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Notiziario Marketpress di Lunedì 14 Novembre 2011
IL RUOLO DELLE CELLULE STAMINALI NELLO SVILUPPO DELLA GHIANDOLA MAMMARIA  
 
Bruxelles, 14 novembre 2011 - Un team europeo di scienziati ha individuato nuove popolazioni di cellule staminali del seno che garantiscono la creazione, l´ampliamento e la manutenzione delle diverse linee cellulari della ghiandola mammaria durante la gravidanza e per tutta la vita. Presentato sulla rivista Nature, lo studio è stato in parte finanziato dal progetto Cancerstem ("Stem cells in epithelial cancer initiation and growth"), che ha ricevuto una sovvenzione Starting Grant del Consiglio europeo della ricerca del valore di 1,6 milioni di euro nell´ambito del Settimo programma quadro dell´Ue (7° Pq). I biologi hanno sempre desiderato determinare quali sono le cellule staminali responsabili della morfogenesi e della rigenerazione dei tessuti durante le due fasi in cui la ghiandola mammaria si espande più significativamente: la pubertà e la gravidanza. Il team di ricercatori dell´Institut de recherche interdisciplinaire en biologie humaine et moléculaire (Iribhm) presso l´Université libre de Bruxelles, in Belgio, ha individuato due tipi distinti di cellule staminali che insieme formano linee cellulari che mantengono la ghiandola mammaria: le cellule staminali luminali che si differenziano in cellule duttali oppure in cellule che producono latte, secernendo l´acqua e le sostanze nutritive necessarie per garantire la sopravvivenza della giovane prole dei mammiferi; e le cellule staminali che danno origine alle cellule mioepiteliali, che tramite la loro contrazione guidano la circolazione del latte in tutto l´albero duttale verso il capezzolo. Guidato da Alexandra Van Keymeulen dell´Université libre de Bruxelles, il team ha utilizzato un approccio nuovo e sofisticato per tracciare le linee genetiche, contrassegnando con sostanze fluoresenti i diversi tipi di cellule della ghiandola mammaria e seguendone il destino nel tempo. In questo modo sono riusciti a definire con precisione la gerarchia cellulare della ghiandola mammaria in condizioni fisiologiche. Sia la linee mioepiteliali che luminali hanno cellule staminali unipotenti longeve, che dimostrano una forte capacità di rinnovarsi. Queste cellule staminali possono espandersi durante la morfogenesi e durante un certo numero di cicli di gravidanza. "Siamo stati tutti molto sorpresi ed emozionati quando abbiamo scoperto che le ghiandole mammarie sono mantenute da due classi di cellule staminali unipotenti che garantiscono il rinnovo e la differenziazione delle loro rispettive linee, piuttosto che dalle cellule staminali multipotenti", dice il dottor Van Keymeulen, autore principale dello studio. "Questi risultati cambiano radicalmente la nostra comprensione delle potenzialità rigenerative della ghiandola mammaria in condizioni fisiologiche". L´autore senior Cédric Blanpain, dell´Université libre de Bruxelles, commenta così i risultati dello studio: "Queste nuove scoperte saranno estremamente importanti per coloro che studiano lo sviluppo, le cellule staminali e le ghiandole mammarie, ma apre anche nuove strade per scoprire le cellule all´origine dei diversi sottotipi di tumori al seno, una questione molto importante non ancora risolta". Per maggiori informazioni, visitare: Université libre de Bruxelles: http://www.Ulb.ac.be/  Nature: http://www.Nature.com/nature/index.html  Consiglio europeo della ricerca http://erc.Europa.eu/    
   
   
"INTERNATIONAL SYMPOSIUM HIV AND EMERGING INFECTIOUS DISEASES"  
 
Marsiglia, 14 novembre 2011 - Dal 23 al 25 maggio 2012 si svolgerà a Marsiglia, in Francia, un evento intitolato "International symposium Hiv and emerging infectious diseases" (Simposio internazionale Hiv e malattie infettive emergenti). La prevenzione e il controllo delle malattie infettive è un fattore determinante per la tutela della salute di ogni comunità. L´economia globale, i viaggi internazionali e le migrazioni contribuiscono alla potenziale diffusione delle malattie infettive verso nuove popolazioni. Nonostante i progressi compiuti nella lotta globale contro l´Hiv/aids, altre patologie come l´epatite virale e altre malattie infettive emergenti continuano a devastare la comunità internazionale. La conferenza avrà lo scopo di focalizzare sugli attuali "temi scottanti" della ricerca contro l´Hiv: capire i meccanismi di persistenza e conservazione dell´Hiv in serbatoi, cercando di trovare una cura..., ed esaminare gli aspetti socio-economici e politici delle malattie infettive attraverso un approccio globale. Questa conferenza riunirà la comunità scientifica coinvolta in questo settore con l´obiettivo di fornire una migliore comprensione delle malattie infettive, discutere nuovi strumenti tra cui un vaccino preventivo, lo scambio e lo sviluppo di trattamenti nuovi e più efficaci. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Isheid.com/    
   
   
LOMBARDIA: PROGETTO AUTISMO MODELLO PER PIANO DISABILITÀ DA SPERIMENTAZIONE DEL 2008 RIPENSAMENTO POLITICHE REGIONALI  
 
Milano, 14 novembre 2011 - Il progetto sperimentale sull´autismo, avviato nel 2008 da Regione Lombardia nelle Asl di Monza e Brianza, Cremona e Milano 1, e finanziato con 600.000 euro, ha rappresentato "l´avvio di un complessivo ripensamento delle politiche sul tema della disabilità", che ha portato alla stesura del Piano d´Azione Regionale 2010-2020, di cui è in corso la concreta realizzazione. E´ quanto ha riferito il 12 novembre l´assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale, Giulio Boscagli, intervenendo al convegno ´Autismo - Il ruolo e le responsabilità delle istituzioni, tra visibilità e invisibilità´, che si è svolto a Palazzo Pirelli e al quale sono intervenuti, tra gli altri, l´assessore comunale Majorino e il senatore Bosone. Fulcro del progetto sull´autismo lanciato da Regione Lombardia tre anni fa, "l´ascolto, l´accoglienza dei bisogni e l´integrazione dei servizi", esigenze molto chiaramente scaturite da una specifica ricerca condotta a partire dal 2005, che ha coinvolto 350 famiglie, in cui era presente una persona affetta da autismo. Piano Decennale - Sulla scorta dunque delle indicazioni nate da quella esperienza nella primavera dello scorso anno è stato costituito un Gruppo di Approfondimento Tecnico (Gat) per il coordinamento e l´integrazione delle politiche regionali a favore delle persone con disabilità. "Il Gat - ha spiegato Boscagli -, che ha coinvolto tutte le Direzioni generali delle Regione ed è stato coordinato dal professor Melazzini, ha lavorato su un Piano d´Azione Regionale (Par), che ha visto la luce il 15 dicembre 2010. Il Par è uno strumento di accompagnamento continuativo della persona e della sua famiglia, ha portata decennale (2010-2020) e persegue una politica unitaria che supera, integrandole, le singole competenze, garantendo una risposta efficace, univoca e fondata sul principio di uguaglianza". "Tutto è partito - ha aggiunto l´assessore - dal progetto sull´autismo, perché la sindrome autistica rappresenta un modello paradigmatico per la programmazione nell´ambito della disabilità, in quanto ha una natura necessariamente multidimensionale, coinvolge e richiede attenzione rispetto a tutti i possibili ambiti e settori". Le Azioni - "La prima novità - ha sottolineato Boscagli - è la portata culturale di questo Piano d´azione, che considera la disabilità non come un problema di un gruppo minoritario all´interno della comunità, ma come una condizione che ognuno può sperimentare durante la propria vita. Ne deriva che si tratta di un tema trasversale, che riguarda tutti e che non può essere adeguatamente affrontato senza far emergere e valorizzare le energie della società, a partire dalla famiglia fino ad arrivare al volontariato, al privato sociale, all´impresa e, ovviamente, alle istituzioni". Diverse le azioni in programma. A breve, in almeno un ospedale per ogni Asl partirà un servizio dedicato di accoglienza medica, sulla scia di quanto avviene dal 2000 all´ospedale San Paolo di Milano, con il Dama. A Brescia e Milano, inoltre, è stata avviata la sperimentazione di Centri per la vita autonoma e indipendente. Per quanto riguarda la scuola è attivo il Gruppo di Lavoro Interistituzionale Regionale (Glir) che coinvolge l´Ufficio Scolastico Regionale, Regione Lombardia (Dg Istruzione, Formazione e Lavoro, Dg Famiglia, Dg Sanità), Upl, Anci Lombardia, Ledha e Fand Lombardia. Welfare - "Ci sono pesi che gravano sulle famiglie che hanno in carico persone con disabilità - ha sottolineato Boscagli - che potrebbero essere alleggeriti mediante interventi sulla fiscalità. Purtroppo sappiamo tutti che il contesto non è molto favorevole, ma, per quanto riguarda le sue competenze, Regione Lombardia si sta muovendo in questa direzione. L´introduzione del Fattore Famiglia credo sarà di grande giovamento a tutti quei nuclei che hanno significativi compiti di cura e che devono essere favoriti mediante scale di equivalenza, per l´accesso ai servizi e per il calcolo delle tariffe, più efficaci e giuste rispetto a quelle odierne". "Più in generale - ha concluso l´assessore - rimettere la famiglia al centro delle politiche di welfare è uno dei nostri obiettivi fondamentali. La felice occasione che ci offre l´Incontro Mondiale delle Famiglie a Milano nel 2012 dovrà certamente essere sfruttata per indicare a tutti alcune linee di azione integrate che vadano incontro alle esigenze delle famiglie lombarde, specialmente quelle che vivono situazioni di difficoltà e, fra queste, anche quelle con a carico una persona affetta da autismo. Tali provvedimenti sono già allo studio della Direzione generale Famiglia e di un Gruppo di approfondimento trasversale appositamente creato in Regione".  
   
   
TOSCANA: L’ESPERIENZA DI SCHESIS UNICA NEL CAMPO DELLA SALUTE MENTALE  
 
Firenze, 14 novembre 2011 – “Quella di Schesis è un’esperienza pilota nel campo della salute mentale, unica a livello nazionale e, credo, anche internazionale. Un’esperienza che nasce dal territorio ed è intimamente collegata con le risorse sociali, professionali, strutturali e strumentali. Mi auguro che questo modello faccia scuola e che progetti analoghi possano nascere nel resto della Toscana e in altre regioni d’Italia. Sicuramente, di questa esperienza terremo conto nella formulazione del nuovo Piano Sanitario e Sociale Integrato Regionale”. L’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia è intervenuta stamani al convegno nazionale “Salute mentale e convivenza”, organizzato da Cittadinanzattiva Toscana onlus-Tribunale diritti del malato, con il patrocinio della Regione Toscana nell’auditorium del Monte dei Paschi, in via Panciatichi. Al centro del convegno, che proseguirà anche per l’intera giornata di domani, venerdì 11, l’esperienza di Schesis, scuola umanistico scientifica per la salute mentale in funzione a Fornaci di Barga, nella valle del Serchio (Lucca), su impulso congiunto di Regione, Asl 2 di Lucca e Cittadinanzattiva Toscana. La scuola Schesis nasce sotto l’egida della Regione Toscana e ha lo scopo di promuovere e diffondere un nuovo modello organizzativo e nuove prassi operative nell’ambito dei servizi per la salute mentale. Si rivolge a medici, psicologi e altre figure professionali che operano nel campo della salute mentale, per offrire una formazione articolata e approfondita, che incida sia sulle competenze tecniche che sulle abilità relazionali. “Schesis – ha aggiunto l’assessore – si è impianta su un servizio che risponde alle esigenze della comunità dov’è insediato e che, funzionando 24 ore su 24, per tutti i giorni dell’anno, ha reso sempre meno necessario il ricorso al servizio psichiatrico di diagnosi e cura ospedaliero”.  
   
   
PAVIA,DA FORMIGONI PREMIO ALLA CARRIERA A VIGANÒ INAUGURATA LA NUOVA AULA MAGNA DELL´OSPEDALE SAN MATTEO ENTRO NATALE SARÀ PRONTO IL DIPARTIMENTO DI EMERGENZA  
 
 Pavia, 14 novembre 2011 - ´La comunità del San Matteo è un esempio di umanità, non solo a livello italiano ma anche a livello internazionale´. Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, l’ 11 novembre, ha voluto parlare direttamente al personale sanitario dell´ospedale di Pavia. Nulla dunque di formale nella cerimonia d´inaugurazione dell´Aula magna ristrutturata del Policlinico San Matteo, dedicata al pavese d´adozione Camillo Golgi, primo italiano a essere insignito del premio Nobel. La sanità regionale corre sulle gambe dei suoi professionisti: per questo Formigoni e tante personalità - da Ferruccio De Bortoli a Carlo Rossella, da Paolo Cirino Pomicino ad Adriano Galliani e al moderatore dell´evento Pippo Baudo - si sono incontrati al San Matteo per ringraziare il professor Mario Viganò, andato in pensione a novembre e pronto a continuare a collaborare con la struttura sanitaria lombarda. San Matteo - Il cuore - a cui Viganò ha dato tanto con oltre 25 mila interventi chirurgici eseguiti e ben mille trapianti - è la metafora della sanità lombarda, portata avanti appunto da tanti professionisti: ´La comunità ospedaliera - ha sottolineato Formigoni - è una comunità di uomini e donne. In queste strutture gli uomini e le donne si vengono a far curare in un momento di oggettiva fragilità. Per questo val la pena impegnarsi´. Targa Al Professor Viganò - Nome di punta della struttura è appunto Viganò. E proprio a lui il presidente ha voluto consegnare una targa per l´opera portata avanti negli anni: ´Con oltre 1.400 interventi eseguiti - ha detto Formigoni - la sua attività ha ben pochi eguali al mondo e ha contribuito in modo fondamentale a rendere il San Matteo un centro di prestigio internazionale´. Significativa la declatoria della targa regionale, letta da Formigoni prima della consegna nell´aula Golgi: ´Al professor Mario il più sincero apprezzamento per l´eminente professionalità e per l´insegnamento profusi con grande generosità e impegno´. Cardiochirurgia Pavese - ´Qui - ha ricordato il presidente parlando al San Matteo - vengono stabilite le più avanzate frontiere della ricerca e della tecnologia interventistica, anzitutto grazie all´instancabile e geniale dedizione del professor Viganò, autore in questo ospedale del secondo trapianto di cuore in Italia nel 1985 e grande innovatore nell´ambito della chirurgia robotica´. Questa leadership si sta ulteriormente consolidando grazie a importanti accordi internazionali attualmente in corso e sottoscritti a partire dal 2009 con tre realtà statunitensi, leader mondiali - per i rispettivi ambiti di competenza - nel settore cardiovascolare: la John Hopkins University, l´Irvine University e l´azienda produttrice di valvole cardiache Edwards Lifesciences. I Nuovi Progetti - L´inaugurazione dell´aula magna è una delle tappe di rinnovamento del San Matteo. L´ospedale di Pavia prosegue il percorso di rinnovamento che vedrà, entro Natale, l´apertura del nuovo dipartimento di emergenza urgenza (Dea) e, successivamente, la realizzazione del campus universitario più grande d´Europa. Ma non è tutto: grazie al riutilizzo dei padiglioni liberati dal trasloco del Dea sarà possibile poter svolgere, direttamente all´interno dell´ospedale San Matteo, tutte le attività di didattica della facoltà di medicina pavese. Verso Il Campus - Il Policlinico dunque accrescerà la forte sinergia tra le attività di cura, di ricerca e di didattica. Il modello futuro individuato dalla Regione è quello del campus americano e, non a caso, nelle aree messe a disposizione dal San Matteo - ha spiegato il presidente - ´saranno ospitati 4.500 studenti che potranno utilizzare anche una palazzina interamente dedicata a un laboratorio di ricerca di ultima generazione´.  
   
   
CONTROLLO SPESA SANITARIA; AL VIA IL 17 NOVEMBRE A VILLA UMBRA LABORATORIO INTERREGIONALE  
 
Perugia, 14 novembre 2011 - Le recenti norme sul Federalismo, il nuovo Patto sulla salute, il decreto sull´armonizzazione contabile stanno enfatizzando quel processo di specializzazione dei diversi sistemi sanitari regionali avviato dal Dlgs 502/92. Appare sempre più evidente come ogni Regione stia definendo specifiche modalità organizzative, gestionali, di programmazione e controllo. Per rispondere a queste necessità la Scuola umbra di amministrazione pubblica ha organizzato un laboratorio didattico su "Il controllo della spesa sanitaria nelle Regioni italiane" che sarà presentato il 17 novembre, alle ore 9, a Villa Umbra. I lavori saranno aperti da Franco Tomassoni, assessore regionale alla sanità, che ha auspicato e condiviso il progetto. Attraverso il laboratorio la Scuola si propone di mettere a disposizione momenti formativi utili ad approfondire, conoscere ed acquisire le migliori esperienze nazionali in materia. Sono previsti quattro incontri, ciascuno di sette ore, più una tavola rotonda conclusiva per un totale di trentacinque ore di formazione. Le attività si terranno con cadenza bisettimanale, tra novembre e dicembre 2011, con l´obiettivo di avviare nella Scuola un ambito di confronto interistituzionale tra sistemi sanitari regionali. La presentazione dei modelli regionali sarà proposta dagli operatori delle Regioni nell´ambito di un dibattito guidato che consentirà l´approfondimento e la comparazione degli aspetti più significativi. Alberto Naticchioni, amministratore unico della Scuola, ha evidenziato come i diversi percorsi rendano necessaria un´attenta attività di confronto, sia per coglierne le differenze e apprezzarne le specificità, sia, soprattutto, per sviluppare metodologie comuni in grado di diffondere le pratiche migliori. In particolare, nei vari incontri, si alterneranno due tipologie di momenti formativi: il primo finalizzato ad inquadrare la problematica oggetto del corso e, l´altro di tipo seminariale, che porrà a confronto due o più Regioni che abbiano realizzato significative esperienze in materia. Il corso è rivolto a dirigenti e funzionari che operano nelle Direzioni sanità delle Regioni. Il numero di partecipanti al laboratorio non potrà superare le trenta unità, eccetto che per la tavola rotonda finale, la cui partecipazione potrà essere estesa ad altri operatori. Nelle diverse giornate si alterneranno i seguenti relatori: Eugenio Anessi Pessina - professore ordinario di economia aziendale, facoltà di economia - Università Cattolica Roma; Elena Cantu´- docente "lecturer" dipartimento di analisi istituzionale e management pubblico - Università Bocconi Milano; Niccolo´ Persiani - professore ordinario di economia, facoltà di medicina e chirurgia - Università di Firenze - responsabile scientifico del laboratorio; Fabrizio Rossi - docente di "internal auditing", facoltà di economia - Università della Tuscia; Nicola Salerno - ricercatore Cerm. Le Regioni partecipanti sono: Basilicata - Stefano Vito Lorusso - Dipartimento salute e sicurezza - ufficio risorse finanziarie e investimenti del sistema salute; Emilia Romagna - Virginia Musconi - Direzione sanità e politiche sociali - servizio programmazione economico - finanziaria; Lazio - Fabrizio Ferri - direttore con funzione vicario e dirigente area risorse finanziarie -direzione regionale programmazione e risorse del servizio sanitario regionale; Lombardia - Francesco Laurelli - Direzione sanità - unità organizzativa economico finanziario e sistemi di finanziamento; Molise - direttore Roberto Fagnano - direzione generale V - politiche per la tutela della salute ed assistenza socio - sanitaria. Il laboratorio didattico avrà ciclicità annuale su specifiche tematiche.  
   
   
SALUTE, FVG: FORMAZIONE CONTINUA, RECEPITO NUOVO SISTEMA DI GOVERNO  
 
Paluzza, 14 novembre 2011 - La Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha recepito il 10 novembre il nuovo sistema di governo per la formazione continua in Sanità e la costituzione dei relativi organismi, su proposta dell´assessore regionale alla Salute, Vladimir Kosic. In pratica verranno attuati gli accordi Stato-regioni del 2007 e del 2009 in relazione all´accreditamento dei Provider, con una fase di sperimentazione che durerà dal prossimo 1 dicembre all´1 ottobre 2012 ed "ha l´obiettivo - spiega l´assessore Kosic - di affinare il nuovo sistema". Il provvedimento odierno coinvolgerà sei enti del Servizio sanitario regionale equamente distribuiti nelle tre Aree vaste, e cioè l´Ass2 Isontina con Cefomed, l´Ass5 "Bassa Friulana" con l´Area Welfare e l´Oms, gli Irccs Burlo Garofolo e Cro di Aviano, l´Aouud e l´Aosma. Posto che sino all´entrata a regime dell´accreditamento dei Provider Ecm verranno mantenute le modalità sulla base delle quali la Regione già provvede all´accreditamento dei singoli eventi formativi, oggi sono stati recepiti il "Regolamento applicativo dei criteri oggettivi", approvato dalla Commissione nazionale per la formazione continua nel gennaio 2010, ed i documenti che illustrano i ruoli dei diversi attori e gli atti necessari all´attuazione del nuovo sistema; i principi, le regole ed i requisiti minimi per l´accreditamento dei Provider Ecm; gli obiettivi formativi definiti a livello nazionale.  
   
   
‘INNOVAZIONE NEL TRATTAMENTO DEL DOLORE CRONICO SEVERO’  
 
Firenze, 14 Novembre 2011 – Quasi 200 i medici, tra geriatri ed internisti, che hanno partecipato al convegno sul dolore, svoltosi a Firenze, l’ 11 e 12 novembre, presso il Teatro Piccolo. Sono stati approfonditi gli aspetti relativi all’attuale gestione e trattamento del dolore cronico in Italia nel paziente geriatrico ed internistico, e sono state presentate le caratteristiche farmacologiche e cliniche di Tapentadolo (Palexia), la prima vera innovazione farmacologica, dopo 25 anni, in ambito di terapia del dolore. Il farmaco promette di superare gli attuali limiti della terapia del dolore, come spiega la farmacologa Paola Sacerdote, Professore presso il Dipartimento di Farmacologia Chemioterapia e Tossicologia Medica Università degli Studi di Milano: “Tapentadolo è un farmaco innovativo perché in un’unica molecola possiede due meccanismi farmacologici sinergici (Mor-nri) che collaborano per raggiungere un ottimo controllo di molti tipi di dolore a fronte di effetti collaterali limitati”. “Tapentadolo è una singola molecola - non una associazione - che agisce contemporaneamente sul sistema oppioide e sul quello noradrenergico. Profilo chimico ideale: non ha metaboliti attivi, va a glucuronazione diretta, non ha interazioni significative con il sistema del citocromo. Insomma, si annuncia come una possibile soluzione per tutti quei dolori che divenuti cronici, racchiudono una componente neuropatica. Giovanni Gambassi, Professore Associato di Medicina Interna e Geriatria presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore a Roma, ha sottolineato che I dati degli studi oggi disponibili dimostrano una spiccata attività analgesica di tapentadolo (come quella di un oppioide) nonché la capacità di controllare entrambe le componenti del dolore cronico (nocicettiva e neuropatica); inoltre vi è un netto miglioramento del profilo di tollerabilità e sicurezza con ridotti effetti collaterali e minimo rischio d’interazioni farmacologiche”. Carlo Nozzoli, Direttore Struttura Complessa di Medicina Interna e Urgenza Azienda Ospedaliero-universitaria Careggi di Firenze, ha dichiarato “Il dolore cronico è una patologia di frequente riscontro nei reparti internistici, prevalentemente legata agli anziani nelle patologie osteoartrosiche, infatti, da parte della medicina interna c’è una particolare attenzione per gli aspetti che riguardano l’attuazione della Legge 38/2010. Come Fadoi stiamo realizzando numerose iniziative sul dolore dedicate al paziente pluripatologico”. Proprio sulla Legge 38/2010 ha concluso il geriatra Massimo Fini, Direttore Scientifico Irccs San Raffaele di Roma: “Questa Legge è una rivoluzione non solo metodologica ma anche culturale: recependo le direttive dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che, evidenziano come l’utilizzo di farmaci oppiodi (ovviamente utilizzati in maniera congrua) sia indice di civiltà sanitaria, la Legge ha reso questa categoria di farmaci più prontamente disponibile soprattutto per le popolazioni maggiormente fragili quali gli anziani.”  
   
   
ALZHEIMER: POLVERINI, LEGGE REGIONALE DEL LAZIO PER DARE RISPOSTE A MALATI E FAMIGLIE  
 
Roma, 14 novembre 2011 - Potenziare la rete di assistenza al malato e alle famiglie, rafforzando le attività di riabilitazione e cura e l’azione di prevenzione e di diagnosi precoce. Sono alcuni dei punti qualificanti della proposta di legge ‘Piano regionale in favore di soggetti affetti da malattia di Alzheimer ed altre forme di demenza’, illustrata oggi dalla presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, e dalla presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale, Alessandra Mandarelli, durante il convegno ‘Un Consiglio… per l’Alzheimer’, presso la Sala Mechelli del Consiglio regionale. Testimonial dell’evento l’ex campione di pugilato Nino Benvenuti. “Oggi presentiamo una delle proposte di legge più importanti, tra quelle per cui questa consiliatura sarà ricordata” ha spiegato la presidente Polverini, una legge “attraverso cui vogliamo fornire un sistema di assistenza sociosanitaria integrato, capace di rispondere ai bisogni legati ai diversi aspetti della malattia”. Nel Lazio l’Alzheimer colpisce circa 30mila persone, una malattia le cui problematiche sono state affrontate nel corso dell’incontro da esponenti del mondo medico-scientifico, e dai responsabili delle associazioni di familiari di Alzheimer che hanno portato testimonianze importanti. “Questa è la prima Regione - ha aggiunto Polverini – che, sulla base delle indicazioni dell´Unione europea, si presenta in Consiglio regionale con una proposta di legge di questo tipo. Ci auguriamo non soltanto di poterla votare, come certamente accadrà, in tempi brevi, ma anche di farne un esempio per le altre Regioni”. La presidente della Regione Lazio ha poi sottolineato la “grande collaborazione da parte delle associazioni che, insieme a noi, faranno di questa legge lo strumento migliore per dare una risposta pronta alle esigenze di tante famiglie. Da oggi – ha concluso - nasce una rete, la strada imboccata è quella giusta”. Tra gli obiettivi della proposta di legge sull´Alzheimer, come ha precisato la presidente Mandarelli, prima firmataria della pdl, “prendersi cura delle persone colpite e dei loro familiari, offrire una rete integrata socio-sanitaria, incentivare l´assistenza a domicilio e creare luoghi di cura ad hoc con personale sanitario formato”. L´assessore al Lavoro, Mariella Zezza, intervenuta all’incontro, ha ricordato infine che “la Regione ha regolato la figura degli operatori socio-sanitari”, proponendo di organizzare una apposita giornata sul tema.  
   
   
LECCO: BENE ANAGRAFE OPERATORI SOCIALI  
 
Milano, 14 novembre 2011 - Una fotografia dettagliata dei professionisti del sociale e del socio-sanitario nel lecchese è stata presentata il 10 novembre al convegno ´Chi si cura di chi si prende cura?´, organizzato dalla Provincia di Lecco presso l´Aula Magna del Liceo Scientifico Statale ´G. B. Grassi´. Il Convegno ha proposto una riflessione sul tema dei professionisti del sociale che si occupano delle persone più bisognose di cure. È stato presentato un innovativo percorso di lavoro che la Provincia di Lecco sta sviluppando: la gestione di un´anagrafe dinamica degli operatori che accedono ai percorsi formativi e una ricerca effettuata per conoscere più nel dettaglio i professionisti impiegati nelle strutture sociali e socio-sanitarie provinciali. "Il nostro sistema di welfare - ha detto l´assessore regionale alla Famiglia, Integrazione, Conciliazione e Solidarieta sociale, Giulio Boscagli, intervenendo in conclusione della mattina di lavori - in questa congiuntura è sotto un triplice bombardamento: invecchiamento della popolazione, denatalità e un cambiamento del senso della vita (mito del corpo e rifiuto dell´invecchiamento e del dolore)". "Questi tre fattori - ha proseguito Boscagli - hanno una ricaduta su tutto il sistema sia sanitario sia sociale, una sfida che dobbiamo affrontare con risorse duramente ridotte e la necessità di ripensare i servizi. In questo contesto strumenti come quello dell´Osservatorio e dell´Anagrafe dinamica risultano preziosi, così come è indispensabile un´alleanza più forte tra gli attori, istituzionali e non". "Proprio due giorni fa - ha ricordato Boscagli - il Consiglio regionale ha approvato il Documento Strategico 2012, confermando la necessità di una riforma del welfare di stampo sussidiario, che chiama tutta la società ad una partecipazione responsabile. Per fare questo Regione Lombardia sta promulgando alcune linee di indirizzo sul tema del welfare: passaggio dalla centralità dell´offerta alla centralità della domanda, passaggio dalla cura al prendersi cura, passaggio dall´assistenzialismo al sostegno delle relazioni e delle realtà attive sul territorio". "Sarebbe però impossibile pensare di attuare questi radicali cambiamenti - ha continua Boscagli - senza coinvolgere e valorizzare chi quotidianamente lavora a contatto con i cittadini, chi se ne fa carico direttamente, chi intercetta i bisogni e se ne fa interprete. Per questo il progetto della Provincia di Lecco risulta fondamentale. È infatti indispensabile una conoscenza più accurata del capitale umano che opera nei nostri servizi sociali e sociosanitari". "Quest´anno - ha concluso l´assessore - alcuni passi importanti verso il nuovo modello di welfare sono già stati compiuti. Mi riferisco, ad esempio, alla sperimentazione realizzata in sei Asl rispetto all´assistenza domiciliare integrata, che intendiamo progressivamente estendere a tutto il territorio regionale. Un modello innovativo che necessita un importante impegno sul fronte della formazione perché quando ci si trova di fronte a innovazioni di portata così ampia occorre ´preparare il terreno´, condividere le ragioni, comunicare i vantaggi".  
   
   
MINORI A RISCHIO. ABUSI DA GENITORI TOSSICODIPENDENTI. RILEVATE COCAINA E ALTRE DROGHE NEI CAPELLI DEI BAMBINI  
 
 Lecce, 14 novembre 2011 - Riparte dalla Germania un dibattito su un problema gravissimo che riguarda anche la nostra società: quello dei minori a rischio figli di genitori tossicodipendenti. Il dibattito che ci auguriamo possa essere da stimolo anche per il nostro Paese dove situazioni analoghe si continuano a verificare in migliaia di famiglie disagiate, rinasce dopo che nella città di Brema un bambino di appena un anno d’età era giunto in ospedale con il cranio fratturato dopo essere stato trasportato dalla madre che aveva sostenuto come lo stesso fosse caduto dal divano. I medici del pronto soccorso, sin da subito, non avevano creduto sulla versione fornita dal genitore ed avevano provveduto a sottoporre il piccolo ad alcune analisi specifiche tra cui l’analisi del capello scoprendo residui di cocaina. La cosa sorprendente che anche la sorellina di tre anni presentava anch’ella tracce di droga nei capelli. Si era scoperto, quindi, che i bambini provenivano da una famiglia di tossicodipendenti. Quest’ennesima storia di violenza familiare ha fatto ritornare la città di Brema al 10 ottobre 2006 quando un evento ancor più tragico aveva visto il decesso del piccolo Kevin, bimbo di appena due anni e mezzo d’età, morto a seguito dei maltrattamenti da parte dei due genitori entrambi tossicodipendenti in forma acuta. Anche in quell’occasione, furono rinvenute tracce di droghe nei capelli del bimbo. L’autorità che si occupa di assistenza sociale a Berna ha cercato di documentare tutti i casi analoghi partendo dall’analisi del capello dei minori figli di genitori tossicodipendenti ed ha stabilito che su 88 bambini sottoposti a questo tipo di screening riguardo a casi sospetti, ben 69 sono risultati positivi e di questi a seguito di apposite procedure ben 13 sono stati allontanati dalle famiglie d’origine ed affidati ad altri. Eroina, cocaina, cannabis o metadone: in generale tutte queste droghe sono stati ritrovate nei capelli dei bambini se gli adulti ne avevano assunto alcuno di questi tipi. Come siano stati “contaminati” se attraverso il contatto con la pelle dal sudore dei genitori o per un uso effettivo questo i campioni non lo possono dire. In Germania il dibattito ha portato ad un’ampia discussione politica tra le forze moderate e progressiste per cercare di trovare una soluzione condivisa per impedire che casi analoghi si verifichino e per prevenire che il disagio familiare amplificato dalla tossicodipendenza dei genitori possa portare a conseguenze più tragiche per i figli anche perché la discussione ha focalizzato l’attenzione sulla quantomai ovvia circostanza che nessun tribunale convaliderebbe l’allontanamento coattivo del minore dalla famiglia solo sulla base dell’analisi del capello. Giovanni D’agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” per tali ragioni s’interroga sulla possibilità d’inserire, attraverso un provvedimento legislativo che contemperi tutte le necessità di garanzie a tutela della potestà dei genitori e dello stesso ambiente familiare ma dall’altra la salute psicofisica dei minori, l’obbligo dell’analisi del capello per i minori per tutte le situazioni sospette che dovessero pervenire nei pronto soccorso o all’attenzione degli assistenti sociali, chiaramente previa convalida dell’autorità giudiziaria competente.  
   
   
FARMACI, ANCHE NEL MOLISE NUOVI TICKET  
 
Ancona, 14 novembre 2011 – Da oggi entrano in vigore anche nel Molise i nuovi ticket sui farmaci. Il provvedimento si è reso necessario ed obbligatorio per compensare l´aumento della spesa farmaceutica a livello territoriale. La manovra non poteva essere evitata dalla Regione Molise che, al pari di tutte le altre Regioni, è vincolata alla adozione delle misure per il rispetto dei tetti di spesa della farmaceutica. L´aumento dei ticket in Molise è tra i più bassi rispetto a tutte le altre Regioni d´Italia. La Regione Molise, attraverso un più puntuale controllo delle prescrizioni dei farmaci, si impegnerà alla eliminazione del ticket a partire dall´anno 2012.  
   
   
INPDAP: POSITIVO IL PROGETTO ´DOTE´ A LECCO L´APERTURA DEL NUOVO URP DELL´ENTE  
 
Lecco, 14 novembre 2011 - L´assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale, Giulio Boscagli è intervenuto l’ 11 novembre all´inaugurazione del nuovo Ufficio Relazioni con il Pubblico dell´Inpdap della sede di Lecco. Alla cerimonia hanno partecipato oltre al sindaco di Lecco, Virginio Brivio, le massime autorità dell´Inpdap: Massimo Pianese, direttore generale, Carlo Borio, presidente Consiglio di indirizzo e vigilanza, Emanuele Pizzicaroli, dirigente generale della Lombardia. Nel suo intervento l´assessore Boscagli ha ricordato la convenzione, firmata nel dicembre scorso tra la Regione e la Direzione della Lombardia dell´Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell´amministrazione pubblica, con la quale sono stati stanziati 1.740.000 euro per garantire a oltre 400 pensionati Inpdap un contributo di 4 mila euro per acquistare diversi servizi di assistenza domiciliare, in aggiunta a quelli ´standard´ già garantiti. ´Il progetto ´Dote Inpdap Lombardia´ - ha spiegato Boscagli - si sta rivelando un intervento di grande successo, in grado di assicurare a pensionati in situazioni di particolare bisogno e alle loro famiglie una assistenza adeguata e di favorire così la permanenza di queste persone in condizioni di fragilità e di bisogno nel proprio ambiente di vita´. ´Interventi come questo - ha proseguito Boscagli - saranno sempre più indispensabili. È infatti da ricordare che in Lombardia la pensione media di vecchiaia è attorno ai mille euro al mese mentre il ricovero in Rsa non costa meno di mille e duecento. E´ questa una delle contraddizioni del nostro sistema di welfare che funziona per le condizioni normali ma va in crisi di fronte a situazioni particolari come la caduta in condizioni di non autosufficienza´. ´Nel futuro - ha aggiunto Boscagli - le situazioni particolari saranno destinate a crescere ulteriormente. L´aumento dell´aspettativa di vita infatti porta con sé l´aumento della cronicità e delle conseguenti malattie e disabilità, il che significa l´emergere di nuovi bisogni´. ´L´attuale sistema di welfare - ha concluso l´assessore - non è più adeguato né sostenibile. Non può essere solo lo Stato a studiare le risposte ma deve essere l´intera società: privato sociale, sindacati, Terzo Settore e mondo delle imprese. La convenzione firmata tra Regione e Inpdap rappresenta, in questo panorama, un approccio nuovo e da seguire con particolare interesse. Per questo trovo importante la volontà di Inpdap di allargare la sperimentazione e confermo la disponibilità di Regione Lombardia a continuare e potenziare il lavoro insieme´.  
   
   
PONTE DI LEGNO: RILANCIARE CFP ZANARDELLI  
 
Ponte di Legno/Bs, 14 novembre 2011 - ´Rilanciare il Cfp Zanardelli di Ponte di Legno creando un polo sportivo che servirà ad aiutare i ragazzi ad avere una giusta istruzione e un futuro lavorativo stabile e sicuro´. E´ l´obiettivo dell´assessore regionale allo Sport Monica Rizzi che l’ 11 novembre mattina ha partecipato ad un tavolo tecnico con i rappresentanti degli Enti locali e gli altri soggetti interessati tra cui i rappresentanti della Provincia (Bontempi e Peli), i consiglieri, i dirigenti provinciali, la Fisi, il presidente dell´Adamello Ski, la Comunità Montana, il sindaco di Ponte di Legno e l´on. Caparini. ´Lo ´Ski College´ - secondo l´assessore Monica Rizzi - sarà un progetto didattico a tutto tondo, preparerà i ragazzi sia da un punto di vista culturale che dal punto di vista della preparazione sportiva agonistica, un progetto importante che rilancerà anche la scuola alberghiera´. Monica Rizzi ha ricordato come il suo intento sia quello di ´creare un punto di riferimento per tutto il comparto che gira intorno allo sport, dalla medicina al turismo´. ´Proprio grazie al mio interessamento - ha spiegato l´assessore Rizzi - la struttura del Cfp ha ottenuto negli anni scorsi un finanziamento dalla Regione Lombardia di circa 2 milioni e 400 mila euro. Inoltre abbiamo messo in cantiere un progetto pilota ´l´accademia delle discipline sportive´´. ´Come donna - ha ribadito Monica Rizzi - mi sento vicina a quei genitori che fanno sacrifici per dare un futuro ai loro figli, soprattutto in un momento difficile come questo. Da assessore ai giovani, posso garantire, che farò di tutto per aiutare i ragazzi a realizzarsi perché è importante che le giovani generazioni riescano a credere nei loro sogni´. Monica Rizzi nel corso del tavolo ha ricordato come l´Assessorato allo Sport da lei guidato abbia recentemente ottenuto dal Governo un finanziamento di oltre cinque milioni di euro da investire per il futuro dei giovani talenti. ´Non sarei qui - ha concluso - se non credessi veramente al futuro dello Ski College. La Lombardia per la prima volta è stata premiata per i giovani talenti nello sci; è giusto che anche da noi ci sia un polo scolastico per tutti quei ragazzi che investono nello sport ma che allo stesso tempo vogliono avere anche una ottima preparazione culturale. Per questo è necessario coinvolgere oltre che l´università, gli enti pubblici e i privati. Un risultato importante lo abbiamo già avuto anche perché il dirigente regionale scolastico Giuseppe Colosio si è reso disponibile a un incontro prima di Natale. Una vittoria importante per tutti i nostri giovani perché il loro futuro è anche il futuro del nostro territorio´.