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MARTEDI'
17 GIUGNO  2003

pagina 1

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ROMANO PRODI PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA ALLA CONFERENZA SULL'ECONOMIA DELL'IDROGENO: IL VETTORE ENERGETICO DEL FUTURO

Bruxelles, 17 giugno 2003- " Di seguito l'intervento di Romano prodi alla conferenza sull'economia dell' Idrogeno ch esi sta svolgendo a Bruxelles: "Illustri relatori e ospiti, signore e signori, Quella di oggi è una giornata importante. È importante perché questo convegno riguarda alcune questioni vitali per lo sviluppo tecnologico e che investono anche le sfere della politica, dell'economia e di tutta la nostra vita associata. Queste giornate sono importanti per la progettazione, ma devono essere anche giornate di visione e di partecipazione sociale. Sono giornate di progettazione non solo perché indicano dove vogliamo arrivare fra venti o trent'anni, ma anche perché danno inizio a un processo che ci condurrà alla meta in modo efficiente e senza ritardi. Sono giornate di visione ambiziosa perché affrontano obiettivi di lungo periodo, quali la difesa dell'ambiente e l'indipendenza strategica delle nostre fonti energetiche. Infine, queste giornate servono a coinvolgere il corpo sociale perché nell'Unione europea cerchiamo sempre di armonizzare le istanze che vengono dal basso con la direzione indicata dai responsabili politici e dagli esperti. Questo ruolo di guida e di indirizzo è una nostra precisa responsabilità perché solo così si possono tradurre in realtà le aspirazioni dei cittadini. Oggi e domani si parlerà di un elemento molto semplice, anzi il più semplice di tutti: l'idrogeno. In un futuro non troppo lontano, questo ingrediente elementare del nostro universo ci offrirà prospettive interessanti per stoccare, trasportare e produrre energia pulita. L'idrogeno può diventare il protagonista di una vera e propria rivoluzione nel settore dell'energia. Perché abbiamo bisogno di una rivoluzione? Il motivo è semplice, ma molti ancora non riescono ad accettarlo. Le nostre strategie energetiche sono affidate quasi esclusivamente ai combustibili fossili e al nucleare. E questa è una situazione che non può andare avanti all'infinito. Il problema fondamentale non è tanto che il nostro fabbisogno energetico, agli attuali ritmi di crescita, prima o poi porterà all'esaurimento delle riserve di petrolio, carbone, metano e uranio. La domanda che dobbiamo porci è un'altra: abbiamo aria, terra e acqua a sufficienza per la massa di rifiuti solidi, liquidi o gassosi prodotti dai combustibili fossili e nucleari? La risposta è "no". Anche aumentando l'efficienza dei motori e scoppio e delle centrali elettriche, se si mantengono gli attuali tassi di consumo il sistema non è ecologicamente sostenibile. E non dimentichiamo il nuovo fabbisogno di energia dei miliardi di persone in quei paesi che sono ora in via di sviluppo. Rivolgersi con decisione alle energie rinnovabili sarebbe la soluzione più razionale, sempre che si trovi il sistema di conservarle. Questo perché le fonti di energia rinnovabile sono intermittenti: non sempre splende il sole--come sappiamo bene a Bruxelles--e il vento non soffia sempre con la stessa forza. L'idrogeno appare oggi il miglior candidato, ma dobbiamo ancora verificarne il potenziale. Per questo motivo, il dibattito sull'idrogeno mira anche a porre le condizioni per un impegno deciso a favore delle energie rinnovabili. Nell'Unione europea questo impegno si è manifestato per gradi. Il primo passo è di qualche tempo fa, quando ci siamo dati l'obiettivo di generare da fonti rinnovabili il 22% dell'energia elettrica europea entro il 2010. Con l'attuale tecnologia, questa è la massima percentuale possibile. Non si tratta di un traguardo facile, eppure la meta è ancora troppo modesta tenendo conto degli obiettivi di sostenibilità del protocollo di Kyoto e dell'obiettivo strategico di diventare indipendenti in termini di fonti energetiche. E per superare la quota del 22% dobbiamo dare il via a una rivoluzione: dobbiamo passare all'economia dell'idrogeno. Con il Sesto programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico abbiamo fatto un altro passo avanti. Il programma prevede 2 miliardi e 100 milioni di euro per lo sviluppo sostenibile e per le energie rinnovabili, una cifra che rappresenta un aumento molto importante rispetto al passato. Da questi fondi verranno i finanziamenti per l'innovazione nella tecnologia dell'idrogeno: dalla produzione, allo stoccaggio sicuro fino alla conversione efficiente in energia. L'obiettivo esplicito del programma non è tanto quello di premiare le tecnologie vincenti ma piuttosto quello di lasciare aperto il maggior numero di alternative. Dobbiamo fare progressi anche nella ricerca socio-economica per capire meglio come centrare gli obiettivi politici e industriali. A questo fine, saranno varati alcuni progetti pilota per verificare la fattibilità pratica ed economica delle diverse soluzioni proposte. Sei mesi fa, infine, abbiamo fatto il terzo passo istituendo il Gruppo di alto livello sull'idrogeno e le celle a combustibile sotto la direzione dei commissari De Palacio e Busquin. Il gruppo comprende alcuni fra i migliori esperti europei in ricerca e sviluppo nel settore energetico provenienti dal mondo accademico, dagli istituti di ricerca e dall'industria. Questa conferenza discuterà la loro relazione. Mi auguro che essa ispiri nuove ricerche e che serva da stimolo per rinnovare le nostre politiche pubbliche e industriali. Inoltre, l'elaborazione e la valutazione di queste nuove politiche è aperta al contributo di tutte le parti interessate nella società civile. Su questa base, definiremo con maggior chiarezza una Agenda di ricerca europea, una Strategia di attuazione e una vera e propria Roadmap europea. La nostra definizione delle politiche terrà in gran conto le dinamiche del mercato. Tuttavia siamo perfettamente consapevoli che per avviare il processo servirà una serie di incentivi come il finanziamento della ricerca, gli investimenti nelle infrastrutture e le opportune misure fiscali e di regolamentazione. Altri nel mondo si stanno muovendo verso la stessa direzione e siamo apertissimi a forme di cooperazione internazionale che, anzi, intendiamo stimolare. Detto questo però, voglio sottolineare il carattere innovativo del programma europeo sull'idrogeno. Il nostro obiettivo dichiarato, da qui alla metà del secolo, è quello di passare gradualmente a un'economia dell'idrogeno pienamente integrata e basata sulle fonti energetiche rinnovabili. Ci sentiamo fortemente impegnati verso questa visione anche se sappiamo bene che ci aspetta un cammino lungo e difficile. Se da una parte vogliamo procedere con risolutezza, è ovvio che dovremo passare per fasi di transizione, prevedere periodi in cui verranno usate tecnologie diverse in parallelo e soprattutto dovremo alimentare la cooperazione internazionale. Per esempio, da più parti si sostiene che la transizione verso l'economia dell'idrogeno implica l'utilizzo del gas metano e la gassificazione del carbone con l'immobilizzazione dell'anidride carbonica. Non si direbbe che queste soluzioni siano in linea con gli obiettivi ambientali che ci siamo dati. Tuttavia esse possono offrire sin da ora un terreno comune per gli ambientalisti e l'industria energetica e possono fare da cerniera fra le nostre ambizioni di lungo termine e le esigenze di medio e breve termine. Vogliamo sostenere in pieno questo impegno; intendiamo collaborare nel campo della ricerca con gli Stati Uniti, il Giappone e chiunque altro desideri parteciparvi condividendo risorse e programmi. Vogliamo che tutti facciano uno sforzo straordinario e accelerare il progresso verso l'uso di tecnologie basate sull'energia rinnovabile e sull'estrazione dell'idrogeno dall'acqua e dalla biomassa. A questo proposito, continueremo a insistere per preservare le risorse fossili esistenti e per imporre gli standard più severi per il trasporto dei combustibili nel pieno sostegno del protocollo di Kyoto. Allo stesso tempo, vogliamo creare uno spirito di cooperazione fra l'autorità pubblica, le imprese e la società civile al fine di facilitare la transizione verso le fonti di energia rinnovabile. A questo fine, stiamo varando un Partenariato europeo sull'idrogeno e le celle a combustibile per stimolare e mettere in pratica tutte le azioni possibili e per creare un ambiente politico favorevole. Questa nostra iniziativa è aperta a tutto il mondo. Quindi ci fa molto piacere vedere che il Segretario Spencer Abraham sia con noi oggi e condivida il nostro entusiasmo. Ringraziamenti sentiti al Segretario Abraham per la sua presenza e per il suo contributo. Questo partenariato si fonda sui pilastri della visione, della progettazione e della partecipazione sociale di cui ho parlato. Sono certo che tutti gli esperti qui riuniti condividano questa posizione di base. La vostra ricerca, le proposte che farete e la vostra analisi critica ci permetteranno di trasformare il nostro sogno in realtà. Grazie a tutti voi per l'impegno, l'intelligenza e la passione che dedicate a questa grande causa. State portando avanti un'opera di importanza capitale per il futuro nostro e per quello del mondo intero. Grazie.

"DIFFERENZE SÌ. DISCRIMINAZIONE NO": LA SIG.RA DIAMANTOPOULOU INTERVIENE PER FAR CONOSCERE LE NUOVE NORME UE CONTRO LA DISCRIMINAZIONE
Bruxelles, 17 giugno 2003 - Conoscereste i vostri diritti qualora foste vittime di una discriminazione? Secondo un nuovo sondaggio Eurobarometro sugli atteggiamenti in materia di discriminazione, solo un europeo su tre avrebbe le informazioni necessarie. Aumentare la conoscenza dei diritti è uno degli obiettivi fondamentali di una nuova campagna di 5 anni che coinvolgerà tutta l'UE e combatterà le discriminazioni fondate sulla razza o l'origine etnica, la religione o le convinzioni personali, gli handicap, l'età e l'orientamento sessuale. La campagna è stata lanciata oggi a Bruxelles dal Commissario responsabile per Occupazione e affari sociali, Anna Diamantopoulou. L'apertura ha luogo alla vigilia dell'entrata in vigore di due nuove direttive UE contro la discriminazione1. A commento dell'apertura, il Commissario sig.ra Anna Diamantopoulou ha dichiarato: "Gli Stati membri devono fare di più per far entrare in vigore le norme UE contro la discriminazione entro la fine dell'anno. Sono molto preoccupata del fatto che molti paesi mancheranno i termini per l'attuazione, che si stanno avvicinando rapidamente. Se vogliamo che le nuove norme siano efficaci, occorre anche che siano conosciute, comprese e opportunamente applicate, altrimenti saranno lettera morta. Il sondaggio Eurobarometro sulla discriminazione nell'UE mostra chiaramente che gli abitanti dell'Europa non sono sufficientemente coscienti dei loro diritti. Ecco perché apro oggi una campagna d'informazione europea volta a promuovere il messaggio "Differenze sì. Discriminazione no". Possiamo tutti trarre beneficio dalla sicurezza che il nostro luogo di lavoro e gli altri settori della nostra vita quotidiana saranno liberi da ogni discriminazione". Secondo i risultati del sondaggio Eurobarometro sugli atteggiamenti in materia di discriminazione, la maggior parte degli europei ritiene che l'origine etnica, la religione, la disabilità, l'orientamento sessuale o l'età di una persona possano essere un ostacolo nel trovare lavoro, anche a parità di qualifiche. I più si sono detti contrari alla discriminazione in tutti i casi, pur considerando i propri concittadini più pronti alla discriminazione, in particolare nei confronti delle minoranze etniche. Il sondaggio ha anche rivelato che un quinto delle persone intervistate afferma di essere stato direttamente testimone di discriminazioni per motivi etnici, con percentuali che vanno dal 15% dell'Irlanda al 35% dei Paesi Bassi. La consapevolezza dei diritti varia da un paese all'altro, ma nel complesso due terzi degli intervistati dice che non conoscerebbe i propri diritti se fosse vittima di discriminazione. Un obiettivo fondamentale della campagna d'informazione è colmare questa lacuna e far conoscere diritti e doveri sanciti dalle nuove norme europee, nonché sensibilizzare tutti sui benefici di una maggiore diversità in generale. Con lo slogan "Differenze sì. Discriminazione no"2, la campagna si concentrerà, nel primo anno, sulla discriminazione sul luogo di lavoro, rivolgendosi in particolare ai sindacati e ai datori di lavoro. Il manifesto della campagna mostra l'aspetto estremo della discriminazione sul luogo di lavoro, con sagome identiche e prive di tratti distintivi che svolgono un normale lavoro d'ufficio. La didascalia "Le nostre differenze fanno la differenza" richiama l'attenzione sugli aspetti positivi della diversità sia per i datori di lavoro che per i lavoratori. Come hanno dimostrato i recenti premi europei per la diversità sul posto di lavoro3, sempre più aziende sono interessate alla diversità per motivi economici, e non soltanto per soddisfare le norme. Le politiche della diversità fanno sempre più spesso parte della strategia più generale delle imprese volta a consolidare il capitale umano e a incoraggiare creatività e innovazione. I datori di lavoro riconoscono anche che la diversità può promuovere l'immagine della loro azienda e conferirle un vantaggio concorrenziale nei rapporti con clienti, fornitori e azionisti. Il sito Internet della campagna - www.stop-discrimination.info -, in rete da oggi, comprende una guida pratica alle nuove norme europee e una sintesi del sondaggio Eurobarometro. I gruppi consultivi nazionali, composti da autorità nazionali, parti sociali e ONG, svilupperanno nei prossimi mesi, nel quadro della campagna, azioni nazionali con manifestazioni, seminari e attività di comunicazione. La partecipazione dei soggetti sopra indicati è fondamentale per garantire la soddisfazione delle esigenze specifiche di ciascun paese e il collegamento con le attività d'informazione in atto. Lo scorso gennaio è stato istituito un gruppo consultivo a livello UE, composto da rappresentanti delle parti sociali europee, dalla Piattaforma europea delle ONG sociali e da rappresentanti di governo degli Stati membri, che fornirà il proprio parere sugli aspetti paneuropei della campagna, ad es. per quanto riguarda il manifesto, lo slogan, il sito. Contesto La nuova normativa europea adottata nel 2000 vieta la discriminazione razziale sul lavoro e in altri settori, come la formazione, l'istruzione e l'accesso a beni e servizi, compreso l'alloggio. Un secondo strumento normativo proibisce la discriminazione sul lavoro e in materia di formazione per motivi di religione e convinzioni personali, handicap, età e orientamento sessuale. La direttiva sulla parità di trattamento indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica vieta la discriminazione fondata sulla razza o l'origine etnica e riguarda la maggior parte dei settori della vita quotidiana in cui direttamente o indirettamente può aver luogo un trattamento iniquo. Tali settori comprendono l'accesso al lavoro, le condizioni lavorative, la retribuzione e i diritti e benefici connessi col posto di lavoro, nonché l'accesso a istruzione e formazione, le prestazioni di sicurezza sociale, l'assistenza sanitaria e la parità di diritti nell'acquisto o nell'affitto di beni e servizi, compreso l'alloggio. I governi hanno deciso di varare i provvedimenti necessari per conformarsi alla direttiva entro il 19 luglio 2003. In tutti i paesi, i governi devono anche istituire un ente autonomo incaricato di fornire sostegno e orientamento pratico alle vittime della discriminazione razziale, qualora un simile ente non esista già. - La seconda direttiva, sulla parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro, vieta la discriminazione sul lavoro e in materia di formazione per motivi connessi con la religione o le convinzioni personali, l'handicap, l'età e l'orientamento sessuale. I governi hanno deciso di apportare le opportune modifiche al proprio ordinamento nazionale entro il 2 dicembre 2003, anche se possono richiedere un periodo supplementare di un massimo di tre anni per quanto riguarda la discriminazione basata su handicap ed età. In tal caso, devono presentare ogni anno una relazione sui provvedimenti adottati per combattere la discriminazione in questi campi e illustrare i progressi ottenuti nel rendere il proprio ordinamento pienamente conforme con la direttiva. I nuovi Stati membri4 devono recepire le disposizioni di entrambe le direttive nel diritto nazionale prima di entrare nell'Unione. Si possono trovare ulteriori informazioni sulle nuove norme, sul sondaggio Eurobarometro e sulla campagna d'informazione all'indirizzo: www.stop-discrimination.info

"VII MEETING ANNUALE DEI GIOVANI DI CENTRODESTRA" STANCA: "L'INNOVAZIONE È FATTORE DISTINTIVO DEL MODELLO DI CRESCITA"
Arezzo, 17 giugno 2003 - "L'impegno per la crescita, che ha una dimensione europea, è una sfida, anzi la sfida per l'Italia. Deve essere interpretata oltre la congiuntura e il dibattito sulla previsione dell'attesa ripresa. Ma le condizioni di una crescita stabile e duratura si costruiscono nel tempo, non si improvvisano. Esse devono tenere conto delle specificità così peculiari del Sistema Italia, della sua struttura industriale, dei suoi punti di forza e di debolezza, ma implicano anche una visione, un modello del Paese che vogliamo essere". Così Lucio Stanca, Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, ha delineato l'imperativo che il nostro Paese ha dinnanzi nel suo intervento al VII Meeting annuale dei giovani di centrodestra, a Gargonza. In particolare, ha aggiunto, "la sfida riguarda la competitività e l'attrattività del nostro Paese. Accrescere la competitività significa assicurare livelli complessivi di efficienza e di produttività del sistema più elevati rispetto al passato e, soprattutto, superiori ai nostri concorrenti più agguerriti. Per questo servono più innovazione e più elevati investimenti tecnologici come elemento determinante di sviluppo". Dopo aver ricordato le specifiche iniziative da lui messe in cantiere, diverse delle quali già attuate, per sostenere questa politica (diffusione della "i" dell'informatica per tutti; modernizzazione della pubblica amministrazione, ossia l'e-Government; la competitività delle imprese; lo sviluppo delle infrastrutture digitali), il ministro Stanca ha sottolineato che "l'innovazione è ormai un fattore distintivo del modello di crescita delle aree economiche più avanzate. Conoscenza e formazione, ricerca e diffusione dell'innovazione tecnologica e soprattutto digitale sono le componenti essenziali di quella che molti chiamano economia dell'innovazione. E l'Italia sta maturando una generale consapevolezza che l'economia dell'innovazione è la nostra comune frontiera". Stanca ha inoltre affermato che "molto abbiamo fatto, ma molto rimane da fare su questa strada. La congiuntura, che non è specifica del nostro Paese ma è internazionale, non ha però inciso sulla nostra propensione all'imprenditorialità, che rimane fra le più alte al mondo. A questo elemento si affiancano le condizioni di stabilità del Governo, mancate in passato, sono la premessa per incidere sugli aspetti strutturali". Per migliorare la competitività del Paese, secondo il ministro Stanca, "oggi, più che in passato, da parte di tutti serve maggior responsabilità, perché ogni parte sia consapevole del proprio ruolo; maggiore coraggio nel prendere le decisioni necessarie e, infine, più fiducia nel futuro, perché se sapremo valorizzare il nostro comune lavoro, sarà un futuro che offrirà più opportunità per tutti, a partire dai giovani". Insomma, ha concluso il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, "la stabilità di governo è la risorsa per realizzare un paese moderno, europeo e competitivo".

REFERENDUM, SOLO CON IL VOTO ELETTRONICO POSSIAMO RESUSCITARE LA DEMOCRAZIA
Roma, 16 giugno 2003 - "La prima votazione degli italiani all'estero è stata un'occasione sprecata per sperimentare il voto elettronico. Solo con la progressiva introduzione di questo strumento, anche all'interno dei confini nazionali, in futuro verrà garantito il raggiungimento del quorum nei Referendum. Solo così potremo far resuscitare questo insostituibile strumento di democrazia ucciso dai partiti al potere". E' quanto dichiara, Matteo Costantini, presidente dei GiovaniEuropei.com, primo partito virtuale d'Italia, che ha partecipato alla sperimentazione del voto elettronico a Campobasso e Cremona nel 2002. "A Campobasso", aggiunge Costantini, "raggiungemmo un'affluenza del 89,9%, a fronte di una media nazionale vicina al 70%, mentre a Cremona, dove i cittadini erano chiamati a votare per un Referendum propositivo che mirava all'estensione dell'aerea pedonale nel centro della città, votarono il 90,1% degli aventi diritto. Una differenza abissale se confrontata con la scarsa affluenza di questi giorni". Sia la sperimentazione di Campobasso, che quella di Cremona, sono state condotte dal consorzio E-poll, formato da: Siemens Informatica, Ancitel, France Telecom, Aec, Municipium, e cofinanziato dall'Unione Europea e dal Ministero degli Interni. Proprio il Viminale, per il tramite del Sottosegretario Antonio D'Alì, si era detto favorevole all'introduzione in tempi brevissimi di questa nuova forma di votazione. "Non vorremmo che alle dichiarazioni non seguissero i fatti", aggiunge Costantini, "e proprio per questo la settimana prossima, in un incontro con la segreteria del Ministro Mirko Tremaglia, sosterremo la necessità di effettuare nuove sperimentazioni partendo dal voto dei nostri connazionali che risiedono all'estero. Non si capisce perché", conclude il presidente di GiovaniEuropei.com, "si preferisca affidare il voto alle spedizioni postali, piuttosto che alle reti informatiche sulle quali già oggi transitano milioni di operazioni bancarie". 

DATI DI SINTESI DEL CONTO DEL SETTORE STATALE - APRILE 2003
Roma, 17 giugno 2003  Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica i dati di sintesi del conto del settore statale del mese di aprile 2003. 
Fabbisogno del settore statale del mese di aprile 2003 

 

Milioni di euro

 

 

Formazione del fabbisogno

 

Entrate

28.810

Spese

42.257

di cui: spesa per interessi

5.180

 

 

Fabbisogno (-) / Disponibilità (+)

-13.447

Copertura

 

Totale

13.447

Titoli a breve termine

3.175

Titoli a medio-lungo termine

820

Titoli esteri

2.224

Altre operazioni (1)

7.228

Comprendono la raccolta postale e il conto di disponibilità. In conformità al programma Special Data Dissemination Standard (Sdds) del Fondo Monetario Internazionale, il calendario delle pubblicazioni dei dati sopraesposti è disponibile sul sito http://dsdbb.imf.org

GLOBAL BOND: INTRODOTTE LE CLAUSOLE DI AZIONE COLLETTIVA / INTRODUCTION OF COLLECTIVE ACTION CLAUSES IN GLOBAL BOND DOCUMENTATION
Roma, 19 giugno 2003 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica che la Repubblica italiana (Aa2/AA/AA) ha introdotto le Clausole di Azione Collettiva (Cacs) nella documentazione di tutti i titoli regolamentati dalla legge di New York che saranno emessi successivamente al 16 giugno 2003. La Sec americana il 13 giugno 2003 ha approvato il nuovo modulo di registrazione comprendente un prospetto base in relazione alle Cacs. Copia di tale modulo di registrazione, n. 333-106089, è reperibile presso il sito internet della Sec americana, www.sec.gov  Nell'ultimo incontro dell'International Monetary and Financial Committee, che si è tenuto a Washington il 12 aprile 2003, è stato formalizzato l'impegno di introdurre le Cacs. In quella sede i Ministri delle Finanze dell'Unione Europea hanno comunicato che, da giugno di quest'anno, i paesi dell'Unione che emettono titoli sotto giurisdizione estera avrebbero incluso le Cacs nella relativa documentazione (il testo del comunicato è disponibile sul sito internet del Fondo Monetario Internazionale, http://www.imf.org/external/np/cm/2003/041203.htm  Secondo la nuova documentazione: le modifiche che riguardano le materie riservate enunciate nei titoli di una specifica serie, comprese le variazioni relative al pagamento e ad altri importanti termini del prestito, possono essere effettuate con il consenso dei possessori del 75% dell'ammontare di capitale complessivo dei titoli in essere di quella serie; nel caso in cui si verifichi e persista un evento di default di quelli descritti nei titoli di una particolare serie, i possessori di almeno il 25% dell'ammontare di capitale complessivo dei titoli in essere di quella serie possono, previa comunicazione scritta, dichiarare che il capitale e l'interesse maturato sui titoli di quella serie siano immediatamente esigibili; i possessori di almeno il 662/3% dell'ammontare di capitale complessivo dei titoli in essere di quella serie possono invalidare la dichiarazione di accelerazione se l'evento o gli eventi che hanno dato luogo a tale dichiarazione sono stati risolti o non sussistono più.

ALLEANZA - MELIORBANCA: JOINT VENTURE NEL SETTORE PARABANCARIO E NEL CREDITO AL CONSUMO
Milano, 17 giugno 2003 - Alleanza (Gruppo Generali) e Meliorbanca hanno siglato, venerdì in tarda serata a Milano, un accordo per la costituzione di una joint venture nel settore parabancario e del consumer credit. L'accordo prevede l'ingresso della merchant bank milanese nel capitale di Finagen, società del Gruppo Alleanza attiva nel settore del leasing e della concessione di finanziamenti a imprese e a privati. L'ingresso di Meliorbanca in Finagen è soggetto alle autorizzazioni di Banca d'Italia e avverrà tramite un conferimento di ramo di azienda di Sispa (Sistemi Parabancari Spa), società del Gruppo Meliorbanca leader nel settore dell'outsourcing amministrativo e informatico a società di factoring. Nel conferimento sono ricomprese anche le partecipazioni minoritarie che il Gruppo Meliorbanca detiene in varie società di factoring; ciò consentirà di creare un'importante e unica realtà societaria nel settore parabancario. Successivamente al conferimento del ramo di azienda, il Gruppo Meliorbanca deterrà una quota pari al 63% del capitale di Finagen, mentre Alleanza manterrà la restante quota, pari a circa il 37%. Il valore di Finagen, post conferimento, è stimato in circa 100 milioni di euro. La joint venture permetterà a Finagen di focalizzarsi su nicchie di mercato ad alto valore aggiunto e a Sispa di ampliare l'offerta di servizi ad altri settori del parabancario. Il piano industriale redatto dalle parti prevede che la nuova Finagen, oltre che sulla propria rete di più di 50 agenzie, continui ad avvalersi delle strutture commerciali del Gruppo Generali. Finagen rappresenterà una struttura forte e di riferimento nel settore del consumer credit, del leasing, nel project leasing, nelle operazioni di leasing internazionale e svilupperà anche attività di servizi, attraverso l'ampliamento del servicing, dell'outsourcing di factoring e leasing e dei servizi inerenti le operazioni di cartolarizzazione. In occasione della sigla dell'accordo, Sandro Salvati, presidente e amministratore delegato di Alleanza, ha affermato che: "il riposizionamento della quota di Alleanza è in linea con le nostre strategie, che danno forte priorità all'ottimizzazione del modello industriale di Alleanza. Infatti, mezzi e investimenti sono volti sempre più al rafforzamento dei canali di distribuzione, al core business vita - previdenza e al risparmio gestito, con l'obiettivo prioritario della "crescita nella profittabilità", punto chiave del piano strategico". "Con questa operazione - ha commentato il presidente di Meliorbanca Pier Domenico Gallo - il nostro Gruppo potrà contare su una unit di alta capacità distributiva nel settore del consumer credit che, come dimostrano i dati più recenti, rappresenta una delle più promettenti aree di business dell'industria creditizia italiana. Abbiamo ancora una volta creato grande valore per gli azionisti, attraverso l'apprezzamento a valori multipli rispetto a quelli di carico delle nostre partecipazioni nel settore parabancario".

BANCA INTESA E ABN AMRO SOTTOSCRIVONO GLI ACCORDI DEFINITIVI PER LA CESSIONE DI BANCO SUDAMERIS BRASIL
Milano, Sao Paolo, 17 giugno 2003 - Al termine della prevista fase di negoziazione, Banca Intesa e Abn Amro in data 13 giugno 2003 hanno sottoscritto il contratto di compravendita avente per oggetto la cessione a Banco Abn Amro Real S.A. del 94,57% del capitale di Banco Sudameris Brasil detenuto dal Gruppo Intesa. Il closing dell'operazione è atteso nel corso del terzo trimestre, al termine della prevista fase di due diligence che inizierà nei prossimi giorni e dopo l'ottenimento delle necessarie autorizzazioni da parte delle autorità competenti.

BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA: MODIFICA ALCUNI ARTICOLI DELLO STATUTO SOCIALE.
Siena, 17 giugno 2003 - L'assemblea dei soci della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. (Bmps), riunita in sede straordinaria ieri ha deliberato di modificare gli artt. 6, 31 e 33 (nuovo), nonchà 9, 14, 15, 16, 19 e 26 dello statuto sociale. In particolare, le modifiche degli artt. 6, 31 e 33 (nuovo) riguardano la conversione in azioni privilegiate di n. 565.939.729 azioni ordinarie possedute dalla Fondazione Mps, cosà che la partecipazione della stessa Fondazione risulterà pari al 49% del capitale ordinario di Bmps. Le nuove azioni privilegiate avranno le seguenti caratteristiche: - limitazione del diritto di voto alle sole assemblee straordinarie; - privilegio in ordine alla ripartizione degli utili e al rimborso del capitale; - diritto di opzione su azioni privilegiate della stessa categoria, in caso di aumento di capitale a pagamento; - riconversione automatica in azioni ordinarie delle azioni privilegiate in caso di cessione di queste ultime a terzi, purchà(c) il cessionario, cui nel frattempo esse azioni fossero state a qualunque titolo trasferite, non sia una Fondazione bancaria ovvero soggetto controllato, direttamente o indirettamente, da questa. Le modifiche degli artt. 9, 14, 15, 16, 19 e 26 riguardano essenzialmente: - il meccanismo di nomina degli amministratori, con l'introduzione del sistema del voto di lista, prevedendosi che dalla lista di maggioranza siano tratti gli amministratori che rappresentano la metà di quelli da eleggere (con arrotondamento, in caso di numero frazionario, all'unità inferiore); - la maggioranza qualificata in assemblea straordinaria, per le modifiche statutarie inerenti le azioni privilegiate, il voto di lista e la limitazione del diritto di voto nell'assemblea ordinaria, nonchà(c) la Sede e la Direzione Generale di Bmps; - l'eliminazione della previsione della prevalenza del voto del Presidente in caso di parità di voti per le delibere del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo; - la previsione che la percentuale massima di detenibilità di azioni ordinarie (4%) venga ora rapportata all'intero capitale della società e non solo al capitale ordinario. L'assemblea, in sede ordinaria, ha altresଠdeliberato, ai sensi dell'art. 6, comma secondo, del Decreto Ministeriale 18 marzo 1998, n. 161, di reintregrare nella pienezza delle sue funzioni il Consigliere Dr. Emilio Gnutti, del quale il Consiglio di Amministrazione della Banca aveva, in sede di verifica dei requisiti richiesti per gli esponenti bancari, deliberato la temporanea sospensione ai sensi del comma 1 del citato articolo.

BANCA INTERMOBILIARE IL CDA APPROVA L'AUMENTO DEL CAPITALE SOCIALE FINALIZZATO ALL'ACQUISIZIONE DI SYMPHONIA SGR.
Torino, 17 giugno 2003: - A seguito dell'operazione di acquisizione di Symphonia Sgr comunicata il 30.05 u.s., il Consiglio di Amministrazione di Banca Intermobiliare S.p.A., tenutosi oggi a Torino, ha approvato la già annunciata operazione di aumento del capitale sociale. L'operazione deliberata dal CdA, in esercizio della delega conferita dall'assemblea dei soci, prevede l'aumento del capitale per nominali Euro 24.823.200, mediante l'offerta in opzione di 1 nuova azione Bim ordinaria ogni 5 azioni vecchie possedute, al prezzo di Euro 4 cadauna, di cui Euro 3 a titolo di sovrapprezzo, per un introito complessivo pari ad Euro 99.292.800. La controllante Cofito SpA ed alcuni principali azionisti hanno già manifestato l'intenzione di sottoscrivere l'aumento di capitale per la quota di propria spettanza. Il signor Angelo Abbondio ha manifestato l'intenzione di acquisire una partecipazione pari a circa il 5% dell'attuale capitale sociale; Cofito SpA in ogni caso si è dichiarata disponibile a cedere quanto eventualmente necessario per consentire il raggiungimento di tale percentuale. Si ricorda che, per quanto riguarda i Warrant azioni ordinarie Bim 00/04 (cod. Isin IT0001464574) attualmente in circolazione, si procederà alla diminuzione del prezzo di sottoscrizione in applicazione di quanto previsto dal relativo regolamento. Ai sensi delle disposizioni contenute nell'art. 84, regolamento Consob 11971/99, il prezzo definitivo di esercizio rettificato come sopra sarà comunicato mediante pubblicazione di un avviso su almeno un quotidiano a diffusione nazionale.

DISPONIBILE IN 11.000 UFFICI POSTALI LA POLIZZA VITA "STAFFETTA" CAPITALE E RENDIMENTO MINIMO GARANTITI A SCADENZA
Roma, 17 giugno 2003 - Fino al 12 luglio si può sottoscrivere in 11.000 uffici postali "Staffetta", la nuova polizza vita Index Linked di Poste Vita, la compagnia assicurativa al 100% di Poste Italiane. "Staffetta" è un'assicurazione sulla vita con durata di 7 anni che, con un investimento minimo di 1.500 euro, garantisce a scadenza: la restituzione integrale del capitale investito; un rendimento minimo dell'11% (pari al 1,5% lordo annuo composto). A tutto ciò, sempre a scadenza, si potrà sommare un ulteriore rendimento pari al 70% dell'incremento selettivo di 7 indici di riferimento che riflettono l'andamento del mercato nei settori: azionario Europa, azionario Stati Uniti, immobiliare, energetico, oro, tasso di cambio dollaro/euro, Titoli di Stato/obbligazioni Europa. Il meccanismo è semplice. A decorrere dal 28/7/2003, data in cui viene fissato il valore iniziale dei sette indici, verranno effettuate, con cadenza annuale, 7 successive rilevazioni. In occasione di ciascuna rilevazione sarà accantonato l'incremento percentuale dell'indice che, nel periodo considerato, sarà cresciuto più degli altri rispetto al valore iniziale; tale indice non sarà più preso in considerazione per le rilevazioni successive. Alla scadenza del 7º anno verrà riconosciuto al cliente il 70% della media aritmetica degli incrementi accantonati. I sette indici di riferimento sono S&P 500, Dow Jones Eurostoxx 50, Dow Jones Euro Stoxx Energy, Cboe Gold Index, Usd/Eur Foreign Exchange Rate, IboxxEuro Index Eurozone Performance Sovereigns, European Public Real Estate Association Index. In caso di necessità, dopo il primo anno, è possibile richiedere il riscatto anticipato, al valore di mercato del momento, senza il pagamento di alcuna penalità. "Staffetta" offre anche altri importanti vantaggi: possibilità di convertire il premio investito in una rendita vitalizia rivalutabile, anche a favore di terzi; libera designazione dei Beneficiari anche al di fuori dell'asse ereditario; possibilità di modificare i Beneficiari del contratto in qualsiasi momento; in caso di premorienza dell'Assicurato è prevista un'integrazione fino a € 5.000,00 per i Beneficiari designati nel caso in cui il valore di mercato del titolo fosse in quel momento inferiore al premio versato. Staffetta, come le altre proposte della famiglia "Programma Dinamico" di Poste Vita, permette a tutti i risparmiatori di accedere con tranquillità ai mercati finanziari più sofisticati, unendo la sicurezza dei prodotti assicurativi alle prospettive di crescita dei mercati azionari. Amministratore Delegato di Poste Vita è Gianni Bennati, direttore della Divisione BancoPosta di Poste Italiane; presidente è l'avvocato Antonio Mazzone.

CONFERENZA EUROMEDITERRANE A- ACCORDO PER LA FORMAZIONE A DISTANZA: DA MILANO AI PAESI DELL'ALTRA SPONDA DEL MEDITERRANEO NON SOLO PETROLIO: LA CAPITALE DELLA MODA VESTE ARABO
Milano, 17 giugno 2003. Milano si conferma punto nevralgico negli scambi commerciali con l'area del Mediterraneo: anche dopo l'11 settembre continuano a crescere i rapporti economici (tra il 2001 e il 2002, import +2%, export +3%). E nel giro di dieci anni (1992-2002) le importazioni sono quasi raddoppiate (+88,5%) e le esportazioni sono cresciute del 50,5%. L'elaborazione della Camera di Commercio di Milano attraverso il Lab Mim su dati Istat riguarda l'interscambio dell'area milanese con Malta, Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Turchia, Cipro, Libano, Siria, Israele, Cisgiordania, Giordania. Ma che cosa piace ai milanesi delle produzioni tipiche del Mediterraneo? In primo luogo i tessili: il 31,2% del totale delle importazioni milanesi di fibre tessili proviene dai paesi mediterranei, vestiti e accessori (8,5%), filati e i tessuti (8,3%). Piacciono così tanto, addirittura da sorpassare il settore energetico e dei metalli, tra cui il petrolio. E poi la dieta mediterranea: zucchero (4%), cereali (3,1%), verdura e frutta (2,5%), pesci (2,3%). E' emerso durante la prima sessione della conferenza "Laboratorio euro-mediterraneo, le linee di un'integrazione possibile". Bruno Ermolli presidente di Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano ha ricordato tra le iniziative sul Mediterraneo la firma oggi dell'accordo tra Promos/Camera di commercio di Milano e World Bank per avviare programmi di formazione nei paesi dell'area Med. Per il primo anno saranno erogati 400.000 euro sia per predisporre e adeguare le necessarie facilities che per svolgere attività di formazione a distanza. E il primo progetto partirà da Milano e sarà per la formazione di imprenditori nei Paesi Mediterranei. "Per Milano la dimensione euromediterranea rappresenta un importante orizzonte di sviluppo. Soprattutto nell'attuale fase di crescente centralità del dialogo tra paesi europei e arabi - ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano -. Oggi presentiamo le linee guida di un processo di integrazione che fa di Milano, come del nostro paese, un vero e proprio laboratorio del Mediterraneo. Le collaborazioni economiche di Milano e dell'Italia con quest'area possono favorire la crescita di un equilibrato sviluppo". "Vorremmo offrire uno strumento concreto - ha aggiunto Bruno Ermolli, presidente di Promos - azienda speciale per l'internazionalizzazione della Camera di commercio di Milano - per contribuire allo sviluppo dell'area mediterranea. Pensiamo ad un Pacchetto "Milano per Mediterraneo" che preveda, tra l'altro, in attesa della Banca Euromediterranea, la costituzione dell' Euro Med Fund, un fondo Euromediterraneo per facilitare l'ingresso nell'area Nord Africana delle aziende milanesi ed europee e lo sviluppo delle imprese locali". Milano e quote import. Le importazioni di Milano si colorano di Mediterraneo soprattutto in tre settori. In primo luogo quello tessile: il 31,2% del totale delle importazioni milanesi di fibre tessili proviene dai paesi mediterranei (43,2 milioni di euro); i vestiti e accessori sono pari all'8,5% (104,3 milioni di euro); i filati e i tessuti sono pari all'8,3% (953 milioni di euro). Il secondo settore è ovviamente quello energetico e dei metalli: le importazioni di petrolio dai paesi mediterranei sono pari al 22,5% del totale delle importazioni di petrolio milanesi (114 milioni di euro); minerali metalliferi pari al 7,5% (5 milioni). Il terzo settore è quello legato al settore animale: le importazioni di concimi sono pari al 16,5% del totale (17 milioni di euro); le importazioni di grassi e oli vegetali all'11,4% (15 milioni di euro); le importazioni di concimi greggi al 10% (10 milioni). C'è da sottolineare anche la buona "mediterraneità" del settore alimentare: il 4% del totale delle importazioni milanesi di zucchero proviene da questa area (3,3 milioni); il 3,1% dei cereali (7,5 milioni); il 2,5% di verdura e frutta (10,5 milioni); il 2,3% dei pesci (8,4 milioni). Tra gli altri settori: prodotti chimici inorganici (7,4%; 26,2 milioni di euro); costruzioni prefabbricate (5,7%; 11,7 milioni); articoli di gomma (4,6%; 12,8 milioni); mobili (2,4%; 5,8 milioni). Complessivamente, con un valore pari a 1.277 milioni di euro (+2% dal 2001), le importazioni milanesi dai paesi mediterranei sono pari all'1,9% del totale. Milano e crescita. Nell'ultimo anno, la crescita più consistente delle importazioni milanesi dai paesi dell'area del Mediterraneo ha coinvolto il settore legato agli alimentari: abbiamo così un +677,9% per quanto riguarda gli alimenti destinati agli animali; +511,7% per le importazioni di animali vivi; +190,6% per il caffè, tè e cacao; +99,6% per prodotti e preparazioni alimentari; +52,8% per i cereali. Crescono anche le importazioni di prodotti per tintura e concia (+229,7%); articoli di sughero e in legno (+101,4%); il settore delle calzature (+61,4%); gli apparecchi ed attrezzature per telecomunicazioni (+37,1%); e i veicoli su strada (+26,7%). Tra i settori che si contraggono, anche in questo caso spiccano alcuni comparti degli alimentari (zuccheri: -40%; carni: -59%; prodotti lattieri: -79,4%; semi e frutti oleosi: -97,3%), assieme ai metalli non ferrosi (-62,9%); alla pasta per carta (-98,5%) e agli articoli di gomma (-35,3%). Milano e volume. In valore assoluto, sono le importazioni energetiche (e in particolare di petrolio) a costituire la voce più importante per l'import di Milano dall'area Mediterranea: pari a 114 milioni di euro nel 2002; segue il settore dei vestiti e accessori di abbigliamento (104 milioni); macchine ed apparecchi elettrici (99 milioni); filati e tessuti (95 milioni); apparecchi ed attrezzature per le telecomunicazioni (68,7 milioni); fibre tessili (43,2 milioni); prodotti chimici organici (39,6 milioni); macchine ed apparecchi industriali per uso generale (38,6 milioni); macchine generatrici (36,8 milioni); materie plastiche (29,6 milioni). Interscambi Milano - Mediterraneo 1992-2002. Nel decennio 1992-2002 si sono particolarmente intensificati gli scambi di Milano con il Marocco (+171,7% l'import e +109,9% l'export ), la Tunisia (+310,3% l'import e +99,2% l'export) e l'Algeria (+275,8% l'import e + 89,4% l'export). In crescita i rapporti commerciali con il Libano (+196,5% l'import e +36,5% l'export) e con Israele (+149,4% l'import e + 50,7% l'export). Forte partnership economica anche con la Siria ( +1502,0% l'import e + 177,8% l'export) che non ha visto arresto neanche dopo i gravi avvenimenti degli ultimi mesi del 2001 (+ 78,5%l'import e + 10,2% l'export nel passaggio 2001/2002). In controtendenza, invece, gli scambi con Malta (-87,3% l'import e -61,0% l'export) e con la Libia ( -25,9% l'import e -4,1% l'export).

THE WALL STREET JOURNAL EUROPE PRESENTA 'EUROPE 500' NESSUNA ITALIANA NELLA TOP 10 EUROPEA
Londra, 17 giugno - 'Europe 500', una graduatoria realizzata sul fatturato delle aziende europee ogni anno dal "The Wall Street Journal Europe" e dal quotidiano economico tedesco 'Handelsblatt', vede l'Europa guidata dalle società inglesi (25%), tedesche (15%) e francesi (15%). La Fiat, al quindicesimo posto (in salita dal 18° nel 2001), è il primo gruppo italiano con un fatturato pari a 55,65 miliardi di euro. Nella graduatoria si trovano 3 italiane tra le prime 30: oltre Fiat, il gruppo Generali al sedicesimo posto (nel 2001 era al 23°) con un fatturato di 55,12 miliardi euro, e Eni al ventiquattresimo (anche questa società in salita dal 27° posto nel 2001) con un fatturato di 47,92 miliardi di euro. Nel 2002 sono presenti 36 società italiane (che rappresentano il 7,2% delle 500), una in più che nel 2001; tra le new entry Mediaset (492° nella classifica generale e unica società di media italiana) e Merloni (480°). Non figurano nella lista Rinascente e Hdp, presenti invece nella graduatoria del 2001. Al primo posto nella graduatoria figura Bp, colosso petrolifero inglese, con un fatturato di 182 miliardi di euro. Come il 2001, Daimler-Chrysler si aggiudica il secondo posto con un fatturato pari a 149,58 miliardi di euro. Su un piano generale, i prezzi delle azioni delle prime 500 società europee continuano a scendere. Al 15 maggio 2003, i prezzi di queste azioni erano diminuiti in media del 30% nel corso dell'anno, in confronto al 3,5% dell' anno prima. I giganti delle telecomunicazioni europee avevano già passato un anno difficile nel 2001. Nel 2002 i più grandi fornitori di servizi hanno pagato grosse somme per holdings e per cellulari mobili di terza generazione, che hanno prodotto molte svalutazioni. Cinque dei più importanti gestori - Deutsche Telekom, France Télécom, Vodafone, Telefònica and Kpn - hanno perso complessivamente 87 miliardi di euro. L'effetto a catena ha quindi colpito anche gli operatori telefonici: Ericsson, Alcatel e Marconi hanno perso contratti per 16 miliardi di euro. Le Telecomunicazioni costituiscono il campo con la maggior presenza di aziende italiane: nella 'Top 10' del settore, Olivetti è al 4° posto (54° nella classifica generale), seguita da Telecom Italia in quinta posizione (55°) e Tim al decimo (163°). Negli altri settori: Fiat al 3° posto nell'Auto, Generali al 4° posto nell' area Banche e Assicurazioni, Eni al 5° nel settore Energia, Alitalia all'8° nelle Compagnie aeree e, per la prima volta nella 'Top 10', Parmalat, al 7° posto nel settore Food&Beverages in Europa.

PARTNERSHIP FORUM RUSSIA ITALIA
Roma, 17 giugno 2003 - L'Ice organizza un partnership forum, mercoledì 25 giugno 2003 dalle ore 09.00 alle ore 19.00, presso la Sede di Roma, in Via Liszt, 21 - Quartiere Eur, in occasione della visita in Italia del Rappresentante plenipotenziario del Presidente della Federazione Russa nel Distretto Federale di Siberia, Leonid Vadimovich Drachevsky, accompagnato dal Presidente del Governo della Repubblica di Buriatija, dal Governatore della Regione di Irkutsk, dal Governatore della Regione di Tomsk, dal Capo dell'Amministrazione della Regione di Novosibirsk e dal Governatore del Distretto Autonomo di Taymir (Dolgano-Nenets), Il Distretto Federale di Siberia, con una superficie di oltre 5 milioni di chilometri quadrati ed una popolazione di oltre 20 milioni di abitanti, comprende 16 unità amministrative: 4 Repubbliche - Altai, Buryatia, Khakasia, Tyva, 2 Territori - Altai e Krasnoyarsk, 6 Regioni - Irkutsk, Chita, Kemerovo, Novosibirsk, Omsk e Tomsk, 4 Distretti Autonomi - Aginsk Buryat, Evenk, Taymir (Dolgano-Nenets) e Ust-Ordynsk Buryat. Il 25% delle riserve mondiali di legname ed il 27% delle riserve mondiali di carbone sono concentrate in Siberia. Vi si può trovare il 32% del gas mondiale. I giacimenti di minerali di ferro ammontano ad oltre 7 miliardi di tonnellate mentre quelli di minerali di manganese sono pari a circa 100 milioni di tonnellate. L'82% dell'alluminio della Russia ed il 61% del rame raffinato sono prodotti in Siberia. Il 60% delle forniture mondiali di torba proviene dalla Siberia. La Repubblica di Buryatiya, con un milione di abitanti, ha per capitale Ulan-Ude. Abbonda di risorse naturali ed esporta legname e derivati, polpa, lana pregiata, elicotteri, metalli e prodotti petroliferi. Nella Repubblica, sono sviluppate l'industria elettrica, mineraria e forestale, la produzione di macchinari, la pastorizia. Vi si importano macchinari (per telecomunicazioni, perforazioni e trasformazione alimentare), beni di consumo ed alimenti. La Regione di Irkutsk, con una popolazione di circa 2,77 milioni, è ricca di risorse naturali: legname, pelli da pellicceria, oro, minerali ferrosi, metalli rari, carbone, sale. Di particolare interesse per imprenditori stranieri sono la metallurgia non ferrosa, l'industria forestale, l'ingegneria elettrica, la trasformazione alimentare. Vi si importano materie prime per l'industria dell'alluminio, macchinari, alimenti e farmaci. Con una popolazione di poco superiore al milione di abitanti, la Regione di Tomsk presenta una combinazione favorevole di risorse naturali, industriali ed intellettuali. Il suo ambiente naturale include le famose foreste di cedro siberiano, riserve abbondanti di petrolio, gas, minerali non ferrosi, legname. Gli scienziati dei suoi 50 centri di ricerca investigano i problemi più urgenti nella fisica, chimica, tecnologia e medicina, anche nell'ambito del suo altamente sviluppato complesso di industrie della difesa. Novosibirsk è la quarta maggiore città della Russia e rappresenta uno dei più importanti centri commerciali fuori della Russia europea. Ha uno dei livelli più alti di produzione agricola della Russia e ha un settore di costruzione di macchinari altamente specializzato. La Akademgorodok di Novosibirsk (città della scienza, sede della Sezione Siberiana dell'Accademia delle Scienze) è una delle più alte concentrazioni al mondo di istituti scientifici e scienziati. Molta dell'importanza di Novosibirsk è dovuta al fatto che serve da centro di trasformazione e gestione per gran parte delle risorse delle regioni confinanti. Nel Distretto Autonomo di Taimyr sono stati scoperti molibdeno, rame, nickel, oro, antimonio, mercurio, fluorite, tantalio, titanio, fosfati, ferro, sali, petrolio, gas-condensato. Le locali imprese metallurgiche producono nickel, rame, cobalto, metalli concentrati del gruppo platino. Nell'ambito del partnership forum sono previsti incontri bilaterali con imprese russe ed una presentazione del potenziale di commercializzazione ed investimento del Distretto siberiano, incluse le fonti di finanziamento pubblico bilaterale, comunitario ed internazionale disponibile. Gli operatori russi partecipanti all'evento rappresentano 16 gruppi industriali, che operano nei seguenti settori, con attività di produzione e commercializzazione: attrezzature per arricchimento minerario, metallurgia ferrosa e non ferrosa, tecnologiche di carico, minerarie non standard speciali, utensili di montaggio e aggiustaggio, di serraggio e set per automobilisti, prodotti chimici e petrolchimici, in particolare vernici, formalina e resine ureiche, etilene e propilene, polipropilene e suoi composti, oggetti di consumo in plastica, uranio arricchito per energia nucleare, estrazione di uranio e plutonio da lingotti di uranio irradiato, trattamento di uranio altamente arricchito, leghe magnetiche e loro magneti, sali ionogeni di litio, polveri ultradispersive di ossidi di metalli, isotopi stabili, grafite di carbone, in particolare elettrodi di grafite e di carbone, gruppi catodici e anodici, masse per la fusione dell'alluminio e la produzione di ferroleghe, materiali da costruzione e manufatti in carbonio, materiali di consumo per l'industria aeronautica, impianti per pompaggio di gas con turbine a gas per gasdotti, centrali elettriche con turbine a gas con potenza di 2,5-25 mWt, energia termica ed elettrica, biciclette, abbigliamento, in particolare tessuti di lana per la produzione di cappotti, prodotti alimentari, in particolare prodotti da forno quali pane, pasticceria e paste alimentari, bevande analcoliche, acque minerali e birre, pesce trasformato, legname e semilavorati in legno, infissi, porte, mobili e componenti d'arredo, parquet, materiali da costruzione, edilizia e grandi lavori, servizi immobiliari e di progettazione, assicurativi, doganali, pubblicitari, turistici, di guardiania, custodia valori, trasporto persone e merci, logistica, ristorazione, distribuzione, fornitura di energia termica e di acqua artesiana ed industriale, eliminazione delle acque di sfioramento, ricerca scientifica. L'elenco dei gruppi industriali russi partecipanti, corredato da schede aziendali, il programma dei lavori e l'elenco delle istituzioni russe partecipanti sono disponibili sul sito www.ice.it

MERLONI TERMOSANITARI: IN RUSSIA MERLONITERMOSANITARI (MTS GROUP) PREVEDE NEL 2003 + 30% DEL FATTURATO
Fabriano, 17 giugno 2003 - Merloni Termosanitari (Mts Group), prevede nel 2003 di incrementare il proprio fatturato in Russia del 30% rispetto al 2002, portandosi, così, a 26 milioni di euro. Questo il dato emerso durante la cerimonia di "posa della prima pietra" del nuovo stabilimento di Merloni Termosanitari nella Regione di San Pietroburgo, avvenuta venerdì scorso alla presenza del Top Management del Gruppo di Fabriano, che fa capo a Francesco Merloni, e di alti rappresentanti delle Istituzioni locali. Per il nuovo stabilimento, destinato alla produzione di scaldacqua, che si aggiunge ai 14 in Europa e 4 nel Far East, sono previsti investimenti complessivi per circa 30 milioni di euro da qui al 2005 (relativi ad attività industriali e commerciali) articolati in diverse fasi. La prima ha visto, nel dicembre 2002, l'attivazione di una linea di assemblaggio di componenti Mts Group all'interno di un fabbricato di circa 5.000 mq. Nel giro di due anni, poi, si prevede l'avvio del nuovo sito produttivo dove saranno impiegati, a regime, circa 500 dipendenti per la realizzazione di oltre 500 mila scaldacqua l'anno (commercializzati con il marchio Ariston), unitamente al rafforzamento dell'organizzazione logistico-commerciale. "La realizzazione di questa struttura è un importante passo - ha affermato Francesco Merloni, Presidente di Merloni Termosanitari - in linea con la politica di internazionalizzazione del Gruppo, volta a consolidare una presenza già forte in questo Paese, iniziata nel 1995 con un presidio commerciale e successivamente con un Ufficio di rappresentanza nella Regione di Mosca. Da allora è stata fatta molta strada - ha continuato Merloni - con una nuova strategia di approccio al mercato e una organizzazione della rete distributiva, che ha portato il marchio Ariston alla leadership nel segmento degli scaldacqua elettrici con una quota di mercato del 40%". "Quello russo è un mercato con enormi potenzialità di sviluppo, stimato nell'ordine di 1,2 milioni di pezzi per il 2003, previsti in raddoppio nell'arco di 5-6 anni - ha affermato Valerio Fedeli, Amministratore Delegato di Merloni Termosanitari - e questo non può che farci vedere il futuro con ottimismo anche in virtù del reciproco scambio di valore che prevediamo verrà a crearsi in questo Paese. L'inizio di questo solido rapporto imprenditoriale - ha continuato Fedeli - prevede, infatti, un deciso impulso all'indotto nella Regione di San Pietroburgo e nel Comune di Vsevolozhsk per la fornitura di componenti e materiali."

OLIVETTI: I DATI DEFINITIVI SUI RECESSI SONO PARI ALLO 0,12% DEL CAPITALE SOCIALE. SARANNO QUINDI DESTINATI ALL'OPA 8.989 MILIONI DI EURO
Ivrea, 17 giugno 2003 - Olivetti rende noto che, all'esito della chiusura, in data 12 giugno 2003, del termine per l'esercizio del diritto di recesso da parte degli azionisti Olivetti che non hanno partecipato all'assemblea straordinaria tenutasi il 26 maggio u.s. (che ha deliberato, tra l'altro, l'approvazione del progetto di fusione per incorporazione in Olivetti di Telecom Italia, con conseguente adozione, all'esito della fusione, di un oggetto sociale corrispondente a quello della società incorporata) e delle verifiche delle comunicazioni pervenute, risulta che il recesso è stato esercitato in relazione a 10.958.057 azioni ordinarie Olivetti, pari allo 0,12% del capitale sociale. L'ammontare complessivo destinato al rimborso dei soci Olivetti receduti è pertanto pari a Euro 10.940.525. I soci Olivetti receduti avranno diritto ad ottenere il rimborso a far data dalla decorrenza degli effetti della fusione. In conseguenza di quanto sopra, l'importo massimo complessivo destinato all'offerta pubblica di acquisto su azioni ordinarie Telecom Italia (anche rappresentate da American Depositary Shares) (l' "Offerta sulle Ordinarie") e all'offerta pubblica di acquisto su azioni di risparmio Telecom Italia (l' "Offerta sulle Risparmio"), annunciate al mercato con comunicati del 5 giugno u.s., è pari a Euro 8.989.059.475. Tale importo si ottiene deducendo l'importo destinato al rimborso degli azionisti Olivetti receduti dall'ammontare complessivo del finanziamento di Euro 9.000.000.000 a disposizione di Olivetti per la realizzazione dell'operazione. Sulla base di tale dato, e tenuto conto del corrispettivo unitario offerto (pari a Euro 8,010 per ciascuna azione ordinaria e a Euro 4,820 per ciascuna azione di risparmio Telecom Italia) l'Offerta sulle Ordinarie avrà ad oggetto n. 908.873.776 azioni ordinarie (anche rappresentate da American Depositary Shares) e l'Offerta sulle Risparmio avrà ad oggetto n. 354.560.274 azioni di risparmio. Tali quantitativi rappresentano il 17,3% circa delle azioni di ciascuna categoria. Si ricorda tuttavia che, nel caso in cui le adesioni all'offerta sulle azioni di una categoria non raggiungessero il quantitativo massimo, le somme non utilizzate per acquistare azioni di quella categoria saranno destinate all'acquisto di azioni dell'altra, fino a concorrenza dell'importo massimo complessivo. Attraverso tale meccanismo di "vasi comunicanti" - suscettibile pertanto di alterare le percentuali delle azioni di ciascuna categoria oggetto dell'offerta - Olivetti intende assicurare il soddisfacimento del maggior numero possibile di azionisti Telecom Italia che vogliano aderire all'opa. Qualora, anche dopo l'applicazione del suddetto meccanismo dei "vasi comunicanti", le adesioni complessivamente ricevute fossero in eccesso rispetto all'importo massimo complessivo, Olivetti procederà al riparto.

HENKEL ITALIA: HENKEL ITALIA PRIMO TRIMESTRE IN CRESCITA NEL PRIMO TRIMESTRE 2003 PER LA FILIALE ITALIANA DELLA MULTINAZIONALE CRESCONO CONSIDEREVOLMENTE FATTURATO (+11,1%)
Milano, 17 giugno 2003 - Nel primo trimestre 2003, il Gruppo Henkel in Italia ha registrato un fatturato pari a 191 milioni di euro, con una crescita dell'11,1% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente. Il margine operativo (Ebit) è cresciuto anch'esso dell'11,1% rispetto al primo trimestre del 2002, attestandosi a 26,9 milioni di euro. Il rendimento del capitale investito (Roce) è pari al 39% con un aumento del 4% rispetto al primo trimestre 2002. A livello internazionale il Gruppo Henkel ha registrato un fatturato al netto delle rettifiche di cambio pari a 2,3 miliardi di euro con un aumento del 2,8% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente. Al lordo delle rettifiche, il fatturato è sceso del 3,1% rispetto al livello dello scorso anno. Il margine operativo (Ebit), attestato a 168 milioni di euro, è cresciuto del 3,5% rispetto al primo trimestre dello scorso anno. Il rendimento del capitale investito (Roce) è stato pari al 15,6%, segnando un aumento dell'1,2% rispetto al primo trimestre del 2002. L'utile netto del trimestre è stato pari a 116 milioni di euro, con un aumento del 24,7% rispetto allo scorso esercizio. L'utile per azione privilegiata è salito del 22,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, passando da 0,68 euro a 0,83 euro. Il Gruppo prevede ulteriori miglioramenti dei risultati per tutti i settori di business; in particolare sull'intero esercizio 2003, la Divisione Detersivi e Prodotti per la pulizia della casa e la Divisione Cosmetica contano di registrare un aumento dell'utile operativo nella fascia alta delle percentuali a una cifra, mentre nella Divisione Adesivi al Consumo e per uso professionale e nella Divisione Henkel Technologies è prevista per la chiusura del 2003 una crescita percentuale a due cifre dell'utile operativo. "L'incertezza a livello internazionale ed i rischi connessi ai tassi di cambio influenzeranno ulteriormente le attività della Società e metteranno a rischio il raggiungimento del suo obiettivo di crescita di fatturato del 4% per il 2003." ha dichiarato il Dott. Ulrich Lehner, Presidente e Ceo del Gruppo Henkel. "Ciò nonostante, - prosegue - il Gruppo Henkel intende crescere più rapidamente del mercato e raggiungere un aumento dell'utile operativo nella fascia alta delle percentuali a una cifra. Per quanto riguarda l'utile per azione, - conclude Lehner - la Società prevede un miglioramento di circa il 10%.".

CIRIO FINANZIARIA: DEPOSITATI I DOCUMENTI RELATIVI ALL' ASSEMBLEA
Roma, 17 giugno 2003: La Cirio Finanziaria S.p.A. comunica che ieri sono stati depositati, per la messa a disposizione del pubblico, presso la Borsa Italiana S.p.A. e presso la sede legale di Via Augusto Valenziani n. 10 in Roma, i seguenti documenti relativi alle materie che saranno trattate nella prossima assemblea della società: 1) Proposte del Consiglio di Amministrazione sulle materie poste all'ordine del giorno dell'assemblea; 2) Situazione patrimoniale al 31 marzo 2003 con allegato altresì lo stato patrimoniale riclassificato della società al 30.04.2003; 3) Relazione Illustrativa degli Amministratori redatta ai sensi degli articoli 72, 73 e 74 del Regolamento Consob n. 11971/99, con allegata situazione patrimoniale al 31.03.2003; 4) Relazione della società di revisione sulla congruità del prezzo di emissione delle azioni per aumento di capitale con esclusione del diritto di opzione ex art. 158/98 D.Lgs 58/98; 5) Relazione annuale sul sistema di Corporate Governance della società; 6) Progetto di bilancio al 31.12.2002, corredato delle relazioni del Collegio Sindacale e della società di revisione; Inoltre, la società fa presente che sia la Società di Revisione che il Collegio Sindacale hanno espresso il loro parere favorevole all'approvazione del progetto di bilancio seppur condizionato all'adesione da parte dei portatori di obbligazioni e degli Istituti di Credito al Piano di Ristrutturazione del Debito del Gruppo Cirio. Infine, la Società di Revisione ha rilasciato, con esito positivo, il parere di congruità sull'aumento di capitale con esclusione del diritto di opzione. La società informa altresì che sono stati depositati il Prospetto Informativo relativo all'aumento di capitale con esclusione del diritto di opzione al servizio del Piano di Ristrutturazione del debito del Gruppo Cirio e la Nota Informativa Sintetica relativa alla sollecitazione all'investimento connessa al Piano di Ristrutturazione del Debito. Si ricorda che, per maggiori informazioni è a disposizione dei portatori di Notes il numero verde: 800.18.99.15 e, per eventuali comunicazioni, l'indirizzo e-mail: infocirio@gscproxitalia.com  e sul sito: www.gscproxitalia.com sarà disponibile il prospetto informativo e la nota sintetica.

L'UE PRESENTA UNA VISIONE PER LA FONTE ENERGETICA DEL XXI° SECOLO: LA TECNOLOGIA BASATA SULL'IDROGENO E LE PILE A COMBUSTIBILE
Bruxelles, 16 giugno 2003 - In alcuni decenni la maggior parte degli Europei si sposterà su automobili alimentate ad idrogeno? L'idrogeno rappresenta la nuova frontiera per l'energia e i trasporti? Il rapporto "L'idrogeno e le pile a combustibile una visione per il futuro" presentato ieri alla Commissione da un gruppo di esperti ad alto livello, delinea scenari per un ampio uso di questa tecnologia pulita del futuro. Il rapporto, discusso dal Presidente della Commissione Romano Prodi, Loyola de Palacio, Vicepresidente e Commissaria per l'energia e i trasporti e Philippe Busquin, Commissario preposto alla ricerca ad una grande conferenza a Bruxelles, raccomanda il lancio di una Piattaforma tecnologica per l'idrogeno e le pile a combustibile per riunire i principali soggetti del settore. La piattaforma deve fornire le basi per un'effettiva partnership pubblico-privato e individuare le priorità di ricerca e sviluppo e diffusione per il futuro. Il rapporto sottolinea anche la necessità di varie misure normative, fiscali e finanziarie per trasformare in una realtà quotidiana la tecnologia all'idrogeno e le sue numerose applicazioni. Il Presidente della Commissione Romano Prodi ha dichiarato: "La tecnologia dell'idrogeno e delle pile a combustibile rappresenta una scelta strategica per l'Europa. Nei prossimi 20 - 30 anni essa modificherà notevolmente la nostra società e le tendenze economiche, imponendo un modello decentrato e pulito di produzione e distribuzione di energia". La Commissaria de Palacio, ha aggiunto: "L'idrogeno e le pile a combustibile possono ridurre la dipendenza dell'Unione europea dal petrolio e contribuire al contempo allo sviluppo sostenibile. Essi sono fondamentali per conseguire l'obiettivo dell'UE di sostituire entro il 2020 il 20% dei carburanti dei veicoli con carburanti alternativi, compreso l'idrogeno. " Il Commissario UE per la ricerca Philippe Busquin ha affermato: "Oggi l'idrogeno e le pile a combustibile sono troppo cari e gli sforzi di ricerca in questo campo sono frammentati. Occorre un approccio coerente a livello europeo per la svolta verso l'idrogeno. È necessaria una solida partnership tra industria, ricercatori, utenza e politici per garantire all'Europa un ruolo leader verso l'economia all'idrogeno." L'idrogeno, una priorità dell'UE La conferenza organizzata dalla Commissione europea a Bruxelles il 16-17 giugno intende presentare e discutere il rapporto di sintesi preparato dal gruppo. I 450 delegati comprendono personalità politiche e decisionali ed esponenti dell'industria e delle università. La presidenza greca è rappresentata da Akis Tsohatzopoulos, Ministro per lo sviluppo. Saranno anche presenti Claudie Haigneré, Ministra francese per la ricerca e le nuove tecnologie, Adamowitsch, Segretario di Stato della Germania per il Ministero federale dell'economia e del lavoro, Spencer Abraham, Segretario per l'energia degli Stati Uniti e la Commissaria per l'ambiente Margot Wallstrom nonché diversi membri del Parlamento europeo. Il gruppo ad alto livello sull'idrogeno e le pile a combustibile L'idrogeno è una tecnologia rispettosa dell'ambiente: produce calore e elettricità combinando idrogeno e ossigeno e ha come sottoprodotto soltanto vapore acqueo. Nell'ottobre 2002, la Commissione ha istituito il gruppo ad alto livello "Idrogeno e pile a combustibile" composto da personalità di primo piano attive in questo settore. Il gruppo ha preparato un rapporto indicando le azioni di ricerca, diffusione e non tecniche, necessarie per passare dall'odierna economia basata sui combustibili fossili a un'economia sostenibile basata sull'idrogeno. La piattaforma tecnologica sull'idrogeno e le pile a combustibile Il gruppo ad alto livello raccomanda vivamente il lancio di una piattaforma tecnologica europea sull'idrogeno e le pile a combustibile sotto la guida di un Consiglio consultivo. La piattaforma deve incoraggiare un quadro politico coerente in materia di trasporti, energia, ambiente e imprese per premiare le tecnologie che soddisfano obiettivi politici di sviluppo sostenibile. La piattaforma deve anche determinare un'Agenda strategica per la ricerca, accompagnata da una strategia a lungo termine di diffusione dell'idrogeno, compresi programmi pilota e di dimostrazione. Ciò dovrebbe anche portare ad una strategia europea a lungo termine per l'idrogeno e le pile a combustibile che guidi la transizione verso un'economia orientata all'idrogeno, sulla base di date realistiche (20 - 30 anni). Verso una strategia coerente La piattaforma deve quindi: Stabilire obiettivi chiari e date di commercializzazione, promuovere la pianificazione strategica e la diffusione con riferimento a priorità politiche e monitorare i progressi; Lanciare un'iniziativa di sviluppo imprenditoriale che promuova l'investimento nell'innovazione, con la partecipazione di società di capitale di rischio, investitori istituzionali, iniziative di sviluppo regionale e la Banca europea per gli investimenti; Promuovere un programma di educazione e formazione, corredato da un piano direttivo, didattico e di informazione per stimolare l'apprendimento a tutti i livelli; Introdurre una strategia per dar luogo ad una cooperazione internazionale con i paesi sviluppati e con i paesi in via di sviluppo in materia di strozzature tecnologiche, codici e norme e trasferimento tecnologico; Istituire un centro per consolidare e diffondere l'informazione in modo da promuovere il passaggio in chiave coordinata all'economia basata sull'idrogeno e le pile a combustibile; Altre iniziative per promuovere la tecnologia all'idrogeno Il rapporto di sintesi del gruppo ad alto livello raccomanda anche vivamente gli interventi seguenti: Sostegno pubblico (fiscale, finanziario e normativo) per progetti pilota e di dimostrazione, attraverso azioni dirette o indirette, tra cui diminuzioni delle accise sul carburante e ammortamenti fiscali Promozione di misure di efficienza energetica per stimolare la domanda di trasporti e di applicazioni stazionarie non inquinanti; Sostegno alla progettazione di infrastrutture e alla pianificazione e valutazione della viabilità nelle varie fasi di sviluppo di mercato;Riesame e soppressione degli ostacoli normativi alla commercializzazione dell'idrogeno e delle pile a combustibile; Riesame e sviluppo di codici e norme per sostenere lo sviluppo commerciale; Semplificazione e armonizzazione dei requisiti di pianificazione e certificazione (norme sui carburanti e di sicurezza); Valutazione della portata ed efficacia di varie combinazioni di misure politiche, tra cui spinta del mercato/politiche di prezzo incrementali e uso attivo di regimi di pubblici appalti, comprese eventualmente applicazioni di difesa; Coordinamento internazionale di strategie politiche di sviluppo e diffusione . Finanziamenti Considerati gli ambiziosi obiettivi a lungo termine della Piattaforma tecnologica, essa dovrà essere abbinata a consistenti finanziamenti del settore pubblico per trasformare questa visione in risultati concreti e produrre un cambiamento effettivo. I finanziamenti devono provenire da diverse fonti, tra cui gli strumenti dei programmi quadro di ricerca dell'UE, i Fondi strutturali, i fondi nazionali e regionali assegnati alla ricerca, la Banca europea per gli investimenti (Bei), Eureka ecc. La piattaforma dovrà anche stimolare l'investimento privato nella ricerca. Perché l'idrogeno? L'idrogeno e le pile a combustibile consentiranno all'Europa di risolvere i suoi problemi in materia di energia, cambiamento climatico e inquinamento dell'aria. Secondo le previsioni, la domanda mondiale di energia crescerà al preoccupante tasso dell'1.8 % l'anno nel periodo 2000-2030. Il combustibile fossile è situato in poche regioni del mondo e il fatto che queste riserve siano in diminuzione ne farà aumentare i costi. Allo stesso tempo, le esigenze ambientali chiedono di ridurre i gas ad effetto serra e le emissioni tossiche. La tecnologia all'idrogeno può contribuire alla sicurezza e alla diversificazione dell'approvvigionamento energetico, alla riduzione dei gas ad effetto serra, alla qualità dell'aria, alla competitività industriale e a coprire il crescente fabbisogno energetico dei paesi in via di sviluppo. Ostacoli all'affermarsi della tecnologia all'idrogeno Citiamo le sfide a livello di produzione, distribuzione, stoccaggio, infrastruttura e sicurezza dell'idrogeno e di una riduzione dei loro costi. Si devono anche migliorare materiali, componenti, prestazione di stack di pile a combustibile e progettazione del sistema. Si deve altresì valutare attentamente l'impatto socioeconomico e ambientale della tecnologia all'idrogeno. Concorrenza mondiale contro cooperazione internazionale Bisogna aumentare la cooperazione internazionale e collaborare con gli Usa, i paesi Asiatici e il mondo in via di sviluppo. Ciò è fondamentale per sviluppare prodotti comuni sui mercati mondiali e rispettare norme comuni di qualità e sicurezza. La Commissione persegue attivamente la cooperazione con gli Usa in questo settore. Nel periodo della conferenza dovrebbe essere firmato un accordo al riguardo e sono in corso trattative per aumentare ulteriormente la cooperazione. Al prossimo vertice transatlantico che si terrà a Washington il 25 giugno 2003, i presidenti Prodi e Bush discuteranno la cooperazione sulla tecnologia all'idrogeno.

"L'ECONOMIA ALL'IDROGENO UN PONTE VERSO L'ENERGIA SOSTENIBILE" - BRUXELLES, 16-17 GIUGNO 2003
Bruxelles, 17 giugno 2003 - Il 16-17 giugno, a Bruxelles, il Gruppo ad alto livello "Idrogeno e pile a combustibile" presenterà il suo primo rapporto su questo promettente settore. L'idrogeno e le pile a combustibile sono considerati da molti soluzioni energetiche chiave per il XXI° secolo, in quanto consentono una produzione pulita ed efficiente di elettricità e calore sulla base di varie fonti di energia primaria. Nell'ottobre 2002, la Commissione ha istituito il Gruppo ad alto livello "Idrogeno e pile a combustibile", composto da personalità di primo piano che rappresentano i soggetti che trattano questo filone di produzione. L'obiettivo era determinare il possibile contributo dell'idrogeno e delle pile a combustibile per realizzare nell'Unione europea sistemi energetici sostenibili ed esaminare quanto va fatto a livello europeo per sviluppare adeguate reazioni e azioni a livello industriale, politico e di ricerca. La conferenza "L'economia all'idrogeno Un ponte verso l'energia sostenibile" (Bruxelles, 16-17 giugno 2003), organizzata dalla Commissione europea (con l'assistenza dei membri del comitato organizzativo) intende presentare, convalidare e discutere, con politici e decisori, il rapporto del Gruppo ad alto livello e le sue raccomandazioni. Finalità della conferenza;Informare i politici, i decisori e la società civile sui vantaggi energetici, ambientali ed economici dell'idrogeno (H2) e delle pile a combustibile Presentare il rapporto conclusivo del Gruppo ad alto livello; Avviare un dibattito sul rapporto e sulle azioni raccomandate; Esaminare il rapporto nel contesto delle politiche dell'EU e degli Stati membri in materia di energia, trasporto, ambiente, ricerca e imprese; Promuovere la ricerca strategica sull'idrogeno e le pile a combustibile nell'UE, individuando idonee strutture per elaborare e attuare un'Agenda di ricerca europea e una strategia di diffusione per l'idrogeno e le pile a combustibile in Europa, come la creazione di una piattaforma tecnologica al riguardo. Alla conferenza parteciperanno personalità politiche e decisionali ad alto livello provenienti dalle amministrazioni pubbliche, dall'industria, dal mondo della finanza e dalla comunità scientifica e di ricerca nonché rappresentanti di rilievo della società civile. I partecipanti sono stati espressamente invitati dalla Commissione europea, previa consultazione degli Stati membri e di vari organismi consultivi dell'UE. Perché l'idrogeno e le pile a combustibile ? L'idrogeno e l'elettricità sono vettori energetici che consentono soluzioni flessibili multicombustibile per l'energia stazionaria e i trasporti, favorendo l'introduzione delle fonti di energia primaria rinnovabili e prive di carbonio, compreso il nucleare. Il rapporto del Gruppo ad alto livello descrive come l'idrogeno e le pile a combustibile possono apportare vantaggi sostanziali, come: Riduzione dei gas ad effetto serra, soprattutto nel periodo successivo alla data del 2010 fissata a Kyoto, ossia 2020-2030. L'idrogeno può essere prodotto da fonti energetiche rinnovabili o senza carbonio; le pile a combustibile oltre ad essere più pulite sono anche convertitori dell'energia più efficienti dei sistemi di combustione; l'assenza di interventi per combattere i gas ad effetto serra può comportare dei costi di gran lunga superiori ai costi di investimento in nuove tecnologie per attenuare gli effetti del cambiamento climatico; Sicurezza e diversificazione dell'approvvigionamento energetico Secondo le previsioni, in assenza di interventi, la dipendenza dell'EU dalle importazioni di petrolio dovrebbe salire dal 50% di oggi al 70% nel 2020. Le incertezze sulla continuità dell'approvvigionamento e le fluttuazioni di prezzo possono avere conseguenze gravi per lo sviluppo economico sostenibile; Qualità dell'aria l'UE ha avviato il programma "Aria pulita per l'Europa" che tratta principalmente l'inquinamento dell'aria da fonti stazionarie e quello dovuto ai trasporti. Le pile a combustibile alimentate ad idrogeno sono intrinsecamente pulite ed emettono soltanto vapore acqueo al punto di utilizzo; Competitività industriale l'UE deve competere con le nazioni più avanzate (USA, Canada, Giappone); sono sviluppati convertitori di energia basati su pile a combustibile per piccoli dispositivi portatili (laptop, telefoni mobili), automobili e altri veicoli e piccoli e grandi sistemi stazionari di produzione combinata di calore e elettricità; si prevedono vasti mercati, portatori di ricchezza e sbocchi occupazionali; Crescita della domanda energetica nelle nazioni in via di sviluppo - il consumo energetico globale dovrebbe raddoppiare nel 2050. Verso il 2030 le nazioni in via di sviluppo potrebbero rappresentare la metà delle emissioni mondiali di CO2; le nazioni sviluppate devono diffondere e trasferire queste tecnologie rispettose dell'ambiente, che saranno essenziali per aumentare la coesione con le economie in fase di industrializzazione facilitando un più ampio accesso a fonti energetiche più diversificate e decentrate. Il Gruppo ad alto livello Il Gruppo ad alto livello "Idrogeno e Pile a combustibile" è stato lanciato a Bruxelles il 10 ottobre 2002 da Loyola de Palacio, Vicepresidente della Commissione europea, responsabile per l'energia e i trasporti e dal commissario preposto alla ricerca, Philippe Busquin, con il sostegno del Presidente Romano Prodi. Il gruppo è stato invitato a delineare una visione generale del possibile contributo dell'idrogeno e delle pile a combustibile alla realizzazione in futuro di sistemi energetici sostenibili. Struttura e membri I membri comprendono 19 soggetti di rilievo che rappresentano: * Imprese energetiche, enti erogatori, fabbricanti di stack di pile a combustibile e componenti e rappresentanti del settore dei trasporti * Centri di ricerca nazionali e università * Politici e autorità pubbliche * Associazioni di utilizzatori. Per maggiori dettagli sul Gruppo ad alto livello e il suo rapporto, consultare: http://www.europa.eu.int/comm/research/energy/nn/nn_rt_hlg1_en.html Rapporto del Gruppo ad alto livello alla Conferenza Il rapporto di sintesi del Gruppo ad alto livello è una comunicazione alla conferenza. Il mandato del gruppo concerneva un rapporto orientato al futuro con indicazione delle azioni di ricerca, diffusione e non tecniche necessarie per passare dall'odierna economia basata sui combustibili fossili a una economia sostenibile basata sull'idrogeno, con le pile a combustibile come principali convertitori di energia. Il rapporto espone una visione globale e propone raccomandazioni. Principali raccomandazioni del Gruppo ad alto livello Il Gruppo ad alto livello raccomanda vivamente la formazione di una partnership tecnologica per l'idrogeno e le pile a combustibile. Citiamo tra le principali raccomandazioni: * La creazione di un Quadro politico coerente per le politiche in materia di trasporti, energia, ambiente e imprese per premiare le tecnologie che soddisfano obiettivi politici di sviluppo sostenibile; * Un'Agenda di ricerca strategica con un bilancio sostanzialmente aumentato per la ricerca e sviluppo tecnologico sull'idrogeno e le pile a combustibile, che sostenga la scienza fondamentale attraverso programmi di convalida; Elementi principali dell'agenda di ricerca: * R&S sulle tecnologie di base per ridurre i costi delle pile a combustibile, migliorarne le prestazioni e la durabilità; * R&S sulla produzione, distribuzione e soprattutto lo stoccaggio dell'idrogeno che è un problema considerevole per i veicoli alimentati ad idrogeno; * Sicurezza dell'idrogeno, norme e regolamentazioni per veicoli, sistemi e componenti; * Ricerca socioeconomica per determinare il rapporto costi-efficacia del conseguimento di obiettivi politici. ? Una strategia di diffusione, corredata da programmi pilota e di dimostrazione per estendere gli esercizi di convalida tecnica a livello di sviluppo di mercato, attraverso vari progetti dimostrativi con una funzione di "faro". Il Gruppo ad alto livello raccomanda inoltre nel rapporto che: * La partnership tecnologica sia diretta da un Consiglio consultivo europeo "Idrogeno e Pile a combustibile". Il Consiglio consultivo fornirà orientamenti e input dei diversi soggetti che trattano l'energia all'idrogeno e coadiuverà la creazione di gruppi di 'iniziativa', per procedere verso un programma di vasta portata sull'idrogeno e le pile a combustibile, comprendente iniziative quali: o Un programma integrato di ricerca socioeconomica, a complemento e orientamento del sostegno tecnico. o Un'iniziativa di sviluppo imprenditoriale che riunisca diverse organizzazioni di finanziamento per fornire una leadership per lo sfruttamento tecnologico. o Un programma di educazione e aggiornamento su scala europea che vada dalla scuola elementare fino ai massimi livelli di ricerca. o Una maggiore cooperazione internazionale (partnership con il Nord America, i paesi della cintura del Pacifico e il mondo in via di sviluppo), per accelerare l'introduzione di tecnologie energetiche sostenibili. o Un centro di comunicazione e diffusione per tutte queste iniziative. * La preparazione di una dinamica tabella di marcia europea per l'idrogeno e le pile a combustibile per guidare la transizione ad un futuro orientato all'idrogeno, con date, obiettivi e tappe principali realistici (la transizione verso un'economia orientata all'idrogeno richiederà 20 - 30 anni), tenendo conto dei fattori seguenti: o Tempi necessari per sviluppare e introdurre nuove tecnologie, nuove catene di approvvigionamento e nuove infrastrutture. o Necessità di evitare iati con le strutture economiche e sociali esistenti. o Necessità di gestire grandi investimenti pubblici e privati con un tasso di rischio moderato e sostenibile. o Necessità di personale qualificato a tutti i livelli per sviluppare e operare nuove tecnologie. o Compatibilità dell'idrogeno coesistenza con convertitori dell'energia convenzionali (turbine a gas e motori a pistone) e pile a combustibile. Il Gruppo ad alto livello conclude auspicando una forte leadership politica e industriale per assicurare l'avvio immediato del processo e sottolinea l'importanza di scegliere bene i tempi, a beneficio della società e dell'industria. Una tematica globale che richiede una risposta europea L'UE intende realizzare un approvvigionamento energetico sostenibile, in grado di fornire energia pulita a prezzi abbordabili, senza aumentare le emissioni dei gas ad effetto serra. L'idrogeno e l'elettricità insieme ai convertitori dell'energia a pile a combustibile permettono di facilitare l'introduzione di fonti energetiche prive di carbonio, in particolare le fonti energetiche rinnovabili. Spianano la strada verso "sistemi energetici aperti", integrati in grado di trattare contemporaneamente tutte le grandi tematiche energetiche e ambientali e sufficientemente flessibili per adattarsi alle diverse e intermittenti fonti energetiche rinnovabili che saranno disponibili in Europa verso il 2030. L'Europa possiede le capacità, le risorse e il potenziale per diventare un soggetto leader nella fornitura e diffusione delle tecnologie all'idrogeno. L'esperienza dell'UE, se sfruttata e orientata in modo strategico, offre un grande potenziale, ma attualmente la politica, la ricerca e lo sviluppo europei sono frammentati a livello nazionale e comunitario. Per essere veramente efficaci, la ricerca, lo sviluppo e la diffusione devono essere ben coordinati onde raggiungere una massa critica sufficiente ed evitare inutili duplicazioni. Per la riuscita è determinante un'azione a livello europeo. L'Europa deve aumentare considerevolmente i suoi sforzi e il suo impegno finanziario per realizzare un'industria dell'idrogeno e delle pile a combustibile competitiva. Questo processo deve avvenire in maniera coordinata. Per acquisire una leadership globale sarà necessaria una strategia coerente a livello europeo che abbracci la ricerca e sviluppo, la dimostrazione e l'entrata sul mercato. La Commissione intende discutere la creazione di una Piattaforma tecnologica europea sull'idrogeno e le pile a combustibile per promuovere valide partnership pubblico-privato tra la comunità di ricerca, l'industria e i politici e mobilitare gli sforzi di ricerca e innovazione verso un obiettivo comune. La Piattaforma tecnologica potrebbe essere un meccanismo per riunire tutti i soggetti interessati e concordare una visione a lungo termine sull'idrogeno e le pile a combustibile, creare una strategia coerente, dinamica per realizzare tale visione e attuare un piano di azione concernente programmi concordati di attività e ottimizzare i vantaggi per tutte le parti. Chiaramente essa farà capo alle iniziative, reti e strutture esistenti a tutti i livelli (europeo, nazionale, regionale, ecc.). Considerati gli ambiziosi obiettivi a lungo termine della piattaforma tecnologica essa dovrà essere abbinata ad un forte sostegno finanziario per trasformare la visione in risultati concreti e produrre un impatto effettivo. I finanziamenti devono provenire da diversi fonti, tra cui gli strumenti dei programmi quadro di ricerca dell'UE, i Fondi strutturali, i fondi nazionali e regionali assegnati alla ricerca, la Banca europea per gli investimenti, Eureka ecc. La piattaforma dovrà anche stimolare l'investimento privato nella ricerca. Non si deve trascurare la dimensione mondiale della sfida e bisogna aumentare la cooperazione internazionale, in partnership con il Nord America, i paesi della cintura del Pacifico e il mondo in via di sviluppo, per accelerare l'introduzione di tecnologie energetiche sostenibili. La Commissione persegue attivamente la cooperazione con gli USA in questo settore. Nel periodo della conferenza dovrebbe essere firmato un accordo al riguardo e sono in corso trattative per aumentare ulteriormente la cooperazione. Al prossimo vertice transatlantico che si terrà a Washington il 25 giugno 2003, la cooperazione sull'idrogeno sarà uno dei temi di discussione più importanti. Importanti programmi a livello mondiale sull'idrogeno e sulle pile a combustibile I programmi Usa Freedom Fuel e Freedom Car destinano per i prossimi cinque anni un totale di 1,7 miliardi $ (340 m$/anno) per sviluppare pile a combustibile all'idrogeno, infrastruttura all'idrogeno e tecnologie avanzate per le automobili. Secondo il dipartimento dell'energia americano, queste attività creeranno entro il 2030 750 000 nuovi posti di lavoro. Anche il Giappone persegue una politica molto attiva di ricerca e dimostrazione sull'idrogeno e le pile a combustibile e il bilancio nel 2002 era stimato a circa 240 milioni di $. La Conferenza giapponese sulla commercializzazione delle pile a combustibile ordinerà sei stazioni di rifornimento all'idrogeno a Tokyo e Yokohama nel 2002-03. Le autorità giapponesi hanno annunciato obiettivi iniziali di commercializzazione di 50 000 veicoli a pile a combustibile per il 2010, 5 milioni nel 2020 e una capacità stazionaria installata di pile a combustibile di 2 100 MW nel 2010 e di 10 000 MW nel 2020. Il finanziamento comunitario della R&S e dimostrazione sull'idrogeno e le pile a combustibile nel Quinto programma quadro di ricerca dell'UE (1998-2002) è stato di 130 milioni di €. Tale importo potrà salire a 50-300 milioni di € nel Sesto programma quadro (2002-2006). A ciò bisogna aggiungere il sostegno pubblico dei singoli Stati membri che complessivamente è dello stesso ordine di quello dei programmi della Commissione. La spesa totale dell'UE per la R&S sull'idrogeno e le pile a combustibile potrebbe situarsi, nella situazione attuale, a un terzo della spesa USA e probabilmente la metà di quella del Giappone. Gli USA e il Canada sono molto avanzati nella preparazione di tabelle di marcia per l'introduzione dell'idrogeno e delle pile a combustibile: USA: National Hydrogen Energy Roadmap http://www.eere.energy.gov/hydrogenandfuelcells/

ACCORDO ENEL - UNION FENOSA PER L'ENERGIA RINNOVABILE E PER UN IMPIANTO A CICLO COMBINATO
Roma/Madrid, 17 giugno 2003 - Enel e Union Fenosa hanno raggiunto un accordo per l'acquisto da parte di Enel di una partecipazione in Union Fenosa Energias Especiales (Ufee), la società per le energie rinnovabili dell'operatore iberico. L'accordo prevede inoltre la partecipazione di Enel nella società che realizzerà la centrale a ciclo combinato di Palos de la Frontera (Huelva). Il corrispettivo concordato per l'acquisto della partecipazione in Ufee è di 168 milioni di euro. Tale importo è stato calcolato in base a un prezzo di 178 milioni di euro per l'80% delle azioni di Ufee, inclusivo di un premio di 10 milioni di euro per la costruzione di almeno 300 Mw entro il 2007. Allo stesso tempo Union Fenosa verserà ad Enel 10 milioni di euro per l'opzione relativa al riacquisto del 30% del capitale di Ufee, esercitabile entro il 2007. Il prezzo che Union Fenosa pagherà in occasione dell'esercizio di tale opzione sarà basato sul prezzo concordato per l'acquisto dell'80% di Ufee da parte di Enel, incrementato ad un tasso di interesse di mercato. Il perimetro oggetto di vendita consiste in impianti e progetti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, prevalentemente eolico e idrico: 281 Mw di capacità installata già operativa, 157 Mw in costruzione, 324 Mw progettati per i prossimi 4 anni (2004-2007) e altri 874 Mw di progetti a lunga scadenza (2008-2012). Union Fenosa conserverà alcune centrali mini-idro (con una capacità complessiva di 114 Mw) in attività e in progetto così come altri attivi e passivi di Ufee. Enel acquisterà anche il 50% dell'impianto a ciclo combinato di Palos attraverso la sottoscrizione di un aumento di capitale nella NewCo che gestirà la centrale. L'esborso per questo accordo sarà di 158,5 milioni di euro, di cui 115 milioni di euro destinati all'aumento di capitale della NewCo e 43,5 milioni di euro per pagare il debito della NewCo nei confronti di Union Fenosa. L'investimento complessivo per la costruzione della centrale sarà di 520 milioni di euro, che saranno finanziati dai due partner con appositi versamenti in conto capitale e concessioni di crediti. L'indicato esborso di 158,5 milioni di euro fa parte di tale finanziamento. Le due operazioni consentiranno a Enel di rafforzare la sua presenza in Spagna dove già opera con la sua controllata al 100% Viesgo (quinto operatore elettrico del paese con circa 2.400 Mw di capacità installata e 585.000 clienti) e di consolidare la sua posizione quale maggiore operatore mondiale delle energie rinnovabili. L'accordo permette a Union Fenosa di avanzare nel suo piano di dismissioni teso a ridurre il suo debito consolidato fino al raggiungimento del target di 6.500 milioni di euro a fine 2003. Union Fenosa Energìas Especiales Ufee è la società del gruppo Union Fenosa operante nella generazione da fonti rinnovabili e comprende quasi tutte le principali tecnologie rinnovabili: eolica, mini-idro, biomasse, trattamento dei rifiuti e cogenerazione. Enel e Union Fenosa beneficeranno della crescita del mercato per l'energia rinnovabile in Spagna, dove si attende un incremento della capacità installata del 10% annuo fino al 2011. L'accordo odierno è finalizzato a incrementare la capacità installata di Ufee nelle fonti rinnovabili e nella cogenerazione fino a 1.000 Mw entro il 2007. Centrale a ciclo combinato di Palos La centrale a ciclo combinato di Palos comprende tre unità in costruzione da circa 400 MW ciascuna che entreranno in funzione progressivamente tra febbraio e agosto del 2005. L'impianto beneficerà della fornitura di gas a prezzi competitivi da parte di Union Fenosa Gas. Infolink: www.enel.it  www.unionfenosa.es

EDISON SEMPLIFICA LA STRUTTURA DEL GRUPPO VERRANNO INCORPORATE IN EDISON SPA LE SOCIETÀ A CUI FA CAPO IL CORE-BUSINESS DELL'ENERGIA ELETTRICA E DEL GAS. COOPTATO IN CDA EUGENIO RAZELLI (GRUPPO FIAT) IN SOSTITUZIONE DEL DIMISSIONARIO DAMIEN CLERMONT
Milano, 17 giugno 2003 - Si è riunito ieri, presso la sede di Foro Buonaparte, il Consiglio di Amministrazione di Edison, il quale ha approvato il progetto di fusione per incorporazione di Edison Termoelettrica, Termica Narni, Edison Gas, Espec e Montecatini in Edison SpA. Il progetto verrà sottoposto all'Assemblea degli Azionisti di cui il Consiglio ha ieri deliberato la convocazione per il 24 e 25 luglio p.v. (rispettivamente in prima e seconda convocazione) in Foro Buonaparte 31, ore 15:00. Le fusioni si riferiscono all'incorporazione di società controllate al 100% e si inquadrano in un più ampio programma di razionalizzazione di società appartenenti al settore Core Business e Corporate. Poichè l'incorporante Edison possiede direttamente e interamente il capitale sociale di tutte le incorporande, non viene determinato alcun rapporto di cambio. Si prevede che le fusioni possano avere efficacia nei confronti dei terzi dall'1 dicembre 2003 ed effetti contabili e fiscali dall'1 gennaio 2003. Il Consiglio ha, inoltre, deliberato la cooptazione ad amministratore di Eugenio Razelli, vice-president con deleghe sul Business Development e Strategie del Gruppo Fiat, in sostituzione del dimissionario Damien Clermont, a cui vanno i più sentiti ringraziamenti per il lavoro svolto durante il suo mandato.

I PREZZI DELLA BENZINA DOVREBBERO DIMINUIRE, INVECE AUMENTANO
Roma, 17 giugno 2003 Facciamo qualche raffronto, nel mese di settembre 2002, il prezzo del petrolio era attorno a 27 dollari al barile. Nel mese di ottobre 2002 il prezzo era di circa 27,45 dollari, nel periodo in esame il valore dell' euro rispetto al dollaro era di 0,98.Sempre nello stesso periodo il prezzo della benzina al distributore era 1,065 in media. Attualmente il prezzo del petrolio è attorno a 27,5 euro e l'euro s'è attestato a 1,175 con una rivalutazione del 20 % rispetto al dollaro. Da questi dati si dovrebbe evincere che il prezzo al litro della benzina si dovrebbe collocare attorno allo 0,995 centesimi al litro, ben al di sotto quindi di quanto oggi viene indebitamente lucrato alle pompe di benzina. "Che cosa fa" si chiede L'Intesa dei consumatori, "chi ha la responsabilità di controllare l'andamento dei prezzi, poiché ciò comporta che oltre 90 milioni di euro al (mese pari a 180 miliardi di vecchie lire) vengano così distratte dalle tasche degli italiani..." L'intesa dei consumatori quindi torna a ribadire l'urgenza di istituire una commissione d'inchiesta parlamentare, relativamente a quanto esposto e, indicherà ad ogni fine/inizio mese il boicottaggio della compagnia che avrà il prezzo più elevato a partire da giugno- luglio.

NASCE MANAGERITALIA PER RAPPRESENTARE IL MANAGEMENT E LE ALTE PROFESSIONALITÀ DEL TERZIARIO
Milano, 17 giugno 2003 - La 61a Assemblea Fendac (Federazione nazionale dirigenti e quadri del commercio, trasporti, turismo, servizi e terziario avanzato) sabato 7 giugno ha approvato il cambio del nome di Fendac in Manageritalia e il conseguente riposizionamento strategico. Il cambio del nome in Manageritalia (Federazione nazionale dirigenti, quadri e professional del commercio, trasporti, turismo, servizi e terziario avanzato) vuole affermare e sintetizzare l'essenza di una nuova vision e di un rinnovato posizionamento, che devono indirizzare tutele contrattuali e servizi verso la pluralità delle figure professionali direttive del terziario nel nostro Paese. Manageritalia - che con il nome Fendac da oltre 50 anni rappresenta i dirigenti del terziario - vuole rappresentare la pluralità del management del terziario in Italia, oggi costituito da soggetti diversi che vivono e lavorano in contesti nuovi. Vuole essere l'associazione leader nella rappresentanza di interessi, non solo dei dirigenti, ma anche di tutti quei soggetti professionali (manager,quadri, professional) che hanno le stesse esigenze e mancano di tutele e servizi adeguati. Vuole, attraverso un nuovo sistema di alleanze, ricercare percorsi comuni e sinergie con il management pubblico e con altri importanti soggetti direttivi del mondo del terziario. Claudio Pasini (Presidente di Manageritalia) dice "Il nostro è un riposizionamento basato sui valori e sulla capacità di dare risposte precise alle domande di rappresentanza che da più parti ci vengono indirizzate. Vogliamo diventare una componente sociale rilevante nel Paese e il punto di riferimento nella rappresentanza degli interessi collettivi, istituzionali, sociali, professionali e culturali, nella tutela e nell'assistenza al management e alle professionalità del terziario e dei servizi." Infolink: http://www.manageritalia.it

TELECOM ITALIA DOMESTIC WIRELINE CAMBIA NOME GIUSEPPE SALA NOMINATO DIRETTORE GENERALE ALLE DIRETTE DIPENDENZE DELL'AMMINISTRATORE DELEGATO RICCARDO RUGGIERO
Milano, 17 giugno 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia, riunitosi ieri sotto la presidenza di Marco Tronchetti Provera, ha deciso di modificare il nome della Business Unit "Domestic Wireline" in "Wireline", avendo quest'ultima assunto una serie di attività internazionali che rendono oramai superato l'uso dell'aggettivo "domestic". Per tale motivo, essendosi concentrate nuove ed importanti responsabilità e competenze all'interno di questa Business Unit, è stato nominato direttore generale Giuseppe Sala, che riporterà direttamente all'amministratore delegato Riccardo Ruggiero.

MARIELLA BURANI FASHION GROUP SPA E SECTOR GROUP: CONTRATTO DI LICENZA QUINQUENNALE
Milano, 17 giugno 2003 - Mariella Burani Fashion Group Spa e Sector Group, partecipato dal luglio 2001 da Opera, hanno siglato un contratto di licenza quinquennale, rinnovabile per ulteriori cinque anni, per la realizzazione, produzione e distribuzione di orologi con il marchio "Mariella Burani". Il fatturato atteso per il periodo di durata del contratto - 5 anni - è pari a 75 milioni di Euro. Gli investimenti in comunicazione sulla licenza orologi "Mariella Burani" saranno pari al 10% del fatturato. "Mariella Burani" è internazionalmente riconosciuto come un importante "lifestyle brand" ed il successo del programma di sviluppo delle licenze attive, rende evidente il valore economico del marchio. Mariella Burani Fashion Group incrementa in questo modo le proprie licenze attive (che passano così a 18) e, conseguentemente, le categorie merceologiche recanti il marchio "Mariella Burani". Il fatturato wholesale generato dalle licenze attive "Mariella Burani" è previsto in incremento del 20% circa nell'esercizio in corso. Sector Group, a sua volta, incrementa il suo portafoglio licenze, rappresentato dai marchi Valentino, Cavalli, Just Cavalli, Moschino, Pzero Tempo, Benetton e Sisley e Xenia (per i gioielli); i marchi di proprietà del Gruppo, oltre a Sector, sono Philip Watch, Invicta, Mode eChronostar. La prima collezione di orologi "Mariella Burani", realizzata in stretta collaborazione fra l'ufficio stile del Mariella Burani Fashion Group e il team di designer di Sector Group, guidato da Franco Bosisio, verrà presentata al mercato nell'aprile 2004, per la stagione primavera-estate.

PRODURRE E VENDERE VINO NELL'ERA DEL SUPER EURO
Firenze, 17 giugno 2003 - - Euro super, dunque export penalizzato. E' il grande tema di questi giorni. Come possono reagire con profitto i nostri vigneron in attesa di un riequilibrio dei cambi e della ripresa economica? Sono questi i temi del convegno Il mercato internazionale del vino, tendenze e strategie organizzato il prossimo 18 giugno (ore 10 - 13) a S. Casciano Val di Pesa, a chiusura del Master in managemente e marketing delle imprese vitivinicole 2002-2003. Parteciperà, tra gli altri, il sottosegretario all'agricoltura Teresio Delfino Promosso in collaborazione con la Provincia di Firenze, il convegno si terrà nell'Azienda Agricola universitaria di Montepaldi (via Montepaldi 12, tel. 055.8228128, www.wine.unifi.it  e.mail: mastervino@unifi.it  Tra i relatori Diuska Luppi, direttore del Consorzio del Marchio Storico Chianti Classico, German Ramirez, marketing manager della multinazionale E. & G. Gallo, Alessandro Costantini, marketing manager della Ruffino Spa, e Nathalie Guibert dell'Università di Avignone (Laboratoire Management et Commerce International- Filiere Vin). Il dibattito sarà introdotto dal coordinatore del Master Leonardo Casini. Parteciperanno, tra gli altri, il professor Augusto Marinelli, appena confermato rettore dell'Università di Firenze, e per la Provincia di Firenze il presidente Michele Gesualdi e l'assessore all'agricoltura Mario Lastrucci. Alla sua terza edizione, il Master in management e marketing delle imprese vitivinicole è, come noto, un'iniziativa ideata nel quadro delle attività delle Capitali dei Grandi Vini, associazione nata dalla congiunta volontà delle amministrazioni provinciali di Firenze, Bordeaux, Porto, San Francisco, Melbourne e Santiago del Cile, le sei realtà vinicole più importanti del mondo. 18 gli studenti selezionati quest'anno (meno che in passato per assicurare una gestione più adeguata) provenienti da tutta Italia e uno dall'Argentina. 450 le ore di corso, con visite ai grandi produttori di Bordeaux e Montalcino oltre che al Vinitaly. "Il Master", ricorda il professor Casini, "nasce con l'obiettivo di creare manager su misura per il settore, dirigenti che sappiano di agricoltura, ma che siano anche capaci di muoversi sul mercato internazionale. Se occorre saper produrre vini di crescente valore, occorre anche saperli vendere bene. La competizione globale si svolge del resto sul terreno della qualità a 360 gradi". Come emerso anche al recente Vinitaly, oggi il settore vitivinicolo italiano rappresenta l'eccellenza qualitativa in Europa, frutto dell'impegno di un intero sistema imprenditoriale che ha avuto il coraggio di investire nel futuro, valorizzando risorse locali e territorio. "Anche per le imprese toscane", aggiunge Casini, "la sfida è di accrescere i livelli di qualità, facendo del successo attuale un importante punto di partenza per affrontare le sfide del futuro. Un programma da gestire con il dialogo tra imprenditori privati e sistema pubblico, attraverso la creazione di strumenti promozionali e la formazione di risorse umane adeguate. Il Master offre appunto un contributo reale in questa direzione, proponendo profili professionali altamente qualificati, in grado di rispondere alla crescente competitività del sistema".Infolink: www.wine.unifi.it 

 AUTOGRILL: PROROGATO CONTRATTO AEROPORTO MONTREAL AL 2012: I RICAVI PREVISTI NEL PERIODO DI ESTENSIONE OLTREPASSANO GLI 85 MILIONI DI DOLLARI USA
Milano, 17 giugno 2003 - Hmshost, la controllata americana di Autogrill, si è aggiudicata il rinnovo per cinque anni del contratto di concessione per le beverage nell'aeroporto Internazionale Dorval di Montreal. La scadenza prevista originariamente nel 2007 è quindi prorogata al 2012, e nei cinque anni aggiuntivi Hmshost prevede di realizzare ricavi pari a oltre 85 milioni di dollari Usa. In base all'accordo, Hmshost ha appena aperto quattro nuovi punti di Transborder Jetty: uno Starbucks Coffee, un Burger King, un Le Bar Sportif (un bar a tema sportivo e una sala d'attesa) e un Montreal en Scene, un bar e un ristorante casual che celebra l'arte teatrale e la musica di Montreal. Con oltre 8 milioni di viaggiatori l'anno, l'aeroporto di Montreal è il terzo aeroporto del Canada per traffico passeggeri dopo Toronto e Vancouver. Nel 2002 le attività di Hmshost nell'aeroporto di Montreal hanno prodotto ricavi pari a circa 11 milioni di dollari Usa con un indice di crescita dell'1,8% rispetto al 2001, a fronte di una flessione del traffico che in Nord America si attesta attorno al 4,7% (fonte: A.T.A.). Nei primi 5 mesi dell'anno le attività di Autogrill nell'aeroporto di Montreal sono crescite dell'1,6% rispetto al corrispondente periodo del 2002, a fronte di una flessione del traffico che in Nord America è del 5,9% (fonte: A.T.A.) "I ricavi del Gruppo in Canada - ha sottolineato John J McCarthy Ceo di Hmshost - a fine Maggio hanno registrato complessivamente un incremento del 6,4%, pur a fronte dell'impatto prodotto sul traffico dalle misure adottate per prevenire la diffusione della Sars".

COMPAGNIE AEREE: PER EMIRATES IL PIU' GRANDE ORDINE DI AEREI DELLA STORIA LA COMPAGNIA DI DUBAI ORDINA BOEING E AIRBUS PER OLTRE 20 MLD EURO ALL'AIR SHOW DI PARIGI
Parigi, 17 giugno 2003 - Questa mattina all'Air Show di Parigi Emirates, la compagnia aerea internazionale con sede a Dubai, ha annunciato il più grosso ordine della storia dell'aviazione civile del valore di circa 20 miliardi di euro. La compagnia in rapida espansione, ha confermato ordini di acquisto per oltre 21 Airbus A380-800s e ordini di locazione per due A380-800s. I 23 velivoli aggiuntivi portano il numero totale degli ordini di Emirates per il gigantesco double-decker a 45, il più alto numero mai ordinato da una compagnia aerea. Contestualmente, Emirates ha annunciato ordini di locazione per 26 Boeing 777-300Ers, 14 dalla General Electric Capital Aviation Services (Gecas) e 12 dall'Iternational Lease Finance Corporation (Ilfc), velivoli che disporranno dei motori Ge90-115B, della General Electric. I nuovi velivoli consentiranno di ampliare l'attuale capacità sulle rotte esistenti e contribuiranno all'espansione dei collegamenti della compagnia che, dall'inizio delle attività nel 1985, sono già arrivati a coprire ben 66 città in 46 paesi. Emirates ha anche annunciato ordini per altri A340s a quattro motori, acquistando altri 2 aeromobili A340-500a lunghissimo raggio e 18 del più ampio A340-600 Higher Gross Weight, prendendo inoltre in locazione due A340-600s da Ilfc (International Lease Finance Corporation). Questa operazione rende Emirates il cliente di lancio per il modello A340-600 Hgw L'annuncio di Parigi, insieme a quello reso noto al Dubai Air Show due anni fa, portano l'attuale registro degli ordini della Emirates a oltre 26 miliardi di euro. "Ci servono molti nuovi aeromobili per realizzare il nostro progetto di diventare davvero una compagnia aerea globale e, a tale proposito, avevamo annunciato un ingente ordine di aeromobili già all'International Air Show di Dubai nel 2001. - ha dichiarato Sua Altezza lo sceicco Ahmed bin Saeed al Maktoum, presidente della Emirates - Ora stiamo piazzando altri ordini multi-miliardari, e abbiamo scelto A380s, A340s e 777s per soddisfare la forte domanda dei passeggeri e dei clienti dell'area cargo. Li finanzieremo attraverso i nostri fondi, le banche, gli investitori istituzionali e attraverso leasing". Gli ordini extra per Airbus A380 riguardano quattro modelli, che entreranno in servizio nel 2006: quello da 533 posti distribuiti in 3 classi di viaggio; quello da 653 posti in 2 classi; quello da 500 posti per il collegamento non stop da Dubai all'Australia; due aerei da trasporto. La consegna dell'A340-500 è attesa per quest'anno, quelle dell'A340-600s a partire da giugno 2007. "Emirates ha chiaramente dimostrato la propria abilità di far diventare un sogno realtà, come hanno dimostrato la sua crescita e il suo successo che durano da oltre vent'anni. - ha commentato Noel Forgeard, Ceo di Airbus - Siamo lieti e fieri che la famiglia degli A340 e A380 siano stati nuovamente scelti per giocare un ruolo di primo piano nel futuro della compagnia. L'acquisto di 26 nuovi 777 è motivato dall'esperienza della Emirates, che già conta 20 velivoli di questo tipo nella propria flotta. "Si sono rivelati estremamente graditi tra i passeggeri, i clienti cargo e l'equipaggio; la nuova versione a Raggio Esteso garantirà le prestazioni e la capacità extra di cui abbiamo bisogno, come mostrano le nostre previsioni. - ha aggiunto lo Sceicco Ahmed - Grazie ai finanziamenti evitiamo di caricarci di grossi debiti ed ecco perché abbiamo piacere di lavorare con le due principali compagnie di finanziamento nel settore dell'aviazione, Gecas e Ilfc". "Siamo entusiasti della scelta dei nostri Boeing 777-300ER da parte della Emirates, una delle principali compagnie aeree al mondo," ha detto Alan Mullay, presidente della Boeing Aerei Commerciali.- E' l'esempio di una iniziativa di grande portata nell'industria dell'aviazione, che amplia la base di clienti dei nostri 777s a lunghissimo raggio in una delle regioni a più rapido sviluppo nel mondo. Questo imponente ordine porterà la flotta della Emirates a un totale di 125 aerei entro il 2012, secondo i programmi a lungo termine di servire molti nuovi paesi. I nuovi velivoli rafforzeranno anche i voli su rotte già esistenti come l'Australia, Cina, India, Indonesia, Malesia, Maldive, Pakistan, Filippine, Singapore e Tailandia. L'affiorare di Emirates quale brand globale riflette la prospettiva di Dubai di diventare il più importante hub del 21° secolo. Emirates prevede di trasportare 29 milioni di persone e 1,5 milioni di tonnellate merci all'anno entro il 2010, una ragione in più per la quale la compagnia è oggi una delle più importanti compratrici di nuovi aerei nel mondo.

INAUGURATA LA NUOVA ROTTA ROMA-DOHA DI QATAR AIRWAYS
Milano, 17 giugno 2003 - Qatar Airways, una delle compagnie aeree a livello mondiale con il più alto tasso di sviluppo, ha inaugurato oggi (16 giugno 2003) la propria 41esima destinazione: la compagnia aerea di bandiera del Qatar è lieta di annunciare l'inizio dell'operatività dei nuovi voli che uniranno Roma, la città eterna a Doha. Qatar Airways opera da oggi con 4 voli settimanali dall'aeroporto Leonardo da Vinci di Roma (Fiumicino). "Roma rappresenta un'estensione naturale alla preesistente rotta Doha-Milano Malpensa," ha affermato Mr Akbar Al Baker, Ceo di Qatar Airways. "Attraverso il suo enorme flusso turistico, Roma avrà un ruolo importante per il lancio delle nuove proposte turistiche di Qatar Airways." L'inizio dell'operatività della nuova rotta arriva in un momento molto favorevole per lo sviluppo dell'hub internazionale di Doha. La nuova rotta permetterà ai viaggiatori italiani di raggiungere decine di destinazioni in Medio Oriente, Sub Continente Indiano ed Estremo Oriente tra le quali: Maldive, Sril Lanka, Kathmandu, e Mumbai. Questi i nuovi operativi italiani della Qatar Airways: Doha-Milano-Roma-Doha  Venerdì e Domenica; Doha-Roma-Milano-Doha                   Lunedì e Mercoledì; 
Qatar Airways opererà con i suoi aeromobili bireattore Airbus A300-600R sulla rotta Roma-Doha. Gli aeromobili configurati su 3 classi dispongono di 224 posti, 12 posti First Class, 18 Business e 194 Economy. Quale parte integrante del piano, Qatar Airways amplierà il proprio network di rotte fino a raggiungere le 50 destinazioni entro la fine del 2003. Attualmente Qatar Airways opera su 40 destinazioni e ha recentemente aggiunto alle proprie rotte Manchester, Roma, Kochi e, da agosto, aprirà anche una rotta su Mosca. Qatar Airways sta inoltre incrementando il numero di aeromobili della propria flotta. Attualmente la compagnia opera con 23 nuovi Airbus e raggiungerà i 28 entro la fine di quest'anno. La compagnia, inoltre, ha recentemente annunciato l'arrivo di un A319 corporate jetliner per il lungo raggio e nel 2007 lancerà per prima i super jumbo A380. Qatar Airways opera anche attraverso diverse società sussidiarie: Qatar Aviation Services, Qatar Aviation Catering Company, Qatar Airways Holidays, Doha International Airport e Qatar Duty Free. 
Orario dei voli operativi dal 16 Giugno al 25 Ottobre 

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NUOVO SCALO HAPAG-LLOYD EXPRESS SU PALERMO
Milano, 17 giugno 2003 - Hapag-Lloyd Express (Hlx) continua la sua espansione! A partire dal 28 giugno 2003 la compagnia aerea a basso costo tedesca collegherà 5 volte alla settimana (martedì, mercoledì, giovedì, sabato e domenica) l'aeroporto di Colonia/Bonn con Palermo (i biglietti sono già prenotabili). In questo modo la Hlx si propone come unica compagnia aerea low cost ad offrire un collegamento non-stop tra la Germania e il capoluogo della Sicilia. L'aeroporto di Palermo Falcone/Borsellino è stato scelto per le ottime infrastrutture e per la favorevole posizione. La città è comunque la seconda destinazione siciliana della Hlx: da Hannover resta infatti attivo il collegamento con Catania. Hlx conta così un totale di otto scali italiani. Sempre dal 28 giugno 2003 Hlx migliora il collegamento già esistente con Venezia. A breve Hlx volerà ad orari più confortevoli da Colonia/Bonn su Venezia. Accanto a Roma/Ciampino e Milano/Orio al Serio, Venezia è la terza destinazione collegata giornalmente. Anche in Italia, tutti i voli Hapag-Lloyd Express (Hlx), possono essere prenotati attraverso il gds Amadeus, nelle agenzie di viaggi. Il vettore a basso costo del gruppo TUI apre così un altro importante canale di distribuzione per le agenzie di viaggi partner. Hlx è stato il primo vettore a basso costo a vendere i suoi voli fin dall'inizio attraverso le agenzie di viaggio, in Germania. "La nostra strategia di distribuzione di avere altri canali oltre a internet ed al call-center ha avuto successo. Oltre il 10% delle nostre prenotazioni avviene attraverso le agenzie di viaggio. La nostra clientela business in particolare - che rappresenta quasi il 40% dei nostri passeggeri - preferisce prenotare attraverso le agenzie di viaggio" spiega Wolfgang Kurth, Amministratore Delegato di Hapag-Lloyd Express. Hlx ha lanciato un sistema di prenotazioni via Internet per agenzie di viaggio lo scorso dicembre che è ora utilizzato da 8000 agenzie in Germania. Hapag-Lloyd Express (Hlx) la linea aerea low cost del gruppo TUI Reise, ormai nota in Italia per lo slogan "In Germania al costo di un taxi". Dalla prima presentazione sul mercato italiano, nel novembre 2002, si presenta oggi con 17 scali europei e 350 hotel TUI prenotabili on-line. Tra le novità: la possibilità di prenotazione anche nelle agenzie di viaggi italiane, un nuovo scalo in Italia, la collaborazione con la Europcar e le offerte per l'estate. I moderni jet dal look giallo taxi collegano i due scali di Colonia/Bonn ed Hannover con una rete di 17 destinazioni europee in 5 paesi diversi a partire da € 19,99 per tratta e per persona, tasse incluse. Hlx vola su 17 destinazioni in cinque paesi Europei con tariffe che partono da E.19.90 per persona e per tratta, tasse incluse. I voli con base Colonia/Bonn al momento collegano Berlino e Amburgo, e le destinazioni europee di Milano-Orio al Serio, Venezia, Napoli, Pisa, Roma-Ciampino, Olbia, Palermo Reus, Valencia, Madrid, Marsiglia/Provenza, Londra-Luton, Manchester. La base di Hannover collega Roma-Ciampino, Venezia, Nizza, Bilbao, Reus, Valencia, Catania, Milano-Orio al Serio, Napoli, Olbia e Pisa. Prenotazioni on-line su www.hlx.com o telefoniche al numero 199 192 692. In caso di prenotazioni telefoniche o presso le agenzie di viaggi abilitate, è previsto un supplemento di € 7,50 per tratta. Il costo per i bambini al di sotto dei due anni è di € 9,00. Il servizio di snack e bibite a bordo è a pagamento. Hlx e Europcar Viaggio e risparmio non solo in aereo ma anche a destinazione. La collaborazione tra Hlx e Europcar offre condizioni vantaggiose per la mobilità a terra. Alcuni esempi: il noleggio di una Opel Corsa a Colonia/Bonn o Hannover costa 63,80 Euro al giorno (per un noleggio di uno o due giorni). Se poi il soggiorno si prolunga, il risparmio aumenta. Sette giorni costano 247,10 Euro, ossia 35,30 Euro al giorno. Per prenotazioni: http://www.hlx.com/it/service/4459.html  Le offerte per l'estate "Settimane fresche nelle città" è il motto con cui Hlx promuove numerosi voli bloccati al prezzo speciale 34,99 Euro per tratta e per persona. L'offerta è valida dal 13 giugno al 15 settembre fino ad esaurimento posti.

TRENITALIA: INVESTITI 350 MLN DI EURO NEI NUOVI INTERCITY. IL PRIMO PARTIRÀ DA NAPOLI IL 22 GIUGNO
Roma, 17 giugno 2003 - L'Intercity fa il 'lifting' e Trenitalia investe 350 milioni di euro per riammodernare la 'flotta'. E così il primo Intercity rinnovato partirà il 22 giugno alle 12.05 da Napoli diretto a Udine. "I nuovi Intercity - ha spiegato in una conferenza stampa l'amministratore delegato di Trenitalia, società del gruppo Ferrovie dello Stato, Roberto Renon - contribuiscono ad elevare la modernità e il comfort della flotta di Trenitalia e rappresentano uno dei prodotti di punta dell'Azienda, a fianco degli Eurostar" Renon su tariffe Trenitalia: "siamo in attesa delle indicazioni dell'azionista""In materia di tariffe noi siamo in attesa delle indicazioni dell'azionista". Lo ha detto l'amministratore delegato di Trenitalia, Roberto Renon, a margine della presentazione alla Stazione Termini delle prime carrozze di riammodernamento dei nuovi treni Intercity. Il manager ha ricordato che vi è "un problema di tariffe da inserire in un panorama europeo". www.trenitalia.it

TRE MILIONI PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE COMMERCIALI ABBATTERANNO DI DUE PUNTI PERCENTUALI I TASSI DI INTERESSE SUI MUTUI
Milano, 17 giugno 2003 - Tre milioni di euro per abbattere di due punti percentuali i tassi sui mutui contratti dalle piccole e medie imprese commerciali dal 2001 in poi. Li ha stanziati la Giunta regionale Lombarda su proposta dell'assessore al Commercio, Mario Scotti. Il beneficio si applica alle operazioni effettuate per per l'acquisto e l'ammodernamento degli immobili, l'adeguamento di impianti e attrezzature, il ripristino delle attività che avessero subito danni a seguito di eventi straordinari. "Si tratta di una iniziativa - ha detto Scotti - che le piccole e medie imprese attendono con grande interesse ed è coerente con la nostra linea di favorire la modernizzazione delle imprese, che si trovano di fronte a continue novità". I 3 milioni di euro stanziati dalla Giunta regionale vanno ad aggiungersi ai 3,4 milioni di euro già destinati alla integrazione del "Fondo rischi Confidi". Pertanto le piccole e medie imprese che hanno sede legale e commerciale in Lombardia, potranno presentare la richiesta a uno degli Organismi Fidi già operanti e che abbiano i seguenti requisiti: la sede legale sul territorio, almeno 250 aderenti, iscrizione all'Ufficio Italiano Cambi. L'importo minimo dell'investimento è fissato in 15.000 euro (7.750 in caso di avvio dell'attività), quello massimo in 500.000. Le spese ammissibili riguardano: la realizzazione di opere edili, l'acquisto di attrezzature, il rifacimento degli impianti per la messa a norma, l'acquisto di immobili. L'80% dei fondi è destinto alle micro-imprese, il 15% alle piccole e il 5% alle medie.

COME UTILIZZARE IL SISTEMA QUALITA' PER UN MAGGIORE COINVOLGIMENTO DEL PERSONALE IN AZIENDA
Reggio Emilia, 17 giugno 2003 - E' previsto per la giornata di mercoledì prossimo 18 giugno 2003 il nono incontro del progetto "Ulisse", il ciclo di 16 seminari sulla gestione a 360 gradi delle risorse umane organizzato da Centro Servizi P.M.I., società di formazione dell'Associazione Piccole e Medie Industrie di Reggio Emilia. La giornata di approfondimento - dal titolo "Il coinvolgimento delle risorse umane nei sistemi di gestione per la qualità" - avrà inizio con una trattazione sintetica dei requisiti che la norma Uni En Iso 9001:9002 impone ai sistemi di gestione dell'attività aziendale, ma verterà soprattutto - per coerenza con il filo conduttore del ciclo di seminari "Ulisse" - sulle Iso 9000 che trattano la gestione del personale, quindi su motivazione al lavoro, coinvolgimento e partecipazione dei dipendenti, importanza delle indagini periodiche sul clima organizzativo, gestione della conflittualità organizzativa, lavoro di gruppo. "L'azienda quality oriented - anticipa l'Ing. Vanni Angeli, consulente aziendale di qualità e relatore dell'incontro - deve definire la gestione delle risorse umane stabilendo validi sistemi di indagine della motivazione e della soddisfazione dei dipendenti ed individuando percorsi di sviluppo congruenti con i risultati ottenuti. Solo così è possibile rendere l'azienda un insieme di persone che tendono verso il medesimo obiettivo: la qualità, appunto". L'Ing. Angeli cercherà infatti, nel corso della giornata, di spiegare come le norme sulla qualità, richiedendo alle imprese la definizione per processi delle attività aziendali, stimolino di fatto il coinvolgimento delle risorse umane, che per la prima volta sono parte attiva nella descrizione/rappresentazione dettagliata delle mansioni che svolgono, dei documenti che utilizzano nello svolgerle e delle persone con cui si relazionano. "In questo modo - continua Vanni Angeli - le mansioni lavorative non sono più semplicemente spiegate ai dipendenti, ma condivise con loro in ogni passaggio, compresi i risultati finali; per fare un esempio, la compilazione di un documento non è più vissuta come un'operazione quotidiana di trascrizione di dati al fine di informare un Responsabile della propria attività, ma il tassello fondamentale di un processo molto più ampio che porta al raggiungimento di determinati risultati positivi". Il seminario prevede una quota di partecipazione a carico dei partecipanti di 150,00 € per aziende associate Api e di 180,00 € per aziende non associate Api e privati e si terrà nelle aule di Via Che Guevara, 2 di Centro Servizi P.M.I. dalle ore 9,00 alle ore 13,00 e dalle ore 14,00 alle ore 18,00. Per informazioni ed iscrizioni Centro Servizi P.M.I. (Tel. 0522/326286 - 320586).

"YACHT DESIGN" SEMINARIO DEDICATO AI TEMI DELLA PROGETTAZIONE DI IMBARCAZIONI A MOTORE E A VELA
Milano, 17 giugno 200 3- Si svolgerà il 19 e 20 giugno prossimi presso la Facoltà di Disegno Industriale del Politecnico di Milano il Seminario dal titolo "Yacht Design" dedicato ai temi della progettazione di imbarcazioni a motore e a vela. Il seminario vuole costituire un momento di aggiornamento professionale su differenti temi che riguardano il processo di realizzazione di uno scafo e, al tempo stesso, un'occasione di dibattito e approfondimento su alcune tendenze registrate di recente nel settore della nautica. Per fare questo saranno analizzati due casi studio ritenuti particolarmente significativi. Il primo, riguarda l'analisi del Gruppo Ferretti, azienda cui fanno capo diversi marchi storici attivi nella produzione di yacht a motore di diversa tipologia. Obiettivo della giornata è quello di mettere in evidenza i fattori strategici e organizzativi che sul piano imprenditoriale, manageriale, tecnico e progettuale hanno permesso di consolidare secondo un'interpretazione di tipo industriale una tradizione e una cultura legata al modo di concepire e realizzare questo tipo di imbarcazioni. Il secondo caso studio è dedicato invece all'evento di Coppa America, inteso come massima espressione delle conoscenze e dell'innovazione applicata all'ambito delle competizioni veliche. La giornata vedrà la presenza di alcuni tra i principali protagonisti che hanno animato la passata edizione di tale manifestazione operando, con ruoli e competenze specifiche, all'interno dei diversi Consorzi. Saranno pertanto affrontati gli aspetti più significativi che concorrono all'ottimizzazione delle prestazioni degli scafi sul piano progettuale, della ricerca applicata, del calcolo numerico e del dimensionamento strutturale. Saranno trattati anche, grazie al contributo di alcuni noti velisti, gli elementi di interazione che esistono tra aspetti progettuali ed equipaggio. Il seminario è a partecipazione libera e gratuita. Per informazioni: "Yacht Design" Seminario - Segreteria Organizzativa Tel. 02 2399.5911 Fax 02 2399.5970 master.nautica@polimi.it

SOSPESO LO SCIOPERO FAISA CISAL DI VENERDI' 20 GIUGNO 2003
Milano, 17 giugno 2003 - Atm informa che venerdì 20 giugno 2003 il servizio di trasporto pubblico sarà regolare. E' stato infatti sospeso dall'organizzazione sindacale Faisa Cisal lo sciopero previsto. Per ulteriori informazioni i Clienti Atm possono contattare il Numero Verde 800808181, operativo tutti i giorni dalle 7.30 alle 19.30, o consultare il sito Internet www.atm-mi.it

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