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GIOVEDI'
15 NOVEMBRE 2001
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DE DONNEA FIDUCIOSO SU UN ACCORDO NEL PROSSIMO CONSIGLIO
"RICERCA"
Bruxelles, 15 novembre 2001 - Il presidente in carica del Consiglio
"Ricerca" François-Xavier de Donnea ha dichiarato al Notiziario Cordis di
essere fiducioso che, nel corso del prossimo Consiglio "Ricerca" del 10
dicembre, verranno apportati gli elementi finali necessari per l'accordo sui
dettagli del prossimo programma quadro. "Occorre che evitiamo che si produca
un vuoto tra il presente programma quadro [5Pq] ed il prossimo, com'è
successo tra il quarto ed il quinto programma quadro", ha affermato,
aggiungendo che, pur riconoscendo che certi Stati membri avevano espresso
alcune riserve in occasione del Consiglio "Ricerca" del 30 ottobre,
complessivamente le posizioni non erano troppo distanti. "Sono rimasto
piacevolmente sorpreso dall'aver potuto raggiungere un accordo su alcuni di
tali temi", ha dichiarato. Anche se i dati mostrano che, in generale, le
proposte sono state appoggiate da una vasta maggioranza di paesi ed i
restanti Stati si sono mostrati meno favorevoli, ciò non costituisce un
ostacolo di rilievo, secondo de Donnea. "Va ricordato che non erano sempre
gli stessi paesi ad opporsi su ogni tema. I paesi erano sempre diversi, ma
la percentuale restava costante. E se dieci paesi hanno approvato il
bilancio, non significa che gli altri cinque abbiano sostenuto di non essere
d'accordo: il loro accordo finale dipende dal contenuto." Malgrado i 600
emendamenti avanzati dal Parlamento europeo e l'assenza di un accordo
definitivo tra gli Stati membri, de Donnea è ottimista in merito agli
sviluppi. "Dobbiamo essere molto ambiziosi nei confronti della politica
europea di ricerca. Il ruolo del Presidente consiste nel cercare il
compromesso. Ciò è particolarmente delicato, in quanto occorre che io trovi
una soluzione accettabile ai 15 [Stati membri] più la Commissione; e va
ricordato che qui si applica la procedura di codecisione con il Parlamento."
Due fattori hanno contribuito a far sentire de Donnea all'altezza di tale
sfida: la sua visita agli Stati membri e la sua esperienza politica. "Il
momento più importante è stata la visita che ho compiuto nei 15 Stati
membri. Ciò mi ha messo nella posizione di intermediario, non soltanto tra i
paesi, ma anche tra la Commissione ed il Parlamento. Non sarei riuscito a
raggiungere l'accordo politico senza tale tipo di contatto." De Donnea si è
infatti avvantaggiato della propria esperienza di ex eurodeputato e di uomo
politico a livello nazionale in Belgio. Il 30 ottobre è stato raggiunto il
consenso su numerosi temi fondamentali. Per esempio: la ricerca sulla
genomica dovrà essere basata in primo luogo su temi riguardanti la salute
dell'uomo; occorrono finanziamenti per migliorare l'accesso alle
infrastrutture di ricerca ed il loro collegamento in rete; vanno svolte
ulteriori attività di ricerca sul potenziale dei reattori nucleari che
producono meno scorie; infine, comitati settoriali sorveglieranno
l'applicazione delle priorità tematiche. De Donnea ha inoltre sottolineato
come la percezione di certe divergenze sia errata. Ad esempio, si ritiene
generalmente che le preoccupazioni sull'impiego dei nuovi strumenti (quali i
progetti integrati, le reti d'eccellenza e l'articolo 169, che consente ai
paesi di mettere in collegamento i propri programmi e progetti di ricerca a
livello nazionale), siano espresse dai piccoli paesi. "Non è affatto così",
afferma de Donnea. "Esiste una generale apprensione in merito alla
possibilità che ciò renda le condizioni più difficili per le strutture di
più piccole dimensioni, non per i paesi. Dunque ciò costituisce una
preoccupazione generale di tutti i paesi che possiedono strutture di alta
qualità, ma di dimensioni ridotte, che è stata rilevata persino dalla
Germania." Secondo de Donnea, l'obiettivo principale è di garantire che la
ricerca in Europa possieda finalità più precise e fornisca valore aggiunto.
"Possiamo fare ciò evitando di avere un lungo elenco di priorità di
ricerca... e producendo valore aggiunto mediante le reti d'eccellenza ed i
progetti integrati", ha dichiarato.
DONNE IMPRENDITRICI, VANTAGGI PER LA COMUNITA' REGIONE LOMBARDIA E
FORMAPER "DIPLOMANO" 14 NEO IMPRENDITRICI NEL SOCIALE
Milano, 14 novembre 2001 - Imprese di donne, ma anche imprese per le donne.
Perché sono soprattutto le donne a trarre vantaggio dai servizi progettati
dall'imprenditoria tutta al femminile "diplomata" ai corsi Regione Lombardia
e Formaper. Conciliare gli impegni lavorativi con quelli familiari e
domestici non è facile, soprattutto in presenza di un sistema di orari e
servizi poco flessibili. Per questo Regione Lombardia - Direzione Generale
Giovani, Sport e Pari Opportunità, attraverso l'Unità Organizzativa
Politiche Femminili e Pari Opportunità ha realizzato e finanziato con
Ministero del Lavoro e Fondo Sociale Europeo il progetto " Imprenditoria
Sociale femminile - una rete per la qualità della vita e l'integrazione
delle donne nella vita economica e sociale" in collaborazione con Formaper,
azienda speciale Camera di Commercio di Milano che opera da anni per lo
sviluppo dell'ímprenditorialità. Con due finalità: ridurre la disoccupazione
femminile con la promozione di iniziative di micro-imprenditorialità e
favorire la creazione di imprese sociali in grado di rispondere ad una reale
esigenza di servizi socio-assistenziali ed educativi nel territorio. Momento
conclusivo del progetto è stato l'incontro di oggi al Teatro Dal Verme sul
tema "Cosa vogliono le donne - Cose fanno le donne per conciliare lavoro e
famiglia, in cui sono intervenuti: Domenico Pisani - Assessore Giovani,
Sport e Pari Opportunità Regione Lombardia, Renato Borghi - Presidente
Formaper, Cipriana Dall'orto - Condirettore Donna Moderna, Gianna Martinengo
-Presidente Terziario Innovativo Assolombarda e Presidente Didael, Marina
Piazza - Presidente Commissione Nazionale Parità, Giuseppe Roma - Direttore
Censis, Luisella Pavan Wolfe - Direttore DG Occupazione e Affari Sociali
Commissione Europea, Rosanna Santonocito, giornalista Il Sole 24 Ore, con la
partecipazione straordinaria dell'attrice Lella Costa. "La relazione molto
forte tra scelte riproduttive e partecipazione al lavoro caratterizza in
modo significativo la presenza delle donne sul mercato del lavoro - ha detto
Domenico Pisani, Assessore Giovani Sport e Pari Opportunità Regione
Lombardia - e la distribuzione ineguale fra donne e uomini delle
responsabilità familiari e di cura rende piu difficile alle donne l'accesso
e la permanenza sul mercato del lavoro, in maniera paritaria rispetto agli
uomini. La Regione Lombardia è da sempre impegnata a definire interventi di
politiche attive del lavoro che favoriscano l'occupazione femminile ma anche
la creazione di servizi finalizzati al miglioramento della qualità della
vita e che rendano possibile la conciliazione tra vita professionale e vita
familiare per donne e uomini". Il progetto "Imprenditoria Sociale Femminile"
ha coinvolto le province di Milano, Lodi, Pavia e Varese ed ha avuto il suo
momento centrale nell'attivazione di 5 corsi (1 a Pavia, 3 a Milano e 1 a
Varese) per aspiranti imprenditrici. Ragazze poco più che ventenni e donne
cinquantenni si sono trovate fianco a fianco, accomunate dalla volontà di
trasformare un sogno in un'idea imprenditoriale concreta, capace di fare i
conti con i bisogni di un territorio, con la fatica di trovare una sede, con
la necessità di instaurare rapporti costruttivi con enti pubblici. E intanto
le prime iniziative raccolgono già i primi risultati. Nuove imprenditrici
sulla linea di partenza. L'Assessore Domenico Pisani durante l'incontro di
oggi ha "premiato" le prime 14 neo imprenditrici nate nel corso del progetto
consegnando loro un "premio" di Lit. Sei milioni per ciascuna, un ulteriore
incentivo da parte della Regione Lombardia per favorire la creazione
d'impresa. La maggior parte delle attività avviate sono centri servizi per
l'infanzia, come i nidi-famiglia "Quaqquaraquà" di Fiorella Montis (Via
Stendhal, 49 -Milano Tel. 02/2472166) e "Stella Stellina.. " di Sabrina
Spampinato (Via Emilia, 5 - Torrazza Costa - PV Tel. 33385301925), gli asili
nido "La Chiocciola" di Giuseppina Salva e Serena Merenda (Via Trieste, 8 -
Gorla Minore VA Tel. 0331/604970), "Le coccinelle" di Alessia Bettini (Via
della Roveda, 30 - Bereguardo Pv Tel. 0382/928739). Sono state avviate anche
una piccola società cooperativa "Un cuore amico" di Sonia Soricco che svolge
servizi socio assistenziali e socio sanitari per anziani, malati e disabili
(Via Calatafimi, 1 - Monza - Mi Tel. 039/2103624), la ditta individuale
"Energetica" di servizi di educazione ambientale di Rosita Folli (Via per Cà
Bardone, Località Pizzofreddo - Santa Maria della Versa - Pv Tel.
0385/278175), il centro per la cultura del benessere "Mahadeva" di Pierina
Pisanu (Cascina Orologio, 2 - Frazione Boschi - Travacò Siccomario - Pv Tel.
0382/482809). Hanno già costituito la società e sono in fase di prossimo
avvio società di servizi per l'infanzia di Anna Maria Obwexer a Roma,
Filomena Arcuri e Silvia Mazzi a Milano, di Eleonora Rosato e Alessandra
Rampino a Somma Lombardo - VA, di Elena Crusi a Seregno - Mi.
L'imprenditoria femminile in Lombardia. La Lombardia è la regione con
limitati tassi di disoccupazione ma il divario tra donne e uomini è ancora
considerevole: nella media 2000, il tasso di disoccupazione femminile è pari
al 6,7%, contro il 2,8% della disoccupazione maschile (in Italia i tassi
sono rispettivamente 14,5% e 8,1%). "La scelta di stimolare iniziative
imprenditoriali deriva dalla considerazione che l'imprenditorialità
costituisce una delle maggiori opportunità d'impiego per le donne nel
mercato del lavoro attuale - ha detto Renato Borghi, Presidente Formaper -.
Non a caso, l'Unione Europea considera l'imprenditorìalitàjemminile uno dei
pilastri della sua politica per l'occupazione.- oltre t'l 30% della nuova
imprenditoria nei Paesi OCSE è costituita da donne. In Italia la percentuale
è più bassa (23 % come media nazionale) e t'n quanto tale va particolarmente
sostenuta".
SUL SITO IL PROGRAMMA DI STABILITÀ TRASMESSO A BRUXELLES
Roma 15 novembre 2001 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica
che è stato trasmesso alla Commissione europea l'aggiornamento del Programma
di Stabilità dell'Italia per il periodo 2002-2005. Il Programma ribadisce
gli obiettivi di finanza pubblica e di crescita fissati nella Nota di
aggiornamento al Dpef. Il Programma fornisce anche un'analisi dettagliata
del Piano di privatizzazioni del Governo. Il documento è disponibile sul
sito
www.tesoro.it
ABOLIZIONE TASSA SULLE INSEGNE: SOLO VANTAGGI PER I CONTRIBUENTI
Roma, 15 novembre 2001 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze in
merito alle stime diffuse sulla presunta entità del mancato gettito che
deriverebbe ai comuni dall'abolizione della tassa sulle insegne precisa che
tali valutazioni sono prive di qualsiasi fondamento per i motivi che
seguono: 1. L'importo complessivo che deriva dalla soppressione totale della
tassa sulle insegne è stimato in soli 200 miliardi e non 2100, visto anche
che con emendamento approvato e illustrato la settimana scorsa in aula a
Palazzo Madama dal Sottosegretario Daniele Molgora l'esenzione dall'imposta
è possibile per le insegne di esercizio fino a 5 metri quadrati e non per
tutte. D'altro canto l'intero gettito derivante dall'intera imposta sulla
pubblicità è valutato in circa 1000 miliardi complessivi e quindi le stime
diffuse sono chiaramente artefatte. 2. Il provvedimento, poi, non peserà
sulle casse dei comuni in quanto le minori entrate verranno compensate dai
maggiori trasferimenti operati da parte dello Stato. 3. In merito infine
all'ipotizzata riduzione occupazionale non si capisce come un provvedimento
di detassazione possa per la prima volta produrre tali conseguenze.
FISCO: ISTITUITO IL GARANTE DEL CONTRIBUENTE IN TUTTE LE REGIONI
Roma, 15 novembre 2001 - Il Garante del contribuente, previsto dalla legge
212/2000, e' stato istituito in tutte le regioni italiane. Esso ha il
compito di verificare, attraverso accessi agli uffici e esame della
documentazione, le irregolarita', le scorrettezze e le disfunzioni dell'attivita'
fiscale segnalate dai contribuenti. Per l'elenco degli uffici del Garante
vedere la pagina:
http://www.finanze.it/documentazione/statuto/garante.htm
SCIOPERI: NUOVE REGOLE NEI SETTORI DELLA GIUSTIZIA E DEI TRASPORTI
Roma, 15 novembre 2001 - La Commissione di garanzia dell'attuazione della
legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali ha approvato nuove
regole nei settori della giustizia, trasporto urbano relativo al servizio
taxi e la regolamentazione provvisoria delle prestazioni nel settore del
soccorso e della sicurezza sulla rete autostradale. In particolare, il
codice di autoregolamentazione dei magistrati ordinari prevede il divieto
dall'astensione nei procedimenti e processi con imputati detenuti e che la
proclamazione dello sciopero dovra' essere comunicata almeno 15 giorni
prima, con l'indicazione della durata e delle motivazioni, alla Presidenza
del Consiglio dei ministri e al ministero della Giustizia.
http://www.commissionegaranziasciopero.it/accordi.htm
DATI DI SINTESI DEL CONTO DEL SETTORE STATALE - SETTEMBRE 2001
Roma, 15 novembre 2001 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica
i dati di sintesi del conto del settore statale del mese di settembre 2001.
Fabbisogno del settore statale del mese di settembre 2001
|
Miliardi di lire |
|
|
Formazione del fabbisogno |
|
Entrate |
42.085 |
Spese |
58.501 |
di cui: spesa per interessi
|
10.405 |
|
|
Fabbisogno (-) / Disponibilità (+) |
16.416 |
Copertura |
|
Totale |
-16.416 |
Titoli a breve termine |
-4.247 |
Titoli a medio-lungo termine |
925 |
Titoli esteri |
4.474 |
Altre operazioni (1) |
-17.568 |
- Comprendono la raccolta postale e il conto di disponibilità.
In conformità al programma Special Data Dissemination Standard (SDDS) del Fondo Monetario Internazionale, il
calendario delle pubblicazioni dei dati sopraesposti è disponibile sul sito
http://dsbb.imf.org
PARTNERSHIP NASDAQ EUROPE - BORSA DI BERLINO L'ACCORDO, CHE PREVEDE LO
SCAMBIO DI UN PACCHETTO AZIONARIO DI MINORANZA FRA LE DUE SOCIETÀ, SI
SVILUPPERÀ IN DUE FASI CON L'OBIETTIVO DI CREARE UNA PIATTAFORMA COMUNE DI
TRADING PREVISTA LA CONCLUSIONE DI ACCORDI DI PARTNERSHIP CON MERCATI LEADER
E OPERATORI
Londra - Berlino, 14 Novembre 2001 - Nasdaq Europe e la Borsa di Berlino
annunciano oggi di aver siglato un accordo di partnership, il primo a
stabilire un rapporto di collaborazione diretto fra un mercato
internazionale e un mercato azionario tedesco. La partnership, che prevede
lo scambio di una percentuale significativa del capitale sociale fra le due
società, fa parte della strategia con la quale Nasdaq Europe intende siglare
ulteriori accordi con i mercati principali e altri operatori in tutta
Europa. "L'annuncio di oggi evidenzia i progressi fatti in breve tempo da
Nasdaq Europe per posizionarsi e affermarsi come mercato pan-europeo -
dichiara Michael Sanderson, Chief Executive Officer di Nasdaq Europe -
Avendo lanciato la nostra piattaforma di trading lo scorso giugno, siamo
soddisfatti di essere il primo mercato non domestico ad aver stabilito un
rapporto di collaborazione con i mercati azionari tedeschi. Alla base di
questa partnership esiste un'importante sinergia fra le due società e siamo
convinti di aver trovato nella Borsa di Berlino un partner di grande
qualità, competenza e visione strategica. L'eccesso di liquidità che si
creerà per effetto dell'accordo genererà benefici sia per le società
emittenti, sia per gli investitori." "La Borsa di Berlino ha sempre avuto un
approccio strategico di portata internazionale - aggiunge Jörg Franke,
Deputy Chairman del Board della Borsa di Berlino - La maggior parte delle
nostre attività di negoziazione sono concentrate su titoli azionari del
mercato statunitense e di altri mercati stranieri. La partnership con Nasdaq
Europe ci permetterà di trarre beneficio dal brand Nasdaq e dal suo sistema
di trading che rappresenta un elemento di attrazione per noi e per tutti gli
operatori del nostro mercato." Strategia Come noto, i mercati non tedeschi
hanno sempre incontrato difficoltà nell'attrarre flussi d'ordini
significativi dagli investitori tedeschi, che preferiscono condurre le
negoziazioni internazionali attraverso scambi sul mercato domestico. Ciò e
dovuto in parte a ragioni di carattere culturale, ma anche legate ai costi e
a vincoli normativi. Grazie al rapporto di collaborazione con la Borsa di
Berlino, Nasdaq Europe avrà l'opportunità di attrarre flussi d'ordini
provenienti dal mercato tedesco per la natura complementare dei due mercati.
La Borsa di Berlino si è già affermata in Germania come uno dei principali
mercati di negoziazione di di titoli esteri. Alleandosi con Nasdaq Europe,
diventa comunque la sede principale per le negoziazioni che, sul mercato
tedesco, hanno per oggetto titoli statunitensi. Inoltre, potrà accrescere in
modo significativo la propria autorevolezza grazie all'associazione con il
brand Nasdaq. Da parte sua, Nasdaq Europe potrà avere accesso immediato a
uno dei più importanti mercati azionari in Europa. L'accordo consentirà agli
investori tedeschi di eseguire negoziazioni su un mercato straniero facendo
riferimento alla legislazione locale, permettendo al pubblico retail tedesco
di svolgere negoziazioni sul Nasdaq Europe con costi in linea rispetto a
quelli che sarebbero sostenuti su qualsiasi mercato domestico.
Struttura/caratteristiche dell'accordo In base ai termini dell'accordo,
Nasdaq Europe e la Borsa di Berlino potranno generare liquidità permettendo
agli operatori tedeschi di divenire Market Makers sul Nasdaq Europe per
alcuni titoli azionari. Prima fase: L'introduzione del segmento "Nasdaq
Europe" nella Borsa di Berlino, genererà attività di trading che associa, ai
vantaggi del sistema market maker, le caratteristiche positive del mercato
order driven tedesco. Sul Nasdaq Europe, i market makers, tra i quali gli
specialisti del mercato di Berlino (Maklers), sono in competizione fra loro
per l'acquisizione di ordini attraverso la proposta di quotazioni (offerte
di prezzo). La migliore quotazione per gli investitori (Best Bid Offer),
verrà automaticamente inserita nel book degli ordini dell'operatore. Questo
approccio unisce la liquidità del Nasdaq Europe e della Borsa di Berlino,
integrandola nel sistema di pricing proprio delle negoziazioni che avvengono
sulla piazza berlinese. L'accordo riguarda circa 200 dei titoli più
frequentemente scambiati sui mercati tedeschi, rappresentativi della
maggioranza delle negoziazioni che avvengono sui mercati azionari del Paese.
In base alle previsioni, il nuovo sistema di trading - conseguenza
dell'accordo tra la Borsa di Berlino e Nasdaq Europe - permetterà agli
operatori di beneficiare del nuovo modello di mercato che si prevede sarà
operativo nel secondo trimestre del 2002. Seconda Fase: Successivamente, le
due società intendono rafforzare la partnership attraverso l'implementazione
del sistema ETS di Nasdaq Europe nel sistema di trading della Borsa di
Berlino. Grazie a questa operazione, il sistema ETS sarà direttamente
collegato con Xontro, il sistema condiviso di routing degli ordini per tutti
gli scambi regionali tedeschi. Attraverso Xontro, più di 100 membri della
Borsa di Berlino saranno in grado di accedere alla piattaforma di trading
ETS con la loro infrastruttura esistente evitando, in tal modo,
significativi investimenti in sistemi IT. Le attività di settlement e
clearing (liquidazione e compensazione) saranno gestite attraverso Nasdaq
Europe. A conferma dell'importanza dell'accordo, ognuna delle due società
coinvolte acquisirà una quota di minoranza significativa nel capitale
sociale dell'altra. Inoltre, Michael Sanderson entrerà a far parte del board
della Borsa di Berlino mentre Jörg Franke rappresenterà la Borsa di Berlino
nel board di Nasdaq Europe. Infolink:
www.nasdaqeurope.com
www.berlineboerse.de
TLX RADDOPPIA: ARRIVA JP MORGAN
Milano, 15 novembre 2001 - Il 12 novembre Jpmorgan inizia la sua attività
sul mercato elettronico globale Tlx. Jpmorgan, il secondo market maker ad
operare su Tlx, garantirà la liquidità di 26 MorganWarrants su Generali,
Banca di Roma, Eni, Finmeccanica, Intesa Bci, Olivetti, Pirelli, Tim,
UniCredito Italiano, Mib 30 e Nasdaq100. L'arrivo di Jpmorgan incrementa
l'efficienza e la trasparenza del mercato grazie all'aumento dell'offerta di
prodotti negoziati, all'esperienza e solidità della banca americana nel
mondo finanziario, nonché alla creazione di un'alternativa a Tradinglab che
ha fino ad oggi operato come unico market maker. L'ingresso di Jpmorgan come
market maker rappresenta un concreto passo avanti nella trasformazione di
Tlx in una piattaforma pan-europea, multisettoriale e multiprodotto, dove
l'investitore retail potrà trovare risposta all'esigenza di una necessaria
diversificazione del portafoglio investito, a costi contenuti. Ulteriori
informazioni sul mercato Tlx sono disponibili sul sito tlx.tradinglab.it
Jpmorgan è l'Investment Bank di J.P.Morgan Chase & Co., primaria istituzione
di servizi finanziari a livello mondiale con attività per oltre $700
miliardi in più di 50 paesi. Con relazioni con oltre il 99% delle società
del Fortune 1000, Jpmorgan è leader al mondo nell'investment banking, asset
management, private banking, private equity, servizi di custodia e
negoziazione, e-finance. Jpmorgan, con sede principale a New York, vanta tra
i suoi clienti più di 30 milioni di utenti individuali e le più importanti
aziende e istituzioni governative. Tradinglab è il laboratorio specializzato
nella produzione di prodotti finanziari destinati all'investitore privato.
Leader sul Mercato italiano dei Covered Warrant, Tradinglab ha lanciato Tlx
a gennaio del 2000: oggi il mercato conta più di 35 intermediari italiani
aderenti e uno tedesco, più di 2000 strumenti italiani e internazionali
quotati dalle 9 alle 22 (dalle azioni alle obbligazioni, dai Covered Warrant
ai Benchmark). Infolink:
www.tradinglab.it
A PROPOSITO DI CONCAMBI
Milano, 15 novembre 2001 - Sul settimanale Milano Finanza in edicola da
Sabato 10 Novembre vengono pubblicate indiscrezioni totalmente fantasiose su
ipotetici rapporti di concambio fra azioni UniCredito Italiano e azioni Rolo
Banca 1473. Al riguardo, UniCredito Italiano ricorda che l'informazione
relativa alle società quotate, se non verificata, può avere effetti negativi
sulle scelte dei risparmiatori.
ISVOR FIAT PARTNER DI DOCENT PER DIVENTARE FULL LEARNING SERVICES
PROVIDER
Torino, 15 novembre 2001 - Isvor Fiat spa, la società di formazione e
consulenza del Gruppo Fiat, annuncia l'accordo commerciale con Docent Inc.,
uno dei principali software provider a livello mondiale nel campo dell'e-learning,
in base al quale Docent diventa partner privilegiato di Isvor Fiat nel
mercato Italia. Anche grazie all'utilizzo di Docent, Isvor Fiat, la più
grande società privata europea di formazione con un fatturato di 240
miliardi, entro il 2002 punta a una quota del 20% proveniente dall'e-learning.
"Isvor Fiat ha maturato negli anni una consistente esperienza nel campo
della formazione a distanza e oggi, in sintonia con la continua espansione
del mercato delle tecnologie dell'e-training (con crescita annua quasi del
50%) e con la crescente domanda di formazione, vogliamo porci sul mercato
come Full Learning Services Provider integrando in questo modo contenuti
formativi di qualità e servizi che accompagnano l'apprendimento con una
tecnologia abilitante, offrendo ai clienti dei veri e propri sistemi di
e-learning e knowledge management", afferma Claudio Poli, amministratore
delegato di Isvor Fiat. A conclusione di un ricerca di mercato svolta dal
centro istituito recentemente da Isvor Fiat in collaborazione con Elasis
(centro di ricerca sull'e-learning con sede a Pomigliano D'Arco), la
tecnologia più appropriata è stata individuata nel software Docent, scelto
come piattaforma di riferimento. Tale scelta è stata formalizzata tramite un
accordo commerciale che rende Isvor Fiat Service Provider di Docent per il
mercato italiano. La piattaforma Docent è un Learning Content Management
System, che permette di gestire in modo integrato e coordinato le diverse
fasi di un processo formativo: il sistema di analisi, sviluppo e valutazione
delle competenze, la pianificazione e organizzazione dei curricula e dei
percorsi formativi, l'intera offerta formativa (tradizionale e non), la
strutturazione delle classi virtuali, il tracking dei processi, la
valutazione dei risultati. Grazie a Docent, cioè, è possibile gestire in
maniera flessibile, completa e personalizzata il percorso e i risultati di
apprendimento di un utente: acquisire i risultati della valutazione delle
competenze, offrire all'utente un percorso formativo sulla base delle
esigenze evidenziate, gestire il processo di apprendimento e la sua
tempistica (alternando moduli interattivi fruibili dal suo PC, presso i
Learning Point o lezioni in aula), proporre test di verifica intermedi e
finali. E-learning, secondo Luciano Battezzati (responsabile dell'area New
Media di Isvor Fiat), significa "una formazione distribuita e resa
accessibile a una popolazione sempre più ampia, libera da vincoli di tempo e
luogo, sempre più integrata a pratiche di lavoro, agganciata ai processi di
analisi, sviluppo e valutazione delle competenze e collegata con i sistemi
di gestione, patrimonializzazione e condivisione della conoscenza, una
formazione che assumerà un ruolo sempre più importante e vitale per la
sopravvivenza di un'azienda". In base a questa visione, Isvor Fiat (insieme
a Isvor DealerNet, società dedicata all'addestramento delle reti di vendita
e strutture commerciali dei settori automotive, e Isvor Knowledge System,
società di formazione e consulenza per le medie e grandi imprese dei settori
pubblico e privato) ha scelto Docent per i requisiti di flessibilità,
modularità e integrabilità del software che permettono di effettuare
personalizzazioni della piattaforma sulla base dei processi che si intendono
gestire e dei target di riferimento. "Il Gruppo Fiat, società globale e
diversificata, affronta numerose sfide che un prodotto così flessibile come
Docent contribuisce a risolvere" afferma Fulvio Ardemagni, managing director
Docent Semea. "Noi confidiamo in una relazione duratura e continuativa con
Isvor Fiat, sia come cliente che come partner. Questo accordo, che segue
l'apertura del nostro nuovo ufficio a Milano, consolida inoltre, la presenza
di Docent nel Sud dell'Europa." Isvor Fiat sta realizzando diverse
personalizzazioni del software in relazione alle esigenze rilevate dal
sistema cliente: arricchendo il software di ulteriori funzionalità (ad
esempio, funzioni per la patrimonializzazione e la condivisione delle
conoscenze) e intervenendo sulle funzionalità per collegarlo ad altri
sistemi informatizzati presenti in azienda (ad esempio, lo Human Resources
Management System). In questo modo Isvor Fiat presenta ai suoi clienti veri
e propri "sistemi formativi integrati", cioè soluzioni integrate di gestione
delle competenze, di formazione, di comunicazione e di knowledge management.
Attualmente questa "customizzazione" della piattaforma è in atto per la rete
commerciale di Fiat Auto e Iveco, per abilitare l'impianto formativo dei
Settori del Gruppo Fiat e per numerosi progetti rivolti alle imprese e alla
Pubblica Amministrazione, (ad esempio, il progetto "skill pass" relativo
alle nuove professioni richieste dall'e-commerce). Infolink:
www.docent.com
ROMA ICL ITALIA ANNUNCIA ACCORDO CON PIRELLI PNEUMATICI
Roma, 15 novembre 2001 - Icl Italia annuncia l'accordo con la societa'
Pirelli Pneumatici per la fornitura di tecnologia workflow; l'accordo va ad
aggiungersi a quelli stretti con altre grandi societa' come Siemens Italia,
Sea Aeroporti Linate e Malpensa.
BANCA INTESA NEI PRIMI NOVE MESI DELL'ESERCIZIO UTILE NETTO A 1.062,8
MILIONI DI EURO GLI ACCANTONAMENTI ECCEZIONALI E L'ONERE PER I WARRANT PUT
CONDIZIONANO LA REDDITIVITÀ DEL TERZO TRIMESTRE
Milano, 15 novembre 2001 - E' di 1.062,8 milioni di euro l'utile netto
consolidato di IntesaBci nei primi nove mesi del 2001, in flessione del 17%
rispetto al dato omogeneo di 1.280,8 milioni di euro del corrispondente
periodo del 2000, a causa del risultato negativo registrato nel terzo
trimestre dell'anno. La redditività del terzo trimestre risulta penalizzata
dalle peculiari circostanze che hanno contraddistinto questo periodo e che
hanno comportato per il Gruppo IntesaBci oneri eccezionali complessivamente
pari a oltre 1,1 miliardi di euro, da cui discende un risultato negativo di
323,3 milioni di euro. Infatti, in relazione all'aggravarsi del quadro
economico internazionale, il Gruppo IntesaBci ha adottato una politica di
accantonamenti particolarmente severa, effettuando rilevanti stanziamenti
(per circa 400 milioni di euro nel trimestre) a fronte del possibile
deterioramento della situazione sia nei settori economici - in particolare
quello dei vettori aerei - più sensibili al peggioramento dello scenario
economico, sia in America Latina. Inoltre, il Gruppo ha risentito della non
favorevole dinamica dei mercati finanziari, che si è riflessa su posizioni
azionarie di proprietà e, soprattutto, sulla valutazione del Warrant Put
IntesaBci (circa 690 milioni di euro di oneri straordinari spesati nel
trimestre). I dati relativi ai primi nove mesi del 2000 sono stati
riclassificati sia escludendo le consistenze economiche e patrimoniali di
Banca Carime e di Banca di Legnano, le cui cessioni sono state perfezionate
in chiusura dello scorso giugno, e valutando tali partecipazioni al
patrimonio netto sia includendo la quota allora di pertinenza di terzi (30%)
del risultato netto di Banca Commerciale Italiana, incorporata in Banca
Intesa nello scorso mese di maggio. La relazione trimestrale consolidata al
30 settembre 2001, approvata oggi dal Consiglio di amministrazione di
IntesaBci, presieduto da Giovanni Bazoli, evidenzia, nel dettaglio, un saldo
degli interessi in crescita del 4,8% a 4.406 milioni di euro, riconducibile
a una positiva dinamica degli impieghi e a un recupero dello spread tra i
tassi medi attivi e passivi. I dividendi percepiti segnano invece una
contrazione di oltre 600 milioni di euro (da 991 milioni a 359 milioni); nei
primi nove mesi del 2000, infatti, era stata contabilizzata una componente
non ricorrente di circa 630 milioni di euro (distribuita dalla società
partecipata Huit in relazione alla cessione dell'interessenza detenuta in
Seat Pagine Gialle), contro una componente non ricorrente di circa 90
milioni di euro nei primi nove mesi di quest'anno (distribuita dalla società
partecipata Investitori Associati). Il margine degli interessi complessivo
evidenzia quindi, al netto delle componenti non ricorrenti, un aumento del
2,3%. Il non favorevole andamento dei mercati finanziari ha comportato una
flessione delle commissioni nette del 9,8% (da 3.119 milioni a 2.813
milioni) - principalmente derivante dai comparti dell'operatività in titoli
(-57%) e della gestione del risparmio (-13%), a fronte di una crescita del
18% delle commissioni relative ai conti correnti e del 9% di quelle relative
alle carte di pagamento - e una contrazione dei proventi da operazioni
finanziarie (-50,9%), cui ha concorso la contabilizzazione nel terzo
trimestre dell'esercizio di minusvalenze per circa 85 milioni di euro su
azioni di proprietà. Il margine di intermediazione, al netto delle citate
componenti non ricorrenti, mostra una riduzione del 3,2%. I costi operativi,
inclusi gli ammortamenti, registrano un calo dell' 1,7% a 5.354 milioni,
rispetto ai 5.446 milioni dei primi nove mesi del 2000. Al loro interno, le
spese per il personale diminuiscono dello 0,7%, le altre spese
amministrative del 3,6% e gli ammortamenti dello 0,8%. Se il confronto fosse
effettuato sulla base dei dati dei primi nove mesi del 2000 comprensivi di
Banca Carime e Banca di Legnano, si potrebbe rilevare pienamente la
riduzione dei costi ottenuta con la razionalizzazione della presenza
territoriale: emergerebbe, infatti, un calo di circa il 7% sia nei costi
operativi totali sia nelle sole spese per il personale. Il complesso degli
accantonamenti e delle rettifiche nette di valore ammonta a 1.584 milioni di
euro, con un aumento di circa 550 milioni rispetto ai primi nove mesi del
2000, di cui circa 400 milioni ascrivibili a stanziamenti effettuati nel
terzo trimestre di cui si è già detto e 130 milioni dovuti alla
contabilizzazione di componenti non ricorrenti, essenzialmente a fronte
dell'operazione di securitization di crediti in sofferenza realizzata lo
scorso giugno. L'utile delle attività ordinarie - calcolato escludendo le
già citate componenti non ricorrenti, sia di segno positivo sia di segno
negativo - registra una riduzione del 34,8%. L'utile straordinario, pari a
370 milioni di euro, è determinato in larga misura dai proventi realizzati
con la cessione di Banca Carime (696 milioni di euro), di Banca di Legnano
(509 milioni di euro) e di alcuni sportelli alla Banca Popolare di Vicenza e
a Banca Unipol (290 milioni di euro), cui si contrappongono gli oneri
connessi alla valutazione dei Warrant Put IntesaBci (1.234 milioni di euro).
Riguardo ai dati patrimoniali, i crediti verso la clientela ammontano a
181.129 milioni di euro (in flessione di circa l'1% rispetto alla chiusura
del bilancio 2000, anche se su base annuale presentano un incremento di
circa il 3%). L'incidenza delle sofferenze - al netto delle rettifiche di
valore - è pari al 3%, in flessione rispetto al 3,5% del 31 dicembre 2000.
La massa amministrata per conto della clientela si attesta a 473.283 milioni
di euro e risulta formata da raccolta diretta da clientela per 179.394
milioni (stabile rispetto al settembre 2000 e in flessione dell'1,2%
rispetto al dicembre 2000) e da raccolta indiretta per 293.889 milioni, di
cui 128.239 milioni la componente gestita. Anche alla luce dell'andamento
registrato nel terzo trimestre, il Consiglio ritiene che sussistano fondate
ragioni per prevedere un utile netto per l'intero esercizio corrente in
linea con quello dell'anno 2000 calcolato in modo omogeneo, a meno di
sviluppi della situazione internazionale oggi non prevedibili. A circa dieci
mesi dall'avvio del progetto di integrazione, gran parte dell'architettura
operativa del modello divisionale e multicanale è definita e funzionante.
Oltre al Centro di Governo, sono state costituite le Divisioni commerciali
Rete Italia, Corporate e Private. Queste ultime due sono a regime dallo
scorso mese di ottobre, con nove mesi di anticipo rispetto ai tempi
originariamente previsti; la Divisione Rete Italia ha concluso la
costituzione delle sue strutture centrali e periferiche anch'essa con nove
mesi di anticipo. Affiancano le citate divisioni quelle relative alla Banca
d'Affari e allo sviluppo delle attività internazionali, già operative. Per
quanto concerne gli aspetti informatico-organizzativi, sono state rese
attive nei tempi prestabiliti le procedure che consentono alle aziende
bancarie coinvolte nella fusione di operare sostanzialmente con un sistema
informatico unificato.
ONBANCA S.P.A :TRIMESTRALE: IN CRESCITA I CONTI (A QUOTA 28.983, +50%
RISPETTO AL 3° TRIMESTRE 2000), LA RACCOLTA(1.307 MILIARDI DI LIRE, +60%
RISPETTO AL 3° TRIMESTRE 2000) E LA RETE DEI PROMOTORI FINANZIARI(258, +25%
RISPETTO A SETTEMBRE 200)
Milano, 15 novembre 2001 - Il Consiglio di Amministrazione di Onbanca S.p.A.
presieduto dal Dottor Carlo Garavaglia si è riunito oggi per approvare la
relazione trimestrale al 30 settembre 2001, che ha evidenziato alcuni dati
significativi: Il conto economico al 30 settembre 2001 si chiude con un
risultato negativo pari a Lit. 44.760 milioni. Il risultato beneficia,
rispetto al primo semestre del 2001 (risultato negativo pari a Lit. 32.886
milioni), dei primi frutti della politica di snellimento sul fronte dei
costi di struttura e di razionalizzazione delle spese, approvata in
precedenza dal C.d.A. del 5 giugno 2001. Tale politica avrà pieno effetto
sui conti del 2002. In particolare vanno segnalati i primi ricavi legati ai
servizi resi dal Progetto Multichannel e la riduzione delle commissioni
passive, che, oltre a compensare il peggioramento del margine finanziario
causato dall'andamento ribassista dei tassi di interesse, hanno consentito
di migliorare il risultato rispetto alla situazione del primo semestre 2001.
il numero di conti correnti è aumentato del 50% rispetto ai 19.378 dello
stesso periodo dell'anno precedente, attestandosi a quota 28.983; stato
patrimoniale: i dati di periodo della raccolta fanno registrare una crescita
in quasi tutti i comparti in cui opera la banca. La raccolta complessiva,
pari a 1.307 miliardi di lire, è cresciuta del 60% rispetto agli 815
miliardi del 3° trimestre dell'esercizio precedente. gestione patrimoniale:
ha raggiunto - grazie principalmente alla rete dei promotori finanziari -
quota 747 miliardi (per un incremento del 77% rispetto al 30 settembre
2000). Il risparmio amministrato, pari a 288 miliardi di lire, registra un
incremento percentuale del 16% rispetto ai 248 miliardi di lire riferiti
allo stesso periodo dell'esercizio precedente. Focalizzazione sulla rete dei
Promotori finanziari: Staff Manager: la rete dei Promotori Finanziari si
avvale di una nuova figura professionale: lo Staff Manager, che affianca la
direzione Mercato nella elaborazione della strategia commerciale di breve e
medio periodo. Il team degli Staff Manager è composto da sei professionisti
che, attraverso incontri quindicinali con la Direzione Mercato di ONBanca,
collaborano all'elaborazione delle strategie distributive: scelte dei
prodotti, politica di reclutamento, piano formativo. La funzione del gruppo
degli Staff Manager è creare un flusso di informazioni continuo, sistematico
e codificato, tra il mercato e i vertici aziendali. Offerta: durante il
terzo trimestre dell'anno è stata rivista l'offerta di conti correnti
attraverso una semplificazione delle proposte alla clientela mantenendo la
competitività nell'ambito del comparto. Presenza sul territorio: a fronte di
una rete di promotori finanziari che al 30 settembre 2001 conta 258
promotori, gli uffici attualmente a disposizione dei professionisti sono 16.
Tecnologia: Onbanca ha iniziato a sviluppare le attività necessarie per il
supporto al progetto della Capogruppo; in particolare: Contact Center: il
Contact Center di Onbanca è stato potenziato per offrire il servizio di
Contact Center di Gruppo. Sono state avviate le procedure per l'integrazione
con il Contact Center di Carime Customer Relationship Management:
parallelamente al potenziamento del Contact Center sono stati ulteriormente
implementati i sistemi di Crm per la gestione della multicanalità integrata.
In seguito all'analisi delle risorse finanziarie in essere, della strategia
implementata e dei risultati in termini di raccolta totale, Onbanca ritiene
di poter proseguire il cammino di sviluppo e di possedere al proprio interno
le necessarie risorse, professionali, finanziarie e tecnologiche. I soci e
il Top Management di Onbanca stanno valutando una serie di opzioni
finalizzate al rafforzamento del business e all'accorciamento dei tempi per
il raggiungimento del break even. Carlo Garavaglia, Presidente di Onbanca e
Vicepresidente operativo di Bpci, ha commentato: "Nonostante le difficoltà
dei mercati finanziari, aggravate dai fatti dell'11 settembre 2001, Onbanca
sta proseguendo nel suo percorso ottenendo risultati positivi. Stiamo
valutando, assieme ai soci, opportunità che permettano di velocizzare il
raggiungimento del break even point." "Il programma di contenimento dei
costi, teso a trasformarne la struttura da fissi a variabili, sta producendo
i primi frutti", prosegue Luca Bonani, Direttore Generale di Onbanca "I
risultati in termini di raccolta di risparmio gestito da parte della rete
dei Promotori Finanziari e l'erogazione dei servizi di Contact Center per il
Gruppo Bpci sono conferme positive di quanto intrapreso".
UNICREDITO ITALIANO TOTALE RICAVI IN CRESCITA DEL 2,6%, UTILE A 1.113
MILIONI DI EURO. COST/INCOME 53,2%. ROE 18,4% (21,2% AL NETTO DEGLI
AVVIAMENTI).PREVISIONE DI UTILE A FINE 2001 SUPERIORE A QUELLO DI BILANCIO
DI FINE 2000
Milano, 15 novembre 2001 - Il Consiglio di Amministrazione di UniCredito
Italiano ha approvato il 13 corrente la Relazione sull'andamento della
gestione del Gruppo durante i primi nove mesi dell'anno. L'utile netto di
pertinenza del Gruppo dei primi nove mesi del 2001 è pari a 1.113 milioni di
euro. L'utile medio dei primi tre trimestri presenta una crescita del 5,7%
sulla media trimestrale dell'anno precedente, depurando il risultato dalle
rettifiche di valore su avviamenti, non omogenee nei due periodi. Il
perimetro del Gruppo La composizione del Gruppo non ha registrato variazioni
significative dalla chiusura dell'ultimo esercizio. Rispetto al 30 settembre
2000, invece, il perimetro del Gruppo si è ampliato per l'ingresso di: Banca
dell'Umbria, il cui controllo è stato acquisito da Rolo Banca 1473; Bulbank,
principale banca bulgara, di Splitska Banka, terza banca croata, e di Pol'nobanka,
sesta banca slovacca per totale attivo, nell'ambito della strategia di
sviluppo in Nuova Europa; gruppo Pioneer, in funzione di un'integrazione
operativa con Europlus nell'attuazione del processo di
internazionalizzazione dell'asset management. Per consentire confronti
omogenei nell'analisi dell'evoluzione delle grandezze patrimoniali ed
economiche si è provveduto a ricostruire i dati trimestrali del 2000 per
tener conto delle suddette variazioni con l'eccezione del Gruppo Pioneer (la
Capogruppo di quest'ultimo ha infatti iniziato la sua attività dal 23
ottobre 2000 e le risultanze economiche, nell'attuale configurazione,
decorrono da tale data). La mancata presenza del Gruppo Pioneer in tale
ricostruzione comporta una limitata comparabilità per le voci dei proventi
da intermediazione e diversi e dei costi operativi, che viene peraltro
sostanzialmente riassorbita a livello di risultato di gestione. La
formazione del risultato di gestione Il risultato di gestione a tutto
settembre si attesta su un livello di 3.387 milioni di euro, inferiore del
5,7% rispetto ai primi nove mesi del 2000. Va peraltro sottolineato che la
media dei primi tre trimestri (1.129 milioni) è sostanzialmente allineata
alla media trimestrale dell'intero esercizio 2000 (1.141 milioni). Il totale
ricavi presenta comunque una soddisfacente crescita del 2,6% rispetto
all'anno precedente. Nei primi nove mesi il margine d'interesse raggiunge i
3.722 milioni di euro, con un incremento del 5,4% sul corrispondente periodo
dell'anno precedente. Come nella prima parte dell'anno, alla base del
miglioramento vi è la crescita dei volumi medi intermediati, in presenza di
un andamento dei tassi sostanzialmente neutrale, i cui effetti sono in parte
compensati da una più onerosa struttura patrimoniale (aumento delle
immobilizzazioni e delle passività subordinate). I proventi da
intermediazione si attestano a 3.511 milioni di euro, sullo stesso livello
dell'anno precedente ma con una riduzione del 4,1%, a parità di perimetro.
Tale riduzione è imputabile alla flessione delle commissioni nette, per
oltre la metà compensata dall'incremento dei profitti su operazioni
finanziarie, mentre gli altri proventi netti di gestione si mantengono sui
livelli del corrispondente periodo dell'anno precedente. La flessione
registrata dalle commissioni nette (-7,5%) è determinata dal minor gettito
di quelle relative ai servizi di gestione e amministrazione del risparmio
(-19,4% senza considerare l'apporto del Gruppo Pioneer USA nel 2001, -13,5%
sui valori consolidati) che hanno risentito dell'andamento negativo dei
mercati finanziari. L'apporto degli altri settori di attività (in
particolare i servizi di incasso e pagamento ed i finanziamenti) evidenzia
invece un andamento positivo in tutti i singoli comparti, con un incremento
complessivo del 5,4%. I profitti da operazioni finanziarie, in ripresa nel
terzo trimestre nonostante l'impatto negativo delle valutazioni ai prezzi di
mercato, raggiungono i 674 milioni di euro, registrando un incremento del
29% sui primi nove mesi del 2000, grazie soprattutto allo sviluppo
dell'attività per la gestione dei rischi finanziari delle imprese. Anche per
i costi operativi, pari a 3.846 milioni di euro nei primi nove mesi del
2001, l'evoluzione trimestrale evidenzia una sostanziale stabilità tra il
secondo ed il terzo trimestre, su livelli peraltro superiori rispetto al
primo. Nel confronto con l'anno precedente, come per i proventi da
intermediazione e diversi, va tenuto conto del diverso perimetro di
consolidamento. L'incremento dei costi operativi, pari all'11,3% sui primi
nove mesi del 2000, si porta infatti al 6,7% a parità di perimetro. In
particolare le spese relative al personale salgono del 5,6% su basi
omogenee, per il potenziamento degli apparati commerciali e dei settori
dell'investment banking e dell'asset management, oltre che per gli effetti
dei rinnovi contrattuali e degli adeguamenti della componente variabile ai
favorevoli risultati dell'esercizio precedente. Le altre spese
amministrative crescono del 7% su base omogenea, una dinamica a sostegno dei
progetti di sviluppo. La formazione dell'utile netto In presenza di
accantonamenti e rettifiche sostanzialmente allineate a quelle medie del
primo semestre, si perviene ad un utile ordinario per i primi nove mesi pari
a 2.387 milioni di euro, in riduzione rispetto ai 2.829 milioni di settembre
2000. In particolare si registrano: rettifiche di valore su avviamenti e su
differenze positive di consolidamento per 192 milioni di euro (61 milioni
nei primi nove mesi dell'anno precedente) di cui circa 108 milioni relativi
al Gruppo Pioneer e circa 52 milioni al Gruppo Pekao; accantonamenti a fondi
rischi ed oneri per 189 milioni (153 milioni nel corrispondente periodo
dell'anno precedente) di cui 73 milioni (comprensivi della quota di terzi) a
fronte di un possibile annullamento delle agevolazioni fiscali previste dal
D.Lgs.153/99 (Legge Ciampi); rettifiche di valore su crediti e
accantonamenti per garanzie e impegni, al netto delle riprese, per 579
milioni di euro, oltre a 23 milioni accantonati a fondo rischi su crediti.
Nel complesso 602 milioni di euro contro i 540 milioni dei primi nove mesi
del 2000; rettifiche nette di valore su immobilizzazioni finanziarie per 17
milioni di euro contro gli 8 milioni dell'anno precedente. L'utile
straordinario del trimestre è stato pari a 28 milioni di euro (comprensivi
di 23 milioni sul conferimento delle azioni Montedison all'OPA lanciata da
Italenergia) con un progressivo da inizio anno di 122 milioni, in riduzione
rispetto ai 164 milioni dell'anno precedente. Tenuto inoltre conto di
imposte per 1.053 milioni, dell'assegnazione dell'utile a terzi per 350
milioni, oltre che della variazione di 7 milioni del Fondo rischi bancari
generali, si perviene all'utile netto di 1.113 milioni di euro (1.340
milioni nei primi nove mesi del 2000). Gli Impieghi In un contesto di
mercato in Italia caratterizzato da un rallentamento del credito al settore
privato, la quota di mercato del Gruppo negli impieghi totali si attesta a
fine settembre al 10,57%, contro il 10,64% di dicembre ed il 10,62% di
settembre 2000 ricostruito. I crediti verso clientela del Gruppo si sono
attestati a fine settembre su un livello di circa 120.000 milioni di euro,
sostanzialmente pari a quello di giugno ma con un incremento del 4% su
dicembre e del 9,3% nei dodici mesi. La dinamica degli impieghi vivi,
all'interno dei quali si mantiene sostenuta la crescita dei mutui (+8,1% da
inizio anno), risulta leggermente più attenuata rispetto al totale dei
crediti, mentre si registra una ripresa delle operazioni pronti contro
termine. I crediti netti in sofferenza registrano invece una riduzione del
10,6% rispetto a fine anno precedente, scendendo all'1,50%, in rapporto al
totale dei crediti verso clientela, dall'1,74% del 31 dicembre 2000. Tale
andamento è in larga misura riconducibile alla cessione di crediti, per i
quali è in corso l'operazione di cartolarizzazione, già anticipata nella
semestrale. Il Gruppo mantiene il tradizionale posizionamento favorevole
rispetto al sistema, anche per il quale si registra a fine settembre una
marcata riduzione dei crediti in sofferenza imputabile alle operazioni di
securitisation realizzate nell'anno, con un rapporto sofferenze su impieghi
(calcolato su importi nominali per le sole unità operanti in Italia) del
2,80%, contro il 4,79% del sistema stesso. La riduzione delle sofferenze si
riflette sulla dinamica dei crediti dubbi, in presenza di una sostanziale
stabilità, rispetto a inizio anno, delle altre categorie di crediti dubbi.
Gli incagli, in particolare, dopo l'aumento del primo semestre, hanno
registrato una riduzione sostanzialmente di pari importo negli ultimi tre
mesi. In rapporto al totale dei crediti verso clientela il complesso dei
crediti dubbi scende a fine settembre al 3,02%, ai valori di bilancio, dal
3,15% di giugno e dal 3,34% di inizio anno, con dinamiche simili sui valori
nominali in presenza di un rapporto di copertura sostanzialmente stabile nel
periodo. La raccolta L'andamento della provvista a livello di sistema
bancario, pur registrando un significativo recupero sia delle componenti a
medio lungo termine che delle forme più liquide della raccolta, ha
continuato ad evidenziare tassi di crescita decisamente inferiori rispetto
agli impieghi. In tale contesto la quota di mercato del Gruppo nei depositi
(sia in euro che in altre valute delle unità operanti in Italia con
clientela ordinaria residente) si posiziona al 10,19%, un livello inferiore
di circa 10 centesimi di punto rispetto a giugno 2001, ma in aumento da
inizio anno. Il minor ricorso rispetto al sistema all'emissione di
obbligazioni ha inoltre comportato, in base alle stime attualmente
disponibili, una riduzione della quota di mercato su tale strumento di
indebitamento su un livello del 9,19%. La raccolta diretta del Gruppo si è
mantenuta sopra i 120.000 milioni di euro, sostanzialmente sul livello del
trimestre precedente, registrando un incremento dell'1,8% da inizio anno e
del 4,2% nei dodici mesi. In presenza di una sostanziale stabilità dei
debiti rappresentati da titoli la variazione è interamente spiegata
dall'andamento dei debiti verso clientela, in crescita del 6,2% rispetto al
corrispondente periodo dell'anno precedente. Dopo la crescita registrata
nella prima parte dell'anno (+2,3% tra giugno e dicembre) sostenuta dai
nuovi flussi di raccolta, lo stock di raccolta indiretta ha subito l'effetto
della caduta dei mercati azionari. Ai valori di mercato la raccolta
indiretta da clientela si attesta infatti a fine settembre su un livello di
circa 200.000 milioni di euro, con una contrazione del 9,5% da inizio anno e
del 9,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il patrimonio
dei fondi distribuiti in Italia del Gruppo si è contratto rispetto a giugno
del 9,38%, risultando pari a circa 66 miliardi di euro. Per quanto riguarda
l'andamento della raccolta netta dei fondi in Italia, negativa nel trimestre
a causa del dato del mese di settembre, è rimasta positiva nei nove mesi e
pari a 344 milioni di euro. Alla flessione nei fondi d'investimento si
contrappone la tenuta delle polizze assicurative del ramo vita, che grazie
alla positiva raccolta di nuovi premi (2.978 milioni di euro nei nove mesi)
mantengono le consistenze poco sopra i livelli di fine giugno. La produzione
al settembre evidenzia un progresso del 17,2% rispetto allo stesso periodo
del 2000 facendo conservare al Gruppo la posizione di leadership nel mercato
delle polizze ramo vita. In tale scenario, UniCredito ha privilegiato una
strategia commerciale volutamente orientata a contenere il ricorso a forme
di parcheggio sui fondi monetari (a basso valore aggiunto di lungo periodo)
ed a cercare comunque di privilegiare strumenti innovativi di gestione
dinamica con protezione del capitale che potranno consentire, una volta
raggiunta una maggiore stabilità dei mercati, di far beneficiare gli
investitori fin dall'inizio della ripresa dei mercati, senza ulteriori
interventi di manutenzione del portafoglio. Su tale strategia si stanno
concentrando le attività commerciali anche di quest'ultima parte dell'anno.
Nei mercati al di fuori dall'Italia, in cui il Gruppo è presente quasi
esclusivamente con fondi d'investimento americani e irlandesi, si è
consolidato il trend della raccolta che è risultata positiva anche nel mese
di settembre. In particolare nel terzo trimestre la raccolta netta è stata
positiva per 247 milioni di euro negli USA (dei quali 160 milioni in agosto
in controtendenza con il mercato), per 178 milioni di euro nella Divisione
International (dei quali 163 in agosto grazie a importanti contratti con
clienti istituzionali) e per 45 milioni in Nuova Europa (con un profilo
infratrimestrale crescente). Tali flussi di raccolta hanno potuto peraltro
soltanto attenuare in alcuni casi la riduzione della consistenza dei
patrimoni che è imputabile per oltre 6 punti all'indebolimento del dollaro
nel periodo. La struttura operativa Al 30 settembre la rete del Gruppo era
costituita da 3.983 sportelli, con un aumento di 24 sportelli rispetto a
fine trimestre precedente. La variazione del trimestre è spiegata
dall'incremento rispettivamente di 12 sportelli della rete domestica e di 11
sportelli di quella delle banche della Nuova Europa, oltre che dall'apertura
della filiale di Parigi di UBM. A fine settembre la rete del Gruppo risulta
così composta da 2.936 sportelli della Divisione Banche Italia, da 1.038
sportelli della Divisione Banche Estere e da 9 filiali estere del Corporate
Centre e di UBM. A fine settembre le reti di promotori finanziari del Gruppo
contavano su 1.738 elementi (58 in più rispetto a giugno), di cui 860 di
Xelion. Nel corso del terzo trimestre l'organico del Gruppo si è ridotto di
642 unita portandosi su un livello di 64.552 unità, un livello inferiore di
1.307 unità anche rispetto a fine settembre 2000. Le riduzioni più
consistenti si sono registrate nelle banche della Nuova Europa, dove il
numero di dipendenti è sceso di 573 unità nel trimestre e di 3.046 nei
dodici mesi. A fine settembre l'organico della Divisione ha così raggiunto
le 23.998 unità, circa il 37% sul totale del Gruppo rispetto al 41% dello
stesso periodo dell'anno precedente. Il numero dei dipendenti della
Divisione Wholesale banking si è invece assestato a 1.871 unità, invariato
rispetto a fine giugno, dopo il potenziamento realizzato nei mesi
precedenti. Il numero di dipendenti di Xelion e Clarima registra infine un
incremento di 24 unità nel trimestre portandosi complessivamente a 182
unità. L'evoluzione prevedibile della gestione A fine anno il Gruppo punta a
chiudere l'esercizio con un risultato netto complessivo migliore di quello
di bilancio del 2000. Ci si attende infatti che: il margine d'interesse
possa ancora dare un contributo alla crescita dei ricavi, in linea rispetto
ai primi nove mesi dell'anno; i ricavi da servizi, che risentono della bassa
crescita delle masse di raccolta indiretta, ed in particolar modo della
contrazione nel risparmio gestito, non potranno svilupparsi in misura
significativa, anche se il favorevole andamento dei nuovi prodotti, la
persistente buona domanda dei servizi Corporate ed il miglioramento delle
prospettive aziendali nell'Investment Banking dovrebbero consentire di
recuperare margini rispetto al terzo trimestre; l'azione di energico
contenimento dei Costi Operativi "correnti", intensificata nel corso del
terzo trimestre, continui a portare significativi risultati consentendo di
esporre un Cost/Income finale non lontano da quello progressivo dei primi
nove mesi; non peggiori la qualità degli impieghi economici, in virtù anche
del profondo lavoro condotto negli ultimi anni in materia di selezione degli
affidati e di implementazione degli strumenti a supporto della valutazione
del merito di credito. Il CdA è stato poi informato dall'Amministratore
Delegato, Alessandro Profumo, sullo stato di avanzamento del progetto di
riorganizzazione e specializzazione del Gruppo. Il Consiglio ha preso atto
con soddisfazione che il progetto, con il significativo apporto di azionisti
e stakeholders, sta procedendo secondo i tempi e le modalità previste.
CREDIT - UTILE NETTO IN CRESCITA A 869,3 MILIARDI DI LIRE RISULTATO DI
GESTIONE A 1.803 MILIARDI DI LIRE
Milano, 15 novembre 2001 - Il Consiglio di Amministrazione del Credito
Italiano, presieduto da Alberto Cravero, ha approvato i consuntivi al 30
settembre 2001. La Banca guidata da Massimo Bianconi chiude il terzo
trimestre dell'anno consolidando i positivi traguardi raggiunti nel primo
semestre. Dal punto di vista reddituale cresce il margine di intermediazione
che registra un incremento (+3,9%) grazie al positivo contributo del margine
di interesse (+11,2%). Positivo anche il risultato di gestione, che si
attesta a 1802,9 miliardi (+1,8% su settembre 2000), nonostante un
incremento dei costi operativi riconducibile essenzialmente alla messa a
regime dei progetti strategici. Dal punto di vista patrimoniale i crediti
erogati alla clientela aumentano del 4,3% rispetto ai dati di dicembre 2000
in presenza di un ulteriore miglioramento della qualità dei crediti che si
riflette in una progressiva riduzione del rapporto sofferenze nette su
crediti (da 1,98% a 1,90%). La raccolta diretta fa registrare una crescita
complessiva del 7,9% attestandosi a 50.469,8 miliardi, grazie soprattutto
all'incremento delle giacenze in conto corrente. La dinamica dei mercati
finanziari ha, per contro, determinato una riduzione in termini assoluti
della raccolta indiretta che si attesta, tuttavia, a oltre 122.000 miliardi.
Risultati conseguiti in una situazione congiunturale non facile e che
testimoniano, quindi, la validità delle scelte strategiche implementate dal
team di Massimo Bianconi. Il modello di divisionalizzazione è ora
completato. La specializzazione dell'area Retail nei tre segmenti Personal,
Family e Small Business ha, infatti, permesso al Credito Italiano di
consolidare una struttura organizzativa unica nel panorama bancario
italiano. A pieno regime anche le Divisioni Private e Corporate Banking,
quest'ultima in particolare contribuisce in maniera sostanziale al positivo
andamento reddituale della banca.
UTILE IN NETTA CRESCITA (+28%)PER BANCA CR FIRENZE NEL TERZO TRIMESTRE
2001. IL MARGINE D'INTERESSE PASSA A 443 MLD (+10,43%), IL MARGINE
D'INTERMEDIAZIONE CRESCE DEL +5,81% E IL RISPARMIO GESTITO SALE A QUOTA
11.454 MLD (+7%)
Milano, 15 novembre 2001 - Il Consiglio di Amministrazione della banca CR
Firenze, presieduto da Aureliano Benedetti, ha preso atto, nella riunione di
oggi, dei risultati del trimestre chiuso al 30 settembre scorso, illustrati
dal Direttore Generale Lino Moscatelli. La Capogruppo chiude il trimestre
con un utile netto di L. 137,7 miliardi (+ 28,4%); il risultato in termini
di utile netto consolidato è stato pari a L. 126,6 miliardi, con un aumento
del 15,4% rispetto al 30 Settembre 2000 su base omogenea. Tale dato tiene
conto dell'ammortamento delle differenze di consolidamento per L. 25,4
miliardi. Il margine di interesse risulta pari a L. 443 miliardi con un
incremento del 10,43% e quello consolidato pari a L. 738 miliardi, in
crescita del 9,6%. La crescita dei margini, al netto dei dividendi. I ricavi
da servizi (L. 477 mld. a livello di Gruppo), esclusa la componente relativa
agli utili da operazioni finanziarie il cui andamento (ridotto di circa L.
24 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2000) è quasi esclusivamente
determinato da quello dei mercati, risultano stabili anche grazie alla
rilevante capacità commerciale del network, all'ampia gamma dei prodotti
offerti. Il margine di intermediazione risulta di L. 927 miliardi con un
aumento del 5,81% e quello del Gruppo raggiunge i 1.261 miliardi, con una
crescita del 3,2%. Su questo risultato ha influito la diminuzione della voce
relativa agli utili delle partecipazioni consolidate a patrimonio netto
dovuta anche a fattori tecnici sulla rilevazione degli utili di Eptaconsors,
in relazione al precedente periodo di confronto. Lo sviluppo delle attività
di razionalizzazione operativa a livello di Gruppo consentono di mantenere
stabili i costi pur in presenza di significative, ulteriori attività di
sviluppo aziendale (incremento di partecipazioni e assunzione di nuove,
ampliamento della rete di vendita, avvio del progetto "promotori
finanziari"). Su base omogenea le spese amministrative sono rimaste stabili
a L. 783 miliardi. La Capogruppo ha registrato una diminuzione di questa
voce del 3,5%. Il risultato di gestione, che si attesta a L. 320 miliardi,
registra una crescita del 27,5%. Al netto dei proventi da operazioni
finanziarie la crescita del risultato di gestione caratteristico supera il
41%. Il risultato di gestione consolidato è risultato pari a L. 387 miliardi
con una crescita del 9,2% e del 18,2% al netto dei proventi da operazioni
finanziarie. L'utile lordo, di L. 249 miliardi, ha registrato una crescita
del 24,3%, mentre a livello di consolidato è risultato di L. 278 miliardi (+
12,7%). I crediti a clientela raggiungono L. 14.998 miliardi per la
Capogruppo e L. 21.693 miliardi a livello di Gruppo. La crescita sui nove
mesi si rivela sempre sostenuta (rispettivamente + 8,1% e +18,4%) anche se
l'attività sul terzo trimestre ha avuto una dinamica inferiore alla prima
metà dell'anno essenzialmente a seguito di una accorta selezione del credito
in concomitanza con la congiuntura economica. La buona gestione del rischio
è testimoniata dall'ulteriore discesa del rapporto sofferenze nette/impieghi
netti all' 0,9% e a 1,7% per il Gruppo, in ulteriore calo sia rispetto alla
fine del 2000 che al Giugno 2001. L'Indice di copertura delle sofferenze
sale al 54,6 ed al 52,8% per il Gruppo. Le attività finanziarie totali dalla
fine del 2000 rimangono stabili anche a livello di Gruppo. Per quanto
riguarda in particolare i dati del consolidato si rileva che all'interno
della raccolta indiretta (L. 27.046 miliardi), il risparmio gestito cresce
del 10,8% (+7,1% dal 31 dicembre 2000) a 14.500 miliardi: ad un mercato in
forte contrazione si è contrapposta un'offerta evidentemente giudicata
interessante, unita ad una elevata capacità distributiva . Nel dettaglio la
voce fondi cresce del 32,2 % a L. 6.949 miliardi (+ 21,6% dallo scorso
dicembre) e quella relativa ai prodotti assicurativi del 20,8% a L. 3.040
miliardi (+ 13,1% dalla fine dell'anno)
BANCA TOSCANA: CRESCE LA REDDITIVITÀ. SOSTENUTA DINAMICA DEI
FINANZIAMENTI ALL'ECONOMIA
Milano, 15 novembre 2001 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca
Toscana presieduto dal Prof. Paolo Mottura ha approvato i risultati
patrimoniali ed economici conseguiti nei primi nove mesi del 2001. In questo
periodo dell'esercizio, l'Istituto fiorentino - facente parte del Gruppo
Monte dei Paschi di Siena - ha segnato un miglioramento della profittabilità
netta conseguendo, nel contempo, una crescita dei mezzi finanziari
intermediati con clientela. La Banca Toscana ha realizzato un utile netto di
140 miliardi incrementatosi del 21,18% su base annua in ragione del
progresso conseguito dalle attività ordinarie passate in un anno da 200 a
286 miliardi a seguito dell'espansione della redditività
dell'intermediazione. In particolare il margine d'interesse - raggiunti i
684 miliardi - ha realizzato una crescita del 23,08% sui primi nove mesi del
2000 (non comprensivi dei risultati dell'incorporata Banca Popolare della
Marsica) in virtù di uno sviluppo registrato nel segmento clientela
principalmente per effetto del positivo andamento dei volumi intermediati. A
sua volta i ricavi da servizi - nonostante la decelerazione intervenuta nel
terzo trimestre rispetto ai livelli espressi nei precedenti trimestri
dell'anno in corso - si sono attestati su 496 miliardi, segnando un
progresso del 15,42% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente
grazie all'apporto reddituale generato dall'offerta di prodotti e servizi
anche di finanza innovativa. Cosicchè nella complessiva attività
d'intermediazione il reddito prodotto - pari a 1.179 miliardi (+19,74% su
base annua) - è stato assorbito per 792 miliardi da un insieme di oneri di
gestione accresciutisi del 7,61% per effetto di un aumento delle spese
amministrative (+8,93%), oltre che per le maggiori rettifiche di valore su
immobilizzazioni materiali ed immateriali (+26,03%). Il cost/income si è
quindi posizionato al 67,15% riducendosi di 7,6 p.p. rispetto allo stesso
periodo dell'anno precedente. Sulla base degli andamenti descritti, il
risultato lordo di gestione ha assunto nei primi nove mesi del 2001 uno
spessore crescente (+55,62%) raggiungendo i 387 miliardi. Tale risultato,
una volta effettuate rettifiche nette di valore su crediti ed accantonamenti
prudenziali per 101 miliardi, ha permesso di realizzare un utile delle
attività ordinarie di 286 miliardi (+43,15%). Tenuto conto del saldo della
gestione straordinaria - negativo per 12 miliardi contro i 29 miliardi
positivi al settembre 2000 - e di imposte sul reddito per 134 miliardi, la
Banca Toscana è pervenuta nei primi nove mesi del 2001 ad un utile netto di
140 miliardi rispetto ai 116 miliardi dello stesso periodo dell'anno
precedente. Al conseguimento di questi risultati - che riflettono anche
l'incorporazione della Banca Popolare della Marsica avvenuta nel novembre
2000 - è da aggiungere il dinamismo mostrato nell'intermediazione dei flussi
finanziari con clientela. In particolare è da sottolineare l'incremento
dell'attività di finanziamento dell'economia. Gli impieghi - pari a 19.728
miliardi - hanno presentato una crescita del 27,11% su base annua
prevalentemente in ragione della dinamica sostenuta dei mutui. A sua volta,
il grado di rischiosità si è posizionato sullo 0,29% (2,09% nel settembre
2000) dopo l'operazione di cartolarizzazione di crediti non performing
effettuata nello scorso mese di maggio. Riguardo al risparmio
complessivamente intermediato con clientela, la consistenza della raccolta
allargata - comprendente sia la componente diretta sia quella indiretta - è
aumentata del 3,99% su base annua raggiungendo i 46.154 miliardi. In tale
ambito, la raccolta diretta - che si è posizionata su 20.595 miliardi - è
cresciuta del 7,48% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente
essenzialmente in virtù dello sviluppo che ha caratterizzato i conti
correnti e l'emissione di prestiti obbligazionari. Quanto alla raccolta
indiretta - attestatasi su 25.559 miliardi - l'aggregato ha presentato un
incremento dell'1,34% rispetto al settembre 2000, che riflette anche la
commercializzazione di prodotti finanziari innovativi. Il patrimonio netto
della Banca, comprensivo dell'utile di periodo, ha raggiunto i 2.256
miliardi mostrando un aumento del 17,50% rispetto allo stesso mese dell'anno
precedente, principalmente in virtù degli effetti derivanti
dall'incorporazione della Marsica e dalla rivalutazione dei cespiti
immobiliari compiuta alla fine dello scorso anno. Riguardo alla struttura
operativa la Banca Toscana ha proseguito nell'opera di rafforzamento della
propria rete attraverso l'apertura nel trimestre di 4 dipendenze (di cui
un'unità fortemente automatizzata a Roma), cosicchè, stante la chiusura di
uno sportello avanzato, la rete distributiva è risultata costituita da 390
dipendenze (+14 unità rispetto allo scorso dicembre). Quanto alle modalità
alternative di contatto con la clientela è da rilevare che il numero dei
contratti attivi relativi ai canali telematici si è posizionato nei primi
nove mesi del 2001 su oltre 81.000 unità, segnando un incremento del 10% nel
terzo trimestre. Da segnalare poi che l'attività bancaria si è avvalsa di
4.751 dipendenti (+1 risorsa rispetto al dicembre 2000). Nei giorni
immediatamente successivi alla fine di settembre la Banca ha dato ulteriore
impulso all'azione volta a presidiare i territori d'insediamento con
l'apertura di 12 filiali localizzate fuori dai tradizionali confini
regionali. Stante l'attuale intonazione della crisi internazionale in atto,
è da ritenere che l'evoluzione prevedibile della gestione aziendale dovrebbe
favorire una crescita su base annua del ritorno reddituale dell'attività
caratteristica relativa all'intero esercizio, in virtù dell'espansione della
redditività dell'intermediazione.
LA BANCA TOSCANA CEDE A BANCA MONTEPASCHI QUOTA DI PARTECIPAZIONE IN MPS
FINANCE
Siena/Firenze, 15 novembre 2001 Con la delibera assunta quest'oggi dal
Consiglio di Amministrazione della Banca Toscana - che fa seguito a
precedente delibera della Banca Monte dei Paschi di Siena - è giunta a
definizione l'operazione di cessione della quota di partecipazione del 10%
detenuta da Banca Toscana nella Monte Paschi Finance Banca Mobiliare (Mps
Finance), alla Capogruppo. Quest'ultima già possiede il 90% di Mps Finance.
Tale operazione è volta ad assicurare una maggiore snellezza operativa a MPS
Finance. In particolare, in virtù del controllo totalitario, Banca Monte dei
Paschi di Siena potrà rilasciare la Dichiarazione di Unico Azionista in
favore delle controparti che operano con Mps Finance. Sulla base di uno
studio predisposto da Deloitte & Touche Corporate Finance in merito al
valore del capitale economico di riferimento di Mps Finance, il prezzo di
cessione della quota del 10% è stato stabilito in 39,9 milioni di euro (77,3
miliardi di lire). Il trasferimento delle azioni sarà effettuato nei
prossimi giorni.
BANCO DI DESIO E DELLA BRIANZA S.P.A. - SITUAZIONE TRIMESTRALE
CONSOLIDATA AL 30 SETTEMBRE 2001 UTILE NETTO DEL PERIODO A LIRE 43,5
MILIARDI (+ 12,1% SULLO STESSO PERIODO DELL'ANNO PRECEDENTE)
Milano, 15 novembre 2001 - In crescita i principali aggregati di
bilancio(*): Massa amministrata: Lire 14.542,6 miliardi (+ 1,3%); Raccolta
diretta: Lire 4.351,6 miliardi (+ 18,4%); Crediti per cassa netti verso
clienti: Lire 3.783,8 miliardi (+ 17,4%); Margine di interesse: Lire 155,9
miliardi(+ 16,8%); Margine di intermediazione: Lire 248,7 miliardi (+ 2,2%);
Risultato delle attivita' ordinarie: Lire 77,8 miliardi (+ 3,7%); Utile
netto del periodo: Lire 43,5 miliardi(+ 12,1%); migliorato il rapporto
''sofferenze nette/crediti netti'' attestato a 1,17% (1,30% a settembre
2000). (*) incrementi % rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Il Consiglio di Amministrazione del Banco di Desio e della Brianza S.p.A.,
riunitosi in data 13 novembre 2001, ha approvato la situazione consolidata
al 30 settembre 2001 i cui dati, confermando il trend di crescita economica
e patrimoniale che ha caratterizzato il Gruppo negli ultimi anni,
evidenziano un utile lordo del periodo di Lire 81,8 miliardi (+ 8,3% su base
annua). In un contesto economico internazionale divenuto ancora piu'
difficile nell'ultima parte del terzo trimestre causa le tristi vicende che
in data 11 settembre hanno colpito gli Stati Uniti d'America, e che hanno
ulteriormente penalizzato i mercati finanziari mondiali gia' dominati
dall'incertezza e dalla preoccupazione, il Gruppo Banco Desio ha comunque
evidenziato una crescita dei principali aggregati di bilancio. A fine
trimestre la massa amministrata ammonta a Lire 14.542,6 miliardi con un
incremento del 1,3% su Lire 14.356,6 del settembre 2000, mentre l'attivita'
creditizia evidenzia impieghi netti pari a Lire 3.783,8 miliardi in
incremento del 17,4% su base annua. La raccolta diretta, comprensiva dei
prestiti subordinati, e' attestata a Lire 4.351,6 miliardi evidenziando una
crescita del 18,4% rispetto a settembre 2000, con andamenti variegati a
seconda delle diverse forme tecniche. L'incremento piu' ragguardevole in
termini percentuali (+ 34,1%) riguarda le operazioni pronti contro termine
che passano da Lire 467,9 miliardi del settembre 2000 a Lire 627,6 miliardi,
ma il dato piu' importante riguarda la crescita della raccolta denominata in
prestiti obbligazionari che passa a Lire 1.227,5 miliardi da Lire 982,4
miliardi del settembre 2000, segnando un incremento di circa il 25%. I
consistenti incrementi avvenuti nel comparto della provvista non trovano
speculare andamento nella raccolta indiretta, penalizzata nella consistenza
dalle variazioni negative dei prezzi, che e' passata da Lire 10.681,4
miliardi a Lire 10.191,0 miliardi con una variazione del 4,6% rispetto al
dato del settembre 2000. A fronte di una sostanziale tenuta della raccolta
amministrata, attestata a Lire 3.696,4 miliardi rispetto a Lire 3.667,8
miliardi del settembre 2000, gli stock di fine settembre del risparmio
gestito, attestandosi a Lire 3.290,0 miliardi rispetto Lire 3.506,1 miliardi
di un anno prima evidenziano, per contro, una flessione, pur in presenza di
flussi netti di raccolta positivi. Il risparmio gestito, infatti, ha
risentito maggiormente dell'andamento delle quotazioni che hanno
ulteriormente peggiorato il trend ribassista gia' in corso e causato dal
deterioramento delle condizioni economiche e finanziarie di larghi settori
dell'economia. Per l'attivita' creditizia il trimestre in esame, con le
forme tecniche a lungo termine (mutui, leasing, prestiti personali ed al
consumo) che presentano una crescita annua superiore al 20%, conferma anche
nel terzo trimestre il maggior dinamismo di questo settore rispetto agli
impieghi a vista. L'espansione del portafoglio prestiti non ha intaccato la
qualita' del credito che permane su livelli elevati con un rapporto
''sofferenze nette / impieghi netti'' pari al 1,17%. L'attivita' creditizia
continua ad essere indirizzata ai comparti produttivi ed alle famiglie,
risultando residuale quella dedicata al comparto finanziario. Le positive
dinamiche di crescita delle poste patrimoniali hanno generato una sostenuta
crescita del margine di interesse attestato a Lire 155,9 miliardi, in
crescita su base annua di Lire 22,4 miliardi pari al + 16,8%. L'andamento
dei ricavi netti da servizi, in cui si evidenzia il miglioramento dei
profitti da operazioni finanziarie passati a Lire 11,0 miliardi rispetto a
Lire 8,1 miliardi del settembre 2000 (+ 36,1%), e' influenzato dai ricavi
netti da provvigioni e commissioni, attestati a Lire 81,8 miliardi contro
Lire 101,7 miliardi di un anno prima, quale conseguenza della mancata
crescita dei ritorni economici legati alle aree operative del trading e del
risparmio gestito. L'andamento del margine di interesse, dei profitti da
operazioni finanziarie e delle commissioni e provvigioni nette, generano
comunque un margine di intermediazione in crescita del 2,2% su base annua,
attestato ad un livello di Lire 248,7 miliardi rispetto a Lire 243,4
miliardi di un anno prima. Le spese amministrative ammontano a Lire 149,9
miliardi (di cui Lire 89,0 miliardi per spese del personale e Lire 59,9
miliardi per altre spese amministrative) con un in incremento annuo del
14,0%; la tendenza di crescita di questo aggregato e' da mettere in
relazione agli investimenti sulla multicanalita' (banca telematica,
promotori finanziari) ed allo sviluppo della rete periferica della societa'
Capogruppo. Altre voci economiche riferite: - all'attivita' di valutazione
dei crediti, la cui buona qualita' ha consentito di contenere le rettifiche
nette in Lire 9,5 miliardi contro Lire 21,0 miliardi del settembre 2000 (lo
sbilancio e' determinato da minori rettifiche per Lire 3,5 miliardi e
maggiori riprese per Lire 7,9 miliardi); - ad accantonamenti per rischi ed
oneri per Lire 0,5 miliardi (Lire 1,5 miliardi a settembre 2000); portano
l'utile delle attivita' ordinarie a Lire 77,8 miliardi, che su base annua
presenta un miglioramento del 3,7% rispetto a Lire 75,3 miliardi del
settembre 2000. L'utile netto consolidato del periodo ammonta a Lire 43,5
miliardi con una variazione positiva di Lire 4,7 miliardi su Lire 38,8
miliardi dello stesso periodo dell'anno precedente (+ 12,1%). La societa'
Capogruppo chiude il periodo con un utile netto pari a Lire 48,0 miliardi (+
36,6%).
COMDIRECT SCALA LA CLASSIFICA BLUESKY RATINGS
Milano, 15 novembre 2001 - Comdirect bank spa ha guadagnato il quarto posto
nella classifica italiana di BlueSky Ratings, fornitore leader di ricerche
di mercato internet per banche e broker online. Nel mese di luglio, periodo
di emissione dell'ultima classifica BlueSky, comdirect bank spa si era
aggiudicato, a soli due mesi dal lancio dell'operativita' della piattaforma
di trading ondine, la sesta posizione. Un risultato, dunque, che conferma la
continua ascesa del gruppo, che ha registrato importanti crescite anche in
Francia e Inghilterra. comdirect bank spa mantiene in Italia anche la
supremazia come miglior call center offerto da un broker online. Quella dei
servizi di assistenza alla clientela e', come BlueSky Ratings suggerisce,
una delle piu' importanti categorie per misurare la reale qualita' di un
broker ondine e la sua completezza. Per valutare il grado di efficienza dei
call center BlueSky Ratings ha effettuato telefonate anonime e richieste di
informazioni a tutti i broker online operanti sul territorio nazionale
chiedendo informazioni circa la sicurezza dei sistemi, la tipologia dei
prodotti offerti e la funzionalita' dei servizi; sono stati attentamente
analizzati la qualita' delle risposte fornite, il grado di disponibilita'
dimostrato dal personale, nonche' la repentinita' nel risolvere le
problematiche. Un'ulteriore ascesa e' stata registrata anche in Francia ed
Inghilterra, dove comdirect oggi ricopre rispettivamente la sesta e la
quarta posizione nella classifica BlueSky nazionale. Nella stesura della
classifica generale BlueSky Ratings ha analizzato in maniera approfondita i
siti delle societa' di trading online, soffermandosi sul livello di
navigabilita' delle varie sezioni, sulla qualita' dei tools messi a
disposizione dell'utenza, sugli strumenti di analisi presenti, sulla
varieta' dei prodotti finanziari e, non ultimo, sul grado di multicanalita'.
Tutti i punteggi raggiunti all'interno di ognuna di queste sottocategorie
hanno portato quindi alla complilazione della classifica generale. ''Non
possiamo che essere estremamente soddisfatti di questo nuovo risultato'',
afferma Enrico Mercanti, direttore generale di comdirect bank spa. ''In soli
quattro mesi abbiamo guadagnato due posizioni all'interno della classifica;
e' un dato significativo che dimostra la continua e incessante crescita di
comdirect in Italia e la volonta' di sempre nuove affermazioni. Inoltre, il
primo posto come miglior customer care a livello nazionale dimostra ancora
una volta quanto sia stata vincente la scelta di creare un servizio di
assistenza interno. I risultati raggiunti, quindi, sono per noi da sprone
per il raggiungimento di risultati ancora piu' ambiziosi, in grado di
consolidare sempre piu' la nostra presenza in Italia''. comdirect, parte del
gruppo Commerzbank, e' leader europeo nel trading online con piu' di 631.000
clienti. Con sede a Quickborn, vicino ad Amburgo, comdirect e' stata fondata
nel 1995 e offre il servizio di trading on line dal 1997. Nel 2000 e'
iniziata la strategia di espansione in Europa con l'apertura delle sedi
inglese, francese e italiana. comdirect bank spa, con sede a Milano, offre
servizi finanziari ad alto valore aggiunto: un sito composto da numerose
sezioni informative e strumenti avanzati di analisi finanziaria; la
piattaforma di trading on line, operativa dal maggio del 2001, consente di
acquistare e vendere titoli, fondi e warrant quotati al Mta/Mcw, Nasdaq,
Nyse e Xetra. Il trading on line di comdirect bank spa si caratterizza per
velocita' e sicurezza delle transazioni, completezza dei servizi,
trasparenza nei rapporti con i clienti e multicanalita'. Com)club, il club
esclusivo di comdirect,riserva ai free member numerosi servizi avanzati di
analisi e informazione finanziaria oltre alla possibilita' di partecipare a
BrokerPoker, il gioco di simulazione che ogni mese mette in palio 30milioni
di lire. Infolink:
http://www.comdirect.it
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