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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Luglio 2011
IL PARLAMENTO EUROPEO SI OPPONE ALLA REINTRODUZIONE DEI CONTROLLI ALLE FRONTIERE  
 
Strasburgo, 11 luglio 2011 - Il Parlamento si oppone fermamente alla reintroduzione dei controlli alle frontiere all´interno dello spazio Schengen. L´afflusso dei migranti e dei richiedenti asilo non può giustificarne il ripristino, secondo una risoluzione sulle modifiche previste alle norme di Schengen, adottata giovedì dal Parlamento. Il sistema di Schengen è stato recentemente messo sotto pressione, con alcuni Stati membri che, di fronte l´improvviso afflusso di immigrati dal Nord Africa, stanno valutando l´opportunità di ripristinare i controlli alle frontiere nazionali. Il 24 giugno, il Consiglio europeo ha invitato la Commissione a presentare a settembre una proposta sull´introduzione di un "meccanismo di salvaguardia" per far fronte a "situazioni eccezionali". In una risoluzione adottata oggi a larga maggioranza, il Parlamento europeo deplora vivamente il tentativo di vari Stati membri di ripristinare i controlli alle frontiere e ribadisce la sua "ferma opposizione a qualsiasi nuovo meccanismo Schengen che persegua obiettivi diversi dal potenziamento della libera circolazione e dal rafforzamento della governance Ue dello spazio Schengen". Il Parlamento europeo sottolinea che l´attuale Codice frontiere Schengen prevede la possibilità di reintrodurre controlli alle frontiere interne "solamente in caso di minaccia grave per l´ordine pubblico o la sicurezza interna". Invita la Commissione a presentare un´iniziativa volta a definire la "rigorosa applicazione" delle disposizioni vigenti da parte degli Stati membri, insistendo sul fatto che qualsiasi nuova deroga, ad esempio ulteriori motivi per il ripristino dei controlli di frontiera, "non avrebbe sicuramente l´effetto di rafforzare il sistema Schengen ". Secondo i deputati, i recenti problemi emersi in relazione a Schengen "sono radicati nella riluttanza ad attuare politiche europee comuni in altri settori", in particolare un regime europeo comune in materia di asilo e migrazione. Si chiede, quindi, di realizzare progressi a tale riguardo, considerando che il termine per la creazione di un regime europeo comune in materia di asilo è fissato al 2012. Schengen: è necessario un meccanismo di valutazione comunitario - Con il sistema attuale, la decisione di reintrodurre i controlli alle frontiere è presa unilateralmente dagli Stati membri. I deputati chiedono che il nuovo meccanismo di valutazione Schengen sia trasformato in un sistema europeo. Il nuovo meccanismo di valutazione Schengen, attualmente discusso in Parlamento, farà parte della risposta a questo problema, nella misura in cui "assicura un monitoraggio efficace di qualsiasi tentativo di introdurre controlli illegali alle frontiere interne e rafforza la fiducia reciproca". I deputati hanno inoltre ricordato che l´efficacia del meccanismo di valutazione dipende dalla possibilità di applicare sanzioni qualora le carenze persistano e siano tali da mettere a rischio la sicurezza globale dello spazio Schengen; Solidarietà - Il nuovo meccanismo di valutazione di Schengen permetterà di chiedere e di ottenere sostegno per gli Stati membri in caso di pressione eccezionale alle frontiere esterne dell´Unione europea. I deputati insistono sul fatto che la creazione dello spazio Schengen definisce una frontiera esterna comune che, in virtù dei trattati, deve essere gestita congiuntamente. Tuttavia, l´Ue "non ha ancora pienamente adempiuto a tale obbligo". Il Parlamento raccomanda vivamente una maggiore solidarietà nei confronti degli Stati membri esposti al più forte afflusso di immigrati, al fine di aiutarli ad affrontare questa situazione straordinaria.  
   
   
I DEPUTATI EUEOPEI CHIEDONO UNA RISOLUZIONE ONU CONTRO LA SIRIA E UN CORRIDOIO UMANITARIO ALLE SUE FRONTIERE  
 
Strasburgo, 11 luglio 2011 - Colpiti dalla "crescente brutalità" della repressione che Al-assad esercita in Siria, i deputati hanno sollecitato una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell´Onu per unirsi alla condanna dell´Ue contro la violenza e l´impunità del regime e per chiedere la creazione di un corridoio umanitario per i rifugiati. Gli Stati membri dovrebbero inoltre mettere a disposizione dei leader dell´opposizione parte dei beni libici congelati per gli aiuti urgenti. In una risoluzione comune adottata giovedì, i gruppi politici del Parlamento hanno analizzato gli ultimi sviluppi nel mondo arabo, con particolare attenzione ai conflitti in Siria, Libia, Yemen e Bahrain. Durante il dibattito con l´Alto Rappresentante Ashton di mercoledì, tutti i gruppi hanno condannato la violenza del regime siriano. I gruppi Alde e Verdi/ale hanno inoltre criticato il Brasile, la Russia e la Cina per aver bloccato una risoluzione dell´Onu di condanna contro la Siria. Il gruppo Gue/ngl ha annunciato che non avrebbe sostenuto la risoluzione in quanto i propri membri sono convinti che il mandato delle Nazioni Unite per proteggere i libici sia stato superato da un eccesso di intervento militare. Siria: necessità di un corridoio umanitario - Oltre alla richiesta per una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell´Onu volta a condannare la situazione in Siria, i deputati sollecitano le altre istituzioni dell´Ue a fornire aiuto per la creazione di un corridoio umanitario a livello di Nazioni Unite alle frontiere turche e libanesi con la Siria. Secondo stime della Mezzaluna Rossa, infatti, circa 12.000 siriani hanno attraversato il confine turco-siriano e altri 17.000 sono in procinto di farlo. I deputati, infine, esortano le autorità siriane a indagare approfonditamente sui presunti casi di arresti e torture su minori e consentire alla stampa internazionale l´accesso al Paese, per verificare tutte le asserzioni secondo cui "bande armate di estremisti" sparano per primi contro le forze di sicurezza, ovvero la giustificazione addotta dal regime per motivare l´inaccettabile bagno di sangue in corso. Libia: utilizzare i beni congelati per aiuti d´urgenza - I deputati hanno espresso la loro preoccupazione per la scarsità di cibo, la mancanza di assistenza medica e la mancanza di flussi di cassa cui deve far fronte la popolazione libica. Chiedono, quindi, agli Stati membri di mettere a disposizione del Consiglio nazionale di transizione parte dei beni libici congelati. La risoluzione ribadisce "l´impegno della comunità internazionale di proteggere la popolazione civile in Libia, anche intensificando la pressione esercitata sul regime libico" e invita il Consiglio a tenere conto del recente mandato d´arresto della Corte penale internazionale nei confronti del Colonnello Gheddafi.  
   
   
SARA´ L´INDICE DI DIPENDENZA ECONOMICA, E NON L´ETA´ PENSIONABILE, A DETERMINARE IL FUTURO FABBISOGNO FINANZIARIO DEI SISTEMI PENSIONISTICI  
 
Bruxelles, 11 luglio 2011 - "Per far fronte all´invecchiamento della popolazione in Europa, lo strumento di gran lunga più efficace consiste nello sfruttare al massimo il potenziale di forza lavoro esistente" ha affermato giovedì scorso Leila Kurki, presidente della sezione specializzata Occupazione, affari sociali, cittadinanza del Comitato economico e sociale europeo, nel corso di una riunione informale dei ministri del Lavoro e degli affari sociali. Per Leila Kruki, aumentare il tasso di occupazione degli anziani intervenendo sui sistemi pensionistici, rendendo più restrittive le condizioni, indebolendo i diritti o innalzando l´età pensionabile non rappresenta una risposta adeguata. "Va tenuto presente che non sarà il rapporto demografico tra anziani e persone in età lavorativa a determinare il futuro fabbisogno finanziario dei sistemi pensionistici: sarà invece essenziale l´andamento dell´indice di dipendenza economica, ovvero il rapporto fra beneficiari di prestazioni e popolazione attiva". "Se nei prossimi decenni si riuscirà effettivamente nell´Ue a migliorare l´integrazione nel mercato del lavoro delle persone in età lavorativa, sarà possibile mantenere sotto controllo l´aumento del tasso di dipendenza economica", ha affermato Leila Kurki. Il potenziale di forza lavoro è dato, oltre che dai neodiplomati e neolaureati, specialmente dai disoccupati, dalle persone anziane, dai disabili, dalle persone con problemi di salute, dagli immigrati e dai sottoccupati. "Pertanto il problema del mercato del lavoro non consiste nell´offerta di mano d´opera, ma piuttosto nella qualificazione inadeguata o insufficiente della forza lavoro, negli atteggiamenti negativi verso determinati gruppi di persone in cerca di lavoro oltre che, come è ovvio, nella mancanza di posti disponibili", che ne rappresenta l´aspetto più grave", ha proseguito Leila Kurki.in vari Stati membri dell´Ue un grande serbatoio potenziale di forza lavoro è costituito dalle donne. Leila Kurki ha ricordato che "degli orari di lavoro flessibili e adeguati alle esigenze individuali consentirebbero tanto alle donne quanto agli uomini di conciliare meglio il lavoro e la vita familiare". Se l´obiettivo è ritardare il pensionamento, occorre anche fare in modo che i lavoratori possano e vogliano lavorare più a lungo."Bisognerà dunque progettare i posti di lavoro in modo tale che sia possibile rimanerci almeno fino all´età pensionabile stabilita", ma, come Leila Kurki ha fatto notare, ciò comporterà cambiamenti radicali della vita lavorativa.Bisognerà organizzare il lavoro e l´attività gestionale in modo da tenere conto del processo di invecchiamento in tutte le fasi della carriera, adeguando le condizioni e l´ambiente di lavoro alle esigenze dei lavoratori di varie età ed evitando la discriminazione dei lavoratori anziani e gli stereotipi negativi sul loro conto. Rivestono inoltre particolare importanza l´aggiornamento delle competenze professionali e l´assistenza sanitaria preventiva.  
   
   
RIFORMA ELETTORALE DEL PARLAMENTO EUROPEO RINVIATA IN COMMISSIONE  
 
Strasburgo, 11 luglio 2011 - La votazione sulla riforma elettorale del Parlamento europeo è stata rimandata il 7 luglio, poiché i deputati hanno deciso di rinviare la relazione alla commissione per gli affari costituzionali per essere ulteriormente discussa. La principale proposta della risoluzione elaborata da Andrew Duff (Alde, Uk) è la creazione di liste transnazionali grazie alle quali i cittadini potranno eleggere 25 eurodeputati.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: COSA E´ SUCCESSO NELLA PLENARIA DI LUGLIO  
 
Strasburgo, 11 luglio 2011 - Cambio della guardia al timone dell´Ue: l´Ungheria passa il testimone alla Polonia, che promette di puntare sul rafforzamento dell´Europa come antidoto alla crisi. Grazie alle norme adottate in settimana, i consumatori europei troveranno informazioni più chiare e precise sulle confezioni degli alimenti. Gli Stati membri uniscono le forze contro i guidatori temerari che infrangono il codice della strada all´estero… Una plenaria estiva da seguire sotto l´ombrellone: In settimana il Parlamento ha lanciato la versione mobile del suo sito ufficiale. Sarà così possibile rimanere aggiornati anche durante le vacanze, mentre si è in spiaggia o in metropolitana. La spiegazione dei lavori parlamentari, le riunioni, gli ordini del giorno e un nuovissimo motore di ricerca degli eurodeputati sono ora disponibili direttamente sul vostro cellulare. Insieme alle grandi novità della settimana... I risultati della Presidenza ungherese... Il primo ministro Viktor Orbán ha valutato i lavori della presidenza di turno del suo paese martedì: la conclusione dei negoziati di adesione della Croazia all´Ue, la strategia per i Rom, i risultati del pacchetto di governance economica, la creazione della Strategia del Danubio, tutti i risultati positivi sono stati lodati dai capigruppo. E alcune ombre: Allo stesso tempo, alcuni gruppi politici hanno sottolineato come le controversie intorno alla legge ungherese sui media e alla nuova costituzione abbiano oscurato i traguardi raggiunti. In una risoluzione adottata martedì i deputati hanno chiesto protezione più esplicita dei diritti umani nella nuova Costituzione ungherese. Regole alimentari: È stata una vera settimana della frutta al Parlamento. Martedì sono state distribuite gratuitamente delle mele per sensibilizzare su due importanti atti legislativi votati in settimana: la risoluzione che permette agli Stati di decidere sui divieti o sulle restrizioni alle coltivazioni geneticamente modificate sul proprio territorio, e le nuove norme di etichettatura degli alimenti, che permetteranno ai consumatori di fare scelte più sane e consapevoli. "Più Europa" e... Fragole dalla Polonia: Il primo ministro Donald Tusk ha presentato le priorità della nuova Presidenza polacca martedì. Varsavia promette di concentrarsi sulle questioni economiche e rafforzare la comunità politica, perché la risposta alla crisi è "più Europa". I deputati hanno avuto letteralmente un assaggio della nuova presidenza, degustando le fragole polacche distribuite dappertutto in Parlamento. Volti nuovi alla vicepresidenza: La greca socialista Anni Podimata e l´inglese conservatore Giles Chichester sono stati eletti martedì nuovi vicepresidenti del Parlamento europeo. Il loro mandato durerà 6 mesi, fino alle ri-elezioni intermedie delle cariche direttive. Fine dell´impunità per i conducenti indisciplinati all´estero: Ogni conducente è uguale davanti alla legge, ovunque si trovi in Europa. Chi commette infrazioni in un paese Ue diverso dal proprio non riuscirà più a evitare le sanzioni. Le nuove regole faciliteranno, infatti, lo scambio di informazioni su veicoli e conducenti tra gli Stati membri. Body scanner sì, ma non ad ogni costo: Mercoledì i deputati hanno dato il via libera all´uso dei body scanner negli aeroporti Ue. Ma con alcune condizioni: i nuovi apparecchi non dovranno violare i diritti dei passeggeri o porre rischi per la loro salute. La mucca pazza "arriva" in Aula: Il divieto di somministrare proteine animali ai non-ruminanti potrebbe essere gradualmente ritirato, ma le norme sanitarie di sicurezza dovranno rimanere severe come prima. I deputati hanno appoggiato una risoluzione non legislativa, prima della revisione dell´attuale legge Ue da parte della Commissione. La riforma del sistema elettorale Ue: Il voto sul rapporto redatto dall´inglese conservatore Andrew Duff è stato rimandato, affinché la proposta possa essere ridiscussa in commissione Affari costituzionali. Il focus principale della risoluzione è la creazione di liste transnazionali da cui i cittadini possano scegliere 25 deputati. Diventa amico dei deputati su Facebook: Contattare i vostri rappresentanti diretti a livello europeo sarà adesso più semplice, grazie al nuovo motore di ricerca della pagina Facebook del Parlamento. Un´applicazione intuitiva, facile e completa che vi permetterà di rintracciare i profili Facebook, Twitter e i blog di tutti i deputati attivi nel web 2.0.  
   
   
I DEPUTATI POLACCHI PARLANO DELLA PRESIDENZA DELLA POLONIA AL CONSIGLIO  
 
Strasburgo, 11 luglio 2011 - Dopo il dibattito di mercoledì conosciamo le priorità della Presidenza polacca. Ma quale sarà il suo stile e in che modo affronterà i problemi? Con "entusiasmo, serenità, creatività e ottimismo", hanno suggerito i deputati polacchi che abbiamo intervistato. Il presidente del Parlamento Jerzy Buzek è convinto che l´attitudine polacca possa risollevare l´umore nell´Unione: "L´entusiasmo e la creatività della Polonia sono particolarmente necessarie per superare il clima di cautela e di dubbio che si è insinuato in alcuni angoli dell´Ue, in seguito alla crisi del debito sovrano" ha dichiarato. "Mi auguro che lo zelo e la passione di questo popolo si rivelino contagiosi e migliorino l´umore dell´Europa" ha detto ancora. È d´accordo Jacek Saryusz Wolski del Ppe che ha sottolineato la motivazione e la voglia della Polonia di sostenere il progetto europeo: abbiamo "l´ambizione di presiedere il Consiglio dell´Unione in maniera efficace e costruttiva", ha commentato. Il conservatore Tadeusz Cymański ha espresso la speranza che si tratti di una presidenza tranquilla e serena. "Abbiamo visto durante il dibattito un primo ministro aperto alle critiche" ha notato, sottolineando quanto sia "meglio ascoltare gli avversari che discutere con tutti". E sulle qualità dei polacchi ha detto: "Siamo più riflessivi, non dimentichiamo il nostro passato e siamo consapevoli dell´importanza del nostro retaggio culturale". La socialista Joanna Senyszyn ha spiegato perché i polacchi sono più felici dei cittadini della "vecchia Europa": "L´adesione all´Ue è stata per noi una grande gioia. Adesso vogliamo trasmettere questa felicità, questo entusiasmo a livello europeo". La Senyszyn ha ricordato anche i dati di Eurobarometro, secondo i quali "la Polonia è uno dei paesi più entusiasti verso l´Ue". Secondo i deputati dei gruppi Ecr e S&d l´unico problema che potrebbe disturbare la nuova presidenza sono le elezioni del parlamento nazionale nel mese di ottobre. Il primo ministro Tusk ha spiegato di non avere potere sulla scelta della data perché le elezioni rispettano i termini costituzionali. "Spero che non si tratti di un grosso problema, ma il pericolo esiste" ha avvertito la Senyszyn. Al di là dello spettro elettorale, la presidenza del Consiglio europeo migliorerà l´immagine della Polonia all´interno dell´Ue. È quanto pensano i deputati polacchi intervistati, che hanno visto la possibilità di "promuovere un po´ il loro paese durante questo periodo" . Uno dei settori su cui puntare è senz´altro la cucina: "Di solito, all´inizio di una nuova presidenza il paese entrante regala bottiglie di alcol, noi offriamo fragole! È importante rompere gli stereotipi" ha detto la deputata Senyszyn. E Cymański crede nel potere dei famosi cetrioli in salamoia.  
   
   
UE: ATTRIBUITA AL FRIULI VENEZIA GIULIA VICEPRESIDENZA ALDA  
 
Trieste, 11 luglio 2011 - Al presidente del Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo è stata attribuita la vicepresidenza dell´Alda, l´Associazione delle Agenzie della Democrazia locale (Adl). Al Friuli Venezia Giulia, infatti, nel corso dell´ assemblea annuale dell´Alda tenutasi l’ 8 e il 9 luglio nella città di Bydgoszcz, in Polonia, è stato deciso di assegnare una delle due vicepresidenze del Bureau che governa l´Associazione. La proposta è stata fatta direttamente dal direttivo dell´Alda in considerazione dell´impegno e del lavoro svolto dal Friuli Venezia Giulia in seno all´organismo nel corso degli ultimi anni. La nostra Regione manterrà la vicepresidenza fino alla prossima assemblea generale che si svolgerà nel 2012 proprio in Friuli Venezia Giulia. L´alda è un´organizzazione non governativa internazionale nata in seno al Consiglio d´Europa (ha sede a Strasburgo) e raggruppa le cosiddette Agenzie della democrazia locale che hanno lo scopo di promuovere nell´area balcanica i diritti umani, lo stato di diritto, la democrazia locale ed il dialogo interetnico. Conta oggi 300 soci istituzionali di 29 Paesi europei. Il Fvg è partner principale dell´Adl di Niksic, in Montenegro,ed è socio dell´Adl di Verteneglio, nell´Istria croata. Negli ultimi tempi la missione di Alda e delle Adl si è allargata ad altri settori: ad esempio, il rafforzamento dell´integrazione europea e dell´"acquis communautaire" (cioè il recepimento dei diritti, degli obblighi giuridici e degli obiettivi politici che vincolano i Paesi Ue) anche in altre aree geografiche, tra cui il Caucaso e l´Africa mediterranea, la cittadinanza attiva e la partecipazione dei cittadini come elemento fondamentale della democrazia locale, la promozione delle pari opportunità e dei giovani, lo sviluppo economico sostenibile.  
   
   
FORUM EURO-ARABO.FORMIGONI: RESO PIU´ URGENTE DALLA GUERRA SOSTENERE IMPRESE, FAVORIRE STABILITA´ E PACE NEL MEDITERRANEO PRIMA VOLTA IN EUROPA. IL VIA OGGI A PALAZZO LOMBARDIA  
 
Milano, 11 luglio 2011 - Prende il via oggi, lunedì 11 luglio, a Palazzo Lombardia, sede della Regione, in Milano, la Seconda Conferenza Euro-araba per il sostegno alle Piccole e Medie imprese. E´ la prima volta che questo appuntamento si svolge in Europa. "Regione Lombardia ha fortemente voluto - spiega il presidente Roberto Formigoni, che aprirà i lavori insieme al presidente di Promos Bruno Ermolli - che questo evento avesse luogo nonostante la situazione di crisi e di guerra in corso nell´area; e che si tenesse ora, senza dilazionare o rimandare l´appuntamento, nonostante pareri e spinte negative. Ritengo infatti che una Conferenza euro-araba di tale portata non sia solo un´occasione strategica per le relazioni economiche e commerciali del nostro Paese e dell´Europa, ma un avvenimento carico di ricadute positive sul piano delle relazioni internazionali e, quindi, un evento di straordinaria positiva valenza politica. Del resto il ruolo che Regione Lombardia ha assunto e intende assumersi anche in questa circostanza è quello di favorire e rafforzare le relazioni istituzionali, economiche, commerciali, gli scambi culturali e la cooperazione allo sviluppo, come contributo rilevante al processo di stabilizzazione e di pacificazione, a beneficio della crescita di tutto il mondo mediterraneo, europeo e arabo". Insieme a Regione Lombardia e Camera di Commercio è promotrice dell´evento la Lega degli Stati Arabi, in collaborazione con l´Arab Industrial Development and Mining Organization (Aidmo) e il Syrian-european Business Centre (Sebc). Il Governo italiano è impegnato con due Ministeri, Esteri e Sviluppo economico. Il mondo imprenditoriale allinea realtà come Anima Investment Network, Assolombarda, Associazione Italiana Commercio Estero (Aice), Union of Arab Banks, Euro-arab Business Council for Small and Medium Enterprises, Arab Union for Industrial Exports (con il contributo di Medart Business Net). All´evento prenderanno parte personalità come il vice presidente della Commissione Europea Antonio Tajani, il vice presidente della Banca Europea per gli Investimenti (Bei) Matthias Kollatz-ahnen, il segretario generale aggiunto della Lega Araba Samir Kassir, il ministro del Commercio e Industria dello Stato del Kuwait Amani Khaled Buresli, il sottosegretario italiano agli Affari Esteri Stefania Craxi, il direttore generale dell´Aidmo Mohamed Ben Youssef, il presidente del Fondo Monetario Arabo Jassim Al Mannai, il segretario generale dell´Opec Abbas Naqui. Al centro del dibattito - aperto appunto da Formigoni e coordinato dal presidente di Promos Ermolli - saranno le opportunità di sviluppo e collaborazione imprenditoriale per le Pmi italiane, europee e arabe nei settori agroalimentare, fornitura, tessile e abbigliamento, automotive, edile e costruzioni, elettronico. Tematiche sviluppate attraverso focus specifici e incontri b2b, che avranno luogo nel pomeriggio dell´11 luglio e il giorno successivo. "Anche l´Europa - ha dichiarato il presidente di Promos Bruno Ermolli - ha il suo petrolio: sono 20 milioni di Pmi, che costituiscono il 99 per cento dell´ossatura del nostro sistema produttivo e coprono il 90 per cento dell´occupazione europea, varcando ogni giorno il Mediterraneo per esportare nei Paesi arabi la creatività, la tecnologia e il know how dei prodotti europei. L´interscambio dell´Italia con questi Paesi, solo nel 2010, è stato di 13,8 miliardi di Euro (+9,8 per cento rispetto al 2009), un dato che giustifica la scelta di Promos - Camera di Commercio di intensificare la collaborazione con soggetti pubblici e privati di tutto il mondo arabo, puntando sullo sviluppo delle piccole e medie imprese".  
   
   
FORMIGONI:I NOSTRI DIRIGENTI? AMBITI DAL PRIVATO - SIAMO LA REGIONE ITALIANA CHE COSTA MENO AI SUOI CITTADINI´  
 
Milano, 11 luglio 2011 - Il presidente di Regione Lombardia Roberto Formigoni ha dedicato il commento che segue a ´qualcuno che, dalle colonne di giornale, spara, a volte senza sapere neanche il perché´ e oggi parla di ´gettoni d´oro e stipendi d´oro´. ´Regione Lombardia - osserva Formigoni - è la Regione italiana che in assoluto costa meno ai cittadini. Il costo di funzionamento, compreso il personale, è inferiore a 29 euro all´anno pro-capite, mentre le altre Regioni costano in media 56 euro pro-capite. E questo grazie anche all´ottimo lavoro, in alcuni casi fino all´abnegazione, di dirigenti regionali che spesso il privato ci invidia e ci contende - talvolta riuscendoci - offrendo stipendi decisamente più alti´. ´D´altra parte - commenta ancora Formigoni - le retribuzioni del personale, a partire dai dirigenti, sono fissate dalla contrattazione nazionale, alla quale fanno riferimento tutte le Regioni. Oltretutto, da quest´anno in Regione Lombardia sono state puntualmente applicate le decurtazioni del 5 per cento e del 10 per cento, per contribuire alla riduzione della spesa pubblica´. ´Rinnovo - conclude il presidente - il mio profondo ringraziamento al personale e ai dirigenti che in questi anni hanno consentito a Regione Lombardia traguardi impensabili e riconosciuti da tutti, primi i cittadini lombardi´.  
   
   
REGIONE CAMPANIA INCONTRA MINISTRO SUD AFRICA  
 
Napoli, 11 luglio 2011 - "Il Mediterraneo è al centro delle politiche della Giunta regionale: i più grandi investimenti previsti con i fondi europei riguardano, infatti, porti e logistica. Basti pensare che, nei Grandi progetti deliberati dalla Giunta, ce n´è uno per il porto di Napoli che prevede lo stanziamento di 400 milioni di fondi Por e un altro da 80 milioni per quello di Salerno". Così l´assessore ai Lavori Pubblici della Regione Campania Edoardo Cosenza, nel corso dell´incontro con il ministro dei Trasporti del Sud Africa Joel Sibusiso Ndebele, che si è svolto a Palazzo Santa Lucia su iniziativa del Console onorario Gianluigi Gaetani d´Aragona. "Il Sud Africa - ha detto Cosenza al termine della riunione, alla quale ha partecipato su delega del presidente della Giunta Stefano Caldoro - guarda con interesse allo sviluppo della portualità campana, che considera un importante centro nodale di smistamento, sia dal punto di vista commerciale che turistico, riconoscendo alla città capoluogo quel ruolo che storicamente ha avuto. E´ in questa prospettiva - ha detto ancora Cosenza - che si può immaginare di intraprendere un rapporto con il governo del Sud Africa. Una azione che si inquadra nella scelta della Campania di essere un importante centro di interscambio nel Mediterraneo, come dimostrano i prossimi eventi che vanno in questa direzione: il World Urban Forum del 2012, il meeting internazionale dei giovani del Mediterraneo e il Forum internazionale delle Culture del 2013".  
   
   
MILANO: BOND GRECIA, COLOZZI REPLICA A BONI  
 
Milano, 11 luglio 2011 - "Il presidente Boni continua a straparlare di bond greci e di errori di Regione Lombardia nella impostazione dell´emissione obbligazionaria del 2002, che ha previsto nel paniere di titoli a garanzia anche i titoli ellenici, insieme a quelli di tutti gli altri Stati sovrani europei". Lo ha dichiarato l´ assessore alle Finanze della Regione Lombardia Romano Colozzi rispondendo alle dichiarazioni del Presidente del Presidente del Consiglio regionale Davide Boni sul Bond Lombardia. "Sono dunque costretto a ricordargli - aggiunge l´assessore Colozzi - che, fra le tante cose che gli sono sfuggite, oltre al fatto che quella operazione fu premiata da una giuria internazionale come la migliore in assoluto, c´é anche la valutazione della Sezione lombarda della Corte dei Conti, la quale, in diverse occasioni, ha ribadito che tale operazione si distingueva per prudenza e vantaggiosità per Regione Lombardia. Al Presidente Boni, poi, che parla di cattivi consiglieri, e che so non masticare molto in prima persona di finanza internazionale, rivolgo un caldo invito a liberarsi prontamente dei suoi ispiratori, di cui é probabilmente inconsapevole ventriloquo, che lo stanno portando a fare domande a vanvera, che hanno già trovato risposta nella relazione che da mesi hanno consegnato nelle sue mani gli esperti da lui stesso nominati". "Quanto poi ai pericoli che correrebbero i cittadini lombardi - conclude Romano Colozzi - rispetto ad un ipotetico default della Grecia, ribadisco che l´Europa non potrà mai permetterlo e che comunque in quell´evenienza il Presidente Boni avrebbe motivo di preoccuparsi, insieme a tutta l´Europa e al mondo, non dei 153 milioni già accantonati e coperti di Regione Lombardia ma dei 14,5 miliardi di bond greci che sono detenuti dallo Stato italiano e si trasformerebbero in debito per gli italiani o dei 140 miliardi di obbligazioni elleniche sottoscritte da stati europei che rischierebbero di mettere in crisi l´intera area euro".  
   
   
PIEMONTE: UN PIANO GIOVANI IN DIECI PUNTI  
 
Torino , 11 luglio 2011 - Per contrastare la disoccupazione giovanile la Regione mette in campo un Piano Giovani in dieci punti. Lo stanziamento iniziale sarà di undici milioni, ai quali si aggiungerà l´effetto economico di alcuni sgravi fiscali. L´idea, ha spiegato il presidente Roberto Cota, illustrando l´iniziativa il 7 luglio, è quella di favorire “un nuovo patto generazionale", con l´obiettivo di "difendere i diritti di chi non ha nessun diritto". Messo a punto dagli assessori allo Sviluppo economico, Massimo Giordano, e al Lavoro, Claudia Porchietto, intende smuovere una realtà quella del Piemonte, in cui la disoccupazione giovanile dal 2008 al 2009 è salita dal 14,9% al 24,1%. Per farlo, è stato avviato in via preliminare un confronto con le associazioni sindacali e di categoria, che Cota ha ringraziato per "il supporto a questa azione, che non è di destra né di sinistra, ma nell´interesse della gente". Le dieci misure prevedono lo sgravio per tre anni di 30mila euro ai fini dell´Irap per ogni assunzione under 35, il sostegno finanziario per l´avvio di imprese gestite da giovani, stage semestrali o annuali in Regione per laureandi o neolaureati, premialità per agevolare l´accesso dei giovani ai contributi regionali per la competitività. E ancora, un sostegno all´imprenditorialità che non accede agli aiuti riservati a quella ad alto contenuto tecnologico, il finanziamento fino a un anno dei giovani che si prestano a lavorare come agenti commerciali all´estero per imprese piemontesi, voucher da 10mila euro per i giovani professionisti che collaborano all´avvio di una nuova attività imprenditoriale, borse di lavoro da mille euro mensili per il tirocinio in azienda, formazione e stage per i laureati di primo livello, sostegno alle cooperative di partite Iva giovani. "Il lavoro per noi è una priorità - ha dichiarato il presidente - e il contrasto alla disoccupazione una delle missioni della nostra azione di governo. Soprattutto a quella disoccupazione giovanile, perché per un giovane non avere lavoro vuol dire non programmare il futuro, e questo semina incertezza e disagio in tutte le famiglie. Con questa politica di attenzione vogliamo favorire un nuovo patto sociale fra giovani e meno giovani. Non possiamo pensare che ci siano soltanto i diritti acquisiti da difendere, ci deve anche essere la difesa di chi non ha nessun diritto, cioè dei giovani, che non hanno opportunità. Noi dobbiamo creare delle opportunità per creare nuovi diritti. Non creiamo artificialmente dei posti di lavoro - ha concluso - ma delle opportunità, attraverso attività che possono essere durevolmente presenti sul mercato". “E’ un progetto innovativo, sul quale lavoriamo da mesi - ha puntualizzato l’assessore Giordano - Guardando in giro per l´Italia, ma anche per l´Europa, non è stato facile trovare spunti da riprendere, perchè spesso le misure per i giovani sono piuttosto standardizzate. Abbiamo quindi provato, nella difficoltà complessiva, a mettere in campo idee nuove e molti dei provvedimenti che abbiamo costruito sono completamente innovativi. Avremo un approccio pragmatico sulle varie misure e una tempistica analoga a quella del Piano Occupazione, correggendo il tiro dove necessario. Se i risultati saranno gli stessi del Piano Occupazione, non potremo che ritenerci soddisfatti". L’assessore Porchietto ha invece sostenuto che “un tema a cui teniamo molto è quello delle cooperative. Sono tantissimi, infatti, i giovani che non riuscendo ad essere coinvolti nel lavoro ordinario e subordinato, oggi si orientano a diventare il cosiddetto popolo delle partite Iva, con il problema però di trovarsi spesso da soli oppure senza gli strumenti finanziari per poter crescere. Attraverso questo sostegno stiamo riuscendo a contribuire alla creazione di una vera e propria filiera di giovani cooperative, affermando un nuovo modo di fare impresa per i giovani imprenditori". I contenuti del piano sono stati accolti con favore dall´Unione Industriale di Torino, in quanto "contiene misure atte a innovare e incrementare le possibilità di accesso dei giovani al mercato del lavoro e alle iniziative imprenditoriali”.  
   
   
DAGLI ENTI LOCALI VIA LIBERA ALLA LEGGE DI RIORDINO ISTITUZIONALE: SARA´ LA PRIMA IN ITALIA  
 
Firenze, 11 luglio 2011 - Via libera di Province, Comuni e Comunità montane alla legge regionale di riordino istituzionale. Il tavolo convocato dall’assessore regionale a bilancio e riforme istituzionali Riccardo Nencini e cui hanno partecipato i rappresentanti di Anci, Upi e Uncem ha espresso un giudizio positivo sulla proposta che approderà alla prossima riunione della giunta, in programma lunedì. La proposta prevede, tra l’altro, il superamento delle Comunità montane, che saranno trasformate in Unioni di comuni, l’esercizio associato di funzioni tra le Province, e ancora incentivi alle fusioni tra piccoli comuni. Sono previste anche la valorizzazione dell’area vasta della Toscana centrale e non mancherà il sostegno ai comuni più disagiati, montani e insulari, attraverso il finanziamento di servizi di prossimità e vicinato. “Costi più bassi e enti più coesi”: così l’assessore sintetizza il valore di questa proposta. “Questa legge – aggiunge – ci consentirà di rivoluzionare un sistema che oggi chiede minori costi, maggiore efficienza e più chiarezza e trasparenza” ha commentato Nencini “. “Sono quindi molto soddisfatto per l’esito della riunione di oggi – ha aggiunto – questa sarà la prima legge regionale di riordino istituzionale in Italia. Una legge di grande importanza il cui iter preparatorio è avvenuto rispettando pienamente i tempi previsti e cioè in meno di un anno”. L’assessore evidenzia come la proposta nasca da un percorso di concertazione che, prima degli enti locali, ha coinvolto le categorie economiche. “Un ringraziamento particolare -aggiunge – vorrei rivolgerlo al Consiglio regionale, e in particolare alla prima commissione, che ha deliberato unanimemente sugli indirizzi della legge”. L’assessore evidenzia anche come la riforma, che non costerà un centesimo ai cittadini, al contrario porterà benefici in termini di risparmi e di una maggiore efficienza nei processi decisionali”. Qualche esempio? “Le unioni di Comuni e la gestione associate di funzioni tra Province fin da subito possono comportare una significativa razionalizzazione delle spese – spiega l’assessore – Se tutti i Comuni con meno di cinquemila abitanti attivassero le unioni, il risparmio sarebbe di circa 6 milioni di euro solo di spese generali di amministrazione, mentre gli organi delle unioni dei comuni non hanno costi aggiuntivi perché sono costituite dai sindaci”. Anche le fusioni fanno diminuire i costi. Se i 135 comuni della Toscana con popolazione inferiore a cinquemila abitanti scegliessero questa strada, per l’assessore e per gli uffici della Regione si arriverebbe ad un risparmio complessivo di almeno 35 milioni di euro. Lo stesso vale per l’esercizio di funzioni associate tra Province: almeno il 5% in meno di spese generali, a regime. Ma il vantaggio maggiore sarebbe quello di governare insieme funzioni fondamentali come le grandi infrastrutture o i rifiuti. Un’operazione che andrebbe di pare passo alla valorizzazione dell’area vasta della Toscana centrale, quell’area metropolitana Firenze-prato-pistoia che nei fatti e nei numeri già esiste e traina l’economia della Regione, producendo il 45% del Pil. “Ma che – conclude Nencini – va portata a compimento anche nella sua declinazione istituzionale, in modo che i cittadini, grazie a costi minori e servizi migliori, possano trarne maggiori benefici”.  
   
   
PUGLIA: COMMENTO ALLA MANOVRA ECONOMICA DEL GOVERNO NAZIONALE  
 
Bari, 11 luglio 2011 – Di seguito un breve commento dell’assessore alle Risorse Umane, Maria Campese, in merito ai contenuti della manovra economica approvata il 30 giugno scorso dal governo Berlusconi. “Dopo giorni passati ad inseguire gli annunci dei vari ministri e dello stesso Presidente del Consiglio, il testo definitivo del Decreto Legge è stato firmato dal Presidente Napolitano e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale nel pomeriggio di ieri e, da un primo esame, si evince che le norme contenute non prevedono semplici “ritocchi”, ma preparano una vera e propria “macelleria sociale”. Ancora una volta, su proposta dei ministri Brunetta-tremonti, si prevedono tagli in danno dei dipendenti pubblici e dei precari, dei pensionati e delle donne. Infatti, nonostante i blocchi contrattuali effettuati già l’anno scorso con il Decreto Legge “Tremonti” n. 78/2010 (convertito con L. N. 122/2010), il governo Berlusconi attacca nuovamente il pubblico impiego riproponendo, tra l’altro, alcune misure già operanti dall’anno scorso, quali: - prolungamento del blocco dei contratti nel pubblico impiego dal 2013 sino a tutto il 2014; - ulteriore blocco dell’adeguamento all’inflazione degli stipendi; - congelamento al 2010 degli aumenti della contrattazione decentrata. Queste norme provocheranno una perdita media lorda di oltre 200 euro al mese nelle buste paghe dei dipendenti pubblici. Il taglio effettivo degli stipendi sarà accompagnato, inoltre, da altre misure draconiane: la conferma del blocco del turn-over, la stretta sulle pensioni con la previsione dell’anticipo dal 2015 al 2014 dell’età di pensionamento agganciata all’aumento della speranza di vita - che comporterà un mese in più ogni anno, il blocco delle rivalutazioni delle pensioni e l’innalzamento graduale dell’età di uscita per le lavoratrici del settore privato”. “A tutto ciò - prosegue l’assessore Campese - si aggiungeranno i tagli alle Regioni e agli Enti Locali che non potranno garantire i servizi essenziali ai cittadini (quali asili nidi, interventi per gli anziani ed indigenti), la riduzione del personale della scuola e della pubblica amministrazione, la radicalizzazione del precariato in cambio di una finta manovra fiscale che vedrà la luce solo quando verrà approvata la legge delega sulla riforma fiscale, la finta scomparsa dei ticket sanitari per la specialistica e per il pronto soccorso che verranno reintrodotti a partire dal 2012, in nome di un ipotetico pareggio di bilancio da raggiungere nel 2014”. “Queste misure fanno chiarezza sul federalismo che il governo Berlusconi e la Lega vogliono mettere in atto e sulla politica economica: meno soldi alle Regioni e agli Enti Locali, tagli alla scuola, all’università e all’assistenza socio-sanitaria, nessun programma per rilanciare la nostra economia. Una manovra altamente iniqua e non più sopportabile, conclude l’assessore Campese, che colpisce nuovamente il pubblico impiego ed i ceto medio-bassi e che aggraverà le condizioni di vita dei più deboli, delle donne, dei pensionati e dei giovani, sempre più precarizzati, cui si nega un futuro dignitoso”.  
   
   
MANOVRA FINANZIARIA: FVG, GOVERNO NON PENALIZZI REGIONI VIRTUOSE  
 
Trieste, 11 luglio 2011 - L´assessore alle Finanze del Friuli Venezia Giulia, Sandra Savino, ha stigmatizzato l´approccio del Governo alla Manovra finanziaria estiva, giudicata "eccessivamente penalizzante per le Regioni virtuose". Al termine della Conferenza unificata con il ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, Savino ha esposto al ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, la posizione della Regione, spiegando che "come già dimostrato con fermezza e rigore dal presidente Tondo, non ci sottraiamo alle compartecipazioni solidali ed alle esigenze di risanamento della finanza italiana, ma - ha proseguito l´assessore - riteniamo indispensabile che siano tenute in considerazione correttezza e virtuosità, differenziando a questo punto i trattamenti da riservare alle Regioni in relazione ai risultati già conseguiti". "Bisogna evitare - ha insistito Savino - che ci vengano addossati i costi di chi non ha provveduto al risanamento dei propri bilanci, dei sistemi sanitari e del trasporto pubblico locale per non abbassare in Friuli Venezia Giulia il livello dei servizi erogati ai nostri cittadini". Anche per questi motivi, ha reso noto Savino, le Regioni a statuto speciale e le Province autonome hanno negato l´intesa sulla regionalizzazione del patto di stabilità.  
   
   
MANOVRA: SICILIA, VIOLA PROCEDURE PER REGIONI A STATUTO SPECIALE  
 
Roma, 11 luglio 2011 - La Sicilia ha consegnato in Conferenza Unificata un documento delle Regioni a statuto speciale che spiega la posizione sulla manovra finanziaria del Governo. "Abbiamo evidenziato - spiega l´assessore all´Economia della Regione Siciliana, Gaetano Armao - la violazione delle procedure, sancite dalla legge sul federalismo fiscale per le Regioni a statuto speciale, per la determinazione del patto di stabilita´. Violazioni che si accompagnano ad una compressione della perequazione fiscale e sono, anzi, una conferma all´ulteriore indebolimento di qualsiasi speranza di perequazione infrastrutturale. Si prospetta un federalismo iniquo e impercorribile. La posizione delle Regioni a statuto speciale, dunque, non puo´ che essere di contrasto. Per questi motivi continuiamo a chiedere un´interlocuzione diretta con il governo nell´ambito della revisione delle norme di attuazione dei singoli statuti".  
   
   
ROMA, BILANCIO: VIA LIBERA DELL´ASSEMBLEA ALLA MANOVRA DA 9,8 MLD DI EURO  
 
Roma, 11 luglio 2011 - L’assemblea capitolina ha approvato, il 9 luglio, con 28 voti favorevoli, 17 contrari e una astensione, il bilancio di previsione 2011. I numeri della manovra - La manovra assomma a oltre 6,8 miliardi di euro: oltre 4 miliardi e mezzo relativi alla parte corrente e quasi 2 miliardi per il Piano Investimenti. A questi, vanno sommati ulteriori 3 miliardi circa di euro per gli investimenti con fondi privati (project financing) per un totale globale di 9,8 miliardi di euro circa. L’equilibrio tra entrate e spese è stato raggiunto attraverso una manovra di 388 milioni di euro: circa 290 inerenti la gestione delle entrate (fra cui 75 milioni di incassi stimati dal contributo di soggiorno e 25 derivanti dall’attività di recupero e lotta all’evasione fiscale, in primo luogo dell’Ici) e da circa 98 milioni di minori spese, per effetto di risparmi per 27 milioni sul personale (efficientamento dei contributi Irap), e della razionalizzazione degli oneri per beni e servizi in gran parte assicurata dall’attività svolta dalla Centrale Unica per gli acquisti (Cua). Il pareggio di bilancio, reso, tra l’altro, particolarmente difficile dalla riduzione del trasferimenti statali imposti quest’anno dalla manovra di finanza pubblica del Governo (-152,60 mln) consente di mantenere inalterato il livello dei servizi destinati alla Città senza introdurre nuove tasse e prevedendo, pur nella linea di rigore che ha caratterizzato i precedenti esercizi finanziari della Giunta Alemanno, specifici investimenti anche per il rilancio dello sviluppo economico di Roma Capitale. Grazie al maxiemendamento, approvato dall’Assemblea capitolina su proposta della Giunta, il bilancio di previsione 2011 si è arricchito, con il passaggio in Aula, di ulteriori stanziamenti sia per la spesa corrente (circa 49 mln di euro), sia per la parte investimenti (circa 50 mln di euro comprensivi di 8 mln destinati a finanziare il Piano per gli investimenti dei Municipi). A questi si aggiunge la rimodulazione di circa 94 mln di euro di spese per metropolitane, grandi opere, interventi di edilizia residenziale pubblica e centri anziani (18,3 mln di euro), il welfare e i servizi sociali (16,6 mln di euro) e il contribuito di 3 mln di euro necessario a sostenere la candidatura per le Olimpiadi del 2020 che rappresentano il pilastro di riferimento per l’avvio del Progetto Strategico di Sviluppo della Città. Riduzione degli sprechi per garantire il finanziamento dei servizi Il Pieno utilizzo della Centrale Unica per gli Acquisti consentirà di realizzare risparmi per circa 40 mln di euro nel 2011 e di 70 mln a regime come obiettivo ottimale nell’arco del triennio 2011-2013, ampliando gli interventi già realizzati lo scorso anno su tutti i settori merceologici (affitti di immobili, spese di riscaldamento ed elettricità, illuminazione pubblica, materiali per la pulizia e di cancelleria, opere tipografiche, arredi nonché spese postali e per corrieri). L’efficientamento della macchina amministrativa è stato accompagnato da una riduzione degli oneri fiscali inerenti il trattamento del personale (27 mln di euro). Le principali voci di finanziamento della spesa settore per settore Per effetto delle importanti misure adottate è stato possibile rifinanziare la spesa dei dipartimenti mantenendo inalterato il livello dei servizi erogati alla cittadinanza. Queste, in sintesi, le principali voci di finanziamento: Per Lavori Pubblici e manutenzione di strade e scuole sono previsti investimenti per 637 mln di euro da destinare alla manutenzione stradale e ad altri interventi per la viabilità inter-municipale (308 mln). Nei trasporti sono programmate spese per investimenti per circa 3 mld di euro (finanziamento metro, corridoi per la mobilità e tramvie, spostamento del Tram 8 a Piazza Venezia e incentivi per il trasporto pubblico non di linea). L’urbanistica realizzerà investimenti per 372 mln. Lo sport riceverà 7 mln di euro per la manutenzione degli impianti destinati allo sport di base ai quali vanno sommati, come detto, 3 milioni di euro nel triennio per la candidatura per le Olimpiadi del 2020. Per quanto riguarda il settore ambiente sono previsti investimenti per 80 mln di euro di cui 37 andranno, fra l’altro, alla manutenzione straordinaria del verde e altri 20,6 a parchi, ville storiche, piste ciclabili nonché al finanziamento della gara sul verde. Il Turismo sarà alimentato dal 5% delle some incassate attraverso il contribuito di soggiorno (75,5 mln di euro nell’anno in corso). La spesa sociale 2011 dell’amministrazione capitolina ammonterà nel complesso a 313 mln di euro, oltre ai 136 mln gestiti dai municipi. Per la scuola è stato previsto uno stanziamento complessivo di 177 mln che serviranno, tra l’altro, ad ampliare l’offerta degli asili nido con 1.175 nuovi posti e agli sconti riservati alle famiglie (family card). Nel comparto della cultura vengono confermate le risorse necessarie al funzionamento di tutte le istituzioni culturali (Palaexpo 10 mln di euro, Fondazione Cinema di Roma per 1,15 mln, Auditorium 4,75 mln, santa Cecilia per 3,25 mln, Teatro di Roma 3,1 mln, Macro 2 mln, 1,3 mln per il triennio per il Museo della Shoah, Teatro Valle 1,3 mln per la stagione 2011/2012 e 824.000 euro per restauri del patrimonio monumentale). Alle attività produttive andranno 25 mln di euro (18 mln per il nuovo centro ingrosso fiori alla Magliana). Infine, il settore Patrimonio e Casa sarà caratterizzato da dismissioni con vendita agli inquilini delle Case di edilizia residenziale pubblica per oltre 300 mln di euro nel triennio, cui si aggiungono circa 20 mln di euro di recupero sugli affitti delle case popolari e degli oneri accessori. È quanto rende noto l’Assessorato al Bilancio di Roma Capitale.  
   
   
AUTONOMIE FVG: SU SICUREZZA, FONDI PER ACCORDI INTERCOMUNALI  
 
Udine, 11 luglio 2011 - Ha espresso parere favorevole rispetto a tre deliberazioni del governo regionale, mentre è stata raggiunta l´intesa su uno dei due disegni di legge sempre di iniziativa della Giunta regionale, il Consiglio delle Autonomie Locali riunitosi il 7 luglio a Udine con la presidenza di Ettore Romoli. I primi due argomenti, analizzati dai rappresentanti delle Province e dei Comuni del Friuli Venezia Giulia riguardavano la sicurezza. Si trattava infatti, innanzitutto, del Programma regionale di finanziamento in materia di Politiche di sicurezza per il 2011, relativamente alle disposizioni in materia di sicurezza e ordinamento della Polizia locale. Illustrato dall´assessore regionale alla Polizia locale e Sicurezza Federica Seganti, il testo da lei proposto ha ottenuto parere favorevole da parte di 11 dei 17 consiglieri presenti, cinque i voti contrari, un´astensione. Tale provvedimento, aveva esplicitato la Seganti nel presentarlo, sconta l´attuale generale carenza di fondi. Parte dei quali è stata al momento indirizzata verso le iniziative volte a risolvere le criticità sul territorio. Per esempio, per migliorare la sicurezza nella Bassa Friulana, dove di recente si sono incrementati i furti nelle abitazioni. L´assessore regionale ha nel contempo posto in risalto l´efficacia dell´azione svolta in questi anni a favore della sicurezza dai Comuni e dalle Polizie locali. Si è infatti riscontrata una ulteriore riduzione dei reati, in un contesto, quello del Friuli Venezia Giulia, nel quale il livello di sicurezza era già buono. In calo, secondo la Seganti, anche i reati connessi all´utilizzo di sostanze stupefacenti, e quelli di danneggiamento. Nel concludere, l´assessore, cogliendo gli interventi del Consiglio delle Autonomie, ha anticipato di voler valutare l´opportunità di predisporre fondi nella prossima finanziaria (2012) a favore dei Comuni che erogano servizi di Polizia locale su scala intercomunale. Parere favorevole (ottenuto da 12 dei consiglieri presenti, cinque gli astenuti) anche per il secondo punto proposto dalla Seganti: il Regolamento concernente modifiche al Regolamento regionale in materia di norme sui volontari per la sicurezza. Un provvedimento dettato dalla necessità, che era stata sottoposta da alcune amministrazioni civiche di adeguare il proprio organico in modo da poter meglio fruire dei numerosi volontari per la sicurezza a disposizione, impiegati, per esempio, per il controllo del traffico al di fuori delle scuole, e in occasione di eventi particolari e tradizionali. Anche in questa occasione, la Seganti ha avuto modo di ribadire il proficuo impegno delle Province e dei Comuni del Friuli Venezia Giulia in materia di sicurezza, in particolare a tutela delle donne e rispetto ai fenomeni del bullismo, anticipando che richiederà l´inserimento nella finanziaria 2012 di ulteriori somme per le azioni di prevenzione.  
   
   
AUTONOMIE FVG: OK A DDL VOLONTARIATO E INCENTIVI AGRICOLI  
 
Udine, 11 luglio 2011 - Il Consiglio delle Autonomie Locali, riunitosi il 7 luglio a Udine nel Palazzo della Regione, ha raggiunto l´intesa con 15 voti favorevoli e due astensioni sullo schema di disegno di legge in materia di disciplina organica del volontariato e della promozione sociale, proposto dall´assessore Roberto Molinaro il quale, dopo avere ringraziato l´organismo consultivo per il lavoro svolto dalla propria Commissione nel valutare il provvedimento, ha ricordato che si inquadra tra le iniziative regionali nell´anno europeo del volontariato e della cittadinanza attiva. In questo contesto, l´assessore ha definito importante il ruolo svolto dalle associazioni di volontariato (1.100 iscritte al registro regionale, 200 quelle di promozione sociale), ricordando altresì che per la composizione del testo di questo disegno di legge è stato per la prima volta attuato un nuovo metodo di consultazione telematica. La nuova disciplina prevede che le associazioni che intendano ricevere contributi dalla Regione si iscrivano nell´apposito registro, mentre i Comuni potranno comunque continuare a sostenere i sodalizi del volontariato secondo le modalità in uso. Vengono inoltre introdotti Tavoli di rete, mutuati dall´attività della Regione nel settore della cooperazione internazionale. Anche in questo caso, i Comuni potranno mantenere le reti di collaborazione già in atto. Nella costruzione di questo schema di disegno di legge è stato tenuto conto delle disposizioni nazionali in materia. Ma, ha concluso Molinaro, verrà predisposta una normativa regionale per le associazioni di promozione locale. Non è invece stata raggiunta l´intesa, da parte del Consiglio delle Autonomie, sul disegno di legge recante disposizioni di modifica della normativa regionale in materia di accesso alle prestazioni sociali (17 i presenti, sette astensioni, cinque voti a favore, cinque contrari). Tale provvedimento, ha spiegato Molinaro, modifica il testo originario rispetto al quale è stato avviato un procedimento di infrazione da parte della Comunità europea. E´ dunque motivato dalla necessità della Regione di ottemperare alle prescrizioni della Ue. La nuova formulazione, oggi sottoposta al Consiglio delle Autonomie, è già agli atti degli organi governativi deputati a trasferirla all´esame comunitario. Pur rilevando alcune criticità rispetto alla eventuale applicazione nelle realtà comunali, la gran parte dei consiglieri delle Autonomie ha evidenziato come il nuovo testo del disegno di legge rappresenti un significativo passo avanti rispetto alla stesura precedente. Parere favorevole, da parte del Consiglio delle autonomie (12 voti a favore, un´astensione su 13 presenti), è infine stato espresso in merito alle modifiche al Regolamento per la concessione e l´erogazione degli incentivi per gli interventi di Politica attiva del lavoro. Era stato sottoposto d´urgenza dall´assessore regionale al Lavoro Angela Brandi stante la necessità di rendere operativa, nel più breve tempo possibile, l´estensione del regime di aiuti di importo limitato alle aziende attive nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli. Tratta della figura del lavoro somministrato, prevedendo agevolazioni per le aziende che vorranno stabilizzare lavoratori precari nel settore. E´ infine stata rinviata dal Consiglio delle Autonomie l´espressione di eventuali osservazioni sul testo unificato delle norme in materia funeraria e di polizia mortuaria, approvato dalla Iii Commissione permanente dopo l´espressione del parere da parte dello stesso Consiglio delle Autonomie lo scorso 12 maggio.
 
   
   
EQUITALIA, CAPPELLACCI: REGIONE DALLA PARTE DELLE IMPRESE E DELLE FAMIGLIE, SOSTEGNO ATTIVO ALLE ISTANZE DELLA SARDEGNA CHE PRODUCE  
 
Cagliari, 11 luglio 2011 - "La Regione è dalla parte delle famiglie, delle imprese, della Sardegna che produce". Così il presidente Cappellacci ha commentato la manifestazione tenutasi ieri a Cagliari. "Non ci siamo limitati a un ascolto puro e semplice, siamo tra i primi in Italia ad aver tradotto la nostra attenzione in atti concreti: abbiamo provveduto al trasferimento ai Comuni del fondo di 10 milioni di euro con una precisa direttiva che dà priorità all’utilizzo di queste risorse per le situazioni di criticità familiare e personale generate dall’indebitamento tributario. Per le imprese in sofferenza finanziaria, sta per essere pienamente operativo il Fondo anti-crisi, che ammonta a circa 10 milioni di euro. Le imprese potranno anche utilizzare il fondo ordinario di garanzia e contro-garanzia. Il collegato alla Finanziaria, recentemente approvato dal Consiglio Regionale, permetterà di varare un ulteriore strumento, con una dotazione di 1 milione di euro a valere sul fondo di garanzia etica, per abbattere gli interessi dei contribuenti che, impossibilitati a pagare, decideranno lo spostamento anche di 12 mesi delle rate. La Sfirs attiverà nel territorio sportelli locali per supportare le imprese sull’utilizzo di queste misure. Il primo sportello sarà attivato nel Sulcis-iglesiente. Abbiamo, inoltre, avviato ed è in corso un confronto una con i referenti nazionali di Equitalia, Inps, Agenzia delle entrate e la Società per gli Studi di Settore. La Regione vuole continuare ad essere accanto al popolo della partite Iva ed esercitare la propria pressione politica nei confronti del Governo anche per quanto riguarda gli aspetti che si discutono sul piano politico nazionale e che ancora risentono gli effetti di un sistema normativo complesso e fortemente penalizzante per il mondo delle imprese. Un primo riscontro è stato dato con la legge di conversione del decreto legge “sviluppo”, che recepisce alcune importanti richieste formulate anche dalla Regione e introduce misure che impediscono ad Equitalia comportamenti vessatori inaccettabili: non sarà più possibile calcolare le sanzioni applicando gli interessi sugli interessi, sarà necessario il preavviso dei contribuenti prima della iscrizione su ipoteche, e saranno escluse le ipoteche sulla prima casa. Occorre tuttavia una risposta più decisa da parte dello Stato, che dimostri la volontà non solo di dare una boccata d’ossigeno, ma di puntare su un sistema di piccole e medie imprese, che deve essere adeguatamente sostenuto e non indebolito in una fase cruciale per la nostra economia. La Sardegna rivendica attenzione ed una risposta precisa dal Ministro Tremonti che da diverse settimane ha ricevuto l´istanza formale del Presidente delle Regione per la moratoria di almeno un anno, che in questo momento rappresenta la principale risposta per i territori più colpiti. Per questo continueremo a premere sul ministro e sul governo affinché la richiesta si traduca in atti concreti".  
   
   
ANTIMAFIA: ACCELERARE TEMPI DI CONSEGNA BENI CONFISCATI  
 
Palermo, 11 luglio 2011 - "La Regione siciliana intende fare la sua parte nella valorizzazione dei beni confiscati alla mafia. Attendiamo nei prossimi giorni il conferimento del Feudo ´Verbumcaudo´, del quale ho gia´ parlato con il Prefetto Caruso, direttore dell´Agenzia per i beni confiscati, che consentira´ di far gravare sulla Regione il pagamento della rata del mutuo acceso con Unicredit. Il Fondo sara´ assegnato in comodato agli enti locali interessati. In merito abbiamo gia´ insediato un gruppo di lavoro con i diversi assessorati interessati a sostenere la valorizzazione del fondo agricolo offrendo un sostegno con fondi regionali provenienti da vari rami dell´Amministrazione ed in sinergia con l´Universita´ di Palermo". Lo ha detto l´assessore per l´Economia, Gaetano Armao, intervenendo al convegno dal titolo: ´Dalla legge Rognoni-la Torre al Codice Antimafia. Spezzare il patto politica-mafia-affari´ svoltosi oggi a Roma. "Il tema del convegno - ha proseguito Armao - sollecita inoltre la definizione della questione del trasferimento alla Regione dei beni da essa locati in proprieta´ di societa´ confiscate. Non possiamo piu´ sostenere costi milionari (oltre 6 milioni annui) per beni che appartengono allo Stato. A tal proposito va segnalata la grave inerzia determinata da alcuni amministratori giudiziari che da questa situazione traggono solo benefici diretti". "Sulle lacune, gli errori ed i gravi rischi insiti nello schema del Codice Antimafia - ha concluso - sento di condividere le considerazioni del Procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, rese ieri in Commissione Giustizia della Camera".  
   
   
OGGI A POTENZA RIUNIONE COMITATO ANTIRACKET E ANTIUSURA  
 
Potenza, 11 Luglio 2011 - All’indomani del vertice interistituzionale di Scanzano Jonico e sulla scorta del mandato ricevuto in quella sede dal presidente della Regione, Vito De Filippo, il commissario antiracket e antiusura della Basilicata, Egidio Basile, ha già convocato per lunedì 11 luglio, a Potenza, alle ore 16,30, i 12 componenti del Comitato. All’ordine del giorno dei lavori, la messa a punto di un progetto – così come auspicato dal governatore lucano – che miri a riempire di contenuti la stessa legge regionale n. 7 del 21 aprile 2011 che, all’articolo 1, prevede -come è noto - la promozione di attività che favoriscano uno sviluppo economico e sociale informato ai valori della sicurezza e della legalità. Il commissario Basile, accogliendo poi l’appello lanciato ieri dal segretario regionale della Cgil, Antonio Pepe, ha fatto sapere che dopo la riunione del Comitato antiracket e antiusura di lunedì prossimo, sarà fissato un incontro operativo con i soggetti della rappresentanza sociale, sindacale e professionale per un loro più diretto coinvolgimento nell’ambito di azioni tese a diffondere la cultura della legalità e il rispetto delle regole.  
   
   
ABECOL, POLVERINI: "AGENZIA DIVENTA OPERATIVA" AGENZIA PER I BENI CONFISCATI DEL LAZIO.  
 
Roma, 11 Luglio 2011 - Diventa operativa l´Abecol, Agenzia per i beni confiscati del Lazio. A dare l´annuncio il 7 luglio il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, nel corso di una conferenza stampa, insieme all´assessore alla Sicurezza ed Enti Locali, Giuseppe Cangemi, e al neodirettore, Michele Lauriola. Ospiti d´onore della presentazione ufficiale dell´Agenzia Joseph Guccione, Capo della Polizia federale di New York, ed Eben Morales, Responsabile beni confiscati dell´Agenzia governativa dei Marshall di Washington, che hanno portato un contributo sul modello americano sulla confisca dei beni. Recentemente proprio il Marshall di New York è stato l´artefice della vendita all´asta di tutti i beni sequestrati al finanziere Bernard Madoff. "L´abecol, sotto la nostra guida, ha avuto finalmente i componenti designati, persone con grandi qualità professionali - ha dichiarato il presidente Polverini - da questo momento in poi è a disposizione con l´obiettivo non solo di riqualificare i beni confiscati alla mafia, per cui abbiamo già stanziato 2,3 milioni di euro, ma anche di renderli operativi per il tessuto sociale, privilegiando azioni finalizzate al servizio dei cittadini. Oggi l´Agenzia parte con tutte le carte in regola per dare un contributo al territorio che ha purtroppo, come ci dicono i dati, problemi con la criminalità e con le mafie". L´assessore Cangemi ha sottolineato che "la Regione ha finalmente uno strumento operativo, e oggi verifichiamo che i soldi siano impegnati bene e che tornino alla comunità". "Siamo ansiosi di voler collaborare con il presidente Polverini, con l´assessore Cangemi e Lauriola per scambiare le buone pratiche - ha detto il Marshall Guccione - vogliamo condividere conoscenze, opportunità e intelligence. Con l´occasione invitiamo il presidente Polverini a partecipare alla scuola di formazione che si trova a Houston in Texas. E domani faremo incontri con i tecnici e gli operatori per poter scoprire quali sono le grosse differenze e dove noi possiamo dare una mano". L´abecol ha lo specifico compito di indirizzare il riutilizzo dei beni sottratti alle organizzazioni malavitose garantendo pubblicità e trasparenza nelle assegnazioni, di sostenere gli enti locali, le associazioni e le cooperative sociali nella presentazione di progetti sostenibili e nella ricerca delle risorse finanziarie, al fine di assicurare l´utilizzo effettivo e lo sviluppo dei beni e delle aziende confiscate. Alla data del 31 maggio del 2011 i beni sequestrati e confiscati nel Lazio alle organizzazioni malavitose ammontano in totale a 348, tutti costituiti da unità immobiliari. Di questi, 247 sono già stati assegnati dall´Agenzia del Demanio ai destinatari: Comuni, associazioni, imprese. Altri 101, sequestrati e confiscati e su cui gravano problemi quali ipoteche e occupazioni abusive, sono in attesa di essere destinati ai soggetti interessati direttamente dall´Abecol.  
   
   
APPRENDISTATO, VIA LIBERA DALLE REGIONI AL TESTO UNICO  
 
Firenze, 11 Luglio 2011 - Via libera il 7 luglio in sede di Conferenza Stato-regioni all’intesa sul testo unico sull’apprendistato. Il testo presentato dal governo ha accolto le proposte di modifica presentate dalle Regioni che oggi hanno formalizzato il loro assenso. A darne notizia è l’assessore alle attività produttive, lavoro e formazione della Regioneai Toscana Gianfranco Simoncini che è il coordinatore nazionale degli assessori al lavoro e formazione.> “Il testo sul quale abbiamo raggiunto l’intesa – ha spiegato l’assessore – risponde all’esigenza posta dalle Regioni nel corso del confronto con il governo, di valorizzazione del carattere formativo dell’apprendistato, del rafforzamento delle tutele per lavoratrici e lavoratori che lo utilizzano e ci dà garanzie per quanto riguarda le competenze regionali sulla materia”. L’assessore Simoncini ha ricordato come, fra i positivi risultati ottenuti, vi siano in particolare, oltre alla salvaguardia delle competenze regionali sulla certificazione delle competenze, l’attribuzione ad esse della regolamentazione dell’apprendistato per il conseguimento della qualifica e, oggi con le modifiche, anche del diploma professionale. “Abbiamo scongiurato anche il rischio che venissero scaricati sulle Regioni oneri finanziari non propri, ed evitato una frammentazione dello strumento che poteva avvenire con l previsione, ora superata, del livello aziendale e territoriale per la disciplina dell’apprendistato. Si è meglio definito il valore formativo dell’apprendistato, con l’innalzamento a 25 anni dell’apprendistato per la qualifica e il diploma, l’aumento delle ore di formazione trasversale, la riduzione del periodo massimo del contratto di apprendistato. Ulteriori miglioramenti sono stati introdotti stabilendo la durata minima dei contratti e la previsione della stabilizzazione di una percentuale di apprendisti”. “Abbiamo fatto un buon lavoro – è il commento dell’assessore Simoncini – Dal testo emerge con più forza il carattere formativo dell’apprendistato e l’idea che esso debba essere meglio tutelato e promosso come forma principale e prioritaria di ingresso nel mercato del lavoro con contratto a tempo indeterminato, combattendone un uso distorto che viene fatto di altri strumenti come i tirocini formativi e i contratti atipici e di collaborazione. In questo senso – dice ancora Simoncini – le Regioni e le parti sociali hanno concordato col Governo di aprire un tavolo per la definizione di linee guida sui tirocini e uno per arrivare ad un avviso comune sui contratti di collaborazione: la Regione Toscana parteciperà al tavolo sui tirocini forte della esperienza anticipatrice che sta svolgendo dal primo di giugno e del lavoro in corso per presentare la prima legge regionale sui tirocini. Per questo abbiamo dato l’intesa- conclude l’assessore – prevista dalla legge delega, al nuovo testo unico sull’apprendistato, così come modificato dal confronto di queste settimane”.  
   
   
MINORI: COINVOLGERE TUTTE LE REGIONI PER ACCOGLIENZA STRANIERI  
 
Palermo, 11 luglio 2011 - Una risposta coordinata e condivisa all´emergenza legata all´accoglienza dei minori stranieri non accompagnati in arrivo dal Nord Africa: e´ il tema dell´incontro convocato dall´assessore della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro della Regioen Sicilia, Andrea Piraino, che ha riunito attorno a un tavolo il dirigente del dipartimento Immigrazione del Ministero del Lavoro, Natale Forlani, di recente nominato soggetto attuatore degli interventi di accoglienza, il vice questore di Agrigento, Ferdinando Guarino, lo staff del dipartimento Famiglia, guidato dal dirigente generale Rosolino Greco, i rappresentanti delle comunita´ alloggio siciliane, il direttore della Caritas regionale, monsignor Librizzi, i sindaci o i delegati dei Comuni nel cui territorio sorgeranno le cosiddette strutture - ponte che dovranno consentire ai minori stranieri di attendere in luoghi confortevoli l´assegnazione definitiva. Per la legge italiana, infatti, i minori stranieri non accompagnati, non possono essere espulsi e devono essere accolti in comunita´ per minori iscritte all´apposito albo regionale. Da quando e´ scoppiata l´emergenza, secondo l´ultimo rapporto di Save the Children aggiornato al 30 giugno, sono sbarcati in Sicilia 1.222 minori gia´ collocati in varie strutture di accoglienza, cui bisogna aggiungere gli altri 379 che sono attualmente ospitati nel centro di Lampedusa in condizioni rese ancora piu´ difficili dal caldo. Proprio l´esigenza di procedere al loro trasferimento in tempi brevi e´ stata sottolineata da Natale Forlani e dal questore Guarino, al cui ufficio spetta la responsabilita´ del collocamento: alla richiesta ha risposto positivamente monsignor Librizzi che ha dato la disponibilita´ di quattro strutture in Sicilia per complessivi duecento posti, cui si aggiungono quelli reperiti in Toscana e in Campania. La loro idoneita´ e´ gia´ stata verificata da funzionari del Ministero del Lavoro e anche le amministrazioni comunali competenti hanno dato il loro benestare per cui, in tempi brevissimi, dovrebbe iniziare il trasferimento dei minori ammassati a Lampedusa. Tutte le spese di accoglienza saranno a carico del ministero del Lavoro, cosi´ come e´ previsto anche per i minori gia´ ospitati dalle comunita´ di accoglienza siciliane. Per ottenere l´erogazione, i sindaci dei comuni interessati dovranno seguire le modalita´ operative indicate nel sito del Ministero del Lavoro alla sezione Immigrazione - minori stranieri. "La Sicilia - ha detto l´Assessore Piraino - e´ andata ben oltre i numeri che erano stati stabiliti in sede di Conferenza Stato - Regioni: abbiamo accolto oltre l´80% dei minori sbarcati a Lampedusa, di fronte a una quota prevista dell´8,6%, ma poiche´ l´emergenza e´ ormai diventata strutturale, occorre un continuo raccordo e, soprattutto, il pieno coinvolgimento delle altre regioni. Abbiamo creato una cabina di regia snella e operativa che affianchera´ il direttore Forlani e coinvolgera´ anche gli operatori che attuano sul campo l´accoglienza, in modo da utilizzare razionalmente tutte le strutture presenti sul territorio. Dal Ministero del Lavoro abbiamo avuto il riconoscimento del ruolo determinante svolto dalla Regione in questa vicenda che conferma la tradizione di ospitalita´ dei siciliani, ma anche il livello del sistema di accoglienza per i minori".  
   
   
FAMIGLIA, ABRUZZO: 800ML PER CONCILIAZIONE VITA/LAVORO  
 
L´aquila, 11 Luglio 2011 - Saranno pubblicati sul Bura il 27 luglio prossimo, (n. 45 ordinario), due Avvisi per l´assegnazione e l´erogazione di voucher per favorire la conciliazione fra vita familiare e vita lavorativa delle donne e dei lavoratori con minori, diversamente abili e anziani non autosufficienti a carico. I due avvisi sono finanziati con circa 800mila euro destinati alle Direzione Regionale delle Politiche Attive del Lavoro da parte del dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. La prima iniziativa prevede risorse pari a 612mila euro per l´assegnazione di voucher di 300 euro mensili per 6 mesi, con i quali acquistare servizi di cura per famiglia: asili nido, centri diurni/estivi per minori, ludoteche, strutture sociali diurne per anziani, assistenza domiciliare, pulizia domestica, baby-sitter, badanti, assistenti, centri di assistenza psicomotorio - riabilitativa. L´avviso pubblico e´ rivolto alle donne, nel cui nucleo familiare vivono minori con età non superiore ai 12 anni, anziani non autosufficienti o disabili, che siano lavoratrici o disoccupate o inoccupate. Purchè frequentati attività di formazione o assegnatarie di borse lavoro o assegni di ricerca e residenti in Abruzzo, con un reddito familiare annuo non superiore ai 16.000 euro se disoccupate, e non superiore ai 30.000 euro se occupate, calcolato con il metodo Isee. La seconda iniziativa prevede risorse pari a 179mila euro. E´ rivolta alle imprese abruzzesi che potranno partecipare all´avviso pubblico presentando dei progetti per la riorganizzazione del lavoro aziendale, così da consentire ai dipendenti di usufruire di forme innovative di flessibilità degli orari di lavoro. Le aziende potranno introdurre nuove modalità di prestazione di lavoro e nuove tipologie contrattuali facilitanti, come le banche ore, il part-time, il telelavoro. Questo secondo progetto consentirà il reinserimento, dopo il periodo di congedo parentale, dei lavoratori nella cui famiglia vi siano minori sotto i 12 anni o disabili e anziani non autosufficienti a carico. " Si tratta ? spiega l´assessore Gatti - di un progetto sperimentale che abbiamo presentato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri che lo ha ritenuto meritevole di finanziamento. Rappresenta un segnale che vogliamo dare ancora una volta alle donne abruzzesi e alle famiglie e che si integra con le politiche che abbiamo già messo in campo sui temi dell´occupazione e dell´imprenditoria femminile, oltre che sulla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro". "Nelle griglie dei punteggi verrà data una preferenza alle donne con famiglie numerose e con maggiore carico di figli, di anziani e di diversamente abili. Nelle prossime settimane ? conclude Gatti - attiveremo ulteriori progetti di stimolo all´occupazione femminile e di sostegno alle famiglie. Le donne, nei fatti, restano al centro della nostra azione di governo sia sul fronte sociale, che sul versante del lavoro".  
   
   
MILANO, 400.000 EURO PER PROGETTI CONCILIAZIONE FIRMATA L´INTESA TRA REGIONE, COMUNE, PROVINCIA, ASL E CCIAA  
 
Milano, 11 luglio 2011 - Grazie a uno stanziamento regionale di 400.000 euro saranno sviluppati nel territorio della provincia di Milano alcuni progetti sperimentali di conciliazione tra famiglia e lavoro. Per ideare, promuovere e realizzare questi progetti e allo stesso tempo per supportare Regione Lombardia nelle politiche di conciliazione nasce una ´rete territoriale´, che coinvolge, in un primo momento, Comune e Provincia di Milano, le tre Asl della zona (Milano città, Milano 1 e Milano 2) con i rispettivi ambiti territoriali, la Camera di Commercio e la Consigliera di parità e che è destinata ad allargarsi a chiunque voglia partecipare e contribuire a iniziative a favore delle donne e delle famiglie in particolare. Obiettivi e modalità di realizzazione delle politiche di conciliazione a Milano e provincia sono fissati in un ´Accordo di collaborazione´ - il decimo varato in Lombardia a livello provinciale - firmato il 7 luglio dall´assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale Giulio Boscagli con i rappresentanti degli enti che costituiscono il nucleo originario della ´rete territoriale´. Presenti, tra gli altri, gli assessori di Comune e Provincia di Milano Chiara Bisconti e Massimo Pagani. ´L´accordo di Milano - ha spiegato Boscagli - è uno dei pezzi del più generale impegno di Regione Lombardia sulla conciliazione tra famiglia e lavoro. Riteniamo che questo tema sia uno dei più importanti e cruciali con cui si deve confrontare il welfare moderno, per garantire, in particolare alle donne, la possibilità di continuare a lavorare anche in presenza di figli. Per questo stiamo sottoscrivendo nei vari territori accordi in grado di favorire iniziative in questo senso´. ´Ci affidiamo molto - ha proseguito Boscagli - alle capacità di iniziativa dei diversi territori. Ogni territorio ha infatti delle esigenze diverse: in alcuni possono esserci problemi di orari, in altri casi c´è la necessità di altri servizi come asili nido e così via. Per Milano mettiamo a disposizione una somma che serva da stimolo per poter fare delle sperimentazioni´. L´accordo territoriale con i relativi progetti che nasceranno si inserisce in un ben più ampio impegno di Regione Lombardia per la conciliazione. L´intesa firmata dal presidente Formigoni con il ministro Carfagna ha portato in Lombardia 6,7 milioni di euro, ai quali si sono aggiunti altri 10 milioni di provenienza regionale. Grazie a un coinvolgimento ampio delle istituzioni, delle parti sociali, del terzo settore sono già stati raggiunti alcuni risultati significativi. Dopo il Libro Verde, sulle cui tematiche anche i cittadini sono stati ascoltati mediante un questionario on-line, a breve sarà pubblicato un Libro Bianco, che darà ulteriori indicazioni chiare e operative sul tema. D´altra parte, se, da un lato, l´occupazione delle donne in Lombardia (56,6 per cento) è molto superiore alla media nazionale (47,2 per cento) e vicina all´obiettivo europeo (60 per cento), dall´altro sono ancora moltissime le donne che, ad esempio, lasciano il lavoro dopo la nascita di un figlio: solo nel 2010, a Milano, 1.652 donne hanno rassegnato le proprie dimissioni nel corso del primo anno di vita del loro bambino. ´E´ dunque necessario, ed è questo lo scopo dell´Accordo, ha detto ancora Boscagli - attivare un complesso di azioni e di interventi rivolti a donne e uomini di diverse generazioni per migliorare la conciliazione tra famiglia e lavoro, attraverso un´ampia e fattiva collaborazione tra persone, famiglie, associazioni, mondo del terzo settore, enti e istituzioni locali, sistema delle imprese e parti sociali´. Nelle tre aree principali di intervento individuate dall´Accordo (lavoro, formazione e servizi), grazie ai fondi a disposizione, sarà possibile ad esempio sostenere partnership tra grandi imprese e piccole realtà, per creare servizi comuni per i dipendenti, o ancora realizzare interventi di informazione e sensibilizzazione, così come altri progetti che siano in grado di rilanciare le politiche a favore delle donne, delle famiglie, delle imprese, armonizzando le esigenze di tutti, aumentando la qualità della vita e la competitività del sistema.
 
   
   
IMPRESE FEMMINILI IN CRESCITA: LA TOSCANA È SEMPRE PIU´ ROSA  
 
Firenze, 11 Luglio 2011 - “Dire che la Toscana è sempre più rosa non è un eufemismo, ma una positiva realtà. Lo dimostrano i dati di Unioncamere Toscana che registrano una crescita delle imprese femminili pari al 23,9% del totale delle imprese regionali superando la media nazionale del 23,4%. Un segnale positivo che conferma l’idea che l’imprenditoria femminile, oltre a rappresentare una concreta opportunità di impiego per le donne, costituisce una fondamentale risorsa per la valorizzazione del territorio, tanto da rivelarsi determinante per la crescita del tessuto imprenditoriale toscano, perfino in una situazione di congiuntura economica avversa”. Lo ha detto l’assessore regionale Salvatore Allocca, commentando l’indagine dell’Osservatorio sulle imprese femminili di Unioncamere Toscana relativa al primo trimestre 2011. “Ritengo – ha aggiunto Allocca – che sia nostro dovere cercare di dare impulso alla volontà e alla capacità delle donne che cercano di impegnarsi in prima persona, anche attraverso interventi e progetti di sostegno come “Busy Ness Women” un percorso formativo gratuito di mentoring avviato con Unioncamere Toscana per promuovere la qualificazione professionale delle lavoratrici e delle imprenditrici o con il progetto Be-win, Business Enterpreneurship Women In Network che si pone l’obiettivo di sfruttare le potenzialità della piattaforma omonima per creare un networking interregionale di donne imprenditrici che sia da snodo per lo scambio di conoscenze”. È inoltre fondamentale, per lo sviluppo di una rete fra imprenditrici, promuovere l’aggiornamento del portale nuovaimpresaintoscana.It, in sintonia con il nostro obiettivo di offrire un servizio di informazione ed orientamento per l’avvio di nuove imprese nei vari settori produttivi toscani. Mi preme infine sottolineare che il nostro impegno sarà anche in futuro quello di continuare a perseguire questi obiettivi per favorire sempre più la collaborazione fra imprese rosa”.  
   
   
OPERATIVA DA OTTOBRE LA NUOVA LEGGE TOSCANA PER L´IMPRENDITORIA GIOVANILE E FEMMINILE  
 
Firenze, 11 Luglio 2011 - Sarà operativa a partire da ottobre la nuova legge per l’imprenditoria giovanile e femminile approvata ieri a maggioranza dal consiglio regionale. La nuova legge modifica e amplia la sfera di intervento della precedente legge per l’imprenditoria giovanile, adeguandola alle nuove condizioni economiche e sociali e per la prima volta , estende i benefici anche alle imprese di donne (in questo caso senza limite di età) e ai lavoratori in cassa integrazione o mobilità. “In consiglio la proposta si è arricchita, definendo ulteriormente i campi di intervento”, commenta soddisfatto l’assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini. Che spiega quali saranno i tempi e le prossime tappe, perchè il lavoro della giunta non è ancora finito. “Stiamo ora lavorando ad una proposta di regolamento attuativo – spiega l’assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini – che contiamo di approvare entro agosto, in modo da presentarla alla riapertura del consiglio, a settembre. La nuova legge sarà quindi operativa a partire da ottobre”. Da questa data sarà più facile, per i giovani ma anche per le donne e i lavoratori in difficoltà, costruire o rafforzare la propria impresa . Le novità La legge amplia la sfera delle attività per cui è possibile chiedere il finanziamento e quindi aumenta la platea dei soggetti beneficiari. Nel caso delle imprese giovanili si è deciso di elevare il limite di età da 35 a 40 anni. La precedente legge valeva solo per i giovani fino a 35 anni e puntava tutto sulle imprese ad alto contenuto tecnologico innovativo. Un obiettivo giudicato troppo restrittivo in tempi di crisi. Nel testo approvato ieri dal consiglio, si è deciso di aprire anche alle altre tipologie di imprese. Resta comunque la possibilità di usufruirne per partecipare al capitale di rischio di imprese innovative. Previsti, come si è detto, anche gli incentivi alla creazione di impresa di altri soggetti particolarmente svantaggiati del mercato del lavoro, come le donne e i lavoratori in cassa integrazione o mobilità. Nel caso delle donne e dei lavoratori destinatari di ammortizzatori sociali non c’è limite di età. L’altra novità sta nel metodo di finanziamento: non più contributi in conto capitale, ma nuove tipologie, fra loro cumulabili. Si tratta di contributi per l’abbattimento di interessi sui finanziamenti e leasing e la prestazione di garanzie, sempre su finanziamenti e operazioni di leasing. Ciò permetterà di moltiplicare il volume dei finanziamenti concessi, anche a fronte di un analogo budget. Le risorse Il finanziamento previsto in prima battuta è di 15 milioni di euro, 5 milioni l’anno per tre anni. Un po’ di numeri Nel 2010 nella fascia di età 15-24 la disoccupazione ha sfiorato il 26,2% (Italia: 28,8); nella fascia 25-34 ha raggiunto il 12,1% (Italia: 13,1%). E’ una situazione comune anche ad altre regioni ad elevato tasso di sviluppo, caratterizzata da criticità come la precarizzazione, la difficoltà di ingresso per le fasce più istruite, la crescita dei giovani del tutto inattivi, che non vanno a scuola, non si formano e non cercano attivamente un’occupazione. Quanto alle donne, il divario di genere resta sfavorevole per le giovani. Dopo i 25 anni il tasso di occupazione sale al 16,5%, il doppio di quello maschile (8,3%). Le donne sono anche le più soggette a contratti precari e atipici e le più colpite dalla crisi: degli oltre 35 mila lavoratori che hanno utilizzato la Cassa integrazione negli ultimi due anni, la quota di donne è risultata pari al 46%. Il commento “Con questa legge abbiamo dimostrato concretamente che per la Regione il lavoro dei giovani è una priorità, perchè la nostra economia ha bisogno delle risorse creative, del talento e del dinamismo delle giovani generazioni e delle donne, senza le quali non può esserci sviluppo. Ma le difficoltà, per questi soggetti, non mancano. In particolare, troppo spesso, è loro negato l’accesso o al credito. Per questo abbiamo deciso di mettere mano a una nuova legge. Da oggi per i giovani e per le donne fare impresa in Toscana sarà più facile”.