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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 17 Gennaio 2008 |
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PARLAMENTO EUROPEO: EMERGENZA RIFIUTI IN CAMPANIA, IL DIBATTITO IN PLENARIA |
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Strasburgo, 17 gennaio 2008 - Si è tenuto in Aula un dibattito, tutto italiano, sull´emergenza rifiuti in Campania. Il commissario Dimas ha denunciato l´inerzia di dieci anni e la mancanza di volontà politica di prendere misure radicali e ha esortato un piano pluriennale di gestione dei rifiuti. Il non rispetto delle norme Ue, ha ammonito, potrebbe anche comportare multe all´Italia. Se non sono mancate le polemiche tra gli esponenti dei diversi schieramenti, tutti i deputati sono d´accordo che occorre agire al più presto. Dichiarazione della Commissione - Stavros Dimas ha anzitutto sottolineato che i rifiuti che si accatastano a Napoli dal 21 dicembre avrebbero raggiunto oltre le 100. 000 tonnellate e ciò comporta gravi preoccupazioni per la salute e l´ambiente. Al di là dei problemi di criminalità organizzata rilevati dalla stampa, ha insistito, occorre esaminare le cause di questa situazione. A tale proposito, ha denunciato le politiche poste in atto dall´Italia da più di dieci anni e per le quali è stata condannata a più riprese dalla Corte di giustizia. Ma ha anche sottolineato «l´inerzia e la mancanza di volontà politica» che hanno impedito di prendere «misure radicali». Il commissario ha poi ricordato che la Commissione ha avviato una procedura d´infrazione per il non rispetto della normativa Ue in materia di gestione dei rifiuti, ricordando che a fine mese vi sarà un incontro con le autorità italiane su tale questione. Per il commissario, l´Italia deve prendere «immediati provvedimenti per raccogliere i rifiuti». Ma ciò «non è sufficiente», occorre anche formulare una strategia per la loro gestione a lungo termine che comporti una rete di raccolta e smaltimento efficace e la promozione del riciclaggio e della raccolta differenziata. Il decreto italiano del maggio 2007, ha sottolineato, «non ha realizzato gli obiettivi posti». D´altra parte, se le misure adottate più di recente dal governo Prodi appaiono ambiziose, ha insistito sulla necessità di adottare un «calendario serrato». La Commissione, ha aggiunto, continuerà a esercitare pressioni sul governo italiano affinché ponga fine a questa crisi e cessi la violazione delle norme comunitarie. Ha quindi concluso affermando che, anche se la situazione «è difficile», ci sono ottimi esempi cui ispirarsi per trovare una soluzione, in Italia e nel resto dell´Europa. Interventi in nome dei gruppi politici Per Giuseppe Gargani (Ppe/de, It), la situazione non è difficile «ma drammatica». Ha poi sottolineato che un recente articolo dell´Economist paventa una ribellione dei cittadini nei confronti dei propri rappresentanti politici, mentre altri giornali hanno indicato che «oggi, i nemici del territorio sono quelli che hanno compromesso il buon nome di Napoli nel mondo». «La tragedia» dei rifiuti a Napoli e in Campania, ha aggiunto, «non è scoppiata in una notte, ma si trascina da 14 anni», mentre «otto miliardi di euro sono stati spesi inutilmente». Dopo aver ricordato che il problema è sorto il 21 dicembre «quando i camion della nettezza urbana si sono fermati perché le discariche erano strapiene», ha denunciato l´assenza di inceneritori e il pericolo sanitario incombente, mentre «di raccolta differenziata, non se parla assolutamente». La Campania, ha insistito, «è priva di termovalorizzatori, le discariche sono in mano alla delinquenza organizzata, la camorra». Inoltre, «la regione Campania non ha saputo affrontare un problema . Di ordinaria amministrazione . Perché non ha voluto farlo, perché l´amministrazione regionale e il suo presidente sono succubi della malavita organizzata che ha il controllo sull´intero business». Il deputato ha poi sostenuto che alcune forze politiche che fanno parte del governo Prodi e tutti i partiti dell´opposizione «hanno chiesto lo scioglimento del Consiglio regionale e la nomina di un commissario con pieni poteri per reagire contro l´irresponsabile presenza del ministro dell´Ambiente, onorevole Pecoraro Scanio» e ha sottolineato che il contributo del piano europeo 1994-1999 di 200 milioni «è stato utilizzato soltanto per l´81%», mentre manca un piano regionale. Ciò, ha proseguito, ha portato alla nomina di un commissario che «può assegnare contratti senza rispettare le regole europee per gli appalti», creando così «un circolo perverso che determina illegalità e inefficienza». Dopo aver paventato il «rischio concreto» di perdere i 330 milioni per i fondi strutturali, ha concluso chiedendo alla Commissione di procedere a un´ispezione a fine mese e di assumere «una presa di posizione forte per imporre la messa in opera dei termovalorizzatori». Analoga ispezione dovrebbe essere condotta dal Parlamento europeo. Gianni Pittella (Pse, It) ha innanzitutto affermato come «non si debba mai trasformare il Parlamento europeo in una cassa di risonanza di polemiche nazionali, ancorché su temi così sensibili». A suo parere, occorrono «analisi serie, sia sul caso specifico che sul grande tema dei rifiuti». Un tema, ha spiegato, che non riguarda solo Napoli e la Campania, e che «chiama in causa un modello di sviluppo che spesso sacrifica uomo e ambiente alle logiche del profitto, un tema sul quale si offrono spesso ricette ideologiche e la falsa antinomia tra industrialismo senz´anima e ambientalismo senza sviluppo». Ha quindi ricordato che l´Italia «è stato uno dei primi paesi a dotarsi con il governo Prodi e con il ministro Ronchi nel 1997 di una legge moderna, coerente con quanto dice da tempo l´Unione europea: educazione ambientale, raccolta differenziata, messa in sicurezza, utilizzo di mezzi di riciclo e di riutilizzo all´avanguardia e sicuri per i cittadini e per l´ambiente». Questa legge, ha insistito, «ha trovato anche eccellenti applicazioni e ha creato anche fonti di economia e di occupazione, ma «in Campania ciò non è avvenuto». «Non vi è dubbio che vi siano responsabilità politiche di quanti da destra a sinistra si sono susseguiti soprattutto nelle gestioni commissariali», ma «non tocca a noi in questo momento accertare eventuali responsabilità di altro tipo, che se vi fossero andrebbero sanzionate in modo rigoroso». Ha inoltre sostenuto che «saremmo poco onesti tutti se gettassimo la croce solo sulla politica». In Campania, ha spiegato, «hanno svolto un ruolo decisivo in negativo molti altri fattori come la criminalità organizzata, un senso civico poco diffuso, la carenza storica di infrastrutture». Ma «il governo italiano sta fornendo una risposta immediata, assumendo decisioni importanti con la volontà di ridare responsabilità agli enti locali, uscendo dalla logica del commissariamento e garantendo l´autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti». Ha quindi affermato che occorre ora «sostenere tali scelte, ridare dignità ad una città, ad una regione e ad un paese, l´Italia», nelle quali - riprendendo le parole del Presidente Napolitano - «non mancano energie positive e realtà nuove». Alfonso Andria (Alde/adle, It) ha esortato a «resistere alla tentazione della strumentalità, lasciando prevalere obiettività e onestà intellettuale, senza tacere gli scenari di contesto in cui il problema si inquadra». A questo proposito ha citato «l´interesse della malavita organizzata e le sue infiltrazioni nella gestione dei rifiuti e perciò le innumerevoli discariche abusive disseminate sul territorio campano». Ma anche «l´accoglienza mai negata ai rifiuti pericolosi e tossici provenienti da altre regioni, in particolare del Nord Italia e le debolezze delle classi dirigenti locali». Così come «il ritardo culturale delle popolazioni nell´approccio con la risorsa rifiuti e i veti incrociati relativamente alle localizzazioni dei vari impianti del ciclo, persino da parte di esponenti della Chiesa cattolica locale». Non da ultimo «le divisioni oltre che del mondo politico anche di quello scientifico, ad esempio riguardo alle tecniche di smaltimento e l´inadeguatezza delle tecnologie prescelte per gli impianti di smaltimento definitivi programmati». Oggi, ha però insistito, «c´è un intervento massiccio dello Stato e la politica ha finalmente capito che deve fare di più», poiché negli ultimi 14 anni, alternandosi in ruoli di governo e di opposizione a livello locale, regionale, nazionale, «tutte le forze politiche non hanno saputo attrezzare risposte ferme, determinate e coerenti». Ha quindi apprezzato la solidarietà che alcune regioni d´Italia, «anche rette dal centrodestra», «hanno compiuto per aiutare la Campania in questo gravissimo momento, concorrendo a restituirle l´immagine che merita in termine di attrattività culturale, paesaggistica, di risorse produttive e di talenti». Questo, ha concluso, «non è il momento della fuga o del disimpegno per chi ha responsabilità di prima linea e che paga le colpe di tutta la politica», bensì «è il momento della responsabilità» e l´Europa non deve limitarsi a infliggere sanzioni ma anche aiutare un paese membro ad uscire dalla crisi. Per Cristiana Muscardini (Uen, It), la questione dei rifiuti in Campania «non è più soltanto un disastro sanitario e ambientale, ma assume le caratteristiche di un thriller economico e istituzionale». Sul thriller economico, si è augurata, «risponderà la magistratura», ma su quello istituzionale ha chiesto dei chiarimenti. In proposito, ha sottolineato che, in una risposta a una sua interrogazione, la Commissione si diceva preoccupata ma speranzosa che i provvedimenti urgenti adottati dalle autorità italiane avrebbero contribuito a risolvere la situazione e che, qualora l´indagine in corso avesse evidenziato infrazioni della normativa, avrebbe adottato i provvedimenti previsti dal trattato. Il 2 gennaio 2008, invece, il portavoce della Commissione ha dichiarato che la procedura d´infrazione nei confronti dell´Italia è stata aperta a giugno 2007. La deputata ha quindi chiesto quale fosse la verità e perché la Commissione nella risposta non ha fatto cenno a questa procedura d´infrazione. Un «altro thriller», ha affermato «è quello che ha visto alcuni gruppi politici europei, vicini al governo Prodi, esprimersi contro una risoluzione comune sul disastro ambientale e sanitario in Campania che avrebbe dovuto concludere questo nostro dibattito». Ha perciò sostenuto che «quando le coincidenze superano il livello normale di casualità risulta più che probabile la difesa di un interesse. E quando l´interesse politico, anche inconsapevolmente, si sposa con interessi diversi, che magari coincidono con quelli delle ecomafie, non è più una questione di destra o di sinistra o di sola incapacità politica. In noi è forte il sospetto che ragioni partitiche d´interesse abbiamo volutamente tratto in inganno le istituzioni europee». L´alta presenza di diossina nel territorio, il permanere di una situazione di illegalità, il non voler assumere come Parlamento la responsabilità di una risoluzione comune, si interseca con le scelte politiche del governo italiano, della regione Campania e del comune di Napoli «che, guarda caso, hanno la stessa matrice politica». La deputata ha quindi chiesto «l´intervento urgente dell´Olaf, al fine di verificare l´utilizzo dei fondi stanziati fino ad ora e per garantire la gestione corretta di quelli futuri» e ha sollecitato la Commissione a chiarire «a chi siano imputabili le responsabilità di questa vergognosa e tragica emergenza che ormai non è più soltanto regionale, ma nazionale ed europea». Dopo aver ringraziato il commissario per come ha agito negli ultimi mesi a difesa della normativa comunitaria, Monica Frassoni (Verdi/ale, It) ha sottolineato che esistono una serie di infrazioni aperte anche in anni precedenti - «soprattutto nel periodo del governo precedente» - «che purtroppo sono rimaste sostanzialmente inascoltate e che, soprattutto, sono state trattate come una semplice routine». In proposito, ha citato le infrazioni sulle discariche abusive - «ce ne sono più di 4. 000» - e tutta una serie di altre questioni che riguardano la definizione dei rifiuti. A suo parere ciò «prefigurava già la situazione nella quale noi ci troviamo oggi», poiché «è evidente che situazioni di mala amministrazione, di mala gestione, di criminalità e di assoluta inadempienza sono rese ancora più semplici quando uno Stato membro e quando un governo, che a suo tempo aveva un centinaio di deputati di maggioranza, non riesce a fare altro che violare le direttive comunitarie cercando scappatoie». Ha quindi auspicato che la Commissione «continui a vigilare», ritenendo che «l´uscita dalla gestione di emergenza sia la condizione assolutamente fondamentale». In merito alle responsabilità, ha sostenuto la necessità che la Commissione controlli i fondi spesi e stanziati. In conclusione, ha affermato che le misure del governo italiano, soprattutto quelle per i prossimi tre o quattro mesi, «devono essere sostenute, fermo restando che le regole del gioco devono essere chiare e devono anche essere rispettate». Non sarebbe infatti opportuno «trovarci in una situazione nella quale a emergenza si risponde con emergenza, violando le norme, perché dove siamo adesso è anche un risultato di quella violazione». Roberto Musacchio (Gue/ngl, It), condividendo il richiamo alla responsabilità formulato dal commissario, ha sottolineato la necessità di affrontare i problemi stando alle regole europee, «uscendo dalle logiche di emergenza che creano nuova emergenza». Nell´immediato non occorre fare polemiche, ma «rimuovere i rifiuti che creano una condizione di pericolosità per i cittadini». E, in tal senso, «il governo sta operando», ma occorre poi realizzare «un´effettiva soluzione» nel rispetto delle norme europee, che sono «chiare, consolidate da decenni e ribadite anche nella nuova direttiva quadro». In proposito ha ricordato che vi è «una gerarchia per affrontare il tema dei rifiuti»: riduzione, poi raccolta differenziata, poi riuso e riciclaggio e solo da ultimo, se serve, lo smaltimento. In Italia, ha aggiunto, «si fatica troppo a rispettare queste indicazioni e a Napoli e in Campania la situazione è degenerata». Tuttavia, ha sottolineato anche altri problemi: «troppi commissari, troppa confusione tra le norme per i rifiuti e quelle per l´energia, con pratiche inaccettabili». A questo proposito ha citato quella che, per anni, in Italia «ha assimilato l´energia prodotta dai rifiuti a quella rinnovabile con enormi incentivi - 30 miliardi di euro in dieci anni, con un provvedimento che si chiama Cip 6». Questi fondi, a suo parere, «hanno creato distorsioni profonde sia alle politiche energetiche che a quella dei rifiuti», portando anche a situazioni «paradossali», per cui proprio in Campania «ci sono sette milioni di tonnellate di ecoballe che, se fosse aperto l´inceneritore che doveva smaltirle, non potrebbero esservi bruciate». Occorre quindi mettersi in regola con le norme europee, dicendosi convinto che questa sia l´intenzione del governo, dalla valutazione dell´impatto ambientale alla gerarchia per i rifiuti. Luca Romagnoli (Ni, It) ha sottolineato la capacità della sinistra italiana e la complicità che trova in quella europea, «per imporre che si parli della vergognosa emergenza dei rifiuti in Campania, che proprio il centro sinistra governa da decenni senza che si voti». È la stessa sinistra, ha aggiunto, «che ci affligge con il riscaldamento globale e se ne infischia di garantire una qualità dell´ambiente e della vita decente a milioni di cittadini della Campania». In merito a coloro che invocano l´interesse nazionale da difendere, ha sostenuto che questi sono «gli stessi paladini dell´interesse nazionale che un paio di anni fa infamarono l´Italia, il suo governo e le forze dell´ordine con la discussione e il voto sul fantomatico caso Lampedusa». Ha quindi richiesto il ricorso a tutti gli strumenti sanzionatori «utili a colpire il governo regionale e quello nazionale, che hanno emblematiche responsabilità oltre che evidenti incapacità in questa annosa questione e non si risolvono a dignitose dimissioni». Interventi dei deputati italiani Per Antonio Tajani (Ppe/de, It), la situazione a Napoli «è drammatica soprattutto perché, invece di porre rimedio alla sentenza di condanna della Corte di giustizia e quindi assicurare una gestione dei rifiuti in linea con la legislazione europea, si è perso tempo». A suo parere, d´altra parte, per evitare che la situazione di emergenza della Campania si estenda in altre regioni, «bisogna intervenire applicando le norme europee: realizzando termovalorizzatori - nonostante l´incredibile resistenza di certi pseudoambientalisti come il ministro Pecoraro Scanio - e favorendo la raccolta differenziata». Dopo aver sottolineato i passi avanti compiuti ad esempio in Lombardia per un efficiente sistema di raccolta e di smaltimento dei rifiuti, ha espresso la preoccupazione dei cittadini in altre località, come nel caso di Roma e del Lazio. In proposito, ha sottolineato l´ingente quantità di rifiuti prodotti in questa regione, denunciando il fatto che il piano di gestione regionale «non è mai partito», mentre già ci sono due procedimenti di infrazione avviati. I cittadini allarmati, ha affermato, «guardano con fiducia alle istituzioni europee, al Parlamento e alla Commissione in modo particolare». Nel sollecitare con forza la Commissione ad acquisire i dati e gli elementi sulla situazione di Roma e del Lazio in occasione dell´incontro del 28 gennaio, ha quindi concluso chiedendo un´ispezione del commissario e di una delegazione del Parlamento europeo «per valutare il grado di adeguatezza degli interventi per il 2008, prima che sia troppo tardi». Marco Pannella (Alde/adle, It) ha esortato la Commissione ad essere «durissima a sostegno dell´azione della giustizia europea» in occasione della riunione del 28 gennaio. In proposito ha ricordato che l´Italia ha avuto un primato della condanne «per quell´ammasso di rifiuti che è la giustizia italiana, con vent´anni di richiami inutili». Il problema è solo questo: «abbiamo una strage di illegalità che produce necessariamente stragi di vite anche stragi maggiori, non solo in Italia ». Si è quindi augurato che la Commissione tenga presente che da lì, come nell´Italia degli anni ´20, «viene una minaccia per tutta la nostra Europa». Roberta Angelilli (Uen, It) ha affermato che l´emergenza dei rifiuti in Campania «è una tragedia più e più volte annunciata, mentre quei cumuli di immondizia che si vedono sulle strade sono solo la punta di un iceberg fatto di inefficienze, sprechi e male affare». Dicendosi dispiaciuta del danno all´immagine dell´Italia intera e della Campania, ha tuttavia sostenuto che «tacere ancora una volta sulle responsabilità contribuirebbe a mantenere irrisolto un problema che è degenerato anche a causa del silenzio e dell´omertà». Inoltre, «se non bisogna fare polemica politica sulla pelle della gente, non è neanche accettabile un certo buonismo che serpeggia anche stasera in quest´Aula». «Non possiamo più tacere né più giustificare il fatto che sono andati in fumo milioni di euro, di fondi europei, nazionali e locali», ha insistito. Si è quindi chiesta a chi i cittadini devono chiedere il risarcimento dei danni «per questo disastro ambientale, per il danno d´immagine e per lo spreco di risorse pubbliche», ma anche quali provvedimenti intende adottare la Commissione per obbligare l´Italia «a prendere dei provvedimenti adeguati dal momento che neanche oggi i bambini di Napoli e della Campania sono andati a scuola». Umberto Guidoni (Gue/ngl, It) ha sottolineato che la situazione dei rifiuti «è ormai degenerata», ma esistono problemi anche in altre realtà, come dimostrato «dal numero di infrazioni in materia ambientale che l´Italia ha collezionato in questi anni». Fra questi ha voluto citare «il famigerato Cip6 che per anni ha assimilato l´energia prodotta dai rifiuti a quella rinnovabile, con enormi incentivi sottratti alle politiche di sviluppo delle energie rinnovabili ed elargiti alle potenti lobby industriali e che hanno provocato gravi distorsioni della gestione dei rifiuti». Quello che in Campania «rende tutto ancor più drammatico», ha aggiunto, «sono i 14 anni di intrecci e di irresponsabilità che hanno portato al primo processo sui rifiuti contro imprese e rappresentanti delle pubbliche istituzioni, fino ad arrivare al ricorso contro Impregilo alla Corte europea per disastro ambientale». L´uscita dall´emergenza, per il deputato, «deve significare anche un nuovo stile di governo del territorio: non più deroghe, ma applicazioni delle norme europee» e, in proposito, la gerarchia stabilita dall´Europa nella nuova direttiva quadro per i rifiuti «è chiara». Pertanto, solo come estrema ratio si deve utilizzare lo smaltimento, altrimenti bisogna fare la raccolta differenziata e il riciclaggio. Per quanto riguarda la Campania, ha concluso, occorre «mobilitare tutte le risorse disponibili» e «fare ricorso alla solidarietà delle regioni italiane e agli aiuti dell´Ue, per azioni immediate nei prossimi tre o quattro mesi, per rimuovere i pericoli per i cittadini e per restituire Napoli all´Europa». Per Mario Borghezio (Uen, It), «dalla Padania - dove si fa la raccolta differenziata e si pagano le tasse sull´immondizia - la situazione della Campania sembra fantascienza». Ha poi sottolineato che la sinistra al governo, con un ministro verde dell´ambiente, «deve nominare responsabile dei rifiuti l´ex capo della polizia». Ha poi sostenuto che «la Campania è fuori dallo spazio giuridico europeo, dominata da una connection vergognosa di politica e camorra». Ha quindi esortato il commissario a sospendere l´erogazione di finanziamenti: «non mandi più una lira alla camorra, ai delinquenti». Ha quindi esclamato che occorre seguire l´esempio del «Nord laborioso e onesto», e liberare «la gente onesta della Campania dal dominio della camorra, nella quale sono invischiati vari partiti». Si è quindi detto contrario a «questo dominio politico mafioso» e ha sostenuto che per venire in aiuto a queste popolazioni «ci vuole il federalismo». Secondo Adriana Poli Bortone (Uen, It), l´Italia non ha «nessuna voglia» di attenersi alle normative europee e ciò è dimostrato dal fatto che «sia stato l´unico paese ad astenersi in quanto governo, con un ministro verde dell´ambiente, sull´approvazione in Consiglio della posizione comune sulla recente direttiva sui rifiuti». «Al di là della sciagura di avere un ministro verde assolutamente irresponsabile e privo di qualunque certezza nelle sue azioni», si è chiesta il perché dello scarso controllo sui fondi regionali assegnati alla Campania. A suo parere, i fondi nel 2000-2006 e i P. O. R. Della Campania sono stati evidentemente utilizzati «senza che il comitato di sorveglianza esercitasse fino in fondo le sue funzioni, altrimenti avrebbe bloccato dei fondi che non avevano prodotto alcuna efficienza sul territorio». Ha quindi concluso, affermando che è «forse superfluo ricordare chi era Presidente della Commissione europea in quel periodo e chi oggi è Presidente del Consiglio in Italia con un ministro verde». Riccardo Ventre (Ppe/de, It), apprezzando l´analisi realizzata dal commissario, ha auspicato che ad essa faccia poi seguito «un´azione concreta, che veda coinvolto il Parlamento». A suo parere, infatti, «il problema dei rifiuti a Napoli travalica l´essenza stessa dello smaltimento, l´ambiente e quant´altro, per diventare fenomeno nazionale ed europeo». Ha poi sottolineato che la quantità di rifiuti che viene oggi tolta dalla strada è di gran lunga inferiore a quella che viene immessa sulle strade, «per cui le misure adottate dal governo sono assolutamente insufficienti», mentre la situazione diventa «sempre più drammatica». Ha poi concluso osservando che, contrariamente a quanto affermato da Gianni Pittella, il Parlamento europeo è diventato cassa di risonanza di diatribe nazionali a causa del centrosinistra. Pasqualina Napoletano (Pse, It) si è detta «molto preoccupata» di come il dibattito si sta svolgendo in Italia e in Aula, nonché sul modo in cui l´informazione dà notizie ai cittadini. A quest´ultimo proposito, ha notato come sembri «che oggi, di fronte al disastro, bisogna avere una soluzione magica: da una parte, come dire, la forza e la militarizzazione e, dall´altra, gli inceneritori». I cittadini, ha spiegato, potrebbero pensare che «forse arriverà qualcuno dal di fuori a risolvere questo problema», mentre «l´informazione non si sofferma sul fatto che, se non ci sarà una diminuzione e una differenziazione dei rifiuti e un comportamento civico diverso, non ci sarà soluzione». Questa, ha concluso, «è la responsabilità degli enti locali perché hanno pensato che affidare questo problema ad un´impresa che si chiama Impregilo avesse risolto le questioni; si sono deresponsabilizzati e sono diventati conniventi e subalterni a questo potere». Per Salvatore Tatarella (Uen, It), i termovalorizzatori, la raccolta differenziata e il riciclaggio «funzionano in Italia e nel resto dell´Europa», ma non a Napoli. E questo, ha osservato, «è avvenuto sotto gli occhi di tutte le istituzioni che avrebbero dovuto intervenire: fra queste istituzioni c´è anche l´Europa, c´è anche la Commissione». A suo parere, è stato fatto poco e si deve fare di più, poiché «le iniziative prese fino ad oggi, anche in questi giorni, dal governo sono assolutamente inutili e inidonee allo scopo». Mandare il capo della polizia a Napoli soltanto per quattro mesi, ha insistito, «non risolve alcun problema se a Napoli non si rispetteranno tutte le normative europee». Se il governo italiano non è capace di farlo, ha concluso, «lo faccia con tutti gli strumenti a disposizione la Commissione europea». Armando Veneto (Ppe/de, It) ha affermato che le analisi sul passato servono solo «se si vuole usare il futuro per smetterla con guai che il passato ha provocato», mentre invece si assiste «ai soliti rimpalli della politica», in cui «ciascuno prende la posizione più conveniente». L´unica cosa seria da fare, ha quindi sostenuto, «è quella di chiedere al Commissario di insistere affinché il vero problema sia risolto: la raccolta differenziata». Occorre prevedere gli strumenti che la consentano, premiare chi la esegue e stabilire un piano straordinario per la raccolta dei cartoni e degli altri materiali. In proposito, ha osservato che il Conai, l´ente che riunisce i produttori e gli utilizzatori di imballaggi al quale è demandato il compito del riuso del materiale, «finisce per incassare il prezzo anche al Sud per poi versarlo al Nord, che come al solito approfitta della situazione per drenare i fondi del Sud e portarseli al Nord». Ha quindi auspicato che questo sistema cessi. Mario Mantovani (Ppe/de, It) ha ricordato di essere stato eletto in un gruppo politico che quando era al governo in Italia «ha dovuto schierare le forze di polizia per poter avviare la realizzazione di regolari impianti di smaltimento dei rifiuti in Campania». Opere urgenti, «allora ostacolate da oppositori che oggi sono ministri nel governo di Romano Prodi». Ha poi sottolineato che le recenti dichiarazioni di Prodi sul tema dei rifiuti in Campania, «sono la prova del totale fallimento del governo da lui presieduto». Napoli, ha insistito, «è la prova di uno Stato che non garantisce la legalità e tollera una situazione pericolosa per la salute dei cittadini, dannosa per il turismo e per l´immagine dell´Italia, quindi per la nostra economia e per le nostre esportazioni». Ha quindi concluso notando che «è facile individuare le responsabilità politiche e amministrative in capo ad alcuni amministratori», chiedendone le dimissioni. Replica della Commissione Stavros Dimas ha innanzitutto voluto chiarire che la responsabilità per l´applicazione della normativa italiana incombe agli Stati membri e che la Commissione non può sostituirsi a loro nella presa di decisione riguardo la gestione dei rifiuti. Può solo, ha insistito, procedere con le procedure di infrazione. Ha quindi ribadito che, per l´Italia, è essenziale adottare «misure immediate» e rinnovare gli sforzi per realizzare una struttura che consenta una gestione durevole dei rifiuti in Campania. A tale proposito ha sottolineato la necessità di prevedere una rete per il trattamento, la raccolta e il riciclaggio dei rifiuti, mentre l´opzione della discarica «è quella meno auspicabile». Questa crisi, per il commissario, potrebbe rappresentare un´opportunità per far diventare la Campania un caso esemplare di gestione dei rifiuti. Nel frattempo, la Commissione va avanti con la procedura di infrazione avviata e si avvarrà di tutte le misure disponibili, compreso il ricorso alle ammende. Ha quindi concluso assicurando all´Italia tutto il suo sostegno nella ricerca di una soluzione alla crisi. . |
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PARLAMENTO EUROPEO, UNA SOCIETÀ A MISURA DI BAMBINO: TOLLERANZA ZERO ALLA VIOLENZA |
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Strasburgo, 17 gennaio 2008 - Sostenendo l´idea di una strategia europea sui diritti dei minori, il Parlamento eurpoeo condanna tutte le forme di violenza contro i minori - dalle mutilazioni genitali a ogni tipo di sfruttamento sessuale - e norme comuni per punire i responsabili. Occorre poi un maggiore controllo sui media audiovisivi, vietare i videogiochi violenti e i siti Internet pedopornografici. Un´attenzione particolare deve essere attribuita ai bambini rom e immigrati vittime di discriminazioni e di pratiche tradizionali. Nel sottolineare il ruolo della famiglia, i deputati chiedono uno strumento Ue in materia di adozioni e di affrontare il problema delle sottrazioni di minori. Sollecitando poi misure a favore dei bambini disabili, rammentano il diritto alla salute sessuale e riproduttiva degli adolescenti e chiedono di combattere il lavoro minorile, anche in Europa. Approvando con 630 voti favorevoli, 26 contrari e 62 astensioni la relazione di Roberta Angelilli (Uen, It), il Parlamento sottolinea anzitutto che occorre promuovere l´affermazione positiva dei diritti dei minori «al fine di creare una società a misura dei bambini». In tale contesto cita «il diritto alla propria identità, il diritto di crescere in un ambiente che dia sicurezza e protezione e si prenda cura del minore, il diritto a una famiglia, il diritto di essere amato e giocare, il diritto alla salute, all´istruzione, all´inclusione sociale, alle pari opportunità, allo sport e a un ambiente pulito e protetto e il diritto di ottenere informazioni su questi aspetti». Si compiace quindi dell´iniziativa della Commissione e ritiene fondamentale inserire e rappresentare i diritti dei bambini in tutte le politiche dell´Unione che li riguardano (mainstreaming). Ricorda peraltro che i minori e i giovani, a prescindere dall´età «hanno il diritto di esprimere il proprio parere» e che questo diritto deve essere garantito al momento dell´elaborazione di una strategia dell´Unione europea per i diritti dei minori. I deputati chiedono poi l´istituzione di una linea di bilancio specifica sui diritti dei minori, che permetta di finanziare il lavoro di attuazione della comunicazione nonché progetti riguardanti specificamente i bambini. Tra questi ultimi sono citati un sistema europeo di allerta rapido per il "rapimento dei minori" e un organo di coordinamento incaricato di ridurre il numero di casi di sottrazione di minori. Tale linea di bilancio dovrebbe inoltre prevedere sovvenzioni per le reti di Ong operanti in tale ambito. Il Parlamento plaude all´iniziativa della Commissione di introdurre a livello dell´Ue un numero telefonico di assistenza ai minori e sottolinea la necessità che tale numero sia gratuito e disponibile 24 ore al giorno. Gli Stati membri dovrebbero inoltre adottare misure atte a informare i minori della possibilità di utilizzare questo servizio. D´altra parte deplora che non tutti gli Stati membri abbiano istituito garanti per l´infanzia e invita l’Ue a fornire sostegno finanziario alla rete europea dei garanti per l’infanzia (Enoc). Nell´affermare che la violenza contro i minori «è ingiustificabile, qualunque forma essa assuma e in qualsiasi contesto sia essa perpetrata», i deputati chiedono una legislazione comunitaria che vieti qualsiasi forma di violenza, abusi sessuali, punizioni umilianti e pratiche tradizionali lesive. Riconoscono in particolare la necessità di dare priorità a politiche di prevenzione e di potenziare i servizi sociali, «con particolare riguardo ai servizi di mediazione familiare, di migliorare il sostegno offerto alle vittime di violenze, di assicurare i responsabili alla giustizia». Chiedono inoltre la promozione di campagne di sensibilizzazione, di informazione e di istruzione. Più in particolare, gli Stati membri dovrebbero adottare norme specifiche in materia di mutilazioni genitali femminili, anche per perseguire legalmente chiunque le pratichi. Dovrebbero inoltre stimolare la sensibilità dei medici sulle usanze tradizionali lesive e introdurre l´obbligo per gli operatori sanitari di registrare tutti i casi di mutilazione genitale femminile, anche in caso di sospetto. Occorre poi intervenire contro i delitti d´onore, i matrimoni combinati o i matrimoni con minori nonché condannare le violazioni dei diritti umani delle ragazze immigrate, istigate dalle famiglie, e verificare quali leggi possono essere applicate per riconoscere la responsabilità dei familiari. Il Parlamento chiede di garantire piena protezione e assistenza alle vittime della tratta e un´attiva lotta contro il traffico di minori, qualunque sia la forma di sfruttamento, tra cui il lavoro, il matrimonio forzato, l’adozione illegale e le attività illecite, lo sfruttamento sessuale e la prostituzione, ecc. Più in particolare, sottolinea che è necessario sviluppare un quadro giuridico adeguato in materia di sfruttamento sessuale e di abusi contro i minori e rafforzare la cooperazione giudiziaria e di polizia tra gli Stati membri, Europol, Eurojust e tutti gli organismi internazionali competenti. Lo sfruttamento sessuale dei minori, a suo parere, dovrebbe essere equiparato al reato di stupro a livello di sanzioni penali. Parimenti, l´acquisto di prestazioni sessuali da minori deve essere considerato un reato. Gli Stati membri dovrebbero anche prevedere sanzioni nei confronti di chi pratica il turismo sessuale con il coinvolgimento di minori e studiare, con la Commissione, la possibilità di adottare una strategia Ue concertata in questa materia. I cittadini dell’Ue coinvolti, inoltre, dovrebbero essere giudicati in base a norme penali extraterritoriali uniformi per tutta l’Ue, mentre a Europol deve essere conferito il mandato di effettuare inchieste volte a identificare gli autori di simili reati. E´ anche necessario promuovere codici di condotta presso l´industria alberghiera e turistica. Il Parlamento osserva che, in Europa, «i minori sono già esposti in tenera età ai film d´orrore, alla pornografia e alla violenza mediatica con la possibilità di devastanti conseguenze psicosociali». Chiede pertanto agli Stati membri di potenziare i meccanismi di controllo sui contenuti della programmazione televisiva nelle fasce orarie con un maggior pubblico infantile, così come il controllo parentale mediante l´informazione adeguata ed omogenea dei programmi televisivi. Occorre poi vietare la pornografia infantile e la violenza sui bambini in tutti i servizi di media audiovisivi e creare un sistema di regolamentazione «adeguato, efficace e proporzionato» che miri a vietare la trasmissione d´immagini e contenuti nocivi. Va anche vietata la commercializzazione di videogiochi violenti «che possono essere dannosi per lo sviluppo psicofisico . In quanto istigano alla violenza e al sessismo» In tale contesto, una delle priorità fondamentali deve essere quella di rafforzare le operazioni transfrontaliere contro i siti Internet di pornografia infantile e di migliorare la cooperazione tra autorità pubbliche ed enti privati affinché si impegnino a chiudere i siti web illegali. I deputati chiedono poi di applicare tecnologie di bloccaggio per impedire agli utenti Internet di accedere a siti illegali correlati ad abusi sessuali su minori. Sostenendo l´impegno della Commissione nel valutare la fattibilità tecnica dell´esclusione dal sistema di pagamento online dei siti che vendono materiale pedopornografico in rete, esortano anche altri attori economici - ad esempio le banche, i fornitori di servizi Internet e i gestori di motori di ricerca - a partecipare attivamente alla lotta alla pornografia infantile e ad altri tipi di sfruttamento sessuale dei minori a scopo commerciale. Il Parlamento auspica inoltre che gli Stati membri prevedano un sistema di accesso alle informazioni sulle condanne in seguito ad abusi commessi su minori, affinché le persone condannate per abusi sessuali «siano da considerare per sempre in tutta l’Ue assolutamente inidonee a lavorare con minori e possano pertanto essere escluse dall´accesso a determinate professioni che comportino il contatto con bambini». Occorre poi adottare misure per prevenire con la massima efficacia casi di recidiva e, in proposito, è auspicata la rapida interconnessione in una rete europea dei casellari giudiziari nazionali. I deputati ricordano che all´interno dell´Ue il 19% dei bambini vive sotto la soglia di povertà. Chiedono quindi agli Stati membri di fissare obiettivi ambiziosi per l´eradicazione della povertà infantile e di assistere e proteggere tutti i bambini dai rischi di malnutrizione, malattia e maltrattamenti, a prescindere dalla loro situazione sociale e/o giuridica e dei genitori. L´esistenza di migliaia di bambini di strada e di bambini costretti a mendicare, per i deputati, «costituisce un grave problema dal punto di vista dei diritti sociali e umani» e, pertanto, sollecitano sanzioni «contro i responsabili dell´umiliazione di bambini costretti a mendicare». I minori Rom e di altre minoranze nazionali, peraltro, devono beneficiare di misure mirate, soprattutto per porre fine alla discriminazione, alla segregazione, all´esclusione sociale e scolastica nonché allo sfruttamento di cui sono spesso vittime. Un´attenzione particolare deve essere inoltre dedicata alla situazione dei rifugiati, dei richiedenti asilo e dei minori migranti che devono poter godere dei propri diritti a prescindere dallo status giuridico dei genitori. Un occhio di riguardo va anche ai minori non accompagnati in tutte le pratiche di immigrazione, legale e illegale, per sottrarli allo sfruttamento da parte della criminalità organizzata. I bambini, d´altra parte, dovrebbero essere rimpatriati «solo quando è garantita la loro sicurezza», ferma restando l´esigenza di ritrovare le loro famiglie. Il Parlamento ricorda che il diritto all´istruzione e alla formazione è un diritto sociale fondamentale che va garantito a prescindere dall´origine sociale ed etnica del bambino e dalla sua situazione fisica o giuridica, o da quelle dei suoi genitori. Ritiene pertanto che impedire alle ragazze di beneficiare della scolarizzazione, di praticare sport, quale il nuoto, «non è giustificato da nessuna cultura o religione e non deve essere tollerato». Con 200 voti favorevoli, 367 contrari e 134 astensioni, l´Aula ha peraltro soppresso un paragrafo che, esprimendo preoccupazione per le molteplici violazioni dei diritti di cui sono vittime le ragazze di famiglie immigrate, raccomandava «con insistenza» agli Stati membri di introdurre il divieto di indossare il velo e l´hijab, «quantomeno nella scuola primaria». E ciò al fine di «consolidare maggiormente il diritto all´infanzia e garantire successivamente una libertà di scelta effettiva e non imposta». I deputati rilevano che la futura strategia comunitaria dovrebbe riconoscere il ruolo importante della famiglia «quale istituto fondamentale della società per la sopravvivenza, la protezione e lo sviluppo dei minori». Sollecitano pertanto soluzioni efficaci atte a prevenire l´abbandono di minori e compensare l´accoglimento in istituto dei minori abbandonati od orfani. Occorre inoltre tenere pienamente conto dei diritti dell´infanzia in sede di conciliazione della vita professionale e familiare. Si deve poi riconoscere che un numero crescente di persone «vive oggigiorno nell´ambito di situazioni familiari alternative, che non corrispondono all´immagine della famiglia nucleare classica composta da madre, padre e loro figli biologici». Il Parlamento esorta gli Stati membri a sopprimere tutte le limitazioni al diritto dei genitori di avere contatti con i figli determinate dalle differenze di nazionalità. E chiede che venga affrontato il problema della sottrazione internazionale dei minori, contesi spesso tra i genitori in seguito a separazioni o divorzi, «tenendo sempre nella massima considerazione l´interesse superiore del minore». D´altro canto, va valutata la possibilità di introdurre uno strumento comunitario in materia di adozioni che migliori la qualità dell´assistenza nei servizi di informazione, la preparazione per l´adozione internazionale, il trattamento delle procedure di richiesta di adozione internazionale e i servizi post-adozione. La Commissione e gli Stati membri sono invitati ad accordare particolare attenzione a tutte le forme di discriminazione nei confronti dei minori, compresi coloro che soffrono di difficoltà di apprendimento (per esempio dislessia, discalcolia, disprassia) o di altre disabilità. I deputati chiedono poi che, tra le priorità della strategia, figuri l´approvazione di una serie coerente di misure volte a garantire ai bambini portatori di disabilità l’esercizio dei propri diritti, «al fine di evitare ogni forma di discriminazione e di favorire la loro integrazione scolastica, sociale e professionale, in ogni fase della loro vita». Per quanto riguarda la salute, il Parlamento invita gli Stati membri e le loro autorità competenti a raddoppiare gli sforzi affinché i minori vivano in un ambiente fisico sano, «tenendo presente l´effetto sproporzionato dell´inquinamento e delle cattive condizioni di vita sui giovani». Esprime peraltro preoccupazione per l´aumento dell´obesità in Europa e chiede di regolamentare «la pubblicità aggressiva ed ingannevole» e di migliorare le disposizioni relative all´etichettatura nutrizionale degli alimenti. Occorre inoltre intensificare gli sforzi per contrastare gli effetti deleteri degli alcolici sulle donne e i minori e lottare contro il fenomeno della vendita e del consumo di droga e alcol negli istituti scolastici e nei loro dintorni, informando i minori dei pericoli di tale consumo. I deputati, inoltre, rammentano il diritto alla salute sessuale e riproduttiva degli adolescenti, e insistono sull´osservanza della legislazione vigente a protezione dei diritti delle lavoratrici, nonché un accesso paritario ed universale per tutte le donne alle cure sanitarie pre e postnatali di qualità nel settore pubblico. Ricordando poi il diritto degli adolescenti a una formazione e a servizi in materia di salute riproduttiva e di pianificazione familiare, sottolineano l´importanza di promuovere politiche sulla salute sessuale e riproduttiva al fine di ridurre e possibilmente evitare le infezioni sessualmente trasmesse (compreso l´Hiv/aids), le gravidanze indesiderate e gli aborti illegali e non sicuri per le giovani donne. Gli Stati membri sono anche invitati a fornire istruzione, informazione e consulenza in materia sessuale e a facilitare l´accesso ai vari contraccettivi. In merito al lavoro minorile, il Parlamento sottolinea che è essenziale che i minori aventi un´età legale sufficiente per lavorare «siano rimunerati sulla base di pari salario per pari lavoro». Allo stesso tempo richiama l´attenzione sullo sfruttamento dei bambini e adolescenti «nel mondo della moda, della musica, del cinema e dello sport». Occorre inoltre assicurare che tutte le politiche, interne ed esterne, a livello sia degli Stati membri che dell´Ue, tengano in considerazione l´eliminazione di tutte le forme di lavoro minorile. Vanno quindi introdotte in tutti gli accordi internazionali clausole, giuridicamente vincolanti, sul rispetto dei diritti dei minori, mentre gli aiuti allo sviluppo dovrebbero essere subordinati al rispetto della convenzione sul divieto del lavoro minorile. E´ anche proposta l´introduzione di una "etichettatura positiva" per i giocattoli importati non fabbricati da bambini e di un meccanismo che consenta alle vittime del lavoro minorile di chiedere riparazione nei confronti delle imprese europee. Il Parlamento sottolinea che il fenomeno della delinquenza giovanile da parte di minori ai danni, per la maggior parte, di vittime minorenni, «costituisce in modo allarmante una tendenza in aumento in tutti gli Stati membri». Occorre quindi una risposta politica integrata, non soltanto a livello nazionale bensì anche comunitario. Va pertanto elaborato un programma quadro che raggruppi misure imperniate su tre linee direttrici: misure preventive, misure di integrazione sociale per i delinquenti minorenni nonché misure di intervento giudiziario ed extragiudiziario. In tale contesto, andrà elaborato un piano di prevenzione globale contro la criminalità giovanile, il fenomeno del bullismo nelle scuole e la specifica problematica delle bande giovanili, che coinvolga innanzitutto le famiglie, le scuole, i servizi sociali, i centri sportivi e di aggregazione giovanile e i giovani stessi. Sono poi incoraggiate misure a favore del reinserimento dei giovani delinquenti. I deputati riconoscono il diritto di ogni bambino di essere registrato alla nascita, «come riconoscimento giuridico della sua esistenza e del suo diritto di acquisire una nazionalità e un´identità, indipendentemente dal sesso o dall´origine etnica, nonché dalla nazionalità o dalla condizione di rifugiato, immigrante o richiedente asilo dei suoi genitori». A loro parere, i certificati di nascita aiutano a proteggere i bambini, in quanto ostacolano la tratta di minori e il traffico di organi, pongono un freno all´adozione illegale e impediscono le dichiarazioni false relative all´età dei minori in vista di matrimoni precoci, il reclutamento militare dei minori, lo sfruttamento sessuale, il lavoro minorile e il trattamento giurisdizionale dei minori come se fossero adulti. . |
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POTOCNIK CHIEDE PIÙ SCAMBI TRA INDUSTRIA E UNIVERSITÀ |
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Bruxelles, 17 gennaio 2008 - Al fine di offrire ai cittadini dell´Unione europea prosperità, un ambiente sano e una società equa, l´Europa deve diventare l´economia basata sulla conoscenza più dinamica del mondo, ha dichiarato il 14 gennaio Janez Potocnik, commissario europeo per la Scienza e la ricerca, rivolgendosi ai partecipanti alla prima conferenza del programma «Industry-academia Partnerships and Pathways» (Iapp), un´iniziativa relativa a partenariati e percorsi industria-università nell´ambito dell´azione Marie Curie. Per raggiungere l´obiettivo di una crescita economica sostenibile a fronte di una crescente globalizzazione e concorrenza, il commissario ha sottolineato l´importanza del rapporto tra università e settore privato per la creazione e l´applicazione della nuova conoscenza. «L´innovazione per lo sviluppo sostenibile sarà possibile unicamente attraverso la creazione e l´applicazione della nuova conoscenza, di cui le nostre università e organizzazioni pubbliche di ricerca sono una fonte primaria», ha dichiarato Potocnik. «Attraverso il rafforzamento del rapporto tra università e settore privato, possiamo accelerare lo sviluppo di nuovi e migliori prodotti, processi e servizi. È quindi essenziale realizzare tutto questo al fine di garantire la nostra continua crescita economica», ha affermato. Secondo il commissario, collaborando a stretto contatto con le università e gli istituti pubblici di ricerca, il settore industriale può ottenere molto grazie all´accesso alle loro risorse intellettuali e materiali, come la possibilità di affrontare le questioni scientifiche da nuove prospettive. «Inoltre, il settore accademico può fornire le capacità fondamentali per la ricerca e lo sviluppo a favore di programmi, prototipi o concetti che conducano alla realizzazione di prodotti e profitti. A loro volta, le università e gli istituti possono beneficiare delle idee e del sostegno materiale alle loro ricerche, mentre accrescono la loro esperienza e capacità nelle pratiche di gestione», ha dichiarato il commissario. Tale approccio vantaggioso per entrambe le parti è il concetto alla base dei partenariati e percorsi industria-università dell´azione Marie Curie, nell´ambito del Settimo programma quadro (7°Pq). Da oggi al 2013 verranno erogati 400 Mio Eur al fine di rafforzare i partenariati tra organizzazioni di ricerca pubbliche e private, basati su un progetto di ricerca comune, e che promuovano lo scambio di capacità e conoscenza sostenendo la mobilità del personale tra i settori pubblico e privato. Il programma è solo una delle numerose attività in collaborazione tra industria e università nell´ambito del 7°Pq. Dalle 30 piattaforme tecnologiche europee (Pte) a base insustriale alle iniziative tecnologiche congiunte (Itc) pubblico-privato paneuropee, la Commissione ha incoraggiato e sostenuto i partenariati di questo tipo, ritenendoli un modo di promuovere l´eccellenza scientifica a livello mondiale nonché di migliorare la competitività europea e la qualità della vita. Infine, Janez Potocnik ha fatto riferimento ad altre iniziative della Commissione come l´Istituto europeo di tecnologia e innovazione (Iet). Questa nuova struttura sarà composta da una rete di aziende private, università e organizzazioni di ricerca intesa a promuovere le comunità di conoscenza e innovazione e ad adottare una strategia innovativa che affronti vari aspetti, tra cui aiuti di Stato a favore di ricerca e sviluppo (R&s), il capitale di rischio, le agevolazioni fiscali, i brevetti europei e i mercati di punta. «La Commissione tenta di incoraggiare in tutti questi modi i rapporti tra attività di ricerca pubbliche e private di cui l´Europa necessita per avere successo», ha concluso Janez Potocnik. Per ulteriori informazioni sulla conferenza consultare: http://ec. Europa. Eu/research/mariecurieactions/ Per informazioni sull´ultimo invito a presentare proposte consultare: http://cordis. Europa. Eu/fp7/people/industry-academia_en. Html . |
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PRIMA RIUNIONE GRUPPO LAVORO UE SU EUROBUROCRAZIA |
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Trieste, 17 gennaio 2008 - La Commissione europea punta a ridurre del 25 per cento, entro il 2012, il costo amministrativo derivante dall´applicazione delle normative europee. Per raggiungere quest´obiettivo il Consiglio Ue ha deciso alla fine dello scorso anno di creare un nuovo Gruppo di lavoro - "indipendente" dalla struttura amministrativa comunitaria - per lo snellimento dell´euroburocrazia ("High Level Expert Group on Administrative Burdens"), del quale è stato chiamato a far parte, unico italiano all´interno del Gruppo, il presidente del Friuli Venezia Giulia e dell´Are, l´Assemblea delle Regioni d´Europa, Riccardo Illy. E oggi pomeriggio, a Palazzo Berlaymont, a Bruxelles, è in programma la prima riunione di questo nuovo Gruppo di lavoro. La nomina di Illy è stata decisa direttamente dalla Commissione europea e dal suo presidente José Manuel Barroso in accordo con il responsabile del Gruppo, il tedesco Edmund Stoiber, già presidente della Baviera. Dell´organismo fanno complessivamente parte 15 persone: accanto a Stoiber ed Illy, tra gli altri, esperti provenienti da Portogallo, Svezia, Gran Bretagna, Danimarca, Germania, Spagna, Irlanda, Finlandia, Francia e Repubblica Ceca, a rappresentare - ad esempio - l´European Environmental Bureau, la Confederazione europea dei Sindacati, l´Associazione europea delle ferrovie (Cer), l´Organizzazione europea dei Consumatori, l´International Road Transport Union di Ginevra, le Organizzazioni agricole della Ue (Copa e Cogeca), la Federazione europea dei commercialisti e l´European Policy Centre, un´organizzazione indipendente in materia di politiche comunitarie. Alla riunione di oggi interverrà il vicepresidente della Commissione europea Guenter Verheugen. Il Gruppo di lavoro resterà in carica tre anni. . |
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I RITARDI DI PAGAMENTO ITALIANI ARRIVANO ALL´UE. L´OIPA PRESENTA IL RICORSO ALLA COMMISSIONE EUROPEA. |
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Roma, 17 gennaio 2008 - Finalmente i lavori preparatori per la presentazione da parte di Oipa (Osservatorio su Imprese e Pubblica Amministrazione) del proprio ricorso redatto dal Avv. Prof. Antonino Galletti (Ufficio Legale Oipa) alla Commissione Europea sono giunti a termine. Nel documento sono segnalati i gravi ritardi di pagamento che tutt´oggi la Pubblica Amministrazione centrale e periferica accumula verso le imprese fornitrici. E´ un fenomeno grave che mette in pericolo lo sviluppo ed i posti di lavoro, ma che per Oipa rappresenta anche una turbativa del libero mercato e della concorrenza. Nei mesi scorsi un´Interrogazione al Parlamento Europeo, presentata dall´On. Alfredo Antoniozzi, ha sollevato il caso ed il Commissario Verheugen aveva risposto che, se pur l´Italia aveva formalmente a livello normativo recepito le Direttive in merito, si poteva comunque profilare la necessità di una procedura di infrazione laddove fosse stato dimostrato che le Leggi e le Direttive non avessero di fatto trovato applicazione. Quindi Oipa ha promosso incontri e convegni in collaborazione con le Associazioni degli imprenditori (Confindustria, Api Matera, Api Siracusa, Api Napoli, Federlazio, Unionservizi, Assistal, Aniem) per raccogliere adesioni e segnalazioni di situazioni contenziose particolarmente critiche e significative, a tal proposito lo staff Oipa ha effettuato monitoraggi a campione, partendo dalle Regioni più colpite. " Abbiamo ormai centinaia di segnalazioni e di adesioni per il Ricorso – hanno dichiarato il Presidente Oipa Antonio Persici e la Vice Presidente Milène Sicca – e continueremo ancora a raccoglierne anche in seguito. Contiamo di costringere in questo modo il Governo Italiano e la Pubblica Amministrazione a mettere finalmente in campo provvedimenti che possano risolvere l´emergenza. , anche attraverso la costituzione di un tavolo tecnico che identifichi le strategie per ridurre progressivamente i ritardi di pagamento. Se non si trova una soluzione urgente il fenomeno non potrà che peggiorare. " E´ ancora possibile aderire al ricorso per le imprese o le associazioni di categoria, contattando l´Oipa al tel 06/726542375, email info@oipa. Eu, oppure tramite il sito www. Oipa. Eu . |
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LETTONIA: IL MERCATO ASSICURATIVO REGISTRA UNA CRESCITA DEL 62% A/A IN 11 MESI |
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Riga, 17 gennaio 2008 - Secondo Juris Dumpis, presidente dell’Associazione lettone degli assicuratori, nei primi 11 mesi del 2007 il numero totale di premi sottoscritti dalle compagnie di assicurative lettoni ha raggiunto i 298,7 mln Lvl (425 mln Eur), pari al 62% in più, rispetto allo stesso periodo del 2006. In Lettonia operano 11 compagnie di assicurazione contro i danni e 9 sulla vita. Contro i danni sono state sottoscritte polizze per un totale di 245,8 mln Lvl (349,7 mln Eur) e sono stati pagati 112,2 mln Lvl (159,65 mln Eur) in indennizzi (+50% e +39% a/a rispettivamente) da gennaio a novembre. Le società di assicurazione sulla vita nello stesso periodo hanno sottoscritto complessivamente 52,9 mln Lvl (75,27 mln Eur) di polizze e pagato in risarcimenti 10,5 mln Lvl (14,94 mln Eur), registrando un incremento rispettivamente del 155% e 66% a/a. . |
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CONTINUA LA FORTE CRESCITA DEL PIL SLOVACCO |
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Bratislava, 17 gennaio 2008 - Secondo gli ultimi dati Eurostat, nel periodo luglio-settembre 2007 l´economia slovacca è cresciuta del 9,4 per cento rispetto al corrispondente periodo dell´anno precedente. La notizia è stata ripresa dall´Ice. Si tratta della terza migliore performance nell´Unione Europea, dopo la Lituania (+11,6 per cento) e la Lettonia (+10,9). Nell´intera Ue "dei 27", il tasso medio di crescita del Pil è stato pari al 3 per cento. . |
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ITALIANI OLTRE METÀ INVESTIMENTI 2007 A BOTOSANI |
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Botosani, 18 gennaio - Il 2007 è stato molto prolifico per l´area industriale di Botosani (Romania), con oltre 150 mila euro ricavati dagli investimenti esteri diretti, di cui oltre la metà di origine italiana. Lo comunica l´Ice. Secondo i dati forniti dal Registro del Commercio, sono state registrate più di 26 società italiane specializzate nel settore edile, agricoltura o commercio, a differenza degli anni 2000-2004 in cui la maggior parte degli investimenti riguardavano il settore delle confezioni. L´italia si posiziona quindi al primo posto tra i Paesi investitori nella regione, a notevole distanza dalla Repubblica Moldova e dalla Francia, che hanno costituito rispettivamente 4 e 3 aziende. L´italia è al primo posto come investitore per numero di aziende sin dagli anni ´90. A Botosani l´ambiente d´affari italiano si è adeguato alle nuove condizioni economiche dovute al declino del lavoro in conto terzi, alla concorrenza cinese nelle confezioni, all´apprezzamento del leu in rapporto all´euro, e si è rivolto a nuove forme di investimento in edilizia, agricoltura, commercio e ristorazione. . |
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RAPPORTO PERIODICO ANNO 2007 SUI DATI DI NEGOZIAZIONE DEGLI ASSOCIATI ASSOSIM SUI MERCATI GESTITI DA BORSA ITALIANA S.P.A. |
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Milano, 17 gennaio 2008 - Nel 2007 il controvalore totale degli scambi azionari sulla Borsa di Milano è stato pari a 1. 575 miliardi di euro, in aumento del 37% rispetto all’anno 2006. L’indice S&p/mib40 ha registrato una flessione di oltre il 7%, a fronte del quale è dato osservare un ulteriore incremento dell’indice di volatilità, salito a oltre il 15% nel 2007 contro il 13% del 2006. Tali dati confermano, sostanzialmente, una correlazione diretta tra volatilità e volumi. Continua a registrarsi un deterioramento della quota di titoli italiani nei portafogli degli investitori esteri, con un trasferimento di risorse finanziarie verso altri mercati dell’Unione Europea e del bacino mediterraneo. Gli Intermediari Assosim che hanno autorizzato la pubblicazione dei propri dati hanno negoziato il 72% del totale degli scambi sul mercato azionario. Per effetto delle integrazioni bancarie che hanno caratterizzato il 2007, il fronte dei negoziatori si è peraltro ulteriormente concentrato: in totale, sui mercati gestiti da Borsa Italiana hanno operato 50 Associati negoziatori rispetto ai 52 del 2006. Tale fenomeno contribuisce ad aumentare la concentrazione del mercato: i primi dieci intermediari sono arrivati ormai a detenere oltre il 50% della quota mercato nella quasi totalità dei segmenti di Borsa. Da un’analisi dei dati relativi al mercato azionario risulta che gli intermediari che operano principalmente con clientela istituzionale detengono una quota di mercato di circa il 20%, a fronte di una quota del 30% degli intermediari che operano con clientela retail (prevalentemente trading on line) e del 23% degli intermediari esteri. Nell’anno il mercato è stato caratterizzato da una vivace attività in conto proprio, da ricondursi principalmente ad operazioni di arbitraggio. Nel conto terzi, continua l’ascesa degli intermediari che forniscono servizi di trading on line, che si caratterizzano ovviamente per un taglio medio delle operazioni sostanzialmente inferiore rispetto a intermediari operanti per conto di clientela professionale. Sempre sul conto terzi è aumentata anche l’attività di remote members non Associati. L’analisi condotta sul taglio medio delle operazioni eseguite in conto terzi sul mercato azionario evidenzia inoltre la scarsa significatività, per il mercato italiano, della retail market size, fissata dal legislatore comunitario in 7. 500 euro. Tutti gli intermediari associati, tranne uno, si attestano su un controvalore medio superiore a tale soglia che, si ricorda, costituisce il limite oltre il quale un internalizzatore sistematico è legittimato a praticare alla propria clientela professionale “miglioramenti” sui prezzi da esso pubblicati (price improvement), che sono invece immodificabili per la clientela al dettaglio. Sulle classifiche riferite ai volumi intermediati dagli Associati in conto terzi nei diversi segmenti di mercato si evidenzia quanto segue: Finecobank è il primo intermediario sull’Mta con il 14,00% ed ha confermato anche la prima posizione sul Trading After Hours con il 26,18%. Si evidenzia inoltre la leadership, nei rispettivi comparti di attività in conto terzi, dei seguenti intermediari: Banca Imi sull’Mtax con il 10,65%, sull’Euromot con il 28,51% e sull’S&p/mib Futures con il 14,26%; Banca Akros sul Domesticmot con il 17,23%; Nuovi Investimenti Sim sul Sedex con il 25,78%; Lehman Brothers International sulle Opzioni Isoalfa con il 10,37%; Sella Holding Banca sul Minifib con 23,20% e sulle Opzioni S&p/mib con il 17,26%; Euromobiliare Sim su Stock Futures con il 22,29%. Ove si considerino invece i volumi totali intermediati (conto proprio più conto terzi), emerge la prima posizione di Sella Holding Banca sul Domesticmot con il 16,83%; di Unicredit Markets & Investment Banking sul Sedex con il 11,49%; di Abaxbank sulle Opzioni Isoalfa con l’8,20% e di Banca Aletti su Stock Futures con il 23,18%. Da un confronto della classifica per operatività in conto terzi delle prime dieci posizioni con l’analoga classifica del 2006, si evidenzia l’ingresso di: Banca Imi sull’Mta e sulle Opzioni S&p/mib; Nuovi Investimenti Sim sull’Mta e sul Trading After Hours; Sella Holding Banca sull’Mta; Twice Sim sull’Mtax; Banca Aletti sull’Mtax, sull’Euromot, sul Sedex e sul Trading After Hours; Finecobank sul Domesticmot; Intermonte Sim sul Sedex e su Stock Futures; Centrosim sul Sedex, sull’S&p/mib Futures e sul Minifib; Banca Akros sul Trading After Hours, sul Minifib, sulle Opzioni S&p/mib e su Stock Futures; Euromobiliare Sim, Merrill Lynch e Banca Intermobiliare sull’S&p/mib Futures; Deutsche Bank Ag Lnd sulle Opzioni Isoalfa; Banca Finnat Euramerica sul Minifib; Lehman Brothers International sulle Opzioni S&p/mib; Unicredit Markets & Investment Banking su Stock Futures. Dati Di Negoziazione Assosim Anno 2007 Operativita´ In Conto Terzi Classifica dei primi dieci intermediari Assosim nel segmento "Azioni"
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Società |
Anno 2007 |
Anno 2006 |
Variazione Assoluta |
Rank 2006 |
1 |
Finecobank |
14,00% |
6,04% |
7,96% |
1 |
2 |
Intermonte Sim |
7,02% |
4,83% |
2,19% |
3 |
3 |
Banca Imi |
6,79% |
1,57% |
5,22% |
13 |
4 |
Euromobiliare Sim |
6,09% |
4,53% |
1,56% |
4 |
5 |
Banca Akros |
5,25% |
4,11% |
1,14% |
5 |
6 |
Twice Sim |
4,02% |
2,06% |
1,96% |
9 |
7 |
Ubs Limited |
3,94% |
3,50% |
0,44% |
7 |
8 |
Nuovi Investimenti Sim |
2,80% |
1,75% |
1,05% |
12 |
9 |
Cai Chevreux Italia Sim |
2,65% |
2,01% |
0,64% |
10 |
10 |
Sella Holding Banca |
1,86% |
1,83% |
0,03% |
11 | Fonte: elaborazione Assosim su dati Borsa Italiana S. P. A. Si prega di citare la fonte. Per il comparto azioni la quota è calcolata in riferimento al controvalore negoziato. Classifica dei primi dieci intermediari Assosim nel comparto "S&p/mib Futures"
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Società |
Anno 2007 |
Anno 2006 |
Variazione assoluta |
Rank 2006 |
1 |
Banca Imi |
14,26% |
4,25% |
10,01% |
4 |
2 |
Finecobank |
8,03% |
6,35% |
1,68% |
1 |
3 |
Sella Holding Banca |
7,72% |
5,19% |
2,53% |
3 |
4 |
Banca Mb |
4,07% |
2,14% |
1,93% |
7 |
5 |
Banca Akros |
2,75% |
3,52% |
-0,77% |
6 |
6 |
Euromobiliare Sim |
2,28% |
1,02% |
1,26% |
11 |
7 |
Lehman Brothers International |
2,13% |
1,29% |
0,84% |
8 |
8 |
Merrill Lynch |
1,89% |
0,75% |
1,14% |
16 |
9 |
Banca Intermobiliare |
1,67% |
0,85% |
0,82% |
13 |
10 |
Centrosim |
1,56% |
0,86% |
0,70% |
12 | Fonte: elaborazione Assosim su dati Borsa Italiana S. P. A. Si prega di citare la fonte. Per il comparto S&p/mib Futures la quota è calcolata in riferimento al numero di contratti stipulati. Operativita´ In Conto Proprio Classifica dei primi dieci intermediari Assosim nel segmento "Azioni"
|
Società |
Anno 2007 |
Anno 2006 |
Variazione Assoluta |
Rank 2006 |
1 |
Societe Generale |
11,85% |
/ |
11,85% |
/ |
2 |
Morgan Stanley |
10,42% |
3,06% |
7,36% |
1 |
3 |
Lehman Brothers International |
9,74% |
2,60% |
7,14% |
2 |
4 |
Merrill Lynch |
6,96% |
2,00% |
4,96% |
3 |
5 |
Deutsche Bank Ag Lnd |
5,69% |
0,20% |
5,49% |
19 |
6 |
Citigroup Global Ml |
4,53% |
1,35% |
3,18% |
4 |
7 |
Sella Holding Banca |
4,08% |
0,68% |
3,40% |
7 |
8 |
Banca Imi |
3,15% |
0,25% |
1,58% |
17 |
9 |
Centrosim |
3,01% |
1,05% |
1,96% |
6 |
10 |
Meliorbanca |
2,75% |
0,63% |
2,12% |
8 | Fonte: elaborazione Assosim su dati Borsa Italiana S. P. A. Si prega di citare la fonte Per il segmento azioni la quota è calcolata in riferimento al controvalore negoziato. Classifica dei primi dieci intermediari Assosim nel segmento "S&p/mib Futures"
|
Società |
Anno 2007 |
Anno 2006 |
Variazione Assoluta |
Rank 2006 |
1 |
Ubs Limited |
6,48% |
2,68% |
3,80% |
1 |
2 |
Sella Holding Banca |
6,31% |
0,72% |
5,59% |
6 |
3 |
Centrosim |
3,22% |
2,44% |
0,78% |
2 |
4 |
Morgan Stanley |
2,38% |
0,90% |
1,48% |
3 |
5 |
Banca Imi |
2,22% |
0,40% |
1,82% |
11 |
6 |
Unicredit Markets & Investment Banking |
1,87% |
0,73% |
1,14% |
5 |
7 |
Nuovi Investimenti Sim |
1,46% |
0,86% |
0,60% |
4 |
8 |
Banca Intesa |
0,98% |
0,68% |
0,30% |
7 |
9 |
Abaxbank |
0,93% |
0,20% |
0,73% |
15 |
10 |
Meliorbanca |
0,90% |
0,36% |
0,54% |
12 | Fonte: elaborazione Assosim su dati Borsa Italiana S. P. A. Si prega di citare la fonte. Per il comparto S&p/mib Futures la quota è calcolata in riferimento al numero di contratti stipulati. Operativita´ Totale Classifica dei primi dieci intermediari Assosim nel segmento "Azioni" e "S&p/mib Futures
Società |
Azioni |
|
Società |
S&p/mib Futures |
Finecobank |
9,91% |
|
Banca Imi |
9,33% |
Banca Imi |
5,72% |
|
Sella Holding Banca |
7,14% |
Intermonte Sim |
5,22% |
|
Finecobank |
4,75% |
Euromobiliare Sim |
4,61% |
|
Ubs Limited |
3,08% |
Banca Akros |
4,25% |
|
Banca Mb |
2,41% |
Lehman Brother International |
3,95% |
|
Centrosim |
2,24% |
Morgan Stanley |
3,74% |
|
Banca Akros |
1,94% |
Societe Generale |
3,70% |
|
Morgan Stanley |
1,70% |
Twice Sim |
2,85% |
|
Euromobiliare Sim |
1,45% |
Ubs Limited |
2,80% |
|
Merrill Lynch |
1,39% | Fonte: elaborazione Assosim su dati Borsa Italiana S. P. A. Si prega di citare la fonte. Per il comparto azioni la quota è calcolata in riferimento al controvalore negoziato. Per il comparto S&p/mib Futures la quota è calcolata in riferimento al numero di contratti stipulati. Quote Di Mercato Per N° Di Transazioni Stipulate Classifica dei primi dieci intermediari Assosim nei comparti "Azioni" e "S&p/mib Futures"
Società |
Azioni |
|
Società |
S&p/mib Futures |
Finecobank |
8,64% |
1 |
Sella Holding Banca |
9,47% |
Banca Imi |
7,65% |
2 |
Banca Imi |
8,64% |
Morgan Stanley |
5,77% |
3 |
Finecobank |
5,21% |
Lehman Brother International |
5,37% |
4 |
Ubs Limited |
3,66% |
Intermonte Sim |
4,82% |
5 |
Centrosim |
2,04% |
Ubs Limited |
2,89% |
6 |
Banca Akros |
1,50% |
Deutsche Bank Ag Lnd |
2,88% |
7 |
Nuovi Investimenti Sim |
1,19% |
Sella Holding Banca |
2,81% |
8 |
Banca Intermobiliare |
1,06% |
Unicredit Markets & Investment Banking |
2,77% |
9 |
Morgan Stanley |
1,04% |
Merrill Lynch |
2,67% |
10 |
Twice Sim |
0,92% | Fonte: elaborazione Assosim su dati Borsa Italiana S. P. A. Si prega di citare la fonte. La quota di mercato per entrambi i comparti è calcolata in riferimento al numero delle operazioni stipulate Classifica dei primi dieci “Gruppi” di intermediari Assosim nei comparti “Azioni” e “S&p/mib Futures”
Societa’ |
Azioni |
|
Societa’ |
S&p/mib Futures |
Gruppo Unicredit Unicredito Italiano Finecobank Unicredit Markets & Investment Banking |
11,42% 0,09% 9,91% 1,43% |
1 |
Gruppo Intesa San Paolo Banca Intesa Banca Imi |
9,73% 0,40% 9,33% |
Gruppo Intesa San Paolo Banca Intesa Banca Imi |
5,72% 0,00% 5,72% |
2 |
Sella Holding Banca |
7,14% |
Intermonte Sim |
5,22% |
3 |
Gruppo Unicredit Unicredito Italiano Finecobank Unicredit Markets & Investment Banking |
6,10% 0,02% 4,75% 1,34% |
Euromobiliare Sim |
4,61% |
4 |
Ubs Limited |
3,08% |
Banca Akros |
4,25% |
5 |
Banca Mb |
2,41% |
Lehman Brother International |
3,95% |
6 |
Centrosim |
2,24% |
Morgan Stanley |
3,74% |
7 |
Gruppo Banca Popolare Milano Banca Akros Banca Popolare Milano |
2,00% 1,95% 0,05% |
Societe Generale |
3,70% |
8 |
Morgan Stanley |
1,70% |
Twice Sim |
2,85% |
9 |
Euromobiliare Sim |
1,45% |
Ubs Limited |
2,80% |
10 |
Merrill Lynch |
1,39% | Fonte: elaborazione Assosim su dati Borsa Italiana S. P. A. Si prega di citare la fonte. Dalla elaborazione dei dati acquisiti da Borsa Italiana S. P. A. Sui volumi di negoziazione delle proprie associate, il Rapporto Assosim per l’anno 2007 si compone delle seguenti classifiche: A1) Mercato Cash e Idem Classifiche Intermediari per operatività in Conto Terzi; A2) Mercato Cash e Idem Classifiche Intermediari per operatività in Conto Proprio; B1) Mercato Cash: Classifica Intermediari per volumi totali di negoziazione; B2) Mercato Idem: Classifica Intermediari per n° contratti totali eseguiti; C) Classifiche Intermediari per Numero di Transazioni; D1) Mercato Cash: Classifica Gruppi per volumi totali di negoziazione; D2) Mercato Idem: Classifica Gruppi per numero di contratti totali eseguiti. A1) Classifiche Intermediari per operatività in Conto Terzi: Nel segmento Azioni Finecobank si conferma prima con il 14,00%; Intermonte Sim, con una quota del 7,02%, guadagna una posizione, passando dalla terza alla seconda; Banca Imi scala la classifica posizionandosi terza con il 6,79%. Il comparto fa registrare un +35,15% nei volumi intermediati ed un +18,35% nel numero di operazioni. Il taglio medio delle operazioni passa da 19. 209 euro del 2006 a 21. 758 euro del 2007. Mtax (ex Nuovo Mercato): Banca Imi conquista la prima posizione con il 10,65% (era quinta); Finecobank è seconda con il 9,90%; Intermonte Sim si classifica terza con il 4,96%. Il comparto fa registrare un +2,42% nei volumi intermediati ed un +0,67% del numero di operazioni. Il taglio medio delle operazioni passa da 4. 817 euro del 2006 a 4. 583 euro del 2007. Domestic Mot: conserva la prima posizione Banca Akros con il 17,23%; stabile in seconda posizione Banca Imi con il 16,59% mentre Centrosim si classifica terza con il 7,87%. Aumentano i volumi intermediati (+11,65%) a fronte di una diminuzione del numero di operazioni (-3,15%). Il taglio medio delle operazioni passa da 42. 093 euro del 2006 a 32. 812 euro del 2007. Euromot: Banca Imi è prima con il 28,51% seguita da Banca Akros con il 15,94%; terza è Centrosim con il 10,74%. L’operatività del mercato mostra un aumento sia nei volumi (+2,08%) che del numero di operazioni (+2,72%). Il taglio medio delle operazioni passa da 28. 721 euro del 2006 a 25. 713 euro del 2007. Mercato Sedex: Nuovi Investimenti Sim è prima con il 25,78%; Twice Sim sale in seconda posizione con il 6,71% mentre Banca Imi con il 2,92% sale dall’ottava alla terza posizione. Il mercato fa registrare una diminuzione sia dei volumi intermediati che del numero delle operazioni rispettivamente del 17,33% e del 2,29%. Il taglio medio delle operazioni passa da 30. 519 euro del 2006 a 14. 211 euro del 2007. Trading After Hours: stabile la prima posizione di Finecobank con il 26,18%; Banca Imi si posiziona seconda con il 15,49% mentre Sella Holding Banca guadagna la terza posizione con il 6,34%. Il comparto fa registrare un +19,45% nei volumi intermediati a fronte di una diminuzione del 2,60% del numero di operazioni eseguite. Il taglio medio delle operazioni passa da 8. 792 euro del 2006 a 9. 615 euro del 2007. S&p/mib Futures: Banca Imi conquista la prima posizione con il 14,26% del mercato (era quarta); Finecobank è seconda con l’8,03%; Sella Holding Banca è stabile in terza posizione con il 7,72%. La variazione del numero dei contratti scambiati è stata del +11,91%. Opzioni sui titoli azionari: Lehman Brothers International raggiunge la prima posizione con il 10,37%, Banca Intermobiliare con l’8,18% si classifica seconda mentre Banca Imi con il 5,93% si classifica terza (era sesta). L’operatività del comparto fa registrare una variazione positiva dei contratti scambiati del 22,26%. Minifib: stabile la prima posizione di Sella Holding Banca con il 23,20%; Finecobank è seconda con il 16,62% mentre sale in terza posizione Banca Imi con il 14,26% (era settima). La variazione dei contratti scambiati è del +24,00%. Opzioni sul S&p/mib: si conferma prima Sella Holding Banca con una quota del 17,26%; scala la classifica posizionandosi seconda Banca Imi con il 5,54% (era dodicesima); Intermonte Sim con il 4,63% è stabile in terza posizione. La variazione del numero dei contratti scambiati è del +17,92%. Stock Futures: cambiano le prime tre posizioni della classifica: guadagna la prima posizione Euromibiliare Sim con il 22,29% del mercato (era settima), Banca Aletti è seconda con il 21,72%; Lehman Brothers International con il 19,17% si piazza terza. Il comparto fa registrare un -7,48% del numero di contratti eseguiti. A2) Classifiche Intermediari per operatività in Conto Proprio Nel segmento Azioni Societe Generale si classifica prima con l’11,85%; Morgan Stanley con una quota del 10,42% è in seconda posizione; Lehman Brothers International è terza con il 9,74%. Il comparto fa registrare un +45,86% dei volumi intermediati ed un +56,05% nel numero di operazioni. Mtax (ex Nuovo Mercato): prima Morgan Stanley con il 19,03%; seconda Lehman Brothers International con il 14,23%; mentre Deutsche Bank Ag Lnd si classifica terza con il 10,01%. Il comparto fa registrare un +25,90% dei volumi ed un +20,05% del numero di operazioni. Domestic Mot: Sella Holding Banca è prima con il 28,51%; seconda è Nuovi Investimenti Sim con il 28,03%; terza Sai Mercati Mobiliari Sim con il 6,12%. Aumentano i volumi intermediati (+32,98%) a fronte di una diminuzione del numero di operazioni del 2,13%. Euromot: prima Unicredit Markets & Investment Banking con il 23,68%; seconda Gruppo Banca Leonardo con il 18,61%; terza Meliorbanca con il 17,06%. L’operatività del mercato mostra un aumento sia nei volumi (+17,52%) che nel numero di operazioni (+21,09%). Mercato Sedex: prima Unicredit Markets & Investment Banking con il 16,72%; seconda Banca Imi con l’11,94%; terza Banca Alettti con l’8,57 %. Il mercato fa registrare un notevole aumento dei volumi intermediati +71,20% con un +32,08% del numero delle operazioni. Trading After Hours: prima Societe Generale il 29,15%; seconda Sai Mercati Mobiliari Sim con il 6,64%; terza Unicredit Markets & Investment Banking con il 5,89%. Il comparto fa registrare un +31,31% nei volumi intermediati a fronte di una diminuzione del 12,06% del numero di operazioni eseguite. S&p/mib Futures: Ubs Limited è prima con il 6,48%; Sella Holding Banca si classifica seconda con il 6,31%; Centrosim è terza con il 3,22%. La variazione del numero dei contratti scambiati è stata del +21,63%. Opzioni sui titoli azionari: prima Abaxbank con il 15,87%; seconda Banca Imi con il 9,77% (era sesta); terza Deutsche Bank Ag Lnd con il 7,37%. L’operatività del comparto fa registrare una variazione positiva dei contratti scambiati del 31,46%. Minifib: Sella Holding Banca prima con il 29,12%; Nuovi Investimenti Sim seconda con il 17,00%; terza Ubs Limited con il 5,70%. La variazione dei contratti scambiati è del +24,88%. Opzioni sul S&p/mib: prima Sella Holding Banca con una quota dell’11,33%; seconda Abaxbank con il 6,57% del mercato; Meliorbanca è terza con il 5,78%. La variazione del numero dei contratti scambiati è del +42,59%. Stock Futures: la Banca Nazionale Del Lavoro è prima con il 25,30%; seconda Banca Aletti con il 23,81%; scala la classifica dalla quattordicesima posizione alla terza Banca Imi con l’8,57%. Il comparto fa registrare un -10,29% del numero dei contratti scambiati. B1) Mercato Cash - Classifica Intermediari per volumi totali di negoziazione Segmento Azioni: Finecobank prima con il 9,91%; Banca Imi guadagna la seconda posizione con il 5,72% (era 17); terza Intermonte Sim con il 5,22%. L’operatività del mercato azionario fa registrare un incremento sia dei volumi intermediati (+38,12%) che del numero di operazioni (+26,51%). Mtax (ex Nuovo Mercato): Banca Imi si classifica prima con il 9,93% (era quinta); Finecobank seconda con l’8,13%; Intermonte Sim è terza con il 4,19%. Il comparto fa registrare un +5,97% nei volumi intermediati ed un +2,85% nel numero di operazioni. Domestic Mot: Sella Holding Banca prima con il 16,83%; Nuovi Investimenti Sim seconda con il 15,21%; stabile in terza posizione Banca Imi con il 10,40%. I volumi intermediati fanno registrare un +22,09% a fronte di una diminuzione del numero di operazioni del 2,75%. Euromot: Banca Imi prima con il 18,40%; seconda Unicredit Markets & Investment Banking con il 12,17%; terza Gruppo Banca Leonardo con il 9,10%. L’operatività del mercato mostra una crescita sia nei volumi (+9,01%) che del numero di operazioni (+9,45%). Mercato Sedex: Unicredit Markets & Investment Banking sale in prima posizione con l’11,49%; Nuovi Investimenti Sim guadagna la seconda posizione con il 9,02%; terza si classifica Banca Imi con l’8,89%. Il mercato fa registrare un +25,69% dei volumi intermediati ed un +11,41% del numero delle operazioni. Trading After Hours: Finecobank prima con il 23,80%; sale in seconda Banca Imi con il 14,16%; terza Sella Holding Banca con il 5,73%. Il comparto fa registrare un +20,50% nei volumi intermediati a fronte di una diminuzione del numero di operazioni del 3,58%. B2) Mercato Idem - Classifica Intermediari per n° di contratti totali eseguiti S&p/mib Futures: Banca Imi conquista la prima posizione con 9,33% del mercato; Sella Holding Banca è seconda con il 7,14%; Finecobank è terza con il 4,75%. La variazione del numero dei contratti scambiati è stata del +15,69%. Opzioni sui titoli azionari: Abaxbank prima con l’8,20% (era decima), Banca Imi si posiziona seconda con il 7,92% (era settima); Unicredit Markets & Investment Banking è terza con il 5,28% (era ottava). L’operatività del comparto fa registrare una variazione positiva dei contratti scambiati del 26,85%. Minifib: Sella Holding Banca prima con il 26,42%; Nuovi Investimenti Sim seconda con il 9,51%; terza Finecobank con il 7,59%. La variazione dei contratti scambiati è del +24,48%. Opzioni sul S&p/mib: prima Sella Holding Banca con una quota del 14,14%; scalano la classifica Banca Imi che si posiziona seconda con il 4,33% (era undicesima) e Abaxbank terza con il 3,46% (era diciottesima). La variazione del numero totale dei contratti scambiati è del +29,75%. Stock Futures: prima Banca Aletti con il 23,18% del mercato; seconda la Banca Nazionale Del Lavoro con il 17,67%; terza Euromobiliare Sim con l’8,38%. Il comparto fa registrare una diminuzione del numero di contratti scambiati del 9,46%. C) Classifiche Intermediari per Numero di Transazioni - Nel segmento Azioni Finecobank è prima con l’8,64%; seguita da Banca Imi con il 7,65% e da Morgan Stanley con il 5,77%. Nell’s&p/mib Futures la prima posizione è di Sella Holding Banca con il 9,47%; Banca Imi è seconda con l’8,64% seguita da Finecobank con una quota del 5,21%. D1) Mercato Cash - Classifica Gruppi per volumi totali di negoziazione - Segmento Azioni primo il Gruppo Unicredit (Unicredito Italiano, Finecobank, Unicredit Markets & Investment Banking) con l’11,42% seguito dal Gruppo Intesa San Paolo (Banca Intesa, Banca Imi) con il 5,72%; terza Intermonte Sim con il 5,22%. Mtax (ex Nuovo Mercato): primo il Gruppo Unicredit (Unicredito Italiano, Finecobank, Unicredit Markets & Investment Banking) con l’11,43%; secondo il Gruppo Intesa San Paolo (Banca Intesa, Banca Imi) con una quota di mercato del 9,93%; terza Intermonte Sim con una quota del 4,19%. Domesticmot: prima Sella Holding Banca con il 16,83%; seconda Nuovi Investimenti Sim con una quota del 15,21%; terzo Gruppo Intesa San Paolo (Banca Intesa, Banca Imi) con il 10,94% del mercato. Euromot: primo il Gruppo Intesa San Paolo (Banca Intesa, Banca Imi) con il 18,42%; secondo Gruppo Unicredit (Unicredito Italiano, Finecobank, Unicredit Markets & Investment Banking) con il 16,80% mentre Gruppo Banca Leonardo è terza con il 9,10%. Mercato Sedex: prima Gruppo Unicredit (Unicredito Italiano, Finecobank, Unicredit Markets & Investment Banking) con una quota del 13,36%; seconda Nuovi Investimenti Sim con il 9,02% del mercato; terzo il Gruppo Intesa San Paolo (Banca Intesa, Banca Imi) con l’8,89%. Trading After Hours: il Gruppo Unicredit (Unicredito Italiano, Finecobank, Unicredit Markets & Investment Banking) è primo con una quota del 26,20%; secondo il Gruppo Intesa San Paolo (Banca Intesa, Banca Imi) con una quota del 14,16%; terza Sella Holding Banca con una quota del 5,73%. D2) Mercato Idem - Classifica Gruppi per n° di contratti totali eseguiti - S&p/mib Futures: primo è il Gruppo Intesa San Paolo (Banca Intesa, Banca Imi) con una quota del 9,73%; seconda Sella Holding Banca con il 7,14% terzo il Gruppo Unicredit (Unicredito Italiano, Finecobank, Unicredit Markets & Investment Banking) con il 6,10%. Opzioni Isoalfa: prima Abaxbank con una quota dell’8,20%; secondo il Gruppo Intesa San Paolo (Banca Intesa, Banca Imi) con il 7,93%; terzo Gruppo Unicredit (Unicredito Italiano, Finecobank, Unicredit Markets & Investment Banking) con il 5,59% del mercato. Minifib: la prima posizione è di Sella Holding Banca con il 26,42%; Nuovi Investimenti Sim è seconda con il 9,51% seguita dal Gruppo Unicredit (Unicredito Italiano, Finecobank, Unicredit Markets & Investment Banking) con il 7,65%. Opzioni sull’S&p/mib: prima è Sella Holding Banca con il 14,14%; secondo è il Gruppo Intesa San Paolo (Banca Intesa, Banca Imi) con il 4,36% del mercato; terza Abaxbank con il 3,46%. Stock Futures, Banca Aletti è prima con una quota del 23,18%; la Banca Nazionale Del Lavoro è seconda con il 17,67% del mercato; Euromobiliare Sim è terza con l’8,38%. . . |
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INVESCO POWERSHARES: AL VIA 7 NUOVI ETF. SALGONO A 13 GLI ETF QUOTATI DA INVESCO POWERSHARES SU BORSA ITALIANA. |
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Milano, 17 gennaio 2008 - Invesco Powershares, attiva negli Usa sul mercato degli “Intelligent Etf” con quasi 40 mld di Usd in gestione* e oltre 100 prodotti, quoterà venerdì 18 gennaio 7 nuovi Etf su Borsa Italiana. Ai 5 Eft “fondamentali” quotati nel 2007, appartenenti alla famiglia degli Intelligent Exposure, si andranno ad aggiungere 4 prodotti Intelligent Index e 3 Intelligent Access. Intelligent Access: Powershares Global Clean Energy Fund: indice utilizzato è il Wilderhill New Energy Global Innovation; Powershares Palisades Global Water Fund: indice utilizzato è il Palisades Global Water; Powershares Global Listed Private Equity Fund: indice utilizzato è il Global Listed Private Equity. Intelligent Index: Powershares Dynamic Italy Fund: indice utilizzato è il Qsg Italy; Powershares Dynamic Europe Fund: indice utlizzato il Qsg Europe; Powershares Dynamic Us Market Fund: indice utilizzato il Dynamic Market Intellidex; Powershares Dynamic Global Developed Markets Fund: indice utilizzato è il Qsg Global. “Con il lancio di questi 7 Etf - commenta Sergio Trezzi, Country Manager Invesco Italia - gli investitori possono ora scegliere di utilizzare indici che si avvalgono dell’analisi fondamentale, quali gli Intelligent Exposure, di metodologie quantitative come gli Intelligent Index, e di investire direttamente in segmenti di mercato specializzati, come private equity, clean energy e water, altrimenti di difficile accesso per l’investitore, attraverso gli Intelligent Access. L’intera gamma degli Etf di Invesco Powershares si basa su indici evoluti, non legati alla capitalizzazione di mercato”. Invesco Powershares offre una gamma di prodotti completa e ad elevato contenuto innovativo, distinta in tre diverse strategie di gestione: Intelligent Exposure, Intelligent Index, e Intelligent Access. Intelligent Exposure:tali Etf mirano ad offrire un’esposizione fedele a quella del mercato, impiegando, però, tecniche più sofisticate rispetto a quelle utilizzate dagli indici tradizionali, tipicamente basati sulla capitalizzazione di mercato. Questa famiglia di Etf si avvale di un metodo di ponderazione basato su variabili fondamentali, quali il fatturato, i dividendi, il cash flow e il patrimonio netto. Tali elementi, secondi Invesco Powershares, forniscono un’immagine veritiera delle dimensioni di una società, determinando una ponderazione precisa all’interno dell’indice. Intelligent Index: Gli Etf che appartengono a questa categoria sono costruiti con l’obiettivo di generare alpha, attraverso un processo di selezione che individua le società con le maggiori potenzialità di crescita. Gli Intelligent Index sono costruiti secondo una metodologia proprietaria (25 criteri di analisi) che identificano società finanziariamente solide, ben gestite, con forti potenzialità di apprezzamento del capitale ed il cui valore non è ancora espresso dal mercato. In quanto frutto di una selezione, gli Intelligent Index non sono rappresentativi dell’intero mercato di riferimento. Intelligent Access: In mancanza di prodotti di investimento mirati, per gli investitori può essere difficoltoso accedere a segmenti di mercato specializzati, come quelli delle energia o del private equity. Gli Etf Intelligent Access di Invesco Powershares si concentrano su nicchie di mercato, offrendo una soluzione d’investimento con esposizione sui segmenti specializzati. . |
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MERRILL LYNCH GLOBAL WEALTH MANAGEMENT ANNUNCIA LA NOMINA DI STEFANO GUGLIELMETTO COME RESPONSABILE DELL´UFFICIO GESTIONE PATRIMONI INDIVIDUALI DELLA FILIALE ITALIANA |
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Milano, 17 gennaio 2008 - Merrill Lynch Global Wealth Management annuncia l´ingresso di Stefano Guglielmetto come Responsabile dell´ufficio gestione patrimoni individuali della sua filiale Italiana. Merrill Lynch Global Wealth Management, la divisione preposta all´attività di Private Banking di Merrill Lynch, potenzia la struttura italiana con l´ingresso di Stefano Guglielmetto in qualità di Responsabile per le Gestioni Patrimoniali. Più in particolare, nel suo nuovo incarico, Stefano Guglielmetto si occuperà del coordinamento e della supervisione del team preposto alla attività di gestione degli investimenti e dei portafogli della clientela. Riporterà a Massimo Fortuzzi, Market Leader per Italia di Merrill Lynch, Gwm Emea e Andrew Clark, Responsabile di Merrill Lynch Portfolio Managers, Gwm Emea. La comprovata expertise che Stefano Guglielmetto potrà mettere a disposizione dei clienti nell´ambito della gestione degli investimenti è testimoniata dai suoi precedenti incarichi; prima di unirsi a Merrill Lynch Global Wealth Management infatti Guglielmetto è stato Responsabile della gestione per la clientela istituzionale di Antonveneta Abn Ambo Sgr e Responsabile Fixed Income per la stessa società. In precedenza Stefano Guglielmetto ha ricoperto l´incarico di Portfolio Manager in Azimut, Mediolanum e Prime Investment Management. L´ingresso del nuovo Responsabile per le gestioni di Merrill Lynch Global Wealth Management rientra nella strategia di consolidamento a presidio del mercato italiano. Tra gli altri progetti, il piano di Merrill Lynch Global Wealth Management per i prossimi mesi è fortemente orientato ad una proposta mirata e particolarmente specifica per gli Ultra High Net Worth Individuals. Si tratta ovviamente di una fascia di clientela con esigenze finanziarie altamente sofisticate che in Italia si concentra prevalentemente in tre principali categorie: imprenditori, second generation e grandi famiglie. Massimo Fortuzzi ha così commentato: "L´ingresso di Stefano Guglielmetto nel nostro team rappresenta un ulteriore passo in avanti nell´ambito della strategia di crescita di Mlgwm. La sua assunzione sottolinea il nostro impegno verso il mercato italiano integrando la expertise locale con le capabilities internazionali di Merrill Lynch. " . |
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INVESTIMENTI E SVILUPPO S.P.A.: APPROVATO DALL’ASSEMBLEA DEI SOCI L’AUMENTO DI CAPITALE FINALIZZATO ALL’ATTUAZIONE DEL PIANO DI STOCK OPTION |
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Milano, 17 gennaio 2008. L’assemblea dei soci di Investimenti e Sviluppo S. P. A. , società quotata alla Borsa di Milano che svolge attività di acquisizione di partecipazioni e advisory per operazioni di finanza straordinaria, riunitasi il 15 gennaio in seconda convocazione sotto la presidenza di Carlo Gatto, ha deliberato l’aumento di capitale di Euro 4. 800. 000 a servizio del piano di stock option a favore di consiglieri, dipendenti, consulenti e collaboratori delle società del gruppo già approvato dall’assemblea ordinaria degli azionisti tenutasi in data 20 novembre 2007. In sede di approvazione dell’aumento di capitale, l’assemblea dei soci ha deliberato che il prezzo di emissione delle azioni che verranno sottoscritte dai beneficiari del piano di incentivazione a fronte dell’esercizio delle opzioni dovrà essere pari alla media aritmetica dei prezzi ufficiali rilevati presso il Mercato Telematico Azionario gestito da Borsa Italiana S. P. A. Nel periodo che va dalla data di assegnazione delle opzioni (esclusa) allo stesso giorno del mese solare precedente, purché non inferiore ad Euro 0,25 per azione (pari al prezzo di sottoscrizione delle azioni Investimenti e Sviluppo S. P. A. A seguito dell’esercizio dei “Warrant Azioni ordinarie Investimenti e Sviluppo 2006-2009” emessi dalla società), e comunque, al valore nominale delle azioni medesime e ad ogni e qualsiasi valore minimo imposto dalla legge. . |
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PER LA BORSA SLOVENA IL 2007 ANNO DELLA CRESCITA |
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Lubiana, 18 gennaio 2008 - Il 2007 è stato, per il mercato azionario sloveno, un anno caratterizzato dalla crescita. Lo rivela "Reporter. Gr" citando la "Slovene Press Agency". L´anno scorso è stato caratterizzato da un crescente giro d´affari e da una forte crescita degli indici di borsa: tutti e tre i principali indici della Borsa di Lubiana hanno raggiunto record assoluti. L´indice principale Sbi 20 è salito del 78,1 per cento, l´indice Sbi Top blue chip è salito del 71 per cento, mentre il Pix investment funds è salito del 45 per cento. L´indice Bio bond invece ha perso il 2,1 per cento. Il giro d´affari del 2007 è ammontato a 2,23 miliardi di euro, un aumento del 123,5 per cento rispetto al 2006; le azioni ne hanno costituito l´87,7 per cento, i fondi d´investimento il 7,5 per cento e i bond il 4,8 per cento. . |
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FINMECCANICA: ASSEMBLEA AZIONISTI APPROVA PROGRAMMA DI ACQUISTO DI AZIONI PROPRIE |
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Roma, 17 gennaio 2008 - L’assemblea degli Azionisti di Finmeccanica riunitasi ieri ha approvato il programma di acquisto di azioni proprie (share buy back) proposto dal Consiglio di Amministrazione del 21. 11. 2007 per un ammontare fino all’8% circa del capitale sociale della Società (massime 34 milioni azioni ordinarie) così ripartito: 2,6% circa destinato ai piani di incentivazione azionaria (massime 11. 1 milioni azioni ordinarie, di cui 7. 5 milioni destinate ad assegnazioni da effettuarsi nei prossimi anni), previa revoca – per la parte non ancora utilizzata – delle autorizzazioni all’acquisto ed alla disponibilità di azioni proprie già deliberate al servizio dei piani e ferme restando le deliberazioni assembleari già adottate in ordine all’approvazione dei medesimi piani di incentivazione. 5. 4% circa (22. 9 milioni azioni ordinarie) teso a massimizzare la creazione di valore per gli azionisti. In ipotesi di prezzo unitario medio di 20 euro, il relativo acquisto avrebbe un controvalore pari a circa 460 milioni di euro. Il programma di acquisto di azioni proprie si affianca all’attuale piano di investimenti programmati e si accompagna a iniziative volte a incrementare la competitività industriale del Gruppo, ottimizzarne la redditività e la capacità di generazione di cassa e rafforzarne la struttura patrimoniale. Le azioni acquistate resteranno disponibili nella forma di azioni proprie detenute in portafoglio e potranno essere utilizzate nell’ambito di eventuali progetti industriali o operazioni di finanza straordinaria. Il programma di acquisto di azioni proprie potrà essere effettuato nei prossimi 18 mesi, secondo modalità coerenti con la prassi comunemente seguita dal mercato finanziario per analoghe operazioni, tenendo anche conto dell´andamento della gestione. Il programma verrà finanziato primariamente con il flusso di cassa operativo generato dal Gruppo. L’acquisto delle azioni al servizio del programma potrà essere effettuato, con le gradualità ritenute opportune, ad un prezzo unitario massimo e minimo pari al prezzo di riferimento rilevato sul M. T. A. Nel giorno precedente all’acquisto (più o meno il 5% rispettivamente per il prezzo massimo e per quello minimo), mediante acquisto sul mercato ovvero mediante acquisto e vendita di strumenti derivati negoziati nei mercati regolamentati. Attualmente la Società detiene n. 343. 777 azioni proprie, pari allo 0,08% circa del capitale sociale. L’assemblea degli Azionisti ha inoltre approvato la conferma nella carica di Amministratore del Dott. Francesco Parlato (già nominato per cooptazione dal Consiglio di Amministrazione del 12. 09. 2007) che rimarrà in carica fino alla scadenza dell’attuale Consiglio di Amministrazione e, pertanto, fino alla data di approvazione del bilancio 2007. Il dott. Parlato (il cui curriculum vitae è disponibile nel sito web della Società) Amministratore non-esecutivo e non-indipendente, è componente del Comitato per la Remunerazione nonché del Comitato per le Strategie. . |
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AZIMUT: PRIME STIME SUI RISULTATI 2007: UTILI NETTI SUPERIORI A €100 MLN (85 MILIONI NEL 2006) |
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Milano, 17 gennaio 2008 Azimut ha presentato alla comunità finanziaria i dati di sintesi dell’attività e le stime dei risultati 2007 insieme con le indicazioni strategiche per il 2008. I risultati definitivi dell’esercizio appena concluso saranno esaminati dal Consiglio di Amministrazione il 13 marzo 2008. I ricavi totali del 2007 si attestano fra i 340 e i 350 milioni di euro, a fronte dei 327,9 milioni di euro registrati nel 2006. L’utile netto 2007 è stimato fra i 100 e 110 milioni di euro, con un incremento di non meno del 18% rispetto all’esercizio 2006 (85 milioni di euro di utile netto). La raccolta netta di risparmio gestito, ininterrottamente positiva su base mensile da oltre 5 anni, è stata superiore nel 2007 a 1,4 miliardi di euro portando Azimut al primo posto assoluto per raccolta netta di fondi (dato Assogestioni*); nello stesso periodo il settore in Italia ha registrato deflussi per oltre 53 miliardi di euro. La raccolta si è concentrata per circa i tre quarti sui fondi comuni (in particolare sui fondi flessibili) e per la parte rimanente sui fondi hedge, che a fine Dicembre 2007 hanno superato per la prima volta il traguardo di 1 miliardo di euro di masse gestite. In aumento l’intero patrimonio gestito del Gruppo che a fine anno ammontava a 14,9 miliardi di euro, a fronte dei 13,3 miliardi di euro a fine del 2006 (+12%). Prosegue la crescita delle reti di promotori finanziari: sono 133 i professionisti entrati nel Gruppo nel 2007. Azimut Consulenza Sim conta a fine 2007 1045 promotori (erano 1000 a fine 2006); particolarmente significativa la crescita di Az Investimenti Sim che a fine 2007 conta 160 promotori (erano 118 a fine 2006). Da gennaio il team di gestione si rafforza con l’arrivo di Stefano Mach da Cheuvreux Italia. In Cheuvreux, Stefano Mach (40 anni) ricopriva il ruolo di responsabile della clientela istituzionale italiana con mansioni di sales dei mercati azionari e coordinatore delle attività internazionali a supporto della clientela stessa. Nel commentare i risultati raggiunti, Pietro Giuliani, presidente e Ad del Gruppo Azimut, ha sostenuto “Il caso Azimut dimostra che il risparmio gestito in Italia può essere un’attività di successo, redditizia sia per i clienti (i endimenti netti di medio e lungo periodo delle nostre gestioni sono decisamente superiori a quelli dei concorrenti e dei Bot), sia per gli azionisti”. “Il afforzamento del team di gestione attualmente articolato in quattro specializzazioni, la crescita della struttura di consulenza alla clientela, il rispetto degli impegni assunti con la quotazione del 2004 sono la prova che anche nel nostro Paese la gestione del risparmio può essere svolta con risultati soddisfacenti per tutti. Da anni manifestiamo la nostra disponibilità a divenire partner tecnici e imprenditoriali di operatori bancari che intendono separare la gestione del risparmio dalle altre attività creditizie. Siamo sempre in attesa di proposte concrete. ” Tra gli impegni del 2008 l’espansione dell’attività all’estero, l’ulteriore qualificazione dell’offerta di strumenti innovativi di investimento, lo sviluppo dei fondi hedge, il lancio della partnership con Tamburi nel settore dei family office. Fra i nuovi prodotti Azfund Alpha Manager Thematic†, che seleziona i migliori fondi specializzati su temi specifici, ed è il primo strumento con queste caratteristiche sul mercato italiano: un’innovazione come a suo tempo lo furono Azimut Trend e i fondi Formula 1. . . |
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CORSO: MISTER PREZZI, SITUAZIONE DRAMMATICA. MASSIMA COLLABORAZIONE CON GARANTI LOCALI PER RISULTATI CONCRETI |
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Milano, 17 Gennaio 2008 - Non basta augurare buon lavoro a Mister Prezzi, e cioè al Garante della Sorveglianza sui prezzi. Propongo che si avvii al più presto e concretamente con lui la massima collaborazione, a cominciare dalla elezione di un Garante locale da parte dei Consigli negli enti locali, specie nelle grandi città, senza alcun costo aggiuntivo. In questo modo si può dare al Garante nazionale una rete di riferimento che gli sottoponga in tempo reale informazioni e proposte. C’è infatti una emergenza che va presa per quella che è, al di là di dati e statistiche che spesso non fanno giustizia della realtà: i ceti medi, medio bassi e popolari sono letteralmente taglieggiati da un aumento del costo della vita formidabile. L’insieme dei prezzi dei generi alimentari, del mutuo a tasso variabile e delle tariffe, ha cambiato la vita degli italiani. Grande parte di questi aumenti è ingiustificata. La situazione è particolarmente pesante al nord e nelle grandi città come Milano, dove alla fine della giornata si somma una quantità di spese che devasta il bilancio familiare. Occorre intervenire con urgenza ed efficacia. Nessuno pretende che Mister Prezzi faccia miracoli. Ma occorre che il Garante abbia chiara la situazione drammatica attraverso uno sforzo straordinario delle istituzioni a cominciare dal mio assessorato; che si crei subito un reciproco ascolto con le associazioni dei consumatori, come abbiamo proficuamente fatto alla Provincia di Milano; che tutto ciò si concretizzi in provvedimenti che frenino questa folle spirale. . |
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DELEGAZIONE BASCA IN VISITA IN ALTO ADIGE |
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Bolzano, 17 gennaio 2008 - Nei giorni scorsi una delegazione di funzionari del governo basco è stata in visita in Alto Adige. Durante una serie di incontri con esponenti del mondo della formazione professionale e dell´innovazione, sono state gettate le basi per cooperare a futuri progetti in ambito europeo. Sono notevoli gli aspetti comuni tra i Paesi Baschi e la Provincia di Bolzano: entrambe sono dotate di uno Statuto di autonomia e sono caratterizzate dal bilinguismo, e il tessuto produttivo di tutte e due le regioni è composto principalmente da piccole e medie imprese con punte d´eccellenza in alcuni settori. La delegazione basca, guidata dal vice-ministro alla formazione professionale e all´apprendimento permanente Iñaki Mujika Aizpurua, è stata in visita presso Assoimprenditori, la Libera Università di Bolzano, il Tis, l´Iti "Galilei", il Centro per la sperimentazione agraria Laimburg e il Centro di formazione professionale. Lo scopo degli incontri era verificare se esistono le condizioni e l´interesse da parte delle istituzioni coinvolte a cooperare in progetti europei basati sullo scambio tra staff di lavoro, docenti e studenti. Tra i settori dove risultano maggiori le possibilità di collaborazione spicca quello della formazione tecnico-scientifica. "Ambedue le regioni - spiega la direttrice della Formazione professionale Barbara Repetto - vivono una fase di invecchiamento demografico. Nei prossimi anni i lavoratori over 50 supereranno la soglia del 50%, e il pensionamento porterà a evidenziare una situazione critica rispetto alla sostituzione del personale con giovani lavoratori. Le due amministrazioni hanno la volontà di intraprendere strategie di sostegno e promozione dell´innovazione, grazie anche ai finanziamenti dell´Unione Europea, allargando la partecipazione a reti di cooperazione interregionali". . |
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PRIMA CONFERENZA NAZIONALE DEI SERVIZI INNOVATIVI E TECNOLOGICI MILANO, 4 FEBBRAIO AUDITORIUM DI ASSOLOMBARDA |
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Milano, 17 gennaio 2008 - Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici - la Federazione, frutto della fusione avvenuta un anno fa tra Federcomin e Fita, di cui Assinform è socio fondatore - promuove la Prima Conferenza Nazionale dei Servizi Innovativi e Tecnologici, con l´obiettivo di valorizzare un settore di primaria importanza nel contesto economico nazionale, che esprime il 13% del Pil oltre 2,5 milioni di addetti e 1 milione di imprese. Molto qualificato il "parterre" dei relatori. Dopo i saluti di Diana Bracco, Presidente Assolombarda, Roberto Formigoni, Presidente Regione Lombardia e Letizia Moratti, Sindaco di Milano, il Presidente Tripi aprirà i lavori, che saranno coordinati da Enrico Cisnetto. Porteranno il loro contributo: l´economista Nicola Rossi, il Presidente di Assirm, Nando Pagnoncelli, il Presidente dell´Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Antonio Catricalà, e i Presidenti delle Federazioni dei Servizi e di importanti Associazioni del settore. Alla relazione del Presidente di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici Alberto Tripi seguiranno gli interventi conclusivi del Ministro dello Sviluppo economico Pier Luigi Bersani e del Presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo. La partecipazione ai lavori è gratuita, previa iscrizione obbligatoria. Nell´area eventi del sito associativo sono disponibili il programma dell´evento e il modulo di adesione. Http://www. Assinform. It/aree_sx/informazioni/novita_ass. Htm . |
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IL TAVOLO PERMANENTE PER L’INNOVAZIONE HA INCONTRATO GLI IMPRENDITORI VALDOSTANI |
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Aosta, 17 gennaio 2008 – Il tavolo permanente di innovazione tecnologica è stato presentato martedì 15 gennaio, ad una numerosa platea di imprenditori valdostani riuniti al Forte di Bard. Ad illustrare le attività del Tavolo, previsto dalla Convenzione per la creazione di un Polo di servizi formativi, ricerca e trasferimento tecnologico a Verrès, siglata tra la Regione, l’Università della Valle d’Aosta e il Politecnico di Torino, vi erano il Presidente della Regione, on. Luciano Caveri, il professor Guido Saracco del Politecnico di Torino, gli Assessori all’Istruzione e Cultura, Laurent Viérin, e alle Attività produttive, Leonardo La Torre, il coordinatore del Tavolo, Maurizio Rebaudengo, e il Presidente di Confindustria Valle d’Aosta, Giuseppe Bordon. “Abbiamo cominciato un percorso che ci porterà ad instaurare un legame sempre più stretto tra mondo accademico e mondo imprenditoriale – ha detto il Presidente della Regione Caveri -. Non c´è settore in bassa Valle in cui il Politecnico di Torino non possa essere un interlocutore utile ed è quindi una presenza che si inserisce in una riflessione più ampia di sviluppo. Abbiamo in particolare tre atouts che consentono alla Valle d´Aosta di essere terreno fertile per la ricerca e la sperimentazione tecnologica: il territorio di montagna che ci porta ad essere un’area test per applicazioni da trasferire altrove (penso agli impianti a fune, al soccorso alpino, alla numerosa presenza di tunnel); una democrazia di prossimità che ci consente di intervenire capillarmente nei singoli settori; infine una ridotta porzione di popolazione che ci permette di far corrispondere domanda e offerta sin dalle scuole superiori proprio per non sprecare talenti. ” “Sta crescendo in questi anni – ha sottolineato l’Assessore Viérin – la consapevolezza dell’entrata in crisi del circolo virtuoso innovazione-sviluppo-crescita-occupazione, e quindi l’esigenza di preparare gli individui giovani ad inserirsi costruttivamente in un modello di società dinamico e in continua evoluzione. Il coinvolgimento del Politecnico di Torino offre alla nostra regione un serbatoio di risorse umane e di conoscenze così ricco da rendere possibili scelte di eccellenza in una gamma ampia di settori. Lo sforzo della Regione per promuovere l’internazionalizzazione dei corsi di Verrès attraverso borse di studio apre ulteriormente a nuove energie e differenti sensibilità lo spazio universitario valdostano. La presenza poi di Confindustria ci offre l’opportunità di avvicinare il mondo della formazione al mondo produttivo collegando formatori e utilizzatori e rispondendo così anche al nuovo bisogno di formazione continua delle risorse umane. ” “Il progetto di rilancio e sviluppo industriale oltre che il Piano strategico regionale di posizionamento e sviluppo del territorio, curato dalla società internazionale di consulenza strategica Ambrosetti – ha spiegato l’Assessore La Torre – hanno individuato la strada per innescare un nuovo ciclo di sviluppo economico che posizioni la Valle d’Aosta a livello di eccellenza internazionale, per assicurare un efficace e duraturo utilizzo degli spazi industriali, con particolare attenzione a imprese innovative e in grado di garantire alto valore aggiunto, rafforzamento dei vantaggi competitivi e posti di lavoro più numerosi e qualificati. L’obiettivo primario è quello di creare i presupposti per una competitività duratura, sostenibile e coerente con la vocazione del territorio. La Regione ha stanziato per il 2008, 6 milioni di euro – che rappresentano un primo passo – per l’attività di ricerca e di innovazione affiancando al contempo un legge regionale più snella per l’accesso ai contributi per la ricerca e lo sviluppo. ” . |
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ABRUZZO, POLITICA: RIFORMA ELETTORALE REGIONALE, 50% A DONNE NELLE LISTE LO PROPONE LA COMMISSIONE PARI OPPORTUNITA´ |
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Pescara, 17 gennaio 2008 - Con una media del 15% di donne negli organi politici regionali l´Abruzzo si pone nella media del "deficit di rappresentanza". I dati sono stati resi noti dal Presidente della Commissione regionale Pari Opportunità, Manuela Villacroce, durante il I Forum dedicato al tema "Donne e politica", in corso di svolgimento all´Aquila. Secondo Villacroce è proprio sul terreno politico che bisogna intervenire "per creare le condizioni di una effettiva parità di accesso e per porre le donne nella condizione di offrire il proprio contributo alla crescita del Paese". Con questo scopo la Commissione regionale Pari Opportunità ha avanzato una propria proposta alla Commissione Regionale Statuto con l´obiettivo di "correggere i meccanismi elettorali per riequilibrare la rappresentanza di genere". "Considerando che la Commissione Statuto, in termini di riforma elettorale regionale, è orientata ad una forma proporzionale con voto di preferenza - ha dichiarato Villacroce - noi proponiamo che nelle liste il 50% sia destinato alle donne e agli uomini in posizione alternata e che la preferenza sia doppia". Villacroce sostiene anche che in caso di mancato rispetto dei criteri siano previste sanzioni come la inammissibilità delle liste e delle candidature. Per il Presidente inoltre anche negli statuti comunali dovrebbero essere introdotti correttivi in modo tale da ottenere che il 50% degli assessori sia scelto tra le donne. Infine la Commissione propone anche l´introduzione della par condicio di genere per l´accesso ai mezzi d´informazione. . |
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LIGURIA: COOPERAZIONE INTERNAZIONALE, VICEPRESIDENTE COSTA, A CUBA PER FARE IL NOSTRO MESTIERE |
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Genova, 17 Gennaio 2008 - "La visita a Cuba della delegazione della Regione Liguria di questi giorni, con gli assessori Enrico Vesco e Franco Zunino rientra nei compiti affidatomi dalla giunta nel campo della cooperazione e dello sviluppo e nei dei rapporti che anche l´Italia ha con le istituzioni cubane. Tanto è vero domani che saremo ricevuti dal console italiano all´Avana e dal presidente della Commissione Esteri del Parlamento cubano, la figura istituzionale incaricata dei rapporti di cooperazione con tanti Paesi e l´Italia stessa, fra cui diverse regioni italiane. A Cuba vado quindi a fare il mio mestiere, insieme a due assessori che ,sul fronte dell´immigrazione e dei problemi ambientale, sono impegnati in un progetto di collaborazione con la provincia di Granma che si sta preparando a celebrare il 495´ anniversario della sua fondazione. A Cuba incontreremo anche la missione della Diocesi di Genova diretta da don Marino Poggi. Non una vacanza, dunque, ma un momento di impegno e di cooperazione della Liguria verso chi ha bisogno". Il vicepresidente Massimiliano Costa risponde così alla richiesta del capogruppo di An Gianni Plinio che ha invitato la Regione Liguria ha ritirare patrocinio e ufficialità della visita in una paese che "viola i diritti umani". Confermando che il costo dei biglietti aerei è stato sostenuto a titolo personale dalla delegazione regionale per contribuire al taglio dei costi della politica. La provincia di Granma ha da tempo rapporti con la Liguria nell´ambito della cooperazione internazionale e degli scambi culturali, attraverso il gemellaggio con diversi comuni, fra cui Cogoleto, Borzonasca, Né, in provincia di Genova, Perinaldo in quella di Imperia e Arnasco, Vado Ligure, Rialto, Spotorno, Altare e Savona, nel Savonese. Uno dei principali obiettivi della Provincia di Granma è oggi lo sviluppo turistico, la promozione di diversi siti, fra cui il Parque Nacional Desembarco, la riserva archeologica del Guafe con i reperti della storia aborigena, Cayo Blanco, una delle spiagge più belle della regione. Inoltre, la Provincia di Granma per sviluppare il turismo punta molto sullo sviluppo dell´agroalimentare e dell´enogastronomia . In occasione del 495 ´ anniversario della fondazione, a Bayamo, verrà aperto un ristorante che si chiamerà "Liguria". . |
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DAL PIANO PER LE ATTIVITA´ PRODUTTIVE NUOVO IMPULSO ALLA CRESCITA EQUILIBRATA DELLA REGIONE MARCHE |
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Ancona, 17 gennaio 2008 - Con l´approvazione definitiva del piano per le attivita` produttive (Pap) le Marche dispongono di uno strumento in piu` per la crescita equilibrata della regione. Lo pensa Gianni Giaccaglia, assessore regionale alle Attivita` Produttive e promotore del piano approvato definitivamente ieri dal Consiglio regionale. ´Con l´approvazione di questo importante strumento di programmazione realizziamo un forte coordinamento tra obiettivi e strumenti europei, nazionali e regionali. Nel Piano 2007 ´ 2009 e` racchiusa la nostra strategia per una regione competitiva, dinamica, ma attenta alla crescita equilibrata, allo sviluppo sostenibile e alla coesione sociale´. In relazione all´ordine del giorno approvato dal Consiglio, Giaccaglia ritiene che ´ogni osservazione e` di aiuto e va proficuamente approfondita, senza dimenticare tuttavia la portata e la natura dello strumento. Si tratta di un piano di medio termine e certe determinazioni di dettaglio non possono che trovare accoglienza se non negli atti amministrativi che sono chiamati a dare contenuto al piano stesso. L´attenzione ai giovani, alle donne, alla stabilizzazione dei contratti di lavoro, alla sicurezza degli ambienti lavorativi, sono priorita` che sembra piu` opportuno e utile sottolineare nei singoli bandi che verranno emanati dagli uffici in attuazione del piano. Sul versante dell´energia la promozione del risparmio energetico e lo sviluppo delle fonti rinnovabili rappresentano sicuramente delle priorita`, come previsto anche nel Pear. Facciamo, poi, importanti passi in avanti sul tema della semplificazione amministrativa e della comunicazione unica, anche grazie al ruolo di coordinamento nazionale nella commissione ´Attivita` produttive´ e a questo aspetto nel piano e` dedicato l´intero Asse 6. Il miglioramento della qualita` della regolazione e la riduzione degli oneri amministrativi per le imprese e, in particolare per quelle piccole e medie, rappresenta infatti una delle azioni di contesto piu` importanti per la creazione di condizioni maggiormente favorevoli agli investimenti, all´innovazione e alla crescita della competitivita`´. Per quanto riguarda il dibattito politico che ha preceduto l´approvazione del piano, Giaccaglia sottolinea che ´il piano per le attivita` produttive 2007 - 2009, delinea il quadro di riferimento per la realizzazione concreta del ruolo della Regione nello sviluppo territoriale stabilendone le priorita`, in coerenza con la strategia di Lisbona e puntando ad integrare maggiormente le politiche regionali di sviluppo con quelle nazionali, come per i distretti e i programmi di innovazione industriale. Non c´e` nessun regalo a chi delocalizza, gli aiuti vanno obbligatoriamente a chi investe nel territorio regionale. Si tratta di aiuti di vario tipo e non si interviene sui livelli di tassazione perche` non sono gli strumenti di programmazione come questo che incidono sulle imposte, bensi` provvedimenti legislativi specifici. Sempre la natura programmatoria del Pap non consente l´inserimento di un piano finanziario dettagliato, annuale e pluriennale, dato che sono gli strumenti di bilancio a dare contenuto finanziario alle azioni individuate´. . |
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MOLISE: DISCUSSE LE PROSSIME SCELTE PROGRAMMATICHE DA ASSUMERE PER LO SVILUPPO DELLA REGIONE PER IL PROSSIMO SESSENNIO. |
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Campobasso , 17 gennaio 2008 - Il Presidente della Regione Michele Iorio e l´Assessore Regionale alla Programmazione Gianfranco Vitagliano hanno incontrato nella mattinata di ieri i rappresentanti del partenariato economico-sociale del Molise per discutere delle prossime scelte programmatiche da assumere per lo sviluppo della regione per il prossimo sessennio. Nell´incontro, in via preliminare, prima di occuparsi delle singole questioni sul tappeto riguardanti il prossimo Por, la redazione del Bilancio Regione e gli altri documenti strategici di prossima definizione, il Presidente Iorio ha chiesto la messa in opera di una metodologia specifica per affrontare i singoli temi che riguarda l´apertura di specifici tavoli di confronto tematici e riferiti alle scadenza di approvazione di documenti e di Piani. "Questo –ha detto il Presidente Iorio- per passare dalla fase delle impostazioni programmatiche a quella attuativa da realizzarsi attraverso la raccolta, per mezzo delle rappresentanze delle parti sociali, delle reali necessità e richieste provenienti dal territorio. Il tutto per consentire agli organi politici, come il Consiglio Regionale, di assumere decisioni finali incisive e operative" Il Presidente Iorio ha quindi voluto informare le parti sociali del lavoro che si sta facendo per mettere a punto un Bilancio regionale che si occupi in maniera forte e decisa della Famiglia, della sicurezza e delle politiche sociali e di genere. "Non solo, il prossimo Bilancio, dovrà contenere –ha detto ancora il Presidente Iorio- azioni concrete per il controllo della spesa non produttiva, per l´eliminazione di sprechi e per il migliore utilizzo delle risorse disponibili. E´ opportuno, infatti, dare un segnale di sobrietà e di buon governo dei conti pubblici". I rappresentanti sindacali hanno accolto l´invito del Presidente Iorio e si sono dette disponibili a voler attivare i singoli tavoli per trattare le questioni più rilevanti presenti sul "tappeto" della Programmazione. . |
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INTESA PER LA PARI OPPORTUNITÀ SUL LAVORO FIRMATA DA CONSIGLIERA DI PARITÀ E DIREZIONE PROVINCIALE DEL LAVORO DI PIACENZA |
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Piacenza, 17 gennaio 2007 - Siglato ieri , nella sede della Provincia di Borgo Faxhall, tra la Consigliera provinciale di Parità e la Direzione provinciale del lavoro (Dpl) un protocollo d’intesa, di durata biennale e che sarà possibile prorogare, per “porre in essere ogni iniziativa utile a favorire la piena applicazione della normativa in materia di pari opportunità tra uomo e donna, per prevenire e rimuovere ogni forma di discriminazione basata sul sesso” nei luoghi di lavoro. Il documento è stato materialmente sottoscritto dalla Consigliera di Parità, Rosa Maria Susani, e dal Direttore della Direzione provinciale del Lavoro di Piacenza, Dott. Alfonso Filosa. La sottoscrizione del protocollo è la logica conseguenza di una collaborazione tra la Consigliera e la Direzione Provinciale del Lavoro iniziata nel 2007 e che aveva portato a elaborare un’indagine sul numero delle donne che , nel corso del primo anno di vita del figlio, si dimettono dal lavoro per la difficoltà di conciliare tempi di vita e di lavoro. Conseguentemente, la Consigliera aveva elaborato politiche del lavoro finalizzate a promuovere la diffusione e la conoscenza degli strumenti normativi che consentono la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro nelle aziende piacentine. Questi, in sostanza, gli ambiti in cui si svilupperà l’intesa. La Dpl si impegna ad esaminare tempestivamente le questioni sollevate dalla Consigliera e, in caso di vertenze che coinvolgano donne che si considerano discriminate, ad intervenire per ridurre i tempi di discussione della vertenza presso la Commissione di Conciliazione. La Dpl si impegna, inoltre, a fornire alla Consigliera, periodicamente (almeno una volta all’anno), i dati in suo possesso relativi al contesto provinciale e quelli che riguardano licenziamenti o dimissioni di madri in periodo protetto o di donne che si sposano. Da parte sua, l’ufficio della Consigliera fornirà alla Dpl le analisi effettuate e tutta la documentazione utile della rete nazionale delle Consigliere di parità. Le parti si impegnano ad informarsi su ogni iniziativa di interesse reciproco, a valutare la possibilità di promuovere congiuntamente momenti di approfondimento e di informazione. “La conciliazione dei tempi di vita e di lavoro – ha sottolineato Rosa Maria Susani dopo la firma del documento – costituisce un punto cardine dell’attività da me svolta durante lo scorso anno e che mi ha portato ad organizzare alcuni seminari informativi sui criteri con cui vanno definiti i progetti di conciliazione che il Ministero della Famiglia finanzia. La prossima scadenza per la presentazione dei progetti è fissata al 10 febbraio, mi auguro veramente che la realtà imprenditoriale piacentina sia in grado, in questa circostanza, di cogliere l’opportunità, formulando proposte. Il mio ufficio, a tale scopo, è disponibile per fornire informazioni”. Dal dott. Filosa, la conferma della volontà di continuare nella collaborazione con la Consilgliera di Parità, fornendole il supporto necessario. Nella foto, la firma dell´intesa. . |
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GENOVA: E’ UNA DONNA IL NUOVO SEGRETARIO GENERALE DELLA PROVINCIA |
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Genova, 17 gennaio 2008 - Da lunedì 21 gennaio sarà una donna, molto giovane, la dottoressa Simonetta Fedeli nata nel 1964, il nuovo segretario generale della Provincia di Genova, scelta dopo il pensionamento del dottor Carmelo Carlino dal presidente Alessandro Repetto, che ne ha dato l’annuncio in Consiglio Provinciale “orgoglioso di questa scelta innovativa, avvenuta dopo un attento esame delle moltissime candidature di segretari comunali e provinciali, che dà spazio a una persona giovane, a una donna ”. Simonetta Fedeli, lombarda, dopo le prime esperienze professionali in alcuni Comuni della Lombardia e poi ad Empoli, è stata segretario generale del Comune di Fiesole prima del nuovo incarico ai vertici amministrativi della Provincia di Genova. . |
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STANZIATI 10 MILIONI DI EURO PER IMPRESE CIOCIARE IN DIFFICOLTÀ |
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Roma, 17 gennaio 2008 - Dieci milioni di euro stanziati dalla regione Lazio nel triennio 2008-2010 da destinare non solo alle imprese dell’indotto Fiat, ma anche alle altre imprese della Ciociaria che si trovano in difficoltà, oltre che per interventi infrastrutturali a supporto delle industrie. Questa la decisione della riunione del tavolo permanente per discutere dei fondi previsti dalla legge regionale 46/2002, da destinare alle imprese dell’indotto Fiat di Piedimonte San Germano. A fare gli onori di casa l’abate di Montecassino don Pietro Vittorelli che si è detto subito preoccupato per la situazione occupazionale che sta vivendo la provincia di Frosinone. L’assessore regionale alla Piccola e media impresa Francesco De Angelis ha annunciato che nel 2008 saranno disponibili sei milioni di euro non solo per le aziende dell’indotto Fiat, ma che potranno essere utilizzati anche dalle imprese che si trovano in difficoltà, mentre altri quattro milioni di euro saranno disponili fino al 2010. . |
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MILANO: IMPRESE DI SERVIZI ALLA PERSONA, BOOM DEL TEMPO LIBERO |
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Milano, 17 gennaio 2008 – Una Milano che ama mangiare fuori, andare a ballare, ma anche godersi la vita all’aria aperta, prendersi cura di sé nelle palestre e nei centri di benessere. Nel settore dei servizi alla persona ad andar bene sono soprattutto le attività legate al tempo libero, con un vero e proprio boom delle discoteche e dei night club (+12,4%) e delle scuole di danza (+10,9%). Bene anche i ristoranti (+2,5%) e gli alberghi (+3,3%) ma soprattutto le attività di campeggio (+12,7%). Si preferiscono la vita all’aria aperta e i viaggi (+4,9% in un anno per agenzie di viaggio e operatori turistici) e infatti si noleggiano meno videogiochi e homevideo: le attività di questo settore sono calate in un anno del 4,4%. Positivo anche il trend annuale per centri benessere (+11,3%) ed estetici (+6%). Emerge da una elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese al secondo trimestre 2006 e al secondo trimestre 2007 in provincia di Milano. “Il settore dei servizi alla persona – ha commentato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano – rappresenta una realtà importante nel tessuto produttivo milanese che testimonia come le imprese diano un contributo importante alla vita associativa, allo svago, alla cultura del nostro territorio, un territorio che coniuga la tradizionale cultura del fare con l’attenzione alla qualità della vita”. Le imprese dei servizi alla persona. Nella provincia di Milano sono attive al secondo trimestre 2007 oltre 37. 500 imprese nel settore dei servizi alla persona, pari al 11% del totale delle imprese milanesi (in totale oltre 341. 000 le attive), sostanzialmente stabili rispetto allo stesso periodo del 2006. Ristorazione e alloggi. Le attività di ristorazione e di alloggio sono cresciute dal 2006 al 2007 dello 0,7% (passando da 14. 139 a 14. 232 imprese). In particolare, se i ristoranti registrano una crescita del 2,5% rispetto al 2006, vanno molto bene alberghi e motel (+3,3% in un anno) e soprattutto campeggi e altre forme di alloggio che crescono del 12,7%. Servizi per il tempo libero. Il settore, che comprende le attività collegate al turismo e allo spettacolo, lo sport e le attività ricreative in genere, mostra una crescita dello 0,2% dal 2006 al 2007, passando dalle 5. 374 imprese del secondo trimestre 2006 alle 5. 387 del secondo trimestre 2007. Il trend positivo risulta accentuato in alcune categorie del settore spettacolo: in particolare aumentano discoteche e night club (+12,4% in un anno) e scuole di danza (+10,9%). Bene anche le attività turistiche: agenzie di viaggio e operatori turistici passano dalle 1. 048 unità dello scorso alle attuali 1. 099, segnando un incremento del 4,9%. Registra un +0,7% rispetto allo scorso anno la produzione e distribuzione cine e video mentre il settore delle attività radio televisive registra una battuta di arresto. Sostanzialmente stabile lo sport che segna un aumento, dal 2006 al 2007, pari allo 0,2%. In crescita le palestre (+1,2% in un anno). Servizi domestici. Alcune categorie del comparto registrano una flessione rispetto al 2006: è il caso del settore del noleggio di supporti audio e video (-4,4% in un anno). Dati in aumento invece per benessere e cura della persona: i centri benessere e idrotermali passano da 320 a 356 in un anno segnando una variazione positiva dell’11,3%. Anche il settore dei trattamenti estetici conferma un trend positivo passando dalle 1. 466 imprese del secondo trimestre 2006 a 1. 554, per un incremento percentuale pari al 6% annuo. . |
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PROGETTO EUROPEO CROSSBO II: APERTE LE ISCRIZIONI PER LE PMI INTERESSATE A PARTECIPARE ALLA FIERA INTERNAZIONALE “WOOD 2008” |
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Roma, 17 gennaio 2007 – Sono aperte le iscrizioni per le Pmi provenienti da tutta Italia che intendono partecipare il 27 e 28 marzo a Vilnius, in Lituania, a “Wood 2008”, il terzo degli eventi previsti nell’ambito del progetto della commissione europea Crossbo Ii, il cui obiettivo è rafforzare la competitività delle Pmi e favorire il loro accesso ai nuovi mercati. Il progetto intende incentivare le imprese a sfruttare le nuove opportunità commerciali createsi con l’allargamento dell’Unione Europea, favorendo la cooperazione e gli scambi tra vecchi e nuovi stati membri. “Wood 2008” è dedicato alle imprese del settore del legno ed è prevista la partecipazione di imprese provenienti da 12 Paesi europei (Svezia, Scozia, Lituania, Lettonia, Germania, Norvegia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Gran Bretagna, Spagna, Estonia), nonché da Cina, India e Russia. La manifestazione si svolgerà all’interno di Furniture 2008 (14th International Exhibition of Furniture and New Design Ideas) e di Bmtf 2008 (16th International Trade Fair of Materials and Components for the Furniture Industry), due tra le più importanti fiere internazionali del settore. Nell´ambito dello specifico settore, l´evento è indirizzato alle seguenti categorie: legname; componenti; macchinari e strumenti per la lavorazione del legno; case in legno; prodotti in legno; imballaggi in legno; arredamento; logistica; servizi a supporto dell’industria. Grazie agli incontri bilaterali le imprese potranno conoscere nuove opportunità commerciali, aggiornarsi sulle novità a livello europeo nell’industria metallurgica, fare network con altri professionisti del settore e rafforzare così le loro relazioni commerciali. A supporto delle imprese che partecipano all’evento, l’Eurosportello offre i seguenti servizi: attività di formazione per le Pmi partecipanti; organizzazione degli incontri e assistenza linguistica ove richiesta; biglietto di ingresso per l’evento e per le fiere Furniture 2008 e Bmtf 2008. Per partecipare bisogna iscriversi gratuitamente al sito di Lazioeuropa (www. Lazioeuropa. It) e poi manifestare il proprio interesse all’evento andando sulla scheda (Sezione euro info centre/ fiere internazionali/marzo 2008/Wood 2008) e cliccando sull’apposito pulsante. Per ulteriori informazioni contattare l’Eurosportello al numero 06 803 682 23/43/79 od inviare una e-mail a Eicit389@biclazio. It . |
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SPEEDLINE: INCONTRO TRA PROVINCIA DI BOLZANO, PARTI SOCIALI ED IMPRENDITORI |
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Bolzano, 17 gennaio 2008 - Martedí 22 gennaio è in programma a Bolzano l´incontro promosso dal Dipartimento provinciale Lavoro con le parti sociali, le associazioni dei datori di lavoro e alcuni imprenditori altoatesini operanti nel settore metalmeccanico: obiettivo è informare le aziende del settore che i dipendenti Speedline attualmente in Cigs, avviati a percorsi formativi specialistici di riqualificazione e riconversione professionale, saranno presto disponibili sul mercato del lavoro anche con nuovi profili professionali qualificati. L’incontro di martedì 22 si concentra sulle strategie finora attuate a livello provinciale per la ricollocazione dei lavoratori Speedline (progetto Speedpoint in primis) e sulle prospettive di intervento per il futuro. In tale contesto la Provincia precisa, anche a seguito di quanto riferito da alcuni media, la sua totale estraneità ad ogni qualsivoglia strategia di contrattazione fra aziende, che rimane di competenza esclusivamente privata. La buona riuscita del progetto Speedline e il raggiungimento dell’obiettivo prioritario della ricollocazione dei lavoratori, sottolinea il Dipartimento provinciale retto da Luisa Gnecchi, richiedono tuttavia il massimo sforzo collaborativo anche da parte del mondo economico altoatesino, cooperativistico e sindacale, invitato quindi dalla Provincia al tavolo allargato proprio per discutere di questo problema. A tale proposito si ricorda alle aziende che assumono lavoratori in cassa integrazione o in mobilità, l’opportunità di fruire di interessanti benefici contributivi ed economici. Le aziende interessate o che sono alla ricerca di nuovo personale qualificato da assumere, potranno mettersi in contatto con il Centro operativo della Formazione professionale di lingua italiana, denominato “Speed-point” (resp. Prof. Livio Andreazza, Centro formazione professionale di lingua italiana, in via S. Geltrude 3 a Bolzano, stanza 123, tel. 0471 413838, fax 0471 414474, e-mail: speedpoint@provincia. Bz. It ). Potranno accedere, gratuitamente, al servizio di supporto alla ricollocazione, tramite una vera e propria “banca dati” dei profili professionali dei lavoratori, oltre a beneficiare di un’attività di mediazione per favorire i colloqui fra lavoratori e aziende. . |
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UNA GRANDE OPPORTUNITÀ NELLA GRANDE DISTRIBUZIONE A PRIMAVERA PARTE LA FORMAZIONE PER I NUOVI CAPIREPARTO CON FACTORY SCHOOL |
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Milano, 17 gennaio 2008 - Factory School lancia per marzo 2008 il nuovo progetto per rispondere alle richieste del mercato del lavoro: la “Scuola G. D. O. -allievi Caporeparto”, in due edizioni, Milano e Catania. Il corso vede già l’adesione di importanti aziende partner che offriranno stage ai partecipanti, con buone prospettive di conferma: La Rinascente, Auchan, Unicoop Firenze, Decathlon e Kiabi. Recenti rilevazioni dimostrano che sta crescendo molto in fretta il successo della Grande Distribuzione Organizzata. I clienti preferiscono la Gdo principalmente per le offerte speciali e gli sconti, a scapito del commercio al dettaglio. L’evoluzione della distribuzione porterà a un’espansione molto forte per ipermercati, supermercati e grandi magazzini, ma anche per discount e ingrosso. Sale il fatturato, ma servono professionisti per guidare e sostenere questa crescita. In questo senso il caporeparto è una figura chiave per lo sviluppo della Gdo. E´ il responsabile di un reparto merceologico, gestisce il conto economico, decide le promozioni commerciali, coordina il gruppo dei collaboratori. Il boom della Gdo in Sicilia ha spinto Factory School ad avviare il corso anche a Catania, per offrire giovani capireparto ai centri commerciali che stanno spuntando come funghi nelle province siciliane. La presentazione del corso si terrà il 25 febbraio a Milano con la presenza delle aziende partner, che selezioneranno gli aspiranti corsisti tramite colloquio. Le iscrizioni possono avvenire entro il 18/02/2008 tramite il sito www. Factoryschool. It . |
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OCCUPAZIONE: SPERIMENTAZIONE LAVORO ACCESSORIO |
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Udine, 17 gennaio 2008 - "Il lavoro accessorio rappresenta il tentativo di applicare regole più flessibili, e perciò sostenibili, a rapporti di lavoro che sono per loro natura molto diversi da quelli a cui si applicano le norme di tipo generale: dobbiamo essere consapevoli che adottare regole più flessibili, e perciò più adatte, vuol dire favorire la regolarità e conseguentemente l´emersione e non andare in direzione opposta come magari qualcuno può temere". Lo ha dichiarato l´assessore regionale al Lavoro, Roberto Cosolini, intervenendo ieri al seminario "Prospettive per l´utilizzo del lavoro accessorio in Friuli Venezia Giulia", organizzato dall´Agenzia regionale del lavoro e della formazione professionale e da Italia Lavoro Spa per valutare l´apporto della normativa che riguarda le prestazioni di lavoro marginali e accessorie, limitate per settore - i principali sono i servizi alla famiglia e alla persona e le microprestazioni in agricoltura - e limitate anche per i soggetti che possono esserne interessati (pensionati, studenti, casalinghe, disoccupati da oltre un anno, disabili e soggetti in comunità di recupero, lavoratori extracomunitari, regolarmente soggiornanti in Italia, nei sei mesi successivi alla perdita del lavoro). "Noi proponiamo una sperimentazione più forte del lavoro accessorio - ha fatto sapere Cosolini - e riteniamo che in Friuli Venezia Giulia possano essere tre i settori interessati: il primo è quello dei servizi alla persona o delle assistenti familiari, settore in cui con il ricorso al lavoro accessorio si potrebbero favorire le sostituzioni per ferie, malattie, imprevisti nei rapporti di lavoro tra famiglia e badanti, incentivando le famiglie che hanno adottato rapporti regolari a mantenere questa regolarità anche nei casi di emergenza, che spesso invece costringono a dare immediate risposte di tipo irregolare". Il secondo settore è quello agricolo nel periodo delle vendemmie e la terza sperimentazione potrebbe infine riguardare, ha suggerito Cosolini, gli studenti universitari. "Per favorire - ha spiegato -, in particolare nelle città di Trieste e Udine, la creazione di una carta di servizi alla comunità, ad esempio per babysiteraggio e ripetizioni, che potrebbe essere fatta dagli studenti dei due atenei. L´università potrebbe così ospitare delle agenzie per il lavoro accessorio e mettere in collegamento la domanda delle famiglie e della città con un´istanza che è presente nella cooperazione studentesca. Questo - suggerisce l´assessore al Lavoro - favorirebbe da un lato l´autonomia degli studenti universitari anche dal punto di vista economico e, dall´altro, contribuirebbe ad aumentare la collaborazione e la compenetrazione di interessi tra la città e l´università". Al convegno sono inoltre intervenuti il direttore dell´Agenzia regionale del lavoro e della formazione professionale, Domenico Tranquilli; Natale Forlani, amministratore delegato Italia Lavoro spa, e Mario Conclave, dirigente area disabilità ed inclusione sociale Italia Lavoro spa. . |
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INDAGINE SUI FABBISOGNI FORMATIVI E PROFESSIONALI DELLE IMPRESE ILLUSTRATA LA PRIMA FASE DELLA RICERCA |
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Torino, 17 gennaio 2008 - E’ stata presentata ieri mattina a presso il Centro Congressi Torino Incontra, alla presenza dell’assessore regionale al Lavoro, Teresa Angela Migliasso, la prima fase del disegno di indagine sui fabbisogni professionali e formativi delle imprese nelle province e nella regione. Questa tipologia di analisi è diventata, negli ultimi anni, un importante punto di riferimento per l’orientamento scolastico e professionale, in grado di offrire indicazioni preziose al sistema dell’istruzione e della formazione e favorire l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro. Nel 2007 la Regione Piemonte e le Province piemontesi hanno deciso pertanto di rilanciare l’attività di ricerca, al fine di individuare, per i settori più significativi delle diverse aree della regione, le figure professionali sulle quali le imprese intendono fare leva nei prossimi tre o quattro anni. Allo scopo è stato sottoscritto un Protocollo d’intesa, con un impegno economico di circa 1 milione di euro, per creare una rete di collegamento stabile nel tempo, che faciliti l’aggiornamento delle rilevazioni e che renda più coesa la partecipazione dei vari attori pubblici e privati che garantiscono la raccolta e l’attendibilità delle informazioni. L’indagine, iniziata nell’aprile scorso, riguarda 18 settori, suddivisi in 8 bacini territoriali, uno per l’intero territorio regionale e gli altri corrispondenti alle province. Lo studio è stato completato nella sua prima parte, riguardante l’analisi delle figure professionali nei settori individuati dalla Regione e dalle Province. Per ogni settore i gruppi di lavoro, costituiti dai rappresentanti e dai tecnici esperti delle parti sociali, hanno definito il quadro congiunturale, i processi di filiera, le varie tipologie di prodotti e messo a fuoco le diverse figure professionali presenti. I risultati sin qui raggiunti hanno contribuito alla realizzazione di ben 54 rapporti, uno per ciascun comparto analizzato nella Regione e in ogni provincia (lo stesso comparto poteva era oggetto d’indagine in più province). Sulla base di questi rapporti sono stati costruiti e validati i questionari che, nella fase conclusiva del progetto, saranno somministrati ad un campione rappresentativo di oltre 4. 000 imprese in tutta la regione. “Con l’incontro odierno - ha affermato l’assessore Migliasso - si chiude una fase importante dell’indagine e se ne apre un’altra, quella della distribuzione dei questionari alle imprese, non meno importante, ma certamente più delicata e carica di incognite. La speranza che gli sforzi profusi nella prima parte possano portare al successo finale derivano dalla certezza che i principali attori della Rete hanno risposto in maniera molto positiva alle sollecitazioni degli organizzatori del progetto, offrendo un contributo che per quantità e qualità ci ha veramente sorpreso. Ora occorre lavorare per la pubblicizzazione dell’indagine e per un coinvolgimento attivo delle imprese nella compilazione dei questionari”. “Con la conclusione dell’iniziativa - ha proseguito l’assessore - ci attendiamo un ulteriore miglioramento dell’integrazione con il sistema della formazione professionale, delle utili ed attendibili indicazioni per le attività di orientamento per il sistema dell’istruzione e un collegamento più stretto con il sistema del lavoro. Sul versante della formazione professionale c’è l’esigenza di perfezionare l’utilizzo dell’indagine sui fabbisogni ai fini della valutazione dei corsi di formazione professionale”. . |
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GPL E GASOLIO DIMENTICATI NELLA FINANZIARIA 2008 PREVISTI AUMENTI DELLE SPESE PER LE FAMIGLIE DEI COMUNI NON RAGGIUNTI DAL METANO |
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Roma, 17 gennaio - Ormai è ufficiale, dal 1°gennaio scorso le famiglie residenti in alcune frazioni non raggiunte dal metano, stanno facendo i conti con un nuovo rincaro: l’aumento del riscaldamento. Lo sgravio fiscale sull’acquisto di Gpl e gasolio per contenere la spesa per il riscaldamento delle zone non raggiunte dal metano, normalmente in aree climatiche molto fredde, è in vigore dal 1999. Per evitare ingiustificate diversità di trattamento, nel 2001 queste agevolazioni sono state estese ad alcune frazioni non servite dal gas naturale che, per un complesso intreccio normativo, non erano inizialmente contemplate. Purtroppo, nella Legge Finanziaria per il 2008 non c’è traccia della proroga dell’agevolazione fiscale per queste frazioni, i cui abitanti avranno un costo maggiore per quanto riguarda il riscaldamento. Il Gpl e il gasolio, infatti, utilizzati come alternativa al metano proprio nelle zone non raggiunge da questo prodotto, forniscono lo stesso servizio gas, ma la loro tassazione (in termini di accisa) è notevolmente più alta rispetto ai livelli europei. La proroga, non concessa solo ad alcuni territori, provoca un’evidente ed ingiustificata disparità di trattamento tra cittadini abitanti anche a poca distanza, senza contare poi il grande disagio creato anche alle aziende distributrici di Gpl e gasolio e all’amministrazione finanziaria chiamata ad effettuare i controlli del caso. Per garantire equità di trattamento ai cittadini e risolvere i numerosi problemi operativi e burocratici connessi alla mancata proroga, Assogasliquidi ed Assopetroli – le Associazioni Nazionali che rappresentano le aziende che distribuiscono rispettivamente Gpl e gasolio - ritengono prioritario ripristinare l’agevolazione fiscale per tutte le aree del nostro territorio che ne beneficiavano fino al 31 dicembre 2007. A tal fine le due Associazioni richiedono che, nell’ambito della conversione in legge del decreto legge c. D. "Milleproroghe", si possa giungere all’approvazione di un’apposita proposta emendativa che ripristini l’agevolazione e sollevi le famiglie interessate dall’aumento della spesa del riscaldamento. . |
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NASCE IL SICILY´S PHOTOVOLTAICS RESEARCH POLE IL 23 GENNAIO A BAGHERIA LA PRESENTAZIONE DEL POLO FOTOVOLTAICO DELLA SICILIA |
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Palermo, 17 gennaio 2008 - «Cosa sono i nuovi film flessibili fotovoltaici? Chi li produce? Dove e in che modo è possibile usarli? Il 23 gennaio -- dice il co-autore di Flexible Solar Cells Mario Pagliaro -- daremo una riposta a queste domande a Bagheria». Mercoledì prossimo alle 9 e 30 verrà infatti presentato a Palazzo Cutò d’Aragona con l’alto patrocinio del Senato della Repubblica il Sicily’s Photovoltaics Research Pole. Intervengono alla giornata anche il direttore del Polo Solare Organico del Lazio, Aldo di Carlo, e il segretario della Commissione ricerca del Senato Fabio Giambrone. Nato dall’integrazione dei Gruppi di ricerca di Mario Pagliaro e Ignazio Licata al Cnr e in Isem e Leonardo Palmisano all’Università di Palermo, il nuovo Polo conduce attività di ricerca e formazione sulle celle solari fotovoltaiche di nuova generazione, flessibili e ultraleggere perché non più basate sul silicio cristallino. «In questo modo -- aggiunge Palmisano -- imprese, cittadini e pubbliche amministrazioni della Sicilia troveranno nel Polo un riferimento stabile sul territorio per orientarsi in un settore di importanza cruciale per il futuro dell’isola come quello fotovoltaico». «La questione energetica -- dice Licata -- richiede un nuovo patto tra scienza e società. Da una parte bisogna che la ricerca lavori a soluzioni in equilibrio fra efficienza, costo economico, costo sociale, sostenibilità per l’ambiente, e ricadute etiche e politiche. Dall´altra bisogna intervenire a livello culturale per far comprendere le soluzioni energetiche che la scienza propone ad una società poco informata e diffidente nei confronti delle tecnologie. In entrambe le direzioni i film fotovoltaici sono la soluzione ideale di eleganza tecnologica ed eco-compatibilità» La Sicilia è la regione europea con la maggiore irradiazione solare (anche 1700 kWh/m2) ed Enel vi opera da pochi mesi nei pressi di Catania il suo Laboratorio solare avanzato. Nonostante sia meta di due grandi metanodotti ed esporti buona parte dell’energia elettrica termoelettrica che vi si produce ogni giorno, il prezzo dell’elettricità in Sicilia è costantemente fra i più alti fra quelli praticati nelle 20 regioni italiane. Leonardo Palmisano all’Università e Mario Pagliaro al Cnr conducono a Palermo due Gruppi di ricerca chimica da anni valutati fra quelli più più attivi nel Paese. Fra l’altro, curano l’organizzazione a Palermo delle due conferenze internazionali Spea (quest’anno) e Figipas (l’anno prossimo). L’isem è il costituendo istituto consortile di ricerca e formazione fra Confindustria Sicilia, Cnr e Comune di Bagheria, presentato lo scorso 26 marzo a Palermo con una conferenza di Jean-marc Lévy-leblond e Nando Dalla Chiesa. . |
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PARTONO LE AUDIZIONI SUL RIGASSIFICATORE DI TARANTO |
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Bari, 17 Gennaio 2008 - L’assessore Regionale all’Ecologia ha chiesto al Comitato Via di procedere alle audizioni di tutte le parti interessate in merito alle integrazioni del progetto di rigassificatore di Taranto. Come è noto il Ministero dell’Ambiente ha chiesto alla Gas Natural di rispondere ad una serie di osservazioni finalizzate a meglio chiarire la portata di quel progetto ed il suo impatto ambientale. La Gas Natural ha provveduto a fine dello scorso mese di settembre a trasmettere tali integrazioni che sono state pubblicate sul sito dell’Assessorato Regionale all’Ecologia come atto di trasparenza verso i tarantini ed i pugliesi. Il 31 gennaio il Comitato Regionale Via, presso l’Assessorato a partire dalle mattina, procederà pertanto ad audire tutte le parti interessate, compreso le Associazioni ambientaliste, secondo una procedura che la Regione pratica solo da questa legislatura per iniziativa del Governo Vendola onde fornire a tutti la possibilità di esprimere ai tecnici del Via le proprie argomentazioni. . |
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GABETTI PROPERTY SOLUTIONS S.P.A.: L’ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI DELIBERA L’AUMENTO DI CAPITALE SOCIALE A PAGAMENTO RISERVATO A UBH – UNITED BUSINESS HOLDING S.P.A. ANDREA DE VIDO CONFERMATO CONSIGLIERE DI AMMINISTRAZIONE |
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Milano, 17 gennaio 2008 – L’assemblea degli Azionisti di Gabetti Property Solutions si è riunitail 15 gennaio , sotto la presidenza di Elio Gabetti, in seduta ordinaria e straordinaria. In seduta ordinaria, l’Assemblea ha confermato come Consigliere Andrea De Vido, che il 12 settembre 2007 era stato cooptato dal Consiglio di Amministrazione e che resterà in carica sino all’approvazione del bilancio al 31/12/2009. Il Consiglio risulta ora così composto: Elio Gabetti (Presidente), Steno Marcegaglia (Vice Presidente), Ugo Giordano (Amministratore Delegato), Gian Luigi Croce, Maurizio Dallocchio, Claudio De Albertis, Andrea De Vido, Giancarlo Giordano, Emma Marcegaglia, Ugo Molinari, Aldo Molino, Davide Passero, Stefano Scovoli (Consiglieri). In seduta ordinaria, l’Assemblea degli Azionisti ha anche autorizzato il Consiglio di Amministrazione all’acquisto e disposizione di azioni proprie. L’acquisto e la disposizione di azioni proprie costituisce un importante strumento di flessibilità gestionale e strategica e, nel contempo, contribuisce a migliorare la liquidità del titolo. Tale autorizzazione è stata rilasciata per un numero massimo di azioni ordinarie il cui valore nominale non deve eccedere la decima parte del capitale sociale, tenendo conto anche delle azioni eventualmente possedute da società controllate, e comunque nei limiti degli utili distribuibili e delle riserve disponibili risultanti dall’ultimo bilancio approvato. L’acquisto può essere effettuato, in una o più volte, entro 18 mesi successivi all’autorizzazione assembleare, ad un prezzo, per azione, non inferiore e non superiore al 10% del prezzo di riferimento rilevato sul mercato telematico azionario, organizzato e gestito da Borsa Italiana S. P. A. , nella seduta immediatamente precedente ad ogni operazione di acquisto e deve essere eseguito sui mercati regolamentati organizzati e gestiti da Borsa Italiana S. P. A. Secondo le modalità operative stabilite da quest’ultima che non consentono l’abbinamento diretto delle proposte di negoziazione in acquisto con predeterminate proposte di negoziazione in vendita. L’assemblea degli Azionisti ha anche autorizzato la disposizione di azioni proprie per un corrispettivo, per azione, non inferiore al prezzo medio di carico al momento dell’operazione. La disposizione delle azioni può essere effettuata, in una o più volte, anche prima di avere esaurito gli acquisti, entro 18 mesi successivi all’autorizzazione assembleare, mediante vendita in borsa, ai blocchi, offerta pubblica, ovvero quale corrispettivo dell’acquisto di partecipazioni e/o altri beni/attività, ed eventualmente per assegnazione a favore di azionisti e/o dipendenti. Gabetti Property Solutions S. P. A. E le società da essa controllate non possiedono attualmente azioni proprie. In seduta straordinaria, l’Assemblea degli Azionisti ha approvato la proposta di modifica dell’art. 5 dello Statuto Sociale, con l’introduzione della facoltà - prevista dall’art. 2441 del codice civile - di escludere nelle deliberazioni di aumento del capitale sociale il diritto di opzione, nei limiti del dieci per cento del capitale sociale preesistente. L’assemblea ha, altresì, approvato la proposta di aumento del capitale sociale a pagamento, con esclusione del diritto di opzione, riservato a Ubh – United Business Holding S. P. A. Saranno emesse n. 2. 624. 914 azioni ordinarie Gabetti Property Solutions del valore nominale di Euro 0,60 cadauna, ad un prezzo di Euro 2,884 (di cui Euro 0,60 di valore nominale ed Euro 2,284 di sovrapprezzo). Va ricordato che il 13 novembre 2007, nell’ambito dell’operazione di integrazione con il Gruppo Gabetti, Ubh – United Business Holding S. P. A. Si è impegnata a sottoscrivere e liberare per intero l’aumento di capitale sociale alla stessa riservato, per un importo pari al 5% del capitale risultante dall’aumento stesso. L’efficacia di tale impegno è subordinata al verificarsi delle medesime condizioni sospensive cui è subordinata l’esecuzione dell’operazione di integrazione tra il Gruppo Gabetti e il Gruppo Ubh annunciata in data 13 novembre 2007. . |
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CEMENTIR: DALL’ASSEMBLEA VIA LIBERA ALLA NUOVA DENOMINAZIONE CEMENTIR HOLDING SPA APPROVATO AUMENTO DI CAPITALE PER PIANO DI STOCK OPTION |
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Roma, 17 gennaio 2008 – Si è riunita il 15 gennaio a Roma, sotto la presidenza di Francesco Caltagirone Jr. , l’Assemblea straordinaria e ordinaria degli Azionisti di Cementir. Nella parte straordinaria l’Assemblea ha approvato la nuova denominazione della società da “Cementir – Cementerie del Tirreno S. P. A. ” in “Cementir Holding S. P. A. ” in virtù di un progetto di riorganizzazione societaria adeguata alla dimensione multinazionale raggiunta dal Gruppo negli ultimi anni. Tale riorganizzazione è avvenuta mediante il conferimento del ramo d’azienda industriale della Cementir comprendente le sole attività italiane nella società interamente controllata Cementir Italia S. R. L. Oltre alla Cementir Italia S. R. L. , alla Cementir Holding S. P. A. Continueranno a fare capo le altre due divisioni internazionali del gruppo, riconducibili alla società danese Aalborg Portland A/s e alla società turca Cimentas A. S. L’assemblea ha, inoltre, approvato un aumento del capitale sociale, per un importo massimo di 162. 302. 400 Euro, mediante emissione di massime numero 3. 182. 400 azioni ordinarie, pari al 2% del capitale sociale, al servizio di uno o più piani di incentivazione azionaria riservati a dipendenti della società e di sue controllate. A tal riguardo, la medesima assemblea, in parte ordinaria, ha approvato un piano destinato ad amministratori investiti di particolari cariche e a dirigenti che ricoprono ruoli strategici all’interno della Società e/o delle sue controllate. Il Piano si sviluppa su un orizzonte temporale di cinque anni. Il termine di durata quinquennale è stato considerato quello più adeguato, anche in considerazione dei piani e delle prospettive di sviluppo della Società. Oltre ad approvare il citato piano, l’Assemblea, sempre in sede ordinaria, ha anche delegato al Consiglio di Amministrazione tutti i poteri occorrenti all’ attuazione del piano stesso. . |
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FIRMATO IL CONTRATTO PER L’ACQUISTO DI UN IMMOBILE SITO A MILANO IN VIA VERRI |
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Roma 17 gennaio 2008 – In data 15 gennaio, in esecuzione delle intese raggiunte lo scorso mese di aprile (cfr comunicato del 6 aprile 2007), Beni Stabili ha perfezionato gli accordi aventi ad oggetto l’acquisto di un immobile di proprietà del Gruppo Zegna ubicato a Milano in via Verri, con destinazione retail, per un importo pari a € 28 milioni. . |
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“CITTÀ DEI RAGAZZI” DI MOLA: LA PRIMA PIETRA DI UN SOGNO. |
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Mola (Ba) 17 gennaio 2008 – Oggi alle ore 10. 00, a Mola, in contrada San Materno sulla strada provinciale Mola-rutigliano, presso il cantiere della Città dei ragazzi, al via i lavori di realizzazione del progetto esecutivo della Città Dei Ragazzi, il Centro di Prevenzione del Disagio e della Devianza Giovanile progettato e realizzato da Comune di Mola, Arcidiocesi Bari-bitonto, Prefettura di Bari e Comunità Frontiera. Alla cerimonia della simbolica posa della prima pietra del cantiere saranno presenti: On. Ettore Rosato, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno; On. Donato Renato Mosella, membro Xii Commissione Affari Sociali, componente dell’Assemblea Parlamentare del consiglio d’Europa (Cde); S. Ecc. Za Mons. Francesco Cacucci, Arcivescovo di Bari-bitonto; Dott. Carlo Schiraldi, Prefetto di Bari; Don Alessandro Amapani, Vice Direttore Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile della Conferenza Episcopale Italiana; Padre Giuseppe Piemontese, Ministro Provinciale ofmconv. Puglia - delegato del Ministro Generale ofmconv. P. Marco Tasca; Padre Giuseppe De Stefano, Fondatore e Presidente della Comunità Frontiera; Il Sindaco di Mola di Bari, Architetto Nico Berlen, con una delegazione della Giunta e del Consiglio Comunale. Testimone ed ospite d’onore: Dottoressa Caterina Chinnici, Procuratore Capo del Tribunale per i minori di Caltanisetta e figlia del Magistrato Rocco Chinnici. A seguire incontro pubblico presso la sala del Castello angioino. Nata da un progetto del Comune di Mola, dell’Arcidiocesi Bari-bitonto, e della Prefettura di Bari, in collaborazione con la Onlus “Comunità Frontiera”, la “Città Dei Ragazzi” di Mola sarà, appena ultimata, una delle più importanti strutture della regione per la prevenzione del disagio e della devianza giovanili. La Città dei ragazzi” sorgerà a Mola in località San Materno e ospiterà una casa famiglia, un centro di formazione, un auditorium e alcuni impianti sportivi. L’idea progettuale si fonda sul principio che non può esserci sviluppo della cultura della legalità senza l’attivazione di un percorso di rigenerazione urbana che sia insieme riqualificazione dei contesti urbani e costruzione di percorsi di integrazione socio-culturale, di educazione civica. Alcuni Numeri: La Città dei ragazzi” è un progetto finanziato con fondi Pon sicurezza, Fse (Fondo Sociale Europeo), e Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) per complessivi 2. 250. 000 euro. Tempistica dei lavori: i lavori inizieranno, con la posa della prima pietra, il prossimo giovedì 17 gennaio ’08 e si concluderanno entro novembre 2008. La struttura principale della città dei ragazzi, realizzata recuperando il rudere della ex casa di riposo Aloia Sisina, verrà ospitata in un palazzo di quattro piani per complessivi 2. 400 metriquadrati. Una volta a regime il centro potrà ospitare oltre 500 ragazzi. . |
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SEAT PAGINE GIALLE PRESENTA L’OSSERVATORIO AZIENDE DEL SETTORE DEL CONDIZIONAMENTO TERMICO E DELL’ECOLOGIA |
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Torino 17 novembre 2007 – Il gruppo Seat Pagine Gialle, presenta il primo osservatorio sulla filiera produttiva del settore del Condizionamento Termico e dell’Ecologia italiano nato dall’analisi delle imprese, dei professionisti e degli esercizi commerciali attivi sul territorio. Considerando la dinamicità del settore che si attesta su circa 26mila aziende Segnaliamo, sulla base dell’attivazione di nuove utenze telefoniche nell’arco dell’anno, 1. 886 nuove imprese pari al 7,3% del totale. Il settore analizzato comprende i seguenti sottosettori: ecologia;termotecnica, frigotecnica e climatizzazione. Le imprese attive nel sottosettore della termotecnica, frigotecnica e climatizzazione sono le più numerose con 16. 171 unità (62. 2% del totale), 9. 832 (37,8% del totale) sono invece attive nel comparto dell’ecologia. L’indagine condotta da Seat ha riguardato anche la dimensione delle imprese per numero di addetti e per forma giuridica. In particolare, scopriamo che nel settore del condizionamento termico e dell’ecologia sono 18. 681 (71,8% del totale) le imprese con meno di 10 dipendenti, 5. 087 le aziende che impiegano da 10 a 249 risorse e 303 aziende quelle che contano oltre 250 collaboratori. Per quanto concerne la forma giuridica, la maggior parte degli imprenditori del settore hanno scelto la formula delle società di capitali (10. 272), 5. 842 le società di persone, 5. 522 quella della ditta individuale. Passando ad analizzare le zone geografiche in relazione al numero di imprese collegate al settore del condizionamento termico e dell’ecologia al fine di calcolare così un “indice di vocazione territoriale” del settore, emergono tra le più fiorenti e ricche di imprese le province di Milano 2. 509 (9,6%), Roma 1. 523 (5,9%) e Torino 1. 177 (4,5%). “L’annuario Seat è il punto di riferimento, settore per settore, delle imprese italiane – ha dichiarato Enrico Orlando responsabile marketing prodotti specializzati di Seat Pagine Gialle - è un mezzo di comunicazione e un supporto informativo specializzato e qualificato, che da trent’anni è al servizio delle imprese per rappresentare nel dettaglio la filiera produttiva” “In particolare l´annuario Condizionamento termico ed Ecologia- ha continuato Enrico Orlando - distribuito ai responsabili decisionali di oltre 18mila aziende del settore, è la fotografia nazionale specializzata dove si possono trovare prodotti, servizi e anche informazioni utili sullo scenario e le tendenze del comparto, in un’apposita sezione realizzata in collaborazione con Databank”. . |
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