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4 NOVEMBRE  2002

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I PAESI CANDIDATI FIRMANO L'ACCORDO DI ASSOCIAZIONE PER IL 6PQ
Bruxelles, 4 novembre 2002 - Il 29 ottobre, il presidente della Commissione Romano Prodi si è rivolto ai ministri dei paesi candidati all'adesione all'UE, invitandoli espressamente a fare tutto il possibile per raggiungere l'obiettivo del tre per cento relativo alla spesa per la ricerca, e impedire la fuga di cervelli dall'Europa verso gli Stati Uniti. Prima dell'incontro con il presidente Prodi, i ministri hanno firmato, insieme al commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin, un accordo di associazione per il sesto programma quadro (6PQ). L'accordo prevede, per la prima volta, la partecipazione dei paesi candidati al programma quadro su un piano di parità rispetto agli Stati membri dell'UE. "Dopo il Consiglio europeo del 25 e 26 ottobre, ci troviamo ora a muovere passi concreti verso la realizzazione dello Spazio europeo della ricerca", ha affermato Busquin. "La ricerca è il primo settore nel quale l'allargamento diventa realtà, molto prima rispetto a quanto previsto dal calendario di adesione. Questo è il riconoscimento del potenziale scientifico dei paesi candidati", ha affermato il Commissario. Lucija Cok, ministro dell'Istruzione, della Scienza e dello Sport in Slovenia ("da non confondere con la Slovacchia", ha precisato scherzosamente), ha accolto con soddisfazione la firma dell'accordo, affermando che grazie ad esso le persone potranno avvicinarsi in virtù delle loro capacità e non del paese di provenienza. Riflettendo sull'impatto che l'ampliamento dell'UE eserciterà nell'ambito della ricerca e sviluppo (R&S), ora che i paesi candidati sono stati pienamente integrati in questo settore, Andras Siegler, vicesegretario di Stato presso il ministero ungherese dell'Istruzione ha affermato che "l'accento sarà posto sull'utilizzo dello status di appartenenza al 6PQ, e non sui problemi legati all'allargamento". A suo avviso, inoltre, in un'Unione allargata verrà dedicata maggiore attenzione alla scienza e all'istruzione. "L'agricoltura è importante, certo, ma non è l'unico settore coinvolto". Jan Frackowiak, sottosegretario di Stato presso il Comitato statale per la ricerca scientifica in Polonia ha ringraziato la Commissione e in particolare il commissario Busquin per gli sforzi profusi al fine di ridurre i costi di partecipazione per i primi due anni del 6PQ. "Senza questa riduzione molti paesi avrebbero avuto delle difficoltà", ha affermato Frackowiak. La riduzione ammonta al 30 per cento dei costi per il primo anno del 6PQ e al 20 per cento per il secondo. Sebbene i paesi candidati siano grati di tale abbassamento delle spese di partecipazione al 6PQ, Lucija Cok ha precisato: "Intendiamo migliorare le condizioni nei nostri paesi piuttosto che dipendere dai fondi stranieri". Per quanto concerne il rischio di una fuga di cervelli evocato da Prodi, questa volta all'interno dell'UE, le opinioni sono apparse contrastanti. Se da un lato, alcuni paesi temono l'attrazione che può esercitare la Germania, uno degli Stati membri più ricchi dell'UE confinante con molti dei paesi candidati, dall'altro, la Polonia sta collaborando con i vicini tedeschi per frenare la fuga di cervelli, ha spiegato Jan Frackowiak. Fra le iniziative previste vi è l'introduzione di sovvenzioni per il reinserimento. Il ministro slovacco per l'Istruzione Martin Fronc ha affermato che, comunque, "la fuga di cervelli resta un problema molto serio". Molti giovani slovacchi decidono di studiare al di là del confine, nella Repubblica Ceca. L'aspetto positivo di questa tendenza, tuttavia, è che la Slovacchia sta cercando di migliorare le condizioni per i propri studenti. L'integrazione europea ha rappresentato un fattore di stimolo anche per la politica di ricerca di Malta. La principale difficoltà per questo paese è trovare la massa critica per partecipare ai progetti, come ha spiegato Jesmond Mugliett, sottosegretario alla Scienza e alla Ricerca. "Ci accingiamo ad affrontare un problema, quello della frammentazione, che avrebbe dovuto comunque essere risolto. Il commissario europeo per l'Allargamento Günther Verheugen, presente all'inizio della riunione, ha parlato del possibile utilizzo dei Fondi strutturali per il futuro potenziamento delle infrastrutture di ricerca. Ciò contribuirebbe a rassicurare l'Estonia. Anche se il paese "non teme di avviare la propria collaborazione nell'ambito del 6PQ ad un livello inferiore - ha spiegato il ministro estone dell'Istruzione Mailis Rand - è su un piano di parità che dovremo affrontare la concorrenza in un mercato oneroso e noi non abbiamo le infrastrutture necessarie".

IL COMMISSARIO LIIKANEN CHIEDE DI SNELLIRE LA BUROCRAZIA PER LE PMI EUROPEE
Bruxelles, 4 novembre 2002 - In un discorso pronunciato al congresso internazionale delle piccole imprese, il commissario europeo per le Imprese e la Società dell'informazione Erkki Liikanen ha affermato che gli imprenditori europei devono ancora fare i conti con una burocrazia eccessiva. Nel suo intervento alla manifestazione, tenutasi il 28 ottobre ad Amsterdam, il Commissario ha parlato delle barriere che continuano ad ostacolare le piccole e medie imprese (Pmi) che cercano di operare all'interno e all'esterno dell'Europa e ha illustrato le misure volte a rimuovere tali ostacoli. Per quanto concerne la questione della registrazione e dell'avviamento di una nuova impresa in Europa, Liikanen ha affermato: "In diversi Stati membri vi sono inefficienze nel processo di registrazione, e i tempi e il fabbisogno di capitale continuano ad essere complessi [...]. Un altro elemento cruciale riguarda i tempi di avviamento di una nuova società, notevolmente più lunghi rispetto a quelli necessari per 'registrare' l'azienda. In altre parole, la burocrazia continua a soffocare le PMI". Il Commissario ha affermato che gli "sportelli unici" e i tempi obbligatori di risposta introdotti da alcuni Stati membri hanno ridotto il volume e la complessità degli incartamenti richiesti, lasciando intuire, tuttavia, che occorre fare di più. Nel suo discorso, Liikanen ha identificato anche altri settori nei quali migliori prassi e una regolamentazione semplificata potrebbero rafforzare le piccole imprese e il loro contributo all'economia europea. La promozione dell'imprenditorialità sarà oggetto di un prossimo Libro verde della Commissione, che analizzerà, nello specifico, le ragioni per cui in Europa vi è un numero così ridotto di aspiranti imprenditori e di piccole aziende intenzionate a crescere. Liikanen ha accennato alla semplificazione della legislazione per l'iniziativa sul mercato interno, attraverso la quale la Commissione intende semplificare il quadro normativo per le Pmi. A suo avviso, i programmi volti ad aiutare le imprese ad effettuare l'analisi comparativa delle loro prestazioni e a comprendere i rapporti esistenti all'interno delle catene di approvvigionamento delle economie transfrontaliere servirebbero a "rimpolpare" il nuovo quadro di sostegno. Secondo Liikanen, iniziative di questo tipo, accanto alla cooperazione degli Stati membri e all'attiva partecipazione delle imprese "fornirebbero un forte contributo alla risoluzione di alcuni dei vari problemi che continuano ad affliggere le Pmi".

PROTEZIONE DEI DATI SUL LAVORO: LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE UN NUOVO QUADRO ALLE PARTI SOCIALI
Bruxelles, 4 novembre 2002 - Oggi la Commissione ha lanciato una seconda fase di consultazione formale delle parti sociali su un'iniziativa tendente a migliorare la protezione dei dati personali dei lavoratori in tutta l'Ue. La Commissione propone alle organizzazioni europee di parti sociali (fra cui Unice, Etuc, Ueapme, Cec ed Eurocadres) un insieme di principi e di regole che reggono il trattamento dei dati personali sul lavoro al fine di fornire un orientamento chiaro e completo ai datori di lavoro e ai lavoratori per quanto riguarda i loro diritti e obblighi in questo settore. La decisione della Commissione copre una serie di domande specifiche collegate alla protezione dei dati sul luogo di lavoro che sono state poste per la prima volta nell'agosto 2001 al momento della prima consultazione della Commissione con le parti e che comprendono il trattamento delle informazioni delicate, quali quelle relative alla salute, ai test relativi al consumo di droghe e ai test genetici, nonché alla sorveglianza della posta elettronica e dell'utilizzo di Internet da parte dei lavoratori. In seguito a questa consultazione organizzata dalla Commissione, le parti sociali dispongono già fin d'ora di un periodo indicativo di sei settimane per formulare osservazioni sulle proposte della Commissione, o eventualmente per decidere di occuparsi direttamente della questione, indipendentemente dalla Commissione, al fine di prendere la loro propria iniziativa su scala europea nel settore. Secondo Anna Diamantopoulou, Commissaria europea responsabile dell'occupazione e degli affari sociali, "l'Unione europea sente il bisogno di regole più chiare e più semplici in materia di protezione dei dati personali dei lavoratori, che tengano meglio in considerazione la relazione datore di lavoro/lavoratore. Un quadro chiaro e semplice costituito da principi e da regole applicabili in tutta l'Ue sarà benefico sia per i lavoratori, sia per le imprese". La consultazione della Commissione sottolinea la necessità per l'Unione di prendere disposizioni in materia di protezione dei dati sul luogo di lavoro e determina quello che potrebbe essere il contenuto di un quadro europeo di principi e di regole in questo settore. Detta consultazione copre la protezione dei dati riguardanti i salariati (i dossier sanitari individuali, ad esempio) e la protezione dei dati creati da oppure utilizzati dai lavoratori (il loro utilizzo della posta elettronica e di Internet, ad esempio). In un certo numero di casi, il trattamento dei dati personali dei lavoratori è una conseguenza necessaria e ragionevole della relazione datore di lavoro/lavoratore, ma può comportare rischi per i lavoratori. Gli Stati membri affrontano e regolano questi rischi in modi molto diversi. La grande varietà dei regolamenti relativi al trattamento dei dati personali dei lavoratori in seno all'Unione può creare ostacoli al mercato interno e alterare sia la libera circolazione dei lavoratori, sia la possibilità per le imprese, che si sviluppano in un'economia mondializzata, di far circolare, in tutta l'Unione e al di fuori di essa, i dati relativi ai loro lavoratori. I principali motivi che sottendono la decisione della Commissione di consultare le parti sociali su questo argomento sono attualmente: i) il progresso tecnologico (esempio, la posta elettronica, gli archivi elettronici, l'emergenza del lavoro a domicilio o telelavoro, che sta continuamente confondendo la frontiera tra lavoro e vita privata e una tecnologia che consente di ridurre il costo dei test genetici); ii) la globalizzazione (il ricorso delle grosse imprese alla funzione delle risorse umane provenienti dall'esterno è una novità e offre una maggiore efficienza ma può creare difficoltà se le leggi in materia di protezione dei dati sono radicalmente differenti da una giurisdizione all'altra); iii) l'insicurezza creatasi dopo l'11 settembre (in taluni sistemi giuridici, come negli Stati Uniti, è possibile aspettarsi che le imprese sorveglino i lavoratori o i futuri lavoratori come parte dei più ampi sforzi del governo a incrementare i controlli di sicurezza). Il contenuto della consultazione - (Per le proposte dettagliate della Commissione su ciascun punto vedasi testo della decisione di consultazione indirizzo web in calce). Consenso - Un lavoratore o un futuro probabile lavoratore è spesso nella posizione in cui trova difficile rifiutare, ritirarsi o modificare il proprio consenso a causa delle relazioni di subordinazione tra datore di lavoro e lavoratore. La Commissione ritiene che il consenso sia, di per sé stesso, una salvaguardia inadeguata per il lavoratore, in specie in relazione al trattamento di dati "sensibili" (dati che rivelino l'origine razziale o etnica, le opinioni politiche, le credenze religiose o filosofiche, l'appartenenza a sindacati oppure la salute o la vita sessuale). Dati medici - L'accesso e il trattamento dei dati medici richiedono una particolare attenzione nel contesto lavorativo. Può rivelarsi necessario per un datore di lavoro controllare se un lavoratore possa essere esposto a un rischio per la salute sul lavoro, ma l'informazione ricevuta deve essere tenuta al minimo assoluto richiesto per un datore di lavoro per adempiere ai propri obblighi. Alcuni Stati membri consentono soltanto ai datori di lavoro di essere informati sul risultati di esami medici, ad esempio se il lavoratore è in grado di lavorare o no. In detti paesi la diagnosi medica e il resto del dossier medico rimangono confidenziali e solo il medico del lavoro può avere accesso ad esso. Vista l'alta "delicatezza" dei dati medici, la Commissione propone un quadro generale a livello europeo per il trattamento di tali dati. Controlli antidroga e prove genetiche - Il controllo dei lavoratori sull'uso di droghe e sull'abuso di sostanze sta diventando comune negli Stati membri. Gran parte della legislazione degli Stati membri consente di effettuare test di salute di un lavoratore o di un eventuale futuro lavoratore per garantire che esso sia "atto al lavoro", e che possono includere test antidroga o sull'abuso di sostanze. La Commissione propone di limitare la raccolta e il trattamento di questo genere di dati da parte dei datori di lavoro. La Commissione propone inoltre di circoscrivere la pratica, da parte dei datori di lavoro, di effettuare prove genetiche e di limitare l'uso di dati che possano risultare da tali test. Si riconosce che taluni datori di lavoro usano dati genetici per determinare se un lavoratore possa essere assunto o promosso. I dati genetici si riferiscono non solo all'analisi del Dna del lavoratore in questione, ma possono anche estendersi all'accesso a dettagli dell'anamnesi di membri della famiglia. Vari Stati membri proibiscono o restringono l'uso di dati risultanti da prove genetiche (esempio: Austria, Portogallo e Paesi Bassi). Altri Stati membri non sembrano avere legiferato per limitare le prove genetiche sul posto di lavoro. Come risultato, il datore di lavoro può non fornire dati chiari quanto allo stato giuridico di tali prove, in specie in situazioni in cui il datore di lavoro abbia la propria sede sia in un paese in cui è proibito l'uso di tali test e in un altro in cui non esistano orientamenti in materia. La Carta dei diritti fondamentali dell'UE proibisce, tra l'altro, la discriminazione come conseguenza delle caratteristiche genetiche. Il Consiglio d'Europa stabilisce che i dati genetici, in linea di massima, non dovrebbero essere utilizzati a fini che non siano quelli di rivelazione, prevenzione o cura di malattie, un processo o un'indagine penale. Le relazioni di lavoro non sono incluse nell'ambito di applicazione delle suddette disposizioni. Controllo e sorveglianza - Secondo le informazioni disponibili per la Commissione, un certo numero di Stati membri possiede disposizioni che limitano la sorveglianza del comportamento dei lavoratori e della corrispondenza (ad esempio e-mail, uso di Internet). Alcune di queste disposizioni sono contenute nella legislazione del lavoro, mentre altre costituiscono parte della legislazione penale, mentre i sindacati e i consigli dei lavoratori in taluni Stati membri hanno messo a punto i loro codici specifici di prassi sul monitoraggio dei lavoratori. La Commissione propone una serie di principi chiari e trasparenti per l'UE. Legislazione nazionale - La maggioranza degli Stati membri dispone di una legislazione generale sul trattamento dei dati personali e sulla libera circolazione di tali dati, ma nessuna legislazione specifica per quanto riguarda la tutela dei dati personali dei lavoratori. Vi sono Stati membri che hanno adottato, o stanno adottando, una legislazione specifica tendente a proteggere i dati personali dei lavoratori (Danimarca, Finlandia). Inoltre, vi sono Stati membri che hanno lanciato o stanno lanciando codici di condotta sull'uso di dati personali nelle relazioni datore di lavoro/lavoratore (Regno Unito e Paesi Bassi). In altri paesi, una possibile futura legislazione è all'esame. Tuttavia, le disposizioni degli Stati membri differiscono ampiamente e possono essere eccessivamente complesse (esempio: interazione tra regole di protezione dei dati, regole sulla segretezza della corrispondenza e principi generali della legislazione del lavoro nel caso in cui il datore di lavoro controlli gli e-mail e l'uso di Internet dei lavoratori). Strumenti internazionali - Sia l'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), sia il Consiglio d'Europa hanno riconosciuto che orientamenti specifici sono necessari per quanto riguarda la protezione dei dati nelle relazioni di lavoro. Esiste un Codice di prassi OIL sulla protezione dei dati personali dei lavoratori e una raccomandazione del Consiglio d'Europa sulla protezione dei dati personali usati a scopi di lavoro. Giova inoltre notare che l'articolo 8 della Carta dell'UE sui diritti fondamentali si riferisce alla protezione dei dati personali. Inoltre, gli articoli 21, 26 e 31 hanno una rilevanza specifica per i lavoratori e la protezione dei loro dati personali. Contesto - La consultazione delle parti sociali su questo argomento è una delle iniziative contenute nell'Agenda della politica sociale della Commissione omologata al Vertice di Nizza nel dicembre 2000. La prima fase della consultazione è stata lanciata alla fine dell'agosto 2001. Questa seconda consultazione è basata su un'analisi delle risposte delle parti sociali alla prima fase, su un certo numero di studi elaborato dalla Commissione e sul risultato di una serie di riunioni con esperti e altre parti interessate. Il trattamento dei dati personali è attualmente regolato a livello UE dalle direttive 95/46/CE e 97/66/CE. Entrambe le direttive si applicano totalmente ai dati personali dei lavoratori. Tuttavia, i principi fissati dall'attuale legislazione UE sono generici quanto all'obiettivo e la loro applicazione al posto di lavoro non è sempre elaborata nei dettagli. Il quadro europeo suggerito di principi e di norme elaborate in questo nuovo documento di consultazione si basa sui principi fissati nelle direttive UE esistenti mentre contemporaneamente chiarisce in che modo esse si applicano al posto di lavoro e le integrano quando necessario. La decisione della Commissione di lanciare la consultazione formale delle parti sociali si basa sull'articolo 138(2) del Trattato di Amsterdam, che stabilisce che la Commissione, prima di presentare proposte nel settore della politica sociale, consulta le parti sociali sul possibile orientamento di un'azione comunitaria. La Commissione lascia alle parti sociali un periodo indicativo di sei settimane in cui reagire. Se, dopo questa prima consultazione la Commissione ritiene necessaria un'azione comunitaria, essa consulterà le parti sociali sul contenuto della proposta prevista. A loro volta, gli interlocutori sociali disporranno di un periodo indicativo di sei settimane per presentare un parere o una raccomandazione. In qualsiasi momento della consultazione le parti sociali possono comunicare alla Commissione se vogliono concludere un loro accordo individuale nel settore in questione. Esse hanno normalmente nove mesi (estensibili previo accordo tra gli interlocutori sociali e la Commissione) al fine di concludere tale accordo. Se non vi è accordo, la Commissione mantiene il proprio diritto di iniziativa.

RELAZIONE DELLA CORTE DEI CONTI EUROPEA SULL'EFFICIENZA OPERATIVA DELLA GESTIONE DELLA BCE PER L'ESERCIZIO FINANZIARIO 2001 E RISPOSTA DELLA BCE
Francoforte, 4 novembre 2002 - La Banca centrale europea (Bce) ha reso disponibile il 30 ottobre sul proprio sito web la Relazione della Corte dei conti europea sull'audit dell'efficienza operativa della gestione della Bce per l'esercizio finanziario 2001, unitamente alla risposta della Banca. La relazione è stata elaborata dalla Corte conformemente all'articolo 27.2 dello Statuto del Sistema europeo di banche centrali e della Banca centrale europea. I due documenti sono pubblicati nella Gazzetta ufficiale delle Comunità europee. Nel sito della Bce http://www.ecb.int  essi sono consultabili alla voce "Corporate governance information" della sezione "About the Ecb".

GRANDI OPERE: IL CIPE VARA I PRIMI TRE INTERVENTI
Roma, 4 novembre 2002 Il Ministero dell'Economia e Finanze comunica che il 31 ottobre a Palazzo Chigi si è riunito il Cipe, Comitato interministeriale per la programmazione economica, presieduto dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Nel corso della riunione, il Cipe ha dato il via ai primi tre interventi strategici previsti dalla Legge Obiettivo 443/2001. Gli interventi riguardano, al Nord, il Passante di Mestre; al Centro, l'Asse di penetrazione Marche-Umbria; al Sud, l'Autostrada Salerno-Reggio Calabria. Nel dettaglio, il Cipe ha deliberato: a) il finanziamento della parte pubblica per la realizzazione del Passante di Mestre. A carico dello Stato va il 16% del costo totale dell'opera, complessivamente pari a 700 milioni di euro, per l'importo di 102 milioni di euro. b) il finanziamento per 700 milioni di euro del maxi-lotto dell'autostrada Salerno-ReggioCalabria. L'intervento riguarda il cosiddetto maxi lotto che va dallo svincolo di Sicignano degli Alburni ad Atena Lucana. Il Comitato ha inoltre stabilito che ogni tre mesi il Ministero delle Infrastrutture presenterà progetti di finanziamento per i maxi lotti restanti. c) le procedure e i tempi di realizzazione relativi al progetto pilota dell'Asse di penetrazione Marche-Umbria, in base a un modello che verrà esteso ad altri progetti infrastrutturali. Il Cipe ha infine approvato il finanziamento relativo alla progettazione preliminare dell'Asse di penetrazione e allo Studio di impatto ambientale del sistema integrato di viabilità. "L'intervento - ha sottolineato il presidente del Consiglio - presenta caratteristiche innovative sia sotto l'aspetto finanziario, coinvolgendo finanza pubblica e risorse di mercato, sia sotto l'aspetto organizzativo, con la partecipazione delle varie istituzioni del territorio, nell'ambito del Piano di area vasta".

MESSO A PUNTO L'EMENDAMENTO ALLA FINANZIARIA 2003
Roma 4 novembre 2002 Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica che il Consiglio dei Ministri di oggi ha messo a punto l'emendamento del Governo alla Finanziaria 2003 http://www.tesoro.it/app/comunicati/view/comind.asp  Si tratta di un testo compatto che, a saldi invariati, recepisce l'accordo con le Parti sociali per l'applicazione del Patto per l'Italia. Viene aggiunto a questo il rifinanziamento di Artigiancassa. Sono inoltre introdotte alcune norme di carattere ordinamentale: tra queste vengono riprese le misure di semplificazione denominate, nel programma elettorale, "Lasciateci lavorare". Il Ministero comunica infine che sul sito www.tesoro.it  tra gli ultimi documenti pubblicati, la "Dichiarazione del Governo" sull'emendamento.

PATRIMONIO SPA: NOMINATI I VERTICI ED APPROVATO LO STATUTO
Roma, 4 novembre 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica che si è tenuta oggi, presso la sede di Via XX Settembre, la prima assemblea di Patrimonio dello Stato S.p.A. L'assemblea ha approvato lo Statuto della società ed ha nominato i componenti degli organi sociali. Sono stati nominati membri del Consiglio di Amministrazione il Dott. Luigi Fausti, con la carica di Presidente, il Dott. Massimo Ponzellini, che verrà indicato quale Amministratore Delegato, e l'Arch. Elisabetta Spitz. Nel Collegio sindacale sono stati nominati: Carlo Conte, presidente, Enrico Sansone e Gaetano Baiocchi, membri effettivi, Carlo Tixon e Giuseppe Diana, membri supplenti. Patrimonio dello Stato S.p.A. nasce con l'obiettivo di migliorare l'efficienza nella gestione degli attivi pubblici, al fine di una piena valorizzazione degli stessi anche in vista, laddove opportuno, di una loro cessione nel pieno rispetto delle caratteristiche giuridiche, dei vincoli legali e sostanziali, nonché dell'intero sistema di tutele esistente sui beni pubblici.

ACCORDO CONFINDUSTRIA-BERS "PER IL SOSTEGNO ALLE IMPRESE ITALIANE NELL'EUROPA CENTRO-ORIENTALE"
Roma, 4 novembre 2002. Firmato il 30 ottobre l'accordo di collaborazione tra Confindustria e la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (Bers). Cuore dell'Accordo siglato da Giancarlo Cerutti, consigliere incaricato di Confindustria per l'Internazionalizzazione e da Noreen Doyle, Vice Presidente Esecutivo della Bers è l'impegno a mettere a punto forme di cooperazione dirette ad agevolare e sostenere le imprese italiane (in special modo le Pmi che costituiscono l'80% del totale delle nostre imprese all'estero) presenti nell'area dell'Europa centro-orientale e dell'ex Unione Sovietica. Gli strumenti e servizi finanziari a sostegno delle imprese verranno definiti nell'ambito di un gruppo di lavoro costituito ad hoc tra Confindustria e Bers proprio per valutare insieme le più efficaci azioni da intraprendere per agevolare l'operatività delle Pmi nell'area dell'Europa centro-orientale. Tale accordo è strategico per l'azione internazionale di Confindustria, volta da tempo a sostenere la presenza delle imprese italiane in un'area, come quella dell'Europa centro-orientale e dell'ex-Unione Sovietica, considerata di interesse prioritario, non soltanto dal punto di vista commerciale, ma anche da quello degli investimenti diretti. Le partecipazioni italiane in Europa centro-orientale rappresentano oggi il 22% sul totale delle partecipazioni all'estero, mentre le nostre delocalizzazioni nell'area costituiscono il 45% sul totale dei paesi. "Negli ultimi anni" ha sottolineato Cerutti, "la destinazione geografica delle nuove iniziative imprenditoriali italiane evidenzia un aumento del peso dell'area dell'Europa centro-orientale e in particolare di Polonia, Romania e Russia, in linea con le tendenze dell'ultimo decennio." La Bers è il principale Istituto Finanziario Internazionale che opera nella regione, finanziando progetti di investimenti industriali ed infrastrutturali. Le operazioni della Bers con imprese italiane sono notevolmente aumentate nel corso dell'ultimo anno, anche grazie ad una maggiore e più capillare presenza di alcune nostre banche nella regione. L'Italia si colloca al terzo posto, dopo Francia e Austria, fra i destinatari di finanziamenti Bers. Nei primi otto mesi di quest'anno la Bers ha concesso finanziamenti a società con partner di riferimento italiani per 160 milioni di euro, contro i 240 dell'intero 2001.

FUNDSTORE.IT E MORNINGSTAR SIGLANO UN ACCORDO PER PROMUOVERE UN SISTEMA PER OPERARE ON LINE SUI FONDI IN MANIERA CONSAPEVOLE E INDIPENDENTE
Milano, 4 novembre 2002 - E' stato annunciato il 30 ottobre l'accordo siglato tra Fundstore.it, l'unico supermercato di fondi on line che permette di acquistare fondi comuni di investimento e Sicav utilizzando il proprio conto corrente, e Morningstar, società indipendente di rating, che prevede l'offerta ai risparmiatori di servizi informativi e di consulenza finanziaria, a supporto della gestione finanziaria del proprio portafoglio e al processo decisionale di investimento. Le soluzioni informative realizzate da Morningstar, che dispone di un ampio e dettagliato database, vanno ad arricchire i servizi già offerti da Fundstore.it, mettendo a disposizione degli investitori individuali dettagliate analisi qualitative e quantitative dei fondi distribuiti ed alcuni strumenti per la selezione e la comparazione dei fondi, consentendo di creare e monitorare un portafoglio di investimenti secondo il proprio profilo di rischio/rendimento. Tra gli strumenti messi a punto da Morningstar, testati e costruiti sulla base di un'esperienza pluriennale nella fornitura di servizi ai risparmiatori di tutto il mondo, il Fund Selector, un efficace motore di ricerca che permette, in base a criteri multipli, di selezionare un numero mirato e circoscritto di fondi, e il Quick Rank, che permette di selezionare i fondi in modo rapido, sia per categoria Morningstar sia per società di gestione, e di ordinarli in base alle performance su differenti orizzonti temporali, al rating, alla rischiosità e al livello delle commissioni. Su Fundstore.it sarà possibile anche accedere alle schede informative per tutti i fondi comuni e le Sicav distribuiti, sia in forma analitica sia sintetica, che contengono dati quantitativi (rendimenti, analisi del rischio, ecc.) e qualitativi (asset allocation, main holdings del portafoglio, distribuzione settoriale e geografica, ecc.) e il Rating Morningstar, determinando anche lo stile di investimento - Style Box. Oggi su Fundstore.it si ha la possibilità di scegliere tra una gamma sempre più ampia di fondi e Sicav: attualmente sono distribuiti 758 fondi/comparti di 29 operatori tra gestori italiani ed esteri. E' stato recentemente siglato l'accordo con Merrill Lynch Investment Managers, che ha inserito nella vetrina del supermercato di fondi on line 61 comparti della propria Sicav e 3 fondi di fondi Masters (Equities, Bonds e Specialised Equities) gestiti dalla SGR italiana. "Ci auguriamo - ha dichiarato Gianni Bizzarri, Presidente di Fundstore.it s.r.I. - che anche gli investitori privati acquistino maggiore consapevolezza circa le opportunità e i vantaggi anche economici che Internet offre. Il nostro obiettivo è essere tra i promotori di tale processo evolutivo e l'accordo con Morningstar va in questa direzione, perché, grazie ai servizi informativi e di consulenza finanziaria on line che offriamo congiuntamente, consentiamo ai risparmiatori di effettuare scelte di investimento sulla base di dati rigorosi e indipendenti, utilizzando una piattaforma tecnologica avanzata e sicura e minimizzando i costi di acquisto di fondi e Sicav". Davide Pelusi, Country Manager di Morningstar per l'Italia, ha aggiunto "Sono particolarmente soddisfatto di questa partnership con Fundstore.it, perché condividiamo la stessa filosofia e mission: indipendenza, attenzione verso il risparmiatore finale - piccolo o grande che sia - da rendere sempre più informato e consapevole nelle scelte, il più libero possibile".

CIT: LA BORSA DISPONE L'AMMISSIONE A QUOTAZIONE
Varese 4 novembre 2002 - Borsa Italiana, con provvedimento n° 2592 del 31/10/02, ha disposto il 31 ottobre l'ammissione alla quotazione ufficiale delle azioni ordinarie della Cit - Compagnia Italiana Turismo S.p.A., azienda di primo piano in Italia nel settore turistico con una struttura industriale ad integrazione produttiva verticale ed orizzontale. L'operazione prevede, una volta ottenute le necessarie autorizzazioni dalle Autorità competenti, un'Offerta Globale costituita da un'Offerta Pubblica di Sottoscrizione (Ops), da un contestuale collocamento istituzionale rivolto a investitori professionali italiani e istituzionali esteri (con esclusione degli investitori di Stati Uniti, Canada, Giappone e Australia) e da un Collocamento Privato riservato ad determinati soggetti ed i cui nominativi sono allegati in appendice al prospetto informativo. Abaxbank agirà in qualità di Global Coordinator e di Sponsor dell'operazione e Livolsi & Partners in qualità di Advisor finanziario dell'Emittente. " La scelta della quotazione di Cit pur in presenza di condizioni sia economiche che di settore non certo favorevoli" dichiara Gianvittorio Gandolfi, Amministratore Delegato Cit - Compagnia Italiana Turismo S.p.A " è un sostanziale atto di fede nel mercato, supportato da un convincimento profondo: che la ripresa del 2003 sicuramente premierà il turismo come industria trainante dell'economia italiana da un lato, e che Cit come società pubblica e come soggetto economico saprà ricoprire in questo rilancio un ruolo primario. La quotazione di Cit rappresenta la volontà dell'azienda di confrontarsi con il mercato e con l'aiuto 

OPA RINASCENTE 
Milano, 4 novembre 2002 - Oggi prende avvio l'offerta pubblica d'acquisto volontaria e totalitaria promossa da Eurofind S.A. (di seguito "Eurofind" o l'"Offerente") sulle azioni ordinarie, privilegiate e di risparmio La Rinascente S.p.A. (l'"Emittente") non detenute dall'Offerente. L'Offerta terminerà il 29 novembre 2002, estremi inclusi. Il pagamento delle azioni apportate e acquistate dall'Offerente sarà il 13 dicembre 2002. L'Offerta è promossa sul 41,2% circa del capitale sociale dell'Emittente. Il corrispettivo unitario offerto è pari a Euro 4,45 per ogni azione ordinaria e privilegiata ed Euro 4,15 per ogni azione di risparmio, per un controvalore massimo, in caso di adesioni pari al 100%, di Euro 731,8 milioni. La data di pagamento del corrispettivo sarà il 13 dicembre 2002. Il Documento di Offerta e la relativa scheda di adesione sono posti a disposizione del pubblico a partire dal 1° novembre 2002 mediante consegna agli intermediari incaricati, come definiti nel Documento di Offerta, oltre che mediante deposito presso la Società per Amministrazioni Fiduciarie "Spafid" S.p.A., in qualità di intermediario incaricato del coordinamento e della raccolta delle adesioni, Via Siusi n. 1, Milano, presso Borsa Italiana S.p.A., Piazza degli Affari, n. 6, Milano, nonché mediante pubblicazione sul sito Internet dell'Offerente www.eurofind-lux.com e dell'Emittente www.grupporinascente.it  nonché presso il sito di Mediobanca www.mediobanca.it  Mediobanca ha agito in qualità di consulente finanziario dell'Offerente.

E.BISCOM CEDE IL NUOVO A HDC
Milano, 4 novembre 2002 - Il presidente e amministratore delegato della e.Biscom, Silvio Scaglia, ha annunciato che la compagnia ha in programma un piano di espansione per i servizi di video on demand attraverso l'offerta di incontri di calcio ai propri clienti entro il prossimo anno, nel frattempo Hdc group, presieduta da Lugi Crespi, ed e.Biscom hanno perfezionato un' intesa preliminare relativa ad un'alleanza nel settore dei prodotti editoriali. In base ai termini dell' accordo Hdc acquisirà da e.BisMedia il ramo d' azienda che edita il quotidiano ilNuovo.it, completo di tutte le risorse umane e tecnologiche. e.Biscom, cederà per 3,7 milioni di euro anche ad Hdc Group la propria partecipazione del 24,9% nel capitale di Editing, la società che opera nel settore della progettazione e dei servizi integrati e che fondato l'agenzia Ap.Biscom, che realizza l'edizione italiana dell'Associated Press integrata da una produzione giornalistica propria. 

IL FONDO PRUDENTIA HA ACQUISITO UNA PARTECIPAZIONE INDIRETTA DEL 22,3% CIRCA NELLA SELFIN S.P.A.
Milano, 4 novembre 2002 - Fidia - Fondo Interbancario D'Investimento Azionario Sgr S.p.A., società di gestione del fondo comune di investimento mobiliare chiuso Prudentia, comunica che il fondo Prudentia, attraverso Bound Investments S.A., società interamente controllata con quote paritetiche da Prudentia e da un altro investitore istituzionale, ha acquisito una partecipazione indiretta del 22,3% circa nella Selfin S.p.A. L'investimento complessivo effettuato dal fondo Prudentia è stato pari a circa 15,9 milioni di Euro. A conclusione dell'Offerta Pubblica di Acquisto recentemente lanciata da Selfin S.p.A. sul capitale di Calp Cristalleria Artistica La Piana S.p.A., Selfin S.p.A. è venuta a detenere il 92,04% di Calp, società quotata presso il Mercato Telematico Azionario ("Mta"). 

GLI HEDGE FUNDS,REGOLAMENTAZIONE O LIBERO MERCATO? 
Roma, 4 novembre 2002 - Banca Finnat Euramerica in collaborazione con l'Associazione Bancaria Italiana e l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" ha organizzato lo scorso 30 ottobre un convegno dal titolo "Gli Hedge Funds: regolamentazione o libero mercato?". Il convegno è stato moderato dal Direttore di Milano Finanza Gabriele Capolino e si è svolto presso la sede di Palazzo Altieri - Piazza del Gesù 49. Infolink: http://www.finnat.it/finn_web/hf.html 

PHILIPS REGISTRA PERDITE NETTE DI 330 MILIONI DI EURO NEL TERZO TRIMESTRE - MINUSVALENZE PARI A 387 MILIONI DI EURO PREVALENTEMENTE DOVUTE A VIVENDI CRESCITA DEL 2% NELLE VENDITE 
Amsterdam, 4 novembre 2002 - Philips ha registrato una perdita netta di 330 milioni di Euro (pari a una perdita di 0,25 Euro per azione), incluse le minusvalenze legate a Vivendi Universal (pari a 339 milioni di Euro), rispetto a una perdita di 736 milioni di Euro del terzo trimestre del 2001 (pari a 0,57 Euro per azione). Le vendite sono cresciute del 2% rispetto allo stesso periodo del 2001, guidate da una crescita del 9% in volume. I ricavi derivanti dalle attività operative, inclusi 60 milioni di Euro di entrate legate a special items, ammontano a un profitto di 135 milioni di Euro. Esclusi gli special items, i ricavi dalle attività operative hanno mostrato una crescita di 301 milioni di Euro rispetto al terzo trimestre dello scorso anno. Margini lordi superiori e costi inferiori hanno compensato la crescita dei costi legati alle pensioni, che ammontano a circa 125 milioni di Euro in più rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. I piani di riduzione dei costi implementati sino ad oggi hanno portato a un risparmio sui costi di 176 milioni di Euro. I risultati delle aziende non consolidate nel bilancio hanno contribuito con una perdita di 4 milioni di Euro, paragonata a una perdita di 295 milioni di Euro del terzo trimestre del 2001. La liquidità derivante dalle operazioni ammonta a 344 milioni di Euro, più del doppio rispetto alla liquidità disponibile nel terzo trimestre del 2001. Gerard Kleisterlee, Ceo e Presidente di Philips - "Sebbene la situazione economica complessiva rimanga difficile, ci stiamo focalizzando sugli aspetti che siamo in grado di controllare, ossia riduzione dei costi, gestione della supply chain e implementazione di azioni decisive per affrontare le nostre aree problematiche. Abbiamo registrato una crescita delle vendite rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, così come già nel secondo trimestre, e grazie alle innovazioni di prodotto e agli sforzi di marketing stiamo riconquistando quote di mercato nelle aree Dap, Lighting, in parte nella Consumer Electronics e nel Medical Systems. Il nostro programma di disinvestimenti procede, in linea con le previsioni di generare 1 miliardo di Euro di liquidità nel 2002-2003. Abbiamo annunciato piani d'azione per risolvere i problemi legati all'area Components e riallineare la capacità produttiva di Semiconductors. Le nostre performance sono migliorate come risultato del controllo dei costi e di una maggiore efficienza operativa; ciò è fondamentale dato che non vediamo significativi miglioramenti dell'economia nel prossimo futuro. Abbiamo l'obiettivo di mantenere il nostro bilancio forte attraverso la riduzione dei costi, il mantenimento di un basso livello di stock, un ciclo più veloce di conversione della liquidità e un'ulteriore riduzione dei debiti. Esclusi gli special items, e nonostante le condizioni del mercato, ci aspettiamo di chiudere l'anno fiscale registrando profitti e ricavi netti positivi." Un quadro d'insieme del terzo trimestre - Le vendite nel terzo trimestre sono state di 7,313 milioni di Euro, superiori del 2% rispetto allo scorso anno. Le divisioni Semiconductors, Components, Medical Systems e Dap (Domestic Appliances e Personal Care) hanno registrato una crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre sono decisamente calati i risultati delle attività legate a Mobile Phones e Digital Networks. La crescita del 2% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno è un risultato leggermente superiore alla crescita dell'1% registrata nello scorso trimestre ed è stata guidata da una crescita del 9% dei volumi. L'erosione dei prezzi è cresciuta dal 6% del secondo trimestre al 7% del terzo trimestre. Dal punto di vista della distribuzione geografica, le vendite sono cresciute molto in Asia Pacifico e Nord America, risultato in parte annullato dalla diminuzione delle vendite in America Latina, mentre sono rimaste virtualmente immutate rispetto allo scorso anno in Europa. Uno sguardo al futuro - In base alle informazioni di oggi, è attesa una crescita nel quarto trimestre legata alla stagionalità e riflessa in tutti i settori. Philips continuerà a focalizzarsi su iniziative di riduzione dei costi, a sfruttare e migliorare ulteriormente i progressi che abbiamo fatto in termini di gestione della supply chain, a mantenere il cash flow positivo e il nostro bilancio in salute. La conoscenza dei clienti e l'innovazione nel marketing restano elementi centrali nei piani futuri. 

NEL TERZO TRIMESTRE LUXOTTICA, UTILE NETTO A +24% 
Milano, 4 novembre 2002 - "Salvo peggioramenti nello scenario politico ed economico", ha detto Leonardo Del Vecchio, presidente di Luxottica, "nei prossimi due mesi ritengo di poter confermare che il fatturato consolidato e il margine netto saranno in linea con le nostre aspettative". Più utili, ma meno ricavi per Luxottica. La società leader nel mercato mondiale dell'occhialeria ha chiuso il terzo trimestre con un utile netto di 85,4 milioni di euro registrando un balzo del 23,7% rispetto allo stesso periodo del 2001. In flessione il fatturato consolidato, che si è attestato a quota 729,7 milioni di euro (-5,3%). Nei primi nove mesi dell'esercizio, il volume d'affari ha evidenziato tuttavia un incremento del 5,2% passando da 2,34 a 2,46 miliardi di euro. A parità di cambi il fatturato sarebbe cresciuto del 9,1%. In base a quanto dichiarato dal gruppo veneto, nei nove mesi l'utile operativo consolidato è aumentato dal 19,9% passando da 406,3 a 487,1 milioni di euro. Il margine operativo è stato pari al 19,8% del fatturato, in miglioramento rispetto al margine operativo del 17,4 registrato nel corrispondente periodo del 2001. I primi nove mesi del 2002 sono stati archiviati con un utile netto consolidato pari a 297,7 milioni di euro, il 16,5% in più in rapporto al 2001. 

PORTO DI GENOVA:APPROVATI ALL'UNANIMITÀ DAL COMITATO PORTUALE IL BILANCIO 2003 NEL PROSSIMO ESERCIZIO SARANNO AVVIATI LAVORI PER CIRCA 90 MILIONI DI EURO A CUI SI AGGIUNGONO LAVORI IN CORSO PER 209 MILIONI DI EURO 
Genova, 4 novembre 2002 - Il Comitato Portuale ha approvato il 30 ottobre all'unanimità il Bilancio di previsione per l'anno 2003 e le note di variazione al Bilancio 2002, che hanno rappresentato un'occasione per il Presidente dell'AP Giuliano Gallanti di svolgere alcune considerazioni sul programma realizzato e sui punti attorno ai quali ci si deve ancora concentrare. Il primo obiettivo dell'Autorità Portuale è stato quello di fare del porto il motore principale dello sviluppo locale, nella direzione di un ammodernamento del tessuto produttivo portuale e di una pianificazione ed espansione delle dotazioni della "risorsa porto" attraverso lo strumento urbanistico del Piano Regolatore Portuale. Lo sforzo pianificatorio culminato nel Piano Regolatore Portuale si è innestato in un processo di forte ripresa dei traffici, capace di riportare Genova al ruolo di leader del Mediterraneo, nonché in un processo di radicale mutamento organizzativo del sistema portuale: dal diverso rapporto fra soggetto pubblico ed operatori privati fino alla riorganizzazione del lavoro portuale. La ritrovata efficienza nell'operatività portuale, adeguatamente sostenuta da rilevanti investimenti infrastrutturali realizzati dalla mano pubblica, ha consentito una crescita sostenuta dei traffici che sono passati da 615 mila Teus del 1995 ad oltre 1,5 milioni di Teus nel 2001 ed un recupero straordinario in termini di produttività. "Ma la posizione di centralità di Genova e dell'Italia nel Mediterraneo che il crescente sviluppo dei traffici portuali ha contribuito a rinsaldare - ha ribadito Gallanti nella sua relazione al Comitato - potrà essere mantenuta e rafforzata solo se connessa ad una visione della penisola come territorio logistico integrato, capace di sostenere le priorità rappresentate dai punti nevralgici della rete portuale ed infrastrutturale e di offrirsi al mercato come punto di riferimento di valenza internazionale, sia per quanto riguarda i collegamenti marittimi sia per quanto concerne quelli terrestri." Tuttavia, lo sviluppo del traffico ha evidenziato gli elementi di criticità legati ai vincoli morfologici e ambientali, ma soprattutto alla insufficienza degli spazi operativi portuali ed alla cronica carenza delle infrastrutture di collegamento. Il Piano Regolatore Portuale ha dato una risposta operativa per il superamento di questi vincoli puntando su progetti concretamente realizzabili di riempimento a mare degli attuali specchi acquei interni al porto, senza intaccare nuovi tratti della linea costiera e senza compromettere nuovi spazi urbani. Il Presidente Gallanti, intervenendo sulla questione Prp ne ha sottolineato due delle caratteristiche pregnanti. "Il nostro Piano regolatore portuale - ha ribadito il Presidente - si caratterizza positivamente soprattutto per essere molto realistico e per avere termini molto stretti in termini di tempi di realizzazione delle opere". Il Presidente Gallanti ha sottolineato inoltre che l'equilibrio ricercato dal Piano Regolatore Portuale in termini di convivenza fra sviluppo dei traffici e salvaguardia del tessuto urbano rischia di essere compromesso da provvedimenti, quale quello della sdemanializzazione di aree portuali strategiche, provvedimenti che riducono le già scarse risorse territoriali disponibili. Circa il dibattito sullo sviluppo del porto che si è sviluppato negli ultimi anni, Gallanti ha ricordato come abbia prodotto una maggior consapevolezza, almeno nella comunità portuale, dell'importanza di uno stretto rapporto con il tessuto urbano nel quale il porto si trova inserito. "Le grandi città portuali - ha ricordato il Presidente - operano nel senso di una massima integrazione tra porto e città perché si venga a creare quel valore aggiunto che senza tale integrazione sarebbe impossibile conseguire". Tale consapevolezza si deve necessariamente tradurre nella condivisione delle scelte del Piano Regolatore Portuale, non solo a livello di semplice enunciazione di principi, ma anche nella fase attuativa delle scelte stesse, fase che ha preso l'avvio in quest'ultimo anno. Il Presidente ha inoltre ribadito che l'Amministrazione è impegnata a dare attuazione al programma delle opere portuali già finanziate, e nel contempo ad ultimare i progetti e le procedure di aggiudicazione dei nuovi interventi. La condivisione dei progetti deve, tradursi nell'impegno di tutta la comunità portuale per realizzare gli interventi previsti nel rispetto dei tempi richiesti dalla concorrenza internazionale e dalle aspettative del mercato. Nel prossimo esercizio saranno avviati lavori per circa 90 milioni di Euro suddivisi principalmente fra il bacino di Sampierdarena (50 milioni di Euro) ed il distretto industriale (33 milioni di Euro), senza tralasciare il complesso degli interventi di ammodernamento e riorganizzazione della rete ferroviaria portuale (7 milioni di Euro), a cui si aggiunge aggiungere la realizzazione di un nuovo autoporto nell'area di Genova Campi che rappresenta un significativo investimento al servizio del porto e della città. I prossimi cantieri che si apriranno per realizzare i progetti recentemente approvati dal Comitato si vanno ad aggiungere ad un complesso di lavori in corso che ammontano a circa 209 milioni di Euro, localizzati nel porto di Voltri, nel bacino di Sampierdarena, nel porto passeggeri e nei bacini di carenaggio. Ma l'esame del bilancio di previsione fa registrare ancora una volta la sua rigidità e la conseguente costrizione finanziaria, ciò che risulta manifestamente contraddittorio sia con la massa degli investimenti gestiti dall'Ente sia con la ricchezza generata dai traffici portuali. Contraddizione questa che sarebbe possibile superare solo attraverso una adeguata devoluzione del gettito fiscale prodotto dal sistema portuale che genererebbero un flusso di entrate correnti al quale attingere per garantire un corretto funzionamento dell'Amministrazione, rendendo nel contempo disponibili ulteriori risorse da destinare ai programmi di sviluppo dello scalo. L'altra voce di maggior rilevo delle entrate correnti, costituita dalle tasse portuali, non rileva variazioni rispetto al precedente esercizio a causa della mancata attuazione della delega contenuta nel collegato fiscale della finanziaria del 2000, che aveva previsto il riordino del sistema delle tasse portuali e dei diritti marittimi. Per questo l'unica fonte che oggi rende possibile il reperimento di risorse da destinare all'autofinanziamento dei programmi di sviluppo è rappresentata dalle entrate straordinarie derivanti dall'alienazione di beni patrimoniali che devono trovare una finalizzazione in programmi di investimento a loro volta in grado di generare entrate correnti, certe e stabili, capaci di alimentare e sostenere le politiche di sviluppo adottate dall'Amministrazione. Al riguardo, una particolare attenzione sarà prestata agli investimenti nel settore della logistica, anche in contesti territoriali esterni al porto e al settore delle costruzioni e riparazioni navali che sarà oggetto di consistenti investimenti volti ad ampliarne la capacità produttiva, anche nel contesto della nuova disciplina regionale sui distretti industriali. 

UBI SOFT: UN SECONDO TRIMESTRE STABILE IN UN ESERCIZIO CARATTERIZZATO DA UN AUMENTO DELLA STAGIONALITÀ. CONFERMATI GLI OBIETTIVI 2002/2003. 
Montreuil, 4 novembre 2002 Nel corso del secondo trimestre dell'esercizio 2002/2003, chiuso al 30 settembre 2002, Ubi Soft ha realizzato un fatturato consolidato pari a 51,49 milioni di euro, con una diminuzione del 3,03% rispetto al secondo trimestre dell'esercizio 2001/2002. A tasso di cambio costante, la diminuzione del fatturato del secondo trimestre risulta pari allo 0,9%.

Fatturato consolidato

in milioni di euro

Esercizio 2002/2003

Esercizio 2001/2002

Variazione

Primo trimestre

32,08

60,39

-46,8%

Secondo trimestre

51,49

53,11

-3,03%

Primo semestre

83,57

113,4

-26,30%

NB : l'esercizio fiscale va dal 1 aprile al 31 marzo. La variazione significativa rispetto al primo semestre dell'esercizio 2001/2002 può essere attribuita a: un importante effetto di base. Il fatturato del primo semestre dell'esercizio 2001/2002 aveva registrato un incremento del 72% grazie al lancio di due titoli di grande successo Rayman Advance e Myst III : Exile di cui, nel periodo considerato, sono state vendute, rispettivamente, 600.000 e 750.000 copie. differimenti legati ad autorizzazioni tardive per The Sum of All Fears per PlayStation2 e GameCube, Morrowind :The Elder Scrolls III per Xbox e Deathrow per Xbox. Durante il primo semestre dell'esercizio 2002/2003, i giochi per PC hanno prodotto il 31% delle vendite e quelli per console 128 bit il 39%. Il mercato nordamericano ha rappresentato il 24,5% del fatturato del primo semestre, l'Europa il 70,6% e il resto del mondo il 4,9%. I titoli di maggior successo sono stati : Rainbow Six : Lone Wolf di cui sono state vendute più di 250.000 copie, Morrowind :The Elder Scrolls III (200.000 copie) e The Sum of All Fears (180.000 copie). Anche altri titoli hanno contribuito in maniera significativa all'attività del semestre : Rayman 2, Rayman M, Star Wars Rogue Squadron II : Rogue Leader. Eccettuato l'esercizio 2001/2002, storicamente, il contributo del primo semestre all'attività del gruppo, è sempre stato limitato. Tale stagionalità sarà particolarmente accentuata nell'esercizio 2002/2003, poiché i lanci più importanti sono previsti per il secondo semestre. Valide prospettive per il secondo semestre I prodotti che saranno lanciati nel secondo semestre confermano il loro elevato potenziale: Tom Clancy's Splinter Cell per X-box è uno dei titoli più attesi per il periodo natalizio. Lo scorso trimestre il livello delle prenotazioni ha consentito di prevedere la vendita di 500.000 copie in occasione del lancio sul mercato nordamericano; questa cifra prevede attualmente 600.000 copie, a cui vanno aggiunte oltre 470.000 copie per l'Europa e l'Australia. Il successo atteso per questo gioco per Xbox( costituisce un ottimo auspicio per l'attività relativa al secondo semestre. Rayman 3 : Hoodlum Havoc previsto per tutte le piattaforme, sarà lanciato in tutto il mondo il 3/3/2003. Le ottime valutazioni espresse su questo gioco annunciano anche per questo titolo un alto volume di vendite. Raven Shield PC, ha ricevuto ottimi giudizi da parte di numerosi specialisti del settore, fra cui Computer Gaming World, Gamespy.com e PC Team. Tom Clancy's Ghost Recon console, è uno dei primissimi giochi per Xbox Live e nel mese di novembre sarà l'editor choice di una delle più importanti riviste americane. The Sum of All Fears che ha già registrato un buon successo nella versione per Pc, sarà disponibile nelle versioni per PlayStation 2 e GameCube nel periodo natalizio. Ubi Soft prevede di lanciare, da qui a marzo 2003, 78 prodotti di tutti i generi e destinati a tutte le piattaforme. Confermati gli obiettivi di crescita 2002/2003 La strategia adottata dal gruppo nel 2001, consistente nel dare priorità ai prodotti AAA, in risposta alla maggiore selettività del mercato, oggi sta dando i suoi frutti. Ubi Soft porterà il numero dei titoli commercializzati nel corso dell'esercizio 2002/2003, da 160 a 150, di cui 24 per PlayStation(2, 18 per GameCube(, 12 per Xbox( e 35 per Game Boy(Advance. Tutti i titoli AAA, che saranno lanciati nell'ultimo semestre di quest'anno, hanno la potenzialità di far registrare volumi di vendite superiori alle previsioni iniziali. La qualità del portafoglio per il secondo semestre consente al gruppo di confermare i propri obiettivi per l'esercizio 2002/2003 : progressivo aumento del fatturato, al netto delle acquisizioni e a tasso di cambio costante, compreso fra il 17% e il 22%, vale a dire un fatturato pari a 430-450 milioni di euro; risultato d'esercizio, prima dell'ammortamento dell'avviamento e delle immobilizzazioni, compreso fra 30 e 35 milioni di euro, in base alle Procedure di Contabilità francesi, e fra 25 e 30 milioni di euro, in base alla presentazione proforma (Procedure di Contabilità statunitensi). I risultati del primo semestre 2002/2003 saranno pubblicati il 12 dicembre 2002, prima dell'apertura della Borsa. 

GALGANO: LA RIPRESA PASSA PER L'ECONOMIA REALE CACCIA AGLI SPRECHI, E NON TAGLIO DI SALARI, RADDOPPIA LA PRODUTTIVITÀ 
Milano, 4 novembre 2002 - "Le tre rivoluzioni dell'economia e del management sono: la centralità del flusso del prodotto, il sistema produttivo pulsante in sintonia con il mercato e il miglioramento rapido. E tutte tre le rivoluzioni sono collegate alla caccia agli sprechi. E per sprechi si intende qualsiasi attività che consuma risorse ma non crea valore" ha detto oggi Alberto Galgano, il leader della consulenza di direzione "made in Italy", parlando a margine della discussione con i giornalisti presenti alla conferenza stampa di presentazione del suo nuovo libro "Le tre rivoluzioni". Molto spazio viene riservato oggi sui media all'economia politica e alla finanza ma poca visibilità viene offerta su temi dell'economia reale che, a monte, ha sempre scelte strategiche importanti di imprenditori e dirigenti. Rivoluzione, dunque, ovvero cambiamento radicale. O forse qualcosa di più: radere al suolo consapevolmente un assetto precedentemente costituito per dar vita, altrettanto consapevolmente, a qualcosa non solo di nuovo, ma diverso e, nelle intenzioni, evolutivo e migliore rispetto allo status quo. Rivoluzione, un termine che sottintende coraggio, sfida e una conseguente assunzione di rischio. Ed è esattamente in questa accezione che va inteso il significato di rivoluzione nell'ultimo libro di Alberto Galgano dal titolo ambizioso "Le tre rivoluzioni", in libreria da ieri, edito da Guerini e Associati (Pag. 382, Euro 34,50) che subito chiarisce, nel sottotitolo, "Caccia agli sprechi: raddoppiare la produttività con la Lean Production". Un vero e proprio classico della più autorevole letteratura economica e manageriale, a cominciare dalla "distruzione creativa" di Schumpeter, famosa e nota per tutti coloro che si occupano di economia e innovazione. Il lavoro, ampio e articolato, non è un ennesimo manuale per gli ingegneri della produzione. Come spiega Andrea Pininfarina nella lucida presentazione, il libro sa coniugare il rigore divulgativo di un efficace strumento per imprenditori con la tensione etica di un saggio a tema, dove il porre l'accento sulla riduzione e l'eliminazione degli sprechi non vuole essere solo un messaggio di business o una misura per migliorare i risultati aziendali ma anche un mezzo per creare valore per tutti coloro che ruotano intorno all'esistenza stessa delle organizzazioni. Le tre rivoluzioni che Alberto Galgano illustra come fondamentali per gestire nel miglior modo possibile un'organizzazione perfettamente in linea con gli assunti della lean production sono le seguenti: 1. la centralità del prodotto secondo i flussi fondamentali, che rende omaggio al prodotto (ovviamente in senso evoluto), da troppo tempo trascurato sia nelle aziende manifatturiere (anche monoprodotto!) sia in quelle di servizi, a favore di una concentrazione eccessiva e non produttiva su organizzazione, funzioni, impianti e macchine. Attuando questo cambiamento radicale e ponendo il prodotto al centro del processo, la priorità si estende anche ai flussi fondamentali: flusso fisico dei materiali; flusso degli ordini dei clienti; flusso della progettazione. 2. il sistema produttivo pulsante con l'evoluzione del mercato; è la rivoluzione "più complessa a trattarsi" nelle parole di Alberto Galgano, coinvolge in profondità l'intera struttura produttiva dell'azienda e il rapporto della stessa con un mercato ad alta variabilità. In altre parole, l'azienda deve essere sempre più dinamica e il sistema produttivo altamente flessibile per rispondere, in "tempo reale" grazie a strumenti come il "just in time", alle mutevoli richieste del mercato, senza avere diaframmi con il consumatore finale, cioè magazzini di prodotti finiti. 3. il miglioramento rapido. Che nel business, come nel calcio e in molte altre discipline, la velocità di esecuzione del tipo "pensiero-azione" sia un valore è un dato di fatto. Ma la terza delle rivoluzioni suggerite da Alberto Galgano lega indissolubilmente la possibilità del miglioramento alla rapidità. Il miglioramento radicale, non necessariamente antitetico o in contrapposizione con il "miglioramento continuo a piccoli passi", è una terapia d'urto che può, anzi deve, sortire i suoi effetti concreti e misurabili in tre giorni. La "Settimana Kaizen" è il mattone fondamentale con il quale costruire l'edificio dell'azienda snella. L'azione fisica di miglioramento è, in realtà, portata a termine nei tre giorni centrali della settimana Kaizen con risultati effettivamente raggiunti dell'ordine di: aumenti di produttività dal 20 al 60%; riduzione del work in progress (scorte) dal 30 al 70%; riduzione dei difetti dal 20 al 40%; riduzione dei tempi di set up dal 50 al'80%; riduzione dei metri percorsi dal 40 all'80%; e che si fondano su due principi molto semplici, quanto efficaci: fallo e fallo ora (just do it now), veloce e rozzo non lento ed elegante (quick and crude not slow and elegant). Sono ancora poche nel mondo e in particolare in Italia le organizzazioni manifatturiere e di servizi che hanno avviato questo tipo di rivoluzioni. Sono citate nel nuovo libro di Alberto Galgano e nel volume "Lean Thinking" di James P. Womack e Daniel T. Jones sempre per la Guerini e Associati editore.

TREDICI CONVEGNI IN DIVERSE CITTÀ ITALIANE CAMPAGNA NAZIONALE GALGANO 14A GIORNATA MONDIALE DELLA QUALITÀ PER LA COMPETITIVITA' DEL SISTEMA ITALIA 
Milano, 4 novembre 2002 - Partecipazione gratuita a 13 iniziative, organizzate dal Gruppo Galgano per celebrare la 14a Giornata Mondiale della Qualità (giovedì, 14 novembre), nell'ambito della 8a Settimana europea della qualità (11 - 17 novembre 2002) sotto lo slogan UE "Quality in Europe: driving the change" . In occasione di tale evento, il Gruppo Galgano, che promuove fin dal 1989 una Campagna nazionale patrocinata dalle più alte istituzioni, organizza 13 iniziative in diverse città italiane per dibattere il grande tema della "qualità", sempre più attuale e urgente per la competitività del Sistema Italia. L'argomento sarà affrontato da varie angolazioni: Sviluppo del Territorio, Esperienze nella PA e in Sanità, Ambiente, Caccia agli Sprechi, Ruolo delle Donne nel mondo del Lavoro. La Campagna, oltre ad essere una celebrazione che si perpetua negli anni, ha così sempre più valenza concreta di contenuti e di esperienze. Il Gruppo Galgano promuove anche una campagna pubblicitaria, che uscirà sui principali quotidiani nazionali e locali, con l'adesione di oltre 400 aziende, pubbliche e private, tra cui 29 autorevoli "testimonial" che da oltre dieci anni condividono l'importanza di una Campagna Qualità: Alitalia, Basell Polyolefins, Breton, Cablelettra Group, C.A.M.- Siemens Metering Italia,Cartiere Miliani Fabriano, Europa Metalli, Fiberweb Neuberger, Grundig Italiana, Gruppo Siemens, Hercules, Ibm Italia, Italora, Lucchesi, Merloni Elettrodomestici, Merloni Termosanitari, Metal Work, Newell Window Fashions Italy, Ocsa Officine di Crocetta, Padana Plastici, Rohm & Haas Italia, Scm Group, Sgl Carbon, Telecom Italia, Tesa, Uniquema Italia, Uop M.S., Urmet Sistemi, Urmet Tlc. Quest'anno la Campagna Galgano è anche candidata al Premio Impresa e Cultura promosso da Confindustria, De Agostini-Rizzoli, Ice Istituto Commercio Estero, Gruppo Il Sole 24 Ore, Ministero delle Attività Produttive, PhilipMorris Italia, Regione Campania. La Giornata mondiale della qualità è nata quattordici anni fa per volere delle tre grandi Associazioni della Qualità negli Stati Uniti, in Giappone e in Europa ed è stata ripresa dall'UE che, in concomitanza da otto anni, promuove la Settimana Europea della Qualità, quest'anno sotto lo slogan " Quality in Europe: driving the change". Cinque Convegni sui seguenti temi: " La sfida dell'eccellenza per lo sviluppo del territorio" Pubblico e privato, insieme" in collaborazione con la Cciaa di Macerata Macerata, martedì 12 novembre http://www.galganogroup.it/gmq/1sfidaprogr.asp  " Giornata mondiale della qualita' in sanita" in collaborazione con Tosinvest Sanità Roma, mercoledì 13 novembre http://www.galganogroup.it/gmq/1espquasan.asp  "Ambiente: guidare il cambiamento, da globale a locale " Milano, giovedì 14 novembre http://www.galganogroup.it/gmq/1ModSviSos.asp  " Qualità per guidare il cambiamento nella pubblica amministrazione" Roma, 13 novembre ospiti del Comune di Roma http://www.galganogroup.it/gmq/cambiprogr.asp  "I tanti segreti per migliorare la qualita' nella pa" Milano, 27 novembre ospiti della Camera di Commercio di Milano http://www.galganogroup.it/gmq/1segreti.asp  una serie di incontri sul tema: "Qualità e caccia agli sprechi ": a Milano (8/11), a Padova (12/11), a Roma (13/11), a Bari (14/11), a Napoli (14/11) e a Torino (14 /11) Tutte le presentazioni si tengono nel pomeriggio con l'esclusione di quelle di Milano e Torino http://www.galganogroup.it/gmq/1caccia.asp  Due Tavole Rotonde sul tema: "Guidare il cambiamento. il ruolo delle donne nel mondo del lavoro per la competitività del sistema italia": Milano, 13 novembre ospiti della Banca Popolare di Milano; Roma, 20 novembre ospiti di Adn Kronos http://www.galganogroup.it/gmq/1donneprogr.asp 

INCONTRI GALGANO A MILANO E ROMA CON IL LEADER DELLA PRODUZIONE SNELLA LA LEAN PRODUCTION NELLE ESPERIENZE DIRETTE DI UN PROTAGONISTA L'INCREMENTO DELLA PRODUTTIVITÀ SECONDO GEORGE KOENIGSAECKER 
Milano, 4 novembre 2002 - Il guru mondiale della Produzione snella, George Konigsaecker, è in Italia per la prima volta su invito del Gruppo Galgano. Il massimo esperto mondiale del settore terrà due seminari sulle applicazioni della Lean Production, mercoledì 20 novembre, a Milano, e giovedì 21 novembre, a Roma. Entrambi gli appuntamenti avranno inizio alle ore 8,30 per terminare alle 18,30. Il tema degli incontri, che sarà arricchito dalla partecipazione di alcune aziende italiane (Bertazzoni, Esaote, Procter&Gamble, Sagi, Tasso, Whirplpool Europe) che hanno già applicato con successo la Produzione snella, verterà su "La conversione Lean nelle esperienze di un protagonista: le applicazioni della Lean Production negli Stati Uniti. I seminari saranno introdotti personalmente da Alberto Galgano, presidente del Gruppo omonimo, che da 40 anni è leader nella consulenza di direzione e si è specializzato nel portare in Italia, e implementare con successo nelle organizzazioni private e pubbliche di ogni dimensione, le più sopraffine - e vincenti a livello internazionale - tecniche di management. La presenza in Italia di George Konigsaecker rappresenta un'occasione unica per imprenditori e top manager italiani di condividere dalla viva voce di un protagonista del management internazionale i "segreti" delle principali aziende americane che hanno già applicato con successo la Lean Production. Tra i "plus" di George Konigsaecker c'è appunto quello di aver lavorato in numerose organizzazioni e di aver quindi accumulato conoscenze molto variegate in diversi settori. Una di queste esperienze è stata anche raccontata nel famoso libro "Lean Thinking: come creare valore e bandire gli sprechi" scritto da J.P. Womack e D.T. Jones. In particolare, George Konigsaecker ha guidato la "Conversione Lean" di undici Corporation in oltre 50 siti produttivi. "Le applicazioni della Lean Production che portano alla 'Conversion Lean' - spiega lo stesso Alberto Galgano - sono tra i cambiamenti più difficili e complessi da realizzare. Non per niente a livello mondiale le aziende che hanno realizzato interamente e con grande successo queste 'Conversioni' rappresentano ancora una percentuale molto bassa delle aziende manifatturiere operanti sullo scenario internazionale". I seminari offriranno ai partecipanti una visione - semplice e chiara - di che cosa esattamente si intende per una "Conversione Lean" e di come essa debba essere condotta per realizzarla con successo. Per dare una rappresentazione realistica delle "trappole" manageriali da superare, i seminari si concluderanno con le testimonianze "in presa diretta" di alcuni top manager di organizzazioni italiane di diverse dimensioni che hanno già avviato con successo la "Conversione". Queste esperienze intendono appunto sottolineare come la Lean Production migliori la produttività in percentuale davvero significativa anche se pochi imprenditori e dirigenti ne sono già consapevoli: la caccia agli sprechi per raddoppiare la produttività non è più "una storia incredibile". All'incontro di Milano parteciperanno: Paolo Bertazzoni, titolare dell'azienda metalmeccanica Bertazzoni di Guastalla (Reggio Emilia); Pasquale Cipollaro, direttore di stabilimento della Whirlpool Europe; Gaetano Rizzitelli, direttore area industria della Esaote. A Roma il panel di testimonianze italiane sarà composto da: Mario Tasso, presidente della Tasso di Atessa (Chieti), Antonio Buscarino, direttore di stabilimento della Sagi e Carlo Quercetti, direttore di stabilimento della Procter & Gamble. 

TRAIN-IT: CORSI DI FORMAZIONE PER LE START-UP NEL SETTORE DELLE TSI 
Amburgo, 4 novembre 2002 - Dal 17 al 23 novembre, si terrà ad Amburgo (Germania) il primo di una serie di corsi di formazione finanziati dall'Ue. Train-It propone un corso pratico di sei giorni sulla redazione di piani d'impresa (business plan) di successo. I corsi sono aperti a tutti. I partecipanti a progetti di cooperazione europei, conclusi o in corso, nel settore delle tecnologie della società dell'informazione (Tsi) potranno beneficiare di una riduzione sulla quota d'iscrizione. Il programma del corso prevede una serie di argomenti, fra cui: conferenze e formazione individuale da parte di esperti e imprenditori internazionali; accesso alle reti finanziarie e commerciali; sessioni di redazione; formazione alla presentazione: "elevator pitch" (esercitazione che consiste nell'effettuare brevi illustrazioni, il tempo di un incontro in ascensore) con analisi di video; moduli in piccoli gruppi (massimo 10 casi di business); follow up fino al completamento del piano d'impresa (garantito per nove mesi). I corsi si terranno nelle seguenti date: 17-23 novembre 2002; 9-15 febbraio 2003; 6-12 aprile 2003; 1-7 giugno 2003. Infolink: http://www.train-it.org 

FELIPE FERNANDEZ-ARMESTO: LA STORIA E LA CIVILTÀ 
Torino, 4 novembre 2002 - Incontri sul pianeta: un vocabolario di idee per il nuovo secolo, iniziativa di formazione e comunicazione per il management di aziende e istituzioni organizzato da Isvor Knowledge System in collaborazione con il Centre for Business Innovation Cap Gemini Ernst&Young, chiude il percorso 2002. Il 13 novembre a Roma ( Confindustria,dalle 15.00) e il 14 a Torino (Centro Incontri Marentino, sempre alle ore 15.00) Felipe Fernandez-Armesto, in Mondi discontinui. Valori ed esperienze cognitive nella storia della civilizzazione, analizzerà le ragioni per cui non è più possibile lavorare senza confrontarsi, pensare senza conoscere, prendere decisioni senza capire. Che cosa? La storia che congiunge valori ed esperienze cognitive delle varie civiltà umane. In un momento storico in cui ambienti, valori e sistemi culturali convivono e spesso si scontrano anche drammaticamente, Fernandez-Armesto condivide la sua capacità di raccontare la storia con chiarezza, tentando una visione che metta in relazione le vicende delle diverse aree del mondo. Fernandez-Armesto è docente di storia moderna all'Università di Oxford. Fra le sue pubblicazioni principali ricordiamo: Before Columbus.
Exploration and colonization from the Mediterranean to the Atlantic, 1229-1492 (Houndmills, Basingstoke, Hampshire, Macmillan Education, 1987), Columbus (Oxford, Oxford University Press, 1991), The times atlas of world exploration: 3,000 years of exploring, explorers and mapmaking (New York, HarperCollins Publishers, 1991), Barcelona: a thousand years of the city's past (Oxford, Oxford University Press, 1992), fino al recentissimo Civilizations: culture, ambition, and the transformation of nature (New York, Free Press, 2001). In italiano è stato tradotto Millennium: il racconto di mille anni della storia del mondo (Milano, Mondadori, 1999), un approccio sintetico alla storia del mondo dal 1000 al 2000, uno dei saggi più stimolanti nel suo genere. Dopo la relazione di Fernandez-Armesto, i contenuti verranno approfonditi grazie all'intervento di un panel selezionato di discussant, provenienti dal mondo imprenditoriale, dell'informazione e accademico, con l'obiettivo di analizzare i temi trattati dal punto di vista del business (Gad Lerner, John Machin, Aung Tun Thet, Sebastiano Maffettone e Marina Salomon). Sul sito www.incontrisulpianeta.it nato parallelamente all'iniziativa, è possibile continuare il percorso formativo iniziato con la partecipazione agli incontri. 

COSMOPOLITAN COSMETICS GMBH RAFFORZA IL SEGMENTO DELLA PROFUMERIA DI LUSSO 
Milano 4 novembre 2002 - Cosmopolitan Cosmetics GmbH, la società di appartenenza al gruppo Wella Ag nel campo di profumi e cosmetici, ha acquisito i diritti di marchio e le operazioni commerciali di Atkinsons da Lever Fabergé S.r.l., società di appartenenza a Unilever Italia S.p.A., per 44 milioni di euro. Con l'acquisizione di Atkinsons, Cosmopolitan Cosmetics espande ulteriormente il suo settore della profumeria di lusso che attualmente comprende 4711 e Yardley. Cosmopolitan Cosmetics ha inoltre in licenza marchi di successo tra cui Dunhill, Escada, Gucci Parfums, Trussardi, Montblanc, come pure i profumi di Puma, Mexx, Naomi Campbell e Gabriela Sabatini. Inoltre, Cosmopolitan Cosmetics è proprietaria del marchio Rochas. Atkinsons è una delle aziende leader in Italia nel campo della profumeria e della cosmetica Con i suoi prodotti di fascia alta, distribuiti principalmente attraverso le profumerie, l'azienda milanese ha raggiunto un volume di vendite pari a 36,3 milioni di euro nel 2001. La linea I Coloniali, che costituisce quasi il 50% delle vendite, è il marchio più noto e più importante di Atkinsons e comprende profumi e prodotti per il bagno e per la cura della pelle. Heiner Gurtler, Ceo di Wella Ag, commenta: "L'acquisizione di Atkinsons rappresenta un'ottima aggiunta al segmento estremamente redditizio della profumeria di lusso di Cosmopolitan Cosmetics. Inoltre, l'infrastruttura internazionale di Cosmopolitan Cosmetics offre ad Atkinsons buone potenzialità di crescita in altre zone del mondo." 

RICORRENZE RELIGIOSE: C'È ANCHE IL VOLTO ECONOMICO "BENEDETTE IMPRESE" QUARTO POSTO PER LA LOMBARDIA CON IL 9,1% DELLA VENDITA DI OGGETTI RELIGIOSI: PRIMA MILANO, SEGUITA DA BERGAMO, VARESE, BRESCIA, LODI, LECCO 
Milano, 4 novembre 2002. C'è chi lavora per offrire oggetti religiosi: in Lombardia sono 38 le aziende attive in questo settore con 84 addetti, oltre a 22 che svolgono attività organizzative religiose con 12 addetti. Arredi, paramenti, articoli da collezione, stampe, medaglie, souvenirs, oggetti missionari, oggetti d'arte, prodotti artigianali: sono questi, i maggiori articoli nel commercio religioso. Un settore che in Italia vede protagonista il centro sud - Campania, Lazio, Puglia -, con la Lombardia in quarta posizione per il commercio. Ma, subito dopo il Lazio, la Lombardia guadagna la seconda postazione per l'organizzazione di eventi. Emerge da un'indagine della Camera di commercio di Milano attraverso il Lab.Mim (Laboratorio Monitoraggio Imprese) sui dati del registro delle imprese. Commercio al dettaglio in Lombardia: Nel 2° trimestre 2002 in Lombardia ci sono 38 aziende che vendono oggetti religiosi. A Milano si concentra il maggior numero (12 con 31 addetti); superando Bergamo con 8 (6 addetti), Varese con 6 (11 addetti), Brescia con 4 ( 14 addetti), Lodi (3, 4 addetti), Lecco (2, 17 addetti), Como, Mantova e Pavia con un'impresa ciascuna. Un settore in leggero aumento rispetto al 2° trimestre 2001 che vedeva un totale regionale di 37 imprese e, tra le province, Milano al primo posto (11), superando Bergamo con 9, Varese con 6, Brescia con 5. Attività organizzative in Lombardia Nel 2° trimestre 2002, le aziende che svolgono attività organizzative religiose in Lombardia sono 22 (12 addetti), a Brescia 17 (4 addetti), il 77% sul totale Lombardia (+6,3% in un anno). A Milano sono 3 (7 addetti), il 13,6% sul totale lombardo (-25% nel 2° trimestre 2002 rispetto a quello del 2001). C'è poi un'azienda a Bergamo e una a Varese. Commercio al dettaglio in Italia: Sono 419 le imprese italiane che vendono oggetti religiosi nel 2° trimestre 2002. In Campania sono presenti il maggior numero di aziende (66), superando il Lazio (64), la Puglia (53), la Lombardia (38). Così nella classifica nazionale la Campania si colloca in prima posizione con il 15,8 % rispetto al totale nazionale, seguita dal Lazio con il 15,3%, dalla Puglia con il 12,6%, dalla Lombardia con il 9,1%. Attività organizzative in Italia: Nel 2° trimestre 2002 in Italia ci sono 120 imprese che organizzano eventi religiosi. Nel Lazio sono presenti il maggior numero di aziende che svolgono attività organizzative religiose (38), superando la Lombardia con 22, la Campania e la Sicilia con 9. Così nella classifica nazionale, per le attività organizzative, il primo posto va al Lazio (31,7%), il secondo alla Lombardia (18,3%), il terzo alla Campania e alla Sicilia con il 7,5%. 

Il settore religioso in Lombardia

Commercio al  Dettaglio

Attività organizzative

 

2°trim.2001

2°trim.2002

 

 

2°trim.2001

2°trim.2002

 

 

 

Aziende

Addetti

Aziende

Diff.% Az.

% Az.su tot

Addetti

Aziende

Addetti

Aziende

Diff.% Az.

% Az.sutot

Addetti

BERGAMO

9

6

8

-11,1%

21,1%

6

1

0

1

0,0%

4,55%

0

BRESCIA

5

15

4

-20,0%

10,5%

14

16

4

17

6,3%

77,27%

4

COMO

1

1

1

0,0%

2,6%

0

0

2

 

 

0,00%

 

CREMONA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

0,00%

 

LECCO

1

1

2

100,0%

5,3%

17

0

1

0

 

0,00%

1

LODI

2

3

3

50,0%

7,9%

4

 

 

 

 

0,00%

 

MANTOVA

1

0

1

0,0%

2,6%

 

 

 

 

 

0,00%

 

MILANO

11

31

12

9,1%

31,6%

31

4

7

3

-25,0%

13,64%

7

PAVIA

1

1

1

0,0%

2,6%

1

 

 

 

 

0,00%

 

SONDRIO

 

 

 

 

0,0%

 

 

 

 

 

0,00%

 

VARESE

6

11

6

0,0%

15,8%

11

1

0

1

0,0%

4,55%

0

TOT.

LOMBARDIA

37

69

38

2,7%

100,0%

84

22

14

22

0,0%

100,00%

12

TOT. ITALIA

399

583

419

5,0%

 

587

124

193

120

-3,2%

 

172

Elaborazione Camera di Commercio di Milano attraverso il Lab Mim 

CALZATURE: AUMENTANO LE ESPORTAZIONI IN CAMPANIA IN CONTROTENDENZA COL DATO NAZIONALE PISANO(ANCI): E' MERITO DELLE NOSTRE MAESTRANZE 
Napoli, 4 novembre 2002. Il settore calzaturiero in Campania non perde posizioni: nella regione nel primo semestre 2002 le esportazioni aumentano in valore del 1,5 per cento rispetto ai primi sei dell'anno precedente. Il dato, fornito dall'Istat e elaborato dall'Anci (Associazione nazionale calzaturifici italiani) è in decisa controtendenza rispetto alla media nazionale, che vede le esportazioni del settore assottigliarsi scendere al di sotto del -8 per cento rispetto al 2001. Tenuto conto dell'incremento dei prezzi medi unitari, comunque, anche tale dato (+1,5%) lascia ipotizzare una flessione in termini di quantità nelle esportazioni regionali (non evidenziabile dai dati Istat, disponibili solo in valore). Già nel 2001 tutte le province campane avevano fatto registrare un incremento dell'export relativo ai prodotti calzaturieri, con una punta pari al +33, 3% riscontrata per la provincia di Caserta. "La performance della Campania- afferma Pasquale Pisano, delegato Anci per la Campania e vicepresidente del Gruppo giovani imprenditori calzaturieri- si spiega con un mix sapiente, fatto di gusto, estetica e artigianalità delle nostre maestranze, che rende la scarpa confezionata nella regione competitiva su tutti i mercati". La Campania conta complessivamente circa seicento aziende operanti nel settore calzaturiero. I lavoratori utilizzati dalle imprese del settore sono invece più di 8.300. In provincia di Napoli operano poco più di quattrocento aziende, nel Casertano ce ne sono oltre centosettanta. 

VIAGGIO NELLA REALTÀ CALZATURIERA CAMPANA MODA, ARTIGIANALITÀ E LUSSO: SONO QUESTE LE PAROLE CHIAVE CHE CARATTERIZZERANNO SEMPRE DI PIÙ LA PRODUZIONE CALZATURIERA CAMPANA SECONDO IL DELEGATO ANCI PER LA REGIONE PASQUALE PISANO 
Napoli, 4 novembre 2002 - Trentatré anni, amministratore unico dell'azienda calzaturiera di famiglia Gi.Pi., localizzata nel polo calzaturiero di Aversa la cui produzione è destinata al 30 % all'esportazione e consiste in forniture di calzature militari e da passeggio. L'azienda occupa 65 persone ed ha un volume d'affari annuale di dodici miliardi. Il percorso di Pisano all'interno delle associazioni di categoria inizia nel 1990 come componente del Gruppo Giovani Industriali e successivamente di numerose commissioni nazionali. Nel 1998 diventa presidente dei calzaturieri dell'Unione degli Industriali di Caserta, fa parte della giunta dell'Unione Industriali di Caserta,della giunta esecutiva di Federindustria Campania. Nell' A.N.C.I. Pisano oltre ad essere Vice Presidente nazionale del gruppo giovani e consigliere per la Campania, fa parte del consiglio direttivo nazionale e del Centro Studi. Con Pisano tracciamo un quadro del settore in Campania. Qual è la dimensione del comparto calzaturiero nella regione? La Campania conta circa 600 aziende operanti sull'intero territorio, per un totale intorno agli 8.300 addetti. Si tratta della quinta regione italiana per numero di aziende e della sesta per numero di addetti dopo la Puglia. La provincia di Napoli conta oltre 400 aziende, al secondo posto si colloca la provincia di Caserta con oltre 170 aziende, di cui circa cento localizzate nell'area distretto di Aversa. Oltre ai dati ufficiali bisogna inoltre tener conto del sommerso: molte aziende che operano nel calzaturiero sono pressoché 'invisibili' agli occhi e alle analisi delle istituzioni. Si tratta comunque di un patrimonio produttivo che bisogna cercare di far emergere: non dimentichiamo che questo settore è fortemente radicato sul territorio: ed è proprio questa la sua forza. Ha parlato di un radicamento nel territorio. Può spiegarsi meglio? Il settore calzaturiero vanta un'antica tradizione in Campania. Già alla fine dell'800 nel centro storico di Napoli si trovavano alcune dozzine di aziende di produzione di scarpe, al fianco di una fiorente produzione di guanti. La difficoltà di svolgere un'attività di trasformazione nel centro abitato di Napoli portò in pochi anni alla delocalizzazione di queste attività prima nella periferia napoletana e poi sempre più verso il casertano, nell'area aversana. Agli inizi della prima guerra mondiale, nell'area di Teverola in provincia di Caserta, si contavano già molte imprese che operavano nella produzione di calzature militari. Il consolidamento delle attività artigianali avviene negli anni Cinquanta, quando si assiste a una moltiplicazione di attività di produzione di scarpe. È proprio l'area aversana, quindi, insieme a quella di S. Maria a Vico, che vanta una tradizione importante nella produzione di scarpe. Quali sono le caratteristiche principali dell'industria calzaturiera campana? Esiste una relativa specializzazione nella produzione di scarpe da uomo sia classiche sia sportive dirette al mercato, ma esiste anche un'importante produzione per le scarpe da donna. La dimensione delle aziende è piuttosto limitata, con un numero medio di addetti che non supera le 12/15 unità per azienda. I prodotti vengono commercializzati con marchi propri e sovente sono associati ad altri marchi dei distributori. Chi lavora per conto di grosse firme italiane produce quasi esclusivamente scarpe di qualità fine. La produzione in conto proprio si ritrova, invece, sia per le scarpe di lusso sia per quelle di qualità medio bassa. Il grado di internazionalizzazione delle imprese è ancora su un livello di sufficienza, in media l'export incide ancora relativamente poco sui bilanci, ben al di sotto del 50%, anche se esistono importanti eccezioni e spazi notevoli per incrementare le quote di mercato. Le produzioni di qualità accentrano al loro interno tutte le fasi del processo produttivo, mentre quelle che producono scarpe di qualità medio bassa spesso affidano a terzi alcune fasi di lavoro. Tra le linee di sviluppo del comparto evidenziate negli ultimi anni c'è la tendenza a ragionare e operare in un'ottica di distretto. Ciò avviene in concomitanza con un costante rinnovamento che investe sia il profilo imprenditoriale sia le maestranze operaie. Si notano anche una maggiore propensione verso produzioni di qualità e una buona reattività ai cambiamenti della moda e delle abitudini di consumo. Le imprese sommerse esistono ma diventano più marginali, soprattutto quelle completamente sommerse, dove in genere si realizzano prodotti di bassa qualità. La speranza - e un po' anche una mia convinzione - è che nel tempo il mercato e l'impegno delle istituzioni nella lotta al sommerso facciano ridurre drasticamente tale fenomeno. Quali sono i punti di debolezza del settore nella regione? In primo luogo, l'eccessiva frammentazione. Le aziende calzaturiere campane sono in media piccolissime: le più grandi non superano di solito la dimensione della piccola azienda secondo i parametri europei. Un altro limite è costituito dalla proprietà familiare delle imprese, il che rappresenta una naturale conseguenza delle piccole dimensioni aziendali. L'assetto organizzativo è pertanto troppo costruito su linea parentale e meno manageriale, con uno scarso utilizzo di risorse umane in possesso di laurea. Un aspetto che spesso si ripercuote anche nell'accesso al credito, interamente concesso sulla base della consistenza patrimoniale della famiglia. E gli investimenti nella ricerca e nel marketing? L'impegno verso la Ricerca & lo Sviluppo è molto contenuto, così come sono scarsi gli investimenti finalizzati a meglio interpretare i bisogni della clientela e le tendenze della moda e quelli per la promozione del marchio, o ancora meglio del sistema calzaturiero campano. Su questi fronti può servire una strategia istituzionale per lo sviluppo che funga da supporto, aiutando a rendere meno gravosi oneri di non poco conto per delle piccole imprese. Il ruolo della Regione Campania, in tal senso, può essere molto importante. Altre lacune da colmare? Parlerei piuttosto di problemi. La realtà non è mai completamente bianca o nera. L'ammodernamento tecnologico che ha caratterizzato il comparto negli ultimi anni, per esempio, realizzato anche grazie alle agevolazioni regionali, nazionali e comunitarie, ha riguardato soprattutto l'area produttiva e meno l'area modellistica. Inoltre, manca ancora una formazione specifica per il settore che faciliti la crescita dell'azienda e il reperimento di risorse già in parte formate. E quali sono i punti di forza? Primo tra tutti la qualità: il gusto, l'estetica e l'artigianalità delle nostre maestranze che rendono la 'scarpa Made in Campania' competitiva su tutti i mercati, specie per le produzioni di qualità elevata. Direi anche l'intraprendenza dei nostri imprenditori, per ora evidenziatasi sul mercato nazionale, ma che, supportata dalle giuste professionalità, potrebbe essere proficuamente utilizzata anche per espandersi sui mercati esteri; C'è da aggiungere inoltre che l'immagine complessiva della Regione è migliorata ma ancora molto si può e si deve fare, soprattutto nel valorizzare la tradizione e il valore della scarpa campana; Infine abbiamo una notevole disponibilità di risorse umane che ci permette di operare con una certa tranquillità e di trovare giovani di valore disposti a lavorare, nonostante la debolezza espressa nella mancanza di una formazione professionale specifica per il settore calzaturiero. Qualche esperienza interessante nel settore? Negli ultimi anni i calzaturieri sono stati protagonisti di molte iniziative di sviluppo del territorio. Il consorzio Unica prima, con ben 33 imprese del calzaturiero che hanno investito nel nostro territorio, e il consorzio Impreco poi, con altre 51 aziende del settore tessile - abbigliamento e calzaturiero, che opera quindi sempre nel settore moda, sono due importanti testimonianze dell'iniziativa imprenditoriale delle aziende campane. Possiamo e dobbiamo fare ancora di più e ci attendiamo molto dalle nuove iniziative che sono in programma e che riguardano in particolar modo il distretto industriale inter-provinciale Napoli Caserta. Bisogna in tal senso accelerare la costituzione del comitato distrettuale che la Regione ci chiede, e predisporre quanto prima la Progettazione Integrata Territoriale che coinvolgerà l'intera area distretto. Quale impresa e quale prodotto vinceranno la sfida imposta dalla moderna competizione? Un'impresa e un prodotto che coniughino tradizione e innovazione. Sono due aspetti che possono tranquillamente non essere contrastanti: l'innovazione può far cambiare il modo di lavorare, ma non la storia di un'azienda, le capacità dei suoi uomini, la qualità del loro lavoro. Questi ultimi elementi rappresentano dei valori, che il progresso delle tecnologie non potrà mai stravolgere ma al massimo adeguare ai tempi. Ha parlato di un ruolo di supporto delle istituzioni locali. Verso quali obiettivi si potrebbe sviluppare? Abbiamo bisogno di un centro di servizi di eccellenza per le imprese calzaturiere composto da strutture e laboratori per la promozione dell'immagine del settore e delle sue imprese, per la certificazione di qualità, per l'attività di R&S e per l'innovazione di processo e di prodotto. Servono inoltre strutture per la formazione del personale specifiche per il settore calzaturiero e della moda. A livello istituzionale molto si può fare, ancora, per l'internazionalizzazione delle imprese, per la promozione e commercializzazione dei prodotti anche con la costruzione di una piccola area fieristica specifica per il settore calzaturiero e della moda. Occorre, ovviamente, meglio attrezzare e qualificare le aree industriali e artigianali. Va realizzato un programma di marketing del territorio e di promozione del comparto calzaturiero, così come vanno realizzati, come s'accennava, programmi specifici di formazione professionale per gli addetti e programmi di ricerca applicata. 

E' IL CAPPOTTO IL CAPO VINCENTE PER LA MODA INVERNO 2002/2003 
Milano, 4 novembre 2002 - Anche se la creatività punta a trasgredire sempre e comunque, la vita di tutti i giorni richiede una buona dose di equilibrio nella scelta del proprio abbigliamento. Eterno e classico dunque il cappotto, di tutte le fogge e dimensioni, anche quest'anno avrà il suo momento di gloria. Cappottini smilzi modello redingote anche nella collezione superba e scintillante di Gai Mattiolo, che ama di solito tagli audaci e paillettes, e cappottini smilzi sono anche da Marni, da Moschino e da Iceberg, che li alterna preferibilmente a grandi cappe scozzesi e in lane a pelo lungo. Giorgio Grati punta su cappottini femminili che disegnano il punto vita e lo mettono in risalto, sulle tonalità del grigio ravvivato da tocchi di giallo che danno un tocco sbarazzino da signorina per bene. La cappa ampia, vagamente etnica e qualche volta sfrangiata, è l'approdo più moderno del cappotto, una cappa adatta ad esempio a quella zingara di lusso che è la donna di Mariella Burani, avvolta in grandi colli, strati di maglie, sagome fluide. Sono simili a cappe i maxicappotti di Laura Biagiotti che sposano il candore della mongolia alla raffinatezza del cachmere, i bellissimi capi di Martino Midali a trame grosse oppure in lane leggere caldissime, i cappotti lunghi di Malo con collo in maglia e un sorprendente gilet di cachmere incorporato ma staccabile, fino ad arrivare ai cardigan lunghissimi di Brunello Cucinelli foderati di seta o di raso stampato nei colori folk. Per Max Mara, lo stile impeccabile frutto di artigianalità e sartorialità, si traduce in capotti oversize e seconda pelle, lunghissimi o mini, fluidi o costruiti. I colori sono naturali e vanno dal bianco al beige, dal marrone all'oro, i tessuti sono in cachemire insieme alla pelle scamosciata, il visone e il velluto di cotone. Pelliccia che anche Allegri usa per impreziosire i caldi colli dei suoi raffinati cappotti dalle linee semplici e classiche. Brioni si ispira alla donna anni Trenta, tagli semplici e rigorosi, quasi maschili. Amore per artigianalità e "fatto a mano" nella collezione di Mali Parmi colorata come un arcobaleno caldo e sensuale di viola, ambra, arancio, prugna, vinaccia declinato in forme smilze e corte sottolineate da grosse bordature. Dal cardigan alla stola smisurata, anche il cappotto di Celine assume proporzioni nuove, conservando la sua allure chic di tradizione parigina. Ed un altro grande parigino, Hermès, inventa un originale cappotto con maniche al gomito in alpaca marrone scuro o in nappa double face nero, come cardigan lunghissimi senza maniche in cachmere dello stesso colore. Di grande effetto anche le creazioni di Sonia Speciale che si ispira alla tradizione giapponese per forme rigorose a trapezio in velluto di angora o in jacquard fondo nero virato al prugna. Nel trionfo di lane calde e avvolgenti, si staccano Trussardi e Mario Valentino con le splendide pelli, nappe, camosci, montoni invecchiati, cavallino rasato declinate in forme pulite e sottili dai tagli ricercati. Come sempre la collezione Gianfranco Ferré Studio è esemplare nel gusto e nelle proporzioni, sia nei cappottini lineari chiusi solo da una cintura sottile adatti anche per la sera, sia nei cappotti sportivi di ispirazione maschile o a vestaglia chiusi da cintura a stringa. 

PRIMA INDUSTRIE S.p.A. IMPORTANTE ACCORDO CON DANOBAT GOITI PER LO SVILUPPO, PRODUZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE IN COMUNE DI MACCHINE LASER/PUNZONATRICI COMBINATE 
Collegno (Torino), 4 novembre , 2002 - Prima Industrie, società operante nel settore ad alta tecnologia dei sistemi laser per applicazioni industriali, quotata al Nuovo Mercato della Borsa Italiana, il 7 ottobre 2002 ha siglato un importante accordo con Danobat Goiti società leader nel mercato delle macchine utensili e lavorazione lamiera. Il Gruppo Danobat, con un fatturato nel 2001 di € 130 milioni, è una società del gruppo Mondragon Corporaciòn Cooperativa, con più di 60.000 dipendenti in diversi settori industriali, finanziari e distributivi. Con questo accordo Danobat Goiti, che è uno dei principali costruttori di macchine punzonatrici per la lavorazione di lamiera, svilupperà in cooperazione con Prima Industrie un macchina laser/punzonatrice combinata e la commercializzerà nel mondo attraverso la sua rete di vendita e con il supporto dell'organizzazione commerciale di Prima Industrie che fornirà a Danobat Goiti i generatori laser (prodotti dalla società controllata americana Convergent Prima Inc.) insieme alla testa di focalizzazione e ad altri componenti meccanici ed elettronici per un valore superiore a € 100.000 per macchina. Gli attuali protagonisti del mercato delle macchine laser/punzonatrici combinate sono alcuni dei principali concorrenti di entrambe Danobat Goiti e Prima Industrie e l'obiettivo comune dei due partners è quello di conquistare una quota di questo mercato, la cui dimensione è valutata in oltre 150 macchine all'anno in tutto il mondo. Commentando l'accordo, Antonio Echeverria, Direttore Generale del Gruppo Danobat, e Gianfranco Carbonato, Amministratore Delegato di Prima Industrie, hanno dichiarato che : "la nuova macchina laser/punzonatrice combinata sarà complementare ad entrambe le attuali linee di prodotto di Prima Industrie (macchine di taglio laser) e di Danobat Goiti (macchine punzonatrici). La principale applicazione prevista per tale macchina è nell'ambito della lavorazione lamiera, quando siano richiesti taglio e formatura nella stessa stazione di lavoro. Lo scopo dell'accordo è anche l'avvio di una cooperazione a lungo termine tra le due società che sono totalmente complementari nelle loro gamme di prodotto".

SICUREZZA DEI CARRELLI ELEVATORI DA AISEM UN RICHIAMO ALLE IMPRESE ITALIANE: "NECESSARIO METTERSI IN REGOLA ENTRO IL 5 DICEMBRE" 
Milano, 4 novembre 2002 - La tutela della sicurezza sul lavoro sta per affrontare un'altra scadenza importante: l'adeguamento del parco circolante di carrelli elevatori costruiti prima dei 31 dicembre 1998, valutabile intorno alle 300.000 macchine, alla direttiva europea 95163/CE recepita con il decreto legislativo 4 agosto 1999 n. 359. Entro il 5 dicembre 2002, infatti, tutte le imprese italiane, dalle piccole alle grandi, dai comparto artigiano alla grande distribuzione, dovranno rendere idonee le proprie macchine secondo i nuovi requisiti minimi richiesti di sicurezza e salute per l'uso di attrezzature di lavoro. Ed è per questo motivo che Aisem Associazione Italiana sistemi di Sollevamento Elevazione e Movimentazione in seno ad Anima (Federazione delle Associazioni Nazionali dell'industria Meccanica varia ed Affine), ha collaborato alla stesura delle linee guida per l'adeguamento dei carrelli elevatori, edite dall'Ispesl e che ha presentato nel corso di un seminario tenutosi quest'oggi a Milano. Al centro dell'incontro la preoccupazione che le imprese colgano appieno e tempestivamente le indicazioni delle linee guida, soprattutto per quanto riguarda il corretto utilizzo e manutenzione dei carrelli elevatori. Infatti aldilà di quanto può essere messo in atto dal fabbricante, rimane significativo per ogni veicolo/carrello un pericolo residuo di perdita di stabilità, quando questo venga utilizzato o si venga a trovare al di fuori delle condizioni di corretta o prevista utilizzazione. Ciò riguarda i mezzi più obsoleti, per la cui manutenzione e soprattutto idoneità potrebbero sorgere i maggiori problemi nell'installazione dei sistemi di sicurezza richiesti, come quelli di ritenuta del conducente in quanto i sedili, i cofani e i coperchi batteria possono essere inadeguati per l'ancoraggio ad essi di tali sistemi. Inoltre, in alcuni casi, i carrelli più vecchi potrebbero dover essere muniti di altri dispositivi allora non previsti, quali ad esempio il tettuccio di protezione, in quanto, prima degli anni `70, venivano posti sul mercato privi di tale dispositivo. Di qui il documento preparato da I.S.P.E.S.L. - Dipartimento Tecnologie di Sicurezza - che rappresenta un vero e proprio vademecum per le imprese per tutto quello che riguarda l'analisi e la soluzione di problemi relativi alla sicurezza: dalle 18 schede tecniche su altrettante tipologie di carrelli, alla sezione sulla normativa tecnico-giuridica, a quella sulla valutazione dei rischi, da quella sugli interventi e misure di prevenzione, a quella delle analisi delle possibilità di rovesciamento e dei sistemi di ritenuta dei conducente. Come afferma il Presidente dell'A.I.S.E.M." le linee guida sono uno strumento utile per tutte quelle imprese, e sono tantissime in Italia, che devono adeguarsi alla normativa. La nostra preoccupazione è di far giungere agli utenti tutte le informazioni in modo esatto e chiaro, che del resto è da sempre una prerogativa di Aisem e di offrire la possibilità di un confronto con gli esperti che hanno reso possibile la realizzazione di queste linee guida che, se applicate correttamente possono risolvere i problemi della sicurezza degli operatori in tutte le varie situazioni di lavoro". 

CARABINIERE DI ZONA 
Roma, 4 novembre 2002 - Nel quadro dei provvedimenti volti a conferire uno spiccato orientamento al cittadino e a valorizzare gli elementi di vicinanza alla popolazione, che da sempre caratterizzano l'assetto organizzativo ed il modello operativo dell'Arma dei Carabinieri, è stata introdotta la nuova modalità di svolgimento del servizio con l'impiego di un solo carabiniere, denominata "Carabiniere di zona". La nuova modalità consentirà altresì di incrementare il rendimento delle risorse disponibili, attraverso l'intensificazione del numero e della visibilità delle pattuglie.Tale procedura sarà gradualmente attuata nelle aree urbane dei capoluoghi e dei centri abitati in cui può essere utilmente disimpegnata ed integrerà il dispositivo di controllo del territorio nel quale si inserisce. Il nuovo criterio di svolgimento dell'attività di prevenzione supera la tradizionale impostazione "binaria" che da sempre caratterizza i servizi svolti dall'Arma dei Carabinieri e consente di esaltare ulteriormente il carattere di "prossimità" alla popolazione del servizio reso, mirando, altresì, a conferire nuovi e più qualificati contenuti al rapporto tra l'Arma e la cittadinanza. 

RICICLAGGIO AUTO RUBATE:POLIZIA VERONA SMANTELLA ORGANIZZAZIONE 
Verona, 4 novembre 2002 - La Polizia di stato di Verona ha concluso una vastissima operazione che ha sgominato un'organizzazione di italiani e magrebini, responsabile di riciclaggio internazionale di autovetture e spaccio di stupefacenti. L'operazione, che si è estesa alle città di Milano, Torino, Napoli, e Palermo e nei principali porti francesi (Marsiglia e Nizza), spagnoli (Algericas) e del Nord Africa (Tangeri), ha permesso di accertare che il gruppo criminale destinava le autovetture rubate sia al mercato estero che a quello italiano, in particolare napoletano e palermitano. Complessivamente l'organizzazione risulta aver movimentato, a partire dal settembre 2001, oltre 1700 autovetture, 50 delle quali recuperate. Il denaro ricavato dal riciclaggio delle auto era in parte utilizzato per alimentare un fiorente traffico di cocaina ed eroina, smerciate nella provincia scaligera e in altre zone del Veneto.I particolari dell'indagine verranno resi noti nel corso della conferenza stampa che si terrà alle ore 10.30 presso la Questura di Verona. 

PARCHEGGIO SELVAGGIO E CINTURE DI SICUREZZA: ECCO "I VIZIETTI" DEI MILANESI AL VOLANTEUNA RICERCA ZURTEL-CIRM, SU UN TEMA DI SEMPRE SCOTTANTE ATTUALITÀ COME IL PROBLEMA DEL TRAFFICO, CI FA SCOPRIRE QUALI SONO LE INFRAZIONI PIÙ TIPICHE DEI PILOTI E DEI CENTAURI NEL CAPOLUOGO LOMBARDO.
Milano, 4 novembre 2002 - La grande città e il traffico: un binomio inscindibile. Stress, lunghi percorsi in automobile in fila imbottigliati, e l'eterno problema di non trovare posteggio. Come si comportano i milanesi di fronte a questa realtà? E quanto sono ligi alle regole del Codice Stradale? Una ricerca commissionata da Zuritel (società assicurativa del gruppo Zurich Italia attiva nel campo delle polizze auto, via internet e telefono) al Cirm, sulla base di 300 intervistati, fra i 28 e i 58 anni ci fornisce un'interessante istantanea di Milano alla guida delle due o quattro ruote Esistono tre diverse tipologie di milanesi: i forzati dell'ingorgo (32,5%) per i quali un'ora di traffico è già una fortuna, visto che spesso non bastano loro neppure due ore per liberarsi della convivenza, poco gradita, con gli altri automobilisti. I meno fortunati, in questo caso il 28,6% del campione, che sono costretti a sopportare caos, smog e clacson per circa 30-60 minuti al giorno. I più fortunati sono invece il 35,2% che evidentemente lavorano a due passi da casa e limitano a meno di mezz'ora la propria esperienza di traffico giornaliero. Una curiosità: avere la moto non significa necessariamente trascorrere meno tempo nel traffico cittadino: lo dimostra il fatto che la percentuale maggiore di motociclisti (pari al 67%) trascorre nel traffico più di 30 minuti. In questo scenario di stress, code al semaforo, minuti contati, difficoltà a parcheggiare, smog e caos, è facile che l'automobilista vada "in tilt". E nella top ten delle infrazioni che gli intervistati della ricerca Zuritel rilevano essere le più frequenti e le più tipiche quando osservano i concittadini al volante figurano il parcheggio dell'auto o della moto in doppia fila o sul marciapiede (secondo il 56% degli interpellati), seguito dall'utilizzo del cellulare senza vivavoce o auricolare (a detta del 40,2% degli intervistati), dal non mettere la cintura di sicurezza (25,9%) e dal passare con il rosso ai semafori (22,9%). Fra gli uomini aumentano, rispetto al totale campione, le percentuali delle percezioni relative al parcheggio della moto sul marciapiede (15,1%) e al viaggiare nella corsia preferenziale (8,6%). Il passaggio col rosso ai semafori apparentemente sicuri, inoltre, ha percentuali più elevate per i cittadini di età compresa tra i 49 ed i 58 anni. Quando però agli intervistati si passa a chiedere quali sono le infrazioni commesse direttamente da loro stessi con maggiore frequenza, ecco che lo scenario, curiosamente, cambia in modo evidente. Solo il 6% ammette di usare il cellulare senza il vivavoce o l'auricolare (contro il 40,2% relativo al comportamento "degli altri" al volante), mentre all'inverso si è più inclini a confessare altre infrazioni (30,9% contro il 22,9% del generale) fra cui la più comune risulta essere il parcheggio in presenza del cartello di divieto di sosta. Scopriamo inoltre che l'ammissione di bruciare i semafori apparentemente "sicuri" (quelli con ampia visibilità, quando si ha la certezza che non arrivi nessuno) è tipica di chi guida la moto (13,8%) piuttosto che la macchina (4,2%). Una nota di costume: fra i motociclisti il 25% è costituito da donne, generalmente più disciplinate degli uomini, mentre elevata è la percentuale di uomini (18,5%) e di intervistati fra i 18 ed i 34 anni (23%) che passano con il rosso. Per poca coscienza civica e scarso rispetto dell'altro, o "semplicemente" per fretta e stanchezza: sono diversi i motivi che portano i milanesi, come tutti gli altri abitanti di grandi città e non solo, ad infrangere le regole del Codice della Strada. Quando i milanesi vengono "pizzicati" dal "ghisa" finiscono quasi tutti (57,1%) per arrendersi all'evidenza, pagando senza protestare: ma c'è un 5,6% che preferisce negare sempre fortissimamente anche l'evidenza (si tratta soprattutto di giovani fra i 28 e i 38 anni) e un più intraprendente 12% che parte alla ricerca della scusa più inverosimile e fantasiosa. Tecnica, quest'ultima adottata soprattutto da cittadini in età compresa tra i 39 e i 48 anni, in prevalenza donne (i signori uomini, infatti, risultano più diligenti nell'accettare di pagare senza troppe giustificazioni). Se poi tanta energia spesa per muovere a compassione il vigile porti qualche risultato, questo la ricerca Zuritel/Cirm non è in grado di dircelo. Quello che -invece- si evince non senza una certa sorpresa, è che- nonostante il carattere dei romani sia nel comune immaginario considerato meno pacato dei milanesi- gli abitanti della Città Eterna, in proporzione (il 70,3% accetta di pagare senza protestare, contro il 57,1% di Milano) contestano le multe molto di meno al cosiddetto "pizzardone" rispetto agli automobilisti del capoluogo lombardo. Anche sul fronte delle "scuse fantasiose" per annullare la multa i milanesi (12%) superano i romani (9,7%), e perfino quando si tratta di negare tutto e protestare Milano batte Roma 5,6% a 2%. Un'ulteriore particolare sul fronte delle contravvenzioni meneghine: fra coloro che più spesso commettono come infrazione l'uso del telefono cellulare senza vivavoce o auricolare è più elevata rispetto al totale campione, e pari al 23,5%, la percentuale di chi inventa la scusa più fantasiosa (dalla telefonata urgente al medico a quella alla moglie che sta per partorire) per cercare di convincere il vigile ad essere clemente."Anche se il tono della ricerca è a tratti ironico e divertito - spiega Anna Desiderato, responsabile di Zuritel - bisogna riflettere sugli effetti in termini di sicurezza stradale dello scenario descritto che emerge dalla ricerca. Le infrazioni alle regole del Codice della strada, ampiamente ammesse, che a prima vista potrebbero essere liquidate con un sorriso condiscendente, risultano invece un po' troppo serie per essere confinate nell'ambito del costume. Per questa ragione, tra pochi giorni approda anche a Milano una iniziativa da Zuritel avviata in collaborazione con Unasca (Unione Nazionale Autoscuole) nel tentativo di mettere in luce tutti gli aspetti del Codice della strada che si conoscono poco o male. Del resto, un'altra ricerca da noi realizzata questa estate ha dimostrato che i cosiddetti veterani della patente - chi la rinnova dopo 10 anni - verrebbero quasi tutti bocciati se dovessero ripetere oggi l'esame teorico". .A partire da novembre, in 1.900 scuole guida in tutta Italia tra cui 349 a Milano e 447 in Lombardia a chi si recherà per il rinnovo della patente, verrà consegnato gratuitamente un opuscolo per l'autoaggiornamento sul Nuovo Codice della Strada. Inoltre, sul sito www.zuritel.it continua la campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale attraverso varie iniziative. Ad esempio attraverso il quiz interattivo è possibile testare il proprio livello di preparazione sul codice stradale e confrontare poi il punteggio raggiunto con i voti del patentometro, un vero e proprio termometro del proprio livello di affidabilità alla guida dell'auto. Sempre on line sarà possibile essere aggiornati in tempo reale sul Nuovo Codice della Strada, visto che da qui a fine anno si entrerà nel periodo caldo della rivoluzione che arriverà da gennaio 2003 con la "Patente a punti". 

IN VIA SPERIMENTALE LE TELECAMERE PER CONTROLLARE LE INFRANZIONI GIORGIO GOGGI ASSESSORE AL TRAFFICO E ALLA MOBILITÀ COMMENTA I RISULTATI DELLA RICERCA ZURITEL 
Milano, 4 novembre 2002 - "Mi preoccupa che quasi un milanese su quattro ammetta tranquillamente di passare con il semaforo rosso. Le altre cifre sul traffico e sulle infrazioni sono note anche alla polizia municipale". Questo il commento di Giorgio Goggi - Assessore al traffico e alla mobilità del Comune di Milano - ai risultati della ricerca Zuritel da cui si evince che il 22,9% degli automobilisti milanesi riconosce candidamente di "bruciare" il semaforo rosso. "Negli ultimi sei mesi - continua Goggi - sono state emesse 400 mila multe per transito su corsie preferenziali. In media 70 mila multe all'anno sono relative solo a chi passa con il rosso e a chi supera i limiti di velocità. Queste due infrazioni sono tra le cause più scatenanti degli incidenti a Milano di cui 100 all'anno sono mortali. Ma il Comune sta mettendo in atto una linea rigida e severa non solo nel controllo dell'uso abusivo delle corsie riservate ma anche per gli eccessi di velocità e per il passaggio con il rosso. Attualmente sono in uso a titolo sperimentale due telecamere: una in viale Monteceneri per l'eccesso di velocità e l'altra in via Sforza angolo con Corso di Porta Vittoria per controllare il passaggio con il semaforo rosso. L'uso delle telecamere sarà notevolmente aincrementato nei punti di maggiore traffico e ad alto rischio di incidenti. I due impianti sperimentali al momento non producono alcuna sanzione ma presto saranno attivi". 

ISTAT: CONTRATTI COLLETTIVI, RETRIBUZIONI CONTRATTUALI E CONFLITTI DI LAVORO 
Roma, 4 novembre 2002 - Alla fine di settembre 2002(°) i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore, per le parti che regolano il trattamento economico, riguardano, con riferimento alla struttura occupazionale rilevata in occasione del ribasamento degli indici (dicembre 1995=100), 7,4 milioni di lavoratori dipendenti. A questo numero corrisponde una quota, in termini di monte retributivo contrattuale, pari al 62,2 per cento del totale osservato. Nel mese di settembre 2002 l'indice delle retribuzioni contrattuali orarie dei lavoratori dipendenti, con base dicembre 1995=100, è risultato pari a 119,7 con una variazione nulla rispetto ad agosto 2002 e di più 2,5 per cento rispetto a settembre 2001. L'incremento registrato nel periodo gennaio-settembre, rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente, è del 2,6 per cento. Nel periodo gennaio-settembre 2002 il numero delle ore non lavorate per conflitti di lavoro è stato di circa 25,4 milioni (valore provvisorio). (*) dati provvisori che diverranno definitivi in occasione dell'uscita degli indici in base dicembre-2000 prevista nel corso del 2002 

ANGELO FERRARI NUOVO DIRETTORE GENERALE DELL'AUTORITÀ PER L'ENERGIA ELETTRICA E IL GAS
Milano, 4 novembre 2002 - Il dott. Angelo Ferrari è stato nominato Direttore generale dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas ed assumerà l'incarico dal primo novembre 2002. Il dott. Ferrari succede al prof. Carlo Malinconico, che passa all'insegnamento universitario e alla libera professione, ed al quale va il fervido ringraziamento dell'Autorità per l'opera svolta. Laureato in Economia e Commercio, il dott. Angelo Ferrari è nato il 14 febbraio 1938 a Milano, ed ha iniziato l'attività lavorativa nel 1957 presso l'Agip. All'interno del Gruppo Eni ha poi percorso una lunga carriera con incarichi di crescente responsabilità tra i quali le presidenze di Agip Petroli, di Snam, di Eni International Holding B.V. e di Eni International Bank Ltd. Angelo Ferrari è stato anche consigliere di amministrazione dell'Eni, Vice presidente dell'Unione petrolifera e Membro di Giunta della Confindustria. Il Direttore generale partecipa alle riunioni del Collegio, senza diritto di voto, dirige l'attività degli uffici e cura l'esecuzione delle deliberazioni dell'Autorità. 

QUALITÀ COMMERCIALE DI ELETTRICITÀ E GAS: PER IL 2001 PAGATE PENALI PER 3 MILIONI E 269 MILA EURO (40.723 INDENNIZZI) 
Milano, 4 novembre 2002 - L'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha pubblicato il 30 ottobre su internet www.autorita.energia.it i rapporti annuali sulla qualità commerciale erogata dalle aziende di distribuzione e vendita dell'elettricità e del gas ai propri utenti nel 2001, primo anno di piena attuazione delle nuove regole sulla qualità del servizio definite fra il 1999 e il 2000. I dati, che riguardano tutte le aziende di distribuzione e vendita con più di 5.000 clienti finali (40 operatori nel settore elettrico, pari al 99% del mercato e 327 in quello del gas, pari al 95%), sono stati comunicati dalle aziende all'Autorità che è adesso impegnata nel loro controllo. Le nuove regole garantiscono a tutti i clienti livelli minimi di qualità, uguali su tutto il territorio nazionale, imponendo alle aziende l'erogazione di determinate prestazioni entro tempi predefiniti e in alcuni casi prevedono indennizzi automatici se il mancato rispetto è dovuto al fornitore del servizio: preventivazione ed esecuzione dei lavori semplici entro 15 giorni, attivazione e disattivazione della fornitura entro 5 giorni, riattivazione dopo distacco per morosità entro un giorno per l'elettricità e 2 per il gas, puntualità agli appuntamenti entro una fascia di tre ore. L'Autorità controlla attentamente i casi in cui le aziende imputano i mancati rispetti a cause di forza maggiore. Prestazioni più tempestive e automaticità degli indennizzi rappresentano le maggiori novità rispetto al passato, quando gli standard erano definiti dalle stesse aziende nelle Carte dei servizi e gli indennizzi venivano ero ati solo su richiesta. Da allora il loro numero è nettamente cresciuto: Indennizzi Carta dei servizi Nuova regolazione 1997 1998 1999 2000 2001 Settore elettricità (*) 21 54 22 4.771 25.437 Settore gas (**) 1.237 707 1.640 3.709 15.286 (*) Nel settore elettrico la nuova regolazione dell'Autorità è entrata in vigore dal 1 luglio 2000; il dato 2000 è riferito solo al II semestre.(**) Nel settore gas la nuova regolazione dell'Autorità è entrata in vigore dal 1 gennaio 2001; il Gruppo Italgas ha applicato spontaneamente gli indennizzi automatici anche nel periodo 1997-2000. Nel settore elettrico gli indennizzi pagati nel 2001 assommano a 816 mila euro, cui vanno aggiunti 1 milione e 100 mila euro stimati per i circa 13.000 pagamenti in ritardo effettuati nel 2002; per il gas 1 milione e 53 mila euro cui vanno aggiunti 300 mila euro stimati per i circa 3.200 pagamenti effettuati nel 2002. Come previsto, se il ritardo supera i tre mesi l'indennizzo viene raddoppiato; quintuplicato se supera i sei mesi. Tra i dati di maggior interesse che emergono dai rapporti qualità 2001 sono da segnalare le preventivazioni dei lavori semplici nel settore elettrico (circa 1/3 fuori standard), e la loro effettuazione nel settore gas (circa 1/4 dei fuori standard). Meno problemi per entrambi i settori nel rispetto della puntualità per gli appuntamenti. Campania, Veneto e Sicilia sono le regioni in cui sono meno rispettati gli standard fissati dall'Autorità e dove si riscontrano i maggiori ritardi nel pagamento degli indennizzi. Le aziende di distribuzione elettrica di Brescia, Cremona e Rovereto risultano quelle che meglio rispettano i tempi massimi previsti per le prestazioni richieste dagli utenti. Le prestazioni per cui non sono previsti indennizzi automatici ma che prevedono comunque tempi massimi di effettuazione (ad es. il 90% delle prestazioni deve essere fornito entro un tempo massimo) risultano nella maggior parte dei casi rispettate dalle aziende. 

L'UE VARA UN'INIZIATIVA PER ESORTARE LE SOCIETÀ A RISPARMIARE SUI COSTI ENERGETICI
Bruxelles, 4 novembre 2002 - Sulla base di una ricerca, secondo la quale le società potrebbero tagliare i costi per l'alimentazione dei sistemi a motore elettrico fino al 30 per cento, la Commissione europea ha lanciato l'iniziativa "Motor Driven Systems Challenge" (Mdsc). Lo studio, condotto dall'Istituto Fraunhofer per la ricerca sui sistemi e l'innovazione, ha dimostrato, inoltre, che l'investimento per l'adozione delle misure necessarie all'abbattimento dei costi dell'elettricità verrebbe recuperato in meno di tre anni. I sistemi a motore elettrico, come pompe, ventilatori o compressori, rappresentano circa il 70 per cento del fabbisogno elettrico industriale e quasi il 40 per cento di quello del settore terziario e dei servizi. Nell'UE, ciò equivale ad un consumo di quasi 800 miliardi di kilowattora l'anno (per un costo di 56 miliardi di euro), il quale supera il consumo annuo di elettricità della Germania. Per contenere tali costi è stato fatto ben poco, poiché spesso essi risultano diluiti, in quanto ripartiti fra le attività finanziare, di produzione, manutenzione e acquisto. Pertanto, la Commissione ha lanciato l'iniziativa Mdsc ed è attualmente alla ricerca di società interessate a partecipare alla fase pilota. Le aziende partecipanti potranno ottenere un triplice vantaggio: risparmiare sull'elettricità e i costi associati, migliorare la qualità e l'affidabilità dei loro sistemi a motore e dimostrare pubblicamente il loro impegno per la salvaguardia dell'ambiente utilizzando un logo, appositamente realizzato, per la propria attività di pubbliche relazioni. Le società che decideranno di adottare volontariamente le misure per la riduzione del consumo dei sistemi a motore elettrico riceveranno, inoltre, un sostegno della Commissione europe Infolink: http://www.motorchallenge.de

BUSQUIN VALUTA POSITIVAMENTE IL COORDINAMENTO DELLA RICERCA IN MATERIA DI GESTIONE DEI RIFIUTI RADIOATTIVI 
Bruxelles, 4 novembre 2002 - Il 29 ottobre, la Commissione europea ha lanciato un progetto per creare una rete delle principali organizzazioni europee attive nel settore della gestione delle scorie radioattive. Il progetto, volto a rafforzare la cooperazione nel campo della ricerca sullo smaltimento dei rifiuti radioattivi, vede la partecipazione di sette Stati membri dell'UE (Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Spagna, Svezia e Regno Unito) e della Svizzera, i quali collaborano all'interno della rete Net.Excel. I partecipanti al progetto lavoreranno al miglioramento della qualità della ricerca e saranno in grado di adottare decisioni più efficaci e coordinate nel settore della gestione dei rifiuti radioattivi. La condivisione della ricerca condotta nei laboratori sotterranei europei rappresenterà una componente importante del progetto. La rete rafforzerà le competenze dell'UE in materia di smaltimento di combustibili esauriti o rifiuti altamente radioattivi. "Questo è un passo essenziale per sviluppare un sistema più efficace per lo smaltimento delle scorie nucleari", ha affermato il commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin. "In questo settore sono stati compiuti notevoli progressi, ma è necessaria maggiore cooperazione. Ecco un esempio di come i programmi di ricerca dell'UE possono raggruppare risorse chiave e contribuire a raggiungere una massa critica a livello europeo. Nell'ambito di questa rete, l'eccellenza a livello nazionale si trasforma in valore aggiunto per tutti i partecipanti e la Commissione funge da catalizzatore per contribuire al coordinamento delle attività degli Stati membri. Il collegamento in rete dell'eccellenza è in linea con i principi e le priorità dei programmi di ricerca dell'UE e, più in generale, con il progetto di Spazio europeo della ricerca, un vero e proprio mercato interno per la scienza e la conoscenza". I combustibili nucleari esauriti e i rifiuti altamente radioattivi verranno smaltiti in profondità nel sottosuolo, in base ad un corretto approccio determinato dalle condizioni geologiche dei diversi paesi, dalla presenza di argilla, rocce cristalline o sale. Nonostante vi sia spazio per la diversità, fra gli Stati membri esistono ancora molte attività di interesse comune. Una cooperazione più intensa in questo settore farà avanzare la ricerca in materia di gestione dei rifiuti nucleari e garantirà un approccio complessivo più efficace. La rete Net.Excel si estenderà, in futuro, ad altri partner internazionali. A tutt'oggi, non esistono strutture per lo smaltimento geologico dei combustibili esauriti o dei rifiuti altamente radioattivi. Il Libro verde della Commissione dal titolo "Verso una strategia europea di sicurezza dell'approvvigionamento energetico", presentato nel 2001, illustra la necessità di affrontare il problema della gestione dei rifiuti radioattivi. Quest'importante questione rappresenta una delle priorità del sesto programma di ricerca nucleare Euratom (2003-2006). 

PROGRAMMA INTERREG: L'UNIONE EUROPEA STANZIA UN CONTRIBUTO DI 6 MILIONI DI EURO PER UN PROGRAMMA-STUDIO TRANSEUROPEO SULL'ASSETTO TERRITORIALE 
Bruxelles, 4 novembre 2002 - Michel Barnier, Commissario responsabile per la politica regionale, ha annunciato l'approvazione da parte della Commissione di un programma-studio transeuropeo sull'assetto territoriale che sarà finanziato dall'iniziativa comunitaria Interreg III. Il programma verrà realizzato dall'Osservatorio in rete sull'assetto del territorio europeo (Orate) e coinvolge, oltre ai quindici Stati membri, i paesi candidati e altri paesi terzi limitrofi. Il finanziamento dell'Ue ammonta a 6 milioni di euro e attirerà un'ulteriore importo di 6 milioni di euro sotto forma di investimenti provenienti dai fondi pubblici nazionali. Annunciando la decisione, Michel Barnier ha dichiarato: "Nelle intenzioni della Commissione, questo programma dovrebbe proseguire il lavoro sull'assetto territoriale avviato dallo Schema di sviluppo dello spazio europeo. Uno degli obiettivi del programma è di quantificare gli aspetti e gli impatti territoriali della politica regionale e delle altre politiche comunitarie. Questo ambizioso programma-studio fornirà un impulso al dibattito in corso sul futuro della politica regionale dopo il 2006." Il programma prevede quattro assi prioritari: Progetti tematici: verranno svolti sui principali fenomeni di sviluppo territoriale - sullo sfondo di diversi tipi di regioni - e sulla situazione delle città (contributo comunitario: 2,15 milioni di euro). Progetti relativi all'impatto delle politiche: saranno fondati sull'impatto territoriale delle politiche comunitarie e di quelle degli Stati membri, con un'attenzione particolare rivolta ai legami tra i livelli governativi e le dimensioni della politica strumentale (contributo comunitario: 1,75 milioni di euro). Progetti di coordinamento e intersettoriali sul territorio: valuteranno i risultati dei progetti sulla base di sistemi indicatori e dati, tipi di territorio e ipotesi di sviluppo territoriale. I progetti intersettoriali riguarderanno i programmi nel loro insieme (contributo comunitario: 1,3 milioni di euro). Informazione scientifica e collegamento in rete: si tratta di un'azione supplementare volta ad esplorare le possibili sinergie tra le risorse di ricerca nazionali e comunitarie (contributo comunitario: 0,26 milioni di euro). Un contributo comunitario di 0,54 milioni di euro è previsto per finanziare le misure di accompagnamento concernenti la gestione del programma, l'amministrazione, la valutazione e la comunicazione. L'attuazione del programma si avvarrà di un vasto partenariato tra tutti gli Stati membri e coinvolgerà paesi candidati e altri paesi terzi come la Norvegia e la Svizzera. Come tutti i programmi Interreg, il programma sarà finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) sotto la responsabilità del sig. Barnier. Autorità di gestione - L'autorità di gestione per il programma è il Ministero degli Interni del Lussemburgo.
Ministero degli Interni Datur, sig.ra Maryse Scholtes , 1, Rue du Plébiscite , L - 2341 Luxembourg (Grand-Duché de Luxembourg). Tel.: +352 478-6915 , Fax: +352 40-8970 E-mail: isabelle.biever@mat.etat.lu  Unità di coordinamento (Segretariato tecnico congiunto) ; Unità di coordinamento Orate ; Direttore: sig. Peter Mehlbye; Crp Henri Tudor ; PO Box 144 ; 66, rue de Luxembourg ; L-4002 Esch-sur-Alzette (Grand-Duché de Luxembourg) ; Tel.: +352-545580-700 ; Fax: +352 -545580-701. Il programma "Orate 2006" costituisce la base per la cooperazione transnazionale e il coordinamento su temi legati all'assetto territoriale tra i quindici Stati membri, i paesi candidati e altri paesi terzi limitrofi, per il periodo fino al 2006. Esso si basa sui risultati del programma-studio sull'assetto territoriale europeo ed è stato avviato nel contesto dello Schema di sviluppo dello spazio europeo (Ssse). L'ssse è stato approvato dai ministri dell'UE a Potsdam nel 1999 ed è un documento politicamente non vincolante elaborato congiuntamente dagli Stati membri e dalla Commissione europea, che fornisce orientamenti per l'assetto territoriale nell'UE e offre un riferimento sull'impatto ambientale delle varie politiche settoriali. L'obiettivo di Orate è di migliorare la conoscenza delle tendenze in materia di assetto territoriale a livello dell'UE che condizionano lo sviluppo dell'Unione, incoraggiare uno sviluppo armonioso dell'intera Comunità, secondo quanto previsto all'articolo 158 del trattato CE, e chiarire il concetto di coesione territoriale di cui all'articolo 16 del trattato. In particolare, Orate cerca di studiare la dimensione territoriale della politica di coesione economica e sociale e delle altre politiche dell'UE al fine di assicurare un migliore coordinamento delle decisioni che incidono sull'assetto territoriale. Per ulteriori informazioni si può consultare il Memo/01/280 del 25 luglio 2001 e il sito seguente della Commissione: http://europa.eu.int/comm/regional_policy/interreg3/index_en.htm 

UNA CONFERENZA ESAMINERÀ LA SFIDA LEGATA ALLA COMUNICAZIONE DELLA SCIENZA MODERNA 
Londra, 4 novembre 2002 - I centri e i musei della Scienza devono rivedere il modo in cui interagiscono con i visitatori e offrire loro gli strumenti per comprendere i problemi che l'innovazione scientifica e tecnologica comporta? Tale interrogativo contiene due dei principali temi di discussione della conferenza annuale Ecsite (European collaborative for science, industry and technology exhibitions), l'associazione europea che si occupa della collaborazione nel settore delle mostre a carattere scientifico, industriale e tecnologico. La manifestazione si svolgerà dal 14 al 16 novembre presso il Museo di Storia naturale e il Museo delle Scienze di Londra. Attraverso una serie di dibattiti e workshop tematici, la manifestazione si propone di contribuire a migliorare la comprensione delle sfide poste dalla scienza moderna. La conferenza è aperta a tutti coloro che operano nel settore della comunicazione scientifica e offrirà l'opportunità di analizzare, in un arco di tempo limitato, tutte le principali questioni. Infolink: http://www.ecsite.net

COLDIRETTI, CONFAGRICOLTURA ED AIA SULLO SMALTIMENTO DEI SOTTOPRODOTTI ANIMALI 
Roma, 4 novembre 2002 - Le tre organizzazioni agricole nazionali, Cia, Coldiretti e Confagricoltura e l'Associazione Italiana Allevatori hanno firmato il protocollo di intesa per regolare, in attesa di un accordi di filiera e di un successivo decreto, lo smaltimento dei sottoprodotti di origine animale come atto di responsabilità nei confronti delle istituzioni impegnate nel risolvere un problema molto sentito all'interno della filiera zootecnica e nella consapevolezza che il provvedimento amministrativo da emanarsi entro il prossimo 30 novembre contenga strumenti, misure e procedure di controllo tali da assicurare che non vi siano riflessi negativi per il mondo zootecnico, in termini di maggiori costi, riduzione del reddito e aggravi di natura burocratica. La zootecnia da carne italiana, dopo la crisi degli ultimi anni, è ad un punto di svolta che può consentire un rilancio duraturo basato sulla politica della qualità e sulla valorizzazione della produzione nazionale in coerenza con le esigenze dei consumatori e con vantaggi per l'intera filiera. Pertanto, le tre organizzazioni agricole e l'Aia ritengono che la soluzione dello smaltimento dei sottoprodotti animali non deve in alcun modo interferire con il processo di rilancio in corso. Cia, Coldiretti, Confagricoltura ed Aia parteciperanno attivamente ai prossimi importanti appuntamenti, anche per recuperare una convergenza all'interno dell'intera filiera. In ogni caso, sono certi che il Ministro Alemanno confermerà l'impegno a garantire una soluzione soddisfacente e coerente con le esigenze del mondo agricolo. 

RICERCA E ALTA FORMAZIONE NEL MEZZOGIORNO "OPERAZIONE DIALOGO" MINISTERO-TERRITORIO CONCLUSI I LAVORI DEL TAVOLO NAZIONALE DELEGATI DEI GRUPPI DI INTERESSE TERRITORIALE 
Roma, 4 novembre 2002 - Si sono conclusi il 25 ottobre a Roma presso la sede di piazzale Kennedy del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca i lavori del Tavolo nazionale delegati (Opinion Leaders) dei Gruppi di interesse territoriale (Git). Il Miur è l'Autorità di gestione del Programma operativo nazionale per le regioni dell'Obiettivo 1 (Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna) "Ricerca scientifica, sviluppo tecnologico, alta formazione" 2000-2006 (Pon Ricerca) cofinanziato dai fondi comunitari: Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) e dal Fondo sociale europeo (Fse). La strategia di comunicazione sui Fondi comunitari Fesr e Fse prevista nel Piano di comunicazione del Pon Ricerca si basa sull'ascolto continuo delle esigenze e delle aspettative degli operatori socioeconomici e dei cittadini del territorio: da oggi ogni territorio può entrare in comunicazione diretta con il Ministero anche mediante i Gruppi di interesse territoriale ed i rispettivi Opinion Leaders. Almeno una volta all'anno, inoltre, e per i prossimi sei anni i Delegati dei Git verranno tutti invitati ai lavori del Tavolo nazionale. I Git sono associazioni di fatto spontanee costituite da operatori socioeconomici ed agenti dello sviluppo locale interessati allo sviluppo sostenibile ed integrato di uno particolare territorio in correlazione ad una o più filiere/distretti produttivi. La missione dei Git è quella di favorire la comunicazione tra i Territori e il Ministero sulle tematiche e le problematiche connesse alla ricerca ed all'Alta formazione. I Git, infatti, hanno accolto l'invito del Ministero di contribuire alla rilevazione dei fabbisogni di ricerca ed alta formazione per l'innovazione delle aree territoriali interessate all'Obiettivo n.1 evidenziando anche le barriere e i vincoli che ancora sussistono nelle stesse aree. Il Piano di comunicazione del Pon Ricerca viene attivato partendo dalle conclusioni dei lavori del Tavolo Nazionale Delegati e dai suggerimenti che gli Opinion Leaders del territorio hanno espresso e comunicato in varie forme al Ministero. I lavori del Tavolo hanno consentito sia di presentare l'Organizzazione a Rete dei Git alla Comunità degli operatori interessati sia di avviare, con la diretta partecipazione degli utenti, il processo di attivazione del Portale Mondogit www.mondogit.com che rappresenta il principale strumento di informazione e di comunicazione tra i Git e di questi con l'Amministrazione pubblica. Le infrastrutture informatiche del Portale Mondogit, inoltre, si collegheranno a quelle del Progetto pilota Rete pari opportunità gestito dal Dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed al Progetto Rete EuroPA gestito dal Formez. 

"INFIL AWARD 2003" INFIL E CORRIERE LAVORO DI NUOVO INSIEME PER PROMUOVERE L'APPUNTAMENTO DEI GIOVANI STILISTI DI MAGLIERIA INTIMA 
Milano, 4 novembre 2002 - La quinta edizione del Concorso "Infil Award" riparte con Corriere Lavoro. Il noto settimanale del venerdì, supplemento del Corriere della Sera, si affianca di nuovo a Infil, la società di Novara leader in Italia e nel mondo nella produzione di maglieria intima, in questo progetto, proseguendo insieme nell'impegno verso i giovani stilisti del futuro. Come nelle precedenti edizioni, il premio si propone di ricercare gli stilisti di maglieria intima per promuovere le caratteristiche di ricerca, creatività, stile, originalità e seduzione del marchio Infil Il premio è aperto a tutti i giovani che abbiano esperienze scolastiche o professionali nel settore, un'età non superiore ai 30 anni compiuti al 31 dicembre 2002 e la residenza in Italia. Per partecipare alle selezioni è necessario inviare - entro il 31 marzo 2003 - 6 bozzetti con 6 modelli di maglieria intima, esclusa corsetteria (2 bozzetti con capi donna, 2 bozzetti con capi uomo, 1 bozzetto con capo bambina, 1 bozzetto con capo bambino) in formato standard A4. La Giuria, definita nel gennaio prossimo e rappresentativa del mondo della moda, della cultura, dell'impresa, sceglierà, tra i lavori pervenuti, un vincitore/vincitrice. La collezione del vincitore verrà prodotta da Infil e sarà presentata al Sil di Parigi nel gennaio 2004. La quarta edizione : Oltre 600 i partecipanti; Più di 3.000 i bozzetti pervenuti alla Segreteria Organizzativa; 5 i giurati; 3.000 € la borsa di studio alla vincitrice; 3 i mesi di stage presso la sede Infil, a Novara, per la vincitrice e le finaliste. Sono alcuni dei dati che testimoniano il successo della passata edizione e il grande fermento che alimenta questo premio. Agli stilisti che partecipano è offerta una grande opportunità per farsi conoscere non solo in Italia ma anche a livello internazionale. Il vincitore infatti si aggiudicherà, oltre a una borsa di studio di tremila euro e a uno stage di 3 mesi presso l'Ufficio Stile dell'azienda Infil a Novara, una straordinaria occasione professionale. I suoi modelli saranno prodotti e esposti nel gennaio 2004 al Sil - Salon International de la Lingerie di Parigi, la più prestigiosa vetrina, su scala mondiale, di abbigliamento intimo. Nella scorsa edizione del Premio la Giuria era composta da: Gigliola Curiel, Walter Passerini, Federica Passero, Enea Pieracini, e dal direttore Generale di Infil, Franco Airoldi. Sono state le loro scelte a portare alla vittoria Alice Lissoni, giovane stilista lombarda, insieme alle finaliste la coreana Sung Sik Kim e la marchigiana Chiara Montinaro. L'Azienda di Novara con Corriere Lavoro rinnova dunque anche quest'anno il premio "Infil Award" per dare spazio alla creatività dei giovani stilisti di maglieria intima e delle scuole italiane di moda. Le tappe del premio: Entro 31 Marzo 2003 I candidati, che rispondono ai requisiti richiesti, inviano il materiale per la selezione alla segreteria organizzativa. Entro Aprile 2003 La Giuria seleziona i lavori dei partecipanti. Entro Luglio 2003 Infil proclamerà il vincitore. Gennaio 2004 Infil presenta la collezione del vincitore al Sil - Salon International de la Lingerie di Parigi. E' importante richiedere il "Regolamento del Concorso" del premio "Infil Award 2003" alla: Segreteria del Concorso "Infil Award 2003" Adnkronos Comunicazione Via Marradi, 1 - 20123 Milano - maly.foschi@adnkronos.com 

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