NOTIZIARIO
MARKETPRESS
NEWS
di
MARTEDI'
3 FEBBRAIO 2004
pagina 4
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CONFERENZA SULLA BREVETTABILITÀ DELLE
BIOTECNOLOGIE
Monaco, 3 febbraio 2004 - Eurolegal sta organizzando per il 1° e il 2 marzo
a Monaco di Baviera (Germania) una conferenza internazionale sui più
recenti sviluppi in materia di brevettabilità delle biotecnologie. Negli
ultimi anni, negli Stati Uniti e in Europa sono state prese numerose
decisioni importanti in materia di biotecnologie, che incideranno sul valore
dei brevetti biotecnologici e sulle modalità future per la richiesta dei
brevetti.
La Conferenza
sulla brevettabilità delle biotecnologie mira a fornire alle parti
interessate le informazioni più recenti comunicate da esperti in
biotecnologie e in farmacia, avvocati specialisti in brevetti,
rappresentanti dell'Ufficio europeo dei brevetti (Ueb) e leader industriali.
Infolink: http://www.Euro-legal.co.uk/biopatenting
INFLUENZA
AVIARIA, VIGILANZA ATTIVA DEL CCM
Roma, 3 febbraio 2004 - Il Comitato per le emergenze sanitarie, insediato
dal Ministro della Salute Girolamo Sirchia presso il Centro per il controllo
delle malattie (Ccm) sta valutando con attenzione la situazione
internazionale dell’influenza aviaria. Per quanto riguarda in particolare
i due casi della Germania, si tratta di diagnosi sospetta, al momento non
confermata virologicamente. Il Ministro Sirchia ha comunque da tempo
riattivato il sistema di canali sanitari aeroportuali nei due aeroporti
italiani (Roma-fiumicino e Milano-malpensa) ove arrivano i voli diretti
dalla Cina e dall’estremo oriente in funzione della prevenzione della Sars.
Tale sistema di controllo è in grado di individuare immediatamente anche i
casi importati di sospetta influenza dei polli, di disporre l’isolamento e
il controllo presso le strutture sanitarie attrezzate per l’assistenza
degli stessi e procedere agli opportuni controlli di laboratorio. Negli
altri aeroporti nazionali esiste un sistema di informazione per i passeggeri
provenienti da paesi extra-comunitari, con l’indicazione delle strutture
cui devono rivolgersi nel caso che, dopo il viaggio, manifestassero una
malattia respiratoria acuta febbrile simil-influenzale. Inoltre i laboratori
nazionali di riferimento e quelli individuati dalle Regioni per la
diagnostica virologica delle polmoniti sono attrezzati per diagnosticare in
tempi brevi anche i casi di influenza dei polli. E’ opportuno infine
ricordare che la trasmissione del virus dell’influenza aviaria, dagli
animali all’uomo, avviene soltanto in condizioni di diretto contatto con
animali ammalati, e quindi attualmente solo nei paesi del sud-est asiatico,
ed in assenza di misure di protezione individuale da parte del personale
degli allevamenti. Si tratta comunque di una evenienza molto rara come
documentato dall’esperienza mondiale di diversi anni. Si ribadisce inoltre
che non vi è alcun rischio nel consumo di carne nel nostro Paese. La
trasmissione del virus dell’influenza dei polli da uomo ammalato ad altro
uomo non è stata fino ad ora mai documentata. Il rischio di una possibile
ricombinazione genetica tra virus dell’uomo e virus dei polli con
emergenza di un nuovo virus adattato all’uomo è solo potenziale e al
momento non vi è evidenza in merito. Gli esperti del Ministero della Salute
hanno comunque previsto anche questa ipotesi e predisposto un piano per
fronteggiare un’eventuale pandemia di influenza umana.
IL VENTRILOQUISMO? UN GIOCO DI
STRATEGIA DEL CERVELLO
Firenze, 3 febbraio 2004 - Il
ventriloquismo, l’arte di far attribuire la propria voce ad un altro
essere umano, è un fenomeno conosciuto dall’antichità e a lungo
utilizzato dagli oracoli, primo fra tutti l’Oracolo di Delfi, e dagli
intrattenitori. Le prime spiegazioni scientifiche di questo fenomeno,
risalenti al Xviii secolo, presumevano che i ventriloqui proiettassero le
loro voci a distanza utilizzando speciali tecniche. Più recentemente si è
ipotizzato che il ventriloquismo sia un’illusione prodotta dal nostro
sistema visivo, considerato dominante sugli altri sensi, che riesce ad
attrarre i suoni verso gli stimoli visivi più rilevanti. Uno studio che
uscirà sulla prestigiosa rivista scientifica Current biology di domani,
martedì 3 febbraio, dimostra ora la vera natura del fenomeno A firmarlo,
due scienziati australiani che lavorano all’In, Istituto di neuroscienze
del Cnr di Pisa: David Burr, ordinario di psicobiologia e psicologia
fisiologica alla facoltà di Psicologia dell’Università di Firenze, e
David Alais. I due studiosi mostrano che il fenomeno può essere spiegato
senza ricorrere a complicate e poco plausibili tecniche di proiezione delle
voci e senza postulare la dominanza di un senso su un altro. “Questo
studio dimostra che l’effetto è una conseguenza della strategia
utilizzata dal cervello per fondere e unificare, in un'unica percezione,
l’informazione proveniente da vari sensi”, spiega David Burr. “Il
cervello umano è una macchina ideale che combina l’informazione visiva e
uditiva secondo criteri statisticamente ottimali, pesando le singole
informazioni sulla base del grado di affidabilità a esse assegnate. In
condizioni normali la visione è in grado di localizzare uno stimolo meglio
dell’udito, e viene dunque a godere di un maggior peso; questa è la
situazione che si verifica quando percepiamo la voce degli attori come
proveniente dallo schermo del cinema, piuttosto che dai diffusori collocati
sulle pareti della sala.” “D’altra parte”, interviene David Alais,
“si possono progettare condizioni specifiche in cui la localizzazione
visiva sia peggiore di quella acustica, dando maggiore affidabilità ai
suoni. In queste condizioni la posizione apparente dello stimolo visivo è
determinata dal suono: una sorta di ventriloquismo al contrario. Quando
suoni e immagini hanno lo stesso peso, la combinazione dei due sensi porta
ad un miglioramento della precisione percettiva, mostrando che la
combinazione tra i sensi è ottimale oltre che desiderabile.” Oltre a
spiegare un fenomeno a lungo dibattuto e affascinante come il ventriloquismo
i risultati ottenuti dai due ricercatori cominciano a chiarire uno dei
meccanismi fondamentali della percezione: come il cervello combini
l’informazione dai cinque sensi per formare una percezione unica e
accurata del mondo esterno. “Il nostro studio”, conclude Burr,
“sottolineando la raffinatezza dei nostri sistemi sensoriali, mostra come
essi capitalizzino tutta l’informazione disponibile da tutte le fonti
possibili, e lo facciano con la massima efficienza al pari di una macchina
ideale.” Per informazioni: David Burr, tel. 050/3153175, cell 348/3972198,
fax 050/3153220, dave@in.Cnr.it
A&B ABITARE & BENESSSERE 11ª
MOSTRA DI PRIMAVERA UN NUOVO LOOK E UNA NUOVA DENOMINAZIONE PER L’11ª
EDIZIONE DI MIA PRIMAVERA,
LA PIÙ GIOVANE
DELLE MOSTRE ORGANIZZATE DALL’ENTE MOSTRE DI MONZA E BRIANZA.
Milano, 3 febbraio 2004 - Abitare & Benessere è la nuova headline che
meglio intende interpretare il nuovo modo di vivere la casa del suo target
ormai stabilmente consolidato su un pubblico giovanile. Infatti il 70% dei
visitatori ha meno di 35 anni. La maggioranza di persone all’interno del
target è formata da giovani coppie che visitano i padiglioni per
“scoprire” come sarà la loro prima casa. Ma negli ultimi tre anni è
cresciuto il numero di single di entrambi i sessi che spesso deve arredare
piccoli spazi, ma proprio per questo li vuole molto personalizzati.
Trasversale al sottotarget è l’attenzione al benessere psicofisico come
momento imprescindibile della propria visione della vita, della propria
persona e della relazioni sociali. Un pubblico pronto a recepire le novità
di mercato che vuole in sintonia con i nuovi criteri di sicurezza e alla
ricerca di prodotti affidabili e con un design innovativo. Anche per questo
l’area dell’artigianato d’arte, che ha nel Premio “Humanware…..
Natural inspiration” la sua punta di diamante, ha riscosso un successo
crescente e rappresenta ormai anche per gli operatori un momento importante
di confronto con la presenza di artigianati d’arte di paesi esteri e per
la varietà di materiali e di lavorazioni presentati I Settori Dell’11ª
Mia Primavera – Mostra Dell’abitare E Benessere Arredamento – proposte
complete di arredamento in un viaggio che porta i visitatori a entrare in
locali completamente ricostruiti per vivere e non semplicemente per vedere
la propria casa. Spazio Giovani Imprenditori Artigiani - la filiera che
dalla scuola professionale porta alla bottega artigiana, dall’ideazione al
prodotto finito e soprattutto come le varie figure professionali collaborano
insieme per la realizzazione di un pezzo che ha proprio nel lavoro artigiano
il suo plus. I giovani imprenditori artigiani vogliono “rivendicare” con
questo spazio la grande tradizione e la modernità del fare artigiano.
Artigianato D’arte – proposte italiane e internazionali con al centro la
5ª edizione del Premio Internazionale Humanware….natural inspiration che
ha riscosso nelle passate edizioni un lusinghiero successo di pubblico e ha
visto crescere il numero di artigiani-artisti partecipanti. Ecoforum –
salone degli arredi e dei prodotti ecosostenibili e biocompatibili per la
casa per una migliore qualità della vita. In occasione dell’11ª Mia
Primavera viene distribuita Ecodialogando, rivista di feng shui e demotica.
Ecobenessere – prodotti, servizi, fitness, beauty farm per una visione
completa di tutto ciò che è benessere psicofisico all’insegna del tutto
naturale. Piazza Dell’ecobimbo - momenti creativi con materiali
riciclabili e incontri con i genitori per capire come creare ambienti a
misura di bambino. Design Del Senegal – una selezione di arredi e
complementi d’arredo della tradizione del paese africano reinterpretati
con un moderno design. A&b 11ª Mia Primavera – Mostra Dell’abitare
E Benessere Monza, Polo Fieristico 20 – 28 Marzo 2004 Feriali 18.00-23.00
Sabato E Festivi 10.30 –23.00 Ingresso Gratuito
METAV MÜNCHEN 2004:
L’APPUNTAMENTO CON IL MONDO DEI SISTEMI DI PRODUZIONE E AUTOMAZIONE È ORA
ANCHE A MONACO DI BAVIERA.
Milano, 3 febbraio 2004 – C’è grande attesa per la prima edizione di
Metav München 2004 (il Salone Internazionale dedicato ai processi di
produzione e di automazione) che si svolgerà dal 27 al 30 aprile 2004
presso il Centro Fieristico di Monaco di Baviera. La manifestazione è
organizzata dalla Vdw (l’Associazione Nazionale Tedesca di Produttori di
Macchine Utensili), in collaborazione con
la Messe München
Gmbh (l’Ente fieristico di Monaco di Baviera). Per la prima volta a
partire da quest’anno, infatti, il Metav avrà luogo (negli anni pari,
ogni due anni), anche presso il Centro Fieristico di Monaco di Baviera,
mentre Metav Düsseldorf (in programma dal 15 al 19 giugno 2004) continuerà
a svolgersi sempre con cadenza biennale (negli anni pari). Metav München
2004 ha
l’obiettivo di completare l’offerta fieristica tedesca nel settore delle
macchine utensili e dell’automazione. Il Centro Fieristico di Monaco di
Baviera è stata ritenuta, infatti, la sede più adatta per riproporre il
Salone Metav in modo da avvicinarsi al cuore pulsante dei produttori che
hanno sede nella Germania meridionale e nel Sud Europa. Dopo il grande
successo conseguito dall’edizione di Düsseldorf, l’associazione tedesca
Vdw ha deciso di creare una sinergia fieristica attraverso un ponte ideale
tra Monaco di Baviera e Düsseldorf.
La Vdw
ha così scommesso su quella che è stata chiamata la “Metav Union
2004”
, al fine di sfruttare al meglio il potenziale del mercato tedesco, al primo
posto nel mondo per quanto riguarda la produzione di macchine utensili, e di
rispondere alle esigenze degli espositori. <<Attraverso il Metav München
– afferma Fred Steiner, Responsabile Fiere e Esposizioni della Vdw –
desideriamo offrire anche ai visitatori del Sud-est europeo la possibilità
di raggiungere più facilmente una delle più importanti piattaforme
informative sulla trasformazione dei metalli e sulle macchine utensili e
centri di lavoro. Il Centro fieristico di Monaco di Baviera offre le
condizioni ottimali per lo svolgimento di eventi fieristici di richiamo
internazionale come il Salone Metav. Per l’edizione 2004, pensiamo di
occupare una superficie espositiva netta oscillante tra i 20 mila e i 25
mila metri quadrati >>. Per questa prima edizione di Metav München
sono attesi, infatti, presso il Centro Fieristico di Monaco di Baviera,
oltre 400 espositori provenienti da 14 Paesi, tra i quali quelli che vantano
il maggior numero di aziende, sono
la Germania
(362 espositori),
la Svizzera
(16), l’Italia (9), l’Austria (8) e
la Spagna
(3). Presso il Centro fieristico di Monaco di Baviera, (su una superficie
espositiva complessiva di 18 mila metri quadrati, suddivisa su 4 padiglioni)
verranno presentate tutte le novità relative alla lavorazione e
trasformazione dei metalli. Più di un terzo della superficie espositiva sarà
dedicato al comparto delle fresatrici, mentre gli strumenti di precisione e
i dispositivi di serraglio occuperanno circa il 18%. Al comparto dei torni
verrà destinato circa il 10% dell’estensione complessiva. Gli espositori
italiani che presenteranno i loro prodotti durante Metav München 2004 sono:
Bermec di Vernate (Milano), Gildemeister Italiana di Brembate di Sopra
(Bergamo), Graziano di Tortona (Alessandria), Isap di Volpino (Torino),
Officine Monzesi di Muggiò (Milano), Passaporti di Badia a Settimo
(Firenze), Sachman S.p.a. Di Reggio Emilia, Vebro di Andezeno (Torino) e
Pama S.p.a di Torino. Metav München 2004 sarà caratterizzato da un
interessante programma di eventi collaterali. Il Forum dei trend e delle
innovazioni nelle tecniche di deformazione, che si svolgerà all’insegna
dello slogan “la via più breve verso il prodotto innovativo”, offrirà,
infatti, un compendio di informazioni sulle attività di ricerca più
attuali realizzate nell’ambito della tecnica di deformazione. Tra i
promotori di questo importante evento scientifico, ha dato un notevole
contributo l’Istituto di Analisi della Lavorazione del Metallo (Utg),
appartenente all’Università di Tecnologia di Monaco di Baviera. Il Forum
sarà caratterizzato, inoltre, dalla partecipazione di quindici tra i più
rinomati istituti di tecnologia di deformazione del metallo, che
presenteranno gli ultimi progetti e lo sviluppo del mercato conseguito
grazie alla cooperazione tra ricerca e industria. Tutti questi progetti sono
stati elaborati in collaborazione con i partner dell’industria. I
visitatori di Metav München 2004 potranno, così, ricevere informazioni
relative alle nuove soluzioni adottate per processi produttivi
caratterizzati dalla tecnica di deformazione. Parallelamente alla mostra
espositiva, i visitatori del Metav München 2004 potranno conoscere anche
tutte le novità sui trend di sviluppo dei componenti delle macchine
utensili. Il 27 aprile 2004 si terrà, infatti, (presso
la Sala A
61/62 del Padiglione A6) un interessante convegno dal titolo “Componenti
chiave per le macchine di produzione del futuro”, durante il quale
verranno presentati i risultati di un programma omonimo del Ministero per
la Ricerca Federale.
Gli esperti dell’industria e della ricerca hanno identificato i componenti
e le categorie merceologiche che influiscono in modo particolare sulla
produttività degli impianti di produzione. Sono quindi giunti alla
conclusione che questi componenti possono essere impiegati in molti impianti
di produzione grazie alle loro caratteristiche, oppure sono i loro stessi
principi di effetto ad essere impiegabili in molte macchine e impianti. Ma,
le moderne macchine utensili non devono solo lavorare in modo efficiente e
redditizio: è anche necessario che garantiscano la sicurezza,
salvaguardando la salute. Questo sarà il tema su cui si focalizzerà il
Convegno intitolato “Le strategie per l’abbassamento delle emissioni
acustiche” che si terrà il 28 aprile 2004 (sempre presso
la Sala A
61/62 del padiglione A6). La sicurezza degli ambienti di lavoro è, infatti,
fortemente influenzata dal livello di sicurezza che caratterizza le
attrezzature e gli impianti di lavoro. Uno dei temi più attuali è,
inoltre, quello della riduzione delle emissioni acustiche che può essere
messa a punto attraverso l’utilizzo di attrezzature avanzate e processi di
produzione che migliorino la qualità sia dell’ambiente di lavoro che dei
prodotti. Il settore delle macchine utensili, della robotica e
dell’automazione costituisce uno dei principali comparti economici
dell’industria manifatturiera italiana, che occupa attualmente il terzo
posto con l’11,6% dopo Germania (20,8%) e Giappone (19,3%) nella
graduatoria mondiale per la produzione di macchine utensili. L’italia,
inoltre, rappresenta il 7% delle importazioni tedesche. Per quanto riguarda
il consumo mondiale di macchine utensili, al primo posto si trova
la Cina
(20,6%), seguita dalla Germania (12,1%), dagli Usa (10,8%). L’italia,
invece, si colloca al quarto posto nel consumo mondiale con una quota di
mercato pari al 9,1%. Secondo i dati del pre-consuntivo Ucimu, nel 2003 i
costruttori italiani di macchine utensili hanno mantenuto intatta una forte
capacità competitiva sul mercato internazionale. Nonostante l’indice
complessivo degli ordini abbia registrato, infatti, un calo pari all’11,9%
e la produzione sia diminuita del 7,5%, per un valore pari a 4.050 milioni
di Euro, va registrato che gli ordinativi raccolti sul mercato estero,
invece, sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto all’anno
precedente, facendo registrare un calo pari al –0,2%. Per quanto riguarda
le previsioni sul 2004, appare certo che sarà un anno di transizione per il
mercato italiano delle macchine utensili. Secondo le stime Ucimu, la
produzione dovrebbe registrare un leggero aumento pari allo 0,5%, mentre il
valore della domanda proveniente dal mercato domestico dovrebbe subire un
calo pari al 2,7%. A risentire della nuova contrazione del consumo italiano
saranno soprattutto le consegne sul mercato interno (-1,6%) e le
importazioni (-5,2%). Metav München 2004 è la migliore risposta al non
positivo momento congiunturale del comparto mondiale delle macchine
utensili. Per ridare vitalità al mercato, infatti, è fondamentale la
partecipazione a eventi fieristici di questa portata. Per quanto riguarda
l’Italia, sarà interessante visitare gli stand di quelli che sono i
migliori clienti per i produttori italiani: l’industria automobilistica,
quella della subfornitura e i produttori di macchinari tedeschi. Se si
considera che più della metà del fatturato mondiale di questi comparti
viene generato nel sud della Germania la presenza al Metav München 2004 è
ancora più motivata. Per i produttori italiani di macchine utensili,
quindi, è quasi un “obbligo” presentare i propri prodotti durante Metav
München
2004, in
quello che per loro è il mercato estero più rilevante. Infolink: www.Messe-muenchen.de
ALSTOM TRANSPORT IN PRIMO PIANO A
EUROPOLIS
Milano, 3 febbraio 2004 – Dare una risposta economica, efficiente ed
eco-sostenibile alle esigenze di trasporto della collettività è la grande
sfida intrapresa da Europolis 2004 – I Saloni delle Tecnologie per Vivere
la Città
- la cui settima edizione si svolge in fiera a Bologna dal 4 al 7 febbraio
2004. Una sfida che Alstom è pronta ad affrontare con il proprio settore
trasporti, appena riorganizzato a livello mondiale. Il Settore Transport di
Alstom è fra i principali fornitori mondiali di materiale rotabile,
impianti di segnalamento, servizi e sistemi ferroviari completi chiavi in
mano. Alstom Transport in Italia, guidata da Emilio Gallocchio, che oltre
alla carica di Country President di Alstom Italia ricopre anche il ruolo di
Amministratore delegato di Alstom Ferroviaria, impiega oltre 2.600 persone
in 8 siti produttivi ed ha un fatturato di circa 550 milioni di euro. Le
sedi Alstom Transport in Italia progettano, realizzano ed installano treni,
metropolitane, tram, sistemi ed impianti per il segnalamento e le
telecomunicazioni ferroviarie, linee di contatto e sottostazioni elettriche,
progetti chiavi in mano per metropolitane e tramvie. Alstom Transport è
presente ad Europolis con uno spazio espositivo
120 m2
, situato nel padiglione 28 – numero B7-a6. Allo stand sarà possibile
conoscere nel dettaglio un’offerta che vede Alstom protagonista a livello
internazionale nel settore delle metropolitane, con referenze eccellenti in
Europa, negli Stati Uniti e in Estremo Oriente, dove Alstom ha realizzato la
più lunga metropolitana driverless al mondo, a Singapore. “Lo sviluppo
dei servizi di trasporto pubblico in Italia e la crescente domanda di
sistemi di trasporto urbano su rotaia, anche in risposta alla crescente
congestione del traffico e all’inquinamento atmosferico dovuto alla
mobilità, fanno del mercato nazionale un’arena particolarmente dinamica,
che ci vedrà impegnati su molti fronti – afferma Emilio Gallocchio -. In
particolare per quello che riguarda il settore dei tram e dei sistemi di
segnalamento e sul nascente fronte dei sistemi di trasporto basati su
metropolitana driverless”. Alstom illustrerà la propria offerta globale
in tema di trasporti urbani anche nell’ambito del Forum Mobilità e
Territorio, all’interno della sessione tecnica “Il viaggio nella qualità”
(giovedì 5 febbraio - Sala Sinfonia Pad. 36) con un intervento dal titolo
emblematico: “Un sistema moderno per le linee metropolitane del futuro:
flessibilità del sistema di trasporto, costi comparati alla qualità del
servizio, qualità, comfort e sistemi innovativi di comunicazione
all’utenza”. I punti cardine del sistema Alstom Transport al sevizio
della mobilità urbana sono: - Flessibilità nel sistema di comando e
controllo in sicurezza dei treni, ovvero sistemi semi automatici, sistemi
automatici, treni che possono viaggiare su ferro o su gomma; - Elevati
standard qualitativi nel servizio, ovvero sistemi di videosorveglianza,
sistemi di informazione al pubblico, sistemi di intrattenimento, sistemi di
diagnostica avanzata; - Comfort, ovvero attenzione all’ergonomia degli
interni, al sistema di condizionamento, all’intercomunicabilità tra le
carrozze e all’intrattenimento ai passeggeri.
MILANO PORTA A NEW YORK LE SUE
ECCELLENZE: ARTE, CULTURA, MODA E DESIGN
Milano, 3 febbraio 2004 - Bozzetti: “Una missione importante per
rafforzare i rapporti economici tra le due città nonostante lo strapotere
dell’euro” L’assessore a Moda, Turismo, Eventi del Comune di Milano,
Giovanni Bozzetti, farà parte della delegazione che si recherà a New York
il 3 febbraio 2004. Due appuntamenti in particolare sono molto attesi
Oltreoceano e seguiti dalla stampa italiana e straniera e da operatori del
turismo e della moda americani. Il 4 febbraio alle 8.30 si terrà al Saint
Ambroeus di New York un convegno dal titolo “Milano, centro europeo per
l’Arte,
la Cultura
e il Design. Un’offerta turistica tra memoria e futuro”. Parteciperanno
al meeting oltre a Giovanni Bozzetti, il Console generale Antonio Bandini,
il direttore dell’Istituto di Cultura Claudio Angelini, rappresentanti
dell’Apt locale e dell’Enit, tour operator americani e italiani e
dirigenti dell’Alitalia, della Delta Airlines e dell’United Airlines per
mettere a punto un accordo che preveda agevolazioni tariffarie per gli
spostamenti sempre più frequenti tra le due città, Milano e New York.
All’incontro prenderanno parte corrispondenti italiani e giornalisti
americani di turismo e viaggi. “Quale migliore occasione –spiega
Giovanni Bozzetti- per promuovere la nostra città Oltreoceano anche dal
punto di vista turistico. Un turismo, quello di Milano, molto particolare e
incentrato sul gusto della riscoperta.
La Milano
segreta, con i suoi cortili, le sue palazzine stile Liberty, le sue chiese,
i Navigli, i musei e poi ancora il Teatro alla Scala, il Duomo, il Castello,
attende i suoi scopritori, i suoi particolari ed esigenti turisti, le cui
aspettative non vengono disattese. Milano ha molte eccellenze: la moda, il
design, la musica, l’editoria, l’economia, la tecnologia, la ricerca
scientifica. E’ la città che più di ogni altra è viva, pulsante e
rappresenta una sintesi tra la memoria e il futuro con tracce di eredità
del passato a stretto contatto con nuove realizzazioni. Il fascino di Milano
è rappresentato anche da queste due anime della città che si incontrano e
si intrecciano continuamente in armonia. Milano è considerata dai turisti
come la città più internazionale, più aperta e anticipatrice delle nuove
tendenze. In un momento particolarmente difficile di congiuntura economica
mondiale, il turismo può contribuire a rilanciare i consumi”. Il 5
febbraio alle ore 13 presso Banca Intesa si terrà il convegno “Milano
capitale italiana della Moda. Nuovi scenari d’interscambio tra Italia e
Stati Uniti nell’attuale panorama economico mondiale”. Parteciperanno
all’incontro l’assessore Giovanni Bozzetti, l’ambasciatore Sergio
Vento, lo stilista Roberto Cavalli, rappresentanti della Camera di Commercio
italiana a New York, Roberto Luongo e Rossana Circolo dell’Istituto
Commercio con l’Estero, imprenditori del settore moda, rappresentanti dei
marchi protagonisti della moda a New York, venditori, manager, opinion
leader, importanti buyers tra cui Bergdorf Goodman e Barney’s e
giornalisti della testate di moda più importanti. Saranno presenti anche
Raffaella Curiel e Luca Missoni. “Questo incontro –spiega Giovanni
Bozzetti- è molto importante per la città di Milano e per il settore moda,
motore propulsivo di tutta l’economia italiana. Milano deve molto alla
moda. Per merito dei tanti operatori che hanno scelto di vivere e lavorare
nella nostra città la metropoli è diventata una delle capitali del fashion
system internazionale. Dietro ai simboli e alle manifestazioni vi è il
“made in Italy”, un complesso sistema industriale in cui s’intrecciano
innumerevoli figure professionali capaci di miscelare creatività,
innovazione, sensibilità artistica, spirito aziendale. La missione a New
York riveste una grandissima rilevanza in un momento di congiuntura
economica internazionale come questo che vede, tra l’altro, un euro molto
forte rispetto al dollaro e quindi genera qualche inconveniente alle
esportazioni verso uno dei mercati di sbocco più importanti del settore
abbigliamento italiano. Dopo la tragedia dell’11 settembre che ha
sconvolto non solo psicologicamente ma anche economicamente tutto il mondo,
questo incontro a New York può servire per rafforzare i già privilegiati
rapporti tra le nostre due città e tra le nostre due Nazioni”.
L’assessore sarà anche impegnato in altri incontri molto importanti per
la nostra città: nella sua agenda newyorkese Bozzetti ha inserito una
riunione con una società di marketing internazionale che si è occupata
della promozione turistica della città di New York, un incontro con Valerie
Steel, della prestigiosa scuola di moda F.i.t. (Fashion Institute of
Technology) per studiare una collaborazione nella prossima edizione
dell’evento “Milano studia la moda” dedicato alle scuole di moda e un
appuntamento con Fern Mellis, direttore esecutivo di “7th on Sixth”
organizzatore della Fashion Week di New York.
DAL 10 AL 20 FEBBRAIO,
PRESSO
LA FONDAZIONE MUDIMA
DI MILANO, "JUXTAPOSITIONS" UNA MOSTRA DI FOTOGRAFIE ORIGINALE E
ALLUSIVA
Milano, 3 febbraio 2004 - Christopher Broadbent ama definirsi un
illustratore di idee e dal suo incontro con Ray & Berndtson, società di
headhunting specializzata nella ricerca di top manager, nasce l’idea di
questa mostra. "Juxtapositions", il titolo scelto, è un chiaro
riferimento al contenuto delle fotografie ma anche al tipo di lavoro svolto
da Ray & Berndtson - società di Executive Search - la cui ricerca è
sempre rivolta all’individuazione più che dell’uomo migliore, di quello
“più giusto”, manager di spicco che sappia portare valore aggiunto non
solo nel breve ma anche nel medio e lungo periodo. Dal 10 al 20 febbraio,
presso
la Fondazione Mudima
di Milano, sarà dunque possibile ammirare le Juxtapositions, di Christopher
Broadbent che, nel suo amore per lo still life, degli oggetti cerca sempre
le forme primitive, la visione ortogonale, il disegno in chiaroscuro, le
prospettive intrinseche. Tecnicamente minimalista, Chris nega che il suo sia
un vero e proprio stile personale, affermando di usare semplicemente alcuni
parametri del disegno accademico: una luce naturale per disegnare, un piano
ed un orizzonte per orientare, un punto di vista ortogonale per innalzare e
rendere degni gli oggetti. La macchina fotografica, una 5x4 di legno, viene
utilizzato in modo non invasivo, lasciando recitare gli oggetti; così da
fare sparire macchina e fotografo. Presentazione del catalogo a cura di
Philippe Daverio. Christopher Broadbent è specializzato in still life,
lavora a Milano da vent’anni dopo una preparazione cinematografica a
Parigi. I suoi lavori sono stati premiati dall’Art Director’s Club
italiano e dal Clio. Ray & Berndtson, tra le prime società al mondo
specializzate in Executive Search, opera anche nel settore del Middle
Management, nella consulenza per il Change Management e nella ricerca di
Indipendent Directors e Board Members. Fondata nel
1965 ha
47 uffici in tutto il mondo, a Milano è in Via Bandello 15. “Teste
Fini” : una società di “cacciatori di teste” E’ curioso ma per
nulla incomprensibile che una società di cacciatori di teste abbia puntato
su Chris Broadbent per farne il loro creatore estetico, anzi per chiedergli
d’essere l’inventore dell’assetto visivo della loro comunicazione.
Dare forma fisica al contenuto ideologico proposto da altri, questa è la
pratica dell’artista dal Rinascimento in avanti, interrotta solamente
negli anni in cui reputava di dovere svolgere una funzione puramente
romantica. E in questo senso l’erede della metodologia dei Caracci o di
Guido Reni è senza dubbio il fotografo pubblicitario: lega anche lui
l’asino dove vuole il padrone. Ma fin qui la nostra curiosità si trova
poco sollecitata. L’attenzione viene suscitata dalla comunanza di ambiguità
fra il lavoro del cacciatore di testa e quello di Broadbent. Quelli della
Ray & Berndtson si occupano di teste fini ad alto grado di responsabilità,
si occupano cioè di coloro che nella retorica internazionale degli affari
odierni vengono chiamati top management, e se ne occupano in modo
particolarmente attento, quasi maniacale, non soltanto nel momento del
collocamento ma pure nella successiva carriera, a tal punto che finiscono
alcune volte per essere loro stessi cacciati, diventando soggetti delle loro
proprie attenzioni. Non sono teorici astratti dal tessuto delle aziende,
provengono dalla gestione e nella gestione spesso tornano. Una questione di
sofisticati equilibri, di mondi in costante compenetrazione. Broadbent è
parimenti equilibrista. E’ fotografo per la pubblicità e con notevole
successo di carriera, ma le sue fotografie sopravvivono benissimo senza le
scritte pubblicitarie, vivono una esistenza parallela dove sono oggetti
materiali in se. Anzi, una volta tornati nella realtà del visivo operante
sembra che con la promozione pubblicitaria non abbiano mai avuto a che fare.
Poi basta vedere ricomparire le scritte e il significato prende un’altra
strada, immediatamente comprensibile. Due mondi diversi per chi guarda, che
sono invece lo stesso percorso creativo della mente per l’autore.
Questione anche qui di equilibri. Maturi equilibri fotografici. La
fotografia che sembrava già matura negli anni ottocenteschi ormai lontani
di Nadar, e che si convinse di essere maturissima negli anni trenta del
secolo appena concluso, quando per alcuni come Ansel Adams s’era fatto
linguaggio tecnico ineccepibile e teorizzabile mentre per altri, dai
futuristi a Man Ray, si faceva pratica dell’arte, la fotografia che
rimaneva per altri ancora la migliore alternativa alla narrazione anche se
si trovava costretta nel grande equivoco dell’unico fatto che nella realtà
fenomenologia non è mai esistito, l’istantanea, ebbene la fotografia sta
forse oggi affrontando un suo percorso di reale maturazione. Nadar a Parigi
era così convinto d’essere artista da ospitare nel suo studio le prime
mostre degli impressionisti. Giacomelli mezzo secolo dopo a Senigaglia lo
era così poco da continuare per tutta la vita a fare il tipografo stampando
nella modestia correttissimi biglietti da visita mentre nel retrobottega
sviluppava nelle sue domestiche vaschette alcune delle più belle immagini
della sua epoca. Robert Capa era intimamente convinto d’appartenere alla
categoria dei giornalisti, poiché era reporter, e per lui la macchina
fotografica era sostanzialmente uno strumento pari a ciò che la macchina
per scrivere Remington era sotto le dita da cacciatore di Hemingway. In
realtà è da pochissimo che la fotografia è diventata arte nel senso
mercantile e quindi filosofico del termine: da quanto nelle aste
internazionali il martello del banditore l’ha sancita tale per poterne
sancire i prezzi per la prima volta alti e quindi commoventi, da quando è
apparsa la traduzione del termina francese vintage (da pronunciare con
accento francese perché nato per le annate dei vini) nel termine
anglosassone vintage (da pronunciare oggi in inglese perché viene applicato
alle tirature primigenie delle fotografie, quelle rare dove la carta ai sali
d’argento da il sapore dell’insostituibile). La società attuale
considera, secondo l’autorevole parere del londinese Charles Saatchi, che
sia il mercato a determinare l’arte. Ed è un altro inglese, Chris
Broadbent, che s’adopera con la prassi quotidiana, a smontare il teorema.
Perché Broadbent stampa le sue foto anche con la stampante a getto del più
normale dei computer, ovviamente sceglie come un artigiano d’una volta gli
inchiostri e le carte, ma poi proprio come Piranesi o Rembrandt non ne
limita le tirature, vende l’oggetto e poi si vedrà. Tanto il lavoro è
anche quello della pubblicità che finisce sui giornali a centinaia di
migliaia di copie e non per questo si sfibra. E poi sarà l’arte un giorno
a determinare il mercato. Questa rara libertà mentale consente
un’altrettanto rara libertà di creazione, un percorso dove la fotografia
mente pochissimo perché rappresenta una realtà statica quanto lo è quella
della luce, fenomenologicamente oggettiva quanto lo è il sistema ottico, a
pellicola o digitale, non importa. Broadbent fotografa esclusivamente nature
morte. Sicchè il suo è creare, non documentare, non narrare. E’
curiosamente un creare che segue la metodologia di Giorgio Moranti, per il
quale l’opera non iniziava dal dipingere, gesto puro alla giapponese, ma
dal comporre gli oggetti semplici che accompagnarono l’intera sua
esistenza, dal piazzarli nella luce o nelle ombre per calibrarne la
metafisica tensione. Così lavora Christopher Broadbent, prima di tutto
componendo, applicandosi manualmente a dipingere enormi teloni privi di
pretesa artistica che andranno ad evaporare negli sfondi delle sue
composizioni, applicandosi a raccogliere come Daniel Spoerri gli oggetti
inattesi che entrano in dialoghi altrettanto inattesi, scattando con scarso
rispetto per la meccanica delle macchine, facendo stampare o stampando. Ed
è proprio la complessità del percorso a dare al suo fare quel senso di
tecnè che già per Aristotele era la base dell’arte, così come lo era
per i pittori vissuti prima dell’invenzione del tubetto. Che sia la
diavoleria fotografica a coagulare l’esperimento in una opera
dall’aspetto stabile è quasi un accidente. Sempre per continuare a citare
Aristotele, va ricordato che per il vecchio greco la questione delle tecnè
non era sufficiente senza che l’opera venisse pervasa dal fiato della
poesis: qui la poesis si riconduce al colloquio fra un tocco di legno e un
attrezzo di ferro che lo guarda come per penetrarlo. Hanno fatto un buon
lavoro i cacciatori di “teste fini” della Ray & Berndtson!
IL MONDO FLUTTUANTE
UKIYOE, SOGNANTE STILE GIAPPONESE, IN UNA GRANDE MOSTRA A PALAZZO REALE DI
MILANO CON CATALOGO ELECTA
Milano, 3 febbraio 2004 - A Palazzo Reale dal 7 febbraio al 30 maggio 2004
si svolgerà un a importante mostra dedicata all’arte giapponese, un nuovo
angolo del misterioso Sol Levante raccontato dalle immagini del mondo
fluttuante. Dopo il grande successo nel 1999 della mostra dedicata a Hokusai,
un nuovo importante evento espositivo. Curato da Gian Carlo Calza con
l’apporto di un comitato scientifico che comprende i maggiori conoscitori
ed esperti d’arte giapponese, la mostra ripercorrerà in sei diverse
sezioni tematiche le immagini e le rappresentazioni del mondo fluttuante,
ukiyo. Più di 500 opere, esposte in due tempi a causa della delicatezza e
della fragilità dei materiali e dei supporti, tra dipinti, libri
illustrati, stampe provenienti dalle principali collezioni pubbliche europee
e mondiali, che illustreranno la trasformazione, tra il Xvii e la metà del
Xix secolo, della società e della cultura giapponese che si formò intorno
alla città di Edo, divenuta poi Tokyo. Promossa dal Comune di Milano, dalla
Provincia di Milano e dalla Regione Lombardia e, prodotta da Arthemisia con
il coordinamento scientifico dell’International Hokusai Research Centre e
accompagnata da catalogo Electa, la mostra Ukiyoe. Il mondo fluttuante non
illustrerà solo un uno stile artistico o un periodo storico ma definirà
attraverso le sue immagini quella profonda trasformazione culturale che la
società giapponese interpretò dalla crisi dell’aristocrazia feudale e i
nuovi stimoli portati dalle nuove classi borghesi. Di derivazione buddhista,
il termine ukiyo indicava un senso di fugacità provocato
dall’attaccamento ai beni terreni e quotidiani a cui il saggio doveva e
voleva rifuggire, un significato completamente trasformato poi nel Seicento
per valorizzare e desiderare proprio quei piaceri effimeri e fuggevoli, in
poche parole “fluttuanti”, in cui la nuova società amava perdersi e
rinnovarsi. Le feste, la moda, il mondo dello spettacolo, dell’amore
mercenario, la passione clandestina si sviluppavano ruotando intorno al
teatro popolare kabuki e alle “città senza notte”. Sono i quartieri di
piacere come il famoso Yoshiwara, dove le grandi cortigiane creavano nuovi
gesti e comportamenti e un’eleganza vistosa e opulenta, basata
sull’intrattenimento, sull’essere alla moda, sull’attrarre e
respingere al tempo stesso. Queste case di piacere oltre a essere ritrovo di
gaudenti in cerca di divertimenti e amori fugaci, erano veri e propri
salotti dove si incontravano ricchi mercanti, attori, letterati, artisti,
editori e aristocratici che in segreto cercavano di liberarsi da quel rigore
formale che l’esistenza quotidiana imponeva loro. Fluttuare, fluttuare e
perdersi nel piacere, allontanare la malinconia della realtà e del dolore.
Un credo testimoniato dalla ricchezza di immagini (ukiyoe, immagini del
mondo fluttuante) realizzate dai tanti artisti, grandi pittori, grafici e
incisori che hanno descritto e raccontato con le loro opere questa nuova
visione estetica sopravvissuta per oltre due secoli. E ancora oggi l’arte
di importanti artisti come Moronobu, Harunobu, Utamaro, Hokusai, Hiroshige,
Kuniyoshi e molti altri, coinvolgeranno il visitatore in quel mondo di
piacere e beltà e lo accompagneranno attraverso i diversi temi, il teatro,
la tradizione, la natura, il paesaggio, i piaceri della vita di città, le
beltà femminili, in un unico e trascinante mondo fluttuante che questa
mostra vuole far rivivere. Introdurrà l’esposizione un doppio paravento a
otto ante, proveniente dalla Honolulu Academy of Arts, per la prima volta
esposto in Europa, in cui sono descritti quasi tutti i più importanti temi
della cultura dell’ukiyo. La prima sezione è dedicata al Teatro, proprio
per l’importanza che ebbe nell’opera di diffusione della cultura del
mondo fluttuante. Tanti dipinti e stampe erano dedicate al nuovo e popolare
teatro kabuki, un genere più vicino ai nuovi ceti sociali, coinvolgente
perché rifletteva i sentimenti e le passioni del nuovo pubblico. Fiorirono
stampe e dipinti che raccontavano le scene teatrali, il mondo che vi ruotava
intorno ma soprattutto riscuotevano grande successo le rappresentazioni
grafiche dedicate agli attori più famosi, che dalla metà del Seicento
divennero delle vere e proprie star riconosciute e ricercate. L’arte più
diffusa era quella della cartellonistica e dei rotocalchi che raccontavano
le gesta dei nuovi eroi. La scuola degli artisti Torii acquisì proprio da
questo genere, dalla produzione dei manifesti e dei cartelloni per passare
poi alle immagini descrittive, il proprio potere e un successo indiscusso.
Il Giappone e i suoi abitanti non abbandonavano e convivevano comunque con
la propria Tradizione e gli antichi miti, gelosamente conservati, venivano
reinterpretati e adattati alle nuove esigenze culturali. Questa sezione
raccoglie i melodrammi, i romanzi, le stampe e dipinti in cui eroi della
letteratura, della religione, personaggi leggendari, poeti della tradizione
classica, mostri e spiriti dei fiumi e delle montagne, divengono i
protagonisti del mondo fluttuante. La terza sezione ha per tema il rapporto
con
la Natura
, da sempre elemento fondamentale nella cultura giapponese. Fiori e animali,
rocce e fiumi, così come le baie e le isole posseggono un’anima e una
natura divina. Gli artisti dell’ukiyo li raffiguravano come fossero esseri
viventi, soggetti degni di veri e propri ritratti e non solo descritti come
puro elemento decorativo. La natura diventa poesia ed è raccontata con
tutta la sua grazie negli album naturalistici e nei libri illustrati di
Utamaro, mentre con Hokusai i singoli elementi, dalle rocce ai fiori così
come gli animali, prendono vita rispecchiando i sentimenti e le passioni
dell’uomo. Parte della natura ma con una sua propria vita è anche il
Paesaggio. In questa sezione, non solo si trovano stampe sciolte e libri che
descrivono gli ambienti naturali che circondano una cascata o un bosco con i
suoi alberi pieni di vita e di storia, ma sono numerosissime le
rappresentazioni dei percorsi frequentati dai giapponesi, viaggiatori
instancabili. Presenti in mostra le tante produzioni artistiche che
riguardavano i luoghi e gli scorci più affascinanti del Giappone, come ad
esempio quelli lungo le due arterie principali che attraversavano il Paese (Tōkaidō
e Kisokaidō) dove si potevano apprezzare anche mondanità locali. La
città e la vita quotidiana dei suoi abitanti sono invece inserite nella
sezione Vita di città. Qui si possono ammirare i dipinti e le stampe che
raccontano le tante attività dei cittadini di Edo, mercanti, artigiani,
venditori ambulanti che rappresentano il simbolo della società in
evoluzione. Uno dei temi che maggiormente cattura l’attenzione degli
artisti dell’ukiyoe è la vita dei quartieri di piacere come Yoshiwara,
epicentro del divertimento e dello svago. Tutti i luoghi più frequentati
della città sono al centro dell’interesse degli illustratori: dalle
barche di piacere sul fiume Sumida ai ristoranti alla moda come lo Shikian;
ma anche le folle che si radunano per ammirare i fuochi di artificio sul
ponte Ryōgoku, le cortigiane in parata per la festività di capodanno o
le geisha di ritorno dal bagno pubblico. E poi ancora giochi di carte, gare
di ikebana e incontri di poesia notturni. Le scene di vita del mondo
fluttuante appartengono al puro godimento che si manifesta anche nella
contemplazione dei ciliegi in fiore in primavera o delle foglie d’acero in
autunno ed è proprio in questo ambito che si diffondono le famosissime,
benché vietate, immagini di tema erotico, le “immagini della primavera”
come la celebre “Poesia del guanciale” di Utamaro. L’ultima sezione
testimonia il grande interesse che gli artisti dedicarono alla Beltà
femminile e come si è modificata e trasformata la sua rappresentazione
estetica. Trascurata per secoli, dal Seicento all’Ottocento l’arte
figurativa giapponese interpreta attraverso i diversi artisti la bellezza
femminile, l’eleganza e la raffinatezza espressa dalle cortigiane quali
simbolo supremo del piacere. Dalla donna carnale e fortemente sensuale
descritta verso la fine del Seicento da Moronobu, alle beltà monumentali
delle scuole Kaigetsudō prima e Torii dei primi del Settecento. Dalle
donne seducenti e flessuose di Masanobu alle dee terrene ritratte da
Harunobu, dall’aria dolce e incantata. Verso la fine del Settecento e gli
inizi dell’Ottocento un nuovo canone estetico si afferma nelle opere di
Kiyonaga e soprattutto nei dipinti di Utamaro, uno tra i più grandi se non
il più grande artista dell’Asia della bellezza femminile, a cui la mostra
dedica una sezione a parte. La figura femminile riacquista con questi
artisti una sua presenza materiale e fisica che si evidenzia con la
riscoperta del corpo e una più attenta partecipazione alla vita terrena.
Non più una dea eterea ma una bellezza reale, superiore e spiritualizzante.
Con i suoi grandi busti e le figure slanciate e seducenti, la pittura e la
grafica di Utamaro si distingue per la straordinaria qualità e raffinatezza
grafica e pittorica nonché per una costante profonda ricerca sulla
psicologia femminile e sui misteriosi piaceri che soggiogavano e
trascinavano l’uomo nuovo di Edo, precursore del giapponese di oggi.
A TEATRO :"NORD
& SUD" DI GIANFRANCO JANNUZZO E RENZINO BARBERA
Milano, 3 febbraio 2004 - Fino al 29 febbraio è in scena al Teatro Manzoni
di Milano "Nord & Sud" di Gianfranco Jannuzzo e Renzino
Barbera, con Gianfranco Jannuzzo, scene di Leonardo Conte, musiche di
Daniele Cestana, costumi di Silvia Morucci, per la regia di Pino Quartullo.
E' uno spettacolo al quale Jannuzzo lavora da anni, aggiungendo, cambiando,
modificando di tanto in tanto i "pezzi" che lo compongono. In
quest'ultima edizione accanto a testi già rodati, tra cui quelli di Renzino
Barbera, sono stati inserito brani inediti e un omaggio a due autori: Italo
Terzoli ed Enrico Vaime. E' racconta
la Sicilia
come l'ha vissuta Jannuzzo; una Sicilia allegra e amara, spensierata e
triste, meravigliosa e spietata, solare e introversa, indolente e attiva.
Isola, forse, ma sicuramente Ponte per mille culture. Sono raccontati i
Siciliani: curiosi, indifferenti, generosi, leali, fatalisti, pigri,
ospitali, rassegnati, intelligenti e vitali. Ne sono raccontate le
contraddizioni.
La Sicilia
ricca, fertile e ubertosa di Federico Ii "Stupor Mundi" e
la Sicilia
umiliata, ferita e vilipesa delle stragi e dei caduti "Horro
Mundi". Ma è raccontata anche
la Milano
di Jannuzzo,
la Milano
che ha imparato ad amare grazie all'amore che per essa nutriva un illustre
figlio della terra Lombarda: Gino Bramieri, per sei anni compagno di lavoro
e maestro di Jannuzzo. E per "par condicio" Jannuzzo racconta i
Milanesi: curiosi, indifferenti, generosi, leali, fatalisti, pigri,
ospitali, rassegnati, intelligenti e vitali. Insomma, il suo
"Nord" e il nostro "Sud". Infolink: www.Teatromanzoni.it
“ARLECCHINO” AL
TEATRO GRASSI: LO SPETTACOLO SIMBOLO TORNA IN SCENA FINO AL 22 FEBBRAIO
Milano, 3 febbraio 2004 - Prosegue con una sosta milanese fino al 22
febbraio 2004 il lungo viaggio intrapreso anche quest’anno dallo
spettacolo-simbolo del Piccolo Teatro di Milano Arlecchino servitore di due
padroni-di Carlo Goldoni, storica regia firmata da Giorgio Strehler nel
1947, oggi messa in scena da Ferruccio Soleri con la collaborazione di
Stefano De Luca e una rinnovata veste scenica firmata da Ezio Frigerio. Lo
spettacolo è in scena al Teatro Grassi, dopo un itinerario internazionale
prestigioso che lo ha visto in scena al Teatro dell’Ermitage di San
Pietroburgo (per la prima volta aperto alla prosa), per poi inaugurare la
stagione del Teatro Nazionale “Nemezi Shinaz” di Budapest: In Belgio ha
rappresentato l’Italia alla manifestazione “Europalia –Italia”,
indetta in occasione della Presidenza Italiana dell’Unione Europea, mentre
a Parigi ha trionfato nell’ambito del Festival Les italiens, e infine ha
inaugurato l’Anno della Cultura Italiana in Egitto a Il Cairo. Vera e
propria sfida alla natura eminentemente effimera del teatro, Arlecchino
continua a trasferire la sua carica di vitalità ed energia alle platee di
tutto il mondo: lungi dal trasformarsi in uno spettacolo - museo, conferma
invece la sua natura di “memoria in azione” e le caratteristiche di
spettacolo che si fa teatro per trascinare - come diceva Strehler - “lo
spettatore nell’Empireo del grande teatro comico, inno gioioso di
liberazione”. Il fatto che, in più di cinquant’anni, il ruolo di
Arlecchino sia stato interpretato solo da due attori, Marcello Moretti e
Ferruccio Soleri, che ne raccolse l’eredità nel 1963, accresce il suo
carattere di eccezionalità e di “arte della memoria”. Ormai, Ferruccio
Soleri è l’unico della compagnia ad aver lavorato per tutta la vita con
Strehler, colui che - come ha affermato la studiosa francese Myriam Tanant -
è “diventato Arlecchino” come si abbraccia una vocazione. In questo
senso, Soleri può essere vissuto come un “tramite”, come il vettore in
grado di trasmettere i segreti del grande regista. Il suo corpo, che ha
imparato ad esprimere quei sentimenti che il viso, mascherato, non è in
grado di tradurre, incarna la memoria del lavoro compiuto. Ed è per questo,
inoltre, che lo spettacolo può continuare a vivere anche dopo la morte di
Strehler. Tuttavia, lo spettacolo che possiamo vedere oggi, preso in carico
dallo stesso Soleri e da Ezio Frigerio - scenografo di numerosi spettacoli
di Strehler e, dal 1956, di Arlecchino – non si pone come un’evocazione
nostalgica del lavoro del maestro. Al contrario, scegliendo di ispirarsi
all’edizione del 1956, e non a quella del 1987 – detta
“dell’Addio”, somma melanconica di tutta una vita di lavoro – Soleri
e Frigerio restituiscono ad Arlecchino la giovinezza e la gioia dei suoi
inizi. Quale omaggio migliore si poteva pensare per Giorgio Strehler e per
la vivente poesia di Arlecchino? Dopo la presenza milanese, Arlecchino
prosegue il suo viaggio in 11 città italiane, tra cui Roma, dove sarà al
Teatro Valle dal 30 marzo all’8 aprile. Per informazioni e prenotazioni:
tel. 02 72 333 222 www.Piccoloteatro.org
DA LUNEDI’ 2 FEBBRAIO
AL TEATRO STREHLER, LE BACCANTI DI EURIPIDE REGIA DI LUCA RONCONI
Milano, 3 febbraio 2004 - Lunedì 2 febbraio, alle ore 20.30, al Teatro
Strehler, Le Baccanti di Euripide (traduzione Maria Grazia Ciani), atteso
riallestimento della regia firmata da Luca Ronconi nell’estate 2002 per il
Teatro Greco di Siracusa. Il secondo atto del viaggio di Ronconi
nell’universo di relazioni fra umano e divino intrapreso con Prometeo
incatenato di Eschilo – rivisto in scena allo Strehler la scorsa stagione
- ci porta a Tebe, nel cuore di una storia di morte e follia, di fede e
laicismo. «Il teatro greco è come un magnete che attira e ha attirato, un
grande numero di reinterpretazioni e di riesami. La prova della sua
rappresentabilità è che di fatto si rappresenta. E a mio parere sempre più
si rappresenterà», così il regista. Le Baccanti, una delle opere più
suggestive e misteriose del mondo antico, è densamente innervata di temi la
cui eco è vivissima nella drammaturgia contemporanea: il dissolvimento
delle strutture sociali, il declino dell’antico modello della polis, il
problema, irrisolto, della condizione femminile, la questione dello
straniero, sono alcuni dei molteplici spunti su cui Euripide invitava i
contemporanei a riflettere. Ma Le Baccanti è soprattutto la cronaca dello
scontro tra due mondi tragicamente incompatibili: l’uomo, che rifiuta di
credere in una divinità e di abbandonarsi a un rituale che reputa assurdo,
e la divinità, terribile nel suo pretendere totale obbedienza. «È troppo
tardi: dovevate riconoscermi quand’era il giusto momento». Così dirà
Dioniso ai superstiti della stirpe tebana, dopo che la baccante Agave, in
preda al furore dionisiaco, avrà fatto a pezzi il proprio figlio, Penteo.
«Le Baccanti - ribadisce Ronconi - è il testo in cui si mettono in scena i
pericoli dell’incontro tra l’umano e il divino e la distruttività che
l’incontro con il sacro può avere sugli uomini, se non mediato dal rito».
Inoltre, nella programmazione milanese, la diversa frammentazione della
“trilogia” ricomposta da Ronconi per Siracusa (Prometeo incatenato, Le
Baccanti e Le Rane), fa reagire in modo più evidente il fluire dei temi nel
dittico formato dalla successione Baccanti, appunto, e Rane. Accanto a
Massimo Popolizio, impegnato, nel ruolo di Dioniso, a restituire la
terribile ambivalenza del dio, tra furia distruttrice e fascino pericoloso e
seduttivo, Antonio Zanoletti (Tiresia), Werner Bentivegna (Cadmo), Giovanni
Crippa (Penteo), Riccardo Bini (Una guardia), Luciano Roman (Primo
messaggero), Emanuele Vezzoli (Secondo messaggero) e Delia Boccardo nel
ruolo di Agave (nella scorsa edizione interpretato da Galatea Ranzi).
Inoltre (in ordine alfabetico), le corifee Franca Penone e Alvia Reale, il
coro delle Baccanti composto da Antonietta Carbonetti, Elisabetta Femiano,
Tea Sammarti, Mariangeles Torres, da 6 attrici dell' Ecole Nationale Supérieure
des Arts et Techniques du Theatre – Lyon, da 8 attrici dell' Escuela
Superior de Arte Dramatico – Barcelona, con la collaborazione di "Elsinor"
– Barcelona e degli allievi e allieve del Corso Tofano della Scuola del
Piccolo Teatro di Milano. I Tebani sono Domenico Bravo, Francesco Colella,
Pasquale Di Filippo, Raffaele Esposito, Stefano Moretti, Michele Nani,
Simone Toni. Le scene sono di Margherita Palli, i costumi di Gianluca Sbicca
e Simone Valsecchi, i movimenti mimici di Marise Flach. Le luci sono a cura
di Gerardo Modica e le musiche a cura di Paolo Terni. Lo spettacolo è una
produzione del Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, in
collaborazione con Inda, Istituto Nazionale del Dramma Antico, e rimane in
scena al Teatro Strehler, fino al 28 febbraio 2004. Per informazioni e
prenotazioni: tel. 02 72 333 222 www.Piccoloteatro.org
LO SPETTATORE TRA
LINGUAGGIO TEATRALE E TELEVISIVO: UN INCONTRO DIBATTITO AL TEATRO STREHLER
IL 12 FEBBRAIO
Milano, 3 febbraio 2004 - Nell'ambito delle attività promosse
dall’Associazione degli Amici del Piccolo Teatro, giovedì 12 febbraio
2004, alle ore 17.30, al Teatro Strehler di largo Greppi (Scatola Magica),
si svolge un incontro sul tema Lo spettatore tra linguaggio teatrale e
televisivo, una conversazione di Ugo Volli. Intervengono Piero Dorfles,
Sebastiano Messina, Italo Moscati e Mario Raimondo. Ingresso libero fino ad
esaurimento posti. Per informazioni: Amici del Piccolo Teatro - tel. 02
72333515-516
TEATRO ARSENALE: DOMENICA 8 E 15
FEBBRAIO 2004 - ORE 11 UN’ORA CON DANTE: IN PURGATORIO A CURA DI MARINA
SPREAFICO
Milano, 3 febbraio 2004 Marina Spreafico prosegue, per il terzo anno di
seguito, il suo viaggio affabulatorio nella Divina Commedia. Quest’anno è
la volta del Purgatorio. Due canti ad ogni incontro, dal I al Xvi, saranno
letti e raccontati senza retorica né idee preconcette. Un’esplorazione
‘ingenua’ del mondo della lingua dantesca e della sua magia. “Gli
incontri che propongo sono il proseguimento di quelli iniziati due stagioni
fa al Teatro Arsenale. Concluso l’ Inferno mi accingo a percorrere il
cammino del Purgatorio. E’ mio desiderio di fondo condividere con il
pubblico la gioia che una lettura ingenua dell’Alighieri può dare e la
scoperta che la sua poesia ci può accompagnare e nutrire per tutta la vita.
Affronto
la Divina Commedia
dal punto di partenza che mi appartiene, il teatro, autorizzata in ciò
proprio dal titolo del poema voluto da Dante, che ne è anche il
protagonista. Nell’intento di ridare alle parole il loro corpo e la loro
azione, senza retorica né idee preconcette e senza entrare nello sterminato
campo delle interpretazioni e dei commenti, esploro il mondo della lingua
dantesca, del suo suono e della sua magia. Potremo così vedere, sentire e
rivivere ciò che il poeta immagina e aderire profondamente alla lingua
madre attraverso colui che ne è stato definito il padre. Una sorpresa,
spero, una scoperta e una conoscenza un po’ diversa del maggior poema
italiano, caposaldo della poesia e del pensiero europei. Un invito al
pubblico a partire in viaggio con Dante attraverso le sue parole”.
Programma: Divina Commedia, Purgatorio (Domenica 8) Canti 13° e 14°
(Domenica 15) Canti 15° e 16°. 11, 12 febbraio 2004 - ore 14,00 “Se
Questo È Un Uomo” di Primo Levi, regia Luca Fusi, voce recitante Luca
Fusi, pianoforte Luca Rampini, progetto musicale Luca Rampini. Lettura
scenica accompagnata al pianoforte - Un testo potentissimo e profondamente
toccante. Una storia vera che commuove ancora e che rimarrà sempre uno
strumento fondamentale per tenere sveglia la coscienza e tenere presente il
ricordo. La struttura temporale della storia di Primo Levi viene mantenuta
ed una scelta di immagini, descrizioni e commenti rende fruibile e personale
la narrazione. La musica si mescola alle parole, a volte sottolineandole,
altre volte lasciando lo spazio allo spettatore di riflettere, immaginare o
interrogarsi. Il testo - I brani scelti permettono di seguire la vicenda di
Primo Levi nella sua terribile esperienza di prigionia ad Auschwitz.
Aneddoti e brani descrittivi si alternano con momenti di riflessione
dell’autore e con figure di personaggi spettrali, poetici, curiosi, i
Sommersi e i Salvati, i compagni di strada di Primo Levi in questo viaggio
verso il fondo. La musica - I brani musicali sono interpretati dal vivo, al
pianoforte, essi accompagnano fedelmente il percorso narrativo, talvolta
interagendo direttamente con le parole, talvolta creando momenti di pausa
fra un testo e l’altro: spazi vivi nei quali lo spettatore rimane solo con
le proprie emozioni. Infolink: www.Teatroarsenale.org
TERZO APPUNTAMENTO DELLA
RASSEGNA ORCHESTRA SENZA CONFINI MERCOLEDI’ 4 FEBBRAIO 2004 PRESSO IL
PICCOLO TEATRO – TEATRO STUDIO
Milano, 3 febbraio 2004 - Il terzo appuntamento della rassegna Orchestra
Senza Confini, Il mondo musicale di andrew hill, Composizioni e
arrangiamenti di Andrew Hill si svolgerà Presso il Piccolo Teatro –
Teatro Studio il 4 febbraio 2004 Andrew hill al pianoforte con
la Civica
jazz band diretta da Enrico Intra introduzione al concerto a cura di
Maurizio Franco Concerto realizzato in collaborazione con
la Società
della Musica e del Teatro Luigi Barbara di Pescara e con Metastasio Jazz di
Prato Al pianista e compositore afroamericano Andrew Hill è dedicato il
terzo appuntamento della rassegna Orchestra Senza Confini, realizzato in
collaborazione con altre due grandi realtà concertistiche italiane quali il
teatro Metastasio di Prato e
la Società
del Teatro e della Musica Luigi Barbara di Pescara, che ospiteranno il
concerto rispettivamente lunedì 2 e martedì 3. Nell’ambito della
rassegna milanese, il programma dedicato al mondo musicale di…(in passato
con protagonisti Bobby Watson, Dave Liebman, David Murray, James Newton e
Paolo Fresu) presenta l’artista prescelto nelle vesti di perfomer,
compositore e arrangiatore insieme alla Civica Jazz Band, l’orchestra
stabile dei Civici Corsi di Jazz dell’Accademia Internazionale della
Musica. Hill, nato ad Haiti nel 1937 ma cresciuto a Chicago, inizia
l’attività di musicista ancora giovanissimo e nel corso degli anni ’50
si trova ad accompagnare Charlie Paker, Johnny Griffin, Miles Davis, Gene
Ammons e Roy Eldridge, con i quali sviluppa le sue qualità pianistiche. Si
afferma negli anni ’60, prima al fianco di Roland Kirk, Dinah Washington,
Jackie Mclean, poi alla testa di proprie formazioni con cui registra
memorabili album per
la Blue Note
con musicisti straordinari tra cui Elvin Jones, Tony Williams, Ron Carter,
Joe Henderson, Woody Shaw, Freddie Hubbard Lee Morgan, Eric Dolphy. Dagli
anni ’70 affianca l’attività concertistica a quella di docente e da
alcuni anni è tornato ad occupare un ruolo centrale nel panorama del jazz
contemporaneo, testimoniato da album incisi per l’etichetta americana
Palmetto. Per informazioni: 02-72333222
ODWALLA FEAT.CONSOLMAGNO
IL 25 MARZO 2004 ALL'AUDITORIUM DI SCANZOROSCIATE
Milano, 3 febbraio 2004 - Giovedi 25 marzo 2004 alle ore 21.00 avrà luogo
“Odwalla feat” con Doussou Tourre' e Peppe Consolmagno. Il concerto si
terrà presso l’ Auditorium Pia Fondazione Piccinelli Via G: Adelasio di
Scanzorosciate (Bg). Cosi è composto il gruppo di “Odwalla feat.Peppe
Consolmagno”: Massimo Barbiero,marimba; Matteo Cigna, vibrafono; Andrea
Stracuzzi percussioni; Alex Quagliotti, batteria; Doussou Tourre',djembe;
Peppe Consolmagno - voce, percussioni. Nato nel Gennaio 89 da un progetto di
Massimo Barbiero, Odwalla e' una formazione di soli strumenti a percussione.
Dotato di grande impatto sonoro e fascino della vasta gamma di strumenti
impiegati, il gruppo e' indirizzato verso un discorso di ricerca che tenga
conto di qualsiasi forma musicale, dal Jazz all'Africa, ma anche alla Danza
e alla Musica contemporanea, e che ha nell'equilibrio fra improvvisazione e
scrittura il principale interesse del progetto. Il gruppo ha inciso 5 Cd,
che sono stati recensiti dalla stampa specializzata (Italia, Gran Bretagna,
Francia, Usa), riscuotendo un notevole interesse da parte della critica. Nel
corso degli anni Odwalla ha tenuto concerti in rassegne, festivals e clubs
in Italia e in Europa ospitando nelle sue file musicisti importanti come
Mino Cinelu, Peppe Consolmagno, Doussou Tourre' e Billy Cobham. Il gruppo
Odwalla ospita Peppe Consolmagno che interagira' con il gruppo sia in
maniera integrante che solistica. Peppe Consolmagno, Musicista, Giornalista
E Costruttore Di Strumenti Musicali. Musicista: I suoi strumenti sono la
voce e le percussioni. Peppe Consolmagno ha al suo attivo partecipazioni da
protagonista a Festivals Nazionali ed Internazionali. Giornalista: Si
interessa di ricerca etnomusicologica che lo ha portato a tenere seminari e
workshops sulla musica extraeuropea. E' stato l'unico europeo per due anni
consecutivi ad essere invitato al Festival Internazionale della Percussione
(Percpan) a Salvador Bahia in Brasile. Collabora con riviste specializzate e
quotidiani come World Music, Strumenti Musicali, Il Manifesto, Percussioni,
Drumclub, Jazzitalia, Cupacupa, Musicando, Ciaojazz, Musicando, Zioshow ed
altre. Costruttore di strumenti musicali: La sua musica si esprime
attraverso i suoi strumenti, che Peppe Consolmagno costruisce da solo. Dopo
anni di amore verso i materiali e le loro fibre, oggi e' anche il fornitore
privilegiato di percussionisti di grande fama come Nana Vasconcelos, Trilok
Gurtu, Glen Velez ed altri. I materiali che utilizza sono: la zucca, il
bambu', il legno, il metallo e l'acqua. Infolink: http://www.Ejn.it/musicians/peppe/odwalla.htm
MARINA
FULGERI E ILANA HALPERIN DROMOCROMA GALLERIA AUTORI CAMBI 6 FEBBRAIO - 20
MARZO 2004
Roma, 3 febbraio 2004 -
La Galleria Autori
Cambi apre la nuova stagione con una doppia mostra personale delle due
giovani artiste Ilana Halperin e Marina Fulgeri, a cura di Laura Garbarino.
Dromocroma. La realtà si costruisce su infiniti piani di lettura, su
molteplici punti di vista, su corrispondenze dettate da vicinanze e
dissonanze. Dromocroma è un neologismo che riprende una terminologia
mutuata dalla geofisica (dromocrona) che indica la “traccia dei tempi di
propagazione di un’onda sismica in funzione della distanza
dall’epicentro di un terremoto”. Tracce e vibrazioni sono gli elementi
su cui Ilana Halperin e Marina Fulgeri lavorano in questa mostra, entità
effimere, sottili che preludono ad un’esplosione. Ilana Halperin Giovane
artista nata nel
1973 a
New York, vive e lavora a Glasgow. Alla sua prima mostra in Italia ha già
una carriera espositiva che comprende personali in spazi espositivi privati
e pubblici, partecipazioni in collettive significative, premi e
pubblicazioni di alto livello. Fra le personali citiamo quelle alla Galleria
Doggerfisher di Edimburgo e alla Galleria Tramway di Glasgow. Ilana Halperin
analizza da sempre le relazioni tra i propri ritmi di vita quelli di
fenomeni naturali. Si sofferma sull’intersezione temporale che intercorre
tra la sfera personale, quella storica e quella geologica. Approfondisce
temi scientifici e crea narrazioni laterali, ma i suoi riferimenti geologici
non sono solo citazioni scientifiche. Ilana Halperin segue dal vivo tali
eventi (l’eruzione di un vulcano o lo scioglimento di un ghiacciaio), il
suo è un lavoro di re-interpretazione, decifrazione e ri-locazione dei
ritmi di vita biologici, umani. Il lavoro che presenterà nella sua prima
mostra in Italia consiste in un grande wall drawing, nel quale la sua
traccia ripercorrerà l’incredibile e complessa stratificazione
storico-architettonica del luogo che ospita Autori Cambi (dal
500 a
.C. Al Xix secolo), grafite sulle arcate della galleria, un’inondazione di
lava di lapis, il progetto Eldfeel and I are the Same Age. L’eruzione del
vulcano Eldfell a trent’anni dalla sua emersione, che l’artista visita
in coincidenza con il suo trentesimo compleanno. Corrispondenze che
innescano in Ilana i termini di un progetto. Un lavoro la cui meticolosità
sottolinea il valore del tempo anche se, per sua stessa natura, è concepito
come la negazione del senso della durata, la cui esistenza effimera e
transitoria coinciderà con il tempo della mostra. Il suo intervento si
completa con un lavoro sonoro, una testimonianza viva delle vibrazioni che
la natura trasmette. Marina Fulgeri è nata a Bologna nel 1978 dove vive e
lavora. Tra le sue mostre più recenti partecipa a Collaudi , Villa delle
Rose, Spazio Aperto Gam di Bologna, a cura di Marco Altavilla e Daniela
Lotta; Ad’a, Rocca Sforzesca di Imola, a cura di Roberto Daolio, Imola;
Private Architecture, Galleria Continua, a cura di Roberto Pinto, San
Giminiano. E’ stata selezionata alla Biennale di Praga I e presenta il suo
lavoro nella personale: Operazione Impossibile, Galleria Placentia Arte, a
Piacenza. Nel 2002 partecipa al Corso Superiore di Arte Visiva della
Fondazione Ratti, con Giulio Paolini come visiting professor, alla mostra
personale Punto di Fuga presso Care/of a Milano, a cura di Maria Rosa Sossai
e alla collettiva Oltre il Giardino nel Parco di Rimini, un progetto a cura
di Roberto Daolio e Mazner. Nel lavoro di Marina Fulgeri i dati reali
vengono falsati tramite interventi minimali, di sottile slittamento che
molto hanno a che fare con l’idea di invisibilità. Le sue installazioni
creano altri stati possibili, la luce che si intravede sotto una soglia apre
all’immaginazione un altro luogo, un’arcata o colonna fittizia
ridefinisce uno spazio di solito deputato ad altro. I suoi progetti usano
spesso spazi laterali a quelli espositivi, la cella di un carcere dismesso
oppure uno spazio espositivo prima che venga allestito. Elemento centrale
delle sue installazioni è l’imprevedibilità, e le diverse reazioni che
implica nel pubblico. In questa mostra Marina Fulgeri lavorerà sugli
ambienti della galleria, alterandone la forma architettonica. La percezione
non immediata del suo intervento creerà un disorientamento nel visitatore,
un’incongruenza architettonica percepibile solo da uno sguardo attento. La
luce ridefinirà lo spazio, falsandone la percezione del fruitore. Il titolo
delle opere fotografiche, “Via San Martino ai Monti 21/d” (civico
inesistente), richiamano a uno spazio adiacente alla galleria verso il quale
sarà creata una apertura alla ricerca di un luogo “altro”, tutto da
immaginare. L’elemento spaziale sarà accompagnato da una seconda
installazione che introdurrà all’effimero, al momentaneo, elementi che
legano profondamente il suo lavoro a quello di Ilana Halperin. L’utilizzo
di una luce ad intermittenza determinerà il passaggio dal giorno alla notte
in una dimensione astratta in quanto posta, ed innaturalmente accelerata, in
un luogo che nella realtà non è mai illuminato dal sole. Un intervento che
scandirà un ritmo, un tempo alternato, quel materiale impalpabile che rende
immediatamente un senso di trapasso, l’angoscia del trascorrere e la levità
della mimesi, del confondersi col mondo, definendolo. Laura Garbarino,
classe 1974, curatrice indipendente, vive e lavora a Milano. Ha spesso
lavorato con artisti contemporanei italiani e stranieri su progetti site
specific. Tra le sue principali curatele: Amor Vacui, 2001, presso l’Openspace,
Palazzo dell’Arengario, Milano. Cinque installazioni di: Gruppo A12,
Marzia Migliora, Marco Papa, Luisa Rabbia e Roberta Silva. Assab One, 2002,
ideata in collaborazione con Roberto Pinto, 24 giovani artisti in uno spazio
industriale dismesso. Mostra promossa come evento collaterale a Miart. Nel
2003 organizza l’evento Elettrorganica dedicato ai media elettronici
audio-visivi a cura di Luca Cerizza, presso l’area industriale di Via
Ventura, Milano. La sua mostra più recente é Defrag, presso la galleria
Suite 106 Gallery, New York, dove ha presentato tre giovani artisti
italiani. Collabora con alcune riviste come Flash Art, Rodeo Magazine,
Exibart. Segue, dal 2001, una collezione privata di video arte e coordina
l’iniziativa Domus Art Experience: workshops tenuti da artisti
internazionali per Domus Academy. Infolink: www.Arteautoricambi.it
VITTORIO MERLO IN CONCERTO A FERRARA
E PRATO
Milano, 3 febbraio 2004 - Il cantautore italiano più ascoltato su internet
presenta le sue canzoni in 2 concerti a Ferrara venerdì 13 febbraio e a
Prato domenica 15 febbraio. Da Ferrari a Non sopporto i berlusconi da Ho
sognato Bruno Vespa a Thomas guarda la città, Vittorio nei suoi concerti
presenta le canzoni che in questi anni lo hanno fatto conoscere in rete.
Venerdi 13 febbraio a Malborghetto (Ferrara) all'Osteria Cagliostro via
S.margerita 331 ore 22.30 Tel. 348/9113655 Ingresso gratuito In una serata
dedicata alla canzone d'autore Vittorio presenta alcune sue canzoni. Ospite
d'onore: Roberto Manuzzi, maestro di sax e polistrumentista nella band di
Guccini, che accompagna Vittorio in alcuni pezzi. Partecipano alla serata
anche i ferraresi Naudis e Emiliano Minarelli.
Http://www.osteriacagliostro.it/ Domenica 15 febbraio a Prato all'Anomalia
Club via D. Campana 58 ore 22.00 Tel. 347/1873223 Ingresso gratuito con
tessera Acsi (7 euro) Dopo aver vinto nel
2001 a
Montemurlo il Premio Simpatia Vittorio Merlo torna a Prato in una serata
dedicata al mondo originale e a volte surreale delle sue storie cantate. Http://www.anomaliaclub.it/
Per informazioni e notizie su Vittorio Merlo http://webplaza.Pt.lu/merlo/
merlo@pt.Lu
MAK ADVENTURES FESTIVAL 2004 27-28
MARZO 2004 – FIERA DI PARMA IL PIÙ GRANDE EVENTO PER L’UOMO E
LA DONNA D
’AZIONE §
Milano, 3 febbraio 2004 - Mak Adventures Festival 2004, il più grande
evento dedicato all’uomo e alla donna d’azione. Il primo festival che
riunisce tutte le discipline e le tecniche per coloro che amano
l’avventura e l’azione. Arti marziali per l’equilibrio del corpo e
della mente, tecniche di sopravvivenza e di sicurezza, fitness e body
building per la cura del corpo, medicina naturale e filosofia orientale per
un benessere completo. Campioni di fama mondiale si sfideranno per vincere i
trofei più prestigiosi. Non mancheranno, infine, momenti di approfondimento
e riflessione attraverso congressi con la partecipazione di esperti.
Testimonial della manifestazione, Giorgio Pasotti, attore e campione di wu
shu, l’arte marziale di Bruce Lee. Special Guest: Roberto Lorenzani
direttamente dall’Isola dei Famosi, l’uomo che ha fatto soffrire, con le
sue tecniche di sopravvivenza, i Vip di casa nostra. E poi il Torneo
internazionale di Braccio di Ferro, femminile e maschile e il raduno
Capoeira, l’arte marziale più spettacolare al mondo. Eventi speciali:
After Shock, il vero wrestiling americano, e
La Notte
dei Draghi, grandioso spettacolo in cui si incontrano le arti marziali di
Oriente e Occidente. Nel complesso fieristico di Parma si potranno
praticare, con un unico biglietto, decine di discipline differenti con 50
insegnanti tra maestri e istruttori nazionali: karate, kung fu, capoeira,
kick boxing, thai boxing, judo tai chi, viet vo dao, ninjutsu, silat, arnis,
tae kwo do, savate, i sistemi per gli operatori della sicurezza, gli
esercizi per il bodybuilder, le tecniche per pattinare e per
arrampicarsi,... Si svolgeranno, inoltre, Campionati Internazionali e Gare
Nazionali su diverse discipline e sport estremi.
IL PRIMO CAMPIONATO DI RISIKO AD
ELIMINAZIONE CON SELEZIONI IN INTERNET E LIVE 28 E 29 FEBBRAIO: “MILANO
METROPOLI D’EUROPA”:
Milano, 3 febrbaio 2004 - L’organismo per le Kermesse e le Convention
Ludiche Ok Giocacon (ex “risiko Ok”) conta i giorni al 29 febbraio 2004,
data in cui si disputerà a Milano presso Palazzo Duniani (via Manin, 2), la
semifinale e la finale del Campionato di Risiko “Milano Metropoli
d’Europa” con il Patrocinio del Comune di Milano Assessorato allo Sport
e ai Giovani. Le eliminatorie si potranno giocare il giorno prima, 28
febbraio, sempre a Palazzo Duniani (ore 14.30 e/o 17.30) oppure in internet
- per chi possiede la versione virtuale del famoso gioco di strategia - nei
primi 3 mercoledì di febbraio alle ore 21.30. Basterà vincere una delle 3
partite sul web oppure una delle due partite live per potere accedere alla
semifinale del 29 febbraio alle ore 10.00 da cui i vincitori poi accederanno
alla finale delle ore 15.00. È la prima volta che la rete sostiene alla
pari della forma “live” la possibilità di accesso ad un grande torneo.
In questo modo moltissimi giocatori scoraggiati magari dall’impegno a
Milano di 2 giorni sono attesi molti partecipanti da altre regioni e fin’anche
dalla Puglia potranno limitare il loro impegno alla sola domenica. Lo stesso
vale per chi lavora di sabato. Se poi, il confronto selettivo in internet
non sarà favorevole, rimarrà ancora la possibilità delle 2 eliminatorie
live del 28 febbraio. La kermesse vede come patrocinatore e principale
sostenitore il Comune di Milano Assessorato allo Sport e ai Giovani che ha
offerto Palazzo Duniani come sede del Campionato e alcuni splendidi trofei.
Sponsor minori due Hotel della catena Bestwestern Italia (l’Helios di
Siracusa e il City di Genova) che offrono al vincitore del Campionato Milano
Metropoli d’Europa un weekend per due persone in uno dei due alberghi a
scelta. Il Risiko! club Milano (risiko.Club.milano@okgiocacon.it), infine,
offre, a tutti i giocatori residenti in provincia di Milano che giocheranno
il 28 o il 29 febbraio a palazzo Duniani, la tessera associativa del club
per il mese di marzo. Al vincitore del Campionato verrà assegnata una
tessera gratuita dell’associazione meneghina valida sino alla fine di
giugno 2004. Il lavoro gratuito e volontario di alcuni organizzatori
dell’associazione Ok Giocacon (www.Okgiocacon.it) e del portale ludico
www.Waronline.it ha permesso, insieme ai vari interventi di
sponsorizzazione, la totale gratuità dell’iscrizione al campionato. Il
Vincitore del Campionato Milano Metropoli d’Europa sarà selezionato
direttamente a partecipare a Finale Italia 2003-04, il Campionato Italiano
di Risiko a Squadre fissato da Ok Giocacon per il 6 e 7 marzo
2004 a
Palazzo Cusani in via del Carmine
8 a
Milano. “Un gioco di strategia come il Risiko è un vero sport per la
mente ha dichiarato Aldo Brandirali, Assessore allo Sport e ai Giovani del
Comune di Milano - Il torneo Milano Metropoli d'Europa porta persone di ogni
parte d'Italia e di ogni età a misurarsi con la competizione e con il gioco
di squadra. Auguro a tutti di divertirsi e di migliorarsi, nella battaglia
più pacifica che ci sia”. “Questo appuntamento ludico è imperdibile -
ha aggiunto Luca Siani, Presidente del Risiko! club Milano -; un avvenimento
importante per molti giovani e non più giovani, inserito all’interno dei
Campionati Nazionali di Risiko 2003-04 by Ok Giocacon, che rappresenta un
momento di svago e socializzazione per incontrarsi e divertirsi. Il Risiko
è un wargame per imparare a vivere il tempo (libero!) della Pace attraverso
un gioco che allena la mente, l’analisi delle altrui psicologie e la
capacità di aumentare il proprio controllo sulla dualità di
rischio/prudenza che ogni azione esistenzialmente contiene. Un gioco che
sono ancora parole di Siani -, attraverso il Risiko” club Milano, sin dal
1996, permette, almeno una volta alla settimana (quest’anno, tutti i
giovedì sera presso
la Ludoteca La
Città del Gioco in via forze Armate
103 a
Milano), di ritrovare organizzatori seri e preparati ad accompagnare anche i
più giovani in un sano utilizzo del tempo libero, come ha dimostrato anche
ultimamente la partecipazione al club di alcuni giovanissimi dell’Istituto
per minori “Appartamento di Castellanza”. Il Precedente Campionato
Italiano di Risiko a squadre organizzato da Ok Giocacon a Cesenatico nel
2002 già testimoniava di grandi movimentazioni da tutta Italia (16
regioni). In seguito a cura degli stessi organizzatori si sono svolti due
Grand Prix in 5 tappe in varie località italiane: nel 2002
(maggio-novembre) il primo Grand Prix ha ottenuto presenze provenienti da 8
regioni; quello del 2003 (marzo-giugno) ha ottenuto presenze provenienti da
18 province e 11 regioni. Gli organizzatori hanno creato per la prima volta
in Italia nel 2002 - e quest’anno con una formula allargata lo
ripropongono - un campionato contemporaneamente a squadre ed individuale. Da
anni, infatti, fra gli appassionati la querelle riguardava quali fossero i
giocatori geograficamente meglio preparati così che Ok Giocacon ha voluto
porre una parola definitiva sull’argomento. Nel 2002 vinsero i lombardi
con una squadra tutta milanese, quest’anno fra i favoriti per “Finale
Italia”, oltre ai lombardi, anche i piemontesi, i veneti, i pugliesi, gli
emiliano-romagnoli e i siciliani. Per prepararsi a Finale Italia 2003-04,
nei mesi scorsi, centinaia di giocatori, da 13 regioni e 26 province hanno
battagliato torneisticamente per la pacifica ed amichevole “conquista del
mondo” rappresentata sulla mappa di questo classico che, ideato in Francia
nel 1956, si è trasformato in Italia secondo una linea evolutiva che ne ha
fatto un gioco a parte, amatissimo soprattutto negli anni ’70 e ‘80 e
solo da poco tornato a “crescere” grazie alle fatiche di Ok Giocacon e
di Editrice Giochi Spa (editore e detentore del marchio registrato “Risiko!).
Il regolamento di gioco utilizzato per i campionati Open e per Finale Italia
2003-04, con estrema correttezza è stato reso visibile fin da giugno 2003
sul web all’indirizzo http://www.Okgiocacon.it/regolamenti, in modo da
permettere a tutti i giocatori di allenarsi e di evitare spiacevoli sorprese
dell’ultimo istante che avrebbero favorito, magari seppure casualmente,
abitudini di gioco maggiormente radicate in una parte d’Italia piuttosto
che in un'altra. Il target dei partecipanti ai campionati di risiko
comprende soprattutto studenti universitari, impiegati e professionisti tra
i 18 (ma ci sono anche giocatori di 10 anni) ed i 45 anni (con sconfinamenti
sino ai 65 anni), con una media intorno ai 29 anni ed una partecipazione
femminile oscillante a seconda delle regioni fra il 5 ed il 30%.
L’iniziativa di Ok Giocacon si fonda su esperienze decennali di alcuni fra
i più importanti organizzatori di tornei di “Risiko!” e di molte
associazioni ludiche presenti sul territorio nazionale. Informazioni sulle
kermesse di Risiko organizzate da Ok Giocacon, dal Risiko! club Milano e da
altre associazione ludiche sono reperibili sul sito www.Okgiocacon.it
Per contattare gli organizzatori è necessario scrivere a risiko.News@okgiocacon.it
oppure telefonare al 335/8170358.
LOTTO SPONSOR TECNICO DEL 56° TORNEO
MONDIALE DI CALCIO "COPPA CARNEVALE"
Montebelluna (Tv)3 febbraio 2004 - - A partire da questa edizione e per le
due successive, Lotto sarà Sponsor Tecnico e Fornitore Ufficiale del Torneo
Mondiale di Calcio "Coppa Carnevale", che si svolgerà a Viareggio
dal 9 al 23 febbraio
2004. L
'accordo - oltre alla fornitura del materiale tecnico per tutta la durata
del Torneo - prevede anche di vestire il Comitato Organizzatore, le hostess
e i raccattapalle, per un numero di circa 130 persone, includendo anche le
pettorine per i fotografi. Il Torneo "Coppa Carnevale" è la più
importante manifestazione sportiva mondiale a livello giovanile, tanto da
essere considerata, da tutti gli addetti ai lavori, la "Champions
Leagues" delle giovani promesse calcistiche. Anche l'edizione 2004,
come la precedente, vedrà ai nastri di partenza 40 squadre scelte tra i
principali club internazionali e italiani. Verranno giocate 76 partite, di
cui 12 disputate presso lo Stadio dei Pini "T. Bresciani" di
Viareggio e 54 nei diversi campi esterni, dislocati in Lombardia, Liguria,
Emilia-romagna e Umbria. L'edizione 2004 vedrà la presenza della Rai/tv e
potranno partecipare i giovani nati dal 1° Gennaio 1984 al 31 Dicembre
1988. Le squadre italiane: Atalanta, Bari, Benevento, Catanzaro, Cittadella,
Empoli, Fiorentina, Genoa, Gubbio, Inter, Juventus, Lazio, Livorno, Messina,
Milan, Modena, Napoli, Parma, Perugia, Reggiana, Roma, Torino, Ternana,
Vicenza, Venezia. Le squadre estere: Fc Arsenal (Argentina), Bayern München
(Germania), Ofk Beograd (Serbia-montenegro), Desp. Camboriuense (Brasile),
Cameroon Doouala (Camerun), Desp. Capìxaba (Brasile), Costa Rica United
(Costa Rica), Galatasaray (Turchia), Londrina (Brasile), Maccabi Haifa
(Israele), New York United (Usa), F.c. Obilic (Serbia-montenegro), Fk
Partizan (Serbia-montenegro), Slavia Praha (Repubblica Ceca), Werder Bremen
(Germania). "Quando sono stato contattato da Alessandro Palagi,
Presidente di S.c. Centro Giovani Calciatori" - dichiara Andrea Tomat,
Presidente e Direttore Generale di Lotto Sport Italia S.p.a. - "che mi
ha chiesto se eravamo interessati a diventare sponsor della Coppa Carnevale,
la decisione di accettare è stata immediata. Poter essere al fianco di
oltre 880 giovani promesse, italiane ed internazionali, del panorama
calcistico mondiale, è per noi motivo di orgoglio, oltre ad inserirsi
perfettamente nelle strategie aziendali legate al settore giovanile. Proprio
per sottolineare l'importanza che ricopre
la Coppa Carnevale
per la nostra Azienda, abbiamo deciso di legarci al Torneo per i prossimi
tre anni." "Lotto - continua Andrea Tomat - crede molto nel
"giovane", inteso non solo come età anagrafica del singolo, ma
anche come esperienza, sia esso legato a squadre e a giocatori. Le
potenzialità delle giovani squadre come il Chievoverona o il Siena,
entrambe sponsorizzate dalla nostra Società, per noi sono molto importanti.
Il rapporto con l'A.c. Siena, oggi matricola per eccellenza del massimo
campionato, è partito nel '99 quando ancora militava in C1 e da allora
siamo sempre stati al suo fianco, fino all'arrivo in Serie A. A
testimonianza invece, della fiducia che dimostriamo nei giovani, l'esempio
del caso del nostro testimonial numero uno, Andriy Shevchenko, con il quale
il contratto di sponsorizzazione era partito poco dopo il suo arrivo in
Italia, ancora prima di concludere il campionato come capocannoniere."
"Le potenzialità dei singoli e del gruppo" - conclude il
Presidente di Lotto Sport Italia - "per noi sono molto importanti e
alla base del successo della nostra Azienda, e da qui vorrei partire per
augurare a tutti i partecipanti di questo importante torneo, un grande in
bocca al lupo!"
LABORATORIO
DI GYMWALKING- AEES 2004!
Milano, 3 febbraio 2004 - Sul sito dell’Unione Europea http://www.Eyes-2004.info
(e per i dettagli tecnici su http://europa.Eu.int/comm/sport/index_it.html
) si parla del "2004 Anno Europeo dell'Educazione attraverso lo Sport
2004". Playagain federazione sportiva – associazione senza fini di
lucro-, nell'ambito di questa iniziativa, ha pensato di promuovere lo studio
e lo sviluppo di una nuova disciplina innovativa:
la Gymwalking
, gia’ introdotta in Italia nel 2003. E' stato ideato un "laboratorio
per
la Gymwalking
" che prevede un appuntamento al mese dedicato a questo sport da
svolgersi nei parchi cittadini o in villeggiatura. Alcune di queste
iniziative saranno totalmente gratuite e aperte a tutti, mentre per le
iniziative di formazione per istruttori chiederemo ai partecipanti un
contributo spese (per affitto locali e materiali, ecc.). L'attivita' si
concretizzera' con manifestazioni aperte a tutti, attivita' di formazione
(training per tutti coloro che vogliono conoscere a fondo la disciplina) e
di riqualificazione (corsi per istruttori e formatori). Ecco i primi
appuntamenti: 22 Febbraio
2004 a
Torino - Piemonte, "Training di Gymwalking" aperto a tutti,
richiesta contributo spese, parco di Vittorio Viale Monti 21, ore 9,30 -
18,30. Informazioni e iscrizioni al n° 3200209380 o al sito internet http://www.Playagim.org/gimwalking.htm
21 marzo
2004 a
Torino, "Corso per Istruttori"
accessibile a chi gia' insegna altre discipline o a chi studia scienze
motorie o e' cultore di altra disciplina sportiva attinente o a chi ha
partecipato al "training di gymwalking" superando i test con voto
"A". Richiesta contributo spese. Appuntamento al parco di
Vittorio, Viale Monti 21, ore 9,30 - 18,30. Informazioni e iscrizioni al n°
3200209380 o al sito internet http://www.playagim.org/gimwalking.htm
18
aprile
2004 a
Marinella di Sarzana - Liguria: "Gymwalking
Performance Day" Gratuito, Aperto A Tutti,ore 10,00 ingresso principale
del Parco di Marinella di Sarzana. 9 maggio
2004 a
Torino - Piemonte -
Parco del Valentino "Gymwalking Performance Day" Gratuito, Aperto
A Tutti, presso
la Fontana
dei 12 Mesi dietro il casello mediovale, ore 10,00 Il laboratorio di
gymwalking e' un esperimento di incontro tra tecniche della camminata e la
ginnastica a corpo libero. Offre ai partecipanti, l'opportunità di
sperimentare il potere e la bellezza di questa disciplina che, svolta
prevalentemente in ambiente esterno, si avvale di esercizi di
visualizzazione, stretcking, tecniche di respirazione, esercizi
propriocettivi, ecc.) I corsi, tenuti da formatori qualificati hanno lo
scopo di coinvolgere tutte le categorie di persone, anche quelle che
abitualmente non praticano sport e di dare, grazie alle sinegie di gruppo,
nuovi sviluppi a questa attivita' ginnica.
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