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MARTEDI'
18 MARZO 2003
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LIIKANEN CHIEDE LA DEFINIZIONE DI UN
QUADRO COMUNE PER LA POLITICA DELL'INNOVAZIONE
Bruxelles, 18 marzo 2003 - Il
commissario europeo per le Imprese e la Società dell'informazione Erkki
Liikanen ha invitato gli Stati membri e la Commissione a collaborare alla
definizione di un quadro comune europeo per la politica dell'innovazione. Il
Commissario ha esortato gli Stati membri, inoltre, ad elaborare degli
indicatori e a fissare degli obiettivi in merito alle prestazioni nazionali
in materia d'innovazione e a comunicare i relativi risultati, così come
richiesto nella comunicazione della Commissione sulla politica
dell'innovazione, recentemente pubblicata. Liikanen ha espresso tali
osservazioni in occasione di una conferenza delle parti interessate tenutasi
a Bruxelles il 13 marzo, organizzata al fine di presentare la comunicazione,
avviare un dialogo con i rappresentanti nazionali e regionali sulle
questioni sollevate dal documento e presentare i pareri di alcuni esperti
sull'innovazione in Europa. La comunicazione è stata elaborata nel contesto
dell'obiettivo europeo di trasformare l'Europa nell'economia più
competitiva al mondo entro il 2010, la cosiddetta "strategia di
Lisbona". Liikanen ha ricordato ai delegati che, secondo quanto emerge
dagli indicatori statistici sull'attuale prestazione dell'Europa in termini
d'innovazione, il conseguimento di tale obiettivo è tutt'altro che
garantito: "Per raggiungere gli obiettivi di Lisbona occorre inserire
una marcia in più". Il Commissario ha ribadito l'importanza delle
misure raccomandate nella comunicazione, ovvero un miglior coordinamento
delle politiche dell'innovazione degli Stati membri e dell'UE, e la
promozione dell'innovazione attraverso politiche correlate, come quelle in
materia di occupazione e di istruzione. Egli, inoltre, ha posto l'accento
sul ruolo delle città europee come centri d'innovazione, ricordano
l'esistenza di infrastrutture vitali e la disponibilità di un'ampia
manodopera. "Le città europee offrono reali opportunità agli
individui con idee innovative, ma occorre garantire l'attrattiva anche sotto
il profilo dello stile di vita [...]. Dobbiamo valorizzare la diversità che
esiste in Europa ed assumere un atteggiamento di accoglienza verso quelli
che arrivano da fuori". Per ciò che concerne il processo di
allargamento, Liikanen ha affermato che i paesi candidati all'adesione hanno
dinnanzi un'importante sfida. Tuttavia, egli si è detto fiducioso della
loro capacità di rafforzare i livelli dell'innovazione, vista l'abilità,
di cui hanno già dato prova, di riformare le rispettive economie in vista
dell'ingresso nell'UE. Maja Bucar, del Centro di relazioni internazionali
dell'Università di Lubiana, ha imputato le scarse prestazioni dei paesi
candidati in termini d'innovazione ad una serie di fattori.
Tradizionalmente, gli scarsi livelli di spesa per la ricerca e sviluppo, la
mancanza di strutture finanziarie e di capitali d'investimento, e la mancata
attuazione di politiche concepite all'insegna delle migliori intenzioni,
sono tutti elementi che, a suo avviso, hanno contribuito a soffocare
l'innovazione. Per superare questi problemi, la Bucar ha posto l'accento
sulla necessità di promuovere una cultura dell'innovazione a tutti i
livelli della società. A suo giudizio, un impegno nei confronti della
formazione permanente, una migliore cooperazione fra l'industria e gli
istituti di ricerca e l'intervento proattivo del governo contribuirebbero
alla creazione di tale cultura, rilanciando, di conseguenza, anche la
competitività. Il prof. Paul Reynolds ha presentato alcuni dei principali
risultati ottenuti nell'ambito del monitoraggio globale
sull'imprenditorialità, il progetto di ricerca più completo al mondo in
materia di innovazione e spirito d'impresa, che egli ha concepito e
gestisce. Tali risultati mostrano che i livelli più bassi di
imprenditorialità si registrano in Europa e fra le nazioni asiatiche
sviluppate come il Giappone e Singapore, mentre i livelli più alti si
riscontrano fra i paesi asiatici in via di sviluppo come l'India e la Cina.
All'interno dell'UE, ha spiegato il prof. Reynolds, vi sono marcate
variazioni regionali nei livelli di imprenditorialità innovativa. Egli
ritiene che gli sforzi volti a promuovere l'innovazione in Europa
beneficeranno di sistemi d'istruzione efficaci, maggiori investimenti nella
ricerca, di strutture finanziarie consolidate, di una manodopera qualificata
e mobile, nonché della presenza di una forte volontà politica. A
rallentare il progresso, tuttavia, è l'assenza di una cultura
dell'innovazione in Europa, ed una diffusa riluttanza fra i cittadini, a
differenza di un paese come gli Stati Uniti, a perseguire la crescita delle
imprese e la ricchezza economica come obiettivi primari. Anche il prof.
Reynolds ritiene che la chiave per il potenziamento dell'innovazione risieda
nella promozione di una cultura imprenditoriale, con una particolare
attenzione alla necessità di convincere i giovani adulti a mettersi in
proprio. Maria João Rodrigues, figura chiave nella definizione della
strategia di Lisbona e docente presso l'Università della capitale
portoghese, ha posto l'attenzione sulle misure che le istituzioni europee e
gli Stati membri hanno a disposizione per rafforzare le loro prestazioni in
termini d'innovazione. "Quali attori principali dell'innovazione, le
aziende europee dovrebbero essere incoraggiate e sostenute nella creazione
di prodotti e servizi innovativi", ha affermato la prof.ssa Rodrigues.
A suo avviso, l'imminente Consiglio di primavera rappresenta un'opportunità
ideale per migliorare il quadro della politica europea dell'innovazione e
rafforzare la cooperazione. La prof.ssa Rodrigues, inoltre, ha attinto dalla
migliore prassi generata dai programmi in materia di innovazione del governo
portoghese, proponendo di intensificare le discussioni delle parti
interessate con i principali rappresentanti del mondo delle imprese e
dell'istruzione, al fine di coinvolgerli nel processo di creazione di
sistemi d'innovazione di nuova generazione. Nel messaggio conclusivo,
infatti, Liikanen ha esortato le parti interessate presenti alla
manifestazione a divulgare le proposte della Commissione nei rispettivi
paesi e regioni e ha espresso l'auspicio di ottenere un feedback da tutte le
parti interessate, in vista della preparazione di iniziative future e del
Consiglio di primavera previsto per la fine di marzo.
IL
"QUADRO DELLE TENDENZE" VALUTA I PROGRESSI COMPIUTI IN EUROPA IN
MATERIA D'INNOVAZIONE
Bruxelles, 18 marzo 2003 - La Commissione europea ha pubblicato il
"Quadro delle tendenze 2002" in materia d'innovazione, dove sono
valutati, in particolare, i progressi compiuti dagli Stati membri verso il
raggiungimento degli obiettivi illustrati nella comunicazione del 2000
sull'innovazione. La relazione attinge ad una serie di fonti, dal
"Quadro di valutazione dell'innovazione", ad una banca dati delle
misure adottate nell'ambito delle politiche dell'innovazione, fino ad una
serie di workshop dedicati all'analisi comparativa (benchmarking) delle
politiche. Ciascun obiettivo contenuto nella comunicazione del 2000 viene
analizzato singolarmente, ricorrendo ad esempi pratici. In risposta alla
richiesta di un maggior coordinamento della politica dell'innovazione, la
relazione sostiene che vi è una crescente consapevolezza, fra i politici,
dei potenziali benefici offerti dall'apprendimento transnazionale. Ciò è
dimostrato dallo studio comparativo sulle politiche dell'innovazione
condotto dal governo olandese, e dall'attuale attività di raccolta di
informazioni provenienti dagli istituti pubblici di ricerca, effettuata dai
politici irlandesi. Tuttavia, secondo il "Quadro delle tendenze",
questioni come la "interministerialità", per via della quale
l'innovazione viene disseminata in tutti i ministeri, privandola, di
conseguenza, di una sede amministrativa, costituiscono ancora un ostacolo ad
un efficace coordinamento della politica. Eppure, nonostante tali ostacoli,
la relazione mostra che gli Stati membri hanno ampiamente accettato la
logica alla base di una definizione periodica di obiettivi, della
valutazione a scopo di monitoraggio e della revisione fra pari, così come
stabilito dalla comunicazione. Il Regno Unito, per esempio, vanta un sistema
molto avanzato di valutazione e attribuzione delle responsabilità: le
proposte per i nuovi programmi in materia di innovazione devono contenere
non solo l'enunciazione dei principi, degli obiettivi e dei criteri di
giudizio, ma anche l'indicazione di meccanismi fattibili per il
monitoraggio, la valutazione e il feedback. Si è registrato, inoltre, un
aumento delle misure volte a migliorare il trasferimento di conoscenze dagli
istituti pubblici di ricerca all'industria. Tuttavia, la relazione evidenzia
scarsi progressi verso il miglioramento del benchmarking dei partenariati
esistenti fra questi settori. Per quanto concerne gli incentivi fiscali, la
relazione sostiene che gli Stati membri sono attivamente impegnati nello
sviluppo di metodi di tassazione volti a promuovere l'innovazione. La Spagna
è il primo paese che intende affrontare la questione della detraibilità
fiscale della spesa per l'innovazione, sostenuta, ad esempio, per gli
investimenti nelle apparecchiature innovative o per la creazione di reti.
Tuttavia, i crediti d'imposta per la ricerca e sviluppo (R&S) rimangono
lo strumento fiscale maggiormente utilizzato nell'ambito della politica
dell'innovazione. Secondo la relazione sul "Quadro delle
tendenze", l'enfasi posta sulla ricerca tende a penalizzare le piccole
e medie imprese (PMI), che raramente sono in grado di condurre attività di
ricerca interne e di innovare attraverso azioni quali il trasferimento
tecnologico, la formazione o la progettazione industriale. In generale, fa
notare lo studio, si è registrata una risposta positiva agli inviti a
migliorare l'efficienza degli incubatori d'impresa e ad elaborare nuovi
programmi d'istruzione e formazione in materia di imprenditorialità e
gestione dell'innovazione. La relazione evidenzia una maggiore
collaborazione fra università e industria, grazie all'introduzione di
programmi volti a sostenere la mobilità degli scienziati fra gli istituti
pubblici di ricerca e le società del settore privato. La Svezia, per
esempio, ha esteso il proprio intervento in tale ambito, creando 16 nuovi
istituti per dottorati di ricerca, mentre la Spagna ha recentemente varato
due programmi volti ad incrementare la mobilità nell'ambito della propria
comunità scientifica e tecnologica. Analogamente, anche nel resto d'Europa
sono state messe a punto numerose strategie o piani d'azione per la
formazione permanente, al fine di aprire l'innovazione alla società nel suo
complesso. La relazione sul "Quadro delle tendenze" non solo
valuta i progressi compiuti dagli Stati membri in termini di politica
dell'innovazione, ma esprime un giudizio sull'attuale contesto
dell'innovazione nei paesi candidati. Sebbene alcune nazioni come l'Estonia
abbiano compiuto notevoli progressi, nessuno dei futuri membri dispone, a
tutt'oggi, di una strategia coerente in materia di innovazione. Inoltre,
malgrado i miglioramenti registrati, il trasferimento del know-how dagli
Stati membri ai paesi candidati non è ancora pienamente avviato. La
relazione fa notare che la vicinanza geografica e culturale sembra essere
determinante ai fini della creazione di partenariati per il trasferimento
delle politiche. Per quanto concerne le previsioni, il documento evidenzia
l'attuale tendenza a coinvolgere le parti interessate nell'elaborazione
della politica. Ad esempio, il Consiglio austriaco per la ricerca e sviluppo
tecnologico ha lanciato un nuovo programma, volto a promuovere la
comprensione da parte dell'opinione pubblica dell'importanza socioeconomica
della ricerca e dell'innovazione. Infine, si prevede che le informazioni
fornite dal "Quadro delle tendenze" contribuiscano allo sviluppo
dell'aspetto della politica dell'innovazione relativo al "coordinamento
aperto", finalizzato alla diffusione delle buone prassi in tutt'Europa.
"Per procedere in questa direzione, si potrebbero invitare gli Stati
membri a collaborare con la Commissione, mediante l'attribuzione di una
valenza politica maggiore alle attuali relazioni su ogni singolo paese
contenute nel 'Quadro delle tendenze'", conclude la relazione.
I
SOCIALDEMOCRATICI EUROPEI PROPONGONO MISURE PER "RILANCIARE" LA
STRATEGIA DI LISBONA
Bruxelles, 18 marzo 2003 - Il gruppo europarlamentare del Partito socialista
europeo (Pse) si appresta ad avviare una campagna per riorganizzare le
politiche connesse al processo di Lisbona e consolidare gli aspetti sociali
ed ambientali della strategia. I leader del Pse auspicano che il Consiglio
europeo di primavera contribuisca a rilanciare il processo di Lisbona. Si
prevede che i temi affrontati dal Consiglio verteranno in particolare
sull'impegno assunto nel 2000 a Lisbona, dai leader dell'UE, di fare
dell'Europa l'economia basata sulla conoscenza più competitiva del mondo,
entro il 2010. "Il vertice della prossima settimana servirà a
stimolare un'attività economica forte e sostenibile ed, a tal fine, dovrà
contribuire a recare opportunità e vantaggi tangibili e concreti ai
cittadini di tutta l'UE [.]", ha dichiarato l'ex primo ministro danese
Poul Nyrup Rasmussen, che presiede una task force del Pse impegnata
nell'esame dei progressi compiuti verso il raggiungimento degli obiettivi di
Lisbona. Secondo le conclusioni della task force, sono sorte numerose
difficoltà in relazione al processo di Lisbona: la riforma economica ha
avuto la priorità sugli aspetti ambientali e sociali della strategia, che
sono ugualmente importanti; la mancata attuazione delle riforme strutturali
ha messo in dubbio il rispetto della scadenza del 2010; le politiche non
sono state sufficientemente mirate all'occupazione ed allo sviluppo. Il Pse
sollecita interventi in tre vasti ambiti: riorientare la strategia,
contemplando maggiori investimenti nelle risorse umane e nella ricerca; far
sì che le finanze pubbliche contribuiscano alla crescita ed all'occupazione
sostenibile; coordinare al meglio le relative politiche ed attuarle in modo
adeguato. "Il Partito dei socialisti europei è convinto che le nostre
proposte politiche indicheranno la giusta strada verso una 'strategia
efficace per l'occupazione' in Europa", ha dichiarato Rasmussen.
Infolink: http://www.pes.org
ECCO
LA NUOVA EDISON - CAMBIA IL MARCHIO E SI PRESENTA AL MERCATO FINANZIARIO. LO
SVILUPPO PREVISTO DAL PIANO INDUSTRIALE È COMPLETAMENTE AUTO FINANZIATO DAL
CASH-FLOW GENERATO DALLA GESTIONE.
Milano, 18 marzo 2003 - AI via l'esecuzione dell'aumento di capitale, da
ieri fino al 14 aprile sarà possibile esercitare i diritti di opzione. AI
via anche la nuova fase industriale caratterizzata dalla focalizzazione su
energia elettrica e gas e dall'uscita definitiva dalle attività
diversificate. Per celebrare il momento storico, Edison presenta il nuovo
logo, una 'e' di energia di colore verde, e archivia il celebre aquilotto
che per 30 anni ha accompagnato la vita di una realtà industriale
diversificata come Montedison. Il lancio dell'aumento di capitale segna
un'altra importante tappa, dopo il rapido completamento del piano
dismissioni e il rafforzamento finanziario dell'impresa. Edison SpA ha dato
ieri inizio al road-show, che toccherà le principali piazze finanziare
europee, in occasione del lancio dell'aumento di capitale da 2,1 miliardi di
euro, di cui 1,5 miliardi di euro offerti in opzione ad Italenergia Bis e già
sottoscritti da Italenergia Bis e dai suoi azionisti ed i restanti 592
milioni di euro offerti in opzione agli azionisti terzi. I diritti di
opzione sono esercitabili da ieri fino al 14 aprile e negoziabili in borsa
fino al 4 aprile. Il presidente della società, Umberto Quadrino, ha
illustrato agli analisti finanziari il piano industriale, già discusso nel
corso dell 'ultimo CdA, e ha ripercorso le tappe che hanno caratterizato l'equity
story del gruppo: la quotazione in borsa di Italenergia ridenominata Edison
nel dicembre scorso, il rapido completamento del piano di dismissioni e il
conseguente abbattimento dell'indebitamento. Il piano prevede la
costruzionedi nuova capacità produttiva per oltre 4000 MW di Edipower, la
costruzione di un terminale di rigassificazione di capacità da 6 a 8
miliardi di metri cubi di gas, lo sviluppo delle vendite in Italia, con
l'obiettivo di ottenere una quota di circa il 20% del mercato liberalizzato
sia elettrico che del gas. Per suggellare la chiusura definitiva del suo
passato nell'industria chimica e agroalimentare e dare inizio a una nuova
fase tutta rivolta al settore dell'energia elettrica e del gas, Edison ha
presentato il nuovo "logo", una "e", che sta per energia
e per Edison, di colore verde che richiama l'impegno al perseguimento di una
strategia industriale a salvaguardia dell'ambiente e che tenga conto dei
criteri di sostenibilità e dello sviluppo. "In tempi molto stretti
abbiamo ristrutturato il gruppo portando a termine un ambizioso piano di
dismissioni e intrapreso un altrettanto ambizioso programma industriale in
grado di autofinanziarsi'.', ha affermato il presidente di Edison Umberto
Quadrino durante una conferenza stampa svoltasi dopo l'incontro con gli
analisti- " Adesso esistono tutte le condizioni per consolidare la
nostra posizione di assoluta preminenza sul mercato liberalizzato
dell'energia", ha proseguito Quadrino, aggiungendo: "riportiamo
sul mercato un titolo che tradizionalmente è stato uno dei favoriti dagli
investitori italiani. Contiamo sul fatto che il mercato sappia apprezzare il
nostro piano industriale ed il nostro impegno a rilanciare una realtà che
è stata tra i protagonisti dello sviluppo del nostro Paese". Il nuovo
logo è aperto e dinamico a simboleggiare una vocazione alla creatività e
alla crescita. I caratteri del nome Edison, proposti in maiuscolo e in
grigio, sottolineano la solidità della tradizione e della base industriale
di Edison; il colore verde, esprime l'impegno a favore dello sviluppo
sostenibile. www.edison.it
OPERAZIONE
DI CONCAMBIO
Roma, 18 marzo 2003 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze,
Dipartimento del Tesoro, comunica che il 20 marzo p.v. si terrà
un'operazione di concambio, che sarà effettuata presso la Banca d'Italia
con il metodo dell'asta marginale e con determinazione discrezionale, da
parte del Ministero dell'Economia e delle Finanze, del prezzo di
aggiudicazione e della quantità assegnata. Saranno escluse le offerte
formulate a prezzi ritenuti non convenienti sulla base delle condizioni di
mercato. Non è prevista la corresponsione della commissione di
collocamento. Sarà offerto in asta un titolo in cambio di un solo titolo.
Sono ammessi a partecipare al concambio esclusivamente gli "Specialisti
in titoli di Stato". I titoli oggetto dell'operazione sono: Titolo
ammesso al concambio (oggetto del riacquisto) IT0001326567 BTP 15/04/04
cedola 3,25%; Titolo offerto in asta IT0003384903 Cct 01/10/02-09; Il giorno
stabilito per l'asta, alle ore 10, verrà annunciato il prezzo di riacquisto
del titolo ammesso al concambio. Il regolamento è previsto per il giorno 25
marzo.
DEXIA
CREDIOP: POSITIVO IL BILANCIO 2002 CON ATTIVITÀ PER 18 MILIARDI DI EURO. IN
CRESCITA DEL 5,6% L'UTILE NETTO CONSOLIDATO (84,7 MILIONI DI EURO).
Milano, 18 marzo 2003 - Molto positivo il bilancio 2002 con attività per 18
miliardi di Euro quello approvato dal C.d.A. di Dexia Crediop S.p.A., la
banca d'affari del Gruppo Dexia, leader nella finanza pubblica e di
progetto. Particolarmente intensa è stata l'attività di creazione e
sviluppo di prodotti e servizi innovativi, con l'obiettivo di anticipare e
soddisfare le necessità del settore pubblico e la realizzazione di
infrastrutture. Forte attenzione è stata dedicata alla fidelizzazione della
clientela attraverso un approccio proattivo e dinamico. L'ampliamento della
gamma d'offerta, reso possibile anche grazie alle sinergie di Gruppo, ha
consentito inoltre di estendere l'operatività in campi diversi da quelli in
cui la banca è tradizionalmente leader di mercato. A livello di Gruppo
Dexia Crediop, il bilancio 2002 chiude con un utile netto di 84,7 milioni di
Euro, in aumento del 5,6%. Il conto economico consolidato presenta un
margine d'interesse pari a 175 milioni di Euro, in leggera crescita (+1%)
rispetto al 2001. Più sensibile (+6,8%) l'incremento del margine
d'intermediazione che ha raggiunto i 189 milioni di Euro rispetto
all'esercizio precedente. Accanto ad un risultato di gestione in netta
crescita (149 milioni di Euro, +8,6%), notevole è stato anche l'aumento
dell'utile ordinario, pari a 133 milioni di Euro (+19% rispetto al 2001). La
Capogruppo Dexia Crediop S.p.A. fa segnare un 2002 marcato da una forte
crescita delle attività, soprattutto nei nuovi flussi creditizi indirizzati
al sostegno degli investimenti, con un utile netto di 43 milioni di Euro
(+5,4%) di cui ben il 95% sarà distribuito agli azionisti. Dexia Crediop
S.p.A. si appresta infatti a riconoscere un dividendo di 0,24 Euro per
azione, che rappresenta un rendimento netto del 9,3% rispetto al valore
nominale di ciascuna azione (2,58 euro). Nel conto economico, il margine di
interesse è aumentato del 2% raggiungendo il valore di 171,4 milioni di
euro. Nel capitale della Banca, oltre al Gruppo Dexia che detiene una quota
del 70%, figurano anche la Banca Popolare di Milano, il Banco Popolare di
Verona e Novara e la Banca Popolare dell'Emilia Romagna (ciascuna con una
quota del 10%), con cui Dexia Crediop ha conseguito importanti sinergie
volte allo sviluppo di progetti ed iniziative. Dexia Crediop vanta i rating
più elevati tra le banche italiane: Aa3 (Moody's), AA- (Standard &
Poors) e AA (Fitch Ratings). Nel campo del Funding Dexia Crediop si conferma
tra gli emittenti italiani più attivi sul mercato dei capitali con una
raccolta nell'ultimo esercizio che sfiora i 3 miliardi di Euro. Nel corso
dell'anno è stato inoltre dato impulso al collocamento diretto di emissioni
Dexia Crediop per soddisfare le esigenze della clientela istituzionale;
quest'ultima attività ha contribuito per circa il 20% alla raccolta totale
della Banca. Nel segmento dei mutui e prestiti obbligazionari, l'Istituto ha
incrementato la propria quota di mercato fino al 21% (15% nel 2001)
nell'ambito di un settore che, secondo stime della Banca stessa, ha superato
i 24 miliardi di Euro, in crescita del 40% circa. Il totale dei
finanziamenti in essere, nelle varie forme tecniche, risulta pari a circa 18
miliardi di Euro, ponendo il Gruppo Dexia in Italia come leader nel settore.
Con il concreto avvio delle cartolarizzazioni dei proventi derivanti dalla
dismissione dei patrimoni immobiliari da parte di Enti territoriali, in virtù
dell'approvazione della Legge Finanziaria, Dexia Crediop ha ricoperto un
ruolo primario aggiudicandosi i primi mandati da parte degli Enti
territoriali che hanno deciso di utilizzare tale strumento. Anche
nell'esercizio in esame la Banca ha continuato ad assistere la propria
clientela nell'ottenimento di rating di controparte, un servizio ad elevato
valore aggiunto in cui Dexia Crediop ricopre una posizione di preminenza
assoluta, avendo prestato sino ad oggi tale consulenza a circa il 25% dei 51
Enti territoriali italiani assegnatari del rating. Nel settore del Debt
management (gestione del debito per la clientela), Dexia Crediop ha
confermato il suo ruolo di primo attore sul mercato italiano, sia in tema di
rinegoziazione dei mutui e delle emissioni obbligazionarie, sia nel campo
delle operazioni collegate al mercato dei derivati. Spunti significativi
dell'esercizio 2002 sono l'aumento esponenziale dei volumi e l'ampliamento
della clientela, in un contesto caratterizzato da nuovi stringenti vincoli
di bilancio imposti agli Enti territoriali. In tema di grandi infrastrutture
(l'avvio della fase realizzativa delle opere selezionate dal CIPE è
previsto per il 2003) Dexia Crediop ha avuto un ruolo attivo nel
finanziamento delle opere collegate allo svolgimento delle Olimpiadi
invernali che si terranno nel 2006 a Torino ed ha partecipato con altre
Istituzioni finanziarie italiane ed estere allo studio preliminare di
finanziamento del Ponte sullo Stretto di Messina. Il 2002 ha confermato il
trend positivo degli ultimi anni che ha visto Dexia Crediop consolidare il
proprio posizionamento soprattutto nel settore del Project Finance. Anche in
questo comparto la politica del credito è stata estremamente selettiva
privilegiando operazioni in settori nei quali la Banca ha maturato
specifiche esperienze e con maggiori potenzialità di crescita. Di
particolare importanza i settori dell'energia da fonti rinnovabili, il
settore ambientale, dei trasporti ed il settore dell'edilizia pubblica
sanitaria. Con riferimento alle attività di consulenza finanziaria, il 2002
è stato caratterizzato dalla crescita del numero degli incarichi svolti che
hanno riguardato il settore dei servizi pubblici locali. In un mercato in
cui la concorrenza è estremamente elevata, l'intervento di Dexia Crediop è
risultato particolarmente significativo nel segmento delle utilities, dove
sono state seguite importanti procedure di privatizzazione, nonostante un
contesto normativo non ancora interamente delineato. E' proseguita inoltre
l'attività di consulenza all'Amministrazione centrale nel settore delle
telecomunicazioni con l'assistenza al Ministero delle Comunicazioni per la
preparazione e lo svolgimento della gara per l'assegnazione di frequenze Wll
e delle relative licenze. Sempre nel 2002, infine, il sito Internet
www.dexia-crediop.it è stato l'unico in Italia interamente dedicato alla
finanza pubblica e di progetto. Il sito, che si inquadra nell'ambito della
strategia di customer satisfaction della Banca, propone servizi innovativi
ad elevato valore aggiunto, destinati alla clientela che desidera ricevere
un'informazione aggiornata e di qualità sull'andamento del settore.
CASSA
DI RISPARMIO DI FOLIGNO - APPROVATO IL BILANCIO 2002: UTILE A 5,2 MILIONI DI
EURO (+53%)
Foligno, 18 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione della Cassa di
Risparmio di Foligno (Gruppo Intesa), presieduto dal Dott. Denio D'Ingecco,
ha esaminato ed approvato la proposta di bilancio 2002. Il totale della
raccolta da clientela ha superato i 1.397 milioni di Euro (+3,26%), di cui
695 milioni di diretta e 702 milioni di indiretta. Gli impieghi a clientela
ammontano ad oltre 581 milioni di Euro (+10,65%). Per quanto concerne le
principali poste del conto economico, il margine di interesse ha raggiunto i
28,7 milioni di Euro, con una crescita del 3,04% rispetto al 2001. Il
margine di intermediazione ammonta a 39,8 milioni (+1,83%). Il controllo
rigoroso delle spese amministrative ha positivamente inciso sul livello dei
costi operativi, che si sono ridotti di quasi il 4%, migliorando
ulteriormente l'indice di efficienza. Il rendiconto economico della Banca ha
fatto segnare un utile netto di oltre 5,2 milioni di Euro, in crescita del
53,4% rispetto all'esercizio precedente. Al 31 dicembre 2002 la rete
commerciale della Banca, con l'apertura nel mese di novembre della filiale
di Torgiano (PG), era composta da 34 sportelli; l'organico era costituito da
272 dipendenti.
FUSIONE
TRA BUONGIORNO E VITAMINIC SPA
Milano, 18 marzo 2003 - Il nuovo vertice di Buongiorno Vitaminic Spa sara'
formato da Mauro Del Rio presidente, Andrea Casalini amministratore delegato
e Gianluca Dettori, vicepresident, responsabile merger & acquisition. Il
progetto di fusione tra Vitaminic e Buongiorno e' stato accolto con favore
dagli analisti. L'assemblea per l'approvazione della fusione e' stata
fissata per il prossimo 24 aprile; l'intera operazione dovrebbe concludersi
entro la prima meta' di luglio. La fusione tra le due societa' sara'
ratificata dall'assemblea degli azionisti il mese prossimo. Buongiorno avra'
un peso economico pari al 90% della nuova societa'.
GRUPPO
MARZOTTO : COMPOSIZIONE DEL PACCHETTO AZIONARIO
Milano,18 marzo 2003 - Nell'ambito di un processo di semplificazione della
struttura organizzativa del Gruppo Marzotto, la Marzotto Gmbh (controllata
al 100% da Marzotto S.p.A., in parte direttamente ed in parte per il tramite
di Marzotto International Nv) ha ceduto alla propria controllante Marzotto
International Nv (direttamente controllata da Marzotto S.p.A. al 100%) le
partecipazioni detenute nelle società Hugo Boss AG e Nová Mosilana a.s. Le
citate operazioni non hanno quindi variato la percentuale di partecipazione
indiretta detenuta da Marzotto S.p.A. in Hugo Boss Ag e Nová Mosilana a.s.
AMPLIFON
S.P.A.: IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE HA APPROVATO IL PROGETTO DI BILANCIO
PER L'ESERCIZIO 2002. UTILE NETTO CONSOLIDATO PER 15,1 MILIONI DI EURO
Milano, 18 marzo "003 - Utile netto in crescita del +257,1% rispetto
all'esercizio precedente (4,2 milioni di Euro al 31/12/01) e fatturato
consolidato per 391,9 milioni di Euro (+8,6% rispetto ai 360,8 milioni di
Euro al 31/12/01). Proposta la distribuzione di un dividendo di Euro 0,15
per azione in pagamento dal 15 maggio 2003 (Euro 0,05 il dividendo relativo
all'esercizio 2001). Previsioni positive per il 2003. Utile netto
consolidato per 15,1 milioni di Euro (+257,1% rispetto ai 4,2 milioni di
Euro al 31/12/01), fatturato consolidato per 391,9 milioni di Euro (+8,6%
rispetto ai 360,8 milioni di Euro al 31/12/01), Ebitda per 49,3 milioni di
Euro (+20,4% rispetto ai 40,9 milioni di Euro al 31/12/01) ed EBbit pari a
29,4 milioni di Euro (+17,6% rispetto a 25,0 milioni di Euro al 31/12/01).
Questi sono, in sintesi, i risultati approvati oggi dal Consiglio di
Amministrazione di Amplifon S.p.A., riunitosi per esaminare ed approvare il
progetto di bilancio per l'esercizio 2002. Amplifon, Gruppo leader mondiale
nella distribuzione ed applicazione degli apparecchi acustici e dei servizi
correlati, ha chiuso l'esercizio 2002 con risultati consolidati
particolarmente positivi, in significativa crescita rispetto al precedente
esercizio 2001. La brillante performance conseguita dal Gruppo nel 2002, pur
in un contesto economico non particolarmente favorevole, è stata
conseguenza, tra l'altro, del consolidamento della leadership mondiale di
Amplifon nel corso dell'anno, dell'efficace processo di integrazione di
nuove società, quali ad esempio Sonus negli Stati Uniti e dell'aumento del
potere contrattuale nei confronti dei fornitori. Analizzando più in
dettaglio i risultati per l'esercizio 2002, l'incremento più consistente si
è registrato a livello di utile netto consolidato, pari a 15,1 milioni di
Euro al 31/12/02; il valore è più che triplicato se paragonato ai 4,2
milioni di Euro al 31/12/01. Va evidenziato, peraltro, che l'utile al
31/12/01 scontava interamente i costi straordinari di quotazione con un
effetto netto sul risultato dopo le tasse pari a 4,6 milioni di Euro.
Considerevole anche la crescita del fatturato consolidato che ha raggiunto,
al 31/12/02, i 391,9 milioni di Euro segnando in tal modo un incremento del
+8,6% rispetto ai 360,8 milioni di Euro al 31/12/01. Si segnala inoltre come
l'effetto del tasso di cambio del Dollaro USA abbia penalizzato il fatturato
del Gruppo per circa 5 milioni di Euro. Sostenuta, infine, anche
l'espansione dei margini con un Ebitda pari a 49,3 milioni di Euro (+20,4%
rispetto ai 40,9 milioni di Euro al 31/12/01) e un Ebit per 29,4 milioni di
Euro (+17,6% rispetto ai 25,0 milioni di Euro al 31/12/01). Il Consiglio di
Amministrazione proporrà all'Assemblea degli Azionisti, convocata per il 29
aprile 2003, la distribuzione di un dividendo di Euro 0,15 per azione
ordinaria (Euro 0,05 il dividendo relativo all'esercizio 2001) da mettere in
pagamento con decorrenza dal 15 maggio 2003. Un importante contributo al
raggiungimento di tali risultati è derivato dal positivo impatto delle
recenti acquisizioni realizzate da Amplifon. In particolare, negli Stati
Uniti la controllata Sonus, acquisita nell'ottobre 2002, ha contribuito al
risultato consolidato del Gruppo Amplifon con un fatturato di circa 9,5
milioni di Euro. L'apporto di Sonus è particolarmente significativo se
valutato alla luce del fatto che, nell'esercizio 2002, il contributo della
stessa è stato limitato ad un periodo di soli due mesi. Oltre che negli
Stati Uniti, risultati particolarmente positivi sono stati conseguiti in
Francia e in Olanda, mercati saldamente presidiati da Amplifon e
progressivamente rafforzati nel 2002. La progressiva espansione, nel corso
del 2002, in tutti i mercati geografici presidiati da Amplifon ha inoltre
permesso di ridurre il rischio di esposizione sui singoli Paesi.
L'indebitamento finanziario netto al 31/12/02 è pari a 102,0 milioni di
Euro. Il flusso di cassa generato (prima di acquisizioni e dividendi) è
positivo e pari a 11,1 milioni di Euro (il valore era negativo per 16,1
milioni di Euro al 31/12/01). "Il Gruppo Amplifon ha saputo concludere
il 2002 con risultati di grande rilievo - ha dichiarato Alessandro
Baldissera Pacchetti, Amministratore Delegato del Gruppo - registrando, in
particolare, una sostenuta crescita dell'utile netto consolidato e del
fatturato". "Si tratta di risultati che beneficiano della crescita
organica del Gruppo - ha proseguito Alessandro Baldissera Pacchetti - del
progressivo consolidamento della leadership mondiale, nonché delle recenti
acquisizioni realizzate da Amplifon". "Le previsioni per
l'esercizio 2003 sono positive - ha concluso Alessandro Baldissera Pacchetti
- e nel corso dei primi mesi dell'anno sono già stati riscontrati ulteriori
segnali di rafforzamento. Molto soddisfacenti sono anche i risultati
conseguiti con l'acquisizione di Sonus negli Stati Uniti che ci rendono
particolarmente ottimisti per il futuro". Amplifon, quotata al listino
ufficiale del Mercato Telematico Azionario della Borsa Italiana dal 27
giugno 2001, è il Gruppo leader mondiale nella distribuzione ed
applicazione degli apparecchi acustici e dei servizi correlati. Attraverso
una rete di circa 1900 punti di vendita, 3000 centri autorizzati, un network
di circa 1400 negozi affiliati e circa 2500 audioprotesisti, Amplifon è
presente in Italia, dove detiene una quota di mercato del 47%, in Austria,
Francia, Canada, Olanda, Portogallo, Spagna, Svizzera, Stati Uniti, Egitto e
in Ungheria.
DIEGO
VISCONTI NOMINATO RESPONSABILE MONDIALE (GROUP CHIEF EXECUTIVE) DELL'UNITÀ
DI BUSINESS COMMUNICATION & HIGH TECH DI ACCENTURE
Milano, 18 marzo 2003 - Accenture, leader mondiale nel settore della
consulenza e dei servizi di management e tecnologici, ha annunciato che
Diego Visconti, attuale Presidente di Accenture S.p.A, ha assunto anche il
nuovo incarico di responsabile mondiale della Business Unit "Communication
& High Tech". E' la prima volta che un ruolo di tale rilevanza
viene affidato ad un italiano. L'area Communication & High Tech è
infatti la più importante delle business unit di Accenture: a livello
mondiale i suoi ricavi ammontano a 3,2 miliardi di dollari (dati FY 02) e
rappresentano il 27,5% dei ricavi totali (11,6 miliardi di dollari nel
FY02). Sempre a livello mondiale, nell'area Communication & High Tech
lavorano 12.800 persone. Prima di guidare la business unit a livello
mondiale, Diego Visconti ne ha guidato l'area Europe & Latin America dal
1995 ad oggi. Sotto la sua guida, la business unit ha avuto un tasso medio
annuo di crescita del 29%. Diego Visconti, che in precedenza è stato anche
Chairman del Board of Directors, riporterà direttamente a Joe Forehand, Ceo
Accenture, e farà parte del Management Committee in qualità di Executive
Officer. Nato a Firenze nel 1949, Diego Visconti è entrato in azienda nel
1976 dopo aver conseguito la laurea in Economia e Commercio presso
l'università Bocconi di Milano e un Mba (Master in Business Administration)
presso la Columbia University. Diego Visconti è inoltre membro del Comitato
Esecutivo e del Management Committee di Accenture Ltd, Presidente della
Fondazione Italiana Accenture e fondatore e Presidente di Imagine Broadband
Ltd, azienda consociata con sede nel Regno Unito, operante nel mercato della
televisione interattiva.
CAMBIO
AL VERTICE DI RENAULT TRUCKS
Milano, 18 marzo 2003 - Dopo tre anni trascorsi alla guida di Renault Trucks,
Philippe Mellier, PresidenteDirettore Generale e membro del Comitato
Esecutivo del Gruppo Volvo, assumerà la Presidenza di Alstom Transport
all'interno del Gruppo Alstom. Questa decisione, di carattere puramente
personale, avrà effetto dal 1 °maggio 2003. Stefano Chmielewski verrà
proposto alta carica di Presidente-Direttore Generale di Renault Trucks in
occasione di un Consiglio di Amministrazione Straordinario che si terrà
nelle prossime settimane. In questa veste, Stefano Chmielewski sarà membro
del Comitato Esecutivo del Gruppo Volvo. Stefano Chmielewski, 50 anni,
attuale Direttore Vendite e membro del Comitato Esecutivo di Renault Truck
è entrato a far parte di Renault Trucks nel marzo 2001. Precedentemente ha
svolto diverse funzioni direttive presso Iveco dal 1981 al 1998, mentre
successivamente ha ricoperto la carica di Direttore Vendite Internazionali
presso Volkwagen per i veicoli industriali. Philippe Mellier, dal canto suo,
ha guidato con successo l'ingresso di Renault Trucks nel Gruppo Volvo. I
risultati 2002 testimoniano i progressi compiuti in questo periodo, sia per
quanto riguarda i risultati commerciali e finanziari sia nell'ambito della
qualità, permettendo così a Renault Trucks di posizionarsi come uno dei
migliori tra i suoi concorrenti.
RYANAIR:
10 EURO E L'EUROPA È TUA (SOLO ANDATA-TASSE ESCLUSE) 25 - ROTTE DALL'ITALIA
Milano, 18 marzo 2003 - Milano Orio al Serio Londra Luton, Londra Stansted,
Barcellona Girona, Francoforte Hahn, Parigi Beauvais, Bruxelles Charleroi,
Amburgo Lubeck ; Londra Stansted da Alghero, Ancona, Brescia, Forli',
Genova, Milano Orio, Pescara, Pisa, Roma Ciampino, Torino, Treviso, e
Trieste ; Francoforte Hahn da Pisa, Treviso, Roma Ciampino, Forli e Milano
Orio al Serio; Bruxelles Charleroi da Pisa, Treviso, Milano Orio al Serio,
Roma Ciampino. Ryanair, la compagnia aerea a basse tariffe N.1 d'Europa, ha
annunciato ieri la possibilità di viaggiare in tutta Europa a tariffe
veramente scontate per i mesi di aprile e maggio (periodo di Pasqua
escluso). Da oggi sarà possibile prenotare il proprio posto sul sito www.ryanair.com
usufruendo della speciale promozione di 10 Euro (solo andata-tasse escluse).
Peter Sherrard, il Coordinatore Marketing e Vendite di Ryanair per l'Italia,
commentando l'offerta promozionale di oggi, ha detto: "Ryanair dimostra
senza alcun dubbio che è la compagnia aerea più competitiva che opera
dall'Italia su tutte queste destinazioni. Questa speciale tariffa,
disponibile on line domani, sottolinea le basse tariffe garantite ai propri
clienti e sottolinea l'inadeguatezza delle compagnie ad alte tariffe come
Alitalia, British Airways e Lufthansa che hanno annunciato un aumento dei
prezzi per i loro passeggeri semplicemente perché non hanno saputo gestire
adeguatamente le proprie riserve di carburante. Ryanair è la compagnia
aerea a basse tariffe N.1 d'Europa e i consumatori possono essere
assolutamente certi che continuerà ad offrire le tariffe più basse senza
nessun aumento per il carburante perché, a differenza delle compagnie ad
alte tariffe, Ryanair è la compagnia che tiene sotto controllo i costi e si
impegna ad offrire constantemente le tariffe più basse. È assurdo che i
consumatori siano costretti a pagare prezzi sensibilmente più alti perché
sia Alitalia sia Lufthansa che British Airways non previsto correttamente i
propri acquisti futuri di carburante".
INAUGURAZIONE
IN ISLANDA DELLA PRIMA STAZIONE DI SERVIZIO PER L'IDROGENO
Reykjavik, 18 marzo 2003 - La prima stazione di servizio islandese per il
rifornimento d'idrogeno sarà inaugurata a Reykjavik, in occasione di una
conferenza intitolata "Rendere disponibile l'idrogeno al
pubblico", che si terrà nella capitale dell'isola il 24 e 25 aprile.
La manifestazione è organizzata nell'ambito del progetto Ectos cofinanziato
dalla Commissione, il cui obiettivo è introdurre in Islanda tre autobus
alimentati a idrogeno e l'apposita stazione di servizio situata nella
capitale. Gli autobus resteranno in servizio per un periodo di prova di due
anni e, qualora l'esito fosse soddisfacente, l'obiettivo successivo sarà
introdurre un parco più ampio di veicoli a idrogeno che comprenderà anche
auto private, imbarcazioni marittime e pescherecci. Secondo le previsioni,
l'esperienza acquisita durante il periodo di prova in Islanda contribuirà a
porre le basi per l'adozione della tecnologia a idrogeno in altre zone
dell'UE, attraverso il consenso da parte dell'opinione pubblica
sull'idrogeno, la pianificazione per l'introduzione di infrastrutture nonché
l'analisi del ciclo vitale e della catena di produzione delle attrezzature
necessarie per questo gas. Tra i relatori della conferenza interverranno il
sindaco di Reykjavik, alcuni rappresentanti della Commissione europea e i
direttori del progetto Ectos. Il dibattito si concentrerà su due argomenti
principali: le infrastrutture e le applicazioni per l'idrogeno, nonché le
misure socioeconomiche in materia di politica e ricerca ambientale.Infolink:
http://newenergy.mirrorz.com/
MAP:
VIA LIBERA AL MERCATO DEI CERTIFICATI VERDI A SOSTEGNO DELLE ENERGIE
RINNOVABILI
Roma, 18 marzo 2003 - Il ministro delle Attività produttive, Antonio
Marzano, ha firmato il decreto che dà il via alla contrattazione dei
certificati verdi nella sede organizzata dal Gestore del mercato elettrico (Gme).
Il provvedimento è volto ad agevolare le negoziazioni degli operatori che
devono fornirsi di tali certificati, a sostegno del ruolo delle energie
rinnovabili nel sistema energetico nazionale. I certificati verdi sono
titoli negoziabili in vigore da quest'anno, introdotti come nuovo strumento
dal decreto legislativo n.79 del 1999, per l'incentivazione della nuova
produzione elettrica da fonti rinnovabili. Questi certificati devono essere
acquistati da tutti i soggetti "obbligati", ossia dai produttori e
dagli importatori di elettricità generata da fonti convenzionali. La
quantità che deve essere nella disponibilità di ciascun operatore è
commisurata al quantitativo di elettricità "convenzionale"
prodotta o importata nel corso dell'anno precedente. I certificati verdi
sono immessi sul mercato dai produttori da fonti rinnovabili e dal Gestore
della Rete di Trasmissione Nazionale, che gode dei diritti connessi
all'energia prodotta dagli impianti a fonte rinnovabile, incentivati ai
sensi del provvedimento Cip6/92..Il decreto semplifica le contrattazioni tra
gli operatori, che potranno partecipare alle sessioni di negoziazione nella
sede organizzata dal Gme, inviando via internet le offerte di vendita e di
acquisto dei certificati verdi, che verranno abbinate automaticamente (in
base al prezzo offerto) dall'apposita piattaforma informatica messa a punto
dal Gme.
MERCATO
LIBERO: NUOVA PROCEDURA SEMPLIFICATA PER CAMBIARE FORNITORE DI
ELETTRICITA'
Milano, 18 marzo 2003 L'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha
semplificato le procedure per l'esercizio della libertà di scelta del
fornitore di elettricità da parte dei clienti finali con consumi superiori
a 100 mila chilowattora che dal prossimo 29 aprile potranno esercitare tale
scelta. Il provvedimento di prossima pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, è
disponibile sul sito internet www.autorita.energia.it Come noto, dal
prossimo 29 aprile (novantesimo giorno dalla cessione da parte di Enel della
terza Genco) la soglia di consumo richiesta per poter accedere al mercato
libero dell'elettricità scende dagli attuali 9 milioni di chilowattora (1
milione se in consorzio) a 100 mila. Sul lato della domanda, il mercato
libero passa così dall'attuale 40% a circa il 60%, con l'ingresso
potenziale di oltre 150 mila clienti rispetto ai 13 mila attuali. Pur
essendo idonei, i nuovi clienti possono tuttavia esercitare l'opzione di
rimanere sul mercato vincolato alle tariffe definite dall'Autorità.
L'Autorità ha stabilito che la libertà di scelta può essere
immediatamente esercitata dai clienti idonei finali: quelli che intendono
stipulare un contratto di fornitura di energia elettrica con effetti a
decorrere dall'1 maggio 2003, possono già farlo esercitando il diritto di
recesso (30 giorni) dal precedente fornitore entro il 31 marzo 2003. Per
favorire lo sviluppo del mercato libero dell'elettricità, l'Autorità ha
disposto l'obbligo per i distributori di comunicare in bolletta a tutti i
propri clienti potenzialmente liberi la possibilità di cambiare fornitore.
In precedenza era necessaria l'iscrizione in un apposito elenco pubblicato
sul sito dell'Autorità. Per motivi di trasparenza del mercato e a fini
informativi, l'Autorità continuerà a pubblicare un elenco dei clienti
idonei sulla base dei dati che saranno forniti dai distributori o mediante
autocertificazione resa all'Autorità. Ogni cliente finale potrà decidere
se apparirvi o meno. L'Autorità accerta la sussistenza dei requisiti di
idoneità, anche in base alle dichiarazioni dei distributori relative ai
prelievi di elettricità. Procedure di riconoscimento e iscrizione negli
elenchi restano obbligatorie per i distributori, i grossisti e i clienti
esteri. Inoltre, verranno pubblicati un elenco dei consorzi e delle società
consortili e un elenco dei produttori. Ai fini di assicurare all'Autorità
le informazioni necessarie a seguire lo sviluppo del mercato libero nel
contesto del mercato nazionale dell'energia elettrica, rimangono gli
obblighi di informazione per distributori, grossisti, clienti esteri e
autoproduttori e vengono introdotti doveri di informazione per i consorzi e
società consortili e per i produttori.
IMPRESA
SIMULATA: UN NUOVO MODO DI FARE FORMAZIONE ALLE AZIENDE PER LA PRIMA VOLTA
IN EUROPA L'IMPRESA SIMULATA VIENE UTILIZZATA COME CONTESTO E METODOLOGIA
PER LA FORMAZIONE E L'AGGIORNAMENTO DI PERSONE OCCUPATE
Reggio Emilia, 18 marzo 2003 - Da aprile, per la prima volta in Europa,
l'impresa simulata - ossia la riproduzione fedele di un'azienda reale sia
dal punto di vista degli ambienti fisici sia dal punto di vista delle
procedure aziendali quotidiane - sarà utilizzata per la formazione e la
specializzazione di persone occupate. Mentre fino ad oggi la simulazione
d'impresa è stata utilizzata solo per la formazione dei giovani e
giovanissimi, oppure, in alcune grandi multinazionali come Bayer e Nestè,
per la formazione professionale dei lavoratori neo-assunti e l'aggiornamento
del proprio personale interno, dal mese prossimo, grazie ad un finanziamento
della Regione Emilia Romagna e al co-finanziamento del Fondo Sociale
Europeo, l'impresa simulata verrà sperimentata per la preparazione
professionale di 80 persone occupate di diverse aziende (diverso settore,
diversa dimensione, diversi mercati di riferimento ecc.). A Reggio Emilia,
nell'impresa simulata di Centro Servizi P.M.I., società di formazione delle
Api (Associazioni Piccole e Medie Industrie) di Reggio Emilia, Parma, Modena
e Forlì-Cesena, partiranno ad aprile 8 corsi gratuiti di specializzazione e
aggiornamento in impresa simulata per persone occupate di qualsiasi settore
e livello. Labor4 S.p.A. - questo è il nome dell'impresa simulata di Centro
Servizi P.M.I. di Reggio Emilia - è stata costituita da Centro Servizi
P.M.I. nel 2001, rispettando le peculiarità della piccola e media impresa
polisettoriale, ed è stata implementata progressivamente in questi anni,
grazie al contributo di esperti consulenti aziendali, fino a divenire, oggi,
un contesto altamente strutturato in cui fare formazione anche a persone che
hanno già maturato un'esperienza lavorativa. Labor4 S.p.A. è il primo e
unico esempio in Italia e in Europa di impresa simulata strutturata in modo
tale da consentire non solo corsi di formazione per giovani neo-diplomati,
ma anche percorsi di specializzazione per persone occupate,
indipendentemente dall'azienda di appartenenza e dal ruolo ricoperto in
azienda. L'impresa simulata di Centro Servizi P.M.I. è una società per
azioni di piccole e medie dimensioni - come la maggior parte delle aziende
del territorio emiliano romagnolo - la cui attività è organizzata e
gestita in 12 uffici: un ufficio segreteria, tre uffici del dipartimento
contabile-amministrativo, un ufficio controllo di gestione, un ufficio che
gestisce l'attività di produzione, un ufficio dedicato alla logistica e al
magazzino, un ufficio acquisti, un ufficio marketing, un ufficio estero e
due uffici vendite Italia. Labor4 S.p.A. è l'unica impresa simulata
presente a Reggio Emilia, ma è inserita in un circuito di circa 300 imprese
simulate sparse nel territorio italiano e di oltre 5.000 imprese simulate
nel mondo, distribuite, in numero variabile, in Austria, Canada, Danimarca,
Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Olanda, Svezia, Spagna,
Svizzera, Argentina, Australia, Belgio, Brasile, Bulgaria, Giappone,
Polonia, Lituania, Norvegia, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Slovenia,
Ucraina, Slovacchia, Stati Uniti d'America e Ungheria. Il numero di imprese
simulate esistenti al mondo consente di creare una sorta di mercato virtuale
interno a quello reale, piccolo per riflettere tutte le oscillazioni
dell'economia, ma abbastanza grande da consentire la riproduzione fedele di
molte delle operazioni aziendali quotidiane (dal recupero crediti alla
trattazione commerciale, dalle problematiche di gestione del magazzino al
controllo del punto di pareggio, dall'analisi di bilancio come punto di
partenza per il controllo aziendale alle strategie di marketing per il
lancio di un nuovo prodotto, fino all'organizzazione della produzione).
Obiettivo di Centro Servizi P.M.I. nel costituire a Reggio Emilia un'impresa
simulata era ed è quello di consentire alle aziende di usufruire di tale
contesto - troppo oneroso per essere costituito all'interno di una piccola e
media impresa - per la formazione o la specializzazione dei propri
dipendenti e di offrire ai privati cittadini l'opportunità di richiedere in
qualsiasi momento un corso di formazione individuale ed estremamente
operativo su qualsiasi area aziendale. I primi otto corsi sperimentali,
della durata di 48 ore ciascuno, prevedono la partecipazione di 10 persone
al massimo per ogni corso e riguardano 4 aree aziendali: produzione e
organizzazione del lavoro, amministrazione e controllo di gestione,
marketing e comunicazione, commercio estero. Quattro di questi corsi si
rivolgono a tutte le persone occupate, mentre i restanti 4 sono rivolti a
persone occupate con più di 45 anni; in entrambi i casi non è necessario
essere residenti in Emilia Romagna o lavorare in aziende con sede legale o
operativa in Emilia Romagna. Martedì 18 marzo dalle ore 17,30, mercoledì
19 marzo dalle ore 18,00 e giovedì 20 marzo dalle ore 17,30, a Reggio
Emilia, sarà possibile visitare l'impresa simulata di Centro Servizi P.M.I.,
accompagnati nel percorso tra i vari uffici da esperti di simulazione
d'impresa e da consulenti aziendali. Per informazioni, prenotazioni della
visita e iscrizioni ai corsi è possibile contattare Neve Dallari e Chiara
Pompili presso Centro Servizi P.M.I. ai numeri di telefono 0522/326286 e
0522/320586, oppure consultare il sito www.cspmi.it
GIORNATA
INFORMATIVA SULLE RISORSE UMANE E LA MOBILITÀ NELL'AMBITO DEL 6PQ
Bologna, 18 marzo 2003 - Il 24 marzo si svolgerà a Bologna una giornata
informativa sul tema "Risorse umane e mobilità" nell'ambito del
sesto programma quadro (6PQ). Gli oratori del convegno presenteranno le
diverse tipologie di azioni Marie Curie e una panoramica delle regole di
partecipazione e dei diversi aspetti contrattuali e fiscali. La
manifestazione è organizzata dall'Agenzia italiana per la promozione e
della ricerca europea (Apre), dall'organizzazione per la scienza, la
tecnologia e le imprese (Aster) e dalla Regione Emilia Romagna.
Parteciperanno inoltre rappresentanti della Commissione europea. Infolink: http://www.apre.it/serviziapre/eventi/giornate.asp
http://www.aster.it/agenda/agenda24_03.html
MARCO
BIAGI E IL LABORATORIO MILANESE DEL LAVORO
Milano, 18 marzo 2003 - Nell'anniversario della sua morte, esperti di
diritto del lavoro ed esponenti delle parti sociali (Cgil, Cisl, Uil e
Assolombarda) si confronteranno sull'eredità di Biagi circa il Patto per
Milano sul lavoro e sulle conseguenze a livello locale e nazionale. Milano,
17 marzo 2003: In concomitanza con incontri a Modena e Roma, Marco Biagi, il
giuslavorista ucciso da terroristi un anno fa, sarà ricordato a Milano con
un convegno in Bocconi. L'incontro 'Marco Biagi e il laboratorio milanese
del lavoro' (19 marzo, ore 10), organizzato dall'Università Bocconi in
collaborazione con il Comune di Milano e la Fondazione Marco Biagi, sarà
occasione per una riflessione sull'esperienza del Patto per il Lavoro
milanese, di cui Biagi per conto del Comune di Milano fu uno dei registi
principali, che portò successivamente al Patto per l'Italia. La giornata
inizierà con una tavola rotonda coordinata dal prof. Stefano Liebman,
dell'Università Bocconi, con docenti di diritto del lavoro per riflettere
sulle prospettive delle relazioni industriali nel sistema nazionale.
Parteciperanno Pietro Ichino (Università degli Studi Milano), Mario Napoli
(Università Cattolica - Milano), Franco Scarpelli (Università degli Studi
Milano - Bicocca), Luciano Spagnuolo Vigorita (Università degli Studi
Milano), Paolo Tosi (Università degli Studi Torino) e il docente di
sociologia Guido Baglioni (Università degli Studi Milano - Bicocca). I
lavori del pomeriggio inizieranno con un intervento del sindaco di Milano
Gabriele Albertini e continueranno con un dibattito sul bilancio e le
prospettive del Patto per Milano a cui parteciperanno Maria Grazia Fabrizio,
Segretario Cisl Milano, Amedeo Giuliani, Segretario Uil Milano, Antonio
Panzeri, Segretario Cgil Milano, e Michele Perini, Presidente Assolombarda.
Chiuderà i lavori Carlo Magri, Assessore al Personale, Lavoro e Risorse del
Comune di Milano. 19 marzo, ore 10 Aula Magna, Via Gobbi 5, Milano.
MANAGER
DI DOMANI
Torino, 18 marzo 2003 - Mercoledì 26 marzo 2003, alle ore 16, presso la
Facoltà di Economia (C.so Unione Sovietica 218 bis - Torino), l'Ufficio Job
Placement organizza un incontro sull'orientamento al mondo del lavoro.
Parteciperanno all'incontro: Kpmg SpA -Business Advisory Services SpA, una
delle principali società di management consulting, che presenterà "Do
you want to join Kpmg team?" destinato ai giovani e brillanti
neolaureati che desiderano entrare nel mondo della consulenza manageriale.
Relatore: dott.ssa Martina Ganzarolli, Responsabile Recruiting e Selezione.
Fater SpA, joint venture paritetica fra il Gruppo Angelini e la Procter
& Gamble, leader nel mercato italiano nella produzione e
commercializzazione di prodotti per la cura della persona, nota
principalmente attraverso i marchi Lines e Pampers. Presenterà un profilo
dell'azienda e le opportunità di inserimento e di stage. Assioma.net Srl,
software-house con sede a Torino e Milano, che gestisce un portale di web
recruiting interamente dedicato al mondo del lavoro ( www.assioma.org
), consentendo a domanda ed offerta di lavoro di incontrarsi direttamente.
Al termine dell'incontro, il Job Placement risponderà a tutte le domande
che verranno poste sui problemi di inserimento nel mondo del lavoro,
gestione dei tirocini compresa.
SICUREZZA
DEGLI ASCENSORI: L'UNI CONFERMA CHE LE NORME CI SONO (IL PROBLEMA E' FARLE
RISPETTARE)
Milano, 18 marzo 2003 - A seguito del ripetersi di incidenti (purtroppo,
alcuni, anche con vittime) l'opinione pubblica, sempre più allarmata, si
chiede fino a che punto gli ascensori siano davvero sicuri, se ci sono norme
che stabiliscono controlli periodici e chi deve garantire lo standard minimo
della loro efficienza. L'Uni, Ente Nazionale Italiano di Unificazione
(organizzazione riconosciuta dallo Stato e dall'Unione Europea che svolge
attività normativa in tutti i settori industriali, commerciali e del
terziario ad esclusione di quello elettrico ed elettrotecnico), dopo aver
premesso che a livello internazionale esiste la norma Uni Iso 4190-6 con la
quale vengono fissati i criteri di scelta degli ascensori da installare
negli edifici per abitazione le cui caratteristiche tecniche devono essere
adeguate al "traffico" dei passeggeri previsto, ricorda che è dal
1995 che esiste la direttiva Ce n.16 in base alla quale gli ascensori di
nuova costruzione devono essere realizzati in conformità alle norme
tecniche europee Uni En 81-1 e 81-2 , norme che stabiliscono le "regole
di sicurezza per la costruzione e l'installazione degli ascensori"
elettrici ed idraulici. Ci sono norme internazionali, poi, che fanno
specifico riferimento alle caratteristiche tecniche che devono avere alcuni
elementi di fondamentale importanza per la sicurezza degli ascensori, come,
per esempio, le funi (norme Uni Iso 4344 e Uni Iso 4101)e i dispositivi di
comando e segnalazione (norma Uni Iso 4190-5) L'Uni ricorda anche che per
quanto riguarda gli ascensori più vecchi, esiste la norma Uni 10411 che
stabilisce i criteri di "buona tecnica" da adottare per la
modifica o la sostituzione di parti di ascensori elettrici realizzati prima
del recepimento della direttiva. La norma precisa che in questo caso vanno
presi in considerazione gli interventi più significativi e non la semplice
manutenzione. E' da tenere presente che per la manutenzione degli ascensori
non esiste una norma specifica, ma che proprio lo scorso anno è stata
emessa a livello europeo la Uni En 13015 che stabilisce quali informazioni i
costruttori e gli installatori devono inserire nei libretti di istruzione in
modo che tutti gli interventi periodici di controllo e di revisione possano
essere eseguite nel modo migliore.
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