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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 05 Settembre 2007 |
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STUDIO INTERNAZIONALE INDIVIDUA UNA NUOVA COMBINAZIONE DI FARMACI PER RIDURRE IL NUMERO DI DECESSI DOVUTI AL DIABETE |
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Bruxelles, 5 settembre 2007 - Il più ampio studio mai effettuato sulle cure per il diabete ha dimostrato che una combinazione di due farmaci per abbassare la pressione sanguigna riduce il rischio di morte, infarto e nefropatie nei malati di diabete. 20 paesi di tutto il mondo, tra cui 12 dell´Ue, partecipano al progetto «Action in diabetes and vascular disease» (Advance), i cui risultati sono stati presentati il 3 settembre al Congresso della European Society of Cardiology a Vienna (Austria). La sperimentazione è stata condotta per oltre quattro anni su un totale di 11 140 pazienti. Alla metà dei partecipanti è stata somministrata quotidianamente una combinazione fissa di due farmaci per abbassare la pressione sanguigna (perindopril e indapamide) in un´unica pillola, mentre l´altra metà ha ricevuto un placebo inattivo di confronto. «I risultati rappresentano un importante passo avanti nell´assistenza sanitaria a milioni di diabetici in tutto il mondo», ha affermato il professor Stephen Macmahon, del George Institute for International Health in Australia. «La terapia ha ridotto di quasi un quinto la probabilità di decesso per le complicazioni del diabete, con effetti collaterali praticamente nulli. » Quella di tipo 2 è la forma più comune di diabete, che colpisce prevalentemente gli adulti. E´ noto che questi malati sono soggetti ad un forte rischio di incorrere in gravi problemi di salute più precocemente rispetto a chi non è affetto da diabete. In particolare, sono più probabili infarti, ictus, cecità, insufficienze renali e ulcere agli arti che possono portare all´amputazione. I partecipanti allo studio seguivano già la maggior parte delle normali terapie contro il diabete, ivi compresi altri farmaci per abbassare la pressione sanguigna. Ma la combinazione precisa utilizzata nello studio ha consentito di ridurre del 14% il rischio di morte e del 18% il rischio di decesso dovuto a patologie cardiovascolari. «In termini assoluti, si potrebbe evitare un decesso ogni 79 pazienti trattati per cinque anni con la combinazione fissa di perindopril e indapamide», ha affermato la dott. Ssa Anushka Patel del George Institute, responsabile dello studio. Attualmente in tutto il mondo i malati di diabete sono circa 250 milioni e la cifra è in rapida crescita. La maggioranza di queste persone è destinata alla morte o all´invalidità a causa delle complicazioni derivanti dalla malattia. Per ulteriori informazioni, consultare: http://www. Advance-trial. Com/static/html/prehome/prehome. Asp . |
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INDIVIDUATO IL PRIMO GENE COMUNE DELL´ALTEZZA |
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Bruxelles, 5 settembre 2007 - Per la prima volta, un´équipe di scienziati ha individuato uno dei numerosi geni che influenzano comunemente la nostra altezza. Lo studio, finanziato in parte dall´Unione europea, è stato pubblicato on line dalla rivista «Nature Genetics». È noto da qualche tempo che circa il 90% delle variazioni nell´altezza degli esseri umani è dovuto a fattori genetici, più che a fattori ambientali come la dieta. Nonostante gli scienziati avessero scoperto rare varianti genetiche che influiscono sull´altezza in un numero di persone molto limitato, finora le comuni varianti genetiche che determinano l´altezza nella maggior parte della popolazione non erano state individuate. Gli scienziati hanno esaminato il Dna di 5 000 persone, prestando maggiore attenzione alle più piccole differenze che si presentavano con maggiore frequenza nel codice genetico dei soggetti alti rispetto a quelli di statura inferiore. Da questa ricerca è emerso che le persone con una specifica versione di un gene chiamato Hmga2 erano probabilmente più alte rispetto a quelle con una versione differente del gene. I risultati sono stati confermati da uno studio successivo effettuato su oltre 19 000 individui. Tutti noi possediamo due copie dell´Hmga2, ognuna trasmessaci da ciascun genitore. Lo studio ha rivelato che avere due versioni «alte» del gene aumenta l´altezza di circa un centimetro rispetto a chi possiede due varianti «basse». Possedere, invece, una copia della variante «alta» aumenta la statura di circa mezzo centimetro. Secondo gli scienziati, le conseguenze sulla crescita possono essere osservate nei soggetti di circa sette anni di età. «L´altezza è un tipico "tratto poligenico", ossia nel nostro essere più alti o più bassi sono coinvolti molti geni», spiega il dottor Tim Frayling della Peninsula Medical School di Exeter (Regno Unito), uno dei responsabili della ricerca. «I nostri risultati non spiegano chiaramente il motivo per cui una persona raggiungerà i 6´5´´ [196 cm] e un´altra sarà alta solo 4´1´´ [124 cm]. Questo è solo il primo dei tanti che verranno scoperti, che saranno probabilmente varie centinaia». Si ritiene che circa il 25% della popolazione europea abbia due versioni «alte» del gene, e che il 25% abbia due versioni «basse» dello stesso. Non si conosce molto circa il ruolo specifico dell´Hmga2, ma gli scienziati ritengono che possa determinare l´altezza scatenando un aumento della produzione cellulare. Questo è di particolare interesse, in quanto le persone alte hanno un rischio leggermente maggiore di soffrire di alcuni tipi di tumore, e i tumori sono provocati da un´anomalia nella produzione cellulare. «Sembra ci siano precise correlazioni tra l´altezza e alcune malattie», commenta il dottor Mike Weedon della Peninsula Medical School. «Ci sono, per esempio, delle associazioni tra la bassa statura e un lieve aumento del rischio di alcune condizioni come le patologie cardiache. Analogamente, le persone alte sono maggiormente esposte al rischio di soffrire di alcuni tipi di cancro e di una probabile osteoporosi». Nei bambini la bassa statura può essere indice talvolta della presenza di una grave patologia medica e l´altezza, o il suo contrario, è uno dei motivi più comuni per portare i figli da uno specialista. «Grazie alla definizione dei geni che normalmente influiscono sulla statura, potremmo un giorno essere in grado di rassicurare meglio i genitori che l´altezza dei loro figli rientra nella media stabilita dal proprio codice genetico e che non si tratta di una conseguenza di alcuna malattia», afferma il dottor Joel Hirschhorn del Broad Institute di Harvard e del Mit (Massachusetts Institute of Technology) negli Stati Uniti. All´inizio di quest´anno molti dei ricercatori coinvolti in questo studio hanno rivelato la scoperta del primo gene comune associato all´obesità. Il finanziamento dell´Unione europea per la ricerca sul gene dell´altezza è a titolo del progetto Eurodia (genomica funzionale delle cellule beta pancreatiche e dei tessuti coinvolti nel controllo del pancreas endocrino per la prevenzione e la cura del diabete di tipo 2) del Sesto programma quadro (6°Pq) e del progetto Genomeutwin (analisi del genoma di coorti di gemelli e popolazione europei per identificare i geni alla base di malattie comuni) nell´ambito del Quinto programma quadro (5°Pq). Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Nature. Com/naturegenetics . |
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A TRIESTE IL 39. CONGRESSO DELL’EUROPEAN BRAIN AND BEHAVIOUR SOCIETY OSPITE IL NOBEL PER LA MEDICINA 1987 SUSUMU TONEGAWA |
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Trieste, 5 settembre 2007 - Sarà il Nobel per la medicina 1987 Susumu Tonegawa, biologo molecolare giapponese esperto di funzioni cerebrali, l’ospite d’eccezione del 39. Congresso dell’European Brain and Behaviour Society, a Trieste dal 15 al 19 settembre. Per la prima volta il capoluogo giuliano sarà sede del meeting della prima società europea di neuroscienze che ogni due anni riunisce medici, fisiologi, psicologi e neurobiologi. «È stata fondata nel 1969 – spiega Alessandro Treves docente di basi neurali della cognizione alla Sissa di Trieste e responsabile dell’organizzazione del congresso – quando ancora non si usava il termine neuroscienze. Proprio allora, infatti, a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, si comprese che le scienze del cervello potevano abbattere gli steccati tra le discipline». Cinque giorni dunque per confrontarsi, a livello interdisciplinare, e discutere del funzionamento del cervello umano nei suoi aspetti integrati, in relazione al comportamento. Oltre 400 gli iscritti, ricercatori di tutto il mondo che approfondiranno nel corso degli incontri e dei seminari, alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati e al Centro Internazionale di Fisica Teorica, diversi aspetti delle attuali ricerche nel campo delle neuroscienze: memoria e apprendimento, sistemi sensoriali e motori, cognizione e disordini del sistema nervoso, stress ed emozioni, farmacologia e comportamento, sviluppo del sistema nervoso. Il Nobel Tonegawa sabato 15 settembre alla Stazione Marittima terrà la plenary lecture (alle ore 19. 30): Molecular and circuit mechanisms for hippocampal memory. Il riconoscimento dell’Accademia di Stoccolma gli è stato conferito per i suoi studi nel campo dell’immunologia, sui meccanismi genetici che presiedono alla fabbricazione degli anticorpi. Oggi è professore al Massachusetts Institute of Technology (Mit). . |
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UN GRUPPO DI ESPERTI RACCOMANDA DI MIGLIORARE LA GOVERNANCE E I FINANZIAMENTI DELL´EDCTP |
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Bruxelles, 5 settembre 2007 – In uno studio indipendente condotto sul Partenariato per le sperimentazioni cliniche Europa-paesi in via di sviluppo (Edctp), si legge: «Perché un programma basato sull´articolo 169 sia e continui a essere efficace, occorrono programmi nazionali preesistenti, un forte impegno da parte degli Stati membri a erogare finanziamenti e un sostegno nazionale irreversibile. » L´edctp è stato istituito nel 2003 da 15 paesi europei al fine di sviluppare nuovi interventi clinici per Hiv/aids, tubercolosi e malaria e per adeguare alle esigenze dell´Africa subsahariana le terapie esistenti per tali malattie. È stato creato a norma dell´articolo 169 del Trattato, che fornisce una base giuridica per il sostegno della Comunità europea all´integrazione dei programmi nazionali di ricerca mediante la partecipazione a programmi intrapresi da diversi paesi membri dell´Ue. L´edctp è stato il primo programma a ricorrere a tale strumento. La relazione, elaborata da un gruppo di 5 esperti su richiesta del commissario europeo per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik, esamina alcune delle difficoltà affrontate dall´Edctp e raccomanda l´erogazione di più fondi a titolo del Settimo programma quadro (7°Pq) per la ricerca, ma soltanto se sono rispettate determinate condizioni. Un membro del gruppo ha tuttavia dissentito, ritenendo che il programma debba essere sospeso. «La relazione è una valutazione onesta e costruttiva dell´esperienza sinora maturata con l´Edctp», ha dichiarato Janez Potocnik. «Il mio desiderio è migliorare le probabilità di successo di questo programma, in quanto le questioni che tratta sono troppo importanti per essere lasciate al caso. » Il commissario ha promesso di analizzare ogni raccomandazione e ha aggiunto che la buona riuscita di un programma quale l´Edctp dipende dell´impegno politico ad alto livello da parte degli Stati membri. «La relazione sarà certamente utile per portare tale questione all´attenzione dei ministri», ha affermato. Nell´ambito del 6°Pq la Commissione aveva originariamente stanziato 200 Mio Eur per l´Edctp, una cifra a cui si sarebbero dovuti aggiungere 200 Mio Eur dai bilanci nazionali e 200 Mio Eur dal settore privato. Tuttavia, a causa di una serie di problemi amministrativi e di gestione, ad oggi sono stati stanziati soltanto 40 Mio Eur dal bilancio comunitario e 37 Mio Eur dagli Stati membri. «La difficoltà del programma Edctp a coniugare due compiti importanti non andrebbe sottovalutata: integrare i programmi nazionali di sperimentazioni cliniche e collaborare con scienziati e clinici in Africa», si legge nella relazione degli esperti. «Si tratta di un´ambizione a lungo termine, che può produrre risultati progressivamente solo se tutte le parti interessate comprendono le loro responsabilità e rispettano gli impegni, che devono essere rinnovati di volta in volta. » La maggior parte dei membri del gruppo di esperti ha raccomandato il proseguimento dell´Edctp, il quale deve attenersi rigorosamente al proprio mandato, mentre gli Stati membri che lo hanno creato e fatto proprio devono adottare tutte le misure necessarie per erogare i livelli di finanziamento promessi e per migliorarne sensibilmente la governance e le prestazioni. Il periodo di finanziamento è stato recentemente prorogato al 2010 con svariate condizioni. In futuro non è esclusa un´ulteriore sovvenzione a titolo del 7°Pq, tuttavia, «se entro la fine del 2008 l´Edctp non migliorerà significativamente in termini di esiti e risultati visibili e tangibili, in linea con le raccomandazioni principali [. ], il gruppo non raccomanderà il rinnovo della decisione di finanziamento a titolo del 7°Pq, sulla base dell´articolo 169 del Trattato», scrive il gruppo di esperti. Le raccomandazioni del gruppo riguardo all´Edctp comprendono la necessità di definire una strategia chiara, convincente e realistica e finalità condivise, di creare un´assemblea generale più politica, di intensificare i legami con gli altri partenariati per evitare i duplicati, di rinnovare gli inviti a presentare progetti e di semplificare e snellire i finanziamenti. Da parte loro, gli Stati membri vengono esortati a «rinnovare i loro impegni nei confronti dell´Edctp». In seno all´assemblea generale, il potere decisionale dovrebbe essere limitato agli Stati membri che forniscono i finanziamenti e ai rappresentanti africani (che dovrebbero avere una presenza più incisiva nell´assemblea generale). Le raccomandazioni invitano inoltre gli Stati membri a evitare di imporre criteri nazionali al programma, accettando invece un´unica valutazione integrata scientifica ed etica condotta da un insieme di esperti nazionali. Vi sono poi numerose raccomandazioni dirette alla Commissione europea. L´organo esecutivo dell´Ue dovrebbe riferire a Consiglio e Parlamento sullo stato attuale dell´Edctp, creare una piattaforma congiunta Dg Ricerca/dg Sviluppo finalizzata al dialogo con l´Edctp e riformulare la strategia per la ricerca sanitaria prima di prendere una decisione positiva o negativa sul finanziamento della piattaforma a titolo del 7°Pq. Anche un maggiore coinvolgimento della controparte africana è una priorità. La relazione chiede alla Commissione di coinvolgere i governi africani in fase iniziale per collegare le iniziative di rafforzamento delle capacità dell´Edctp a quelle dei singoli paesi e per consultare i governi africani sul futuro dell´Edctp e sulla ricerca internazionale nel campo della salute nell´ambito del 7°Pq. Una volta soddisfatti i requisiti di bilancio, amministrativi e di governance, la Commissione dovrebbe poi presentare una nuova proposta di finanziamento al Consiglio prima della revisione intermedia del 7°Pq. Il gruppo di esperti esorta a tenere a mente alcuni aspetti fondamentali quando vengono elaborate le iniziative a norma dell´articolo 169: «Prima di rendere disponibili le risorse comunitarie, devono esistere un piano di lavoro comune, una struttura di governance solida, contributi finanziari nazionali fissi, precisi criteri di valutazione e procedure chiare, obiettivi definiti e soluzioni per il problema della responsabilità. » Il gruppo di esperti era composto da: Adetokunbo Lucas, ex direttore del programma di ricerca sulle malattie tropicali dell´Organizzazione mondiale della sanità (Oms); Wim Van Velzen, ex eurodeputato; Allyson Pollock, direttrice del Centre for International Public Health Policy, Università di Edimburgo; Jean Stéphenne, presidente e direttore generale della Glaxosmithkline Biologicals; Fernand Sauer, ex direttore esecutivo dell´Agenzia europea di valutazione dei medicinali (Emea). In un capitolo a parte della relazione, la dottoressa Pollock ha spiegato le ragioni per cui ritiene che l´Edctp debba essere sospeso. «Sulla base dei dati ricevuti, l´Edctp non ha soddisfatto gli obiettivi prefissati ed è improbabile che ci riesca, a meno che non venga sottoposto a una riforma radicale che riguardi la responsabilità politica e la strategia interna. Come documentato nella [. ] relazione di maggioranza, la complessità della struttura della governance e i requisiti di cofinanziamento hanno dato luogo a una notevole sottoutilizzazione dei fondi stanziati», scrive Allyson Pollock. «Ritengo che le raccomandazioni della relazione di maggioranza, tese a rafforzare la governance, non risolveranno l´ambiguità che caratterizza la questione del controllo politico e della responsabilità», aggiunge. . |
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NUOVE RICERCHE OFFRONO SPERANZE DI CURA PER L´OBESITÀ |
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Bruxelles, 5 settembre 2007 - Un´équipe di ricercatori franco-americana ha identificato «l´interruttore genetico principale» che innesca la produzione di grasso bruno, una scoperta che nelle speranze degli scienziati porterà a nuove cure per l´obesità. Il lavoro, in parte finanziato dall´Ue, è pubblicato nella rivista «Cell Metabolism». Esistono due tipi di tessuto adiposo: il grasso bianco e il grasso bruno. Le cellule di grasso bianco immagazzinano energia prevalentemente sotto forma di trigliceridi: è questo tipo di grassi che fa aumentare il girovita di un numero crescente di persone. Al contrario, le cellule di grasso bruno dissipano energia sotto forma di calore. «Il grasso bruno è presente nei topi e nei neonati e serve a mantenerli caldi dissipando l´energia degli alimenti sotto forma di calore, invece di immagazzinarla come grasso bianco», spiega il Professor Bruce Spiegelman della Harvard Medical School negli Usa, che ha condotto la ricerca. «Negli adulti il grasso bruno non è molto, ma è comunque presente. Da un punto di vista terapeutico, ci si chiede se quel percorso possa essere riattivato. » Attualmente si sa poco sulle origini dello sviluppo delle cellule di grasso bruno e bianco. In questa recente ricerca, il Professor Spiegelman e la sua équipe hanno identificato un gene chiamato Prdm16 che si trova nelle cellule di grasso bruno ma non in quelle di grasso bianco. Dalle analisi è emerso che il Prdm16 innesca la formazione di cellule di grasso bruno attivando dei geni che consentono alle cellule di rilasciare grandi quantità di energia sotto forma di calore. I ricercatori inoltre hanno inserito geni Prdm16 in cellule precursori di grasso bianco, per poi iniettarle in alcuni topi per via sottocutanea. Il gene Prdm16 successivamente ha indotto queste cellule precursori a generare cellule di grasso bruno. «Questi risultati evidenziano che il gene da noi identificato può attivare un ampio programma di sviluppo di cellule di grasso bruno se lo inseriamo in precursori che altrimenti produrrebbero grasso bianco» spiega il Professor Spiegelman. Gli scienziati ritengono che l´induzione dell´attività del gene Prdm16 in precursori di grasso bianco potrebbe costituire una strategia per potenziare il consumo di energia nell´intero organismo e impedire l´accumulo di grasso in eccesso. Questo risultato si potrebbe ottenere aumentando i livelli di Prdm16 nelle cellule di grasso per via farmacologica oppure combinando precursori di grasso con Prdm16 in laboratorio e iniettandoli nei pazienti. Il Professor Spiegelman ha spiegato che «potrebbe non essere necessario impiantare una grande quantità di precursori trattati in persone a rischio di obesità». «In teoria, per produrre un effetto sarebbe necessario solo ridurre l´accumulo di grasso bianco dell´uno per cento circa. » Il passo successivo per i ricercatori è quello di testare ulteriormente queste teorie negli animali, ad esempio potenziando i livelli di Prdm16 nei topi e nutrendoli eccessivamente per vedere se sviluppano una resistenza all´obesità. L´ue ha finanziato questo lavoro dal progetto Hepadip (Hepatic and Adipose Tissue and Functions in the Metabolic Syndrome) nell´ambito del Sesto programma quadro. Per maggiori informazioni, consultare: http://www. Hepadip. Org http://www. Cellmetabolism. Org/ . |
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PROGETTO EUROPEO PER SVILUPPARE INIBITORI DELLE PROTEASI |
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Bruxelles, 5 settembre 2007 - Un nuovo progetto finanziato dall´Ue cercherà di sviluppare inibitori delle proteasi con l´obiettivo di controllarle nei disturbi cardiovascolari e nei tumori. Le proteasi sono enzimi (proteine) che agiscono da catalizzatori per altre proteine durante la regolazione di molti processi biologici che interessano la coagulazione del sangue, la digestione, il rinnovo della matrice extracellulare e altre funzioni essenziali. L´obiettivo ultimo del progetto Camp (Chemical Genomics by Activity Monitoring of Proteases) è ideare e sviluppare farmaci finalizzati a controllare le proteasi coinvolte in infiammazioni, disturbi cardiovascolari, cancro e neurodegenerazione. Senza la regolazione dell´attività delle proteasi possono insorgere queste e altre condizioni. L´équipe è impegnata nell´elaborazione di substrati dotati di molecole fluorescenti, che verranno fatti aderire alle proteasi in modo tale da procedere a un controllo nella coltura tissutale e in animali vivi sia in condizioni di buona salute che patologiche. L´équipe del progetto riuscirà pertanto a ottenere informazioni su struttura, attività ed evoluzione delle proteasi e dei loro inibitori (molecole che ne alterano le funzioni). I ricercatori auspicano che tale studio permetta loro di stabilire dove individuare le proteasi su cui i farmaci devono intervenire. Hanno già iniziato a operare su substrati con molecole fluorescenti che verranno fissati alle proteasi. Il progetto è condotto da un consorzio di gruppi di ricerca di diverse università, piccole e medie imprese e di una grande società farmaceutica sotto il coordinamento dell´Università Autonoma di Barcellona. Il Camp è un progetto specifico mirato nel campo della ricerca (Strep), finanziato a titolo del Sesto programma quadro dell´Ue (6°Pq) e avrà una durata di tre anni. Per ulteriori informazioni consultare: http://camp. Bioinfo. Cipf. Es/node/1 . |
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SCIENZIATI SVELANO I SEGRETI DEI BATTERI LONGEVI |
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Bruxelles, 4 settembre 2007 - Un´équipe internazionale di ricercatori ha estratto il Dna da batteri viventi che hanno oltre mezzo milione di anni di età. Gli scienziati ritengono che il loro lavoro abbia implicazioni per la comprensione di come le cellule invecchino e di come potremmo cercare la vita su Marte. Il lavoro, finanziato in parte da una borsa di studio comunitaria «Marie Curie», è stato pubblicato nella rivista «Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas)». Per molto tempo si è ipotizzato che le cellule che sono sopravvissute per lunghi periodi di tempo nel ghiaccio o all´interno di sedimenti hanno potuto farlo interrompendo tutta l´attività metabolica e divenendo dormienti. Questo stato di completa inattività interrompe tuttavia anche i meccanismi di riparazione del Dna; con il passare del tempo il Dna delle cellule dormienti si degrada a causa di reazioni chimiche. Alla fine, si accumulano danni tali per cui la cellula non è in grado di riprodursi. In quest´ultimo studio, il professor Eske Willerslev dell´Università di Copenaghen e i suoi colleghi hanno esaminato campioni di batteri che erano rimasti racchiusi all´interno del permagelo canadese e siberiano per millenni. «Il nostro progetto intende esaminare il modo in cui i batteri possono vivere dopo essere rimasti congelati per milioni di anni», ha spiegato il professor Willerslev. «Altri ricercatori hanno tentato di scoprire la vita del passato e il successivo sviluppo evolutivo, incentrandosi su cellule che si trovano in uno stato di letargia simile alla morte. Noi, d´altro canto, abbiamo elaborato un metodo che consente di estrarre e di isolare tracce di Dna da cellule ancora attive». I ricercatori sono stati in grado di estrarre con successo il Dna da campioni di 400 000-600 000 anni di età, dai quali è risultato che stava avendo luogo la riparazione del Dna. Inoltre, sono stati in grado di scoprire prove di respirazione, a ulteriore conferma che i batteri, anche se molto vecchi, erano ancora metabolicamente attivi. Questa attività metabolica, che comprende meccanismi di riparazione del Dna, è ciò che ha mantenuto i batteri in vita per così lungo tempo. «Numerosi studi hanno ipotizzato che il letargo sia la strategia di sopravvivenza più efficace su lunghi periodi di tempo; dai dati di cui disponiamo emerge che è improbabile che i batteri dormienti, nonostante la loro resistenza a breve termine, siano le cellule più persistenti in periodi di tempo di migliaia di anni nelle condizioni di freddo e di disidratazione rappresentate dai nostri campioni», hanno concluso gli scienziati. «Invece, è più probabile che persistano i batteri con un meccanismo di riparazione del Dna attivo». I risultati hanno una serie di implicazioni interessanti. Ad esempio, il permagelo potrebbe contenere una miniera di batteri vecchi, ma ancora vitali, che si sono evoluti ed adattati ad ambienti antichi. Inoltre, la scoperta che alcuni vecchi batteri non sono dormienti, ma metabolicamente attivi, potrebbe influenzare il modo in cui cerchiamo la vita in ambienti simili su Marte o sulla luna di Giove «Europa». Http://www. Pnas. Org . |
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NONO SIMPOSIO INTERNAZIONALE DEL LABORATORIO EUROPEO DI BIOLOGIA MOLECOLARE RIVOLTO A DOTTORANDI |
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Heidelberg (Germania), 4 settembre 2007 - Dal 25 al 27 ottobre 2007 si terrà, nella cittadina tedesca il nono simposio internazionale del Laboratorio europeo di biologia molecolare rivolto a dottorandi. Quest´anno il tema della conferenza è «Schemi biologici: organizzazione della vita nello spazio e nel tempo». L´obiettivo della manifestazione è presentare e discutere gli schemi che regolano molti aspetti della vita. La manifestazione riunirà studenti impegnati in attività di ricerca e scienziati di spicco di varie discipline e agevolerà l´interazione tra diversi settori della ricerca inerenti agli schemi biologici. La conferenza ha ottenuto il sostegno dell´Ue tramite le «Azioni Marie Curie». Per ulteriori informazioni visitare: http://phdsymposium. Embl. Org/ . |
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IN ARRIVO LA CARTELLA CLINICA ELETTRONICA DEL CITTADINO DALLE TECNOLOGIE INFORMATICHE NUOVI SERVIZI PER LA TUTELA DELLA SALUTE. LA RICERCA AFFIDATA ALLA FONDAZIONE BRUNO KESSLER. |
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Trento, 5 settembre 2007 – Le tecnologie informatiche e della comunicazione aprono nuove opportunità anche in ambito sanitario. Parliamo della cosiddetta eHealt, che potremmo tradurre con “salute elettronica”, pur nella consapevolezza che si tratta di una definizione avulsa dal nostro linguaggio quotidiano. Dietro ad essa si nascondono però strumenti nuovi e di grande efficacia, a partire dalla cartella clinica elettronica, contenente tutti i dati relativi ad ogni singolo cittadino e continuamente aggiornata dai medici che di volta in volta lo hanno in carico come paziente. L’introduzione della cartella clinica elettronica in Trentino è l’oggetto di una delibera approvata oggi dalla Giunta provinciale su proposta dell’assessore alle politiche per la salute Remo Andreolli e alla programmazione, ricerca e innovazione Gianluca Salvatori. A guidare la necessaria attività di ricerca, per un costo totale stimato in 2. 350. 000 euro, sarà la Fondazione Bruno Kessler, in collaborazione con gli altri soggetti del settore. Chiunque abbia avuto a che fare con il sistema sanitario sa quanto sia importante l’aggiornamento e la disponibilità dei dati relativi alla salute di ciascun paziente. Eppure, nel passaggio da uno specialista all’altro, o da una struttura all’altra, a volte risulta difficile ricostruire esattamente la storia clinica del cittadino. Così come risulta a volte difficile coinvolgere in prima persona l’utente in una gestione attiva e responsabile dei propri percorsi di cura. Le tecnologie informatiche, però, consentono oggi di risolvere questo delicatissimo problema: e la risposta si chiama cartella clinica elettronica, strumento per sua natura disponibile in tempo reale “ovunque e in ogni luogo” (ovviamente con le opportune precauzioni relative alla privacy), continuamente consultabile e aggiornabile in rete da parte dell’interessato così come dei medici che di volta in volta lo hanno in cura. Forti di questa consapevolezza, l’assessorato alle Politiche per la salute, in collaborazione con l’assessorato alla Programmazione, ricerca e innovazione, tenendo conto anche delle linee-guida nazionali ed europee sulla e-Healt, hanno elaborato un progetto di ricerca per lo studio, la realizzazione e la validazione sul campo di un modello sostenibile di Cartella clinica del cittadino (Trec) a disposizione inizialmente dei cittadini della Provincia autonoma di Trento, ma con la possibilità di essere esportato in altri contesti territoriali. Oltre a consentire di raccogliere in forma integrata tutte le informazioni sanitarie obiettive e soggettive riferite a ciascun cittadino consentendo una maggior controllo di ciascuno sul proprio stato di salute e una maggiore efficienza nell’erogazione dei servizi da parte dei professionisti sanitari, la disponibilità di una Cartella clinica del cittadino costituirà un prezioso volano nell’accelerazione dei processi di digitalizzazione dei sistemi informativi sanitari. Con questo tipo di progetto si possono elaborare e realizzare infatti servizi innovativi di sanità elettronica per il cittadino e nel contempo favorire una maggiore competitività delle aziende trentine che si occupano di informatica sanitaria, creando un “sistema Trentino” nell’ambito della ricerca e innovazione in e-Health che può diventare un punto di riferimento significativo sia a livello nazionale che a livello europeo. Il progetto, pur focalizzandosi principalmente sugli aspetti di innovazione nell’ambito dei servizi sanitari centrati sul cittadino, solleva interessanti questioni nell’ambito della progettazione e sviluppo di applicazioni informatiche per il cittadino, con e senza la presenza di operatori sanitari. Questo tipo di progetto è per sua natura multidisciplinare e va condotto in stretta sinergia fra diversi soggetti: - Assessorato alle Politiche per la Salute - Assessorato alla Programmazione, Ricerca e Innovazione - Associazioni e Comitati dei cittadini - Fondazione Bruno Kessler - Università degli studi di Trento - Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari - Ordine dei medici chirurgici e degli odontoiatri della Provincia di Trento - Scuola di formazione medicina generale - Collegi delle professioni sanitarie non-mediche - Aziende ed imprese locali per lo sviluppo dell’applicazione - Aziende ed imprese locali per gestione del servizio. Il progetto è articolabile in tre fasi per una durata complessiva di tre anni: I anno: progettazione, realizzazione e sperimentazione del prototipo del sistema su categorie specifiche di cittadini (esempio: nuclei familiari con neonati, malati cronici, ecc). Definizione delle politiche di sicurezza e privacy; Ii anno: studio pilota, valutazione dell’accettabilità e usabilità del sistema, messa a punto del sistema nella sua versione finale; Iii anno: definizione del “business model”, formazione dei cittadini-utenti, promozione del servizio, diffusione del servizio presso l’intera popolazione. Il progetto, considerato dalla Giunta provinciale di rilevanza strategica e prioritaria per la provincia di Trento, sarà inserito, secondo gli accordi preliminari assunti con la Fondazione Bruno Kessler, nell’accordo di programma che dovrà essere stipulato tra la Provincia e la Fondazione. Il costo complessivo, come già detto, è quantificabile in euro 2. 350. 000, che verranno coperti: - per un importo pari a euro 1. 350. 000 tramite le risorse del Fondo sanitario provinciale stanziate sul capitolo 441000-004 del bilancio provinciale di previsione e così ripartite: euro 230. 000 sull’esercizio finanziario 2007, euro 560. 000 sull’esercizio finanziario 2008 e euro 560. 000 sull’esercizio finanziario 2009, avuto riguardo alla prevista scadenza delle obbligazioni ai sensi dell’art. 55 della legge provinciale 14 settembre 1979, n. 7; - per un importo pari a euro 1. 000. 000 tramite le risorse destinate all’accordo di programma con la Fondazione Bruno Kessler stanziate sul capitolo 316960 del bilancio provinciale di previsione e così ripartite: euro 300. 000 sull’esercizio finanziario 2007, euro 350. 000 sull’esercizio finanziario 2008, euro 350. 000 sull’esercizio finanziario 2009. Il finanziamento del progetto è comunque subordinato alla stipula dell’accordo di programma con la Fondazione Kessler, nonché alla previsione in tale atto del progetto di cartella digitale secondo i termini individuati nell’allegato alla presente deliberazione. . |
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GIUNTA VENETA APPROVA INVESTIMENTI PER GLI OSPEDALI DI VITTORIO VENETO, SAN DONA’, BORGO TRENTO, BUSSOLENGO. |
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Venezia, 5 settembre 2007 - La Giunta regionale ha approvato gli accordi di programma sottoscritti dalla Regione del Veneto, dal Ministero della Salute e dal Ministero dell’Economia per la realizzazione di interventi pluriennali negli ospedali di Vittorio Veneto (Treviso), San Donà (Venezia), Borgo Trento (Verona città) e Bussolengo (Verona). Ne dà notizia l’assessore alle Politiche sanitarie, Francesca Martini, che esprime “soddisfazione per il rispetto dei tempi, delle procedure e delle modalità di attuazione”. Negli ospedali di Vittorio Veneto (Azienda Ulss 7 Pieve di Soligo), San Donà (Azienda Ulss 10 Veneto Orientale) e Borgo Trento (Azienda ospedaliera di Verona) le risorse serviranno per completare e per potenziare la rete di emergenza e soprattutto per realizzare le piazzole per l’elisoccorso con l’illuminazione notturna. Il finanziamento complessivo è di 7. 127. 105 euro. L’ospedale di Bussolengo (Azienda Ulss 22) avrà, invece, a disposizione ulteriori 1. 585. 135 euro per il completamento del monoblocco. . |
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PROGETTO UE PER SVILUPPARE DISPOSITIVI DI TRANSFEZIONE DI CELLULE PRIMARIE |
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Bruxelles, 5 settembre 2007 - La Commissione europea ha concesso 2,75 Mio Eur a un progetto teso a sviluppare i primi dispositivi a velocità molto elevata (Uht) per il trasferimento e la selezione di cellule primarie. La società tedesca Amaxa, attiva nel settore delle tecnologie di transfezione, sarà impegnata nel progetto, la cui durata è di 36 mesi, nel tentativo di sviluppare dispositivi Uht che possano trasferire efficacemente materiale genetico come il Dna o il siRna (breve Rna interferente) nelle cellule primarie. I dispositivi saranno impiegati nello studio dell´immunologia, della neurologia e delle disfunzioni del fegato. Secondo la Amaxa, le tecnologie di trasferimento genetico sono uno strumento fondamentale per l´analisi della regolazione e del silenziamento genetici, nonché per l´alterazione cellulare intesa alla produzione di farmaci biologici. La società ha sviluppato una tecnica di transfezione basata sull´elettroporazione, che dilata i pori nucleari attraverso i quali il materiale biologico può penetrare all´interno delle cellule. «Si combinano le cellule e le molecole target con specifici tamponi in un campo elettrico e si applica un alto voltaggio per alcuni millesimi di secondo; questo processo conduce il siRna o il Dna attraverso la membrana cellulare e all´interno delle cellule», spiega il dottor Claus-dietmar Pein, direttore marketing presso la Amaxa. Il dottor Pein ritiene che tale tecnologia, oltre a essere impiegata nella scoperta di nuovi farmaci, potrebbe trovare applicazione anche nell´individuazione delle linee cellulari o dei geni migliori per la produzione di farmaci biologici. «L´amaxa è l´unica struttura al mondo a disporre della conoscenza e dell´esperienza necessarie a adattare le esigenze tecniche dello sviluppo del dispositivo alle condizioni di utilizzo per un´efficace transfezione delle cellule primarie e delle linee cellulari per le quali tale processo è più complicato», afferma la dottoressa Birgit Nelsen-salz, coordinatrice di Modest-eu. «In qualità di coordinatori del progetto, garantiremo che l´esperienza apportata da ciascuno dei partner consenta di collaborare al fine di raggiungere l´obiettivo di fornire nuovi potenti strumenti per la ricerca di base e la scoperta di nuovi farmaci», ha aggiunto. Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Amaxa. Com . |
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PRIMA FESTA DELLA SALUTE, THEINER: "FONDAMENTALE LA PREVENZIONE" |
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Bolzano, 3 settembre 2007 - Si terrà l´8 e il 9 settembre prossimo, a Merano, la prima festa altoatesina della salute. Alla presentazione dell´iniziativa, svoltasi questa mattina (venerdì 24 agosto) alle Terme di Merano, era presente anche l´assessore provinciale alla sanità Richard Theiner. "Il ruolo della prevenzione - ha commentato l´assessore - è sempre più fondamentale". Secondo uno studio dell´Organizzazione mondiale della sanità (Oms), il 50% della salute di una persona dipende dal proprio stile di vita. "Questo aspetto ricopre un ruolo sempre più fondamentale - ha sottolineato Theiner - e deve essere tenuto nella dovuta considerazione accanto alle strutture sanitarie all´avanguardia, e al personale altamente qualificato, di cui disponiamo in Alto Adige. I pilastri della nostra politica sanitaria del futuro saranno dunque la cura, la terapia, la riabilitazione, ma anche la prevenzione". Proprio a questo scopo, nel 2006, la Provincia di Bolzano ha creato la Fondazione Vital, che risulta essere una delle promotrici della prima festa altoatesina della salute che avrà luogo a Merano nei giorni 8 e 9 settembre. Negli stand e nei punti informativi situati lungo la "via della salute" e la "via dell´alimentazione", il personale sanitario del comprensorio meranese sarà a disposizione dei cittadini per fornire informazioni e consigli utili. "Vogliamo far capire alla popolazione - ha proseguito l´asessore Richard Theiner - che ognuno è responsabile di una parte importante della propria salute, e che il solo di fatto di rendersene conto può portare a condurre una vita migliore e più sana. Per questo motivo la Provincia sostiene con convinzione questo progetto". Tra i partner della festa della salute, oltre alla Fondazione Vital, ci sono il Comune di Merano, il comprensorio sanitario di Merano, le Terme e numerosi altri enti ed associazioni. . |
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MALATTIE CRONICHE AL FEMMINILE A CHI NON PIACE IL MARE D’ESTATE? |
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Milano, 5 settembre 2007 - Tra le malattie ignorate esce allo scoperto una patologia tutta femminile – la vulvodinia - ancora da studiare, e potrebbe non essere affatto rara. L’associazione Italiana Vulvodinia Onlus ne promuove la diagnosi precoce. Cos’è - Ci sono alcune patologie poco conosciute anche fra i medici e quindi di difficile diagnosi, ci sono malattie croniche con cure da sperimentare e non standardizzate, ci sono disturbi fisici che creano disagi psicologici e problemi relazionali. Tutto questo è ciò che accade alle donne affette da vulvodinia. Stiamo parlando di una patologia che colpisce il genere femminile prevalentemente in età fertile (20-40 anni) con disturbi che vanno dall’impossibilità ad avere rapporti sessuali, a non poter indossare pantaloni aderenti. Non si conosce la causa, ma la vulvodinia può insorgere in qualsiasi momento e durare, con fasi alterne di miglioramento e relativo benessere se curata, per sempre. La scarsa conoscenza del problema comporta difficoltà di diagnosi con la conseguenza che il dolore e il disagio tendono a radicarsi, complicandone il decorso e la risoluzione. Le difficoltà estive - Proprio per le limitazioni imposte dalla vulvodinia, non è agevole indossare un costume da bagno, così come diventano irritanti molti abiti a causa del caldo. Purtroppo, però, l’acqua non concede refrigerio: in piscina il cloro costituisce una barriera insormontabile, mentre in mare il sale diventa irritante. E così alcuni piaceri tipici delle vacanze estive sono preclusi a molte donne, ma a quante? Le dimensioni del problema - Il primo studio epidemiologico americano sulla vulvodinia risale al 1991 ma ancora oggi non ne esistono in Europa né in Italia, lasciando in ombra le dimensioni del problema e molte sue implicazioni, da quelle più pratiche, legate all’uso di prodotti specifici per l’igiene o all’assunzione di alimenti potenzialmente irritanti, a quelle di natura psicologica, legate alla gestione dei rapporti interpersonali, alla ricerca di un partner e alla conduzione di una vita familiare normale e completa. E’ nata un’Associazione specifica - Dall’esperienza di alcuni ginecologi e dalla determinazione di alcune donne - pazienti e non - che hanno scelto di impegnarsi per far conoscere la propria realtà per aiutare altre donne ad arrivare, almeno, a una diagnosi corretta in tempi brevi, è nata nel 2006 l’Associazione Italiana Vulvodinia Onlus, Aiv. Scopo dell’Associazione è far conoscere la patologia per aiutare pazienti e medici a individuarla e curarla, per dare strumenti utili alle donne che ne soffrono per parlare, confrontarsi e superare le difficoltà, per iniziare a studiarla con costanza e metodo, partendo dalla rilevazione dell’entità del problema e delle terapie efficaci. Nel tempo, l’Aiv vuole diventare punto di riferimento in Italia per chi ha difficoltà di diagnosi e cura, per i ginecologi che non hanno avuto modo di approfondire la materia, per la comunità scientifica che può intervenire in questo caso - come in molti altri in passato -, risolvendo un problema che è personale e familiare allo stesso tempo. E’ possibile migliorare e avere una vita normale, arrivare ad avere figli, potersi dimenticare del problema, ma solo dopo averlo identificato, affrontato con tutti i metodi oggi noti, e aver compiuto il proprio percorso di cura e attenzione a se stesse. I servizi dell’Associazione - I modi per aiutare l’Associazione sono tanti, ma anche quelli per essere aiutati, basta visitare il sito www. Vulvodinia. Org e scoprire che già aver modo di parlare, di confrontarsi e di essere seguiti in modo appropriato costituisce un passo importante e necessario verso una migliore qualità di vita. Anche durante i mesi estivi il forum e gli specialisti dell’Aiv saranno a disposizione delle donne che cercano una risposta. . |
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"STRAßBURGER KREIS", LABORATORI PROTETTI EUROPEI CERCANO PARTNER IN ALTO ADIGE |
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Bolzano, 5 settembre 2007 - Una delegazione dello "Straßburger Kreis", forum sociale europeo che raccoglie i laboratori protetti per portatori di handicap di Germania, Austria, Francia e Lussemburgo, è in visita in questi giorni in Alto Adige. Il 4 settembre ha incontrato la direttrice dell´Ufficio provinciale soggetti portatori di handicap e invalidi civili, Luciana Fiocca. Al centro del colloquio con la delegazione guidata dal direttore dei laboratori protetti della regione germanica del Saarland, Michael Schnaus, il confronto e lo scambio di informazioni sulle attività delle strutture protette per portatori di handicap, e la loro possibile integrazione economica . "L´incontro è stato molto produttivo - ha commentato la Fiocca - e si sono potute approfondire le tematiche comuni fra le due diverse realtà". Lo "Straßburger Kreis", fondato nel 2005, è alla ricerca di nuovi partner anche in Alto Adige, e sta prendendo contatto in questi giorni con la realtà locale nel settore del sostegno ai portatori di handicap. L´obiettivo dell´organizzazione è quello di porre all´attenzione dei legislatori e delle istituzioni europee le necessità dei diversamente abili che investono gran parte del proprio tempo all´interno dei laboratori protetti. Strutture che, come hanno ricordato i rappresentanti del Saarland, sono capaci anche di generare reddito: nella regione germanica, infatti, i circa 3mila portatori di handicap che operano all´interno dei laboratori protetti riescono a produrre un fatturato di oltre 25 milioni di euro all´anno. Grazie alle loro attività, i laboratori protetti dello "Straßburger Kreis" contribuiscono all´integrazione dei portatori di handicap nella vita economica della società, e rappresentano un´interessante esempio da seguire a livello europeo. . |
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NUOVO CENTRO DI RICERCA IN GERMANIA PER IMMETTERE I MEDICINALI SUL MERCATO PIÙ RAPIDAMENTE |
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Amburgo (Germania), 5 settembre 200 7 – La città tedesca ospiterà un nuovo centro per la ricerca farmaceutica che intende colmare l´attuale divario tra ricerca di base e sviluppo commerciale. I finanziamenti saranno inizialmente stanziati dal governo, dai fondi cittadini e dalla società farmaceutica Evotec. Il centro sarà conosciuto come «Screeningport» e focalizzerà l´attenzione sull´identificazione efficiente e sistematica di nuovi potenziali agenti farmaceutici per consentirne un´immissione più rapida sul mercato come prodotti. Screeningport offrirà agli istituti di ricerca l´accesso a nuove tecnologie, nonché campioni e dati professionali. Il governo finanzierà sia la costruzione di Screeningport sia i progetti pilota iniziali quando esso sarà pienamente operativo. Il centro è ritenuto un elemento cruciale dell´iniziativa farmaceutica («Pharma-initiative») tedesca, lanciata nel mese di luglio dal ministro dell´Istruzione e della ricerca Annette Schavan. L´iniziativa intende rafforzare la ricerca nel campo dei farmaci in Germania e assicurare che nuovi e innovativi trattamenti raggiungano i pazienti più velocemente. Il governo ha stanziato circa 800 Mio Eur per l´iniziativa. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Bmbf. De/de/10540. Php . |
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WORKSHOP AL GALLIERA TUTTE LE NOVITA´ SULLA RIABILITAZIONE GERIATRICA OGNI ANNO IN LIGURIA OLTRE 4.000 NUOVI CASI DI FRATTURE AL FEMORE E CIRCA 4.500 LE DIMISSIONI IN SEGUITO A ICTUS |
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Genova, 5 settembre 2007 – Giovedì 6 settembre partono al Galliera una serie di incontri dedicati alla riabilitazione geriatrica. Il corso, organizzato dalla S. C. Di Recupero Funzionale dell´Ente diretta dal dott. Bruno Bernardini, si propone di fornire un aggiornamento pratico e teorico su tutte le novità del settore con l´intervento di esperti e presentazione di casi clinici. “Abbiamo pensato di organizzare uno speciale sulla riabilitazione geriatrica – spiega Bruno Bernardini, Direttore del Corso- per condividere il significativo patrimonio acquisito in tutti questi anni qui al Galliera. I pazienti che quotidianamente trattiamo, con un´età media attorno ai 77 anni, presentano problemi funzionali più o meno gravi che se non riconosciuti rischiano di provocare una disabilità irreversibile. La frattura di femore e l´ictus cerebrale sono le patologie più gravi e difficili da trattare. Approfondiremo questi temi ma si parlerà anche di prevenzione. Non è un caso che la prima giornata, quella di giovedì, sia dedicata anche ai fattori di rischio delle cadute”. Attività fisica, ginnastica vertebrale mirata a rafforzare gli arti inferiori e tronco, una dieta bilanciata, calcio e vitamina D, scarpe comode, maggiore illuminazione nelle case, eliminazione di tappeti o di ostacoli nelle mura domestiche sono solo alcune delle strategie consigliate che possono ridurre in maniera sensibile il rischio di caduta nell´anziano. “E´ necessario- conclude Bernardini- approntare soluzioni che permettano di ottimizzare - ove possibile- l´autonomia nell´anziano ma soprattutto fornire risposte cliniche adeguate e personalizzate. Non esistono infatti terapie o protocolli applicabili indifferentemente a tutti i pazienti. Per programmare un buon trattamento riabilitativo è necessario saper interpretare ogni singolo deficit funzionale del paziente”. I dati epidemiologici rivelano che in Liguria sono circa 4. 100 i nuovi casi di rottura di femore all´anno, mentre 4. 000 sono gli interventi ortopedici di protesi (anca e ginocchio). Mentre sono circa 4. 500 i pazienti dimessi dagli ospedali liguri in seguito a ictus. Un 30-40% di questi gravemente disabili. Il corso aperto a medici chirurghi e fisioterapisti si concentrerà su 5 argomenti, che rappresentano le possibili cause che impediscono il corretto funzionamento dell´apparto motorio nel paziente anziano: postura flessa e cammino (6 settembre), ictus (20 settembre), sindrome da decondizionamento motorio (27 settembre), delirium (4 ottobre) e insufficienza respiratoria (25 ottobre). Giovedì 20 settembre la sessione sarà dedicata all´ictus, una delle cause più importanti di disabilità. Si parlerà di riabilitazione nella fase acuta e sub acuta ma si affronterà anche il problema del paziente “cronico” che subisce a causa di questo evento traumatico un sorta di invecchiamento accelerato con difficoltà di mobilità, incontinenza, depressione e rischio maggiore di cadute. . |
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NUOVA FIGURA PROFESSIONALE DI ASSISTENTE ODONTOIATRICO II ANNO DI FORMAZIONE DELL’OPERATORE SOCIO-SANITARIO SPERIMENTAZIONE NEL MACROSETTORE "SERVIZI SANITARI E SOCIO-ASSISTENZIALI ALLA PERSONA" |
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Trento, 5 settembre 2007 – Prosegue la sperimentazione nella Formazione professionale iniziale: da una parte la figura dell´Operatore Socio Sanitario (O. S. S. ) proseguirà a partire da settembre con il Ii anno di famiglia professionale, dall’altra nell’ambito del macrosettore "Servizi sanitari e socio-assistenziali alla persona" nascerà una nuova figura professionale denominata “Assistente di studio odontoiatrico” (Aso). Questo il contenuto della delibera approvata nella seduta del 31 agosto dalla Giunta provinciale su proposta di tre Assessori: Remo Andreolli, Assessore alle politiche per la salute, Marta Dalmaso, Assessore alle politiche sociali, e Tiziano Salvaterra, Assessore all´istruzione e alle politiche giovanili. Nell´allegato alla stessa delibera vengono declinate per l’Oss le competenze dell’area professionale del Ii anno di famiglia professionale e il relativo quadro degli insegnamenti, per l’Aso le competenze in uscita della figura professionale. Il provvedimento approvato oggi dalla Giunta è il risultato della prosecuzione del lavoro del gruppo di tecnici e funzionari dei tre diversi assessorati, coordinato dalla Presidenza della Giunta, che quest’anno aveva l’obiettivo di progettare le competenze dell’area professionale del Ii anno di famiglia professionale "Servizi sanitari e socio-assistenziali alla persona" e di definire per il medesimo macrosettore, una nuova figura professionale di riferimento denominata “Assistente di studio odontoiatrico” (Aso). Con la delibera odierna viene quindi approvato, come è avvenuto per tutti gli altri macrosettori della formazione iniziale (di base), il quadro di riferimento, per l’area professionale, delle competenze finali del secondo anno e il quadro orario degli insegnamenti, e viene descritta la nuova figura professionale di “Assistente di studio odontoiatrico” con le relative competenze. Per l’elaborazione della nuova figura professionale il gruppo di lavoro è stato integrato con alcuni rappresentanti di settore, tra cui il dott. Fulvio Campolongo, Corso di Laurea in Igiene Dentale, il dott. Andrea Graffer, Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Trento, la sig. Ra Elena Zomer, referente per il Trentino-a. A. Dell’aiaso e la dott. Ssa Francesca Baccini, Corso di Laurea in Igiene Dentale. . |
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FORUM INTERNAZIONALE SULLA TOSSICOLOGIA BASATA SU PROVE DI EFFICACIA |
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Bruxelles, 5 settembre 2007 - Dal 15 al 18 ottobre sul Lago di Como si terrà il primo forum internazionale sulla tossicologia basata su prove di efficacia. Lo scopo della manifestazione è analizzare il nuovo concetto di tossicologia basata sulle prove di efficacia. I partecipanti saranno invitati ad assistere alla nascita di un nuovo movimento nell´ambito della valutazione della sicurezza tossicologica che aiuterà ad affrontare sfide attuali e future quali: - la rivoluzione biotecnologica con nuovi tipi di prodotti difficili da gestire con i metodi convenzionali; - le recenti modifiche nel panorama legislativo che avranno ripercussioni nei prossimi decenni; - il mutamento delle aspettative del grande pubblico che richiede massima sicurezza senza nuocere agli animali. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Ebtox. Org/ . |
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RIPRESA SCOLASTICA: DOPO DUE ANNI DI INDAGINI I PEDIATRI ITALIANI CORREGGONO I PRINCIPALI ERRORI ALIMENTARI DEI RAGAZZI IN ETA’ SCOLARE I PEDIATRI DELLA FIMP, RIUNITI A BOLOGNA DAL 13 AL 15 SETTEMBRE 2007 IN OCCASIONE DEL CONGRESSO NAZIONALE BOLOGNA, 5 SETTEMBRE 2007 - INIZIARE LA GIORNATA CON UNA COLAZIONE A BASE DI |
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Carboidrati (pane e cereali) integrali ricchi di fibra accompagnati da yogurt o latte, proseguire durante il giorno con alimenti ricchi in ferro e vitamina E, senza dimenticare il corretto apporto di vitamina B12, zinco, iodio e omega-3. Queste le regole alimentari base stilate dalla Fimp (Federazione italiana medici pediatri) per preparare al meglio il cervello ad affrontare la ripresa delle scuole. Regole che servono per correggere le abitudini a tavola dei ragazzi in età scolare. Dall’analisi delle abitudini alimentari di oltre 2000 bambini, preadolescenti e adolescenti italiani, presentata nel corso delle giornate congressuali di Bologna, compiuta nel corso di due anni di osservazione da parte di pediatri di famiglia che costituiscono l’Osservatorio nutrizionale Grana Padano, il più grande progetto di osservazione alimentare attivo in Italia, sono emersi, infatti, errori nutrizionali che possono compromettere il rendimento scolastico andando a influire negativamente su attenzione e memoria. “La prima regola rimane lo studio” afferma Giuseppe Mele, Presidente della Fimp. “Ma oltre alla preparazione scolastica è necessario alimentare fisico e mente con la giusta ‘miscela’ di energia senza esagerare rischiando di ‘ingolfare il motore’, ma nemmeno dimenticando elementi che potrebbero lasciare i ragazzi ‘a secco’ proprio nei momenti più importanti”. La colazione - I dati dell’Osservatorio nutrizionale Grana Padano su 1028 bambini di età 7-10 anni e 1012 ragazzi di età 11-14 anni rilevano che in Italia solo una minoranza di bambini (uno su cinque) e di preadolescenti e adolescenti (poco più di 15 su cento) ha l’abitudine di consumare alimenti ad elevato tenore in fibra (pane, cereali e biscotti integrali, frutta e verdura) in quantità sufficiente a coprirne il fabbisogno (circa 15 grammi al giorno nei bambini e 20 negli adolescenti). “Una colazione completa – spiega Mele - deve comprendere: latte o yogurt; pane, biscotti o cereali integrali a basso indice glicemico, frutta o spremuta. Tutti gli studi concordano sul fatto che la mancata effettuazione della colazione, od una colazione insufficiente, aumenta fortemente il declino di attenzione e di memoria” Ferro - I dati dell’Osservatorio nutrizionale Grana Padano rilevano che tre bambini su 10 e quattro ragazzi e ragazze su 10 non assumono sufficienti quantità di ferro con l´alimentazione, in aggiunta, un ulteriore 20 per cento di ragazze, per il ciclo mestruale, è a rischio potenziale di carenza. “La carenza di ferro è dimostrata associarsi frequentemente a bassi rendimenti scolastici e sembra influire negativamente sulla performance mentale. Le ragazze adolescenti sono a rischio particolarmente elevato. Buone fonti di ferro sono rappresentate da fegato, uova, carni, soia, pesce e, tra le verdure, la cicoria; anche i legumi ne contengono in quantità apprezzabili. Per migliorare l´assorbimento del ferro si consiglia di associare nel pasto alimenti ricchi in vitamina C (agrumi, kiwi, fragole, pomodori crudi, broccoli)” suggerisce Mele. Omega-3 - Secondo quanto rilevato dall’Osservatorio nutrizionale Grana Padano l’assunzione di omega-3 è nettamente inferiore rispetto all’assunzione raccomandata. L’assunzione media è attorno ai 0,3 grammi nei bambini e di 0. 5 grammi negli adolescenti a confronto con il valore raccomandato di 1 grammo al giorno. “E’ assunto popolare - commenta Mele - che ‘il pesce faccia bene al cervello perché contiene tanto fosforo’. In realtà, più che il fosforo, sono gli acidi grassi polinsaturi omega-3 in esso contenuti a fare bene al cervello. Indipendentemente dall’obiettivo del rendimento scolastico dobbiamo incoraggiare i nostri ragazzi ad aumentare la frequenza di consumo di pesce fresco o surgelato, soprattutto azzurro (il pesce in scatola ne contiene quantità significativamente minori). Le noci e la rucola sono anch´esse buone fonti di omega-3”. ). Zinco e iodio - Una percentuale non trascurabile di ragazzi introduce quantità minori di questi minerali rispetto ai fabbisogni raccomandati. I fabbisogni di zinco, necessario tra le altre cose per la formazione di ossa e muscoli, sono particolarmente elevati nella fase di crescita. I dati dell’Osservatorio nutrizionale mostrano tuttavia che solo il 30 per cento circa dei bambini da 7 a 10 anni e dei ragazzi da 11 a 14 anni ne raggiunge l’introito ottimale. Anche l’apporto di iodio è insufficiente: oltre il 70 per cento di bambini ed adolescenti sono a rischio di carenza. “Questi due minerali sono importanti per un corretto sviluppo e funzionamento del cervello. Salvo casi di carenza conclamata non è necessario implementare questi due minerali con integratori, ma è più che sufficiente agire sull’alimentazione. Le principali fonti di zinco sono rappresentate da carni, uova, latte, formaggi stagionati, pesce, cereali integrali. Per quanto riguarda lo iodio, è meglio utilizzare per cucinare e per condire il sale iodato, al posto del normale sale da cucina”. Vitamina B12 - Un deficit di vitamina B12 può essere associato a ridotte performance intellettuali. Secondo l’Osservatorio nutrizionale Grana Padano, il fabbisogno di vitamina B12 è però adeguatamente assunto dagli alimenti. “Fortunatamente – conclude Mele - il rischio di carenza di questa vitamina, presente esclusivamente negli alimenti di origine animale, appare piuttosto remoto nella fascia di età dei bambini e ragazzi. Occorre tuttavia prestare attenzione ai ragazzi vegetariani, nei quali per coprire il fabbisogno di vitamina B12 è necessario il consumo quotidiano di almeno una porzione di latte o yogurt, formaggio grana grattugiato per insaporire i primi; più una o due porzioni di formaggio stagionato o di uova al giorno”. Questa un esempio di dieta giornaliera consigliata dalla Fimp in collaborazione con Maria Letizia Petroni, Responsabile Nutrizione Clinica, Istituto Auxologico Italiano di Piancavallo -Vb La dieta per gli esami Colazione: - una tazza di latte od un vasetto di yogurt - pane integrale con marmellata (oppure: biscotti o cereali integrali) - un frutto alternativa per i giorni più caldi: frullato con latte, frutta, biscotti integrali o muesli Spuntino di metà mattina: un frutto a scelta mangiato con la buccia oppure 4-5 noci (se il pranzo è dopo le 14 è possibile aggiungere un pacchetto di crackers integrali od un piccolo panino integrale al prosciutto o con scaglie di grana) più un bicchiere di acqua Pranzo: - piatto unico: pasta al ragù di carne (o soia o pesce) oppure vellutata di piselli con crostini di pane - contorno di verdura cruda di stagione o di verdura cotta a foglia verde scura - pane integrale o di segale secondo l’appetito, un frutto Merenda: pane integrale con un cucchiaino di crema al cioccolato oppure due-tre manciate di pop-corn oppure una piccola barretta al muesli o merendina semplice con abbondante acqua (se il bambino cena tardi, aggiungere uno yogurt od un bicchiere di latte). Meglio evitare succhi di frutta con zucchero aggiunto o bevande dolci. Cena: - minestra di riso od orzo con verdure oppure pasta al pesto di rucola e noci - seppie in umido con pomodorini o frittata al forno con verdure - una macedonia o coppa di fragole (ogni tanto ci può star bene sopra anche una pallina di gelato) Qualche ulteriore consiglio: - usare i grassi da condimento con mano leggera e, se si vuole evitare l’’abbiocco’ pomeridiano, non proporre ai bambini porzioni eccessive rispetto ai loro fabbisogni (ricordarsi che nei periodi di maggiore impegno sui libri si riduce il dispendio energetico da esercizio fisico). - il valore nutrizionale di primi piatti, verdure cotte, polpette ecc. Può essere migliorato aggiungendovi due cucchiai al giorno di grana grattugiato. . |
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MALTA: USO DEI POLIFENOLI |
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St Julian (Malta), 5 settembre 2007 - Il 15 e il 16 novembre si terrà una conferenza internazionale sull´uso dei polifenoli, dedicata in particolare allo stato dell´arte e alle tendenze future. La manifestazione affronterà vari argomenti tra cui: le ultime scoperte sui benefici dei polifenoli; i recenti progressi nella prevenzione di malattie croniche grazie all´impiego di polifenoli; i polifenoli ricavati da scarti di frutta e ortaggi; l´uso dei polifenoli nell´industria alimentare. Parallelamente alla conferenza si svolgerà un´esposizione poster. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Isanh. Com/polyphenols/2007/ . |
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LA CURA DEL CORPO DOPO LE VACANZE |
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Milano, 5 settembre 2007 - Agli italiani piace piacere e piacersi e, soprattutto al ritorno dalle vacanze, tengono molto alla forma fisica. In Italia, in un anno, il settore del benessere cresce del 5,2%. L’industria del wellness è trainata da centri estetici e centri di benessere che crescono rispettivamente del 6,5% e del 3,3% mentre a livello nazionale le palestre subiscono una lieve flessione (-1,1% rispetto allo scorso anno). Fra le regioni, la crescita maggiore si registra in Lazio (+10,3%, 2191 imprese attive) seguito da Puglia (+7,8%, 1759 imprese attive) e Umbria (+7,1%, 421 imprese attive), ma le regioni più rappresentative sono Lombardia (+5,3%, con 5. 881 imprese è leader del settore), Veneto (+5,5%, 2. 885 imprese) ed Emilia-romagna (+3,2%, 2. 745 imprese). Sono nell’ordine Milano, Roma, Torino e Napoli le province con il maggior numero di palestre, centri estetici e centri benessere all’attivo (rispettivamente 2. 158, 1. 438, 1. 161 e 1. 016 imprese). Sempre tra le province, Reggio Calabria quella che vede crescere di più il settore in un anno (+15,1%), seguita da Roma e Frosinone (+11,6% l’una), Grosseto (+11,2%) e Taranto (+10,2%). Emerge da una elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese condotta sull’evoluzione del settore dal secondo trimestre 2006 al secondo trimestre 2007. Meno fatica e più relax. Meno tapis roulant e più massaggi. Benessere fisico ma anche mentale. Queste le esigenze di chi va in palestra secondo un’indagine svolta dall’Unione del Commercio di Milano su oltre 50 palestre associate Apiis- Associazione provinciale imprenditori impianti sportivi di Milano. Il 50% degli utenti delle palestre ha fra i 31 e 40 anni, il 70% svolge attività sportiva dalle 18 alla chiusura del centro e la quasi totalità sceglie una palestra solo se con beauty center. Il 70% frequenta corsi Body & Mind, corsi ad alta tonificazione ma a basso impatto per non faticare come Pilates e yoga, prevalentemente donne (90%) e solo il 30% segue i corsi tradizionali come aerobica e cardiofitness. Ma perché la palestra è diventata centro benessere? Il 70% ricerca un luogo dove rilassarsi e uscire dal quotidiano, il 20% per un benessere psichico e il restante 10% è influenzato dal fattore moda. E a ottobre torna Wellness World Exhibition. In programma a fieramilano Rho-pero, dal 19 al 22 ottobre Wellness World Exhibition, la manifestazione del benessere a 360° organizzata da Fiera Milano – Expocts spa. Manifestazione che conferma come Milano sia la capitale del business e delle pratiche del benessere. Wwe si divide in tre macro aree: Beauty & Sun salone dell’estetica, Spa & Pool salone del benessere e della piscina, Sport &Fitness salone dell’industria sportiva e del fitness. . |
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BOCCIONI PREFUTURISTA. GLI ANNI DI PADOVA PADOVA, GALLERIA CIVICA D’ARTE CONTEMPORANEA 27 OTTOBRE 2007 – 27 GENNAIO 2008 |
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Padova, 5 settembre 2007 - Nel centenario del più lungo e fruttuoso soggiorno di Umberto Boccioni a Padova durante l’inverno del 1906-07, l’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Padova organizza una mostra su “Boccioni prefuturista. Gli anni di Padova” con la quale inaugura la galleria Civica d’Arte Contemporanea restituita alla città dopo un lavoro impegnativo di ristrutturazione architettonica e funzionale. Con questo omaggio a Boccioni prefuturista, nei diversi soggiorni padovani, la città si riappropria di un’illustre memoria in parte nota agli studiosi, ma ignorata sia dagli stessi padovani che dal grande pubblico degli amatori d’arte. In verità proprio la ricerca condotta di recente dalla studiosa padovana Virginia Baradel, ha permesso di ricostruire puntualmente la biografia e gli intrecci di relazioni e di lavoro che Boccioni aveva in città, consentendo in tal modo di ritessere e dare nuova consistenza a quel tratto di vita dell’artista (1900-1907) diviso tra Roma e Padova, prima dell’ultima e definitiva parentesi milanese e futurista. Boccioni (1882-1916) arrivò a Padova con la famiglia all’età di sette anni e ripartì con il padre, impiegato di Prefettura, per Catania (e poi per Roma) a sedici. La madre Cecilia Forlani e la sorella Amelia rimasero a Padova e in seguito, invece di ricongiungersi al padre com’era nei voti di Umberto, vennero da questi abbandonate poiché a Roma egli si unì alla giovane domestica della sorella che li aveva ospitati, Colomba Procida. Boccioni tornò a Padova ogni anno a trovare le congiunte che amava profondamente, e nell’autunno del 1906, di ritorno dal suo primo soggiorno a Parigi e dal viaggio in Russia, si fermò sei mesi, dipinse soprattutto ritratti e iniziò il suo fondamentale diario, detto appunto "padovano". Lo scenario della città veneta dei primi anni del secolo era piuttosto vivace anche in campo artistico e pur non annoverando nomi capitali, poteva vantare le geniali istantanee di Ugo Valeri, le prime prove di uno studente di Giurisprudenza di nome Felice Casorati e gli esordi di un suo più giovane collega, Mario Cavaglieri La mostra ricostruirà il contesto cittadino nel quale acquisteranno plastica evidenza, sia narrativa che espositiva, quei soggetti che hanno attraversato la vicenda padovana di Umberto Boccioni a partire dalle presenze fondamentali della madre, della sorella, dell’amata Ines e della cugina pittrice Adriana Bisi Fabbri, ritratta da Umberto in un celebre olio, che visse con la madre e la sorella dell’artista dal 1900 al 1905. A queste quattro donne si uniscono, sullo sfondo, le due signore milanesi Baer e Ruberl (destinate a diventare madre e moglie di amici e collezionisti di Boccioni) con cui Boccioni manterrà sempre rapporti affettuosi sino alla fine. In questa ricostruzione Padova appare veramente “città materna”, votata agli affetti e alle presenze femminili. Nella sfera più pubblica e lavorativa Boccioni intrecciò, invece, rapporti non superficiali con affermati professionisti cittadini che ritrasse in un originale versione di post- impressionismo, energico e fortemente espressivo, circoscritto a quel periodo: l’avvocato Gopcevich che si fece ritrarre durante il viaggio a Parigi, il dottor Tian che lo salvò da una fatale broncopolmonite contratta durante il viaggio in Russia, i fratelli Brocchi (Virgilio scrittore e Valerio scultore) socialisti di lungo corso e il cavalier Tramello, funzionario della banca d’Italia, vissuto a lungo a Roma. Il contenuto della mostra e i testi in catalogo ricostruiranno relazioni, intrecci e scenari presentando materiali e contributi inediti. Oltre ai quadri che l’artista dipinse a Padova, provenienti da importanti collezioni pubbbliche e private, ci sarà in mostra un’accurata selezione di tempere commerciali di gusto liberty che Boccioni dipinse tra il 1903 e il 1906, oltre a numerosi disegni di formazione e un ricco materiale documentario costituito da fotografie, oggetti, lettere, documenti. I tre artisti attivi a Padova in quegli stessi anni, Ugo Valeri, Felice Casorati e Mario Cavaglieri, saranno presenti in mostra con sezioni mirate che presenteranno opere, disegni e testimonianze inedite relativi a quegli stessi anni compresi tra il 1902 e il 1907. La mostra sarà curata dalla stessa studiosa che ha restituito evidenza al segmento padovano della vita e della formazione dell’artista precisando molti aspetti sinora ignorati oppure oggetto di supposizioni. Oltre al testo principale di Virginia Baradel ci saranno in catalogo importanti contributi di approfondimento: di Nico Stringa incentrato sul rapporto tra Boccioni e Venezia, dello storico padovano Lino Scalco che traccerà l’affresco della città nei primi anni del ‘900, di Simone Nicotra, discendente dell’amico fraterno di Boccioni Mario Nicotra, che tratterà della vocazione alla scrittura emersa durante il soggiorno catanese e della psicanalista Franca Munari che proporrà delle riflessioni sulla figura e sul legame con la madre, figura cardine della vita ma anche dell’opera di Boccioni. Il catalogo edito da Skira pubblicherà per la prima volta in modo esteso e documentato le novità emerse nelle ultime fortunate ricerche su Boccioni padovano e si comporrà per capitoli intesi come “ritratti” dei personaggi che animano lo scenario padovano intorno alla presenza, assai più consistente di quanto si pensasse fino ad oggi, di Umberto Boccioni. I documenti ritrovati (stato famiglia, registro della cresima, fogli di leva, domicilî, articoli di giornale) consentono infatti di datare circostanze biografiche che mostrano come il pittore a Padova fosse di casa, come gli ambienti culturali cittadini fossero ben informati della sua presenza, nonché incuriositi dalla sua eccentricità, sia dal punto di vista esistenziale che artistico. L’articolo sinora inedito pubblicato da Boccioni sul quotidiano cittadino “La Libertà. Giornale della democrazia” che esalta la “Sala del Sogno” alla Biennale del 1907 si colloca in questo contesto e si configura come il primo articolo di critica d’arte scritto e pubblicato da Boccioni: in esso l’artista esprime le sue idee sull’arte anticipando, nei toni e nei contenuti, lo spirito futurista. L’evento padovano darà dunque idealmente l’avvio alle grandi manifestazioni futuriste previste nel biennio 2008-2009, diventando un punto di riferimento imprescindibile per la ricostruzione della vita del genio artistico dell’unica e più importante avanguardia storica italiana. . . |
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2008. ANTEPRIMA DI CALENDARIO PER PALLADIO DEFINITO IL PROGRAMMA UFFICIALE DELLE MANIFESTAZIONI PER L’ANNO PALLADIANO GRAZIE ALLA COLLABORAZIONE DEGLI OPERATORI ISTITUZIONALI, ECONOMICI E CULTURALI DI VICENZA |
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Vicenza, 5 settembre 2007 - È stata ufficialmente varata l’anteprima del calendario delle manifestazioni per il 500esimo della nascita di Andrea Palladio. I suoi contenuti sono stati discussi e approvati in seno al Comitato Nazionale appositamente costituito, raccogliendo idee e progetti condivisi dalla Regione, dalla Provincia, dalla Città di Vicenza, dall’Accademia Olimpica, dal Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio e dalla Camera di Commercio di Vicenza. Ma non solo. Per arricchire ulteriormente la serie di iniziative legate all’anniversario palladiano ci si è confrontati anche con Apindustria, l’Associazione Artigiani e Industriali, la Banca Popolare di Vicenza, Coldiretti Vicenza, Confagricoltura, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, la Fiera di Vicenza S. P. A. , l’Ente Vicentini nel Mondo, Promoveneto, il consorzio Vicenza è e Vicenza Qualità. «Avevamo richiesto il contributo e l’impegno di tutti - spiega il Presidente della Camera di Commercio, Dino Menarin - e dopo alcuni mesi di colloqui siamo ora in grado di proporre un programma unitario di interventi. Lo sforzo maggiore è stato quello di usare al meglio le energie che le diverse realtà cittadine dispiegano per la promozione del territorio, con l’obiettivo di creare un progetto comune e dare alle singole iniziative sistematicità e nuovo vigore. Tante volte non servono grandi idee e la scelta migliore consiste nel mettere insieme tutto quello che già si fa». Dalla concertazione delle forze attive della società ne è uscita un’anteprima di tutto quello che accadrà a partire dall’autunno 2007 in città e in provincia, coinvolgendo fino all’inizio del 2009 numerosi altri centri del Veneto. Il calendario rimane aperto a future variazioni e verrà aggiornato di volta in volta nel corso dei prossimi mesi sulla base dei nuovi progetti proposti. «Il Comitato Nazionale - aggiunge in proposito la Presidente Amalia Sartori - ha il compito di coordinare le iniziative in programma per l´anniversario palladiano, che avranno inevitabili implicazioni istituzionali ed economiche per quando riguarda la promozione di Vicenza e del Veneto intero. Anche Padova, Verona e Bassano del Grappa hanno aderito al Comitato Nazionale e stanno sviluppando iniziative di tema palladiano all´interno di un quadro comune. Da un lato perciò stiamo costruendo occasioni di approfondimento scientifico e didattico dell´opera palladiana rivolte al mondo della ricerca e della scuola, tra cui una grande mostra su Andrea Palladio, che si inaugurerà a Vicenza nel settembre 2008 per poi spostarsi a Londra e negli Stati Uniti. Al tempo stesso sentiamo l’esigenza di investire sul territorio con l´attivazione di itinerari e pacchetti turistici permanenti e favorendo progetti di comunicazione interdisciplinare e a più livelli». Gli appuntamenti messi in evidenza sono, in verità, solo un’anticipazione delle numerose iniziative che Vicenza ha in serbo per il 2008, molte delle quali sono ancora in via di definizione o alla ricerca di fondi per poter dare avvio concretamente alla fase organizzativa. Già ad una prima occhiata, comunque, il programma risulta ricco e interessante, dando spazio non solo alla cultura e allo studio, ma anche al divertimento con musica, spettacoli ed incontri enogastronomici. Tutto all’insegna del “Made in” Palladio 500. Eventi e appuntamenti avranno infatti come comune denominatore un richiamo all’epoca, ai luoghi o alle architetture palladiane, reinterpretati in chiave contemporanea sulla base delle programmazioni già in essere. Il calendario viene diffuso tramite un’agile opuscolo, realizzato a cura della Camera di Commercio con una tiratura di oltre 100 mila copie, in distribuzione sia attraverso i canali istituzionali sia presso gli uffici d’informazione turistica, le biblioteche e gli sportelli dei principali comuni del territorio. Accompagnerà inoltre Enti e Associazioni nelle missioni all’estero o durante gli incontri con operatori e rappresentanti stranieri. «Questo materiale - conclude Menarin - vuole essere uno strumento utile a rilanciare l’immagine complessiva della città e un invito a vivere Vicenza nell’anno del Palladio. In questa logica abbiamo prodotto una versione in lingua inglese, per offrire al territorio un primo biglietto da visita sul fronte internazionale e dialogare in maniera diretta col mondo del turismo». L’opuscolo è affiancato da altri materiali promozionali dedicati alle celebrazioni palladiane, come cartoline, segnalibri, gadgets e dal video “Palladio per mano” recentemente presentato dal Consorzio “Vicenza è”. Anche per quanto riguarda la comunicazione sulla rete, oltre al sito ufficiale del Comitato Nazionale del 500esimo palladiano (www. Andreapalladio500. It) è da qualche settimana attivo il sito www. Palladio2008. Info, che offre informazioni e aggiornamenti su tutti i principali appuntamenti del prossimo anno. . |
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BYBLOS ART GALLERY: QUANDO LE ASPETTATIVE NON COINCIDONO CON LA REALTÀ 21 SETTEMBRE 2007 - 31 OTTOBRE ‘07 ARTISTI PARTECIPANTI: SEBASTIAAN BREMER, DAN KOPP, ROBERT LAZZARINI, JOSHUA LEVINE, MARY MATTINGLY, BEATRIZ MILLAR |
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Verona, 5 settrembre 2007 - Byblos Art Gallery presenta, in contemporanea con l’apertura della fiera di design veronese Abitare il Tempo, la collettiva Out of True – quando le aspettative non coincidono con la realtà, alla quale partecipano artisti del panorama artistico internazionale. La mostra, curata da Micaela Giovannotti e Joyce Korotkin, che è già stata presentata in dicembre 2006 al Miami Design District, si articola in due eventi distinti: il primo sarà caratterizzato da una mostra collettiva esposta presso Byblos Art Gallery, ed il secondo si concentrerà esclusivamente sulla scultura - installazione che Beatriz Millar ha creato come site specific work per Byblos Art Hotel Villa Amistà. Quest’opera verrà presentata in hotel il giorno seguente l’inaugurazione della mostra in galleria. 01. Out Of True – 21 Settembre – 31 Ottobre 2007. Il termine Out of True, usato in architettura per descrivere elementi formali che non combaciano – viene qui esteso alla sfera dell’arte. Gli artisti criticano attraverso la loro opera la visione presente del mondo e si oppongono a questa realtà distorta di un’umanità senza rispetto per se stessa. Il progresso scientifico, il desiderio dell’uomo di ottenere il benessere a qualunque costo e la sua cecità di fronte ai limiti imposti dalla realtà hanno alimentato l’opera di questi artisti che si sono espressi attraverso tecniche diverse come la pittura, la fotografia e la scultura. I trofei di caccia di Joshua Levine, trofei del progresso umano, si trasformano in animali mutati geneticamente che potrebbero essere visti come evoluzioni della specie, aberrazioni di laboratorio o il risultato di una reazione compensativa della natura ad un ambiente ormai corrotto. Attraverso le grottesche rappresentazioni a cui dà vita, l’artista vuole mettere in risalto il risultato degli errori commessi dall’uomo nei confronti della natura. Nei quadri dai colori molto vivi di Dan Kopp, l’artista rappresenta un futuro surreale nel quale non c’è più lo spazio per l’umanità che, oltre ad aver distrutto se stessa, ha portato alla distruzione dell’intero mondo animale. Resiste soltanto una parvenza di natura frammista a scheletri di antiche strutture architettoniche a ricordo del tempo che fu. I paesaggi di Mary Mattingly si ispirano alla letteratura fantascientifica per mostrarci un mondo ecologicamente mutato dove non esistono più razze, religioni e abiti che le rappresentino. Queste figure infatti, abbigliate con delle uniformi, distolgono l’attenzione dal singolo per porla sul paesaggio circostante. Isolate dalla civiltà e stagliate contro un paesaggio svuotato della capacità di dare vita rappresentano la solitudine ontologica che inevitabilmente accompagna l’uomo nel suo rapporto con la natura. Le opere di Robert Lazzarini, composte da oggetti deformati e distorti che cambiano da figure bidimensionali a tridimensionali a seconda della posizione dell’osservatore, sottolineano la superficialità della prospettiva umana: l’inganno percettivo che caratterizza la visione dell’uomo lo conduce infatti ad un’inevitabile distorsione della realtà. Le sue opere pertanto diventano il simbolo della relatività di qualsiasi punto di vista. Sebastiaan Bremer si concentra sulla divergenza tra ciò che vediamo e ciò che la realtà è; disegnando linee e punti su delle fotografie mette in evidenza come il mondo dei fenomeni non sia costruito su delimitazioni nette ma riveli soltanto una parte della sua anima interiore e vera. La rielaborazione fotografica compiuta tramite un disegno manuale complesso e laborioso concretizza i pensieri stessi dell’artista. Osservare l’opera è come affondare nell’inconscio: parallelamente all’immagine fotografica si espande un mondo onirico e fantastico che si estende al di là del tempo e dello spazio. Beatriz Millar presenta la sua opera in occasione di questa mostra in due luoghi: i Tattoo Tree in galleria e l’installazione Clown Clone and the Piano Tattoo presso il Byblos Art Hotel Villa Amistà. Nell’opera fotografica Tattoo Tree vengono elaborate digitalmente delle immagini ed incise con dei tatuaggi arcaici e simbolici. La spinta che ha condotto l’artista a realizzare questi lavori di intensa liricità è stato il desiderio di scoprire il segreto del creato e di penetrare nella profondità del mistero spazio-tempo per poter copiare e clonare l’essenza di vita senza limiti. 02. Clown Clone And The Piano Tattoo - 22 Settembre ‘07 ore 19:30 – Byblos Art Hotel Villa Amistà. Il giorno dopo l’inaugurazione in galleria verrà presentato nella sala principale del Byblos Art Hotel Villa Amistà la scultura – installazione Clown Clone and the Piano Tattoo, creata da Beatriz Millar. L’installazione, realizzata attraverso la scultura e l’accompagnamento di un pianoforte, mira a rappresentare un Io fisico clonato – come afferma l’artista – un alter ego che la rappresenti mentalmente e fisicamente. L’opera ironizza sulla fuga dalla noia di un’esistenza chiusa su se stessa, spinta dall’eterna ricerca di una perfezione irraggiungibile che a sua volta diventa foriera di un narcisismo ed di un ego smisurato. Questa disperata lotta per il raggiungimento della sfera di un sé ideale e della perfezione può solo condurre alla deformazione ed alla decadenza interiore ed esteriore dell’Io clonato, a meno che non riesca a ritrovare la salvezza nel risveglio verso un mondo di diversità. Dal corpo sonoro del pianoforte, tatuato da cicatrici tribali ed arcaiche, escono delle melodie malinconiche composte e cantate dalla musicista svizzera Helena Stocker che ha saputo, attraverso la sua sensibilità musicale, trasformare ed interpretare i testi poetici di Beatriz Millar. Il catalogo della mostra ed il Cd dell’opera “Clown Clone and the Piano Tattoo”, con testo critico di Gabriella Belli, saranno presenti in galleria. . |
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A MANTOVA DAL 5 SETTEMBRE AL 7 OTTOBRE 2007 LA PERSONALE DI ALESSANDRA ZORZI INTERNI DI BABELOPOLI |
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Mantova, 5 settembre 2007 - Le Sale del Capitano del Palazzo Ducale di Mantova accoglieranno, dal 5 settembre al 7 ottobre 2007, la mostra Interni di Babelopoli che presenta un ciclo di opere recenti di Alessandra Zorzi. Il percorso espositivo, curato da Martina Corgnati, raccoglie cinquanta lavori (oli, tempere, disegni) oltre a video d’animazione, che raccontano un mondo trasfigurato e avvolgente, un insieme di spazi (Babelopoli, città virtuale che evoca Babele e Paperopoli), modellati e composti attraverso le possibilità che le nuove tecnologie offrono. La mostra documenterà anche le tematiche care al lavoro dell’artista: la mitologia, il mondo dei fumetti, l’invenzione di personaggi (di carta, di tela o elaborati al computer) dall’aspetto mostruoso e allo stesso tempo ironico. La cultura visiva e letteraria di Alessandra Zorzi pesca i riferimenti indifferentemente dal Medioevo (con un´attenzione particolare all’immaginario mitologico dei bestiari o al simbolismo che esprime il senso della crisi di un´epoca), e poi ancora dall´Espressionismo, dal Futurismo, dal Cubismo. Non mancano richiami a temi della psicanalisi o a motivi identificabili in certi sviluppi del Surrealismo, fino a sconfinare nel graffitismo metropolitano, o a sfiorare consapevolmente l´effetto cartoon nell´uso della computer-grafica. “I disegni e le tempere su cui sto lavorando per l’appuntamento mantovano – sottolinea l’artista – che si potrebbero definire organico-astratte, si sviluppano a partire da un’animazione sui disegni di Leonardo, in particolare sull’anatomia e la tipizzazione delle caratteristiche somatiche. Le suggestioni leonardesche si innestano sulla contemporaneità, come percezione della disgregazione e del senso di disfacimento indotti dal momento storico, climatico non meno che geopolitico, che stiamo attraversando. ” Ogni spunto, ogni riferimento alla storia dell´arte, però, viene rielaborato in uno stile personale eclettico, ma inconfondibile. La sua produzione, infatti, si esprime servendosi in misura preponderante di strumenti canonici come il disegno e la pittura, talvolta riutilizzandoli e deformandoli in chiave digitale, passando con disinvoltura al video di animazione, all´arazzo digitale, alla computer-grafica, all´installazione. Alessandra Zorzi Brustolon nasce a Treviso, in una famiglia di editori. A 19 anni si trasferisce a Milano, dove tuttora vive e lavora. Si laurea in architettura a Venezia con una tesi sulla ristrutturazione di Piazza Fontana a Milano, collaborando contemporaneamente con uno studio milanese. Nel 1998 la Casa dei Carraresi di Treviso le ha dedicato un’ampia mostra personale, Totem e tabù, a cura di Marco Goldin. Fra le sue mostre degli ultimi anni, ricordiamo le personali a Spoleto, in Palazzo Racani-arroni nel 2003 e al Maschio Angioino di Napoli nel 2005. . |
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“LUIGI MAINOLFI” PELLE DELLA TERRA, PELLE DEL CORPO A CURA DI MARISA VESCOVO PARCO BIOENERGETICO E ANTICHE SCUDERIE DEL BORGO STORICO SEGHETTI PANICHI (CASTEL DI LAMA, ASCOLI PICENO) 23 SETTEMBRE – 4 NOVEMBRE 2007 |
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Castel di Lama, Ascoli Piceno, 5 settembre 2007 - dopo il successo della mostra “Natura: morte e resurrezione” 24 artisti internazionali verso una ecologia della mente” proposta nell’ultimo scorcio d’estate del 2006, l’arte contemporanea torna ad animare il Borgo Storico Seghetti Panichi. Un nuovo connubio tra natura, creazione ed artificio che vede come protagonista Luigi Mainolfi. Pelle della terra, pelle del corpo questo il titolo dell’evento che inaugurerà il prossimo 22 settembre. Curata da Marisa Vescovo la mostra è dedicata ad uno degli artisti italiani più significativi e rappresentativi degli ultimi anni e propone un percorso straordinario, creato all’interno del Parco Bioenergetico del Borgo Storico in cui sarà possibile ammirare una serie di meditazioni artistiche che trovano la loro collocazione ideale inserite nella natura. Un dialogo intenso tra ciò che ci circonda e l’opera dell’uomo. Il Parco Bioenergetico del Borgo Storico Seghetti Panichi, realizzato dal grande botanico e paesaggista tedesco Ludwig Winter tra il 1875 ed il 1890 è uno dei 64 Grandi Giardini Italiani. L’acqua, la luce e naturalmente le piante, creano un ambiente ricco di energia e fascino. Un parco in cui regna la biodiversita, un ambiente unico e straordinario in cui convivono piante tipiche dell’area mediterranea ed altre esotiche. Querce secolari convivono con i loti del laghetto; vicino a specie vegetali tipiche dell’area giapponese si possono ammirare diverse varietà di palmizi, vera e propria passione di Ludwig Winter. Particolarmente interessanti risultano i grandi gruppi di Chamaerops humilis e le Washingtonia filifera, mentre è assolutamente straordinaria la presenza di due rarissime Yubea spectabilis. In questo contesto, fatto di natura e biodiversità, si inseriscono come corpi sospesi tra strutture e forma in un dialogo incessante con il cosmo, le opere di Luigi Mainolfi. Un poetica quella dell’artista campano che rifugge il senso del movimento artistico, della corrente o dello stile operando un percorso trasversale attraverso più di trent’anni di Storia dell’Arte. Un linguaggio universale che dialoga con i massimi sistemi attraverso elementi minimi. La terra, il bronzo, il ferro, la stoffa si trasformano sotto le mani dello scultore fino ad assurgere ad una dimensione fortemente simbolica. Negli ultimi dieci anni la difesa della natura diventa un elemento portante della poetica dell’artista. Istanze leggere, sospese tra il fantastico e l’onirico, calate in una dimensione favolistica e mitica che mantengono inalterato un messaggio urgente e sentito. L’artista prova, sin dalla giovinezza, un amore forte per il disegno e le sculture stesse diventano spesso degli enormi disegni operati direttamente sul paesaggio. Negli ultimi anni recupera anche una dimensione prettamente grafica e pittorica. Una parte di questa produzione sarà visibile nelle Antiche Scuderie del Borgo. Oltre ad aver vinto il “Superior Prixe al 5th Henry Moore G. P. ” in Giappone nel 1987 Luigi Mainolfi sarà insignito il prossimo 29 luglio del Premio Michelangelo 2007. Un premio molto prestigioso, nato nel 1997 che in dieci anni è stato assegnato ad artisti e uomini di cultura di fama internazionale tra cui Giò Pomodoro, Pamiggiani, Nagasawa e Nagel. Le sue opere sono state esposte, negli anni, in spazi nazionali ed internazionali di grande rilievo, si ricordano lo Stedelik Musesum di Amsterdam il Museo di Sapporo in Giappone, il museo di Capo di Monte a Napoli, il Palazzo delle Esposizioni di Roma, il museo di Darmstadt, il museo di Taiwan, , alla Gam di Torino. Lo stesso ha anche partecipato a manifestazioni di livello internazionale quali la Xliv Biennale di Venezia (sala personale), la Biennale di Pechino, La Biennale di San Paolo, Documenta. “Luigi Mainolfi da 30 anni porta avanti un innovante discorso legato alle metamorfosi positive e negative della natura. Questo modo concettuale, etico e tecnico di concepire l’arte è completamente in sintonia con la filosofia dell’Associazione, che vuole precipuamente promuovere manifestazioni che si rivolgono ai problemi -oggi molto caldi- dello stato della natura, del paesaggio e della sua inderogabile protezione, sia sul versante sociale che della conoscenza anche artistica. ” Così interviene la curatrice Marisa Vescovo a proposito della mostra. L’associazione Culturale Seghetti Panichi, che ha attivamente promosso la mostra nasce infatti per rendere comprensibile a più livelli – storico, didattico e bioenergetico - il Parco Storico Seghetti Panichi. Un luogo non più da intendere come realtà locale, ma esteso ad una concezione di ‘ambiente globale’ dove si creano ‘esperienze culturali’ attraverso mostre ed eventi di Arte Contemporanea. Il tutto, per migliorare il benessere dell’essere umano e per rispetto e tutela di un Bene Storico di valore Nazionale che, traghettato nel contemporaneo, diventa aperto ed accessibile a fruitori colti e sensibili da tutto il mondo. . |
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LA RIVOLUZIONE DELL´IMMAGINE ARTE PALEOCRISTIANA TRA ROMA E BISANZIO 8 SETTEMBRE - 18 NOVEMBRE VICENZA, GALLERIE DI PALAZZO LEONI MONTANARI |
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Vicenza, 5 settembre 2007 - Ottanta superbe opere dell’arte paleocristiana riunite alle Gallerie di Palazzo Leoni Montanari per raccontare quella che fu una vera “rivoluzione dell’immagine”. Rappresentano documenti, eccezionali, del passaggio dal mondo antico alla modernità quando le opere d’arte divennero soprattutto simboli per comunicare, davvero a chiunque, un nuovo rivoluzionario credo. L’iconografia già in uso vira di significato, mentre segni di appartenenza sino ad allora nascosti venivano svelati. Tutto ciò intorno ad una data. L’aprile dell’anno 313 quando Costantino emanò l’Editto che riconobbe al Cristianesimo una legittimità che lo toglierà dalle catacombe e comunque dal puro ambito domestico e privato. Per l’arte fu l’inizio di un nuovo tumultuoso passaggio dalla classicità alla modernità, appunto. Questo momento cruciale della Storia, ma anche della storia dell’arte, dell’iconografia e della comunicazione, viene raccontato nell’esposizione promossa e curata da Intesa Sanpaolo nella propria sede museale di Vicenza, le Gallerie di Palazzo Leoni Montanari, con esempi tra i più importanti della produzione artistica tra quarto e sesto secolo, creati in tutto il territorio dell’Impero ed in particolare tra Roma e Bisanzio. Sono sculture in marmo e bronzo, affreschi, mosaici, vetri dorati, avori, argenti, tessuti concessi per questa mostra da una ventina di musei italiani. L’ampio apparato illustrativo che accompagna l’esposizione - cui si affianca, nei fine settimana, un laboratorio didattico per coinvolgere ragazzi e adulti in una piacevole ed istruttiva attività di interpretazione e riappropriazione del significato profondo delle opere esposte - conduce il visitatore non solo a godere della straordinarietà dei tesori esposti ma anche ad entrare dentro quel particolare momento storico che quelle opere fece germinare. L´esposizione è curata da Fabrizio Bisconti e Giovanni Gentili ed è inserita in un progetto pluriennale denominato Percorsi nel sacro, ideato e curato da Fatima Terzo con lo staff Beni culturali di Intesa Sanpaolo. Tale progetto intende collegare le numerose iniziative espositive degli anni recenti all´interno di una generale prospettiva che, traendo ispirazione dalla collezione di antiche icone russe dell’Istituto esposta in modo permanente al piano alto di palazzo Montanari, vogliono far conoscere ad un ampio pubblico, con approccio didattico-educativo, gli esiti migliori dell’arte originata nei secoli, in Oriente e in Occidente, dall’avvento del Cristianesimo. Quella paleocristiana fu un’arte al servizio della comunicazione del messaggio, attraverso raffigurazioni semplificate o simboliche, spesso abbandonando volutamente la cura e l’equilibrio dell’arte ufficiale ancora legata, ormai stancamente, all’ellenismo e alla sua cultura. La “Buona Novella” annunciata da Cristo deve essere narrata e compresa senza inciampi perché la Salvezza promessa sia donata a ciascuno. Così le storie bibliche dell’Antico Testamento anticipano quelle della vita di Cristo e le figure dei patriarchi e dei profeti si affiancano a quelle della Vergine e dei santi, nuovi amici di Dio e modelli da seguire. Un nuovo significato è dato alle forme antiche: giardini e pascoli, immagini suggestive del paradiso pre-cristiano, sono adesso emblema dell’Eden riconquistato; il pastore diviene Cristo “Buon Pastore”, l’orante dalle braccia tese è ora l’anima beata; il Sole dai molti nomi è Cristo, luce definitiva sorta sul mondo. Simboli criptici si sciolgono, come il pesce che significa “Gesù Cristo figlio di Dio”, così come a Lui si riferiscono il faro, il porto o l’ancora. Nuovi ne nascono e si diffondono fino ai nostri giorni, a cominciare dal cristogramma, che unisce in sé le prime due lettere del nome greco di Cristo, Chi e Rho. È rivoluzione, e non involuzione, anche nello stile: abbandonato il naturalismo proprio dell’arte greco-romana, le figure si dispongono l’una accanto all’altra nella rappresentazione delle vicende bibliche, o si stagliano solenni nello spazio, come quelle di Cristo, della Vergine e dei santi o dei primi imperatori cristiani e della corte, rappresentanti in terra del consesso divino. Fino a suggerire, nelle linee e nei segni come nei colori, l’avvento ormai prossimo dell’icona bizantina, figlia ed erede della nuova concezione artistica. Il percorso espositivo ha inizio con una scelta selezione di opere che illustrano le varie modalità con cui il paganesimo tardo antico esprime il proprio sentimento religioso, all’interno dei vari popoli e delle variegate culture del vasto impero romano: sono raffigurazioni mitologiche che interessano la creazione del primo uomo, Prometeo, oppure Ercole, Orfeo, Dioniso e Mitra/sole - come nello splendida testa in marmi colorati proveniente dal mitreo di S. Prisca sull’Esquilino, ora al Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo - , scene paradisiache descritte da un paesaggio - come nella parete della Casa del bracciale d’oro di Pompei o nell’affresco dei Campi Elisi, al Museo Nazionale Romano - o da scene di vita pastorale - ne è esempio il bel sarcofago dalla catacomba di Priscilla - fino all’immagine del pastore con la pecora caricata sulle spalle, prefigurazione di Cristo Buon Pastore. Un passaggio ulteriore considera i nuovi temi della fede cristiana, attraverso la narrazione delle storie bibliche del Nuovo e dell’Antico Testamento, che pittori e scultori cristiani raccontano in forme per lo più semplici, atte ad essere comprese da tutti. Sono messaggi fissati nella pietra come in nobili materiali - è il caso della splendida pisside d’avorio con scene della vita di Cristo del Museo Archeologico di Bologna e del mosaico con le storie di Giona e dei rarissimi tessuti orientali con l’Annunciazione e la Natività, dei Musei Vaticani - da cui prendono le mosse ulteriori immagini: quelle simboliche e celebrative della maestà divina come di quella imperiale. Su vetri dorati come su preziosissimi avori - come il celebre dittico di Murano, del Museo Nazionale di Ravenna, o quello di Stilicone del Tesoro del Duomo di Monza, insieme a quello detto del Patrizio della cattedrale di Novara - si fissano le nuove immagini della Maestà di Dio e della maestà imperiale, rimando a celebri, fastose decorazioni delle prime basiliche cristiane come delle residenze della corte, spesso cancellate dal tempo. Accanto alla corte terrena, modelli e campioni della nuova fede sono i santi, gli apostoli e i primi martiri anzitutto, spesso ritratti oranti nella beatitudine del paradiso, secondo uno stile sempre più prossimo al linguaggio dell’icona bizantina. Ed è proprio al nuovo linguaggio figurativo che è dedicato l’ultimo momento della mostra, che considera attraverso un’accurata scelta di opere d’arte - che includono capolavori quali la testa a mosaico di S. Pietro, oggi nelle Grotte Vaticane e il ritratto di imperatrice su tavola d’avorio del Museo del Bargello di Firenze - le novità stilistiche dell’arte, fino a sfiorare d’anticipo, negli affreschi con santi dalle catacombe napoletane, l’icona. Non è un caso, dunque, che la mostra proponga in chiusura una selezionatissima scelta di icone, dalla collezione Intesa Sanpaolo, chiaramente relate, nei segni, nei simboli, nello stile, all’arte paleocristiana, sua primitiva radice. E che una sorta di fil rouge, dai chiari intenti didattici, ci accompagni all’interno di Palazzo Leoni Montanari, a riassumere e a riproporre situazioni in divenire, come lo è quest’arte in questi secoli, attraverso l’uso di immagini e segni il cui significato si svela e si arricchisce strada facendo. Ottanta tesori d’arte, dunque, alla riscoperta di un momento decisivo per il nostro tempo: il passaggio dal mondo antico alla modernità. . |
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ARTISSIMA 14 INTERNAZIONALE D’ARTE CONTEMPORANEA A TORINO 8 – 11 NOVEMBRE 2007, LINGOTTO FIERE PRESENT FUTURE IN MOSTRA L’ARTE EMERGENTE INTERNAZIONALE |
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Torino, 5 settembre 2007 - Artissima annuncia i nomi degli artisti selezionati per Present Future. La speciale sezione che la Fiera realizza in collaborazione con illycaffè comprende quest’anno 15 presentazioni monografiche di artisti emergenti sulla scena artistica nazionale e internazionale. Ad Artissima 14 Present Future introdurrà una stimolante novità: gli artisti sono stati invitati a esporre le proprie opere non nei classici stand comuni a tutte le fiere, ma in un’area indipendente e separata, dedicata esclusivamente a questa sezione. Una vera e propria mostra dove i lavori degli artisti saranno presentati nel modo più consono alla natura stessa delle opere, enfatizzando il dialogo tra i lavori esposti in un percorso curatoriale articolato e ricco di spunti. Il team di curatori internazionali che ha scelto gli artisti è composto da: Cecilia Alemani, critica d’arte e curatrice indipendente di New York; Luca Cerizza, curatore della collezione Bsi e critico d’arte di Berlino; Ramundas Malasauskas, curatore presso Artists Space di New York e advisor al California College of Arts, San Francisco. Gli artisti, selezionati in più di dieci paesi, presenteranno un progetto inedito, ideato appositamente per Artissima. I curatori hanno focalizzato la loro attenzione su artisti giovani, meno conosciuti al pubblico italiano, che stanno emergendo in paesi come gli Stati Uniti, l’Inghilterra, la Germania, l’Olanda, il Belgio e l’Australia. Present Future da sette anni costituisce un’importante piattaforma di lancio per i nuovi talenti dell’ultima generazione. Una vetrina aperta all’attenzione del pubblico e della critica, dove scoprire le nuove tendenze che stanno caratterizzando la scena artistica internazionale. Gli artisti e gallerie selezionati per Present Future 2007 sono: Julieta Aranda, Michael Janssen, Berlin; Rosa Barba, Vera Gliem, Köln; Bekey Beasley, Laura Bartlett, London; Ra di Martino, Monitor, Roma; Haris Epaminonda, Domobaal, London; Patricia Esquivias, Silverman, San Francisco, Ca; Anne Hardy, Bellwether, New York, N. Y. Helen Johnson, Sutton, Melbourne; David Maljkovic, Annet Gelink, Amsterdam; Michael Riedel, Isabella Bortolozzi, Berlin; Natascha Sadr Haghighian, Johann König, Berlin; Jamie Shovlin, 1/9 Unosunove, Roma; Ryan Trecartin, Elizabeth Dee, New York, N. Y. ; Luca Trevisani, Pinksummer / Giò Marconi, Genova / Milano; Donelle Woolford, Micheline Szwajcer, Antwerp. Durante la Fiera una giuria, composta da critici e curatori internazionali, si riunirà per assegnare all’opera più significativa il Premio illy Present Future. L’artista vincitore riceverà da illy, partner dell’iniziativa, un premio di 10. 000 euro e avrà l’opportunità di presentare un progetto per le tazzine d’artista “illy Art Collection” Sarà pubblicato un catalogo con i testi dei curatori e pagine dedicate agli artisti. . |
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CAMILLO PROCACCINI (1561- 1629) LE SPERIMENTAZIONI GIOVANILI TRA EMILIA, LOMBARDIA E CANTON TICINO 14 SETTEMBRE – 2 DICEMBRE 2007 |
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Milano, 5 settembre 2007 - Venerdì 14 settembre 2007 alla Pinacoteca Cantonale Giovanni Züst (Rancate, Mendrisio - Svizzera) apre la mostra Camillo Procaccini (1561 - 1629). Le sperimentazioni giovanili tra Emilia, Lombardia e Canton Ticino. L’esposizione ticinese è la prima mostra monografica dedicata a Camillo Procaccini, un protagonista di rilievo della pittura lombarda tra il Xvi e il Xvii. La rassegna ricostruisce in maniera complessiva la prima attività dell’artista, concentrandosi sugli anni di intensa sperimentazione formale compresi tra l’inizio della carriera in Emilia e il successivo trasferimento in Lombardia Noto soprattutto come pittore di compassate pale d’altare ligie ai dettami della Controriforma, Camillo Procaccini nella prima parte della sua lunga carriera è invece un artista vivace e innovativo, capace di contribuire in maniera determinante al rinnovamento dell’arte milanese della fine del Cinquecento. A fianco dell’attività per gli edifici di culto si dedica, infatti, a una ricercata produzione, sia pittorica che grafica, destinata ai collezionisti più raffinati, offrendo modelli che saranno attentamente studiati dagli artisti lombardi coevi, come ad esempio il Cerano. La modernità del suo linguaggio pittorico, il disegno raffinato e la capacità di stupire lo spettatore permettono all’artista di riscuotere subito un grande successo. Definito all’epoca “il miglior pittore della città” di Milano, l’artista, dopo la straordinaria decorazione profana del Ninfeo di Pirro Visconti Borromeo a Lainate, assurge rapidamente a un ruolo di primo piano anche nel campo della pittura sacra, giungendo ad una incontrastata affermazione nel Duomo di Milano, il cantiere pittorico più “ufficiale” e rappresentativo del capoluogo lombardo. Allo stesso tempo riesce a guadagnarsi i favori dei collezionisti più raffinati attraverso la produzione di spettacolari disegni e incisioni all’acquaforte, di un’originalità che appare senza termini di confronto nel contesto milanese coevo. Nel giro di pochi anni ottiene un vivo apprezzamento anche al di fuori del capoluogo ambrosiano, segnando una tappa significativa nel Canton Ticino, con la campagna decorativa della chiesa di Santa Croce a Riva San Vitale: tre importanti tele saranno presenti in mostra. Con una quarantina di opere, la rassegna ricostruisce compiutamente la complessa cultura pittorica di un artista che alla fine del Cinquecento, tenta di conciliare le sperimentazioni del tardo manierismo con le esigenze devozionali imposte alla pittura nell’età della Controriforma. Coordinata da Mariangela Agliati Ruggia, curatrice della Pinacoteca Cantonale Giovanni Züst, l’esposizione è stata studiata e realizzata da Daniele Cassinelli, Francesco Frangi, Alessandro Morandotti, Paolo Vanoli. Anche Pierre Rosenberg, dell’Académie française e Presidente-direttore onorario del Museo del Louvre, ha offerto una testimonianza importante, nella prefazione del catalogo della mostra. La rilevanza e il prestigio del progetto espositivo hanno permesso di ottenere prestiti da importanti musei, fra cui la Pinacoteca di Brera e la Pinacoteca Ambrosiana di Milano, la Galleria degli Uffizi di Firenze, la Pinacoteca Nazionale di Bologna e la Galleria Estense di Modena, la Galleria Nazionale di Arte Antica di Roma, il Victoria & Albert Museum, il British Museum di Londra, e da prestigiose collezioni private, tra cui la collezione Borromeo e la collezione Koelliker. Il Percorso Espositivo: La mostra si apre con una sezione dedicata all’attività giovanile di Camillo Procaccini, precedente il suo trasferimento a Milano, con opere provenienti dalla Pinacoteca Nazionale di Bologna e dalla Galleria Estense Modena. Il percorso prosegue con una selezionata ricognizione della sua prima produzione lombarda, con la presentazione di diverse opere inedite e di alcuni capolavori di questa stagione, fra i quali spicca una pala eseguita per il Duomo di Milano proveniente dalla collezione Borromeo. L’intervento del pittore nel Canton Ticino è illustrato nella sezione che raccoglie le opere e i disegni preparatori realizzati per la chiesa Santa Croce a Riva San Vitale, poco distante da Rancate, dove Procaccini nel 1591-1592 ha eseguito uno dei cicli più vasti della sua prima attività. Le opere di Camillo Procaccini dialogheranno inoltre con alcuni dipinti di Giovan Battista Crespi detto il Cerano (1573 -1632), altro esponente di rilievo della pittura del Seicento lombardo. Molto ricca anche la sezione dedicata alla raffinata produzione grafica, con l’esposizione di disegni concepiti come opere d’arte autonome e di tutte le incisioni all’acquaforte realizzate dall’artista. Le Opere Di Spicco: tra i pezzi più pregiati della rassegna, un olio su rame della Galleria Nazionale di Roma con S. Giorgio ed il drago e alcuni disegni del British Museum fra cui uno splendido foglio dedicato a S. Antonio tentato dai diavoli mai esposto in Italia. Molto significativa anche la presenza dell’Adorazione dei pastori della Pinacoteca di Bologna, uno dei capolavori giovanili dell’artista. Molto importante l’esposizione di due opere del Cerano: un piccolo dipinto su rame proveniente dall´Ashmolean Museum di Oxford, assente dall’ Italia da ben 34 anni, e un inedito raffigurante, come il rame di Oxford, Il riposo durante la fuga in Egitto. Apparati Didattici: un video prodotto dalla Televisione Svizzera Italiana illustra l´attività di Procaccini come grande decoratore in San Prospero a Reggio Emilia, a Lainate, a Riva San Vitale. I visitatori che desiderano approfondire la conoscenza del Procaccini e del clima artistico nel quale ha operato potranno seguire itinerari conoscitivi sul territorio studiati appositamente. La Pinacoteca offre inoltre un servizio di animazione didattica completamente gratuito per le scuole e visite guidate su prenotazione. . |
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GOLF - CAMPIONATO INTERNAZIONALE MASCHILE INDIVIDUALE UNDER 16 A BIELLA L´AZZURRO CLAUDIO VIGANO´ PRENDE IL LARGO |
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Roma, 5 settembre 2007 - L´azzurro Claudio Viganò, uno dei favoriti del torneo, ha iniziato nel migliore dei modi il Campionato Internazionale Maschile Individuale Under 16 sul percorso del Golf Club Biella/le Betulle. Infatti con lo score di 71 si è posto al comando del torneo con ben quattro colpi di vantaggio su Andrea Bolognesi e cinque su Matteo Buonincontri. Al quarto posto con 77 i due belgi Julien Richelle e Raphael Picone, insieme a Matteo Manassero. Quindi con 78 l´irlandese Chris Selfridge, Filippo Zucchetti e Filippo Bergamaschi. La gara si disputa sulla distanza di 54 buche. In palio anche il Trofeo delle Nazioni, sempre su tre giri. . |
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LA SPAGNA JUNIORES BATTE L´ITALIA (12,5-7,5) A GIRONA |
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Roma, 5 settembre 2007 - La selezione juniores della Spagna ha superato per 12,5 a 7,5 la squadra italiana nell´incontro disputato al Pga Golf de Catalunya di Caldes de Malavella nei pressi di Girona. E´ la nona vittoria consecutiva degli iberici, guidati nell´occasione dal capitano Luis Mendez, nel match tra compagini di otto giocatori che si svolge ogni due anni e che anticipa i Campionati Internazionali di Spagna Juniores, in programma sullo stesso percorso dal 5 al 9 settembre. Gli azzurri avevano iniziato bene, chiudendo in vantaggio (2,5-1,5) la sessione dei doppi nella prima giornata con i successi di Niccolò Quintarelli/andrea Chiapuzzo (4/3 su Carlos Pigem/xavi Puig) e di Nunzio Lombardi/joon Kim (1 up su Borja Etchart/juan Francisco Sarasti) e il pari di Nino Bertasio/alberto Zani contro Lluis Garcia del Moral/sergi Nogué. Punto pieno spagnolo di Jordi Garcia Pinto/francisco Pintor (2 up su Valentino Dall´arche/gabriele Heinrich). Riscossa iberica nei singoli, dove hanno marcato una netta superiorità sugli azzurri guidati dal capitano Mario De Filippi e dall´allenatore Roberto Zappa, realizzando lo stesso parziale favorevole (5,5-2,5) sia nella sessione pomeridiana della giornata inaugurale, sia nella serie che ha chiuso la gara nella seconda. Nel primo turno i cinque punti spagnoli sono stati firmati da Jordi Garcia Pinto (5/4 su Nino Bertasio), Sergi Nogué (5/4 su Gabriele Heinrich) Lluis Garcia del Moral (1 up su Alberto Zani), Xavi Puig (3/2 su Niccolò Quintarelli) e Juan Francisco Sarasti (1 up su Nunzio Lombardi). Pari tra Andrea Chiapuzzo e Carlos Pigem e punti italiani di Valentino Dall´arche (3/1 su Francisco Pintor) e di Joo Kim (1 up su Borja Etchart). Nella serie conclusiva i due punti azzurri sono stati opera di Joon Kim (2 up su Francisco Pintor), il migliore tra gli italiani con tre successi in altrettanti matches, e di Niccolò Quintarelli (5/4 su Borja Etchart). Mezzo punto è arrivato da Nino Bertasio (pari con Sergi Noguè) e infine sono stati sconfitti Gabriele Heinrich (4/3 da Juan Francisco Sarasti), Alberto Zani (5/4 da Jordi Garcia Pinto), Valentino Dall´arche (4/2 da Lluis Garcia del Moral), Andrea Chiapuzzo (3/2 da Xavi Puig) e Nunzio Lombardi (5/4 da Carlos Pigem). . |
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VOLO LIBERO A BERGAMO E TOSCOLOANO MATERNO |
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Milano, 5 settembre 2007 - A Bergamo nel fine settimana ha avuto luogo il Trofeo dell´Isola, gara di deltaplano alla quale hanno partecipato piloti provenienti dal nord e centro Italia. Due le manches con decollo dal Monte Linzone a 1400 m di quota. Da qui i piloti hanno toccato il Monte Pertus, Il Canto Alto, il Magnodeno, spingendosi in pianura fino a Carvico; 61 e 76 rispettivamente i chilometri da percorrere prima di toccare a Palazzago l´atterraggio del Volo Libero Bergamo, associazione organizzatrice dell´evento. Nella classe "ali flessibili" vinceva Alex Ploner di Trento, seguito da Cristian Ciech di Varese ed Ignazio Bernardi di Brescia. I primi due in passato avevano vinto i mondiali, mentre Bernardi lo scorso anno vinse il titolo di acrobazia. Daniele Bindi di Pistoia, Marco Cereda di Cornate d´Adda (Milano) e Carlo Bertacchi di Bologna hanno occupato nell´ordine il podio della classe "ali rigide". Nella splendida cornice di Toscolano Maderno, sulla sponda bresciana del lago di Garda, quinta ed ultima prova del Campionato Lombardo Parapendio (Clp) al quale hanno aderito circa settanta piloti di questo mezzo che, insieme al deltaplano, rientra nella specialità del volo libero, vale a dire il volo senza motore. La classifica finale ha eletto campione Giorgio Pintossi di Lumezzane (Brescia) al suo ennesimo successo regionale. Dopo di lui Renato Botta di Grandate (Como) e Pietro Ciocchi di Zone (Brescia). Luca Veronesi di Milano ha vinto la classifica Junior, mentre nella classe "standard", vale a dire i parapendio basici di più semplice pilotaggio, primo Silvestro Matti di Cevo (Brescia), seguito da Matteo Piccoli di Trezzo sull´Adda (Milano) e da Stefania Colombo di Castello di Brianza (Lecco). I migliori classificati di tutti i campionati regionali parteciperanno di diritto alla finale nazionale, denominata Coppa delle Regioni, prevista ad Aviano (Pordenone) per il 29-30 settembre. . |
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