in merito alla efficiente gestione dei progetti in esecuzione si ritiene, allo stato, che nell'esercizio 2003 si possa conseguire un risultato sui livelli record del 2002, nonostante l'apprezzamento dell'euro fin qui registrato renda ancora più sfidante tale obiettivo. Per quanto riguarda gli investimenti si conferma la previsione di circa 230 milioni di euro complessivi. I dati e le informazioni previsionali si basano su presupposti e assunzioni che possono rivelarsi inesatti in quanto soggetti a rischi e variabili al di fuori del controllo della Società, quali: le variazioni di cambio, le variazioni dei tassi di interesse, gli investimenti dell'industria petrolifera e di altri settori industriali, l'instabilità politica nel Golfo Persico e/o in altre zone, il rafforzamento della concorrenza. Inoltre anche l'esecuzione dei progetti è soggetta a variabili, quali le condizioni climatiche, al di fuori del controllo della Società. I dati consuntivi possono pertanto variare in misura sostanziale rispetto alle previsioni. Flussi finanziari La riduzione dell'indebitamento finanziario netto di 13 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2002 è la risultante di: impieghi investimenti in immobilizzazioni materiali ed immateriali per 92 milioni di euro; coperture cash flow (utile netto più ammortamenti) per 101 milioni di euro; decremento del capitale di esercizio netto per 4 milioni di euro. 

MARZOTTO RISULTATI DEL 1° TRIMESTRE 2003 FATTURATO NETTO CONSOLID AMMONTATO A 544 MILIONI DI EURO, CONTRO I 526 MILIONI DI EURO DEL PRIMO TRIMESTRE DEL 2002 (+ 3,5%). 
Valdagno, 12 maggio 2003 - Il Consiglio di Amministrazione della Marzotto S.p.A., riunitosi il 9 maggio , ha approvato la Relazione sul 1° trimestre dell'esercizio 2003. Andamento del Gruppo Il fatturato netto consolidato dei primi tre mesi del 2003 è ammontato a 544 milioni di euro, contro i 526 milioni di euro del primo trimestre del 2002 (+ 3,5%). L'incremento è dovuto al consolidamento di Valentino ed al buon andamento del settore tessile (+13%) che hanno più che compensato la flessione registrata dal settore abbigliamento (-5%). La flessione del fatturato per area omogenea di attività (da 526 milioni di euro a 510 milioni di euro) è più che interamente imputabile al forte apprezzamento dell'euro. Gli utili operativi del Gruppo, pari a 72 milioni di euro, sono diminuiti di 7 milioni rispetto al periodo di raffronto e rappresentano il 13% del fatturato (15% al 31 marzo 2002). Il significativo miglioramento del settore tessile non ha consentito di recuperare interamente la riduzione di redditività della controllata Hugo Boss. Al 31 marzo 2003: a) l'utile netto consolidato comprensivo delle minoranze azionarie è stato di 37 milioni di euro, in diminuzione rispetto ai 50 milioni del 1° trimestre del 2002; b) l'utile netto di competenza degli azionisti della Capogruppo ammonta a 16 milioni di euro (31 marzo 2002: 23 milioni). L'indebitamento finanziario netto del Gruppo al 31 marzo 2003 si riduce a 614 milioni di euro dai 628 milioni al 31 dicembre 2002. Previsioni per l'esercizio in corso Come già anticipato nella relazione sul bilancio dell'esercizio 2002, le condizioni di debolezza dei mercati e l'instabilità dei rapporti di cambio invitano alla prudenza nella formulazione di previsioni per l'intero esercizio 2003. Tuttavia il Gruppo considera raggiungibili gli obiettivi di una lieve crescita dei ricavi e di un miglioramento del margine operativo, con una generazione positiva di cassa. 

MARZOTTO S.P.A.: APPROVATO IL BILANCIO ESERCIZIO 2002 E NUOVO PRESIDENTE - GIOVANNI GAJO - E CONSIGLIO D'AMMINISTRAZIONE. 
Valdagno, 12 maggio. L'Assemblea ordinaria della Marzotto S.p.A., riunitasi a Valdagno il 9 maggio , ha approvato il bilancio dell'esercizio 2002, deliberando la distribuzione di dividendi per complessivi 23 milioni di euro (invariati rispetto al precedente esercizio), da mettere in pagamento il 22 maggio 2003, previo stacco in data 19 maggio 2003, in ragione di: Euro 0,38 (2001: Euro 0,38) a ciascuna delle azioni di risparmio non convertibili (cedola n. 18); Euro 0,34 (2001: Euro 0,34) a ciascuna delle azioni di risparmio convertibili (cedola n. 26); Euro 0,32 (2001: Euro 0,32) a ciascuna delle azioni ordinarie (cedola n. 36). Sulla distribuzione dei dividendi, come sopra deliberata, è attribuito ai Soci il credito d'imposta di cui all'art. 105, 1° comma, lett. a), del D.P.R. 917/86 (credito d'imposta "rimborsabile") e lett. b) del D.P.R. 917/86 (credito d'imposta "non rimborsabile") nella proporzione del 30% e del 70% rispettivamente. Cariche Sociali L'Assemblea ha inoltre provveduto alla nomina dei componenti il Consiglio di Amministrazione ed il Collegio Sindacale per il triennio 2003-2004-2005. Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi al termine dell'Assemblea, ha provveduto alla nomina del Presidente, del Vice Presidente ed Amministratore Delegato, del Comitato Esecutivo e dei Comitati previsti dal Codice di Autodisciplina. I predetti organi risultano ora così composti: Consiglio di Amministrazione Giovanni Gajo - Presidente (1) (2) Antonio Favrin - Vice Presidente ed Amministratore Delegato (1; Ferdinando Businaro; Luca Corabi; Andrea Donà dalle Rose (1) (3) ; Sergio Erede; Gaetano Marzotto; Nicolò Marzotto; Pietro Marzotto (1) ; Umberto Marzotto; Luigi Amato Molinari (1) (3) ; Roberto Notabartolo di Villarosa (2) ; Paolo Opromolla (2) ; Dario Federico Segre (1) ; Giuseppe Vita (3). (1) Componente il Comitato Esecutivo (2) Componente il Comitato per il Controllo Interno e la Corporate Governance (3) Componente il Comitato per la Remunerazione Nel Consiglio di Amministrazione è presente un adeguato numero di Amministratori Indipendenti. Collegio Sindacale Vittorio Tonato (Presidente); Bruno Zanini (Sindaco Effettivo); Alberto Giacobbo (Sindaco Effettivo); Carlo Domenico Vanoni (Sindaco Supplente); Pier Paolo Piccinelli (Sindaco Supplente). L'Assemblea ha infine deliberato di conferire l'incarico di revisione del bilancio per il triennio 2003-2004-2005 alla società "Kpmg S.p.A.". Azioni proprie L'Assemblea ordinaria del 9 maggio 2003 ha inoltre autorizzato l'acquisto di azioni proprie, per un ammontare massimo pari al 10% del capitale sociale e comunque per un importo massimo di Euro 50.000.000, entro il termine di 18 mesi dalla data della deliberazione, previa revoca, per quanto non utilizzata, dell'autorizzazione di acquisto e vendita di azioni proprie concessa dall'Assemblea del 17 dicembre 2001. Stock Options - Il Consiglio di Amministrazione della Marzotto, in esecuzione della delibera Assembleare del 17 dicembre 2001, e previa revoca dei Piani approvati in data 17 dicembre 2001 e 10 maggio 2002, ha varato due nuovi piani di stock-options riservati rispettivamente: Al Vice Presidente ed Amministratore Delegato. L'assegnazione riguarda complessivamente n. 1.200.000 azioni ordinarie del valore nominale di € 1 cadauna che verranno offerte al prezzo per azione corrispondente alla media dei prezzi ufficiali rilevati nelle 30 sedute di Borsa precedenti l'odierna riunione. Le opzioni sono esercitabili tra il gennaio 2004 ed il gennaio 2006; ai Dirigenti della società e del Gruppo che occupano le posizioni più direttamente responsabili dei risultati aziendali. L'assegnazione riguarda complessivamente n. 598.000 azioni ordinarie del valore nominale di € 1 cadauna che verranno offerte al prezzo per azione corrispondente alla media dei prezzi ufficiali rilevati nelle 30 sedute di Borsa precedenti l'odierna riunione. Le opzioni sono esercitabili anche parzialmente dal 2004 al 2007. Infolink: www.marzotto.it 

AUTOSTRADE : RISULTATI CONFERMANO ATTESE E TREND, FORTE SPINTA A LAVORI E MANUTENZIONI 
Roma, 12 maggio 2003 - I primi tre mesi dell'anno hanno registrato un ulteriore, deciso impulso alle opere di potenziamento e ammodernamento della rete: trasmessi all'Anas progetti esecutivi per circa 450 milioni di Euro (oltre il 50% in più di quelli approvati dalla stessa Anas nell'intero 2002) - In crescita anche i lavori per manutenzioni e sicurezza sulla rete del Gruppo - Sensibile diminuzione dell'incidentalità e della mortalità - La concessionaria capogruppo nazionale si chiamerà Autostrade per l'Italia S.p.A. Il Consiglio di Amministrazione di Autostrade, riunitosi il 9 maggio a Roma sotto la presidenza di Gian Maria Gros-Pietro, ha approvato la relazione sull'andamento gestionale al 31 marzo 2003, caratterizzato in particolare da due fatti rilevanti: l'ingresso nell'area di consolidamento di Strada dei Parchi S.p.A. e la cessione della partecipazione indiretta in Blu S.p.A. I ricavi consolidati risultano pari a 562,4 milioni di Euro, con un incremento di 55,1 milioni di Euro (+ 10,9%, anche per il contributo di Strada dei Parchi S.p.A) rispetto all'analogo periodo del 2002 (507,3 milioni di Euro). Il margine operativo lordo (Ebitda), pari a 337,8 milioni di Euro, presenta un incremento di 32,4 milioni di Euro (+10,6%) rispetto al 1° trimestre 2002; l'Ebitda margin rimane invariato al 60,2%, nonostante il consolidamento di Strada dei Parchi S.p.A. e di Europpass Lwk. Il risultato operativo (Ebit) risulta pari a 231,7 milioni di Euro, in crescita di 29,3 milioni di Euro (+14,5%); l'Ebit margin passa al 41,3%, dal 39,9% del 1° trimestre 2002. Il costo del lavoro (119,7 milioni di euro) presenta un incremento del 7,8% rispetto al corrispondente periodo del 2002, dovuto principalmente all'ingresso, nell'area di consolidamento, di Strada dei Parchi S.p.A., che ha pesato per 7,5 milioni di Euro (con 644 unità medie). Il cash flow passa a 219,8 milioni di Euro, rispetto ai 224,0 del 1° trimestre 2002 (dato quest'ultimo che scontava svalutazioni per 60,1 milioni di Euro relative alla partecipazione indiretta in Blu S.p.A.) L'utile netto del periodo (quota della Capogruppo) è pari a 118,4 milioni di Euro (+ 9,7% rispetto ai 107,9 milioni di Euro pro-forma del medesimo periodo del 2002, valore quest'ultimo rettificato per la svalutazione della partecipazione indiretta in Blu S.p.A.). I mezzi propri, della Capogruppo e di terzi, sono pari a 3.286,9 milioni di Euro (3.080,9 milioni di Euro al 31/12/02) e rappresentano il 64,8% del capitale investito (69,4% al 31 dicembre 2002). L'indebitamento finanziario netto (1.787,3 milioni di Euro), pari al 35,2% del capitale investito, aumenta solo di 431,7 milioni di Euro, nonostante l'effetto derivante dal consolidamento di Strada dei Parchi S.p.A (+ 783,8 milioni di Euro). Lavori e manutenzioni Gli interventi di adeguamento e ammodernamento in corso sulla rete della Capogruppo Autostrade hanno riguardato principalmente il tratto Bologna-Firenze-Incisa dell'autostrada A1 e i lavori di ampliamento della galleria di Nazzano nel tratto Orte-Fiano. Nel mese di aprile Autostrade ha deliberato la trasmissione all'Anas, per le relative approvazioni, di progetti esecutivi relativi ad opere per complessivi 445 milioni di Euro (oltre il 50% in più di quelli approvati dalla stessa Anas nell'intero 2002). I progetti avviati all'Anas riguardano in particolare: . Lotti 2 e 3 nel tratto Modena-Bologna dell'A1, per complessivi 77 milioni di Euro. L'allargamento a 4 corsie dell'arteria Modena-Bologna era stato approvato dalla Conferenza dei Servizi nel giugno scorso . Lotti 12, 13a e svincolo di Barberino sul tracciato della Variante di Valico, per un importo complessivo di 237 milioni di Euro. Si tratta di interventi contigui alla Galleria di Base, per la quale sono in fase avanzata le procedure di gara; . Lotti 7 e 8, relativi all'ampliamento a tre corsie di circa 5 chilometri del tratto Firenze Nord-Firenze Sud dell'A1, per complessivi 131 milioni di Euro. La trasmissione di questi progetti esecutivi all'Anas determina un ulteriore, forte impulso alle attività per il potenziamento e lo sviluppo della rete, che già nel corso del 2002 hanno registrato una sensibile accelerazione. Autostrade ha così corrisposto all'impulso dato dall'Anas e dal Ministero per le Infrastrutture e i Trasporti. Gli altri interventi sulla rete del Gruppo hanno riguardato in particolare: la prosecuzione dei lavori di ammodernamento e potenziamento della Napoli-Pompei-Salerno; l'adeguamento della Tangenziale di Napoli; il potenziamento del tratto terminale del raccordo autostradale della Val d'Aosta Il Comitato Esecutivo ha inoltre approvato un importante piano di manutenzioni per il 2003, che prevede in particolare interventi su circa 15 milioni di metri quadri di superfici (5,8 dei quali di usure drenanti) e una spesa per circa 110 milioni di Euro, in incremento rispetto ai consuntivi dello scorso anno (+21% per superfici e + 9% a valore, scontando una diminuzione dei costi specifici). Andamento gestionale Tra gli elementi di maggiore rilievo dell'esercizio nel settore autostradale, si segnalano: . l'evoluzione del traffico: l'incremento complessivo dei chilometri percorsi sulla rete di Autostrade nel 1° trimestre 2003 è dell'1,2% (+ 1% per i veicoli leggeri e + 1,5 % per i pesanti), in relazione al fatto che nel 2002 le festività pasquali ricadevano quasi interamente nel mese di marzo, mentre nel 2003 ricadono integralmente in aprile. L'incremento complessivo del traffico al 30 aprile è infatti del 2,1%, in linea con le previsioni. . la crescita dei livelli di sicurezza: nel corso del primo trimestre 2003, rispetto all'analogo periodo del 2002, sulla rete Autostrade si è registrata una diminuzione di oltre il 5% del numero degli incidenti totali e del 17% del numero dei decessi . il proseguimento del trend positivo nella diffusione degli strumenti automatizzati di pagamento: al 31 marzo 2003 gli apparati Telepass in circolazione erano oltre 3.400.000 (+ 4% rispetto al 31 dicembre 2002), di cui 1.760.000 Telepass Family. L'incidenza dell'utilizzo di mezzi automatici di pagamento (Telepass, Viacard, Fast Pay, carte di credito e casse automatiche) sul totale delle transazioni effettuate sulla rete di Autostrade ha raggiunto nel trimestre il 66,4% (63,8% nel primo trimestre 2002) . il subentro, dal 1° gennaio 2003, della società Strada dei Parchi S.p.A. (60% Autostrade) nella gestione delle autostrade A24/A25 Roma-L'Aquila-Teramo e Torano-Pescara . il ripristino, dal 1° marzo 2003, del doppio senso di circolazione per i mezzi pesanti nel Traforo del Monte Bianco, con il ritorno alla piena funzionalità del tunnel. Il Traforo era stato riaperto al traffico il 9 marzo 2002, dopo circa 3 anni di chiusura; la circolazione era stata consentita, in un primo momento, ai soli mezzi leggeri, e successivamente, con alcune limitazioni, anche ai mezzi pesanti. . l'aggiudicazione nel mese di febbraio ad una Ati con Autostrade capofila della gara per il Global Service sulla Firenze-Pisa-Livorno, indetta dalla Provincia di Firenze. Il contratto - del valore annuo di 4,6 milioni di Euro per una durata di 9 anni - prevede la gestione dell'arteria (assistenza al traffico, soccorso meccanico e informazione all'utenza, manutenzione ordinaria e straordinaria). Fatti salienti successivi al 1° trimestre Tra i fatti salienti successivi al 31 marzo 2003, si segnalano: . l'aggiudicazione (in via provvisoria) da parte dell'Anas della concessione per la realizzazione e gestione della nuova direttissima Brescia-Bergamo-Milano alla società Brebemi S.p.A., della quale Autostrade detiene una quota del 16% (che salirà al 35% a seguito della aggiudicazione). Si tratta di un risultato di grande rilievo per l'intera compagine azionaria, che comprende altri operatori autostradali lombardi, Istituzioni locali e Banca Intesa; la direttissima, infatti, rappresenta la sezione centrale del tratto padano del Corridoio 5, qualora passi - come auspicato dal Governo - a sud delle Alpi per consentire a una delle aree trainanti dell'economia europea, e al Paese intero, di far parte a pieno titolo del sistema di collegamenti paneuropei previsto dalla UE. I costi previsti per la realizzazione (in project financing) dell'opera ammontano a poco meno di E 800 milioni . l'approvazione da parte dell'Anas del progetto preliminare della nuova Tangenziale Esterna Est di Milano, del quale è promoter la società 'Tangenziali Esterne di Milano S.p.A' della quale Autostrade detiene una quota del 32% . 'Ponte di Primavera 2003'; dal 18 aprile al 4 maggio si è svolto il più lungo ponte primaverile degli ultimi dieci anni, durante il quale sono stati percorsi sulla rete Autostrade 2,2 miliardi di chilometri (+ 4% rispetto all'analogo periodo del 2002). Il bilancio del ponte è decisamente positivo, sia in termini di fluidità che di sicurezza della circolazione, con una netta flessione degli incidenti totali (- 18%), dei feriti (- 23%) e dei decessi (- 27%) Assemblea su fusione e Progetto Mediterraneo Alle prossime Assemblee Ordinaria e Straordinaria di Autostrade saranno sottoposti per approvazione, oltre al Bilancio 2002, il progetto di fusione di Autostrade in Newco28 e il piano di riorganizzazione aziendale, denominato 'Progetto Mediterraneo'. Il progetto di fusione per incorporazione di Autostrade in Newco28 è finalizzato a riequilibrare la struttura del capitale, nonché a semplificare la struttura di controllo attraverso l'eliminazione di un livello intermedio tra gli azionisti e le società operative, quali risulteranno a seguito dell'attuazione del Progetto Mediterraneo. Il progetto di riorganizzazione è finalizzato alla separazione delle attività svolte in regime di concessione dalle altre attività. Ciò avverrà attraverso la creazione di una holding quotata che manterrà il nome di Autostrade S.p.A, e la costituzione di una nuova società beneficiaria del conferimento degli assets e delle partecipazioni del core business autostradale, che si chiamerà Autostrade per l'Italia S.p.A. Il nome prescelto conferma l'impegno strategico per il potenziamento e l'ammodernamento della rete autostradale italiana, tramite il completamento delle opere in Convenzione (5,6 mld di Euro) e gli investimenti ipotizzati nell'atto aggiuntivo siglato con l'Anas (4,7 mld di Euro). 

BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA SPA: PAOLO MOLESINI, RESPONSABILE DELL'AREA COMMERCIALE ANNUNCIA LE DIMISSIONI 
Siena, 12 maggio 2003 - La Banca Monte dei Paschi di Siena SpA informa che il Dott. Paolo Molesini, Responsabile dell'Area Commerciale Retail di Gruppo, ha annunciato l'8 maggio la sua intenzione di lasciare il Gruppo Mps, a decorrere dal 30.6. p.v., per motivi di natura familiare. Il Presidente Prof. Pier Luigi Fabrizi ed il Vice Direttore Generale Vicario Dr. Pier Giorgio Primavera nel prendere atto con rammarico di questa decisione, manifestano al Dr. Molesini il ringraziamento per il suo significativo contributo professionale nel corso degli ultimi due anni, in particolare nella realizzazione della piattaforma Retail di Gruppo, e della implementazione a livello produttivo e distributivo di strutture specializzate per segmento di clientela (private, affluent e family). 

IL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO "EUROINFLAZIONE PLUS" 
Milano, 12 maggio 2003 - Banca Carime propone il Prestito Obbligazionario "EuroInflazione Plus" della durata di 5 anni - caratterizzato dall'assenza di "rischio sul capitale". "EuroInflazione Plus" consente di ottenere un interessante rendimento anche per investimenti di piccole somme, perchè il taglio minimo della quota di sottoscrizione è stato fissato in 1.000 €uro. Il rendimento di "EuroInflazione Plus" è legato alla dinamica dell'inflazione europea: infatti, la cedola sarà formata da una componente "fissa" - pari allo 0,90% annuo - ed una componente "variabile" - pari al 100,00% della variazione annua dell' Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo, escluso tabacco, dell'Area Euro. 

NUOVA EMISSIONE DI POLIZZE INDEX LINKED PER IL GRUPPO CREDITO VALTELLINESE 
Sondrio, 12 maggio 2003 - Il Gruppo bancario Credito Valtellinese ha perfezionato, tramite la partecipata Global Assicurazioni S.p.A., una nuova emissione di polizze "index-linked" denominata "Global Index Serie 16", per complessivi € 30 milioni. Global Index Serie 16 si articola in due componenti sottostanti: uno di carattere obbligazionario che garantisce la restituzione del capitale a scadenza e del minimo garantito del 5% e una seconda componente che viene investita in strumenti del mercato azionario e che, nel caso di favorevole andamento, da luogo a un ulteriore componente di rendimento. Global Index Serie 16 si configura come un prodotto particolarmente utile perché offre l'opportunità, in periodi come quello in corso caratterizzati da una forte volatilità dei mercati, di beneficiare delle performance positive delle principali Borse internazionali, facendo fronte all'incertezza sull'andamento delle stesse grazie a soluzioni assicurative e finanziarie ad hoc. L'investimento, il cui premio minimo sottoscrivibile è di € 2.500, ha una durata di 5 anni ed, in aggiunta al rendimento minimo garantito, accorda un'ulteriore eventuale rivalutazione sulla base delle performance realizzate da tre indici azionari primari (DJ Eurostoxx 50, Standard&Poor's 500 e Nikkei 225), equamente rappresentati all'interno del paniere. Il nuovo prodotto sarà a disposizione della clientela di tutte le banche del Gruppo fino al 22 maggio prossimo. 

INFERENTIA DNM APPROVATO IL BILANCIO 2002 I RISULTATI DEL PIANO DI RISANAMENTO E RILANCIO: CRESCITA DEL VALORE CONSOLIDATO DELLA PRODUZIONE FORTE RIDUZIONE DELLE PERDITE NETTO MIGLIORAMENTO DELLA POSIZIONE FINANZIARIA A DELOITTE & TOUCHE L'INCARICO DI REVISIONE CONTABILE PER IL PROSSIMO TRIENNIO 
Milano, 12 maggio 2003 - L'Assemblea degli Azionisti di Inferentia DNM S.p.A., riunitasi l'8 ,maggio a Milano in seduta ordinaria, ha approvato il bilancio 2002. L'esercizio è stato caratterizzato dall'attuazione del piano di ristrutturazione e rilancio che si è inserito in un contesto di congiuntura sfavorevole di mercato. L'implementazione del piano, che prevedeva il riposizionamento dell'offerta commerciale ed un rigoroso taglio dei costi, ha permesso al gruppo di registrare risultati operativi positivi già nel secondo semestre dell'anno. Il valore della produzione consolidato dell'esercizio ammonta a € 47,4 milioni, contro € 37,8 milioni dell'esercizio precedente. La forte crescita è prevalentemente dovuta al consolidamento integrale, per l'intero esercizio, delle società del Gruppo Fullsix e dell'ex-Gruppo DNM. Il margine operativo lordo (Ebitda), pur negativo per circa € 4,1 milioni, è in consistente miglioramento rispetto al risultato negativo di circa € 5,9 milioni del 2001. Il risultato operativo (Ebit) è stato negativo per € 23,1 milioni (negativo per € 61,3 milioni nel 2001): ad esso hanno contribuito in misura significativa accantonamenti e svalutazioni materiali per € 11,2 milioni e immateriali per € 3,4 milioni. Il risultato economico netto consolidato è negativo per € 29,4 milioni (negativo per € 71 milioni nel 2001) ed è influenzato in larga misura da componenti di natura straordinaria. La posizione finanziaria netta consolidata al 31 dicembre 2002 è negativa per € 3,1 milioni, in netto miglioramento rispetto al 31 dicembre 2001 anche per effetto delle operazioni di natura staordinaria effettuate durante l'anno. Il patrimonio netto consolidato al 31 dicembre 2002 ammonta a € 17 milioni, in linea con quello al 31 dicembre 2001. Per la Capogruppo Inferentia DnmS.p.A. il valore della produzione è stato pari a €14,9 milioni (€ 13,9 milioni nel 2001), con un Ebitda negativo per € 5,2 milioni (negativo per € 2,1 milioni nel 2001). L'Ebit è negativo per € 6,5 milioni (negativo per € 6,4 milioni nel 2001); la perdita netta di esercizio è pari a € 23,9 milioni, contro una perdita di € 74,8 milioni nel 2001. Anche il risultato della Capogruppo è stato significativamente influenzato da componenti di natura straordinaria. La posizione finanziaria netta della Capogruppo al 31 dicembre 2002 è positiva per € 14,6 milioni (negativa per € 5 milioni al 31 dicembre 2001). Il patrimonio netto al 31 dicembre 2002 ammontava a € 19,1 milioni (€ 13,5 milioni al 31 dicembre 2001). Sempre in sede ordinaria, l'Assemblea ha poi deliberato: la nomina a Consigliere di Amministrazione di Massimo Tesei, avvocato, docente universitario alla Luiss e consulente aziendale, in sostituzione di Alberto Castelli, dimessosi dalla carica l'11 febbraio 2003; la nomina a componenti del Collegio Sindacale di Nicola Zanussi (presidente), Fausto Provenzano, Piermauro Carabellesi come sindaci effettivi e di Lorenza Desiata e Massimo Codari come sindaci supplenti. il conferimento dell'incarico di revisione contabile per il triennio 2003-2005 alla società Deloitte & Touche Italia S.p.A.. In sede straordinaria, l'Assemblea ha poi approvato due aumenti di capitale sociale con esclusione del diritto d'opzione ai sensi dell'articolo 2441, 8° comma, cod. civ.: il primo, di massimi nominali € 181.250, mediante emissione di massime n. 362.500 nuove azioni ordinarie da nominali € 0,5 cadauna, al prezzo complessivo, inclusivo di sovrapprezzo, di € 6, da riservare ad alcuni dipendenti e manager della società controllata FullSix S.A.S.; il secondo, di massimi nominali € 50.000, mediante emissione di massime n. 100.0000 nuove azioni ordinarie da nominali € 0,5 cadauna, a un prezzo complessivo non inferiore a € 8 per azione, al servizio di un piano di incentivazione azionaria da riservare ad alcuni dipendenti, manager e collaboratori della società controllata FullSix S.A.S. 

OLIDATA: IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI OLIDATA HA DELIBERATO IN MERITO ALLE DELEGHE RICONOSCIUTE AI SINGOLI CONSIGLIERI 
Cesena, 12 maggio 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Olidata ha deliberato in merito alle deleghe riconosciute ai singoli Consiglieri così come segue: Ing. Adolfo Savini, Presidente del Consiglio di Amministrazione, poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione; Dott. Antonio Masenza, Amministratore Delegato, poteri di ordinaria amministrazione; Alessandri Alessandra poteri di natura commerciale nell'ambito delle vendite; Conte Enrico poteri nell'ambito della produzione, direttore di stabilimento; Dott. Massimiliano Poni poteri di natura amministrativa/finanziaria; Ing. Sangiorgi Marco poteri di natura commerciale nell'ambito degli acquisti; Mauro Gennaccari poteri di natura commerciale nell'ambito delle vendite. Sulla verifica dei requisiti di indipendenza degli amministratori in ottemperanza al Codice di Autodisciplina per la Corporate Governance, il Consiglio dichiara che i Consiglieri nominati risultano non essere in possesso del requisito di indipendenza essendo agli stessi amministratori attribuite deleghe specifiche con funzioni direttive nella società. 

"VOGLIA DI NON VOLARE" (NEL TRASPORTO AEREO IN ITALIA È SEMPRE PIÙ NECESSARIA UN AUTHORITY). 
Roma, 12 maggio 2003 - "...Sono convinto che, continuando di questo passo, prima o poi ci sarà qualcuno - non vorrei certo essere io - che, esasperato, finirà per proporre il boicottaggio delle compagnie aeree italiane. A boicottare nei limiti del possibile, naturalmente: che sono, come si sa, i limiti delle condizioni di monopolio o di oligopolio che le suddette compagnie sono riuscite a stabilire per cui su molte tratte l'alterativa non prendere l'aereo di una compagnia italiana è quella di non prendere un aereo affatto, di rinunciare a volare...". "...Il boicottaggio servirebbe, tra l'altro, a punire quello che fuor di ogni dubbio è stato storicamente anche il management più incapace, quello che tuttora va avanti sfruttando la gallina dalle uova d'oro della tratta Roma-Milano, dove si paga la tariffa aerea più cara del mondo, il management che sulle tratte internazionali ( vale a dire dove la concorrenza c'è ) batte da anni in ritirata...". "...Va aggiunto - per completare il quadro - che è proprio lo stesso sistema delle tariffe modulate, usato per taglieggiare quotidianamente gli italiani, a consentire poi ai dirigenti dell'Alitalia, di AirOne eccetera, di farsi belli periodicamente dalle pagine dei giornali pubblicizzando mirabolanti prezzi scontati per viaggiare da un capo all'altro dell'Italia. Prezzi che non solo però valgono esclusivamente per un piccolissimo numero di posti su ogni volo ( ma questo è scritto a piè di pagine in caratteri microscopici ), ma il cui basso prezzo, come ho cercato di spiegare, è più che compensato dal sistematico alleggerimento dalle tasche praticato a danno di tutti gli altri. Il tutto avviene - è bene ripeterlo - nell'apparente e totale indifferenza di qualunque autorità di qualunque tipo...". Non sono le parole di un agente di viaggio che stigmatizza il comportamento delle compagnie aeree operanti in Italia e dei manager che le guidano, ma è un articolo di Ernesto Galli della Loggia ( da Sette, supplemento del Corriere della Sera, del 17 aprile 2003), che da consumatore attento, mette a fuoco una serie di aspetti arcinoti all'interno del settore turistico, ma che mai prima erano stati individuati sui mezzi di informazione e, comunque, non in questi termini. È un segnale importante della diffusione di una insoddisfazione dei consumatori, che diventano ogni giorno più competenti e più attenti. Nell'articolo, scaricabile per intero sul nostro sito www.assotravel.it che vi invitiamo a distribuire ai vostri clienti e a tenere a disposizione in agenzia, vengono messi in luce una ulteriore serie di aspetti e di esigenze che spetta proprio alle agenzie soddisfare: esplicitare e chiarire al consumatore la "selva" tariffaria delle compagnie aeree e gli aspetti meno chiari che queste non amano evidenziare (posti disponibili a prezzi stracciati, cancellazioni, etc.). Un ruolo, quello dell'agente di viaggio "scout" tra le tariffe, che le compagnie mirano a limitare o a bypassare, comunque comprimendone gli utili. Diventa, quindi, sempre più necessario che il settore dei trasporti, e quello del trasporto aereo in particolare, vedano anche un intervento istituzionale volto a "regolare" poteri ed equilibri. In questa direzione, si sta muovendo la nostra associazione: ad esempio, questo documento viene inviato, oltre che a tutte le agenzie di viaggio italiane, anche alle Associazioni dei consumatori, alle autorità politiche e ai giornali di settore e non. 

RC AUTO: GALLI, URGENTE CHIARIMENTO SUI DATI. OGGI TARIFFE IN FRENATA 
Roma, 12 maggio 2003 - L'Antitrust pubblica due insieme di numeri, in apparenza del tutto contraddittori fra di loro. Nella Tabella intitolata "Evoluzioni dei premi rc auto e del Parco circolante" risulta che dalla liberalizzazione al 2001 i premi rc auto sono aumentati in media del 55% (212,8 nel 2001 rispetto a 137,7 nel 1994) ha dichiarato il Direttore Generale Ania Giampaolo Galli. Questo dato è ottenuto dividendo il totale dei premi pagati alle compagnie (fonte Isvap) per il parco circolante (fonte Aci). Guardando invece la tabella relativa ai "Singoli profili tariffari" (per classi di età e di bonus malus) provincia per provincia risultano aumenti enormemente superiori per tutti i profili tariffari, compresi fra un minimo del 95,8% (40enne a Firenze in classe di massimo sconto) e il 1816% (18enne a Napoli; ciclomotore). Come si spiega che gli aumenti per tutti i singoli profili siano maggiori (e di molto) della media? La media non dovrebbe essere compresa fra il minimo e il massimo? E quale di questi diversi numeri è quello rilevante per la spesa degli italiani? La risposta è molto semplice. Il dato che conta è il 55%. Non è la media di Trilussa. E' il dato che misura effettivamente quanto in più pagano gli italiani per le polizze rc auto. I motivi per cui dai singoli profili risultano aumenti maggiori sono dati dal fatto che: a) i dati riportati (per alcune province e per alcune tipologie di assicurati) non sono rappresentavi dell'universo. b) soprattutto, questi dati non tengono conto del fatto che ogni anno mediamente il 90% degli assicurati passa ad una classe migliore di bonus/malus. Talché, ad esempio il 18enne che nel 1994 a Torino pagava 481,37 euro oggi non paga 1770,95 euro, come sembrerebbe dalla tabella, ma molto meno, perché ha 27 anni e, se non ha fatto incidenti, ha migliorato la sua posizione nella scala di bonus malus e pagherebbe, quindi, circa 694 euro. Come risulta anche dall'indagine Antitrust, l'aumento del 55% è ampiamente giustificato dall'aumento del costo dei risarcimenti. In ogni caso, oggi la situazione è molto diversa dal passato. Come ha rilevato il Ministro delle Attività Produttive da ottobre 2002 ad aprile 2003 l'incremento medio delle tariffe è stato di appena il 2%, l'aumento più basso dalla liberalizzazione a oggi. È un segnale positivo che si coniuga con gli impegni assunti nel Protocollo d'intesa sulla rc auto sottoscritto il 5 maggio tra Governo, Ania e Associazioni dei consumatori. Ania ritiene che si stia passando ad una fase caratterizzata da una significativa moderazione della dinamica tariffaria rc auto. 

182.800 IMMATRICOLAZIONI (-5,77%) NEL QUARTO MESE DELL'ANNO SOLO IL CONFRONTO CON UN APRILE 2002 DEBOLE CONSENTE AL MERCATO DELL'AUTO DI TENERE LE POSIZIONI 
Roma, 12 maggio 2003 - Sono state 182.800 le immatricolazioni di auto nuove effettuate, secondo le proiezioni del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nel corso del mese di aprile, con una flessione del 5,77% rispetto all'aprile del 2002, quando le immatricolazioni furono 193.992. Nel cumulato dei primi 4 mesi del 2003, le targhe consegnate ammontano a 877.900, +3,18% rispetto alle 850.812 dell'analogo periodo del 2002. Gli ordini raccolti, in base allo scambio di informazioni fra Anfia e Unrae, sono stati 172.756, il 12,78% in meno rispetto ai 198.065 dell'aprile 2002. Nel quadrimestre, gli ordini sono stati 911.117 il 6,0% in più rispetto agli 859.512 del periodo gennaio-aprile 2002. Il quadro del mese di aprile, a prima vista, propone un confronto non particolarmente negativo con lo stesso mese dello scorso anno, considerando anche il fatto che segue immediatamente la fine degli eco-incentivi dello Stato. In realtà, però, la situazione è più seria di quanto appare. Innanzitutto, le immatricolazioni si confrontano con un aprile 2002 estremamente basso, il peggiore degli ultimi 6 anni: dal 1998 al 2001, infatti il quarto mese dell'anno ha sempre registrato immatricolazioni superiori alle 213.000 unità. In secondo luogo, l'intero confronto dei primi quattro mesi del 2003 viene fatto con il primo quadrimestre del 2002, depresso per la mancanza degli eco-incentivi, che vennero adottati solo nel mese di luglio. Ma ci sono altri dati che, insieme al calo degli ordini, rendono bene l'idea di come stanno realmente le cose ed essi vengono dall'elaborazione della tipologia di consumatore effettuata dall'Unrae: le persone fisiche, cioè i privati cittadini, quelli che hanno tratto maggior vantaggio dagli eco-incentivi nel secondo semestre del 2002 e nei primi tre mesi di quest'anno, sono scesi dal 78,02% del primo trimestre al 70,51% di aprile, mentre sono decisamente cresciute le immatricolazioni effettuate dalle società (dal 21,59 al 29,09%). Altro elemento rivelatore, la flessione della domanda di vetture dei segmenti A e B (scese dal 57,42 al 52,95%) normalmente acquistate da quelle categorie sociali che più hanno sfruttato l'opportunità offerta dal sostegno alla rottamazione. "Questa somma di elementi - ha sottolineato Gianni Filipponi, Segretario Generale dell'Unrae - evidenzia in modo chiaro ed inequivocabile la reale, anche se non del tutto apparente, difficoltà del mercato. Le immatricolazioni del mese di aprile - ha aggiunto Filipponi - in base all'indice di stagionalità da noi elaborato, proiettano un anno da 1.950.000 immatricolazioni, che sarebbe il peggior risultato dal 1997". Unici indicatori positivi, la crescita continua delle motorizzazioni diesel e il buon andamento del mercato dell'usato. In aprile le vendite di vetture a gasolio hanno raggiunto il 47,63%: si tratta del record assoluto per il mercato italiano, che nel cumulato dei 4 mesi è al 44,93%. Quanto all'usato, sia pure contando anche le minivolture, i passaggi di proprietà sono stati 346.510, l'11,53% in più rispetto ai 310.691 dell'aprile del 2002. Nel cumulato, la crescita è del 2,54%, salendo da 1.253.189 a 1.284.971 unità. "Il quadro generale - ha commentato Filipponi - conferma ancora una volta l'opportunità che vengano riprese misure strutturali a sostegno del rapido rinnovo del parco circolante, ancora composto da troppe vetture non catalizzate, più inquinanti e meno sicure di quelle oggi in produzione. Sono misure che - sottolinea il Segretario Generale dell'Associazione delle Case estere - hanno ampiamente dimostrato di sostenere la domanda e con essa l'importante contributo del settore automobilistico all'economia generale del Paese". 

BOLLO AUTO PIÙ GIUSTO CON LA RIFORMA DEI TRIBUTI 12 MESI DI VALIDITÀ, ANCHE SE SI CAMBIA VEICOLO. RIMBORSI ENTRO GIUGNO 2003 
Milano, 12 maggio 2003 - In Lombardia si pagherà il bollo auto (tassa di possesso) in un'unica scadenza, quella annuale. Il bollo avrà quindi validità di 12 mesi qualunque sia il mese nel quale si effettua il primo pagamento, cioè qualunque sia il mese in cui si è acquistato il veicolo. Quindi niente più rinnovi frazionati. Non solo: il bollo pagato rimane valido anche in caso di sostituzione del veicolo (per esempio demolito o del quale si sia perso il possesso, per esempio in caso di furto) con un nuovo veicolo. L'eventuale differenza di costo del bollo (dovuta alla differenza di potenza dei veicoli stessi) viene conguagliata. Pagherà la differenza l'automobilista che acquista una vettura di potenza superiore, ma solo sui mesi relativi. Se l'automobilista acquista un veicolo di potenza inferiore, quindi con un bollo meno caro, ha diritto al rimborso, sempre in ragione dei mesi effettivi. Il bollo non è dovuto per eventuali periodi di non possesso del veicolo. Nessuna sanatoria per un eventuale mancato o errato pagamento del bollo per il 1999 (ultimo anno di gestione non regionale del bollo). Entro il 30 giugno 2003 saranno invece rimborsati tutti i lombardi che, per vari motivi, dal 1999 ad oggi sono in credito nei confronti dell'erario (pagamento eccessivo o altro). Sono queste le novità contenute nel progetto di riforma della tassa automobilistica, approvato dalla Giunta regionale su proposta dell'Assessore alle Risorse Finanziarie e Bilancio, Romano Colozzi. Il provvedimento è inserito nel più ampio progetto di legge di riordino dei tributi regionali, il primo del genere a livello nazionale. Tale provvedimento passerà ora all'esame del Consiglio regionale e le novità potrebbero scattare già dal 2004. La tassa automobilistica non è un tributo semplice: più di 250 voci di tariffa, incongruenze e contraddizioni nella legislazione passata, imprecisioni negli archivi nazionali hanno consegnato alla Regione, nel 1999, una situazione difficile da gestire. La Lombardia ha ereditato anche la responsabilità degli accertamenti di eventuali inadempienze, a partire dallo stesso anno. Con l'emissione di avvisi 'bonari' si è avuta un'immediata entrata di 12 milioni di euro, che hanno dimezzato le posizioni debitorie e che al termine dell'operazione porteranno alle casse regionali ulteriori 30 milioni di euro. Sfiora gli 850 milioni di Euro il gettito relativo agli oltre 7,5 milioni di veicoli immatricolati in Lombardia: questo è il "peso" della tassa automobilistica, che rappresenta la prima voce in entrata fra le imposte gestite direttamente dalla Regione. Oggi il bollo, in Lombardia, si può pagare in oltre 6000 punti di riscossione: 3026 tabaccai, 211 agenzie di pratiche auto, 194 delegazioni ACI, 1300 sportelli bancari e 1500 uffici postali. "Stiamo valutando inoltre la possibilità - sottolinea l'assessore Colozzi - di consentire il pagamento del bollo attraverso gli sportelli Bancomat e, in futuro, di potenziare l'utilizzo della rete telematica". 

L'ITALIA VISTA DAGLI STRANIERI? PIZZA, SOLE E... ABITINO VINCE PER MODA, QUALITÀ DELLA VITA, MA ANCHE COMPETITIVITÀ DELLE IMPRESE. LE CITTÀ DEGLI AFFARI? MILANO (94,4%), TORINO (49,4%), ROMA (42,7%), BOLOGNA (27%) E FIRENZE (10,1%). 
Milano, 12 maggio 2003. E la Moda sorpassa la Pizza. L'Italia apprezzata dagli imprenditori stranieri è fatta di conferme e stereotipi (cibo, sole e calcio) ma anche sorprese (moda e competitività delle imprese) Le città più conosciute per opportunità d'affari? Stravince Milano col 94,4% delle preferenze straniere. Si piazzano bene Torino (49,4%), Roma (42,7%), Bologna (27%) e un po' anche Firenze (10,1%). L'Italia è associata alla moda per il 78,7% degli intervistati. Al mangiar bene, cibo e vino (75,3%). E' famosa come meta turistica (71,9%). Molti la ricordano soprattutto per la cultura: chiese e musei (60,7%) e teatro e cultura (37,1%). Come Paese del sole e del mare (39,3%). Grande rispetto per il calcio (65,2%). Un Paese da comprare.... grazie allo shopping (41,6%). Le aziende più conosciute? Decisamente Fiat e Ferrari (93,3%) e Pirelli (71,9%). Gli italiani simbolo? Berlusconi (59,6%), Sophia Loren (51,7%) e Giorgio Armani (43,8%). E l'economia? Il 47,2% degli intervistati ha indicato come grado di competitività internazionale "molto". E il 15,7% ha dichiarato "moltissimo". E aprire un'attività in Italia può rappresentare un forte vantaggio competitivo per il 28,1%. Non solo a Milano (58,4%), ma anche a Torino (22,5%), Roma (16,9%), Venezia e Bologna (7,9%). Perché è un ottimo mercato potenziale (42,7%), per la posizione geografica (29,2%), come porta d'ingresso sul mercato Mediterraneo (24,7%). Ma c'è anche un 20% che ritiene il nostro paese poco o per niente vantaggioso per aprire un'attività. I punti di forza? La qualità della vita (74,2%), l'ambiente economico (34,8%), hotel e ristoranti (33,7%). E gli italiani sono businessmen convincenti grazie alla capacità comunicativa (42,7%), flessibilità (33,7%) ed eleganza (34,8%). Meno i riconoscimenti per efficienza (10, 1%) e serietà (5,6%). Americani, inglesi e svedesi? Ci ammirano per la moda. I tedeschi? Ci ritengono competitivi (73,3%), anche per aprire un'attività (86,7%). E gli olandesi preferiscono puntare su Milano (83,3%), gli inglesi su Torino (50%), i tedeschi su Roma (33,3%). Se ne è parlato al convegno "La politica estera italiana e il ruolo delle Camere di Commercio", promosso dalla Camera di Commercio di Milano e dall'Unione Italiana delle Camere di Commercio. Dove sono stati presentati i risultati di un'indagine sulle imprese e istituzioni estere "Economia italiana e milanese. Vista dall'estero" effettuata da Promos-Camera di Commercio di Milano su 400 imprenditori stranieri che fanno affari attraverso le 20 sedi estere della Camera di Commercio di Milano (ci sono risposte multiple e quindi il totale non dà 100, ma lo supera). "L'internazionalizzazione del "sistema Italia" - ha dichiarato Franco Frattini, ministro per gli Affari Esteri - è oggi diventata un obiettivo centrale della diplomazia economica. Verso questo obiettivo coinvolgeremo le circa 150.000 imprese che, secondo dati Unioncamere, rivelano di avere un grande potenziale di crescita sull'estero e che potrebbero aggiungersi ai circa 180.000 imprenditori che già investono all'estero. Dobbiamo potenziare fortemente i nostri investimenti diretti esteri che sono oggi purtroppo tra i più bassi fra quelli dell'Unione Europea". "I tempi rapidi della globalizzazione - ha commentato Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano e dell'Unione Italiana delle Camere di Commercio - hanno incrementato la competizione di sistema, quella cioè che coinvolge i territori e le città. A partire da Milano, da sempre città europea, che infatti vince le preferenze degli stranieri per l'economia in Italia. Ma per diventare un paese protagonista nell'Europa occorre andare oltre. Ci vuole un impegno del mondo istituzionale e della società civile, ma non solo. Bisogna agire unendo le forze sul territorio nazionale. Per rendere una realtà già attraente, riconosciuta e competitiva, ma anche invidiata per la qualità della vita e la ricchezza culturale, un punto di eccellenza per affrontare in modo vincente la sfida globale. E le Camere di Commercio sono il "volto umano" della globalizzazione diffusa, provincia per provincia". Città più conosciute per opportunità d'affari. Per il 94,4% degli intervistati Milano è la metropoli più conosciuta per gli affari. Torino seconda (49,4%), seguita da Roma (42,7%), Bologna (27%), Firenze (10,1%), Venezia (6,7%), Napoli (4,5%) e il 5,6% segnala altre città. Per paesi. Milano è la città più conosciuta per gli affari da: Germania, Spagna, Olanda, Svezia, Regno Unito e Usa (per tutte 100% delle preferenze), seguite da Francia (93,8%) e Belgio (88,2%). Dopo Milano, Torino è conosciuta da Regno Unito e Stati Uniti (75%), Germania e Spagna (66%), Francia (56,3%), Olanda (33,3%), Svezia (28,6%) e Belgio (23,5%). Roma invece è preferita dai tedeschi (80%), seguiti dagli statunitensi (50%), dai belgi (35,3%), dagli olandesi (33.3%), dai francesi (31,3%), dai britannici (25%), dagli spagnoli (16,7%) e dagli svedesi (14,3%). L'Italia è conosciuta per... La moda per il 78,7% degli intervistati, cibo e vino (75,3%), turismo (71,9%), calcio (65,2%), chiese e musei (60,7%), shopping (41,6%), sole e mare (39,3%), teatro e cultura (37,1%), fiere (29,2%), imprese (27%), tecnologia (19,1%), finanza (4,5%), vita notturna (3,4%), altro (4,5%). Per paesi. Segnalano la moda il 100% degli statunitensi, assieme ai britannici e agli svedesi, l'86,7% dei tedeschi, l'83,3% degli olandesi, il 70,6% dei belgi, il 66,7% degli spagnoli e il 56,3% dei francesi. Amano invece il cibo e il vino italiani soprattutto in Germania, Olanda e Svezia (100%), Regno Unito e Usa (75%), Belgio (70,6%), Francia (43,8%) e Spagna (33,3%). Il calcio è preferito dagli svedesi (100%), dai francesi e dagli inglesi (75%), dagli olandesi (66,7%), dai tedeschi (60%,) dai belgi (58,8%) e dagli spagnoli e dagli americani (50%). Le aziende italiane maggiormente conosciute all'estero. Prima la Fiat (93,3%), Pirelli (71,9%), Telecom (11,2%), Mediaset (10,1%), i 5 milioni di pmi (6,7%), i distretti (3,4%), altro (12,4%). Per paesi. La Fiat è conosciuta soprattutto in America, Germania, Svezia e Regno Unito (100%), Francia (93%), Belgio (88,2%), Spagna e Olanda (83,3%). Mentre la Pirelli è ben conosciuta nel Regno Unito (100%), Olanda (83,3%), Francia (75%), Germania (66,7%), Belgio (64,7%), Svezia (57,1%), Francia e Stati Uniti (50%). Come viene valutata la competitività internazionale dell'Italia. Il 47,2% degli intervistati ha indicato come grado di competitività internazionale "molto". Il 28,1% ha indicato "abbastanza" ed addirittura il 15,7% ha dichiarato "moltissimo". Solo il 6,7% ha dichiarato "poco". Per paesi. L'Italia è ritenuta competitiva a livello internazionale dal 73,3% dei tedeschi, il 50% degli inglesi, degli olandesi e degli spagnoli, dal 43,8% dei francesi, dal 42,9% degli svedesi e dal 35,3% dei belgi. Aprire un'attività in Italia può rappresentare un vantaggio competitivo? Il 31,5% degli intervistati ha indicato "abbastanza". Il 28,1% "molto"; il 10,1% "poco" e anche un 10,1% ha dichiarato "per nulla"; il 9% "moltissimo"; il 6,7% "altro". Per paesi. Ritiene nel complesso vantaggioso aprire un'attività in Italia l'86,7% dei tedeschi, l'83,3% degli olandesi, l'81,3% dei francesi, il 70,6% dei belgi, il 57,1% degli svedesi, il 50% dei britannici e degli americani e il 33,3% degli spagnoli. ... e dove. Il 58,4% dichiara a Milano; Torino 22,5%, a Roma 16,9%, Venezia e Bologna 7,9%, Firenze 3,4%, Napoli 2,2%, altro 4,5%. Per paesi. Milano è preferita dall'83,3% degli olandesi, dall'80% dei tedeschi, dal 71,4% degli svedesi, dal 68,8% dei francesi, dal 50% degli spagnoli e degli americani e dal 41,2% dei belgi. Torino invece piace al 50% degli inglesi, al 46,7% dei tedeschi, al 25% dei francesi e degli americani, al 16,7% degli spagnoli, al 14,3% degli svedesi e all'11,8% dei belgi. Roma è preferita in Germania (33,3%), Regno Unito (25%), Olanda (16,7%), Svezia (14,3%), Belgio (11,8%) e Francia (6,7%). I punti di forza dell'Italia. La qualità della vita (74,2%), l'ambiente economico (34,8%), hotel e ristoranti (33,7%), l'internazionalità (28, 1%), centri congressi e fiere (24,7%), aeroporti (10,1%), università (9%), altro (5,6%), trasporti pubblici (3,4%). Per paesi. Il Bel Paese è rinomato per la qualità della vita in Inghilterra, Stati Uniti e Germania (100%), Svezia (85,7%), Belgio (70,6%), Francia (62,5%), Olanda (50%) e Spagna (16,7%). ... e degli italiani. Capacità comunicativa (42,7%), eleganza (34,8%), flessibilità (33,7%), abilità tecniche (29,2%), gentilezza (24,7%), impegno e capacità di mediazione e creatività (16,9%), efficienza (10,1%), serietà (5,6%), altro (3,4%). Per paesi. La capacità comunicativa degli italiani è famosa presso il 73,3% dei tedeschi, il 56,3% dei francesi, il 50% degli spagnoli, il 28,6% degli svedesi, il 17,6% dei belgi. L'eleganza italiana conquista invece il 50% degli spagnoli, degli olandesi, dei francesi e degli statunitensi, il 46,7% dei tedeschi, il 25% degli inglesi, il 14,3% degli svedesi, l'11,8% dei belgi. Perché aprire un'attività in Italia può rappresentare un vantaggio competitivo? Il 42,7% ritiene che sia un ottimo mercato potenziale, il 29,2% sceglie la posizione geografica, il 24,7% la porta d'ingresso sul mercato Mediterraneo; l'11,2% la porta d'ingresso sul mercato Europeo e i bassi rischi. Il 15,7% è attratto dal potenziale delle risorse umane, il 10,1% dall'assistenza nelle diverse fasi di apertura e dal costo della forza lavoro, il 6,7% è attratto dalla crescita del contesto economico, il 5,6% dal sistema fiscale, ma anche spera di aumentare la visibilità, l'1,1% per le materie prime e il 2,2% per altro. Per paesi. L'Italia è un ottimo mercato potenziale per le imprese francesi (56,3%), tedesche (53,3%), olandesi (50%), svedesi (42,9%), spagnole (33,3%), inglesi e americane (25%), belghe (23,5%). I personaggi famosi italiani all'estero. Berlusconi è conosciuto per il 59,6% degli intervistati seguito da Sophia Loren (51,7%) e Giorgio Armani (43,8%). Seguono Prodi (24,7%), Umberto Agnelli (23,6%), Umberto Eco (18%), Dolce e Gabbana (12,4%), Renzo Piano (10,1%), Roberto Benigni (6,7%), Dario Fo e Monica Bellucci (5,6%), Alex del Piero (3,4%), Riccardo Muti, Carlo Rubbia (1,1%). Per paesi. Berlusconi è ben conosciuto in Olanda (100%), Francia e Regno Unito (75%), Spagna (66,7%), Belgio (58,8%), Germania (33,3%), Svezia (28,6%) e Usa (25%). Sofia Loren e Giorgio Armani spopolano invece negli Usa (100%).

URBANI: "AL VIA LA CONCRETA AUTONOMIA DELLE SOPRINTENDENZE SPECIALI" 
Roma, 12 maggio 2003 - Il Consiglio dei Ministri ha deliberato oggi il regolamento per l'autonomia contabile e finanziaria delle soprintendenze speciali per i poli museali di Napoli, Roma, Venezia, Firenze e della Soprintendenza archeologica autonoma di Roma. "È un provvedimento molto atteso - afferma il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Giuliano Urbani - perché consente alle soprintendenze speciali di poter gestire autonomamente una rilevante quota parte degli incassi dovuti alla vendita di biglietti d'ingresso, merchandising, iniziative di sponsorizzazione e concessioni temporanee di locali. Finalmente verranno superati i problemi di cassa che avevano determinato non poche difficoltà alla spesa corrente di tali Soprintendenze, come emerso anche in recenti polemiche". Il vuoto normativo aveva difatti determinato un intervallo anche di un anno tra il momento dell'incasso delle Soprintendenze e quello successivo dell'accreditamento dei fondi, poiché erano necessari articolati passaggi presso il Ministero dell'Economia e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali. "Con l'attuazione di questo regolamento - conclude il Ministro Urbani - l'autonomia delle Soprintendenze speciali diventa una realtà concreta e non formale. Questo regolamento sarà anche un ulteriore stimolo ad immaginare iniziative culturali che sappiano attirare l'attenzione del pubblico, in modo da proseguire nella politica di miglioramento dell'accoglienza nei nostri musei e nei siti archeologici". 

"VALORIZZARE IL RUOLO DELLE DONNE NELLE COOPERATIVE SOCIALI" PRESENTATI IN UN CONVEGNO A PERUGIA I RISULTATI DEL "PROGETTO V.A.L.E." 
Perugina, 12 maggio 2003 - Chiedono una maggiore attenzione alle problematiche legate al lavoro femminile, la valorizzazione delle risorse umane, la creazione di un modello per il riconoscimento delle competenze, politiche e progetti di conciliazione dei ruoli di donne di famiglia e donne-lavoratrici. Sono le donne che lavorano all'interno delle cooperative sociali, riunite il 9 maggio a convegno a Perugia in occasione della presentazione dei risultati del "Progetto V.A.L.E." riferito all'emanazione della Legge 125 del Ministero del Lavoro e realizzato dall'Associazione "Progetto donna" di Bologna in collaborazione con Confcooperative Umbria. Muovendo dal dato nazionale che attesta l'opera nelle cooperative sociali di personale femminile oscillante tra il 74 e l'82%, cui non corrisponde una significativa presenza ai vertici delle stesse aziende che varia tra il 4 e l'8%, l'indagine di tipo qualitativo mette in luce "risultati per certi versi sorprendenti - ha affermato Patrizia Randini di "Progetto Donna" - tali da evidenziare una sostanziale forma di discriminazione non solo di genere, ma anche dal punto di vista dell'età, dell'etnia, della condizione sociale; da qui l'esigenza di progettare criteri innovativi capaci di scardinare quest'autentica forma di segregazione". Non è solo questione di conquista di posti di comando, anche se si accusa che i modelli di carriera sono prettamente maschili privilegiando più gli aspetti tecnici che di relazione: le donne delle cooperative sociali accettano e difendono il proprio ruolo di base, specie nel campo dell'assistenza, ma puntano l'indice, secondo Roberta Bortolucci di "Progetto Donna", "sulla mancanza di pianificazione nella gestione dell'azienda attraverso la condivisione delle problematiche femminili a cominciare dai carichi familiari, sullo stato di precarietà del lavoro femminile e sui contratti atipici, sulla scarsa formazione, su una valutazione del lavoro in base alla quantità e non alla qualità, sulla mancata considerazione del potenziale rilievo economico e di immagine che può avere una diversificazione più articolata dei ruoli a favore delle donne". Tutti aspetti questi che trovano pieno riscontro sulla realtà umbra, ben chiara agli occhi di Leonia Lanari, vicepresidente di Federsolidarietà-Confcooperative Umbria: "Nella mostra regione siamo perfettamente in linea con i dati nazionali ed è fortissima l'esigenza di valorizzare professionalità che hanno ruoli fondamentali proprio grazie alle lavoratrici. Va per questo intensificato il confronto sia all'interno delle singole aziende che con le istituzioni, pensando anche a progetti di mobilità all'interno di reti consortili e al rafforzamento della formazione". Non a caso era presente l'assessore provinciale alla Formazione, Maria Pia Bruscolotti che ha sottolineato la "necessità di un cambio di cultura nei vertici delle aziende e di una crescita del sistema dei servizi a sostegno delle donne". Il sociologo Roberto Segatori ha invece sostenuto il concetto di "trasformazione in corso dell'identità femminile che deve fare i conti con l'organizzazione moderna delle aziende senza potersi più riferire ai modelli lavorativi e agli stili di vita di qualche decennio fa". 

ASILI NIDO AZIENDALI: CON UNINDUSTRIA TREVISO SONO A PORTATA DI Pmi COINVOLTE 8 MEDIE AZIENDE PER UN PROGETTO DA 500 MILA EURO CHE OSPITERÀ 38 BAMBINI 
Treviso, 12 maggio 2003 - È stato promosso da Unindustria Treviso il primo asilo nido interaziendale a livello nazionale che ospiterà 38 bambini di dipendenti occupati nell'area produttiva di Scomigo, a cavallo tra i Comuni di Conegliano e Vittorio Veneto. "Sino ad oggi gli asili nido aziendali sono stati realizzati unicamente da poche grandi imprese illuminate", ha affermato Sergio Bellato, presidente di Unindustria Treviso. "Uno dei primi obiettivi di Unindustria Treviso, invece è fare sintesi attorno ad esigenze condivise e consentire l'accesso di imprese anche di piccole e medie dimensioni a soluzioni che, abitualmente, sono appannaggio delle aziende di maggiori dimensioni. L'asilo interaziendale che ci apprestiamo a realizzare ne è un esempio. Siamo fieri di aver collaborato con le aziende del posto alla creazione di un servizio di tale importanza per la comunità che opera a Scomigo". Per realizzare il progetto è stato creato il Consorzio Interaziendale Servizi all'Infanzia e ai Minori che raggruppa 8 aziende che ad oggi hanno aderito all'iniziativa (Irinox, Kappe & Kappe Falmec, Lainox, Permasteelisa, Ristorazione Ottavian, Sangalli Vetro, Silca, Tegola Canadese) e Unindustria Treviso che opera attivamente attraverso la propria società Immobiliare. Presidente del Corsorzio è stata nominata Katia Da Ros, della Irinox di Corbanese di Tarzo (e mamma di una bambina di un anno e mezzo). L'asilo nido ospiterà fino ad un massimo di 38 bambini tra 3 mesi e 3 anni: è situato al terzo piano di un Centro Servizi in via di realizzazione presso l'area di Scomigo, ed è progettato per avere circa 400 mq di area coperta e un giardino pensile di 510 mq. Il Centro Servizi a supporto dell'attività della zona industriale di Scomigo, ospiterà fra l'altro anche un ufficio postale, una banca, una palestra, degli uffici e, più distaccati, degli spazi ad uso foresteria. L'iniziativa si inserisce pienamente nel dettato della Finanziaria 2003 (art 91) che prevede contributi per le imprese che realizzano, nei luoghi di lavoro, servizi di asilo nido e micro-nidi. Per la realizzazione del progetto è stato, quindi, richiesto un contributo a fondo perduto alla Regione Veneto che, se approvato, permetterà alle aziende consorziate di partecipare al progetto con una spesa di circa 30mila euro. "In un'area come la nostra - ha affermato il Direttore di Unindustria Treviso Cesare Bernini -, dove si fatica a trovare mano d'opera, una presenza sempre maggiore di donne nel mondo del lavoro costituisce un'opportunità importante. Per favorire tale processo è indispensabile promuovere una politica attiva per la natalità. Ci sono di esempio in questa direzione paesi come Francia e Svezia che presentano contemporaneamente sia il maggior numero di donne lavoratrici sia i più alti tassi europei di sviluppo demografico. Riteniamo che questo primo asilo, a cui speriamo ne possano seguire altri, costituisca un contributo in questa direzione". L'intero progetto è nato per diretta iniziativa di Unindustria che ha contribuito, fin dall'avvio della realizzazione, allo studio delle particolari modalità contrattuali e legali che accompagnano il progetto e ha finanziato integralmente, con il contributo della Camera di Commercio, lo studio psico-pedagogico che accompagna la progettazione di questo asilo nido. 

INCONTRO CON MANAGER DI DOMANI: AZIENDA OSPITE È PROCTER & GAMBLE 
Torino, 12 maggio 2003 - Martedì 20 maggio 2003, alle ore 15.00, presso la Facoltà di Economia (C.so Unione Sovietica 218 bis Torino), l'Ufficio Job Placement organizza un incontro sull'orientamento al mondo del lavoro. L'azienda ospite è Procter & Gamble , grande multinazionale di beni di largo consumo. Presenterà interessanti "opportunità" di lavoro e di stage per laureandi/laureati e dottorandi.Al termine dell'incontro sono previsti test preliminari di selezione per i partecipanti l'incontro. Per informazioni, rivolgersi al Job Placement (011/670.6007). 

METTI, UNA SERA A CENA. 120 APPUNTAMENTI E UNA GUIDA PER PROMUOVERE LA BIODIVERSITA' E IL PATRIMONIO AMBIENTALE 
Roma, 12 maggio 2003 - Vengono presentate il 9 maggio iniziative nate dalla collaborazione tra Enel e Slow Food: il Mese dei Presidi a sostegno della Fondazione Slow Food per la Biodiversità e la Guida che raccoglie le iniziative del programma Enel Natura e Territorio per la valorizzazione del patrimonio ambientale nelle aree attigue ai propri impianti. Occasioni per conoscere e degustare rari prodotti agroalimentari artigianali e per scoprire nuovi e suggestivi percorsi turistico-ambientali nel nostro Paese, attraverso un'inedita combinazione di sapori e luoghi, all'insegna della salvaguardia culturale dei territori. "Il Mese dei Presìdi", ovvero 120 cene tematiche nelle migliori osterie italiane. E' questa l'originale proposta di Slow Food che, con il sostegno di Enel, promuove tra maggio e giugno una serie di incontri per conoscere alcuni Presìdi italiani ed internazionali come protagonisti del menù. L'occasione fornirà un contributo alla Fondazione Slow Food per la Biodiversità: infatti una quota del ricavato delle cene, grazie ai gestori delle Osterie e ai Soci Slow Food che parteciperanno, verrà devoluta alla Fondazione. I Presìdi Slow Food sono progetti finalizzati a sostenere, valorizzare e promuovere prodotti agro-alimentari a rischio di estinzione, in Italia e nel mondo. Attraverso la Fondazione per la Biodiversità, Slow Food intende fornire una solida base alla nascita dei Presìdi Internazionali e contribuire al finanziamento del Premio Slow Food per la Difesa della Biodiversità. "L'esperienza di Slow Food e il successo del progetto dei Presidi, sottolinea Piero Sardo, Presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità, ci hanno insegnato che è la provincia italiana, con la sua ricchezza e vivacità culturale, il luogo dell'eccellenza nel campo della piccola produzione agroalimentare; non a caso le cene che vedono protagonisti questi gioielli della nostra gastronomia sono distribuite su tutto il territorio nazionale. Entrambe le iniziative che vengono presentate oggi hanno come punto di riferimento il territorio, elemento centrale per la salvaguardia delle radici culturali del nostro Paese." Il calendario delle cene sarà disponibile sul sito internet www.slowfood.it. "Guida Natura e Territorio" Enel accompagnerà Slow Food in questo particolare viaggio in Italia, cena per cena, anche con un ulteriore concreto contributo alla conoscenza e valorizzazione del patrimonio storico-ambientale italiano: realizzerà e diffonderà infatti una guida agli oltre 100 itinerari naturalistici, artistici, sportivi e culturali - creati nell'ambito del programma Natura e Territorio nei pressi dei propri impianti e meta ogni anno di migliaia di visitatori. La pubblicazione è integrata ed arricchita con le informazioni sui Presìdi e le Osterie, selezionati da Slow Food, che si trovano nei dintorni. "Il programma Natura e Territorio che Enel porta avanti da molti anni testimonia l'impegno della società per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale delle aree dove opera, ha spiegato il presidente di Enel Piero Gnudi. L'accordo con il Movimento Slow Food è fondato sulla comune sensibilità per la conservazione delle ricchezze e delle peculiarità dei diversi territori del nostro paese e consente di promuovere insieme alle risorse naturalistiche e alle opere architettoniche ed artistiche delle aree interessate anche le tradizioni enograstronomiche che sono un patrimonio del nostro paese." La Guida verrà distribuita gratuitamente presso le sedi e gli uffici Enel e attraverso gli uffici di promozione turistica delle zone interessate dal programma Natura e Territorio. Tutti gli itinerari sono illustrati anche nel sito internet www.enel.it/natura. Natura e Territorio è il programma Enel mirato a valorizzare gli aspetti ambientali, turistici e ricreativi delle aree attigue a impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica. Enel in tal modo offre alla collettività un sistema ambientale diffuso sull'intero territorio nazionale che, per il suo stato di conservazione e per la presenza di una flora e una fauna intatte, costituisce uno straordinario patrimonio naturale. Il programma si articola in progetti mirati alla conoscenza dell'ambiente, allo studio del territorio e allo sviluppo di attività ricreative e sportive e viene sviluppato in collaborazione con Istituzioni, Aziende di Turismo, Associazioni ambientaliste e sportive. 

MARCIANISE ED IL DISAGIO ABITATIVO. L'ASSESSORE FRATTOLILLO INTERVIENE IN UN CONVEGNO A NAPOLI 
Marcianise 12 maggio 2003 Si è tenuto giovedì 8 maggio presso l'hotel Terminus di Napoli il convegno dal titolo "Il disagio abitativo in Campania". L'iniziativa organizzata dall'Agci Campania e dalla Lega delle Cooperative regionale, ha visto la partecipazione, fra gli altri, dell'Assessore all'Urbanistica del Comune di Marcianise Telia Frattolillo, che ha presentato uno studio del territorio marcianisano sul disagio abitativo. Dai dati dell'ultimo censimento, Marcianise si attesta come terza città della provincia di Caserta per popolazione. Un incremento dell'11% rispetto ai dati del 1991 che fa comprendere come negli ultimi anni il disagio abitativo sia avvertito dalla comunità. Pur tuttavia la densità abitativa risulta essere bassa a causa di una cattiva gestione del territorio derivata, a sua volta dalla non completa attuazione del Prg del 1996. La mancata redazione dei Piani Particolareggiati delle zone C di espansione ha determinato l'impossibilità di edificare in aree destinate a residenza ed ha fatto si che l'abusivismo crescesse. Inoltre, il ritardo sull'adozione del Piano di Recupero del centro storico lascia sottoutilizzato un vasto parco di abitazioni potenzialmente disponibili sul mercato, con consistenti quote del patrimonio abitativo in condizioni di degrado. "In questi due anni di amministrazione - dichiara Frattolillo - abbiamo lavorato e continueremo a farlo per affermarci sempre più, nello scenario regionale, come il luogo della produzione di qualità e dei servizi. Solo con queste iniziative è previsto lo spostamento di numerosissime aziende che comporterà la localizzazione sul territorio marcianisano di flussi migratori dall'hinterland napoletano. A questo flusso, ed al conseguente disagio che ne deriverà, è necessario dare delle risposte: fornire servizi adeguati ed ampliare il patrimonio edilizio-residenziale". "Bisogna - continua l'assessore all'Urbanistica - guardare alla casa come ad un servizio. Un servizio non solo per garantire l'accesso ad un alloggio alle famiglie a basso reddito, ma anche garantire la mobilità per incrociare le dinamiche sociali e del mercato del lavoro". Al convegno erano presenti inoltre D. De Biase (presidente Legacoop Campania), F. Califano (assessore Urbanistica Comune di Caivano), V. De Vito (Assessore Riqualificazione Urbana Comune di Avellino), F. Martino (Assessore Urbanistica Comune di Salerno), A. Lepore (Assessore Casa Comune di Napoli), M.Di Lello (Assessore Edilizia Pubblica ed Abitativa della Regione Campania). 

SEMINARIO ECOLINK: IL RUOLO DEGLI ECOCENTRI NELLO SVILUPPO LOCALE SOSTENIBILE 
Bruxelles, 12 maggio 2003 - L'Ecosito del Pays de Thau sta organizzando, con il finanziamento della Commissione europea, un seminario europeo Ecolink che si terrà il 23 ed il 24 giugno nello Jutland occidentale (Danimarca). La manifestazione si propone di rispondere a due interrogativi fondamentali: "In che modo gli ecocentri possono contribuire allo sviluppo locale sostenibile?", e "Quale tipo di ricerca occorre per migliorare la comprensione di questo ruolo, per sostenerne l'attuazione e per rendere più efficienti le corrispondenti politiche pubbliche?". A tal fine, i partecipanti analizzeranno i contesti nei quali gli ecocentri possono sorgere o sviluppare le proprie attività, valuteranno gli aspetti pertinenti delle recenti ricerche sullo sviluppo locale ed, infine, definiranno le potenzialità degli ecositi per l'attuazione delle politiche europee in materia di sviluppo locale sostenibile. A seguito del dibattito, gli organizzatori sperano di poter formulare una serie di raccomandazioni riguardanti i requisiti scientifici a favore di una maggiore comprensione, le politiche locali, regionali ed europee, nonché la creazione, lo sviluppo ed il funzionamento degli ecocentri. Infolink: http://www.ecosites.net/ 

RIUNIONE DI ESPERTI SULL'AZIONE CONGIUNTA DELL'UE NEL SETTORE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI 
Vienna, 12 maggio 2003 - Una conferenza dal titolo "Azione congiunta dell'UE nel settore delle tecnologie ambientali", si terrà il 26 ed il 27 maggio a Vienna (Austria). La manifestazione intende affrontare il tema della diffusione delle nuove tecnologie ambientali della sostenibilità, con l'intento di contribuire alla politica europea in questo settore. A tal fine, la conferenza cercherà di individuare le tecnologie promettenti, gli ostacoli ed i punti d'azione, prestando particolare attenzione all'obiettivo della Commissione di definire, entro la fine del 2003, il piano d'azione nel settore delle tecnologie ambientali (Etap - Environmental Technology Action Plan). La manifestazione è organizzata dal governo austriaco e dalla Federazione dell'industria austriaca, con il sostegno della Presidenza greca dell'UE. Il periodo di consultazione per il proposto piano d'azione nel settore delle tecnologie ambientali della Commissione si concluderà il 15 maggio. Le parti interessate sono invitate a presentare le loro osservazioni entro questa data, al riferimento sottoindicato. Infolink: http://europa.eu.int/comm/research/environment/etap_en.html 

PROCEDURA D'INFRAZIONE DELLA COMMISSIONE CONTRO L'ITALIA PER TRATTAMENTO DISCRIMINATORIO DI ASSISTENTI DI LINGUA STRANIERA NELLE UNIVERSITÀ ITALIANE 
Bruxelles, 12 maggio 2003 La Commissione ha emesso un parere motivato a norma dell'articolo 228 CE per la mancata esecuzione da parte dell'Italia alla sentenza della Corte di giustizia del 26 giugno 2001 nella causa C-212/99 riguardante il trattamento discriminatorio relativamente al riconoscimento dei diritti acquisiti dei collaboratori linguistici (ex assistenti di lingua straniera, cosiddetti "lettori") in diverse università italiane(1). In questa sentenza la Corte ha dichiarato che la Repubblica italiana, non avendo assicurato il riconoscimento dei diritti quesiti agli ex lettori di lingua straniera, divenuti collaboratori linguistici, riconoscimento invece garantito alla generalità dei lavoratori nazionali, è venuta meno agli obblighi ad essa incombenti in forza delle disposizioni del Trattato sul diritto di libera circolazione dei lavoratori (art. 48 del Trattato CE divenuto art. 39 CE). La Corte ha tra l'altro ritenuto che le università, non concedendo agli ex lettori di lingua straniera divenuti collaboratori linguistici gli aumenti di stipendio, l'anzianità e il versamento, da parte del datore di lavoro, dei contributi previdenziali fin dalla data della loro prima assunzione, mentre tale trattamento è riconosciuto e garantito a tutti i lavoratori nazionali secondo la legislazione nazionale, abbiano trattato i cittadini di altri paesi in modo diverso, commettendo una discriminazione in base alla cittadinanza. Dalle informazioni fornite dalle autorità italiane circa le misure adottate per conformarsi alla sentenza della Corte di giustizia europea risulta chiaro che, malgrado un progetto di accordo concernente il contratto collettivo nazionale di lavoro per il personale universitario, le amministrazioni delle università interessate, ad eccezione di una, hanno adottato decisioni unilaterali. Inoltre, gli aumenti di retribuzione concessi ai collaboratori linguistici entrano in vigore in date diverse e tanto il numero quanto la portata delle bande d'anzianità applicate variano da una università all'altra. Per di più, le informazioni fornite non indicano la categoria di lavoratori nazionali, le cui funzioni siano analoghe o simili a quelle degli ex assistenti di lingua straniera presso le università, adottata come parametro o riferimento per calcolare le condizioni applicabili ai lettori. Mancano altresì informazioni per quanto riguarda i contributi previdenziali. In assenza di informazioni concernenti l'equivalenza e la comparabilità tra il trattamento dei lettori e i pagamenti effettuati a favore della categoria di riferimento di lavoratori nazionali, la Commissione ritiene che l'Italia non abbia ancora adottato tutte le misure necessarie per eseguire correttamente e completamente la suddetta sentenza della Corte. La Commissione ha pertanto deciso di emettere un parere motivato sulla base dell'articolo 228 CE. Il governo italiano è invitato a prendere le misure necessarie per conformarsi al parere motivato entro due mesi dal ricevimento dello stesso, adottando le disposizioni che l'esecuzione corretta e completa della sentenza comporta. Qualora il governo italiano non adottasse le misure necessarie entro il termine indicato, la Commissione può adire nuovamente la Corte di giustizia precisando l'importo della somma forfettaria o della penalità che consideri adeguato alle circostanze. Le Università della Basilicata, di Milano, di Palermo, di Pisa, La Sapienza di Roma e lIstituto Universitario Orientale di Napoli. 

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