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2003 anno 6°  

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di

VENERDI'
 5   DICEMBRE  2003

pagina 3

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VECCHIO COPYRIGHT, ADDIO! SCARICARE MP3 DA INTERNET SARÀ PIÙ FACILE E SICURO. DAGLI STATI UNITI SBARCANO INFATTI IN ITALIA LE LICENZE, CHE REGOLANO IL COPYRIGHT

Roma, 5 dicembre 2003 - Volete utilizzare il file Mp3 della canzone più gettonata del momento, una pagina web o un'immagine presi da Internet, evitando l'estenuante trafila burocratica per ottenerne l'autorizzazione all'uso? Presto sarà possibile. A risolvere le intricate questioni legate al diritto d'autore ci penserà, infatti, il Creative commons Italia, un'iniziativa che vede coinvolti l'Ieiit - Cnr, Istituto di elettronica e di ingegneria dell'informazione e delle telecomunicazioni del Consiglio nazionale delle ricerche di Torino, e il dipartimento di Scienze giuridiche dell'Università di Torino. “File musicali, filmati digitali, testi e altre creazioni intellettuali", spiega Juan Carlos De Martin dell’Ieiit - Cnr, “potranno essere trasmessi in Internet contrassegnati dalla specifica licenza, scelta dall'autore per il pubblico utilizzo, che chiarirà immediatamente gli usi permessi”. Ogni file, immagine o testo sarà cioè contrassegnato da un bollino. “Al momento”, continua De Martin, “un’opera è tutelata dal copyright che protegge i contenuti fino a 70 anni dalla morte dell'autore; al contrario, può essere utilizzata liberamente solo se l'autore l'ha esplicitamente posta nel pubblico dominio; in questo modo egli non mantiene più alcun controllo sulla sua opera. L'iniziativa del Creative commons vuol mediare tra i due casi estremi, proponendo una serie di licenze pronte all'uso capaci di andare incontro a esigenze e casi differenti”. La soluzione è, dunque, vantaggiosa non solo per il popolo di navigatori di Internet, ma anche per i detentori della proprietà, che possono rilasciare i loro contenuti in maniera più flessibile, rispetto alla protezione massima prevista dalla normativa vigente. La novità è sbarcata in Italia direttamente dagli Stati Uniti, dopo essere stata accolta con successo in Giappone, in Finlandia e in altri paesi. A promuoverla, un'équipe di giuristi delle Università di Stanford, Harvard e Mit, guidata dal professor Lessig, che ha svolto un rigoroso lavoro di stesura di licenze per ben 11 casi diversi di gestione dei contenuti creativi. All'università di Torino è stato affidato il compito di adattarle alla giurisprudenza del nostro Paese, mentre l' Ieiit - Cnr curerà le modalità del loro utilizzo in rete, aspetto tra i più innovativi e interessanti del progetto. “Il lavoro di traduzione delle licenze”, conclude De Martin, “è appena iniziato e durerà qualche mese; dopo questa prima fase entrerà in azione il Cnr che si occuperà di elaborarle in formato elettronico”. Per chi volesse saperne di più, però, sono già disponibili i siti internet www.Creativecommons.org  e, per l'Italia, www.Creativecommons.it. Da ora in poi, se scaricate la vostra canzone preferita, leggetene attentamente le modalità d'uso. Per informazioni: Juan Carlos De Martin dell’Ieiit - Cnr, tel. 011/564-5421, cell. 349/8350691, juancarlos.Demartin@ieiit.cnr.it

PORTA A PORTA SUI FALSI: UN’OCCASIONE PERSA
Milano 5 dicembre 2003 - La recente puntata di Porta a Porta dedicata alle contraffazioni ha mostrato ancora una volta l’assoluta incapacità del settore della musica nel difendere e nello spiegare le proprie ragioni. L’afi – Associazione Fonografici Italiana – stigmatizza il fatto che per dibattere simili problemi tanto importanti per la discografia e per il suo futuro, non siano stati presenti esperti e operatori di sicuro a conoscenza dei reali problemi che provoca la pirateria, e le sue ripercussioni, né sia stato chiamato alcun rappresentante delle due principali associazioni dei discografici e della Fpm (Federazione contro la Pirateria Musicale ) Mentre gli altri settori erano rappresentati da agguerriti avvocati e da imprenditori di successo, per la discografia parlavano Iva Zanicchi, Gigi D’alessio – con argomenti chiaramente inadeguati – Franco Migliacci, neopresidente della Siae, e Norina Vieri per i commercianti (peraltro presentata come rappresentante della discografia) Se le altre categorie (ottica, orologeria, pelletteria ecc…) risultavano ingiustamente danneggiate dai prodotti falsificati, sotto accusa come al solito finivano le case discografiche che, a sentire gli altri, si approfittano di una situazione di oligopolio “di cui si dovrebbe occupare l’antitrust”. Ancora più scoraggiante l’argomentazione del Vice Ministro dell’Economia Mario Baldassarri che, mostrando un’ “ignoranza” del problema non degna di un economista che rappresenta il governo – affermava che il prezzo del cd è troppo alto: dato che il costo di un cd è di un euro (compresi i diritti d’autore) è assolutamente incomprensibile un prezzo al pubblico di 20 euro. In tal modo Baldassarri – anche Baldassarri !- confondeva inopinatamente il costo di fabbricazione con il costo di produzione che – lo sanno anche gli studenti delle scuole medie – è del tutto differente. E’ come dire che il prezzo di un quadro è determinato dal costo della tela e dei colori, o che quello di un libro è formato dalla carta e dalla stampa. A questo punto, Bruno Vespa non poteva che concludere allegramente che è logico che i giovani non possono spendere 40.000 lire per un disco. Inconsistenti le fragili argomentazioni di coloro che in quella sede, avrebbero dovuto lanciare un messaggio chiaro e forte a difesa del settore che più degli altri patisce del fenomeno della pirateria. Gigi D’alessio : sì è vero che per ogni copia legale di un suo Cd ne vengono stampate 10 illegali, ma quasi quasi sembra fiero di essere piratato anche se non lo dice esplicitamente (solo gli artisti famosi lo sono ) e Franco Migliacci , che solo a tarda ora, è riuscito a dire che dietro alla contraffazione c’è la criminalità organizzata e che manca in Italia la cultura della difesa del copyright. Sì il fenomeno è grave, ma quanto emerso non ha certo trasmesso al pubblico l’entità del problema che non coinvolge solo la discografia ma tutta la filiera del settore fino all’ultimo operaio. In fondo basta D’alessio a chiudere la puntata al pianoforte per fare dimenticare (ammesso che ce ne fosse stato bisogno) le pene del settore musicale. A dimostrazione, se ancora c’era bisogno, della scarsa valutazione che hanno istituzioni e politici della nostra categoria imprenditoriale e industriale, che opera per lo spettacolo, la comunicazione, il tempo libero, la cultura.

LA FOTOGRAFIA DELLA PICCOLA E MEDIA EDITORIA IN ITALIA IL PESO, LE CRITICITÀ, LE STRATEGIE : 880 IMPRESE, 32MILA TITOLI (PER IL 70% DI NOVITÀ)
Roma, 5 dicembre 2003 - Quante sono: Sono circa 880 le imprese caratterizzate da un piano editoriale continuativo nel tempo, un piano produttivo che prevede la pubblicazione comunque di almeno un titolo al mese, una struttura distributiva che copre o tutto il territorio nazionale o almeno un’ampia porzione di questo, una sia pur minima struttura redazionale di collaboratori e consulenti per la casa editrice. Delle 1.420 case editrici di cui Internet Book Shop movimenta nell’anno almeno un titolo, le piccole e medie case editrici – così definite – rappresenterebbero il 62%. Se invece si calcola la percentuale su tutte le 2.860 case editrici che comunque hanno pubblicato almeno un titolo nel corso dell’anno, sono il 30,7 %. I titoli: La piccola e media editoria contribuisce a mantenere e sviluppare anche una parte importante del catalogo dell’editoria italiana con circa 32mila titoli che risultano commercialmente vivi, anche se troppo di frequente i tempi di permanenza e di visibilità all’interno dei canali di vendita – e della libreria in particolare – risultano essere troppo brevi per venir conosciuti e valutati dal pubblico, dai clienti e dagli stessi forti lettori. Ma i numeri e i valori di catalogo esprimono solo parzialmente l’importanza che il comparto della piccola e media editoria riveste per il settore complessivo dell’editoria italiana e della filiera produttivo/distributiva. E ancor prima per lo sviluppo culturale dell’intero Paese: scoperta e valorizzazione di nuovi autori italiani e stranieri, narratori o saggisti; di nuovi generi e settori editoriali (basti pensare al ruolo che la piccola editoria ha avuto negli anni Ottanta alla crescita e sviluppo del mercato del libro per ragazzi, o di alcuni ambiti delle scienze umane e sociali); la proposta oggi di letterature, come quelle del “Sud del mondo”, o del Nord Europa non ancora frequentate dagli editori e dalle case editrici maggiori. Questa attività di ricerca culturale si trova espressa nel fatto che la piccola e media editoria dichiara di pubblicare, in misura superiore alla media nazionale, più novità che ristampe. Se il dato nazionale evidenzia che l’editoria italiana nel suo insieme pubblica in media ogni anno un 60-61% di novità, la piccola editoria arriva – almeno tra 2000 e 2002 – a pubblicare il 70%. Un dato che segnala la necessità di costruire e sviluppare un catalogo e un progetto editoriale, ma anche rivelatore del fatto che la libreria comunque tende a valorizzare, in termini di esposizione e vendita al pubblico, la novità più che il catalogo. L’occupazione: Non ultimo aspetto, il contributo che la piccola e media editoria porta all’occupazione e alla crescita e sviluppo professionale degli addetti. Si può stimare che la piccola editoria dia lavoro a tempo pieno o part-time a circa 9.700 persone (compresi i titolari quando lavorano in casa editrice), a cui occorre aggiungere le numerose altre professionalità che vi ruotano attorno: traduttori, consulenti, curatori editoriali, grafici e illustratori, ecc. Il giro d’affari: Se si considera la piccola e media editoria dal punto di vista del suo contributo al fatturato complessivo del settore (stimato a prezzo di copertina, ma escludendo il libro scolastico di adozione, i libri allegati ai quotidiani, l’editoria elettronica settore in cui non ha una significativa presenza), la piccola e media editoria rappresenta, a valore, circa il 32% del mercato. Ma tra 2000 e 2002, il suo giro d’affari - derivante dalle vendite in libreria, grande distribuzione organizzata (Gdo), edicola, vendite per corrispondenza e in altri canali trattanti - passa da 529,8 milioni di euro a 533,1, milioni con un incremento inferiore all’ 1% e al di sotto anche della crescita inflativa. Gli elementi di criticità del settore della piccola e medio piccola editoria La tiratura, le vendite: La tiratura media è di 1.900 copie a titolo, ben più bassa di oltre la metà rispetto alla tiratura media delle case editrici italiane, che è di 4.100 copie. Tanto più che questo valore medio è il risultato di un ristretto gruppo di piccole case editrici – circa il 9% -, che hanno tirature medie vicine o allineate a quelle delle imprese maggiori, ma anche da un 18%, che ha una tiratura media di circa 500 copie/titolo. Il dato è anche rivelatore di una situazione di criticità nell’accesso ai canali di vendita. Se si guarda al venduto medio per titolo nei 12 mesi successivi all’uscita del libro, si vede che, a fronte di una tiratura media di 1.900 copie nell’anno successivo alla pubblicazione, le vendite si attestano mediamente negli ultimi tre anni attorno alle 900 copie. Questo significa un indice di rotazione medio del magazzino della piccola editoria di poco superiore a 2,3: indirettamente questo dato rimanda a quello che è oggi uno dei due maggiori problemi con i quali la piccola e media editoria deve confrontarsi, cioè il cash flow e gli oneri finanziari conseguenti, a cui una piccola e media casa editrice si trova costantemente esposta nella sua attività. Accesso ai punti vendita: L’altro elemento di criticità riguarda l’accesso ai punti vendita, soprattutto librerie. Solamente il 9% dei piccoli e medi editori dichiara di essere presente con la propria produzione sui banchi e sugli scaffali di almeno mille librerie. Il 73% dichiara di essere a scaffale in meno di 500 librerie! Il risultato è che in media i titoli di un medio o piccolo editore risultano presenti, nel 2002, in non più di 350 librerie italiane. Certamente il fatto può essere in parte spiegato con una tendenziale specializzazione dei cataloghi della piccola casa editrice, ma anche con una scarsa propensione di molte librerie a “investire” tempo e spazio di esposizione su nuovi progetti editoriali, su nuovi titoli e su nuovi autori che non si traducono immediatamente in redditività dello spazio occupato. È naturalmente la libreria a costituire il principale canale di accesso al mercato: rappresenta il 68% dei ricavi, seguita a distanza dalla grande distribuzione (16%), l’export (4%, che rappresenta il terzo canale di sbocco della produzione), le vendite per corrispondenza (3%), ecc. Quello che si nota, e che rappresenta una importante linea di tendenza, è il fatto che un numero crescente di piccoli e medi editori stanno sviluppando un processo di «multicanalità»: la libreria resta – e non potrebbe essere altrimenti – il principale canale di accesso al mercato e al lettore, ma cresce il numero di case editrici che ricorrono anche ad altri canali di vendita – la Gdo , l’export, le vendite per corrispondenza, la partecipazione a fiere e saloni del libro, ecc. – a integrazione del canale principale. Aumentano negli ultimi tre anni la loro presenza in canali diversi dalla libreria, segno di un processo di diversificazione commerciale che inizia a toccare anche la piccola impresa: del 45% nella Gdo, del 41% all’estero, del 34% attraverso l’uso delle vendite postali, del 17% la partecipazione a fiere e saloni del libro, dell’ 8% le vendite speciali. Resta immutata la sola presenza in edicola (soprattutto in quelle delle grandi stazioni o di aeroporti) probabilmente per la forte presenza di libri venduti in abbinamento a quotidiani e periodici. Esistono, quindi, oggi più piccoli editori che utilizzano più canali di vendita. Le strategie L’intervento del presidente del Gruppo piccoli editori di varia dell’Aie, Enrico Iacometti La piccola e media editoria se vuole non solo mantenere gli spazi di mercato che in alcuni segmenti possiede, allargarli, difenderli in canali di vendita sempre più attenti alla rotazione e alla redditività economica che all’assortimento o al servizio al lettore, dovrà saper trovare delle formule di cooperazione su progetti e iniziative condivise: fare, né più né meno, quello che abbiamo visto fare in questi anni da aziende appartenenti ad altri settori merceologici. Dai distretti alle missioni comuni all’estero. Dopo tutto questa manifestazione di Roma è un primo esempio di questo diverso modo di operare insieme su obiettivi condivisi: per avere maggiore visibilità e per mostrare, come è avvenuto lo scorso anno, che si possono vendere in quattro giorni di manifestazione qualcosa come 40mila copie di libri di piccole case editrici. Tra l’altro – se è vero che una manifestazione fieristica per il solo fatto di esserci è generatrice di acquisti da parte del pubblico – è anche vero che il successo dello scorso anno indica come il problema della “qualità dell’assortimento”, che non può non passare attraverso una maggiore presenza e visibilità anche dei titoli e dei cataloghi dei piccoli editori nei diversi canali di vendita, rappresenta oggi un elemento di riflessione che poniamo all’attenzione di librai, distributori, grossisti, promotori. Lo scorso anno il nostro obiettivo principale era quello di darci visibilità attraverso questa manifestazione. Oggi il nostro settore deve iniziare a ragionare sulle strategie di coalizione per competere in un mercato del libro sempre più complesso, per avere la capacità di mostrarsi assieme e darsi visibilità, avviando iniziative condivise. Occorre ora una strategia di filiera, legami con i tanti soggetti istituzionali che si occupano di libri e hanno competenze in materia. Questo convegno di apertura rappresenta quasi un manifesto programmatico: la necessità e l’urgenza di perseguire, anche nel settore editoriale, quella collaborazione e condivisione di obiettivi fra piccole imprese – e tra i diversi anelli della filiera – che sola può consentire uno sviluppo armonico e realmente concorrenziale del mercato. Per questo occorre volgere lo sguardo, sempre più, anche all’estero. E l’apertura della manifestazione a un convegno internazionale organizzato con l’Ambasciata di Francia va in questa direzione, così come i numerosi incontri professionali – su export, partecipazione a fiere e saloni internazionali del libro, a progetti europei, a standard tecnologici, ecc. – organizzati in collaborazione con l’Istituto del commercio estero, che indicano una direzione ben precisa ma verso la quale è possibile muoversi solo se la piccola e media editoria troverà capacità e gli strumenti per operare in una logica condivisa di sistema. Una logica di sistema che caratterizza, già da tempo, innumerevoli comparti della piccola impresa italiana, che anzi ha fatto delle logiche di distretto prima, di filiera poi, - e all’interno di una grande attenzione alle componenti di qualità che caratterizzano comunque il made in Italy –, la chiave di crescita, successo e di sviluppo sia sul mercato nazionale che su quello internazionale. Ma occorre anche guardare a cosa hanno fatto in questi anni altri settori merceologici della piccola e media impresa. Lo testimoniano esempi come il distretto dell’agro-alimentare di Parma, in cui convergono i prodotti - agricoli e zootecnici - da trasformare e da cui si proiettano, anche al di fuori dell'ambito nazionale, i prodotti trasformati e gli impianti per la trasformazione e la tecnologia in generale. Un distretto nel quale trovano pari dignità le attività produttive, le istituzioni di ricerca e sperimentazione e gli organi di controllo e in cui il tessuto imprenditoriale, che pure ha grandi aziende, gioca le sue sfide soprattutto sulle piccole e medie imprese, accrescendo il valore di tutto il comparto. E ancora il distretto delle piastrelle di Sassuolo, fortemente giocato sull’innovazione e sulla “rete”. O ancora il Consorzio orafo del Tarì, a Marcianise: una struttura autonoma, in cui il gioiello viene progettato, realizzato, distribuito. L'unicità del Tarì sta nella sua natura consortile, che favorisce la presenza sinergica di tutte le componenti del settore orafo: dal saggio dei metalli alla fabbricazione del gioiello, dalla commercializzazione delle gemme all'ideazione dei supporti e degli strumenti di vendita, fino alla formazione e alle attività promozionali. Questo lo ha proposto e fatto conoscere sempre più a livello nazionale e internazionale. Sono solo esempi, di successo, che però ci dicono qualcosa di più. “Uniti per competere” non è solo il titolo del convegno inaugurale ma uno dei fili conduttori della manifestazione romana e la prossima grande sfida della piccola e media editoria italiana. Proprio sulla “condivisione” e sulla “collaborazione” per fronteggiare le sfide del mercato, i processi di internazionalizzazione che riguardano anche la piccola e media editoria sono costruiti innanzitutto i numerosi incontri, convegni, tavole rotonde professionali in cui piccoli editori, librai, esportatori, distributori, biblioteche si confronteranno nei cinque giorni della Fiera.

CORSO DI INTRODUZIONE AL GIORNALISMO
Milano, 5 dicembre 2003 - Il Corso d'Introduzione al Giornalismo si propone di fornire gli strumenti per comprendere tutti gli aspetti della professione del giornalista, per aiutare a decidere se farne la propria professione e, in caso positivo, quale strada percorrere per arrivarci. Il corso consentirà, a coloro che dimostreranno maggior attitudine e interesse alla materia, di collaborare con una testata giornalistica. Il corso è a numero chiuso e non saranno ammessi più di dieci allievi per volta. Sulla base del numero di adesioni pervenute saranno indicate più date. Saranno presenti come ospiti giornalisti che operano nei settori della carta stampata, della televisione o della radio. Nota: il corso non è in alcun modo convenzionato con l'Ordine dei Giornalisti, né consente l'accesso all'esame di abilitazione professionale per giornalisti professionisti. Programma del corso Prima giornata (4-6 ore): Diventare giornalista; Pubblicisti e professionisti; Le scuole riconosciute; La riforma possibile; Caratteristiche personali necessarie (autonomia, curiosità, intraprendenza); Analisi delle testate e lettura della gerenza; Scegliere giornali grandi o piccoli, periodici, siti web; Specializzati o generici; Rompere le scatole per iniziare; Contatti con redazioni ed editori; Utilità del curriculum; Essere giornalista - Le figure teoriche previste dall’ordinamento (legge 1963, Cnlg, Ordine): praticante, redattore, collaboratore, collaboratore fisso, caposervizio, inviato, caporedattore, etc. Le figure reali (desk, cucina, stagisti, Cococo.…) Telelavoro Seconda giornata (4-6 ore) Le regole per il giornalista - Quali giornalisti per quali media (quotidiani, periodici, tv, radio, web) Leggi, informative, norme e codici che regolano la professione giornalistica (codice deontologico, i 6 codici, le leggi sulla stampa). L’organizzazione della professione: Ordine, Inpgi, Casagit e Fnsi. Inizio del corso. Le due giornate del corso si svolgeranno nelle giornate di sabato e domenica. Sede dei corsi: Il corso si svolgerà a Milano. Prezzo e iscrizione: Studenti: Il prezzo del corso è di € 259,00 (Iva inclusa). Professionisti E Aziende: Il prezzo del corso è di € 356,00 (Iva inclusa). Informazioni Nei giorni feriali: e-mail: giornalismo@gand.It  Nei giorni festivi: Tel. 02.4390966 (con segreteria telefonica). Per contatti urgenti: 339.3767647 (orario 13-14 o dopo le 19).

NOVITA' NELLE ATTIVITA' DI COMUNICAZIONE DI DUPONT ALLA COMUNITA' DEL DESIGN
Milano, 5 Novembre 2003 - Nuove responsabilita' per Claudio Greco, External Affairs manager di Dupont Italiana. Oltre alla direzione delle attivita' "Public Affairs/corporate Communication" e delle attivita' "Business Communication" per varie divisioni di Dupont per l'Italia e, per specifici progetti, per Grecia, Turchia e Israele, Claudio Greco ha recentemente assunto la responsabilita' della comunicazione alla comunita' di architetti e designer nella regione Europa Medio Oriente e Africa per i materiali della divisione Dupont Surfaces. La divisione Dupont Surfaces gestisce i prodotti con marchio Corian(r) e Zodiaq(r), materiali per interior e industrial design ad alte prestazioni tecniche, funzionali ed estetiche, oggetto di numerosi programmi di comunicazione e promozione a livello mondiale. Claudio Greco si occupa inoltre dello sviluppo di strategie di posizionamento di Dupont nel suo complesso nella comunita' del design nella regione europea.

SEIGRADI SRL, SOCIETÀ DI COMUNICAZIONE D’IMPRESA, FONDATA DA BARBARA GEMMA LA MALFA E MARGHERITA ORIANI, IL 14 OTTOBRE SCORSO, CURERÀ IN MODO GLOBALE LA COMUNICAZIONE DI EASYDOTCOM, DISTRIBUTORE ITALIANO DI PRODOTTI INFORMATICI, CONSUMABILI E MAGNETO-OTTICI, DEI MIGLIORI MARCHI PRESENTI SUL MERCATO
Milano 5 Dicembre 2003 – L’obiettivo di media relation delle attività di comunicazione pianificate da Seigradi, sarà creare brand awareness per la società italiana, presente capillarmente sul territorio. Easydotcom ha una mission concreta e semplice (da qui la similitudine con il brand aziendale “Easydotcom”): essere il più vicino possibile al cliente, in due forme. In modo fisico, con la copertura del territorio, attraverso le numerose sedi, e garantendo ampia possibilità di scelta, grazie alla varietà di gamma dei prodotti in listino. Oltre ad una vasta gamma di prodotti informatici - Allied Telesyn, Corea e Fujifilm, per citarne alcuni - la forza di Easydotcom è nei servizi di pre e post vendita tra cui segnaliamo: pronta consegna garantita in massimo 48 ore, continua formazione sul personale (sia nelle sedi dislocate sul territorio, sia tramite videoconferenza), supporto ai rivenditori impegnati nella realizzazione di progetti, attraverso il Centro Progetti Easydotcom. Le attività di comunicazione a favore Easydotcom verranno gestite in Seigradi da Barbara Gemma La Malfa e Margherita Oriani

PRESENTATO IERI A MILANO AL CIRCOLO DELLA STAMPA IN UN VOLUME “IL FASCINO DELLE TERRE DEL PARMIGIANO-REGGIANO” DI RENATA SALVARANI
Milano, 5 dicembre 2003 - Lo straordinario equilibrio di aromi e profumi che si sprigionano dal formaggio Parmigiano-reggiano nasce da una storia secolare, dall'antica sapienza dell'uomo, produttore e casaro, e da una terra che è custode di una tradizione alimentare unica. Prodotto nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, nell'Oltrepò mantovano e nella parte occidentale del Bolognese, il Parmigiano-reggiano è profondamente legato alla terra in cui trova le sue radici storiche e che imprime ogni giorno a questo formaggio unico la naturalità, l'impronta dell'uomo, il profumo dei suoi foraggi come testimonianze di un'antica e preziosa eredità. Il Consorzio del Parmigiano-reggiano e le Amministrazioni delle Province della zona d'origine hanno voluto celebrare questo rapporto inscindibile con la pubblicazione del volume "Le Terre del Parmigiano-reggiano", di Renata Salvarani, a cura di Stefano Iori, presentato ieri al Circolo della Stampa di Milano. Pubblicato dall'Editoriale Giorgio Mondadori, il volume si inserisce a pieno titolo nella collana "Territori e Prodotti", che la casa editrice dedica alle più importanti e rinomate produzioni tipiche del nostro Paese. Il Parmigiano-reggiano è espressione dell’identità culturale e delle tradizioni locali della pianura padana, così come il paesaggio delle terre da cui nasce e come il patrimonio artistico delle città a cui appartiene. È frutto della storia e della cultura materiale di Parma, Reggio Emilia, Modena, Mantova (destra Po) e Bologna (sinistra Reno) e se ne può apprezzare l’unicità soltanto se si riconducono i suoi sapori e le sue caratteristiche alla natura stessa dei prati, dei pascoli e degli ambienti dove questo straordinario formaggio nasce. Da qui provengono sia la materia prima che lo compone, il latte, sia le tecniche che si tramandano inalterate all’interno dei “caselli”, nome con cui si identificano i caseifici dove si svolge l’intero ciclo di lavorazione e di maturazione delle forme. È questa la chiave di lettura di Le Terre del Parmigiano-reggiano di Renata Salvarani, l’ultimo volume pubblicato in edizione italiana e inglese, inserito dall’Editoriale Giorgio Mondadori nella collana dedicata alle zone di origine dei prodotti italiani più famosi nel mondo (preceduto, tra le altre, dalle monografie dedicate al Chianti, alla Franciacorta, agli aceti balsamici di Modena e Reggio Emilia, ai Lambrusco). L’opera fa parte di un ampio progetto editoriale che coinvolge di volta in volta gli enti locali e i consorzi di tutela, con l’obiettivo di salvaguardare le tipicità italiane, mettendone in evidenza il profondo legame con la storia e con le realtà locali, promuovendo la conservazione degli ambienti naturali ed agricoli. Il libro, per il quale è stato realizzato un ampio reportage fotografico, corredato da cartine, documenti e disegni, presenta al pubblico le ricerche storiche e paesaggistiche più recenti evidenziando l'estremo valore del Parmigiano-reggiano come frutto di tradizioni secolari e oggetto di profonde conoscenze tecniche e scientifiche. Le Terre del Parmigiano-reggiano è un’opera di divulgazione e contemporaneamente un viaggio per parole e per immagini lungo le tre direttrici storiche e paesaggistiche principali dell’area di produzione del Parmigiano Reggiano: il corso del Po che è stata l’antica via d’acqua su cui si sono sviluppati i commerci medievali; la via Emilia, che ha visto sorgere e ha favorito i mercati delle città padane; e il crinale dell’Appennino, che limita visivamente la pianura e la zona dei prati e dei pascoli. Per ciascuna delle località toccate dall’itinerario sono descritte le abbazie a cui si fanno risalire l’origine degli allevamenti e della produzione lattiera, le antiche cascine dotate di caselli costruiti in laterizio, le tradizioni legate alle lavorazioni casearie, gli episodi e i personaggi storici che hanno contribuito a creare la gastronomia europea. Il volume si articola in tre sezioni: la prima è dedicata all’analisi del rapporto fra costruzione storica del paesaggio centro padano, tradizioni rurali e genesi del Parmigiano Reggiano; la seconda è un lungo itinerario alla scoperta del territorio che corrisponde alla zona di produzione, gustato dal punto di vista ambientale, storico artistico e gastronomico; la terza descrive le tecniche di produzione e di stagionatura e i sistemi di valutazione e di marchiatura. Le Terre del Parmigiano-reggiano di Renata Salvarani testi a cura di Stefano Iori Editoriale Giorgio Mondadori pagine 144 prezzo di copertina 37,50 €

DONNE E LAVORO: CONSIGLI E STRATEGIE PER FARE CARRIERA PRESENTATO IERI, IL NUOVO VOLUME DI ACTL “DONNE IN AZIENDA. ENTRARE E FAR CARRIERA IN AZIENDA AL FEMMINILE”
Milano, 5 dicembre 2003 – “Donne in azienda. Entrare e far carriera in azienda al femminile” è il nuovo volume di Actl da oggi disponibile nelle librerie, nelle biblioteche, e presso le Associazioni femminili e i Centri di Orientamento pubblici e privati sparsi sul territorio nazionale (euro 9,90). 160 pagine con i consigli e le regole da non dimenticare per compiere i passi giusti dall’ingresso nel mondo del lavoro all’ascesa ai vertici aziendali senza sacrificare vita privata ed equilibrio interiore. Con un linguaggio diretto il manuale si rivolge alle giovani diplomate e laureate, a chi ha portato a termine il proprio ciclo di studi e a chi, appena entrata in azienda, si trova all’inizio del proprio percorso professionale. Pubblicato da Actl, con la collaborazione dell’azienda farmaceutica Bracco e della Banca Popolare di Milano, il libro è stato presentato alla stampa, in collaborazione con la Camera di Commercio di Milano il 4 dicembre 2003 presso la sede di Palazzo Affari ai Giureconsulti in piazza Mercanti 2 a Milano. La presentazione è stata introdotta da Gianna Martinengo, Consigliere della Camera di Commercio di Milano e Presidente del Comitato per l’imprenditoria femminile. Sono intervenuti: gli autori della guida, l’Assessore al Personale, Organizzazione e Politiche Femminili della Provincia di Milano, Avv. Ada Grecchi e il Dott. Gian Battista Rosa, Dirigente d’azienda ed esperto di politiche del personale; l’Assistente alla Presidenza della Bracco Spa, Dott.ssa Raffaella Lorenzut; il Presidente di Actl, Dott.ssa Marina Verderajme. Il volume mette a confronto le visioni diverse, ma non contrapposte, dei due autori, Ada Grecchi, che ha fatto una brillante carriera nell’area delle risorse umane conciliando il lavoro e la famiglia, e Gian Battista Rosa, che ha una vasta esperienza nella direzione del personale di importanti imprese multinazionali. La prima parte del libro presenta, dal punto di vista di una donna, quali sono le problematiche che si presentano affrontando il mondo del lavoro, le differenze tra il lavoro in azienda e quello nella pubblica amministrazione, alcuni suggerimenti per conciliare al meglio lavoro e famiglia e per tutelarsi come lavoratrice e come donna. I consigli, rivolti alle giovani donne, spaziano dalla redazione di un curriculum vitae efficace, alle regole per sostenere un colloquio di selezione, fino all’autovalutazione delle proprie attitudini per la pianificazione di carriera. Nella seconda parte invece il tema della carriera al femminile viene trattato secondo il punto di vista aziendale, identificando quali sono da un lato le cause storiche e culturali, dall’altro le responsabilità di una certa organizzazione aziendale, che hanno creato le attuali condizioni di lavoro incontrate dalle donne, per poi fornire un “decalogo per non farsi intrappolare”. Il volume spiega, quindi, quali requisiti occorrono per far carriera, quali “strategie” mettere in atto e quali sono, infine, i comportamenti sconsigliabili. L’opera si conclude con la “case history” di un’impresa “women friendly”, l’azienda farmaceutica Bracco, multinazionale guidata da Diana Bracco, che si è distinta per le politiche di responsabilità sociale rivolte in particolare alle donne. «Actl ha sempre dimostrato una particolare attenzione alle tematiche femminili attraverso la promozione di attività formative e di orientamento al lavoro come il progetto “100 stage per 100 donne” o il supporto alla Provincia di Milano per la progettazione e l’attivazione di Spazio Rosa - uno spazio pensato per offrire alle donne informazioni sui servizi disponibili nel campo del lavoro, della formazione, del sociale, della salute e del tempo libero - presso il Centro per l’Impiego di Porta Vittoria a Milano. L’associazione pubblica inoltre da anni la guida “Milano dei bambini e delle mamme” con informazioni dettagliate sui servizi che la città offre alle donne in gravidanza e ai loro bambini. Attraverso la pubblicazione “Donne in azienda. Entrare e far carriera in azienda al femminile” Actl desidera offrire alle donne uno strumento in più per orientarsi nel mondo del lavoro e compiere i passi giusti per raggiungere i propri obiettivi di carriera, riuscendo a conciliare il lavoro con le esigenze della famiglia. Il bisogno di armonizzare il tempo del lavoro con il tempo della famiglia non deve essere vissuto come un problema individuale ma di civiltà» ha dichiarato Marina Verderajme, Presidente di Actl. Il nuovo volume fa parte della collana di guide di formazione e orientamento al lavoro, pubblicate da Actl, che comprende “Dopo il diploma - le opportunità formative e professionali per i neodiplomati”, “Dall’università all’Azienda - Guida pratica per i neolaureati” e “Stage: sceglierlo, affrontarlo, valorizzarlo”. “Donne in azienda. Entrare e far carriera in azienda al femminile” potrà essere consultata anche in versione ridotta su internet all'indirizzo www.Actl.it. Suddiviso in due parti, il volume mette a confronto le visioni diverse, ma non contrapposte, dei due autori, Ada Grecchi, che ha fatto una brillante carriera nell’area delle risorse umane conciliando il lavoro e la famiglia, e Gian Battista Rosa, che ha una vasta esperienza nella direzione del personale di importanti imprese multinazionali. Il manuale si conclude con la “case history” di un’impresa “women friendly”, l’azienda farmaceutica Bracco, che si è distinta per le politiche di responsabilità sociale rivolte in particolare alle donne. La prefazione del Direttore di Corriere Lavoro - Corriere della Sera, Walter Passerini, offre una panoramica sulla situazione attuale e su come potrebbe evolversi il mercato del lavoro, dal punto di vista dell’impiego delle risorse femminili. Prima parte - La donna, l’azienda, il successo, la qualità della vita Nella prima parte i consigli, rivolti alle giovani donne, spaziano dalla redazione di un curriculum vitae efficace, alle regole per sostenere un colloquio di selezione, fino all’autovalutazione delle proprie attitudini per la pianificazione di carriera. L’autrice, Ada Grecchi, spiega con un linguaggio diretto quali sono i passi giusti da compiere e quali gli accorgimenti da adottare per entrare e fare carriera nelle aziende private, nella Pubblica Amministrazione o per avviare un’impresa. Un intero capitolo è dedicato ai suggerimenti su come conciliare il lavoro e la famiglia superando le barriere educative e culturali e su come affrontare il sessismo in azienda. L’ultimo capitolo prende in esame la legislazione attuale a tutela del lavoro femminile, della flessibilità degli orari di lavoro e della maternità (per consentire alle lettrici un più rapido sguardo d’insieme sul tema, questo argomento è correlato da tabelle riassuntive sulle principali norme del nostro ordinamento). Seconda parte – Perché e come una donna può far carriera in azienda Nella seconda parte, invece, Gian Battista Rosa, esperto di organizzazione aziendale, spiega quali requisiti occorrono per far carriera, quali “strategie” mettere in atto e quali sono, infine, i comportamenti sconsigliabili. Il tema della carriera al femminile viene trattato secondo il punto di vista aziendale. Dopo una descrizione della situazione attuale del mercato del lavoro e dei tassi occupazionali per le donne, l’autore identifica da un lato quali sono le cause storiche e culturali, dall’altro le responsabilità di una certa organizzazione aziendale, che hanno creato le attuali condizioni di lavoro incontrate dalle donne. Da qui la teoria dei cinque pilastri del potere maschile ovvero delle cause che ostacolano alle donne l’ascesa ai vertici aziendali: gli impegni famigliari che spesso gravano solo su di loro; il minore accanimento femminile nei confronti del potere; gli stereotipi consolidati nei secoli che inquadrano la donna come fragile, insicura e incapace di decidere; la diversa educazione e formazione ricevuta; la predisposizione naturale delle donne a scegliere spesso stili di vita diversi rispetto agli uomini e incompatibili con posizioni di potere. Come aggirare questi ostacoli? Un intero capitolo svela le dieci “regole machiavelliche” per raggiungere al meglio i propri obiettivi di carriera. Case History – Essere donna in Bracco Il libro si conclude con la “case history” di un’impresa “women friendly”, l’azienda farmaceutica Bracco, multinazionale guidata da Diana Bracco, che si è distinta per le politiche di pari opportunità e per gli strumenti offerti alle donne per la conciliazione della vita lavorativa e famigliare secondo un approccio di responsabilità sociale dell’impresa.

IL MEGLIO DELL’ARTIGIANATO D'AUTORE A MILANO E DINTORNI NELLA GUIDA ALLE BOTTEGHE ARTIGIANE EDITA DA EDITORIALE DOMUS
Milano, 5 dicembre 2003- Sono ben 250 gli artigiani del territorio di Milano e provincia presentati nella guida intitolata “Botteghe Artigiane – 250 indirizzi dell’artigianato d’autore a Milano e dintorni”, disponibile nelle migliori librerie di Milano e provincia all'inizio di Dicembre. Il volume, 288 pagine finemente illustrate, è un vero e proprio vademecum indispensabile per orientarsi tra i laboratori della città, spesso nascosti all’interno dei cortili e perciò difficili da scoprire. Dall’argento sbalzato a mano al ferro battuto, dal cuoio alla ceramica, dai paralumi alle lampade, dal restauro delle radio d’epoca a quello dei ventagli, dagli strumenti musicali alle bambole in biscuit, la guida passa in rassegna una selezione davvero preziosa di laboratori del “fatto-a-mano”, fornendo indirizzi, indicazioni sui prezzi, sui metodi di lavoro, sui tempi di attesa per gli ordini “su misura”. Per rendere più agile la consultazione, sono stati inseriti due indici, uno per zona e uno per categoria merceologica. Completano il volume due utili elenchi: il primo con le indicazioni destinate a chi è interessato a frequentare scuole di formazione professionale, il secondo con i principali appuntamenti delle manifestazioni di artigianato a Milano e nel resto d’Italia. Autrice dell’opera è la giornalista Stefania K. Montani, che collabora con varie testate fra cui il Corriere della Sera, per il quale ha curato la rubrica Artigiani nell’inserto Vivimilano. L’iniziativa di Editoriale Domus è patrocinata dal Comune di Milano, Assessorato al Commercio e all’Artigianato, e dall’Unione Artigiani della Provincia di Milano. “Botteghe Artigiane – 250 indirizzi dell’artigianato d’autore a Milano e dintorni” sarà disponibile in libreria al prezzo di 8.90 Euro.

EDIZIONI MASTER È CERTIFICATA ADS! IL GRUPPO ANNUNCIA IL CONSEGUIMENTO DELLA CERTIFICAZIONE PER BEN OTTO DELLE PROPRIE TESTATE E SI CANDIDA PER AUDIPRESS
Milano, 5 Dicembre 2003 – Il Gruppo Edizioni Master, leader nel mercato editoriale specializzato in Information Technology e Home Entertainment, annuncia che è stata conseguita la certificazione Ads (Accertamenti Diffusione Stampa) per tutte le otto testate per cui era stata richiesta. Le testate sono: Win Magazine, Idea Web, Dvd Magazine, ioProgrammo, Quale Computer, Internet Magazine, Linux Magazine, Office Magazine. “La certificazione Ads – commenta l’editore Massimo Sesti – è un passo decisivo. Avviare la procedura di certificazione significa essere consapevoli della qualità dei propri prodotti editoriali e dimostra la volontà di presentarsi agli investitori pubblicitari con il massimo della trasparenza e della correttezza. La divulgazione dei risultati delle testate non consente distrazioni: è necessario mantenere sempre alti gli standard qualitativi al fine di non deludere le aspettative del nostro pubblico e incrementare costantemente il numero delle copie vendute in edicola”. Gli accertamenti effettuati dalle società di revisione hanno confermato la veridicità delle comunicazioni rilasciate periodicamente dal Gruppo, che a partire da questo mese può apporre il bollino Ads all’interno dei colophon delle riviste certificate. “I risultati delle testate in fase di certificazione – continua Sesti – sono stati divulgati per tutto il 2003 sotto la nostra diretta responsabilità. La certificazione Ads ha confermato, ancora una volta, la serietà con cui affrontiamo quotidianamente il nostro lavoro. Il prossimo obiettivo sarà quello di entrare all’interno del paniere Audipress, per rimarcare ulteriormente l’autorevolezza dei dati di diffusione che il nostro Gruppo divulga mese dopo mese ”.

UN’AGENDA/CALENDARIO 2004 DEDICATA AGLI SPORT IMMAGINARI DA CARTHUSIA EDIZIONI IN COLLABORAZIONE CON ASSOCIAZIONE ILLUSTRATORI E ISTITUTO EUROPEO DI DESIGN
Milano, 5 dicembre 2003 - Anche per quest'anno, Carthusia Edizioni rinnova l'appuntamento in collaborazione con l'Associazione Illustratori per il progetto editoriale "Gli Sport Immaginari" agenda calendario 2004, con una novità: il coinvolgimento degli studenti dell'Istituto Europeo di Design che hanno contribuito con i propri lavori. L'anno che verrà, sarà caratterizzato da avvenimenti sportivi tra i più prestigiosi: il 2004 sarà l'anno dello sport. Ed è proprio agli sport che si ispirano i 12 mesi dell' agenda, facendolo però con la grande creatività che contraddistingue, come sempre il format di Carthusia: un pieghevole lungo un anno, da "srotolare" mese per mese. La novità dell'iniziativa 2004, non consisterà soltanto nel tema prescelto, ma nelle modalità con cui sono stati selezionati gli illustratori. Le 14 tavole illustrate, sono il risultato di un concorso a invito, promosso da Carthusia e rivolto all'Associazione Illustratori, ad alcuni dei collaboratori più cari della casa editrice e agli studenti dell'Istituto Europeo di Design. Ancor più degli anni precedenti l'Agenda 2004 sarà caratterizzata da una ironia graffiante, sia per quanto riguarda la parte iconografica sia per quella del testo, affidato ancora una volta al divertente racconto scritto da Sabina Colloredo.

CAPODANNO CELTICO – ESTATE DI SAN MARTINO COLLANA DI MUSICA POPOLARE “DELLE TERRE DEI CUORI” VOL. 2 TERZO MILLENNIO/SELF
Milano, 5 dicembre 2003 - Dalla prossima settimana è disponibile in tutti i negozi di dischi il secondo volume della Collana di Musica Popolare “Delle Terre dei Cuori”. Si tratta di un Cd celebrativo da un’idea di Francesco Caprini dell’etichetta Terzo Millennio/self, ideatore del Festival Capodanno Celtico (Milano) e di Rock targato Italia. Divinazione si propone, con questo progetto, di esplorare e di indagare in profondità un fenomeno tanto sotterraneo quanto variegato come quello del folk italiano ed internazionale. La raccolta che ne deriva testimonia la crescita culturale e il rinnovato interesse del mondo della musica per un genere sempre più seguito, ricco di contaminazioni e di combinazioni musicali spurie. Nell’ambito della collana di musica popolare, in collaborazione con diverse istituzioni culturali, è prevista, per la prossima primavera, la realizzazione di un festival finalizzato alla valorizzazione di Artisti emergenti e già affermati e alla diffusione del loro repertorio di canzoni popolari, dialettali, folk, legate alla propria terra e alle proprie radici. Track-list: Irishields “Jade’s land” ; Inchanto “Scottish à Bergère”; Cormac “Shetland Reel” ; F.b.a. “Fleadh Circle Set”; Christian Sarteur “Honneur au peuple” ; G. Dall’armellina "Cecilia" ; Hestela “Triskell set” ; Marco Brena Celtic Band “England”; Here Be Dragons “Celtic Bonding” ; Will o’ the wisp “Bonaparte’s retreat/Farewell to Eirinn”; Gian Castello “The story teller’s reel” ; Celtic Harp Orchestra “Children of Llyr”; Tir Na Moe “Cansun del fire” ; Ariella Uliano “The Oak and the Ash”; Oloferne “Toss the feathers”. Tiratura limitata Prezzo euro 9,90 Raccolta Capodanno Celtico 2003 (estate di San Martino) Dal 10 dicembre 2003 in tutti i negozi di dischi

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