NOTIZIARIO
MARKETPRESS
NEWS
di
VENERDI'
5 DICEMBRE 2003
pagina 3
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VECCHIO COPYRIGHT, ADDIO! SCARICARE MP3 DA
INTERNET SARÀ PIÙ FACILE E SICURO. DAGLI STATI UNITI SBARCANO INFATTI IN
ITALIA LE LICENZE, CHE REGOLANO IL COPYRIGHT
Roma, 5 dicembre 2003 - Volete utilizzare il file Mp3 della canzone più
gettonata del momento, una pagina web o un'immagine presi da Internet,
evitando l'estenuante trafila burocratica per ottenerne l'autorizzazione
all'uso? Presto sarà possibile. A risolvere le intricate questioni legate
al diritto d'autore ci penserà, infatti, il Creative commons Italia,
un'iniziativa che vede coinvolti l'Ieiit - Cnr, Istituto di elettronica e di
ingegneria dell'informazione e delle telecomunicazioni del Consiglio
nazionale delle ricerche di Torino, e il dipartimento di Scienze giuridiche
dell'Università di Torino. “File musicali, filmati digitali, testi e
altre creazioni intellettuali", spiega Juan Carlos De Martin dell’Ieiit
- Cnr, “potranno essere trasmessi in Internet contrassegnati dalla
specifica licenza, scelta dall'autore per il pubblico utilizzo, che chiarirà
immediatamente gli usi permessi”. Ogni file, immagine o testo sarà cioè
contrassegnato da un bollino. “Al momento”, continua De Martin,
“un’opera è tutelata dal copyright che protegge i contenuti fino a 70
anni dalla morte dell'autore; al contrario, può essere utilizzata
liberamente solo se l'autore l'ha esplicitamente posta nel pubblico dominio;
in questo modo egli non mantiene più alcun controllo sulla sua opera.
L'iniziativa del Creative commons vuol mediare tra i due casi estremi,
proponendo una serie di licenze pronte all'uso capaci di andare incontro a
esigenze e casi differenti”. La soluzione è, dunque, vantaggiosa non solo
per il popolo di navigatori di Internet, ma anche per i detentori della
proprietà, che possono rilasciare i loro contenuti in maniera più
flessibile, rispetto alla protezione massima prevista dalla normativa
vigente. La novità è sbarcata in Italia direttamente dagli Stati Uniti,
dopo essere stata accolta con successo in Giappone, in Finlandia e in altri
paesi. A promuoverla, un'équipe di giuristi delle Università di Stanford,
Harvard e Mit, guidata dal professor Lessig, che ha svolto un rigoroso
lavoro di stesura di licenze per ben 11 casi diversi di gestione dei
contenuti creativi. All'università di Torino è stato affidato il compito
di adattarle alla giurisprudenza del nostro Paese, mentre l' Ieiit - Cnr
curerà le modalità del loro utilizzo in rete, aspetto tra i più
innovativi e interessanti del progetto. “Il lavoro di traduzione delle
licenze”, conclude De Martin, “è appena iniziato e durerà qualche
mese; dopo questa prima fase entrerà in azione il Cnr che si occuperà di
elaborarle in formato elettronico”. Per chi volesse saperne di più, però,
sono già disponibili i siti internet www.Creativecommons.org
e, per l'Italia, www.Creativecommons.it.
Da ora in poi, se scaricate la vostra canzone preferita, leggetene
attentamente le modalità d'uso. Per informazioni: Juan Carlos De Martin
dell’Ieiit - Cnr, tel. 011/564-5421, cell. 349/8350691, juancarlos.Demartin@ieiit.cnr.it
PORTA A PORTA SUI FALSI: UN’OCCASIONE PERSA
Milano 5 dicembre 2003 - La recente puntata di Porta a Porta dedicata alle
contraffazioni ha mostrato ancora una volta l’assoluta incapacità del
settore della musica nel difendere e nello spiegare le proprie ragioni. L’afi
– Associazione Fonografici Italiana – stigmatizza il fatto che per
dibattere simili problemi tanto importanti per la discografia e per il suo
futuro, non siano stati presenti esperti e operatori di sicuro a conoscenza
dei reali problemi che provoca la pirateria, e le sue ripercussioni, né sia
stato chiamato alcun rappresentante delle due principali associazioni dei
discografici e della Fpm (Federazione contro
la Pirateria Musicale
) Mentre gli altri settori erano rappresentati da agguerriti avvocati e da
imprenditori di successo, per la discografia parlavano Iva Zanicchi, Gigi
D’alessio – con argomenti chiaramente inadeguati – Franco Migliacci,
neopresidente della Siae, e Norina Vieri per i commercianti (peraltro
presentata come rappresentante della discografia) Se le altre categorie
(ottica, orologeria, pelletteria ecc…) risultavano ingiustamente
danneggiate dai prodotti falsificati, sotto accusa come al solito finivano
le case discografiche che, a sentire gli altri, si approfittano di una
situazione di oligopolio “di cui si dovrebbe occupare l’antitrust”.
Ancora più scoraggiante l’argomentazione del Vice Ministro
dell’Economia Mario Baldassarri che, mostrando un’ “ignoranza” del
problema non degna di un economista che rappresenta il governo – affermava
che il prezzo del cd è troppo alto: dato che il costo di un cd è di un
euro (compresi i diritti d’autore) è assolutamente incomprensibile un
prezzo al pubblico di 20 euro. In tal modo Baldassarri – anche Baldassarri
!- confondeva inopinatamente il costo di fabbricazione con il costo di
produzione che – lo sanno anche gli studenti delle scuole medie – è del
tutto differente. E’ come dire che il prezzo di un quadro è determinato
dal costo della tela e dei colori, o che quello di un libro è formato dalla
carta e dalla stampa. A questo punto, Bruno Vespa non poteva che concludere
allegramente che è logico che i giovani non possono spendere 40.000 lire
per un disco. Inconsistenti le fragili argomentazioni di coloro che in
quella sede, avrebbero dovuto lanciare un messaggio chiaro e forte a difesa
del settore che più degli altri patisce del fenomeno della pirateria. Gigi
D’alessio : sì è vero che per ogni copia legale di un suo Cd ne vengono
stampate 10 illegali, ma quasi quasi sembra fiero di essere piratato anche
se non lo dice esplicitamente (solo gli artisti famosi lo sono ) e Franco
Migliacci , che solo a tarda ora, è riuscito a dire che dietro alla
contraffazione c’è la criminalità organizzata e che manca in Italia la
cultura della difesa del copyright. Sì il fenomeno è grave, ma quanto
emerso non ha certo trasmesso al pubblico l’entità del problema che non
coinvolge solo la discografia ma tutta la filiera del settore fino
all’ultimo operaio. In fondo basta D’alessio a chiudere la puntata al
pianoforte per fare dimenticare (ammesso che ce ne fosse stato bisogno) le
pene del settore musicale. A dimostrazione, se ancora c’era bisogno, della
scarsa valutazione che hanno istituzioni e politici della nostra categoria
imprenditoriale e industriale, che opera per lo spettacolo, la
comunicazione, il tempo libero, la cultura.
LA FOTOGRAFIA DELLA
PICCOLA E MEDIA EDITORIA IN ITALIA IL PESO,
LE CRITICITÀ, LE STRATEGIE : 880 IMPRESE, 32MILA TITOLI (PER IL 70% DI
NOVITÀ)
Roma, 5 dicembre 2003 - Quante sono: Sono circa 880 le imprese
caratterizzate da un piano editoriale continuativo nel tempo, un piano
produttivo che prevede la pubblicazione comunque di almeno un titolo al
mese, una struttura distributiva che copre o tutto il territorio nazionale o
almeno un’ampia porzione di questo, una sia pur minima struttura
redazionale di collaboratori e consulenti per la casa editrice. Delle 1.420
case editrici di cui Internet Book Shop movimenta nell’anno almeno un
titolo, le piccole e medie case editrici – così definite –
rappresenterebbero il 62%. Se invece si calcola la percentuale su tutte le
2.860 case editrici che comunque hanno pubblicato almeno un titolo nel corso
dell’anno, sono il 30,7 %. I titoli: La piccola e media editoria
contribuisce a mantenere e sviluppare anche una parte importante del
catalogo dell’editoria italiana con circa 32mila titoli che risultano
commercialmente vivi, anche se troppo di frequente i tempi di permanenza e
di visibilità all’interno dei canali di vendita – e della libreria in
particolare – risultano essere troppo brevi per venir conosciuti e
valutati dal pubblico, dai clienti e dagli stessi forti lettori. Ma i numeri
e i valori di catalogo esprimono solo parzialmente l’importanza che il
comparto della piccola e media editoria riveste per il settore complessivo
dell’editoria italiana e della filiera produttivo/distributiva. E ancor
prima per lo sviluppo culturale dell’intero Paese: scoperta e
valorizzazione di nuovi autori italiani e stranieri, narratori o saggisti;
di nuovi generi e settori editoriali (basti pensare al ruolo che la piccola
editoria ha avuto negli anni Ottanta alla crescita e sviluppo del mercato
del libro per ragazzi, o di alcuni ambiti delle scienze umane e sociali); la
proposta oggi di letterature, come quelle del “Sud del mondo”, o del
Nord Europa non ancora frequentate dagli editori e dalle case editrici
maggiori. Questa attività di ricerca culturale si trova espressa nel fatto
che la piccola e media editoria dichiara di pubblicare, in misura superiore
alla media nazionale, più novità che ristampe. Se il dato nazionale
evidenzia che l’editoria italiana nel suo insieme pubblica in media ogni
anno un 60-61% di novità, la piccola editoria arriva – almeno tra 2000 e
2002 – a pubblicare il 70%. Un dato che segnala la necessità di costruire
e sviluppare un catalogo e un progetto editoriale, ma anche rivelatore del
fatto che la libreria comunque tende a valorizzare, in termini di
esposizione e vendita al pubblico, la novità più che il catalogo.
L’occupazione: Non ultimo aspetto, il contributo che la piccola e media
editoria porta all’occupazione e alla crescita e sviluppo professionale
degli addetti. Si può stimare che la piccola editoria dia lavoro a tempo
pieno o part-time a circa 9.700 persone (compresi i titolari quando lavorano
in casa editrice), a cui occorre aggiungere le numerose altre professionalità
che vi ruotano attorno: traduttori, consulenti, curatori editoriali, grafici
e illustratori, ecc. Il giro d’affari: Se si considera la piccola e media
editoria dal punto di vista del suo contributo al fatturato complessivo del
settore (stimato a prezzo di copertina, ma escludendo il libro scolastico di
adozione, i libri allegati ai quotidiani, l’editoria elettronica settore
in cui non ha una significativa presenza), la piccola e media editoria
rappresenta, a valore, circa il 32% del mercato. Ma tra 2000 e 2002, il suo
giro d’affari - derivante dalle vendite in libreria, grande distribuzione
organizzata (Gdo), edicola, vendite per corrispondenza e in altri canali
trattanti - passa da 529,8 milioni di euro a 533,1, milioni con un
incremento inferiore all’ 1% e al di sotto anche della crescita inflativa.
Gli elementi di criticità del settore della piccola e medio piccola
editoria La tiratura, le vendite: La tiratura media è di 1.900 copie a
titolo, ben più bassa di oltre la metà rispetto alla tiratura media delle
case editrici italiane, che è di 4.100 copie. Tanto più che questo valore
medio è il risultato di un ristretto gruppo di piccole case editrici –
circa il 9% -, che hanno tirature medie vicine o allineate a quelle delle
imprese maggiori, ma anche da un 18%, che ha una tiratura media di circa 500
copie/titolo. Il dato è anche rivelatore di una situazione di criticità
nell’accesso ai canali di vendita. Se si guarda al venduto medio per
titolo nei 12 mesi successivi all’uscita del libro, si vede che, a fronte
di una tiratura media di 1.900 copie nell’anno successivo alla
pubblicazione, le vendite si attestano mediamente negli ultimi tre anni
attorno alle 900 copie. Questo significa un indice di rotazione medio del
magazzino della piccola editoria di poco superiore a 2,3: indirettamente
questo dato rimanda a quello che è oggi uno dei due maggiori problemi con i
quali la piccola e media editoria deve confrontarsi, cioè il cash flow e
gli oneri finanziari conseguenti, a cui una piccola e media casa editrice si
trova costantemente esposta nella sua attività. Accesso ai punti vendita:
L’altro elemento di criticità riguarda l’accesso ai punti vendita,
soprattutto librerie. Solamente il 9% dei piccoli e medi editori dichiara di
essere presente con la propria produzione sui banchi e sugli scaffali di
almeno mille librerie. Il 73% dichiara di essere a scaffale in meno di 500
librerie! Il risultato è che in media i titoli di un medio o piccolo
editore risultano presenti, nel
2002, in
non più di 350 librerie italiane. Certamente il fatto può essere in parte
spiegato con una tendenziale specializzazione dei cataloghi della piccola
casa editrice, ma anche con una scarsa propensione di molte librerie a
“investire” tempo e spazio di esposizione su nuovi progetti editoriali,
su nuovi titoli e su nuovi autori che non si traducono immediatamente in
redditività dello spazio occupato. È naturalmente la libreria a costituire
il principale canale di accesso al mercato: rappresenta il 68% dei ricavi,
seguita a distanza dalla grande distribuzione (16%), l’export (4%, che
rappresenta il terzo canale di sbocco della produzione), le vendite per
corrispondenza (3%), ecc. Quello che si nota, e che rappresenta una
importante linea di tendenza, è il fatto che un numero crescente di piccoli
e medi editori stanno sviluppando un processo di «multicanalità»: la
libreria resta – e non potrebbe essere altrimenti – il principale canale
di accesso al mercato e al lettore, ma cresce il numero di case editrici che
ricorrono anche ad altri canali di vendita –
la Gdo
, l’export, le vendite per corrispondenza, la partecipazione a fiere e
saloni del libro, ecc. – a integrazione del canale principale. Aumentano
negli ultimi tre anni la loro presenza in canali diversi dalla libreria,
segno di un processo di diversificazione commerciale che inizia a toccare
anche la piccola impresa: del 45% nella Gdo, del 41% all’estero, del 34%
attraverso l’uso delle vendite postali, del 17% la partecipazione a fiere
e saloni del libro, dell’ 8% le vendite speciali. Resta immutata la sola
presenza in edicola (soprattutto in quelle delle grandi stazioni o di
aeroporti) probabilmente per la forte presenza di libri venduti in
abbinamento a quotidiani e periodici. Esistono, quindi, oggi più piccoli
editori che utilizzano più canali di vendita. Le strategie L’intervento
del presidente del Gruppo piccoli editori di varia dell’Aie, Enrico
Iacometti La piccola e media editoria se vuole non solo mantenere gli spazi
di mercato che in alcuni segmenti possiede, allargarli, difenderli in canali
di vendita sempre più attenti alla rotazione e alla redditività economica
che all’assortimento o al servizio al lettore, dovrà saper trovare delle
formule di cooperazione su progetti e iniziative condivise: fare, né più né
meno, quello che abbiamo visto fare in questi anni da aziende appartenenti
ad altri settori merceologici. Dai distretti alle missioni comuni
all’estero. Dopo tutto questa manifestazione di Roma è un primo esempio
di questo diverso modo di operare insieme su obiettivi condivisi: per avere
maggiore visibilità e per mostrare, come è avvenuto lo scorso anno, che si
possono vendere in quattro giorni di manifestazione qualcosa come 40mila
copie di libri di piccole case editrici. Tra l’altro – se è vero che
una manifestazione fieristica per il solo fatto di esserci è generatrice di
acquisti da parte del pubblico – è anche vero che il successo dello
scorso anno indica come il problema della “qualità
dell’assortimento”, che non può non passare attraverso una maggiore
presenza e visibilità anche dei titoli e dei cataloghi dei piccoli editori
nei diversi canali di vendita, rappresenta oggi un elemento di riflessione
che poniamo all’attenzione di librai, distributori, grossisti, promotori.
Lo scorso anno il nostro obiettivo principale era quello di darci visibilità
attraverso questa manifestazione. Oggi il nostro settore deve iniziare a
ragionare sulle strategie di coalizione per competere in un mercato del
libro sempre più complesso, per avere la capacità di mostrarsi assieme e
darsi visibilità, avviando iniziative condivise. Occorre ora una strategia
di filiera, legami con i tanti soggetti istituzionali che si occupano di
libri e hanno competenze in materia. Questo convegno di apertura rappresenta
quasi un manifesto programmatico: la necessità e l’urgenza di perseguire,
anche nel settore editoriale, quella collaborazione e condivisione di
obiettivi fra piccole imprese – e tra i diversi anelli della filiera –
che sola può consentire uno sviluppo armonico e realmente concorrenziale
del mercato. Per questo occorre volgere lo sguardo, sempre più, anche
all’estero. E l’apertura della manifestazione a un convegno
internazionale organizzato con l’Ambasciata di Francia va in questa
direzione, così come i numerosi incontri professionali – su export,
partecipazione a fiere e saloni internazionali del libro, a progetti
europei, a standard tecnologici, ecc. – organizzati in collaborazione con
l’Istituto del commercio estero, che indicano una direzione ben precisa ma
verso la quale è possibile muoversi solo se la piccola e media editoria
troverà capacità e gli strumenti per operare in una logica condivisa di
sistema. Una logica di sistema che caratterizza, già da tempo, innumerevoli
comparti della piccola impresa italiana, che anzi ha fatto delle logiche di
distretto prima, di filiera poi, - e all’interno di una grande attenzione
alle componenti di qualità che caratterizzano comunque il made in Italy
–, la chiave di crescita, successo e di sviluppo sia sul mercato nazionale
che su quello internazionale. Ma occorre anche guardare a cosa hanno fatto
in questi anni altri settori merceologici della piccola e media impresa. Lo
testimoniano esempi come il distretto dell’agro-alimentare di Parma, in
cui convergono i prodotti - agricoli e zootecnici - da trasformare e da cui
si proiettano, anche al di fuori dell'ambito nazionale, i prodotti
trasformati e gli impianti per la trasformazione e la tecnologia in
generale. Un distretto nel quale trovano pari dignità le attività
produttive, le istituzioni di ricerca e sperimentazione e gli organi di
controllo e in cui il tessuto imprenditoriale, che pure ha grandi aziende,
gioca le sue sfide soprattutto sulle piccole e medie imprese, accrescendo il
valore di tutto il comparto. E ancora il distretto delle piastrelle di
Sassuolo, fortemente giocato sull’innovazione e sulla “rete”. O ancora
il Consorzio orafo del Tarì, a Marcianise: una struttura autonoma, in cui
il gioiello viene progettato, realizzato, distribuito. L'unicità del Tarì
sta nella sua natura consortile, che favorisce la presenza sinergica di
tutte le componenti del settore orafo: dal saggio dei metalli alla
fabbricazione del gioiello, dalla commercializzazione delle gemme
all'ideazione dei supporti e degli strumenti di vendita, fino alla
formazione e alle attività promozionali. Questo lo ha proposto e fatto
conoscere sempre più a livello nazionale e internazionale. Sono solo
esempi, di successo, che però ci dicono qualcosa di più. “Uniti per
competere” non è solo il titolo del convegno inaugurale ma uno dei fili
conduttori della manifestazione romana e la prossima grande sfida della
piccola e media editoria italiana. Proprio sulla “condivisione” e sulla
“collaborazione” per fronteggiare le sfide del mercato, i processi di
internazionalizzazione che riguardano anche la piccola e media editoria sono
costruiti innanzitutto i numerosi incontri, convegni, tavole rotonde
professionali in cui piccoli editori, librai, esportatori, distributori,
biblioteche si confronteranno nei cinque giorni della Fiera.
CORSO DI INTRODUZIONE AL GIORNALISMO
Milano, 5 dicembre 2003 - Il Corso d'Introduzione al Giornalismo si propone
di fornire gli strumenti per comprendere tutti gli aspetti della professione
del giornalista, per aiutare a decidere se farne la propria professione e,
in caso positivo, quale strada percorrere per arrivarci. Il corso consentirà,
a coloro che dimostreranno maggior attitudine e interesse alla materia, di
collaborare con una testata giornalistica. Il corso è a numero chiuso e non
saranno ammessi più di dieci allievi per volta. Sulla base del numero di
adesioni pervenute saranno indicate più date. Saranno presenti come ospiti
giornalisti che operano nei settori della carta stampata, della televisione
o della radio. Nota: il corso non è in alcun modo convenzionato con
l'Ordine dei Giornalisti, né consente l'accesso all'esame di abilitazione
professionale per giornalisti professionisti. Programma del corso Prima
giornata (4-6 ore): Diventare giornalista; Pubblicisti e professionisti; Le
scuole riconosciute; La riforma possibile; Caratteristiche personali
necessarie (autonomia, curiosità, intraprendenza); Analisi delle testate e
lettura della gerenza; Scegliere giornali grandi o piccoli, periodici, siti
web; Specializzati o generici; Rompere le scatole per iniziare; Contatti con
redazioni ed editori; Utilità del curriculum; Essere giornalista - Le
figure teoriche previste dall’ordinamento (legge 1963, Cnlg, Ordine):
praticante, redattore, collaboratore, collaboratore fisso, caposervizio,
inviato, caporedattore, etc. Le figure reali (desk, cucina, stagisti, Cococo.…)
Telelavoro Seconda giornata (4-6 ore) Le regole per il giornalista - Quali
giornalisti per quali media (quotidiani, periodici, tv, radio, web) Leggi,
informative, norme e codici che regolano la professione giornalistica
(codice deontologico, i 6 codici, le leggi sulla stampa). L’organizzazione
della professione: Ordine, Inpgi, Casagit e Fnsi. Inizio del corso. Le due
giornate del corso si svolgeranno nelle giornate di sabato e domenica. Sede
dei corsi: Il corso si svolgerà a Milano. Prezzo e iscrizione: Studenti: Il
prezzo del corso è di € 259,00 (Iva inclusa). Professionisti E Aziende:
Il prezzo del corso è di € 356,00 (Iva inclusa). Informazioni Nei giorni
feriali: e-mail: giornalismo@gand.It
Nei giorni festivi: Tel.
02.4390966 (con segreteria telefonica). Per contatti urgenti: 339.3767647
(orario 13-14 o dopo le 19).
NOVITA' NELLE ATTIVITA' DI COMUNICAZIONE DI
DUPONT ALLA COMUNITA' DEL DESIGN
Milano, 5 Novembre 2003 - Nuove responsabilita' per Claudio Greco, External
Affairs manager di Dupont Italiana. Oltre alla direzione delle attivita'
"Public Affairs/corporate Communication" e delle attivita'
"Business Communication" per varie divisioni di Dupont per
l'Italia e, per specifici progetti, per Grecia, Turchia e Israele, Claudio
Greco ha recentemente assunto la responsabilita' della comunicazione alla
comunita' di architetti e designer nella regione Europa Medio Oriente e
Africa per i materiali della divisione Dupont Surfaces. La divisione Dupont
Surfaces gestisce i prodotti con marchio Corian(r) e Zodiaq(r), materiali
per interior e industrial design ad alte prestazioni tecniche, funzionali ed
estetiche, oggetto di numerosi programmi di comunicazione e promozione a
livello mondiale. Claudio Greco si occupa inoltre dello sviluppo di
strategie di posizionamento di Dupont nel suo complesso nella comunita' del
design nella regione europea.
SEIGRADI SRL, SOCIETÀ DI COMUNICAZIONE
D’IMPRESA, FONDATA DA BARBARA GEMMA
LA MALFA E
MARGHERITA ORIANI, IL 14 OTTOBRE SCORSO, CURERÀ IN MODO GLOBALE
LA COMUNICAZIONE DI
EASYDOTCOM, DISTRIBUTORE ITALIANO DI PRODOTTI INFORMATICI, CONSUMABILI E
MAGNETO-OTTICI, DEI MIGLIORI MARCHI PRESENTI SUL MERCATO
Milano 5 Dicembre 2003 – L’obiettivo di media relation delle attività
di comunicazione pianificate da Seigradi, sarà creare brand awareness per
la società italiana, presente capillarmente sul territorio. Easydotcom ha
una mission concreta e semplice (da qui la similitudine con il brand
aziendale “Easydotcom”): essere il più vicino possibile al cliente, in
due forme. In modo fisico, con la copertura del territorio, attraverso le
numerose sedi, e garantendo ampia possibilità di scelta, grazie alla varietà
di gamma dei prodotti in listino. Oltre ad una vasta gamma di prodotti
informatici - Allied Telesyn, Corea e Fujifilm, per citarne alcuni - la
forza di Easydotcom è nei servizi di pre e post vendita tra cui segnaliamo:
pronta consegna garantita in massimo 48 ore, continua formazione sul
personale (sia nelle sedi dislocate sul territorio, sia tramite
videoconferenza), supporto ai rivenditori impegnati nella realizzazione di
progetti, attraverso il Centro Progetti Easydotcom. Le attività di
comunicazione a favore Easydotcom verranno gestite in Seigradi da Barbara
Gemma
La Malfa
e Margherita Oriani
PRESENTATO IERI A MILANO AL CIRCOLO DELLA
STAMPA IN UN VOLUME “IL FASCINO DELLE TERRE DEL PARMIGIANO-REGGIANO” DI
RENATA SALVARANI
Milano, 5 dicembre 2003 - Lo straordinario equilibrio di aromi e profumi che
si sprigionano dal formaggio Parmigiano-reggiano nasce da una storia
secolare, dall'antica sapienza dell'uomo, produttore e casaro, e da una
terra che è custode di una tradizione alimentare unica. Prodotto nelle
province di Parma, Reggio Emilia, Modena, nell'Oltrepò mantovano e nella
parte occidentale del Bolognese, il Parmigiano-reggiano è profondamente
legato alla terra in cui trova le sue radici storiche e che imprime ogni
giorno a questo formaggio unico la naturalità, l'impronta dell'uomo, il
profumo dei suoi foraggi come testimonianze di un'antica e preziosa eredità.
Il Consorzio del Parmigiano-reggiano e le Amministrazioni delle Province
della zona d'origine hanno voluto celebrare questo rapporto inscindibile con
la pubblicazione del volume "Le Terre del Parmigiano-reggiano", di
Renata Salvarani, a cura di Stefano Iori, presentato ieri al Circolo della
Stampa di Milano. Pubblicato dall'Editoriale Giorgio Mondadori, il volume si
inserisce a pieno titolo nella collana "Territori e Prodotti", che
la casa editrice dedica alle più importanti e rinomate produzioni tipiche
del nostro Paese. Il Parmigiano-reggiano è espressione dell’identità
culturale e delle tradizioni locali della pianura padana, così come il
paesaggio delle terre da cui nasce e come il patrimonio artistico delle città
a cui appartiene. È frutto della storia e della cultura materiale di Parma,
Reggio Emilia, Modena, Mantova (destra Po) e Bologna (sinistra Reno) e se ne
può apprezzare l’unicità soltanto se si riconducono i suoi sapori e le
sue caratteristiche alla natura stessa dei prati, dei pascoli e degli
ambienti dove questo straordinario formaggio nasce. Da qui provengono sia la
materia prima che lo compone, il latte, sia le tecniche che si tramandano
inalterate all’interno dei “caselli”, nome con cui si identificano i
caseifici dove si svolge l’intero ciclo di lavorazione e di maturazione
delle forme. È questa la chiave di lettura di Le Terre del
Parmigiano-reggiano di Renata Salvarani, l’ultimo volume pubblicato in
edizione italiana e inglese, inserito dall’Editoriale Giorgio Mondadori
nella collana dedicata alle zone di origine dei prodotti italiani più
famosi nel mondo (preceduto, tra le altre, dalle monografie dedicate al
Chianti, alla Franciacorta, agli aceti balsamici di Modena e Reggio Emilia,
ai Lambrusco). L’opera fa parte di un ampio progetto editoriale che
coinvolge di volta in volta gli enti locali e i consorzi di tutela, con
l’obiettivo di salvaguardare le tipicità italiane, mettendone in evidenza
il profondo legame con la storia e con le realtà locali, promuovendo la
conservazione degli ambienti naturali ed agricoli. Il libro, per il quale è
stato realizzato un ampio reportage fotografico, corredato da cartine,
documenti e disegni, presenta al pubblico le ricerche storiche e
paesaggistiche più recenti evidenziando l'estremo valore del
Parmigiano-reggiano come frutto di tradizioni secolari e oggetto di profonde
conoscenze tecniche e scientifiche. Le Terre del Parmigiano-reggiano è
un’opera di divulgazione e contemporaneamente un viaggio per parole e per
immagini lungo le tre direttrici storiche e paesaggistiche principali
dell’area di produzione del Parmigiano Reggiano: il corso del Po che è
stata l’antica via d’acqua su cui si sono sviluppati i commerci
medievali; la via Emilia, che ha visto sorgere e ha favorito i mercati delle
città padane; e il crinale dell’Appennino, che limita visivamente la
pianura e la zona dei prati e dei pascoli. Per ciascuna delle località
toccate dall’itinerario sono descritte le abbazie a cui si fanno risalire
l’origine degli allevamenti e della produzione lattiera, le antiche
cascine dotate di caselli costruiti in laterizio, le tradizioni legate alle
lavorazioni casearie, gli episodi e i personaggi storici che hanno
contribuito a creare la gastronomia europea. Il volume si articola in tre
sezioni: la prima è dedicata all’analisi del rapporto fra costruzione
storica del paesaggio centro padano, tradizioni rurali e genesi del
Parmigiano Reggiano; la seconda è un lungo itinerario alla scoperta del
territorio che corrisponde alla zona di produzione, gustato dal punto di
vista ambientale, storico artistico e gastronomico; la terza descrive le
tecniche di produzione e di stagionatura e i sistemi di valutazione e di
marchiatura. Le Terre del Parmigiano-reggiano di Renata Salvarani testi a
cura di Stefano Iori Editoriale Giorgio Mondadori pagine 144 prezzo di
copertina 37,50 €
DONNE E LAVORO: CONSIGLI E STRATEGIE PER FARE CARRIERA
PRESENTATO IERI, IL NUOVO VOLUME DI ACTL “DONNE IN AZIENDA. ENTRARE E FAR
CARRIERA IN AZIENDA AL FEMMINILE”
Milano, 5 dicembre 2003 – “Donne in azienda. Entrare e far carriera in
azienda al femminile” è il nuovo volume di Actl da oggi disponibile nelle
librerie, nelle biblioteche, e presso le Associazioni femminili e i Centri
di Orientamento pubblici e privati sparsi sul territorio nazionale (euro
9,90). 160 pagine con i consigli e le regole da non dimenticare per compiere
i passi giusti dall’ingresso nel mondo del lavoro all’ascesa ai vertici
aziendali senza sacrificare vita privata ed equilibrio interiore. Con un
linguaggio diretto il manuale si rivolge alle giovani diplomate e laureate,
a chi ha portato a termine il proprio ciclo di studi e a chi, appena entrata
in azienda, si trova all’inizio del proprio percorso professionale.
Pubblicato da Actl, con la collaborazione dell’azienda farmaceutica Bracco
e della Banca Popolare di Milano, il libro è stato presentato alla stampa,
in collaborazione con
la Camera
di Commercio di Milano il 4 dicembre 2003 presso la sede di Palazzo Affari
ai Giureconsulti in piazza Mercanti
2 a
Milano. La presentazione è stata introdotta da Gianna Martinengo,
Consigliere della Camera di Commercio di Milano e Presidente del Comitato
per l’imprenditoria femminile. Sono intervenuti: gli autori della guida,
l’Assessore al Personale, Organizzazione e Politiche Femminili della
Provincia di Milano, Avv. Ada Grecchi e il Dott. Gian Battista Rosa,
Dirigente d’azienda ed esperto di politiche del personale; l’Assistente
alla Presidenza della Bracco Spa, Dott.ssa Raffaella Lorenzut; il Presidente
di Actl, Dott.ssa Marina Verderajme. Il volume mette a confronto le visioni
diverse, ma non contrapposte, dei due autori, Ada Grecchi, che ha fatto una
brillante carriera nell’area delle risorse umane conciliando il lavoro e
la famiglia, e Gian Battista Rosa, che ha una vasta esperienza nella
direzione del personale di importanti imprese multinazionali. La prima parte
del libro presenta, dal punto di vista di una donna, quali sono le
problematiche che si presentano affrontando il mondo del lavoro, le
differenze tra il lavoro in azienda e quello nella pubblica amministrazione,
alcuni suggerimenti per conciliare al meglio lavoro e famiglia e per
tutelarsi come lavoratrice e come donna. I consigli, rivolti alle giovani
donne, spaziano dalla redazione di un curriculum vitae efficace, alle regole
per sostenere un colloquio di selezione, fino all’autovalutazione delle
proprie attitudini per la pianificazione di carriera. Nella seconda parte
invece il tema della carriera al femminile viene trattato secondo il punto
di vista aziendale, identificando quali sono da un lato le cause storiche e
culturali, dall’altro le responsabilità di una certa organizzazione
aziendale, che hanno creato le attuali condizioni di lavoro incontrate dalle
donne, per poi fornire un “decalogo per non farsi intrappolare”. Il
volume spiega, quindi, quali requisiti occorrono per far carriera, quali
“strategie” mettere in atto e quali sono, infine, i comportamenti
sconsigliabili. L’opera si conclude con la “case history” di
un’impresa “women friendly”, l’azienda farmaceutica Bracco,
multinazionale guidata da Diana Bracco, che si è distinta per le politiche
di responsabilità sociale rivolte in particolare alle donne. «Actl ha
sempre dimostrato una particolare attenzione alle tematiche femminili
attraverso la promozione di attività formative e di orientamento al lavoro
come il progetto “100 stage per 100 donne” o il supporto alla Provincia
di Milano per la progettazione e l’attivazione di Spazio Rosa - uno spazio
pensato per offrire alle donne informazioni sui servizi disponibili nel
campo del lavoro, della formazione, del sociale, della salute e del tempo
libero - presso il Centro per l’Impiego di Porta Vittoria a Milano.
L’associazione pubblica inoltre da anni la guida “Milano dei bambini e
delle mamme” con informazioni dettagliate sui servizi che la città offre
alle donne in gravidanza e ai loro bambini. Attraverso la pubblicazione
“Donne in azienda. Entrare e far carriera in azienda al femminile” Actl
desidera offrire alle donne uno strumento in più per orientarsi nel mondo
del lavoro e compiere i passi giusti per raggiungere i propri obiettivi di
carriera, riuscendo a conciliare il lavoro con le esigenze della famiglia.
Il bisogno di armonizzare il tempo del lavoro con il tempo della famiglia
non deve essere vissuto come un problema individuale ma di civiltà» ha
dichiarato Marina Verderajme, Presidente di Actl. Il nuovo volume fa parte
della collana di guide di formazione e orientamento al lavoro, pubblicate da
Actl, che comprende “Dopo il diploma - le opportunità formative e
professionali per i neodiplomati”, “Dall’università all’Azienda -
Guida pratica per i neolaureati” e “Stage: sceglierlo, affrontarlo,
valorizzarlo”. “Donne in azienda. Entrare e far carriera in azienda al
femminile” potrà essere consultata anche in versione ridotta su internet
all'indirizzo www.Actl.it. Suddiviso in due parti, il volume mette a
confronto le visioni diverse, ma non contrapposte, dei due autori, Ada
Grecchi, che ha fatto una brillante carriera nell’area delle risorse umane
conciliando il lavoro e la famiglia, e Gian Battista Rosa, che ha una vasta
esperienza nella direzione del personale di importanti imprese
multinazionali. Il manuale si conclude con la “case history” di
un’impresa “women friendly”, l’azienda farmaceutica Bracco, che si
è distinta per le politiche di responsabilità sociale rivolte in
particolare alle donne. La prefazione del Direttore di Corriere Lavoro -
Corriere della Sera, Walter Passerini, offre una panoramica sulla situazione
attuale e su come potrebbe evolversi il mercato del lavoro, dal punto di
vista dell’impiego delle risorse femminili. Prima parte - La donna,
l’azienda, il successo, la qualità della vita Nella prima parte i
consigli, rivolti alle giovani donne, spaziano dalla redazione di un
curriculum vitae efficace, alle regole per sostenere un colloquio di
selezione, fino all’autovalutazione delle proprie attitudini per la
pianificazione di carriera. L’autrice, Ada Grecchi, spiega con un
linguaggio diretto quali sono i passi giusti da compiere e quali gli
accorgimenti da adottare per entrare e fare carriera nelle aziende private,
nella Pubblica Amministrazione o per avviare un’impresa. Un intero
capitolo è dedicato ai suggerimenti su come conciliare il lavoro e la
famiglia superando le barriere educative e culturali e su come affrontare il
sessismo in azienda. L’ultimo capitolo prende in esame la legislazione
attuale a tutela del lavoro femminile, della flessibilità degli orari di
lavoro e della maternità (per consentire alle lettrici un più rapido
sguardo d’insieme sul tema, questo argomento è correlato da tabelle
riassuntive sulle principali norme del nostro ordinamento). Seconda parte
– Perché e come una donna può far carriera in azienda Nella seconda
parte, invece, Gian Battista Rosa, esperto di organizzazione aziendale,
spiega quali requisiti occorrono per far carriera, quali “strategie”
mettere in atto e quali sono, infine, i comportamenti sconsigliabili. Il
tema della carriera al femminile viene trattato secondo il punto di vista
aziendale. Dopo una descrizione della situazione attuale del mercato del
lavoro e dei tassi occupazionali per le donne, l’autore identifica da un
lato quali sono le cause storiche e culturali, dall’altro le responsabilità
di una certa organizzazione aziendale, che hanno creato le attuali
condizioni di lavoro incontrate dalle donne. Da qui la teoria dei cinque
pilastri del potere maschile ovvero delle cause che ostacolano alle donne
l’ascesa ai vertici aziendali: gli impegni famigliari che spesso gravano
solo su di loro; il minore accanimento femminile nei confronti del potere;
gli stereotipi consolidati nei secoli che inquadrano la donna come fragile,
insicura e incapace di decidere; la diversa educazione e formazione
ricevuta; la predisposizione naturale delle donne a scegliere spesso stili
di vita diversi rispetto agli uomini e incompatibili con posizioni di
potere. Come aggirare questi ostacoli? Un intero capitolo svela le dieci
“regole machiavelliche” per raggiungere al meglio i propri obiettivi di
carriera. Case History – Essere donna in Bracco Il libro si conclude con
la “case history” di un’impresa “women friendly”, l’azienda
farmaceutica Bracco, multinazionale guidata da Diana Bracco, che si è
distinta per le politiche di pari opportunità e per gli strumenti offerti
alle donne per la conciliazione della vita lavorativa e famigliare secondo
un approccio di responsabilità sociale dell’impresa.
IL MEGLIO DELL’ARTIGIANATO D'AUTORE A MILANO E DINTORNI
NELLA GUIDA ALLE BOTTEGHE ARTIGIANE EDITA DA EDITORIALE DOMUS
Milano, 5 dicembre 2003- Sono ben 250 gli artigiani del territorio di Milano
e provincia presentati nella guida intitolata “Botteghe Artigiane – 250
indirizzi dell’artigianato d’autore a Milano e dintorni”, disponibile
nelle migliori librerie di Milano e provincia all'inizio di Dicembre. Il
volume, 288 pagine finemente illustrate, è un vero e proprio vademecum
indispensabile per orientarsi tra i laboratori della città, spesso nascosti
all’interno dei cortili e perciò difficili da scoprire. Dall’argento
sbalzato a mano al ferro battuto, dal cuoio alla ceramica, dai paralumi alle
lampade, dal restauro delle radio d’epoca a quello dei ventagli, dagli
strumenti musicali alle bambole in biscuit, la guida passa in rassegna una
selezione davvero preziosa di laboratori del “fatto-a-mano”, fornendo
indirizzi, indicazioni sui prezzi, sui metodi di lavoro, sui tempi di attesa
per gli ordini “su misura”. Per rendere più agile la consultazione,
sono stati inseriti due indici, uno per zona e uno per categoria
merceologica. Completano il volume due utili elenchi: il primo con le
indicazioni destinate a chi è interessato a frequentare scuole di
formazione professionale, il secondo con i principali appuntamenti delle
manifestazioni di artigianato a Milano e nel resto d’Italia. Autrice
dell’opera è la giornalista Stefania K. Montani, che collabora con varie
testate fra cui il Corriere della Sera, per il quale ha curato la rubrica
Artigiani nell’inserto Vivimilano. L’iniziativa di Editoriale Domus è
patrocinata dal Comune di Milano, Assessorato al Commercio e
all’Artigianato, e dall’Unione Artigiani della Provincia di Milano.
“Botteghe Artigiane – 250 indirizzi dell’artigianato d’autore a
Milano e dintorni” sarà disponibile in libreria al prezzo di 8.90 Euro.
EDIZIONI MASTER È CERTIFICATA ADS! IL GRUPPO
ANNUNCIA IL CONSEGUIMENTO DELLA CERTIFICAZIONE PER BEN OTTO DELLE PROPRIE
TESTATE E SI CANDIDA PER AUDIPRESS
Milano, 5 Dicembre 2003 – Il Gruppo Edizioni Master, leader nel mercato
editoriale specializzato in Information Technology e Home Entertainment,
annuncia che è stata conseguita la certificazione Ads (Accertamenti
Diffusione Stampa) per tutte le otto testate per cui era stata richiesta. Le
testate sono: Win Magazine, Idea Web, Dvd Magazine, ioProgrammo, Quale
Computer, Internet Magazine, Linux Magazine, Office Magazine. “La
certificazione Ads – commenta l’editore Massimo Sesti – è un passo
decisivo. Avviare la procedura di certificazione significa essere
consapevoli della qualità dei propri prodotti editoriali e dimostra la
volontà di presentarsi agli investitori pubblicitari con il massimo della
trasparenza e della correttezza. La divulgazione dei risultati delle testate
non consente distrazioni: è necessario mantenere sempre alti gli standard
qualitativi al fine di non deludere le aspettative del nostro pubblico e
incrementare costantemente il numero delle copie vendute in edicola”. Gli
accertamenti effettuati dalle società di revisione hanno confermato la
veridicità delle comunicazioni rilasciate periodicamente dal Gruppo, che a
partire da questo mese può apporre il bollino Ads all’interno dei
colophon delle riviste certificate. “I risultati delle testate in fase di
certificazione – continua Sesti – sono stati divulgati per tutto il 2003
sotto la nostra diretta responsabilità. La certificazione Ads ha
confermato, ancora una volta, la serietà con cui affrontiamo
quotidianamente il nostro lavoro. Il prossimo obiettivo sarà quello di
entrare all’interno del paniere Audipress, per rimarcare ulteriormente
l’autorevolezza dei dati di diffusione che il nostro Gruppo divulga mese
dopo mese ”.
UN’AGENDA/CALENDARIO 2004 DEDICATA AGLI SPORT IMMAGINARI
DA CARTHUSIA EDIZIONI IN COLLABORAZIONE CON ASSOCIAZIONE ILLUSTRATORI E
ISTITUTO EUROPEO DI DESIGN
Milano, 5 dicembre 2003 - Anche per quest'anno, Carthusia Edizioni rinnova
l'appuntamento in collaborazione con l'Associazione Illustratori per il
progetto editoriale "Gli Sport Immaginari" agenda calendario 2004,
con una novità: il coinvolgimento degli studenti dell'Istituto Europeo di
Design che hanno contribuito con i propri lavori. L'anno che verrà, sarà
caratterizzato da avvenimenti sportivi tra i più prestigiosi: il 2004 sarà
l'anno dello sport. Ed è proprio agli sport che si ispirano i 12 mesi dell'
agenda, facendolo però con la grande creatività che contraddistingue, come
sempre il format di Carthusia: un pieghevole lungo un anno, da
"srotolare" mese per mese. La novità dell'iniziativa 2004, non
consisterà soltanto nel tema prescelto, ma nelle modalità con cui sono
stati selezionati gli illustratori. Le 14 tavole illustrate, sono il
risultato di un concorso a invito, promosso da Carthusia e rivolto
all'Associazione Illustratori, ad alcuni dei collaboratori più cari della
casa editrice e agli studenti dell'Istituto Europeo di Design. Ancor più
degli anni precedenti l'Agenda 2004 sarà caratterizzata da una ironia
graffiante, sia per quanto riguarda la parte iconografica sia per quella del
testo, affidato ancora una volta al divertente racconto scritto da Sabina
Colloredo.
CAPODANNO CELTICO – ESTATE DI SAN MARTINO
COLLANA DI MUSICA POPOLARE “DELLE TERRE DEI CUORI” VOL. 2 TERZO
MILLENNIO/SELF
Milano, 5 dicembre 2003 - Dalla prossima settimana è disponibile in tutti i
negozi di dischi il secondo volume della Collana di Musica Popolare “Delle
Terre dei Cuori”. Si tratta di un Cd celebrativo da un’idea di Francesco
Caprini dell’etichetta Terzo Millennio/self, ideatore del Festival
Capodanno Celtico (Milano) e di Rock targato Italia. Divinazione si propone,
con questo progetto, di esplorare e di indagare in profondità un fenomeno
tanto sotterraneo quanto variegato come quello del folk italiano ed
internazionale. La raccolta che ne deriva testimonia la crescita culturale e
il rinnovato interesse del mondo della musica per un genere sempre più
seguito, ricco di contaminazioni e di combinazioni musicali spurie.
Nell’ambito della collana di musica popolare, in collaborazione con
diverse istituzioni culturali, è prevista, per la prossima primavera, la
realizzazione di un festival finalizzato alla valorizzazione di Artisti
emergenti e già affermati e alla diffusione del loro repertorio di canzoni
popolari, dialettali, folk, legate alla propria terra e alle proprie radici.
Track-list: Irishields “Jade’s land” ; Inchanto “Scottish à Bergère”;
Cormac “Shetland Reel” ; F.b.a. “Fleadh Circle Set”; Christian
Sarteur “Honneur au peuple” ; G. Dall’armellina "Cecilia" ;
Hestela “Triskell set” ; Marco Brena Celtic Band “England”; Here Be
Dragons “Celtic Bonding” ; Will o’ the wisp “Bonaparte’s retreat/Farewell
to Eirinn”; Gian Castello “The story teller’s reel” ; Celtic Harp
Orchestra “Children of Llyr”; Tir Na Moe “Cansun del fire” ; Ariella
Uliano “The Oak and the Ash”; Oloferne “Toss the feathers”. Tiratura
limitata Prezzo euro 9,90 Raccolta Capodanno Celtico 2003 (estate di San
Martino) Dal 10 dicembre
2003 in
tutti i negozi di dischi
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