Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


LUNEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 WEB E DIRITTO PER LE NUOVE TECNOLOGIE
Notiziario Marketpress di Lunedì 21 Novembre 2011
PARLAMENTO EUROPEO: MANTENERE INTERNET APERTO E NEUTRALE  
 
Strasburgo, 21 novembre 2011 - Il Parlamento ha approvato il 17 novembre un documento che chiede di mantenere internet aperto e neutrale assicurando che le regole comunitarie sulla telecomunicazione siano adeguatamente rinforzate. Il Parlamento chiede anche alla Commissione europea di monitorare le pratiche di gestione della rete per assicurare, ad esempio, che gli utenti non perdano la loro connessione ogni qual volta la rete sia congestionata. La risoluzione sottolinea la necessità di rinforzare il quadro normativo della telecomunicazione e di monitorare attentamente le pratiche di gestione del traffico internet, in modo da preservarne il carattere aperto e neutrale. Secondo il documento approvato, sarebbe di beneficio per tutti se la Commissione provvedesse a creare delle linee guida per la zona Ue per fare in modo che le sue regole in materia di telecomunicazione riguardanti la neutralità di internet siano adeguatamente applicate e rinforzate. Il Parlamento ha anche chiesto alla Commissione di valutare, entro sei mesi dalla pubblicazione del rapporto sull´indagine dell’Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (Berec), se siano necessarie ulteriori regolamentazioni per assicurare libertà di espressione, di accesso alle informazioni, di scelta per i consumatori e pluralità dei media. La gestione del traffico internet - Il Parlamento chiede inoltre alla Commissione, agli Stati membri e al Berec, di "monitorare con attenzione lo sviluppo delle pratiche di gestione del traffico", per esempio per assicurare che le connessioni dei vari utenti non siano interrotte per la congestione della rete e che "i fornitori di servizi internet non blocchino, discriminino o ostacolino la possibilità per ogni persona di utilizzare o offrire ogni tipo di servizio, contenuto o applicazione che intendano scegliere, indipendentemente dalla fonte o dallo scopo". "Una ragionevole gestione del traffico dati è necessaria e molto utile per evitare la congestione della rete e il buon funzionamento di applicazioni e servizi. Tuttavia, è chiaro che le pratiche di gestione del traffico non devono essere utilizzate a scopi anticoncorrenziali", ha dichiarato Herbert Reul (Ppe, De), presidente della commissione industria, ricerca ed energia. Il contesto - I ministri Ue sono in procinto di adottare le proprie conclusioni sull´apertura di internet e la neutralità della rete al Consiglio su Trasporti, telecomunicazione ed energia che si terrà il 13 dicembre 2011.  
   
   
AGENDA DIGITALE EUROPEA E PIANO TELEMATICO DELL´ER 2011-2013: LUNEDÌ 21 NOVEMBRE APPUNTAMENTO CON "GOING LOCAL"  
 
 Bologna, 21 novembre 2011 - Contrasto al digital e al knowledge divide, alfabetizzazione digitale, sviluppo di reti a banda ultra larga, promozione di e-government e open data, “città intelligenti”. Sono alcune delle priorità indicate dalla Regione nel Piano Telematico dell’Emilia-romagna (Piter) 2011-2013 – e presenti nell’Agenda digitale europea – al centro dell’iniziativa in programma a Bologna (Palazzo Re Enzo), lunedì 21 novembre. E’ “European Digital Agenda Going local Italia”, prima delle tre tappe promosse in Italia dalla Commissione europea per promuovere l’Agenda digitale. Un’occasione di dialogo e scambio tra istituzioni, parti economico-sociali, università e centri di ricerca, imprese e cittadini, in cui verranno presentati anche il Piter 2011-2013 e le prime iniziative per l’elaborazione dell’Agenda digitale locale del Comune di Bologna. “L’affermazione di nuovi diritti di cittadinanza digitale – spiega l’assessore regionale alle Reti di infrastrutture materiali e immateriali Alfredo Peri – è uno dei passaggi fondamentali per attuare gli obiettivi indicati nell’Agenda digitale europea, la cui realizzazione locale deve essere affidata a programmazioni strategiche. Tutto questo per avvicinare obiettivi e risultati ai veri bisogni della popolazione e per rendere veramente ‘intelligenti’ i nostri territori e le nostre città. In quest’ottica – conclude l’assessore – diventa inoltre sempre più rilevante identificare forme nuove di cooperazione tra settore pubblico e settore privato per realizzare infrastrutture, ma anche servizi, che favoriscano la creazione e diffusione di competenze, professionalità, valore umano ed economico”. Con l’Agenda digitale europea ( http://ec.Europa.eu/information_society/digital-agenda ) Bruxelles ha elaborato nel 2010 la propria strategia in materia di innovazione tecnologica, società dell’informazione e nuove forme di comunicazione. Nel luglio 2011 l’Assemblea dell’Emilia-romagna ha approvato la nuova programmazione in materia di società dell’informazione: è il Piano Telematico dell’Emilia-romagna (Piter) 2011-2013. Piter prevede il riconoscimento di veri e propri nuovi diritti di cittadinanza digitale che, affiancandosi ai diritti “tradizionali”, intendono diffondere in modo omogeneo sull’intero territorio nuove competenze, accesso alla rete, ai servizi pubblici innovativi e ai dati. Il Piter 2011-2013 si sviluppa in sintonia con l’Agenda digitale europea e con i suoi obiettivi, in particolare su temi quali il digital divide (nelle sue declinazioni), il knowledge divide, lo sviluppo delle reti di nuova generazione, le tecnologie verdi, le logiche smart grid e il risparmio energetico, gli open data. Sulla base di queste affinità la Regione, insieme con il Comune di Bologna e la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, organizza e ospita la presentazione dell’Agenda digitale europea in Emilia-romagna nell’ambito dell’iniziativa Going Local con un’attenzione particolare sulle priorità regionali incluse nel Piter 2011-2013 e presenti nell’Agenda e sugli elementi del nuovo Programma quadro per la Ricerca e l’Innovazione Horizon 2020. L’iniziativa prevede una sessione mattutina – inaugurata dal presidente Vasco Errani – con la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni europee e italiane, e una sessione pomeridiana, interattiva e partecipata (in forma di Barcamp), con presentazioni di progetti locali e suggerimenti per adeguare l’Agenda e facilitare l’implementazione a livello regionale e locale. All’appuntamento del 21 novembre a Bologna ne seguirà uno gemello aPalermo, il 22 novembre, e uno conclusivo nazionale a Roma il 23. Obiettivo delle due sessioni locali sarà redigere e consegnare all’Unione europea e al governo nazionale uno stato dell’arte delle principali aree di sviluppo dell’Agenda digitale, evidenziando mancanze e sottolineando al tempo stesso esempi concreti e buone pratiche.  
   
   
VII CONFERENZA ANNUALE “BIG DATA IN A LIVING WEB” MARTEDÌ 6 DICEMBRE 2011,TORINO  
 
Torino, 21 novembre 2011 - La rivoluzione dei Big Data - È possibile prevedere l’inizio di un conflitto? O anticipare carestie e siccità per mettere in atto interventi preventivi? In un mondo globale è iperconnesso qualsiasi evento in qualsiasi angolo del mondo si ripercuote inevitabilmente sul resto del pianeta. Si aprono così scenari dagli sviluppi ancora inesplorati, che si portano dietro inevitabili dubbi e allarmismi. Ma, dietro ogni interrogativo si cela una sfida: siamo alle soglie di una nuova rivoluzione. Il grande sogno dell’umanità, la possibilità di prevedere il futuro e anticipare le linee evolutive della società, si avvicina a diventare realtà. I dati sono sapere - Il web rappresenta un bacino di dati senza limiti, che grazie all’apporto dei social network si arricchisce anche delle componenti emotive degli internauti. Tutte informazioni estramamente preziose. Per sfruttarle al meglio è però necessario saperle raccogliere, archiviare adeguatamente, darne una lettura integrata, metterle in correlazione e farle dialogare. A tal fine è necessario sviluppare una visione olistica del mondo, come insieme di componenti che interagendo tra di loro danno vita non solo a un sistema complesso, ma anche a un vero e proprio “organismo” altro. In questo sistema, Internet diventa uno specchio della realtà, in grado di interagire bidirezionalmente con la realtà stessa: da un lato raccontandola, dall’altro stimolandola, influenzandola, condizionandola – e in tempi molto più rapidi di qualsiasi altra trasformazione sociale mai verificatasi in precedenza. Sono questi i temi che verranno affrontati nella conferenza del Consorzio Top-ix, con l’intento di sondare e anticipare le opportunità derivanti dalla libera circolazione di una mole di dati ormai tendente a infinito. Martedì 6 dicembre 2011, ore 9,30 – 17 / Environment Park, via Livorno 60 – Torinol. La partecipazione è gratuita l’iscrizione è obbligatoria : conferenza.top-ix.org  
   
   
THE VII ANNUAL CONFERENCE “BIG DATA IN A LIVING WEB” DECEMBER THE 6TH 2011,TORINO  
 
Torino, 21 novembre 2011 - Big Data revolution Are there ways to foresee the outbreak of conflict? Foretell the onset of famine or drought in time to take preventive measures? In a hyper-connected global world, any event in any of its four corners will have an unavoidable impact on the rest of the planet. This opens up unexplored avenues of potential developments and scenarios that bring with them inevitable doubts, fears and alarmism. Every question encompasses a challenge: we stand on the threshold of a new revolution. Humanity’s great vision – the ability to look into the future and predict how society will evolve – is close to becoming reality. Data is knowledge The Web is an increasingly rich treasure trove of information. However, social networks have also created an outlet for ‘emotional’ components left by Internauts. These are preciuos informations. The constructive use of such components requires us to be able to ‘skim’, decipher, decode and interpret them successfully. It is therefore necessary to develop a holistic view of the world; seeing it as a set of components that interact with one another to give rise to not just a complex system, but a real “organism” in all senses of the word. Within this system, Internet acts as a mirror for reality, able as it is to interact bidirectionally. On the one hand, Internet describes reality; on the other, it stimulates, influences and conditions it – and much faster than any other social transition previously experienced. Martedì 6 dicembre 2011, ore 9,30 – 17 / Environment Park, via Livorno 60 – Torino. Participation is free registration is mandatory : conferenza.top-ix.org  
   
   
CON READSPEAKER IL SITO DELLA REGIONE PIEMONTE DIVENTA PARLANTE  
 
Torino, 21 novembre 2011 - Readspeaker è il nuovo servizio che rende il sito web istituzionale più accessibile grazie ad una voce sintetica che legge il contenuto della pagina al visitatore. Www.regione.piemonte.it  si trasforma così in un sito parlante, utile per chi soffre di disturbi della vista (forte miopia e ipovedenza) o di disturbi della lettura (come la dislessia), non è ancora in grado di leggere bene la nostra lingua, preferisce ascoltare anziché leggere, studia e vuole avvantaggiarsi del rinforzo mnemonico dovuto alla lettura. Il testo di una pagina web viene letto in tempo reale da una voce text-to-speech di alta qualità e può poi essere salvato in formato mp3 sul proprio hard disk. Inoltre, la stessa pagina può essere letta da iPod, iPad, smartphone o tablet a standard Android. Al momento, sono disponibili con questo servizio le sezioni dedicate al Piano per l’occupazione, al Piano Giovani, al Piano per la competivitità, al Piano socio-sanitario, all’Ufficio relazioni con il pubblico e quelle si Piemonte Informa, Torino-lione e Viaggiapiemonte..successivamente saranno attivate altre pagine. Readspeaker è una delle iniziative con cui la Regione è presente all’edizione 2011 di Tosm, il Torino Software and System Meeting in programma nella sede dell’Oval del Lingotto dal 16 al 18 novembre e ormai diventato punto di riferimento in Italia ed in Europa per la promozione delle imprese che realizzano applicazioni nelle tecnologie della comunicazione. La Regione è al Tosm con Csi-piemonte, Csp Innovazione nelle Ict, Top-ix e Torino Wireless, ovvero tutti gli operatori che stanno costruendo l’Ict pubblico secondo la logica dell’open government. “In accordo con il Piano regionale per la competititità 2011-2013 - dice Massimo Giordano, assessore allo Sviluppo economico - siamo alla rassegna con un principio basilare in testa, quello che il Piemonte sia un’opportunità e che l’Ict sempre più debba essere vissuta e utilizzata come uno strumento per migliorare la vita quotidiana dei cittadini, l’efficienza della pubblica amministrazione e, non ultimo ovviamente, il mondo dell’impresa, perché possa diffondere in modo efficace sul mercato globale l’eccellenza del made in Piemonte”. Per il rilancio e lo sviluppo dell’Ict sono tre gli assi di intervento prioritari - competitività delle imprese, finanza e nuova imprenditorialità, ricerca, università e innovazione - con una serie di misure e azioni per Smart&clean technologies, nano materials, energies, automotive, manufacturing e nuovi modelli di innovazione public procurement e partenariati pubblico privati. Il Piano triennale della ricerca e quello strategico per l’Ict compongono un indirizzo prioritario a sostegno dell’innovazione e della ricerca in ambiti nei quali il contributo dell’Ict è qualificante, costruendo un sistema di opportunità per il Piemonte. In coerenza con tale indirizzo strategico, l’Amministrazione regionale ha già predisposto una serie di investimenti che in 100 giorni hanno permesso di dare avvio alle iniziative, che anticipano le linee d’azione che verranno poi sviluppate nei prossimi tre anni. “In questo scenario - sostiene Giordano - l’Ict è un fattore irrinunciabile per la gestione del cambiamento che le aziende devono affrontare per la loro sopravvivenza e per migliorare sistematicamente la loro competitività. La previsione di sviluppare nuovi progetti utilizzando tecnologie informatiche conferma il ruolo dell’Ict come supporto e parte integrante dei processi di innovazione e come potente leva a disposizione delle aziende anche per le loro strategie di filiera. Tra gli elementi a favore di questo processo, la Regione gioca un ruolo importante e continuerà a farlo, assicurando al comparto produttivo piemontese le condizioni necessarie per alimentare lo sviluppo e la crescita competitiva dell’Ict piemontese, insieme ad un’unica rete veloce a banda larga divenuta ormai una realtà per cittadini e imprese e che connette ad alta velocità il territorio piemontese, favorendo la diffusione di servizi innovativi per lo sviluppo sociale, economico e culturale e ridurre il digital divide nelle aree più svantaggiate”.  
   
   
BENE NUOVO CENTRO RICERCA HUAWEI SEGRATE  
 
Segrate/Mi, 21 novembre 2011 - Ci lavorano ottanta persone, in gennaio saranno cento, si occupano di ricerca in un settore particolare della comunicazione che si chiama microwave (nulla a che vedere con i forni utilizzati in cucina), sono dipendenti di una multinazionale cinese che sta crescendo con volumi di fatturato e profitto che collocano la Cina al secondo posto nel mondo per ricerca e sviluppo, dopo gli Stati Uniti e prima del Giappone. Huawei, il colosso cinese delle telecomunicazioni, ha deciso di inaugurare a Segrate, alle porte di Milano, il suo quartier generale per la ricerca in un settore altamente specifico come quello microwave e che si candida a diventare punto di riferimento mondiale per il Gruppo. Alla cerimonia è intervenuto il sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia con delega all´Università e Ricerca Alberto Cavalli. ´Anche a nome del presidente Formigoni (che ieri sera ha partecipato alla cena di gala organizzata in occasione dell´avvio del Centro, ndr) - ha detto Cavalli - esprimo soddisfazione per l´avvio di un centro di eccellenza e competenza in grado di dialogare a livello globale. Questo gruppo industriale ha un ´comune sentire´ con Regione Lombardia in quanto attribuisce all´innovazione il ruolo di fattore decisivo per lo sviluppo e la crescita di un territorio, la chiave per uscire dalla crisi economica´. ´Il tessuto economico lombardo - ha continuato Cavalli - è caratterizzato da numerose Piccole e medie imprese, Centri di ricerca e Università e pone la nostra regione prima in Italia per gli investimenti in Ricerca e Sviluppo finanziati al 70 per cento dalle aziende, contrariamente a quanto accade in altre realtà in cui sono i fondi statali a costituire i due terzi dell´intero ammontare del capitale investito in questo settore´. Dopo aver sottolineato che non esiste confronto tra Lombardia e altre regioni italiane in termini di risorse stanziate, varietà di strumenti offerti e capacità di ascolto del tessuto di fruitori e produttori di ricerca, Cavalli ha ricordato anche che l´Information Communication Technology (Ict) è considerato da Regione Lombardia come ´fattore strategico´. ´Siamo la prima Regione ad aver sottoscritto un accordo con il Ministero dell´Istruzione, Università e Ricerca - ha precisato Cavalli - finanziato con 118 milioni di euro: i bandi per l´assegnazione delle risorse stanno per scadere e, da una prima analisi delle proposte progettuali e del numero di iniziative pervenute, possiamo certamente dire che è un successo´. Sul fronte ricerca Cavalli ha evidenziato anche l´introduzione della Dote ricercatori, ´conferma del fatto che il capitale umano è in cima alla lista delle nostre priorità´. Il Centro di ricerca inaugurato a Segrate costituisce una delle presenze in Europa del gruppo Huawei, che conta su sedi già operative in Svezia, Germania e Francia, oltre che negli Stati Uniti e in India. Huawei, 125.000 dipendenti nel mondo, il 44 per cento dei quali ricercatori, sta per stringere un accordo di collaborazione con il Politecnico di Milano - già frequentato da 650 studenti cinesi - e, da qui al 2015, intende investire 100 milioni di euro, parte dei quali destinati a dottorati di ricerca per formare persone con le competenze richieste dall´azienda.  
   
   
FVG, FUNZIONE PUBBLICA: APPROVATO PIANO PER SISTEMI INFORMATIVI  
 
Trieste, 21 novembre 2011 - Semplificare e potenziare i servizi verso i cittadini e le imprese, superare il "divario digitale" tra le diverse aree regionali. È questo uno degli obiettivi principali del Programma triennale 2012-2014 dei sistemi informativi della Regione Friuli Venezia Giulia, approvato il 18 novembre dalla Giunta su proposta dell´assessore alla Funzione pubblica Andrea Garlatti. Quello per il triennio 2012-2014 è il primo Piano che viene elaborato nella cornice della nuova legge regionale sul "Sistema informativo integrato regionale", varata nel luglio scorso (legge 9 del 2011). Con questo provvedimento organico, la Regione è intervenuta nella materia a quasi quarant´anni dalla prima legge, risalente al 1972, che aveva posto le basi per la nascita e lo sviluppo del sistema informatico pubblico del Friuli Venezia Giulia. La nuova legge ha previsto fra l´altro l´istituzione di una "cabina di regia", nella quale sono rappresentate le direzioni regionali competenti per l´Ict (tecnologie dell´informazione e della comunicazione), l´e-government, la Sanità e le infrastrutture telematiche, oltre alla società Insiel, proprio con lo scopo di coordinare la redazione del Piano triennale e le successive verifiche sulla sua attuazione. Nel Piano vengono presi in considerazione in modo coordinato i tre sistemi informativi di cui si compone la rete pubblica del Friuli Venezia Giulia (Regione, Enti locali, Socio-sanitaria). Oltre a migliorare i servizi e superare il "divario digitale", con il Piano ci si propone di aumentare il livello degli standard, massimizzare efficacia ed efficienza degli investimenti, adeguare la disponibilità di banda larga alle esigenze degli utenti e inoltre valutare in modo sistematico lo soddisfazione dei clienti. Il Piano triennale sarà ora inviato, per il parare, al Consiglio delle Autonomie locali.  
   
   
FVG: 19 MLN. EURO, "PARTE" BANDA LARGA PER DISTRETTI E CONSORZI INDUSTRIALI  
 
Trieste, 21 novembre 2011 - La Giunta regionale ha approvato il 18 novembre, su proposta dell´assessore alle Infrastrutture Riccardo Riccardi, l´avvio della prima fase di intervento per l´infrastrutturazione in fibra ottica dei Consorzi e dei Distretti industriali del Friuli Venezia Giulia. Questa prima fase di interventi sarà finanziata con 19 milioni di euro, risorse comunitarie inserite nelle cosiddette attività dell´obiettivo "Competitività regionale e occupazione" del programma Fesr (Fondo europeo per lo Sviluppo regionale) 2007-2013: "i finanziamenti verranno ora affidati in delegazione amministrativa ad Insiel, nell´ambito del programma Ermes - conferma l´assessore Riccardi - che sarà in grado di avviare le prime necessarie procedure sin dai primi giorni da dicembre". L´utilizzo di finanziamenti Ue è sottoposto ad un lungo e complesso iter, segnalano gli uffici regionali: infatti, dopo la deliberazione da parte della Giunta delle priorità d´intervento, occorre predisporre le diverse "schede-progetto", che debbono essere nuovamente portate all´attenzione del Governo regionale per il loro successivo affidamento ad Insiel, nel contempo assegnando alla stessa società informatica regionale i previsti finanziamenti. Solo a questo punto Insiel può avviare le procedure di gara. La prima fase di intervento è stato suddivisa in quattro distinti lotti. Con il primo lotto (8,50 milioni di euro) sarà realizzata l´infrastrutturazione in banda larga nei distretti industriali del Mobile, del Coltello, in quello industriale-termoelettromeccanico del Medio Friuli, nei Consorzi per lo zona di sviluppo industriale Ponte Rosso, per il nucleo di industrializzazione della provincia di Pordenone, per lo sviluppo industriale, economico e sociale dello Spilimberghese. Il secondo lotto, con 3,52 milioni di euro, sarà dedicato alle aree industriali del distretto industriale della Sedia. Consorzio per lo sviluppo industriale e artigianale di Gorizia, Consorzio per lo sviluppo industriale del comune di Monfalcone ed Ezit-ente zona industriale di Trieste saranno interessati dal terzo lotto, con risorse pari a 3,51 milioni di euro. Infine, grazie ad un intervento di 3,45 milioni di euro, si provvederà al distretto industriale dell´agro-alimentare di San Daniele, al distretto industriale delle Tecnologie digitali (Tavagnacco), ai Consorzi per lo sviluppo industriale del Friuli Centrale e per lo sviluppo industriale ed economico della zona pedemontana Alto Friuli.  
   
   
"EUROPEAN DIGITAL AGENDA GOING LOCAL ITALIA": OGGI APPUNTAMENTO A BOLOGNA SU DIGITAL DIVIDE, SVILUPPO DELLE RETI DI NUOVA GENERAZIONE E OPEN DATA. L´AVVIO DEI LAVORI CON IL PRESIDENTE ERRANI  
 
Bologna, 21 novembre 2011 - Contrasto al digital e al knowledge divide, alfabetizzazione digitale, sviluppo di reti a banda ultra larga, promozione di e-government e open data, “città intelligenti”. Sono alcune delle priorità indicate dalla Regione nel Piano Telematico dell’Emilia-romagna (Piter) 2011-2013 – e presenti nell’Agenda digitale europea – al centro dell’iniziativa in programma a Bologna (Palazzo Re Enzo), lunedì 21 novembre. E’ “European Digital Agenda Going local Italia”, prima delle tre tappe promosse in Italia dalla Commissione europea per promuovere l’Agenda digitale. Un’occasione di dialogo e scambio tra istituzioni, parti economico-sociali, università e centri di ricerca, imprese e cittadini, in cui verranno presentati anche il Piter 2011-2013 e le prime iniziative per l’elaborazione dell’Agenda digitale locale del Comune di Bologna. “L’affermazione di nuovi diritti di cittadinanza digitale – spiega l’assessore regionale alle Reti di infrastrutture materiali e immateriali Alfredo Peri – è uno dei passaggi fondamentali per attuare gli obiettivi indicati nell’Agenda digitale europea, la cui realizzazione locale deve essere affidata a programmazioni strategiche. Tutto questo per avvicinare obiettivi e risultati ai veri bisogni della popolazione e per rendere veramente ‘intelligenti’ i nostri territori e le nostre città. In quest’ottica – conclude l’assessore – diventa inoltre sempre più rilevante identificare forme nuove di cooperazione tra settore pubblico e settore privato per realizzare infrastrutture, ma anche servizi, che favoriscano la creazione e diffusione di competenze, professionalità, valore umano ed economico”. Con l’Agenda digitale europea ( http://ec.Europa.eu/information_society/digital-agenda ) Bruxelles ha elaborato nel 2010 la propria strategia in materia di innovazione tecnologica, società dell’informazione e nuove forme di comunicazione. Nel luglio 2011 l’Assemblea dell’Emilia-romagna ha approvato la nuova programmazione in materia di società dell’informazione: è il Piano Telematico dell’Emilia-romagna (Piter) 2011-2013. Piter prevede il riconoscimento di veri e propri nuovi diritti di cittadinanza digitale che, affiancandosi ai diritti “tradizionali”, intendono diffondere in modo omogeneo sull’intero territorio nuove competenze, accesso alla rete, ai servizi pubblici innovativi e ai dati. Il Piter 2011-2013 si sviluppa in sintonia con l’Agenda digitale europea e con i suoi obiettivi, in particolare su temi quali il digital divide (nelle sue declinazioni), il knowledge divide, lo sviluppo delle reti di nuova generazione, le tecnologie verdi, le logiche smart grid e il risparmio energetico, gli open data. Sulla base di queste affinità la Regione, insieme con il Comune di Bologna e la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, organizza e ospita la presentazione dell’Agenda digitale europea in Emilia-romagna nell’ambito dell’iniziativa Going Local con un’attenzione particolare sulle priorità regionali incluse nel Piter 2011-2013 e presenti nell’Agenda e sugli elementi del nuovo Programma quadro per la Ricerca e l’Innovazione Horizon 2020. L’iniziativa prevede una sessione mattutina – inaugurata dal presidente Vasco Errani – con la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni europee e italiane, e una sessione pomeridiana, interattiva e partecipata (in forma di Barcamp), con presentazioni di progetti locali e suggerimenti per adeguare l’Agenda e facilitare l’implementazione a livello regionale e locale. All’appuntamento del 21 novembre a Bologna ne seguirà uno gemello a Palermo, il 22 novembre, e uno conclusivo nazionale a Roma il 23. Obiettivo delle due sessioni locali sarà redigere e consegnare all’Unione europea e al governo nazionale uno stato dell’arte delle principali aree di sviluppo dell’Agenda digitale, evidenziando mancanze e sottolineando al tempo stesso esempi concreti e buone pratiche.  
   
   
ICT PER LE COMUNITÀ DI VALLE, INCONTRO IN VAL DI SOLE  
 
Trento, 21 novembre 2011 - Le tecnologie dell´informazione e della comunicazione, in gergo Itc (in inglese Information and Communication Technology) sono quell´insieme dei metodi e delle tecnologie che realizzano i sistemi di trasmissione, ricezione ed elaborazione di informazioni. E proprio le Ict sono, per il lavoro quotidiano, ormai avviato, delle Comunità di valle, uno dei capisaldi di quella riforma istituzionale al cui interno proprio le Comunità giocano un ruolo sempre più decisivo. E delle iniziative in corso e della situazione attuale riguardo alle Itc nelle Comunità si è fatto il punto il 18 novembre, presso la sala assemblee della Comunità della Valle di Sole, a Malé. Accanto all´assessore provinciale all´urbanistica, enti locale e personale, Mauro Gilmozzi e al presidente della Comunità, Alessio Migazzi, c´erano la maggior parte dei presidenti delle Comunità di valle del Trentino. Quindi Sergio Bettotti, dirigente generale del Dipartimento Innovazione ed Ict della Provincia; Clara Fresca Fantoni, direttore generale Informatica trentina Spa; Giulio De Petra, referente Consulting Enti Locali della Provincia e Valter Merler, responsabile comunicazione del Consorzio dei Comuni Trentini. Proprio l´assessore Gilmozzi ha ricordato come la recente richiesta ai Comuni di partecipare a tre sfide fondamentali (dalla capacità di sostenere la crescita attraverso un efficiente modello organizzativo degli appalti ad una efficace politica fiscale coordinata tra Comuni, Comunità e Provincia) preveda poi proprio la riduzione della burocrazia, percorrendo la strada delle Itc come modello di efficienza e sviluppo. "La stessa direzione, quella dell´efficienza e dello sviluppo, che le Comunità, con il loro lavoro già ben avviato, sono chiamate a percorrere per dare sostanza a quella riforma istituzionale della quale sono il motore". Ci si è poi confrontati, su temi squisitamente tecnici, vagliando possibilità e potenzialità, discutendo della necessaria programmazione, esaminando le modalità di una gestione ordinata e tempestiva. E´ stato fatto, da Informatica Trentina, il quadro delle nuove iniziative in corso, che riguardano tra l´altro i servizi applicativi e le soluzioni applicative di settore, i servizi Asp multifornitore, un portafoglio servizi per gli enti locali, i presidi territoriali, la collaborazione con il Consorzio dei Comuni trentini, il supporto al progetto “Fare Comunità” e la promozione della Governance e dei Servizi Abilitanti (“servizi minimi”) erogati nei confronti degli enti locali soci di Informatica Trentina. Si tratta, in questo ultimo caso, di progetti che hanno caratteristiche strutturali e di sistema, con l’obiettivo di una condivisione e di una diffusione nel territorio. Sono il P.i.tre. – Protocollo informatico e gestione documentale, la Posta elettronica e posta elettronica certificata (Pec), la Telefonia Voip (Voice over Internet Protocol) e la Videoconferenza. Servizi resi disponibili dal Centro Servizi Territoriale (Cst) di Informatica Trentina mediante l’utilizzo dell’infrastruttura provinciale di telecomunicazione (Telpat) gestita dalla Trentino Network. Ricordiamo che ad ogni Comunità di Valle ed ai Comuni che la costituiscono, vengono forniti da Informatica Trentina i seguenti servizi applicativi: gestione della contabilità finanziaria, gestione dell’inventario-economato, gestione del canone per l’edilizia abitativa agevolata, gestione del canone per l’edilizia abitativa anziani, gestione del canone dei mutui per le Comunità, Albo Telematico. Ribadito anche il ruolo del Presidio territoriale, un servizio di consulenza e di supporto messo a disposizione da Informatica Trentina con l’obiettivo di supportare la Comunità di Valle e i suoi Comuni nei processi di innovazione che prevedono l’utilizzo di tecnologie I.c.t. Ricordato poi come nel corso del 2011 sia stata avviata una stretta collaborazione con il Consorzio dei Comuni Trentini. Per finire, un dato: alle Comunità Informatica Trentina fornisce l´utilizzo degli applicativi, in totale 5 come abbiamo visto (contabilità, inventario, edilizia abitativa, mutui e albo telematico) per un complesso di 80 applicativi. Ebbene, ad oggi sono 68 quelli già a regime.  
   
   
VIOLENZA SESSUALE SU UN MINORE ADESCATO VIA INTERNET: IL COMUNE DI MILANO SI COSTITUISCE PARTE CIVILE  
 
Milano, 21 novembre 2011 - Il Comune di Milano si è costituito parte civile in un procedimento penale per violenza sessuale commessa ai danni di un tredicenne adescato via Internet. Il pedofilo è imputato del reato di atti sessuali con minore (artt. 609 bis comma 1 e 609 quater del Codice penale), aggravato perché compiuto ai danni di un ragazzo con meno di quattordici anni, e del reato di tentata violenza sessuale nel periodo settembre 2010-maggio 2011. Fingendosi una donna, l’imputato aveva adescato il ragazzino sul web e lo aveva convinto a mandargli fotografie che lo ritraevano nudo. Poi, con la minaccia di mostrarle ai genitori, lo aveva costretto più volte a subire atti sessuali anche in un luogo aperto al pubblico. Alla luce di una recente giurisprudenza del Foro milanese e della Corte di Cassazione, ed esaminati gli atti, il Sindaco Giuliano Pisapia ha manifestato la volontà che il Comune si costituisca parte civile, quale soggetto leso nell’attuazione delle proprie finalità statutarie. Infatti, ha investito risorse per prevenire questo genere di reati e per limitarne le conseguenze sulle vittime tramite apposite strutture e iniziative messe a disposizione, nel caso specifico, proprio per l’assistenza, la cura e la difesa legale del ragazzino adescato. L’amministrazione, quindi, è legittimata a proporre azione di risarcimento dei danni, patrimoniali e non, con la possibilità di utilizzare l’eventuale risarcimento anche a favore della stessa vittima. La Giunta, pertanto, ha deciso oggi la costituzione di parte civile del Comune nel procedimento penale davanti al Tribunale di Milano e negli eventuali successivi gradi di giudizio. L’udienza per il giudizio immediato è fissata per lunedì prossimo, 21 novembre.  
   
   
STREAMIT T WWW.TV DICE BASTA:”VIA LA PUBBLICITÀ E I CANALI DI POKER DAL NOSTRO NETWORK”  
 
Milano, 21 novembre 2011 - “Siamo contro il poker in rete e in televisione, in pericolo ci sono principalmente le nuove generazioni, i pensionati e tantissime famiglie. In alcuni stati è già stato vietato, in Italia invece la legalizzazione del poker cash che segue il percorso cominciato con le macchinette nei bar è un provvedimento pericoloso”. Gianni Armetta, presidente della browser tv Streamit Twww.tv (oltre 200 canali ospitati) apre un fronte contro uno dei game più importanti del mondo. Grazie a internet e ai canali televisivi dedicati sta pericolosamente crescendo la passione per il gioco online e in particolare per il poker, un puro gioco d’azzardo che non ha nulla a che vedere con lo sport. “E difatti noi abbiamo deciso di recidere ogni tipo di legame. Il gioco d’ azzardo e’ un mondo rispetto al quale Streamit intende prendere ufficialmente le distanze – precisa Gianni Armetta – progressivamente i tre canali esterni che attualmente ospitiamo sul nostro network verranno chiusi e non accetteremo più nessun canale o spot che promuove il poker”. Complice un’economia in affanno e prospettive per il futuro scoraggianti, sempre più giovani si avvicinano al mondo del poker professionistico con la speranza e l’illusione di fare soldi facili. Prima con internet, poi magari tentando di entrare nei circuiti televisivi. “Adesso con l’introduzione del poker cash la situazione rischia di peggiorare esponenzialmente – continua Armetta - per gli utenti meno esperti o per chi ha semplicemente problemi di controllo, il contraccolpo finanziario può essere fortissimo, improvviso e destabilizzante. C’e’ anche il rischio concreto della ludopatia, una vera e propria forma di dipendenza da gioco. Si parla sempre delle vincite milionarie, ma mai delle perdite e delle conseguenze dirette e indirette a cui porta il poker, sopratutto se diventa un ossessione. Con questa presa di posizione la nostra piattaforma rinuncia a proventi importanti, ma vuole dare un segnale forte e chiaro anche alle istituzioni”.  
   
   
5ª CONFERENZA INTERNAZIONALE DI CHIMICA COMPUTAZIONALE  
 
 Montreux, 21 novembre 2011 - La quinta conferenza internazionale di chimica computazionale avrà luogo dal 29 al 31 dicembre 2011 a Montreux, in Svizzera. La chimica computazionale è una branca della chimica che utilizza i principi dell´informatica per aiutare a risolvere i problemi chimici. Utilizza i risultati della chimica teorica, incorporati in programmi informatici efficienti, per calcolare le strutture e le proprietà delle molecole e dei solidi. Benché i risultati della chimica computazionale di solito complementino le informazioni ottenute dagli esperimenti chimici, talvolta possono prevedere i fenomeni chimici precedentemente rimasti inosservati. Le tecniche del campo sono anche ampiamente utilizzate nella progettazione di nuovi farmaci e materiali. La conferenza riunirà ricercatori e la comunità scientifica attivi in ??questo campo di studio. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Wseas.us/conferences/2011/montreux/compuchem/    
   
   
PRESENTATI I DATI DELL’INDAGINE STELLA SULL’OCCUPAZIONE DEI LAUREATI LEGGERA FLESSIONE NELL´OCCUPAZIONE PER I LAUREATI TRIENNALI NEL PRIMO SEMESTRE 2010 A UN ANNO DAL CONSEGUIMENTO DEL TITOLO. STABILI I LAUREATI MAGISTRALI. PERMANGONO LE DIFFERENZE DI GENERE NEL LIVELLO DELLE RETRIBUZIONI IN INGRESSO.  
 
 Milano, 21 novembre 2011 – Il Prof. Marcello Fontanesi, Rettore dell’Università di Milano-bicocca e Presidente Cilea ha aperto i lavori del convegno, organizzato presso l’Università degli Studi di Milano-bicocca, di presentazione dei risultati delle indagini Stella (Statistiche in Tema di Laureati e Lavoro), iniziativa promossa da un gruppo di Atenei italiani e coordinata dal Consorzio Cilea. L’iniziativa Stella, ad oggi, raccoglie le adesioni di 11 atenei italiani, dei quali 8 lombardi, (Università di Bergamo, Brescia, Università Cattolica, Milano-bicocca, Milano Statale, Pavia, Politecnico di Milano, Iulm, Università di Pisa, Scuola superiore Sant’anna e Università di Palermo), rappresenta il 17,3% dei laureati italiani e l’84% dei laureati in atenei lombardi. Sono stati illustrati i risultati delle seguenti analisi: performance occupazionali laureati 2009 a 1 anno dalla laurea; performance occupazionali laureati 2007 a 3 anni dalla laurea; descrizione del profilo laureati nel triennio 2008-2010. Per un sottogruppo di 8 Atenei (Università degli Studi di Bergamo, Università degli Studi di Brescia, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Milano – Bicocca, Università degli studi di Pavia, Università di Pisa, Scuola Superiore Sant’anna di Pisa, Università degli Studi di Palermo) è stata inoltre presentata l’analisi: performance laureati del primo semestre 2010 a un anno dalla laurea, che anticipa un primo esito occupazionale in un anno, il 2011, estremamente critico e controverso per il mondo del lavoro. Due analisi di serie storiche: hanno fornito infine lo spunto al dibattito della tavola rotonda dal titolo Le lauree triennali a 10 anni dall’istituzione: verso uno spazio europeo dell’alta formazione? moderata dal giornalista del Sole24 Ore Gianni Trovati alla quale hanno preso parte l’Onorevole Prof. Luigi Berlinguer, il Prof. Enrico Decleva, coordinatore dei Rettori della Lombardia, il Prof. Massimo Egidi, Rettore Luiss, il Dott. Alberto Meomartini, Presidente di Assolombarda e il Prof. Nicola Vittorio Pro Rettore al coordinamento delle attività di formazione degli studenti Università Roma “Tor Vergata". Quanti e quali laureati per il mondo del lavoro? Gli Atenei che quest’anno hanno aderito a Stella sono: Università degli Studi di Bergamo, Università degli Studi di Brescia, Università Cattolica del Sacro Cuore, Libera Università di Lingue e Comunicazione Iulm, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Milano – Bicocca, Università degli Studi di Pavia, Politecnico di Milano, Università di Pisa, Scuola Superiore Sant’anna di Pisa, Università degli Studi di Palermo. Il rapporto statistico profilo laureati 2008-2010 descrive analiticamente le carriere di studio di quasi 170.000 laureati. La popolazione complessiva di laureati nell’ultimo triennio è leggermente in calo[1][1], anche se, a fronte di un -1,9% di laureati nelle lauree triennali, si registra un +4,8% nelle lauree magistrali e un +20,2% nelle lauree a ciclo unico. Quando si considerano i singoli gruppi emergono tendenze diverse. Ad esempio, per il gruppo Psicologico la variazione media annua è -2,4% per i laureati Stella , mentre per il gruppo Linguistico questa percentuale risulta -1,2%; si nota inoltre la flessione a livello nazionale del numero di laureati del gruppo Giuridico (-8,9%), favorita dall’eliminazione dei corrispondenti corsi di studio di 1° livello. Anno 2011: tempi non facili per i laureati 2010 - L’anteprima dell’indagine occupazionale Stella sui laureati del primo semestre 2010 (circa il 43% del totale annuo) a un anno dalla laurea riguarda 8 degli Atenei che aderiscono a tutti i servizi Cilea legati a Stella: Università degli Studi di Bergamo, Università degli Studi di Brescia, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Milano–bicocca, Università degli Studi di Pavia, Università di Pisa, Scuola Superiore Sant’anna di Pisa, Università degli Studi di Palermo. I risultati sono stati ottenuti elaborando quasi 10.000 interviste. I laureati intervistati sono quelli che hanno conseguito il titolo tra gennaio e giugno 2010 e i risultati sono stati confrontati con quelli dei colleghi che hanno conseguito il titolo negli stessi atenei e nello stesso periodo del 2009. Si registra, nel 2010, sinora, una flessione nell’occupazione a un anno che passa per i laureati triennali dal 39,4 al 38 %, mentre per i laureati magistrali rimane invariata (64,5%). Per i laureati triennali risulta evidente che, a causa delle difficoltà a inserirsi nel mondo del lavoro, la scelta è quella di proseguire negli studi (chi prosegue a studiare passa dal 44,2% per i laureati 2009 al 46,4% per i laureati 2010). Per il laureati magistrali l’effetto della crisi del mercato del lavoro è evidenziato da un aumento di laureati che cercano lavoro (dal 18.8% per i laureati 2009 al 21% per i laureati del 2010) e dalla forma di collaborazione (più del 7% dei laureati magistrali accettano uno stage o una esperienza di praticantato gratuiti o compensati con il solo rimborso spese). La retribuzione media rimane pressoché costante, passando da 1.126 euro per i laureati 2009 a 1.133 euro per i laureati 2010. I tempi di ingresso nel mondo del lavoro aumentano passando dai 5 mesi circa calcolato per i laureati del 2009 a più di 6 mesi per i laureati 2010 per tutti i tipi di laurea, registrando, comunque, delle evidenti variazioni tra gruppi disciplinari. Anno 2010: ingresso nel mondo del lavoro dei laureati 2009 a un anno dalla laurea - I dati sono riferiti a laureati triennali e magistrali 2009 dei seguenti atenei: Università di Bergamo, Brescia, Università Cattolica, Milano-bicocca, Milano Statale, Pavia, Politecnico di Milano, Iulm, Università di Pisa, Scuola Superiore Sant’anna e Università di Palermo. Ancora discriminazioni di genere. Per i laureati 2009 a 1 anno dalla laurea si rileva che, nel corso del 2010, aumenta la differenza tra generi: le laureate guadagnano all’ingresso di meno (il 50% dei laureati maschi guadagna tra i 1.000 e i 1.500 euro, mentre il 50% delle colleghe femmine dichiara un reddito compreso tra i 500 e i 1.250 euro). Chi non lavora, studia - Per effetto della crisi, mentre per i laureati di I livello aumenta sensibilmente la quota di coloro che dichiara di proseguire gli studi, per i laureati specialistici e a ciclo unico diventano significative le quote di laureati che entrano nel mondo del lavoro attraverso stage/praticantato (quasi l’8% dei laureati intervistati). Attrazione per l’estero - Confermata ed anzi leggermente in aumento la quota di coloro che dichiara di lavorare all’estero (1,7% degli laureati specialistici occupati; 1% dei laureati del primo ciclo). Stipendi d’ingresso non uguali per tutti - La retribuzione media all’ingresso si mantiene in linea con quella dei laureati degli anni precedenti (circa 1.180 euro netti mensili, con scarsa differenza primo ciclo e magistrali). Esistono però, soprattutto per le magistrali, significative differenze tra gruppi disciplinari che vedono ingegneri e i laureati in discipline scientifiche entrare nel mondo del lavoro con retribuzioni parzialmente più elevate. Anno 2010: e le performance dei laureati a 36 mesi dal conseguimento del titolo? - I dati sono riferiti ai laureati triennali e magistrali 2007 dei seguenti atenei: Università di Bergamo, Brescia, Milano-bicocca, Milano Statale, Pavia, Università di Pisa, Scuola superiore Sant’anna e Università di Palermo. La laurea è in ogni caso premiante - Nei due anni successivi alla prima rilevazione post laurea la quota di laureati occupati passa, per le lauree triennali, dall’73,9% al 81,5%, per le specialistiche, dal 65,3% al 72,8%. L’effetto della crisi pare per questi laureati contenuto, in quanto solo il 4% di coloro che lavoravano a dodici mesi dalla laurea, ha perso il lavoro e il 56% di coloro che cercavano, ha trovato una occupazione. Aumenta la percentuale di laureate occupate - L’aumento di occupazione dai 12 ai 36 mesi riguarda maggiormente il genere femminile evidenziando un ritardo nell’assorbimento del mercato del lavoro per le laureate.  
   
   
LOMBARDIA. 10 BORSE DI STUDIO PER MASTER IN STUDI EUROPEI  
 
Milano, 21 novembre 2011 - E´ stato pubblicato il 16 novembre il bando ´La Lombardia per l´Eccellenza´, che promuove 10 borse di studio per partecipare al Master in Studi europei del Collegio d´Europa di Bruges (Belgio) e di Natolin (Polonia). Il Collegio di Bruges rappresenta una prestigiosa istituzione di formazione accademica post-laurea dedicata agli Studi Europei. Dal lontano 1949 il principale scopo di questa istituzione è la formazione della classe dirigente europea attraverso una offerta formativa di alto livello tra cui il Master in Studi Europei in Diritto, Economia, Scienze Politiche e Diplomatiche. Le borse di studio, a copertura totale e parziale, per un valore complessivo di 114.000 euro, sono state supportate finanziariamente da Fondazione Cariplo, Università Cattolica del Sacro Cuore e Istituto Toniolo di Studi Superiori, Comune di Pavia e Almo Collegio Borromeo, Comune di Basiglio, con il coordinamento di Regione Lombardia. La Regione ha affidato a Éupolis Lombardia la gestione del bando che fa riferimento alle borse di studio della Fondazione Cariplo. Il progetto lombardo, per la sua impostazione, è unico tra le iniziative formative per gli studenti italiani per il prossimo anno accademico, in quanto riserva una extra quota rispetto a quella italiana per gli studenti delle nostre Università. Come sottolineato dal rettore del Collegio di Bruges Demaret durante la cerimonia di apertura del sessantaduesimo anno accademico del Collegio Europeo alla presenza del presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano lo scorso mercoledì 26 ottobre, l´iniziativa lombarda rappresenta un esempio di eccellenza nel ruolo da protagonista che i territori svolgono nell´offrire agli studenti più meritevoli, un´opportunità di crescita educativa e culturale all´interno di un contesto europeo vivace e stimolante quale quello di Bruges. Tutte le informazioni relative ai bandi posso essere trovate sulla sezione della Delegazione di Bruxelles del portale di Regione Lombardia all´indirizzo www.Regione.lombardia.it  (all´interno del portale Lombardia nel mondo/regioni d´Europa).  
   
   
PER PAVIA UNA NUOVA CONVENZIONE TRA LA FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA E LA FACULTAD DE DERECHO Y CIENCIAS SOCILAES DELLA UNIVERSIDAD DE BELGRANO (BUENOS AIRES,ARGENTINA). PER L’ISTITUZIONE DI UN NUOVO DOPPIO DIPLOMA DI LAUREA MAGISTRALE IN GIURISPRUDENZA  
 
 Pavia, 21 novembre 2011 - Nell’ambito dell’Accordo Quadro di Cooperazione Accademica siglato tra la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Pavia e la Facultad de Derecho y Ciencias Socilaes della Universidad de Belgrano (Buenos Aires, Argentina) nel luglio 2010, è prevista la firma della convenzione fra le due Facoltà per l’istituzione di un nuovo Doppio Diploma di laurea magistrale in Giurisprudenza. Con la firma di questa nuova convenzione la Facoltà di Giurisprudenza offrirà ai suoi studenti la possibilità di conseguire un diploma di laurea magistrale sia italiana sia argentina. Per conseguire il doppio diploma gli studenti saranno tenuti a frequentare almeno tre semestri all’estero e a sostenere tutti gli esami obbligatori previsti dai rispettivi ordinamenti universitari. Le due Università di Pavia e Belgrano si impegnano a riconoscere ai propri studenti gli studi compiuti, i corsi frequentati e gli esami sostenuti nel paese straniero. Al termine degli studi saranno conferite due lauree, ossia il doppio titolo di Laurea Magistrale in Italia rilasciato dalla Facoltà di Giurisprudenza dell’Ateneo pavese e quello di Abogado in Argentina rilasciato dalla Facultad de Derecho y Ciencias Socilaes dell’Universidad de Belgrano. Parteciperanno inizialmente al programma cinque studenti iscritti a Pavia al quarto e quinto anno e cinque iscritti a Buenos Aires al terzo e quarto anno del corso regolare degli studi. A Pavia il coordinamento delle attività è affidato al prof. Carlo Granelli, ordinario di Istituzioni di Diritto Privato della Facoltà di Giurisprudenza. La collaborazione tra le due Università prevede anche anche mobilità studentesca, mobilità docenti, scambi di metodi e strumenti didattici e scientifici, organizzazione di stages, scambi di pubblicazioni e collane scientifiche, organizzazione di convegni multidisciplinari.  
   
   
TRENTO, RICERCA: APPROVATO L´ACCORDO CON L´UNIVERSITÀ DEL MARYLAND TRE LE AREE DI COLLABORAZIONE: NANOTECNOLOGIE, MICROSISTEMI E BIOTECNOLOGIE  
 
Trento, 21 novembre 2011 - La Provincia Autonoma di Trento e l’Università del Maryland (Stati Uniti d’America) collaboreranno in materia di ricerca scientifica; lo prevede l´accordo approvato dalla Giunta provinciale su proposta del Presidente Lorenzo Dellai. Tre sono le aree individuate: nanotecnologie, microsistemi e biotecnologie. Sono campi ritenuti prioritari per il territorio provinciale anche dal Programma Pluriennale della Ricerca per la Xiv Legislatura. La Giunta ha stabilito che il finanziamento provinciale per il primo anno dell´accordo ammonterà complessivamente a 340.000 Euro, di cui indicativamente 40.000 da dedicare a borse di studio. Per gli anni successivi la Provincia e l’Università del Maryland definiranno il rispettivo apporto finanziario attraverso atti aggiuntivi da approvare con successivi provvedimenti. La Giunta provinciale ha nominato inoltre, quali membri del "Gruppo di Gestione" previsto dall’accordo Mariano Anderle e Alberto Lui, entrambi dipendenti provinciali con responsabilità nel campo della promozione del sistema trentino della ricerca nei circuiti internazionali. In termini generali, la collaborazione si attuerà attraverso progetti di ricerca e borse di studio per scambi di studenti universitari. La Provincia autonoma di Trento e l’Università del Maryland hanno già una lunga e collaudata tradizione di scambi per collaborazioni scientifiche in campi di comune interesse, attivate tramite i rispettivi enti, istituzioni e laboratori, testimoniata da intese istituzionali, partecipazione a progetti comuni, scambi di ricercatori e pubblicazioni congiunte. Sono entrambe fortemente interessate a promuovere la reciproca collaborazione internazionale come strumento strategico di rafforzamento ed innovazione delle rispettive attività di ricerca. A tale fine, nella primavera del 2010, una delegazione trentina, guidata da Mariano Anderle, responsabile all´interno della Provincia per la promozione e l´internazionalizzazione del sistema trentino dell´alta formazione e della ricerca, e da Carla Locatelli, pro-Rettore per i Rapporti Internazionali dell´ Universita’ di Trento, si è recata presso l’Università del Maryland per una ricognizione di accreditamento, che ha trovato il forte interessamento e l’ampia disponibilità dell´università alla costruzione di un programma di collaborazione, basato su una serie di iniziative bilaterali, sia formali che progettuali, attraverso le quali rafforzare e rendere più sistematica la collaborazione scientifica. Nel mese di maggio 2011 questo processo ha portato all’organizzazione a Trento di un workshop bilaterale dal titolo “Costruire una Collaborazione Internazionale nella Ricerca Scientifica”, al quale hanno partecipato l’Università di Trento, la Fondazione Bruno Kessler, le unità di ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche operanti sul territorio provinciale e una delegazione dell’Università del Maryland. Dal dibattito avvenuto durante il workshop e successivamente attraverso i contributi raccolti anche tramite il “portale di lavoro”, appositamente creato per dare prosieguo alla discussione sui singoli temi scientifici, sono emerse tre aree di ricerca che hanno suscitato particolare interesse per specifiche collaborazioni: nanotecnologie, microsistemi e biotecnologie. Da qui la scelta di ufficializzare la collaborazione. Il Comitato tecnico-scientifico per la ricerca e l’innovazione ha espresso parere favorevole allo schema di accordo che ha una durata triennale. La Provincia Autonoma di Trento, vi si legge, promuove una strategia di sviluppo territoriale basata sulla conoscenza, riconoscendo nella promozione, nella crescita e nella diffusione della ricerca e dell’innovazione uno strumento fondamentale per la crescita del capitale umano, per lo sviluppo del sistema delle imprese e delle qualità e competitività dell’intero territorio provinciale ed è impegnata nel sostegno e nella promozione internazionale del proprio “Sistema Trentino per l’Alta Formazione e la Ricerca”. L´università del Maryland attraverso tutti i suoi dipartimenti, incluso l’Institute for Systems Research (Isr), promuove una gamma completa di attività di ricerca e formazione. L’isr è sede di programmi interdisciplinari di ricerca e di formazione nel campo della scienza ed ingegneria dei sistemi ed è impegnata nello sviluppo di metodologie di base e di strumenti per la soluzione di problemi relativi ai sistemi in diversi domini di applicazione. Questi includono: sistemi e reti di comunicazione, sistemi e metodologie di controllo; bio-tecnologia e neuroscienze; micro e nano dispositivi e micro e nano sistemi; robotica; progettazione, operazioni e supply chain management; metodologie di ingegneria dei sistemi; informatica, linguaggio, intelligenza artificiale, data mining. La gestione e l’attuazione dell´accordo è assicurata da un "Gruppo di Gestione" permanente e paritetico composto da quattro membri, due in rappresentanza della Provincia Autonoma di Trento e due dell’Università del Maryland. I progetti di ricerca si svolgeranno presso gli enti, istituzioni e laboratori, sia pubblici che privati, operanti sul territorio della Provincia Autonoma di Trento e quelli dell’Università del Maryland.  
   
   
577 POSTI AGGIUNTIVI IN 400 SCUOLE DEL PIEMONTE  
 
Torino, 21 novembre 2011 - Sono 577 i posti aggiuntivi che grazie alle risorse stanziate dalla Regione Piemonte verranno assegnati a supporto del sistema scolastico piemontese: 214 insegnanti di sostegno, 135 insegnanti per garantire il tempo pieno, 34 insegnanti per sdoppiare pluriclassi numerose, 176 collaboratori scolastici (bidelli), 13 assistenti amministrativi, 5 assistenti tecnici. Il progetto ripete e potenzia quanto già realizzato per il 2010-2011. La novità è rappresentata dalla compartecipazione diretta dell’Inps: grazie alla collaborazione dell’istituto potranno essere coinvolte nel progetto di ricollocazione lavorativa circa 200 persone in più rispetto allo scorso anno. “Sono felice - commenta l’assessore regionale all’Istruzione, Alberto Cirio - che grazie alle risorse regionali venga allontanato per 577 famiglie lo spettro della disoccupazione, garantendo allo stesso tempo l’offerta formativa del nostro sistema scolastico, in particolare nelle scuole di montagna e delle aree disagiate, ma anche per ciò che riguarda l’importante sostegno all’handicap. Sono però rammaricato che si sia giunti all’assegnazione di questi posti solo a metà novembre e mi sono più volte scontrato con il Ministero, perché non è accettabile che, a due mesi dall’inizio dell’anno scolastico, non ci siano ancora le graduatorie provinciali che permetteranno ai presidi di chiamare il personale aggiuntivo pagato con le risorse stanziate dalla Regione. È dal 2 settembre che conosciamo le istanze inviateci dalle scuole e già prima della loro riapertura era pronta l’assegnazione dei posti istituto per istituto. Un atto che, per diventare operativo, rimane però subordinato alle graduatorie ministeriali. Mi auguro che con il nuovo ministro Profumo, che conosco e apprezzo per capacità e professionalità, questi ritardi non si verifichino più in futuro, perché non è di un Paese civile cominciare un anno scolastico senza sapere il numero esatto di coloro, insegnanti e personale Ata, che si prenderanno cura dei nostri figli”. A beneficiare del personale aggiuntivo saranno 400 scuole: 37 in provincia di Alessandria con 52 posti assegnati, 24 in provincia di Asti con 39 posti, 19 in provincia di Biella con 25 posti, 74 in provincia di Cuneo con 100 posti, 25 in provincia di Novara con 38 posti, 177 in provincia di Torino con 258 posti assegnati, 21 nella provincia del Vco con 32 posti, 23 in provincia di Vercelli con 33 posti.  
   
   
TRENTO: I REQUISITI PER ACCEDERE ALL’ALTA FORMAZIONE PROFESSIONALE DEL BIENNIO 2011-2013  
 
Trento, 21 novembre 2011 - Con l’approvazione della delibera odierna, presentata dall’assessore all’istruzione e allo sport, Marta Dalmaso, la Giunta ha individuato i requisiti formali per l’adesione alla valutazione in ingresso dei percorsi dell’alta formazione professionale da attivare nel 2011-2013 Con la precedente delibera n. 1044 dd. 20.5.2011 la Giunta aveva individuato i percorsi dell’Alta Formazione Professionale da attivare nel biennio 2011-2013 ed i relativi soggetti attuatori. Successivamente, iI 25 ottobre 2010, il comitato dell’Alta Formazione Professionale ha validato le figure di Afp da attivare sempre nel biennio 2011-2013, che risultano le seguenti: Tecnico superiore per l’edilizia sostenibile - Tecnico superiore per l’energia e l’ambiente - Tecnico superiore del verde - Tecnico superiore per la gestione del centro benessere - Tecnico superiore dei servizi ricettivi e turistici Con l’approvazione della delibera odierna, la Giunta ha individuato i requisiti formali di accesso alla valutazione in ingresso dei percorsi dell’Alta Formazione Professionale da attivare nel 2011-2013 Una decisione necessaria, dopo che si sono dei criteri comuni generali per tutti i percorsi attenendosi alle indicazioni del Decreto interministeriale del 7 settembre 2011, lo stesso che prevede una deroga per le province autonome di Trento e Bolzano per il riconoscimento della validità del titolo rilasciato a conclusione dei percorsi di Alta Formazione Professionale. Nell’allegato alla delibera approvata oggi sono poi individuati i diplomi di scuola secondaria superiore coerenti con le singole figure professionali da attivare per il 2011-2013. Requisiti per accedere all’Afp - E’ possibile accedere ai percorsi di Alta Formazione Professionale relativi alle figure sopraindicate che saranno attivati nel 2011 con durata biennale, con il possesso dei seguenti requisiti: Diplomi di scuola secondaria superiore di istruzione e formazione tecnica coerenti con le singole figure professionali secondo le indicazioni contenute nell’allegato alla delibera: 1) Percorso formativo per “Tecnico Superiore per l’Edilizia Sostenibile” - diploma di istruzione secondaria superiore di perito industriale ad indirizzo edile - diploma di istruzione secondaria superiore di geometra 2) Percorso formativo per “Tecnico Superiore per l’Energia e l’Ambiente” - diploma di istruzione secondaria superiore di perito industriale ad indirizzo chimico, elettrotecnico, elettronico e meccanico - diploma di istruzione professionale di Tecnico delle industrie meccaniche, Tecnico dei sistemi energetici, Tecnico delle industrie elettriche, Tecnico chimico-biologico 3) Percorso formativo per “Tecnico superiore del Verde” - diploma di istruzione secondaria superiore di perito agrario e di agrotecnico o titoli equipollenti 4) Percorso formativo per “Tecnico Superiore per la gestione del Centro Benessere” - qualsiasi diploma di istruzione tecnica e professionale collegato ad un attestato di qualifica di estetista e/o in possesso dei requisiti per l’accesso all’abilitazione della professione di estetista 5) Percorso formativo per “Tecnico Superiore dei servizi ricettivi e turistici” - Diploma di istruzione professionale superiore di tecnico dei servizi turistici, di tecnico dei servizi alberghieri e ristorativi e di tecnico dei servizi della ristorazione. E secondo i Criteri di accesso validi per tutti i percorsi • Persone occupate con qualsiasi titolo di diploma di scuola secondaria superiore con propensione al settore • Diploma di scuola secondaria superiore con esperienza professionale e/o formativa nel settore • Giovani in possesso del diploma di scuola secondaria superiore con propensione al settore (per giovani si intende di norma coloro che non hanno superato il 29° anno di età). Il testo integrale della delibera con l’allegato si può consultare e scaricare da martedì 22 novembre 2011 sul portale della scuola trentina: www.Vivoscuola.it    
   
   
BOLZANO, BILANCIO 2012: UPLOAD DELL´EUREGIO, SCAMBI LINGUISTICI  
 
 Bolzano, 21 novembre 2011 - Durante il prossimo anno, ha annunciato Christian Tommasini, proseguiranno inoltre la fase di preparazione della candidatura del Nord-est a capitale europea della cultura nel 2019, i progetti nei quartieri "per aumentare la partecipazione dei cittadini alla vita culturale" e il volontariato linguistico che ha già fatto registrare oltre mille adesioni. "Per quanto riguarda i giovani - ha poi aggiunto - ci sarà l´espansione del concorso Upload, che diventerà una vera e propria piattaforma musicale dell´Euregio, coinvolgendo anche Trento e Innsbruck". Capitolo scuola: oltre all´applicazione della riforma provinciale delle superiori, il 2012 si annuncia come l´anno delle lingue. "Abbiamo fatto grandi passi in avanti - ha commentato il vicepresidente della Giunta provinciale Christian Tommasini - registrando una maggiore consapevolezza tra i nostri ragazzi dell´importanza di conoscere una seconda e una terza lingua. Oltre al sostegno alle certificazioni linguistiche, vogliamo puntare molto sugli scambi tra scuola italiana e tedesca. Non solo con la possibiltà di frequentare il quarto anno delle superiori in un istituto dell´altro gruppo linguistico, ma anche con opzioni più limitate nel tempo ma di sicura efficacia. Ogni scuola potrà scegliere un istituto partner dell´altro gruppo linguistico con il quale intraprendere progetti comuni".  
   
   
TRENTO: ASSEGNATI ALLE SCUOLE FINANZIAMENTI PER INTERVENTI A BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI  
 
 Trento, 21 novembre 2011 - Nella seduta del 18 novembre la Giunta ha approvato la delibera presentata dall’assessore all’istruzione e allo sport, Marta Dalmaso, contenente le “Assegnazioni finanziarie alle istituzioni scolastiche e formative provinciali per l’attuazione degli interventi di assistenza educativa in convenzione, a favore degli alunni con bisogni educativi speciali, per l’anno scolastico 2011/2012, 2012/2013 e per il periodo settembre- dicembre 2013 (anno scolastico 2013/2014).” Come già avvenuto negli anni precedenti, con la delibera approvata oggi dalla Giunta vengono assegnate le risorse finanziarie alle istituzioni scolastiche e formative per la realizzazione del servizio di assistenza educativa a favore degli studenti con bisogni educativi speciali; tale intervento è attuato da soggetti privati accreditati con i quali le istituzioni stipulano apposite convenzioni. Le risorse finanziarie sono assegnate su base pluriennale (esercizi 2011, 2012, 2013) al fine di consentire alle istituzioni scolastiche e formative la sottoscrizione di contratti di durata massima triennale, assicurando in tal modo la presenza del medesimo assistente educatore durante il percorso scolastico dello studente. Il testo integrale della delibera con l’allegato si può consultare e scaricare da martedì 22 novembre 2011 sul portale della scuola trentina: www.Vivoscuola.it    
   
   
ISTRUZIONE IN UMBRIA: PUBBLICATO AVVISO A SOSTEGNO DEL SISTEMA SCOLASTICO REGIONALE E PRECARI  
 
 Perugia, 21 novembre 2011 - Avranno 30 giorni di tempo, a partire dal 16 novembre 2011, gli istituti scolastici umbri che vorranno presentare progetti finalizzati al potenziamento dell´offerta di istruzione-formazione e per la realizzazione dei quali dovrà essere occupato personale precario. A renderlo noto è la vicepresidente della Regione Umbria, con delega all´Istruzione, Carla Casciari, ricordando che l´Avviso "Interventi finalizzati all´integrazione e al potenziamento del sistema dei servizi di istruzione nell´anno scolastico 2010-2011", è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Umbria N.50 parte I-ii serie generale, di mercoledì 16 novembre. "La cifra destinata dalla Regione Umbria per finanziare i progetti ammonta a 300 mila euro. L´avviso - ha detto Casciari - ha il duplice scopo di andare incontro alle istituzioni scolastiche dell´Umbria con progetti per il potenziamento dell´offerta di istruzione e formazione, offrendo così una possibilità di occupazione agli insegnanti precari visto che, per la realizzazione delle iniziative, dovranno essere occupati i precari espulsi dal mondo della scuola in seguito ai tagli di risorse previste con la riforma Gelmini. Lo scorso anno i progetti ammessi a finanziamento sono stati 127". L´avviso è rivolto agli istituti umbri di ogni ordine e grado che prevedono "attività di carattere sperimentale, integrative e aggiuntive degli insegnamenti curriculari per garantire il successo scolastico e, in generale, favorire la coesione sociale del territorio".  
   
   
BARI, LOTTA ALLA DISPERSIONE SCOLASTICA: AL VIA PROGETTO PER MINORI IN DIFFICOLTA’ A SAN PAOLO 1 BAMBINO SU 10 E’ A RISCHIO ABBANDONO DEI BANCHI DI SCUOLA  
 
Bari, 21 Novembre 2011 - Garantire il diritto all’istruzione a 20 minori di età inclusa tra i 12 e i 16 anni è l’obiettivo del “Viaggio delle storie”, un progetto lanciato dalla Fondazione Giovanni Paolo Ii Onlus di Bari insieme alla Fondazione Albero della Vita. L’iniziativa mira al coinvolgimento di 20 ragazzi - iscritti presso le due scuole medie inferiori "Don Milani - Ungaretti" e S.m.s. “Luigi Lombardi” del quartiere San Paolo di Bari - in attività formative e di animazione. Coordinato da un pool di esperti della Fondazione Giovanni Paolo Ii Onlus, il progetto avrà una durata semestrale e si propone di insegnare ai minori l’arte e le più efficaci tecniche di animazione verso i bambini più piccoli. Dal mese di marzo al mese di giugno, i 20 ragazzi avranno poi modo di mettere in pratica la formazione ricevuta conducendo attività itineranti di animazione presso gli 8 plessi delle scuole presenti sul quartiere, mediante l’uso dei tanti giochi tradizionali di cui dispone il Ludobus e all’interno di spazi in cui i bambini saranno liberi di esprimersi. Ad arricchire ulteriormente il progetto ci sarà inoltre la realizzazione di video e reportage di documentazione delle attività svolte. La dispersione scolastica è quasi sempre una conseguenza della povertà e del disagio sociale, una condizione vissuta in Italia da 2 milioni e mezzo di minori. La povertà relativa minorile nel nostro Paese è realtà – dati Eurostat – per 1 bambino italiano su 4: una percentuale che li rende più a rischio, addirittura, degli anziani. E nel Meridione queste percentuali salgono ulteriormente. Innescando una relazione innaturale e perversa tra numero di bambini e status economico della famiglia: più sono i bambini,più la famiglia s’impoverisce. Nelle famiglie con 3 bambini il livello di povertà relativa sale, dalla media nazionale del 10%, fino al 27,8%. Il quartiere San Paolo è il più popoloso quartiere di Bari, con circa 32.000 persone ufficialmente censite nel 2005. Tra questi, circa 200 famiglie (circa 900 persone) vivono in uno stato di assoluta povertà. La dispersione scolastica è elevata: il livello medio di scolarizzazione, infatti, non raggiunge il quarto anno della scuola elementare ed oltre il 93% degli individui, circa 4.849 unità, in stato di povertà assoluta, è completamente analfabeta. Secondo il provveditorato agli studi di Bari, la percentuale di abbandono ed evasione scolastica è del 4% nella scuola media, mentre nella scuola elementare le situazioni a rischio di abbandono sono pari al 3%, una percentuale che sale al 12,29 % in quella media. Le condizioni di povertà diventano spesso conseguenza di situazioni estreme nelle quali anche l’accesso a servizi irrinunciabili (biblioteche, cinema, internet, sport) diventa difficile. Minori sono le opportunità d’educazione maggiori, con il passare degli anni, diventeranno le probabilità di essere esposti a fattori a veri rischi. Questo è il motivo per cui entrambe le Fondazioni invitano le autorità locali a non dimenticare l’importanza che i minori hanno all’interno della società attuale ed a incentivare ed incoraggiare le loro attività educative, offrendo una gamma sempre maggiore di opportunità e prendendosi cura della loro crescita e del loro sviluppo. Il progetto “Il viaggio nelle Storie” , appartiene ai progetti sostenuti dalla campagna di comunicazione e raccolta fondi “Nessun Bambino Escluso”, promossa dalla Fondazione L’albero della Vita. Mandando un semplice Sms al 45508, dal 31 Ottobre al 19 Novembre 2011, potrai incidere concretamente sul futuro di un bambino in difficoltà finanziando i 15 progetti di accoglienza ed educativi in corso portati avanti da L’albero della Vita.  
   
   
BOLZANO, STUDENTI MANIFESTANO: INCONTRO CON PROVINCIA SU DIRITTO ALLO STUDIO, AUTONOMIA, PLURILINGUISMO  
 
Bolzano, 21 novembre 2011 - L’assessore provinciale alla scuola italiana Christian Tommasini ha voluto incontrare una delegazione degli studenti delle scuole superiori che hanno manifestato il 17 novembre a Bolzano in occasione della Giornata internazionale per il diritto al sapere. “Abbiamo discusso i temi che più stanno a cuore ai ragazzi, di cui apprezzo la voglia di impegnarsi e di sentirsi protagonisti del mondo non solo scolastico”, riferisce Tommasini. In primo piano diritto allo studio, autonomia scolastica e plurilinguismo inteso anche come forma di inclusione sociale. Tra i temi discussi a Palazzo Widmann, cruciale è quello del diritto allo studio, "che va certamente messo al centro dell’attenzione della società perché investire in formazione e cultura significa investire nel futuro", ha confermato il vicepresidente della Provincia alla delegazione. Un tema nazionale, "che auspico venga messo al centro anche dell’azione del nuovo governo per garantire diritto allo studio e finanziamenti adeguati, come fa la Provincia di Bolzano." Nell’incontro si è parlato anche di sicurezza degli edifici scolastici e Tommasini ha assicurato agli studenti che la Giunta provinciale considera il tema una priorità: "Abbiamo fatto investimenti importanti, come dimostrano le scuole Pascoli e il futuro liceo Carducci a Bolzano." Ampio spazio ovviamente all´autonomia scolastica: "Condividiamo questa esigenza, perché significa mettere le scuole in rapporto con il territorio", ha spiegato Christian Tommasini. Sul calendario gli studenti hanno ribadito che per le superiori è importante mantenere la libertà di scelta tra la settimana di 5 e 6 giorni, "e ho ricordato che questa è anche la posizione della scuola italiana", ha precisato Tommasini. Riguardo al modello scolastico plurilingue, l´assessore ha osservato che "la scuola italiana sta facendo molto, a cominciare dalle certificazioni linguistiche agli scambi tra i gruppi linguistici. Ogni istituto è chiamato ad elaborare un suo progetto che favorisca queste collaborazioni, sia tra studenti che tra docenti." La forma di plurilinguismo auspicata dai ragazzi ha alla base una società aperta e multiculturale, non limitata agli altoatesini autoctoni ma che abbraccia anche i giovani con background migratorio: "È fondamentale favorire e sperimentare il valore di vivere in una società multiculturale, la presenza dei cittadini immigrati rende il plurilinguismo vero e elemento di ricchezza", ha concordato l´assessore Tommasini chiudendo l´incontro, a cui ne seguiranno altri per un reale coinvolgimento dei ragazzi nel più ampio dibattito sull´autonomia.  
   
   
LOMBARDIA: UNA NUOVA GOVERNANCE PER LE POLITICHE GIOVANILI VIA LIBERA A LINEE GUIDA E RISORSE PER OLTRE QUATTRO MILIONI PROCEDURE SEMPLICI CHE PARTIRANNO DAL BASSO  
 
Milano, 21 novembre 2011 - Un modello sperimentale di governance per le politiche giovanili, che riconosce il ruolo centrale del territorio e dei Comuni, in rete con altri soggetti pubblici, e del privato sociale, prevedendo risorse dedicate a sostegno della programmazione locale. E´ questo, in sintesi, il nuovo modello che Regione Lombardia intende promuovere e realizzare, dal 2012 al 2015, attraverso le linee di indirizzo approvate, nei giorni scorsi, dalla Giunta regionale, su proposta dell´assessore allo Sport e Giovani Monica Rizzi. ´D´ora in poi - ha sottolineato Monica Rizzi - le politiche giovanili saranno realizzate attraverso un sistema stabile, riconoscibile, all´interno di un modello di governance e di un metodo di programmazione che partirà direttamente dal territorio, attraverso un percorso che valorizzerà e integrerà gli strumenti già esistenti, evitando duplicazioni e semplificando procedure amministrative, riconoscendo al contempo specificità e autonomia locale. Un sistema che Regione Lombardia sosterrà sia con processi di accompagnamento sul territorio, sia con l´individuazione di risorse che intendono avere un ´effetto leva´ per generare innovazione´. In particolare, per il biennio 2012-2013, sono state individuate risorse pari a 2.430.000 euro, cui potranno essere aggiunti ulteriori 1.800.000 euro, individuati nell´ambito degli Accordi di Programma Quadro con il Dipartimento per la Gioventù. Dal prossimo anno i Comuni potranno presentare richiesta di cofinanziamento per Piani di lavoro annuale articolati secondo le regole definite nelle linee di indirizzo. L´obiettivo generale e la sfida a cui sono chiamati tutti i soggetti, ciascuno per le proprie responsabilità, è quello di un cambiamento organizzativo e di innovazione dei sistemi di risposta, che oggi più che mai devono essere in grado di confrontarsi con la trasformazione dei bisogni, della cultura e dei linguaggi della popolazione giovanile ed essere capaci di dare risposte concrete. ´In questo particolare momento storico - ha ribadito l´assessore Rizzi - in cui la crisi sta incidendo sulle prospettive dei giovani, diventa indispensabile parlare di reti e di modelli capaci di tenere insieme e aggregare pensieri e risorse. L´obiettivo è di sostenere innovazione di strategie, contribuendo a rimettere al centro delle agende il tema dei giovani intesi come risorsa da valorizzare e non come problema da affrontare. In questa direzione vanno le linee di indirizzo che, va sottolineato, sono il frutto anche del confronto condotto in questi mesi dall´Assessorato allo Sport e Giovani con gli attori del territorio che partecipano al ´Tavolo Permanente Politiche Giovanili´´. Nel dettaglio alcuni degli aspetti previsti dal nuovo modello di governance: - riconoscimento della titolarità dei Comuni, in forma associata, in materia di programmazione delle politiche giovanili, in partnership con altri soggetti pubblici, quali le Province - a cui sono riconosciute funzioni di supporto per il raccordo e coordinamento a livello intermedio - e le reti del privato sociale; - programmazione degli interventi a favore dei giovani attraverso strumenti di programmazione già attivi localmente (dai Piani di zona, ai Piani di Governo del territorio, ad altri che potranno essere individuati come coerenti che le azioni che si intendono realizzare) - integrazione tra politiche e tra soggetti del territorio, con un coinvolgimento diretto e reale di associazioni e organizzazioni del privato sociale ed in particolare dei giovani; - integrazione delle risorse tra diversi canali di finanziamenti e tra pubblico e privato; - traduzione della programmazione in Piani di lavoro annuali, oggetto di specifici accordi territoriali che tengano conto della dimensione di rete tra sistema pubblico e sistema del privato sociale e che potranno essere presentati alla Regione per il cofinanziamento da un Comune o da una forma associata di Comuni, in qualità di capofila.  
   
   
BOLZANO: DVD DEI CARTOONS LINGUISTICI "HOCUS&LOTUS" DISTRIBUITI AI BAMBINI DELLE SCUOLE PER L´INFANZIA  
 
Bolzano, 21 novembre 2011 - Il vicepresidente della Provincia Christian Tommasini, assieme alla Sovrintendente scolastica Nicoletta Minnei e alle direttrici della scuola per l´infanzia, nel pomeriggio di giovedì 17 novembre 2011, presso la Scuola per l´infanzia "La Fiaba" a Bolzano, ha presentato il progetto che ha portato alla realizzazione di un dvd con i cartoons linguistici "Hocus&lotus" in tedesco ed inglese. Per favorire un approccio precoce alle lingue da parte dei bambini anche in famiglia con l’apporto dei genitori, il Dipartimento Cultura italiana ha sostenuto la realizzazione di un dvd contenente i 52 episodi in tedesco ed inglese dei cartoni animati con le avventure di "Hocus&lotus" in lingua tedesca e inglese. I dvd sono stati distribuiti a tutti i bambini del primo anno delle scuole per l’infanzia in lingua italiana della provincia. Per tutti gli altri bambini i cartoni saranno trasmessi a partire dal 28 novembre 2011 sulle emittenti locali Video33 alle ore 18.35 (in lingua tedesca) e su Sdf alle ore 17.40 (in lingua inglese). Inoltre, possono essere presi in prestito presso il Centro Multilingue in via Cappuccini 28 a Bolzano o presso la Mediateca Multilingue in piazza della Rena 10 a Merano. I bambini assieme a numerosi genitori intervenuti hanno seguito con vivo interesse lo spettacolo linguistico proposto dai clown Karamela e Schokola. "Con questa iniziativa", come ha sottolineato il vicepresidente della Provincia Christian Tommasini, "il Dipartimento Cultura italiana ha inteso offrire alle famiglie ed ai loro figli un´ulteriore occasione di accostamento alle lingue, con l´obiettivo di avviare una nuova cultura dello studio delle lingue, che non si fermi alla scuola, ma che entri anche nelle case e che si sviluppi nelle famiglie con l´apporto dei genitori. Uno stimolo per riflettere sul fatto che, se vogliamo figli plurilingui, è bene dare loro il buon esempio, imparando insieme. Ci stiamo impegnando molto per potenziare l´offerta scolastica plurilingue con nuove metodologie didattiche e con il bilinguismo precoce a partire dalle scuole per l´infanzia. Occorre però l´impegno di tutti: delle istituzioni, della scuola, dei genitori. Per questo è importante una forte alleanza fra tutti per lanciare un nuovo “patto formativo” con l´obiettivo di rendere le nuove generazioni effettivamente plurilingui. La scuola può infatti fare molto, ma occorre che i nostri ragazzi abbiano la possibilità di vivere e parlare la seconda lingua anche nella vita di tutti i giorni, attraverso una nuova cultura di approccio alle lingue che entri anche nelle case e che si sviluppi nelle famiglie con l´apporto attivo dei genitori." Come ha detto la Sovrintendente scolastica Nicoletta Minnei le iniziative di apprendimento precoce delle lingue è portato avanti proprio grazie alla sinergia avviata fra i settori scuola e cultura, entrambi di competenza del vicepresidente Tommasini. Seguito da un´attenta sperimentazione e validazione scientifica, scopo del progetto è quello di innescare l´apprendimento vero e proprio di una nuova lingua da parte dei bambini. La realizzazione di 52 episodi di avventure dei due "dinocroc" con i loro amici, era stata ideata dalla Facoltà di Psicologia 1 dell´Università "La Sapienza" di Roma sotto la guida della prof.Ssa Traute Taeschner. Il progetto portato avanti assieme a Rai Fiction ed alla comunità Europea è stato premiato con vari importanti riconoscimenti, tra i quali a Berlino il "Prize for Lifelong Learning" d´oro, premio d´eccellenza della Commissione Europea.  
   
   
SERVIZIO CIVILE ANZIANI: INCONTRO REGIONE E COMUNI E COMUNITA’ MONTANE BILANCIO POSITIVO SPERIMENTAZIONE TRIENNALE  
 
Venezia, 21 novembre 2011 - “Il servizio civile degli anziani è una risorsa per il territorio veneto e il sistema dei servizi sociali. Lo dimostra la sperimentazione triennale degli interventi realizzati da Comuni e Comunità montane e promossi dalla Regione che ha su questo tema ha approvato una legge, la n. 9 del 2010. Pur nelle difficoltà economiche e conseguenti restrizioni del bilancio regionale quest’anno abbiamo assegnato un milione di euro per finanziare i progetti e anche l’anno prossimo abbiamo intenzione di trovare risorse per continuare a sostenerlo”. Così l’Assessore regionale ai servizi sociali Remo Sernagiotto che oggi al Palazzo Grandi Stazioni di Venezia ha aperto i lavori della conferenza programmatica regionale sul servizio civile degli anziani alla quale hanno partecipato i rappresentanti dei Comuni veneti e della Comunità montane per discutere le esperienze realizzate nel corso del 2011 e le iniziative per il 2012. “Ricordo - ha detto ancora Sernagiotto - che il servizio civile per gli anziani guarda al mondo degli over 65, che nei prossimi 15 anni passerà dal 19 al 28 per cento della popolazione regionale, e rappresenta una vera, spendibile e ancora attiva risorsa per tutta la società e i servizi sociali; inoltre il rimborso spese del servizio di 200/300 euro può rappresentare un buon aiuto per aiutare le persone anzìane che hanno pensioni con pensioni basse”. Secondo l’Assessore, il servizio civile per gli anziani è stato quasi identificato con i ‘nonni-vigile’ ma può e deve essere utilizzato anche su uno spettro più largo ad esempio in attività di tutoraggio e di insegnamento nei corsi professionali, in iniziative di carattere culturale, nel recupero del territorio e la salvaguardia dell’ambiente e all’assistenza di soggetti svantaggiati. Le persone anziane potranno essere impiegate da enti locali, anche attraverso associazioni di volontariato e cooperative di solidarietà, in attività socialmente rilevanti che sono proprie e funzionali alla terza età. “Il grande valore aggiunto che l’attuazione di questa legge potrà rappresentare – ha concluso - sta proprio nel consentire di non disperdere quel patrimonio di esperienze e conoscenze che le persone anziane hanno acquisito e che potranno essere messe a disposizione de tutta la società nella vera accezione di cittadinanza attiva”  
   
   
PROTEZIONE CIVILE: ELICOTTERO VENETO IN VOLO ANCHE NEL 2012  
 
Venezia, 21 novembre 2011 - L’elicottero direttamente finanziato dalla Regione del Veneto per interventi antincendio boschivo e di protezione civile, da utilizzare in appoggio ai mezzi aerei della protezione civile nazionale in caso di necessità o di loro impedimento, continuerà a volare anche nel 2012. La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla protezione civile Daniele Stival, ha infatti approvato una delibera con la quale si proroga di un anno l’appalto attualmente in corso, che sarebbe andato a scadenza, in attesa dell’espletamento della nuova gara da effettuarsi secondo nuove modalità entrate in vigore che richiedono un’istruttoria piuttosto lunga. “Il nostro elicottero – sottolinea Stival – si è dimostrato prezioso in tante occasioni, sia in appoggio ai velivoli nazionali, sia in interventi singoli, contribuendo ad esempio ad una forte diminuzione della superficie boscata bruciata ed intervenendo in tante necessità di protezione civile, prima tra tutte l’alluvione di un anno fa. Per questo abbiamo deciso di prorogare l’attuale incarico ad un’associazione temporanea d’imprese che, peraltro, ha sempre operato con efficienza e tempestività, nelle more dell’espletamento del nuovo bando. Sarebbe stato irresponsabile – aggiunge Stival – lasciare il nostro Veneto senza questo servizio per delle lungaggini burocratiche, pur necessarie, come il rispetto di molte nuove regole per questo tipo di appalti”. Il costo preventivato del servizio è di 500 mila euro iva inclusa. Rispetto all’anno precedente si è ottenuta una minore spesa di 86 mila euro, rimanendo invariato il costo del volato, pari a circa 8,5 euro al minuto.  
   
   
PIANIFICAZIONE TERRITORIALE. COLLABORAZIONE VENETO-LOMBARDIA  
 
Verona, 21 novembre 2011 - Una lettera di intenti per avviare una collaborazione in materia di pianificazione territoriale coordinata tra la Regione del Veneto e la Regione Lombardia per le “Terre a cavaliere del Mincio e del Garda” è stata firmata il 17 novembre a Verona, in occasione del salone Geo-oikos, dal vicepresidente veneto Marino Zorzato, dall’assessore lombardo Carlo Maccari, insieme ai presidenti delle amministrazioni provinciali di Verona e Mantova Giovanni Miozzi e Alessandro Pastaccio, presente il presidente della seconda commissione del Consiglio regionale del Veneto, Andrea Bassi. Il documento sottoscritto prevede l’impegno a dar corso in tempi brevi alla stesura di un protocollo d’intesa per promuovere, integrare e armonizzare le eccellenze dei rispettivi territori e porre le condizioni per creare un sistema integrato di coordinamento delle reti di eccellenza intanto attraverso l’avvio di una valorizzazione dei territori che si trovano a cavaliere del Mincio e del Garda, ma estendendo successivamente questa collaborazione ad una visione coordinata delle politiche di pianificazione territoriale. L’assessore Maccari ha sottolineato che Lombardia e Veneto sono già fortemente legati e questa collaborazione potrà trovare ulteriore rafforzamento anche dalle attività in programmazione per la realizzazione dell’Expo 2015, manifestazione – ha aggiunto – che non è un’opportunità solo per Milano ma per tutto il Paese. Zorzato ha sottolineato che l’iniziativa di oggi si inserisce nella logica di chi vuole fare e di chi crede veramente nel federalismo. “In questo caso – ha detto – si prende in considerazione una parte di territorio e ci si mette a lavorare insieme per la sua valorizzazione, secondo le diverse competenze. Saranno infatti le Province ad operare nel concreto per questo progetto, ma si lavora in un clima di fiducia reciproca”.  
   
   
ALLUVIONE: IN VENETO 16,9 MILIONI UE. ZAIA: “RISULTATO STRAORDINARIO. GRAZIE A COMMISSIONE EUROPEA, TAJANI E HAHN”.  
 
Venezia, 21 novembre 2011 - “L’aver ottenuto un finanziamento europeo così consistente ed in tempi ragionevolmente brevi è un risultato straordinario, per il quale ringrazio la Commissione europea, ed in particolare il vicepresidente Antonio Tajani, che fin dai primi giorni della catastrofe ha preso a cuore i problemi del Veneto, e il commissario per le politiche regionali Johannes Hahn”. Lo sottolinea il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia alla luce della notizia che la Commissione Europea ha confermato la proposta di stanziamento di 16,9 milioni di euro a favore del Veneto per l’alluvione dello scorso anno. “Era una partita non facile e dall’esito per nulla scontato – aggiunge Zaia – che è stata vinta grazie ad un ottimo lavoro, svolto dalla squadra della struttura commissariale, dalla nostra sede di Bruxelles e dalla protezione civile regionale. Si trattava infatti di operare nell’ambito di norme comunitarie tarate per scale e situazioni più ampie rispetto a quella, pur gravissima, che presentava il Veneto”. “Aldilà della consistente entità – conclude Zaia – questo finanziamento è particolarmente significativo anche perché arriva proprio nel momento in cui il Veneto ha stabilito che la sua priorità è la difesa del territorio”.  
   
   
LOMBARDIA FIRMA ACCORDO CON ENTI LOCALI E AGENZIA PER IL PO 100.000 EURO DA REGIONE E VALTROMPIA PER STUDIO IDROGEOLOGICO  
 
 Milano, 21 novembre 2011 - L´assessore regionale al Territorio Daniele Belotti ha firmato, il 18 novembre, presso la Sede territoriale di Brescia, lo schema di accordo di collaborazione per la redazione di uno studio idraulico e idrogeologico, a scala di sottobacino idrografico, dei fiumi Mella e Garza, nell´ambito del territorio della comunità montana della Valtrompia. Il testo dell´intesa, sottoscritto, oltre che da Regione Lombardia, da Provincia di Brescia, Comunità Montana della Valtrompia e Agenzia Interregionale per il fiume Po (Aipo), è stato approvato dalla Giunta regionale il 20 ottobre scorso. Lo studio, finalizzato alla definizione degli interventi prioritari e delle azioni da intraprendere per la sicurezza del territorio, a difesa delle frequenti piene ed esondazioni dei fiumi Mella e Garza e dei corsi tributari, è propedeutico per indirizzare al meglio gli interventi di mitigazione del rischio idraulico per le popolazioni, la viabilità, le attività economiche e agricole. "Questo nuovo studio - ha dichiarato Daniele Belotti -, che va ad aggiungersi a quelli sottoscritti nei mesi scorsi per altre aree della regione, tra i quali quello per i quartieri della città di Brescia San Polo e Sant´eufemia per il Torrente Garza (gennaio 2011) e quello per la città di Brescia e la Franciacorta Orientale per i torrenti Solda, Canale, Livorna, Gandovere e Mandolossa (giugno 2011), confermano l´impegno della Regione nella tutela del territorio bresciano da allagamenti ed esondazioni". "Un impegno importante - ha concluso l´assessore - che stiamo portando avanti in stretta collaborazione con i Comuni e le Comunità montane interessate". Il finanziamento dello studio - il cui costo complessivo è di 100.000 euro - è sostenuto per il 50 per cento dalla Comunità Montana di Valle Trompia e per il restante 50 per cento da Regione Lombardia. Attraverso la collaborazione prevista in questo accordo tra Regione Lombardia, Provincia di Brescia, Comunità Montana di Valle Trompia e Aipo sarà possibile condividere lo stato delle conoscenze sulle condizioni dei fiumi Mella e Garza nel loro tratto vallivo, identificare le problematiche esistenti e concordare le soluzioni tecniche necessarie per mitigare il rischio e garantire la manutenzione dei fiumi stessi. L´intesa è importante per la programmazione degli interventi di difesa del suolo, per una migliore razionalizzazione delle risorse impegnate e per la definizione della componente geologica e idraulica dei Piani di Governo del Territorio. Ciò ai sensi delle norme di attuazione della legge regionale 12 del 2005, per l´adeguamento della componente idrogeologica dei Piani Territoriali di coordinamento provinciale, nonché per una migliore definizione delle situazioni di rischio idrogeologico a scala locale.  
   
   
TORRENTI JESCE E GRAVINA. PROSSIMO INCONTRO, 20 GENNAIO  
 
Bari, 21 novembre 2011 - “Entro il 13 gennaio prossimo i tecnici delle Arpa di Puglia e Basilicata eseguiranno verifiche incrociate, che verranno riassunte in un report, utili a verificare i livelli di funzionalità degli impianti di depurazione che scaricano nei due torrenti interessati. Sulla base dei risultati delle analisi, il prossimo 20 gennaio sarà convocata un’altra riunione sull’argomento e saremo in grado di individuare il metodo procedurale da adottare e i soggetti da coinvolgere per risolvere i problemi di inquinamento segnalati dalla Regione Basilicata”. Così l’assessore regionale alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati, ha concluso la riunione tecnica da lui convocata il 17 novembre allo scopo di risolvere le problematiche relative all’inquinamento dei torrenti Jesce e Gravina. All’incontro hanno partecipato l’assessore regionale della Basilicata all’ Ambiente Agatino Mancusi e tecnici dell’Acquedotto pugliese, di quello Lucano, delle Arpa di Puglia e Basilicata e dell’Ato Puglia. Nel corso della riunione, è stata segnalata la necessità di eseguire rilievi sugli eventuali scarichi diversi dai reflui civili riscontrati presenti nelle zone di Altamura e Matera. Acquedotto pugliese, dopo aver specificato che il depuratore di Altamura è adeguato in tabella 4 e costantemente monitorato, ha sottolineato che l’impianto scarica ad una distanza di oltre 20km dal punto di confluenza tra i due torrenti. “Allo stato – ha sottolineato Amati - ci sembra che nessun impianto gestito da Acquedotto pugliese e Acquedotto lucano sia funzionale all’insorgenza del problema di inquinamento segnalato dalla Regione Basilicata. Tuttavia, è evidente che rispetto ad una problematica di questo tipo abbiamo il dovere di porci con uno spirito meticoloso finalizzato a verifiche continuative .Avvertiamo forte il senso della cittadinanza e collaboreremo con la Regione Basilicata per la risoluzione del problema. Ringrazio il collega Macusi per aver posto all’attenzione questa vicenda, che a mia volta ho sottoposto ai tecnici di Acquedotto pugliese e dell’Arpa. Nel corso della riunione sono stati introdotti dei dubbi che è bene che siano presi in considerazione e fugati. Ho chiesto quindi di fare ulteriori verifiche incrociate perché alla fine dobbiamo avere tutti gli elementi per rispondere ai quesiti posti e spazzare via ogni dubbio in merito alla funzionalità degli impianti di depurazione che scaricano nei due torrenti interessati. Sulla base dei risultati – ha concluso - saremo in grado di capire la natura dell’inquinamento e se eventualmente sarà il caso di coinvolgere anche le Province di Bari e Matera, o altre Autorità che nel corso dei lavori dovessero risultare interessate alla soluzione del problema”.  
   
   
QUIRRA: CON VISITA A DICEMBRE REGIONE SARDEGNA-ISTITUTO SUPERIORE SANITÀ, VIA A INDAGINE EPIDEMIOLOGICA  
 
 Cagliari, 21 Novembre 2011 - Sarà con una visita congiunta dell´assessore regionale della Sanità, Simona De Francisci, e dei rappresentanti dell´Istituto superiore di sanità, prevista per metà dicembre, che partirà ufficialmente l´indagine epidemiologica nell´area interessata dal Poligono interforze del Salto di Quirra. È quanto è stato concordato, ieri al Senato, durante un incontro promosso dal Gruppo di lavoro sui poligoni di tiro della Commissione parlamentare di inchiesta "sull´esposizione a possibili fattori patogeni, con particolare riferimento all´uso dell´uranio impoverito", che ha sentito i consulenti dell´organismo e l´Assessore. Sempre in giornata, il Gruppo di lavoro sui poligoni militari aveva incontrato, oltre alla De Francisci, anche il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Enrico Garaci. "Dopo la presentazione dei dati preliminari, rassicuranti, sulla catena alimentare - spiega l’Assessore - intendiamo accelerare per l´avvio dell´analisi epidemiologica, con il supporto dell’Istituto superiore di Sanità e come previsto nel decreto del maggio scorso, con l’obiettivo di arrivare in tempi brevi a delineare finalmente un quadro completo e chiaro sulla situazione sanitaria delle aree militari, dando risposte alla popolazione". Alla visita della metà del prossimo mese potrebbe partecipare anche una delegazione della Commissione, considerato che ha già fissato sempre per quel periodo un sopralluogo al Poligono di Capo Frasca, all´aeroporto militare di Decimomannu e al poligono di Teulada.  
   
   
CRISI IDRICA IN ROMAGNA. OGGI SCATTA IL PREALLARME. ECCO GLI ULTERIORI INTERVENTI URGENTI DECISI DAL TAVOLO REGIONALE DI COORDINAMENTO  
 
Bologna, 21 novembre 2011 – Interventi urgenti immediatamente attivabili per far fronte alla crisi idrica della Romagna, anche tenendo conto del fatto che non si prevedono precipitazioni nei prossimi 30 giorni. Il tavolo regionale di coordinamento riunitosi il 18 novembre a Bologna ha unanimemente approvato le proposte tecniche dell’Agenzia regionale di Protezione civile, in vista del raggiungimento della fase di preallarme per l’invaso di Ridracoli - corrispondente alla soglia di 6 milioni di metri cubi - previsto per lunedì prossimo. Gli interventi indicati sono immediatamente attivabili perché condivisi, sulla base delle valutazioni di Hera e Romagna Acque, da tutti gli enti territoriali interessati presenti all’incontro. Si tratta di azioni giudicate necessarie anche sulla base delle previsioni meteo di Arpa che delineano un quadro di assenze significative di precipitazioni per i prossimi 30 giorni nelle province di Ravenna, Forlì-cesena e Rimini. L’obiettivo è far fronte alla situazione di preallarme e posticipare il più possibile in avanti, indicativamente di 15 giorni, la data dell’attivazione dello stato di allarme per la crisi idrica che, in caso di assenza di precipitazioni, è previsto al raggiungimento dei 5 milioni di metri cubi nell’invaso di Ridracoli. Queste, in sintesi, le decisioni del tavolo regionale: l’attivazione di ulteriori interconnessioni delle reti idropotabili; la possibilità di ridurre gradualmente i consumi delle attività idroesigenti; la messa in rete nelle province romagnole di tutti i potabilizzatori in dotazione alla protezione civile regionale; l’invito ai cittadini a mettere in atto comportamenti virtuosi per risparmiare il più possibile i consumi di acqua; l’emanazione di ulteriori ordinanze sindacali con azioni di contenimento degli utilizzi di acqua non indispensabili, come per esempio il lavaggio periodico delle strade; il costante monitoraggio della qualità delle acque superficiali in stretto raccordo tra Protezione civile regionale, Direzioni regionali Sanità e Ambiente e Arpa. Dall’adozione di queste misure limitative sono escluse tutte le utenze sensibili quali scuole e ospedali. Il tavolo regionale di coordinamento - composto da Agenzia regionale di Protezione civile, Direzioni Ambiente Difesa del Suolo e Sanità della Regione, Arpa, Romagna Acque Hera, Province di Forlì Cesena, Ravenna e Rimini e di professori esperti della Commissione regionale grandi rischi - ha confermato la validità delle misure del piano di azioni e interventi di protezione civile per il graduale risparmio delle risorse idropotabili avviate fin dall’emissione dello stato di attenzione di Protezione Civile emessa lo scorso 26 settembre.  
   
   
FTANA DI MONTAGUTO: AL VIA AFFIANCAMENTO REGIONE - PROTEZIONE CIVILE PER LA MANUTENZIONE E IL MONITORAGGIO DELLE OPERE  
 
Napoli, 21 novembre 2011 - L´assessore alla Protezione civile della Regione Campania Edoardo Cosenza ha accompagnato il 17 novembre il Capo del Dipartimento nazionale Franco Gabrielli nella visita al cantiere dei lavori per la frana di Montaguto, in provincia di Avellino, ai confini con la Puglia. “Ho potuto constatare di persona – ha dichiarato l´assessore al termine del sopralluogo – lo straordinario lavoro attuato dalla Protezione civile nazionale per bloccare la più grande frana lenta d´Europa. Attualmente i movimenti sono minimi e la Statale delle Puglie, così come gli abitanti del posto, sono in sicurezza. A maggio 2012, la Regione subentrerà alla Protezione civile nazionale per la gestione e la manutenzione delle opere. "A tal proposito, chiederò l´istituzione di un tavolo di lavoro con Anas, Ferrovie dello Stato e Regione Puglia, per stabilire le modalità amministrative e finanziarie. Inoltre istituirò subito un gruppo di lavoro composto dai tecnici del mio assessorato, dell´Agenzia regionale Difesa suolo (Arcadis) e della protezione civile regionale per affiancare le squadre attualmente all´opera e seguire tutte le ultime fasi di lavorazione. Lo stesso gruppo di lavoro studierà anche i sofisticati strumenti di monitoraggio attualmente in uso, per l´eventuale coordinamento con le strutture centrali della protezione civile regionale ed, in particolare, con il centro di rilevazione meteo del Centro funzionale. Un affiancamento - ha concluso Edoardo Cosenza – propedeutico al passaggio di consegne e che ci consentirà di essere pronti al meglio."  
   
   
STARZA: PARTITI I LAVORI, AUSPICATA MASSIMA COLLABORAZIONE DA PARTE DEI CITTADINI  
 
Napoli. 21 novembre 2011 - "Sono partiti i lavori necessari a rinforzare gli argini dei torrenti Corvi e Casarzano, in località Starza, al confine tra Nocera Inferiore e Nocera Superiore. Confidiamo, ora, nella massima collaborazione anche da parte dei cittadini." Così l´assessore alla Protezione civile e ai Lavori pubblici della Regione Campania Edoardo Cosenza. "L´intervento ha aggiunto - è stato reso possibile con l´utilizzo dei poteri di Commissario straordinario per il dissesto idrogeologico che consentono di operare in sostituzione delle istituzioni preposte: in questo modo, metteremo in sicurezza gli argini dei due alvei che non venivano curati da decenni. "Sull´avvio dell´intervento, ringrazio l´Agenzia regionale per la Difesa del Suolo (Arcadis) e il suo commissario Flavio Cioffi per i tempi record registrati nella progettazione, nell´attuazione delle procedure di gara e nell´assegnazione dei lavori all´impresa. I fondi utilizzati sono un´anticipazione delle risorse dell´Accordo di Programma Quadro fra Regione e Ministero dell´Ambiente, che il Governo e la Protezione civile nazionale hanno concesso al Commissario per il 2011. Ma va evidenziato che l´area situata tra i torrenti Corvi e Casarzano permane a rischio idrogeologico elevato, cioè classificata al livello massimo di rischio, l’R4. "I prossimi impegni del Commissario, sono in ordine agli interventi previsti a San Marzano sul Sarno (per il rifacimento degli argini), lo svuotamento della vasca Cicalesi a Nocera, che è un´opera fondamentale poiché rallenta il flusso del fiume Sarno e per aumentare la sicurezza dei cittadini a valle. Già domani verrà approvato il piano dei lavori per la messa in sicurezza degli argini del Sarno in prossimità di Scafati", ha concluso Cosenza.  
   
   
RIFIUTI: PRESENTATO ACCORDO DI PROGRAMMA PER PRODUZIONE COMPOST CERTIFICATO IN SARDEGNA  
 
Cagliari, 21 Novembre 2011 - E´ stato presentato il 17 novembre nella sede dell´assessorato regionale dell´Ambiente l´accordo di programma tra la Regione Sardegna e il Consorzio italiano compostatori per la promozione nel territorio regionale della raccolta differenziata ed il trattamento dei rifiuti organici compostabili, nonché dell’utilizzo del compost derivante dai rifiuti. Alla riunione, alla quale ha presenziato l´assessore regionale dell’Ambiente, Giorgio Oppi, erano presenti i rappresentanti del Consorzio italiano compostatori, i funzionari dell’assessorato dell’Ambiente che hanno predisposto il documento e alcuni dei rappresentanti degli impianti di compostaggio presenti nel territorio regionale. Durante i lavori sono state illustrate le strategie alla base dell’accordo e gli interventi che permetteranno di finalizzare le risorse finanziarie già assegnate dalla Regione per la costruzione e adeguamento degli impianti di compostaggio nell’Isola. L´accordo, che avrà una durata triennale, è stato siglato alcune settimane fa dall’assessore Oppi e dal rappresentante del Consorzio, Leonardo Ghermandi, e prevede, in attuazione alla strategia del Piano regionale della gestione dei rifiuti urbani, la completa valorizzazione della frazione organica da raccolta differenziata attraverso la promozione e il recupero del compost prodotto nel territorio regionale. Il Cic è l´unico consorzio nazionale volontario tra aziende, enti pubblici e aziende private che producono compost. Inoltre, è promotore di un programma di certificazione volontaria del compost di qualità che è in grado di certificare sia il processo che il prodotto. Uno degli obiettivi principali dell’accordo, infatti, è quello di arrivare alla definizione di un marchio di qualità “Compost Sardegna” per la certificazione del compost prodotto nell’Isola al fine di promuoverne un uso diffuso nel territorio.  
   
   
PUGLIA, AG.REGIONALE RIFIUTI: IPOTESI ALLO STUDIO MA SENZA POLTRONIFICIO  
 
Bari, 21 novembre 2011 - “Quando facciamo progettazione tentando di impostare soluzioni per problematiche complesse come quella dei rifiuti siamo abituati ad avviare una fase di studio, aperta al dibattito di tutti i soggetti direttamente o indirettamente coinvolti, per trovare la via migliore. Il riferimento all´idea di una Agenzia regionale dei rifiuti che – è bene ribadirlo - non è una proposta di legge ma una ipotesi di studio è una delle tante che si sta valutando in un contesto allargato di discussione di cui fanno parte anche l´Upi (unione delle province), l´Assoato e l´Anci (unione dei comuni)”. A dichiararlo l´Assessore Regionale alla Qualità dell´Ambiente Lorenzo Nicastro. “Apprezzo – conclude l´Assessore – il contributo dei consiglieri regionali alla discussione, che andrebbe tuttavia fatta nelle sedi istituzionali competenti e su disegni di legge codificati e non su ipotesi di scuola, ma voglio tranquillizzare tutti sul fatto che non è in fase di costruzione alcun poltronificio. Stante tuttavia la necessità riconosciuta sia dai ministeri competenti che dalle regioni, pur delegando le funzioni ai comuni, che regole e decisioni siano omogenee su tutto il territorio della Puglia”.  
   
   
IN TRENTINO, UNA SETTIMANA PER RIDURRE I RIFIUTI  
 
Trento, 21 novembre 2011 - “Le iniziative della Provincia, insieme a quelle del Comune di Trento e dell’Ecosportello Fa’ la Cosa Giusta, supportano l’azione che da anni l’amministrazione provinciale conduce per la migliore gestione dei rifiuti e per una loro riduzione. Siamo convinti che l’educazione ambientale in questo ambito sia fondamentale”. Con queste parole, l’assessore ai Lavori Pubblici, Ambiente e Trasporti della Provincia autonoma di Trento, Alberto Pacher, ha introdotto in conferenza stampa la presentazione delle oltre 30 iniziative di educazione ambientale che si svolgeranno tra il 19 e il 27 novembre su tutto il territorio trentino, nel corso della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (Serr). “La Provincia – ha proseguito Pacher – porta avanti l’obiettivo della riduzione dei rifiuti con progetti come Ecoacquisti Trentino per il settore della distribuzione organizzata o Ecoristorazione Trentino e Rigustami a casa per il settore della ristorazione. Inoltre, di recente si sono aperti fronti di riduzione non solo in materia di rifiuti urbani, ma anche di rifiuti speciali, come quelli derivanti dalle attività di costruzione o demolizione, rispetto ai quali la Provincia, prima amministrazione in Italia, ha quest’anno approvato delle linee guida per il loro recupero come aggregati riciclati, da impiegare nelle costruzioni di opere edili e stradali”. L’obiettivo della riduzione si persegue anche tramite la comunicazione, l’informazione e l’educazione ambientale. Per questo, la Rete trentina di educazione ambientale dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente (Appa) si è attivata, in occasione della Serr, per organizzare eventi su tutto il territorio provinciale. In particolare, quelli presentati in conferenza stampa dal funzionario dell’Appa Marco Niro, che ha parlato anche a nome del “Tavolo provinciale Ecoacquisti”, sono 20: 1 giornata del riuso, 1 laboratorio alimentare, 2 laboratori ludico-ricreativi, 4 incontri informativi in materia di gestione dei rifiuti, 1 visita in discarica ed 11 eventi legati direttamente al progetto “Ecoacquisti Trentino”; si tratta di 2 serate informative sul progetto (delle quali una, a Malé il 22 novembre alle 20.30, con la testimonial della campagna Loredana Cont) e di 9 punti informativi allestiti all’interno di punti vendita della Distribuzione Organizzata in possesso del marchio Ecoacquisti, presso i quali i clienti dei supermercati potranno conoscere la differenza tra un carrello riempito con prodotti tradizionali ed uno riempito con prodotti sostenibili. Insieme alle iniziative della Provincia, si svolgeranno a Trento anche quelle organizzate dal Comune e dall’Ecosportello Fa’ la Cosa Giusta. Gli eventi organizzati dal Comune, presentati dal funzionario del Servizio Ambiente Imelda Nicolussi, sono 10: si tratta di punti informativi legati al progetto “Ecoacquisti Trentino”, allestiti nei punti vendita della Distribuzione Organizzata dai volontari del Servizio Civile e dagli eco-volontari in forza al Servizio Ambiente. “Il Comune di Trento – ha sottolineato l’Assessore all’Ambiente e Mobilità Michelangelo Marchesi – è impegnato a fianco della Provincia nell’obiettivo di ridurre i rifiuti. Lo stesso progetto provinciale “Ecoacquisti Trentino” è nato dal progetto comunale “Spesa Leggera”, un’iniziativa-pilota del Comune che ha poi aperto le porte all’estensione su scala provinciale”. Gli eventi organizzati dall’Ecosportello Fa’ la Cosa Giusta (via Torre Vanga 34), presentati dall’operatrice Michela Bortoli, sono invece 5: un laboratorio alimentare, un laboratorio tessile, un gioco a squadre e due incontri informativi. “La cultura della riduzione dei rifiuti – ha dichiarato la Bortoli – va coltivata a tutti i livelli, da quello alimentare a quello tessile, e a tutte le età, dai più piccoli agli adulti. Questo è un obiettivo primario del nostro sportello”. Il totale degli eventi che si svolgeranno in Trentino durante la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti ammonta quindi a 35. Le Comunità di Valle interessate sono in tutto 9: Alta Valsugana e Bernstol, Giudicarie, Ladino di Fassa, Val di Sole, Vallagarina, Valle dei Laghi, Valle dell’Adige, Valle di Fiemme, Valsugana e Tesino. Per conoscere in dettaglio il calendario completo delle iniziative ed avere i contatti degli organizzatori, oltre che per conoscere meglio i progetti per la riduzione dei rifiuti di Provincia e Comune di Trento, si possono visitare i siti web provinciali www.Appa.provincia.tn.it  e www.Eco.provincia.tn.it  il sito del Comune www.Comune.trento.it  e il sito dell’Ecosportello www.Ecosportello.tn.it  
   
   
SETTIMANA EUROPEA PER LA RIDUZIONE DEI RIFIUTI. CONTE: EUROPA E VENETO PUNTANO ALLA ‘PREVENZIONE’  
 
Venezia, 21 novembre 2011 - Promuovere azioni per ridurre i rifiuti in tutta l’Europa, accrescere la consapevolezza sulle politiche europee e nazionali in materia ambientale e sottolineare le connessioni esistenti tra riduzione dei rifiuti, sviluppo sostenibile e lotta contro i cambiamenti climatici: sono alcuni degli obiettivi della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti che quest’anno celebra in tutta Europa dal 19 al 27 novembre la sua terza edizione. ‘Prevenire è meglio che curare’ potrebbe essere lo slogan migliore per questa campagna di comunicazione ambientale , nata nell’ambito del Programma Life+ della Commissione Europea e incentrata sulla produzione e la raccolta dei rifiuti. Il Veneto ancorchè a buon punto su questo fronte, si prefigge di migliorare ulteriormente. “Il Veneto è a primi posti a livello nazionale per la gestione dei rifiuti urbani – sottolinea Maurizio Conte, assessore alle politiche ambientali del Veneto – che supera da quattro anni l’obiettivo del 50% stabilito dal Piano Regionale Rifiuti. Stiamo parlando di una raccolta differenziata di qualità, che arriva al recupero di oltre la metà di quanto viene raccolto e che è garantita dai controlli dell’Osservatorio Regionale Rifiuti di Arpav”. I principali elementi di successo, che hanno contribuito al raggiungimento degli obiettivi sia nazionali che regionali, sono stati la capillare diffusione della raccolta separata della frazione organica, la raccolta domiciliare anche delle frazioni secche riciclabili, l’elevata presenza nel territorio di centri di raccolta, lo sviluppo notevole dell’industria del recupero e del riciclo e la pratica del compostaggio domestico, soprattutto nelle realtà rurali e montane. “Questi aspetti ormai consolidati – aggiunge Conte - permettono al Veneto di guardare con assoluta tranquillità alle nuove strategie e obiettivi previsti dalle direttive comunitarie, recentemente recepite a livello nazionale”. In particolare la strategia dell’Unione Europea è basata sulla prevenzione e il riciclaggio dei rifiuti. Tale approccio permette di considerare i rifiuti non solo come una fonte d´inquinamento da ridurre ma anche come una potenziale risorsa da sfruttare. Il futuro della gestione dei rifiuti urbani veneti ha quindi ora due importanti obiettivi: la riduzione della quantità e pericolosità dei rifiuti e la promozione del riciclaggio. “Si tratta di un percorso difficile, in salita – commenta Conte - ma sicuramente stimolante, e sul quale il Veneto si sta già muovendo”. Nell’ambito della prevenzione sono già presenti nel territorio numerose iniziative, quali: pannolini lavabili ed eco sagre, l’uso dell’acqua del rubinetto, l’uso di borse riutilizzabili, mercatini dell’usato, prodotti alla spina e del vuoto a rendere. Si deve aggiungere il compostaggio domestico che non è più solo un’iniziativa ma una pratica diffusa e consolidata. Nell’ambito del riciclaggio si può già contare su una rete impiantistica ampiamente adeguata a soddisfare il fabbisogno veneto e soprattutto sulle capacità dell’imprenditoria locale. La Regione inoltre ha voluto essere d’esempio anche nei propri uffici deliberando, su proposta dell’assessorato all’ambiente, nel febbraio di quest’anno ’10 azioni ambientali per limitare l’uso della carta negli uffici regionali’ per contenere i costi della spesa pubblica e la produzione di rifiuti. Fra le regole del decalogo c’è il riutilizzo della carta già stampata, l’impostazione di fotocopiatori e stampanti di rete con la funzione fronte retro e l’impiego per documenti non ufficiali di un carattere a basso consumo.