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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 12 Gennaio 2009 |
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PARLAMENTO EUROPEO, SESSIONE PLENARIA 12 - 15 GENNAIO 2009 FRA I TEMI: PROGRAMMA DELLA PRESIDENZA CECA SITUAZIONE A GAZA GAS: BRACCIO DI FERRO TRA RUSSIA E UCRAINA E FORNITURE ALL´UE PASSAPORTI BIOMETRICI: NIENTE IMPRONTE DIGITALI PER I MINORI DI 12 ANNI |
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Strasburgo, 12 gennaio 2008 - I Punti Forti Della Sessione - Lunedì 12 gennaio - Recessione: coordinamento Ue e bilanci pubblici sani - Una relazione all´esame dell´Aula incoraggia un uso intelligente della flessibilità del Patto di stabilità, il coordinamento politico ed economico a livello europeo e aumenti salariali nell´Eurozona. Chiede di valutare gli interventi pubblici nel settore finanziario e industriale, precisando le condizioni da porre ai salvataggi di banche, ridurre le tasse sui redditi medio-bassi e sul lavoro, lottare contro i paradisi fiscali e promuovere investimenti infrastrutturali (anche tramite eurobond) (relazione Gottardi). Garantire la tutela da pratiche commerciali sleali e pubblicità ingannevole - Per garantire la fiducia di consumatori e imprese, una relazione sollecita una particolare attenzione all´applicazione delle direttive sulle prassi commerciali sleali e sulla pubblicità ingannevole. Chiede anche di riconoscere ai consumatori il diritto di ricorso diretto, di proteggere le Pmi da prassi commerciali aggressive, di estendere i controlli e organizzare campagne d´informazione sui diritti dei consumatori. Va anche stabilita una "lista nera" delle pratiche pubblicitarie ingannevoli (relazione Weiler). Quali aiuti di Stato per la radiodiffusione? - Un´interrogazione alla Commissione aprirà un dibattito in Aula in merito alla futura comunicazione relativa agli aiuti di Stato al servizio pubblico di radiodiffusione. Nel sottolineare l´importante ruolo svolto dal servizio pubblico a favore della diversità culturale e del pluralismo, i deputati chiedono che il Parlamento sia coinvolto nella definizione della nuova comunicazione. Verso una nuova legislazione Ue sui pesticidi - Il Parlamento è chiamato a adottare due provvedimenti legislativi sull’autorizzazione e la commercializzazione dei prodotti fitosanitari nonché sull´uso sostenibile dei pesticidi e la promozione della difesa integrata. Lo scopo è migliorare la difesa della salute e dell´ambiente. Se è ampliata la possibilità di scelta negli Stati membri, sarà però vietato il ricorso ad alcune sostanze pericolose. Sono fissate rigorose condizioni per l´irrorazione aerea dei pesticidi e la tutela delle acque (relazioni Klass e Breyer). Martedì 13 gennaio - Il Parlamento celebra i primi 10 anni dell´euro - Nel corso di una seduta solenne cui prenderanno parte, il Presidente dell´Eurogruppo Jean-claude Juncker, il commissario Joaquin Almunia e il governatore della Bce Jean-claude Trichet, il Parlamento celebrerà i primi dieci anni dell´introduzione dell´Euro. A margine della Plenaria, si terrà anche un seminario sul ruolo dell´euro nella gestione della crisi economica e finanziaria. Nuove norme per i fondi d´investimento - L´aula esaminerà una proposta che mira a introdurre nuove misure per migliorare l’efficienza e l’integrazione del mercato interno degli organismi d´investimento collettivo in valori mobiliari (Oicvm) e a ottimizzare il funzionamento delle disposizioni attuali sulla commercializzazione transfrontaliera degli Oicvm e gli obblighi in materia di informativa. Non è escluso che il Parlamento approvi un compromesso negoziato dal relatore con il Consiglio (relazione Klinz). Un quadro Ue per gli appalti pubblici nel settore della sicurezza e della difesa - Il Parlamento è chiamato ad adottare una direttiva volta a creare un mercato europeo delle attrezzature militari al fine di rafforzare la base industriale e tecnologica della difesa europea e sviluppare le capacità militari necessarie per attuare la politica europea di sicurezza e di difesa dell´Unione (Pesd). Se l´Aula approva il compromesso raggiunto con il Consiglio, la direttiva dovrà essere applicata entro due anni (relazione Graf Lambsdorff). Passaporti biometrici: niente impronte digitali per i minori di 12 anni - Da fine giugno 2009 i passaporti dei cittadini europei dovranno includere le impronte digitali in un microchip. L´aula è chiamata a adottare un regolamento che esenta i minori di 12 anni da tale obbligo, fatta salva la revisione del limite alla luce di uno studio sull´affidabilità delle impronte dei bambini. Per una maggiore tutela di questi ultimi, è prevista l´applicazione del principio "una persona, un passaporto", rinunciando alla prassi di iscriverli sui documenti di viaggio dei genitori (relazione Coelho). Istituzioni Ue più trasparenti: migliorare l´accesso dei cittadini alle informazioni - Una relazione all´esame dell´Aula chiede nuove iniziative per una maggiore apertura, e trasparenza delle Istituzioni Ue. Occorre quindi migliorare l´accesso del pubblico ai documenti (semplificando e poi unificando i registri) e la pubblicità dei dibattiti al Consiglio ed elaborare una legge Ue ambiziosa sulla libertà d´informazione. Propone poi di pubblicare sul web informazioni complete su attività, frequenza e indennità degli eurodeputati, nonché sui lavori di tutti gli organi parlamentari (relazione Cappato). Mercoledì 14 gennaio - Programma della Presidenza ceca - Il vice primo ministro incaricato degli affari europei, Alexandr Vondra, presenterà all´Aula il programma della Presidenza ceca dell´Ue nel primo semestre di quest´anno. Le priorità settoriali della presidenza ceca si articolano attorno alle tre “E”: Economia, Energia ed Europa nel mondo. Situazione a Gaza - Le dichiarazioni di Consiglio e Commissione apriranno un dibattito in Aula sulla situazione a Gaza a seguito dell´attacco dell´esercito israeliano causato dalla rottura della tregua da parte di Hamas e la ripresa dei lanci di missili su Israele. Di fronte alle centinaia di morti e feriti e alla drammatica situazione umanitaria, la comunità internazionale si è mobilitata per promuovere un cessate il fuoco e l´Ue ha inviato una missione in Medio Oriente. Gas: braccio di ferro tra Russia e Ucraina e forniture all´Ue - Le dichiarazioni di Consiglio e Commissione apriranno un dibattito in Aula riguardo allo scontro tra Russia e Ucraina in merito al prezzo del gas che si è tradotto in una riduzione delle forniture in alcuni Stati membri dell´Ue. Il gruppo di coordinamento del gas dovrà fare il punto sull´approvvigionamento e decidere se attivare i meccanismi di solidarietà Ue. Gli eurodeputati hanno organizzato un incontro con ministri e parlamentari russi e ucraini e con i vicepresidenti di Gazprom e Naftogaz. Diritti fondamentali nell´Ue: stop alle discriminazioni - L´aula è chiamata ad approvare una relazione sui diritti fondamentali nell´Ue che rileva le restrizioni poste alle libertà individuali dalla lotta al terrorismo e chiede di agire contro gli incitamenti razzisti e le discriminazioni dei rom e delle coppie omosessuali. Particolare attenzione va rivolta alle donne (discriminazione sul lavoro, violenze e salute sessuale) e ai bambini vittime di sfruttamento e violenze. Occorre poi garantire la libertà di stampa e promuovere le lingue regionali (relazione Catania). Commemorazione del massacro di Srebrenica - Le dichiarazioni di Consiglio e Commissione apriranno un dibattito in Aula per commemorare il massacro di Srebrenica avvenuto l´11 luglio 1995. Quel giorno, dopo il loro ingresso nell´enclave sotto tutela Onu, le truppe serbo-bosniache al comando di Radko Mladić sterminarono circa 8. 000 musulmani. La consegna del generale serbo al Tribunale penale internazionale per l´ex Iugoslavia è una delle condizioni imposte dall´Ue per aprire i negoziati di adesione con la Serbia. Giovedì 15 gennaio - Quale strategia Ue per sostenere la candidatura della dieta mediterranea nel Patrimonio culturale dell´umanità? - Un´interrogazione orale alla Commissione aprirà un dibattito in Aula in merito alla strategia che intende adottare la Commissione europea per sostenere la candidatura della dieta mediterranea quale patrimonio immateriale dell´umanità tutelato dall´Unesco. L´iniziativa, avviata da Italia, Spagna, Grecia e Marocco è stata presentata al Consiglio Ue a luglio e sostenuta dalla Commissione. L´unesco dovrebbe prendere una decisione entro settembre 2009. Sono rispettate le norme a tutela degli animali durante il trasporto? - Un´interrogazione orale alla Commissione aprirà un dibattito in Aula in merito al rispetto, da parte degli Stati membri, delle prescrizioni previste dal regolamento sul trasporto degli animali. I deputati chiedono quali paesi hanno trasmesso le relazioni annuali previste e se la Commissione ha proceduto a un loro esame preliminare. Chiedono anche se, in vista della revisione del regolamento, la Commissione ha l´intenzione di preparare una relazione sulla sua applicazione negli Stati membri. . |
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LA REPUBBLICA CECA ASSUME PER LA PRIMA VOLTA LA PRESIDENZA DI TURNO DELL´UE. |
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Bruxelles, 12 gennaio 2009 - Non appena assunta la presidenza di turno dell´Ue, le autorità ceche si sono attivate rapidamente per rispondere all´escalation del conflitto nella Striscia di Gaza, controllata da Hamas. Il ministro degli esteri ceco ha guidato una missione dell´Ue in Medio Oriente nel tentativo di negoziare un accordo di pace tra Israele e Hamas. Il governo ceco ha inoltre esortato la Russia e l´Ucraina a risolvere la disputa sulle forniture di metano scoppiata pochi giorni prima dell´inizio della presidenza. L´ue continuerà a seguire gli sviluppi della vicenda, che potrebbe ripercuotersi sulle forniture in tutta l´Europa. La Repubblica ceca, che ha aderito all´Ue nel 2004, assume la presidenza semestrale in un momento critico. Uno dei compiti più importanti consisterà nel vigilare sull´attuazione del pacchetto di incentivi fiscali da 200 miliardi di euro, approvato dai leader dell´Ue sotto la presidenza francese nel secondo semestre del 2008. Nel suo programma, la Repubblica ceca dichiara di voler far fronte ai problemi economici dell´Ue rafforzando la competitività e ripristinando la fiducia dei consumatori e dei piccoli imprenditori. Verrà inoltre data priorità alla politica energetica che, secondo il primo ministro Mirek Topolánek, implica la "ricerca di un equilibrio tra le esigenze dell´ambiente e la tutela della competitività e della sicurezza degli approvvigionamenti energetici in Europa". Nei prossimi sei mesi Topolánek intende portare avanti il dibattito sulla diversificazione delle fonti di energia e sulla creazione di nuove reti energetiche. Nel corso del semestre verrà eletto un nuovo Parlamento europeo. Si avvierà inoltre il processo di nomina di una nuova Commissione, che inizierà a lavorare in concomitanza con il nuovo Parlamento. Nel corso della presidenza, la Repubblica ceca intende inoltre dedicare particolare attenzione alle relazioni Ue-usa, considerate da Topolánek come un elemento fondamentale per la cooperazione economica e la sicurezza dell´Europa. Il programma di lavoro della presidenza punta anche ad un maggiore ravvicinamento dei Balcani occidentali all´Ue e prevede l´organizzazione di un vertice Ue-balcani che si terrà nella Repubblica ceca prima dell´estate. Con il motto “L´europa senza barriere”, le autorità ceche si augurano che, attraverso l´eliminazione degli ostacoli alla libera circolazione di merci, capitali, lavoratori e servizi, l´Europa riesca a far fronte alla concorrenza economica mondiale. . |
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LA COMMISSIONE EUROPEA STANZIA €3 MILIONI DI EURO PER FINANZIARE AIUTI UMANITARI A GAZA |
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Bruxells, 12 gennaio 2009 - La Commissione europea fornirà 3 milioni di euro aggiuntivi per assistenza alla popolazione nella Striscia di Gaza. Una decisione relativa allo stanziamento di un aiuto umanitario d´urgenza è stata adottata a tal proposito. Gli aiuti saranno distribuiti il prima possibile per affrontare le prime necessità della gente colpita dai bombardamenti aerei israeliani e dalle continue restrizioni all´accesso. La Commissione opera in stretta collaborazione con la Presidenza ceca dell´Unione europea. Louis Michel, Commissario responsabile per lo Sviluppo e gli Aiuti umanitari, ha dichiarato: “Un milione e mezzo di persone sono ammassate in un´area che rappresenta poco più dell´1 per cento del territorio del Belgio. Dipendono dai rifornimenti esterni per sopravvivere e, col passare dei giorni, la situazione sta diventando sempre più disperata. Gli aiuti umanitari dell´Unione europea vanno indistintamente a chi ne ha più bisogno, nel rispetto dei principi del diritto umanitario internazionale. L´obbligo di osservare tali principi è universale e gli attacchi da entrambe le parti che causano vittime e feriti tra i civili sono ugualmente inaccettabili. Anche bloccare l´accesso a persone che stanno soffrendo e morendo costituisce una violazione del diritto umanitario. Invito le autorità israeliane a rispettare i loro obblighi internazionali e assicurare uno spazio umanitario per la consegna degli aiuti vitali. " Nel corso del 2008, la Commissione europea ha destinato più di 73 milioni di euro all´assistenza umanitaria per le vittime dell´attuale crisi nei Territori palestinesi di cui il 56% è stato stanziato per aiuti a Gaza. All´inizio della settimana la Commissione ha stanziato i fondi ancora disponibili dal suo bilancio per un´assistenza sanitaria d´urgenza nella Striscia. Gli ultimi 3 milioni – il primo intervento umanitario deciso dalla Commissione nel 2009 - – saranno destinati a fornire prodotti alimentari, rifugi protettivi d´emergenza e un ulteriore sostegno sanitario, tutte aree individuate come prioritarie dall´Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l´occupazione (Unrwa) nel suo appello del 31 dicembre. I fondi vengono assegnati tramite il Dipartimento per gli aiuti umanitari della Commissione (Echo) sotto la responsabilità del Commissario Michel. I progetti umanitari finanziati dall´Ue vengono attuati da Ong internazionali, agenzie specializzate delle Nazioni Unite e il Movimento della Croce Rossa e Mezzaluna Russa internazionale. . |
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BILANCIO 2009 DELL´UE: IMPEGNI PER CIRCA 134 MILIARDI DI EURO |
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Bruxelles, 12 gennaio 2008 - Il Parlamento europeo ha adottato il bilancio dell´Ue per il 2009. L´anno prossimo l´Ue potrà contare su un livello dei pagamenti pari a 116,1 miliardi di euro (0,894 dell´Rnl), con un aumento di alcune spese relative alle priorità del Parlamento (crescita, coesione, occupazione). Gli stanziamenti d´impegno ammontano a circa 134 miliardi di euro (1,03 dell´Rnl). Sono inoltre stati stanziati 420 milioni di euro per aiutare i Pvs a far fronte alla volatilità dei prezzi alimentari. Il Parlamento conferma il livello globale di pagamenti per il bilancio 2009 della Commissione a 116,096 miliardi di euro, ossia lo 0,89% dell´Rnl dell´Unione europea. L´importo totale degli impegni è invece pari a 133,846 miliardi di euro, vale a dire l´1,03% dell´Rnl. Subito dopo la votazione, il Presidente Pöttering, il Ministro del bilancio francese Eric Woerth e la commissaria competente Dalia GrybauskaitĖ hanno firmato ufficialmente il Bilancio 2009. L´aula ha poi adottato con 539 voti favorevoli, 33 contrari e 27 astensioni la relazione di Jutta Haug (Pse, De) e Janusz Lewandowski (Ppe/de, Pl) che illustra le priorità politiche del Parlamento e esprime una serie di considerazioni sul bilancio adottato. Priorità politiche del Parlamento - Gli importi di bilancio negoziati con il Consiglio dovrebbero permettere il mantenimento delle priorità politiche definite dal Parlamento nel corso della prima lettura. Si tratta innanzitutto delle linee di bilancio iscritte alla rubrica 1 (occupazione, crescita, coesione, competitività). Per una serie di azioni e programmi, in particolare nel campo della ricerca e per il programma Galileo, i deputati hanno adottato spese superiori rispetto al progetto preliminare di bilancio e alle sue successive rettifiche proposte dalla Commissione europea. Inoltre, hanno mantenuto gli incrementi di spesa approvati in prima lettura per Frontex (Agenzia europea per la gestione della cooperazione operazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell´Unione europea), per il Fondo europeo per i rifugiati (rubrica 3 cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia) e per le azioni e le politiche relative al clima e all´energia. Rilancio dell´economia - Il Parlamento invita la Commissione e la Banca europea per gli investimenti a «riferire regolarmente sulle attività intraprese per contrastare la crisi economica». In proposito, esprime la sua ferma volontà di negoziare con il Consiglio la proposta della Commissione di rivedere per un importo di 5 miliardi il quadro finanziario pluriennale 2007-2013 nell´ambito del piano di rilancio economico deciso dai Capi di Stato e di governo al Vertice di dicembre. D´altro canto sottolinea che la crisi attuale «non deve essere utilizzata come pretesto per ritardare il riorientamento, estremamente necessario, della spesa verso investimenti "verdi"». La crisi andrebbe piuttosto utilizzata «come un ulteriore incentivo». Aiuto ai paesi in via di sviluppo per l´impennata dei prezzi alimentari - L´accordo raggiunto con il Consiglio sulla creazione di un nuovo strumento di risposta rapida all´impennata dei prezzi alimentari nei paesi in via di sviluppo (lo "strumento alimentare") ha permesso di stanziare un miliardo di euro per tre anni. Entrambi i rami dell´autorità di bilancio sono convenuti sul fatto che lo strumento di flessibilità dovrà contribuire al finanziamento dello strumento alimentare attraverso la mobilizzazione di un importo di 420 milioni di euro per il bilancio 2009, sui 730 milioni di euro disponibili. Per il 2009 la commissione per i bilanci ha creato una linea specifica di bilancio di 568 milioni di euro di impegno e rettificato la struttura delle spese in modo da tener conto degli importi necessari al finanziamento di tali aiuti. Approvando con 559 voti favorevoli, 14 contrari e 10 astensioni la relazione di Reimer Böge (Ppe/de, De), il Parlamento ha accolto con favore l´accordo raggiunto in fase di conciliazione sull´uso dello strumento di flessibilità a favore dello strumento alimentare per un importo totale di 420 milioni di euro nel bilancio 2009. Fondi strutturale e coesione - I deputati si dicono preoccupati in merito al livello estremamente basso dei pagamenti, ben al di sotto di quanto previsto nel quadro finanziario pluriennale e che non corrisponde alle vere sfide che deve affrontare l´Unione europea in una situazione di crisi economica. Rilevano quindi la necessità di migliorare e di semplificare le misure per accelerare il funzionamento dei fondi strutturali e del Fondo di coesione e invitano la Commissione, nel quadro giuridico attuale, ad effettuare rapidamente le valutazioni di conformità della gestione e dei sistemi di controllo degli Stati membri, al fine di facilitare il lancio dei grandi progetti. Cambiamento climatico - I deputati ritengono che le misure di lotta contro il cambiamento climatico non siano state prese in sufficiente considerazione nel bilancio dell´Unione europea e si dicono pronti a «sostenere ogni sforzo volto ad aumentare e a concentrare le risorse finanziarie necessarie per promuovere la leadership dell´´Europa nella lotta contro le conseguenze del cambiamento climatico». Pertanto invitano nuovamente la Commissione a presentare, entro il 15 marzo 2009, un piano ambizioso per migliorare la capacità finanziaria per far fronte ai problemi legati al cambiamento climatico. L´idea è quella di avviare una riflessione approfondita sulla possibilità di utilizzare il sistema per lo scambio delle emissioni come una potenziale risorsa a livello dell´Unione europea in futuro. Azioni esterne - Ancora una volta i deputati deplorano che la rubrica 4 - "L´unione europea come attore mondiale" - sia sotto costante pressione, poiché i margini disponibili non sono sufficienti per finanziare le priorità che sono emerse nel corso dell´anno senza pregiudicare le sue priorità tradizionali. Sottolineano quindi che gli stanziamenti di impegno a favore della Palestina ammonteranno a 300 milioni di euro, importo che rappresenta una diminuzione del 21% rispetto al livello dei fondi impegni nel 2008 successivamente agli storni. Inoltre, gli stanziamenti destinati all´assistenza a favore del Kosovo saranno «appena sufficienti a mantenere il ritmo delle riforme degli investimenti». I deputati, d´altro canto, accolgono con favore il fatto che l´Unione abbia deciso di contribuire al processo di ricostruzione in Georgia impegnandosi a fornire la sua assistenza finanziaria per un importo fino a 500 milioni di euro ripartiti su tre anni, sulla base di determinate condizioni politiche. Bilancio dell´Unione europea per il 2009
Capitoli |
Impegni |
Pagamenti |
1a |
Crescita e occupazione: competitività |
11. 768. 997. 000 |
11. 024. 385. 513 |
1b |
Crescita e occupazione: coesione |
48. 426. 884. 669 |
34. 975. 134. 166 |
2 |
Risorse naturali (compresi l´ambiente, la pesca e lo sviluppo rurale) |
56. 121. 437. 011 |
52. 583. 314. 070 |
3a |
Liberta, sicurezza e giustizia |
863. 925. 000 |
617. 440. 000 |
3b |
Cittadinanza |
650. 963. 000 |
678. 960. 000 |
4 |
L´ue come attore mondiale |
8. 103. 930. 360 |
8. 324. 169. 158 |
5 |
Spese amministrative |
7. 700. 730. 900 |
7. 700. 730. 900 |
6 |
Compensazioni per la Bulgaria e la Romania |
209. 112. 912 |
209. 112. 912 |
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Totale |
133. 845. 980. 852 |
116. 096. 062. 329 |
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% dell´Rnb |
1,03% |
0,894% | . |
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ELEZIONI EUROPEE: IL 6 E 7 GIUGNO GLI ITALIANI ALLE URNE PER ELEGGERE 72 EURODEPUTATI |
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Bruxelles, 12 gennaio 2008 - Sabato 6 giugno pomeriggio e tutta la domenica 7, i cittadini italiani saranno chiamati a eleggere i 72 rappresentanti nazionali al Parlamento europeo, che conterà un totale di 736 membri. Nel 2010, se sarà entrato in vigore il Trattato di Lisbona, la delegazione italiana salirà a 73 eurodeputati (su un totale di 754). In alcuni Stati membri le elezioni si terranno già il 4 giugno, ma i risultati saranno resi noti solamente il 7 sera, dopo che le urne saranno state chiuse in tutta l´Ue. Dall´adesione della Romania e della Bulgaria, nel 2007, il Parlamento europeo conta un totale temporaneo di 785 deputati, di cui 78 italiani. Il trattato di Nizza, attualmente in vigore, prevede un´Assemblea composta di 736 deputati, di cui 72 italiani. E´ su questa base che si svolgeranno le elezioni in tutta l´Ue, dal 4 al 7 giugno. In Italia, il governo ha deciso di chiamare i cittadini alle urne il sabato 6 giugno pomeriggio e la domenica 7 tutto il giorno, mentre in altri Stati membri - come il Regno Unito - si voterà già il 4 giugno. I risultati, però, saranno svelati solamente il 7 sera, quando le operazioni di voto saranno terminate in tutti i seggi elettorali dell´Unione europea. Durante il Vertice dell´11 e 12 dicembre, i capi di Stato e di governo dell´Ue hanno ottenuto dall´Irlanda l´impegno a ripetere il referendum sulla ratifica del Trattato di Lisbona. Se il popolo irlandese, anche grazie ad alcuni concessioni, si pronunciasse a favore della ratifica, ribaltando la precedente consultazione che ha fermato la riforma istituzionale, il Trattato di Lisbona potrà entrare in vigore nel 2010. Ciò avrebbe delle conseguenze anche sul numero di deputati al Parlamento europeo. Infatti, questo trattato prevede un totale di 751 deputati. Rispetto al numero previsto dal trattato di Nizza, diversi Stati membri vedrebbero innalzarsi il numero di deputati: la Spagna ne avrebbe 4 in più, la Francia, l´Austria e la Svezia 2 e Italia, Regno Unito, Polonia, Paesi Bassi, Lettonia, Slovenia e Malta uno. La Germania, invece, ne avrebbe 3 in meno (si veda la tabella più sotto). Con l´entrata in vigore del trattato di Lisbona, gli Stati membri che hanno diritto a deputati supplementari vedranno aumentare le loro delegazioni. Ma, visto che non è ipotizzabile che tre deputati tedeschi eletti nel giugno 2009 rinuncino al mandato l´anno successivo, i capi di Stato e di governo hanno convenuto che, a titolo temporaneo e fino alla fine delle legislatura nel 2014, il Parlamento europeo sarà composto di 754 membri. E´ peraltro possibile una nuova modifica del numero di deputati in caso di nuove adesioni all´Ue. Per poter votare alle elezioni europee, il cittadino italiano deve aver compiuto il 18° anno di età ed essere iscritto nelle liste elettorali. Sono anche considerati elettori i cittadini degli Stati membri dell´Ue che, a seguito di formale richiesta presentata entro tre mesi dalla tornata elettorale, abbiano ottenuto l´iscrizione nella lista elettorale del comune italiano di residenza. Per poter essere eletto al Parlamento europeo come membro della delegazione italiana, invece, occorre aver compiuto 25 anni entro il giorno delle elezioni. Sono inoltre eleggibili cittadini degli altri Stati membri dell´Ue che siano in possesso dei requisiti di eleggibilità previsti dalle leggi italiane e che non siano decaduti dal tale diritto nel loro Stato membro di origine. Le norme europee e italiane prevedono una serie di incompatibilità con il mandato al Parlamento europeo: Le incompatibilità “europee” - La carica di membro del Parlamento europeo è incompatibile con molte altre funzioni a livello comunitario: membro della Commissione europea; giudice, avvocato generale o cancelliere della Corte di giustizia o del Tribunale di primo grado; membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea; membro della Corte dei conti; Mediatore europeo; membro del Comitato economico e sociale; membro del Comitato delle Regioni; membro dei comitati od organismi istituiti in virtù o in applicazione dei trattati Ue; membro del consiglio d´amministrazione, del comitato direttivo ovvero impiegato della Banca europea per gli investimenti; funzionario o agente, in attività di servizio, delle istituzioni delle Comunità europee o degli organismi specializzati che vi si ricollegano o della Banca centrale europea. Le incompatibilità “nazionali” - A livello nazionale, il mandato europeo è incompatibile con l´ufficio di deputato e di senatore, con la carica di componente del governo di uno Stato membro e con l´incarico di Presidente di Regione o assessore regionale. Una legge del 2004 ha introdotto le ulteriori incompatibilità con le cariche di consigliere regionale, presidente di provincia e sindaco di comune con popolazione superiore a 15. 000 abitanti. Riguardo al mandato di sindaco e di presidente di provincia, tuttavia, la legge italiana prevede una norma transitoria che consente agli eletti al Parlamento europeo nel 2004 di continuare a ricoprire le loro cariche nei rispettivi enti locali fino alla conclusione del mandato nazionale. La ripartizione degli eurodeputati italiani nei diversi gruppi politici - Ad oggi, dei 785 deputati membri del Parlamento europeo, 78 deputati sono italiani: 24 aderiscono al Ppe/de (che conta un totale di 288 membri), 17 al Pse (217 membri), 13 all´Uen (44 membri), 12 all´Alde (100 membri), 7 alla Gue/ngl (41 membri) e 2 al gruppo Verde/ale (43 membri). Tre deputati fanno parte dei "Non iscritti" (l´equivalente del gruppo misto, 30 membri). Nessun deputato italiano è iscritto al gruppo Ind/dem. Il numero di eurodeputati per Stato membro
Stato membro |
Situazione attuale |
Elezioni 4-7/6/2009 Trattato di Nizza |
Trattato di Lisbona (se entra in vigore nel 2010, fino al 2014) |
Differenza Nizza/lisbona (fino al 2014) |
Germania |
99 |
99 |
99 (96 dal 2014) |
= (-3 dal 2014) |
Francia |
78 |
72 |
74 |
+2 |
Regno Unito |
78 |
72 |
73 |
+1 |
Italia |
78 |
72 |
73 |
+1 |
Spagna |
54 |
50 |
54 |
+4 |
Polonia |
54 |
50 |
51 |
+1 |
Romania |
35 |
33 |
33 |
= |
Paesi Bassi |
27 |
25 |
26 |
+1 |
Belgio |
24 |
22 |
22 |
= |
Grecia |
24 |
22 |
22 |
= |
Ungheria |
24 |
22 |
22 |
= |
Rep. Ceca |
24 |
22 |
22 |
= |
Portogallo |
24 |
22 |
22 |
= |
Svezia |
19 |
18 |
20 |
+2 |
Bulgaria |
18 |
17 |
18 |
+1 |
Austria |
18 |
17 |
19 |
+2 |
Danimarca |
14 |
13 |
13 |
= |
Slovacchia |
14 |
13 |
13 |
= |
Finlandia |
14 |
13 |
13 |
= |
Lituania |
13 |
12 |
12 |
= |
Irlanda |
13 |
12 |
12 |
= |
Lettonia |
9 |
8 |
9 |
+1 |
Slovenia |
7 |
7 |
8 |
+1 |
Estonia |
6 |
6 |
6 |
= |
Cipro |
6 |
6 |
6 |
= |
Lussemburgo |
6 |
6 |
6 |
= |
Malta |
5 |
5 |
6 |
+1 |
Totale |
785 |
736 |
754 (751 dal 2014) |
+18 (+15 dal 2014) | . |
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FORNITURE DI GAS ALL´UE: LA TASK FORCE DI MONITORAGGIO SI METTE AL LAVORO A KIEV |
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Bruxelles, 12 gennaio 2009 - Il gruppo di coordinamento per il gas ha incontrato il 9 gennaio a Bruxelles alcuni esperti di Gazprom, di Naftogaz e dell’amministrazione ucraina per discutere dell’attuale crisi e tentare di raggiungere un’intesa che renda possibile una ripresa immediata della fornitura di gas all’Ue. Poiché il mercato europeo ha perso il 30% circa delle sue importazioni di gas in un periodo di temperature molto basse, il gruppo ha sottolineato la necessità che entrambe le parti in causa riprendano urgentemente la fornitura di gas verso l’Ue. “La sicurezza delle forniture di energia è uno dei tre pilastri della politica energetica europea. L’europa ha bisogno di partner affidabili. I fornitori devono rispettare i loro obblighi contrattuali verso l’industria europea e i Paesi di transito devono onorare i loro obblighi internazionali. Una controversia commerciale non può avere conseguenze sproporzionate come queste”, ha dichiarato il commissario Piebalgs. Il gruppo di coordinamento per il gas ha invitato le due parti contendenti, vale a dire Gazprom e Naftogaz, a riprendere immediatamente la fornitura di gas verso l’Ue, a prescindere da come procedono i loro negoziati commerciali. La task force di monitoraggio istituita dalla Commissione e dall’industria energetica ha iniziato i suoi lavori e in questo momento i primi osservatori sono in viaggio alla volta di Kiev. L’ucraina ha affermato che il problema può essere risolto nel giro di 12-36 ore. Entrambe le parti devono dar prova di buona volontà per non compromettere ulteriormente la loro reputazione di partner affidabili dell’Ue. La Commissione ha invitato le due parti a trovare una soluzione duratura delle loro controversie, che negli ultimi due anni si sono riproposte regolarmente, e il gruppo di coordinamento per il gas ha offerto la sua consulenza tecnica. Ma la fornitura di gas all’Ue deve riprendere immediatamente. . |
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PARLAMENTO EUROPEO: NUOVE NORME SULLA SICUREZZA DEI GIOCATTOLI |
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Strasburgo, 12 gennaio 2009 - Il Parlamento europeo ha adottato lo scorso 18 dicembre 2008 una direttiva che aggiorna e integra le attuali norme sulla sicurezza dei giocattoli, per garantirne la circolazione nell´Ue e tutelare meglio i bambini al di sotto dei 14 anni. I giocattoli - e gli imballaggi di quelli contenuti negli alimenti - non dovranno presentare il rischio di asfissia, né danneggiare l´udito. Dovranno presentare livelli molto più bassi di metalli pesanti e, quelli cosmetici, non potranno contenere un lungo elenco di fragranze allergizzanti. Approvando con 481 voti favorevoli, 73 contrari e 40 astensioni il compromesso negoziato con il Consiglio dalla relatrice Marianne Thyssen (Ppe/de, Be), il Parlamento ha adottato definitivamente una direttiva che aggiorna, integra e chiarisce le attuali norme sulla sicurezza dei giocattoli. La direttiva potrà entrare in vigore poco dopo la sua pubblicazione ma, per consentire agli operatori di adattarsi alle nuove regole, diventerà applicabile solo due anni dopo. La direttiva si applicherà ai prodotti concepiti o destinati, in tutto o in parte, a essere utilizzati per fini di gioco da bambini di età inferiore a 14 anni. Un allegato elenca una serie di prodotti che non rientrano in questa definizione, tra questi figurano decorazioni e addobbi per festività e feste, prodotti destinati a collezionisti adulti, attrezzature sportive come pattini a rotelle o skateboard, biciclette con un´altezza massima alla sella di oltre 435 millimetri, monopattini e altri mezzi di trasporto destinati allo sport o a essere utilizzati per spostamenti sulla pubblica via, puzzle di oltre 500 pezzi, attrezzature subacquee, sedili gonfiabili e braccioli, fucili e pistole a gas compresso (escluse le pistole ad acqua), fuochi d´artificio, prodotti e giochi con proiettili appuntiti (quali giochi di freccette con punte metalliche). Ma non sono considerati giocattoli nemmeno i prodotti educativi funzionali, quali forni, ferri da stiro o altri prodotti elettrici venduti esclusivamente per essere utilizzati a fini didattici sotto sorveglianza di un adulto, apparecchiature elettroniche quali Pc e console di gioco o accessori di moda per bambini. Inoltre, la direttiva non si applicherà alle attrezzature per aree da gioco aperte al pubblico, alle macchine da gioco automatiche, a moneta o no, destinate al pubblico, ai veicoli-giocattolo con motore a combustione o a vapore, nonché alle fionde e alle catapulte. La sicurezza prima di tutto - La direttiva stabilisce che i giocattoli, comprese le sostanze chimiche che contengono, non devono compromettere la sicurezza o la salute dell´utilizzatore o dei terzi, quando siano utilizzati conformemente alla loro destinazione o «quando ne sia fatto un uso prevedibile in considerazione del comportamento abituale dei bambini». E´ anche precisato che si deve tenere conto «dell´abilità dell´utilizzatore e, se del caso, di chi effettua la sorveglianza», in particolare per quanto riguarda i giocattoli che per le loro funzioni, dimensioni e caratteristiche, sono destinati ai bambini di età inferiore a 36 mesi o ad altri gruppi di età indicati. Inoltre, le etichette apposte e le istruzioni per l´uso di cui i giocattoli sono corredati, presentate in conformità alle prescrizioni della direttiva, dovranno «richiamare l´attenzione degli utilizzatori o di chi effettua la sorveglianza sulla pericolosità e sui rischi di danni che l´uso dei giocattoli comporta e sul modo di evitare tali rischi». Se opportuno, le avvertenze - chiaramente visibili, ben leggibili e facilmente comprensibili - dovranno indicare anche le restrizioni relative agli utilizzatori. Per alcune categorie di giocattoli, un allegato precisa quali avvertenze apporre. Ad esempio, per le imitazioni di caschi deve figurare l´avvertenza: "questo giocattolo non fornisce protezione". Gli Stati membri dovranno quindi prendere tutti i provvedimenti necessari per garantire che i giocattoli siano immessi sul mercato soltanto se rispettano questi requisiti essenziali di sicurezza e i requisiti specifici illustrati in un allegato della direttiva che riguarda le proprietà fisiche e meccaniche, l´infiammabilità, le proprietà chimiche ed elettriche, l´igiene e la radioattività dei giocattoli. Più in particolare, facendo seguito a quanto richiesto dai deputati, la direttiva stabilisce che i giocattoli non devono presentare il rischio di asfissia per blocco del flusso d´aria a seguito dell´ostruzione delle vie aeree dall´esterno, a livello della bocca e del naso. I giocattoli e le loro parti devono anche essere di dimensioni tali da non presentare il rischio di asfissia per blocco delle vie aeree interne causata da corpi incastrati nella bocca o nella faringe o insinuati all´ingresso delle vie respiratorie inferiori. I giocattoli chiaramente destinati ad essere utilizzati da bambini di età inferiore a 36 mesi, i loro componenti e le eventuali parti staccabili, inoltre, devono avere dimensioni tali da prevenirne l´ingestione o l´inalazione. Questo requisito, peraltro, si applica anche agli altri giocattoli destinati a essere portati alla bocca, ai loro componenti e alle loro eventuali parti staccabili. Anche l´imballaggio dei giocattoli non deve presentare rischio di strangolamento e asfissia per ostruzione delle vie aeree esterne. Inoltre, i giocattoli contenuti in alimenti o incorporati a essi devono avere un proprio imballaggio, che – nelle condizioni originali – deve essere di dimensioni tali da impedirne l´ingestione e/o inalazione. L´imballaggio di tali giocattoli di forma sferica, ovoidale o ellissoidale e ogni sua parte staccabile, o l´imballaggio cilindrico con estremità arrotondate dovrà essere di dimensioni tali da prevenire l´ostruzione delle vie aeree causata da corpi incastrati nella bocca o nella faringe o insinuati all´ingresso delle vie respiratorie inferiori. Inoltre, sono vietati i giocattoli «che sono legati in modo indissolubile al prodotto alimentare al momento del consumo, tanto da richiedere la consumazione del prodotto alimentare perché si possa accedere al giocattolo». I giocattoli dovranno poi essere progettati e prodotti in modo che non ci siano rischi di effetti nocivi sulla salute dell´uomo dovuti all´esposizione alle sostanze o alle miscele chimiche di cui i giocattoli sono costituiti o che sono in essi contenuti. In particolare, è vietato l´impiego di sostanze classificate come cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione (Cmr) nei giocattoli, in loro componenti o in parti dei giocattoli distinte a livello microstrutturale. Rispetto alla proposta della Commissione, le deroghe a questa norma sono state chiarite e rese più rigorose. Su insistenza dei deputati, inoltre, sono stati dimezzati i limiti di migrazione dei metalli pesanti - arsenico, cadmio, cromo (Vi), piombo, mercurio e stagno organico - dai giocattoli o dai loro componenti accessibili nel corso di un uso normale. I giocattoli cosmetici, come i cosmetici per le bambole, dovranno invece rispettare le prescrizioni della direttiva 76/768/Cee in materia di composizione e di etichettatura. Su richiesta dei deputati, inoltre, il numero di fragranze allergizzanti vietate nei giocattoli è stato aumentato da 39 a 55, rispetto alla proposta della Commissione. La presenza di tracce di queste sostanze sarà tuttavia consentita purché tecnicamente inevitabile in base alle norme di buona fabbricazione e, come richiesto dai deputati, se non supera una quantità definita (100 ppm). Inoltre, sul giocattolo, sull´etichetta, sull’imballaggio e nelle istruzioni allegate al giocattolo, devono essere elencate le denominazioni di 11 fragranze allergizzanti eventualmente aggiunte in quanto tali nel giocattolo in concentrazioni superiori allo 0,01% in peso (del giocattolo o delle sue componenti). I giocattoli destinati a produrre un suono, in forza alla direttiva, dovranno essere progettati e prodotti - riguardo ai valori picco del rumore impulsivo e del rumore prolungato da essi emesso - in modo tale che il suono «non possa danneggiare l´udito dei bambini». Marchio Ce - I giocattoli resi disponibili sul mercato dovranno recare il marchio Ce che attesta la loro conformità ai requisiti di sicurezza definiti dalla direttiva. Il marchio Ce deve essere apposto «in modo visibile, leggibile e indelebile sul giocattolo o su un´etichetta affissa o sull´imballaggio». Nel caso di giocattoli di piccole dimensioni o costituiti da piccole parti, il marchio Ce può essere apposto su un´etichetta oppure su un foglio informativo. Qualora l´eventuale marcatura Ce non sia visibile dall´esterno dell´imballaggio, questa va apposta almeno sull´imballaggio. Obblighi dei produttori - Nell´immettere sul mercato i loro giochi, i produttori dovranno garantire che essi siano stati progettati e prodotti nel rispetto delle esigenze di sicurezza stabilite dalla direttiva. Prima di immettere un giocattolo sul mercato i fabbricanti dovranno effettuare un´analisi della pericolosità che esso può eventualmente presentare. I produttori dovranno creare un dossier per ogni gioco, realizzare una valutazione della conformità e conservare la documentazione tecnica e la dichiarazione Ce di conformità per un periodo di dieci anni a decorrere dall´immissione del giocattolo sul mercato. Dovranno inoltre garantire che il gioco sia accompagnato dalle istruzioni e dalle informazioni di sicurezza in una lingua facilmente comprensibile dai consumatori e determinata dallo Stato membro interessato. Qualora un produttore dovesse rendersi conto che un suo giocattolo non è conforme alla normativa comunitaria sarebbe tenuto a prendere le misure correttive necessarie o, se necessario, ritirarlo dal mercato, informando comunque le autorità nazionali competenti del problema. Queste ultime dovrebbero poi attivare una procedura di salvaguardia, da estendere eventualmente a livello comunitario. Gli importatori dovranno immettere sul mercato solamente giocattoli che rispettano le specifiche comunitarie. Mentre i distributori dovranno agire con la dovuta diligenza in relazione ai requisiti applicabili. . |
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DEPOSITI BANCARI GARANTITI PER 100.000 EURO, ENTRO FINE 2010 |
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Strasburgo, 12 gennaio 2009 - Il Parlamento europeo ha adottato lo scorso 18 dicembre una direttiva che aumenta, dal giugno 2009, da 20. 000 a 50. 000 euro la garanzia sui depositi in caso di fallimento di una banca. Entro la fine del 2010 la garanzia salirà a 100. 000 euro. Lo scopo è di ripristinare la fiducia dei risparmiatori e dare maggiore stabilità ai mercati finanziari, soprattutto alla luce delle recenti turbolenze. I tempi di rimborso saranno ridotti a 20 giorni, dagli attuali tre mesi. I correntisti dovranno essere informati dei loro diritti. Dal 1994 le norme comunitarie assicurano che tutti gli Stati membri dispongano di una rete di sicurezza per i depositanti in caso di fallimento delle banche. La direttiva 94/19/Ce ha fissato il livello minimo di copertura a 20. 000 euro, consentendo però agli Stati membri di prevedere una copertura maggiore. In Italia, la copertura dei depositi è assicurata per 103. 291,38 euro, i "vecchi" 200 milioni di lire (si veda il breve background in calce). Gli avvenimenti del 2007 e del 2008 e soprattutto le attuali turbolenze sui mercati finanziari hanno però messo in luce talune carenze e le loro conseguenze in termini di fiducia dei depositanti. Inoltre, cresce la consapevolezza che molti risparmiatori potrebbero essere colti di sorpresa e non venire rimborsati in caso di fallimento della loro banca, perché i loro risparmi superano i limiti di copertura vigenti nel loro paese. Il livello di 20. 000 euro, infatti, non sembra più adeguato alla situazione attuale. Nell´ottobre 2008, pertanto, il Consiglio europeo ha chiesto alla Commissione di presentare una proposta per ripristinare la fiducia dei depositanti e dare maggiore stabilità ai mercati finanziari. Approvando con 557 voti favorevoli, 21 contrari e 3 astensioni un compromesso negoziato con il Consiglio dal relatore Jan Ehler (Ppe/de, De), il Parlamento ha adottato una direttiva che aumenta fino a 50. 000 euro, entro il 30 giugno 2009, la «copertura totale dei depositi». Inoltre, entro la fine del 2010, questo importo dovrà essere ulteriormente incrementato fino a 100. 000 euro. Secondo le stime, il sistema vigente copre circa il 65% dei depositi aventi titolo, mentre i nuovi importi coprirebbero l´80% (con una copertura di 50. 000 euro) e il 90% (con una copertura di 100. 000 euro) dei depositi. Gli importi delle garanzie sui depositi dovranno essere applicati a tutti i depositanti indipendentemente dal fatto che la moneta dello Stato membro sia l´euro o meno, e potranno peraltro essere adeguati in funzione del tasso d´inflazione. D´altro canto, la Commissione potrà presentare una proposta di modifica di questa disposizione se la relazione che dovrà stilare entro fine 2009 concluderà che tale aumento e tale armonizzazione siano «inopportuni e non sostenibili sul piano finanziario per tutti gli Stati membri ai fini della protezione dei consumatori, della stabilità finanziaria e della prevenzione delle distorsioni transfrontaliere fra Stati membri». Queste disposizioni, è precisato, non ostano al mantenimento in vigore di misure che, anteriormente al 1° gennaio 2008, offrivano la copertura totale per determinati tipi di depositi, in particolare per ragioni di carattere sociale. Tempi più brevi per i rimborsi e informazioni ai correntisti - Il termine di rimborso di tre mesi previsto attualmente, prorogabile a 9 mesi, è ritenuto in contrasto con la necessità di preservare la fiducia dei depositanti e non risponde alle loro esigenze. Pertanto, il termine è ridotto a venti giorni lavorativi. Questo periodo potrà essere esteso di altri 10 giorni lavorativi «solo in casi eccezionali e previo accordo delle autorità competenti». Due anni dopo l´entrata in vigore della direttiva la Commissione dovrà presentare una relazione sull´efficacia e i tempi delle procedure di rimborso, che stabilisca l´eventuale opportunità di una riduzione dei tempi di rimborso a 10 giorni lavorativi. Gli Stati membri, inoltre, dovranno cercare di garantire la continuità dei servizi bancari e l´accesso alla liquidità delle banche, soprattutto in periodi di turbolenze finanziarie. A tal fine, gli Stati membri sono incoraggiati ad introdurre quanto prima possibile disposizioni atte ad assicurare rimborsi d’emergenza di congruo ammontare su richiesta del depositante entro e non oltre tre giorni dalla data della richiesta. Come richiesto dai deputati, gli Stati membri dovranno provvedere affinché gli enti creditizi mettano a disposizione dei depositanti effettivi e potenziali le informazioni necessarie per individuare il sistema di garanzia dei depositi al quale aderiscono l´ente e le sue succursali all´interno della Comunità. I depositanti dovranno essere informati sulle disposizioni del sistema di garanzia dei depositi o di eventuali accordi alternativi, compresi l´importo e la portata della copertura forniti dal sistema stesso. A richiesta, inoltre, dovranno essere fornite, informazioni sulle condizioni di indennizzo e sulle formalità che devono essere espletate per ottenerlo. Background - Le garanzie sui depositi in Italia - In Italia vigono due sistemi di garanzia dei depositi: il Fondo di Garanzia dei depositanti del credito cooperativo e il Fondo interbancario di tutela dei depositi. Entro i primi tre mesi dall’inizio della liquidazione coatta amministrativa della banca (prorogabili ad un periodo non superiore a nove mesi) sono rimborsati 20. 000 euro. La restante parte viene restituita, entro il limite di 103. 291,38 euro, in base ai tempi della liquidazione stabiliti dai liquidatori Il Fondo interbancario di tutela dei depositi, costituito nel 1987 nella forma di consorzio volontario, è oggi un consorzio obbligatorio, riconosciuto dalla Banca d’Italia, la cui attività è disciplinata dallo Statuto e dal Regolamento. Tutte le banche italiane, devono aderirvi. Le banche europee presenti in Italia possono scegliere se aderire al fondo oppure no: se non aderiscono, vige il tetto di rimborso del Paese d´origine, altrimenti viene integrato con quello italiano. Le banche extracomunitarie invece non hanno scelta: sono obbligate ad aderire. . . |
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PREMIO SACHAROV 2008 ASSEGNATO AL DISSIDENTE CINESE HU JIA |
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Bruxelles, 12 gennaio 2009 - Una sedia vuota ed un video della moglie, Zeng Jinya, sono stati i protagonisti della premiazione di oggi al Parlamento europeo. Hu Jia non poteva essere in aula e tantomeno avrà potuto vedere la cerimonia dalla carcere cinese in cui si trova dallo scorso Aprile. Zeng Jinya ha ringraziato i deputati, parlato del delicato stato di salute del marito e della sua lotta costante per i diritti umani in Cina: "L´ultima volta che lo ho visitato in prigione, il 21 Novembre, mi fu vietato di parlare dell´assegnazione del premio". Il presidente del Parlamento europeo Hans-gert Pöttering, ha detto che Hu Jia è stato premiato quale rappresentante delle voci tacitate in Cina e Tibet. Oggi, abbiamo sentito quelle voci. " Presente alla cerimonia di premiazione la vedova di Andrej Sacharov, Elena Bonner. "La repressione non è riuscita a silenziare la voce del coraggio" Alla cerimonia di premiazione, Pöttering ha aperto dichiarando che "è un giorno in cui ricordiamo i principi fondamentali della nostra Unione in quanto forza di pace, di progresso e di diritti umani. Come ha detto un giorno Andrej Sacharov, è impossibile raggiungere questi obiettivi se gli altri due vengono ignorati". "Nel 1988, uno dei primi vincitori, Nelson Mandela fu incarcerato. Nel 1988 fu vuota la sedia di Andrei Sacharov, oggi questa sedia è per Hu Jia. " Zeng Jinyan: la voce di Hu Jia - I deputati hanno ascoltato un discorso registrato da Zeng Jinyan, lei stessa un cyber-dissidente, agli arresti domiciliari dalle autorità cinesi. Una breve versione di questo video è disponibile cliccando sul link qui sotto. Zeng Jinyan ha parlato con la voce del marito: "Forse il Parlamento europeo ricorda il lavoro che ha svolto sull´Aids e l´ambiente, ma che cosa ha fatto in materia di diritti umani è stato ben lungi dall´essere sufficiente, dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi". Hu Jia, non è l´unico prigioniero di coscienza in Cina, ha ricordato la moglie: "A volte è necessario pagare un prezzo elevato". Loro lo stanno pagando, così come i loro parenti che "perseguitati dalla polizia, hanno perso il lavoro o sono stati agli arresti domiciliari. Peggio ancora, alcuni di essi sono stati condannati. " "Hu Jia ha detto di voler creare una rete di sostegno per aiutare le famiglie dei difensori dei diritti umani, per il sostegno morale e la facilità la pressione psicologica che soffrono", ha detto Zeng Jinyan. Pertanto, "userò i 50. 000 euro del Premio Sacharov per contribuire alla creazione di una fondazione in aiuto di queste famiglie". La battaglia di Hu Jia, da Aids per l´ambiente attraverso i diritti umani - "Fino al 2004, Hu Jia ha trascorso gran parte della sua vita in difesa di cause, quali l´Aids o l´ambiente" ha continuato Zeng Jinyan. "A partire da tale anno, la polizia lo ha privato della sua libertà, non lasciandogli altra scelta che partecipare ai movimenti di diritti uomo dalla sua casa scrivendo articoli e rilascio interviste (. ) Durante tutti questi anni, la cosa più importante e più interessante che ha fatto è di aver continuato a dire la verità. Egli non ha mai smesso di scrivere circa i fenomeni che ha osservato, di descrivere, uno dopo l´altro, tutte le realtà che i media cinesi non possono rivelare ". Ottimismo per una libera Cina - Hu Jia è ottimista, ha detto la moglie. "Egli ha detto che crede che la Cina sia nel mezzo della più grande apertura storia. Che il governo lo voglia o meno. La Cina avanza rapidamente verso una società democratica". Infine, Zeng Jinyan ha detto che il marito spera di essere l´ultimo prigioniero politico. "I diritti umani sono il fondamento della civiltà" - Elena Bonner, vedova di Andrej Sacharov, ha detto che Andrej era come se fosse con noi questa mattina. Una donna da anni impegnata attivamente nella difesa dei diritti umani, ha affrontato i deputati ricordando le parole del marito: "la gente deve seguire ciò che gli dice la loro coscienza (. ) I diritti umani sono il fondamento della civiltà". Elena Bonner ha regalato al Presidente Pöttering un papiro in cui sono elencati i 97 titoli e riconoscimenti ricevuti da Andrei Sacharov in tutta la sua vita. . |
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GRECIA, ENTRO GENNAIO IL PROGRAMMA DI SVILUPPO |
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Atena, 12 gennaio 2008 - Secondo fonti di stampa, il governo greco presenterà entro gennaio alla Commissione Europea il Programma di stabilità e sviluppo per il periodo 2008-2011. Il programma conterrà tre diversi scenari per l´evoluzione degli indicatori macroeconomici, chiave dell´Economia greca nel 2009: lo scenario base incorpora previsioni vicine a quelle contenute nel Bilancio su deficit fiscale, crescita del Pil, tasso di inflazione, disoccupazione e debito pubblico; quello moderato prevede una crescita del 2,3-2,5 per cento e un deficit fiscale in crescita, mentre lo scenario pessimista riduce la crescita tra l´1,5 e il 2 per cento e porta il deficit fiscale vicino al 3 per cento. . |
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UNGHERIA, TASSO DISOCCUPAZIONE AL 7,8 PER CENTO |
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Budapest, 12 gennaio 2008 - Durante il periodo settembre-novembre 2008, il tasso di disoccupazione medio in Ungheria è stato pari al 7,8 per cento. Il dato, confermato dall´Istituto nazionale di statistica e ripreso dal Budapest Business Journal, dimostra una crescita rispetto a quanto rilevato durante il trimestre agosto-ottobre, quando la disoccupazione si fermò al 7,7 per cento. Rispetto al periodo settembre-novembre 2007, invece, la crescita del tasso è stata dello 0,3 per cento. . |
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ROMANIA NEL 2009 PRESIDENTE DI TURNO DELLA CEI |
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Bucarest, 12 dicembre 2008 - Il ministro degli Esteri romeno ha annunciato nei giorni scorsi che la Romania è in procinto di assumere la presidenza di turno dell´Iniziativa per l´Europa Centrale (Central European Initiative - Cei), informa Setimes. Il 2009 sarà il primo anno in cui la Romania presiederà l´organizzazione da quando è entrata a farne parte, nel 1996. La presidenza romena segue a quella della Bulgaria. Nel corso del proprio ufficio, la Romania intende sviluppare la cooperazione regionale e sostenere in particolare gli Stati che stanno portando avanti il processo di integrazione europea. La Romania lavorerà inoltre al rafforzamento del ruolo della Cei come partner nei programmi dell´Unione Europea. . |
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PROMOSSA LA POLITICA MONETARIA UNGHERESE |
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Budapest, 12 gennaio 2008 - Il Fondo Monetario Internazionale ha espresso il proprio gradimento per la politica monetaria di taglio dei tassi d´interesse deliberato dalla Banca Centrale ungherese. Lo rende noto la Camera di commercio italiana per l´Ungheria. Il Fmi sostiene che il contenimento della crescita dell´inflazione contribuisce alla stabilizzazione monetaria e favorisce l´afflusso di liquidità nel circuito economico ungherese, a tutto vantaggio delle imprese che hanno sofferto difficoltà di accesso al credito. Con questi presupposti pare raggiungibile l´obiettivo di riduzione del deficit pubblico al 3,4 per cento per il 2009. . |
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EMISSIONE BOT GENNAIO 2009 |
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Roma, 12 gennaio 2009 - Il Mef ha disposto un´emissione, con regolamento 15 gennaio 2009, da effettuarsi tramite asta il 12 gennaio 2009, di 13. 000 milioni di euro di Bot così ripartiti:
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importo (in ml. Di euro) |
Scadenza |
giorni |
Trimestrali |
5. 500 |
15. 04. 2009 |
90 |
Annuali |
7. 500 |
15. 01. 2010 |
365 | E´ da tener presente che il 15 gennaio 2009 vengono a scadere Bot per 15. 500 milioni di euro (8. 500 milioni di euro trimestrali e 7. 000 milioni di euro annuali). I Bot sono posti all´asta con il sistema di collocamento dell´asta competitiva e senza l´indicazione del prezzo base da parte del Tesoro. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille euro. I prezzi indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei Bot, espressi in termini percentuali, possono variare, per tutte le tipologie di titoli, di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. Non sono ammesse all´asta richieste senza indicazione di prezzo. L´importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di euro (1. 500. 000€). Il collocamento dei Bot verrà effettuato nei confronti degli operatori indicati nei decreti di emissione. In attuazione di quanto disposto nella Sez. Ii - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. La Banca d´Italia provvede a inserire in via automatica le partite dei Bot sottoscritti in asta da regolare nel servizio di compensazione e liquidazione avente a oggetto strumenti finanziari con valuta pari a quella di regolamento. Sulla base delle assegnazioni, gli intermediari aggiudicatari accreditano i relativi importi sui conti intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo di tre per ciascuna tranche - dovranno pervenire alla Banca d´Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 12 gennaio 2009 con l´osservanza delle modalità stabilite nei decreti di emissione. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature, che non consenta l´immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all´asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito dai decreti di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra. Le richieste non possono essere più ritirate dopo il termine suddetto . Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l´importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella a prezzo più alto, fino a concorrenza dell´importo offerto, salvo quanto diversamente stabilito nei decreti di emissione. La circolazione dei Bot al 2 gennaio 2009 era pari a 159. 302,666 milioni di euro, di cui 2. 500 milioni di euro a 76 giorni, 15. 000 milioni di euro trimestrali, 62. 646 milioni di euro semestrali e 79. 156,666 milioni di euro annuali. . |
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EMISSIONE DI BTP GENNAIO 2009 |
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Roma, 12 gennaio 2009 - Il Mef comunica che verrà disposta, per il giorno 14 gennaio 2009, con regolamento 16 gennaio 2009, l´emissione di titoli di Stato, rappresentati dai seguenti prestiti: - Buoni del Tesoro Poliennali: decorrenza : 15 dicembre 2008; prima tranche, scadenza : 15 dicembre 2013, tasso d´interesse annuo lordo : 3,75%, decorrenza : 1º agosto 2007; decima tranche, scadenza : 1º agosto 2039, tasso d´interesse annuo lordo : 5%. Il meccanismo di collocamento utilizzato per i titoli di cui sopra sarà quello dell´asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa all´interno di un intervallo di emissione che sarà annunciato con successivo comunicato stampa. Inoltre il Mef comunica che verrà disposta, sempre per il giorno 14 gennaio 2009, con regolamento 16 gennaio 2009, l´emissione di titoli di Stato, rappresentati dal seguente prestito non più in corso di emissione: - Buoni del Tesoro Poliennali: decorrenza : 1º novembre 1998; trentaduesima tranche scadenza : 1º novembre 2029 tasso d´interesse annuo lordo : 5,25% Anche per il suddetto titolo, il meccanismo di collocamento utilizzato sarà quello dell´asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa all´interno di un intervallo di emissione che sarà annunciato con successivo comunicato stampa. L´ammontare collocato sarà determinato escludendo le offerte formulate a prezzi ritenuti non convenienti sulla base delle condizioni di mercato. Sono ammesse a partecipare all´asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie indicate nei decreti recanti l´emissione dei suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500. 000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all´importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all´importo medesimo. I prezzi indicati varieranno di un importo minimo di un centesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. L´importo minimo sottoscrivibile è di mille euro. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - nel termine previsto dal sottoindicato calendario - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d´Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d´Italia medesima e conosciute dagli operatori. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione sarà reso noto mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all´asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i titoli assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei titoli assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato al prezzo di aggiudicazione e con corresponsione dei dietimi d´interesse dal giorno successivo alla data di decorrenza della cedola in corso al giorno di regolamento. Agli operatori medesimi viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all´ammontare nominale dei buoni assegnati - pari allo: - 0,30% per i Btp 3,75% 15 . 12. 2008/2013 - 0,40% per i Btp 5% 1º. 8. 2007/2039 - 0,40% per i Btp 5,25% 1º. 11. 1998/2029 Il pubblico potrà prenotare i titoli presso le suddette categorie di operatori nel termine previsto dal sottoindicato calendario; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l´eventuale versamento di un acconto sull´importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l´importo corrispondente ai titoli assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione, nonché ai dietimi d´interesse dovuti; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente:
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Btp scad. 15/12/2013 |
Btp scad. 1º/8/2039 |
Btp scad. 1º/11/2029 |
Prenotazione da parte del pubblico entro il |
13 gennaio 2009 |
13 gennaio 2009 |
13 gennaio 2009 |
Presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del |
14 gennaio 2009 |
14 gennaio 2009 |
14 gennaio 2009 |
Regolamento sottoscrizioni |
16 gennaio 2009 |
16 gennaio 2009 |
16 gennaio 2009 |
Dietimi d´interesse da corrispondere |
32 |
168 |
76 | Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti dei titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione. L´offerta della tranche supplementare è stabilita per un importo massimo non superiore: - al 25% dell´ammontare nominale offerto per i Btp 15. 12. 2013 - al 10% dell´ammontare nominale offerto per i Btp 1. 8. 2039 e 1. 11. 2029. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell´asta della presente emissione. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" alle assegnazioni supplementari vengono indicate nei rispettivi decreti recanti l´emissione dei titoli suddetti. . |
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AMMONTARE DI BTP IN EMISSIONE GENNAIO 2009 |
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Roma, 12 gennaio 2009 - Il Mef, comunica l´ammontare dei Btp che verranno offerti nell´asta del prossimo 14 gennaio. - Buoni del Tesoro Poliennali in corso di emissione: decorrenza - scadenza: 15 dicembre 2008/15 dicembre 2013; prima tranche ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 3. 500 milioni di euro a un massimo di 4. 000 milioni di euro decorrenza - scadenza: 1º agosto 2007/1º agosto 2039; decima tranche ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 1. 000 milioni di euro a un massimo di 1. 500 milioni di euro - Buoni del Tesoro Poliennali non più in corso di emissione: decorrenza - scadenza: 1º novembre 1998/1º novembre 2029; trentaduesima tranche ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 1. 000 milioni di euro a un massimo di 1. 500 milioni di euro Come già comunicato, per tutti i titoli suindicati il meccanismo di collocamento utilizzato sarà quello dell´asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa. . |
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BANCHE, ASSICURAZIONI E SGR : ANTITRUST, INTRECCI PERSONALI E AZIONARI FRA CONCORRENTI SENZA PARAGONI IN EUROPA. L’80% DEI GRUPPI ESAMINATI HA NEI PROPRI ORGANISMI SOGGETTI CON INCARICHI IN CONCORRENTI. RIVEDERE LA GOVERNANCE PER AUMENTARE LA TRASPARENZA E RECUPERARE LA FIDUCIA NECESSARIA PER SUPERARE LA CRISI. OCCORRONO INTERVENTI REGOLATORI E AUTOREGOLATORI |
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Roma, 12 gennaio 2009 - Un azionariato, anche per le società quotate, spesso concentrato in capo a pochi soggetti e legato da patti, nonché una gestione caratterizzata da incarichi personali doppi o addirittura multipli in società concorrenti e da intrecci del tutto peculiari rispetto al resto d’Europa. È il quadro del settore finanziario italiano che emerge dall’indagine conoscitiva sui rapporti tra concorrenza e corporate governance conclusa dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, dopo oltre un anno di lavoro. L’indagine ricostruisce, in più di duecento pagine, ricche di dati e tabelle, il quadro aggiornato degli assetti di governo societario di banche, compagnie assicurative e società di gestione del risparmio, quotate e non quotate, in Italia, evidenziando i punti di forza e i punti di debolezza del settore e suggerendo, anche alla luce dell’attuale crisi, i necessari interventi. Secondo l’Autorità la situazione attuale impone un’attenzione alta sulla corporate governance: occorre, infatti, esaminare ancora più criticamente i rischi impliciti che il fenomeno dei legami azionari e di incroci personali possono produrre. Da un lato, si tratta di potenziali effetti domino: l’instabilità di alcuni azionisti può investire le imprese nelle quali è detenuto il capitale, e ciò a maggior ragione quando sono coinvolte più società concorrenti. Dall’altro gli interessi “incrociati” e non sempre lineari tra soggetto finanziato e soggetto finanziatore, tra soggetto partecipato e soggetto azionista possono disincentivare l’esigenza di chiarire al mercato l’assetto patrimoniale e i rischi assunti. Se gli interventi statali a sostegno del settore bancario appaiono una misura necessaria nell’immediato, gli spunti dell’indagine sembrano dunque utili per guardare “oltre”, ossia a come riprendersi dalla crisi di fiducia e credibilità del sistema, proprio ripartendo da nuovi assetti di governance. L’autorità auspica che l’indagine possa costituire un utile momento di approfondimento, con l’obbiettivo di individuare, pur nella fase attuale di turbamento dei mercati finanziari, le aree dove si potrebbero ravvisare problemi di natura concorrenziale connessi ad aspetti di governance nonché possibili soluzioni, sia di carattere normativo/regolamentare, nel rispetto dei ruoli attribuiti alle istituzioni preposte alla vigilanza sui mercati finanziari - in particolare Banca d’Italia, Consob, Isvap -, che in termini di raccomandazioni al mercato. I risultati emersi impongono infatti, secondo l’Antitrust, l’esigenza di un nuovo processo - di regolazione, autoregolazione e di modifiche statutarie - che innovi, ad esempio, sotto il profilo della trasparenza nei processi decisionali, della chiarezza nella attribuzione delle funzioni e responsabilità dei vari organi/comitati, nella eliminazione dei cumuli di ruoli e incarichi tra concorrenti, nonché nella definizione più puntuale dei requisiti per figure rilevanti come gli amministratori indipendenti. È altresì necessaria una completa informazione sull’assetto dell’azionariato, soprattutto laddove caratterizzato da partecipazioni tra concorrenti (sotto il limite Consob del 2% per le partecipazioni di rilievo). Per aumentare il livello di trasparenza, necessario per restituire fiducia nel sistema, occorre maggiore chiarezza nella modalità di azione delle società nei processi di nomina, stesura dei bilanci, scelte di investimento da parte di azionisti essenziali quali le fondazioni. Occorre infine individuare i necessari incentivi allo sviluppo di investitori istituzionali veri come i fondi comuni, e introdurre le più volte ventilate modifiche normative per la figura giuridica delle popolari, soprattutto le quotate, con riferimento ai diritti di voto, ai limiti alle partecipazioni, alle clausole di gradimento. L’indagine si è concentrata su quattro aree di analisi: i modelli di governance, i legami tra concorrenti, il ruolo delle fondazioni bancarie, le banche popolari e le banche di credito cooperativo Bcc. 1) Modelli Di Governance Più Trasparenti - Il quadro che emerge dall’indagine è estremamente complesso: il grado di concentrazione dell’azionariato spesso ravvisabile in capo ad un nucleo circoscritto di soci, talvolta legati da patti, appare molto alto anche per le società quotate. A ciò si associa la capacità di tale nucleo, anche con l’uso delle deleghe, di “guidare” la partecipazione dei soci in alcuni momenti essenziali della vita sociale, quali l’approvazione del bilancio e la nomina del management. In questo contesto secondo l’Antitrust non esiste un modello da privilegiare tra quello tradizionale o quello duale: ciò che conta è invece la chiara ripartizione delle funzioni, quindi degli incentivi, tra azionisti, organi di gestione e organi strategici/di controllo. L’adozione di modelli di governance chiari emerge dunque come priorità anche in termini di recupero di reputazione del sistema. Un focus sulle principali banche, che rappresentano il 53% degli sportelli bancari attivi in Italia, ha poi evidenziato una pluralità di modelli proprietari che variano dalla presenza di banche quotate e non quotate, a banche che appartengono ad un grande gruppo internazionale, fino a quelle riconducibili ad un nucleo familiare. In tutti i casi esaminati, tuttavia, è stato evidenziato un indice di concentrazione dell’azionariato piuttosto elevato che porta a constatare un assetto del settore in esame scarsamente aperto in termini di contendibilità; ciò, se da un lato può garantire una maggiore continuità negli assetti delle società, dall’altro riduce la possibilità che vi siano cambiamenti negli assetti di governance in grado di raggiungere una maggiore efficienza. Da qui la necessità che gli assetti di governance assicurino, al tempo stesso, autonomia alle scelte del management e corretti incentivi alla trasparenza nel processo decisionale rispetto agli azionisti. L’azionariato delle banche esaminate si caratterizza inoltre per una scarsa presenza di investitori istituzionali e, in specie, dei fondi comuni di investimento mentre appaiono ancora significativamente presenti le fondazioni bancarie. 2) Ridurre I Legami Tra Concorrenti - Con riferimento ai legami personali, l’analisi indica come l’80% dei gruppi esaminati (pari al 96% dell’attivo totale del campione) presentino nei propri organismi di governance soggetti con incarichi in concorrenti. Il fenomeno riguarda, sia pur con percentuali diversificate, società quotate e non quotate, e società bancarie, assicurative e sgr. (vedi tabelle n. 1 e n. 2). Inoltre, tale condizione non riguarda 1 o 2 esponenti della governance ma può arrivare a coinvolgere anche un numero notevole di individui, fino a 16. L’entità del fenomeno è confermata dal numero di individui con posizioni di interlocking directorates: 325 dei 2876 incarichi svolti negli organi di governance dei gruppi/imprese analizzate sono ricoperti da individui presenti anche nella governance di imprese concorrenti. Di questi 325 incarichi, 150 sono svolti nelle società quotate e 175 in quelle non quotate. Con riferimento alle sole società quotate, 49 dei 150 incarichi svolti da esponenti della governance di più società riguardano gli amministratori indipendenti secondo il Tuf o il codice di autodisciplina delle società quotate. L’anomalia rilevata in termini di incroci di ruoli rappresenta una peculiarità tutta italiana: è inesistente per le imprese quotate sulla borsa spagnola e su Euronext-amsterdam, interessa solo il 26,7% delle società quotate su Euronext-parigi, il 43,8% di quelle su Deutsche Borse e il 47,1% di quelle su London Stock Exchange. Il corrispondente dato per le società italiane quotate su Borsa Italiana si attesta, come detto, intorno all’80%. (vedi tabella n. 3) Anche i legami attraverso partecipazioni azionarie mostrano criticità non irrilevanti laddove emerge la presenza di competitors nell’azionariato di varie società del settore finanziario per circa il 42,3% dell’attivo totale del campione considerato. Tali legami raggiungono valori particolarmente significativi soprattutto per le società quotate (oltre il 60%) e, a livello di settore, per le banche (oltre il 47%) (vedi tabelle n. 4 e n. 5). Il tema dei legami tra concorrenti costituisce dunque, secondo l’Autorità, un’area suscettibile di miglioramento, nella prospettiva di incentivare piene dinamiche competitive nel settore finanziario. L’analisi giuridica ha infatti evidenziato che il fenomeno non trova una disciplina adeguata. Ad esempio, il divieto di concorrenza di cui all’art. 2390 c. C. È agevolmente derogato da un’autorizzazione preventiva dell’assemblea. Anche la disciplina vigente in materia di conflitti di interesse e amministratori indipendenti non appare idonea a risolvere i problemi concorrenziali derivanti dai legami fra concorrenti. Si tratta di un quadro normativo che non è, ad oggi, compensato da una autoregolamentazione e da una prassi statutaria soddisfacente. Sarebbero quindi necessarie modifiche statutarie volte a garantire l’assenza di legami personali. Poche, infatti, sono le società che adottano regole di governance tese ad affrontare efficacemente il tema qui in esame. 3) Per Fondazioni Bancarie Ruolo Da Investitori - Passando alla natura di alcuni azionisti, l’indagine ha rilevato che le fondazioni sono ancora oggi un azionista determinante in molte banche: esse sono presenti in 26 banche sulle 83 del campione; talvolta con un ruolo di controllo, almeno di fatto, altre volte con quote del capitale tali da assicurare la maggioranza relativa o comunque una posizione di assoluto rilievo, sebbene di minoranza. A ciò si aggiunga che la loro funzione appare sempre più strategica, sia in termini di partecipazione alle nomine sia nell’adesione a patti, basti vedere l’andamento delle assemblee. Tra l’altro, lo stesso ruolo di azionista è centrale: l’investimento nella banca rappresenta anche il 90% del valore a bilancio della partecipazione di varie fondazioni e non mancano casi dove sono azionista comune in società concorrenti. A sua volta, più fondazioni sono talvolta e simultaneamente azioniste di rilievo in una stessa banca. La loro centralità per la stabilità, soprattutto oggi, deve quindi necessariamente essere bilanciata da una nuova e trasparente modalità d’azione. La valutazione su questa tipologia di azionista non può che essere articolata. Infatti, se, da un lato, si riscontrano criticità che si ritiene opportuno superare nella prospettiva di promuovere lo sviluppo di un mercato del controllo, dall’altro, soprattutto in questa fase di crisi, la fondazione può, più di altre tipologie di azionista, esporre la società partecipata a minori rischi di instabilità. Sarebbe, inoltre, auspicabile che le fondazioni si avvicinassero ancora di più alla figura di veri e propri investitori istituzionali adottando standard elevati di trasparenza e benchmark proiettati versi rapporti adeguati di rendimento/rischio, che quindi consentano di innescare meccanismi virtuosi anche in termini di recupero della reputazione individuale e collettiva del sistema bancario. Infine, data la loro presenza in più operatori bancari, rileva la necessità, anche su tale profilo, di aumentare la chiarezza informativa sulle modalità operative nella vita societaria, evitando quel rischio di compresenze che creino legami “problematici” sotto il profilo concorrenziale. 4) Sulle Popolari Quotate Riprendere Processo Di Riforma - L’indagine analizza le specifiche forme giuridiche presenti nel settore bancario, in particolare le banche popolari e le Banche di Credito Cooperativo. Le popolari quotate appaiono sempre più assimilabili a Spa, come tali ormai prive delle peculiarità - di legame con il territorio, di circoscrizione dell’attività a livello locale e con attività rivolta ai soci -, che ne giustificavano la forma assunta e le specificità in termini, ad esempio, di “voto a testa”. Per questo occorre introdurre le più volte ventilate modifiche normative con riferimento ai diritti di voto, ai limiti alle partecipazioni, alle clausole di gradimento. Le Bcc e le popolari non quotate presentano, invece, elementi di differenziazione - per dimensione, destinazione degli utili, strategie degli impieghi - che tuttavia vanno valutati alla luce della loro operatività a livello federativo/associativo orientata alla concorrenza a livello inter-bancario più che intra-Bcc. Tabella 1: Legami personali - Società che presentano nei propri organi di governance soggetti con cumuli di incarichi in concorrenti. Distinzione tra società quotate e non quotate su Borsa Italiana
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Società quotate |
Società non quotate |
% di società con legami personali (in n°) |
89,2 |
62,3 |
% di società con legami personali (in termine di attivo totale) |
97,3 |
71,3 |
% di società senza legami personali (in n°) |
10,8 |
37,7 |
% di società senza legami personali (in termine di attivo totale) |
2,7 |
28,7 | Fonte: Elaborazioni Agcm su dati Infocamere e Consob Tabella 2: Legami personali – Società che presentano nei propri organi di governance soggetti con cumuli di incarichi in concorrenti. Distinzione tra banche, assicurazioni e sgr
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Imprese incluse nel campione |
Imprese con legami personali con altre imprese incluse nel campione |
Imprese con legami personali con altre imprese incluse nel campione della stessa tipologia |
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N° di imprese |
N° di imprese |
% dell’attivo totale del settore |
N° di imprese |
% dell’attivo totale del settore |
Banche |
53 |
43 |
96,0 |
32 |
89,4 |
Assicurazioni |
31 |
26 |
93,9 |
22 |
86,9 |
Sgr |
17 |
12 |
84,9 |
4 |
7,0 |
Totale |
101 |
81 |
|
58 |
| Fonte: Elaborazioni Agcm su dati Infocamere Tabella 3: Legami personali - N° di società quotate che presentano nei propri organi di governance soggetti con cumuli di incarichi in per paese europeo
Paese |
N° di imprese analizzate |
N° di imprese con legami personali |
% |
N° di banche con legami personali con |
N° di assicurazioni con legami personali con |
altre imprese |
altre banche |
altre imprese |
altre assicurazioni |
Germania |
16 |
7 |
43,8 |
2 |
0 |
5 |
3 |
Francia |
30 |
8 |
26,7 |
5 |
4 |
3 |
2 |
Olanda |
6 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
Spagna |
16 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
Regno Unito |
17 |
8 |
47,1 |
4 |
0 |
4 |
0 |
Italia |
29 |
23 |
79,3 |
16 |
14 |
7 |
4 | Fonte: Elaborazioni Agcm su dati disponibili sui siti internet di London Stock Exchange, Euronext, Deutsche Borse, Bolsa de Madrid e Reuters e delle rispettive società incluse nel campione ed informazioni fornite dalla società Sodali. Com. Tabella 4: Legami azionari - Società nel cui azionariato figurano società concorrenti. Distinzione tra imprese quotate e non quotate su Borsa Italiana
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Società quotate |
Società non quotate |
% di società con concorrenti nell’azionariato (in n°) |
60,9 |
13,7 |
% di società con concorrenti nell’azionariato (in termine di attivo totale) |
67,3 |
5,4 |
% di società senza concorrenti nell’azionariato (in n°) |
39,1 |
86,3 |
% di società senza concorrenti nell’azionariato (in termine di attivo totale) |
32,7 |
94,6 | Fonte: Elaborazioni Agcm su dati Consob e Cerved Tabella 5: Legami azionari - Società nel cui azionariato figurano società concorrenti per settore
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Società incluse nel campione |
Società con 1 o + competitors nel proprio azionariato |
Società con 1 o + competitors nel proprio azionariato della stessa tipologia |
N° di società |
Attivo totale (%) |
N° di società |
Attivo totale (%) |
Banche |
83 |
18 |
47,5 |
12 |
7,0 |
Assicurazioni |
41 |
6 |
21,3 |
2 |
17,8 |
Sgr |
20 |
3 |
13,2 |
- |
- | Fonte: Elaborazioni Agcm su dati Consob e Cerved . . |
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IL 2009 SARÀ L’ANNO DELLA FINANZA ISLAMICA PROPRIO NEL MOMENTO IN CUI IL MONDO FINANZIARIO OCCIDENTALE È IN GINOCCHIO PER GLI EFFETTI DELLA CRISI DEI MUTUI SUB PRIME, LA FINANZA ISLAMICA DIMOSTRA UNA VITALITÀ SENZA PRECEDENTI: A RIVELARLO È “WORLD & PLEASURE”, IL MENSILE DEDICATO AL MONDO DEL BUSINESS E DEL LUSSO |
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Milano, 12 gennaio 2008 - Aumentano in Europa le banche rispettose dei principi coranici. Una tendenza messa in evidenza dal mensile dedicato al mondo del business e del lusso “World & Pleasure” (www. Wap-mag. Com) che osserva come le obbligazioni e i fondi fedeli ai principi coranici stiano crescendo in modo esponenziale. Negli ultimi 6 mesi gli asset degli istituti di credito in linea con i principi musulmani sono aumentati del 20%, raggiungendo quota 500 miliardi di dollari. E se nel 2007 sono stati emessi 206 bond per quasi 47 miliardi di dollari, nel 2008 questa cifra si è ulteriormente incrementata di altri 10 miliardi. «Le obbligazioni islamiche, denominate sukuk, crescono di giorno in giorno. Il primo bond fu emesso nel 1990, il secondo 10 anni dopo nel 2000. Quell’anno sono state realizzate solo 3 emissioni, per un totale di 366 milioni di dollari. Tre anni dopo sono aumentate a 37, per un ammontare di 5,7 miliardi, e nel 2006 sono stati emessi 199 bond, per un valore di 27,17 miliardi, saliti nel 2007 a quota 206 per complessivi 47 miliardi di dollari» commenta il professore Stefano Masullo, responsabile della sezione Economia & Finanza del mensile “World & Pleasure” e grande esperto di finanza islamica. «Nel primo trimestre del 2008 —prosegue il professor Masullo— sono invece stati emessi 44 bond per 2,3 miliardi. Una crescita analoga è stata registrata per i fondi, dato che attualmente ne esistono 410, quasi 100 in più rispetto a quelli esistenti solo 4 mesi fa». Ma oltre al volume delle transazioni, a crescere a vista d’occhio è anche il numero delle banche islamiche osserva il mensile “World & Pleasure”. Perfino la National Bank of Kuwait, una delle maggiori del Medio Oriente, ha annunciato il progetto di aprire una banca islamica in Svizzera in partnership con una istituzione Saudita. Nel Paese elvetico esistono già altre 2 banche islamiche, che si sommano alle 4 presenti in Gran Bretagna e alle 5 operative negli Usa. E mentre si espandono in Occidente, le banche islamiche sono in crescita anche nei Paesi Arabi. È il caso della Siria dove solo nel mese di marzo di quest’anno sono state autorizzate dalla Syrian Commission of Financial Markets and Securities 2 nuove banche private, che salgono così a 11. Tra queste la Audi Bank Syria, una delle prime istituzioni non statali, che ha chiuso il 2007 con un attivo di bilancio pari a 758 milioni di dollari. «Le prospettive di crescita per i prossimi 5 anni della finanza Sharia compatibile sono stimate oltre il 15% annuo, il doppio rispetto a quelli della finanza tradizionale» assicura il professor Masullo. Anche perché entro i prossimi 5 anni l’islamic banking sarà regolato uniformemente in tutta l’area Euro, così un nuovo importante canale europeo verrà aperto per la finanza internazionale, creando un ruolo chiave nei rapporti tra le istituzioni finanziarie islamiche e quelle occidentali. Dalle osservazioni realizzate dal professor Masullo per “World & Pleasure” emergono i seguenti numeri che danno l’idea dell’importanza prospettica del settore: a) 1. 400 miliardi di dollari è la cifra stimata nel 2010 dei capitali amministrati dai servizi finanziari che osservano le regole coraniche sulla gestione dei capitali; b) 300 miliardi di dollari la capitalizzazione annua di Borsa dei titoli conformi alla Sharia sui mercati mobiliari dei Paesi islamici; c) 70 gli indici azionari compilati sulla base della compatibilità con la norma coranica; d) 300 le istituzioni finanziarie presenti in 65 Paesi che osservano la Sharia. Ma quali sono le regole della finanza islamica? Gli strumenti finanziari islamico-osservanti sono prodotti che non prevedano la corresponsione di Riba (interessi) ed escludano comportamenti economici di Gharar (irragionevole incertezza), Maisir (speculazione) e Haram (ciò che è esplicitamente proibito dal Corano). A questo tema è dedicato uno speciale a cura del professor Masullo pubblicato sul numero attualmente in edicola del mensile “World & Pleasure”. «Le regole ruotano tutte intorno al divieto della Riba, proibita perché non può esservi guadagno deciso a priori e senza rischio: quindi si spartiscono gli utili, ma non si remunera il denaro. È anche proibita la Gharar, termine che sta ad indicare il trarre vantaggio dalla mancanza di informazioni altrui, ed è proibito tra l’altro stipulare un contratto legandolo ad eventi ignoti. Mentre è altamente incoraggiata la Mudaraba, una sorta di venture capitalism ante litteram dove chi fornisce il capitale corre il rischio di perdite se l’affare va male e chi partecipa con il lavoro corre il rischio di lavorare senza guadagni, ma non di finire sommerso dai debiti» spiega il professore Masullo. . |
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ANIMA SGR: RACCOLTA NETTA DI –188,7 MILIONI DI EURO A DICEMBRE PATRIMONIO GESTITO A 6.250,1 MILIONI DI EURO A FINE DICEMBRE |
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Milano, 12 gennaio 2009 – Anima ha registrato nel mese di dicembre 2008 una raccolta netta totale (fondi di diritto italiano, Anima Sicav, Anima Orizzonti) di –188,7 milioni di euro. Il patrimonio totale ammonta a fine dicembre a 6. 250,1 milioni di euro, rispetto a 10. 321,5 milioni a fine 2007. Al netto delle duplicazioni (rappresentate dal fondo Anima Orizzonti, che investe in fondi Anima), il patrimonio totale è pari a 6. 213,1 milioni di euro. La tabella 1 indica il patrimonio e la raccolta netta di dicembre dei prodotti Anima, divisi per tipologia.
Tabella 1: Patrimonio e raccolta netta nel mese di dicembre, per linea di prodotto |
Linea di prodotto |
Numero fondi |
Nav* |
Raccolta netta* |
Fondi comuni di diritto italiano |
11 |
6. 111,0 |
-192,4 |
Anima Sicav |
6 |
102,1 |
0,4 |
Fondo pensione aperto Anima Orizzonti |
4 |
37,0 |
3,3 |
Totale |
21 |
6. 250,1 |
-188,7 | Fonte: Anima. * Dati in milioni di euro. Fondi di diritto italiano I fondi Anima di diritto italiano hanno registrato nel mese di dicembre 2008 una raccolta netta di -192,4 milioni di euro. A fine dicembre il patrimonio netto dei fondi comuni di diritto italiano di Anima ammonta a 6. 111,0 milioni di euro, rispetto a 10. 127,5 milioni di euro a fine 2007. La tabella 2 indica il patrimonio e la raccolta netta di dicembre dei singoli fondi di diritto italiano.
Tabella 2: Patrimonio e raccolta netta nel mese di dicembre; fondi Anima di diritto italiano |
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Nav* |
Raccolta netta* |
Tipo di fondo |
Anima Fondattivo |
431,1 |
-6,9 |
Flessibile |
Anima Fondo Trading |
547,9 |
-0,6 |
Azionario |
Anima America |
91,7 |
0,6 |
Azionario |
Anima Europa |
391,2 |
-3,4 |
Azionario |
Anima Asia |
183,9 |
-1,2 |
Azionario |
Anima Emerging Markets |
103,2 |
0,0 |
Azionario |
Anima Fondimpiego |
307,3 |
-7,6 |
Obbligazionario |
Anima Convertibile |
48,1 |
-0,8 |
Obbligazionario |
Anima Obbligazionario Euro |
805,0 |
-36,8 |
Obbligazionario |
Anima Liquidità |
2. 435,7 |
-108,4 |
Liquidità |
Fondo Liquidità |
766,0 |
-27,3 |
Liquidità |
Totale |
6. 111,0 |
-192,4 |
| Fonte: Anima. * Dati in milioni di euro. Anima Sicav - Anima Sicav ha registrato in dicembre una raccolta netta di +0,4 milioni di euro. Il patrimonio netto di Anima Sicav ammonta, a fine dicembre, a 102,1 milioni di euro rispetto a 172,5 milioni di euro di fine 2007. Anima Orizzonti - Anima Orizzonti ha registrato in dicembre un incremento della raccolta netta, a +3,3 milioni di euro. Il patrimonio in gestione a fine dicembre è di 37,0 milioni di euro, rispetto ai 21,5 milioni di euro di fine 2007. Commento ai dati - “I deflussi continuano a rallentare e restano concentrati per oltre il 90% sui fondi monetari e obbligazionari, cioè i prodotti a bassa marginalità, mentre i riscatti sugli azionari si mantengono sostanzialmente a zero”, commenta Alberto Foà, amministratore delegato di Anima Sgr; “da segnalare la crescita della raccolta netta del fondo pensione aperto Anima Orizzonti, salita a 3,3 milioni di euro a dicembre”. . |
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OPA ANIMA SGR: BIPIEMME OLTRE IL 65% DI ANIMA |
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Milano, 12 gennaio 2009 - Con riferimento all´Offerta Pubblica di Acquisto volontaria totalitaria promossa dalla Bipiemme sulle azioni di Anima Sgr si rende noto che, sulla base delle comunicazioni di Banca Akros, Intermediario Incaricato del Coordinamento della Raccolta delle Adesioni, risultano ad oggi apportate all’Offerta complessivamente n. 43. 828. 136 azioni ordinarie, pari a circa il 59,55 % dei titoli oggetto di Offerta. A questo proposito si precisa che tra i soggetti che hanno già apportato le azioni all’Offerta di Bipiemme risultano gli altri due attuali principali azionisti Koinè Spa e Banco di Desio e della Brianza Spa. In caso di perfezionamento dell’Offerta, Bipiemme - considerata la partecipazione sociale già posseduta in Anima, pari al 29,9% del capitale sociale - verrà pertanto a detenere un numero di azioni superiore al Quantitativo Minimo (pari a due terzi del Capitale Sociale di Anima fully diluted), al cui raggiungimento è condizionata l’Offerta. Si ricorda, inoltre, che in caso di perfezionamento dell´Offerta, la Data di Pagamento del Corrispettivo per le azioni apportate in adesione all´Offerta entro il 23 gennaio 2009 (ultimo giorno del Periodo di Adesione) sarà il 30 gennaio 2009. . |
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BANCO POPOLARE CEDE A VENETO BANCA UNA QUOTA DELL’ISTITUTO CENTRALE BANCHE POPOLARI S.P.A. |
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Verona, 12 gennaio 2009 – In data 9 gennaio il Banco Popolare Soc. Coop. Ha perfezionato il trasferimento di una quota pari al 7,62% del capitale sociale di Istituto Centrale Banche Popolari S. P. A. A Veneto Banca Holding S. P. A. ; la cessione è avvenuta ad un prezzo di euro 43,35 per azione, per un controvalore complessivo di 36,5 milioni di euro. L’operazione comporterà per il Gruppo Banco Popolare la rilevazione di una plusvalenza di circa 6 milioni di euro al netto del relativo effetto fiscale ed avrà un impatto positivo sui ratios patrimoniali consolidati stimato in circa 3 punti base sia sul core tier 1 ratio che sul tier 1 ratio. A seguito della predetta cessione la partecipazione detenuta complessivamente dal Gruppo Banco Popolare nel capitale sociale di Istituto Centrale Banche Popolari S. P. A. Si riduce al 25,11%. . . |
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AZIMUT: TOTALE RACCOLTA NETTA NEL 2008 (INCLUSO RISPARMIO AMMINISTRATO) PARI A € 79 MILIONI RACCOLTA NETTA DI RISPARMIO GESTITO NEGATIVA PER 21 MILIONI IN DICEMBRE |
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Milano, 12 gennaio 2009 - Il Gruppo Azimut ha registrato nel mese di dicembre 2008 una raccolta netta di risparmio gestito negativa per circa 21 milioni di euro, portando il totale dei deflussi per l´intero 2008 a 107 milioni di euro, pi che controbilanciati dalla raccolta di risparmio amministrato pari a 186 milioni di euro. Il dato negativo nella raccolta di risparmio gestito pari allo 0,7% delle masse di inizio 2008. Nello stesso periodo l´industria dei fondi in Italia ha registrato deflussi per 140 miliardi di euro, ovvero circa il 25% delle masse di inizio periodo. Il 2008 stato invece un anno particolarmente positivo per il reclutamento di promotori finanziari; il Gruppo Azimut ha registrato 159 nuovi ingressi, portando il totale a fine dicembre a 1255 unit rispetto alle 1205 di fine 2007. In particolare, il numero totale di promotori in Azimut Consulenza Sim passato da 1045 a fine 2007 a 1074 a fine dicembre 2008, mentre Az Investimenti Sim ha portato il numero totale di promotori a 181 (da 160 a fine 2007). . |
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MELIORBANCA: ESPRIME LE PROPRIE VALUTAZIONI SULL’OFFERTA PUBBLICA DI ACQUISTO VOLONTARIA TOTALITARIA PROMOSSA DA “BPER” |
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Milano, 9 Gennaio 2009 – Il Consiglio di Amministrazione, di Meliorbanca S. P. A. , riunitosi in data 9 gennaio, ha esaminato la bozza del Documento di Offerta predisposto da Bper e la fairness opinion rilasciata dall’advisor finanziario, Lazard & Co. Srl, incaricato di esprimere una valutazione in merito alla congruità del corrispettivo dell’Offerta. Il Consiglio di Amministrazione, con il parere favorevole del Collegio Sindacale, all’unanimità dei presenti, ha approvato il comunicato, contenente dati e valutazioni in merito all’Offerta, esprimendo, anche sulla base della citata fairness opinion, un giudizio di congruità del corrispettivo dell’Offerta. . |
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BANCA POPOLARE DELL´EMILIA ROMAGNA: PROROGA AL 31 DICEMBRE 2013 LA SCADENZA DEL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO CONVERTIBILE 2001/2008 |
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Modena, 12 gennaio 2009 – Il Consiglio di amministrazione della Banca, in virtù della delega allo stesso conferita dall´Assemblea dei Soci del maggio 2008 e in accordo con la "Fondazione Banco di Sardegna", ha deliberato, nella sua seduta del dicembre scorso, di prorogare al 31 dicembre 2013 la scadenza del prestito obbligazionario convertibile 2001/2008, T. V. Di complessivi Euro 124. 999. 991,20, costituito da n. 3. 369. 272 obbligazioni di nominali Euro 37,10 cadauna, emesso dalla Banca nel 2001 e completamente detenuto dalla Fondazione medesima, modificandone altresì talune condizioni, come precisato: tasso fisso pari al 2,75% annuale lordo con cedole semestrali; rimborso in quattro rate annuali ciascuna di importo costante corrispondente al 25% del valore nominale dell´intero prestito, a partire dal 1° gennaio 2011; facoltà per il sottoscrittore di richiedere, alle date più sopra stabilite, la conversione di tutte ovvero di parte delle obbligazioni detenute, nel rapporto di tre azioni ogni obbligazione posseduta. Alla Fondazione Banco di Sardegna, inoltre, sono stati rimborsati gli altri due prestiti da essa detenuti (emessi dalla Banca sempre nel 2001 in occasione dell´acquisizione della maggioranza di controllo del Banco di Sardegna spa), scadenti il 31 dicembre 2008, di cui uno convertibile di complessivi Euro 74. 999. 992,00, l´altro subordinato non convertibile dell´ammontare di Euro 25. 325. 000,00. La disponibilità riveniente dai rimborsi è stata reimpiegata dalla predetta Fondazione per la sottoscrizione di un nuovo prestito obbligazionario subordinato non convertibile "Lower Tier Ii", emesso dalla Banca il 31 dicembre 2008, di complessivi Euro 100 milioni, della durata di anni sei, rimborsabile in cinque rate annue costanti, a partire dal 31 dicembre 2010. Si informa altresì che il 31 dicembre scorso è giunto a scadenza anche il "prestito obbligazionario convertibile subordinato Banca popolare dell´Emilia Romagna 4,00%, 2003 - 2008", sottoscritto dalla clientela e già quotato nel "mercato regolamentato" del valore originario di Euro 330. 517. 984 che, per effetto di conversioni anche anticipate esercitate in anni precedenti, è stato rimborsato alla scadenza per Euro 266. 517. 440. A seguito dell´operazione predetta, alla data del 1° gennaio 2009 il capitale sociale della Banca popolare dell´Emilia Romagna ammonta ad Euro 761. 077. 365 ed è costituito da n. 253. 692. 455 azioni di nominali Euro 3 cadauna. Da ultimo si informa che la Banca ha perfezionato ulteriori operazioni di rafforzamento della propria struttura patrimoniale, mediante emissione di strumenti obbligazionari subordinati, come di seguito meglio specificato: il 30 dicembre 2008 si è concluso il periodo di sottoscrizione dei "prestiti obbligazionari non convertibili subordinati Lower Tier Ii" emessi per complessivi Euro 450/milioni, di cui Euro 350/milioni a tasso fisso ed Euro 100/milioni a tasso variabile. Tali prestiti, che saranno rimborsati in cinque rate annue costanti a partire dal 31 dicembre 2010, sono stati integralmente sottoscritti dalla clientela della Banca popolare dell’Emilia Romagna e delle banche del suo Gruppo; la Banca, inoltre, ha collocato mediante "private placement", un’emissione di “obbligazioni subordinate non convertibili”, aventi caratteristiche tali da essere computate nel "Patrimonio di Base di Vigilanza" (Tier1), per complessivi Euro 100 milioni. . |
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ASSIOM : ASTE TITOLI DI STATO A MEDIO/LUNGO TERMINE DEL 30 DICEMBRE 2008 |
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Cct T. V. |
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Btp 4,25% |
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Btp 4,50% |
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Scadenza |
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01. 09. 2015 |
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01. 09. 2011 |
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01. 03. 2019 |
Cod. /tranche |
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It0004404965/07 |
|
It0004404973/9 |
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It0004423957/5 |
Imp. Offerto |
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918 |
|
1954 |
|
3000 |
Regolamento |
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02. 01. 2009 |
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02. 01. 2009 |
|
02. 01. 2009 |
Ced. God. |
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2,32 |
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Imp. Domandato |
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1536 |
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3162 |
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4044 |
Imp. Assegnato |
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918 |
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1954 |
|
3000 |
Prezzo aggiudicazione |
|
92,95 |
|
102,12 |
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100,95 |
Prezzo esclusione |
|
(**) |
|
(**) |
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(**) |
Rendimento lordo |
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3,49 |
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3,43 |
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4,43 |
Variazione Rend. Asta prec. (*) |
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-0,3 |
|
-0,16 |
|
-0,06 |
Rendimento netto |
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3,17 |
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2,88 |
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3,80 |
Riparto |
|
(**) |
|
(**) |
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63,895 |
Importo in circolazione (mln) |
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5528 |
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14574 |
|
11128 |
Riapertura (mln) |
|
(**) |
|
(**) |
|
(**) |
Prezzo nettisti |
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92,94404500 |
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102,11185600 |
|
100,92733700 |
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(*) raffronto con titolo di pari durata |
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(**) dato non pervenuto |
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| . |
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ELEZIONI SARDEGNA: RICORSO DI PENSIONI E LAVORO |
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Milano, 12 gennaio 2009 – Di seguito il testo della lettera inviata da Pensioni e Lavoro agli organi di governo in merito alle elezioni in Sardegna: “ Signor Presidente della Repubblica, per conoscenza: Signor Presidente del Consiglio; Signor Presidente Senato e Camera; Signor Ministro dell’Interno e per la Semplificazione; Signor Presidente Regione Sardegna; Signor Presidente Corte Appello Cagliari; Signor Prefetto Cagliari; Signori Capigruppo Regione Sardegna; Signor Segretario Politico “ P. & L. ”; Loro Sedi. Oggetto: Consiglio regionale della Sardegna. Elezioni anticipate 15-16/2/2009. Sospensione. Ritengo opportuno segnalare alla S. V. Che il rinnovo del Consiglio Regionale della Sardegna si muove su un terreno paludoso dove buon senso e Costituzione rischiano di sprofondare a causa di un perverso sistema elettorale che non consente ai partiti o gruppi politici che già non abbiano un proprio rappresentante nel Consiglio di parteciparvi. L’impossibilità è determinata dal dover presentare le liste dei candidati corredate da 8. 750/13. 000 firme di elettori (suddivise per otto province) autenticate e certificate; che seppur dimezzate ex art. 1 c. 3 L. 23/2/1991 n. 43 rimangono un’enormità in relazione al pochissimo tempo (11 giorni) intercorrente tra la pubblicazione del decreto di convocazione dei comizi (27/12/2008) ed il termine per la presentazione delle liste (7/1/2009). Considerato inoltre che il contrassegno di lista deve essere depositato il 31/12/2008, si deduce che siffatta procedura non agevola (anzi ostacola) la partecipazione popolare ad un evento essenziale per la vita democratica del Paese. A ben vedere molte sono le leggi in conflitto tra loro (non ultima quella che impedisce ad un lombardo di candidarsi in Sardegna, ma non vieta ad un sardo di candidarsi in Lombardia) per cui è auspicabile un intervento del Ministro per la Semplificazione per il riordino della materia. La confusione normativa è tale da rendere insicuro qualsiasi approccio elettorale, perché: -l’andare al voto nei 60 giorni successivi dallo scioglimento del Consiglio Regionale è stabilito dall’art. 10 Legge Regionale Statutaria del 10/7/2008 n. 1 (che è il clone della legge 7/3/2007); -però il citato art. 10 non è applicabile perché suddetta Legge all’art. 37 pone la seguente condizione <1. Fino all’entrata in vigore della legge elettorale prevista dall’art. 10 c. 1 continuano ad applicarsi le disposizioni di cui all’art. 3 c. 3 della Legge Costituzionale 31/1/2001 n. 2 >; -tenuto conto che il decreto di convocazione dei comizi datato 27/12/2008 non cita la legge elettorale prevista dall’art. 10 (per cui è lecito pensare che non esista) si deve ancora applicare l’art. 3 c. 3 L. C. 31/1/2001 n. 2 che richiama le disposizioni contenute nella legge 17/2/1968 n. 108 ed in quella successiva del 23/2/1995 n. 43. In parole povere, il termine di 60 giorni fissato ex art. 10 Legge Regionale Statutaria del 10/7/2008 n. 1, oltre ad essere talmente restrittivo da non consentire ai cittadini di accedere alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza (art. 51 Costituzione), è giuridicamente inesistente; per cui qualsiasi risultato elettorale conseguente potrà essere impugnato davanti agli Organi Competenti. Signor Presidente, nel ringraziarla per l’attenzione, La prego di voler far verificare la fondatezza della mia segnalazione, che se corretta -come credo- necessiterà di un suo immediato intervento. Bagnone in Lunigiana, addì 29 dicembre 2008 Con ossequio Il Presidente di P. & L. (dott. Ugo Sarao). Pensioni & Lavoro, Movimento Politico e di Opinione , via Torino, 47 20123 Milano – tel. + fax 02/72011645 . |
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BOLZANO: DURNWALDER INCONTRA IL GOVERNATORE DELLA PENISOLA RUSSA DI KAMCHAKTA |
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Bolzano, 12 gennaio 2009 - Possibili cooperazioni nei settori del turismo, del risparmio energetico e più in generale dell´economia sono stati al centro del colloquio che il presidente della Provincia Luis Durnwalder mercoledì 7 gennaio a Bolzano con Alexey Kusmitsky, governatore della penisola russa di Kamchakta. La Kamchatka è una penisola lunga oltre 1200 km situata nell´oriente siberiano, con una superficie di quasi 500mila kmq. Gli abitanti sono circa 400mila (80% russi, più diverse minoranze), dei quali 270mila residenti nella capitale Petropavlovsk. Punti di forza del tessuto economico sono la pesca e il gas. Nel colloquio, presente anche il console generale russo a Milano, Alexey Paramonov, il governatore della penisola di Kamchakta intendeva raccogliere utili informazioni in materia di sviluppo del turismo invernale e di risparmio energetico, con particolare attenzione alle potenzialità di Casaclima. La temperatura media annua della penisola russa si aggira sui 5 gradi. Durnwalder e il governatore russo hanno discusso anche di eventuali possibili collaborazioni tra la vasta area siberiana e l´Alto Adige nel settore dell´economia e della tecnologia alpina. . |
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MILANO, INNOVAZIONE. MORATTI: “CON INCUBATORI RICERCA SOSTENIAMO CRESCITA CONTRO LA CRISI” OBIETTIVO PER IL 2009, CREARE 34 NUOVE IMPRESE |
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Milano, 12 gennaio 2009 - “Il Comune investirà oltre 6 milioni di euro per sostenere e mettere in rete gli incubatori di imprese high-tech. Da Milano una sfida per far crescere in Italia una società basata sulla conoscenza”. Lo ha annunciato il 9 gennaio il Sindaco Letizia Moratti alla presentazione del progetto “Milano Crea Impresa – La rete degli Incubatori della città”. “Obiettivo prioritario del progetto, nato in collaborazione con Università, Cnr, Assolombarda e Camera di Commercio, cioè del sistema lombardo che unisce le forze per sostenere lo sviluppo e creare sinergia fra imprese e università – ha sottolineato il Sindaco Moratti -, è quello di creare una rete per far sì che gli incubatori dell’area milanese operino, utilizzando la loro notevole massa critica di competenze e la disponibilità di infrastrutture avanzate, per favorire la nascita di nuove imprese ed accelerarne lo sviluppo. L’amministrazione comunale – ha aggiunto il Sindaco – intende svolgere un ruolo attivo per lo sviluppo economico della città leader nella ricerca e nella tecnologia e creare occupazione per combattere la crisi. Da questo punto di vista gli interventi devono basarsi non solo sull’assistenza, ma anche sulla promozione di iniziative di alto contenuto scientifico e tecnologico per aumentare la competitività del nostro sistema industriale sui mercati internazionali, promuovendo la produzione sostenibile di ricchezza. Entro il 2009 – ha sottolineato la Moratti – vogliamo creare nuove imprese, facendo crescere a 34 il numero delle aziende milanesi nel campo dell’high tech, settore questo meno sensibile alla crisi economica mondiale”. “Il Comune di Milano – ha sottolineato l’assessore alla Ricerca, Innovazione e Capitale Umano Luigi Rossi Bernardi - è consapevole che, proprio attraverso il sostegno alle giovani imprese high tech, è possibile avviare il circolo virtuoso che porta a generare nuove idee e nuovo sviluppo economico in un settore che rappresenta solo per Milano il 21% degli investimenti nazionali di ricerca, con investimenti pari a 3,3 miliardi di euro per oltre 32. 000 addetti”. I cinque incubatori oggetto dell’intervento comunale sono: Incubatore Ict - Acceleratore di Impresa, Fondazione Politecnico di Milano; Incubatore Energia – Acceleratore di Impresa, Fondazione Politecnico di Milano; Incubatore della Moda – Camera Nazionale della Moda; Incubatore dell’Alimentazione e del Gusto - Parco Tecnologico Padano – partecipato da Università degli Studi di Milano, Sogemi spa, Cnr Itb; Incubatore delle Biotecnologie e Scienze della Vita – Cisi Scarl. “Promuovere la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione e investire in questi fattori diventa una priorità assoluta per uscire dalla crisi - ha affermato Diana Bracco, Presidente di Assolombarda -. Noi imprenditori continuiamo a credere nelle prospettive delle nostre imprese e vogliamo continuare a investire. In questo quadro, ‘Milano Crea Impresa’ ha davvero un grande potenziale e dimostra ancora una volta la capacità di Milano di essere leader su questi temi. Il sistema delle imprese ha saputo nel corso del 2008 a far crescere l’export del 4%. Questo dato evidenzia come le nostre aziende – che hanno investito in ricerca e tecnologia – sono risultate vincenti sul mercato internazionale”. “L’incubatore della Moda, che ha ottenuto un successo ben oltre le nostre aspettative – ha commentato Mario Boselli Presidente di Camera Nazionale della Moda - offre alle nuove generazioni di creativi un aiuto concreto per lo start up della propria impresa. Tenendo conto delle difficoltà e del momento di crisi che l’economia globale sta affrontando, l’impegno del Sindaco per l’Incubatore della Moda rappresenta un segnale forte di attenzione, sostegno e lungimiranza per la continuità della nostra leadership. Camera della Moda porta avanti con vigore e determinazione questa strategia a favore dei giovani stilisti e del fare impresa”. “Il Politecnico di Milano – ha spiegato il Rettore Giulio Ballio – vede con grande favore l’iniziativa del Comune di Milano perché soltanto favorendo l’imprenditorialità giovanile nei settori tecnologicamente avanzati si può mantenere la competitività della nostra città. Inoltre una rete di incubatori che mette a sistema quelli esistenti e che potrà generarne altri, è un passo importante per lo sviluppo di Bovisa e permetterà di potenziare relazioni internazionali con altre strutture similari attive in molte nazioni con le quali il Politecnico ha già diverse collaborazioni”. “Questa - ha puntualizzato Renato Ugo, Presidente dell’Agenzia dell’Innovazione - e altre iniziative del Comune di Milano, costituiscono validissime premesse per creare sintonia con la missione principale dell’Agenzia e cioè valorizzare e attualizzare il patrimonio di know-how e di conoscenze presente nella ricerca pubblica a favore dello sviluppo competitivo dell’industria e dei servizi avanzati”. Il coordinamento della rete degli incubatori è affidato ad Alintec Scarl - una struttura consortile senza fini di lucro promossa, tra gli altri, da Assolombarda, Camera di Commercio e Fondazione Politecnico di Milano - alla quale è assegnato il compito di promozione della rete, omogeneizzazione delle metodologie e delle procedure di scouting e di sviluppo imprenditoriale ed interazione con il sistema finanziario. “Il sostegno allo sviluppo di nuove imprese creative e tecnologicamente avanzate – ha sostenuto Sergio Campo dall’Orto, direttore generale di Alintec - rappresenta un’importante opportunità per il sistema imprenditoriale di Milano di continuare a competere a livello internazionale. Solo con la collaborazione tra università, imprese e enti pubblici è possibile sviluppare il circolo virtuoso per la crescita dell’occupazione nei settori più avanzati”. Scheda. Gli investimenti
Istituzioni |
Totale progetto € |
Contributo € |
Co-finanziamento € |
% contributo |
Alintec Scarl |
715. 000,00 |
500. 000,00 |
215. 000,00 |
69,9 |
Fondazione Politecnico di Milano |
1. 430. 000,00 |
1. 000. 000,00 |
430. 000,00 |
69,9 |
Camera Nazionale della Moda Italiana |
1. 145. 000,00 |
800. 000,00 |
345. 000,00 |
69,9 |
Cisi S. C. R. L. |
1. 145. 000,00 |
800. 000,00 |
345. 000,00 |
69,9 |
Fondazione Parco Tecnologico Padano |
286. 000,00 |
200. 000,00 |
86. 000,00 |
69,9 |
So. Ge. M. I. S. P. A. |
1. 287. 000,00 |
900. 000,00 |
387. 000,00 |
69,9 |
Cnr - Itb |
143. 000,00 |
100. 000,00 |
43. 000,00 |
69,9 |
Totale |
6. 151. 000,00 |
4. 300. 000,00 |
1. 851. 000,00 |
| . |
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CRISI ECONOMICA: MARRAZZO, VOGLIAMO FRONTEGGIARLA CON SINDACATI |
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Roma, 12 gennaio 2009 - - Fronteggiare la crisi economica attraverso azioni mirate condivise con i sindacati. E’ questo lo scopo dell’incontro che si è tenuto il 9 gennaio tra il presidente Marrazzo e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil del Lazio. ´´Vogliamo costruire insieme un percorso per affrontare per la crisi economica – ha detto Marrazzo - stiamo avviando un iter con i singoli assessorati coinvolgendo tutte le parti sociali perché ritengo che sia il modo migliore per dare risposte ai cittadini´´. Nel corso della riunione Marrazzo insieme all’assessore al Bilancio Luigi Nieri, ha illustrato il pacchetto anti-crisi da 339 milioni introdotto in finanziaria. ´´E´ una finanziaria che da´ risposte immediate al territorio”, ha spiegato Marrazzo ricordando le principali linee d´intervento. Tra le misure previste lo stanziamento di 30 milioni di euro in tre anni per la patrimonializzazione delle imprese del Lazio; 30 milioni per il Fondo di solidarietà per i mutui e le misure straordinarie a favore dei lavoratori dell´indotto Alitalia con l´istituzione di un distretto industriale a Fiumicino, denominato “Città del Volo”. Per i sindacati sono cinque le priorità verso le quali la Regione dovrà concentrare le risorse per superare la crisi: coesione sociale, tenuta del sistema economico e produttivo, mobilità, ambiente ed energia e leggi regionali. "Il pacchetto anticrisi è un segnale importante - ha spiegato il segretario generale della Cgil di Roma e Lazio, Claudio Di Berardino - ora bisogna capire quali sono le condizioni per attuarlo. Aspettiamo che la Regione a partire dalla prossima settimana ci comunichi in che modo intende mettere in pratica le priorità che abbiamo indicato”. Hanno partecipato all´incontro anche gli assessori Esterino Montino, Luigi Nieri, Bruno Astorre, Alessandra Tibaldi. Anna Salome Coppotelli e Filiberto Zaratti. . |
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8 MILIONI PER AIUTARE LA FAMIGLIE NUMEROSE DEL LAZIO |
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Roma 12 gennaio 2009 - Sono state approvate le linee programmatiche per l’utilizzazione delle risorse assegnate alla Regione Lazio, pari a 8. 342. 411 euro, per la sperimentazione di interventi per l’abbattimento dei costi dei servizi per le famiglie con quattro o più figli, per la riorganizzazione dei consultori familiari e per la qualificazione delle assistenti familiari. Le iniziative che i Comuni interessati possono intraprendere sono finalizzate all’abbattimento dei costi dei servizi attraverso l’assegnazione di un contributo economico destinato al pagamento delle utenze e all’agevolazione dell’uso dei trasporti pubblici. Per aiutare le assistenti familiari nel percorso professionale, la Regione promuove misure per favorire l’emersione del lavoro sommerso, attraverso l’agevolazione sugli oneri fiscali e previdenziali dei contratti di lavoro. Il finanziamento va incontro anche alle esigenze dei più piccoli con il sostegno della scolarità, grazie alla riduzione del costo dei servizi di mensa scolastica, trasporto, libri di testo e iscrizione scolastica. A parità di posto in graduatoria, precede il nucleo con il maggiore numero di figli minori. L’entità del contributo viene stabilita dal Comune di Roma e dai Comuni o enti capofila, sentiti i Comuni del distretto. Le risorse complessivamente disponibili sono ripartite tra il Comune di Roma e i Comuni o gli enti capofila di distretto in base al numero di famiglie con quattro o più figli residenti. . |
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MOLISE, IL GOVERNO REGIONALE VARA IL PIANO ANTICRISI: 350 MILIONI DI EURO DI AIUTI ALLE FAMIGLIE E ALLE IMPRESE |
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Campobasso, 12 gennaio 2009 - Il Presidente della Regione Michele Iorio e gli Assessori Gianfranco Vitagliano, Angela Fusco Perrella e Nicola Cavaliere hanno tenuto il 9 gennaio una conferenza stampa per illustrare i provvedimenti che l´Esecutivo regionale, previa una opportuna e complessa concertazione avuta con il partenariato economico sociale regionale, intende mettere in campo per combattere la crisi finanziaria in atto a livello nazionale ed internazionale. "Intendiamo – ha detto il Presidente Iorio – intervenire sui bisogni reali delle imprese e delle famiglie molisane per fronteggiare la crisi e per produrre strategicamente, in prospettiva, crescita su tutto il territorio". L´assessore Vitagliano ha evidenziato come il piano messo a punto dal Governo regionale ha visto un lavoro corale di tutti gli Assessori e una concertazione concreta e continua con i rappresentanti del mondo imprenditoriale e sociale del Molise. Sono quindi due i filoni principali di intervento: imprese e famiglie. Per le imprese si stanno predisponendo gli atti per i seguenti interventi. 1. Attivazione immediata di un fondo di garanzia con la finalità di agevolare l´accesso al credito da parte delle singole imprese e/o loro raggruppamenti. Le relative risorse sono già programmate a valere sull´asse I, attività I. 4. 1 del Por Fesr. 2. Consolidamento dei debiti. Si tratta di una misura utile a creare forme di liquidità immediata, anche attraverso la Finanziaria regionale. Il percorso ipotizzato, fortemente richiesto dalle rappresentanze delle imprese, consiste nella possibilità, da parte della Regione, di garantire la trasformazione di anticipazioni, affidamenti, prestiti a breve, in debiti a medio/lungo termine a fronte di prevedibili richieste di intervento. 3. Pagamenti regionali. Si punta a realizzare una procedura che consenta di pagare i debiti regionali sia verso privati che verso Enti pubblici, e quindi indirettamente verso le imprese collegate, con estrema velocità, ritenendo questo uno dei fattori più importanti per creare liquidità nel sistema. 4. Strumenti finanziari per la capitalizzazione delle imprese. L´intervento è rivolto sia a migliorare l´"immagine" finanziaria delle imprese in contesti di accesa competitività, sia a stimolare la capitalizzazione "interna" delle imprese stesse: le aziende in primis devono dimostrare quindi di credere all´investimento, al fine di evitare intenti speculativi. 5. Artigiancassa. Con l´approvazione in Consiglio regionale del Bilancio per il 2009, sono state appostate risorse finanziarie utili a favorire l´operatività dello strumento di "Artigiancassa" (ex legge 949/52). Tutti gli interventi puntano comunque a realizzare un miglioramento delle condizioni strutturali delle imprese regionali. Per tutti i settori, presupposto irrinunciabile è l´assoluta contingenza della necessità di intervento: le imprese devono risultare, in base alle specifiche regole che presiederanno in termini generali e astratti gli interventi, solide e capaci di attuare piattaforme di sviluppo certe. Le misure, infatti, in nessun caso rappresenteranno una soluzione a situazioni di crisi "consolidate". Particolare attenzione e strumenti dedicati saranno resi disponibili per gli ambiti industriali di maggiore dimensione, per i quali le difficoltà produttive comportano maggior impatto sull´economia regionale. Si sta lavorando, poi, per un´attuazione immediata dei programmi e delle misure ordinarie ed è stata avviata una iniziativa per la semplificazione amministrativa a tutto campo, con lo snellimento, in favore delle aziende, delle procedure riguardanti i rapporti con la Regione, gli appalti pubblici, nonché per migliorare le procedure autorizzatorie. Per l´attuazione immediata delle misure ordinarie, si segnala che è stato già approvato e pubblicato il provvedimento riguardante la strategia integrata di sviluppo locale in Molise. La Giunta regionale, con deliberazione n° 1257 del 14 novembre 2008, ha approvato, infatti, le linee guida per la progettazione territoriale 2007/13: progetti integrati di sviluppo urbano, progetti integrati territoriali, progetti per le aree interne, progetti d´innovazione regionale (il documento é consultabile nella sezione Molise 2015: lo sviluppo locale), per i quali le candidature vanno avanzate entro gennaio e febbraio 2009. Ai provvedimenti per le imprese si aggiungeranno, da subito, gli interventi in favore delle famiglie, che riguarderanno: · la moratoria delle tariffe degli enti sub-regionali; · la moratoria per le tariffe dei servizi pubblici locali (con particolare riferimento ad un accordo quadro per le mense scolastiche, il trasporto pubblico locale); · l´utilizzo della quota dei proventi regionali derivanti dalla tassa per lo smaltimento dei rifiuti in discarica per l´abbattimento degli oneri sostenuti dai meno abbienti per i rifiuti solidi urbani; · un accordo con le principali Associazioni di categoria, in particolare con la Confcommercio e la Confesercenti, per definire un paniere di beni scontati. In particolare quest´ultimo intervento potrebbe riguardare l´attivazione di ulteriori strumenti utili a fronteggiare le carenze finanziarie della "quarta settimana"; · l´individuazione di ticket sanitario differenziato, fermo restando il rispetto dei vincoli derivanti dal Piano di rientro sanitario. A questi interventi di emergenza si aggiungeranno, presto, le risorse per le famiglie previste nel "Piano operativo per gli obiettivi di servizio", che prevede azioni per rafforzare la rete dei servizi all´infanzia, degli asili nido e dell´assistenza domiciliare per gli anziani. Quante e quali risorse saranno stanziate per il Piano anticrisi regionale? Si tratta di 20 milioni di Euro per il fondo di garanzia, di almeno 30 milioni per le restanti misure, alle quali si aggiungeranno i 270 milioni delle linee guida sullo sviluppo locale, già approvate dalla Giunta, e alle quali si sommeranno altri 30 milioni circa per il Piano "obiettivi di servizio". In totale 350 milioni di Euro per il Molise. . |
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TRENTOTTO MILIONI DI EURO PER FAR DECOLLARE LA PUGLIA NELLA RICERCA |
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Bari, 12 gennaio 2009 - Presentati il 9 gennaio mattina in conferenza stampa dal Vice Presidente e Assessore allo sviluppo Economico della Regione Puglia Sandro Frisullo gli esiti del bando per la costituzione di reti di laboratori di ricerca. Trentotto milioni 500mila euro per far decollare la Puglia nello scenario della ricerca internazionale. La graduatoria per la costituzione di reti di laboratori, che deriva da un bando pubblicato il 13 marzo del 2008, è pronta. Metterà a disposizione delle Università pugliesi e dei Centri di ricerca la più grande iniezione di fondi pubblici per la dotazione infrastrutturale dei laboratori mai erogata fino ad oggi. Lo scopo è potenziare la capacità di offerta tecnologica del sistema della ricerca pubblica regionale attraverso la costituzione di una rete di laboratori. La rete dovrà contribuire in modo significativo allo sviluppo dei settori ad alta tecnologia e all’innovazione tecnologica. Venti i progetti che verranno premiati subito dai finanziamenti. Attraverso i titoli elencati nella graduatoria si delinea la nuova mappa della ricerca made in Puglia: un intreccio di nanotecnologie, microlavorazioni laser, risonanza magnetica e tecniche di ricerca avanzata, applicate, a seconda dei casi, all’energia, alla salute dell’uomo, all’agroalimentare, all’aeronautico, ai nuovi materiali per i sistemi produttivi, alla meccatronica. Una rete che può candidare la Puglia ad occupare posizioni di spicco nella ricerca internazionale perché tocca i settori strategici dell’immediato futuro. I progetti per la costituzione di reti di laboratori pubblici di ricerca, sono stati valutati da un pool di esperti selezionati dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Delle 77 proposte inviate sono state dichiarati ammissibili ai finanziamenti 52 progetti, che raggiungono un importo complessivo vicino ai 90 milioni di euro. Li hanno presentati le Università della Puglia, il Politecnico, il Cnr (Consiglio nazionale delle ricerca), l’Enea (Ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente) e altri Enti pubblici di ricerca con sede operativa in Puglia. Degli ammessi, i primi venti in graduatoria riceveranno dall’Assessorato allo Sviluppo economico circa 38milioni 500mila euro. Le risorse serviranno per l’acquisto di strumentazioni da laboratorio, che dovranno essere le migliori e le più sofisticate per consentire alla Puglia di tagliare traguardi scientifici di rilevanza mondiale, nei settori più strategici per il nostro territorio e più significativi per la ricerca internazionale. “La chiusura di questo bando – spiega Sandro Frisullo – dimostra ancora una volta la grande importanza attribuita dal governo Vendola alla ricerca. Basti pensare che con il Programma operativo regionale 2000-2006, l’Assessorato allo Sviluppo economico e Innovazione tecnologica ha concesso contributi per ricerca e sviluppo pari ad euro 190. 831. 801, (che hanno sviluppato investimenti per 359. 120. 606 euro), mentre con la nuova programmazione 2007-2013, questa cifra è più che triplicata visto che saranno destinati 581 milioni di euro per la promozione, la valorizzazione e la diffusione della ricerca e dell’innovazione”. Per quanto riguarda la rete dei laboratori, la maggior parte dei progetti “promossi” riguarda il settore dei “nuovi materiali e nuove tecnologie per i sistemi produttivi”, nell’ambito del quale saranno finanziate 10 proposte (su 16 ammesse) per un totale di 18. 589. 475 euro, seguono l’aeronautico, spaziale ed avionico con 4 progetti (su 7 ammessi) per i quali sono pronti 9. 304. 233, l’agroalimentare che si aggiudica 6. 713. 519 euro con 4 proposte (su 9 ammesse), infine l’energia con 1 proposta (su 6 ammesse) per la quale saranno stanziati 2. 499. 000 euro, e il settore delle biotecnologie per la salute dell’uomo che riceverà 1. 970. 560 euro con 1 progetto (su 10 ammessi). Per poter essere “promossi” i progetti dovevano ottenere un punteggio totale minimo di 70 e allo stesso tempo raggiungere almeno 42 punti per la qualità della proposta progettuale e 28 per la qualità del soggetto proponente. Delle risorse messe a disposizione, 28milioni 500mila euro derivano dal Fondo aree sottoutilizzate per il periodo 2005-2008, destinate alla Regione Puglia con delibera Cipe 35/2005 e 10 milioni di euro dall’Accordo di Programma Ricerca 3° atto integrativo. “I dieci milioni – chiarisce Frisullo - sono stati reperiti in un secondo momento proprio per non escludere progetti considerati validi dalla commissione. Questa ulteriore integrazione ci permette di finanziare la maggior parte delle proposte legate al settore aeronautico, spaziale e avionico, particolarmente strategico per la Puglia”. La strumentazione acquisita dovrà essere utilizzata per attuare iniziative di ricerca industriale (che creino nuovi prodotti, processi o servizi, o migliorino quelli esistenti) e di sviluppo sperimentale (per l’elaborazione di progetti nuovi, che utilizzino per lo più le conoscenze scientifiche e tecnologiche esistenti). La durata dei progetti ammessi a finanziamento è di massimo 24 mesi dalla data di avvio delle attività. (com) Durante la conferenza stampa il Vice Presidente Frisullo ha, inoltre, illustrato i principali risultati raggiunti dall’Assessorato nel 2008 e gli impegni che caratterizzeranno il 2009. “Il 2008 – ha detto – è stato un anno strategico per l’Attività dell’ Assessorato. In questi dodici mesi è stato ridisegnato il futuro economico della Puglia attraverso il riconoscimento di 9 distretti produttivi, di due distretti tecnologici, e la costituzione del Metadristretto dell’Aerospazio con Piemonte e Campania. È stato l’anno che ha garantito il più grande flusso di aiuti alle imprese in Italia e che ha prodotto la crescita più consistente sul fronte delle energie rinnovabili. È stato l’anno delle buone pratiche imitate in tutta Italia, ma anche della prima manovra economica varata sul territorio nazionale contro la crisi”. Ecco, nel dettaglio, i risultati “di un lavoro immenso”. Sostegno alle aziende - Nel 2008 sono stati portati a termine tutti i contratti di programma, garantendo un flusso di aiuti alle imprese che è il più alto in Italia. Sono stati approvati e firmati 24 Contratti di Programma (di cui 11 da grandi imprese), che rappresentano un totale di investimenti pari a 555. 252. 889 euro. Per questi investimenti sono state concesse agevolazioni pari a 301. 546. 175 euro. Inoltre con lo strumento P. I. A. Pi. T. (Programmi Integrati di Agevolazioni nell’ambito dei Progetti Integrati Territoriali) sono stati approvati programmi di investimento industriale pari ad euro 111. 880. 846 e sono state concesse agevolazioni per 55. 809. 930 euro. Con la nuova programmazione per il periodo 2007-2013, saranno destinati 1 miliardo 102 milioni per la competitività dei sistemi produttivi e l’occupazione. La ricerca - La Regione Puglia attribuisce alla ricerca un ruolo prioritario per lo sviluppo e la competitività del proprio territorio e dell’Italia intera. Per questo con il Por (Programma operativo regionale) 2000-2006, l’Assessorato allo Sviluppo economico e Innovazione tecnologica ha concesso contributi per ricerca e sviluppo pari ad euro 190. 831. 801. Queste risorse hanno sviluppato investimenti per 359. 120. 606 euro. Le iniziative ammesse a finanziamento sono state 413. Ai contributi in conto impianti vanno aggiunti finanziamenti a tasso agevolato per € 80. 134. 543. In particolare nel 2008 , per la ricerca sono stati approvati (nell’ambito dei P. I. A. P. I. T). Programmi di investimento per un totale di 51. 578. 806 euro e concesse agevolazioni per 27. 335. 617 euro. Inoltre, il 13 marzo 2008 è stato pubblicato l’avviso pubblico per la costituzione di reti di laboratori pubblici di ricerca che ha come scopo il potenziamento della capacità di offerta tecnologica del sistema della ricerca pubblica regionale. L’impegno assunto dalla Regione Puglia (Assessorato allo Sviluppo economico e Innovazione tecnologica) è stato pari a 28. 500. 000 €. Le risorse derivano dal Fondo aree sottoutilizzate (Fas) per il periodo 2005-2008 (destinate alla Regione Puglia con delibera Cipe 35/2005). A questa somma sono stati poi aggiunti altri 10 milioni di euro derivanti dall’Accordo di Programma Ricerca 3° Atto integrativo. Sono in fase di pianificazione gli interventi per la nuova programmazione 2007-2013, che destineranno in tutto 581 milioni di euro per la promozione, la valorizzazione e la diffusione della ricerca e dell’innovazione. La manovra anticrisi - Nel corso del biennio 2006-07 la Puglia ha attraversato una fase di considerevole espansione della propria economia con un aumento complessivo del Pil del 4% (+2,2 nel 2006, +1,8 nel 2007 – dato Istat). In particolare nel 2007 la Puglia ha visto crescere il proprio Pil dell´1,8%, come il Veneto, più della Lombardia (+1,7) e della media Italiana (+1,5) e in controtendenza rispetto al Mezzogiorno che ha registrato una crescita pari allo 0,7%. Di fronte alla crisi economica globale, che rischia di compromettere questi importanti risultati, l’Assessorato allo Sviluppo economico ha reagito prontamente con una manovra anticiclica che mira ad aumentare l’attrattività della Puglia per nuovi investimenti nei settori meno esposti alla crisi internazionale e per la diffusione della cultura dell’autoimprenditorialità, come modello per l’ampliamento della base produttiva regionale. La manovra anticrisi della Puglia è il più articolato pacchetto di sostegno pubblico all’economia mai varato in una singola seduta di giunta. Un’architettura completa capace di sviluppare investimenti produttivi per 1 miliardo di euro e di mobilitare prestiti bancari al sistema delle imprese per un altro miliardo. La manovra è composta da 2 Regolamenti e 7 Bandi che iniettano nel sistema economico della Puglia 355milioni 770mila euro di fondi pubblici. Nessun settore è escluso: dalle imprese grandi medie e piccole, ai cassaintegrati, dalle donne ai giovani, dai disoccupati ai precari, dai ragazzi di Bollenti Spiriti a chi è sul punto di perdere il posto di lavoro, senza dimenticare il commercio nelle aree disagiate. Nel pacchetto di misure antirecessive sono stati creati strumenti del tutto innovativi. Si tratta dei due Regolamenti: il “De minimis”, che disciplina gli aiuti di minore dimensione nei confronti delle piccole e medie imprese e il Regolamento per lo start-up che consente la costituzione di Microimprese da parte di soggetti svantaggiati. Il primo permette l’attivazione del Fondo di Garanzia regionale che mobiliterà prestiti per un miliardo di euro, il secondo è il più potente incentivo per l’autoimprenditorialità in Italia. Chi, in una condizione di debolezza, decide di cambiare vita avviando un’impresa in proprio, potrà ricevere un sostegno eccezionale: fino a 400mila euro, che copriranno anche i costi di funzionamento di un’azienda, come stipendi, affitti, bollette per cinque anni. I bandi - I primi tre bandi della manovra anticrisi sono stati pubblicati in tempi record. Usciti sul Burp del 10 dicembre, erano già in linea sul portale dell’Assessorato allo Sviluppo economico www. Sistema. Puglia. It dal 3 dicembre. Si tratta dei Contratti di Programma regionali (che sviluppano investimenti per 550 milioni di euro mettendo in campo 130 milioni di fondi pubblici), degli Aiuti alle medie imprese ed ai consorzi di Pmi (Piccole e medie imprese) per Programmi Integrati di Agevolazione (Pia) (che determinano investimenti per 270 milioni di euro, grazie ad 88 milioni di risorse pubbliche) e degli Aiuti agli Investimenti in Ricerca per le Pmi (70 milioni gli investimenti sviluppati rispetto a 28 milioni di fondi pubblici). In tutti e tre i casi le domande dovranno essere presentate a partire dal 19 gennaio. Per i Pia e i Contratti di programma è prevista la procedura a sportello, che si chiude con l’esaurimento delle risorse, nel caso della Ricerca per le Pmi invece la data di scadenza è il 20 marzo. Le novità più rilevante riguarda proprio gli Aiuti alla Ricerca. Con questo bando fa il suo ingresso per la prima volta nella burocrazia regionale un’importante innovazione: la posta elettronica certificata (di cui si riferisce diffusamente nei paragrafi dedicati alle buone pratiche). A conferma dell’interesse delle imprese, dei lavoratori e dei cittadini nei confronti della manovra, si è registrato un picco di contatti ( più del doppio della media) ogni volta che sono comparse notizie e aggiornamenti sui regolamenti e sui bandi. I Distretti - L’assessorato allo Sviluppo economico conclude l’anno tagliando un traguardo che si era posto tra i principali obiettivi del 2008: il riconoscimento di nove distretti produttivi, che interessano complessivamente 1297 imprese. L’amministrazione regionale ha fortemente voluto e promosso la politica dei distretti. Il distretto produttivo è infatti una rete di imprese legate tra loro per comparti produttivi o per filiere. Queste aziende svolgono, con il coinvolgimento delle istituzioni, attività collegate, anche se in territori non confinanti tra loro. Tra le istituzioni spiccano soprattutto le università, i politecnici e i centri di ricerca (oltre ad associazioni, enti e sindacati) che collaborando con le imprese possono produrre innovazione rilanciando sui mercati la competitività del tessuto produttivo pugliese. L’assessorato, che accompagna e promuove l’attività dei distretti, ha dato vita ad un’esperienza nuova per la Puglia ma anche originale in Italia: una tipologia di distretti industriali che promuovesse le filiere e i settori produttivi sganciandoli dai territori. In questo modo sono stati creati distretti nei quali può essere coinvolta non una sola provincia ma l’intero territorio regionale. È andata così per tutti e nove distretti produttivi. I primi due sono stati riconosciuti a luglio 2008: il Distretto Produttivo Aerospaziale Pugliese (che riunisce 37 imprese) e il Distretto Produttivo del Legno e Arredo (84 imprese in tutto). Il 10 dicembre 2008 è stata la volta di sette nuovi Distretti produttivi e con questi di altre 1146 imprese. Si tratta del “Distretto Produttivo dell’Edilizia Sostenibile Pugliese (che conta 133 imprese), del “Distretto Produttivo della Nautica da Diporto in Puglia” (70 imprese), del “Distretto Produttivo della Filiera Moda Puglia” (230 imprese), del “Distretto Logistico Pugliese” (111 imprese), del “Distretto Produttivo Lapideo Pugliese” (201 imprese), del “Distretto Produttivo Pugliese delle Energie Rinnovabili e dell’Efficienza energetica ‘La Nuova Energia’” (263 imprese), del “Distretto Produttivo dell’Ambiente e del Riutilizzo” (138 imprese). Sono stati riconosciuti dopo un lavoro complesso condotto dall’Assessorato allo Sviluppo economico che ha portato ad accorpare tredici progetti diversi in soli sette distretti. Grazie ai distretti sarà incrementata la competitività e conquistate fette di mercato e quote di export. Oggi in Puglia i settori più strategici della nostra economia sono già Distretti produttivi. Le proposte presentate entro febbraio 2008 all’Assessorato allo Sviluppo economico erano in tutto 59, ma il numero totale dei Distretti in Puglia dovrà aggirarsi intorno alla quindicina. Oltre ai distretti produttivi, sono stati riconosciuti due distretti tecnologici il Dare di Foggia per l’Agroalimentare e il Distretto tecnologico nazionale dell’Energia che avrà sede in Puglia. Inoltre la Puglia ha dato vita con Piemonte e Campania al Metadistretto dell’Aerospazio. L’energia - Il 2008 è stato un anno di svolta per le energie rinnovabili. Sono arrivate al compimento dell’iter di autorizzazione unica, solo in quest’anno, più del 37% (il dato preciso è 37,49%) degli impianti complessivamente autorizzati fino ad oggi. Questo significa che nel 2008 l’Assessorato allo Sviluppo economico ha avviato alla conclusione procedure per un totale di 369,83 Mw sviluppati da 13 impianti, che rappresentano a loro volta il 36% del totale degli impianti che hanno ricevuto l’autorizzazione unica fino ad oggi. Entrando nel dettaglio, nel 2008 sono stati autorizzati 4 impianti di energia eolica (che sviluppano complessivamente 173,40 Mw di potenza). Sono in fase di autorizzazione (l’iter si conclude a gennaio) altri 3 impianti di eolico (90,70 Mw), 1 di biomasse (39 Mw) e 5 di fotovoltaico (66,728 Mw), per un totale di 9 impianti, che sviluppano in tutto 196,43 Mw di potenza. Questi 196 e più Mw si aggiungeranno ai 789,98 Mw e 27 impianti autorizzati fino ad oggi. Tirando le somme, a gennaio il totale delle autorizzazioni uniche concesse arriverà a sfiorare i 1000 Mw con 36 impianti, dei quali 24 di eolico, 6 di biomasse, 6 di fotovoltaico. Questo conferma la posizione leader della Puglia nelle energie rinnovabili: oggi la nostra regione (che produce da tutte le fonti energetiche l’88,8% di energia in più rispetto al suo consumo) genera il 25% dell’energia eolica nazionale, posizionandosi prima in Italia per la produzione da questa fonte energetica. Inoltre produce il 10% dell’energia elettrica nazionale da fotovoltaico, collocandosi al terzo posto in Italia (a gennaio sarà la prima) ed è quarta per le biomasse perché produce il 7% circa di energia da questa fonte rinnovabile sul totale del Paese, ma è destinata anche in questo caso a salire in graduatoria. L’incremento è legato anche all’importante semplificazione prevista per la prima volta in Italia dalla Regione Puglia attraverso la legge n. 1 del 19 febbraio 2008. La norma prevede per gli impianti fino ad 1 megawatt l’avvio dell’attività con la Dia (Denuncia di inizio attività) che si presenta ai Comuni, saltando quindi il complicato iter autorizzativo regionale valido per gli impianti più grandi. L’internazionalizzazione - Nel 2008 l’Assessorato ha fortemente sostenuto l’internazionalizzazione. Sono stati realizzati seminari, missioni di operatori pugliesi all’estero e di operatori esteri in Puglia, oltre alla partecipazione a fiere campionarie e specialistiche che si sono svolte in Gran Bretagna, Germania, Albania, Spagna, Italia, Australia, Stati Uniti, Francia, Russia, Emirati Arabi. Si è trattato di oltre 30 iniziative alle quali hanno partecipato attivamente 1500 operatori tra rappresentanti delle imprese e dei consorzi, delle istituzioni, del sistema universitario e della ricerca. I consorzi agro-alimentari, turistico-alberghieri ed export hanno ricevuto per le attività di internazionalizzazione 12milioni 711mila euro, quasi 5milioni di euro in più rispetto alle risorse stanziate inizialmente, ottenuti con un lavoro minuzioso sui capitoli di bilancio attuato anche attraverso il recupero di vecchie economie. Così sono saliti a 96 i consorzi che hanno ricevuto i contributi rispetto ai 61 iniziali. Uno sforzo notevole che ha portato grandi risultati sul fronte dell’export: l’ultimo dato Istat riferito ai primi nove mesi del 2008, rileva una crescita pari al 9,7 per cento rispetto all’anno scorso, contro il 5% dell’Italia e l’8% dell’Italia meridionale. Un risultato che appare ancora più degno di nota se si tiene conto della crisi economica globale e del livello dell’export sino a due anni fa: nel 2006 la Puglia era l’unica regione nel Mezzogiorno ad aver registrato un calo delle vendite estere, rispetto al 2005, dell’1,6%. Nel 2007 il primo segnale di crescita con un +3,5% , fino ai risultati di oggi. Buone pratiche: “Artigiani in un giorno” - Dal I ottobre 2008, l’Assessorato allo Sviluppo economico ha avviato il nuovo iter per diventare aritigiani, una vera rivoluzione annunciata con la legge regionale n. 1 del 19 febbraio 2008 (art. 28). Le procedure amministrative per la costituzione di un’impresa artigiana sono state snellite radicalmente. Per iscrivere un’azienda all’Albo degli artigiani della Regione, basta, infatti, una semplice comunicazione in sostituzione della vecchia domanda. Una differenza abissale rispetto al passato perché, attraverso la comunicazione, il cittadino autocertifica il possesso dei requisiti di legge e passa direttamente all’iscrizione, riducendo i tempi burocratici dai tre mesi (ma a volte si arrivava a sei) a meno di una settimana. Infatti per iscrivere (ma anche modificare o cancellare) un’impresa artigiana all’Albo provinciale, basta collegarsi al portale www. Sistema. Puglia. It, aprendo la pagina alla sezione artigianato, stampare il modello, compilarlo e presentarlo personalmente o con una raccomandata alla Commissione Provinciale Artigianato presso la Camera di Commercio della provincia dove ha sede l’impresa. Secondo la vecchia procedura invece l’aspirante imprenditore artigiano era tenuto a produrre domanda di iscrizione all’Albo delle imprese artigiane nel Comune dove svolgeva l’attività. Il Comune poi, compiuti gli accertamenti di competenza, doveva trasmettere la domanda (entro 20 giorni dalla data di ricezione) alla relativa Commissione provinciale per l’Artigianato, che poi aveva il compito di deliberare in merito, entro 60 giorni dalla data di presentazione al Comune. Al tutto si aggiungevano vari ritardi burocratici, che amplificavano ulteriormente i tempi. In questi giorni è stato completato il monitoraggio del primo mese di attività dal varo del nuovo iter per diventare artigiani: l’obiettivo è stato raggiunto. Nel mese di ottobre sono pervenute infatti 1. 192 comunicazioni. Di queste, 1. 045 erano già informatizzate nel tempo massimo di una settimana dalla data di presentazione. Si tratta dell’87,66% del totale. Un successo per una pratica del tutto nuova. Il picco dell’efficienza è stato raggiunto a Taranto che nell’arco di sette giorni ha informatizzato il 100% delle comunicazioni pervenute, seguita da Foggia (con il 98,73%) e Brindisi (con il 98,24%). Infine Lecce, dove la percentuale di informatizzazioni ha raggiunto il 94,31% delle comunicazioni pervenute, e ultima in graduatoria Bari con il 62,42%. Questa buona prassi sarà replicata presto in altri settori, anche perché ha costituito un caso esemplare in Italia: la Puglia è stata la prima Regione in Italia con la Lombardia a vararla e proprio alla legge pugliese si è ispirata la Conferenza delle Regioni. Nell’incontro del 30 luglio 2008 è stato approvato un documento di indirizzo per l’avvio di un’impresa artigiana nel quale si prevede che l’iscrizione all’Albo delle imprese artigiane avvenga, come in Puglia, attraverso una comunicazione e non più una domanda. Buone pratiche: “La posta elettronica certificata” - Con il bando “Aiuti alla ricerca” pubblicato sul Burp del 10 dicembre 2008 e incluso nella manovra anticrisi, ha fatto per la prima volta fa il suo ingresso nella burocrazia regionale la posta elettronica certificata. Chi desidera partecipare a questo bando, per la prima volta ha a propria disposizione l’innovativa modalità on-line. Non più lettera raccomandata e documenti, ma posta elettronica e autocertificazione, purché la posta elettronica sia certificata e il legale rappresentante abbia la firma digitale. Questa procedura permette di risparmiare carta e costo della documentazione, ma soprattutto di abbattere i tempi del 50 per cento. Si calcola che dall’uscita del bando alla graduatoria provvisoria si possa velocizzare di sei mesi l’intero iter. Un’innovazione fondamentale soprattutto in tempi di crisi, tant’è che è stata prevista dallo stesso Tremonti nella propria manovra anticiclica. Solo che nel caso del Governo nazionale la novità sarà operativa fra tre anni. La “posta elettronica certificata” è un servizio di e-mail che permette di ottenere la garanzia del ricevimento e dell’integrità del messaggio ricevuto da parte del destinatario. In Italia è equiparata a tutti gli effetti di legge alla spedizione di una raccomandata cartacea con ricevuta di ritorno. Buone pratiche. “La cessione del credito snella a favore delle imprese” - L’assessorato allo Sviluppo economico ha attuato una importante semplificazione nella cessione del credito che mette fine ad una procedura complicatissima prevista dalla legislazione nazionale. Da oggi in Puglia è possibile per le aziende che vantano un credito nei confronti della stessa Regione, rivolgersi alle banche o agli intermediari finanziari per ricevere la liquidazione dei pagamenti. La “cessione del credito” semplificata diventa una nuova realtà pugliese grazie ad un articolo (il n. 9) inserito nella Legge regionale che ha approvato l’Esercizio provvisorio di Bilancio. Così in Puglia diventa tutto più semplice: un fornitore anziché aspettare il pagamento della fattura da parte della Regione si rivolge alla banca che gli liquida la somma, il fornitore da parte sua cede alla banca, in forma snella, il credito, così la Regione nei tempi prestabiliti pagherà l’istituto bancario e non più il fornitore. In questi giorni l’Assessorato allo Sviluppo economico e l’Abi (l’Associazione Bancaria Italiana) stanno definendo le procedure opportune per dare rapida attuazione ad una norma così importante nella crisi di liquidità che affligge il sistema produttivo. . |
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INDUSTRIA SICILIANA: PUBBLICATA LA NORMA SUGLI AIUTI ALLE IMPRESE, BANDI IN ARRIVO |
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Palermo, 12 gennaio 2009 - E’ stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 59 di mercoledì 24 dicembre la legge 16 dicembre 2008, n. 23 contenente le “Disposizioni per favorire lo sviluppo del settore industriale in Sicilia in attuazione del programma operativo Fondo europeo di sviluppo regionale 2007/2013”. La norma, attesa dal mondo imprenditoriale siciliano alle prese con le prime avvisaglie della crisi economica mondiale, consente all’assessore regionale all’Industria, tramite l’emanazione di appositi decreti e bandi, di erogare contributi per il rafforzamento del tessuto imprenditoriale siciliano e la creazione di nuove piccole e medie imprese a prevalente partecipazione femminile e giovanile. La legge prevede anche la possibilità di stipulare accordi di programma regionali per favorire grandi investimenti, oltre che interventi nel settore energetico, la promozione dell´e-commerce nelle piccole e medie imprese e l´applicazione delle tecnologie dell´informazione e della comunicazione alla gestione dei processi produttivi nei settori manifatturieri. Sono, altresì, previsti interventi per favorire la nascita di nuove piccole e medie imprese di servizi nelle applicazioni delle tecnologie avanzate. Inoltre, al fine di incentivare la creazione di imprese nei territori svantaggiati, si stabilisce che una quota pari al venti per cento delle risorse previste dalla legge sia destinata ai contributi per progetti di investimento delle imprese industriali, comunque denominate, ubicate in tali zone agricole. L’assessore all’Industria, Pippo Gianni, assicura che già nella prossima settimana verranno emanati i primi bandi e ed i decreti attuativi necessari a rendere operativi gli aiuti. . |
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30 MILIONI DI EURO PER PIANI DI SVILUPPO LOCALE INTEGRATI FONDI FSE E FESR INSIEME PER CREARE OCCUPAZIONE E NUOVE IMPRESE IN LIGURIA |
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Genova, 12 Gennaio 2009 - Trenta milioni di euro per finanziare progetti a sostegno dell´occupazione e dell´economia ligure valorizzando le peculiarità produttive, culturali e ambientali locali. Lo stanziamento, deciso dalla giunta regionale su proposta del Vicepresidente e Assessore alla Formazione Massimiliano Costa e dell´Assessore allo Sviluppo economico Renzo Guccinelli, è finanziato in parti uguali dal Fondo sociale europeo (Fse) e dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr). Principio fondante del provvedimento è fare della realtà locale un fattore unificante per il perseguimento di una pluralità di obiettivi quali l´occupazione, l´inserimento nel mercato del lavoro di soggetti a rischio di esclusione sociale, la nascita di nuove realtà imprenditoriali, l´emersione del sommerso, lo sviluppo della coesione e della cooperazione sociale nel territorio, il consolidamento delle filiere produttive, garantendo allo stesso tempo, la sostenibilità ambientale ed il rispetto delle tradizioni delle diverse comunità territoriali. "E´ la prima volta in Liguria e anche in Italia - dichiara il vicepresidente Massimiliano Costa - che si inseriscono in un unico bando le risorse di due fondi europei distinti per creare occasioni di sviluppo integrato per il territorio, ovvero di promozione dell´occupazione e dell´impresa legata alla dimensione locale". In particolare con tale bando la Regione intende finanziare, sui due Programmi Operativi Fse e Fesr, progetti integrati per lo sviluppo del territorio inseriti all´interno di piani di sviluppo locale promossi e realizzati, attraverso un processo di concertazione con gli attori del territorio, da Comuni (anche associati tra loro), Comunità montane ed Enti parco. "Si tratta di un provvedimento importante - commenta l´assessore allo Sviluppo economico Renzo Guccinelli - sia in termini finanziari, ma anche per l´alto contenuto strategico per l´economia della nostra regione, caratterizzata come è noto da piccole e medie imprese fortemente radicate sul territorio ma che molte volte restano isolate. Con questo intervento puntiamo a far emergere le specificità dell´economia ligure e a rafforzare il tessuto connettivo delle imprese locali". Il bando regionale prevede 5 filiere "tematiche" che sono strategiche per l´economia ligure su cui organizzare i progetti: sviluppo sostenibile, occupazione nei settori ad alto contenuto di ricerca e innovazione come l´hi-tech e le Tecnologie dell´informazione e comunicazione (Tic), valorizzazione dell´entroterra sia da un punto di vista turistico culturale che agroalimentare, potenziamento del sistema portuale con particolare riferimento all´accrescimento delle competenze delle risorse umane. L´ultima filiera è trasversale alle altre e mira a premiare i progetti che prevedono l´occupazione di categorie svantaggiate e il coinvolgimento dell´impresa sociale e del Terzo settore. "Con quest´ultima filiera - spiega Costa - vogliamo dare un segnale importante valorizzando un mondo, come quello del Terzo settore, che crea davvero un valore aggiunto economico e sociale per la nostra comunità". Particolare attenzione sarà rivolta a quei progetti che prevedono creazioni di imprese da spin off accademici o industriali, per quelle imprese promosse da giovani o con prevalente partecipazione femminile, oltre a quelle con elevato contenuto tecnologico e basso impatto ambientale. Possono presentare progetti i Comuni, anche in forma associata, le Comunità montane e gli Enti Parco, in un periodo di 60 giorni decorrenti dalla data di pubblicazione di un estratto dell´avviso sui quotidiani. Si prevede che tale pubblicazione avverrà entro il prossimo 23 gennaio, per cui la scadenza sarà intorno a fine marzo. Per l´attuazione del bando è disponibile la cifra complessiva di 15. 000. 000 di euro a valere sul Fondo sociale europeo e 15. 000. 000 di euro dal Fondo europeo di sviluppo regionale, ripartite su diversi assi e su diverse linee di finanziamento. Potranno essere presentati piani con richiesta di finanziamento non inferiore a 750. 000 euro e non superiore a 2. 500. 000 euro. . |
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VENETO: APPROVATO BANDO PER RICERCA SCIENTIFICA, SVILUPPO ECONOMICO E INNOVAZIONE NEL SISTEMA PRODUTTIVO. STANZIATI 26 MILIONI DI EURO |
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Venezia, 12 gennaio 2009 - La Regione del Veneto ha approvato il nuovo piano strategico triennale per la ricerca scientifica, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione e l’ha finanziato tramite bando con 26 milioni di euro. Sei milioni e mezzo di euro sono destinati alla ricerca scientifica, allo sviluppo tecnologico e all’innovazione, nove milioni e mezzo di euro saranno utilizzati per l’innovazione tecnologica e la qualità dei prodotti, mentre il rimanente dello stanziamento sarà riservato a progettualità che riguardano le nanotecnologie e le nanoscienze, le biotecnologie, le scienze della vita e l’agro food. “I progetti, che avranno accesso alle risorse regionali, dovranno essere completati - spiega l’assessore all’Economia, Vendemiano Sartor - in 26 mesi. Saranno ammesse al bando le piccole e le medie imprese in forma singola o associata e in alcune sezioni specifiche, che riguardano il trasferimento tecnologico, saranno incluse anche le grandi imprese, le università e le strutture di ricerca pubblica e privata. ” Il piano strategico triennale è uno strumento innovativo di programmazione che serve a definire in maniera puntuale e concertata gli elementi chiave delle azioni da realizzare; gli obiettivi generali delle politiche di sviluppo; i criteri dei processi di innovazione; gli indirizzi destinati a qualificare il ruolo dei parchi scientifici e tecnologici e dei centri e dei laboratori di ricerca; i temi cruciali per l’implementazione dell’innovazione. “Con il bando attuale - sottolinea l’assessore - abbiamo scelto di sostenere cinque delle nove linee previste nel piano, e cioè la ricerca industriale e lo sviluppo sperimentale, l’innovazione, il trasferimento tecnologico, l’imprenditorialità in settori a elevato contenuto tecnologico e i diritti di proprietà industriale delle piccole e medie imprese. ” Si tratta di una policy ambiziosa che prevede di impattare sulla qualificazione delle risorse umane e sulla la tutela dei brevetti. Per l’assessore, il bando approvato in sede di Giunta regionale è solamente il primo tassello di un preciso disegno a supporto del tessuto imprenditoriale veneto. Nei prossimi sei mesi saranno, infatti, pubblicati tre nuovi bandi. “Infine, voglio ricordare che la griglia di accesso ai fondi - conclude Vendemiano Sartor - è il risultato delle sollecitazioni emerse nel corso del Forum regionale della competitività che ha portato alla definizione del Libro verde e del Libro bianco su ricerca e sviluppo, innovazione e trasferimento tecnologico. ” . |
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LIGURIA: ANNUARIO STATISTICO |
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Genova, 12 Gennaio 2009 - Densità abitativa: la percentuale maggiore in Liguria e la concentrazione della popolazione sul 5% del territorio producono una tensione molto forte e richiedono particolare attenzione alla tutela ambientale e a politiche abitative mirate. La Liguria produce più rifiuti - cosa che in genere è indice di maggiore benessere - ma è ancora indietro rispetto alle medie nazionali per la raccolta differenziata. Da qui gli investimenti della Regione in questo settore, tra cui 5 milioni di fondi Fas per incentivare la raccolta differenziata. Due ruote: l´alta incidenza di mezzi su due ruote, nonostante la maggiore popolazione anziana, richiede politiche specifiche. E´ opportuna la creazione di un gruppo di lavoro ad hoc per incontrare i rappresentanti degli utenti, e l´appoggio alla realizzazione di parcheggi dedicati. La Regione soprattutto dispone dei Pim, programmi integrati per la mobilità: finora molto è stato utilizzato per finanziare piste ciclabili e altri interventi. Ora nuove risorse potrebbero essere indirizzate al sostegno ai Comuni che si dotassero di programmi e di posteggi per rispondere ai problemi del traffico su due ruote. Andamento demografico: l´inversione di tendenza dovuta in particolare all´immigrazione richiede politiche mirate alla qualità dell´immigrazione che in parte si sta già facendo con il diritto allo studio utilizzato da numerosi studenti stranieri, con l´attrattività di realtà come l´Iit e il progettato parco scientifico e tecnologico agli Erzelli. Evoluzione delle nascite dal ´95 al 2007: si può notare una relazione tra andamento economico e demografico. Il valore più basso delle nascite è nel 1995, anno peggiore per la disoccupazione. L´economia e l´occupazione sono migliorate progressivamente tra il 1991 e oggi. Le nascite sono passate da 10. 831 nel ´95 a 12. 156 nel 2007, cioè 1. 325 in più (+ 12,2%) Nuovi nidi e politiche per la fascia da 0 a 3 anni: le politiche sociali della Regione hanno assecondato l´inversione di tendenza nella natalità investendo molto per creare nuovi posti dedicati alla prima infanzia. Dai 5. 837 posti trovati nel 2005 si è passati agli 8. 870 attuali: 3. 033 posti in più pari al 52% . Dal 16% di posti disponibili sulla popolazione da 0 a 3 anni si è passati al 25%. L´obiettivo di Lisbona (33%) potrebbe essere raggiunto in un secondo ciclo con le stesse politiche: la Liguria sarebbe una delle pochissime regioni europee a raggiungere l´obiettivo di Lisbona. Una curiosità: se continua lo stesso trend il saldo naturale demografico sarebbe raggiunto in Liguria nel 2041. Il ritorno nell´entroterra, un fenomeno anche genovese: i dati assegnano indici positivi nella variazione della popolazione residente in tutte le province liguri tranne Genova (-3%). Ma se si guarda ai comuni della provincia genovese anche qui registriamo un +2%. Il fenomeno riguarda tutta la prima fascia di comuni vicini ai centri maggiori non situati lungo la costa. Questo spinge a approfondire politiche che favoriscono questo ritorno: aprire e non chiudere le scuole dei comuni dell´entroterra, così come gli uffici postali e i centri di servizi, investire in nuove infrastrutture di collegamento tra costa e entroterra, come il tunnel della Fontanabuona, e orientare nello stesso senso il trasporto pubblico locale. Persone sole: i dati confermano l´alta incidenza di persone sole, anziane, in grande maggioranza donne. Da qui l´esigenza di un progetto specifico per assistere almeno 100 mila persone che si trovano in condizioni di bisogno di cure e attenzione. Si tratta anche di capire quante di queste persone (vedove e vedovi, anziani non sposati) hanno comunque rapporti con la famiglia e quanti no. Immigrazione : l´immigrazione ha conosciuto una crescita abbastanza lineare: la maggioranza degli immigrati viene dall´Europa (40 mila), dall´Africa (17 mila), dall´Asia ( 7 mila) , dall´America del sud (27 mila). L´enfasi sugli sbarchi non riguarda quindi la Liguria, dove i lavoratori stranieri arrivano semmai in aereo o in pullman (dall´America e dall´Europa dell´est). Ospedali: i dati sottolineano come siano diminuiti i posti letto negli ospedali e siano aumentati nei day hospital, qualificando e razionalizzando il servizio. Parallelamente sono aumentati rispetto ai posti letto gli infermieri mentre è diminuito il personale impiegatizio e medico. Spesa farmaceutica: soprattutto nell´ultimo anno (2006-2007) la spesa farmaceutica è molto diminuita. Tra il 2004 e il 2007 complessivamente di 27 euro a testa per ogni ligure in media. Ciò vale un risparmio di circa 50 milioni di euro calcolando anche l´inflazione. Il dato migliore riguarda Imperia: se gli standard regionali tendessero ai valori imperiesi si potrebbero risparmiare altri 44 milioni. Da sottolineare che la razionalizzazione ottenuta in questi anni ha allineato i valori della spesa farmaceutica nello Spezzino, che erano sensibilmente più alti, a quelli delle altre province. Pronto soccorso: i dati dicono che moltissimi cittadini si recano al pronto soccorso come se fosse un ambulatorio. Questa tendenza pone il problema di come riorientare i servizi. O indirizzando meglio i pazienti verso i servizi ambulatoriali e attrezzandoli, o ripensando l´organizzazione dei pronto soccorso ospedalieri. In particolare non ci sono state variazioni significative nel corso degli ultimi 4 anni: 683 mila persone si sono recate al pronto soccorso nel 2004, 692 mila nel 2005, 709 mila nel 2006 e 688 mila nel 2007. Se prendiamo i dati del 2007 vediamo le seguenti cose: 220 mila (32%) sono arrivati con il 118 in ambulanza, 468 mila (68%) con mezzi propri. Gli esiti registrati sono questi: ricoverati 110. 824 - 16. 3%; non ricoverati 533. 743 - 77. 6%; in osservazione 30. 015 - 4,4%; trasferiti 12. 601 - 1. 8%; deceduti 517 - 0. 08%; giunti già deceduti 128 - 0. 02%. . |
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LE MARCHE IN INDIA ´ IL VICE PRESIDENTE PETRINI GUIDA LA DELEGAZIONE |
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Ancona, 12 Gennaio 2009 - ´Promuovere il made in Marche attraverso la conoscenza delle eccellenze regionali, aumentando la frequenza e il numero dei contatti fra istituzioni e imprese marchigiane con i partner indiani. La puntuale assistenza delle nostre imprese e` favorita dal consolidamento di relazioni stabili con soggetti istituzionali, come quelle che abbiamo avviato con il Ministro dell´Industria dello Stato del Gujarat, che consentira` al sistema Marche di partecipare da protagonista al Vibrant Gujarat, l´importante manifestazione internazionale finalizzata all´avvio di collaborazioni industriali´. Il vice presidente della Giunta regionale, Paolo Petrini, commenta cosi` la missione paritita il 10 gennaio e si protrae fino a mercoledi` prossimo in India. Petrini guidera` una delegazione economico istituzionale composta da Svim, centri servizi Asteria, Cosmob, Meccano e imprese. Agroindustria, energia, stampi i settori rappresentati. Il team marchigiano sara` in visita nel Gujarat su espressa richiesta del ministro dell´Industria dello stato indiano, Saurabh Patel, in occasione del ´Vibrant Gujarat Investor´s Summit 2009´ che si terra` ad Ahmedabad dal 12 al 13 gennaio 2009. L´invito e` scaturito dalla precedente missione svoltasi in India nello scorso mese di dicembre. Il Vibrant e` un´importante manifestazione a cadenza biennale dove il governo dello Stato del Gujarat stabilisce accordi commerciali e dove le aziende hanno modo di stringere rapporti di collaborazione con imprese indiane. Il Gujarat con solo il 5% della popolazione contribuisce allo sviluppo economico del paese per quasi il 20 per cento, con un tasso di crescita intorno al 11,2 per cento, 4 punti percentuali superiore alla media indiana. Il mese scorso la rappresentanza delle Marche aveva avuto un colloquio ristretto con il Primo ministro del Gujarat, Madendra Modi, per poi proseguire in visita a Delhi, dove per due giorni si sono susseguiti incontri mirati a far conoscere il modello di sviluppo, gli strumenti di politica industriale e le eccellenze della produzioni marchigiane. A Delhi la delegazione era stata ricevuta dal segretario generale della Ficci, la Confindustria indiana, che aveva avuto modo di incontrare il sistema Marche attraverso la missione realizzata nel 2007 da Regione, Confindustria e Unioncamere. L´impegno sull´India prosegue, dunque, grazie al Progetto triennale India 2008-2010, voluto da Regione e Unioncamere Marche e implementato con il supporto operativo della Svim ´ Sviluppo Marche Spa. Un impegno dal punto di vista istituzionale della Regione con i suoi Centri servizi, ma anche un sempre maggiore coinvolgimento sia delle 50 imprese che si sono gia` rivolte al Desk India e di quelle che nei prossimi due anni potranno contare su un´assistenza altamente qualificata. . |
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TUTTI I BANDI APERTI PER LE IMPRESE LAZIALI |
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Roma, 12 gennaio 2008 - Ecco l´elenco di alcuni bandi aperti per finanziamenti destinati alle imprese, gestiti da Sviluppo Lazio, dalle altre società del Gruppo e da altre istituzioni nazionali e locali. Per il quadro completo delle normative e per avere maggiori informazioni sulle leggi e i bandi aperti consultare il sito @gevolazio www. Sviluppo. Lazio. It/agevolazio o chiamare il numero verde Investelazio: 800 264 525. - Decreto 28 dicembre 2007 Ministro dello Sviluppo economico di concerto con il Ministro dell´Economia e delle finanze - Interventi a favore dei Distretti industriali. Il bando concede contributi a imprese, associazioni, consorzi e società consortili operanti in alcuni dei Distretti industriali e Sistemi produttivi locali, individuati nell´ambito della L. R. 36/01. Per saperne di più visita la sezione ´Leggi e agevolazioni´ di questo sito. - L. R. 5/08 - Sostegno all´internazionalizzazione delle piccole e medie imprese del Lazio: contributi alle Pmi dei principali settori, per favorirne la partecipazione in forma aggregata a iniziative comuni (attività promozionali, fieristiche, cooperazione commerciale e industriale, sostegno alla qualità dell’export). Per saperne di più: www. Sprintlazio. It. - L. R. 10/07 - Contributi alle imprese artigiane: incentivi per la realizzazione o l´acquisto di immobili, attrezzature e macchinari; per investimenti finalizzati a tutelare l´ambiente e migliorare la sicurezza sui luoghi di lavoro; per l´assunzione di personale. Presentazione delle domande fino al 31/12/2008. Per saperne di più visita la sezione ´Leggi e agevolazioni´ di questo sito. - L. R. 9/05 (art. 7) Contributi agli esercizi pubblici per l’adeguamento alle norme sulla tutela della salute dei non fumatori. Possono richiedere il contributo le imprese esercenti l’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, iscritte nel Registro camerale, per i locali situati nella Regione Lazio. Per saperne di più visita la sezione Leggi e agevolazioni di questo sito. Per presentare la domanda: www. Incentivi. Lazio. It. - L. R. 29/96 ´Imprenditoria giovanile´: bando sempre aperto fino a esaurimento fondi. La Legge regionale 29/96 ha come obiettivo favorire la creazione e il rafforzamento di imprese giovanili, femminili e di lavoratori svantaggiati. - L. R. 19/99 ´Prestito d´onore´: bando sempre aperto fino a esaurimento fondi (vedi anche Bic Lazio - www. Biclazio. It). La Legge regionale 19/99, ´Prestito d´onore´, ha come obiettivo favorire la creazione e lo sviluppo dell´imprenditoria giovanile. Permette di avere supporto e assistenza nella fase di avvio dell´attività, concedendo fino a 30. 000 euro di contributo-finanziamento. - L. R. 2/85 - Assistenza tecnico-finanziaria a favore delle Pmi del Lazio: prevede interventi finanziari nel capitale di rischio delle Pmi operanti nei settori ad alta tecnologia e/o nella cosiddetta ´nuova economia´. Per saperne di più: www. Filas. It. - L. 240/81 - Contributi in favore di imprese artigiane: contributi in conto canoni sulle operazioni di locazione finanziaria effettuate in favore di imprese, cooperative e consorzi artigiani per l´acquisto di impianti, macchinari, attrezzature e immobili. Per saperne di più: www. Artigiancassa. It. - L. 949/52 - Finanziamenti per imprese artigiane: contributi in conto interessi alle imprese artigiane per l´ampliamento e l´ammodernamento dei locali, per l´acquisto di macchine, attrezzi e autoveicoli nuovi, per la formazione di scorte di materie prime e di prodotti finiti. Per saperne di più: www. Artigiancassa. It. - L. R. 32/97 - Interventi a favore delle attività di autoveicoli in servizio da piazza - Taxi e di noleggio con conducente: contributi per l´acquisto o il rinnovo dell´autoveicolo e per l´installazione sul veicolo di radio di servizio, allestimenti speciali, divisori per la sicurezza. Per saperne di più: www. Artigiancreditolazio. It. . |
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ISTITUITO NEL VENETO UN CENTRO STUDI PER LA COOPERAZIONE. FINANZIATO IL FONDO DI ROTAZIONE PER LE IMPRESE COOPERATIVE CON 3 MILIONI E MEZZO DI EURO” |
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Venezia, 12 gennaio 2009 - Il sistema cooperativo veneto ha saputo valorizzare sul terreno economico i nostri tratti socio culturali, e cioè i forti legami con la famiglia e con le comunità locali, che per altro sono fortemente mutati con il trascorrere del tempo e sono divenuti importanti fattori di vantaggio competitivo. Siamo attualmente l’economia della tecnologia flessibile; della specializzazione nei settori tradizionali; della produzione incentrata su reali beni di consumo; della forte apertura verso i mercati esteri. Negli ultimi tempi la crescita economica della Regione del Veneto, alla pari di quanto è accaduto al resto dell’economia nazionale e mondiale, ha tuttavia incontrato problemi e difficoltà che rendono improponibile pensare al futuro in termini di pura e semplice continuità col passato. “Nella difficile congiuntura globale finanziaria che stiamo attraversando - ha detto l’assessore all’Economia, Vendemiano Sartor - non dobbiamo sopravvivere, ma cavalcare le possibilità e le opportunità che si stanno determinando: si deve, insomma, continuare a operare per fare innovazione e per fare rete. ” “La cooperazione - ha ribadito l’assessore - è una parte importante del sistema economico veneto con solide radici, con grande tradizione e con potenzialità enormi nella nuova e nella vecchia economia. La cooperazione è soprattutto testimonianza di valori morali. Per questo la Regione del Veneto, con una specifica deliberazione, ha stanziato tre milioni e mezzo di euro di contributi per favorire lo sviluppo del sistema cooperativo. ” Due milioni e mezzo serviranno a copertura del fondo di rotazione istituito dalla legge regionale, 800 mila euro andranno a sostegno dell’associazionismo, 155 mila euro saranno invece utilizzati per la costituzione di un Centro studi per monitorare e censire la situazione e principalmente per elaborare nuove proposte di indirizzo. Il fondo di rotazione prevede un finanziamento a tasso agevolato pari al cento per cento del costo del progetto ammesso con un valore minimo di 25 mila euro sino a un massimo di 300 mila euro. La strumentazione è a sportello e pertanto non ci sono più tempi di scadenza per la presentazione delle domande. “Il centro studi - ha anticipato l’assessore - nasce per essere non solo una banca dati, ma uno strumento propositivo, agile e aperto alle esigenze del territorio. L’idea è far sedere a uno stesso tavolo le diverse rappresentanze dell’associazionismo cooperativo per farle relazionare e per creare rinnovate sinergie. Ecco perché non si può parlare di un osservatorio, bensì di una struttura in grado di intervenire orientando azioni di qualità a supporto delle cooperative. ” Le cooperative devono proseguire nel percorso di proposta di forme di impresa molto attente alle persone. “La cooperazione - ha concluso Sartor - non deve, insomma, essere una forma imprenditoriale di nicchia per la soluzione di criticità di carattere sociale, ma essenzialmente una forma imprenditoriale in grado di competere con le altre realtà nel mercato attraverso lo sviluppo di ogni forma di aggregazione, punto ancora debole della nostra economia, su cui occorre insieme lavorare. ” . |
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PROGETTI PER INTERVENTI E SERVIZI A FAVORE DELL´ACCOGLIENZA E DELL´INTEGRAZIONE SOCIALE DEI CITTADINI MIGRANTI INLIGURIA |
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Genova, 12 gennaio 2009 - La Giunta regionale ha approvato nei giorni scorsi un "Invito a presentare progetti" per la realizzazione di interventi e servizi volti a favorire l´accoglienza, l´integrazione sociale e l´accesso ai servizi da parte dei cittadini migranti, in condizioni di parità con i cittadini italiani. <Tra le finalità dell´avviso rientrano diverse azioni - spiega l´Assessore Vesco - mediante le quali vogliamo sostenere il privato sociale, e conseguentemente i servizi pubblici, nel necessario lavoro di integrazione che svolgono quotidianamente, in un momento in cui le risorse per le politiche sociali, da sempre scarse, sono state gravemente pregiudicate dalle politiche scellerate dell´attuale governo, a partire dal taglio dell´Ici, per arrivare all´azzeramento del Fondo per l´inclusione sociale dei cittadini immigrati, le cui risorse sono state ovviamente dirottate sulla gestione dei Cpt>. <Ritengo doveroso - ha aggiunto ancora l´assessore - premiare le molte realtà del territorio ligure che da anni, con molta fatica e poche risorse, si sono mobilitate per garantire servizi di qualità ai cittadini migranti, consentendo loro di sostenere meglio i servizi pubblici, di sviluppare il lavoro in rete e sperimentare nuovi modelli. Desidero inoltre sottolineare il significato politico di tale azione, in controtendenza rispetto all´attuale Governo il quale, in nome di un concetto distorto di sicurezza, continua a produrre esclusione, come dimostra il d. D. L. 733. Quando parlo di sicurezza, io mi riferisco a quel sistema di tutele e di servizi, oramai fortemente in crisi, mediante il quale si realizza il principio fondamentale delle pari opportunità e sul quale si fondano giustizia ed equità sociale. Sostenere la nostra preziosa società civile, la quale spesso ci indica il cammino, è un importante passo verso la costruzione di una coscienza comune dei cittadini e dei lavoratori italiani e stranieri, i quali devono lottare fianco a fianco per i medesimi diritti>. . |
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LAZIO, SERVITÙ MILITARI: FINANZIATI 18 PROGETTI COMUNALI PER 2.300.000 € |
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Roma, 12 dicembre 2008 - Sono stati assegnati fondi a tutti i progetti presentati dai Comuni con servitù militari e ritenuti ammissibili di finanziamento per la riqualificazione di opere pubbliche e per la realizzazione di “azioni civiche”, iniziative di carattere sociale che coinvolgeranno, per la loro attuazione, esclusivamente pensionati ultrasessantenni. Si tratta di uno stanziamento di circa 2. 300. 000 € dell’Assessorato agli Enti Locali della Regione Lazio che consentirà la realizzazione 13 interventi per il recupero e la riqualificazione di opere di interesse pubblico e la concretizzazione di 5 progetti per “azioni civiche”. Saranno in questo modo ristrutturati e restituiti alla collettività, immobili come l’ex Caserma di Guardia del Comune di Sant’oreste (Rm), il cosiddetto “Panettone” di Poggio Mirteto (Ri) e i locali del “Museo storico della Battaglia” di Cassino (Fr). Verranno riqualificate inoltre aree e spazi pubblici dei Comuni di Sabaudia (Lt), Bracciano (Rm), Gaeta (Lt), Tarquinia (Vt), Latina e Aquino (Fr) e saranno recuperati pezzi di patrimonio nei Comuni di Bagnoregio (Vt), Frosinone, Nettuno (Rm) e Alatri (Fr). Sono invece 5 i Comuni che hanno presentato iniziative per la realizzazione di azioni civiche: Sant’oreste (Rm), Arce (Fr), Tivoli (Rm), Aquino (Fr) e Ciampino (Rm). “Si tratta – ha ricordato l’assessore agli Enti Locali della Regione Lazio, Daniele Fichera – di interventi che verranno realizzati da pensionati ultrasessantenni, anche con la collaborazione delle associazioni di volontariato, e che riguarderanno il settore del welfare locale, azioni per la tutela del patrimonio storico, culturale e ambientale e progetti per migliorare la sicurezza urbana attraverso il servizio di vigilanza presso le scuole, i parchi e le aree verdi. ” “Per la realizzazione di questi progetti – ha aggiunto l’assessore Fichera – saranno erogati 2. 300. 000 €, mentre nelle prossime settimane sarà pubblicato il nuovo bando per il 2009, che potrà contare su uno stanziamento di circa 2. 700. 000. €” La graduatoria sarà pubblicata nei prossimi giorni sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio (Burl). . |
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IN CALABRIA AMMESSE A FINANZIAMENTO 76 PIA E 4 CONTRATTI DI INVESTIMENTO |
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Reggio Calabria, 12 gennaio 2009 - Lo scorso 30 dicembre, a seguito dell’attività svolta dal soggetto attuatore Artigiancassa e con l’approvazione da parte del comitato dei direttori dei dipartimenti Attività Produttive, Lavoro e Ricerca Scientifica, sono stati emanati i decreti di approvazione delle graduatorie dei bandi “Pacchetti integrati di agevolazione” e Contratti d’Investimento. I decreti giungono, nel rispetto dei tempi previsti, a sei mesi esatti dalla pubblicazione dei bandi e questo grazie all’impegno e al lavoro di coordinamento del dipartimento Attività Produttive. L’esito dei bandi, che avevano riscontrato una formidabile adesione anche grazie alla forte campagna informativa fatta, tra gli altri, dall’assessore regionale alle Attività Francesco Sulla in prima persona, vede ammesse a finanziamento 76 Pia e 4 Contratti di Investimento per un ammontare complessivo di oltre 50 milioni di euro di contributo. “I messaggi che le risultanze di questi bandi ci consegnano - ha dichiarato l’assessore Sulla - sono molteplici. Da una parte c’è la voglia delle aziende e degli imprenditori calabresi di crescere e di farlo anche attraverso le opportunità che la Regione offre, come dimostrano le oltre 400 domande di agevolazione presentate; dall’altra c’è la necessità evidente di migliorare le nostre procedure, di cogliere con maggiore attenzione le istanze del nostro territorio e, infine, di creare una rete che consenta agli imprenditori ed ai loro consulenti di interpretare al meglio le diverse sfaccettature che i bandi contengono” “Sicuramente i nuovi bandi, che stiamo già programmando e che dovranno essere, almeno per i Pia, emanati quanto prima utilizzando risorse della nuova programmazione comunitaria ed economie dei bandi appena chiusi, terranno conto di queste indicazioni - ha concluso Sulla - prevedendo altresì caratteristiche tali da premiare temi e territori di rilevanza regionale” . |
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BOLLINO DI QUALITÀ PER L´APPRENDISTATO REGIONALE NEL LAZIO |
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Roma, 12 gennaio 2009 - Formazione in apprendistato con il ‘bollino’ di qualità. Con questo obiettivo l’assessorato regionale all’Istruzione ha messo a punto il Catalogo dell’offerta formativa per l’apprendistato. Sono settanta i profili professionali dell’apprendistato sui quali si incentra l’offerta di formazione, i più diffusi e richiesti nella Regione: servizi commerciali e grafica, spettacolo, mass media, credito e assicurazioni. A breve sarà avviata la sperimentazione del primo modulo, relativo alle competenze di base e trasversali. Un apposito sito, denominato S. App (Sistema di supporto all’apprendistato) gestirà il catalogo e si connetterà con il Sil (Sistema italiano lavoro) per acquisire i dati sugli apprendisti e sulle imprese. “Con il catalogo – ha detto l’assessore all’Istruzione Silvia Costa – si avvia in modo completo l’applicazione della legge regionale sull’apprendistato, dopo l’approvazione dell’elenco delle grandi imprese con capacità formativa. Come è noto, nella nostra Regione risultano 58 mila giovani tra 18 e 29 anni in apprendistato, che costituisce un vero contratto di lavoro integrato con la formazione. Nella legge del Lazio sono previsti due fondi, uno per sostenere la formazione e l’altro per incentivare le imprese che prima trasformano i contratti in rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Per questa ragione ho chiesto in Giunta e in Consiglio regionale che venga adeguatamente rifinanziata la formazione in apprendistato, con un incremento di fondi da aggiungere a quelli che verranno erogati dallo Stato e dalle Province in base ad appositi avvisi pubblici. Contiamo anche – ha concluso l’Assessore – di sensibilizzare il territorio perché l’offerta formativa venga incrementata, soprattutto in alcune province nelle quali le richieste di formazione in apprendistato sono molto consistenti, ma non vi è ancora un’adeguata risposta in termini di offerta formativa”. Ulteriori informazioni saranno reperibili a breve anche sul sito www. Sirio. Regione. Lazio. It. Inoltre, è stato pubblicato l’elenco delle grandi imprese (con più di 250 addetti) che sono state autorizzate dalla Regione Lazio a erogare la formazione formale al proprio interno. . |
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AL VIA IL COMPRENSORIO ISONTINO DI AREA SCIENCE PARK TECHNOAREA GORIZIA: UN’OPPORTUNITÀ NUOVA PER IMPRESE INNOVATIVE |
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Gorizia, 12 gennaio 2009 - Un piede in Slovenia, sguardo proiettato verso l’Europa Centro-orientale, mente ed energie impegnate in progetti imprenditoriali innovativi, basati su tecnologie e conoscenza. E’ l’identikit ideale di imprenditori e aziende cui è dedicato technoArea Gorizia, il polo tecnologico isontino di Area Science Park, operativo dall’inizio del 2009 nel rinnovato padiglione A dell’Autoporto di Gorizia. Un’opportunità per tutte le aziende del Friuli Venezia Giulia che vogliano beneficiare, anche in chiave di internazionalizzazione, della posizione strategica del comprensorio, a due passi dall’ex valico confinario di Sant’andrea, usufruendo dei servizi e dei vantaggi offerti dall’entrare a far parte del sistema Area Science Park. Technoarea Gorizia è concepito come sede elettiva per iniziative di sviluppo tecnologico e di innovazione industriale di aziende e centri di ricerca e sviluppo che operino in settori strategici per l’economia regionale e nazionale, quali, a titolo di esempio, l’ambiente, la domotica, la salute, l’informatica, l’elettronica, la telematica, l’efficienza energetica e i sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili. La struttura dispone di una ventina di moduli con metratura variabile tra i 50 e i 150 metri quadrati per uffici e laboratori. L’offerta base dell’insediamento, in aggiunta agli impianti per i servizi primari e alla modularità degli spazi adattabili alle diverse esigenze aziendali, include connessioni informatiche ad alta velocità, servizi logistici e di sicurezza, reception e centralino comuni, spazi condivisi per convegni e riunioni. I costi di locazione sono competitivi, compresi tra i 30 e i 65 euro per metro quadro l’anno, secondo le tipologie, così come contenuti sono i costi di gestione e quelli per i consumi energetici. Ma sono soprattutto i vantaggi immateriali, quelli che si potrebbero definire di sistema, a rappresentare il vero potenziale elemento di attrattività di technoArea Gorizia. Si tratta di opportunità e sinergie derivanti dalla trentennale esperienza di Area Science Park, sperimentate con successo nei campus “storici” di Padriciano e Basovizza, sul Carso triestino: cooperazione tecnica ed economica fra le aziende; messa in rete di risorse intellettuali e tecnologiche; adozione di strumenti e tecniche comuni per lo sviluppo e la gestione dell’innovazione e della competitività industriale; sviluppo di nuove attività produttive e nuove opportunità di mercato; soluzione di comuni problemi di logistica e di servizi. Le singole aziende potranno inoltre avere accesso facilitato a consulenze, a reti collaborative nazionali e internazionali, interfacciarsi efficacemente con enti pubblici di ricerca e innovazione, giovarsi di maggiori opportunità nell’individuazione di partner nonché di bandi e programmi in tema di ricerca e sviluppo, accedere a strumenti di sostegno finanziario diretto (apporti in partnership) e indiretto (consulenza per l’acquisizione di finanziamenti pubblici su progetto), godere di informazione e assistenza brevettuale e di formazione tecnica e manageriale per tutti i profili aziendali. Non ultimi da considerare, infine, sono gli aspetti di comunicazione e immagine, che saranno curati attraverso iniziative collettive di promozione, quali esposizioni, fiere e depliantistica, e il segno distintivo derivante dall’essere parte di una realtà votata all’innovazione e alla tecnologia. . |
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LA SEPARAZIONE DEI GENITORI AUMENTA IL RISCHIO DI ATTACCHI DI PANICO DA ADULTI |
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Milano, 12 gennaio 2009 – I ricercatori del San Raffaele di Milano hanno dimostrato che bimbi geneticamente predisposti, se vivono gravi esperienze di distacco dai genitori come la morte di uno dei due o la separazione, hanno più probabilità di ammalarsi da adulti di attacchi di panico. Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica The Archives of general Psychiatry, è stato realizzato da ricercatori dell’Università Vita-salute San Raffaele di Milano e dell’Istituto Scientifico Universitario San Raffaele in collaborazione con il Norwegian Institute of Public Health, il Queensland Institute of Medical Research di Brisbane (Australia) e il Virginia Institute of Psychiatry and Behavioural Genetics di Richmond (Usa). Per molti anni si è ipotizzato che bambini con elevata ansia da separazione, cioè quei bambini che tollerano male le circostanze di allontanamento dai genitori (quali il primo giorno di asilo o di scuola, l’andare a dormire dai nonni, l’addormentarsi da soli nella propria stanza…. ), fossero a maggiore rischio di sviluppare, una volta divenuti giovani adulti, il disturbo di panico con agorafobia, un disturbo caratterizzato da improvvisi e violenti sintomi fisici (batticuore, senso di soffocamento, vertigini) e psichici (paura di morire, senso di catastrofe imminente). Tuttavia, è rimasto a lungo oscuro quali fossero le cause che legano ansietà nel separarsi da genitori nell’infanzia e senso di soffocamento e panico da adulti. Inoltre si è per molto tempo ipotizzato che l’esperienza di una perdita precoce o l’allontanamento protratto da un genitore (per morte, divorzio, emigrazione) in età infantile ponesse i bambini a maggiore rischio di sviluppare sintomi di panico una volta raggiunta l’età adulta. Quali fossero le cause di queste relazioni, e come le varie componenti si influenzassero a vicenda, è rimasto tuttavia per molto tempo misterioso. I ricercatori dell’Università Vita - Salute San Raffaele di Milano hanno studiato il fenomeno in più di 700 gemelli del Registro Nazionale Norvegese. Perché hanno studiato proprio i gemelli? Perché questa strategia permette di separare in modo chiaro il contributo genetico ed ambientale al rischio di ammalarsi nelle comuni condizioni di patologia: non solo le difficoltà psichiche, dunque, ma anche molte delle comuni malattie fisiche, come quelle cardiovascolari o metaboliche. Attraverso interviste approfondite su eventi di separazione precoci, sulla presenza di sintomi ansiosi nell’arco della vita, gli studiosi hanno cercato di ricostruire la storia di ciascun gemello per conoscere se vi erano nella loro vita eventi o traumi da separazione come ad esempio divorzio dei genitori o morte di uno dei genitori. In un secondo tempo ciascun gemello è stato sottoposto ad un test di respirazione utile per capire se una persona è a rischio di attacchi di panico. Come funziona il test? Viene fatta respirare una miscela d’aria arricchita di anidride carbonica al soggetto: se la persona iperventila, cioè respira così velocemente da farlo in maniera inefficace e reagisce con un picco di ansietà, significa che è a rischio di attacchi di panico. In questo modo i ricercatori hanno potuto osservare che le persone con attacchi di panico erano significativamente più numerose tra i gemelli che da piccoli avevano subito dei traumi da separazione. Non solo: i ricercatori del San Raffaele hanno anche dimostrato che un lutto o il divorzio dei genitori - ma anche semplicemente l’emigrazione all’estero del padre alla ricerca di un nuovo lavoro - possono modificare la respirazione probabilmente cambiando la fisiologia dall’età infantile in modo relativamente stabile, o per tutta la vita. Spiega Marco Battaglia, professore di Psicopatologia dello sviluppo all’Università Vita-salute San Raffaele e direttore dello studio: “Le implicazioni di questa ricerca sono molteplici sia dal punto di vista della diagnosi precoce sia della prevenzione. Una di queste è che i bambini che manifestano una particolare riluttanza a separarsi dai genitori meritano particolare attenzione: incoraggiarli a fare delle piccole e progressive esperienze di allontanamento può giocare un ruolo preventivo e terapeutico. Sebbene lo studio dimostri l’importanza dei geni per spiegare le relazioni tra ansia da separazione in età di sviluppo e panico in età adulta, modificare l’ambiente e il patrimonio esperienziale dei bambini –anche attraverso programmi psicoterapeutici dedicati –potrebbe non solo curare questi bambini ma anche provocare importanti variazioni nella stessa espressione genetica, cioè nelle modalità con le quali l’informazione nel Dna viene ‘letta e tradotta’ in proteine, ed in ultima analisi, nei comportamenti. Il metodo gemellare permette dunque di integrare strategie di ricerca proprie della tradizione medica e di quella sociale alle cause delle difficoltà emotive e mentali in diverse fasi della vita”. E’ inoltre interessante notare un altro dato che emerge dalla ricerca: tra i soggetti che soffrono di attacchi di panico da adulti vi sono in egual misura coloro che da bambini hanno effettivamente perso un genitore per divorzio o morte e coloro che, sempre nell’infanzia, erano molto spaventati quando erano lontani da mamma e papà, ma non necessariamente avevano avuto esperienza di una separazione precoce dai genitori. Questo dato suggerisce che vi siano due strade separate ed alternative che portano il rischio di sviluppare il disturbo di panico nella prima età adulta: nel primo caso prevalgono gli stessi eventi o fattori ambientali a farne soggetti a rischio in età adulta; nel secondo invece è la predisposizione genetica ad influire maggiormente su una futura malattia. . |
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ADOZIONI: 90 MILA EURO CONTRIBUTI PER NUOVI PROGETTI E PER FAVORIRE FORMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE COPPIE ASPIRANTI GENITORI ADOTTIVI |
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Venezia , 12 gennaio 2009 - Su iniziativa dell’Assessore alle politiche sociali Stefano Valdegamberi, la Giunta veneta ha approvato un finanziamento di 90 mila euro per nuovi progetti nel settore delle adozioni e, in particolare, per sostenere le azioni di informazione e sensibilizzazione delle coppie di aspiranti genitori adottivi che si rivolgono agli enti autorizzati dalla Regione Veneto che hanno aderito al protocollo operativo regionale nel settore delle adozioni nazionali e internazionali. Il contenuto del provvedimento è spiegato dallo stesso Valdegamberi il quale sottolinea che “la delibera regionale, nello specifico, ha approvato la distribuzione, valida per il 2007, di 629 buoni dell’importo di 103,29 euro l’uno, per complessivi 65 mila euro, da destinare agli enti autorizzati in relazione al fabbisogno presente in ogni singolo territorio di Azienda Ulls, fabbisogno calcolato sulla base del numero di coppie che hanno partecipato alla prima parte del corso di informazione-sensibilizzazione nel 2007. In aggiunta, è stato affidato all’Osservatorio regionale Nuove Generazioni e Famiglia la realizzazione di un progetto (30 mila euro di contributo) che punta ad individuare, formare e accompagnare alcune famiglie affidatarie e alcune comunità familiari perché diventino punto di riferimento regionale nel settore della pronta accoglienza di bambini piccolissimi (fino a tre anni), in attuazione di un punto specifico della Linee di indirizzo regionali per lo sviluppo dei servizi di protezione e tutela del minore per il biennio 2009/2010”. In questi anni, secondo l’Assessore regionale, si è allargata e consolidata nel Veneto una rete importante di servizi a favore dell’adozione, che ha radicato la formazione e l’informazione delle coppie che aspirano a diventare genitori adottivi e che rafforza la famiglia e il minore nella fase del post adozione e in quella dell’attesa e l’aiuto all’azione degli enti nei paesi di origine del minore. “Tutto questo – ha aggiunto l’Assessore - ha aumentato molto il dialogo tra pubblico e privato, e oggi le famiglie venete possono contare su riferimenti di qualità che sono in ascolto delle loro esigenze”. Si ricorda che, è attivo un sito internet www. Venetoadozioni. It e un numero dedicato 800. 413060. . . |
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MINORI INSERITI IN COMUNITA’ E IN FAMIGLIE AFFIDATARIE IN VENETO. ASSEGNATI A COMUNI E ULLSS 5 MLN EURO PER INTERVENTI DI TUTELA E CONTRASTO AL DISAGIO DI 3347 MINORI” |
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Venezia, 12 gennaio 2009 - E’ stata approvata da parte della Giunta regionale, su proposta dell’Assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi, la ripartizione del fondo di 5. 124. 203 euro per il 2008 ai Comuni e alle Aziende Ullss per interventi a favore di minori in situazioni di disagio, allontanati per diversi motivi dalla famiglia e inseriti in famiglie affidatarie e/o strutture tutelari rappresentate da piccole comunità. Il provvedimento è previsto dalla legge regionale n. 11 del 2001 con cui è stato istituito il Fondo regionale per le politiche sociali. “Si tratta – spiega l’Assessore veneto – di 286 enti che beneficiano del contributo regionale destinato a 3347 minori di cui 850 in affido familiare e 2497 inseriti in piccole comunità di tipo diverso. I criteri seguiti nella ripartizione dei contributi sono quelli adottati in questi anni dall’Amministrazione regionale che ha sostenuto lo sviluppo dell’affidamento familiare da un lato e dall’altro ha trasformato gli istituti tutelari in comunità di piccole dimensioni per garantire al minore adeguata ospitalità ma anche interventi efficaci e di qualità allo scopo di rendere possibile il tempestivo rientro del minore in famiglia. Va ricordato – aggiunge Valdegamberi – che i motivi dell’allontanamento del minore dalla propria famiglia vanno ricercati, come ci confermano i monitoraggi operati dagli enti preposti e dal nostro osservatorio regionale sulla famiglia e le nuove generazioni, soprattutto nei genitori che manifestano o difficoltà educative, o problemi di tossicodipendenze, o problemi economici, lavorativi, abitativi, o comportamenti di violenza sessuale sul minore, o problemi psichiatrici, o incuria verso il minore”. Valdegamberi sottolinea al proposito che “l’esperienza dell’affido familiare è molto cresciuta nella nostra regione in questi ultimi anni. In molti contesti territoriali sono nati centri o servizi che si occupano della promozione dell’affido e del sostegno delle famiglie affidatarie come miglior strumento per rispondere positivamente alle situazioni di disagio che si manifestano”. Il quadro dei finanziamenti regionali diviso per provincia è il seguente: alla provincia di Verona vanno 1. 192. 690 euro suddivisi tra 44 enti beneficiari (191 minori in affido e 348 in comunità); provincia di Vicenza, 1. 006. 704 euro per 55 enti beneficiari (204 minori in affido e 323 in comunità); provincia di Venezia, 1. 063. 215 euro per 38 enti beneficiari (151 minori in affido e 920 in comunità); provincia di Padova, 933. 461 euro per 44 enti beneficiari (141 minori in affido e 514 in comunità); provincia di Treviso, 600. 334 euro per 54 enti beneficiari (99 minori in affido e 305 in comunità); provincia di Rovigo, 193. 272 euro per 26 enti beneficiari (44 minori in affido e 51 in comunità); provincia di Belluno, 134. 523 euro per 25 enti beneficiari (20 minori in affido e 36 in comunità). . |
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PUBBLICAZIONE CON NOMI E INDIRIZZI DEI QUASI 3500 MISSIONARI VENETI NEL MONDO |
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Venezia, 12 gennaio 2009 - I quasi 3500 i missionari delle nove diocesi del Veneto, sparsi per il mondo, sono stati messi insieme per la prima volta con nome e indirizzo in una pubblicazione, realizzata per conto della Regione dall’Associazione “Luci nel mondo” onlus di Verona. Il volumetto e le sue finalità sono stati illustrati oggi a Palazzo Balbi a Venezia dall’assessore regionale ai flussi migratori Oscar De Bona e dal responsabile del progetto dell’Associazione Luci nel Mondo, Paolo Annechini. De Bona ha sottolineato che i 3471 missionari veneti sono ben il 50% di tutti i missionari italiani attualmente attivi all’estero: 880 sono in Africa, 1423 in America, 301 in Asia, 829 in Europa e 38 in Oceania. La pubblicazione – ha fatto rilevare Annechini – è stata resa possibile dalla collaborazione di tutti gli uffici e i centri missionari diocesani che hanno fornito le basi informative per la sua realizzazione da cui emerge, tra l’altro, che 572 missionari sono della diocesi di Verona, 57 di Venezia, 893 di Padova, 70 di Belluno-feltre, 79 di Adria-rovigo, 795 di Vicenza, 873 di Treviso, 119 di Vittorio Veneto e 22 della diocesi di Chioggia. “Abbiamo pensato di realizzare questo indirizzario – ha spiegato De Bona – come omaggio e segno di riconoscenza per il lavoro che i missionari stessi svolgono con grande dedizione e nel più assoluto silenzio. Anche loro sono emigranti, in modo del tutto particolare. Sono presenti sia in Paesi in cui c’è una forte presenza dell’emigrazione veneta, sia in altre realtà del mondo in cui sono assolutamente soli ad aiutare tante persone in situazione di bisogno e di grande povertà, riuscendo a realizzare, oltre all’attività di evangelizzazione, piccole grandi opere (come ospedali, scuole, centri di formazione) importanti e significative soprattutto sul piano sociale e umanitario”. Figure incredibili – ha detto Annechini – che affrontano ogni giorno sfide non indifferenti, mettendo molto spesso a repentaglio la loro stessa vita in aree a forte rischio. Il libro ha la prefazione del card. Angelo Scola, Patriarca di Venezia, ed è preceduto da una breve analisi di Beppe Magri, membro del Consiglio Missionario Nazionale della Cei, dal titolo “Veneti, popolo di migranti… e di missionari”. Al libro è allegato anche un Dvd con le testimonianze video di alcuni missionari. A sostegno dei mondo missionario saranno devoluti anche i proventi raccolti grazie ad un Cd di canzoni interpretate da Renzo Rostirolla dal titolo “Veneto: poesia di un popolo”, con il patrocinio della Regione. . |
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