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NOTIZIARIO WEB & contributi
di GIOVEDI'
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INTERVISTA
A SERRA YILMAZ, ATTRICE TURCA DI CINEMA E TEATRO. Interprete
in”Le fate ignoranti”e “La finestra di fronte”, entrambi del regista
turco, Ferzan Ozpetek Il
suo film più recente,”Vaniglia e cioccolato”di Ciro Ippolito, uscirà a
febbraio. A
tempo perso Sono
qui a Roma da fine ottobre, per cui Le posso solo riferire quanto mi viene
detto e mie sensazioni. So che la gente sta vivendo un grande disagio. Ci
saranno conseguenze negative a breve anche nel cinema, oltre che nel turismo
e per il teatro. So di contratti di documentari e cortometraggi firmati con
aziende americane e inglesi, ormai cancellati. Ne
risentirà subito il turismo, e così il teatro, la gente ha paura di
uscire. A lungo termine vivremo conseguenze politiche disastrose. Si parla
di censurare la stampa, con il pretesto che quanto questa andava ipotizzando
avrebbe intralciato il lavoro della polizia sui sospettati. Penso che gli
atti terroristici possano venire strumentalizzati da forze locali per
giustificare eventuali altre misure restrittive. Non c’è alcun partito
oggi in Turchia, in grado di garantire la libertà.
-
Il partito islamico di maggioranza non avrebbe dovuto essere una garanzia da
eventuali atti terroristici di provenienza islamica nel paese? Al
contrario.Quello di Erdogan, appoggiato dagli americani, è un partito
islamico troppo moderato, e questo non piace ai musulmani.. -
Il terrorismo islamico ha senz’altro voluto anche colpire
l’appoggio della Turchia alla guerra americana e inglese all’Irak.Come
ha vissuto questa guerra la gente nel suo paese? Gli
americani avevano chiesto una base aerea per trasferire soldati, armi, mezzi
militari che sarebbero sbarcati in Turchia tutto ciò aveva il sapore di una
occupazione vera e propria. C’era anche il problema dei curdi turchi e dei
curdi irakeni. La gente non voleva la guerra, e i primi voti in Parlamento
sono stati la conferma, anche se alla fine è
passata la legge a favore dell’invio di soldati turchi in Irak. -
Secondo Lei il terrorismo islamico ha
voluto anche dare un qualche avvertimento contro l'ipotizzato
inserimento della Turchia nell’Unione Europea? In
tutta questo discorso di unificazione con l’Europa io vedo una buona dose
di ipocrisia nei confronti di una politica europea che cambia ogni momento a
seconda degli interessi contingenti. Non mi sento inoltre di appoggiare in
un mondo di oggi la tesi di Giscard d’Estaing sull’appartenenza di
religione -
A
che punto è oggi il Suo paese in materia di rispetto dei diritti umani? Penso
che la linea europea sul discorso del rispetto dei diritti umani in Turchia,
sia anche una buona politica per non guardare dentro ai problemi di casa
propria, cioè di violazione di diritti umani in certi paesi che già la
compongono. Dal canto suo il
Consiglio d’Europa, ha facoltà in base alla convenzione di fare
ispezione nei luoghi, manicomi, prigioni, in cui gli uomini sono privati
della libertà. Sarebbe magari interessante approfondire anche nelle
prigioni italiane, come in quelle di altri paesi dell’unione -
Lei
trascorre molto tempo nel nostro paese, anche non solo per lavoro.. Amo
molto l’Italia, soprattutto la cultura e la bellezza, ma anche il modo di
essere della gente, che è di grande apertura, di grande ironia. Per quanto
riguarda il mio mestiere, qui il cinema è molto più organizzato a livello
sindacale. Nel mio paese si producono al massimo una ventina di film
l’anno. Pagina 1 Pagina 2 Pagina 3 Pagina 4 Pagina 5 Pagina 6 Pagina 7
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