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di
LUNEDI'
1 DICEMBRE 2003
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SUMMIT MONDIALE DELLE NAZIONI UNITE SULLA SOCIETÀ
DELL'INFORMAZIONE: IL RUOLO DELL'ICT PER IL "BUON GOVERNO" E UN
NUOVO MODELLO DI SVILUPPO
Roma 1 dicembre 2003 - Le Nazioni Unite per la prima volta mettono il mondo
attorno ad un tavolo per affrontare la delicata questione dell'applicazioni
delle nuove Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione (Ict).
Garantire l'accesso al tali tecnologie ed in particolare di Internet; il
ruolo che questi strumenti possono avere per uno sviluppo sostenibile; i
criteri per garantire la sicurezza delle reti e favorire fiducia nel loro
utilizzo: questi sono infatti i grandi temi che saranno affrontati al primo
Summit Mondiale sulla Società dell'Informazione - organizzato dalle Nazioni
Unite a Ginevra dal 10 al 12 dicembre - da almeno 5 mila delegati di 185
Paesi; da oltre 60 Capi di Stato e di Governo, di cui una decina dell'Ue,
nonché da esponenti di varie organizzazioni governative e non governative e
del mondo imprenditoriale internazionale. La delegazione del Governo
Italiano sarà guidata da Lucio Stanca, ministro per l'Innovazione e le
Tecnologie, che ha la delega per
la Società
dell'Informazione. Già martedì e mercoledì prossimi il ministro riferirà
alle Camere sul Summit, sulle questioni ancora aperte e sugli orientamenti
che il Governo intende sostenere in previsione di tale evento, ma raccoglierà
anche le indicazioni che il Parlamento vorrà fornire in questa circostanza.
Tra i punti oggetto di intense discussioni ci sono "governo" di
Internet: quale sia il soggetto più appropriato per la gestione
internazionale di Internet; media: come garantire il pluralismo
dell'informazione e della proprietà dei media, la libertà di accesso e di
utilizzo dell'informazione; diritti umani: in che modo riaffermare i diritti
umani già sanciti in ambito Nazioni Unite - in particolare diritto allo
sviluppo, libertà di espressione - come fondamenti della Società
dell'Informazione; sicurezza: come conciliare la libera circolazione delle
informazioni attraverso
la Rete
con la sicurezza dei contenuti e dei soggetti che accedono ad Internet;
finanziamento: quali sono le forme migliori per concorrere a colmare il
"divario digitale" esistente tra Nord e Sud del mondo. Il Vertice,
che vede in prima linea il Governo Italiano quale Presidente di turno dell'Ue,
sarà l'occasione per definire una strategia comune a livello mondiale per
la creazione di una Società dell'Informazione aperta a tutti. Nel corso dei
negoziati preparatori al Vertice, l'Italia ha proposto ed ottenuto la
riaffermazione della centralità delle Ict come strumento per la
realizzazione degli obiettivi di buon governo. Tali principi ispirano
l'iniziativa italiana, voluta dal Presidente del Consiglio dei Ministri, per
promuovere e realizzare progetti di eGovernment nei Paesi in Via di
Sviluppo.
STANCA: INNOVAZIONE TECNOLOGICA PER
RILANCIARE IL MADE IN ITALY EMESSO BANDO CON UN FINANZIAMENTO DI 63 MILIONI
DI EURO PER L'INNOVAZIONE NELLE PMI
Treviso, 1 dicembre 2003 - "Le esportazioni italiane continuano ad
essere deboli in tutti i prodotti ad alta tecnologia, ossia quelli che vanno
acquisendo un peso crescente nel commercio internazionale. Su questo fronte
il ritardo italiano è strutturale e ripropone la questione dell'efficienza
del nostro modello di specializzazione industriale. Per questo è necessario
arricchire il Made in Italy con contenuti tecnologici più elevati". È
la 'ricetta' dettata da Lucio Stanca, ministro per l'Innovazione e le
Tecnologie, nel suo intervento al convegno su "Opportunità di
finanziamenti a Nord Est: un carico di innovazione per non frenare la
locomotiva d'Europa", a Treviso, provincia che ha uno dei tessuti
imprenditoriali più dinamici in Europa, con uno scenario contraddistinto da
oltre 91 mila imprese, una ogni 8 abitanti; con un saldo attivo nel 2002 di
460 imprese e con quasi 6 imprenditori su 10 di età inferiore ai 35 anni.
Per promuovere la diffusione delle tecnologie dell'informazione e della
comunicazione (Ict) nelle piccole e medie imprese, per migliorare la loro
competitività, il ministro Stanca ha reso noto che con il collega Antonio
Marzano ha appena emesso un bando tematico con un rifinanziamento di 63
milioni di euro sulla legge 46/, già pubblicato in Gazzetta Ufficiale. In
particolare, ha aggiunto l'esponente di Governo, "saranno finanziati
programmi di sviluppo precompetitivo di piccole-medie imprese per la
sperimentazione, progettazione e realizzazione, con l'uso di applicazioni
informatiche innovative, di nuovi processi aziendali relativi alle fasi di
ideazione, approvvigionamento, produzione, distribuzione,
commercializzazione, finalizzati allo sviluppo di nuovi prodotti e servizi e
alla riduzione dei costi aziendali". Fattori di premialità, ha
precisato, "saranno le aggregazioni di imprese e la collaborazione tra
imprese ed università". L'iniziativa rientra nei provvedimenti a breve
previsti dal "Piano per l'Innovazione Digitale nelle imprese",
lanciato nel luglio scorso dai ministri Stanca e Marzano. Il ministro per
l'Innovazione e le Tecnologie ha poi sottolineato che "
la Commissione Europea
ha riconosciuto che, sebbene la ricerca fornisca un importante contributo,
senza iniziativa imprenditoriale nell'innovazione non c'è creazione di
valore. In sostanza, la ricerca è necessaria ma non sufficiente allo
sviluppo e alla competitività, per i quali invece è fondamentale
l'innovazione tecnologica e in particolare quella digitale". Stanca ha
citato ad esempio l'esperienza Statunitense: "La ripresa economica in
atto negli Usa è stata determinata soprattutto da una considerevole
accelerazione degli investimenti nell'innovazione". Del resto, ha
precisato, "ogni euro investito in capitale digitale genera almeno 1,8
euro di prodotto aggiunto, mentre lo stesso investimento in capitale non
digitale produce solo 1,1 euro di incremento". Infine il ministro Lucio
Stanca ha preannunciato altre misure per le piccole e medie imprese, come
quelle previste per sostenere la ricerca applicata e per migliorare
l'integrazione fra reti di Pim e il sistema logistico attraverso l'Ict, ma
anche iniziative a medio termine come i sostegni al venture capital, accordi
di programma quadro e misure di carattere regolamentare.
I PARTECIPANTI AD UNA CONFERENZA CONCORDANO
SULL'IMPORTANZA DELLA DIMENSIONE PANEUROPA NELLO STUDIO DEI VALORI SOCIALI
Bruxelles, 1 dicembre 2003 - L'importanza dello "European Social Survey"
(Ess - Indagine sociale europea) risiede non solo nella sua attività di
osservazione dei valori alla base della società europea, ma anche nel suo
assetto organizzativo e finanziario innovativo, che può essere considerato
un valido modello per la ricerca collaborativa nel suo complesso. Tali sono
le conclusioni raggiunte durante la sessione di chiusura della conferenza di
lancio dell'Ess, tenutasi il 25 e 26 novembre a Bruxelles. Istituito dalla
Fondazione europea della scienza, l'Ess è finanziato anche dalla
Commissione europea nell'ambito del Quinto programma quadro e da istituti
nazionali di finanziamento scientifico di 23 paesi partecipanti, fra cui i
15 Stati membri dell'Ue e cinque paesi in fase di adesione e candidati. La
maggior parte dei presenti alla conferenza ha condiviso il punto di vista
espresso dal commissario europeo per
la Ricerca Philippe
Busquin, secondo il quale l'Ess "è un esempio concreto di Spazio
europeo della ricerca in azione", visto il coinvolgimento di attori e
finanziatori nazionali ed europei. Intervenendo dal punto di vista di
un'agenzia di finanziamento, Eili Ervela-myreen dell'Accademia di Finlandia
ha affermato che questa è la prima volta in cui un numero così elevato di
organismi nazionali di finanziamento avvia una simile collaborazione per un
progetto. Sebbene siano sorti dei problemi a causa dei diversi calendari di
finanziamento delle varie agenzie nazionali, tali difficoltà, a suo avviso,
sono state in gran parte superate. Pur apprezzando che un numero così
elevato di organismi di finanziamento si sia impegnato nei primi tre anni
del progetto,
la Ervela-myreen
ha messo in guardia contro la tendenza a finanziare un progetto durante la
sua fase pilota e a ridurre l'impegno negli anni successivi. A suo avviso,
per scongiurare questo pericolo occorre fare ciò che altri oratori hanno
affermato nei loro interventi, ovvero considerare l'Ess un'infrastruttura di
ricerca degna di un finanziamento stabile. Roger Jowell, professore di
Scienze sociali alla City University di Londra e direttore dell'Ess, ha
affermato che lo studio dev'essere distinto dai sondaggi d'opinione, i quali
tendono a concentrarsi sulle fluttuazioni a breve termine nelle percezioni
del pubblico. L'ess, ha spiegato, si propone un obiettivo più ambizioso,
ovvero produrre dati di tendenza rigorosi sui cambiamenti dei valori
fondamentali per i cittadini. In merito alla questione del finanziamento
pubblico, Jowell ha dichiarato: "Lo European Social Survey è
assolutamente indipendente e non è stato creato per servire in alcun modo
gli interessi della Commissione, se non nella misura in cui è necessario,
ai fini di una buona governance, poter accedere a dati affidabili e di buona
qualità". Durante la conferenza, della durata di due giorni, i
ricercatori dell'Ess hanno presentato alcuni dei risultati della prima fase
dell'indagine, basata sulla consultazione di circa 50.000 soggetti
selezionati casualmente in 23 paesi. I risultati suggeriscono che, nel
complesso, gli europei non hanno fiducia nei politici e nelle istituzioni,
il tasso di partecipazione alle elezioni è basso e il tessuto sociale è
debole. I raffronti internazionali, per contro, mostrano che mentre negli
Stati Uniti sembra formarsi una generazione di giovani disillusi e alienati
dalla società, in Europa i soggetti più giovani mostrano la stessa
tendenza dei loro predecessori ad impegnarsi in organizzazioni di
volontariato. Non paghi dei risultati raggiunti, alcuni partecipanti allo
studio Ess stanno già pensando ad un futuro più ambizioso per la ricerca
sociale europea quantitativa. Gordon Marshall, rettore dell'università di
Reading (Regno Unito), ha affermato che la prossima tappa sarà costituita
da uno studio di coorte completo, basato su un campione di 25.000 bambini
nati in ciascuno Stato membro dell'Ue a distanza di qualche anno. Attraverso
la creazione di un profilo delle loro caratteristiche biologiche, sociali e
psicologiche, i ricercatori potrebbero approfondire la conoscenza
dell'interazione fra i fattori genetici e sociali, ha affermato Marshall, il
quale ha già in mente un nome per questo nuovo progetto: Ecos - European
Cohort Study (Studio di coorte europeo). La conferenza si è conclusa su una
nota d'ottimismo, quando Andrew Sors della Dg Ricerca della Commissione
europea si è congratulato con i partecipanti all'Ess per i risultati
ottenuti dopo solo tre anni e ha augurato loro un futuro all'insegna di
nuovi successi. Infolink: http://www.Europeansocialsurvey.org
SESTA CONFERENZA MINISTERIALE EUROMEDITERRANEA: POTENZIARE E
FAR AVANZARE IL PARTENARIATO
Bruxelles, 1 dicembre 2003 - La sesta Conferenza euromediterranea dei
ministri degli Esteri, che si svolgerà a Napoli in data 2 e 3 dicembre, sarà
l'ultimo incontro ministeriale prima dell'allargamento dell'Ue nel maggio
2004. I ministri discuteranno delle prospettive politiche ed economiche che
offre alla regione la politica dell'Ue sull'Europa ampliata. Questa
iniziativa offre ai partner geograficamente vicini all'Ue, in cambio di
riforme politiche ed economiche tangibili, la graduale integrazione nel
mercato interno europeo allargato e la possibilità di beneficiare in ultima
analisi delle quattro libertà fondamentali dell'Ue: la libera circolazione
di merci, servizi, capitali e persone. Si prevede che i ministri sostengano
inoltre la proposta della Commissione1 di creare una Fondazione
euromediterranea per il dialogo fra le culture, un'Assemblea parlamentare
euromediterranea e uno strumento di prestito potenziato della Banca europea
per gli investimenti (Bei) per incoraggiare gli investimenti del settore
privato nella regione. L'incontro di Napoli è particolarmente importante
alla luce della stagnazione del processo di pace in Medio Oriente, della
lotta per riportare la pace in Iraq e dei sanguinosi attacchi terroristici a
Istanbul, in Arabia Saudita e in Marocco, i quali evidenziano le minacce
alla stabilità nella regione e sottolineano più che mai la necessità
urgente per l'Europa di sostenere la riforma politica ed economica nella
regione. A Napoli l'Europa riaffermerà la propria solidarietà con i
partner mediterranei, che rivestono un'importanza geostrategica, in
particolare per quanto riguarda la sicurezza, l'ambiente, l'energia e i
flussi migratori. Sarà inoltre rafforzato ulteriormente il partenariato
euromediterraneo (processo di Barcellona), che ha ottenuto notevoli
progressi a partire dal 1995. Sono stati firmati accordi di associazione con
tutti i partner ad eccezione della Siria, nel cui caso vi è la crescente
speranza che i negoziati siano conclusi fra breve tempo (la prossima tornata
di negoziati si svolgerà a Damasco l'8 e il 9 dicembre 2003).
Parallelamente, sono state prese iniziative in materia di integrazione
regionale, compresi gli scambi, l'interconnessione delle infrastrutture e
l'armonizzazione dei regolamenti. Molto però resta ancora da fare. Il
recente rapporto del Psnu sullo sviluppo umano arabo2 ha sottolineato che il
potenziamento della democrazia, il rispetto dei diritti umani e il buon
governo sono essenziali per lo sviluppo politico ed economico. Vi è una
correlazione fra scarse capacità di governanza e blocco della crescita.
Agli insufficienti tassi di crescita registrati nei paesi arabi nell'ultimo
decennio, si sono aggiunti nella maggior parte dei casi i limitati progressi
in materia di riforma politica.
La Commissione
attirerà l'attenzione sulla sua comunicazione del marzo scorso sugli
orientamenti per la politica in materia di diritti umani e democratizzazione
nel Mediterraneo3, che propone alcuni metodi per utilizzare parte delle
risorse del programma Meda a beneficio dei paesi mediterranei che ottengono
progressi più rapidi su tali questioni. L'incontro di Napoli fornirà
risultati tangibili in numerosi campi. Sul fronte politico sarà istituita
un'Assemblea parlamentare euromediterranea per consentire ai partner di
incontrarsi in modo più formale al fine di scambiare idee ed esperienze sul
funzionamento di un sistema democratico. Sarà concordato uno strumento di
prestito potenziato della Banca europea per gli investimenti (Bei) per
stimolare la crescita del settore privato e offrire un futuro accettabile
alla crescente popolazione. Infine, onde ottenere il sostegno popolare e
aumentare la comprensione fra le diverse culture, sarà creata una
Fondazione euromediterranea per il dialogo fra le culture, la quale fungerà
da catalizzatore delle iniziative volte ad accrescere il dialogo e a
promuovere gli scambi, la cooperazione e la mobilità di persone a tutti i
livelli, in particolare dei giovani. Dato che si tratterà dell'ultimo
incontro ministeriale euromediterraneo prima dell'allargamento dell'Ue il
prossimo maggio,
la Commissione
sottolineerà l'importanza politica del partenariato e metterà in evidenza
il potenziale per una più stretta integrazione fra l'Europa e i paesi
mediterranei, offerta dalla politica comunitaria sull'Europa ampliata.
Questa iniziativa aprirà la possibilità di accedere a una più vasta serie
di politiche e programmi Ue e di partecipare alle reti di trasporto, energia
e telecomunicazioni trans-euromediterranee. Fornirà inoltre ulteriore
sostegno al processo di liberalizzazione degli scambi e di riforma
economica. Infine, vengono offerte una quota del mercato interno dell'Ue e
la possibilità di beneficiare delle quattro libertà, ma
la Commissione
sottolineerà che il ritmo dei progressi e la profondità dell'integrazione
con l'Europa dei partner mediterranei dipenderanno dall'impegno di ciascun
paese e dall'attuazione di riforme politiche ed economiche. Per maggiori
informazioni sul partenariato euromediterraneo vedi: http://europa.Eu.int/comm/external_relations/euromed/index.htm
LA COMMISSIONE EUROPEA
ESPRIME SODDISFAZIONE IN MERITO ALL'ACCORDO SUL NUOVO REGOLAMENTO SULLE
CONCENTRAZIONI
Bruxelles, 1 dicembre 2003 - Il Commissario Monti tiene ad esprimere la
propria soddisfazione in merito all'adozione, oggi, della proposta di
revisione del regolamento sul controllo delle concentrazioni (“regolamento
sulle concentrazioni"). Monti ha dichiarato: "Il nuovo regolamento
e i cambiamenti intervenuti a partire dall'anno scorso conferiranno
all'Unione europea - ne sono convinto - un sistema senza pare per l'esame
delle concentrazioni e delle acquisizioni in un'Unione con 25 membri".
Il Consiglio dei Ministri responsabile della competitività dell'Unione
europea ha espresso oggi il proprio accordo politico unanime sul testo
modificato del regolamento sulle concentrazioni, la cui entrata in vigore è
prevista per il 1° maggio, alla stessa data dell'allargamento dell'Unione.
Il nuovo regolamento, la cui versione finale deve essere formalmente
approvata in un prossimo Consiglio, introduce una certa elasticità nei
tempi d'esame senza comprometterne al tempo stesso la prevedibilità, e
rafforza il principio dello sportello "unico" a vantaggio delle
imprese. Specifica inoltre che l'esame può riguardare tutti i tipi di
scenari anticoncorrenziali, che si tratti della posizione dominante di una
sola impresa o di effetti derivanti da una situazione di oligopolio che
potrebbero nuocere al consumatore europeo. Questo chiarimento garantisce
maggiore certezza giuridica nella misura in cui il nuovo test (per
determinare se la concorrenza effettiva é ostacolata in modo significativo)
definisce i parametri di valutazione coprendo, da un lato, tutte le
concentrazioni che potrebbero avere un effetto negativo sulla concorrenza e
delimitando, dall'altro, i margini d'intervento della Commissione. Il
regolamento sulle concentrazioni è stato adottato per la prima volta nel
1989 ed è entrato in vigore il 21 dicembre 1990(1). In virtù di una
clausola di revisione periodica, nel dicembre 2001
la Commissione
ha avviato una consultazione che è sfociata, un anno dopo, nell'adozione di
un pacchetto di riforme di ampia portata dirette a migliorare un regime di
controllo delle concentrazioni che era già altamente apprezzato. Tali
riforme consistono, oltre che nella proposta di modifica del regolamento
sulle concentrazioni, in un pacchetto di misure non legislative volte a
migliorare il processo decisionale e in particolare a rafforzare l'analisi
economica e a rispettare maggiormente i diritti della difesa (si veda Ip/02/1856
dell'11 dicembre 2002). Alcune di queste riforme sono già realizzate, come
la nomina di un economista capo della concorrenza e l'istituzione di un
panel per valutare, con uno «sguardo nuovo», le conclusioni dell'equipe
incaricata dell'indagine. Altre sono in fase d'adozione finale, come il
codice di buone pratiche nello svolgimento delle indagini, e delle linee
direttrici che chiariscano alle imprese e ai loro legali il modo in cui
la Commissione
esamina le concentrazioni «orizzontali», ossia fra imprese concorrenti.
Altre linee direttrici sono previste per il 2004 (revisione delle
comunicazioni esistenti e preparazione di linee guida sulle concentrazioni
«non orizzontali»). Le modifiche sulle quali il Consiglio ha espresso il
proprio accordo includono: l'abolizione del requisito di un accordo
vincolante di concentrazione come presupposto indispensabile per una
notifica. È quindi sufficiente dimostrare una reale intenzione di procedere
a una tale operazione. Questo cambiamento è in linea con le “Pratiche
raccomandate” elaborate in seno alla Rete internazionale della
concorrenza; la possibilità, per le imprese partecipanti a una
concentrazione in merito alla quale
la Commissione
non ha automaticamente competenza, di chiedere di beneficiare dello
“sportello unico” se, in mancanza di un esame da parte della
Commissione, l'operazione dovrebbe essere notificata in tre Stati membri o
più; il rafforzamento dei poteri di indagine della Commissione, che saranno
così ampiamente allineati ai poteri sui quali il Consiglio ha espresso il
proprio accordo l'anno scorso nell'ambito del nuovo regolamento
sull'applicazione degli articoli 81 e 82; l'estensione, di tre settimane
supplementari, della durata della seconda fase dell'indagine quando le
imprese partecipanti alla concentrazione presentano degli impegni. La fase
Ii può anche essere prorogata di quattro settimane su richiesta delle parti
o della Commissione, ma con il consenso delle prime, per approfondire
l'esame di aspetti difficili in casi particolarmente complessi.
L'AGRICOLTURA E IL MEDITERRANEO:
LA CONFERENZA DI
VENEZIA SPIANA
LA STRADA PER
UNA MAGGIORE COOPERAZIONE
Venice/bruxelles, 27 November 2003 - Il 27 novembre , alla conferenza
Euromed di Venezia, Franz Fischler, commissario europeo per l'Agricoltura,
lo sviluppo rurale e la pesca, ha sottolineato che le regioni del
Mediterraneo condividono una serie di problemi analoghi. "Un approccio
comune, che non tiene conto delle frontiere tra i paesi, svolgerà
certamente un ruolo importante per la sostenibilità rurale in quest'area.
Ritengo che la conferenza di oggi abbia dimostrato la necessità di
consolidare gli attuali partenariati e creare nuove aperture. L'obiettivo
del 2010, fissato nel quadro del processo di Barcellona per la piena
liberalizzazione degli scambi tra l'Ue e i nostri vicini dell'area
mediterranea, dovrebbe essere assolutamente raggiungibile. L'agricoltura è
un elemento importante dell'integrazione regionale nell'ambito del processo
di Barcellona. Reputo fondamentale approfondire i rapporti con i nostri
partner mediterranei, e la creazione di una piattaforma comune per alcuni
aspetti della nostra politica agricola contribuirà a raggiungere questa
meta. Fischler ha sottolineato che l'obiettivo finale sarebbe una
cooperazione pacifica e uno sviluppo a favore di tutti gli abitanti della
regione mediterranea, come previsto dal processo di Barcellona. "Ciò
significa garantire che lo sviluppo economico e sociale non avvenga a
scapito del patrimonio comune di una regione che è una delle culle della
civiltà e dell'agricoltura. Significa anche un futuro sostenibile in cui
sviluppare e approfondire i rapporti con i nostri partner dell'Europa
meridionale. La nuova politica agricola comune, ora oggetto di una radicale
riforma, si basa sulla domanda e sulla coscienza ambientale dei consumatori
nell'ottica della sostenibilità. Stiamo inoltre cercando di rafforzare la
collaborazione transfrontaliera e di indirizzare un'Europa rurale allargata
verso quella direzione", ha dichiarato. Per il commissario europeo, lo
scambio di conoscenze e di competenze e l'agricoltura biologica
rappresentano due settori concreti in cui è auspicabile una più stretta
cooperazione tra l'Ue e i paesi mediterranei. "Dovremmo costruire una
piattaforma su cui consolidare i nostri obiettivi comuni relativi allo
sviluppo rurale e a una produzione di qualità. Una possibilità è la
creazione di un forum per lo scambio di conoscenze e di know-how. Si
potrebbe anche considerare di rafforzare la nostra cooperazione nel settore
dell'agricoltura biologica. La domanda relativa a una produzione di nicchia
invece che di massa è un fenomeno che si sta diffondendo ben oltre i nostri
confini e i paesi della zona meridionale del Mediterraneo, grazie alla loro
posizione geografica, possono certamente godere di un vantaggio competitivo
naturale. L'ue applica norme rigorose per i prodotti agricoli e pretende
altrettanto per quanto riguarda le importazioni. Finora, solamente il
programma per l'agricoltura biologica di Israele è stato approvato dall'Ue,
ma mi auguro che anche gli altri potenziali esportatori sviluppino standard
più elevati in questo senso", ha concluso Fischler.
UNO STUDIO INDIVIDUA I FATTORI D'ESPULSIONE
E DI ATTRAZIONE CHE DETERMINANO
LA FUGA DI
CERVELLI...
Bruxelles, 1 dicembre 2003 - Uno studio pilota sostenuto dalla Commissione
europea ha concluso che l'accesso alle attrezzature scientifiche ed alle
tecnologie è uno dei principali fattori che influenzano la mobilità dei
ricercatori e, di conseguenza, la fuga di cervelli. Lo studio ha raccolto le
risposte dei ricercatori con un'esperienza di mobilità in Italia ed in
Ungheria, nonché dei membri dell'Associazione americana per l'avanzamento
della scienza (Aaas). Le risposte ai diversi questionari sono risultate
coerenti, identificando una serie di fattori d'espulsione e d'attrazione che
influiscono sulla decisione dei ricercatori di trasferirsi in un paese
straniero oppure di rientrare nei rispettivi paesi. Se da un lato si è
riscontrato che le attrezzature scientifiche e l'accesso alle tecnologie
determinano l'ingresso dei ricercatori stranieri in Italia e dei ricercatori
dell'Unione europea negli Stati Uniti, dall'altro si è rilevato che i
livelli salariali non sono tenuti in grande considerazione. Il dato
sorprendente, secondo Wendy Hansen, una dei coordinatori del progetto, è
costituito dalla reale volontà degli europei di recarsi in paesi lontani,
nonché dal numero di ricercatori che non intendono rientrare nei propri
paesi.
La Hansen
ha sottolineato altresì l'influenza relativamente modesta che la nascita
dei figli esercita sui ricercatori europei all'estero, rispetto ai
ricercatori americani nella stessa situazione. Mentre molti americani
prenderebbero in considerazione la prospettiva di rientrare nel proprio
paese in questo frangente della loro vita, "gli europei sembrano
perfettamente a proprio agio in giro per il mondo", ha riferito
la Hansen
al Notiziario Cordis. Ella è rimasta altresì "colpita" dalle
implicazioni connesse alla conclusione che le donne si trovano ancora a
dover scegliere fra la carriera e la famiglia. Lo studio ha rivelato che le
donne sono assai meno coinvolte degli uomini nella mobilità internazionale.
Le barriere burocratiche o amministrative continuano a rappresentare un
problema in termini di mobilità, più in Europa che negli Stati Uniti.
Alcuni paesi, tuttavia, hanno iniziato ad introdurre misure per rimuovere
tali barriere. Il Regno Unito, ad esempio, ha introdotto un sistema di
permessi per gli operatori dei servizi medici e sanitari, l'Irlanda sta
adottando procedure rapide per l'inserimento di lavoratori stranieri
qualificati in particolari settori, ed il Portogallo sta concedendo borse di
studio a sostegno delle ricerche post-dottorato condotte dai ricercatori
stranieri all'interno dei suoi confini. Lo studio pilota rivela che la
maggior parte dei ricercatori che si trasferiscono all'estero è venuta a
conoscenza di questa opportunità tramite il collegamento in rete o
attraverso i servizi d'informazione non ufficiali. I ricercatori dell'Europa
occidentale possono altresì acquisire informazioni sui posti vacanti
tramite Internet, mentre è più probabile che i ricercatori dell'Europa
centrale ed orientale individuino le offerte di lavoro sui giornali. Alla
domanda se la fuga di cervelli riceva pari attenzione negli Stati Uniti ed
in Europa,
la Hansen
ha dichiarato che
la Fondazione
nazionale della scienza degli Stati Uniti ha affrontato questo tema ed è
fortemente interessata ad incrementare o mantenere il proprio gruppo di
ricercatori stranieri. Lo studio, primo nel suo genere, è un indicatore
estremamente utile dei fattori che influenzano la fuga di cervelli.
Tuttavia, i responsabili della sua attuazione, suggeriscono di effettuare
ulteriori ricerche sull'argomento, chiedendo ad esempio ai ricercatori
stranieri di compilare un questionario nel momento in cui giungono in Europa
per un incarico di ricerca. "Ciò non dovrebbe rappresentare un onere
aggiuntivo per il ricercatore, bensì uno strumento tramite il quale la
politica può ricevere dati utili. In base alla nostra esperienza sui
sondaggi, prevediamo un alto tasso di adesione", recitano le
conclusioni dello studio.
...MENTRE LA FRANCIA SI IMPEGNA A
MINIMIZZARE L'EFFETTO DELLA FUGA DI CERVELLI SUI PAESI IN VIA DI SVILUPPO
Parigi 1 dicembre 2003 -
La Francia
ha annunciato che sosterrà ufficialmente lo sviluppo delle "diaspore
scientifiche", vale a dire comunità autogestite di scienziati ed
ingegneri espatriati, al fine di ridurre l'impatto della fuga di cervelli
sui paesi in via di sviluppo. L'iniziativa è stata adottata in risposta ad
una relazione dell'Istituto di ricerca per lo sviluppo (Ird), secondo la
quale sarebbe auspicabile che il sostegno del governo contribuisse a rendere
le diaspore scientifiche "partner nello sviluppo". Tali
raccomandazioni si fondano sull'analisi delle diaspore scientifiche
esistenti e del loro potenziale di crescita. Nell'accogliere l'iniziativa,
il 25 novembre, il commissario europeo per
la Ricerca Philippe
Busquin l'ha definita una "buona idea". Il principio alla base
delle diaspore è che gli scienziati possono contribuire a sviluppare il
potenziale scientifico nei loro paesi senza dovervi rientrare stabilmente.
La formazione di tali comunità è stata agevolata da Internet, che ha
migliorato il collegamento in rete. Le diaspore scientifiche stanno
acquisendo una crescente popolarità negli Stati Uniti, in particolare fra
scienziati cinesi ed indiani immigrati. Le comunità hanno sviluppato forti
legami con le istituzioni dei loro paesi. Va riconosciuto, tuttavia, che ciò
potrebbe non essere altrettanto facile per i ricercatori africani, poiché
numerosi paesi dell'Africa non dispongono di una solida infrastruttura
scientifica. La creazione di diaspore scientifiche ottiene altresì un
successo minore quando il sostegno del governo dei loro paesi non è
disponibile. Ciò è dimostrato dall'associazione Mars (Moroccan Association
of Researchers and Scholars Abroad - Associazione marocchina per i
ricercatori e gli studenti all'estero), con sede negli Stati Uniti, che in
Marocco non è riuscita a trovare una posizione istituzionale come aveva
previsto. Uno dei principali motivi di questo insuccesso è stata la
mancanza di forti legami con il governo marocchino. I paesi africani
tradizionalmente vicini alla Francia, in particolare Senegal, Mali e Benin,
saranno probabilmente i primi a beneficiare del sostegno del governo
francese.
“TORINO INCONTRA ……PIEMONTE
INDUSTRIA” DAL 4 DICEMBRE 2003 AL 29 GENNAIO 2004 L’ESPOSIZIONE
FOTOGRAFICA SULLE ECCELLENZE INDUSTRIALI PIEMONTESI
Torino, 1 dicembre 2003. Si inaugura il prossimo 4 dicembre 2003 “Torino
Incontra.....piemonte Industria”, la mostra-evento organizzata dal Centro
Patlib della Camera di commercio di Torino e dal Centro Congressi Torino
Incontra, in collaborazione con Alisei Comunicazione. La mostra, che prende
spunto dalla pubblicazione del volume “Piemonte Industria”, dedicato
alle eccellenze industriali piemontesi, prevede l’esposizione di cinquanta
immagini in bianco e nero, realizzate dal fotografo Niccolò Biddau
all’interno di alcune fra le più significative realtà produttive della
regione. Una galleria di inconsuete immagini fotografiche, che fanno
scordare l’algida ripetitività della produzione industriale e svelano un
mondo dagli aspetti inediti e affascinanti; i modelli che si scoprono nelle
scenografie dei cicli produttivi sono gli oggetti che usiamo da sempre e la
nostra quotidianità si svela attraverso forme fantastiche, plastici indizi
degli oggetti in divenire. “Torino Incontra.....piemonte Industria”
rappresenta però anche un’importante occasione di incontro su rilevanti
temi legati allo sviluppo e alla promozione dell’impresa piemontese; nelle
prime due settimane di dicembre 2003 e nelle ultime due settimane di gennaio
2004 sono previsti quattro incontri a tema, che vedranno la partecipazione
di importanti personalità, rappresentative del mondo economico e
istituzionale (si veda programma allegato). L’evento, così come il volume
che ne ha costituito il prologo, é parte di un progetto di comunicazione
istituzionale sviluppato da Ruben Abbattista con Alisei Comunicazione, che
vuole proporre una significativa testimonianza della capacità produttiva
regionale e al tempo stesso un supporto di promozione alla cultura
d’impresa e all’innovazione industriale piemontese. L’allestimento
della mostra e i materiali realizzati ad hoc per l’occasione, sono stati
progettati e prodotti da Deside Studio con la collaborazione di Thomas Duc
Dodon. L’iniziativa rientra tra le attività del Centro di Informazione
Brevettuale Patlib (Patent Library) del Piemonte che, con un patrimonio
documentario ricco e in continuo aggiornamento e una consolidata attività
di diffusione della cultura brevettuale, partecipa alla realizzazione di
specifiche finalità istituzionali della Camera di commercio di Torino, ente
particolarmente attivo nella promozione delle sinergie fra il mondo delle
imprese e quello della ricerca, nel trasferimento e nella promozione della
conoscenza di nuove tecnologie a livello internazionale e nella diffusione
dei programmi europei di ricerca e sviluppo tecnologico. Sono numerose le
istituzioni che collaborano alla realizzazione dell’iniziativa: Regione
Piemonte, Unioncamere Piemonte, Confindustria Piemonte, Unione Industriale
Torino, Associazione per il Disegno Industriale, Fondazione Italiana per
la Fotografia
; tra esse anche Torino Internazionale, che partecipa attivamente
all’evento coerentemente con la propria missione di promozione delle
eccellenze dell’area metropolitana, supportando anche la realizzazione dei
seminari che accompagneranno la mostra e confermando così l’interesse al
dialogo e al confronto sui temi dello sviluppo economico. “Torino Incontra
…… Piemonte Industria” Sala Torino Hall – Centro Congressi Torino
Incontra - Via Nino Costa, 8 - Torino Ingresso libero - Apertura al
pubblico: dal lunedì al venerdì, ore 10.00 - 18.00 Chiusura dal 22
dicembre 2003 al 6 gennaio 2004 Programma degli Incontri: Giovedì 4
dicembre 2003 - ore 18.00 - Sala Cavour ”Come la tecnologia sta cambiando
le imprese” Pierfrancesco Brignolo, Business Manager Tnt Global Express
Spa, Gilberto Pichetto Fratin, Assessore all’Industria Regione Piemonte,
Giacomo Ponti, Consigliere di Amministrazione Ponti Spa, Savino Rizzio,
Presidente Associazione Nazionale Industria Meccanica Varia ed Affini,
Coordina: Enrico Salza, Vicepresidente Sanpaolo Imi Spa. Giovedì 11
dicembre 2003 - ore 18.00 - Sala Giolitti ”I servizi che Torino offre per
l'innovazione tecnologica” Silvio Aime, Coordinatore Agenzia della Ricerca
dell’Università degli Studi di Torino, Mario Calderini, Professore di
economia dell’innovazione - Politecnico di Torin, Rodolfo Zich, Presidente
Fondazione Torino Wireless, Coordina: Guido Bolatto,segretario Generale
Camera di commercio industria artigianato e agricoltura di Torino. Giovedì
22 gennaio 2004 - ore 18.00 - Sala Giolitti ”Design a Torino ed oltre”
Luisa Bocchietto, Presidente Adi - Associazione per il Disegno Industriale -
Delegazione Occidentale, Alfredo Cammara, Consigliere di Amministrazione
Torino Incontra, Cesar Mendoza, Direttore Istituto Europeo di Design di
Torino, Enzo Piacenza, Amministratore Delegato Fratelli Piacenza Spa, Paolo
Verri, Direttore Associazione Torino Internazionale, Coordina: Giuseppe
Pichetto, Presidente Camera di commercio industria artigianato e agricoltura
di Torino. Giovedì 29 gennaio 2004 - ore 18.00 - Sala Giolitti
”Innovazione e industria automobilistica” Pietro Appendino, Responsabile
Corso di Studio in Ingegneria dell’Autoveicolo - Politecnico di Torino,
Luigi Boggio, Mandatario accreditato per Brevetti e Marchi presso gli Uffici
Brevetti Italiano ed Europeo, Riccardo Dell'anna, Vice President Car
Business Unit - Automotive Division - Skf Industrie Spa, Nevio Di Giusto,
Vice President Product Development - Business Unit Fiat/lancia - Fiat Auto
Spa, Andrea Pininfarina, Amministratore Delegato Pininfarina Spa, Coordina:
Sergio Dosio, Direttore Unione Industriale di Torino.
QUALE FUTURO PER IL SETTORE MANIFATTURIERO
EUROPEO? DUE GIORNI DI RIFLESSIONI E DI INDICAZIONI STRATEGICHE CONCRETE PER
UN SETTORE CHE DEVE FRONTEGGIARE
LA PRESSIONE DI
PAESI EMERGENTI, COME
LA CINA
Milano
, 1 dicembre 2003 – L’industria europea deve oggi affrontare numerose
sfide se vuole rimanere competitiva e sostenibile in un ambiente sempre più
complesso ed affollato di attori. Meglio, l’industria europea deve oggi
definire le tecnologie su cui investire per competere nei settori a maggiore
crescita nei mercati globali nei prossimi anni e indicare quali sono le
possibilità per raggiungere questo obiettivo. La sfida lanciata da paesi
emergenti, come
la Cina
, non rappresenta più solo una minaccia, bensì una realtà, una macchina
produttiva che già opera a pieno ritmo e a pieno titolo sul mercato
globale. Per questo
la Commissione Europea
e il Ministero Italiano dell’Istruzione, dell’Università e della
Ricerca, sotto l’alto patrocinio della Presidenza Italiana del Consiglio
Europeo hanno promosso una conferenza europea di due giorni dal titolo
“Manufuture
2003”
, organizzata dalla Direzione Generale Ricerca della Ce e dall’Istituto di
Tecnologie Industriali e Automazione del Cnr.
La Conferenza
si propone di: Identificare le strategie industriali da perseguire per
garantire alle imprese europee la competitività e la sostenibilità nel
contesto internazionale. Definire i domini e le azioni di ricerca prioritari
per la competitività delle imprese. Individuare i profili professionali e
le conoscenze necessari alle aziende e ai cittadini, e le conseguenti azioni
nel campo della formazione e dell’educazione. Definire una visione comune,
condivisa a livello europeo, per un piano d’azione concreto (Manufacturing
Technology Action Plan) per le tecnologie industriali necessarie a sostenere
la leadership del manifatturiero europeo nel prossimo decennio
L’attendiamo quindi come gradito ospite alla conferenza che si terrà il:
1-2 dicembre dalle ore 9.55 presso Assolombarda – Sala Auditorium Via
Pantano 9 – Milano
SERVIZIO PUBBLICO A MILANO E IN LOMBARDIA
Milano, 1 dicembre 2003 - Trasporti, gas, energia: le public utilities hanno
ormai raggiunto tutti a Milano e in Lombardia? Ci sono differenze tra aree
più e meno servite? E la qualità soddisfa i cittadini? Ci sono rincari? Se
ne parlerà nella seduta del Consiglio della Camera di Commercio, aperto
alla stampa e ai rappresentanti delle public utilities, sul tema “Tra
liberalizzazione e privatizzazione” Lunedì 1 dicembre 2003 Ore 11-12.30
Palazzo Affari ai Giureconsulti Piazza Mercanti 2 – Mm Duomo
Parteciperanno: Carlo Sangalli, Presidente Camera di Commercio di Milano,
Giuseppe Bencini, Presidente Amsa, Giulio Burchi, Presidente Mm, Aldo
Scarselli, Consigliere d’Amministrazione Aem, Presidente Consorzio Milano
Sistema, Bruno Soresina, Presidente Atm.
BANCA INTESA CEDE ATTIVITÀ
URUGUAIANE DI B. SUDAMERIS
Milano, 1 dicembre 2003 - Nel quadro del disimpegno dall’America Latina,
il Gruppo Intesa ha accettato l’offerta vincolante da parte di Banco Acac
Crédit Agricole per le attività di Banque Sudameris S.a. In Uruguay. Banco
Acac Crédit Agricole è la controllata uruguaiana del gruppo bancario
francese Crédit Agricole. Secondo l’offerta, le attività verranno cedute
a un prezzo simbolico di un dollaro - a fronte di un valore di libro di
circa 30 milioni di dollari - in relazione essenzialmente alle rettifiche di
valore su crediti, con un conseguente onere di circa 30 milioni di dollari
per il Gruppo Intesa, già accantonato nel conto economico consolidato dei
primi nove mesi del 2003. Il perfezionamento dell’operazione è previsto
per i primi mesi del 2004 ed è subordinato alle necessarie autorizzazioni.
BANCA INTESA LANCIA IL
NUOVO PRESTITO PERSONALE PRESTINTESA: SEMPLICE, VELOCE E CONVENIENTE
Milano, 1 dicembre2003 – Banca Intesa lancia Prestintesa, il nuovo
prestito personale facile da richiedere veloce e conveniente. Per ottenerlo
basta essere correntisti di Banca Intesa e recarsi una sola volta nella
propria filiale. Prestintesa consente di effettuare subito qualsiasi spesa
familiare o acquisto, senza necessità di giustificativo e pagarla con rate
mensili. Queste le caratteristiche di Prestintesa: Importo: da un minimo di
2.000 a
un massimo di 30.000 euro; Tempo di erogazione: massimo 48 ore.
Documentazione richiesta: un documento di identità, codice fiscale, busta
paga o cedolino pensione oppure la denuncia dei redditi; Rimborso : fino a
72 rate mensili. Tasso Fisso: fisso e uguale per qualsiasi importo richiesto
T.a.n. 8,50%, T.a.e.g. Massimo 8,84%. Spese accessorie: nessuna, non sono
previste spese di istruttoria, spese di incasso,penali per rimborsi
anticipati. Protezione:con un costo aggiuntivo di pochi euro al mese è
possibile sottoscrivere una polizza assicurativa contro i rischi di
disoccupazione, invalidità totale e permanente, malattia grave e morte.
“Prestintesa si aggiunge alla lista dei primi nuovi prodotti realizzati
dalla banca nell’ambito del nuovo piano industriale (obbligazioni
strutturate, polizze vita, Carta Intesa)” ha dichiarato Massimo Arrighetti,
Responsabile della Divisione Rete di Banca Intesa “Questo nuovo prodotto
è un’ ulteriore dimostrazione del nostro impegno a rafforzare il legame
di fiducia con i nostri clienti attraverso fatti concreti”.
SANPAOLO IMI: GEST LINE
UNICA SOCIETA’ PER IL BUSINESS RISCOSSIONI DEL GRUPPO
Torino, 1 dicembre 2003 – E’ attiva dal 1° ottobre, con il nome di Gest
Line, la nuova società per il business riscossioni del Gruppo Sanpaolo Imi,
che accorpa le attività delle quattro società già detenute a seguito
delle acquisizioni del Banco di Napoli e del Gruppo Cardine: Sanpaolo
Riscossioni Genova, Sanpaolo Riscossioni Prato, Esaban e Gerico. La nuova
società, il cui Amministratore Delegato è Andrea Rigoni, opera sul
territorio con nove concessioni nel nord est, nel centro nord, in Liguria ed
in Campania, per un bacino complessivo di circa 8 milioni di abitanti.
L’accorpamento delle attività in un’unica società e l’integrazione
degli assetti di impresa consentiranno di sfruttarne maggiormente le
sinergie ed ottenere un incremento dell’efficienza operativa, mediante il
raggiungimento di significative economie di scala sui costi di struttura. Le
nuove opportunità offerte dai processi in atto di decentramento fiscale e
di federalismo, unite alla qualità del servizio offerto agli enti locali e,
in generale, alle istituzioni del territorio, permetteranno alla società di
sviluppare un nuovo modello di business, facendo di Gest Line un operatore
di riferimento sul mercato.
BANCA POPOLARE DI CREMONA: APPROVATA
LA TRASFORMAZIONE IN
S.P.A. E IL CONSEGUENTE INGRESSO NEL GRUPPO BIPIELLE
Cremona - Lodi, 1 dicembre 2003 - L’assemblea straordinaria dei Soci della
Banca Popolare di Cremona S.c.a.rl., tenutasi presso il padiglione
espositivo della Fiera di Cremona, ha deliberato oggi la trasformazione
dell’istituto da Società cooperativa a responsabilità limitata a Società
per azioni e la conseguente adozione del nuovo Statuto sociale, condizione
indispensabile per decretarne l’ingresso nel Gruppo Bipielle,
L’assemblea - che in merito al cambiamento della forma sociale richiedeva
la presenza in proprio o per delega di almeno 1/10 dei soci pari a 1.128 e
il voto favorevole di almeno due terzi dei presenti - ha visto la
partecipazione di 1.981 soci che si sono espressi sull’unico punto
all’ordine del giorno che ha sancito definitivamente i termini
dell’alleanza strategica tra
la Banca Popolare
di Cremona e
la Banca Popolare
di Lodi. Pressoché all’unanimità, con 1.975 voti a favore, 5 contrari e
un astenuto l’Assemblea dei Soci ha deliberato la trasformazione della
Banca Popolare di Cremona S.c.ar.l. In Società per Azioni ed il conseguente
ingresso nel Gruppo Bipielle. Il pronunciamento dell’Assemblea è arrivato
a distanza di una settimana dalla conclusione dell’offerta pubblica di
acquisto e scambio lanciata dalla Banca Popolare di Lodi sull’intero
capitale della Banca Popolare di Cremona, conclusasi lo scorso 21 novembre
con un’adesione del 95%. La conclusione dell’operazione è ora
subordinata al verificarsi dell’ultima condizione che prevede che la
delibera assembleare, previo preventivo accertamento della Banca d’Italia
ai sensi del Tit. Iii, Cap. 1, Sez. Ii, Par. 1.1 delle Istruzioni di
Vigilanza, venga iscritta nel registro delle imprese di Cremona. Il
regolamento dell’offerta avverrà il quinto giorno di Borsa aperta
successivo all’iscrizione della delibera. L’alleanza strategica tra
la Banca Popolare
di Cremona e
la Banca Popolare
di Lodi porterà alla nascita di uno dei più importanti poli bancari della
Lombardia, con una rete di vendita di circa 300 filiali e la leadership di
mercato nei distretti economici che gravitano intorno alle province di
Cremona e Lodi.
La Banca Popolare
di Cremona detiene, secondo i dati riferiti al 30 settembre 2003, attività
finanziarie complessive per conto della clientela pari a 2.959,4 milioni di
euro, grazie a una raccolta indiretta di 1.729,2 milioni di euro e una
raccolta diretta di 1.230,2 milioni di euro. L’utile netto dei primi nove
mesi del 2003 si è attestato a 9,5 milioni di euro. Costituita nell'agosto
del 1865,
la Banca Popolare
di Cremona è l'istituto di credito "storico" della provincia di
Cremona. Negli ultimi anni, oltre a rafforzare la propria presenza sul
territorio cremonese, ha esteso l’operatività anche alle province di
Bergamo, Brescia, Milano, Mantova, Verona, Parma, Piacenza e Roma.
L’istituto cremonese dispone di una struttura operativa composta da 556
dipendenti e 73 sportelli, che andranno ad integrarsi, senza alcuna
sovrapposizione geografica, con la rete commerciale del Gruppo Bipielle che
disporrà complessivamente di 8.893 dipendenti e 928 filiali, destinate però
a superare quota 1.000 con il Piano Sportelli 2004, che porterà
all’attivazione di 80 nuove filiali distribuite su tutto il territorio
nazionale.
TISCALI: PARTE OPA SU 150
MILIONI DI EURO DI OBBLIGAZIONI IN SCADENZA LUGLIO 2004
Cagliari, 1 dicembre 2003 - Tiscali annuncia che Consob ha autorizzato la
pubblicazione del documento di offerta relativo all’offerta pubblica di
acquisto volontaria su 150 milioni di Euro di obbligazioni emesse dalla
controllata Tiscali Finance nel luglio 2002 ed in scadenza nel luglio 2004.
Il periodo di offerta avrà inizio il 1° dicembre e si concluderà il 22
dicembre 2003. L’opa si inquadra nel processo di ristrutturazione del
debito del Gruppo Tiscali ed è finalizzata al rifinanziamento di una parte
dello stesso migliorandone i profili di costo e di scadenza. Consulente
finanziario e incaricato del coordinamento della raccolta delle adesioni è
Caboto Sim. S.p.a.
LA COOPERAZIONE TRA
DONNE FA CRESCERE L’EUROPA
Milano, 1 dicembre 2003 - “L’allargamento ad Est delle frontiere
dell’Unione Europea,” dice Wanda Pandoli Ferrero, presidente di Aidda,
associazione donne imprenditrici e dirigenti d’azienda,” è un
avvenimento di enorme rilievo storico. Questo evento non sarà privo di
conseguenze economiche nel futuro: l’ingresso di poco più di 75.000.000
di nuovi cittadini espanderà considerevolmente il mercato interno e il
fenomeno andrà acquisendo importanza nel tempo, grazie agli alti tassi di
crescita che caratterizzano queste economie e che innalzeranno rapidamente i
livelli di reddito individuale oggi ancora molto lontani dalla media
dell’Unione”. I dati e le riflessioni di esperti del mondo
imprenditoriale, bancario, istituzionale sono state illustrate a Brescia in
occasione di un importante convegno intitolato “L’impatto
dell’allargamento U.e. Nei rapporti Europa-usa”, organizzato dalla
Delegazione Aidda di Brescia . Al convegno erano presenti autorità quali il
sindaco di Brescia, il presidente della Provincia Cavalli, tra i relatori, e
il prof. Francesco Spinelli Docente di Economia Monetaria presso
l’Università degli Studi di Brescia, il Prof. Oscar Nuccio Docente di
Storia del Pensiero Economico presso l’Università
La Sapienza
di Roma,
la Dott.ssa Wanda
Pandoli Ferrero Presidente Nazionale A.i.d.d.a., il Dott. Paolo Gnes
Presidente di Centrale dei Bilanci, il Dott. Corrado Fissola Consigliere
Delegato di Banca Lombarda e Piemontese, il Dott. Mario D’urso Presidente
di Mittel Capital Markets Spa e
la Dott.ssa Marisa
Pinto Olori del Poggio Presidente di Eurografica Editore. Moderatrice del
convegno
la Dott.ssa Cuzzolin
giornalista Rai. L’evento , sponsorizzato dalla Banca Lombarda e
Piemontese, Banco di Brescia e dalla Gioielleria Barozzi, è stato un
momento di crescita e confronto tra diverse realtà e ha sviluppato temi
quali l’integrazione, il valore della cooperazione e il rilevante ruolo
della donna manager in un’Europa allargata, gli atti si possono richiedere
alla delegazione (www.Aidda.org).“per le imprese,”dice Mary Pinzini,
presidente di Aidda Delegazione di Brescia ,”l’allargamento costituisce
un serbatoio di nuove opportunità, ma anche una sorgente di nuove sfide sia
all’interno del mercato unico, sia al suo esterno, in particolare per ciò
che riguarda gli Stati Uniti, che sono per la stragrande maggioranza dei
Quindici il principale partner commerciale al di fuori del mercato unico.
L’interscambio commerciale con la grande potenza d’oltreoceano ha anche
un forte peso sui flussi internazionali dei Dieci nuovi membri, con un
valore totale di quasi 10 miliardi di dollari nel 2000. Tenuto tuttavia
conto del fatto che tra Ue e Usa nello stesso anno i flussi commerciali
hanno rappresentato un valore di circa 350 miliardi di dollari,
l’incremento appare scarsamente significativo e non sembra andare nella
direzione di modificare sensibilmente i rapporti tra le due sponde
dell’Atlantico”. Aidda nazionale riunisce oltre 1500 socie, tra titolari
d’azienda e dirigenti, con oltre tremila imprese, prevalentemente medio
piccole, un fatturato di più di 25 miliardi di euro e con una forza
occupazionale rappresentata da circa 200mila addetti. L’aidda è
articolata sul territorio in 18 delegazioni regionali ed è guidata da una
Presidente Nazionale e da sei Vice Presidenti Nazionali che compongono il
Comitato Direttivo. Il Consiglio Nazionale comprende 18 Presidenti di
Delegazione, 20 Consigliere Nazionali, più il Direttivo, per un totale di
45 membri dirigenti. L’associazione fa parte delle Fcem (Les Femmes d’Entreprises
Mondiales, sito Internet www.Fcem.org), associazione mondiale, che conta più
di 300.000 imprenditrici presenti in oltre 50 Paesi dei 5 continenti di cui
è segretario generale Etta Carignani, presidente onoraria di Aidda.
“Questo convegno rientra nel calendario molto fitto di iniziative per il
quarantennale di Aiddalombardia,” spiega Emanuela Palazzani, presidente di
Aiddalombardia, “ è un punto di partenza e non un punto di arrivo. Molti
sono i progetti di cooperazione tra donne manager italiane e dei Paesi
dell’allargamento europeo. L’allargamento ad Est, che ad oggi non
influirebbe sulle relazioni commerciali tra Stati Uniti ed Unione, presenta
però in potenza le caratteristiche necessarie per prevedere un incremento
del valore dei flussi ed un possibile ulteriore sbilanciamento di questi a
favore dell’Unione Europea. Tutto ciò costituisce per le imprese
produttrici di beni all’esportazione, siano esse occidentali o orientali,
una grande occasione da non perdere”. Al convegno sono emersi due
interrogativi. Il primo è quale qualità di prodotti sarà oggetto di
scambio. Il secondo è quali disequilibri un tale scenario possa comportare.
Il basso costo del lavoro nei paesi dell’Est è un dato di fatto attuale,
ma una loro più o meno rapida convergenza verso i livelli salariali
occidentali eroderà progressivamente il vantaggio. Se le produzioni si
orienteranno soprattutto verso settori tradizionali, i benefici per le
imprese europee ci saranno nell’immediato, ma con il passare del tempo
svaniranno, lasciando una struttura produttiva fortemente arretrata rispetto
agli Stati Uniti e non in grado di sostenere la concorrenza dei Paesi
emergenti. Il risultato sarebbe uno scenario di lento sviluppo e bassa
crescita nel lungo periodo. La vera sfida è invece saper coniugare la
grande quantità di conoscenza prodotta e posseduta dall’Ue con il basso
costo del lavoro per cercare di crescere competitivamente nei settori più
promettenti per lo sviluppo futuro; vi è altrimenti il serio rischio che i
flussi commerciali tra Ue e Usa si riducano ad importazioni di prodotti
altamente tecnologici contro esportazioni di beni tradizionali a basso
contenuto innovativo. “In una simile prospettiva”, dice Wanda Pandoli
Ferrero, “ l’attuale saldo positivo a favore dell’Europa cambierebbe
decisamente segno, non tardando a trasformandosi in un impoverimento delle
economie europee. L’allargamento dà alle imprese l’opportunità di
rafforzarsi competitivamente in settori dominati da giganti d’oltreoceano,
perdere questo treno potrebbe significare perdere l’ultimo. La strada del
trasferimento di conoscenza tra Ovest ed Est non è impercorribile: il
livello del capitale umano posseduto dai nuovi Paesi Membri è elevato e
questo rende più semplice il cammino, ma richiede anche alle imprese di
pensare in modo europeo, cioè di non considerare l’Est esclusivamente
come un serbatoio di manodopera a basso costo, escludendo gli scienziati e
gli ingegneri di quei Paesi dai più avanzati progetti di ricerca. Il
secondo interrogativo”, prosegue Wanda Pandoli Ferrero,” ha una risposta
meno complessa, ma con effetti che possono comunque presentare risvolti
negativi. La bilancia commerciale pende a favore dell’Ue e le previsioni
sono per un’accentuazione del fenomeno; questo può apparire uno scenario
positivo, ma in profondità nasconde elementi di debolezza. Il saldo degli
Stati Uniti è fortemente negativo e un suo ulteriore peggioramento
richiederà maggiori flussi di investimento verso Washington per colmare la
fessura prima che diventi una crepa. Il crescente peso dell’Ue, con le sue
interessanti prospettive di investimento in regioni ad alta crescita, che
potranno denominare il loro debito in euro, sembra verosimilmente dirottare
su di sé una parte di quei fondi che diversamente sarebbero confluiti
oltreoceano. I bacini di risparmio possono essere ampi, ma non inesauribili
e la somma delle due tendenze potrebbe avere ripercussioni non indifferenti
sul dollaro e sull’economia statunitense, con risultati finali che
difficilmente si possono valutare oggi, ma che altrettanto difficilmente
appaiono rosei anche per l’Unione Europea. Un incremento delle nostre
esportazioni superiore a quello delle importazioni costituisce senza dubbio
un fattore di crescita positivo, ma fino a quale punto? Rispondere a questo
interrogativo richiede riconsiderare tutto quanto detto finora, significa
trovare un mix produttivo vantaggioso per l’Europa non solamente in
termini di espansione delle nostre quote di mercato nel commercio mondiale,
ma anche tale da non aprire un baratro tra le due sponde dell’oceano.
Questa è la vera sfida oggi. Una possibile soluzione potrebbe essere
rafforzare i legami intra – industriali tra le due potenze economiche
rendendo sempre più simili e sostituibili i prodotti e questo richiede a
noi una più forte capacità di innovare, di saper sfruttare nella giusta
direzione le opportunità che ci offre l’allargamento e di creare poli
produttivi altamente competitivi anche in mercati non di nicchia. Le
possibili ricette sono impegnative da realizzare, ma la torta è quanto mai
invitante”.Come ha detto un grande storico italiano dell’economia, Carlo
Maria Cipolla: “Nuovi equilibri mondiali si stanno profilando e l’Europa
deve faticosamente cercare e trovare una nuova identità e un nuovo ruolo.
La cosa non è facile e il tempo stringe”.
RCS MEDIAGROUP: DIMISSIONI DOTTOR GAETANO
MELE
Milano, 1 dicembre 2003: Rcs Mediagroup comunica che il dottor Gaetano Mele,
Direttore Generale del Gruppo, ha rassegnato oggi le dimissioni ed ha così
motivato la decisione: “Dopo aver partecipato nel
1996, in
qualità di Direttore Generale della Quotidiani, al rilancio del Gruppo Rcs,
seguito alla grave crisi del 1995, e dopo aver consolidato, in qualità di
Direttore Generale del Gruppo, a partire dal 2001, i positivi risultati
raggiunti nonostante la difficilissima congiuntura di mercato, considero
pienamente realizzata la mia missione e desidero ora affrontare nuove sfide
professionali.” Rcs Mediagroup ha preso atto con rammarico della decisione
del dottor Gaetano Mele e desidera ringraziarlo per il proficuo contributo
prestato in questi anni a favore del Gruppo, con rara statura morale e
professionale
LE PROPOSTE DELL'AUTORITÀ PER
LA GESTIONE DEI
FLUSSI DELL'ELETTRICITÀ CHE SARÀ CONTRATTATA IN BORSA DIFFUSO UN DOCUMENTO
PER
LA CONSULTAZIONE
Milano
, 1 dicembre
2003 L
'autorità per l'energia elettrica e il gas ha diffuso oggi un documento
per la consultazione con le proprie proposte sulla regolazione e
gestione dei flussi di elettricità sulle reti (dispacciamento) in base al
merito economico definito dalle contrattazioni in borsa. Il provvedimento
che sarà adottato al termine delle consultazioni costituisce un presupposto
indispensabile per l'avvio della borsa dell'elettricità. Obiettivo della
nuova regolazione dei flussi di elettricità che sarà operata dal Gestore
della rete di trasmissione nazionale, è garantire la corretta consegna
delle partite di elettricità che saranno contrattate in borsa attraverso
una regolazione che metta tutti gli operatori nelle stesse condizioni di
parità. Sul documento, disponibile sul sito internet
www.Autorita.energia.it, tutti i soggetti interessati potranno fornire
pareri e osservazioni entro il 12 dicembre prossimo. In particolare, il
provvedimento contiene disposizioni sui rapporti contrattuali tra i diversi
operatori del mercato elettrico, disciplina l'approvvigionamento delle
risorse per il servizio di dispacciamento dell'energia elettrica da parte
del Gestore della rete anche al fine di garantire l'esercizio del sistema
elettrico nazionale in condizioni di sicurezza, definisce le regole per la
gestione degli impianti di produzione essenziali per la sicurezza del
servizio e fornisce disposizioni in merito alla gestione delle manutenzioni
e delle indisponibilità degli impianti al fine di aumentare il livello
complessivo di affidabilità del sistema. Il documento disciplina altresì
il trattamento delle misurazioni delle quantità di elettricità dispacciate.
Le proposte dell'Autorità potranno introdurre maggiore efficienza nella
attività di produzione, di dispacciamento e di vendita dell'energia
elettrica, e consentiranno sia ai produttori di energia elettrica che ai
venditori, nonché ai clienti finali, di beneficiare degli effetti di un
sistema concorrenziale.
SITO EUROPEO CANDIDATO AD OSPITARE ITER:
DECISIONE UNANIME DEL CONSIGLIO "COMPETITIVITÀ"
Bruxelles, 1 dicembre 2003 - Cadarache (Francia) è stato scelto quale sito
europeo candidato ad accogliere il reattore sperimentale termonucleare
internazionale (Iter), in seguito alla decisione unanime dei ministri
europei della Ricerca presa in seno al Consiglio "Competitività"
del 26 novembre. La delusione della Spagna di non essere riuscita ad
ottenere il sostegno degli altri Stati membri per il suo sito di Vandellós
è stata in parte compensata dalla seconda decisione presa anch'essa
all'unanimità, ovvero di insediare in questo paese l'entità giuridica
europea Iter. Un comunicato stampa sull'esito delle negoziazioni ha messo in
evidenza i "considerevoli sforzi" compiuti dalla Presidenza
italiana e dalla Commissione europea per raggiungere un consenso, evitando
così di dover ricorrere ad un voto dall'esito potenzialmente controverso.
Il commissario per
la Ricerca Philippe
Busquin si è compiaciuto "per la volontà unanime del Consiglio di
sviluppare la fusione nucleare in Europa. Questa tecnologia permetterà
all'umanità di disporre dell'energia solare qui sulla terra. Oggi il sole
è sorto sull'Europa". Cadarache procederà ora fino alla fase finale
del processo di selezione del sito destinato ad accogliere Iter, nella quale
si troverà a competere con la candidatura canadese (Clarington) e con
quella giapponese (Rokkasho). La prossima riunione dei partner
internazionali Iter è prevista per il 4 dicembre e si attende una decisione
definitiva entro la fine dell'anno. Nel corso del medesimo incontro del
Consiglio "Competitività" a Bruxelles,
la Commissione
europea ha illustrato ai ministri le proposte sui finanziamenti europei
destinati alla ricerca sulle cellule staminali embrionali, riviste alla luce
di una recente opinione del Parlamento europeo. Dopo aver "discusso
informalmente sul tema durante una colazione di lavoro", il Consiglio
ha risolto di posticipare la decisione alla sua prossima riunione, che si
terrà il 3 dicembre. Per leggere le conclusioni provvisorie del Consiglio
"Competitività", consultare il seguente sito Internet: http://ue.Eu.int/newsroom/loaddoc.asp?did=78072&lang=1
Per ulteriori informazioni su
Iter visitare: http://www.Iter.org
SAIPEM, SOCIETÀ DELL’ENI, SI È
AGGIUDICATA TRE IMPORTANTI CONTRATTI NEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI MARE DEL
VALORE COMPLESSIVO DI CIRCA 285 MILIONI DI DOLLARI USA.
S. Donato Milanese, 1 dicembre 2003 - Sable Saipem in partnership con Daewoo
Shipbuilding and Marine Engineering si è aggiudicata da Exxonmobil Canada,
il contratto chiavi in mano per la costruzione e l’installazione di una
piattaforma di compressione al largo dell’isola di Sable, situata a circa
250 km
dalla Nuova Scozia, Canada. Il contratto comprende l’ingegneria,
l’approvvigionamento, la costruzione e l’installazione della piattaforma
di compressione di Sable e delle facilities (1) connesse. Le topsides (2)
della piattaforma avranno un peso di circa 7.000 tonnellate. La struttura
verrà collegata alla preesistente piattaforma di Thebaud, sulla quale
verranno effettuati lavori aggiuntivi. La fase di installazione verrà
realizzata dal mezzo navale Saipem 7000 durante l’estate del 2006. Rhum
Saipem si è aggiudicata dalla Bp Exploration Operating Company il contratto
per la posa di una condotta sottomarina della lunghezza di
44 km
, destinata al trasporto di gas tra il giacimento di Rhum e la piattaforma
“Bruce” nel Mare del Nord. Il campo di Rhum è situato al circa
380 km
nord est di Aberdeen in Scozia. I lavori di installazione saranno eseguiti
dal mezzo navale Castoro 6 nel secondo trimestre del 2005. Aioc Azeri
Project Phase 2 Saipem si è aggiudicata dalla Aioc (Azerbaijan
International Operating Company) il contratto per il trasporto e
l’installazione delle piattaforme “East Azeri” e “West Azeri” e di
una pre-drilling template (3) , nell’ambito dello sviluppo della Fase 2
del campo Azeri-chirag-gunashli, situato nelle acque azere del Mar Caspio. I
lavori, la cui conclusione è prevista nell’estate del 2006, andranno ad
integrare le attività della Fase 1 che vedono già impegnata Saipem in base
ad un contratto acquisito nel 2001.
ASM ACQUISISCE DALL'ENEL CIRCA 100.000
NUOVI CLIENTI IN PROVINCIA DI BRESCIA
Brescia, 1 dicembre 2003 - In data odierna è stato firmato il contratto
preliminare per l'acquisto del ramo d'azienda di Enel Distribuzione inerente
l'attività di distribuzione e vendita di energia elettrica sul territorio
di 45 comuni nella provincia di Brescia, oltre ad una porzione localizzata
nel comune capoluogo. L'intesa, raggiunta su base volontaria a condizioni di
mercato, prevede un corrispettivo di 166,5 milioni di euro e consentirà ad
Asm di incrementare ad oltre 210.000 il numero dei clienti serviti.
L'accordo prevede la cessione di circa 96.200 clienti (inclusi 30 situati
nel comune capoluogo) con un consumo annuo di 2,8 miliardi di chilowattora,
di cui circa
1,9 in
alta tensione. Il ramo di azienda oggetto della transazione comprende
3.343 chilometri
di linee in alta, media e bassa tensione caratterizzate da una elevata
intensità energetica che Asm potrà razionalizzare ed integrare con la
propria rete di distribuzione. Il perfezionamento dell'operazione,
subordinato al consenso del Ministero delle Attività Produttive,
all'assenso dell'Autorità Antitrust e all'informativa sindacale, è
previsto entro il 31 dicembre 2003.
SISTEMI ENERGETICI SOSTENIBILI: INVITO A
MANIFESTARE INTERESSE
Bruxelles, 1 dicembre 2003 -
La Commissione
europea ha pubblicato un invito a manifestare interesse per la priorità
tematica "Sistemi energetici sostenibili", nell'ambito della
revisione intermedia del programma di lavoro che definirà il contenuto
tecnico dei futuri inviti a presentare proposte.
La Commissione
europea invita la comunità scientifica a manifestare il proprio interesse a
partecipare ad azioni di ricerca riguardanti i temi della priorità 6.1.Ii
(Sistemi energetici sostenibili, attività di ricerca con un impatto nel
medio-lungo termine) del programma specifico "Integrare e rafforzare lo
Spazio europeo della ricerca (Ser)". Questo invito non riguarda le
altre priorità tematiche o altri tipi di attività. Si invitano le
organizzazioni o i gruppi di organizzazioni degli Stati membri, dei paesi
candidati associati e di altri Stati associati che intendono formare dei
consorzi (cui possono partecipare anche soggetti giuridici di paesi terzi e
organizzazioni internazionali) a segnalare il loro interesse a partecipare
ad azioni di ricerca su temi che potrebbero essere oggetto di futuri inviti
a presentare proposte. Si sollecitano in particolare manifestazioni di
interesse riguardanti progetti integrati e reti di eccellenza (nuovi
strumenti del 6Pq), nonché progetti specifici mirati nel campo della
ricerca e azioni di coordinamento. L'invito non riguarda gli altri tipi di
strumenti. La guida del proponente, il formulario di presentazione on line,
l'indirizzo dell'help desk e altre informazioni concernenti il presente
invito sono disponibili al seguente indirizzo web: http://www.Cordis.lu/eoi/sustdev-energy/
CONVEGNO ORGANIZZATO DALLA FONDAZIONE
EDISON: “GLOBALIZZAZIONE E CONCORRENZA ASIMMETRICA: IL CASO CINA” RISCHI
ED OPPORTUNITÀ PER L ’INDUSTRIA EUROPEA ED IL “MADE IN ITALY ”
Milano, 1 dicembre 2003 - In Edison presso
la Sala Assemblee
, Foro Buonaparte 31 si terrà il 5 dicembre prossimo il convegno della
Fondazione Edison dal titolo: "Globalizzazione e concorrenza
asimmetrica: Il Caso Cina" - Rischi ed opportunità per l'industria
europea ed il "made in Italy" “La globalizzazione, che ha
offerto alle nostre imprese l'accesso a mercati sempre più vasti e la
possibilità di una crescita senza precedenti, fa nascere nuovi concorrenti,
che almeno in una fase iniziale possono giovarsi di costi minori. La
risposta ai problemi che ne derivano non sta sicuramente nel ritorno alla
frammentazione dei mercati e alle guerre doganali d'altri tempi, che
renderebbero tutti più poveri. Non è questo che chiedono i nostri
imprenditori. Chiedono, con ragione, l'applicazione rigorosa dei regolamenti
stabiliti dalle organizzazioni internazionali e l'azione attenta delle
autorità europee, dei responsabili istituzionali del commercio estero di
tutti i Paesi dell'Unione, al fine di combattere correttamente aggressioni
mercantili che si nutrano di dumping valutario e sociale, o di
falsificazioni dei prodotti, assolutamente inaccettabili”.
La Cina
pone in essere una concorrenza legale ma fortemente asimmetrica,e quindi non
“leale ”, basata su sue condizioni interne (costo del lavoro,protezioni
sociali,standard ambientali, discrezionalità politiche,dumping
valutario,ecc.)qualitativamente e dimensionalmente tali da avvantaggiarla
nettamente rispetto agli altri competitori. La situazione si aggrava
considerando che molte aziende cinesi stanno operando sui mercati d
’esportazione mediante il massiccio ricorso a pratiche scorrette ed
illegali,tra cui una sistematica attività di contraffazione dei prodotti
delle imprese dei paesi concorrenti, in particolare dei prodotti italiani.
In Italia,purtroppo,il dibattito sul pericolo Cina ha assunto connotati
quasi ideologici,con una dura contrapposizione tra
neoprotezionisti,liberoscambisti, nazionalisti,mondialisti,che poco giova al
nostro paese,che dovrebbe invece rispondere con una strategia di sistema,
concordata con gli altri partner europei e nel rispetto delle regole del Wto.
Quali misure concrete ed urgenti si possono adottare,dunque,per tutelare nel
breve-medio termine le imprese italiane dalla concorrenza sleale ed illegale
asiatica? Interventi introduttivi 15.00 Umberto Quadrino Presidente
Fondazione Edison; 15.15 Alberto Quadrio Curziopresidente Comitato
Scientifico Fondazione Edison_ Relazioni; 15.30 Marco Fortis Vicepresidente
Fondazione Edison: “L ’impatto della competizione cinese sull
’industria europea ed italiana”; 16.00 Cesare Romiti Presidente
Fondazione Italia-cina: “La crescita del mercato interno cinese e le
opportunitàdi investimento in Cina per le imprese europee ed italiane”
16.50 Dibattito:vittorio Giulini _Presidente Sistema Moda Italia; Savino
Rizzio _Presidente Associazione Nazionale dell ’Industria Meccanica Varia
ed Affine; Carlo Guglielmi Presidente Indicam; Vicepresidente
Federlegno-arredo; Rossano Soldini _Presidente Associazione Nazionale
Calzaturifici Italiani; Cirillo Coffen Marcolin Presidente Associazione
Nazionale Fabbricanti Articoli Ottici; Alessandro Biffi Presidente
Federorafi Conclusioni 18.00 Adolfo Urso Viceministro per le Attività
Produttive Per informazioni e iscrizioni: Segreteria organizzativa tel.+39
02 6222 7455 +39 02 6222 7384 www.Fondazioneedison.it
EURATOM: INVITO A MANIFESTARE INTERESSE
Bruxelles, 1 dicembre 2003 - Nell'ambito della revisione intermedia del
programma di lavoro Euratom,
la Commissione
europea ha pubblicato un invito a manifestare interesse che contribuirà a
definire il contenuto tecnico e la portata dei futuri inviti a presentare
proposte per il Sesto programma quadro (6Pq).
La Commissione
europea invita a manifestare il proprio interesse a partecipare ad azioni di
ricerca riguardanti gli argomenti delle priorità tematiche, ossia la
gestione dei residui radioattivi e la radioprotezione ed altre attività nel
settore delle tecnologie e della sicurezza nucleari. Questo invito non
riguarda la priorità tematica relativa alla ricerca sull'energia da
fusione. Si invitano le organizzazioni o i gruppi di organizzazioni degli
Stati membri, dei paesi in via di adesione e degli Stati associati che
intendono formare dei consorzi (cui possono partecipare anche soggetti
giuridici di paesi terzi e organizzazioni internazionali) a segnalare il
loro interesse a partecipare ad azioni di ricerca su temi che potrebbero
essere oggetto di futuri inviti a presentare proposte. Si sollecitano in
particolare manifestazioni di interesse riguardanti reti di eccellenza,
progetti integrati e iniziative integrate relative alle infrastrutture
(nuovi strumenti del 6Pq). L'invito non riguarda gli altri tipi di strumenti
utilizzati nell'ambito del Sesto programma quadro Euratom. La guida del
proponente, il formulario di presentazione on line, l'indirizzo dell'help
desk e altre informazioni concernenti il presente invito sono disponibili al
seguente indirizzo web: http://www.Cordis.lu/eoi/fp6-euratom/
AEROPORTO DI FIRENZE SPA (ADF) CEDE IL 29%
AD ACQUISIZIONE PRIMA
Firenze, 1 dicembre 2003 - La partecipazione del 29% del capitale sociale di
Aeroporto di Firenze Spa (pari a 2.620.078 azioni) è stata ceduta alla
società Acquisizione Prima Srl, newco appositamente costituita dal
raggruppamento formato da Sagat (Aeroporto di Torino). San Paolo Imi Private
Equity - Tecno Holding, aggiudicatario della gara pubblica avviata ad inizio
2002. I soci venditori sono il Comune di Firenze per il 15%,
la Camera
di commercio di Firenze per il 4%, il Comune di Prato per il 9% e
la Camera
di commercio di Prato per l’1% del capitale della Società, che sono stati
assistiti dagli advisor finanziari Société Générale, Intermonte e Mps
Merchant con la consulenza dello Studio Legale Norton Rose. La
partecipazione è stata trasferita ad Acquisizione Prima Srl a fronte del
pagamento di un prezzo di 11,00 euro per azione, corrispondente ad una
valorizzazione complessiva della partecipazione in vendita pari a Euro
28.820.858,00.
BANDO PIANO TERRITORIALE D'AREA MALPENSA
PRESENTAZIONE DELLE PROPOSTE DI AGGIORNAMENTO
Milano, 1 dicembre 2003 - Il 18 dicembre 2003 scade il termine per la
presentazione delle proposte di aggiornamento del Piano Territoriale d'Area
Malpensa. Tipologia delle proposte presentabili: a) Programmi e progetti di
carattere ambientale; b) Programmi e progetti riguardanti l'accessibilità;
c) Programmi e progetti di trasformazione urbana. Possono presentare le
proposte di integrazione tutti i soggetti interessati ed in particolare: i
Comuni di cui all'art. 1, comma 3, della l.R. 10/99, le Province di Milano e
Varese, il Parco della Valle del Ticino, singolarmente o associati; le
associazioni ambientaliste riconosciute a livello nazionale o locale, le
associazioni di categoria, imprenditoriali, artigiane e dei trasportatori,
le associazioni del commercio e dei servizi, dei costruttori e dei consorzi
di sviluppo; le Camere di Commercio; le compagnie aeree; A.n.a.s; le aziende
pubbliche e private di servizio (es.Aler, Ferrovie dello Stato, Ferrovie
Nord Milano, aziende del turismo); le organizzazioni sindacali; le Università,
i consorzi di tutela idraulici; le associazioni agricole, le aziende
agricole singole o associate; i privati singoli o associati,
la Società Esercizi
Aeroportuali; le società Handling. Le proposte devono essere presentate al
Protocollo Generale della Direzione Generale Territorio e Urbanistica della
Giunta Regionale, Via Sassetti 32/2, 20124 Milano. Per ulteriori
informazioni contattare il numero 02/6765 4062, oppure scrivere a: Rosella_manganella@regione.lombardia.it
25A ASSEMBLEA DELL’ITALIAN
FLIGHT SAFETY COMMITTEE: ELETTI I NUOVI ORGANI
Roma, 1 dicembre 2003 - Si è svolta il 27 novembre , presso
la Direzione Generale
dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, la 25a Assemblea dell’Ifsc
– Italian Flight Safety Committee, l’associazione costituita nel
novembre del 1999 che si occupa di sicurezza del volo e che riunisce 29 soci
membri che rappresentano tutto il settore del trasporto aereo, dall’Enac
all’Aeronuatica Militare, dall’Enav alle compagnie aeree ed
elicotteristiche, dai costruttori alle ditte di manutenzione. Nel corso
dell’Assemblea, per la prima volta ospitata dall’Enac ed aperta con il
saluti del precedente Presidente Ifsc ed attuale Direttore Generale
dell’Ente, il Com.te Silvano Manera, sono stati eletti i nuovi organi. Per
il prossimo biennio, la carica di Presidente sarà ricoperta dall’Ing.
Giuseppe Daniele Carrabba, Direttore Centrale Enac, mentre quella di
Segretario Generale è stata affidata al Com.te Giuseppe Borgna di Alitalia
Express. I lavori si sono articolati essenzialmente su due temi. Il primo è
stato il contributo dell’Ifsc alla circolare Enac di prossima emissione
sul “Reporting System”, ovvero sulle modalità con cui gli Operatori del
settore devono segnalare all’Autorità tutti gli inconvenienti nel settore
dell’aviazione civile, in linea con la recente direttiva n. 2003/42/Ce
emessa dal Parlamento europeo e dal Consiglio in data 13 giugno 2003. I
lavori sono proseguiti quindi con la messa a punto degli ultimi dettagli
organizzativi relativi al primo corso Ifsc “Aviation Safety Management”
che si svolgerà a Roma dal 22 al 26 marzo 2004, dedicato agli operatori del
settore e a quanti si vogliano formare sulla sicurezza. L’iniziativa è
organizzata e gestita dall’Ifsc e rappresenta il primo corso sul tema
specifico che sia mai stato organizzato in Italia.
APPROVATO IL PROGETTO ESECUTIVO PER
L’AEROPORTO V. MAGLIOCCO DI COMISO
Roma, 1 dicembre 2003 - Il 28 novembre l’Ente Nazionale per l'Aviazione
Civile ha approvato il progetto esecutivo per la realizzazione
dell’Aeroporto “V. Magliocco” di Comiso, uno scalo che si stima potrà
essere utilizzato da un bacino di utenti composto da circa 500mila persone.
L’aeroporto è finanziato per un importo complessivo di 47,41 milioni di
Euro, di cui 12,78 milioni di Euro da fondi comunitari (P.o.r. Sicilia
2000-2006) e 34,63 milioni di Euro da risorse di cui alla Legge 208/98 per
interventi in zone depresse. Il progetto del nuovo aeroporto prevede una
pista di
2.460 metri
di lunghezza e la dotazione di un sistema di atterraggio strumentale I.l.s.
(Instrumental Landing System) su una delle due testate. Con l’approvazione
del progetto presentato dal Comune di Comiso, committente dei lavori, si
compie un ulteriore passo in avanti verso la creazione di un sistema
aeroportuale della Sicilia orientale. L’aeroporto di Comiso, infatti,
rappresenterà un’integrazione di quello di Catania Fontanarossa con il
quale diventerà complementare, ad esempio, in presenza di ceneri di nube
vulcanica. Inoltre, in base all’obiettivo di decongestionamento degli
scali maggiori, il Magliocco potrà servire da base per le linee charter,
per l’eventuale traffico delle compagnie low cost che tendono ad
utilizzare scali più piccoli, nonché come base cargo per potenziare anche
lo sviluppo delle attività commerciali della Sicilia meridionale ed
orientale.
RYANAIR CRITICA ALITALIA PERCHE’ CERCA DI
OSTACOLARE
LA CONCORRENZA IN
SICILIA
Milano, 1 dicembre 2003 - Ryanair, la linea aerea a bassa tariffa più
grande d’Europa, ha confermato oggi che Alitalia è solo l’ultima fra le
compagnie aeree a prezzi esagerati che fa un cattivo uso delle norme sugli
aiuti di stato per attaccare gli accordi a lungo temine di Ryanair con
aeroporti regionali e secondari. Alla luce di notizie apparse su certa
stampa italiana e straniera riguardante quest’accordo, Ryanair desidera
chiarire quanto segue: L’accordo fra l’aeroporto di Palermo e Ryanair
per lo sviluppo di rotte a basse tariffe dirette e regolari internazionali
per Londra a bassa tariffa non è aiuto di stato e le stesse condizioni
offerte a Ryanair per introdurre servizi diretti a bassa tariffa da Palermo
a Londra sono disponibili per tutti i vettori, incluso Alitalia. La
partnership Ryanair con l’aeroporto di Palermo porterà 125.000 visitatori
in più durante il primo anno di servizio, risultando in un incremento dei
ricavi per l’aeroporto, della spesa dei turisti per la regione, vitale
creazione di posti di lavoro e grandi risparmi per i consumatori. Per anni
Alitalia ha negato alla Sicilia e a Palermo la possibilità di servizi
internazionali diretti. Proprio come Air France a Strasburgo, Alitalia vuole
bloccare la concorrenza per far pagare tariffe esagerate costringendo i
passeggeri a viaggiare attraverso i congestionati Hub di Milano e Roma.
Costringendo Ryanair fuori dalla rotta Londra - Strasburgo, Air France oggi
fa pagare un biglietto di andata e ritorno durante la settimana 800 Euro.
Questa strategia priva aeroporti come Palermo e la regione della possibilità
di attrarre migliaia di potenziali visitatori a Palermo e in Sicilia.
Ryanair continuerà a combattere questi tentativi privi di fondamento di
utilizzare le norme riguardanti gli aiuti di stato per bloccare la
concorrenza e negare ad aeroporti regionali e secondari come Palermo la
possibilità di sviluppare rotte internazionali dirette a bassa tariffa.
ULTIMI GIORNI PER LE SPECIALI TARIFFE
VOLAREWEB.COM
Milano, 1 dicembre 2003 - Tariffe acquistabili dal 29 Novembre al 08
Dicembre 2003, valide per voli dal 29 Novembre al 18 Dicembre 2003. Milano
Malpensa - Bilbao da Euro 19.19*; Milano Malpensa - Valencia da Euro 29.29*;
Milano Malpensa - Brindisi da Euro 24.24*; Milano Malpensa - Praga da Euro
29.29*; Venezia - Catania (e vv) da Euro 29.29*; Palermo - Venezia (e vv) da
Euro 29.29*; Venezia - Francoforte Hahn da Euro 14.14*; Venezia - Lamezia
Terme da Euro 22.92*; Milano Linate - Berlino Schönefeld da Euro 14.99*;
Venezia - Berlino Schönefeld da Euro 25.25*; Napoli - Venezia da Euro
12.12*; Catania - Parigi Orly da Euro 39.99*; Venezia - Cagliari (e vv) da
Euro 19.99*; Roma Fiumicino - Venezia da Euro 11.99*; Milano Malpensa -
Parigi Orly da Euro 29.99*; Milano Orio al Serio - Roma Fiumicino (e vv) da
Euro 19.29*; Cagliari - Milano Orio al Serio da Euro 19.99*; Cagliari -
Londra Luton da Euro 29.99* (operativo dal 6 Dicembre 2003); Catania -
Milano Orio al Serio da Euro 19.59*; Catania - Bruxelles da Euro 39.99*;
Palermo - Milano Linate da Euro 29.29*; Palermo - Milano Orio al Serio da
Euro 19.29*; Roma Fiumicino - Parigi Orly da Euro 39.99*; Roma Fiumicino -
Bari da Euro 19.39*; Roma Fiumicino - Berlino Schönefeld da Euro 29.29*;
Milano Orio al Serio - Palermo da Euro 19.29*. Da non perdere!! Promozione
per i voli dal 12 Gennaio al 27 Marzo
2004 a
partire da 9.99* Euro! Tariffe acquistabili fino al 08 Dicembre 2003 su
tutto il network di www.Volareweb.com
*Tariffe di sola andata, tasse
aeroportuali escluse (tasse a partire da Euro 7.84). Spese amministrative
Euro 6 per transazione. Supplemento "operations & security"
Euro 12 per tratta. Tariffe soggette a specifiche condizioni ed alla
disponibilità di posti. Escluse tariffe Flexible Fares e le tariffe offerte
tramite Gds. Volareweb.com è un marchio di Volare Airlines S.p.a Speciale
Parigi su www.Volarewebhotels.com
valido fino al 27 Dicembre)! Un
weekend per passeggiare lungo le strade di Parigi, cercare nuovi scorci
della Senna, fermarvi nei caffè ...E magari anticipare un po' di shopping
natalizio ai magazzini Lafayette o tra i negozi sugli Champs Elysées. E
fino al 19 gennaio assolutamente da non perdere la rassegna Gauguin-tahiti,
un'occasione unica per ammirare le luci e i colori nelle opere degli anni
polinesiani del grande artista. Offerte sui seguenti alberghi: Hotel Des
Arts 2* 4 notti al prezzo di 3: Eur 250.32 invece di 333.76 per camera
doppia; Comfort Hotel Opera Drouot 2* 3 notti al prezzo di 2: Eur 193.72
invece di 290.58 per camera doppia (esclusi ven-sab).
LEGNO-ARREDAMENTO - ITALIANO: UN MOTORE
DA 38 MILIARDI DI EURO PAOLO LOMBARDI DIRETTORE DI FEDERLEGNO-ARREDO: PER
SCONFIGGERE
LA CRISI
, DEFINIAMO UNA STRATEGIA DI FILIERA
Milano, 1 dicembre 2003 - Nel suo intervento al convegno Csil del 28
novembre, Paolo Lombardi, direttore di Federlegno-arredo fa il punto sulla
situazione dell'industria del legno-arredamento e delle prospettive alla
luce della situazione competitiva internazionale. "Dal dibattito di
questi giorni e dai numerosi convegni organizzati sul tema – spiega Paolo
Lombardi - solo la minaccia cinese sembra agitare i sonni degli imprenditori
dei settori del made-in-Italy, ma la realtà è assai più complessa.
La Cina
non è l'unica minaccia per il settore arredamento. Più complessi sono i
problemi e più articolate sono le soluzioni." La congiuntura del
comparto Mobili, come viene delineata dallo studio dello Csil è negativa,
anche se non mancano indicazioni positive per il prossimo futuro. Per il
2003 la produzione è prevista in calo del 3,3% rispetto al
2002 a
causa sia di un decremento dei consumi (-1,9%) che di una diminuzione delle
esportazioni (-2,8%). Nel 2004 Csil prevede invece un aumento della
produzione dell'1,4% con un contributo leggermente superiore della domanda
interna rispetto a quella estera. Si è indubbiamente di fronte ad un ciclo
negativo e ad un punto di svolta per il settore. Come avviene per tutte le
crisi prolungate alcuni dei fattori sono legati a fenomeni congiunturali,
quindi passeggeri, altri invece richiedono cambiamenti significativi nel
modo di operare delle imprese e nelle strategie di promozione e
comunicazione del settore. Se è vero infatti che i competitori sono
cresciuti per numero e capacità è urgente un ripensamento del modello di
sviluppo che fino ad oggi ha garantito il successo dell'arredamento
made-in-Italy: ovvero il distretto produttivo e le reti locali. Nel proprio
intervento Lombardi enfatizza altri elementi di crisi dell'azienda
tradizionale dell'arredamento: la piccola dimensione, lo scarso investimento
nella ricerca e sviluppo di alcune categorie di imprese, la difficoltà di
anticipare o interpretare modelli di consumo più numerosi e complessi.
"Il 96% delle imprese del settore arredamento – continua Lombardi -
ha meno di 20 dipendenti. A tutti i problemi legati alla piccola dimensione
nel nostro settore se ne aggiunge un altro: la difesa dei marchi è
costosissima e sono poche le aziende che si possono permettere costosi
uffici legali." Secondo il direttore di Federlegno-arredo è urgente
riaffermare una vera e coordinata strategia di filiera per riportare
l'attenzione dei policy makers sui settori manifatturieri del made-in-Italy.
"Il made-in-Italy – continua il direttore di Federlegno-arredo - è
una ricchezza trasversale ai settori, che appartiene al sistema paese. Ma è
innegabile che alcuni settori, tra cui soprattutto l'arredo, fungano da
traino per tutti gli altri. Basti pensare che solo negli Usa il sistema
arredo-casa esporta 2 miliardi di euro (fonte Ice Ny), ovvero circa il 9%
delle importazioni statunitensi nel settore. I mobili rappresentano quasi il
50% di queste esportazioni." Le politiche di promozione sono efficaci
nella misura in cui sono capaci di fare sistema, di enfatizzare le
specificità in un quadro comune. "Questo approccio che considera gli
interessi particolari per tutelare quelli collettivi, – continua Lombardi
- dovrebbe essere la linea guida degli interventi di politica economica in
un paese che dispone di una grande risorsa qual è il marchio made-in-Italy.
Nell'arredo una simile strategia si traduce da un lato nel rafforzamento del
design italiano come eccellenza e come caratteristica non imitabile dai
concorrenti, la vera differenziazione del prodotto italiano. Dall'altro si
dovrebbe riflettere nella tutela della rete produttiva manifatturiera,
mantenendo viva l'intera filiera in Italia. Anche se alcune fasi produttive,
dove maggiori sono i risparmi di costo legati alla delocalizzazione,
potrebbero emigrare totalmente fuori dai confini nazionali, occorre valutare
attentamente quali riflessi una tale perdita potrebbe avere nel delicato
equilibrio dei sistemi produttivi territoriali. I paesi che hanno rinunciato
o non hanno mai avuto una filiera nazionale integra hanno pagato costi molto
alti: l'arredamento tedesco ha perso quote di mercato pur disponendo di
ottimi saloni promozionali, mentre il design inglese è spesso geniale, ma
incapace di conciliare l'estetica con i requisiti produttivi e commerciali.
Oggi l'Italia è l'unico paese al mondo che può vantare eccellenze sia nel
design che in ambito manifatturiero." Sia sul fronte manifatturiero che
su quello del design, Federlegno-arredo sta attivando nuovi tavoli di
confronto con il Governo. "Nei giorni scorsi– spiega Lombardi –
abbiamo sollecitato il ministro Marzano e lo stesso Presidente di
Confindustria Antonio D'amato, affinché si attivi una vera e propria
strategia di sistema per tutelare legittimamente i nostri vantaggi
competitivi sul design e sui marchi aziendali. Difendere il design e i
marchi, non significa erigere barriere alla competizione, ma sfruttare i
propri vantaggi competitivi. Basti notare che quando si parla di ricerca in
Italia, si finisce sempre per fare riferimento alla fuga dei cervelli. Ma il
design attrae nel nostro paese persone e risorse da tutto il mondo, bisogna
solo favorire e sfruttare al meglio questa ricchezza." "La
presente congiuntura economica - conclude Paolo Lombardi - mette in seria
difficoltà il settore soprattutto in considerazione delle strategie molto
più efficaci di altre nazioni europee nel difendere le proprie specificità
settoriali. Il nostro paese deve imparare alla svelta a capitalizzare il
valore del made-in-Italy, anche attraverso politiche che rafforzino la
promozione dell'abitare di qualità presso i consumatori e le famiglie
europee."
E
LA CAMERA DI
COMMERCIO INSEGNA AI “MAROCCHINI” A VENDERE I TAPPETI… CORSI GRATUITI
PER MAROCCHINI, TUNISINI ED ALGERINI PER DIVENTARE IMPRENDITORI
DELL’IMPORT-EXPORT TIPICO… LE ISCRIZIONI ENTRO LUNEDÌ
Milano, 1 dicembre 2003 - Lavorare autonomamente, gestire scambi commerciali
e magari stabilire contatti tra le imprese italiane e quelle del proprio
Paese d’origine? Per gli immigrati maghrebini (Marocco, Tunisia, Algeria)
da oggi sarà più facile. Grazie all’opportunità per loro di partecipare
gratuitamente al corso di formazione “La collaborazione Italia-maghreb
come opportunità di lavoro”. Un’iniziativa offerta da Formaper, azienda
speciale della Camera di Commercio di Milano nel quadro di un progetto
finanziato dall’Unione Europea (Interreg Iii B Medocc). Obiettivo del
corso: formare persone che sappiano avviare e gestire scambi commerciali tra
l’Italia e paesi del Maghreb (Marocco, Tunisia, Algeria). Attraverso
l’approfondimento di temi legati al commercio estero, i partecipanti
svilupperanno competenze utili ad operare sia in aziende italiane sia come
lavoratori autonomi. Visiteranno inoltre enti e agenzie di supporto alle
imprese con cui potranno stabilire contatti. Ci si può iscrivere entro e
non oltre il 1° Dicembre 2003: l’attività formativa avrà inizio il 10
Dicembre
2003 a
Milano e prevede la partecipazione al massimo di 15 persone. Le iscrizioni
verranno accettate fino ad esaurimento dei posti disponibili, sulla base
dell’ordine di arrivo e del grado di rispondenza ai requisiti definiti:
avere una buona conoscenza della lingua italiana parlata e scritta,
provenire da uno dei Paesi appartenenti all’area del Maghreb. Le domande
dovranno essere inviate alla segreteria corsi Formaper in via Camperio
1 a
Milano, oppure via fax allo 02/8515.5331 o per e-mail: formaper.Mkt@mi.camcom.it
La durata del corso è di 320 ore, con frequenza obbligatoria di 4 ore
giornaliere dal lunedì al venerdì. E’ previsto un rimborso spese per
quanto riguarda il vitto durante le giornate di corso e il trasporto per
raggiungere la sede del corso. Per informazioni: segreteria corsi, Tel.
02-8515.5385, indirizzo E-mail: formaper.Mkt@mi.Camcom.it
- www.Formaper.com
I MARATONETI PASSANO IL TESTIMONE AI GOVERNI RIUNITI A
MILANO : “SUL CLIMA DOVETE CORRERE”
Milano, 1° dicembre 2003 - I maratoneti che hanno raccolto l’appello del
Wwf rilanciato da Alberto Cova di diventare ambasciatori per il clima ora
passano il testimone ai delegati arrivati a Milano per
la Cop
9: per salvare il clima bisogna continuare a correre. I corridori della
Milano City Marathon che hanno risposto all’appello del Wwf indossando il
pettorale “corriamo per salvare il clima” hanno mandato un chiaro
messaggio ai delegati dei 188 paesi presenti a Milano per il vertice
mondiale che inizia oggi in Fiera: per il clima bisogna correre, non
possiamo più perdere tempo. L’emergenza clima non è una minaccia per il
futuro ma una realtà di oggi. Negli ultimi 50 anni la concentrazione di
anidride carbonica è aumentata del 32%. Gli scenari che si delineano
prevedono un aumento delle temperature medie terrestri fino a 5 gradi,
l’innalzamento dei livelli dei mari da
14 a
80 centimetri
, la tendenza dell'aumento di eventi estremi (alluvioni, ecc.) e dei periodi
di siccità. Il Wwf esorta i governi dei 188 paesi che partecipano alla Cop9
ad accelerare quei processi per combattere il cambiamento climatico.
L’appello del Wwf è rivolto a tutte le nazioni che hanno ratificato il
Protocollo di Kyoto affinchè comincino da subito ad ottemperare agli
impegni previsti dal trattato e alla Russia affinchè lo ratifichi al più
presto in modo da renderlo uno strumento che ha forza di legge
internazionale. L’impegno di Milano City Marathon per l’ambiente non si
ferma qui. Come organizzatore del grande evento sportivo ha aderito alla
proposta del Wwf Italia, Erci Team e Rosa Associati di avviare nella
manifestazione della Maratona di Milano un processo di valutazione al fine
di migliorare le prestazione ambientali dell’evento. Il percorso di
certificazione ambientale della Maratona di Milano; sarà sottoposto,
verificato e controllato da un Ente Certificatore riconosciuto, potrà
rendere
la Maratona
di Milano la prima Maratona al Mondo dotata di un sistema di gestione
ambientale certificato. Una importante e lungimirante decisione del Milano
City Marathon: un contributo dello sport allo sviluppo sostenibile.
Www.wwf.it/clima
AMBIENTE: IL BILANCIO “VERDE” RIGUARDA ORA 8 MILIONI
DI ITALIANI È GIUNTO AL TERMINE CON SUCCESSO IL PROGETTO CLEAR-LIFE.
DICIOTTO ENTI LOCALI HANNO APPROVATO UN ECO-BILANCIO ACCANTO A QUELLO
FINANZIARIO. LO SVILUPPO SOSTENIBILE È OGGI UN OBIETTIVO PIÙ CHIARO PER 8
MILIONI DI ITALIANI, PARI A CIRCA IL 14% DELLA POPOLAZIONE NAZIONALE.
Milano, 1 dicembre 2003 - Dodici comuni e sei province del nostro paese
hanno infatti approvato, per la prima volta in Europa, il Bilancio
ambientale accanto al Bilancio finanziario, per poter contabilizzare il
consumo di risorse naturali e prevedere gli impatti delle principali
politiche settoriali, in analogia a quanto avviene con i budget monetari. Il
progetto sperimentale, che termina in questi giorni dopo due anni di lavoro,
si chiama Clear (City and Local Environmental Accounting and Reporting -
Contabilità e report ambientali di città e comunità locali). Ha un valore
complessivo di 1.928.664,00 Euro (circa 3 miliardi e 730 milioni di lire) ed
è stato cofinanziato al 50% dalla Commissione europea nell’ambito del
programma Life-ambiente. Partner dell’iniziativa sono i comuni di:
Bergeggi, Castelnovo ne’ Monti, Cavriago, Ferrara, Grosseto, Modena,
Pavia, Ravenna, Reggio Emilia, Rovigo, Salsomaggiore, Varese Ligure; e le
province di: Bologna, Ferrara, Modena, Napoli, Reggio Emilia,torino. Altri
partner sono
la Regione Emilia
Romagna e l’associazione francese Les Eco Maires (i sindaci “verdi”),
che raggruppa circa 600 comuni. Capofila del progetto è il comune di
Ferrara. Obiettivo principale dell’iniziativa è stato appunto quello di
rendere possibile da parte dei 18 enti locali l’approvazione – prima in
giunta e poi in consiglio – del proprio Bilancio ambientale, preparato nel
corso di un periodo di sperimentazione coordinata. L’idea innovativa di
riforma della governance locale è contenuta nel primo disegno di legge
quadro sulla contabilità ambientale dello Stato, delle Regioni, delle
province e dei comuni presentata dal senatore Fausto Giovanelli, che già
nella passata legislatura era stato approvato dal Senato e attualmente è in
discussione nella commissione Ambiente del Senato insieme ad altri testi di
analogo contenuto. Il Bilancio ambientale consente il monitoraggio
dell’efficacia e dell’efficienza delle principali politiche dell’ente
per ciascun settore, dai trasporti all’energia, dall’urbanistica ai
rifiuti, attraverso indicatori fisici e indicatori monetari. Se diventasse
uno strumento di “ordinaria amministrazione”, come i partner Clear si
sono impegnati a fare, aiuterebbe gli amministratori a valutare le priorità
e a effettuare le scelte in ogni settore, mantenendo sempre presenti le
implicazioni dell’ambiente e quindi la qualità della vita dei cittadini
Nell’ambito del progetto è stato realizzato il manuale “Metodo Clear”,
che contiene i principi guida e le buone pratiche per redigere – tappa per
tappa – il Bilancio ambientale locale. Il volume sarà disponibile a
partire da metà settembre, anche nella più estesa versione Cd-rom che
contiene tutti i materiali, i documenti intermedi e i bilanci approvati dai
partner. Entrambe le pubblicazioni sono a cura di Edizioni Ambiente. Nel
sito www.Clear-life.it è disponibile un servizio di documentazione
riservato alla stampa, nonché tutti i bilanci ambientali dei partner,
insieme ai materiali, ai commenti e alle newsletter elaborati durante il
progetto
SITINDUSTRIE REALIZZA IN SVIZZERA UNA
COMMESSA PER 4 MILIONI DI EURO: LO SPETTACOLARE “CENTRO PAUL KLEE”
PROGETTATO DA RENZO PIANO
Milano, 1 dicembre 2003 - Il Gruppo Sitindustrie, tramite la controllata
svizzera Zwahlen & Mayr, quotata alla borsa di Zurigo, ha realizzato a
Berna, in soli 10 mesi, i lavori di carpenteria metallica
dell’avveniristico centro culturale dedicato alle opere dell’artista
Paul Klee. Lunedì 1 dicembre avverrà la cerimonia di consegna dei lavori.
1.200 tonnellate di acciaio, 330 spezzoni d’arco, 2.900 elementi
accessori,
35 km
di saldature, 5.000 bulloni e 15.000 ore di lavoro in cantiere per la posa
in opera. Questi dati danno l’idea della maestosità dell’ultimo
importante lavoro, nel settore della carpenteria metallica realizzato da
Sitindustrie tramite la propria controllata svizzera specializzata nella
progettazione, fabbricazione e montaggio di grandi costruzioni in acciaio.
Il Centro Paul Klee, voluto dalla fondazione Maurice e Martha Müller, è
un’opera “futurista” i cui ampi saloni saranno destinati
all’esposizione delle opere e degli studi del famoso artista svizzero Klee.
Inoltre il centro sarà dotato, nella parte sotterranea, di una sala per
concerti. La progettazione dell’opera è stata fatta dall’Arch. Renzo
Piano; il centro è costituito da tre costruzioni a forma di onda di diversa
misura che occupano una superficie complessiva di
11.500 metri quadrati
. “Sono estremamente soddisfatto del lavoro svolto - afferma Fausto
Bocciolone, giovane presidente del Gruppo Sitindustrie. – La stretta
collaborazione che si è stabilita fra l’Arch Renzo Piano, i suoi
assistenti e lo staff di Zwahlen & Mayr, ha permesso di trovare
soluzioni innovative per realizzare, nei brevi tempi richiesti, un’opera
unica sotto tutti gli aspetti: estetica, razionalità della costruzione e
durevolezza. Sitindustrie, però, non si ferma qui; è infatti già in corso
di realizzazione, sempre in Svizzera, un’altra prestigiosa opera: la
costruzione della nuova unità di produzione della famosa società svizzera
di orologi, Rolex, a Plan-les-ouates, al momento è il più grande cantiere
della Svizzera. Il complesso sarà composto da 11 piani per un volume totale
di oltre
660.000 metri cubi
.”
UN PROGETTO EUROPEO CONSENTE DI ELABORARE
UN TEST DI CORROSIONE A BASSO COSTO PER LE PETROLIERE
Bruxelles, 1 dicembre 2003 - In seguito alle devastanti fuoriuscite di
petrolio causate dalla mancata rilevazione della corrosione nelle petroliere
a scafo unico, come è accaduto nel 1999 con il disastro dell'Erika, l'Ue ha
finanziato un'iniziativa volta a semplificare le operazioni di verifica
dell'integrità strutturale di queste navi. Secondo le stime, su circa 7.000
petroliere di stazza medio-grande attualmente in servizio, 5.000 sono a
scafo unico. Ciò significa che l'enorme quantità di greggio trasportata su
queste navi è stivata all'interno di pareti metalliche di circa
20 millimetri
di spessore. Mentre la corrosione esterna degli scafi è piuttosto lenta e
facile da individuare, le sostanze presenti all'interno della petroliera
possono corrodere lo scafo al ritmo di tre-quattro millimetri l'anno,
fenomeno la cui rilevazione richiede una procedura complessa e onerosa.
Poiché la petroliera dev'essere completamente svuotata prima di effettuare
le prove, la nave rimane fuori servizio per un determinato periodo di tempo,
e i costi complessivi per le petroliere di grande stazza possono raggiungere
anche il milione di euro. Tuttavia, nell'ambito di una precedente iniziativa
finanziata dall'Ue, si è scoperto che è possibile individuare la
corrosione mediante un test basato sulle emissioni acustiche (Acoustic
emissions testing - At). Tüv, la società austriaca specializzata in
tecnologie At che ha dimostrato l'efficacia di tale tecnica in condizioni
sperimentali, è stata selezionata per coordinare un'iniziativa varata
nell'ambito del Quinto programma quadro (5Pq), finalizzata all'elaborazione
di un metodo pratico di applicazione di questa tecnica alle petroliere in
servizio. A tal fine, come ha spiegato Peter Tscheliesnig di Tüv al
Notiziario Cordis, occorre sviluppare non solo speciali dispositivi per
effettuare misurazioni acustiche efficaci in ambienti esplosivi, ma anche
strumenti software che consentano di elaborare l'enorme quantità di dati
prodotta da quest'operazione e di trasformare tali informazioni in risultati
concreti. "Abbiamo convalidato il metodo e sviluppato i dispositivi e
gli strumenti software necessari. Una volta ottenuta la certificazione
ufficiale sulla sicurezza dei dispositivi in ambiente esplosivo, passeremo
alla fase di sperimentazione del sistema sulle navi in condizioni operative
reali", ha affermato Tscheliesnig. Al raggiungimento di quest'obiettivo
concorrono altri partner del progetto, fra cui il Registro polacco della
navigazione e l'Istituto marittimo di Danzica, che fornisce a Tüv
informazioni essenziali sulle esigenze delle industrie navali e della
sicurezza marittima. Il consorzio, inoltre, potrebbe istituire un gruppo di
utenti formato da società di navigazione, autorità portuali e organismi di
classificazione, al fine di contribuire alla sperimentazione della
metodologia. "Tüv si appoggia ai propri partner per la convalida e la
sperimentazione del sistema in condizioni reali, poiché non si trovano
molte petroliere in Austria", ha affermato Tscheliesnig. A suo avviso,
l'impatto esercitato da un simile sistema sarà notevole: "Una
procedura di questo tipo ridurrà a due-tre ore il tempo necessario per
rilevare la corrosione. Inoltre, le autorità competenti potrebbero
effettuare il test sulle navi che entrano in porto e garantire così che
potenziali disastri come quello della Prestige vengano evitati, grazie ad
una tempestiva prevenzione". Oltre ad offrire evidenti benefici
ambientali, secondo Tscheliesnig questo metodo sarà apprezzato
dall'industria della navigazione per la sua rapidità e i costi
relativamente ridotti. L'adozione di misure di sicurezza supplementari per
la prevenzione di disastri ambientali su vasta scala, inoltre, dovrebbe
contribuire a ridare lustro alla reputazione spesso danneggiata di questo
settore. Le richieste di brevetto per il metodo At e i relativi componenti
sono già state inoltrate e nei due anni e mezzo che restano prima della
conclusione del progetto, il consorzio auspica di poter sviluppare una
versione del sistema installabile in modo permanente a bordo delle navi, in
grado di inviare informazioni ai centri di elaborazione a distanza. Se
l'esito del progetto sarà positivo, il triste spettacolo delle migliaia di
tonnellate di petrolio riversate nell'ambiente a causa della corrosione
degli scafi potrebbe finalmente non essere più così familiare. Infolink: http://ship.Tuev.at/ship/index.pl
NUOVE COMMESSE IN ITALIA E ALL’ESTERO
CORONANO UN 2003 RICCO DI SODDISFAZIONI AVVIATA
LA PRODUZIONE DI
NUOVE BANCHINE GALLEGGIANTI ECO-COMPATIBILI, CHE NASCONO DA POLIMERI
RICICLATI
Milano, 1 dicembre Grande soddisfazione in Ingemar per i risultati
dell’anno che sta volgendo al termine, che vede nell’ultimo trimestre i
segnali di un brillante 2004 e l’avvio di nuove produzioni rispettose
degli eco-sistemi marittimi e dell’ambiente in generale. La società
milanese di ingegneria marittima, specializzata nella progettazione e
realizzazione di strutture galleggianti per uso industriale, turistico e
sportivo, ha infatti annunciato - in una nota del suo Presidente, Ing.
Lorenzo Isalberti - di essersi aggiudicata una serie di nuove prestigiose
commesse per la realizzazione di porti turistici e impianti per la nautica
in Italia e all’estero. La prima a Taranto, dove Ingemar realizzerà un
complesso polifunzionale interamente galleggiante, destinato all’ormeggio
di pescherecci e imbarcazioni da diporto, completo di piattaforme adibite a
servizi per la ristorazione e il tempo libero. Il nuovo sito, situato sul
“Mar Piccolo”, é parte di uno strutturato intervento pubblico di
risanamento dello storico lungomare cittadino, per il quale Ingemar
realizzerà circa 490m. Di pontili per l’ormeggio larghi 3m. E altri per
circa 320m. E 6m. Di larghezza, protetti da 290m. Di frangionde galleggianti
in cemento armato. L’impianto sarà dotato di quattro piattaforme
galleggianti - tre di 215mq. E una di 430mq., per una superficie complessiva
di 1.075mq. - dove troveranno spazio tutte le attività complementari.
L’intero complesso galleggiante coprirà una superficie di 5.335mq. La
seconda a Venezia, dove la soddisfazione per la validità dei test
effettuati con un impianto pilota, hanno portato al completamento della
prima installazione di frangionde galleggianti nella laguna Veneta, ambito
ideale per l’applicazione di questi manufatti, in alternativa alle opere
fisse tradizionali. L’installazione, che ha uno sviluppo di oltre 200m.,
è posizionata di fronte all’isola della Giudecca, in corrispondenza di un
centro cantieristico che deve essere protetto dalle onde di libeccio e dal
moto ondoso generato dalla imbarcazioni in transito. Grandi le aspettative
di Ingemar, la cui radicata presenza a Venezia è testimoniata da importanti
opere mobili quali i Ponti per le Festività del Redentore e della Salute,
che vede nell’applicazione delle strutture galleggianti una soluzione alle
molteplici esigenze della città, per il loro minimo impatto ambientale e
per la modestissima interferenza con il delicato regime idraulico della
laguna. Un’altra ad Atene, sulla scia delle installazioni da poco
realizzate per la vela ed il canottaggio delle Olimpiadi 2004, che vede
Ingemar coinvolta sul fronte dei porti turistici, con la fornitura dei
pontili galleggianti per Marina Zea. Per realizzare il nuovo progetto, che
prevede l’ampliamento del famoso marina del Pireo - punto di riferimento
dell’élite nautica internazionale - Ingemar produrrà 820m. Di pontili
galleggianti di due differenti tipologie, in funzione delle diverse
prestazioni e condizioni di impiego. Grande la soddisfazione per aver
superato un’agguerrita concorrenza internazionale, con proposte non solo
economicamente favorevoli, ma anche e soprattutto, tecnicamente più
avanzate e diversificate in funzione delle specifiche esigenze degli
interventi. Inoltre, in attesa del secondo lotto dei lavori per
la Guardia Costiera
Kuwaitiana, prosegue l’attività Ingemar nei Paesi del Golfo, dove la
società ha già dimostrato in passato una buona competitività e
un’efficiente organizzazione operativa locale. L’ultima aquisizione in
termini temporali, concerne una commessa in Kuwait per il Dipartimento dei
Vigili del Fuoco del Mare, che ha commissionato a Ingemar i nuovi pontili
galleggianti per i propri mezzi navali. Il 2004, infine, 25° anno di
attività per Ingemar, coinciderà anche con l’impegno dell’Azienda
nella ricerca e nell’utilizzo di nuovi materiali eco-compatibili di alta
qualità, ottenuti dal riciclo industriale delle materie plastiche e
destinati, in prospettiva, a sostituire i pregiati legnami da rivestimento,
quale autonomo contributo alla causa della salvaguardia ambientale e della
deforestazione del pianeta.
SUPERIORE TENUTA E MAGGIORE FACILITÁ DI
INSTALLAZIONE DUPONT DOW ELASTOMERS PRESENTA LE TENUTE KALREZ
BONDED SEAL PER VALVOLE DI SEMICONDUTTORI
Milano, 1 dicembre 200 - Dupont Dow Elastomers www.Dupont-dow.com
ha introdotto sul mercato le
tenute perfluoroelastomeriche Kalrez "bonded
seal" www.Kalrez.com che
superano le prestazioni dei tradizionali O-ring e ne risolvono anche i
problemi. Queste nuove tenute, destinate a sportelli di valvole a slitta e a
saracinesca, offrono infatti maggiore durata e minori tempi di installazione
riducendo i tempi di sostituzione. "Dupont Dow Elastomers continua a
migliorare la tecnologia di tenuta. Il design delle nostre guarnizioni
"bonded seal" si unisce alle prestazioni superiori di Kalrez Sahara(tm)
8085 per offrire superiori capacita' di tenuta", ha dichiarato Masato
Chida, Dupont Dow Elastomers Global Semicon Marketing Manager, Kalrez . Per
una tenuta ottimale, le guarnizioni "bonded seal" in Kalrez , a
differenza dei tradizionali O-ring, sono in una posizione 'fissa' per
ridurre il movimento durante l'azionamento degli sportelli. Il design delle
tenute e' stato inoltre ottimizzato mediante l'analisi a elementi finiti (Fea)
cosi' da ridurre le notevoli sollecitazioni localizzate. Di conseguenza, sia
la generazione di particelle che le prestazioni di tenuta risultano
notevolmente migliorate rispetto agli O-ring tradizionali. Inoltre, le
tenute "bonded seal" in Kalrez possono
essere montate e smontate in modo semplice e rapido; eliminano la necessita'
di pulire la sede dell'O-ring durante la manutenzione; riducono i problemi
di installazione come l'allineamento difettoso, ed assicurano la
rintracciabilita' di tutti i componenti grazie alla confezione con codice a
barre. Queste tenute possono essere prodotte in base alle esigenze dei
clienti ed essere associate all'eccezionale resistenza al plasma di Kalrez Sahara(tm)
8085. Le tenute in Kalrez Sahara(tm)
8085 sono disponibili per applicazioni di incisione, carbonizzazione, Hdpcvd,
Pecvd, Sacvd e di processo Cvd su wafer di metallo. Kalrez Sahara(tm)
8085 presenta una ridotta generazione di particelle e bassa perdita di peso
migliorando il rendimento del wafer, in alcuni casi, fino al 200 % in
ambienti aggressivi come nel caso di pulizia con plasma Nf3. Offre non solo
eccellenti proprieta' meccaniche ma e' anche adatto ad applicazioni di
tenuta sia statiche che dinamiche come gli sportelli delle valvole a slitta
o a saracinesca, ingressi gas, tenute per ugelli gas e tenute di
alimentazione gas.
BOCCONI, CRESCONO LE ATTIVITÀ ALL’ESTERO E IL CAMPUS
METROPOLITANO A MILANO
LA CINA
, I PAESI DELL’EUROPA CENTRO-ORIENTALE E L’AREA DEL MEDITERRANEO SONO
LA NUOVA FRONTIERA
DELLA BOCCONI. IL RETTORE PROPONE UN NETWORK DI LAUREATI BOCCONI DOCENTI DI
RUOLO ALL’ESTERO.
Milano, 1 dicembre 2003: Il rettore della Bocconi, Carlo Secchi, ha
inaugurato l’anno accademico 2003-2004 sottolineando come i confini
dell’Università si stiano allargando, sia per quanto riguarda
l’internazionalizzazione della ricerca, dei docenti e dei programmi di
formazione, sia per quanto riguarda l’avanzamento del campus
metropolitano, che si va strutturando intorno alla sede centrale di via
Sarfatti. Nel corso della cerimonia è stato ricordato Alberto Falck di
fronte alla sua famiglia, che sedeva in platea. Ad Alberto Falck e
all’Associazione Italiana delle Aziende Familiari (Aidaf), da lui fondata
e presieduta fino alla scomparsa, è stata intitolata una cattedra di
Strategia delle aziende familiari.
La Cina
, i Paesi dell’Europa Centro-orientale che stanno per entrare
nell’Unione Europea e l’area del Mediterraneo sono le nuove frontiere
della Bocconi, sia come localizzazione di nuove opportunità di scambio e
stage per gli studenti, sia perché l’Università è intenzionata a
svolgere un ruolo importante nel loro sviluppo scientifico, ponendosi al
centro di un importante flusso di ricercatori in entrata e in uscita. Per
porsi al centro di questo flusso e promuovere una proficua
cross-fertilization, Secchi ha proposto l’idea di formare un network di
laureati Bocconi oggi docenti di ruolo nelle università straniere. E per
illustrare i benefici reciproci di un continuo rapporto di collaborazione,
ha voluto che la prolusione dell’anno accademico fosse tenuta da un
laureato illustre come Alberto Alesina, oggi direttore del Dipartimento di
Economia della Harvard University. Alesina, presentando una serie di dati,
ha sostenuto che la mancanza di concorrenza tra gli atenei e di adeguati
incentivi, anche economici, ai docenti non consente all’università
italiana di produrre abbastanza ricerca di valore internazionale. Si potrà
arrivare a una soluzione, secondo il professore di Harvard, solo
abbandonando con decisione il sistema esistente, attraverso l’abbandono
del valore giuridico della laurea e del sistema dei concorsi per diventare
professori. Le università, libere di assumere chi ritengano idoneo,
dovrebbero poi parametrare le retribuzioni alla produttività nella ricerca
e nell’insegnamento. Nella consapevolezza dei ritmi frenetici del
cambiamento, l’Università Bocconi ha anticipato, tre anni fa, le
riflessioni sul proprio posizionamento internazionale, ha ricordato il
presidente, Mario Monti, istituendo un Comitato di Valutazione
Internazionale formato dai professori Antonio Borges (già direttore dell’Insead),
Lars Nielsen (già a Insead e Università di Copenaghen) e John Shoven (Stanford).
Le raccomandazioni formulate da questo comitato sono oggi in corso di
implementazione, grazie anche alla presenza di Antonio Borges nel Consiglio
di Amministrazione e nel Comitato Esecutivo dell’Università. Per
pervenire in tempi brevi a un piano strategico particolarmente orientato
alle esigenze di competitività sottolineate anche dal professor Alesina,
sta lavorando a pieno ritmo un apposito Comitato per
la Pianificazione Strategica
, presieduto dal professor Luigi Guatri. Compito del Comitato è la
definizione, per il lungo periodo, di obiettivi, posizionamento di mercato,
tipologia di offerta, priorità e risorse dell’Ateneo. Alla fine della
mattinata Monti e Secchi hanno accompagnato alcune autorità nella visita al
cantiere del nuovo edificio Bocconi che sorgerà tra viale Bligny e via
Roentgen. L’edificio è destinato ad ampliare gli spazi a disposizione
dell’Università, completando il Piano Bocconi 2000. Il nuovo edificio è
stato progettato dallo studio Grafton Architects che ha vinto il concorso
internazionale ad inviti bandito dalla Bocconi nel settembre 2001; a tale
concorso avevano partecipato dieci studi di architettura, di cui tre
italiani e sette provenienti da diversi Paesi europei. L’immobile ospiterà
883 uffici, con circa 1000 posti lavoro, l’Aula Magna, con circa 1000
posti suddivisi in due sale, e alcuni servizi, tra cui un centro medico, un
bar, la reception, una libreria, una banca e un’agenzia viaggi. Inoltre
verranno realizzate tre sale conferenze, una sala riunioni e un parcheggio
sotterraneo da 190 posti auto. L’ampliamento del campus proseguirà, anche
al di là del completamento dell’edificio, con la ristrutturazione di un
immobile sito in viale Bligny, la cui cessione alla Bocconi è stata
deliberata dalla Giunta Municipale di Milano il 25 novembre. Un anno fa,
inoltre, è stato firmato il protocollo di intesa con il Comune per
verificare la fattibilità del Piano Integrato di Intervento riguardante
l’area attualmente occupata dalla Centrale del Latte.
IL MASTER UNIVERSITARIO IN INTERIOR DESIGN NELLA SCUOLA
POLITECNICA DI DESIGN, SPD, DI MILANO
Milano, 1 dicembre 2003 - Un contenitore di creatività, idee e progetti che
spaziano dal design di prodotto alla comunicazione visiva. Il nuovo anno
accademico in Spd presenta conferme e novità di rilievo. A fine ottobre
hanno preso il via i Master 2003-
2004 in
Industrial, Interior, Transportation, Visual e Web Design. A fine gennaio
inizia invece la prima edizione del Master Universitario in Interior Design,
in collaborazione con il Politecnico di Milano, Facoltà del Design. Il
programma che unisce aula, laboratorio e stage, esplora ambiti di progetto a
vocazione domestica, gli spazi della distribuzione e dell’ospitalità, gli
ambienti di lavoro. Scuola Politecnica di Design che nel 2004 compie 50
anni, continua ad alimentare nuove energie: sono 200 i giovani designer Spd,
provenienti da tutto il mondo e coinvolti in progetti che valorizzano il
talento e la creatività di ciascuno. Elemento comune ai diversi percorsi
didattici è l’orientamento alla ricerca, in stretta collaborazione con le
aziende e le istituzioni del settore. I Laboratori di progettazione di tutti
i Master Spd sono guidati da professionisti di primo piano: da Denis
Santachiara e Roberto Lucci (Lucci e Orlandini) per l’Industrial Design a
Patricia Viel (Citterio and Partner) nell’area Interior passando per il
laboratorio di Car Design, guidato da Marco Bonetto. Elio Carmi (Carmi e
Ubertis Design, Gruppo Publicis) e Heinz Waibl coordinano invece l’area
Comunicazione Visiva. Particolarmente ampio il ventaglio di temi affrontati
nel Master di Industrial Design. In collaborazione con Nava Design gli
studenti progetteranno uno storage system, un contenitore modulare che
diventa elemento di arredo e di organizzazione dello spazio. La tecnologia,
dal 2002 al centro di una ricerca per Microsoft, torna protagonista con lo
sviluppo di strumenti di comunicazione intelligenti, miniaturizzati e
indossabili. Il Master Spd in Interior Design si concentra sull’exhibit
prendendo in considerazione allestimenti fierisitici, spazi di retail, shop
in shop. I docenti Cristiana Vannini e Paolo Cesaretti hanno avviato anche
il progetto Ikube by Ikea: ripensare gli appartamenti milanesi degli
studenti internazionali della scuola, da progettare nello spirito di scambio
e contaminazione tra culture diverse. Il Laboratorio di Transportation
Design, in collaborazione con il Centro Stile Alfaromeo interpreta il mito
dell’auto sportiva, assecondando la vocazione del marchio italiano.
Infine, mentre gli studenti di Visual Design sono impegnati in un progetto
di comunicazione integrata per il settore pubblico, il Master di Web Design
sostiene l’azione del Cesvi e del fotografo Giovanni Diffidenti. I suoi
scatti offriranno agli studenti il materiale di partenza per la
realizzazione di un sito che accresca l’informazione e la sensibilità sul
problema Aids in un continente spesso dimenticato: l’Africa. Anche
quest’anno i progetti finali saranno presentati alla stampa a giugno 2004.
Scuola Politecnica di Design Spd Infolink:
www.Scuoladesign.com
“MANAGEMENT LAB”
Lecco, 1 dicembre 2003 - Nel mese di novembre il Gruppo Scuola dell’Unione
Industriali della Provincia di Lecco ha organizzato in collaborazione con
Dharma Srl l’iniziativa “Management Lab” che ha coinvolto 24 studenti
dell’Istituto Parini di Lecco. Un Laboratorio di Management è uno
straordinario ambiente di apprendimento, un mondo virtuale dalle
caratteristiche uniche nel quale il tempo e lo spazio possono essere
compressi a piacere. Un corso basato sul concetto di Laboratorio di
Management offre la possibilità ai partecipanti di osservare gli effetti
delle proprie scelte su tutto il sistema-azienda, permettendo di coglierne
le principali dinamiche. I partecipanti, organizzati in team, sono stati
chiamati a gestire nel medio periodo una vera e propria "azienda
virtuale", rappresentata da un modello di simulazione su computer di
una impresa reale. Un’attività estremamente pratica, grazie alla quale i
partecipanti al corso sono stati portati a comprendere e dominare la
complessità del sistema-azienda. L’iniziativa si è svolta nei giorni
5,19,26 novembre 2003 dalle ore 14:00 alle ore 18:00. Le “giocate” sono
state seguite da alcuni imprenditori del Gruppo Scuola. Mercoledì 3
dicembre alle ore 14:00 presso l’Itc Parini gli studenti presenteranno il
lavoro svolto. Il Presidente dell’Unione, Rossella Sirtori, e Elio Mapelli,
responsabile del Gruppo Scuola, premieranno una delle quattro squadre.
Segreteria – tel. 0341.477.208 – e_mail: radaelli@ui.Lecco.it
DAIMLERCHRYSLER ED UNESCO PRESENTANO
MONDIALOGO
Parigi/stoccarda. 1 dicembre 2003 - Daimlerchrysler ed Unesco hanno
presentato il concorso Mondialogo School Contest ed il premio Mondialogo
Engineering Award per la promozione del dialogo, lo scambio, il rispetto e
la tolleranza interculturale. Le due iniziative sono i principali pilastri
del programma Mondialogo, che nasce dalla collaborazione tra Unesco ed il
Gruppo automobilistico tedesco-americano. L'iniziativa prevede anche la
creazione del sito internet www.Mondialogo.org, un portale che servirà a
promuovere una più ampia partecipazione e condivisione delle conoscenze e
delle esperienze. "Mondialogo si propone di insegnare a vivere insieme,
un obiettivo fondamentale del nuovo secolo", ha dichiarato Koichiro
Matsuura, Direttore Generale Unesco ed uno dei due patron di Mondialogo.
"Incoraggiando i giovani ad interagire con persone di altri Paesi del
mondo, Mondialogo li aiuterà a conoscersi ed a comprendersi reciprocamente.
Lavorando insieme e risolvendo problemi, i giovani rappresentano un buon
esempio da seguire". "Il nostro è un Gruppo che opera a livello
mondiale. Siamo pertanto coscienti di quanto sia importante che persone di
origine, lingua, educazione e cultura differenti imparino ad interagire fra
loro in maniera aperta e priva di riserve. Con Mondialogo incoraggiamo lo
scambio di punti di vista ed esperienze fra persone della stessa età in
ogni parti del mondo, di creare reti di conoscenze e di farsi nuovi
amici", ha dichiarato Jurgen E. Schrempp, Presidente del Consiglio di
Amministrazione di Daimlerchrysler e patron di Mondialogo. Il concorso
Mondialogo School Contest si rivolge alle quasi 4.000 scuole superiori, che
fanno parte di Aspnet (Associated School Project Network) di Unesco, ed alle
scuole superiori di tutti i Paesi. Gli studenti di età compresa tra i 15 ed
i 18 anni possono iscriversi fino alla fine dell'anno. Ogni scuola iscritta
sarà gemellata con un'altra in un altro continente, con la quale lavorerà
su un progetto comune che richiederà un dialogo approfondito. E' ammesso
ogni genere di espressione e di comunicazione. Le scuole possono sviluppare
un gioco, comporre un brano musicale, dipingere quadri, registrare un video,
realizzare un documentario fotografico oppure un collage, stampare un
giornale, scrivere una storia, una favola oppure una poesia, progettare un
capo di abbigliamento oppure un gioiello, creare una pagina internet. Tutti
i campi di espressione ritenuti adatti dalle scuole partecipanti sono
ammessi. Una giuria internazionale esaminerà le iscrizioni, che devono
pervenire entro il 30 giugno 2004, e sceglierà 25 gruppi tra i quali due
"delegati", che saranno invitati con l'insegnante responsabile a
partecipare al Convegno Internazionale di Mondialogo che si svolgerà a
Settembre
2004 a
Barcellona. Ai tre migliori gruppi di lavoro andranno premi di 500, 1.000 e
1.500 Euro, utilizzabili per beneficenza nelle loro scuole. Il premio
Mondialogo Engineering Award si rivolge invece agli studenti di oltre 6.000
Università nel mondo purché lavorino insieme su progetti di sviluppo
sostenibile sui seguenti tempi: fornitura d'acqua, produzione di cibo,
edilizia, gestione delle misure igieniche e dei rifiuti, medicina e salute,
sviluppo energetico, trasporti e mobilità, comunicazione, industria e
produzione, studio delle risorse naturali, protezione civile e
ricostruzione. Una giuria internazionale sceglierà i migliori progetti ed a
marzo 2005 assegnerà 20 premi Mondialogo Engineering Award, ognuno dei
quali di 15.000 Euro. E' stato creato un portale internet www.Mondialogo.org
dove si possono trovare informazioni sulle diverse culture e prendere
accordi a livello mondiale. I partecipanti al concorso possono inoltre
presentare se stessi, le loro idee ed i progetti, nonché avviare scambi con
i propri partner.
BUON SAMARITANO PER L’EMERGENZA FREDDO
LUNEDÌ 1° DICEMBRE , ALLE 21, RIPARTE IL SERVIZIO A FAVORE DELLE PERSONE
DISAGIATE
Milano, 1 dicembre 2003 - Lunedì 1° dicembre, alle 21, ripartirà il
servizio Buon Samaritano Per L’emergenza Freddo. Un progetto importante
che Atm S.p.a., l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Milano
e
la Fondazione F.lli
di S.francesco d’Assisi Onlus hanno fortemente voluto per prestare
assistenza persone senza fissa dimora durante il periodo invernale. Gli
interventi di soccorso effettuati dai volontari hanno generato risultati
positivi che confermano l’indubbia valenza caritatevole e sociale
dell’iniziativa. Un dato su tutti: nel periodo di effettuazione del
servizio, non si sono verificati decessi di persone che hanno passato la
notte all’aperto. L’esperienza Dello Scorso Inverno L’autobus del
‘Buon Samaritano’ è stato in servizio per 107 giorni (dal 12 dicembre
2002 a
fine marzo 2003, dalle 21 all’1 di notte ), per un totale di 321 ore,
percorrendo
2.675 chilometri
. Le persone assiste sono state complessivamente 2.241: tutte hanno chiesto
ascolto e ristoro (con bevande calde e generi alimentari); di queste 351
hanno avuto assistenza sanitaria, 244 sono state portate presso un centro di
ricovero per la notte, 479 hanno avuto coperte, sacchi a pelo e indumenti.
Le Novità Di Quest’anno Dal 1° dicembre l’autobus del “Buon
samaritano” (un autotreno di
18 metri
completamente revisionato e riprogettato nell’officina Atm di via Molise
lo scorso anno) riprenderà la sua attività itinerante nell’area
cittadina. Le novità di quest’anno, dettate dall’esperienza maturata
‘sul campo’, riguardano il lay-out interno del mezzo e il miglioramento
negli arredi. Questi i principali cambiamenti apportati: ampliamento della
zona giorno dedicata alla saletta di accoglienza e ristoro e
all’ambulatorio medico; installazione di un sanificatore per l’ambiente.
Rimangono invece invariate le modalità di intervento: l’autobus,
totalmente riscaldato e collegato con
la Sala Operativa
di Atm, su chiamata si muoverà sul territorio cittadino per fornire ristoro
con cibi e bevande calde A bordo del veicolo, oltre a un autista di Atm,
opereranno ogni notte tre volontari della Fondazione San Francesco, un
medico dell’Associazione Medici del Mondo e uno o due volontari dei City
Angels Lombardia.
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