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2003 anno 6°  

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1  DICEMBRE 2003

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SUMMIT MONDIALE DELLE NAZIONI UNITE SULLA SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE: IL RUOLO DELL'ICT PER IL "BUON GOVERNO" E UN NUOVO MODELLO DI SVILUPPO

Roma 1 dicembre 2003 - Le Nazioni Unite per la prima volta mettono il mondo attorno ad un tavolo per affrontare la delicata questione dell'applicazioni delle nuove Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione (Ict). Garantire l'accesso al tali tecnologie ed in particolare di Internet; il ruolo che questi strumenti possono avere per uno sviluppo sostenibile; i criteri per garantire la sicurezza delle reti e favorire fiducia nel loro utilizzo: questi sono infatti i grandi temi che saranno affrontati al primo Summit Mondiale sulla Società dell'Informazione - organizzato dalle Nazioni Unite a Ginevra dal 10 al 12 dicembre - da almeno 5 mila delegati di 185 Paesi; da oltre 60 Capi di Stato e di Governo, di cui una decina dell'Ue, nonché da esponenti di varie organizzazioni governative e non governative e del mondo imprenditoriale internazionale. La delegazione del Governo Italiano sarà guidata da Lucio Stanca, ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, che ha la delega per la Società dell'Informazione. Già martedì e mercoledì prossimi il ministro riferirà alle Camere sul Summit, sulle questioni ancora aperte e sugli orientamenti che il Governo intende sostenere in previsione di tale evento, ma raccoglierà anche le indicazioni che il Parlamento vorrà fornire in questa circostanza. Tra i punti oggetto di intense discussioni ci sono "governo" di Internet: quale sia il soggetto più appropriato per la gestione internazionale di Internet; media: come garantire il pluralismo dell'informazione e della proprietà dei media, la libertà di accesso e di utilizzo dell'informazione; diritti umani: in che modo riaffermare i diritti umani già sanciti in ambito Nazioni Unite - in particolare diritto allo sviluppo, libertà di espressione - come fondamenti della Società dell'Informazione; sicurezza: come conciliare la libera circolazione delle informazioni attraverso la Rete con la sicurezza dei contenuti e dei soggetti che accedono ad Internet; finanziamento: quali sono le forme migliori per concorrere a colmare il "divario digitale" esistente tra Nord e Sud del mondo. Il Vertice, che vede in prima linea il Governo Italiano quale Presidente di turno dell'Ue, sarà l'occasione per definire una strategia comune a livello mondiale per la creazione di una Società dell'Informazione aperta a tutti. Nel corso dei negoziati preparatori al Vertice, l'Italia ha proposto ed ottenuto la riaffermazione della centralità delle Ict come strumento per la realizzazione degli obiettivi di buon governo. Tali principi ispirano l'iniziativa italiana, voluta dal Presidente del Consiglio dei Ministri, per promuovere e realizzare progetti di eGovernment nei Paesi in Via di Sviluppo.

STANCA: INNOVAZIONE TECNOLOGICA PER RILANCIARE IL MADE IN ITALY EMESSO BANDO CON UN FINANZIAMENTO DI 63 MILIONI DI EURO PER L'INNOVAZIONE NELLE PMI
Treviso, 1 dicembre 2003 - "Le esportazioni italiane continuano ad essere deboli in tutti i prodotti ad alta tecnologia, ossia quelli che vanno acquisendo un peso crescente nel commercio internazionale. Su questo fronte il ritardo italiano è strutturale e ripropone la questione dell'efficienza del nostro modello di specializzazione industriale. Per questo è necessario arricchire il Made in Italy con contenuti tecnologici più elevati". È la 'ricetta' dettata da Lucio Stanca, ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, nel suo intervento al convegno su "Opportunità di finanziamenti a Nord Est: un carico di innovazione per non frenare la locomotiva d'Europa", a Treviso, provincia che ha uno dei tessuti imprenditoriali più dinamici in Europa, con uno scenario contraddistinto da oltre 91 mila imprese, una ogni 8 abitanti; con un saldo attivo nel 2002 di 460 imprese e con quasi 6 imprenditori su 10 di età inferiore ai 35 anni. Per promuovere la diffusione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (Ict) nelle piccole e medie imprese, per migliorare la loro competitività, il ministro Stanca ha reso noto che con il collega Antonio Marzano ha appena emesso un bando tematico con un rifinanziamento di 63 milioni di euro sulla legge 46/, già pubblicato in Gazzetta Ufficiale. In particolare, ha aggiunto l'esponente di Governo, "saranno finanziati programmi di sviluppo precompetitivo di piccole-medie imprese per la sperimentazione, progettazione e realizzazione, con l'uso di applicazioni informatiche innovative, di nuovi processi aziendali relativi alle fasi di ideazione, approvvigionamento, produzione, distribuzione, commercializzazione, finalizzati allo sviluppo di nuovi prodotti e servizi e alla riduzione dei costi aziendali". Fattori di premialità, ha precisato, "saranno le aggregazioni di imprese e la collaborazione tra imprese ed università". L'iniziativa rientra nei provvedimenti a breve previsti dal "Piano per l'Innovazione Digitale nelle imprese", lanciato nel luglio scorso dai ministri Stanca e Marzano. Il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie ha poi sottolineato che " la Commissione Europea ha riconosciuto che, sebbene la ricerca fornisca un importante contributo, senza iniziativa imprenditoriale nell'innovazione non c'è creazione di valore. In sostanza, la ricerca è necessaria ma non sufficiente allo sviluppo e alla competitività, per i quali invece è fondamentale l'innovazione tecnologica e in particolare quella digitale". Stanca ha citato ad esempio l'esperienza Statunitense: "La ripresa economica in atto negli Usa è stata determinata soprattutto da una considerevole accelerazione degli investimenti nell'innovazione". Del resto, ha precisato, "ogni euro investito in capitale digitale genera almeno 1,8 euro di prodotto aggiunto, mentre lo stesso investimento in capitale non digitale produce solo 1,1 euro di incremento". Infine il ministro Lucio Stanca ha preannunciato altre misure per le piccole e medie imprese, come quelle previste per sostenere la ricerca applicata e per migliorare l'integrazione fra reti di Pim e il sistema logistico attraverso l'Ict, ma anche iniziative a medio termine come i sostegni al venture capital, accordi di programma quadro e misure di carattere regolamentare.

I PARTECIPANTI AD UNA CONFERENZA CONCORDANO SULL'IMPORTANZA DELLA DIMENSIONE PANEUROPA NELLO STUDIO DEI VALORI SOCIALI
Bruxelles, 1 dicembre 2003 - L'importanza dello "European Social Survey" (Ess - Indagine sociale europea) risiede non solo nella sua attività di osservazione dei valori alla base della società europea, ma anche nel suo assetto organizzativo e finanziario innovativo, che può essere considerato un valido modello per la ricerca collaborativa nel suo complesso. Tali sono le conclusioni raggiunte durante la sessione di chiusura della conferenza di lancio dell'Ess, tenutasi il 25 e 26 novembre a Bruxelles. Istituito dalla Fondazione europea della scienza, l'Ess è finanziato anche dalla Commissione europea nell'ambito del Quinto programma quadro e da istituti nazionali di finanziamento scientifico di 23 paesi partecipanti, fra cui i 15 Stati membri dell'Ue e cinque paesi in fase di adesione e candidati. La maggior parte dei presenti alla conferenza ha condiviso il punto di vista espresso dal commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin, secondo il quale l'Ess "è un esempio concreto di Spazio europeo della ricerca in azione", visto il coinvolgimento di attori e finanziatori nazionali ed europei. Intervenendo dal punto di vista di un'agenzia di finanziamento, Eili Ervela-myreen dell'Accademia di Finlandia ha affermato che questa è la prima volta in cui un numero così elevato di organismi nazionali di finanziamento avvia una simile collaborazione per un progetto. Sebbene siano sorti dei problemi a causa dei diversi calendari di finanziamento delle varie agenzie nazionali, tali difficoltà, a suo avviso, sono state in gran parte superate. Pur apprezzando che un numero così elevato di organismi di finanziamento si sia impegnato nei primi tre anni del progetto, la Ervela-myreen ha messo in guardia contro la tendenza a finanziare un progetto durante la sua fase pilota e a ridurre l'impegno negli anni successivi. A suo avviso, per scongiurare questo pericolo occorre fare ciò che altri oratori hanno affermato nei loro interventi, ovvero considerare l'Ess un'infrastruttura di ricerca degna di un finanziamento stabile. Roger Jowell, professore di Scienze sociali alla City University di Londra e direttore dell'Ess, ha affermato che lo studio dev'essere distinto dai sondaggi d'opinione, i quali tendono a concentrarsi sulle fluttuazioni a breve termine nelle percezioni del pubblico. L'ess, ha spiegato, si propone un obiettivo più ambizioso, ovvero produrre dati di tendenza rigorosi sui cambiamenti dei valori fondamentali per i cittadini. In merito alla questione del finanziamento pubblico, Jowell ha dichiarato: "Lo European Social Survey è assolutamente indipendente e non è stato creato per servire in alcun modo gli interessi della Commissione, se non nella misura in cui è necessario, ai fini di una buona governance, poter accedere a dati affidabili e di buona qualità". Durante la conferenza, della durata di due giorni, i ricercatori dell'Ess hanno presentato alcuni dei risultati della prima fase dell'indagine, basata sulla consultazione di circa 50.000 soggetti selezionati casualmente in 23 paesi. I risultati suggeriscono che, nel complesso, gli europei non hanno fiducia nei politici e nelle istituzioni, il tasso di partecipazione alle elezioni è basso e il tessuto sociale è debole. I raffronti internazionali, per contro, mostrano che mentre negli Stati Uniti sembra formarsi una generazione di giovani disillusi e alienati dalla società, in Europa i soggetti più giovani mostrano la stessa tendenza dei loro predecessori ad impegnarsi in organizzazioni di volontariato. Non paghi dei risultati raggiunti, alcuni partecipanti allo studio Ess stanno già pensando ad un futuro più ambizioso per la ricerca sociale europea quantitativa. Gordon Marshall, rettore dell'università di Reading (Regno Unito), ha affermato che la prossima tappa sarà costituita da uno studio di coorte completo, basato su un campione di 25.000 bambini nati in ciascuno Stato membro dell'Ue a distanza di qualche anno. Attraverso la creazione di un profilo delle loro caratteristiche biologiche, sociali e psicologiche, i ricercatori potrebbero approfondire la conoscenza dell'interazione fra i fattori genetici e sociali, ha affermato Marshall, il quale ha già in mente un nome per questo nuovo progetto: Ecos - European Cohort Study (Studio di coorte europeo). La conferenza si è conclusa su una nota d'ottimismo, quando Andrew Sors della Dg Ricerca della Commissione europea si è congratulato con i partecipanti all'Ess per i risultati ottenuti dopo solo tre anni e ha augurato loro un futuro all'insegna di nuovi successi. Infolink: http://www.Europeansocialsurvey.org

SESTA CONFERENZA MINISTERIALE EUROMEDITERRANEA: POTENZIARE E FAR AVANZARE IL PARTENARIATO
Bruxelles, 1 dicembre 2003 - La sesta Conferenza euromediterranea dei ministri degli Esteri, che si svolgerà a Napoli in data 2 e 3 dicembre, sarà l'ultimo incontro ministeriale prima dell'allargamento dell'Ue nel maggio 2004. I ministri discuteranno delle prospettive politiche ed economiche che offre alla regione la politica dell'Ue sull'Europa ampliata. Questa iniziativa offre ai partner geograficamente vicini all'Ue, in cambio di riforme politiche ed economiche tangibili, la graduale integrazione nel mercato interno europeo allargato e la possibilità di beneficiare in ultima analisi delle quattro libertà fondamentali dell'Ue: la libera circolazione di merci, servizi, capitali e persone. Si prevede che i ministri sostengano inoltre la proposta della Commissione1 di creare una Fondazione euromediterranea per il dialogo fra le culture, un'Assemblea parlamentare euromediterranea e uno strumento di prestito potenziato della Banca europea per gli investimenti (Bei) per incoraggiare gli investimenti del settore privato nella regione. L'incontro di Napoli è particolarmente importante alla luce della stagnazione del processo di pace in Medio Oriente, della lotta per riportare la pace in Iraq e dei sanguinosi attacchi terroristici a Istanbul, in Arabia Saudita e in Marocco, i quali evidenziano le minacce alla stabilità nella regione e sottolineano più che mai la necessità urgente per l'Europa di sostenere la riforma politica ed economica nella regione. A Napoli l'Europa riaffermerà la propria solidarietà con i partner mediterranei, che rivestono un'importanza geostrategica, in particolare per quanto riguarda la sicurezza, l'ambiente, l'energia e i flussi migratori. Sarà inoltre rafforzato ulteriormente il partenariato euromediterraneo (processo di Barcellona), che ha ottenuto notevoli progressi a partire dal 1995. Sono stati firmati accordi di associazione con tutti i partner ad eccezione della Siria, nel cui caso vi è la crescente speranza che i negoziati siano conclusi fra breve tempo (la prossima tornata di negoziati si svolgerà a Damasco l'8 e il 9 dicembre 2003). Parallelamente, sono state prese iniziative in materia di integrazione regionale, compresi gli scambi, l'interconnessione delle infrastrutture e l'armonizzazione dei regolamenti. Molto però resta ancora da fare. Il recente rapporto del Psnu sullo sviluppo umano arabo2 ha sottolineato che il potenziamento della democrazia, il rispetto dei diritti umani e il buon governo sono essenziali per lo sviluppo politico ed economico. Vi è una correlazione fra scarse capacità di governanza e blocco della crescita. Agli insufficienti tassi di crescita registrati nei paesi arabi nell'ultimo decennio, si sono aggiunti nella maggior parte dei casi i limitati progressi in materia di riforma politica. La Commissione attirerà l'attenzione sulla sua comunicazione del marzo scorso sugli orientamenti per la politica in materia di diritti umani e democratizzazione nel Mediterraneo3, che propone alcuni metodi per utilizzare parte delle risorse del programma Meda a beneficio dei paesi mediterranei che ottengono progressi più rapidi su tali questioni. L'incontro di Napoli fornirà risultati tangibili in numerosi campi. Sul fronte politico sarà istituita un'Assemblea parlamentare euromediterranea per consentire ai partner di incontrarsi in modo più formale al fine di scambiare idee ed esperienze sul funzionamento di un sistema democratico. Sarà concordato uno strumento di prestito potenziato della Banca europea per gli investimenti (Bei) per stimolare la crescita del settore privato e offrire un futuro accettabile alla crescente popolazione. Infine, onde ottenere il sostegno popolare e aumentare la comprensione fra le diverse culture, sarà creata una Fondazione euromediterranea per il dialogo fra le culture, la quale fungerà da catalizzatore delle iniziative volte ad accrescere il dialogo e a promuovere gli scambi, la cooperazione e la mobilità di persone a tutti i livelli, in particolare dei giovani. Dato che si tratterà dell'ultimo incontro ministeriale euromediterraneo prima dell'allargamento dell'Ue il prossimo maggio, la Commissione sottolineerà l'importanza politica del partenariato e metterà in evidenza il potenziale per una più stretta integrazione fra l'Europa e i paesi mediterranei, offerta dalla politica comunitaria sull'Europa ampliata. Questa iniziativa aprirà la possibilità di accedere a una più vasta serie di politiche e programmi Ue e di partecipare alle reti di trasporto, energia e telecomunicazioni trans-euromediterranee. Fornirà inoltre ulteriore sostegno al processo di liberalizzazione degli scambi e di riforma economica. Infine, vengono offerte una quota del mercato interno dell'Ue e la possibilità di beneficiare delle quattro libertà, ma la Commissione sottolineerà che il ritmo dei progressi e la profondità dell'integrazione con l'Europa dei partner mediterranei dipenderanno dall'impegno di ciascun paese e dall'attuazione di riforme politiche ed economiche. Per maggiori informazioni sul partenariato euromediterraneo vedi: http://europa.Eu.int/comm/external_relations/euromed/index.htm

LA COMMISSIONE EUROPEA ESPRIME SODDISFAZIONE IN MERITO ALL'ACCORDO SUL NUOVO REGOLAMENTO SULLE CONCENTRAZIONI
Bruxelles, 1 dicembre 2003 - Il Commissario Monti tiene ad esprimere la propria soddisfazione in merito all'adozione, oggi, della proposta di revisione del regolamento sul controllo delle concentrazioni (“regolamento sulle concentrazioni"). Monti ha dichiarato: "Il nuovo regolamento e i cambiamenti intervenuti a partire dall'anno scorso conferiranno all'Unione europea - ne sono convinto - un sistema senza pare per l'esame delle concentrazioni e delle acquisizioni in un'Unione con 25 membri". Il Consiglio dei Ministri responsabile della competitività dell'Unione europea ha espresso oggi il proprio accordo politico unanime sul testo modificato del regolamento sulle concentrazioni, la cui entrata in vigore è prevista per il 1° maggio, alla stessa data dell'allargamento dell'Unione. Il nuovo regolamento, la cui versione finale deve essere formalmente approvata in un prossimo Consiglio, introduce una certa elasticità nei tempi d'esame senza comprometterne al tempo stesso la prevedibilità, e rafforza il principio dello sportello "unico" a vantaggio delle imprese. Specifica inoltre che l'esame può riguardare tutti i tipi di scenari anticoncorrenziali, che si tratti della posizione dominante di una sola impresa o di effetti derivanti da una situazione di oligopolio che potrebbero nuocere al consumatore europeo. Questo chiarimento garantisce maggiore certezza giuridica nella misura in cui il nuovo test (per determinare se la concorrenza effettiva é ostacolata in modo significativo) definisce i parametri di valutazione coprendo, da un lato, tutte le concentrazioni che potrebbero avere un effetto negativo sulla concorrenza e delimitando, dall'altro, i margini d'intervento della Commissione. Il regolamento sulle concentrazioni è stato adottato per la prima volta nel 1989 ed è entrato in vigore il 21 dicembre 1990(1). In virtù di una clausola di revisione periodica, nel dicembre 2001 la Commissione ha avviato una consultazione che è sfociata, un anno dopo, nell'adozione di un pacchetto di riforme di ampia portata dirette a migliorare un regime di controllo delle concentrazioni che era già altamente apprezzato. Tali riforme consistono, oltre che nella proposta di modifica del regolamento sulle concentrazioni, in un pacchetto di misure non legislative volte a migliorare il processo decisionale e in particolare a rafforzare l'analisi economica e a rispettare maggiormente i diritti della difesa (si veda Ip/02/1856 dell'11 dicembre 2002). Alcune di queste riforme sono già realizzate, come la nomina di un economista capo della concorrenza e l'istituzione di un panel per valutare, con uno «sguardo nuovo», le conclusioni dell'equipe incaricata dell'indagine. Altre sono in fase d'adozione finale, come il codice di buone pratiche nello svolgimento delle indagini, e delle linee direttrici che chiariscano alle imprese e ai loro legali il modo in cui la Commissione esamina le concentrazioni «orizzontali», ossia fra imprese concorrenti. Altre linee direttrici sono previste per il 2004 (revisione delle comunicazioni esistenti e preparazione di linee guida sulle concentrazioni «non orizzontali»). Le modifiche sulle quali il Consiglio ha espresso il proprio accordo includono: l'abolizione del requisito di un accordo vincolante di concentrazione come presupposto indispensabile per una notifica. È quindi sufficiente dimostrare una reale intenzione di procedere a una tale operazione. Questo cambiamento è in linea con le “Pratiche raccomandate” elaborate in seno alla Rete internazionale della concorrenza; la possibilità, per le imprese partecipanti a una concentrazione in merito alla quale la Commissione non ha automaticamente competenza, di chiedere di beneficiare dello “sportello unico” se, in mancanza di un esame da parte della Commissione, l'operazione dovrebbe essere notificata in tre Stati membri o più; il rafforzamento dei poteri di indagine della Commissione, che saranno così ampiamente allineati ai poteri sui quali il Consiglio ha espresso il proprio accordo l'anno scorso nell'ambito del nuovo regolamento sull'applicazione degli articoli 81 e 82; l'estensione, di tre settimane supplementari, della durata della seconda fase dell'indagine quando le imprese partecipanti alla concentrazione presentano degli impegni. La fase Ii può anche essere prorogata di quattro settimane su richiesta delle parti o della Commissione, ma con il consenso delle prime, per approfondire l'esame di aspetti difficili in casi particolarmente complessi.

L'AGRICOLTURA E IL MEDITERRANEO: LA CONFERENZA DI VENEZIA SPIANA LA STRADA PER UNA MAGGIORE COOPERAZIONE
Venice/bruxelles, 27 November 2003 - Il 27 novembre , alla conferenza Euromed di Venezia, Franz Fischler, commissario europeo per l'Agricoltura, lo sviluppo rurale e la pesca, ha sottolineato che le regioni del Mediterraneo condividono una serie di problemi analoghi. "Un approccio comune, che non tiene conto delle frontiere tra i paesi, svolgerà certamente un ruolo importante per la sostenibilità rurale in quest'area. Ritengo che la conferenza di oggi abbia dimostrato la necessità di consolidare gli attuali partenariati e creare nuove aperture. L'obiettivo del 2010, fissato nel quadro del processo di Barcellona per la piena liberalizzazione degli scambi tra l'Ue e i nostri vicini dell'area mediterranea, dovrebbe essere assolutamente raggiungibile. L'agricoltura è un elemento importante dell'integrazione regionale nell'ambito del processo di Barcellona. Reputo fondamentale approfondire i rapporti con i nostri partner mediterranei, e la creazione di una piattaforma comune per alcuni aspetti della nostra politica agricola contribuirà a raggiungere questa meta. Fischler ha sottolineato che l'obiettivo finale sarebbe una cooperazione pacifica e uno sviluppo a favore di tutti gli abitanti della regione mediterranea, come previsto dal processo di Barcellona. "Ciò significa garantire che lo sviluppo economico e sociale non avvenga a scapito del patrimonio comune di una regione che è una delle culle della civiltà e dell'agricoltura. Significa anche un futuro sostenibile in cui sviluppare e approfondire i rapporti con i nostri partner dell'Europa meridionale. La nuova politica agricola comune, ora oggetto di una radicale riforma, si basa sulla domanda e sulla coscienza ambientale dei consumatori nell'ottica della sostenibilità. Stiamo inoltre cercando di rafforzare la collaborazione transfrontaliera e di indirizzare un'Europa rurale allargata verso quella direzione", ha dichiarato. Per il commissario europeo, lo scambio di conoscenze e di competenze e l'agricoltura biologica rappresentano due settori concreti in cui è auspicabile una più stretta cooperazione tra l'Ue e i paesi mediterranei. "Dovremmo costruire una piattaforma su cui consolidare i nostri obiettivi comuni relativi allo sviluppo rurale e a una produzione di qualità. Una possibilità è la creazione di un forum per lo scambio di conoscenze e di know-how. Si potrebbe anche considerare di rafforzare la nostra cooperazione nel settore dell'agricoltura biologica. La domanda relativa a una produzione di nicchia invece che di massa è un fenomeno che si sta diffondendo ben oltre i nostri confini e i paesi della zona meridionale del Mediterraneo, grazie alla loro posizione geografica, possono certamente godere di un vantaggio competitivo naturale. L'ue applica norme rigorose per i prodotti agricoli e pretende altrettanto per quanto riguarda le importazioni. Finora, solamente il programma per l'agricoltura biologica di Israele è stato approvato dall'Ue, ma mi auguro che anche gli altri potenziali esportatori sviluppino standard più elevati in questo senso", ha concluso Fischler.

UNO STUDIO INDIVIDUA I FATTORI D'ESPULSIONE E DI ATTRAZIONE CHE DETERMINANO LA FUGA DI CERVELLI...
Bruxelles, 1 dicembre 2003 - Uno studio pilota sostenuto dalla Commissione europea ha concluso che l'accesso alle attrezzature scientifiche ed alle tecnologie è uno dei principali fattori che influenzano la mobilità dei ricercatori e, di conseguenza, la fuga di cervelli. Lo studio ha raccolto le risposte dei ricercatori con un'esperienza di mobilità in Italia ed in Ungheria, nonché dei membri dell'Associazione americana per l'avanzamento della scienza (Aaas). Le risposte ai diversi questionari sono risultate coerenti, identificando una serie di fattori d'espulsione e d'attrazione che influiscono sulla decisione dei ricercatori di trasferirsi in un paese straniero oppure di rientrare nei rispettivi paesi. Se da un lato si è riscontrato che le attrezzature scientifiche e l'accesso alle tecnologie determinano l'ingresso dei ricercatori stranieri in Italia e dei ricercatori dell'Unione europea negli Stati Uniti, dall'altro si è rilevato che i livelli salariali non sono tenuti in grande considerazione. Il dato sorprendente, secondo Wendy Hansen, una dei coordinatori del progetto, è costituito dalla reale volontà degli europei di recarsi in paesi lontani, nonché dal numero di ricercatori che non intendono rientrare nei propri paesi. La Hansen ha sottolineato altresì l'influenza relativamente modesta che la nascita dei figli esercita sui ricercatori europei all'estero, rispetto ai ricercatori americani nella stessa situazione. Mentre molti americani prenderebbero in considerazione la prospettiva di rientrare nel proprio paese in questo frangente della loro vita, "gli europei sembrano perfettamente a proprio agio in giro per il mondo", ha riferito la Hansen al Notiziario Cordis. Ella è rimasta altresì "colpita" dalle implicazioni connesse alla conclusione che le donne si trovano ancora a dover scegliere fra la carriera e la famiglia. Lo studio ha rivelato che le donne sono assai meno coinvolte degli uomini nella mobilità internazionale. Le barriere burocratiche o amministrative continuano a rappresentare un problema in termini di mobilità, più in Europa che negli Stati Uniti. Alcuni paesi, tuttavia, hanno iniziato ad introdurre misure per rimuovere tali barriere. Il Regno Unito, ad esempio, ha introdotto un sistema di permessi per gli operatori dei servizi medici e sanitari, l'Irlanda sta adottando procedure rapide per l'inserimento di lavoratori stranieri qualificati in particolari settori, ed il Portogallo sta concedendo borse di studio a sostegno delle ricerche post-dottorato condotte dai ricercatori stranieri all'interno dei suoi confini. Lo studio pilota rivela che la maggior parte dei ricercatori che si trasferiscono all'estero è venuta a conoscenza di questa opportunità tramite il collegamento in rete o attraverso i servizi d'informazione non ufficiali. I ricercatori dell'Europa occidentale possono altresì acquisire informazioni sui posti vacanti tramite Internet, mentre è più probabile che i ricercatori dell'Europa centrale ed orientale individuino le offerte di lavoro sui giornali. Alla domanda se la fuga di cervelli riceva pari attenzione negli Stati Uniti ed in Europa, la Hansen ha dichiarato che la Fondazione nazionale della scienza degli Stati Uniti ha affrontato questo tema ed è fortemente interessata ad incrementare o mantenere il proprio gruppo di ricercatori stranieri. Lo studio, primo nel suo genere, è un indicatore estremamente utile dei fattori che influenzano la fuga di cervelli. Tuttavia, i responsabili della sua attuazione, suggeriscono di effettuare ulteriori ricerche sull'argomento, chiedendo ad esempio ai ricercatori stranieri di compilare un questionario nel momento in cui giungono in Europa per un incarico di ricerca. "Ciò non dovrebbe rappresentare un onere aggiuntivo per il ricercatore, bensì uno strumento tramite il quale la politica può ricevere dati utili. In base alla nostra esperienza sui sondaggi, prevediamo un alto tasso di adesione", recitano le conclusioni dello studio.

...MENTRE LA FRANCIA SI IMPEGNA A MINIMIZZARE L'EFFETTO DELLA FUGA DI CERVELLI SUI PAESI IN VIA DI SVILUPPO
Parigi 1 dicembre 2003 - La Francia ha annunciato che sosterrà ufficialmente lo sviluppo delle "diaspore scientifiche", vale a dire comunità autogestite di scienziati ed ingegneri espatriati, al fine di ridurre l'impatto della fuga di cervelli sui paesi in via di sviluppo. L'iniziativa è stata adottata in risposta ad una relazione dell'Istituto di ricerca per lo sviluppo (Ird), secondo la quale sarebbe auspicabile che il sostegno del governo contribuisse a rendere le diaspore scientifiche "partner nello sviluppo". Tali raccomandazioni si fondano sull'analisi delle diaspore scientifiche esistenti e del loro potenziale di crescita. Nell'accogliere l'iniziativa, il 25 novembre, il commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin l'ha definita una "buona idea". Il principio alla base delle diaspore è che gli scienziati possono contribuire a sviluppare il potenziale scientifico nei loro paesi senza dovervi rientrare stabilmente. La formazione di tali comunità è stata agevolata da Internet, che ha migliorato il collegamento in rete. Le diaspore scientifiche stanno acquisendo una crescente popolarità negli Stati Uniti, in particolare fra scienziati cinesi ed indiani immigrati. Le comunità hanno sviluppato forti legami con le istituzioni dei loro paesi. Va riconosciuto, tuttavia, che ciò potrebbe non essere altrettanto facile per i ricercatori africani, poiché numerosi paesi dell'Africa non dispongono di una solida infrastruttura scientifica. La creazione di diaspore scientifiche ottiene altresì un successo minore quando il sostegno del governo dei loro paesi non è disponibile. Ciò è dimostrato dall'associazione Mars (Moroccan Association of Researchers and Scholars Abroad - Associazione marocchina per i ricercatori e gli studenti all'estero), con sede negli Stati Uniti, che in Marocco non è riuscita a trovare una posizione istituzionale come aveva previsto. Uno dei principali motivi di questo insuccesso è stata la mancanza di forti legami con il governo marocchino. I paesi africani tradizionalmente vicini alla Francia, in particolare Senegal, Mali e Benin, saranno probabilmente i primi a beneficiare del sostegno del governo francese.

“TORINO INCONTRA ……PIEMONTE INDUSTRIA” DAL 4 DICEMBRE 2003 AL 29 GENNAIO 2004 L’ESPOSIZIONE FOTOGRAFICA SULLE ECCELLENZE INDUSTRIALI PIEMONTESI
Torino, 1 dicembre 2003. Si inaugura il prossimo 4 dicembre 2003 “Torino Incontra.....piemonte Industria”, la mostra-evento organizzata dal Centro Patlib della Camera di commercio di Torino e dal Centro Congressi Torino Incontra, in collaborazione con Alisei Comunicazione. La mostra, che prende spunto dalla pubblicazione del volume “Piemonte Industria”, dedicato alle eccellenze industriali piemontesi, prevede l’esposizione di cinquanta immagini in bianco e nero, realizzate dal fotografo Niccolò Biddau all’interno di alcune fra le più significative realtà produttive della regione. Una galleria di inconsuete immagini fotografiche, che fanno scordare l’algida ripetitività della produzione industriale e svelano un mondo dagli aspetti inediti e affascinanti; i modelli che si scoprono nelle scenografie dei cicli produttivi sono gli oggetti che usiamo da sempre e la nostra quotidianità si svela attraverso forme fantastiche, plastici indizi degli oggetti in divenire. “Torino Incontra.....piemonte Industria” rappresenta però anche un’importante occasione di incontro su rilevanti temi legati allo sviluppo e alla promozione dell’impresa piemontese; nelle prime due settimane di dicembre 2003 e nelle ultime due settimane di gennaio 2004 sono previsti quattro incontri a tema, che vedranno la partecipazione di importanti personalità, rappresentative del mondo economico e istituzionale (si veda programma allegato). L’evento, così come il volume che ne ha costituito il prologo, é parte di un progetto di comunicazione istituzionale sviluppato da Ruben Abbattista con Alisei Comunicazione, che vuole proporre una significativa testimonianza della capacità produttiva regionale e al tempo stesso un supporto di promozione alla cultura d’impresa e all’innovazione industriale piemontese. L’allestimento della mostra e i materiali realizzati ad hoc per l’occasione, sono stati progettati e prodotti da Deside Studio con la collaborazione di Thomas Duc Dodon. L’iniziativa rientra tra le attività del Centro di Informazione Brevettuale Patlib (Patent Library) del Piemonte che, con un patrimonio documentario ricco e in continuo aggiornamento e una consolidata attività di diffusione della cultura brevettuale, partecipa alla realizzazione di specifiche finalità istituzionali della Camera di commercio di Torino, ente particolarmente attivo nella promozione delle sinergie fra il mondo delle imprese e quello della ricerca, nel trasferimento e nella promozione della conoscenza di nuove tecnologie a livello internazionale e nella diffusione dei programmi europei di ricerca e sviluppo tecnologico. Sono numerose le istituzioni che collaborano alla realizzazione dell’iniziativa: Regione Piemonte, Unioncamere Piemonte, Confindustria Piemonte, Unione Industriale Torino, Associazione per il Disegno Industriale, Fondazione Italiana per la Fotografia ; tra esse anche Torino Internazionale, che partecipa attivamente all’evento coerentemente con la propria missione di promozione delle eccellenze dell’area metropolitana, supportando anche la realizzazione dei seminari che accompagneranno la mostra e confermando così l’interesse al dialogo e al confronto sui temi dello sviluppo economico. “Torino Incontra …… Piemonte Industria” Sala Torino Hall – Centro Congressi Torino Incontra - Via Nino Costa, 8 - Torino Ingresso libero - Apertura al pubblico: dal lunedì al venerdì, ore 10.00 - 18.00 Chiusura dal 22 dicembre 2003 al 6 gennaio 2004 Programma degli Incontri: Giovedì 4 dicembre 2003 - ore 18.00 - Sala Cavour ”Come la tecnologia sta cambiando le imprese” Pierfrancesco Brignolo, Business Manager Tnt Global Express Spa, Gilberto Pichetto Fratin, Assessore all’Industria Regione Piemonte, Giacomo Ponti, Consigliere di Amministrazione Ponti Spa, Savino Rizzio, Presidente Associazione Nazionale Industria Meccanica Varia ed Affini, Coordina: Enrico Salza, Vicepresidente Sanpaolo Imi Spa. Giovedì 11 dicembre 2003 - ore 18.00 - Sala Giolitti ”I servizi che Torino offre per l'innovazione tecnologica” Silvio Aime, Coordinatore Agenzia della Ricerca dell’Università degli Studi di Torino, Mario Calderini, Professore di economia dell’innovazione - Politecnico di Torin, Rodolfo Zich, Presidente Fondazione Torino Wireless, Coordina: Guido Bolatto,segretario Generale Camera di commercio industria artigianato e agricoltura di Torino. Giovedì 22 gennaio 2004 - ore 18.00 - Sala Giolitti ”Design a Torino ed oltre” Luisa Bocchietto, Presidente Adi - Associazione per il Disegno Industriale - Delegazione Occidentale, Alfredo Cammara, Consigliere di Amministrazione Torino Incontra, Cesar Mendoza, Direttore Istituto Europeo di Design di Torino, Enzo Piacenza, Amministratore Delegato Fratelli Piacenza Spa, Paolo Verri, Direttore Associazione Torino Internazionale, Coordina: Giuseppe Pichetto, Presidente Camera di commercio industria artigianato e agricoltura di Torino. Giovedì 29 gennaio 2004 - ore 18.00 - Sala Giolitti ”Innovazione e industria automobilistica” Pietro Appendino, Responsabile Corso di Studio in Ingegneria dell’Autoveicolo - Politecnico di Torino, Luigi Boggio, Mandatario accreditato per Brevetti e Marchi presso gli Uffici Brevetti Italiano ed Europeo, Riccardo Dell'anna, Vice President Car Business Unit - Automotive Division - Skf Industrie Spa, Nevio Di Giusto, Vice President Product Development - Business Unit Fiat/lancia - Fiat Auto Spa, Andrea Pininfarina, Amministratore Delegato Pininfarina Spa, Coordina: Sergio Dosio, Direttore Unione Industriale di Torino.

QUALE FUTURO PER IL SETTORE MANIFATTURIERO EUROPEO? DUE GIORNI DI RIFLESSIONI E DI INDICAZIONI STRATEGICHE CONCRETE PER UN SETTORE CHE DEVE FRONTEGGIARE LA PRESSIONE DI PAESI EMERGENTI, COME LA CINA
Milano
, 1 dicembre 2003 – L’industria europea deve oggi affrontare numerose sfide se vuole rimanere competitiva e sostenibile in un ambiente sempre più complesso ed affollato di attori. Meglio, l’industria europea deve oggi definire le tecnologie su cui investire per competere nei settori a maggiore crescita nei mercati globali nei prossimi anni e indicare quali sono le possibilità per raggiungere questo obiettivo. La sfida lanciata da paesi emergenti, come la Cina , non rappresenta più solo una minaccia, bensì una realtà, una macchina produttiva che già opera a pieno ritmo e a pieno titolo sul mercato globale. Per questo la Commissione Europea e il Ministero Italiano dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, sotto l’alto patrocinio della Presidenza Italiana del Consiglio Europeo hanno promosso una conferenza europea di due giorni dal titolo “Manufuture 2003” , organizzata dalla Direzione Generale Ricerca della Ce e dall’Istituto di Tecnologie Industriali e Automazione del Cnr. La Conferenza si propone di: Identificare le strategie industriali da perseguire per garantire alle imprese europee la competitività e la sostenibilità nel contesto internazionale. Definire i domini e le azioni di ricerca prioritari per la competitività delle imprese. Individuare i profili professionali e le conoscenze necessari alle aziende e ai cittadini, e le conseguenti azioni nel campo della formazione e dell’educazione. Definire una visione comune, condivisa a livello europeo, per un piano d’azione concreto (Manufacturing Technology Action Plan) per le tecnologie industriali necessarie a sostenere la leadership del manifatturiero europeo nel prossimo decennio L’attendiamo quindi come gradito ospite alla conferenza che si terrà il: 1-2 dicembre dalle ore 9.55 presso Assolombarda – Sala Auditorium Via Pantano 9 – Milano

SERVIZIO PUBBLICO A MILANO E IN LOMBARDIA
Milano, 1 dicembre 2003 - Trasporti, gas, energia: le public utilities hanno ormai raggiunto tutti a Milano e in Lombardia? Ci sono differenze tra aree più e meno servite? E la qualità soddisfa i cittadini? Ci sono rincari? Se ne parlerà nella seduta del Consiglio della Camera di Commercio, aperto alla stampa e ai rappresentanti delle public utilities, sul tema “Tra liberalizzazione e privatizzazione” Lunedì 1 dicembre 2003 Ore 11-12.30 Palazzo Affari ai Giureconsulti Piazza Mercanti 2 – Mm Duomo Parteciperanno: Carlo Sangalli, Presidente Camera di Commercio di Milano, Giuseppe Bencini, Presidente Amsa, Giulio Burchi, Presidente Mm, Aldo Scarselli, Consigliere d’Amministrazione Aem, Presidente Consorzio Milano Sistema, Bruno Soresina, Presidente Atm.

BANCA INTESA CEDE ATTIVITÀ URUGUAIANE DI B. SUDAMERIS
Milano, 1 dicembre 2003 - Nel quadro del disimpegno dall’America Latina, il Gruppo Intesa ha accettato l’offerta vincolante da parte di Banco Acac Crédit Agricole per le attività di Banque Sudameris S.a. In Uruguay. Banco Acac Crédit Agricole è la controllata uruguaiana del gruppo bancario francese Crédit Agricole. Secondo l’offerta, le attività verranno cedute a un prezzo simbolico di un dollaro - a fronte di un valore di libro di circa 30 milioni di dollari - in relazione essenzialmente alle rettifiche di valore su crediti, con un conseguente onere di circa 30 milioni di dollari per il Gruppo Intesa, già accantonato nel conto economico consolidato dei primi nove mesi del 2003. Il perfezionamento dell’operazione è previsto per i primi mesi del 2004 ed è subordinato alle necessarie autorizzazioni.

BANCA INTESA LANCIA IL NUOVO PRESTITO PERSONALE PRESTINTESA: SEMPLICE, VELOCE E CONVENIENTE
Milano, 1 dicembre2003 – Banca Intesa lancia Prestintesa, il nuovo prestito personale facile da richiedere veloce e conveniente. Per ottenerlo basta essere correntisti di Banca Intesa e recarsi una sola volta nella propria filiale. Prestintesa consente di effettuare subito qualsiasi spesa familiare o acquisto, senza necessità di giustificativo e pagarla con rate mensili. Queste le caratteristiche di Prestintesa: Importo: da un minimo di 2.000 a un massimo di 30.000 euro; Tempo di erogazione: massimo 48 ore. Documentazione richiesta: un documento di identità, codice fiscale, busta paga o cedolino pensione oppure la denuncia dei redditi; Rimborso : fino a 72 rate mensili. Tasso Fisso: fisso e uguale per qualsiasi importo richiesto T.a.n. 8,50%, T.a.e.g. Massimo 8,84%. Spese accessorie: nessuna, non sono previste spese di istruttoria, spese di incasso,penali per rimborsi anticipati. Protezione:con un costo aggiuntivo di pochi euro al mese è possibile sottoscrivere una polizza assicurativa contro i rischi di disoccupazione, invalidità totale e permanente, malattia grave e morte. “Prestintesa si aggiunge alla lista dei primi nuovi prodotti realizzati dalla banca nell’ambito del nuovo piano industriale (obbligazioni strutturate, polizze vita, Carta Intesa)” ha dichiarato Massimo Arrighetti, Responsabile della Divisione Rete di Banca Intesa “Questo nuovo prodotto è un’ ulteriore dimostrazione del nostro impegno a rafforzare il legame di fiducia con i nostri clienti attraverso fatti concreti”.

SANPAOLO IMI: GEST LINE UNICA SOCIETA’ PER IL BUSINESS RISCOSSIONI DEL GRUPPO
Torino, 1 dicembre 2003 – E’ attiva dal 1° ottobre, con il nome di Gest Line, la nuova società per il business riscossioni del Gruppo Sanpaolo Imi, che accorpa le attività delle quattro società già detenute a seguito delle acquisizioni del Banco di Napoli e del Gruppo Cardine: Sanpaolo Riscossioni Genova, Sanpaolo Riscossioni Prato, Esaban e Gerico. La nuova società, il cui Amministratore Delegato è Andrea Rigoni, opera sul territorio con nove concessioni nel nord est, nel centro nord, in Liguria ed in Campania, per un bacino complessivo di circa 8 milioni di abitanti. L’accorpamento delle attività in un’unica società e l’integrazione degli assetti di impresa consentiranno di sfruttarne maggiormente le sinergie ed ottenere un incremento dell’efficienza operativa, mediante il raggiungimento di significative economie di scala sui costi di struttura. Le nuove opportunità offerte dai processi in atto di decentramento fiscale e di federalismo, unite alla qualità del servizio offerto agli enti locali e, in generale, alle istituzioni del territorio, permetteranno alla società di sviluppare un nuovo modello di business, facendo di Gest Line un operatore di riferimento sul mercato.

BANCA POPOLARE DI CREMONA: APPROVATA LA TRASFORMAZIONE IN S.P.A. E IL CONSEGUENTE INGRESSO NEL GRUPPO BIPIELLE
Cremona - Lodi, 1 dicembre 2003 - L’assemblea straordinaria dei Soci della Banca Popolare di Cremona S.c.a.rl., tenutasi presso il padiglione espositivo della Fiera di Cremona, ha deliberato oggi la trasformazione dell’istituto da Società cooperativa a responsabilità limitata a Società per azioni e la conseguente adozione del nuovo Statuto sociale, condizione indispensabile per decretarne l’ingresso nel Gruppo Bipielle, L’assemblea - che in merito al cambiamento della forma sociale richiedeva la presenza in proprio o per delega di almeno 1/10 dei soci pari a 1.128 e il voto favorevole di almeno due terzi dei presenti - ha visto la partecipazione di 1.981 soci che si sono espressi sull’unico punto all’ordine del giorno che ha sancito definitivamente i termini dell’alleanza strategica tra la Banca Popolare di Cremona e la Banca Popolare di Lodi. Pressoché all’unanimità, con 1.975 voti a favore, 5 contrari e un astenuto l’Assemblea dei Soci ha deliberato la trasformazione della Banca Popolare di Cremona S.c.ar.l. In Società per Azioni ed il conseguente ingresso nel Gruppo Bipielle. Il pronunciamento dell’Assemblea è arrivato a distanza di una settimana dalla conclusione dell’offerta pubblica di acquisto e scambio lanciata dalla Banca Popolare di Lodi sull’intero capitale della Banca Popolare di Cremona, conclusasi lo scorso 21 novembre con un’adesione del 95%. La conclusione dell’operazione è ora subordinata al verificarsi dell’ultima condizione che prevede che la delibera assembleare, previo preventivo accertamento della Banca d’Italia ai sensi del Tit. Iii, Cap. 1, Sez. Ii, Par. 1.1 delle Istruzioni di Vigilanza, venga iscritta nel registro delle imprese di Cremona. Il regolamento dell’offerta avverrà il quinto giorno di Borsa aperta successivo all’iscrizione della delibera. L’alleanza strategica tra la Banca Popolare di Cremona e la Banca Popolare di Lodi porterà alla nascita di uno dei più importanti poli bancari della Lombardia, con una rete di vendita di circa 300 filiali e la leadership di mercato nei distretti economici che gravitano intorno alle province di Cremona e Lodi. La Banca Popolare di Cremona detiene, secondo i dati riferiti al 30 settembre 2003, attività finanziarie complessive per conto della clientela pari a 2.959,4 milioni di euro, grazie a una raccolta indiretta di 1.729,2 milioni di euro e una raccolta diretta di 1.230,2 milioni di euro. L’utile netto dei primi nove mesi del 2003 si è attestato a 9,5 milioni di euro. Costituita nell'agosto del 1865, la Banca Popolare di Cremona è l'istituto di credito "storico" della provincia di Cremona. Negli ultimi anni, oltre a rafforzare la propria presenza sul territorio cremonese, ha esteso l’operatività anche alle province di Bergamo, Brescia, Milano, Mantova, Verona, Parma, Piacenza e Roma. L’istituto cremonese dispone di una struttura operativa composta da 556 dipendenti e 73 sportelli, che andranno ad integrarsi, senza alcuna sovrapposizione geografica, con la rete commerciale del Gruppo Bipielle che disporrà complessivamente di 8.893 dipendenti e 928 filiali, destinate però a superare quota 1.000 con il Piano Sportelli 2004, che porterà all’attivazione di 80 nuove filiali distribuite su tutto il territorio nazionale.

TISCALI: PARTE OPA SU 150 MILIONI DI EURO DI OBBLIGAZIONI IN SCADENZA LUGLIO 2004
Cagliari, 1 dicembre 2003 - Tiscali annuncia che Consob ha autorizzato la pubblicazione del documento di offerta relativo all’offerta pubblica di acquisto volontaria su 150 milioni di Euro di obbligazioni emesse dalla controllata Tiscali Finance nel luglio 2002 ed in scadenza nel luglio 2004. Il periodo di offerta avrà inizio il 1° dicembre e si concluderà il 22 dicembre 2003. L’opa si inquadra nel processo di ristrutturazione del debito del Gruppo Tiscali ed è finalizzata al rifinanziamento di una parte dello stesso migliorandone i profili di costo e di scadenza. Consulente finanziario e incaricato del coordinamento della raccolta delle adesioni è Caboto Sim. S.p.a.

LA COOPERAZIONE TRA DONNE FA CRESCERE L’EUROPA
Milano, 1 dicembre 2003 - “L’allargamento ad Est delle frontiere dell’Unione Europea,” dice Wanda Pandoli Ferrero, presidente di Aidda, associazione donne imprenditrici e dirigenti d’azienda,” è un avvenimento di enorme rilievo storico. Questo evento non sarà privo di conseguenze economiche nel futuro: l’ingresso di poco più di 75.000.000 di nuovi cittadini espanderà considerevolmente il mercato interno e il fenomeno andrà acquisendo importanza nel tempo, grazie agli alti tassi di crescita che caratterizzano queste economie e che innalzeranno rapidamente i livelli di reddito individuale oggi ancora molto lontani dalla media dell’Unione”. I dati e le riflessioni di esperti del mondo imprenditoriale, bancario, istituzionale sono state illustrate a Brescia in occasione di un importante convegno intitolato “L’impatto dell’allargamento U.e. Nei rapporti Europa-usa”, organizzato dalla Delegazione Aidda di Brescia . Al convegno erano presenti autorità quali il sindaco di Brescia, il presidente della Provincia Cavalli, tra i relatori, e il prof. Francesco Spinelli Docente di Economia Monetaria presso l’Università degli Studi di Brescia, il Prof. Oscar Nuccio Docente di Storia del Pensiero Economico presso l’Università La Sapienza di Roma, la Dott.ssa Wanda Pandoli Ferrero Presidente Nazionale A.i.d.d.a., il Dott. Paolo Gnes Presidente di Centrale dei Bilanci, il Dott. Corrado Fissola Consigliere Delegato di Banca Lombarda e Piemontese, il Dott. Mario D’urso Presidente di Mittel Capital Markets Spa e la Dott.ssa Marisa Pinto Olori del Poggio Presidente di Eurografica Editore. Moderatrice del convegno la Dott.ssa Cuzzolin giornalista Rai. L’evento , sponsorizzato dalla Banca Lombarda e Piemontese, Banco di Brescia e dalla Gioielleria Barozzi, è stato un momento di crescita e confronto tra diverse realtà e ha sviluppato temi quali l’integrazione, il valore della cooperazione e il rilevante ruolo della donna manager in un’Europa allargata, gli atti si possono richiedere alla delegazione (www.Aidda.org).“per le imprese,”dice Mary Pinzini, presidente di Aidda Delegazione di Brescia ,”l’allargamento costituisce un serbatoio di nuove opportunità, ma anche una sorgente di nuove sfide sia all’interno del mercato unico, sia al suo esterno, in particolare per ciò che riguarda gli Stati Uniti, che sono per la stragrande maggioranza dei Quindici il principale partner commerciale al di fuori del mercato unico. L’interscambio commerciale con la grande potenza d’oltreoceano ha anche un forte peso sui flussi internazionali dei Dieci nuovi membri, con un valore totale di quasi 10 miliardi di dollari nel 2000. Tenuto tuttavia conto del fatto che tra Ue e Usa nello stesso anno i flussi commerciali hanno rappresentato un valore di circa 350 miliardi di dollari, l’incremento appare scarsamente significativo e non sembra andare nella direzione di modificare sensibilmente i rapporti tra le due sponde dell’Atlantico”. Aidda nazionale riunisce oltre 1500 socie, tra titolari d’azienda e dirigenti, con oltre tremila imprese, prevalentemente medio piccole, un fatturato di più di 25 miliardi di euro e con una forza occupazionale rappresentata da circa 200mila addetti. L’aidda è articolata sul territorio in 18 delegazioni regionali ed è guidata da una Presidente Nazionale e da sei Vice Presidenti Nazionali che compongono il Comitato Direttivo. Il Consiglio Nazionale comprende 18 Presidenti di Delegazione, 20 Consigliere Nazionali, più il Direttivo, per un totale di 45 membri dirigenti. L’associazione fa parte delle Fcem (Les Femmes d’Entreprises Mondiales, sito Internet www.Fcem.org), associazione mondiale, che conta più di 300.000 imprenditrici presenti in oltre 50 Paesi dei 5 continenti di cui è segretario generale Etta Carignani, presidente onoraria di Aidda. “Questo convegno rientra nel calendario molto fitto di iniziative per il quarantennale di Aiddalombardia,” spiega Emanuela Palazzani, presidente di Aiddalombardia, “ è un punto di partenza e non un punto di arrivo. Molti sono i progetti di cooperazione tra donne manager italiane e dei Paesi dell’allargamento europeo. L’allargamento ad Est, che ad oggi non influirebbe sulle relazioni commerciali tra Stati Uniti ed Unione, presenta però in potenza le caratteristiche necessarie per prevedere un incremento del valore dei flussi ed un possibile ulteriore sbilanciamento di questi a favore dell’Unione Europea. Tutto ciò costituisce per le imprese produttrici di beni all’esportazione, siano esse occidentali o orientali, una grande occasione da non perdere”. Al convegno sono emersi due interrogativi. Il primo è quale qualità di prodotti sarà oggetto di scambio. Il secondo è quali disequilibri un tale scenario possa comportare. Il basso costo del lavoro nei paesi dell’Est è un dato di fatto attuale, ma una loro più o meno rapida convergenza verso i livelli salariali occidentali eroderà progressivamente il vantaggio. Se le produzioni si orienteranno soprattutto verso settori tradizionali, i benefici per le imprese europee ci saranno nell’immediato, ma con il passare del tempo svaniranno, lasciando una struttura produttiva fortemente arretrata rispetto agli Stati Uniti e non in grado di sostenere la concorrenza dei Paesi emergenti. Il risultato sarebbe uno scenario di lento sviluppo e bassa crescita nel lungo periodo. La vera sfida è invece saper coniugare la grande quantità di conoscenza prodotta e posseduta dall’Ue con il basso costo del lavoro per cercare di crescere competitivamente nei settori più promettenti per lo sviluppo futuro; vi è altrimenti il serio rischio che i flussi commerciali tra Ue e Usa si riducano ad importazioni di prodotti altamente tecnologici contro esportazioni di beni tradizionali a basso contenuto innovativo. “In una simile prospettiva”, dice Wanda Pandoli Ferrero, “ l’attuale saldo positivo a favore dell’Europa cambierebbe decisamente segno, non tardando a trasformandosi in un impoverimento delle economie europee. L’allargamento dà alle imprese l’opportunità di rafforzarsi competitivamente in settori dominati da giganti d’oltreoceano, perdere questo treno potrebbe significare perdere l’ultimo. La strada del trasferimento di conoscenza tra Ovest ed Est non è impercorribile: il livello del capitale umano posseduto dai nuovi Paesi Membri è elevato e questo rende più semplice il cammino, ma richiede anche alle imprese di pensare in modo europeo, cioè di non considerare l’Est esclusivamente come un serbatoio di manodopera a basso costo, escludendo gli scienziati e gli ingegneri di quei Paesi dai più avanzati progetti di ricerca. Il secondo interrogativo”, prosegue Wanda Pandoli Ferrero,” ha una risposta meno complessa, ma con effetti che possono comunque presentare risvolti negativi. La bilancia commerciale pende a favore dell’Ue e le previsioni sono per un’accentuazione del fenomeno; questo può apparire uno scenario positivo, ma in profondità nasconde elementi di debolezza. Il saldo degli Stati Uniti è fortemente negativo e un suo ulteriore peggioramento richiederà maggiori flussi di investimento verso Washington per colmare la fessura prima che diventi una crepa. Il crescente peso dell’Ue, con le sue interessanti prospettive di investimento in regioni ad alta crescita, che potranno denominare il loro debito in euro, sembra verosimilmente dirottare su di sé una parte di quei fondi che diversamente sarebbero confluiti oltreoceano. I bacini di risparmio possono essere ampi, ma non inesauribili e la somma delle due tendenze potrebbe avere ripercussioni non indifferenti sul dollaro e sull’economia statunitense, con risultati finali che difficilmente si possono valutare oggi, ma che altrettanto difficilmente appaiono rosei anche per l’Unione Europea. Un incremento delle nostre esportazioni superiore a quello delle importazioni costituisce senza dubbio un fattore di crescita positivo, ma fino a quale punto? Rispondere a questo interrogativo richiede riconsiderare tutto quanto detto finora, significa trovare un mix produttivo vantaggioso per l’Europa non solamente in termini di espansione delle nostre quote di mercato nel commercio mondiale, ma anche tale da non aprire un baratro tra le due sponde dell’oceano. Questa è la vera sfida oggi. Una possibile soluzione potrebbe essere rafforzare i legami intra – industriali tra le due potenze economiche rendendo sempre più simili e sostituibili i prodotti e questo richiede a noi una più forte capacità di innovare, di saper sfruttare nella giusta direzione le opportunità che ci offre l’allargamento e di creare poli produttivi altamente competitivi anche in mercati non di nicchia. Le possibili ricette sono impegnative da realizzare, ma la torta è quanto mai invitante”.Come ha detto un grande storico italiano dell’economia, Carlo Maria Cipolla: “Nuovi equilibri mondiali si stanno profilando e l’Europa deve faticosamente cercare e trovare una nuova identità e un nuovo ruolo. La cosa non è facile e il tempo stringe”.

RCS MEDIAGROUP: DIMISSIONI DOTTOR GAETANO MELE
Milano, 1 dicembre 2003: Rcs Mediagroup comunica che il dottor Gaetano Mele, Direttore Generale del Gruppo, ha rassegnato oggi le dimissioni ed ha così motivato la decisione: “Dopo aver partecipato nel 1996, in qualità di Direttore Generale della Quotidiani, al rilancio del Gruppo Rcs, seguito alla grave crisi del 1995, e dopo aver consolidato, in qualità di Direttore Generale del Gruppo, a partire dal 2001, i positivi risultati raggiunti nonostante la difficilissima congiuntura di mercato, considero pienamente realizzata la mia missione e desidero ora affrontare nuove sfide professionali.” Rcs Mediagroup ha preso atto con rammarico della decisione del dottor Gaetano Mele e desidera ringraziarlo per il proficuo contributo prestato in questi anni a favore del Gruppo, con rara statura morale e professionale

LE PROPOSTE DELL'AUTORITÀ PER LA GESTIONE DEI FLUSSI DELL'ELETTRICITÀ CHE SARÀ CONTRATTATA IN BORSA DIFFUSO UN DOCUMENTO PER LA CONSULTAZIONE
Milano
, 1 dicembre 2003 L 'autorità per l'energia elettrica e il gas ha diffuso oggi un documento per la consultazione con le proprie proposte sulla regolazione e gestione dei flussi di elettricità sulle reti (dispacciamento) in base al merito economico definito dalle contrattazioni in borsa. Il provvedimento che sarà adottato al termine delle consultazioni costituisce un presupposto indispensabile per l'avvio della borsa dell'elettricità. Obiettivo della nuova regolazione dei flussi di elettricità che sarà operata dal Gestore della rete di trasmissione nazionale, è garantire la corretta consegna delle partite di elettricità che saranno contrattate in borsa attraverso una regolazione che metta tutti gli operatori nelle stesse condizioni di parità. Sul documento, disponibile sul sito internet www.Autorita.energia.it, tutti i soggetti interessati potranno fornire pareri e osservazioni entro il 12 dicembre prossimo. In particolare, il provvedimento contiene disposizioni sui rapporti contrattuali tra i diversi operatori del mercato elettrico, disciplina l'approvvigionamento delle risorse per il servizio di dispacciamento dell'energia elettrica da parte del Gestore della rete anche al fine di garantire l'esercizio del sistema elettrico nazionale in condizioni di sicurezza, definisce le regole per la gestione degli impianti di produzione essenziali per la sicurezza del servizio e fornisce disposizioni in merito alla gestione delle manutenzioni e delle indisponibilità degli impianti al fine di aumentare il livello complessivo di affidabilità del sistema. Il documento disciplina altresì il trattamento delle misurazioni delle quantità di elettricità dispacciate. Le proposte dell'Autorità potranno introdurre maggiore efficienza nella attività di produzione, di dispacciamento e di vendita dell'energia elettrica, e consentiranno sia ai produttori di energia elettrica che ai venditori, nonché ai clienti finali, di beneficiare degli effetti di un sistema concorrenziale.

SITO EUROPEO CANDIDATO AD OSPITARE ITER: DECISIONE UNANIME DEL CONSIGLIO "COMPETITIVITÀ"
Bruxelles, 1 dicembre 2003 - Cadarache (Francia) è stato scelto quale sito europeo candidato ad accogliere il reattore sperimentale termonucleare internazionale (Iter), in seguito alla decisione unanime dei ministri europei della Ricerca presa in seno al Consiglio "Competitività" del 26 novembre. La delusione della Spagna di non essere riuscita ad ottenere il sostegno degli altri Stati membri per il suo sito di Vandellós è stata in parte compensata dalla seconda decisione presa anch'essa all'unanimità, ovvero di insediare in questo paese l'entità giuridica europea Iter. Un comunicato stampa sull'esito delle negoziazioni ha messo in evidenza i "considerevoli sforzi" compiuti dalla Presidenza italiana e dalla Commissione europea per raggiungere un consenso, evitando così di dover ricorrere ad un voto dall'esito potenzialmente controverso. Il commissario per la Ricerca Philippe Busquin si è compiaciuto "per la volontà unanime del Consiglio di sviluppare la fusione nucleare in Europa. Questa tecnologia permetterà all'umanità di disporre dell'energia solare qui sulla terra. Oggi il sole è sorto sull'Europa". Cadarache procederà ora fino alla fase finale del processo di selezione del sito destinato ad accogliere Iter, nella quale si troverà a competere con la candidatura canadese (Clarington) e con quella giapponese (Rokkasho). La prossima riunione dei partner internazionali Iter è prevista per il 4 dicembre e si attende una decisione definitiva entro la fine dell'anno. Nel corso del medesimo incontro del Consiglio "Competitività" a Bruxelles, la Commissione europea ha illustrato ai ministri le proposte sui finanziamenti europei destinati alla ricerca sulle cellule staminali embrionali, riviste alla luce di una recente opinione del Parlamento europeo. Dopo aver "discusso informalmente sul tema durante una colazione di lavoro", il Consiglio ha risolto di posticipare la decisione alla sua prossima riunione, che si terrà il 3 dicembre. Per leggere le conclusioni provvisorie del Consiglio "Competitività", consultare il seguente sito Internet: http://ue.Eu.int/newsroom/loaddoc.asp?did=78072&lang=1  Per ulteriori informazioni su Iter visitare: http://www.Iter.org

SAIPEM, SOCIETÀ DELL’ENI, SI È AGGIUDICATA TRE IMPORTANTI CONTRATTI NEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI MARE DEL VALORE COMPLESSIVO DI CIRCA 285 MILIONI DI DOLLARI USA.
S. Donato Milanese, 1 dicembre 2003 - Sable Saipem in partnership con Daewoo Shipbuilding and Marine Engineering si è aggiudicata da Exxonmobil Canada, il contratto chiavi in mano per la costruzione e l’installazione di una piattaforma di compressione al largo dell’isola di Sable, situata a circa 250 km dalla Nuova Scozia, Canada. Il contratto comprende l’ingegneria, l’approvvigionamento, la costruzione e l’installazione della piattaforma di compressione di Sable e delle facilities (1) connesse. Le topsides (2) della piattaforma avranno un peso di circa 7.000 tonnellate. La struttura verrà collegata alla preesistente piattaforma di Thebaud, sulla quale verranno effettuati lavori aggiuntivi. La fase di installazione verrà realizzata dal mezzo navale Saipem 7000 durante l’estate del 2006. Rhum Saipem si è aggiudicata dalla Bp Exploration Operating Company il contratto per la posa di una condotta sottomarina della lunghezza di 44 km , destinata al trasporto di gas tra il giacimento di Rhum e la piattaforma “Bruce” nel Mare del Nord. Il campo di Rhum è situato al circa 380 km nord est di Aberdeen in Scozia. I lavori di installazione saranno eseguiti dal mezzo navale Castoro 6 nel secondo trimestre del 2005. Aioc Azeri Project Phase 2 Saipem si è aggiudicata dalla Aioc (Azerbaijan International Operating Company) il contratto per il trasporto e l’installazione delle piattaforme “East Azeri” e “West Azeri” e di una pre-drilling template (3) , nell’ambito dello sviluppo della Fase 2 del campo Azeri-chirag-gunashli, situato nelle acque azere del Mar Caspio. I lavori, la cui conclusione è prevista nell’estate del 2006, andranno ad integrare le attività della Fase 1 che vedono già impegnata Saipem in base ad un contratto acquisito nel 2001.

ASM ACQUISISCE DALL'ENEL CIRCA 100.000 NUOVI CLIENTI IN PROVINCIA DI BRESCIA
Brescia, 1 dicembre 2003 - In data odierna è stato firmato il contratto preliminare per l'acquisto del ramo d'azienda di Enel Distribuzione inerente l'attività di distribuzione e vendita di energia elettrica sul territorio di 45 comuni nella provincia di Brescia, oltre ad una porzione localizzata nel comune capoluogo. L'intesa, raggiunta su base volontaria a condizioni di mercato, prevede un corrispettivo di 166,5 milioni di euro e consentirà ad Asm di incrementare ad oltre 210.000 il numero dei clienti serviti. L'accordo prevede la cessione di circa 96.200 clienti (inclusi 30 situati nel comune capoluogo) con un consumo annuo di 2,8 miliardi di chilowattora, di cui circa 1,9 in alta tensione. Il ramo di azienda oggetto della transazione comprende 3.343 chilometri di linee in alta, media e bassa tensione caratterizzate da una elevata intensità energetica che Asm potrà razionalizzare ed integrare con la propria rete di distribuzione. Il perfezionamento dell'operazione, subordinato al consenso del Ministero delle Attività Produttive, all'assenso dell'Autorità Antitrust e all'informativa sindacale, è previsto entro il 31 dicembre 2003.

SISTEMI ENERGETICI SOSTENIBILI: INVITO A MANIFESTARE INTERESSE
Bruxelles, 1 dicembre 2003 - La Commissione europea ha pubblicato un invito a manifestare interesse per la priorità tematica "Sistemi energetici sostenibili", nell'ambito della revisione intermedia del programma di lavoro che definirà il contenuto tecnico dei futuri inviti a presentare proposte. La Commissione europea invita la comunità scientifica a manifestare il proprio interesse a partecipare ad azioni di ricerca riguardanti i temi della priorità 6.1.Ii (Sistemi energetici sostenibili, attività di ricerca con un impatto nel medio-lungo termine) del programma specifico "Integrare e rafforzare lo Spazio europeo della ricerca (Ser)". Questo invito non riguarda le altre priorità tematiche o altri tipi di attività. Si invitano le organizzazioni o i gruppi di organizzazioni degli Stati membri, dei paesi candidati associati e di altri Stati associati che intendono formare dei consorzi (cui possono partecipare anche soggetti giuridici di paesi terzi e organizzazioni internazionali) a segnalare il loro interesse a partecipare ad azioni di ricerca su temi che potrebbero essere oggetto di futuri inviti a presentare proposte. Si sollecitano in particolare manifestazioni di interesse riguardanti progetti integrati e reti di eccellenza (nuovi strumenti del 6Pq), nonché progetti specifici mirati nel campo della ricerca e azioni di coordinamento. L'invito non riguarda gli altri tipi di strumenti. La guida del proponente, il formulario di presentazione on line, l'indirizzo dell'help desk e altre informazioni concernenti il presente invito sono disponibili al seguente indirizzo web: http://www.Cordis.lu/eoi/sustdev-energy/

CONVEGNO ORGANIZZATO DALLA FONDAZIONE EDISON: “GLOBALIZZAZIONE E CONCORRENZA ASIMMETRICA: IL CASO CINA” RISCHI ED OPPORTUNITÀ PER L ’INDUSTRIA EUROPEA ED IL “MADE IN ITALY ”
Milano, 1 dicembre 2003 - In Edison presso la Sala Assemblee , Foro Buonaparte 31 si terrà il 5 dicembre prossimo il convegno della Fondazione Edison dal titolo: "Globalizzazione e concorrenza asimmetrica: Il Caso Cina" - Rischi ed opportunità per l'industria europea ed il "made in Italy" “La globalizzazione, che ha offerto alle nostre imprese l'accesso a mercati sempre più vasti e la possibilità di una crescita senza precedenti, fa nascere nuovi concorrenti, che almeno in una fase iniziale possono giovarsi di costi minori. La risposta ai problemi che ne derivano non sta sicuramente nel ritorno alla frammentazione dei mercati e alle guerre doganali d'altri tempi, che renderebbero tutti più poveri. Non è questo che chiedono i nostri imprenditori. Chiedono, con ragione, l'applicazione rigorosa dei regolamenti stabiliti dalle organizzazioni internazionali e l'azione attenta delle autorità europee, dei responsabili istituzionali del commercio estero di tutti i Paesi dell'Unione, al fine di combattere correttamente aggressioni mercantili che si nutrano di dumping valutario e sociale, o di falsificazioni dei prodotti, assolutamente inaccettabili”. La Cina pone in essere una concorrenza legale ma fortemente asimmetrica,e quindi non “leale ”, basata su sue condizioni interne (costo del lavoro,protezioni sociali,standard ambientali, discrezionalità politiche,dumping valutario,ecc.)qualitativamente e dimensionalmente tali da avvantaggiarla nettamente rispetto agli altri competitori. La situazione si aggrava considerando che molte aziende cinesi stanno operando sui mercati d ’esportazione mediante il massiccio ricorso a pratiche scorrette ed illegali,tra cui una sistematica attività di contraffazione dei prodotti delle imprese dei paesi concorrenti, in particolare dei prodotti italiani. In Italia,purtroppo,il dibattito sul pericolo Cina ha assunto connotati quasi ideologici,con una dura contrapposizione tra neoprotezionisti,liberoscambisti, nazionalisti,mondialisti,che poco giova al nostro paese,che dovrebbe invece rispondere con una strategia di sistema, concordata con gli altri partner europei e nel rispetto delle regole del Wto. Quali misure concrete ed urgenti si possono adottare,dunque,per tutelare nel breve-medio termine le imprese italiane dalla concorrenza sleale ed illegale asiatica? Interventi introduttivi 15.00 Umberto Quadrino Presidente Fondazione Edison; 15.15 Alberto Quadrio Curziopresidente Comitato Scientifico Fondazione Edison_ Relazioni; 15.30 Marco Fortis Vicepresidente Fondazione Edison: “L ’impatto della competizione cinese sull ’industria europea ed italiana”; 16.00 Cesare Romiti Presidente Fondazione Italia-cina: “La crescita del mercato interno cinese e le opportunitàdi investimento in Cina per le imprese europee ed italiane” 16.50 Dibattito:vittorio Giulini _Presidente Sistema Moda Italia; Savino Rizzio _Presidente Associazione Nazionale dell ’Industria Meccanica Varia ed Affine; Carlo Guglielmi Presidente Indicam; Vicepresidente Federlegno-arredo; Rossano Soldini _Presidente Associazione Nazionale Calzaturifici Italiani; Cirillo Coffen Marcolin Presidente Associazione Nazionale Fabbricanti Articoli Ottici; Alessandro Biffi Presidente Federorafi Conclusioni 18.00 Adolfo Urso Viceministro per le Attività Produttive Per informazioni e iscrizioni: Segreteria organizzativa tel.+39 02 6222 7455 +39 02 6222 7384 www.Fondazioneedison.it

EURATOM: INVITO A MANIFESTARE INTERESSE
Bruxelles, 1 dicembre 2003 - Nell'ambito della revisione intermedia del programma di lavoro Euratom, la Commissione europea ha pubblicato un invito a manifestare interesse che contribuirà a definire il contenuto tecnico e la portata dei futuri inviti a presentare proposte per il Sesto programma quadro (6Pq). La Commissione europea invita a manifestare il proprio interesse a partecipare ad azioni di ricerca riguardanti gli argomenti delle priorità tematiche, ossia la gestione dei residui radioattivi e la radioprotezione ed altre attività nel settore delle tecnologie e della sicurezza nucleari. Questo invito non riguarda la priorità tematica relativa alla ricerca sull'energia da fusione. Si invitano le organizzazioni o i gruppi di organizzazioni degli Stati membri, dei paesi in via di adesione e degli Stati associati che intendono formare dei consorzi (cui possono partecipare anche soggetti giuridici di paesi terzi e organizzazioni internazionali) a segnalare il loro interesse a partecipare ad azioni di ricerca su temi che potrebbero essere oggetto di futuri inviti a presentare proposte. Si sollecitano in particolare manifestazioni di interesse riguardanti reti di eccellenza, progetti integrati e iniziative integrate relative alle infrastrutture (nuovi strumenti del 6Pq). L'invito non riguarda gli altri tipi di strumenti utilizzati nell'ambito del Sesto programma quadro Euratom. La guida del proponente, il formulario di presentazione on line, l'indirizzo dell'help desk e altre informazioni concernenti il presente invito sono disponibili al seguente indirizzo web: http://www.Cordis.lu/eoi/fp6-euratom/

AEROPORTO DI FIRENZE SPA (ADF) CEDE IL 29% AD ACQUISIZIONE PRIMA
Firenze, 1 dicembre 2003 - La partecipazione del 29% del capitale sociale di Aeroporto di Firenze Spa (pari a 2.620.078 azioni) è stata ceduta alla società Acquisizione Prima Srl, newco appositamente costituita dal raggruppamento formato da Sagat (Aeroporto di Torino). San Paolo Imi Private Equity - Tecno Holding, aggiudicatario della gara pubblica avviata ad inizio 2002. I soci venditori sono il Comune di Firenze per il 15%, la Camera di commercio di Firenze per il 4%, il Comune di Prato per il 9% e la Camera di commercio di Prato per l’1% del capitale della Società, che sono stati assistiti dagli advisor finanziari Société Générale, Intermonte e Mps Merchant con la consulenza dello Studio Legale Norton Rose. La partecipazione è stata trasferita ad Acquisizione Prima Srl a fronte del pagamento di un prezzo di 11,00 euro per azione, corrispondente ad una valorizzazione complessiva della partecipazione in vendita pari a Euro 28.820.858,00.

BANDO PIANO TERRITORIALE D'AREA MALPENSA PRESENTAZIONE DELLE PROPOSTE DI AGGIORNAMENTO
Milano, 1 dicembre 2003 - Il 18 dicembre 2003 scade il termine per la presentazione delle proposte di aggiornamento del Piano Territoriale d'Area Malpensa. Tipologia delle proposte presentabili: a) Programmi e progetti di carattere ambientale; b) Programmi e progetti riguardanti l'accessibilità; c) Programmi e progetti di trasformazione urbana. Possono presentare le proposte di integrazione tutti i soggetti interessati ed in particolare: i Comuni di cui all'art. 1, comma 3, della l.R. 10/99, le Province di Milano e Varese, il Parco della Valle del Ticino, singolarmente o associati; le associazioni ambientaliste riconosciute a livello nazionale o locale, le associazioni di categoria, imprenditoriali, artigiane e dei trasportatori, le associazioni del commercio e dei servizi, dei costruttori e dei consorzi di sviluppo; le Camere di Commercio; le compagnie aeree; A.n.a.s; le aziende pubbliche e private di servizio (es.Aler, Ferrovie dello Stato, Ferrovie Nord Milano, aziende del turismo); le organizzazioni sindacali; le Università, i consorzi di tutela idraulici; le associazioni agricole, le aziende agricole singole o associate; i privati singoli o associati, la Società Esercizi Aeroportuali; le società Handling. Le proposte devono essere presentate al Protocollo Generale della Direzione Generale Territorio e Urbanistica della Giunta Regionale, Via Sassetti 32/2, 20124 Milano. Per ulteriori informazioni contattare il numero 02/6765 4062, oppure scrivere a: Rosella_manganella@regione.lombardia.it

25A ASSEMBLEA DELL’ITALIAN FLIGHT SAFETY COMMITTEE: ELETTI I NUOVI ORGANI
Roma, 1 dicembre 2003 - Si è svolta il 27 novembre , presso la Direzione Generale dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, la 25a Assemblea dell’Ifsc – Italian Flight Safety Committee, l’associazione costituita nel novembre del 1999 che si occupa di sicurezza del volo e che riunisce 29 soci membri che rappresentano tutto il settore del trasporto aereo, dall’Enac all’Aeronuatica Militare, dall’Enav alle compagnie aeree ed elicotteristiche, dai costruttori alle ditte di manutenzione. Nel corso dell’Assemblea, per la prima volta ospitata dall’Enac ed aperta con il saluti del precedente Presidente Ifsc ed attuale Direttore Generale dell’Ente, il Com.te Silvano Manera, sono stati eletti i nuovi organi. Per il prossimo biennio, la carica di Presidente sarà ricoperta dall’Ing. Giuseppe Daniele Carrabba, Direttore Centrale Enac, mentre quella di Segretario Generale è stata affidata al Com.te Giuseppe Borgna di Alitalia Express. I lavori si sono articolati essenzialmente su due temi. Il primo è stato il contributo dell’Ifsc alla circolare Enac di prossima emissione sul “Reporting System”, ovvero sulle modalità con cui gli Operatori del settore devono segnalare all’Autorità tutti gli inconvenienti nel settore dell’aviazione civile, in linea con la recente direttiva n. 2003/42/Ce emessa dal Parlamento europeo e dal Consiglio in data 13 giugno 2003. I lavori sono proseguiti quindi con la messa a punto degli ultimi dettagli organizzativi relativi al primo corso Ifsc “Aviation Safety Management” che si svolgerà a Roma dal 22 al 26 marzo 2004, dedicato agli operatori del settore e a quanti si vogliano formare sulla sicurezza. L’iniziativa è organizzata e gestita dall’Ifsc e rappresenta il primo corso sul tema specifico che sia mai stato organizzato in Italia.

APPROVATO IL PROGETTO ESECUTIVO PER L’AEROPORTO V. MAGLIOCCO DI COMISO
Roma, 1 dicembre 2003 - Il 28 novembre l’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile ha approvato il progetto esecutivo per la realizzazione dell’Aeroporto “V. Magliocco” di Comiso, uno scalo che si stima potrà essere utilizzato da un bacino di utenti composto da circa 500mila persone. L’aeroporto è finanziato per un importo complessivo di 47,41 milioni di Euro, di cui 12,78 milioni di Euro da fondi comunitari (P.o.r. Sicilia 2000-2006) e 34,63 milioni di Euro da risorse di cui alla Legge 208/98 per interventi in zone depresse. Il progetto del nuovo aeroporto prevede una pista di 2.460 metri di lunghezza e la dotazione di un sistema di atterraggio strumentale I.l.s. (Instrumental Landing System) su una delle due testate. Con l’approvazione del progetto presentato dal Comune di Comiso, committente dei lavori, si compie un ulteriore passo in avanti verso la creazione di un sistema aeroportuale della Sicilia orientale. L’aeroporto di Comiso, infatti, rappresenterà un’integrazione di quello di Catania Fontanarossa con il quale diventerà complementare, ad esempio, in presenza di ceneri di nube vulcanica. Inoltre, in base all’obiettivo di decongestionamento degli scali maggiori, il Magliocco potrà servire da base per le linee charter, per l’eventuale traffico delle compagnie low cost che tendono ad utilizzare scali più piccoli, nonché come base cargo per potenziare anche lo sviluppo delle attività commerciali della Sicilia meridionale ed orientale. 

RYANAIR CRITICA ALITALIA PERCHE’ CERCA DI OSTACOLARE LA CONCORRENZA IN SICILIA
Milano, 1 dicembre 2003 - Ryanair, la linea aerea a bassa tariffa più grande d’Europa, ha confermato oggi che Alitalia è solo l’ultima fra le compagnie aeree a prezzi esagerati che fa un cattivo uso delle norme sugli aiuti di stato per attaccare gli accordi a lungo temine di Ryanair con aeroporti regionali e secondari. Alla luce di notizie apparse su certa stampa italiana e straniera riguardante quest’accordo, Ryanair desidera chiarire quanto segue: L’accordo fra l’aeroporto di Palermo e Ryanair per lo sviluppo di rotte a basse tariffe dirette e regolari internazionali per Londra a bassa tariffa non è aiuto di stato e le stesse condizioni offerte a Ryanair per introdurre servizi diretti a bassa tariffa da Palermo a Londra sono disponibili per tutti i vettori, incluso Alitalia. La partnership Ryanair con l’aeroporto di Palermo porterà 125.000 visitatori in più durante il primo anno di servizio, risultando in un incremento dei ricavi per l’aeroporto, della spesa dei turisti per la regione, vitale creazione di posti di lavoro e grandi risparmi per i consumatori. Per anni Alitalia ha negato alla Sicilia e a Palermo la possibilità di servizi internazionali diretti. Proprio come Air France a Strasburgo, Alitalia vuole bloccare la concorrenza per far pagare tariffe esagerate costringendo i passeggeri a viaggiare attraverso i congestionati Hub di Milano e Roma. Costringendo Ryanair fuori dalla rotta Londra - Strasburgo, Air France oggi fa pagare un biglietto di andata e ritorno durante la settimana 800 Euro. Questa strategia priva aeroporti come Palermo e la regione della possibilità di attrarre migliaia di potenziali visitatori a Palermo e in Sicilia. Ryanair continuerà a combattere questi tentativi privi di fondamento di utilizzare le norme riguardanti gli aiuti di stato per bloccare la concorrenza e negare ad aeroporti regionali e secondari come Palermo la possibilità di sviluppare rotte internazionali dirette a bassa tariffa.

ULTIMI GIORNI PER LE SPECIALI TARIFFE VOLAREWEB.COM
Milano, 1 dicembre 2003 - Tariffe acquistabili dal 29 Novembre al 08 Dicembre 2003, valide per voli dal 29 Novembre al 18 Dicembre 2003. Milano Malpensa - Bilbao da Euro 19.19*; Milano Malpensa - Valencia da Euro 29.29*; Milano Malpensa - Brindisi da Euro 24.24*; Milano Malpensa - Praga da Euro 29.29*; Venezia - Catania (e vv) da Euro 29.29*; Palermo - Venezia (e vv) da Euro 29.29*; Venezia - Francoforte Hahn da Euro 14.14*; Venezia - Lamezia Terme da Euro 22.92*; Milano Linate - Berlino Schönefeld da Euro 14.99*; Venezia - Berlino Schönefeld da Euro 25.25*; Napoli - Venezia da Euro 12.12*; Catania - Parigi Orly da Euro 39.99*; Venezia - Cagliari (e vv) da Euro 19.99*; Roma Fiumicino - Venezia da Euro 11.99*; Milano Malpensa - Parigi Orly da Euro 29.99*; Milano Orio al Serio - Roma Fiumicino (e vv) da Euro 19.29*; Cagliari - Milano Orio al Serio da Euro 19.99*; Cagliari - Londra Luton da Euro 29.99* (operativo dal 6 Dicembre 2003); Catania - Milano Orio al Serio da Euro 19.59*; Catania - Bruxelles da Euro 39.99*; Palermo - Milano Linate da Euro 29.29*; Palermo - Milano Orio al Serio da Euro 19.29*; Roma Fiumicino - Parigi Orly da Euro 39.99*; Roma Fiumicino - Bari da Euro 19.39*; Roma Fiumicino - Berlino Schönefeld da Euro 29.29*; Milano Orio al Serio - Palermo da Euro 19.29*. Da non perdere!! Promozione per i voli dal 12 Gennaio al 27 Marzo 2004 a partire da 9.99* Euro! Tariffe acquistabili fino al 08 Dicembre 2003 su tutto il network di www.Volareweb.com  *Tariffe di sola andata, tasse aeroportuali escluse (tasse a partire da Euro 7.84). Spese amministrative Euro 6 per transazione. Supplemento "operations & security" Euro 12 per tratta. Tariffe soggette a specifiche condizioni ed alla disponibilità di posti. Escluse tariffe Flexible Fares e le tariffe offerte tramite Gds. Volareweb.com è un marchio di Volare Airlines S.p.a Speciale Parigi su www.Volarewebhotels.com  valido fino al 27 Dicembre)! Un weekend per passeggiare lungo le strade di Parigi, cercare nuovi scorci della Senna, fermarvi nei caffè ...E magari anticipare un po' di shopping natalizio ai magazzini Lafayette o tra i negozi sugli Champs Elysées. E fino al 19 gennaio assolutamente da non perdere la rassegna Gauguin-tahiti, un'occasione unica per ammirare le luci e i colori nelle opere degli anni polinesiani del grande artista. Offerte sui seguenti alberghi: Hotel Des Arts 2* 4 notti al prezzo di 3: Eur 250.32 invece di 333.76 per camera doppia; Comfort Hotel Opera Drouot 2* 3 notti al prezzo di 2: Eur 193.72 invece di 290.58 per camera doppia (esclusi ven-sab).

LEGNO-ARREDAMENTO - ITALIANO: UN MOTORE DA 38 MILIARDI DI EURO PAOLO LOMBARDI DIRETTORE DI FEDERLEGNO-ARREDO: PER SCONFIGGERE LA CRISI , DEFINIAMO UNA STRATEGIA DI FILIERA
Milano, 1 dicembre 2003 - Nel suo intervento al convegno Csil del  28 novembre, Paolo Lombardi, direttore di Federlegno-arredo fa il punto sulla situazione dell'industria del legno-arredamento e delle prospettive alla luce della situazione competitiva internazionale. "Dal dibattito di questi giorni e dai numerosi convegni organizzati sul tema – spiega Paolo Lombardi - solo la minaccia cinese sembra agitare i sonni degli imprenditori dei settori del made-in-Italy, ma la realtà è assai più complessa. La Cina non è l'unica minaccia per il settore arredamento. Più complessi sono i problemi e più articolate sono le soluzioni." La congiuntura del comparto Mobili, come viene delineata dallo studio dello Csil è negativa, anche se non mancano indicazioni positive per il prossimo futuro. Per il 2003 la produzione è prevista in calo del 3,3% rispetto al 2002 a causa sia di un decremento dei consumi (-1,9%) che di una diminuzione delle esportazioni (-2,8%). Nel 2004 Csil prevede invece un aumento della produzione dell'1,4% con un contributo leggermente superiore della domanda interna rispetto a quella estera. Si è indubbiamente di fronte ad un ciclo negativo e ad un punto di svolta per il settore. Come avviene per tutte le crisi prolungate alcuni dei fattori sono legati a fenomeni congiunturali, quindi passeggeri, altri invece richiedono cambiamenti significativi nel modo di operare delle imprese e nelle strategie di promozione e comunicazione del settore. Se è vero infatti che i competitori sono cresciuti per numero e capacità è urgente un ripensamento del modello di sviluppo che fino ad oggi ha garantito il successo dell'arredamento made-in-Italy: ovvero il distretto produttivo e le reti locali. Nel proprio intervento Lombardi enfatizza altri elementi di crisi dell'azienda tradizionale dell'arredamento: la piccola dimensione, lo scarso investimento nella ricerca e sviluppo di alcune categorie di imprese, la difficoltà di anticipare o interpretare modelli di consumo più numerosi e complessi. "Il 96% delle imprese del settore arredamento – continua Lombardi - ha meno di 20 dipendenti. A tutti i problemi legati alla piccola dimensione nel nostro settore se ne aggiunge un altro: la difesa dei marchi è costosissima e sono poche le aziende che si possono permettere costosi uffici legali." Secondo il direttore di Federlegno-arredo è urgente riaffermare una vera e coordinata strategia di filiera per riportare l'attenzione dei policy makers sui settori manifatturieri del made-in-Italy. "Il made-in-Italy – continua il direttore di Federlegno-arredo - è una ricchezza trasversale ai settori, che appartiene al sistema paese. Ma è innegabile che alcuni settori, tra cui soprattutto l'arredo, fungano da traino per tutti gli altri. Basti pensare che solo negli Usa il sistema arredo-casa esporta 2 miliardi di euro (fonte Ice Ny), ovvero circa il 9% delle importazioni statunitensi nel settore. I mobili rappresentano quasi il 50% di queste esportazioni." Le politiche di promozione sono efficaci nella misura in cui sono capaci di fare sistema, di enfatizzare le specificità in un quadro comune. "Questo approccio che considera gli interessi particolari per tutelare quelli collettivi, – continua Lombardi - dovrebbe essere la linea guida degli interventi di politica economica in un paese che dispone di una grande risorsa qual è il marchio made-in-Italy. Nell'arredo una simile strategia si traduce da un lato nel rafforzamento del design italiano come eccellenza e come caratteristica non imitabile dai concorrenti, la vera differenziazione del prodotto italiano. Dall'altro si dovrebbe riflettere nella tutela della rete produttiva manifatturiera, mantenendo viva l'intera filiera in Italia. Anche se alcune fasi produttive, dove maggiori sono i risparmi di costo legati alla delocalizzazione, potrebbero emigrare totalmente fuori dai confini nazionali, occorre valutare attentamente quali riflessi una tale perdita potrebbe avere nel delicato equilibrio dei sistemi produttivi territoriali. I paesi che hanno rinunciato o non hanno mai avuto una filiera nazionale integra hanno pagato costi molto alti: l'arredamento tedesco ha perso quote di mercato pur disponendo di ottimi saloni promozionali, mentre il design inglese è spesso geniale, ma incapace di conciliare l'estetica con i requisiti produttivi e commerciali. Oggi l'Italia è l'unico paese al mondo che può vantare eccellenze sia nel design che in ambito manifatturiero." Sia sul fronte manifatturiero che su quello del design, Federlegno-arredo sta attivando nuovi tavoli di confronto con il Governo. "Nei giorni scorsi– spiega Lombardi – abbiamo sollecitato il ministro Marzano e lo stesso Presidente di Confindustria Antonio D'amato, affinché si attivi una vera e propria strategia di sistema per tutelare legittimamente i nostri vantaggi competitivi sul design e sui marchi aziendali. Difendere il design e i marchi, non significa erigere barriere alla competizione, ma sfruttare i propri vantaggi competitivi. Basti notare che quando si parla di ricerca in Italia, si finisce sempre per fare riferimento alla fuga dei cervelli. Ma il design attrae nel nostro paese persone e risorse da tutto il mondo, bisogna solo favorire e sfruttare al meglio questa ricchezza." "La presente congiuntura economica - conclude Paolo Lombardi - mette in seria difficoltà il settore soprattutto in considerazione delle strategie molto più efficaci di altre nazioni europee nel difendere le proprie specificità settoriali. Il nostro paese deve imparare alla svelta a capitalizzare il valore del made-in-Italy, anche attraverso politiche che rafforzino la promozione dell'abitare di qualità presso i consumatori e le famiglie europee." 

E LA CAMERA DI COMMERCIO INSEGNA AI “MAROCCHINI” A VENDERE I TAPPETI… CORSI GRATUITI PER MAROCCHINI, TUNISINI ED ALGERINI PER DIVENTARE IMPRENDITORI DELL’IMPORT-EXPORT TIPICO… LE ISCRIZIONI ENTRO LUNEDÌ
Milano, 1 dicembre 2003 - Lavorare autonomamente, gestire scambi commerciali e magari stabilire contatti tra le imprese italiane e quelle del proprio Paese d’origine? Per gli immigrati maghrebini (Marocco, Tunisia, Algeria) da oggi sarà più facile. Grazie all’opportunità per loro di partecipare gratuitamente al corso di formazione “La collaborazione Italia-maghreb come opportunità di lavoro”. Un’iniziativa offerta da Formaper, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano nel quadro di un progetto finanziato dall’Unione Europea (Interreg Iii B Medocc). Obiettivo del corso: formare persone che sappiano avviare e gestire scambi commerciali tra l’Italia e paesi del Maghreb (Marocco, Tunisia, Algeria). Attraverso l’approfondimento di temi legati al commercio estero, i partecipanti svilupperanno competenze utili ad operare sia in aziende italiane sia come lavoratori autonomi. Visiteranno inoltre enti e agenzie di supporto alle imprese con cui potranno stabilire contatti. Ci si può iscrivere entro e non oltre il 1° Dicembre 2003: l’attività formativa avrà inizio il 10 Dicembre 2003 a Milano e prevede la partecipazione al massimo di 15 persone. Le iscrizioni verranno accettate fino ad esaurimento dei posti disponibili, sulla base dell’ordine di arrivo e del grado di rispondenza ai requisiti definiti: avere una buona conoscenza della lingua italiana parlata e scritta, provenire da uno dei Paesi appartenenti all’area del Maghreb. Le domande dovranno essere inviate alla segreteria corsi Formaper in via Camperio 1 a Milano, oppure via fax allo 02/8515.5331 o per e-mail: formaper.Mkt@mi.camcom.it  La durata del corso è di 320 ore, con frequenza obbligatoria di 4 ore giornaliere dal lunedì al venerdì. E’ previsto un rimborso spese per quanto riguarda il vitto durante le giornate di corso e il trasporto per raggiungere la sede del corso. Per informazioni: segreteria corsi, Tel. 02-8515.5385, indirizzo E-mail: formaper.Mkt@mi.Camcom.it   - www.Formaper.com

I MARATONETI PASSANO IL TESTIMONE AI GOVERNI RIUNITI A MILANO : “SUL CLIMA DOVETE CORRERE”
Milano, 1° dicembre 2003 - I maratoneti che hanno raccolto l’appello del Wwf rilanciato da Alberto Cova di diventare ambasciatori per il clima ora passano il testimone ai delegati arrivati a Milano per la Cop 9: per salvare il clima bisogna continuare a correre. I corridori della Milano City Marathon che hanno risposto all’appello del Wwf indossando il pettorale “corriamo per salvare il clima” hanno mandato un chiaro messaggio ai delegati dei 188 paesi presenti a Milano per il vertice mondiale che inizia oggi in Fiera: per il clima bisogna correre, non possiamo più perdere tempo. L’emergenza clima non è una minaccia per il futuro ma una realtà di oggi. Negli ultimi 50 anni la concentrazione di anidride carbonica è aumentata del 32%. Gli scenari che si delineano prevedono un aumento delle temperature medie terrestri fino a 5 gradi, l’innalzamento dei livelli dei mari da 14 a 80 centimetri , la tendenza dell'aumento di eventi estremi (alluvioni, ecc.) e dei periodi di siccità. Il Wwf esorta i governi dei 188 paesi che partecipano alla Cop9 ad accelerare quei processi per combattere il cambiamento climatico. L’appello del Wwf è rivolto a tutte le nazioni che hanno ratificato il Protocollo di Kyoto affinchè comincino da subito ad ottemperare agli impegni previsti dal trattato e alla Russia affinchè lo ratifichi al più presto in modo da renderlo uno strumento che ha forza di legge internazionale. L’impegno di Milano City Marathon per l’ambiente non si ferma qui. Come organizzatore del grande evento sportivo ha aderito alla proposta del Wwf Italia, Erci Team e Rosa Associati di avviare nella manifestazione della Maratona di Milano un processo di valutazione al fine di migliorare le prestazione ambientali dell’evento. Il percorso di certificazione ambientale della Maratona di Milano; sarà sottoposto, verificato e controllato da un Ente Certificatore riconosciuto, potrà rendere la Maratona di Milano la prima Maratona al Mondo dotata di un sistema di gestione ambientale certificato. Una importante e lungimirante decisione del Milano City Marathon: un contributo dello sport allo sviluppo sostenibile.   Www.wwf.it/clima

AMBIENTE: IL BILANCIO “VERDE” RIGUARDA ORA 8 MILIONI DI ITALIANI È GIUNTO AL TERMINE CON SUCCESSO IL PROGETTO CLEAR-LIFE. DICIOTTO ENTI LOCALI HANNO APPROVATO UN ECO-BILANCIO ACCANTO A QUELLO FINANZIARIO. LO SVILUPPO SOSTENIBILE È OGGI UN OBIETTIVO PIÙ CHIARO PER 8 MILIONI DI ITALIANI, PARI A CIRCA IL 14% DELLA POPOLAZIONE NAZIONALE.
Milano, 1 dicembre 2003 - Dodici comuni e sei province del nostro paese hanno infatti approvato, per la prima volta in Europa, il Bilancio ambientale accanto al Bilancio finanziario, per poter contabilizzare il consumo di risorse naturali e prevedere gli impatti delle principali politiche settoriali, in analogia a quanto avviene con i budget monetari. Il progetto sperimentale, che termina in questi giorni dopo due anni di lavoro, si chiama Clear (City and Local Environmental Accounting and Reporting - Contabilità e report ambientali di città e comunità locali). Ha un valore complessivo di 1.928.664,00 Euro (circa 3 miliardi e 730 milioni di lire) ed è stato cofinanziato al 50% dalla Commissione europea nell’ambito del programma Life-ambiente. Partner dell’iniziativa sono i comuni di: Bergeggi, Castelnovo ne’ Monti, Cavriago, Ferrara, Grosseto, Modena, Pavia, Ravenna, Reggio Emilia, Rovigo, Salsomaggiore, Varese Ligure; e le province di: Bologna, Ferrara, Modena, Napoli, Reggio Emilia,torino. Altri partner sono la Regione Emilia Romagna e l’associazione francese Les Eco Maires (i sindaci “verdi”), che raggruppa circa 600 comuni. Capofila del progetto è il comune di Ferrara. Obiettivo principale dell’iniziativa è stato appunto quello di rendere possibile da parte dei 18 enti locali l’approvazione – prima in giunta e poi in consiglio – del proprio Bilancio ambientale, preparato nel corso di un periodo di sperimentazione coordinata. L’idea innovativa di riforma della governance locale è contenuta nel primo disegno di legge quadro sulla contabilità ambientale dello Stato, delle Regioni, delle province e dei comuni presentata dal senatore Fausto Giovanelli, che già nella passata legislatura era stato approvato dal Senato e attualmente è in discussione nella commissione Ambiente del Senato insieme ad altri testi di analogo contenuto. Il Bilancio ambientale consente il monitoraggio dell’efficacia e dell’efficienza delle principali politiche dell’ente per ciascun settore, dai trasporti all’energia, dall’urbanistica ai rifiuti, attraverso indicatori fisici e indicatori monetari. Se diventasse uno strumento di “ordinaria amministrazione”, come i partner Clear si sono impegnati a fare, aiuterebbe gli amministratori a valutare le priorità e a effettuare le scelte in ogni settore, mantenendo sempre presenti le implicazioni dell’ambiente e quindi la qualità della vita dei cittadini Nell’ambito del progetto è stato realizzato il manuale “Metodo Clear”, che contiene i principi guida e le buone pratiche per redigere – tappa per tappa – il Bilancio ambientale locale. Il volume sarà disponibile a partire da metà settembre, anche nella più estesa versione Cd-rom che contiene tutti i materiali, i documenti intermedi e i bilanci approvati dai partner. Entrambe le pubblicazioni sono a cura di Edizioni Ambiente. Nel sito www.Clear-life.it è disponibile un servizio di documentazione riservato alla stampa, nonché tutti i bilanci ambientali dei partner, insieme ai materiali, ai commenti e alle newsletter elaborati durante il progetto

SITINDUSTRIE REALIZZA IN SVIZZERA UNA COMMESSA PER 4 MILIONI DI EURO: LO SPETTACOLARE “CENTRO PAUL KLEE” PROGETTATO DA RENZO PIANO
Milano, 1 dicembre 2003 - Il Gruppo Sitindustrie, tramite la controllata svizzera Zwahlen & Mayr, quotata alla borsa di Zurigo, ha realizzato a Berna, in soli 10 mesi, i lavori di carpenteria metallica dell’avveniristico centro culturale dedicato alle opere dell’artista Paul Klee. Lunedì 1 dicembre avverrà la cerimonia di consegna dei lavori. 1.200 tonnellate di acciaio, 330 spezzoni d’arco, 2.900 elementi accessori, 35 km di saldature, 5.000 bulloni e 15.000 ore di lavoro in cantiere per la posa in opera. Questi dati danno l’idea della maestosità dell’ultimo importante lavoro, nel settore della carpenteria metallica realizzato da Sitindustrie tramite la propria controllata svizzera specializzata nella progettazione, fabbricazione e montaggio di grandi costruzioni in acciaio. Il Centro Paul Klee, voluto dalla fondazione Maurice e Martha Müller, è un’opera “futurista” i cui ampi saloni saranno destinati all’esposizione delle opere e degli studi del famoso artista svizzero Klee. Inoltre il centro sarà dotato, nella parte sotterranea, di una sala per concerti. La progettazione dell’opera è stata fatta dall’Arch. Renzo Piano; il centro è costituito da tre costruzioni a forma di onda di diversa misura che occupano una superficie complessiva di 11.500 metri quadrati . “Sono estremamente soddisfatto del lavoro svolto - afferma Fausto Bocciolone, giovane presidente del Gruppo Sitindustrie. – La stretta collaborazione che si è stabilita fra l’Arch Renzo Piano, i suoi assistenti e lo staff di Zwahlen & Mayr, ha permesso di trovare soluzioni innovative per realizzare, nei brevi tempi richiesti, un’opera unica sotto tutti gli aspetti: estetica, razionalità della costruzione e durevolezza. Sitindustrie, però, non si ferma qui; è infatti già in corso di realizzazione, sempre in Svizzera, un’altra prestigiosa opera: la costruzione della nuova unità di produzione della famosa società svizzera di orologi, Rolex, a Plan-les-ouates, al momento è il più grande cantiere della Svizzera. Il complesso sarà composto da 11 piani per un volume totale di oltre 660.000 metri cubi .”

UN PROGETTO EUROPEO CONSENTE DI ELABORARE UN TEST DI CORROSIONE A BASSO COSTO PER LE PETROLIERE
Bruxelles, 1 dicembre 2003 - In seguito alle devastanti fuoriuscite di petrolio causate dalla mancata rilevazione della corrosione nelle petroliere a scafo unico, come è accaduto nel 1999 con il disastro dell'Erika, l'Ue ha finanziato un'iniziativa volta a semplificare le operazioni di verifica dell'integrità strutturale di queste navi. Secondo le stime, su circa 7.000 petroliere di stazza medio-grande attualmente in servizio, 5.000 sono a scafo unico. Ciò significa che l'enorme quantità di greggio trasportata su queste navi è stivata all'interno di pareti metalliche di circa 20 millimetri di spessore. Mentre la corrosione esterna degli scafi è piuttosto lenta e facile da individuare, le sostanze presenti all'interno della petroliera possono corrodere lo scafo al ritmo di tre-quattro millimetri l'anno, fenomeno la cui rilevazione richiede una procedura complessa e onerosa. Poiché la petroliera dev'essere completamente svuotata prima di effettuare le prove, la nave rimane fuori servizio per un determinato periodo di tempo, e i costi complessivi per le petroliere di grande stazza possono raggiungere anche il milione di euro. Tuttavia, nell'ambito di una precedente iniziativa finanziata dall'Ue, si è scoperto che è possibile individuare la corrosione mediante un test basato sulle emissioni acustiche (Acoustic emissions testing - At). Tüv, la società austriaca specializzata in tecnologie At che ha dimostrato l'efficacia di tale tecnica in condizioni sperimentali, è stata selezionata per coordinare un'iniziativa varata nell'ambito del Quinto programma quadro (5Pq), finalizzata all'elaborazione di un metodo pratico di applicazione di questa tecnica alle petroliere in servizio. A tal fine, come ha spiegato Peter Tscheliesnig di Tüv al Notiziario Cordis, occorre sviluppare non solo speciali dispositivi per effettuare misurazioni acustiche efficaci in ambienti esplosivi, ma anche strumenti software che consentano di elaborare l'enorme quantità di dati prodotta da quest'operazione e di trasformare tali informazioni in risultati concreti. "Abbiamo convalidato il metodo e sviluppato i dispositivi e gli strumenti software necessari. Una volta ottenuta la certificazione ufficiale sulla sicurezza dei dispositivi in ambiente esplosivo, passeremo alla fase di sperimentazione del sistema sulle navi in condizioni operative reali", ha affermato Tscheliesnig. Al raggiungimento di quest'obiettivo concorrono altri partner del progetto, fra cui il Registro polacco della navigazione e l'Istituto marittimo di Danzica, che fornisce a Tüv informazioni essenziali sulle esigenze delle industrie navali e della sicurezza marittima. Il consorzio, inoltre, potrebbe istituire un gruppo di utenti formato da società di navigazione, autorità portuali e organismi di classificazione, al fine di contribuire alla sperimentazione della metodologia. "Tüv si appoggia ai propri partner per la convalida e la sperimentazione del sistema in condizioni reali, poiché non si trovano molte petroliere in Austria", ha affermato Tscheliesnig. A suo avviso, l'impatto esercitato da un simile sistema sarà notevole: "Una procedura di questo tipo ridurrà a due-tre ore il tempo necessario per rilevare la corrosione. Inoltre, le autorità competenti potrebbero effettuare il test sulle navi che entrano in porto e garantire così che potenziali disastri come quello della Prestige vengano evitati, grazie ad una tempestiva prevenzione". Oltre ad offrire evidenti benefici ambientali, secondo Tscheliesnig questo metodo sarà apprezzato dall'industria della navigazione per la sua rapidità e i costi relativamente ridotti. L'adozione di misure di sicurezza supplementari per la prevenzione di disastri ambientali su vasta scala, inoltre, dovrebbe contribuire a ridare lustro alla reputazione spesso danneggiata di questo settore. Le richieste di brevetto per il metodo At e i relativi componenti sono già state inoltrate e nei due anni e mezzo che restano prima della conclusione del progetto, il consorzio auspica di poter sviluppare una versione del sistema installabile in modo permanente a bordo delle navi, in grado di inviare informazioni ai centri di elaborazione a distanza. Se l'esito del progetto sarà positivo, il triste spettacolo delle migliaia di tonnellate di petrolio riversate nell'ambiente a causa della corrosione degli scafi potrebbe finalmente non essere più così familiare. Infolink: http://ship.Tuev.at/ship/index.pl

 

NUOVE COMMESSE IN ITALIA E ALL’ESTERO CORONANO UN 2003 RICCO DI SODDISFAZIONI AVVIATA LA PRODUZIONE DI NUOVE BANCHINE GALLEGGIANTI ECO-COMPATIBILI, CHE NASCONO DA POLIMERI RICICLATI
Milano, 1 dicembre Grande soddisfazione in Ingemar per i risultati dell’anno che sta volgendo al termine, che vede nell’ultimo trimestre i segnali di un brillante 2004 e l’avvio di nuove produzioni rispettose degli eco-sistemi marittimi e dell’ambiente in generale. La società milanese di ingegneria marittima, specializzata nella progettazione e realizzazione di strutture galleggianti per uso industriale, turistico e sportivo, ha infatti annunciato - in una nota del suo Presidente, Ing. Lorenzo Isalberti - di essersi aggiudicata una serie di nuove prestigiose commesse per la realizzazione di porti turistici e impianti per la nautica in Italia e all’estero. La prima a Taranto, dove Ingemar realizzerà un complesso polifunzionale interamente galleggiante, destinato all’ormeggio di pescherecci e imbarcazioni da diporto, completo di piattaforme adibite a servizi per la ristorazione e il tempo libero. Il nuovo sito, situato sul “Mar Piccolo”, é parte di uno strutturato intervento pubblico di risanamento dello storico lungomare cittadino, per il quale Ingemar realizzerà circa 490m. Di pontili per l’ormeggio larghi 3m. E altri per circa 320m. E 6m. Di larghezza, protetti da 290m. Di frangionde galleggianti in cemento armato. L’impianto sarà dotato di quattro piattaforme galleggianti - tre di 215mq. E una di 430mq., per una superficie complessiva di 1.075mq. - dove troveranno spazio tutte le attività complementari. L’intero complesso galleggiante coprirà una superficie di 5.335mq. La seconda a Venezia, dove la soddisfazione per la validità dei test effettuati con un impianto pilota, hanno portato al completamento della prima installazione di frangionde galleggianti nella laguna Veneta, ambito ideale per l’applicazione di questi manufatti, in alternativa alle opere fisse tradizionali. L’installazione, che ha uno sviluppo di oltre 200m., è posizionata di fronte all’isola della Giudecca, in corrispondenza di un centro cantieristico che deve essere protetto dalle onde di libeccio e dal moto ondoso generato dalla imbarcazioni in transito. Grandi le aspettative di Ingemar, la cui radicata presenza a Venezia è testimoniata da importanti opere mobili quali i Ponti per le Festività del Redentore e della Salute, che vede nell’applicazione delle strutture galleggianti una soluzione alle molteplici esigenze della città, per il loro minimo impatto ambientale e per la modestissima interferenza con il delicato regime idraulico della laguna. Un’altra ad Atene, sulla scia delle installazioni da poco realizzate per la vela ed il canottaggio delle Olimpiadi 2004, che vede Ingemar coinvolta sul fronte dei porti turistici, con la fornitura dei pontili galleggianti per Marina Zea. Per realizzare il nuovo progetto, che prevede l’ampliamento del famoso marina del Pireo - punto di riferimento dell’élite nautica internazionale - Ingemar produrrà 820m. Di pontili galleggianti di due differenti tipologie, in funzione delle diverse prestazioni e condizioni di impiego. Grande la soddisfazione per aver superato un’agguerrita concorrenza internazionale, con proposte non solo economicamente favorevoli, ma anche e soprattutto, tecnicamente più avanzate e diversificate in funzione delle specifiche esigenze degli interventi. Inoltre, in attesa del secondo lotto dei lavori per la Guardia Costiera Kuwaitiana, prosegue l’attività Ingemar nei Paesi del Golfo, dove la società ha già dimostrato in passato una buona competitività e un’efficiente organizzazione operativa locale. L’ultima aquisizione in termini temporali, concerne una commessa in Kuwait per il Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Mare, che ha commissionato a Ingemar i nuovi pontili galleggianti per i propri mezzi navali. Il 2004, infine, 25° anno di attività per Ingemar, coinciderà anche con l’impegno dell’Azienda nella ricerca e nell’utilizzo di nuovi materiali eco-compatibili di alta qualità, ottenuti dal riciclo industriale delle materie plastiche e destinati, in prospettiva, a sostituire i pregiati legnami da rivestimento, quale autonomo contributo alla causa della salvaguardia ambientale e della deforestazione del pianeta.

SUPERIORE TENUTA E MAGGIORE FACILITÁ DI INSTALLAZIONE DUPONT DOW ELASTOMERS PRESENTA LE TENUTE KALREZ  BONDED SEAL PER VALVOLE DI SEMICONDUTTORI
Milano, 1 dicembre 200 - Dupont Dow Elastomers www.Dupont-dow.com  ha introdotto sul mercato le tenute perfluoroelastomeriche Kalrez  "bonded seal" www.Kalrez.com  che superano le prestazioni dei tradizionali O-ring e ne risolvono anche i problemi. Queste nuove tenute, destinate a sportelli di valvole a slitta e a saracinesca, offrono infatti maggiore durata e minori tempi di installazione riducendo i tempi di sostituzione. "Dupont Dow Elastomers continua a migliorare la tecnologia di tenuta. Il design delle nostre guarnizioni "bonded seal" si unisce alle prestazioni superiori di Kalrez  Sahara(tm) 8085 per offrire superiori capacita' di tenuta", ha dichiarato Masato Chida, Dupont Dow Elastomers Global Semicon Marketing Manager, Kalrez . Per una tenuta ottimale, le guarnizioni "bonded seal" in Kalrez , a differenza dei tradizionali O-ring, sono in una posizione 'fissa' per ridurre il movimento durante l'azionamento degli sportelli. Il design delle tenute e' stato inoltre ottimizzato mediante l'analisi a elementi finiti (Fea) cosi' da ridurre le notevoli sollecitazioni localizzate. Di conseguenza, sia la generazione di particelle che le prestazioni di tenuta risultano notevolmente migliorate rispetto agli O-ring tradizionali. Inoltre, le tenute "bonded seal" in Kalrez  possono essere montate e smontate in modo semplice e rapido; eliminano la necessita' di pulire la sede dell'O-ring durante la manutenzione; riducono i problemi di installazione come l'allineamento difettoso, ed assicurano la rintracciabilita' di tutti i componenti grazie alla confezione con codice a barre. Queste tenute possono essere prodotte in base alle esigenze dei clienti ed essere associate all'eccezionale resistenza al plasma di Kalrez  Sahara(tm) 8085. Le tenute in Kalrez  Sahara(tm) 8085 sono disponibili per applicazioni di incisione, carbonizzazione, Hdpcvd, Pecvd, Sacvd e di processo Cvd su wafer di metallo. Kalrez  Sahara(tm) 8085 presenta una ridotta generazione di particelle e bassa perdita di peso migliorando il rendimento del wafer, in alcuni casi, fino al 200 % in ambienti aggressivi come nel caso di pulizia con plasma Nf3. Offre non solo eccellenti proprieta' meccaniche ma e' anche adatto ad applicazioni di tenuta sia statiche che dinamiche come gli sportelli delle valvole a slitta o a saracinesca, ingressi gas, tenute per ugelli gas e tenute di alimentazione gas.

BOCCONI, CRESCONO LE ATTIVITÀ ALL’ESTERO E IL CAMPUS METROPOLITANO A MILANO LA CINA , I PAESI DELL’EUROPA CENTRO-ORIENTALE E L’AREA DEL MEDITERRANEO SONO LA NUOVA FRONTIERA DELLA BOCCONI. IL RETTORE PROPONE UN NETWORK DI LAUREATI BOCCONI DOCENTI DI RUOLO ALL’ESTERO.
Milano, 1 dicembre 2003: Il rettore della Bocconi, Carlo Secchi, ha inaugurato l’anno accademico 2003-2004 sottolineando come i confini dell’Università si stiano allargando, sia per quanto riguarda l’internazionalizzazione della ricerca, dei docenti e dei programmi di formazione, sia per quanto riguarda l’avanzamento del campus metropolitano, che si va strutturando intorno alla sede centrale di via Sarfatti. Nel corso della cerimonia è stato ricordato Alberto Falck di fronte alla sua famiglia, che sedeva in platea. Ad Alberto Falck e all’Associazione Italiana delle Aziende Familiari (Aidaf), da lui fondata e presieduta fino alla scomparsa, è stata intitolata una cattedra di Strategia delle aziende familiari. La Cina , i Paesi dell’Europa Centro-orientale che stanno per entrare nell’Unione Europea e l’area del Mediterraneo sono le nuove frontiere della Bocconi, sia come localizzazione di nuove opportunità di scambio e stage per gli studenti, sia perché l’Università è intenzionata a svolgere un ruolo importante nel loro sviluppo scientifico, ponendosi al centro di un importante flusso di ricercatori in entrata e in uscita. Per porsi al centro di questo flusso e promuovere una proficua cross-fertilization, Secchi ha proposto l’idea di formare un network di laureati Bocconi oggi docenti di ruolo nelle università straniere. E per illustrare i benefici reciproci di un continuo rapporto di collaborazione, ha voluto che la prolusione dell’anno accademico fosse tenuta da un laureato illustre come Alberto Alesina, oggi direttore del Dipartimento di Economia della Harvard University. Alesina, presentando una serie di dati, ha sostenuto che la mancanza di concorrenza tra gli atenei e di adeguati incentivi, anche economici, ai docenti non consente all’università italiana di produrre abbastanza ricerca di valore internazionale. Si potrà arrivare a una soluzione, secondo il professore di Harvard, solo abbandonando con decisione il sistema esistente, attraverso l’abbandono del valore giuridico della laurea e del sistema dei concorsi per diventare professori. Le università, libere di assumere chi ritengano idoneo, dovrebbero poi parametrare le retribuzioni alla produttività nella ricerca e nell’insegnamento. Nella consapevolezza dei ritmi frenetici del cambiamento, l’Università Bocconi ha anticipato, tre anni fa, le riflessioni sul proprio posizionamento internazionale, ha ricordato il presidente, Mario Monti, istituendo un Comitato di Valutazione Internazionale formato dai professori Antonio Borges (già direttore dell’Insead), Lars Nielsen (già a Insead e Università di Copenaghen) e John Shoven (Stanford). Le raccomandazioni formulate da questo comitato sono oggi in corso di implementazione, grazie anche alla presenza di Antonio Borges nel Consiglio di Amministrazione e nel Comitato Esecutivo dell’Università. Per pervenire in tempi brevi a un piano strategico particolarmente orientato alle esigenze di competitività sottolineate anche dal professor Alesina, sta lavorando a pieno ritmo un apposito Comitato per la Pianificazione Strategica , presieduto dal professor Luigi Guatri. Compito del Comitato è la definizione, per il lungo periodo, di obiettivi, posizionamento di mercato, tipologia di offerta, priorità e risorse dell’Ateneo. Alla fine della mattinata Monti e Secchi hanno accompagnato alcune autorità nella visita al cantiere del nuovo edificio Bocconi che sorgerà tra viale Bligny e via Roentgen. L’edificio è destinato ad ampliare gli spazi a disposizione dell’Università, completando il Piano Bocconi 2000. Il nuovo edificio è stato progettato dallo studio Grafton Architects che ha vinto il concorso internazionale ad inviti bandito dalla Bocconi nel settembre 2001; a tale concorso avevano partecipato dieci studi di architettura, di cui tre italiani e sette provenienti da diversi Paesi europei. L’immobile ospiterà 883 uffici, con circa 1000 posti lavoro, l’Aula Magna, con circa 1000 posti suddivisi in due sale, e alcuni servizi, tra cui un centro medico, un bar, la reception, una libreria, una banca e un’agenzia viaggi. Inoltre verranno realizzate tre sale conferenze, una sala riunioni e un parcheggio sotterraneo da 190 posti auto. L’ampliamento del campus proseguirà, anche al di là del completamento dell’edificio, con la ristrutturazione di un immobile sito in viale Bligny, la cui cessione alla Bocconi è stata deliberata dalla Giunta Municipale di Milano il 25 novembre. Un anno fa, inoltre, è stato firmato il protocollo di intesa con il Comune per verificare la fattibilità del Piano Integrato di Intervento riguardante l’area attualmente occupata dalla Centrale del Latte.

IL MASTER UNIVERSITARIO IN INTERIOR DESIGN NELLA SCUOLA POLITECNICA DI DESIGN, SPD, DI MILANO
Milano, 1 dicembre 2003 - Un contenitore di creatività, idee e progetti che spaziano dal design di prodotto alla comunicazione visiva. Il nuovo anno accademico in Spd presenta conferme e novità di rilievo. A fine ottobre hanno preso il via i Master 2003- 2004 in Industrial, Interior, Transportation, Visual e Web Design. A fine gennaio inizia invece la prima edizione del Master Universitario in Interior Design, in collaborazione con il Politecnico di Milano, Facoltà del Design. Il programma che unisce aula, laboratorio e stage, esplora ambiti di progetto a vocazione domestica, gli spazi della distribuzione e dell’ospitalità, gli ambienti di lavoro. Scuola Politecnica di Design che nel 2004 compie 50 anni, continua ad alimentare nuove energie: sono 200 i giovani designer Spd, provenienti da tutto il mondo e coinvolti in progetti che valorizzano il talento e la creatività di ciascuno. Elemento comune ai diversi percorsi didattici è l’orientamento alla ricerca, in stretta collaborazione con le aziende e le istituzioni del settore. I Laboratori di progettazione di tutti i Master Spd sono guidati da professionisti di primo piano: da Denis Santachiara e Roberto Lucci (Lucci e Orlandini) per l’Industrial Design a Patricia Viel (Citterio and Partner) nell’area Interior passando per il laboratorio di Car Design, guidato da Marco Bonetto. Elio Carmi (Carmi e Ubertis Design, Gruppo Publicis) e Heinz Waibl coordinano invece l’area Comunicazione Visiva. Particolarmente ampio il ventaglio di temi affrontati nel Master di Industrial Design. In collaborazione con Nava Design gli studenti progetteranno uno storage system, un contenitore modulare che diventa elemento di arredo e di organizzazione dello spazio. La tecnologia, dal 2002 al centro di una ricerca per Microsoft, torna protagonista con lo sviluppo di strumenti di comunicazione intelligenti, miniaturizzati e indossabili. Il Master Spd in Interior Design si concentra sull’exhibit prendendo in considerazione allestimenti fierisitici, spazi di retail, shop in shop. I docenti Cristiana Vannini e Paolo Cesaretti hanno avviato anche il progetto Ikube by Ikea: ripensare gli appartamenti milanesi degli studenti internazionali della scuola, da progettare nello spirito di scambio e contaminazione tra culture diverse. Il Laboratorio di Transportation Design, in collaborazione con il Centro Stile Alfaromeo interpreta il mito dell’auto sportiva, assecondando la vocazione del marchio italiano. Infine, mentre gli studenti di Visual Design sono impegnati in un progetto di comunicazione integrata per il settore pubblico, il Master di Web Design sostiene l’azione del Cesvi e del fotografo Giovanni Diffidenti. I suoi scatti offriranno agli studenti il materiale di partenza per la realizzazione di un sito che accresca l’informazione e la sensibilità sul problema Aids in un continente spesso dimenticato: l’Africa. Anche quest’anno i progetti finali saranno presentati alla stampa a giugno 2004. Scuola Politecnica di Design Spd   Infolink:  www.Scuoladesign.com

“MANAGEMENT LAB”
Lecco, 1 dicembre 2003 - Nel mese di novembre il Gruppo Scuola dell’Unione Industriali della Provincia di Lecco ha organizzato in collaborazione con Dharma Srl l’iniziativa “Management Lab” che ha coinvolto 24 studenti dell’Istituto Parini di Lecco. Un Laboratorio di Management è uno straordinario ambiente di apprendimento, un mondo virtuale dalle caratteristiche uniche nel quale il tempo e lo spazio possono essere compressi a piacere. Un corso basato sul concetto di Laboratorio di Management offre la possibilità ai partecipanti di osservare gli effetti delle proprie scelte su tutto il sistema-azienda, permettendo di coglierne le principali dinamiche. I partecipanti, organizzati in team, sono stati chiamati a gestire nel medio periodo una vera e propria "azienda virtuale", rappresentata da un modello di simulazione su computer di una impresa reale. Un’attività estremamente pratica, grazie alla quale i partecipanti al corso sono stati portati a comprendere e dominare la complessità del sistema-azienda. L’iniziativa si è svolta nei giorni 5,19,26 novembre 2003 dalle ore 14:00 alle ore 18:00. Le “giocate” sono state seguite da alcuni imprenditori del Gruppo Scuola. Mercoledì 3 dicembre alle ore 14:00 presso l’Itc Parini gli studenti presenteranno il lavoro svolto. Il Presidente dell’Unione, Rossella Sirtori, e Elio Mapelli, responsabile del Gruppo Scuola, premieranno una delle quattro squadre. Segreteria – tel. 0341.477.208 – e_mail: radaelli@ui.Lecco.it

DAIMLERCHRYSLER ED UNESCO PRESENTANO MONDIALOGO
Parigi/stoccarda. 1 dicembre 2003 - Daimlerchrysler ed Unesco hanno presentato il concorso Mondialogo School Contest ed il premio Mondialogo Engineering Award per la promozione del dialogo, lo scambio, il rispetto e la tolleranza interculturale. Le due iniziative sono i principali pilastri del programma Mondialogo, che nasce dalla collaborazione tra Unesco ed il Gruppo automobilistico tedesco-americano. L'iniziativa prevede anche la creazione del sito internet www.Mondialogo.org, un portale che servirà a promuovere una più ampia partecipazione e condivisione delle conoscenze e delle esperienze. "Mondialogo si propone di insegnare a vivere insieme, un obiettivo fondamentale del nuovo secolo", ha dichiarato Koichiro Matsuura, Direttore Generale Unesco ed uno dei due patron di Mondialogo. "Incoraggiando i giovani ad interagire con persone di altri Paesi del mondo, Mondialogo li aiuterà a conoscersi ed a comprendersi reciprocamente. Lavorando insieme e risolvendo problemi, i giovani rappresentano un buon esempio da seguire". "Il nostro è un Gruppo che opera a livello mondiale. Siamo pertanto coscienti di quanto sia importante che persone di origine, lingua, educazione e cultura differenti imparino ad interagire fra loro in maniera aperta e priva di riserve. Con Mondialogo incoraggiamo lo scambio di punti di vista ed esperienze fra persone della stessa età in ogni parti del mondo, di creare reti di conoscenze e di farsi nuovi amici", ha dichiarato Jurgen E. Schrempp, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Daimlerchrysler e patron di Mondialogo. Il concorso Mondialogo School Contest si rivolge alle quasi 4.000 scuole superiori, che fanno parte di Aspnet (Associated School Project Network) di Unesco, ed alle scuole superiori di tutti i Paesi. Gli studenti di età compresa tra i 15 ed i 18 anni possono iscriversi fino alla fine dell'anno. Ogni scuola iscritta sarà gemellata con un'altra in un altro continente, con la quale lavorerà su un progetto comune che richiederà un dialogo approfondito. E' ammesso ogni genere di espressione e di comunicazione. Le scuole possono sviluppare un gioco, comporre un brano musicale, dipingere quadri, registrare un video, realizzare un documentario fotografico oppure un collage, stampare un giornale, scrivere una storia, una favola oppure una poesia, progettare un capo di abbigliamento oppure un gioiello, creare una pagina internet. Tutti i campi di espressione ritenuti adatti dalle scuole partecipanti sono ammessi. Una giuria internazionale esaminerà le iscrizioni, che devono pervenire entro il 30 giugno 2004, e sceglierà 25 gruppi tra i quali due "delegati", che saranno invitati con l'insegnante responsabile a partecipare al Convegno Internazionale di Mondialogo che si svolgerà a Settembre 2004 a Barcellona. Ai tre migliori gruppi di lavoro andranno premi di 500, 1.000 e 1.500 Euro, utilizzabili per beneficenza nelle loro scuole. Il premio Mondialogo Engineering Award si rivolge invece agli studenti di oltre 6.000 Università nel mondo purché lavorino insieme su progetti di sviluppo sostenibile sui seguenti tempi: fornitura d'acqua, produzione di cibo, edilizia, gestione delle misure igieniche e dei rifiuti, medicina e salute, sviluppo energetico, trasporti e mobilità, comunicazione, industria e produzione, studio delle risorse naturali, protezione civile e ricostruzione. Una giuria internazionale sceglierà i migliori progetti ed a marzo 2005 assegnerà 20 premi Mondialogo Engineering Award, ognuno dei quali di 15.000 Euro. E' stato creato un portale internet  www.Mondialogo.org   dove si possono trovare informazioni sulle diverse culture e prendere accordi a livello mondiale. I partecipanti al concorso possono inoltre presentare se stessi, le loro idee ed i progetti, nonché avviare scambi con i propri partner.

BUON SAMARITANO PER L’EMERGENZA FREDDO LUNEDÌ 1° DICEMBRE , ALLE 21, RIPARTE IL SERVIZIO A FAVORE DELLE PERSONE DISAGIATE
Milano, 1 dicembre 2003 - Lunedì 1° dicembre, alle 21, ripartirà il servizio Buon Samaritano Per L’emergenza Freddo. Un progetto importante che Atm S.p.a., l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Milano e la Fondazione F.lli di S.francesco d’Assisi Onlus hanno fortemente voluto per prestare assistenza persone senza fissa dimora durante il periodo invernale. Gli interventi di soccorso effettuati dai volontari hanno generato risultati positivi che confermano l’indubbia valenza caritatevole e sociale dell’iniziativa. Un dato su tutti: nel periodo di effettuazione del servizio, non si sono verificati decessi di persone che hanno passato la notte all’aperto. L’esperienza Dello Scorso Inverno L’autobus del ‘Buon Samaritano’ è stato in servizio per 107 giorni (dal 12 dicembre 2002 a fine marzo 2003, dalle 21 all’1 di notte ), per un totale di 321 ore, percorrendo 2.675 chilometri . Le persone assiste sono state complessivamente 2.241: tutte hanno chiesto ascolto e ristoro (con bevande calde e generi alimentari); di queste 351 hanno avuto assistenza sanitaria, 244 sono state portate presso un centro di ricovero per la notte, 479 hanno avuto coperte, sacchi a pelo e indumenti. Le Novità Di Quest’anno Dal 1° dicembre l’autobus del “Buon samaritano” (un autotreno di 18 metri completamente revisionato e riprogettato nell’officina Atm di via Molise lo scorso anno) riprenderà la sua attività itinerante nell’area cittadina. Le novità di quest’anno, dettate dall’esperienza maturata ‘sul campo’, riguardano il lay-out interno del mezzo e il miglioramento negli arredi. Questi i principali cambiamenti apportati: ampliamento della zona giorno dedicata alla saletta di accoglienza e ristoro e all’ambulatorio medico; installazione di un sanificatore per l’ambiente. Rimangono invece invariate le modalità di intervento: l’autobus, totalmente riscaldato e collegato con la Sala Operativa di Atm, su chiamata si muoverà sul territorio cittadino per fornire ristoro con cibi e bevande calde A bordo del veicolo, oltre a un autista di Atm, opereranno ogni notte tre volontari della Fondazione San Francesco, un medico dell’Associazione Medici del Mondo e uno o due volontari dei City Angels Lombardia.

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