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4 NOVEMBRE 2002
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europee,2001 http://www.cordis.lu ) |
I PAESI CANDIDATI FIRMANO L'ACCORDO DI
ASSOCIAZIONE PER IL 6PQ
Bruxelles, 4 novembre 2002 - Il 29 ottobre, il presidente della Commissione
Romano Prodi si è rivolto ai ministri dei paesi candidati all'adesione
all'UE, invitandoli espressamente a fare tutto il possibile per raggiungere
l'obiettivo del tre per cento relativo alla spesa per la ricerca, e impedire
la fuga di cervelli dall'Europa verso gli Stati Uniti. Prima dell'incontro
con il presidente Prodi, i ministri hanno firmato, insieme al commissario
europeo per la Ricerca Philippe Busquin, un accordo di associazione per il
sesto programma quadro (6PQ). L'accordo prevede, per la prima volta, la
partecipazione dei paesi candidati al programma quadro su un piano di parità
rispetto agli Stati membri dell'UE. "Dopo il Consiglio europeo del 25 e
26 ottobre, ci troviamo ora a muovere passi concreti verso la realizzazione
dello Spazio europeo della ricerca", ha affermato Busquin. "La
ricerca è il primo settore nel quale l'allargamento diventa realtà, molto
prima rispetto a quanto previsto dal calendario di adesione. Questo è il
riconoscimento del potenziale scientifico dei paesi candidati", ha
affermato il Commissario. Lucija Cok, ministro dell'Istruzione, della
Scienza e dello Sport in Slovenia ("da non confondere con la
Slovacchia", ha precisato scherzosamente), ha accolto con soddisfazione
la firma dell'accordo, affermando che grazie ad esso le persone potranno
avvicinarsi in virtù delle loro capacità e non del paese di provenienza.
Riflettendo sull'impatto che l'ampliamento dell'UE eserciterà nell'ambito
della ricerca e sviluppo (R&S), ora che i paesi candidati sono stati
pienamente integrati in questo settore, Andras Siegler, vicesegretario di
Stato presso il ministero ungherese dell'Istruzione ha affermato che
"l'accento sarà posto sull'utilizzo dello status di appartenenza al
6PQ, e non sui problemi legati all'allargamento". A suo avviso,
inoltre, in un'Unione allargata verrà dedicata maggiore attenzione alla
scienza e all'istruzione. "L'agricoltura è importante, certo, ma non
è l'unico settore coinvolto". Jan Frackowiak, sottosegretario di Stato
presso il Comitato statale per la ricerca scientifica in Polonia ha
ringraziato la Commissione e in particolare il commissario Busquin per gli
sforzi profusi al fine di ridurre i costi di partecipazione per i primi due
anni del 6PQ. "Senza questa riduzione molti paesi avrebbero avuto delle
difficoltà", ha affermato Frackowiak. La riduzione ammonta al 30 per
cento dei costi per il primo anno del 6PQ e al 20 per cento per il secondo.
Sebbene i paesi candidati siano grati di tale abbassamento delle spese di
partecipazione al 6PQ, Lucija Cok ha precisato: "Intendiamo migliorare
le condizioni nei nostri paesi piuttosto che dipendere dai fondi
stranieri". Per quanto concerne il rischio di una fuga di cervelli
evocato da Prodi, questa volta all'interno dell'UE, le opinioni sono apparse
contrastanti. Se da un lato, alcuni paesi temono l'attrazione che può
esercitare la Germania, uno degli Stati membri più ricchi dell'UE
confinante con molti dei paesi candidati, dall'altro, la Polonia sta
collaborando con i vicini tedeschi per frenare la fuga di cervelli, ha
spiegato Jan Frackowiak. Fra le iniziative previste vi è l'introduzione di
sovvenzioni per il reinserimento. Il ministro slovacco per l'Istruzione
Martin Fronc ha affermato che, comunque, "la fuga di cervelli resta un
problema molto serio". Molti giovani slovacchi decidono di studiare al
di là del confine, nella Repubblica Ceca. L'aspetto positivo di questa
tendenza, tuttavia, è che la Slovacchia sta cercando di migliorare le
condizioni per i propri studenti. L'integrazione europea ha rappresentato un
fattore di stimolo anche per la politica di ricerca di Malta. La principale
difficoltà per questo paese è trovare la massa critica per partecipare ai
progetti, come ha spiegato Jesmond Mugliett, sottosegretario alla Scienza e
alla Ricerca. "Ci accingiamo ad affrontare un problema, quello della
frammentazione, che avrebbe dovuto comunque essere risolto. Il commissario
europeo per l'Allargamento Günther Verheugen, presente all'inizio della
riunione, ha parlato del possibile utilizzo dei Fondi strutturali per il
futuro potenziamento delle infrastrutture di ricerca. Ciò contribuirebbe a
rassicurare l'Estonia. Anche se il paese "non teme di avviare la
propria collaborazione nell'ambito del 6PQ ad un livello inferiore - ha
spiegato il ministro estone dell'Istruzione Mailis Rand - è su un piano di
parità che dovremo affrontare la concorrenza in un mercato oneroso e noi
non abbiamo le infrastrutture necessarie".
IL COMMISSARIO LIIKANEN CHIEDE DI
SNELLIRE LA BUROCRAZIA PER LE PMI EUROPEE
Bruxelles, 4 novembre 2002 - In un discorso pronunciato al congresso
internazionale delle piccole imprese, il commissario europeo per le Imprese
e la Società dell'informazione Erkki Liikanen ha affermato che gli
imprenditori europei devono ancora fare i conti con una burocrazia
eccessiva. Nel suo intervento alla manifestazione, tenutasi il 28 ottobre ad
Amsterdam, il Commissario ha parlato delle barriere che continuano ad
ostacolare le piccole e medie imprese (Pmi) che cercano di operare
all'interno e all'esterno dell'Europa e ha illustrato le misure volte a
rimuovere tali ostacoli. Per quanto concerne la questione della
registrazione e dell'avviamento di una nuova impresa in Europa, Liikanen ha
affermato: "In diversi Stati membri vi sono inefficienze nel processo
di registrazione, e i tempi e il fabbisogno di capitale continuano ad essere
complessi [...]. Un altro elemento cruciale riguarda i tempi di avviamento
di una nuova società, notevolmente più lunghi rispetto a quelli necessari
per 'registrare' l'azienda. In altre parole, la burocrazia continua a
soffocare le PMI". Il Commissario ha affermato che gli "sportelli
unici" e i tempi obbligatori di risposta introdotti da alcuni Stati
membri hanno ridotto il volume e la complessità degli incartamenti
richiesti, lasciando intuire, tuttavia, che occorre fare di più. Nel suo
discorso, Liikanen ha identificato anche altri settori nei quali migliori
prassi e una regolamentazione semplificata potrebbero rafforzare le piccole
imprese e il loro contributo all'economia europea. La promozione
dell'imprenditorialità sarà oggetto di un prossimo Libro verde della
Commissione, che analizzerà, nello specifico, le ragioni per cui in Europa
vi è un numero così ridotto di aspiranti imprenditori e di piccole aziende
intenzionate a crescere. Liikanen ha accennato alla semplificazione della
legislazione per l'iniziativa sul mercato interno, attraverso la quale la
Commissione intende semplificare il quadro normativo per le Pmi. A suo
avviso, i programmi volti ad aiutare le imprese ad effettuare l'analisi
comparativa delle loro prestazioni e a comprendere i rapporti esistenti
all'interno delle catene di approvvigionamento delle economie
transfrontaliere servirebbero a "rimpolpare" il nuovo quadro di
sostegno. Secondo Liikanen, iniziative di questo tipo, accanto alla
cooperazione degli Stati membri e all'attiva partecipazione delle imprese
"fornirebbero un forte contributo alla risoluzione di alcuni dei vari
problemi che continuano ad affliggere le Pmi".
PROTEZIONE DEI DATI SUL LAVORO: LA
COMMISSIONE EUROPEA PROPONE UN NUOVO QUADRO ALLE PARTI SOCIALI
Bruxelles, 4 novembre 2002 - Oggi la Commissione ha lanciato una seconda
fase di consultazione formale delle parti sociali su un'iniziativa tendente
a migliorare la protezione dei dati personali dei lavoratori in tutta l'Ue.
La Commissione propone alle organizzazioni europee di parti sociali (fra cui
Unice, Etuc, Ueapme, Cec ed Eurocadres) un insieme di principi e di regole
che reggono il trattamento dei dati personali sul lavoro al fine di fornire
un orientamento chiaro e completo ai datori di lavoro e ai lavoratori per
quanto riguarda i loro diritti e obblighi in questo settore. La decisione
della Commissione copre una serie di domande specifiche collegate alla
protezione dei dati sul luogo di lavoro che sono state poste per la prima
volta nell'agosto 2001 al momento della prima consultazione della
Commissione con le parti e che comprendono il trattamento delle informazioni
delicate, quali quelle relative alla salute, ai test relativi al consumo di
droghe e ai test genetici, nonché alla sorveglianza della posta elettronica
e dell'utilizzo di Internet da parte dei lavoratori. In seguito a questa
consultazione organizzata dalla Commissione, le parti sociali dispongono già
fin d'ora di un periodo indicativo di sei settimane per formulare
osservazioni sulle proposte della Commissione, o eventualmente per decidere
di occuparsi direttamente della questione, indipendentemente dalla
Commissione, al fine di prendere la loro propria iniziativa su scala europea
nel settore. Secondo Anna Diamantopoulou, Commissaria europea responsabile
dell'occupazione e degli affari sociali, "l'Unione europea sente il
bisogno di regole più chiare e più semplici in materia di protezione dei
dati personali dei lavoratori, che tengano meglio in considerazione la
relazione datore di lavoro/lavoratore. Un quadro chiaro e semplice
costituito da principi e da regole applicabili in tutta l'Ue sarà benefico
sia per i lavoratori, sia per le imprese". La consultazione della
Commissione sottolinea la necessità per l'Unione di prendere disposizioni
in materia di protezione dei dati sul luogo di lavoro e determina quello che
potrebbe essere il contenuto di un quadro europeo di principi e di regole in
questo settore. Detta consultazione copre la protezione dei dati riguardanti
i salariati (i dossier sanitari individuali, ad esempio) e la protezione dei
dati creati da oppure utilizzati dai lavoratori (il loro utilizzo della
posta elettronica e di Internet, ad esempio). In un certo numero di casi, il
trattamento dei dati personali dei lavoratori è una conseguenza necessaria
e ragionevole della relazione datore di lavoro/lavoratore, ma può
comportare rischi per i lavoratori. Gli Stati membri affrontano e regolano
questi rischi in modi molto diversi. La grande varietà dei regolamenti
relativi al trattamento dei dati personali dei lavoratori in seno all'Unione
può creare ostacoli al mercato interno e alterare sia la libera
circolazione dei lavoratori, sia la possibilità per le imprese, che si
sviluppano in un'economia mondializzata, di far circolare, in tutta l'Unione
e al di fuori di essa, i dati relativi ai loro lavoratori. I principali
motivi che sottendono la decisione della Commissione di consultare le parti
sociali su questo argomento sono attualmente: i) il progresso tecnologico
(esempio, la posta elettronica, gli archivi elettronici, l'emergenza del
lavoro a domicilio o telelavoro, che sta continuamente confondendo la
frontiera tra lavoro e vita privata e una tecnologia che consente di ridurre
il costo dei test genetici); ii) la globalizzazione (il ricorso delle grosse
imprese alla funzione delle risorse umane provenienti dall'esterno è una
novità e offre una maggiore efficienza ma può creare difficoltà se le
leggi in materia di protezione dei dati sono radicalmente differenti da una
giurisdizione all'altra); iii) l'insicurezza creatasi dopo l'11 settembre
(in taluni sistemi giuridici, come negli Stati Uniti, è possibile
aspettarsi che le imprese sorveglino i lavoratori o i futuri lavoratori come
parte dei più ampi sforzi del governo a incrementare i controlli di
sicurezza). Il contenuto della consultazione - (Per le proposte dettagliate
della Commissione su ciascun punto vedasi testo della decisione di
consultazione indirizzo web in calce). Consenso - Un lavoratore o un futuro
probabile lavoratore è spesso nella posizione in cui trova difficile
rifiutare, ritirarsi o modificare il proprio consenso a causa delle
relazioni di subordinazione tra datore di lavoro e lavoratore. La
Commissione ritiene che il consenso sia, di per sé stesso, una salvaguardia
inadeguata per il lavoratore, in specie in relazione al trattamento di dati
"sensibili" (dati che rivelino l'origine razziale o etnica, le
opinioni politiche, le credenze religiose o filosofiche, l'appartenenza a
sindacati oppure la salute o la vita sessuale). Dati medici - L'accesso e il
trattamento dei dati medici richiedono una particolare attenzione nel
contesto lavorativo. Può rivelarsi necessario per un datore di lavoro
controllare se un lavoratore possa essere esposto a un rischio per la salute
sul lavoro, ma l'informazione ricevuta deve essere tenuta al minimo assoluto
richiesto per un datore di lavoro per adempiere ai propri obblighi. Alcuni
Stati membri consentono soltanto ai datori di lavoro di essere informati sul
risultati di esami medici, ad esempio se il lavoratore è in grado di
lavorare o no. In detti paesi la diagnosi medica e il resto del dossier
medico rimangono confidenziali e solo il medico del lavoro può avere
accesso ad esso. Vista l'alta "delicatezza" dei dati medici, la
Commissione propone un quadro generale a livello europeo per il trattamento
di tali dati. Controlli antidroga e prove genetiche - Il controllo dei
lavoratori sull'uso di droghe e sull'abuso di sostanze sta diventando comune
negli Stati membri. Gran parte della legislazione degli Stati membri
consente di effettuare test di salute di un lavoratore o di un eventuale
futuro lavoratore per garantire che esso sia "atto al lavoro", e
che possono includere test antidroga o sull'abuso di sostanze. La
Commissione propone di limitare la raccolta e il trattamento di questo
genere di dati da parte dei datori di lavoro. La Commissione propone inoltre
di circoscrivere la pratica, da parte dei datori di lavoro, di effettuare
prove genetiche e di limitare l'uso di dati che possano risultare da tali
test. Si riconosce che taluni datori di lavoro usano dati genetici per
determinare se un lavoratore possa essere assunto o promosso. I dati
genetici si riferiscono non solo all'analisi del Dna del lavoratore in
questione, ma possono anche estendersi all'accesso a dettagli dell'anamnesi
di membri della famiglia. Vari Stati membri proibiscono o restringono l'uso
di dati risultanti da prove genetiche (esempio: Austria, Portogallo e Paesi
Bassi). Altri Stati membri non sembrano avere legiferato per limitare le
prove genetiche sul posto di lavoro. Come risultato, il datore di lavoro può
non fornire dati chiari quanto allo stato giuridico di tali prove, in specie
in situazioni in cui il datore di lavoro abbia la propria sede sia in un
paese in cui è proibito l'uso di tali test e in un altro in cui non
esistano orientamenti in materia. La Carta dei diritti fondamentali dell'UE
proibisce, tra l'altro, la discriminazione come conseguenza delle
caratteristiche genetiche. Il Consiglio d'Europa stabilisce che i dati
genetici, in linea di massima, non dovrebbero essere utilizzati a fini che
non siano quelli di rivelazione, prevenzione o cura di malattie, un processo
o un'indagine penale. Le relazioni di lavoro non sono incluse nell'ambito di
applicazione delle suddette disposizioni. Controllo e sorveglianza - Secondo
le informazioni disponibili per la Commissione, un certo numero di Stati
membri possiede disposizioni che limitano la sorveglianza del comportamento
dei lavoratori e della corrispondenza (ad esempio e-mail, uso di Internet).
Alcune di queste disposizioni sono contenute nella legislazione del lavoro,
mentre altre costituiscono parte della legislazione penale, mentre i
sindacati e i consigli dei lavoratori in taluni Stati membri hanno messo a
punto i loro codici specifici di prassi sul monitoraggio dei lavoratori. La
Commissione propone una serie di principi chiari e trasparenti per l'UE.
Legislazione nazionale - La maggioranza degli Stati membri dispone di una
legislazione generale sul trattamento dei dati personali e sulla libera
circolazione di tali dati, ma nessuna legislazione specifica per quanto
riguarda la tutela dei dati personali dei lavoratori. Vi sono Stati membri
che hanno adottato, o stanno adottando, una legislazione specifica tendente
a proteggere i dati personali dei lavoratori (Danimarca, Finlandia).
Inoltre, vi sono Stati membri che hanno lanciato o stanno lanciando codici
di condotta sull'uso di dati personali nelle relazioni datore di
lavoro/lavoratore (Regno Unito e Paesi Bassi). In altri paesi, una possibile
futura legislazione è all'esame. Tuttavia, le disposizioni degli Stati
membri differiscono ampiamente e possono essere eccessivamente complesse
(esempio: interazione tra regole di protezione dei dati, regole sulla
segretezza della corrispondenza e principi generali della legislazione del
lavoro nel caso in cui il datore di lavoro controlli gli e-mail e l'uso di
Internet dei lavoratori). Strumenti internazionali - Sia l'Organizzazione
internazionale del lavoro (OIL), sia il Consiglio d'Europa hanno
riconosciuto che orientamenti specifici sono necessari per quanto riguarda
la protezione dei dati nelle relazioni di lavoro. Esiste un Codice di prassi
OIL sulla protezione dei dati personali dei lavoratori e una raccomandazione
del Consiglio d'Europa sulla protezione dei dati personali usati a scopi di
lavoro. Giova inoltre notare che l'articolo 8 della Carta dell'UE sui
diritti fondamentali si riferisce alla protezione dei dati personali.
Inoltre, gli articoli 21, 26 e 31 hanno una rilevanza specifica per i
lavoratori e la protezione dei loro dati personali. Contesto - La
consultazione delle parti sociali su questo argomento è una delle
iniziative contenute nell'Agenda della politica sociale della Commissione
omologata al Vertice di Nizza nel dicembre 2000. La prima fase della
consultazione è stata lanciata alla fine dell'agosto 2001. Questa seconda
consultazione è basata su un'analisi delle risposte delle parti sociali
alla prima fase, su un certo numero di studi elaborato dalla Commissione e
sul risultato di una serie di riunioni con esperti e altre parti
interessate. Il trattamento dei dati personali è attualmente regolato a
livello UE dalle direttive 95/46/CE e 97/66/CE. Entrambe le direttive si
applicano totalmente ai dati personali dei lavoratori. Tuttavia, i principi
fissati dall'attuale legislazione UE sono generici quanto all'obiettivo e la
loro applicazione al posto di lavoro non è sempre elaborata nei dettagli.
Il quadro europeo suggerito di principi e di norme elaborate in questo nuovo
documento di consultazione si basa sui principi fissati nelle direttive UE
esistenti mentre contemporaneamente chiarisce in che modo esse si applicano
al posto di lavoro e le integrano quando necessario. La decisione della
Commissione di lanciare la consultazione formale delle parti sociali si basa
sull'articolo 138(2) del Trattato di Amsterdam, che stabilisce che la
Commissione, prima di presentare proposte nel settore della politica
sociale, consulta le parti sociali sul possibile orientamento di un'azione
comunitaria. La Commissione lascia alle parti sociali un periodo indicativo
di sei settimane in cui reagire. Se, dopo questa prima consultazione la
Commissione ritiene necessaria un'azione comunitaria, essa consulterà le
parti sociali sul contenuto della proposta prevista. A loro volta, gli
interlocutori sociali disporranno di un periodo indicativo di sei settimane
per presentare un parere o una raccomandazione. In qualsiasi momento della
consultazione le parti sociali possono comunicare alla Commissione se
vogliono concludere un loro accordo individuale nel settore in questione.
Esse hanno normalmente nove mesi (estensibili previo accordo tra gli
interlocutori sociali e la Commissione) al fine di concludere tale accordo.
Se non vi è accordo, la Commissione mantiene il proprio diritto di
iniziativa.
RELAZIONE DELLA CORTE DEI CONTI EUROPEA
SULL'EFFICIENZA OPERATIVA DELLA GESTIONE DELLA BCE PER L'ESERCIZIO
FINANZIARIO 2001 E RISPOSTA DELLA BCE
Francoforte, 4 novembre 2002 - La Banca centrale europea (Bce) ha reso
disponibile il 30 ottobre sul proprio sito web la Relazione della Corte dei
conti europea sull'audit dell'efficienza operativa della gestione della Bce
per l'esercizio finanziario 2001, unitamente alla risposta della Banca. La
relazione è stata elaborata dalla Corte conformemente all'articolo 27.2
dello Statuto del Sistema europeo di banche centrali e della Banca centrale
europea. I due documenti sono pubblicati nella Gazzetta ufficiale delle
Comunità europee. Nel sito della Bce http://www.ecb.int
essi sono consultabili alla voce "Corporate governance information"
della sezione "About the Ecb".
GRANDI OPERE: IL CIPE VARA I PRIMI TRE
INTERVENTI
Roma, 4 novembre 2002 Il Ministero dell'Economia e Finanze comunica che il
31 ottobre a Palazzo Chigi si è riunito il Cipe, Comitato interministeriale
per la programmazione economica, presieduto dal presidente del Consiglio,
Silvio Berlusconi. Nel corso della riunione, il Cipe ha dato il via ai primi
tre interventi strategici previsti dalla Legge Obiettivo 443/2001. Gli
interventi riguardano, al Nord, il Passante di Mestre; al Centro, l'Asse di
penetrazione Marche-Umbria; al Sud, l'Autostrada Salerno-Reggio Calabria.
Nel dettaglio, il Cipe ha deliberato: a) il finanziamento della parte
pubblica per la realizzazione del Passante di Mestre. A carico dello Stato
va il 16% del costo totale dell'opera, complessivamente pari a 700 milioni
di euro, per l'importo di 102 milioni di euro. b) il finanziamento per 700
milioni di euro del maxi-lotto dell'autostrada Salerno-ReggioCalabria.
L'intervento riguarda il cosiddetto maxi lotto che va dallo svincolo di
Sicignano degli Alburni ad Atena Lucana. Il Comitato ha inoltre stabilito
che ogni tre mesi il Ministero delle Infrastrutture presenterà progetti di
finanziamento per i maxi lotti restanti. c) le procedure e i tempi di
realizzazione relativi al progetto pilota dell'Asse di penetrazione
Marche-Umbria, in base a un modello che verrà esteso ad altri progetti
infrastrutturali. Il Cipe ha infine approvato il finanziamento relativo alla
progettazione preliminare dell'Asse di penetrazione e allo Studio di impatto
ambientale del sistema integrato di viabilità. "L'intervento - ha
sottolineato il presidente del Consiglio - presenta caratteristiche
innovative sia sotto l'aspetto finanziario, coinvolgendo finanza pubblica e
risorse di mercato, sia sotto l'aspetto organizzativo, con la partecipazione
delle varie istituzioni del territorio, nell'ambito del Piano di area
vasta".
MESSO A PUNTO L'EMENDAMENTO ALLA
FINANZIARIA 2003
Roma 4 novembre 2002 Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica che
il Consiglio dei Ministri di oggi ha messo a punto l'emendamento del Governo
alla Finanziaria 2003 http://www.tesoro.it/app/comunicati/view/comind.asp
Si tratta di un testo compatto che, a saldi invariati, recepisce l'accordo
con le Parti sociali per l'applicazione del Patto per l'Italia. Viene
aggiunto a questo il rifinanziamento di Artigiancassa. Sono inoltre
introdotte alcune norme di carattere ordinamentale: tra queste vengono
riprese le misure di semplificazione denominate, nel programma elettorale,
"Lasciateci lavorare". Il Ministero comunica infine che sul sito www.tesoro.it
tra gli ultimi documenti pubblicati, la "Dichiarazione del
Governo" sull'emendamento.
PATRIMONIO SPA: NOMINATI I VERTICI ED
APPROVATO LO STATUTO
Roma, 4 novembre 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica
che si è tenuta oggi, presso la sede di Via XX Settembre, la prima
assemblea di Patrimonio dello Stato S.p.A. L'assemblea ha approvato lo
Statuto della società ed ha nominato i componenti degli organi sociali.
Sono stati nominati membri del Consiglio di Amministrazione il Dott. Luigi
Fausti, con la carica di Presidente, il Dott. Massimo Ponzellini, che verrà
indicato quale Amministratore Delegato, e l'Arch. Elisabetta Spitz. Nel
Collegio sindacale sono stati nominati: Carlo Conte, presidente, Enrico
Sansone e Gaetano Baiocchi, membri effettivi, Carlo Tixon e Giuseppe Diana,
membri supplenti. Patrimonio dello Stato S.p.A. nasce con l'obiettivo di
migliorare l'efficienza nella gestione degli attivi pubblici, al fine di una
piena valorizzazione degli stessi anche in vista, laddove opportuno, di una
loro cessione nel pieno rispetto delle caratteristiche giuridiche, dei
vincoli legali e sostanziali, nonché dell'intero sistema di tutele
esistente sui beni pubblici.
ACCORDO CONFINDUSTRIA-BERS "PER IL
SOSTEGNO ALLE IMPRESE ITALIANE NELL'EUROPA CENTRO-ORIENTALE"
Roma, 4 novembre 2002. Firmato il 30 ottobre l'accordo di collaborazione tra
Confindustria e la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (Bers).
Cuore dell'Accordo siglato da Giancarlo Cerutti, consigliere incaricato di
Confindustria per l'Internazionalizzazione e da Noreen Doyle, Vice
Presidente Esecutivo della Bers è l'impegno a mettere a punto forme di
cooperazione dirette ad agevolare e sostenere le imprese italiane (in
special modo le Pmi che costituiscono l'80% del totale delle nostre imprese
all'estero) presenti nell'area dell'Europa centro-orientale e dell'ex Unione
Sovietica. Gli strumenti e servizi finanziari a sostegno delle imprese
verranno definiti nell'ambito di un gruppo di lavoro costituito ad hoc tra
Confindustria e Bers proprio per valutare insieme le più efficaci azioni da
intraprendere per agevolare l'operatività delle Pmi nell'area dell'Europa
centro-orientale. Tale accordo è strategico per l'azione internazionale di
Confindustria, volta da tempo a sostenere la presenza delle imprese italiane
in un'area, come quella dell'Europa centro-orientale e dell'ex-Unione
Sovietica, considerata di interesse prioritario, non soltanto dal punto di
vista commerciale, ma anche da quello degli investimenti diretti. Le
partecipazioni italiane in Europa centro-orientale rappresentano oggi il 22%
sul totale delle partecipazioni all'estero, mentre le nostre
delocalizzazioni nell'area costituiscono il 45% sul totale dei paesi.
"Negli ultimi anni" ha sottolineato Cerutti, "la destinazione
geografica delle nuove iniziative imprenditoriali italiane evidenzia un
aumento del peso dell'area dell'Europa centro-orientale e in particolare di
Polonia, Romania e Russia, in linea con le tendenze dell'ultimo
decennio." La Bers è il principale Istituto Finanziario Internazionale
che opera nella regione, finanziando progetti di investimenti industriali ed
infrastrutturali. Le operazioni della Bers con imprese italiane sono
notevolmente aumentate nel corso dell'ultimo anno, anche grazie ad una
maggiore e più capillare presenza di alcune nostre banche nella regione.
L'Italia si colloca al terzo posto, dopo Francia e Austria, fra i
destinatari di finanziamenti Bers. Nei primi otto mesi di quest'anno la Bers
ha concesso finanziamenti a società con partner di riferimento italiani per
160 milioni di euro, contro i 240 dell'intero 2001.
FUNDSTORE.IT E MORNINGSTAR SIGLANO UN
ACCORDO PER PROMUOVERE UN SISTEMA PER OPERARE ON LINE SUI FONDI IN MANIERA
CONSAPEVOLE E INDIPENDENTE
Milano, 4 novembre 2002 - E' stato annunciato il 30 ottobre l'accordo
siglato tra Fundstore.it, l'unico supermercato di fondi on line che permette
di acquistare fondi comuni di investimento e Sicav utilizzando il proprio
conto corrente, e Morningstar, società indipendente di rating, che prevede
l'offerta ai risparmiatori di servizi informativi e di consulenza
finanziaria, a supporto della gestione finanziaria del proprio portafoglio e
al processo decisionale di investimento. Le soluzioni informative realizzate
da Morningstar, che dispone di un ampio e dettagliato database, vanno ad
arricchire i servizi già offerti da Fundstore.it, mettendo a disposizione
degli investitori individuali dettagliate analisi qualitative e quantitative
dei fondi distribuiti ed alcuni strumenti per la selezione e la comparazione
dei fondi, consentendo di creare e monitorare un portafoglio di investimenti
secondo il proprio profilo di rischio/rendimento. Tra gli strumenti messi a
punto da Morningstar, testati e costruiti sulla base di un'esperienza
pluriennale nella fornitura di servizi ai risparmiatori di tutto il mondo,
il Fund Selector, un efficace motore di ricerca che permette, in base a
criteri multipli, di selezionare un numero mirato e circoscritto di fondi, e
il Quick Rank, che permette di selezionare i fondi in modo rapido, sia per
categoria Morningstar sia per società di gestione, e di ordinarli in base
alle performance su differenti orizzonti temporali, al rating, alla
rischiosità e al livello delle commissioni. Su Fundstore.it sarà possibile
anche accedere alle schede informative per tutti i fondi comuni e le Sicav
distribuiti, sia in forma analitica sia sintetica, che contengono dati
quantitativi (rendimenti, analisi del rischio, ecc.) e qualitativi (asset
allocation, main holdings del portafoglio, distribuzione settoriale e
geografica, ecc.) e il Rating Morningstar, determinando anche lo stile di
investimento - Style Box. Oggi su Fundstore.it si ha la possibilità di
scegliere tra una gamma sempre più ampia di fondi e Sicav: attualmente sono
distribuiti 758 fondi/comparti di 29 operatori tra gestori italiani ed
esteri. E' stato recentemente siglato l'accordo con Merrill Lynch Investment
Managers, che ha inserito nella vetrina del supermercato di fondi on line 61
comparti della propria Sicav e 3 fondi di fondi Masters (Equities, Bonds e
Specialised Equities) gestiti dalla SGR italiana. "Ci auguriamo - ha
dichiarato Gianni Bizzarri, Presidente di Fundstore.it s.r.I. - che anche
gli investitori privati acquistino maggiore consapevolezza circa le
opportunità e i vantaggi anche economici che Internet offre. Il nostro
obiettivo è essere tra i promotori di tale processo evolutivo e l'accordo
con Morningstar va in questa direzione, perché, grazie ai servizi
informativi e di consulenza finanziaria on line che offriamo congiuntamente,
consentiamo ai risparmiatori di effettuare scelte di investimento sulla base
di dati rigorosi e indipendenti, utilizzando una piattaforma tecnologica
avanzata e sicura e minimizzando i costi di acquisto di fondi e Sicav".
Davide Pelusi, Country Manager di Morningstar per l'Italia, ha aggiunto
"Sono particolarmente soddisfatto di questa partnership con
Fundstore.it, perché condividiamo la stessa filosofia e mission:
indipendenza, attenzione verso il risparmiatore finale - piccolo o grande
che sia - da rendere sempre più informato e consapevole nelle scelte, il più
libero possibile".
CIT: LA BORSA DISPONE L'AMMISSIONE A
QUOTAZIONE
Varese 4 novembre 2002 - Borsa Italiana, con provvedimento n° 2592 del
31/10/02, ha disposto il 31 ottobre l'ammissione alla quotazione ufficiale
delle azioni ordinarie della Cit - Compagnia Italiana Turismo S.p.A.,
azienda di primo piano in Italia nel settore turistico con una struttura
industriale ad integrazione produttiva verticale ed orizzontale.
L'operazione prevede, una volta ottenute le necessarie autorizzazioni dalle
Autorità competenti, un'Offerta Globale costituita da un'Offerta Pubblica
di Sottoscrizione (Ops), da un contestuale collocamento istituzionale
rivolto a investitori professionali italiani e istituzionali esteri (con
esclusione degli investitori di Stati Uniti, Canada, Giappone e Australia) e
da un Collocamento Privato riservato ad determinati soggetti ed i cui
nominativi sono allegati in appendice al prospetto informativo. Abaxbank
agirà in qualità di Global Coordinator e di Sponsor dell'operazione e
Livolsi & Partners in qualità di Advisor finanziario dell'Emittente.
" La scelta della quotazione di Cit pur in presenza di condizioni sia
economiche che di settore non certo favorevoli" dichiara Gianvittorio
Gandolfi, Amministratore Delegato Cit - Compagnia Italiana Turismo S.p.A
" è un sostanziale atto di fede nel mercato, supportato da un
convincimento profondo: che la ripresa del 2003 sicuramente premierà il
turismo come industria trainante dell'economia italiana da un lato, e che
Cit come società pubblica e come soggetto economico saprà ricoprire in
questo rilancio un ruolo primario. La quotazione di Cit rappresenta la
volontà dell'azienda di confrontarsi con il mercato e con l'aiuto
OPA RINASCENTE
Milano, 4 novembre 2002 - Oggi prende avvio l'offerta pubblica d'acquisto
volontaria e totalitaria promossa da Eurofind S.A. (di seguito "Eurofind"
o l'"Offerente") sulle azioni ordinarie, privilegiate e di
risparmio La Rinascente S.p.A. (l'"Emittente") non detenute
dall'Offerente. L'Offerta terminerà il 29 novembre 2002, estremi inclusi.
Il pagamento delle azioni apportate e acquistate dall'Offerente sarà il 13
dicembre 2002. L'Offerta è promossa sul 41,2% circa del capitale sociale
dell'Emittente. Il corrispettivo unitario offerto è pari a Euro 4,45 per
ogni azione ordinaria e privilegiata ed Euro 4,15 per ogni azione di
risparmio, per un controvalore massimo, in caso di adesioni pari al 100%, di
Euro 731,8 milioni. La data di pagamento del corrispettivo sarà il 13
dicembre 2002. Il Documento di Offerta e la relativa scheda di adesione sono
posti a disposizione del pubblico a partire dal 1° novembre 2002 mediante
consegna agli intermediari incaricati, come definiti nel Documento di
Offerta, oltre che mediante deposito presso la Società per Amministrazioni
Fiduciarie "Spafid" S.p.A., in qualità di intermediario
incaricato del coordinamento e della raccolta delle adesioni, Via Siusi n.
1, Milano, presso Borsa Italiana S.p.A., Piazza degli Affari, n. 6, Milano,
nonché mediante pubblicazione sul sito Internet dell'Offerente
www.eurofind-lux.com e dell'Emittente www.grupporinascente.it
nonché presso il sito di Mediobanca www.mediobanca.it
Mediobanca ha agito in qualità di consulente finanziario dell'Offerente.
E.BISCOM CEDE IL NUOVO A HDC
Milano, 4 novembre 2002 - Il presidente e amministratore delegato della
e.Biscom, Silvio Scaglia, ha annunciato che la compagnia ha in programma un
piano di espansione per i servizi di video on demand attraverso l'offerta di
incontri di calcio ai propri clienti entro il prossimo anno, nel frattempo
Hdc group, presieduta da Lugi Crespi, ed e.Biscom hanno perfezionato un'
intesa preliminare relativa ad un'alleanza nel settore dei prodotti
editoriali. In base ai termini dell' accordo Hdc acquisirà da e.BisMedia il
ramo d' azienda che edita il quotidiano ilNuovo.it, completo di tutte le
risorse umane e tecnologiche. e.Biscom, cederà per 3,7 milioni di euro
anche ad Hdc Group la propria partecipazione del 24,9% nel capitale di
Editing, la società che opera nel settore della progettazione e dei servizi
integrati e che fondato l'agenzia Ap.Biscom, che realizza l'edizione
italiana dell'Associated Press integrata da una produzione giornalistica
propria.
IL FONDO PRUDENTIA HA ACQUISITO UNA
PARTECIPAZIONE INDIRETTA DEL 22,3% CIRCA NELLA SELFIN S.P.A.
Milano, 4 novembre 2002 - Fidia - Fondo Interbancario D'Investimento
Azionario Sgr S.p.A., società di gestione del fondo comune di investimento
mobiliare chiuso Prudentia, comunica che il fondo Prudentia, attraverso
Bound Investments S.A., società interamente controllata con quote
paritetiche da Prudentia e da un altro investitore istituzionale, ha
acquisito una partecipazione indiretta del 22,3% circa nella Selfin S.p.A.
L'investimento complessivo effettuato dal fondo Prudentia è stato pari a
circa 15,9 milioni di Euro. A conclusione dell'Offerta Pubblica di Acquisto
recentemente lanciata da Selfin S.p.A. sul capitale di Calp Cristalleria
Artistica La Piana S.p.A., Selfin S.p.A. è venuta a detenere il 92,04% di
Calp, società quotata presso il Mercato Telematico Azionario ("Mta").
GLI HEDGE FUNDS,REGOLAMENTAZIONE O
LIBERO MERCATO?
Roma, 4 novembre 2002 - Banca Finnat Euramerica in collaborazione con
l'Associazione Bancaria Italiana e l'Università degli Studi di Roma
"La Sapienza" ha organizzato lo scorso 30 ottobre un convegno dal
titolo "Gli Hedge Funds: regolamentazione o libero mercato?". Il
convegno è stato moderato dal Direttore di Milano Finanza Gabriele Capolino
e si è svolto presso la sede di Palazzo Altieri - Piazza del Gesù 49.
Infolink: http://www.finnat.it/finn_web/hf.html
PHILIPS REGISTRA PERDITE NETTE DI 330
MILIONI DI EURO NEL TERZO TRIMESTRE - MINUSVALENZE PARI A 387 MILIONI DI
EURO PREVALENTEMENTE DOVUTE A VIVENDI CRESCITA DEL 2% NELLE VENDITE
Amsterdam, 4 novembre 2002 - Philips ha registrato una perdita netta di 330
milioni di Euro (pari a una perdita di 0,25 Euro per azione), incluse le
minusvalenze legate a Vivendi Universal (pari a 339 milioni di Euro),
rispetto a una perdita di 736 milioni di Euro del terzo trimestre del 2001
(pari a 0,57 Euro per azione). Le vendite sono cresciute del 2% rispetto
allo stesso periodo del 2001, guidate da una crescita del 9% in volume. I
ricavi derivanti dalle attività operative, inclusi 60 milioni di Euro di
entrate legate a special items, ammontano a un profitto di 135 milioni di
Euro. Esclusi gli special items, i ricavi dalle attività operative hanno
mostrato una crescita di 301 milioni di Euro rispetto al terzo trimestre
dello scorso anno. Margini lordi superiori e costi inferiori hanno
compensato la crescita dei costi legati alle pensioni, che ammontano a circa
125 milioni di Euro in più rispetto allo stesso trimestre dello scorso
anno. I piani di riduzione dei costi implementati sino ad oggi hanno portato
a un risparmio sui costi di 176 milioni di Euro. I risultati delle aziende
non consolidate nel bilancio hanno contribuito con una perdita di 4 milioni
di Euro, paragonata a una perdita di 295 milioni di Euro del terzo trimestre
del 2001. La liquidità derivante dalle operazioni ammonta a 344 milioni di
Euro, più del doppio rispetto alla liquidità disponibile nel terzo
trimestre del 2001. Gerard Kleisterlee, Ceo e Presidente di Philips -
"Sebbene la situazione economica complessiva rimanga difficile, ci
stiamo focalizzando sugli aspetti che siamo in grado di controllare, ossia
riduzione dei costi, gestione della supply chain e implementazione di azioni
decisive per affrontare le nostre aree problematiche. Abbiamo registrato una
crescita delle vendite rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, così
come già nel secondo trimestre, e grazie alle innovazioni di prodotto e
agli sforzi di marketing stiamo riconquistando quote di mercato nelle aree Dap,
Lighting, in parte nella Consumer Electronics e nel Medical Systems. Il
nostro programma di disinvestimenti procede, in linea con le previsioni di
generare 1 miliardo di Euro di liquidità nel 2002-2003. Abbiamo annunciato
piani d'azione per risolvere i problemi legati all'area Components e
riallineare la capacità produttiva di Semiconductors. Le nostre performance
sono migliorate come risultato del controllo dei costi e di una maggiore
efficienza operativa; ciò è fondamentale dato che non vediamo
significativi miglioramenti dell'economia nel prossimo futuro. Abbiamo
l'obiettivo di mantenere il nostro bilancio forte attraverso la riduzione
dei costi, il mantenimento di un basso livello di stock, un ciclo più
veloce di conversione della liquidità e un'ulteriore riduzione dei debiti.
Esclusi gli special items, e nonostante le condizioni del mercato, ci
aspettiamo di chiudere l'anno fiscale registrando profitti e ricavi netti
positivi." Un quadro d'insieme del terzo trimestre - Le vendite nel
terzo trimestre sono state di 7,313 milioni di Euro, superiori del 2%
rispetto allo scorso anno. Le divisioni Semiconductors, Components, Medical
Systems e Dap (Domestic Appliances e Personal Care) hanno registrato una
crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre sono
decisamente calati i risultati delle attività legate a Mobile Phones e
Digital Networks. La crescita del 2% rispetto allo stesso trimestre dello
scorso anno è un risultato leggermente superiore alla crescita dell'1%
registrata nello scorso trimestre ed è stata guidata da una crescita del 9%
dei volumi. L'erosione dei prezzi è cresciuta dal 6% del secondo trimestre
al 7% del terzo trimestre. Dal punto di vista della distribuzione
geografica, le vendite sono cresciute molto in Asia Pacifico e Nord America,
risultato in parte annullato dalla diminuzione delle vendite in America
Latina, mentre sono rimaste virtualmente immutate rispetto allo scorso anno
in Europa. Uno sguardo al futuro - In base alle informazioni di oggi, è
attesa una crescita nel quarto trimestre legata alla stagionalità e
riflessa in tutti i settori. Philips continuerà a focalizzarsi su
iniziative di riduzione dei costi, a sfruttare e migliorare ulteriormente i
progressi che abbiamo fatto in termini di gestione della supply chain, a
mantenere il cash flow positivo e il nostro bilancio in salute. La
conoscenza dei clienti e l'innovazione nel marketing restano elementi
centrali nei piani futuri.
NEL TERZO TRIMESTRE LUXOTTICA, UTILE
NETTO A +24%
Milano, 4 novembre 2002 - "Salvo peggioramenti nello scenario politico
ed economico", ha detto Leonardo Del Vecchio, presidente di Luxottica,
"nei prossimi due mesi ritengo di poter confermare che il fatturato
consolidato e il margine netto saranno in linea con le nostre
aspettative". Più utili, ma meno ricavi per Luxottica. La società
leader nel mercato mondiale dell'occhialeria ha chiuso il terzo trimestre
con un utile netto di 85,4 milioni di euro registrando un balzo del 23,7%
rispetto allo stesso periodo del 2001. In flessione il fatturato
consolidato, che si è attestato a quota 729,7 milioni di euro (-5,3%). Nei
primi nove mesi dell'esercizio, il volume d'affari ha evidenziato tuttavia
un incremento del 5,2% passando da 2,34 a 2,46 miliardi di euro. A parità
di cambi il fatturato sarebbe cresciuto del 9,1%. In base a quanto
dichiarato dal gruppo veneto, nei nove mesi l'utile operativo consolidato è
aumentato dal 19,9% passando da 406,3 a 487,1 milioni di euro. Il margine
operativo è stato pari al 19,8% del fatturato, in miglioramento rispetto al
margine operativo del 17,4 registrato nel corrispondente periodo del 2001. I
primi nove mesi del 2002 sono stati archiviati con un utile netto
consolidato pari a 297,7 milioni di euro, il 16,5% in più in rapporto al
2001.
PORTO DI GENOVA:APPROVATI ALL'UNANIMITÀ
DAL COMITATO PORTUALE IL BILANCIO 2003 NEL PROSSIMO ESERCIZIO SARANNO
AVVIATI LAVORI PER CIRCA 90 MILIONI DI EURO A CUI SI AGGIUNGONO LAVORI IN
CORSO PER 209 MILIONI DI EURO
Genova, 4 novembre 2002 - Il Comitato Portuale ha approvato il 30 ottobre
all'unanimità il Bilancio di previsione per l'anno 2003 e le note di
variazione al Bilancio 2002, che hanno rappresentato un'occasione per il
Presidente dell'AP Giuliano Gallanti di svolgere alcune considerazioni sul
programma realizzato e sui punti attorno ai quali ci si deve ancora
concentrare. Il primo obiettivo dell'Autorità Portuale è stato quello di
fare del porto il motore principale dello sviluppo locale, nella direzione
di un ammodernamento del tessuto produttivo portuale e di una pianificazione
ed espansione delle dotazioni della "risorsa porto" attraverso lo
strumento urbanistico del Piano Regolatore Portuale. Lo sforzo
pianificatorio culminato nel Piano Regolatore Portuale si è innestato in un
processo di forte ripresa dei traffici, capace di riportare Genova al ruolo
di leader del Mediterraneo, nonché in un processo di radicale mutamento
organizzativo del sistema portuale: dal diverso rapporto fra soggetto
pubblico ed operatori privati fino alla riorganizzazione del lavoro
portuale. La ritrovata efficienza nell'operatività portuale, adeguatamente
sostenuta da rilevanti investimenti infrastrutturali realizzati dalla mano
pubblica, ha consentito una crescita sostenuta dei traffici che sono passati
da 615 mila Teus del 1995 ad oltre 1,5 milioni di Teus nel 2001 ed un
recupero straordinario in termini di produttività. "Ma la posizione di
centralità di Genova e dell'Italia nel Mediterraneo che il crescente
sviluppo dei traffici portuali ha contribuito a rinsaldare - ha ribadito
Gallanti nella sua relazione al Comitato - potrà essere mantenuta e
rafforzata solo se connessa ad una visione della penisola come territorio
logistico integrato, capace di sostenere le priorità rappresentate dai
punti nevralgici della rete portuale ed infrastrutturale e di offrirsi al
mercato come punto di riferimento di valenza internazionale, sia per quanto
riguarda i collegamenti marittimi sia per quanto concerne quelli
terrestri." Tuttavia, lo sviluppo del traffico ha evidenziato gli
elementi di criticità legati ai vincoli morfologici e ambientali, ma
soprattutto alla insufficienza degli spazi operativi portuali ed alla
cronica carenza delle infrastrutture di collegamento. Il Piano Regolatore
Portuale ha dato una risposta operativa per il superamento di questi vincoli
puntando su progetti concretamente realizzabili di riempimento a mare degli
attuali specchi acquei interni al porto, senza intaccare nuovi tratti della
linea costiera e senza compromettere nuovi spazi urbani. Il Presidente
Gallanti, intervenendo sulla questione Prp ne ha sottolineato due delle
caratteristiche pregnanti. "Il nostro Piano regolatore portuale - ha
ribadito il Presidente - si caratterizza positivamente soprattutto per
essere molto realistico e per avere termini molto stretti in termini di
tempi di realizzazione delle opere". Il Presidente Gallanti ha
sottolineato inoltre che l'equilibrio ricercato dal Piano Regolatore
Portuale in termini di convivenza fra sviluppo dei traffici e salvaguardia
del tessuto urbano rischia di essere compromesso da provvedimenti, quale
quello della sdemanializzazione di aree portuali strategiche, provvedimenti
che riducono le già scarse risorse territoriali disponibili. Circa il
dibattito sullo sviluppo del porto che si è sviluppato negli ultimi anni,
Gallanti ha ricordato come abbia prodotto una maggior consapevolezza, almeno
nella comunità portuale, dell'importanza di uno stretto rapporto con il
tessuto urbano nel quale il porto si trova inserito. "Le grandi città
portuali - ha ricordato il Presidente - operano nel senso di una massima
integrazione tra porto e città perché si venga a creare quel valore
aggiunto che senza tale integrazione sarebbe impossibile conseguire".
Tale consapevolezza si deve necessariamente tradurre nella condivisione
delle scelte del Piano Regolatore Portuale, non solo a livello di semplice
enunciazione di principi, ma anche nella fase attuativa delle scelte stesse,
fase che ha preso l'avvio in quest'ultimo anno. Il Presidente ha inoltre
ribadito che l'Amministrazione è impegnata a dare attuazione al programma
delle opere portuali già finanziate, e nel contempo ad ultimare i progetti
e le procedure di aggiudicazione dei nuovi interventi. La condivisione dei
progetti deve, tradursi nell'impegno di tutta la comunità portuale per
realizzare gli interventi previsti nel rispetto dei tempi richiesti dalla
concorrenza internazionale e dalle aspettative del mercato. Nel prossimo
esercizio saranno avviati lavori per circa 90 milioni di Euro suddivisi
principalmente fra il bacino di Sampierdarena (50 milioni di Euro) ed il
distretto industriale (33 milioni di Euro), senza tralasciare il complesso
degli interventi di ammodernamento e riorganizzazione della rete ferroviaria
portuale (7 milioni di Euro), a cui si aggiunge aggiungere la realizzazione
di un nuovo autoporto nell'area di Genova Campi che rappresenta un
significativo investimento al servizio del porto e della città. I prossimi
cantieri che si apriranno per realizzare i progetti recentemente approvati
dal Comitato si vanno ad aggiungere ad un complesso di lavori in corso che
ammontano a circa 209 milioni di Euro, localizzati nel porto di Voltri, nel
bacino di Sampierdarena, nel porto passeggeri e nei bacini di carenaggio. Ma
l'esame del bilancio di previsione fa registrare ancora una volta la sua
rigidità e la conseguente costrizione finanziaria, ciò che risulta
manifestamente contraddittorio sia con la massa degli investimenti gestiti
dall'Ente sia con la ricchezza generata dai traffici portuali.
Contraddizione questa che sarebbe possibile superare solo attraverso una
adeguata devoluzione del gettito fiscale prodotto dal sistema portuale che
genererebbero un flusso di entrate correnti al quale attingere per garantire
un corretto funzionamento dell'Amministrazione, rendendo nel contempo
disponibili ulteriori risorse da destinare ai programmi di sviluppo dello
scalo. L'altra voce di maggior rilevo delle entrate correnti, costituita
dalle tasse portuali, non rileva variazioni rispetto al precedente esercizio
a causa della mancata attuazione della delega contenuta nel collegato
fiscale della finanziaria del 2000, che aveva previsto il riordino del
sistema delle tasse portuali e dei diritti marittimi. Per questo l'unica
fonte che oggi rende possibile il reperimento di risorse da destinare
all'autofinanziamento dei programmi di sviluppo è rappresentata dalle
entrate straordinarie derivanti dall'alienazione di beni patrimoniali che
devono trovare una finalizzazione in programmi di investimento a loro volta
in grado di generare entrate correnti, certe e stabili, capaci di alimentare
e sostenere le politiche di sviluppo adottate dall'Amministrazione. Al
riguardo, una particolare attenzione sarà prestata agli investimenti nel
settore della logistica, anche in contesti territoriali esterni al porto e
al settore delle costruzioni e riparazioni navali che sarà oggetto di
consistenti investimenti volti ad ampliarne la capacità produttiva, anche
nel contesto della nuova disciplina regionale sui distretti
industriali.
UBI SOFT: UN SECONDO TRIMESTRE STABILE
IN UN ESERCIZIO CARATTERIZZATO DA UN AUMENTO DELLA STAGIONALITÀ. CONFERMATI
GLI OBIETTIVI 2002/2003.
Montreuil, 4 novembre 2002 Nel corso del secondo trimestre dell'esercizio
2002/2003, chiuso al 30 settembre 2002, Ubi Soft ha realizzato un fatturato
consolidato pari a 51,49 milioni di euro, con una diminuzione del 3,03%
rispetto al secondo trimestre dell'esercizio 2001/2002. A tasso di cambio
costante, la diminuzione del fatturato del secondo trimestre risulta pari
allo 0,9%.
Fatturato
consolidato
in
milioni di euro
|
Esercizio
2002/2003
|
Esercizio
2001/2002
|
Variazione
|
|
32,08
|
60,39
|
-46,8%
|
Secondo trimestre
|
51,49
|
53,11
|
-3,03%
|
Primo semestre
|
83,57
|
113,4
|
-26,30%
|
NB :
l'esercizio fiscale va dal 1 aprile al 31 marzo. La variazione significativa
rispetto al primo semestre dell'esercizio 2001/2002 può essere attribuita
a: un importante effetto di base. Il fatturato del primo semestre
dell'esercizio 2001/2002 aveva registrato un incremento del 72% grazie al
lancio di due titoli di grande successo Rayman Advance e Myst III : Exile di
cui, nel periodo considerato, sono state vendute, rispettivamente, 600.000 e
750.000 copie. differimenti legati ad autorizzazioni tardive per The Sum of
All Fears per PlayStation2 e GameCube, Morrowind :The Elder Scrolls III per
Xbox e Deathrow per Xbox. Durante il primo semestre dell'esercizio
2002/2003, i giochi per PC hanno prodotto il 31% delle vendite e quelli per
console 128 bit il 39%. Il mercato nordamericano ha rappresentato il 24,5%
del fatturato del primo semestre, l'Europa il 70,6% e il resto del mondo il
4,9%. I titoli di maggior successo sono stati : Rainbow Six : Lone Wolf di
cui sono state vendute più di 250.000 copie, Morrowind :The Elder Scrolls
III (200.000 copie) e The Sum of All Fears (180.000 copie). Anche altri
titoli hanno contribuito in maniera significativa all'attività del semestre
: Rayman 2, Rayman M, Star Wars Rogue Squadron II : Rogue Leader. Eccettuato
l'esercizio 2001/2002, storicamente, il contributo del primo semestre
all'attività del gruppo, è sempre stato limitato. Tale stagionalità sarà
particolarmente accentuata nell'esercizio 2002/2003, poiché i lanci più
importanti sono previsti per il secondo semestre. Valide prospettive per il
secondo semestre I prodotti che saranno lanciati nel secondo semestre
confermano il loro elevato potenziale: Tom Clancy's Splinter Cell per X-box
è uno dei titoli più attesi per il periodo natalizio. Lo scorso trimestre
il livello delle prenotazioni ha consentito di prevedere la vendita di
500.000 copie in occasione del lancio sul mercato nordamericano; questa
cifra prevede attualmente 600.000 copie, a cui vanno aggiunte oltre 470.000
copie per l'Europa e l'Australia. Il successo atteso per questo gioco per
Xbox( costituisce un ottimo auspicio per l'attività relativa al secondo
semestre. Rayman 3 : Hoodlum Havoc previsto per tutte le piattaforme, sarà
lanciato in tutto il mondo il 3/3/2003. Le ottime valutazioni espresse su
questo gioco annunciano anche per questo titolo un alto volume di vendite.
Raven Shield PC, ha ricevuto ottimi giudizi da parte di numerosi specialisti
del settore, fra cui Computer Gaming World, Gamespy.com e PC Team. Tom
Clancy's Ghost Recon console, è uno dei primissimi giochi per Xbox Live e
nel mese di novembre sarà l'editor choice di una delle più importanti
riviste americane. The Sum of All Fears che ha già registrato un buon
successo nella versione per Pc, sarà disponibile nelle versioni per
PlayStation 2 e GameCube nel periodo natalizio. Ubi Soft prevede di
lanciare, da qui a marzo 2003, 78 prodotti di tutti i generi e destinati a
tutte le piattaforme. Confermati gli obiettivi di crescita 2002/2003 La
strategia adottata dal gruppo nel 2001, consistente nel dare priorità ai
prodotti AAA, in risposta alla maggiore selettività del mercato, oggi sta
dando i suoi frutti. Ubi Soft porterà il numero dei titoli commercializzati
nel corso dell'esercizio 2002/2003, da 160 a 150, di cui 24 per PlayStation(2,
18 per GameCube(, 12 per Xbox( e 35 per Game Boy(Advance. Tutti i titoli
AAA, che saranno lanciati nell'ultimo semestre di quest'anno, hanno la
potenzialità di far registrare volumi di vendite superiori alle previsioni
iniziali. La qualità del portafoglio per il secondo semestre consente al
gruppo di confermare i propri obiettivi per l'esercizio 2002/2003 :
progressivo aumento del fatturato, al netto delle acquisizioni e a tasso di
cambio costante, compreso fra il 17% e il 22%, vale a dire un fatturato pari
a 430-450 milioni di euro; risultato d'esercizio, prima dell'ammortamento
dell'avviamento e delle immobilizzazioni, compreso fra 30 e 35 milioni di
euro, in base alle Procedure di Contabilità francesi, e fra 25 e 30 milioni
di euro, in base alla presentazione proforma (Procedure di Contabilità
statunitensi). I risultati del primo semestre 2002/2003 saranno pubblicati
il 12 dicembre 2002, prima dell'apertura della Borsa.
GALGANO: LA RIPRESA PASSA PER
L'ECONOMIA REALE CACCIA AGLI SPRECHI, E NON TAGLIO DI SALARI, RADDOPPIA LA
PRODUTTIVITÀ
Milano, 4 novembre 2002 - "Le tre rivoluzioni dell'economia e del
management sono: la centralità del flusso del prodotto, il sistema
produttivo pulsante in sintonia con il mercato e il miglioramento rapido. E
tutte tre le rivoluzioni sono collegate alla caccia agli sprechi. E per
sprechi si intende qualsiasi attività che consuma risorse ma non crea
valore" ha detto oggi Alberto Galgano, il leader della consulenza di
direzione "made in Italy", parlando a margine della discussione
con i giornalisti presenti alla conferenza stampa di presentazione del suo
nuovo libro "Le tre rivoluzioni". Molto spazio viene riservato
oggi sui media all'economia politica e alla finanza ma poca visibilità
viene offerta su temi dell'economia reale che, a monte, ha sempre scelte
strategiche importanti di imprenditori e dirigenti. Rivoluzione, dunque,
ovvero cambiamento radicale. O forse qualcosa di più: radere al suolo
consapevolmente un assetto precedentemente costituito per dar vita,
altrettanto consapevolmente, a qualcosa non solo di nuovo, ma diverso e,
nelle intenzioni, evolutivo e migliore rispetto allo status quo.
Rivoluzione, un termine che sottintende coraggio, sfida e una conseguente
assunzione di rischio. Ed è esattamente in questa accezione che va inteso
il significato di rivoluzione nell'ultimo libro di Alberto Galgano dal
titolo ambizioso "Le tre rivoluzioni", in libreria da ieri, edito
da Guerini e Associati (Pag. 382, Euro 34,50) che subito chiarisce, nel
sottotitolo, "Caccia agli sprechi: raddoppiare la produttività con la
Lean Production". Un vero e proprio classico della più autorevole
letteratura economica e manageriale, a cominciare dalla "distruzione
creativa" di Schumpeter, famosa e nota per tutti coloro che si occupano
di economia e innovazione. Il lavoro, ampio e articolato, non è un ennesimo
manuale per gli ingegneri della produzione. Come spiega Andrea Pininfarina
nella lucida presentazione, il libro sa coniugare il rigore divulgativo di
un efficace strumento per imprenditori con la tensione etica di un saggio a
tema, dove il porre l'accento sulla riduzione e l'eliminazione degli sprechi
non vuole essere solo un messaggio di business o una misura per migliorare i
risultati aziendali ma anche un mezzo per creare valore per tutti coloro che
ruotano intorno all'esistenza stessa delle organizzazioni. Le tre
rivoluzioni che Alberto Galgano illustra come fondamentali per gestire nel
miglior modo possibile un'organizzazione perfettamente in linea con gli
assunti della lean production sono le seguenti: 1. la centralità del
prodotto secondo i flussi fondamentali, che rende omaggio al prodotto
(ovviamente in senso evoluto), da troppo tempo trascurato sia nelle aziende
manifatturiere (anche monoprodotto!) sia in quelle di servizi, a favore di
una concentrazione eccessiva e non produttiva su organizzazione, funzioni,
impianti e macchine. Attuando questo cambiamento radicale e ponendo il
prodotto al centro del processo, la priorità si estende anche ai flussi
fondamentali: flusso fisico dei materiali; flusso degli ordini dei clienti;
flusso della progettazione. 2. il sistema produttivo pulsante con
l'evoluzione del mercato; è la rivoluzione "più complessa a
trattarsi" nelle parole di Alberto Galgano, coinvolge in profondità
l'intera struttura produttiva dell'azienda e il rapporto della stessa con un
mercato ad alta variabilità. In altre parole, l'azienda deve essere sempre
più dinamica e il sistema produttivo altamente flessibile per rispondere,
in "tempo reale" grazie a strumenti come il "just in
time", alle mutevoli richieste del mercato, senza avere diaframmi con
il consumatore finale, cioè magazzini di prodotti finiti. 3. il
miglioramento rapido. Che nel business, come nel calcio e in molte altre
discipline, la velocità di esecuzione del tipo "pensiero-azione"
sia un valore è un dato di fatto. Ma la terza delle rivoluzioni suggerite
da Alberto Galgano lega indissolubilmente la possibilità del miglioramento
alla rapidità. Il miglioramento radicale, non necessariamente antitetico o
in contrapposizione con il "miglioramento continuo a piccoli
passi", è una terapia d'urto che può, anzi deve, sortire i suoi
effetti concreti e misurabili in tre giorni. La "Settimana Kaizen"
è il mattone fondamentale con il quale costruire l'edificio dell'azienda
snella. L'azione fisica di miglioramento è, in realtà, portata a termine
nei tre giorni centrali della settimana Kaizen con risultati effettivamente
raggiunti dell'ordine di: aumenti di produttività dal 20 al 60%; riduzione
del work in progress (scorte) dal 30 al 70%; riduzione dei difetti dal 20 al
40%; riduzione dei tempi di set up dal 50 al'80%; riduzione dei metri
percorsi dal 40 all'80%; e che si fondano su due principi molto semplici,
quanto efficaci: fallo e fallo ora (just do it now), veloce e rozzo non
lento ed elegante (quick and crude not slow and elegant). Sono ancora poche
nel mondo e in particolare in Italia le organizzazioni manifatturiere e di
servizi che hanno avviato questo tipo di rivoluzioni. Sono citate nel nuovo
libro di Alberto Galgano e nel volume "Lean Thinking" di James P.
Womack e Daniel T. Jones sempre per la Guerini e Associati editore.
TREDICI CONVEGNI IN DIVERSE CITTÀ
ITALIANE CAMPAGNA NAZIONALE GALGANO 14A GIORNATA MONDIALE DELLA QUALITÀ PER
LA COMPETITIVITA' DEL SISTEMA ITALIA
Milano, 4 novembre 2002 - Partecipazione gratuita a 13 iniziative,
organizzate dal Gruppo Galgano per celebrare la 14a Giornata Mondiale della
Qualità (giovedì, 14 novembre), nell'ambito della 8a Settimana europea
della qualità (11 - 17 novembre 2002) sotto lo slogan UE "Quality in
Europe: driving the change" . In occasione di tale evento, il Gruppo
Galgano, che promuove fin dal 1989 una Campagna nazionale patrocinata dalle
più alte istituzioni, organizza 13 iniziative in diverse città italiane
per dibattere il grande tema della "qualità", sempre più attuale
e urgente per la competitività del Sistema Italia. L'argomento sarà
affrontato da varie angolazioni: Sviluppo del Territorio, Esperienze nella
PA e in Sanità, Ambiente, Caccia agli Sprechi, Ruolo delle Donne nel mondo
del Lavoro. La Campagna, oltre ad essere una celebrazione che si perpetua
negli anni, ha così sempre più valenza concreta di contenuti e di
esperienze. Il Gruppo Galgano promuove anche una campagna pubblicitaria, che
uscirà sui principali quotidiani nazionali e locali, con l'adesione di
oltre 400 aziende, pubbliche e private, tra cui 29 autorevoli "testimonial"
che da oltre dieci anni condividono l'importanza di una Campagna Qualità:
Alitalia, Basell Polyolefins, Breton, Cablelettra Group, C.A.M.- Siemens
Metering Italia,Cartiere Miliani Fabriano, Europa Metalli, Fiberweb
Neuberger, Grundig Italiana, Gruppo Siemens, Hercules, Ibm Italia, Italora,
Lucchesi, Merloni Elettrodomestici, Merloni Termosanitari, Metal Work,
Newell Window Fashions Italy, Ocsa Officine di Crocetta, Padana Plastici,
Rohm & Haas Italia, Scm Group, Sgl Carbon, Telecom Italia, Tesa,
Uniquema Italia, Uop M.S., Urmet Sistemi, Urmet Tlc. Quest'anno la Campagna
Galgano è anche candidata al Premio Impresa e Cultura promosso da
Confindustria, De Agostini-Rizzoli, Ice Istituto Commercio Estero, Gruppo Il
Sole 24 Ore, Ministero delle Attività Produttive, PhilipMorris Italia,
Regione Campania. La Giornata mondiale della qualità è nata quattordici
anni fa per volere delle tre grandi Associazioni della Qualità negli Stati
Uniti, in Giappone e in Europa ed è stata ripresa dall'UE che, in
concomitanza da otto anni, promuove la Settimana Europea della Qualità,
quest'anno sotto lo slogan " Quality in Europe: driving the change".
Cinque Convegni sui seguenti temi: " La sfida dell'eccellenza per lo
sviluppo del territorio" Pubblico e privato, insieme" in
collaborazione con la Cciaa di Macerata Macerata, martedì 12 novembre http://www.galganogroup.it/gmq/1sfidaprogr.asp
" Giornata mondiale della qualita' in sanita" in collaborazione
con Tosinvest Sanità Roma, mercoledì 13 novembre http://www.galganogroup.it/gmq/1espquasan.asp
"Ambiente: guidare il cambiamento, da globale a locale " Milano,
giovedì 14 novembre http://www.galganogroup.it/gmq/1ModSviSos.asp
" Qualità per guidare il cambiamento nella pubblica
amministrazione" Roma, 13 novembre ospiti del Comune di Roma http://www.galganogroup.it/gmq/cambiprogr.asp
"I tanti segreti per migliorare la qualita' nella pa" Milano, 27
novembre ospiti della Camera di Commercio di Milano http://www.galganogroup.it/gmq/1segreti.asp
una serie di incontri sul tema: "Qualità e caccia agli sprechi ":
a Milano (8/11), a Padova (12/11), a Roma (13/11), a Bari (14/11), a Napoli
(14/11) e a Torino (14 /11) Tutte le presentazioni si tengono nel pomeriggio
con l'esclusione di quelle di Milano e Torino http://www.galganogroup.it/gmq/1caccia.asp
Due Tavole Rotonde sul tema: "Guidare il cambiamento. il ruolo delle
donne nel mondo del lavoro per la competitività del sistema italia":
Milano, 13 novembre ospiti della Banca Popolare di Milano; Roma, 20 novembre
ospiti di Adn Kronos http://www.galganogroup.it/gmq/1donneprogr.asp
INCONTRI GALGANO A MILANO E ROMA CON IL
LEADER DELLA PRODUZIONE SNELLA LA LEAN PRODUCTION NELLE ESPERIENZE DIRETTE
DI UN PROTAGONISTA L'INCREMENTO DELLA PRODUTTIVITÀ SECONDO GEORGE
KOENIGSAECKER
Milano, 4 novembre 2002 - Il guru mondiale della Produzione snella, George
Konigsaecker, è in Italia per la prima volta su invito del Gruppo Galgano.
Il massimo esperto mondiale del settore terrà due seminari sulle
applicazioni della Lean Production, mercoledì 20 novembre, a Milano, e
giovedì 21 novembre, a Roma. Entrambi gli appuntamenti avranno inizio alle
ore 8,30 per terminare alle 18,30. Il tema degli incontri, che sarà
arricchito dalla partecipazione di alcune aziende italiane (Bertazzoni,
Esaote, Procter&Gamble, Sagi, Tasso, Whirplpool Europe) che hanno già
applicato con successo la Produzione snella, verterà su "La
conversione Lean nelle esperienze di un protagonista: le applicazioni della
Lean Production negli Stati Uniti. I seminari saranno introdotti
personalmente da Alberto Galgano, presidente del Gruppo omonimo, che da 40
anni è leader nella consulenza di direzione e si è specializzato nel
portare in Italia, e implementare con successo nelle organizzazioni private
e pubbliche di ogni dimensione, le più sopraffine - e vincenti a livello
internazionale - tecniche di management. La presenza in Italia di George
Konigsaecker rappresenta un'occasione unica per imprenditori e top manager
italiani di condividere dalla viva voce di un protagonista del management
internazionale i "segreti" delle principali aziende americane che
hanno già applicato con successo la Lean Production. Tra i "plus"
di George Konigsaecker c'è appunto quello di aver lavorato in numerose
organizzazioni e di aver quindi accumulato conoscenze molto variegate in
diversi settori. Una di queste esperienze è stata anche raccontata nel
famoso libro "Lean Thinking: come creare valore e bandire gli
sprechi" scritto da J.P. Womack e D.T. Jones. In particolare, George
Konigsaecker ha guidato la "Conversione Lean" di undici
Corporation in oltre 50 siti produttivi. "Le applicazioni della Lean
Production che portano alla 'Conversion Lean' - spiega lo stesso Alberto
Galgano - sono tra i cambiamenti più difficili e complessi da realizzare.
Non per niente a livello mondiale le aziende che hanno realizzato
interamente e con grande successo queste 'Conversioni' rappresentano ancora
una percentuale molto bassa delle aziende manifatturiere operanti sullo
scenario internazionale". I seminari offriranno ai partecipanti una
visione - semplice e chiara - di che cosa esattamente si intende per una
"Conversione Lean" e di come essa debba essere condotta per
realizzarla con successo. Per dare una rappresentazione realistica delle
"trappole" manageriali da superare, i seminari si concluderanno
con le testimonianze "in presa diretta" di alcuni top manager di
organizzazioni italiane di diverse dimensioni che hanno già avviato con
successo la "Conversione". Queste esperienze intendono appunto
sottolineare come la Lean Production migliori la produttività in
percentuale davvero significativa anche se pochi imprenditori e dirigenti ne
sono già consapevoli: la caccia agli sprechi per raddoppiare la produttività
non è più "una storia incredibile". All'incontro di Milano
parteciperanno: Paolo Bertazzoni, titolare dell'azienda metalmeccanica
Bertazzoni di Guastalla (Reggio Emilia); Pasquale Cipollaro, direttore di
stabilimento della Whirlpool Europe; Gaetano Rizzitelli, direttore area
industria della Esaote. A Roma il panel di testimonianze italiane sarà
composto da: Mario Tasso, presidente della Tasso di Atessa (Chieti), Antonio
Buscarino, direttore di stabilimento della Sagi e Carlo Quercetti, direttore
di stabilimento della Procter & Gamble.
TRAIN-IT: CORSI DI FORMAZIONE PER LE
START-UP NEL SETTORE DELLE TSI
Amburgo, 4 novembre 2002 - Dal 17 al 23 novembre, si terrà ad Amburgo
(Germania) il primo di una serie di corsi di formazione finanziati dall'Ue.
Train-It propone un corso pratico di sei giorni sulla redazione di piani
d'impresa (business plan) di successo. I corsi sono aperti a tutti. I
partecipanti a progetti di cooperazione europei, conclusi o in corso, nel
settore delle tecnologie della società dell'informazione (Tsi) potranno
beneficiare di una riduzione sulla quota d'iscrizione. Il programma del
corso prevede una serie di argomenti, fra cui: conferenze e formazione
individuale da parte di esperti e imprenditori internazionali; accesso alle
reti finanziarie e commerciali; sessioni di redazione; formazione alla
presentazione: "elevator pitch" (esercitazione che consiste
nell'effettuare brevi illustrazioni, il tempo di un incontro in ascensore)
con analisi di video; moduli in piccoli gruppi (massimo 10 casi di
business); follow up fino al completamento del piano d'impresa (garantito
per nove mesi). I corsi si terranno nelle seguenti date: 17-23 novembre
2002; 9-15 febbraio 2003; 6-12 aprile 2003; 1-7 giugno 2003. Infolink: http://www.train-it.org
FELIPE FERNANDEZ-ARMESTO: LA STORIA E LA CIVILTÀ
Torino, 4 novembre 2002 - Incontri sul pianeta: un vocabolario di idee per
il nuovo secolo, iniziativa di formazione e comunicazione per il management
di aziende e istituzioni organizzato da Isvor Knowledge System in
collaborazione con il Centre for Business Innovation Cap Gemini Ernst&Young,
chiude il percorso 2002. Il 13 novembre a Roma ( Confindustria,dalle 15.00)
e il 14 a Torino (Centro Incontri Marentino, sempre alle ore 15.00) Felipe
Fernandez-Armesto, in Mondi discontinui. Valori ed esperienze cognitive
nella storia della civilizzazione, analizzerà le ragioni per cui non è più
possibile lavorare senza confrontarsi, pensare senza conoscere, prendere
decisioni senza capire. Che cosa? La storia che congiunge valori ed
esperienze cognitive delle varie civiltà umane. In un momento storico in
cui ambienti, valori e sistemi culturali convivono e spesso si scontrano
anche drammaticamente, Fernandez-Armesto condivide la sua capacità di
raccontare la storia con chiarezza, tentando una visione che metta in
relazione le vicende delle diverse aree del mondo. Fernandez-Armesto è
docente di storia moderna all'Università di Oxford. Fra le sue
pubblicazioni principali ricordiamo: Before Columbus. Exploration and colonization from the Mediterranean to
the Atlantic, 1229-1492 (Houndmills, Basingstoke, Hampshire, Macmillan
Education, 1987), Columbus (Oxford, Oxford University Press, 1991), The
times atlas of world exploration: 3,000 years of exploring, explorers and
mapmaking (New York, HarperCollins Publishers, 1991), Barcelona: a thousand
years of the city's past (Oxford, Oxford University Press, 1992), fino al
recentissimo Civilizations: culture, ambition, and the transformation of
nature (New York, Free Press, 2001). In italiano è stato tradotto
Millennium: il racconto di mille anni della storia del mondo (Milano,
Mondadori, 1999), un approccio sintetico alla storia del mondo dal 1000 al
2000, uno dei saggi più stimolanti nel suo genere. Dopo la relazione di
Fernandez-Armesto, i contenuti verranno approfonditi grazie all'intervento
di un panel selezionato di discussant, provenienti dal mondo
imprenditoriale, dell'informazione e accademico, con l'obiettivo di
analizzare i temi trattati dal punto di vista del business (Gad Lerner, John
Machin, Aung Tun Thet, Sebastiano Maffettone e Marina Salomon). Sul sito
www.incontrisulpianeta.it nato parallelamente all'iniziativa, è possibile
continuare il percorso formativo iniziato con la partecipazione agli
incontri.
COSMOPOLITAN
COSMETICS GMBH RAFFORZA IL SEGMENTO DELLA PROFUMERIA DI LUSSO
Milano 4 novembre 2002 - Cosmopolitan Cosmetics GmbH, la società di
appartenenza al gruppo Wella Ag nel campo di profumi e cosmetici, ha
acquisito i diritti di marchio e le operazioni commerciali di Atkinsons da
Lever Fabergé S.r.l., società di appartenenza a Unilever Italia S.p.A.,
per 44 milioni di euro. Con l'acquisizione di Atkinsons, Cosmopolitan
Cosmetics espande ulteriormente il suo settore della profumeria di lusso che
attualmente comprende 4711 e Yardley. Cosmopolitan Cosmetics ha inoltre in
licenza marchi di successo tra cui Dunhill, Escada, Gucci Parfums, Trussardi,
Montblanc, come pure i profumi di Puma, Mexx, Naomi Campbell e Gabriela
Sabatini. Inoltre, Cosmopolitan Cosmetics è proprietaria del marchio Rochas.
Atkinsons è una delle aziende leader in Italia nel campo della profumeria e
della cosmetica Con i suoi prodotti di fascia alta, distribuiti
principalmente attraverso le profumerie, l'azienda milanese ha raggiunto un
volume di vendite pari a 36,3 milioni di euro nel 2001. La linea I
Coloniali, che costituisce quasi il 50% delle vendite, è il marchio più
noto e più importante di Atkinsons e comprende profumi e prodotti per il
bagno e per la cura della pelle. Heiner Gurtler, Ceo di Wella Ag, commenta:
"L'acquisizione di Atkinsons rappresenta un'ottima aggiunta al segmento
estremamente redditizio della profumeria di lusso di Cosmopolitan Cosmetics.
Inoltre, l'infrastruttura internazionale di Cosmopolitan Cosmetics offre ad
Atkinsons buone potenzialità di crescita in altre zone del
mondo."
RICORRENZE
RELIGIOSE: C'È ANCHE IL VOLTO ECONOMICO "BENEDETTE IMPRESE"
QUARTO POSTO PER LA LOMBARDIA CON IL 9,1% DELLA VENDITA DI OGGETTI
RELIGIOSI: PRIMA MILANO, SEGUITA DA BERGAMO, VARESE, BRESCIA, LODI,
LECCO
Milano, 4 novembre 2002. C'è chi lavora per offrire oggetti religiosi: in
Lombardia sono 38 le aziende attive in questo settore con 84 addetti, oltre
a 22 che svolgono attività organizzative religiose con 12 addetti. Arredi,
paramenti, articoli da collezione, stampe, medaglie, souvenirs, oggetti
missionari, oggetti d'arte, prodotti artigianali: sono questi, i maggiori
articoli nel commercio religioso. Un settore che in Italia vede protagonista
il centro sud - Campania, Lazio, Puglia -, con la Lombardia in quarta
posizione per il commercio. Ma, subito dopo il Lazio, la Lombardia guadagna
la seconda postazione per l'organizzazione di eventi. Emerge da un'indagine
della Camera di commercio di Milano attraverso il Lab.Mim (Laboratorio
Monitoraggio Imprese) sui dati del registro delle imprese. Commercio al
dettaglio in Lombardia: Nel 2° trimestre 2002 in Lombardia ci sono 38
aziende che vendono oggetti religiosi. A Milano si concentra il maggior
numero (12 con 31 addetti); superando Bergamo con 8 (6 addetti), Varese con
6 (11 addetti), Brescia con 4 ( 14 addetti), Lodi (3, 4 addetti), Lecco (2,
17 addetti), Como, Mantova e Pavia con un'impresa ciascuna. Un settore in
leggero aumento rispetto al 2° trimestre 2001 che vedeva un totale
regionale di 37 imprese e, tra le province, Milano al primo posto (11),
superando Bergamo con 9, Varese con 6, Brescia con 5. Attività
organizzative in Lombardia Nel 2° trimestre 2002, le aziende che svolgono
attività organizzative religiose in Lombardia sono 22 (12 addetti), a
Brescia 17 (4 addetti), il 77% sul totale Lombardia (+6,3% in un anno). A
Milano sono 3 (7 addetti), il 13,6% sul totale lombardo (-25% nel 2°
trimestre 2002 rispetto a quello del 2001). C'è poi un'azienda a Bergamo e
una a Varese. Commercio al dettaglio in Italia: Sono 419 le imprese italiane
che vendono oggetti religiosi nel 2° trimestre 2002. In Campania sono
presenti il maggior numero di aziende (66), superando il Lazio (64), la
Puglia (53), la Lombardia (38). Così nella classifica nazionale la Campania
si colloca in prima posizione con il 15,8 % rispetto al totale nazionale,
seguita dal Lazio con il 15,3%, dalla Puglia con il 12,6%, dalla Lombardia
con il 9,1%. Attività organizzative in Italia: Nel 2° trimestre 2002 in
Italia ci sono 120 imprese che organizzano eventi religiosi. Nel Lazio sono
presenti il maggior numero di aziende che svolgono attività organizzative
religiose (38), superando la Lombardia con 22, la Campania e la Sicilia con
9. Così nella classifica nazionale, per le attività organizzative, il
primo posto va al Lazio (31,7%), il secondo alla Lombardia (18,3%), il terzo
alla Campania e alla Sicilia con il 7,5%.
Il
settore religioso in Lombardia
|
Commercio al Dettaglio
|
Attività organizzative
|
|
2°trim.2001
|
2°trim.2002
|
|
|
2°trim.2001
|
2°trim.2002
|
|
|
|
Aziende
|
Addetti
|
Aziende
|
Diff.% Az.
|
% Az.su tot
|
Addetti
|
Aziende
|
Addetti
|
Aziende
|
Diff.% Az.
|
% Az.sutot
|
Addetti
|
BERGAMO
|
9
|
6
|
8
|
-11,1%
|
21,1%
|
6
|
1
|
0
|
1
|
0,0%
|
4,55%
|
0
|
BRESCIA
|
5
|
15
|
4
|
-20,0%
|
10,5%
|
14
|
16
|
4
|
17
|
6,3%
|
77,27%
|
4
|
COMO
|
1
|
1
|
1
|
0,0%
|
2,6%
|
0
|
0
|
2
|
|
|
0,00%
|
|
CREMONA
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
0,00%
|
|
LECCO
|
1
|
1
|
2
|
100,0%
|
5,3%
|
17
|
0
|
1
|
0
|
|
0,00%
|
1
|
LODI
|
2
|
3
|
3
|
50,0%
|
7,9%
|
4
|
|
|
|
|
0,00%
|
|
MANTOVA
|
1
|
0
|
1
|
0,0%
|
2,6%
|
|
|
|
|
|
0,00%
|
|
MILANO
|
11
|
31
|
12
|
9,1%
|
31,6%
|
31
|
4
|
7
|
3
|
-25,0%
|
13,64%
|
7
|
PAVIA
|
1
|
1
|
1
|
0,0%
|
2,6%
|
1
|
|
|
|
|
0,00%
|
|
SONDRIO
|
|
|
|
|
0,0%
|
|
|
|
|
|
0,00%
|
|
VARESE
|
6
|
11
|
6
|
0,0%
|
15,8%
|
11
|
1
|
0
|
1
|
0,0%
|
4,55%
|
0
|
TOT.
LOMBARDIA
|
37
|
69
|
38
|
2,7%
|
100,0%
|
84
|
22
|
14
|
22
|
0,0%
|
100,00%
|
12
|
TOT. ITALIA
|
399
|
583
|
419
|
5,0%
|
|
587
|
124
|
193
|
120
|
-3,2%
|
|
172
|
Elaborazione Camera di Commercio di
Milano attraverso il Lab Mim
CALZATURE:
AUMENTANO LE ESPORTAZIONI IN CAMPANIA IN CONTROTENDENZA COL DATO NAZIONALE
PISANO(ANCI): E' MERITO DELLE NOSTRE MAESTRANZE
Napoli, 4 novembre 2002. Il settore calzaturiero in Campania non perde
posizioni: nella regione nel primo semestre 2002 le esportazioni aumentano
in valore del 1,5 per cento rispetto ai primi sei dell'anno precedente. Il
dato, fornito dall'Istat e elaborato dall'Anci (Associazione nazionale
calzaturifici italiani) è in decisa controtendenza rispetto alla media
nazionale, che vede le esportazioni del settore assottigliarsi scendere al
di sotto del -8 per cento rispetto al 2001. Tenuto conto dell'incremento dei
prezzi medi unitari, comunque, anche tale dato (+1,5%) lascia ipotizzare una
flessione in termini di quantità nelle esportazioni regionali (non
evidenziabile dai dati Istat, disponibili solo in valore). Già nel 2001
tutte le province campane avevano fatto registrare un incremento dell'export
relativo ai prodotti calzaturieri, con una punta pari al +33, 3% riscontrata
per la provincia di Caserta. "La performance della Campania- afferma
Pasquale Pisano, delegato Anci per la Campania e vicepresidente del Gruppo
giovani imprenditori calzaturieri- si spiega con un mix sapiente, fatto di
gusto, estetica e artigianalità delle nostre maestranze, che rende la
scarpa confezionata nella regione competitiva su tutti i mercati". La
Campania conta complessivamente circa seicento aziende operanti nel settore
calzaturiero. I lavoratori utilizzati dalle imprese del settore sono invece
più di 8.300. In provincia di Napoli operano poco più di quattrocento
aziende, nel Casertano ce ne sono oltre centosettanta.
VIAGGIO NELLA
REALTÀ CALZATURIERA CAMPANA MODA, ARTIGIANALITÀ E LUSSO: SONO QUESTE LE
PAROLE CHIAVE CHE CARATTERIZZERANNO SEMPRE DI PIÙ LA PRODUZIONE
CALZATURIERA CAMPANA SECONDO IL DELEGATO ANCI PER LA REGIONE PASQUALE
PISANO
Napoli, 4 novembre 2002 - Trentatré anni, amministratore unico dell'azienda
calzaturiera di famiglia Gi.Pi., localizzata nel polo calzaturiero di Aversa
la cui produzione è destinata al 30 % all'esportazione e consiste in
forniture di calzature militari e da passeggio. L'azienda occupa 65 persone
ed ha un volume d'affari annuale di dodici miliardi. Il percorso di Pisano
all'interno delle associazioni di categoria inizia nel 1990 come componente
del Gruppo Giovani Industriali e successivamente di numerose commissioni
nazionali. Nel 1998 diventa presidente dei calzaturieri dell'Unione degli
Industriali di Caserta, fa parte della giunta dell'Unione Industriali di
Caserta,della giunta esecutiva di Federindustria Campania. Nell' A.N.C.I.
Pisano oltre ad essere Vice Presidente nazionale del gruppo giovani e
consigliere per la Campania, fa parte del consiglio direttivo nazionale e
del Centro Studi. Con Pisano tracciamo un quadro del settore in Campania.
Qual è la dimensione del comparto calzaturiero nella regione? La Campania
conta circa 600 aziende operanti sull'intero territorio, per un totale
intorno agli 8.300 addetti. Si tratta della quinta regione italiana per
numero di aziende e della sesta per numero di addetti dopo la Puglia. La
provincia di Napoli conta oltre 400 aziende, al secondo posto si colloca la
provincia di Caserta con oltre 170 aziende, di cui circa cento localizzate
nell'area distretto di Aversa. Oltre ai dati ufficiali bisogna inoltre tener
conto del sommerso: molte aziende che operano nel calzaturiero sono pressoché
'invisibili' agli occhi e alle analisi delle istituzioni. Si tratta comunque
di un patrimonio produttivo che bisogna cercare di far emergere: non
dimentichiamo che questo settore è fortemente radicato sul territorio: ed
è proprio questa la sua forza. Ha parlato di un radicamento nel territorio.
Può spiegarsi meglio? Il settore calzaturiero vanta un'antica tradizione in
Campania. Già alla fine dell'800 nel centro storico di Napoli si trovavano
alcune dozzine di aziende di produzione di scarpe, al fianco di una fiorente
produzione di guanti. La difficoltà di svolgere un'attività di
trasformazione nel centro abitato di Napoli portò in pochi anni alla
delocalizzazione di queste attività prima nella periferia napoletana e poi
sempre più verso il casertano, nell'area aversana. Agli inizi della prima
guerra mondiale, nell'area di Teverola in provincia di Caserta, si contavano
già molte imprese che operavano nella produzione di calzature militari. Il
consolidamento delle attività artigianali avviene negli anni Cinquanta,
quando si assiste a una moltiplicazione di attività di produzione di
scarpe. È proprio l'area aversana, quindi, insieme a quella di S. Maria a
Vico, che vanta una tradizione importante nella produzione di scarpe. Quali
sono le caratteristiche principali dell'industria calzaturiera campana?
Esiste una relativa specializzazione nella produzione di scarpe da uomo sia
classiche sia sportive dirette al mercato, ma esiste anche un'importante
produzione per le scarpe da donna. La dimensione delle aziende è piuttosto
limitata, con un numero medio di addetti che non supera le 12/15 unità per
azienda. I prodotti vengono commercializzati con marchi propri e sovente
sono associati ad altri marchi dei distributori. Chi lavora per conto di
grosse firme italiane produce quasi esclusivamente scarpe di qualità fine.
La produzione in conto proprio si ritrova, invece, sia per le scarpe di
lusso sia per quelle di qualità medio bassa. Il grado di
internazionalizzazione delle imprese è ancora su un livello di sufficienza,
in media l'export incide ancora relativamente poco sui bilanci, ben al di
sotto del 50%, anche se esistono importanti eccezioni e spazi notevoli per
incrementare le quote di mercato. Le produzioni di qualità accentrano al
loro interno tutte le fasi del processo produttivo, mentre quelle che
producono scarpe di qualità medio bassa spesso affidano a terzi alcune fasi
di lavoro. Tra le linee di sviluppo del comparto evidenziate negli ultimi
anni c'è la tendenza a ragionare e operare in un'ottica di distretto. Ciò
avviene in concomitanza con un costante rinnovamento che investe sia il
profilo imprenditoriale sia le maestranze operaie. Si notano anche una
maggiore propensione verso produzioni di qualità e una buona reattività ai
cambiamenti della moda e delle abitudini di consumo. Le imprese sommerse
esistono ma diventano più marginali, soprattutto quelle completamente
sommerse, dove in genere si realizzano prodotti di bassa qualità. La
speranza - e un po' anche una mia convinzione - è che nel tempo il mercato
e l'impegno delle istituzioni nella lotta al sommerso facciano ridurre
drasticamente tale fenomeno. Quali sono i punti di debolezza del settore
nella regione? In primo luogo, l'eccessiva frammentazione. Le aziende
calzaturiere campane sono in media piccolissime: le più grandi non superano
di solito la dimensione della piccola azienda secondo i parametri europei.
Un altro limite è costituito dalla proprietà familiare delle imprese, il
che rappresenta una naturale conseguenza delle piccole dimensioni aziendali.
L'assetto organizzativo è pertanto troppo costruito su linea parentale e
meno manageriale, con uno scarso utilizzo di risorse umane in possesso di
laurea. Un aspetto che spesso si ripercuote anche nell'accesso al credito,
interamente concesso sulla base della consistenza patrimoniale della
famiglia. E gli investimenti nella ricerca e nel marketing? L'impegno verso
la Ricerca & lo Sviluppo è molto contenuto, così come sono scarsi gli
investimenti finalizzati a meglio interpretare i bisogni della clientela e
le tendenze della moda e quelli per la promozione del marchio, o ancora
meglio del sistema calzaturiero campano. Su questi fronti può servire una
strategia istituzionale per lo sviluppo che funga da supporto, aiutando a
rendere meno gravosi oneri di non poco conto per delle piccole imprese. Il
ruolo della Regione Campania, in tal senso, può essere molto importante.
Altre lacune da colmare? Parlerei piuttosto di problemi. La realtà non è
mai completamente bianca o nera. L'ammodernamento tecnologico che ha
caratterizzato il comparto negli ultimi anni, per esempio, realizzato anche
grazie alle agevolazioni regionali, nazionali e comunitarie, ha riguardato
soprattutto l'area produttiva e meno l'area modellistica. Inoltre, manca
ancora una formazione specifica per il settore che faciliti la crescita
dell'azienda e il reperimento di risorse già in parte formate. E quali sono
i punti di forza? Primo tra tutti la qualità: il gusto, l'estetica e l'artigianalità
delle nostre maestranze che rendono la 'scarpa Made in Campania' competitiva
su tutti i mercati, specie per le produzioni di qualità elevata. Direi
anche l'intraprendenza dei nostri imprenditori, per ora evidenziatasi sul
mercato nazionale, ma che, supportata dalle giuste professionalità,
potrebbe essere proficuamente utilizzata anche per espandersi sui mercati
esteri; C'è da aggiungere inoltre che l'immagine complessiva della Regione
è migliorata ma ancora molto si può e si deve fare, soprattutto nel
valorizzare la tradizione e il valore della scarpa campana; Infine abbiamo
una notevole disponibilità di risorse umane che ci permette di operare con
una certa tranquillità e di trovare giovani di valore disposti a lavorare,
nonostante la debolezza espressa nella mancanza di una formazione
professionale specifica per il settore calzaturiero. Qualche esperienza
interessante nel settore? Negli ultimi anni i calzaturieri sono stati
protagonisti di molte iniziative di sviluppo del territorio. Il consorzio
Unica prima, con ben 33 imprese del calzaturiero che hanno investito nel
nostro territorio, e il consorzio Impreco poi, con altre 51 aziende del
settore tessile - abbigliamento e calzaturiero, che opera quindi sempre nel
settore moda, sono due importanti testimonianze dell'iniziativa
imprenditoriale delle aziende campane. Possiamo e dobbiamo fare ancora di più
e ci attendiamo molto dalle nuove iniziative che sono in programma e che
riguardano in particolar modo il distretto industriale inter-provinciale
Napoli Caserta. Bisogna in tal senso accelerare la costituzione del comitato
distrettuale che la Regione ci chiede, e predisporre quanto prima la
Progettazione Integrata Territoriale che coinvolgerà l'intera area
distretto. Quale impresa e quale prodotto vinceranno la sfida imposta dalla
moderna competizione? Un'impresa e un prodotto che coniughino tradizione e
innovazione. Sono due aspetti che possono tranquillamente non essere
contrastanti: l'innovazione può far cambiare il modo di lavorare, ma non la
storia di un'azienda, le capacità dei suoi uomini, la qualità del loro
lavoro. Questi ultimi elementi rappresentano dei valori, che il progresso
delle tecnologie non potrà mai stravolgere ma al massimo adeguare ai tempi.
Ha parlato di un ruolo di supporto delle istituzioni locali. Verso quali
obiettivi si potrebbe sviluppare? Abbiamo bisogno di un centro di servizi di
eccellenza per le imprese calzaturiere composto da strutture e laboratori
per la promozione dell'immagine del settore e delle sue imprese, per la
certificazione di qualità, per l'attività di R&S e per l'innovazione
di processo e di prodotto. Servono inoltre strutture per la formazione del
personale specifiche per il settore calzaturiero e della moda. A livello
istituzionale molto si può fare, ancora, per l'internazionalizzazione delle
imprese, per la promozione e commercializzazione dei prodotti anche con la
costruzione di una piccola area fieristica specifica per il settore
calzaturiero e della moda. Occorre, ovviamente, meglio attrezzare e
qualificare le aree industriali e artigianali. Va realizzato un programma di
marketing del territorio e di promozione del comparto calzaturiero, così
come vanno realizzati, come s'accennava, programmi specifici di formazione
professionale per gli addetti e programmi di ricerca applicata.
E' IL CAPPOTTO
IL CAPO VINCENTE PER LA MODA INVERNO 2002/2003
Milano, 4 novembre 2002 - Anche se la creatività punta a trasgredire sempre
e comunque, la vita di tutti i giorni richiede una buona dose di equilibrio
nella scelta del proprio abbigliamento. Eterno e classico dunque il
cappotto, di tutte le fogge e dimensioni, anche quest'anno avrà il suo
momento di gloria. Cappottini smilzi modello redingote anche nella
collezione superba e scintillante di Gai Mattiolo, che ama di solito tagli
audaci e paillettes, e cappottini smilzi sono anche da Marni, da Moschino e
da Iceberg, che li alterna preferibilmente a grandi cappe scozzesi e in lane
a pelo lungo. Giorgio Grati punta su cappottini femminili che disegnano il
punto vita e lo mettono in risalto, sulle tonalità del grigio ravvivato da
tocchi di giallo che danno un tocco sbarazzino da signorina per bene. La
cappa ampia, vagamente etnica e qualche volta sfrangiata, è l'approdo più
moderno del cappotto, una cappa adatta ad esempio a quella zingara di lusso
che è la donna di Mariella Burani, avvolta in grandi colli, strati di
maglie, sagome fluide. Sono simili a cappe i maxicappotti di Laura Biagiotti
che sposano il candore della mongolia alla raffinatezza del cachmere, i
bellissimi capi di Martino Midali a trame grosse oppure in lane leggere
caldissime, i cappotti lunghi di Malo con collo in maglia e un sorprendente
gilet di cachmere incorporato ma staccabile, fino ad arrivare ai cardigan
lunghissimi di Brunello Cucinelli foderati di seta o di raso stampato nei
colori folk. Per Max Mara, lo stile impeccabile frutto di artigianalità e
sartorialità, si traduce in capotti oversize e seconda pelle, lunghissimi o
mini, fluidi o costruiti. I colori sono naturali e vanno dal bianco al
beige, dal marrone all'oro, i tessuti sono in cachemire insieme alla pelle
scamosciata, il visone e il velluto di cotone. Pelliccia che anche Allegri
usa per impreziosire i caldi colli dei suoi raffinati cappotti dalle linee
semplici e classiche. Brioni si ispira alla donna anni Trenta, tagli
semplici e rigorosi, quasi maschili. Amore per artigianalità e "fatto
a mano" nella collezione di Mali Parmi colorata come un arcobaleno
caldo e sensuale di viola, ambra, arancio, prugna, vinaccia declinato in
forme smilze e corte sottolineate da grosse bordature. Dal cardigan alla
stola smisurata, anche il cappotto di Celine assume proporzioni nuove,
conservando la sua allure chic di tradizione parigina. Ed un altro grande
parigino, Hermès, inventa un originale cappotto con maniche al gomito in
alpaca marrone scuro o in nappa double face nero, come cardigan lunghissimi
senza maniche in cachmere dello stesso colore. Di grande effetto anche le
creazioni di Sonia Speciale che si ispira alla tradizione giapponese per
forme rigorose a trapezio in velluto di angora o in jacquard fondo nero
virato al prugna. Nel trionfo di lane calde e avvolgenti, si staccano
Trussardi e Mario Valentino con le splendide pelli, nappe, camosci, montoni
invecchiati, cavallino rasato declinate in forme pulite e sottili dai tagli
ricercati. Come sempre la collezione Gianfranco Ferré Studio è esemplare
nel gusto e nelle proporzioni, sia nei cappottini lineari chiusi solo da una
cintura sottile adatti anche per la sera, sia nei cappotti sportivi di
ispirazione maschile o a vestaglia chiusi da cintura a stringa.
PRIMA INDUSTRIE
S.p.A. IMPORTANTE ACCORDO CON DANOBAT GOITI PER LO SVILUPPO, PRODUZIONE E
COMMERCIALIZZAZIONE IN COMUNE DI MACCHINE LASER/PUNZONATRICI COMBINATE
Collegno (Torino), 4 novembre , 2002 - Prima Industrie, società operante
nel settore ad alta tecnologia dei sistemi laser per applicazioni
industriali, quotata al Nuovo Mercato della Borsa Italiana, il 7 ottobre
2002 ha siglato un importante accordo con Danobat Goiti società leader nel
mercato delle macchine utensili e lavorazione lamiera. Il Gruppo Danobat,
con un fatturato nel 2001 di € 130 milioni, è una società del gruppo
Mondragon Corporaciòn Cooperativa, con più di 60.000 dipendenti in diversi
settori industriali, finanziari e distributivi. Con questo accordo Danobat
Goiti, che è uno dei principali costruttori di macchine punzonatrici per la
lavorazione di lamiera, svilupperà in cooperazione con Prima Industrie un
macchina laser/punzonatrice combinata e la commercializzerà nel mondo
attraverso la sua rete di vendita e con il supporto dell'organizzazione
commerciale di Prima Industrie che fornirà a Danobat Goiti i generatori
laser (prodotti dalla società controllata americana Convergent Prima Inc.)
insieme alla testa di focalizzazione e ad altri componenti meccanici ed
elettronici per un valore superiore a € 100.000 per macchina. Gli attuali
protagonisti del mercato delle macchine laser/punzonatrici combinate sono
alcuni dei principali concorrenti di entrambe Danobat Goiti e Prima
Industrie e l'obiettivo comune dei due partners è quello di conquistare una
quota di questo mercato, la cui dimensione è valutata in oltre 150 macchine
all'anno in tutto il mondo. Commentando l'accordo, Antonio Echeverria,
Direttore Generale del Gruppo Danobat, e Gianfranco Carbonato,
Amministratore Delegato di Prima Industrie, hanno dichiarato che : "la
nuova macchina laser/punzonatrice combinata sarà complementare ad entrambe
le attuali linee di prodotto di Prima Industrie (macchine di taglio laser) e
di Danobat Goiti (macchine punzonatrici). La principale applicazione
prevista per tale macchina è nell'ambito della lavorazione lamiera, quando
siano richiesti taglio e formatura nella stessa stazione di lavoro. Lo scopo
dell'accordo è anche l'avvio di una cooperazione a lungo termine tra le due
società che sono totalmente complementari nelle loro gamme di
prodotto".
SICUREZZA DEI
CARRELLI ELEVATORI DA AISEM UN RICHIAMO ALLE IMPRESE ITALIANE:
"NECESSARIO METTERSI IN REGOLA ENTRO IL 5 DICEMBRE"
Milano, 4 novembre 2002 - La tutela della sicurezza sul lavoro sta per
affrontare un'altra scadenza importante: l'adeguamento del parco circolante
di carrelli elevatori costruiti prima dei 31 dicembre 1998, valutabile
intorno alle 300.000 macchine, alla direttiva europea 95163/CE recepita con
il decreto legislativo 4 agosto 1999 n. 359. Entro il 5 dicembre 2002,
infatti, tutte le imprese italiane, dalle piccole alle grandi, dai comparto
artigiano alla grande distribuzione, dovranno rendere idonee le proprie
macchine secondo i nuovi requisiti minimi richiesti di sicurezza e salute
per l'uso di attrezzature di lavoro. Ed è per questo motivo che Aisem
Associazione Italiana sistemi di Sollevamento Elevazione e Movimentazione in
seno ad Anima (Federazione delle Associazioni Nazionali dell'industria
Meccanica varia ed Affine), ha collaborato alla stesura delle linee guida
per l'adeguamento dei carrelli elevatori, edite dall'Ispesl e che ha
presentato nel corso di un seminario tenutosi quest'oggi a Milano. Al centro
dell'incontro la preoccupazione che le imprese colgano appieno e
tempestivamente le indicazioni delle linee guida, soprattutto per quanto
riguarda il corretto utilizzo e manutenzione dei carrelli elevatori. Infatti
aldilà di quanto può essere messo in atto dal fabbricante, rimane
significativo per ogni veicolo/carrello un pericolo residuo di perdita di
stabilità, quando questo venga utilizzato o si venga a trovare al di fuori
delle condizioni di corretta o prevista utilizzazione. Ciò riguarda i mezzi
più obsoleti, per la cui manutenzione e soprattutto idoneità potrebbero
sorgere i maggiori problemi nell'installazione dei sistemi di sicurezza
richiesti, come quelli di ritenuta del conducente in quanto i sedili, i
cofani e i coperchi batteria possono essere inadeguati per l'ancoraggio ad
essi di tali sistemi. Inoltre, in alcuni casi, i carrelli più vecchi
potrebbero dover essere muniti di altri dispositivi allora non previsti,
quali ad esempio il tettuccio di protezione, in quanto, prima degli anni
`70, venivano posti sul mercato privi di tale dispositivo. Di qui il
documento preparato da I.S.P.E.S.L. - Dipartimento Tecnologie di Sicurezza -
che rappresenta un vero e proprio vademecum per le imprese per tutto quello
che riguarda l'analisi e la soluzione di problemi relativi alla sicurezza:
dalle 18 schede tecniche su altrettante tipologie di carrelli, alla sezione
sulla normativa tecnico-giuridica, a quella sulla valutazione dei rischi, da
quella sugli interventi e misure di prevenzione, a quella delle analisi
delle possibilità di rovesciamento e dei sistemi di ritenuta dei
conducente. Come afferma il Presidente dell'A.I.S.E.M." le linee guida
sono uno strumento utile per tutte quelle imprese, e sono tantissime in
Italia, che devono adeguarsi alla normativa. La nostra preoccupazione è di
far giungere agli utenti tutte le informazioni in modo esatto e chiaro, che
del resto è da sempre una prerogativa di Aisem e di offrire la possibilità
di un confronto con gli esperti che hanno reso possibile la realizzazione di
queste linee guida che, se applicate correttamente possono risolvere i
problemi della sicurezza degli operatori in tutte le varie situazioni di
lavoro".
CARABINIERE DI
ZONA
Roma, 4 novembre 2002 - Nel quadro dei provvedimenti volti a conferire uno
spiccato orientamento al cittadino e a valorizzare gli elementi di vicinanza
alla popolazione, che da sempre caratterizzano l'assetto organizzativo ed il
modello operativo dell'Arma dei Carabinieri, è stata introdotta la nuova
modalità di svolgimento del servizio con l'impiego di un solo carabiniere,
denominata "Carabiniere di zona". La nuova modalità consentirà
altresì di incrementare il rendimento delle risorse disponibili, attraverso
l'intensificazione del numero e della visibilità delle pattuglie.Tale
procedura sarà gradualmente attuata nelle aree urbane dei capoluoghi e dei
centri abitati in cui può essere utilmente disimpegnata ed integrerà il
dispositivo di controllo del territorio nel quale si inserisce. Il nuovo
criterio di svolgimento dell'attività di prevenzione supera la tradizionale
impostazione "binaria" che da sempre caratterizza i servizi svolti
dall'Arma dei Carabinieri e consente di esaltare ulteriormente il carattere
di "prossimità" alla popolazione del servizio reso, mirando,
altresì, a conferire nuovi e più qualificati contenuti al rapporto tra
l'Arma e la cittadinanza.
RICICLAGGIO
AUTO RUBATE:POLIZIA VERONA SMANTELLA ORGANIZZAZIONE
Verona, 4 novembre 2002 - La Polizia di stato di Verona ha concluso una
vastissima operazione che ha sgominato un'organizzazione di italiani e
magrebini, responsabile di riciclaggio internazionale di autovetture e
spaccio di stupefacenti. L'operazione, che si è estesa alle città di
Milano, Torino, Napoli, e Palermo e nei principali porti francesi (Marsiglia
e Nizza), spagnoli (Algericas) e del Nord Africa (Tangeri), ha permesso di
accertare che il gruppo criminale destinava le autovetture rubate sia al
mercato estero che a quello italiano, in particolare napoletano e
palermitano. Complessivamente l'organizzazione risulta aver movimentato, a
partire dal settembre 2001, oltre 1700 autovetture, 50 delle quali
recuperate. Il denaro ricavato dal riciclaggio delle auto era in parte
utilizzato per alimentare un fiorente traffico di cocaina ed eroina,
smerciate nella provincia scaligera e in altre zone del Veneto.I particolari
dell'indagine verranno resi noti nel corso della conferenza stampa che si
terrà alle ore 10.30 presso la Questura di Verona.
PARCHEGGIO
SELVAGGIO E CINTURE DI SICUREZZA: ECCO "I VIZIETTI" DEI MILANESI
AL VOLANTEUNA RICERCA ZURTEL-CIRM, SU UN TEMA DI SEMPRE SCOTTANTE ATTUALITÀ
COME IL PROBLEMA DEL TRAFFICO, CI FA SCOPRIRE QUALI SONO LE INFRAZIONI PIÙ
TIPICHE DEI PILOTI E DEI CENTAURI NEL CAPOLUOGO LOMBARDO.
Milano, 4 novembre 2002 - La grande città e il traffico: un binomio
inscindibile. Stress, lunghi percorsi in automobile in fila imbottigliati, e
l'eterno problema di non trovare posteggio. Come si comportano i milanesi di
fronte a questa realtà? E quanto sono ligi alle regole del Codice Stradale?
Una ricerca commissionata da Zuritel (società assicurativa del gruppo
Zurich Italia attiva nel campo delle polizze auto, via internet e telefono)
al Cirm, sulla base di 300 intervistati, fra i 28 e i 58 anni ci fornisce
un'interessante istantanea di Milano alla guida delle due o quattro ruote
Esistono tre diverse tipologie di milanesi: i forzati dell'ingorgo (32,5%)
per i quali un'ora di traffico è già una fortuna, visto che spesso non
bastano loro neppure due ore per liberarsi della convivenza, poco gradita,
con gli altri automobilisti. I meno fortunati, in questo caso il 28,6% del
campione, che sono costretti a sopportare caos, smog e clacson per circa
30-60 minuti al giorno. I più fortunati sono invece il 35,2% che
evidentemente lavorano a due passi da casa e limitano a meno di mezz'ora la
propria esperienza di traffico giornaliero. Una curiosità: avere la moto
non significa necessariamente trascorrere meno tempo nel traffico cittadino:
lo dimostra il fatto che la percentuale maggiore di motociclisti (pari al
67%) trascorre nel traffico più di 30 minuti. In questo scenario di stress,
code al semaforo, minuti contati, difficoltà a parcheggiare, smog e caos,
è facile che l'automobilista vada "in tilt". E nella top ten
delle infrazioni che gli intervistati della ricerca Zuritel rilevano essere
le più frequenti e le più tipiche quando osservano i concittadini al
volante figurano il parcheggio dell'auto o della moto in doppia fila o sul
marciapiede (secondo il 56% degli interpellati), seguito dall'utilizzo del
cellulare senza vivavoce o auricolare (a detta del 40,2% degli
intervistati), dal non mettere la cintura di sicurezza (25,9%) e dal passare
con il rosso ai semafori (22,9%). Fra gli uomini aumentano, rispetto al
totale campione, le percentuali delle percezioni relative al parcheggio
della moto sul marciapiede (15,1%) e al viaggiare nella corsia preferenziale
(8,6%). Il passaggio col rosso ai semafori apparentemente sicuri, inoltre,
ha percentuali più elevate per i cittadini di età compresa tra i 49 ed i
58 anni. Quando però agli intervistati si passa a chiedere quali sono le
infrazioni commesse direttamente da loro stessi con maggiore frequenza, ecco
che lo scenario, curiosamente, cambia in modo evidente. Solo il 6% ammette
di usare il cellulare senza il vivavoce o l'auricolare (contro il 40,2%
relativo al comportamento "degli altri" al volante), mentre
all'inverso si è più inclini a confessare altre infrazioni (30,9% contro
il 22,9% del generale) fra cui la più comune risulta essere il parcheggio
in presenza del cartello di divieto di sosta. Scopriamo inoltre che
l'ammissione di bruciare i semafori apparentemente "sicuri"
(quelli con ampia visibilità, quando si ha la certezza che non arrivi
nessuno) è tipica di chi guida la moto (13,8%) piuttosto che la macchina
(4,2%). Una nota di costume: fra i motociclisti il 25% è costituito da
donne, generalmente più disciplinate degli uomini, mentre elevata è la
percentuale di uomini (18,5%) e di intervistati fra i 18 ed i 34 anni (23%)
che passano con il rosso. Per poca coscienza civica e scarso rispetto
dell'altro, o "semplicemente" per fretta e stanchezza: sono
diversi i motivi che portano i milanesi, come tutti gli altri abitanti di
grandi città e non solo, ad infrangere le regole del Codice della Strada.
Quando i milanesi vengono "pizzicati" dal "ghisa"
finiscono quasi tutti (57,1%) per arrendersi all'evidenza, pagando senza
protestare: ma c'è un 5,6% che preferisce negare sempre fortissimamente
anche l'evidenza (si tratta soprattutto di giovani fra i 28 e i 38 anni) e
un più intraprendente 12% che parte alla ricerca della scusa più
inverosimile e fantasiosa. Tecnica, quest'ultima adottata soprattutto da
cittadini in età compresa tra i 39 e i 48 anni, in prevalenza donne (i
signori uomini, infatti, risultano più diligenti nell'accettare di pagare
senza troppe giustificazioni). Se poi tanta energia spesa per muovere a
compassione il vigile porti qualche risultato, questo la ricerca Zuritel/Cirm
non è in grado di dircelo. Quello che -invece- si evince non senza una
certa sorpresa, è che- nonostante il carattere dei romani sia nel comune
immaginario considerato meno pacato dei milanesi- gli abitanti della Città
Eterna, in proporzione (il 70,3% accetta di pagare senza protestare, contro
il 57,1% di Milano) contestano le multe molto di meno al cosiddetto
"pizzardone" rispetto agli automobilisti del capoluogo lombardo.
Anche sul fronte delle "scuse fantasiose" per annullare la multa i
milanesi (12%) superano i romani (9,7%), e perfino quando si tratta di
negare tutto e protestare Milano batte Roma 5,6% a 2%. Un'ulteriore
particolare sul fronte delle contravvenzioni meneghine: fra coloro che più
spesso commettono come infrazione l'uso del telefono cellulare senza
vivavoce o auricolare è più elevata rispetto al totale campione, e pari al
23,5%, la percentuale di chi inventa la scusa più fantasiosa (dalla
telefonata urgente al medico a quella alla moglie che sta per partorire) per
cercare di convincere il vigile ad essere clemente."Anche se il tono
della ricerca è a tratti ironico e divertito - spiega Anna Desiderato,
responsabile di Zuritel - bisogna riflettere sugli effetti in termini di
sicurezza stradale dello scenario descritto che emerge dalla ricerca. Le
infrazioni alle regole del Codice della strada, ampiamente ammesse, che a
prima vista potrebbero essere liquidate con un sorriso condiscendente,
risultano invece un po' troppo serie per essere confinate nell'ambito del
costume. Per questa ragione, tra pochi giorni approda anche a Milano una
iniziativa da Zuritel avviata in collaborazione con Unasca (Unione Nazionale
Autoscuole) nel tentativo di mettere in luce tutti gli aspetti del Codice
della strada che si conoscono poco o male. Del resto, un'altra ricerca da
noi realizzata questa estate ha dimostrato che i cosiddetti veterani della
patente - chi la rinnova dopo 10 anni - verrebbero quasi tutti bocciati se
dovessero ripetere oggi l'esame teorico". .A partire da novembre, in
1.900 scuole guida in tutta Italia tra cui 349 a Milano e 447 in Lombardia a
chi si recherà per il rinnovo della patente, verrà consegnato
gratuitamente un opuscolo per l'autoaggiornamento sul Nuovo Codice della
Strada. Inoltre, sul sito www.zuritel.it continua la campagna di
sensibilizzazione sulla sicurezza stradale attraverso varie iniziative. Ad
esempio attraverso il quiz interattivo è possibile testare il proprio
livello di preparazione sul codice stradale e confrontare poi il punteggio
raggiunto con i voti del patentometro, un vero e proprio termometro del
proprio livello di affidabilità alla guida dell'auto. Sempre on line sarà
possibile essere aggiornati in tempo reale sul Nuovo Codice della Strada,
visto che da qui a fine anno si entrerà nel periodo caldo della rivoluzione
che arriverà da gennaio 2003 con la "Patente a punti".
IN VIA
SPERIMENTALE LE TELECAMERE PER CONTROLLARE LE INFRANZIONI GIORGIO GOGGI
ASSESSORE AL TRAFFICO E ALLA MOBILITÀ COMMENTA I RISULTATI DELLA RICERCA
ZURITEL
Milano, 4 novembre 2002 - "Mi preoccupa che quasi un milanese su
quattro ammetta tranquillamente di passare con il semaforo rosso. Le altre
cifre sul traffico e sulle infrazioni sono note anche alla polizia
municipale". Questo il commento di Giorgio Goggi - Assessore al
traffico e alla mobilità del Comune di Milano - ai risultati della ricerca
Zuritel da cui si evince che il 22,9% degli automobilisti milanesi riconosce
candidamente di "bruciare" il semaforo rosso. "Negli ultimi
sei mesi - continua Goggi - sono state emesse 400 mila multe per transito su
corsie preferenziali. In media 70 mila multe all'anno sono relative solo a
chi passa con il rosso e a chi supera i limiti di velocità. Queste due
infrazioni sono tra le cause più scatenanti degli incidenti a Milano di cui
100 all'anno sono mortali. Ma il Comune sta mettendo in atto una linea
rigida e severa non solo nel controllo dell'uso abusivo delle corsie
riservate ma anche per gli eccessi di velocità e per il passaggio con il
rosso. Attualmente sono in uso a titolo sperimentale due telecamere: una in
viale Monteceneri per l'eccesso di velocità e l'altra in via Sforza angolo
con Corso di Porta Vittoria per controllare il passaggio con il semaforo
rosso. L'uso delle telecamere sarà notevolmente aincrementato nei punti di
maggiore traffico e ad alto rischio di incidenti. I due impianti
sperimentali al momento non producono alcuna sanzione ma presto saranno
attivi".
ISTAT:
CONTRATTI COLLETTIVI, RETRIBUZIONI CONTRATTUALI E CONFLITTI DI LAVORO
Roma, 4 novembre 2002 - Alla fine di settembre 2002(°) i contratti
collettivi nazionali di lavoro in vigore, per le parti che regolano il
trattamento economico, riguardano, con riferimento alla struttura
occupazionale rilevata in occasione del ribasamento degli indici (dicembre
1995=100), 7,4 milioni di lavoratori dipendenti. A questo numero corrisponde
una quota, in termini di monte retributivo contrattuale, pari al 62,2 per
cento del totale osservato. Nel mese di settembre 2002 l'indice delle
retribuzioni contrattuali orarie dei lavoratori dipendenti, con base
dicembre 1995=100, è risultato pari a 119,7 con una variazione nulla
rispetto ad agosto 2002 e di più 2,5 per cento rispetto a settembre 2001.
L'incremento registrato nel periodo gennaio-settembre, rispetto al
corrispondente periodo dell'anno precedente, è del 2,6 per cento. Nel
periodo gennaio-settembre 2002 il numero delle ore non lavorate per
conflitti di lavoro è stato di circa 25,4 milioni (valore provvisorio). (*)
dati provvisori che diverranno definitivi in occasione dell'uscita degli
indici in base dicembre-2000 prevista nel corso del 2002
ANGELO FERRARI
NUOVO DIRETTORE GENERALE DELL'AUTORITÀ PER L'ENERGIA ELETTRICA E IL GAS
Milano, 4 novembre 2002 - Il dott. Angelo Ferrari è stato nominato
Direttore generale dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas ed
assumerà l'incarico dal primo novembre 2002. Il dott. Ferrari succede al
prof. Carlo Malinconico, che passa all'insegnamento universitario e alla
libera professione, ed al quale va il fervido ringraziamento dell'Autorità
per l'opera svolta. Laureato in Economia e Commercio, il dott. Angelo
Ferrari è nato il 14 febbraio 1938 a Milano, ed ha iniziato l'attività
lavorativa nel 1957 presso l'Agip. All'interno del Gruppo Eni ha poi
percorso una lunga carriera con incarichi di crescente responsabilità tra i
quali le presidenze di Agip Petroli, di Snam, di Eni International Holding
B.V. e di Eni International Bank Ltd. Angelo Ferrari è stato anche
consigliere di amministrazione dell'Eni, Vice presidente dell'Unione
petrolifera e Membro di Giunta della Confindustria. Il Direttore generale
partecipa alle riunioni del Collegio, senza diritto di voto, dirige
l'attività degli uffici e cura l'esecuzione delle deliberazioni
dell'Autorità.
QUALITÀ
COMMERCIALE DI ELETTRICITÀ E GAS: PER IL 2001 PAGATE PENALI PER 3 MILIONI E
269 MILA EURO (40.723 INDENNIZZI)
Milano, 4 novembre 2002 - L'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha
pubblicato il 30 ottobre su internet www.autorita.energia.it i rapporti
annuali sulla qualità commerciale erogata dalle aziende di distribuzione e
vendita dell'elettricità e del gas ai propri utenti nel 2001, primo anno di
piena attuazione delle nuove regole sulla qualità del servizio definite fra
il 1999 e il 2000. I dati, che riguardano tutte le aziende di distribuzione
e vendita con più di 5.000 clienti finali (40 operatori nel settore
elettrico, pari al 99% del mercato e 327 in quello del gas, pari al 95%),
sono stati comunicati dalle aziende all'Autorità che è adesso impegnata
nel loro controllo. Le nuove regole garantiscono a tutti i clienti livelli
minimi di qualità, uguali su tutto il territorio nazionale, imponendo alle
aziende l'erogazione di determinate prestazioni entro tempi predefiniti e in
alcuni casi prevedono indennizzi automatici se il mancato rispetto è dovuto
al fornitore del servizio: preventivazione ed esecuzione dei lavori semplici
entro 15 giorni, attivazione e disattivazione della fornitura entro 5
giorni, riattivazione dopo distacco per morosità entro un giorno per
l'elettricità e 2 per il gas, puntualità agli appuntamenti entro una
fascia di tre ore. L'Autorità controlla attentamente i casi in cui le
aziende imputano i mancati rispetti a cause di forza maggiore. Prestazioni
più tempestive e automaticità degli indennizzi rappresentano le maggiori
novità rispetto al passato, quando gli standard erano definiti dalle stesse
aziende nelle Carte dei servizi e gli indennizzi venivano ero ati solo su
richiesta. Da allora il loro numero è nettamente cresciuto: Indennizzi
Carta dei servizi Nuova regolazione 1997 1998 1999 2000 2001 Settore
elettricità (*) 21 54 22 4.771 25.437 Settore gas (**) 1.237 707 1.640
3.709 15.286 (*) Nel settore elettrico la nuova regolazione dell'Autorità
è entrata in vigore dal 1 luglio 2000; il dato 2000 è riferito solo al II
semestre.(**) Nel settore gas la nuova regolazione dell'Autorità è entrata
in vigore dal 1 gennaio 2001; il Gruppo Italgas ha applicato spontaneamente
gli indennizzi automatici anche nel periodo 1997-2000. Nel settore elettrico
gli indennizzi pagati nel 2001 assommano a 816 mila euro, cui vanno aggiunti
1 milione e 100 mila euro stimati per i circa 13.000 pagamenti in ritardo
effettuati nel 2002; per il gas 1 milione e 53 mila euro cui vanno aggiunti
300 mila euro stimati per i circa 3.200 pagamenti effettuati nel 2002. Come
previsto, se il ritardo supera i tre mesi l'indennizzo viene raddoppiato;
quintuplicato se supera i sei mesi. Tra i dati di maggior interesse che
emergono dai rapporti qualità 2001 sono da segnalare le preventivazioni dei
lavori semplici nel settore elettrico (circa 1/3 fuori standard), e la loro
effettuazione nel settore gas (circa 1/4 dei fuori standard). Meno problemi
per entrambi i settori nel rispetto della puntualità per gli appuntamenti.
Campania, Veneto e Sicilia sono le regioni in cui sono meno rispettati gli
standard fissati dall'Autorità e dove si riscontrano i maggiori ritardi nel
pagamento degli indennizzi. Le aziende di distribuzione elettrica di
Brescia, Cremona e Rovereto risultano quelle che meglio rispettano i tempi
massimi previsti per le prestazioni richieste dagli utenti. Le prestazioni
per cui non sono previsti indennizzi automatici ma che prevedono comunque
tempi massimi di effettuazione (ad es. il 90% delle prestazioni deve essere
fornito entro un tempo massimo) risultano nella maggior parte dei casi
rispettate dalle aziende.
L'UE VARA
UN'INIZIATIVA PER ESORTARE LE SOCIETÀ A RISPARMIARE SUI COSTI ENERGETICI
Bruxelles, 4 novembre 2002 - Sulla base di una ricerca, secondo la quale le
società potrebbero tagliare i costi per l'alimentazione dei sistemi a
motore elettrico fino al 30 per cento, la Commissione europea ha lanciato
l'iniziativa "Motor Driven Systems Challenge" (Mdsc). Lo studio,
condotto dall'Istituto Fraunhofer per la ricerca sui sistemi e
l'innovazione, ha dimostrato, inoltre, che l'investimento per l'adozione
delle misure necessarie all'abbattimento dei costi dell'elettricità
verrebbe recuperato in meno di tre anni. I sistemi a motore elettrico, come
pompe, ventilatori o compressori, rappresentano circa il 70 per cento del
fabbisogno elettrico industriale e quasi il 40 per cento di quello del
settore terziario e dei servizi. Nell'UE, ciò equivale ad un consumo di
quasi 800 miliardi di kilowattora l'anno (per un costo di 56 miliardi di
euro), il quale supera il consumo annuo di elettricità della Germania. Per
contenere tali costi è stato fatto ben poco, poiché spesso essi risultano
diluiti, in quanto ripartiti fra le attività finanziare, di produzione,
manutenzione e acquisto. Pertanto, la Commissione ha lanciato l'iniziativa
Mdsc ed è attualmente alla ricerca di società interessate a partecipare
alla fase pilota. Le aziende partecipanti potranno ottenere un triplice
vantaggio: risparmiare sull'elettricità e i costi associati, migliorare la
qualità e l'affidabilità dei loro sistemi a motore e dimostrare
pubblicamente il loro impegno per la salvaguardia dell'ambiente utilizzando
un logo, appositamente realizzato, per la propria attività di pubbliche
relazioni. Le società che decideranno di adottare volontariamente le misure
per la riduzione del consumo dei sistemi a motore elettrico riceveranno,
inoltre, un sostegno della Commissione europe Infolink: http://www.motorchallenge.de
BUSQUIN VALUTA
POSITIVAMENTE IL COORDINAMENTO DELLA RICERCA IN MATERIA DI GESTIONE DEI
RIFIUTI RADIOATTIVI
Bruxelles, 4 novembre 2002 - Il 29 ottobre, la Commissione europea ha
lanciato un progetto per creare una rete delle principali organizzazioni
europee attive nel settore della gestione delle scorie radioattive. Il
progetto, volto a rafforzare la cooperazione nel campo della ricerca sullo
smaltimento dei rifiuti radioattivi, vede la partecipazione di sette Stati
membri dell'UE (Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Spagna, Svezia e Regno
Unito) e della Svizzera, i quali collaborano all'interno della rete
Net.Excel. I partecipanti al progetto lavoreranno al miglioramento della
qualità della ricerca e saranno in grado di adottare decisioni più
efficaci e coordinate nel settore della gestione dei rifiuti radioattivi. La
condivisione della ricerca condotta nei laboratori sotterranei europei
rappresenterà una componente importante del progetto. La rete rafforzerà
le competenze dell'UE in materia di smaltimento di combustibili esauriti o
rifiuti altamente radioattivi. "Questo è un passo essenziale per
sviluppare un sistema più efficace per lo smaltimento delle scorie
nucleari", ha affermato il commissario europeo per la Ricerca Philippe
Busquin. "In questo settore sono stati compiuti notevoli progressi, ma
è necessaria maggiore cooperazione. Ecco un esempio di come i programmi di
ricerca dell'UE possono raggruppare risorse chiave e contribuire a
raggiungere una massa critica a livello europeo. Nell'ambito di questa rete,
l'eccellenza a livello nazionale si trasforma in valore aggiunto per tutti i
partecipanti e la Commissione funge da catalizzatore per contribuire al
coordinamento delle attività degli Stati membri. Il collegamento in rete
dell'eccellenza è in linea con i principi e le priorità dei programmi di
ricerca dell'UE e, più in generale, con il progetto di Spazio europeo della
ricerca, un vero e proprio mercato interno per la scienza e la
conoscenza". I combustibili nucleari esauriti e i rifiuti altamente
radioattivi verranno smaltiti in profondità nel sottosuolo, in base ad un
corretto approccio determinato dalle condizioni geologiche dei diversi
paesi, dalla presenza di argilla, rocce cristalline o sale. Nonostante vi
sia spazio per la diversità, fra gli Stati membri esistono ancora molte
attività di interesse comune. Una cooperazione più intensa in questo
settore farà avanzare la ricerca in materia di gestione dei rifiuti
nucleari e garantirà un approccio complessivo più efficace. La rete
Net.Excel si estenderà, in futuro, ad altri partner internazionali. A
tutt'oggi, non esistono strutture per lo smaltimento geologico dei
combustibili esauriti o dei rifiuti altamente radioattivi. Il Libro verde
della Commissione dal titolo "Verso una strategia europea di sicurezza
dell'approvvigionamento energetico", presentato nel 2001, illustra la
necessità di affrontare il problema della gestione dei rifiuti radioattivi.
Quest'importante questione rappresenta una delle priorità del sesto
programma di ricerca nucleare Euratom (2003-2006).
PROGRAMMA INTERREG: L'UNIONE
EUROPEA STANZIA UN CONTRIBUTO DI 6 MILIONI DI EURO PER UN PROGRAMMA-STUDIO
TRANSEUROPEO SULL'ASSETTO TERRITORIALE
Bruxelles, 4 novembre 2002 - Michel Barnier, Commissario responsabile per la
politica regionale, ha annunciato l'approvazione da parte della Commissione
di un programma-studio transeuropeo sull'assetto territoriale che sarà
finanziato dall'iniziativa comunitaria Interreg III. Il programma verrà
realizzato dall'Osservatorio in rete sull'assetto del territorio europeo
(Orate) e coinvolge, oltre ai quindici Stati membri, i paesi candidati e
altri paesi terzi limitrofi. Il finanziamento dell'Ue ammonta a 6 milioni di
euro e attirerà un'ulteriore importo di 6 milioni di euro sotto forma di
investimenti provenienti dai fondi pubblici nazionali. Annunciando la
decisione, Michel Barnier ha dichiarato: "Nelle intenzioni della
Commissione, questo programma dovrebbe proseguire il lavoro sull'assetto
territoriale avviato dallo Schema di sviluppo dello spazio europeo. Uno
degli obiettivi del programma è di quantificare gli aspetti e gli impatti
territoriali della politica regionale e delle altre politiche comunitarie.
Questo ambizioso programma-studio fornirà un impulso al dibattito in corso
sul futuro della politica regionale dopo il 2006." Il programma prevede
quattro assi prioritari: Progetti tematici: verranno svolti sui principali
fenomeni di sviluppo territoriale - sullo sfondo di diversi tipi di regioni
- e sulla situazione delle città (contributo comunitario: 2,15 milioni di
euro). Progetti relativi all'impatto delle politiche: saranno fondati
sull'impatto territoriale delle politiche comunitarie e di quelle degli
Stati membri, con un'attenzione particolare rivolta ai legami tra i livelli
governativi e le dimensioni della politica strumentale (contributo
comunitario: 1,75 milioni di euro). Progetti di coordinamento e
intersettoriali sul territorio: valuteranno i risultati dei progetti sulla
base di sistemi indicatori e dati, tipi di territorio e ipotesi di sviluppo
territoriale. I progetti intersettoriali riguarderanno i programmi nel loro
insieme (contributo comunitario: 1,3 milioni di euro). Informazione
scientifica e collegamento in rete: si tratta di un'azione supplementare
volta ad esplorare le possibili sinergie tra le risorse di ricerca nazionali
e comunitarie (contributo comunitario: 0,26 milioni di euro). Un contributo
comunitario di 0,54 milioni di euro è previsto per finanziare le misure di
accompagnamento concernenti la gestione del programma, l'amministrazione, la
valutazione e la comunicazione. L'attuazione del programma si avvarrà di un
vasto partenariato tra tutti gli Stati membri e coinvolgerà paesi candidati
e altri paesi terzi come la Norvegia e la Svizzera. Come tutti i programmi
Interreg, il programma sarà finanziato dal Fondo europeo di sviluppo
regionale (Fesr) sotto la responsabilità del sig. Barnier. Autorità di
gestione - L'autorità di gestione per il programma è il Ministero degli
Interni del Lussemburgo. Ministero degli Interni Datur, sig.ra Maryse Scholtes , 1,
Rue du Plébiscite , L - 2341 Luxembourg (Grand-Duché de Luxembourg). Tel.:
+352 478-6915 , Fax: +352 40-8970 E-mail: isabelle.biever@mat.etat.lu
Unità di coordinamento (Segretariato tecnico congiunto) ; Unità di
coordinamento Orate ; Direttore: sig. Peter Mehlbye; Crp Henri Tudor ; PO
Box 144 ; 66, rue de Luxembourg ; L-4002 Esch-sur-Alzette (Grand-Duché de
Luxembourg) ; Tel.: +352-545580-700 ; Fax: +352 -545580-701. Il programma
"Orate 2006" costituisce la base per la cooperazione
transnazionale e il coordinamento su temi legati all'assetto territoriale
tra i quindici Stati membri, i paesi candidati e altri paesi terzi
limitrofi, per il periodo fino al 2006. Esso si basa sui risultati del
programma-studio sull'assetto territoriale europeo ed è stato avviato nel
contesto dello Schema di sviluppo dello spazio europeo (Ssse). L'ssse è
stato approvato dai ministri dell'UE a Potsdam nel 1999 ed è un documento
politicamente non vincolante elaborato congiuntamente dagli Stati membri e
dalla Commissione europea, che fornisce orientamenti per l'assetto
territoriale nell'UE e offre un riferimento sull'impatto ambientale delle
varie politiche settoriali. L'obiettivo di Orate è di migliorare la
conoscenza delle tendenze in materia di assetto territoriale a livello
dell'UE che condizionano lo sviluppo dell'Unione, incoraggiare uno sviluppo
armonioso dell'intera Comunità, secondo quanto previsto all'articolo 158
del trattato CE, e chiarire il concetto di coesione territoriale di cui
all'articolo 16 del trattato. In particolare, Orate cerca di studiare la
dimensione territoriale della politica di coesione economica e sociale e
delle altre politiche dell'UE al fine di assicurare un migliore
coordinamento delle decisioni che incidono sull'assetto territoriale. Per
ulteriori informazioni si può consultare il Memo/01/280 del 25 luglio 2001
e il sito seguente della Commissione: http://europa.eu.int/comm/regional_policy/interreg3/index_en.htm
UNA
CONFERENZA ESAMINERÀ LA SFIDA LEGATA ALLA COMUNICAZIONE DELLA SCIENZA
MODERNA
Londra, 4 novembre 2002 - I centri e i musei della Scienza devono rivedere
il modo in cui interagiscono con i visitatori e offrire loro gli strumenti
per comprendere i problemi che l'innovazione scientifica e tecnologica
comporta? Tale interrogativo contiene due dei principali temi di discussione
della conferenza annuale Ecsite (European collaborative for science,
industry and technology exhibitions), l'associazione europea che si occupa
della collaborazione nel settore delle mostre a carattere scientifico,
industriale e tecnologico. La manifestazione si svolgerà dal 14 al 16
novembre presso il Museo di Storia naturale e il Museo delle Scienze di
Londra. Attraverso una serie di dibattiti e workshop tematici, la
manifestazione si propone di contribuire a migliorare la comprensione delle
sfide poste dalla scienza moderna. La conferenza è aperta a tutti coloro
che operano nel settore della comunicazione scientifica e offrirà
l'opportunità di analizzare, in un arco di tempo limitato, tutte le
principali questioni. Infolink: http://www.ecsite.net
COLDIRETTI,
CONFAGRICOLTURA ED AIA SULLO SMALTIMENTO DEI SOTTOPRODOTTI ANIMALI
Roma, 4 novembre 2002 - Le tre organizzazioni agricole nazionali, Cia,
Coldiretti e Confagricoltura e l'Associazione Italiana Allevatori hanno
firmato il protocollo di intesa per regolare, in attesa di un accordi di
filiera e di un successivo decreto, lo smaltimento dei sottoprodotti di
origine animale come atto di responsabilità nei confronti delle istituzioni
impegnate nel risolvere un problema molto sentito all'interno della filiera
zootecnica e nella consapevolezza che il provvedimento amministrativo da
emanarsi entro il prossimo 30 novembre contenga strumenti, misure e
procedure di controllo tali da assicurare che non vi siano riflessi negativi
per il mondo zootecnico, in termini di maggiori costi, riduzione del reddito
e aggravi di natura burocratica. La zootecnia da carne italiana, dopo la
crisi degli ultimi anni, è ad un punto di svolta che può consentire un
rilancio duraturo basato sulla politica della qualità e sulla
valorizzazione della produzione nazionale in coerenza con le esigenze dei
consumatori e con vantaggi per l'intera filiera. Pertanto, le tre
organizzazioni agricole e l'Aia ritengono che la soluzione dello smaltimento
dei sottoprodotti animali non deve in alcun modo interferire con il processo
di rilancio in corso. Cia, Coldiretti, Confagricoltura ed Aia parteciperanno
attivamente ai prossimi importanti appuntamenti, anche per recuperare una
convergenza all'interno dell'intera filiera. In ogni caso, sono certi che il
Ministro Alemanno confermerà l'impegno a garantire una soluzione
soddisfacente e coerente con le esigenze del mondo agricolo.
RICERCA
E ALTA FORMAZIONE NEL MEZZOGIORNO "OPERAZIONE DIALOGO"
MINISTERO-TERRITORIO CONCLUSI I LAVORI DEL TAVOLO NAZIONALE DELEGATI DEI
GRUPPI DI INTERESSE TERRITORIALE
Roma, 4 novembre 2002 - Si sono conclusi il 25 ottobre a Roma presso la sede
di piazzale Kennedy del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della
Ricerca i lavori del Tavolo nazionale delegati (Opinion Leaders) dei Gruppi
di interesse territoriale (Git). Il Miur è l'Autorità di gestione del
Programma operativo nazionale per le regioni dell'Obiettivo 1 (Campania,
Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna) "Ricerca scientifica,
sviluppo tecnologico, alta formazione" 2000-2006 (Pon Ricerca)
cofinanziato dai fondi comunitari: Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr)
e dal Fondo sociale europeo (Fse). La strategia di comunicazione sui Fondi
comunitari Fesr e Fse prevista nel Piano di comunicazione del Pon Ricerca si
basa sull'ascolto continuo delle esigenze e delle aspettative degli
operatori socioeconomici e dei cittadini del territorio: da oggi ogni
territorio può entrare in comunicazione diretta con il Ministero anche
mediante i Gruppi di interesse territoriale ed i rispettivi Opinion Leaders.
Almeno una volta all'anno, inoltre, e per i prossimi sei anni i Delegati dei
Git verranno tutti invitati ai lavori del Tavolo nazionale. I Git sono
associazioni di fatto spontanee costituite da operatori socioeconomici ed
agenti dello sviluppo locale interessati allo sviluppo sostenibile ed
integrato di uno particolare territorio in correlazione ad una o più
filiere/distretti produttivi. La missione dei Git è quella di favorire la
comunicazione tra i Territori e il Ministero sulle tematiche e le
problematiche connesse alla ricerca ed all'Alta formazione. I Git, infatti,
hanno accolto l'invito del Ministero di contribuire alla rilevazione dei
fabbisogni di ricerca ed alta formazione per l'innovazione delle aree
territoriali interessate all'Obiettivo n.1 evidenziando anche le barriere e
i vincoli che ancora sussistono nelle stesse aree. Il Piano di comunicazione
del Pon Ricerca viene attivato partendo dalle conclusioni dei lavori del
Tavolo Nazionale Delegati e dai suggerimenti che gli Opinion Leaders del
territorio hanno espresso e comunicato in varie forme al Ministero. I lavori
del Tavolo hanno consentito sia di presentare l'Organizzazione a Rete dei
Git alla Comunità degli operatori interessati sia di avviare, con la
diretta partecipazione degli utenti, il processo di attivazione del Portale
Mondogit www.mondogit.com che rappresenta il principale strumento di
informazione e di comunicazione tra i Git e di questi con l'Amministrazione
pubblica. Le infrastrutture informatiche del Portale Mondogit, inoltre, si
collegheranno a quelle del Progetto pilota Rete pari opportunità gestito
dal Dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei
Ministri ed al Progetto Rete EuroPA gestito dal Formez.
"INFIL
AWARD 2003" INFIL E CORRIERE LAVORO DI NUOVO INSIEME PER PROMUOVERE
L'APPUNTAMENTO DEI GIOVANI STILISTI DI MAGLIERIA INTIMA
Milano, 4 novembre 2002 - La quinta edizione del Concorso "Infil Award"
riparte con Corriere Lavoro. Il noto settimanale del venerdì, supplemento
del Corriere della Sera, si affianca di nuovo a Infil, la società di Novara
leader in Italia e nel mondo nella produzione di maglieria intima, in questo
progetto, proseguendo insieme nell'impegno verso i giovani stilisti del
futuro. Come nelle precedenti edizioni, il premio si propone di ricercare
gli stilisti di maglieria intima per promuovere le caratteristiche di
ricerca, creatività, stile, originalità e seduzione del marchio Infil Il
premio è aperto a tutti i giovani che abbiano esperienze scolastiche o
professionali nel settore, un'età non superiore ai 30 anni compiuti al 31
dicembre 2002 e la residenza in Italia. Per partecipare alle selezioni è
necessario inviare - entro il 31 marzo 2003 - 6 bozzetti con 6 modelli di
maglieria intima, esclusa corsetteria (2 bozzetti con capi donna, 2 bozzetti
con capi uomo, 1 bozzetto con capo bambina, 1 bozzetto con capo bambino) in
formato standard A4. La Giuria, definita nel gennaio prossimo e
rappresentativa del mondo della moda, della cultura, dell'impresa, sceglierà,
tra i lavori pervenuti, un vincitore/vincitrice. La collezione del vincitore
verrà prodotta da Infil e sarà presentata al Sil di Parigi nel gennaio
2004. La quarta edizione : Oltre 600 i partecipanti; Più di 3.000 i
bozzetti pervenuti alla Segreteria Organizzativa; 5 i giurati; 3.000 € la
borsa di studio alla vincitrice; 3 i mesi di stage presso la sede Infil, a
Novara, per la vincitrice e le finaliste. Sono alcuni dei dati che
testimoniano il successo della passata edizione e il grande fermento che
alimenta questo premio. Agli stilisti che partecipano è offerta una grande
opportunità per farsi conoscere non solo in Italia ma anche a livello
internazionale. Il vincitore infatti si aggiudicherà, oltre a una borsa di
studio di tremila euro e a uno stage di 3 mesi presso l'Ufficio Stile
dell'azienda Infil a Novara, una straordinaria occasione professionale. I
suoi modelli saranno prodotti e esposti nel gennaio 2004 al Sil - Salon
International de la Lingerie di Parigi, la più prestigiosa vetrina, su
scala mondiale, di abbigliamento intimo. Nella scorsa edizione del Premio la
Giuria era composta da: Gigliola Curiel, Walter Passerini, Federica Passero,
Enea Pieracini, e dal direttore Generale di Infil, Franco Airoldi. Sono
state le loro scelte a portare alla vittoria Alice Lissoni, giovane stilista
lombarda, insieme alle finaliste la coreana Sung Sik Kim e la marchigiana
Chiara Montinaro. L'Azienda di Novara con Corriere Lavoro rinnova dunque
anche quest'anno il premio "Infil Award" per dare spazio alla
creatività dei giovani stilisti di maglieria intima e delle scuole italiane
di moda. Le tappe del premio: Entro 31 Marzo 2003 I candidati, che
rispondono ai requisiti richiesti, inviano il materiale per la selezione
alla segreteria organizzativa. Entro Aprile 2003 La Giuria seleziona i
lavori dei partecipanti. Entro Luglio 2003 Infil proclamerà il vincitore.
Gennaio 2004 Infil presenta la collezione del vincitore al Sil - Salon
International de la Lingerie di Parigi. E' importante richiedere il
"Regolamento del Concorso" del premio "Infil Award 2003"
alla: Segreteria del Concorso "Infil Award 2003" Adnkronos
Comunicazione Via Marradi, 1 - 20123 Milano - maly.foschi@adnkronos.com
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