NOTIZIARIO
MARKETPRESS
NEWS
di
MARTEDI'
17 GIUGNO 2003
pagina 1
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ROMANO PRODI PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE
EUROPEA ALLA CONFERENZA SULL'ECONOMIA DELL'IDROGENO: IL VETTORE ENERGETICO DEL
FUTURO
Bruxelles, 17 giugno 2003- " Di seguito l'intervento di Romano prodi alla
conferenza sull'economia dell' Idrogeno ch esi sta svolgendo a Bruxelles:
"Illustri relatori e ospiti, signore e signori, Quella di oggi è una
giornata importante. È importante perché questo convegno riguarda alcune
questioni vitali per lo sviluppo tecnologico e che investono anche le sfere
della politica, dell'economia e di tutta la nostra vita associata. Queste
giornate sono importanti per la progettazione, ma devono essere anche giornate
di visione e di partecipazione sociale. Sono giornate di progettazione non solo
perché indicano dove vogliamo arrivare fra venti o trent'anni, ma anche perché
danno inizio a un processo che ci condurrà alla meta in modo efficiente e senza
ritardi. Sono giornate di visione ambiziosa perché affrontano obiettivi di
lungo periodo, quali la difesa dell'ambiente e l'indipendenza strategica delle
nostre fonti energetiche. Infine, queste giornate servono a coinvolgere il corpo
sociale perché nell'Unione europea cerchiamo sempre di armonizzare le istanze
che vengono dal basso con la direzione indicata dai responsabili politici e
dagli esperti. Questo ruolo di guida e di indirizzo è una nostra precisa
responsabilità perché solo così si possono tradurre in realtà le aspirazioni
dei cittadini. Oggi e domani si parlerà di un elemento molto semplice, anzi il
più semplice di tutti: l'idrogeno. In un futuro non troppo lontano, questo
ingrediente elementare del nostro universo ci offrirà prospettive interessanti
per stoccare, trasportare e produrre energia pulita. L'idrogeno può diventare
il protagonista di una vera e propria rivoluzione nel settore dell'energia.
Perché abbiamo bisogno di una rivoluzione? Il motivo è semplice, ma molti
ancora non riescono ad accettarlo. Le nostre strategie energetiche sono affidate
quasi esclusivamente ai combustibili fossili e al nucleare. E questa è una
situazione che non può andare avanti all'infinito. Il problema fondamentale non
è tanto che il nostro fabbisogno energetico, agli attuali ritmi di crescita,
prima o poi porterà all'esaurimento delle riserve di petrolio, carbone, metano
e uranio. La domanda che dobbiamo porci è un'altra: abbiamo aria, terra e acqua
a sufficienza per la massa di rifiuti solidi, liquidi o gassosi prodotti dai
combustibili fossili e nucleari? La risposta è "no". Anche aumentando
l'efficienza dei motori e scoppio e delle centrali elettriche, se si mantengono
gli attuali tassi di consumo il sistema non è ecologicamente sostenibile. E non
dimentichiamo il nuovo fabbisogno di energia dei miliardi di persone in quei
paesi che sono ora in via di sviluppo. Rivolgersi con decisione alle energie
rinnovabili sarebbe la soluzione più razionale, sempre che si trovi il sistema
di conservarle. Questo perché le fonti di energia rinnovabile sono
intermittenti: non sempre splende il sole--come sappiamo bene a Bruxelles--e il
vento non soffia sempre con la stessa forza. L'idrogeno appare oggi il miglior
candidato, ma dobbiamo ancora verificarne il potenziale. Per questo motivo, il
dibattito sull'idrogeno mira anche a porre le condizioni per un impegno deciso a
favore delle energie rinnovabili. Nell'Unione europea questo impegno si è
manifestato per gradi. Il primo passo è di qualche tempo fa, quando ci siamo
dati l'obiettivo di generare da fonti rinnovabili il 22% dell'energia elettrica
europea entro il 2010. Con l'attuale tecnologia, questa è la massima
percentuale possibile. Non si tratta di un traguardo facile, eppure la meta è
ancora troppo modesta tenendo conto degli obiettivi di sostenibilità del
protocollo di Kyoto e dell'obiettivo strategico di diventare indipendenti in
termini di fonti energetiche. E per superare la quota del 22% dobbiamo dare il
via a una rivoluzione: dobbiamo passare all'economia dell'idrogeno. Con il Sesto
programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico abbiamo fatto un altro passo
avanti. Il programma prevede 2 miliardi e 100 milioni di euro per lo sviluppo
sostenibile e per le energie rinnovabili, una cifra che rappresenta un aumento
molto importante rispetto al passato. Da questi fondi verranno i finanziamenti
per l'innovazione nella tecnologia dell'idrogeno: dalla produzione, allo
stoccaggio sicuro fino alla conversione efficiente in energia. L'obiettivo
esplicito del programma non è tanto quello di premiare le tecnologie vincenti
ma piuttosto quello di lasciare aperto il maggior numero di alternative.
Dobbiamo fare progressi anche nella ricerca socio-economica per capire meglio
come centrare gli obiettivi politici e industriali. A questo fine, saranno
varati alcuni progetti pilota per verificare la fattibilità pratica ed
economica delle diverse soluzioni proposte. Sei mesi fa, infine, abbiamo fatto
il terzo passo istituendo il Gruppo di alto livello sull'idrogeno e le celle a
combustibile sotto la direzione dei commissari De Palacio e Busquin. Il gruppo
comprende alcuni fra i migliori esperti europei in ricerca e sviluppo nel
settore energetico provenienti dal mondo accademico, dagli istituti di ricerca e
dall'industria. Questa conferenza discuterà la loro relazione. Mi auguro che
essa ispiri nuove ricerche e che serva da stimolo per rinnovare le nostre
politiche pubbliche e industriali. Inoltre, l'elaborazione e la valutazione di
queste nuove politiche è aperta al contributo di tutte le parti interessate
nella società civile. Su questa base, definiremo con maggior chiarezza una
Agenda di ricerca europea, una Strategia di attuazione e una vera e propria
Roadmap europea. La nostra definizione delle politiche terrà in gran conto le
dinamiche del mercato. Tuttavia siamo perfettamente consapevoli che per avviare
il processo servirà una serie di incentivi come il finanziamento della ricerca,
gli investimenti nelle infrastrutture e le opportune misure fiscali e di
regolamentazione. Altri nel mondo si stanno muovendo verso la stessa direzione e
siamo apertissimi a forme di cooperazione internazionale che, anzi, intendiamo
stimolare. Detto questo però, voglio sottolineare il carattere innovativo del
programma europeo sull'idrogeno. Il nostro obiettivo dichiarato, da qui alla metà
del secolo, è quello di passare gradualmente a un'economia dell'idrogeno
pienamente integrata e basata sulle fonti energetiche rinnovabili. Ci sentiamo
fortemente impegnati verso questa visione anche se sappiamo bene che ci aspetta
un cammino lungo e difficile. Se da una parte vogliamo procedere con
risolutezza, è ovvio che dovremo passare per fasi di transizione, prevedere
periodi in cui verranno usate tecnologie diverse in parallelo e soprattutto
dovremo alimentare la cooperazione internazionale. Per esempio, da più parti si
sostiene che la transizione verso l'economia dell'idrogeno implica l'utilizzo
del gas metano e la gassificazione del carbone con l'immobilizzazione
dell'anidride carbonica. Non si direbbe che queste soluzioni siano in linea con
gli obiettivi ambientali che ci siamo dati. Tuttavia esse possono offrire sin da
ora un terreno comune per gli ambientalisti e l'industria energetica e possono
fare da cerniera fra le nostre ambizioni di lungo termine e le esigenze di medio
e breve termine. Vogliamo sostenere in pieno questo impegno; intendiamo
collaborare nel campo della ricerca con gli Stati Uniti, il Giappone e chiunque
altro desideri parteciparvi condividendo risorse e programmi. Vogliamo che tutti
facciano uno sforzo straordinario e accelerare il progresso verso l'uso di
tecnologie basate sull'energia rinnovabile e sull'estrazione dell'idrogeno
dall'acqua e dalla biomassa. A questo proposito, continueremo a insistere per
preservare le risorse fossili esistenti e per imporre gli standard più severi
per il trasporto dei combustibili nel pieno sostegno del protocollo di Kyoto.
Allo stesso tempo, vogliamo creare uno spirito di cooperazione fra l'autorità
pubblica, le imprese e la società civile al fine di facilitare la transizione
verso le fonti di energia rinnovabile. A questo fine, stiamo varando un
Partenariato europeo sull'idrogeno e le celle a combustibile per stimolare e
mettere in pratica tutte le azioni possibili e per creare un ambiente politico
favorevole. Questa nostra iniziativa è aperta a tutto il mondo. Quindi ci fa
molto piacere vedere che il Segretario Spencer Abraham sia con noi oggi e
condivida il nostro entusiasmo. Ringraziamenti sentiti al Segretario Abraham per
la sua presenza e per il suo contributo. Questo partenariato si fonda sui
pilastri della visione, della progettazione e della partecipazione sociale di
cui ho parlato. Sono certo che tutti gli esperti qui riuniti condividano questa
posizione di base. La vostra ricerca, le proposte che farete e la vostra analisi
critica ci permetteranno di trasformare il nostro sogno in realtà. Grazie a
tutti voi per l'impegno, l'intelligenza e la passione che dedicate a questa
grande causa. State portando avanti un'opera di importanza capitale per il
futuro nostro e per quello del mondo intero. Grazie.
"DIFFERENZE SÌ. DISCRIMINAZIONE
NO": LA SIG.RA DIAMANTOPOULOU INTERVIENE PER FAR CONOSCERE LE NUOVE NORME
UE CONTRO LA DISCRIMINAZIONE
Bruxelles, 17 giugno 2003 - Conoscereste i vostri diritti qualora foste vittime
di una discriminazione? Secondo un nuovo sondaggio Eurobarometro sugli
atteggiamenti in materia di discriminazione, solo un europeo su tre avrebbe le
informazioni necessarie. Aumentare la conoscenza dei diritti è uno degli
obiettivi fondamentali di una nuova campagna di 5 anni che coinvolgerà tutta
l'UE e combatterà le discriminazioni fondate sulla razza o l'origine etnica, la
religione o le convinzioni personali, gli handicap, l'età e l'orientamento
sessuale. La campagna è stata lanciata oggi a Bruxelles dal Commissario
responsabile per Occupazione e affari sociali, Anna Diamantopoulou. L'apertura
ha luogo alla vigilia dell'entrata in vigore di due nuove direttive UE contro la
discriminazione1. A commento dell'apertura, il Commissario sig.ra Anna
Diamantopoulou ha dichiarato: "Gli Stati membri devono fare di più per far
entrare in vigore le norme UE contro la discriminazione entro la fine dell'anno.
Sono molto preoccupata del fatto che molti paesi mancheranno i termini per
l'attuazione, che si stanno avvicinando rapidamente. Se vogliamo che le nuove
norme siano efficaci, occorre anche che siano conosciute, comprese e
opportunamente applicate, altrimenti saranno lettera morta. Il sondaggio
Eurobarometro sulla discriminazione nell'UE mostra chiaramente che gli abitanti
dell'Europa non sono sufficientemente coscienti dei loro diritti. Ecco perché
apro oggi una campagna d'informazione europea volta a promuovere il messaggio
"Differenze sì. Discriminazione no". Possiamo tutti trarre beneficio
dalla sicurezza che il nostro luogo di lavoro e gli altri settori della nostra
vita quotidiana saranno liberi da ogni discriminazione". Secondo i
risultati del sondaggio Eurobarometro sugli atteggiamenti in materia di
discriminazione, la maggior parte degli europei ritiene che l'origine etnica, la
religione, la disabilità, l'orientamento sessuale o l'età di una persona
possano essere un ostacolo nel trovare lavoro, anche a parità di qualifiche. I
più si sono detti contrari alla discriminazione in tutti i casi, pur
considerando i propri concittadini più pronti alla discriminazione, in
particolare nei confronti delle minoranze etniche. Il sondaggio ha anche
rivelato che un quinto delle persone intervistate afferma di essere stato
direttamente testimone di discriminazioni per motivi etnici, con percentuali che
vanno dal 15% dell'Irlanda al 35% dei Paesi Bassi. La consapevolezza dei diritti
varia da un paese all'altro, ma nel complesso due terzi degli intervistati dice
che non conoscerebbe i propri diritti se fosse vittima di discriminazione. Un
obiettivo fondamentale della campagna d'informazione è colmare questa lacuna e
far conoscere diritti e doveri sanciti dalle nuove norme europee, nonché
sensibilizzare tutti sui benefici di una maggiore diversità in generale. Con lo
slogan "Differenze sì. Discriminazione no"2, la campagna si
concentrerà, nel primo anno, sulla discriminazione sul luogo di lavoro,
rivolgendosi in particolare ai sindacati e ai datori di lavoro. Il manifesto
della campagna mostra l'aspetto estremo della discriminazione sul luogo di
lavoro, con sagome identiche e prive di tratti distintivi che svolgono un
normale lavoro d'ufficio. La didascalia "Le nostre differenze fanno la
differenza" richiama l'attenzione sugli aspetti positivi della diversità
sia per i datori di lavoro che per i lavoratori. Come hanno dimostrato i recenti
premi europei per la diversità sul posto di lavoro3, sempre più aziende sono
interessate alla diversità per motivi economici, e non soltanto per soddisfare
le norme. Le politiche della diversità fanno sempre più spesso parte della
strategia più generale delle imprese volta a consolidare il capitale umano e a
incoraggiare creatività e innovazione. I datori di lavoro riconoscono anche che
la diversità può promuovere l'immagine della loro azienda e conferirle un
vantaggio concorrenziale nei rapporti con clienti, fornitori e azionisti. Il
sito Internet della campagna - www.stop-discrimination.info -, in rete da oggi,
comprende una guida pratica alle nuove norme europee e una sintesi del sondaggio
Eurobarometro. I gruppi consultivi nazionali, composti da autorità nazionali,
parti sociali e ONG, svilupperanno nei prossimi mesi, nel quadro della campagna,
azioni nazionali con manifestazioni, seminari e attività di comunicazione. La
partecipazione dei soggetti sopra indicati è fondamentale per garantire la
soddisfazione delle esigenze specifiche di ciascun paese e il collegamento con
le attività d'informazione in atto. Lo scorso gennaio è stato istituito un
gruppo consultivo a livello UE, composto da rappresentanti delle parti sociali
europee, dalla Piattaforma europea delle ONG sociali e da rappresentanti di
governo degli Stati membri, che fornirà il proprio parere sugli aspetti
paneuropei della campagna, ad es. per quanto riguarda il manifesto, lo slogan,
il sito. Contesto La nuova normativa europea adottata nel 2000 vieta la
discriminazione razziale sul lavoro e in altri settori, come la formazione,
l'istruzione e l'accesso a beni e servizi, compreso l'alloggio. Un secondo
strumento normativo proibisce la discriminazione sul lavoro e in materia di
formazione per motivi di religione e convinzioni personali, handicap, età e
orientamento sessuale. La direttiva sulla parità di trattamento
indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica vieta la discriminazione
fondata sulla razza o l'origine etnica e riguarda la maggior parte dei settori
della vita quotidiana in cui direttamente o indirettamente può aver luogo un
trattamento iniquo. Tali settori comprendono l'accesso al lavoro, le condizioni
lavorative, la retribuzione e i diritti e benefici connessi col posto di lavoro,
nonché l'accesso a istruzione e formazione, le prestazioni di sicurezza
sociale, l'assistenza sanitaria e la parità di diritti nell'acquisto o
nell'affitto di beni e servizi, compreso l'alloggio. I governi hanno deciso di
varare i provvedimenti necessari per conformarsi alla direttiva entro il 19
luglio 2003. In tutti i paesi, i governi devono anche istituire un ente autonomo
incaricato di fornire sostegno e orientamento pratico alle vittime della
discriminazione razziale, qualora un simile ente non esista già. - La seconda
direttiva, sulla parità di trattamento in materia di occupazione e di
condizioni di lavoro, vieta la discriminazione sul lavoro e in materia di
formazione per motivi connessi con la religione o le convinzioni personali,
l'handicap, l'età e l'orientamento sessuale. I governi hanno deciso di
apportare le opportune modifiche al proprio ordinamento nazionale entro il 2
dicembre 2003, anche se possono richiedere un periodo supplementare di un
massimo di tre anni per quanto riguarda la discriminazione basata su handicap ed
età. In tal caso, devono presentare ogni anno una relazione sui provvedimenti
adottati per combattere la discriminazione in questi campi e illustrare i
progressi ottenuti nel rendere il proprio ordinamento pienamente conforme con la
direttiva. I nuovi Stati membri4 devono recepire le disposizioni di entrambe le
direttive nel diritto nazionale prima di entrare nell'Unione. Si possono trovare
ulteriori informazioni sulle nuove norme, sul sondaggio Eurobarometro e sulla
campagna d'informazione all'indirizzo: www.stop-discrimination.info
"VII MEETING ANNUALE DEI GIOVANI DI
CENTRODESTRA" STANCA: "L'INNOVAZIONE È FATTORE DISTINTIVO DEL MODELLO
DI CRESCITA"
Arezzo, 17 giugno 2003 - "L'impegno per la crescita, che ha una dimensione
europea, è una sfida, anzi la sfida per l'Italia. Deve essere interpretata
oltre la congiuntura e il dibattito sulla previsione dell'attesa ripresa. Ma le
condizioni di una crescita stabile e duratura si costruiscono nel tempo, non si
improvvisano. Esse devono tenere conto delle specificità così peculiari del
Sistema Italia, della sua struttura industriale, dei suoi punti di forza e di
debolezza, ma implicano anche una visione, un modello del Paese che vogliamo
essere". Così Lucio Stanca, Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, ha
delineato l'imperativo che il nostro Paese ha dinnanzi nel suo intervento al VII
Meeting annuale dei giovani di centrodestra, a Gargonza. In particolare, ha
aggiunto, "la sfida riguarda la competitività e l'attrattività del nostro
Paese. Accrescere la competitività significa assicurare livelli complessivi di
efficienza e di produttività del sistema più elevati rispetto al passato e,
soprattutto, superiori ai nostri concorrenti più agguerriti. Per questo servono
più innovazione e più elevati investimenti tecnologici come elemento
determinante di sviluppo". Dopo aver ricordato le specifiche iniziative da
lui messe in cantiere, diverse delle quali già attuate, per sostenere questa
politica (diffusione della "i" dell'informatica per tutti;
modernizzazione della pubblica amministrazione, ossia l'e-Government; la
competitività delle imprese; lo sviluppo delle infrastrutture digitali), il
ministro Stanca ha sottolineato che "l'innovazione è ormai un fattore
distintivo del modello di crescita delle aree economiche più avanzate.
Conoscenza e formazione, ricerca e diffusione dell'innovazione tecnologica e
soprattutto digitale sono le componenti essenziali di quella che molti chiamano
economia dell'innovazione. E l'Italia sta maturando una generale consapevolezza
che l'economia dell'innovazione è la nostra comune frontiera". Stanca ha
inoltre affermato che "molto abbiamo fatto, ma molto rimane da fare su
questa strada. La congiuntura, che non è specifica del nostro Paese ma è
internazionale, non ha però inciso sulla nostra propensione
all'imprenditorialità, che rimane fra le più alte al mondo. A questo elemento
si affiancano le condizioni di stabilità del Governo, mancate in passato, sono
la premessa per incidere sugli aspetti strutturali". Per migliorare la
competitività del Paese, secondo il ministro Stanca, "oggi, più che in
passato, da parte di tutti serve maggior responsabilità, perché ogni parte sia
consapevole del proprio ruolo; maggiore coraggio nel prendere le decisioni
necessarie e, infine, più fiducia nel futuro, perché se sapremo valorizzare il
nostro comune lavoro, sarà un futuro che offrirà più opportunità per tutti,
a partire dai giovani". Insomma, ha concluso il ministro per l'Innovazione
e le Tecnologie, "la stabilità di governo è la risorsa per realizzare un
paese moderno, europeo e competitivo".
REFERENDUM, SOLO CON IL VOTO ELETTRONICO
POSSIAMO RESUSCITARE LA DEMOCRAZIA
Roma, 16 giugno 2003 - "La prima votazione degli italiani all'estero è
stata un'occasione sprecata per sperimentare il voto elettronico. Solo con la
progressiva introduzione di questo strumento, anche all'interno dei confini
nazionali, in futuro verrà garantito il raggiungimento del quorum nei
Referendum. Solo così potremo far resuscitare questo insostituibile strumento
di democrazia ucciso dai partiti al potere". E' quanto dichiara, Matteo
Costantini, presidente dei GiovaniEuropei.com, primo partito virtuale d'Italia,
che ha partecipato alla sperimentazione del voto elettronico a Campobasso e
Cremona nel 2002. "A Campobasso", aggiunge Costantini,
"raggiungemmo un'affluenza del 89,9%, a fronte di una media nazionale
vicina al 70%, mentre a Cremona, dove i cittadini erano chiamati a votare per un
Referendum propositivo che mirava all'estensione dell'aerea pedonale nel centro
della città, votarono il 90,1% degli aventi diritto. Una differenza abissale se
confrontata con la scarsa affluenza di questi giorni". Sia la
sperimentazione di Campobasso, che quella di Cremona, sono state condotte dal
consorzio E-poll, formato da: Siemens Informatica, Ancitel, France Telecom, Aec,
Municipium, e cofinanziato dall'Unione Europea e dal Ministero degli Interni.
Proprio il Viminale, per il tramite del Sottosegretario Antonio D'Alì, si era
detto favorevole all'introduzione in tempi brevissimi di questa nuova forma di
votazione. "Non vorremmo che alle dichiarazioni non seguissero i
fatti", aggiunge Costantini, "e proprio per questo la settimana
prossima, in un incontro con la segreteria del Ministro Mirko Tremaglia,
sosterremo la necessità di effettuare nuove sperimentazioni partendo dal voto
dei nostri connazionali che risiedono all'estero. Non si capisce perché",
conclude il presidente di GiovaniEuropei.com, "si preferisca affidare il
voto alle spedizioni postali, piuttosto che alle reti informatiche sulle quali
già oggi transitano milioni di operazioni bancarie".
DATI DI
SINTESI DEL CONTO DEL SETTORE STATALE - APRILE 2003
Roma, 17 giugno 2003 Il Ministero
dell'Economia e delle Finanze comunica i dati di sintesi del conto del settore
statale del mese di aprile 2003.
Fabbisogno del settore statale del mese di
aprile 2003
|
Milioni di euro
|
|
|
Formazione
del fabbisogno
|
|
Entrate
|
28.810
|
Spese
|
42.257
|
di cui: spesa per interessi
|
5.180
|
|
|
Fabbisogno
(-) / Disponibilità (+)
|
-13.447
|
Copertura
|
|
Totale
|
13.447
|
Titoli
a breve termine
|
3.175
|
Titoli
a medio-lungo termine
|
820
|
Titoli
esteri
|
2.224
|
Altre
operazioni (1)
|
7.228
|
Comprendono la raccolta postale e il conto di disponibilità. In conformità al
programma Special Data Dissemination Standard (Sdds) del Fondo Monetario
Internazionale, il calendario delle pubblicazioni dei dati sopraesposti è
disponibile sul sito http://dsdbb.imf.org
GLOBAL BOND: INTRODOTTE LE CLAUSOLE DI
AZIONE COLLETTIVA / INTRODUCTION OF COLLECTIVE ACTION CLAUSES IN GLOBAL BOND
DOCUMENTATION
Roma, 19 giugno 2003 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica che
la Repubblica italiana (Aa2/AA/AA) ha introdotto le Clausole di Azione
Collettiva (Cacs) nella documentazione di tutti i titoli regolamentati dalla
legge di New York che saranno emessi successivamente al 16 giugno 2003. La Sec
americana il 13 giugno 2003 ha approvato il nuovo modulo di registrazione
comprendente un prospetto base in relazione alle Cacs. Copia di tale modulo di
registrazione, n. 333-106089, è reperibile presso il sito internet della Sec
americana, www.sec.gov Nell'ultimo
incontro dell'International Monetary and Financial Committee, che si è tenuto a
Washington il 12 aprile 2003, è stato formalizzato l'impegno di introdurre le
Cacs. In quella sede i Ministri delle Finanze dell'Unione Europea hanno
comunicato che, da giugno di quest'anno, i paesi dell'Unione che emettono titoli
sotto giurisdizione estera avrebbero incluso le Cacs nella relativa
documentazione (il testo del comunicato è disponibile sul sito internet del
Fondo Monetario Internazionale, http://www.imf.org/external/np/cm/2003/041203.htm
Secondo la nuova documentazione: le modifiche che riguardano le materie
riservate enunciate nei titoli di una specifica serie, comprese le variazioni
relative al pagamento e ad altri importanti termini del prestito, possono essere
effettuate con il consenso dei possessori del 75% dell'ammontare di capitale
complessivo dei titoli in essere di quella serie; nel caso in cui si verifichi e
persista un evento di default di quelli descritti nei titoli di una particolare
serie, i possessori di almeno il 25% dell'ammontare di capitale complessivo dei
titoli in essere di quella serie possono, previa comunicazione scritta,
dichiarare che il capitale e l'interesse maturato sui titoli di quella serie
siano immediatamente esigibili; i possessori di almeno il 662/3% dell'ammontare
di capitale complessivo dei titoli in essere di quella serie possono invalidare
la dichiarazione di accelerazione se l'evento o gli eventi che hanno dato luogo
a tale dichiarazione sono stati risolti o non sussistono più.
ALLEANZA - MELIORBANCA: JOINT VENTURE NEL
SETTORE PARABANCARIO E NEL CREDITO AL CONSUMO
Milano, 17 giugno 2003 - Alleanza (Gruppo Generali) e Meliorbanca hanno siglato,
venerdì in tarda serata a Milano, un accordo per la costituzione di una joint
venture nel settore parabancario e del consumer credit. L'accordo prevede
l'ingresso della merchant bank milanese nel capitale di Finagen, società del
Gruppo Alleanza attiva nel settore del leasing e della concessione di
finanziamenti a imprese e a privati. L'ingresso di Meliorbanca in Finagen è
soggetto alle autorizzazioni di Banca d'Italia e avverrà tramite un
conferimento di ramo di azienda di Sispa (Sistemi Parabancari Spa), società del
Gruppo Meliorbanca leader nel settore dell'outsourcing amministrativo e
informatico a società di factoring. Nel conferimento sono ricomprese anche le
partecipazioni minoritarie che il Gruppo Meliorbanca detiene in varie società
di factoring; ciò consentirà di creare un'importante e unica realtà
societaria nel settore parabancario. Successivamente al conferimento del ramo di
azienda, il Gruppo Meliorbanca deterrà una quota pari al 63% del capitale di
Finagen, mentre Alleanza manterrà la restante quota, pari a circa il 37%. Il
valore di Finagen, post conferimento, è stimato in circa 100 milioni di euro.
La joint venture permetterà a Finagen di focalizzarsi su nicchie di mercato ad
alto valore aggiunto e a Sispa di ampliare l'offerta di servizi ad altri settori
del parabancario. Il piano industriale redatto dalle parti prevede che la nuova
Finagen, oltre che sulla propria rete di più di 50 agenzie, continui ad
avvalersi delle strutture commerciali del Gruppo Generali. Finagen rappresenterà
una struttura forte e di riferimento nel settore del consumer credit, del
leasing, nel project leasing, nelle operazioni di leasing internazionale e
svilupperà anche attività di servizi, attraverso l'ampliamento del servicing,
dell'outsourcing di factoring e leasing e dei servizi inerenti le operazioni di
cartolarizzazione. In occasione della sigla dell'accordo, Sandro Salvati,
presidente e amministratore delegato di Alleanza, ha affermato che: "il
riposizionamento della quota di Alleanza è in linea con le nostre strategie,
che danno forte priorità all'ottimizzazione del modello industriale di
Alleanza. Infatti, mezzi e investimenti sono volti sempre più al rafforzamento
dei canali di distribuzione, al core business vita - previdenza e al risparmio
gestito, con l'obiettivo prioritario della "crescita nella profittabilità",
punto chiave del piano strategico". "Con questa operazione - ha
commentato il presidente di Meliorbanca Pier Domenico Gallo - il nostro Gruppo
potrà contare su una unit di alta capacità distributiva nel settore del
consumer credit che, come dimostrano i dati più recenti, rappresenta una delle
più promettenti aree di business dell'industria creditizia italiana. Abbiamo
ancora una volta creato grande valore per gli azionisti, attraverso
l'apprezzamento a valori multipli rispetto a quelli di carico delle nostre
partecipazioni nel settore parabancario".
BANCA INTESA E ABN AMRO SOTTOSCRIVONO GLI
ACCORDI DEFINITIVI PER LA CESSIONE DI BANCO SUDAMERIS BRASIL
Milano, Sao Paolo, 17 giugno 2003 - Al termine della prevista fase di
negoziazione, Banca Intesa e Abn Amro in data 13 giugno 2003 hanno sottoscritto
il contratto di compravendita avente per oggetto la cessione a Banco Abn Amro
Real S.A. del 94,57% del capitale di Banco Sudameris Brasil detenuto dal Gruppo
Intesa. Il closing dell'operazione è atteso nel corso del terzo trimestre, al
termine della prevista fase di due diligence che inizierà nei prossimi giorni e
dopo l'ottenimento delle necessarie autorizzazioni da parte delle autorità
competenti.
BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA: MODIFICA
ALCUNI ARTICOLI DELLO STATUTO SOCIALE.
Siena, 17 giugno 2003 - L'assemblea dei soci della Banca Monte dei Paschi di
Siena S.p.A. (Bmps), riunita in sede straordinaria ieri ha deliberato di
modificare gli artt. 6, 31 e 33 (nuovo), nonchà 9, 14, 15, 16, 19 e 26 dello
statuto sociale. In particolare, le modifiche degli artt. 6, 31 e 33 (nuovo)
riguardano la conversione in azioni privilegiate di n. 565.939.729 azioni
ordinarie possedute dalla Fondazione Mps, cosà che la partecipazione della
stessa Fondazione risulterà pari al 49% del capitale ordinario di Bmps. Le
nuove azioni privilegiate avranno le seguenti caratteristiche: - limitazione del
diritto di voto alle sole assemblee straordinarie; - privilegio in ordine alla
ripartizione degli utili e al rimborso del capitale; - diritto di opzione su
azioni privilegiate della stessa categoria, in caso di aumento di capitale a
pagamento; - riconversione automatica in azioni ordinarie delle azioni
privilegiate in caso di cessione di queste ultime a terzi, purchà(c) il
cessionario, cui nel frattempo esse azioni fossero state a qualunque titolo
trasferite, non sia una Fondazione bancaria ovvero soggetto controllato,
direttamente o indirettamente, da questa. Le modifiche degli artt. 9, 14, 15,
16, 19 e 26 riguardano essenzialmente: - il meccanismo di nomina degli
amministratori, con l'introduzione del sistema del voto di lista, prevedendosi
che dalla lista di maggioranza siano tratti gli amministratori che rappresentano
la metà di quelli da eleggere (con arrotondamento, in caso di numero
frazionario, all'unità inferiore); - la maggioranza qualificata in assemblea
straordinaria, per le modifiche statutarie inerenti le azioni privilegiate, il
voto di lista e la limitazione del diritto di voto nell'assemblea ordinaria,
nonchà(c) la Sede e la Direzione Generale di Bmps; - l'eliminazione della
previsione della prevalenza del voto del Presidente in caso di parità di voti
per le delibere del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo; - la
previsione che la percentuale massima di detenibilità di azioni ordinarie (4%)
venga ora rapportata all'intero capitale della società e non solo al capitale
ordinario. L'assemblea, in sede ordinaria, ha altresଠdeliberato, ai sensi
dell'art. 6, comma secondo, del Decreto Ministeriale 18 marzo 1998, n. 161, di
reintregrare nella pienezza delle sue funzioni il Consigliere Dr. Emilio Gnutti,
del quale il Consiglio di Amministrazione della Banca aveva, in sede di verifica
dei requisiti richiesti per gli esponenti bancari, deliberato la temporanea
sospensione ai sensi del comma 1 del citato articolo.
BANCA INTERMOBILIARE IL CDA APPROVA
L'AUMENTO DEL CAPITALE SOCIALE FINALIZZATO ALL'ACQUISIZIONE DI SYMPHONIA SGR.
Torino, 17 giugno 2003: - A seguito dell'operazione di acquisizione di Symphonia
Sgr comunicata il 30.05 u.s., il Consiglio di Amministrazione di Banca
Intermobiliare S.p.A., tenutosi oggi a Torino, ha approvato la già annunciata
operazione di aumento del capitale sociale. L'operazione deliberata dal CdA, in
esercizio della delega conferita dall'assemblea dei soci, prevede l'aumento del
capitale per nominali Euro 24.823.200, mediante l'offerta in opzione di 1 nuova
azione Bim ordinaria ogni 5 azioni vecchie possedute, al prezzo di Euro 4
cadauna, di cui Euro 3 a titolo di sovrapprezzo, per un introito complessivo
pari ad Euro 99.292.800. La controllante Cofito SpA ed alcuni principali
azionisti hanno già manifestato l'intenzione di sottoscrivere l'aumento di
capitale per la quota di propria spettanza. Il signor Angelo Abbondio ha
manifestato l'intenzione di acquisire una partecipazione pari a circa il 5%
dell'attuale capitale sociale; Cofito SpA in ogni caso si è dichiarata
disponibile a cedere quanto eventualmente necessario per consentire il
raggiungimento di tale percentuale. Si ricorda che, per quanto riguarda i
Warrant azioni ordinarie Bim 00/04 (cod. Isin IT0001464574) attualmente in
circolazione, si procederà alla diminuzione del prezzo di sottoscrizione in
applicazione di quanto previsto dal relativo regolamento. Ai sensi delle
disposizioni contenute nell'art. 84, regolamento Consob 11971/99, il prezzo
definitivo di esercizio rettificato come sopra sarà comunicato mediante
pubblicazione di un avviso su almeno un quotidiano a diffusione nazionale.
DISPONIBILE IN 11.000 UFFICI POSTALI LA
POLIZZA VITA "STAFFETTA" CAPITALE E RENDIMENTO MINIMO GARANTITI A
SCADENZA
Roma, 17 giugno 2003 - Fino al 12 luglio si può sottoscrivere in 11.000 uffici
postali "Staffetta", la nuova polizza vita Index Linked di Poste Vita,
la compagnia assicurativa al 100% di Poste Italiane. "Staffetta" è
un'assicurazione sulla vita con durata di 7 anni che, con un investimento minimo
di 1.500 euro, garantisce a scadenza: la restituzione integrale del capitale
investito; un rendimento minimo dell'11% (pari al 1,5% lordo annuo composto). A
tutto ciò, sempre a scadenza, si potrà sommare un ulteriore rendimento pari al
70% dell'incremento selettivo di 7 indici di riferimento che riflettono
l'andamento del mercato nei settori: azionario Europa, azionario Stati Uniti,
immobiliare, energetico, oro, tasso di cambio dollaro/euro, Titoli di
Stato/obbligazioni Europa. Il meccanismo è semplice. A decorrere dal 28/7/2003,
data in cui viene fissato il valore iniziale dei sette indici, verranno
effettuate, con cadenza annuale, 7 successive rilevazioni. In occasione di
ciascuna rilevazione sarà accantonato l'incremento percentuale dell'indice che,
nel periodo considerato, sarà cresciuto più degli altri rispetto al valore
iniziale; tale indice non sarà più preso in considerazione per le rilevazioni
successive. Alla scadenza del 7º anno verrà riconosciuto al cliente il 70%
della media aritmetica degli incrementi accantonati. I sette indici di
riferimento sono S&P 500, Dow Jones Eurostoxx 50, Dow Jones Euro Stoxx
Energy, Cboe Gold Index, Usd/Eur Foreign Exchange Rate, IboxxEuro Index Eurozone
Performance Sovereigns, European Public Real Estate Association Index. In caso
di necessità, dopo il primo anno, è possibile richiedere il riscatto
anticipato, al valore di mercato del momento, senza il pagamento di alcuna
penalità. "Staffetta" offre anche altri importanti vantaggi:
possibilità di convertire il premio investito in una rendita vitalizia
rivalutabile, anche a favore di terzi; libera designazione dei Beneficiari anche
al di fuori dell'asse ereditario; possibilità di modificare i Beneficiari del
contratto in qualsiasi momento; in caso di premorienza dell'Assicurato è
prevista un'integrazione fino a € 5.000,00 per i Beneficiari designati nel
caso in cui il valore di mercato del titolo fosse in quel momento inferiore al
premio versato. Staffetta, come le altre proposte della famiglia "Programma
Dinamico" di Poste Vita, permette a tutti i risparmiatori di accedere con
tranquillità ai mercati finanziari più sofisticati, unendo la sicurezza dei
prodotti assicurativi alle prospettive di crescita dei mercati azionari.
Amministratore Delegato di Poste Vita è Gianni Bennati, direttore della
Divisione BancoPosta di Poste Italiane; presidente è l'avvocato Antonio Mazzone.
CONFERENZA EUROMEDITERRANE A- ACCORDO PER
LA FORMAZIONE A DISTANZA: DA MILANO AI PAESI DELL'ALTRA SPONDA DEL MEDITERRANEO
NON SOLO PETROLIO: LA CAPITALE DELLA MODA VESTE ARABO
Milano, 17 giugno 2003. Milano si conferma punto nevralgico negli scambi
commerciali con l'area del Mediterraneo: anche dopo l'11 settembre continuano a
crescere i rapporti economici (tra il 2001 e il 2002, import +2%, export +3%). E
nel giro di dieci anni (1992-2002) le importazioni sono quasi raddoppiate
(+88,5%) e le esportazioni sono cresciute del 50,5%. L'elaborazione della Camera
di Commercio di Milano attraverso il Lab Mim su dati Istat riguarda
l'interscambio dell'area milanese con Malta, Marocco, Algeria, Tunisia, Libia,
Egitto, Turchia, Cipro, Libano, Siria, Israele, Cisgiordania, Giordania. Ma che
cosa piace ai milanesi delle produzioni tipiche del Mediterraneo? In primo luogo
i tessili: il 31,2% del totale delle importazioni milanesi di fibre tessili
proviene dai paesi mediterranei, vestiti e accessori (8,5%), filati e i tessuti
(8,3%). Piacciono così tanto, addirittura da sorpassare il settore energetico e
dei metalli, tra cui il petrolio. E poi la dieta mediterranea: zucchero (4%),
cereali (3,1%), verdura e frutta (2,5%), pesci (2,3%). E' emerso durante la
prima sessione della conferenza "Laboratorio euro-mediterraneo, le linee di
un'integrazione possibile". Bruno Ermolli presidente di Promos, azienda
speciale della Camera di Commercio di Milano ha ricordato tra le iniziative sul
Mediterraneo la firma oggi dell'accordo tra Promos/Camera di commercio di Milano
e World Bank per avviare programmi di formazione nei paesi dell'area Med. Per il
primo anno saranno erogati 400.000 euro sia per predisporre e adeguare le
necessarie facilities che per svolgere attività di formazione a distanza. E il
primo progetto partirà da Milano e sarà per la formazione di imprenditori nei
Paesi Mediterranei. "Per Milano la dimensione euromediterranea rappresenta
un importante orizzonte di sviluppo. Soprattutto nell'attuale fase di crescente
centralità del dialogo tra paesi europei e arabi - ha dichiarato Carlo
Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano -. Oggi presentiamo le
linee guida di un processo di integrazione che fa di Milano, come del nostro
paese, un vero e proprio laboratorio del Mediterraneo. Le collaborazioni
economiche di Milano e dell'Italia con quest'area possono favorire la crescita
di un equilibrato sviluppo". "Vorremmo offrire uno strumento concreto
- ha aggiunto Bruno Ermolli, presidente di Promos - azienda speciale per
l'internazionalizzazione della Camera di commercio di Milano - per contribuire
allo sviluppo dell'area mediterranea. Pensiamo ad un Pacchetto "Milano per
Mediterraneo" che preveda, tra l'altro, in attesa della Banca
Euromediterranea, la costituzione dell' Euro Med Fund, un fondo Euromediterraneo
per facilitare l'ingresso nell'area Nord Africana delle aziende milanesi ed
europee e lo sviluppo delle imprese locali". Milano e quote import. Le
importazioni di Milano si colorano di Mediterraneo soprattutto in tre settori.
In primo luogo quello tessile: il 31,2% del totale delle importazioni milanesi
di fibre tessili proviene dai paesi mediterranei (43,2 milioni di euro); i
vestiti e accessori sono pari all'8,5% (104,3 milioni di euro); i filati e i
tessuti sono pari all'8,3% (953 milioni di euro). Il secondo settore è
ovviamente quello energetico e dei metalli: le importazioni di petrolio dai
paesi mediterranei sono pari al 22,5% del totale delle importazioni di petrolio
milanesi (114 milioni di euro); minerali metalliferi pari al 7,5% (5 milioni).
Il terzo settore è quello legato al settore animale: le importazioni di concimi
sono pari al 16,5% del totale (17 milioni di euro); le importazioni di grassi e
oli vegetali all'11,4% (15 milioni di euro); le importazioni di concimi greggi
al 10% (10 milioni). C'è da sottolineare anche la buona "mediterraneità"
del settore alimentare: il 4% del totale delle importazioni milanesi di zucchero
proviene da questa area (3,3 milioni); il 3,1% dei cereali (7,5 milioni); il
2,5% di verdura e frutta (10,5 milioni); il 2,3% dei pesci (8,4 milioni). Tra
gli altri settori: prodotti chimici inorganici (7,4%; 26,2 milioni di euro);
costruzioni prefabbricate (5,7%; 11,7 milioni); articoli di gomma (4,6%; 12,8
milioni); mobili (2,4%; 5,8 milioni). Complessivamente, con un valore pari a
1.277 milioni di euro (+2% dal 2001), le importazioni milanesi dai paesi
mediterranei sono pari all'1,9% del totale. Milano e crescita. Nell'ultimo anno,
la crescita più consistente delle importazioni milanesi dai paesi dell'area del
Mediterraneo ha coinvolto il settore legato agli alimentari: abbiamo così un
+677,9% per quanto riguarda gli alimenti destinati agli animali; +511,7% per le
importazioni di animali vivi; +190,6% per il caffè, tè e cacao; +99,6% per
prodotti e preparazioni alimentari; +52,8% per i cereali. Crescono anche le
importazioni di prodotti per tintura e concia (+229,7%); articoli di sughero e
in legno (+101,4%); il settore delle calzature (+61,4%); gli apparecchi ed
attrezzature per telecomunicazioni (+37,1%); e i veicoli su strada (+26,7%). Tra
i settori che si contraggono, anche in questo caso spiccano alcuni comparti
degli alimentari (zuccheri: -40%; carni: -59%; prodotti lattieri: -79,4%; semi e
frutti oleosi: -97,3%), assieme ai metalli non ferrosi (-62,9%); alla pasta per
carta (-98,5%) e agli articoli di gomma (-35,3%). Milano e volume. In valore
assoluto, sono le importazioni energetiche (e in particolare di petrolio) a
costituire la voce più importante per l'import di Milano dall'area
Mediterranea: pari a 114 milioni di euro nel 2002; segue il settore dei vestiti
e accessori di abbigliamento (104 milioni); macchine ed apparecchi elettrici (99
milioni); filati e tessuti (95 milioni); apparecchi ed attrezzature per le
telecomunicazioni (68,7 milioni); fibre tessili (43,2 milioni); prodotti chimici
organici (39,6 milioni); macchine ed apparecchi industriali per uso generale
(38,6 milioni); macchine generatrici (36,8 milioni); materie plastiche (29,6
milioni). Interscambi Milano - Mediterraneo 1992-2002. Nel decennio 1992-2002 si
sono particolarmente intensificati gli scambi di Milano con il Marocco (+171,7%
l'import e +109,9% l'export ), la Tunisia (+310,3% l'import e +99,2% l'export) e
l'Algeria (+275,8% l'import e + 89,4% l'export). In crescita i rapporti
commerciali con il Libano (+196,5% l'import e +36,5% l'export) e con Israele
(+149,4% l'import e + 50,7% l'export). Forte partnership economica anche con la
Siria ( +1502,0% l'import e + 177,8% l'export) che non ha visto arresto neanche
dopo i gravi avvenimenti degli ultimi mesi del 2001 (+ 78,5%l'import e + 10,2%
l'export nel passaggio 2001/2002). In controtendenza, invece, gli scambi con
Malta (-87,3% l'import e -61,0% l'export) e con la Libia ( -25,9% l'import e
-4,1% l'export).
THE WALL STREET JOURNAL EUROPE PRESENTA
'EUROPE
500' NESSUNA ITALIANA NELLA TOP 10 EUROPEA
Londra, 17 giugno - 'Europe 500', una graduatoria realizzata sul fatturato delle
aziende europee ogni anno dal "The Wall Street Journal Europe" e dal
quotidiano economico tedesco 'Handelsblatt', vede l'Europa guidata dalle società
inglesi (25%), tedesche (15%) e francesi (15%). La Fiat, al quindicesimo posto
(in salita dal 18° nel 2001), è il primo gruppo italiano con un fatturato pari
a 55,65 miliardi di euro. Nella graduatoria si trovano 3 italiane tra le prime
30: oltre Fiat, il gruppo Generali al sedicesimo posto (nel 2001 era al 23°)
con un fatturato di 55,12 miliardi euro, e Eni al ventiquattresimo (anche questa
società in salita dal 27° posto nel 2001) con un fatturato di 47,92 miliardi
di euro. Nel 2002 sono presenti 36 società italiane (che rappresentano il 7,2%
delle 500), una in più che nel 2001; tra le new entry Mediaset (492° nella
classifica generale e unica società di media italiana) e Merloni (480°). Non
figurano nella lista Rinascente e Hdp, presenti invece nella graduatoria del
2001. Al primo posto nella graduatoria figura Bp, colosso petrolifero inglese,
con un fatturato di 182 miliardi di euro. Come il 2001, Daimler-Chrysler si
aggiudica il secondo posto con un fatturato pari a 149,58 miliardi di euro. Su
un piano generale, i prezzi delle azioni delle prime 500 società europee
continuano a scendere. Al 15 maggio 2003, i prezzi di queste azioni erano
diminuiti in media del 30% nel corso dell'anno, in confronto al 3,5% dell' anno
prima. I giganti delle telecomunicazioni europee avevano già passato un anno
difficile nel 2001. Nel 2002 i più grandi fornitori di servizi hanno pagato
grosse somme per holdings e per cellulari mobili di terza generazione, che hanno
prodotto molte svalutazioni. Cinque dei più importanti gestori - Deutsche
Telekom, France Télécom, Vodafone, Telefònica and Kpn - hanno perso
complessivamente 87 miliardi di euro. L'effetto a catena ha quindi colpito anche
gli operatori telefonici: Ericsson, Alcatel e Marconi hanno perso contratti per
16 miliardi di euro. Le Telecomunicazioni costituiscono il campo con la maggior
presenza di aziende italiane: nella 'Top 10' del settore, Olivetti è al 4°
posto (54° nella classifica generale), seguita da Telecom Italia in quinta
posizione (55°) e Tim al decimo (163°). Negli altri settori: Fiat al 3° posto
nell'Auto, Generali al 4° posto nell' area Banche e Assicurazioni, Eni al 5°
nel settore Energia, Alitalia all'8° nelle Compagnie aeree e, per la prima
volta nella 'Top 10', Parmalat, al 7° posto nel settore Food&Beverages in
Europa.
PARTNERSHIP FORUM RUSSIA ITALIA
Roma, 17 giugno 2003 - L'Ice organizza un partnership forum, mercoledì 25
giugno 2003 dalle ore 09.00 alle ore 19.00, presso la Sede di Roma, in Via Liszt,
21 - Quartiere Eur, in occasione della visita in Italia del Rappresentante
plenipotenziario del Presidente della Federazione Russa nel Distretto Federale
di Siberia, Leonid Vadimovich Drachevsky, accompagnato dal Presidente del
Governo della Repubblica di Buriatija, dal Governatore della Regione di Irkutsk,
dal Governatore della Regione di Tomsk, dal Capo dell'Amministrazione della
Regione di Novosibirsk e dal Governatore del Distretto Autonomo di Taymir (Dolgano-Nenets),
Il Distretto Federale di Siberia, con una superficie di oltre 5 milioni di
chilometri quadrati ed una popolazione di oltre 20 milioni di abitanti,
comprende 16 unità amministrative: 4 Repubbliche - Altai, Buryatia, Khakasia,
Tyva, 2 Territori - Altai e Krasnoyarsk, 6 Regioni - Irkutsk, Chita, Kemerovo,
Novosibirsk, Omsk e Tomsk, 4 Distretti Autonomi - Aginsk Buryat, Evenk, Taymir (Dolgano-Nenets)
e Ust-Ordynsk Buryat. Il 25% delle riserve mondiali di legname ed il 27% delle
riserve mondiali di carbone sono concentrate in Siberia. Vi si può trovare il
32% del gas mondiale. I giacimenti di minerali di ferro ammontano ad oltre 7
miliardi di tonnellate mentre quelli di minerali di manganese sono pari a circa
100 milioni di tonnellate. L'82% dell'alluminio della Russia ed il 61% del rame
raffinato sono prodotti in Siberia. Il 60% delle forniture mondiali di torba
proviene dalla Siberia. La Repubblica di Buryatiya, con un milione di abitanti,
ha per capitale Ulan-Ude. Abbonda di risorse naturali ed esporta legname e
derivati, polpa, lana pregiata, elicotteri, metalli e prodotti petroliferi.
Nella Repubblica, sono sviluppate l'industria elettrica, mineraria e forestale,
la produzione di macchinari, la pastorizia. Vi si importano macchinari (per
telecomunicazioni, perforazioni e trasformazione alimentare), beni di consumo ed
alimenti. La Regione di Irkutsk, con una popolazione di circa 2,77 milioni, è
ricca di risorse naturali: legname, pelli da pellicceria, oro, minerali ferrosi,
metalli rari, carbone, sale. Di particolare interesse per imprenditori stranieri
sono la metallurgia non ferrosa, l'industria forestale, l'ingegneria elettrica,
la trasformazione alimentare. Vi si importano materie prime per l'industria
dell'alluminio, macchinari, alimenti e farmaci. Con una popolazione di poco
superiore al milione di abitanti, la Regione di Tomsk presenta una combinazione
favorevole di risorse naturali, industriali ed intellettuali. Il suo ambiente
naturale include le famose foreste di cedro siberiano, riserve abbondanti di
petrolio, gas, minerali non ferrosi, legname. Gli scienziati dei suoi 50 centri
di ricerca investigano i problemi più urgenti nella fisica, chimica, tecnologia
e medicina, anche nell'ambito del suo altamente sviluppato complesso di
industrie della difesa. Novosibirsk è la quarta maggiore città della Russia e
rappresenta uno dei più importanti centri commerciali fuori della Russia
europea. Ha uno dei livelli più alti di produzione agricola della Russia e ha
un settore di costruzione di macchinari altamente specializzato. La
Akademgorodok di Novosibirsk (città della scienza, sede della Sezione Siberiana
dell'Accademia delle Scienze) è una delle più alte concentrazioni al mondo di
istituti scientifici e scienziati. Molta dell'importanza di Novosibirsk è
dovuta al fatto che serve da centro di trasformazione e gestione per gran parte
delle risorse delle regioni confinanti. Nel Distretto Autonomo di Taimyr sono
stati scoperti molibdeno, rame, nickel, oro, antimonio, mercurio, fluorite,
tantalio, titanio, fosfati, ferro, sali, petrolio, gas-condensato. Le locali
imprese metallurgiche producono nickel, rame, cobalto, metalli concentrati del
gruppo platino. Nell'ambito del partnership forum sono previsti incontri
bilaterali con imprese russe ed una presentazione del potenziale di
commercializzazione ed investimento del Distretto siberiano, incluse le fonti di
finanziamento pubblico bilaterale, comunitario ed internazionale disponibile.
Gli operatori russi partecipanti all'evento rappresentano 16 gruppi industriali,
che operano nei seguenti settori, con attività di produzione e
commercializzazione: attrezzature per arricchimento minerario, metallurgia
ferrosa e non ferrosa, tecnologiche di carico, minerarie non standard speciali,
utensili di montaggio e aggiustaggio, di serraggio e set per automobilisti,
prodotti chimici e petrolchimici, in particolare vernici, formalina e resine
ureiche, etilene e propilene, polipropilene e suoi composti, oggetti di consumo
in plastica, uranio arricchito per energia nucleare, estrazione di uranio e
plutonio da lingotti di uranio irradiato, trattamento di uranio altamente
arricchito, leghe magnetiche e loro magneti, sali ionogeni di litio, polveri
ultradispersive di ossidi di metalli, isotopi stabili, grafite di carbone, in
particolare elettrodi di grafite e di carbone, gruppi catodici e anodici, masse
per la fusione dell'alluminio e la produzione di ferroleghe, materiali da
costruzione e manufatti in carbonio, materiali di consumo per l'industria
aeronautica, impianti per pompaggio di gas con turbine a gas per gasdotti,
centrali elettriche con turbine a gas con potenza di 2,5-25 mWt, energia termica
ed elettrica, biciclette, abbigliamento, in particolare tessuti di lana per la
produzione di cappotti, prodotti alimentari, in particolare prodotti da forno
quali pane, pasticceria e paste alimentari, bevande analcoliche, acque minerali
e birre, pesce trasformato, legname e semilavorati in legno, infissi, porte,
mobili e componenti d'arredo, parquet, materiali da costruzione, edilizia e
grandi lavori, servizi immobiliari e di progettazione, assicurativi, doganali,
pubblicitari, turistici, di guardiania, custodia valori, trasporto persone e
merci, logistica, ristorazione, distribuzione, fornitura di energia termica e di
acqua artesiana ed industriale, eliminazione delle acque di sfioramento, ricerca
scientifica. L'elenco dei gruppi industriali russi partecipanti, corredato da
schede aziendali, il programma dei lavori e l'elenco delle istituzioni russe
partecipanti sono disponibili sul sito www.ice.it
MERLONI TERMOSANITARI: IN RUSSIA
MERLONITERMOSANITARI (MTS GROUP) PREVEDE NEL 2003 + 30% DEL FATTURATO
Fabriano, 17 giugno 2003 - Merloni Termosanitari (Mts Group), prevede nel 2003
di incrementare il proprio fatturato in Russia del 30% rispetto al 2002,
portandosi, così, a 26 milioni di euro. Questo il dato emerso durante la
cerimonia di "posa della prima pietra" del nuovo stabilimento di
Merloni Termosanitari nella Regione di San Pietroburgo, avvenuta venerdì scorso
alla presenza del Top Management del Gruppo di Fabriano, che fa capo a Francesco
Merloni, e di alti rappresentanti delle Istituzioni locali. Per il nuovo
stabilimento, destinato alla produzione di scaldacqua, che si aggiunge ai 14 in
Europa e 4 nel Far East, sono previsti investimenti complessivi per circa 30
milioni di euro da qui al 2005 (relativi ad attività industriali e commerciali)
articolati in diverse fasi. La prima ha visto, nel dicembre 2002, l'attivazione
di una linea di assemblaggio di componenti Mts Group all'interno di un
fabbricato di circa 5.000 mq. Nel giro di due anni, poi, si prevede l'avvio del
nuovo sito produttivo dove saranno impiegati, a regime, circa 500 dipendenti per
la realizzazione di oltre 500 mila scaldacqua l'anno (commercializzati con il
marchio Ariston), unitamente al rafforzamento dell'organizzazione
logistico-commerciale. "La realizzazione di questa struttura è un
importante passo - ha affermato Francesco Merloni, Presidente di Merloni
Termosanitari - in linea con la politica di internazionalizzazione del Gruppo,
volta a consolidare una presenza già forte in questo Paese, iniziata nel 1995
con un presidio commerciale e successivamente con un Ufficio di rappresentanza
nella Regione di Mosca. Da allora è stata fatta molta strada - ha continuato
Merloni - con una nuova strategia di approccio al mercato e una organizzazione
della rete distributiva, che ha portato il marchio Ariston alla leadership nel
segmento degli scaldacqua elettrici con una quota di mercato del 40%".
"Quello russo è un mercato con enormi potenzialità di sviluppo, stimato
nell'ordine di 1,2 milioni di pezzi per il 2003, previsti in raddoppio nell'arco
di 5-6 anni - ha affermato Valerio Fedeli, Amministratore Delegato di Merloni
Termosanitari - e questo non può che farci vedere il futuro con ottimismo anche
in virtù del reciproco scambio di valore che prevediamo verrà a crearsi in
questo Paese. L'inizio di questo solido rapporto imprenditoriale - ha continuato
Fedeli - prevede, infatti, un deciso impulso all'indotto nella Regione di San
Pietroburgo e nel Comune di Vsevolozhsk per la fornitura di componenti e
materiali."
OLIVETTI: I DATI DEFINITIVI SUI RECESSI
SONO PARI ALLO 0,12% DEL CAPITALE SOCIALE. SARANNO QUINDI DESTINATI ALL'OPA
8.989 MILIONI DI EURO
Ivrea, 17 giugno 2003 - Olivetti rende noto che, all'esito della chiusura, in
data 12 giugno 2003, del termine per l'esercizio del diritto di recesso da parte
degli azionisti Olivetti che non hanno partecipato all'assemblea straordinaria
tenutasi il 26 maggio u.s. (che ha deliberato, tra l'altro, l'approvazione del
progetto di fusione per incorporazione in Olivetti di Telecom Italia, con
conseguente adozione, all'esito della fusione, di un oggetto sociale
corrispondente a quello della società incorporata) e delle verifiche delle
comunicazioni pervenute, risulta che il recesso è stato esercitato in relazione
a 10.958.057 azioni ordinarie Olivetti, pari allo 0,12% del capitale sociale.
L'ammontare complessivo destinato al rimborso dei soci Olivetti receduti è
pertanto pari a Euro 10.940.525. I soci Olivetti receduti avranno diritto ad
ottenere il rimborso a far data dalla decorrenza degli effetti della fusione. In
conseguenza di quanto sopra, l'importo massimo complessivo destinato all'offerta
pubblica di acquisto su azioni ordinarie Telecom Italia (anche rappresentate da
American Depositary Shares) (l' "Offerta sulle Ordinarie") e
all'offerta pubblica di acquisto su azioni di risparmio Telecom Italia (l'
"Offerta sulle Risparmio"), annunciate al mercato con comunicati del 5
giugno u.s., è pari a Euro 8.989.059.475. Tale importo si ottiene deducendo
l'importo destinato al rimborso degli azionisti Olivetti receduti dall'ammontare
complessivo del finanziamento di Euro 9.000.000.000 a disposizione di Olivetti
per la realizzazione dell'operazione. Sulla base di tale dato, e tenuto conto
del corrispettivo unitario offerto (pari a Euro 8,010 per ciascuna azione
ordinaria e a Euro 4,820 per ciascuna azione di risparmio Telecom Italia)
l'Offerta sulle Ordinarie avrà ad oggetto n. 908.873.776 azioni ordinarie
(anche rappresentate da American Depositary Shares) e l'Offerta sulle Risparmio
avrà ad oggetto n. 354.560.274 azioni di risparmio. Tali quantitativi
rappresentano il 17,3% circa delle azioni di ciascuna categoria. Si ricorda
tuttavia che, nel caso in cui le adesioni all'offerta sulle azioni di una
categoria non raggiungessero il quantitativo massimo, le somme non utilizzate
per acquistare azioni di quella categoria saranno destinate all'acquisto di
azioni dell'altra, fino a concorrenza dell'importo massimo complessivo.
Attraverso tale meccanismo di "vasi comunicanti" - suscettibile
pertanto di alterare le percentuali delle azioni di ciascuna categoria oggetto
dell'offerta - Olivetti intende assicurare il soddisfacimento del maggior numero
possibile di azionisti Telecom Italia che vogliano aderire all'opa. Qualora,
anche dopo l'applicazione del suddetto meccanismo dei "vasi
comunicanti", le adesioni complessivamente ricevute fossero in eccesso
rispetto all'importo massimo complessivo, Olivetti procederà al riparto.
HENKEL ITALIA: HENKEL ITALIA PRIMO
TRIMESTRE IN CRESCITA NEL PRIMO TRIMESTRE 2003 PER LA FILIALE ITALIANA DELLA
MULTINAZIONALE CRESCONO CONSIDEREVOLMENTE FATTURATO (+11,1%)
Milano, 17 giugno 2003 - Nel primo trimestre 2003, il Gruppo Henkel in Italia ha
registrato un fatturato pari a 191 milioni di euro, con una crescita dell'11,1%
rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente. Il margine operativo (Ebit)
è cresciuto anch'esso dell'11,1% rispetto al primo trimestre del 2002,
attestandosi a 26,9 milioni di euro. Il rendimento del capitale investito (Roce)
è pari al 39% con un aumento del 4% rispetto al primo trimestre 2002. A livello
internazionale il Gruppo Henkel ha registrato un fatturato al netto delle
rettifiche di cambio pari a 2,3 miliardi di euro con un aumento del 2,8%
rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente. Al lordo delle
rettifiche, il fatturato è sceso del 3,1% rispetto al livello dello scorso
anno. Il margine operativo (Ebit), attestato a 168 milioni di euro, è cresciuto
del 3,5% rispetto al primo trimestre dello scorso anno. Il rendimento del
capitale investito (Roce) è stato pari al 15,6%, segnando un aumento dell'1,2%
rispetto al primo trimestre del 2002. L'utile netto del trimestre è stato pari
a 116 milioni di euro, con un aumento del 24,7% rispetto allo scorso esercizio.
L'utile per azione privilegiata è salito del 22,1% rispetto allo stesso periodo
dello scorso anno, passando da 0,68 euro a 0,83 euro. Il Gruppo prevede
ulteriori miglioramenti dei risultati per tutti i settori di business; in
particolare sull'intero esercizio 2003, la Divisione Detersivi e Prodotti per la
pulizia della casa e la Divisione Cosmetica contano di registrare un aumento
dell'utile operativo nella fascia alta delle percentuali a una cifra, mentre
nella Divisione Adesivi al Consumo e per uso professionale e nella Divisione
Henkel Technologies è prevista per la chiusura del 2003 una crescita
percentuale a due cifre dell'utile operativo. "L'incertezza a livello
internazionale ed i rischi connessi ai tassi di cambio influenzeranno
ulteriormente le attività della Società e metteranno a rischio il
raggiungimento del suo obiettivo di crescita di fatturato del 4% per il
2003." ha dichiarato il Dott. Ulrich Lehner, Presidente e Ceo del Gruppo
Henkel. "Ciò nonostante, - prosegue - il Gruppo Henkel intende crescere più
rapidamente del mercato e raggiungere un aumento dell'utile operativo nella
fascia alta delle percentuali a una cifra. Per quanto riguarda l'utile per
azione, - conclude Lehner - la Società prevede un miglioramento di circa il
10%.".
CIRIO FINANZIARIA: DEPOSITATI I DOCUMENTI
RELATIVI ALL' ASSEMBLEA
Roma, 17 giugno 2003: La Cirio Finanziaria S.p.A. comunica che ieri sono stati
depositati, per la messa a disposizione del pubblico, presso la Borsa Italiana
S.p.A. e presso la sede legale di Via Augusto Valenziani n. 10 in Roma, i
seguenti documenti relativi alle materie che saranno trattate nella prossima
assemblea della società: 1) Proposte del Consiglio di Amministrazione sulle
materie poste all'ordine del giorno dell'assemblea; 2) Situazione patrimoniale
al 31 marzo 2003 con allegato altresì lo stato patrimoniale riclassificato
della società al 30.04.2003; 3) Relazione Illustrativa degli Amministratori
redatta ai sensi degli articoli 72, 73 e 74 del Regolamento Consob n. 11971/99,
con allegata situazione patrimoniale al 31.03.2003; 4) Relazione della società
di revisione sulla congruità del prezzo di emissione delle azioni per aumento
di capitale con esclusione del diritto di opzione ex art. 158/98 D.Lgs 58/98; 5)
Relazione annuale sul sistema di Corporate Governance della società; 6)
Progetto di bilancio al 31.12.2002, corredato delle relazioni del Collegio
Sindacale e della società di revisione; Inoltre, la società fa presente che
sia la Società di Revisione che il Collegio Sindacale hanno espresso il loro
parere favorevole all'approvazione del progetto di bilancio seppur condizionato
all'adesione da parte dei portatori di obbligazioni e degli Istituti di Credito
al Piano di Ristrutturazione del Debito del Gruppo Cirio. Infine, la Società di
Revisione ha rilasciato, con esito positivo, il parere di congruità
sull'aumento di capitale con esclusione del diritto di opzione. La società
informa altresì che sono stati depositati il Prospetto Informativo relativo
all'aumento di capitale con esclusione del diritto di opzione al servizio del
Piano di Ristrutturazione del debito del Gruppo Cirio e la Nota Informativa
Sintetica relativa alla sollecitazione all'investimento connessa al Piano di
Ristrutturazione del Debito. Si ricorda che, per maggiori informazioni è a
disposizione dei portatori di Notes il numero verde: 800.18.99.15 e, per
eventuali comunicazioni, l'indirizzo e-mail: infocirio@gscproxitalia.com
e sul sito: www.gscproxitalia.com sarà
disponibile il prospetto informativo e la nota sintetica.
L'UE PRESENTA UNA VISIONE PER LA FONTE
ENERGETICA DEL XXI° SECOLO: LA TECNOLOGIA BASATA SULL'IDROGENO E LE PILE A
COMBUSTIBILE
Bruxelles, 16 giugno 2003 - In alcuni decenni la maggior parte degli Europei si
sposterà su automobili alimentate ad idrogeno? L'idrogeno rappresenta la nuova
frontiera per l'energia e i trasporti? Il rapporto "L'idrogeno e le pile a
combustibile una visione per il futuro" presentato ieri alla Commissione da
un gruppo di esperti ad alto livello, delinea scenari per un ampio uso di questa
tecnologia pulita del futuro. Il rapporto, discusso dal Presidente della
Commissione Romano Prodi, Loyola de Palacio, Vicepresidente e Commissaria per
l'energia e i trasporti e Philippe Busquin, Commissario preposto alla ricerca ad
una grande conferenza a Bruxelles, raccomanda il lancio di una Piattaforma
tecnologica per l'idrogeno e le pile a combustibile per riunire i principali
soggetti del settore. La piattaforma deve fornire le basi per un'effettiva
partnership pubblico-privato e individuare le priorità di ricerca e sviluppo e
diffusione per il futuro. Il rapporto sottolinea anche la necessità di varie
misure normative, fiscali e finanziarie per trasformare in una realtà
quotidiana la tecnologia all'idrogeno e le sue numerose applicazioni. Il
Presidente della Commissione Romano Prodi ha dichiarato: "La tecnologia
dell'idrogeno e delle pile a combustibile rappresenta una scelta strategica per
l'Europa. Nei prossimi 20 - 30 anni essa modificherà notevolmente la nostra
società e le tendenze economiche, imponendo un modello decentrato e pulito di
produzione e distribuzione di energia". La Commissaria de Palacio, ha
aggiunto: "L'idrogeno e le pile a combustibile possono ridurre la
dipendenza dell'Unione europea dal petrolio e contribuire al contempo allo
sviluppo sostenibile. Essi sono fondamentali per conseguire l'obiettivo dell'UE
di sostituire entro il 2020 il 20% dei carburanti dei veicoli con carburanti
alternativi, compreso l'idrogeno. " Il Commissario UE per la ricerca
Philippe Busquin ha affermato: "Oggi l'idrogeno e le pile a combustibile
sono troppo cari e gli sforzi di ricerca in questo campo sono frammentati.
Occorre un approccio coerente a livello europeo per la svolta verso l'idrogeno.
È necessaria una solida partnership tra industria, ricercatori, utenza e
politici per garantire all'Europa un ruolo leader verso l'economia
all'idrogeno." L'idrogeno, una priorità dell'UE La conferenza organizzata
dalla Commissione europea a Bruxelles il 16-17 giugno intende presentare e
discutere il rapporto di sintesi preparato dal gruppo. I 450 delegati
comprendono personalità politiche e decisionali ed esponenti dell'industria e
delle università. La presidenza greca è rappresentata da Akis Tsohatzopoulos,
Ministro per lo sviluppo. Saranno anche presenti Claudie Haigneré, Ministra
francese per la ricerca e le nuove tecnologie, Adamowitsch, Segretario di Stato
della Germania per il Ministero federale dell'economia e del lavoro, Spencer
Abraham, Segretario per l'energia degli Stati Uniti e la Commissaria per
l'ambiente Margot Wallstrom nonché diversi membri del Parlamento europeo. Il
gruppo ad alto livello sull'idrogeno e le pile a combustibile L'idrogeno è una
tecnologia rispettosa dell'ambiente: produce calore e elettricità combinando
idrogeno e ossigeno e ha come sottoprodotto soltanto vapore acqueo. Nell'ottobre
2002, la Commissione ha istituito il gruppo ad alto livello "Idrogeno e
pile a combustibile" composto da personalità di primo piano attive in
questo settore. Il gruppo ha preparato un rapporto indicando le azioni di
ricerca, diffusione e non tecniche, necessarie per passare dall'odierna economia
basata sui combustibili fossili a un'economia sostenibile basata sull'idrogeno.
La piattaforma tecnologica sull'idrogeno e le pile a combustibile Il gruppo ad
alto livello raccomanda vivamente il lancio di una piattaforma tecnologica
europea sull'idrogeno e le pile a combustibile sotto la guida di un Consiglio
consultivo. La piattaforma deve incoraggiare un quadro politico coerente in
materia di trasporti, energia, ambiente e imprese per premiare le tecnologie che
soddisfano obiettivi politici di sviluppo sostenibile. La piattaforma deve anche
determinare un'Agenda strategica per la ricerca, accompagnata da una strategia a
lungo termine di diffusione dell'idrogeno, compresi programmi pilota e di
dimostrazione. Ciò dovrebbe anche portare ad una strategia europea a lungo
termine per l'idrogeno e le pile a combustibile che guidi la transizione verso
un'economia orientata all'idrogeno, sulla base di date realistiche (20 - 30
anni). Verso una strategia coerente La piattaforma deve quindi: Stabilire
obiettivi chiari e date di commercializzazione, promuovere la pianificazione
strategica e la diffusione con riferimento a priorità politiche e monitorare i
progressi; Lanciare un'iniziativa di sviluppo imprenditoriale che promuova
l'investimento nell'innovazione, con la partecipazione di società di capitale
di rischio, investitori istituzionali, iniziative di sviluppo regionale e la
Banca europea per gli investimenti; Promuovere un programma di educazione e
formazione, corredato da un piano direttivo, didattico e di informazione per
stimolare l'apprendimento a tutti i livelli; Introdurre una strategia per dar
luogo ad una cooperazione internazionale con i paesi sviluppati e con i paesi in
via di sviluppo in materia di strozzature tecnologiche, codici e norme e
trasferimento tecnologico; Istituire un centro per consolidare e diffondere
l'informazione in modo da promuovere il passaggio in chiave coordinata
all'economia basata sull'idrogeno e le pile a combustibile; Altre iniziative per
promuovere la tecnologia all'idrogeno Il rapporto di sintesi del gruppo ad alto
livello raccomanda anche vivamente gli interventi seguenti: Sostegno pubblico
(fiscale, finanziario e normativo) per progetti pilota e di dimostrazione,
attraverso azioni dirette o indirette, tra cui diminuzioni delle accise sul
carburante e ammortamenti fiscali Promozione di misure di efficienza energetica
per stimolare la domanda di trasporti e di applicazioni stazionarie non
inquinanti; Sostegno alla progettazione di infrastrutture e alla pianificazione
e valutazione della viabilità nelle varie fasi di sviluppo di mercato;Riesame e
soppressione degli ostacoli normativi alla commercializzazione dell'idrogeno e
delle pile a combustibile; Riesame e sviluppo di codici e norme per sostenere lo
sviluppo commerciale; Semplificazione e armonizzazione dei requisiti di
pianificazione e certificazione (norme sui carburanti e di sicurezza);
Valutazione della portata ed efficacia di varie combinazioni di misure
politiche, tra cui spinta del mercato/politiche di prezzo incrementali e uso
attivo di regimi di pubblici appalti, comprese eventualmente applicazioni di
difesa; Coordinamento internazionale di strategie politiche di sviluppo e
diffusione . Finanziamenti Considerati gli ambiziosi obiettivi a lungo termine
della Piattaforma tecnologica, essa dovrà essere abbinata a consistenti
finanziamenti del settore pubblico per trasformare questa visione in risultati
concreti e produrre un cambiamento effettivo. I finanziamenti devono provenire
da diverse fonti, tra cui gli strumenti dei programmi quadro di ricerca dell'UE,
i Fondi strutturali, i fondi nazionali e regionali assegnati alla ricerca, la
Banca europea per gli investimenti (Bei), Eureka ecc. La piattaforma dovrà
anche stimolare l'investimento privato nella ricerca. Perché l'idrogeno?
L'idrogeno e le pile a combustibile consentiranno all'Europa di risolvere i suoi
problemi in materia di energia, cambiamento climatico e inquinamento dell'aria.
Secondo le previsioni, la domanda mondiale di energia crescerà al preoccupante
tasso dell'1.8 % l'anno nel periodo 2000-2030. Il combustibile fossile è
situato in poche regioni del mondo e il fatto che queste riserve siano in
diminuzione ne farà aumentare i costi. Allo stesso tempo, le esigenze
ambientali chiedono di ridurre i gas ad effetto serra e le emissioni tossiche.
La tecnologia all'idrogeno può contribuire alla sicurezza e alla
diversificazione dell'approvvigionamento energetico, alla riduzione dei gas ad
effetto serra, alla qualità dell'aria, alla competitività industriale e a
coprire il crescente fabbisogno energetico dei paesi in via di sviluppo.
Ostacoli all'affermarsi della tecnologia all'idrogeno Citiamo le sfide a livello
di produzione, distribuzione, stoccaggio, infrastruttura e sicurezza
dell'idrogeno e di una riduzione dei loro costi. Si devono anche migliorare
materiali, componenti, prestazione di stack di pile a combustibile e
progettazione del sistema. Si deve altresì valutare attentamente l'impatto
socioeconomico e ambientale della tecnologia all'idrogeno. Concorrenza mondiale
contro cooperazione internazionale Bisogna aumentare la cooperazione
internazionale e collaborare con gli Usa, i paesi Asiatici e il mondo in via di
sviluppo. Ciò è fondamentale per sviluppare prodotti comuni sui mercati
mondiali e rispettare norme comuni di qualità e sicurezza. La Commissione
persegue attivamente la cooperazione con gli Usa in questo settore. Nel periodo
della conferenza dovrebbe essere firmato un accordo al riguardo e sono in corso
trattative per aumentare ulteriormente la cooperazione. Al prossimo vertice
transatlantico che si terrà a Washington il 25 giugno 2003, i presidenti Prodi
e Bush discuteranno la cooperazione sulla tecnologia all'idrogeno.
"L'ECONOMIA ALL'IDROGENO UN PONTE
VERSO L'ENERGIA SOSTENIBILE" - BRUXELLES, 16-17 GIUGNO 2003
Bruxelles, 17 giugno 2003 - Il 16-17 giugno, a Bruxelles, il Gruppo ad alto
livello "Idrogeno e pile a combustibile" presenterà il suo primo
rapporto su questo promettente settore. L'idrogeno e le pile a combustibile sono
considerati da molti soluzioni energetiche chiave per il XXI° secolo, in quanto
consentono una produzione pulita ed efficiente di elettricità e calore sulla
base di varie fonti di energia primaria. Nell'ottobre 2002, la Commissione ha
istituito il Gruppo ad alto livello "Idrogeno e pile a combustibile",
composto da personalità di primo piano che rappresentano i soggetti che
trattano questo filone di produzione. L'obiettivo era determinare il possibile
contributo dell'idrogeno e delle pile a combustibile per realizzare nell'Unione
europea sistemi energetici sostenibili ed esaminare quanto va fatto a livello
europeo per sviluppare adeguate reazioni e azioni a livello industriale,
politico e di ricerca. La conferenza "L'economia all'idrogeno Un ponte
verso l'energia sostenibile" (Bruxelles, 16-17 giugno 2003), organizzata
dalla Commissione europea (con l'assistenza dei membri del comitato
organizzativo) intende presentare, convalidare e discutere, con politici e
decisori, il rapporto del Gruppo ad alto livello e le sue raccomandazioni.
Finalità della conferenza;Informare i politici, i decisori e la società civile
sui vantaggi energetici, ambientali ed economici dell'idrogeno (H2) e delle pile
a combustibile Presentare il rapporto conclusivo del Gruppo ad alto livello;
Avviare un dibattito sul rapporto e sulle azioni raccomandate; Esaminare il
rapporto nel contesto delle politiche dell'EU e degli Stati membri in materia di
energia, trasporto, ambiente, ricerca e imprese; Promuovere la ricerca
strategica sull'idrogeno e le pile a combustibile nell'UE, individuando idonee
strutture per elaborare e attuare un'Agenda di ricerca europea e una strategia
di diffusione per l'idrogeno e le pile a combustibile in Europa, come la
creazione di una piattaforma tecnologica al riguardo. Alla conferenza
parteciperanno personalità politiche e decisionali ad alto livello provenienti
dalle amministrazioni pubbliche, dall'industria, dal mondo della finanza e dalla
comunità scientifica e di ricerca nonché rappresentanti di rilievo della
società civile. I partecipanti sono stati espressamente invitati dalla
Commissione europea, previa consultazione degli Stati membri e di vari organismi
consultivi dell'UE. Perché l'idrogeno e le pile a combustibile ? L'idrogeno e
l'elettricità sono vettori energetici che consentono soluzioni flessibili
multicombustibile per l'energia stazionaria e i trasporti, favorendo
l'introduzione delle fonti di energia primaria rinnovabili e prive di carbonio,
compreso il nucleare. Il rapporto del Gruppo ad alto livello descrive come
l'idrogeno e le pile a combustibile possono apportare vantaggi sostanziali,
come: Riduzione dei gas ad effetto serra, soprattutto nel periodo successivo
alla data del 2010 fissata a Kyoto, ossia 2020-2030. L'idrogeno può essere
prodotto da fonti energetiche rinnovabili o senza carbonio; le pile a
combustibile oltre ad essere più pulite sono anche convertitori dell'energia più
efficienti dei sistemi di combustione; l'assenza di interventi per combattere i
gas ad effetto serra può comportare dei costi di gran lunga superiori ai costi
di investimento in nuove tecnologie per attenuare gli effetti del cambiamento
climatico; Sicurezza e diversificazione dell'approvvigionamento energetico
Secondo le previsioni, in assenza di interventi, la dipendenza dell'EU dalle
importazioni di petrolio dovrebbe salire dal 50% di oggi al 70% nel 2020. Le
incertezze sulla continuità dell'approvvigionamento e le fluttuazioni di prezzo
possono avere conseguenze gravi per lo sviluppo economico sostenibile; Qualità
dell'aria l'UE ha avviato il programma "Aria pulita per l'Europa" che
tratta principalmente l'inquinamento dell'aria da fonti stazionarie e quello
dovuto ai trasporti. Le pile a combustibile alimentate ad idrogeno sono
intrinsecamente pulite ed emettono soltanto vapore acqueo al punto di utilizzo;
Competitività industriale l'UE deve competere con le nazioni più avanzate
(USA, Canada, Giappone); sono sviluppati convertitori di energia basati su pile
a combustibile per piccoli dispositivi portatili (laptop, telefoni mobili),
automobili e altri veicoli e piccoli e grandi sistemi stazionari di produzione
combinata di calore e elettricità; si prevedono vasti mercati, portatori di
ricchezza e sbocchi occupazionali; Crescita della domanda energetica nelle
nazioni in via di sviluppo - il consumo energetico globale dovrebbe raddoppiare
nel 2050. Verso il 2030 le nazioni in via di sviluppo potrebbero rappresentare
la metà delle emissioni mondiali di CO2; le nazioni sviluppate devono
diffondere e trasferire queste tecnologie rispettose dell'ambiente, che saranno
essenziali per aumentare la coesione con le economie in fase di
industrializzazione facilitando un più ampio accesso a fonti energetiche più
diversificate e decentrate. Il Gruppo ad alto livello Il Gruppo ad alto livello
"Idrogeno e Pile a combustibile" è stato lanciato a Bruxelles il 10
ottobre 2002 da Loyola de Palacio, Vicepresidente della Commissione europea,
responsabile per l'energia e i trasporti e dal commissario preposto alla
ricerca, Philippe Busquin, con il sostegno del Presidente Romano Prodi. Il
gruppo è stato invitato a delineare una visione generale del possibile
contributo dell'idrogeno e delle pile a combustibile alla realizzazione in
futuro di sistemi energetici sostenibili. Struttura e membri I membri
comprendono 19 soggetti di rilievo che rappresentano: * Imprese energetiche,
enti erogatori, fabbricanti di stack di pile a combustibile e componenti e
rappresentanti del settore dei trasporti * Centri di ricerca nazionali e
università * Politici e autorità pubbliche * Associazioni di utilizzatori. Per
maggiori dettagli sul Gruppo ad alto livello e il suo rapporto, consultare:
http://www.europa.eu.int/comm/research/energy/nn/nn_rt_hlg1_en.html Rapporto del
Gruppo ad alto livello alla Conferenza Il rapporto di sintesi del Gruppo ad alto
livello è una comunicazione alla conferenza. Il mandato del gruppo concerneva
un rapporto orientato al futuro con indicazione delle azioni di ricerca,
diffusione e non tecniche necessarie per passare dall'odierna economia basata
sui combustibili fossili a una economia sostenibile basata sull'idrogeno, con le
pile a combustibile come principali convertitori di energia. Il rapporto espone
una visione globale e propone raccomandazioni. Principali raccomandazioni del
Gruppo ad alto livello Il Gruppo ad alto livello raccomanda vivamente la
formazione di una partnership tecnologica per l'idrogeno e le pile a
combustibile. Citiamo tra le principali raccomandazioni: * La creazione di un
Quadro politico coerente per le politiche in materia di trasporti, energia,
ambiente e imprese per premiare le tecnologie che soddisfano obiettivi politici
di sviluppo sostenibile; * Un'Agenda di ricerca strategica con un bilancio
sostanzialmente aumentato per la ricerca e sviluppo tecnologico sull'idrogeno e
le pile a combustibile, che sostenga la scienza fondamentale attraverso
programmi di convalida; Elementi principali dell'agenda di ricerca: * R&S
sulle tecnologie di base per ridurre i costi delle pile a combustibile,
migliorarne le prestazioni e la durabilità; * R&S sulla produzione,
distribuzione e soprattutto lo stoccaggio dell'idrogeno che è un problema
considerevole per i veicoli alimentati ad idrogeno; * Sicurezza dell'idrogeno,
norme e regolamentazioni per veicoli, sistemi e componenti; * Ricerca
socioeconomica per determinare il rapporto costi-efficacia del conseguimento di
obiettivi politici. ? Una strategia di diffusione, corredata da programmi pilota
e di dimostrazione per estendere gli esercizi di convalida tecnica a livello di
sviluppo di mercato, attraverso vari progetti dimostrativi con una funzione di
"faro". Il Gruppo ad alto livello raccomanda inoltre nel rapporto che:
* La partnership tecnologica sia diretta da un Consiglio consultivo europeo
"Idrogeno e Pile a combustibile". Il Consiglio consultivo fornirà
orientamenti e input dei diversi soggetti che trattano l'energia all'idrogeno e
coadiuverà la creazione di gruppi di 'iniziativa', per procedere verso un
programma di vasta portata sull'idrogeno e le pile a combustibile, comprendente
iniziative quali: o Un programma integrato di ricerca socioeconomica, a
complemento e orientamento del sostegno tecnico. o Un'iniziativa di sviluppo
imprenditoriale che riunisca diverse organizzazioni di finanziamento per fornire
una leadership per lo sfruttamento tecnologico. o Un programma di educazione e
aggiornamento su scala europea che vada dalla scuola elementare fino ai massimi
livelli di ricerca. o Una maggiore cooperazione internazionale (partnership con
il Nord America, i paesi della cintura del Pacifico e il mondo in via di
sviluppo), per accelerare l'introduzione di tecnologie energetiche sostenibili.
o Un centro di comunicazione e diffusione per tutte queste iniziative. * La
preparazione di una dinamica tabella di marcia europea per l'idrogeno e le pile
a combustibile per guidare la transizione ad un futuro orientato all'idrogeno,
con date, obiettivi e tappe principali realistici (la transizione verso
un'economia orientata all'idrogeno richiederà 20 - 30 anni), tenendo conto dei
fattori seguenti: o Tempi necessari per sviluppare e introdurre nuove
tecnologie, nuove catene di approvvigionamento e nuove infrastrutture. o
Necessità di evitare iati con le strutture economiche e sociali esistenti. o
Necessità di gestire grandi investimenti pubblici e privati con un tasso di
rischio moderato e sostenibile. o Necessità di personale qualificato a tutti i
livelli per sviluppare e operare nuove tecnologie. o Compatibilità
dell'idrogeno coesistenza con convertitori dell'energia convenzionali (turbine a
gas e motori a pistone) e pile a combustibile. Il Gruppo ad alto livello
conclude auspicando una forte leadership politica e industriale per assicurare
l'avvio immediato del processo e sottolinea l'importanza di scegliere bene i
tempi, a beneficio della società e dell'industria. Una tematica globale che
richiede una risposta europea L'UE intende realizzare un approvvigionamento
energetico sostenibile, in grado di fornire energia pulita a prezzi abbordabili,
senza aumentare le emissioni dei gas ad effetto serra. L'idrogeno e l'elettricità
insieme ai convertitori dell'energia a pile a combustibile permettono di
facilitare l'introduzione di fonti energetiche prive di carbonio, in particolare
le fonti energetiche rinnovabili. Spianano la strada verso "sistemi
energetici aperti", integrati in grado di trattare contemporaneamente tutte
le grandi tematiche energetiche e ambientali e sufficientemente flessibili per
adattarsi alle diverse e intermittenti fonti energetiche rinnovabili che saranno
disponibili in Europa verso il 2030. L'Europa possiede le capacità, le risorse
e il potenziale per diventare un soggetto leader nella fornitura e diffusione
delle tecnologie all'idrogeno. L'esperienza dell'UE, se sfruttata e orientata in
modo strategico, offre un grande potenziale, ma attualmente la politica, la
ricerca e lo sviluppo europei sono frammentati a livello nazionale e
comunitario. Per essere veramente efficaci, la ricerca, lo sviluppo e la
diffusione devono essere ben coordinati onde raggiungere una massa critica
sufficiente ed evitare inutili duplicazioni. Per la riuscita è determinante
un'azione a livello europeo. L'Europa deve aumentare considerevolmente i suoi
sforzi e il suo impegno finanziario per realizzare un'industria dell'idrogeno e
delle pile a combustibile competitiva. Questo processo deve avvenire in maniera
coordinata. Per acquisire una leadership globale sarà necessaria una strategia
coerente a livello europeo che abbracci la ricerca e sviluppo, la dimostrazione
e l'entrata sul mercato. La Commissione intende discutere la creazione di una
Piattaforma tecnologica europea sull'idrogeno e le pile a combustibile per
promuovere valide partnership pubblico-privato tra la comunità di ricerca,
l'industria e i politici e mobilitare gli sforzi di ricerca e innovazione verso
un obiettivo comune. La Piattaforma tecnologica potrebbe essere un meccanismo
per riunire tutti i soggetti interessati e concordare una visione a lungo
termine sull'idrogeno e le pile a combustibile, creare una strategia coerente,
dinamica per realizzare tale visione e attuare un piano di azione concernente
programmi concordati di attività e ottimizzare i vantaggi per tutte le parti.
Chiaramente essa farà capo alle iniziative, reti e strutture esistenti a tutti
i livelli (europeo, nazionale, regionale, ecc.). Considerati gli ambiziosi
obiettivi a lungo termine della piattaforma tecnologica essa dovrà essere
abbinata ad un forte sostegno finanziario per trasformare la visione in
risultati concreti e produrre un impatto effettivo. I finanziamenti devono
provenire da diversi fonti, tra cui gli strumenti dei programmi quadro di
ricerca dell'UE, i Fondi strutturali, i fondi nazionali e regionali assegnati
alla ricerca, la Banca europea per gli investimenti, Eureka ecc. La piattaforma
dovrà anche stimolare l'investimento privato nella ricerca. Non si deve
trascurare la dimensione mondiale della sfida e bisogna aumentare la
cooperazione internazionale, in partnership con il Nord America, i paesi della
cintura del Pacifico e il mondo in via di sviluppo, per accelerare
l'introduzione di tecnologie energetiche sostenibili. La Commissione persegue
attivamente la cooperazione con gli USA in questo settore. Nel periodo della
conferenza dovrebbe essere firmato un accordo al riguardo e sono in corso
trattative per aumentare ulteriormente la cooperazione. Al prossimo vertice
transatlantico che si terrà a Washington il 25 giugno 2003, la cooperazione
sull'idrogeno sarà uno dei temi di discussione più importanti. Importanti
programmi a livello mondiale sull'idrogeno e sulle pile a combustibile I
programmi Usa Freedom Fuel e Freedom Car destinano per i prossimi cinque anni un
totale di 1,7 miliardi $ (340 m$/anno) per sviluppare pile a combustibile
all'idrogeno, infrastruttura all'idrogeno e tecnologie avanzate per le
automobili. Secondo il dipartimento dell'energia americano, queste attività
creeranno entro il 2030 750 000 nuovi posti di lavoro. Anche il Giappone
persegue una politica molto attiva di ricerca e dimostrazione sull'idrogeno e le
pile a combustibile e il bilancio nel 2002 era stimato a circa 240 milioni di $.
La Conferenza giapponese sulla commercializzazione delle pile a combustibile
ordinerà sei stazioni di rifornimento all'idrogeno a Tokyo e Yokohama nel
2002-03. Le autorità giapponesi hanno annunciato obiettivi iniziali di
commercializzazione di 50 000 veicoli a pile a combustibile per il 2010, 5
milioni nel 2020 e una capacità stazionaria installata di pile a combustibile
di 2 100 MW nel 2010 e di 10 000 MW nel 2020. Il finanziamento comunitario della
R&S e dimostrazione sull'idrogeno e le pile a combustibile nel Quinto
programma quadro di ricerca dell'UE (1998-2002) è stato di 130 milioni di €.
Tale importo potrà salire a 50-300 milioni di € nel Sesto programma quadro
(2002-2006). A ciò bisogna aggiungere il sostegno pubblico dei singoli Stati
membri che complessivamente è dello stesso ordine di quello dei programmi della
Commissione. La spesa totale dell'UE per la R&S sull'idrogeno e le pile a
combustibile potrebbe situarsi, nella situazione attuale, a un terzo della spesa
USA e probabilmente la metà di quella del Giappone. Gli USA e il Canada sono
molto avanzati nella preparazione di tabelle di marcia per l'introduzione
dell'idrogeno e delle pile a combustibile: USA: National Hydrogen Energy Roadmap
http://www.eere.energy.gov/hydrogenandfuelcells/
ACCORDO ENEL - UNION FENOSA PER L'ENERGIA
RINNOVABILE E PER UN IMPIANTO A CICLO COMBINATO
Roma/Madrid, 17 giugno 2003 - Enel e Union Fenosa hanno raggiunto un accordo per
l'acquisto da parte di Enel di una partecipazione in Union Fenosa Energias
Especiales (Ufee), la società per le energie rinnovabili dell'operatore
iberico. L'accordo prevede inoltre la partecipazione di Enel nella società che
realizzerà la centrale a ciclo combinato di Palos de la Frontera (Huelva). Il
corrispettivo concordato per l'acquisto della partecipazione in Ufee è di 168
milioni di euro. Tale importo è stato calcolato in base a un prezzo di 178
milioni di euro per l'80% delle azioni di Ufee, inclusivo di un premio di 10
milioni di euro per la costruzione di almeno 300 Mw entro il 2007. Allo stesso
tempo Union Fenosa verserà ad Enel 10 milioni di euro per l'opzione relativa al
riacquisto del 30% del capitale di Ufee, esercitabile entro il 2007. Il prezzo
che Union Fenosa pagherà in occasione dell'esercizio di tale opzione sarà
basato sul prezzo concordato per l'acquisto dell'80% di Ufee da parte di Enel,
incrementato ad un tasso di interesse di mercato. Il perimetro oggetto di
vendita consiste in impianti e progetti per la produzione di energia elettrica
da fonti rinnovabili, prevalentemente eolico e idrico: 281 Mw di capacità
installata già operativa, 157 Mw in costruzione, 324 Mw progettati per i
prossimi 4 anni (2004-2007) e altri 874 Mw di progetti a lunga scadenza
(2008-2012). Union Fenosa conserverà alcune centrali mini-idro (con una capacità
complessiva di 114 Mw) in attività e in progetto così come altri attivi e
passivi di Ufee. Enel acquisterà anche il 50% dell'impianto a ciclo combinato
di Palos attraverso la sottoscrizione di un aumento di capitale nella NewCo che
gestirà la centrale. L'esborso per questo accordo sarà di 158,5 milioni di
euro, di cui 115 milioni di euro destinati all'aumento di capitale della NewCo e
43,5 milioni di euro per pagare il debito della NewCo nei confronti di Union
Fenosa. L'investimento complessivo per la costruzione della centrale sarà di
520 milioni di euro, che saranno finanziati dai due partner con appositi
versamenti in conto capitale e concessioni di crediti. L'indicato esborso di
158,5 milioni di euro fa parte di tale finanziamento. Le due operazioni
consentiranno a Enel di rafforzare la sua presenza in Spagna dove già opera con
la sua controllata al 100% Viesgo (quinto operatore elettrico del paese con
circa 2.400 Mw di capacità installata e 585.000 clienti) e di consolidare la
sua posizione quale maggiore operatore mondiale delle energie rinnovabili.
L'accordo permette a Union Fenosa di avanzare nel suo piano di dismissioni teso
a ridurre il suo debito consolidato fino al raggiungimento del target di 6.500
milioni di euro a fine 2003. Union Fenosa Energìas Especiales Ufee è la società
del gruppo Union Fenosa operante nella generazione da fonti rinnovabili e
comprende quasi tutte le principali tecnologie rinnovabili: eolica, mini-idro,
biomasse, trattamento dei rifiuti e cogenerazione. Enel e Union Fenosa
beneficeranno della crescita del mercato per l'energia rinnovabile in Spagna,
dove si attende un incremento della capacità installata del 10% annuo fino al
2011. L'accordo odierno è finalizzato a incrementare la capacità installata di
Ufee nelle fonti rinnovabili e nella cogenerazione fino a 1.000 Mw entro il
2007. Centrale a ciclo combinato di Palos La centrale a ciclo combinato di Palos
comprende tre unità in costruzione da circa 400 MW ciascuna che entreranno in
funzione progressivamente tra febbraio e agosto del 2005. L'impianto beneficerà
della fornitura di gas a prezzi competitivi da parte di Union Fenosa Gas.
Infolink: www.enel.it www.unionfenosa.es
EDISON SEMPLIFICA LA STRUTTURA DEL GRUPPO
VERRANNO INCORPORATE IN EDISON SPA LE SOCIETÀ A CUI FA CAPO IL CORE-BUSINESS
DELL'ENERGIA ELETTRICA E DEL GAS. COOPTATO IN CDA EUGENIO RAZELLI (GRUPPO FIAT)
IN SOSTITUZIONE DEL DIMISSIONARIO DAMIEN CLERMONT
Milano, 17 giugno 2003 - Si è riunito ieri, presso la sede di Foro Buonaparte,
il Consiglio di Amministrazione di Edison, il quale ha approvato il progetto di
fusione per incorporazione di Edison Termoelettrica, Termica Narni, Edison Gas,
Espec e Montecatini in Edison SpA. Il progetto verrà sottoposto all'Assemblea
degli Azionisti di cui il Consiglio ha ieri deliberato la convocazione per il 24
e 25 luglio p.v. (rispettivamente in prima e seconda convocazione) in Foro
Buonaparte 31, ore 15:00. Le fusioni si riferiscono all'incorporazione di società
controllate al 100% e si inquadrano in un più ampio programma di
razionalizzazione di società appartenenti al settore Core Business e Corporate.
Poichè l'incorporante Edison possiede direttamente e interamente il capitale
sociale di tutte le incorporande, non viene determinato alcun rapporto di
cambio. Si prevede che le fusioni possano avere efficacia nei confronti dei
terzi dall'1 dicembre 2003 ed effetti contabili e fiscali dall'1 gennaio 2003.
Il Consiglio ha, inoltre, deliberato la cooptazione ad amministratore di Eugenio
Razelli, vice-president con deleghe sul Business Development e Strategie del
Gruppo Fiat, in sostituzione del dimissionario Damien Clermont, a cui vanno i più
sentiti ringraziamenti per il lavoro svolto durante il suo mandato.
I PREZZI DELLA BENZINA DOVREBBERO
DIMINUIRE, INVECE AUMENTANO
Roma, 17 giugno 2003 Facciamo qualche raffronto, nel mese di settembre 2002, il
prezzo del petrolio era attorno a 27 dollari al barile. Nel mese di ottobre 2002
il prezzo era di circa 27,45 dollari, nel periodo in esame il valore dell' euro
rispetto al dollaro era di 0,98.Sempre nello stesso periodo il prezzo della
benzina al distributore era 1,065 in media. Attualmente il prezzo del petrolio
è attorno a 27,5 euro e l'euro s'è attestato a 1,175 con una rivalutazione del
20 % rispetto al dollaro. Da questi dati si dovrebbe evincere che il prezzo al
litro della benzina si dovrebbe collocare attorno allo 0,995 centesimi al litro,
ben al di sotto quindi di quanto oggi viene indebitamente lucrato alle pompe di
benzina. "Che cosa fa" si chiede L'Intesa dei consumatori, "chi
ha la responsabilità di controllare l'andamento dei prezzi, poiché ciò
comporta che oltre 90 milioni di euro al (mese pari a 180 miliardi di vecchie
lire) vengano così distratte dalle tasche degli italiani..." L'intesa dei
consumatori quindi torna a ribadire l'urgenza di istituire una commissione
d'inchiesta parlamentare, relativamente a quanto esposto e, indicherà ad ogni
fine/inizio mese il boicottaggio della compagnia che avrà il prezzo più
elevato a partire da giugno- luglio.
NASCE MANAGERITALIA PER RAPPRESENTARE IL
MANAGEMENT E LE ALTE PROFESSIONALITÀ DEL TERZIARIO
Milano, 17 giugno 2003 - La 61a Assemblea Fendac (Federazione nazionale
dirigenti e quadri del commercio, trasporti, turismo, servizi e terziario
avanzato) sabato 7 giugno ha approvato il cambio del nome di Fendac in
Manageritalia e il conseguente riposizionamento strategico. Il cambio del nome
in Manageritalia (Federazione nazionale dirigenti, quadri e professional del
commercio, trasporti, turismo, servizi e terziario avanzato) vuole affermare e
sintetizzare l'essenza di una nuova vision e di un rinnovato posizionamento, che
devono indirizzare tutele contrattuali e servizi verso la pluralità delle
figure professionali direttive del terziario nel nostro Paese. Manageritalia -
che con il nome Fendac da oltre 50 anni rappresenta i dirigenti del terziario -
vuole rappresentare la pluralità del management del terziario in Italia, oggi
costituito da soggetti diversi che vivono e lavorano in contesti nuovi. Vuole
essere l'associazione leader nella rappresentanza di interessi, non solo dei
dirigenti, ma anche di tutti quei soggetti professionali (manager,quadri,
professional) che hanno le stesse esigenze e mancano di tutele e servizi
adeguati. Vuole, attraverso un nuovo sistema di alleanze, ricercare percorsi
comuni e sinergie con il management pubblico e con altri importanti soggetti
direttivi del mondo del terziario. Claudio Pasini (Presidente di Manageritalia)
dice "Il nostro è un riposizionamento basato sui valori e sulla capacità
di dare risposte precise alle domande di rappresentanza che da più parti ci
vengono indirizzate. Vogliamo diventare una componente sociale rilevante nel
Paese e il punto di riferimento nella rappresentanza degli interessi collettivi,
istituzionali, sociali, professionali e culturali, nella tutela e
nell'assistenza al management e alle professionalità del terziario e dei
servizi." Infolink: http://www.manageritalia.it
TELECOM ITALIA DOMESTIC WIRELINE CAMBIA
NOME GIUSEPPE SALA NOMINATO DIRETTORE GENERALE ALLE DIRETTE DIPENDENZE
DELL'AMMINISTRATORE DELEGATO RICCARDO RUGGIERO
Milano, 17 giugno 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia,
riunitosi ieri sotto la presidenza di Marco Tronchetti Provera, ha deciso di
modificare il nome della Business Unit "Domestic Wireline" in "Wireline",
avendo quest'ultima assunto una serie di attività internazionali che rendono
oramai superato l'uso dell'aggettivo "domestic". Per tale motivo,
essendosi concentrate nuove ed importanti responsabilità e competenze
all'interno di questa Business Unit, è stato nominato direttore generale
Giuseppe Sala, che riporterà direttamente all'amministratore delegato Riccardo
Ruggiero.
MARIELLA BURANI FASHION GROUP SPA E SECTOR
GROUP: CONTRATTO DI LICENZA QUINQUENNALE
Milano, 17 giugno 2003 - Mariella Burani Fashion Group Spa e Sector Group,
partecipato dal luglio 2001 da Opera, hanno siglato un contratto di licenza
quinquennale, rinnovabile per ulteriori cinque anni, per la realizzazione,
produzione e distribuzione di orologi con il marchio "Mariella Burani".
Il fatturato atteso per il periodo di durata del contratto - 5 anni - è pari a
75 milioni di Euro. Gli investimenti in comunicazione sulla licenza orologi
"Mariella Burani" saranno pari al 10% del fatturato. "Mariella
Burani" è internazionalmente riconosciuto come un importante "lifestyle
brand" ed il successo del programma di sviluppo delle licenze attive, rende
evidente il valore economico del marchio. Mariella Burani Fashion Group
incrementa in questo modo le proprie licenze attive (che passano così a 18) e,
conseguentemente, le categorie merceologiche recanti il marchio "Mariella
Burani". Il fatturato wholesale generato dalle licenze attive
"Mariella Burani" è previsto in incremento del 20% circa
nell'esercizio in corso. Sector Group, a sua volta, incrementa il suo
portafoglio licenze, rappresentato dai marchi Valentino, Cavalli, Just Cavalli,
Moschino, Pzero Tempo, Benetton e Sisley e Xenia (per i gioielli); i marchi di
proprietà del Gruppo, oltre a Sector, sono Philip Watch, Invicta, Mode
eChronostar. La prima collezione di orologi "Mariella Burani",
realizzata in stretta collaborazione fra l'ufficio stile del Mariella Burani
Fashion Group e il team di designer di Sector Group, guidato da Franco Bosisio,
verrà presentata al mercato nell'aprile 2004, per la stagione primavera-estate.
PRODURRE E VENDERE VINO NELL'ERA DEL SUPER
EURO
Firenze, 17 giugno 2003 - - Euro super, dunque export penalizzato. E' il grande
tema di questi giorni. Come possono reagire con profitto i nostri vigneron in
attesa di un riequilibrio dei cambi e della ripresa economica? Sono questi i
temi del convegno Il mercato internazionale del vino, tendenze e strategie
organizzato il prossimo 18 giugno (ore 10 - 13) a S. Casciano Val di Pesa, a
chiusura del Master in managemente e marketing delle imprese vitivinicole
2002-2003. Parteciperà, tra gli altri, il sottosegretario all'agricoltura
Teresio Delfino Promosso in collaborazione con la Provincia di Firenze, il
convegno si terrà nell'Azienda Agricola universitaria di Montepaldi (via
Montepaldi 12, tel. 055.8228128, www.wine.unifi.it
e.mail: mastervino@unifi.it Tra i
relatori Diuska Luppi, direttore del Consorzio del Marchio Storico Chianti
Classico, German Ramirez, marketing manager della multinazionale E. & G.
Gallo, Alessandro Costantini, marketing manager della Ruffino Spa, e Nathalie
Guibert dell'Università di Avignone (Laboratoire Management et Commerce
International- Filiere Vin). Il dibattito sarà introdotto dal coordinatore del
Master Leonardo Casini. Parteciperanno, tra gli altri, il professor Augusto
Marinelli, appena confermato rettore dell'Università di Firenze, e per la
Provincia di Firenze il presidente Michele Gesualdi e l'assessore
all'agricoltura Mario Lastrucci. Alla sua terza edizione, il Master in
management e marketing delle imprese vitivinicole è, come noto, un'iniziativa
ideata nel quadro delle attività delle Capitali dei Grandi Vini, associazione
nata dalla congiunta volontà delle amministrazioni provinciali di Firenze,
Bordeaux, Porto, San Francisco, Melbourne e Santiago del Cile, le sei realtà
vinicole più importanti del mondo. 18 gli studenti selezionati quest'anno (meno
che in passato per assicurare una gestione più adeguata) provenienti da tutta
Italia e uno dall'Argentina. 450 le ore di corso, con visite ai grandi
produttori di Bordeaux e Montalcino oltre che al Vinitaly. "Il
Master", ricorda il professor Casini, "nasce con l'obiettivo di creare
manager su misura per il settore, dirigenti che sappiano di agricoltura, ma che
siano anche capaci di muoversi sul mercato internazionale. Se occorre saper
produrre vini di crescente valore, occorre anche saperli vendere bene. La
competizione globale si svolge del resto sul terreno della qualità a 360
gradi". Come emerso anche al recente Vinitaly, oggi il settore vitivinicolo
italiano rappresenta l'eccellenza qualitativa in Europa, frutto dell'impegno di
un intero sistema imprenditoriale che ha avuto il coraggio di investire nel
futuro, valorizzando risorse locali e territorio. "Anche per le imprese
toscane", aggiunge Casini, "la sfida è di accrescere i livelli di
qualità, facendo del successo attuale un importante punto di partenza per
affrontare le sfide del futuro. Un programma da gestire con il dialogo tra
imprenditori privati e sistema pubblico, attraverso la creazione di strumenti
promozionali e la formazione di risorse umane adeguate. Il Master offre appunto
un contributo reale in questa direzione, proponendo profili professionali
altamente qualificati, in grado di rispondere alla crescente competitività del
sistema".Infolink: www.wine.unifi.it
AUTOGRILL: PROROGATO
CONTRATTO AEROPORTO MONTREAL AL 2012: I RICAVI PREVISTI NEL PERIODO DI
ESTENSIONE OLTREPASSANO GLI 85 MILIONI DI DOLLARI USA
Milano, 17 giugno 2003 - Hmshost, la controllata americana di Autogrill, si è
aggiudicata il rinnovo per cinque anni del contratto di concessione per le
beverage nell'aeroporto Internazionale Dorval di Montreal. La scadenza prevista
originariamente nel 2007 è quindi prorogata al 2012, e nei cinque anni
aggiuntivi Hmshost prevede di realizzare ricavi pari a oltre 85 milioni di
dollari Usa. In base all'accordo, Hmshost ha appena aperto quattro nuovi punti
di Transborder Jetty: uno Starbucks Coffee, un Burger King, un Le Bar Sportif
(un bar a tema sportivo e una sala d'attesa) e un Montreal en Scene, un bar e un
ristorante casual che celebra l'arte teatrale e la musica di Montreal. Con oltre
8 milioni di viaggiatori l'anno, l'aeroporto di Montreal è il terzo aeroporto
del Canada per traffico passeggeri dopo Toronto e Vancouver. Nel 2002 le attività
di Hmshost nell'aeroporto di Montreal hanno prodotto ricavi pari a circa 11
milioni di dollari Usa con un indice di crescita dell'1,8% rispetto al 2001, a
fronte di una flessione del traffico che in Nord America si attesta attorno al
4,7% (fonte: A.T.A.). Nei primi 5 mesi dell'anno le attività di Autogrill
nell'aeroporto di Montreal sono crescite dell'1,6% rispetto al corrispondente
periodo del 2002, a fronte di una flessione del traffico che in Nord America è
del 5,9% (fonte: A.T.A.) "I ricavi del Gruppo in Canada - ha sottolineato
John J McCarthy Ceo di Hmshost - a fine Maggio hanno registrato complessivamente
un incremento del 6,4%, pur a fronte dell'impatto prodotto sul traffico dalle
misure adottate per prevenire la diffusione della Sars".
COMPAGNIE AEREE: PER EMIRATES IL PIU'
GRANDE ORDINE DI AEREI DELLA STORIA LA COMPAGNIA DI DUBAI ORDINA BOEING E AIRBUS
PER OLTRE 20 MLD EURO ALL'AIR SHOW DI PARIGI
Parigi, 17 giugno 2003 - Questa mattina all'Air Show di Parigi Emirates, la
compagnia aerea internazionale con sede a Dubai, ha annunciato il più grosso
ordine della storia dell'aviazione civile del valore di circa 20 miliardi di
euro. La compagnia in rapida espansione, ha confermato ordini di acquisto per
oltre 21 Airbus A380-800s e ordini di locazione per due A380-800s. I 23 velivoli
aggiuntivi portano il numero totale degli ordini di Emirates per il gigantesco
double-decker a 45, il più alto numero mai ordinato da una compagnia aerea.
Contestualmente, Emirates ha annunciato ordini di locazione per 26 Boeing
777-300Ers, 14 dalla General Electric Capital Aviation Services (Gecas) e 12
dall'Iternational Lease Finance Corporation (Ilfc), velivoli che disporranno dei
motori Ge90-115B, della General Electric. I nuovi velivoli consentiranno di
ampliare l'attuale capacità sulle rotte esistenti e contribuiranno
all'espansione dei collegamenti della compagnia che, dall'inizio delle attività
nel 1985, sono già arrivati a coprire ben 66 città in 46 paesi. Emirates ha
anche annunciato ordini per altri A340s a quattro motori, acquistando altri 2
aeromobili A340-500a lunghissimo raggio e 18 del più ampio A340-600 Higher
Gross Weight, prendendo inoltre in locazione due A340-600s da Ilfc (International
Lease Finance Corporation). Questa operazione rende Emirates il cliente di
lancio per il modello A340-600 Hgw L'annuncio di Parigi, insieme a quello reso
noto al Dubai Air Show due anni fa, portano l'attuale registro degli ordini
della Emirates a oltre 26 miliardi di euro. "Ci servono molti nuovi
aeromobili per realizzare il nostro progetto di diventare davvero una compagnia
aerea globale e, a tale proposito, avevamo annunciato un ingente ordine di
aeromobili già all'International Air Show di Dubai nel 2001. - ha dichiarato
Sua Altezza lo sceicco Ahmed bin Saeed al Maktoum, presidente della Emirates -
Ora stiamo piazzando altri ordini multi-miliardari, e abbiamo scelto A380s,
A340s e 777s per soddisfare la forte domanda dei passeggeri e dei clienti
dell'area cargo. Li finanzieremo attraverso i nostri fondi, le banche, gli
investitori istituzionali e attraverso leasing". Gli ordini extra per
Airbus A380 riguardano quattro modelli, che entreranno in servizio nel 2006:
quello da 533 posti distribuiti in 3 classi di viaggio; quello da 653 posti in 2
classi; quello da 500 posti per il collegamento non stop da Dubai all'Australia;
due aerei da trasporto. La consegna dell'A340-500 è attesa per quest'anno,
quelle dell'A340-600s a partire da giugno 2007. "Emirates ha chiaramente
dimostrato la propria abilità di far diventare un sogno realtà, come hanno
dimostrato la sua crescita e il suo successo che durano da oltre vent'anni. - ha
commentato Noel Forgeard, Ceo di Airbus - Siamo lieti e fieri che la famiglia
degli A340 e A380 siano stati nuovamente scelti per giocare un ruolo di primo
piano nel futuro della compagnia. L'acquisto di 26 nuovi 777 è motivato
dall'esperienza della Emirates, che già conta 20 velivoli di questo tipo nella
propria flotta. "Si sono rivelati estremamente graditi tra i passeggeri, i
clienti cargo e l'equipaggio; la nuova versione a Raggio Esteso garantirà le
prestazioni e la capacità extra di cui abbiamo bisogno, come mostrano le nostre
previsioni. - ha aggiunto lo Sceicco Ahmed - Grazie ai finanziamenti evitiamo di
caricarci di grossi debiti ed ecco perché abbiamo piacere di lavorare con le
due principali compagnie di finanziamento nel settore dell'aviazione, Gecas e
Ilfc". "Siamo entusiasti della scelta dei nostri Boeing 777-300ER da
parte della Emirates, una delle principali compagnie aeree al mondo," ha
detto Alan Mullay, presidente della Boeing Aerei Commerciali.- E' l'esempio di
una iniziativa di grande portata nell'industria dell'aviazione, che amplia la
base di clienti dei nostri 777s a lunghissimo raggio in una delle regioni a più
rapido sviluppo nel mondo. Questo imponente ordine porterà la flotta della
Emirates a un totale di 125 aerei entro il 2012, secondo i programmi a lungo
termine di servire molti nuovi paesi. I nuovi velivoli rafforzeranno anche i
voli su rotte già esistenti come l'Australia, Cina, India, Indonesia, Malesia,
Maldive, Pakistan, Filippine, Singapore e Tailandia. L'affiorare di Emirates
quale brand globale riflette la prospettiva di Dubai di diventare il più
importante hub del 21° secolo. Emirates prevede di trasportare 29 milioni di
persone e 1,5 milioni di tonnellate merci all'anno entro il 2010, una ragione in
più per la quale la compagnia è oggi una delle più importanti compratrici di
nuovi aerei nel mondo.
INAUGURATA LA NUOVA ROTTA ROMA-DOHA DI
QATAR AIRWAYS
Milano, 17 giugno 2003 - Qatar Airways, una delle compagnie aeree a livello
mondiale con il più alto tasso di sviluppo, ha inaugurato oggi (16 giugno 2003)
la propria 41esima destinazione: la compagnia aerea di bandiera del Qatar è
lieta di annunciare l'inizio dell'operatività dei nuovi voli che uniranno Roma,
la città eterna a Doha. Qatar Airways opera da oggi con 4 voli settimanali
dall'aeroporto Leonardo da Vinci di Roma (Fiumicino). "Roma rappresenta
un'estensione naturale alla preesistente rotta Doha-Milano Malpensa," ha
affermato Mr Akbar Al Baker, Ceo di Qatar Airways. "Attraverso il suo
enorme flusso turistico, Roma avrà un ruolo importante per il lancio delle
nuove proposte turistiche di Qatar Airways." L'inizio dell'operatività
della nuova rotta arriva in un momento molto favorevole per lo sviluppo dell'hub
internazionale di Doha. La nuova rotta permetterà ai viaggiatori italiani di
raggiungere decine di destinazioni in Medio Oriente, Sub Continente Indiano ed
Estremo Oriente tra le quali: Maldive, Sril Lanka, Kathmandu, e Mumbai. Questi i
nuovi operativi italiani della Qatar Airways: Doha-Milano-Roma-Doha Venerdì e
Domenica; Doha-Roma-Milano-Doha
Lunedì e Mercoledì;
Qatar Airways opererà con
i suoi aeromobili bireattore Airbus A300-600R sulla rotta Roma-Doha. Gli
aeromobili configurati su 3 classi dispongono di 224 posti, 12 posti First
Class, 18 Business e 194 Economy. Quale parte integrante del piano, Qatar
Airways amplierà il proprio network di rotte fino a raggiungere le 50
destinazioni entro la fine del 2003. Attualmente Qatar Airways opera su 40
destinazioni e ha recentemente aggiunto alle proprie rotte Manchester, Roma,
Kochi e, da agosto, aprirà anche una rotta su Mosca. Qatar Airways sta inoltre
incrementando il numero di aeromobili della propria flotta. Attualmente la
compagnia opera con 23 nuovi Airbus e raggiungerà i 28 entro la fine di
quest'anno. La compagnia, inoltre, ha recentemente annunciato l'arrivo di un
A319 corporate jetliner per il lungo raggio e nel 2007 lancerà per prima i
super jumbo A380. Qatar Airways opera anche attraverso diverse società
sussidiarie: Qatar Aviation Services, Qatar Aviation Catering Company, Qatar
Airways Holidays, Doha International Airport e Qatar Duty Free.
Orario dei voli
operativi dal 16 Giugno al 25 Ottobre
LUN
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FCO-DOH
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20.05 - 05.15 *
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(via MXP)
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MER
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FCO-DOH
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09.15 - 18.25
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(via MXP)
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VEN
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FCO-DOH
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21.45 - 04.20*
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(diretto)
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DOM
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FCO-DOH
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11.25 - 18.00
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(diretto)
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NUOVO SCALO HAPAG-LLOYD EXPRESS SU PALERMO
Milano, 17 giugno 2003 - Hapag-Lloyd Express (Hlx) continua la sua espansione! A
partire dal 28 giugno 2003 la compagnia aerea a basso costo tedesca collegherà
5 volte alla settimana (martedì, mercoledì, giovedì, sabato e domenica)
l'aeroporto di Colonia/Bonn con Palermo (i biglietti sono già prenotabili). In
questo modo la Hlx si propone come unica compagnia aerea low cost ad offrire un
collegamento non-stop tra la Germania e il capoluogo della Sicilia. L'aeroporto
di Palermo Falcone/Borsellino è stato scelto per le ottime infrastrutture e per
la favorevole posizione. La città è comunque la seconda destinazione siciliana
della Hlx: da Hannover resta infatti attivo il collegamento con Catania. Hlx
conta così un totale di otto scali italiani. Sempre dal 28 giugno 2003 Hlx
migliora il collegamento già esistente con Venezia. A breve Hlx volerà ad
orari più confortevoli da Colonia/Bonn su Venezia. Accanto a Roma/Ciampino e
Milano/Orio al Serio, Venezia è la terza destinazione collegata giornalmente.
Anche in Italia, tutti i voli Hapag-Lloyd Express (Hlx), possono essere
prenotati attraverso il gds Amadeus, nelle agenzie di viaggi. Il vettore a basso
costo del gruppo TUI apre così un altro importante canale di distribuzione per
le agenzie di viaggi partner. Hlx è stato il primo vettore a basso costo a
vendere i suoi voli fin dall'inizio attraverso le agenzie di viaggio, in
Germania. "La nostra strategia di distribuzione di avere altri canali oltre
a internet ed al call-center ha avuto successo. Oltre il 10% delle nostre
prenotazioni avviene attraverso le agenzie di viaggio. La nostra clientela
business in particolare - che rappresenta quasi il 40% dei nostri passeggeri -
preferisce prenotare attraverso le agenzie di viaggio" spiega Wolfgang
Kurth, Amministratore Delegato di Hapag-Lloyd Express. Hlx ha lanciato un
sistema di prenotazioni via Internet per agenzie di viaggio lo scorso dicembre
che è ora utilizzato da 8000 agenzie in Germania. Hapag-Lloyd Express (Hlx) la
linea aerea low cost del gruppo TUI Reise, ormai nota in Italia per lo slogan
"In Germania al costo di un taxi". Dalla prima presentazione sul
mercato italiano, nel novembre 2002, si presenta oggi con 17 scali europei e 350
hotel TUI prenotabili on-line. Tra le novità: la possibilità di prenotazione
anche nelle agenzie di viaggi italiane, un nuovo scalo in Italia, la
collaborazione con la Europcar e le offerte per l'estate. I moderni jet dal look
giallo taxi collegano i due scali di Colonia/Bonn ed Hannover con una rete di 17
destinazioni europee in 5 paesi diversi a partire da € 19,99 per tratta e per
persona, tasse incluse. Hlx vola su 17 destinazioni in cinque paesi Europei con
tariffe che partono da E.19.90 per persona e per tratta, tasse incluse. I voli
con base Colonia/Bonn al momento collegano Berlino e Amburgo, e le destinazioni
europee di Milano-Orio al Serio, Venezia, Napoli, Pisa, Roma-Ciampino, Olbia,
Palermo Reus, Valencia, Madrid, Marsiglia/Provenza, Londra-Luton, Manchester. La
base di Hannover collega Roma-Ciampino, Venezia, Nizza, Bilbao, Reus, Valencia,
Catania, Milano-Orio al Serio, Napoli, Olbia e Pisa. Prenotazioni on-line su
www.hlx.com o telefoniche al numero 199 192 692. In caso di prenotazioni
telefoniche o presso le agenzie di viaggi abilitate, è previsto un supplemento
di € 7,50 per tratta. Il costo per i bambini al di sotto dei due anni è di
€ 9,00. Il servizio di snack e bibite a bordo è a pagamento. Hlx e Europcar
Viaggio e risparmio non solo in aereo ma anche a destinazione. La collaborazione
tra Hlx e Europcar offre condizioni vantaggiose per la mobilità a terra. Alcuni
esempi: il noleggio di una Opel Corsa a Colonia/Bonn o Hannover costa 63,80 Euro
al giorno (per un noleggio di uno o due giorni). Se poi il soggiorno si
prolunga, il risparmio aumenta. Sette giorni costano 247,10 Euro, ossia 35,30
Euro al giorno. Per prenotazioni: http://www.hlx.com/it/service/4459.html
Le offerte per l'estate "Settimane fresche nelle città" è il motto
con cui Hlx promuove numerosi voli bloccati al prezzo speciale 34,99 Euro per
tratta e per persona. L'offerta è valida dal 13 giugno al 15 settembre fino ad
esaurimento posti.
TRENITALIA: INVESTITI 350 MLN DI EURO NEI
NUOVI INTERCITY. IL PRIMO PARTIRÀ DA NAPOLI IL 22 GIUGNO
Roma, 17 giugno 2003 - L'Intercity fa il 'lifting' e Trenitalia investe 350
milioni di euro per riammodernare la 'flotta'. E così il primo Intercity
rinnovato partirà il 22 giugno alle 12.05 da Napoli diretto a Udine. "I
nuovi Intercity - ha spiegato in una conferenza stampa l'amministratore delegato
di Trenitalia, società del gruppo Ferrovie dello Stato, Roberto Renon -
contribuiscono ad elevare la modernità e il comfort della flotta di Trenitalia
e rappresentano uno dei prodotti di punta dell'Azienda, a fianco degli Eurostar"
Renon su tariffe Trenitalia: "siamo in attesa delle indicazioni
dell'azionista""In materia di tariffe noi siamo in attesa delle
indicazioni dell'azionista". Lo ha detto l'amministratore delegato di
Trenitalia, Roberto Renon, a margine della presentazione alla Stazione Termini
delle prime carrozze di riammodernamento dei nuovi treni Intercity. Il manager
ha ricordato che vi è "un problema di tariffe da inserire in un panorama
europeo". www.trenitalia.it
TRE MILIONI PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE
COMMERCIALI ABBATTERANNO DI DUE PUNTI PERCENTUALI I TASSI DI INTERESSE SUI MUTUI
Milano, 17 giugno 2003 - Tre milioni di euro per abbattere di due punti
percentuali i tassi sui mutui contratti dalle piccole e medie imprese
commerciali dal 2001 in poi. Li ha stanziati la Giunta regionale Lombarda su
proposta dell'assessore al Commercio, Mario Scotti. Il beneficio si applica alle
operazioni effettuate per per l'acquisto e l'ammodernamento degli immobili,
l'adeguamento di impianti e attrezzature, il ripristino delle attività che
avessero subito danni a seguito di eventi straordinari. "Si tratta di una
iniziativa - ha detto Scotti - che le piccole e medie imprese attendono con
grande interesse ed è coerente con la nostra linea di favorire la
modernizzazione delle imprese, che si trovano di fronte a continue novità".
I 3 milioni di euro stanziati dalla Giunta regionale vanno ad aggiungersi ai 3,4
milioni di euro già destinati alla integrazione del "Fondo rischi
Confidi". Pertanto le piccole e medie imprese che hanno sede legale e
commerciale in Lombardia, potranno presentare la richiesta a uno degli Organismi
Fidi già operanti e che abbiano i seguenti requisiti: la sede legale sul
territorio, almeno 250 aderenti, iscrizione all'Ufficio Italiano Cambi.
L'importo minimo dell'investimento è fissato in 15.000 euro (7.750 in caso di
avvio dell'attività), quello massimo in 500.000. Le spese ammissibili
riguardano: la realizzazione di opere edili, l'acquisto di attrezzature, il
rifacimento degli impianti per la messa a norma, l'acquisto di immobili. L'80%
dei fondi è destinto alle micro-imprese, il 15% alle piccole e il 5% alle
medie.
COME UTILIZZARE IL SISTEMA QUALITA' PER UN
MAGGIORE COINVOLGIMENTO DEL PERSONALE IN AZIENDA
Reggio Emilia, 17 giugno 2003 - E' previsto per la giornata di mercoledì
prossimo 18 giugno 2003 il nono incontro del progetto "Ulisse", il
ciclo di 16 seminari sulla gestione a 360 gradi delle risorse umane organizzato
da Centro Servizi P.M.I., società di formazione dell'Associazione Piccole e
Medie Industrie di Reggio Emilia. La giornata di approfondimento - dal titolo
"Il coinvolgimento delle risorse umane nei sistemi di gestione per la
qualità" - avrà inizio con una trattazione sintetica dei requisiti che la
norma Uni En Iso 9001:9002 impone ai sistemi di gestione dell'attività
aziendale, ma verterà soprattutto - per coerenza con il filo conduttore del
ciclo di seminari "Ulisse" - sulle Iso 9000 che trattano la gestione
del personale, quindi su motivazione al lavoro, coinvolgimento e partecipazione
dei dipendenti, importanza delle indagini periodiche sul clima organizzativo,
gestione della conflittualità organizzativa, lavoro di gruppo. "L'azienda
quality oriented - anticipa l'Ing. Vanni Angeli, consulente aziendale di qualità
e relatore dell'incontro - deve definire la gestione delle risorse umane
stabilendo validi sistemi di indagine della motivazione e della soddisfazione
dei dipendenti ed individuando percorsi di sviluppo congruenti con i risultati
ottenuti. Solo così è possibile rendere l'azienda un insieme di persone che
tendono verso il medesimo obiettivo: la qualità, appunto". L'Ing. Angeli
cercherà infatti, nel corso della giornata, di spiegare come le norme sulla
qualità, richiedendo alle imprese la definizione per processi delle attività
aziendali, stimolino di fatto il coinvolgimento delle risorse umane, che per la
prima volta sono parte attiva nella descrizione/rappresentazione dettagliata
delle mansioni che svolgono, dei documenti che utilizzano nello svolgerle e
delle persone con cui si relazionano. "In questo modo - continua Vanni
Angeli - le mansioni lavorative non sono più semplicemente spiegate ai
dipendenti, ma condivise con loro in ogni passaggio, compresi i risultati
finali; per fare un esempio, la compilazione di un documento non è più vissuta
come un'operazione quotidiana di trascrizione di dati al fine di informare un
Responsabile della propria attività, ma il tassello fondamentale di un processo
molto più ampio che porta al raggiungimento di determinati risultati
positivi". Il seminario prevede una quota di partecipazione a carico dei
partecipanti di 150,00 € per aziende associate Api e di 180,00 € per aziende
non associate Api e privati e si terrà nelle aule di Via Che Guevara, 2 di
Centro Servizi P.M.I. dalle ore 9,00 alle ore 13,00 e dalle ore 14,00 alle ore
18,00. Per informazioni ed iscrizioni Centro Servizi P.M.I. (Tel. 0522/326286 -
320586).
"YACHT DESIGN" SEMINARIO
DEDICATO AI TEMI DELLA PROGETTAZIONE DI IMBARCAZIONI A MOTORE E A VELA
Milano, 17 giugno 200 3- Si svolgerà il 19 e 20 giugno prossimi presso la
Facoltà di Disegno Industriale del Politecnico di Milano il Seminario dal
titolo "Yacht Design" dedicato ai temi della progettazione di
imbarcazioni a motore e a vela. Il seminario vuole costituire un momento di
aggiornamento professionale su differenti temi che riguardano il processo di
realizzazione di uno scafo e, al tempo stesso, un'occasione di dibattito e
approfondimento su alcune tendenze registrate di recente nel settore della
nautica. Per fare questo saranno analizzati due casi studio ritenuti
particolarmente significativi. Il primo, riguarda l'analisi del Gruppo Ferretti,
azienda cui fanno capo diversi marchi storici attivi nella produzione di yacht a
motore di diversa tipologia. Obiettivo della giornata è quello di mettere in
evidenza i fattori strategici e organizzativi che sul piano imprenditoriale,
manageriale, tecnico e progettuale hanno permesso di consolidare secondo
un'interpretazione di tipo industriale una tradizione e una cultura legata al
modo di concepire e realizzare questo tipo di imbarcazioni. Il secondo caso
studio è dedicato invece all'evento di Coppa America, inteso come massima
espressione delle conoscenze e dell'innovazione applicata all'ambito delle
competizioni veliche. La giornata vedrà la presenza di alcuni tra i principali
protagonisti che hanno animato la passata edizione di tale manifestazione
operando, con ruoli e competenze specifiche, all'interno dei diversi Consorzi.
Saranno pertanto affrontati gli aspetti più significativi che concorrono
all'ottimizzazione delle prestazioni degli scafi sul piano progettuale, della
ricerca applicata, del calcolo numerico e del dimensionamento strutturale.
Saranno trattati anche, grazie al contributo di alcuni noti velisti, gli
elementi di interazione che esistono tra aspetti progettuali ed equipaggio. Il
seminario è a partecipazione libera e gratuita. Per informazioni: "Yacht
Design" Seminario - Segreteria Organizzativa Tel. 02 2399.5911 Fax 02
2399.5970 master.nautica@polimi.it
SOSPESO LO SCIOPERO FAISA CISAL DI
VENERDI' 20 GIUGNO 2003
Milano, 17 giugno 2003 - Atm informa che venerdì 20 giugno 2003 il servizio di
trasporto pubblico sarà regolare. E' stato infatti sospeso dall'organizzazione
sindacale Faisa Cisal lo sciopero previsto. Per ulteriori informazioni i Clienti
Atm possono contattare il Numero Verde 800808181, operativo tutti i giorni dalle
7.30 alle 19.30, o consultare il sito Internet www.atm-mi.it
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