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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 19 Novembre 2008 |
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Politica |
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CRISI FINANZIARIA E G20: SOSTENERE L´ECONOMIA REALE |
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Strasburgo, 19 novembre 2008 - Il Parlamento europeo ha dibattuto della crisi finanziaria ed economica alla luce del vertice di Washington del G20. La maggioranza dei gruppi politici ha sottolineato la necessità di riformare la regolamentazione finanziaria per garantire la sorveglianza e la trasparenza, e di sostenere l´economia reale, in particolare le Pmi. Taluni gruppi hanno deplorato la speculazione o l´azione della Commissione troppo vicina agli interessi industriali. Dichiarazione del Consiglio - Jean-pierre Jouyet ha esordito rilevando che gli effetti della crisi finanziaria si stanno già manifestando, tant´è che diversi Stati membri «sono entrati in recessione». Si tratta, ha proseguito, della peggior crisi dal ´29 che comporta un «rallentamento di enorme entità». Il Consiglio, ha però sottolineato, a operato per l´unità dell´Europa che si è presentata al G20 parlando con una sola voce. Le conclusioni del Vertice di Washington, ha aggiunto, ribadiscono i principali elementi difesi dall´Ue: «trasparenza e responsabilità». Sulle agenzie di rating, sulle norme contabili, sulla sorveglianza degli hedge funds, la lotta contro i paradisi fiscali, la responsabilizzazione degli attori privati, la riforma delle istituzioni finanziarie multilaterale, ha insistito, l´Unione «deve continuare a parlare con una voce forte per ottenere risultati tangibili». A suo parere, è importante che la crisi non si riproduca e sono quindi necessari obiettivi ambiziosi che saranno esaminati dal prossimo Ecofin. Il Ministro ha rilevato la necessità di accelerare l´adozione delle recenti proposte della Commissione sui mercati finanziari. Ha quindi insistito sull´opportunità che gli Stati membri si coordino al fine di mobilitare tutti gli strumenti macro-economici per scongiurare il rallentamento e sostenere la congiuntura europea. Dopo aver ricordato che la Presidenza ha appoggiato la decisione della Bce di ridurre i tassi d´interesse, ha sottolineato la necessità di utilizzare tutti i margini di manovra del Patto di Stabilità e di Crescita. Inoltre, vegliando sempre al buon funzionamento del mercato interno, occorre anche ricorrere a tutta la flessibilità consentita in materia di aiuti di Stato per assistere gli attori più minacciati. A quest´ultimo proposito, ha ricordato che alcune risorse sono già state messe a disposizione per il finziamento delle Pmi. Ma tali misure devono inquadrarsi in un piano globale che permetta di sostenere i settori più minacciati, «come lo è oggi l´industria europea dell´automobile». Questi sforzi supplementari a livello comunitario, peraltro, dovranno essere completati attivamente dagli Stati membri «attraverso misure di rilancio nazionale strettamente coordinate». Ha quindi concluso sostenendo che l´unità europea debba essere preservata per continuare ad agire insieme e poter influenzare una profonda riforma della regolazione finanziaria e per affrontare le difficoltà economiche. Così, infatti, «dimostreremo che l´Ue ha i mezzi per prendere efficacemente in mano il suo destino e svolgere, come gli europei si attendono, il suo ruolo di attore globale. Dichiarazione della Commissione - José Manuel Barroso ha anzitutto ricordato che l´iniziativa politica per la riforma globale del sistema finanziario è venuta dall´Ue. A suo parere, la prima riunione del G20 «segna l´inizio di una nuova era nella guida collettiva dell´economia mondiale» ed ha posto le basi «di una nuova governance mondiale» che poggi sui principi dell´economia sociale di mercato. Dopo aver descritto i quattro principali punti sui quali il G20 ha trovato un accordo - piano d´azione per la riforma dei mercati finanziari, nuova governance mondiale, stimolo dell´economia e rigetto del protezionismo - il Presidente ha sottolineato che il Vertice ha lanciato un «segnale chiaro»: l´azione sulle questioni economiche e finanziarie «non deve farsi a detrimento delle altre sfide globali». A questo proposito, ha indicato la realizzazione degli Obiettivi del Millennio per lo sviluppo, la lotta ai cambiamenti climatici, la sicurezza energetica e alimentare e la lotta contro il terrorismo. Ha poi rilevato che se l´Europa ha potuto svolgere il suo ruolo è perché è rimasta unita e, ha insistito, deve continuarlo ad esserlo. Ha quindi ricordato le misure già proposte a livello europeo che entrano nel programma di lavoro del 2009. In questo ambito, il Presidente ha citato come prioritarie la crescita e l´occupazione, minate anche dalla crisi finanziaria. Al riguardo ha sottolineato la necessità di una «vera strategia comune per il rilancio economico» che sarà presentata il prossimo 26 novembre. Il programma prevede anche di raddoppiare gli sforzi per ridurre i costi amministrativi delle imprese e l´adozione rapida di proposte riguardo alla sorveglianza e trasparenza dei mercati finanziari per ristabilire un clima di fiducia. Dichiarazioni in nome dei gruppi politici - Per Joseph Daul (Ppe/de, Fr) la crisi economica e finanziaria non costituisce, come sostenuto da taluni, la sconfitta del capitalismo, bensì il risultato di errore politico: «l´insufficienza di regole e di controlli sulla qualità dei prodotti finanziari d´oltre-Atlantico sin dagli anni ´90». Nasce dalla mancanza di trasparenza sui mercati e dall´assenza di un organo di supervisione efficace dei mercati finanziari, ha spiegato. La famigli apolitica di centro-destra, ha tenuto a precisare, «non è mai stata a favore di un sistema finanziario senza regole e arbitri», prendendo a modello l´economia sociale di mercato. Per tale motivo, ha proseguito, la priorità va data a coloro che lavorano e risparmiano e alle imprese che «prendono rischi tutti i giorni per creare crescita e occupazione». Il leader dei popolari si è poi detto soddisfatto per come, in questa crisi come in quella della Georgia, l´Europa si sia fatta ascoltare e abbia influenzato i suoi partner. Ciò dimostra, ha spiegato, che un approccio comune e coerente può esistere anche su temi sensibili e complessi e che l´Europa può pesare nel mondo se si sforza di rimanere unita. Il nostro dovere, ha aggiunto, «è di agire per rilanciare la nostra economia e la crescita e per limitare l´impatto di questa crisi sulla coesione sociale». Occorre quindi fluidificare il mercato interno, investire nella ricerca, sostenere fortemente le Pmi e aiutare le famiglie in difficoltà. Tutto ciò, ha precisato, senza gravare sulle finanze pubbliche, ad esempio «ipotizzando come fonte di finanziamento complementare delle euro-obbligazioni e mantenendo le riforme avviate a livello nazionale». A suo parere, inoltre, è necessario evitare il protezionismo e cogliere l´occasione della crisi per prendere «misure coraggiose». Ha quindi concluso insistendo sull´importanza che l´Europa resti unita. Martin Schulz (Pse, De) ha sottolineato che il G20 è stato un progresso poiché ha dimostrato che l´Ue può svolgere un ruolo centrale se resta unita. D´altro canto, ha sottolineato che le misure per la sorveglianza e la trasparenza dei mercati finanziari - in particolare su private equity e hedge funds e sulla retribuzione dei manager - devono essere proposte il prima possibile, perché a primavera sarà troppo tardi. A suo parere occorrono infatti più controlli e una maggiore cooperazione internazionale per realizzarli. E´ necessario inoltre introdurre un divieto giuridico di talune forme di speculazione. L´obiettivo dell´Ue, ha aggiunto, è di definire nuove regole interne da "esportare" anche nei paesi del G20 o altre organizzazioni. Anche per «ridurre il divario tra il mondo economico e finanziario e il mondo reale». Ha quindi criticato l´idea di sottrarre denaro all´economia reale, per la quale occorrono investimenti, per pararsi dalla crisi finanziaria. Ha concluso ribadendo la sua richiesta alla Commissione di presentare le sue proposte in materia a dicembre. Graham Watson (Alde/adle, Uk) ha esordito sostenendo che anche Adam Smith riteneva che i mercati liberi avessero dei limiti. Si è poi rallegrato del successo della riunione del G20 e l´impegno condiviso a favore dei principi di mercato, dell´apertura del commercio, di regimi di investimento e di mercati finanziari effettivamente regolati per sostenere il dinamismo,l´innovazione e l´imprenditorialità che sono necessari per la crescita economica, l´occupazione e la lotta contro la povertà. Ha poi sottolineato che, contrariamente al 1929, questa volta si è capito che la salvezza dovesse essere cercata collettivamente. E molte delle misure proposte dalla Commissione nel suo programma per il 2009 saranno d´aiuto, in particolare quelle sulla sorveglianza e la trasparenza degli attori finanziari e degli investitori significativi. Il libero mercato, ha aggiunto, «prospera sulla trasparenza e l´onestà». Il leader liberaldemocratico si è però detto preoccupato per la risposta data dall´Ue e dal G20, notando che i partecipanti hanno dato l´impressione che è possibile tornare al "business as usual" e che basta solo dare impulso alla crescita economica, senza tenere conto del costo dei rifiuti e delle centrali in Cina. Ha quindi notato che nelle conclusioni del G20 si cita il cambiamento solo alla fine, tra le altre sfide future. Brian Crowley (Uen, Ie) ha rilevato che il più grande pericolo - nel modo degli affari, dell´economia, dell´occupazione e della vita sociale in Europa - non è solo la crisi finanziaria, ma il fatto che le banche non prestano più denaro alle Pmi. «Non serve a niente fare dei pannelli solari, se non si hanno le persone per metterli sui tetti», ha sottolineato. La crisi, a suo parere, offre invece l´occasione per correggere gli errori del passato e di utilizzare il denaro per trovare nuovi metodi per trattare i problemi. La riunione del G20, ha poi osservato, ha permesso di «forzare l´India e la Cina a partecipare alle discussione e a riconoscere che hanno delle responsabilità in quanto nuove economie». Se vogliamo nutrire i nostri popoli, ha aggiunto, «la nostra prima responsabilità è di vigilare affinché ottenga soldi dal lavoro, e che gli Stati possano investire nei servizi sociali e sanitari». Per Monica Frassoni (Verdi/ale, It) la crisi finanziaria ormai «morde anche l´economia reale» e questo, a suo parere, «è il prezzo che l´Unione europea paga per il ritardo, anzi il rifiuto, di costruire un sistema di regolamentazione europeo e di realizzare in tempo utile dei meccanismi finanziari di solidarietà e una supervisione bancaria degna di questo nome». Tra i responsabili di questo ritardo, tra i sostenitori di questo approccio, «che ha messo l´Europa in una situazione di profonda incertezza e di recessione», ha quindi incluso il Presidente Barroso e la maggioranza della sua Commissione, chiedendo loro di ammettere di aver avuto torto per rendersi più credibili quando parlano delle soluzioni possibili. Rivolgendosi sempre al Presidente della Commissione, ha sottolineato che egli «ha scelto sistematicamente di allearsi con i governi nazionali, invece che con il Parlamento, con le industrie piuttosto che con i consumatori e . Pure con il forte piuttosto che con il giusto». Ha quindi rilevato che questo approccio «si riflette fedelmente nel suo programma di lavoro». Ha quindi rilevato che, nelle priorità di politica esterna, vi è «una continua e colpevole disattenzione sul tema dei diritti dell´uomo, a partire naturalmente dalla Cina e una difesa ancora un po´ superficiale dell´Agenda di Doha, senza capire che la crisi finanziaria ne ha spazzato via tutti i presupposti». Nella politica interna, in tema di immigrazione, ha evidenziato che la Commissione «ha ceduto alla pressione degli Stati membri», così oggi si dispone di strumenti legislativi «deboli» per l´immigrazione legale. Lo stesso vale per quanto riguarda la politica sociale. A suo parere, «non è certo così che riusciremo a mettere in moto quello che i Verdi ormai da molti mesi chiamano il Green New Deal e che oggi va molto di moda». Questo, ha spiegato, «ha un significato molto preciso e non è certo questo cicaleccio confuso che si sente in giro e che in realtà significa "tutto come prima con un po´ di verde qua e là"». Si tratta di «una strategia comune di lungo termine di investimento per raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica e di riconversione ecologica dell´economia, di riduzione dei Co2, con un ruolo rafforzato della Banca europea per gli investimenti, che deve però essere coerente nelle sue decisioni, su chi e cosa finanziare». La co-presidente dei Verdi ha quindi concluso sostenuto che non ci vogliono ambiguità «su megainfrastrutture inutili o sul nucleare o su fondi a pioggia per progetti non virtuosi . E niente fondi pubblici o chèque in bianco per il settore automobilistico così com´è», perché «sarebbe come continuare a buttare soldi dalla finestra». Roberto Musacchio (Gue/ngl, It) ha anzitutto ricordato che di recente il Presidente Sarkozy ha detto in Aula che la crisi che viviamo è strutturale «e che occorre addirittura una rifondazione del capitalismo». In proposito, ha sostenuto che «piuttosto che uscire dalla crisi del capitalismo occorra uscire dal capitalismo in crisi, occorre cioè cominciare a ragionare di un nuovo futuro che preveda una vera transizione a un´economia socialmente ed ecologicamente connotata, una democrazia economica fondata sull´equità e la cooperazione invece che sulla disuguaglianza e sulle guerre». Al di là di queste differenze di fondo, ha osservato che «delle affermazioni solenni sulla rifondazione del capitalismo rimane ben poco nell´esito assai modesto e assai deludente di questo G20, di cui porta responsabilità anche questa Europa». Certo, ha rilevato, «si è scoperto che il dogma liberista può essere falsificato e che dunque ci possono essere ingenti interventi pubblici e addirittura nazionalizzazione, ma tutto ciò non va a cambiare le logiche di fondo che hanno creato la crisi strutturale». Ha poi aggiunto: «si dice che occorrono regole per ridurre i rischi della speculazione, ma non si pensa neanche ad intervenire su questa speculazione finanziaria, ad esempio con una Tobin Tax sulle transazioni e non si mette mano a quel patto di stabilità che di fronte alla recessione rischia drammaticamente di aggravare la vita di questo nostro continente, ma soprattutto non ci si interroga su cosa c´è al fondo di questa crisi e dunque non si riesce ad affrontarlo». Ha quindi sottolineato «la sistematica svalutazione del lavoro perseguita con le politiche liberiste in questi decenni, che ha finito con il creare, oltre che ingiustizie e sofferenza, una parte significativa della stessa insolvibilità finanziaria». Ha poi notato che nel ´29 Keynes propose di investire su salari e occupazioni, mentre «oggi non lo si fa». Infine, ha concluso sostenendo che «la dimensione ecologica ed energetica della crisi chiede scelte assai più nette e chiare del balbettio del G20», e «serve una parola chiara e diversa da parte delle sinistre». Interventi dei deputati italiani - Per Luca Romagnoli (Ni, It), la crisi finanziaria e il rallentamento dell´economia «sottolineano il ruolo centrale che dovrebbero avere in proposito gli Stati e poi l´Unione nell´assicurare il benessere socioeconomico» ed ha rilevato che «la politica deve riprendere il controllo pieno dell´economia e ostacolare con ogni mezzo la finanza virtuale che rimane detentrice dei destini di milioni di uomini». Ridurre l´impatto del rallentamento mondiale sull´economia europea, in termini di lavoro e di attività economica, ha aggiunto, deve significare promuovere un approccio sociale europeo. A suo parere deve essere questa la priorità per il 2009: «lavoro e protezione sociale per la crescita». Ha quindi sottolineato che «finalmente arrivano misure pratiche per riformare le regole del sistema finanziario europeo, dopo aver lasciato che il sistema bancario e finanziario saccheggiassero e spremessero patrimonio pubblico e dei privati cittadini». Ritenendo «tardiva e minimale» la strategia della Commissione «per sostenere coloro che stanno perdendo il posto di lavoro», così come lo è il sostegno alle piccole e medie imprese e gli investimenti in ricerca, ha notato che «l´accelerazione e l´attuazione di programmi di coesione distoglie l´attenzione da altre necessità». Prima di preoccuparsi di stabilire la fiducia sui mercati, ha infatti concluso, «governi e commissioni dovrebbero ristabilire la fiducia dei cittadini nell´indipendenza di chi li governa dal gioco della finanza apatride». Mario Borghezio (Uen, It) ha osservato che questa crisi, se ha necessitato una ristrutturazione del paesaggio finanziario bancario del nostro continente, «non ha fatto emergere in Europa un assetto costituito seriamente da attori finanziari veramente in grado di disegnare il futuro quadro dei mercati». Una cosa invece è certa: «tutte le regolamentazioni previste dal G20 resteranno comunque lettera morta se rimarranno intoccabili i paradisi fiscali». A suo parere è questo «il grande tema che manca, che non emerge nella discussione ufficiale degli Stati: quei paradisi fiscali che consentono di aggirare completamente le regole che si promettono sui mercati finanziari». Al riguardo ha sottolineato che il Presidente eletto Obama, da senatore, «propose delle misure severe contro di essi» ma si è chiesto «se da nuovo presidente, visti questi fili di alta finanza che sembrano averne determinato le mosse e soprattutto con generosi miliardari finanziamenti delle elezioni, avrà il coraggio di agire in tal senso e convincere su questo piano oltre che gli Stati Uniti, l´Europa e in particolare la Gran Bretagna». A suo parere, «alle generiche dichiarazioni di principio dobbiamo invece chiedere che seguano delle iniziative efficaci, concrete, veramente capaci di realizzare quel rilancio economico e produttivo che è necessario per scongiurare nuove crisi economiche e uscire dall´attuale crisi». Vista l´attuale situazione, «caratterizzata da generale e diffuso indebitamento del mercato e da violenta deflazione dovuta a insufficiente circolazione monetaria», ha definito «assurdo» ipotizzare «un ulteriore indebitamento degli Stati nei confronti delle private banche centrali per fornire liquidità al proprio sistema creditizio e al mercato produttivo dei consumi». Ha poi osservato come sia «evidente che profetizzare che dalla crisi si passerà a proporre un organismo mondiale per l´economia, ma anche per la politica, quell´ordine mondiale che fino a pochi mesi fa era temuto da tutti, scongiurato da tutti e oggi ci pare sentire che sia diventato inevitabile, auspicabile come se fosse la salvezza». Ha quindi concluso esclamando «No al mondialismo!». . |
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EURO: DIECI ANNI DI SUCCESSI, MA OCCORRE FARE DI PIÙ |
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Strasburgo, 19 novembre 2008 - Il Parlamento europeo evidenzia i benefici tratti da dieci anni di moneta unica e chiede di continuare a comunicarli ai cittadini. Ma propone una roadmap per sfruttarne tutte le potenzialità inutilizzate: rigoroso rispetto del Patto di stabilità, riducendo anche il debito, migliore spesa pubblica e politica fiscale coordinata. Favorevole a una Bce indipendente, chiede l´integrazione e la vigilanza dei mercati finanziari, l´emissione di titoli europei e una migliore rappresentanza esterna dell´euro. Dieci anni fa, il 1° gennaio 1999, undici Stati membri (Belgio, Germania, Irlanda, Spagna, Francia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Austria, Portogallo e Finlandia) hanno adottato la moneta unica dell´Unione europea. Due anni dopo, anche la Grecia ha adottato l´euro e, successivamente, la Slovenia (nel 2007), Cipro e Malta (nel 2008). Dall´inizio del prossimo anno, sarà il turno della Slovacchia, portando così l´Eurozona a 16 membri. Approvando con 545 voti favorevoli, 86 contrari e 37 astensioni la relazione di Werner Langen (Ppe/de, De) e Pervenche Berès (Pse, Fr), il Parlamento sottolinea anzitutto che l´Unione economica e monetaria (Uem) «è stata un successo da molti punti di vista». La moneta unica, infatti, oltre a essere diventata un simbolo dell´Europa, ha promosso l´integrazione economica nella zona euro e portato stabilità, anche sui mercati mondiali delle valute. L´ambiente economico globale, inoltre, è stato favorevole alla creazione di posti di lavoro nel primo decennio dell´euro, che si è affermato come valuta internazionale seconda per importanza soltanto al dollaro Usa. Tuttavia, la crescita economica e l´aumento della produttività «sono state deludenti». Per i deputati occorre però fare di più per raccogliere tutti i vantaggi dell´Uem, ad esempio, mettendo gli Stati membri e le regioni con un Pil inferiore alla media in condizione di recuperare lo svantaggio e «rafforzando la comprensione e l´impegno dei cittadini verso la moneta unica». Propongono quindi una roadmap dell´Uem che riguarda la divergenza economica, le riforme strutturali e le finanze pubbliche, la politica monetaria, la comunicazione, l´integrazione e la vigilanza dei mercati finanziari, il ruolo internazionale dell´euro e la sua rappresentanza esterna, gli strumenti economici e la governance. Più in particolare, per attenuare le divergenze economiche e «offrire un notevole contributo alla ripresa», il Parlamento chiede riforme semplificate, più coerenti e multisettoriali, tempestivamente coordinate sulla base degli Orientamenti integrati per la crescita e l´occupazione nonché un policy mix nel quadro della Strategia di Lisbona. Ma occorre anche rafforzare reciprocamente le politiche macroeconomiche orientate alla stabilità e alla crescita, seguendo da vicino i bilanci pubblici attraverso l´efficace gestione della politica fiscale e della spesa e il loro impatto sul lato della domanda. Osserva infatti che il Patto di stabilità e crescita (Psc) riveduto «ha dimostrato la propria validità», ma che occorre attenersi «a un certo rigore nel risanamento dei bilanci». In tale contesto, i deputati criticano pertanto «la mancanza di disciplina» nella lotta contro i disavanzi di bilancio in tempi di crescita economica e sottolineano che gli Stati membri devono operare più efficacemente in direzione di una politica fiscale anticiclica. Sottolineano inoltre la necessità di una strategia a breve termine per ridurre il debito pubblico degli Stati e di una strategia di crescita sana e sostenibile che permetta nel lungo periodo di contenere l´indebitamento entro un limite del 60%. Ritengono infatti che sia la soglia di deficit del 3 % sia la percentuale massima di indebitamento del 60% rispetto al Pil «debbano essere trattati come massimali da non superare» e che il Psc debba essere «rispettato rigorosamente» dagli Stati membri, sotto la vigilanza della Commissione. Quest´ultima, peraltro, è invitata ad esaminare ogni soluzione in grado di rafforzare il "braccio preventivo" del Psc. D´altra parte, approvando un emendamento proposto da Ppe/de e Pse, l´Aula ritiene che le politiche di bilancio «dovrebbero approfittare appieno del grado di flessibilità consentito dal Psc rivisto» e chiede alla Commissione di dare chiare indicazioni su come sfruttare questa flessibilità. Al fine di favorire la crescita e l´occupazione e di affrontare le grandi problematiche come il cambiamento climatico, i deputati ritengono inoltre necessario un miglioramento qualitativo delle finanze pubbliche. Ciò, precisano, comprende l´ulteriore risanamento dei bilanci, un´elevata efficienza della spesa pubblica e la promozione degli investimenti nell´istruzione, nel capitale umano, nella R&s e nelle infrastrutture. Inoltre, le riforme strutturali dovrebbero essere orientate al miglioramento della produttività attraverso una migliore combinazione di politiche economiche e sociali e completate dalla politica della concorrenza da un sostegno alla ristrutturazione dell´economia. Tenuto conto delle sfide poste dalle turbolenze finanziarie e per sostenere la lotta contro il rallentamento economico e l´elevata inflazione, i deputati chiedono - tra le altre cose - misure a sostegno delle Pmi, anche per garantire linee di credito a loro favore da parte del sistema bancario. D´altro canto, mettono in guardia da un approccio basato essenzialmente sulla moderazione salariale quale via per conseguire la stabilità dei prezzi e ribadiscono che per affrontare la riduzione del potere d´acquisto derivato dall´inflazione importata occorre una «più equa distribuzione della ricchezza». Si devono però garantire aumenti retributivi reali «in linea con i livelli di produttività». Inoltre, il coordinamento della politica fiscale deve essere utilizzato in modo selettivo per raggiungere gli obiettivi economici e deve essere intensificata la lotta contro le frodi fiscali riguardanti le imposte dirette e indirette. Inoltre, nel sottolineare la necessità di norme eque per il mercato interno, ritengono che «la corsa al ribasso delle aliquote d´imposta sulle società sia controproducente». In materia di politica monetaria, rammentando il loro «impegno deciso» a favore dell´indipendenza della Bce, i deputati sostengono la richiesta di un dibattito pubblico più incisivo sulle future politiche monetarie e valutarie comuni nella zona euro. Osservano poi che l´obiettivo primario della politica monetaria della Bce è il mantenimento della stabilità dei prezzi ma ricordano che il trattato le affida anche il compito di sostenere le politiche economiche generali della Comunità. A loro parere, inoltre, la Bce dovrebbe puntare a un regime di Direct Inflation Targeting (ossia di reazione a qualsiasi deviazione dell’inflazione riscontrata rispetto all’obiettivo prefissato), in cui il target di inflazione sia accompagnato da una banda di fluttuazione attorno al tasso-obiettivo». Chiedono poi la creazione di un comitato esecutivo della Bce, composto di nove membri, dotato della responsabilità esclusiva di fissare i tassi d´interesse. A tale proposito, il Parlamento rileva che mentre nella zona euro è stato finora mantenuto un livello elevato di stabilità dei prezzi, l´"inflazione percepita" continua a mostrare notevoli divergenze rispetto ai tassi di inflazione effettivi (inferiori) registrati negli Stati membri nell´ultimo decennio. Chiede pertanto che alla popolazione siano dati maggiori informazioni e chiarimenti in merito alla necessità e al funzionamento dell´Uem. A suo parere, infatti, la moneta unica continua ad essere per l´Ue «una priorità in materia di comunicazione». I benefici dell´euro e dell´Uem - stabilità dei prezzi, tassi ipotecari bassi, viaggi più facili, protezione contro le fluttuazioni dei tassi di cambio e gli shock esterni - devono quindi «continuare a essere presentati ed estesamente illustrati ai cittadini» e alle Pmi. Per quanto riguarda l´integrazione e la vigilanza dei mercati finanziari, il Parlamento sottolinea come «molto vada ancora fatto nel campo della compensazione e regolamento delle transazioni transfrontaliere di titoli» e che occorre una maggiore integrazione nel settore dei servizi al dettaglio. A medio termine, inoltre, sono necessarie l´europeizzazione dell´assetto della vigilanza finanziaria, la trasparenza dei mercati, regole di concorrenza efficaci e un´appropriata regolamentazione, per migliorare la gestione delle crisi e la cooperazione. Allo stesso tempo, occorre evitare il cosiddetto gold plating, ossia una regolamentazione che ecceda i requisiti minimi della normativa comunitaria). Invita quindi la Commissione ad avanzare proposte per modificare l´attuale struttura di vigilanza secondo tali principi. Le chiede inoltre di prendere in esame la creazione di obbligazioni europee e di sviluppare una strategia a lungo termine per consentire l´emissione di tali titoli nella zona euro in aggiunta a quelli nazionali. L´ue dovrebbe anche svolgere un ruolo guida a livello internazionale riguardo alla riforma del sistema di regolamentazione dei servizi finanziari A proposito di ruolo internazionale, il Parlamento si rammarica del fatto che i tentativi di migliorare la rappresentanza esterna della zona euro sulle questioni finanziarie e monetarie «non abbiano fatto segnare finora grandi progressi» e sottolinea quindi la necessità di costruire una strategia internazionale commisurata al rango internazionale di questa moneta. A tal fine occorre sviluppare posizioni comuni e consolidare la sua rappresentanza, «ottenendo infine un seggio unico in seno alle competenti sedi e istituzioni finanziarie internazionali». Per tale ragione sostiene l´intento della Commissione di rafforzare l´influenza dell´Uem nelle istituzioni finanziarie internazionali, con una posizione comune dell´Ue espressa da rappresentanti di primo piano, quali il presidente dell´Eurogruppo, la Commissione e il presidente della Bce. Il Parlamento illustra poi una serie di proposte volte a migliorare la governance. Tra le altre cose chiede un rafforzamento dell´assetto istituzionale per il coordinamento della politica economica con, ad esempio, l´organizzazione di riunioni dell´Eurogruppo anche nel settore della competitività/industria, dell´ambiente, dell´occupazione e dell´istruzione. Inoltre, il Comitato di politica economica dovrebbe essere incorporato nel Comitato economico e finanziario per formare un organo preparatorio unico e operativamente coerente per il Consiglio Ecofin e l´Eurogruppo. Un rappresentante del Parlamento, poi, dovrebbe ottenere lo status di osservatore all´interno dell´Eurogruppo e negli incontri informali del Consiglio e si dovrebbero organizzare riunioni fra la Troika, il Parlamento, la Commissione e l´Eurogruppo, se necessario quattro volte l´anno. . . |
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IMMUNITÀ DI MASSIMO D´ALEMA: IL PARLAMENTO EUROPEO NON REVOCARE L´IMMUNITÀ DELL´EX EURODEPUTATO |
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Strasburgo, 19 novembre 2008 - Il Parlamento europeo ha deciso di non autorizzare l´utilizzazione delle intercettazioni telefoniche e di non revocare l´immunità dell´ex eurodeputato Massimo D´alema nell´ambito di un procedimento dinanzi al Tribunale di Milano relativo alla scalata della Banca Nazionale del Lavoro. I deputati, infatti, convengono con il Gip che le altre fonti di prova sono sufficienti a suffragare l´accusa nei confronti degli indagati e, pertanto, la richiesta della Procura «è senza oggetto». Approvando con 453 voti favorevoli, 43 contrari e 90 astensioni la relazione di Klaus-heiner Lehne (Ppe/de, De), il Parlamento ha deciso di non autorizzare l´utilizzazione delle intercettazioni telefoniche e di non revocare l´immunità dell´ex eurodeputato Massimo D´alema. In proposito, il relatore sottolinea che la richiesta «dovrebbe riguardare l´autorizzazione all´uso di presunti elementi probatori», ma secondo la stessa Ordinanza del Giudice delle Indagini Preliminari le fonti di prova utilizzate, sono già "sufficienti a suffragare l´ipotesi accusatoria a carico di taluni soggetti già per essa indagati", cioè gli stessi terzi intercettati - «i quali peraltro sono già stati rinviati a giudizio ed il cui procedimento giudiziario è già in fase avanzata». Quindi da questo punto di vista la richiesta della Procura della Repubblica di Milano «è senza oggetto». Inoltre, nel caso in cui la richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano, venga invece considerata come una "autorizzazione a procedere" nei confronti di Massimo D´alema, il relatore evidenzia che l´ordinamento italiano non prevede, fin dal 1993, questo istituto giuridico e, dunque, in tal caso «la richiesta sarebbe senza oggetto». Antefatti - Il relatore ricorda che, nel 28 maggio 2008, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano ha chiesto l´autorizzazione all´utilizzazione per un procedimento penale di conversazioni telefoniche "indirette" tra una persona indagata e l´ex parlamentare europeo Massimo D´alema. Nella fattispecie si tratta del procedimento penale 19195/2005, relativo alla tentata scalata della Banca Nazionale del Lavoro che vede indagati e rinviati a giudizio un gruppo di persone sospettate di aver violato la legislazione italiana che sanziona i reati di manipolazione di mercato e di insider trading. Nell´ambito delle indagini preliminari sono state effettuate delle intercettazioni telefoniche secondo le norme del Codice di Procedura Penale italiano. In alcune di queste intercettazioni vi sono conversazioni tra gli indagati ed alcuni parlamentari nazionali, tra i quali Massimo D´alema che all´epoca era membro del Parlamento europeo. Si tratta quindi, nota il relatore, «di intercettazioni indirette di parlamentari che conversano con utenti regolarmente intercettati». Il 20 luglio 2007 il giudice per le indagini preliminari, Clementina Forleo, ha chiesto alla Camera dei Deputati (per i deputati D´alema, Fassino, Cicu) ed al Senato (per i senatori La Torre e Comincioli), l´autorizzazione all´utilizzo delle predette intercettazioni. Nell´ottobre del 2007 la Camera dei Deputati, si è dichiarata incompetente a riguardo di Massimo D´alema in quanto al momento delle conversazioni intercettate egli era membro del Parlamento europeo. In base a questa decisione la Procura di Milano si è rivolta dunque al Parlamento europeo per chiedere l´autorizzazione delle intercettazioni indirette di Massimo D´alema. . |
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PARLAMENTO EUROPEO: FARE DI PIÙ PER COLMARE IL DIVARIO SALARIALE TRA DONNE E UOMINI |
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Strasburgo, 19 novembre 2008 - Il Parlamento chiede alla Commissione di presentare entro la fine del 2009 delle proposte legislative per garantire una migliore attuazione delle norme Ue in materia di parità retributiva tra donne e uomini. Raccomanda quindi di valutare la situazione e i sistemi di classificazione delle professioni, ampliare il mandato degli organismi di parità, adottare misure per prevenire le discriminazioni e rafforzare la dimensione di genere, nonché di inasprire le sanzioni. Approvando con 590 voti favorevoli, 23 contrari e 46 astensioni la relazione di Edit Bauer (Ppe/de, Sk), il Parlamento sottolinea anzitutto che l´applicazione del principio di parità retributiva per lo stesso lavoro e per un lavoro di pari valore «è essenziale per conseguire la parità di genere». Ma osserva che, nell´Unione europea, le donne guadagnano in media il 15% in meno degli uomini e fino al 25% in meno nel settore privato (negli Stati membri il divario varia tra il 4% e più del 25%) e che questo divario «non tende a ridursi in modo significativo». Tant´è che «una donna deve lavorare fino al 22 febbraio (ossia 418 giorni di calendario) per guadagnare quanto un uomo guadagna in un anno». I deputati chiedono quindi alla Commissione di presentargli, entro il 31 dicembre 2009, una proposta legislativa sulla revisione della normativa esistente relativa all´attuazione del principio di parità retributiva tra donne e uomini (direttiva 2006/54). E, a tal fine, illustrano una serie di raccomandazioni particolareggiate in merito all´introduzione di definizioni più precise riguardo la parità retributiva, all´analisi della situazione, alla valutazione del lavoro e alla classificazione delle professioni, all´ampliamento delle competenze degli organismi di parità, al dialogo sociale, alla prevenzione della discriminazione, all´integrazione della dimensione di genere e all´inasprimento delle sanzioni. Il Parlamento chiede poi alle istituzioni europee di organizzare una Giornata europea della parità retributiva al fine di contribuire a sensibilizzare alle disparità retributive esistenti e a stimolare tutte le parti interessate ad assumere le iniziative atte a eliminare tali disparità. Durante tale giornata, è precisato, «le donne europee riceveranno (in media) la retribuzione percepita (in media) dagli uomini nel corso di un anno». Definizioni più precise - La direttiva 2006/54/Ce contiene una definizione di "parità retributiva" ma, per disporre di categorie più precise di cui avvalersi per affrontare il problema, i deputati ritengono importante definire più dettagliatamente i diversi concetti, ovvero: il divario di retribuzione tra donne e uomini, tenendo conto che la definizione non dovrà limitarsi ai differenziali retributivi orari lordi; la discriminazione retributiva diretta; la discriminazione retributiva indiretta; il divario di pensione; in diversi pilastri dei sistemi pensionistici, come ad esempio i regimi basati sul principio della ripartizione e le pensioni professionali. Analizzare la situazione e garantire la trasparenza dei risultati - Secondo i deputati, la mancanza di informazioni e di sensibilizzazione fra i datori di lavoro e i lavoratori in merito all´esistenza o all´eventualità di divari di retribuzione in seno all´impresa «pregiudica l´applicazione del principio sancito dal trattato e dalla legislazione in vigore». Ritengono pertanto fondamentale che nelle imprese (ad esempio in quelle con almeno 20 dipendenti) siano resi obbligatori controlli regolari in materia di retribuzione e di indennità addizionali e la pubblicazione dei relativi risultati. Tali risultati dovrebbero essere forniti sotto forma di statistiche sui salari disaggregate in base al genere, compilati a livello settoriale e nazionale in ciascuno Stato membro. Valutazione del lavoro e classificazione delle professioni - Il Parlamento chiede di invitare i comparti economici e le aziende a valutare i loro sistemi di classificazione delle professioni, alla luce dell´obbligo di integrare la dimensione di genere e ad apportarvi le necessarie correzioni. Gli Stati membri sono inoltre invitati a introdurre classificazioni delle professioni che permettano «sia ai datori di lavoro che ai lavoratori di individuare eventuali discriminazioni in materia di retribuzione basate su una definizione distorta dei livelli retributivi». Questa valutazione, precisano i deputati, «deve basarsi su nuovi sistemi di classificazione, inquadramento del personale e organizzazione del lavoro, sull´esperienza professionale e la produttività, valutate soprattutto in termini qualitativi, da cui ricavare dati e griglie di valutazione in base ai quali determinare le retribuzioni, tenendo debitamente conto del concetto di comparabilità». Più competenze agli organismi per la parità - Il Parlamento chiede una revisione della direttiva 2006/54/ Ce al fine di rafforzare il mandato degli organismi per la parità, includendovi il sostegno e la consulenza alle vittime di discriminazioni retributive, l´elaborazione di studi indipendenti sul divario di retribuzione, nonché la pubblicazione di relazioni indipendenti e la formulazione di raccomandazioni su qualsiasi argomento relativo alla discriminazione retributiva (diretta e indiretta). Dovrebbero inoltre avere la facoltà di adire un tribunale nei casi di discriminazioni retributive e di offrire una formazione specifica destinata alle parti sociali, avvocati, magistrati e difensori civici. Dialogo sociale: più controlli sui contratti collettivi - Per i deputati sono necessari ulteriori controlli in merito ai contratti collettivi, ai livelli di retribuzione applicabili e ai sistemi di classificazione professionale, soprattutto per quanto riguarda il trattamento dei lavoratori a tempo parziale e di quelli con contratti di lavoro atipici o gli straordinari/bonus, compresi i pagamenti in natura, «che vengono più spesso accordati agli uomini che alle donne». Tali misure devono riguardare anche le condizioni secondarie e i regimi occupazionali di sicurezza sociale (regimi di congedo e pensionistici, veicoli di servizio, custodia dei bambini, orari di lavoro flessibili ecc. ). Misure per la prevenzione della discriminazione - Il Parlamento chiede agli Stati membri di adottare azioni specifiche in materia di formazione e classificazione delle figure professionali, rivolte al sistema scolastico e della formazione professionale. Così come azioni specifiche per conciliare l´attività professionale e la vita familiare relative ai servizi di infanzia e di cura nonché alla flessibilità dell´organizzazione e dell´orario di lavoro, e prevedendo anche i congedi parentali con copertura economica per entrambi i genitori. Sollecita anche accordi salariali volti a combattere le discriminazioni retributive e indagini sistematiche sulla parità di trattamento salariale. Infine, ritengono che gli Stati membri dovrebbero prevedere l´inserimento nei contratti pubblici di una clausola relativa al rispetto della parità di genere e di retribuzione. Integrazione della dimensione di genere - Per i deputati l´integrazione della dimensione di genere dovrebbe essere rafforzata inserendo nella direttiva 2006/54/Ce delle indicazioni precise per gli Stati membri riguardo al principio della parità di trattamento in materia retributiva e per il superamento dei differenziali tra uomini e donne. In tale contesto, la Commissione dovrebbe inoltre fornire assistenza agli Stati membri ad esempio, creando una banca dati sulle modifiche dei sistemi di classificazione e di inquadramento dei lavoratori o diffondendo informazioni e guide circa strumenti pratici (in particolare destinati alle Pmi) su come superare il divario. Inasprire le sanzioni - Il Parlamento chiede alla Commissione e agli Stati membri di rafforzare la normativa in vigore con sanzioni appropriate, visto che le attuali disposizioni non sono giudicate sufficienti. Occorre quindi realizzare uno studio sulla possibilità, l´efficacia e gli effetti di eventuali sanzioni quali l´indennizzo o la riparazione privi di un massimale a priori o sanzioni amministrative pecuniarie (in caso di mancata notifica e consegna obbligatoria delle statistiche salariali richieste dagli ispettorati del lavoro). Ma anche l´esclusione dal beneficio di prestazioni e sovvenzioni pubbliche (anche da finanziamenti comunitari gestiti dagli Stati membri) e dalle procedure di appalti pubblici e la pubblicazione dell´elenco dei trasgressori. . |
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PARLAMENTO EUROPEO: MIGLIORARE L´EDUCAZIONE FINANZIARIA DEI CONSUMATORI |
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Strasburgo, 19 novembre 2008 - Il Parlamento europeo sollecita iniziative volte all´educazione finanziaria dei consumatori per far comprendere loro gli impegni economici cui vanno incontro, evitando così rischi inutili e indebitamenti eccessivi. Chiede programmi basati su principi comuni a tutta l´Ue, ma anche il rafforzamento delle norme in materia di informativa da parte degli istituti finanziari. Occorre inoltre avviare campagne di sensibilizzazione e introdurre l´educazione finanziaria nei programmi scolastici. Approvando con 634 voti favorevoli, 12 contrari e 27 astensioni la relazione di Iliana Iotova (Pse, Bg), il Parlamento rileva anzitutto che il miglioramento del livello di alfabetizzazione finanziaria dei consumatori dovrebbe essere una priorità dei responsabili politici nazionali ed europei. Sia per i benefici che ne possono trarre le singole persone ma anche per quelli che ricadono sulla società e sull’economia, quali la riduzione del livello dei debiti problematici, l’aumento del risparmio, l´aumento della concorrenza, la capacità di utilizzare correttamente i prodotti assicurativi e la capacità di provvedere adeguatamente per la pensione. Inoltre, gli investitori informati e fiduciosi «possono incrementare la liquidità dei mercati dei capitali per gli investimenti e la crescita». Pertanto, i deputati accolgono con favore le iniziative della Commissione nel campo dell’educazione finanziaria dei consumatori e la sua intenzione di pubblicare una base dati on-line dei programmi e delle ricerche sull’educazione finanziaria realizzati nell´Ue. Sottolineano peraltro che l´obiettivo dell´educazione e della sensibilizzazione dei consumatori in materia di finanza e credito «è quello di migliorare la loro consapevolezza delle realtà economiche e finanziarie, in modo che comprendano gli impegni economici ed evitino rischi inutili, indebitamenti eccessivi e l´esclusione finanziaria». D´altra parte, la crisi dei mutui "subprime", oltre a illustrare i pericoli di un´informazione inadeguata dei mutuatari, dimostra che la mancata comprensione e conoscenza di tali informazioni «fa sì che i consumatori non siano sufficientemente preoccupati dei rischi d´insolvenza e indebitamento eccessivo». Il Parlamento invita quindi la Commissione a sviluppare a livello di Ue, in cooperazione con gli Stati membri, programmi educativi nel campo delle finanze personali, sulla base di norme e principi comuni da applicare in tutti gli Stati membri, con eventuali adattamenti alle necessità nazionali, fissando parametri di riferimento e promuovendo lo scambio delle prassi migliori. Affinché tali programma abbiano la massima efficacia, precisa che essi devono essere fatti su misura per le esigenze di categorie specifiche di destinatari e, ove opportuno, personalizzati. Sottolinea poi che l’educazione finanziaria «può integrare ma non può sostituire norme coerenti per la protezione dei consumatori nell´ambito delle legislazione sui servizi finanziari, né può sostituire la regolamentazione e la stretta vigilanza sulle istituzioni finanziarie». A tale proposito, riconoscendo l’importante ruolo del settore privato e delle istituzioni finanziarie nel fornire ai consumatori informazioni, il Parlamento rileva che l’educazione finanziaria dev´essere offerta in modo «equo, imparziale e trasparente», al fine di servire gli interessi dei consumatori, e deve quindi distinguersi chiaramente dalla consulenza commerciale o dalla pubblicità. Anche perché le azioni di formazione e d´informazione devono consentire ai consumatori di avere «un approccio indipendente, basato sul proprio giudizio, ai prodotti finanziari loro offerti o cui intendono ricorrere». A tal fine incoraggia le istituzioni finanziarie a elaborare codici di condotta per il proprio personale e a procedere a «una rigorosa applicazione» delle norme Ue esistenti (tra cui la direttiva Mifid). Allo stesso tempo, il Parlamento chiede alla Commissione di presentare proposte legislative specifiche relative a un sistema armonizzato di informazione e protezione dei consumatori, in particolare nell´ambito del credito ipotecario: ad esempio prospetti informativi standardizzati europei che siano armonizzati, semplici e raffrontabili e contengano indicazioni comuni sul tasso annuo addebitato, ecc. La Commissione dovrebbe inoltre contribuire alla sensibilizzazione a livello comunitario tramite il sostegno all’organizzazione di conferenze, seminari e campagne mediatiche e di sensibilizzazione nazionali e locali, nonché di programmi educativi a partecipazione transfrontaliera, in particolare nel campo dei servizi finanziari al dettaglio e della gestione del credito/debito familiare. Dovrebbe inoltre sviluppare ulteriormente e migliorare il portale Dolceta, lo strumento d´informazione on-line per i consumatori. I deputati esortano poi gli Stati membri a includere l’educazione finanziaria nei programmi scolastici del ciclo primario e secondario «allo scopo di sviluppare le abilità necessarie per la vita di tutti i giorni e di organizzare la formazione sistematica degli insegnanti in questa materia». Allo stesso tempo, dovrebbero prestare particolare attenzione alle necessità educative dei pensionati e delle persone che sono alla fine della loro carriera professionale, «che possono correre il rischio dell´esclusione finanziaria», nonché a quelle dei giovani a inizio carriera «che devono compiere difficili scelte sull´utilizzo più opportuno del loro nuovo reddito». Il Parlamento, infine, chiede agli Stati membri di istituire programmi di formazione sull’economia e i servizi finanziari per gli assistenti sociali, i quali sono in contatto con persone a rischio di povertà o d´indebitamento eccessivo. . |
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FONDI EUROPEI : DALL´EUROPA RISORSE E OPPORTUNITÀ CONTRO LA CRISI FONDO SOCIALE, AL VIA I PRIMI BANDI: ECCO COME, DOVE, QUANDO |
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Firenze, 19 novembre 2008 - La reazione della Toscana alla crisi economica parte da Livorno. Si avvia in questi giorni, con la pubblicazione dei primi bandi, la programmazione del Fondo sociale europeo 2007-2013 che destina alla Toscana oltre 665 miloni di euro in 7 anni. Si tratta di opportunità concrete che, fin dalle prossime settimane, metteranno a disposizione di tutte le realtà della regione consistenti risorse per il lavoro, la formazione, lo sviluppo locale, il sociale, l´innovazione e la ricerca. E´ un´occasione irrinunciabile per lo sviluppo. Per mettere tutti i potenziali beneficiari in grado di utilizzare al meglio i finanziamenti, la Regione ha deciso di dare il via all´operatività del fondo con un convegno, che si terrà a Livorno il prossimo venerdì 21 novembre, al Grand Hotel Palazzo (viale Italia 195), a partire dalle ore 9. 00. Far crescere le opportunità. Far cres cere la Toscana è il titolo dell´incontro che chiama a raccolta i protagonisti della programmazione europea, parti sociali, enti pubblici, mondo delle imprese e agenzie formative per fare il punto sugli aspetti pratici e le indicazioni metodologiche indispensabili a far fruttare al meglio questa opportunità. Si parlerà di bandi e procedure d´accesso, ma anche di alcuni interventi già in cantiere e che serviranno, ad esempio, per creare nuove opportunità di occupazione per le donne, a rendere più efficienti ed accoglienti alcuni uffici pubblici, a far muovere nel mondo studenti, lavoratori, imprenditori, a creare percorsi formativi individualizzati a far nascere veri e propri patti sul territorio per vincolare lo sviluppo alle esigenze delle diverse realtà locali. A introdurre i lavori, dopo il saluto del sindaco Alessandro Cosimi, sarà l´assessore all´istruzione, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini. A fine mattinata e nel pomeriggio verranno messi a fuoco i progetti, alcuni dei quali interessano il territorio livornese, già partiti o in fase di start up e che costituiscono altrettanti esempi di interventi attivabili grazie ai nuovi fondi. Per il programma www. Regione. Toscana. It . |
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AUSTRIA, AUMENTANO ENTRATE FISCALI |
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Vienna, 19 novembre 2008 - Dai dati resi noti dal ministero delle Finanze austriaco emerge che nei primi nove mesi del 2008 le entrate fiscali in Austria sono aumentate del 6 per cento rispetto allo stesso periodo dell´anno precedente, afferma l´Ice. In valore assoluto, le entrate fiscali hanno raggiunto la cifra complessiva di 47,468 miliardi di euro. . |
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ROMANIA, CORSO ICE PER LE PMI |
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Bucarest, 19 novembre 2008 - Si è svolto nella sede del Centro Romeno per la Promozione del Commercio (Crpc) e alla presenza del dr. Sandor Nemes, Direttore Generale Crpc, e del Dr. Mario Iaccarino, Direttore dell´Ufficio Ice di Bucarest, un corso di formazione sulle tematiche relative al management e all´internazionalizzazione delle Pmi. Lo comunica lo stesso Ice. Con il Crpc (ente pubblico di supporto alle Pmi romene, con funzioni analoghe a quelle dell´Ice in Italia) è attivo da gennaio 2007 un Accordo di Collaborazione per la realizzazione di iniziative congiunte. In tale ambito sono state programmate una serie di attività formative per migliorare la conoscenza, da parte dei manager pubblici romeni, di importanti tematiche legate al processo di internazionalizzazione delle imprese romene, dopo la recente adesione all´Ue. Lo scorso anno, in novembre, si sono svolte due sessioni dedicate ai Fondi Strutturali e all´e-commerce. L´iniziativa svoltasi recentemente è la seconda attività di formazione a rientrare nel progetto, nell´ambito del Programma Promozionale dell´Area Progetti e Formazione Internazionale. . |
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BANCA GENERALI, RACCOLTA NETTA A OTTOBRE: €6 MILIONI (€475 MILIONI DA INIZIO ANNO) |
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Milano, 19 novembre 2008 – La raccolta netta totale del gruppo Banca Generali nel mese di ottobre 2008 è stata pari a €6 milioni, di cui €42 milioni realizzati da Banca Bsi Italia -€36 milioni da Simgenia. Un sostanziale pareggio ha registrato la raccolta netta della rete di Banca Generali. Dall’inizio dell’anno la raccolta netta totale ha raggiunto €475 milioni, di cui €578 milioni attribuibili a Banca Bsi Italia, €57 milioni a Banca Generali e -€160 milioni a Simgenia. La raccolta del mese è stata conseguita principalmente attraverso prodotti di risparmio amministrato, in ottica difensiva alla luce della ben nota volatilità dei mercati finanziari ad ottobre. Merita comunque di essere sottolineato che - nonostante la situazione di mercato - le reti del gruppo hanno ottenuto un significativo risultato nella raccolta di prodotti di diritto lussemburghese, in particolare di Bg Selection Sicav, che anche nel mese di ottobre ha evidenziato un risultato positivo per €54 milioni, portando il complessivo da inizio anno a €2. 411 milioni. L’amministratore Delegato Giorgio Girelli ha commentato: “Il risultato positivo del mese di ottobre, in netta controtendenza rispetto al trend di mercato, è motivo di grande soddisfazione per il nostro gruppo in quanto lo scorso mese i mercati finanziari hanno registrato uno dei peggiori andamenti mensili della storia e l’industria del fondi comuni italiana ha subito uno dei peggiori deflussi di sempre. La strategia che abbiamo annunciato ad inizio anno continua a dare i frutti sperati e in tal senso sono da sottolineare gli ottimi risultati conseguiti dalla rete di private banking, Banca Bsi Italia, e il positivo dato di raccolta dei fondi di fondi lussemburghesi, Bg Selection Sicav ”. . |
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LA BANCA POPOLARE DI INTRA CHIUDE IL TERZO TRIMESTRE 2008 UTILE NETTO CONSOLIDATO AD € 16,8 MILIONI AVVIATO IL PROGETTO PER LA CREAZIONE DELLA RETE DEL NORD OVEST |
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Verbania Intra, 19 novembre 2008 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Intra S. P. A. , riunitosi in data 11 novembre sotto la Presidenza del Prof. Luigi Fumagalli, ha approvato il Resoconto intermedio consolidato relativo alla gestione del terzo trimestre 2008, redatto ai sensi dell’art. 154-ter Tuf introdotto dal D. Lgs 195/2007 in attuazione alla Direttiva 2004/109/Ce “Transparency” in materia di informativa periodica, che verrà depositata presso Borsa Italiana e la Sede Sociale della Banca. Si segnala che la presente Informativa Finanziaria non è conforme allo Ias 34 “Bilanci Intermedi” dal momento che non è oggetto di revisione contabile. Il Resoconto intermedio di gestione al 30. 9. 2008 comprende, con il metodo del consolidamento integrale i risultati della Banca Popolare di Intra e della Società Controllata Banca Popolare di Monza e Brianza oltre alla situazione contabile “sopra la linea” della Intra Mortgage Finance 1, società veicolo della cartolarizzazione effettuata nel 2002. Come in occasione della Relazione Finanziaria Semestrale al 30. 6. 2008, la Controllata Intra Private Bank è stata consolidata ai sensi dell’Ifrs 5 “Noncurrent Assets and Discotinued Operations” trattandosi di società destinata alla vendita nell’ambito dell’accordo stipulato tra Veneto Banca Holding e Banca Intermobiliare di Investimenti e Gestioni – Gruppo Bim e pertanto le consistenze patrimoniali ed economiche di Intra Private Bank non sono ricomprese nelle rispettive voci consolidate. Il totale delle attività e delle passività e dell’utile della Controllata vengono rilevate in un’unica voce dello stato patrimoniale attivo, passivo e del conto economico. Per quanto riguarda la raccolta indiretta, trattandosi di dato gestionale, si è ritenuto invece per uniformità di esposizione di ricomprendere nel totale consolidato al 30 settembre 2008 anche le consistenze della Controllata. Si sottolinea che i prospetti contabili consolidati al 30 settembre 2007 comprendevano anche la Monza e Brianza Leasing, ceduta il 31 dicembre 2007 e la Intrafid, posta in liquidazione volontaria il 5 dicembre 2007. Il terzo trimestre del 2008 è stato caratterizzato dall’acuirsi della crisi finanziaria che si è riflessa sui mercati borsistici mondiali con forti ribassi e che ha spinto le Autorità Monetarie ed i Governi a varare misure straordinarie quali: il salvataggio di alcune banche americane ed europee; il taglio dei tassi di interesse congiunto da parte delle Banche Centrali; l’immissione di rilevanti masse di liquidità sui mercati monetari ed interbancari; sia per ripristinare le normali condizioni di funzionamento degli stessi sia per evitare il tracollo del sistema finanziario in una fase prospettica di recessione dell’economia reale. I risultati economici della Banca e delle sue Controllate sono stati sostenuti dalla positiva evoluzione dei volumi intermediati e che ha condotto ad un utile pari ad € 16,8 milioni nei primi nove mesi dell’anno. Di seguito si riepilogano i principali dati relativi al 30. 9. 08, con un sintetico commento. Al 30 settembre 2008 la raccolta diretta consolidata è scesa ad € 3. 677 milioni, ma si è mantenuta superiore sia rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente +3,1%, sia al 31. 12. 2007 +0,9%. Si segnala che nell’aggregato non sono ricompresi i volumi di Intra Private Bank che hanno registrato un significativo progresso passando in nove mesi da € 55 milioni ad € 221 milioni che ricondurrebbero la crescita su base annua ad un significativo +9,3%. In particolare i debiti verso la clientela sono diminuiti ad € 2. 189 milioni, mostrando però un progresso su base annua del 17,8% e da inizio anno del 7,6%. I titoli in circolazione sono scesi ad € 1. 120 milioni (rispettivamente - 10,2% e -4,4%), dal momento che a fronte di scadenze per € 366 milioni sono stati emessi prestiti obbligazionari solo a favore di clientela retail per € 243,1 milioni. La raccolta indiretta consolidata1, che comprende lo stock di prodotti assicurativi e le consistenze di Intra Private Bank, si è posizionata ad € 3. 486 milioni, registrando un calo del 4,7% da inizio anno e dell’11,1% su base annua. Nel dettaglio la componente gestita ha risentito del forte deprezzamento subito dal mercato azionario e della preferenza dei clienti ad investire su strumenti più liquidi (-20,1% nei primi nove mesi dell’anno ad € 1. 681 milioni). La raccolta amministrata ha segnato invece un progresso del 16,1% ad € 1. 806 milioni. La raccolta complessiva a livello consolidato è diminuita ad € 7. 164 milioni, con un calo limitato all’1,9% rispetto al 31. 12. 2007 ed una flessione del 4,3% sul 30. 9. 2007. Si sottolinea che nell’aggregato non risultano compresi i volumi di Intra Private Bank della raccolta diretta pari ad € 221 milioni, mentre includono quelli della raccolta indiretta pari ad € 958 milioni. Gli impieghi consolidati hanno registrato una crescita superiore al 9% sia da inizio anno che dal 30 settembre 2007 raggiungendo € 3. 824 milioni, a conferma che il Gruppo Veneto Banca sta proseguendo nei suoi programmi di sviluppo e di concessione di credito alle Pmi e alle famiglie del territorio. In termini di qualità del portafoglio crediti, al 30 settembre 2008 il totale dei crediti deteriorati lordi è sceso a € 513 milioni in flessione del 15,6% rispetto a fine 2007 e del 18,0% nei confronti di settembre 2007, nonostante l’aumento dei volumi di impieghi. A fronte di tali crediti sono state appostate rettifiche di valore complessive per € 217 milioni, con un grado di copertura ancora su livelli elevati e pari al 42,4%. Per quanto concerne le tipologie di crediti a rischio le sofferenze nette sono salite ad € 174 milioni, a fronte di € 158 milioni di dicembre 2007, con un’incidenza sugli impieghi netti praticamente invariata al 4,6% ed un grado di copertura al 54,0%; gli incagli netti sono scesi a € 94 milioni dai € 111 milioni del 31. 12. 2007 con un rapporto tra incagli netti e impieghi netti in diminuzione dal 3,2% al 2,4% ed un grado di copertura del 9,9%. La posizione interbancaria è negativa per € 198 milioni dal momento che la crescita degli impieghi avvenuta nel corso del trimestre non è stata sostenuta da un’analoga crescita della raccolta diretta (+€ 66 milioni del 31. 12. 2007). Considerando l’apporto di Intra Private Bank lo sbilancio della posizione interbancaria si ridurrebbe a -€ 83 milioni. Passando al conto economico, i risultati consolidati al 30 settembre 2008 hanno confermato il proseguimento del trend positivo della Banca anche nel terzo trimestre dell’anno. Il margine di interesse consolidato si è attestato ad € 88,1 milioni in progresso del 5,0% rispetto al 30. 9. 2007 (€ 83,9 milioni). Va rilevato però che nel totale consolidato non rientra l’apporto di Intra Private Bank pari ad € 3,2 milioni relativi ai primi nove mesi del 2008. Le commissioni nette invece sono calate dell’11,7% su base annua, da € 46,6 milioni del 30 settembre 2007 ad € 41,2 milioni del 30 settembre 2008. Si segnala che le commissioni di Intra Private Bank sono pari ad € 3,3 milioni. Il risultato dell’attività di negoziazione di attività e passività , copertura e dividendi (voci contabili 70,80,90,100 e 110), positivo per € 0,4 milioni ha condotto ad un margine di intermediazione consolidato di € 129,7 milioni, in lieve calo rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente (-0,7%). Si segnala nuovamente che nel totale non è presente il contributo di Intra Private Bank pari a € 6,5 milioni. Le rettifiche nette per deterioramento di crediti e di altre attività finanziarie sono salite ad € 18,7 milioni, mentre al 30. 9. 2007 erano presenti riprese di valore nette per complessivi € 3,7 milioni, che hanno influenzato il risultato netto della gestione finanziaria riconducendolo ad € 111,1 milioni, in diminuzione del 17,4% rispetto al terzo trimestre cumulato del 2007 (€ 134,4 milioni). Le spese per il personale sono diminuite del 21,4% su base annua ad € 41,0 milioni e le altre spese amministrative del 2,3% ad € 43,8 milioni. Va rilevato che nel totale consolidato non rientrano le spese di Intra Private Bank pari a circa € 6 milioni. Gli altri proventi/oneri di gestione si sono collocati ad € 5,3 milioni (-19,0% annuo) che hanno portato ad un utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte di € 29,4 milioni che si confronta con € 39,6 milioni del 30. 9. 2007. Dopo la contabilizzazione di imposte sul reddito per € 12,5 milioni, l’utile netto consolidato di pertinenza della Capogruppo ha raggiunto € 16,8 milioni, contro € 22,4 milioni al 30 settembre 2007. Il patrimonio netto consolidato, comprensivo dell’utile di periodo, si colloca ad € 267,6 milioni con un incremento dell’8,6% nei confronti del 31 dicembre 2007. Nel corso del terzo trimestre 2008 i dati patrimoniali ed economici della Banca Popolare di Intra sono stati caratterizzati da una positiva perfomance che ha permesso di realizzare un utile di € 15,6 milioni. Il numero dei conti correnti aperti, derivante dal saldo tra quelli aperti e quelli chiusi, è salito di circa 2. 150 rapporti. A livello di volumi, la raccolta diretta è scesa ad € 3. 453 milioni rispetto al precedente trimestre, presentando comunque un progresso del 5,5% su base annua e del 3,2% da inizio 2008, sostenuta dallo sviluppo dei debiti verso la clientela € 2. 045 milioni (rispettivamente +22,4% e +10,9%), mentre i titoli in circolazione sono diminuiti del 10,6% e del 4,0%. A fronte di complessive scadenze per € 303 milioni (di cui € 195 milioni ad Istituzionali) da inizio anno sono stati emessi € 208,1 milioni di prestiti obbligazionari a clientela retail. Per quanto riguarda la raccolta indiretta2 la flessione ad € 2. 676 milioni rispetto a dicembre 2007 è limitata a -0,9%. Il dato a livello consolidato (-4,7%) risentiva infatti della perdita di masse di Intra Private Bank. Nel dettaglio il risparmio gestito ha registrato una contrazione del 17,4% ad € 1. 141 milioni che è stata in parte controbilanciata dall’aumento della raccolta amministrata (€ 1. 535 milioni, +16,3%). Per le dinamiche sopra descritte la raccolta complessiva della Banca a settembre 2008 ha raggiunto € 6. 129 milioni in crescita dell’1,3% rispetto alla fine del 2007. Gli impieghi sono passati da € 3. 144 milioni del 31 dicembre 2007 ad € 3. 428 milioni, presentando uno sviluppo di oltre il 9,0% sia nei confronti del 30 settembre, sia del 31 dicembre del 2007. In relazione alla qualità del portafoglio crediti, in linea con quanto già evidenziato a livello consolidato, si segnala la diminuzione dei crediti deteriorati lordi ad € 496 milioni e delle rettifiche di valore ad € 214 milioni, conducendo ad un totale di crediti dubbi netti pari ad € 282 milioni. Il grado di copertura del 43,2%. L’incidenza delle sofferenze nette e degli incagli netti sul totale dei crediti netti a clientela è pari rispettivamente al 4,8% e al 2,6%. La posizione interbancaria netta è negativa per € 77 milioni (+€ 50 milioni al 31. 12. 2007). Dal punto di vista economico il margine di interesse della Banca si è attestato ad € 79,2 milioni, con un aumento del 7,8% rispetto al 30 settembre 2007 (€ 73,5 milioni) per effetto della crescita degli interessi attivi del 15,2% e di quelli passivi del 21,9%. Le commissioni nette hanno evidenziato una crescita annua limitata allo 0,9%, salendo da € 38,4 ad € 38,8 milioni, nonostante le avverse condizioni di mercato. Il risultato dell’attività di negoziazione di attività e passività , copertura e dividendi (voci contabili 70,80,90,100 e110) è lievemente positivo per € 0,2 milioni. L’andamento economico precedentemente descritto ha quindi permesso alla Banca di raggiungere un margine di intermediazione di € 118,2 milioni al 30 settembre 2008, in aumento del 5,5% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. La registrazione di rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti e di altre operazioni finanziarie per € 17,6 milioni, rispetto a riprese per € 3,8 milioni dei primi nove mesi del 2007, ha condotto ad un risultato netto della gestione finanziaria positivo per € 100,6 milioni, in calo del 13,1% su base annua. Le spese per il personale hanno mostrato una flessione annua del 19,1% posizionandosi ad € 37,2 milioni, mentre le altre spese amministrative, che ammontano ad € 39,6 milioni, sono salite del 3,9% a seguito degli aumentati oneri di integrazione ed ai costi di outsourcing della Capogruppo. Gli altri proventi/oneri di gestione si sono collocati ad € 5,0 milioni (-14,3% annuo). L’utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte è positivo per € 26,8 milioni e si raffronta con € 33,6 milioni del 30 settembre 2007. Dopo la contabilizzazione di imposte per € 11,3 milioni, l’utile netto della Banca si è collocato ad € 15,6 milioni rispetto ad € 19,1 milioni del 30. 9. 2007. A fine settembre 2008 il patrimonio netto individuale, comprensivo dell’utile di periodo, si è attestato ad € 268,2 milioni. I coefficienti patrimoniali al 30 settembre 2008 stimati sulla base della metodologia standard di Basilea Ii evidenziano un Core Tier 1 al 7,54% ed un Total Capital Ratio al 10,14% contro rispettivamente il 7,86% ed il 10,68% di giugno 2008. Anche le Banche Controllate hanno chiuso in utile i primi nove mesi del 2008. La Banca Popolare di Monza e Brianza ha proseguito lo sviluppo dell’attività commerciale nel territorio di competenza rivolto ai privati e alle Pmi. I crediti verso la clientela hanno raggiunto € 397 milioni, segnando un progresso del 15,8% su fine 2007 e del 23,5% sul 30 settembre 2007, con un profilo di asset quality in miglioramento: in nove mesi il rapporto tra sofferenze nette/impieghi netti è sceso dal 2,5% al 2,3%, il rapporto tra incagli netti ed impieghi netti dall’1,2% allo 0,9%. La raccolta complessiva si è attestata ad € 306 milioni, in diminuzione del 8,2% rispetto alla fine del 2007 e del 6,6% sul 30. 9. 2007, per il calo sia della raccolta diretta € 224 milioni (-8,2% da inizio anno), sia di quella indiretta € 82 milioni (- 8,6%). Nel dettaglio la raccolta diretta è scesa per la diminuzione dei debiti rappresentati da titoli che si attestano ad € 80 milioni (-26,0% in nove mesi) per la decisione di rinnovare prestiti solo a favore di clientela retail. I debiti verso la clientela hanno registrato un aumento del 6,2%. Il calo della raccolta indiretta invece è dovuto alla fase negativa dei mercati finanziari che ne hanno penalizzato in modo particolare la componente gestita. A livello economico sono ulteriormente progrediti il margine di interesse che ha raggiunto € 8,9 milioni (+12,5% su base annua) e le commissioni nette ad € 2,4 milioni (+4,4%), determinando l’avanzamento dell’11,3% del margine di intermediazione ad € 11,5 milioni. In presenza di rettifiche di valore per € 1,1 milioni il risultato netto della gestione finanziaria si è collocato ad € 10,5 milioni +1,4%. L’aumento dei costi operativi ad € 7,9 milioni (+23,0%) ha condotto ad un utile al lordo delle imposte di € 2,6 milioni rispetto ad € 3,9 milioni del 30. 9. 2007. Dopo la contabilizzazione di imposte per € 1,2 milioni, l’utile netto si è attestato ad € 1,4 milioni che si raffronta con € 2,3 milioni dei primi nove mesi del 2007. Per quanto riguarda la controllata Intra Private Bank, le difficili condizioni di mercato hanno penalizzato i volumi ed i risultati economici della rete di promotori: la massa amministrata infatti è scesa del 4,2% rispetto a fine 2007 posizionandosi ad € 958 milioni. Si fa notare che la raccolta netta è stata positiva per oltre € 60 milioni. La raccolta diretta è passata da € 55 milioni del 31. 12. 2007 ad € 221 milioni, per il passaggio degli investimenti dei clienti dalle gestioni patrimoniali/fondi a strumenti più liquidi come i conti correnti ed i pronti contro termine di conseguenza la raccolta indiretta ha accusato una pesante flessione (€ 737 milioni, -22,0%). Nel dettaglio la componente gestita è in calo del 30,7% ad € 489 milioni ed è in controtendenza la raccolta amministrata che cresce del 3,9% ad € 248 milioni. A livello economico, il margine di interesse è raddoppiato rispetto al 30 settembre 2007 posizionandosi ad € 3,2 milioni, mentre le commissioni nette sono scese del 41,5% ad € 3,3 milioni conducendo ad un margine di intermediazione pari ad € 6,5 milioni, in flessione dell’8,8% annuo. I costi operativi del primo semestre 2008 sono cresciuti del 5,9% ad € 6,0 milioni, a seguito dell’incremento del 20,4% delle spese amministrative mentre le spese del personale sono in flessione del 5,1% ad € 2,2 milioni. L’utile netto dei primi nove mesi del 2008 si è quindi attestato ad € 269 mila rispetto ad € 1,3 milioni realizzato nel corrispondente periodo dell’anno precedente. Come già descritto nei precedenti comunicati stampa stanno proseguendo le attività di due diligence e l’iter autorizzativo per addivenire al perfezionamento dell’accordo stipulato con Bim, finalizzato alla cessione a quest’ultima della partecipazione di controllo detenuta dalla Banca Popolare di Intra in Intra Private Bank. In data 12 settembre 2008 si è perfezionata e chiusa l’offerta pubblica di acquisto e scambio volontaria e totalitaria (Opas) promossa da Veneto Banca Holding avente per oggetto massime n. 13. 319. 246 azioni ordinarie Banca Popolare di Intra Spa detenute da terzi alla data della pubblicazione dell’offerta. Con l’operazione la Capogruppo è venuta a detenere una partecipazione pari al 97,277 %. Pertanto ai sensi degli artt. 108 e 111 del T. U. F. , una volta ottenute le autorizzazioni necessarie da parte degli Organi di Vigilanza, la Capogruppo provvederà ad esercitare l’obbligo/diritto di acquisto sulle restanti azioni di Banca Popolare di Intra e le azioni verranno revocate dalla quotazione sul Mercato Telematico Azionario (delisting). Nell’ambito del piano di apertura delle nuove Filiali, che era stato comunicato in occasione della diffusione dei risultati semestrali, si segnala che il 6 ottobre 2008 è stato aperto lo sportello di Vercelli ed il 10 di novembre quello di Cantù in provincia di Como mentre procedono le attività rivolte a consentire l’apertura delle restanti filiali previste dal piano sportelli. In merito all’esposizione verso quei prodotti finanziari percepiti dal mercato come rischiosi non si segnalano variazioni rispetto a quanto comunicato il 28 agosto 2008 in occasione della pubblicazione della Relazione Semestrale Finanziaria al 30. 6. 2008. Progetto di riorganizzazione interna del Gruppo Veneto Banca e creazione della Rete del Nord Ovest In linea con il piano strategico di riorganizzazione del Gruppo Veneto Banca, illustrato al paragrafo G. 3. 1 del Documento di Offerta, pubblicato in data 15 luglio 2008 (il “Documento di Offerta”), relativo all’ Opas, i Consigli di Amministrazione delle Banche interessate hanno deliberato di portare a compimento il progetto di concentrazione delle reti distributive appartenenti alle tre Banche commerciali del gruppo operanti nel Nord Ovest Italia, definendo le modalità tecniche per la realizzazione dell’operazione. L’operazione, che verrà realizzata dopo il delisting delle azioni di Banca Popolare di Intra S. P. A. , e previo ottenimento delle previste autorizzazioni della Banca d’Italia, prevede il conferimento in Banca Popolare di Intra: - del ramo d’azienda costituito dai n. 29 sportelli di Banca di Bergamo; - del ramo d’azienda costituito dai n. 8 sportelli di Banca Popolare di Monza e Brianza. Tale fase si prevede possa perfezionarsi entro la fine gennaio 2009 e sarà preceduta dall’ acquisto, da parte della Capogruppo, dell’ intera partecipazione azionaria detenuta da Banca Popolare di Intra in Banca Popolare di Monza e Brianza. Successivamente, la Banca di Bergamo e la Banca Popolare di Monza e Brianza, che manterranno una limitata e temporanea operatività bancaria, verranno fuse per incorporazione in Veneto Banca Holding. Tale fase si prevede possa perfezionarsi entro la fine del 2009. Dopo aver condiviso le linee generali del Progetto, il Consiglio di Amministrazione di Banca Popolare di Intra S. P. A. , riunitosi in data odierna, ha deliberato di dar corso all’operazione deliberando allo scopo di nominare, d’intesa con le società conferenti, la Kpmg Spa, quale perito indipendente ai sensi dell’art. 2343-ter, comma 1, lett. B) per la determinazione del valore equo dei beni conferiti, e di proporre ad una prossima convocanda assemblea straordinaria dei soci da tenersi in data successiva al delisting, di autorizzare l’aumento di capitale sociale a servizio del conferimento dei due rami d’azienda sopra richiamati. Ai riguardo, il Consiglio di Amministrazione, fermo restando il rispetto di quanto previsto dall’ art. 2343-ter, comma 1,lett. B), intende proporre all’assemblea dei soci, nel rispetto del principio di continuità dei valori contabili iscritti e previa conferma di tali valori da parte del perito incaricato, di approvare un aumento del capitale sociale, a fronte del conferimento dei sopra descritti rami aziendali, pari a complessivi Euro 49. 859. 368,06, di cui Euro 36. 613. 790,08 di valore nominale e Euro 13. 245. 577,26 a titolo di sovrapprezzo, con conseguente emissione di n. 10. 768. 762 nuove azioni ordinarie del valore nominale di Euro 3,40 ciascuna, che verrà liberato come segue: - quanto a Euro 42. 163. 016,29, di cui Euro 30. 962. 042,20 di valore nominale e Euro 11. 200. 974,09 a titolo di sovrapprezzo, con conseguente emissione di n. 9. 106. 483 nuove azioni ordinarie del valore nominale di Euro 3,40 ciascuna, quale corrispettivo del ramo d’azienda conferito da Banca di Bergamo; - quanto a Euro 7. 696. 351,77, di cui Euro 5. 651. 748,60 di valore nominale e Euro 2. 044. 603,17 a titolo di sovrapprezzo, con conseguente emissione di n. 1. 662. 279 nuove azioni ordinarie del valore nominale di Euro 3,40 ciascuna, quale corrispettivo del ramo d’azienda conferito da Banca Popolare di Monza e Brianza. . |
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MPS LEASING & FACTORING: UTILE A 18 MILIONI DI EURO LA RELAZIONE TRIMESTRALE REGISTRA UN INCREMENTO DEL 21% RISPETTO AL 2007 |
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Siena, 19 novembre 2008 - Il consiglio di amministrazione di Mps Leasing & Factoring (Gruppo Montepaschi), presieduto da Massimo Bernazzi, su proposta del direttore generale Gianfranco Antognoli, ha approvato la relazione sulla gestione al 30 settembre 2008. La produzione commerciale di stipulato leasing, che include i dati relativi alla controllata Mps Commerciale Leasing, cresce del 20,68% rispetto al 30 settembre 2007, per un valore complessivo di 1. 362,6 milioni di euro e di 7. 317 contratti (+19,72%). Sul fronte del factoring, il turnover realizzato è di 4. 429,3 milioni di euro, in aumento del 17,36% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L’utile netto si attesta a 18 milioni di euro, in crescita del 21% sul 30 settembre 2007. L’andamento del margine di interesse (+8%) e delle commissioni nette (+21,5%) ha generato una crescita del margine di intermediazione del 9,3% sullo stesso periodo dello scorso anno. Il cost/income si riduce di 48 basis point collocandosi al 30,5%, nonostante l’incremento delle spese amministrative del 7,3%; le rettifiche su crediti esprimono una crescita contenuta (+0,5%). Il Roe annualizzato, infine, pari all’ 8,22% è di 110 basis point più alto rispetto ai primi nove mesi dello scorso anno. . |
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BANCA POPOLARE DI SONDRIO RESOCONTO INTERMEDIO DI GESTIONE CONSOLIDATO AL 30 SETTEMBRE 2008. UTILE NETTO 81 105 - 23,11% |
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Sondrio, 19 novembre 2008 - Il Consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Sondrio, società cooperativa per azioni, il 13 novembre ha esaminato e approvato il resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2008. La proficua attività commerciale del Gruppo bancario trova puntuale riscontro nella crescita degli aggregati patrimoniali - nei nove mesi, raccolta diretta più 10,31%; impieghi più 15,31% - e del margine di interesse, più 17,79%. La dinamica della raccolta evidenzia, anche in un periodo di generale crisi dei mercati, la fiducia dei risparmiatori, mentre l´incremento degli impieghi è il frutto dell´ampliato sostegno ai territori dove il Gruppo è presente e opera in specie a favore delle piccole e medie imprese. Le risultanze economiche, se pure sostenute dalla positiva dinamica del margine di interesse, sono influenzate in modo determinante dal negativo andamento dei mercati finanziari e dall´attinente operatività. Le correlate minusvalenze si sono riflesse nell´utile netto di periodo, in contrazione a € 81 milioni da € 105 milioni dell´analogo periodo 2007. La citata situazione di crisi dei mercati ha purtroppo vanificato gli accresciuti risultati economici dell´attività di intermediazione tipica. Ciò nonostante la gestione degli attivi finanziari sia stata ispirata a criteri prudenziali, come evidenziato dalla composizione del portafoglio, interessato da una sottostante significativa operatività in pronti contro termine con la clientela e che denota la netta prevalenza di titoli a tasso variabile, in specie Cct, rispetto a quelli a tasso fisso. La difficile situazione dei mercati finanziari, con conseguenti livelli di deprezzamento dei titoli tali da penalizzare in modo anomalo e comunque transitorio le valutazioni dei medesimi e, conseguentemente, influire sui risultati economici della banca e del Gruppo ben oltre il corrente scenario di rischio, ha indotto il Gruppo stesso ad avvalersi dell´emendamento allo Ias 39, che modifica il Regolamento Ce n. 1725/2003, recepito dalla Commissione Europea con Regolamento n. 1004/2008 del 15 ottobre 2008. Al 30 settembre 2008 il patrimonio netto consolidato, escluso l’utile di periodo, ammontava a € 1. 528 milioni, con un incremento sul 31 dicembre 2007 di € 17 milioni, pari all’1,10%, determinato dagli accantonamenti in sede di riparto dell´utile dell´esercizio precedente, dall´andamento della riserva da valutazione delle attività detenute per la vendita e dall’andamento del fondo acquisto azioni proprie. L´adeguatezza patrimoniale è attestata anche dai coefficienti consolidati al 30 giugno 2008, data dell´ultima segnalazione all´Organo di vigilanza, e precisamente: Tier 1 Capital Ratio 9,68%; Total Capital Ratio 9,29%. Quanto agli aggregati patrimoniali, confrontati con quelli al 31 dicembre 2007, la raccolta diretta da clientela segna € 16. 377 milioni, più 10,31%, mentre i crediti verso clientela sommano € 15. 300 milioni, più 15,31%. La raccolta indiretta da clientela si attesta, ai valori correnti, a € 19. 260 milioni, meno 11,48%, a motivo della perdurante riflessività dei mercati finanziari, mentre quella assicurativa somma € 473 milioni, meno 2,26%. La raccolta complessiva da clientela si posiziona quindi a € 36. 110 milioni, meno 2,64%. Le sofferenze nette sono pari allo 0,65% dei crediti verso clientela. Al 31 dicembre 2007 il rapporto stesso era dello 0,63%. I crediti di firma sommano € 2. 647 milioni, più 14,62%. Relativamente al conto economico, raffrontato con le risultanze al 30 settembre 2007, il margine di interesse evidenzia come detto un progresso del 17,79% a € 318,585 milioni. Le commissioni nette da servizi, pari a € 127,900 milioni, diminuiscono dello 0,90%. Il risultato netto complessivo dell´attività di negoziazione di attività finanziarie è negativo per € 69,491 milioni, a fronte di un utile di € 10,021 milioni conseguito nello stesso periodo del 2007. Il margine d´intermediazione segna quindi € 381,491 milioni, meno 8,91%. Il risultato netto della gestione finanziaria si attesta a € 336,593 milioni, meno 11,95%. Il totale dei costi operativi, derivante dalla somma di spese amministrative, rettifiche di valore su attività materiali e immateriali, cui si aggiunge il saldo tra «altri oneri e proventi di gestione», ammonta a € 241,069 milioni, più 10,06%. Sommati gli utili su partecipazioni e le cessioni d´investimenti e dedotte le imposte sul reddito, ammontanti a € 34,539 milioni, si perviene al predetto utile netto consolidato di € 81,157 milioni, meno 23,11%. La rete territoriale del Gruppo bancario conta oggi 275 unità. La capogruppo ha avviato, nel terzo trimestre dell´esercizio, l´agenzia di Casteggio (Pv) e, successivamente, quelle di Broni (Pv) e di Varedo (Mi). Quanto alla prevedibile evoluzione della gestione, in un contesto problematico come l’attuale, risulta oltremodo difficile formulare previsioni sull´ultimo scorcio dell’anno. Si ha comunque ragione di poter affermare che, per il Gruppo, continuerà la crescita del margine d’interesse grazie all’espansione delle masse. È quindi atteso un miglioramento del risultato del quarto trimestre rispetto al precedente. Il risultato d´esercizio, per il quale sarà determinante l´andamento dei mercati finanziari, ma che ragionevolmente è da ritenere in diminuzione rispetto all´anno precedente, consentirà un soddisfacente dividendo. Il Consiglio di amministrazione ha preso atto che, nonostante il titolo Banca Popolare di Sondrio abbia risentito dell´andamento flettente del mercato borsisitico, sebbene in misura più contenuta rispetto all´indice generale, la compagine sociale cresce costantemente. A oggi i soci sono 157. 546, con un aumento rispetto al 31 dicembre 2007 di 2. 831 unità. . |
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BANCA ETRURIA INCONTRA LA COMUNITA’ FINANZIARIA ILLUSTRATI I RISULTATI DEL III TRIMESTRE 2008 E LO STATO DI AVANZAMENTO DELLA GESTIONE |
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Milano, 19 novembre 2008 – Banca Etruria ha incontrato ieri analisti ed investitori in un Road Show organizzato presso il Centro Congressi di Borsa Italiana per presentare i risultati al Iii trimestre 2008 e lo stato di avanzamento dell’attività di gestione. “Siamo una realtà solida, in crescita sia per impieghi che per raccolta, con significative potenzialità di sviluppo” ha dichiarato Luca Bronchi, Direttore Generale di Banca Etruria da agosto 2008. “Nell’attuale congiuntura i nostri obiettivi di business sono calibrati su scelte di investimento prudenti a beneficio e a tutela di soci, famiglie e imprese. In coerenza con la nostra missione ci stiamo ulteriormente rafforzando per essere ancora più vicini al territorio e all’economia reale”. Durante la riunione, sono state illustrate le principali attività degli ultimi mesi e quelle in divenire. L’espansione della rete commerciale va a compimento con l’acquisizione di 14 sportelli ceduti da Unicredit che passeranno a Banca Etruria dal prossimo primo dicembre e viene ufficializzato l’inserimento di Banca Lecchese nel Gruppo Banca Etruria. Quest’ultima, già operativa nella città e nella provincia di Lecco con due filiali e due punti finanziari, viene potenziata con il conferimento da parte della Capogruppo Banca Etruria della filiale di Monza, avvenuto il 10 novembre u. S. Il perfezionamento nel luglio del 2008 dell’operazione di aumento di capitale realizzata dalla Capogruppo Banca Etruria per un importo di 160 mln di euro, ha permesso di finanziare la crescita del Gruppo mantenendo elevati i livelli di capitalizzazione che si confermano superiori alle medie di sistema con un Tier 1 stimato al 7,8% e un Total Capital Ratio all’11,4%. Il Iii trimestre 2008 - Dal punto di vista dei risultati il Gruppo Banca Etruria chiude al 30 settembre 2008 con il miglioramento dei risultati patrimoniali, il consolidamento dei margini legati all’attività core e una redditività condizionata dalla mancata contribuzione del settore finanziario. Crescono sia i crediti alla clientela a 6. 847,4 mln (+9,4%) che la raccolta diretta che tocca quota 6. 445,6 mln di euro con un incremento di circa 300 mln di euro rispetto a fine 2007 (+4,8%). La raccolta indiretta si attesta a 3 mld di euro (-9,6%) e risente della perdurante difficoltà dei mercati finanziari; si conferma in crescita la raccolta assicurativa che raggiunge i 473 mln di euro (+8,5%). Il portafoglio titoli di proprietà è pari a 1,19 mld di euro, contro gli 1,29 mld di fine 2007. Riguardo alla valutazione del comparto titoli si rileva che il Gruppo Banca Etruria ha deciso di non avvalersi delle possibilità di riclassificazione introdotte dal Regolamento 1004/2008. Il margine d’interesse raggiunge i 176 mln (+8,3%) mentre il margine d’intermediazione chiude a 230,6 mln di euro con una differenza di 5,2 mln di euro rispetto a quanto fatto al 30 settembre del 2007. L’utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte si attesta a 38,3 mln di euro contro i 64,1 mln del 2007. L’accantonamento per imposte di competenza del periodo contabilizza gli effetti delle nuove disposizioni normative fiscali e di un accordo transattivo concluso con l’Agenzia delle Entrate conseguente ad un accertamento relativo ai periodi d’imposta 2003 - 2005. Al netto di tale importo il risultato di periodo è pari a 18,8 mln di euro (-49,2%). L’evoluzione della gestione - Allo stato attuale il Gruppo Banca Etruria conferma la strategia di attenzione alle esigenze economiche dei territori serviti e un sempre più efficace presidio del mercato da realizzarsi con: Un Modello Distributivo orientato alla valorizzazione della relazione con la clientela attraverso una rinnovata struttura di rete che vede il presidio delle filiali coordinato dall’attività di otto Direzioni Territoriali. Una maggiore attenzione alle famiglie, con il potenziamento dell’offerta dedicata a partire dal credito al consumo e dai servizi assicurativi Una più spiccata focalizzazione sulle piccole e medie imprese attraverso lo sviluppo dell’attività di Corporate Finance attuata da una nuova struttura e costituita da professionisti con specifico know-how. La struttura ha la finalità di curare servizi specialistici nell’ambito del debito strutturato e del financial advisory ed è dedicata allo sviluppo dell’economia locale. Infine la riorganizzazione delle attività della rete e del Gruppo si inserisce in quadro più ampio di sviluppo che prevede una rinnovata attenzione alla crescita degli aggregati patrimoniali, al mantenimento della qualità degli attivi e a un’attenta gestione della liquidità. . |
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LE CIFRE E I DATI SULLA MICROFINANZA NEL MONDO. |
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Milano, 19 n novembre 2008 – Sono 133 milioni di persone in tutto il mondo i clienti dei servizi di microfinanza – di cui 92 milioni di persone in miseria e 72 milioni di donne. Sono un miliardo di persone i potenziali clienti per i servizi di microfinanza, con un volume di domanda stimato in 275 miliardi di dollari. Sono circa 10. 000 le istituzioni di microfinanza nel mondo. Gli investimenti esteri sono in notevole aumento: nel 2004 erano circa 1,8 miliardi di dollari, mentre nel 2006 sono 4,4. Questi gli ultimi dati disponibili presentati oggi durante il convegno internazionale “Microfinanza: oltre l’assistenza… il diritto all’iniziativa economica”, in corso a Milano, presso il Centro congressi della Fondazione Cariplo, via Romagnosi 8, organizzato da Acra, Cipsi, Fondazione Giordano Dell´amore, Planet Finance e l´Associazione delle ong italiane e co-finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e dalla Fondazione Cariplo. “La microfinanza è l’argomento del futuro e strumento di lotta alla povertà nel Sud del mondo e di integrazione in Italia” ha dichiarato l’on. Mario Baccini – Presidente del Comitato Nazionale Permanente per il Microcredito – nel suo intervento al convegno. Guido Barbera, Presidente del Cipsi (coordinamento di 46 Ong e associazioni di cooperazione e solidarietà internazionale) ha evidenziato che “in passato il microcredito e la microfinanza sono stati strumenti utilizzati soprattutto dalle popolazioni impoverite del Sud del mondo. Ma di fronte alla crisi economica e sociale mondiale diventano oggi strumenti anche per le popolazioni vulnerabili che vivono sotto la soglia della povertà in Italia e in Occidente: giovani, immigrati, … la microfinanza è uno strumento, che permette alle persone misere, generalmente escluse dai sistemi finanziari formali, di accedere al credito, al risparmio e ad altri prodotti finanziari. È il diritto alla vita e all’iniziativa economica”. Davide Stefanini, coordinatore dell’ong “Danish Refugee Council” (Rep. Centrafricana) ha posto l’accento che “microcredito e microfinanza creano le condizioni necessarie alla nascita e allo sviluppo di realtà produttive di reddito incidendo positivamente sugli indicatori degli odierni Obiettivi del Millennio. Un maggior benessere permette infatti più sicurezza sociale e crea le condizioni necessarie per facilitare l’accesso all’istruzione, al diritto alla salute e per includere le donne nei processi decisionali e partecipativi”. Il progetto e in convegno sono un’occasione per sensibilizzare e riflettere sul futuro della Microfinanza in Italia, a partire dal confronto tra gli organismi italiani che se ne occupano, dall´incontro con rappresentanti di reti europee e dalla condivisione delle esperienze che nel corso del progetto sono state raccolte nel mondo. Nel corso del convegno sono stati presentati e distribuiti i materiali informativi prodotti nell´ambito del progetto: dagli spot televisivi e radiofonici al video documentario “I poveri sono bonsai”, dalla brochure al kit interattivo, dalle ricerche valutative ai seminari territoriali, al Portale della microfinanza www. Microfinanza-italia. Org Il progetto nasce come iniziativa di un gruppo di Ong e di altre organizzazioni impegnate nel campo della microfinanza. L’obiettivo è sensibilizzare società civile, enti finanziatori, operatori del settore e opinione pubblica sul contributo significativo che il microcredito e la microfinanza possono dare in favore del raggiungimento degli Obiettivi del Millennio. Il convegno si è tenuto in una data particolare, quella del 18 novembre, in cui nel 2004 è stato lanciato dalle Nazioni Unite l’Anno internazionale del Microcredito, e che auspichiamo diventi la giornata mondiale del microcredito. . |
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BANCA ITALEASE PRINCIPALI RISULTATI ECONOMICI E PATRIMONIALI AL 30 SETTEMBRE 2008 UTILE LORDO NORMALIZZATO PARI A EURO 62,3 MILIONI . APPROVATA LA FUSIONE PER INCORPORAZIONE DI LEASIMPRESA E ITALEASING IN BANCA ITALEASE |
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Milano, 19 novembre 2008 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Italease, riunitosi il 13 novembre sotto la Presidenza di Lino Benassi, ha approvato il Resoconto intermedio consolidato sulla gestione al 30 settembre 2008, nonché l’operazione di fusione di Leasimpresa e Italeasing in Banca Italease. Performance Del Gruppo Al 30 Settembre 2008 - I risultati economici dell’attività ordinaria dei primi nove mesi del 2008 riflettono la difficoltà e l’onerosità di accesso al mercato dei capitali e il progressivo deterioramento dello scenario macroeconomico, ma beneficiano del rigoroso controllo dei costi attuato dal management. Infatti, i risultati al 30 settembre 2008, al netto dei principali eventi straordinari intercorsi nel terzo trimestre dell’anno e di seguito descritti, evidenziano come la riduzione dei costi operativi del 24,5% rispetto a settembre 2007 ha compensato il minore margine di intermediazione e la sostanziale tenuta delle rettifiche di valore nette su crediti normalizzate. L’utile al lordo delle imposte normalizzato è salito a Euro 62,3 milioni1. Tuttavia, gli imprevedibili sviluppi della crisi finanziaria mondiale in corso e le sue conseguenze sull’economia reale, hanno avuto un impatto particolarmente rilevante a partire dal terzo trimestre dell’anno, determinando l’insorgenza dei seguenti eventi straordinari. Eventi Straordinari Del Terzo Trimestre Dell’anno - In relazione agli avviamenti della Cash Generating Unit (Cgu) leasing (Euro 247,6 milioni), come già illustrato in sede di Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2008, la Società, in linea con quanto previsto dallo Ias 36 e con quanto reso noto già a partire dal Bilancio annuale 2007, ha continuato a monitorare attentamente l’andamento delle variabili e delle fonti di informazione interne ed esterne su cui si basa il procedimento di valutazione della tenuta degli avviamenti. Con riferimento agli eventi occorsi nel terzo trimestre dell’anno, si rileva in particolare che (i) a partire dalla seconda metà di settembre, anche a seguito del dissesto Lehman Brothers, la crisi finanziaria mondiale ha avuto sviluppi imprevedibili ed eccezionalmente rapidi che avranno rilevanti e durature ripercussioni sull’economia reale, (ii) il prezzo offerto da Vr Leasing, nell’ambito dell’accordo per la costituzione della joint venture allo studio, ha trovato un momento di prima formalizzazione in data 2 ottobre 2008 con la lettera d’intenti proposta da Vr Leasing alla Banca. In questo contesto, si è effettuato il test di impairment al 30 settembre 2008 con l’ausilio di un professionista esterno indipendente. Tale analisi ha evidenziato che la stima del valore d’uso della Cgu leasing sulla base del Piano Industriale (Piano) presenta un elevato profilo di incertezza avendo la banca già dichiarato la propria volontà a rivedere detto Piano. D’altro canto, per quanto riguarda il valore di scambio, pur non essendosi rese disponibili ad oggi nuove transazioni comparabili, il prezzo offerto da Vr Leasing, nonostante sia riferito ad un insieme di attività che non corrisponde esattamente al perimetro della Cgu leasing, rappresenta un parametro di riferimento dal quale non si può prescindere. Considerando che il valore attualizzato di tale prezzo, al netto dei costi di vendita, è in linea con il valore contabile netto delle attività in oggetto escluso l’avviamento, si ritiene necessario dover procedere ad una svalutazione del valore dell’avviamento considerato per la sua totalità. Questa svalutazione, essendo non deducibile fiscalmente, ha un eguale impatto sul risultato netto e quindi sul patrimonio netto contabile del Gruppo, mentre la stessa non ha alcun impatto negativo né sul patrimonio di base, né su quello totale di vigilanza, non essendo gli avviamenti ricompresi in tali aggregati. Con riferimento all’esposizione verso Lehman Brothers, alla data dell’annuncio della loro procedura fallimentare, sulla base delle informazioni allora disponibili, risultavano: (i) con riguardo a Banca Italease, una posizione debitoria pari a Euro 12,6 milioni e una posizione creditoria di Euro 10,6 milioni; (ii) con riguardo alle cartolarizzazioni facenti capo a Italease Finance, una posizione creditoria netta di Euro 7,6 milioni. Alla data del 30 settembre 2008, invece, la somma algebrica delle posizioni creditorie e debitorie di diversa natura, tenuto conto anche dei proventi ed oneri derivanti dall’articolata attività di sostituzione protrattasi fino a tutto il mese di ottobre, determina una potenziale esposizione lorda verso Lehman Brothers di circa Euro 3,2 milioni direttamente riferiti a Banca Italease ed Euro 2,6 milioni riconducibili alle cartolarizzazioni facenti capo a Italease Finance. Tali ammontari al 30 settembre 2008 sono stati svalutati per il 70%, andando ad alimentare le rettifiche su crediti individuali. Le esposizioni lorde e la svalutazione rappresentano la migliore stima disponibile alla data, stante la rilevante complessità della situazione in cui il Gruppo Lehman Brothers è venuto a trovarsi. Banca Italease continua ad approfondire la vertenza e si riserva sia di attivarsi presso ogni competente sede per il recupero del relativo credito, sia di rivedere le proprie stime. Principali Risultati Economici e Patrimoniali Al 30 Settembre 2008 - i. Margine di Intermediazione - Il margine di interesse è passato da Euro 216,8 milioni al 30 settembre 2007 a Euro 210,0 milioni al 30 settembre 2008. Infatti, nonostante lo sforzo commerciale effettuato per migliorare la marginalità della nuova produzione, il margine da interesse ha scontato la crescita del costo medio della raccolta e l’aumento del rapporto tra raccolta onerosa e impieghi fruttiferi legato all’andamento negativo del ciclo economico sulla qualità del portafoglio. Le commissioni nette passano da Euro 51,5 milioni a Euro 50,7 milioni. Escludendo le commissioni passive per derivati del 2007 e l’attività di Italease Gestione Beni, l’aggregato delle commissioni nette relative ai “core business” leasing (ivi inclusa l’intermediazione di prodotti assicurativi), factoring, mutui e altre commissioni è in calo dell’11,1% rispetto all’anno precedente, passando da Euro 60,1 milioni a settembre 2007 a Euro 53,4 milioni nel 2008. Il risultato netto dell’attività di negoziazione è negativo per Euro 4,6 milioni. Tale voce è composta da: (i) un valore negativo di Euro 2,2 milioni per derivati di negoziazione Over The Counter come combinato disposto di differenziali incassati e pagati, transazioni e chiusure con clientela e controparti bancarie e variazioni di fair value netto dei contratti ancora in essere; (ii) un valore negativo di Euro 0,8 milioni per derivati di copertura gestionale e (iii) un valore negativo di Euro 1,6 milioni per differenza cambi. La voce utili da cessione o riacquisto di crediti e passività finanziarie, pari a Euro 2,8 milioni, è composta da (i) Euro 102 mila di plusvalenze per cessioni di crediti della controllata Italease Gestione Beni, effettuate nel periodo con realizzo superiore al valore di carico contabile, e (ii) Euro 2,7 milioni di plusvalenze generate dalla complessiva attività di negoziazione di proprie passività finanziarie. Il margine d’intermediazione, che a settembre 2007 risultava negativo per Euro 388,8 milioni principalmente a motivo delle perdite registrate nell’attività di negoziazione per derivati Over The Counter, nei primi nove mesi del 2008 è risultato positivo per Euro 259,1 milioni. Le rettifiche di valore nette su crediti sono calate da Euro 142,0 milioni a fine settembre 2007 a Euro 94,9 milioni a fine settembre 2008. L’evoluzione delle rettifiche dipende da: (i) rettifiche individuali per Euro 85,4 milioni e (ii) rettifiche nette di valore su crediti in bonis per Euro 9,5 milioni, gravate dalla svalutazione di Euro 15 milioni effettuata nel terzo trimestre dell’anno su una rilevante posizione di leasing strumentale che ha più che compensato l’effetto positivo derivante dalla riduzione degli impieghi. Le rettifiche includono altresì Euro 4,1 milioni di svalutazione effettuata a fronte dell’esposizione verso Lehman Brothers al 30 settembre 2008. La diminuzione delle rettifiche è principalmente motivata dal fatto che al 30 settembre 2007 esse comprendevano circa Euro 51 milioni di maggiori accantonamenti effettuati a fronte delle posizioni relative al Gruppo Coppola, al Gruppo Renar Investment Fund e al Gruppo Promar3. Al 30 settembre 2008 le rettifiche di valore su crediti rapportate agli impieghi medi sono pari allo 0,59% (0,56% al netto delle rettifiche effettuate sull’esposizione verso Lehman Brothers), in miglioramento rispetto allo 0,89% al 30 settembre 2007 (0,57% al netto dei maggiori accantonamenti relativi al Gruppo Coppola, al Gruppo Renar Investment Fund e al Gruppo Promar)4. I costi operativi sono diminuiti del 24,5% rispetto al 30 settembre 2007, attestandosi ad Euro 111,3 milioni. Si è potuto pervenire a questo positivo risultato, in particolare facendo leva sul contenimento delle altre spese amministrative, calate del 24,5%. Le spese del personale pari a Euro 68,4 milioni risultano in miglioramento dell’8,2% rispetto all’anno precedente, cominciando a registrare il beneficio degli interventi di riduzione dell’organico, che vede passare il personale dipendente medio da 1. 188 unità nei primi nove mesi del 2007 a 1. 098 nei primi nove mesi del 2008, corrispondenti a 1. 063 dipendenti puntuali a fine settembre 2008. In calo sono anche le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali, pari in totale a Euro 6,0 milioni, e gli accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri, pari a Euro 2,0 milioni, principalmente perché al 30 settembre 2007 tali aggregati includevano elementi non ricorrenti. Iv. Risultato di periodo Come già illustrato, il risultato lordo dei primi nove mesi del 2008 pari a Euro - 189,4 milioni risente in particolar modo di Euro 247,6 milioni di rettifiche di valore effettuate sull’avviamento della Cgu leasing. Non essendo le rettifiche di valore sull’avviamento deducibili fiscalmente, l’imposizione fiscale stimata al 30 settembre 2008 è pari a Euro 33,9 milioni. Il livello di tax rate implicito, pari al 58,2%, è particolarmente elevato principalmente a motivo delle ingenti rettifiche di valore su crediti effettuate (indeducibili ai fini Irap) nonché delle novità in tema di Ires ed Irap per le banche, le assicurazioni e gli altri intermediari finanziari introdotte dal Decreto Legge n. 112 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 25 giugno 2008. Si stima che l’impatto di tale nuova normativa sulle imposte al 30 settembre 2008 sia quantificabile in circa Euro 9 milioni. Si segnala che l’utile lordo a fine settembre 2008 include Euro 5,2 milioni di utili da cessione di investimenti, di cui Euro 3,4 milioni principalmente derivanti dalla vendita di tre immobili detenuti dalla controllata Italease Gestione Beni. Il risultato delle attività correnti in via di dismissione al netto delle imposte si attesta a Euro 1,5 milioni, composti da: (i) Euro 2,8 milioni per plusvalenze lorde a loro volta riconducibili alla cessione del ramo di azienda “Segnalazioni di Vigilanza e Controlli Interni” di Itaca, alla vendita del 40% di Essegibi Service ed alla cessione di un immobile detenuto da Italease Gestione Beni; (ii) Euro - 0,4 milioni come netto tra oneri e proventi relativi agli immobili in via di dismissione e ammortamenti di beni immobili strumentali in via di dismissione e (iii) Euro - 0,9 milioni per imposte e tasse. Ii risultato netto di esercizio è risultato negativo per Euro 222,0 milioni. Crediti verso clientela - I crediti verso la clientela ammontano a Euro 21. 951,1 milioni. In dettaglio: (i) Euro 16. 522,4 milioni per attività di leasing, in calo del 4,0% rispetto a dicembre 2007; (ii) 2. 354,2 milioni per finanziamenti a medio - lungo termine, in linea rispetto a dicembre 2007; (iii) Euro 1. 768,3 milioni per attività di factoring, che hanno registrato una diminuzione nel periodo del 29,8%; (iv) i restanti Euro 1. 306,2 milioni sono rappresentati dalla voce “Altre operazioni” che include i beni in corso di costruzione e quelli in attesa di locazione finanziaria. Crediti dubbi - Le rettifiche di valore su sofferenze lorde risultano pari a Euro 212,5 milioni, determinando un livello di copertura pari al 53,6%. A seguito delle svalutazioni, le sofferenze nette si attestano a Euro 183,8 milioni, pari allo 0,84% dei crediti totali netti verso la clientela (0,68% a fine 2007). Tale andamento è, prevalentemente, dovuto allo scivolamento dalle precedenti classi di rischio di alcuni clienti con contratti di locazione finanziaria su beni immobiliari. Le rettifiche di valore su incagli lordi risultano pari a Euro 48,8 milioni, determinando un livello di copertura pari al 18,4%. A seguito delle svalutazioni, gli incagli netti si attestano a Euro 216,2 milioni, pari allo 0,98% dei crediti totali netti verso la clientela (0,70% a fine 2007). Tale andamento è dovuto, principalmente, a contratti di locazione finanziaria su cespiti immobiliari entrati ad incaglio nei nove mesi di riferimento. Anche l’incidenza delle esposizioni scadute nette sui crediti totali lordi verso la clientela, pari al 3,0%, è in crescita rispetto allo 0,3% del 31 dicembre 2007. Tale andamento è dovuto a (i) poche e rilevanti posizioni immobiliari rappresentanti oltre il 60% del valore lordo della classe e (ii) il fatto che il portafoglio esistente del Gruppo sia focalizzato su alcuni settori che più di altri stanno cominciando a risentire della crisi descritta, vale a dire il comparto immobiliare e la piccola e media impresa. Le rettifiche di valore sulle esposizioni scadute lorde risultano pari a Euro 21,8 milioni, determinando un livello di copertura pari al 3,2% coerente con la tipologia della classe e la natura degli asset coinvolti, per la maggior parte immobiliari con elevato valore di presunto realizzo. A questo proposito il Gruppo ha posto in atto un processo, particolarmente strutturato, volto a intervenire tempestivamente rispetto al fenomeno citato, che si basa su un diretto coinvolgimento di tutta la struttura distributiva che agisce in base alle indicazioni provenienti dall’unità specializzata di sede che monitora e gestisce tutti i fenomeni di questa tipologia; l’intervento è finalizzato all’immediato recupero delle somme dovute dove possibile, oppure alla rimodulazione delle condizioni contrattuali al fine di ottimizzare la relazione di lungo periodo con la clientela core del Gruppo. Solvibilità patrimoniale - A seguito della segnalazione di vigilanza effettuata il 25 ottobre 20085, i coefficienti di solvibilità patrimoniale al 30 giugno 2008 si confermano ai livelli comunicati con la Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2008, con un Tier 1 capital ratio al 7,4% e un Total capital ratio pari all’8,8%6. Si stima che tali ratio al 30 settembre 2008, stante l’evoluzione delle attività di rischio ponderate e il risultato di periodo, si attestino rispettivamente al 7,6% e 9,0%, non essendo influenzati negativamente dalla citata rettifica di valore sull’avviamento. Dati Di Produzione Del Gruppo Leasing - La nuova produzione di leasing avviato si è attestata a Euro 2. 019 milioni al 30 settembre 2008, in calo del 56,3% rispetto a settembre 2007. E’ stata perseguita una sempre maggiore selettività nel settore immobiliare (che cala del 70,5% rispetto a settembre 2007) soprattutto nell’ambito delle operazioni big ticket7 che al 30 settembre 2007 avevano contribuito per circa Euro 711 milioni all’avviato immobiliare mentre al 30 settembre 2008 hanno pesato per soli Euro 65 milioni. Ciò ha prodotto un maggior frazionamento dei rischi, i cui effetti si vanno a delineare positivamente nella riduzione dell’importo medio per operazione immobiliare sceso da Euro 1. 559 mila a Euro 1. 004 mila, nonché nella riduzione del taglio medio totale, passato da Euro 159 mila a Euro 115 mila (- 28%). Secondo i dati forniti dall’associazione di categoria Assilea, il Gruppo, con una quota di mercato pari al 5,85%, rappresenta il quarto operatore nazionale per volumi stipulati. Ii. Factoring Il turnover factoring del Gruppo Banca Italease ha registrato una diminuzione del 20,6% rispetto ai volumi dello stesso periodo del 2007, attestandosi a Euro 10. 833 milioni. Anche tale trend è stato caratterizzato da grande attenzione al frazionamento dei rischi e si è altresì accompagnato alla valorizzazione di prodotti di factoring ad elevata componente di servizio con l’obiettivo di migliorare la marginalità del capitale investito. Secondo i dati forniti dall’associazione di categoria Assifact, il Gruppo, mediante Factorit, con una quota di mercato pari al 12,5%, rappresenta il quarto operatore nazionale per turnover. Iii. Finanziamenti a medio – lungo termine L’attività di erogazione dei finanziamenti a medio - lungo termine ha evidenziato una diminuzione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (pari al 57,7%), attestandosi a Euro 409 milioni. I mutui corporate, che rappresentano il 51,9% del totale dei volumi, mostrano una contrazione pari al 69,5%. Meno accentuata la riduzione dei volumi dei mutui retail, pari al 27,3%. Principali Eventi Successivi Al 30 Settembre 2008 - In aggiunta rispetto alla Lettera di Intenti siglata con Vr Leasing8, al rinnovo del Patto Parasociale9 e agli eventi straordinari già descritti, tra i principali eventi successivi al 30 settembre 2008 si segnalano: Dismissione del patrimonio immobiliare - In ottobre Banca Italease ha perfezionato la cessione di parte dell’immobile strumentale di via Cino del Duca a Milano (civico 8) per Euro 17,5 milioni (iscritta a bilancio al 30 settembre 2008 per un valore di Euro 4,6 milioni). Tale cessione è soggetta a sospensiva di 60 giorni, trattandosi di un bene sottoposto al vincolo della Sovrintendenza delle belle arti. La Banca prosegue altresì nelle attività finalizzate alla razionalizzazione della restante parte del patrimonio immobiliare strumentale e non, intendendo portare a termine tale operazione, stanti anche le attuali condizioni di mercato, nei tempi necessari alla migliore valorizzazione dello stesso. Ii. Rapporti con il Gruppo Lehman Brothers In ottobre, Banca Italease ha provveduto alla sostituzione della controparte con altre primarie banche d’affari con riguardo agli ultimi contratti derivati esistenti con Lehman Brothers. Iii. Status dei contratti derivati aperti con clientela corporate All’ultima data di rilevazione, risultano aperti lato cliente e lato mercato 106 contratti derivati Over The counter, di cui 8 strutturati. La riduzione rispetto ai dati al 30 settembre 2008 è dovuta sia, e per la maggior parte, a recessi ipso jure eseguiti a seguito del mancato versamento dei margini da parte del cliente, sia a transazioni con la clientela. Iv. Fondo di solidarietà Nel quarto trimestre dell’esercizio è in fase di conclusione il processo di attivazione del “Fondo di Solidarietà per il settore del credito” finalizzato, coerentemente con la attenta gestione del turnover del personale in atto, ad incentivare l’uscita di dipendenti prossimi alla pensione con conseguente risparmio di costi negli anni a venire. Tale Fondo interessa potenzialmente fino ad un massimo di 80 dipendenti, le cui adesioni volontarie sono in corso di ricezione fino al termine del 30 novembre 2008. Solo in seguito sarà possibile determinare il valore attuale degli impegni futuri della Società, che troverà manifestazione tra i costi straordinari del personale nel bilancio 2008. Altri eventi - Nel quarto trimestre 2008, una rilevante posizione di leasing strumentale pari a Euro 105 milioni è stata classificata dai crediti in bonis ai crediti incagliati a motivo delle difficoltà finanziarie nelle quali il cliente si è venuto a trovare. La previsione di perdita effettuata su tale posizione, pari a Euro 15 milioni, rappresenta la migliore stima disponibile alla data e, come precedentemente illustrato, è già stata recepita all’interno delle rettifiche di valore su crediti del conto economico consolidato al 30 settembre 2008. Evoluzione Della Gestione - Gli sviluppi imprevedibili ed eccezionalmente rapidi della crisi finanziaria mondiale verificatisi a partire dalla metà di settembre e le loro rilevanti e durature ripercussioni sull’economia reale, accentuano gli scostamenti di andamento della gestione rispetto al Piano già segnalati in sede di Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2008. Conseguentemente la Società conferma la previsione di rivedere il suo Piano agli esiti della negoziazione con Vr Leasing e comunque entro la redazione del Bilancio annuale 2008. Il Consiglio di Amministrazione ha altresì approvato, ai sensi dell’art. 2505 comma 2 del Codice Civile e dell’art. 19 dello Statuto Sociale, la fusione per incorporazione in Banca Italease di Leasimpresa e Italeasing (società interamente controllate da Banca Italease), i cui progetti di fusione erano stati approvati dal Consiglio di Amministrazione di Banca Italease il 30 giugno scorso. Si prevede che l’atto di fusione definitivo verrà stipulato entro il corrente esercizio. . |
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ASSOCAMERESTERO, L’EXPORT ITALIANO TIENE SUI MERCATI EUROPEI: +4,4 MILIARDI DI EURO IL SALDO DELLA BILANCIA COMMERCIALE NEI PRIMI NOVE MESI DEL 2008 RISPETTO AL 2007 |
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Roma, 19 novembre 2008 - Nei primi sette mesi del 2008 raddoppia il surplus rispetto allo stesso periodo del 2007: da 4,5 a 9,2 miliardi di euro. L’export italiano tiene sui mercati europei, sebbene nei primi nove mesi del 2008 la crescita delle esportazioni sia pari a poco più di un quarto dell’incremento registrato nell’analogo periodo 2007 (+2,9% contro il +11,2%). Anche le esportazioni verso il resto del mondo registrano un incremento del 5,0%, in calo rispetto alle performance registrate lo scorso anno, quando il tasso di crescita era pari all’11,5%. “L’italia è l’unico tra i grandi esportatori europei a registrare già nel periodo gennaio-luglio 2008 un raddoppio del surplus verso i Paesi europei, passato dai 4,5 miliardi del 2007 agli attuali 9,2 miliardi di euro, mentre altri competitor come la Francia e il Regno Unito segnavano un disavanzo pari rispettivamente a 34,3 e 33,5 miliardi di euro”, sottolinea Gaetano Fausto Esposito, Segretario generale di Assocamerestero. “È positivo che i nostri due primi mercati di esportazione registrino un aumento superiore alla media delle vendite nell’intra-Ue – prosegue Esposito – l’export verso la Germania (+3,8%) e la Francia (+3,1%) cresce infatti a ritmi più sostenuti della media registrata verso i Paesi dell’Ue (+2,9%), nonostante i due Paesi stiano attualmente attraversando una difficile congiuntura economica, a conferma del buon livello di qualificazione delle nostre produzioni su questi mercati, che contribuisce a rendere meno elastica la domanda rispetto alle variazioni del reddito”. . |
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ACCORDO CON LA CAMERA DI COMMERCIO ITALIANA IN CINA PER FAVORIRE GLI INVESTIMENTI. L´INTESA ANTICIPA LA MISSIONE CON MAE E MISE |
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Roma, 19 novembre 2008 - "La Cina compare ormai tra i grandi investitori esteri ed è uno dei più importanti partner commerciali per l´Italia: per questo l´abbiamo scelta come Paese target verso cui rivolgere la nostra strategia di attrazione investimenti, soprattutto nei settori Ict, energia, turismo e logistica". Ha detto Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia, a margine della firma del protocollo d´intesa con la Camera di Commercio Italiana in Cina. In base all´accordo, che per la Camera è stato firmato dal presidente, Davide Cucino, l´Agenzia si impegnerà ad affiancare gli imprenditori cinesi in ogni fase del processo di insediamento offrendo un pacchetto di servizi mirati e personalizzati, mentre la Camera favorirà i contatti diretti tra Invitalia e gli investitori interessati alle opportunità di business in Italia. "La Camera Italiana in Cina ci aiuterà a far conoscere l´Italia come destinazione di investimenti di qualità e, attraverso i nostri servizi, a far comprendere agli imprenditori che il nostro Paese è pronto ad accogliere gli investimenti cinesi - ha continuato Arcuri - L´italia è ai primi posti nella classifica delle mete europee scelte dagli investitori cinesi, perché rappresenta una porta d´accesso immediato ai Paesi industrializzati dell´Europa e un ponte naturale verso i mercati emergenti del bacino del Mediterraneo e dei Balcani". La Camera di Commercio italiana in Cina è nata nel luglio 1991 ed è una delle principali Camere del network di Assocamerestero. Ha la sede centrale a Pechino, un ufficio a Shanghai un desk a Shenzhen e un´importante sede a Guangzhou, nella provincia del Guangdong, recentemente rinnovata e condivisa con gli altri rappresentanti del Sistema Italia. "La provincia del Guangdong è una delle zone economicamente più attive della Cina - ha concluso Arcuri - ed è per questo che, anche con l´aiuto della Camera, vogliamo concentrare in questa provincia molte delle nostre attività. A questo proposito, anticipo che a breve saremo a Guanzhou insieme ai rappresentanti del Ministero degli Esteri e dello Sviluppo Economico per presentare a un gruppo di selezionati investitori cinesi, l´Italia come investment location di qualità e il nostro portafoglio di servizi". "Dall´inizio degli anni Novanta, quando le prime realtà imprenditoriali italiane in Cina hanno deciso di unirsi per dare vita a un ente che potesse rappresentare i loro interessi nei confronti dei vari interlocutori cinesi - aggiunge Davide Cucino, presidente Camera di Commercio Italiana in Cina - la Camera di Commercio è cresciuta mantenendo un continuo presidio del territorio. Questo le ha permesso di sviluppare e consolidare rapporti con le autorità cinesi preposte allo sviluppo delle relazioni internazionali, che sono vitali in questo momento di crisi generale per non perdere l´obiettivo su un paese che ancora può offrire nuove opportunità. . |
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ITALIA SILVIO BERLUSCONI – GERMANIA ANGELA MERKEL: RENZO TONDO, FRIULI VENEZIA GIULIA PRONTO A RUOLO DI PRIMO PIANO |
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Trieste, 19 novembre - Il premier Silvio Berlusconi ha espresso al presidente della Regione, Renzo Tondo, un profondo apprezzamento per la svolta istituzionale ed operativa che ha rilanciato il ruolo del Friuli Venezia Giulia in Italia e nel contesto europeo. A margine del vertice bilaterale Italia-germania svoltosi ieri a Trieste, principalmente nel palazzo della Giunta regionale, Berlusconi si è soffermato con Tondo alcuni minuti durante la pausa pranzo, quando il governatore dell´estremo Nordest ha incontrato anche il cancelliere tedesco, Angela Merkel, e successivamente i ministri Giulio Tremonti (Economia e Finanze), Altero Matteoli (Infrastrutture e Trasporti), Claudio Scajola (Sviluppo economico) e Franco Frattini (Affari esteri). Ottima Organizzazione - "Possiamo essere soddisfatti di questa giornata molto speciale per il Friuli Venezia Giulia", ha affermato Tondo, spiegando che "entrambe le delegazioni si sono complimentate per l´ottima organizzazione e per l´efficienza della struttura messa a disposizione". G8 Esteri A Ts Nel 2009 - Un biglietto da visita ideale, quindi, per il G8 tra i ministri degli Esteri che, come ha confermato Frattini al governatore, Trieste ospiterà nel giugno 2009. Merkel, Vacanza In Fvg - Dopo i commenti positivi di Berlusconi, sono giunti anche quelli del cancelliere tedesco Angela Merkel che, congratulandosi "per la bellezza tutta mitteleuropea di Trieste", ha manifestato "la volontà di trascorrere un periodo di vacanza in Friuli Venezia Giulia" per scoprire meglio un territorio di cui, tra l´altro, conosce già parecchi vini "di elevata qualità". Meno Burocrazia - Concluso il pranzo in Prefettura, Tondo ha accompagnato i due premier ed i relativi ministri alla conferenza stampa di fine vertice in Camera di Commercio, valutando "estremamente positivo l´impegno comune sulle politiche economiche ed ambientali e sullo snellimento delle pratiche burocratiche, scelte che aiuteranno il mondo imprenditoriale in un momento difficile per tutti". Tavolo Su Compartecipazioni - In precedenza, con Tremonti il presidente del Friuli Venezia Giulia aveva concordato l´avvio di un Tavolo tecnico sulle Compartecipazioni alle Entrate e sui trasferimenti relativi al Federalismo fiscale. Scajola In Fvg A Gennaio - Pronta risposta del Governo alle sollecitazioni di Tondo anche per quanto riguarda la crisi del comparto industriale, prima fra tutte quella della Caffaro di Torviscosa. A questo proposito, Scajola ha assicurato che tornerà in regione a gennaio con l´obiettivo di affrontare globalmente e nel dettaglio la situazione locale. Ok Matteoli A Volo Ts-mi Linate - Da Matteoli, invece, il presidente della Regione ha ricevuto la conferma che, non appena definita l´acquisizione di Alitalia da parte della Cai, si lavorerà a favore del collegamento aereo diretto fra Trieste e Milano Linate, garantendo in questo modo un collegamento tra il Nordest ed il cuore del capoluogo lombardo. Nucleare, Ok Enel A Krsko - In un colloquio riservato con l´amministratore delegato dell´Enel, Fulvio Conti, Tondo ha infine verificato la disponibilità della società di produzione di energia elettrica italiana ad aprire un dialogo con il nuovo Governo sloveno relativamente ad una possibile collaborazione per il raddoppio della centrale nucleare di Krsko. Quanto prima, ha annunciato il presidente della Regione, saranno verificate le condizioni per avviare il dialogo. Il presidente del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, ha regalato al cancelliere tedesco, Angela Merkel, ed al premier italiano, Silvio Berlusconi, un mosaico dell´artista triestina Anna Rita Bertolazzo, fedele riproduzione dell´originale pavone musivo del Iv secolo raffigurato nell´abside della basilica della Beligna di Aquileia. "Il pavone musivo - ha spiegato Tondo a Berlusconi e Merkel, durante la consegna avvenuta nello studio del governatore, a margine del vertice italo-tedesco di Trieste - nella simbologia paleocristiana rappresenta l´immortalità". I due capi di Governo hanno apprezzato l´omaggio, ringraziando il presidente della Regione per l´ospitalità e per un´accoglienza definita da entrambi "eccellente come l´organizzazione complessiva dell´evento". . . |
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CRISI LOMBARDIA, FORMIGONI ANNUNCIA PACCHETTO STRAORDINARIO ALMENO 20 MILIONI PER BUONI FAMIGLIA,AIUTO A PAGARE I MUTUI CASA RICHIESTE AL GOVERNO,INCONTRI CON LE BANCHE PER CREDITO ALLE PMI |
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Milano, 19 novembre 2008 - Un fondo di almeno 20 milioni di euro per sostenere le famiglie, in particolare quelle numerose, più deboli o che devono sostenere onerosi impegni di cura; un intervento straordinario sul tema della casa con risorse aggiuntive specifiche per aiutare le famiglie a pagare i mutui e gli affitti. Sono queste le nuove iniziative annunciate dal presidente Roberto Formigoni, nel corso della seduta straordinaria del Consiglio regionale dedicata alla crisi economica mondiale "che fa sentire i suoi effetti negativi anche in Lombardia come dimostrano i dati su produzione industriale e artigiana, export, investimenti e accesso al credito". Formigoni ha preso anche iniziativa verso il Governo ("dopo la conclusione di questo dibattito consiliare, scriverò al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi per illustrargli le proposte e le richieste della Lombardia all´esecutivo") e verso i banchieri ("li incontrerò nei prossimi giorni, illustrerò come la Regione mette garanzie importanti e li esorterò a esprimere una forte responsabilità, in una situazione così grave, non negando né riducendo i crediti alle nostre piccole e medie imprese"). Le misure a favore delle famiglie si affiancano ad un´altra serie di iniziative già decise e messe in campo dalla Regione, in accordo con le organizzazioni e le categorie presenti nel Patto per lo Sviluppo, che permetteranno di mobilitare 3 miliardi di euro per il credito alle imprese, soprattutto quelle piccole e medie, cui si somma 1 miliardo di finanziamenti diretti. I principali capitoli riguardano: rafforzamento del sistema delle garanzie, agevolazione agli investimenti (soprattutto su innovazione e internazionalizzazione), servizi per il commercio, sostegno a imprese turistiche, strumenti per aiutare le Pmi che vantano crediti verso le Pubbliche amministrazioni e misure di accompagnamento. Fondo Per Le Famiglie - "Le famiglie - ha detto Formigoni - sono e continuano ad essere il vero elemento strategico della nostra società. Per questo, oltre agli interventi già sviluppati negli anni scorsi, abbiamo deciso di mettere in campo nuove iniziative per restituire fiducia alle famiglie e sostenerle nelle loro necessità. Un fondo di almeno 20 milioni di euro, di cui stiamo studiando le modalità di funzionamento, servirà in particolare ad aiutare le famiglie numerose o quelle che devono sostenere gravosi impegni di cura". Casa - Sempre a favore delle famiglie e specificamente sul tema della casa, Formigoni ha annunciato tre nuove misure. La prima riguarda la messa a disposizione di risorse aggiuntive per aiutare le famiglie a pagare le rate dei mutui. L´obiettivo è riportare al tasso stipulato tutti i mutui che hanno aderito all´accordo Abi Mef (che ha consentito di mantenere il tasso alla media del 2006 allungando i tempi); Regione Lombardia si farà carico per almeno due anni della differenza tra la rata stipulata e quella concordata nell´accordo Abi Mef. La seconda misura, in fase di studio, sarà a favore di chi rischia di perdere l´immobile perché non è più in grado di far fronte ai pagamenti. La terza riguarda il rafforzamento del Fondo sostegno affitti, "anche a seguito - ha chiarito Formigoni - della riduzione del fondo nazionale decisa dal precedente governo e che ha visto per la Lombardia un taglio di 15 milioni di euro. Garantiremo un aiuto allo stesso numero di famiglie coinvolte negli anni scorsi". Gli interventi illustrati dal presidente sono stati già discussi questa mattina in un incontro definito da Formigoni "positivo" tra una delegazione della Giunta regionale e le organizzazioni sindacali. Occupazione - Sul fronte dell´occupazione, altro tema al centro del confronto con i sindacati, Formigoni ha sottolineato la necessità di intervenire a favore di chi rischia di perdere lavoro e reddito come conseguenza della crisi "pur sapendo che gli ammortizzatori sociali sono di competenza statale". Lo scorso 7 novembre si è già riunita la Cabina regia del Tavolo Interventi Sociali per studiare interventi in particolare su formazione e riorientamento. Con la "dote lavoro" e il programma Laborlab, destinato a lavoratori anziani a bassa qualificazione ed espulsi dal ciclo produttivo e giovani in cerca di prima occupazione, è già iniziato il processo di ricollocamento dei lavoratori in difficoltà (67% di occupati nei Piani conclusi). Il presidente ha anche ricordato alcuni degli interventi già messi in campo negli anni scorsi "che fanno sentire i loro effetti benefici": poli formativi, formazione continua e aggiornamento professionale in azienda, voucher per la frequenza di corsi di formazione. Bilancio - "Il bilancio di previsione 2009 della Regione Lombardia - ha aggiunto il presidente - grazie alla virtuosità della gestione in questi anni, permetterà di mantenere anzi di incrementare di circa 150 milioni di euro il livello degli investimenti". E questo senza inasprire la pressione fiscale, anzi mantenendo le esenzioni già in atto come la riduzione dell´addizionale regionale all´Irpef dello 0,3% per i redditi fino a euro 15. 493,71 introdotta nel 2008. A chi ha proposto di alzare questa soglia a 30. 000 euro, Formigoni ha ricordato che con l´abolizione dell´addizionale regionale sul gas metano, le famiglie con questo reddito hanno già vantaggi supplementari rispetto ad esempio ai cittadini di Veneto e Liguria. Richieste Al Governo - In attesa che il Governo illustri nel dettaglio il suo piano da 80 miliardi, la Lombardia avanzerà alcune richieste: garanzie alle Pmi di strumenti di supporto e di incentivazione agli investimenti; sottoscrizione da parte del settore del credito di un codice comportamentale nei confronti delle Pmi, riservando alle stesse una quota costante dell´intero credito erogato dal sistema bancario; attivazione di un severo controllo perché ad una riduzione dei tassi da parte della Bce, corrisponda una pronta riduzione da parte di tutto il sistema bancario. Per tutelare i lavoratori, la richiesta è di incrementare gli strumenti mirati ad una migliore protezione sociale attraverso il rilancio di un patto per il lavoro e di finanziare misure straordinarie di sostegno al reddito per le figure non tutelate dagli strumenti ordinari. Per aiutare le famiglie, la richiesta al Governo sarà soprattutto sulle misure di sostegno degli affitti per le persone in difficoltà. Da ultimo il presidente ha garantito il massimo impegno su "due questioni fondamentali per il rilancio del nostro territorio": gli investimenti infrastrutturali prioritari, indispensabili anche in vista dell´Expo 2015; l´attuazione del federalismo, come strumento necessario di sviluppo per tutto il Paese. . |
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I FONDI EUROPEI DEVONO SERVIRE DA VOLANO PER RENDER PIU’ COMPETITIVA L’ECONOMIA VENETA |
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Treviso, 19 novembre 2008 - La Commissione europea ha confermato proprio in queste settimane la straordinaria eccellenza dell’esperienza veneta nel campo dell’utilizzo dei fondi strutturali, il 110 per cento. Il Veneto, e più in generale il Nord Est, sono stati indicati come i migliori laboratori d’idee e davvero all’avanguardia per affrontare le moderne esigenze dettate dalla globalizzazione e della competizione internazionale, oltre che dalla crisi finanziaria mondiale che stiamo vivendo. Lo ha ricordato stamattina nella sede della Camera di commercio di Treviso, l’assessore all’Economia, Vendemiano Sartor, in un incontro con il mondo economico della Marca. “Per sviluppare ancora di più le potenzialità produttive del territorio - ha riferito l’assessore - si deve oggi puntare sulla collaborazione fra centri di ricerca, università e mondo produttivo, attraverso i distretti industriali, finanziando e ulteriormente potenziando la ricerca tecnologica. Va, inoltre, incentivata la promozione di energia alternativa, rinnovabile e sostenibile e va stimolata la costruzione di reti di trasporto e di telecomunicazione. Va, infine, ricordato che solo agendo in sinergia e in rete si possono raggiungere preziosi traguardi. ” La programmazione dei prossimi anni del Fondo europeo per lo sviluppo regionale ha individuato proprio nell’innovazione e nell’economia della conoscenza, nell’energia e nell’ambiente, nella valorizzazione del territorio, nell’accesso ai servizi di trasporto e di telecomunicazioni, nella cooperazione territoriale, gli assi prioritari di intervento e di azione. “Lo Stato italiano - ha spiegato l’assessore - ha scelto di inquadrare i fondi strutturali all’interno di una progettazione unitaria delle politiche di sviluppo che comprende anche i Fondi per le aree sottoutilizzate e le eventuali progettualità di settore: così l’impianto gestionale regionale, incardinato nel Piano veneto di sviluppo, assume sia maggiore omogeneità che migliore coordinamento. ” La programmazione 2007 - 2013 non è priva di criticità: il principale problema è di sicuro il patto di stabilità che oggi limita e vincola fortemente le possibilità di spesa della Regione e degli enti pubblici beneficiari dei finanziamenti. “La finanziaria 2008 del Governo - ha detto l’assessore - dovrebbe finalmente escludere i fondi europei dal patto di stabilità che potranno così essere, davvero, un volano per l’economia veneta in una congiuntura economica e finanziaria globale complessa. ” L’aumento delle attività e degli adempimenti in materia di programmazione, gestione, comunicazione, monitoraggio, controllo e valutazione comporta purtroppo un impegno notevole di risorse, in particolare di risorse umane qualificate: su questo si dovrà quanto prima intervenire in nome della semplificazione della burocrazia e della snellezza delle procedure. A conclusione, ecco alcuni dati: il Programma operativo regionale ha una dotazione finanziaria di 453 Meuro; il Fondo sociale europeo ha a disposizione 717 Meuro; il Piano di sviluppo rurale può contare su 915 Meuro. . |
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GOVERNO CONVOCA SEDUTA STRAORDINARIA DELLA ‘STATO-REGIONI´ |
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Roma, 19 novembre 2008 - Mettere a punto una strategia di misure comuni per far fronte alla crisi finanziaria che attanaglia i mercati. Con questo scopo il 20 novembre sara´ convocata una seduta straordinaria della Conferenza Stato-regioni. Il ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, ha accolto la richiesta presentata a gran voce dalla Conferenza dei ‘Governatori’ che, nelle ultime sedute, aveva più volte evidenziato la necessità di far fronte comune con l’esecutivo nazionale per elaborare una strategia d’azione a tutto campo sulla crisi economica, in grado di dare risposte convincenti anche sulle politiche per il credito. Alla riunione di giovedì prossimo è stata annunciata la presenza anche del ministro dell’ Economia, Giulio Tremonti. Nel frattempo, le Regioni hanno formalmente espresso il parere negativo alla manovra Finanziaria nella Conferenza Unificata del 13 novembre, tornata a riunirsi dopo un mese a causa delle polemiche sul Commissariamento delle Regioni per i piani di dimensionamento scolastico. Tra le criticita’ della manovra, le Regioni sottolineano nel parere che “la riduzione di gettito regionale non prevede contestualmente l’adozione di misure per la completa compensazione delle minori entrate regionali secondo il principio appena approvato dal Consiglio dei Ministri nel Disegno di legge delega di attuazione dell’art. 119 della Costituzione. Tale atteggiamento sembra vanificare il lavoro congiunto portato avanti nella definizione dei principi del Ddl sul Federalismo Fiscale. Le Regioni in proposito sottolineano la profonda incoerenza determinatasi già nella fase di adozione del primo provvedimento successivo all’approvazione in Consiglio dei Ministri del Ddl sul Federalismo Fiscale”. Ma la Conferenza delle Regioni ha intanto trovato un’intesa sul riparto dei fondi del decreto legislativo 56/2000. Quasi 3 miliardi di euro affluiranno nelle casse delle Regioni entro l´anno. Non una grande cifra, ma una boccata d´ossigeno per quei ´´soggetti che hanno rapporti con le regioni´´, come ha definito i creditori delle Regioni, Vasco Errani presidente della Conferenza delle Regioni. Il denaro fresco arrivera´ nelle casse delle regioni perche´ nella riunione del 12 novembre della conferenza (più di un´ora di dibattito a porte chiuse e una grande soddisfazione ad accordo raggiunto) è stata concordata la ripartizione dei fondi previsti dal decreto 56/2000 per l’anno 2007. Il decreto, derivato da quello Giarda del 2001, vale nel complesso 81 miliardi, che sono gia´ stati quasi tutti ripartiti. . . |
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IL PRESIDENTE DELLA CALABRIA LOIERO INTERVIENE IN MERITO AL PIANO DEL GOVERNO PER AFFONDARE LA CRISI ECONOMICO-FINANZIARIA |
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Reggio Calabria, 19 novembre 2008 “Il piano italiano del Governo, per affrontare la crisi economico-finanziaria, è destinato a fallire perché incentrato sui proventi dei fondi comunitari 2007–2013, che si vogliono rimodulare senza seguire le corrette e rigide procedure imposte da Bruxelles a tutti gli Stati”. Questo il giudizio espresso dal presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, sull’ipotesi di decreto che il Consiglio dei Ministri si accinge ad approvare sulla manovra anticrisi. “Una delle misure annunciate dal Governo, per far fronte alla crisi economico finanziaria del Paese, è l’imminente varo di un piano per l’utilizzo, nel prossimo triennio, di circa 40 miliardi di euro provenienti dai Fondi dell’Unione Europea nell’ambito del ciclo 2007–2013. La notizia – ha dichiarato Loiero - ci lascia molto perplessi, non solo rispetto a decisioni non già condivise con le Regioni italiane che partecipano alla filiera istituzionale della programmazione e alla governance dei fondi comunitari, ma anche e soprattutto in ordine alle modalità attraverso cui l’esecutivo intende rimodulare il volet comunitario del Quadro Strategico Nazionale che è soggetto alle rigide procedure regolamentari di Bruxelles. L’intero impianto della programmazione 2007–2013, avviata con l’intesa Stato-regioni ed Autonomie Locali del 3 febbraio 2005 ed incentrata su oltre due anni di stretta collaborazione centro–periferia, è stato ultimato con la formale adozione del Quadro Strategico Nazionale e di tutti i Programmi Operativi nazionali, interregionali e regionali. Essi possono essere modificati solo al verificarsi di casi ben limitati”. Il presidente della Regione Calabria ha ricordato che nel recentissimo incontro annuale di Venezia (10-11 novembre 2008), tra la Direzione Politiche Regionali della Ce e le Autorità di Gestione Italiane dei Programmi Comunitari, la Commissione Europea ha espressamente ribadito la sua indisponibilità a pervenire a modifiche dei Programmi appena approvati per introdurre misure anticicliche dettate dall’attuale congiuntura. Infatti, per la natura stessa dei Programmi essi contemplano l’obiettivo del riequilibrio territoriale e della crescita economica. “È necessario, al contrario, uno sforzo congiunto Governo-regioni per accelerare l’utilizzo delle risorse secondo piani di attuazione - ha continuato Loiero -, puntando a dare seguito alle programmazioni già in corso e senza distogliere i mezzi finanziari dagli obiettivi comuni già condivisi. Stupisce – ha concluso il presidente della Regione Calabria - che il Governo nazionale voglia utilizzare risorse che obiettivamente non sono nella sua responsabilità”. . |
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STATO E REGIONE INSIEME PER PIANIFICARE IL TERRITORIO FIRMATA L´INTESA TRA TOSCANA, MINISTERO, SOPRINTENDENZE E ENTI LOCALI |
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Firenze, 19 novembre 2008 - Le parole “insieme “ e “Codice del paesaggio” in Toscana suonano così: alla pianificazione del territorio, dalle colline alle aree urbane, dalle zone lacustri fino a quelle pedemontane collaborano tutti, Stato, Regione, Province, Comuni e Comunità montane. Lo stabilisce l´intesa firmata stamani alla Biblioteca Magliabechiana di Firenze da Regione Toscana, da Direzione regionale del Ministero per i beni e le attività culturali, Direzione generale delle Soprintendenze della Toscana, Anci, Upi Toscana e Uncem. «Il senso di questa intesa? La collaborazione – esordisce l´assessore regionale al territorio Riccardo Conti commentando la firma appena avvenuta –. Anche se durante la Biennale toscana del paesaggio abbiamo messo l´accento sul valore della Convenzione europea del paesaggio non risparmiando le critiche al Codice del paesaggio, adesso tra enti loca li e ministero stringiamo quella collaborazione che riteniamo necessaria e indispensabile fin dall´inizio dei processi di pianificazione. In questo modo è possibile dare vita a una filiera che produce azioni buone e valide. Insomma, concentriamoci sulla qualità». Qualità che vuol dire anche semplificazione. Uno dei punti chiave dell´intesa è infatti proprio quello che stabilisce che Regione Toscana, Ministero e Soprintendenze si impegnino a approfondire insieme ipotesi di snellimento delle procedure che riguardano le autorizzazioni paesaggistiche previste dal Codice. . |
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LA GIUNTA DELLA SARDEGNA APPROVA LA MANOVRA FINANZIARIA |
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Cagliari, 19 Novembre 2008 - La Giunta regionale ha approvato il 16 novembre la manovra finanziaria 2009-2012 e gli allegati, che sono stati illustrati il 17 novembre dal Presidente della Regione, Renato Soru, e dall’assessore della Programmazione e Bilancio, Eliseo Secci, nel corso di una conferenza stampa. Con la manovra finanziaria del 2008 questo Governo ha proseguito nella riduzione del debito complessivo. Nel corso dell’ultimo biennio una politica di bilancio più incisiva ha permesso di azzerare il deficit a pareggio del bilancio ed una attenta gestione della spesa ha consentito di non contrarre ulteriori mutui dopo il 2005. L’azione di risanamento finanziario risulta comunque evidente, nonostante la sentenza della Corte Costituzionale dichiari l’illegittimità della copertura dell’abbattimento del disavanzo finanziario per un importo di Euro 1. 500. 000. 000 a valere sulle entrate 2013-2015. La sentenza della Corte non impone azioni correttive nella manovra adottata nell’anno 2008, ma unicamente rettifiche ai consuntivi degli anni 2006 e 2007. Il rapporto delle Spese obbligatorie sulle Entrate regionali è in progressivo miglioramento: passa dal 98,3% del 2004 al 72,1% del 2007, nel 2008 al 71,8% e migliora ulteriormente nel 2009 al 68 %. La massa manovrabile, da destinare a interventi discrezionali è, conseguentemente, cresciuta passando dall’1,7% delle entrate regionali del 2004 al 32% del 2009. . |
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VENETO: DE BONA RICEVE DELEGAZIONE DI GIORNALISTI BRASILIANI |
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Venezia, 19 novembre 2008 - L’assessore regionale ai flussi migratori Oscar De Bona ha ricevuto a Palazzo Balbi una delegazione di giornalisti brasiliani dell’Associazione della Stampa dello Stato di Santa Catarina, con il presidente Ademir Arnon. Li accompagnava il presidente dei giornalisti del Veneto Gianluca Amadori, insieme ad altri membri del Consiglio dell’Ordine. L’assessore De Bona ha illustrato le iniziative che la Regione realizza ogni anno a favore delle comunità venete all’estero, che sono particolarmente numerose ed attive in Brasile. L’assessore ha fatto presente che per i giovani oriundi residenti in comuni gemellati con quelli veneti la Regione mette a disposizione anche borse di studio nelle nostre università. Ad una richiesta in tal senso avanzata da Amadori, De Bona ha risposto che una borsa di studio potrebbe essere assegnata anche ad un progetto di formazione giornalistica. . |
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COOPERAZIONE CAMPANIA-CINA, IL PRESIDENTE BASSOLINO INCONTRA DELEGAZIONE DELLA PROVINCIA DELLO ZHEJIANG |
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Napoli, 19 novembre 2008 - Il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino ha incontrato ieri a palazzo S. Lucia una delegazione della Provincia dello Zhejiang, guidata dal segretario del partito comunista Zhao Hongzhu. All´incontro era presente anche l´assessore alla Ricerca e Innovazione Nicola Mazzocca. Nel corso del cordiale colloquio, il presidente Bassolino ha auspicato un ulteriore rafforzamento della collaborazione tra la Campania e l´importante provincia cinese, che conta cento milioni di abitanti ed un ritmo di crescita pari all’8% annuo, soprattutto nei settori della scienza e della tecnologia. Zhao Hongzhu, dopo aver ricordato che oltre 300 mila persone hanno visitato ad Hangzhou la mostra "Pompei: storia di una eruzione", ha invitato il presidente a ritornare nello Zhejiang per realizzare ulteriori accordi di cooperazione tra le due realtà. Nell´ambito dell´attuazione degli accordi esistenti in materia di master universitario di medicina cinese e di biotecnologie, sostenuti dal Comitato Governativo Italia Cina, la settimana prossima Città della Scienza ospiterà il Siie. L´iniziativa mira al rafforzamento della collaborazione tecnologica bilaterale e allo sviluppo di scambi e partenariati in materia universitaria sui corsi di studio, i dottorati e gli scambi di ricercatori. . |
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ACCORDO DI GEMELLAGGIO PROVINCIA DI BOLZANO-UGANDA SIGLATO A STRASBURGO |
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Bolzano, 19 novembre 2008 - La cooperazione altoatesina nel Nord dell´Uganda oltre al comparto sanitario si estenderà anche a quelli della formazione, dell’agricoltura, e della tutela ambientale. Questo l´obiettivo del gemellaggio quinquennale tra Provincia di Bolzano e il Distretto di Gulu siglato ufficialmente il 17 novembre alla presenza del commissario europeo Louis Michel a Strasburgo nell´ambito delle Giornate europee. Per la Cooperazione allo sviluppo della Provincia di Bolzano, che fa capo alla Presidenza, l’Uganda rappresenta uno dei paesi d’intervento prioritario. In questo paese fin dal 1991 sono stati realizzati numerosi progetti di sviluppo ed interventi d’emergenza a favore delle popolazioni locali. In particolare, la Provincia sostiene il St. Mary’s Hospital Lacor di Gulu, una struttura che svolge un importante ruolo di riferimento clinico per tutto il nord dell’Uganda. In base ad un Accordo di gemellaggio fra lo stesso ospedale, Provincia e Azienda sanitaria di Bolzano, entrato in vigore nel 2005, ogni anno vengono sostenuti progetti di potenziamento dei servizi della struttura ospedaliera e scambi di personale medico fra l’Ospedale di Bolzano ed il St. Mary’s Hospital Lacor di Gulu. Nel gennaio 2008 la Provincia ed il Governo locale del Distretto di Gulu hanno concordato di istituzionalizzare e rafforzare il loro partenariato con la sigla di un Accordo di gemellaggio quinquennale per un programma pluriennale di cooperazione regionale a sostegno del processo di pacificazione in atto. L’obiettivo generale dell’accordo è quello di contribuire alla lotta contro la povertà e alla realizzazione degli Obiettivi di sviluppo del Millennio. I settori d’intervento sono quelli della formazione professionale, della sanità, dello sviluppo agricolo, della crescita economica,dello sviluppo sociale ed umano e della tutela ambientale. Le linee strategiche dell’accordo prevedono la creazione ed il rafforzamento di una rete permanente di relazioni in questi settori e la promozione di scambi di personale inoltre la realizzazione di progetti e programmi di sviluppo. A tal fine, come spiega il presidente della Provincia, Luis Durnwalder, è prevista una somma complessiva di 600. 000 Euro. L´accordo di gemellaggio per il periodo 2008-2012 è stato sottoscritto ieri, lunedì 17 novembre, a Strasburgo nell´ambito delle Giornate europee dello sviluppo che quest´anno erano incentrate sul tema "I poteri locali e lo sviluppo". Su incarico del presidente Durnwalder, l´accordo è stato siglato per la Provincia da Elisabeth Spergser, direttrice dell´Ufficio affari di gabinetto competente per il settore cooperazione allo sviluppo, mentre per il Distretto di Gulu Uganda dal suo attuale governatore, Norbert Mao, candidato presidente dell´Uganda alle prossime elezioni nel 2011. In totale sono stati 50 i gemellaggi portati alla sottoscrizione a Strasburgo. I gemellaggi sono visti quale forma di cooperazione efficace Nord/sud del mondo e l´Unione Europea è dell´avviso che essi debbano essere più fortemente sostenuti in futuro. . |
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BICICLETTE DI SERVIZIO PER I DIPENDENTI DELLA REGIONE TOSCANA SERVIRANNO PER GLI SPOSTAMENTI DA UNA SEDE ALL´ALTRA IN CENTRO |
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Firenze, 19 novembre 2008 - Non solo auto di servizio o motorini: d´ora in avanti i dipendenti regionali per muoversi da una sede all´altra dell´amministrazione e in ogni caso per gli spostamenti che si renderanno necessari per le loro esigenze di lavoro avranno a disposizione anche le biciclette. La Regione Toscana ha infatti acquistato 7 city-bike che faciliteranno la mobilità del personale senza dover ricorrere a mezzi a motore. «Apparentemente sembra una piccola cosa, ma in realtà è un esempio concreto di quanto è possibile fare per promuovere una mobilità diversa nelle nostre città, una mobilità meno aggressiva, meno pesante, più pulita – spiega il vicepresidente della Regione Toscana, Federico Gelli – Spero che questo esempio possa essere imitato anche da altri enti pubblici e imprese. Non è difficile immaginare come potrebbe cambiare la qualità dei nostri centri storici se si riuscisse a promuovere la bicicletta per gli spostamenti di lavoro. Sette biciclette sono ben poca cosa dal punto di vista del bilancio di un´amministrazione ma possono rappresentare molto nell´impegno per città libere dal traffico e dallo smog». L´idea di acquistare le biciclette è maturata con i recenti trasferimenti degli uffici regionali a Palazzo Strozzi Sacrati, in piazza del Duomo, e a Palazzo Cerretani, in piazza dell´Unità d´Italia: due immobili in zona a traffico limitato o addirittura in zona pedonale tra i cui uffici ogni giorno diversi dipendenti devono muoversi. Quanto alle 7 city-bike sono tutte da donne (è più facile utilizzarle anche per chi non ha molta confidenza con le due ruote), hanno 6 rapporti e hanno ben visibile il logo della Regione. . |
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PRESENTATA LA CONFERENZA REGIONALE DELLA LINGUA SARDA |
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Cagliari, 19 Novembre 2008 - È stata presentata dall´assessore Maria Antonietta Mongiu la Conferenza regionale della lingua sarda che si terrà a Macomer dal 28 al 30 novembre 2008. "La Regione sta reindirizzando il tema della lingua nella sua complessità per promuoverne la dimensione veicolare, approfondire gli studi e rendergli l´autorevolezza che spesso è stata negata", ha sottolineato l´assessore Mongiu specificando che la Conferenza regionale trascenderà dal localismo e affronterà invece il tema in una prospettiva europea. La diversità delle lingue in Europa, Italia e Sardegna e la azioni politiche alla base della loro tutela è infatti il taglio scelto per affrontare la questione che è particolarmente florida nell´intera Unione europea dove sono censite circa sessanta lingue minoritarie a fronte delle ventuno lingue nazionali. In Sardegna, il 68,4% della popolazione dichiara di parlare il sardo, secondo le più recenti indagini universitarie, ma appena il 15% dei bambini crescono parlando il sardo. Da qui l´azione sperimentale della Regione che introdurrà il sardo in alcune classi come lingua veicolare, e finanzierà studi sulla didattica del sardo. Il programma della Conferenza regionale della lingua sarda approfondirà anche la situazione sociolinguistica in Sardegna; le varietà linguistiche e le proposte di standardizzazione amministrativa la limba comuna che, è stato sottolineato dall´assessore Mongiu, è "non una lingua ufficiale ma un sistema ortografico per la trascrizione degli atti amministrativi in uscita"; la politica linguistica e lo Sportello Linguistico Regionale sarà arricchito dai progetti portati avanti dalle scuole e da laboratori sui rapporti tra lingua e media, letteratura e cinema. Interverranno alla Conferenza, accanto ai colleghi delle Università e istituzioni della Sardegna, docenti delle Università di Namur, Edinburgo, Amsterdam e Barcellona, ed esperti del Centro di Studi linguistici per l´Europa dell´Istituto Culturale Ladino - Badde di Fassa; della Provincia di Bolzano; dell´Istituto per la cultura slovena - Friuli; della Federazione Rom Sinti Insieme; della Fondazione Small Codes e della Regione Friuli Venezia Giulia. . |
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PREVENZIONE INFORTUNI: LE MARCHE TRA LE PRIME REGIONI IN ITALIA VARANO UNA LEGGE . |
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Ancona, 19 Novembre 2008 - Il presidente della Regione Gian Mario Spacca ha promulgato la legge n. 33 del 18. 11. 2008 sulle ´Norme in materia di costi per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute nei cantieri temporanei e mobili´. La proposta del provvedimento risale alla primavera del 2007 quando fu discussa favorevolmente nell´ambito della ´Intesa´, sottoscritta nel luglio-agosto 2004 tra la Regione, l´Anci, l´Upi, l´Uncem, l´Inps, l´Inail, le Casse edili, gli imprenditori, gli artigiani, gli ordini professionali e le organizzazioni sindacali di categoria. ´Questa legge, tra le prime in Italia nel settore, riguarda la sicurezza nei cantieri e chiarisce agli operatori pubblici e privati aspetti inerenti, sia la fase della progettazione, sia la fase dell´esecuzione ´ spiega il presidente della Regione Gian Mario Spacca ´ Se e` infatti vero che gli infortuni sul lavoro sono in diminuzione come e` emerso pochi giorni fa dal Rapporto Inail a riguardo grazie ad una attivita` di prevenzione congiunta da parte di tutti gli attori, e` altrettanto vero che non potremo abbassare la guardia finche` ci sara` anche una sola vittima. Nell`` anno 2007 infatti sono pervenute all``Inail Marche 32. 157 denunce di infortuni, circa 1. 443 casi in meno rispetto al 2006. La flessione registrata, pari al 4,3%, e` di gran lunga superiore sia a quella del 2,7% rilevato nel 2006, sia alla diminuzione del 1,7% su scala nazionale per l`` anno 2007 ma questo non e` ancora sufficiente. Con questa legge - prosegue Spacca - vengono quindi precisate attivita`, compiti e responsabilita` connesse alla ´progettazione della sicurezza´, con particolare riferimento alla stima dei relativi costi. Allo stesso modo vengono precisate attivita`, compiti e responsabilita` connesse alla ´realizzazione dei lavori in sicurezza´, con particolare riferimento alla contabilizzazione, liquidazione e pagamento dei relativi oneri. Le norme dovranno essere applicate ai lavori pubblici di interesse regionale (appositamente definiti) e (limitatamente agli aspetti fondamentali della stima e della contabilita`) anche ai lavori privati. Tra le novita` di rilievo nazionale ´ conclude il presidente ´ l´articolo secondo cui viene stabilito che tutti i costi della sicurezza, costituiti dai costi della sicurezza inclusa nei prezzi unitari di progetto (appositamente definiti nella legge) e dai costi della sicurezza aggiuntiva ai prezzi unitari di progetto (appositamente definiti nella legge), non sono soggetti ai ribassi offerti dall´imprenditore e l´obbligo di inserire nei contratti di affidamento dei lavori le cosiddette ´clausole sociali´ (a tutela dei lavoratori e previste dal testo unico dei lavoratori)´. Va inoltre sottolineato che in sede di sottoscrizione, l´ Intesa sopra citata ha convenuto di attivare e rendere operativo nel territorio regionale lo sportello unico ai fini del rilascio del Documento unico di regolarita` contributiva per i cantieri pubblici e per quelli privati. Inoltre, dall´attivita` della stessa ´Intesa´ e` nata la legge regionale ´Norme in materia di accertamento della regolarita` contributiva delle imprese´ impegnate nei cantieri privati. . |
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FRENA LA CORSA DEI PREZZI IN PIEMONTE: +3,49% A OTTOBRE 2008 IL TASSO DI CRESCITA È INFERIORE AL MESE PRECEDENTE. GLI AUMENTI PIÙ CONSISTENTI PER LA CASA, I TRASPORTI E GLI ALIMENTARI |
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Torino, 19 novembre 2008 - Rallenta, nel mese di ottobre il ritmo di crescita del costo della vita in Piemonte. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic) registra un aumento rispetto a ottobre 2007 che raggiunge il +3,49%, dato in diminuzione rispetto alla variazione tendenziale registrata a settembre 2008 (+3,82%). Appare lievemente negativa anche la variazione congiunturale: -0,08% rispetto a settembre 2008. Dando uno sguardo ai valori nazionali, l’indice generale dei prezzi al netto dei tabacchi ha registrato, nello stesso periodo, una variazione congiunturale nulla e una variazione tendenziale del +3,40%. Se l’indice dei prezzi al consumo nella restante parte dell’anno rimanesse allo stesso livello di quello registrato a ottobre 2008, il tasso di inflazione acquisito in Piemonte risulterebbe pari al 3,48%. Analisi per capitoli di spesa - L’analisi per capitoli di spesa, rispetto ad ottobre 2007, mostra un generale aumento dei prezzi, ad eccezione della voce comunicazioni che segna una variazione tendenziale negativa (-3,82%) e della voce istruzione (-0,14%). Appaiono comunque in aumento i tassi tendenziali dei principali capitoli di spesa, quali l’abitazione, l’acqua, l’energia elettrica e i combustibili (+7,61%), i trasporti (+5,66%), gli alimentari e bevande analcoliche (+4,77%) e le bevande alcoliche e i tabacchi (+5,63%). Il dato congiunturale, ossia rispetto al mese precedente, è positivo per quasi tutti i capitoli di spesa ad eccezione delle voci trasporti e istruzione. La flessione più consistente dell’indice si rileva per il primo dei due comparti (-1%); più lieve la diminuzione per l’istruzione (-0,28%). Analisi per capoluoghi di provincia - Il dettaglio provinciale mostra come siano Alessandria, Asti, Cuneo e Torino i capoluoghi più dinamici, che registrano variazioni tendenziali (rispetto ad ottobre 2007) superiori al 3%. Ben due le provincie al di sopra della media regionale (+3,49%): Alessandria (+3,73%) e Torino (+3,62%). Sono invece Vercelli (+2,82%) e Verbania (+2,72%) a mostrare variazioni meno intense. Rispetto a settembre 2008, si evidenzia la stabilità dei capoluoghi di Asti, Cuneo, Novara e Torino. In flessione l’indice dei prezzi a Verbania (-0,47%), in lieve aumento ad Alessandria (+0,15%) e a Vercelli (+0,19%). Nel dettaglio settoriale e provinciale, emerge come i capitoli di spesa che hanno trainato maggiormente l’inflazione nel mese di ottobre siano stati l’abitazione e le relative spese di acqua, energia e combustibile, i trasporti e gli alimentari. In calo, in tutti i capoluoghi di provincia, l’indice dei prezzi delle comunicazioni rispetto ad ottobre 2007. Le variazioni del comparto dei trasporti, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, oscillano tra il +4,65% di Vercelli e il +6,39% di Cuneo; le spese dell’abitazione sono comprese tra il +2,65% registrato a Verbania e il +9,33% di Vercelli; le variazioni tendenziali degli alimentari si attestano, infine, tra il +3,83% di Asti e il +5,14% di Torino.
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Alessandria |
Asti |
Biella |
Cuneo |
Novara |
Torino |
Verbania |
Vercelli |
Prodotti alimentari e bevande analcoliche |
4,67% |
3,83% |
n. D. |
4,04% |
4,86% |
5,14% |
3,91% |
4,88% |
Bevande alcoliche e tabacchi |
4,55% |
5,09% |
n. D. |
4,86% |
5,75% |
5,78% |
6,08% |
5,82% |
Abbigliamento e calzature |
1,98% |
-0,89% |
n. D. |
1,81% |
1,74% |
2,68% |
-0,60% |
0,80% |
Abitazione, Acqua, Energia elettrica e combustibili |
8,15% |
8,32% |
n. D. |
7,03% |
6,81% |
6,76% |
2,65% |
9,33% |
Mobili, articoli e servizi per la casa |
2,74% |
2,83% |
n. D. |
2,98% |
2,83% |
3,73% |
3,43% |
1,84% |
Servizi sanitari e spese per la salute |
-0,75% |
0,00% |
n. D. |
0,46% |
-1,44% |
1,13% |
2,60% |
-1,28% |
Trasporti |
5,54% |
6,16% |
n. D. |
6,39% |
5,20% |
5,45% |
6,05% |
4,65% |
Comunicazioni |
-4,88% |
-4,88% |
n. D. |
-4,88% |
-4,88% |
-4,88% |
-4,73% |
-4,73% |
Ricreazione, Spettacolo e Cultura |
2,81% |
0,42% |
n. D. |
0,00% |
-0,78% |
-0,42% |
-0,30% |
-1,09% |
Istruzione |
2,36% |
4,89% |
n. D. |
0,55% |
0,97% |
-1,80% |
0,89% |
1,44% |
Servizi ricettivi e di ristorazione |
3,04% |
3,36% |
n. D. |
2,90% |
1,67% |
3,65% |
2,43% |
2,15% |
Altri beni e servizi |
3,89% |
2,73% |
n. D. |
1,45% |
2,00% |
3,61% |
2,42% |
1,75% |
Indice generale (con tabacchi) |
3,70% |
3,34% |
n. D. |
3,38% |
2,90% |
3,68% |
2,81% |
2,92% |
Indice generale (senza tabacchi) |
3,73% |
3,28% |
n. D. |
3,25% |
2,93% |
3,62% |
2,72% |
2,82% | Fonte: elaborazioni Unioncamere Piemonte su dati Istat . |
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SICUREZZA,RIUSCITA PROVA DI EVACUAZIONE DIPENDENTI FORMIGONI E MAULLU A ESERCITAZIONE CON SIMULAZIONE FUGA DI GAS TEST NELL´AREA GARIBALDI-REPUBBLICA, CIRCA 2000 PERSONE COIVOLTE |
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Milano, 19 novembre 2008 - Ottocento dipendenti regionali e mille del Comune di Milano hanno effettuato ieri una prova di evacuazione, pienamente riuscita, dalle loro sedi di lavoro nell´area Garibaldi-repubblica. Si è svolta infatti in mattinata una esercitazione, nel corso della quale è stata simulata una fuga di gas nella zona adiacente a quella in cui si sta costruendo l´Altra Sede di Regione Lombardia. Coinvolte diverse Direzioni Generali della Regione (Sanità, Famiglia, Territorio, Artigianato, Istruzione nelle sedi di via Pola e via Sassetti) e gli uffici Tecnici e l´Anagrafe del Comune di Milano (piazza Einaudi). All´esercitazione ha partecipato anche il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, insieme all´assessore regionale alla Protezione Civile, Prevenzione e Polizia Locale, Stefano Maullu e all´assessore comunale alla Salute, Giampaolo Landi di Chiavenna. Il test fa parte delle iniziative organizzate da Regione Lombardia in occasione della "Settimana della sicurezza". Giunta alla sua terza edizione, affianca alle prove pratiche momenti di approfondimento e seminari teorico-pratici fino a venerdì 21 novembre. "La prima novità rispetto all´anno scorso - ha detto il presidente Formigoni - è che la ´Settimana della sicurezza´ non coinvolge più solo la Giunta regionale ma è stata estesa al Consiglio Regionale, al Sistema Regionale allargato, al Comune e all´Asl di Milano". "Anche in vista del futuro sviluppo urbanistico di quest´area, che vedrà una forte concentrazione di uffici pubblici (Altra Sede di Regione Lombardia, nuovi uffici del Comune) - ha aggiunto il presidente Formigoni - abbiamo voluto cominciare a sviluppare in modo organico i meccanismi di coordinamento tra gli Enti coinvolti, che potrebbero trovarsi a dover fronteggiare analoghe situazioni di evacuazioni forzate con possibile interazione tra i rispettivi piani operativi". Dopo aver ricordato che, proprio grazie a queste esercitazioni che periodicamente si effettuano in Regione Lombardia, i dipendenti hanno potuto lasciare velocemente il grattacielo Pirelli il 18 aprile 2002 quando un aereo si schiantò sul palazzo, Formigoni ha sottolineato che "quella della sicurezza rappresenta una priorità delle politiche di ogni livello di governo; il Governo regionale lombardo, riconoscendo l´importanza di questo fattore, ha voluto ripensare totalmente la governance del proprio sistema sicurezza: abbiamo impostato in questi anni un metodo di approccio nuovo e integrato, che vede nella Regione un indispensabile punto di coordinamento tra la molteplicità dei soggetti chiamati a intervenire nelle varie fasi dell´emergenza". Il presidente ha ringraziato anche tutti i partecipanti al test di oggi: i Vigili del Fuoco, presenti con una squadra e tre mezzi, quindici persone del 118, il Servizio di Emergenza Urgenza, dotati di un Centro Mobile di Rianimazione e di un Posto Medico Avanzato, dieci agenti della Polizia Locale, con 6 moto e 2 pattuglie, 25 volontari della Protezione Civile e le forze di soccorso interne (Sala Monitor di via Filzi, attiva 24 ore su 24, Sala Operativa Protezione Civile, 150 addetti alla gestione dell´emergenza, funzionari e responsabili della Task Force Emergenze). Soddisfatto anche l´assessore regionale Maullu. "Il sistema di Protezione Civile - ha detto - ha risposto bene anche in questo caso e la Sala Operativa, in cui era riunita la Task Forze Emergenza, ha gestito in maniera efficace le comunicazioni via radio che hanno permesso un perfetto coordinamento degli interventi e un efficiente monitoraggio di quanto stava accadendo". I temi centrali della "Settimana della sicurezza" sono la sensibilizzazione sulle iniziative di prevenzione sanitaria (campagne di screening per la prevenzione dei tumori), la promozione di stili di vita e comportamenti che possono migliorare il benessere delle persone, il confronto e la condivisione delle esperienze maturate sul tema della sicurezza dei lavoratori. . |
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LA CALABRIA PARTECIPA AL X° SUMMIT INTERNAZIONALE SUL CRIMINE TRANSNAZIONALE |
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Roma, 19 novembre 2008 - La Regione Calabria ha partecipato al X° Summit internazionale sul Crimine transnazionale tenutosi a Parigi, dal 12 al 14 novembre scorso, presso il palazzo del Parlamento. All’evento, organizzato dall’istituto di studi internazionali “Crans Montana Forum”, al quale hanno preso parte 420 paesi, sono interventi anche il primo ministro Palestinese Faihad e il vicepresidente della Cee Barrot. Un ruolo particolare è stato riservato all’area mediterranea interessata dal traffico internazionale di stupefacenti. Sull’argomento ha relazionato per la Calabria, su incarico del Presidente Loiero, la segretaria della Consulta regionale antimafia Adriana Musella. Musella ha evidenziato come il mercato globale dei narcotici “è il settore di attività criminale che, negli ultimi quarant’anni, ha conosciuto la più rapida espansione”. “Inoltre - ha aggiunto Musella - è importante rilevare come l’eccezionale volume di profitti, garantiti dal continuo incontro di domanda e di offerta illecite, abbia attratto progressivamente l’interesse e gli investimenti della ‘ndrangheta che, anche grazie alle infinite ramificazioni di famiglie e clan operanti in tutte le parti del globo, ha conquistato una posizione di leaderchip nei mercati illeciti degli stupefacenti”. . |
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LAVORO: RAFFORZARE ED ESTENDERE GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI IN PIEMONTE BRESSO E MIGLIASSO SCRIVONO AL GOVERNO |
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Torino, 19 novembre 2008 - La Presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, e l’Assessore al Welfare Teresa Angela Migliasso, chiedono al Governo di rafforzare gli ammortizzatori sociali e di estenderli ai lavoratori precari. La richiesta è oggetto di una lettera firmata dalla Presidente Bresso e dall’Assessore Migliasso e indirizzata al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e al Ministro del lavoro Maurizio Sacconi. “In attesa della tanto attesa e necessaria riforma a livello nazionale – spiega la Presidente Bresso - chiediamo al Governo di estendere la cassa integrazione, l’indennità per disoccupazione e l’indennità di mobilità a tutti quei lavoratori che non possono usufruirne perché non ne hanno diritto. Mi riferisco ai lavoratori temporanei, a tempo determinato, a chi opera in aziende con meno di 15 dipendenti, a tutti coloro che non hanno ammortizzatori sociali e sono i primi che rischiano di essere espulsi in casi di riduzione del personale. ” “Crediamo – aggiunge Bresso - che sia uno degli interventi urgenti da fare in questo periodo di crisi. Negli ultimi anni la maggior parte dei lavoratori è stata assunta con queste modalità e per loro non c’è tutela. Da tempo, personalmente, chiedo di accompagnare alla flessibilità uno stato sociale adeguato, come accade nei Paesi del nord Europa. E, comunque, occorre provvedere tempestivamente in questa fase così critica per salvaguardare anche e soprattutto i diritti di tutte le persone che si trovano ad essere più esposte ai rischi della perdita del lavoro”. Sulla base di un’analisi dell’attuale congiuntura sociale ed economica, si legge nella lettera, “è necessario provvedere ad un ampliamento degli interventi di natura difensiva per evitare un drammatico avvitamento della situazione, che potrebbe tradursi in un effettivo tracollo occupazionale in tempi relativamente brevi. ” “In un mercato dove gli inserimenti al lavoro sono per gran parte di carattere temporaneo – si osserva - la mancata conferma di posizioni di lavoro a termine e il non rinnovo di contratti in scadenza comportano una sensibile flessione degli addetti, specie nel settore industriale, che utilizza in modo assai rilevante il contratto di somministrazione ed altre forme flessibili di impiego, con la conseguente crescita di quel segmento di disoccupazione meno protetto da forme di tutela contro la perdita del reddito di base. Si tratta di una crisi con caratteristiche diverse da quella degli anni scorsi che richiede una risposta decisa e compatta. ” Per questo, proseguono Bresso e Migliasso, “è necessario un allargamento dell’ombrello protettivo assicurato dagli ammortizzatori sociali “standard”, al servizio delle aziende cassaintegrabili mediante: Ø il raddoppio delle settimane di Cig ordinaria utilizzabili dalle imprese, da 52 a 104; Ø la possibilità di proroga a 24 mesi dei trattamenti di Cig Straordinaria per crisi aziendale giunti ad esaurimento, inteso che tale opportunità è già prevista nel caso di Cigs per cessazione di attività. ” “Inoltre – aggiungono - occorre riconsiderare il sistema delle deroghe finora in uso, ampliandolo a sostegno di quell’area di disoccupazione di cui si diceva prima legata alla crescita degli elementi di precarietà dell’impiego. ” “Accanto alla Cigs – prosegue la lettera - si ritiene importante allargare la deroga ai trattamenti di indennità di disoccupazione a favore delle lavoratrici e dei lavoratori precari lasciati a casa al termine del periodo contrattuale previsto, siano essi interinali, tempi determinati o quant’altro; un dato significativo è rappresentato dagli oltre 3000 lavoratori assunti con contratti di lavoro interinale che non sono stati confermati o il cui contratto di lavoro è stato risolto anticipatamente dalle aziende utilizzatrici. ” “E’ necessario pertanto – si conclude - che le risorse, oggi appositamente previste nel disegno di Legge Finanziaria (600 milioni di euro) vengano incrementate in maniera significativa e assegnate in misura adeguata alla Regione. ” . |
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IN PIEMONTE INTERVENTI PER OLTRE 142 MILIONI APPROVATA LA GRADUATORIA DEI PROGRAMMI TERRITORIALI INTEGRATI |
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Torino, 19 novembre 2008 - La Giunta regionale, su proposta dell’Assessore alla Programmazione strategica, Sergio Conti, ha approvato nell’ultima riunione la graduatoria dei 30 programmi operativi pervenuti in risposta al Bando “Programmi territoriali integrati per gli anni 2006-2007”. La Regione ha approvato di finanziare tutti i Pti, destinando inizialmente 142,100 milioni del programma attuativo del Fondo per le Aree Sottoutilizzate (Fas), previa conferma della disponibilità da parte del Governo, assegnando: 6. 000. 000 € per ciascuno dei programmi con punteggio superiore a 65 punti, 5. 000. 000 € per ciascuno dei programmi con punteggio compreso tra 60 e 65 punti, 3. 710. 000 € per ciascuno dei programmi con punteggio inferiore a 60 punti. Gli interventi finanziabili saranno individuati con gli enti proponenti e con il coinvolgimento delle Province, verificandone il cofinanziamento locale. Il finanziamento, per gli interventi contenuti nei Pti che siano coerenti con tali strumenti, avverrà tramite l’utilizzo dei fondi strutturali (Fesr- Fondo europeo di sviluppo regionale, Fse- Fondo sociale europeo, Feasr- Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, Po- Programma operativo Cooperazione Territoriale). Il procedimento di selezione dei Programmi territoriali integrati, avviato nel dicembre 2006, ha favorito l’integrazione delle politiche regionali in funzione delle differenti vocazioni dei territorio, con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo del territorio sotto il profilo economico, ambientale, culturale e sociale. I programmi si riferiscono ad aggregazioni territoriali che coprono, complessivamente, circa il 90% del territorio; sono stati redatti da Comuni associati, Comunità montane e collinari che rappresentano il partenariato istituito a livello territoriale, con l’accompagnamento delle Province. I Programmi territoriali integrati, selezionati sulla base della loro coerenza con i Documenti strategici regionali, coniugano la programmazione socioeconomica con la pianificazione territoriale, per valorizzare le varie identità territoriali e raccordare la loro costruzione ai differenti canali di finanziamento (Fesr, Fse, Fas, Feasr e fondi regionali). L’insieme delle proposte rappresentano il cuore della Programmazione regionale 2007-2013, coerentemente con la Strategia di Lisbona e lo stesso Quadro Strategico Nazionale. La graduatoria sarà pubblicata prossimamente sul Bollettino Ufficiale della Regione. . |
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FIRENZE - OTTIMIZZARE L´INNOVAZIONE IN AZIENDA CON UN “TRIZ |
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Firenze, 19 novembre 2008 - L´innovazione e lo sviluppo tecnologico costituiscono sempre di più un paradigma con cui le aziende innovative di qualsiasi settore si confrontano costantemente. Su questa tematica, Firenze Tecnologia, in collaborazione con il Politecnico di Milano e della Facoltà di Ingegneria di Firenze, organizza l´incontro "Triz: come ottimizzare i processi di innovazione in azienda". Il seminario si tiene lunedì 24 novembre 2008, dalle 15. 00 alle 18. 30, nella sede del Laboratorio Ce. Ta. Ce. A Scandicci, in via dei Cadolingi 6/7. Triz è un acronimo russo traducibile in "Teoria per la Soluzione Inventiva di Problemi". È allo stesso tempo un potente metodo e un insieme di strumenti a supporto dei progettisti e dei ricercatori nella soluzione di problemi tecnici, anche particolarmente complessi. Triz è stato costruito a partire dall´analisi di centinaia di migliaia di brevetti: da questa imponente attività di studio è emerso che i sistemi tecnici seguono precisi trend evolutivi. Uno degli obiettivi principali di Triz è quello di sistematizzare i processi di innovazione e renderli così ripetibili. Molte aziende hanno già usato Triz rendendo sensibilmente più efficienti ed efficaci le attività di ricerca, sviluppo e innovazione. Con Triz è possibile rendere più efficienti i processi di innovazione, accrescendo il rapporto fra soluzioni efficaci proposte e risorse impiegate; accelerare il processo di innovazione; mettere a punto un prodotto o un processo che si differenzi sul mercato per creatività, contenuto inventivo o per il modo originale con cui viene soddisfatto un bisogno dell´utenza. La partecipazione è gratuita, ma occorre confermare entro il 20 novembre 2008 mandando una mail all’indirizzo eventi@firenzetecnologia. It. . |
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MILANO: IMPRESE SEMPRE PIÙ ROSA |
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Milano, 19 novembre 2008 - Donne milanesi sempre più protagoniste dello sviluppo. Un’impresa su cinque in provincia di Milano oggi è rosa: sono infatti quasi 70. 000 le imprese femminili attive al primo semestre 2008, il 41,5% del totale lombardo e il 5,6% del totale italiano. Rispetto al 2003, la crescita percentuale di donne imprenditrici a Milano è del 9,1%, dato superiore rispetto alla crescita in Lombardia (+6,2%) e in Italia (+4,4%). Rispetto alla totalità delle imprese, le donne milanesi sono specializzate soprattutto nei servizi pubblici, sociali e personali (44%), nella sanità (37%) e nell’istruzione (31,9%). A livello assoluto, sono invece prevalenti tra le attività femminili quelle immobiliari, noleggio e ricerca (20. 266 imprese femminili), il commercio (19. 578 imprese) e le attività manifatturiere (8. 604 imprese). E tra le ditte individuali cresce il peso delle straniere, quasi una ditta femminile su sette a Milano, 14,1%, ha per titolare una straniera e crescono del 60% dal 2003. E se tra le extracomunitarie che vengono a fare impresa a Milano primeggiano le cinesi, una ditta su tre tra quelle con titolare extracomunitaria, seguite da peruviane (7,8%) e marocchine (5,3%), una imprenditrice comunitarie su tre è rumena (33,1%). Emerge da un’ elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati del registro imprese al secondo e terzo trimestre 2008. E di donne si è parlato oggi alla Camera di Commercio di Milano durante l’incontro “Donna lavoro sindacato”. “Le donne - ha dichiarato Romano Guerinoni, membro di giunta della Camera di Commercio di Milano - sono sempre più attive protagoniste sul mercato del lavoro e nelle imprese. Ma c´è ancora molto da fare per promuovere la presenza femminile. Nella crescita della competitività bisogna premiare il capitale umano, l’istruzione e il lavoro della conoscenza, elementi presenti e diffusi nell’universo in rosa”. . |
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GGI INCONTRO SULLE DONNE E LA VIOLENZA NELL´AMBITO DEL PROGETTO “PARLA CON NOI”, PROMOSSO DALLA PROVINCIA DI PESARO E URBINO. |
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Gradara 19 novembre 2008 – Oggi a Gradara alle ore 21. 00 presso il Centro Sociale Argento, settimo appuntamento della campagna informativa Parla Con Noi per contrastare la violenza alle donne e promuovere una cultura fondata sul rispetto e la libertà in tutti gli ambiti sociali. In Piazza Paolo e Francesca sarà presente un bus per la distribuzione di materiale informativo. L´iniziativa è promossa dall´Amministrazione provinciale ed è frutto della collaborazione tra i componenti del Tavolo di Lavoro Antiviolenza. La campagna antiviolenza prevede una serie di azioni: incontri sul territorio provinciale condotti dall´Assessore alle Pari Opportunità, dalle consigliere provinciali e dai soggetti che a vario titolo operano per contrastare la violenza alle donne. Gli incontri, si terranno a Fano, Urbania, Urbino, Novafeltria, Acqualagna, Piandimeleto, Gradara, Monteccicardo, Pesaro, Pergola, Fossombrone; libretto Violenza Come E Dove Chiedere Aiuto redatto dai componenti del Tavolo antiviolenza e da soggetti esterni che hanno condiviso questo percorso; convegno “Una Citta´ Per Tutti” in collaborazione con il Comune di Pesaro e l’associazione sportiva Uisp. Il convegno si terrà il 29 novembre 2008 a Pesaro; seminario formativo “La violenza e il maltrattamento contro le donne” organizzato insieme all’Asur zona territoriale 1 di Pesaro e l´Ospedale San Salvatore Pesaro. Il seminario è rivolto sia ai sanitari che agli operatori sociali (forze dell’ordine, operatori dei consultori ecc). Il seminario si terrà a Pesaro presso la sala del Consiglio Provinciale e prevede sei giornate di lavoro, il primo incontro è previsto per il 16 dicembre 2008, mentre i restanti incontri avranno luogo nei primi tre mesi del 2009; adesione alla Campagna del fiocco bianco che rappresenta la più vasta azione al mondo condotta da uomini che operano per porre fine alla violenza degli uomini sulle donne. . |
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MOSTRA LABORATORIO “ROSA SHOCKING”, CREATIVITÀ FEMMINILE ALLO STATO PURO IN OCCASIONE DELLA GIORNATA MONDIALE PER L’ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE, UNA RASSEGNA E TANTE INIZIATIVE PER RAFFORZARNE L’AUTOSTIMA E INCORAGGIARNE E VALORIZZARNE L’ESPRESSIONE ARTISTICA |
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Segrate, 18 novembre 2008 - Dal 22 al 30 novembre al Centro civico di Cascina Nuova - Via degli Alpini, 34 - Segrate (Mi), torna per la 13ª edizione la mostra laboratorio “Rosa Shocking”. L’inaugurazione, sabato 22 novembre alle 17. Creatività femminile allo stato puro, con manufatti che sono oggetti d’arte, intesa come spazio prezioso della ricerca di sé, e di artigianato, come biografia, espressione tangibile della propria autonomia. La rassegna è organizzata dall’associazione segratese “D come Donna” in collaborazione con il Comune di Segrate. “E’ un punto fermo della storia della nostra associazione – spiega Enza Orlando presidente – un approdo annuale per quelle donne che con arte desiderano incontrarsi e farsi conoscere, uno spazio per incoraggiare, valorizzare e salvaguardare la creatività e il patrimonio artigianale femminile e anche per uscire dal proprio privato e fare solidarietà attraverso le proprie opere, che esprimono il vissuto di ognuna”. Dalle bambole di pezza al cartonaggio, dalle ceramiche alle sculture fantasy, dalle creazioni in stoffa ai gioielli creati con i semi, dal raku all’intaglio su legno, le espositrici si sono sbizzarrite nelle creazioni più particolari, offrendo mille idee per il Natale alle porte. “Rosa shocking” propone inoltre l’incontro “Creatività e arte della donna. Il significato psicologico dell’espressione di Sé al di là del dualismo maschile/femminile”, in programma venerdì 28 novembre alle 21 presso il Centro civico di Cascina Nuova, Salone 1, con la psicologa e psicoterapeuta Ottavia Zerbi. “Rosa Shocking” è anche “spazio della Memoria”, con esposizione degli oggetti che testimoniano l’antico lavoro della donna. A cornice dell’evento, proposte di lettura in collaborazione con la Biblioteca civica del Comune, attraverso un percorso bibliografico sulla creatività e l’artigianato femminile. Durante la manifestazione le artiste terranno corsi dimostrativi per avvicinare i visitatori alle tecniche utilizzate e all’arte manuale. Ben al di là dal costituire un semplice momento espositivo, “Rosa Shocking”, in occasione della giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne (25 novembre) vuole essere opportunità per l’universo femminile di rafforzare l’autostima, che esprime la propria creatività e la mostra. L’associazione di volontariato D come Donna da anni ascolta le donne che soffrono una situazione di disagio e che hanno subito violenza senza riuscire a denunciarla, attuando interventi di prevenzione primaria e secondaria. “Telefono Ascolto”, che toccherà nel 2009 i vent’anni di attività sul territorio, è l’iniziativa di maggiore rilievo tra le tante condotte a tutela delle donne. . |
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LOMBARDIA: DAL 20/11 OSSERVATORIO MINORI ON LINE |
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Milano, 19 novembre 2008 - Dal prossimo 20 novembre sarà possibile accedere online all´Osservatorio regionale sui minori della Lombardia. In occasione della giornata internazionale dell´infanzia, verrà infatti aperta, sul sito dell´assessorato regionale alla Famiglia, una pagina appositamente dedicata all´Osservatorio. Vi si potrà, per la prima volta, trovare una vera banca dati sui minori suddivisa nelle tre aree: popolazione, famiglia e giustizia. L´anteprima del sito è stata presentata oggi nel corso della riunione dell´Osservatorio alla quale ha partecipato l´assessore regionale alla famiglia e solidarietà sociale Giulio Boscagli, che ne è anche il presidente. "Desidero veramente - è stato il suo chiaro messaggio - che dal vostro lavoro mi arrivi un aiuto concreto per mettere a fuoco le scelte migliori da fare per aiutare i nostri ragazzi. Mi aspetto che dalle vostre analisi e interpretazioni dei fenomeni, inerenti la realtà dei giovani, mi possano arrivare gli elementi necessari per orientare e indirizzare al meglio le scelte da fare in questo settore". Previsto dalla legge regionale sulle politiche per i minori (che si pone in stretta continuità con quella sulla famiglia), l´Osservatorio ha iniziato i suoi lavori poco più di un anno fa. Ne fanno parte i rappresentanti di dipartimenti universitari coinvolti nelle problematiche di settore, Centro studi sulla famiglia dell´Università Cattolica, Istituti di ricerca, Fondazioni operanti nell´area dei minori, Ufficio scolastico provinciale, Centro giustizia minorile, Diocesi, Tribunali per minorenni di Milano e Brescia, Consulta regionale delle associazioni familiari. . |
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IL DIRITTO DEI MINORI ALLA PROTEZIONE : CERIMONIA NAZIONALE DI PREMIAZIONE |
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Roma, 19 novembre 2008 - Il 20 novembre – Giornata internazionale dei diritti dei minori – sarà celebrato con un evento europeo che vedrà la partecipazione dei ragazzi italiani. Alle ore 11 nella Sala Conferenze del Ministero della Gioventù saranno premiati i poster vincitori della sessione italiana del Concorso europeo "Il diritto dei minori di essere protetti" rivolto ai giovani tra i 10 ed i 18 anni dei 27 Stati Membri dell´Unione europea. L´iniziativa – che ha riscosso un particolare successo quest´anno – ha portato alla realizzazione di oltre 800 poster provenienti da tutte le regioni italiane. Il concorso fa seguito a due edizioni precedenti, la prima, del 2006, dedicata all´affermazione dei diritti dei minori in generale e la seconda, del 2007, al rifiuto di qualsiasi forma di discriminazione. "Metti In Campo I Tuoi Diritti!" e "Tutti Contro Le Discriminazioni!" sono stati gli slogan unificatori che hanno spinto oltre duemila squadre di tutta l´Unione europea nel 2006 ed oltre seimila nel 2007 a presentare poster sul tema dei diritti dei minori e della non discriminazione. "Poter dire "La Protezione È Un Mio Diritto!" ed essere effettivamente ascoltato significa, per un giovane, affermare un valore fondamentale dell´Europa", ha dichiarato il Vice Presidente della Commissione Jacques Barrot. Tutti i finalisti nazionali dell´edizione di quest´anno parteciperanno – successivamente - alla selezione europea che si svolgerà a Bruxelles il 17 dicembre alla presenza del Vice Presidente Barrot. Il coordinamento del concorso sul piano nazionale è stato affidato alla Rappresentanza in Italia della Commissione europea, l’organizzazione logistica è stata invece assicurata dall’Associazione culturale "Affabulazione". La premiazione sarà effettuata da Clara Albani, Direttrice dell´Ufficio di Informazione per l´ Italia del Parlamento europeo e Pier Virgilio Dastoli, Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea. . |
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DIRITTI DELL’INFANZIA: OGGI A PERUGIA SPETTACOLI INTERATTIVI E INCONTRI |
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Perugia, 19 novembre 2008 – Si apre con lo spettacolo teatrale interattivo per adolescenti “Cosa vuoi da me papà?” mercoledì 19 novembre al Teatro Pavone di Perugia, il programma delle iniziative organizzate dalla Regione Umbria in occasione della Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia. A cura del Centro psicopedagogico per la pace e la gestione dei conflitti (“Cpp”), nella rappresentazione i partecipanti “vengono chiamati a riflettere attivamente – spiegano gli autori - e a intervenire su tematiche come il rapporto padre/figlio e lo stare al mondo inteso come capacità di rispondere non solo ai bisogni personali ma anche a quelli collettivi. L’interazione permette al pubblico di entrare nel conflitto messo in scena per offrire non tanto risposte, ma sensazioni, esperienze ed emozioni. Si rievocano – si spiega ancora - i conflitti della relazione padre/figlio e viene alla luce l’importanza dei padri nel compito di insegnare ai figli a stare al mondo e ad assumersi responsabilità, a diventare adulti autonomi, consapevoli di poter avere un ruolo attivo nella società”. I partecipanti “hanno l’opportunità di identificarsi con questo figlio, di assumere il suo dilemma e di esprimere la loro scelta e le loro motivazioni”. “Cosa vuoi da me papà?” sarà rappresentato domani e giovedì 20 novembre alle 9. 30 e alle 11. 30. Nel pomeriggio di domani, alla Sala dei Notari di Palazzo dei Priori (a partire dalle 16), si terrà un seminario per genitori e insegnanti dal titolo “Il bisogno di paterno nell’educazione dei figli”, condotto dal pedagogista Daniele Novara, direttore del Centro psicopedagogico per la pace e la gestione dei conflitti di Piacenza. Il seminario sarà introdotto da Adriana Lombardi, dirigente del Servizio Programmazione socioassistenziale della Regione Umbria. Giovedì 20 novembre, oltre alle repliche al Teatro Pavone di “Cosa vuoi da me papà?”, la cui prima rappresentazione sarà preceduta dagli interventi del direttore alla Sanità e Servizi sociali della Regione Umbria Paolo Di Loreto e del direttore dell’Ufficio Scolastico regionale dell’Umbria Nicola Rossi, è in programma all’Auditorium Santa Cecilia (dalle ore 9. 30) una conversazione maieutica con Daniele Novara su “Cosa vuoi da me papà? Abbiamo ancora bisogno di un padre”. La presentazione è affidata a Maria Speranza Favaroni, responsabile della Sezione “Diritti dell’infanzia, adolescenza e giovani” della Regione Umbria. . |
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PRIMA INFANZIA: OLTRE 4 MLN EURO ASSEGNATI IN CONTO CAPITALE PER 63 STRUTTURE INFANZIA IN VENETO |
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Venezia, 19 novembre 2008 - Una deliberazione che assegna e ripartisce oltre 4 milioni di euro di contributi in conto capitale a 63 enti tra pubblici e privati per la realizzazione di servizi alla prima infanzia per l’anno 2008, è stata approvata dalla Giunta veneta, su proposta dell’Assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi. Il provvedimento è conseguente a quanto prevede la Legge Regionale. N. 32/90, la Legge. N. 448/01 e la Legge Regionale n. 22/02. “In particolare - spiega l’Assessore - si tratta di richieste di contributo per la realizzazione o la modifica di strutture, acquisto di attrezzature e arredi, manutenzione straordinaria e/o adeguamento alle norme, secondo parametri ben definiti tra cui: collocazione/ubicazione del servizio, parere espresso dall’Amministrazione Comunale, popolazione residente, presenza di altri servizi con stessa funzione, pubblici e/o privati approvati da parte della Regione. Tutti interventi che puntano a rendere più confortevoli, attrezzate, adeguate le strutture che ricevono i nostri bambini per gran parte della giornata mentre i genitori sono al lavoro”. Tra le 63 domande ammesse al contributo regionale di 4 milioni di euro: 23 sono di strutture pubbliche e ad essi andrà un contributo in conto capitale per la realizzazione dell’opera e/o acquisto arredi e materiale operativo o per modifiche di servizi già approvati con precedenti provvedimenti; altre 40 sono enti privati che hanno presentato per realizzare il servizio e/o per acquisto arredi, attrezzature, materiale operativo o per modifiche strutturali di servizi già approvati con precedenti provvedimenti. I beneficiari, entro e non oltre 120 gg. Dalla pubblicazione del provvedimento sul Bollettino Ufficiale della Regione, dovranno inviare alla direzione regionale per i servizi sociali la formale accettazione del contributo e i lavori dovranno terminare entro 24 mesi dalla data di pubblicazione. Per tutti i servizi innovativi e i nidi aziendali che beneficeranno del contributo in conto capitale sarà posto il vincolo decennale d’uso, che diventerà ventennale nel caso di asili nido”. Per quanto riguarda la suddivisione provinciale delle domande di contributo accolte dalla Giunta veneta, Valdegamberi precisa che: per la provincia di Verona sono state accolte 14 domande complessive per complessivi 846. 067 euro; per la provincia di Vicenza 8 domande accolte per complessivi 717. 504 euro; per la provincia di Venezia accolte le domande di finanziamento di 12 strutture per complessivi 850. 961 euro; per la provincia di Treviso sono state accolte 11 domande per complessivi 425. 785 euro; per la provincia di Padova, accolte le domande di 10 strutture per complessivi 762. 032 euro; per la provincia di Rovigo 7 domande accolte per complessivi 365. 882 euro, per la provincia di Belluno 1 domanda accolta per 106. 765 euro. . . |
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