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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 29 Giugno 2010 |
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L’ITALIAN GREEN DAY DI FONDAZIONE ISTUD ECONOMIA VERDE E FONTI ALTERNATIVE, UNA SFIDA ANCHE ITALIANA DAL NUOVO CONTO ENERGIA ALLE SCELTE PER RIDURRE LE EMISSIONI DI CO2 NELL’ATMOSFERA, DALLE ABITAZIONI ECOSOSTENIBILI AI DISTRETTI AGROENERGETICI, UN CONFRONTO A 360 GRADI SULLE MIGLIORI PRATICHE A DIFESA DELL’AMBIENTE NEL QUADRO DELLA POLITICA COMUNE EUROPEA SULL’ENERGIA E LA LOTTA AI CAMBIAMENTI CLIMATICI. |
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Milano, 29 giugno 2010 - Il devastante inquinamento nel Golfo del Messico, dopo l’esplosione della piattaforma Deepwater Horizon di British Petroleum, ha rilanciato l’attenzione dei media e l’impegno dei governanti di tutto il mondo – in testa il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama – verso lo sviluppo delle energie alternative e i loro vantaggi. Sotto questo aspetto, a che punto sono l’Europa e l’Italia? Se ne discuterà nell’incontro-workshop “Italian Green Day. La crescita dell’economia verde”, organizzato dall’Osservatorio Green Economy della Fondazione Istud e dalla rappresentanza a Milano della Commissione Europea mercoledì 30 giugno (ore 9,30-13), al Centro svizzero di via Palestro 2. L’italian Green Day sarà l’occasione per capire come l’economia dell’Unione Europea proseguirà nel percorso di “decarbonizzazione” e quali novità ci saranno nel nuovo Conto energia (il terzo presentato in Italia), che disegnerà il piano di incentivi del fotovoltaico futuro fino al supporto delle società di leasing nel settore delle energie rinnovabili. Ma la giornata analizzerà anche tutte le possibili scelte amiche dell’ambiente: da quelle per diminuire le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera al minor utilizzo della plastica, dai nuovi progetti nel settore fotovoltaico – anche per le abitazioni civili ecosostenibili – al recupero dei frigoriferi e degli elettrodomestici usati, dalle sperimentazioni per i distretti agro-energetici fino ai nuovi soggetti della comunicazione sensibili al green, ai lavori e alle professioni specialistiche legate alla green economy. L’incontro – presieduto da Maurizio Guandalini, economista della Fondazione Istud – prevede una prima sessione “Breaking news” alla quale parteciperanno Carlo Corazza (direttore della rappresentanza a Milano della Commissione Europea), Agostino Ferrari (Merloni Progetti), Michele Gubert (Crisalide), Gianni Lazzari (Habitech, distretto tecnologico trentino), Alberto Lincetti (Leasint), Marco Menghini (Azienda Agricola I Leprotti), Paolo Peroni (Studio Roedl & Partner). La seconda sessione sarà un confronto su “Thinkgreen: dalle rinnovabili alla sostenibilità nell’Italia che cambia” fra Franco Andretta (presidente di Assoreca), Enrico Bruschi (amministratore delegato di Energetica), Marella Caramazza (direttore generale della Fondazione Istud), Stefano Corti (direttore Eco-partners di Lifegate), Paride De Masi (coordinatore nazionale di Confindustria per le energie rinnovabili), Stefano Landi (presidente di Landi Renzo Group), Paolo Lorenzoni (direttore marketing di Current tv), Alessandro Magnoni (direttore affari generali di Coca-cola Hbc Italia) e Serena Rugiero (coordinatrice Osservatorio Energia e Innovazione di Ires). L’italian Green Day richiama all’appuntamento annuale organizzato da Fondazione Istud sui temi dell’energia verde. Una scadenza voluta, perché attorno ai temi dell’economia verde, in generale, e delle energie rinnovabili, in particolare, occorre mettere ordine e tirare periodicamente le somme del lavoro fatto e quello che resta da fare. Il contesto è quello dell’Unione europea, che pone la green economy al centro della strategia “Europa 2020” per l’uscita dalla crisi e per lo sviluppo economico e l’occupazione per il prossimo decennio. Non è più tempo d’improvvisare e nemmeno di procedere a tentoni. Gestire e governare il cambiamento è la richiesta che viene da tanti player del settore, oltre che una esigenza sempre più sentita dai cittadini e dalle comunità. La Green Economy, come ricorda il Censis, non è qualcosa che si aggiunge alla old economy. L’economia verde permea trasversalmente i servizi e tutti i settori di produzione industriale. La diffidenza iniziale sulle energie rinnovabili ormai si sta sciogliendo, ma occorre ancora sfatare alcuni luoghi comuni. E la consapevolezza della convenienza dell’energia è tanto più necessaria se consideriamo che i consumi divorano il pianeta. I dati dello State of the World 2010, il rapporto del Worldwatch Institute, sono chiari: i 500 milioni di individui più ricchi del mondo (il 7% della popolazione globale) sono responsabili del 50% delle emissioni globali di anidride carbonica, mentre i 3 miliardi più poveri sono responsabili di appena il 6% delle emissioni di Co2”. Dal 2005 al 2007 il “non fare” dell’Italia è costato 14 miliardi di euro che nei prossimi dieci anni potrebbe raggiungere i 250 miliardi di euro, di cui 3 miliardi l’anno solo per i ritardi accumulati sulle rinnovabili. La Fondazione Istud è impegnata in prima linea per l’aumento della consapevolezza sulla convenienza dell’uso delle energie alternative nel nostro Paese. È una tradizione che viene da lontano: dai primi eventi sulla rivoluzione elettrica fino a qualche mese fa, quando è uscito il libro “Green economy, Italia”. E che continuerà, proprio prendendo spunto dall’Italian Green Day, con la presentazione a breve di un master in green economy e di un progetto di ricerca – denominato “20-20-20: gli impatti sulle imprese della nuova legislazione su clima e energia”, dal pacchetto “clima-energia” approvato dal Parlamento europeo che entro il 2020 punta a ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra, portare al 20% il risparmio energetico e aumentare al 20% il consumo di fonti rinnovabili – sulla situazione dell’economia verde in Italia. Scarica il programma completo: http://ec.Europa.eu/italia/milano/italian_green_day_it.htm |
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BASILICATA, API: LIBERALIZZAZIONE DEL MERCATO ENERGETICO “ALLEGGERIRE LA BOLLETTA DEL´ENERGIA ELETTRICA ATTRAVERSO PRATICHE COMMERCIALI TRASPARENTI ED IN VIRTÙ DI SCELTE RAGIONATE E CONSAPEVOLI DEI CONSUMATORI” |
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Potenza, 29 giugno 2010 - “In questa fase di forte riduzione del reddito disponibile delle famiglie – sostiene il capogruppo di Alleanza per l’ Italia in Consiglio regionale, Alessandro Singetta – la liberalizzazione del mercato elettrico e le opportunità derivanti dalle nuove tariffe biorarie, rappresentano un modo concreto per alleggerire la bolletta dei consumatori”. Secondo il consigliere “l’ introduzione delle nuove tariffe, unita ad una politica di liberalizzazione che consenta l’erogazione dell’energia elettrica in un regime di libera concorrenza, comporterà notevoli vantaggi per l’utenza, vantaggi che si tradurranno in cospicui risparmi che andranno ad alleggerire le voci di spesa del bilancio energetico familiare”. “Purtroppo – aggiunge Singetta – i buoni auspici non possono, da soli, far fronte alla pratica scorretta, peraltro diffusa, di raggiri perpetrati a danno dei consumatori. Troppo spesso, infatti, si assiste all’attuazione di pratiche commerciali poco trasparenti e, talvolta, gli sconti ed i vantaggi proclamati da taluni operatori del settore non trovano riscontro nella realtà. Occorrerebbe – sottolinea Singetta – far fronte alle esigenze di un’utenza sempre più stratificata e diversificata, attraverso politiche di liberalizzazione che riescano a creare un equilibrio tra vecchi e nuovi gestori del servizio, evitando di cadere in una giungla di sconti, offerte e riduzioni tariffarie sbandierate troppo spesso senza costrutto alcuno. Bisognerebbe, nel contempo, istruire i cittadini, offrendo loro adeguati strumenti conoscitivi. Conoscere, quindi, per poter scegliere. La conoscenza – conclude Singetta – è, sempre più, anche in un settore come quello dell’energia elettrica, il punto di partenza per procedere ad un necessario riassetto complessivo del mercato energetico, nonché fondamento per una scelta ragionata e consapevole del consumatore”. |
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BOLZANO: DAL 1° LUGLIO TARIFFE DIURNE E NOTTURNE PER L´ENERGIA - LAIMER: BENE, MA ATTENZIONE |
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Bolzano, 29 giugno 2010 - Dal primo luglio entrano in vigore le tariffe biorarie, vale a dire differenziate a seconda dei momenti della giornata e del consumo diurno o notturno di energia. Una nuova regolamentazione che l´assessore provinciale Michl Laimer accoglie con favore: "Per la prima volta sarà possibile garantirsi i vantaggi del prezzo più basso durante le ore notturne". Laimer invita però gli utenti ad informarsi bene dal rispettivo fornitore. Dal 1° luglio i consumi di elettricità verranno progressivamente calcolati applicando il nuovo sistema dei ”prezzi biorari”. La nuova tariffazione interesserà le famiglie dotate di contatori elettronici che non sono passate al mercato libero (e che quindi continuano a pagare la bolletta in base ai prezzi di riferimento fissati dall’ Autorità per l´energia elettrica e il gas). La nuova tariffa non sarà più monoraria, spiega l´assessore Laimer, ma differenziata in base ai diversi momenti della giornata e ai giorni della settimana. Consumare energia costerà di meno nei giorni feriali dalle 19 alle 8, i sabati, le domeniche e i festivi, di più nei restanti casi (cioè i giorni feriali dalle 8 alle 19). Per gli utenti interessati in futuro sono previste due opzioni: a quelli che non si attivano verrà applicata una sorta di tariffa transitoria, che prevede per l´energia consumata nelle ore diurne un prezzo leggermente superiore a quello praticato per il consumo nelle ore notturne. Con la seconda opzione il cliente deve invece comunicare al proprio fornitore di voler usufruire delle tariffe biorarie a richiesta, "che prevedono una maggiore differenza di prezzo tra energia diurna e notturna", specifica Laimer. L´assessore mette comunque in guarda da un eccessivo ottimismo: "Gli utenti che non consumano più di due terzi dell´energia di notte o nel fine settimana avranno in futuro maggiori spese, indipendentemente dalla tariffa applicata." Per farsi una prima idea della propria situazione, può essere utile studiare le ultime bollette dell´energia, che presentano il consumo suddiviso nella settimana e nelle fasi della giornata. Un consumo che in parte può essere anche guidato, ricorda Laimer, "specie se si utilizzano nelle fasce orarie più convenienti gli apparecchi domestici a maggior consumo energetico, come lavatrice o lavapiatti, boiler o ferro da stiro", esemplifica Laimer. Fondamentalmente l´assessore provinciale accoglie con favore la nuova regolamentazione tariffaria, "che porterà maggiore equità perchè finalmente sul consumo nelle ore notturne verrà praticato un prezzo più conveniente." Inoltre sarà possibile un maggiore rispetto dell´ambiente grazie al contenimento del consumo energetico nelle ore diurne. "E con una riduzione delle punte del consumo cala anche la pressione per costruire nuove centrali", aggiunge Laimer. L´assessore raccomanda comunque agli utenti di rivolgersi al proprio fornitore per capire meglio come applicare la nuova tariffazione in modo corretto e a vantaggio dell´utente. |
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LA REGIONE BASILICATA VARA L’OSSERVATORIO AMBIENTALE OBIETTIVO PRINCIPALE: MONITORARE GLI EFFETTI DELLE ESTRAZIONI PETROLIFERE |
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Potenza, 29 giugno 2010 - - La Giunta Regionale della Basilicata ha varato l’Osservatorio Ambientale approvandone la relativa proposta su attività e struttura organizzativa. Si tratta di una realtà che sarà interamente finanziata dalle compagnie petrolifere, almeno per un periodo di 15 anni dal giorno di effettiva entrata in funzione dell’osservatorio, che assicureranno disponibilità di locali e attrezzature, nell’ambito del protocollo d’intesa sulle estrazioni in Val d’Agri, ma sarà gestita direttamente dalla Regione. Il progetto è stato messo a punto da un gruppo di lavoro dipartimentale e avrà tra i suoi compiti quelli di “monitoraggio ambientale, archiviazione e catalogazione dei dati ambientali secondo criteri tematici e di priorità, promozione di campagne informative dirette ad assicurare il diritto della cittadinanza ad una corretta e documentata informazione sulle problematiche ambientali, lo studio e la verifica della compatibilità di attività già in esser con riferimento ai principi della conservazione della biodiversità e la sorveglianza dello stato di salute della popolazione”. Sul fronte operativo, l’Osservatorio sarà diviso in 4 aree di attività (Gestione dati, Comunicazione e informazione, Ricerca e sostenibilità e Amministrazione) tutte, almeno nella prima fase, attestate direttamente al Dipartimento Ambiente della Regione. “In questo modo - ha osservato l’assessore all’ambiente, Agatino Mancusi che ha proposto il provvedimento all’esecutivo – aumenteremo il livello dei controlli sulle attività estrattive e più in generale sullo stato dell’ambiente che è un tema sempre più sensibile a cui la Regione, così come i cittadini, presta grande attenzione”. “Si avvia a diventare finalmente operativo – ha aggiunto il presidente Vito De Filippo – uno strumento importante sia perché renderà più specifici e concentrati i controlli fino ad ora affidati ad altre strutture pubbliche, sia perché servirà a dare risposte sempre più puntuali all’insopprimibile diritto dei cittadini di essere correttamente informati, con totale trasparenza, ma anche evitando che qualcuno possa utilizzare paure immotivate come proprio strumento di lotta o di pressione”. |
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BASILICATA: URGE IL RIPRISTINO DELLA DIGA DI MURO LUCANO |
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Potenza, 29 giugno 2010 - "Urge il ripristino della diga di Muro Lucano per la valorizzazione idroelettrica”. A sostenerlo è il sindaco Gerardo Mariani che il 25 giugno ha richiesto un intervento alla Regione. "Occorre da subito che la Regione Basilicata si impegni per superare l’empasse burocratico per sbloccare il progetto- ha detto Mariani- in quanto la società idroelettrica lucana srl ha lamentato i notevoli ritardi accumulati dagli Uffici Regionali preposti all’esame della questione. Con l’ennesimo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 1 marzo scorso è stato prorogato lo stato di emergenza dell’invaso di San Pietro in relazione alla messa in sicurezza delle grandi dighe, tra le quali rientra a pieno titolo anche quella murese. La Regione Basilicata ha espresso il 23 ottobre 2009 la necessità che tale progetto fosse sottoposto a valutazione paesaggistica. A tale comunicazione la società idroelettrica lucana ha replicato, pur sostenendo i motivi di non assoggettabilità delle opere alla autorizzazione paesaggistica. A seguito dei ripetuti solleciti la società è riuscita ad ottenere un incontro presso gli uffici regionali il 26 febbraio per sbloccare l’empasse del progetto. Si è poi proseguito al sopralluogo congiunto con i funzionari dell’ufficio compatibilità ambientale, tenutosi il 9 marzo scorso. La Regione Basilicata, dal canto suo, ha voluto ottenere maggiori informazioni in merito al progetto di ripristino della diga e della annessa centrale idroelettrica. A tal fine la società, con l’ausilio sia di professionisti interni sia di studi esterni ha messo a punto le necessarie attività di entità correlata alla complessità delle opere da realizzarsi. Ne consegue pertanto che, stante il tempo tecnico necessario per la predisposizione della documentazione, il tutto sarà inoltrato ai competenti uffici anche se il tempo per la valutazione è abbondantemente esaurito. Un iter troppo lungo che ha preso il via il 20 aprile 2009 quando la società ha depositato il progetto al Comune, alla Provincia di Potenza e alla Regione invece la richiesta di pronuncia sulla compatibilità ambientale e la domanda di concessione di derivazione di acque superficiali. Il parere del Comune, la Provincia e dell’Autorità di Bacino sono peraltro stati ottenuti un anno fa. L’iter dunque sembrerebbe si sia bloccato negli uffici regionali. Da tempo però ho sollecitato tutte le autorità lucane e non evidenziando che ulteriori ritardi arrecano danni all’Erario e allo sviluppo del territorio”. “Eppure circa un milione e 700 mila euro- ha aggiunto Mariani- sono già stati stanziati dal Governo. Non bisogna dimenticare che l’entrata in funzione della centrale idroelettrica potrà generare ricadute anche in termini di occupazione sul territorio del Marmo Platano-melandro. Ed allora- ha concluso Mariani- perché continuare ad aspettare? E chiedo a gran voce che l’iter della regione venga esplicato non oltre i tempi prefissati dando giudizio certi, positivi o negativi, ma che non si vada oltre i tempi stabiliti”. |
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EDISON: TORNA A PRODURRE VEGA LA PIÙ GRANDE PIATTAFORMA PETROLIFERA DELL’OFF-SHORE ITALIANO |
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Siracusa, 28 giugno 2010 – Riprende l’attività del Campo petrolifero “Vega” (60% Edison in qualità di operatore e 40% Eni), grazie al completamento della realizzazione del nuovo sistema di stoccaggio dell’olio Fso (Floating Storage and Offloading) collegato, attraverso tre condotte sottomarine, alla piattaforma petrolifera dove sono attivi gli impianti di produzione. Il sistema di ormeggio dell’Fso Leonis (costituito da boa-yoke-tanker beam) è stato interamente progettato da Edison e assicura il massimo livello di sicurezza anche in condizioni meteomarine estreme (18 metri d’onda e 50 m/s di velocità del vento). La Fso Leonis può ruotare a 360 gradi intorno alla boa in modo da offrire sempre la minor resistenza al vento, alle onde e alla corrente, minimizzando gli effetti di rollio e beccheggio. Il campo Vega si trova nel Canale di Sicilia a una distanza di circa 12 miglia dalla costa di Pozzallo (Siracusa). Il campo è entrato in produzione nel 1987 e attualmente produce olio da 20 pozzi. Dal 1987 fino ad oggi il campo ha prodotto 55,5 milioni di barili di olio. Si stima che Vega sarà in grado di produrre ancora circa 12 milioni di barili di olio. “L’attività di esplorazione e produzione è un settore che vede Edison in forte crescita” ha dichiarato Umberto Quadrino Amministratore Delegato di Edison “Abbiamo una presenza consolidata in diversi paesi fra Europa, Africa e Medio Oriente e una produzione che nel 2009 si è attestata a oltre 1,8 miliardi di metri cubi di gas e 2,6 milioni di barili di olio, con riserve garantite per oltre 56 miliardi di metri cubi di gas equivalente.” “L’intervento di riconversione della nave di stoccaggio Leonis e la sua riconnessione alla piattaforma Vega - ha aggiunto Umberto Quadrino - confermano le importanti competenze che oggi Edison può esprimere nel settore dell’esplorazione e produzione di idrocarburi in Italia e all’estero. I nostri ingegneri e tecnici specializzati, insieme alle maestranze delle aziende locali riunite nel consorzio Cem, hanno completato in meno di 8 mesi un progetto tecnologicamente complesso che garantisce il meglio in termini di sicurezza e di salvaguardia dell’ambiente.” Ad ottobre 2007 la produzione è stata sospesa e nel luglio del 2008 la Fso Vega Oil, di servizio al campo Vega, è stata disconnessa per consentirne la sostituzione con la nuova Fso Leonis della capacità di 110.000 tonnellate. Il contratto per il noleggio e la gestione operativa della durata di dieci anni della nuova Fso è stato affidato al consorzio siciliano Cem (Construction, Erection and Maintenance). Il Consorzio Cem ha acquistato la petroliera Leonis che, trasformata in Fso, è stata ancorata alla boa di ormeggio del campo di Vega lo scorso 11 ottobre 2009. Il progetto ha compreso i lavori di trasformazione della nave Leonis in Fso, la costruzione del nuovo sistema di ormeggio alla boa (yoke e tanker beam) integralmente progettati da Edison e le operazioni di riconnessione alla boa di ormeggio (Spm, Single Point Mooring). Tutti i lavori sono stati realizzati nel cantiere navale di Punta Cugno (Siracusa) e si sono svolti sotto il controllo dell’ente certificatore Rina (Registro Italiano Navale). I collaudi e le autorizzazioni, secondo le normative vigenti, sono stati eseguiti dall’ufficio Unmig competente e dalla Capitaneria di Porto di Pozzallo. La Fso Leonis possiede i più avanzati sistemi di controllo di rilevazione automatica di presenza di gas, incendio e arresti di emergenza che garantiscono un elevato livello di sicurezza delle operazioni. |
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CASA IN LOMBARDIA: BASTA QUARTIERI DORMITORIO ALLO STUDIO PATTO REGIONALE E MARCHIO DI QUALITA´ PER ALLOGGI |
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Milano, 29 giugno 2010 - E´ una proposta "forte" quella che l´assessore alla Casa della Regione Lombardia, Domenico Zambetti, ha lanciato intervenendo all´assemblea generale di Ance Assimpredil. Ed è quella di dire "basta a chi demagogicamente ritiene opportuno dare spazio a quartieri dormitorio". "L´idea che abbiamo noi di città - ha detto ieri Zambetti - è quella che vede una città senza ghetti perché non ha senso dare un perimetro né al lusso né al degrado. A Milano, ad esempio, è ora di capire che bisogna intrecciare anche urbanisticamente tutti i tessuti sociali". Da qui l´invito esteso a tutti ad applicare misure volte a promuovere una crescente integrazione dei quartieri residenziali pubblici rispetto al contesto urbano più complessivo, "favorendo un adeguato mix funzionale ed abitativo, per debellare ed evitare l´accentuarsi di condizioni di emarginazione o precarietà sociale". Una particolare attenzione, poi, Regione Lombardia la riserverà al miglioramento dell´inserimento paesaggistico e ambientale dei nuovi quartieri e al recupero degli esistenti ormai degradati. "Per dare una risposta a fabbisogni differenti - ha aggiunto Zambetti - abbiamo innovato gli strumenti disponibili. Siamo stati la prima Regione in Italia a sperimentare forme nuove di housing, come il canone moderato, per famiglie, lavoratori e studenti universitari, o il canone convenzionato, convinti che le finalità pubbliche dell´housing possono essere perseguite anche dai soggetti privati e del terzo settore secondo principi di sussidiarietà e responsabilità". L´obiettivo, quindi, è evolvere il tradizionale modello dell´edilizia residenziale pubblica, in direzione di un sistema aperto e responsabilizzante per tutti i soggetti. Mai come ora è importante fare squadra. L´intreccio delle esperienze, delle capacità e delle professionalità di Regioni, enti locali, aziende private, fondazioni ed il mondo del non profit è quanto mai necessario in uno scenario di risorse scarse per un più ampio accesso alla proprietà e per una migliore qualità dell´abitare". Patto Per La Casa E Marchio Di Qualita´- Ecco quindi la strategicità della proposta già avanzata dal presidente Formigoni di arrivare ad un vero e proprio Patto regionale per la casa. "In questa direzione - ha sottolineato Zambetti - le imprese potrebbero svolgere una funzione importante aiutandoci a determinare innovativi criteri di valutazione della qualità di un edificio residenziale. Un sistema che permetterebbe di istituire un marchio di qualità per una casa di qualità: ciò fornirà agli utenti criteri di valutazione del comfort energetico ed abitativo del proprio alloggio, costituendo nel contempo un utilissimo parametro di confronto nell´ambito del mercato immobiliare e degli affitti. Analogamente occorre pensare a premialità, per esempio ai finanziamenti ed incentivazioni fiscali, agli sconti sugli oneri di urbanizzazione e altro". "E´ il tempo dell´audacia, non della paura - ha concluso Zambetti -. E´ il tempo di scelte che riguardano non l´offerta di qualche centinaio di nuovi alloggi, ma il modello di una città nuova con le fondamenta, le radici ben salde alla propria storia e alla propria cultura". |
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TRENTO: APPROVATO IL REGOLAMENTO DELLA LEGGE URBANISTICA VIA LIBERA ANCHE AI PROVVEDIMENTI SULL´EDILIZIA SOSTENIBILE E LA RIQUALIFICAZIONE ARCHITETTONICA |
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Trento, 29 giugno 2010 - Nella seduta del 25 giugno , su proposta dell’assessore all’Urbanistica, enti locali e personale Mauro Gilmozzi, la Giunta provinciale ha approvato due provvedimenti per l’attuazione di quel processo di riforma e riordino della normativa provinciale in materia urbanistica–edilizia in provincia di Trento che è stato avviato nel 2008 con il Pup e con la nuova legge urbanistica provinciale e affinato nel 2010 con la legge n. 4. Il primo provvedimento approvato è il regolamento di attuazione della legge urbanistica provinciale, che specifica la disciplina legislativa su tutti quegli elementi demandati al livello regolamentare. Il secondo provvedimento riguarda le misure per favorire gli interventi di edilizia sostenibile, cioè dirette alla realizzazione di edifici ad alto risparmio energetico, nonché quelli di riqualificazione architettonica, con il riconoscimento dei cosiddetti bonus volumetrici o la riduzione degli oneri di concessione. L’approvazione di questi provvedimenti fa seguito alla loro adozione preliminare da parte della Giunta provinciale, avvenuta poco più di un mese fa, e dopo che su di essi sono stati raccolti i pareri favorevoli del Consiglio della autonomie locali e della competente commissione del Consiglio provinciale e sono stati sentiti gli ordini e collegi professionali e le associazioni delle categorie economiche. Per il completamento del processo di riforma urbanistica-edilizia sono in dirittura d’arrivo altre due decisioni – una relativa alla misurazione degli elementi geometrici delle costruzioni, distanze, fasce di rispetto e quant´altro, ed un’altra sulla modulistica delle domande edilizie - anch’esse adottate preliminarmente dalla Giunta provinciale in maggio e sottoposte, altrettanto favorevolmente, allo stesso giro di consultazioni. Saranno approvate definitivamente nelle prossime settimane. L’intero pacchetto di provvedimenti – e con essi la completa attuazione della riforma urbanistica, con il definitivo abbandono della vecchia legge urbanistica del 1991 - entrerà in vigore entro l’estate. Si arriverà così a quel “codice” dell’urbanistica e dell’edilizia in provincia di Trento, cioè a quell’insieme organico di norme di settore che è il presupposto fondamentale per garantire alle regole stabilità, semplicità ed efficienza, con ricadute positive tanto per i cittadini e i professionisti che per le stesse amministrazioni. Ma intanto la Giunta provinciale ha deciso di anticipare - rispetto agli altri provvedimenti - l’approvazione del regolamento perché esso, prima della sua applicazione, deve ora essere sottoposto al controllo della Corte dei conti. Invece la tempestività nell’approvare le misure a favore dell’edilizia sostenibile e della riqualificazione architettonica è imposta dalla volontà di favorire da subito la realizzazione di tali interventi edilizi, sia per incentivare quanto prima l’allargamento dell’uso in edilizia delle tecniche costruttive di risparmio energetico sia, conseguentemente, per dare un sostegno anticongiunturale all’economia delle imprese impegnate nel settore delle costruzioni edili. 1. Regolamento In questo insieme di norme sono degne di particolare nota, innanzitutto, quelle che attribuiscono alle commissioni paesaggistiche delle Comunità (di valle) la competenza ad esprimere i pareri sulla qualità architettonica degli interventi edilizi più rilevanti, riportando così la tutela del paesaggio nei centri abitati in capo ad un unico organismo che garantisca unitarietà e coerenza di valutazione sui progetti, avvalendosi del contributo degli esperti in materia di paesaggio che la Provincia sta formando attraverso la Scuola per il governo del territorio e del paesaggio. Per i piani attuativi viene introdotta una disciplina che uniforma e semplifica, in modo omogeneo per tutti i comuni, le procedure di formazione e approvazione. A proposito degli interventi edilizi “liberi”, in attuazione della recente legge 4 del 2010, il regolamento individua quegli interventi per cui non è richiesta né la concessione edilizia né la denuncia di inizio attività (Dia): tra questi interventi rientrano, ad esempio, le opere interne agli edifici che non interessano parti strutturali, l’installazione di pannelli solari a servizio degli edifici, gli arredi e le attrezzature da giardino. In materia di unità abitative nelle aree produttive sono disciplinati i casi in cui è ammessa la realizzazione di una seconda abitazione: ciò al fine di favorire i ricambi generazionali nella conduzione delle aziende “di famiglia”. Riguardo al contributo di concessione il regolamento prevede significative riduzioni per gli interventi sugli edifici ricadenti nei centri storici. 2. Delibera Su Edilizia Sostenibile E Riqualificazione Architettonica Per imprimere uno slancio alla promozione dell’edilizia sostenibile, anche attraverso la rimozione degli ostacoli burocratici, la delibera prevede una serie misure di incentivazione che sono immediatamente applicabili e che prevalgono sulle previsioni degli strumenti urbanistici comunali; sono comunque fatte salve le disposizioni comunali più favorevoli. Tali misure consistono nello scomputo dagli indici edilizi del maggior spessore dei solai e di tutti i maggiori volumi e superfici necessari per ottenere il miglioramento della prestazione energetica dell’edificio. Inoltre per gli edifici con prestazioni energetiche superiori al livello obbligatorio (classe B) è previsto, oltre allo scomputo degli spessori di isolazione, il riconoscimento di bonus volumetrici, cioè di incrementi del volume, commisurati ai livelli di prestazione energetica raggiunti dall’edificio: questi bonus sono indicati nella tabella allegata alla delibera. In alternativa ai bonus, è possibile ottenere una riduzione dei contributi di concessione. La quantificazione dei bonus volumetrici, differenziati in rapporto alla classe energetica raggiunta dall’edificio, è stata fatta sulla base di un’analisi economica dei costi aggiuntivi degli interventi da effettuare per rientrare in tale classe in modo da favorire maggiormente le classi più elevate: così per un edificio di classe energetica B+ (quella immediatamente superiore a quella obbligatoria) l’entità del bonus copre una parte dei costi aggiuntivi necessari per il suo raggiungimento; invece per un edificio di classe energetica più elevata, la A+, l’entità del bonus supera tali costi aggiuntivi. L’incremento volumetrico previsto dalla tabella si applica in modo progressivo, secondo il principio degli scaglioni: un primo bonus volumetrico viene riconosciuto (nella percentuale fissata in delibera a seconda della classe energetica) sui primi 500 metri cubi di volume dell’edificio; un ulteriore bonus (in percentuale inferiore) sui metri cubi da 501 a 1.500; un ulteriore bonus (in percentuale ancora inferiore) sui metri cubi da 1.501 a 4.000; per i metri cubi oltre i 4.000 non è riconosciuto alcun bonus. Così, ad esempio, per un nuovo edificio con volume di 5.000 metri cubi in classe energetica A+ il totale dell’incremento volumetrico riconoscibile è pari a 500 metri cubi:
Scaglioni (in metri cubi) |
Bonus Volumetrico (in percentuale) |
Bonus Volumetrico (in metri cubi) |
fino a 500 mc |
20 % |
100 |
oltre i 500 mc e fino ai 1.500 mc |
15 % |
150 |
oltre i 1.500 mc e fino ai 4.000 mc |
10 % |
250 |
oltre i 4.000 mc |
0 |
0 |
Totale Incremento |
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500 | Ai fini del riconoscimento delle agevolazioni per l’edilizia sostenibile la classe energetica dell’edificio è riferita anche alle singole unità immobiliari (appartamenti) che fanno parte dello stesso edificio. Le richieste di agevolazioni per interventi di edilizia sostenibile potranno essere presentate a decorrere dalla pubblicazione della delibera nel Bollettino ufficiale della Regione Nella medesima delibera sono disciplinate, in applicazione della legge 4 del 2010, le misure una tantum di agevolazione per gli interventi di riqualificazione architettonica degli edifici che siano a prevalente destinazione residenziale ed esistenti da almeno 15 anni. Per tali interventi, oltre ai bonus volumetrici previsti per gli aspetti energetici anche oltre i 4000 mc, è consentito un incremento volumetrico del 15% finalizzato al miglioramento della qualità architettonica, delle condizioni igienico-sanitarie e/o della sicurezza strutturale. Un altro bonus del 10% è previsto in caso di realizzazione di alloggi a canone moderato. Anche le domande di interventi di riqualificazione architettonica possono essere presentate a partire dalla pubblicazione della delibera nel Bur: ma, trattandosi di misure una tantum, la delibera ha stabilito che il relativo termine scadrà il 31 dicembre 2011. |
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MILANO, ASSIMPREDIL ANCE. MORATTI: “FONDAMENTALE IL VOSTRO IMPEGNO PER PROGETTARE LA MILANO DI DOMANI” |
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Milano, 29 giugno 2010 - “Contribuire al rilancio del sistema Milano affrontando con coraggio la crisi economica e occupazionale con nuovi investimenti. Il vostro è un contributo importante, un impegno che si riflette in tanti aspetti del vostro settore: dalla qualità degli interventi alle garanzie per i lavoratori, dalla sicurezza alla sostenibilità ambientale”. Con queste parole il Sindaco Letizia Moratti è intervenuta, ieri mattina, all’Assemblea Generale di Assimpredil Ance (Associazione delle imprese edili e complementari delle province di Milano, Lodi, Monza e Brianza), che si è tenuta nella sede di via San Maurilio, civico 21. Tra i presenti, oltre a Claudio De Albertis, presidente di Assimpredil Ance, che ha aperto i lavori, anche il presidente della Provincia di Milano Guido Podestà. “Il settore edilizio – ha proseguito il Sindaco – produce il 10% del Pil della città. A Milano sono 3.500 i cantieri attivi, di cui 150 pubblici, e sono oltre 40mila le persone impegnate nei cantieri e 62mila quelle che lavorano nell’indotto. Un impegno teso alla riprogettazione della nostra città. Una Milano che vuole essere un esempio, un modello a cui fare riferimento. Penso, per esempio, al Piano di Governo del Territorio, un’occasione per promuovere il tema della qualità urbana, per esplorare, ripensare e sperimentare nuove idee e all’idea di una Free Tax Area come strumento di rilancio e di sviluppo dell’economia milanese”. |
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CASA: AL DISAGIO ABITATIVO IL GOVERNO DEVE DELLE RISPOSTE. L’UMBRIA FARÀ LA SUA PARTE |
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Perugia, 29 giugno 2010 – “Il disagio abitativo in Umbria è crescente ma è ancora sottovalutato”. Ad affermarlo è l’assessore regionale all’edilizia sovvenzionata, Stefano Vinti, per il quale “la fragilità dei conti pubblici non lascia ipotizzare aumenti delle risorse, anzi per quanto riguarda la nostra regione la manovra di Tremonti ci riserva un drammatico taglio. In particolare per l’edilizia residenziale pubblica è prevista per il 2011 una decurtazione di 17,5 milioni di euro e per il 2012 di 19,7 milioni di euro”. “Una situazione inverosimile – secondo l’assessore Vinti - tale da azzerare ogni possibile programmazione ed ulteriori interventi, dalle ricadute pesantissime sulle famiglie e sui cittadini a cui sarà impossibile riconoscere un diritto sociale primario, nonché sulle imprese edili che si vedranno private di un importante settore d’intervento e sui livelli occupazionali già drammaticamente privati dalla crisi economica”. Per l’assessore “l’insufficiente offerta di edilizia residenziale pubblica, nonostante il grande sforzo compiuto in questi ultimi anni dalle amministrazioni regionali a dalle Ater provinciali, rispetto ai bisogni antichi e nuovi che esprimono parti consistenti di cittadini, impone l’ingresso di nuovi capitali per definire una strategia di medio periodo e aumentare la dotazione di alloggi sociali, ma gli incentivi necessari a sollecitare la partecipazione dei soggetti privati non sembrano particolarmente significativi, finendo così di penalizzare la Regione e gli enti locali”. “La situazione è deteriorata dall’aumento delle quotazioni immobiliari non confrontabile con la capacità reddituale delle famiglie, che ha avuto un andamento grandemente più basso. Gli effetti della crisi economica, poi, hanno accentuato i casi di situazioni già in difficoltà (lavoratori precari, licenziati, cassintegrati, giovani etc. Etc.), facilmente riscontrabili nella riduzione dei mutui per la casa e nei provvedimenti di sfratto per morosità, che nel 2009 hanno raggiunto il valore dell’85 per cento degli sfratti totali, il più alto degli ultimi 13 anni e in una aumentata percentuale dei casi di inadempienza dei locatari”. “Gli ultimi dati diffusi dall’Istat confermano – prosegue - che il tasso di disoccupazione, nel nostro Paese, è cresciuto e viceversa il numero degli occupati è diminuito, il reddito familiare si è ridotto ed è calato l’orientamento per il risparmio; aumentano le difficoltà per le famiglie, che nel 33 per cento dei casi non riescono a far fronte ad una spesa imprevista e aumentano ancor più grandi quando nel bilancio familiare c’è anche il carico dell’affitto. La crisi fa sentire sempre più pesantemente i suoi effetti colpendo le famiglie nei loro bisogni essenziali e molte sono costrette a fare delle scelte e dover rinunciare a spese anche di primaria importanza. “Nel prossimo triennio – secondo Vinti - ci saranno altre 150 mila famiglie, il 40% delle quali con figli minori, collocate nelle fasce deboli poiché hanno in corso un provvedimento e rischiano di perdere la propria abitazione se non saranno messe in campo misure di sostegno al reddito. Oltre a questo, aumenteranno i giovani (20% del totale), le famiglie di migranti (26%), i nuclei composti da anziani (35%) composti prevalentemente da una persona che vive sola. Al di là degli strumenti classici delle politiche abitative, come il fondo sociale per l’affitto e l’assegnazione degli alloggi di Edilizia residenziale pubblica, per l’assessore “occorre rafforzare la diffusione del canone concordato, ma soprattutto produrre uno sforzo d’innovazione delle politiche abitative che oltre a impiegare nuove e ulteriori risorse pubbliche, capitali anche privati, occorre fare interventi integrati sul piano urbanistico e sociale”. “Comunque la casa è un problema nazionale che non può che vedere un protagonista forte come il governo nazionale, sicuramente le Regioni e gli altri enti locali non potranno offrire una soluzione in grado di soddisfare tutti coloro che legittimamente attendono un alloggio a canone sociale o moderato e le sinergie tra pubblico e privato possono dare un contributo a questa risposta sociale. Ma l’intervento privato – conclude Vinti - non può rispondere prevalentemente a logiche di carattere finanziario, perché sarebbe difficile immaginare che possa essere utile alle fasce più deboli della società”. |
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TOSCANA: ABBELLIRE LE CITTÀ, UN BANDO PER GIOVANI ARTISTI L´OPERA ADORNERÀ IL PARCO DI VILLA FABBRICOTTI. REALIZZATA CON IL 2% DEI LAVORI DI RESTAURO |
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Firenze, 29 giugno 2010 - Città più belle sono sicuramente città più vivibili. Ma il decoro va di pari passo spesso anche con la sicurezza. Per abbellire la città, la Regione Toscana ha deciso così di affidarsi ad un bando per giovani artisti: oggi per realizzare una scultura o un´installazione che troverà posto nel parco, aperto al pubblico, di Villa Fabbricotti a Firenze e domani magari per altri luoghi, provando a farne un modello di riferimento. «Ci siamo ispirati ad una vecchia legge italiana del 1949 (la 717 ndr), non troppo fortunata e mai applicata in Toscana, che imponeva allora di utilizzare il 2% di un appalto che riguardava il restauro o la realizzazione di un edificio dello Stato per il suo abbellimento», commenta l´assessore alle finanze e al bilancio della Regione Toscana, Riccardo Nencini. In questo caso l´edificio, Villa Fabbricotti, è della Regione. Ci ha sede attualmente “Toscana Promozione”, l´agenzia per la promozione economica della Toscana all´estero. Ma il parco è accessibile a chiunque. «La Toscana ha un ricco patrimonio artistico che proviene dal suo passato. L´obbligo che abbiamo nei confronti delle generazioni successive non è solo quello di preservarlo (e promuoverlo), ma anche di continuare a costruire ed abbellire le nostre città con lo stesso buon gusto. Per farlo, in questo caso, abbiamo voluto affidarci ai giovani - aggiunge sempre l´assessore – con una sorta di mecenatismo pubblico». L´iniziativa è stata presentata stamani nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sede della presidenza della Regione. Con l´assessore Nencini c´era Mirella Branca della Soprintendenza speciale e del patrimonio storico, artistico e antropologico per il polo museale della città di Firenze, direttrice di Villa Petraia e responsabile del patrimonio storico-artistico di Villa Fabbricotti. 9.250 euro per l´opera vincitrice - Sull´edificio di villa Fabricotti la Regione sta portando avanti da un paio di anni una serie di interventi di riqualificazione. Solo quest´anno è stata recuperata la ex casetta del custode con decorazioni in stile liberty, la cappella e il tempietto. Il 2% dei questi ultimi lavori è pari a 9.250 euro e con 9.250 euro la Regione rimborserà l´autore del bozzetto dell´opera d´arte che risulterà vincitrice. Troverà posto nel parco della villa che è aperto a tutti, probabilmente nel prato dietro la casetta appena restaurata dove a luglio aprirà anche un bar che sempre la Regione ha affidato in gestione ad una ditta esterna attraverso una gara. Riservato agli under 35 - Il concorso, il cui bando sarà pubblicato nei prossimi giorni, è rivolto a giovani artisti con meno di 35 anni. Anche artisti stranieri potranno partecipare, ma dovranno avere il domicilio in Italia. Si potrà partecipare da soli o in gruppo e ciascuno potrà presentare anche più di un progetto. La scultura o l´installazione dovranno essere alti almeno due metri. I bozzetti e gli elaborati dovranno arrivare alla direzione Bilancio e Finanze della Regione Toscana entro il 27 settembre 2010. A giudicarli sarà una commissione composta dal dirigente del settore Patrimonio della Regione, due rappresentanti di primarie istituzioni culturali e scientifiche con riconosciute competenze nel campo dell´arte o nella formazione e istruzione artistica, un rappresentante della Sovrintendenza ai beni artistici e storici e un dirigente o funzionario del settore politiche formative e culturali della Regione. |
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PIANO CASA IN SARDEGNA: LEGGE PIENAMENTE OPERATIVA |
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Cagliari, 29 Giugno 2010 - La legge regionale numero 4 del 23 ottobre 2009, comunemente nota come "Piano Casa" è pienamente efficace e continua a essere operativa su tutto il territorio regionale. Le recenti notizie, lanciate da alcuni organi di stampa, secondo le quali la legge potrebbe essere impugnata dal governo Berlusconi sono totalmente prive di qualsiasi fondamento. Il Piano casa non confligge con nessuna norma regionale o nazionale ed è pienamente conforme al Codice Urbani, e proprio per questo l’Esecutivo nazionale non ha mai mostrato nessuna volontà di ricorrere contro la norma regionale, lasciando tra l’altro scadere i termini per l’azione. Tali limiti temporali sono scaduti il 31 dicembre dello scorso anno. Inoltre il Ministero dei beni culturali, contrariamente da quanto si è appreso dalla stampa e da alcune note d’agenzia, non ha mai indicato alcuna esigenza di modificare il testo licenziato dal Consiglio Regionale lo scorso ottobre. Al contrario, prosegue con grande profitto l’attività di concertazione e cooperazione tra l’Amministrazione regionale, il Governo nazionale e il Ministero per i beni e le attività culturali. La Giunta Cappellacci, in quest’ottica di collaborazione, sta operando per sottoscrivere con il Ministero un protocollo d’intesa istituzionale. Le modifiche alla legge 4, che domani verranno sottoposte in discussione al Consiglio Regionale, sono dettate dall’esigenza di facilitare l’applicazione della legge che la renderanno ancora più efficace. |
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ECONOMIA MONDIALE: GLI SVILUPPI DELLA SITUAZIONE USA E LE ATTESE PER EUROPA E ITALIA? CINA E INDIA: LE NUOVE OPPORTUNITÀ PER LE AZIENDE ITALIANE? MATERIE PRIME: IL QUADRO TECNICO E LE CORRELAZIONI CON I MERCATI FINANZIARI. FOCUS SULL’ACCIAIO: IL PUNTO DI VISTA DEI PRODUTTORI E DELL’INDUSTRIA DI TRASFORMAZIONE. LA SITUAZIONE DEL MERCATO FISICO DI METALLI GREZZI, SEMILAVORATI E ROTTAMI. |
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Brescia, 29 Giugno 2010 - Questi sono alcuni dei temi che saranno affrontati durante il prossimo incontro F.a.r.o. Osservatorio delle Materie Prime, a Desenzano del Garda nei giorni 1 e 2 Luglio. Le due giornate, organizzate in tre sessioni, sono destinate a imprenditori, manager della supply chain, buyer delle aziende del comparto metalli. Apertura dei lavori giovedì mattina con la Palestra di Trading Live su piattaforma Select, sessione di allenamento dedicata al metodo per operare con successo sulla borsa London Metal Exchange (gestione dell’emotività, briefing su cosa fare e valutare prima di agire, tecniche di trading). Essa offre inoltre l’opportunità unica di provare a fare operazioni di copertura real-time grazie alla piattaforma con accesso diretto al mercato. Nel pomeriggio l’attenzione si sposta sui temi macroeconomici: in primis l’aggiornamento sulla congiuntura internazionale (stato della crisi in Usa-europa) con Arrigo Sadun, Direttore Esecutivo per l’Italia al Fondo Monetario Internazionale. A seguire il focus su Cina e India e sulle concrete opportunità disponibili per le aziende italiane. Valeria Gattai, Ricercatrice presso l’Università Milano Bicocca, presenta i risultati di un censimento di Investimenti Diretti Esteri (Ide) cinesi in Italia, realizzato nel periodo 2009-2010, attraverso interviste all’intera popolazione di investitori cinesi nel nostro paese. Ha anticipato: “Se in passato la Cina era percepita come sola meta la delocalizzazione produttiva, ora si configura sempre più come origine di imponenti flussi di Ide. Anche l´Italia, nel corso degli ultimi anni, ha visto il fiorire di numerose operazioni da parte di multinazionali cinesi. Inquadreremo il fenomeno e le possibilità di business per i nostri operatori”. Anche per l’India, con Stefano Caldirola della Camera di Commercio Indiana per l’Italia, saranno illustrate le opportunità di business derivanti dalla forte crescita dei settori strategici dell’industria: real estate, complementi d’arredo, automotive, infrastrutture. Venerdì 2 Luglio il modulo Outlook Metalli non Ferrosi e Acciai, che offre lo scenario tecnico dei mercati e le valutazioni sul mercato fisico da parte dei produttori, dell’industria di trasformazione e dei commercianti. Particolare attenzione anche ai trend delle diverse commodity (Crb, Preziosi, Agricoli, Petrolio, Metalli Industriali) e alle forti correlazioni con i mercati finanziari. Inoltre lo speciale focus sul comparto siderurgico con la fotografia del primo semestre 2010 e i possibili sviluppi, dal punto di vista dei produttori (interviene il Direttore Generale di Federacciai Flavio Bregant) e dell’industria di trasformazione (con Giorgio Moschetta di Elettrobar, primo produttore mondiale di lavastoviglie industriali). L’evento costituisce quindi un’occasione unica per l’approfondimento sulla situazione attuale dei mercati e sulle prospettive future; il programma offre inoltre momenti conviviali insieme ai relatori e agli altri operatori utili per confrontarsi, scambiare informazioni ed esperienze, sviluppare relazioni di business. Il tutto nella splendida cornice dell’Hotel Acquaviva del Garda. Per partecipare è necessario iscriversi in anticipo. Contatto:www.kes.it Programma Evento Giovedì 01 Luglio - Mattina: Palestra Di Trading Live Su Piattaforma Select - 09:30 Registrazione partecipanti – Welcome Coffee; 10:00 Gestione Emotività nel trading e nelle decisioni di acquisto A cura di Stefano Calamita, Formatore nell’area finanza e autore del Libro “Mai più perdite in Borsa”; 11:00 Check-list Operativa nell’impostazione delle attività di trading e copertura; 11:30 Trading Live su Piattaforma Select; Con il supporto di Paolo Kauffmann e Alessandro Zappa (Trader Kommodities Partners Sa). Pomeriggio: Economic Briefing 14:00 Registrazione partecipanti; 14:20 Apertura lavori a cura del Chairman Roberto Barucco - Corrispondente Il Sole 24 Ore – Direttore Mensile Dodici Mesi; 14:30 Analisi Economia Mondiale ed Europea: situazione attuale e prospettive Arrigo Sadun – Direttore Esecutivo per l’Italia al Fondo Monetario Internazionale; 16:15 Coffee Break; 16:45 Economia Mondiale Trainata Dai Paesi Emergenti: Focus Cina: i massicci investimenti diretti esteri (Ide) in uscita; Valeria Gattai – Ricercatrice e Docente di Economia, Universita’ Milano Bicocca; Focus India: opportunità concrete per le aziende del comparto; Stefano Caldirola - Responsabile seminari e formazione Camera Di Commercio Indiana Per L’italia; 18:30 Chiusura lavori prima giornata convegno. Venerdì 02 Luglio 2010 Mattino: Outlook Metalli Non Ferrosi E Acciai 09:15 Registrazione presso il desk Kauffmann&sons; 09:30 Apertura lavori a cura del Chairman: Paolo Kauffmann; 09:45 Mercati Materie Prime e correlazioni con i Mercati Finanziari. Andrea Guarneri – Analista e Trader; 10:15 Focus Mercato Non Ferrosi e Acciai: analisi tecnica e quadro di riferimento; Leon Westgate – Analista Commodity Standard Bank Londra; 11:00 Coffee Break; 11:30 Acciaio In Primo Piano: quadro primo semestre 2010 e prospettive Il punto di vista dei produttori: Flavio Bregant – Direttore Generale Federacciai; Il punto di vista dell’industria di trasformazione Giorgio Moschetta – Responsabile Acquisti Eurotec Srl, Divisione Elettrobar e Colged; 12:30 Situazione Mercato Fisico Metalli Grezzi, Semilavorati, Rottami Presentazione dati emersi dalla riunione del Comitato Scientifico F.a.r.o. Costituito dai rappresentanti di produttori, trasformatori, commercianti di tutti i Metalli Industriali. A cura di Paolo Menossi – Global Consulting Team – Coordinatore Comitato Scientifico F.a.r.o. |
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LOMBARDIA.ACCIAIO, FORMIGONI:SEGNALI DI USCITA DALLA CRISI A MAGGIO 2010 PRODUZIONE IN CRESCITA DEL 42% RISPETTO AL 2009 IL PRESIDENTE: INNOVARE E FARE SISTEMA PER STARE SUL MERCATO |
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Milano, 29 giugno 2010 - Formazione, innovazione, sostenibilità e sistema delle reti d´impresa per affrontare la concorrenza sempre più agguerrita del panorama internazionale. Sono questi i fattori attorno ai quali l´industria siderurgica può trovare la forza per continuare a essere competitiva. E´ quanto ha sottolineato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, nel corso del suo intervento all´assemblea annuale di Federacciai, a 100 anni dalla nascita del primo stabilimento italiano a ciclo continuo, quello di Bagnoli. Un settore che mostra segnali di ripresa. "Il 2009 è stato un anno difficile per l´acciaio, sia in Italia che nel mondo - ha ricordato Formigoni -. Eppure il comparto ha resistito e ha continuato a mantenere una posizione di rilievo sul panorama internazionale". Lo dimostrano i primi dati del 2010 diffusi proprio da Federacciai: a maggio la produzione è salita del 42% rispetto allo stesso mese del 2009. Ad aprile i prodotti lunghi hanno segnato un +13,6%, mentre i prodotti piani (lamiere) sono saliti sino al 120,15%. "Sono segnali che infondono fiducia, pur nell´attuale situazione - ha precisato il presidente lombardo - e dimostrano che la crisi non ha spezzato le ossa alla siderurgia italiana, perché sono forti di una grande esperienza e di un´attenzione all´innovazione e alla qualità nei processi produttivi". Ci sono poi altre due potenziali buone notizie per l´acciaio: la volontà di apprezzare gradualmente la moneta cinese e l´annuncio da parte del governo di Pechino della cancellazione, da metà luglio, delle agevolazioni fiscali all´export nei confronti delle proprie imprese siderurgiche. Misure di cui il settore dovrebbe avvantaggiarsene, se saranno confermate. Son cinque i fronti interni, ha ricordato Formigoni, su cui il settore ha il supporto del Governo regionale: l´innovazione e la ricerca ("uno dei punti fondamentali - ha detto il presidente - da cui sviluppare le nostre eccellenze"), la formazione, la sostenibilità dei processi, la creazione di reti d´impresa e l´attenzione ai mercati interni. "Abbiamo sempre dimostrato una grandissima attenzione ai prodotti e ai processi - ha detto ancora il presidente - facendo ricerca, inventando nuove tecnologie, brevettando linee di produzione evolute. Il Governo regionale conosce bene questa vocazione all´innovazione della siderurgia e l´ha incoraggiata anche attraverso la creazione di specifici strumenti di finanziamento". Formigoni ha citato, ad esempio, le politiche meta distrettuali, con le quali - dal 2003 - "abbiamo erogato ingenti contributi a progetti di ricerca e sviluppo di molte Associazioni Temporanee d´Impresa lombarde, spesso consociate con centri di ricerca o università". A questi vanno aggiunti anche altri due strumenti finanziari: il fondo Made in Lombardy e il fondo Frim-fesr, attraverso i quali, ha ricordato Formigoni, "promuoviamo gli investimenti in ricerca e l´applicazione dei risultati all´innovazione dei prodotti e dei processi di produzione". La formazione di figure specializzate è un fronte di estrema importanza per la competitività delle nostre imprese. "Uno sforzo che abbiamo affrontato con la grande riforma del 2007 - ha detto il presidente lombardo - grazie alla quale i ragazzi possono ora scegliere tra due sistemi, quello tradizionale dei licei e quello dell´Istruzione e Formazione Professionale. La sostenibilità è un altro fattore competitivo cruciale, destinato ad acquisire sempre maggior importanza e a distinguere le imprese virtuose. Anche in questo caso, Regione Lombardia ha affiancato le aziende in modo concreto, varando il "Pacchetto Fiducia". "Interventi - ha detto Formigoni - che promuovono l´innovazione e l´efficienza energetica nelle imprese, gli investimenti per l´acquisto di nuove apparecchiature meno inquinanti, le progettualità innovative per la riduzione dell´impatto ambientale dei macchinari industriali. Senza dimenticare il tema dei rifiuti metallici, per il quale è stato definito nel 2009 (primo in Italia) un "Protocollo di accettazione e gestione dei rifiuti rottami", che ha stabilito in maniera chiara le competenze, le procedure e i sistemi di controllo per la gestione dei rifiuti ferrosi. Sul tema delle reti di impresa e dell´ attenzione ai mercati territoriali, Formigoni ha ricordato come Regione Lombardia sia impegnata a "favorire l´aggregazione, vantaggiosa non solo per condividere conoscenze e creare economie di scala, ma anche per raggiungere una massa critica sufficiente a fronteggiare la concorrenza e ad accedere a uno spettro più ampio di finanziamenti europei". D´accordo con il presidente di Federaccciai, Giuseppe Pasini, Formigoni - in tema di mercati territoriali - ha ribadito "che non possiamo pensare di competere con un paese come la Cina sul piano della produzione estensiva, quanto piuttosto sulla specializzazione che possa far emergere il valore aggiunto in termini di qualità di cui sono capaci le nostre aziende". "Abbiamo avviato - ha detto, infine, Formigoni - un vasto piano infrastrutturale, aprendo numerosi cantieri di importanza strategica. Stiamo rispettando i programmi imposti, nonostante la carenza di risorse. Anche su questo tema non molleremo, neppure di un millimetro". |
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MICROCREDITO PER AIUTARE GIOVANI E NUOVI IMPRENDITORI E A CHI NE BENEFICERÀ VERRÀ RICHIESTO UN IMPEGNO PER UNA FINANZA ETICA |
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Firenze, 29 giugno 2010 - Piccoli prestiti - fino a 15 mila euro e restituibili in cinque anni, garantiti dalla Regione a chi non ha né risorse né garanzie - per aprire nuove piccole imprese. Il Sistema per il microcredito orientato assistito toscano (Smoat) esiste dal 2006: funziona come uno sportello di Fidi, la finanziaria di cui la Regione è il socio di maggioranza, fornisce garanzie ma si preoccupa anche di trovare i finanziatori. L´idea nuova è quella di creare un fondo specifico per garantire piccoli prestiti in particolare ai giovani da 20 a 35 anni che vogliono mettersi in proprio o fondare una cooperativa ma anche a chi di anni ne ha di più, ha perso il lavoro e magari qualche difficoltà a ricollocarsi. «Per farlo – spiega l´assessore regionale al bilancio e alle finanze, on. Riccardo Nencini - abbiamo pensato di coinvolgere, oltre a Fidi Toscana e la Regione, anche le Camere di Commercio, i Confidi tra cui Artigiancredito, gli enti locali, gli enti previdenziali, le banche e magari anche altri soggetti privati». La proposta di finanza etica è stata illustrata ieri, nel corso di un´affollata riunione a Palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza della Regione, a cui hanno partecipato il prefetto di Firenze (che dallo scorso anno è titolare dello speciale osservatorio sul credito in Toscana), associazioni di categoria, mondo bancario, fondazioni bancarie ed associazioni che lavorano sul fronte del microcredito e contro l´usura. Le garanzie offerte continueranno ad essere gratuite per le imprese, come avviene ora con il progetto Smoat. Anche le condizioni e i tassi con cui il prestito sarà erogato saranno favorevole. La Regione potrebbe rimborsare ai Confidi le commissioni normalmente richieste, per azzerarle. «Ma ai giovani e nuovi imprenditori che beneficeranno dei contributi potremo chiedere un impegno etico – aggiunge Nencini -, uno sforzo per rimanere parte attiva di questo nuovo sistema una volta che la loro nuova attività sarà avviata ed avranno restituito il prestito: contribuendo ad alimentare il fondo o anche semplicemente impegnandosi nel guidare ed accompagnare chi cerca sostegno finanziario per un´idea. E lo stesso auspichiamo che possano fare banche e soggetti garanti. Quello che proponiamo è un grande patto aperto». Ieri è già stato costituito un gruppo di lavoro, che dovrà definire la nuova architettura nei dettagli. Ne fanno parte rappresentanti del mondo dell´economia, delle banche, delle Camere di Commercio, dei Fidi e Confidi, degli enti locali e del terzo settore. «L´obiettivo – annuncia Nencini – è quella di elaborare una proposta compiuta entro la fine di luglio». Le esperienze di microcredito della Regione Toscana - Attraverso Smoat, il sistema per il microcredito orientato, la Regione è riuscita a garantire fino ad oggi 500 mila euro di finanziamenti al oltre 240 piccoli imprenditori. A questi si aggiunge un´ulteriore iniziativa di microcredito più recente, rivolta a famiglie in difficoltà, partita qualche mese fa: in questo caso il prestito massimo non è di 15 mila ma solo di 4 mila euro. La Regione presta garanzie inoltre anche per prestiti richiesti da lavoratori atipici, studenti universitari e giovani professionisti: il fondo è di 3,7 milioni ed è gestito dall´agenzia regionale Artea. Le garanzie offerte sono riuscite a rendere “bancabili” soggetti a cui le banche altrimenti non avrebbero concesso un prestito: peraltro, grazie agli accordi stretti tra le Regione e il sistema bancario, anche a condizioni di favore. Con un milione di euro di garanzie si possono sos tenere circa 5 milioni di finanziamenti. E appena il prestito viene restituito, le risorse messe a garanzie tornano a disposizione. |
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SOPPRESSIONE DELL` ENTE REGIONALE PER LE MANIFESTAZIONI FIERISTICHE, PROPOSTA DI LEGGE DELLA GIUNTA REGIONALE. CONTENIMENTO DELLA SPESA, RILANCIO DELL`IMPRENDITORIALITA` MARCHIGIANA |
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Ancona, 29 Giugno 2010 - Soppressione dell´Ente regionale per le manifestazioni fieristiche (Erf) e partecipazione della Regione alla costituzione di una nuova societa` fieristica privata. Lo prevede una proposta di legge che la Giunta regionale ha inviato in Consiglio per l´approvazione. ´La pesante crisi economica generale richiede una riduzione dei costi degli apparati amministrativi, una razionalizzazione organizzativa e un´ottimizzazione nell´utilizzo delle risorse pubbliche ´ evidenzia l´assessore alle Fiere, Antonio Canzian ´ Una necessita` ancora piu` stringente, dopo gli ingenti tagli dei trasferimenti statali alle Regioni, a seguito della manovra finanziaria del Governo nazionale. La Regione fa la propria parte per contenere la spesa pubblica, lo Stato sia ugualmente coerente e intervenga nei settori di propria competenza con analoga decisione e tempismo´. La proposta di legge, afferma il l´assessore ´si pone in continuita` con il percorso di riordino degli enti dipendenti, gia` avviato nella precedente legislatura. La permanenza dell´Erf, inoltre, non risulta piu` opportuna, essendo profondamente mutato il contesto giuridico ed economico che giustificava l´attivita` di un ente fieristico pubblico´. Nel corso della discussione del provvedimento in Giunta e` stato ricordato che la Corte di giustizia dell´Unione europea considera l´organizzazione delle manifestazioni fieristiche come ´libera espressione di attivita` imprenditoriale che non puo` essere svolta in regime di esclusiva da enti pubblici´. La Regione, pertanto, punta ad aderire alla costituzione di una societa` fieristica privata che promuova l´immagine del territorio, le imprese e i prodotti marchigiani. La proposta di legge si compone di quattro articoli. Il primo dispone la soppressione del´Erf e lo scioglimento dei relativi organi, con il subentro della Regione nell´esercizio delle funzioni e dei rapporti in vigore. Il secondo autorizza la Giunta regionale a compiere gli atti necessari per aderire a un societa` privata, il cui scopo statutario sia l´organizzazione di manifestazioni fieristiche promozionali delle Marche. Il terzo disciplina gli aspetti relativi al personale: quello con rapporto di lavoro a tempo indeterminato verra` trasferito alla Regione o, su richiesta dei dipendenti, in mobilita` agli enti pubblici soci dell´Erf o, eventualmente, assegnato alla nuova societa`. Il quarto prevede le disposizioni finanziarie necessarie all´attuazione della legge. |
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CRISI – CARLO COLOMBO SPA DI AGRATE BRIANZA, ROMEO: “LA REGIONE SI FACCIA PARTE ATTIVA NELLA RISOLUZIONE DI QUESTA EMERGENZA” E PRESENTA INTERROGAZIONE AL PIRELLONE |
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Milano, 28 giugno 2010 - Una interrogazione alla Giunta Regionale sulla situazione dell’azienda Carlo Colombo Spa di Agrate Brianza. L’ha presentata il monzese e consigliere regionale della Lega Nord, Massimiliano Romeo. “E’ da circa due anni – spiega Romeo – che la proprietà della Carlo Colombo Spa, produttrice di trafilati e piatti in rame, ha comunicato la volontà di chiudere il sito di Agrate Brianza, ma il futuro dei dipendenti non è ancora chiaro. Questo nonostante gli accordi sulla ricollocazione stabiliti nel 2008 con Confindustria e parti sociali e nel 2009 dinanzi al Ministero del Lavoro per quanto riguarda il mantenimento della Cassa Integrazione.” “Nel corso del 2010 - continua il rappresentante del Carroccio – è stato aperto un tavolo di trattativa tra la società e le parti sociali, presso la Provincia di Monza e Brianza, che non ha però condotto a risultati significativi.” Romeo, che la scorsa domenica davanti ai cancelli della “Carlo Colombo” ha incontrato lavoratori e rappresentanti sindacali, “non nasconde la preoccupazione per il futuro dei dipendenti di questa storica azienda e per i riflessi che questa difficile situazione potrebbe generare nell’intero contesto economico dell’agratese.” “Credo sia opportuno che la Regione Lombardia si faccia parte attiva nella risoluzione di questa emergenza, auspicando un preciso impegno da parte di tutti i soggetti interessati a salvaguardia di questa realtà industriale.” Per questo il consigliere chiede nell’interrogazione “quali provvedimenti d’urgenza intenda adottare la Giunta Regionale per fronteggiare questa situazione critica, con lo scopo di tutelare la realtà produttiva ed occupazionale.” Propone inoltre di valutare “l’opportunità che Regione Lombardia partecipi attivamente al tavolo di trattativa già avviato e proponga uno specifico piano di interventi di orientamento e riqualificazione professionale dei lavoratori.” |
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TRENTINO: PIANO LEGNO, APPROVATO IL DOCUMENTO PRELIMINARE PER VALORIZZARE LA FILIERA INIZIA LA FASE OPERATIVA COORDINATA DALLA CABINA DI REGIA FORESTA - LEGNO - ENERGIA |
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Trento, 29 giugno 2010 - Primi interessanti risultati per la “Cabina di regia” alla quale la Provincia autonoma di Trento ha affidato il compito di valorizzare la filiera foresta-legno-energia. Alla presenza del presidente Dellai, il 26 giugno, sono stati illustrati i lavori svolti dai Gruppi costituiti nel novembre scorso e definite le linee guida lungo le quali si incentrerà l´azione nei prossimi mesi. L’obiettivo è quello di arrivare entro fine anno ad un vero e proprio “Piano strategico del legno” in grado di valorizzare l’intera filiera foresta - legno - energia, superando le attuali criticità, e a definire il posizionamento del Trentino nei mercati nazionale ed internazionale, in particolare per quanto riguarda gli edifici in legno. Alla presentazione sono intervenuti anche l´assessore all´Industria, Artigianato e Commercio Alessandro Olivi, nonché, in rappresentanza del Nucleo di coordinamento, Romano Masè dirigente del Dipartimento risorse forestali e montane per la Provincia, Patrizia Ballardini di Trentino Sviluppo e Mauro Leveghi della Camera di Commercio di Trento. Sette i Gruppi di lavoro attivati su tematiche specifiche (Patto per il legno, Normativa e certificazione, Assistenza tecnica, Formazione, Piattaforma tecnologica, Energia Legno, Case legno Trentino e Marketing, ai quali si aggiungono i due sottogruppi Energia e Analisi imprese) ai quali in questi mesi hanno partecipato tutti i soggetti, pubblici e privati, interessati al tema del legno con l´obiettivo, come illustrato dal presidente Lorenzo Dellai, di dare concretezza e tempistica certa al progetto di trasformazione della filiera del legno trentino in un sistema di qualità, in grado di competere a livello nazionale ed europeo. L’approccio che sin dalle primi fasi ha caratterizzato la Cabina di Regia è stato quello di conciliare, in contemporanea, impegno per la costruzione della strategia e impegno per implementare iniziative concrete coerenti con l’obiettivo di fondo. La traduzione di questa impostazione è stata assicurata attraverso l’attivazione di iniziative quali “Made Expo” (Fiera internazionale - Milano, febbraio 2010), “Ecobuild” (Fiera internazionale - Londra, marzo 2010) , “La filiera del legno in Trentino, dalla foresta al mercato. Esperienze a confronto: la Finlandia” (percorso espositivo e convegno, aprile 2010), Wcte Convegno internazionale ingegneria legno (presentazione filiera foresta legno energia del trentino – Riva giugno 2010), dove il Trentino è riuscito a presentarsi come sistema coeso e sinergico in grado di proporsi in modo innovativo sul mercato. Inoltre, alcuni territori e le aziende che insistono sui medesimi sono stati coinvolti direttamente al fine di condividere esperienze, individuare percorsi di sviluppo condivisi e sinergici assicurando, nel contempo, un’azione di accompagnamento e supporto (val di Fiemme, valle del Chiese e Valsugana, interpellati fin dai primi mesi di attività) Da parte sua l’assessore Alessandro Olivi, complimentandosi per l’intenso lavoro e per il metodo e la passione con il quale è stato portato avanti, ha sottolineato il ruolo cruciale delle aziende trentine, vere protagoniste e depositarie di questa sfida. A Romano Masè il compito di sintetizzare il lavoro svolto in questi mesi, frutto di un progetto condiviso fra tutti i soggetti afferenti alla Cabina di Regia. «La criticità principale - ha esordito Masè - è rappresentata dall´eccessiva frammentazione ed è quindi necessario sviluppare percorsi comuni attraverso i quali, a partire da obiettivi concreti e condivisi, sia possibile promuovere e concretizzare, con efficacia e tempestività, progetti di filiera capaci di coniugare un´economia vitale con l´utilizzo sostenibile delle risorse che il territorio esprime». Analizzati gli ambiti su cui rimane da lavorare, ecco gli obiettivi concreti focalizzati dai singoli Gruppi: Patto per il legno. Tra gli obiettivi quello di creare un “distretto tecnologico” che valorizzi e sviluppi tecnologia e “best practices” legate al settore legno. Si stanno valutando anche le modalità più opportune per arrivare alla costituzione di una società consortile di secondo livello dei proprietari forestali in grado di massimizzare le potenzialità di vendita del legno locale. Normativa e certificazione. Allo studio strumenti e misure a sostegno della selvicoltura di montagna, per la revisione del sistema degli incentivi, per la valorizzazione della filiera e la semplificazione delle procedure amministrative. Assistenza tecnica. L’obiettivo principale è quello di sviluppare un programma pluriennale per l’assistenza e la consulenza tecnica a beneficio di imprese e i proprietari forestali a partire dall’analisi del modello già sperimentato a favore del settore agricolo. Formazione. Tra le novità alle quali si sta lavorando, l’istituzione di un percorso quinquennale che consenta il conseguimento di un diploma di perito del legno, come già avviene in ambito meccanico o informatico, nonché specifici percorsi di alta formazione anche attraverso la costituzione di un gruppo guida di coordinamento. Piattaforma tecnologica. Le soluzioni previste mirano a consentire una migliore ricaduta delle attività di ricerca assicurando un raccordo forte tra Ricerca, Amministrazione e Imprese, la possibilità di disporre di collaudi e certificazioni in loco, un accorciamento della filiera al fine di massimizzare la resa economica, strumenti di innovazione e sviluppo in particolare nei settori emergenti dell’edilizia, energia, imballaggi e tecnologie ambientali. Case Legno Trentino. L’obiettivo è quello di creare un marchio di qualità che caratterizzi le case di legno costruite in Trentino, capace di svolgere una funzione “ombrello” rispetto alle esperienze e alle modalità costruttive già in essere, fondato su un regolamento tecnico di certificazione degli edifici in grado di esaltarne le performance tecniche in fatto di antisismicità, resistenza al fuoco, qualità, risparmio energetico e sostenibilità ambientale. Marketing. Si prevede di elaborare e realizzare un progetto generale di marketing orientato sulla qualità del processo e del prodotto, capace di favorire la connessione tra il prodotto finale, le aziende ed il territorio e di rafforzare i tre valori già riconosciuti al brand locale: sostenibilità, identità alpina e affidabilità. Nei prossimi mesi la Cabina di regia sarà impegnata nel dettagliare ulteriormente le piste di lavoro avviate, dentro un quadro di riferimento che ritrova nei concetti di “strategia” e di “sistema” i propri punti cardine. «Di fronte ad un mercato sempre più competitivo – ha sottolineato Patrizia Ballardini, consigliere delegato di Trentino Sviluppo e componente del Nucleo di coordinamento della Cabina di regia – diventa essenziale riuscire a fare davvero sistema, quale condizione imprescindibile per creare un mercato dall’elevato potenziale: quello degli edifici in legno certificati». Per quanto riguarda le questioni ancora aperte l’obiettivo è di trovare un percorso condiviso prima dell’estate in modo da poter completare entro l’anno la stesura del “Piano strategico del legno”, il documento finale all’attuazione del quale è affidato il domani del legno trentino. |
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ACCORDO TRA REGIONE TOSCANA, PROVINCIA DI SIENA, AZIENDA, SINDACATI E INDUSTRIALI NUOVA CASSA INTEGRAZIONE PER I LAVORATORI DELLA RCR |
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Firenze, 29 giugno 2010 - Scatta un nuovo periodo di cassa integrazione per i lavoratori della Rcr Cristalleria Italiana Spa (ex Calp) di Colle Val d´Elsa, una delle principali produttrici mondiali di cristalli che conta 500 dipendenti. L´accordo è stato firmato ieri dalla Regione Toscana, la Provincia di Siena, l´azienda Rcr, l´associazione Datoriale Unione Industriale di Siena e le organizzazioni sindacali. Esaurito tutto il periodo di cassa integrazione ordinaria e straordinaria a disposizione avviato nel 2007, le istituzioni hanno convenuto di concedere un altro periodo di cassa integrazione in deroga, per ora di quattro mesi, così da permettere all´azienda di proseguire il rilancio produttivo avviato circa un anno fa. “Siamo soddisfati – ha esordito l´assessore regionale al lavoro Gianfranco Simoncini – perché quest´anno la Rcr ha presentato un quadro economico positivo con un riposizionamento sul mercat o e forti investimenti nel futuro. La Regione Toscana ha seguito in questi anni le sue vicende garantendo sempre un supporto che oggi sembra indirizzarsi sulla strada giusta. Con questa firma e le risorse che mettiamo a disposizione per il sostegno al reddito dei lavoratori, vogliamo dare un segno utile a sostenere le prossime azioni di un´azienda leader nel settore .Che con l´aiuto degli ammortizzatori sociali potrà proseguire nel suo progetto di riorganizzazione”. “La Provincia di Siena – ha detto il suo presidente Simone Bezzini – esprime forte apprezzamento per l’attenzione con cui la Regione Toscana ha seguito in questi anni le vicende aziendali della ex Calp, oggi Rcr Cristalleria Italiana, e valuta positivamente la proroga della cassa integrazione in deroga firmata oggi. L’accordo, infatti, rappresenta un elemento molto importante per dare continuità reddituale ai lavoratori che ancora non sono rientrati nell’organico e vuole essere un ulteriore invito all’azienda, da parte della Regione e delle istituzioni locali, a proseguire il percorso di riorganizzazione e di rilancio che sta portando avanti, anche con segnali positivi. Le risorse stanziate andranno ad integrare gli ammortizzatori sociali attivati e a supportare i lavoratori di una realtà produttiva fondamentale per il sistema economico provinciale. Insieme alle altre istituzioni, continueremo a monitorare la situazione ponendo tra le priorità, come abbiamo fatto finora, la difesa dei livelli occupazionali e delle professionalità presenti nel settore manifatturiero senese. Esprimiamo, infine, apprezzamento anche per la linea tenuta in questi mesi dai lavoratori e dalle loro rappresentanze sindacali, che hanno saputo partecipare al confronto con la consapevolezza dei sacrifici richiesti e, al tempo stesso, della necessità di riorganizzare e rilanciare l’azienda” . |
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IN SARDEGNA FIRMATI QUATTRO ACCORDI A FAVORE DI 134 LAVORATORI |
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Cagliari, 28 Giugno 2010 - Quattro accordi per complessivi 134 lavoratori in mobilità sono stati siglati all’Assessorato regionale del Lavoro, con il coinvolgimento di Enti locali, Aziende sanitarie, Inps, Agenzia del lavoro e organizzazioni sindacali. Per tutti i lavoratori è stato applicato il testo dell´Accordo quadro firmato lo scorso 1° marzo alla Presidenza della Regione, con l’obiettivo di sostenere coloro che beneficiano degli ammortizzatori sociali e l’impegno, da parte loro, di seguire i percorsi formativi per la riqualificazione professionale e il reinserimento nel mercato del lavoro. I primi due accordi riguardano due cliniche private di Cagliari, la Casa di cura "Maria Ausiliatrice" e la Casa di cura "Lay". La prima ha dieci dipendenti (tutti di Cagliari) alla terza proroga della mobilità, la seconda 35 lavoratori delle province di Cagliari, Medio Campidano e Carbonia Iglesias, anche essi in terza proroga. Gli altri due accordi riguardano una ventina di imprese dell’indotto Enel Sulcis (23 lavoratori in quinta proroga di mobilità) e dell’indotto Enel Power (addirittura 66 dipendenti, tutti in quinta proroga). Il percorso, anche per loro, riguarda la possibile collocazione negli enti locali o nelle Asl di riferimento territoriale, senza escludere l’intervento delle imprese private interessate a utilizzarli. L´assessore del Lavoro, Franco Manca, si è detto rammaricato dell’assenza di molti Comuni nei quali risiedono i lavoratori di queste imprese in crisi. "Alcuni Comuni, nonostante i ripetuti, non partecipano ai tavoli tecnici preliminari - ha sottolineato Manca -, e molti di loro sono addirittura assenti oggi, al terzo rinvio della sottoscrizione di questi importanti accordi. Mi dispiace profondamente perché ne fanno le spese soltanto i lavoratori e le loro famiglie: senza questi impegni, non possiamo aiutarli come vorremmo e potremmo fare. Possiamo andare avanti soltanto con gli Enti locali che hanno sottoscritto l’accordo. Stiamo verificando tutti i percorsi possibili per informare e coinvolgere questi Comuni, non escludo una riunione con i sindaci del Sulcis Iglesiente, un territorio particolarmente martoriato dalla crisi industriale ed economica". |
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VENDITE DI FINE STAGIONE ESTIVE, ANTICIPO AL 3 LUGLIO 2010. CANZIAN: "DATA UNIFORME A QUELLA DELLE REGIONI LIMITROFE". |
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Ancona, 29 Giugno 2010 - Le Marche anticipano a sabato 3 luglio 2010 la data di inizio delle vendite estive di fine stagione. Lo ha stabilito la Giunta regionale, su proposta dell´assessore al Commercio, Antonio Canzian. L´esecutivo ha modificato il precedente calendario (approvato nel mese di novembre 2009), che prevedeva l´avvio il 7 luglio. Le vendite termineranno il 30 settembre 2010. ´L´anticipo ´ sottolinea Canzian ´ e` stato richiesto dalle associazioni delle imprese del commercio, per uniformare l´inizio delle vendite a quello delle regioni limitrofe, Abruzzo ed Emilia-romagna, in modo da evitare lo spostamento di consumatori a scapito degli esercizi commerciali del territorio marchigiano. Lo scopo delle vendite scontate e` proprio quello di sostenere l´attivita` commerciale e favorire i consumatori. La mancanza, di uniformita`, pero`, specie nei territori di confine, crea difficolta` e svantaggi competitivi, che annullano le ricadute positive attese e penalizzano gli operatori. Con il provvedimento adottato, la Giunta intende garantire ai commercianti e ai consumatori marchigiani le stesse opportunita` degli altri territori, superando le difformita` amministrative esistenti´. Il periodo e le vendite di fine stagione sono stabiliti dalla Giunta regionale, sentite le organizzazioni delle imprese del commercio e le associazioni dei consumatori maggiormente rappresentative a livello regionale. Le vendite di fine stagione possono essere effettuate solo in due periodi dell´anno. La delibera del 2009 prevedeva quelle invernali dal 2 gennaio al 1 marzo 2010 e l´estive dal 7 luglio al 30 settembre 2010 (data ora anticipata). |
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VICENDA ACCENTURE, SPACCA ALL``AMMINISTRATORE DELEGATO: "SOLUZIONE PER I DIPENDENTI DELLA SEDE DI OSIMO". |
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Ancona, 29 Giugno 2010 - Il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, ha inviato una lettera all´amministratore delegato dell´Accenture, Roberto Pagella, per sollecitare ´un ripensamento´ che scongiuri la chiusura dello stabilimento di Osimo. Questo il testo: ´La Regione Marche sta seguendo con viva apprensione la delicata vicenda che riguarda i 47 lavoratori che operano nel sito di Osimo dell´Accenture, dopo l´annunciata chiusura dello stesso. Si sta purtroppo avvicinando la data per la conclusione dell´accordo ministeriale: l´intenzione della proprieta` di cessare l´attivita` e di mettere in mobilita` i dipendenti deve, pero`, assolutamente contemplare una soluzione alternativa per non penalizzare ingiustamente i dipendenti e le famiglie. Con questa nota sono a richiederle un ripensamento rispetto alla decisione assunta, affinche` si possa evitare la chiusura dello stabilimento di Osimo e sia garantita la salvaguardia dei livelli occupazionali. In tal senso, la Regione e` pronta a confrontarsi e a dare il proprio contributo su qualsiasi soluzione che possa evitare un epilogo della vicenda che avrebbe ripercussioni pesantissime per l´occupazione e la coesione sociale della nostra comunita` locale´. |
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