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VENERDI

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Notiziario Marketpress di Venerdì 15 Aprile 2011
PADOVA (MUSEO DIOCESANO): SCENDONO SU PADOVA GLI ANGELI DI OMAR GALLIANI – FINO AL 31 LUGLIO  
 
Un maestoso salone quattrocentesco popolato dalle figure di centinaia di uomini di chiesa, di santi e allegorie e, in mezzo, cinque angeli d´oggi. Poco più in là, una teca di cristallo preserva un ulteriore angelo, anzi due, visto che le figure compaiono sul recto e sul verso di una tavola dedicata a Guariento. Nell´attigua Cappella di Santa Maria degli Angeli, alla base di un polittico rinascimentale con l´Annunciazione, il paliotto dell´altare è un meraviglioso tappeto di rose, simbolo mariano per eccellenza. Questa, in estrema sintesi, la grande opera-installazione che Omar Galliani ha ideato per essere ospitata, dal 16 aprile al 31 luglio prossimi, nella magnifica Sala dei Vescovi del Palazzo Vescovile, sede del Museo Diocesano di Padova. A promuoverla è il Museo Diocesano in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. E´ su richiesta del direttore del Museo, Andrea Nante, che l´artista emiliano ha pensato questa mostra-istallazione tutta dedicata al tema degli Angeli. Una mostra non casuale, visto che, proprio dirimpetto al Palazzo Vescovile, nel Palazzo del Monte, è allestita nel medesimo periodo e con lo stesso orario, la grande rassegna su Guariento, il "Pittore degli Angeli". Così un grande artista del Trecento e un grande artista contemporaneo si trovano, vis a vis, a declinare uno dei temi più affascinanti dell´iconografia sacra, quello degli Angeli, appunto. La mostra-istallazione di Galliani è un concentrato di emozioni. Per il contenitore innanzitutto: la Sala dei Vescovi, l´antica sala del trono, la sede delle udienze vescovili, un salone dalle enormi dimensioni, al piano nobile della Residenza dei Vescovi. Qui i presuli incontravano delegazioni di illustri personaggi, riunivano i rappresentanti delle varie comunità parrocchiali e lo facevano alla ´presenza´ silenziosa di tutti i loro predecessori, raffigurati nei ritratti sulle pareti della sala, testimoni di una tradizione cristiana millenaria. L´origine del Palazzo è trecentesca, dell´epoca che vide quindi operare a Padova Guariento, ma l´attuale aspetto - come ricorda Andrea Nante - è di un secolo e mezzo più tardo, quando, all´inizio del Cinquecento, il vescovo Barozzi commissionò al pittore Bartolomeo Montagna la decorazione della sala con i ritratti dei primi cento vescovi di Padova, a iniziare da Prosdocimo, primo diffusore del messaggio cristiano in terra veneta, fino allo stesso committente. Nei secoli successivi, altre figure trovarono spazio sulle pareti, altri ritratti di vescovi e figure allegoriche, sino a completare ogni spazio disponibile. Omar Galliani ha scelto di popolare questo mistico ambiente con i suoi Angeli. Sono opere monumentali, tutte realizzate a matita su tavola. Angeli moderni, trasfigurazione di giovani d´oggi, ritratti a grande dimensione. Cinque grandi opere che con le loro infinite sfumature di grigio interagiscono perfettamente con l´armonia di oro e di azzurro dell´enorme Salone. "È una istallazione appositamente pensata per questo ambiente, sottolinea ancora il direttore del Museo, Andrea Nante. L´artista lo ha più volte visitato sino a farlo emotivamente proprio. Poi la scelta di inserirvi quattro lavori che fanno parte del suo percorso storico, quattro grandi opere realizzate tra il 1991 e il 1993, proprio sul tema degli Angeli. Sono lavori davvero monumentali, misurano due metri e mezzo di larghezza, perfettamente in linea con l´immensità degli spazi del Salone che le ospita. Al centro, un nuovo lavoro, anch´esso di grandi dimensioni che sta occupando l´artista proprio in questi mesi e che sarà completato per l´inaugurazione della mostra". In un ambiente contiguo, molto raccolto, una teca di cristallo accoglierà l´omaggio che Omar Galliani rivolge a Guariento. Si tratta di un´opera delle medesime dimensioni dei celeberrimi Angeli del maestro trecentesco, realizzata a grafite e double face, come erano spesso le opere medievali. Alle pareti intorno alla teca, quattro disegni, sempre sul tema degli Angeli. Infine un omaggio alla Vergine, a completare l´altare della Cappella dei Vescovi. Sotto il polittico quattrocentesco dedicato agli Arcangeli, Galliani ha voluto inserire non un ulteriore Angelo ma l´immagine di un roseto: un tappeto di rose rosse, a carboncino, uno splendido richiamo alla sacralità di questo piccolo, intenso ambiente di private devozioni. "Il visitatore, sin dall´ingresso al Museo Diocesano, di cui la Sala dei Vescovi è parte, sarà coinvolto in un crescendo emozionale, annuncia ancora Andrea Nante. Già lungo la monumentale scalinata d´accesso, due gruppi di Angeli, opera dello scultore Vangi, accoglieranno gli ospiti. Proseguendo, tra i preziosi codici miniati della sezione dedicata alla musica della mostra "Guariento e la Padova Carrarese" che il Museo ospiterà in concomitanza con il Guariento, altri due enormi angeli lignei settecenteschi rimarcheranno il tema delle presenze angeliche. Tra essi, ad anticipare la sacralità della mostra di Galliani, il grande Risorto, concesso dal Museo dalla Fondazione Stauros e infine l´ingresso alla Sala dei Vescovi con le grandi opere e i due ambienti più raccolti, la Sala della Teca e la Cappella, per sublimare su opere di piccolo formato ma di enorme intensità, l´esperienza rappresentata dalla visita a questa percorso". Questa mostra giunge in un momento tra i più positivi dell´esperienza artistica di Omar Galliani. L´artista emiliano è impegnato in una serie di gradi mostre soprattutto all´estero (dalla Cina, all´India, all´america e a diversi Paesi europei), dove è ormai riconosciuto tra i maggiori protagonisti dell´arte italiana contemporanea. In Italia, dopo le recenti mostre a Firenze (dove un suo trittico e due disegni sono stati acquisiti dal Gabinetto di Disegni e Stampe degli Uffizi), Galliani è impegnato a definire i contenuti di una mostra d´eccezione che farà seguito a questa di Padova. Sarà il primo artista vivente ad avere l´onore di una mostra al Poldi Pezzoli, tempio milanese dell´arte. La mostra al Poldi Pezzoli sarà intitolata "Omar Galliani....tra Passato e Presente ", e proporrà tre opere di grandi dimensioni realizzate appositamente per il grande "Scrigno" del Museo milanese. Sono opere ispirate ad altrettanti capolavori del Museo: il celeberrimo "Ritratto di donna" del Pollaiolo, emblema del Museo, il "Compianto sul Cristo morto" di Sandro Botticelli e la "Imago Pietatis" di Giovanni Bellini. Ciascuna opera sarà accompagnata da una serie di disegni preparatori  
   
   
CAMOGLI (FONDAZIONE PIER LUIGI E NATALINA REMOTTI): NICO VASCELLARI. LAGO MORTO A CURA DI FRANCESCA PASINI - INAUGURAZIONE E CONCERTO LAGO MORTO SABATO 16 APRILE, ORE 19.00 – FINO AL 19 GIUGNO 2011  
 
Il 16 aprile alle ore 19 alla Fondazione Pier Luigi e Natalina Luigi Remotti di Camogli, Nico Vascellari presenta la mostra Lago Morto. Lo spazio della Fondazione è coinvolto totalmente: centinaia di fotografie scattate dal pubblico durante i concerti, video, poster, flyers, collages e disegni sono affiancati da scritti e immagini che documentano la preparazione di Lago Morto e la sua evoluzione. Lago Morto è il nome della band che Vascellari ha creato per realizzare un tour di 16 concerti in 15 giorni consecutivi (10 - 24 maggio 2009) a Vittorio Veneto, città dove è nato nel 1976 e dove attualmente vive. Lago Morto nasce con l’intento di invertire il modello di pop band fabbricata, creata e formata artificialmente, e a Camogli sperimenta un ulteriore avanzamento. Durante l’opening sarà presentata anche la performance-concerto Lago Morto che espande il suo raggio d’azione da Vittorio Veneto (dove ha avuto origine) a Camogli, dove il concerto verrà realizzato anche da un gruppo di giovani musicisti di Camogli. Con questa iniziativa Nico Vascellari lancia l’idea del brand Lago Morto sotto il quale dare avvio alla formazione di altre band dallo stesso nome. Il fatto che alla Fondazione Remotti coesistano il gruppo originario di Vittorio Veneto e quello selezionato dall’artista a Camogli e dintorni, è infatti un concreto ampliamento dell’idea di band. L’opera Lago Morto, realizzata nel 2009 come contributo alla mostra Rock - Paper - Scissors presso la Kunsthaus Graz a cura di Diedrich Diederichsen, a Camogli viene per la prima volta presentata nella sua interezza. “L’industria culturale attuale - scrive Diederichsen - utilizza questo modello per trarre profitto dalla musica pop in maniera particolarmente spregevole, impiegando i suoi effetti di immediatezza e schiettezza per sottomettere piuttosto che emancipare le persone coinvolte”. L’artista crea per contrasto un band con l’idea di farla interagire con ciò che normalmente i concerti escludono: aggressione mirata, effetti sociali imprevedibili e politica locale. Lago Morto esiste solo nei confini di Vittorio Veneto suonando in luoghi come pizzerie, osterie, negozi dell’usato, lavanderie a gettoni e bar. Definita da Diederichsen una “scultura sociale punk”, si apre ad altre situazioni, come testimonia l’evento di Camogli. Biografia Nato a Vittorio Veneto (Tv) nel 1976, Nico Vascellari ha realizzato numerose personali in Italia e all’estero, tra le quali Bugada & Cargnel, Parigi (2011); Centre International d’Art & du Paysage, Vassiviere (2010); Macro, Roma (2010); Marina Abramovic Institute, S.francisco (2010); Museion, Bolzano (2010); Galleria Monitor, Roma (2009); Lambretto Art Project, Milano (2009); Man, Nuoro (2007); Skuc, Lubljana (2006) Viafarini, Milano (2006). Tra le collettive Confort Moderne, Poitiers (2011); Mak, Vienna (2011); Hangar Bicocca, Milano (2011); Pinchuk Art Centre, Kiev (2010); Magasin, Grenoble (2010); Eacc, Castellò (2010); 12a Biennale di Architettura, Venezia (2010); Wysing Art Centre (2010), Cambridgeshire; Mart, Rovereto (2010); Julia Stoschek Foundation, Dusseldorf (2009); Whitworth Art Gallery, Manchester (2009); Kunsthaus, Graz (2009); Manifesta7, Rovereto (2008); Mambo, Bologna (2008); 15a Quadriennale di Roma, Roma (2008); Gc Ac, Monfalcone (2008); Maxxi, Roma (2007); 52a Biennale di Venezia, Venezia (2007); Galleria Civica di Trento, Trento (2005). Ha inoltre ricevuto diversi riconoscimenti tra i quali Premio Acacia (2010); Rome Prize (2008); Premio della Giovane Arte Italiana (2007); Premio New York (2006); Premio Internazionale della Performance (2005). Info: Fondazione Pier Luigi e Natalina Remotti - info@fondazioneremotti.It  - www.Fondazioneremotti.it    
   
   
PADOVA: "GUARIENTO E LA PADOVA CARRARESE"  
 
Dal 16 aprile al 31 luglio, a Padova "Guariento e la Padova Carrarese", progetto - evento, comprendente mostre ed itinerari, promosso ed organizzato dal Comune di Padova - Assessorato alla Cultura e Civici Musei e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Fulcro dell´evento è la mostra sul Guariento allestita nel rinnovato Palazzo del Monte, sede espositiva della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Quella che molti pensavano fosse una "mostra impossibile" è invece realtà: tutte le principali opere del grande Maestro degli Angeli, di colui che, dopo Giotto, è stato il più grande interprete della pittura del Trecento a Padova, saranno riunite nella grande esposizione. Decine di preziosissime tavole e affreschi staccati documenteranno finalmente la grandezza assoluta di un artista che ha saputo precorrere l´eleganza del gotico internazionale. I meravigliosi Angeli, Arcangeli, Cherubini del Guariento saranno affiancati alle altre mirabili opere a tema sacro e profano del Maestro. Accanto ai capolavori del Guariento, la mostra propone opere di Giotto, Pietro e Giuliano da Rimini, Vitale da Bologna, Paolo e Lorenzo Veneziano, Giusto Menabuoi, Altichiero, Vivarini, Nicolò di Pietro, Giambono. Tutto a comporre un racconto che prima d´ora non era mai stato proposto al pubblico e che, per rarità, preziosità e qualità delle opere esposte, potrà difficilmente esserlo una seconda volta. La grande monografia sul Guariento allestita a Palazzo del Monte è l´epicentro di una più ampia esposizione che indaga, per la prima volta in modo compiuto, la "Padova Carrarese". La mostra si dipana in diverse sedi espositive: i Civici Musei agli Eremitani, Palazzo Zuckermann, il Museo Diocesano e la Casa del Petrarca ad Arquà. In questa ultima è allestito un approfondimento sul Poeta e i suoi anni padovani. Con quella di Arquà sono ben 10 le sezioni della grande mostra. Indagano a tutto tondo le figure dei Signori trecenteschi di Padova nonché di diversi aspetti della vita di corte e cittadina nel "Secolo d´oro" di Padova: la letteratura, i libri, la musica, la scienza, la scultura, le arti applicate (oreficeria, ceramiche, avori, mobili) la monetazione e persino la moda. Idealmente la grande mostra si allarga poi ad un itinerario entro ciò (ed è davvero molto) che tutt´ora si può ammirare della Padova Carrarese. Altri angeli, stavolta contemporanei, attendono il visitatore nel Museo Diocesano. Sono quelli di Omar Galliani proposti nella mostra "Il Codice degli Angeli" allestita nella magnifica scenografia del Salone dei Vescovi. Nella suggestione di un dialogo tra le "presenze" contemporanee di Galliani e la sequenza di figure affrescate sulle pareti dell´antica, immensa sala delle udienze, lo stesso Guariento viene evocato con una citazione a punta di grafite. Info: Tel 049.2010010 - www.Mostraguariento.it  comunicazione@fondazionecariparo.It  
   
   
PADOVA (PALAZZO DELLA RAGIONE): A PALAZZO DELLA RAGIONE DI PADOVA: SCOLPIRE GLI EROI - 21 APRILE 2011 / 26 GIUGNO 2011  
 
La mostra propone una singolare storia del Risorgimento, narrata attraverso circa ottanta bozzetti riferiti ai più importanti monumenti italiani: dal Vittorio Alfieri di Antonio Canova al Duca d´Aosta di Arturo Martini, Eugenio Baroni e Publio Morbiducci, passando per Pietro Tenerani, Ettore Ximenes, Ettore Ferrari, Ercole Rosa, Leonardo Bistolfi, Giuseppe Grandi, Mario Rutelli, Odoardo Tabacchi, Emilio Zocchi, Francesco Barzaghi, Pietro Bordini, Luigi Borro, Enrico Butti, Davide Calandra, Pietro Canonica, Guglielmo Michieli, Eugenio Pellini. "Un popolo che ha grandi monumenti onde inspirarsi non morirà del tutto, e moribondo sorgerà a vita più colma e vigorosa che mai". L´affermazione di Ippolito Nievo apre la grande mostra "Scolpire gli Eroi. La scultura al servizio della memoria" allestita a Padova, dal 21 aprile al 26 giugno, in Palazzo della Ragione e promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Unità Tecnica di Missione per le celebrazioni del Centocinquantenario e dal Comune di Padova, a cura di Cristina Beltrami e Giovanni Carlo Federico Villa. Già la sede, il Palazzo della Ragione, dà conto dei caratteri di eccezionalità di questa rassegna: si tratta dell´immenso Salone affrescato dove davanti a tutto il popolo si amministrava nel Medioevo la giustizia. Subito dopo il 1861 e ancor più verso la fine del secolo, l´Italia rese omaggio a chi aveva reso possibile il processo di unificazione, e in ogni città sorsero comitati per raccogliere sottoscrizioni pubbliche e finanziare la realizzazione di monumenti celebrativi dei quattro Padri della Patria - Mazzini, Cavour, Garibaldi e Vittorio Emanuele - e degli eroi locali che avevano partecipato alle lotte. Per queste opere vennero banditi concorsi di respiro nazionale cui partecipano i più grandi scultori del momento, e le città maggiori divennero esempio e modello per quelle minori: nevralgico fu il ruolo di Milano, Roma e Torino che, anche in quanto sedi di accademie storiche, rappresentavano i riferimenti della scultura monumentale italiana. Proprio perché doveva conciliare l´Italia intera, questa seppe sviluppare un linguaggio nazionale, compreso e condiviso nell´intera Penisola, in un percorso che andò sviluppandosi dal neoclassicismo di Canova, per sfociare nella pulizia formale e nel "nuovo classicismo" del Novecento. La mostra si concentra sui soggetti ricorrenti: Vittorio Emanuele Ii, Giuseppe Garibaldi, Camillo Benso di Cavour e Giuseppe Mazzini. All´indomani della scomparsa del I re d´Italia l´intera Penisola lanciò sottoscrizioni per la sua commemorazione con esiti grandiosi come il Vittoriano romano, citato in mostra dal modello del gruppo equestre presentato da Odoardo Tabacchi. A Garibaldi - forse il personaggio più amato e rappresentato del nostro Risorgimento - vennero dedicati soprattutto dopo la morte nel 1882, monumenti in quasi tutte le città e cittadine d´Italia: in mostra è presente il bozzetto del monumento di Torino - completo anche del basamento - , quello di Michieli per Udine, città nella quale il sentimento irredentista caricava l´opera di un significato profondo e combattivo, o il più moderno Garibaldi a cavallo di Enrico Butti per il concorso di Milano, fino ad arrivare a due tardi esempi di Arturo Martini mai realizzati. Di Mazzini sono presenti il bozzetto con cui Ettore Ferrari si aggiudicò il grande monumento romano, e quello milanese di Giovanni Spertini. Oltre a ricordare le diverse forme in cui vennero celebrati i protagonisti della storia risorgimentale, l´esposizione vuol aprire una parentesi sui "padri spirituali" che vaticinarono l´unità: come Ugo Foscolo, consolato dall´Italia dopo il trattato di Campoformio nello splendido gesso di Odoardo Tabacchi; piange anche l´Italia turrita sulla tomba di Vittorio Alfieri in Santa Croce a Firenze, nel bozzetto capolavoro di Antonio Canova. Non manca un accenno all´eroina napoletana Eleonora Pimentel Fonseca, ancora di Tabacchi, e a Giuseppe Verdi - nel gesso di Butti - nelle cui note gli italiani riconobbero il coraggio della rivolta. L´esposizione rende poi omaggio a dei grandi "comprimari": Niccolò Tommaseo, presente in mostra con i due esempi del monumento di Veneziane di Selenico, e Daniele Manin celebrato sia nella sua Venezia - e la mostra propone il bozzetto di Luigi Borro - che a Firenze e Torino. O ancora Carlo Cattaneo, di cui è esposto il bozzetto del monumento di Milano, opera assicuratasi ancora una volta da Ettore Ferrari, o i fratelli Cairoli immortalati sul Pincio da Ercole Rosa. Per alcuni monumenti, come quello di Vittorio Emanuele Ii a Venezia o quello al Duca d´Aosta, grazie ad inedite ricerche d´archivio, si sono ricreate le vicende del concorso, mostrando non solo il modello vincente ma portando anche quelli scartati ed analizzando le ragioni della scelta. In concomitanza con l´esposizione, viene restaurato a Padova il monumento a Mazzini opera dello scultore padovano Giovanni Rizzo. Un intervento che rientra nel vastissimo progetto di restauro dei maggiori monumenti risorgimentali nelle varie regioni e città italiane, dal Veneto alla Sicilia, portato avanti nel 2011 dall´Unità Tecnica di Missione della Presidenza del Consiglio. La mostra è accompagnata da un supporto multimediale mirato alla contestualizzazione dei bozzetti attraverso video e immagini, sia storiche che attuali. Informazioni per il pubblico: www.Padovanet.it    
   
   
LERICI (GALLERIA D´ARTE CANCI): "COMUNICAZIONE TRA MATERIA E COLORE". MOSTRA PERSONALE DI ACHILLE DE TOMMASO - DAL 15 APRILE AL 2 MAGGIO 2011  
 
Dal 15 aprile alla Galleria d´Arte Canci torna l´arte innovativa di Achille De Tommaso con una mostra personale di alto livello nella suggestiva città di Lerici, la cosiddetta "Perla del Golfo", che è stata un´ambita meta turistica, in passato particolarmente amata dai romantici inglesi ed oggi dalle celebrità della cultura contemporanea. Sabrina Falzone scrive: "Il percorso espositivo sarà interamente dedicato alla ricerca pittorica di Achille De Tommaso, le cui linee artistiche congiungono amabilmente la creatività al pensiero scientifico, sottolineando non tanto il distacco teorico tra questi due approcci fondamentali dell´esistenza umana, quanto piuttosto i motivi profondi di tangenza e le probabili "affinità elettive". L´estro, generato da un istinto primordiale e legato al talento innato dell´artista, si sposa così al metodo razionale, o più propriamente intellettuale, arricchendo la carismatica personalità di Achille De Tommaso con una rinnovata influenza introspettiva ben rintracciabile nell´equilibrio tra sintesi e analisi. Tra le varie città l´autore ha esposto con successo a Torino, Verona, Milano, Cremona, Roma e Lisbona, solo per citarne alcune. Prossimamente esporrà le proprie opere ad alcuni prestigiosi saloni d´arte internazionale in Francia, affacciandosi così nella scena artistica europea con consensi di pubblico e critica." Secondo l´artista milanese "chi ama la scienza e i numeri non può non amare l´arte e l´armonia della natura e dell´universo". Info: Galleria d´Arte Canci - Via Carlo Pisacane 1, Lerici (La Spezia) - www.Achilledetommaso.it    
   
   
MILANO (PRIMO MARELLA GALLERY): ENTANG WIHARSO. LOVE ME OR DIE – FINO AL 28 MAGGIO 2011  
 
Dei suoi lavori si è detto che hanno la grandiosità narrativa del Mahābhārata, uno dei più grandi poemi epici della mitologia indù, e il potere evocativo della Divina Commedia. Forte di queste referenze importanti, Primo Marella Gallery propone la prima personale europea dell’artista indonesiano Entang Wiharso dal titolo “Entang Wiharso. Love Me or Die”. La mostra presenta, dal 14 aprile al 28 maggio, un ricco nucleo di lavori – tra installazioni, bassorilievi e dipinti – che offre un’approfondita ed esaustiva panoramica sul linguaggio, sulla poetica e sui temi più amati dall’artista. Reduce dalla mostra personale che lo ha consacrato tra i maggiori artisti contemporanei dell’Estremo Oriente alla Galeri Nasional Indonesia di Jakarta, la più autorevole e importante istituzione indonesiana in materia di arte contemporanea, Entang Wiharso ricrea nel bellissimo spazio di Primo Marella la medesima atmosfera, esponendo lavori di assoluto livello museale. Cuore dell’esposizione è l’opera Temple of Hope: un’installazione dalle monumentali dimensioni (cm 500x400x400) che riproduce l’architettura di un tempio dalle pareti di metallo scolpito le cui luci poste all’interno proiettano tutt’intorno, nello spazio espositivo e sui visitatori, le ombre delle iscrizioni e delle immagini cesellate nei suoi muri. Come nei templi buddisti e indù di Prambanan e Borobudur a Java, infatti, sulle pareti sono raffigurati interi racconti che formano un unico messaggio visivo composto da vecchi detti giavanesi, da frammenti di conversazione, da espressioni di speranza e da sogni di amici e parenti dell´artista. Il risultato è un mondo apparentemente caotico, come se i ricordi di Wiharso tornassero impetuosi tutti in una volta: si mescolano, si combinano, si distorcono, si modificano e, come lo spettatore, si muovono dentro e intorno all´opera. L’artista intende così dare vita ad un “tempio contemporaneo” – secondo la sua stessa definizione – un luogo sacro aperto a cui si accede sia dall’interno che dall’esterno, che racchiude in sé tutta la gamma delle contraddizioni umane: l’amore, il potere, il desiderio, la perdita, la bontà, la distruzione, il karma, l´etica. L’installazione esposta da Primo Marella Gallery fa parte di un progetto iniziato da Wiharso nel 2009: le opere che lo compongono raccontano visivamente alcune esperienze significative vissute dall’artista raccolte attraverso i ricordi e le testimonianze di persone a lui care o attraverso le dichiarazioni di personaggi pubblici e noti che hanno influenzato la sua vita. L’obiettivo è quello di creare un’unica grande narrazione che nasce da una memoria collettiva fatta di persone, di prospettive e di punti di vista diversi sottolineando così la possibilità che esista un’interconnessione reale tra gli eventi, i ricordi, i sentimenti, le idee e, in definitiva, tra gli esseri umani. Il progetto si presenta come un’operazione di archiviazione del ricordo collettivo che ha lo scopo di raccontare la storia presente per meglio comprendere il passato e interpretare il futuro. “Gli archivi di Temple of Hope – afferma Wiharso – sono fondamentali per capire che tutte le persone sono collegate nell´universo. Scopo di questo tempio è quello di ricordare che la solidarietà è il fondamento della tolleranza”. Le altre opere in mostra – come l’installazione Feast Table o il dipinto Undeclared Book - immergono il visitatore in un mondo dell’”assurdo”. Sin dai suoi studi accademici, Entang ha approfondito ciò che potrebbe essere chiamato il “valore morale della bruttezza” e lo ha fatto per recuperare quegli aspetti della natura umana che fino ad allora si era cercato di sopprimere: il regno delle passioni, il profano, il corpo naturale, il lato oscuro dell’uomo, il dolore, il caos. “Le opere di Entang Wiharso – scrive il curatore indonesiano Rifky Effendy - raffigurano spesso il lato oscuro dell’essere umano utilizzando un approccio onesto ed esplorativo. I bassorilievi Small Turbulence (2011) o Attitude (2011) mettono in scena rappresentazioni che richiamano i giganti del Wayang giavanese (una tradizione di ombre cinesi) o ai miti di Java; eppure, grazie al suo coraggio di combinare altri elementi, come i fumetti e i personaggi dei cartoni animati che appartengono al mondo attuale, egli diventa un artista in grado di trasportare il primitivismo nella sua identità contemporanea”. Oltre alla capacità di collegare il passato al presente, Entang Wiharso unisce l’Oriente all’Occidente sfruttando icone che appartengono all’immaginario globale: la sua arte glocal, che unisce cioè identità globale e identità locale, sembra volerci dire che gli spazi di confine della cultura recente producono veri e propri conflitti tra segni, grovigli di senso che l’artista stesso ci aiuta a districare. Entang assume dunque la posizione di regista, nel dramma senza fine della tragedia umana. “Love Me or Die” denuncia i limiti dell’essere umano nell’accettare chi non gli somiglia e chiede al suo pubblico di riconsiderare le relazioni culturali e sociali senza suggerire una soluzione, ma evidenziando le alternative percorribili: la distruzione dell’altro, nella peggiore delle ipotesi, il sostegno e il conforto reciproci, nella migliore. In questo ultimo anno Entang Wiharso si è reso protagonista assoluto dell’arte contemporanea mondiale grazie a mostre di altissimo profilo, quali: “And_writers”, 1ª Biennale di Nanjing, Jiangsu Provincial Art Museum, Nanjing, Cina; la spettacolare “Rainbow Asia”, Hangaram Art Museum of Seoul Arts Center, Seoul, Korea; “Contemporaneity-indonesian Contemporary Art”, Moca Museum of Contemporary Art, Shanghai, Cina, in occasione della World Expo di Shanghai. Si ricorda inoltre la partecipazione di Wiharso, nel 2005, alla 51. Biennale di Venezia, all’interno del padiglione indonesiano con la mostra “Actualizing Insight Virtuality”. Info: Primo Marella Gallery - Viale Stelvio / ang. Via Valtellina, 20159, Milano - info@primomarellagallery.Com  - www.Primomarellagallery.com  
   
   
TR I S S I N O (BIENNALE D´ARTE): “ART IS CLOSER THAN YOU THINK” - TORNA A TRISSINO LA MOSTRA DI PITTURA  
 
Aprirà i battenti sabato 16 aprile l’esposizione “Le mostre trissinesi e il collezionismo vicentino”, nuova edizione della storica kermesse Siete sicuri di conoscere bene i vostri vicini? Perché, forse, a due passi da voi, all’interno delle loro case, potrebbe nascondersi… un capolavoro dell’arte contemporanea!! “L’arte è più vicina di quello che pensi” (“Art is closer than you think”) è lo slogan che accompagna il ritorno della storica Mostra di Pittura di Trissino, giunta alla sua Xxvi Edizione, organizzata dalla Pro Loco di Trissino in collaborazione con l’Amministrazione Comunale. L’esposizione, intitolata “Le mostre trissinesi e il collezionismo vicentino”, focalizza la propria attenzione sulle opere di proprietà dei collezionisti del territorio e sarà allestita presso la Biblioteca Civica a partire da sabato 16 aprile, giorno dell’inaugurazione, prevista per le 18.00, rimanendo aperta al pubblico fino a domenica 15 maggio. Suggestivo il tema scelto dal curatore Giuliano Menato con i coordinatori Andreino Albiero, Alessandro Ghiotto e i rappresentanti della Pro Loco Gian Franco Masiero e Piero Rasia per questa edizione, quello cioè del collezionismo vicentino, un presupposto per il quale proprio la kermesse e la sua storia rappresentano un’influenza e un contributo fondamentali. Negli anni la mostra di Trissino, riconosciuta da numerosi critici d’arte come evento di rilievo nazionale, ha costituito infatti un motore per lo sviluppo di una coscienza artistica e di una passione per le opere cresciute di pari passo con lo sviluppo della società locale nel passaggio dal mondo rurale a quello post-industriale. E proprio l’evolversi di tale realtà può essere visto come specchio dell’evoluzione economica dell’area, con i piccoli e i grandi imprenditori del territorio nella veste di protagonisti nella circolazione e nella fruizione di grandi capolavori del panorama artistico nazionale e internazionale, ammirati e conosciuti proprio grazie alla manifestazione trissinese. Proprio a tale aspetto, dunque, si riferisce il motto in inglese: l’arte, oggi, nell’ambito locale, è più vicina di quanto si possa pensare, nella forma di preziosi capolavori custoditi gelosamente nelle residenze private. La storia dell’esposizione si presenta fin dal suo inizio, nel 1968, come eclettica e variegata nella scelta dei fili conduttori che di volta in volta l’hanno animata, passando in rassegna i movimenti e i generi che più hanno caratterizzato il Novecento: dall’astrattismo alla Pop Art, dall’Optical all’arte informale, avanguardie che assieme all’elogio dei critici e dei cultori hanno sempre incontrato anche il favore del pubblico. Le diverse edizioni, passate dallo status di premio di pittura a quello di esposizione monografica, fino a quello di mostra tematica dedicata ai movimenti di gruppo, hanno infatti sempre rappresentato altrettanti catalizzatori importanti, in un territorio, come quello della Valle dell’Agno, da sempre animato da un fermento artistico fuori dal comune: la stessa Valdagno ha fatto da sfondo, per anni, al respiro europeo del Premio Marzotto, accogliendo, in più, il primo liceo artistico della provincia di Vicenza, il “Boccioni”, nonché l’importante Scuola di Pittura “Vittorio Emanuele Marzotto”. Un’esperienza forte, dunque, quella trissinese, che è riuscita a portare in un piccolo centro di provincia inestimabili capolavori assieme ai loro autori, nomi di pregio come quelli di Alberto Gianquinto, Riccardo Licata, Luigi Veronesi, Piero Dorazio, Angiolo Montagna, Aligi Sassu, solo per citarne alcuni. Grandi artisti che anche con la loro presenza fisica, alle esposizioni, nei dibattiti e nelle conversazioni con il pubblico e gli appassionati hanno contribuito a far nascere e crescere la passione per il collezionismo, trasmettendo ai fruitori la propria passione per l’arte. La nuova edizione vedrà l’esposizione di 54 opere per 37 autori; tutti i quadri provengono da collezioni private del territorio. Tra i lavori spiccano “Icaro” di Vittorio Matino, “Maternità” di Alberto Gianquinto, “Cavalli della luce” di Aligi Sassu, “Reticolo” di Piero Dorazio. E ancora “Periferia urbana” di Lorenzo Vespignani, “Ballo dei filosofi” di Emilio Tadini, “Cocacola” di Mario Schifano. Saranno allestite, in più, una sezione multimediale, dove sarà possibile ammirare le immagini di altre opere che per ragioni di spazio non è stato possibile includere nell’esposizione fisica, e una sezione con foto, ritagli di giornale e memorabilia dedicata alla storia delle mostre trissinesi. La mostra sarà arricchita, lungo tutta la sua durata, da alcuni eventi collaterali, che avranno il compito di ampliare lo spettro delle forme d’arte con la proiezione di cortometraggi curata dall’Asoloartfilmfestival, Artaperitivi con performance multimediali e concerti, incontri con artisti locali come lo scultore Arcangelo Sassolino e con pittori le cui opere figureranno esposte alla mostra come Vittorio Matino. (In allegato il programma completo) Calendario Eventi Collaterali: Venerdì 15 Aprile, 2011 Aspettando la Biennale di Pittura Contemporanea: dalle 19.30 Cineaperitivo Proiezioni di cortometraggi e mediometraggi di animazione e di videoarte di artisti internazionali vincitori o finalisti delle ultime edizioni dell´ International Asolo Art Film Festival. Presentazione del video di Elisa Minuzzo "Metro Boulot Dodo" in concorso al 17th Raindance Film Festival, London 2009. Premio miglior cortissimo italiano al Sardinia Film Festival, Sassari, 2009. Premio del pubblico al Val Tidone Music Film Festival, Piacenza 2009. Sabato 16 Aprile, 2011 Alle ore 18.00 inaugurazione della Biennale d´Arte Contemporanea seguita alle ore 20.00 da Cineaperitivo con proiezioni di cortometraggi e mediometraggi di artisti internazionali finalisti o vincitori delle ultime edizioni dell´ International Asolo Art Film Festival. Domenica 17 Aprile, 2011 Dalle ore 19.30 Cineaperitivo con proiezioni di cortometraggi e mediometraggi di artisti internazionali finalisti o vincitori delle ultime edizioni dell´ International Asolo Art Film Festival. Venerdì 29 Aprile, 2011 "Altri mondi" Dalle ore 19.30 Artaperitivo. Ore 20.30 spettacolo multidisciplinare dell´artista visivo Fabio Refosco e del musicista Florio Pozza (didgeriddo-gayandi) in collaborazione con Bettina Galiotto di Inart. Testi e interventi di lettura scelti da Jessica Ferrari. Venerdì 6 Maggio, 2011 Dalle ore 19.30 Artaperitivo. Ore 21.00 proiezione del film muto in bianco e nero "7 chances" di Buster Keaton musicato dal vivo da Gabriele Grotto (batteria), Stefano Navone (basso), Marco Ronzani (sax). Venerdì 13 Maggio, 2011 Dalle ore 19.30 Artaperitivo Ore 20.30 incontro con lo scultore Arcangelo Sassolino. Domenica 15 Maggio, 2011 Ore 17.00 incontro con il pittore Vittorio Matino. Sito web: www.Mostre-trissinesi.org Ingresso gratuito. Sede degli eventi: Biblioteca Civica di Trissino (Vicenza)  
   
   
L´ARTE DELLA NATURA  
 
Il 15 aprile - notturna tra rospi smeraldini e raganelle al Parco Fluviale Gesso e Stura (Piemonte) Rane In Concerto Serate di ascolto di rospi smeraldini e raganelle che nelle sere di primavera amano cantare in coro nelle zone umide. Escursione notturna a piedi. Le date della manifestazione potranno variare in base al ciclo biologico degli anfibi. Partecipazione gratuita, iscrizione obbligatoria. Ritrovo alle ore 21.00. I luoghi non specificati verranno indicati al momento dell´iscrizione. Per qualsiasi informazione e per le iscrizioni è possibile contattare la segreteria del Parco Fluviale al numero 0171/444501, dal lunedì al venerdì in orario d´ufficio escluso il venerdì pomeriggio, o scrivere all´indirizzo e-mail parcofluviale@comune.Cuneo.it  Altre info sul Parco Fluviale Gesso e Stura http://www.Parks.it/parco.gesso.stura  Il 16 aprile - andar per isole al Parco Nazionale Arcipelago Toscano (Toscana) Inaugurazione Del Festival Del Camminare 2011 Una passeggiata tra le vie di Capraia con Mario Tozzi e Patrizio Roversi per conoscere le curiosità e le abitudini della vita isolana attraverso le testimonianze di chi la abita tutto l´anno, un percorso che mostrerà ai partecipanti gli aspetti più caratteristici e singolari dell´antico borgo e della natura selvaggia che lo circonda. Sarà l´occasione per presentare le novità del "Festival del Camminare" che si svolge nei Parchi della Costa di Toscana dal 16 aprile al 1 novembre 2011. Ritrovo ore 11.30 presso La Salata al porto. Durata 3 ore. Difficoltà facile. Partecipazione gratuita. Per ulteriori informazioni, contattare l´Ente Parco: Tel. 0565/919411 - e-mail: parco@islepark.It  Altre info sul Parco Nazionale Arcipelago Toscano http://www.Parks.it/parco.nazionale.arcip.toscano  Il 16 aprile - la biodiversità del Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell´Abbadessa (Emilia-romagna) Fringuello O Cinciallegra? Nell´ambito del progetto Infea "Scopriamo e aiutiamo la biodiversità", escursione con ritrovo alle ore 17.00 presso il Centro Parco Casa Fantini, rientro previsto ore 20.00. Si consiglia di portare un binocolo. Prenotazione obbligatoria. Costo: Euro 5/adulti. Per informazioni: Parco Gessi, Via Jussi 171 - 40068 Farneto - San Lazzaro di Savena (Bo) - Tel. 051/6254821 - www.Parcogessibolognesi.it  Altre info sul Parco dei Gessi Bolognesi http://www.Parks.it/parco.gessi.bolognesi  Il 16 aprile - alla scoperta del Parco Naturale Regionale delle Dolomiti Friulane (Friuli Venezia Giulia) Ciaspolada Notturna Ciaspolada notturna abbastanza impegnativa in Val Meluzzo, della durata di 5 ore. Ritrovo alle ore 19.00 presso il Centro Visite Cimolais (Pn). Prenotazioni entro le 12.00 del giorno precedente. Numero minimo partecipanti: 10. Per ulteriori informazioni, contattare la Guida Giovanni Bertagno - cell. 335/5269762. Altre info sul Parco delle Dolomiti Friulane http://www.Parks.it/parco.dolomiti.friulane  Il 16 aprile - in barca al Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano (Campania) La Costa Meridionale Del Parco Alla scoperta del Parco Nazionale del Cilento con la Nicola Ventre. Punto di partenza: Marina di Camerota (Sa) Tappe: Lentiscelle, Cala del Pozzallo, Cala Bianca, porto degli Infreschi, possibilità di ritorno in barca. Area di sosta: Cala del Pozzallo. Note: è previsto un biglietto per il giro in barca. La prenotazione è obbligatoria almeno 4 giorni prima telefonando direttamente alla guida di riferimento: Tel. 339/6502455. Altre info sul Parco Nazionale del Cilento http://www.Parks.it/parco.nazionale.cilento  Il 16 aprile - fede e natura al Parco Naturale Regionale Monti Simbruini (Lazio) Visita Ai Ruderi Del Monastero Di San Girolamo In epoca pre-crisitana la valle dell´Aniene era ben conosciuta ai Romani, i quali vi avevano costruito ville e acquedotti riconoscendone la salubrità dell´aria e la limpidezza delle acque. San Benedetto, disgustato della vita condotta dagli uomini del suo tempo si ritirò in luogo isolato. Sui versanti che segnano il percorso del fiume Aniene, i suoi seguaci vi fondarono altre comunità monastiche. Ne furono fondati tredici su quella che poi venne definita la Valle Santa. Il luogo su cui sorgono le rovine del "Monastero di San Girolamo" evocano ancora la tipica vita ascetica delle prime comunità benedettine. Ritrovo alle ore 9.00 a San Giovanni dell´Acqua. Abbigliamento: scarpe e abbigliamento comodo. Grado di difficoltà: basso. Quota a persona: Euro 2,00 da consegnare in loco all´operatore. Info e prenotazioni: Tel. 0774/827221 - e-mail: promozione.Sviluppo@simbruini.it  Altre info sul Parco Monti Simbruini http://www.Parks.it/parco.monti.simbruini  Il 17 aprile - i "giorni delle rinnovabili" al Parco Naturale Regionale dell´Aveto (Liguria) Anello Del Monte Ramaceto E Visita Al Rifugio "Ventarola" In occasione de "I giorni delle rinnovabili" il Parco propone un´escursione lungo l´Anello del Monte Ramaceto, una delle vette più panoramiche dell´Appennino Ligure. Al termine dell´escursione sarà possibile visitare il Rifugio di Ventarola, un edificio tradizionale che il Parco ha ristrutturato e dotato di riscaldamento a legna. L´iniziativa fa parte di un progetto di turismo ed educazione all´energia finanziato dal Ministero dell´Ambiente, per la promozione e l´utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili. In questo fine settimana è inoltre visitabile anche il Rifugio A. Devoto al Passo del Bocco, anch´esso riscaldato a biomassa. Ritrovo alle ore 9.30 a Ventarola (Comune di Rezzoaglio - Ge) presso il posteggio. Rientro alle ore 16.30 circa. Difficoltà: media. Escursione gratuita. Per ulteriori informazioni: Tel. 0185343370 - Email: ce.Aveto@libero.it  Altre info sul Parco dell´Aveto http://www.Parks.it/parco.aveto  Il 17 aprile - laboratori, giochi, letture animate e degustazioni per famiglie al Parco fluviale del Po tratto torinese (Piemonte) Domenica In Cascina Per conoscere le "Fattorie Didattiche" che si occupano di educazione ambientale nel territorio del Parco del Po Torinese sono stati organizzati 10 appuntamenti, durante i quali si potrà partecipare ai laboratori didattici e degustare i prodotti della fattoria. Il secondo appuntamento si svolge domenica 17 aprile, dalle ore 10.00 alle 17.00, a Cascina Bricco, a Carmagnola. Sarà un appuntamento per festeggiare il compleanno della Fattoria Didattica con laboratori sul formaggio, attività dedicate alle api e al miele, visite guidate alla fattoria ed al Parco del Po e avvicinamento agli asini. Per ulteriori informazioni: Cascina Bricco-villois, Via Palazzotto 21, Carmagnola - Tel. 011/9771920 - Cell. 335/5344409 - www.Cascinabriccovillois.it  Altre info sul Parco Po tratto torinese http://www.Parks.it/parco.po.to  Il 17 aprile - escursione con pranzo al sacco alla Riserva Naturale Contrafforte Pliocenico (Emilia-romagna) Boschi, Alberi Ed Erbe Escursione guidata con Lorenzo Olmi (dottore forestale) e Paolo Donati (educatore ambientale) alla scoperta delle formazioni boscate che ricoprono la valle del rio Raibano. A seguire, visita all´agriturismo Nova Arbora e al suo orto botanico con Donatella Mongardi, che offrirà un assaggio di colori, odori e sapori del Contrafforte. Appuntamento presso il ponte sul rio Raibano lungo la strada provinciale per Badolo (Sasso Marconi - Bo). Ore 9.30-17.00. Info: Fondazione Villa Ghigi - Tel. 051/3399120-3399084 - fondazione@fondazionevillaghigi.191.It  Altre info sulla Riserva Contrafforte Pliocenico http://www.Parks.it/riserva.contrafforte.pliocenico  Il 17 aprile - visita guidata naturalistica a Romanatura (Lazio) Alla Scoperta Della Zona Umida Del Pineto Visita guidata naturalistica in una delle zone più interessanti dei nostri parchi urbani nel Parco Regionale Urbano del Pineto. Appuntamento alle ore 10.00 presso Casale Giannotto, via della Pineta Sacchetti, 78. Si consiglia la prenotazione al numero 06/35405326. Altre info su Romanatura http://www.Parks.it/romanatura    
   
   
SAN GIMIGNANO (SI): MOSTRA PERSONALE DI DAVID DE BIASIO " NO LOGO " – FINO AL 26 APRILE 2011  
 
David de Biasio nasce a Jesolo l´8 agosto 1973. All´età di 19 anni, compiuti gli studi magistrali, si trasferisce a Roma dove frequenta l´Accademia di Belle Arti. Nel ´98 si diploma con il massimo punteggio presentando una tesi sull´opera di Gustave Moreau ( che si trova ora nella casa-museo di Parigi). Affascinato dalle opere dei grandi Maestri del passato, inizia a studiarne la tecnica eseguendo numerose copie: da Leonardo da Vinci a Raffaello Sanzio, da Michelangelo Merisi a Jean Auguste Domenique Ingres, da Gustave Moreau a Gustav Klimt. Nel 2003 si trasferisce a New York dove inizia a lavorare come assistente per Mark Kostabi presso il "Kostabi World", dedicandosi al tempo stesso alla realizzazione delle opere proprie. Il 2006 è l’anno della sua prima personale a New York. Nel 2007 partecipa ai corsi della rinomata scuola d’arte newyorkese "Art Student League". Nella seconda metà del 2008 ritorna in Italia ed apprezzato dal noto critico d’arte Alberto Agazzani partecipa all’importante rassegna "Contemplazioni. Bellezza e tradizione del nuovo nella pittura italiana contemporanea". Espone in diverse gallerie negli Stati Uniti, in Canada, in Inghilterra ed in Italia. Artista in permanenza presso Galleria Gagliardi di San Gimignano dal 2009.De Biasio stesso ha mosso i suoi primi passi nel mondo della pittura perseguendo un realismo classico tutt´altro che estremo. La sua rivoluzione visiva avviene negli Stati Uniti, dove ha vissuto dal 2003 al 2008, arricchendo le proprie capacità retiniche grazie al contatto col variegato e vivido ambiente artistico newyorkese e, soprattutto, con l´incontro diretto col Fotorealismo originale. Questa esperienza ha portato il pittore italiano non tanto ad un´adesione ideologica al concettualismo iperrealistico, ma piuttosto ad un apprendimento tecnico, ad approfondimenti puramente pittorici finalizzati al raggiungimento di un realismo estremo ed intriso di italico senso del Bello. Le sue nature morte, inoltre, risentono di un’altrettanta forte pulsione verso la luce e le meraviglie della Natura (non di rado rappresentata anche nella sua dimensione "minerale", con marmi, conchiglie e pietre quasi da Wunderkammer), senza gli effetti speciali, le deformazioni specchiate e specchianti o la grandiosità americane, ma piuttosto indulgendo sulla forza ed il calore del colore, sull´armonia delle composizioni, su un assoluto, quasi matematico ,sebbene mai sidereo, controllo degli equilibri tutti. I soggetti, poi, sono quanto di meno "pop", e quindi iperrealista in senso stretto, si possano immaginare ed anzi rientrano a pieno titolo in quel genere, la "natura morta", che da Caravaggio in poi è stato proprio assunto e assurto come autonomo e tipicamente italiano.Anche nell´ultima ricerca pittorica di De Biasio, il ciclo "No logo" che qui viene presentato, la potenziale tendenza "pop" data dall´utilizzo di bottiglie immediatamente riconoscibili si trasforma in una sorta di neomorandismo al contrario, estremo, qui implacabile, inesorabile, talmente arrogante nella sua perfezione e nel gioco stupefacente della luce, delle ombre e dei riflessi da fugare qualunque tentativo di lettura qualunquemente iperrealista. L´intento altro, poi, è chiaramente perseguito attraverso l´eliminazione sistematica e totale di qualunque logo o marchio, "No logo" appunto, elementi, questi ultimi, essenziali, primigeni e ineludibili della natura Pop. Un ritorno alle origini, dunque? I dipinti di De Biasio ci confermano l´assunto martiniano secondo il quale l´unica modernità possibile è quella della sensibilità. De Biasio è l´evidente prova di come cinque secoli di storia possano ritrovarsi e rinnovarsi nel semplice e limitato spazio di una tela dipinta. Ma quello sguardo, quell´occhio e quella mente che ne sottendono la creazione sono i portatori di un´eredità e di una dignità che nessuna tecnologia, nessuna invenzione, nessuna scorciatoia potranno cancellare. Così come nulla potrà sostituirsi all´uomo nella realizzazione di quella "cosa tutta mentale" chiamata Pittura  
   
   
FIESOLE (SALA DEL BASOLATO DI PALAZZO COMUNALE): ISOLE DEL PENSIERO. BöCKLIN, DE CHIRICO, NUNZIANTE  
 
Böcklin, de Chirico, Nunziante. Tre artisti connessi da una linea ideale intessuta di comunanze di temi, espressioni, sensibilità. Un percorso lungo quanto i 130 anni che separano la prima edizione dell´Isola dei morti dai lavori più recenti di Nunziante. Passando per de Chirico, qui assunto come esempio, alto e rarefatto, dell´enorme influenza che l´opera di Arnold Böcklin riverberò su molti importanti artisti del Novecento europeo: da Edvard Munch a René Magritte, da Max Ernst a Salvador Dalí, tra i tanti. "Isole del pensiero. Böcklin, de Chirico, Nunziante", afferma Giovanni Faccenda che della mostra è il curatore, cade nel centodecimo anniversario della morte di Böcklin, avvenuta in quella stessa Fiesole che oggi ospita la rassegna. Non intendiamo mettere a confronto i tre autori cui la mostra è intitolata, piuttosto documentare una ideale convergenza intellettuale fra i tre protagonisti, lungo una linea di continuità fra modernità e contemporaneità. Una linea, cui è estraneo qualsiasi concetto di "discepolato" e nella quale emergono senz´altro più numerose le differenze delle affinità fra Böcklin, de Chirico e Nunziante. Ciascuno, peraltro, viaggiatore isolato, in epoche diverse, nel misterioso ed intrigante universo della metafisica.» Di Arnold Böcklin saranno presenti quattro opere: Villa am Meer - Villa sul mare (1892-93), Flötender Pan - Pan che suona lo zufolo (1897), Die Kapelle - La cappella, 1898, e l´ultima, incompiuta, Pan im Kinderreigen - Pan fra i bambini in girotondo, dipinta dal grande svizzero, poco prima di morire, nella sua Villa Bellagio. Sono lavori che richiamano le atmosfere oniriche popolate di architetture classiche, simbolismi, allegorie e quel richiamo ossessivo alla morte che arriva a livelli sublimi nella inarrivabile Isola dei morti, oggi considerato il quadro più famoso al mondo. Un´opera di cui permangono 4 delle 5 versioni dipinte dall´autore (la quarta versione è stata distrutta, si dice, durante un bombardamento nel corso del secondo conflitto mondiale), tutte considerate "inamovibili" dai musei che ne sono i fortunati possessori. L´isola dei morti divenne prestissimo un´opera feticcio. Hitler - che acquisto la terza versione - non se ne separò sino alla morte; Lenin ne volle una copia così come d´Annunzio: tutti contagiati da quella febbre böckliniana che colpì e continua a colpire chi cerca di far propri i segreti di questa isola popolata da tenebrosi cipressi. Quanto grande sia il debito nei confronti di Böcklin maturato da vari protagonisti del Novecento, lo testimonia, in Italia, soprattutto de Chirico, e non soltanto nei due periodi che sappiamo informati ad un eloquente stile böckliniano. Del primo, tra il 1909 e il 1910, la mostra propone forse il massimo capolavoro, La passeggiata-Il tempio di Apollo a Delfi, del 1910, appunto. Ma anche tutto il periodo romantico, tra l´inizio degli anni Quaranta e la prima metà del decennio successivo, ci mostra un Pictor Optimus ancora evidentemente attratto da Böcklin. Com´è testimoniato in mostra dal Castello di Rapallo (1947-48), Cavaliere con cane (1948), Vita silente con marina (1950), I romani in Britannia (1953). Decisiva, in quella che si configura ad oggi come la più alta stagione creativa di Nunziante, è la visita che egli fece la scorsa primavera a Villa Bellagio, estrema dimora del pittore svizzero sul crinale tra Fiesole e San Domenico. Senza una simile opportunità, non avremmo mai visto, forse, tante pregevoli pitture: Laggiù dove tutto è possibile, Accadde un mattino, Attesa, Il volo di Pindaro, L´alba vinceva l´ora mattutina. E, naturalmente, le versioni - personalissime - di Prometeo e de La partenza degli Argonauti: «isole del pensiero», anch´esse, sulle rotte di un pittore deciso a salpare alla volta di misteriosi mari, nei quali si era svolto parte dell´itinerario metafisico di Böcklin, prima, e poi di de Chirico. Isole del pensiero. Böcklin, de Chirico, Nunziante. Fiesole, Palazzo Comunale, Sala del Basolato, 16 aprile - 19 giugno 2011. Orario: 10 - 19 tutti i giorni. Ingresso: interi 5 euro, ridotti: 3 euro; ingresso cumulativo per tutti i musei di Fiesole: 12 euro. Acquisto biglietti: presso la biglietteria di via Portigiani1, Fiesole. Catalogo: Electa, a cura di Giovanni Faccenda con interventi di Hans Holenweg e Paolo Parrini. Info: tel. 055 5961293 infomusei@comune.Fiesole.fi.it  www.Museidifiesole.it    
   
   
PISA (PALAZZO BLU): DONNE D’ITALIA. LA METÀ DELL’UNITÀ - DAL 12 APRILE  
 
L’esposizione rimarrà aperta fino alle 22, dal martedì al venerdì, e fino alle 23 nei week end e negli altri giorni festivi, offrendo ai cittadini, e ai molti ospiti italiani e stranieri della città, l’opportunità di visitarla anche di sera, rispondendo alla sempre più crescente richiesta di consumi culturali di qualità. Con l’arrivo della bella stagione e con le rinnovate esigenze del pubblico che desidera avere la possibilità di approfittare delle iniziative culturali anche nelle ore serali, gli organizzatori della mostra Donne d’Italia. La metà dell’Unità, in programma fino al 26 giugno a Palazzo Blu di Pisa, hanno deciso di prolungare, da martedì 12 aprile, l’orario di apertura: dal martedì al venerdì, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 22; sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 23. Chiuso il lunedì In occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, l’esposizione racconta la storia del nostro Paese vissuta attraverso le voci e le vicende della sua parte femminile. L’iniziativa, che si fregia del simbolo ufficiale delle celebrazioni dell’evento nazionale, è promossa dalla Fondazione Palazzo Blu con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa e con il patrocinio del Ministero per le Pari Opportunità, della Regione Toscana, della Provincia di Pisa, del Comune di Pisa, organizzata da Giunti Arte mostre musei, in collaborazione con Fondazione Cineteca Italiana, ideata e curata da Claudia Beltramo Ceppi, con l’ausilio di Luisa Bezzi, Enrica Cavarzan, Tiziana Cipelletti, Sonia Farsetti, Giorgia Losio, Matteo Pavesi, Stefano Rovai, Susanna Weber. Il Comitato d’Onore è composto da Francesca Quadri, Capo di Gabinetto del Dipartimento per le Pari Opportunità, Maria Chiara Carrozza, Direttore della Scuola Superiore Sant’anna di Pisa, Cristina Scaletti, Assessore alla Cultura della Regione Toscana, Silvia Pagnin, Assessore alla Cultura della Provincia di Pisa, Silvia Panichi, Assessore alla Cultura del Comune di Pisa. Il progetto si concentra su tutte le donne determinate che, con la loro forza non ostentata, hanno costituito quel terreno, duro e fertile, su cui si è sviluppata la civiltà italiana. L´unità d´Italia ha infatti voci maschili, da Carlo Alberto a Mazzini, da Garibaldi a Cavour, da Turati a Mussolini a Matteotti, da De Gasperi a Togliatti, e così via. I nomi di coloro che vollero l´Italia unita, di coloro che la fecero, di coloro che la guidarono attraverso due guerre mondiali e una dittatura terminata in guerra civile, dei padri costituenti della Repubblica, di coloro che la governarono, la formarono e ne furono formati, di coloro che la descrissero e la cantarono, sono noti. In questa storia, i nomi delle donne non sono necessari. Eppure, Cristina di Belgioioso, Rosa Motmasson, Anita Garibaldi, Elena Regina, Maria Montessori,grazia Deledda, Matilde Serao, Anna Kuliscioff, Edda Ciano, Palma Bucarelli, Tina Anselmi, Nilde Jotti, Alda Merini, Rita Levi Montalcini, Oriana Fallaci, Ilaria Alpi rappresentano La Metà dell’Unità, che ha partecipato in maniera attiva, ma in forma a volte anonima, alla costruzione della Nazione, dalla sua Unità fino ai nostri giorni. La mostra parla delle madri, delle mogli, delle figlie di qualcuno, di tutte quelle donne che hanno stentato a essere riconosciute nella loro identità da un paese che concederà loro il diritto di voto solo dopo la seconda guerra mondiale e quello al divorzio e all´aborto alcuni decenni dopo. Il percorso espositivo si compone di una serie di sale in cui si succedono immagini, fotografie, filmati, installazioni, interviste che vedranno le donne protagoniste nel lavoro, in guerra, nella politica, nelle conquiste, nel rapporto con se stesse e con il proprio corpo, nella costruzione del proprio futuro. Ogni stanza è un´installazione a sé, dove si alternano dipinti, da Fattori a Guttuso, fotografie di grandi autori, spezzoni di film famosi, immagini della realtà, allusioni e metafore del fashion system, per terminare con le parole di trenta donne famose, ciascuna delle quali ha scelto di regalare il suo messaggio. Catalogo Gamm Giunti. Info: tel. 050.916950 - info@impegnoefuturo.It  
   
   
FIRENZE (PALAZZO STROZZI): UN TÈ CON L’ARTE - SLOW ART DAY A PALAZZO STROZZI - SABATO 16 APRILE 2011, ORE 15,00  
 
Un evento internazionale che incoraggia le persone a rallentare i ritmi frenetici della vita di ogni giorno e a concedersi un momento per se stessi,entrando nel mondo dell’arte. Slow Art è un’esperienza che si svolgerà contemporaneamente in diverse parti del mondo (U.s.a, Germania, Francia, Sud Africa ecc,sono già 87 le città coinvolte) e per l’edizione 2011 anche Firenze farà parte di questo network aprendo le porte di Palazzo Strozzi e dando la possibilità di vivere in un modo diverso la mostra Picasso, Miró, Dalí. Giovani e arrabbiati: la nascita della modernità (Palazzo Strozzi 12 marzo-17 luglio 2011). Durante il pomeriggio di sabato 16 aprile 2011 singoli, gruppi, amici, famiglie avranno l’opportunità di soffermarsi, per circa 10 minuti, su 6 delle opere esposte e di esplorarle attraverso lo speciale “Kit di osservazione” composto da materiali appositamente studiati che offriranno spunti al visitatore per entrare più in profondità nel mondo dei tre grandi artisti spagnoli. Al termine della visita (alle 17.00 circa) i partecipanti allo Slow Art Day saranno invitati nel Loggiato di Palazzo Strozzi (3° piano) per un momento di dibattito “informale” in cui potranno scambiarsi idee, opinioni e sensazioni sull’esperienza appena vissuta, davanti a una tazza di tè inglese. L’evento è organizzato da Palazzo Strozzi e The Florentine.«the English-speaking news magazine in Florence». Per partecipare è obbligatorio iscriversi tramite http://slowartflorence2011.Eventbrite.com . Costo del biglietto: Biglietto speciale a € 8,00 che dà accesso all’attività e al the. Durata: L’attività richiede circa 90 minuti (orario di inizio consigliato ore 15.00). Momento di dibattito davanti ad una tazza di tè: Ore 17.00 Loggiato di Palazzo Strozzi (3° piano). I gruppi di discussione saranno divisi a seconda della lingua. (inglese, italiano e spagnolo). Da specificare al momento dell’iscrizione in modo da garantire la presenza di operatori specializzati  
   
   
POZZUOLI: ESCURSIONI E TEATRO A CUMA PER IL TERZO FINE SETTIMANA DELLA PRIMAVERA NEI CAMPI FLEGREI  
 
Continua la "Primavera dei Campi Flegrei" nei siti archeologici e ambientali di Pozzuoli e Bacoli. Ad organizzare gli eventi, tutti autofinanziati, oltre quaranta soggetti tra associazioni, cooperative e imprese in collaborazione con l´Azienda di Cura, Soggiorno e Turismo di Pozzuoli. Si tratta di manifestazioni culturali, enogastronomiche, musicali, sportive e di visite guidate ai monumenti ed ai siti ambientali dell´area flegrea. Di seguito il programma di questo fine settimana. Venerdì 15 aprile (ore 18,00) a Pozzuoli, al Complesso Agave Hotel l´associazione "Città Flegrea", il "Coordinamento delle Associazioni di Pozzuoli e dell´Area Flegrea", le scuole superiori, promuovono il "Premio Letterario Campi Flegrei". Prenotazione obbligatoria. Info: www.Agavehotel.it  Venerdì 15 aprile (dalle ore 21,30) a Cuma, Pozzuoli, musica dal vivo con "Food, Jazz and wine" al Vinaria di Villa Eubea: pizza, Manouche Trio. Via Monte di Cuma, 3 Pozzuoli. Info: 081.8046235 - www.Villaeubea.it  Venerdì 15 Aprile (ore 11,00) a Pozzuoli, alla Biblioteca Civica l´associazione "Il Cumanum" presenta il libro: "Paolo di Tarso" di Maria Panetty Petrarca. Partecipano l´artista Gennaro Cannavacciuolo, il dottor Carmelo Cicale, la professoressa Pasqualina Petrarca e il giornalista Ciro Biondi. Info: 081.5263137 - 333.4145898 - pasqualinapetrarca@fastwebnet.It  Venerdì 15 aprile (ore 17,00) a Pozzuoli, al Complesso Villa di Livia in via Campi Flegrei 17/a presentazione del libro "Il cavaliere bambina" di Carlo Simeoli. Insieme all´autrice intervengono la dottoressa Simona Nadalin Zanon e il giornalista Ciro Biondi. Sabato 16 Aprile (ore 10,30) a Pozzuoli, al Tempio di Serapide, l´associazione Angeli Flegrei organizza una visita formativo-culturale al patrimonio storico-artistico dei Campi Flegrei. Info: 081. 8531417 - www.Angeliflegrei.it Sabato 16 e domenica 17 aprile (ore 10,30) a Cuma, Pozzuoli, Legambiente Campi Flegrei presenta: "Viaggio nel tempo nella foresta incantata". Passeggiando all´interno del fantastico ecosistema della foresta di Cuma si ripercorrerà, grazie ad un cammino educativo ambientale, un viaggio nel tempo alla scoperta di quelle bellezze naturali che ancora oggi rendono questo sito unico al mondo. Costo ? 5,00 a persona - prenotazione obbligatoria. Info: 338.8287596 Sabato 16 aprile (ore 20,00) a Pozzuoli, l´associazione "Exultate Deo" presenta il terzo Concerto della Rassegna Choraliter. Nella chiesa di S. Antonio si esibirà in un repertorio di musica sacra il Coro Polifonico Laudate Dominum di Scalea diretto dalla maestra Loredana Lo Tufo. Info: www.Exultatedeo.it  - 333.3055583 Domenica 17 Aprile (ore 10,00) a Cuma, Pozzuoli, l´associazione "Pozzuoli Crea Onlus" organizza "Kyme e il mistero della Sibilla", visita guidata teatralizzata agli scavi di Cuma, con una messinscena in napoletano della Sibilla Cumana e Apollo (tratto da "Animula" di Anna Redi) e versi tratti dal Vi libro dell´Eneide di Virgilio. Durante la manifestazione il Maestro Antonio Isabettini realizzerà un pannello in tema. Info: 329.9249349 - 3490965189 - pozzuolicreaonlus@libero.It  Domenica 17 e Lunedì 18 Aprile - La Parrocchia di Santa Maria della Consolazione promuove i tradizionali eventi religiosi sul territorio della Domenica delle Palme e della "Via Crucis" per le vie del quartiere del Carmine La domenica (dalle ore 10,30 alle 12,30 con sospensione durante la celebrazione Eucaristica delle ore 11,00) l´associazione Nemea cura la visita alla Chiesa Ss. Corpo di Cristo (il "Coretto") al Rione Terra. A richiesta, verrà presentato il percorso virtuale del Tempio-duomo, nell´ambito del Movart (Museo Virtuale del Rione Terra). Info: 388.1127188 - 388.1019712 - assnemea@hotmail.Com  - www.Nemeaonlus.it  - www.Welcomecampiflegrei.it  La domenica c´è "Campi Flegrei Sott´acqua": in un territorio dove la natura sposa la storia e il bradisismo nasconde agli occhi "terrestri" le sue bellezze, Gea Verde offre la possibilità di scoprire il mondo sommerso dei Campi Flegrei mediante attività di snorkeling ed escursioni subacquee. Attività in collaborazione con il Centro Sub Campi Flegrei. Info: 328.1429377 - mare@geaverde.It  - www.Geaverde.it  Tutti i giorni la Mediterraneo Service organizza visite guidate ai Campi Flegrei (Pozzuoli, Cuma, Baia e la Città Sommersa, Bacoli) per gruppi ed singoli con guide abilitate. Gli itinerari e i relativi appuntamenti si concordano rispetto alle esigenze degli ospiti. Info: 335.5237120 - info@mediterraneoservice.Com  Tutti i giorni l´associazione Culturavventura.com propone tour a piedi, in canoa o in barca tra i miti dei Campi Flegrei e cibo-show dell´antica Roma in costume tipico. Orari: ogni ora dalle 11.00 alle 18.00 (i luoghi di partenza dipendono dal tipo di tour prenotato). Per info e prenotazioni obbligatorie: 339.4195725 - culturavventura@gmail.Com  Tutti i giorni (dalle 9,30 alle 12,30) il Centro Sub Campi Flegrei organizza, per i sub e non, "Pozzuoli: città sommersa porte aperte". Partenza dal Lido Montenuovo in via Miliscola n. 157. Info: 081.8531563 (dalle 10 alle 13 e dalle 16,30 alle 20,30 tranne il martedì) - www.Centrosubcampiflegrei.it  Il programma completo è disponibile sul sito dell´Azienda di Cura, Soggiorno e Turismo di Pozzuoli: www.Infocampiflegrei.it  Su Facebook il programma completo è nella bacheca del gruppo: "Primavera nei Campi Flegrei"  
   
   
ROMA (UFFICIO CULTURA E INFORMAZIONI DELLA TURCHIA, PIAZZA DELLA REPUBBLICA 55/56): FATIH MIKA MOSTRA DI INCISIONI- FINO AL 13 MAGGIO2011  
 
Martedì 12 aprile, presso l’Ufficio Cultura e Informazioni dell’Ambasciata di Turchia a Roma in Piazza della Repubblica 55-56, è stata inaugurata la mostra di incisioni dell´artista turco Fatih Mika, le cui opere sono visibili fino al 13 maggio negli orari di apertura degli uffici (9.00 - 17.00). Fatih Mika è nato nel 1956 vicino Istanbul e per la precisione a Kucukcekmece, tra il lago omonimo e il Mar di Marmara, uno straordinario e giustamente rinomato contesto naturalistico, contraddistinto da una fauna ricca e variatissima, che costituisce la motivazione più fortemente avvertita del bestiario e del florario che sono tra i soggetti prediletti dall’artista. E, insieme al dato biografico, anche la lettura dei racconti fantastici e poetici di Saif Faik, notissimo scrittore che narra appunto la vita degli animali, in particolare pesci e uccelli, nei dintorni di Istanbul. Colombi (in volo, oppure posati su rocce, embrici, cupole) e falchetti, anatre e gatti e i lunghi cortei di formiche, e i pesci dalle squame iridescenti, e le conchiglie, ma pure i fiori di magnolia, e rami e foglie e piante palustri. Sono questi, con ogni probabilità, molti dei fogli più felici di Mika, intrisi di nostalgia e improntati di affabulazione fiabesca. Il grande libro della natura si trasforma agli occhi dell’incisore in un inesauribile libro di fiabe. Fatih Mika ha studiato sotto la guida del professor Dževad Hozo all’Accademia di Belle Arti dell’Università di Sarajevo in Yugoslavia, dove si è laureato e specializzato in grafica artistica e tecniche di incisione. Attualmente è Docente di Tecniche di Incisione all’Accademia di Belle Arti di Roma. Ogni linguaggio ha i suoi ostacoli, ma pochi conoscono l’inapparente difficoltà dell’incisione e della stampa. Quanti passaggi prima della impressione? Quante matrici? Ed il tempo della morsura? La realizzazione di ogni opera, che sia di pittura, di architettura o scultura, possiede i suoi tempi, dall’intuizione al progetto, fino alla realizzazione e raramente se ne possono saltare i passaggi, per una occasionale improvvisazione. Per Fatih Mika ogni gesto e scelta vengono da lontano e compiuti con la libertà di chi possiede un sicuro repertorio di tecniche e strumenti. Tra le tecniche della tradizione, l’artista preferisce quelle della incisione indiretta, la più frequente è l’acquatinta allo zucchero. La matrice è morsa dall’acido tra i brevi spazi della granitura; assumono così sfumature e tridimensionalità i suoi pesci, i silenziosi fondi marini e i crostacei. Non impiega mai la sola acquaforte e per questa spesso usa la morsura aperta, per ottenere un segno dai contorni più morbidi, sfumati. Fatih Mika è abilissimo nel mescolare le tecniche, a cui spesso abbina procedimenti personali, che aggiungono alla stampa effetti di acqua e marmo. Anche la classica maniera nera è ottenuta con lastre da lui stesso preparate, carezzate poi dal brunitoio. Poi c’è la collografia, che dà corposità alla matrice e che non segue la via “del levare”, ma dell’aggiungere. Sulla lastra si applica stucco o altro materiale, così l’inchiostro si fa strada tra i rilievi e l’impressione risulta profonda e calma. Alle chimere della computergrafica, Fatih Mika preferisce l’esplorazione negli ambiti delle tecniche della stampa originale, e delle nuove possibilità della chimica. Egli stampa di persona le sue matrici, con grande perizia, sorprendendo a volte con un fuori registro, che invece di dare il classico effetto dello sfocato, di scarto casuale, è come una finestra, un’apertura a chi si avvicina, fino a coglierne l’invito a lasciarsi scoprire. La carta impiegata non ha nessuna pretesa è una semplice carta Catania, ultimamente ha impiegato la carta riso colorata, che ammorbidisce di più l’impressione. Le sue opere ben calibrate e composte, si potrebbero gustare solo seguendo la varietà dei loro caratteri grafici, che si ha come bisogno di sfiorare, come si fa per le superfici di una scultura o delle pagine di un libro caro. Ma per questo artista turco, che ama il mare e la filosofia, i soggetti non sono casuali. All’inizio della sua carriera ha illustrato le poesie dell’italiano Eugenio Montale, forse a lui affine nella visione della vita e delle cose. Nelle sue opere sono frequenti oltre agli amati paesaggi marini, che fanno eco ai pesci dei Maestri giapponesi, le riletture di Roma e poi dei classici, da Manet a Picasso, fino agli enigmatici profili dei re Assiri. Ultimamente tornano nei suoi fogli i personaggi delle favole della tradizione turca, quasi da teatro di ombre, ma ancora una volta c’è il semplice piacere di inseguire un ricordo di purezza quasi infantile, appena venata dalla rituale ferocia della protagonista della fiaba: Kanli Nigar. Si racconta ancora di purezza con i dervisci rotanti che suggeriscono la nostalgia dell’ascesi. Fatih Mika ama gli artisti che hanno aperto la strada alla ricerca, come il grande Paul Klee. Con lui condivide il metodo attento, il piacere per la poesia e la musica, ma anche l’indole riservata e un’arte che si è appena liberata dall’inquietudine del vivere, lasciando al posto dello smarrimento, una mestizia che interroga. Nell’arte di Fatih non sembra dunque esserci posto per il caso, in lui questo si fa ricerca e attesa, compiuti con umiltà e sicurezza. Info: Turchia – Indirizzo: Piazza della Repubblica, 56 - 00185 Roma Tel. 06 4871190 - 06 4871393 - Fax 06 4882425 - E-mail: turchia@turchia.It  - Web: www.Turchia.it    
   
   
LOSANNA (MUSÉE DE L’ELYSÉE): FELLINI E CHAPLIN  
 
Dal 7 giugno al 28 agosto 2011, il Musée de l’Elysée di Losanna accoglie la straordinaria mostra « Fellini, la Grande Parade». Un’ esposizione che esplora l´universo di uno dei Maestri del cinema mondiale del Xx secolo, svelando quelle che furono le fonti d´ispirazione della sua geniale immaginazione ai limiti del mito. Una vetrina importante per il Musée de l´Elysée, le cui competenze, la cui professionalità nel campo della conservazione e valorizzazione del patrimonio, sono da tempo riconosciuti a livello internazionale. Al punto da convincere anche la famiglia Chaplin che ha recentemente affidato a questa prestigiosa istituzione uno dei suoi tesori più preziosi: il Fondo fotografico Chaplin. L’acquisizione di questo archivio fotografico dal valore universale permetterà al Musée de l’Elysée di lanciare un ampio programma pedagogico mediante la creazione di una “école du regard”, oltre che esposizioni e pubblicazioni sul tema. Www.elysee.ch L´occasione dei cinquanta anni de «La Dolce Vita» offre alla mostra Fellini, la Grande Parade lo spunto per un’ analisi sull´attualità dell´opera del grande cineasta italiano. Nell´arco di quaranta anni di attività, Federico Fellini è stato un uomo, un artista in costante evoluzione. Neorealista agli inizi della sua carriera, quando è assistente di Rossellini sul set di Roma città aperta (1945) e successivamente di Paisa (1946), ne Il Miracolo (1948), di cui firmò anche la sceneggiatura veste anche i panni di un singolare San Giuseppe accanto ad Anna Magnani, sempre diretto da Rossellini. Passato dietro la macchina da presa, con La strada ( 1954) Fellini si é guadagnato la fama di cineasta cattolico subendo così le critiche della sinistra, toccata dal suo tradimento ideologico. Una opinione ribaltata all´uscita de La Dolce Vita (1960): quando chi aveva lamentato il tradimento lo ha plaudito come un Genio, con grande dissenso della Chiesa. In realtà Fellini é sempre stato un uomo libero e ha modulato la sua carriera a dispetto delle correnti e delle mode. Nel 1963, «8 ½ » , una nuova rottura degli schemi che spinge il Maestro a superare le frontiere del reale per esplorare il mondo misterioso dell´immaginario. I ricordi d´infanzia, il subconscio, i sogni irrompono visibilmente nella sua opera e diventano un pretesto per mettere in scena la propria vita. Da allora, Fellini diventa uno dei soggetti ricorrenti del suo stesso cinema, un méta-cinema che non è alla base della costruzione del mito felliniano. L’esposizione del Museo de l’Elysée Fellini, la Grande Parade ripropone la nascita di questo mito, lo analizza e lo mette in luce. Un viaggio attraverso fotografie, disegni, locandine, giornali, documenti ma anche spezzoni di film inediti, provini, scene tagliate, filmati amatoriali, attualità d´epoca interviste..... L´esposizione esplora l´universo, svela le fonti d´ispirazione della geniale immaginazione di colui il cui nome ha creato un aggettivo - felliniano, sinomimo di mondo stravagante ai limiti del grottesco – che è entrato nel linguaggio comune. Confrontando per la prima volta l´opera del cineasta a una iconografia sino ad oggi inesplorata, ritrovando le tracce della maggior parte dei fotografi che hanno lavorato nel backstage dei suoi film, esplorando gli archivi dei collaboratori di Fellini, l´esposizione si distacca dall´ approccio cronologico per concentrarsi sulle immagini che ispirarono Fellini, alimentando sogni e visioni che il regista ha poi trasferito sullo schermo. La mostra ha la doppia ambizione di contribuire a dare una nuova chiave di lettura dell´opera di Fellini e di proporre una riflessione sul cinema, come una sorta di laboratorio visivo. Prendendo talvolta le distanze dalla cinematografia del cineasta, si interroga più ampiamente sul Xx secolo, secolo del cinema, ma anche dei media, della televisione, della pubblicità. In una parola: Il secolo dell´immagine o, più precisamente, il secolo della «fabbrica delle immagini ».